Rassegna Stampa di sab. 25, dom. 26 e lun. 27 gennaio 2014 SNALS / CONFSAL il Tempo Il Giornale di Vicenza Il Secolo XIX - Ed. Savona/Cairo/Val Bormi Il Centro - Ed. Teramo La Citta' (Teramo) Taranto Buonasera Il Cittadino (Lodi) 26/01/2014 Il Piccolo Il Giorno - Ed. LodiCrema-Pavia Il Piccolo Il Cittadino (Lodi) Il Cittadino (Lodi) Il Giorno - Ed. LodiCrema-Pavia 27/01/2014 27/01/2014 27/01/2014 25/01/2014 25/01/2014 24/01/2014 27/01/2014 26/01/2014 26/01/2014 25/01/2014 25/01/2014 25/01/2014 PROF DA PENSIONE "PRIGIONIERI" A SCUOLA LE SCUOLE VICENTINE E IL DECRETO CARROZZA TROPI PROBLEMI STATALI, LA BEFFA DELLE PENSIONI ATENEO, I SINDACATI: CAMBIARE SI', MA RISPETTANDO LE REGOLE SINDACATI CRITICI SULL'ORGANIZZAZIONE DEI DIPENDENTI SCUOLA, ANCHE I PRESIDI SCIOPERANO SANTA CHIARA, E' ANCORA BATTAGLIA E IL "CASO" ORA APPRODA IN REGIONE SCONTRO SUGLI STIPENDI DEI DIPENDENTI ATER FONDAZIONE: I SINDACATI SONO TENTATI DAL TAR VISITA A MARANO I SINDACATI DEL BROLETTO VICINI AI LAVORATORI SIAMO STATI DISPONIBILI, MA NON CONNIVENTI "AI DIPENDENTI NON ABBIAMO FORNITO INFORMAZIONI DISTORTE" Scuola, Formazione, Università, Ricerca il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore Corriere della Sera Corriere della Sera la Stampa il Messaggero 27/01/2014 Libero Quotidiano 25/01/2014 L'Unita' il Tempo 25/01/2014 il Sole 24 Ore 27/01/2014 il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore Italia Oggi Italia Oggi Il Secolo XIX Il Secolo XIX la Repubblica 27/01/2014 L'Unita' 25/01/2014 26/01/2014 26/01/2014 26/01/2014 25/01/2014 27/01/2014 27/01/2014 25/01/2014 27/01/2014 25/01/2014 25/01/2014 27/01/2014 27/01/2014 26/01/2014 SCUOLA LA VIA TEDESCA ALL'APPRENDISTATO MAGGIOR DIALOGO TRA IMPRESE E SCUOLA ALUNNI DISABILI E SOSTEGNO, IL CAOS ITALIANO IL DIBATTITO (E GLI ESEMPI IN EUROPA) SULLA MATURITA' A 18 ANNI DUE SCUOLE SU CINQUE CADONO A PEZZI II EDIZIONE - CON UNA SCUOLA EFFICIENTE 40% DI DISOCCUPATI IN MENO OBBLIGATORI MA MANCANO I SOLDI IL CAOS DEI CORSI DI RECUPERO PRECARI SCUOLA, L'INCUBO DEL TAGLIO ALLA GRECA TABLET IN AULA E LIBRI INTERATTIVI CON LA SCUOLA 2.0 SI IMPARA DI PIU' Int. a S.Paleari: "DUE MESI DI TEMPO PER CAMBIARE UN MODELLO FINITO" MBA, SOLO LA BOCCONI TRA I PRIMI 100 NEGLI ATENEI FONDI SENZA MERITO IL TIROCINIO ALL'UNIVERSITA' NASCE IL BUSINESS DEVELOPMENT MANAGER Int. a G.Deferrari: "MA UN POSTO IN CDA DA' PRESTIGIO" LAVORI EXTRA, PROF SOSPESO DALL'ATENEO Int. a R.Gattegna: "UN MOSTRO CHE RITORNA NEL MIRINO NON SOLO GLI EBREI MA ORA ALZIAMO LA GUARDIA" IL NOSTRO IMPEGNO PER LA RICERCA il Centro il Gazzettino La Stampa - ed. Torino Provincia 25/01/2014 25/01/2014 25/01/2014 IL MINISTERO APRE SU RECUPERO FONDO UNICO NASCE A PADOVA L'ENERGIA ATOMICA PULITA ADDIO A FERDINANDO ROSSI IL VICERETTORE PER LA RICERCA Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore Corriere della Sera Corriere della Sera 27/01/2014 la Repubblica la Repubblica 27/01/2014 la Repubblica 26/01/2014 la Repubblica la Stampa la Stampa la Stampa 26/01/2014 Italia Oggi Italia Oggi Italia Oggi Italia Oggi L'Unita' L'Unita' 25/01/2014 L'Unita' il Mattino 26/01/2014 il Sole 24 Ore Corriere della Sera la Stampa la Stampa il Messaggero il Messaggero 26/01/2014 il Messaggero 26/01/2014 27/01/2014 26/01/2014 25/01/2014 25/01/2014 27/01/2014 26/01/2014 26/01/2014 27/01/2014 26/01/2014 26/01/2014 25/01/2014 25/01/2014 25/01/2014 27/01/2014 26/01/2014 26/01/2014 26/01/2014 26/01/2014 25/01/2014 27/01/2014 26/01/2014 MOBBING, VA DIMOSTRATA LA PERDITA DI PROFESSIONALITA' CAMBIO RETROATTIVO PER I CONTRIBUTI NEI GIORNI DI ASSENZA IL "SALARIO MINIMO" FA BENE AL LAVORO INAIL, SCATTA LA RIDUZIONE DEL CUNEO CENSIMENTO PER LA RAPPRESENTANZA INCARICHI, NOMINE L'ETERNO SCANDALO NAZIONALE Int. a M.Sarmi: "POSTE, COSI' ANDREMO SUL MERCATO UN'OCCASIONE PER CLIENTI E DIPENDENTI" INPS, MASTRAPASQUA VERSO L'ADDIO Int. a G.Bongiorno: "E ORA LO STATO RICONOSCA ALLE DONNE DI CASA UN SALARIO E UNA VERA PENSIONE" LA BUSTA PAGA VIRTUALE DELLE CASALINGHE "IL LORO LAVORO VALE 7MILA EURO AL MESE" ADDIZIONALI, PIU' 30% IN 5 ANNI PENSIONI E STIPENDI PROSCIUGATI DISOCCUPAZIONE, PICCOLI RITOCCHI ALL'ASSEGNO INPS CON RENZI LA NEBBIA E' FINITA NON CI SONO I DECRETI OTTOMILA LAVORATORI . RESTANO SENZA CASSA I SALARI CINESI CRESCONO DEL 10% AMMINISTRATORI GIUDIZIARI AL VIA L'ALBO PROFESSIONALE CO.CO.PRO. PROROGA PER L'EMENS SINDACATI A FIAT: ORA GLI AUMENTI PROPOSTE A MATTEO RENZI E A SUSANNA CAMUSSO LA CRISI HA BRUCIATO 200 MILIARDI "SENZA RIFORME NON SI RECUPERA" RAPPRESENTANZA, IL CORAGGIO DELL'AUTORIFORMA IL PREZZO DELLA CRISI: DUECENTO MILIARDI BRUCIATI NEL 2019 SI POTRA' RECUPERARE SOLO META' DEL PIL RIENTRO DEI CAPITALI SENZA ESCLUSIONI "LE RIFORME DI MATTEO? NO, SONO LE NOSTRE" RENZI: "NON SI TORNA INDIETRO SULLA RIFORMA" LA CRISI DELLE VALUTE FERMA I MERCATI QUEI 1,7 MILIARDI DI CREDITI CON LO STATO ASSALTO AL DECRETO SUGLI ENTI LOCALI: IN PARLAMENTO TORNANO LE MANCE IL TESORO DICE NO A USARE I FONDI PER RIDURRE LE TASSE Data Pagina Foglio 26-01-2014 9 1/ 2 Prof da pensione ccprigionieri» a scuola www.ecostampa.it Quotidiano Hanno 35 anni di insegnamento: per la legge Fornero ne servono 41e6 mesi I4000 docenti si appellano aLetta: mandateci acasa e fate largo ai giovani Natalia Poggi [email protected] • Hanno inondato le poste elettroniche dei più importanti quotidiani con email praticamente uguali (cambiano solo le firme). Sono insegnanti di scuola, perlopiù dell'infanzia, e scrivono a nome dei 4000 colleghi della cosiddetta «Quota 96». Non stiamo parlando di docenti precari che reclamano un'assunzione in pianta stabile ma colleghi vicini alla soglia dei sessant'anni chevorrebbero andare in pensione. Ma non possono farlo nonostante abbiano accumulato 35 anni di lavoro che fino al 2011 bastavano e stravanzavano. Questi 4000 docenti (ma sem brache in tutt'Italiasianomolti di più) sono «vittime» della legge F omero che ha già eleva to, dal 1° gennaio del 2012, l'età minima per accedere all'assegno di quiescenza da 60 a 62 anni. Nel 2014, come previsto, la forbice è aumenta- ta: servono 63 anni e 9 mesi. Tra due anni aumenterà ancora. Inoltre chi non possiede il requisito dell'età anagrafica deveavereun'anzianitàcontributivadi41 annie6mesientro il31 dicembre2014 (per gli uomini un anno in più). Una bella botta per quei docenti che erano pronti a tagliare il traguardo accarezzando l'idea di cambiare la vita per potersi dedicare finalmente alle attività preferite e sempre accantonate, alla famiglia, ai viaggi o semplicemente all'ozio. In verità i 60enni possono anche andare in pensione se proprio insistono. ma vengono fortemente penalizzati e rischiano di perdere quasi ogni mese il 20% della pensione, circa300-400 euro. Senza possibilità di recupero e «con questi chiari di luna - confessa un insegnante - in pochi se la sentono a rinunciare a quanto spetta loro di diritto dopo tanti anni di docenza». E Così gli insegnanti si sentono an cora una volta cornuti e maz- ziati. Ma torniamo alle lettere di protesta che mettono il dito nella piaga: «Siamo tenuti in classe e in servizio forzato mentre centinaia di migliaia di giovani sono per strada senza lavoro». Non è una novità: nella scuola italiana, l'età media delle assunzioni è intorno ai 40 anni. Due insegnanti su tre hanno almeno 50 anni. Quelli con meno di 30 anni sono appena lo 0,5%, in Germania il 3,6%, in Spagna il 6,8%. Insomma un corpo docente «vecchietto» che resta imbullonato alle cattedre suo malgrado anche in virtù di certi governi che a parole si impegnano a favorire l'entrata dei giovani nel mondo del lavoro e nei fatti procrastinano l'uscita degli aventi diritto. Fino a rasentare il ridicolo. «È possibile che i bambini di tre anni abbiano maestre d'asilo di 61 o 62 anni?» si chiedono nella lettera i docenti ai quali non resta ora che scuotere il governo Letta affinché «si trovino le risorse per mandare in pensione gli in - segnanti di Quota 96 e per rimediare all'errore del governo Monti». «Serve un patto di turn over generazionale almeno nelle scuole» aggiungono «considerando che in Italia un giovane su tre è disoccupato». In effetti le maestre d'asilo - nonne non sono una rarità.«Francamente per lavorare in una classe di 25-28 bambini trai 3 e 5 anni ci vogliono sì esperienza e com petenze ma anche tanta energia fisica - dice un'altra insegnante- e una forte spintamotivazionale che, chi si sente arrivato al capolinea dopo una lunga carriera, non ha più». E allora che si può fare se, obtortocollo, bisogna tirare comunque avanti fino ai 6 5 anni? «Si potrebbe pensare alla creazione di ruoli alternativi alla docenza pura - spiega Maria Rita De Santis reponsabile~La zio - attività di supporto, di ricerca, di progettualità innovativa oppure orientata sui rapporti con le famiglie. Ma su questo fronte nella scuola italiana stiamo all'anno zero». 11111.1 068391 L'ex ministro Elsa Fornero ministro del governo Monti ha firmato la discussa riforma delle pensioni Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 3 IL GIOBIALE DI VICENZA Data Pagina Foglio 27-01-2014 8 1 www.ecostampa.it Quotidiano ISTRUZIONE. li sindacato critico sulla riforma Le scuole vicentine e il decreto Carrozza «Troppiproblenli>> ma 11 segretario dello «Buone alcune proposte ma l'attività di formazione non viene retribuita» Bambini in classe. ARCHIVIO mente dai docenti. Molte scuole hanno predisposto da anni il testo d'istituto per tutte le materie, con le dispense realizzate e integrate annualmente dai docenti. Un risparmio enorme per le famiglie nel rispetto della libertà d'insegnamento». Cos'è che non va? «Due i punti discutibili: l'attività di formazione obbligatoria degli insegnanti e il finanziamento alle regioni in rapporto ai livelli di apprendimento degli alunni. Sul primo punto si viola il contratto di lavoro con l'aggravio del servizio non retribuito. Sul secondo punto passa il messaggio che nelle regioni dove i risultati degli apprendimenti sono inferiori alla media nazionale, la colpa sia degli insegnanti».es.N. O RIPRODUZIONE RISERVATA 068391 Dal prossimo settembre anche la scuola vicentina dovrà fare i conti con il nuovo decreto del ministro dell'istruzione Anna Maria Carrozza, convertito in legge nel novembre scorso. Le novità riguardano docenti, dirigenti, libri di testo e welfare studentesco. Ci sono anche indicazioni per ridurre la dispersione scolastica. Non mancano, fa notare Doriano Zordan, segreiaç3Jovinciale del sindacato • di Vicenza, zone d'ombra «I oontenuti sembrano più una somma di proposte che interventi radicali e innovativi. Ad esempio, l'introcluzione di un'ora di geografia generale ed economicanegli istituti tecnici e professionali è un arricchimento dell'offerta formativa, ma pesa il mancato potenziamento delle materie di laboratorio e un'utilizzazione ottimale dei docenti tecnico-pratici». ' Sui testi scolastici il sindacalista continua: «È necessario intervenire per contenere i costi a carico delle famiglie. Va però espressa la preoccupazione sul fatto che la norma sia coniugabile con la libertà dìinsegnamento e con l'adozione di un libro di testo scelto libera- Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 5 ILSECOLDXIX SAVONA Pagina 27-01-2014 17 Foglio 1/ 2 Data SONO UN MIGLIAIO I DIPENDENTI PUBBLICI SAVONESI POTENZIALMENTE COINVOLTI. BOOM DI RICHIESTE Al PATRONATI Statali, la beffa delle pensioni A casa solo chi ha usufruito della 104 nell'anno 2011. Tagliati fuori tutti gli altri www.ecostampa.it Quotidiano SILVIA CAMPESE Il è il numero massimo di domande, in Italia, che potranno essere accolte per andare in pensione anticipatamente sono gli insegnanti che, in provincia di Savona, sono andati in pensione nel 2013. L'anno prima erano stati 63 068391 oppure i 40di contributi, mentre per le donne i 61 di età e i 20 di contributi. SAVONA. Nel savonese potrebbe Il subbuglio, ai sindacati, è grande e coinvolgere più di un migliaio di per- le richieste di chiarimenti tantissime. sone, ma quanti ne godranno real- «Le telefonate che ci arrivano sono mente è tutto da vedere. Si tratta di moltissime - dice Anna Picillo, diretuna recente legge-finestra per le pen- tore provinciale Inca Cgil - ma sono sioni del settore pubblico che dà la anche parecchie le domande che abpossibilità di "uscire" dal posto di lavo- biamo già inviato, almeno una sessanro e andare in pensione con i requisiti tina. E, di qui alla scadenza, ne faremo pre-Fornero a coloro che abbiano usu- ancora molte, visto che i lavoratori che fruito, nell'anno 2011, di congedo fa- usufruiscono della 104 Sono davvero miliare o della legge 104 per l' assisten- molti». Un boom di congedi familiari za di un parente. Unanormativacheha nel savonese e, quindi, un ampio numandato in tilt i patronati dei sindaca- mero di dipendenti, vicini alla pensioti che stanno lavorando alacremente ne, che sperano di poter godere dell'inper preparare le domande, che non do- sperata "finestra". «Pur apprezzando vranno superare il termine del prossi- la normativa e considerandola una remo 26 febbraio. Anche se le perplessi- ale opportunità - dice laPicillo - apretà non sono poche tratoccuparci è il numero tandosi di una opzione ristretto di persone che che pone delle limitane usufruiranno. Uno zioni rigide e piuttosto sforzo per mitigare i discutibili. A partire nefasti effetti della Legge Fornero che, pedal confine temporale: non è chiaro perché si rò, non risolve il proapra l'opzione soltanto blema costituendo l'ennesimo passetto in per colore che hanno usufruito della 104 nel un continuo stillicidio. La nostra opinione è 2011 e non in altri anni. «SOMMERSI E ancora, il numero sempre una: la Legge DALLE complessivo, in tutta Fornero deve essere DOMANDE» Italia, non potrà supecambiata per risolvere il problema». rare le 2.500 domande accolte, mentre soltanI patronati in città Le perplessità arrito nel savonese le risono stati presi d'asvano anche dal settore chieste stilate superesalto all'annuncio della scuola, che può della nuova norma godere dell'opzione, ranno il migliaio. Il comparto coinvolto, come indicato da una infatti, è ampio: si va lettera inviata daldai dipendenti dell'Asl l'Inps agli Uffici scolaa quelli degli enti pubblici e della scuo- stici regionali e provinciali. «Anche la. Persone che avevano perso le spe- noi siamo sommersi dalle richieste di ranze e per le quali si apre uno spira- chiarimenti - dice Enzo Sabatini, seglio, con la consapevolezza, però, che il gretario provinciale dello r;JmR!l - sonumero complessivo è assai ristretto e prattutto da quando abbiamo diffuso che spetterà all' Inps stilare una gra- l'informativa ai nostri iscritti. Le teleduatoria i cui parametri non sono an- fonate sono tantissime e altrettanti i cora del tutto chiari. In gioco dovreb- dubbi di docenti e personale Ata che bero entrare la maggiore o minore vi- spera, dopo la vana attesa del provvecinanza ai requisiti pensionistici e la dimento per l'ormai nota "quota 96", data di presentazione della domanda. di poter andare in pensione. Ma anche Contando che i requisiti validi sono su questo fronte non ci arrendiamo e quelli pre-Fornero, quindi, per gli uo- sappiamo che il lavoro, al Governo, mini, i 65 anni di età e i 20 di contributi continua». Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 6 ILSECOLDXIX SAVONA Pagina 27-01-2014 17 Foglio 2/2 Data PERPLESSITÀ SULLA NUOVA NORMA DA PARTE DI ENZO SABATINI, SEGRETARIO PROVINCIALE DELLO~n!1J.1 «IN QUESTO MODO SI CREANO FALSE SPERANZE: CHIEDEREMO CHIARIMENTI SULLA GRADUATORIA» SAVONA. Gli effetti della legge Fornero pesano sui lavoratori savonesi in modo estremamente significativo. Per tutti e anche per quelli del mondo della scuola, che hanno subito la beffadella "quota 96" che non considera le peculiarità dell'anno pensionistico per chi lavora nelle scuole, con scadenzaal 31 agosto e non al 31 dicembre come gli altri comparti. I dati parlano chiaro. In Italia, nel 2012, erano andati in pensione 21.112 docenti e 5.336 Ata, mentre nel 2013 in pensione sono andati soltanto 10.009 docenti e 3.343 Ata. In sostanza, la metà. La situazione savonese rispecchia quella nazionale. Al 31 agosto 2013, nella nostra provincia, sono 41 gli insegnanti andati in pensione contro i 63 dell'anno precedente, mentre a Genova la differenza è ancora più marcata: 113 insegnanti nel 2013 contro i 235 del 2012. A fornire i dati allarmanti è Enzo Sabatini, m!J che guarda con una certa perplessità alla normativa che coinvolge chi ha usufruito della 104 nel 2011. «Per quanto riguarda il savonese - dice Sabatini - nel 2013 sono andati in pensione 3 maestre della scuola dell'Infanzia, 11 della Primaria, 12 delle scuole medie e 15 delle superiori. Numeri risicati e assai ristretti che, speriamo, siano preludio a www.ecostampa.it Quotidiano uno sblocco per il prossimo anno». Anche perché il mondo del precariato è enorme e la mancanza di ricambio generazionale impedisce l'ingresso in ruolo di centinaia di insegnanti che attendono ormai da anni un posto fisso. «Con questa nuova normativa - dice Sabatini - la preoccupazione è quella di creare false speranze trai lavoratori, poiché il numero di chi potrà usufruirne, pur avendo i requisiti, in Italia è ridotto. Tuttavia, stiamo assistendo nella compilazione della domanda online, che deve partire non oltre il 7 febbraio, tutti i docenti e gli Ata che ce lo chiedono. Pensiamo che nonsidebbaperderel'opportunità,macertocisono molte cose che destano dubbi e perplessità suila gestione della nuova partita». Da comprendere meglio, secondo Sabatini, in base a quali criteri verràstilatalagraduatoriainps.«Suquestoaspetto - dice- chiederemo ulteriori chiarimenti anche perché il tempo è poco e i lavoratori, che sul tema dellepensionihannosubitountiraemollapesantissimo,sonostufievoglionorispostechiare.L'invita che rivolgiamo a tutti, comunque, è di non illudersi troppo, anche perché solo nella scuola gli interessati della nostra provincia potrebbero essere più di duecento e non ci sarà posto per tutti». s.c. 068391 Un'insegnante di una scuola primaria. La nuova norma può applicarsi al personale scolastico Enzo Sabatini, segretario provinciale~ Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 7 Quotidiano Data Pagina www.ecostampa.it Foglio 24-01-2014 9 1 Scuola, anche i presidi . scioperano TARANTO - Dirigenti scolastici in sciopero il 14 febbraio: lo hanno deciso Cisl Scuola, Uil Scuola e tl!i1iltm'll dopo l'incontro di tentata conciliazione svoltosi al Miur. La questione è quella della decurtazione apportata al fondo che alimenta una parte delle retribuzioni, "a causa di una lettura molto rigida del MEF", che i sindacati contestano nella sua legittimità, delle norme di contenimento dei salari pubblici varate nel 201 O. Lo sciopero punta a respingere interventi di "retrocessione" retributiva. Martedì 28 gennaio l'incontro con il ministro Carrozza chiesto dalle organizzazioni sindacali per affrontare le diverse emergenze: dalla questione degli scatti di anzianità, tamponata ma non risolta col decreto legge varato venerdì scorso, a quella delle posizioni economiche del personale Ata, alla decurtazione delle retribuzioni dei dirigenti scolastici, con la proclamazione dello sciopero della dirigenza per il 14 febbraio. 068391 mm Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 10 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina www.ecostampa.it Foglio 27-01-2014 29/2 1 / 14 milìoni Le famiglie Sono le famiglie interessate dalle iscrizioni online Le novità dell'anno scolastico 2014/2015 Gli istituti di qualità per trovare lavoro Una bussola per le iscrizioni online Per le prime classi invio dal 3 al 28 febbraio - Da oggi possibile registrarsi sul sito del Miur Ritaglio Scuola: testate nazionali giorni. Non si tratta infatti di un Per prima cosa i genitori dovran- ta, cioè non ancora compilata in click-day e non è previsto che no registrarsi sul sito del Miur per tutte le sue parti obbligatorie; in le domande arrivate per prime siano accolte con priorità dalle scuole. Come per lo scorso anno il sistema sarà disponibile 24 ore su 24, co)Upresi sabato e domenica, fino al 28 febbraio. Le famiglie senza connessione internet possono rivolgersi alle segreterie delle scuole, che dovranno offrire consulenza e supporto. Si continueranno a utilizzare i modelli cartacei per le iscrizioni alla scuola dell'infanzia (si veda l'articolo in basso), quelle di lingua slovena, quelle delle province di Aosta, Trento e Bolzano e per i corsi rivolti agli adulti, oltre che per i corsi di formazione professionale regionali. Per le paritarie, invece, l'adesione all'iter digitale è facoltativa. Inoltre, anche quest'anno, per l'iscrizione degli alunni con disabilità, è previ- ricevere sulla propria casella di posta elettronica il codice personale di accesso al servizio (operazione possibile già da oggi). Poi bisognerà individuare la scuola. Ogni istituto viene identificato da un "codice scuola" e se non lo si conosce si può ricercare attraverso il portale «La scuola in chiaro» (http://cercalatuascuola. istruzione.it/cercalatuascuola/), che permette di individuare tutte le sedi più vicine a casa (si può impostare lopzione «Intorno ame» e stabilire l'ampiezza del raggio di distanza). Ultimo passaggio è la domanda di iscrizione vera e propria (dal 3 al 28 febbraio): nel modulo andranno indicati dati anagrafici dello studente, della scuola scelta e preferenze sull'orario scolastico (per elementari e medie) o l'indirizzo di studio (nel caso delle superiori). Le regole per modificare sta una procedura web da per- Fino al momento dell'inoltro, fezionare con documentazio- l'iscrizione può essere sempre ne cartacea. modificata. La variazione può essere effettuata solo se la domanLa procedura telematica da si trova in tre stadi: incomple- stampa ad uso esclusivo del destinatario, non lavorazione, quindi completata ma non ancora inoltrata; o restituita in attesa di ulteriori informazioni. Un modulo di iscrizione giàinoltrato, però, non può più essere modificato online. Per questa ragione è fondamentale contattare il prima possibile la scuola destinataria del modulo e chiedere la sua restituzione entro i termini. Una e-mail dal Miur informerà gli utenti dell'avvenuta restituzione e solo allora sarà possibile effettuare nuove modifiche. Dopo il28 febbraio le scuole valutano le domande e procedono all"'accettazione": se necessario, contattano le famiglie per ricevere chiarimenti. Se non c'è posto e la richiesta non è accolta, sarà direttamente il sistema a smistarla a un altro plesso, rispettando le preferenze indicate. Tutte le variazioni di stato della domanda (inoltrata, accettata, smistata, restitutita), assicurano dal Miur, saranno notificate via mail agli indirizzi forniti nella procedura di registrazione. ~, H!PROOUZIONE fllSERVATA 068391 Francesca Barbieri Un mese di tempo per decidere il futuro scolastico dei figli. Da oggi e per tutta questa settimana le famiglie potranno "accreditarsi"alportaledelMiur(www.iscrizioni.istruzione.itl prima che si aprano ufficialmente i termini per l'iscrizione all'anno scolastico 2ol412015, da effettuare tra il 3 e il 28 febbraio. Iscrizione che per le prime classi di primaria, secondaria di primo e secondo grado dovrà avvenire esclusivamente compilando i moduli web. Dopo il debutto dello scorso anno - che aveva avuto qualche intoppo iniziale a causa del sovraffollamento di richieste - nel secondo anno "digitale" per le famiglie interessate (circa i,5 milioni) è questa la principale novità, con la possibilità di cominciare a registrarsi una settimana prima rispetto all'apertura dei termini per l'invio della domanda e ricevere già il codice di accesso. Una chance in più, fermo restando che l'iscrizione può essere fatta nel lasso di tempo indicato (dal 3 al 28 febbraio), senza aver urgenza di affrettarsi nei primi riproducibile. Pag. 18 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio IL FOCUS Decreto scuola sotto la lente LA GUIDA !lll1ilm' li decrçW scuola Molte le novità del testo della legge 128/2013 di conversìone del decreto 104/13 che stanzia circa 470 milioni per f'istruzfone.Dalleassunzioni di69mila docenti e 16mila Ata agli ìliuti per il diritto atto· studio, come i contributi alle Corsi all'estero dal liceo al master Che si voglia partecipate all'Erasmus, frequentare un master all'estero o iscriversi oltreconfine sin dal l1ceo, la regola d'oro è sempre la stessa: giocared'antkipo. Nella guida «Studiare all'estero» tutti i consigli e le regole da seguire, stilati con i suggerimenti degli esperti in mobUità delle università italiane e deUe principati agenzie df consulenza agli studenti, il timing per presentare i dossier di candidatura a scuole e università straniere, l'investimento da mettere a preventivo. www.ifsole24ore.com/ studiare-estero www.ecostampa.it famiglie per l'acquisto dei libri di testo e l'erogazione di borse di studio peri più meritevoli. Importante ai fini dell'inserimento nel mondo del lavoro, il legame tra imprese e scuola, che si eonsolida tramite i contratti di apprendistato. Disponibile sul sito www.ilsole24ore.com, sezione «storll24» 27-01-2014 29/2 2 / 14 SPECIALE SCUOLA La scelta giusta periftBli Unindtrino echtdeveistrive prlmedassidi . tari, medie esuperiori che potranno scrivere a [email protected]. Alledomandesi cercherà di dare una risposta lunedì 3 febbraiodaUe22a mezzanotte a <c5peciale scuola: quale scelta peri nostri figli». Domande in diretta telefonando all'800 24 oo 24 In collaborazione con: RADIO. 24 lA~,,,ftlSl!N'il. I passaggi-chiave SCADENZE GENNAIO LE FAMIGLIE INTERESSATE • Le isc;rizioni online riguardano le prime classi di ogni corso di studi (primaria, secondaria di primo grado, secondaria di secondo grado) Esclusi: scuole dell'infanzia, scuole in lingua slovena, scuole delle province di Aosta, Trento e Bolzano, i corsi per l'istruzione degli adulti e i corsi di formazione professionale regionali 068391 IL PERCORSO Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 19 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina I Foglio 27-01-2014 29/2 3/14 www.ecostampa.it La scelta della scuola Dopo aver deciso per quale scuola effettuare l'iscrizione è necessario indicare l'istituto attraverso il "codice scuola" che può essere richiesto o direttamente all'istituto oppure , . ottenuto attraverso il portale "La scuola in chiaro" del Miur: cercalatuascuola.istruzione.it/cercalatuascuola/ inserendo il nome dell'istituto o l'indirizzo Nel modulo di iscrizione si possono indicare fino a un massimo di 3 scuole, specificando l'ordine di preferenza. Inoltre, con riferimento alle scuole secondarie di secondo grado, la famiglia può indicare fino a 3 indirizzi di studio (qualora presenti nella scuola prescelta), in ordine di priorità • ~ =~ } / •. IlLeMiur modifiche riserva alle famiglie la possibilità di cancellare o modificare una domanda in corso di lavorazione, anche dopo averla compilata via web. Il sistema di iscrizioni online attiva una procedura di invio di e-mail per notificare lo stato di avanzamento dell'iscrizione La domanda inoltrata arriva sia alla scuola di iscrizione che alla scuola di attuale frequenza dello studente che viene informata della scelta "" effettuata La famiglia riceve una e-mail di conferma dell'avvenuta tra missione della domanda Le regole per iscrivere i bambini di tre anni Alla materna resiste il modulo di carta Serena Riselli sti, avranno precedenza le domande di coloro che sono nati entro il 2014. Inoltre, bisogna considerare che l'ammissione dei bambini alla frequenza anticipata non dipende solo dalla disponibilità dei posti e dall'esaurimento delle liste di attesa, ma anche dalla disponibilità di locali e dotazioni idonee a rispondere alle diverse esigenze dei bambini di età inferiore ai tre anni e dalla valutazione pedagogica e didattica del collegio dei docenti. Gli orari di funzionamento della scuola dell'infanzia sono fissati in 40 ore settimanali, che possono essere ridotte a 25 oppure aumentate a 50 a seconda delle richieste dei genitori e nel rispetto dell'orario annuale massimo delle attività educati- ve. Successivamente alla consegna delle richieste di iscrizione, ogni istituto scolastico redige una graduatoria per l'ammissione dei bambini alle scuole materne, in base ai criteri esposti e ai diversi regolamenti scolastici interni. Per l'anno scolastico 2013/2014, secondo i dati forniti dal Miur, su un totale di quasi otto milioni di studenti, circa un milione sono quelli iscritti alla scuola dell'infanzia. Mentre su oltre 41mila sedi scolastiche su tutto il territorio nazionale, il 32,5°10 sono quelle che ospitano una scuola materna, con una concentrazione particolare in Campania, Sicilia, Lombardia e Lazio (oltre mille sedi per regione). !\'.)RIPRODUZIONE R'.StRVAT A 068391 Niente iscrizione sul web per le scuole materne. Mentre scatta il secondo anno di obbligo per l'iscrizione online alle scuole primarie e secondarie, rimangono escluse da questa nuova procedura le scuole per l'infanzia. Le iscrizioni alla scuola materna, infatti, dovranno essere effettuate attraverso un modello di domanda cartaceo (modello A) da ritirare presso la sede scolastica oppure da scaricare dal sito web del Comune di appartenenza oppure direttamente dal sito del ministero dell'Istruzione. Il modello va poi consegnato entro il 28 febbraio 2014 presso la segreteria della sede scolastica relativa al proprio bacino di utenza. Contestualmente i genitori del bambino dovranno compilare e consegnare anche un secondo modulo (modello B) relativo all'insegnamento della religione cattolica. Per chi invece decidesse di non avvalersi di questa possibilità, ci sarà un ulteriore modello da compilare (modello C) all'inizio dell'anno scolastico, per la scelta delle attività alternative. I requisiti per l'iscrizione alla scuola dell'infanzia riguardano l'età del bambino: possono essere iscritti i bambini che entro il 31 dicembre 2014 abbiano compiuto o compiano il terzo anno di età. Possono essere iscritti anche i bambini che compiranno tre anni entro il 30 aprile 2015, ma nel caso in cui il numero di domande sia superiore alla disponibilità dei po- Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 20 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio 27-01-2014 29/2 4 / 14 www.ecostampa.it Le novità Più <<link>> tra aule e mondo produttivo di Nicola Da Settimo cuola e mondo del lavoro. Nelle intenzioni del legislatore, che a questo tema ha dedicato particolari attenzioni e risorse con il decreto scuola (104 del 2013, convertito nella legge uS/13), il 2014 dovrebbe essere l'anno di un deciso passo avanti in tre principali direzioni: lo sviluppo dell'orientamento, il potenziamento dell'offerta formativa in alternanza scuola-lavoro e la valorizzazione dell'apprendistato. Orientamento nel Pof I progetti di orientamento diventano parte integrante del Piano dell'offerta formativa e devono essere pubblicati sul sito Internet della scuola. Lo scopo dell'orientamento, in base a quanto indicato dal decreto, è «facilitare una scelta consapevole del percorso di studio e di favorire la conoscenza delle opportunità e degli sbocchi occupaziona- li». I percorsi prevedono misure per «far conoscere il valore educativo e formativo dellavoro, anche attraverso giornate di formazione in azienda, agli studenti della scuola secondaria superiore, con particolare riferimento agli istituti tecnici e professionali». Viene dunque riconosciuto il ruolo economico e di interesse generale dell'orientamento (in linea con l'obiettivo strategico di Lisbona 2000), con il coinvolgimento anche delle Camere di commercio e dell'associazionismo. Per le scuole, dunque, si tratta di passare da un approccio meramente informativo e promozionale, a uno che miri a costruire un processo educativo globale della persona, che deve investire tutte le discipline. Si tratta cioè di un processo di formazione continua all'interno del quale ogni scuola autonoma deve definire un suo curriculum orientativo che prepara lo studente al "longlife learning", l'ap- nico-laboratoriali più avanzati. Infine, è previsto dall'articolo prendimento lungo fotto il corso 8-bis un piano sperimentale per della vita. il triennio 2014-2016 per lo svolgiTirocini e stage mento di periodi di formazione Specifiche misure facilitano la re- in aziende degli studenti degli ulalizzazione di alternanza scuola- timi due anni delle scuole seconlavoro, tirocini e stage. Un appo- darie di secondo grado: a questo sito regolamento entro 60 giorni fine saranno stipulati contratti di dall'approvazione della legge de- lavoro di apprendistato, con onefinirà diritti e doveri, anche in ri a carico delle imprese interesmateria di sicurezza sui posti di sate. La norma necessita di un delavoro, degli studenti dell'ultimo creto interministeriale di attuabiennio delle superiori impegna- zione. Occorre precisare che l'alterti nel sistema dell'alternanza scuola-lavoro, attività di stage, nanza scuola-lavoro e l'apprendidi tirocinio e di didattica di labo- stato sono istituti giuridici distinratorio. Inoltre, l'articolo 16 del ti: infatti, mentre il primo è una decreto 104 prevede misure di metodologia didattica in cui il formazione obbligatoria dei do- giovane mantiene lo status di stucenti, avente, tra gli altri, lo sco- dente e il percorso è gestito dalla po di aumentarne le competenze scuola; il secondo è un vero e proper favorire i percorsi di alter- prio contratto di lavoro (per cui nanzascuola-lavoro, anche attra- è prevista una retribuzione), ma verso periodi di formazione pres- ha anche un contenuto formatiso enti pubblici e imprese; non- vo, di competenza della scuola, ché di promuovere lo sviluppo per cui è possibile conseguire tiprofessionale specifico dei do- toli di studio tramite apprendicenti coinvolti, attraverso l'ap- stato. prendimento degli strumenti tee~RJPRODJZ'.ONERISERVATA Le regole Per elementari e medie la scelta del piano orario Iscrizione anticipata per chi compie 6 anni entro aprile 2015 Le ricordiamo tutti come le "elementari" e le "medie". Ma è dai tempi della riforma Moratti, nel 2003, e della riforma Gelmini, nel 2009, che si chiamano ufficialmente scuola primaria e scuola secondaria di primo grado. Le famiglie con figli che compiono i 6 anni di età entro il 31 dicembre 2014 sono chiamate a scegliere l'istituto e l'orario di Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non scuola primaria, così da avere un parere qualificato circa l'opportunità di far avanzare il bimbo verso il primo ciclo dell'istruzione scolastica. I piani orari e l'inglese Per chi iscrive i figli alla scuola primaria, la prima decisione da prendere riguarda l'orario di frequenza delle lezioni. Quattro le opzioni possibili: 24, 27, 30 e 40 ore (si veda l'articolo sottostante). Un'altrasceltaindividualeri- riproducibile. Pag. 21 068391 PAGINA ACURA DI Andrea Curiat primaria per i bambini che compiono i sei anni di età dopo il 31 dicembre del 2014, e comunque entro il 30 aprile del 2015. L'ammissione, però, non è automatica ma è subordinata alla disponibilità dei posti nella scuola di riferimento, e ai criteri di precedenza nelle selezioni dei bambini deliberati dal consiglio di istiIscrizione anticipata tuto. È inoltre consigliabile conIl decreto legislativo 59 del 2004 sultare i docenti della scuola prevede anche una possibilità di dell'infanzia già frequentata dal iscrizione anticipata alla scuola bambino prima di procedere all'iscrizione anticipata alla frequenza per il debutto dei bimbi nel mondo dell'istruzione. I bambini dagli n anni di età devono invece essere iscritti alla scuola secondaria di primo grado, di durata triennale, che si concluderà con l'esame di Stato di primo ciclo necessario per accedere alle superiori. Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio guarda il corso di religione, che impegna 2 ore settimanali alle primarie e I ora alle secondarie. Al momento dell'iscrizione si hanno tre alternative: selezionare la frequenza del corso, optare per attività alternative che saranno organizzate dalla scuola con appositi insegnanti e comunicate ai genitori entro l'avvio dell'anno scolastico, o piuttosto permettere ai figli la libera attività di studio senza supporto di un docente dedicato. Anche chi iscrive i figli alla scuola secondaria di primo grado deve scegliere tra due diversi piani orari: un modulo normale da 30 ore settimanali, o il tempo pieno da 36-40 ore. Ai genitori - nelle scuole medie che lo prevedono - è rimessa la facoltà di selezionare l'insegnamento potenziato dell'inglese, che aumenta le ore settimanali di lezioni da 3 a 5, sacrificando però 2 ore normalmente dedicate a un altra lingua comunitaria. Attenzione: la scelta dell'inglese potenziato, da effettuare al momento dell'iscrizione al primo anno, ha valore vincolante per l'intero corso. Un'ulteriore scelta possibile è quella della scuola secondaria di primo grado a indirizzo musicale. Oltre al normale orario effettuato dagli altri studen- ti, gli alunni di queste sezioni sono impegnati, solitamente per due o tre giorni alla settimana, in lezioni di musica (si veda l'articolo in basso). Piano dell'offerta formativa La scelta della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado è un momento importante per le famiglie. Quasi sempre la decisione tra diversi istituti è condizionata da ragioni pratiche, quali la vicinanza al dmnicilio o al luogo di lavoro. È comunque possibile effettuare una valutazione più approfondita approfittando degli "open day" organizzati dalle scuole a vantaggio 27-01-2014 29/2 5 / 14 dei genitori. Prima dell'iscrizione, può essere utile anche consultare i piani dell'offerta formativa (PoD: si tratta di documenti elaborati su base territoriale che esprimono le scelte pedagogiche e organizzative delle scuole, pur riservando ai singoli istituti e ai docenti la flessibilità necessaria per personalizzare ulteriormente l'offerta formativa sulla base delle esigenze reali degli studenti. Spesso il passaparola resta il miglior ausilio alla scelta, e in ogni caso vale la pena chiedere i pareri di altre famiglie del posto circa la qualità dei docenti e dei servizi offerti. www.ecostampa.it Quotidiano ©R!PRi::JIJllONERISERVATA 11 Quattro <<tempi>> possibili teatro, sport, cinema e tv. In alternativa, e in base alla disponibilità dei posti e dei servizi attivati dall'istituto di riferimento, si può scegliere il tempo pieno: 40 ore settimanali distribuite nell'arco dis giorni. In fase di iscrizione viene richiesto di indicare, con diverse priorità, fino a un massimo di tre preferenze di orario. L'accoglimento delle opzioni fino a 30 ore settimanali o per il tempo pieno è subordinato all'esistenza delle risorse di organico e della disponibilità di adeguati servizi (da rendere nota anche con un'indicazione ad hoc sul modulo online di iscrizione). L'adozione del modello di 24 ore si rende possibile solo in presenza di un numero di domande che consenta la formazione di una classe. In tutta Italia, più di 10mila classi usufruiscono oggi del modello a tempo pieno. Anche chi iscrive i figli alla scuola secondaria di primo ©RIPROD~JZ!CNt RI'lrRVAìA 068391 Per chi iscrive i figli alle elementari o alle medie, la prima decisione da prendere riguarda l'orario di frequenza delle lezioni. Per la primaria i normali moduli settimanali sono da 24, 27 e 30 ore distribuite nell'arco di 5 o 6 giorni, secondo l'organizzazione delle singole scuole.Nel modulo da 30 ore sono incluse anche le attività opzionali e facoltative, come i laboratori di lettura, musica, grado deve scegliere tra due diversi piani orari: un modulo normale da 30 ore settimanali, oppure 36 ore, elevabili a 40 (tempo prolungato), in presenza di servizi e strutture idonee a consentire lo svolgimento obbligatorio di attività didattiche in fasce orarie pomeridiane. L'accoglimento delle opzioni di tempo prolungato è subordinata ali' esistenza di risorse in organico e alla disponibilità di adeguati servizi, circostanze che dovranno essere portate a conoscenza dei genitori, con un'apposita nota da prevedere sul modulo online di iscrizione. Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 22 Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio 27-01-2014 29/2 6 / 14 21 L'inglese si può potenziare ' Nel recente decreto scuola (104/ 2013) si stabilisce che l'insegnamento dell'inglese debba cominciare già dalla scuola materna, almeno per quanto riguarda l'acquisizione dei primissimi elementi della lingua straniera. Quando i bambini arrivano alla scuola primaria, le ore di inglese diventano una alla settimana per il primo anno, due ore nella classi seconde e tre ore nelle restanti classi. Giunti alle scuole secondarie di primo grado si può scegliere di intensificare la preparazione dei figli concentrandosi proprio sull'inglese, ma solo se la scuola lo prevede. Normalmente, infatti, i moduli orari settimanali prevedono 3 ore di corsi anglofoni e 2 ore in una seconda lingua straniera di origine comunitaria, a scelta prevalentemente tra spagnolo, francese, tedesco. Ma ai genitori - nelle scuole che lo prevedono - è rimessa la facoltà di selezionare, in alternativa, l'insegnamento potenziato dell'inglese, che aumenta le ore settimanali di lezioni da 3 a 5. In questo caso, però, si sacrificano le 2 ore della seconda lingua comunitaria. Un'opzione che ha suscitato le critiche di diverse associazioni degli insegnanti di lingua straniera, che rilevano come questa scelta riduca la pluralità di insegnamenti e conoscenze a disposizione dei giovani italiani, in contrasto con le prassi comunitarie. E che ha fatto fatica a decollare, con poche scuole che offrono questa possibilità. Critiche a parte, i genitori devono prestare attenzione a un fattore in particolare: la scelta dell'inglese potenziato, da effettuare al momento dell'iscrizione al primo anno, ha valore vincolante per l'intero corso. [· R'.PR'.]JU?:~;NE www.ecostampa.it Quotidiano KISEHVA~A 31 Più musica nei programmi nonché alla teoria e lettura della musica, per almeno un'ora a settimana. In base all'organizzazione della scuola e alle richieste dei genitori, può essere coinvolta un'intera sezione dedicata all'indirizzo musicale oppure può essere assemblato un gruppo di alunni provenienti da classi diverse. Gli studenti di ciascuna classe vengono ripartiti in quattro gruppi, il più omogenei possibile nel tutte le sue parti obbligatorie; in lavorazione, owero completata ma non ancora inoltrata alla ---scuola di destinazione; o respinta in attesa di ulteriori informazioni, quando l'istituto destinatario si è trovato nell'impossibilità di recepirla e accettarla. Il sistema di «iscrizioni online» attiva una procedura di e-mail, che notifica lo stato di avanzamento dell'iscrizione. Un modulo di iscrizione già inoltrato non può più essere Rimediare agli errori rhodificatoonline. Perquesta Può capitare di commettere un ragione, bisogna contatta re il errore nella compilazione del prima possibile la scuola modulo di iscrizione. Cosa fare, destinataria del modulo, e però, se ci si accorge del problema chiedere la sua restituziooe entro solo dopo avere inviato la i termini di presentazione delle richiesta attraverso il sito del domande. Miur? La cancellazione può essere Alcuni errori possono invece effettuata solo se la domanda si essere corretti direttamente dalla trova in tre stadi: incompleta, scuola di destinazione. Caso a owero non ancora compilata in parte per itcodice fiscale dei 1.j;1111• ~~~-- -- Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad numero, per l'insegnamento di quattro diversi strumenti musicali selezionati dal collegio docenti tra quelli indicati nel decreto ministeriale 201del1999· Gli strumenti sono scelti sia in base all'interesse manifestato dalle famiglie, sia in base alla presenza di docenti qualificati in graduatoria, sia alla luce delle possibili collaborazioni con altre realtà nel territorio. Il tempo scuola è di 33 ore: 30 genitori, che è un campo ·t! RJPfl.ODU?!O~iE RlSERVAì A immodificabile. Neanche l'istituto scolastico potrà modificare il dato immediatamente, ma dovrà farlo successivamente sui propri sistemi di archiviazione dati per la segreteria scolastica. uso esclusivo ©RJPRODUZICNER:SERVATA 068391 Quando si iscrivono i figli alla scuola secondaria di primo grado è possibile scegliere l'indirizzo musicale. Oltre al normale orario effettuato dagli altri studenti, gli alunni di queste sezioni sono impegnati, solitamente per due o tre giorni alla settimana, alla pratica individuale o collettiva di uno strumento musicale; all'ascolto partecipativo; alle attività di musica di insieme; di orario normale, e 3 ore di lezioni e pratica aggiuntive ripartite in due o tre giorni alla settimana. È bene ricordare che l'insegnamento strumentale non viene considerato alla pari di un vero e proprio corso professionalizzante. Attenzione: per accedere all'indirizzo musicale è prevista una prova orientativo-attitudinale predisposta dalla scuola che ha lo scopo di selezionare i ragazzi più dotati solo nel caso in cui le richieste superino la disponibilità dei posti. del destinatario, non riproducibile. Pag. 23 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio I 27-01-2014 29/2 7/14 www.ecostampa.it I Le criticità Immagini e testi fuori posto: così si aggiorna il sistema Come procedere se si riscontrano problemi di compatibilità ALUNNI STRANIER.I Codice provvisorio Un problema particolare riguarda gli alunni stranieri, con cittadinanza non italiana, sprowisti del codice fiscale normalmente necessario per procedere alla consegna del modulo. Si tratta dei bambini figli di immigrati "irregolari", e degli alunni stranieri minori non accompagnati, peri quali l'articolo 38 del Testo unico dell'immigrazione sancisce comunque l'obbligo e il diritto all'istruzione primaria. Apartire da quest'anno è stata inserita nel sistema online la possibilità di generare un codice "provvisorio", che permette di completare con successo l'iscrizione. Saranno le scuole a inserire, non appena possibile, il codice definitivo nel portale dei servizi del ministro dell'istruzione (Si di). ©RIPRODUZIONE RISERVATA scuole erogheranno soltanto alcuni tra i tempi scuola possibili. Ad esempio, nei piccoli comuni montani capita di frequente che molti istituti primari e secondari abbiano soltanto classi a tempo pieno. Come possono i genitori sapere in anticipo se la loro preferenza di orario, indicatanel modulo di iscrizione, troverà rispondenza nell'offerta effettiva del singolo istituto scolastico? La soluzione migliore consiste nell'informarsi direttamente presso la segreteria della scuola di riferimento; inalternativa, si può comunque prestare attenzione al modulo di iscrizione, dove gli istituti devono indicare a margine quali moduli orari non siano erogati nell'anno scolastico corrente. Un problema ulteriore può nascere per i bambini che siano già iscritti a una scuola, come nel caso del passaggio dalle primarie alle secondarie di primo grado. Il modulo chiede all'utente di registrare i dati anagrafici dell'alunno e il suo codice fiscale. Se il sistema restituisce l'avviso «Dati anagrafici dell'alunno non coincidenti con quelli presenti sull'Anagrafe alunni del Miur. Rivolgersi alla scuola di attuale frequenza per verificare il disallineamento», significa che l'alunno risulta effettivamente già iscritto all'anagrafe nazionale degli studenti, ma con dati identificativi non perfettamente coincidenti con quelli che il genitore ha appena dichiarato. Nonostante l'avviso, i genitori possono comunque portare a termine con successo l'iscrizione senza dover modificare i dati. Tuttavia, è necessario che prendano contatto con le scuole di destinazione e di provenienza per chiarire ed eventualmente correggere il disallineamento. 'e! R!PlO:J~JZJ:J"i~ R1SFRVATA 068391 Quando ci si iscrive alla scuola primaria o alla secondaria di primo grado, è bene tenere a mente alcune possibili criticità che possono presentarsi durante la compilazione del modulo. I problemi possono nascere sin dall'accesso al sito dedicato del Miur: immagini mancanti, menù fuori posto, caselle di testo sovrapposte e confuse. Niente paura, si tratta di un semplice problema di compatibilità per gli utenti che utilizzano le ultime versioni di Internet Explorer. Per risolverlo basta cliccare sul pulsante "visualizzazione compatibilità" che si trova sulla barra degli indirizzi del browser e che è raffigurato come una pagina stracciata in due parti. Una seconda criticità si era presentata nel 2013, quando per la prima volta erano entrate in vigore le iscrizioni online obbligatorie. L'anno scorso, le scuole avevano la facoltà di escludere dal modulo di iscrizione i tempi scuola che non sarebbero stati programmati nel corso dell'anno a venire. In altre parole, non sempre i genitori avevano a disposizione tutti i moduli (da 24 a 40 ore settimanali) previsti dalla legge. Diverse associazioni dei genitori avevano criticato l'impostazione del ministero, apparentemente in contrasto con l'articolo 4 del Dpr 89/2009, in base al quale le istituzioni scolastiche sono chiamate a scegliere i modelli orari autono- mamente, sì, ma pur sempre sulla base delle richieste delle famiglie. Il ministero sembra avere recepito le critiche: quest'anno, le scuole non potranno escludere a priori nessuno dei tempi scuola dai moduli di iscrizione. I genitori potranno quindi indicare la propria priorità di preferenza tra tutte le opzioni orarie previste dal ministero. A loro volta, le scuole recepiranno le scelte delle famiglie e, in base a queste e alla disponibilità di risorse interne, procederanno poi a organizzare effettivamente i moduli orari. Questo però significa che molte Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 24 Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio 27-01-2014 29/2 8 / 14 Secondaria di II grado Tutte le opzioni delle superiori www.ecostampa.it Quotidiano Dai licei ai tecnici e ai professionali: oltre 40 i percorsi disponibili PAGINA A CURA DI Eleonora Della Ratta I ragazzi che oggi frequentano al terza media devono decidere a quale scuola superiore iscriversi perché i genitori possano, entro il 28 febbraio, inoltrare la domanda online attraverso il sito del Miur. Come spesso accade, però, le idee possono non essere del tutto chiare, divise tra passioni personali, preoccupazione per il futuro lavorativo, un po' di incoscienza che rischia di far pendere la bilancia verso l'indirizzo consigliato da altri più che verso quello per cui si è veramente portati. Una bussola per la scelta La riforma della scuola lo scorso anno ha portato a un po' più di ordine nell'ampio ventaglio di offerte tra licei, istituti tecnici e professionali e a settembre partirà anche l'attesa novità del liceo scientifico a indirizzo sportivo, che rischia di entusiasmare fin troppo i giovani appassionati di sport, ma che in realtà non è un percorso facilitato per passare più ore in palestra che in aula (e basta guardare la didattica e il monte ore per ciascuna materia per capirlo). Tra le altre novità anche l'insegnamento della geografia (generale ed economica) che il ministero ha potenziato con un investimento di 13,2 milioni: dal prossimo anno scolastico ci sarà un'orain più nel primo biennio degli istituti tecnici e professionali. In tutto sono oltre 40 gli indirizzi a disposizione tra licei, istituti tecnici, istituti professionali e percorsi di istruzione e formazione professionale regionale. Prima di procedere con l'iscrizione, quindi, è bene riflettere bene sulla scelta, usufruendo di tutti i mezzimessiadisposizione.Innanzitutto è possibile consultare indirizzi, orari, caratteristiche e prospettive dei singoli indirizzi nel sito del ministero dell'Istruzione che con il portale «Io scelgo» permette agli studenti che stanno completando le secondarie di primo grado di entrare a contatto diretto con il sistema scolastico previsto per le secondarie. Inoltre, è bene confrontarsi direttamente con la scuola che si andrà a frequentare dal prossimo anno scolastico: gli istituti prevedono giornate di orientamento e iniziative a porte aperte per far conoscere la propria struttura e la propria attività. Infine, anche nella scuola che si sta frequentando è possibile chiedere il supporto di un tutor che può offrire un consiglio sulla base delle capacità e della predisposizione dello studente. Tecnici e professionali La scelta può sembrare più complicata per chi opta perun istituto tecnico o professionale, dal momento che queste scuole offrono un numero più ampio di indirizzi le cui caratteristiche spesso non sono così chiare. Niente paura: il primo biennio è comune a tutti i diversirami di specializzazione e, anche se si deve indicare da subito quale percorso si vuole intraprendere, alla fine del secondo anno si è chiamati a confermare o cambiare la scelta fatta. Da un punto di vista pratico sono i genitori a dover presentare la domanda di iscrizione. Per farlo devono necessariamente compilare i moduli online, ma se non hanno a disposizione una connessione o hanno difficoltà possono chiedere aiuto alla scuola frequentata dal figlio che deve mettersi a disposizione. Per evitare un blocco del sistema c'è una settimana di tempo, da oggi al 3 febbraio, durante la quale è possibile registrarsi al portale del ministero prima che si aprano itermini per l'iscrizione (che comunque deve essere fatta entro il28 febbraio), anche se la registrazione può essere fatta anche nelle settimane successive. Per chi vuole frequentare il liceo musicale coreutico, inoltre, il perfezionamento dell'iscrizione avviene solo dopo aver superato la prova di idoneità organizzata dalla scuola stessa perverificare le specifiche competenze musicali. Da ricordare, infine, che l'obbligo di istruzione è previsto fino a 16 anni e può essere assolto sia iscrivendosi alle scuole finora citate, sia intraprendendo i percorsi di istruzione e formazione professionale, organizzati su base regionale, che rilasciano qualifiche triennali o diplomi quadriennali. Per questi percorsi però l'iscrizione è ancora su moduli di carta, anche se il Miur assicura il passaggio al digitale per l'anno scolastico 2015/16. 068391 il". Rlf'RODU?lONt RISf;RVA.".A Scuola: testate nazionali Pag. 25 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Gli LICEI I licei offrono un'ampia formazione culturale e sono ritenuti tra le scelte più adatte per chi ha intenzione di iscriversi all'università. Il percorso di studi è di cinque anni, due bienni e un quinto anno. Sei gli indirizzi possibili: classico, scientifico, linguistico, artistico, delle scienze umane e musicale e coreutico. Il cosiddetto liceo sportivo è in realtà un indirizzo del liceo scientifico che permette di conseguire un diploma specifico. comunicazione, sistema moda); il settore economico comprende due indirizzi, turismo e amministrazione, finanza e marketing. Il primo biennio è comune all'interno di un settore, differenziandosi poi a seconda dell'indirizzo prescelto, con un'ulteriore differenziazione al quinto anno. Questo permette agli studenti di orientare la propria scelta alla fine del secondo anno, quando conoscono meglio le materie e le proprie attitudini. Per chi vuole proseguire gli studi universitari gli istituti tecnici offrono comunque un'adeguata preparazione soprattutto per le facoltà tecnologiche, economiche e scientifiche. 02 I ISTITUTI TECNICI Pensati per formare gli studenti da un punto di vista teorico e pratico, andando incontro alle richieste provenienti dal mondo del lavoro, gli istituti tecnici sono divisi in due grandi settori, quello tecnologico ed economico. Il settore tecnologico comprende nove indirizzi (agraria, informatica e telecomunicazioni, chimica, elettronica ed elettrotecnica, meccanica e meccanotronica, costruzioni, trasporti, grafica e - - - - - --- - artigianato. Rientrano nel primo settore i servizi per l'enogastronomia e l'ospitalità (ovvero la scuola alberghiera), i servizi commerciali, quelli socio-sanitari e per l'agricoltura. Per il settore industriale, invece, duplice scelta: produzioni industriali e artigianali o manutenzione e assistenza. MI FORMAZIONE REGIONALE Le strutture formative accreditate dalle Regioni, magari con il supporto degli istituti professionali, offrono percorsi di diversi indirizzi (21 in tutto) per preparare gli studenti a inserirsi nel mondo del lavoro conseguendo una qualifica triennale o un diploma quadriennale. Questi percorsi di istruzione e formazione professionale insegnano un mestiere, prevedendo molte ore di stage e laboratori. L'iscrizione a questi corsi avviene ancora esclusivamente con i moduli di carta. Per conoscere i corsi presenti sul territorio ci si può rivolgere agli uffici regionali. t R:PRODUZIONE RISERVATA = ~~ 1111111118 ~--- Èil codice della scuola a cui ci si vuole iscrivere, necessario per compilare il modulo online sul portale del Ministero. Chi frequenta la terza media e si deve iscrivere alle scuole superiori può chiedere il codice sia alla scuola che frequenta sia a quella a cui si deve iscrivere I programmi del Ministero hanno potenziato lo studio della geografia generale ed economica, prevedendo un'ora in più nel primo biennio di tutti gli istituti tecnici e professionali Negli istituti tecnici e professionali ·i primi due anni sono comuni a tutti gli indirizzi, poi gli studenti si specializzano nell'ambito che preferiscono. La scelta dell'indirizzo avviene già al momento dell'iscrizione al primo anno, I ma può essere modificata alla fine del primo biennio il titolo che si consegue al termine dei cinque anni di studi alla scuola secondaria superiore. sceglie di frequentare corsi di qualifica IChi professionale otterrà invece la qualifica di perito (se il corso è triennale) I o di tecnico (se quadriennale) E L'iscrizione che deve essere completata entro il 28 febbraio è definitiva. Se lo studente cambia idea dopo questa data e decide di frequentare un istituto diverso può rettificare I l'iscrizione recandosi di persona all'istituto per ,il qu~le ha inoltrato la domanda e trasferire la pratica alla nuova scuola La legge prevede un obbligo di istruzione fino a 16 anni. L'iscrizione online permette IIalmeno un controllo sull'adempimento a quest'obbligo ,da parte delle f~miglie, comunicando alle scuole medie frequentate dallo studente se è stata fatta l'iscrizione al ciclo successivo PROVE DI INGRESSO SPORT Per accedere al liceo musicale-coreutico bisogna superare le prove attitudinali Iorganizzate dagli stessi istituti. In caso di bocciatura si può fare domanda un'altra scuola entro 15 giorni dopo la scadenza del termine delle iscrizioni Èla grande novità dell'offerta formativa del prossimo anno scolastico, con la nascita del liceo scientifico a indirizzo sportivo. Nelle scuole, un centinaio in tutta Italia, si studiano discipline inerenti allo sport (6 ore settimanali sono dedicate all'attività pratica), economia I e diritto, mentre non si studia il latino 068391 ---- OJ I ISTITUTI PROFESSIONALI Gli istituti professionali preparano a entrare nel mondo del lavoro e sono pensati anche per coloro che vogliono interrompere gli studi a 16 anni (al termine dell'obbligo scolastico). I sei indirizzi professionali fanno capo a due settori, servizi e industria e www.ecostampa.it Foglio 27-01-2014 29/2 9 / 14 Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 26 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina www.ecostampa.it Foglio 27-01-2014 29/2 1O / 1 4 11 Indirizzo sportivo pronto al debutto Con il prossimo anno scolastico prende il via anche il nuovo liceo sportivo, la vera novità nel panorama formativo delle secondarie. Per l'esattezza si tratta di un liceo scientifico a indirizzo sportivo, dove al posto del latino si studieranno scienze motorie e altre materie affini, come economia e diritto dello sport. Rispetto allo scientifico tradizionale l'offerta formativa elimina, oltre al latino, anche storia dell'arte, mentre diminuiscono le ore di filosofia e i programmi di tutte le altre materie devono convergere verso le tematiche sportive. Come previsto dal Dpr 52 del 5 marzo 2013 e chiarito dalla nota del dicembre 21 scorso, le prime classi potranno essere attivate esclusivamente nelle scuole statali autorizzate dai piani regionali dell'offerta formativa (o nelle paritarie che ottengono il riconoscimento di parità scolastica per questo indirizzo). Anche se ancora non si è concluso il monitoraggio, secondo una stima del Miur saranno circa un centinaio in tutta Italia i licei scientifici-sportivi: per evitare esuberi di personale, infatti, la legge prevede che non siano attivate più sezioni a indirizzo sportivo a quello delle relative province e con un'unica sezione per scuola. Per il primo biennio l'attività formativa prevista è di 27 ore settimanali (che diventano 30 nel secondo biennio e al quinto anno), con sei ore di attività sportiva (palestra, atletica, eccetera) e teoria sportiva. Nel secondo biennio si aggiungono le discipline di scienze naturali, diritto ed economia dello sport. Alla fine gli studenti conseguono il diploma di liceo scientifico ma con l'indicazione di "sezione a indirizzo sportivo" e un'integrazione con la certificazione delle competenze acquisite. Gli istituti che hanno richiesto l'attivazione della sezione a indirizzo sportivo devono garantire attrezzature ginnico-sportive adeguate, nonché la vicinanza a impianti specifici (piscine, campi sportivi, e così via). Una scuola che non è pensata solo per gli atleti, anche se sono previsti percorsi che permettano a chi svolge attività sportiva a livello agonistico grazie ad apposite convenzioni con i comitati regionali del Coni e del Comitato italiano paralimpico, ma a chiunque voglia intraprendere una carriera che sia legata al mondo dello sport, dai fisioterapisti ai manager sportivi, per esempio, magari specializzandosi all'università. propri studi. Se si sceglie di proseguire il percorso dell'indirizzo che già si frequenta, l'iscrizione alla classe successiva è disposta d'ufficio. Se i ragazzi, invece, preferiscono iscriversi alla classe terza di un settore o indirizzo diverso, si deve comunque scegliere all'interno del proprio settore. In particolare gli studenti che frequentano un istituto «Industria e artigianato» possono richiedere l'iscrizione a un altro indirizzo presente nello stesso professionale, mentre gli alunni che frequentano una delle articolazioni previste per l'indirizzo «Servizi per l'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera» hanno la possibilità di richiedere l'iscrizione a un'altra articolazione, ma dello stesso indirizzo. Sia per gli istituti tecnici che per i professionali, gli studenti possono chiedere l'iscrizione ai percorsi opzionali previsti nello stesso settore, indipendentemente dall'indirizzo frequentato, per il secondo biennio e il quinto anno. ~J R!PRODJZIONE RISERVATA '1. Scelta decisiva dopo il biennio diversi indirizzi (per esempio meccanica, chimica, informatica, elettronica, eccetera) e articolazioni (ulteriori specializzazioni nello stesso indirizzo) e in due grandi macroaree dette settori (economico e tecnologico). Al termine del biennio, quindi, si può decidere se intraprendere uno degli indirizzi all'interno dello stesso settore, oppure cambiare in base alle proprie aspirazioni. Analogamente gli alunni del secondo anno del primo biennio degli istituti professionali possono decidere come continuare i l\J R!PRODUZION~ RISERVATA 068391 Interessati dalle iscrizioni sono anche gli studenti del secondo anno degli istituti tecnici e professionali che possono decidere quale specializzazione prendere dopo il biennio "generalista". In particolare per gli istituti tecnici la scelta dell'indirizzo espressa al momento dell'iscrizione deve essere confermata o cambiata alla fine del biennio: la didattica dei primi due anni, infatti, è comune a tutti gli indirizzi, mentre si differenzia a partire dal terzo anno con opzioni diverse che si concretizzano in Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 27 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio I 27-01-2014 29/2 11 / 14 Nuove professionalità -------- - Competenze d'eccellenza www.ecostampa.it I Dall'agrario-alimentare alle meccatronica forti sinergie con le imprese Ore intende aiutare genitori e studenti a compiere una scelta in tal senso. E come far conoscere meglio questo mondo, mettendo in evidenza le "eccellenze" già presenti sul territorio nazionale e purtroppo poco note? In mancanza di un vero sistema di valutazione che aiuti ascegliere la scuola anche sulla base di indicatori qualitativi (a cominciare dai livelli di apprendimento registrati nelle singole classi), il parametro che si è scelto di utilizzare è quello di un rapporto già esistente e consolidato con il mondo delle imprese. Come dimostra anche la mappa pubblicata qui accanto, i casi di sinergia già attivi tra il mondo dell'istruzione e quello del lavoro non mancano lungo tutta la penisola. Al Nord come al Sud. A cominciare dalle aree a più alta industrializzazione. Nelle 17 province che si riconoscono nel "club dei 15" di Confindustriail rapporto tra istituti tecnici e aziende è ormai consolidato. È il caso dell'Isis «Isaac Newton» di Varese che, all'interno del polo tecnico professionale per la meccanica e la meccatronica, da anni collabora con il sistema produttivo del territorio e vanta rapporti con più di 600 aziende per le attività di alternanza scuola-lavoro. Grazie a progetti come «Generazione d'industria» con Unione industriale Varese, «Scuo- PAGINA A CURA DI Eugenio Bruno Claudio lucci C'è un numero in più con cui le famiglie, alle prese da lunedì prossimo con la scelta della scuola dei propri figli, devono forse fare i conti. Si tratta degli oltre 2omila diplomati che, su un gap complessivo di quasi 47mila tecnici, le imprese italiane non riescono a trovare. È il dato che emerge dall'ultima analisi annuale del Sistema informativo «Excelsiorn di Unioncamere e ministero del Lavoro e che risulta paradossale in un Paese che viaggia al 4J-,6% di disoccupazione giovanile. E lo diventa ancora di più se si pensa che le professionalità di più difficile reperimento sul mercato corrispondono ad altrettanti indirizzi offerti dal nostro sistema d'istruzione tecnica: dall'agrario-alimentare all'informatico, dal meccanico all'elettrotecnico. Perché allora non decidere di puntare su questo segmento formativo, troppo spesso etichettato, in modo sbrigativo e ingeneroso, di "serie B"? Oltre a segnalare le novità normative attese per l'anno scolastico 2014/2015 - che si esauriranno nel ripristino di un'ora di «geografica generale ed economica» in una delle due classi del primo biennio - questa Guida del Sole 24 la2rn con Fondazione Cariplo, «FixO» con Italialavoro, «A scuola d'azienda» con Alenia Aermacchi, «Placement» con la locale Camera di commercio sono stati attivati percorsi ad hoc per colmare il gap tra la preparazione in uscita dei suoi oltre 1.400 studenti e le competenze professionali richieste in ingresso sul mercato. Lo stesso legame con le realtà produttive del territorio si ritrova nell'Iis «Quintino Sella» di Biella. Che, come spiega il preside Cesare Molinari, «ha saputo rinnovarsi nel corso degli anni, ha aggiornato e potenziato i laboratori specifici per le diverse discipline scientifiche e tecnologiche». Attivando anche «corsi integrativi di eccellenza, corsi per l'acquisizione delle competenze linguistiche e informatiche a diversi livelli» e aprendosi sul territorio grazie all'organizzazione di stage aziendali anche post-diploma e di vacanze studio all'estero. Passando al Centro, lo scenario non muta. Si pensi all'istituto tecnico statale «Tullio Buzzi» di Prato, che vanta una grande collaborazione con le locali imprese tessili e con il settore moda. Tra le sue peculiarità va segnalata la consuetudine di far svolgere a tutti gli allievi, alla fine del quarto anno, un mese di stage a giugno in aziende, laboratori di ricerca e studi pro- fessionali. Ma i casi di alternanza si ripetono durante il quinto anno, quando gli stessi allievi riprendono per due settimane l'esperienza. In totale ogni anno, tra quarte e quinte, l'istituto predispone attività di stage per circa 400 studenti in 200 aziende. Stesso discorso al Sud. A Cosenza l'istituto teènico industriale «Monaco» ha dato vita assieme a provincia, Confindustria Cosenza e Università della Calabria, alla fondazione «Istituto tecnico superiore Monaco», che sta realizzando i corsi di «tecnico superiore per la gestione e verifica di impianti energetici». «Il percorso è articolato in quattro semestri, per un totale di 1.980 ore di cui 600 destinate ad attività di stage», sottolinea il presidente dell'Its, Ennio Guzzo. Anche nelle città più grandi non mancano casi da segnalare. All'istituto «Gian Lorenzo Bernini» di Napoli, per esempio, si fa un progetto di alternanza con la Toyota. E rapporti molto stretti con le imprese sono previsti pure all'istituto tecnico «Alessandro Volta» di Perugia, all' «Amedeo Avogadro» di Torino, all'Itis «Galileo Galilei» di Roma. In queste scuole i ragazzi hanno primi contatti con il mondo del lavoro. E lì si giocano le proprie carte per un futuro sbocco occupazionale. © RIPRODUllONf RlSERVATA CHANCE CONCRETE 068391 Nelle aree più industrializzate che si riconoscono nel «Club dei 15» di Confindustria esiste un rapporto consolidato fra istituti e aziende Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 28 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Pagina 27-01-2014 29/2 Foglio 12 / 1 4 Data QBERGAMO ITIS "Pietro Paleocapa" BRESCIA llS "Benedetto Castelli" BELLUNO ISIS "Girolamo Segato" LECCO llS "Antonio Bacioni" CLES (TRENTO) Istituto Tecnico Carlo Antonio Pilati PORDENONE ITIS "John Fitzgerald Kennedy" OcoMo ISIS "Paolo Carcano" UDINE ISIS Arturo Malignani QvARESE ISIS "Isacco Newton" TREVISO ITIS "Eugenio Barsanti" O MONZA E BRIANZA www.ecostampa.it La mappa VICENZA ITIS "Alessadnro Rossi" ITIS "Pino Hensemberger" · 2 .BIELLA ITIS "Quintino Sella" 3 '1 NOVARA • ITI "Gino Omar" OTORINO Istituto d'Istruzione Superiore Amedeo Avogadro MANTOVA IS "Enrico Fermi" 16 17 MODENA ITIS "Fermo Corni" l . "' s 21 - - - - - 22 23 24 25 ···----- REGGIO EMILIA ITIS "Leopoldo Nobili" ANCONA llS "Volterra-Elia" PERUGIA Istituto Tecnico Tecnologico Alessandro Volta ill-26 O SAN DONATO MILANESE (MILANO) 27 12- llS Enrico Mattei 13- G}PRATO ITIS "Tullio Buzzi" L,. 14- f:Ds!ENA ITI Tito Sarrocchi ot--29 .TERNI ITIS Lorenzo Allievi 15 L G)ROMA ITIS Galileo Galilei Cl) NAPOLI IPSIA Gian Luigi Bernini BARI Istituto Tecnico Gugliemo Marconi COSENZA !TI Antonio Monaco CATANIA Istituto tecnico Archimede rf:onte: elaborazione Il Sole 24 Ore del Lunedì 11 i' '· \ ,,! L'attività didattica per specializzare i ragazzi in elettronica, meccanica, informatica. E durante l'anno stage di una/due settimane presso aziende, italiane e internazionali, per completare l'offerta formativa. Negli anni Cinquanta i tecnici sfornati dall'istituto «Archimede» hanno accompagnato lo sviluppo industriale della città di Catania; «e ora i nostri diplomati sono richiesti anche fuori regione», Ritaglio Scuola: testate nazionali sottolinea la preside, Fortunata Daniela Vetri. I primi di febbraio partirà uno stage professionale in Cina, presso la Huawei, azienda leader nel settore delle telecomunicazioni. Ma «abbiano contatti anche con la StMicroelectronics, l'azienda che produce componenti elettronici a semiconduttore, e con la Wizard di Pomezia, che fa parte del gruppo Wizard leader nel mercato Ict italiano ed europeo», aggiunge Vetri. Ed stampa ad uso esclusivo esperienze di stage professionali si fanno pure con Ferrovia circumetnea. I ragazzi dell'Archimede sono campioni mondiali in carica di Robotica a squadre e superteam, categoria «Cospace theatre» Inoltre, due studenti sono gli inventori delle <denti 3-0», che consentono di vedere e incamerare i dati osservati da parte di chi li indossa. Agli stage si partecipa in gruppidi10/15ragazzi, e c'è un tutor fornito dall'azienda. Per del destinatario, non partecipare a questi tirocini serve una buona conoscenza dell'inglese e avere un'ottima pagella anche nel comportamento: «Questo perché il messaggio che vogliamo dare -precisa la preside - è che la scuola e la società riconoscono e premiano l'impegno e il merito». Del resto, la parte pratica stimola e incuriosisce l'aspetto teorico. E poi esperienze sul campo sono propedeutiche al mondo del riproducibile. Pag. 29 068391 Con gli stage «Archimede» illumina la robotica Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio lavoro, e completano l'attività didattica, che all'Archimede può contare anche su un nuovissimo corredo di laboratori e attrezzature. Il 10 gennaio c'è stata pure la visita dell'astronauta Luca Parmitano. In collaborazione con l'università di Catania, poi, si svolgono progetti e si realizzano prototipi di robotica, che consentono approfondimenti tecnici, aprendo prospettive di successiva frequenza da parte dei diplomati delle facoltà tecniche e scientifiche. Il diploma che può offrire un istituto tecnico infatti fornisce al ragazzo una doppia opzione. La possibilità di avere in mano un titolo (e una preparazione) subito spendibile nel mondo del lavoro. Ma anche la scelta di proseguire negli studi: «Molti dei nostri studenti si iscrivono anche a facoltà classiche», sottolinea Vetri. Che evidenzia come nella propria scuola (frequentata da circa mille ragazzi) l'abbandono scolastico sia ai minimi termini: 27-01-2014 29/2 13 / 1 4 «C'è una buona selezione al primo biennio. Ma gli studenti che lasciano sono una percentuale bassissima. Vanno orientati bene all'uscita delle medie. E bisogna far capire che l'opzione istituto tecnico non è certo di serie B». www.ecostampa.it Quotidiano 21 Manager in cattedra nelle lezioni di metallurgia insegnamento diretto ai ragazzi fatte da i8 docenti provenienti da dieci diverse realtà imprenditoriali. Agli stage pomeridiani partecipano i ragazzi delle classi quarta e quinta, e l'esperienza dura circa due/tre mesi (al ritmo di due pomeriggi a settimana). I tirocini estivi sono aperti anche agli studenti della classe terza (in quinta si è impegnati negli esami di stato) e la durata è di uno/ due mesi. «È molto importante la lezione svolta dagli imprenditori - sottolinea la preside Cinzia Fabrizi-. Molti studenti sono stimolati dal loro racconto e ciò ha risvolti positivi anche sulla didattica e sulle loro capacità relazionali, che sono diventate più fluide». La formazione che offre un istituto tecnico è solida pure da un punto vista culturale, ma è «il legame con il mondo del lavoro il valore aggiunto», ricorda il vice presidente della sezione territoriale di Terni di Confindustria Umbria, Antonio Alunni. E ciò perché consente di venire incontro alle esigenze delle imprese che hanno bisogno di diplomati tecnici per sviluppare nuovi prodotti più competitivi, affrontare i mercati esteri, rivedere i propri costi di produzione per contrastare la concorrenza internazionale. Già nel 1900 questo istituto salì sugli scudi quando vinse all'esposizione universale di Parigi la medaglia d'oro per il contributo all'innovazione dei percorsi formativi nel settore strategico dell'industria metallurgica. Oggi la scuola (frequentata da circa 900 alunni, compresi i geometri, che si sono aggiunti · successivamente) può contare anche su un laboratorio arricchito di nuove macchine utensili, tra cui nove torni e un macchinario per il taglio dei metalli. stampa del «=J RIPRODUZ:ONf. RiSFRVATA 068391 Programmi di studio integrati. Moduli didattici di approfondimento tenuti direttamente da imprenditori e manager. Nuovi laboratori. E, poi, tirocini nelle aziende, con la formula dello stage pomeridiano, che ha già coinvolto i3 imprese e 60 studenti. Ma anche attraverso la formula dell'alternanza scuola-lavoro nel periodo estivo, dove 30 aziende hanno aperto le porte a ben i20 studenti. Esperienze utili, frutto di un accordo, con un budget complessivo a disposizione di 10omila euro, che l'istituto tecnico industriale «Lorenzo Allievi» di Terni ha realizzato nell'anno scolastico 2012/2013 con il tessuto imprenditoriale ternano, coordinato dalla sezione territoriale di Terni di Confindustria Umbria e che sta proseguendo anche nel corrente anno. Fiore all'occhiello di questo progetto sono le lezioni svolte direttamente da esperti delle aziende: 126 ore di Ritaglio Scuola: testate nazionali ad uso esclusivo destinatario, non riproducibile. Pag. 30 Quotidiano Pagina 27-01-2014 29/2 Foglio 14 / 14 Data www.ecostampa.it Il Sole?]{! mmrn 31 Ricerca applicata d'avanguardia (frequentato da circa 2.700 studenti) sia all'avanguardia pure per le esperienze di ricerca applicata («avvicinano i giovani alle scienze») e per le certificazioni di enti terzi che i ragazzi possono conseguire durante i cinque anni. «Per l'indirizzo aeronautico, ad esempio,· abbiamo concordato con Enac la possibilità di far svolgere a scuola la formazione e gli esame dei moduli teorici di Lma (licenza di manutenzione aeronautica). Ma rilasciamo certificazioni pure per gli indirizzi meccanica ed edilizia. E quest'anno partirà la sperimentazione per l'indirizzo elettrico ed elettronico». Per tutti gli studenti ci sono certificazioni Ecdl e Cambridge, per la lingua straniera (molto apprezzate dalle aziende). In alcune classi del triennio è gàin atto l'insegnamento di discipline scientifiche e tecniche in inglese. Inoltre, il Malignani è tra i 10 istituti premiati dal Miur per il progetto «Scuola2.o». © RIPRODIJllONE Rl'.iERVATA 068391 Rapporti stretti con il territorio, l'università, i parchi tecnologici. E innovativi progetti di alternanza scuola-lavoro con grandi aziende, come la Danieli, leader mondiale nella produzione di impianti siderurgici, e il gruppo Pittini, che produce e commercializza acciai di qualità per l'edilizia e la meccanica. L'offerta formativa dell'istituto «Arturo Malignani» di Udine si è arricchita anche di una collaborazione ad hoc con le «Frecce tricolori»: «Coni piloti che salgono in cattedra per alcune ore di lezione, e i ragazzi che possono fare esperienze sul campo direttamente nei loro hangar», evidenzia la preside Ester Iannis. La scuola è anche capofila dell'Its Malignani-Udine, indirizzo meccanico ed aeronautico: «A luglio si sono diplomati i primi 20 ragazzi dell'indirizzo meccanico e tutti e 20 hanno sottoscritto un contratto di lavoro», dice Iannis. Che spiega poi come il Malignani Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 31 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina www.ecostampa.it Foglio 26-01-2014 16 1 La via tedesca all'apprendistato Al VIA Il PROGRAMMA SPERIMENTALE - --- -------·---- ---------- l governo prova ad accelerare l'avvio del programma sperimentale di apprendistato per gli studenti di quarta e quinta superiore previsto dal decreto Carrozza. Il provvedimento attuativo è in dirittura d'arrivo; ed è una notizia positiva visti gli ultimi dati sul bassissimo utilizzo di questa tipologia contrattuale, nonostante benefici di forti incentivi fiscali e normativi. Rappresenta appena il 2,7% delle nuove attivazioni, ha certificato il ministero del Lavoro. Bene quindi la messa a punto di un piano per coinvolgere le scuole a dialogare di più (e meglio) con le imprese. A offrire opportunità di formazione in azienda ai ragazzi (che vale anche per il conseguimento del diploma) in analogia a quanto accade in Germania, con il modello duale. Ma bisogna che l'esperienza "sul campo" non venga penalizzata; ed è importante pure prevedere un meccanismo che non scarichi solo sulle imprese i costi di questa sperimentazione. E anche nelle convenzioni che dovranno stipulare scuole e aziende varidotta al massimo la burocrazia, a tutto vantaggio delle esigenze dirette dello studente-apprendista. Certo, la sperimentazione prevista, fino al 2016, dal decreto Carrozza coinvolgerà poche scuole e le imprese che già hanno contatti con le istituzioni scolastiche (per esempio nelle fondazioni Its). E quindi non c'è da àttendersi grandi numeri. È però un primo passo, che potrà servire a mettere a punto una strategia futura di sempre più forte contaminazione tra questi due mondi. Con un tasso di disoccupazione giovanile superiore al 41% istruzione e mondo del lavoro non possono più permettersi di camminare su strade parallele, e non comunicanti. 068391 I Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 32 Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio 26-01-2014 21 1 Opportuno anche bilanciare i costi retributivi con l'onere formativo Maggior dialogo tra imprese e scuola Michele Tiraboschi Indicato dal Legislatore come la «modalità prevalente per l'ingresso deigiovaninelmondo del lavoro», l'apprendistato ancora non decolla e non convince pienamente imprese e operatori. Anche il sistema permanente di monitoraggio delle politiche dellavoro attivato dalla legge Fornero sembra confermarlo. Il recente rapporto del ,ministero del Lavoro sul primo anno di attuazione della legge 92/2012 vede infatti posizionarsi l'apprendistato come fanalino di coda tra le tipologie di accesso al lavoro. Esperti e addetti ai lavori si dividono sulle ragioni del mancato decollo dell'apprendistato. Incide, indubbiamente, il ciclo economico negativo che vede i giovani trai più penalizzati nell'accesso al lavoro. Non secondari sono poi gli effetti dellariformaFomero delle pensio- ni che, nell'allungare l'età di permanenza al lavoro, ha ridotto ulteriormente le opportunità dì accesso perì più giovani. Ancora tutta da valutare - ma certamente dannosa anche solo alivello intuitìvo - è poìla concorrenza dei tirocini che, sorprendentemente,non vengono presi in considerazione dal rapporto di monitoraggio del Ministero. Vero è che i tirocini, a differenza dell'apprendistato, non sono un contratto di lavoro. Eppure, dopo le linee-guida Fomero,l'altemativadiunagilecanale di inserimento al lavoro come lo stage, con durate lunghe fino a 12 mesi e mini compensi che oscillan(}tra i 300 e i 600 euro, rende meno conveniente, agli occhi di operatori e imprese, l'apprendistato ritenuto, a tomo o a ragione, più oneroso e di più complessa gestione. Come giustamente rileva il Ministero, il drastico calo dell'apprendi- stato, particolarmente evidente nella fascia di etàal di sotto dei19 anni, non può non offrire lo spunto anche per una riflessione sulla bontà dei modelli di formazione in alternanza adottati dalle nostre Regioni. Viene infatti da chiedersi se la domandadilavoroinapprendistato sia correlata, in negativo, alla diversificazione su base regionale della formazione di base e trasversale. Una recente ricerca Adapt (si veda l'articolo sopra) pare tuttavia indicare come quello della frammentazioneregionale sia, il più delle volte, unalibi e che il vero problema sia ancora di tipo culturale e progettuale nella messa a regime settore per settore del sistema dell'apprendistato in tutte le sue modalità specie quelle che prevedono il raccordo tra scuola e lavoro secondo il noto modello duale tedesco. Non è forse un caso che il drastico calo di questa tipologia contrattuale sia evidente in tutte le Regioni, manonnellaProvinciaautonoma diBolzano, dove l'apprendistato è riservato prevalentemente ai minorenni per l'accesso alla qualifica e al diploma. LaricercaAdapt mostra, in ogni caso, che anche per l'apprendistato professionalizzante gli ostacoli delle normative regionali siano più apparenti che reali. Vero è, semmai, che non sempre le imprese e i loro consulenti sono attrezzati a gestire internamente la formazione che, per funzionare, impone non solo la presenza di maestri di mestiere, progettisti e drafters di piani formativi che ancora mancano, ma anche un moderno sistema di relazioni industriali in grado di dialogare conlascuolae l'universitàattraverso lametodologia dell'altemanza prevedendo altresì costi retributivi contenutiinragione della rilevanza dell'onere formativo. www.ecostampa.it Quotidiano ©RIPRODUZIONE RISERVATA PUNTO CRITICO Non sempre operatori e consulenti sono pronti a sfruttare in pieno le possibilità offerte dalle normative ill!lif! NORJ\:1_E~~"!~~1J!1 illlllllifil :ww-";-~L-Jil!lll! 068391 -•m.:e Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 33 COBBIEBE DELLA SEBA Pagina 26-01-2014 20 Foglio 1/ 2 Data Istruzione Il ministero dell'Economia chiede di razionalizzare i criteri per stabilire chi ha diritto all'aiuto. Sindacati divisi Alunni disabili e sostegno, il caos italiano www.ecostampa.it Quotidiano Docenti aumentati, ma lassegnazione è sbilanciata a favore di Sud e isole Duecentomila bambini eragazzi disabili che frequentano le riostre scuole, poco più di 103 mila insegnanti di sostegno, una norma - quella italiana che ci mette ai primi posti nelle classifiche Ocse sull'integrazione, ma che poi fatica a tenere il passo con le esigenze delle famiglie. Un esempio su tutti: nel Lazio ci sono genitori che sono stati invitati dai presidi a fare ricorso preventivo al Tar per ottenere l'assegnazione delle ore di assistenza che spetterebbero al proprio figlio. Eppure si tratta di una regione con il migliore rapporto insegnanti di sostegno/ alunni. Un sistema molto poco effiderite ma costoso. Da qui l'idea di «razionalizzare»: ci sta lavorando il ministero dell'Economia e delle finanze, in uno dei gruppi guidati dal commissario alla spending review Carlo Cottarelli. Sotto la lente di ingrandì:: mento non c'è il numero di insegnanti: quest'anno, per la prima volta dopo anni, quelli che aiutano i ragazzi disabili a integrarsi nelle scuole e a partecipare alle attività didattiche sono cresciuti (+8,8%) più che gli stessi studenti disagiati (+3, 7%). Eil decreto istruzione approvato a ottobre prevede la stabilizzazione di 26 mila docenti (dei 43 mila precari che lavorano nel sostegno) nei prossimi tre anni: 4.447 entreranno in ruolo già nel 2014. Ma ci sono troppe discrepanze tra regione e regione per numero di disabili certificati dalle Asi, e di conseguenza per numero di ore di assistenza richieste agli uffici regionali scolastici. Se la media degli studenti disabili in Italia, ad esempio, è del 2,63%, rispetto agli studenti nelle classi, ci sono regioni dove la quota 'si alza, come l'Abruzzo (3,28%) e il Lazio (3,31 %), e altre dove si abbassa drasticamente, come la Basilicata (1,95%). M~ anche l'assegnazione degli insegnanti è fortemente sbilanciata: rispetto a un rapporto medio nazionale sceso a 1,go alunni disabili per docente, si registra infatti uno stato di non equa distribuzione dei posti di sostegno, pesantemente a favore del Sud e delle Isole, con il Molise a 1,45, la Basilicata a 1,57, la Calabria e la Campania a 1,58. Da qui la necessità di uniformare i criteri di assegnazione dei punti di disabilità, adottando protocolli standard e ottimizzando le prestazioni del servizio. I sindacati temono che dietro la razionalizzazione si nasconda l'idea di tagliare le ore e gli insegnanti. L'Anief aveva già lanciato l'allarme giorni fa, quando sembrava che la stabilizzazione della prima tranche di insegnanti di sostegno stesse slittando. Mimmo Pantaleo, della Cgil scuola, precisa: «Se si parla di riorganizzazione del sistema del sostegno, va bene, purché non si tocchino i numeri degli insegnanti. È inconcepibile anche solo pensarci, la nostra capacità di integrazione è uno degli aspetti più qualificanti della scuola italiana. Anzi, bisognerebbe ricordarsi che l'assistenza ai disabili a scuola è anche data dai collaboratori scolastici, che spesso li supportano per i servizi igienici, la mensa, gli spostamenti: anche a loro va riconosciuto il giusto compenso economico». «Un riequilibrio ci deve essere - sostiene invece Francesco Scrima, Cisl -. Significa che dobbiamo evitare ciò che accade ora, e cioè che qualche regione abbia di più e altre di meno. Per quanto riguarda gli insegnanti, bisognerebbe ripristinare il principio originale della norma sull'integrazione, e cioè che l'insegnante è di sostegno alla classe e non solo all'alunno». Avverte invece Massimo Di Men~a, della Uil: «Non vorrei che razionalizzazione fosse un modo elegante per dire che si vogliono tagliare i costi». Ma il ministero dell'Economia replica: «Vogliamo usare meglio il lavoro degli insegnanti e riorganizzare la distribuzione del personale. Stiamo lavorando con le associazioni di disabili e dei genitori dei disabili». Valentina Santarpia © RIPRODUZIONE RISERVATA 068391 Ai Tar per l'assistenza I presidi del Lazio invitano i genitori a fare ricorso preventivo al Tar per avere ore di assistenza Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 34 Quotidiano 26-01-2014 20 Foglio 2/2 Data www.ecostampa.it COBBIEBE DELLA SEBA Pagina H,ambiniQtsablli d1~;\ · frequentano le scuole Italiane .·.· · ch~~han Oqffempo 068391 1/·' Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 35 COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina I Foglio 25-01-2014 19 1 Scuola 11 ministro Carrozza: «Finire un anno prima? L'obiettivo non è ridurre i docenti». La deputata Santerini: «Un'occasione per ripensare il ciclo formativo» Il dibattito (e gli esempi in Europa) sulla maturità a 18 anni ROMA- Uscire dal liceo a 18 anni? Fare un anno in meno alle superiori? Partita la sperimentazione voluta dal ministro Maria Chiara Carrozza in sette istituti italiani, quattro paritari e tre statali, è tempo di aprire il dibattito. <<Non ho idee preconcette sulla sperimentazione ha assicurato il ministro - e non sono neppure interessata a vincere la battaglia della ridu zione di un anno o della riorganizzazione dei cicli>>; il punto cruciale è l'interesse dello studente, quindi, continua la responsabile dell'Istruzione, «che la scuola torni a formare le persone consentendo loro di rea lizzarsi e di trovare il giusto percorso in base alle proprie aspirazioni e attitudini». Le competenze? Certo ma siccome, sottolinea il ministro, «non siamo tutti uguali, la scuola deve formare non solo i lavoratori ma i cittadini di domani». Se è vero questo, diventa subito necessario spostare il dibattito dal puro e semplice braccio di ferro sull'«accorcia mento» degli studi superiori, che comporterebbe evidentemente una notevole riduzione del numero di insegnanti e consentirebbe di realizzare nuovi importanti risparmi, a un obiettivo di tipo diverso, che è poi quello che ha posto la depu tata Milena Santerini, Popolari per l'Italia, nel titolo del seminario da le.i organizzato alla camera: <<Diplomarsi con successo a 18 anni>>. Questo dunque è il punto. Guardando a quei Paesi europei (non tutti in verità) dove questo percorso più breve già esiste. «A noi interessa mettere lo studente al centro - dice Milena Santerini, componente della commissione Cultura alla Ca- mera-. Non dobbiamo cambiare solo per allinearci agli altri Paesi europei ma per sperimentare nuove modalità di formazione e di accompagnamento al mondo del lavoro». Occorre ripensare tutto il percorso: per esempio, continua Santerini, «organizzare l'anno risparmiato come un passaggio ancora formativo ma più specifico, o a metà tra formativo e lavorativo» in vista della scelta universitaria o professionale. Sulla stessa linea Andrea Gavosto, Fondazione Agnelli, che si dice <<favorevole alla riduzione da 13 a a 12 anni del percorso scolastico ma non perché bisogna "allinearsi" all'Europa e neppure solo con l'obiettivo di risparmiare. Favorevole perché si possa ripensare l'insegnamento, i programmi, i cicli scolastici». Gavosto fa riferimento alla sperimentazione attuata con successo in Ontario (Canada), dove a dieci anni di distanza dal liceo a 4 anni, i ragazzi sono meglio formati e più consapevoli delle scelte future. <<ll 40 per cento per esempio decide di utilizzare l'ultimo anno di scuola per continuare a studiare e approfondire materie di interesse pensando all'università, oppure per lavorare part time». Mario Dutto, Cattolica di Milano, cita l'esperienza del Galvani di Bologna, e punta «da un lato sulla trasparenza del percorso formativo e dei suoi sbocchi in modo che lo studente sappia che cosa potersi aspettare al termine della scuola, dal!'altro sulla possibilità di utilizzare quell'anno per approfondire, creare gruppi di lavoro ad hoc, impegnare i docenti liberati dal percorso classico su micro classi con obiettivi specifici e delineati>>. Mariolina lossa www.ecostampa.it Quotidiano Il test In C11nad11 068391 Fondazione Agnelli: «Gli studenti usciti dal liceo breve sono più preparati e consapevoli» Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 36 Quotidiano Due scuole su cinque cadono a pezzi Mappatura impossibile, manutenzioni lumaca, sicurezza inesistente: Renzi chiede di investire 5miliardi di euro FLAVIA AMABILI ROMA dichiarazione di conformità dell'impianto elettrico. Ancora più serio è l'allarme sismico, quasi 4 edifici su 10 sono in zone ad alto rischio. Se i dati del ministero si fermano qui, altre .associazioni tentano ogni anno di restituire una fotografia an.cora più dettagliata dello «scuolicidio», la distruzione lenta e costante degli istituti con indagini a campione. Secondo il rapporto 2013 di CittadinanzAttiva in una scuola su sette ci sono lesioni strutturali evidenti, presenti in gran parte sulla facciata esterna dell'edificio, il 20% delle aule presenta distacchi di intonaco: muffe, infiltrazioni e umidità sono stati rilevati in quasi un terzo dei bagni (31%) e in un'aula e palestra su quattro. Il 39% delle scuole presenta uno stato di manutenzione del tutto inadeguato molto in aumento rispetto al 2012 quando erano il 21%. Più della metà delle scuole non possiede il certificato di agibilità statica, oltre 6 su 10 non hanno quello di agibi- lità igienico sanitaria, altrettante non hanno quello di prevenzione incendi. Solo un quarto delle scuole è in regola con tutte le certificazioni. Temperature ed aerazione non sono adeguate nella gran parte delle aule, visto che il 51% di esse è senza tapparelle o persiane e il 28% ha le finestre rotte. Il 10% delle sedie e dei banchi è rotto e in oltre un terzo dei casi (39%) gli arredi non sono a norma, adeguati ad esempio all'altezza degli alunni. Legambiente ha analizzato anche le disparità tra le diverse parti d'Italia. Dal rapporto Ecosistema Scuola 2013 emerge che se Trento, Prato e Piacenza sono i primi tre capoluoghi di provincia per qualità dell'edilizia scolastica, bisogna invece arrivare alla 23esima posizione per trovare il primo capoluogo di provincia del Sud che è l'Aquila, seguito da Lecce alla 27esima posizione. IJ.:'.i Gu~rda la videoinchiesta su 068391 Cinque miliardi. Matteo Renzi, segretario del Pd, lancia il suo affondo su uno dei più gravi e urgenti problemi da risolvere: la sicurezza delle scuole fre,quentate ogni giorno da otto milioni di studenti. Intervistato dal Tg3 chiede «cinque miliardi di investimenti per ristrutturare gli edifici». Ma non solo. Precisa che «l'Europa deve accettare» che l'investimento resti «fuori del patto di stabilità». È la stessa strada percorsa dal governo Letta che a fine dicembre aveva annunciato di aver recuperato oltre 6 miliardi di fondi europei non spesi che correvano il rischio di perdersi. La novità è la destinazione. Renzi chiede che cinque miliardi vadano per intero alla ristrutturazione delle scuole. Senza dividere le somme in mille capitoli diversi, un po' al turismo, un po' al lavoro e così via come è sempre accaduto fi- nora. L'incapacità di affrontare sul serio l'emergenza è tale che da quasi venti anni il Miur lavora alla mappatura completa degli interventi urgenti da fare nelle scuole, un'altra tela di Penelope infinita a cui mancano ancora troppi dati mentre quelli che sono stati inviati con il tempo finiscono per essere superati, e quindi inutili. Il Miur ha pubblicato soltanto una volta una parte dei dati a sua disposizione, nell'autunno del 2012 quando ministro era Francesco Profumo. Le cifre raccontano quello che vivono ogni giorno gli studenti sulla loro pelle. Il 4% degli edifici è stato costruito prima del 1900. E la maggior parte, il 44% delle scuole, in un periodo che va dal 1961al1980. Solo il 17,7% degli edifici è in possesso del certificato di prevenzione incendi. Il 33% non possiede un impianto idrico antincendio; un edificio su due non ha una scala interna di sicurezza; quattro su dieci non hanno la www.ecostampa.it 27-01-2014 9 1 Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 37 Quotidiano Data Pagina www.ecostampa.it Foglio 27-01-2014 6 1 Con una scuola efficiente 40% .di disoccupati in meno LA RICERCA ROM A In Italia il 40% della disoc· cupazione giovanile è imputabile al difficile rapporto tra scuola e mondo del lavoro. Basti pensare che nel 47% dei casi le aziende del nostro Paese ritengono che le carenze formative dei giovani abbiano un impatto negativo sulla loro attività. Il quadro emerge da una ricerca curata da McKinsey. Si evince da questo studio come le cause del problema della disoccupazione giovanile, tra i 15 e i 29 anni, siano solo in parte riconducibili alla recente crisi economica. Al contrario, il fenomeno è radicato in Italia da lungo tempo ed ha natura strutturale: negli ultimi vent'anni, infatti, la probabilità per un giovane sotto i 30 anni di essere disoccupato è risultata essere stabilmente 3,5 volte superiore alla popolazione adulta (la media europea si attesta a 2). «La componente strutturale spiegano i ricercatori - rappresenta circa il 40% del tasso di disoccupazione giovanile complessivo (oggi al 28% tra gli under 30) e affonda le sue radici nel disallineamento tra capitale umano formato dal sistema educativo e necessità attuali e prospettiche del sistema economico del Paese». Tra le cause principali all'origine della difficile transizione dei giovani dalla scuola al mondo del lavoro viene indicato lo «sbilancia- ILGAP Basti pensare che solo il 38% degli studenti intervistati conosce le opportunità occupazionali offerte dai vari percorsi scolastici. Il risultato è un «disallineamento tra domanda e offerta, evidente in particolare per i diplomati tecnici e professionali». Il gap domanda-offerta si riscontra anche nella scelta del percorso universitario: meno del 30% degli universitari sceglie l'indirizzo di studi sulla base degli sbocchi occupazionali. Dalla ricerca emerge, inoltre, la «carenza di competenze adeguate ai bisogni del sistema economico». Solo il 42%. delle imprese italiane ritiene che i giovani che entrano per la prima volta nel mondo del lavoro abbiano una' preparazione adeguata. Nel 47% dei casi (rispetto a una media europea del 33% e al 18% del Regno Unito), le aziende del nostro Paese ritengono che queste carenze abbiano un impatto negativo sulla loro attività. In particolare, lamentano un deficit di competenze generali non solo la padronanza delle lingue straniere e della matematica di base, ma anche capacità analitiche, intraprendenza e autonomia, etica e deontologia professionale - e di esperienza pratica. A tal proposito, in Italia stage e tirocini hanno una durata inferiore a un mese in quasi il 50% dei casi nella scuola superiore e in circa il 30% dei casi all'università. ©J RIPRODUZIONE RISERVATA 068391 IL 47% DELLE AZIENDE RITENGONO . I DEFICIT FORMATIVI DEI GIOVANI NEGATIVI PER LE LORO ATTIVITA mento quantitativo tra domanda delle imprese e scelte dei giovani»: molte posizioni restano vacanti a causa dei pochi candidati disponibili, in quanto troppi giovani italiani non avrebbero «piena consapevolezza delle implicazioni lavorative di tali scelte». Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 38 Data Pagina Foglio 25-01-2014 18 1 Istruzione all'italiana Obbligatori ma mancano i soldi Il caos dei corsi di recupero collà cli scegliere anche il docente incmicato di tenere il corso. «Non c'ènulladiscandaloso» 1ibaclisce la Bilotta, «perché anche le università, pubbliche come le scuole, istituiscono corsi plivati di preparazione ai test d'ingresso o prevedono mastera pagamento. E non c'è nulla cli illegale, datochel'm1icolo 32 del Contratto Collettivo Nazionale dei docenti garantisce la possibilità per l'insegnante di svolgere libera attività professionale». La preside delliceo Fe1mi, cui è arJivato il sostegno di voci autorevoli Il ministero tiene a Jibadire che «per I' an- dell'Università della Calablia (secondo no 2013 la somma complessivamente ero- Spartaco Pupo «l'autofinanziamento, progata è stata pali a24 milioni e 265mila euro» plio perché evita il 1icorso ai precettmi prie dunque sufficiente a «coplire i costi delle vati, è il cJiterio più democratico che esista>•) dice di sentirsi un'apripista e ammette atti\~tà di recupero». Eppure alcune scuole stanno già pensando di istituire corsi a pa- chetanti altri istituti hanno già seguito il suo esempio. Lo conferma la recente indagine gamento perfarfrnnte ali' emergenza. di Skuoln.net, secondo cui ben il Ne è un esempioilliceo Fermi di Cosenza, la cui preside Miche. i'.~% degli studenti italiani, che seguono corsi di recupero a lina Bilotta, dietro delibera scuola, sostiene di fmfo a padel Consiglio d'Istituto, ha gamento. deciso di creare corsi privaIl problema si pone anti per gli studenti, integratiche sull'utilità delle verilìvi cli quelli pubblici. La deche, che dovrebbero testare cisione, che ha suscitato il superamento delle lacune, una levata di scudi di Unione alla fine del cordegli studenti e Cgil Scuola., viene difesa a spada tratta dalla so. Se infatli uno Maria Chiara Carrozza {Ftg] su studente diretbice scolastica: «Si tratta di quattro viene allività che non sostituiscono, ma si aggiungono ai corsi previsti dal mini- «rimandato a sellembre», di questi poi solo stero. Èunasortadi doposcuola privato isti- uno su 17 viene bocciato durante i cosidtuito dalla scuola pubblica. Perché lo fac- detti «esami cli Jiparazione». Considerando la si Luazione nello specificiamo? I soldi erogali dal Miurnon bastano a coplire lutle le allività didatliche di recu- co, ci sarebbe da rimpiangere le vecchie e pero, cosicché alcune discipline finiscono ligorose «Jimandature» per gli studenti. per restare scoperte». I corsi pensati dalla Ma, guardando alla condizione generale preside del liceo calabrese costerebbero 7- del sistema scuola, forse sarebbero prefeli8 euro ali' ora e veJTebbero attuati su li chie- bili esami di ripara?Jone per chi gestisce il sta degli stessi genit01i, che avrebbero la fa- ministero dell'Istruzione. www.ecostampa.it Quotidiano Il ministero: nel 2013 erogati alle scuole 24 milioni per le attività di sostegno Ma molti istituti non ce la fanno, così qualcuno le organizza a pagamento ::: GIANLUCA VENEZIANI LA VICENDA I CORSI FANTASMA Per legge sono ancora obbligatori, come il Miur ci ha confermato spiegando di aver stanziato per questo ben 24 milioni di euro, ma essendo comunque particolannente costosi quest'anno molti istituti hanno deciso di non istituire tutte le attività di sostegno per gli studenti. Corsi di recupero compresi. A PAGAMENTO Per far pronte all'emergenza, alcune scuole stanno pensando di istituire dei corsi a pagamento per gli studenti. Come il liceo Fenni di Cosenza, che si è attirata le critiche di Cgil Scuola. titeinmodo ancor più palese. Comemoslra un sondaggio di Skuola.nel, circa uno studente su quattro, tra quelli con debito formativo, non può accedere ai corsi di recupero perché le scuole non li isliluiscono. L'inadempienza delle scuole farebbe capo, principalmente, a ragioni economiche: negli istituti scolastici italiani, infani, non ci sarebbero abbastanza fondi per istituire tutte le attività di sostegno per gli studenti. 068391 1111111 Gli esami non finiscono mai, ma i corsi di recupero sì. Molte scuole italiane hanno infatti deciso di 1inunciare all'istituzione di lezioni e attività di studio assistito per gli studenti con debito formativo. La loro esistenza dovrebbe essere obbligatoria, stando all'ordinanza 92/2007 dell'allora ministro dell'Istruzione, Beppe Fioroni, che prevedeva la costituzione «ordimuia e pe1manentedelle attivitàdi recupero». Tut tm~a, prima nella n01ma e poi nella pratica, la realizzazione di questi corsi è via via diventata flessibile. Già la nota ministeriale del giugno 2008 e la circolare 12/09 avevano previsto più ampi margini di discrezionalità nei tempi e nelle modalità di reali7:Lazione di queste attività di sostegno. lo scorso marm, poi, il ministero dell'Istruzione aveva precisalo che l'ordinanza Fioroni del 2007 «non era stata rinnovata» e che dunque i corsi di recupero non erano più obbligatori. Quest'anno, però, nuovo dielrofront. Interpellalo da Libero, il Miur risponde che «è ancora in vigore lordinanza che prevede l'obbligatorielà, da parle delle scuole, di organizzare atlività di recupero». Schizofrenia evidente. Nella pratica, peraltro, le direttive ministeliali vengono smen- ... ... Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 39 runità Data Pagina Foglio 25-01-2014 9 1 Precari swola, l'inwbo del taglio alla greca S os scuola pubblica. I 150 euro «tornati» nella busta paga degli insegnanti di ruolo, dopo la mezza sollevazione provocata dall'annuncio del governo di volerli tagliare, non esauriscono il lungo elenco dei nodi da sciogliere per garantire un minimo di qualità alla vita in classe. Prima fra questi, la scelta che toglierà a circa 130mila precari da 1000a1200 euro l'anno, cancellando il diritto a vedere monetizzate le ferie non godute. Senza contare il mancato pagamento degli stipendi di dicembre e spesso novembre per le supplenze brevi, su cui solo ora sta intervenendo il ministero. E come ben racconta Valentina Mascaretti, bolognese, 34 anni, precaria da sette, supplente in un liceo di Imola: «Vivere con questa incertezza sui pagamenti diventa difficile. La mia salvezza? Non avere figli, e lo stipendio di mio marito. Ma già così si tira la cinghia». Tanti aspetti del lavoro da precaria del resto «lo rendono molto più stressante di quello dei colleghi di ruolo». Tra i diritti degli uni e degli altri «C'è un abisso», non si contano le disparità che il ministero non pensa affatto a colmare. Una su tutte, appunto quella del mancato pagamento delle ferie non godute. I precari non possono prenderle, visto che vengono licenziati ogni estate: se in precedenza queste ferie perse venivano compensate, la spending review 2012 ha stabilito che non possono essere monetizzate. Sarà così dal 2014, anche quelle per il 2012-13 sono in forse. La giustificazione? Ai precari vengono conteggiate come ferie Natale e Pasqua, cosa che non accade con i colleghi di ruolo. «Di fatto, si tratta di una decurtazio- ne dello stipendio attuale - accusa Raffaella Morsia della Flc-Cgil Emilia-Romagna -, i precari subiscono un taglio alla greca. Un'ingiustizia contro cui ora la Flc nazionale avvierà una serie di cause pilota». C'è poi l'abuso dei contratti a termine, contro cui ha puntato il dito a dicembre la Corte Europea di Giustizia. Anche questo Valentina lo ha subìto sulla propria pelle, «ho lavorato nella stessa scuola per un anno, ma con un contratto rinnovato 5 volte». Riassumendo: «Lavoriamo proprio come chi è di ruolo, anzi forse per farci accettare pure di più. Molti di noi hanno master o dottorati, abbiamo investito molto sulla nostra formazione. Ma non godiamo degli stessi diritti degli altri docenti». In un quadro complessivo già tanto drammatico si inserisce l'ultimo sfregio, lo stipendio fantasma per chi non ha ottenuto una cattedra dal Provveditorato (annuale, da settembre a giugno o agosto) e ha quindi atteso le chiamate degli istituti per spezzoni o supplenze brevi. Che poi brevi magari non sono, visto che coprono malattie ma anche maternità o congedi annuali per motivi di studio. Il loro stipendio però, a differenza di quello dei precari con cattedra del Provveditorato, è pagato dalle singole scuole, che devono avere i fondi dal ministero. E proprio questi fondi sono il problema. «Già lo stipendio di settembre è arrivato solo grazie a un'erogazione straordinaria del ministero - spiega Morsia. Il sindacato ne ha sollecitata un'altra entro dicembre, ma non c'è stata». «Il 20 dicembre la scuola ci ha comunicato che lo stipendio sarebbe arrivato più avanti, non si sapeva quando -ricorda infatti Va- lentina-: è stato un trauma. Niente regali di Natale. Mi era capitato una volta di vedere la busta paga in ritardo, ma quest'anno abbiamo toccato il fondo. Per fortuna ci sono i 1370 euro di mio marito, insegnante pure lui ma di ruolo: visto che io non ho certezze, siamo entrati nell'ottica di contare solo su quello per le spese quotidiane. Poi mia madre, che è pensionata, ogni tanto mi aiuta. Ma sono arrabbiata, davvero arrabbiata: non ho un'indipendenza, e se avessi anche solo un figlio non ce la faremmo con quello che costa la vita a Bologna». Solo il 17 gennaio viale Trastevere ha sbloccato i fondi, Valentina i 1000 euro di novembre li ha visti dunque solo il 23 gennaio, insieme a quelli di dicembre. Ma la partita non è affatto chiusa, «tra pochi mesi il problema si riproporrà, perché per il 2013 i soldi li hanno trovati anticipando risorse del 2014. Sottratte oltretutto - punta il dito Morsia - ad altri capitoli di spesa della scuola, come i fondi per i Consigli d'Istituto e per l'offerta formativa: siamo al cannibalismo. Ed è incredibile che chi lavora per lo Stato non sia retribuito: siamo alla negazione dei diritti e dei valori di legalità che proprio a scuola si dovrebbero insegnare». «La situazione rimane critica, altroché, rischiamo un blocco dei pagamenti nei prossimi mesi - attacca il segretario nazionale Flc Domenico Pantaleo-. Perché sulla scuola si continua a tagliare: tagli nascosti, ma sempre tagli sono, che pesano sulla stessa sopravvivenza di questi precari. Non solo, togliere risorse ad altre voci farà sì che gli istituti saranno sempre più costretti a chiedere un contributo alle famiglie. Il ministro Carrozza sa tutto questo?» www.ecostampa.it Quotidiano 068391 ADRIANA COMASCHI acomaschi@unìta.ìt Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 40 Data 25-01-2014 Pagina 35 Foglio 1 Su iBooks 25mila titoli. ARoma l'istituto «adottato» da Samsung www.ecostampa.it Quotidiano Tablet in aula e libri interattivi . ' Con la scuola 2.0 si impara di p1u La preside del Buonarroti: «Così dimilluiscono i divari» Davide DI Santo d. [email protected] ·studio Tablet in classe Appie Titoli didattici nello stare 068391 • La rivoluzione digitale ha modificato quasi ogni ambito della vita: lavoro, relazioni interpersonali, intrattenimento. Trai pochi ambienti a restare per decenni pressoché immuni a ogni cambiamento c' èla scuola. Eppure qualcosa si sta muovendo anche grazie all'interessamento dei colossi della tecnologia che negli adulti di domani vedono anche i consumatori del futuro. Tra i primi a pµntare sul settore education è stataApple che nei giorni scorsi ha annunciato l'ampliamento dell'accesso ai contenuti didattici digitali in Europa e nel resto del mondo. Secondo le tùtime stime_ dell'Idc sono 10 milionigliiPad utilizza ti in progettiscolasticialivello globale, il 94% del mercato. In un settore in cui i governi nazionali fanno fatica a investire in in novazione, però, il nodo non è solo quello dei , dispositivi e delle reti a disposizione di insegnanti e alunni. La vera sfida è quella dei contenuti. Sulla piattaforma iBooks - che al momento conta25mila titoli creati cfa editori indipendenti, singoli insegnanti e istituti didattici - i libriinterattiviin italiano si stanno moltiplicando a tempi record, mentre iTunes U, l'applicazione che permette agli studenti di accedere a corsi privati e contenuti gratuiti, ha superato il miliardo di download. Per fare due nomi, tra gli istituti che utilizzano la piattaformaApple figurano eccellenze come Stanfor(l e l'Università di ·Pisa. A puntare sulla scuola c'è ·anche Samsung che ha «adottato» in Italia decine di istituti creando delle classi tecnologiche sperimentali. Il colosso coreano, che ha appena pres_entato all'ExCeL di Londra le ultime novità a riguardo, ha commissionato una ricerca secondo la quale i sostenitori piì1 entusiasti della tecnologia a scuola sono le famiglie. Il 56% di un campione di 500 genitori di stl;ldenti della scuola primaria e secondaria pensa che l'investimento nell'informatica debba essere la priorità del sistema scolastico, anche perché il 72% ritiene che la tecnologia a disposizione in casa sia migliore di quella in classe. Il timore maggiore è che una scuola che non innova possa penalizzare iragazzi in futuro. Più di sei genitori su dieci pensano che senza i dovuti investimenti si rischia una carenza di competenze digitali, ormai fondamentali in quasi ogni ambito del man do della varo. ·Rossella Sonnino è la preside di uno degli istituti a maggiore vocazione tecnologica d'Italia: la scuola secondaria di primo grado Michelangelo Buonarroti di via Puglie, a Roìna. «Abbiamo due progetti sperimentali, uno nell'ambito del progetto del Miur Cl@ssi 2.0, l'altra con SmartFuture, l'iniziativa di Samsunginaugurata a novembre - commentala dirigente scolastica - e i benefici si vedono. La scuola è un luogo sempre più eterogeneo, in classe ci sono studenti bravi e meno bravi, come è normale, ma anche diversamente abili e figli di immigrati che devono superare notevoli barriere linguistiche. In questi due mesi abbiamo riscontrato che l'uso di lavagne elettroniche, tablet e contenuti interattivi aiuta moltissimo a ridurre disturbi come dilessia, disortografia e discalcolia. E anche i bambini che parlano da poco l'italiano si sentono più coinvolti e apprendono più velocemente rispetto ai m~todi tradizionali. E poi c'è un altro punto - conclude - in quasi tutte le case ormaicisonointernetedispositivimultimedia- · li. Noi non possiamo stare fermi. I ragazzi non devono considerare la scuola una cosa noiosa». Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 41 Il Sole?]{! Quotidiano mmrn Data Pagina INTERVISTA www.ecostampa.it Foglio 27-01-2014 7 1 Stéfano Paleari «Due mesi di tempo per cambiare un modello finito>> · «Questo modello di finanziamento è arrivato a fine corsa. Il 2014 è il primo dopo molti anni in cui il fondo universitario non diminuirà, e l'occasione per fare un cambio di passo coraggioso non può essere persa». Stefano Paleari, milanese, 49 anni, rettore a Bergamo, guida la Conferenza dei rettori italiani (Crui) da settembre, e subito la sua agenda è stata investita dalla battaglia per i «fondi meritocratici» agli atenei: una prima vittoria, piccola e parecchio sofferta, ha portato 41 milioni in due anni destinati a far muovere un po' gli incentivi ai migliori, ma gli obiettivi sono ovviamente molto più ambiziosi. Rettore, che tempi ci sono per cambiare passo? Il premier Letta alle Camere ha detto che entro il 31 marzo andrà definito il nuovo sistema di distribuzione delle risorse, e il ministero dell'Università ha fissato al 30 giugno il termine entro cui rivedere i parametri di valutazione. A noi questo calendario va bene, ma non si deve allungare nemmeno di un giorno. Il confronto con il ministero in questi mesi è stato acceso: a che punto siamo? Il ministro Maria Chiara Carrozza ha aperto un tavolo di confronto con gli atenei, e ha fatto bene: la Crui ha incaricato tre rettori "rappresentativi" di tutta l'università italiana (Giovanni Azzone del Politecnico di Milano, Giacomo Pignataro di Catania e Alberto Tesi di Firenze; ndr), e orailavori devono partire. In questi anni però non sono certo mancati i confronti e i modelli •.. Ma sono mancati i risultati: oggi chi fa bene è trattato come chi fa male, e chi fa male non è messo in condizione di migliorare. Naturalmente se non si torna a finanziare l'università ogni modello si trasforma inevitabilmente in un esercizio accademico, e bisogna da subito lavorare per evitare il taglio di 170 milioni in pro- gramma per il 2015. Che cosa chiedete ora per superare l'impasse? Quattro principi irrinunciabili: stabilità dei fondi negli anni, senza la quale non si riescono a mettere in campo incentivi adeguati, equità, perché il finanziamento attuale legato di fatto alla spesa storica tratta in modo diverso realtà simili, premialità vera, perché il "premio" non può essere rappresentato da un taglio più leggero della media, e semplicità, per riuscire a programmare su basi condivise la vita degli atenei. Ma a fermare finora l'avvio di un finanziamento competitivo non sono state anche le spinte conservatrici del mondo accademico, che hanno prodotto trattative estenuanti, in particolare con molti atenei del Sud, e clausole di salvaguardia? Nei primi mesi del mio mandato ho visitato soprattutto università del Sud, e da Palermo a Catania, da Bari a Potenza, da Cagliari a Sassari ho visto in una fetta significativa del mondo universitario la voglia di mettersi in gioco, purché ci siano regole chiare e non punitive. Che ruolo giocano in questa evoluzione letàsse universitarie? Spesso viene riproposta l'idea di più tasse in cambio di più diritto allo studio. Guardiamo all'Europa dove, con l'eccezione del Regno Unito, esiste un livello di contribuzione studentesca simile al nostro e un diritto allo studio dieci volte più potente. Dobbiamo avvicinarci a questo modello. In tempi di spending review, però, trovare risorse aggiuntive è un problema. Negli ultimi anni il fondo universitario è stato tagliato deh5%, la spesa corrente delle altre Pubbliche amministrazioni no: evidentemente si è deciso che l'università dovesse pagare più degli altri, ed è ora di cambiare strada. G.Tr. I REQUISITI . I CONTRIBUTI 068391 Presidente Crui. Stefano Paleari Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 42 Il Sole?]{! Quotidiano mmrn Data Pagina www.ecostampa.it Foglio 27-01-2014 7 1 DEL fINANHAl Bocconi nei primi 100 Mba del mondo I Barbieri pagim'l ì Master statunitensi sempre protagonisti Mba, solo la Bocconi tra i primi 100 Francesca Barbieri C'è una sola università italiana nel club dei cento migliori Mba al mondo. È la Sda Bocconi di Milano che si posizioni al posto numero 31 della classificastilata dal Financial Times. Per il resto, il ranking annuale che sarà pubblicato oggi dal quotidiano britannico conferma lo strapotere degli atenei statunitensi nella formazione dei manager, con oltre la metà delle 100 posizioni occupate da scuole targate Usa, forti della tradizione di più lunga durata nel campo dei corsi in materie economiche. Le prime management school e gli Mba compaiono infatti negli Stati Uniti già alla fine del diciannovesimo secolo, mentre da noi l'Mba Bocconi ha fatto il suo debutto nel 1974. Così il risultato frutto della combinazione di venti indicatori - dall'aumento dello stipen- dio dopo la frequenza del corso alla capacità di trovare lavoro in poco tempo, dal grado d'internazionalità del corpo docente alla qualità della ricerca - produce un'élite di primi dieci della classe nel 70% dei casi a stelle e strisce (si veda la tabella a destra). Sui primi due gradini del podio si confermano, come lo scorso anno, la Harvard Business School (prima) e la Stanford Graduate School ofBusiness. Il terzo posto viene invece riconquistato da un'europea, la London Business scho- L'EUROPA IN RECUPERO La svizzera Imd conquista la dodicesima posizione Via Sarfatti unica italiana sale al trentunesimo posto (era al 39' lo scorso anno) Vincono le americane T"'== . Per chi ha frequentato l'Mba di via Sarfatti l'aumento distipendio a tre anni dal "titolo", in base ai dati raccolti dal Financial Times, è di tutto rispetto, +112%, e raggiunge quota u2.901 dollari, con 1'84°10 degli ex allievi al lavoro nel giro di tre mesi. «Il balzo in avanti commenta Gianmario Verona, direttore dell'Mba - è un riconoscimento significativo per i membri della faculty e dello staff, ma anche un'ottima notizia per i nostri studenti e alumni che vedono così riconosciuto il valore dell'investimento fatto scegliendo il nostro percorso formativo». L'Mba Bocconi dura 12 mesi full-time ecosta 46mila euro. Considerando solo le scuole europee, il corso italiano è all'undicesimo posto, nella classifica guidata dalla London Business school. ol, che scalza la University of Pennsylvania: Warton (oggi quarta, mentre nel 2013 le posizioni erano invertite). Nella top ten altre due europee, la francese Insead (che però ha sede anche a Singapore) e la spagnola lese. Ed è un'altra europea, la svizzera Imd, a registrare uno dei recuperi più forti rispetto allo scorso anno. La scuola di Losanna - nata nel 1990 dalla fusione delle scuole aziendalilmi e Imede - è dodicesima e guadagna sette posizioni. Nella top 100 stilata dal Financial Times figura, come detto, una sola presenza italiana: si tratta dell'Mba della Sda Bocconi che grazie alle buone performance conseguite sul sul piano del placement e le crescenti opportunità internazionali offerte recupera otto posizioni rispetto al2013 (quando era39ima). t R'.PRODUZ!ONE RISERVATA I migliori full time global Mba selezionati dal Financial Times (prime 35 posizioni) ---~- - Business School ~ H Paese (dollari) stipendio* 1 Harvard Business School ; Usa 178.300 113 -~-1~~--~t_~d_B~~~::es~.h~;a_ ---1 ~:_ :~~~-- - ~~--~ ~.Pennsylvania: W_hart_crn -~-a s I cotu_mbia B.School Lrnsead_______ · IUsa _E_0.47~_ __ 164.181 \ - __ }~ i Francia/ ] Singapore _ 1 7 -4~se Bus_i_rless School _ Spag_ri_a s Mit: s1oan , usa -~9 31 148.18~ ~ _ - 143.168 t-157.2m ___ 125_ 101 ~:::~:~~o~~:~hMan. -1~:: --+~~~-~~Ò-~- 11~~ !~ [~~rniaa_tBerkeley:Haas ~~;zze~j-- ~:~:::~1=- ~~ j'!e0usiness schOOI - spagna_1 _ 146.933 - -- Ii2 -14 -HongKongUSiB.s:--r125.o6ft ·139 u una- tSNorthwestern: ~ellogg _ Usa _ 16 Cambridge: ]udge UK -17: Duke University: Fuqua \ Us_a____ I- 1~7.719 .144.350. 141.772) _ . 9'.! 92 100 i -- i- __ ~ss School ~w York: Stern ICeibs ]ìDa_ rtmout_h_ Col-le~e: ec Paris --! Stlp:::~ A~~::i~~ IPaese (dollari) stipendio~ Usa Cina Tu~-Us<i___::_ Francia 22 ~s-ade BusinessSChoo~Spa_ gna -23 Oxford: Sai'd___ - - -- Uk __140.662 127.117 -+ _ 1S_o.7_s41_______ . lOI 120.016 104 _ - _Ù0.718T--t-; Ll3.3lS - Mièhigan: Ross --- 7 s a - 2s Warwick Business School _Uk. - · 1 26_uc1a: Anderson _ jusa 27 l Cornell:!ohnson_ Usa lVirginia: Dar_cl_en _ _LJsa 1 291 University of Hong Kong+·Cina 1n5loi Man:-- - _India f 97 156 UO 91 136.8~ lo7 ll9.121 - - B7 -I40.71i[ 97 136.707 103 __142.l~!r 104 113.038+- _ 109 157.459 I 86 _ 1 3o"Irldian l ii Sda8occoni -~~lltìiii~ Il2.9QII 32 Singapore B. School ~gapore , ___i_l.35~_ 3~~- Carolina: Kenan-Flagler , Usa_ 124.66~ 34 Carnegie Mellon: Tepper Us_a____ 1__129.29_ti. 35 Rice University: Jones ) Usa 118.4731 I _ 112 147 1_01 98 120 068391 ,------ Fonte: Financial Times Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 43 Il Sole?]{! Quotidiano mmrn Data Pagina Foglio 27-01-2014 7 1/ 3 www.ecostampa.it L'ateneo migliore riceve meno del peggiore Fondi alle università: la ripartizione trascura il Inerito Dal debutto ufficiale dei premi agli atenei «migliori» sono passati sei anni, ma ançora oggi l'università con i parametri più brillanti secondo il ministero, Milano-Bicocca, è solo 41esima su 54 nella graduatoria dei finanziamenti per studente e riceve fondi statali assai più leggeri (-25°10) rispetto a quella con i risultati più opachi, cioè l'ateneo di Messina (nona in classifica). L'Università più "ricca" è la Tuscia di Viterbo, che riceve quasi 6.500 euro a iscritto, assegno due volte e mezzo supe, riore a quello che arriva a Chieti, alla Iuav di Venezia o al Politecnico di Milano. Trovati ~ pagl1111 7 In testa e in coda Venezia Iuav Chieti-Pescara 2.843 2.609 r (*)Il rapport~ è con gli ,;~tu denti - equivalenti», cioè gli studenti 1 misurati con pesature diverse a I seconda della facoltà di iscrizione 1 Fonte: elaborazione su dati Miur Negli atenei fondi senza merito Gianni Trovati N el2013 il dibattito sul fmanziamento universitario è volato alto, in estate la grande parata delle "pagelle" sui risultati della ricerca misurati in tutti i dipartimenti degli atenei italiani ha rilanciato il tema degli incentivi ai migliori, ma quando si è passati ai soldi veri il meccanismo è atterrato sui soliti tagli: "lineari" o più o meno casuali a seconda delle letture, ma certamente "ritardatari", perché sono stati comunicati a esercizio fmanziario praticamente chiuso. I fondi di ogni università rimangono così in larga parte appesi ai parametri della spesa storica, che per le più diverse ragioni stratificate negli anni spiegano le differenze enormi nella dotazione fra ateneo e ateneo. Latabella qui a fianco illustra il quadro, e mostra che in rapporto agli iscritti (pesati con i criteri ministeriali a seconda dell'area di stuRitaglio Universita' dio, perché per esempio uno studente di medicina costa più di uno di giurisprudenza) l'università più "ricca", la TusciadiViterbo, riceve quasi 6.500 euro a iscritto, 2,5 volte tanto l'assegno che arriva a Chieti, alla Iuav di Venezia o al Politecnico di Milano. Le tabelle allegate ai decreti ministeriali che assegnano le risorse mostrano anche l'assegnazione teorica della quota "premiale", distribuita in base ai risultati ottenuti da ogni ateneo nella ricerca e nella didattica: Milano Bicocca, che secondo i paran;ietri del ministero si sarebbe meritata i premi più sostanziosi, con 3.793 euro a iscritto è al 41esimo posto su 54 atenei mentre Messina, la meno brillante, conta su 4.989 euro a iscritto e occupa la nona posizione nella graduatoria del fmanziamento nazionale pro capite. Il quadro, insomma, non è esaltante, e diventa decisamente scostampa ad uso esclusivo raggiante se si pensa che il «finanziamento competitivo» degli atenei è stato deciso ufficialmente dal decreto università del 2008 (ma era in cantiere da prima), rinvigorito dalla riforma Gelmini del 2010 e pubblicamente rilanciato da ogni provvedimento sul tema. Con il risultato che la «Gazzetta Ufficiale» è zeppa di annunci, ma i bilanci degli atenei restano privi di premi reali. Negli anni dell'austerità finanziaria che ha invéstito anche le università, l'altalena estenuante fra promesse innovative e attuazioni conservatrici è sfociata nell'unico risultato di rendere sempre più complicati i criteri di distribuzione dei fondi. Nemmeno le assegnazioni dei fondi 2013, arrivate dopo un lungo lavorio (si veda Il Sole 24 Ore del 7 gennaio), hanno fatto eccezione. Il problema è prima di tutto matematico: una clausola drsalvaguardia prevede che nessuna del destinatario, non università possa perdere più del 5°10 delle risorse rispetto all'anno prima, la dote complessiva del fondo ordinario è scesa del4,5% (lasciando fuori dai tagli solo gli atenei di Camerino, L'Aquila e Macerata, titolari di accordi di programma, e le scuole speciali) e ovviamente l'incrocio fra questi due dati ha congelato il sistema, perché qualche premio in più ai "migliori" avrebbe impedito di salvare gli altri. A queste premesse "deboli" si sono poi aggiunti altri fattori: il confronto con il 2012, prima di tutto, deve tener conto anche dei fondi in più che erano stati assegnati agli atenei con maggiori spazi assunzionali per il piano straordinario degli associati, ma che non sono stati spesi perché itempi dell'abilitazione nazionale non lo hanno permesso. Ma più dei cervellotici meccanismi di assegnazione dei fondi, sono i numeri dei risultati a spie- riproducibile. Pag. 44 068391 Milano-Bicocca, la «migliore» per i criteri Miur, riceve meno di Messina, la «peggiore» mmrn Data Pagina Foglio gare con chiarezza il problema. Milano Bicocca, come si diceva più sopra, avrebbe in teoria ottenuto i premi più importanti per i risultati ottenuti nella didattica e nella ricerca, ma all'atto pratico si è vista comunque tagliare le risorse dell'1,63%, un po' piùrispetto a Foggia o Chieti che si collocano più in basso nella graduatoria del "merito".A Verona, terzain classifica secondo irisul- ti peggiori secondo le rilevazioni del ministero. Il problema, come si vede, è storico, affonda le proprie radici nel momento stesso della nascita ufficiale del «finanziamento competitivo» e, per cambiare passo, il ministro dell'Università Maria Chiara Carrozza ha avviato i lavori per trovare un nuovo sistema entro pochi mesi. Un lavoro, questo, chiamato a rive- tati ministeriali, la sforbiciata è stata del 2,3%, superiore a quella di Teramo che invece è al 23esimo posto, mentre Venezia e Bologna, rispettivamente quinta e settima in base agli indicatori di qualità, hanno pagato un pegno vicino al 5%, cioè praticamente uguale a quello chiesto a Messina, Palermo e alla Seconda università di Napoli, gli atenei che hanno mostrato i risulta- 27-01-2014 7 2/3 dere anche i tempi della macchina amministrativa, come mostra un esempio evidente: il 10 gennaio è stato pubblicato in «Gazzetta Ufficiale» il decreto sui fondi per la «programmazione», ma il periodo coperto dal provvedimento è iniziato il 1° gennaio 2013: e la «programmazione» ex post è una contraddizione in termini. gianni.trovati@i/sole24ore.com l Formazione LE RISORSE PER LE UNIVERSITÀ I Lunga attesa www.ecostampa.it Il Sole?]{! Quotidiano RIPRODLZ:~ìNE R'.SERVATA Ildecreto I Anche nell'ultimo anno tagli e clausole I hanno di fatto congelato il sistema 1 Il finanziamento competitivo c'è dal 2008 I ma finora non ha dato risultati reali I La «roulette» delle risorse - - ----- -------- Il finanziamento statale e i tagli università per università rapportati al numero di studenti* -Graduatoria in base al finanziamento statale per studente ----.----------------------- ---------------- Differenza rispetto al 2012 Totale Euro per Euro per studente* ~ milioni studente* __ Diff. %_ - 6.644---- -1,8 _-3311 _ _-4,75 5.77~+ --0,4 -95 -1,61 5.630 ----3,5 -=281 =4.75 -----=-5.loo - - -3,5 -171 --3,18 - 5.163 ----9,1 -2721 -5,00 5.0~..g+ -3,3 -267 -5,00 ~5,oo _ - 5.o~~ -- -=4.81- ---265 --- 4.992~_ -~~ _ _-255 __ -4,86 - - - 4.989 L -1.z.i__ -263 -5,oo Fondo statale 2013 --- --=- - _- :.·::~+--__ ~~:~~- . ::;m -::~::% _ -----+--- r- - - - 4.814 -0,5 -ZQJ -1,44 - - - 4.804 -0,~ -1341 -2,70 4.802 ___::!.~ -253' --~5,00 - - 4.800 _ _ __i_,~' _-2021 __-4,04_ - - 4.785 -6,1 -252 -5,00 4.713 -10,1 -248 -5,00 4.571 -6,3 - - - - - -241 -5,00 --- 4.550 ---- -11,9 -236 _ _-4,93 - - 4.540 -7,4 -237 -4,96 - - - 4.438 -2,7 -171 -3,71 -26,0 -233 -5,00 ---4.326 - - - - 4.307 - - - - 4.280 - - - 4.184 4.173 - - - 4.079 - - - 4.046 - - - - - 3.986 -------- Universita' t-- - r- ~~~~i*+~ -8,6 - -1~ -3,02 - - -13,l -~13. ___:i,75 -1,4 -155 - - - - - -3,53 - - -------18,61 -211 -4,75 -9,6 -221 -5,00 -3,9 -192 -4,38 - - - - ---+---- ----- - - - - - - - - - · _-!0,81 - - - -220 ~00 -4,2 -156 -3,68 ~ -o,5 -105 -2,52 ____ - 2 . c ___-199 ___-4,75 r- Pag. 45 068391 Napoli Orientale ----_.__ ---Foggi a ··- - - - - - Molise 1-- Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina www.ecostampa.it Foglio 27-01-2014 7 3/3 Catanzaro Venezia Ca' Foscari - - · ------··----·-Catania Ancona Bari Politecnico Calabria· Arcavacata I RISULTATI 068391 In proporzione agli studenti, Viterbo ottiene il doppio del Politecnico di Milano AVenezia e Bologna riduzioni uguali a Napoli e Palermo Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 46 ItaliaOggi Data Pagina Foglio 25-01-2014 28 1 COMMERCIALISTI/Ultimata la convenzione quadro Cndcec-Miur Il tirocinio all'università www.ecostampa.it Quotidiano Restano, però, i 12 mesi di pratica in studio DI BENEDRITA PACELLI rriva il nuovo tirocinio all'università per gli oltre 20 mila aspirani alla professione di dottore commercialista. A due anni dall'entrata in vigore del decreto legge 1/2012 che ha fissato in 18 mesi la durata massima del tirocinio e a oltre uno dall'entrata in vigore della riforma delle professioni (dpr 137/12) che ne dà applicazione, è in dirittura d' arrivo la nuova Convenzione quadro tra il ministero dell'istruzione e università e Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili con la quale si fissano le nuove regole da seguire per svolgere dal prossimo anno accademico il tirocinio professionalizzante. Non solo, perché la bozza di convenzione che ItaJJ,aOggi ha potuto visionare, ora alla firma del direttore generale del Miur, salva anche gli effetti prodotti sugli attuali tirocinanti, quelli cioè che avevano iniziato il praticantato a cavallo tra un provvedimento legislativo e l'altro. IJaccordo cambia è il numero dei crediti formativi (Cfu) da conseguire e il monte ore, visto che il dpr Severino ha di fatto dimezzato il periodo di tirocinio per i commercialisti (da 36 a 18), prevedendo che 6 mesi possano essere svolti in concomitanza con l'ultimo anno del " '., f; , . I ~corsi univer:siitari in convenzione "", ~ 0 ? " Durata del tirocinio V -« Periodo all'università ~ ,: " $ ~ ! t ~""Y»;'.' '"\ ~ Periodo in studio ~~~~~~~~~~~~~~9F~~~~~~~~~~~.~~~~~~ Prima deffa legge 1;2012 (attuata dal dpr 137120 12 di 36 mesi riforma delle Due annì su tre • ,12mes)difrequentazione potevano essere effettJVa in uno studio svolti durante H professionale è"orso di studi • Esonero prlmà prova universitario scritta · orotessiòrii) Dopo la legge 1/2012 (attuata dal dpr 18 mesi 137/2012 di riforma delle professioni) corso (triennale o quinquennale) e i restanti 12 con la frequentazione effettiva in uno studio professionale. Non cambia poi il principio di fondo, cioè l'esonero dalla prima prova dell'esame di stato per l'accesso alla sezione A o B dell'albo per coloro che hanno conseguito una laurea quinquennale o triennale in un corso di studi realizzato sulla base di una convenzione tra ateneo e ordine territoriale di riferimento. Nel dettaglio la convenzione stabilisce che gli atenei possano attribuire all'attività di tirocinio svolto in concomitanza con l'ultimo 6 mesi di tirocinio durante l'wltimo anno del corso (triennale o quinquennale) anno di corso, un numero massimo di 9 Cfu per la laurea triennale, e di 12 per la quinquennale a condizione che la convenzionf}con l'ordine preveda la redazione di un progetto formativo, la verifica del suo effettivo svolgimento e la valutazione di una relazione scritta elaborata dallo studente. La valutazione dell'attività svolta nel corso del semestre di tirocinio è fatta sulla base di un'attestazione del professionista, mentre la verifica sull'effettivo svolgimento spetta all'ordine. Infine le norme transitorie conferma- · 12 mesi di frequentazione effettiva in uno studio professionale • Esonero prima prova scritta te (dopo una nota del Miur dello scorso settembre) per non pregiudicare i diritti dei praticanti che precisano come nelle more della stipula della nuove convenzioni tra ordini e università che verranno siglate in conformità della convenzione quadro e, comunque, non oltre l'anno accademico 2014-2015, a tutti coloro che a partire dal 24 gennaio 2012 sono stati iscritti nella sezione «tirocinanti commercialisti» in virtù delle vecchie convenzioni verrà riconosciuto un semestre di tirocinio purché abbiano svolto almeno 250 ore di pratica professionale. 068391 A "' Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 47 Quotidiano ItaliaOggi Data Pagina www.ecostampa.it Foglio 25-01-2014 34 1 l'int.ero ~ ~~eàl~inaJtùig.I ~pan ti im~o a identificare le opportunità a più eleva~potepziale insieme a modalità e strumenti pi'ù .eftìeàci per svilupparle. Il ftne del oorsq è gestire. in mrutlera più efficace ed efficiente il ebntinuo c;ambiamentò dell'ambiente es~, ès~dendoilbuliliness in nuovi spazi di :mereato. n pereorsosi arlicòla in 10 gi~,che si terranno a Milano tra maggio e luglio ed è pensato per interessare t.ecnologia, farmaceutica, n.anot.ecnologia, nu- tanto professiOnisti quanto. n.eolaureati. La traceutica, dispositivi medièali e diagnostica). preiscrizione Sèade 1'8 marzo2014. Ulteriori La Bda fornisce co:tnpetenze e strumenti per informazioni sul sito: www.bd-academy.org \ gestire le attività di Business de\Telopment e riprod.uzic:me riset'\l'ata N~ il :Pthnò pe'.rç()J'So di fotmazione in Italia, creato da ltaly IDg, in collàborazione con .l'universìtà di Pavia (dipartimento di Scienze economiche e aziendali), pensàto per i «Businessdevelopmélltirumagel'», che operano nel settore delle scienze della vita. La «Business development academy» è 41 primo pèreorso di formazione in Italia pen$ato peri «Business developmentmanager», che operanonelsett.oredelle scienze della vit.a {bio- ~~-~C\.Tl E FL\_L\Z.\ I f/P\flnopom"<'•f'""'l"'tt"b1"''uf''"'nrnmc· i/Lw,,,,llo""'/"" h'rl<f•''l5 Bonomi si sn1arca Si11dacali a Fiato {,{li Ullffteflli 068391 E fa, capire che potrebbe f.wwiu,.., oru Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 48 Data IL SECOLO XIX Pagina Foglio DEFERRARI: «LA LEGGE GELMINI È DEBOLE, VORREI 27-01-2014 20 1 S! DOVESSf CHIEDERE Il PERMESSO SEMPRE» <<MA UN POSTO IN CDADAPRESTIGIO>> www.ecostampa.it Quotidiano li rettore: «Non è sbagliato avere attività esterne, ma bisogna rispettare le regole» telare l'università». Ma queste consulenze, invece che "arricchire" docenti singoli, non potrebbero essere acquisite dall'ateneo a beneficio pubblico? «Dà LUSTRO all'università che uno o più dei suoi professori siedano in cda prestigiosi». La prassi del "doppio" incarico non scandalizza il rettore dell'ateneo genovese, Giacomo Deferrari. Che ribadisce la sua visione di «Un'università che dialoga con la città» ma sottolinea anche che «le regole vanno rispettate. E così non è stato nel caso del professor Passalacqua, che ha accumulato incarichi extra senza chiedere l' au torizzazione». Che tipi di incarichi? «Consulenze retribuite. Accumulate nel decennio precedente la legge Gelmini, fino al 2010, quando l'autorizzazione serviva». Molti giudicano la legge Gelmini troppo "permissiva" e vi accusano di aver fatto poco per evitare le consulenze private dei professori. «La Gelmini è debole, è vero, ma noi abbiamo fatto tutto il possibile per tu- «Non è così semplice. Le aziende richiedono professori specifici, con competenze specifiche». Competenze che i Dipartimenti non hanno? «Le hanno, ma non si può obbligare un'azienda a scegliere un dipartimento. Anche se sarebbe opportuno che le commissioni le prendesse l'università». Molti docenti figurano in cda di aziende. Unapraticachecondivide? «Ne abbiamo discusso anche in sede di Conferenza dei rettori e abbiamo convenuto che per un ateneo è importante il legame con il territorio. Io stesso faccio parte del cda del Gaslini. L'università, nella mia visione, non deve chiudersi nella sua torre d'avorio». Per legge, per le attività di consulenza, che possono essere anche retribuite, non serve autorizzazione, per i "compiti istituzionali o gestio- nali" sì, ma devono essere in enti senza scopo di lucro. Dove si colloca chi siede in un cda? «Intanto dico che vorrei che fosse obbligatorio chiedere al rettore l'autorizzazione per tutti gli incarichi extra. La questione dei cda non è chiara: noi, come il resto d'Italia, l'abbiamo interpretata non inserendo il ruolo di consigliere fra quelli gestionali». E chi è presidente? «Se di un'azienda pubblica ha più un ruolo più di rappresentanza che di gestione. E poi controlliamo che non interferisca con l'attività universitaria». Come? «Chiediamo conferma, a posteriori, ad ogni Dipartimento». Problemi segnalati? «Mai. Aparte i due professori sospesi, Peluffo e Passalacqua. Colleghi che stimo, ci tengo a dirlo, male regole sono regole». Avete mai negato un'autorizzazione? «Cinque nel 2013. O perché l'attività extra era un vero e proprio lavoro "dipendente" o perché gravoso e in sedi lontane». E.PAG. PAMBIANCHI 068391 Il rettore Giacomo Deferrari Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 49 IL SECOLO XIX Pagina 27-01-2014 20 Foglio 1 Data UN ANNO DOPO Il CASO PELUFFO, "PUNITO" UN ALTRO DOCENTE: «NON HA CHIESTO L'AUTORIZZAZIONE» Lavori extra, profsospeso dall'ateneo www.ecostampa.it Quotidiano L'ingegnere Passalacqua non potrà insegnare per 6 mesi: «Valuto il ricorso al Tar» ELISABETTA PAGANI SOSPESO per aver accumulato, negli anni passati, diversi incarichi retribuiti senza chiedere l'autorizzazione al suo principale "datore di lavoro", l'università. Per questo motivo dal primo gennaio, e fino a fine giugno, il professore associato Roberto Passalacqua, del Dipartimento di Ingegneria civile, chimica e ambientale, non potrà insegnare né tenere esami. «Alla fine a pagare saranno i ragazzi e mi dispiace - si limita a dire il docente - è vero, sono stato sospeso, ma non voglio spiegare perché, non ora. Dico solo che non con divido i metodi che hanno portato a questo provvedimento». Provvedimento che, aggiunge, non ha intenzione di subire passivamente, tanto che «sto valutando l'idea di fare ricorso al Tar». Passalacqua non è l'unico professore dell'ateneo ad affiancare al lavoro d'aula altre attività.Anzi, la lista dei docenti (che però, a differenza sua, hanno chiesto il via libera) è lunghissima, fra chi fa consulenza e chi siede in un consiglio d'amministrazione o addirittura lo presiede. Una pratica criticata anche dal professor Giunio Luzzatto, che in un lungo articolo sul Secolo XIX accusava l'università di aver "fatto troppo poco per evitare che i professori a tempo pieno possano svolgere attività di consulenze private" o addirittura, "violando esplicite norme in vigore da decenni, assumano funzioni di amministratore delegato o simili in società industriali con fini di lucro". L'ateneo, dal canto suo, si difende sostenendo di verificare di volta in volta che le attività extra dei suoi docenti non incidano negativamente sul lavoro universitario. E sospendendo chi non rispetta le regole. Così, a circa un anno di distanza dal caso di Gianluca Peluffo, sospeso per sei mesi dall'incarico di ricercatore universitario e condannato dalla Corte dei Conti per danno erariale, ecco il "fascicolo" Passalacqua. Progettista di livello internazionale e professore ad Architettura il primo, ingegnere e docente di Geotecnica, 60 anni, il secondo. Se Peluffo, che a settembre (a sospensione finita) se n'è andato sbattendo la porta dall'ateneo e ora lavora allo Iulm di Milano, era stato "punito" perché quando entrò nel mondo accademico come ricercatore non confermato continuò l'attività esterna di professionista in uno studio, Passalacqua viene accusato di aver avuto, nel decennio scorso, ripetuti incarichi di consulenza extra, retribuiti, presso enti o privati, senza mai chiedere autorizzazione all'università. Così il Collegio di disciplina, presieduto dalla professoressa Gisella Desimone, analizzate le carte relative al suo caso, ha deciso per la sospensione, poi ratificata dal cda. E ora si pone il problema del corso di Geotecnica che Passalacqua - stimato dai colleghi - teneva. Perché se ufficialmente il Dipartimento assicura che ci «sono docenti che possono sostituirlo», in realtà sarebbe già stata inviata al rettore una richiesta di slittamento della "pena'', giustificata dal fatto che altrimenti il corso rimarrebbe scoperto. [email protected] ©RIPRODUZIONE RISERVATA 068391 La sede della facoltà di ingegneria in viale Causa Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 50 Data runità Pagina Foglio MARIA CHIARA CARROZZA Secondo il Researchers' Report 2013 l'Italia dispone di un numero di ricercatori che supera di poco la quota di 4 ogni mille occupati, un quarto della Finlandia, meno della metà di Giappone e Stati Uniti, inferiore del 50% alla media Ue. Il fatto che la loro produttività scientifica sia buona per quantità e qualità non può costituire una consolazione e tantomeno un alibi per non investire nelle nostre università, nei nostri centri di ricerca, nella ricerca industriale. SEGUE A PAG. 15 L'articolo nnostro impegno per rilanciare la ricerca Maria Chiara Carrozza fV·inistro dell''struzione SEGUE DALLA PRIMA Del resto, questo strano paradosso italiano appare in tutta la sua evidenza nel bell'articolo di Pietro Greco pubblicato giovedì su l'Unità: i ricercatori italiani sono ben valutati e stimati nella comunità scientifica internazionale, ma, purtroppo, non lavorano in Italia. Come è stato giustamente osservato ciò dipende dalle scarse prospettive sia sul piano delle disponibilità infrastrutturali sia su quello delle carriere. Ma le cose possono cambiare, devono cambiare, stanno cambiando. In questi giorni il mio ministero è impegnato nella presentazione ai colleghi di governo del Programma Nazionale per la Ricerca. Un Programma nuovo, che si sincronizza e sintonizza con quello europeo, un Programma che crea sinergia fra amministrazioni centrali e regionali, tra fondinazionali e fondi europei. Un Programma, questo mi preme qui sottolineare, che pone l'enfasi (e l'investimento) maggiore precisamente sul capitale umano per la ricerca, sui ricercatori. Non casualmente ho più volte dichiarato che il 2014 sarà l'anno dei giovani ricercatori. L'investimento prende a modello le migliori Ritaglio Maria Chiara Carrozza stampa ad pratiche esistenti a livello internazionale, con lobiettivo, fin dalla fase iniziale della formazione delle nuove leve di ricercatori (il Abbiamo dottorato di ricerca), realizzato di un precoce conseil Programma guimento dell'autonomia ideativa ed operaNazionale tiva e quello di un ageper la Ricerca vole e soddisfacente inserimento nel monin modo da do del lavoro con una sintonizzarci prospettiva occupazionale stabile. con l'Europa Le priorità sulle quali con il Programma Nazionale investiremo sono intanto i giovani laureati che, passando attraverso il dottorato, intendono fare della ricerca la loro attività professionale, anche al di fuori dell'ambito accademico, in contesti lavorativi con forte necessità d'innovazione. Non solo, come è ben noto, quello delle piccole e medie imprese, ma anche la pubblica amministrazione e i servizi, che pure hanno bisogno di forti iniezioni ricostituenti, rappresentate da giovani con la mentalità creativa del ricercatore. Una seconda priorità sulla quale intendiamo investire sono i giovani che hanno perfezionato la propria formazione dottorale e vogliono cimentarsi in maniera indipendente in attività di ricerca o d'innovazione. Per loro finanzieremo progetti all'interno dei quali potranno ricavare una dignitosa retribuzione e quanto serve per mettere alla prova le loro idee ed il loro talento. Infine, ci sarà un'azione mirata ad inserire in maniera stabile nel sistema della ricerca ed in quello dell'innovazione professionalità già affermate, provviste anche di una qualificata esperienza internazionale. Ma diversi passi avanti sono stati già fatti dal governo Letta. Proprio ieri ho firmato il nuovo Bando «SIR - Scientific Independence of young Researchers», che destina oltre 47 milioni agli under 40 e allinea per la prima volta la procedura di selezione dei progetti a quella dell'ERC, European Research Council, privilegiando coloro che dimostrano di avere conseguito indipendenza ed autonomia scientifica. Voglio ricordare anche il piano «Levi Montalcini» e la semplificazione delle procedure per il rientro dei vincitori proprio dei bandi ERC in Italia. Trasparenza, apertura, merito sono le parole-chiave che, insieme a semplificazione, caratterizzeranno le procedure per attuare queste misure prioritarie d'investimento. Sono convinta che la ricerca in Italia debba e possa riconquistare un ruolo centrale. Ci stiamo impegnando per questo e perché le persone di talento, appassionate e creative abbiano la possibilità di portare il nostro sistema ai primi posti in Europa, per contribuire a restituire competitività assoluta al sistema delle imprese, con le ricadute in termini di crescita sostenibile ed inclusiva che il Paese da troppo tempo aspetta. uso esclusivo del destinatario, non 068391 Il nostro impegno per la ricerca 25-01-2014 1 1 www.ecostampa.it Quotidiano riproducibile. Pag. 52 il Centro Data Pagina Foglio 25-01-2014 12 1 www.ecostampa.it Quotidiano L'INCONTRO DOPO LA PROTESTA Il ministero apre su recupero fondo unico ROMA leo, che spiega: «Il mancatorispetto dei contratti e interpretazioni arbitrarie della legge Brunetta stanno peggiorando le condizioni di lavoro in tutti i comparti della conoscenza. Finora le risposte sono state inconcludenti e le emergenze aumentano». Per la Flc-Cgil i temi più urgenti da affrontare nel confronto sono «il regolare pagamento degli stipendi e delle ferie per i precari, la richiesta di restituzione delle somme legittimamente percepite per le posizioni economiche del personale Ata, la messa in discussione delle retribuzioni di posizioni e di risultato dei dirigenti scolastici. 068391 «L'incontro al ministero dell' istruzione con il capo dipartimento Chiappetta è andato bene perché sostanzialmente tutte le nostre richieste sono state accolte». Lo riferisce il presidente dell'Anp, associazione nazionale presidi, Giorgio Rembado. «Il ministero si è impegnato a trovare, di concerto col ministro dell'Economia, una soluzione amministrativa per il recupero dei 18 milioni che erano stati tolti dal Fondo unico nazionale relativamente alla parte variabile della retribuzione dei dirigenti». «Il ministero», spiega Rem- bado «troverà una copertura per il recupero dei 5 milioni per la perequazione interna tra giovani dirigenti e dirigenti anziani, somma promessa alle organizzazioni sindacali nel 201 Oe mai erogata. Intanto iil sindacato della scuola Flc-Cgil ha proclamato lo stato d'agitazione e martedì al Miur si terrà un primo presidio dei dirigenti scolastici. Dall'incontro con il ministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza, la Flc-Cgil si aspetta «risposte concrete sulle tante emergenze che riguardano il personale della scuola». Lo scrive in una nota il segretario del sindacato, Mimmo Panta- Ritaglio Maria Chiara Carrozza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 53 IL GAZZETTINO Data Pagina Foglio 25-01-2014 11 1 LA GRANDE SFIDA Il Veneto capofila in Italia di un progetto internazionale di "fusione nucleare" Nasce a Padova l'energia atomica pulita www.ecostampa.it Quotidiano Nell:z Citta del Santo verra realizzato il cuore del reattore. Obiettivo, fornire "cmrente" senza scorie PADOVA Maria Chiara Carrozza NUCLEARE Il "reattore· nel quale verrà prodotta energia atomica pulita iter megavolt accelerator, 17.500 metri quadrati di superficie totale) entrerà in funzione fra qualche mese. Ospiterà un acceleratore di fasci neutri per il riscaldamento del plasma: ottenuto producendo un fascio di particelle accelerate con una potenza enorme. Fascio che dovrà rimanere attivo per un'ora (questo si è fatto finora in strutture "mini" e per pochi secondi). Quando questo progetto sarà a punto - questio- ne di mesi - l'energia prodotta entrerà nelle nostre case e farà luce e riscaldamento. Per questo il presidente del Cnr, Luigi Nicolais è orgoglioso: «Le conoscenze acquisite in questo ambito aprono la strada alla realizzazione di future centrali senza emissioni, affidabili e pulite, e allo stesso tempo sostengono l'innovazione industriale e lo sviluppo di tecnologie cruciali per rilanciare la competitività del Paese». L'investimento italiano per il progetto Prima è per ora di 20 milioni di euro, a fronte di investimenti per un valore di 200 milioni in attrezzature scientifiche, a carico di Iter. «Questo progetto rappresenta una sfida molto importante per il nostro laboratorio che si trova oggi a giocare un ruolo di primo piano nello sviluppo dei componenti più complessi di Iter», ha spiegato Vanni Toigo, project manager di Prima. «Poter disporre - ha chiosato il magnifico rettore del Bo, Giuseppe Zaccaria - di una fonte di energia abbondante e compatibile con l'ambiente è un obiettivo strategico per l'intera umanità, e siamo molto orgogliosi di potervi investire le nostre migliori competenze». © riproduzione riservata Pag. 54 068391 La sfida è scientifica e tecnologica insieme: produrre energia da fusione nucleare, «l'altro nucleare», il contrario di quello che rompe l'atomo ed è "sporco". Questo è pulito e riproduce il meccanismo solare. Tutto grazie a tecnologie hi-tech made in Veneto, Italy. Sono magneti superconduttori, camere da vuoto, sistemi di riscaldamento che dovranno garantire per decenni la piena efficienza di una macchina mai pensata prima e che andrà in funzione fra una decina d'anni a Grenoble. L'impianto si chiama Iter (International thermonuclear experimental reactor, cominciato nel 2004) e Padova lavora per conto dell'Italia nel consorzio che coinvolge Ue, Russia, Usa, Giappone, India, Corea del Sud. Ieri è stata la giornata zero, il battesimo del grande progetto del Consorzio Rfx - composto da Cnr, Università di Padova, Enea, Infn e Acciaierie Venete, in collaborazione con altri laboratori stranieri - per realizzare a Padova due macchine "Spider" e "Mitica", il cuore del reattore che dovrà funzionare producendo energia atomica pulita nel sud della Francia. Per capirci: l'obiettivo finale è produrre energia pulita fondendo atomi di deuterio (si ricava dall'acqua del mare) e trizio (dal litio), materiali praticamente inesauribili. E senza scorie. Però in natura gli atomi di deuterio e trizio si respingono. Per farli attrarre e produrre energia occorre scaldarli tanto. Tantissimo. Fino a "fonderli". Nel "plasma" (è dal 1920 che si usa questa parola per indicare il quarto stato della materia, ioni strappati dagli atomi) i nuclei possono essere così energici da fondere. La fusione è una specie di "contrario" dell'atomica che conosciamo (ad esempio il processo si ferma senza alcun problema). «Prima» (Padova research on Quotidiano Il Sole?]{! mmrn 27-01-2014 33 1 Data Pagina www.ecostampa.it Foglio Autonomo il pregiudizio alla salute Mobbing, va dimostrata la perdita di professionalità Aldo Monea ta di opportunità lavorative In caso di mobbing, l'av- od obsolescenza. Inoltre, la venuto accertamento del dan- dipendente non ha fatto nulno alla salute non implica il la per provare quel danno. conseguente e automatico riLa mobbizzata ricorre per conoscimento anche di un Cassazione. In primo luogo, danno alla professionalità. contesta la contraddittorieLo ha affermato la Cassazio- tà della motivazione della ne, sezione Lavoro, con la sentenza: da un lato, rileva che le circostanze emerse sosentenza 172 dell'S gennaio. La vicenda esaminata dal- no utili per dimostrare il danla Corte riguarda una dipen- no alla salute; dall'altro lato, dente, che subisce provvedi- esclude un danno alla profesmenti disciplinari e trasferi- sionalità per mancata dimomenti e, considerandoli par- strazione delle circostanze te di un disegno vessatorio, che lo avrebbero determinachiede ai giudici di condan- to. Censura, poi, la sentenza nare il datore per mobbing. per violazione delle norme In appello si vede riconosciu- su responsabilità civile del to il risarcimento del danno datore, su risarcimento del alla salute da mobbing. La danno alla professionalità e sentenza, però, esclude un sull'onere della prova. In sodanno alla professionalità: stanza, la sua tesi è che il date le mansioni amministra- mobbing avrebbe determinative della persona, la forzata to, necessariamente, emargiinattività causata dal com- nazione professionale, così portamento illegittimo del rendendo presunto il danno datore non ha prodotto perdi- alla professionalità. Ma la Cassazione respinge il ricorso, affermando che: fil danno biologico e danno alla professionalità hanno presupposti differenti: il primo concerne il fisico del lavoratore; il secondo la sua professionalità, cioè la sua capacità lavorativa; pertanto non è censurabile, di per sé, una decisione che riconosca il primo tipo di danno, ma non l'altro; !I il danno alla professionalità va provato in modo specifico, ad esempio dimostrando che il demansionamento abbia rappresentato un ostacolo alla progressione di carriera; la ricorrente, invece, non ha dedotto nulla e ha affermato che quel danno fosse implicito; 1111 l'accertamento delle circostanze di fatto non chiarisce il danno subìto: anche in questo senso, il danno alla professionalità richiede la prova, carenti nel caso specifico. [: RIPRODUZIONf RISERVATA Des1moz1011~1l.ùi.c l"'''-'""'m"J"'"' ]1t'ritoµhlkm1tn ~ ,,,. -,·'"--.c.."'<i:?+:~~:-:,:'-·'"• .f.--~-~ ~~~~~llli ::J' Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non 1 I 1 "I riproducibile. Pag. 56 068391 Il best seller dell'anno. Fiscale. Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio 27-01-2014 36 1 www.ecostampa.it la circolare Inps 6/2014 Cambio retroattivo per i contributi nei giorni di assenza Ritaglio Lavoro e previdenza denzialmente. Sono evidenti i problemi di applicazione del minimale contributivo. Nulla quaestio sulle ragioni dell'Istituto di previdenza in ordine all'inversione di interpretazione sull'imponibilità (o la non imponibilità) di alcune fattispecie di assenze. Il punto dolens dei nuovi orientamenti è rappresentato dal dies a quo: la loro applicazione è richiesta da ottobre 2012. In altre parole ai dipendenti che, nell'ultimo anno e mezzo, hanno aderito a uno sciopero, gli enti dovrebbero ricalcolare la retribuzione, restituire i contributi trattenuti per tale giornata e assoggettare tale contributi a Irpef (in quanto, in allora, avevano ridotto il reddito tassato). Al contrario, di fronte, in passato, a un assegno alimentare, ora si dovrà procedere a inserire nel cedolino un imponibile figurativo (in quanto la somma è già stata corrisposta) e, di conseguenza, a ridurre il reddito ai fini Irpef. Se questo rappresenta un discreto problema per i lavoratori oggi ancora in servizio, è evidente l'ulteriore complicazione nel caso in cui il dipendente non sia più in attività. Ma non è finita. Sistemati gli aspetti contributivi e fiscali, il passo successivo è rappresentato dalla regolarizzazione di tutte le denunce relative alle varie mensilità interessate. Gli enti dovranno districarsi nei vari quadri e codici della ListaPosPA, per cercare di dare definitività alle posizioni previdenziali. Si auspica, quindi, che l'Inps corregga il tiro, imponendo l'obbligatorietà dei nuo vi orientamenti a partire dalla mensilità di febbraio 2014. ©RIPRODUZIONE RISERVATA stampa ad uso esclusivo 068391 Tiziano Grandelli Mirco Zamberlan L'Inps getta nello scompiglio. le amministrazioni pubbliche. Con la circolare 6/ 2014, l'Istituto di previdenza fa chiarezza rispetto ad alcune tipofogie di assenze che, in passato, avevano creato parecchie incertezze nell'elaborazione delle buste paga. Ma, nel contempo, "pretende" che ai nuovi indirizzi venga ·data attuazione retroattiva. L'allora Inpdap, con la nota 65837 del 2 dicembre 1997, aveva sostenuto l'obbligo contributivo in caso di sciopero in quanto l'assenza in questione non incideva sull'anzianità di servizio e sulle ferie. Oggi, facendo appello all'uniformità delle basi imponibili, voluta con il Dlgs 314/1997 (emanato il2 settembre), l'Inps afferma che lo sciopero, poiché comporta una riduzione della retribuzione in relazione alla mancata prestazione lavorativa, decurta anche l'imponibile previdenziale. Esempio contrario è rappresentato dall'assegno alimentare. Riprendendo il disposto dell'articolo 34 del Rdl 680/38, nelle faq sulla circolare Inpdap 38/2000 si leggeva che era considerato servizio non utile ai fini previdenziali il periodo di sospensione per motivi disciplinari o cautelare per procedimento penale, anche in presenza di assegno alimentare, in quanto quest'ultimo non era equiparabile alla retribuzione. A conclusione opposta giunge oggi l'Inps, in quanto osserva che, ai sensi della circolare 326/E del ministero delle Finanze, tale assegno costituisce reddito di lavoro dipendente e, quindi, imponibile sia fiscalmente che previ- del destinatario, non riproducibile. Pag. 57 mmrn Data Pagina I Foglio 26-01-2014 18 1/ 2 Prassi consolidata. Nell'Unione europea, su 28 Paesi ben 21 hanno introdotto un compenso al di sotto del quale non ègiusto andare Il «salario minimo» fa bene al lavoro www.ecostampa.it Il Sole?]{! Quotidiano Il bilancio dei pro e dei contro: nei Paesi che l'hanno introdotto più costi, ma anche più v~taggi di Fabrizio Galimberti isognerebbe pagare a chi lavora almenounsalariominimo?Ci dovrebbe essere una cifra - che so, 5 euro all'ora - al di sotto della quale sarebbe illegale pagare un lavoratore? Suppongo che voi, pensando alvostro futuro di lavoratori, non avreste dubbi a dire di sì: non vogliamo essere sfruttati, ci dovrebbero dare almeno x euro ... Ed è giusto che lo Stato, in una situazione in cui il potere negoziale dei datori di lavoro è superiore a quello dei lavoratori (vista la crisi che c'è in giro), si preoccupi di piantare un paletto per stabilire un livello di compenso al di sotto del quale non è giusto andare. Sì, ma ... Gli economisti, come il Grillo parlante, hanno l'abitudine di fare obiezioni anche a cose che sembrano giuste. E la prima obiezione che farebbero è questa: se si introduce un salario minimo si perdono posti di lavoro. Perché si perdono? Basta tornare alla legge della domanda e dcli' offerta. Supponiamo che voi abbiate una bancarella al mercato e vogliate vender patate. Se mettete un cartellino di un euro al chilo, sapete che ne venderete, mettiamo, 100 chili. E se scrivete sul cartellino 2 euro, quante ne venderete? Certamente di meno. Ci saranno meno compratori invogliati da quel prezzo. La stessa cosa succede se volete "vendere", invece di patate, un'ora del vostro lavoro. Se dite: lavoro per 5 euro all'ora, potrete trovar da lavorare per un certo numero di ore. Ma se dite: voglio almeno 10 euro all'ora, trovate meno domanda delle vostre ore dilavoro. Coloro che sono avversi a un minimo salariale, insomma, dicono: se lo introducete, ci saranno meno ore lavorate e si perderanno posti di lavoro. É giusta questa obiezione del "Grillo parlante"? Andiamo intanto a vedere quel che succede nella realtà. In quanti Paesi lo Stato ha stabilito un salario minimo? In molti, co- me vedere dal grafico: nell'Unione europea, su 28 Paesi ben 21 hanno introdotto un salario minimo, sfidando le obiezioni del Grillo parlante (in Italia ci sono minimi salariali per molte categorie di lavoratori, ma non c'è un minimo nazionale valido per tutti). E anche fuori dell'Europa e dell'America ci sono molti Paesi con questa norma. Certamente, si tratta di una norma che interferis~e .col libero mercato. Non esist~ un prezzo mn11Illo per le patate o il taglio dei capelli o il biglietto del cinema. Perché, allora, esiste questa norma per il lavoro? Non basta dire che il lavoro non è un bene qualsiasi. Bisogna argomentare un po' di più. In effetti, il lavoro è qualcosa di più rispetto agli altri beni. E i governi devono rispondere ai desideri dei cittadini, specie quando l'economia è debole e le diseguaglianze - le distanze fra ricchi e poveri - si allargano. Ma, anche se il lavoro è; come certamente è, qualcosa di più rispetto agli altri beni, lobiezione resta. Si favoriscono veramente i lavoratori se per effetto dell'aumento del salario minimo si perdono posti di lavoro? La teoria economica dice che si perdono, ma gli economisti hanno troppo spesso l'abitudine di ragionare su modelli e ignorare la realtà. Una vecchia battuta dice di un economista che ha perduto le chiavi della macchina e, nella notte, le cerca alla luce di un lampione. Passa un poliziotto che lo vede andare avanti e indietro intorno al lampione e gli chiede che cosa fa; l'economista gli spiega che cercale chiavi della macchina. Il poliziotto dice: «ma dov'era quando è uscito dall'auto?». E l'economista risponde: «ero là», additando l'auto parcheggiata dieci metri più avanti. «Ma allora perché non le cerca là?», dice il poliziotto. «Perché qui c'è più luce», è la replica. · Allora molti economisti hanno cercato di far meglio, di non fermarsi alla teoria e fare un po' di ricerche sul çampo. Visto che molti Paesi hanno introdotto da molti anni e a più riprese modificato il salario minimo, perch~ nonanda- re a _vedere quel che è successo? E possibile, analizzando i dati con tante più o meno sofisticate tecniche statistiche, dirimere la questione:!' adozione del salario minimo ha danneggiato o no loccupazione? La risposta è in genere favorevole all'introduzione di un livello minimo di salario. Qµesta adozione ha avuto effetti sfavorevoli solo modesti, in molti casi non ha danneggiato affatto l'occupazione e in altri casi l'ha addirittura favorita. A questo punto gli economisti hanno dovuto riprendere in mano la cassetta degli attrezzi per affinare la teoria in modo che possa adattarsi meglio ai comportamenti riscontrati sul campo. Un primo adattamento è questo. Mettiamo che in un mercato libero il salario che si verrebbe a creare spontaneamente, per l'incontro fra domanda e offerta di lavoro, sia di 6 euro lora. Ma nella realtà - sempre una realtà lasciata a se stessa - si riscontrano salari di 5 dollari l'ora. Perché? Perché ci sono degli "attriti" nel mercato del lavoro. Se un lavoratore vuole lasciare un posto che rende poco e cercarne un altro, ci sono costi legati a questa ricerca: deve darsi da fare, chiedere a destra e a sinistra... Allora, data l'esistenza di questi costi, rimane dov'è e al datore di lavoro rimane il vantaggio di pagare 5 per un'ora di lavoro che, in un mercato privo di "attriti", costerebbe 6. Ecco che in quel caso lo Stato sarebbe giustificato a introdurre un salario minimo di 6. Ci possono poi essere altre ragioni: per esempio, con un salario minimo più alto ci sono maggiori costi per l'impresa ma anche più vantaggi. Se il lavoratore è più contento, ci sarà meno andirivieni nella forza lavoro: dover frequentemente assumere e formare lavoratori è un costo e una noia per l'impresa. Insomma, il salario minimo, purché fissato a livelli adeguati -come laminestra di "Ricciolid'oro'',nètroppo freddo nè troppo caldo, nè troppo alto nè troppo basso - può far più bene che male. [email protected] ©RIPRODUZIONE RISERVATA TROVARE ll lIVEllO Am:uu1u u 068391 Se il lavoratore può contare su-retribuzioni dignitose, ci sarà meno andirivieni nella forza lavoro: dover formare spesso personale è un costo per l'impresa Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 58 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Pagina 26-01-2014 18 Foglio 2/2 Data www.ecostampa.it Le cifre in campo --------------------------------------- PARITÀ DI POTERE D'ACQUISTO TRA I CAPOLUGHI DI REGIONE Il grafico rappresenta il livello dei prezzi nei capoluoghi delle diverse regioni italiane (anno 2009), fatta 100 la media Italia. Come si vede, il livello generale dei prezzi -il costo della vita -varia da 105,6 a Bolzano a-93,Ba Napoli: la differenza è del 12,6 per cento. Ma per singoli comparti o prodotti le differenze possono essere molto maggiori. Per esempio, nel comparto «Abitazioni (cioè affitti), Acqua ed Energia» la differenza fra Roma e Potenza è di oltre il 30 per cento. Un dipendente delle Poste a Bolzano o a Napoli avrà lo stesso stipendio, ma il suo potere di acquisto sarà maggiore là dove il costo della vita è minore Bolzano Bologna Milano Genova Trieste Trento Torino Aosta Venezia Firenze Ancona Roma Perugia Cagliari Palermo Bari Reggio Calabria Potenza Campobasso Napoli I 90 92 94 96 98 I 100 102 104 106 CONFRONTO ATRE SUL SALARIO MINIMO Salario minimo in percentuale del salario mediano 2012: confronto tra Reguno Unito, media Ue dei 21 Paesi con salario minimo e Stati Uniti. Sopra gli istogrammi che indicano la% si riportano i minimi in dollari Usa Media Ue* Usa 40 20 o jMil. Paesi con minimi nazionali Fonte: The Economist J SONO STATELE PROTESTE, SOPRATTUTTO NEL SETTORE TESSILE A FINE OTTOCENTO,A INNESCARE, A LIVELLO MONDIALE, QUEI MECCANISMI CHE HANNO POI PORTATOGLI STATI A STABILIRE GARANZIE SALARIALI MINIME. OGGI IL CONCETTO DI SALARIO MINIMO È DIFFUSO, CON DIVERSI LIVELLI, IN TUTTI I PAESI INDUSTRIALIZZATI 068391 IN TEORIA, SE SI AUMENTASSE IL SALARIO MINIMO GARANTITO, L'OCCUPAZIONE POTREBBE RISENTIRNE E RIDURSI_ MA IL LAVORO NON È UN BENE CHE SI «PESA• COME TUTTI GLI AL TRt L'ESPERIENZA INSEGNA CHE DOVE È STATO INTRODOTTO IL SALARIO MINIMO, I VANTAGGI SONO STATI APPREZZABILI Regno Unito §O_ Lavoro e previdenza Pag. 59 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina www.ecostampa.it Foglio 25-01-2014 8 1 Rinvio al 16 maggio per i premi Inail: tariffe giù del" 14% · Servizio ~ pagina 8 Pagamenti rinviati. Entro il 16 maggio la diminuzione del 14% delle tariffe Inail, scatta la riduzione del cuneo ROMA più serviranno all'Istituto assicurativo per effettuare tutte le elaborazioni statistico-attuariali sugli andamenti infortunistici e per adeguare con gli operatori di riferimento gli applicativi gestionali. La nuova aliquota da pagare sarà confermata in un decreto interministeriale (Lavoro ed Economia) da varare prima della nuova data di pagamento. Lo slittamento dei termini ha un impatto (una "traslazione") sui flussi di cassa dell'Inail che, sulla base degli andamenti consolidati negli ultimi anni, dovrebbe aggirarsi attorno ai 3,1 miliardi e, dunque, determinerà una possibile riduzione delle entrate attese nei termini per la predisposizione della trimestrale di cassa . L'operazione, come detto, mobilita risorse per un miliardo quest'anno, uoo miliof\i per il 2015 e 1.200 per il 2016 dovrebbe determinare un calo pari allo 0,15% del costo del lavoro per circa 3 milioni di aziende. In una seconda fase di applicazione della misura è poi previsto che l'Inail svolga nel primo biennio una vePifica della sua sostenibilità strutturale «alla luce delle risultanze economico-finanziarie e attuariali». Seguirà poi l'annunciata rivisitazione dell'attuale sistema tariffario di premi e contributi per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali (che risale a CALENDARIO PER LE IMPRESE un Dm del 2000 ), operazione al La nuova data varrà anche termine della quale saranno , probabilmente riassorbiti e riper l'invio telematico delle denunce retributive. Spostati parametrati gli sconti introdotti da quest'anno. di 90 giorni anche i termini D.Col. e per pagare i «premi speciali» © RiPRODUZIONE RISERVATA 068391 Il taglio del cuneo fiscale "lato Inail" entra in fase operativa. Con il via libera al decreto legge di ieri pomeriggio i premi Inail da pagare con modalità ordinaria e i premi speciali unitari artigianali non dovranno più essere liquidati il 16 febbraio (in realtà, lunedì 17 febbraio) bensì venerdì 16 maggio. La nuova data vale anche per l'invio telematico delle denunce retributive. E spostati di 90 giorni, sempre al 16 maggio, sono pur i termini per i pagamenti dei cosiddetti "premi speciali" diversi da quelli artigianali che scadono in date precedenti. Il differimento è indispensabile per garantire già da quest'anno (e non dal 2015 in sede di regolazione dei pagamenti dell'anno precedente) lo sconto da un miliardo fissato nella legge di Stabilità. Poiché il taglio, che dovrebbe aggirarsi attorno al 14% quest'anno, è legato all'andamento infortunistico di ogni azienda, i tre mesi di tempo in Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 60 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio 25-01-2014 21 1 www.ecostampa.it I dati sulle iscrizioni raccolti dal datore e inviati all'Inps Censimento per la rappresentanza Il Testo unico sulla rappresentanza sindacale rende fmalmente operativi gli accordi interconfederali O'intesa del 28 giugno 2011 e il protocollo applicativo del 31 maggio 2013) che hanno riformato la contrattazione, stabilendo in concreto come dovranno essere applicate tali intese. Il principio generale del nuovo sistema è che sono ammesse alla contrattazione collettiva nazionale le organizzazioni sindacali che hanno aderito alla riforma, a condizione che abbiano una rappresentatività non inferiore al 5%, considerando la media fra il dato associativo (percentuale delle iscrizioni certificate) e il dato elettorale (percentuale voti ottenuti su voti espressi). Per dare concretezza a questo principio, sono innanzitutto disciplinate le modalità di rilevazione del dato associativo. A tal fine, il datore di lavoro dovrà censire il numero delle deleghe dei dipendenti iscritti alle organizzazioni sindacali che hanno sottoscritto le intese sulla rappresentanza. Ciascuna delega dovrà indicare l'organizzazione sindacale di categoria cui si aderisce e il conto corrente bancario al quale il datore di lavoro dovrà versare il contributo associativo. Il numero delle deleghe sarà comunicato all'Inps tramite un'apposita sezione nelle dichiarazioni aziendali (Uniemens); per attuare questo passaggio dovrà essere firmata una convenzione tra Confmdustria, Cgil, Cisl e Uil e l'Inps. I dati raccolti dall'istituto di previdenza saranno poi trasmessi al Cnel, che farà la media ponderata con i consensi ottenuti nelle elezioni delle rappresentanze sindacali unitarie. Una volta completato il calcolo, il Cnel comunicherà alle parti sociali il dato di rappresentanza di ciascuna organizzazione sindacale di categoria, per ciascun settore produttivo. Qµanto alle rappresentanze sindacali in azienda, viene confermato il principio per cui in ogni singola unità produttiva con più di quindici dipendenti dovrà essere adottata una sola forma di rappresentanza e sono definite le regole per eleggere i membri di tale organo (scadenze, quorum, regole per lo scrutinio ecc.). Il diritto di voto viene riconosciuto a tutti gli apprendisti, gli operai, gli impiegati e i quadri non in prova in forza all'unità produttiva alla data delle elezioni, e ai lavoratori assunti con contratto di lavoro a tempo determinato che prestino la propria attività al momento del voto. In merito alla costituzione della rappresentanza sindacale aziendale, viene definita - applicando le sentenza della Corte costituzionale che ha modificato l'articolo 19 dello Statuto dei lavoratori - anche la nozione di sindacati «partecipanti alla negoziazione». Rientrano in questa defmizione le organizzazioni che hanno raggiunto il 5% di rappresentanza, hanno contribuito alla definizione della piattaforma e hanno fatto parte della delegazione trattante l'ultimo rinnovo del Ceni. Con riferimento alla titolarità della contrattazione collettiva, viene ribadito il principio che i contratti firmati dai soggetti ammessi alla negoziazione collettiva sono efficaci ed esigibili, a condizione che siano sottoscritti da organizzazioni sindacali che rappresentino almeno il 50% +l della rappresentanza. Questo dato potrà essere verificato sulla base di una consultazione certificata dei lavoratori, che voteranno a maggioranza semplice. La condizione per l'efficacia degli accordi aziendali, invece, è che siano approvati dalla maggioranza dei componenti delle rappresentanze sindacali. L'ultima parte del Testo unico contiene l'impegno a definire, nei contratti collettivi nazionali di categoria, clausole o procedure di raffreddamento finalizzate a garantire, per tutte le parti, l'esigibilità degli impegni assunti con il contratto collettivo nazionale di categoria e aprevenire il conflitto, stabilendo anche le sanzioni per chi adotta com portamenti omissivi. G. Fai. ©RIPRODUZIONE RISERVATA BASE 068391 Per la Rsa unica in ogni unità con più di 15 addetti, possono votare apprendisti, operai, impiegati e quadri «fuori prova» Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 61 Quotidiano 26-01-2014 19 Foglio 2/2 Data www.ecostampa.it la Repubblica Pagina Le casalinghe in lt-.,lia in pratica 1 donna su 6 .,~,:,~ ····• dati lstat La retribuzione media .Le leggi "!:ti~S d~l l 996 f91ld!) pfelljdenziale per Cél$alingbe '493:d.efl!f99 · · ~icurazionesugli lnfort!Jnl .tlomesttci I~ DONNE la parte di lavoro familiare delle coppie a carico delle donne /Le as•ooiuiom >.f.~dercasalinghe ·• . .' >·.•:< {N{~~Jmento ltaliane·pa~aliru;he rispetto al 60% degli uomini in Italia 60%, delle dmme nei Paesi Ocse lO STIPENDIO A FINE MESE compresi Attività alpe con i figli e 9ore 12euro w-::w«-:>:~~-~,,,,.,~~'"~ll'.~x.;.1:- m1J gli extra Tassista se avesse un reddito per tutte le sue attività e Bore Aiuto con i compiti t~W«<l.".'''-x~,.,..,.~,·::.~'''w.'»::: e 13 ore :::J~mi:"''<''*'::::='-1""-'>~~'WI«>':: Supervisionè delle finanze domestiche e !!~J~V~#!!r.P.~~~"~Cuoca 11 ore e ,,..-.-:;;1·~·.;;#;,:<*~<~:.0<;~·~>>->."="~~>'>:c!."'*- 14ore ti.iWt~f'.t~~~·;.;.l,"<,wsm.;.'fl/»1-~wr. !!.,J~Q. ,,!.!!!t~~~~ Lavanderia Psicologo O 6ore ifiH 5ore ~#.!~.;.XX!;_,,,'<:f;;.;.f.~"<>; !!20!.~!R~ !! ..ll!Mrn% ~~~*f]t.it~t:;~~~ Pulizia di casa 014 5 ore l1tf:ài~fj~~t!;.;.\·r~;.~_;.,-.;.:;.;.;;:~·;.::;% !",,t~~~r!L 068391 Fonte: adattamento da un sondaggio Mom.salary.com su 6.000 donne americane condotto nel 2013 Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 70 la Repubblica Pagina 26-01-2014 20/21 Foglio 1 Data I Addizionali, più 30% in 5anni pensioni estipendi prosciugati www.ecostampa.it Quotidiano Cgia:fino a149 euro in meno. Letta: tassesul lavoro giù ROBERTO PETRINI ROMA- L'Irpef comunale e re- gionale "tartassa" le pensioni e le buste-paga degli italiani. Negli ultimi cinque anni, trai12010eil 2014 (stime), secondo l'Ufficio studi della Cgia di Mestre, le addizionali hanno subìto una vera e propria impennata facendo registrare un aumento medio di oltre il 30 per cento. Il pesante bilancio sulla crescita della pressione fiscale loca le si somma a quello sugli effetti della recessione. Risultato: aumenta il disagio e diminuisce il potere d'acquisto delle famiglie. Proprio ieri il Centro studi della Confindustria ha calcolato che il Pii italiano è diminuito del 9,1 % rispetto al picco pre-crisi toccato nel 2007: complessivamente sono stati bruciati oltre 200 miliardi di reddito a prezzi 2013, quasi3.500 euro per abitante. La previsione è che metà di quanto perduto potrà essere recuperata entro il 2019, per l'altra metà ci vo Tà ancora più tempo. La questione fiscale resta comunque in primo piano. Ieri il premier Letta ha commentato gli esiti del Consiglio dei ministri di venerdì, dove tra laltro è stato bloccato il taglio delle detrazioni: «Iniziala riduzione delle tasse sul lavoro. Invece di 3 miliardi, il costo totale dei premi Inail cala a 2 miliarcb, da pagare a maggio e non a febbraio» Polemica la replica di Brunetta (Fi): «Inail? Letta pensiin grande e non a grattugiare la crosta del formaggio». Siattendecosìlaprossimasettimana per la ratifica dell' accordo Comuni-Tesoro che aumenta la Tasi dello 0,8 per mille, introduce detrazioni per le famiglie più povere e somme a ristoro dei Municipi. Mentre, superato lo scoglio dellamini-Imu, per martedì è attesa la fiducia al decreto Imu-Bankitalia che rende definitiva l'abolizione della se- condarata2013. Poi toccherà alla "riforma fiscale" contenuta nella delèga in discussione in Parlamento con riforma del catasto e norme anti-elusione. Attesa anche per il dibattito sulla sanatoria, con sconti di sanzioni ereatipenali,perilrientrodeicapitali dall'estero. Tomando alla Cgia di Mestre, secondo il segretario Bortolussi, «salvo rare eccezioni negli ultimi anni le addizionali comunali e regionali Irpef hanno subìto dei significativi ritocchi all'insù». Di quanto? Secondo i calcoli Cgia, unpensionatoconunassegnodi 1.000 euro al mese, tra il 2010 e il 2014, ha accusato un aggravio medfodi85euro (+34%).Alivello territoriale l'aumento massimo si è registrato, sempre nell'arco di un quinquennio, a Catanzaro: più 149 euro, pari ad una variazione del +49%. Un operaio, con uno stipendio mensile netto pari a poco più di 1.280 euro, ha visto invece au- mentare negli ultimi cinque anni il carico fiscale di 121 euro (+36%).Sesiprendeunimpiegato con uno stipendio di quasi 2.000 euro al mese, si scopre che haversatol89euroinpiù,pariad un aumento del 30%. L'incremento del prelievo Irpeflocale registrato in questi ultimi anni è dipeso, in largamisura, dalle disposizioni introdotte con il" Salva Italia" che ha elevato le aliquote dèllo 0,33 per cento per tutte le Regioni a partire dal periodo diimposta2011. Pertanto, dall'anno di imposta 2012, l'addizionale Irpef regionale è aumentata dello 0,33 per cento. Per quanto concerne le addizic:ìnali comunali Irpef, le scelte dei Comuni sono state tendenzialmente al rialzo: sono 11 i capoluogo di Regione che hanno aumentatolealiquote.Nel2013, 12 Comuni hanno applicato l'addizionale comunale Irpef al livello massimo dello 0,8%. Tra questi, tre l'hanno ritoccato nell'ultimo anno (Venezia, Perugi.a e Napoli). ~a(n)al pq:nder.: •-Pe:wd -~,dHflO ~giakta-oMa 068391 del~ggio'' Lavoro e previdenza Pag. 71 I LA STAMPA Pagina 27-01-2014 28 Foglio 1 Data Disoccupazione, piccoli ritocchi.all'assegno Inps Bm:>10 BE>1ELLI itoccato l'assegno dato dall'Inps ai disoccupati. Non solo come misura giornaliera, ma anche - solo per determinati lavoratori e non per tutti come durata. L'indennità Aspi riguarda tutti i lavoratori dipendenti del settore privato, compresi apprendisti e artisti. Compresi anche i dipendenti pubblici, ma solo quelli con un contratto a termine o di formazione. Esclusi i collaboratori coordinati e continuativi e gli operai agricoli. L'assicurazione sociale per l'impiego (Aspi) chiede due requisiti contributivi oltre allo stato involontario di non-lavoro: 1) almeno due anni di assicurazione, vale a dire: dall'inizio della disoccupazione devono essere passati almeno due anni dal versamento del primo contributo ; 2) almeno un anno di contributi Inps nel biennio precedente. L'assegno mensile viene calcola- to sulla somma delle buste paga degli ultimi due anni, divisa per il numero delle settimane di contributi (in genere 104) e moltiplicata per il coefficiente 4,33. L'assegno è. pari al 75% della retribuzione risultante come media mensile. Ma questa percentuale nel 2014 è applicata solo sull'importo mensile lordo di 1.192,98 euro. Sulle eventuali quote eccedenti di stipendio l'assegrio scende al 25%. Facciamo l'esempio di chi aveva 2 mila euro lordi al mese di stipendio. Uindennità è pari a 895 euro (quota al 75%) e a 202 (quota al 25%): totale mensile 1.097 euro lordi. In ogni caso quest'anno l'importo massimo dell'indennità non può superare 1.165 euro al mese. L'assegno viene pagato per: a) otto mesi per chi perde il lavoro sotto i 50 anni di età; b) dodici mesi per chi ha l'età tra 50 e 54 anni+ 364 giorni; c) 14 mesi per le persone da 55 anni in poi. Questo ultimo gruppo ha però un blocco: non può essere indennizzato per un numero di settima- Se una persona va a dimorare per un paio d'anni negli Usa può continuare a versare i contributi volontari lnps, per i quali è stata autorizzata da circa sei mesi? Piero F. Sì. E ha anche più tempo per i pagamenti. E' ammesso infatti il paga-. mento per semestri posticipati tramite banca o vaglia internazionale. Se invece il versamento viene fatto in Italia bisogna rispettare la cadenza trimestrale. ne superiore a quello per il quale sono stati pagati i contributi negli ultimi due anni. Perciò se il soggetto ha versato contributi, ad esempio, per 13 mesi l'assegno sarà pagato dall'lnps solo per 13 mesi. La domanda, esclusivamente telematica (collegamento con il sito web Inps in via diretta, o tramite call-center , oppure rivolgendosi a un Ente di patronato), si deve pres.entare entro due mesi dalla data in cui inizia il diritto all'indennità, che in genere parte dall'ottavo giorno successivo alla data di perdita del lavoro. Se la domanda è presentata entro questo ottavo giorno il pagamento Inps parte dal giorno dopò il licenziamento; se presentata dal nono giorno in poi l'Inps interviene solo dal giorno successivo alla presentazione della domanda. · . Durante lo stato di disoccupazione indennizzato l'interessato ha diritto ai contributi figurativi per la pensione e può svolgere lavori occasionali di tipo accessorio fino a un guadagno massimo di 3 mila euro netti (pagamenti tramite il sistema dei buoni lavoro Inps). www.ecostampa.it Quotidiano r 068391 Maturo i requisiti per la pensione anticipata nel maggio 2016. Secondo lei a quell'epoca quali saranno gli effettivi requisiti richiesti? Patrizio Sella Oggi sono 42 "anni + 6 mesi di età. Nel 2016 saranno 42 anni + presumibilmente 10 mesi. Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 72 I LA STAMPA CON RENZI LCCA RICOLFI a prova cruciale, quella in cui· si capirà di che stoffa è Afatto Matteo Renzi, .-..._--'.,non è quella di questi giorni. Il test vero, per il sindaco di Firenze, arriverà CONRENZI LA NEBBIA È FINITA LucARicoLH SEGUE DALLA PRIMA PAGINA ~ ssia sulle cose che il 70% dei cittadini giudicano· altrèttanto o più importanti del cambia~ mento delle regole del gioco politico (sondaggio lpsos pubblicato ieri dal «Corriere della Sera»). Vedremo allora se la cautela fin qui mostrata da Renzi, in particolare al momento della presentazione del «Jobs Act», cederà il passo a un atteggiamento più risoluto. Lo speriamo, perché la prima cosa che gli italiani si aspettano dalla politica non è una nuova legge elettorale, ma la possibilità di creare e trovare lavoro. Detto questo, però, come non godersi lo spettacolo di questi giorni? Sul cambiamento delle regole, Renzi ha fatto in 3 giorni più di quello che i politici politicanti hanno fatto in 31 anni, ossia dall'insediamento della commissione Bozzi sulle riforme istituzionali (1983). Ma soprattutto lo ha fatto ~fi un modo che, per la sinistra, è dél tutto nuovo. Con Renzi la sinistra si è riappropriata del linguaggio naturale, e COJ?. questa sola mossa ha cancellato un handicap formidabile che l'ha sempré condizionata nel confronto con la destra. Fino a ieri l'intero establishment di sinistra ha sempre parlato in codice; usando concetti astratti, formule vuote, espressioni allusive, perfettamente comprensibili agli addetti ai lavori ma drammaticamente lontane dalla vita e dalla sensibilità delle persone comuni. Per capirli, per capire che cosa veramente avessero inteso dire, ~ Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad per capire che cosa effettivamente fossero intenzionati a fare, ci voleva l'interprete. E per interagire con loro si doveva conoscere le buone maniere del linguaggio politico, quel dire e non dire, accennare e far intendere, lusingare e velatamente minacciare, ma sempre educatamente, sempre con il dovuto sussiego, sempre con il necessario bon ton intra-casta. Parole di nebbia, le aveva chiamate Natalia Ginzburg fin dai primi Anni 80. Parole che rendevano i politici di sinistra dei veri marziani agli occhi della gente comune. E' anche per questo che, quando Berlusconi scese in campo nel 1994, pér i politici di sini,stra (e non solo per loro) fu un vero shock. Berlusconi parlava in linguaggio naturale. Si poteva ascoltare senza l'interprete. Esattamente come Renzi oggi. Renzi non parla in codice, non conosce le buone maniere del dibattito politico, se ne infischia dei balletti e dei cerimoniali dei suoi compag]:rl di partito. Si lascia scappare battutac;.ce, usa l'ironia e qualche volta il sarcasmo, è del tutto privo di quella sorta di omertà, o patto di non aggressione, ·che vige fra i professionisti della politica. Come se lui facesse un altro mestiere, e quindi non si sentisse in alcun modo vincolato alle regole di deferenza che derivano dall'affinità. I politici del Pd, offesi da Renzi, sembrano nobildonne ingioiellate che incontrano sulla loro strada il tamarro di turno: come in un film di Checco Zalooe, loro porgono languidamente la mano per il baciamano, lui risponde con una pacca sulle spalle e passa allegramente oltre. Tutto questo è tremendamente spiazzante per i vecchi mandarini del suo partito, ma anche per molti quarantenni. Addestrati a parlare e uso esclusivo del Foglio 1/ 2 quando dovrà affrontare in campo aperto i sindacati (soprattutto la Cgil) e l'ostinato conservatorismo dei suoi compagni di partito in materia di mercato del lavoro, tasse, spesa sociale. CONTINUAAPAGINA31 agire in codice, abituati a tradurre ogni parola, a interpretare ogni comportamento, non sanno che pesci pigliare quando uno come Renzi la smette di menare il can per l'aia. M,a soprattutto sono imbarazzati, politicamente imbarazzati. Dal momento che Renzi comunica come Berlusconi, e per vent'anni i dirigenti della sinistra si erano vantati di non parlare come lui, ed erano persino arrivati a bollare il modo di comunicare di Èerlusconi come segno inequivocabile di rozzezza-demagogia-populismo, diventa un bel problema ritrovarsi con un leader che, almeno in questo, assomiglia al loro peggiore nemico. Non avendo voluto capire a suo tempo che alcuni difetti di Berlusconi, come il parlar chiaro e la vocazione decisionista, potevano anche essere delle virtù, sono ora in difficoltà ad accettarle quando si ripresentano in uno dei loro, il neoeletto segretario del Pd. Si potrebbe supporre che tutto ciò sia un guaio per i politici di lungo corso del Pd, e non per Renzi, che dopotutto tra frizzi, lazzi e fuochi d'artificio si trova perfettamente a proprio agio. E tuttavia la conclusione sarebbe affrettata, e troppo ottimistica, a mio parere. Contrariamente a quel che si potrebbe supporre, l'oscurità del linguaggio, per la sinistra, non è affatto un optional. Specialmente negli ultimi venticinque anni, dopo la svolta della Bologniria di Occhetto (1989), ossia da quando la sinistra ha provato a diventare riformista, un certo grado di ambiguità e furberia nella lingua è stato lo strumento con cui gli eredi del comunismo hanno cercato di preservare la propria: unità e, talora, di allargare il proprio consenso. E' solo in virtù di tale uso spregiudica- destinatario, non riproducibile. Pag. 73 068391 È FINITA 26-01-2014 1 Data I LA NEBBIA Pagina www.ecostampa.it Quotidiano Quotidiano LA STAMPA Foglio 2/2 questo il motivo per cui, un paio di settimane fa, sul Codice semplificato del lavoro di Ichino la sua risposta alla mia domanda (perché non vararlo subito?) sia stata così debole, così elusiva. Suppongo che Renzi non abbia troppa fretta sul mercato del lavoro perché vuole aspetta~ di aver il partito in mano prima di iniziare le battaglie politicamente più difficili (creare posti di lavoro è più difficile, ancora più difficile, che cambiare le regole del gioco). E' una cosa che capisco benissimo. Purché non si perda di vista il nodo fondamentale: dopo 7 anni di crisi, con milioni di posti di lavoro perduti, gli italiani non si accontenteranno di un cambiamento delle regole del gioco. www.ecostampa.it questi venti anni sia stato l'antiberlusconismo: no, cari riformisti, la sinistra di collanti ne ha avuti due, uno era l'antiberlusconismo, l'altro il parlare per concetti vaghi, quella malattia della lingua che Raffaele La Capria ha definito «concettualismo degradato di massa». Ecco percl).é, per Renzi, la strada potrebbe essere in salita. Se Renzi parlerà chiaro su tutto, e non solo sulla legge elettòrale, le divisioni dentro il Pd non saranno più occultabili con la nebbia della lingua, e il partito potrebbe spaccarsi. Specialmente sul mercato del lavoro, il conflitto fra sinistra conservatrice e sinistra modernizzatrice non potrà che vènire allo scoperto. Credo sia 26-01-2014 1 Data 068391 to della lingua che, per oltre vent'anni, è stato possibile nascondere, dissimulare, attenuare le profonde differenze fra le varie anime della sinistra. Le 281 pagine di programma di Prodi nel 2006, così come i confusissimi 11 punti di Bersani nel 2013, non erano figli di modesti consulenti, o di pessimi uffici studi. No, quelle «parole di nebbia», come le avrebbe definite Natalia Ginzburg, erano il mezzo più idoneo per restare uniti nonostante i dissensi, l'unico modo di tenere insieme Prodi e Bertinotti, Veltroni e Vendola, Mastella- e Padoa-Schioppa. Da questo punto di vista, è molto riduttivo sostenere come usano fare i riformisti-doc che l'unico collante della sinistra in Pagina Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 74 Quotidiano 26-01-2014 46 Foglio 1/ 2 www.ecostampa.it Data I LA STAMPA Pagina Non ci sono i decreti Ottomila lavoratori restano senza cassa IJassessore Porchietto: 5 mila casi solo a Torino lavoratori e sbotta; «Sulla cassa integrazione straordinaria è allarme sociale. Da giugno ho circa 8 mila lavoratori che non percepiscono l'ammortizzatore. È una situazione surreale perché il ministero del Lavoro è in forte ritardo nella emanazione dei decreti di autorizzazione della cassa». E attacca: «E' una situazione intollerabile che deve toccare le coscienze del governo: o l'ammortizzatore sociale esiste, e ViElne erogato in tempi certi, oppure è inutile riempirsi la bocca con proposte mirabolanti su future coperture universali». sto il pagamento diretto all'Inps. E questo ha generato la lunga serie di problemi che oggi l'assessore denuncia. A Torino sono 137 aziende con erogazione lnps e quasi 5 mila persone - 4916 per l'esattezza - sono prive totalmente di reddito. Porchietto è furibonda: «Non si può che denunciare la lentezza del governo nel sottoscrivere i decreti d.i autorizzazione alla cassa: su 259 domande solo 17 hanno visto ad oggi la firma del ministro sul decreto. Una situazione che costringe l'Inps a non anticipare le risorse». E aggiunge: «A più riprese le Regioni hanno chiesto chiarezza a tutela della tenuta sociale del territorio. E non è .finita perché sulla cassa in deroga c'è l'incertezza sui fondi, solo promesse reiterate a cui non seguono mai atti ufficiali». E annuncia che tornerà a Roma per sollecitare «in sede di conferenzà Stato-Regioni la risoluzione del problema». a notizia sembra incredibile: ci sono 8 mila lavoratori piemontesi. che non ricevono il pagamento della cassa integrazione straordinaria. Non è che non ne abbiano diritto, anzi. È stato regolarmente firmato al Ministero del Lavoro l'accordo per l'ammortizzatore sociàle, ma poi la pratica si è smarrita nei me- Sono 5 mila a Torino andri burocratici e i soldi In Piemonte da giugno ad non arrivano. oggi 259 aziende hanno richiesto la cassa integrazi.oI:assessore ne straorclinaria per un toQuesta volta a dare in tale di oltre 22 mila lavoraescandescenze non è un sin- tori. Di queste imprese 118 dacalista, ma l'assessore re- le più grandi - anticipano la gionale Claudia Porchietto cassa, e quindi assicurano .al che scorre fogli e fogli con lavoratore un minimo di nomi di aziende,- numeri di reddito. Ma 152 hanno chie- La storia 068391 L Tra le vittime dei ritardi ci sono lavoratori di tutti i settori che qualche volta riescono a ottenere un anticipo dalle banche o dalla stessa Regione. Racconta Lidia Bizzarri della Ois ex Solgenia: «Siamo in cassa da giugno, dopo il fallimento. Da allora abbiamo ricevuto, grazie al lavoro dei sindacalisti Fiom e alla solerzia dei funzionari della Regione, una una tantum pari a 600 euro di anticipo per sei mesi. E basta: «Per vivacchiare e cercare di pagare almeno le cose indispensabili come le tasse e·Ì'affitto sono entrati in campo genitori, fratelli, nonni». Narl'.a di un collega «che per salvare la casa fa pagare il mutuo dalla madre ottantenne». E si infuria: «Senza il decreto non possiamo chiedere un prestito alla banca o la dilazione del mutuo o una riduzione delle mensa scolastica dei figli. Semplicemente non esistiamo è non ci resta che impoverirci ogni giorno di più aspettando che finalmente l'lnps paghi il dovuto». Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 75 Quotidiano Data ItaliaOggi Pagina www.ecostampa.it Foglio 25-01-2014 34 1 Il Lingotto nicchia. Vertice il 5 Sindacati a Fiat: ora gli aumenti ' stata aggiornata al 5 febbraio la trattativa sindacale tra Fiat e i sindacati metalmeccanici per il rinnovo del contratto. Ieri mattina si è iniziato ad affrontare il nodo dell'aumento salariale. I sindacati chiedono un aumento di 90 euro per il biennio 2014-2015, ma l'azien- riale adeguata per i lavoratori» hanno detto all'unisono Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione quadri e capi Fiat. L'azienda vorrebbe rimandare a tempi migliori la contrattazione salariale, visto che altre case, come Opel, hanno bloccato per tre anni la contrattazione salariale. I sindacati però pur comprendendo la si- tuazione difficile del mercato dell'auto europeo, si attendono una risposta positiva sulla richiesta avanzata da loro di un aumento salariale. Secondo Ferdinando Uliano (Fim), «rispetto al passato, Fiat ha davanti prospettive meno critiche, dopo l'imminente fusione con Chrysler e alla luce del piano di investimenti sugli stabilimenti italiani. Per questo non si può pensare che non ci sia una soluzione salariale». 068391 E da ha fatto presente che l'attuale situazione del mercato dell'auto rimane ancora molto difficile. Il 29 gennaio i sindacati incontreranno al Lingotto Sergio Marchionne, per un aggiornamento sulla situazione degli stabilimenti italiani. «La conclusione del contratto non può avvenire se non c'è una soluzione sala- Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 80 Quotidiano runità Data Pagina Foglio Bruno Ugolini «RIMETTERE IN DISCUSSIONE TUTTO IL PROCESSO POLITICO CHE HA PORTATO LASINISTRAALLASUAATTUALECONDIZIONE DI MARGINALITÀ E DI IRRILEVANZA». Sono parole di Riccardo Terzi, oggi dirigente dello Spi-Cgil, nella prefazione ad un libro che porta un titolo singolare Ilpipistrello di La Fontaine, Cnsi Sinistra Partito (Ediesse). L'autore è Luigi Agostini, anche lui nel passato dirigente Cgil. Quel titolo riecheggia una favola di La Fon taine riferita a un pipistrello che a seconda delle circostanze si presentava come «Uccello» o come «roditore». Nella immagine ripresa da Agostini il soggetto multiforme dovrebbe essere oggi il Pd capace di essere «di volta in volta, roditore e uccello» ovverosia capace «di aderire a tutte le pieghe della condizione sociale e di produrre, innervandovi la sua presenza, il massimo di socialità collettiva». Un intento polemico, insomma, nei confronti di chi continua a teorizzare un partito leggero, liquido. Terzi apprezza lo sforzo dell'autore ma pensa che sia illusorio sperare che il Pd possa trasformarsi. È convinto, invece, che il Pd stia diventando «Un partito nichilista di massa, dove le idee sono del tutto soppiantate dalla voglia spasmodica di vincere, a qualunque costo, nell'indifferenza per i contenuti». Ma è proprio sui contenuti che Agostini testimonia la volontà di insistere. Per lui «L'identità del Partito Democratico, il tratto identitaria non può che essere l' eguaglianza». Ovverosia un Partito neosocialista «non macchina puramente elettorale». Così polemizza con «le primarie passepartout che scaricano il partito da ogni responsabilità, rendendolo però progressivamente superfluo, tranne che per compiti di servizio». Un modo di agire che porta a «Un partito a coesione interna sempre più debole, in marcia quotidiana verso l'evaporazione finaUna favola le». La proposta di una «ricostrudi La Fontaine del partito della sinistra» sul pipistrello zione non poggia solo su metodi tradie la riflessione zionali, l'insistenza dell'autore è sulle «immense ed inedite possibisulle lità aperte tecnologicamente dalla rivoluzione digitale». Nonché prospettive dalla definizione di nuovi istituti della sinistra quali un nuovo Statuto dei diritti del lavoro e una nuova Carta del lavoro dell'era digitale. Si rifà agli studi di Alain Supiot che in un rapporto alla Comuntà europea ha suggerito un nuovo diritto del lavoro, «Capace di garantire la continuità della traiettoria lavorativa di una persona, il passaggio da una condizione lavorativa ad un'altra; un diritto capace cioè di inglobare le diverse forme di lavoro che chiunque è suscettibile di svolgere nell'arco della propria esistenza, e in grado di coprire, con la proposta dei diritti sociali di prelievo, tanto i periodi di inattività, quanto i periodi di formazione, impiego, lavori fuori dal mercato o indipendenti e così via». Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo www.ecostampa.it Proposte a Matteo Renzi Ea Susanna Camusso Accanto al mondo del lavoro c'è poi, secondo la riflessione dell'autore, il mondo dei consumatori e così sarebbe necessario uscire da una specie di «pregiudizio produzionista» per vedere «il ruolo essenziale che svolge il consumo nel determinare comportamenti e scelte sia individuali che collettive». Fatto sta che anche per i sindacati, insomma, dovrebbe suonare la campana del cambiamento. Una nuova «Confederalità» dovrebbe, sostiene l'autore, possedere «una strategia capace di tenere insieme lavoro ed esclusione: una specie di ritorno alle origini del sindacato». E a proposito di sindacati un largo spazio ha il caso Fiat. Agostini non nasconde il suo appoggio alla Fiom ma osserva che si poteva tentare di opporre una piattaforma diversa al nuovo sistema di lavoro voluto da Marchionne. Tale sistema, molto più delle vecchie catene di montaggio, azzera ogni possibile soggettività del lavoratore. L'invito, in definita, é a uscire dalla tenaglia tra «Un sindacato per così dire embedded, cioè un sindacato al seguito dell'azienda, e un sindacato di irriducibili, minoritario, imbozzolato in un antagonismo aprioristico ... ». Agostini ricorre a un insegnamento lasciato da Sergio Garavini): «Se ai nuovi problemi che insorgono nell'organizzazione della produzione non danno risposta i lavoratori e il sindacato, la risposta verrà data dal padronato ... ». E conclude: «La sinistra italiana, nelle sue varie componenti, sembra aver smarrito una cultura della produzione: è diventata una sinistra distributiva. Da sfruttati aprodutton"di Bruno Trentin è diventato un testo introvabile anche dove dovrebbe essere di casa». http.j/ugolinz:blogspot.com 068391 Atipici a chi? 27-01-2014 16 1 del destinatario, non riproducibile. Pag. 81 runità Data Pagina I Foglio 26-01-2014 7 1/2 La crisi ha bruciato 200 miliardi «Senza riforme non si recupera» C fi d tri · Ofl fl US a stima il reddito perso dal 2007 con la caduta d 1 ·1 h. d de19,101/O e P1 e c le e . truttu r mlSUre S ra 1 per agevolare • • • • gb 1nvest1ment1 • Letta SU Tw1tter: «È iniziata la riduzione delle tasse sul lavoro» LUIGINA VENTURELLI MILANO Tra le tante riforme strutturali che le istituzioni internazionali, quelle dell'Unione europea in primis, invocano per l'Italia, la riduzione del carico fiscale sul lavoro viene sempre menzionata tra quelle essenziali. Non a caso, all'indomani dell'approvazione da parte del governo d'interventi di grande impatto come la privatizzazione di quote Enav e Poste, la misura su cui il premier Enrico Letta è voluto tornare anche ieri con una dichiarazione su Twitter è quella relativa allo slittamento del versamento Inail delle imprese. «Con la decisione del consiglio dei ministri, inizia la riduzione delle tasse sul lavoro» ha scritto il premier. «Invece di 3 miliardi di euro, il costo totale dei premi Inail cala a 2 miliardi, da pagare a maggio e non a febbraio». Il rinvio della scadenza fiscale, infatti, consentirà alle aziende di avere più liquidità a disposizione e di godere fin da quest'anno del taglio del cuneo fiscale da un miliardo di euro deciso dalla legge di Stabilità (in caso contrario, non ci sarebbero stati i tempi tecnici necessari per quant~ficare d~ subito lo sconto). Un passo m avanti, dunque, verso l'alleggerimento della pressione tributaria sulle componenti produttive del sistema, imprese e lavoratori. Proprio nel giorno in cui si rinnovano gli inviti alla classe politica del Paese a procede~e ~ulla strada de!le rifo~me ~trutturali, sia da parte dell esecutivo d1 Bruxelles sia da parte di Confindustria. «Mi aspetto che l'Italia approfitti della stabilità politica da poco conquistata per fare progressi sul fronte delle rifarme, incluse le privatizzazioni e quelle sul mercato del lavoro» ha affermato il commissario europeo agli Affari economiei, Olli Rehn, intervenendo al World Economie Forum di Davos. «Il clima è cambiato, molti Paesi hanno migliorato le loro politiche di bilancio e abbiamo rinforzato la governance dell'Eurozona». E l'Italia non può perdere l'accasione per «lanciare un piano audace» di riforme strutturali che le consenta di recuperare competitività. BASSO POTENZIALE DI CRESCITA Sul punto ha insistito anche il Centro Studi dell'associazione di Viale dell'Astronomia, presentando un'elaborazione di dati sulla crisi economica in corso, secondo la quale dal picco del 2007 ad oggi il Pii nazionale è diminuto del 9,1%, con una perdita di reddito potenziale pari a 200 miliardi di euro, e metà di questa riduzione non verrà recuperata prima del 2019. La profonda e lunga recessione ha infatti intaccato nettamente il potenziale di crescita del nostro Paese, abbassandolo dall'l,1% a meno di mezzo punto percentuale nel medio termine. Così oggi, rispetto alle traiettorie già modeste del decennio 1997-2007, il livello del Pii potenziale è più basso del 12,6%, una con- www.ecostampa.it Quotidiano trazione equivalente ad oltre 200 miliardi di euro di reddito a prezzi 2013, quasi 3.500 ~ur_oyer _abitante. «Solo con mc1s1ve nforme strutturali si può recuperare il terreno perduto» ha sottolineato Confindustria, mentre in assenza di misure «Vigorose» si awereranno le stime del Fondo monetario internazionale, secondo cui il tasso di crescita del Pii potenziale resterà ad uno scarso 0,5% ancora nel 2018. Per il Fmi, gli interventi varati dal governo Monti nel 2011-12, se attuati pienamente, innalzeranno il Pii del 10% in dieci anni, aggiungendo un punto percentuale all'anno. E proprio l'innalzamento del tasso di crescita potenziale, prosegue il Csc, «Si conferma il nodo cruciale da sciogliere dell'economia italiana, sia per ritrovare il più rapidamente possi bile i livelli di benessere, reddito e occupazione perduti, sia per evitare ulteriori inasprimenti della stretta di bilancio, indispensabili alla sostenibilità del debito pubblico». A questo fine servono riforme «Che portino a un aumento delle quantità e della qualità degli investimenti e della forza lavoro, e consentano un'efficiente e rapida riallocazione delle risorse verso gli impieghi più produttivi». Per ora, invece, gli italiani continuano a sopportare i pesanti effetti della crisi sui propri bilanci familiari. Secondo l'ultima ricerca della Cgia di Mestre, ad esempio, negli ultimi cinque anni le pensioni e le buste paga sono diventate più leggere a causa dell'aumento delle addizionali comunali e regionali Irpef che, in media, è stato del 30% complessivo, con aggravi dagli 85 ai 324 euro a testa. Il Commissario europeo Rehn: «L'Italia approfitti della stabilità politica per varare un piano audace» 068391 Metà della ricchezza perduta non verrà riacquistata prima del 2019 Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 82 Quotidiano runità Data Pagina 068391 www.ecostampa.it Foglio 26-01-2014 7 2/2 Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 83 Quotidiano runità Data Pagina www.ecostampa.it Foglio 26-01-2014 15 1 l'analisi Rappresentanza, il coraggio dell'autorifonna Emilio Miceli Segretario generale Filctem-Cgil C'È QUALCOSA DI PIÙ NELLA SCOMPOSTEZZA DELL'ATTACCO NEI CONFRONTI DI SUSANNA CAMUSSO E DELLA CGIL. Sembra esserci lo che è successo fin qui perché, finalmente, le relazioni industriali escono dalla notte fonda della democrazia sostanziale, in virtù della quale si può giustificare di tutto, ed entrano - finalmente benvenute - nel campo della democrazia intesa anche come forma separata dalla sostanza. Non c'è alcuna ragione per sparare a palle incatenate contro un regolamento che consegna finalmente alla democrazia, alla normale democrazia, le relazioni sindacali. C'è una sproporzione tra le legittime critiche che possono essere avanzate, nessuna intesa è perfetta, ed il fuoco di sbarramento di questi giorni, di fronte al quale si trasmette la sensazione di negare alla radice qualsiasi processo di nuova democrazia. Non si può negare il cambiamento ineludibile se le organizzazioni dei lavoratori vogliono avere un futuro.Non si può legare tutto ai rapporti di forza perchè non è nell'interesse dei lavoratori. C'è bisogno di una legge? Sì, perché milioni di lavoratori sono fuori dal raggio di influenza dell'accordo sulla rappresentanza. Ma è bene che il legislatore abbia chiara la dinamica, le scelte, i valori cui si ispirano le forze sociali nel regolare la rappresentanza. Una rappresentanza sociale incapace di offrire il proprio punto di vista, di avere il coraggio dell'autoriforma, sarebbe condannata al fallimento. Così come un sindacato che immagina la sola legge e non l'autonomia contrattuale la soluzione di tutti i problemi, ad un certo punto rischia di divenire superfluo. 068391 ormai l'idea che le relazioni industriali debbano ~ssere regolate per legge o attraverso tribunali. E l'idea di chi ha già perso, di chi pensa che la contrattazione abbia finito ormai il suo tempo, e il sindacato non debba fare altro che aggiungersi o, peggio, sottomettersi al quadro desolante di partiti e partitini. Con l'accordo sulla rappresentanza invece noi vogliamo cambiare il modo di fare sindacato: è questo che preoccupa. Parliamoci chiaro: ad oggi, l'unica grande riforma prodotta in questo Paese è questo accordo sindacale che rompe radicalmente con il passato, con gli usi ed anche con la vecchia presunzione di immaginare le Confederazioni sindacali eterne e non riformabili. Da oggi la rappresentanza sociale diventa contendibile e nuovi soggetti possono venire avanti. Le condizioni sono al tempo stesso banali e radicali, se le guardiamo dal punto di vista di una normale concezione democratica. La prima condizione è la trasparenza della rappresentanza attraverso la certificazione degli iscritti, tramite la delega, che ne misura la maggiore rappresentatività. La pri- ma suggestione è semplice: i sindacati non si inventano, esistono se hanno forma organizzata ed iscritti. La seconda è che le Rsu vengono elette con un metodo proporzionale puro, senza correzioni, quote di solidarietà e «para Porcellum» riservati alle organizzazioni sindacali; la terza è che per avere una rappresentanza bisogna raccogliere il 5% dei voti; la quarta è che per sottoscrivere una ipotesi di accordo bisogna avere il 50% + I della rappresentanza; e la quinta, infine, è che attraverso la consultazione certificata, chi avesse dubbi può ribaltare, attraverso il voto dei lavoratori, la stessa ipotesi di accordo. Quindi, lefficacia «erga omnes» dei contratti da oggi ha una base giuridica forte. E non è poco! Da oggi, credo si possa dire, il sistema di rappresentanza sociale è il migliore di cui la democrazia italiana dispone in attesa della riforma elettorale promessa. Da oggi finisce lera dei sindacati «pirata» costruiti ad arte dall'impresa; da oggi le imprese non fanno accordi con chi vogliono, «riconoscendosi epidermicamente» con gli interlocutori sindacali: dovranno trattare con chi ha vera rappresentanza. Ovviamente, come succede quando si vuole proteggere una regola in uno Stato di diritto, bisognerà costruire sanzioni per imprese e sindacati (non lavoratori) che, una volta accettato il campo di gioco, decidessero di non rispettarlo. Reciprocità, dunque, tra impresa e sindacato, di fronte alle regole ed alle sanzioni. E questo sarà compito della sovranità contrattuale. Tutto il contrario di quel- Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 84 IL~MA.TTINO Data 26-01-2014 Pagina 5 Foglio 1 Il prezzo della crisi: duecento miliardi bruciati Nel 2019 si potrà recuperare solo metà del Pil Il Centro studi di Confindustria: l'Italia ha perso il 9% del Pil dal 2008 e risalire la china non sarà facile Giusy Franzese ROMA. Duecento miliardi di euro bru ciati, il che significa quasi 3.500 euro per abitante. Il Centro studi di Confindustria contai danni provocati all'Italia dalla grande crisi che, dopo le prime avvisaglie, da metà2008 si è abbattuta come una furia sull'intero mondo occidentale. Distruggendo fabbriche, impianti produttivi, posti di lavoro, benessere e ricchezza. Risultato a tutt'oggi: rispetto al picco raggiunto nel 2007, il nostro Pil è arretrato del 9, 1%. Quello potenziale (calcolato in base alle traiettorie di crescita del decennio 1997-2007) ha perso addirittura il 12,6%. Nell'area euro, a parte la Grecia, solo all'Irlanda è andata peggio che a noi. E c'è chi, Germania in primo luogo, ha già superato il periodo della rimonta. L'Italia, secondo gli economi- sti dell'associazione degli industriali, riuscirà a recuperare il terreno perduto solo in parte (per metà) entro il 2019. Il resto non si sa ancora quando. Molto dipenderà - Confindustria su questo punto si basa su un report del Fondo Monetario Internazionale - dall'attuazione delle riforme strutturali. Siamo tutti più poveri. Ma non è solo questo il problema. Il fatto è che siamo anche meno reattivi. Siamo caduti e abbiamo grosse difficoltà a rialzarci. La grande crisi ha distrutto parte del nostro sistema industriale e anche dei nostri stili di vita. Durando così tanti anni, questa crisi ha soprattutto buttato sotto terra la fiducia nel prossimo futuro, la voglia di rimboccarci le maniche. Siamo meno produttivi e meno competitivi. Non che prima della crisi da questo punto di vista fossimo dei fulmini di guerra. Rispetto ai paesi in via di sviluppo, il vecchio continente arrancava e di tanto. L'Italia anche di più. Ma se prima della crisi il nostro potenziale di crescita viaggiava nel medio termine intorno al + 1, 1%, ora si aggira sotto il mezzo punto percentuale. Per recuperare gran parte dei danni subiti, il Pil dovrebbe crescere a tassimedi annui dell'l,2%. Cosa che, co- www.ecostampa.it Quotidiano munque, secondo Confindustria ci lascerebbe nel 2018 ancora sotto del 3% rispetto al Pil del picco pre-crisi 2007. Peccato che nessuno si azzarda a stimare nemmeno lontanamente la possibilità dell'Italia di crescere nei prossimi anni a ritmi superiori all'l %. I nostri impianti ormai sono obsoleti, la forza lavoro è demotivata, le difficoltà di acceso al credito hanno ridotto al lumicino gli investimenti in innovazione. La crisi ci ha così sfiancato che l'Fmi stima che il tasso di crescita del Pil potenziale del Paese sarà di appena +0,5% ancora nel 2018. Insomma, la ripresa sarà difficile e molto lenta. A meno che - dice Confindustria - il Paese non si incammini con determinazione verso un percorso di riforme incisive e vigorose. Il rapporto del centro studi di viale dell'Astronomia ricorda che, secondo uno studio dell'Fmi del gennaio 2013, la piena attuazione degli interventi varati durante il governo Monti (dalle liberalizzazioni di alcuni mercati dei prodotti e del lavoro alle semplificazioni amministrative) sarebbe «in grado di generare guadagni considerevoli e avrebbe la capacità diincrementare il Pil potenziale dell'Italia di circa il 5,5% dopo cinque anni e di oltre il 10% dopo 10 anni». 068391 Lo scenario Le riforme strutturali sono l'unica via possibile Ma sui tempi non si fanno previsioni Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 85
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