Film TV - Sarah Maestri

intervista a Sarah Maestri
NELLA DOPPIA VESTE DI PROTAGONISTA
E PRODUTTRICE, L'ATTRICE RACCONTA
LA GENESI DI IL PRETORE, TRATTO
DA PIERO CHIARA, IN SALA DAL 3 APRILE
DI ADRIANA MARMIROLI
P
er Sarah Maestri, nata a Luino, Alto Lago Maggiore, II pretore non è
semplice film ma il passo finale di
un complesso progetto nato per celebrare
i 100 anni dalla nascita (23 marzo 1913)
di Piero Chiara, romanziere e illustre
concittadino. «Un lavoro durato anni spiega l'attrice, che per l'occasione si è fatta produttrice e organizzatrice culturale che voleva rendere la mia città un cantiere cinematografico, coinvolgendo al massimo gli abitanti. Alla fine sono molti
quelli che hanno partecipato a II pretore a
vario titolo». Tante iniziative hanno percorso Luino nel 2013: solo il lungometraggio faticava a vedere la luce. Così Sarah ha passato la mano a Massimiliano
Leone e Valentina Di Giuseppe. «E dopo
4 anni di lavoro, in pochi mesi il film si è
chiuso». Ora II pretore arriva in sala, seppure un anno dopo la ricorrenza. Rimasta
come produttrice associata con quota minima, l'attrice ha conservalo per sé il ruolo di Evelina, moglie del magistrato Augusto Vanghetta (Francesco Pannolino),
terzo lato di un tragicomico triangolo
adulterino completato dall'assistente pretore Mario Landriani (Mattia Zàccaro
Garau). «È una parte bellissima: un'anoressica, infelice per via dei tradimenti del
marito e per la propria sterilità, che la
scoperta deD'amore fa nascere a nuova vita. Pare marginale rispetto ai due uomini,
ma è una delle poche donne ben tratteggiate da Chiara, che non era portato per
personaggi femminili. L'aveva immaginata con il volto di Mariangela Melato». •
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I PIERO CHIARA E IL PRETORE
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del
progetto e produttrice associata, nonché
luinese come Piero Chiara, la trasposizione di // pretore
di Cuvio (1973) è diventata realtà, dopo quarant'anni.
Chiara stesso scrisse tra il 1973 e il 1974, insieme a Beppe
Cirio, una sceneggiatura dal libro per un film che
prevedeva Nanni Svampa nei panni del Vanghetta,
Odi libri ai f ilm
a cura di
Mauro Gervasini —
I GIOVEDÌ DELLA
SIGNORA GIULIA
di Massimo Scaglione,
Paolo Nuizi [1970]
Originale Rai che ha fatto la storia
dello sceneggiato, con Tom Ponzi
(a sinistra insieme a Chiara) e un
grandissimo Claudio Gora. Alta gualità.
e addirittura Pietro Germi dietro la macchina da presa.
Nel Fondo Chiara di Varese è conservata la lettera
che il regista di Signore & signori, commedia che lo
scrittore di Luino ammirava immensamente, scrisse
a proposito del copione. Germi si dice perplesso:
«Forse è l'accumularsi di particolari sgradevoli
e "sporchi" (che immagine meravigliosamente sordida
quel "pattavuncia"!) che ben capisco essere stati
VENGA A PRENDERE
IL CAFFÈ DA NOI
di Alberto Lattuada [1970]
Tratto da Le spartizione, con il
leggendario Emerenziano Paronzini di
Ugo Toqnazzi. Piacque molto a Bunuel
che dopo averlo visto scritturò Milena
Vukotic per // fascino discreto.
coerenti a creare l'atmosfera di un nero grottesco,
essenziale mi sembra al racconto, ma che proprio non
è nelle mie corde». Come ricorda Mauro Novelli in un
suo saggio dedicato all'argomento (in «Come II maiale»
Piero Chiara e il cinema, Marsilio 2008), l'amico
di Chiara e editor Mondadori Vittorio Sereni rimarcava
già,
del romanzo, il carattere forse un po' troppo
lineare, «troppa fiducia nel canovaccio, cioè nella
HOMO EROTICI»
di Marco Vicario [1971]
Prima sceneggiatura originale di Piero
Chiara per un film di successo anche
all'estero. Si consolida il mito di
Buzzanca, cameriere superdotato poi
trasformato in fumetto ("Landò"), ma
il vero fuoriclasse è Luciano Salce.
trama pura e semplice che a volte rasenta l'indicazione
per la sceneggiatura». Possiamo quasi dire che
Il pretore di Cuvio fosse stato, se non scritto, almeno
un po' pensato con un occhio rivolto al grande schermo.
A rammaricarsi di più per la mancata produzione
di allora fu proprio Nanni Svampa, lo chansonnier
milanese perfetto "pretore". M A U R O G E R V A S I N I
20 FILMTV
IL PIATTO PIANGE
di Paolo «uzzi [1971.]
II più "felliniano" dei film tratti
da Chiara, guasi una versione farsesca
di Amarcord {si pana iicet) con
ottimo cast (Macaone ùberalles)
anche di caratteristi. Penultimo film
di Macario, il mitico fante Brovelli.
•> Scritto nel 1973, Il pretore di Cuvio
da cui il film è tratto è ambientato nel
Ventennio fascista. Non è un po' anacronistico?
Penso invece sia attualissimo: mette in
scena una vita di provincia che non è
mai veramente cambiata, i suoi riti, la
maldicenza, gli abusi piccoli e grandi, le
connivenze. Nel Ventennio o nella Seconda Repubblica (per Chiara la Prima).
Pensate a questo uomo piccolo e brutto,
gran donnaiolo. Al potere usato come
strumento per ottenere favori sessuali...
Ai bunga bunga d'epoca... Ai soliti noti
che la fanno franca... E poi arriva un giovane che pare immacolato e incorruttibile e invece viene rapidamente indotto a
commettere gli stessi errori del suo predecessore e mentore. Il potere corrompe.
Questo racconta Chiara: il ciclico ripetersi dei medesimi sbagli da parte di chi
lo incarna.
Nei panni di Augusto Vanghetta, Francesco Pannolino?
Ho sempre pensato a lui: ha i tratti tipici
- non solo somatici - del personaggio, ia
sua tragicità e il ridicolo. Del mio cast
ideale è rimasto anche Massimiliano Cavallari (Pepere Lopez), che è di Calde, e
la miriade di comparse scelte tra i miei
concittadini.
Anche il territorio, che è benissimo
rappresentato, è cosa sua?
Ci sono panorami che sono luoghi del
cuore, come il Belvedere di Campagnano
da cui si dominano i due corni del Lago
Maggiore. C'è il lungolago di Luino, il
Caffè Clerici (di cui Chiara era habitué),
il tribunale di Varese, la stazione ferroviaria. La Verbania Express, che restaura
vecchi treni e organizza "viaggi d'epoca",
ci ha dato la locomotiva a vapore e un
vagone. Altri collezionisti locali ci hanno
prestato chi una moto, chi un'auto storica. Qualcuno arrivava con la bici del
nonno. Anche la locale birra Poretti è
coinvolta con un product placement.
Questo secondo me è fare cultura attiva.
Per questo non vedo l'ora, il 3 aprile, di
essere con tutto il cast alla prima a Luino, tra la mia gente.
Finita anche la promozione, cosa farà?
A maggio riparto in tournée con il monologo tratto dal mio romanzo La bambina dei fiori di carta.
Piero Chiara è morto nel 1986: che ricordo ne ha?
Ero molto piccola ma come tutti sapevo
chi era. Devo a lui e ai "suoi" film il mio
desiderio di fare l'attrice. Quando morì
ero in prima elementare. La scuola ci
portò al funerale. Ma lo stesso giorno era
morto anche il padre di Dario Fo. I due
funerali erano contemporanei. E noi tutti, banda compresa, seguimmo il feretro
sbagliato... Un fatto ridicolo. Sono certa
che Chiara lo avrebbe messo in un suo
UN UOMO CURIOSO
di Dino B. Par tesano [1975]
Dopo 1 capitani, forse per la tv svizzera,
Chiara collabora alla realizzazione
di questo sceneggiato Rai con Gabriele
Ferzetti di cui scrive la sceneggiatura
(insieme a Biagio Proietti) dal suo
bellissimo racconto L'uovo al cianuro.
IL CAPPOTTO DI ASTRAKAN
di Marco Vicario [1979]
Dal libro di maggior successo di Chiara,
un buon film con Johnny Dorelli
perfetto uomo d'acqua dolce chiariano
che alla fine, tra Parigi e Luino, sceglie
Luino. Ma anche lui, come noi,
non dimenticherà Carole Bouquet.
LA BANCA DI MONATE
di Francesco Massaro [1976]
Dall'omonimo racconto, un film non
riuscitissimo per la sciatteria di certi
risvolti, ma supportato da un cast
nteressante: Walter Chiari, Vincent
Gardenia, Magali Noél... Ambientato
a Luino ma girato a Omegna.
IL RITORNO DI CASANOVA
di Pasquale Festa Campanile
[1980] La passione di Chiara per
il nobile veneziano spinge PFC
a coinvolgerlo nella realizzazione
di questo film Rai con Giulio Bosetti
(foto). Chiara scrive una sceneggiatura
ispirata a Arthur Schnitzler.
LA STANZA DEL VESCOVO
di Dino Risi [1977]
Grande esempio di gotico lacustre,
da uno dei migliori romanzi di Chiara
che però non apprezzava i troppi nudi
di Ornella Muti (splendida) e Katia
Tchenko. Invece è un film che non
invecchia, con un formidabile Ugo.
DIMMI CHE FAI TUTTO PER ME
di Pasquale Festa Campanile
[1980] Vagamente ispirato a un
canovaccio che sarà poi alla base
dell'ultimo romanzo Saluti notturni dal
passo della Cisa, nell'adattamento di
Suso Cecchi D'Amico prende in realtà
le distanze da ogni spunto chiariano.
IL BALORDO
di Pino Passalacqua [1978]
Sceneggiato Rai, quindi epurato della
parte del romanzo dedicata al "gran
cazzone": resta un buon film tv.
Perfetta adesione di Lino Buazzelli,
fulminante presenza del giovane
Teo Teocoli, il mitico "Ginetta".
UNA SPINA NEL CUORE
di Alberto Laituada [1986]
Si rinnova la collaborazione con
Lattuada, ma non è più come prima.
La scelta di due interpreti scialbi come
Anthony Delon e Sophie Dm smona
l'interessa di un Chiara già malato,
estraneo al progetto e al suo esito.
In queste
pagine,
alcune scene
di II pretore;
in apertura,
Sarah Maestri
(Luino, VA,
21 dicembre
1979), anche
a pagina SO
insieme
a Francesco
Pannolino
(Pieve
di Teco, IM,
14 novembre
1958)
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