IL CERVINO (PH ROBERTO MOIOLA WWW.CLICKALPS.COM) GENNAIO 2015 1 Giovedì 2 Venerdì 3 Sabato 4 Domenica 5 Lunedì 6 Martedì 7 Mercoledì 8 Giovedì 9 Venerdì 10 Sabato 11 Domenica 12 Lunedì 13 Martedì 14 Mercoledì 15 Giovedì 16 Venerdì 17 Sabato 쐠 쐡 18 Domenica 19 Lunedì 20 Martedì 21 Mercoledì 22 Giovedì 23 Venerdì 24 Sabato 쐞 25 Domenica 26 Lunedì 27 Martedì 28 Mercoledì 29 Giovedì 30 Venerdì 31 Sabato 킌 쐠 Luna piena - 쐡 Ultimo quarto o calante - 쐞 Luna nuova - 킌 Primo quarto o crescente La vetta - Le cime MONTAGNE…!! Verdi…bianche…dorate…incantate …di pascoli fioriti… trapuntate. Cattedrali maestose… piramidi austere…chimere!! Torrioni arroccati… guglie cesellate proiettate verso cieli infiniti… tramonti incandescenti. Vertiginose muraglie di ghiaccio opalescente sospese sul mondo distante…evanescente. Pareti levigate… strigliate dalla furia dei venti …scivolano lente… nell’abisso sottostante. Creste frastagliate… pizzi cristallini …lucenti… ricamano il filo dell’orizzonte nel limpido universo azzurrino. Sotto un candido velo…di vaghe nuvole a manto disteso come tante spose. Spose amanti di principi arditi… ultima dimora dei suoi eroi traditi. Magnetica dimensione verticale verso l’Assoluto. Sublime anelito di alti ideali col sangue scolpiti… sulle sacre pietre degli antri… per sempre custoditi. Silenti testimoni della storia…di vita e passioni di lunga memoria… rocce intrise di umana gloria. Nell’animo conteso…forte è il richiamo dell’ invicta cima…ma ancor più sofferta è la salita verso l’ insormontabile vetta della rinuncia e… conquistare alfine col cuor compresso… il traguardo più arduo ...ma assai più prezioso… LA VITA !!! di Giovanna Zawadski 26 Il Richiamo delle Vette «… Comunque, il richiamo delle vette va molto al di là di ogni qualifica essendo un sentimento le cui radici sono tanto profonde quanto il mistero della vita umana. Un sentimento d’amore che è infinitamente semplice e nello stesso tempo infinitamente complesso, come è infatti ogni vero amore, perché l’amore è il potere che muove il mondo, ossia la Divinità nel senso evangelico. Così il richiamo delle vette è come un dono di origine divina che mantiene in noi il ricordo e la nostalgia di tale misteriosa origine. Va da sè che chi ama unicamente le proprie egoistiche vanità non ama la montagna, non ha mai sentito il richiamo delle vette, e non saprà mai cosa sia un vero incontro con la montagna in cui accadono le grandi cose. … Ma quando tu hai sentito il richiamo delle vette, quando hai trovato dentro il tuo cuore l’ispi- razione dell’amore per la montagna, quando hai imparato dove ti conduce tale ispirazione, e quando sei riuscito ad esprimere il tuo amore nel modo più nobile e veritiero, allora l’incontro con la montagna può diventare un avvenimento prodigioso. Qualcosa di immensamente più importante della realizzazione materiale di un percorso e del raggiungimento tecnologico di qualsiasi cima. … Quando tu senti che le vette non ti richiamano per farti rinnegare la terra e disperdere la tua anima in sogni di cieli troppo ignoti e troppo lontani, e di fughe nelle infinite solitudini degli spazi senza vita e senza amore, ma per farti ritrovare la verità delle origini là dove tutte le cose – secondo l’espressione di un poeta indiano – “sono contemplate come dal loro creatore”.». Domenico Rudatis da “ALPINISMO - n. 93”, 1991 (Selezione di U.S.) A VALSAVARENCHE, VALLE D'AOSTA (PH FRANCESCO SISTI - WWW.CLIKALPS.COM) Vetta e Fatica «Sono ancora solo nella mia fatica. Gli sforzi di tutti questi giorni e l’aria sempre più rarefatta rendono il sacco pesante come il piombo. Mi sembra di essere un personaggio biblico condannato per i suoi peccati a salire eternamente. Verso le 15, quando mi trovo soltanto a cinquanta metri dalla vetta, improvvisa e splendente mi appare la Croce. Pare incandescente per il sole che la illumina da sud. La luce che sembra emanare mi abbaglia. Penso alle aureole dei santi. Gli aerei che fino a pochi momenti prima mi assordavano con il loro rombo paiono intuire ciò che stava per accadere: quasi per un senso di pudore si allontanano e mi lasciano solo. E così, come ipnotizzato, stendo le braccia alla Croce finché sento stretto al mio corpo il suo corpo metallico. Allora mi si piegano le gambe e piango.». Walter Bonatti (Epoca – Marzo 1965) da “Alpinismo e Alpinisti”, 2003 (Selezione di U.S.) MONTE PIANA (PH U.S.) 27 «Per me la meta non è arrivare in cima, sono un superficiale. Arrivare in cima non è il punto finale, il punto finale per me di una scalata è il punto di partenza, è riuscire a tornare indietro esattamente al punto di partenza. Arrivare a casa, tornare a casa. La cima è solo un punto di sutura fra la salita e l’inizio della discesa. È un pretesto, anche , per innescare la linea di salita e per aver poi la voglia di tornare indietro. Ecco, la cima non è il mio obiettivo finale. Là dove c’è solo aria intorno, dove la terra è finita, dove il suolo è finito, quello non è il mio punto di arrivo, quello è semplicemente il punto più lontano da cui sono partito e quindi è il punto da cui devo staccarmi al più presto per ritornare dentro i miei panni e dentro il mio punto di partenza.». Erri De Luca da “Intraisass - 1”, 2002 (Selezione di U.S.) «La cima è quasi sempre il terminale delle tue emozioni in montagna, ma non è tutto. Per me la montagna significa anche l’ambiente che mi circonda, il luogo in cui esprimere la mia fisicità, sentire un benessere interiore, trovare un’armonia, una pace con me stesso e gli altri.». Giuliano De Marchi (Selezione di U.S.) «…striati d’argento e traboccanti di mille rivoli, alti contro il sole i volti del monte maestoso splendono sopra le valli.». Alfred Tennyson da “The Islet”, cit. in: D. W. Freshfield, “La traversata delle Alpi”, 2014 (Selezione di G.B.) DOLOMITI, CRODA DA LAGO (PH M.C.) La Vetta «...La vetta! Ogni vetta salita è una sensazione nuova che s’imprime nell’animo! Gli occhi percorrono veloci l’orizzonte quasi per racchiudere in una sola visione gli svariati aspetti del panorama; il cuore batte forte per lo sforzo e per la gioia; il corpo si abbandona maggiormente alla terra da cui emanano forze vivificatrici.». Ninì Pietrasanta da ”Pellegrina delle Alpi”, 1934 (Selezione di A.S.) L'ARRIVO IN VETTA (PH M.G. - WWW.CLICKALPS.COM) DOLOMITI - RIF. PRINCIPE VERSO LE TORRI DEL VAJOLET (PH D.G.) Meta 28 Sentimento della Vetta «Inusitata sensazione che l’alpinista prova una volta raggiunto l’acme della montagna. Appagamento, distensione, felicità… Tutti termini che illustrano solo parzialmente questo particolarissimo moto dell’anima. Che non può neppure trovare logica spiegazione. Perché, come giustificare razionalmente la gioia, spesso molto intensa, prodotta dal raggiungimento di un sito, che non ti procura vantaggi, che in particolari condizioni climatiche ti può addirittura provocare malessere e pericolo? E da cui, in ogni caso – come dice Mauro Corona – dovrai ridiscendere? Pure la particolarità di questa sensazione è tale per cui in genere viene accettata senza esser analizzata. Pochissimi scrittori hanno tentato di farlo, ricorderò Rey, Mazzotti e Gervasutti. In realtà non può venire sviscerata col metro usato solitamente. Infatti, appartiene a un’altra dimensione che prescinde dalla semplice località raggiunta. Perché il nostro atto, oltre che fisico, è stato anche e specialmente ideale. Ed ha rappresentato simbolicamente la nostra questua di elevazione.». Spiro Dalla Porta Xidias da “I grandi amori per la montagna”, 2011 (Selezione di U.S.) VERSO LA TORRE DELL'EMMELE - PICCOLE DOLOMITI (PH M. CABBIA) Morfologia della Vetta «La conquista di una montagna è più bella quando la vetta si presenta appuntita e contornata di vuoto. Hai lottato ore e ore con le sue pareti, sei fuggito alla morsa di camini e fessure, hai superato strapiombi che ti hanno stremato, e ora non vedi più questi freddi nemici, che stanno assopiti giù in basso ai tuoi piedi. Intorno a te è aria e luce, e della grande montagna non scorgi che un’aerea pietra che ti lancia verso il sole.». Severino Casara da” Al sole delle Dolomiti”, 1947 (Selezione di U.S.) BERNINA (PH A.L. - WWW.CLIKALPS.COM) Le Foto in Vetta «Alle cinque della sera giungemmo in vetta. Trovammo lassù il portatore che aveva perduto la speranza di rivederci e già pensava di mettersi in salvo. Fu un trionfo silenzioso e magro il nostro; non v’erano provviste; dividemmo colla signorina gli ultimi sorsi di vino rimasti in fondo alla fiaschetta. Era mestieri partire subito; ma prima volli ritrarre il gruppo dei miei compagni. Odio i consueti gruppi fotografici fatti durante un’allegra scampagnata o dopo il tripudio di un banchetto, ma il ritrarre un gruppo perduto su un’altissima vetta, di gente che ha pur ora salito la parete sud della Marmolada, non mi parve cosa volgare. È bello il poter ricordare di poi com’erano fatti i volti umani quando uscirono da quel baratro.». Guido Rey da “Alpinismo acrobatico”, 2001 (Selezione di U.S.) ALPI GIULIE VISTE DALLA CIMA DEL JOF DI MONTASIO (PH MARCO CABBAI) 29 In Vetta al Campanile di Val Montanaia per la prima volta V.W. von Glanvell e G. von Saar – 17 Settembre 1902 «... Ora tocca a lui (Von Glanvell) sentire, man mano che sale, l’ansia che lo divora internamente, che continua a crescere, che fa quasi male... Ancora una lunghezza di corda, un ultimo passaggio impegnativo superato di slancio, un tratto delicato... Victor Wolf von Glanvell può finalmente drizzarsi in piedi. Sopra di lui, soltanto il cielo in cui le nubi grige si rincorrono veloci. “... La posizione isolata della guglia provoca in noi una strana sensazione; la stessa, penso, che deve provare un aviatore il quale voli libero nel cielo, senza punti di contatto con la Madre Terra”. Sospesi, tra la terra e il cielo. Sensazione unica, che forse nessun’altra cima delle Alpi può conferire con tanta intensità. Ed essi sono i primi a provarla, i primi a calcare quella piccola vetta che pare un ponte alato miracolosamente postato nell’aria. Un momento irripetibile nella loro vita, una conquista alpina senza uguali...” Primi, primi in cima al meraviglioso Campanile che non ha paragoni in tutta la cerchia alpina. Una felicità senza pari... Che forse Cozzi e Zanutti non avrebbero demeritato di condividere con loro.». Spiro Dalla Porta Xidias da “In lotta per la vetta” , 1993 (Selezione di U.S.) DALLA VETTA DEL CAMPANILE (PH P.S.) Basta un Colle «Basta un colle, una vetta, una costa. Che fosse un luogo solitario e che i tuoi occhi risalendo si fermassero in cielo. L’incredibile spicco delle cose nell’aria oggi ancora tocca il cuore. Io per me credo che un albero, un sasso profilati sul cielo, fossero dei, fin dall’inizio.». Cesare Pavese da “I dialoghi di Leuco”, 1947 (Selezione di A.B.) CIMA SAPPADA (PH D.G.) Guardare la Vetta «Le montagne insegnano in modo esemplare a guardare. Il giro d’orizzonte che si fa in vetta elimina l’ansia della fretta. L’occhio si protende verso il mondo che riposa e s’allarga nello spazio. L’altitudine presenta scorci panoramici su valli e declivi, su lontananze velate dalla nebbia, su profili azzurri e spazi silenziosi che ogni mattino si riempiono di luce e dai quali ogni sera il sole lentamente, dolcemente si congeda. … Lo sguardo dall’alto non si disperde in mille dettagli insignificanti. Esso abbraccia il mondo e il cielo.». Reinhold Stecher da “Il messaggio delle montagne”, 1995 (Selezione di U.S.) DISGRAZIA (PH A.L - WWW.CLICKALPS.COM) Vetta eterne sul piano e vedono ai loro piedi, per secoli e secoli, le generazioni passare e sperdersi, per la prima volta sentiamo l’indifferenza di tutto quanto ci è intorno per le nostre passioni e pensiamo alla vanità di tanti nostri sogni di conquista, che sembrano riempire tutta la nostra vita e sono piccoli e inutili di fronte alla vita dell’universo (...).». Giuseppe Mazzotti da “Introduzione alla montagna “, 1946 (Selezione di U.S.) Centralità della Vetta «La vetta è un luogo unico e perfetto. È il luogo dove convergono tutti i punti e le linee, dove si fondono le creste, le pareti e i canaloni. Un centro di raccolta, unione e perfezione. L’energia della vita, il moto del cosmo, l’essenza dell’essere, si trovano concentrati su quei pochi metri quadrati di neve e roccia. Per me ha sempre rappresentato un luogo speciale nel quale le domande non esistono. Dove i dubbi si sciolgono, dove lo scopo della vita non deve più essere rincorso. Non ho mai avvertito l’arrivo sulla vetta di qualunque montagna come una vittoria o una conquista. Come un’affermazione o un successo personale. È il raggiungimento della pace interiore, della tranquillità. L’unico momento in cui il fuoco che ribolle nell’animo si spegne e, per po- chissimi istanti, ti senti parte dell’universo. Quando tu stesso sei il freddo, la neve, il vento, il sole». Marco Bianchi da “Montagne con la vetta”, 1998 (Selezione di U.S.) SULLA PICCOLA CIMA - VALLE SOANA, PIEMONTE (PH FRANCESCO SISTI) «Giungo su una vetta, un piccolo ripiano di roccia o di neve, sotto l’azzurro aperto, e mi pare all’improvviso di uscire dopo una prova audace, in un mondo nuovo, fatto di purezza e di immensità, libero da ogni malinconia amara del piano. E guardo, in uno stupore attonito: vette brune e bianche che salgono e sembrano unite in un solo pensiero verso lassù – e qualche cosa di quella immobile grandezza, che dice un’eterna parola profonda, di quella forza semplice e smisurata, mi scende nell’anima, componendola a una pace grave e solenne. Non ho più pensieri di laggiù: solo una purezza, che nulla mi può turbare, per cui il mio pensiero può vivere a lungo di luce, di colori, di forme, senza nessuna immagine umana e la mia anima sperdersi all’infinito, senza sentir più la sua insufficienza. (...) quando in vetta a una montagna guardiamo all’orizzonte aperto e alle cime che vegliano CASTORE E POLLUCE (PH A.C. - WWW.CLICKALPS.COM) 30 «(...) Saper ideare la via più logica ed elegante per attingere una vetta, disdegnando il versante più comodo e più facile, e percorrere questa via in uno sforzo cosciente di tutti i nervi, di tutti i tendini disperatamente tesi per vincere l’attrazione del vuoto e il risucchio della vertigine, è una vera e qualche volta stupenda opera d’arte: vale a dire il prodotto dello spirito e dell’estetica, che scolpita sulla muraglia rocciosa durerà eternamente, finche le montagne esisteranno (...).». Emilio Comici da “Alpinismo eroico”, 2013 (Selezione di U.S.) MONDEVAL (PH M.C.) La Vetta 31 «(...) Ogni uomo che effettua un’ascensione compie sempre un’opera d’arte. Oggettivamente più o meno bella. Più o meno importante. Ma sempre soggettivamente valida e reale. Per cui non esistono limiti alla creazione. ‘Quando arrampico, mi accade lo stesso fenomeno di quando scolpisco (lo scultore è Marcello Mascherini, N.d.R.): sono preso come da una febbre che mi obbliga a buttarmi da invasato nell’attività, in un clima di concentrazione assoluta. Che mi fa dimenticare il tempo, la fame, la sete, la stanchezza, e si placa solo quando ho terminato l’opera e raggiunto la vetta’. Forma d’arte l’alpinismo, opera d’arte la singola via. Di queste, naturalmente, ci sono innumerevoli esempi e tipi – quante persone disegnano, scrivono, compongono, senza mai esibire le loro creazioni? Esiste quindi la nuova via, la grande ripetizione e le tante salite anonime che vengono effettuate giornalmente sulle montagne del mondo. Esistono le opere d’arte importanti – tali per la loro difficoltà e per la bellezza estetica della cima e della parete su cui vengono effettuate – quelle più semplici. (...) Un itinerario risulta sempre più estetico se aperto in ‘libera’ che se compiuto con notevole uso – o abuso – di mezzi artificiali. E qui naturalmente entra in gioco la capacità soggettiva dell’artista, cioè dello scalatore. Ma anche una ripetizione, è un’opera d’arte. Perché, la via è in noi e la montagna ci serve per realizzarla. Gli esecutori di una composizione musicale compiono sempre un’opera d’arte suonando creazioni di altri. Anche se la loro esecuzione è meno importante della prima.». Spiro Dalla Porta Xidias da “Oh come è bello...”, 1985 (Selezione di U.S.) Verso la Vetta Sibila duro il vento tagliente e gelato estenuante. Turbinare di aguzzi cristalli espandersi di luce fredda da un cielo diamante inciso. Corro su rampe ghiacciate verso la vetta scabra deserto spalancato di abissi scoperto regno di raffiche. Mi sferza anelito urgente di veder oltre. A nord crolla un baratro d’ombra su valli impervie e inanimate rilucono a sud nell’aria fluida lontane immobili onde di neve. Ovunque attorno scintillante l’ orizzonte curvo si staglia estrema e inesorabile quinta al mio sguardo rapace. L’immenso incombe terribile senza annientare. Franco Bulli da “Annuario GISM”, 2000-2001 (Selezione di U.S.) MARMOLADA - Punta Rocca (PH ALBERTO PERER) SULLA VIA STEGER ALLA PUNTA EMMA - CATINACCIO (PH F.L.) La Vetta (La Salita come Opera d’Arte) 32 La Cima - La Vetta «... il cuore è appoggiato al cuore della Montagna, lo senti pulsare dentro di te, senti sussurrare parole d’amore, ti senti all’improvviso grande perché Lei ti ha permesso di accarezzarla, di salire – al passo di una danza antica come l’uomo sui suoi fianchi e di arrivare a riposare nel caldo ed invitante grembo sulla CIMA ...». Antonella Fornari «…seduta sulla CIMA di un Monte, con lo sguardo perso nella infinità di guglie e di torrioni, visione apocalittica della Natura, molti anni fa ho cominciato a pensare e forse capire il perché della Montagna, il fascino del silenzio, l’essere messi a nudo solo con noi stessi, con la nostra piccolezza di esseri umani. E mi sono trovata a pensare a Lei, alla Montagna, come ad una maestra di vita. Ed è per questo che, appena posso, prendo lo zaino dei miei pensieri e vado da Lei, vado a cercarne il cuore per farmi amare ...». Antonella Fornari da “La Voce del Silenzio”, 2008 (Selezione di A.F.) da “La Voce del Silenzio”, 2008 (Selezione di A.F.) SU GIOCO ESTIVO, ALLA BASE DELLA TORRE DELL’EMMELE (PH M. CABBIA) «… la CIMA è lassù, in alto, là da dove vengono odio e amore, bene e male, gioia e dolore … Luogo dove si provano fasci quasi inestricabili di particolari sentimenti che si è soliti definire il “senso della Vetta”.». Antonella Fornari da “Basta aprire le ali”, 2008 (Selezione di A.F.) «CIMA, timido sentimento di possesso come quando si torna da un lungo viaggio e si ritrovano i muri consueti dove scorre la nostra vita, le piccole cose che danno sicurezza, la tranquillità del cuore, la certezza dei sentimenti ...». Antonella Fornari da “La Voce del Silenzio”, 2008 (Selezione di A.F.) Le CIME erano già vincenti perché erano al di sopra delle leggi che regolano il mondo sottostante … erano un sogno? No. Solo un amore a cui regalare la propria vita...». Antonella Fornari da “La Voce del Silenzio”, 2008 (Selezione di A.F.) «… salita furtiva, dotata di vita propria: si perde in dedali e cunicoli, in frammenti di cielo, in brevi passaggi dove ali misteriose salgono da fondovalle portando gelidi soffi… È un mondo recondito, segreto. Ad ogni passo si aprono arcani portali. Raggiungere la cima è quasi una libera- zione. E quassù apro le braccia, come fossero ali, mentre il vento cattura i miei sogni per il cielo …>> «… m’arrampicavo sulla scoscesa tua cima, o montagna di Morven, per contemplare il torrente che scendeva fragoroso, o i vapori della tempesta che si accumulavano sotto i miei piedi; senza guida, straniero alla paura, selvaggio come le rupi fra cui trascorrevo l’infanzia… Sento ancora le emozioni che mi agitavano allora in quelle valli rocciose … Mi alzavo con l’aurora, percorrevo le montagne … le montagne sono scomparse, la giovinezza svanì; come l’ultimo di mia schiatta, languirò nella solitudine, né altro diletto avrò che la mia ricordanza nel passato… Pur verrà giorno in cui le montagne ricompariranno di nuovo ai miei occhi con mantelli di neve; esse si slanceranno ancora verso il cielo, e il loro aspetto non sarà per nulla cambiato...». Antonella Fornari da “La Voce del Silenzio”, 2008 (Selezione di A.F.) Lord Byron da “Ore d’ozio”, 1809 (Selezione di A.F.) 33 La Cima - La Vetta «…la mia casa è quassù: fra lo sconfinare delle vette e le favole del vento… La mia casa è quassù fra misteriosi silenzi ed altere pareti. La mia casa è quassù fra garrule acque e dolcissimi ricordi. Qui sono io. Qui è la mia casa. Qui sono le mie Montagne. Difficile è capire cosa si prova se prima non lo si è duramente conquistato. Ma, alla fine, non cambierei nulla di questo mondo così strano se avessi la certezza che nel mare del cielo e nelle scogliere delle “mie “ Montagne, gli opposti coincidono. E sarà il più perfetto degli equilibri perché quassù non c’è mai troppo azzurro, né troppo vento, né troppa roccia, né troppo silenzio, ma tutto è nelle giuste proporzioni, nella più travolgente delle emozioni. E credo che anche solo per arrivare a sfiorare, seppur per un piccolo infinitesimo attimo questo incanto, valga la pena di vivere. La fine di un giorno è l’alba di quello successivo. Sempre e comunque… E quando sarà il momento, non ci sarà dolore, né distacco, ma sarà come aprire le ali, prendere il volo, alzarsi verso il cielo e diventare tutt’uno con i pensieri delle Nuvole ...». Antonella Fornari «… più su, più su ancora è scomparso ogni filo di verde, le pietre sono coperte di licheni di vari colori, saltella qualche ragno, qualche dittero semivivo sta come un punticino nero portato dalla bufera sul bianco della neve e procedete affannosamente sulla neve e sui rottami delle rocce sgretolate dal sole e dal gelo e sfuggenti ad ogni passo sotto i vostri piedi; vi pare che il petto per il grande ansare stia per scoppiarvi, vi sentite fiacchi i lombi e ricusanti le gambe l’ufficio usato, vi piegate sul bastone, vi attaccate alla guida e salite, finché sulla cima trovate il compenso di ogni ben sopportata fatica. Il cielo d’un azzurro incomparabile vi ride maestosamente sul capo; una selva di creste, di cupole, di punte, di guglie, di culmini frastagliati di ogni maniera si spiega interminabilmente sotto i vostri occhi; spiccano fra le immense masse brune i campi abbaglianti di neve immacolata; una natura selvaggia, grandiosa, terribile, immensa e sublime è là che vi affascina; il vostro cuore batte, i vostri muscoli si contraggono, la vostra mente si innalza, il vostro pensiero corre vertiginosamente attraverso alle età passate ...». CERVINO (PH A.L. - WWW.CLICKALPS.COM) da “Pensieri delle nuvole”, 2005 (Selezione di A.F.) Michele Lessona da ” Movimento Letterario Italiano”, II, 23, 1880 (Selezione di A.F.) La Cima «Candide cime, grandi nel cielo forme solenni cui le nubi notturne stanno sommesse come la gregge al pastore, ed i Vegli inclinati su l’urne profonde danno eterne parole, e fanno corona le stelle taciturne …. … Montagne madri, sacre scaturigini delle Forze Pure, quando non era L’Uomo; donde gioiosa alla cieca tenebra sparsa Balzò l’alba primiera E alle vergini valli guidando le torme dei fiumi Scese la primavera ...». Gabriele D’Annunzio da “Alle Montagne”, 1903 (Selezione di A.F.) GENNAIO 2015 Note: 34 MONTE BADILE (PH ALBERTO LOCATELLI - WWW.CLICKALPS.COM) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 G V S D L M M G V S D L M M G GENNAIO 2015 35 1 Giovedì Maria Madre di Dio 1 . 1 - 364 7,38 - 16,49 2 Venerdì S. Basillio vescovo 1 . 2 - 363 7,38 - 16,50 3 Sabato 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 8 S. Genoveffa 1 . 3 - 362 7,38 - 16,51 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 V S D L M M G V S D L M M G V S GENNAIO 2015 4 8 36 S. Ermete 1 . 4 - 361 7,38 - 16,52 DOMENICA 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 CEVEDALE, SCIALPINISTI IN CIMA (PH ROBERTO MOIOLA - WWW.CLICKALPS.COM) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 G V S D L M M G V S D L M M G GENNAIO 2015 37 5 Lunedì 6 Martedì Epifania Nostro Signore 2 . 6 - 359 7,38 - 16,54 7 Mercoledì S. Luciano - S. Raimondo 2 . 7 - 358 7,37 - 16,55 S. Amelia 2 . 5 - 360 7,38 - 16,53 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 V S D L M M G V S D L M M G V S GENNAIO 2015 38 8 Giovedì S. Massimo - S. Severino 2 . 8 - 357 7,37 - 16,56 9 Venerdì S. Giuliano martire 2 . 9 - 356 7,37 - 16,57 10 Sabato 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 8 S. Aldo eremita 2 . 10 - 355 7,37 - 16,58 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 G V S D L M M G V S D L M M G GENNAIO 2015 39 11 8 S. Igino papa 2 . 11 - 354 7,37 - 16,58 DOMENICA 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 MONTE PORE LIBRO DI VETTA (PH MORENO GEREMETTA - WWW.CLICKALPS.COM) 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 V S D L M M G V S D L M M G V S GENNAIO 2015 40 12 Lunedì 13 Martedì 14 Mercoledì S. Modesto M. 3 . 12 - 353 7,37 - 17,00 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 S. Ilario 3 . 13 - 352 7,36 - 17,01 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 8 S. Felice m. - S. Bianca 3 . 14 - 351 7,36 - 17,02 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 G V S D L M M G V S D L M M G GENNAIO 2015 41 15 Giovedì S. Mauro abate 3 . 15 - 350 7,35 - 17,04 16 Venerdì S. Marcello papa 3 . 16 - 349 7,35 - 17,05 17 Sabato S. Antonio abate 3 . 17 - 348 7,34 - 17,06 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 V S D L M M G V S D L M M G V S GENNAIO 2015 8 18 42 S. Liberata 3 . 18 - 347 DOMENICA 7,34 - 17,07 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 VAL MONTANAIA, ULTIME LUCI (PH MORENO GEREMETTA - WWW.CLICKALPS.COM) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 G V S D L M M G V S D L M M G GENNAIO 2015 43 19 Lunedì 20 Martedì 21 Mercoledì S. Mario martire 4 . 19 - 346 7,33 - 17,08 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 S. Sebastiano 4 . 20 - 345 7,33 - 17,09 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 8 S. Agnese 4 . 21 - 344 7,32 - 17,11 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 V S D L M M G V S D L M M G V S GENNAIO 2015 44 22 Giovedì S. Vincenzo martire 4 . 22 - 343 7,31 - 17,12 23 Venerdì S. Emerenziana 4 . 23 - 342 7,31 - 17,13 24 Sabato 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 8 S. Francesco di Sales 4 . 24 - 341 7,30 - 17,14 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 G V S D L M M G V S D L M M G GENNAIO 2015 45 25 8 Conversione di S. Paolo 4 . 25 - 340 7,29 - 17,16 DOMENICA 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 DOLOMITI, TRE CIME DI LAVAREDO - GIOCO DI LUCI (PH DARIO GASPARO) 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 V S D L M M G V S D L M M G V S GENNAIO 2015 46 26 Lunedì 27 Martedì 28 Mercoledì 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 G V S D L M M G V S D L M M G S. Tito - S. Timoteo - S. Paola 5 . 26 - 339 7,28 - 17,17 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 S. Angela Merici 5 . 27 - 338 7,28 - 17,18 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 8 S. Tommaso d’Aq. - S. Valerio 5 . 28 - 337 7,27 - 17,19 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 GENNAIO 2015 47 29 Giovedì S. Costanzo - S. Cesario 5 . 29 - 336 7,26 - 17,21 30 Venerdì S. Martina - S. Savina 5 . 30 - 335 7,25 - 17,22 31 Sabato 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 S. Giovanni Bosco 5 . 31 - 334 7,24 - 17,23 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 V S D L M M G V S D L M M G V S
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