4-schede-prospetti

Schede rilevazione e
prospetti di sintesi
1
Sommario
Schede
3
Asse I Ot 1 – Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione ................ 4
Asse II Ot3 Promuovere la competitività delle piccole e medie imprese .................... 23
Asse III Ot 4 Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di
carbonio in tutti i settori ............................................................................ 46
Asse IV Ot 5 Promuovere l’adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e
la gestione dei rischi ................................................................................... 66
Asse IV Ot 6 Tutela dell’ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e
ambientali (Tutelare l’ambiente e l’uso efficiente delle risorse) .............. 92
Asse V Ot 6 Tutela dell’ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali
(Tutelare l’ambiente e l’uso efficiente delle risorse) ................................117
Asse VI Ot 7 Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature
delle principali infrastrutture di rete .......................................................140
Prospetti riepilogativi ....................................................................................................163
Obiettivo Tematico 1 – Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione
....................................................................................................................164
Obiettivo Tematico 3 – Promuovere la competitività delle piccole e medie imprese
....................................................................................................................171
Obiettivo Tematico 4 – Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni
di carbonio in tutti i settori .......................................................................177
Obiettivo tematico 5 – Promuovere l’adattamento al cambiamento climatico, la
prevenzione e la gestione dei rischi ..........................................................183
Obiettivo Tematico 6 – Tutela dell’ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e
ambientali (Tutelare l’ambiente e l’uso efficiente delle risorse) .............188
Obiettivo Tematico 7 – Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le
strozzature delle principali infrastrutture di rete ...................................199
2
Schede
3
Asse I Ot 1 – Rafforzare la ricerca, lo sviluppo
tecnologico e l’innovazione
Sezione 2
2.1
Assi prioritari
Asse Prioritario 1 - Promozione della Ricerca, dell'innovazione e
dell'Agenda Digitale
2.1.1 ID e Titolo
ID dell'asse prioritario
1
Titolo dell'asse prioritario
Promozione della Ricerca,
dell'Agenda Digitale
dell'Innovazione
L'intero asse prioritario sarà attuato unicamente tramite
strumenti finanziari
NO
L'intero asse prioritario sarà attuato unicamente tramite
strumenti finanziari stabiliti a livello dell'Unione
NO
L'intero asse prioritario sarà attuato tramite sviluppo
locale di tipo partecipativo
NO
e
2.1.2 Motivazione della definizione di un asse prioritario che riguarda più di una
categoria di regioni, di un obiettivo tematico o di un Fondo (se applicabile)
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. 1303/2013)
Max 3500 caratteri spazi compresi
Le politiche per la ricerca&innovazione rappresentano l’unica chance di aggancio alla crescita per
la regione. Investire oggi in R&I è cruciale e rappresenta la condizione per avere sistemi territoriali
attrezzati ad uscire dalla dipendenza quando si manifesteranno le condizioni della ripresa. Allo
stesso modo, le azioni per promuovere l'Agenda Digitale Italiana assumono un ruolo centrale per
conseguire un miglioramento della produttività delle imprese e dell'efficienza della pubblica
amministrazione.
Allo scopo di ottenere il massimo contributo di questo Asse prioritario, si ritiene indispensabile che
gli investimenti in R&I siano strettamente integrati con quelli finalizzati a migliorare l'accesso alle
TIC. Ciò consentirà di favorire un riposizionamento strutturale, aumentando la quota di valore
a iunto pro otto in atti it inno ati e e acceleran o la tras or a ione ei siste i pro utti i
regionali che avranno la disponibilità di usufruire di banda larga e di infrastrutture adeguate in
funzione dell'evoluzione delle attività economiche.
4
Altrettanto importante, è consolidare e razionalizzare l'infrastruttura ICT pubblica, necessaria a
garantire, da parte della PA, servizi innovati di qualità adeguata ai cittadini e alle imprese, da
accompagnare ad azioni di stimolo della domanda pubblica di innovazione volta alla generazione
di soluzioni innovative a specifici problemi di rilevanza sociale.
Una particolare forma di integrazione tra le due priorità è evidente nell'ambito dello sviluppo di
soluzioni intelligenti a supporto degli obiettivi di sviluppo urbano e rurale, laddove l'individuazione
di soluzioni "smart" per migliorare la vita dei cittadini e per favorire la "crescita verde" devono
necessariamente abbinate alla disponibilità di banda larga e ultralarga.
Il digitale e la ricerca&Innovazione sono quindi un fattore di innovazione congiunto:
1. dei processi economici (sviluppo della capacità produttiva ICT-base , ell’econo ia ella
conoscenza e delle start-up, realizzazione delle smart cities & communities, imprenditoria
sociale, ecc);
2. dei processi sociali (capacita ione all’eserci io ella citta inan a i itale, supporto ai processi
di comunità ed alla produzione di beni comuni, innovazione sociale, crowdsourcing e
crowdfounding, ecc);
3. dei processi istituzionali ed amministrativi (servizi di e-government, identità digitale,
framework di interoperabilità, semplificazione istituzionale ed amministrativa, servizi associati,
sistema informativo di supporto alle politiche regionali ed inter-regionali, ecc).
Conseguentemene è necessario agire su queste tre dimensioni in modo sinergico ed integrato, in
modo da attivare e supportare un impatto strutturale.
Particolare i portan a in quest’a bito è ri estita
speciali a ione intelli ente” (RIS3).
all'inte ra ione con le “Strate ie per la
.........
2.1.3 Fondo, categoria di regioni e base di calcolo per il sostegno dell'Unione
(Da ripetere per ogni combinazione nell'ambito di un asse prioritario)
Fondo
FESR
Categoria di regioni
Regioni meno sviluppate
Base di calcolo (spesa ammissibile da definire
totale o spesa ammissibile
pubblica)
2.1.4 Priorità d'investimento
(Da ripetere per ogni priorità d'investimento nell'ambito di un asse prioritario)
Priorità
d'investimento
1a) Potenziare l'infrastruttura per la ricerca e l'innovazione (R&I) e le
capacità di sviluppare l'eccellenza nella R&I e promuovere centri di
competenza, in particolare quelli di interesse europeo
1b) Promuovere gli investimenti delle imprese in R&I sviluppando
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collegamenti e sinergie tra imprese, centri di ricerca e sviluppo e il
settore dell'istruzione superiore
2.1.5 Obiettivi specifici corrispondenti alla priorità d'investimento e ai risultati attesi
(Da ripetere per ogni obiettivo specifico nell'ambito della priorità d'investimento)
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, primo comma, lettera b), punti i) e ii) del regolamento
(UE) n. 1303/2013)
Priorità
d'investimento
1a) Potenziare l'infrastruttura per la ricerca e l'innovazione (R&I) e le
capacità di sviluppare l'eccellenza nella R&I e promuovere centri di
competenza, in particolare quelli di interesse europeo
ID
1.1
Obiettivo specifico
Rafforzamento del sistema innovativo regionale e incremento della
collaborazione tra imprese e strutture di ricerca e il loro potenziamento
Risultati che gli Stati
membri intendono
ottenere con il
sostegno dell'UE
Max 3500 caratteri spazi compresi
La Rete Re ionale ell’inno a ione - RRI, costituita dalle Università e dagli
Enti di Ricerca pubblici, dai laboratori di ricerca industriale, dai Distretti
Tecnologici, dai Laboratori Pubblici Privati, dagli Sportelli per l'Innovazione
e dai Poli di Innovazione Regionali, rappresenta lo strumento cardine per
favorire il rafforzamento e la competitività del sistema produttivo
regionale e per conseguire il primo insieme di risultati:
- potenziamento delle connessioni tra il sistema della ricerca e il sistema
produttivo regionale;
- incre ento ell’atti it
i inno a ione el siste a pro utti o,
- valorizzazione degli ambiti di specializzazione innovativa sostenibile e
delle eccellenze territoriali;
- realizzazione di progetti complessi di attività di ricerca e sviluppo su aree
tematiche di rilievo e di soluzioni tecnologiche funzionali alla
realizzazione della Strategia regionale di specializzazione intelligente
(Smart Specialisation Strategy - S3).
Per raggiungere questi risultati la Regione adotterà un sistema di
governance della RRI snello e altamente qualificato dedicato
essenzialmente ad attività di stimolo, diffusione di standard di servizio più
elevati, monitoraggio e supporto alla valutazione dei risultati dei nodi della
rete.
La Regione garantirà, inoltre, l'applicazione di sistemi di incentivazione che
condizioni il finanziamento agli esiti intermedi, di adeguati meccanismi di
selezione delle domande e una maggiore certezza sui tempi di istruttoria. A
tal fine predisporrà un solido ed efficace sistema di monitoraggio e di
aluta ione ei risultati pro otti, anche tra ite l’utili o i co
issioni
giudicatrici altamente qualificate, avvalendosi anche di strutture
centralizzate accreditate a tale scopo e con caratteristiche di terzietà.
Accrescere il livello di apertura europeo e internazionale del sistema della
6
ricerca e innovazione in tutte le sue componenti pubbliche e private è un
ulteriore risultato atteso. In particolare, la maggiore capacità di accesso ai
programmi di ricerca e innovazione europei (Horizon2020 e COSME in
primo luogo) e internazionali, soprattutto da parte delle imprese,
rappresenterebbe un contributo importante all'apertura internazionale del
sistema regionale, in termini di accresciute competenze, presenza nelle reti
e accesso e visibilità sui mercati europei e internazionali. In questo ambito,
è determinante coordinare le azioni per l'internazionalizzazione del
sistema produttivo (cfr. ASSE II Competitività dei sistemi produttivi) con
quelle di valorizzazione del sistema della ricerca regionale in chiave di
attrazione di imprese esterne e attivazione di collaborazioni in ambito
extra-regionale.
Infine, un ulteriore risultato perseguito è quello della valorizzazione delle
infrastrutture di ricerca regionali considerate critiche/cruciali per i sistemi
transeuropei, nazionali e regionali selezionate sulla base dei criteri adottati
dall'ESFRI per l'individuazione della road map europea per le Infrastrutture
di Ricerca. Le infrastrutture di ricerca hanno un impatto potenziale molto
elevato a condizione che siano in grado di costruire una capacità operativa
che vada oltre la realizzazione di specifici progetti di ricerca (che pure è
condizione fondamentale), di attrarre grandi player internazionali e di
avviare processi di internazionalizzazione e di valorizzazione dei risultati
della ricerca. Per quanto richiamato, inoltre, la coerenza e il collegamento
con il quadro europeo indicato dall'ESFRI per lo sviluppo delle
infrastrutture di ricerca è un elemento prioritario.
In termini di impatto di sistema, ci si attende un incremento sostanziale
della spesa sostenuta per attività di ricerca e sviluppo intra muros della
Pubblica Amministrazione, dell'Università e delle imprese pubbliche e
private sul PIL.
Priorità
d'investimento
1b) Promuovere gli investimenti delle imprese in R&I sviluppando
collegamenti e sinergie tra imprese, centri di ricerca e sviluppo e il
settore dell'istruzione superiore
ID
1.2
Obiettivo specifico
Incremento dell'attività di innovazione delle imprese
Risultati che gli Stati
membri intendono
ottenere con il
sostegno dell'UE
Max 3500 caratteri spazi compresi
Le caratteristiche dimensionali del sistema produttivo regionale e il deficit di
competitività sui mercati extra-regionali spingono verso l'attivazione di un
sistema di servizi qualificati per l'innovazione che sia in grado di produrre i
seguenti risultati:
- stimolare la domanda di innovazione anche da parte di micro e piccole
imprese, attraverso il forte coinvolgendo del sistema di offerta
dell'innovazione;
- fornire soluzioni concrete per un'ampia scala di esigenze di innovazione
(da quelle più specifiche a quelle più complesse) delle micro e piccole
imprese;
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- accreditare i fornitori di servizi attraverso soglie minime di accesso
(fissati a livello regionale) e con meccanismi di reputazione (alimentati
direttamente dalle imprese);
- garantire la validazione dei risultati della ricerca e la loro
industrializzazione.
In questo ambito è importante:
-
riconsiderare l'impiego di strumenti di incentivazione che permettano
di rispondere in modo flessibile e rapido alle esigenze individuate, da
quelle puntuali a quelle più complesse, e capaci di stimolare e
intercettare la domanda di innovazione in modo capillare. A tale
proposito, è da preferire l'utilizzo di strumenti quali i voucher
tecnologici che prevedano procedure di selezione multistadio e
l'utilizzo di fornitori di servizi tecnico-scientifici accreditati, capaci di
rispondere a esigenze specifiche delle aziende e accompagnare ove
necessario lo sviluppo di progetti di ricerca e innovazione di maggiore
impatto;
-
affiancare a servizi qualificati delle attività di intermediazione
intelligente (es.: pro otori ell’inno a ione, inno ation assistant,
audit del potenziale innovativo etc.) per decodificare i bisogni delle
imprese più piccole e meno strutturate;
-
definire con grande cura i servizi qualificati per le imprese, nei
contenuti, nei eto i, nelle atti it richieste e ne li in icatori i
risultato (“catalo o ei ser i i”).
Particolare attenzione è posta, inoltre, allo stimolo della capacità delle
piccole imprese regionali di assorbire nuova conoscenza attraverso
l'impiego di capitale umano qualificato (ricercatori, tecnici specializzati,
ecc.), come premessa per l'incremento dell'attività di innovazione, e di
attivare progetti di R&S cooperativi.
In termini di impatto di sistema, ci si attende un incremento del numero di
ricercatori occupati nelle imprese e di imprese che svolgono attività R&S
intra muros in collaborazione con soggetti esterni.
Priorità
d'investimento
1b) Promuovere gli investimenti delle imprese in R&I sviluppando
collegamenti e sinergie tra imprese, centri di ricerca e sviluppo e il
settore dell'istruzione superiore
ID
1.3
Obiettivo specifico
Promozione di nuovi mercati per l’innovazione
Risultati che gli Stati
membri intendono
ottenere con il
sostegno dell'UE
Max 3500 caratteri spazi compresi
Il raggiungimento di questo obiettivo è misurato dall'aumento della
domanda pubblica di prodotti e servizi non ancora presenti sul mercato e
della capacità del sistema della ricerca regionale di rispondere a specifici
problemi di rilevanza sociale, dalla sanità all'istruzione, dall'ambiente alla
cultura.
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Attraverso la promozione di questi nuovi mercati sarà possibile sostenere
lo sviluppo nella filiera produttiva regionale di settori strategici ad alta
intensità di conoscenza, nonché accrescere la co petiti it
ell’intero
siste a econo ico attra erso l’utili o i eccanis i co petiti i per la
fornitura di beni e servizi (quali, ad esempio, il Pre-commercial Public
Procurement – PCP) che consentano di:
-
incrementare il valore aggiunto creato dagli investimenti pubblici;
-
favorire il posizionamento strategico del sistema imprenditoriale
regionale in domini chiave;
-
attivare un circuito virtuoso fra la spesa pubblica in innovazione e gli
investimenti in ricerca delle imprese innovative.
La sperimentazione di servizi innovativi, non esistenti sul mercato, che
rispondono a specifici fabbisogni della collettività (e-healt, intelligentmobility, smart-energy, smart-university, e-education, ecc.) dovrà essere
avviata coinvolgendo nella fase di sperimentazione singoli o gruppi di
utilizzatori finali in ambienti di innovazione aperta come i living lab,
ottenendo come ulteriore risultato quello di pervenire allo sviluppo di
servizi non soltanto intelligenti, ma anche sostenibili e inclusivi.
Questo obiettivo specifico è strettamente correlato alle aree di
innovazione definite nella Strategia regionale di specializzazione
intelligente (Smart Specialisation Strategy - S3), sopratutto con riferimento
all'ambito del miglioramento della qualità della vita (smart cities,
ambiente, scienze della vita).
In termini di impatto di sistema, ci si attende un incremento degli occupati
nei settori manifatturieri ad alta tecnologia e in quelli dei servizi ad elevata
intensità di conoscenza, consentendo alla Regione di raggiungere una
buona specializzazione produttiva nei settori ad alta intensità di
conoscenza.
Priorità
d'investimento
1b) Promuovere gli investimenti delle imprese in R&I sviluppando
collegamenti e sinergie tra imprese, centri di ricerca e sviluppo e il
settore dell'istruzione superiore
ID
1.4
Obiettivo specifico
Aumento dell’incidenza di specializzazioni innovative in perimetri
applicativi ad alta intensità di conoscenza
Risultati che gli Stati Max 3500 caratteri spazi compresi
membri
intendono
Lo sviluppo e la qualificazione del sistema produttivo regionale passa dal
ottenere
con
il
sostegno alla creazione di nuove imprese innovative (spin off della ricerca,
sostegno dell'UE
start up e microimprese innovative). Per conseguire tale obiettivo, la
Regione attiverà un mix diversificato e integrato di interventi, in grado di
sostenere l’intero percorso i crea ione elle neo-imprese, dalla fase di
definizione della semplice idea di business a quella di avvio e sviluppo
ell’atti it i pren itoriale, all’incuba ione.
La scelta di puntare su questo ambito strategico parte dall'assunto che
9
queste imprese giochino, nel contesto attuale, un ruolo particolarmente
importante soprattutto per quanto riguarda la creazione di nuova
occupazione, la competitività complessiva del sistema regionale ed i
processi di innovazione. Si ritiene infatti che le imprese innovative:

abbiano un’i portan a econo ica più che proporzionale rispetto al
loro peso e costituiscono il principale motore della creazione di nuova
occupazione;

siano uno dei motori con cui si creano e si diffondono l’inno a ione e
la conoscenza;

siano maggiormente in grado di sfruttare le sinergie offerte dal
territorio e le esternalità (i c.d. effetti di spillover) prodotte delle
università e dei centri di ricerca.
Peraltro, è bene evidenziare che la presenza di numerose imprese
innovative costituisce soltanto una condizione necessaria, ma non
sufficiente per la competitività del sistema. In particolare, il contesto di
policy in cui esse si trovano ad operare può risultare decisivo per sfruttare
a pieno il potenziale di queste imprese. Di conseguenza, accanto ad
interventi diretti per la nascita e il loro rafforzamento, sono necessari
interventi di sistema volti a ridurre le diseconomie che pervadono il
sistema regionale, sia sul fronte dell'adeguatezza delle infrastrutture a
supporto che del sistema del credito.
In merito ai primi, si sottolinea che la Regione attiverà una specifica azione
per il poten ia ento, la quali ica ione nonché la “certi ica ione” el
network degli incubatori regionali, quali strutture dedicate a supportare la
creazione e lo sviluppo di nuove realtà imprenditoriali, a partire dalla
selezione di idee, risultati della ricerca e progetti innovativi. Sul versante
finanziario, saranno attivate sia politiche per favorire il capitale di rischio
che iniziative innovative sul credito.
Come risultato di questi interventi ci si attende un aumento consistente
delle start up innovative, sopratutto basate sulla valorizzazione e lo
sfruttamento dei risultati della ricerca e insistenti ne li a biti ell’alta
tecnologia, delle industrie creative e culturali, dei servizi ad alta intensità di
conoscenza, con priorità ad iniziative promosse da giovani e donne e
rispondenti ai principali drivers di innovazione della Smart Specialisation
Strategy.
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Tabella 3:
Indicatori di risultato specifici per programma, ripartiti per obiettivo specifico
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, primo comma, lettera b), punto ii) del regolamento (UE) n. 1303/2013)
ID
Indicatore
Unità di misura
1.1
Spesa sostenuta per attività di
ricerca e sviluppo intra muros
della Pubblica Amministrazione,
dell'Università e delle imprese
pubbliche e private sul PIL.
euro
1.2
Ricercatori occupati nelle
imprese sul totale degli addetti
1.2
1.3
1.4
1
Imprese che hanno svolto
attività R&S intra muros in
collaborazione con soggetti
esterni
Specializzazione produttiva nei
settori ad alta intensità di
conoscenza: Percentuale di
occupati nei settori
manifatturieri ad alta
tecnologia e in quelli dei servizi
ad elevata intensità di
conoscenza sul totale occupati
Tasso di natalità delle imprese
nei settori knowledge intensive
Categoria di regioni
(se pertinente)
Valore di base
Anno di
riferimento
1
Valore obiettivo (2023)
Fonte di dati
Istat,
Rilevazione su
R&S
Istat,
Rilevazione su
R&S nelle
imprese
Istat,
Rilevazione su
R&S nelle
imprese
%
numero
%
Istat
%
Istat
Per il FESR e il Fondo di coesione i valori obiettivo possono essere qualitativi o quantitativi.
11
Periodicità
dell’informativa
2.1.6 Azioni da sostenere nell'ambito della priorità d'investimento
(ripartite per priorità d'investimento)
2.1.6.1
Descrizione della tipologia e degli esempi delle azioni da sostenere e del loro
contributo atteso agli obiettivi specifici, compresa, se del caso, l'individuazione
dei principali gruppi di destinatari, dei territori specifici interessati e dei tipi di
beneficiari
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, primo comma, lettera b), punto iii) del regolamento
(UE) n. 1303/2013)
Priorità
d'investimento
1a) Potenziare l'infrastruttura per la ricerca e l'innovazione (R&I) e le
capacità di sviluppare l'eccellenza nella R&I e promuovere centri di
competenza, in particolare quelli di interesse europeo
Max 17500 caratteri spazi compresi
1.1.1 Sostegno alle infrastrutture della ricerca considerate critiche/cruciali per i sistemi
transeuropei, nazionali e regionali
......
Esempi di interventi
-
Interventi per sostenere la valorizzazione delle infrastrutture di ricerca, con azioni specifiche e
di contesto di promozione, formazione, mobilità internazionale, sostegno di piattaforme
tecnologiche interdisciplinari, ricerca finalizzata anche alle grandi sfide sociali e produttive, che
siano integrate in una politica più ampia di apertura internazionale della regione;
-
Interventi per sostenere il consolidamento strutturale di laboratori di ricerca, anche di nicchia,
in risposta a specifiche esigenze del sistema produttivo regionale ed extra-regionale.
Tipologie indicative di beneficiari: Amministrazione regionale, Università e Entri di Ricerca pubblici,
Distretti tecnologici, Poli innovazione, Imprese singole o associate, ecc.
Territori: intero territorio regionale
Target group: Imprese, Sistema della ricerca
1.1.2 Azioni di sistema per il sostegno alla partecipazione degli attori dei territori a piattaforme di
concertazione e reti nazionali di specializzazione tecnologica, come i Cluster Tecnologici Nazionali,
e a progetti finanziati con altri programmi europei per la ricerca e l’innovazione (come Horizon
2020)
ll Programma Hori on 2020 per la ricerca e l’inno a ione rappresenta una occasione cruciale per un
significativo salto di qualità della Rete Regionale dell'Innovazione - RRI attraverso un suo
collocamento anche a livello internazionale come una rete in grado di esprimere eccellenza tecnico
scientifica nel campo della ricerca applicata. Una eccellenza che può esprimersi grazie al rapporto,
a un lato con le istitu ioni i ricerca, all’altro, ra ie allo s iluppo di partenariati con le imprese
del territorio, mettendo a frutto i rapporti che in questi anni si sono consolidati.
L'Azione intende sostenere la realizzazione di studi di fattibilità finalizzati alla messa a punto di
pro etti a presentare nell’a bito delle prossime call di Horizon 2020, coinvolgendo
12
prioritariamente le imprese della regione. A partire dai risultati ottenuti dai programmi di ricerca in
corso, ai nodi della RRI è quindi chiesto di identificare possibili modalità di ulteriore sviluppo e
valorizzazione di tali risultati, che possano concretizzarsi nella presentazione di proposte progettuali
nell’a bito i Hori on 2020.
Si intende, inoltre, sostenere la partecipazione delle imprese, degli intermediari dell'innovazione e
degli Organismi di Ricerca a reti e cluster nazionali ed europei per garantire l'apertura del sistema
regionale dell'innovazione, attraverso il sostegno alla partecipazione ad eventi di brokeraggio
tecnologico, di partenariato internazionale, ecc...
In connessione con il POR FSE sarà, inoltre, garantito il sostegno a programmi europei ed
internazioni che favoriscano la mobilità di giovani ricercatori.
Esempi di interventi
-
Concessione di incentivi per sostenere le azioni preparatorie alla partecipazione delle PMI e
degli Organismi di ricerca ai Programmi UE per il finanziamento della ricerca e dell'innovazione
(Horizon2020), alle piattaforme e reti nazionali di specializzazione tecnolgica;
-
Interventi per la partecipazione attiva a reti e cluster nazionali ed europei (es. mobilità e attività
sperimentali collaterali su piattaforme tecnologiche europee e cluster tecnologici nazionali)
destinato a imprese e centri di ricerca
-
Finanziamento di attività di promozione e assistenza alla partecipazione a programmi europei e
internazionali da parte degli uffici di trasferimento tecnologico dei nodi della RRI (Liaison Office
Università, Poli di Innovaizone, Sportelli per l'innovazione);
-
Cofinanziamento di programmi europei e internazionali per la mobilità dei ricercatori [in
connnesione con il POR FSE].
Tipologie indicative di beneficiari: Amministrazione regionale, Organismi in house, Università e Entri
di Ricerca pubblici, Distretti tecnologici, Poli innovazione, CCIAA, Associazioni di categoria, Imprese
singole o associate, ecc.
Territori: intero territorio regionale
Target group: Imprese, Sistema della ricerca
1.1.3 Azioni di sistema per il rafforzamento della domanda di innovazione e della Rete Regionale
per l'Innovazione - RRI
........
Esempi di interventi
-
Interventi di animazione, coordinamento e governance della Rete Regionale dell'Innovazione RRI
-
Interventi di animazione e scouting della domanda di innovazione delle PMI regionali;
-
Interventi per elevare e standardizzare la qualità dei servizi per l'innovazione e il trasferimento
tecnologico dei nodi della RRI (Liaison Office Università, Poli di Innovaizone, Sportelli per
l'innovazione);
-
Azioni per la mappatura periodica delle competenze e della strumentazione (Catalogo delle
Competenze) della RRI e catalogazione per aree tematiche;
-
Analisi dei trend internazionali, relativi alle nuove tecnologie ed ai possibili impatti sui settori
industriali, delle tendenze di sviluppo macroeconomico globale e degli scenari strategici
-
Analisi di scenario volte ad identificare le aree strategiche che hanno una forte rilevanza in
13
regione e per le quali è particolarmente utile identificare le tendenze tecnologiche
-
Monitoraggio e valutazione dei risultati del sistema regionale dell'innovazione, mediante
l’i ple enta ione i stru enti i analisi e misurazione dei risultati della ricerca e
ell’inno a ione per alutare l’i patto elle policy re ionali e e inire i uturi in iri i strate ici.
Tipologie indicative di beneficiari: Amministrazione regionale, Organismi in house, Università e Entri
di Ricerca pubblici, Distretti tecnologici, Poli innovazione, CCIAA, Associazioni di categoria, Imprese
singole o associate, ecc.
Territori: intero territorio regionale
Target group: Imprese, Sistema della ricerca
1.1.4 Supporto alla realizzazione di progetti complessi di attività di ricerca e sviluppo su poche
aree tematiche di rilievo e all’applicazione di soluzioni tecnologiche funzionali alla realizzazione
delle strategie di S3
........
Esempi di interventi
-
Incentivi per la realizzazione di progetti di ricerca e innovazione promossi dalle PMI aggregate ai
Poli di Innovazione Regionali relative a tematiche funzionali alla realizzazione della strategia
della S3
-
Incentivi per l'attrazione attraverso procedure negoziali di grandi imprese esterne che
intendono realizzare progetti di ricerca e sviluppo funzionali alla realizzazione della strategia
della S3
-
Incentivi alle imprese per la realizzazione di progetti di ricerca e sviluppo e l'applicazione di
soluzioni tecnologiche funzionali alla realizzazione delle strategie della S3.
Tipologie indicative di beneficiari: Amministrazione regionale, Organismi in house, Università e Entri
di Ricerca pubblici, Distretti tecnologici, Poli innovazione, CCIAA, Associazioni di categoria, Imprese
singole o associate, ecc.
Territori: territori da individuare sulla base della S3
Target group: Imprese, Sistema della ricerca
Priorità
d'investimento
1b) Promuovere gli investimenti delle imprese in R&I sviluppando
collegamenti e sinergie tra imprese, centri di ricerca e sviluppo e il
settore dell'istruzione superiore
Max 17500 caratteri spazi compresi
1.2.1 Incentivi alle imprese per l’impiego di ricercatori (dottori di ricerca e laureati magistrali con
profili tecnico-scientifici)
L’A ione è ri olta a i liorare la propensione all’inno a ione el siste a pro utti o, accrescen o le
competenze tecnico-scienti iche ell’or ani a ione i pren itoriale. Co ’è noto, le i prese
regionali risultano in gran parte poco strutturate, con dimensioni medie contenute, limitate risorse
inan iarie e co peten e or ani ati e per sostenere l’intro u ione i inno a ioni utili alla crescita
e alla competitività.
14
Tale intervento, da attuare in connessione con le risorse del FSE, risponde, prioritariamente, alla
necessità di creare le condizione all’interno elle a ien e per rilevare e far emergere i fabbisogni di
innovazione e recepire l’a o ione i solu ioni inno ati e i processo e i pro otto, tra ucen ole in
vantaggi competitivi concreti.
A seguito di una fase di scouting dei fabbisogni occupazionali, dei profili tecnico-scientifici richiesti e
ella o an a i la oro pro eniente a ricercatori, l’inter ento potr essere attuato e iante la
concessione, ai sensi della disciplina comunitaria, di
-
borse di studio/lavoro per la realizzazione di stage nelle aziende.
-
voucher formativi per ricercatori e tecnici, allo scopo della loro qualificazione per il successivo
inserimento nelle imprese;
-
incenti i alle i prese per l’occupa ione i personale qualificato.
Esempi di interventi
-
Incenti i alle i prese per l'i pie o i ricercatori con pro ili tecnico‐scienti ici da impiegare in
attività di ricerca o ad elevato contenuto scientifico (in connessione con il POR FSE)
-
Incentivi alle imprese per il finanziamento di dottorati di ricerca, in collaborazione con le
università e i centri di ricerca, con caratterizzazione industriale
-
Incentivi alle imprese per l'assunzione/stabilizzazione a tempo indeterminato di personale in
possesso di laurea magistrale o dottorato di ricerca e di tecnici specializzati (in connessione con
il POR FSE)
Tipologie indicative di beneficiari: Amministrazione regionale, Organismi in house, Intermediari
dell'Innovazione, Imprese singole o associate, ecc.
Territori: intero territorio regionale
Target group: Imprese, Laureati, Dottori di Ricerca, Ricercatori, Sistema della ricerca
1.2.2 Sostegno per l’acquisto di servizi per l’innovazione tecnologica, strategica, organizzativa e
commerciale delle imprese
Le piccole e e ie i prese acce ono con i icolt alla ricerca e o alle onti pri e ella inno a ione
tecnologica e organizzativa.
..........
Esempi di interventi
-
Concessione di voucher alle micro e piccole imprese per l'acquisizione di servizi per
l'innovazione
Tipologie indicative di beneficiari: Amministrazione regionale, Organismi in house, Intermediari
dell'Innovazione, Imprese singole o associate, ecc.
Territori: intero territorio regionale
Target group: Imprese, Sistema della ricerca
1.2.3 Sostegno all’avanzamento tecnologico delle imprese
...........
Esempi di interventi
-
Concessioni di voucher per l'avvio di progetti pilota e azioni di validazione dei risultati della
ricerca e di dimostrazione su larga scala
15
-
Concessione di voucher per la messa a punto di processi di industrializzazione dei risultati della
ricerca
Tipologie indicative di beneficiari: Amministrazione regionale, Università e Entri di Ricerca pubblici,
Distretti tecnologici, Poli innovazione, Imprese singole o associate, ecc.
Territori: intero territorio regionale
Target group: Imprese, Sistema della ricerca
1.3.1 Rafforzamento e qualificazione della domanda di innovazione della PA attraverso il sostegno
ad azioni di Precommercial Public Procurement e di Procurement dell’innovazione
.........
Esempi di interventi
-
Interventi per favorire la collaborazione fra istituzioni pubbliche e imprese private mediante la
collaborazione in progetti di R&S
-
Interventi per prototipare e sperimentare nuovi prodotti e servizi rispondenti ai fabbisogni della
PA nei settori della formazione, cultura, università, istruzione, ambiente, sanità, ecc.
-
Interventi per prototipare e sperimentare nuovi servizi in ambito smart city, bio-edilizia, ecc.
sulla base della domanda espressa dalle città e dalle aree urbane regionali
Tipologie indicative di beneficiari: Amministrazione regionale, Organismi in house, Città e Aree
Urbane Regionali, Università ed Enti di Ricerca Pubblici, Distretti Tecnologici, Poli ’Inno a ione,
Imprese singole o associate, ecc..
Territori: intero territorio regionale
Target group: Amministrazione regionali, Enti pubblici, Imprese, Sistema della ricerca
1.3.2 Sostegno alla generazione di soluzioni innovative a specifici problemi di rilevanza sociale,
anche attraverso l’utilizzo di ambienti di innovazione aperta come i Living Labs
........
Esempi di interventi
-
Incentivi per la prototipizzazione e la sperimentazione di prodotti e servizi innovativi, non
esistenti sul mercato, che rispondono a specifici fabbisogni della collettività (e-healt, intelligentmobility, smart-energy, smart-university, e-education, ecc.) e che coinvolgano nella fase di
sperimentazione singoli o gruppi di utilizzatori finali in un ambiente living lab.
Tipologie indicative di beneficiari: Amministrazione regionale, Organismi in house, Intermediari
ell’inno a ione, I prese sin ole o associate, Enti non pro it, ecc.
Territori: intero territorio regionale
Target group: Imprese, Sistema della ricerca, Cittadinanza
1.3.3 Interventi a supporto delle imprese operanti nel settore dei servizi ad alta intensità di
conoscenza e ad alto valore aggiunto tecnologico
.........
Esempi di interventi
-
Informazione, orientamento e supporto ai percorsi di investimento, capitalizzazione, crescita
delle imprese innovative, in particolare start-up
16
-
Azioni di attrazione di risorse, capitali, competenze, per la nascita e lo sviluppo di progetti
imprenditoriali di innovazione sul territorio
-
Iniziative e azioni per favorire l'incontro domanda-offerta di risorse e capitali
-
Inter enti per l'accesso nelle arie asi i i ea ione e crea ione ell’i presa inno ati a a li
strumenti di ingegneria finanziaria (pre-seed, seed, venture capital, equity)
Tipologie indicative di beneficiari: Amministrazione regionale, Organismi in house, Intermediari
ell’inno a ione, I prese sin ole o associate, ecc.
Territori: intero territorio regionale
Target group: Imprese, Sistema della ricerca
1.4.1 Sostegno alla creazione e al consolidamento di start-up innovative ad alta intensità di
applicazione di conoscenza e alle iniziative di spin-off della ricerca in ambiti in linea con le
Strategie di specializzazione intelligente
.........
Esempi di interventi
-
Attività di animazione territoriale e scouting, percorsi di pre-incubazione delle idee di business,
attra erso asi i trainin or ati o e i coachin
entorship, per s iluppare pro etti ’i presa
sostenibili
-
Incentivi per lo svolgimento di test sperimentali finalizzati a verificare e/o dimostrare aspetti
tecnici e/o prestazionali rilevanti ai fini delle proteggibilità e/o della commercializzazione dei
risultati della ricerca
-
Concessione di incentivi finanziari per la creazione e l’a io i spin o e start up inno ati e e la
realizzazione di progetti di ricerca industriale, sviluppo sperimentale, trasferimento tecnologico
e di know-how, innovazione organizzativa;
-
Interventi di ingegneria finanziaria nelle varie fasi di ideazione e crea ione
innovativa (pre-seed, seed, venture capital, equity)
-
Ero a ione i ser i i i incuba ione alle i prese nei pri i anni i ita (incuba ione “ isica”,
accesso ai servizi logistici, erogazione di consulenze specialistiche, utilizzo della strumentazione
dei laboratori degli Atenei e degli Enti di Ricerca Regionali, networking, formazione tecnica e
imprenditoriale, ecc.)
-
Potenziamento e qualificazione degli incubatori esistenti in ambito universitario e creazione di
nuovi incubatori in ambito universitario e di fab-lab.
ell’i presa
Tipologie indicative di beneficiari: Amministrazione regionale, Organismi in house, Intermediari
ell’inno a ione, Inter e iari inan iari, I prese sin ole o associate, ecc.
Territori: intero territorio regionale
Target group: Imprese, Ricercatori, Sistema della ricerca
2.1.6.2
Principi guida per la selezione delle operazioni
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, primo comma, lettera b), punto iii) del regolamento
(UE) n. 1303/2013)
17
Priorità
d'investimento
1a) Potenziare l'infrastruttura per la ricerca e l'innovazione (R&I) e le
capacità di sviluppare l'eccellenza nella R&I e promuovere centri di
competenza, in particolare quelli di interesse europeo
1b) Promuovere gli investimenti delle imprese in R&I sviluppando
collegamenti e sinergie tra imprese, centri di ricerca e sviluppo e il
settore dell'istruzione superiore
Max 5000 caratteri spazi compresi
-
Piano d'Azione Ricerca Triennale
..........
2.1.6.3
Uso programmato degli strumenti finanziari (se del caso)
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, primo comma, lettera b), punto iii) del regolamento
(UE) n. 1303/2013)
Priorità d'investimento
Uso programmato degli strumenti
finanziari
Max 7000 caratteri spazi compresi
-
Fondo di Ingegneria finanziaria per le imprese innovative (in connesione con l'Asse II
Competitività dei Sistemi Produttivi)
.........
2.1.6.4
Uso programmato dei grandi progetti (se del caso)
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, primo comma, lettera b), punto iii) del regolamento
(UE) n. 1303/2013)
Non previsto
18
2.1.6.5
Indicatori di output per priorità d'investimento e, ove pertinente, per categoria di
regioni
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, primo comma, lettera b), punto iv) del regolamento
(UE) n. 1303/2013)
Tabella 4:
Indicatori di output comuni e specifici per programma
(per priorità d'investimento, ripartiti per categoria di regioni per il FSE e, ove pertinente, per
il FESR)
ID
1.1
1.1
1.1
1.1
1.1
1.1
1.2
1.2
1.3
1.4
1.4
2
Indicatore
Infrastrutture di
ricerca realizzate/
potenziate
Piattaforme/reti
partecipate
Progetti finanziati su
programmi europei
Interventi di
animazione/
coordinamento e
governance della
RRI
Analisi realizzate a
supporto del
sistema regionale
dell'innovazione
Progetti finanziati
Ricercatori
impiegati
Voucher tecnologici
erogati
Progetti finanziati
Imprese start up
create
Imprese spin off
create
Unità di misura
Fondo
Categoria di
regioni (se
pertinente)
Valore obiettivo
(2023)2
U
D
T
Fonte di dati
Periodicità
dell’informativa
Numero
Numero
Numero
Numero
Numero
Numero
Numero
Numero
Numero
Numero
Numero
Per il FSE questo elenco comprende gli indicatori di output comuni per i quali è stato stabilito un
valore obiettivo. I valori obiettivi possono essere riportati come totale (uomini+donne) o ripartiti per
genere. Per il FESR e il Fondo di coesione la ripartizione per genere non è pertinente nella maggior
parte dei casi. "U" = uomini, "D" = donne, "T"= totale.
19
2.1.7 Quadro di riferimento dell'efficacia dell'attuazione
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, primo comma, lettera b), punto v) del regolamento (UE) n. 1303/2013)
Tabella 5:
Quadro di riferimento dell'efficacia dell'attuazione dell'asse prioritario
(per fondo e, per il FESR e il FSE, categoria di regioni)3
Asse
prioritario
Tipo di
indicatore
(Fase di
attuazione
principale,
indicatore
finanziario, di
output o, ove
pertinente, di
risultato)
ID
Indicatore o fase Unità di misura,
di attuazione
ove pertinente
principale
Fondo
Categoria di
regioni
Target
intermedio per il
4
2018
U
D
T
Target finale
5
(2023)
U
D
T
Fonte di dati
Se del caso,
spiegazione della
pertinenza
dell'indicatore
Informazioni qualitative aggiuntive sull'istituzione del quadro di riferimento dell'efficienza dell'attuazione
(facoltative)
3
4
5
Se l'IOG viene attuata in quanto parte di un asse prioritario, i target intermedi e i target finali dell'IOG devono essere differenziati da altri target intermedi e finali dell'asse
prioritario, in conformità agli atti esecutivi di cui all'articolo 22, paragrafo 7, comma quinto del regolamento (UE) n. 1303/2013, in quanto le risorse IOG (dotazione specifica
e sostegno integrativo del FSE) sono escluse dalla riserva di efficacia dell'attuazione.
I target intermedi possono essere riportati come totale (uomini+donne) o ripartiti per genere. "U" = uomini, "D" = donne, "T"= totale.
I valori obiettivo o target possono essere riportati come totale (uomini+donne) o ripartiti per genere. "U" = uomini, "D" = donne, "T"= totale.
20
2.1.9 Categorie di operazione
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, lettera b), punto iv) del regolamento (UE) n. 1303/2013).
Categorie di operazione corrispondenti al contenuto dell'asse prioritario basate su una nomenclatura
adottata dalla Commissione e una ripartizione indicativa del sostegno dell'Unione.
Tabelle 7-11: Categorie di operazione6
(ripartite per Fondo e categoria di regioni se l'asse prioritario si riferisce a più di un Fondo o
categoria)
Tabella 7: Dimensione 1 - Settore di intervento
Fondo
Categoria di regioni
Asse prioritario
Codice
Importo (in EUR)
Tabella 8: Dimensione 2 - Forma di finanziamento
Fondo
Categoria di regioni
Asse prioritario
Codice
Importo (in EUR)
Codice
Importo (in EUR)
Tabella 9: Dimensione 3 - Tipo di territorio
Fondo
Categoria di regioni
Asse prioritario
Tabella 10: Dimensione 4 – Meccanismi territoriali di attuazione
Fondo
Categoria di regioni
Asse prioritario
6
Codice
Importo (in EUR)
Gli importi comprendono il sostegno totale dell'Unione (dotazioni principali e dotazione a carico della riserva di
efficienza dell'attuazione),
21
2.1.10 Sintesi dell'uso programmato dell'assistenza tecnica comprese, se necessario, azioni volte a
rafforzare la capacità amministrativa delle autorità coinvolte nella gestione e nel controllo
dei programmi e dei beneficiari (se del caso)
(per asse prioritario)
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, lettera b), punto vii) del regolamento (UE) n. 1303/2013).
Asse prioritario
Max 2000 caratteri spazi compresi
22
Asse II Ot3 Promuovere la competitività delle piccole e
medie imprese
Scheda di rilevazione
delle indicazioni
dei Dipartimenti regionali
per la redazione del
PO Fesr 2014-2020
Dipartimento Attività Produttive
Settore Industria
Obiettivo Tematico 3 - Promuovere la competitività delle piccole e medie imprese
RA 3.1 , 3.3, 3.5 e 3.6
23
Parte prima: le premesse rilevanti del settore [UNA SOLA VOLTA PER TUTTI I RISULTATI ATTESI
DELL’O.T.]
Aggiornamento dello stato attuale della programmazione del settore
Aggiornamento del paragrafo 4 del documento “Indirizzi per la definizione di un documento di orientamento strategico
alla programmazione operativa 2014-2020”
Non ci sono aggiornamenti
Articola ione ell’OT per priorit , obiettivi specifici e azioni
Priorità d’investimento
Risultato atteso
Azioni
3.1.1 Aiuti per investimenti in macchinari, impianti
e beni intangibili, e accompagnamento dei processi
di riorganizzazione, ristrutturazione e
rafforzamento aziendale
c) Sostenere la creazione e
l'ampliamento di capacità avanzate per
lo sviluppo di prodotti e servizi
3.1.2 Aiuti agli investimenti per la riduzione degli
RA 3.1 Rilancio della
impatti ambientali dei sistemi produttivi
propensione agli
investimenti del sistema
produttivo
3.1.3 Attrazione di investimenti in grado di
assicurare una ricaduta sulle PMI a livello
territoriale
3.1.4 Rafforzamento degli sportelli per le attività
produttive
b) Sviluppare e realizzare nuovi modelli
di attività per le PMI, in particolare per
l'internazionalizzazione
RA 3.3 Consolidamento,
modernizzazione e
3.3.1 Sostegno al riposizionamento competitivo dei
diversificazione dei
sistemi produttivi territoriali
sistemi produttivi
territoriali
a) Promuovere l'imprenditorialità, in
particolare facilitando lo sfruttamento
economico di nuove idee e
promuovendo la creazione di nuove
aziende, anche attraverso incubatori di
imprese
RA 3.5 Nascita e
Consolidamento delle
Micro, Piccole e Medie
Imprese
3.5.1 Interventi di supporto alla nascita di nuove
imprese
3.5.2 Supporto a soluzioni ICT nei processi
produttivi delle PMI
3.6.1 Potenziamento del sistema delle garanzie
pubbliche per l’espansione el cre ito
d) Sostenere la capacità delle PMI di
crescere sui mercati regionali, nazionali
e internazionali e di prendere parte ai
processi di innovazione
RA 3.6 Miglioramento
dell’accesso al credito e 3.6.3 Promozione e accompagnamento per
del finanziamento delle l’utili o ella inan a innovativa per le PMI
imprese
3.6.4 Contributo allo sviluppo del mercato dei fondi
di capitale di rischio per le nuove imprese
24
Parte seconda: elementi per la scelta delle priorità di investimento, degli obiettivi specifici/risultati
attesi e degli indicatori [DA RIPETERE PER OGNI RISULTATO ATTESO]
Risultato Atteso/Obiettivo Specifico a cui si riferisce la scheda
RA 3.1 - Rilancio della propensione agli investimenti del sistema produttivo
Indicare in sintesi, ma in o o co pleto, i abbiso ni ’intervento regionale allo scopo di conseguire
lo Ra a cui si riferisce la scheda.
Negli ultimi anni si è registrato un deciso rallentamento degli investimenti da parte delle
imprese regionali a causa del generalizzato calo della domanda di beni e servizi, da una
parte, e della contrazione dei finanziamenti concessi da sistema del credito e della mancanza
i un e iciente e e icace siste a pubblico i incenti a ione, all’altra.
Occorre pertanto sostenere le imprese regionali, attraverso l’a o ione i proce ure
semplificate di sostegno alla realizzazione degli investimenti materiali e immateriali, in modo
che le stesse possano strutturarsi, riorganizzarsi e rafforzarsi per operare sui mercati
regionali, nazionali e internazionali e per agganciare la ripresa economica che mostra alcuni
primi deboli segnali.
Occorre inoltre continuare il percorso avviato nella programmazione 2007-13 per quanto
ri uar a la se pli ica ione a
inistrati a per la crea ione e la estione ell’atti it
imprenditoriale attraverso il potenziamento degli sportelli unici per le attività produttive.
Motivazioni della scelta del Risultato atteso con riferimento a contesto, strategia regionale, Europa
2020 e/o altro (max 600 caratteri anche per punti)
La scelta ell’obietti o rispon e alla necessit
i otare l’A
inistra ione re ionale i
strumenti di intervento che accompagnino e sostengano le PMI regionali nei processi di
sviluppo, riorganizzazione e ristrutturazione aziendale, ampliando il numero di soggetto che
possono fare riferimento a forme di sostegno finanziario. Particolarmente importante in
questa fase è anche il supporto alla realizzazione di interventi che migliorino le performance
ambientali delle aziende, attraverso la riduzione delle emissioni, la gestione efficiente dei
ri iuti, l’uso otti ale elle risorse i riche, ecc.
Inoltre, si punta a a orire l’attra ione i in esti enti esterni, tra ite l’incenti a ione
all’inse ia ento nella re ione i i prese esterne in colle a ento con i siste i
imprenditoriali locali.
In ine, si inten ono i liorare le con i ioni per la nascita e l’operati it elle i prese,
attraverso il rafforzamento del sistema regionale degli sportelli unici per le attività
produttive.
Indicare in sintesi, ma in modo completo, le criticità del settore di intervento regionale pertinente da
rimuovere allo scopo di conseguire lo R.A. a cui si riferisce la scheda.
Il settore ’inter ento è alle prese con diverse criticità, che hanno caratterizzato
pesante ente l’attua ione ella pro ra
a ione 2007-2013. Tali criticità riguardano sia il
25
contesto socioeconomico e territoriale in cui operano le imprese, sia le caratteristiche
strutturali e organizzative delle aziende, sia la capacità della la Pubblica Amministrazione di
intervenire efficacemente e tempestivamente a sostegno della stessa.
Tra le criticità del contesto è possibile evidenziare
- un basso livello quali-quantitativo di infrastrutture materiali ed immateriali e servizi per
il siste a pro utti o, che rena la locali a ione e l’attra ione i nuo e i prese;
- una limitata integrazione tra il sistema imprenditoriale e il sistema della ricerca e della
formazione, che non consente di attivare virtuosi processi di competizione e
globalizzazione, in atto nelle aree più avanzate del Paese;
- uno scarso peso ell’in ustria ani atturiera, peraltro incentrata su atti it pro utti e
tradizionali, sensibili alla concorrenza internazionale, soprattutto da parte dei paesi
asiatici di nuova industrializzazione, e orientate alla domanda locale (alimentare, edilizia,
commercio).
- un difficile accesso al credito da parte delle imprese, che non consente alle stesse di fare
riferimento a risorse a breve e medio termine al fine di mantenere un adeguato
equilibrio economico e finanziario.
Inoltre, li assetti i pren itoriali si connotano per un’ele ata racilità e frammentazione, il
che limita drasticamente qualità e quantità degli investimenti e dei processi di crescita
aziendale e il livello di apertura internazionale. La debolezza strutturale delle imprese si
riflette nella sottocapitalizzazione delle stesse e, di conseguenza, nella bassa capacità di
cofinanziare e sostenere la realizzazione di investimenti, quantunque agevolati a valere su
dispositivi comunitari, nazionali e/o regionali.
Per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione regionale si evidenziano difficoltà
organizzative e estionali nell’attua ione e li stru enti i incenti a ione per le i prese e i
sostegno ai sistemi produttivi, anche in considerazione delle complessità e delle lungaggini
proce urali, el non a e uato i ensiona ento ell’or anico e elle proble atiche legate
al coordinamento fra Dipartimenti, Fondi e Settori e strumenti di intervento.
Per i liorare l’attua ione e li stru enti i soste no alle i prese, superan o le criticit
che si sono registrate negli anni passati (lungaggini, elevati costi di accesso, ecc.), occorre
definire un efficace ed efficiente assetto organizzativo, gestionale, procedurale per la
gestione del sistema di incentivazione alle imprese.
Realizzazioni e risultati che ci si aspetta di conseguire.
Il conse ui ento ell’obietti o consentirà di rafforzare e ampliare la base produttiva del
sistema regionale, contrastan o l’eccessi o eno eno el turn o er a ien ale che ha
caratteri ato l’econo ia calabrese ne li ulti i anni. In particolare, attra erso il
perseguimento dell’obietti o si punta ad:
- aumentare il numero di imprese regionali che migliorano le proprie performance di
organizzative e di mercato;
- accrescere il numero delle aziende che investe nella riduzione degli impatti negativi
sull’a biente;
- incrementare il numero di imprese extraregionali che si localizzano in Calabria,
26
rafforzando i sistemi produttivi locali;
- se pli icare le proce ure burocratiche e ri urre i te pi necessari per l’a io
un’atti it i pren itoriale
i
Cfr box nelle pagine 9 e 10 della Section 2.A.1 del documento “Draft Template del Por”.
Suggerimenti per indicatori di risultato (I.R.) per ciascun Obiettivo Specifico/Risultato Atteso
OS
RA
3.1
Indicatore
Quota degli investimenti
privati sul PIL rispetto
alla Media UE
Unità di
Valore
Anno
Misura
baseline
Baseline
%
Valore Target
2023
Fonte dati Frequenza
rilevazione
IstatEurostat
Annuale
Descrizione delle azioni scelte per il conseguimento del RA (Da ripetere per ogni azione)
Riportare la denominazione e una breve descrizione dell’Azione anche con esempi di interventi; specificare i gruppi target,
i beneficiari e i territori in cui attuare l’Azione stessa
Azione 3.1.1 Aiuti per investimenti in macchinari, impianti e beni intangibili, e
accompagnamento dei processi di riorganizzazione, ristrutturazione e rafforzamento
aziendale
Descrizione
L’a ione è ri olta a sostenere li in esti enti nelle i prese calabresi per a orire i processi i
rafforzamento e ristrutturazione aziendale. Si tratta di sostenere progetti che permettano un
salto qualitativo alle singole aziende e alle loro reti, incentivando investimenti produttivi che
favoriscano processi di specializzazione produttiva, innalzino la competitività delle imprese e
a oriscano rica ute positi e sull’occupa ione elle imprese in termini di posti di lavoro
durevoli e di qualità e di uso efficiente delle risorse.
L’Azione, per quanto riguarda i micro-interventi con investimento di importo contenuto, viene
attuata mediante procedure automatiche, di rapida e semplificata esecuzione che, riducendo
all’essen iale l’inter e ia ione, e contenen o i requisiti e li oneri i accesso, consenta i
raggiungere e beneficiare tempestivamente una platea ampia di imprese. Nel caso di
interventi complessi, con investimenti elevati, viene adottata la procedura valutativa.
Esempi di intervento
- Interventi i incenti a ione inali ati all’acquisizione di macchinari, impianti, attrezzature e
beni intangibili a sostegno dei processi di rafforzamento, riorganizzazione e ristrutturazione
aziendale e di realizzazione di nuovi impianti produttivi;
- Inter enti i incenti a ione inali ati all’acquisi ione i ser i i reali a soste no ei processi
di rafforzamento, riorganizzazione e ristrutturazione aziendale e di realizzazione di nuovi
impianti produttivi.
27
Beneficiari
Amministrazione regionale, Organismi in house, Imprese singole e in rete
Territori
Intero territorio regionale
Gruppi target
Imprese
Azione 3.1.2 Aiuti agli investimenti per la riduzione degli impatti ambientali dei sistemi
produttivi
Descrizione
L’A ione punta a i liorare le perfomance ambientali delle imprese e dei sistemi produttivi
regionali, sostenendo la realizzazione di investimenti di ammodernamento e riconversione
degli impianti produttivi finalizzati alla riduzione della quantità e della pericolosità della
gestione dei rifiuti, al sostegno a progetti di simbiosi industriale, alla gestione efficiente
ell’acqua nei cicli pro utti i, ecc.
Esempi di intervento
- Inter enti a soste no e li in esti enti per la ri u ione e li i patti ne ati i sull’a biente
e li i pianti in ustriali all’interno elle aree per li inse ia enti pro utti i;
- Interventi di incentivazione per la realizzazione da parte delle imprese di investimenti
ateriali e i
ateriali olti alla ri u ione e li i patti ne ati i sull’a biente.
Beneficiari
Amministrazione regionale, Organismi in house, Enti strumentali della Regione, Soggetti
gestori di aree per gli insediamenti produttivi, Consorzio Regionale per lo sviluppo delle aree
produttive (CORAP), Enti locali singoli e in forma associata, Imprese singole e in rete
Territori
Intero territorio regionale
Gruppi target
Imprese
Azione 3.1.3 Attrazione di investimenti in grado di assicurare una ricaduta sulle PMI a
livello territoriale
Descrizione
L’a ione inten e contribuire all’apertura el siste a pro utti o re ionale, a oren o
l’attra ione i i prese esterne nel territorio calabrese, in un’ottica i inte ra ione pro uttiva
28
e commerciale con i sistemi e le filiere produttive presenti nella regione.
L’azione è da attuarsi con procedure negoziali, ed in collegamento con misure di contesto
anche nell’a bito i strate ie inte rate i s iluppo locale nonché con le politiche e le azioni di
internazionalizzazione del sistema produttivo.
Inoltre, si potr pre e ere l’attua ione ell’A ione in raccor o con li inter enti i soste no ai
processi i inno a ione per l’attra ione i i prese esterne i cui all’Asse Ricerca e
Innovazione.
Esempi di intervento
- Interventi di sostegno alla realizzazione di piani integrati di investimento promossi da
imprese extraregionali congiuntamente con imprese regionali
Beneficiari
Amministrazione regionale, Organismi in house, Imprese singole e in rete
Territori
Intero territorio regionale
Gruppi target
Sistema produttivo
Azione 3.1.4 Rafforzamento degli sportelli per le attività produttive
Descrizione
L’A ione pro uo e il ra or a ento e il i liora ento ell’e icacia e li sportelli per le
atti it pro utti e, al ine i ri urre i te pi e se pli icare le proce ure le ate all’a io e alla
aria ione ell’atti it i i presa. L’A ione si inserisce nel solco delle attività avviate nel corso
della programmazione 2007-2013 per la creazione del SURAP (Sportello unico regionale per le
attività produttive) e a sostegno dei SUAP (Sportelli unici per le attività produttive) comunali.
Gli interventi saranno definiti in siner ia con quelli ell’OT2.
Esempi di intervento
- Interventi di potenziamento degli sportelli per le attività produttive e di qualificazione
ser i i, attra erso il soste no all’a
o erna ento e al i liora ento ei processi
organizzativi e procedimentali, delle dotazioni tecnologiche e dei sistemi informativi.
Beneficiari
Amministrazione regionale, Organismi in house, Città metropolitane, Amministrazioni
comunali singole e associate, Camere di Commercio, Imprese singole e in rete
Territori
Intero territorio regionale
Gruppi target
Imprese
29
Descrizione delle procedure e dei criteri per la selezione delle operazioni per OS/RA
Nella selezione delle operazioni sarà garantito il rispetto delle direttive comunitarie sugli
appalti pubblici e del regolamento comunitario in materia di aiuti di stato, così come di tutte le
altre normative cogenti a livello nazionale e comunitario.
Le Azioni 3.1.1 e 3.1.2 verranno attuate prevalentemente mediante procedure di selezione
automatica ovvero a sportello valutativo, in modo da garantire modalità semplificate di
accesso, di concessione e di erogazione degli aiuti. Le forme di concessione degli aiuti
potranno comprendere sia il contributo in conto impianti che il contributo in conto interessi.
Inoltre, le azioni potranno essere attuate con strumenti di ingegneria finanziaria, mediante la
concessione di prestiti e/o il rilascio di garanzie.
Preli inar ente all’a io ell’A ione 3.1.3, a attuare e iante proce ura ne o iale,
verranno identificati gli ambiti prioritari territoriali e settoriali più i onei all’attra ione e li
investimenti esterni.
In generale, nella selezione delle operazioni verrà data priorità agli interventi che:
- evidenziano connessioni dirette con la strategia di specializzazione intelligente;
- contribuiscono a creare/consolidare network di imprese;
- contribuiscono a ridurre le emissioni di gas a effetto serra (ai sensi del Reg. (UE) n.
215/2014 della Commissione).
Dovranno, inoltre, essere definite modalità di integrazione e coordinamento tra le Azioni
pre iste, il PON I prese e Co petiti it (per l’A ioni 3.1.1), l’OT2 (per l’A ione 3.1.3) e l’OT6
(per l’A ione 3.1.2).
Descrivere gli strumenti finanziari che si intendono utilizzare per la realizzazione delle Azioni
programmate (laddove applicabile).
Non è previsto il ricorso a strumenti finanziari
Cfr. pagina 14 della Section 2.A.2.3 del documento “Draft Template del Por”.
Identificare e descrivere i Grandi progetti, se applicabile.
Non è prevista la realizzazione di Grandi Progetti
Cfr. pagina 14 della Section 2.A.2.4 del documento “Draft Template del Por”.
Suggerimenti per gli Indicatori di output (I.O.) o di realizzazione per il RA/OS di riferimento
ID
Indicatore
Imprese finanziate
Investimento
privato
associato all’inter ento
Procedimenti organizzativi
Suap potenziati
Unità
di
Misura
n.
euro
Fondo
n.
FESR
Categoria di
Regione
Valore Target
(2023)
FESR
FESR
Cfr anche il documento “Draft Template del Por” - Table 5 della Section 2.A.2.5 (pag. 15)
30
Fonte
Frequenza
rilevazione
Risultato Atteso/Obiettivo Specifico a cui si riferisce la scheda
RA 3.3 Consolidamento, modernizzazione e diversificazione dei sistemi produttivi
territoriali
Indicare in sintesi, ma in o o co pleto, i abbiso ni ’intervento regionale allo scopo di conseguire
lo RA a cui si riferisce la scheda.
L’assetto pro utti o re ionale è caratteri ato a i ersi li iti strutturali le ati all’esi uit
delle imprese, alle ridotte dimensioni medie, allo scarso livello di innovazione e di
internazionalizzazione. Tuttavia, presenta alcuni cluster produttivi di imprese, artigiani e
in ustriali, operanti nei settori ell’agroindustria, della metalmeccanica, della filiera del
legno, ecc., che se adeguatamente valorizzati possono evolvere in sistemi produttivi dinamici
e strutturati, in grado di generare economie di integrazione, agglomerazione e di scopo su
più ambia scala. Occorre, pertanto, sostenere i processi di sviluppo di tali imprese al fine di
accrescerne le performance competitive sui mercati globali, anche migliorando le condizioni
di operatività e del contesto di insediamento.
Motivazioni della scelta del Risultato atteso con riferimento a contesto, strategia regionale, Europa
2020 e/o altro (max 600 caratteri anche per punti)
Il risultato atteso risponde alla necessità di sostenere i processi di sviluppo delle reti e cluster
produttivi regionali al fine di accrescerne le performance competitive sui mercati
extraregionali.
Indicare in sintesi, ma in modo completo, le criticità del settore di intervento regionale pertinente da
rimuovere allo scopo di conseguire lo R.A. a cui si riferisce la scheda.
Come evidenziato il RA intende rimuovere i vincoli che frenano lo sviluppo dei cluster e delle
reti di impresa regionali. Per quanto riguarda le aree per gli insediamenti produttivi, in base a
quanto riportato nel Piano Regionale per le Infrastrutture Produttive (di cui alle DGR n.
184/2009 e n. 164/2010, si delineano di seguito i fabbisogni emersi e le possibili prospettive:
i liorare e or ani are l’o erta co plessi a elle Aree per le atti it pro utti i al ine i
attrarre nuovi e qualificati investimenti;
- qualificare e rafforzare le opere di infrastrutturazione primaria e secondaria degli
Agglomerati Industriali a servizio delle aziende già insediate attraverso il miglioramento e
il potenziamento delle reti esistenti;
- s iluppare ser i i ITC a a ore elle a ien e, tra ite l’atti a ione i in esti enti in
infrastrutture immateriali e accordi di cooperazione con i soggetti gestori;
- migliorare le prestazioni ambientali ed energetiche delle aree industriali, favorendo
l’a e ua ento e il poten ia ento elle strutture, e li i pianti e ei ser i i per la
produzione di energia anche da fonti rinnovabili, il risparmio energetico, la gestione
efficace ed efficiente del ciclo integrato dei rifiuti e delle risorse idriche, la riduzione delle
-
31
emissioni inquinanti, ecc.;
- sostenere la crescita delle imprese insediate attraverso la creazione e il rafforzamento di
reti di cooperazione interaziendale a livello territoriale, regionale e interregionale;
- accrescere le co peten e tecnico or ani ati e per i liorare l’e icien a e l’e icacia
ell’operati it ei so etti che estiscono le aree per li inse ia enti pro utti i, al ine
di ampliare e qualificare la gamma dei servizi reali offerti alle aziende insediate o che
intendono insediarsi;
- pro uo ere l’istitu ione elle aree ecolo ica ente attre ate ai sensi ella L.R. 38 2001
con l’obietti o i atti are le acilita ioni pre iste alla nor ativa nazionale;
- specializzare quali distretti di produzione di energia rinnovabile gli Agglomerati Industriali
che presentano maggiori disponibilità di allocazione;
- promuovere una maggiore coesione fra le Aree Industriali ed i territori contermini
attraverso la condivisione di servizi, strutture, programmi comuni.
Realizzazioni e risultati che ci si aspetta di conseguire.
I risultati attesi ri uar ano l’incre ento ella co petiti it e el li ello i inno ati it elle
reti e dei cluster di imprese regionali, migliorando le condizioni di insediamento e operatività
in ambiti territorialmente delimitati, rafforzando le imprese esistenti e favorendo la nascita
i nuo e in un’ottica i inte ra ione pro utti a e co
erciale.
Cfr. box nelle pagine 9 e 10 della Section 2.A.1 del documento “Draft Template del Por”.
Suggerimenti per indicatori di risultato (I.R.) per ciascun Obiettivo Specifico/Risultato Atteso
OS
Indicatore
Tasso di innovazione del sistema
produttivo: Percentuale di
imprese che hanno introdotto
innovazioni tecnologiche (di
prodotto e processo), nel
triennio di riferimento sul totale
delle imprese con almeno 10
addetti.
Unità di
Valore
Anno
Misura
baseline
Baseline
Valore Target Fonte Frequenza
2023
dati
rilevazione
%
Istat
Annuale
Descrizione delle azioni scelte per il conseguimento del RA (Da ripetere per ogni azione)
Riportare la denominazione e una breve descrizione dell’Azione anche con esempi di interventi; specificare i gruppi target,
i beneficiari e i territori in cui attuare l’Azione stessa
3.3.1 Sostegno al riposizionamento competitivo, alla capacità di adattamento al mercato,
all’attrattività per potenziali investitori, dei sistemi imprenditoriali vitali delimitati
territorialmente.
Descrizione
L’A ione sostiene la reali a ione i operazioni riguardanti misure di aiuto per le imprese, la
quali ica ione ell’o erta di infrastrutture e servizi di supporto alla competitività delle imprese
32
esistenti e l’attra ione i nuo e atti it .
Gli interventi potranno essere realizzati in raccordo con quelli pre isti nell’a bito el PO FSE
ri uar ati il ra or a ento i presi i or ati i e i istru ione tecnica, l’a e ua ento elle
competenze dei lavoratori ai fabbisogni emergenti anche da nuove opportunità di mercato, il
sostegno alla creazione di nuova occupazione anche di tipo autonomo.
Le operazioni dovranno essere definite attraverso specifici Piani di intervento, definiti a partire
da:
(i) l’in i i ua ione i aree attra erso analisi i tren e biso ni ei siste i, dei cluster e delle
reti di imprese,
(ii) la diagnosi delle principali criticità e delle potenzialità di sviluppo delle aree stesse in
partenariato con soggetti portatori di interessi a livello locale (enti locali, università,
camere di commercio, sindacati dei lavoratori, imprese singole o associate);
(iii) l’atti a ione i or anis i i ascolto e partenariato i li ello ’area ra più li elli elle
amministrazioni competenti e con gli stakeholders individuati come rilevanti.
L’a ione può attuarsi i concerto con l’Amministrazione centrale laddove intercetti, sulla scala
territoriale rilevante, le misure di politica industriale in favore dei settori in transizione.
Esempi di intervento
- Interventi di sostegno agli investimenti produttivi materiali e immateriali (es. acquisizione di
macchinari, impianti, attrezzature e beni intangibili a sostegno dei processi di riconversione,
servizi reali, ecc.);
- Interventi per la riqualificazione e la razionalizzazione delle aree per gli insediamenti
produttivi e dei servizi collegati (es. opere infrastrutturali, reti tecnologiche e telematiche,
centri servizi, sistemi logistici, reti e strutture per la gestione efficiente dei rifiuti e delle
e issioni, per il rispar io i rico e ener etico, ecc.), nell’ottica ella reali a ione el
modello APEA – Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate.
Beneficiari
Amministrazione regionale, Organismi in house, Enti strumentali della Regione, Soggetti
gestori di aree per gli insediamenti produttivi, Consorzio Regionale per lo sviluppo delle aree
produttive (CORAP), Enti locali singoli e associati, Imprese singole e in rete
Territori
Aree per li inse ia enti pro utti i all’interno el territorio re ionale
Gruppi target
Imprese, lavoratori
Descrizione delle procedure e dei criteri per la selezione delle operazioni per OS/RA
33
La selezione delle operazioni verrà effettuata mediante procedure negoziali per
l’in i i ua ione ei piani i inter ento a
issibili e proce ure alutati e per l’i enti ica ione
delle operazioni da finanziare. Le forme di sostengo alle imprese potranno riguardare la
concessione di contributi in conto impianti e/o in conto interesse.
In generale, nella selezione delle operazioni verrà data priorità agli interventi che:
- evidenziano connessioni dirette con la strategia di specializzazione intelligente;
- contribuiscono a creare/consolidare network di imprese anche con il coinvolgimento di
imprese extraregionali;
- favoriscono la crescita dei livelli occupazionali;
- contribuiscono a ridurre le emissioni di gas a effetto serra (ai sensi del Reg. (UE) n.
215/2014 della Commissione).
Dovranno, inoltre, essere definite modalità di integrazione e coordinamento tra gli interventi
previsti, il PON Imprese e Competitività e il POR FSE per quanto riguarda le politiche attive del
lavoro (incentivi occupazionale, formazione professionale, ecc.).
Descrivere gli strumenti finanziari che si intendono utilizzare per la realizzazione delle Azioni
programmate (laddove applicabile).
Si potrà prevedere uno specifico strumento finanziario a supporto degli investimenti pubblici
nelle aree per li inse ia enti pro utti i attra erso l’ero a ione i prestiti a tasso a e olato.
Cfr. pagina 14 della Section 2.A.2.3 del documento “Draft Template del Por”.
Identificare e descrivere i Grandi progetti, se applicabile.
Non è prevista la realizzazione di Grandi Progetti
Cfr. pagina 14 della Section 2.A.2.4 del documento “Draft Template del Por”.
Suggerimenti per gli Indicatori di output (I.O.) o di realizzazione per il RA/OS di riferimento
ID
Indicatore
Progetti imprenditoriali
finanziati
Interventi
infrastrutturali materiali
o immateriali finanziati
Unità
di
Misura
n.
Fondo
n.
FESR
Categoria di
Regione
Valore Target
(2023)
FESR
Cfr anche il documento “Draft Template del Por” - Table 5 della Section 2.A.2.5 (pag. 15)
34
Fonte
Frequenza
rilevazione
Risultato Atteso/Obiettivo Specifico a cui si riferisce la scheda
RA 3.5 Nascita e Consolidamento delle Micro, Piccole e Medie Imprese
Indicare in sintesi, ma in o o co pleto, i abbiso ni ’intervento regionale allo scopo di conseguire
lo RA a cui si riferisce la scheda.
La Calabria è caratterizzata da una base e da una densità imprenditoriale particolarmente
esigue. Per sostenere lo sviluppo economico e occupazionale regionale è necessario
incrementare il numero delle imprese e, in particolare, di quelle caratterizzate da una più
ele ata propensione all’inno a ione, a un orienta ento ai ercati extrare ionali e operanti
in settori in espansione. Occorre altresì innalzare i livelli di performance produttiva,
organizzativa e istributi a pro uo en o l’intro u ione i servizi e soluzioni informatiche e
telematiche.
Motivazioni della scelta del Risultato atteso con riferimento a contesto, strategia regionale, Europa
2020 e/o altro (max 600 caratteri anche per punti)
La scelta ell’obietti o è coerente con:
- le analisi dei fabbisogni del sistema produttivo regionale;
- le indicazioni strategiche e operative emerse nella precedente fase di programmazione del
FESR;
- le opzioni e gli obiettivi strategiche di Europa 2020, recepiti da ulti o nell’Accor o i
Partenariato presentato dal Governo Italiano alla Commissione Europea.
Indicare in sintesi, ma in modo completo, le criticità del settore di intervento regionale pertinente da
rimuovere allo scopo di conseguire lo R.A. a cui si riferisce la scheda.
Si veda RA 3.1
Realizzazioni e risultati che ci si aspetta di conseguire.
I risultati attesi fanno riferimento a:
- aumentare il numero delle imprese della regione, accrescendone altresì le dimensioni
e ie, attra erso l’incre ento ell’occupa ione, i li elli i capitali a ione e i
investimenti;
- innal are il tasso i inno ati it elle i prese re ionali, attra erso l’in or ati a ione ei
processi a ien ali e l’a o ione i ser i i e soluzioni avanzate, anche di connessione
veloce.
Cfr box nelle pagine 9 e 10 della Section 2.A.1 del documento “Draft Template del Por”.
35
Suggerimenti per indicatori di risultato (I.R.) per ciascun Obiettivo Specifico/Risultato Atteso
OS
Indicatore
Unità di
Valore
Anno
Misura
baseline
Baseline
Valore Target
2023
Fonte dati Frequenza
rilevazione
- Dimensione media in
RA termini di addetti delle
3.5 imprese della classe
%
dimensionale 10-250.
- Valore degli investimenti in
capitale di rischio early stage
in percentuale del Pil.
Istat
Annuale
Istat
Annuale
Descrizione delle azioni scelte per il conseguimento del RA (Da ripetere per ogni azione)
Riportare la denominazione e una breve descrizione dell’Azione anche con esempi di interventi; specificare i gruppi target,
i beneficiari e i territori in cui attuare l’Azione stessa
3.5.1 Interventi di supporto alla nascita di nuove imprese
Descrizione
L’A ione sostiene la nascita i nuo e i prese attra erso l’o erta i ser i i, l’ero a ione i
incentivi e interventi di micro-finanza.
Si tratta di promuovere iniziative imprenditoriali che presentino potenzialità concrete di
sviluppo e consolidamento, in una logica di filiera, garantendo oltre al supporto
all’in esti ento e alla costitu ione, acilita ioni nelle con i ioni di accesso al credito,
pre e ano l’acquisi ione ei ser i i necessari a arantire alle nuo e i prese stabilit e
crescita, quali ad esempio percorsi mirati di internazionalizzazione, forme di partnership con
imprese esistenti, accompagnamento alla maturazione di competenze tecniche delle funzioni
gestionali, creazione di rete e presenza di manager di rete.
Esempi di intervento
- Interventi per la realizzazione di attività di informazione, animazione, scouting e assistenza
per la definizione del progetto imprenditoriale
- Interventi per la concessione di incentivi per la creazione di nuove imprese
- Inter enti i supporto allo start up attra erso l’ero a ione i ser i i assisten a, i
tutoraggio, di incubazione, ecc. alle imprese sia per la gestione che per
l’interna ionali a ione, il networkin , l’accesso al cre ito.
Beneficiari
Amministrazione regionale, Organismi in house, Imprese singole e in rete,
Territori
Intero territorio regionale
Gruppi target
36
Imprese, Potenziali imprenditori
3.5.2 Supporto a soluzioni ICT nei processi produttivi delle PMI
Descrizione
L’A ione supporta le i prese calabresi nell’a o ione i soluzioni ICT (commercio elettronico,
cloud computing, manifattura digitale, sicurezza informatica, ecc.) nei processi produttivi,
coerentemente con la strategia di smart specialization.
In particolare, si inten e a orire l’intro u ione e l’uso e icace nelle i prese re ionali i
strumenti ICT nelle forme più avanzate, in grado di accrescere l’inno a ione i itale nei
processi aziendali, con particolare riguardo alle piattaforme di eCommerce, eProcurement,
eLearning, Digital Marketing, Multimedia Content.
Si tratta, partendo dalle competenze e dalle conoscenze tecnologiche, di sostenere progetti
delle imprese che impattino anche sulla componente organizzativa promuovendo in modo
diffuso l’innovazione nei processi, nei prodotti e nella gestione delle imprese e delle loro reti.
Esempi di intervento
- Inter enti per l’a o ione da parte delle imprese regionali di strumenti e soluzioni ICT
avanzate (acquisto e customizzazione di software, servizi avanzati di supporto informatico e
telematico, servizi di connessione BUL, ecc.) per migliorare i processi aziendali.
Beneficiari
Amministrazione regionale, Organismi in house, Imprese singole e associate
Territori
Intero territorio regionale
Gruppi target
Imprese
Descrizione delle procedure e dei criteri per la selezione delle operazioni per OS/RA
La selezione delle operazioni verrà effettuata mediante procedure di selezione di tipo
valutativo. Le forme di sostengo alle imprese potranno riguardare la concessione di contributi
in conto impianti e/o in conto interesse.
In generale, nella selezione delle operazioni verrà data priorità agli interventi che:
-
evidenziano connessioni dirette con la strategia di specializzazione intelligente;
contribuiscono a creare/consolidare network di imprese;
favoriscono la crescita dei livelli occupazionali;
evidenziano caratteristiche i inno ati it o creati it nell’i ea i pren itoriale, nelle or e
di gestione, nei prodotti o processi;
- riguardano la creazione di neoimprese promosse da giovani e donne;
37
- riguardano gli ambiti dell'eco-innovazione e della promozione di un uso efficace delle
risorse e della crescita e della valorizzazione ambientale, culturale e della biodiversità;
- contribuiscono a ridurre le emissioni di gas a effetto serra (ai sensi del Reg. (UE) n.
215/2014 della Commissione).
Dovranno, inoltre, essere definite modalità di integrazione e coordinamento fra gli interventi
pre isti e l’OT1, relati a ente a li strumenti per la creazione di nuove imprese, il POR FSE, per
quanto riguarda specificatamente le attività di scouting elle i ee i pren itoriali, e l’OT2 per
l’intro u ione elle solu ioni ICT
Descrivere gli strumenti finanziari che si intendono utilizzare per la realizzazione delle Azioni
programmate (laddove applicabile).
Non è previsto il ricorso a strumenti di ingegneria finanziaria
Cfr. pagina 14 della Section 2.A.2.3 del documento “Draft Template del Por”.
Identificare e descrivere i Grandi progetti, se applicabile.
Non è prevista la realizzazione di Grandi Progetti
Cfr. pagina 14 della Section 2.A.2.4 del documento “Draft Template del Por”.
Suggerimenti per gli Indicatori di output (I.O.) o di realizzazione per il RA/OS di riferimento
ID
Indicatore
Progetti imprenditoriali
finanziati per la
creazione di nuove
imprese
Progetti imprenditoriali
inan iati per l’a o ione
di soluzioni ICT
Unità
di
Misura
n.
Fondo
n.
FESR
Categoria di
Regione
Valore Target
(2023)
FESR
Cfr anche il documento “Draft Template del Por” - Table 5 della Section 2.A.2.5 (pag. 15)
38
Fonte
Frequenza
rilevazione
Risultato Atteso/Obiettivo Specifico a cui si riferisce la scheda
RA 3.5 Nascita e Consolidamento delle Micro, Piccole e Medie Imprese
Indicare in sintesi, ma in o o co pleto, i abbiso ni ’intervento regionale allo scopo di conseguire
lo RA a cui si riferisce la scheda.
L'economia della Calabria è ancora tra le meno sviluppate in Italia, caratterizzata dalla
mancanza di una massa critica di popolazione attiva e di un'economia meno sviluppata
rispetto ad altre regioni italiane. Inoltre, la dotazione di infrastrutture materiali e immateriali
della Calabria resta deficitaria rispetto alle altre regioni più avanzate del Paese e costituisce
un ostacolo fisico e funzionale importante allo sviluppo delle imprese. Gli investimenti in R &
S rimangono insufficienti e la Regione occupa uno dei più bassi livelli dei tassi di innovazione
di tutte le imprese italiane. Ciò tenuto conto che l’a biente i pren itoriale calabrese è
costituito prevalentemente da micro e piccole imprese: circa il 99% delle imprese regionali
ha meno di 20 dipendenti. Peraltro tali tipologie di imprese incontrano crescenti difficoltà di
accesso al credito, anche a causa della crisi finanziaria internazionale.
Motivazioni della scelta del Risultato atteso con riferimento a contesto, strategia regionale, Europa
2020 e/o altro (max 600 caratteri anche per punti)
La scelta ell’obietti o è coerente con:
- le analisi dei fabbisogni del sistema produttivo regionale;
- le indicazioni strategiche e operative emerse nella precedente fase di programmazione del
FESR;
- le opzioni e gli obiettivi strategiche di Europa 2020, recepiti da ulti o nell’Accor o i
Partenariato presentato dal Governo Italiano alla Commissione Europea.
Indicare in sintesi, ma in modo completo, le criticità del settore di intervento regionale pertinente da
rimuovere allo scopo di conseguire lo R.A. a cui si riferisce la scheda.
Le limitate performance economiche del sistema produttivo regionale sono determinati
all’esisten a i fallimenti nel mercato del credito che possono essere riassunti come segue.
Nel corso del 2012 i prestiti bancari alla clientela residente in regione sono diminuiti
ell’1,9%. Il cre ito al settore pro utti o ha atto re istrare a ice bre 2012 una
contrazione dello 0,5%, flessione ascrivibile al calo dei prestiti alle imprese di piccole
dimensioni (-3,5%). Sulla generale riduzione dei finanziamenti delle banche a imprese e
famiglie ha pesato sia la debolezza della domanda di finanziamenti sia un ulteriore lieve
irrigidimento dei criteri di offerta. A livello settoriale, la contrazione più marcata si è avuta
per le imprese edili (Banca ’Italia 2013).
Nell’ulti a parte
el 2012 si è accentuata la ri u ione
ella
o an a inali ata a li
39
investimenti produttivi, ed è venuto meno il contributo positivo delle richieste di
finanziamento per la copertura del capitale circolante e per operazioni di ristrutturazione del
debito.
La contrazione dei finanziamenti ha interessato i maggiori comparti del manifatturiero
(quello dei prodotti alimentari e quello della metallurgia) e del terziario (commercio e
trasporti). Viceversa, i prestiti hanno avuto un’accelera ione nel settore elle utilities e, in
misura meno accentuata, nel settore primario.
L’inaspri ento elle con i ioni i accesso al cre ito è stato attuato principal ente
attra erso l’au ento el costo e io ei inan ia enti, in particolare, di quello praticato
sulle posi ioni più rischiose. Le i icolt nell’accesso ai inan ia enti sono ri aste più
accentuate per le imprese delle costruzioni.
I crediti più strettamente associati alla gestione del portafoglio commerciale (anticipi e altri
crediti autoliquidanti) nel 2012 si sono ridotti del 19,5% (-0,7% nel 2011), in corrispondenza
con il rallentamento dell'attività produttiva. Le aperture di credito in conto corrente hanno
registrato un lieve aumento. I mutui e gli altri rischi a scadenza, compreso il leasing, sono
diminuiti del 3,3% (-2,4 a fine 2011) a causa della debolezza dell'attività di investimento delle
imprese.
Nel 2012 i tassi praticati alle imprese di piccole dimensioni si sono mantenuti su un livello
superiore di circa 1,5 punti percentuali rispetto a quelli registrati per le imprese medioran i. I tassi ’interesse sui nuo i prestiti a e io e lun o ter ine alle i prese sono
cresciuti di 29 punti base, al 6,1%.
I due terzi del volume di impiego sono stati dedicati alle imprese più strutturate (più di 20
dipendenti), dovuto principalmente all'offerta di migliori garanzie. Pertanto, l'ammontare dei
prestiti risulta direttamente proporzionale alla dimensione delle PMI: più è basso il numero
di dipendenti, minore è la quantità di prestito per le PMI.
Sulla base di quanto riportato sopra emerge con evidenza un significativo deficit di
finanziamento per le micro e piccole imprese operanti in Calabria, soffrendo le stesse in
misura maggiore – rispetto alle imprese calabresi più strutturate o a quelle insistenti in altre
aree del Paese – di limitazioni di accesso al credito per lo sviluppo delle loro attività.
Per far fronte a tali criticità, a valere sulle risorse del POR Calabria Fesr 2007-2013, con DGR
n. 53 ell’11 2 2013, è stato istituito il unico Fon o re ionale i “In e neria Finan iaria”, a
carattere “rotati o”, per l’atti a ione ei se uenti stru enti inan iari:
- Fon o “Me anine Financin ”;
- Fondo di Garanzia;
- Fondo per la creazione e il potenziamento di imprese innovative;
- Fondo per il rafforzamento delle imprese industriali, artigiane e di servizi esistenti.
Attra erso il presente OS si inten e prose uire il percorso a iato nell’a bito el richia ato
Fon o per sostenere l’accesso al cre ito e sostenere li in esti enti da parte delle imprese
regionali.
40
Realizzazioni e risultati che ci si aspetta di conseguire.
La disponibilità di risorse finanziarie è uno fattori più importanti per rilanciare i processi di
sviluppo delle imprese regionali. Negli ultimi anni, complice la crisi economica e finanziaria,
gli impieghi bancari si sono ridotti drasticamente, a causa del calo degli investimenti
pro utti i a parte elle i prese e ell’applica ione i tassi più elevati, di procedure più
selettive e di richieste di maggiori garanzie da parte degli istituti di credito.
Peraltro, in presenza di condizioni di accesso al credito restrittive, la domanda di
finanziamento delle imprese si è via via indirizzata alla ristrutturazione del debito e al
sostegno del circolante.
Si tratta quindi di agire sia sul rafforzamento della garanzia pubblica, favorendo le diverse
forme tecniche di sostegno, sia di costituire e/o rafforzare strumenti finanziari per la crescita
delle imprese, in continuità con gli interventi avviati nella programmazione 2007-2013.
Risultato atteso è pertanto quello di favorire la disponibilità di credito per il sistema
pro utti o e sostenere l’accesso alla inan a a parte elle PMI.
Cfr box nelle pagine 9 e 10 della Section 2.A.1 del documento “Draft Template del Por”.
Suggerimenti per indicatori di risultato (I.R.) per ciascun Obiettivo Specifico/Risultato Atteso
OS
Indicatore
Unità di
Valore
Misura
baseline
Anno
Valore Target Fonte dati Frequenza
2023
Baseline
rilevazione
- Quota valore fidi globali
RA utilizzati da imprese
3.6 afferente alla classe inferiore
%
Banca
’Italia
Annuale
%
Banca
’Italia
Annuale
a 200.000 euro
RA
- Impieghi bancari sul Pil
3.6
Descrizione delle azioni scelte per il conseguimento del RA (Da ripetere per ogni azione)
Riportare la denominazione e una breve descrizione dell’Azione anche con esempi di interventi; specificare i gruppi target,
i beneficiari e i territori in cui attuare l’Azione stessa
3.6.1 Potenziamento del sistema delle garanzie pubbliche per l’espansione del credito
Descrizione
La Regione inten e ra or are le ini iati e a iate in quest’a bito nel corso ella
programmazione 2007-2013, con l’istitu ione el Fon o re ionale i in e neria inan iaria ( i
cui alla DGR n. 53/2013), sostenendo l’accesso al cre ito da parte delle imprese regionali. Gli
interventi potranno riguardare il sostegno a strumenti finanziari, in complementarietà con le
azioni promosse anche a livello nazionale, mediante la costituzione di specifici fondi, il
rafforzamento dei fondi esistenti e/o la compartecipazione a fondi di garanzia gestiti da
Con i i e inter e iari inan iari iscritti all’albo ei so etti i ilati alla Banca ’Italia, pre isto
all’art. 107 el Testo Unico bancario.
41
Si tratta, da una parte, di attivare interventi di sostegno al credito volti a garantire operazioni
di investimenti, finanziamenti e aperture di credito, prestiti partecipativi, consolidamento
delle passività, locazioni finanziarie immobiliari e mobiliari, factoring, a favore di imprese
re ionali, anche in or a a re ata; all’altra, i promuovere strumenti finanziari anche
tematico/settoriali a soste no e li in esti enti, ella ricerca e ell’inno a ione.
Esempi di intervento
- Interventi per la costituzione o il rafforzamento di Fondi di ingegneria finanziaria, anche
settoriali, a sostegno del finanziamento degli investimenti produttivi tangibili e intangibili,
ella ricerca e ell’inno a ione;
- Interventi per la costituzione, il rafforzamento o la compartecipazione a fondi di garanzia
gestiti da Confidi e intermediari finanziari iscritti all’albo ei so etti i ilati alla Banca
’Italia, pre isto all’art. 107 el Testo Unico bancario a supporto elle opera ioni
finanziarie riguardanti investimenti, finanziamenti e aperture di credito, prestiti
partecipativi, consolidamento delle passività, locazioni finanziarie, ecc.;
Beneficiari
Amministrazione regionale, Organismi in house, Confidi e intermediari finanziari vigilati,
Imprese singole e associate
Territori
Intero territorio regionale
Gruppi target
Imprese
3.6.3 Promozione e accompagnamento per l’utilizzo della finanza obbligazionaria innovativa
per le PMI
Descrizione
L’A ione è finalizzata a sostenere e assistere le imprese regionali nelle attività relative:
- all’e issione i stru enti i ebito a bre e e a e io lun o ter ine (es. minibond);
- all’accesso a stru enti inan iari anche diversi dal credito bancario ordinario, destinati al
finanziamento del rischio o strumenti di debito a breve e a medio lungo termine a sostegno
degli investimenti materiali e immateriali per lo sviluppo delle attività di impresa.
L’A ione iene reali ata in continuit con il pro etto SMOAC (Siste a Microcre ito OrientatoAssistito per le i prese calabresi) a iato nell’a bito el POR Calabria FESR 2007-2013, che ha
ri uar ato l’a ianca ento alle PMI nei rapporti con gli enti di credito e le istituzioni finanziarie
per il sostegno ai progetti di impresa, attraverso servizi di orientamento, tutoraggio e
assistenza.
Esempi di intervento
- Interventi i assisten a e a ianca ento alle i prese per l’e issione di strumenti di debito
a breve (es. minibond) e per l’accesso a stru enti inan iari a soste no e li in esti enti;
- Inter enti per l’acquisi ione i ser i i a parte elle i prese per l’a e ua ento e il
42
i liora ento ell’assetto inan iario, funzionali a favorire le condizioni di accesso a
strumenti di finanziamento a sostegno degli investimenti.
Beneficiari
Amministrazione regionale, Organismi in house, Intermediari finanziari, Imprese singole e
associate
Territori
Intero territorio regionale
Gruppi target
Imprese
3.6.4 Contributo allo sviluppo del mercato dei fondi di capitale di rischio per lo start-up
d’impresa
Descrizione
La realizzazione di strumenti finanziari a sostegno delle nuove imprese rappresenta un
elemento importante per favorire lo s iluppo e l’a plia ento ella base pro utti a,
soprattutto nell’attuale ase i crisi econo ica e inan iaria, in cui risulta particolarmente
complesso ed oneroso per gli operatori accedere alle tradizionali forme di credito.
Per favorire e assecondare gli investimenti delle imprese regionali, con particolare riferimento
a quelle innovative e ad alto contenuto tecnologico, si prevede la creazione di strumenti
inan iari per l’accesso a capitale di rischio a sostegno dello sviluppo e ell’espansione delle
strutture aziendali. Tali strumenti dovranno essere in grado, pertanto, di rispondere sia alle
esigenze di start up (venture capital) che di espansione (equity) delle imprese.
L’A ione si attua in coeren a con quanto pre isto nell’OT1 per quanto ri uar a il soste no alla
nascita di imprese spin off e microimprese innovative.
Esempi di intervento
Interventi per la promozione e la realizzazione di strumenti inan iari per l’accesso a capitale i
rischio nelle fasi di start up e di espansione delle imprese
Beneficiari
Amministrazione regionale, Organismi in house, Intermediari finanziari, Imprese singole e in
rete
Territori
Intero territorio regionale
Gruppi target
Imprese, Potenziali imprenditori
Descrizione delle procedure e dei criteri per la selezione delle operazioni per OS/RA
43
La selezione delle operazioni verrà effettuata prevalentemente mediante sportello valutativo.
In generale, nella selezione delle operazioni verrà data priorità agli interventi che:
- evidenziano connessioni dirette con la strategia di specializzazione intelligente;
- consentono di estendere il credito a classi di rischio pre-identificate in cui ricadono imprese
erite oli a ra ionate nell’accesso al cre ito bancario (A ione 3.6.1);
- vedono la compartecipazione finanziaria di risorse private;
- sono promossi da soggetti con adeguate e consolidate capacità tecniche ed economiche;
- riguardano attività imprenditoriali promosse da giovani e donne;
- contribuiscono a ridurre le emissioni di gas a effetto serra (ai sensi del Reg. (UE) n.
215/2014 della Commissione).
Dovranno, inoltre, essere definite modalità di integrazione e coordinamento fra gli interventi
pre isti e l’OT1, relati a ente a li stru enti per la crea ione i nuo e i prese.
Descrivere gli strumenti finanziari che si intendono utilizzare per la realizzazione delle Azioni
programmate (laddove applicabile).
L’obietti o verrà attuato attraverso il rafforzamento del Fondo regionale di ingegneria
inan iaria, l’istitu ione i strumenti ad hoc per la concessione di garanzie gestiti con il
supporto di Confidi regionali vigilati e/o la compartecipazione a Fondi gestiti da Intermediari
finanziari specializzati, per quanto riguarda in particolar modo gli strumenti di equity.
Si tratta essenzialmente di dare continuità, con i necessari adeguamenti normativi e
regolamentari, agli strumenti già avviati nella programmazione operativa regionale 2007-2013,
attraverso la creazione di fondi finalizzati alla concessione di garanzie (compresa la cogaranzia
e la contro aran ia) e all’ero a ione di finanziamenti e di prestiti partecipativi, a tassi
vantaggiosi e che arri ano a coprire l’intero fabbisogno di finanziamento.
Gli strumenti saranno orientati prevalentemente a arantire l’accessibilit elle risorse
finanziarie alle piccole e piccolissime imprese, che trovano maggiori difficoltà di accesso al
credito.
Cfr. pagina 14 della Section 2.A.2.3 del documento “Draft Template del Por”.
Identificare e descrivere i Grandi progetti, se applicabile.
Non è prevista la realizzazione di Grandi Progetti
Cfr. pagina 14 della Section 2.A.2.4 del documento “Draft Template del Por”.
Suggerimenti per gli Indicatori di output (I.O.) o di realizzazione per il RA/OS di riferimento
ID
Indicatore
Interventi/strumenti
finanziari attuati
Unità
di
Misura
n.
Fondo
Categoria di
Regione
Valore Target
(2023)
FESR
44
Fonte
Frequenza
rilevazione
Progetti imprenditoriali
finanziati
n.
FESR
Cfr anche il documento “Draft Template del Por” - Table 5 della Section 2.A.2.5 (pag. 15)
Eventuali commenti conclusivi
Da verificare le integrazioni e le complementarietà con i vari OT e OS che interessano l’OT3 nonché
con i programmi nazionali.
Allegare materiali e documenti ritenuti utili (es. piani di settore, studi e indagini, analisi di contesto,
etc.).
Data ________________
Firma
___________________
45
Asse III Ot 4 Sostenere la transizione verso un’economia a
basse emissioni di carbonio in tutti i settori
Scheda di rilevazione
delle indicazioni
dei Dipartimenti regionali
per la redazione del
PO Fesr 2014-2020
Dipartimento Regionale 5 - Attività Produttive
Settore Energia
Obiettivo Tematico 4
Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori
46
Parte prima: le premesse rilevanti del settore [UNA SOLA VOLTA PER TUTTI I RISULTATI ATTESI
DELL’O.T.]
Aggiornamento dello stato attuale della programmazione del settore
Aggiornamento del paragrafo 4 del documento “Indirizzi per la definizione di un documento di orientamento strategico
alla programmazione operativa 2014-2020”
Non ci sono aggiornamenti
Articola ione ell’OT per settore, priorità e obiettivi specifici
Priorità d’investimento
Risultato atteso
Azioni
4.1.1 Pro o ione ell’eco-efficienza e
riduzione di consumi di energia primaria negli
edifici e strutture pubbliche
4.1.2 Installazione di sistemi di produzione di
energia da fonte rinnovabile da destinare
all'autoconsumo
c) Sostenere l'efficienza energetica,
la gestione intelligente dell'energia
e l'uso dell'energia rinnovabile
nelle infrastrutture pubbliche,
compresi gli edifici pubblici, e nel
settore dell'edilizia abitativa
RA 4.1 Riduzione dei consumi
energetici negli edifici e nelle
strutture pubbliche o ad uso
pubblico, residenziali e non
residenziali e integrazione di
fonti rinnovabili
b) Promuovere l'efficienza
energetica e l'uso dell'energia
rinnovabile nelle imprese
RA 4.2 Riduzione dei consumi
energetici e delle emissioni
nelle imprese e integrazione di
fonti rinnovabili
4.2.1 Incentivi finalizzati alla riduzione dei
consumi energetici e delle emissioni di gas
climalteranti delle imprese e delle aree
produttive
RA 4.3 Incremento della quota
di fabbisogno energetico
d) Sviluppare e realizzare sistemi di
coperto da generazione
distribuzione intelligenti operanti a
distribuita sviluppando e
bassa e media tensione
realizzando sistemi di
distribuzione intelligenti
4.3.1 Realizzazione di reti intelligenti di
istribu ione ell’ener ia (smart grids) e di
stoccaggio
4.1.3 Adozione di soluzioni tecnologiche per
la riduzione dei consumi energetici delle reti
di illuminazione pubblica
4.6.1 Realizzazione di infrastrutture e nodi di
intersca bio inali ati all’incre ento ella
mobilità collettiva e relativi sistemi di
trasporto
e) Promuovere strategie per basse
emissioni di carbonio per tutti i tipi
di territorio, in particolare le aree
RA 4.6 Aumentare la mobilità
urbane, inclusa la promozione
sostenibile nelle aree urbane
della mobilità urbana multimodale
sostenibile e di pertinenti misure di
adattamento e mitigazione
4.6.2 Interventi di mobilità sostenibile urbana
anche incentivando l’utili o i siste i i
trasporto a basso impatto ambientale, il
co pleta ento, l’attre a io el siste a e il
rinnovamento delle flotte
4.6.3 Sistemi infrastrutturali e tecnologici di
gestione del traffico e per l'integrazione
tariffaria attraverso la realizzazione di sistemi
di pagamento interoperabili (quali ad
esempio, bigliettazione elettronica,
infomobilità, strumenti antielusione)
47
Priorità d’investimento
Risultato atteso
Azioni
4.6.4 Sviluppo delle infrastrutture necessarie
all’utili o el e o a basso i patto
ambientale anche attraverso iniziative di
charginghub
4.6.5 Incenti i per l’a o ione e la
razionalizzazione di sistemi e infrastrutture di
distribuzione eco compatibile delle merci
Motivare brevemente la scelta di Priorità, obiettivi e azioni (max 600 caratteri)
La scelta elle priorit , e li obietti i e elle a ioni ell’OT ipen e sostan ial ente a:
- le analisi dei fabbisogni nel settore energetico regionale, che in particolare evidenziano la
necessità di riqualificare il patrimonio edilizio pubblico e di migliorarne l’e icien a
energetica, nonché di favorire la riduzione dei consumi finali del sistema produttivo;
- le indicazioni strategiche e operative emerse nella precedente fase di programmazione del
FESR;
- le opzioni e gli obiettivi strategiche di Europa 2020, recepiti a ulti o nell’Accor o i
Partenariato presentato dal Governo Italiano alla Commissione Europea.
48
Parte seconda: elementi per la scelta delle priorità di investimento, degli obiettivi specifici/risultati
attesi e degli indicatori [DA RIPETERE PER OGNI RISULTATO ATTESO]
Risultato Atteso/Obiettivo Specifico a cui si riferisce la scheda
4.1 Riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso
pubblico, residenziali e non residenziali e integrazione di fonti rinnovabili
Indicare in sintesi, ma in o o co pleto, i abbiso ni ’intervento regionale allo scopo di conseguire
lo Ra a cui si riferisce la scheda.
Come evidenziato anche nel DOS Calabria 2014-2020, nella programmazione 2007-2013
sono state avviate numerose iniziati e in iri ate all’au ento ella pro u ione i ener ia
elettrica a onti rinno abili, all’e icienta ento e li e i ici ella PA e alla ri u ione ei
consumi nella pubblica illuminazione. Contestualmente, sono state attivate azioni di
sensibilizzazione, con l’obietti o i i on ere a un a pio strato ella popola ione re ionale
la consape ole a ell’i portan a el rispar io ener etico e ell’e icien a ener etica,
nonché e li e etti bene ici eri anti all’utili o i uso i piccoli i pianti per la produzione
di energia da fonte rinnovabile.
Tuttavia resta elevata la necessità di riqualificazione energetica di una parte importante del
patrimonio edilizio pubblico residenziale e non residenziale
Motivazioni della scelta del Risultato atteso con riferimento a contesto, strategia regionale, Europa
2020 e/o altro (max 600 caratteri anche per punti)
Le analisi di contesto evidenziano un significativo fabbisogno da soddisfare in termini di
riqualificazione energetica degli edifici pubblici e di efficientamento degli edifici pubblici.
La necessità di intervenire in tale direzione è evidenziata nell’Accordo di Partenariato
Stato-UE, che recependo le indicazioni strategiche di Europa 2020, pone una
particolare attenzione alla problematiche dell’efficienza energetica, a cominciare dalla
riduzione dei consumi negli edifici e nelle strutture pubbliche o a uso pubblico
residenziale.
Indicare in sintesi, ma in modo completo, le criticità del settore di intervento regionale pertinente da
rimuovere allo scopo di conseguire lo R.A. a cui si riferisce la scheda.
Le criticità di intervento risiedono principalmente:
- nella mancanza di un Piano Energetico Ambientale Regionale aggiornato al nuovo
contesto, che potrebbe contribuire a definire con maggiore accuratezza gli ambiti in cui
intervenire;
- nei ritardi relativi alla definizione e al consolidamento di un quadro di strumenti innovativi
i inter ento nel settore re ionale e na ionale, tra cui a ese pio il “contratto i
ren i ento ener etico”
- nella necessità di rafforzare il sistema di governance, gestione, monitoraggio e
49
valutazione degli interventi in materia di energia.
Realizzazioni e risultati che ci si aspetta di conseguire.
Nella programmazione 2007-2013 sono stati fatti passi importanti, anche in funzione delle
risorse finanziarie disponibili, nella direzione di contribuire alla riduzione dei consumi finali di
energia. Tuttavia, vi è la necessità di rafforzare le dinamiche attivate, stabilendo una
correlazione forte tra le politiche energetiche messe in atto e la riduzione delle emissioni
cli alteranti, con particolare ri uar o al rispar io e uso ra ionale ell’ener ia e all’i pie o
sostitutivo di fonti energetiche rinnovabili.
L’Obietti o Speci ico a ri eri ento a ue a biti operati i, rispetto ai quali eclina specifiche
Azioni:
- I ple entare percorsi e processi olti a supportare un’e ili ia sostenibile attra erso la
riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico (residenziale e non) in termini di
e icienta ento e rispar io ener etico. L’Obietti o consente non solo di sostenere, in
senso lato, processi di sviluppo più compatibili dal punto di vista ambientale, ma anche di
sal a uar are la “qualit abitati a” elle asce eboli ella popola ione.
- Incrementare il numero di edifici pubblici che puntano all’autosostenibilit enert etica.
- Fa orire il conteni ento ell’inquina ento lu inoso e il rispar io ener etico,
stimolando e supportando gli Enti pubblici a rinnovare i propri impianti di illuminazione
pubblica.
Cfr box nelle pagine 9 e 10 della Section 2.A.1 del documento “Draft Template del Por”.
Suggerimenti per indicatori di risultato (I.R.) per ciascun Obiettivo Specifico/Risultato Atteso
OS
4.1
Indicatore
Unità di
Valore
Anno
Misura
baseline
Baseline
- Consumi finali di energia per
GWh
settore per industria, trasporti,
edilizia civile di cui PA.
n. 32 Diminuzione del consumo
GWh
annuale di energia primaria degli
edifici pubblici (indicatore
comune)
Valore
Target 2023
Fonte
dati
Frequenza
rilevazione
ENEAIstat
Descrizione delle azioni scelte per il conseguimento del RA (Da ripetere per ogni azione)
Riportare la denominazione e una breve descrizione dell’Azione anche con esempi di interventi; specificare i gruppi target,
i beneficiari e i territori in cui attuare l’Azione stessa
50
Azione 4.1.1 Promozione dell’eco-efficienza e riduzione di consumi di energia primaria
negli edifici e strutture pubbliche.
Descrizione
L’A ione sostiene la reali a ione i inter enti i ristruttura ione i sin oli e i ici o co plessi
di edifici e di installazione di sistemi intelligenti di telecontrollo, regolazione, gestione,
monitoraggio e ottimizzazione dei consumi energetici (smart buildings) e delle emissioni
inquinanti anche attra erso l’utili o i ix tecnolo ici.
Le forme di sostegno dovranno pre e ere prioritaria ente l’i pie o i un ix i stru enti
inan iari (contributo c i pianti, c interessi, aran ie, ecc.), co presi i c “contratti i
ren i ento ener etico”, allo scopo i incre entare li i patti ella spesa pubblica.
Esempi di intervento
- Interventi di riqualificazione energetica sulle scuole di primo e secondo grado nonché sul
patrimonio edilizio residenziale pubblico (ATERP), riguardanti le seguenti azioni: interventi
sull’in olucro (reali a ione i cappotti ter ici, sostitu ione infissi, eliminazione dei ponti
termici, schermi solari, ecc.); interventi sugli impianti di riscaldamento e/o climatizzazione
(sostituzione di caldaie, impianti solari termici, impianti di solar cooling; pompe di calore
basate sull’utili o i son e eotermiche, ecc.); interventi sui dispositivi di illuminazione
attra erso l’i pie o prepon erante i ispositi i le ; installa ione i siste i intelli enti i
telecontrollo, regolazione e gestione e di monitoraggio e ottimizzazione dei consumi
energetici (smart buildings);
- Interventi per la realizzazione di nuovi edifici pubblici esemplari ad energia zero, in
accordo con quanto stabilito dalla Direttiva CE 2012/27.
Beneficiari
Amministrazione regionale, Enti Locali, ATERP, Altri Enti Pubblici regionali e locali
Territori
Intero territorio regionale
Gruppi target
Enti pubblici, Imprese, Cittadinanza
Azione 4.1.2 Installazione di sistemi di produzione di energia da fonte rinnovabile da
destinare all'autoconsumo.
Descrizione
L’A ione a orisce la reali a ione i i pianti i pro u ione i ener ia rinno abile estinati
51
all’autoconsu o, nell’a bito i e i ici pubblici, associati a inter enti
ener etico e attra erso l’utili o i tecnolo ie a alta e icien a.
i e icienta ento
Esempi di intervento
- Interventi di installazione di sistemi di produzione di energia da fonte rinnovabile (solare
termico, solar cooling, geotermia, mini/microeolico, fotovoltaico, ecc.) ad alta efficienza
energetica, compresi gli interventi di efficientamento energetico degli edifici, di
co enera ione e tri enera ione e l’istalla ione i ispositi i i ener ia pro otta
direttamente presso le utenze.
Beneficiari
Amministrazione regionale, Enti Locali, ATERP, Altri Enti Pubblici regionali e locali
Territori
Intero territorio regionale
Gruppi target
Enti pubblici, Imprese, Cittadinanza
Azione 4.1.3 Adozione di soluzioni tecnologiche per la riduzione dei consumi energetici
delle reti di illuminazione pubblica.
Descrizione
L’A ione è ri olta a incenti are li enti pubblici a a ottare solu ioni tecnolo iche
(tecnologia a led) per la riduzione dei consumi energetici delle reti di illuminazione pubblica,
pro uo en o l’installa ione e i siste i auto atici i re ola ione (sensori di luminosità,
sistemi di telecontrollo e di telegestione energetica della rete) e favorendo altresì il
conteni ento li inter enti i anuten ione e la ri u ione ell’inquina ento lu inoso.
Esempi di intervento
- Interventi di riduzione dei consumi energetici delle reti di illuminazione pubblica
attra erso la ra ionali a ione e l’otti i a ione ei punti i illu ina ione, l’a o ione i
tecnologia a led in sostituzione delle tecnologie tradizionali;
- Interventi di installazione di sistemi automatici di regolazione (sensori di luminosità,
sistemi di telecontrollo e di telegestione energetica della rete) delle reti di illuminazione
pubblica.
Beneficiari
Amministrazione regionale, Enti Locali, ATERP, Altri Enti Pubblici regionali e locali
52
Territori
Intero territorio regionale, con priorità ai centri urbani
Gruppi target
Enti pubblici, Imprese, Cittadinanza
Descrizione delle procedure e dei criteri per la selezione delle operazioni per OS/RA
Le operazioni verranno selezionate attraverso specifiche procedure di evidenza ovvero
attraverso piani di intervento coerenti con la programmazione degli enti proponenti.
Nella selezione delle operazioni verrà data priorità agli interventi:
- realizzati con il coinvolgimento delle ESCO – Energy Service Company, attraverso contratti
di rendimento energetico (in particolare per le Azioni 4.1.1 e 4.1.3);
- estinati a i
obili i propriet ell’A
inistra ione re ionale, e li enti locali o i altri
enti pubblici re ionali) in un’ottica i inte ra ione con le isure previste dal PON nonché
dei Fondi istituiti a livello nazionale e dedicati all’e icienta ento energetico degli edifici
pubblici;
- che interessano più edifici o aree.
Gli interventi ammissibili dovranno essere individuati, inoltre, in raccordo con quanto
previsto dal PON I&C, dal PON Città Metropolitane e dal PON Cultura.
Descrivere gli strumenti finanziari che si intendono utilizzare per la realizzazione delle Azioni
programmate (laddove applicabile).
Da verificare la possibilità di istituire specifici strumenti finanziari (fondi rotativi) per
l’ero a ione i utui e aran ie pubbliche a sostegno degli interventi previsti, anche in
colle a ento con l’OT3 e l’OT5
Cfr. pagina 14 della Section 2.A.2.3 del documento “Draft Template del Por”.
Identificare e descrivere i Grandi progetti, se applicabile.
Non applicabile
Cfr. pagina 14 della Section 2.A.2.4 del documento “Draft Template del Por”.
Suggerimenti per gli Indicatori di output (I.O.) o di realizzazione per il RA/OS di riferimento
ID
Indicatore
Interventi di
efficientamento
energetico finanziati
Sistemi di produzione di
energia da fonte
rinnovabile finanziati
Unità di Misura
Fondo
Numero
FESR
Numero
Categoria di
Regione
Valore Target
(2023)
FESR
53
Fonte
Frequenza
rilevazione
Interventi di riduzione dei
consumi energetici
finanziati
Numero
FESR
Cfr anche il documento “Draft Template del Por” - Table 5 della Section 2.A.2.5 (pag. 15)
Risultato Atteso/Obiettivo Specifico a cui si riferisce la scheda
4.2 Riduzione dei consumi energetici e delle emissioni nelle imprese e integrazione di fonti
rinnovabili
Indicare in sintesi, ma in o o co pleto, i abbiso ni ’intervento regionale allo scopo di conseguire
lo Ra a cui si riferisce la scheda.
L’OS rispon e all’esi en a di riduzione dei consumi di energia da fonti non rinnovabili delle
i prese re ionali. Tale biso no risulta tanto più e i ente se si consi era che nell’a bito
della programmazione comunitaria regionale 2007-13 non sono stati attivati strumenti
specifici per le imprese per far fronte alla contrazione dei consumi energetici.
Motivazioni della scelta del Risultato atteso con riferimento a contesto, strategia regionale, Europa
2020 e/o altro (max 600 caratteri anche per punti)
Le analisi di contesto evidenziano un crescente fabbisogno da soddisfare in termini di
riduzione dei costi, e segnatamente quelli energetici, per le aziende regionali.
La necessità di intervenire in tale direzione è evidenziata nell’Accordo di Partenariato
Stato-UE, che recependo le indicazioni strategiche di Europa 2020, pone una
particolare attenzione alla problematiche dell’efficienza energetica e nella riduzione dei
consumi anche nell’ambito della struttura produttiva.
Indicare in sintesi, ma in modo completo, le criticità del settore di intervento regionale pertinente da
rimuovere allo scopo di conseguire lo R.A. a cui si riferisce la scheda.
Le criticità di intervento risiedono principalmente:
- nella mancanza di un Piano Energetico Ambientale Regionale aggiornato al nuovo
contesto, che potrebbe contribuire a definire con maggiore accuratezza gli ambiti
settoriali e tematici su cui intervenire;
- nei ritardi relativi alla definizione e al consolidamento di un quadro di sostegno pubblico
maggiormente efficiente;
- nella necessità di rafforzare il sistema di governance, gestione, monitoraggio e
valutazione degli interventi in materia di energia.
Realizzazioni e risultati che ci si aspetta di conseguire.
L’OS ha co e risultato atteso quello i ri urre i consumi energetici, e di conseguenza i costi
gestionali, da parte delle imprese calabresi, con effetti positivi anche nel contenimento delle
e issioni annose per l’a biente.
Cfr box nelle pagine 9 e 10 della Section 2.A.1 del documento “Draft Template del Por”.
54
Suggerimenti per indicatori di risultato (I.R.) per ciascun Obiettivo Specifico/Risultato Atteso
OS
4.2
Indicatore
- Consumi finali di energia per
settore per industria, trasporti,
edilizia civile di cui PA.
Unità di
Valore
Anno
Misura
baseline
Baseline
GWh
Valore
Target 2023
Fonte
dati
Frequenza
rilevazione
ENEAIstat
Descrizione delle azioni scelte per il conseguimento del RA (Da ripetere per ogni azione)
Riportare la denominazione e una breve descrizione dell’Azione anche con esempi di interventi; specificare i gruppi target,
i beneficiari e i territori in cui attuare l’Azione stessa
Azione 4.2.1 Incentivi finalizzati alla riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di
gas climalteranti delle imprese e delle aree produttive.
Descrizione
L’A ione pre e e il soste no a li inter enti i riduzione dei consumi energetici e delle
emissioni di gas climalteranti delle imprese e delle aree produttive compresa la sostituzione
di dispositivi a bassa efficienza e l'installazione di impianti di produzione di energia da fonte
rinnovabile per l'autoconsumo, dando priorità alle tecnologie ad alta efficienza.
Esempi di intervento
- Inter enti i e icienta ento ener etico e li e i ici ri uar anti l’in olucro (reali a ione
di cappotti termici, sostituzione infissi, eliminazione dei ponti termici, schermi solari,
ecc.); gli impianti di riscaldamento e/o climatizzazione (sostituzione di caldaie, impianti
solari ter ici, i pianti i solar coolin ; po pe i calore basate sull’utili o i son e
eoter iche, ecc.); i ispositi i i illu ina ione attra erso l’impiego preponderante di
dispositivi led;
- Interventi di installazione di sistemi di produzione di energia da fonte rinnovabile (solare
termico, solar cooling, geotermia, mini/microeolico, fotovoltaico, ecc.) ad alta efficienza
energetica, compresi gli impianti i co enera ione e tri enera ione e l’istalla ione i
dispositivi di energia prodotta direttamente presso le utenze;
- Interventi di installazione di sistemi intelligenti di telecontrollo, regolazione e gestione e
di monitoraggio e ottimizzazione dei consumi energetici (smart buildings).
Beneficiari
Amministrazione regionale, Enti pubblici, Soggetti gestori di aree produttive, Organismi in
house, Imprese singole o associate
Territori
Intero territorio regionale
Gruppi target
55
Imprese
Descrizione delle procedure e dei criteri per la selezione delle operazioni per OS/RA
Nella selezione delle operazioni, che avverrà attraverso avvisi pubblici, verrà data priorità
agli interventi che:
-
evidenziano connessioni dirette con la strategia di specializzazione intelligente;
promossi da network di imprese;
prevedono il coinvolgono di enti e amministrazioni pubbliche;
contribuiscono a ridurre le emissioni di gas a effetto serra (ai sensi del Reg. (UE) n.
215/2014 della Commissione).
Gli interventi ammissibili dovranno essere individuati, inoltre, in raccordo con quanto
previsto dal PON I&C, dal PON Città Metropolitane e dal PON Cultura.
Descrivere gli strumenti finanziari che si intendono utilizzare per la realizzazione delle Azioni
programmate (laddove applicabile).
Da verificare la possibilità di istituire specifici strumenti finanziari (fondi rotativi) per
l’ero a ione i utui e aran ie pubbliche a soste no e li inter enti pre isti, anche in
colle a ento con l’OT3
Cfr. pagina 14 della Section 2.A.2.3 del documento “Draft Template del Por”.
Identificare e descrivere i Grandi progetti, se applicabile.
Non applicabile
Cfr. pagina 14 della Section 2.A.2.4 del documento “Draft Template del Por”.
Suggerimenti per gli Indicatori di output (I.O.) o di realizzazione per il RA/OS di riferimento
ID
Indicatore
Progetti di riduzione dei
consumi energetici e delle
emissioni finanziati
Unità di Misura
Fondo
Numero
FESR
Categoria di
Regione
Valore Target
(2023)
Cfr anche il documento “Draft Template del Por” - Table 5 della Section 2.A.2.5 (pag. 15)
56
Fonte
Frequenza
rilevazione
Risultato Atteso/Obiettivo Specifico a cui si riferisce la scheda
4.3 Incremento della quota di fabbisogno energetico coperto da generazione distribuita
sviluppando e realizzando sistemi di distribuzione intelligenti
Indicare in sintesi, ma in o o co pleto, i abbiso ni ’intervento regionale allo scopo di conseguire
lo Ra a cui si riferisce la scheda.
L’OS rispon e all’esi en a i ammodernamento e efficientamento delle reti di distribuzione
che garantiscano, oltre al necessario potenziamento strutturale delle grandi dorsali di
trasmissione, che o r essere assicurato attra erso l’utili o elle risorse or inarie statali, la
compiuta implementazione delle tecnologie in grado di integrare in maniera efficiente il
comportamento e le azioni di tutti gli utenti collegati alla rete elettrica, in particolare per la
produzione distribuita di grandi quantità di elettricità in particolare da fonti di energia
rinnovabili e per la risposta alla domanda dei consumatori.
Motivazioni della scelta del Risultato atteso con riferimento a contesto, strategia regionale, Europa
2020 e/o altro (max 600 caratteri anche per punti)
L’Accordo di Partenariato Stato-UE, recependo le indicazioni strategiche di Europa
2020, pone una particolare attenzione alla problematiche dell’efficienza energetica e
nella riduzione dei consumi. Per il conseguimento di tali obiettivi è importante dotare la
regione di una rete di distribuzione efficiente e intelligente.
Indicare in sintesi, ma in modo completo, le criticità del settore di intervento regionale pertinente da
rimuovere allo scopo di conseguire lo R.A. a cui si riferisce la scheda.
Le criticità di intervento risiedono principalmente:
- nella mancanza di un Piano Energetico Ambientale Regionale aggiornato al nuovo
contesto, che potrebbe contribuire a definire con maggiore accuratezza gli ambiti
settoriali e tematici su cui intervenire;
- nei ritardi relativi alla definizione e al consolidamento di un quadro di incentivazione
maggiormente efficiente;
- nella necessità di rafforzare il sistema di governance, gestione, monitoraggio e
valutazione degli interventi in materia di energia.
Realizzazioni e risultati che ci si aspetta di conseguire.
L’OS ha co e risultato atteso quello i i liorare l’e icien a istributi a ell’ener ia
elettrica orientan o i consu i erso l’utili o i ener ia a onti rinno abili e incre entare il
57
numero di utenti collegati a reti di distribuzione intelligenti.
Cfr box nelle pagine 9 e 10 della Section 2.A.1 del documento “Draft Template del Por”.
Suggerimenti per indicatori di risultato (I.R.) per ciascun Obiettivo Specifico/Risultato Atteso
OS
4.3
4.3
Indicatore
Unità di
Valore
Anno
Misura
baseline
Baseline
Consumi di energia elettrica
GWh
coperti da fonti rinnovabili.
n. 33 Numero di utenti di energia
N. utenti
addizionali collegati a reti
intelligenti (utenti)
Valore
Fonte dati
Target 2023
Frequenza
rilevazione
Terna-Istat
(Indicatore
comune)
Descrizione delle azioni scelte per il conseguimento del RA (Da ripetere per ogni azione)
Riportare la denominazione e una breve descrizione dell’Azione anche con esempi di interventi; specificare i gruppi target,
i beneficiari e i territori in cui attuare l’Azione stessa
Azione 4.3.1 Realizzazione di reti intelligenti di distribuzione dell’energia (smart grids) e di
stoccaggio.
Descrizione
L’A ione sostiene la reali a ione i reti intelli enti i istribu ione ell’ener ia (s art ri s)
e di interventi sulle reti di trasmissione strettamente complementari, l’introduzione di
apparati provvisti di sistemi di comunicazione digitale, misurazione intelligente e controllo e
monitoraggio come infrastruttura elle “citt ”, elle aree periurbane e elle “aree interne”.
Inoltre, supporta gli interventi per la realizzazione di sistemi intelligenti di stoccaggio
asserviti a reti intelligenti di distribuzione e a impianti di produzione da fonti di energia
rinnovabile (FER).
Gli interventi da finanziare dovranno essere individuati in stretto raccordo con il PON I&C.
Esempi di intervento
- Interventi per la realizzazione i reti intelli enti i istribu ione ell’ener ia (s art ri s)
e reti di trasmissione strettamente complementari
- Inter enti per l’introduzione di apparati provvisti di sistemi di comunicazione digitale,
misurazione intelligente e controllo e monitoraggio.
- Interventi per la realizzazione di sistemi intelligenti di stoccaggio asserviti a reti intelligenti
di distribuzione (smart grids) e a impianti di produzione da FER.
Beneficiari
Amministrazione regionale, Enti pubblici, Organismi in house, Società distribuzione
energia elettrica, Imprese singole o associate.
58
Territori
Intero territorio regionale
Gruppi target
Imprese
Descrizione delle procedure e dei criteri per la selezione delle operazioni per OS/RA
Nella selezione delle operazioni verrà data priorità agli interventi che:
-
prevedono un incremento di utenti collegati a reti intelligenti;
accrescono l’e icien a ella rete i distribuzione;
privilegiano la distribuzione di energia elettrica da fonti rinnovabili
contribuiscono a ridurre le emissioni di gas a effetto serra (ai sensi del Reg. (UE) n.
215/2014 della Commissione).
Gli interventi ammissibili dovranno essere individuati, inoltre, in raccordo con quanto
previsto dal PON I&C.
Descrivere gli strumenti finanziari che si intendono utilizzare per la realizzazione delle Azioni
programmate (laddove applicabile).
Non applicabile
Cfr. pagina 14 della Section 2.A.2.3 del documento “Draft Template del Por”.
Identificare e descrivere i Grandi progetti, se applicabile.
Non applicabile
Cfr. pagina 14 della Section 2.A.2.4 del documento “Draft Template del Por”.
Suggerimenti per gli Indicatori di output (I.O.) o di realizzazione per il RA/OS di riferimento
ID
Indicatore
Unità di Misura
Fondo
Reti intelligenti realizzate
Numero
FESR
Sistemi di stoccaggio
collegati a reti smart grids
realizzati
Numero
FESR
Categoria di
Regione
Valore Target
(2023)
Cfr anche il documento “Draft Template del Por” - Table 5 della Section 2.A.2.5 (pag. 15)
59
Fonte
Frequenza
rilevazione
Risultato Atteso/Obiettivo Specifico a cui si riferisce la scheda
4.6 Aumentare la mobilità sostenibile nelle aree urbane
Indicare in sintesi, ma in o o co pleto, i abbiso ni ’intervento regionale allo scopo di conseguire
lo Ra a cui si riferisce la scheda.
L’OS rispon e all’esi en a i i liorare la qualit ella ita nelle aree urbane, attra erso la
riduzione del congestionamento el tra ico e il conteni ento ell’inquina ento acustico e
at os erico e l’incre ento ella qualit e ell’e icien a elle strutture e ei ser i i i
mobilità.
Motivazioni della scelta del Risultato atteso con riferimento a contesto, strategia regionale, Europa
2020 e/o altro (max 600 caratteri anche per punti)
La strategia Europa 2020 mette in evidenza il ruolo cruciale svolto dai centri urbani
quali motori per lo sviluppo sociale ed economico. Tuttavia, le città soprattutto quelle
medie si trovano ad affrontare una serie di problemi legati alla congestione generata
dai veicoli, all’inquinamento atmosferico e acustico, all’occupazione del suolo; ciò si
traduce da una parte in elevati costi operativi per le amministrazioni e per i gestori dei
servizi di mobilità e, dall’altra, in un decadimento della qualità e della quantità dei
servizi di mobilità per l’utenza. Tale situazione riguarda anche le città calabresi che
evidenziano un significativo fabbisogno di investimenti nell’implementazione di servizi
di trasporto pubblico sempre più efficaci ed ecocompatibili. Diventa prioritario,
pertanto, incidere in maniera significativa sulla mobilità sostenibile delle aree urbane
che appaiono più deficitarie dal punto di vista dell’infrastrutturazione e dell’efficiente
gestione dei servizi di mobilità tradizionali e/o più innovativi.
Indicare in sintesi, ma in modo completo, le criticità del settore di intervento regionale pertinente da
rimuovere allo scopo di conseguire lo R.A. a cui si riferisce la scheda.
Le criticità di intervento risiedono principalmente:
- nella mancanza di un Piano Energetico Ambientale Regionale aggiornato al nuovo
contesto, che potrebbe contribuire a definire con maggiore accuratezza gli ambiti
settoriali e tematici su cui intervenire;
- nei ritardi relativi alla definizione e al consolidamento di un quadro di sostegno finanziario
maggiormente efficiente;
- nella necessità di rafforzare il sistema di governance, gestione, monitoraggio e
valutazione degli interventi in materia di energia.
Realizzazioni e risultati che ci si aspetta di conseguire.
L’OS ha co e risultato atteso quello i accrescere la quota delle persone che per spostarsi
nelle aree urbane e nelle città capoluogo utilizzano il trasporto pubblico locale, riducendo
pertanto il nu ero ei oto eicoli e auto eicoli circolanti e l’inquina ento acustico e
atmosferico.
60
Cfr box nelle pagine 9 e 10 della Section 2.A.1 del documento “Draft Template del Por”.
Suggerimenti per indicatori di risultato (I.R.) per ciascun Obiettivo Specifico/Risultato Atteso
OS
Indicatore
Unità di
Valore
Anno
Misura
baseline
Baseline
Utilizzo di mezzi pubblici.
n. utenti
Passeggeri trasportati dal TPL
nei comuni capoluogo di
provincia per abitante
Passeggeri
del TPL
per
abitante
Valore
Target
2023
Fonte dati
Frequenza
rilevazione
Fonte: Istat,
Indagine
multiscopo
Fonte: Istat
Descrizione delle azioni scelte per il conseguimento del RA (Da ripetere per ogni azione)
Riportare la denominazione e una breve descrizione dell’Azione anche con esempi di interventi; specificare i gruppi target,
i beneficiari e i territori in cui attuare l’Azione stessa
Azione 4.6.1 Realizzazione di infrastrutture e nodi di interscambio finalizzati all’incremento
della mobilità collettiva e relativi sistemi di trasporto
Descrizione
L’A ione contribuisce all’au ento ella obilit sostenibile sostenendo la realizzazione di
siste i ulti o ali i trasporto atti a pro uo ere l’utili o ei e i i trasporto pubblico
locale da parte dei pendolari e degli abitanti dei centri urbani e convogliare il trasporto
privato su quello pubblico attraverso la messa a punto di apposite misure che ne agevolino
l’accesso e la sosta (parche i per auto, ciclo otori e biciclette; percorsi e attraversamenti
idonei e facilmente riconoscibili/percepibili).
Esempi di intervento
- Realizzazione di Centri/hub di mobilità nei principali snodi urbani della regione ad alta
pendolarizzazione attraverso il potenziamento o la riqualificazione dei centri viaggiatori
delle stazioni ferroviarie.
- Realizzazione di parcheggi/box, servizi di noleggio e di centri per la ricarica di mezzi a
basso i patto a bientale nell’a bito ei Centri i obilit .
- Realizzazione di parcheggi di interscambio, bike/car-sharin nell’a bito dei Centri di
mobilità.
- Realizzazione di centri di informazione multimediale con erogazione di informazioni in
tempo reale (Infopoint) nei Centri di mobilità.
61
Beneficiari
Amministrazione regionale, Enti pubblici, Organismi in house, Imprese singole o associate,
Associazioni non profit
Territori
Aree urbane
Gruppi target
Enti pubblici, Imprese, Cittadinanza, Turisti
Azione 4.6.2 Interventi di mobilità sostenibile urbana incentivando l’utilizzo di sistemi di
trasporto a basso impatto ambientale, il completamento, l’attrezzaggio del sistema e il
rinnovamento delle flotte
Da verificare con Asse Città
Azione 4.6.3 Sistemi infrastrutturali e tecnologici di gestione del traffico e per
l'integrazione tariffaria
Descrizione
L’A ione è inali ata migliorare l’o erta e la estione el trasporto pubblico locale,
attra erso la pro etta ione, l’i ple enta ione e la rui ione i siste i in or ati i
intelligenti che consentano di rispondere alle esigenze conoscitive degli utenti e dei gestori.
Inoltre, è diretta ad elevare i livelli di qualità del servizio offerto in tema di TPL, non solo
ra ionali an o il settore (es: a plian o, inte ran o e coor inan o l’o erta i trasporto
erogata da diversi concessionari), ma anche predisponendo pacchetti combinati di misure
orientati alla sostenibilità e alla trasparenza (es. essa in rete i tutta l’in or a ione
all’uten a).
Esempi di intervento
- Interventi per l’installa ione di software per la gestione dei centri di infomobilità per la
creazione di una piattaforma che integri le diverse fonti informative in grado di divulgare
le informazioni a utilizzatori e utenti finali;
- Inter enti per l’installa ione di apparecchiature informative (infomonitor, monitor e
totem per il trasporto pubblico locale) e di distributori automatici per ticket;
- Inter enti per l’i ple enta ione i un siste a ina ico i informazione TPL con
monitoraggio in tempo reale della localizzazione dei vettori.
- Implementazione sui mezzi pubblici di trasporto di un sistema il sistema di monitoraggio
del veicolo (es. stato dei componenti meccanici, consumi, sicurezza, ecc.)
- Interventi per la realizzazione di sistemi per la diffusione al pubblico (anche attraverso
62
Apps per mobile) delle informazioni circa le linee urbane, i tempi di attesa, eventuali
criticità e perturbazioni atmosferiche.
Beneficiari
Amministrazione regionale, Enti pubblici, Organismi in house, Imprese singole o associate,
Associazioni non profit
Territori
Aree urbane
Gruppi target
Enti pubblici, Imprese, Cittadinanza, Turisti
Azione 4.6.3 Sistemi infrastrutturali e tecnologici di gestione del traffico e per
l'integrazione tariffaria attraverso la realizzazione di sistemi di pagamento interoperabili
(quali ad esempio, bigliettazione elettronica, infomobilità, strumenti antielusione)
Da verificare con Asse Città
Azione 4.6.4 Sviluppo delle infrastrutture necessarie all’utilizzo del mezzo a basso impatto
ambientale anche attraverso iniziative di charginghub
Descrizione
L’A ione pro uo e inter enti inali ati a incrementare il livello di efficienza modale del
sistema di mobilità nelle aree urbane, sostenendo un complesso di interventi riferito al
sistema viario, alla disciplina del traffico, all’o erta i trasporto pubblico e di servizi volti a
sostenere forme di mobilità alternativa (bike/carsharing, ma anche iniziative di charginghub)
che renda economicamente e funzionalmente con eniente l’a o ione i stili i obilit
sempre più compatibili sotto il profilo ambientale.
Esempi di intervento
- Interventi per la creazione di una rete di centri di ricarica finalizzata a incrementare l’uso
di veicoli elettrici;
- Interventi per la realizzazione o il completamento di piste ciclabili con riferimento a
strumenti di pianificazione già predisposti dai comuni
- Interventi per la realizzazione di stazioni di noleggio (anche prevedendo forme di mobilità
condivisa – bike/car-sharing), di prima assistenza e di ricarica di mezzi a basso impatto
63
ambientale;
- Inter enti per l’installazione di stazioni per la gestione del noleggio e per il monitoraggio
dei flussi ciclabili.
Beneficiari
Amministrazione regionale, Enti pubblici, Organismi in house, Imprese singole o associate,
Associazioni non profit
Territori
Aree urbane
Gruppi target
Enti pubblici, Imprese, Cittadinanza, Turisti
Azione 4.6.5 Incentivi per l’adozione e la razionalizzazione di sistemi e infrastrutture di
distribuzione eco compatibile delle merci
Da verificare con Asse Città
Descrizione delle procedure e dei criteri per la selezione delle operazioni per OS/RA
Le operazioni saranno selezionate sulla base di procedure di evidenza pubblica o attraverso
la condivisione di piani di intervento proposti dalle amministrazioni locali con riferimento alle
priorità identificate nella programmazione di competenza.
Relativamente ai soggetti privati, si procederà ad emanare specifici avvisi pubblici per la
concessione dei aiuti.
Nella selezione delle operazioni verrà data priorità agli interventi predisposti
congiuntamente da più Amministrazioni comunali e/o soggetti pubblici e privati.
Descrivere gli strumenti finanziari che si intendono utilizzare per la realizzazione delle Azioni
programmate (laddove applicabile).
Da verificare
Cfr. pagina 14 della Section 2.A.2.3 del documento “Draft Template del Por”.
Identificare e descrivere i Grandi progetti, se applicabile.
64
Non applicabile
Cfr. pagina 14 della Section 2.A.2.4 del documento “Draft Template del Por”.
Suggerimenti per gli Indicatori di output (I.O.) o di realizzazione per il RA/OS di riferimento
ID
Indicatore
Interventi a supporto della mobilità
collettiva finanziati
Interventi di mobilità sostenibile
finanziati
Interventi per la realizzazione di
sistemi di pagamento interoperabili
Inter enti per l’utili o i e i a
basso impatto
Inter enti per l’a o ione i siste i
ecocompatibili delle merci
Unità di
Misura
Numero
Fondo
Numero
FESR
Numero
FESR
Numero
FESR
Numero
FESR
Categoria di
Regione
Valore
Target (2023)
FESR
Cfr anche il documento “Draft Template del Por” - Table 5 della Section 2.A.2.5 (pag. 15)
Eventuali commenti conclusivi
Data ________________
Firma
___________________
65
Fonte
Frequenza
rilevazione
Asse IV Ot 5 Promuovere l’adattamento al cambiamento
climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi
Scheda di rilevazione
delle indicazioni
dei Dipartimenti regionali
per la redazione del
PO Fesr 2014-2020
Dipartimento Regionale:
Presidenza – Protezione Civile
Diparti ento Re ionale n. 9 “LL.PP.” Settore 2
Autorità di Bacino della Regione Calabria
Obiettivo Tematico 5
Promuovere l'adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi
RA 5.1 – 5.2 – 5.3
66
Parte prima: le premesse rilevanti del settore [UNA SOLA VOLTA PER TUTTI I RISULTATI ATTESI
DELL’O.T.]
Aggiornamento dello stato attuale della programmazione del settore
Aggiornamento del paragrafo 4 del documento “Indirizzi per la definizione di un documento di orientamento strategico
alla programmazione operativa 2014-2020”
I litorali della Regione Calabria hanno uno sviluppo complessivo di circa 800 km. Il fenomeno
ell’erosione elle coste è particolar ente rile ante: in ase i re a ione el Piano Stralcio per
l’Assetto I ro eolo ico (PAI), l’Autorit i Bacino Re ionale (ABR) ha effettuato un confronto tra la
posi ione ella linea i ri a nell’anno 1954 e quella nel 1998 e ha sti ato un’erosione areale
co plessi a i circa 11 k q. L’e olu ione or olo ica elle spia e ha a uto, in più occasioni e in
molte località, conseguenze gravi, determinando non solo la perdita di arenili, ma anche danni a
strutture portuali e interramenti degli approdi, danneggiamenti di opere di difesa di diversa natura,
di lungomari di centri abitati, di rilevati ferroviari e stradali, di attrezzature turistiche e balneari, di
manufatti e reti di servizio, nonché di edifici pubblici e privati.
Il PAI Calabria, approvato con Delibera del Consiglio Regionale n. 115 del 28 dicembre 2001, ha
perimetrato e classificato i tratti di costa in avanzamento o in erosione e le aree a rischio erosione
costiera in tre livelli, da R1 a R3 (rischio elevato).
Oltre al PAI, è stata e ettuata nel 2003, a parte ell’ABR, a se uito i stu i etta liati sulle aree a
a iore criticit , un’ulteriore classi ica ione ei tratti di litorale sulla base della definizione di un
in ice i criticit per ciascuna unit isio ra ica che ri lette: l’e olu ione elle spia e nel perio o più
recente, la ulnerabilit ella spia ia stessa e elle aree a terra, la natura e l’entit ei fenomeni di
deficit dei sedimenti e dei fattori di rischio già individuati nel PAI. Da tale analisi sono risultati n. 43
tratti di costa a maggiore criticità, per una lunghezza complessiva di circa 400 km, pari cioè a circa il
50% delle coste calabresi.
Per quanto riguarda la programmazione di interventi strutturali per la difesa e salvaguardia delle
coste si citano i piani realizzati utilizzando i fondi messi a disposizione dalla Legge 331/2001, i fondi
comunitari del P.O.R. Calabria 2000/2006 – Asse I “Risorse Naturali” – Misura 1.4 “Siste i Inse iati i”
e quelli stanziati dalla Legge Regionale n. 13 del 17 agosto 2005 - “inter enti pilota”.
La Giunta Re ionale con Delibera ione n. 1158 el 27 Dice bre 2005, in esecu ione ell’art. 10 ella
Legge Regionale n. 13 2005, ha a i ato all’ABR, il co pito ella re a ione el “Piano di gestione
integrata delle coste”.
Con l’attua ione ell’Accor o i Pro ra
a (APQ) Di esa el Suolo – Erosione delle Coste, stipulato il
29 settembre 2006 tra la Regione Calabria, il Ministero dello Sviluppo Economico ed il Ministero
ell’A biente e ella Tutela el Territorio e el Mare, i i porto co plessi o pari a M€ 45, sono
stati programmati e realizzati dalle Amministrazioni Comunali, sotto la regia del Dipartimento LL.PP.,
n. 47 interventi lungo i litorali a maggiore rischio di erosione (classificati R3 nel Piano Stralcio per
l’Assetto I ro eolo ico).
In coeren a con l’obietti o 5, sono stati s iluppati i contenuti ell’Asse III el POR Calabria FESR 20072013, con l’attua ione ella Linea i Inter ento 3.2.2.3, “Azioni per la messa in sicurezza delle aree a
rischio erosione costiera e per il ripascimento e la ricostituzione delle spiagge”.
Nel 2013, l’ABR, con lo scopo i superare le proble atiche le ate all’eccessi a ra mentazione dei
finanziamenti e alla realizzazione di opere con effetti limitati a scala locale, in collaborazione con il
Diparti ento La ori Pubblici, le Pro ince e l’U icio el Genio Ci ile alle Opere Maritti e, enti che si
67
occupano specificatamente delle proble atiche i i esa elle aree costiere, ha a iato un’a ione
con iunta, inali ata all’in i i ua ione elle principali criticit esistenti sulla base i ati scienti ici e
alla pre isposi ione el “Master Plan degli interventi di mitigazione del rischio di erosione costiera in
Calabria”, a reali are nelle n. 21 acro-aree i analisi in cui è stato su i iso l’intero territorio
costiero calabrese.
Il su etto Master Plan è uno stru ento ina ico che ha l’obietti o i esa inare lo stato ei
fenomeni in atto lungo le coste calabresi e di indicare, in prima analisi, gli interventi prioritari per la
messa in salvaguardia delle infrastrutture e delle strutture maggiormente esposte a rischio e, a
medio-lungo termine, la programmazione integrata attraverso una strategia condivisa, improntata
alla tutela e alla conser a ione el territorio e all’e etti o riequilibrio el trasporto soli o litoraneo.
Dalle analisi realizzate ai fini della redazione del Master Plan emerge un aggravamento delle
situazioni già riconosciute orte ente critiche e l’instaurarsi i nuo i eno eni i erosione in aree
litoranee precedentemente esenti da tali fenomenologie.
Il nuo o qua ro ornito all’analisi ella situa ione i atto, ei risultati ottenuti a se uito ella
realizzazione degli interventi strutturali e degli studi precedenti, ha consentito di individuare una
prima stima attendibile del fabbisogno complessivo necessario per la messa in sicurezza dei tratti a
maggior rischio di erosione costiera, in termini di interventi strutturali e dal punto di vista delle
risorse finanziarie necessarie, specificando le strategie attuative in termini sia generali che locali. È
stato, pertanto, possibile e inire l’estensione elle aree i rischio associan o a ciascuna i esse un
grado di criticità e di priorità di intervento.
In ata 5 ar o 2013 è stato stipulato l’Accor o i Pro ra
a Qua ro (APQ) ra or ato “Di esa el
Suolo e Erosione elle Coste” tra la Re ione Calabria, il Ministero ello S iluppo Econo ico e il
Ministero ell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, a valere sui fondi di cui alla Delibera
CIPE n. 87 el 3 a osto 2012 “Fon o per lo S iluppo e la Coesione (FSC) - Programmazione Regionale
delle residue risorse del FSC a favore del settore ambiente per la manutenzione straordinaria del
territorio” e sulle risorse resi ue el POR Calabria FESR 2007 2013 - Linea di Intervento 3.2.2.3,
“Azioni per la messa in sicurezza delle aree a rischio erosione costiera e per il ripascimento e la
ricostituzione delle spiagge”.
La Regione Calabria è caratterizzata da un numero elevato di eventi alluvionali, franosi e di erosione
costiera. In tutti i comuni calabresi sono presenti aree a rischio frane e idraulico elevato e molto
elevato che interessano centri abitati, aree produttive, viabilità, infrastrutture di rete. Molti litorali
presentano una stimata erosione areale complessiva di diverse decine di kmq negli ultimi 50 anni.
Precipitazioni, sempre più intense e frequenti per i cambiamenti climatici in atto, un territorio che
ogni anno è reso più vulnerabile dal consumo di suolo e una politica di prevenzione e mitigazione del
rischio idrogeologico basata in prevalenza su interventi di difesa puntuali, spesso dettati dalla
necessità di intervenire tempestivamente per limitare i danni (interventi di somma urgenza) invece
che su un’a ione i pre en ione e anuten ione i usa su tutto il territorio sono le cause el
problema.
L’obietti o te atico si sinteti a nella necessit i a ottare i onei stru enti i piani ica ione e
misure di prevenzione del rischio idrogeologico attraverso una programmazione partecipata dei
diversi tipi di intervento ad alta compatibilità ambientale finalizzati a diminuire le condizioni di
rischio, alla rinaturalizzazione e riqualificazione paesistico-ambientale, alla cura e tutela del
paesa io, ell’uso el suolo, e li a bienti naturali e ella bio i ersit , alla tutela e estione elle
acque.
68
Il dipartimento nazionale di Protezione Civile ha avviato un importante programma nazionale di
riduzione del rischio sismico attraverso diverse azioni, in particolare studi di microzonazione sismica
del territorio, interventi strutturali su edifici strategici ed edifici privati.
La Calabria, essendo tra le regioni a più elevato rischio del paese è destinataria di importanti risorse
del programma nazionale, tuttavia esse non sono sufficienti.
Con i fondi della programmazione comunitaria 2020 ci si propone dunque di sostenere ed integrare il
programma nazionale al fine di raggiungere un maggior livello di mitigazione del rischio sismico sul
territorio regionale.
Per quanto riguarda le competenze in materia di Protezione civile, con Delibera di Giunta Regionale
n. 172 el 29.03.2007 “Appro a ione Diretti a Re ionale per l’allerta ento per il rischio
idrogeologico ai sensi della Direttiva del Presidente del Consiglio ei Ministri 27.02.2004 e s. .i.” la
Regione Calabria ha istituito il Sistema di Allertamento regionale per il Rischio idrogeologico e
idraulico in Calabria ai fini di Protezione Civile, predisposto ai sensi del D.Lgvo 112/98, della legge n.
401/2001, della Legge regionale n. 4/1997 e della sopra citata Direttiva del Presidente del Consiglio
dei Ministri 27 febbraio 2004 e s.m.i..
I compiti previsti dalla Direttiva del Presidente del Consiglio del 27 febbraio 2004 e dalla Direttiva sul
Sistema di allertamento per il rischio idrogeologico ed idraulico in Calabria sono svolti dal Centro
Funzionale Multirischi (CFM) della Regione Calabria (Centro Funzionale di cui alla L.n.100/2012
“Rior ino ella Prote ione Ci ile italiana” ). Tale centro è una struttura dell'Agenzia Regionale per la
Protezione dell'Ambiente (ARPACAL).
Nell’Asse III del POR Calabria 2007-2013 si registrano una serie di azioni sia in corso che concluse
coerenti con l’obietti o 5, e in particolare: 3.2.3.1 A ioni per potenziare il Sistema Regionale di
Previsione e Prevenzione dei Rischi; 3.5.2.1- Azioni per completare e potenziare i sistemi di
onitora io e conoscen a ello stato ell’a biente .
Il centro, nato per la diffusione di messaggi di allertamento per il rischio idrogeologico si è
speciali ato anche per l’elabora ione i in or a ioni relati e a altri rischi naturali quale il rischio
siccità e desertificazione ed alla gestione del rischio incendi boschivi.
Per quanto riguarda il RISCHIO SICCITA’ è stata implementata sul sito istituzionale del CFM la sezione
“Osser atorio Siccit ” , a iornato o ni 30 iorni con appe i sintesi e i con ronto con le e ie
storiche, Rapporto ensile sullo stato i siccit nonché, nell’a bito ella carto ra ia te atica
relativa alla caratterizzazione climatica della Calabria, la mappatura delle aree sensibili alla
desertificazione. Le azioni descritte, concluse utilizzando risorse provenienti da programmi
INTERREG, sono coerenti con l’OT n.5.
Per quanto riguarda il rischio INCENDI BOSCHIVI si è conclusa un’a ione coerente con l’obietti o 5,
ed in particolare: Asse III del POR Calabria 2007-2013 3.2.3.1- Azioni per potenziare il Sistema
Re ionale i Pre isione e Pre en ione ei Rischi con la reali a ione i un “Siste a sperimentale di
pre en ione e onitora io incen i in aree boschi e ella Re ione Calabria”.
Articola ione ell’OT per settore, priorit e obietti i speci ici
[Istru ioni per l’incaricato ella raccolta: PRECOMPILARE e
ettere istru ioni]
OT Priorità di investimento
Risultato atteso
Azioni
5.a) sostenendo
OT investimenti riguardanti
5
l'adattamento al
cambiamento climatico,
5.1.1 Interventi di messa in sicurezza di
RA 5.1 Riduzione del rischio
aree a rischio di erosione costiera e per
idrogeologico e di erosione
il ripascimento e la ricostituzione delle
costiera
spiagge
69
OT Priorità di investimento
Risultato atteso
Azioni
compresi gli approcci
basati sugli ecosistemi;
5.1.3 Interventi di manutenzione del
territorio, prevenzione del rischio
idrogeologico e rinaturazione dei corsi
d’acqua attraverso la riqualificazione
5.b) promuovendo
idromorfologica ed ecologica volta a
investimenti destinati a far
incrementare la biodiversità
fronte a rischi specifici,
5.1.4 -Integrazione e sviluppo di sistemi
garantendo la resilienza
di prevenzione e gestione
alle catastrofi e
dell’emergenza, anche attraverso
sviluppando sistemi di
meccanismi e reti digitali interoperabili di
gestione delle catastrofi;
allerta precoce
5.2.1 - Interventi volti a migliorare la
RA 5.2 Riduzione del rischio
…
gestione delle risorse idriche, compresa
di desertificazione
la gestione dei fertilizzanti e dei pesticidi
5.3.1 -Integrazione e sviluppo di sistemi
di prevenzione, anche attraverso reti
digitali interoperabili di coordinamento
operativo precoce
5.b) promuovendo
5.3.2 - Interventi di messa in sicurezza
investimenti destinati a far
sismica degli edifici strategici e rilevanti
fronte a rischi specifici,
RA 5.3 Riduzione del rischio pubblici/privati ubicati nelle aree
garantendo la resilienza
maggiormente a rischio
incendi e il rischio sismico
alle catastrofi e
5.3.3 – Recupero e allestimento degli
sviluppando sistemi di
edifici pubblici strategici destinati ai
gestione delle catastrofi;
Centri Funzionali e operativi.
5.3.4 - Interventi di micro zonazione
sismica e sviluppo di sistemi di
prevenzione
Motivare brevemente la scelta di Priorità, obiettivi e azioni (max 600 caratteri)
L’A atta ento a li e etti pro otti al ca bia ento cli atico rientra tra le principali
strate iche pro osse all’Unione Europea. Occorre:
irettrici
1. elaborare misure e progetti per proteggere, ripristinare e rigenerare le aree costiere e marine,
migliorare la gestione della proliferazione urbana;
2. aumentare il grado di resistenza delle infrastrutture e dei servizi rispetto a fenomeni meteorologici
estremi e ad altri rischi naturali e dagli impatti negativi dei cambiamenti climatici, in particolare nelle
aree urbane e nelle zone ad alta concentrazione di attività e di imprese;
3. a orire approcci inno ati i,
ulti isciplinari e i prontati al rispetto ell’ecosiste a.
Creare una cultura di prevenzione, diffusa a vari livelli, i perniata sull’in i i ua ione elle con i ioni
i rischio e sull’a o ione i inter enti a co patibilit a bientale inali ati al onitora io, controllo e
ri u ione ell’i patto e li e enti, atti an o tutti li enti co petenti e raccor an o le a ioni che
riguardano non solo la difesa del suolo o la qualità delle acque ma anche la riqualificazione e
alori a ione elle aree urbane e extra urbane a erenti ai corsi ’acqua. Di usione ella cultura
della manutenzione ordinaria e cura del territorio come presidio territoriale. Pianificazione integrata a
scala di bacino per superare la visione settoriale e promuovere la partecipazione attiva dei portatori di
70
interesse.
Per quanto riguarda la Protezione civile evidenzia la necessità di:



Sostenere ed incentivare il programma di mitigazione del rischio sismico avviato Dipartimento
Nazionale di Protezione Civile;
Completare ed aggiornare il censimento degli edifici di interesse strategico presenti sul territorio
regionale e della loro vulnerabilità sismica, ai fini di una migliore pianificazione per la gestione
dell'emergenza e dell'ottimizzazione dell'impiego delle risorse pubbliche per interventi di
miglioramento/adeguamento degli edifici strategici;
Razionalizzare la conoscenza sulle alterazioni che lo scuotimento sismico può subire in superficie,
restituendo informazioni utili per la pianificazione del territorio, per la progettazione, per la
gestione dell'emergenza.
Il monitoraggio è un elemento essenziale di ogni strategia efficace di adattamento ed ha lo scopo di
se uire l’e olu ione ei ca bia enti cli atici e i i enti icare a priori le situa ioni critiche, ossia quelle
nelle quali gli effetti delle variazioni del clima rischiano di sovrapporsi a situazioni di spiccato
cambiamento idrologico causato a altri attori. Un’a e uata a ione i onitora io el territorio
deve necessariamente basarsi su una rete capillare di rilevamento meteo-idro-geologico e
areo ra ica. La isponibilit ell’enor e ole i ati così rile ati consentir i s iluppare DSS nei
settori dei rischi idrogeologici, siccità e desertificazione, incendi boschivi che moltiplicheranno
l’e icacia elle a ioni con obietti o i ra iun ere la totalit ella popola ione esposta ai pre etti
rischi.
Parte seconda: elementi per la scelta delle priorità di investimento, degli obiettivi
specifici/risultati attesi e degli indicatori [DA RIPETERE PER OGNI RISULTATO ATTESO]
Risultato Atteso/Obiettivo Specifico a cui si riferisce la scheda
RA 5.1-Riduzione del rischio idrogeologico e di erosione costiera
Indicare in sintesi, ma in o o co pleto, i abbiso ni ’intervento regionale allo scopo di conseguire
lo Ra a cui si riferisce la scheda.
L’obietti o enerale ella estione inte rata ella ascia costiera e e essere perse uito attra erso
un approccio inte rato e ulti isciplinare alla i esa ella costa all’erosione nonché alla
conservazione e alla valorizzazione degli habitat marino costieri ivi presenti.
Gli interventi devono mirare al riequilibrio sedimentario dei litorali e alla stabilizzazione della costa
alta, nel rispetto degli assetti naturali e della loro tendenza evolutiva, degli usi compatibili e dello
sviluppo sostenibile.
E’ necessario otarsi i uno stru ento conosciti o, nor ati o e tecnico – operativo attraverso il
quale sono fissati e conseguiti gli obiettivi a scala di unità fisiografica per la diminuzione del rischio da
71
eventi meteo marini lungo i tratti di costa bassa e di costa alta e delle criticità ambientali individuate.
Per quanto riguarda il settore dei Lavori pubblici è opportuno prevedere:
 Interventi di manutenzione, sia sul tronco fluviale che nelle aree di pertinenza fluviale fino ai
versanti del bacino sotteso, attraverso un uso sostenibile del territorio e con particolare
attenzione ai meccanismi naturali di assorbimento di carbonio
 Interventi di messa in sicurezza dei territori più esposti a rischio di frana, di alluvione e di erosione
costiera di bio-ingegneria a basso impatto ambientale;
 Interventi di bio-in e neria olti a preser are la un ionalit el suolo e pre enire l’erosione ei
versanti
 controllo ella qualit elle acque e ell’intero habitat;
 utilizzo e valorizzazione delle aree in adiacenze ai corsi ’acqua (parchi lu iali, percorsi
naturalistici);
 raccordo con altri progetti inerenti la difesa del suolo
Per la Protezione civile è necessario sostenenre:





anteni ento e poten ia ento, o e necessario, elle reti esistenti, con l’installa ione di
stazioni alla testata dei piccoli bacini, in grado di misurare tutte le variabili di interesse (i.e.
precipitazione liquida e solida, temperatura);
verifica della capacità delle stazioni esistenti di registrare correttamente eventi di precipita-zione
breve e intensa;
ali a ione e l’inte ra ione ei ra ar eteorolo ici con la rete eteorolo ica a terra;
Nell’a bito ella pre en ione e iti a ione el rischio e più in particolare ella estione el
rischio sostenibile assumono fondamentale importanza sistemi di allerta precoce affidabili e in
grado di raggiungere in maniera efficace la popolazione esposta al rischio. In questo con-testo
investimenti su tecnologie di monitoraggio, miglioramento della modellistica, ma so-prattutto
miglioramento della comunicazione al cittadino e della sua percezione del rischio, sono da
consi erarsi co e isure i a atta ento “non strutturali” nel contesto el ca -biamento
climatico tra le più efficaci almeno per quanto riguarda specifici rischi diffusi sul territorio italiano
(i.e. franamento superficiale, piene improvvise);
attività di ricerca scientifica finalizzate a predisporre:

eto i appropriati i enera ione i scenari plu iali che co pren ano (i) un’a e uata
rappresentazione stocastica dei campi di pioggia ad elevato controllo orografico e la sua rela ione con la escri ione eter inistica ei nubi ra i, (ii) un’a e uata rappresenta ione
e li e etti le ati alla par iali a ione ella copertura spa iale ell’e ento eteorico a loro
volta legati alla trasposizione spaziale del campo e al fattore di riduzione areale del tasso di
precipita ione, (iii) un’a e uata sensiti it ei ca pi i pio ia estre i alla or ante cli atica e (iv) un maggiore uso congiunto della modellistica climatica, regionalizzata alla scala di
bacino, e quella idrologico-idraulica al fine di effettuare, ex-ante, e li scenari “what-i ” per
valutare la risposta dei bacini idrografici a diversi scenari di precipitazione e, parallelamente,
di uso dei suoli (includendo anche gli impatti delle opere i “ i esa”);
 metodi appropriati di generazione di scenari di piena che comprendano (i) la rappresentazione della probabilità congiunta della portata al colmo e del volume di piena nelle sezioni
di misura (ii) la simulazione dinamica, integrata idrometeorologica, del bacino idrografico ad
alta risoluzione spazio-temporale con attenzione alle interazioni tra suolo, vegetazione ed
atmosfera, al manto nevoso e ai serbatoi di accumulazione idrica;
 sistemazione idraulica delle sezioni fluviali in prossimità di stazioni di misura teleidrometrica
anche al fine di migliorare il sistema di allertamento, attualmente basato solo sul superamento di soglie pluviometriche, introducendo modelli idrologici che tengono conto delle
misurazioni idrometriche.
72
 Potenziamento della rete ondametrica e mareografica regionale anche al fine di monitorare la
ina ica costiera in rela ione alla pro etta ione i opere i i esa all’erosione elle co-ste.
 Rispristino del presidio territoriale per il controllo del territorio da parte di tecnici ed opera-tori
esperti, in punti critici già individuati, attraverso attività di vigilanza non strumentale, di pronto
intervento idraulico e primi interventi urgenti
Motivazioni della scelta del Risultato atteso con riferimento a contesto, strategia regionale, Europa
2020 e/o altro (max 600 caratteri anche per punti)
Le politiche volte alla prevenzione e alla mitigazione dei rischi ambientali in generale e del rischio
idrogeologico nello specifico, di fatto già comprese nella programmazione dei fondi strutturali
comunitari 2014-2020, possono prevedere approcci e strumenti nuovi rispetto a quelli fino ad ora
sperimentati, modelli integrati e multidisciplinari di gestione e di supporto alle decisioni, in linea con la
Diretti a 2007 60 CE “Valuta ione e estione ei rischi i allu ioni”, recepita con DL s 49 2010,
secondo al quale i piani di gestione del rischio di alluvioni che devono includere le fasce costiere.
“Dopo anni i risorse irtuali e i inan ia enti ero ati sulla base i sche i e er en iali, occorre are
impulso ad investimenti veri, duraturi, di buona finan a a soprattutto i buona pre en ione”. Questa
dovrebbe essere la nuova politica in grado di superare quella puntuale emergenziale che ha
caratteri ato l’a ione i i esa el suolo ino a ora. La riquali ica ione lu iale, la anuten ione
ordinaria, il controllo e la tutela del territorio e dei fiumi, devono essere gli elementi privilegiati delle
nuove politiche di prevenzione, abbandonando la logica del ricorso a sole opere strutturali e di somma
urgenza e pensando – come richiesto dalle Direttive Europee - a un insieme di strumenti e misure che
puntino a ridurre il rischio assecondando maggiormente le dinamiche fluviali. Serve una scelta politica
orte e alternati a a quelle ino a ora a ottate, con inti che l’attua ione i tutto questo non solo
produrrà un beneficio in termini di sicurezza, ma anche un rilancio occupazionale ed economico dei
territori. Occorre attuare una nuova, alternativa e seria politica di mitigazione del rischio da frane e
allu ioni parten o all’applica ione elle iretti e europee 2000/60/CE sulla qualità delle acque e
2007/60/CE sulla prevenzione e riduzione del rischio alluvioni, partendo da una governance del
territorio che ragioni a scala di bacino.
Le politiche volte alla prevenzione e mitigazione dei rischi ambientali in generale e del rischio
idrogeologico nello specifico, di fatto già comprese nella programmazione dei fondi strutturali
comunitari 2014-2020, possono prevedere approcci e strumenti nuovi rispetto a quelli fino ad ora
sperimentati.
Per la Protezione Civile, la Diretti a re ionale per l’allerta ento per il rischio i ro eolo ico e i raulico
descrive per ogni comune del territorio calabrese i seguenti scenari di rischio:
1. erosione di suolo e smottamenti diffusi,
2. erosioni ’al eo,
3. esondazioni localizzate,
4. alluvioni.
Gli scenari di rischio attuali non tengono conto di potenziali cambiamenti climatici.
Non sono disponibili scenari di rischio per altre tipologie di rischi naturali (rischio sismico, siccità,
erosione costiera, ecc)
73
Indicare in sintesi, ma in modo completo, le criticità del settore di intervento regionale pertinente da
rimuovere allo scopo di conseguire lo R.A. a cui si riferisce la scheda.
Dal 2000 ad oggi, sono stati programmati e realizzati, con diverse fonti di finanziamento, numerosi
interventi di protezione dei litorali, individuati però per lo più a carattere puntuale e che non sempre
hanno generato effetti positivi estesi alle intere sub-unità fisiografiche; in alcuni casi essi si sono
rivelati poco efficaci e hanno rappresentato elementi di ulteriore disequilibrio e pertanto causa di
erosione.
La scarsità di risorse, a fronte di un fabbisogno molto elevato, impone non solo una migliore e più
appro on ita conoscen a ella pluralit i situa ioni i rischio a anche i ri e ere l’approccio alle
diverse problematiche connesse alle aree a rischio e conseguentemente conduce nella direzione di
una pianificazione più mirata ed efficace delle risorse.
Per tale ra ione è on a entale s iluppare un o ello che pre e a un’a ione unitaria e con i isa
delle attività riferite alla protezione della costa, nel quale possano confluire gli elementi e le criticità
più generali relative alla gestione integrata delle fasce costiere, in linea con le esperienze europee già
sviluppate in materia.
Per poter disporre di informazioni di dettaglio, utili allo sviluppo dei progetti e alla gestione delle
risorse, in collaborazione con il Centro funzionale multirischi – Arpacal (Regione Calabria) dovrà
essere avviato il Centro di Monitoraggio dei Litorali regionali e realizzato un relativo WEB-GIS, da
rendere pienamente compatibile con la direttiva comunitaria INSPIRE, e poter così condividere con
gli stakeholders, i cittadini e i partner europei i dati disponibili, da implementare con dataset e
strumenti concordati in sede di cooperazione.
Per i Lavori pubblici, si evidenzia:
 l’e icacia e li inter enti nel ca po ella pre en ione ei rischi a bientali è stata li itata
prevalentemente perché diretta a colmare le lacune della politica ordinaria in assenza di una
strategia generale;
 Le risorse del FESR 2007-2013 hanno consentito di attenuare alcune situazioni di rischio, ma le
stesse sono chiaramente insufficienti in considerazione della capillarità dell'estensione del rischio
sul territorio regionale. La scarsità di risorse, a fronte di un fabbisogno molto elevato, impone non
solo una migliore e più approfondita conoscenza della pluralità di rischi ma anche a rivedere il
modo con cui approcciarsi alle diverse problematiche connesse alle aree a rischio e
conseguentemente una pianificazione più mirata ed efficace delle risorse
 Mancata attuazione di azioni di monitoraggio e sorveglianza ossia rilevazione dei parametri fisici
dei processi in atto (che indicano lo stato del bacino e del suo equilibrio) dei corsi ’acqua,
mancata rilevazione dei principali elementi di criticità esistenti lungo il reticolo idrografico
regionale e mancata acquisizione dei relativi indicatori fisici e loro utilizzo per attività di
manutenzione del territorio, programmazione degli interventi di difesa dalle alluvioni e in
generale delle aree in dissesto nelle aree di pertinenza fluviale
Per la Protezione Civile
Criticità di carattere strumentale:
 La densità dei tele pluviometri si rivela insufficiente nei riguardi delle caratteristiche morfologiche
della regione e delle modalità del verificarsi dei fenomeni pluviometrici che, soprattutto nelle
stagioni di transizione, assumono una elevata variabilità spazio-temporale con fenomeni che si
presentano con forti intensità su aree limitate.
 Per una
i liore caratteri a ione el re i e i raulico ei corsi ’acqua necessita
74
l’i ple enta ione i ulteriori sta ioni tele i ro etriche che in olti casi co porteranno anche la
ri o ella ione i raulica el tronco i corso ’acqua con i onee opere i rauliche.
 Si e e rappresentare, altresì, l’insu icien a el solo i pianto ra ar-meteo di M.Pettinascura,
sull’altopiano Silano, a coprire l’intero territorio re ionale.
 Si riscontra la caren a i un’i onea rete on a etrica re ionale in te po reale ai ini ella
valutazione dei rischi in ambito marino costiero.
 Si riscontra la carenza di un efficace sistema di comunicazione al cittadino e della sua percezione
del rischio per quanto riguarda gli specifici rischi diffusi sul territorio regionale.
Criticità di carattere analitico-procedurale:
 Allo stato non è possibile appro on ire il te a ei poten iali ca bia enti cli atici nell’ottica i
tener conto del possibile futuro impatto nella valutazione dei rischi naturali connessi sia di tipo
idrogeologico che nei riguardi delle disponibilità idriche e degli incendi boschivi
 Non sono disponibili scenari di rischio per altre tipologie di rischi naturali (rischio sismico, siccità,
erosione costiera, ecc.)
Criticit
i piani ica ione e estione ell’e er en a:
 Assenza del presidio territoriale in punti critici già noti per il controllo capillare del territorio e per
ronte iare l’e er en a attra erso a ioni i pri o inter enti
Realizzazioni e risultati che ci si aspetta di conseguire.
- Mitigare il rischio di erosione costiera mediante la messa in sicurezza dei tratti a forte criticità;
- Aumentare la conoscenza del rischio per una programmazione ed un impiego più efficace delle
risorse;
- Mi liorare la piani ica ione ell’e er en a e otti i are l’utili o elle risorse.
Per i Lavori Pubblici
Considerate le condizioni del contesto regionale in materia di rischi ambientali, è evidente la
necessità di intensificare le azioni di riduzione dei suddetti rischi, con una forte sinergia tra politiche
di coesione e politiche e strumenti ordinari. La programmazione regionale perseguirà la riduzione del
rischio idrogeologico (frane e alluvioni) privilegiando non solo gli interventi puntuali di messa in
sicurezza dei territori più esposti ma favorendo costanti interventi di manutenzione del territorio e i
più complessi e articolati progetti integrati, da realizzare a scala di bacino (Contratti di fiume,
Contratti di foce, ecc.). Interventi di ingegneria naturalistica, misure agro-climatico ambientali e silvoambientali, pratiche di forestazione e gestione attiva contribuiranno sia alla difesa dai rischi, sia come
or e i a ricoltura sostenibile per l’a atta ento ai ca bia enti climatici in atto.
In continuit con l’atti it
i a iata nel ciclo i pro ra
a ione 2007-2013, la riduzione del rischio
75
di erosione costiera sarà perseguita attraverso interventi di messa in sicurezza dei territori più
esposti, individuati attraverso una pianificazione eseguita a scala di unità fisiografica; saranno inoltre
favoriti i processi di naturalizzazione delle aree costiere e in particolare delle foci dei fiumi. Per
contrastare il eno eno ell’erosione in aniera sostenibile si ar priorit all’atti it i ricerca i
ca e sotto arine e al riutili o el ateriale pro eniente al ripristino ell’o iciosit ei corsi
’acqua, per il ripasci ento e li arenili.
Per la Protezione civile
1- Integrazione e potenziamento del sistema di allertamento regionale per il rischio idrogeologico ed
idraulico: Allo stato la rete di monitoraggio delle stazioni meteorologiche in uso al Centro Funziona-le
risulta sottodimensionata rispetto alle modalità con la quale si verificano gli eventi pluviometrici
estre i, ancor a ior ente nell’ottica ei ca bia enti cli atici in atto, e è pertanto necessario
aumentare la densità delle stazioni di monitoraggio.
Inoltre a causa delle caratteristiche peculiari dei bacini calabresi è necessario effettuare un
potenziamento della rete di radiocomunicazione che comporti un contenimento dei tempi di
comunica-zione dei dati provenienti dalle stazioni entro i 10 minuti.
Miglioramento delle performances previsionali del sistema di allertamento realizzabili mediante:
- la generazione di ulteriori scenari di rischio connessi al verificarsi di eventi naturali che mettano in
conto l’a atta ento al ca bia ento cli atico, in i i ua ione i scenari uturi i ca bia ento climatico con esteso orizzonte temporale, revisione consequenziale degli scenari di rischio attuali;
- la realizzazione di DSS per la valutazione ed il now-casting con RADAR METEO dei campi di
precipitazione con integrazione delle misure effettuate al suolo dalla rete in telemisura idrometeorologica;
- sistemazioni idrauliche delle sezioni sede di teleidrometri per consentire la valutazione diretta del-le
portate transitanti nelle sezioni di misura fluviale onde adottare livelli di soglia idrometrici ai fini della
valutazione della criticità degli eventi e conseguente miglioramento della capacità di allerta-mento
precoce;
- realizzazione di sistemi di comunicazione ad alto contenuto di innovazione tecnologica (sito
uni icato re ionale per l’allerta ento per rischio i rolo ico e i raulico, piatta or a web per la
consultazione interattiva dei piani comunali di emergenza, utilizzo dei social network per la diffusione
del-le informazioni relative agli allertamenti) per conseguire il miglioramento della comunicazione al
cittadino e della sua percezione del rischio.
2- Integrazione e poten ia ento ella rete on a etrica e areo ra ica re ionale : L’obietti o è
finalizzato alla messa a regime di un sistema di monitoraggio dei parametri e delle condizioni meteoarine inte rato all’interno el siste a i allerta ento re ionale, con il molteplice scopo di
prevenire e prevedere le mareggiate lungo le coste esposte, disporre di una banca dati ai fini degli
studi di idraulica marittima e costiera, effettuare analisi e valutazioni di erosioni e ripascimenti,
progettare interventi costieri e alutare l’e icacia e li inter enti e ettuati.
3- Presidio Territoriale: Oltre al sistema di monitoraggio strumentale è necessario disporre, in punti
critici ovvero strategici, di operatori esperti che agiscono sul territorio in fasi differenti:
1) in fase ordinaria, effettuano un controllo capillare del territorio per identificare punti o aree di
maggiore interesse ai fini del rischio,
2) in fase di emergenza, comunicano informazioni utili agli organi competenti, sia preventivo che in
corso, dell’e olu ione e li e enti i raulici e i rolo ici.
76
Cfr box nelle pagine 9 e 10 della Section 2.A.1 del documento “Draft Template del Por”.
Suggerimenti per indicatori di risultato (I.R.) per ciascun Obiettivo Specifico/Risultato Atteso
OS
Indicatore
Unità di
Valore
Anno
Misura
baseline
Baseline
5.1.3 Eventi di piena nei bacini
successivi agli interventi
numero
/Eventi di piena nei bacini
precedenti agli eventi, a
parità
di
eventi
pluviometrici;
numero
n. punti critici rimossi /n.
punti critici rilevati;
Valore Target
2023
Fonte
dati
Frequenza
rilevazione
2014
n. di aziende messe in numero
sicurezza /n. di aziende
presenti in aree a rischio;
numero
Superfici,
abitazioni,
infrastrutture dei centri
abitati messi in sicurezza
o delocalizzate /superfici,
abitazioni, infrastrutture
dei centri abitati a rischio;
numero
superficie e/o estensione
lineare degli interventi di
bio-ingegneria/ superficie
e/o estensione lineare
degli interventi eseguiti
con metodiche correnti;
n. di aree riqualificate /n. numero
di aree degradate;
n. di interventi di numero
rinaturalizzazione
realizzati/n. di interventi
previsti;
n. di superamenti annui
degli
indicatori
ell’inquina ento
el Numero
fiume/n.
di
campionamenti annui
suerfici
recuperateper
realizzazione
strutture,
attività
ricreativosportive, attività culturali,
percorsi ciclabili, parchi
urbani e di quartiere/aree
a rischio e/o degradate
5.1.1 Riduzione dei tratti di costa Km spiaggia in 278
2013
250
ABR
Centro
77
- Annuale
OS
Indicatore
soggetti ad erosione
Unità di
Valore
Anno
Misura
baseline
Baseline
Valore Target
2023
forte erosione
Fonte
dati
Frequenza
rilevazione
funzionale
multirischi
ARPACal
5.1.1 % km di costa interessata %
dagli interventi di messa in
sicurezza
dal
rischio
erosione/coste interessate
da rilevanti fenomeni erosivi
11
2013
20
ABR
- Annuale
Centro
funzionale
multirischi
ARPACal
5
Densità areale
pluviometri
1/102 km2
2014
1/70 km2
CFMARPACal
annuale
5
Densità lineare media boe 1/km
ondametriche
1/400 km
2014
1/133 km
CFMARPACal
annuale
5
Riduzione
tempo
di min
acquisizione dati rete
idro-meteorologica
15 min
2014
<10 min
CFMARPACal
annuale
5
Numero di contatti alle n.accessi/anno 100.000
circa
informazioni allerte idrometeo
2013
>500000
CFMARPACal
media 1/km2
Descrizione delle azioni scelte per il conseguimento del RA (Da ripetere per ogni azione)
Riportare la denominazione e una breve descrizione dell’Azione anche con esempi di interventi; specificare i gruppi target,
i beneficiari e i territori in cui attuare l’Azione stessa
5.1.1 - Interventi di messa in sicurezza e per l’aumento della resilienza delle infrastrutture nei
territori più esposti a rischio idrogeologico e di erosione costiera
In continuit con l’atti it i a iata nel ciclo i pro ra
a ione 2007-2013, la riduzione del rischio
di erosione costiera sarà perseguita attraverso interventi di messa in sicurezza dei territori più
esposti, individuati attraverso strumenti una pianificazione eseguita a scala di unità fisiografica; in
particolare si prevede di realizzare opere per la protezione di centri abitati, delle infrastrutture
strategiche (assi di collegamento stradale e ferroviario), di aree di interesse naturalistico, turistico e
culturale e di interventi di ripascimento per la ricostituzione delle spiagge danneggiate o ridotte per
effetto delle mareggiate. Saranno, inoltre, favoriti i processi di naturalizzazione delle aree costiere a
rischio e in particolare elle oci ei iu i. Per contrastare il eno eno ell’erosione in aniera
sostenibile si ar priorit , per l’utili o ei ateriali, all’atti it i ricerca i ca e sotto arine e al
riutili o el ateriale pro eniente al ripristino ell’o iciosit
ei corsi ’acqua, ai ini el
ripascimento degli arenili.
Saranno a iate e sostenute le atti it pre iste alla “Carta elle Re ioni Europee per la pro o ione
di un quadro comune di azioni strategiche dirette alla protezione e sviluppo sostenibile delle aree
78
costiere el Me iterraneo”, eno inata “Carta i Bolo na 2012”, ocu ento pro ra
atico a cui la
Re ione Calabria ha a erito con Delibera ione i Giunta n. 411 ell’11 ice bre 2013, che prevede la
realizzazione di una rete di cooperazione tra le Regioni mediterranee europee. In particolare, verrà
costituito un osservatorio interregionale europeo per la difesa della costa mediterranea e saranno
sostenuti lo sviluppo di reti di monitoraggio comuni, la valutazione su larga scala del fenomeno
erosi o e l’elabora ione i una strate ia co une per a orire la resilien a ei siste i costieri ai
cambiamenti climatici.
SI prevedono inoltre interventi per barriere soffolte, pennelli, ripascimenti di arenili
Beneficiari: Amministrazione regionale, Soggetti pubblici
Territorio: litorale costiero calabrese in erosione
Gruppi di target: Residenti, turisti
5.1.3 - Interventi di manutenzione del territorio, prevenzione del rischio idrogeologico e
rinaturazione dei corsi d’acqua attraverso la riqualificazione idromorfologica ed ecologica volta a
incrementare la biodiversità;
Definizione di nuovi strumenti di pianificazione integrata e di gestione di politiche territoriali
multisettoriali, a scala di bacino idrografico, sub-bacino, tratto di fiume, ecc.) attraverso ad esempio i
Contratti di Fiume, di Foce, di Lago di Mare.
Esempi di interventi: Sistemazione e consolidamenti dei pendii ed interventi di regimazione e
sistemazione fluviale con tecniche di ingegneria naturalistica (viminate, palificate vive, briglie, soglie,
argini, ecc.)
Gruppi di target: aree fluviali e di pertinenza fluviale, montane e collinari, urbane e peri-urbane, di
piana alluvionale, di foce, ecc.
Beneficiari: Amministrazioni Provinciali e Comunali, Enti Pubblici e Privati, Associazioni, comunità,
ecc.
Territorio: Regione Calabria
5.1.4 - Integrazione e sviluppo di sistemi di prevenzione e gestione dell’emergenza, anche
attraverso meccanismi e reti digitali interoperabili di allerta precoce
1-Integrazione e potenziamento del sistema di allertamento regionale per il rischio idrogeologico ed
idraulico :
per conse uire un au ento ella ensit areale elle sta ioni plu io etriche, con l’obietti o i
portarla a circa 1 pluviometro ogni 70 km2 circa (che è stimato come parametro ottimale nel
rapporto costi di mantenimento della rete/miglioramento della definizione dei campi di
precipitazione a scala comunale) si prevede di integrare la rete esistente con ulteriori 60
telepluviometri con sensore inte rato i isura ell’intensit i pio ia. Inoltre si reali er un
i liora ento ell’in rastruttura i co unica ione ella rete, basata su siste a in ra io requen a
UHF, sia in termini di aumento di affidabilità in caso di malfunzionamenti di apparati isolati sia in
79
ter ini i i liora ento elle per or ances el pollin sui ati. L’inter ento consister nella
crea ione i una ter a sottorete sul territorio re ionale e l’i ple enta ione i una struttura a a lia
che ottimizzi ed assicuri i percorsi di raggiungimento di qualsiasi stazione in caso di avaria dei
ripetitori i rete, ulteriore obietti o è il conteni ento ei te pi i pollin ell’intera rete entro i 10
minuti rispetto agli attuali 15 minuti.
Si dovranno attivare apposite convenzioni con i Centri di Ricerca e le Università per:
- produrre i necessari studi per definire i nuovi scenari di rischio idrologico ed idraulico, a scala
co unale che ettano in conto l’a atta ento al ca bia ento cli atico, nonché l’in i i ua ione i
scenari futuri di cambiamento climatico con esteso orizzonte temporale e revisione consequenziale
degli scenari di rischio attuali.
Si dovrà realizzare un DSS per la valutazione ed il now-casting con RADAR METEO dei campi di
precipitazione con integrazione delle misure effettuate al suolo dalla rete in telemisura idroeteorolo ica che, unita ente all’inte ra ione elle proce ure i estione el siste a i
allerta ento, consentir un note ole incre ento ell’e icacia el siste a i allerta ento in ter ini
di definizione spazio-temporale degli eventi pluviometrici.
Dovranno essere progettate e realizzate le sistemazioni idrauliche delle sezioni sede di teleidrometri
per consentire la valutazione diretta delle portate transitanti nelle sezioni di misura fluviale
(definizione delle scale di deflusso) onde adottare livelli di soglia idrometrici ai fini della valutazione
della criticità degli eventi e conseguente miglioramento della capacità di allertamento precoce,
inoltre l’otteni ento i se ioni i raulica ente stabili consentir l’in i i ua ione i scale i e lusso
standardizzate che consentiranno di avere informazioni in continuo sulla disponibilità idrica dei
sistemi idrografici sottesi alla sezione di misura con possibilità di elaborare bilanci idrologici
estremamente attendibili ai fini della gestione della risorsa idrica.
L’inter ento consentir
i in i i uare eto i appropriati per un i lior uso con iunto ella
modellistica climatica, regionalizzata alla scala di bacino, e quella idrologico-idraulica al fine di
effettuare, ex-ante, e li scenari “what-i ” per alutare la risposta ei bacini i ro ra ici a i ersi
scenari di precipitazione.
2- Integrazione e potenziamento della rete ondametrica e mareografica regionale:
integrazione della rete ondametrica e mareografica in corso di realizzazione, costituita da n.2 boe
ondametriche, con ulteriori n.4 boe complete di correntometri e sensori meteo marini. I dati
dovranno essere integrati nel sistema di acquisizione esistente al fine di generare un data-base
completo di parametri idro-meteo-marini.
3- Presidio Territoriale:
Il presidio territoriale deve essere effettuato ottimizzando le risorse umane e tecniche disponibili
presso gli uffici pubblici e assicurando la presenza di tecnici ed operatori che effettuino sia il
monitoraggio che le manutenzioni necessarie. Per realizzare questo obiettivo è necessario un patto
tra il governo regionale e quelli locali per la manutenzione, messa in sicurezza ed il riassetto
idrogeologico del territorio, con una interazione costante tra gli amministratori, i gestori degli
interventi ed eventuali stakeholder.
Realizzazione di sistemi di comunicazione ad alto contenuto di innovazione tecnologica (sito unificato
re ionale per l’allerta ento per rischio i rolo ico e i raulico, piattaforma web per la consultazione
interattiva dei piani comunali di emergenza, applicazioni web per la comunicazione tra i tecnici del
presidio territoriale e gli organi competenti, utilizzo dei social network per la diffusione delle
80
informazioni relative agli allertamenti) per conseguire il miglioramento della comunicazione al
cittadino e della sua percezione del rischio.
I so etti bene iciari e li inter enti sono il Centro Fun ionale Multirischi ell’ARPACal e il Settore i
Protezione Civile ella Calabria, istitu ional enti eputati all’espleta ento elle co peten e.Il
tar et elle a ioni è l’intero siste a ella Prote ione Ci ile e ella i esa el suolo, i citta ini ella
regione Calabria intesi come base informata e partecipata del sistema comunale di protezione civile,
entre il territorio interessato alle a ioni è l’intera Re ione Calabria.
Descrizione delle procedure e dei criteri per la selezione delle operazioni per OS/RA
Saranno adottate le procedure previste nella vigente normativa nazionale sugli appalti pubblici di
servizi e forniture.
Gli interventi relati i all’erosione costiera dovranno essere gestiti a titolarità da parte del
Dipartimento LLPP e le procedure di selezione dei progetti da finanziare saranno in aderenza agli
stru enti i piani ica ione in i i uati, con particolare ri eri ento al “Master Plan e li inter enti i
iti a ione el rischio i erosione costiera in Calabria”, che in i i ua criticit e priorit i inter ento
a scala di dettaglio.
Possono essere individuati sistemi di incentivazione al co-finanziamento degli interventi strutturali, di
manutenzione e di monitoraggio da parte di soggetti privati.
Descrivere gli strumenti finanziari che si intendono utilizzare per la realizzazione delle Azioni
programmate (laddove applicabile).
N/A
Cfr. pagina 14 della Section 2.A.2.3 del documento “Draft Template del Por”.
Identificare e descrivere i Grandi progetti, se applicabile.
N/A
Cfr. pagina 14 della Section 2.A.2.4 del documento “Draft Template del Por”.
Suggerimenti per gli Indicatori di output (I.O.) o di realizzazione per il RA/OS di riferimento
ID
Indicatore
Unità
di
Fondo
Categoria di
Regione
Valore Target
(2023)
81
Fonte
Frequenza
rilevazione
Misura
1
n. interventi di messa in
sicurezza di aree a rischio di
erosione costiera e
ripascimento per la
ricostruzione delle spiagge
n.
FESR
15
Regione
annuale
Risultato Atteso/Obiettivo Specifico a cui si riferisce la scheda
RA 5.2-Riduzione del rischio di desertificazione
Indicare in sintesi, ma in o o co pleto, i abbiso ni ’intervento regionale allo scopo di conseguire
lo Ra a cui si riferisce la scheda.
Gli scenari di cambiamento climatico potranno da un lato accelerare i processi di desertificazione in
aree che attualmente risultano vulnerabili ai processi di forte ed irreversibile degradazione del
territorio, all’altro, a se uito i au entati e prolun ati eno eni siccitosi, potranno pro ocare nel
breve periodo una riduzione dei raccolti, dei pascoli, della produttività forestale, l’au ento
ell’abban ono elle terre e el rischio i incen i, entre nel lun o perio o potranno ettere in
luce l’ina e uate a e li attuali siste i i rici, o uta non solo a li iti strutturali elle opere e el
sistema idrico nel suo complesso, ma a problematiche gestionali della risorsa che accentuano la
vulnerabilità di un territorio agli effetti della siccità e quindi alla desertificazione.
La mitigazione del rischio di desertificazione e in generale degli effetti negativi sul suolo e sul
territorio degli scenari di cambiamento climatico, comunque, deve essere basata sulla conoscenza e
approfondita valutazione dello stato delle risorse idriche superficiali e sotterranee, in particolare
nelle zone più aride della Regione, dove la disponibilità di risorse idriche di buona qualità, mediante
infrastrutture adeguate di accumulo, trasferimento e distribuzione, ha infatti consentito di
i piantare colture i qualit all’interno i a pi pro ra
i i s iluppo pro ossi al secon o
dopoguerra ad oggi. In generale, comunque, il verificarsi di eventi siccitosi e gli scenari climatici con il
possibile aumento di probabilità e di durate dei periodi di deficit potranno mettere in luce
l’ina e uate a e li attuali siste i i rici, o uta non solo a li iti strutturali elle opere e del
sistema idrico nel suo complesso, ma a problematiche gestionali della risorsa che accentuano la
vulnerabilità di un territorio agli effetti della siccità e quindi alla desertificazione. La diffusione
ell’uso poi elle risorse i riche sotterrane ha portato il sovra-sfruttamento degli acquiferi a
con i ioni i irre ersibilit in alcune aree ella Re ione e a orito l’intrusione e la salini a ione ei
suoli causata all’irri a ione intensi a con acque a ele ato tenore i salinit . È e i ente che
l’in i i ua ione i a ioni i a atta ento olte a contenere la eserti ica ione, il e ra o el
territorio e la siccità sono interconnesse con quelle riguardanti le risorse idriche: in particolare il
degrado della qualità dei corpi idrici sotterranei è un tema cruciale da affrontare in maniera
intersettoriale.
Il Centro Fun ionale Multirischi utili an o risorse inan iarie esse a isposi ione nell’a bito ei
programmi INTERREG dei primi anni del 2000, ha realizzato delle attività di studio e di realizzazione di
ser i i on line sul te a el rischio siccit e eserti ica ione. Per quanto ri uar a il RISCHIO SICCITA’ E
82
DESERTIFICAZIONE è stata i ple entata sul sito istitu ionale el CFM la se ione “Osser atorio
Siccit ” , a iornato o ni 30 iorni con appe di sintesi e di confronto con le medie storiche,
Rapporto ensile sullo stato i siccit nonché, nell’a bito ella carto ra ia te atica relati a alla
caratterizzazione climatica della Calabria, la mappatura delle aree sensibili alla desertificazione.
E’ pertanto opportuno alori are le esperien e pre resse sopra escritte, la isponibilit ei ati
provenienti dalla rete di monitoraggio idro-meteorologico, i potenziamenti previsti con gli interventi
pro ra
ati nell’attuale POR, al fine di attivare misure di mitigazione del rischio siccità e
desertificazione di tipo non strutturale di cui la Calabria è, allo stato, carente quali:
1. Introduzione sistematica del minimo deflusso vitale (MDV) nei piani e nelle pratiche di gestione
considerando anche le variazioni attese per condizioni climatiche e deflussi;
2. Gestione ottimizzata dei livelli di laghi e bacini;
3. Sviluppo di sistemi di supporto alle decisioni (servizi di consulenza irrigua, sistemi early warning
per rischio siccità, alluvioni, frane, esondazioni, fitopatie e attacchi patogeni);
4. Monitorare gli indicatori ambientali di trasformazione confrontandoli con valori ottenuti per siti di
riferimento;
5. Migliorare i modelli per acque superficiali e sotterranee per ottenere stime più affidabili sulla
consistenza delle risorse;
6. Migliorare la comprensione dei fattori di controllo del clima e dei feedback del suolo;
7. Indagini ad alta risoluzione per individuare le zone più vulnerabili alle inondazioni e alla siccità.
8. Comunicazione
9. Raccogliere e disseminare le informazioni disponibili sul cambiamento climatico.
Motivazioni della scelta del Risultato atteso con riferimento a contesto, strategia regionale, Europa
2020 e/o altro (max 600 caratteri anche per punti)
L’utili o ei ati cli atici raccolti siste atica ente e in te po reale al Centro Fun ionale
costituisce una soli a base, a costo ero, per l’i ple enta ione i stru enti non strutturali per la
valutazione ed il monitoraggio del rischio siccità e desertificazione, in prosecuzione e completamento
elle atti it
i base i reali ate con altri pro etti co unitari. L’a atta ento ai ca bia enti
climatici, peraltro già osservati ne li stu i prece enti, ren e non più procrastinabile l’a o ione i
eto olo ie i supporto alla ecisione per l’otti i a ione elle risorse i riche in enerale e a uso
irriguo in particolare, attese le implicazioni a carattere trasversale di tipo socio-economico.
Indicare in sintesi, ma in modo completo, le criticità del settore di intervento regionale pertinente da
rimuovere allo scopo di conseguire lo R.A. a cui si riferisce la scheda.
1. Carenze di tipo strumentale finalizzate al monitoraggio della risorsa idrica.
2. Carenze di analisi di scenario connessa al rischio siccità e desertificazione.
Realizzazioni e risultati che ci si aspetta di conseguire.
83
L’a ione consentir la reali a ione i un webGIS in grado di perseguire i seguenti risultati:




possibilità di disporre di un metodo standardizzato per la stima delle curve di durata e di
portate critiche su tutto il territorio regionale, ed in particolare in bacini non strumentati per
cui non sono disponibili bacini analoghi con misure di portata osservata. La modellazione
delle curve di durata può basarsi sia su dati osservati che su scenari di cambiamento
climatico, tramite la definizione attraverso opportuni sistemi di modellazione (downscaling
dalla scala globale a quella sinottica fino a quella i bacino) ell’i patto i rolo ico el
cambiamento climatico.
possibilità di valutazione delle tendenze delle principali variabili meteo-idrologiche (es.
precipita ione, e lusso, eten ione in al a) sull’intero territorio re ionale. Lo stru ento
consente di evidenziare a livello regionale eventuali zone maggiormente vulnerabili al
cambiamento climatico dal punto di vista meteo-idrologico. La modellazione del bilancio
idrologico può basarsi sia su dati osservati che su scenari di cambiamento climatico tramite la
definizione, attraverso opportuni sistemi di modellazione e tecniche di downscaling,
ell’i patto i rolo ico el ca bia ento cli atico.
possibilit i aluta ione ell’e olu ione elle requen e e elle intensit i e enti siccitosi e
ell’i patto sul ciclo idrologico, soprattutto in termini di immagazzinamento della risorsa
i rica in al a, sull’intero territorio re ionale. Lo stru ento consente i e i en iare a li ello
regionale eventuali zone di maggiore criticità in termini di disponibilità di risorsa idrica,
consentendo di riorientare gli strumenti di pianificazione e gestione della stessa. La stima
degli indici può basarsi sia su dati osservati che su scenari di cambiamento climatico tramite
la definizione, attraverso opportuni sistemi di modellazione e tecniche di downscaling,
ell’i patto i rolo ico el ca bia ento cli atico.
possibilità di valutazione immediata del livello di allerta rispetto alla disponibilità di risorsa
idrica nelle reti servite dagli invasi (o sistemi di invasi) modellati. La modellazione della
gestione della risorsa idrica nei sistemi analizzati può basarsi sia su dati osservati che su
scenari di cambiamento climatico, tramite la definizione (attraverso opportuni sistemi di
o ella ione) ell’i patto i rolo ico el ca bia ento climatico, nonché su scenari di
variazione della domanda (es. richiesta per irrigazione o per produzione di energia
idroelettrica)
Inoltre saranno installate stazioni automatiche multiparametriche di rilevamento della qualità
ell’acqua nei principali in asi ella re ione che consentiranno i alutare l’inci en a ell’uso i
fertilizzanti e pesticidi derivanti dalle partiche agricole di questo territorio.
Cfr box nelle pagine 9 e 10 della Section 2.A.1 del documento “Draft Template del Por”.
Suggerimenti per indicatori di risultato (I.R.) per ciascun Obiettivo Specifico/Risultato Atteso
OS
Indicatore
Unità di
Valore
Anno
Misura
baseline
Baseline
Valore Target
2023
Fonte dati
Frequenza
rilevazione
5
Ettari di territorio HA
regionale coperto
all’inter ento
0,00
2014
1.500.000
CFMARPACal
annuale
5
Numero
0
2014
6
CFM-
Annuale
di n.
84
stazioni
qualità
acque laghi silani
ARPACal
Descrizione delle azioni scelte per il conseguimento del RA (Da ripetere per ogni azione)
Riportare la denominazione e una breve descrizione dell’Azione anche con esempi di interventi; specificare i gruppi target,
i beneficiari e i territori in cui attuare l’Azione stessa
5.2.1 - Interventi volti a migliorare la gestione delle risorse idriche, compresa la gestione dei
fertilizzanti e dei pesticidi
Presso il Centro Funzionale Multirischi sarà realizzato il DSS per la gestione ottimale delle risorse
idriche ad uso irriguo implementando un webGIS open source con le seguenti funzioni:
1. la stima delle curve di durata su qualsiasi punto del reticolo idrografico della regione Calabria,
con una risoluzione pari a 250 m.
2. la aluta ione el bilancio i rolo ico a partire al 1960 sull’intero territorio calabrese a scala
temporale mensile ed a scala spaziale pari a 5 km.
3. la stima di indici di siccità meteorologica (precipitazione) ed idrologica (accumulo in falda) a
partire al 1960 sull’intero territorio calabrese a scala te porale ensile e a scala spa iale pari
a 5 km.
4. la stima delle soglie di attenzione nei livelli degli invasi nei sistemi idrici complessi della regione
Calabria.
Inoltre, per poter disporre degli ulteriori parametri da utilizzare nelle modellazioni sopradescritte,
verranno installate una serie di nuove strumentazioni integrate nella rete regionale di rilevamento
meteo-idrologico :



sta ioni auto atiche per il rile a ento ultipara etrico ella qualit ell’acqua e i ran e e
idro-meteorologiche nei principali invasi della regione;
stazioni automatiche di rilevamento multiparametrico per la valutazione delbilancio di
evapotraspirazione;
Integrazione di sensoristica per la valutazione del contenuto idrico nel sottosuolo su stazioni
esistenti della rete idro-meteorologica.
Il soggetto bene iciario el siste a è il Centro Fun ionale Multirischi ell’ARPACal, il tar et è
costituito dagli Enti che gestiscono la risorsa idrica ad uso irriguo, aziende agricole, Autorità di Bacino
Re ionale, siste a i prote ione ci ile. L’a ione interessa tutto il territorio regionale
Descrizione delle procedure e dei criteri per la selezione delle operazioni per OS/RA
Saranno adottate le procedure previste nella vigente normativa nazionale sugli appalti pubblici di
servizi e forniture.
85
Descrivere gli strumenti finanziari che si intendono utilizzare per la realizzazione delle Azioni
programmate (laddove applicabile).
Non previsto
Cfr. pagina 14 della Section 2.A.2.3 del documento “Draft Template del Por”.
Descrizione delle procedure e dei criteri per la selezione delle operazioni per OS/RA
Saranno adottate le procedure previste nella vigente normativa nazionale sugli appalti pubblici di
servizi e forniture.
Descrivere gli strumenti finanziari che si intendono utilizzare per la realizzazione delle Azioni
programmate (laddove applicabile).
Non previsto
Cfr. pagina 14 della Section 2.A.2.3 del documento “Draft Template del Por”.
Identificare e descrivere i Grandi progetti, se applicabile.
Non previsto
Cfr. pagina 14 della Section 2.A.2.4 del documento “Draft Template del Por”.
Suggerimenti per gli Indicatori di output (I.O.) o di realizzazione per il RA/OS di riferimento
ID
Indicatore
Unità di Misura
Fondo
Categoria di
Regione
Valore Target
(2023)
Cfr anche il documento “Draft Template del Por” - Table 5 della Section 2.A.2.5 (pag. 15
86
Fonte
Frequenza
rilevazione
Risultato Atteso/Obiettivo Specifico a cui si riferisce la scheda
RA 5.3 –Riduzione del rischio incendi e del rischio sismico
Indicare in sintesi, ma in o o co pleto, i abbiso ni ’intervento regionale allo scopo di conseguire
lo Ra a cui si riferisce la scheda.
La Re ione Calabria ha reali ato, nell’a bito ell’Asse III el POR Calabria 2007-2013 3.2.3.1- Azioni
per potenziare il Sistema Regionale i Pre isione e Pre en ione ei Rischi,un “Siste a speri entale
i pre en ione e onitora io incen i in aree boschi e ella Re ione Calabria”. Quest’inter ento
riguarda 12 aree pilota del territorio regionale per le quali sono stati realizzati sistemi di sorveglianza
con telecamere ad alta risoluzione e con termocamere per il rilevamento degli inneschi di incendi
boschi i, inoltre è stato s iluppato un o ello i propa a ione ell’incen io rile ato al siste a sulla
base di parametri vegetazionali, morfologici, meteorologici e di uso dei suoli.
Il sistema, per essere efficace inoltre, deve essere affiancato ad un piano regionale di incendi
boschivi, costantemente aggiornato, che stabilisca gli organi coinvolti nella lotta agli incendi boschivi
e le azioni da compiere, sia preventive che per gli eventi in atto.
Deve essere previsto un opportuno strumento di supporto alle decisioni ovvero un modello
multicriteriale che in sia in grado di valutare, in condizioni di emergenza, le risorse necessarie, a
disposizione della Struttura.
Vi è l’esi en a i au entare la super icie territoriale coperta al eno
realizzazione in altre 6 aree pilota.
el 50% pre e en o la
Motivazioni della scelta del Risultato atteso con riferimento a contesto, strategia regionale, Europa
2020 e/o altro (max 600 caratteri anche per punti)
L’a o ione i un e icace siste a i rile a ento e li incen i boschi i si ri ela un’otti a
attività di prevenzione nei confronti della mitigazione del rischio incendi boschivi in quanto
consente di otti i are l’atti it i schiera ento e i coor ina ento operati o precoce elle
risorse stru entali a ibite all’atti it i spe ni ento.
Indicare in sintesi, ma in modo completo, le criticità del settore di intervento regionale pertinente da
rimuovere allo scopo di conseguire lo R.A. a cui si riferisce la scheda.
87
1. Caren e i risorse u ane e stru entali a e icare all’atti it i coor ina ento e spe ni ento
degli incendi boschivi;
2. Li iti operati i e te porali eri anti all’or inario ser i io i vedette;
3. Valutazione delle situazioni effettuate da più soggetti con disomogeneità dei risultati
Realizzazioni e risultati che ci si aspetta di conseguire.
Integrazione e potenziamento sistema di prevenzione incendi boschivi e coordinamento operativo
precoce
Auto ati are l’atti it
i rile a ento precoce e li incen i boschi i consente:
1. Di concentrare risorse u ane e stru entali nell’atti it i coor ina ento e spe ni ento e li
incendi boschivi;
2. Di prolun are l’atti it i rile a ento anche oltre i li iti eri anti all’or inario ser i io i
vedette;
3. Concentrare tutte le informazioni presso un unico soggetto valutatore.
Cfr box nelle pagine 9 e 10 della Section 2.A.1 del documento “Draft Template del Por”.
Suggerimenti per indicatori di risultato (I.R.) per ciascun Obiettivo Specifico/Risultato Atteso
OS Indicatore
5
Numero
n
aree pilota
Unità di
Valore
Anno
Misura
baseline
Baseline
12
2014
Valore
Target 2023
18
Fonte dati
Frequenza
rilevazione
Regione
CalabriaProtezione
Civile
annuale
Descrizione delle azioni scelte per il conseguimento del RA (Da ripetere per ogni azione)
Riportare la denominazione e una breve descrizione dell’Azione anche con esempi di interventi; specificare i gruppi target,
i beneficiari e i territori in cui attuare l’Azione stessa
5.3.1-Integrazione e sviluppo di sistemi di prevenzione, anche attraverso reti digitali interoperabili
di coordinamento operativo precoce
Il nuo o Piano e li incen i boschi i ella Re ione Calabria e e tenere conto el “Sistema
sperimentale di prevenzione e monitoraggio incendi in aree boschive della Regione Calabria”,
considerando tale sistema come supporto alle scelte e alle azioni che gli operatori preposti devono
compiere per fronteggiare le emergenze, in atto o previste.
88
Il o ello i supporto alle ecisioni e e essere reali ato per essere applicato all’a bito territoriale
regionale, per tale motivo è necessario:
1. Reali are uno stru ento per l’archi ia ione e la consulta ione e li incen i storici;
2. Realizzare mappe forestali, ad alta risoluzione, tramite strumenti accoppiati di telerilevamento e
indagine sul campo;
3. I enti icare e censire le risorse u ane e i e i a isposi ione per ronte iare l’e er en a
degli incendi boschivi.
L’a ione i estensione a altre 6 aree pilota del sistema di prevenzione degli incendi boschivi per il
coordinamento precoce delle attività di mitigazione e contrasto prevede:
1. l’installa ione i n.6 posta ioni i i eosor e lian a con teleca ere a alta risolu ione e
termocamere integrate nell’attuale rete i onitora io AIB;
2. installazione di n.6 stazioni idro- eteorolo iche ultipara etriche inte rate nell’attuale rete
idrometeorologica del Centro Funzionale Multirischi;
3. estensione della modellistica di propagazione degli incendi rilevati alle ulteriori 6 aree pilota.
5.3.2 - Interventi di messa in sicurezza sismica degli edifici strategici e rilevanti pubblici/privati
ubicati nelle aree maggiormente a rischio.
Si prevedono interventi di adeguamento/miglioramento sismico e eventualmente demolizione e
ricostruzione degli edifici. I beneficiari saranno gli enti locali della Regione Calabria.
5.3.3 – Recupero e allestimento degli edifici pubblici strategici destinati ai Centri Funzionali e
operativi.
Il nuovo Piano degli incendi boschivi della Re ione Calabria e e tenere conto el “Sistema
sperimentale di prevenzione e monitoraggio incendi in aree boschive della Regione Calabria”,
considerando tale sistema come supporto alle scelte e alle azioni che gli operatori preposti devono
compiere per fronteggiare le emergenze, in atto o previste.
Il o ello i supporto alle ecisioni e e essere reali ato per essere applicato all’a bito territoriale
regionale, per tale motivo è necessario:
4. Reali are uno stru ento per l’archi ia ione e la consulta ione degli incendi storici;
5. Realizzare mappe forestali, ad alta risoluzione, tramite strumenti accoppiati di telerilevamento e
indagine sul campo;
6. I enti icare e censire le risorse u ane e i e i a isposi ione per ronte iare l’e er en a
degli incendi boschivi.
L’a ione i estensione a altre 6 aree pilota el siste a i pre en ione e li incen i boschi i per il
coordinamento precoce delle attività di mitigazione e contrasto prevede:
1. l’installa ione i n.6 posta ioni i i eosor e lian a con teleca ere ad alta risoluzione e
ter oca ere inte rate nell’attuale rete i onitora io AIB;
2. installazione di n.6 stazioni idro- eteorolo iche ultipara etriche inte rate nell’attuale
rete idrometeorologica del Centro Funzionale Multirischi;
3. estensione della modellistica di propagazione degli incendi rilevati alle ulteriori 6 aree pilota.
89
5.3.4 – Interventi di microzonazione sismica e sviluppo di sistemi di prevenzione.
Verranno redatti studi di microzonazione sismica di livello 1 e lì dove necessario si approfondiranno al
li ello 2 o li ello 3. Gli stu i saranno acco pa nati all’analisi ella Con i ione Li ite per
l’E er en a (CLE) al ine i i liorare la estione elle atti it
i e er en a nella ase
immediatamente successiva al terremoto.
Descrizione delle procedure e dei criteri per la selezione delle operazioni per OS/RA
Saranno adottate le procedure previste nella vigente normativa nazionale sugli appalti pubblici di
servizi e forniture.
Descrivere gli strumenti finanziari che si intendono utilizzare per la realizzazione delle Azioni
programmate (laddove applicabile).
Non previsto
Cfr. pagina 14 della Section 2.A.2.3 del documento “Draft Template del Por”.
Identificare e descrivere i Grandi progetti, se applicabile.
Non previsto
Cfr. pagina 14 della Section 2.A.2.4 del documento “Draft Template del Por”.
Suggerimenti per gli Indicatori di output (I.O.) o di realizzazione per il RA/OS di riferimento
ID
531
532
532
534
534
Indicatore
Unità
di
Misura
Fondo
Categoria di
Regione
Valore Target
(2023)
Numero interventi
Numero
di
strategici/rilevanti
sicurezza
edifici
messi in
Studi di micronizzazione di I
livello approvati
Studi di micronizzazione di III
livello approvati
Analisi di condizione limite di
90
Fonte
Frequenza
rilevazione
emergenza approvate
534
Numero aree pilota
Cfr anche il documento “Draft Template del Por” - Table 5 della Section 2.A.2.5 (pag. 15
Eventuali commenti conclusivi
Allegare materiali e documenti ritenuti utili (es. piani di settore, studi e indagini, analisi di contesto,
etc).
Data …..
Firma
___________________
91
Asse IV Ot 6 Tutela dell’ambiente e valorizzazione delle
risorse culturali e ambientali (Tutelare l’ambiente e l’uso
efficiente delle risorse)
2.6
Asse Prioritario 4 - Prevenzione dei rischi e tutela ambientale
2.6.1 ID e Titolo
ID dell'asse prioritario
4
Titolo dell'asse prioritario
Prevenzione dei rischi e tutela ambientale
L'intero asse prioritario sarà attuato
unicamente tramite strumenti finanziari
L'intero asse prioritario sarà attuato
unicamente tramite strumenti finanziari stabiliti
a livello dell'Unione
L'intero asse prioritario sarà attuato tramite
sviluppo locale di tipo partecipativo
2.3.2 Motivazione della definizione di un asse prioritario che riguarda più di una categoria di
regioni, di un obiettivo tematico o di un Fondo (se applicabile)
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. 1303/2013)
2.6.3 Fondo, categoria di regioni e base di calcolo per il sostegno dell'Unione
(Da ripetere per ogni combinazione nell'ambito di un asse prioritario)
Fondo
FESR
Categoria di regioni
Regioni meno sviluppate
92
Base di calcolo (spesa ammissibile
totale o spesa ammissibile
pubblica)
2.6.4 Priorità d'investimento
(Da ripetere per ogni priorità d'investimento nell'ambito di un asse prioritario)
Priorità d'investimento
Preser are e tutelare l’a biente e pro uo ere
l’uso e iciente elle risorse:
a) investendo nel settore dei rifiuti per
rispondere agli obblighi imposti dalla normativa
ell’Unione in
ateria a bientale e per
soddisfare le esigenze, individuate dagli Stati
Membri, di investimenti che vadano oltre tali
obblighi
Priorità d'investimento
Preservare e tutelare l’a biente e pro uo ere
l’uso e iciente elle risorse:
e) a en o per i liorare l’a biente urbano,
rivitalizzare
le
città,
riqualificare
e
decontaminare le aree industriali dismesse
(comprese le aree di riconversione), ridurre
l’inquina ento at osferico e promuovere
isure i ri u ione ell’inquina ento acustico
Priorità d'investimento
Preser are e tutelare l’a biente e pro uo ere
l’uso e iciente elle risorse:
b) in esten o nel settore ell’acqua per
rispondere agli obblighi imposti dalla normativa
dell’Unione in
ateria a bientale e per
soddisfare le esigenze, individuate dagli Stati
membri, di investimenti che vadano oltre tali
obblighi
Priorità d'investimento
Preser are e tutelare l’a biente e pro uo ere
l’uso e iciente elle risorse:
d) proteggendo e ripristinando la biodiversità e i
suoli, e promuovendo i servizi per gli ecosistemi,
anche attraverso Natura 2000 e l’in rastruttura
verde
Priorità d’investimento
Preser are e tutelare l’a biente e pro uo ere
l’uso e iciente elle risorse:
c) conservando, proteggendo, promuovendo e
93
sviluppando il patrimonio naturale e culturale
2.6.5 Obiettivi specifici corrispondenti alla priorità d’investimento e ai risultati attesi
(Da ripetere per ogni obiettivo specifico nell’ambito della priorità d’investimento)
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, primo comma, lettera b), punti i) e ii) del regolamento (UE)
n. 1303/2013)
Priorità d’investimento
Preservare e tutelare l’ambiente e promuovere
l’uso efficiente delle risorse: a) investendo nel
settore dei rifiuti per rispondere agli obblighi
imposti dalla normativa dell’Unione in materia
ambientale e per soddisfare le esigenze,
individuate dagli Stati Membri, di investimenti
che vadano oltre tali obblighi
ID
6.1 4.1
Obiettivo specifico
Ottimizzazione della gestione dei rifiuti urbani
secondo la gerarchia comunitaria
Risultati che gli Stati membri Le Linee guida per la rimodulazione del Piano
intendono ottenere con il Regionale della gestione dei rifiuti (emanate a
sostegno dell'UE
febbraio 2013 dalla regione), definiscono il nuovo
Max 3500 caratteri spazi scenario operativo regionale in tema di rifiuti, in
recepimento del nuovo quadro di riferimento
compresi
normativo comunitario e nazionale, nelle more
el co pleta ento ell’a iornamento del piano
medesimo. Di fatto la politica regionale di settore
si incentra, in via generale, sugli obiettivi di
seguito evidenziati:
 Prevenzione della produzione dei rifiuti;
 Incremento della percentuale di raccolta
differenziata;
 Ammodernamento ed adeguamento alla
i ente nor ati a
ell’attuale siste a
impiantistico, valorizzando e salvaguardando
quanto più possibile tutto ciò che risulta
funzionante ed efficiente, al fine di
minimizzare gli investimenti necessari e, di
conseguenza , le tariffe applicate all’uten a;
 Massimizzazione del recupero/riciclo negli
impianti;
 Criteri tariffari innovativi che valorizzino flussi
riciclabili/valorizzabili in uscita dagli impianti.
Le
azioni
previste
nella
presente
94
programmazione, si inquadrano in maniera
complementare alla strategia più ampia che la
regione ha intrapreso per conseguire, a regime,
l’autosu icien a territoriale per il tratta ento el
rifiuto urbano indifferenziato, secondo il principio
di prossimità, nonché per realizzare un
incremento della raccolta differenziata ed una
massimizzazione del recupero/riciclo di materia.
I risultati che si intendono perseguire sono,
fondamentalmente: concorrere al rafforzamento
e all’a e ua ento el sistema impiantistico
pubblico regionale, mediante la concentrazione
degli investimenti, già in parte disponibili ed in
corso di realizzazione, per il completamento del
quadro programmatico che la regione ha
recentemente posto in essere, in seguito alla
cessazione della gestione del Commissario
Straor inario per l’E er enza Ambientale in
Calabria; stimolare il settore privato nella
realizzazione di iniziative imprenditoriali, a forte
carattere innovativo, che concorrano nella filiera
del recupero e del riciclo dei rifiuti, affiancando il
sistema pubblico e dando risposta in termini di
risposta all’occupa ione.
Ciò consentir
i inci ere sull’e olu ione el
sistema infrastruttrale, collegato alla possibilità di
migliorare il livello del servizio al cittadino, così
come ad una maggiore tutela delle risorse
ambientali e della salute pubblica.
La governance regionale in materia dei rifiuti,
inoltre, si completerà con la prossima
approvazione del progetto di legge regionale sul
riordino del servizio di gestione dei rifiuti urbani e
assimilati, già in corso di discussione presso la
competente commissione consiliare.
Priorità d'investimento
Preservare e tutelare l’ambiente e promuovere
l’uso efficiente delle risorse:
e) agendo per migliorare l’ambiente urbano,
rivitalizzare
le
città,
riqualificare
e
decontaminare le aree industriali dismesse
(comprese le aree di riconversione), ridurre
l’inquinamento atmosferico e promuovere
95
misure di riduzione dell’inquinamento acustico
ID
6.2 4.2
Obiettivo specifico
Restituzione all’uso produttivo di aree inquinate
Risultati che gli Stati membri Sia a livello regionale che nazionale, si registra
intendono ottenere con il una
ra e
insu icien a
nell’o erta
i
sostegno dell'UE
discariche/siti di stoccaggio ed impianti di
tratta ento
ell’a ianto e
i
ateriali
contenenti amianto.
Tale caren a co porta l’au ento ei costi unitari
i s alti ento, e i ente ente a ra ati all’alta
incidenza dei costi di trasporto nei siti disponibili
e condiziona, altresì, la corretta attuazione degi
interventi di bonifica dei manufatti contenenti
amianto, che nella peggiore delle ipotesi vengono
eseguiti con il rischio di abbandono incontrollato
di materiale contenente amianto.
Occorre, pertanto che la regione si doti di un rete
di impianti, basati su tecnologie innovative che
consentano il trattamento dei rifiuti contenenti
amianto diminuendone, per quanto possibile, il
ricorso allo smaltimento finale in discarica.
Il risultato perse uito nell’a bito della presente
programmazione, è quello di realizzare impianti
finalizzati al trattamento, recupero e/o riduzione
di pericolosità dei rifiuti speciali contenenti
amianto, mediante incentivi per la creazione di
imprese che possano stimolare e sostenere
proposte di attività imprenditoriali ad alto
contenuto tecnologico, innovative ad alternative
allo smaltimento in discarica.
L’e etto in otto sarà quello di incrementare le
atti it pro utti e e quin i l’occupa ione, a orire
gli interventi di bonifica dei manufatti contenenti
amianto, inocraggiati sia da una maggiore
disponibilità di strutture per il loro conferimento,
sia all’abbatti ento ei costi indotti dalla libera
concorrenza del mercato.
Inoltre, la ri o ione ell’a ianto e il corretto
stoccaggio/trattamento,
consentiranno
di
operare un risanamento ambientale, generando
livelli più elevati di tutela della salute pubblica.
96
Priorità d'investimento
Preservare e tutelare l’ambiente e promuovere
l’uso efficiente delle risorse:
b) investendo nel settore dell’acqua per
rispondere agli obblighi imposti dalla normativa
dell’Unione in materia ambientale e per
soddisfare le esigenze, individuate dagli Stati
membri, di investimenti che vadano oltre tali
obblighi
ID
6.3 4.3
Obiettivo specifico
Miglioramento del servizio idrico integrato per
usi civili e ridurre le perdite di rete di acquedotto
Risultati che gli Stati membri Il miglioramento infrastrutturale del servizio
intendono ottenere con il idrico integrato è il principale risultato da
sostegno dell'UE
conseguire, attraverso azioni ordinarie finalizzate
all’istitu ione i nuo i assetti i o ernance, alla
corretta applicazione di sistemi tariffari,
co unque in icati all’Autority (Autorit per
l’Ener ia Elettrica e GAS e Sr i io I rico Inte rato
AEEGSI), alla realizzazione di interventi finalizzati
al potenziamento ed adeguamento delle
infrastrutture, in tutti i comparti, per un uso
complessivamente più razionale della risorsa.
Per sopperire alle criticità che caratterizzano il
servizio idrico integrato calabrese è necessario un
concorso di azioni volte certamente a garantire la
corretta applicazione dei dettami normativi
comunitari e nazionali, così come al riordino
ell’assetto ella o ernance, a che soprattutto
sosten ano il co une obietti o ell’e oluzione
strutturale delle infrastrutture e dei servizi
(grandi invasi, schemi acquedottistici esterni,
sistemi di accumulo, reti di distribuzione, sistemi
di raccolta, trattamento e risuo delle acque
reflue) nella prospettiva di migliorare la qualità
dei servizi al cittadino per incidere sul deficit di
cittadinanza.
Con la presente programmazione, che deve
necessariamente inserirsi nel quadro più generale
della riorganizzazione del SII attualmente in corso
nella Regione, e di programmazione ordinaria
degli interventi e delle risorse nel settore, si
97
intende incidere sulle seguenti priorità:
Per quanto attiene al segmento della captazione,
adduzione, distribuzione, le azioni si concentreranno sia per
conseguire un adeguato livello della conoscenza fisica e
funzionale delle infrastrutture e dei sistemi idrici,
preordinato ai processi decisionali per una gestione più
efficace ed efficiente del servizio al cittadino, a costi
sostenibili, sia per adeguare e potenziare le infrastrutture di
captazione, adduzione e distribuzione per usi civili,
(verificare con il Dip.LL.PP)
Per il segmento fognario e depurativo, laddove si
registrano ancora rilevanti deficit, rispetto agli
standard normativi (direttiva 91/2717CE ), di
copertura, efficacia ed efficienza del sistema, gli
interventi si concentreranno sul potenziamento e
l’ottimizzazione dei sistemi di raccolta e
trattamento dei reflui urbani, ai fini della tutela
dell'ambiente marino-costiero dall'inquinamento.
Il risultato che si intende perseguire è quello di
conformare le sorgenti puntuali e diffuse dovute
a deficit di collettamento e di depurazione,
all’interno ei bacini ersanti più critici, che
condizionano negativamente il livello qualitativo
delle acque marino-costiere della regione,
compromettendone il potenziale turistico. Ciò in
coerenza con la normativa sulla gestione delle
acque di balneazione (Dir.2006/7/CE) e sulla base
dei dati del monitoraggio annuale condotto
all’ARPACAL.
Tale risultato si inquadra in una logica più ampia
di conseguire una maggiore protezione della
risorsa mare, strettamente collegata alla tutela ed
alla valorizzazione integrata delle risorse
territoriali, per il rilancio ell’econo ia ella
regione, in particolare, nel settore del turismo
balneare.
Per effetto, raggiungere, nel quadro del
funzionamento del mercato comune, gli obiettivi
della Comunità in materia di miglioramento delle
condizioni di vita e di sviluppo armonioso delle
attività economiche.
ID
6.4 4.4
Obiettivo specifico
Mantenimento e miglioramento della qualità dei
corpi idrici
98
Risultati che gli Stati membri L’obietti o a perse uire è quello ella tutela
intendono ottenere con il quali-quantitativa dei corpi idrici superficiali. Ciò
sostegno dell'UE
comporterà un risanamento delle aste fluviali a
maggior carico inquinante, presenti sul territorio
regionale, che sottende ai seguenti risultati:
- Riduzione del carico inquinante da sorgenti
puntuali e diffuse, mediante la riduzione del
gap infrastrutturale rispetto agli standard
normativi, sia in termini di copertura delle reti
che di adeguattezza impiantistica e gestionale
dei sistemi depurativi;
- Miglioramento delle performance dei processi
depurativi anche finalizzati al riuso delle
risorse idriche, a favore del bilancio idrico e
della tutela degli ecosistemi acquatici,
e iante l’applica ione
elle
i liori
tecnologie disponibili (BAT)e delle migliori
prassi ambientali (BMP).
- Uso sostenibile e durevole delle risorse
idriche mediante la diminuzione dei prelievi, il
riequilibrio
del
bilancio
idrico,
il
mantenimento del minimo deflusso vitale, il
contrasto ell’intrusione salina.
Inoltre risulta fondamentale il rafforzamento dei
sistemi informativi e di monitoraggio qualiqantitativo della risorsa idrica, anche mediante
tecnologie innovative, sia per una adeguata
conoscenza sullo stato dei corpi idrici sia come
supporto alle decisioni.
99
Tabella 3:
Indicatori di risultato specifici per programma, ripartiti per obiettivo specifico
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, primo comma, lettera b), punto ii) del regolamento (UE)
n. 1303/2013)
ID
6.1
6.1
6.1
6.2
6.3
6.3
6.4
Indicatore
Percentuale di R.D.
Rifiuti urbani
smaltiti in discarica
per abitante
Quota di frazione
umida trattata in
impianti di
compostaggio sulla
frazione umida
totale prodotta(*)
Quantità di rifiuti
contenenti amianto
trattati (**)
Quota di
popolazione
equivalente servita
da depurazione
(***)
Km costa balneabili
in qualità
sufficiente
Percentuale di
corpi idrici in
buono stato di
qualità
%
Kg
14,6 2012
81,8 2012
65
23
Periodicit
à
Fonte di dati
dell’infor
mativa
ISPRA
annuale
ISPRA
annuale
%
12,8 2012
25
ARPACAL
annuale
MUD
annuale
ISTAT
annuale
ARPACAL
annuale
ISPRA
..verificare
Categoria di
Unità di misura regioni (se
pertinente)
Valore di
base
Anno di Valore obiettivo
riferimento
(2023)
7
Kg
% Abitanti
Equivalenti
53,8 2012
km
%
95
2013
N.D.
???
(*) co
ento: il alore baseline al 2012 tiene conto sia ell’aliquota e li scarti i la ora ione ei ri iuti pro otti a li impianti di
tratta ento, sia ell’aliquota ei ri iuti urbani non trattati, s altiti iretta ente in iscarica, in or a i pro edimenti straordinari
(Ordinanze contigibili e urgenti resosi necessarie per superare le attuali carenze del sistema). Dal 2015 questo dato è suscettibile di un
graduale miglioramento derivante dal superamento delle criticità impiantistiche e gestionali che consentiranno di inviare in discarica solo
ed esclusivamente gli scarti di lavorazione.
(**) co
ento: l’in icatore proposto può are in ica ioni utili circa l’e icacia e l’e icien a i piantistica e icata alla produzione di
compost di qualità, che a sua volta, comporta una riduzione dei rifiuti urbani conferiti in discarica. Per contro, inefficienze del sistema
potrebbe co portare una inci en a ne ati a sull’an a ento ell’in icatore “Ri iuti urbani s altiti in iscarica per abitante”. Appare
quindi utile la lettura contestuale dei due indicatori.
(***) sull’in icatore inci eranno anche li in esti enti el settore a erenti a altre onti inan iarie.
7
Per il FESR e il Fondo di coesione i valori obiettivo possono essere qualitativi o quantitativi.
100
2.6.6 Azioni da sostenere nell'ambito della priorità d'investimento
(ripartite per priorità d'investimento)
2.6.6.1
Descrizione della tipologia e degli esempi delle azioni da sostenere e del loro
contributo atteso agli obiettivi specifici, compresa, se del caso, l'individuazione
dei principali gruppi di destinatari, dei territori specifici interessati e dei tipi di
beneficiari
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, primo comma, lettera b), punto iii) del regolamento
(UE) n. 1303/2013) Max 17500 caratteri spazi compresi
Priorità
d'investimento
Preservare e tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente
delle risorse: a) investendo nel settore dei rifiuti per
rispondere agli obblighi imposti dalla normativa dell’Unione in
materia ambientale e per soddisfare le esigenze, individuate
dagli Stati Membri, di investimenti che vadano oltre tali
obblighi
ID
6.1 4.1 Ottimizzazione della gestione dei rifiuti urbani secondo
la gerarchia comunitaria
Gli interventi si concentreranno prevalentemente sul potenziamento ed il
riefficientamento della dotazione infrastrutturale, per concorrere al completamento
impiantistico, preordinato al corretto funzionamento del sistema regionale. Saranno
realizzati interventi in complementarietà con la programmazione regionale in atto,
ritenuti fondamentali per lo sviluppo di un sistema che assicuri un funzionamento
efficiente, razionale ed economicamente sostenibile e che a orisca l’intera iliera i
gestione dei rifiuti, della raccolta differenziata, del recupero e del riciclaggio. Per
alcuni degli interventi previsti è già in corso di redazione la progettazione preliminare
e definitiva.
Le azioni concorreranno altresì a realizzare interventi ed iniziative imprenditoriali
finalizzate a prevenire la produzione di rifiuti, promuovendo il reimpiego, il riciclaggio
e altre forme di recupero, riducendone la quantità da avviare allo smaltimento.
Az. 6.1.1 4.1.1 Realizzare le azioni previste nei piani di prevenzione e promuovere la
diffusione di pratiche di compostaggio domestico e di comunità
L’aspetto ella pre en ione è anche strettamente legato alla possibilità di influenzare i
modelli di consumo ed alla riduzione dei rifiuti connessi al ciclo di vita del prodotto. Le
a ioni, nell’a bito ella presente pro ra
a ione si concentreranno sulle ini iati e i
comunicazione,sensibilizzazione, ed educazione ambientale, al fine di incidere sul
grado di conoscenza e di consapevolezza nonché sulle abitudini ed i comporamenti dei
cittadini, in relazione alla produzione ed alla corretta gestione dei rifiuti.
Interventi
-
Attivazione di progetti in materia di educazione ambientale, campagne informative
101
e di sensibilizzazione sul tema dei rifiuti.
Gruppi di target
-
cittadini, scuole, cooperative e associazioni ambientaliste locali coinvolte,
operatori economici, Università, Enti Pubblici di Ricerca, Centri di Ricerca Pubblici e
Privati, Parchi Scientifici e Tecnologici.
Beneficiari
-
Regione Calabria, Amministrazioni Provinciali, Enti o Soggetti Concessionari o
Affidatari o Gestori di Infrastrutture e Servizi Pubblici o di Pubblica Utilità,
Università, Enti Pubblici di Ricerca, Centri di Ricerca Pubblici e Privati, Parchi
Scientifici e Tecnologici.
Territori
Regione Calabria
Az. 6.1.2 4.1.2 Realizzare i migliori sistemi di raccolta differenziata e un’adeguata
rete di centri di raccolta
Le azioni programmate, sono finalizzate a favorire e accelerare lo sviluppo della
raccolta dif eren iata a parte ei Co uni. A tal ine, nell’a bito ella presente
pro ra
a ione, si inten e concentrare l’a ione sul co pleta ento elle struture a
servizio della R.D. e delle iniziative imprenditoriali collegate al trattamento ed alla
valorizzazione delle frazioni
Interventi
-
Realizzazione di centri di raccolta comunali, e i n. 5 ’area, a supporto della
Raccolta Differenziata, in continuità con quanto già avviato con il precedente ciclo
di programmazione POR FESR 2007-2013, al fine di garantire una adeguata
copertura su tutto il territorio regionale, tale da soddisfare il principio di
prossimità.
-
Sostenere progetti di raccolta differenziata della frazione umida presso categorie
di utenza ad elevata produzione di rifiuti (mercati, mense, ristoranti, etc.), al fine di
incidere quantitativamente sulla percentuale di raccolta differenziata e
qualitativamente sulla produzione di compost.
-
Incentivi per la creazione di una rete di impianti di trattamento e valorizzazione
delle frazioni provenienti dalla raccolta differenziata (es. compostaggio di qualità,
recupero delle frazioni valorizzabili, recupero dei RAE e dei rifiuti ingombranti)
attraverso lo sviluppo di iniziative imprenditoriali, utilizzando le migliori tecnologie
disponibili.
Gruppi di target
-
cittadini;
Beneficiari
-
Regione Calabria, Amministrazioni Provinciali, Enti Locali, Enti o Soggetti
Concessionari o Affidatari o Gestori di Infrastrutture e Servizi Pubblici o di Pubblica
Utilità, Università, Enti Pubblici di Ricerca, Centri di Ricerca Pubblici e Privati,
Parchi Scientifici e Tecnologici, imprese e loro consorzi.
102
Territori
Regione Calabria
Az. 4.1.3 Rafforzare le dotazioni impiantistiche per il trattamento e per il recupero,
anche di energia, ai fini della chiusura del ciclo di gestione, in base ai principi di
autosufficienza, prossimità territoriale e minimizzazione degli impatti ambientali
L’a
inistra ione re ionale ha in i i uato nelle Linee guida per la rimodulazione del
Piano Regionale della gestione dei rifiuti (febbraio 2013), il nuovo scenario operativo
regionale in tema di rifiuti, in recepimento del nuovo quadro di riferimento normativo
comunitario e nazionale. In tale quadro, nella presente programmazione FESR, gli
interventi si concentreranno, in particolare, sul potenziamento della dotazione
infrastrutturale, in complementarietà con gli interventi già programmati ed in corso di
attuazione su altri canali finanziari (POR 2007-2013 – Premialità Ob. Servizio ecc.), per
concorrere al completamento impiantistico, preordinato al corretto funzionamento
dell’intero sistema regionale.
Interventi
-
-
-
-
Adeguamento e completamento delle linee di trattamento del termovalorizzatore
di Gioia Tauro e realizzazione della linea di inertizzazione, al fine di ridurre la
pericolosità dei residui prodotti dal processo.
Poten ia ento ella linea i pro u ione el co post i qualit nell’i pianto i
Lamezia Terme e realizzazione di un nuovo impianto di compostaggio anaerobico
nelle provincie di Crotone e Vibo Valentia e nell’Alto Tirreno Cosentino.
Creazione di almeno 5 stazioni di trasferenza, finalizzate ad ottimizzare i flussi,
ridurre la movimentazione dei rifiuti da inviare agli impianti di trattamento con
conseguente abbattimento dei costi.
Incentivi per la creazione di una rete di impianti di trattamento, recupero e/o
riduzione del grado di pericolosità di rifiuti speciali pericolosi, su tutto il territorio
regionale.
Gruppi di target
-
Cittadini, imprese.
Beneficiari
Regione Calabria, Amministrazioni Provinciali, Enti Locali/Comunità ’a bito, Enti o
Soggetti Concessionari o Affidatari o Gestori di Infrastrutture e Servizi Pubblici o di
Pubblica Utilità, Imprese e loro consorzi.
Territori
Regione Calabria
103
Priorità
d'investimento
Preservare e tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente
delle risorse:
e) agendo per migliorare l’ambiente urbano, rivitalizzare le
città, riqualificare e decontaminare le aree industriali
dismesse (comprese le aree di riconversione), ridurre
l’inquinamento atmosferico e promuovere misure di riduzione
dell’inquinamento acustico
ID
4.2 Restituzione all’uso produttivo di aree inquinate
Az. 6.2.2 4.2.2 Realizzazione di impianti per lo smaltimento dell’amianto
L’a ione è finalizzata al coinvolgimento di imprese private per la creazione di un
sistema per la raccolta, trattamento, recupero e/o riduzione della pericolosità di rifiuti
contenenti amianto, sotto forma di regime di aiuto.
L’a ione punta a sti olare un settore in cui risulta ancora carente la capacità di
iniziativa imprenditoriale da parte dei privati, condizionata probabilemnte da una
incertezza di mercato e quindi da un maggiore rischio di impresa.
Sarà pertanto incentivata la realizzazione di una rete di impianti, su tuttto il territorio
regionale, con il ricorso a tecnologie innovative che consentano il trattamento dei
rifiuti contenenti amianto, diminuendone, per quanto possibile, il ricorso allo
s alti ento inale in iscarica. L’a ione consenti i incora giare, indirettamente, gli
interventi di bonifica dei manufatti contenenti amianto da parte dei privati cittadini
e/o aziende, sia per la maggiore disponibilità di strutture per il loro conferimento, che
per l’abbattimento dei costi indotti dalla libera concorrenza del mercato. Inoltre, la
ri o ione ell’a ianto, così come il corretto stoccaggio/trattamento, consentiranno
di operare un risanamento ambientale, generando livelli più elevati di tutela
ell’a biente e ella salute pubblica.
Interventi
-
Incentivi per la creazione di una rete, sul territorio regionale, di impianti per il
trattamento, recupero e/o riduzione di pericolosità dei rifiuti speciali contenenti
amianto, ricorrendo a tecnologie innovative di comprovate sperimentazioni, per
poter essere attuate su scala industriale.
Gruppi di target
Imprese di settore, Cooperative, Cittadini.
Beneficiari
Regione Calabria, ATO.
Territori
Regione Calabria
104
Priorità
d'investimento
Preservare e tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente
delle risorse:
b) investendo nel settore dell’acqua per rispondere agli
obblighi imposti dalla normativa dell’Unione in materia
ambientale e per soddisfare le esigenze, individuate dagli Stati
membri, di investimenti che vadano oltre tali obblighi
ID
6.3 4.3 Miglioramento del servizio idrico integrato per usi civili
e ridurre le perdite di rete di acquedotto
Az. 6.3.1 4.3.1 Potenziare le infrastrutture di captazione, adduzione, distribuzione,
fognarie e depurative per usi civili.
a. interventi segmento captazione, adduzione, distribuzione (da verificare con il
DIP.LL.PP.)
L’a ione concorrer a co pletare a
o ernare il sistema infrastrutturale del
segmento di captazione e grande adduzione (grandi invasi, schemi acquedottistici
esterni), in linea con i programmi di investimento del concessionario regionale SoRiCal
s.p.a. L’a ione concorrer , altresì, a ri urre il e icit conosciti o e in rastrutturale
riferito ai segmenti della captazione, adduzione e distribuzione delle risorsa idrica,
attraverso un approfondito livello di conoscenza delle reti, associato a lavorazioni di
carattere strutturale ui ate all’a ione conosciti a. L’atti it
i conoscen a sar
finalizzata alla raccolta ed alla sistematizzazione degli elementi geometrici e
localizzativi delle reti, alla costruzione di modelli di funzionamento, nonché alla
selezione delle lavorazioni che consentiranno di massimizzare il risultato in termini di
volumi di risorsa recuperati. Alle azioni di cui sopra sarà anche associata una attività di
censimento delle utenze che consentirà di incidere sulla quota di perdite
amministrative. In esito alle attività di cui sopra sarà disponibile presso gli Enti
interessati dagli interventi, uno strumento utile anche per le future programmazioni di
settore ed al contempo sarà possibile consegnare, in prospettiva, al soggetto gestore,
elementi conoscitivi e sistemi di rete urbana parzialmente equilibrati, imprescindibili
per la formulazione di valide proposte di gestione del sistema. Con le azioni di cui
sopra si darà continuità ad interventi già in corso di attuazione a cura della Regione
(Diparti ento 9) con l’obietti o i reali are un’a ione inte rata e or ani ata, sia
esten en one l’applica ione a territori più a pi, sia la o e necessario, a plian one
lo scopo. Si prevedono le seguenti tipologie di azioni:
-
-
Inter enti per il co pleta ento e l’a
o erna ento
el siste a
infrastrutturale del segmento di captazione e grande adduzione (grandi invasi,
schemi acquedottistici esterni).
ingegnerizzazione delle reti e censimento delle utenze
b. Interventi nel segmento fognario e depurativo
L’a ione consentir
i ri urre il e icit in rastrutturale, sia per a e piere alle
disposizioni normative comunitarie e nazionali di recepimento, in materia di
trattamento dei reflui urbani, sia per attuare adeguati livelli di tutela per il
105
miglioramento dello stato ell’a biente e elle acque i balnea ione, collegate anche
alla promozione turistica della regione.
A tale scopo, gli interventi di potenziamento ed ottimizzazione dei sistemi di raccolta e
tratta ento ei re lui urbani si concentreranno prioritaria ente all’interno i quei
bacini versanti più critici, che determinano un impatto negativo sul livello qualitativo
delle acque di balneazione, in coerenza con la normativa del settore (Dir.2006/7/CE),
ed in continuità con quanto già avviato nel precedente ciclo di programmazione FESR
2007-2013.
In particolare è necessario che gli interventi realizzino un miglioramento in termini di
copertura delle opere fognarie e depurative così come di gestione delle stesse, negli
agglomerati con popolazione superiore a 2.000 abitanti equivalenti, secondo le
disposizioni normative della Direttiva 91/271/Ce e del D.lgs 152/2006 e ss.mm.ii.
Saranno favorite forme di raggruppamento dei comuni, per aree omogenee di
intervento, al fine di ottimizzare gli schemi depurativi nella logica di una maggiore
efficacia di processo ed efficienza di gestione. Si prevedono le seguenti tipologie di
azioni:
- Realizzazione, riefficientamento, completamento ed ottimizzazione delle reti
fognarie, delle opere di collettamento e degli impianti di depurazione, necessari a
garantire, oltre alla conformità normativa, adeguati livelli di protezione
ell’a biente, elle acque i balnea ione e ella salute pubblica.
Gruppi di target
-
Utenti del SII;
-
cittadini;
Beneficiari
-
Re ione Calabria, Autorit
Enti locali
’A bito Territoriale (ATO) e relati i So etti Gestori,
Territori
ID
Regione Calabria
6.4 4.4 Mantenimento e miglioramento della qualità dei corpi
idrici
Az. 6.4.1 4.4.1 Sostegno all’introduzione di misure innovative in materia di risparmio
idrico, depurazione per il contenimento dei carichi inquinanti, riabilitazione dei corpi
idrici degradati attraverso un approccio ecosistemico [si tratta di diminuzione dei
prelievi e dei carichi inquinanti, efficientamento degli usi nei vari settori di impiego e
il miglioramento e/o ripristino graduale delle falde acquifere].
L’a ione concorre in aniera iretta al conse ui ento ell’obietti o speci ico, in
stretta coerenza con gli obiettivi della direttiva quadro sulla tutela delle acque
2000 60 CE. Il ra iun i ento i un buono stato ecolo ico presuppone l’inter ento
sui fattori che influiscono negativamente sugli ecosistemi acquatici. Nel contesto
regionale, tra i principali fattori di inquinamento dei corpi idricivi vi è l’inquina ento
causato da inadeguati sistemi di trattamento dei reflui urbani. In tal senso, l’a ione
mira a migliorare il sistema depurativo, eliminando situazioni di sversamento di
106
liquame sul suolo e nell’acqua, favorendo tecnologie e processi depurativi spinti, per
ridurre il carico dei nutrienti e delle sostanze dannose per gli ecosistemi acquatici. Le
azioni dovranno concentrarsi prevalentemente per il risanamento dei corpi idrici
maggiormente a rischio, sulla base ell’esito elle campagne di monitoraggio sullo
stato quali-quantitativo dei corpi idrici e degli indirizzi del Piano di Gestione del
Distretto I ro ra ico ell’Appennino Meri ionale. Si pre e ono i se uenti inter enti:
 Realizzazione di infrastrutture fognarie e depurative con processi e tecnologie
volti a conseguire un livello più alto di protezione ambientale, in presenza di
ecosistemi “critici” nei territori ei bacini i ro ra ici elle aste lu iali a alto
carico inquinante della regione.
Gruppi di target
-
cittadini.
Beneficiari
-
Re ione Calabria, Autorit
’A bito Territoriale (ATO) e relativi Soggetti Gestori.
Territori
Bacini idrografici delle aste ad alto carico inquinante della Regione Calabria
Az. 6.4.2 4.4.2 Integrazione e rafforzamento dei sistemi informativi di monitoraggio
della risorsa idrica,
L’a ione consente i sopperire alla ancan a i reti i onitora io e icate e quin i
a colmare la lacuna dei dati necessari per una corretta pianificazione e
programmazione degli interventi, anche inali ate all’osser a ione i eno eni e al
monitoraggio di rischi ambientali, in coerenza con i principi di precauzione e
prevenzione. La disponibilità dei dati è necessaria,altresì, di per adempiere agli
obbli hi i ali entare e inte rare l’in or a ione territoriale e i dati del monitoraggio
ambientale, secondo principi e obiettivi della Comunicazione della Commissione
Europea co e, a ese pio, i Siste i in or ati i a bientali istribuiti “SEIS, Share
En iron ental In or ation Syste ”, (C r. Decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 32
“Attua ione
ella
iretti a 2007 2 CE, che istituisce un’in rastruttura per
l'informazione territoriale nella Comunità europea – INSPIRE; Questionario UWWTD Direttiva 91/271/CE; ecc.).
-
Realizzazione, potenziamento ed innovazione tecnologica delle
monitoraggio e dei sistemi di controllo applicati alle matrici ambientali.
-
Realizzazione del Sistema Informativo Regionale per la raccolta, gestione e
diffusione dei dati di monitoraggio ai diversi utenti, anche al fine di adempiere in
maniera compiuta agli obblighi di trasmissione dei dati agli organi centrali dello
Stato e alla Co
issione Europea e aranten o il iritto ’accesso
all’in or a ione a bientale.
-
Creazione di osservatori dedicati per il monitoraggio dei rischi ambientali correlati
alla risorsa idrica quali, ad esempio, l’intrusione salina, fenomeni di
desertificazione, aree vulnerabili da nitrati, contaminazione da metalli pesanti,
sostanze prioritarie, eutrofizzazione ecc.
107
reti
di
Gruppi di target
Utenti del SII, cittadini;
Beneficiari
Regione Calabria, Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPACAL), Enti
locali, Enti o Soggetti Concessionari o Affidatari o Gestori di Infrastrutture e Servizi
Pubblici o di Pubblica Utilità
Territori
Regione Calabria
2.6.6.2
Principi guida per la selezione delle operazioni
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, primo comma, lettera b), punto iii) del regolamento
(UE) n. 1303/2013)
Priorità
d'investimento
Preservare e tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente
delle risorse: a) investendo nel settore dei rifiuti per
rispondere agli obblighi imposti dalla normativa dell’Unione in
materia ambientale e per soddisfare le esigenze, individuate
dagli Stati Membri, di investimenti che vadano oltre tali
obblighi
Procedura di attuazione
Gli interventi/operazioni proposte nella presente priorità, si inseriscono nel quadro
programmatico del Piano di gestione dei rifiuti (2007), in corso di aggiornamento, e
delle Linee guida per la rimodulazione del Piano Regionale della gestione dei rifiuti
(febbraio 2013). Essi saranno a titolarit re ionale sino all’istituzione delle Comunità
’A bito pre iste nella proposta i le e i rior ino el settore, in corso di
discussione presso la competente commissione consiliare regionale. Una volta
co pletato l’iter le islati o, gli interventi saranno a regia regionale sulla base
ell’assetto, ei so etti e elle co peten e in i i uate alla le e.
E’ pre ista l’a o ione i proce ure a e i en a pubblica attra erso l’in i ione i ban i
gara, anche con ricorso a forme di Partenariato Pubblico Privato, o sovvenzioni al
gestore del servizio pubblico locale, compatibilmente con le regole comunitarie in
materia di aiuti di stato.
Criteri di selezione delle operazioni
Coerenza con la pianificazione di settore e degli indirizzi programmatici regionali.
Popolazione servita. Quantitativi trattati. Livelli tariffari. Validità tecnica-economica.
Completezza tipologica della R.D.. Grado di innovatività (modelli organizzativi,
piattaforme tecnologiche, soluzioni logistiche, etc.). Impatto occupazionale (con
priorità alle categorie giovanili e femminili). Grado di integrazione funzionale degli
interventi rispetto al contesto regionale.Sostenibilità ambientale degli interventi.
108
Priorità
d'investimento
Preservare e tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente
delle risorse:
e) agendo per migliorare l’ambiente urbano, rivitalizzare le
città, riqualificare e decontaminare le aree industriali
dismesse (comprese le aree di riconversione), ridurre
l’inquinamento atmosferico e promuovere misure di riduzione
dell’inquinamento acustico
Procedura di attuazione
Gli interventi previsti nella presente priorità saranno a titolarità regionale.
L’attua ione e li inter enti a err
e iante procedure ad evidenza pubblica
attra erso l’in i ione i ban i ara, in conformità con le regole comunitarie in materia
di aiuti di stato.
Criteri di selezione delle operazioni
Popolazione servita. Quantitativi trattati. Livelli tariffari. Validità tecnica-economica.
Grado di innovatività (modelli organizzativi, piattaforme tecnologiche, soluzioni
logistiche, etc.). Impatto occupazionale (con priorità alle categorie giovanili e
femminili). Sostenibilità ambientale degli interventi.
Priorità
d'investimento
Preservare e tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente
delle risorse:
b) investendo nel settore dell’acqua per rispondere agli
obblighi imposti dalla normativa dell’Unione in materia
ambientale e per soddisfare le esigenze, individuate dagli Stati
membri, di investimenti che vadano oltre tali obblighi
Procedura di attuazione
Gli interventi previsti nella presente priorità saranno a titolarità regionale, nelle more
ella co piuta e ini ione ell’A bito Territoriale unico Re ionale e quin i el Gestore Unico.
La selezione degli interventi avverrà mediante una programmazione regionale, sulla
base della pianificazione del settore e dei dati di monitoraggio disponibili.
L’attua ione a err con procedure ad evidenza pubblica anche mediante forme di
partenariato pubblico privato.
Criteri di selezione delle operazioni
Popolazione servita. Impatto sul deficit infrastrutturale. Grado di efficacia
sull’abbatti ento ei carichi inquinanti. Vali it tecnica-economica. Vantaggio
tariffario per gli utenti. Partecipazione finanziaria del privato. Grado di ottimizzazione
e di innovazione del sistema e dei processi (modelli organizzativi e gestionali,
razionalizzazione del sistema impiantistico, utilizzo fonti energetiche rinnovabili).
Sostenibilità ambientale degli interventi.
109
2.6.6.3
Uso programmato degli strumenti finanziari (se del caso)
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, primo comma, lettera b), punto iii) del regolamento
(UE) n. 1303/2013)
Priorità d'investimento
Uso programmato degli strumenti
finanziari
2.6.6.4
Uso programmato dei grandi progetti (se del caso)
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, primo comma, lettera b), punto iii) del regolamento
(UE) n. 1303/2013)
Priorità d'investimento
110
2.6.6.5
Indicatori di output per priorità d'investimento e, ove pertinente, per categoria di
regioni
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, primo comma, lettera b), punto iv) del regolamento
(UE) n. 1303/2013)
Tabella 4:
Indicatori di output comuni e specifici per programma
(per priorità d'investimento, ripartiti per categoria di regioni per il FSE e, ove pertinente, per
il FESR)
PER ALCUNI R.A. LA LISTA CE (ALL. 1 REG. 1301 2013) NON CONTIENE IDICATORI COMUNI DI RISULTATO DEI PROGRAMMI PERTINENTI! … VEDASI ULTIMA
VERSIONE ACCORDO DI PARTENARIATO 18.04.2014 (necessità di chiarimenti in merito!)
ID
Indicatore
6.1 4.1
(La lista CE non
contiene
indicatori
pertinenti)
Percentuale di
aree bonificate
su totale aree
da bonificare
Popolazione
addizionale
beneficiaria
del
trattamento
delle acque
reflue
potenziato
(La lista CE non
contiene
indicatori
pertinenti)
6.2 4.2
6.3 4.3
6.4 4.4
8
Fonte di dati
Periodicità
dell’informativa
FESR
ISPRA/Regioni
biannuale
FESR
ISTAT
Unità di misura
Fondo
%
Popolazione
equivalente
Categoria di
regioni (se
pertinente)
Valore obiettivo
(2023)8
U
D
T
Per il FSE questo elenco comprende gli indicatori di output comuni per i quali è stato stabilito un
valore obiettivo. I valori obiettivi possono essere riportati come totale (uomini+donne) o ripartiti per
genere. Per il FESR e il Fondo di coesione la ripartizione per genere non è pertinente nella maggior
parte dei casi. "U" = uomini, "D" = donne, "T"= totale.
111
2.6.7 Quadro di riferimento dell'efficacia dell'attuazione
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, primo comma, lettera b), punto v) del regolamento (UE) n. 1303/2013)
Tabella 5:
Quadro di riferimento dell'efficacia dell'attuazione dell'asse prioritario
(per fondo e, per il FESR e il FSE, categoria di regioni)9
Asse
prioritario
Tipo di
indicatore
(Fase di
attuazione
principale,
indicatore
finanziario, di
output o, ove
pertinente, di
risultato)
ID
Indicatore o fase Unità di misura,
di attuazione
ove pertinente
principale
Fondo
Categoria di
regioni
Target
intermedio per il
10
2018
U
D
T
Target finale
11
(2023)
U
D
T
Fonte di dati
Se del caso,
spiegazione della
pertinenza
dell'indicatore
Informazioni qualitative aggiuntive sull'istituzione del quadro di riferimento dell'efficienza dell'attuazione
(facoltative)
9
10
11
Se l'IOG viene attuata in quanto parte di un asse prioritario, i target intermedi e i target finali dell'IOG devono essere differenziati da altri target intermedi e finali dell'asse
prioritario, in conformità agli atti esecutivi di cui all'articolo 22, paragrafo 7, comma quinto del regolamento (UE) n. 1303/2013, in quanto le risorse IOG (dotazione specifica
e sostegno integrativo del FSE) sono escluse dalla riserva di efficacia dell'attuazione.
I target intermedi possono essere riportati come totale (uomini+donne) o ripartiti per genere. "U" = uomini, "D" = donne, "T"= totale.
I valori obiettivo o target possono essere riportati come totale (uomini+donne) o ripartiti per genere. "U" = uomini, "D" = donne, "T"= totale.
112
2.6.9 Categorie di operazione
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, lettera b), punto iv) del regolamento (UE) n.
1303/2013).
Categorie di operazione corrispondenti al contenuto dell'asse prioritario basate su una
nomenclatura adottata dalla Commissione e una ripartizione indicativa del sostegno
dell'Unione.
Tabelle 7-11: Categorie di operazione12
(ripartite per Fondo e categoria di regioni se l'asse prioritario si riferisce a più di un Fondo o
categoria)
Tabella 7: Dimensione 1 - Settore di intervento
Fondo
Categoria di regioni
Asse prioritario
Codice
Importo (in EUR)
Tabella 8: Dimensione 2 - Forma di finanziamento
Fondo
Categoria di regioni
Asse prioritario
Codice
Importo (in EUR)
Codice
Importo (in EUR)
Tabella 9: Dimensione 3 - Tipo di territorio
Fondo
Categoria di regioni
Asse prioritario
Tabella 10: Dimensione 4 – Meccanismi territoriali di attuazione
Fondo
Categoria di regioni
Asse prioritario
12
Codice
Importo (in EUR)
Gli importi comprendono il sostegno totale dell'Unione (dotazioni principali e dotazione a carico della
riserva di efficienza dell'attuazione),
113
2.6.10 Sintesi dell'uso programmato dell'assistenza tecnica comprese, se necessario, azioni
volte a rafforzare la capacità amministrativa delle autorità coinvolte nella gestione
e nel controllo dei programmi e dei beneficiari (se del caso)
(per asse prioritario)
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, lettera b), punto vii) del regolamento (UE) n.
1303/2013).
Asse prioritario
114
a inserire nell’asse 5
Priorità d'investimento
Preservare e tutelare l’ambiente e promuovere
l’uso efficiente delle risorse:
d) Proteggendo e ripristinando la biodiversità e i
suoli, e promuovendo i servizi per gli ecosistemi,
anche attravero Natura 2000 e l’infrastruttura
verde
ID
6.5 4.5
Obiettivo specifico
Contribuire ad arrestare la perdita di
biodiversità terrestre e marina, anche legata al
paesaggio rurale mantenendo e ripristinando i
servizi ecosistemici
Risultati che gli Stati membri Migliorare lo stato di conservazione delle specie e
intendono ottenere con il degli habitat di interesse comunitario al fine di
sostegno dell'UE
contribuire ad arrestare la perdita di biodiversità
in ambito terrestre e marino.
Rafforzare le attività di educazione ambientale
presso i laboratori e centri di esperienza della
rete regionale
INFEA accreditati presso la
Regione Calabria.
a inserire nell’asse 5
Priorità d'investimento
Preservare e tutelare l’ambiente e promuovere
l’uso efficiente delle risorse:
c) conservando, proteggendo, promuovendo e
sviluppando il patrimonio naturale e culturale
ID
6.6 4.6
Obiettivo specifico
Miglioramento delle condizioni e degli standard
di offerta e fruizione del patrimonio naturale
Risultati che gli Stati membri Valorizzare e migliorare la fruizione delle aree del
intendono ottenere con il sistema Natura 2000 e delle aree protette istituite
sostegno dell'UE
e/o da istituire (parchi, riserve, oasi, etc) in
ambito Rete Ecologica Regionale, nel territorio
regionale.
115
ID
6.5
13
n
Categoria
di regioni
(se
pertinente)
0
(HA)
0
n
6
2014 Sup. della ISPRA
rete
natura
2000
2014 tutti
n
0
2014 178
Unità di
misura
Indicatore
progetti di studio
e ricerca per
approfondire la
conoscenza delle
specie biologiche
e degli habitat
presenti sul
territorio
regionale
Superficie
cartografata degli
habitat dei siti di
rete natura 2000
Stato di
Attuazione/aggior
namento degli
strumenti di
gestione dei
Parchi e delle
aree natura 2000
ZSC (zone speciali
di conservazione)
istituite
Valore di
base
Anno di
riferiment
o
2014 5
Valore
13
obiettivo
(2023)
Periodicit
à
Fonte di dati
dell’infor
mativa
Regione Calabria
Per il FESR e il Fondo di coesione i valori obiettivo possono essere qualitativi o quantitativi.
116
Asse V Ot 6 Tutela dell’ambiente e valorizzazione delle
risorse culturali e ambientali (Tutelare l’ambiente e
l’uso efficiente delle risorse)
2.5
Asse Prioritario 5 – Valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale
2.5.1 ID e Titolo
ID dell'asse prioritario
5
Titolo dell'asse prioritario
Valorizzazione del patrimonio ambientale e
culturale
L'intero asse prioritario sarà attuato NO
unicamente tramite strumenti finanziari
L'intero asse prioritario sarà attuato NO
unicamente tramite strumenti finanziari stabiliti
a livello dell'Unione
L'intero asse prioritario sarà attuato tramite NO
sviluppo locale di tipo partecipativo
2.5.2 Motivazione della definizione di un asse prioritario che riguarda più di una
categoria di regioni, di un obiettivo tematico o di un Fondo (se applicabile)
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. 1303/2013)
Non applicabile
2.5.3 Fondo, categoria di regioni e base di calcolo per il sostegno dell'Unione
(Da ripetere per ogni combinazione nell'ambito di un asse prioritario)
Fondo
FESR
117
Categoria di regioni
REGIONI MENO SVILUPPATE
Base di calcolo (spesa ammissibile
totale o spesa ammissibile
pubblica)
2.5.4 Priorità d'investimento
(Da ripetere per ogni priorità d'investimento nell'ambito di un asse prioritario)
Priorità d'investimento
c) conservando, proteggendo, promuovendo e
sviluppando il patrimonio naturale e culturale
2.5.5 Obiettivi specifici corrispondenti alla priorità d'investimento e ai risultati attesi
(Da ripetere per ogni obiettivo specifico nell'ambito della priorità d'investimento)
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, primo comma, lettera b), punti i) e ii) del regolamento
(UE) n. 1303/2013)
Priorità d'investimento
d) proteggendo e ripristinando la biodiversità e i
suoli, e promuovendo i servizi per gli ecosistemi,
anche attraverso Natura 2000 e l’infrastruttura
verde
ID
6.5
Obiettivo specifico
Contribuire ad arrestare la perdita di
biodiversità terrestre e marina, anche
legata al paesaggio rurale mantenendo e
ripristinando i servizi ecosistemici
Per realizzare gli obiettivi di conservazione della
Risultati che gli Stati membri biodiversità in Europa la Commissione europea
intendono ottenere con il ha assegnato agli Stati membri e quindi alle
sostegno dell'UE
Regioni non solo il dovere di garantire lo stato di
conservazione degli habitat e delle specie
elencate negli Allegati alle due direttive, ma
anche di monitorare periodicamente lo stato di
salute di specie e habitat, per poi trasmetterne i
dati relativi in un report completo, ogni sei anni,
alla stessa Commissione europea.
Il monitoraggio dello stato di conservazione di
habitat e specie, indispensabile per valutare gli
obiettivi
di
tutela
raggiunti,
costituisce
evidentemente anche uno strumento conoscitivo
particolarmente importante, a disposizione del
legislatore regionale, nazionale e comunitario,
per valutare la necessità di rimodulare gli
interventi di tutela e aggiornare il quadro
normativo nella direzione di una sempre maggiore
118
efficacia delle azioni intraprese per la
conservazione
e
l’uso
sostenibile
della
biodiversità a livello nazionale ed europeo;
Tra l’altro, l’attività di controllo nel tempo dello
Stato di Conservazione Favorevole (S.F.C.) di
tutti gli habitat in Allegato I e le specie in Allegato
II, IV e V, della direttiva habitat 92-43-CEE, va
effettuata sia all’interno dei Siti per verificare
l’efficacia della gestione dei Siti stessi (indicatori
di prestazione),
sia all’esterno dei Siti per
verificare
l’efficacia
della
Direttiva
nel
mantenimento o ripristino di un S.F.C. per habitat
e specie d’interesse comunitario.
Con la deliberazione di Giunta regionale n. DGR
579/2011 è stato costituito l’Osservatorio
Regionale per la Biodiversità di cui al DM Mattm–
DEC–2011–0085–06-062001 e in adempimento
al protocollo di intesa con il medesimo Mattm
stipulato 12/01/2012, con il compito di raccogliere,
elaborare e interpretare dati e informazioni sulla
biodiversità, le aree naturali protette e la rete
ecologica,
nonché
di
provvedere
al
coordinamento delle azioni di conservazione,
monitoraggio e uso sostenibile delle risorse
territoriali naturali.
L’azione di sviluppo mira quindi a potenziare in
maniera sostanziale la base di conoscenze gli
habitat in Allegato I e le specie in Allegato II, IV e
V della direttiva Habitat e di avifauna di cui alla
direttiva Uccelli e, in sintonia con gli obiettivi
delineati nella Strategia Regionale per la
Biodiversità, approvata con DGR n. 845 del 2112-2010, mettere in atto di politiche e quindi di
azioni/interventi tesi a migliorare lo stato di
conservazione della Rete e l’uso sostenibile della
biodiversità, riducendo la frammentazione degli
habitat naturali.
Priorità d'investimento
c) conservando, proteggendo, promuovendo e
sviluppando il patrimonio naturale e culturale
ID
6.6
Obiettivo specifico
Miglioramento delle condizioni e degli
standard di offerta e fruizione del
patrimonio nelle aree di attrazione
naturale attraverso la valorizzazione
integrata di risorse e competenze
territoriali
Risultati che gli Stati membri
intendono ottenere con il La strategia di sviluppo sostenuta dal FESR per
migliorare gli standard di offerta e la fruizione del
sostegno dell'UE
patrimonio nelle aree di attrazione naturale mira a
concentrare le risorse per la valorizzazione delle aree
in cui il patrimonio ambientale presenta caratteri di
119
rilevanza scientifica e paesaggistica.
Gli interventi, definiti in stretta sintonia con il settore
turistico, di Ricerca ed Innovazione e di Logistica,
saranno rivolti a far confluire in tali aree prioritarie in
una strategia unica di valorizzazione e competitività
finalizzata a:
-
-
-
attuare interventi integrati in sinergia con i settori
turis o, a biente, ricerca e l’inno a ione,
logistica per la valorizzazione e la fruizione delle
ARS;
rendere competitiva la filiera produttiva regionale
nel settore della valorizzazione del patrimonio
naturale attra erso l’innal a ento egli standard
di offerta;
mettere in rete l'offerta delle are di attrazione
naturale e sviluppare sistemi informativi in grado
di favorire una maggiore conoscenza e fruizione.
ID
6.7
Obiettivo specifico
Miglioramento delle condizioni e degli standard
di offerta e fruizione del patrimonio culturale,
nelle aree di attrazione
Risultati che gli Stati membri Malgrado i precedenti cicli di programmazione
intendono ottenere con il abbiano destinato ingenti risorse per la tutela e la
conser a ione ell’i portante e i uso patrimonio
sostegno dell'UE
culturale calabrese, il settore soffre ancora di scarsa
visibilità ed attratti it . Consi erata l’i portan a el
patrimonio di beni culturali regionali, il settore
potrebbe senza dubbio divenire un driver importante
per lo sviluppo economico del territorio, se inserito in
un disegno organico di politiche di intervento volte
alla valorizzazione delle attrazioni culturali di maggior
valore ed alla competitività generale del settore.
Le analisi empiriche, infatti, mettono in evidenza il
ruolo che la cultura può ricoprire per lo sviluppo
economico e sociale di un territorio, risultando un
potenziale snodo caratterizzato da un elevato grado di
infungibilità. Tale argomento è sostanziale tanto per la
letteratura economica quanto per le istituzioni
europee che aprono spazi inediti per le politiche
dirette alle citt ’arte e i cultura viste – alla luce di
un’e icace strate ia i in esti ento e ’i pe no –
come poli territoriali capaci di coniugare la domanda
di senso espressa dalla comunità residente e
l’aspettati a i esperien a ani estata al turis o
internazionale emergente.
Questi elementi sono ancora più rilevanti per la
Calabria, in cui si registrano deficit significativi dei
120
principali indicatori socioeconomici rispetto al resto
el Paese e ell’Europa e che allo stesso te po
detiene un patrimonio culturale, materiale e
immateriale, di notevole pregio ancora non
adeguatamente conosciuto e apprezzato.
Gli interventi, definiti in stretta sintonia con il settore
turistico, di Ricerca ed Innovazione e di Logistica,
saranno rivolti a far confluire le Aree di Attrazione
Culturale di Rilevanza Strategica, già individuate dalla
programmazione regionale, in una strategia unica di
valorizzazione e competitività finalizzata a:
-
attuare interventi integrati in sinergia con i settori
turismo, ambiente, ricerca e l’inno a ione,
logistica per la valorizzazione e la fruizione delle
ARS;
-
rendere competitiva la filiera produttiva regionale
nel settore della valorizzazione del patrimonio
culturale attra erso l’innal a ento e li stan ar
di offerta;
-
mettere in rete l'offerta culturale e sviluppare
sistemi informativi in grado di favorire una
maggiore conoscenza e fruizione.
ID
6.8
Obiettivo specifico
Riposizionamento competitivo delle destinazioni
turistiche
Risultati che gli Stati membri
intendono ottenere con il
sostegno dell'UE
L’assen a i una politica strate ica i settore ha
determinato il perpetrarsi di una dicotomia fra azione
pubblica e quella privata, la prima polverizzata
indistintamente su tutto il territorio regionale, la
seconda orientata ad assecondare in maniera
approssimativa e poco professionale gli andamenti
del mercato. Ciò ha determinato, negli ultimi cicli di
pro ra
a ione, l’i possibilit
i ra iun ere
significativi risultati in termini di aumento di presenze
registrate, soprattutto per quanto riguarda i visitatori
stranieri.
L’in ustria ell’ospitalit calabrese risulta ancora
alquanto disomogenea e poco strutturata, formata
prevalentemente da imprese di piccole dimensioni,
con strutture qualitativamente obsolete, posti letto
limitati, e personale non qualificato. La mancanza di
una logistica adeguata e a servizio delle destinazioni
turistiche più importanti, inoltre, condiziona
pesantemente lo sviluppo del settore, determinando
l’i possibilit i i ple entare i lussi esistenti e lo
sviluppo dei nuovi.
Sulla base di tali considerazioni, la strategia che la
121
Regione intende adottare attraverso il FESR è volta
alla concentrazione degli interventi sul territorio,
destinando gran parte delle risorse allo sviluppo delle
destinazioni turistiche che già oggi registrano le
maggiori presenze a livello regionale. Le azioni
intraprese, in linea con gli andamenti del mercato,
saranno rivolte prettamente allo sviluppo ed alla
qualificazione del turismo balneare, del turismo
“business”, non trascuran o però i portanti nicchie
di mercato che necessitano di specifici interventi per
aumentare la propria attrattività.
Gli interventi saranno rivolti al miglioramento degli
elementi di contesto necessari allo sviluppo turistico,
ovvero al migliora ento ei cosi etti “ attori
re i”(organizzazione,
ottimizzazione
delle
connessione nei trasporti, abbattimento dei costi di
mobilità) ma anche ad aumentare la consapevolezza e
la conoscenza del patrimonio regionale a cittadini e
nuovi potenziali investitori al fine di rimuovere gli
ostacoli che ancora oggi posizionano la Calabria fra le
re ioni
eno co petiti e ell’Europa. Particolare
attenzione, inoltre, sarà posta alla capacità di
sostenere l’inno a ione e la crescita qualitati a
ell’Industria dell’ospitalità in un ambito di sviluppo
sostenibile e di affermazione delle logiche di filiera e
di rete, in coerenza i principali documenti comunitari
di riferimento.
Tale impostazione strategica nasce dalla volontà di
fare scelte mirate e consapevoli, dirette alla
concentrazione delle risorse su pochi elementi chiave.
Ovviamente le azioni qui descritte, si completano con
quanto previsto dagli altri assi (ASSE 4 Prevenzione dei
rischi e tutela ambientale, ASSE 8 Città e aree interne)
e strumenti finanziari (FEASR, FAS), al fine di
s iluppare l’intere a
e li ele enti strate ici
contenuti nel Documento di Orientamento Strategico
Regionale per lo sviluppo del settore turistico.
122
Tabella 3:
Indicatori di risultato specifici per programma, ripartiti per obiettivo specifico
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, primo comma, lettera b), punto ii) del regolamento (UE) n. 1303/2013)
ID
6.5
6.5
6.5
6.5
6.7
6.8
14
Valore di base
Anno di
riferimento
n
0
2014
5
Regione Calabria
(HA)
0
2014
Sup. della rete natura 2000
ISPRA
n
6
2014
tutti
n
0
2014
178
Indicatore
Unità di misura
progetti di studio e ricerca
per
approfondire
la
conoscenza delle specie
biologiche e degli habitat
presenti
sul
territorio
regionale
Superficie cartografata degli
habitat dei siti di rete natura
2000
Stato
di
Attuazione/aggiornamento
degli strumenti di gestione
dei Parchi e delle aree natura
2000
ZSC
(zone
speciali
di
conservazione) istituite
Categoria di regioni
(se pertinente)
Indice di domanda culturale
del patrimonio statale e non
statale
Tasso di turisticità - Rapporto
tra presenze turistiche totali
e popolazione residente
Per il FESR e il Fondo di coesione i valori obiettivo possono essere qualitativi o quantitativi.
123
Valore obiettivo
14
(2023)
Fonte di dati
2014
Istat, MIBAC
2014
Istat
Periodicità
dell’informativ
a
2.5.6 Azioni da sostenere nell'ambito della priorità d'investimento
(ripartite per priorità d'investimento)
2.5.6.1
Descrizione della tipologia e degli esempi delle azioni da sostenere e del loro
contributo atteso agli obiettivi specifici, compresa, se del caso, l'individuazione
dei principali gruppi di destinatari, dei territori specifici interessati e dei tipi di
beneficiari
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, primo comma, lettera b), punto iii) del regolamento
(UE) n. 1303/2013)
Priorità
d'investimento
d) proteggendo e ripristinando la biodiversità e i suoli, e
promuovendo i servizi per gli ecosistemi, anche attraverso Natura
2000 e l’in rastruttura verde
124
6.5.1 Azioni previste nei Prioritized Action Framework (PAF) e nei Piani di gestione della Rete
Natura 2000 [le azioni sono realizzate con il concorso del FEASR – Focus Area 4.a].
Le azioni chiave sono quelle che consentono di migliorare e/o mantenere lo stato di conservazione
delle specie e degli habitat di interesse comunitario al fine di contribuire ad arrestare la perdita di
biodiversità in ambito terrestre e marino con particolare riferimento al paesaggio rurale e alle unità
ambientali (habitat) ecologicamente omogenee secondo la nomenclatura europea Corine biotopes
Esempi di interventi:










Azioni di ricerca per il completamento del quadro delle conoscenze sulla biodiversità,
Azioni di monitoraggio lo stato delle specie/habitat presenti, anche al fine di valorizzare gli
ecosistemi;
inter enti i in or a ione, co unica ione e sensibili a ione ell’opinione pubblica con
particolare attenzione alla popolazione scolastica sui temi della biodiversità;
Realizzare una cartografia degli habitat a scala adeguata, strumento di pianificazione
territoriale del patrimonio naturalistico regionale, nonché informativo quale base di
riferimento per le amministrazioni locali;
Aggiornare e adeguare i piani di gestione dei siti della Rete Natura 2000 e delle aree protette
istituite e/o da istituire (parchi, riserve, oasi, etc) in ambito RER;
Redazione delle misure di conservazione nei siti afferenti a Rete Natura 2000 volte al
mantenimento o ripristino di un soddisfacente stato di conservazione di habitat e specie
’interesse co unitario. Le a ioni ri uar eranno sia l’a o ione elle isure i conser a ione
Sito e specie/habitat prioritari specifiche per tutti i SIC che ne sono sprovvisti presenti sul
territorio re ionale, in cui sono inclusi habitat e o specie prioritari, nonché l’a iorna ento
elle isure i conser a ione i a ottate e il onitora io ell’e icacia elle stesse;
Attuare le azioni previste nei PAF indicate nel quadro G e per come sono specificate nelle
relative schede raggruppate per tipologie di habitat;
Valorizzare la naturalità diffusa presente nel territorio regionale, anche quella non inserita
all’interno i aree protette;
Promuovere azioni di contenimento delle specie biologiche esotiche invasive che possono
minacciare alcune specie autoctone tipiche degli habitat calabresi.
Ripristinare gli ecosistemi naturali e seminaturali
Gruppi di target
 comunità locale.
 Per le attività di educazione ambientale i destinatari saranno le Scuole
Beneficiari
Regione Calabria, Amministrazioni Provinciali, Comuni, Enti Parco, Enti Gestori di Aree Protette e siti
natura 2000, Associazioni Ambientaliste, Istituti Scolastici, Università, Enti Pubblici di Ricerca, Centri
di Ricerca Pubblici e Privati, Parchi Scientifici e Tecnologici, Comunità montane, Enti o Soggetti
Concessionari o Affidatari o Gestori di Servizi e Infrastrutture Pubblici o di Pubblica Utilità, Imprese e
loro consorzi, Organizzazioni Non Governative (ONG), Agenzie di Sviluppo Locale, Laboratori e centri
di esperienza regionali rete INFEA accreditati presso la Regione Calabria.
Territori
Intero territorio regionale
125
6.5.2 Interventi per ridurre la frammentazione degli habitat e mantenere il collegamento
ecologico e funzionale [le azioni sono realizzate con il concorso del FEASR – Focus Area 4.a] .
Rafforzare il ruolo dei servizi ecosistemici riducendo la frammentazione degli habitat; in particolare,
attraverso le azioni di completamento della rete ecologica regionale (connessioni ecologiche) di cui
alla DGR 759/2003.
Esempi di interventi:
- Verificare, individuare e supportare con studi scientifici i corridoi ecologici di connessione, tra i
nodi della Rete Ecologica ed i siti Natura 2000, ad alto valore naturalistico per una più efficace
conservazione delle specie e degli habitat, favorendo i movimenti delle specie lungo i corridoi a
maggior naturalità.
- Completare il quadro delle conoscenze sulla biodiversità
- Monitorare lo stato delle specie/habitat presenti, anche al fine di valorizzare gli ecosistemi
- Ripristinare gli ecosistemi naturali e seminaturali
Beneficiari
Regione Calabria, Amministrazioni Provinciali, Comuni, Enti Parco, Enti Gestori di Aree Protette e siti
natura 2000, Associazioni Ambientaliste, Istituti Scolastici, Università, Enti Pubblici di Ricerca, Centri
di Ricerca Pubblici e Privati, Parchi Scientifici e Tecnologici, Comunità montane, Enti o Soggetti
Concessionari o Affidatari o Gestori di Servizi e Infrastrutture Pubblici o di Pubblica Utilità, Imprese e
loro consorzi, Organizzazioni Non Governative (ONG), Agenzie di Sviluppo Locale, Laboratori e centri
di esperienza regionali rete INFEA accreditati presso la Regione Calabria.
Territori
Intero territorio regionale
Priorità
d'investimento
c) conservando, proteggendo, promuovendo e sviluppando il
patrimonio naturale e culturale
126
6.6.1 Interventi per la tutela e la valorizzazione di aree di attrazione naturale di rilevanza
strategica (aree protette in ambito terrestre e marino, paesaggi tutelati) tali da consolidare e
promuovere processi di sviluppo.
Esempi di intervento
- creazione di servizi /opere innovative per la fruizione delle risorse naturali
- realizzazione di prodotti e servizi divulgativi
- recupero e realizzazione di sentieristica e di altre vie di accesso (piste ciclabili, ippovie, percorsi
per diversamente abili, etc.) nelle aree della Rete Ecologica Regionale;
- reali a ione i aree er i attre ate per la ricrea ione all’area aperta, orti botanici, tipolo ie i
strutture dirette al miglioramento della fruizione del patrimonio ambientale;
- recupero di strutture non utilizzate con caratteristiche legate alle tradizioni o alla storia del
territorio (es. fortini, mulini, strutture rurali, etc.) per la realizzazione di centri visita, punti di
informazione e piccole strutture ricettive, ecc.
- interventi di informazione, comunicazione ed educazione ambientale.
Gruppi target
Cittadinanza
Beneficiari
Regione Calabria, Amministrazioni Provinciali, Comuni, Enti Parco, Enti Gestori di Aree Protette e siti
natura 2000, Associazioni Ambientaliste, Istituti Scolastici, Università, Enti Pubblici di Ricerca, Centri
di Ricerca Pubblici e Privati, Parchi Scientifici e Tecnologici, Enti o Soggetti Concessionari o Affidatari
o Gestori di Servizi e Infrastrutture Pubblici o di Pubblica Utilità, Imprese e loro consorzi,
Organizzazioni Non Governative (ONG), Agenzie di Sviluppo Locale, Laboratori e centri di esperienza
regionali rete INFEA accreditati presso la Regione Calabria
Territori
Area di attrazione naturale di rilevanza strategica
127
6.6.2 Sostegno alla diffusione della conoscenza e alla fruizione del patrimonio naturale attraverso
la creazione di servizi e/o sistemi innovativi e l’utilizzo di tecnologie avanzate.
Esempi di intervento
-
a ioni per lo s iluppo i icro iliere i pren itoriali nei settori ell’arti ianato e elle
produzioni tipiche locali tradizionali, dei servizi turistici connessi alla gestione del
patrimonio naturalistico;
-
azioni per la creazione e/o lo sviluppo di attivit sporti e ecoco patibili, a s ol ersi all’aria
aperta;
-
a ioni per la crea ione i strutture i ser i io a co pleta ento ell’o erta elle atti it
sportive, quali: posti tappa, rifugi, centri di addestramento, aree e percorsi opportunamente
attrezzati, etc. ;
-
interventi di divulgazione ed educazione ambientale;
-
pro o ione e l’a o ione i Siste i i Gestione A bientale (E as e ISO 14001) e la
i usione ell’uso i archi i qualit ecolo ica (Ecolabel, archi i qualit na ionali,
marchi di qualità per aree di provenienza – es. Parchi naturali nazionale e regionali).
Beneficiari
Regione Calabria, Amministrazioni Provinciali, Comuni, Enti Parco, Enti Gestori di Aree Protette e siti
natura 2000, Associazioni Ambientaliste, Istituti Scolastici, Università, Enti Pubblici di Ricerca, Centri
di Ricerca Pubblici e Privati, Parchi Scientifici e Tecnologici, Enti o Soggetti Concessionari o Affidatari
o Gestori di Servizi e Infrastrutture Pubblici o di Pubblica Utilità, Imprese e loro consorzi,
Organizzazioni Non Governative (ONG), Agenzie di Sviluppo Locale, Laboratori e centri di esperienza
regionali rete INFEA accreditati presso la Regione Calabria
Territori
Area di attrazione naturale di rilevanza strategica
128
Azione 6.7.1 - Interventi per la tutela, la valorizzazione e la messa in rete del patrimonio culturale,
materiale e immateriale, nelle aree di attrazione di rilevanza strategica tale da consolidare e
promuovere processi di sviluppo.
L’A ione è finalizzata alla valorizzazione degli attrattori culturali regionali attraverso interventi volti
al miglioramento delle condizioni strutturali e di contesto, all'aumento degli standard di qualità dei
servizi, soprattutto per quelli relativi alla fruizione ed alla gestione degli attrattori culturali. L'Azione
si concentra, inoltre, sulla realizzazione di un sistema di comunicazione integrata, in stretta
connessione con la creazione di brand per le principali destinazioni turistiche regionali.
Gli interventi di natura sistemica saranno costruiti intorno agli attrattori culturali siti nelle Aree di
attrazione culturale di Rilevanza Strategica - ARS e negli itinerari/reti culturali tematiche individuate
dalla programmazione regionale ai fini dell'innalzamento competitivo del territorio e del sistema
delle imprese ad esso collegato. L'individuazione degli attrattori sui cui intervenire sarà definita sulla
base di una valutazione economica che terrà conto del n. di biglietti venduti, della capacità di
attivare sinergie ed integrazioni con il sistema ambientale, turistico e produttivo locale e della
domanda potenziale in grado di attivare.
Esempi di intervento
- Interventi volti a migliorare le condizioni strutturali, gli standard di qualità per la fruizione del
patrimonio culturale e le condizioni di contesto per l'accessibilità degli attrattori culturali siti
nelle ARS.
- Interventi volti alla creazione e rafforzamento dei servizi di gestione, fruizione e valorizzazione
degli attrattori culturali e degli itinerari/reti culturali tematiche (aree e parchi archeologici,
sistema dei castelli e delle fortificazioni, aree e strutture di archeologia industriale, edifici storici
e di pregio archiettenico, identità culturali).
- Sistemi di comunicazione ed informazione turistico-culturale integrata per la promozione degli
attrattori culturali.
Beneficiari
Regione Calabria, Enti locali, Enti Strumentali Regionali, Istituti Centrali e periferici del MIBACT,Enti
ed Istituzioni Ecclesiastici,Fondazioni, Enti culturali e Associazioni culturali, Altre amministrazioni
centrali proprietarie di beni culturali
Territori
-
Attrattori siti nelle Aree di Attrazione Culturale di Rilevanza Strategica - ARS
-
Intero territorio regionale per gli itinerari/Reti Culturali Tematiche
Gruppi target
Cittadini, Visitatori, Turisti
129
Azione 6.7.2 - Sostegno alla diffusione della conoscenza e alla fruizione del patrimonio culturale,
materiale e immateriale, attraverso la creazione di servizi e/o sistemi innovativi e l’utilizzo di
tecnologie avanzate.
L’A ione sostiene la creazione di servizi e/o di sistemi innovativi e l'utilizzo delle nuove tecnologie
ICT per garantire la maggiore conoscenza e fruizione del patrimonio culturale, materiale ed
immateriale. Saranno privilegiati interventi integrati in grado di garantire la messa in rete
dell'offerta locale nell'ambito di parchi/distretti culturali, la realizzazione di sistemi innovativi di
comunicazione ed informazione turistico-culturale, la promozione e la valorizzazione economica e
sostenibile del patrimonio regionale, l'applicazione di tecnologie innovative nella gestione dei beni
culturali capaci di rispondere alle nuove domande di fruizione turistico-culturale.
L'Azione prevede, infine, l'avvio del Sistema Informativo Cultura e dell'Osservatorio Culturale quali
strumenti per innalzare il livello di conoscenza dei fenomeni che interessano il settore e per
garantire la valutazione della qualità e della sostenibilità degli interventi realizzati.
Esempi di intervento
- S iluppo i siste i i Realt Au entata (AR) per la alori a ione el elle risorse storiche,
culturali e paesaggistiche;
- S iluppo i siste i i i ul a ione ri olti a au entare l’o erta i ser i i creati intorno ai ran i
attrattori culturali;
- Sviluppo di sistemi di tutela innovativi;
- Avvio e sviluppo del Sistema Informativo Cultura e dell'Osservatorio Culturale;
- Sistemi informativi per la valutazione della qualità e a supporto delle attività di gestione
dell’o erta culturale re ionale.
Beneficiari
Regione Calabria, Enti locali, Enti Strumentali Regionali, Istituti Centrali e periferici del MIBACT,Enti
ed Istituzioni Ecclesiastici,Fondazioni, Enti culturali e Associazioni culturali, Altre amministrazioni
centrali proprietarie di beni culturali
Territori
Attrattori siti nelle Aree di Attrazione Culturale di Rilevanza Strategica - ARS
Intero territorio regionale per gli itinerari/Reti Culturali Tematiche
Gruppi target
Cittadini, Visitatori, Turisti
130
Azione 6.7.3 - Supporto allo sviluppo di prodotti e servizi complementari alla valorizzazione di
identificati attrattori culturali e naturali del territorio, anche attraverso l’integrazione tra imprese
delle filiere culturali, turistiche, creative e dello spettacolo.
L’A ione sostiene l'applica ione i nuo i o elli ruiti i ei luo hi ella cultura re ionale ( usei,
biblioteche, ecc..) e nelle aree di attrazione naturale di rilevanza strategica in grado di garantire
l'apertura durante tutto l'anno delle strutture, il potenziamento e il rafforzamento delle relazioni
con gli utenti, l'erogazione di servizi complementari e di generare circuiti turistici più stabili.
L'A ione conte pla, inoltre, li inter enti sul siste a econo ico culturale “allar ato” che in
Calabria risulta animato da più di 32mila aziende, di cui, secondo la classificazione delle attività
culturali a ottata all’Unesco, la et a erisce al Trasversal Domain, ovvero a quei settori che
supportano, facilitano, incoraggiano e sostengono la creazione, la produzione e la distribuzione dei
beni e servizi strettamente culturali o connessi al settore culturale. Si prevede, nello specifico, di
sostenere la nascita e il rafforzamento delle imprese operanti nelle filiere culturali, turistiche,
creative e dello spettacolo ricorrendo a strumenti, anche di ingegneria finanziaria, per la
concessione di aiuti per lo start-up e per il sostegno dei processi di innovazione e ricerca.
Esempi di intervento
-
Interventi per lo sviluppo di servizi complementari e per la gestione integrata ed efficiente
dei luoghi della cultura regionali (musei, biblioteche, ecc..)
-
Interventi per la nascita e il sostegno di imprese nelle filiere culturali, turistiche, creative e
dello spettacolo.
Beneficiari
Regione Calabria, Enti locali, Enti Strumentali Regionali, Istituti Centrali e periferici del MIBACT,Enti
ed Istituzioni Ecclesiastici,Fondazioni, Enti culturali e Associazioni culturali, Altre amministrazioni
centrali proprietarie di beni culturali
Territori
Attrattori siti nelle aree di attrazione naturale di rilevanza strategica e nelle Aree di Attrazione
Culturale di Rilevanza Strategica - ARS
Intero territorio regionale per gli itinerari/Reti Culturali Tematiche
Gruppi target
Cittadini, Visitatori, Turisti
131
6.8.1 (Azione 3.3.3) Sostegno a processi di aggregazione e integrazione tra imprese (reti di
imprese) per la costruzione di un prodotto integrato nelle destinazioni turistiche (da verificare
opportunità ad attivare questa azione)
e
6.8.2 (Azione 3.3.4) Sostegno alla competitività delle imprese nelle destinazioni turistiche
attraverso interventi di qualificazione dell'offerta e innovazione di prodotto/servizio, strategica
ed organizzativa
Le Azioni sostengono l’attua ione i isure i aiuto ri olte alle imprese, singole ed in rete, al fine di
supportare la quali ica ione ell’o erta turistica
e iante la quali ica ione ell’in ustria
ell’ospitalità, la creazione di nuove infrastrutture e servizi di supporto alla competitività delle
imprese esistenti e la creazione di nuove attività.
I beneficiari saranno definiti sulla base di priorità strategiche regionali che mirano a valorizzare le
destinazioni turistiche di maggior pregio ed a creare intorno ad esse un contesto capace di
supportare e gestire con qualità i flussi turistici attuali e futuri.
Esempi di intervento
-
Sviluppo di nuove imprese ed al miglioramento degli standard di qualità delle strutture
ricettive esistenti. Particolare attenzione sarà posta nella riqualificazione delle seconde case
per la creazione di nuova ospitalità.
-
Potenziamento dei servizi reali a sostegno dei processi di rafforzamento, riorganizzazione e
ristrutturazione aziendale e di realizzazione di nuove realtà produttive;
-
introduzione e consolidamento delle tecniche di e-booking e delle tecnologie relative alle
strate ie i re enue ana e ent e estione ell’o er bookin ;
-
Progettazione e implementazione di sistemi integrati per la promozione ed il marketing;
-
Gestione integrata di servizi legati essenzialmente alla logistica ed alla mobilità dei turisti
oltre che all’i ple enta ione i nuo i ser i i iretti allo s a o.
Beneficiari
Imprese e Reti di imprese
Gruppi target
Visitatori, Turisti
132
6.8.3 Sostegno alla fruizione integrata delle risorse culturali e naturali e alla promozione delle
destinazioni turistiche
L’A ione è inali ata alla alori a ione e alla rui ione inte rata e li attrattori culturali e naturali
regionali oltre che alla emersione ed allo sviluppo delle destinazioni turistiche di pregio attraverso
interventi volti al miglioramento delle condizioni strutturali e di contesto, all'aumento degli
standard di qualità dei servizi e ad una maggiore fruibilità degli stessi oltre che ad azioni di
promozione integrata e continuativa degli stessi.
Gli investimenti saranno strutturati su tre ambiti di intervento: una prima linea diretta
prioritaria ente al i liora ento ei cosi etti “ attori re i” di contesto (organizzazione,
logistica, ottimizzazione delle connessioni nei trasporti, abbattimento costi di mobilità…),una
seconda linea diretta ad aumentare l’attratti it elle ARS e ei Siste i Inte rati turistici per una
maggiore fruizione del patrimonio da parte della cittadinanza e di nuovi potenziali investitori
(resi en e artistiche, cantieri i pro u ione culturale, percorsi nelle scuole…), ter a ed ultima linea
iretta all’ani a ione ei contesti e alla crea ione i nuo i “appunta enti” capaci i creare
attrazione (fiere, festival, eventi, manifestazioni internazionali ecc.).
L'Azione si concentra, inoltre, in sinergia con quanto previsto per la valorizzazione del patrimonio
naturale e culturale, sulla realizzazione di un sistema di comunicazione integrata capace di affinare
la creazione e la comunicazione dei brand relativi alle principali destinazioni turistiche regionali.
Esempi di intervento
- Poten ia ento ella lo istica e conteni ento ei costi i
destinazioni turistiche regionali;
obilit per l’accesso alle
a iori
- Miglioramento di condizioni strutturali, standard di qualità, accessibilità per la fruizione delle
destinazioni turistiche principali e degli attrattori culturali e naturali
- Interventi volti a diffondere una percezione positiva dei Sistemi Integrati Turistici individuati
dalla programmazione regionale e far maturare nuove esperienze intorno alla valorizzazione
degli attrattori naturali e culturali materiali ed immateriali (residenze artistiche, cantieri di
produzione culturale, eventi contenuti negli attrattori culturali)
- Interventi volti alla creazione di un sistema di ospitalità regionale delle seconde case gestito
attraverso canali di e-booking e accoglienza centralizzata presso le APT locali.
- Rafforzamento dei sistemi di comunicazione ed informazione turistica integrata per la
promozione delle destinazioni turistiche principali ed i grandi attrattori.
Beneficiari
Regione Calabria, Enti locali, APT, Enti Strumentali Regionali, GAL o altri organismi intermedi,
Imprese singole e in rete
Gruppi target
Cittadini, Visitatori, Turisti
2.5.6.2
Principi guida per la selezione delle operazioni
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, primo comma, lettera b), punto iii) del regolamento
(UE) n. 1303/2013)
Priorità
d'investimento
c) conservando, proteggendo, promuovendo e sviluppando il
patrimonio naturale e culturale
133
La selezione delle operazioni verrà effettuata mediante procedure negoziali per
l’in i i uazione dei piani di valorizzazione ammissibili e procedure valutative per
l’i enti ica ione elle opera ioni a inan iare per imprese e loro reti.
Per quanto attiene al settore turistico, i criteri che supporteranno la scelta degli interventi
pre ili eranno le estina ioni secon o l’or ine i se uito riportato:
-
destinazioni turistiche internazionali, ovvero destinazioni individuate sulla base della
presenza del turismo internazionale in quota parte rispetto al totale regionale;
-
destina ioni turistiche “business”: o ero
presenza di alberghi aperti tutto l'anno;
-
destinazioni turistiche balneari di prossimità: ovvero destinazioni balneari, non
comprese nella prima categoria, individuate sulla base di presenza di alberghi che
registrano un notevole flusso di presenze;
-
destinazioni turistiche di nicchia: destinazioni che presentano tipicità proprie o un
attuale mercato di riferimento significativo.
estina ioni in i i uate sulla base
i
In generale, nella selezione delle operazioni verrà data priorità agli interventi che:
-
evidenziano connessioni dirette con la strategia di specializzazione intelligente;
-
contribuiscono a creare/consolidare network di imprese anche con il coinvolgimento
di imprese extraregionali;
-
favoriscono la crescita dei livelli occupazionali;
-
contribuiscono a ridurre le emissioni di gas a effetto serra (ai sensi del Reg. (UE) n.
215/2014 della Commissione).
-
Promuovere forme di turismo responsabile e sostenibile
Dovranno, inoltre, essere definite modalità di integrazione e coordinamento tra gli interventi
previsti, il PON Cultura, PON Città Metropolitane e il POR FSE per quanto riguarda le politiche
attive del lavoro (incentivi occupazionale, formazione professionale, ecc.).
2.5.6.3
Uso programmato degli strumenti finanziari (se del caso)
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, primo comma, lettera b), punto iii) del regolamento
(UE) n. 1303/2013)
Priorità d'investimento
c)
conservando,
proteggendo,
promuovendo e sviluppando il patrimonio
naturale e culturale
Uso programmato degli strumenti
finanziari
Per le azioni dirette al finanziamento di imprese e reti di imprese si strutturerà un apposito
Fon o i Garan ia iretto a supportare l’in esti ento pre isto.
134
2.5.6.4
Uso programmato dei grandi progetti (se del caso)
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, primo comma, lettera b), punto iii) del regolamento
(UE) n. 1303/2013)
Priorità d'investimento
Non sono previsti grandi progetti
135
2.5.6.5
Indicatori di output per priorità d'investimento e, ove pertinente, per categoria di
regioni
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, primo comma, lettera b), punto iv) del regolamento
(UE) n. 1303/2013)
Tabella 4:
Indicatori di output comuni e specifici per programma
(per priorità d'investimento, ripartiti per categoria di regioni per il FSE e, ove pertinente, per
il FESR)
ID
15
Indicatore
Unità di misura
Fondo
Categoria di
regioni (se
pertinente)
Valore obiettivo
(2023)15
U
D
T
Fonte di dati
Periodicità
dell’informativa
Per il FSE questo elenco comprende gli indicatori di output comuni per i quali è stato stabilito un
valore obiettivo. I valori obiettivi possono essere riportati come totale (uomini+donne) o ripartiti per
genere. Per il FESR e il Fondo di coesione la ripartizione per genere non è pertinente nella maggior
parte dei casi. "U" = uomini, "D" = donne, "T"= totale.
136
2.5.7 Quadro di riferimento dell'efficacia dell'attuazione
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, primo comma, lettera b), punto v) del regolamento (UE) n. 1303/2013)
Tabella 5:
Quadro di riferimento dell'efficacia dell'attuazione dell'asse prioritario
(per fondo e, per il FESR e il FSE, categoria di regioni)16
Asse
prioritario
Tipo di
indicatore
(Fase di
attuazione
principale,
indicatore
finanziario, di
output o, ove
pertinente, di
risultato)
ID
Indicatore o
fase di
attuazione
principale
Unità di
Fondo Categoria di
Target
Target finale Fonte di dati
misura, ove
regioni
intermedio per (2023)18
pertinente
il 201817
U D
T
U D T
Se del caso,
spiegazione della
pertinenza
dell'indicatore
Informazioni qualitative aggiuntive sull'istituzione del quadro di riferimento dell'efficienza dell'attuazione
(facoltative)
16
17
18
Se l'IOG viene attuata in quanto parte di un asse prioritario, i target intermedi e i target finali dell'IOG devono essere differenziati da altri target intermedi e finali dell'asse
prioritario, in conformità agli atti esecutivi di cui all'articolo 22, paragrafo 7, comma quinto del regolamento (UE) n. 1303/2013, in quanto le risorse IOG (dotazione specifica
e sostegno integrativo del FSE) sono escluse dalla riserva di efficacia dell'attuazione.
I target intermedi possono essere riportati come totale (uomini+donne) o ripartiti per genere. "U" = uomini, "D" = donne, "T"= totale.
I valori obiettivo o target possono essere riportati come totale (uomini+donne) o ripartiti per genere. "U" = uomini, "D" = donne, "T"= totale.
137
2.5.9 Categorie di operazione
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, lettera b), punto iv) del regolamento (UE) n.
1303/2013).
Categorie di operazione corrispondenti al contenuto dell'asse prioritario basate su una
nomenclatura adottata dalla Commissione e una ripartizione indicativa del sostegno
dell'Unione.
Tabelle 7-11: Categorie di operazione19
(ripartite per Fondo e categoria di regioni se l'asse prioritario si riferisce a più di un Fondo o
categoria)
Tabella 7: Dimensione 1 - Settore di intervento
Fondo
Categoria di regioni
Asse prioritario
Codice
Importo (in EUR)
Tabella 8: Dimensione 2 - Forma di finanziamento
Fondo
Categoria di regioni
Asse prioritario
Codice
Importo (in EUR)
Codice
Importo (in EUR)
Tabella 9: Dimensione 3 - Tipo di territorio
Fondo
Categoria di regioni
Asse prioritario
Tabella 10: Dimensione 4 – Meccanismi territoriali di attuazione
Fondo
Categoria di regioni
Asse prioritario
19
Codice
Importo (in EUR)
Gli importi comprendono il sostegno totale dell'Unione (dotazioni principali e dotazione a carico della
riserva di efficienza dell'attuazione),
138
2.5.10 Sintesi dell'uso programmato dell'assistenza tecnica comprese, se necessario, azioni
volte a rafforzare la capacità amministrativa delle autorità coinvolte nella gestione
e nel controllo dei programmi e dei beneficiari (se del caso)
(per asse prioritario)
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, lettera b), punto vii) del regolamento (UE) n.
1303/2013).
Asse prioritario
139
Asse VI Ot 7 Promuovere sistemi di trasporto
sostenibili ed eliminare le strozzature delle principali
infrastrutture di rete
2.7
Asse Prioritario 7 – Promuovere sistemi di trasporto sostenibili
2.7.1 ID e Titolo
ID dell'asse prioritario
7
Titolo dell'asse prioritario
Promuovere sistemi di trasporto sostenibili
L'intero asse prioritario sarà attuato NO
unicamente tramite strumenti finanziari
L'intero asse prioritario sarà attuato NO
unicamente tramite strumenti finanziari stabiliti
a livello dell'Unione
L'intero asse prioritario sarà attuato tramite NO
sviluppo locale di tipo partecipativo
2.7.2 Motivazione della definizione di un asse prioritario che riguarda più di una
categoria di regioni, di un obiettivo tematico o di un Fondo (se applicabile)
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. 1303/2013)
Non applicabile
2.7.3 Fondo, categoria di regioni e base di calcolo per il sostegno dell'Unione
(Da ripetere per ogni combinazione nell'ambito di un asse prioritario)
Fondo
FESR
Categoria di regioni
Base di calcolo
ammissibile totale
ammissibile pubblica)
(spesa Spesa ammissibile pubblica
o spesa
140
2.7.4 Priorità d'investimento
(Da ripetere per ogni priorità d'investimento nell'ambito di un asse prioritario)
Priorità d'investimento
b) Migliorare la mobilità regionale, per mezzo del
collegamento dei nodi secondari e terziari all'infrastruttura
della TEN-T, compresi i nodi multimodali.
Priorità d'investimento
c) sviluppare e migliorare sistemi di trasporto sostenibili dal
punto di vista dell'ambiente (anche a bassa rumorosità) e a
bassa emissione di carbonio, inclusi vie navigabili interne e
trasporti marittimi, porti, collegamenti multimodali e
infrastrutture aeroportuali, al fine di favorire la mobilità
regionale e locale sostenibile.
2.7.5 Obiettivi specifici corrispondenti alla priorità d'investimento e ai risultati attesi
(Da ripetere per ogni obiettivo specifico nell'ambito della priorità d'investimento)
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, primo comma, lettera b), punti i) e ii) del regolamento
(UE) n. 1303/2013)
Priorità d'investimento
b) Migliorare la mobilità regionale, per mezzo del
collegamento dei nodi secondari e terziari all'infrastruttura
della TEN-T, compresi i nodi multimodali.
ID
7.1
Obiettivo specifico
Potenziamento dell’offerta ferroviaria e miglioramento del
servizio in termini di qualità e tempi di percorrenza
Risultati che gli Stati membri I abbiso ni ’inter ento re ionale per la mobilità ferroviaria a
intendono ottenere con il scala regionale sono costituiti da:
sostegno dell'UE
 ammodernamento e potenziamento dei collegamenti
ferroviari trasversali tra i versanti tirrenico e ionico;
completamento e potenziamento della rete di
connessioni ferroviarie tra le principali aree urbane;
 completamento e potenziamento della rete ferroviaria
di interesse regionale;
 co pleta ento ell’applica ione i tecnolo ie i tipo
ITS al sistema del TPL regionale;
 rinnovamento del parco rotabile regionale più vecchio
di 10 anni.
Il RA inciderà sulla riqualificazione dei servizi di TPL riducendo
il gap con il trasporto privato. Il potenziamento della rete su
erro, la riquali ica ione el ateriale rotabile e l’utili o i
sistemi ITS supporteranno uno sviluppo territoriale sostenibile
che consentirà di tradurre gli investimenti in crescita dei

141
servizi per i cittadini e le imprese, abbattendo i deficit di
cittadinanza e di attività produttiva privata. La strategia
regionale individua nel potenziamento del sistema ferroviario
il fattore chiave per la obilit sostenibile e per l’au ento
ell’accessibilit .
Le principali criticità da rimuovere sono:
 lungo la direttrice ferroviaria tirrenica, assenza di
collegamenti ferroviari AV/AC;
 inadeguatezza funzionale della direttrice ferroviaria
ionica;
 inadeguatezza delle connessioni trasversali tra le
direttrici ferroviarie ionica e tirrenica e dei
collegamenti con le principali conurbazioni, in
particolare:
 assenza di una connessione diretta tra direttrice
ionica Reggio Calabria-Catanzaro Lido e direttrice
trasversale Catanzaro Lido-Lamezia Terme C.;
 per la direttrice Lamezia Terme–Catanzaro Lido,
tempi di percorrenza eccessivi e assenza di un
collegamento diretto con il centro;
 per la direttrice trasversale Paola-Sibari, presenza
di binario unico sulla tratta tra Castiglione
Cosentino e Paola;
 limitazioni consistenti sul carico assiale sulla
trasversale Paola-Sibari e sulla Sibari-Taranto;
limitazioni sulla sagoma limite sulla direttrice
tirrenica a nord di Paola;
 stato di vetustà, obsolescenza ed eterogeneità del
parco rotabile regionale;

ebole propensione all’utili a ione el trasporto
ferroviario e assenza di integrazione tra i diversi servizi
di TPL;
 elevato grado di insoddisfazione circa il servizio di
trasporto ferroviario, da parte degli utenti calabresi
rispetto al livello nazionale.
L’a e ua ento, il poten ia ento e il co pleta ento ella
rete ferroviaria di adduzione alla comprehensive network, il
i liora ento ell’interconnessione tra quest’ulti a e la core
network, il potenziamento del parco rotabile e l’applica ione
di tecnologie ITS al comparto, consentiranno di conseguire:




incremento della diversione modale da gomma a
ferro, a vantaggio di modalità di trasporto più
sostenibili;
incremento di accessibilità ai sistemi territoriali
interni, con conseguente valorizzazione, innalzamento
dei livelli di competitività e di sviluppo sostenibile;
sviluppo delle specifiche vocazioni commerciali,
industriali, agricole, turistiche e culturali delle
principali località costiere meglio servite;
incremento del grado di soddisfazione del servizio di
trasporto ferroviario;
142

incremento di sicurezza, interoperabilità, fruibilità,
efficienza del sistema ferroviario regionale.
ID
7.4
Obiettivo specifico
Rafforzamento delle connessioni con la rete globale delle
aree interne
Risultati che gli Stati membri I abbiso ni ’inter ento re ionale, corrispon enti alle priorit
intendono ottenere con il di intervento per il rafforzamento delle connessioni con la rete
globale delle aree interne, difficilmente raggiungibili dalla
sostegno dell'UE
erro ia, se non a costi non co patibili con l’esi uit
domanda di trasporto, sono costituiti da:

ella
un
corposo
programma
infrastrutturale
di
riqualificazione,
ammodernamento,
riammagliamento, messa in sicurezza della rete
stradale secondaria, costituita dalle strade provinciali
e dalla rete viaria minore, la cui qualità complessiva
risulta generalmente modesta;
 applicazione di tecnologie di tipo ITS al sistema viario
regionale, per incrementare gli standard di sicurezza e
di gestione della rete.
Il R.A. inci er sull’accessibilit elle aree interne a o an a
debole o interessate da fenomeni locali di congestione.
L’incre ento e li stan ar i sicure a e un ionalit ella
rete stradale secondaria rappresenta una delle modalità per
colmare i deficit di cittadinanza e di attività produttiva privata
in aree disagiate dal punto di vista orografico, idrogeologico e
e o ra ico, per le quali la rete stra ale rappresenta l’unica
modalità di trasporto possibile, non risultando sostenibile
realizzare nuovi collegamenti ferroviari o riqualificare linee
esistenti.
Le principali criticità da rimuovere sono:
 sui 9.000 km di estesa della rete stradale extraurbana
regionale, circa 7.500 sono costituiti dalla viabilità
provinciale, che sconta le notevoli difficoltà di
gestione del patrimonio stradale da parte delle
Province territorialmente competenti, legate alla
grave carenza di risorse, sempre più inadeguate a
poter garantire la sicurezza della circolazione, la
funzionalità di base della rete e la soluzione di
problematiche
locali
di
congestione
e/o
interconnessione;
 in particolare, la viabilità secondaria presenta in
genere limiti strutturali e funzionali, sia per
l’ina e uate a ei tracciati (ele ate pen en e,
eccessiva tortuosità, ridotte sezioni trasversali), sia
per le difficili caratteristiche geomorfologiche dei
luoghi attraversati (le strade attraversano spesso
luoghi soggetti a dissesti idrogeologici, con
conseguenti danni al corpo stradale ed alle opere
143
’arte).
Il
programma
infrastrutturale
di
riqualificazione,
ammodernamento, riammagliamento, messa in sicurezza
ella rete stra ale secon aria, e l’applica ione i tecnolo ie i
tipo ITS al sistema viario regionale a servizio delle aree interne
consentirà di conseguire:




un significativo incremento degli standard di sicurezza
della rete;
il miglioramento dello stato funzionale della rete, con
conseguente miglioramento delle condizioni e dei
costi di gestione della stessa;
l’otti i a ione tecnico-funzionale della rete tramite il
completamento/riammagliamento
di
tratte
preesistenti e/o di opere in corso di realizzazione;
l’i ple enta ione i siste i i controllo tele atico
della rete per il miglioramento della gestione del
traffico, per il monitoraggio dei fenomeni
idrogeologici che interessano il corpo stradale per il
onitora io elle opere ’arte lun o la rete.
Priorità d'investimento
c) sviluppare e migliorare sistemi di trasporto sostenibili dal
punto di vista dell'ambiente (anche a bassa rumorosità) e a
bassa emissione di carbonio, inclusi vie navigabili interne e
trasporti marittimi, porti, collegamenti multimodali e
infrastrutture aeroportuali, al fine di favorire la mobilità
regionale e locale sostenibile
ID
7.2
Obiettivo specifico
Aumento della competitività del sistema portuale e
interportuale
Risultati che gli Stati membri I abbiso ni ’inter ento re ionale, corrispon enti alle priorit
intendono ottenere con il di intervento, per aumentare la competitività del sistema
144
sostegno dell'UE
portuale, sono individuati nel Master Plan della portualità
calabrese approvato con DGR n. 450/2011:


sviluppo di tutte le operazioni connesse alla
predisposizione dei porti di Vibo Valentia, Reggio
Calabria e Crotone per lo sviluppo dei traffici di tipo
crocieristico;
sviluppo di tutte le operazioni connesse alla
predisposizione del porto di Corigliano e delle relative
aree retroportuali per lo sviluppo dei traffici merci.
Il suddetto documento individua, in particolare, nelle strutture
di Vibo V., Reggio C., Crotone e Corigliano i poli crocieristici
della rete portuale regionale. È riconosciuta, altresì, vocazione
commerciale al porto di Corigliano che è identificato come
ele ento
i s iluppo
ell’area li itro a peraltro
efficacemente connessa alla rete stradale TEN-T.
Il R.A. identifica il principale fattore di sviluppo della portualità
regionale attraverso interventi di specializzazione dei porti in
base alla vocazione prevalente. Sono state selezionate azioni
di potenziamento dei porti del Masterplan regionale per lo
sviluppo di attività industriali e logistiche nelle aree
retroportuali, in sinergia con interventi ferroviari tesi a
spostare quote significative di merci da gomma a ferro.
Ulteriore stimolo alla creazione di opportunità occupazionali
saranno gli interventi sui porti di Vibo V., Reggio C. e Crotone
per l’acco li ento ei tra ici crocieristici.
Le principali criticità da rimuovere in relazione al trasporto
marittimo del sistema portuale calabrese, interessato anche
dal progetto di realizzazione della macroregione adriaticojonica, riguardano sia il livello di infrastrutturazione
(estensione degli accosti, estensione dei piazzali e capacità di
magazzinaggio), che la carenze di connessioni alle reti
primarie e la scarsa dotazione di servizi e attrezzature di
supporto alle attività portuali. Inoltre il sistema portuale
regionale è caratterizzato da elevata frammentazione con
numerose strutture di differente dimensione cui difetta un
funzionamento di tipo unitario o a rete.
Lo sviluppo della portualità regionale attraverso interventi
finalizzati a specializzare i porti in base alla vocazione
territoriale prevalente consentirà di conseguire i seguenti
risultati:




incremento degli standard di sicurezza dei porti
o etto ’inter ento;
per il porto di Corigliano, incremento del traffico
merci con stabilizzazione di linee di collegamento;
per i porti di Vibo V., Reggio C. e Crotone, incremento
del traffico crocieristico con stabilizzazione di linee di
collegamento;
incre ento
ell’attratti it
elle in rastrutture
portuali ai fini della gestione delle opere di accosto;
145



incremento dei livelli occupazionali, legati alle attività
logistiche ad alto valore aggiunto svolte nelle
piattaforme logistiche retroportuali di trasformazione
delle merci;
s iluppo ell’in otto interessato all’incre ento el
traffico portuale;
sviluppo delle specifiche vocazioni commerciali,
industriali, agricole, turistiche e culturali dei territori
ser iti ai porti o etto ’inter ento.
ID
7.3
Obiettivo specifico
Integrazione modale e miglioramento dei collegamenti
multimodali con i principali nodi urbani, produttivi e logistici
e la rete centrale, globale e locale
Risultati che gli Stati membri I fabbisogni ’inter ento re ionale, corrispon enti alle priorit
intendono ottenere con il di intervento, per aumentare la competitività del sistema
portuale e interportuale, sono costituiti da:
sostegno dell'UE


Miglioramento del collegamento dei porti
a
vocazione commerciale con la rete ferroviaria core;
Razionalizzazione e specializzazione delle aree portuali
da adibire a funzioni di trasporto merci o di trasporto
di persone.
Il R.A. identifica il principale fattore di sviluppo della logistica e
della intermodalità attraverso la messa in rete dei porti a
vocazione commerciale con la rete ferroviaria TEN-T che
eliminino dispendiose rotture di carico e la creazione di
piattaforme logistiche retroportuali di trasformazione delle
merci. Ulteriore motivazione è la necessità di garantire la
continuità territoriale con la Sicilia ottimizzando i flussi
passeggeri e merci nello Stretto mediante la specializzazione
delle aree portuali di Villa S. Giovanni adibite a tali differenti
funzioni.
Le criticità del trasporto marittimo del sistema portuale
calabrese, interessato anche dal progetto di realizzazione
della macroregione adriatico-jonica, riguardano sia il livello di
infrastrutturazione (estensione degli accosti, estensione dei
piazzali e capacità di magazzinaggio), che la carenze di
connessioni alle reti primarie e la scarsa dotazione di servizi e
attrezzature di supporto alle attività portuali. Inoltre,
all’attuale con i ura ione operati a el porto i Gioia Tauro,
primo porto italiano nelle attività di transhipment di merci
containerizzate, che svolge un ruolo trainante nel trend
positivo rilevato nelle annualità 2007/2011, della domanda di
mobilità delle merci in Calabria, che ha registrato un
incremento delle quantità totali movimentate, manca ancora
l’attributo ella poli un ionalit che lo apra anche a realt
pro utti e i erse nell’a bito i un concreto e più a pio
progetto di sviluppo che coinvolga il territorio retroportuale e
l’hinterlan re ionale e interre ionale.
146
La messa in rete dei porti a vocazione commerciale con la rete
ferroviaria TEN-T consentirà:


di incentivare la creazione di piattaforme logistiche
retroportuali di trasformazione delle merci, favorendo
l’incre ento el alore a iunto eri ante a atti it
logistiche;
di eliminare dispendiose rotture di carico, favorendo
l’incre ento el tra ico ferroviario.
La specializzazione delle aree portuali di Villa S. Giovanni
adibite a differenti funzioni consentirà, inoltre, di garantire la
continuità territoriale con la Sicilia ottimizzando i flussi
passeggeri e merci nello Stretto.
147
Tabella 3:
Indicatori di risultato specifici per programma, ripartiti per obiettivo specifico
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, primo comma, lettera b), punto ii) del regolamento (UE) n. 1303/2013)
ID
20
Indicatore
Unità di misura
Categoria di regioni
(se pertinente)
Valore di base
Anno di
riferimento
Fonte di dati
Periodicità
dell’informativ
a
+ 20%
Società gestione
servizi ferroviari
Ogni anno
- 10 %
ISTAT
Ogni anno
Valore obiettivo
20
(2023)
7.1
Incremento % utenti
trasportati dal servizio
pubblico ferroviario extraurbano.
%
7.4
Riduzione % n. incidenti
stradali lungo le tratte extraurbane oggetto di intervento
%
7.2
Incremento Tonnellate di
merci sbarcate e imbarcate
%
2014
+xx%
ISTAT
Ogni xx anni
7.2
Numero di navi da crociera in
transito
numero
2014
xx
Capitanerie di Porto
Ogni xx anni
7.3
Incremento traffico
ferroviario generato da porti
e piattaforme logistiche
retroportuali
%
2014
+xx%
ISTAT
Ogni xx anni
7.3
Incremento del valore
aggiunto derivante da attività
logistiche
%
2014
+xx%
ISTAT
Ogni xx anni
2014
Per il FESR e il Fondo di coesione i valori obiettivo possono essere qualitativi o quantitativi.
148
2.7.6 Azioni da sostenere nell'ambito della priorità d'investimento
(ripartite per priorità d'investimento)
2.7.6.1
Descrizione della tipologia e degli esempi delle azioni da sostenere e del loro
contributo atteso agli obiettivi specifici, compresa, se del caso, l'individuazione
dei principali gruppi di destinatari, dei territori specifici interessati e dei tipi di
beneficiari
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, primo comma, lettera b), punto iii) del regolamento
(UE) n. 1303/2013)
Priorità
d'investimento
b) Migliorare la mobilità regionale, per mezzo del collegamento dei nodi
secondari e terziari all'infrastruttura della TEN-T, compresi i nodi
multimodali.
[Max. 17.500 caratteri con gli spazi]
1137
Azione 7.1.2.1: Ammodernamento e potenziamento dei collegamenti ferroviari tra la direttrice
ionica e quella tirrenica comprensivi delle connessioni alle conurbazioni principali.





Descri ione: l’a ione pre e e la ra ionali a ione ei ser i i inte rati i TPL tra i poli urbani i
maggior rilievo del territorio re ionale tra ite l’interconnessione ei colle a enti erro iari
sulla rete TEN-T core (già oggetto di potenziamento a valere sul PON Trasporti) e la rete
co prehensi e e l’inte ra ione ei reali an i siste i i obilit su erro elle aree urbane
principali.
Esempi di Interventi:
o Prolun a ento linea etropolitana conurba ione i Cosen a ino all’intersca bio
con la rete FS, realizzazione nuova stazione di interscambio multimodale ed opere
di riqualificazione di eventuali aree dismesse;
o Integrazione dei sistemi urbani attraverso il collegamento alla rete ferroviaria
principale;
Gruppi target: pendolari, studenti, cittadini, turisti.
Beneficiari: RFI; Regione Calabria, Ferrovie della Calabria, Concessionari di servizi di gestione
delle reti.
Territori in cui attuare l’A ione: intero territorio re ionale
791
Azione 7.1.4.1: Velocizzazione, ammodernamento e messa in sicurezza delle tratte ferroviarie
regionali con particolare riferimento alle connessioni tra i centri urbani principali.


Descri ione: l’a ione si pre i e i inter enire sulla rete erro iaria i rilie o re ionale,
attualmente in capo a Ferrovie della Calabria, con particolare riguardo alla riattivazione e/o
alla rifunzionalizzazione dei collegamenti esistenti tra i principali centri della Regione;
Esempi di Interventi:
o Ripristino, ammodernamento, messa in sicurezza e velocizzazione della tratta
Cosenza – Catanzaro delle Ferrovie della Calabria.
149



Gruppi target: pendolari, studenti, cittadini, turisti.
Beneficiari: Regione Calabria, Ferrovie della Calabria.
Territori in cui attuare l’A ione: intero territorio re ionale
934
Azione 7.1.4.2: Programma di aumento di accessibilità intermodale mediante realizzazione di
nuove stazioni/fermate e rifunzionalizzazione e adeguamento tecnologico delle principali
stazioni esistenti per l’espletamento dei servizi di trasporto regionali





Descri ione: l’a ione si pre i e i inter enire sui no i i sca bio ella rete erro iaria
regionale con particolare riguardo a quelli collocati nei principali centri urbani e nei centri
caratterizzati da una forte vocazione turistica.
Esempi di Interventi:
o Ra ionali a ione el siste a i er ate sta ioni nell’area etropolitana i Re io
Calabria;
o Miglioramento dei sistemi di accoglienza e i in or a ione all’uten a nei centri a
spiccata valenza turistica (Tropea, Soverato, Scilla)
Gruppi target: pendolari, studenti, turisti, cittadini.
Beneficiari: RFI, Regione Calabria, Ferrovie della Calabria.
Territori in cui attuare l’A ione: intero territorio regionale.
639
Azione 7.1.4.3: Miglioramento della qualità dell’offerta ferroviaria regionale, anche attraverso
l’acquisto/il revamping di materiale rotabile




Descri ione: l’a ione si pre i e i conse uire il i liora ento ell’attratti it del servizio
ferroviario attraverso interventi mirati di rinnovamento del parco mezzi circolante sulla rete
del territorio della Regione Calabria che assicuri adeguati livelli di comfort e sicurezza.
Gruppi target: pendolari, studenti, cittadini, turisti.
Beneficiari: Regione Calabria, Trenitalia, Ferrovie della Calabria, Imprese Ferroviarie.
Territori in cui attuare l’A ione: intero territorio re ionale.
1129
Azione 7.1.4.4: Programma di aumento degli standard di sicurezza della rete ferroviaria
regionale, anche mediante soppressione dei PP.LL. e interventi di difesa della sede ferroviaria




Descri ione: l’a ione si pre i e i inter enire sulle situa ioni i criticit nello s iluppo ei
tracciati della rete ferroviaria regionale con particolare riguardo alla risoluzione delle
interferenze a raso con il sistema della viabilità, particolarmente frequenti lungo la direttrice
ionica. Sono altresì inclusi interventi di difesa della sede ferroviaria da situazioni di dissesto
idrogeologico ovvero di erosione costiera.
Esempi di Interventi:
o protezione della linea dall'erosione marina mediante realizzazione di scogliere;
o messa in sicurezza da caduta massi e/o frane;
o soppressione di passaggi a livello;
o realizzazione di sottovia;
o nuove fermate (San Leo, S. Elia di Lazzaro, Bivio Settimo);
Gruppi target: pendolari, studenti, cittadini, turisti.
Beneficiari: RFI, Regione Calabria, Ferrovie della Calabria, Concessionari di servizi di gestione
delle reti.
150

Territori in cui attuare l’A ione: intero territorio re ionale.
Azione 7.1.4.5: Implementazione di tecnologie del tipo ITS (Intelligent transportation
system) per monitoraggio, gestione e controllo dei servizi di TPL, per l’erogazione
all’utenza di servizi integrati di infomobilità multicanale, per l’aumento della sicurezza e
dell’efficienza del trasporto e per l’adozione dell’integrazione tariffaria mediante
bigliettazione elettronica
Descrizione: (A ione a eli inare in quanto i pre ista nell’OT4 )





Interventi:
Gruppi target:
Beneficiari: Regione Calabria;
Territori in cui attuare l’A ione:
1695
Azione 7.4.1.1: Programma di completamento, riammagliamento, messa in sicurezza e
rifunzionalizzazione delle connessioni stradali a servizio delle aree interne, mediante interventi
infrastrutturali e tecnologici

Descri ione: l’a ione si pre i e i co pletare ri un ionali are e o ettere in rete le
infrastrutture strategiche stradali di accessibilità delle aree interne regionali:
o già finanziate con il POR Calabria FESR 2007/2013;
o già contemplate in apposite Delibere CIPE/Accordi di Programmazione Negoziata
(APQ)/Delibere di Giunta Regionale, etc.
Sono altresì previsti interventi finalizzati al controllo telematico della rete, al monitoraggio del
co porta ento elle opere ’arte e o i eno eni i ro eolo ici che interessano le
infrastrutture viarie.




Esempi di interventi:
o Grande Progetto "Gallico – Gambarie III Lotto. Tratto Mulini di Calanna –Svincolo
per Podargoni – Santo Stefano di Aspromonte" approvato dalla Commissione
Europea e finanziato con il POR Calabria FESR 2007/2013;
o ANAS VV01-02-03 S.S. 182 “Tras ersale elle Serre” incluso nell’APQ Siste a elle
Infrastrutture di Trasporto e finanziato con il POR Calabria FESR 2007/2013;
o Lotti un ionali ella SS 182 “Tras ersale elle Serre” inclusi nella Delibera CIPE n.
62/2011;
o Lotti funzionali per il completamento dei collegamenti trasversali SS Due Mari Medio Savuto) inclusi nella Delibera CIPE n. 62/2011;
o ulteriori lotti funzionali afferenti ad infrastrutture già ricomprese in atti di
programmazione negoziata (APQ).
Gruppi target: pendolari, studenti, cittadini
Beneficiari: ANAS, Amministrazioni Provinciali, Comuni, Comunità Montane.
Territori in cui attuare l’A ione: aree interne ella Calabria.
Priorità
d'investimento
c) sviluppare e migliorare sistemi di trasporto sostenibili dal punto di
vista dell'ambiente (anche a bassa rumorosità) e a bassa emissione di
151
carbonio, inclusi vie navigabili interne e trasporti marittimi, porti,
collegamenti multimodali e infrastrutture aeroportuali, al fine di
favorire la mobilità regionale e locale sostenibile
Azione 7.2.2.1: Interventi di riqualificazione, messa in sicurezza e adeguamento dei poli
crocieristici della rete portuale della Regione Calabria in coerenza con il “Masterplan per lo
sviluppo della portualità calabrese”





Descri ione: l’a ione si pre i e i inci ere sulle ota ioni in rastrutturali, su li stan ar i
sicure a nonché sui pro ili i i oneit all’acco li ento ei tra ici ei porti a ior ente
rilevanti della rete portuale regionale a vocazione crocieristica.
Esempi di Interventi:
o Adeguamento della dotazione infrastrutturale e messa in sicurezza dei porti di Vibo
V., Reggio C., Crotone e Corigliano.
o Adeguamento della dotazione infrastrutturale e messa in sicurezza dei porti della
rete portuale regionale.
Gruppi target: compagnie di navigazione, turisti, cittadini.
Beneficiari: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Autorità Portuale di Gioia Tauro,
Comuni, Società concessionarie di aree portuali.
Territori in cui attuare l’A ione: intero territorio re ionale.
Azione 7.2.2.2: Interventi di riqualificazione, messa in sicurezza e adeguamento dei porti a
vocazione commerciale/industriale della rete portuale della Regione Calabria.





Descri ione: l’a ione si prefigge di incidere sulle dotazioni infrastrutturali, sugli standard di
sicure a nonché sui pro ili i i oneit all’acco li ento ei tra ici ei porti a ior ente
rilevanti della rete portuale regionale a vocazione commerciale.
Esempi di Interventi:
o Interventi di riqualificazione, messa in sicurezza e adeguamento dei porti a
oca ione co
erciale in ustriale per l’incre ento el tra ico erci.
o Adeguamento della dotazione infrastrutturale e messa in sicurezza dei porti della
rete portuale regionale.
Gruppi target: compagnie di navigazione, turisti, cittadini.
Beneficiari: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Autorità Portuale di Gioia Tauro,
Comuni, Società concessionarie di aree portuali.
Territori in cui attuare l’A ione: intero territorio regionale.
Azione 7.3.1.1: Miglioramento delle connessioni intermodali tra i porti della rete portuale della
Regione Calabria e la rete TEN-T core e comprehensive per il traffico passeggeri e merci


Descri ione: l’a ione si pre i e i inci ere sulla integrazione delle strutture maggiormente
rilevanti della rete portuale regionale con la rete TEN-T al fine di agevolare il traffico
passeggeri e merci.
Esempi Interventi:
o Miglioramento della connessione intermodale tra il porto di Villa S. Giovanni e la
rete TEN-T per il traffico passeggeri e merci.
152
o



Miglioramento della connessione intermodale tra il porto di Corigliano e la rete
TEN-T per il traffico passeggeri e merci.
o Miglioramento delle connessioni intermodali tra i porti della rete regionale e la
rete TEN-T per il traffico passeggeri e merci.
Gruppi target: operatori intermodali, turisti, cittadini.
Beneficiari: Autorità Portuale di Gioia Tauro, Comuni, Società concessionarie di aree portuali,
Imprese ferroviarie e Concessionari di servizi di gestione delle reti ferroviarie.
Territori in cui attuare l’A ione: intero territorio re ionale.
Azione 7.3.1.2: Completamento e potenziamento del raccordo ferroviario di rilievo regionale del
porto di Gioia Tauro con la rete TEN-T




Descri ione: l’a ione si pre i e i inter enire sul colle a ento erro iario tra il porto i Gioia
Tauro e la rete TEN-T ( irettrice tirrenica all’alte a ella sta ione i Rosarno). Il colle a ento
allo stato è affidato ad un doppio binario di cui uno elettrificato concesso alla Società RFI SpA
e che deve essere integrato nella struttura del nuovo terminal intermodale di Gioia Tauro
pro ra
ato nell’a bito el PON 2007-2013.
Gruppi target: operatori intermodali, compagnie di navigazione, società concessionaria del
terminal intermodale.
Beneficiari: Regione Calabria, Autorità Portuale di Gioia Tauro, Società concessionarie di reti
e/o servizi.
Territori in cui attuare l’A ione: a bito portuale i Gioia Tauro.
2.7.6.2
Principi guida per la selezione delle operazioni
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, primo comma, lettera b), punto iii) del regolamento
(UE) n. 1303/2013)
Priorità
d'investimento
b) Migliorare la mobilità regionale, per mezzo del collegamento dei
nodi secondari e terziari all'infrastruttura della TEN-T, compresi i nodi
multimodali.
Aspetti procedurali
Nella isura in cui le a ioni inan iate anno luo o all’a i a ento i appalti pubblici, le A G
applicano la normativa e la giurisprudenza europea in materia, in particolare le Direttive sugli
appalti pubblici, nonché la normativa di recepimento nazionale e/o regionale.
Per l’a i a ento i atti it che anno luo o a pubblici appalti le A G a ottano procedure di
selezione per la concessione di finanziamenti, in osservanza della legge sul procedimento
amministrativo, sulla base dei principi di economicità, efficacia, imparzialità, pubblicità e
trasparenza, e nel pieno rispetto delle norme in materia di concorrenza e dei principi
comunitari di parità di trattamento, trasparenza, proporzionalità e mutuo riconoscimento.
Eventuali situazioni specifiche di rilevanza generale sono preventivamente esaminate e
sottoposte ad approvazione nelle sedi competenti, d'intesa con la Commissione europea.
Laddove abbiano una dimensione solo regionale, sono preventivamente esaminate e
sottoposte all’appro a ione el Co itato i Sor e lian a el Pro ra
a Operati o
153
interessato, ’intesa con la Co
issione europea.
In continuità con la programmazione 2007-2013, e nel rispetto delle previsioni del
Re ola ento sulle isposi ioni co uni circa l’a
issibilit
elle spese (art.55), per
consentire il tempestivo avvio della programmazione operativa 2014-2020 le Autorità di
Gestione potranno avviare operazioni a valere sul Programma Operativo anche prima
ell’appro a ione a parte el Co itato i Sor e lian a ei criteri i sele ione elle
opera ioni i cui all’art. 100 c. 2, lett. a). A tale ri uar o, nelle ore ell'appro a ione
potranno essere ritenuti validi anche i criteri adottati nella programmazione 2007-2013.
Ai ini ell’inseri ento elle relati e spese nelle o an e i pa a ento, l’Autorit
i
Gestione dovrà effettuare una verifica tesa ad accertare che tali operazioni siano conformi ai
criteri i sele ione appro ati al Co itato i Sor e lian a; nello stesso te po l’A G o r
assicurarsi che sia stata rispettata la normativa comunitaria in materia di pubblicità e
comunicazione.
Non saranno pertanto giudicate ammissibili le operazioni che non sono state selezionate
sulla base di criteri conformi a quelli stabiliti dal Comitato di sorveglianza e per le quali non
sia possibile rispettare la normativa comunitaria in materia di informazione e pubblicità.
Selezione degli interventi
R.A. 7.1
Per gli interventi di tipo ferroviario di livello regionale, la cui competenza programmatoria,
laddove non riferita alla rete nazionale, è in capo alla Regione, la selezione avverrà tenendo
conto del contesto programmatico di livello europeo e nazionale, dello stato degli
in esti enti in corso, elle criticit riscontrate, el li ello i aturit pro ettuale, ell’iter
autorizzativo, dei tempi di attuazione, della sostenibilità finanziaria della fase di gestione,
della compatibilità dei fabbiso ni ell’inter ento con le ota ioni inan iarie pre iste, ella
possibilità di attivare progressivamente lotti funzionali delle singole opere.
La selezione delle operazioni potrà inoltre essere effettuata mediante:


Procedura negoziata della Regione con i beneficiari degli interventi (Protocolli di Intesa,
Accordi, ecc.);
Procedura ad evidenza pubblica attraverso la quale i potenziali beneficiari potranno
candidare interventi compatibili con gli obiettivi prefissati nel PO.
Nella selezione degli interventi verranno tenuti in conto, in ogni caso, il livello della
progettazione disponibile nonché le valutazioni in ordine alla sostenibilità degli interventi
anche riguardo ai benefici apportati.
R.A. 7.4


Le procedure per la selezione delle operazioni seguiranno due modalità distinte:

Procedura negoziata della Regione con i beneficiari degli interventi (Protocolli di Intesa,
Accordi, ecc.) per gli interventi di valenza territoriale più rilevante;

Procedura ad evidenza pubblica attraverso la quale i potenziali beneficiari potranno
candidare interventi di valenza territoriale di scala locale a finanziamento.
Per la selezione delle operazioni da finanziare mediante procedura ad evidenza pubblica per il
raggiungimento del RA 7.4, si darà priorità alle infrastrutture stradali di accessibilità alle aree
interne regionali connesse alla core e comprehensive network TEN-T che:
 siano parte i itinerari i ser i i i TPL i tipo “intercity” a riquali icare e eloci are;
 presentino maggiori indici di danno sociale connessi al eno eno ell’inci entalit ;
154


completino e/o funzionalizzino i progetti già sviluppati nel precedente ciclo di
programmazione, compatibilmente con le disponibilità finanziarie previste;
rispettino i tempi di attuazione del PO.
Nella selezione degli interventi verranno tenuti in conto, in ogni caso, il livello della progettazione
disponibile nonché le valutazioni in ordine alla sostenibilità degli interventi anche riguardo ai benefici
apportati.
Priorità
d'investimento
c) sviluppare e migliorare sistemi di trasporto sostenibili dal punto di vista
dell'ambiente (anche a bassa rumorosità) e a bassa emissione di carbonio,
inclusi vie navigabili interne e trasporti marittimi, porti, collegamenti
multimodali e infrastrutture aeroportuali, al fine di favorire la mobilità
regionale e locale sostenibile
Aspetti procedurali
Nella isura in cui le a ioni inan iate anno luo o all’a i a ento i appalti pubblici, le A G
applicano la normativa e la giurisprudenza europea in materia, in particolare le Direttive sugli appalti
pubblici, nonché la normativa di recepimento nazionale e/o regionale.
Per l’a i a ento i atti it che anno luo o a pubblici appalti le A G a ottano procedure di
selezione per la concessione di finanziamenti, in osservanza della legge sul procedimento
amministrativo, sulla base dei principi di economicità, efficacia, imparzialità, pubblicità e trasparenza,
e nel pieno rispetto delle norme in materia di concorrenza e dei principi comunitari di parità di
trattamento, trasparenza, proporzionalità e mutuo riconoscimento.
Eventuali situazioni specifiche di rilevanza generale sono preventivamente esaminate e sottoposte ad
approvazione nelle sedi competenti, d'intesa con la Commissione europea. Laddove abbiano una
i ensione solo re ionale, sono pre enti a ente esa inate e sottoposte all’appro a ione el
Co itato i Sor e lian a el Pro ra
a Operati o interessato, ’intesa con la Co
issione
europea.
In continuità con la programmazione 2007-2013, e nel rispetto delle previsioni del Regolamento sulle
isposi ioni co uni circa l’a
issibilit elle spese (art.55), per consentire il te pesti o a io ella
programmazione operativa 2014-2020 le Autorità di Gestione potranno avviare operazioni a valere
sul Pro ra
a Operati o anche pri a ell’appro a ione a parte el Co itato i Sor e lian a ei
criteri i sele ione elle opera ioni i cui all’art. 100 c. 2, lett. a). A tale ri uar o, nelle ore
dell'approvazione potranno essere ritenuti validi anche i criteri adottati nella programmazione 20072013.
Ai ini ell’inseri ento elle relati e spese nelle o an e i pa a ento, l’Autorit i Gestione o r
effettuare una verifica tesa ad accertare che tali operazioni siano conformi ai criteri di selezione
appro ati al Co itato i Sor e lian a; nello stesso te po l’A G o r assicurarsi che sia stata
rispettata la normativa comunitaria in materia di pubblicità e comunicazione.
Non saranno pertanto giudicate ammissibili le operazioni che non sono state selezionate sulla base di
criteri conformi a quelli stabiliti dal Comitato di sorveglianza e per le quali non sia possibile rispettare
la normativa comunitaria in materia di informazione e pubblicità.
Selezione degli interventi
R.A. 7.2
Per la sele ione e li inter enti relati i a li a biti portuali rica enti nella iuris i ione ell’Autorit
Portuale di Gioia Tauro gli interventi selezionati saranno coerenti con il Piano Operativo Triennale
155
redatto dalla suddetta Autorità Portuale.
Per la selezione degli interventi relativi agli ambiti degli altri porti nazionali, non ricadenti nella
iuris i ione ell’Autorit Portuale i Gioia Tauro, si ar ri eri ento ai ocu enti pro ra
atici
delle competenti autorità ministeriali.
Per gli altri interventi si farà riferimento al Master Plan per la portualità calabrese approvato con DGR
n. 450/2011.
In generale, si darà priorità al completamento di interventi su strutture portuali esistenti e già attive,
con l’iter pro ettuale e autorizzativo più maturo e con un profilo di spesa coerente con le
disponibilità finanziarie previste. Inoltre sarà elemento premiante la creazione di nuovi posti di lavoro
nonché l’attra ione i capitali pri ati.
La selezione delle operazioni potrà inoltre essere effettuata mediante:


Procedura negoziata della Regione con i beneficiari degli interventi (Protocolli di Intesa,
Accordi, ecc.);
Procedura ad evidenza pubblica attraverso la quale i potenziali beneficiari potranno
candidare interventi compatibili con gli obiettivi prefissati nel PO.
Nella selezione degli interventi verranno tenuti in conto, in ogni caso, il livello della progettazione
disponibile nonché le valutazioni in ordine alla sostenibilità degli interventi anche riguardo ai benefici
apportati.
R.A. 7.3
Per la sele ione e li inter enti relati i a li a biti portuali rica enti nella iuris i ione ell’Autorit
Portuale di Gioia Tauro gli interventi selezionati saranno coerenti con il Piano Operativo Triennale
redatto dalla suddetta Autorità Portuale.
Per la selezione degli interventi relativi agli ambiti degli altri porti nazionali, non ricadenti nella
iuris i ione ell’Autorit Portuale i Gioia Tauro, si ar ri eri ento ai ocu enti pro ra
atici
delle competenti autorità ministeriali.
Per gli altri interventi si farà riferimento al Master Plan per la portualità calabrese approvato con DGR
n. 450/2011.
La selezione delle operazioni potrà inoltre essere effettuata mediante:


Procedura negoziata della Regione con i beneficiari degli interventi (Protocolli di Intesa,
Accordi, ecc.);
Procedura ad evidenza pubblica attraverso la quale i potenziali beneficiari potranno
candidare interventi compatibili con gli obiettivi prefissati nel PO.
Nella selezione degli interventi verranno tenuti in conto, in ogni caso, il livello della progettazione
disponibile nonché le valutazioni in ordine alla sostenibilità degli interventi anche riguardo ai benefici
apportati.
2.7.6.3
Uso programmato degli strumenti finanziari (se del caso)
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, primo comma, lettera b), punto iii) del regolamento
(UE) n. 1303/2013)
Priorità d'investimento
b) Migliorare la mobilità regionale, per mezzo del
collegamento dei nodi secondari e terziari
156
all'infrastruttura della TEN-T, compresi i nodi
multimodali.
Uso programmato degli strumenti
finanziari
NO
Non applicabile
Priorità d'investimento
c) sviluppare e migliorare sistemi di trasporto
sostenibili dal punto di vista dell'ambiente (anche a
bassa rumorosità) e a bassa emissione di carbonio,
inclusi vie navigabili interne e trasporti marittimi,
porti, collegamenti multimodali e infrastrutture
aeroportuali, al fine di favorire la mobilità regionale e
locale sostenibile
Uso programmato degli strumenti
finanziari
NO
Non applicabile
2.7.6.4
Uso programmato dei grandi progetti (se del caso)
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, primo comma, lettera b), punto iii) del regolamento
(UE) n. 1303/2013)
Priorità
d'investimento
b) Migliorare la mobilità regionale, per mezzo del collegamento dei nodi secondari
e terziari all'infrastruttura della TEN-T, compresi i nodi multimodali.
R.A. 7.1
Titolo: “Velocizzazione, ammodernamento e messa in sicurezza della tratta Cosenza – Catanzaro delle
Ferrovie della Calabria” (Si atten e l’esito ella eri ica tecnica, econo ica e proce urale e li u ici, anche in
rela ione all’i enti ica ione i un e entuale lotto un ionale ell’i porto in eriore a 50 Meuro)



Descrizione:
Contributo agli O.S.:
R.A. 7.4
NON SI PREVEDE L’ATTIVAZIONE DI GRANDI PROGETTI a iunti i rispetto al GP "Gallico – Gambarie III
Lotto. Tratto Mulini di Calanna –Svincolo per Podargoni – Santo Stefano di Aspromonte", individuato
nel precedente ciclo di programmazione.
157
Priorità
d'investimento
c) sviluppare
dell'ambiente
vie navigabili
infrastrutture
sostenibile
e migliorare sistemi di trasporto sostenibili dal punto di vista
(anche a bassa rumorosità) e a bassa emissione di carbonio, inclusi
interne e trasporti marittimi, porti, collegamenti multimodali e
aeroportuali, al fine di favorire la mobilità regionale e locale
R.A. 7.2
NON SI PREVEDE L’ATTIVAZIONE DI GRANDI PROGETTI
R.A. 7.3
NON SI PREVEDE L’ATTIVAZIONE DI GRANDI PROGETTI
158
2.7.6.5
Indicatori di output per priorità d'investimento e, ove pertinente, per categoria di
regioni
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, primo comma, lettera b), punto iv) del regolamento
(UE) n. 1303/2013)
Tabella 4:
Indicatori di output comuni e specifici per programma
(per priorità d'investimento, ripartiti per categoria di regioni per il FSE e, ove pertinente, per
il FESR)
ID
Indicatore
Unità di
misura
Fondo
numero
FESR
N° Interventi di
7.1 acquisizione di
tecnologie di tipo ITS
numero
FESR
N° di UdT acquistate
/revampizzate
numero
N° Sistemi di
monitoraggio,
7.4
informazione, allerta
attivati
N° Interventi
infrastrutturali per
7.4
l’accessibilit elle
aree interne
Valore obiettivo (2023)
U
D
Periodicità
Fonte di dati dell’informativ
a
T
numero
numero
Una stima di massima Sistema di
è l’i porto allocato monitoraggio
diviso 2.000.000
1 sistema
FESR
Da progetto
FESR
Da progetto
FESR
Da progetto
N. di interventi di
riqualificazione,
7.2
messa in sicurezza e
adeguamento
numero
FESR
3
7.3 N. di interventi
numero
FESR
3
21
21
Da progetto
N° Interventi
infrastrutturali e/o di
7.1
aumento degli
standard di sicurezza
7.1
Categoria di
regioni (se
pertinente)
Sistema di
monitoraggio
Sistema di
monitoraggio
Sistema di
monitoraggio
Sistema di
monitoraggio
Sistema di
monitoraggio
Sistema di
monitoraggio
Continuativa
Continuativa
Continuativa
Continuativa
Continuativa
Continuativa
Continuativa
Per il FSE questo elenco comprende gli indicatori di output comuni per i quali è stato stabilito un
valore obiettivo. I valori obiettivi possono essere riportati come totale (uomini+donne) o ripartiti per
genere. Per il FESR e il Fondo di coesione la ripartizione per genere non è pertinente nella maggior
parte dei casi. "U" = uomini, "D" = donne, "T"= totale.
159
2.7.7 Quadro di riferimento dell'efficacia dell'attuazione
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, primo comma, lettera b), punto v) del regolamento (UE) n. 1303/2013)
Tabella 5:
Quadro di riferimento dell'efficacia dell'attuazione dell'asse prioritario
(per fondo e, per il FESR e il FSE, categoria di regioni)22
Asse
prioritario
Tipo di
indicatore
(Fase di
attuazione
principale,
indicatore
finanziario, di
output o, ove
pertinente, di
risultato)
ID
Indicatore o fase Unità di misura,
di attuazione
ove pertinente
principale
Fondo
Categoria di
regioni
Target
intermedio per il
23
2018
U
D
T
Target finale
24
(2023)
U
D
T
Fonte di dati
Se del caso,
spiegazione della
pertinenza
dell'indicatore
Informazioni qualitative aggiuntive sull'istituzione del quadro di riferimento dell'efficienza dell'attuazione
(facoltative)
22
23
24
Se l'IOG viene attuata in quanto parte di un asse prioritario, i target intermedi e i target finali dell'IOG devono essere differenziati da altri target intermedi e finali dell'asse
prioritario, in conformità agli atti esecutivi di cui all'articolo 22, paragrafo 7, comma quinto del regolamento (UE) n. 1303/2013, in quanto le risorse IOG (dotazione specifica
e sostegno integrativo del FSE) sono escluse dalla riserva di efficacia dell'attuazione.
I target intermedi possono essere riportati come totale (uomini+donne) o ripartiti per genere. "U" = uomini, "D" = donne, "T"= totale.
I valori obiettivo o target possono essere riportati come totale (uomini+donne) o ripartiti per genere. "U" = uomini, "D" = donne, "T"= totale.
160
2.7.9 Categorie di operazione
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, lettera b), punto iv) del regolamento (UE) n.
1303/2013).
Categorie di operazione corrispondenti al contenuto dell'asse prioritario basate su una
nomenclatura adottata dalla Commissione e una ripartizione indicativa del sostegno
dell'Unione.
Tabelle 7-11: Categorie di operazione25
(ripartite per Fondo e categoria di regioni se l'asse prioritario si riferisce a più di un Fondo o
categoria)
Tabella 7: Dimensione 1 - Settore di intervento
Fondo
Categoria di regioni
Asse prioritario
Codice
Importo (in EUR)
Tabella 8: Dimensione 2 - Forma di finanziamento
Fondo
Categoria di regioni
Asse prioritario
Codice
Importo (in EUR)
Codice
Importo (in EUR)
Tabella 9: Dimensione 3 - Tipo di territorio
Fondo
Categoria di regioni
Asse prioritario
Tabella 10: Dimensione 4 – Meccanismi territoriali di attuazione
Fondo
Categoria di regioni
Asse prioritario
25
Codice
Importo (in EUR)
Gli importi comprendono il sostegno totale dell'Unione (dotazioni principali e dotazione a carico della
riserva di efficienza dell'attuazione),
161
2.7.10 Sintesi dell'uso programmato dell'assistenza tecnica comprese, se necessario, azioni
volte a rafforzare la capacità amministrativa delle autorità coinvolte nella gestione
e nel controllo dei programmi e dei beneficiari (se del caso)
(per asse prioritario)
(Riferimento: articolo 96, paragrafo 2, lettera b), punto vii) del regolamento (UE) n.
1303/2013).
Asse prioritario
162
Prospetti riepilogativi
163
POR Calabria FESR 2014-2020
Obiettivo Tematico 1 – Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione
Priorità
d’investimento
Risultato atteso
Indicatori di risultato Integrazione
Azioni
Esempi di Intervento
Azioni Beneficiari
Azioni –
Territori
Azioni –
Gruppi
target
GP
Indicatori di
realizzazione
No
n.
ricercatori
impiegati
No
No
n. voucher
tecnologici
erogati
No
No
n. voucher
tecnologici
erogati
SF
 Incentivi alle imprese per
l'impiego di ricercatori con
pro ili tecnico‐scienti ici
b) Promuovere
gli investimenti
delle imprese in
R&I sviluppando
collegamenti e
sinergie tra
imprese, centri di
ricerca e sviluppo
e il settore
dell'istruzione
superiore
RA 1.1
Incremento
dell'attività di
innovazione
delle imprese
- Ricercatori
PON R&I
occupati nelle
POR FSE
imprese (valori
percentuali sul
totale degli
addetti).
Fonte: ISTAT,
Rilevazione su R&S
nelle imprese
- N° imprese che
hanno svolto
attività R&S intra PON
Imprese e
muros in
collaborazione con competitività
soggetti esterni.
Fonte: ISTAT,
Rilevazione su R&S
nelle imprese
 Incentivi alle imprese per il
finanziamento di dottorati di
1.1.1 Incentivi alle
ricerca, in collaborazione con le
i prese per l’i pie o
università e i centri di ricerca,
di ricercatori (dottori
con caratterizzazione
di ricerca e laureati
industriale
magistrali con profili
 Incentivi alle imprese per
tecnico-scientifici)
l'assunzione/ stabilizzazione a
tempo indeterminato di
personale in possesso di laurea
magistrale o dottorato di
ricerca e di tecnici specializzati
1.1.2 Sostegno per
l’acquisto i ser i i per
l’inno a ione
 Concessione di voucher alle
tecnologica,
micro e piccole imprese per
strategica,
l'acquisizione di servizi per
organizzativa e
l'innovazione
commerciale delle
imprese
1.1.3 Sostegno
all’a an a ento
tecnologico delle
imprese
164
 Concessioni di voucher per
l'avvio di progetti pilota e
azioni di validazione dei
risultati della ricerca e di
dimostrazione su larga scala
 Concessione di voucher per la
messa a punto di processi di
Amministrazione
regionale,
Organismi in
house,
Intermediari
ell’inno a ione,
Imprese singole o
associate
Territorio
regionale
Amministrazione
regionale,
Organismi in
house,
Intermediari
ell’inno a ione,
Imprese singole o
associate
Territorio
regionale
Amministrazione
regionale,
Organismi in
house,
Intermediari
ell’inno a ione
Imprese singole o
Territorio
regionale
Imprese
Laureati
Ricercatori No
Sistema
della
ricerca
Imprese
Sistema
della
ricerca
Imprese
Sistema
della
ricerca
Priorità
d’investimento
Risultato atteso
Indicatori di risultato Integrazione
Azioni
Esempi di Intervento
Azioni Beneficiari
Azioni –
Territori
Azioni –
Gruppi
target
Territorio
regionale
Imprese,
Sistema
della
ricerca
SF
GP
Indicatori di
realizzazione
No
N.
infrastruttu
re della
ricerca
realizzate/
potenziate
industrializzazione dei risultati associate
della ricerca
a) Potenziare
l'infrastruttura
per la ricerca e
l'innovazione
(R&I) e le
capacità di
sviluppare
l'eccellenza nella
R&I e
promuovere
centri di
competenza, in
particolare quelli
di interesse
europeo
RA 1.2
Rafforzamento
del sistema
innovativo
regionale e
nazionale e
incremento
della
b) Promuovere collaborazione
gli investimenti tra imprese e
delle imprese in strutture di
ricerca e il loro
R&I
potenziamento
sviluppando
collegamenti e
sinergie tra
imprese, centri
di ricerca e
sviluppo e il
settore
dell'istruzione
superiore
PON R&I
- Spesa
sostenuta per
attività di ricerca
e sviluppo intra
muros della
Pubblica
Amministrazione,
dell'Università e
delle imprese
pubbliche e
private sul PIL.
Fonte: Istat,
Rilevazione su
R&S
 Interventi per sostenere l'avvio
di attività di valorizzazione
1.2.1 Sostegno alle
degli investimenti strutturali in
infrastrutture della
R&S, con azioni specifiche e di
ricerca considerate
contesto di promozione,
critiche/cruciali per i
formazione, mobilità
sistemi transeuropei,
internazionale, sostegno di
nazionali e regionali
piattaforme tecnologiche
interdisciplinari, ricerca
finalizzata anche alle grandi
sfide sociali e produttive, che
siano integrate in una politica
[Il finanziamento alle
più ampia di apertura
infrastrutture di ricerca è
condizionato alla
internazionale della regione;
Amministrazione
regionale,
Università, ERPP,
Distretti
tecnologici, Poli
innovazione,
Imprese singole o
associate, ecc.
No
realizzazione di piani
industriali di sviluppo che  Interventi per sostenere il
consolidamento strutturale di
ne evidenzino la capacità
prospettica di
laboratori di ricerca anche di
autosostenersi]
nicchia in risposta a specifiche
esigenze del sistema produttivo
regionale ed extra-regionale
PON R&I
165
1.2.2 Azioni di sistema  Concessione di incentivi per
per il sostegno alla
sostenere le azioni
partecipazione degli
preparatorie alla
attori dei territori a
partecipazione delle PMI e
piattaforme di
degli Organismi di ricerca ai
concertazione e reti
Programmi UE per il
nazionali di
finanziamento della ricerca e
specializzazione
dell'innovazione
tecnologica, come i
(Horizon2020), alle piattaforme
Cluster Tecnologici
e reti nazionali di
Nazionali, e a progetti
specializzazione tecnolgica
finanziati con altri
 Interventi per la partecipazione
programmi europei
attiva a reti e cluster nazionali
per la ricerca e
ed europei (es. mobilità e
Amministrazione
regionale,
Organismi in
house, Università,
ERPP, Intermediari Territorio
ell’inno a ione, regionale
CCIAA, Associazioni
di categoria,
Imprese singole o
associate, ecc.
Imprese,
Sistema
della
ricerca
n.
piattaforme
/reti
partecipate
No
No
n. progetti
finanziati su
programmi
europei
Priorità
d’investimento
Risultato atteso
Indicatori di risultato Integrazione
Azioni
l’inno a ione (co e
Horizon 2020)
Esempi di Intervento
Azioni Beneficiari
Azioni –
Territori
Azioni –
Gruppi
target
SF
GP
Indicatori di
realizzazione
attività sperimentali collaterali
su piattaforme tecnologiche
europee e cluster tecnologici
nazionali) destinato a imprese
e centri di ricerca
 Finanziamento di attività di
promozione e assistenza alla
partecipazione a programmi
europei e internazionali da
parte degli uffici di
trasferimento tecnologico dei
nodi della RRI (Liaison Office
Università, Poli di Innovaizone,
Sportelli per l'innovazione)
 Cofinanziamento di programmi
europei e internazionali per la
mobilità dei ricercatori [POR
FSE]
 Interventi di animazione,
coordinamento e governance
della rete regionale
dell'innovazione - RRI
 Interventi di animazione e
scouting della domanda di
innovazione delle PMI regionali
1.2.3 Azioni di sistema
 Interventi per elevare e
per il rafforzamento
standardizzare la qualità dei
della domanda di
servizi per l'innovazione e il
innovazione e della
trasferimento tecnologico dei
Rete Regionale per
nodi della RRI (Liaison Office
l'Innovazione - RRI
Università, Poli di Innovaizone,
Sportelli per l'innovazione)
 Azioni per la mappatura
periodica delle competenze e
della strumentazione (Catalogo
delle Competenze) della RRI e
catalogazione per aree
166
Amministrazione
regionale,
Organismi in
house, Università, Territorio
ERPP, Intermediari regionale
ell’inno a ione,
CCIAA, Associazioni
di categoria
Imprese,
Sistema
della
ricerca
n. interventi
di
animazione
/coordinam
ento e
governance
della RRI
No
No
n. analisi
realizzate a
supporto
del sistema
regionale
dell'innovaz
ione
Priorità
d’investimento
Risultato atteso
Indicatori di risultato Integrazione
PON R&I
167
Azioni
Esempi di Intervento
tematiche.
 Analisi dei trend internazionali,
relativi alle nuove tecnologie
ed ai possibili impatti sui settori
industriali, delle tendenze di
sviluppo macroeconomico
globale e degli scenari
strategici
 Analisi di scenario volte ad
identificare le aree strategiche
che hanno una forte rilevanza
in regione e per le quali è
particolarmente utile
identificare le tendenze
tecnologiche
 Monitoraggio e valutazione dei
risultati del sistema regionale
dell'innovazione, mediante
l’i ple enta ione i stru enti
di analisi e misurazione dei
risultati della ricerca e
ell’inno a ione per alutare
l’i patto elle policy re ionali
e definire i futuri indirizzi
strategici
 Incentivi per la realizzazione di
1.2.4 Supporto alla
progetti di ricerca e
realizzazione di
innovazione promossi dalle
progetti complessi di
PMI aggregate ai Poli di
attività di ricerca e
Innovazione Regionali relative
sviluppo su poche
a tematiche funzionali alla
aree tematiche di
realizzazione della strategia
rilievo e
della S3
all’applica ione i
 Incentivi per l'attrazione
soluzioni tecnologiche
attraverso procedure negoziali
funzionali alla
di grandi imprese esterne che
realizzazione delle
intendono realizzare progetti di
strategie di S3
ricerca e sviluppo funzionali
Azioni Beneficiari
Azioni –
Territori
Azioni –
Gruppi
target
SF
GP
Indicatori di
realizzazione
Amministrazione
regionale,
Organismi in
house, Università,
ERPP, Intermediari
ell’inno a ione,
Distretti
Tecnologici, Poli
’Inno a ione,
Imprese singole o
associate, ecc.
Territori da
individuare
sulla base
della S3
Imprese,
Sistema
della
ricerca
No
No
n. progetti
complessi
finanziati
Priorità
d’investimento
Risultato atteso
Indicatori di risultato Integrazione
Azioni
[da realizzarsi anche
attraverso la
valorizzazione dei
partenariati pubblicoprivati esistenti, come i
Distretti Tecnologici, i
Laboratori PubblicoPrivati e i Poli di
Innovazione]
b) Promuovere
gli investimenti
delle imprese in
R&I
sviluppando
collegamenti e
sinergie tra
imprese, centri
di ricerca e
sviluppo e il
settore
dell'istruzione
superiore
RA 1.3
Promozione di
nuovi mercati
per
l’inno a ione
Specializzazione
produttiva nei
PON R&I
settori ad alta
intensità di
conoscenza:
Percentuale di
occupati nei settori
manifatturieri ad
alta tecnologia e in
quelli dei servizi ad
elevata intensità di
conoscenza sul
totale occupati.
Fonte: Istat
168
Esempi di Intervento
Azioni Beneficiari
Azioni –
Territori
Azioni –
Gruppi
target
SF
GP
Indicatori di
realizzazione
alla realizzazione della strategia
della S3
 Incentivi alle imprese per la
realizzazione di progetti di
ricerca e sviluppo e
l'applicazione di soluzioni
tecnologiche funzionali alla
realizzazione delle strategie
della S3
 Interventi per favorire la
collaborazione fra istituzioni
pubbliche e imprese private
mediante la collaborazione in
1.3.1 Rafforzamento e
progetti di R&S
qualificazione della

Interventi per prototipare e
domanda di
sperimentare nuovi prodotti e
innovazione della PA
servizi rispondenti ai fabbisogni
attraverso il sostegno
della PA nei settori della
ad azioni di
formazione, cultura, università,
Precommercial Public
istruzione, ambiente, sanità
Procurement e di
 Interventi per prototipare e
Procurement
sperimentare nuovi servizi in
ell’inno a ione.
ambito smart city, bio-edilizia,
ecc. sulla base della domanda
espressa dalle città e dalle aree
urbane regionali
Amministrazione
regionale,
Organismi in
house,
Città e Aree
Urbane Regionali,
Università, ERPP, Territorio
Intermediari
regionale
ell’inno a ione,
Distretti
Tecnologici, Poli
’Inno a ione,
Imprese singole o
associate, ecc.
Amministr
azione
regionali,
Enti
pubblici, No
Imprese,
Sistema
della
ricerca
No
1.3.2 Sostegno alla
Amministrazione
 Incentivi per la
generazione di
regionale,
prototipizzazione e
soluzioni innovative a
lasperimentazione di prodotti e Organismi in
specifici problemi di
servizi innovativi, non esistenti house,
Territorio
rilevanza sociale,
sul mercato, che rispondono a Intermediari
regionale
anche attraverso
ell’inno a ione,
specifici fabbisogni della
l’utili o i a bienti i
collettività (e-healt, intelligent- Imprese singole o
innovazione aperta
mobility, smart-energy, smart- associate, Enti non
come i Living Labs
university, e-education, ecc.) e profit, ecc.
Imprese,
Sistema
della
No
ricerca,
Cittadinan
za
No
n. progetti
finanziati
n. progetti
finanziati
Priorità
d’investimento
Risultato atteso
Indicatori di risultato Integrazione
Azioni
Esempi di Intervento
Azioni Beneficiari
Azioni –
Territori
Azioni –
Gruppi
target
SF
Imprese,
Sistema
della
ricerca
Fondo di
ingegneria
finanziaria
per le
No
imprese
innovative
[OT 3]
n. progetti
finanziati
Imprese,
Ricercatori
, Sistema
della
ricerca
Fondo di
ingegneria
finanziaria
per le
No
imprese
innovative
[OT 3]
n. imprese
start up
create
n. imprese
spin off
create
GP
Indicatori di
realizzazione
che coinvolgano nella fase di
sperimentazione singoli o
gruppi di utilizzatori finali in un
ambiente living lab
 Informazione, orientamento e
supporto ai percorsi di
investimento, capitalizzazione,
crescita delle imprese
innovative, in particolare startup
1.3.3 Interventi a
supporto delle
imprese operanti nel
settore dei servizi ad
OT 3 (RA 3.6) alta intensità di
conoscenza e ad alto
valore aggiunto
tecnologico.
 Azioni di attrazione di risorse,
capitali, competenze, per la
nascita e lo sviluppo di progetti
imprenditoriali di innovazione
sul territorio
 Iniziative e azioni per favorire
l'incontro domanda-offerta di
risorse e capitali
Amministrazione
regionale,
Organismi in
house,
Intermediari
ell’inno a ione,
Imprese singole o
associate, ecc.
Territorio
regionale
 Interventi per l'accesso nelle
varie fasi di ideazione e
crea ione ell’i presa
innovativa agli strumenti di
ingegneria finanziaria (preseed, seed, venture capital,
equity)
RA 1.4 Aumento
ell’inci en a i
specializzazioni
innovative in
perimetri
applicativi ad
alta intensità di
conoscenza
 Attività di animazione
1.4.1 Sostegno alla
territoriale e scouting, percorsi
creazione e al
di pre-incubazione delle idee di
consolidamento di
Tasso di natalità
business, attraverso fasi di
start-up innovative ad
delle imprese nei
training formativo e di
alta
intensità
di
OT 3 (RA 3.6)
settori knowledge
coaching/mentorship, per
applicazione
di
PO FSE
intensive. Fonte:
s iluppare pro etti ’i presa
conoscenza e alle
Istat
sostenibili
iniziative di spin-off
della ricerca in ambiti  Incentivi per lo svolgimento di
in linea con le
test sperimentali finalizzati a
Strategie di
verificare e/o dimostrare
169
Amministrazione
regionale,
Organismi in
house,
Intermediari
Territorio
ell’inno a ione, regionale
Intermediari
finanziari, Imprese
singole o associate,
ecc.
Priorità
d’investimento
Risultato atteso
Indicatori di risultato Integrazione
Azioni
specializzazione
intelligente
[anche tramite la
promozione delle fasi di
pre-seed e seed e
attraverso strumenti di
venture capital]
Esempi di Intervento
aspetti tecnici e/o prestazionali
rilevanti ai fini delle
proteggibilità e/o della
commercializzazione dei
risultati della ricerca
 Concessione di incentivi
finanziari per la creazione e
l’a io di spin off e start up
innovative e la realizzazione di
progetti di ricerca industriale,
sviluppo sperimentale,
trasferimento tecnologico e di
know-how, innovazione
organizzativa;
 Interventi di ingegneria
finanziaria nelle varie fasi di
ideazione e creazione
ell’i presa inno ati a (preseed, seed, venture capital,
equity)
 Erogazione di servizi di
incubazione alle imprese nei
primi anni di vita (incubazione
“ isica”, accesso ai servizi
logistici, erogazione di
consulenze specialistiche,
utilizzo della strumentazione
dei laboratori degli Atenei e
degli Enti di Ricerca Regionali,
networking, formazione tecnica
e imprenditoriale, ecc.)
 Potenziamento e qualificazione
degli incubatori esistenti in
ambito universitario e
creazione di nuovi incubatori in
ambito universitario e di fablab.
170
Azioni Beneficiari
Azioni –
Territori
Azioni –
Gruppi
target
SF
GP
Indicatori di
realizzazione
POR Calabria 2014 – 2020
Obiettivo Tematico 3 – Promuovere la competitività delle piccole e medie imprese
Risultati attesi (RA) 3.1, 3.3, 3,4, 3.5 e 3.6 dell’AdP
Scheda riepilogativa
Priorità
d’investiment
o
c) Sostenere la
creazione e
l'ampliamento
di capacità
avanzate per
lo sviluppo di
prodotti e
servizi
Risultato
atteso
Indicatori di
risultato
Integrazi
Azioni one
Descrizione
RA 3.1
Rilancio
della
propension
e agli
investimen
ti del
sistema
produttivo
- Quota degli PON I&C
investimenti
privati sul PIL
rispetto alla
media UE.
Fonte: IstatEurostat
(OT3)
- Riduzione
delle
emissioni di
gas a effetto
serra. Fonte:
Ispra
- n. 34
Diminuzione
annuale
stimata dei
gas a effetto
Azioni – Esempi
Azioni - Beneficiari
Azioni –
Territori
Amministrazione
Intera
- Interventi di incentivazione finalizzati
regionale, Organismi regione
all’acquisi ione i acchinari, i pianti,
in house, Imprese
attrezzature e beni intangibili a
3.1.1 Aiuti per
singole e in rete
sostegno dei processi di
investimenti in
rafforzamento, riorganizzazione e
macchinari,
ristrutturazione aziendale e di
impianti e beni
realizzazione di nuovi impianti
intangibili, e
accompagnament produttivi;
o dei processi di - Interventi di incentivazione finalizzati
riorganizzazione, all’acquisi ione i ser i i reali a
ristrutturazione e sostegno dei processi di
rafforzamento
rafforzamento, riorganizzazione e
aziendale
ristrutturazione aziendale e di
Azioni –
Indicatori di
Gruppi SF GP
realizzazione
target
Imprese NO NO n. Progetti
finanziati
realizzazione di nuovi impianti
produttivi
OT4
- Interventi a sostegno degli
3.1.2 Aiuti agli
investimenti per la riduzione degli
investimenti per la i patti ne ati i sull’a biente e li
riduzione degli
i pianti in ustriali all’interno elle
impatti ambientali
171
Amministrazione
Intero
regionale, Organismi territorio
in house, Enti
regionale
strumentali regionali,
Soggetti gestori di
Imprese SI, NO n. Progetti
da
finanziati
verif
icar
e
Priorità
Risultato
d’investiment atteso
o
Indicatori di
risultato
Integrazi
Azioni one
Descrizione
serra (Teq.
CO2)
(Indicatore
comune)
dei sistemi
produttivi
PON I&C
OT2
3.1.3 Attrazione di
investimenti in
grado di
assicurare una
ricaduta sulle PMI
a livello
territoriale
Azioni – Esempi
Azioni - Beneficiari
Azioni –
Territori
Azioni –
Gruppi SF
target
GP
Indicatori di
realizzazione
aree per gli insediamenti produttivi;
aree per gli
insediamenti
- Interventi di incentivazione per la
produttivi, Enti locali
realizzazione da parte delle imprese di
singoli e in forma
investimenti materiali e immateriali
associata, Imprese
volti alla riduzione degli impatti
singole e in rete
ne ati i sull’a biente.
- Interventi di sostegno alla
realizzazione di piani integrati di
investimento promossi da imprese
extraregionali congiuntamente con
imprese regionali
- Interventi di potenziamento degli
sportelli per le attività produttive e di
qualificazione ser-vizi, attraverso il
3.1.4
soste no all’a
o erna ento e al
Rafforzamento
miglioramento dei processi
degli sportelli per
organizzativi e procedimentali, delle
le attività
dotazioni tecnologiche e dei sistemi
produttive
informativi
Amministrazione
Intero
regionale, Organismi territorio
in house, Imprese
regionale
singole e in rete
Imprese ...
NO n. Progetti
finanziati
Amministrazione
Intero
regionale, Organismi territorio
in house, Città
regionale
metropolitane,
Amministrazioni
comunali singole e
associate, Camere di
Commercio, Imprese
singole e in rete
Imprese ...
NO N. Imprese
finanziate
Investimento
privato associato
all’inter ento
Procedimenti
organizzativi Suap
potenziati
b) Sviluppare e RA 3.3
- Tasso di
PON I&C
- Interventi di sostegno agli
Amministrazione
Aree per gli Imprese NO NO - Progetti
3.3.1 Sostegno al
realizzare
Consolida innovazione PON FSE
investimenti produttivi materiali e
regionale, Organismi insediamenti
imprenditoriali
riposizionamento
nuovi modelli mento,
del sistema
immateriali (es. acquisizione di
in house, Enti
produttivi
finanziati
competitivo, alla
di attività per modernizza produttivo:
macchinari, impianti, attrezzature e
strumentali della
all’interno
capacità di
le PMI, in
zione e
Percentuale di
beni intangibili a sostegno dei processi Regione, Soggetti
del territorio
- Interventi
adattamento al
particolare per diversificaz imprese che
di riconversione, servizi reali, ecc.);
gestori di aree per gli regionale
infrastrutturali
mercato,
l'internazionali ione dei
hanno
insediamenti
materiali o
all’attratti it per - Interventi per la riqualificazione e la
zzazione
sistemi
introdotto
produttivi, Consorzio
immateriali
potenziali
razionalizzazione delle aree per gli
172
Priorità
Risultato
d’investiment atteso
o
produttivi
territoriali
Indicatori di
risultato
Integrazi
Azioni one
Descrizione
innovazioni
tecnologiche
(di prodotto e
processo), nel
triennio di
riferimento
sul totale
delle imprese
con almeno
10 addetti.
Fonte Istat
b) Sviluppare e RA 3.4
- Grado di
PON I&C
realizzare
Incremento apertura
nuovi modelli del livello commerciale:
di attività per di
Export totale
le PMI, in
internazion e Import di
particolare per alizzazione beni
l'internazionali dei sistemi intermedi su
zzazione
produttivi Valore
Aggiunto
ell’in ustria
manifatturiera
e del settore
agroalimentar
e. Fonte: Istat PON I&C
- Addetti delle
imprese
italiane a
controllo
estero/Addett
i totali. Fonte:
investitori, dei
sistemi
imprenditoriali
vitali delimitati
territorialmente
3.4.1 Progetti di
promozione
ell’export (anche
attraverso la
partecipazione a
Expo 2015),
destinati a
imprese e loro
forme aggregate
individuate su
base territoriale o
settoriale
3.4.2 Incentivi
all’acquisto i
servizi di supporto
all’interna ionali
azione in favore
delle PMI
173
Azioni –
Territori
Azioni –
Gruppi SF
target
GP
Indicatori di
realizzazione
Azioni – Esempi
Azioni - Beneficiari
insediamenti produttivi e dei servizi
collegati (es. opere infrastrutturali, reti
tecnologiche e telematiche, centri
servizi, sistemi logistici, reti e strutture
per la gestione efficiente dei rifiuti e
delle emissioni, per il risparmio idrico
e ener etico, ecc.), nell’ottica della
realizzazione del modello APEA – Aree
Produttive Ecologicamente Attrezzate
Regionale per lo
sviluppo delle aree
produttive (CORAP),
Enti locali singoli e
associati, Imprese
singole e in rete
[Si finanzia l’erogazione di servizi, la
valorizzazione dei canali di incontro tra
domanda e offerta, il miglioramento
dell’accesso a servizi di informazione,
orientamento, affiancamento, servizi di
consulenza e promozione per
l’internazionalizzazione rivolti a insiemi
– aggregazioni di imprese]
Amministrazione
Intero
regionale, Organismi territorio
in house, Imprese
regionale
associate
Imprese No No n. Progetti
finanziati
[Lo strumento prioritario con cui si
prevede di finanziare l’acquisto di
questi servizi è l’emissione di voucher di
importo limitato, che raggiungano un
elevato numero di imprese anche
grazie ai bassi oneri amministrativi che
impongono]
Amministrazione
Intero
regionale, Organismi territorio
in house, Imprese
regionale
associate
Imprese No No n. voucher erogati
finanziati
Priorità
Risultato
d’investiment atteso
o
Indicatori di
risultato
Integrazi
Azioni one
Descrizione
Istat
PON I&C
PON I&C
a) Promuovere RA 3.5
l'imprenditoria Nascita e
lità, in
Consolida
particolare
mento
facilitando lo delle
sfruttamento Micro,
economico di Piccole e
nuove idee e Medie
promuovendo Imprese
la creazione di
nuove
aziende,
anche
attraverso
incubatori di
3.4.3 Missioni
incoming e
outgoing
3.4.4 Azioni di
sistema a
carattere
informativo e
conoscitivo volte a
diffondere e
omogeneizzare la
base informativa a
disposizione delle
imprese
- Dimensione PON I&C
media in
termini di
addetti delle
imprese della
classe
3.5.1 Interventi di
dimensionale
supporto alla
10-250. Fonte:
nascita di nuove
Istat
imprese
- Valore degli
investimenti
in capitale di
rischio early
stage in
174
Azioni –
Territori
Azioni – Esempi
Azioni - Beneficiari
Interventi di promozione
ell’attratti it e altre ini iati e atti e
di informazione e promozione rivolte a
potenziali investitori esteri
Amministrazione
Intero
regionale, Organismi territorio
in house, Imprese
regionale
singole e associate
Azioni –
Indicatori di
Gruppi SF GP
realizzazione
target
Imprese No No n. interventi
realizzati
[si finanziano piattaforme di raccolta e
scambio di informazioni, repository di
dati e fonti di supporto
all’internazionalizzazione]
Da verificare - Si realizza con il PON
I&C
- Interventi per la realizzazione di
attività di informazione, animazione,
scouting e assistenza per la definizione
del progetto imprenditoriale
- Interventi per la concessione di
incentivi per la creazione di nuove
imprese
- Interventi di supporto allo start up
attra erso l’ero a ione i ser i i
assistenza, di tutoraggio, di
incubazione, ecc. alle imprese sia per la
gestione che per
l’interna ionali a ione, il networkin ,
l’accesso al cre ito
Amministrazione
Intero
regionale, Organismi territorio
in house, Imprese
regionale
singole e in rete
Imprese No No Progetti
imprenditoriali
finanziati per la
creazione di
nuove imprese
Priorità
Risultato
d’investiment atteso
o
imprese
Indicatori di
risultato
d) Sostenere la
capacità delle
PMI di
crescere sui
mercati
regionali,
nazionali e
internazionali
e di prendere
parte ai
processi di
innovazione
RA 3.6
Migliorame
nto
dell’access
o al credito
e del
finanziame
nto delle
imprese
Integrazi
Azioni one
Descrizione
Azioni –
Territori
Azioni –
Indicatori di
Gruppi SF GP
realizzazione
target
Imprese No No Progetti
imprenditoriali
finanziati per
l’a o ione i
soluzioni ICT
Azioni – Esempi
Azioni - Beneficiari
percentuale PON I&C
del Pil. Fonte: OT2
3.5.2 Supporto a
Istat
soluzioni ICT nei
processi produttivi
delle PMI
- Inter enti per l’a o ione a parte
delle imprese regionali di strumenti e
soluzioni ICT avanzate (acquisto e
customizzazione di software, servizi
avanzati di supporto informatico e
telematico, servizi di connessione BUL,
ecc.) per migliorare i processi aziendali.
Amministrazione
Intero
regionale, Organismi territorio
in house, Imprese
regionale
singole e in rete
- Quota valore PON I&C
fidi globali
utilizzati da
imprese
afferente alla
classe
inferiore a
200.000 euro.
Fonte: Banca
’Italia
- Interventi per la costituzione o il
rafforzamento di Fondi di ingegneria
finanziaria, anche settoriali, a sostegno
del finanziamento degli investimenti
produttivi tangibili e intangibili, della
ricerca e ell’inno a ione;
Amministrazione
Intero
regionale, Organismi territorio
in house, Confidi e
regionale
intermediari
finanziari vigilati,
Imprese singole e
associate
Imprese Si
Amministrazione
Intero
regionale, Organismi territorio
in house, Istituti
regionale
finanziari, Imprese
singole e associate
Imprese SI
- Impieghi
bancari sul Pil.
Fonte: Banca
’Italia
PON I&C
3.6.1
Potenziamento
del sistema delle
garanzie
pubbliche per
l’espansione el
credito
3.6.3 Promozione
e
accompagnament
o per l’utili o
della finanza
innovativa per le
175
- Interventi per la costituzione, il
rafforzamento o la compartecipazione
a fondi di garanzia gestiti da Confidi e
intermediari finanziari iscritti all’albo
ei so etti i ilati alla Banca ’Italia,
pre isto all’art. 107 el Testo Unico
bancario a supporto delle operazioni
finanzia-rie riguardanti investimenti,
finanziamenti e aperture di credito,
prestiti partecipativi, consolidamento
delle passività, locazioni finanziarie,
ecc.;
- Interventi di assistenza e
affiancamento alle imprese per
l’e issione i stru enti i ebito a
breve (es. minibond) e per l’accesso a
strumenti finanziari a sostegno degli
investimenti;
No Interventi/strume
nti finanziari
attuati
Progetti
imprenditoriali
finanziati
No n. strumenti
attuati
Priorità
Risultato
d’investiment atteso
o
Indicatori di
risultato
Integrazi
Azioni one
Descrizione
PMI
PON I&C
Azioni – Esempi
Azioni - Beneficiari
Azioni –
Territori
Azioni –
Gruppi SF
target
GP
Indicatori di
realizzazione
- Inter enti per l’acquisi ione i ser i i
da parte delle imprese per
l’a e ua ento e il i liora ento
ell’assetto inan iario, un ionali a
favorire le condizioni di accesso a
strumenti di finanziamento a sostegno
degli investimenti.
3.6.4 Contributo
allo sviluppo del
mercato dei fondi
di capitale di
rischio per lo
start-up ’i presa
176
Interventi per la promozione e la
realizzazione di strumenti finanziari per
l’accesso a capitale i rischio nelle asi
di start up e di espansione delle
imprese
Amministrazione
Intero
regionale, Organismi territorio
in house,
regionale
Intermediari
finanziari vigilati,
Imprese singole e in
rete
Imprese SI
No n. strumenti
attuati
POR Calabria FESR 2014 – 2020
Obiettivo Tematico 4 – Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di
carbonio in tutti i settori
Priorità
d’investimento
Risultato atteso
c) Sostenere
l'efficienza
energetica, la
gestione
intelligente
dell'energia e l'uso
dell'energia
rinnovabile nelle
infrastrutture
pubbliche,
compresi gli edifici
pubblici, e nel
settore dell'edilizia
abitativa
RA 4.1 Riduzione
dei consumi
energetici negli
edifici e nelle
strutture pubbliche
o ad uso pubblico,
residenziali e non
residenziali e
integrazione di fonti
rinnovabili
Indicatori di
risultato
Integrazi
one
Azioni - Esempi
- Consumi finali di
energia per settore
per industria,
trasporti, edilizia
civile di cui PA.
Fonte: ENEA-Istat
n. 32 Diminuzione
del consumo
annuale di energia
primaria degli edifici
pubblici (indicatore
comune)
177
PON I&C
PON
Città M
PON
Cultura
4.1.1 Pro o ione ell’eco-efficienza e
riduzione di consumi di energia primaria
negli edifici e strutture pubbliche.
In particolare, si prevede il sostegno alla
realizzazione di:
1) interventi di ristrutturazione di singoli
edifici o complessi di edifici,
2) installazione di sistemi intelligenti di
telecontrollo, regolazione, gestione,
monitoraggio e ottimizzazione dei
consumi energetici (smart buildings) e
delle emissioni inquinanti anche
attra erso l’utili o i ix tecnolo ici
Le operazioni saranno individuate
mediante specifici piani di intervento. I
piani potranno riguardare:
- interventi di riqualificazione energetica
sulle scuole di primo e secondo grado
nonché sul patrimonio edilizio
residenziale pubblico (ATERP), favorendo
le seguenti azioni: interventi
sull’in olucro (reali a ione i cappotti
termici, sostituzione infissi, eliminazione
dei ponti termici, schermi solari, ecc.);
interventi sugli impianti di riscaldamento
e/o climatizzazione (sostituzione di
caldaie, impianti solari termici, impianti
Azioni Beneficiari
Azioni –
Territori
Amministrazio Intero
ne regionale territorio
Enti Locali,
regionale
ATERP, Altri
Enti Pubblici
regionali e
locali
Azioni –
Gruppi SF
target
Enti
…
pubblici,
Cittadina
nza
GP
Indicatori di
realizzazione
No N. interventi
di
efficientame
nto
energetico
finanziati
Priorità
d’investimento
Risultato atteso
Indicatori di
risultato
Integrazi
one
Azioni - Esempi
di solar cooling; pompe di calore basate
sull’utili o i son e eoter iche, ecc.);
interventi sui dispositivi di illuminazione
attra erso l’i pie o preponderante di
dispositivi led; installazione di sistemi
intelligenti di telecontrollo, regolazione e
gestione e di monitoraggio e
ottimizzazione dei consumi energetici
(smart buildings);
- interventi per la realizzazione di nuovi
edifici pubblici esemplari ad energia
zero, in accordo con quanto stabilito
dalla Direttiva CE 2012/27.
Nella selezione delle operazioni verrà data
priorità agli interventi:
- realizzati con il coinvolgimento delle
ESCO – Energy Service Company,
attraverso contratti di rendimento
energetico (D.V.);
- destinati a immobili di proprietà
ell’A
inistra ione re ionale, e li
enti locali o di altri enti pubblici
re ionali) in un’ottica i inte ra ione con
le misure previste dal PON nonché dei
on i na ionali iretti all’e icienta ento
energetico degli edifici pubblici.
Per quanto riguarda la forma di sostegno
finanziario dovranno essere privilegiate
o alit che pre e ano l’i pie o i un
mix di strumenti finanziari (contributo
c/impianti, c/interessi, garanzie, ecc.)
178
Azioni Beneficiari
Azioni –
Territori
Azioni –
Gruppi SF
target
GP
Indicatori di
realizzazione
Priorità
d’investimento
Risultato atteso
Indicatori di
risultato
Integrazi
one
Azioni - Esempi
PON I&C
PON
Città M
PON
Cultura
PON
Città M
4.1.2 Installazione di sistemi di produzione
di energia da fonte rinnovabile (solare
termico, solar cooling, geotermia,
mini/microeolico, fotovoltaico, ecc.) da
destinare all'autoconsumo associati a
interventi di efficientamento energetico
dando priorità all’utili o i tecnolo ie a
alta efficienza, all’atti a ione i i pianti i
cogenerazione e trigenerazione e
all’istalla ione di dispositivi di energia
prodotta direttamente presso le utenze
4.1.3 Adozione di soluzioni tecnologiche
per la riduzione dei consumi energetici
delle reti di illuminazione pubblica
(attra erso l’utili o i tecnolo ia a le ),
pro uo en o l’installa ione e i siste i
automatici di regolazione (sensori di
luminosità, sistemi di telecontrollo e di
telegestione energetica della rete) e
favorendo altresì il contenimento
ell’inquina ento lu inoso.
Azioni Beneficiari
Azioni –
Territori
Amministrazio Intero
ne regionale territorio
Enti Locali,
regionale
ATERP, Altri
Enti Pubblici
regionali e
locali
Azioni –
Indicatori di
Gruppi SF GP
realizzazione
target
Enti
No No N. sistemi di
pubblici,
produzione
Cittadina
di energia da
nza
fonte
rinnovabile
finanziati
Amministrazio Centri urbani Enti
No No N. interventi
ne regionale del territorio pubblici,
di riduzione
Enti pubblici regionale
Cittadina
dei consumi
nza
energetici
finanziati
Nella selezione delle operazioni verrà data
priorità agli interventi realizzati con il
coinvolgimento delle ESCO, attraverso
contratti di rendimento energetico.
(D.V.)
b) Promuovere
l'efficienza
energetica e l'uso
dell'energia
RA 4.2 Riduzione
dei consumi
energetici e delle
emissioni nelle
Consumi energetici
nelle imprese
industriali e
179
Amministrazio Intero
4.2.1 Incentivi finalizzati alla riduzione dei
ne regionale, territorio
consumi energetici e delle emissioni di gas
Enti pubblici, regionale
climalteranti delle imprese e delle aree
Soggetti
produttive compresa la sostituzione di
Imprese …
No N. progetti di
riduzione dei
consumi
energetici e
Priorità
d’investimento
Risultato atteso
Indicatori di
risultato
Integrazi
one
Azioni - Esempi
rinnovabile nelle
imprese
imprese e
agricole.
integrazione di fonti Fonte: Inea-ENEArinnovabili
Istat
d) Sviluppare e
realizzare sistemi di
distribuzione
intelligenti operanti
a bassa e media
tensione
RA 4.3 Incremento
della quota di
fabbisogno
energetico coperto
da generazione
distribuita
sviluppando e
realizzando sistemi
di distribuzione
intelligenti
PON I&C
Consumi di energia
elettrica coperti da
fonti rinnovabili.
Fonte: Terna-Istat
n. 33 Numero di
utenti di energia
addizionali collegati
a reti intelligenti
(utenti)
(Indicatore comune)
Azioni –
Territori
dispositivi a bassa efficienza e
l'installazione di impianti di produzione di
energia da fonte rinnovabile (solare
termico, solar cooling, geotermia,
mini/microeolico, fotovoltaico, ecc.) per
l'autoconsumo, dando priorità alle
tecnologie ad alta efficienza.
gestori di aree
produttive,
Organismi in
house,
Imprese
singole o
associate
4.3.1 Realizzazione di reti intelligenti di
istribu ione ell’ener ia (smart grids) e
interventi sulle reti di trasmissione
strettamente complementari,
introduzione di apparati provvisti di
sistemi di comunicazione digitale,
misurazione intelligente e controllo e
monitoraggio come infrastruttura delle
“citt ”, elle aree periurbane e elle “aree
interne”.
Amministrazio Intero
ne regionale, territorio
Enti pubblici, regionale
Organismi in
house, Società
distribuzione
energia
elettrica,
Imprese
singole o
associate
Azioni –
Gruppi SF
target
GP
Indicatori di
realizzazione
delle
emissioni
realizzati
Enti
No No N. Reti
pubblici,
intelligenti
Imprese,
realizzate
Cittadina
nza
Gli interventi da finanziare dovranno
essere individuati in stretto raccordo con il
PON I&C
PON I&C
180
Azioni Beneficiari
Amministrazio Intero
4.3.2 Realizzazione di sistemi intelligenti di
ne regionale, territorio
stoccaggio asserviti a reti intelligenti di
Enti pubblici, regionale
distribuzione (smart grids) e a impianti di
Organismi in
produzione da FER
house, Società
distribuzione
energia
Gli interventi da finanziare dovranno
elettrica,
essere individuati in stretto raccordo con il
Imprese
PON I&C
singole o
Enti
No No N. sistemi di
pubblici,
stoccaggio
Imprese,
collegati a
Cittadina
reti smart
nza
grids
realizzati
Priorità
d’investimento
Risultato atteso
Indicatori di
risultato
Integrazi
one
Azioni - Esempi
Azioni Beneficiari
Azioni –
Territori
Azioni –
Gruppi SF
target
GP
Indicatori di
realizzazione
associate
e) Promuovere
strategie per basse
emissioni di
carbonio per tutti i
tipi di territorio, in
particolare le aree
urbane, inclusa la
promozione della
mobilità urbana
multimodale
sostenibile e di
pertinenti misure di
adattamento e
mitigazione
RA 4.6 Aumentare
la mobilità
sostenibile nelle
aree urbane
PON
- Utilizzo di mezzi
Città
pubblici.
Metro
Fonte: Istat,
Indagine multiscopo
- Passeggeri
trasportati dal TPL
nei comuni
capoluogo di
provincia per
abitante.
Fonte: Istat
PON
Città
Metro
Amministrazio Aree urbane Enti
No No n. interventi
4.6.1 Realizzazione di infrastrutture e nodi
ne regionale,
pubblici,
a supporto
i intersca bio inali ati all’incre ento
Enti pubblici,
Imprese,
della
della mobilità collettiva e relativi sistemi di
Organismi in
Cittadina
mobilità
trasporto
house,
nza,
collettiva
Da verificare con ASSE CITTA’
Imprese
Turisti
finanziati
singole o
associate
Amministrazio Aree urbane Enti
No No n. interventi
4.6.2 Interventi di mobilità sostenibile
ne regionale,
pubblici,
di mobilità
urbana anche incenti an o l’utili o i
Enti pubblici,
Imprese,
sostenibile
sistemi di trasporto a basso impatto
Organismi in
Cittadina
finanziati
ambientale, il completamento,
house,
nza,
l’attre a io del sistema e il
Imprese
Turisti
rinnovamento delle flotte
singole o
associate
Da verificare con ASSE CITTA’
PON
Città
Metro
4.6.3 Sistemi infrastrutturali e tecnologici
di gestione del traffico e per l'integrazione
tariffaria attraverso la realizzazione di
sistemi di pagamento interoperabili (quali
ad esempio, bigliettazione elettronica,
infomobilità, strumenti antielusione)
Amministrazio Aree urbane
ne regionale,
Enti pubblici,
Organismi in
house,
Imprese
singole o
associate
Enti
No No n. interventi
pubblici,
per la
Imprese,
realizzazione
Cittadina
di sistemi di
nza,
pagamento
Turisti
interoperabil
i
Da verificare con ASSE CITTA’
PON
Città
181
4.6.4 Sviluppo delle infrastrutture
necessarie all’utili o el e o a basso
Amministrazio Aree urbane Enti
No No n. interventi
ne regionale,
pubblici,
per l’utili o
Priorità
d’investimento
Risultato atteso
Indicatori di
risultato
Integrazi
one
Azioni - Esempi
Metro
impatto ambientale anche attraverso
iniziative di charginghub
Da verificare con ASSE CITTA’
PON
Città
Metro
4.6.5 Incenti i per l’a o ione e la
razionalizzazione di sistemi e
infrastrutture di distribuzione eco
compatibile delle merci
Da verificare con ASSE CITTA’
f) Promuovere la ricerca e l'innovazione nel campo delle
tecnologie a bassa emissione di carbonio e la loro adozione
OT1
Promuovere, di concerto con il mondo
delle università, della ricerca scientifica e
delle imprese, la realizzazione di attività di
ricerca nell’a bito i speci ici settori (es.
solare termico, mini hidro, ecc.) favorendo
i processi di trasferimento tecnologico e
ricerca applicata, anche nella direzione
dello sviluppo di impresa (spin-off, start
up, ecc.).
182
Azioni Beneficiari
Azioni –
Territori
Enti pubblici,
Organismi in
house,
Imprese
singole o
associate
Amministrazio Aree urbane
ne regionale,
Enti pubblici,
Organismi in
house,
Imprese
singole o
associate
Azioni –
Gruppi SF
target
Imprese,
Cittadina
nza,
Turisti
GP
Indicatori di
realizzazione
di mezzi a
basso
impatto
Enti
No No n. interventi
pubblici,
per
Imprese,
l’a o ione i
Cittadina
sistemi
nza,
ecocompatib
Turisti
ili delle
merci
POR Calabria FESR 2014 – 2020
Obiettivo tematico 5 – Promuovere l’adattamento al cambiamento climatico, la
prevenzione e la gestione dei rischi
Priorità di
Risultato
investimento atteso
5.a)
sostenendo
investimenti
riguardanti
l'adattamento
al
cambiamento
climatico,
compresi gli
RA 5.1
approcci basati
Riduzione
sugli
del rischio
ecosistemi;
idrogeologi
co e di
erosione
5.b)
costiera
promuovendo
investimenti
destinati a far
fronte a rischi
specifici,
garantendo la
resilienza alle
catastrofi e
sviluppando
Indicatore di
risultato
Integ
Azioni –
razio
Descrizione
ne
Azioni – Esempi di
interventi
Azioni –
Beneficiari
- Interventi di messa in
sicurezza dei territori più
esposti, individuati
attraverso strumenti una
pianificazione eseguita a
scala di unità fisiografica;
- Interventi di
5.1.1 Interventi naturalizzazione delle
di messa in
aree costiere a rischio e
sicurezza di
in particolare delle foci
aree a rischio
dei fiumi;
- Soggetti
di erosione
- Creazione di un
costiera e per il
pubblici
osservatorio
ripascimento e
interregionale europeo
la
per la difesa della costa
ricostituzione
mediterranea e sviluppo
delle spiagge
di reti di monitoraggio
comuni del fenomeno
erosivo e l’elabora ione
di una strategia comune
per favorire la resilienza
dei sistemi costieri ai
cambiamenti climatici.
n. 20 Popolazione
beneficiaria di misure
di protezione contro
le alluvioni
(Indicatore comune)
Riduzione dei tratti di
costa soggetti ad
erosione (ABR Centro funzionale
multirischi ARPACal)
% km di costa
interessata dagli
interventi di messa in
sicurezza dal rischio
erosione/coste
interessate da
rilevanti fenomeni
erosivi (ABR - Centro
funzionale multirischi
ARPACal)
183
Azioni Territori
- Aree
costiere
Azioni –
SF
Gruppi target
- Popolazione -
GP
Indicatori di Dipartimenti
realizzazione - Settori
-
- n.
interventi
di messa in
sicurezza di
aree a
rischio di
erosione
costiera e
ripasciment
o per la
ricostruzion
e delle
spiagge
- Dipartimen
to Lavori
Pubblici
- Dipartimen
to
Presidenza
– Settore
Protezione
Civile
Priorità di
Risultato
investimento atteso
Indicatore di
risultato
Integ
Azioni –
razio
Descrizione
ne
sistemi di
gestione delle
catastrofi;
5.1.3
Interventi di
manutenzione
del territorio,
prevenzione
del rischio
idrogeologico e
rinaturazione
dei corsi
d’acqua
attraverso la
riqualificazione
idromorfologic
a ed ecologica
volta a
incrementare
la biodiversità
5.1.4 Integrazione e
sviluppo di
sistemi di
prevenzione e
gestione
dell’emergenza
, anche
attraverso
meccanismi e
reti digitali
interoperabili di
allerta precoce
184
Azioni – Esempi di
interventi
- Definizione di nuovi
strumenti di
pianificazione integrata e
di gestione di politiche
territoriali multisettoriali,
a scala di bacino
idrografico, sub-bacino,
tratto di fiume, ecc.)
attraverso ad esempio i
Contratti di Fiume, di
Foce, di Lago di Mare.
- Sistemazione e
consolidamenti dei pendii
ed interventi di
regimazione e
sistemazione fluviale con
tecniche di ingegneria
naturalistica (viminate,
palificate vive, briglie,
soglie, argini, ecc.)
- Integrazione e
potenziamento del
sistema di allertamento
regionale per il rischio
idrogeologico ed
idraulico per conseguire
un aumento della densità
areale delle stazioni
pluviometriche
- Integrazione e
potenziamento della rete
ondametrica e
mareografica regionale
- Rafforzamento del
Azioni –
Beneficiari
- Amministra
zioni
Regionale,
Provinciali
e Comunali,
Enti
Pubblici e
Privati,
Associazion
i, comunità,
ecc.
Azioni Territori
Azioni –
SF
Gruppi target
- Aree
fluviali e
di
pertinenz
a fluviale,
montane
e
collinari,
- Popolazione urbane e
periurbane,
di piana
alluvional
e, di foce,
ecc.
- Regione
Calabria Settore di
Protezione
Civile della - Intero
Calabria
territorio - Popolazione - Centro
regionale
Funzionale
Multirischi
ell’ARPAC
al
GP
Indicatori di Dipartimenti
realizzazione - Settori
-
- n.
interventi
di
manutenzio
ne e
prevenzion
e
- Dipartimen
to Lavori
Pubblici –
Settore 2
Autorità di
bacino
-
- n.
interventi
di
monitoragg
io e
manutenzio
ne
- Dipartimen
to
Presidenza
– Settore
Protezione
Civile
Priorità di
Risultato
investimento atteso
Indicatore di
risultato
Integ
Azioni –
razio
Descrizione
ne
…
5.2.1 - Interventi
Percentuale di
volti a
RA 5.2
superficie agricola o
migliorare la
Riduzione forestale sotto
gestione delle
del rischio contratto silvo e agro- FEA
risorse idriche,
di
climatico-ambientale SR compresa la
desertificazi oggetto di impegni
gestione dei
one
che migliorano la
fertilizzanti e
gestione dell’acqua
dei pesticidi
(Indicatore comune)
5.b)
promuovendo
investimenti
destinati a far
fronte a rischi
specifici,
garantendo la
resilienza alle
RA 5.3
Riduzione
del rischio
incendi e il
rischio
sismico
5.3.1 Integrazione e
sviluppo di
sistemi di
prevenzione,
anche
attraverso reti
digitali
n. 21 Popolazione
beneficiaria di misure
di protezione contro
gli incendi forestali
(Indicatore comune)
185
Azioni – Esempi di
interventi
presidio territoriale per le
attività di manutenzione
e monitoraggio
- Realizzazione di sistemi di
comunicazione ad alto
contenuto di innovazione
tecnologica (sito unificato
regionale per
l’allerta ento per rischio
idrologico ed idraulico,
piattaforma web per la
consulta-zione interattiva
dei piani comunali di
emergenza,
- Realizzazione di Decision
Support System (DSS) per
la gestione ottimale delle
risorse idriche ad uso
irriguo;
- Installazione di
strumentazioni integrate
nella rete regionale di
rilevamento meteoidrologico
(Da verificare con il
FEASR)
- Interventi per la
aggiornamento e
l’attua ione el Piano
degli incendi boschivi
della Regione Calabria a
supporto delle scelte e
delle azioni che gli
operatori preposti
Azioni –
Beneficiari
Azioni Territori
Azioni –
SF
Gruppi target
- Amministra
zione
regionale,
- Intero
Centro
- Enti locali,
territorio
Funzionale
Popolazione
regionale
Multirischi
ell’ARPAC
al
- Amministra - Intero
- Enti locali,
zione
territorio
Popolazione
regionale
regionale
GP
Indicatori di Dipartimenti
realizzazione - Settori
-
- n.
interventi
per la
riduzione dl
rischio di
desertificaz
ione
- Dipartimen
to
Presidenza
– Settore
Protezione
Civile
-
- n.
interventi
di
prevenzion
e
- Dipartimen
to
Presidenza
– Settore
Protezione
Civile
Priorità di
Risultato
investimento atteso
catastrofi e
sviluppando
sistemi di
gestione delle
catastrofi;
Indicatore di
risultato
Integ
Azioni –
razio
Descrizione
ne
interoperabili di
coordinamento
operativo
precoce
Azioni – Esempi di
interventi
Azioni Territori
Azioni –
SF
Gruppi target
GP
Indicatori di Dipartimenti
realizzazione - Settori
-
- n.
interventi - Dipartimen
di
to Lavori
adeguamen Pubblici
to
devono compiere per
fronteggiare le
emergenze, in atto o
previste.
- Interventi pilota per
estendere le aree del
sistema di prevenzione
degli incendi boschivi per
il coordinamento precoce
delle attività di
mitigazione e contrasto,
attraverso: l’installa ione
di postazioni di
videosorveglianza;
installazione stazioni
idro-meteorologiche
multiparametriche;
estensione della
modellistica di
propagazione degli
incendi rilevati.
5.3.2 Interventi di
messa in
sicurezza
- Interventi di
sismica degli
adeguamento/miglioram
edifici
ento sismico e
strategici e
eventualmente
rilevanti
pubblici/privati demolizione e
ricostruzione degli edifici.
ubicati nelle
aree
maggiormente
a rischio
186
Azioni –
Beneficiari
- Amministra
zione
- Intero
regionale,
- Enti locali,
territorio
Enti locali,
Popolazione
regionale
Enti
pubblici
Priorità di
Risultato
investimento atteso
Indicatore di
risultato
Integ
Azioni –
razio
Descrizione
ne
5.3.3 –
Recupero e
allestimento
degli edifici
pubblici
strategici
destinati ai
Centri
Funzionali e
operativi.
5.3.4 Interventi di
micro
zonazione
sismica e
sviluppo di
sistemi di
prevenzione
187
Azioni – Esempi di
interventi
Azioni –
Beneficiari
Azioni Territori
Azioni –
SF
Gruppi target
- Allestimento del Centro
Funzionale Multirischi
ristrutturando ed
- Amministra - Intero
adeguando un plesso del
- Enti locali,
zione
territorio
complesso immobiliare
Popolazione
regionale
regionale
sede della Protezione
Civile della regione
Calabria
- Redazione di studi di
micro zonazione sismica
di livello 1 e lì dove
necessario si
approfondiranno al livello
2 o livello 3. Gli studi
saranno accompagnati
- Amministra - Intero
- Enti locali,
all’analisi ella
zione
territorio
Popolazione
Condizione Limite per
regionale
regionale
l’E er en a (CLE) al ine
di migliorare la gestione
delle attività di
emergenza nella fase
immediatamente
successiva al terremoto.
GP
Indicatori di Dipartimenti
realizzazione - Settori
-
- n.
- Dipartimen
interventi
to
di recupero Presidenza
e
– Settore
allestiment Protezione
o
Civile
-
- N.
interventi
di micro
zonazione
sismica
- Dipartimen
to Lavori
Pubblici
POR Calabria FESR 2014 – 2020
Obiettivo Tematico 6 – Tutela dell’ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e
ambientali (Tutelare l’ambiente e l’uso efficiente delle risorse)
Priorità
Risultato
d’investiment atteso
o
Preservare e
tutelare
l’a biente e
pro uo ere l’uso
efficiente delle
risorse:
a) investendo nel
settore dei rifiuti
per rispondere
agli obblighi
imposti dalla
normativa
ell’Unione in
materia
ambientale e per
soddisfare le
esigenze,
individuate dagli
Stati Membri, di
investimenti che
vadano oltre tali
obblighi
R.A. 6.1
Ottimizzazione
della gestione dei
rifiuti urbani
secondo la
gerarchia
comunitaria
Indicatori di
risultato
Integrazi
Azioni one
Descrizione
Percentuale di R.D.
(Fonte ISPRA)
-
Rifiuti urbani smaltiti in
discarica per abitante
(Fonte ISPRA)
-
Azioni – Esempi di interventi
188
Azioni –
Azioni –
Gruppi
Territori
target
- Regione Calabria, - Regione
Amministrazioni
Calabria
Provinciali, Enti o
Soggetti
Concessionari o
Affidatari o
Gestori di
Infrastrutture e
Servizi Pubblici o
di Pubblica Utilità,
Università, Enti
Pubblici di
Ricerca, Centri di
Ricerca Pubblici e
Privati, Parchi
Scientifici e
Tecnologici.
- cittadini,
scuole,
cooperative
e
associazioni
ambientaliste
locali
coinvolte,
operatori
economici,
Università,
Enti Pubblici
di Ricerca,
Centri di
Ricerca
Pubblici e
Privati,
Parchi
Scientifici e
Tecnologici.
- Realizzazione di centri di raccolta comunali
- Regione Calabria - Regione
(almeno 200 isole ecologiche), a supporto della - Amministrazioni
Calabria
Raccolta Differenziata;
Provinciali,
- Sviluppare e realizzare progetti a sostegno
- Enti Locali
della raccolta differenziata della frazione umida - Regione Calabria,
- cittadini;
- cooperative
e
associazioni
ambientaliste
6.1.1 Realizzare le azioni Progetti in materia di educazione ambientale,
previste nei piani di
campagne informative e di sensibilizzazione.
prevenzione e
promuovere la diffusione
di pratiche di
compostaggio domestico
e di comunità.
6.1.2 Realizzare i
migliori sistemi di
raccolta differenziata e
un’adeguata rete di
centri di raccolta
Azioni Beneficiari
SF
Indicatori di
GP realizzazion
e
No Es.
- Manifestazioni
/eventi (N.)
- Siti/reti
informative
(N.)
- Spot
pubblicitari
(N.)
- Materiali
infromativi
(N.)
No - centri di
raccolta (N.)
- Raccolta
Differenziata
rifiuti urbani e
Priorità
Risultato
d’investiment atteso
o
Indicatori di
risultato
Integrazi
Azioni one
Descrizione
Azioni – Esempi di interventi
Azioni Beneficiari
Azioni –
Azioni –
Gruppi
Territori
target
presso categorie di utenza ad elevata
produzione di rifiuti (mercati, mense, ristoranti,
etc.);
- Creazione di una rete di impianti di trattamento
e valorizzazione delle frazioni provenienti dalla
raccolta differenziata (compostaggio di qualità,
valorizzazione delle frazioni valorizzabili o
pericolose) attraverso lo sviluppo di iniziative
imprenditoriali, utilizzando le migliori tecnologie
disponibili.
- Sviluppo di progetti ed impianti per il recupero
e gestione dei RAEE, dei beni ingombranti e
durevoli usati prima della loro trasformazione in
rifiuti e re-immissione nel ciclo di utilità.
-
Preservare e
tutelare
l’ambiente e
promuovere
l’uso efficiente
delle risorse:
e) agendo per
migliorare
l’ambiente
urbano,
R.A. 6.2
Restituzione
all’uso
produttivo di
aree inquinate
- Percentuale di aree
bonificate su totale aree
da bonificare. (Fonte
ISPRA)
Amministrazioni
Provinciali, Enti
Locali, Enti o
Soggetti
Concessionari o
Affidatari o
Gestori di
Infrastrutture e
Servizi Pubblici o
di Pubblica Utilità,
Università, Enti
Pubblici di
Ricerca, Centri di
Ricerca Pubblici e
Privati, Parchi
Scientifici e
Tecnologici,
imprese e loro
consorzi
6.1.3 Rafforzare le
- Adeguamento e completamento delle linee di - Regione Calabria, Regione
dotazioni impiantistiche trattamento del termovalorizzatore di Gioia
Enti
Calabria
per il trattamento e per Tauro e realizzazione della linea di
ocali/Comunità
il recupero, anche di
inertizzazione, al fine di ridurre la pericolosità
d’ambito, Enti o
energia, ai fini della
dei residui prodotti dal processo.
Soggetti
chiusura del ciclo di
- Potenziamento della linea di produzione del
Concessionari o
gestione, in base ai
compost di qualità nell’impianto di Lamezia
Affidatari o
principi di
Terme e realizzazione di un nuovo impianto di
Gestori di
autosufficienza,
compostaggio anaerobico nella provincia di
Infrastrutture e
prossimità territoriale e Vibo Valentia e nell’Alto Tirreno Cosentino.
Servizi Pubblici o
minimizzazione degli - Creazione di almeno 5 stazioni di trasferenza, di Pubblica Utilità,
impatti ambientali
finalizzate ad ottimizzare i flussi, ridurre la
Imprese e loro
movimentazione dei rifiuti da inviare agli
consorzi.
impianti di trattamento con conseguente
abbattimento dei costi.
;
- operatori
economici;
- Enti pubblici
6.2.1 Bonifica di aree
inquinate secondo le
priorità previste dal
Piano regionale di
bonifica e
realizzazione di
infrastrutture per
l’insediamento di
imprese da collegare a
progetti di sviluppo e
- Cittadini
- Imprese
- Cooperative
e
associazioni
ambientaliste
- Imprese di
settore
189
Bonifica e/o riqualificazione ambientale dei siti - Regione
contenuti nel Piano delle Bonifiche e successive - Enti Locali
integrazioni, secondo l’ordine di priorità dettato
dalla stesso Piano, ai fini della proposizione di
interventi finalizzati all’insediamento di imprese.
(da integrare con OT3) (commento:
probabilmente questa azione non sarà
opzionata)
Regione
Calabria
Cittadini
SF
Indicatori di
GP realizzazion
e
assimilati
(Kg/anno)
- Quantità di
materiale
recuperato,
per tipologia
(KG/anno)
- Imprese
avviate nel
settore del
trattamento,
recupero e
valorizzazione
(N.)
No - Quantità di
rifiuti trattati
(T/anno)
- Quantità di
compost
prodotto
(T/anno)
No
Priorità
Risultato
d’investiment atteso
o
Indicatori di
risultato
rivitalizzare le
città, riqualificare
e decontaminare
le aree industriali
dismesse
(comprese le
aree di
riconversione),
ridurre
l’inquinamento
atmoserico e
promuovere
misure di
riduzione
dell’inquinament
o acustico
Preservare
e
tutelare
l’a biente
e
pro uo ere l’uso
efficiente
delle
risorse:
Integrazi
Azioni one
Descrizione
Azioni – Esempi di interventi
Azioni Beneficiari
6.2.2 Realizzazione di
impianti per lo
smaltimento
dell’amianto
Creazione di una rete di impianti per il
trattamento, recupero e/o riduzione di
pericolosità dei rifiuti speciali contenenti
amianto, ricorrendo a tecnologie innovative di
comprovate sperimentazioni per poter essere
attuate su scala industriale
- Regione
- Enti Locali
- ATO
- Imprese
6.3.1 Potenziare le
infrastrutture di
captazione, adduzione,
distribuzione, fognarie
e depurative per usi
civili
Azioni –
Azioni –
Gruppi
Territori
target
SF
Indicatori di
GP realizzazion
e
occupazione
-
Quota di popolazione
equivalente urbana
servita da depurazione.
(Fonte: Istat)
Utilizzo delle risorse
idriche per il consumo
umano [(acqua
b) investendo nel
immessa-acqua
settore ell’acqua R.A. 6.3
erogata)/acqua
per rispondere
immessa nella rete di
Miglioramento
agli obblighi
del servizio idrico distribuzione
imposti dalla
integrato per usi comunale]. (Fonte:
normativa
civili e ridurre le Istat)
ell’Unione in
perdite di rete di
materia
acquedotto
ambientale e per
soddisfare le
esigenze,
individuate dagli
Stati membri, di
investimenti che
vadano oltre tali
obblighi
- Imprese di
settore
- Cooperative
e
associazioni
ambientaliste
- Cittadini
No - Quantità di
(Dip. Ambiente)
- Regione Calabria, Regione
Realizzazione, riefficientamento,
Autorità d’Ambito Calabria
completamento ed ottimizzazione delle reti
Territoriale (ATO)
fognarie, delle opere di collettamento e degli
e relativi Soggetti
impianti di depurazione, necessari a garantire,
Gestori, Enti
oltre alla conformità noramativa, adeguati livelli locali.
di protezione dell’ambiente, delle acque di
balneazione e della salute pubblica. Gli
interventi interesseranno prioritariamente i
bacini versanti dei transetti costieri che
registrano livelli qualitativi delle acque di
balneazione scarsi e/o sufficienti.
- Utenti del
SII
No
(Dip.LL.PP.)
Utenti del
SII
No
Interventi per il completamento e
l’ammodernamento del sistema infrastrutturale
del segmento di captazione e grande adduzione
(grandi invasi, schemi acquedottistici esterni).
190
Regione
Calabria
- Regione Calabria, Regione
Autorità d’Ambito Calabria
Territoriale (ATO)
e relativi Soggetti
Gestori, Enti
locali.
materiale
contenente
amianto,
trattato e/o
recuperato(K
G/anno)
- Imprese
avviate nel
settore del
trattamento,
recupero e/o
riduzione
pericolosità
amianto (N.)
- Reti fognarie
realizzate
(Km)
- Impianti
realizzati/rieffi
cientati (N.)
- Acque di
balneazione
di classe
qualitativa
“Buono” (%)
(?)
Priorità
Risultato
d’investiment atteso
o
Indicatori di
risultato
Integrazi
Azioni one
Descrizione
Azioni – Esempi di interventi
Azioni Beneficiari
Azioni –
Azioni –
Gruppi
Territori
target
SF
Indicatori di
GP realizzazion
e
6.3.2 Interventi di
(Dip.LL.PP. nessuna azione prevista)
miglioramento\ripristino
delle capacità di invaso
-
6.3.3 Incentivi
all'installazione dei
sistemi di monitoraggio
delle perdite di rete e
di contabilizzazione dei
consumi
Regione Calabria, Regione
Autorità d’Ambito Calabria
Interventi per la riduzione del deficit conoscitivo ed Territoriale (ATO)
e relativi Soggetti
infrastrutturale riferito ai segmenti della
Gestori, Enti locali.
captazione, adduzione e distribuzione delle risorsa
idrica.
(Dip.LL.PP.)
Utenti del
SII
No
Cittadinanza;
Sistema
Produttivo
No
Attività di censimento delle utenze finalizzato
anche ad incidere sulla quota di perdite
amministrative.
R.A. 6.4
Percentuale di corpi
Mantenimento e idrici in buono stato di
miglioramento qualità
della qualità dei
corpi idrici
-
6.3.4 Realizzazione e
adeguamento di
impianti di dissalazione
e relativi schemi idrici,
limitatamente ai territori
che non abbiano
sorgenti o falde e in cui
sia stata ottimizzata la
gestione sostenibile
della risorsa idrica
6.4.1 Sostegno
all’introduzione di
misure innovative in
materia di risparmio
idrico, depurazione per
il contenimento dei
carichi inquinanti,
riabilitazione dei corpi
idrici degradati
attraverso un
approccio ecosistemico
[si tratta di diminuzione
dei prelievi e dei
carichi inquinanti,
efficientamento degli
usi nei vari settori di
impiego e il
miglioramento e/o
ripristino graduale delle
falde acquifere].
191
(Dip.LL.PP. nessuna azione prevista)
Miglioramento del sistema e dei processi
depurativi, finalizzati a conseguire un livello più
alto di protezione ambientale nei bacini dei
corpi idrici ad alto carico inquinante, imputabile
ad un non corretto trattamento dei reflui urbani.
Regione Calabria, Regione
Autorità d’Ambito Calabria
Territoriale (ATO)
e relativi Soggetti
Gestori, Enti locali.
Abbattimento
nutrienti
reflui
depurati(%)
Priorità
Risultato
d’investiment atteso
o
Indicatori di
risultato
Integrazi
Azioni one
Descrizione
-
-
Preservare
e R.A. 6.5
tutelare
Contribuire ad
l’a biente
e arrestare la
pro uo ere l’uso perdita di
efficiente
delle biodiversità
risorse:
terrestre e
marina, anche
d) proteggendo e legata al
ripristinando
la paesaggio rurale
biodiversità e i mantenendo e
suoli,
e ripristinando i
promuovendo
i
Superficie degli habitat
con un migliore stato di
conservazione. (Fonte:
Ispra)
Superficie delle Aree
agricole ad Alto Valore
Naturale (in Percentuale
Azioni –
Azioni –
Gruppi
Territori
target
Azioni – Esempi di interventi
Azioni Beneficiari
6.4.2 Integrazione e
rafforzamento dei
sistemi informativi di
monitoraggio della
risorsa idrica,
Potenziamento e mantenimento delle reti di
monitoraggio e dei sistemi di controllo dedicati;
Organizzazione e strutturazione del Sistema
Informativo Regionale per la raccolta, gestione
e diffusione dei dati di monitoraggio ai diversi
utenti, anche al fine di adempiere in maniera
compiuta agli obblighi di trasmissione dei dati
agli organi centrali dello Stato ed alla
Commissione Europea e garantendo il diritto
d’accesso all’informazione ambientale.
Creazione di osservatori dedicati per il
monitoraggio dei rischi ambientali correlati alla
risorsa idrica quali, ad esempio,
desertificazione, intrusione salina, aree
vulnerabili da nitrati, , contaminazione da metalli
pesanti e sostanze prioritarie, eutrofizzazione
ecc.
Regione Calabria, Regione
Agenzia Regionale Calabria
per la Protezione
Ambientale
(ARPACAL), Enti
locali, Enti o
Soggetti
Concessionari o
Affidatari o Gestori
di Infrastrutture e
Servizi Pubblici o
di Pubblica Utilità,
Società Miste
partecipate da Enti
pubblici, Imprese e
loro consorzi
6.4.3 Infrastrutture per
il pretrattamento,
stoccaggio e riutilizzo
delle acque reflue
depurate.
6.4.4 Infrastrutture per
il convogliamento e lo
stoccaggio delle acque
pluviali .
(Nessuna azione prevista)
Realizzazione delle infrastrutture necessarie
per il convogliamento, lo stoccaggio ed il
trattamento delle acque pluviali, anche a scopo
del riuso secondo gli usi consentiti dalle norme
vigenti, in condizioni di sicurezza ambientale,
senza alterazioni agli ecosistemi, al suolo ed
alle colture e senza rischi igienico-sanitari per la
popolazione e per gli esseri viventi.
(Commento: probabilmente questa azione non
sarà opzionata)
FEASR – 6.5.1 Azioni previste
Completare il quadro delle conoscenze sulla
Focus
nei Prioritized Action
biodiversità
Area 4.a]. Framework (PAF) e nei Monitorare lo stato delle specie/habitat presenti,
Piani di gestione della anche al fine di valorizzare gli ecosistemi;
Rete Natura 2000
Mettere in atto interventi di informazione,
comunicazione e sensibilizzazione dell’opinione
pubblica con particolare attenzione alla
popolazione scolastica sui temi della
biodiversità;
Realizzare una cartografia degli habitat a scala
adeguata, strumento di pianificazione territoriale
del patrimonio naturalistico regionale, nonché
informativo quale base di riferimento per le
192
Regione Calabria,
Autorità d’Ambito
Territoriale (ATO)
e relativi Soggetti
Gestori, Enti locali.
Cittadinanza;
Sistema
Produttivo
Città e
Cittadinanza;
Aree
Sistema
urbane
Produttivo
principali,
Centri
intermedi
del
Sistema
insediativo
Regionale
Regione Calabria, Regione
Amministrazioni
Calabria
Provinciali
Comuni della
Calabria, città
Metropolitane
Enti Parco, Enti
Gestori di Aree
Protette e siti
natura 2000,
Associazioni
Ambientaliste.
Istituti Scolastici.
Comunità
locale;
Scuole
SF
Indicatori di
GP realizzazion
e
No - Superficie
regionale
indagata dalla
rete di
controllo e
monitoraggio
(Kmq)
- Reti di
monitoraggio
dedicate
installate (N.)
- Osservatori
creati (N.)
No
No
Priorità
Risultato
d’investiment atteso
o
Indicatori di
risultato
servizi per gli servizi
ecosistemi, anche ecosistemici
attravero Natura
2000
e
l’in rastruttura
verde
sulla superficie territoriale
regionale). (Fonte: Inea)
Integrazi
Azioni one
Descrizione
FEASR – 6.5.2 Interventi per
Focus
ridurre la
Area 4.a]. frammentazione degli
habitat e mantenere il
collegamento
ecologico e funzionale
193
Azioni –
Azioni –
Gruppi
Territori
target
Azioni – Esempi di interventi
Azioni Beneficiari
amministrazioni locali;
Aggiornare e adeguare i piani di gestione dei
siti della Rete Natura 2000 e delle aree protette
istituite e/o da istituire (parchi, riserve, oasi, etc)
in ambito RER;
Redazione delle misure di conservazione nei
siti afferenti a Rete Natura 2000 volte al
mantenimento o ripristino di un soddisfacente
stato di conservazione di habitat e specie
d’interesse comunitario. Le azioni
riguarderanno sia l’adozione delle misure di
conservazione Sito e specie/habitat prioritari
specifiche per tutti i SIC che ne sono sprovvisti
presenti sul territorio regionale, in cui sono
inclusi habitat e/o specie prioritari, nonché
l’aggiornamento delle misure di conservazione
già adottate e il monitoraggio dell’efficacia delle
stesse;
Attuare le azioni previste nei PAF indicate nel
quadro G e per come sono specificate nelle
relative schede raggruppate per tipologie di
habitat;
Valorizzare la naturalità diffusa presente nel
territorio regionale, anche quella non inserita
all’interno di aree protette;
Promuovere azioni di contenimento delle specie
biologiche esotiche invasive che possono
minacciare alcune specie autoctone tipiche
degli habitat calabresi.
Ripristinare gli ecosistemi naturali e
seminaturali
Università, Enti
Pubblici di Ricerca,
Centri di Ricerca
Pubblici e Privati,
Parchi Scientifici e
Tecnologici.
Comiunità
montane
Enti o Soggetti
Concessionari o
Affidatari o Gestori
di Servizi e
Infrastrutture
Pubblici o di
Pubblica Utilità.
Imprese e loro
consorzi.
Organizzazioni
Non Governative
(ONG).
Agenzie di
Sviluppo Locale
Laboratori e centri
di esperienza
regionali rete
INFEA accreditati
presso la Regione
Calabria
Verificare, individuare e supportare con studi
scientifici i corridoi ecologici di connessione, tra
i nodi della Rete Ecologica ed i siti Natura 2000,
ad alto valore naturalistico per una più efficace
conservazione delle specie e degli habitat,
favorendo i movimenti delle specie lungo i
corridoi a maggior naturalità.
Completare il quadro delle conoscenze sulla
biodiversità
Monitorare lo stato delle specie/habitat presenti,
anche al fine di valorizzare gli ecosistemi
Ripristinare gli ecosistemi naturali e
seminaturali
Regione Calabria, Regione
Amministrazioni
Calabria
Provinciali
Comuni della
Calabria. E città
Metropolitane
Enti Parco, Enti
Gestori di Aree
Protette e siti
natura 2000,
Associazioni
Ambientaliste.
Istituti Scolastici.
Comunità
locale;
SF
Indicatori di
GP realizzazion
e
No
Priorità
Risultato
d’investiment atteso
o
Preservare
e RA 6.6
tutelare
Miglioramento
l’a biente
e delle condizioni e
pro uo ere l’uso degli standard di
efficiente
delle offerta e fruizione
risorse:
del patrimonio
naturale
c) conservando,
proteggendo,
promuovendo e
sviluppando
il
patrimonio
naturale
e
culturale
Indicatori di
risultato
Integrazi
Azioni one
Descrizione
Tasso di turisticità in aree protette,
rapporto tra presenze
turistiche totali e
popolazione
residente nelle aree
protette (Fonte Istat)
Azioni – Esempi di interventi
Azioni Beneficiari
Azioni –
Azioni –
Gruppi
Territori
target
Università, Enti
Pubblici di Ricerca,
Centri di Ricerca
Pubblici e Privati,
Parchi Scientifici e
Tecnologici.
Enti o Soggetti
Concessionari o
Affidatari o Gestori
di Servizi e
Infrastrutture
Pubblici o di
Pubblica Utilità.
Imprese e loro
consorzi.
Organizzazioni
Non Governative
(ONG).
Agenzie di
Sviluppo Locale.
Laboratori e centri
di esperienza
regionali rete
INFEA accreditati
presso la Regione
Calabria
6.6.1 Interventi per la creazione di servizi /opere innovative per la
Regione Calabria, Regione
tutela e la
fruizione delle risorse naturali.
Amministrazioni
Calabria
valorizzazione di aree realizzazione di prodotti e servizi divulgativi
Provinciali
di attrazione naturale recupero e realizzazione di sentieristica e di
Comuni della
di rilevanza strategica altre vie di accesso (piste ciclabili, ippovie,
Calabria. E città
(aree protette in ambito percorsi per diversamente abili, etc.) nelle aree Metropolitane
terrestre e marino,
della Rete Ecologica Regionale;
Enti Parco, Enti
paesaggi tutelati) tali
realizzazione di aree verdi attrezzate per la
Gestori di Aree
da consolidare e
ricreazione all’area aperta, orti botanici,
Protette e siti
promuovere processi di tipologie di strutture dirette al miglioramento
natura 2000,
sviluppo.
della fruizione del patrimonio ambientale;
Associazioni
recupero di strutture non utilizzate con
Ambientaliste.
caratteristiche legate alle tradizioni o alla storia Istituti Scolastici.
del territorio (es. fortini, mulini, strutture rurali,
Università, Enti
etc.) per la realizzazione di centri visita, punti di Pubblici di Ricerca,
informazione e piccole strutture ricettive, ecc.
Centri di Ricerca
interventi di informazione, comunicazione ed
Pubblici e Privati,
educazione ambientale
Parchi Scientifici e
Tecnologici.
194
Comunità
locale;
SF
Indicatori di
GP realizzazion
e
No
Priorità
Risultato
d’investiment atteso
o
Indicatori di
risultato
Integrazi
Azioni one
Descrizione
-
6.6.2 Sostegno alla
diffusione della
conoscenza e alla
fruizione del patrimonio
naturale attraverso la
creazione di servizi e/o
sistemi innovativi e
l’utili o i tecnolo ie
avanzate.
195
Azioni – Esempi di interventi
azioni per lo sviluppo di microfiliere
imprenditoriali nei settori dell’artigianato e delle
produzioni tipiche locali tradizionali, dei servizi
turistici connessi alla gestione del patrimonio
naturalistico;
azioni per la creazione e/o lo sviluppo di attività
sportive ecocompatibili, da svolgersi all’aria
aperta;
azioni per la creazione di strutture di servizio a
completamento dell’offerta delle attività
sportive, quali: posti tappa, rifugi, centri di
addestramento, aree e percorsi
opportunamente attrezzati, etc. ;
interventi di divulgazione ed educazione
ambientale;
promozione e l’adozione di Sistemi di Gestione
Ambientale (Emas e ISO 14001) e la diffusione
dell’uso di marchi di qualità ecologica (Ecolabel,
marchi di qualità nazionali, marchi di qualità per
aree di provenienza – es. Parchi naturali
nazionale e regionali).
Azioni Beneficiari
Azioni –
Azioni –
Gruppi
Territori
target
Enti o Soggetti
Concessionari o
Affidatari o Gestori
di Servizi e
Infrastrutture
Pubblici o di
Pubblica Utilità.
Imprese e loro
consorzi.
Organizzazioni
Non Governative
(ONG).
Agenzie di
Sviluppo Locale.
Laboratori e centri
di esperienza
regionali rete
INFEA accreditati
presso la Regione
Calabria
Regione Calabria, Regione
Amministrazioni
Calabria
Provinciali
Comuni della
Calabria. E città
Metropolitane
Enti Parco, Enti
Gestori di Aree
Protette e siti
natura 2000,
Associazioni
Ambientaliste.
Istituti Scolastici.
Università, Enti
Pubblici di Ricerca,
Centri di Ricerca
Pubblici e Privati,
Parchi Scientifici e
Tecnologici.
Enti o Soggetti
Concessionari o
Affidatari o Gestori
di Servizi e
Infrastrutture
Pubblici o di
Comunità
locale;
SF
Indicatori di
GP realizzazion
e
No
Priorità
Risultato
d’investiment atteso
o
Preservare
e RA 6.7
tutelare
Miglioramento
l’a biente
e delle condizioni
pro uo ere l’uso
e degli standard
efficiente
delle
di offerta e
risorse:
c) conservando,
proteggendo,
promuovendo e
sviluppando il
patrimonio
naturale e
culturale
fruizione del
patrimonio
culturale,
materiale e
immateriale,
nelle aree di
attrazione
attraverso la
valorizzazione
integrata di
risorse e
competenze
territoriali
Indicatori di
risultato
Integrazi
Azioni one
Descrizione
Azioni – Esempi di interventi
Azione 6.7.1 - Interventi
per la tutela, la
valorizzazione e la messa
in rete del patrimonio
culturale, materiale e
immateriale, nelle aree
di attrazione di rilevanza
strategica tale da
consolidare e
promuovere processi di
sviluppo.
-
Azione 6.7.2 - Sostegno
alla diffusione della
conoscenza e alla
fruizione del patrimonio
culturale, materiale e
immateriale, attraverso
la creazione di servizi e/o
sistemi innovativi e
l’utili o i tecnolo ie
avanzate.
196
-
Azioni Beneficiari
Pubblica Utilità.
Imprese e loro
consorzi.
Organizzazioni
Non Governative
(ONG).
Agenzie di
Sviluppo Locale.
Laboratori e centri
di esperienza
regionali rete
INFEA accreditati
presso la Regione
Calabria
Regione Calabria,
Interventi volti a migliorare le condizioni
strutturali, gli standard di qualità per la
Enti locali, Enti
Strumentali
fruizione del patrimonio culturale e le
Regionali, Istituti
condizioni di contesto per l'accessibilità
degli attrattori culturali siti nelle ARS.
Centrali e periferici
del MIBACT,Enti
Interventi volti alla creazione e
ed Istituzioni
rafforzamento dei servizi di gestione,
Ecclesiastici,Fond
fruizione e valorizzazione degli attrattori
azioni, Enti
culturali e degli itinerari/reti culturali
culturali e
tematiche (aree e parchi archeologici,
Associazioni
sistema dei castelli e delle fortificazioni,
aree e strutture di archeologia industriale, culturali, Altre
amministrazioni
edifici storici e di pregio archiettenico,
centrali
identità culturali).
Sistemi di comunicazione ed informazione proprietarie di beni
culturali
turistico-culturale integrata per la
promozione degli attrattori culturali.
Sviluppo di sistemi di Realtà Aumentata
(AR) per la valorizzazione del delle risorse
storiche, culturali e paesaggistiche;
Sviluppo di sistemi di divulgazione rivolti ad
aumentare l’offerta di servizi creati intorno
ai grandi attrattori culturali;
Sviluppo di sistemi di tutela innovativi;
Avvio e sviluppo del Sistema Informativo
Cultura e dell'Osservatorio Culturale;
Sistemi informativi per la valutazione della
qualità e a supporto delle attività di
gestione dell’offerta culturale regionale.
Regione Calabria,
Enti locali, Enti
Strumentali
Regionali, Istituti
Centrali e periferici
del MIBACT,Enti
ed Istituzioni
Ecclesiastici,Fond
azioni, Enti
culturali e
Associazioni
culturali, Altre
amministrazioni
Azioni –
Azioni –
Gruppi
Territori
target
Attrattori
Cittadini,
siti nelle
Visitatori,
Aree di
Turisti
Attrazione
Culturale
di
Rilevanza
Strategica
- ARS
SF
Indicatori di
GP realizzazion
e
No
No
No
No
itinerari/Re
ti Culturali
Tematiche
Attrattori
Cittadini,
siti nelle
Visitatori,
Aree di
Turisti
Attrazione
Culturale
di
Rilevanza
Strategica
- ARS
itinerari/Re
ti Culturali
Tematiche
Priorità
Risultato
d’investiment atteso
o
Indicatori di
risultato
Integrazi
Azioni one
Descrizione
Azioni – Esempi di interventi
Azioni Beneficiari
Azioni –
Azioni –
Gruppi
Territori
target
SF
Indicatori di
GP realizzazion
e
No
No
centrali
proprietarie di beni
culturali
Azione 6.7.3 - Supporto
allo sviluppo di prodotti e
servizi complementari
alla valorizzazione di
identificati attrattori
culturali e naturali del
territorio, anche
attra erso l’inte ra ione
tra imprese delle filiere
culturali, turistiche,
creative e dello
spettacolo.
RA 6.8
Riposizionamen
to competitivo
delle
destinazioni
turistiche,
attraverso la
valorizzazione
integrata di
risorse e
competenze
territoriali
6.8.1 (Azione 3.3.3)
Sostegno a processi di
aggregazione e
integrazione tra imprese
(reti di imprese ) per la
costruzione di un
prodotto integrato nelle
destinazioni turistiche
L’Azione sostiene l'applicazione di nuovi modelli
fruitivi dei luoghi della cultura regionale (musei,
biblioteche, ecc..) e nelle aree di attrazione
naturale di rilevanza strategica in grado di
garantire l'apertura durante tutto l'anno delle
strutture, il potenziamento e il rafforzamento
delle relazioni con gli utenti, l'erogazione di
servizi complementari e di generare circuiti
turistici più stabili e la creazione di nuova
imprenditorialità nei settori più avanzati.
Esempi:
- Interventi per lo sviluppo di servizi
complementari e per la gestione integrata
ed efficiente dei luoghi della cultura
regionali (musei, biblioteche, ecc..)
- Interventi per la nascita e il sostegno di
imprese nelle filiere culturali, turistiche,
creative e dello spettacolo.
-
-
6.8.2 (Azione 3.3.4)
Sostegno alla
competitività delle
imprese nelle
destinazioni turistiche
attraverso interventi di
qualificazione dell'offerta e innovazione di
prodotto/servizio,
strategica ed
197
Regione Calabria,
Enti locali, Enti
Strumentali
Regionali, Istituti
Centrali e periferici
del MIBACT,Enti
ed Istituzioni
Ecclesiastici,Fond
azioni, Enti
culturali e
Associazioni
culturali, Altre
amministrazioni
centrali
proprietarie di beni
culturali
Imprese e reti di
Sviluppo di nuove imprese ed al
miglioramento degli standard di qualità
imprese
delle strutture ricettive esistenti. Particolare
attenzione sarà posta nella riqualificazione
delle seconde case per la creazione di
nuova ospitalità.
Potenziamento dei servizi reali a sostegno
dei processi di rafforzamento,
riorganizzazione e ristrutturazione
aziendale e di realizzazione di nuove realtà
produttive;
introduzione e consolidamento delle
tecniche di e-booking e delle tecnologie
relative alle strategie di revenue
management e gestione dell’over booking;
Progettazione e implementazione di sistemi
integrati per la promozione ed il marketing;
Gestione integrata di servizi legati
essenzialmente alla logistica ed alla
mobilità dei turisti oltre che
all’implementazione di nuovi servizi diretti
allo svago.
Aree di
Cittadini,
attrazione Visitatori,
naturale di Turisti
rilevanza
strategica
Attrattori
siti nelle
Aree di
Attrazione
Culturale
di
Rilevanza
Strategica
- ARS
itinerari/Re
ti Culturali
Tematiche
Intero
Visitatori,
territorio
Turisti
Priorità
Risultato
d’investiment atteso
o
Indicatori di
risultato
Integrazi
Azioni one
Descrizione
Azioni – Esempi di interventi
Azioni Beneficiari
Gli investimenti saranno strutturati su tre ambiti
di intervento: una prima linea diretta
prioritariamente al miglioramento dei cosiddetti
“fattori freddi” di contesto (organizzazione,
logistica, ottimizzazione delle connessioni nei
trasporti, abbattimento costi di mobilità…),una
seconda linea diretta ad aumentare l’attrattività
delle ARS e dei Sistemi Integrati turistici per
una maggiore fruizione del patrimonio da parte
della cittadinanza e di nuovi potenziali investitori
(residenze artistiche, cantieri di produzione
culturale, percorsi nelle scuole…), terza ed
ultima linea diretta all’animazione dei contesti
ed alla creazione di nuovi “appuntamenti”
capaci di creare attrazione (fiere, festival,
eventi, manifestazioni internazionali ecc.).
Regione Calabria,
Enti locali, APT,
Enti Strumentali
Regionali, GAL o
altri organismi
intermedi, Imprese
singole e in rete
Azioni –
Azioni –
Gruppi
Territori
target
SF
Indicatori di
GP realizzazion
e
No
No
organizzativa
6.8.3 Sostegno alla
fruizione integrata delle
risorse culturali e naturali
e alla promozione delle
destinazioni turistiche
198
Destinazio Cittadini,
ni
Visitatori,
turistiche Turisti
di valenza
regionale
POR Calabria FESR 2014 – 2020
Obiettivo Tematico 7 – Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le
strozzature delle principali infrastrutture di rete
Priorità d’investimento Risultato atteso
b) Migliorare la
mobilità regionale, per
mezzo del
collegamento dei nodi
secondari e terziari
all'infrastruttura della
TEN-T, compresi i nodi
multimodali.
Indicatori di Integrazio
risultato
ne
Azioni - Descrizione
Azioni –
Gruppi
SF
target
7.1.2
pendolari,
- Ammodernamento e potenziamento dei RFI; Regione Intero
RA 7.1
PON
- Incremento
Completare le infrastrutture
Calabria,
territorio
studenti,
collegamenti ferroviari tra la direttrice
Infrastrutt
% utenti
strategiche relative agli archi
Ferrovie della regionale cittadini,
Potenziamento
ionica
e
quella
tirrenica
comprensivi
ure e
trasportati
nazionali di adduzione ai corridoi delle connessioni alle conurbazioni
Calabria,
turisti
dell’offerta
dal servizio Reti;
ferroviari europei della rete
Concessionari
ferroviaria e
principali.
pubblico
essenziale (infrastrutture e
di servizi di
miglioramento
ferroviario
tecnologie anche ERTMS della
gestione delle
del servizio in
reti.
termini di qualità extraurbano.. POR Asse rete comprehensive)
Fonte:
e tempi di
4
Società
percorrenza
7.1.4
RFI, Regione Intero
pendolari,
gestione
- Velocizzazione, ammodernamento e
POR Asse
Potenziare i servizi di trasporto
Calabria,
territorio studenti,
servizi
messa
in
sicurezza
delle
tratte
2
pubblico regionale ed
Ferrovie della regionale turisti,
ferroviari
ferroviarie regionali con particolare
cittadini
POR Asse interregionale, su tratte dotate
riferimento alle connessioni tra i centri Calabria,
di domanda potenziale
Concessionari
4
urbani principali;
significativa, anche attraverso il
di servizi di
POR Asse sostegno al rinnovo del
gestione delle
Programma
di
aumento
di
accessibilità
6
materiale rotabile, al rinnovo
intermodale mediante realizzazione di reti, Imprese
ell’ar a ento, al
Ferroviarie
nuove stazioni/fermate e
potenziamento, efficientamento rifunzionalizzazione e adeguamento
della rete, allo sviluppo
tecnologico delle principali stazioni
ell’interoperabilit e la
esistenti per l’espletamento dei servizi
pro o ione ell’inte ra ione
di trasporto regionali;
tariffaria (infrastrutture e
tecnologie anche ERTMS della
- Mi liora ento ella qualit ell’o erta
rete locale)
ferroviaria regionale, anche attraverso
l’acquisto il re a pin i ateriale
rotabile;
Azioni – Esempi di interventi
- Programma di aumento degli standard
199
Azioni Beneficiari
Azioni –
Territori
GP
Indicatori di
realizzazione
verif N. Interventi
icare infrastrutturali
e/o di
aumento degli
standard di
sicurezza
finanziati
No
N. Interventi
infrastrutturali
e/o di
aumento degli
standard di
sicurezza
finanziati;
N. Interventi
di acquisizione
di tecnologie
di tipo ITS
finanziati;
N. di UdT
acquistate
/revampizzate
Priorità d’investimento Risultato atteso
Indicatori di Integrazio
risultato
ne
Azioni - Descrizione
Azioni – Esempi di interventi
Azioni Beneficiari
Azioni –
Territori
ANAS,
Amministrazio
ni Provinciali,
Comuni,
Comunità
Montane.
aree
interne
della
Calabria
Azioni –
Gruppi
target
SF
GP
Indicatori di
realizzazione
di sicurezza della rete ferroviaria
regionale, anche mediante soppressione
dei PP.LL. e interventi di difesa della
sede ferroviaria;
- Implementazione di tecnologie del tipo
ITS (Intelligent transportation system)
per monitoraggio, gestione e controllo
ei ser i i i TPL, per l’ero a ione
all’utenza di ser-vizi integrati di
in o obilit
ulticanale, per l’au ento
ella sicure a e ell’e icien a el
trasporto e per l’a o ione
ell’inte ra ione tari aria e iante
bigliettazione elettronica.
b) Migliorare la
mobilità regionale, per
mezzo del
collegamento dei nodi
secondari e terziari
all'infrastruttura della
TEN-T, compresi i nodi
multimodali.
RA 7.4
Riduzione %
n. incidenti
Rafforzamento
delle connessioni stradali lungo
le tratte
con la rete
globale delle aree extra-urbane
oggetto di
interne
intervento
Fonte: Istat
- Programma di completamento,
riammagliamento, messa in sicurezza e
Rafforzare le connessioni delle
rifunzionalizzazione delle connessioni
aree interne per favorire la
stradali a servizio delle aree interne e
coesione e la continuità
delle aree interessate da fenomeni di
territoriale privilegiando il
congestione, mediante interventi
completamento di interventi già infrastrutturali e tecnologici.
avviati e mediante interventi
seletti i sull’in rastruttura iaria
volti a rimuovere strozzature e
barriere, laddove non risulti
sostenibile realizzare nuovi
collegamenti ferroviari o
riqualificare linee già esistenti
[Assicurare il completamento dei
progetti che garantiscono
continuità territoriale. Migliorare
le connessioni interne,
contemporaneamente diminuendo i fenomeni di
congestione e innalzando la
Azione 7.4.1
200
pendolari,
studenti,
cittadini
Com
plet
ame
nto
GP
prec
eden
te
ciclo
??
N. Sistemi di
monitoraggio,
informazione,
allerta attivati;
N. Interventi
infrastrutturali
per
l’accessibilit
delle aree
interne
finanziati
Priorità d’investimento Risultato atteso
Indicatori di Integrazio
risultato
ne
Azioni - Descrizione
Azioni – Esempi di interventi
Azioni Beneficiari
Azioni –
Territori
Azioni –
Gruppi
target
SF
GP
Indicatori di
realizzazione
sicurezza]
Incremento
% Tonnellate
di merci
Aumento della
competitività del sbarcate e
sistema portuale imbarcate
Fonte: Istat
e interportuale
c) sviluppare e
migliorare sistemi di
trasporto sostenibili
dal punto di vista
dell'ambiente (anche a
bassa rumorosità) e a
bassa emissione di
carbonio, inclusi vie
navigabili interne e
trasporti marittimi,
porti, collegamenti
multimodali e
infrastrutture
aeroportuali, al fine di
favorire la mobilità
regionale e locale
sostenibile
RA 7.2
c) sviluppare e
migliorare sistemi di
trasporto sostenibili
dal punto di vista
dell'ambiente (anche a
bassa rumorosità) e a
bassa emissione di
carbonio, inclusi vie
navigabili interne e
trasporti marittimi,
porti, collegamenti
multimodali e
infrastrutture
aeroportuali, al fine di
favorire la mobilità
regionale e locale
RA 7.3
PON
Azione 7.2.2
Infrastrutt
Potenziare infrastrutture e
ure e
attrezzature portuali e
Reti
interportuali di interesse
regionale, ivi inclusi il loro
POR Asse
adeguamento ai migliori
N. di navi da 3
standard ambientali, energetici e
POR Asse
crociera in
operativi e potenziare
5
transito
l’inte ra ione ei porti con le
POR Asse
Fonte:
aree retro portuali
Capitanerie 6
[infrastrutture e tecnologie della
POR Asse
di Porto
rete globale/locale]
8
Incremento
traffico
ferroviario
Integrazione
generato da
modale e
porti e
miglioramento
dei collegamenti piattaforme
multimodali con i logistiche
retroportuali
principali nodi
urbani, produttivi Fonte: Istat
e logistici e la rete
centrale, globale Incremento
del valore
e locale
aggiunto
derivante da
attività
logistiche
Fonte: Istat
PON
Azione 7.3.1
Infrastrutt
Potenziare i collegamenti
ure e
plurimodali di porti, aeroporti e
Reti
interporti con la rete globale
(“ulti o i lio”) e a oren o
POR Asse
una logica di unitarietà del
3
sistema
POR Asse
8
201
- Interventi di riqualificazione, messa in
sicurezza e adeguamento dei poli
crocieristici della rete portuale della
Regione Calabria in coerenza con il
“Masterplan per lo s iluppo ella
portualit calabrese”;
Ministero
Intero
delle
territorio
Infrastrutture regionale
e dei
Trasporti,
Autorità
Portuale di
- Interventi di riqualificazione, messa in Gioia Tauro,
Comuni,
sicurezza e adeguamento dei porti a
vocazione commerciale/industriale della Società
concessionari
rete portuale della Regione Calabria.
e di aree
portuali.
compagnie
di
navigazion
e, turisti,
cittadini
No
Regione
Intero
Calabria,
territorio
Autorità
regionale
Portuale di
Gioia Tauro,
Comuni,
Società
- Completamento e potenziamento del
raccordo ferroviario di rilievo regionale concessionari
del porto di Gioia Tauro con la rete TEN- e di aree
portuali,
T.
Imprese
ferroviarie e
Concessionari
di servizi di
gestione delle
reti ferroviarie
turisti,
cittadini,
operatori
intermodali
,
compagnie
di
navigazion
e, società
concession
aria del
terminal
intermodal
e
No
- Miglioramento delle connessioni
intermodali tra i porti della rete portuale
della Regione Calabria e la rete TEN-T
core e comprehensive per il traffico
passeggeri e merci;
N. di
interventi di
riqualificazion
e, messa in
sicurezza e
adeguamento
finanziati
N. di
interventi
finanziati
Priorità d’investimento Risultato atteso
Indicatori di Integrazio
risultato
ne
Azioni - Descrizione
sostenibile
202
Azioni – Esempi di interventi
Azioni Beneficiari
Azioni –
Territori
Azioni –
Gruppi
target
SF
GP
Indicatori di
realizzazione