BiP BiP Maggio 2014 _ numero 189 __ Bollettino sindacale interno dei collettivi FLMUniti-CUB delle aziende e call center Telecom, Wind, Comdata, Visiant, Sitel Italy, E-Care, Transcom, Italtel Bassi Stipendi, il primato italiano in tasse Con la conseguenze di un progressivo impoverimento dei lavoratori. In termini reali per quando riguarda il salario medio, quello di un lavoratore italiano è al 19° posto rispetto ai 34 paesi dell’OCSE. Il peso delle tasse sul costo del lavoro nel Sergente “Matteo” Garcia nostro paese è veramente alto. La somma tra imposte e contributi raggiunge ben il 47,8%, secondo in dati forniti ad aprile dall’OCSE (l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico che raggruppa i 34 paesi più avanzati). L’Italia è al 6° posto (su 34) per incidenza delle tasse sul lavoro, secondo questi dati, peggio di noi fanno solo Belgio, Ungheria, Germania, Francia e Austria. Un dato questo che determina un valore medio degli stipendi assai più basso rispetto a paesi simili all’Italia: In questo numero: Nel 2013 il salario medio è cresciuto solo dell’1,3%, e comunque sempre ad un valore • Quel pover’uomo di Gamberale - pag. 2 inferiore rispetto all’inflazione che si è • Call center: Chiamate mute e rumori - pag. 2 attestata all’1,4%. Si conferma con ciò che • Morte per infarto da troppo lavoro: il Datore l’adeguamento dei salari non recupera di lavoro è responsabile - pag. 3 l’aumento dell’inflazione. • Italtel: kkr fondo speculativo e cigs - pag. 4 BONUS 80 EURO: non conta il Premio di Produzione A seguito dei chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate con la circolare n. 9/E/2014 del 14 maggio u.s., informiamo i lavoratori che la quota dei premi di produttività Blog: (fino a 3.000 euro lordi per il 2014), detassati al 10%, non viene conteggiata ai fini del calcolo della retribuzione per aver diritto o meno al bonus fiscale (80 euro o meno). Vale a dire che non si tiene dei premi di produttività per i limiti annui dei 24.000 euro (bonus 80 euro) e da 24.000 a 26.000 euro (bonus decrescente, inferiore a 80 euro), entro i quali si ha diritto al bonus. In questo modo altri lavoratori potrebbero rientrare nella fascia di coloro che percepiranno il bonus fiscale; in busta a partire da maggio o a dicembre in sede di conguaglio fiscale. http://cubwindtelecomitalia.blogspot.it/ www.sitelworkers.org Siti: www.cub.it Firenze, via Guelfa 148/R tel. 055/3200938 email: [email protected], [email protected],; Milano, v.le Lombardia 20 tel. 02-70631804 fax 0270602409 email: [email protected]; Verona, via Tiberghien, 2 tel. 045-8921871 fax 045-8952070; Genova, Via alla Porta degli Archi N° 3/1 tel/fax 0108622050; Roma, Via Cavour, 101 tel. 06-4882374 fax 06-4828857 email: [email protected], [email protected]; Napoli, v. Carriera Grande 32 tel./fax 081-26579; Torino, Corso Marconi 34 Tel./fax 011/655897 email: [email protected] BiP BiP • Pallini Roventi • Convertendo Secondo alcuni giornali la Consob starebbe per appioppare una multa a Telecom per la vicenda dell’emissione delle obbligazioni, bond, cosiddetto “convertendo”. In quanto non sarebbero • Maggio 2014 _ state rispettate le norma di correttezza per l’emissione. Ricordiamo, infatti, che il bond fu emesso a un tasso particolarmente conveniente, in modo discriminatorio, in quanto sarebbe stata favorita Telefonica. • Confermata la multa da 105 milioni a Telecom - Nei primi giorni di maggio il TAR CALL CENTER: Chiamate mute e rumori di sottofondo artificiali Il provvedimento del Garante della Privacy n. 83 del 20 febbraio 2014, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n 79 del 4 aprile, impone alcune misure per le società di call center che fanno telemarketing contro le chiamate invasive e fastidiose. In particolare una durata massima delle chiamate generate con sistemi automatici che fanno squillare il telefono anche quando dall’altra parte alla cuffia non c’è alcun operatore e la chiamata è muta, con il limite di 3 secondi. L’utente poi non potrà più essere messo in attesa silenziosa, ma il sistema dovrà generare una specie di rumore ambientale, il cosiddetto “comfort noise” (ad esempio con voci di sottofondo artificiali, squilli di telefono, brusio), per dare la sensazione che la chiamata provenga da un call center…… e non da un eventuale molestatore o mitomane…… Infine i call center dovranno tenere registrate le chiamate mute per almeno 2 anni. Il matrimonio Mediaset – Telefonica L’offerta di Telefonica per il 56% di Canal + in mano al gruppo Prisa “ci lascia aperte tutte le possibilità” ma “la voglia e l’intenzione è quella, prima di tutto, di lavorare con Telefonica”. Così il vicepresidente di Mediaset Pier Silvio Berlusconi parlando della proposta d’acquisto di Canal + da parte della compagnia telefonica pagina 2 __ del Lazio ha bocciato i due ricorsi di Telecom Italia contro la multa da 103,794 milioni di euro, inflitta dall’Antitrust per abuso di posizione dominante nelle infrastrutture delle reti di TLC. • 2 Miliardi per Telecom - Nei giorni precedenti il CDA Telecom si è fatto sentire nuovamente il finanziere egiziano Sawiris, dichiarandosi pronto ad investire fino a 2 miliardi di euro qualora gli spagnoli di Telefonica si facessero da parte. Ricordiamo che Sawiris è stato proprietario di Wind, e già in passato aveva manifestato interesse verso Telecom. spagnola. Ed ancora: “abbiamo sempre parlato con Telefonica con cui ci piacerebbe avere uno sviluppo insieme a loro. Ci siamo sempre lamentati della mancata collaborazione tra Mediaset e le società di telecomunicazioni, lì abbiamo finalmente la possibilità di farlo”. Chissà se questo non avrà riflessi pure sul controllo che Telefonica ha in Italia sul gruppo Telecom. FACEBOOK Seguici su Facebook, ci trovi cercando CUB TELECOM, tieniti informato! Quel pover’uomo di Gamberale Vito Alfonso Gamberale, che era tra i candidati alla presidenza del gruppo Telecom nella lista Findim di Marco Fossati, nel caso fosse diventato presidente del gruppo telefonico sembra avesse promesso un atto importate. Gamberale - si dice – avrebbe rinunciato al compenso da presidente, un gesto nobile considerato che si sta parlando di una cifra attorno ad 1 milioni di euro !!! Ma se consideriamo che il buon Vito percepisce dall’Inps una pensione di circa 40.000 euro al mese (!!!) – in gran parte scaturita dai suoi periodi trascorsi in Telecom – la rinuncia diventa ben sopportabile e il gesto meno nobile…. porta da tempo……. BiP BiP _ Maggio 2014 Morte per infarto dovuta a troppo lavoro: il Datore di lavoro è responsabile Con la sentenza n. 9945 del 08/05/2014, la Cassazione ha riconosciuto la responsabilità del datore di lavoro e il diritto degli eredi al risarcimento dei danni, nel caso in cui un dipendente sia morto per infarto da superlavoro. Ai sensi dell'art. 2087 codice civile, ricorda la Corte, il datore di lavoro è tenuto a garantire l'integrità fisica dei propri dipendenti. In particolare il datore di lavoro resta responsabile del modello organizzativo e della distribuzione del lavoro e, pertanto, non può addurre di "ignorare le particolari condizioni di lavoro in cui le mansioni affidate ai lavoratori vengano in concreto svolte". La conoscenza delle modalità attraverso le quali ciascun dipendente svolge il proprio lavoro, ad avviso della Cassazione, deve presumersi salvo prova contraria in capo all'azienda "in quanto espressione ed attuazione concreta dell'assetto organizzativo adottato dall'imprenditore con le proprie direttive e disposizioni interne". Sim false, Telecom Italia rinviata a giudizio Telecom è stata rinviata a giudizio nell'ambito del procedimento penale sul caso delle oltre 500 mila schede sim ritenute false in base alle indagini del Pm Francesco Cajani. Lo ha deciso il Gup Manuela Scudieri che ha mandato a processo anche 75 persone, tra cui 12 ex dipendenti Telecom. La società è imputata in base alla legge sulla responsabilità amministrativa degli enti. Il processo per Telecom Italia, che risponde in base alla legge 231 del 2001, e per le 75 persone inizierà il 29 maggio a Milano. Tra gli imputati rinviati a giudizio ci sono Lucio Cattaneo, l'ex responsabile del _ _ pagina 3 Inefficace si è quindi rivelata la difesa dell'azienda la quale, negava la propria responsabilità e incolpava lo zelo eccessivo del dipendente, la "attitudine a sostenere e a lavorare con grande impegno" e il "suo coinvolgimento intellettuale ed emotivo nella realizzazione degli obiettivi". Nel caso di specie, infatti, è stato accertato come il dipendente stesso "per evadere il proprio lavoro, era costretto, ancorché non per sollecitazione diretta, a conformare i propri ritmi di lavoro all'esigenza di realizzare lo smaltimento nei tempi richiesti dalla natura e molteplicità degli incarichi affidatigli", cosicché l'infarto che lo ha colpito "era correlabile, in via concausale, con indice di probabilità di alto grado, alle trascorse vicende lavorative". “LA MUSICA E’ CAMBIATA”, Don Matteo ai sindacati: “Noi stiamo cercando di cambiare l’Italia, i sindacati vogliono darci una mano? Lo facciano. Ma devono capire che la musica è cambiata, devono capire che non è che possono decidere tutto loro o bloccare tutto loro”. "canale etnico" di Tlc, i suoi due colleghi di allora Fabio Sommaruga e Michele Formisano (che hanno gestito rispettivamente il settore per il centro-nord e per il sud Italia), altri 9 ex dipendenti e più di una sessantina di dealer, ossia titolari o gestori di oltre sessanta punti vendita Tim. Telecom Italia, però, come stabilito dal gup nell'udienza preliminare, sarà anche parte civile, oltre che imputata, nel processo per chiedere i danni agli ex dipendenti. Secondo la ricostruzione dell'accusa, 14 ex dipendenti di Telecom avrebbero preso accordi con i gestori dei punti vendita 'incriminati' ai quali in alcuni casi avrebbero pure inviato documenti contraffatti o cartacei o informatici, per permettere la compilazione di falsi contratti e, quindi, attivare illecitamente le schede sim. Alcune schede, stando alle indagini del pm Cajani, sarebbero state attivate con nomi tipo "Fittizio Fittizio" o "Mica Teladogratis". E questo per uno scopo, secondo l'accusa: gli ex dipendenti per ottenere bonus e incentivi per via dell'incremento di schede messe in circolazione, e i dealer per il guadagno sul prezzo lievitato per il "servizio" aggiuntivo offerto e ideale per chi voleva rimanere nell'anonimato per commettere anche reati. Da quelle oltre 500mila sim false, Telecom, secondo l'accusa, avrebbe realizzato un profitto illecito di oltre 129 milioni di euro. L'accusa al centro del processo e' associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione e al falso. BiP BiP _ Maggio 2014 LAVORO INTERMITTENTE (A CHIAMATA): AL CALL CENTER SI PUÒ OLTRE I 55 ANNI O SOTTO I 24, O SE PREVISTO DAL CCNL Rispondendo ad alcuni interpelli, nel mese di marzo, il ministero del lavoro ha fornito una serie di discutibili interpretazioni circa la legittimità dell’uso dei contratti di lavoro intermittenti nei call center. Ricordiamo che il contratto di lavoro intermittente (o a chiamata) è un contratto con il quale un lavoratore si pone a disposizione di un datore per lo svolgimento di una prestazione di lavoro "su chiamata": quando ne ha bisogno l’azienda ti chiama a lavorare. Secondo il ministero, in linea generale, non è ammesso il ricorso al lavoro intermittente nei call center (sia inbound sia outbound). Ma quando il lavoratore ha un’età superiore ai 55 anni o inferiore ai 24 anni per il ministero si può fare un contratto di lavoro intermittente……. _ _ pagina 4 E si può fare anche se è previsto espressamente dal Contratto nazionale (CCNL). Va detto che si tratta di interpretazioni, pareri, del ministero, quindi che non hanno effetto vincolante, però è probabile che le aziende ci provino….”forti” del parere del ministro. Insomma, se la triplice confederale (e anche ugl vista che è firmataria del CCNL) si mette d’accordo con le aziende nei call center sarà possibile ritrovarsi – da un giorno all’altro colleghi con contratti intermittenti a chiamata! SIRTI: + Contratti di Solidarietà Prorogati di un anno i CDS alla Sirti. Un recente accordo ha eliminata la CIG in deroga e ampliato il ricorso ai CDS che passano ad interessare da 809 (vecchio accordo) a 3.646 lavoratori. Cioè quasi tutti (3.646 su 3.821) i lavoratori saranno in CDS, con percentuali variabili: operai all’11,8%, impiegati al 7,7%. ITALTEL, INCONTRO DEL 15 MAGGIO: KKR FONDO SPECULATIVO E CIGS Durante l’incontro del 15 maggio la RSU FLMU-CUB Italtel Castelletto ha posto diverse domande sull’accordo tra Banca Intesa, Unicredit, A&M e il fondo speculativo KKR. L’azienda ha preferito non entrare nel merito della questione e allo stesso tempo ha tentato di sminuire la notizia pubblicata su “ilsole24ore” (giornale di Confindustria), ma non l'ha smentita ufficialmente né durante l’incontro né dopo. Strano che una notizia falsa e lesiva per l'immagine aziendale non venga smentita. Unica preoccupazione aziendale è che non se ne parli, ma la FLMU-CUB ritornerà sulla questione tutte le volte che sarà necessario, finché la verità non verrà a galla, perché i lavoratori hanno diritto di sapere quale sarà il destino che piomberà addosso nonostante i continui sacrifici. D’altronde il progetto aziendale, in corso da diversi anni e favorito anche da soggetti che avrebbero dovuto contrastarlo, ha come unico obiettivo massimizzare il profitto. E per procedere senza intoppi necessita di lavoratori dal futuro incerto, mansueti e rassegnati alla progressiva riduzione dei diritti e del salario. Dal CdS alla CIGS (parte seconda) Come detto nel precedente comunicato, 2 lavoratori dal CdS finiscono nel girone della Cigs e questo è stato giustificato dall’azienda come il proseguimento del processo di ristrutturazione. In realtà l’attuale accordo è vigente dal 12 aprile, mentre il fatto è avvenuto a inizio maggio. Pertanto per la seconda volta l’accordo viene disatteso. Di norma un patto viene siglato dalle controparti che s’impegnano nel rispettarlo. Questi 2 episodi dimostrano che non è sufficiente firmare un accordo, ma è necessaria una partecipazione attiva e attenta dei lavoratori per non accettare passivamente ulteriori imposizioni. Infatti il primo episodio è stato archiviato senza un’adeguata risposta, a diversi livelli, spianando la strada per il successivo. Pertanto la FLMU-CUB mette a disposizione dei 2 lavoratori l’Ufficio Vertenze e questo vale anche per i 20 lavoratori che dovevano rientrare al primo turno come previsto dall’accordo. Adesso tocca a noi lavoratori rialzare la testa e rivendicare i nostri diritti. DOBBIAMO PRETENDERE il RISPETTO dell'ACCORDO RSU FLMU-CUB Italtel Castelletto BiP BiP - Stampato in proprio in Via Guelfa 148/R (Fi), questo numero è stato chiuso il 28 maggio 2014
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