20% DI RIDUZIONE SU TUTTI I MOBILI*

Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino¶17 novembre 2014¶N. 47
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Cultura e Spettacoli
Trasformazioni tra passato e futuribile
Fotografia La Biennale dell’Immagine tocca anche la Casa d’arte Miler a Capolago e la Galleria Doppia V di Lugano
Giovanni Medolago
È la prima volta che Milo Miler, con la
sua omonima «Casa d’Arte» di Capolago, partecipa alla Biennale dell’Immagine. Lo ha attirato il tema/fil rouge
della rassegna (la nona), Trasformazioni, che Miler ha declinato a modo suo,
puntando su un argomento che gli sta
particolarmente a cuore: il degrado del
tessuto urbano e, in generale, del nostro
territorio. È andato alla ricerca di foto
d’epoca o cartoline d’antan che ritraggono sia ricchezze architettoniche, sia
armonie urbanistiche purtroppo andate perse nel tempo e, ormai, fors’anche nella memoria. Poi ha incaricato
Enrico Minasso (affermato fotografo
piemontese) di scovare gli obbrobrî che
hanno sostituito le bellezze architettoniche di cui un tempo il Ticino poteva
andar fiero e che sono rimaste vittime
dell’euforia (speculazione?) edilizia.
Sotto il titolo La grande bruttezza (ironicamente preso a prestito dal recente
film di Paolo Sorrentino), ecco dunque
eleganti alberghi di Paradiso sostituiti
da anonime quanto invadenti strutture; le villette liberty abbattute per far
spazio a condomini da cinquanta o più
appartamenti; il vecchio Venezia, sacrificato per erigere un grande magazzino
nonostante la civile battaglia condotta a suo tempo da Mario Agliati per la
sua conservazione. Ecco il pendìo del
San Salvatore allora ancora «vergine»
e ora assediato da ruspe e gru. Non poteva mancare, in questa galleria degli
orrori, il casinò che da Campione riesce a deturpare buona parte della costa
Una recente
trasformazione:
l’Hôtel Meister
di Paradiso,
diventato Ibis.
meridionale del Ceresio. È impietoso
l’incontro ravvicinato tra quanto c’era
prima e cosa siamo riusciti a combinare
oggi! «Ci siamo concentrati sul Luganese – spiega Miler – ma purtroppo lo
stesso risultato avremmo potuto ottenerlo mandando Minasso a Bellinzona
o Locarno». Come detto, il gallerista è
particolarmente sensibile al problema
del degrado del nostro territorio e non a
caso, durante il vernissage della mostra,
i visitatori erano gentilmente invitati a
firmare le due iniziative lanciate in questi giorni («Spazi verdi per i nostri figli»
e «Un futuro per il nostro passato»).
«Chiamo tutti a sottoscrivere le due petizioni, sarebbe davvero deludente non
riuscire a raccogliere le 7 mila firme necessarie quando i disastri sono davanti
agli occhi di ciascuno di noi», conclude
un Milo Miler capace di passare con
nonchalance dal ruolo di gallerista a
quello di agitprop! Da segnalare l’incontro con l’architetto-scrittore Gianni
Biondillo, prevista alla Casa d’Arte di
Capolago giovedì prossimo, 20 novembre, alle 18.30.
Di tutt’altro genere le Trasformazioni proposte dall’artista argentino
Manuel Archain alla Galleria Doppia
V di Lugano Besso. Nato a Buenos Aires nel 1983, Manuel è figlio d’arte e ha
solo 5 anni quando comincia a giocherellare con la creta e le tempere nell’atelier di sua mamma, Silvina Viaggo. Ne
ha 13 quando sceglie la fotografia quale
linguaggio per esprimere la propria creatività. Poi arrivano il digitale e il Photo-
shop e Manuel ne approfitta a piene
mani per scorrazzare nel surrealismo e
proporre immagini che ci portano dritti
dritti nella dimensione onirica: passanti
che, ridotti a lillipuziani, irrompono su
una tavola imbandita; teiere e macchine
del caffè viceversa gigantesche sistemate
tra i corridoi di una metropolitana; linee
d’alta tensione tracciate posando due
piloni tra i capelli di un’attonita senorita. Le immagini di Archain alludono a
sentimenti dove si combinano supposizioni esistenziali a semplici circostanze
quotidiane. Il fotografo argentino gioca
nel ritrarre situazioni improbabili al limite della comicità, sforzandosi – ma
solo apparentemente – di cercare un
improbabile equilibrio tra fantasia e
realtà. «Nel mondo creativo di Archain
– osserva Barbara Paltenghi Malacrida,
curatrice della mostra – tutto è possibile. La struttura e la costruzione di ogni
immagine ricordano la stesura di una
favola, dove il fantastico ricalca il reale e
ogni personaggio si muove senza strutture preordinate, modellando lo spazio
che lo circonda alla magia di un sistema
visionario».
Dove e quando
La grande bruttezza, Casa d’Arte
Miler, Capolago, fino al 13 dicembre
(www.miler.ch)
Manuel Archain fotografie,
Galleria Doppia V, Via Moncucco 3,
Lugano-Besso, fino al 28 novembre
(www.galleriadoppiav.com)
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20% DI RIDUZIONE
*
SU TUTTI I MOBILI
GIOVEDÌ 20 e 27 NOVEMBRE
DALLE 19.00 ALLE 21.00
* Sconto valido esclusivamente sui mobili acquistati e ordinati (contratti)
nei giorni e nella fascia oraria indicata. Sono escluse le prestazioni di servizio.
Orari d’apertura
Micasa S. Antonino:
lunedì–venerdì: 9.00–18.30
giovedì: 9.00–21.00
sabato: 8.00–17.00