AIR14 Payerne 6 - Schweizer Luftwaffe

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AIR14 Payerne 6
WEF e conferenza sulla Siria
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Assolti due impieghi contemporaneamente
25° anniversario del PC-7 TEAM
8
Celebrazione nell’ambito dell’AIR14
Peter Soller assume la carica
Nuovo comandante della FOA dell’aviazione 31
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Editoriale
Buoni motivi per festeggiare
Care lettrici,
cari lettori,
il 2014 è un anno del tutto particolare per le Forze aeree: ricorre infatti il nostro 100° anniversario. Nel contempo, la Patrouille Suisse
compie 50 anni e il PC-7 TEAM 25. In tutto il Paese e in tutte le regioni linguistiche si svolgono festeggiamenti di varia entità per celebrare questa tripla ricorrenza. L’indiscusso punto saliente sarà costituito da AIR14 che si terrà a Payerne l’ultimo fine settimana di
agosto e il primo fine settimana di settembre. L’Esercito svizzero e
tutti gli ambiti delle Forze aeree coglieranno l’occasione e approfitteranno di questa vetrina per presentarsi a un ampio pubblico – prevediamo infatti fino a 400 000 visitatori. Avremo l’opportunità di dar
prova della nostra prontezza all’impiego, delle nostre capacità e della nostra efficienza – confrontandoci anche con i nostri colleghi provenienti dall’estero.
Anche voi siete parte integrante delle Forze aeree in festa e potete essere fieri di far parte di un ambito così ricco di tradizioni ma altresì
innovativo e moderno. Alcuni di voi interverranno personalmente in
occasione di AIR14 e rappresenteranno l’esercito con il loro impegno
e le loro capacità. Altri avranno l’opportunità di partecipare a una
«festa di compleanno» fenomenale assieme alla famiglia e agli amici.
AIR14 sarà, quest’anno, il più importante Airshow a livello europeo.
Un simile evento richiede prestazioni ai massimi livelli sul piano organizzativo. Da anni il comitato organizzativo, diretto dal colonnello SMG Ian Logan, sta preparando questo evento su larga scala. Oltre
a numerosi specialisti provenienti dalle Forze aeree, abbiamo potuto
contare anche sul sostegno dell’intero esercito, per esempio nell’ambito della sanità militare, del genio o della polizia militare. Perciò
AIR14 non solo sarà un biglietto da visita per le truppe delle FA, bensì anche per l’intero Esercito svizzero. Mi rallegro pertanto di poter
festeggiare il nostro compleanno assieme a voi a Payerne.
Comandante di corpo Aldo C. Schellenberg, comandante delle FA
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Contenuto
Immagine di copertina
Alla fine di agosto e all’inizio di settembre
avrà luogo a Payerne l’AIR14. In tale occasione la Patrouille Suisse celebrerà il proprio
50° anniversario.
(Foto: DDPS)
Contenuto
4 Diametralmente opposti ma molto simili
Conferenza sulla Siria e WEF
6 Festeggiamenti in occasione di tre giubilei
AIR14 per il 100° anniversario delle Forze aeree
10 Swissmint celebra la Patrouille Suisse
Moneta, francobollo e app per la Patrouille Suisse
11 Eliminare il ghiaccio
Eliminare il ghiaccio in maniera rispettosa per l’ambiente
12 Il satellite indica la via
Procedure di volo moderne permettono di risparmiare denaro
8
Da 25 anni in formazione di volo
16
Impiego durante la conferenza sulla Siria
30
Tiro notturno
14 Pronti per l’ulteriore sviluppo dell’esercito
Intervista con il brigadiere Willy Siegenthaler
Nell’anno giubilare delle Forze aeree, anche
il PC-7 TEAM celebra il 25° anniversario
della sua fondazione.
18 Train as you fight!
Cambio di compagnia presso un’ubicazione ad alta quota
20 Ai loro occhi non sfugge niente
Un gruppo informatori sorveglia le vallate alpine
23 Brevetto svizzero per un francese
I piloti militari ricevono il brevetto a Brunnen
24 Diritti all’obiettivo
Corso di riaddestramento su jet e Puma
26 Soller assume il comando
Trapasso del comando nella FOA dell’aviazione 31
In poco tempo la FOA aiuto cond 30 ha
inviato un TAFLIR a Montreux.
28 Si fa sul serio!
I cannoni DCA proteggono il WEF
32Agenda
Impressum
esercito.ch, la rivista dei militari della Forze aeree, viene pubblicata due volte all’anno in tedesco, francese e
italiano.
Prossima edizione:
2 / 2014 Chiusura redazionale: 15 settembre 2014
Esce il: all’inizio di dicembre 2014
Editore: comandante delle Forze aeree
Redazione: Comunicazione delle Forze aeree, Redazione esercito.ch, David Marquis, Papiermühlestrasse 20,
3003 Berna, Telefono 058 464 37 46, [email protected]
Traduzioni: Servizi di traduzione DDPS
Impaginazione: Comunicazione delle Forze aeree
Stampa: Stämpfli Publikationen AG, 3001 Berna
Cambiamenti d’indirizzo: I militari incorporati per scritto alla Direzione militare del rispettivo Cantone di
domicilio. Tutti gli altri alla Comunicazione delle Forze aeree, Papiermühlestrasse 20, 3003 Berna
Copyright: DDPS, settore Difesa
Internet: www.esercito.ch
www.forzeaeree.ch
A Gluringen la FOA DCA 33 dà una
dimostrazione delle proprie capacità.
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Impiego
WEF e conferenza sulla Siria
Diametralmente opposti ma molto simili
Sala briefing nell’edificio dell’ex squadra di vigilanza: il Mission Leader «Schwiiz» (secondo da sinistra) discute del prossimo impiego con
l‘equipaggio responsabile.
Per la prima volta in assoluto durante il World Economic Forum (WEF) di quest’anno le Forze aeree non erano concentrate soltanto su Davos, ma contemporaneamente anche sullo spazio aereo di Montreux, dove mercoledì 22 gennaio si
decideva della sorte del conflitto siriano.
Cap Christian Trottmann, C Comca Impiego FA
Gli antefatti: lo scorso dicembre il Consiglio
federale incarica l’esercito di proteggere, oltre al WEF (ALPA ECO QUATTORDICI), la
conferenza di pace di Montreux (ABACO).
Per entrambi gli eventi, i soldati svizzeri
impiegati sono circa 3600, buona parte dei
quali a servizio delle Forze aeree. Queste
ultime hanno inoltre potuto contare sull’appoggio delle loro controparti francesi e austriache. Alcune istantanee documentano la
perfetta interazione tra tutti i professionisti
coinvolti.
Ore 07.15 – Rapporto sul servizio di volo
Si è appena concluso il cambio di turno. Nel
quadro del rapporto quotidiano sul servizio
di volo, il Senior Duty Officer (SDO) telefo-
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na a tutti i rappresentanti degli aerodromi.
Questa notte non ci sono state hot mission.
Vengono comunicate le situazioni presso tutti gli aerodromi, che risultano essere buone.
L’SDO definisce le missioni del giorno, impartisce incarichi urgenti o precisa eventuali
ordini precedenti a seconda delle condizioni
ambientali del momento.
Ore 08.52 – CIN TA/ric aer
Tutti gli incarichi di volo provenienti dalla
polizia e dal Servizio federale di sicurezza
(SFS), i trasporti VIP ma anche gli impieghi
del Servizio di trasporto aereo della Confederazione (STAC) vengono programmati e
gestiti dalla centrale d’intervento trasporto aereo e ricognizione aerea (CIN TA/ric
aer). Il dispatcher magg Alexander Glinz
è appena venuto a conoscenza dell’ordine
di inviare un equipaggio di Super Puma,
quindi pilota, copilota e operatore FLIR, da
Payerne a Ginevra a favore della polizia. Il
tempo stringe – si decolla tra pochi minuti.
L’elicottero è uno di quelli che, su incarico
della polizia, aiuta a tenere sotto controllo la
situazione e a coordinare gli impieghi delle
forze dell’ordine nelle due zone d’intervento
di ABACO e ALPA ECO QUATTORDICI
attraverso le videocamere a infrarossi, che
trasmettono le immagini ai posti di comando della polizia.
Ore 11.15 – Briefing di volo trasporto
Il Mission Leader «Schwiiz», capitano Jan
Schweizer, fa un time check e annuncia
PRONTO. Sei piloti di elicottero sono presenti al briefing di volo in vista dell’imminente
trasporto VIP della delegazione israeliana.
Impiego
La formazione di tre velivoli partirà alla
volta dell’aeroporto di Zurigo. A bordo dei
Super Puma salirà una nutrita delegazione
del governo israeliano, tra cui anche due VIP
protetti ai sensi del diritto internazionale.
Secondo il Servizio delle attività informative, la situazione è tranquilla. I piloti sono
stati istruiti ed equipaggiati conformemente
all’incarico.
Ore 14.18 – Briefing di volo Low CAP
Ore 15.42 – Centrale d’intervento
Uno dei fulcri dell’Air Operation Center
(AOC) di Dübendorf è la centrale d’intervento difesa aerea (CIN dif aer). Qui si tessono le
Bilancio del divisionario Bernhard Müller,
capo Impiego Forze aeree
Innanzitutto desidero ringraziare e rendere lode a tutti coloro che hanno partecipato alla
missione. Garantire contemporaneamente la
massima protezione a entrambi gli eventi, il
WEF e la conferenza di pace, è stata una grande sfida. La Svizzera è una sede privilegiata
per lo svolgimento di conferenze internazionali. Quando il mondo intero guarda a Davos e, in
questo caso, anche a Montreux, è importante
che tutto funzioni alla perfezione.
I due impieghi hanno potuto essere gestiti con
maestria grazie all’interazione ottimale tra la
milizia e l’organizzazione di professione ma
anche in virtù della buona collaborazione con
i nostri partner stranieri. In particolare, le sole quattro settimane circa di preparazione sono tempistiche in linea con i requisiti futuri e
mettono in luce il livello prestazionale dell’esercito.
fila del servizio aereo. La prima grande sfida
consiste nel gestire due diversi dispositivi con
le truppe in servizio, originariamente previste soltanto per l’impiego al WEF. La seconda
sfida è quella di sorvegliare le due zone con i
relativi aerodromi. A fornire un quadro compresso della situazione ci pensano il sistema
radar TAFLIR e il dispositivo DCA nonché
le segnalazioni degli osservatori, a cui si aggiungono le polizie cantonali interessate e i
partner stranieri. È fondamentale mantenere
in ogni momento la comunicazione con tutti
i soggetti coinvolti. Le Forze aeree francesi
supportano l’impiego con un AWACS e vari
elicotteri con fucilieri di bordo. Allo stesso
tempo, i velivoli delle Forze aeree austriache
pattugliano a est.
Ore 16.00 – Approval briefing
Oggi pomeriggio nella zona OVEST si sono
verificate altre due violazioni dello spazio aereo. Si chiariscono le motivazioni ed eventuali
conseguenze. Come per il morning briefing,
anche all’approval briefing sono presenti tutti
i partner e i rappresentanti degli aerodromi.
Si tratta di definire i dettagli dell’Air Tasking
Order (ATO) con tutti i soggetti coinvolti e
di concludere autorizzando l‘ordine stesso.
A questo punto inizia il giorno d’impiego
successivo. ■
Foto: Rolf Dammer
Il Low CAP (Combat Air Patrol) viene garantito durante il giorno da un PC-7 non
armato e costituisce il mezzo d’intervento
per il traffico aereo lento a bassa quota. Nello
spazio aereo superiore, questo compito viene
assolto dagli aerei da combattimento. Il servizio di polizia aerea rientra tra le mansioni
principali delle Forze aeree svizzere.
Ci troviamo nel mezzo del briefing per
il turno successivo del CAP nell’area nord.
Anche da Samedan e Payerne è previsto il
decollo di Pilatus PC-7 che pattuglieranno
per un’ora i cieli «on station». In caso di violazione dello spazio aereo chiuso al traffico
civile, la flotta di PC-7 intercetta visivamente
il velivolo incriminato su disposizione del
Tactical Fighter Controller. Se non è possibile
stabilire un contatto radio tramite la frequenza d’emergenza e se neppure il wing rocking
(sbattimento delle ali) e i segnali internazionali di inversione di rotta o atterraggio
ottengono il risultato sperato, intervengono
i jet armati.
Centrale operativa Air Operation Center di Dübendorf: sulla parete di condotta si sorveglia la situazione 24 ore su 24.
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Anno giubilare 2014
AIR14 Payerne
Foto: Flieger- und Flabmuseum Dübendorf
Festeggiamenti in occasione di tre giubilei
Gli inizi delle Forze aeree: servizio di volo a Berna-Beundenfeld nell’ottobre 1914.
Nel 2014 le Forze aeree celebrano il loro centesimo anniversario, i 50 anni della Patrouille Suisse e i
25 anni del PC-7 TEAM. Il momento clou dei festeggiamenti sarà AIR14 a Payerne, una manifestazione dell’esercito per la popolazione. L’evento sarà focalizzato sulle Forze aeree, ma verrà presentato
l’intero esercito.
David Marquis, Comunicazione Forze aeree
Berna-Beundenfeld, 31 luglio 1914: il capitano Theodor Real entra in servizio attivo con i
primi nove piloti, alcuni dei quali avrebbero
utilizzato i loro velivoli privati. Mentre all’inizio della prima guerra
mondiale molto era ancora basato
sull’improvvisazione, nel corso del
secolo le Forze aeree svizzere presero
parte al più grande sviluppo tecnico
nella storia dell’umanità. Tra le pietre miliari che hanno segnato questo
iter storico figurano: Dufaux, biplani
Häfeli, Morane, Vampire, Hunter,
Alouette, Mirage, Super Puma e F/A-18,
per citarne alcuni.
Il 1964 fu caratterizzato dall’esposizione nazionale a Losanna: il capitano Rolf
Brunold, il tenente Walter Spychiger, l’aiutante sottufficiale Wolfgang Brülhart e il
primotenente Aridio Pellanda presentarono,
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nei cieli della Svizzera, delle esibizioni di volo
acrobatico in formazione con i loro quattro
aviogetti Hunter. Fu così che nacque la Patrouille Suisse. Da allora,
la for-
mazione si è fatta
un nome a livello internazionale,
ha aumentato il numero di velivoli a sei e
nel 1995 ha sostituito gli Hunter grigioverdi
con gli F-5 Tiger dalla livrea bianco-rossa. Da
mezzo secolo, i piloti militari di professione
della Patrouille Suisse rappresentano la Sviz-
zera e il suo esercito. Nel 1989 fu celebrato
l’anniversario «75 anni delle Forze aeree svizzere»: nove piloti militari di professione
della Squadra di vigilanza si unirono a
formare un team di volo acrobatico che
aveva come protagonista il velivolo ad
elica Pilatus PC-7. Nonostante questo
velivolo d’allenamento arancione,
di produzione svizzera, volasse più
lentamente rispetto alla Patrouille
Suisse, la formazione convinceva
per la sua grandezza, la distanza
ravvicinata dal pubblico e la precisione delle figure. 25 anni più tardi
anche il PC-7 TEAM, che, come la Patrouille
Suisse, vola su velivoli bianchi e rossi, può
dirsi riconosciuto a livello internazionale.
Due fine settimana
In occasione di anniversari di tale portata,
le squadriglie di volo acrobatico europee ci
tengono a farsi visita reciprocamente. Non
Anno giubilare 2014
sarebbe possibile immaginare un programma senza grandi airshow. Ma il colonnello
SMG Ian Logan, direttore di AIR14, ha dato
vita a una manifestazione che va ben oltre
i programmi abituali. Sull’arco di due fine
settimana, il 30 e 31 agosto e il 6 e 7 settembre, presso l’aerodromo militare di Payerne
si terrà una manifestazione che consentirà
non solo alle Forze aeree svizzere ma a tutto
l’esercito di presentarsi al pubblico.
Gli organizzatori prevedono un’affluenza fino a 100 000 visitatori al giorno, il che
fa di AIR14 il più grande airshow d’Europa
dell’anno corrente. Le esibizioni di volo
nei cieli di Payerne saranno affiancate da
un’ampia esposizione dell’esercito, da una
«Shopping Street» e dalla «Dream Job Street»,
lungo la quale saranno presentate le professioni correlate con l’aviazione e l’esercito.
Tra un fine settimana e l’altro, ogni giorno
si terranno manifestazioni e brevi esibizioni
di volo.
Il programma di volo vero e proprio è strutturato sulla base dei quattro campi d’attività
classici delle Forze aeree. La giornata di sabato 30 agosto, all’insegna del motto «The Sky
Outwatch», sarà dedicata alla ricognizione
aerea. La giornata di domenica 31 agosto
sarà invece dedicata al combattimento al
suolo, all’insegna del motto «Above the
Battlefields».
Il secondo fine settimana prenderà avvio
sabato 6 settembre con «The Spirit of Air
Defence», ovvero la difesa aerea. Domenica
7 settembre AIR14 si concluderà con il trasporto aereo («Heavy Metal and Evolution»).
Per tutti i temi sarà possibile ammirare
velivoli di tutte le epoche. Naturalmente,
ogni giorno si esibiranno formazioni di volo acrobatico come le Red Arrows inglesi,
i Midnight Hawks finlandesi o la Patrulla
Aguila spagnola. Il programma dettagliato
è consultabile sul sito www.air14.ch.
Una vetrina sull’esercito
Durante AIR14, l’esercito e le Forze aeree
non si presenteranno al pubblico soltanto nei
cieli e negli spazi espositivi. L’intera manifestazione costituisce un impiego militare a livello dell’esercito. Questo immenso airshow è
possibile soltanto grazie a unità appartenenti
a diversi settori, ad esempio un battaglione
del genio e un battaglione di polizia militare,
i quali garantiscono che l’esercito possa dare
al pubblico un’ottima immagine di sé. ■
Foto: DDPS
Programma strutturato per tema
In occasione di AIR14 verrà celebrato anche il anniversario della Patrouille Suisse.
Domande frequenti
Dove posso acquistare i biglietti per AIR14?
La prevendita ordinaria di biglietti è coordinata dalle FFS. È possibile accedere al Ticket Shop a partire dal sito www.air14.ch. Inoltre, i biglietti possono essere acquistati a tutti gli sportelli delle FFS.
Questa opzione è raccomandata in particolare ai gruppi.
Qual è il modo migliore per arrivare a Payerne?
Le FFS organizzeranno numerosi treni speciali. Dalle stazioni circoleranno bus navetta gratuiti fino
all’area dell’aerodromo. A chi giunge in automobile gli organizzatori consigliano di condividere i veicoli con altri passeggeri, poiché sia all’arrivo che alla partenza sono da prevedere ingorghi. Inoltre,
vi saranno a disposizione sufficienti parcheggi per biciclette. È possibile lasciare l’automobile ad
Avenches o Henniez e raggiungere Payerne lungo le piste ciclabili su strade poco trafficate.
Dove posso pernottare?
Sia gli alberghi che i campeggi sono già completi o quasi. Le camere d’albergo possono essere prenotate su www.air14.ch (menu «Regione», Prenotare un albergo) o attraverso l’hotline di Svizzera Turismo (tel. 0800 100 200 26). AIR14 non mette a disposizione un campeggio proprio. I camper possono rimanere parcheggiati nei posteggi durante la notte. Tuttavia, dato che non vi è a disposizione
alcuna infrastruttura, si raccomanda di utilizzare le aree di campeggio della regione.
In che cosa consiste il programma dettagliato?
I principali punti in programma saranno pubblicati a partire da inizio giugno su www.air14.ch. Anche
eventuali modifiche saranno pubblicate su Internet.
Posso dare il mio contributo ad AIR14?
Cerchiamo ancora numerosi volontari. Il formulario d’iscrizione è disponibile sul sito di AIR14.
Ulteriori informazioni sono disponibili all’indirizzo www.air14.ch o attraverso l’hotline di AIR14.
E-mail: [email protected], tel.: 058 464 33 66.
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Anno giubilare 2014
L’anniversario del PC-7 TEAM
25 anni di dinamismo e eleganza
Quest’anno il PC-7 TEAM spegnerà 25 candeline. La pattuglia di volo acrobatico e
conosciuta per il suo dinamismo, la sua eleganza e la sua precisione. Pur rappresentando a meraviglia i valori svizzeri, questi ambasciatori dell’aria hanno dovuto
lottare per la propria sopravvivenza. Ecco un resoconto della loro storia.
Il PC-7 TEAM con i suoi nove aerei di colore bianco-rosso vola da 25 anni nei cieli della Svizzera.
Delphine Allemand, Comunicazione FA
Con questi nove velivoli d’allenamento del
tipo Pilatus PC-7 di colore biancorosso, il
PC-7 TEAM rappresenta all’estero le Forze
aeree e l’Esercito svizzero. Nove aerei a elica,
talvolta distanti solo tre metri l’uno dall’altro,
mostrano una successione precisa di figure a
acrobazie. «Si tratta del lavoro quotidiano per
questi piloti», tiene a precisare il colonnello
Werner «Höffi» Hoffmann, comandante del
PC-7 TEAM. La formazione sa molto bene
come entusiasmare le migliaia di spettatori
che accorrono ogni anno per ammirare le
sue evoluzioni. In effetti quello che mostra
al pubblico è unico nel suo genere. Il PC-7
TEAM è composto da piloti, da un comandante, il cui compito e di dirigere da terra
i movimenti dei velivoli, e di due speaker
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che forniscono al pubblico le spiegazioni sul
programma di volo.
Dispositivo fumogeno per l’anniversario
La loro missione è considerevole sotto tutti
i punti di vista soprattutto perché è risaputo
che l’allenamento di questi piloti non è la
loro attività principale. In effetti tutti volano
principalmente con l’aereo da combattimento
F/A-18 Hornet in seno ad una delle tre squadriglie di professionisti delle Forze aeree. Si
ritrovano per qualche settimana all’anno per
allenarsi ed eseguire le loro dimostrazioni
di volo. «L’interazione e il lavoro di squadra
sono fondamentali in questo contesto e tali
elementi funzionano molto bene nel nostro
team», ci spiega entusiasta il comandante,
soddisfatto della truppa che compone la sua
formazione. Il momento saliente di quest’an-
no per festeggiare il nostro quarto di secolo
sarà il meeting aeronautico AIR14 a Payerne
dove saranno celebrati allo stesso modo il centenario delle Forze aeree e i 50 anni della sua
sorella maggiore, la Patrouille Suisse. Un gran
numero di formazioni svizzere, europee e di
altre nazioni si ritroveranno nella regione di
La Broye per trascorrere insieme quattro giorni e celebrare come si deve questi anniversari.
Per il PC-7 TEAM, l’evento è necessariamente
speciale perché è raro che la Svizzera organizzi
un meeting di una tale portata. I team si esibiscono così tra le mura domestiche, davanti al
loro pubblico per un triplo anniversario unico
nella storia. «Vi promettiamo delle belle sorprese», confida «Höffi». C’è molta pressione
ma anche molto piacere. Per solennizzare la
ricorrenza, il PC-7 TEAM si è dotato a partire
da quest’anno di un dispositivo fumogeno.
Anno giubilare 2014
Potranno così maggiormente evidenziare il
dinamismo e la precisione della formazione.
Il leader della formazione, Martin «DJ» Vetter,
è lieto di questa novità attesa da lungo tempo: «Per la prima volta nella storia si vedrà il
PC-7 TEAM con un impianto fumogeno!».
Durante questo meeting, il team vuole
mostrare al pubblico le attività quotidiane
delle Forze aeree. «Si tratta innanzitutto di
far conoscere, attraverso delle figure, quello
che le Forze aeree fanno», spiega il comandante. «Siamo felici di far sognare la gente»,
aggiunge Martin Vetter.
Se al giorno d’oggi il PC-7 TEAM è quello che è e gode di riconoscimento a livello
internazionale, lo si deve , tra l’altro, al colonnello Hansruedi Ruesch che nel 1987 ebbe
la brillante idea di creare una squadra di volo
acrobatico. In occasione del campionato delle
truppe d’aviazione a Dübendorf, fece volare
nove aerei in formazione. Un grande successo,
frutto di una prestazione aerea straordinaria.
In quel momento la squadra di volo acrobatico
si esibiva ancora solo occasionalmente. È stato
soltanto nel 1989, in occasione dei festeggiamenti per il 75° anniversario delle Forze aeree,
che si concretizzò la volontà di avere in modo
permanente una squadra di volo acrobatico.
Era così nato il PC-7 TEAM!
modernizzazione. Prima di tutto sono stati
rimodernati i cockpit e i sistemi elettronici,
senza dimenticare i nuovi colori della livrea.
L’arancione, poco visibile nel cielo, ha lasciato
il posto al bianco e al rosso. L’obiettivo era da
un lato di garantire la visibilità e la sicurezza
di volo, dall’altro lato di rendere definitivamente il PC-7 TEAM il biglietto da visita
«volante» della Svizzera.
Graditi riconoscimenti
I nove aerei devono la loro fama alla qualità
delle loro prestazioni come pure ai diversi
premi che hanno conquistato quale testimonianza dell’elevato livello del volo acrobatico.
Il più rinomato è senza dubbio quello rice-
vuto nel 2013 in occasione del leggendario
Royal International Air Tattoo a Fairford
in Regno Unito dove vengono premiate le
migliori dimostrazioni di volo. Questo meeting aeronautico riunisce ogni anno l’élite
dell’aviazione militare. La squadra di volo
acrobatico ha ricevuto inoltre premi in altri
Paesi europei come la Francia e il Belgio. Le
esibizioni all’estero fanno ormai parte della
realtà della formazione.
Quest’anno la formazione aerea festeggia il suo 25° anniversario e si augura di
festeggiare altri anniversari in futuro. Come
diceva Bernard Lehmann, leader della formazione tra il 2009 e il 2011: «Lunga vita al
PC-7 TEAM!»! ■
Anche all’estero
Inizialmente gli aerei erano di colore arancione.
Foto: DDPS
Durante il primo anno di vita, il PC-7 TEAM
fece solo rare esibizioni. Infatti eseguì voli in
formazione completa in Svizzera soltanto in
occasione di quattro manifestazioni. Successivamente fece da due a cinque esibizioni
all’anno. A partire dal 1992, la squadra di
volo acrobatico fu invitata ad esibirsi anche
all’estero, partecipando così per la prima
volta a un meeting in Francia, ad Avord. Allo stato attuale, la destinazione più lontana
per una rappresentazione del PC-7 TEAM
è stata Tel Aviv nel 1998, in occasione del
50° anniversario delle Forze aeree israeliane.
Quello stesso anno fu difficile per la sopravvivenza della squadra di volo acrobatico.
Quando l’attenzione di tutti si concentrava
sull’introduzione degli F/A-18, per ragioni
finanziarie fu presa in considerazione la fine
delle attività del PC-7 TEAM. Fu in quel
momento che l’allora consigliere federale
Adolf Ogi, capo del Dipartimento della difesa, della protezione della popolazione e dello
sport, intervenne consentendo di assicurare
la sopravvivenza del team. Un sospiro di
sollievo per le Forze aeree. Nel 2006, per i
velivoli della flotta è stata avviata una fase di
La squadra festeggiata al completo.
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Anno giubilare 2014
Una moneta per festeggiare il cinquantesimo anniversario
Swissmint celebra la Patrouille Suisse
Foto: Swissmint
Ogni anno, Swissmint conia milioni di monete a corso legale secondo il fabbisogno del mercato ed emette monete commemorative scelte con cura. Nel 2014, la
Zecca federale si è interessata da molto vicino al giubileo della Patrouille Suisse
per creare una moneta in suo onore.
La moneta commemorativa emessa da Swissmint per i 50 anni della Patrouille Suisse.
Delphine Allemand, Comunicazione Forze aeree
«50 anni di Patrouille Suisse, una ricorrenza da festeggiare», e così
Swissmint ha deciso di creare una moneta speciale dedicata alla formazione di volo acrobatico più famosa della Svizzera. La scelta degli
aerei dalla livrea rosso-bianca è essenzialmente da ricondurre a questo giubileo, ma non solo. A tale riguardo Kurt Rohrer, manager del
progetto, afferma: «Chi non conosce la Patrouille Suisse?!». La notorietà e la reputazione di questa formazione aerea sono ampiamente
consolidate e Swissmint desidera approfittare di questo fatto per lanUn’applicazione e un francobollo
Dal dicembre 2013 c’è la possibilità di scoprire la Patrouille Suisse mediante un’applicazione per smartphone. L’app è disponibile in francese, tedesco, italiano e inglese per i sistemi operativi iOS e Android. Vi permette
di immergervi nel mondo della Patrouille Suisse con la possibilità di conoscere i piloti, di volare a bordo di un jet Tiger ma anche di scaricare delle foto, dei video e altri contenuti interessanti. Come ogni anno, la Posta
non manca d’immaginazione al momento di emettere nuovi francobolli.
Per il 2014 ha tra l’altro deciso di rendere omaggio alle Forze aeree emettendo due francobolli per celebrare i suoi giubilei. Il primo con un F/A-18
Hornet e il secondo con gli F-5 Tiger della Patrouille Suisse. Tutti i prodotti sono disponibili sul sito dello shop della Posta.
10 esercito.ch Forze aeree 1 / 14
ciare sul mercato un numero importante di esemplari, nella speranza che vengano graditi dal suo pubblico.
Precisione e creatività
Che cosa hanno in comune la Patrouille Suisse e Swissmint? A prima vista non molto… ma non lasciatevi indurre in errore, vi sono diversi punti in comune. A cominciare dalla precisione, come afferma
Kurt Rohrer: «È molto importante sia per la Patrouille Suisse sia per
i pezzi di moneta che produciamo». De facto, le due attività si contraddistinguono per la loro elevata qualità, per il rigore ineccepibile e la cura di ogni minimo dettaglio. Lo stesso dicasi per la creatività durante gli show aerei e le incisioni sulle monete: due forme d’arte
a tutti gli effetti.
Al di là dei confini nazionali
La moneta commemorativa viene acquistata soprattutto in Svizzera; ma riscuote un discreto successo anche all’estero. In effetti, i Paesi limitrofi nutrono un certo interesse e non esitano ad acquistare la
moneta. «Abbiamo addirittura ricevuto una richiesta dal Bahrein»,
afferma soddisfatta Marianne Balmer, responsabile del marketing
presso Swissmint. Se desiderate acquistare la moneta della Patrouille Suisse, coniata in edizione limitata e attualmente ancora disponibile, potete ordinarla sul sito www.swissmint.ch/shop ■
Impiego
Scongelamento di piste senza danni all’ambiente
Eliminare il ghiaccio
Con lo scongelamento delle superfici destinate al traffico aereo sugli aerodromi
militari si tratta di eliminare il ghiaccio in modo efficiente, senza provocare danni
all’ambiente e ai velivoli. Lo Stato maggiore delle Forze aeree ha sviluppato una
nuova soluzione, ecologica e unica al mondo.
David Marquis, Comunicazione Forze aeree
Le Forze aeree devono poter impiegare i loro jet da combattimento
in ogni condizione meteo, anche in caso di temperature invernali
gelide. Fino al 2006, per scongelare le piste di decollo e di atterraggio venivano usati Depatinol (miscela alcolica) e urea. Questi mezzi, utilizzati in passato anche nell’aviazione civile, non soddisfano
più le esigenze in materia di protezione dell’ambiente. Quale nuova
soluzione è stato scelto un mezzo molto diffuso in seno all’aviazione civile. Tuttavia, Harry Morger, capo Processi di supporto presso
lo Stato maggiore delle Forze aeree puntualizza: «Abbiamo constatato nei carrelli dei Tiger e degli F/A-18 nonché nelle installazioni
di terra sensibili danni dovuti alla corrosione, la cui eliminazione
risulta molto costosa».
Consiglio dalla Finlandia
La falda freatica rimane pulita
Ora non si registrano più tracce di corrosione ai velivoli e alle installazioni tecniche di terra. Tuttavia, a volte sugli aerei si riscontrano dei
residui appiccicosi. Ciò non preoccupa molto Harry Morger: «I residui vengono lavati via dalla pioggia durante il volo successivo». I residui non hanno ripercussioni sulla sicurezza di volo». E l’ambiente?
«Lo scorso inverno abbiamo utilizzato 35 tonnellate di Betain presso
l’aerodromo di Meringen e la sostanza non è stata rilevata nella falda freatica», afferma Morger. Inoltre, il Betain è un prodotto naturale, contenuto persino negli spinaci e nei broccoli. Nonostante tutti
i vantaggi offerti dalla nuova soluzione, rimane comunque un fattore di insicurezza: «Non sappiamo se lo scongelamento delle piste
funzioni anche in caso di freddo estremo per un periodo prolungato, dato che l’effetto antigelo del Betain è minore rispetto a quello dei
prodotti normalmente usati nell’aviazione civile». Pertanto viene tenuta pronta una piccola quantità di prodotti antigelo usati in ambito civile quale riserva presso gli aerodromi. Finora non è comunque
stato necessario farvi ricorso. «Nell’inverno 2012/2013 a Meiringen
si sono registrate per un lungo periodo temperature attorno ai dieci
gradi sotto zero. Ciononostante si è potuto tenere lontano il ghiaccio
dalla pista grazie al Betain», conclude Harry Morger. ■
Foto: David Marquis
Per un breve periodo, si è ritornati alla vecchia soluzione con alcol
e urea. Ma si cercava a pieno regime un’alternativa. «Abbiamo domandato ad altre forze aeree quali mezzi utilizzassero. I Finlandesi
ci hanno raccomandato un prodotto basato sull’estratto di barbabietola da zucchero Betain», ricorda Morger. In Finlandia tale sostanza
viene utilizzata nella forma liquida. Dei test effettuati presso il Laboratorio federale di prova dei materiali e di ricerca (EMPA) e il Laboratorio Spiez hanno mostrato che l’efficacia di questo prodotto antigelo è buona. Visto che però il clima in Svizzera è più caldo e umido
rispetto alla Finlandia, si è dovuto sviluppare un metodo adeguato.
«La nostra soluzione è ora una miscela composta da Betain in pol-
vere e da Betain sciolto in acqua», spiega Morger. Il produttore fornisce il Betain alla Base logistica dell’esercito (BLEs). Per preparare
il Betain liquido a Münchenbuchsee si aggiunge alla sostanza solida
50 percento di acqua. Il Betain liquido viene fornito agli aerodromi
in taniche di plastica e quello solido in cosiddetti big bag.
Foto: Harry Morger
Harry Morger ha fatto eseguire test con
diversi prodotti antigelo.
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11
Impiego
Nuova procedura di navigazione
Il satellite indica la via
L’avvicinamento satellitare su Dübendorf contiene i costi e riduce l’impatto ambientale.
Le moderne procedure di volo basate su sistemi satellitari non sono soltanto più flessibili rispetto alle procedure di avvicinamento strumentali. Il loro esercizio è infatti notevolmente più economico e consente di ridurre l’impatto ambientale. Le
Forze aeree svizzere sono pionieri in questo ambito e hanno già realizzato diversi progetti.
David Marquis, Comunicazione Forze aeree
Una tipica giornata svizzera di primavera:
in montagna il tempo è bello, mentre l’Altopiano è immerso in una fitta nebbia che si
propaga fin nelle vallate delle Prealpi. Grazie
ai loro elicotteri dotati di un moderno equipaggiamento, le Forze aeree sono in grado di
effettuare gli impieghi anche in simili condizioni meteorologiche partendo da Alpnach,
la base per elicotteri più importante. Tuttavia,
fino a poco tempo fa questa procedura risultava complessa e inefficiente. Gli elicotteri
che rientravano dovevano volare sopra la
nebbia fino a Emmen, attivare il fascio di
guida del sistema di atterraggio strumentale
(ILS), scendere sotto la coltre nebbiosa per
poi raggiungere Alpnach volando a vista a
bassa quota. Da ottobre 2013 tutto ciò non
12 esercito.ch Forze aeree 1 / 14
è più necessario: con l’EC635 e il Super
Puma (TH06) modernizzato anche in caso
di pessima visibilità è possibile effettuare
un avvicinamento diretto fino ad Alpnach,
riducendo quindi in maniera sensibile il tempo di volo come pure le emissioni foniche e
il consumo di carburante. E questo senza
dover installare un ILS dai costi milionari.
Gli elicotteri raggiungono ora l’aerodromo
mediante un sistema di navigazione satellitare. La tecnologia è simile a quella degli
apparecchi di navigazione delle automobili.
Siccome però gli aerei si muovono in tre dimensioni, ogni volo d’avvicinamento deve
essere definito e certificato con esattezza.
In questo modo viene tra l’altro garantita
una distanza sufficiente dagli ostacoli e dal
terreno. «La certificazione di una procedura
costa circa 100 000 franchi una tantum. Si
tratta di una somma inferiore ai costi annui
di manutenzione per un ILS», spiega il tenente colonnello Sergio Rämi, responsabile
presso le Forze aeree delle procedure di volo
e autore dei relativi manuali.
Ammortamento in un anno
I costi relativamente minori hanno indotte
le Forze aeree a installare a Dübendorf e recentemente anche a Emmen delle procedure
d’atterraggio basate su sistemi satellitari che
equivalgono con i voli d’avvicinamento ILS.
«A Emmen siamo pertanto in grado di sopperire all’interruzione dell’ILS dovuta ai lavori
di rinnovamento dell’impianto effettuata
questa primavera. Nell’esercizio corrente, il
sistema garantisce la ridondanza e quindi
una maggiore sicurezza», continua il pilota
militare di professione Rämi. A Dübendorf
Impiego
l’avvicinamento rettilineo viene integrato
parallelamente all’ILS con il «Curved Approach». Mentre nel caso dell’ILS un segnale
radio orientato, il cosiddetto fascio di guida,
indica la rotta, il volo di avvicinamento satellitare si orienta in base a punti virtuali che
sono programmati nel computer di bordo
dell’aereo o dell’elicottero. In questo modo
anche gli avvicinamenti più complessi in
virata o come nel caso «Curved Approach»
sono possibili addirittura effettuando delle
virate.
Quali sono quindi i vantaggi di questa
tecnologia? «Dobbiamo iniziare l’avvicinamento con minor anticipo e possiamo quindi
dirigerci direttamente verso la pista e volare
in maniera costante poiché non è più necessaria alcuna correzione», afferma ancora Rämi.
Ciò che può sembrare banale, ha tuttavia
un riscontro economico: «Solo per quanto
riguarda i movimenti di volo del Super Puma
(TH06) modernizzato a Dübendorf il potenziale di risparmio supera i 100 000 franchi
all’anno. Ovvero più di quanto sia costata
l’installazione della procedura», spiega ancora Sergio Rämi.
bili impieghi dell›LFN è ampia e spazia dal
trasporto di truppe al trasporto di organi e
per gli scopi più disparati», continua Rämi.
Con le attuali rotte strumentali, l’impiego
degli elicotteri era possibile solo a condizioni
assai limitate: «visto che queste si situano a
una quota troppo elevata per gli elicotteri.
Durante il periodo invernale vi è il pericolo
che le pale del rotore gelino».
Ma solo con i velivoli moderni
Dopo aver elencato tutti i vantaggi, il tenente
colonnello Rämi illustra anche i limiti di
queste nuove procedure: «Durante gli impie-
ghi militari dobbiamo sempre tener presente
che non siamo in grado di controllare autonomamente queste reti satellitari straniere.
Nel frattempo sono stati creati anche diversi
sistemi indipendenti. Tuttavia non possono
sostituire completamente le procedure con
supporto terrestre». E in questo senso il ruolo
di precursore delle Forze aeree presenta addirittura uno svantaggio. «Soltanto i nostri
aerei e i nostri elicotteri di ultima generazione
o quelli recentemente modernizzati possono
usufruire di tali procedure all’avanguardia.
In futuro tutti i velivoli saranno adeguatamente equipaggiati», conclude Sergio Rämi. ■
Le linee colorate mostrano la futura rete di volo satellitare per gli elicotteri.
Foto: David Marquis
L’efficienza in fatto di costi e il fattore ambientale non rappresentano gli unici motivi a vantaggio delle nuove procedure. In determinati
ambiti esse permettono addirittura di volare
in condizioni finora pressoché impensabili.
Ad esempio, le Forze aeree in collaborazione
con la Rega hanno sviluppato una procedura
grazie alla quale è possibile attraversare la
fitta coltre di nebbia sopra il lago di Brienz:
«Questo ci consente in particolare di trasportare fino all’ospedale gli sciatori che si
infortunano durante le tipiche condizioni
invernali quando sulle Alpi splende il sole
e l’Altopiano e immerso nella nebbia», prosegue Rämi.
Per l’Inselspital di Berna esiste già una
rotta d’avvicinamento diretta. Ma questo è
solo l’inizio. Le Forze aeree stanno infatti pianificando assieme alla Rega un Low
Flight Network (LFN), ossia una rete di volo
a bassa quota. «In una prima fase intendiamo
realizzare delle rotte satellitari idonee per
gli elicotteri da Ginevra verso Altenrhein
via Payerne, Berna e Dübendorf come pure
sull’asse Nord-Ticino sopra il Gottardo»,
ci dice ancora il tenente colonnello Rämi.
Successivamente dovranno essere inglobati
anche i maggiori aerodromi militari, le piazze
d’armi e gli ospedali. «La gamma dei possi-
Grafico: Swisstopo
Nuove possibilità in caso di nebbia
Sergio Rämi è responsabile presso le Forze aeree delle procedure di volo strumentale.
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13
FOA aiuto cond 30
Nuove strutture per la Formazione d’addestramento
Pronti per l’ulteriore sviluppo dell’esercito
Nell’intervista rilasciata ad «esercito.ch», il brigadiere Willy Siegenthaler racconta l’evoluzione della Formazione d’addestramento dell’aiuto alla condotta delle
Forze aeree 30 (FOA aiuto cond 30) in corso dall’inizio del 2014.
Il brigadiere Willy Siegenthaler illustra l’ulteriore evoluzione della FOA aiuto cond 30 durante una conferenza.
I ten Markus Meer, Comunicazione FOA aiuto cond 30
Brigadiere Siegenthaler, dal 1° gennaio 2014 la FOA aiuto cond 30 sta
affrontando un processo di profonda evoluzione. Quali sono i cambiamenti principali per le scuole della sua Formazione d’addestramento?
Con questa ulteriore evoluzione, la FOA aiuto cond 30 dispone di quattro
scuole reclute strutturate come centri di competenza per l’istruzione.
Nella scuola trm/aiuto cond 61 stazionata a Frauenfeld, d’ora in avanti
le reclute saranno istruite a livello di trasmissioni, radio, informatica,
sistema d’informazione e di condotta delle Forze terrestri, segreteria
ed esercizio di un posto di comando. Con grande gioia di Cantone e
città, a Frauenfeld ci sarà dunque una scuola reclute indipendente che
coprirà tutte le fasi della SR. Con ciò s’intende naturalmente anche la
selezione dei quadri e la scuola sottufficiali. La scuola ondi 62 di Kloten
14 esercito.ch Forze aeree 1 / 14
e Bülach si occuperà dell’istruzione inerente alle reti di comunicazione
dell’esercito (onde direttive, rete integrata delle telecomunicazioni
militari RITM). Parallelamente continueremo a gestire le due scuole
della nostra Formazione d’addestramento già strutturate come centri
di competenza per l’istruzione, una per la guerra elettronica (S GE 64
a Jassbach) e l’altra per l’aiuto alla condotta delle Forze aeree (S aiuto
cond FA 95 per radar, notizie, meteo e trasmissioni a Dübendorf) con
programmi didattici adeguati. Anche la scuola ufficiali (SU aiuto cond
30) è cambiata e ora si frequenterà a Bülach.
Che cosa è cambiato a livello pratico e concettuale con questo
processo di evoluzione?
Da ora tutte le reclute svolgeranno il loro intero percorso formativo
all’interno della medesima scuola della FOA aiuto cond 30. Ciò signi-
FOA aiuto cond 30
fica che sia l’istruzione di base generale (IBG) sia l’istruzione di base
alla funzione (IBF) e l’istruzione di reparto (periodo di dislocazione)
avverranno nella stessa scuola. Grazie a queste misure siamo riusciti ad
abbattere molte interfacce esistenti tra le precedenti scuole, ricavando
più tempo da dedicare all’istruzione. Questa semplificazione ci ha
consentito anche di sfruttare meglio le risorse. Allo stesso tempo, il
nuovo modello ci permette di migliorare ulteriormente l’assistenza
continua ai quadri della milizia nell’intera Formazione d’addestramento, visto che svolgono la scuola reclute, la scuola sottufficiali e il
servizio pratico all’interno del medesimo centro di competenza (della
medesima scuola). In più, già nelle prime fasi della scuola reclute
riusciamo a miscelare elementi dell’istruzione di base e dell’istruzione tecnica. Le prime settimane non saranno dunque più dedicate
«soltanto» all’istruzione militare (F ass, S san, NBC, forme mil ecc.),
ma sempre anche al servizio specialistico, il che rende l’istruzione
più interessante agli occhi delle reclute e incrementa la motivazione.
Nell’istruzione di reparto di tutte le scuole la responsabilità personale
dei quadri della milizia acquista ora maggiore importanza. I nostri
giovani capi impareranno a pianificare ed eseguire personalmente
molte esercitazioni. Così facendo, vogliamo riconoscere ancora più
fiducia ai nostri giovani quadri, promuovendone l’iniziativa e la
responsabilità personale.
Che cosa l’ha spinta come comandante a mettere in atto questa
ulteriore evoluzione?
Ci sono stati tre motivi che mi hanno spinto ad apportare questi
cambiamenti. Per stare al passo con il repentino inasprimento dei
requisiti nei confronti dell’istruzione dei nostri specialisti, nella
Formazione d’addestramento ci siamo dovuti organizzare in appositi
centri di competenza. Con i nuovi centri di Frauenfeld per tutto ciò
che riguarda la condotta di un posto di comando, di Kloten e di Bülach
per le reti di comunicazione nonché con i centri di competenza già
esistenti di Jassbach per la GE e di Dübendorf per l’aiuto alla condotta
delle Forze aeree, la FOA aiuto cond 30 ha ora tutte le carte in regola
per affrontare l’imminente ulteriore sviluppo dell’esercito (USEs).
Inoltre desideravo sfruttare meglio le nostre piazze d’armi e le relative
infrastrutture, per cui adesso Frauenfeld ha una propria scuola reclute
completa. Da ultimo, era necessario anche strutturare l’istruzione dei
nostri specialisti in maniera più varia e stimolante, cosa che abbiamo
fatto miscelando elementi di IBG e IBF nonché intensificando la
formazione alla condotta e rafforzando le competenze in materia di
servizio specialistico nella scuola ufficiali.
SR) ha avuto definitivamente inizio un nuovo capitolo nella storia
della FOA aiuto cond 30.
Quali sono state sinora le maggiori sfide?
Da un lato abbiamo invitato i collaboratori a partecipare sin dall’inizio a questo progetto, perché volevamo poter usufruire della loro
esperienza. Dall’altro abbiamo accolto e coinvolto tutti i partner
dell’esercito, segnatamente il capo dell’esercito, lo Stato maggiore
dell’esercito, la Base logistica dell’esercito, la Base d’aiuto alla condotta,
le Forze terrestri e le Forze aeree. Ciò ha comportato un lavoro non
indifferente a livello di coordinamento, ma ora possiamo contare su
un ampio sostegno a favore del nostro vasto piano di sviluppo. La
riorganizzazione delle scuole è avvenuta parallelamente alla nostra
attività didattica quotidiana. Il progetto è stato inoltre utilizzato per
trasmettere nuovamente a tutti i collaboratori dell’intera FOA aiuto
cond 30 l’unità di dottrina. Queste istruzioni e la duplice mole di
lavoro dovuta alla continuazione della normale attività quotidiana
hanno rappresentato a volte la sfida maggiore.
Che cosa significa per lei personalmente questo processo di ulteriore
evoluzione della FOA aiuto cond 30?
Per me è chiaramente fondamentale il fatto che, grazie a questa
evoluzione, abbiamo reso la FOA aiuto cond 30 pronta per il futuro nel
quadro dell’imminente ulteriore sviluppo dell’esercito. I cambiamenti
pratici e concettuali, come l’istruzione completa dei soldati e dei
quadri in uno dei centri di competenza, ci consentiranno dunque
di generare un autentico valore aggiunto nell’istruzione dei nostri
specialisti. Per me questo progetto rappresenta pertanto una pietra
miliare nella mia carriera di comandante. Salvaguardare il futuro della
Formazione d’addestramento, assicurare ai collaboratori un lavoro
affascinante e offrire a quadri e reclute un’istruzione e un’attività di
livello ancora superiore – cosa può volere di più un comandante? A tale
proposito ringrazio di cuore tutti coloro che hanno reso possibile
questa impresa – in particolare, naturalmente, i miei collaboratori! ■
A che punto si trova attualmente il processo di ulteriore evoluzione
Già a fine gennaio siamo riusciti a terminare tutte le pianificazioni
e i colloqui con i collaboratori. A tale proposito bisogna considerare
che il processo di evoluzione ha comportato un cambiamento del
posto di lavoro per circa il 20 percento del nostro personale. Sia la SU
aiuto cond 30 di nuova concezione presso la nuova sede di Bülach sia
le scuole sottufficiali riorganizzate, pioniere delle nuove scuole, sono
già state svolte. Con le nuove scuole reclute, dal 10 marzo 2014 (inizio
Foto: DDPS
della FOA aiuto cond 30?
Il Consigliere di Stato turgoviese Claudius Graf-Schelling è lieto che
a Frauenfeld venga svolta una SR completa.
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15
FOA aiuto cond 30
Gruppo radar delle Forze aeree 1
Sicurezza per la conferenza sulla Siria
Foto: sdt Tim Schoch
Dal 20 al 26 gennaio 2014 la Formazione d’addestramento dell’aiuto alla condotta 30 (FOA aiuto cond 30) ha potuto contribuire contemporaneamente alla
sicurezza aerea di due eventi internazionali. A richiedere particolare impegno è
stato l’intervento a Montreux a favore della conferenza sulla Siria, realizzato in
brevissimo tempo con il coinvolgimento del gruppo radar delle Forze aeree 1.
Il TAFLIR in azione a favore della conferenza sulla Siria.
Uff spec Cédric Sapey,
Comunicazione FOA aiuto cond 30
Gennaio 2014 – un’antenna TAFLIR ruota
nel mezzo di un paesaggio invernale. Un’immagine consueta, che si ripete di anno in
anno da quando le Forze aeree utilizzano
questo sistema per sorvegliare lo spazio
aereo al World Economic Forum. Ma l’apparenza inganna. Sullo sfondo ci sono le
Alpi francesi e il lago di Ginevra. Questa
antenna – a chilometri di distanza dalla
sua controparte nei Grigioni – ruota per un
impiego completamente diverso.
Mentre i preparativi in vista dell’abituale
appuntamento annuale del World Economic Forum procedevano a pieno ritmo,
l’8 gennaio 2014 il Consiglio federale ha
deciso di ricorrere all’esercito per affiancare
le autorità ginevrine e vodesi nelle quadro
della conferenza internazionale sulla Siria a
Montreux. Le restrizioni temporanee dello
spazio aereo, che devono essere monitorate
16 esercito.ch Forze aeree 1 / 14
di conseguenza, costituiscono una misura di
sicurezza e vengono attivate in occasione di
eventi internazionali aventi una determinata
importanza internazionale, come la conferenza sulla Siria che ha visto la partecipazione
di decine di capi di Stato.
Nello spazio aereo medio-basso
Il perimetro frastagliato della Svizzera non
consente di monitorare l’intero spazio aereo
soltanto con le stazioni radar FLORAKO
ubicate in alta montagna. Per garantire la
completa sorveglianza dello spazio aereo
occorre pertanto uno strumento complementare. Poiché il TAFLIR è concepito proprio per coprire lo spazio aereo medio-basso
circostante un determinato luogo, le Forze
aeree hanno deciso di impiegare una sua
versione mobile nei pressi della sede della
conferenza.
Tuttavia, visto che in gennaio il gruppo radar mobile delle Forze aeree 2 era già
impegnato a favore del WEF, la FOA aiuto
cond 30 ha dovuto pianificare e gestire il
nuovo impiego in tempi molto rapidi. Per
la conferenza di Montreux il comandante
della Formazione d’addestramento ha deciso senza indugio di impiegare un’unità di
riserva TAFLIR sotto il comando del gruppo
radar delle Forze aeree 1. «Dopo settimane
di programmazione per l’impiego al WEF,
nell’arco di pochi giorni ci siamo trovati a
dover pianificare ed eseguire il nuovo ordine;
ciò ha richiesto parecchia flessibilità», commenta il tenente Silvan Haltiner, comandante
ad interim della compagnia radar delle Forze
aeree 15 e responsabile di questo difficile
compito. Il TAFLIR di riserva era stato testato
per una settimana in vista dell’impiego al
WEF ed era pronto a sostituire il materiale
utilizzato nei Grigioni in caso di problemi
tecnici.
Ci pensa la milizia!
Il compito di allestire, smantellare, gestire
e garantire la sicurezza del TAFLIR alla
FOA aiuto cond 30
radar mobile delle Forze aeree 23 e da alcuni
istruttori della scuola dell’aiuto alla condotta
delle Forze aeree 95 di Dübendorf. Un mix
unico nel suo genere, che tuttavia alla fine si è
rivelato vincente grazie all’enorme impegno
della milizia.
Visto che la compagnia del tenente Haltiner
non era esperta, si è subito provveduto a
organizzare un corso accelerato sul sistema
TAFLIR. «La flessibilità richiesta per questo
tipo di impiego è però anche stata fonte di
divertimento», commenta il tenente Haltiner
l’insolita sfida. Una volta giunti sul posto,
gli uomini della compagnia radar delle
Forze aeree 15 hanno dovuto adattarsi alle
circostanze e alle condizioni meteorologiche
presenti sul campo. Un gruppo trascorre di
volta in volta 48 ore in loco prima di essere
nuovamente sostituito e tornare ai posti di
comando nelle retrovie. Grazie al know-how
civile (carpentieri/falegnami) è stato possibile costruire un riparo dalle intemperie.
«Anche se le condizioni sono un po’ più
dure rispetto a un impianto d’alta quota in
cui ci si può mettere al riparo in qualsiasi
momento, le persone accettano la situazione
perché comprendono il senso dell’impiego
per la conferenza siriana», afferma il tenente
Haltiner.
Per compensare la mancanza di esperienza con il TAFLIR, la compagnia è stata
supportata efficacemente da un distaccamento di specialisti TAFLIR della compagnia
Aiutante sottufficiale Roman Saurer
Sergente Michael Krenger
Sergente Marco Schwertfeger
Roman Saurer è istruttore TAFLIR presso
la scuola dell’aiuto alla condotta delle Forze
aeree 95 di Dübendorf e per questo impiego
è stato chiamato a titolo di rinforzo tecnico.
Grazie a lui si sono potute colmare le lacune
di conoscenze dei militari del gruppo radar
delle Forze aeree 1. Ha collaborato soprattutto a livello di formazione sull’utilizzo
delle console e di allestimento della RITM.
Nonostante sia stato un compito arduo,
l’aiutante Saurer ha avuto a che fare soltanto
con personale motivato, come afferma lui
stesso: «L’interazione tra i vari militari dei
distaccamenti ha funzionato alla perfezione,
il che la dice lunga sulla nostra milizia!»
Anche per il sergente Michael Krenger,
operativo sul luogo dell’impiego come vicecomandante del servizio di guardia, questo
impiego è stata una novità. Rispetto alla sua
missione tradizionale in alta quota, con il
TAFLIR c’è stato molto più da allestire sul
posto. Lui e la sua squadra lavorano a turni
di tre ore su un arco di 48 ore. Durante questo
lasso di tempo non hanno neppure accesso
all’acqua corrente. Ma Michael Krenger
afferma: «Quando si arriva al CR, si sa che
il periodo successivo sarà ‹militare›. Ma
potrebbe anche andare peggio; qui almeno
l’ambiente circostante è bello, soprattutto
quando il tempo è clemente».
Marco Schwertfeger è seduto in uno dei container del TAFLIR e non perde di vista i dati
che si susseguono sul suo schermo. Il perito
elettronico è capogruppo di una sezione
TAFLIR, per cui è responsabile dell’allestimento, dello smantellamento e della messa
in esercizio del TAFLIR. È contento di poter
contare sul sostegno dei professionisti di
Dübendorf in occasione di questa missione
speciale. Fino a qualche giorno prima era
impegnato al WEF con i suoi compagni,
ma poi è stato distaccato spontaneamente a
Montreux. Il bello di Montreux è la temperatura: «Nei Grigioni faceva decisamente più
freddo», afferma sorridendo.
conferenza sulla Siria è stato affidato alla
compagnia radar delle Forze aeree 15. Un
lavoro a dir poco insolito, visto che in realtà
gli uomini non conoscono bene il sistema e in
genere vengono impiegati negli impianti in
altitudine del FLORAKO. Di norma, infatti,
il gruppo radar delle Forze aeree 1 segue
principalmente un’istruzione alpinistica e
antincendio ed è meno preparato sul lato
tecnico. Questo perché nel sistema FLORAKO i dati del radar vengono registrati
automaticamente, per cui la squadra deve
occuparsi della sicurezza e dell’esercizio
dell’installazione ma non del suo funzionamento tecnico. Con il TAFLIR le cose sono
leggermente diverse. La truppa che comanda
il sistema ha accesso ai dati rilevati dal radar
e può intervenire direttamente nel sistema
in caso di anomalie.
La flessibilità è stata fondamentale
Missione compiuta
I dati del TAFLIR hanno potuto essere trasmessi direttamente all’Air Operation Center
di Dübendorf, dove è stato creato il quadro
compresso della situazione aerea. Grazie
all’insolito impiego del gruppo radar delle
Forze aeree 1 con il sistema TAFLIR, le Forze
aeree sono riuscite a fornire con successo i
loro servizi a tutela dello spazio aereo limitato
di Montreux, sede della conferenza.
«Questa squadra eccezionale ha portato
a termine il difficile compito con abnegazione e la mia piena soddisfazione», aggiunge
il tenente Haltiner. Organizzare il tutto è
sicuramente stato un enorme impegno, ma
considerato il successo dell’operazione si può
affermare che ne è valsa la pena. ■
esercito.ch Forze aeree 1 / 14
17
FOA aiuto cond 30
Gruppo radar delle Forze aeree 1
Train as you fight !
Dopo un’istruzione di base centrale, lo scorso autunno il gr radar FA 1 ha
effettuato un cambio di compagnia su un luogo d’impiego nel corso di esercizi
di reparto – un’autentica sfida.
Cap Bernhard Müller, PIO G Rad FA 1 e
Uff spec Cédric Sapey, Comunicazione FOA
Il gruppo radar delle Forze aeree 1 (gr radar FA 1) ha una missione impegnativa:
appoggiare l’impiego delle Forze aeree con
personale specializzato in due luoghi contemporaneamente e garantire la logistica,
la sicurezza e l’esercizio delle stazioni radar
militari con le sue quattro compagnie radar
delle Forze aeree. A tale scopo, la compagnia
d’esercizio della centrale d’intervento delle
Forze aeree 13 (cp eser CIN FA 13) mette a
disposizione i suoi servizi direttamente alla
centrale d’intervento delle Forze aeree. Ai fini
dell’impiego il personale d’esercizio civile
delle stazioni radar militari viene integrato
nella struttura militare. Il personale di milizia e di professione collabora e si completa
a vicenda nelle funzioni, garantendo la capacità di resistenza all’interno dello spazio
operativo che si estende a tutta la Svizzera.
Per assolvere questa missione, le singole
sezioni (sicurezza delle opere, sanità e sicurezza) hanno dovuto da un lato ripassare il
proprio know-how tecnico e dall’altro prepa-
rarsi all’impiego attraverso esercitazioni di
reparto – «Train as you fight!» Tutte le quattro
compagnie radar sono state dunque addestrate dallo stato maggiore del reparto, anch’esso
testato nell’ambito di un’esercitazione ad hoc.
Durante le esercitazioni dai nomi evocativi
quali FUOCO o BERSERKER si è prestata
particolare attenzione all’interazione tra i
singoli specialisti. Per recuperare un collega
ferito che si trovava in un pozzo minacciato
da un incendio, ad esempio, le truppe della
sicurezza delle opere, i sanitari e i soldati della
sicurezza hanno dovuto collaborare tra loro.
Passaggio di consegne senza intoppi
Il momento culminante e al tempo stesso
più critico è stato quello della consegna di
un luogo d’impiego da una compagnia all’altra, fermo restando che la missione di base
rimanesse invariata. Sia il servizio installazioni che il dispositivo di sicurezza hanno
dovuto essere sostituiti senza interruzioni e
consegnati alla compagnia successiva senza
disturbare l’esercizio. Il problema maggiore
è stata l’impossibilità di utilizzare come previsto la teleferica a causa delle condizioni
Soldati della compagnia radar 1 in azione in alta quota.
18 esercito.ch Forze aeree 1 / 14
atmosferiche. Per tale motivo, il comandante
di compagnia ha deciso di richiamare dalla
montagna buona parte della sua squadra la
sera prima e mantenere soltanto un esercizio
minimo. «Sono stato costretto ad agire in
quel modo, altrimenti saremmo probabilmente dovuti restare sull’installazione uno
o due giorni in più, il che ci sarebbe costato
del tempo prezioso da dedicare all’istruzione», commenta l’esperto capitano Andreas
Schwander, comandante della cp radar delle
Forze aeree 17. La compagnia successiva, invece, ha dovuto tenersi pronta a prendere in
consegna l’installazione entro brevissimo
tempo. Il passaggio di consegne ha funzionato.
Informazioni importanti
Da queste esercitazioni di reparto si sono
potute ricavare informazioni importanti,
che saranno utilizzate per ottimizzare gli
impieghi futuri. D’ora in avanti, ad esempio,
le compagnie verranno chiamate in servizio
in modo scaglionato, affinché vi sia tempo a
sufficienza per l’istruzione di reparto presso
l’installazione. ■
FOA aiuto cond 30
Sergente Roger Wälder
Soldato Simon Strickler
Tenente Dimitri Schneider
In qualità di vice caposezione, Roger Wälder
è responsabile dei soldati addetti alla sicurezza dell’installazione. «Noi proteggiamo
tutto ciò che deve essere protetto», spiega il
sergente. A causa del cambio di compagnia, al
momento la pianificazione è in corso d’opera.
Ciò implica necessariamente che oggi alcune
persone debbano resistere ai loro posti un
po’ più a lungo. Al pomeriggio il sergente
provvederà ancora a chiarire se occorra
installare posti di osservazione al di fuori
dell’installazione. Anche se al momento la
comunicazione e la pianificazione non sono
del tutto ottimali, i soldati sono motivati e
svolgono un buon lavoro.
Simon Strickler sta frequentando il suo
terzo CR come soldato della sicurezza nella
compagnia radar delle Forze aeree 15. Di
prima mattina è arrivato all’installazione
per sostituire i suoi compagni della compagnia radar delle Forze aeree 17 e da allora
effettua servizio di guardia. Sebbene buona
parte della sua compagnia sia ormai giunta
sul posto e venga servito il pranzo, il programma per il pomeriggio non è ancora del
tutto chiaro. Ma questi piccoli problemi sono
presto dimenticati, dal momento che ama
lavorare in montagna e apprezza il tempo
trascorso sull’installazione, soprattutto il
cameratismo.
È la prima volta dopo tre anni che il tenente
Schneider effettua nuovamente servizio presso un’installazione; i suoi ultimi CR sono
stati esclusivamente a scopo di istruzione.
In qualità di caposezione Sicurezza delle
opere, è responsabile di tutta l’installazione.
«È quasi come un piccolo ruolo di comandante», commenta il tenente Schneider, visto
che presso l’installazione se la deve cavare
totalmente da sé con la sua squadra. Secondo
Dimitri Schneider tuttavia, la sfida maggiore
è la programmazione e l’organizzazione del
CR: è infatti estremamente difficile prendere
in consegna un’installazione con una compagnia e contemporaneamente effettuare con la
squadra un’istruzione di base continua sulla
sicurezza delle opere, sugli impianti a fune e
sul nuovo respiratore.
Capitano Andreas Schwander
Le teleferiche militari sono di importanza
fondamentale per il gruppo radar delle
Forze aeree 1.
Sergente Steven Kurth
Il compito del sergente Steven Kurth, Esercizio delle opere, è chiaro: «Devo far sì che la
truppa arrivi con la teleferica al posto giusto
al momento giusto». Lo stesso vale per l’acqua
e il cibo destinati alla squadra nonché per
tutto il materiale di cui necessitano i suoi
compagni in montagna. Il perito meccanico è
affascinato dalla sua funzione militare presso
le installazioni d’alta quota. Questo è il suo
ultimo CR e sicuramente avrà nostalgia del
tempo trascorso in servizio. A mancargli
saranno soprattutto il cameratismo e il confronto con persone con cui altrimenti non
sarebbe mai entrato in contatto. La cosa più
positiva di questo CR? «Il cibo!», afferma con
assoluta spontaneità il sergente Kurth.
Foto: FOA aiuto cond 30
Dopo due giorni di permanenza, la compagnia radar delle Forze aeree 17 del capitano Schwander consegna l’installazione
nelle mani della compagnia radar FA 15.
Per effettuare il cambio di compagnia sono
necessari a grandi linee dai dieci ai venti
viaggi con la teleferica. Andreas Schwander
spiega: «Il cambio squadra è pura e semplice
pianificazione, ma presuppone molta esperienza». È la condotta a essere complessa,
dal momento che non c’è un collegamento
diretto con l’altra compagnia ma è possibile
comunicare soltanto tramite il posto di comando nelle retrovie. Un altro elemento da
considerare è il vento: se è troppo forte non
si può utilizzare la teleferica, il che ritarda il
passaggio di consegne. «Ciò nonostante, al
tramonto il cambio di compagnia deve essere
concluso», commenta il capitano tenendo
d’occhio l’orologio.
esercito.ch Forze aeree 1 / 14
19
FOA aiuto cond 30
Gruppo informatori delle Forze aeree 6
Ai loro occhi non sfugge niente
Durante il World Economic Forum (WEF) di Davos il traffico aereo sopra le montagne grigionesi è limitato. Solo chi si annuncia è autorizzato ad entrare nella zona di divieto di volo. Gli ospiti indesiderati
che si muovono al di sotto dei radar vengono immediatamente individuati dal gruppo informatori delle
Forze aeree 6. La truppa specializzata ha occhi e orecchie in tutto il settore d’impiego.
I principali strumenti di lavoro sono gli occhi, le orecchie e il binocolo.
Uff spec Sandro Büchler,
Comunicazione FOA aiuto cond 30
All’inizio si sente solo il ronzio di un motore
a elica. Qualche istante più tardi il sergente Cédric Zeier indica verso ovest, dove è
possibile scorgere un aereo che si distingue
appena dal paesaggio. Basta uno sguardo
con il binocolo e anche il tipo di velivolo
20 esercito.ch Forze aeree 1 / 14
sembra riconoscibile. Il suo collega inserisce
un codice nell’apposito dispositivo e genera
la notifica concernente il velivolo avvistato.
Pericolo in cielo
Durante il World Economic Forum (WEF) in
tutto il Canton Grigioni sono state installate
numerosi posti d’osservazione come quello in
cui lavora il gruppo diretto da Cédric Zeier.
Qualsiasi velivolo che si muove a quote basse
o medie e non risulta quindi visibile dal radar
viene visto da queste postazioni, che fanno
parte del gruppo informatori delle Forze
aeree 6 (Gr info FA 6). Lungo le rotte aeree
da e per Davos i posti d’osservazione sono
distribuiti in modo tale che niente possa
sfuggire ai loro occhi. Un velivolo che entra
senza autorizzazione nella zona di divieto di
FOA aiuto cond 30
volo rappresenta un potenziale pericolo e di
conseguenza è necessario l’intervento delle
Forze aeree. Alcuni piloti sono già stati costretti ad atterrare, scortati dai velivoli delle
Forze aeree! Oltre agli aerei vi sono anche
elicotteri, parapendii, mongolfiere e droni
telecomandati che, se diretti verso Davos,
possono costituire una minaccia.
Meteorologo e cuoco
Oltre al riconoscimento di velivoli, i posti
d’osservazione comunicano anche dati meteorologici aggiornati. Questi sono destinati
soprattutto ai piloti di elicottero che devono
decidere se sia possibile sorvolare i passi delle
montagne grigionesi, spesso coperti dalla
nebbia.
Ma torniamo alla postazione che si trova
da qualche parte lungo il Reno. Dopo aver
identificato elicotteri e aerei grazie alla sua
vista infallibile, il soldato si sposta in cucina per preparare il pranzo ai suoi colleghi.
I posti d’osservazione infatti sono spesso
troppo distanti dalla cucina di compagnia e
devono quindi essere gestiti autonomamente. Perciò ogni membro del gruppo svolge
diverse funzioni. «Abbiamo una postazione
deluxe», afferma il Cédric Zeier. Nel vecchio edificio scolastico alloggiano all’ultimo
piano e osservano i movimenti dal tetto. Di
tanto in tanto il legno scricchiola in maniera
inquietante. «Sembra che ci siano i fantasmi»,
scherza il sergente.
ammette il soldato Matthias Brechbühl,
assegnato ad un altro posto d’osservazione
in Engadina. Brechbühl è di professione
istruttore di snowboard e pertanto è abituato
a certe temperature. Ma il vento pungente
mette a dura prova anche lui. Per spostarsi
dalla stazione di osservazione al dispositivo
di notifica rimanendo al riparo dalle intemperie hanno scavato dei cunicoli nella neve.
«Ci abbiamo messo due giorni», spiega il
soldato Brechbühl. Ora però, per osservare
lo spazio aereo sopra di loro devono esporre
solamente la testa, un po’ come le marmotte.
La truppa è in grado di adattare perfettamente il posto d’osservazione alle caratteristiche
del luogo.
Con reti mimetiche di colore bianco
o grigioverde (a seconda delle particolarità
del luogo) le singole postazioni del gruppo
informatori 6 si inseriscono perfettamente
nel paesaggio. Mentre i Capi di Stato e di
Governo si riuniscono a Davos, il gruppo
informatori 6 li protegge dai posti d’osservazione, spesso sfidando temperature ben al
di sotto dello zero. Ai loro occhi non sfugge
niente. ■
Ogni postazione ha la sua particolarità. Una
di queste, ad esempio, è situata nelle immediate vicinanze di una scuola elementare.
Come confessano i soldati, i bambini vengono spesso a chiedere un po’ di cioccolato
militare, in cambio però c’è la possibilità
di usufruire della palestra al di fuori degli
orari scolastici. Altre postazioni sono invece
ubicate nella sala comune di una fattoria con
tanto di tavolo da calcetto. Il sergente Pascal
Dinichert si sofferma però su qualcosa di
totalmente diverso: «La lavastoviglie e la
macchina del caffè valgono oro».
In generale tutti i team apprezzano il
lavoro all’aria aperta. «Anche se talvolta
le condizioni possono diventare estreme»,
Foto: sdt Milan Rohrer
Cunicoli nella neve
Spesso i posti d’osservazione del gruppo informatori sono situati nel mezzo delle montagne
grigionesi innevate.
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FOA aiuto cond 30
A seconda dell’ambiente circostante i posti d’osservazione sono mimetizzati con reti di colore bianco o grigioverde.
Soldato Jean-Daniel Dorthe
Soldato Hannes Göldi
Soldato Clau Item
Per il francofono Jean-Daniel Dorthe la
lingua non è mai stata un problema, dal
momento che all’interno del gruppo di lingua tedesca si è deciso di parlare solo buon
tedesco. «Il dialetto svizzero tedesco mi crea
qualche difficoltà», aggiunge il ventottenne.
Il suo gruppo era stazionato presso una fattoria. «La gente del posto era molto cordiale e
disponibile, il proprietario si è persino offerto
di aiutarci nell’installazione della postazione», spiega Jean-Daniel Dorthe, che al WEF
ha svolto il suo ultimo corso di ripetizione.
Al suo primo corso di ripetizione, Hannes
Göldi ha apprezzato la collaborazione
all’interno del gruppo. «Il nostro cuoco di
distaccamento è bravissimo», afferma con
soddisfazione il soldato. Un pasto ben preparato è una ricompensa meritata dopo il
lavoro quotidiano presso la postazione, al
freddo pungente. Il giovane, che in estate
comincerà gli studi in giurisprudenza, mette
in rilievo l’impiego concreto durante il WEF.
«Gli elicotteri in volo sono nettamente più
numerosi», spiega il sangallese.
«Ovviamente non è facile essere operativi
nella postazione il mattino, con venti gradi
sotto lo zero», afferma Clau Item. Tuttavia, ha
apprezzato il compito e ha l’impressione che le
osservazioni dei movimenti aerei abbiano uno
scopo preciso. ll disegnatore edile di Greppen
serberà un bel ricordo delle conoscenze fatte
durante il suo primo corso di ripetizione.
«Alla fine si è creato un bell’ambiente», spiega
il ventiduenne. Inoltre il contatto con la popolazione è stato molto piacevole: «A volte ci
portavano caffè e torta, cosa che ovviamente
abbiamo apprezzato molto».
Affari interni
Per il Gruppo comunicazione della Formazione d’addestramento dell’aiuto alla condotta 30 si cercano professionisti nel settore dei
media – giornalisti, specialisti PR, fotografi
o web designer – che amino lavorare autonomamente in un piccolo team motivato.
In linea di principio, i servizi militari non
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Foto: dam.
La FOA aiuto cond 30 cerca professionisti dei media
vengono prestati in blocco, ma nell’arco
dell’anno in funzione delle necessità. In caso
di domande o per una candidatura al Gruppo
comunicazione è possibile rivolgersi al tenente colonnello Stefan Varonier dello stato
maggiore della FOA aiuto cond 30, e-mail:
[email protected] ■
FOA av 31
Cerimonia di consegna dei brevetti ai piloti militari di professione
Brevetto svizzero per un francese
Prima assoluta alla cerimonia di consegna dei brevetti della scuola per piloti,
l’11 dicembre 2013 a Brunnen: per la prima volta nella storia dell’Esercito svizzero è stato conferito il brevetto di pilota militare svizzero a un pilota straniero, il
capitano Vincent Burgart delle Forze aeree francesi.
Uff spec Sandro Genna, capo Comunicazione FOA av 31
Il processo di selezione e d’istruzione che i 13 ufficiali delle Forze aeree svizzere, tra cui una donna, hanno concluso con l’ottenimento
del brevetto di pilota militare è stato lungo e ricco di sfide: il percorso
che li ha condotti dalla selezione al brevetto è durato circa sette anni.
Nel frattempo hanno assolto la scuola reclute, l’istruzione militare
per ufficiali e uno studio in scienze dell’aviazione presso la ZHAW,
hanno ottenuto il brevetto di pilota civile e hanno infine frequentato la scuola per piloti delle Forze aeree, della durata di due anni. Inizialmente i candidati di questa classe d’età interessati alla formazione per piloti militari delle Forze aeree erano circa 650. Nessun altro
settore professionale in Svizzera ha un metodo di selezione tanto severo. Durante la cerimonia di consegna dei brevetti, la gioia e il sollievo erano visibili non solo sui volti dei piloti ma anche su quelli dei
loro famigliari.
Buona collaborazione
«Solo dieci anni fa una simile collaborazione era impensabile»
Questa particolare cerimonia ha segnato anche la conclusione della carriera militare del colonnello SMG Thierry Goetschmann, comandante della scuola per piloti. «Solo dieci anni fa una simile collaborazione tra Svizzera e Francia era impensabile», ha affermato
con soddisfazione il neocastellano nel suo discorso tenuto in due lingue. L’odierna istruzione per piloti militari non verte più sulla capacità di dimostrare coraggio, come succedeva nelle fasi pionieristiche
dell’aviazione, ma piuttosto sul senso di responsabilità e sulla padronanza perfetta dei sistemi. Il brigadiere Werner Epper, comandante
uscente della Formazione d’addestramento dell’aviazione 31, ha tuttavia avvisato i 14 neo-piloti: «Il vostro lavoro comporta dei rischi».
Egli ha infatti ricordato il tragico incidente nella regione di Lopper,
che ha riportato in primo piano i rischi legati all’aviazione militare.
«Nonostante ciò, so di potermi fidare di voi», ha concluso il brigadiere Epper il suo discorso rivolto ai nuovi piloti. ■
Foto: sdt Roger Baumer
Oltre ai 13 membri delle Forze aeree svizzere, quest’anno per la
prima volta anche un pilota straniero, il capitano Vincent Burgart,
ha ottenuto il brevetto svizzero di pilota militare. Grazie a una cooperazione tra Svizzera e Francia, il pilota dell’«Armée de l’Air»
francese ha potuto assolvere la scuola per piloti insieme ai colleghi svizzeri. Per tale motivo alla cerimonia erano presenti anche
numerosi rappresentanti dell’Esercito francese e del corpo diplo-
matico. Il generale delle Forze aeree francesi Philippe Roos ha ringraziato le Forze aeree svizzere per la buona collaborazione, che
va ben oltre la cooperazione nell’ambito dell’istruzione dei piloti.
Ora il suo pilota «svizzero» continuerà l’istruzione presso una base aerea francese sugli aerei da combattimento Rafale, mentre gli
ufficiali svizzeri saranno impegnati con il corso d’addestramento
sull’F/A-18 (sei piloti di jet) o sul Cougar / Super Puma (sette piloti di elicottero).
I 13 neo-piloti delle Forze aeree svizzere e il loro collega francese (a destra).
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FOA av 31
Corso d’addestramento su Super Puma e Hornet
Diritti all’obiettivo
Per sei anni gli undici uomini della classe piloti 06 si sono dedicati con impegno alla loro istruzione. In
dicembre 2012 hanno raggiunto il loro obiettivo ottenendo il brevetto di pilota militare. Ciò non ha tuttavia segnato la fine del loro percorso formativo. Per i piloti di jet è cominciata l’istruzione sugli F/A-18
mentre i piloti di elicottero, dopo alcuni mesi di impiego con l’EC635, hanno iniziato l’addestramento
sul TH06 Super Puma.
Eugen Bürgler, redattore Skynews.ch
«Dopo sei anni di istruzione intensiva,
sedersi nel cockpit di un F/A-18 e avviare i
motori è stata un’esperienza unica», ricorda il
primotenente Michael Duft, che oggi è impiegato come pilota di Hornet nella squadriglia
d’aviazione 11. Subito dopo l’ottenimento
del brevetto, per lui e quattro colleghi della
classe piloti 06 è iniziato il corso d’addestramento sull’Hornet a Payerne. Il tenente
colonnello Jan Frasa, fino al 2013 capo del
corso d’addestramento sull’Hornet, è chiaro
e conciso nel descrivere l’obiettivo del corso:
«Al termine del primo anno in seno al Corpo
degli aviatori di professione, i nuovi piloti
devono essere operativi sull’F/A-18».
Altri sei colleghi di Michael Duft della
classe piloti 06 hanno invece intrapreso un
altro percorso. Dopo aver ottenuto il brevetto
di piloti di elicottero, durante il primo anno
di servizio sono stati addestrati all’interno di una squadriglia di trasporto aereo
sull’elicottero da trasporto Super Puma. Tra
questi anche il primotenente Roman Berli.
A differenza dei piloti di jet, il suo primo
anno nel Corpo degli aviatori di professione è
iniziato subito con impieghi in veste di pilota
di trasporto: «Siamo entrati a far parte della
squadra come piloti qualificati sull’EC635.
Da subito abbiamo ricevuto incarichi di
volo che potevamo preparare ed eseguire in
maniera autonoma».
A segno già alla prima virata
Abbiamo incontrato Michael Duft durante
il corso d’addestramento. Durante il debriefing riassume i punti salienti del volo appena
concluso: «Con il capitano Marc Zimmerli,
l’istruttore di volo ai comandi del secondo
Hornet, dovevamo combattere contro un
aereo nemico, simulato da un F-5 Tiger. L’F-5
è passato tra i nostri due velivoli, abbiamo
visto da quale parte si è infilato e subito dopo
ho potuto attivare il radar e puntare il mio
missile. Con una manovra decisa sono riuscito
a centrare il bersaglio già alla prima virata».Il
corso d’addestramento è impegnativo: «È iniziato il mese di gennaio con molte nozioni
teoriche. In ultima analisi dobbiamo capire
come è strutturato il complesso sistema degli
F/A-18. Parallelamente abbiamo cominciato
la formazione al simulatore». Già a inizio
febbraio per Michael Duft era in programma
il grande giorno: il primo volo su un F/A-18.
«Non ho avuto tempo di godermi la vista»,
ricorda con entusiasmo il pilota. «Sebbene i
primi voli si svolgano nel biposto, siamo stati
addestrati da subito a sederci davanti. Ero così
concentrato sugli esercizi che non sono riuscito ad elaborare tutte le emozioni». Al quinto
volo Michael Duft ha già potuto pilotare da
solo l’F/A-18. Nonostante il ritmo accelerato
del corso d’addestramento, si sentiva pronto: «Nella parte teorica abbiamo imparato a
conoscere ogni singolo pulsante presente nel
cockpit e nel simulatore abbiamo affrontato
ogni tipo di situazione d’emergenza e di guasto
prima di iniziare a volare».
Istruzione dei «poliziotti dell’aria»
Dopo le procedure di volo di base e i voli
sugli aerodromi alternativi, il corso d’addestramento prevede una parte acrobatica.
«Si impara molto presto a conoscere tutte le
potenzialità dell’F/A-18. Abbiamo imparato
a utilizzare il radar, a intercettare un altro velivolo e ci siamo esercitati con la procedura di
identificazione nel servizio di polizia aerea»,
spiega Michael Duft. Anche nell’ambito della
difesa aerea è arrivato subito il momento di
Roman Berli (a sinistra) e l’istruttore di volo Daniel Fausch verificano la lista di controllo del Super Puma prima del decollo.
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FOA av 31
schierarsi contro altri Hornet o di intercettare obiettivi lenti come un PC-7 durante il
servizio di polizia aerea. Dopo la formazione
incentrata sul decollo, l’atterraggio, il volo
strumentale, il volo in formazione e il combattimento aereo a vista che coinvolge fino a
quattro velivoli, i giovani piloti passano alla
formazione di natura tattica presso il servizio
specialistico Combattimento aereo. Dopo i
primi voli notturni in Svizzera i piloti partecipano alla campagna Nightway in Norvegia,
che prevede l’allenamento intensivo nel volo
notturno.
Per Michael Duft il passaggio dall’aereo
d’addestramento a turboelica Pilatus PC-21
all’F/A-18 non ha comportato particolari problemi: «L’Hornet è di gran lunga più potente,
si alza molto più rapidamente e il raggio
di curva è più ampio. Personalmente però
ho avvertito più cambiamenti passando dal
PC-7 al PC-21 che non dal PC-21 all’Hornet».
Gestire nove tonnellate in volo
Servizio SAR e impiego all’estero
Nonostante il fascino del Super Puma, per
Roman Berli l’evento più importante del
primo anno di impiego è stata la prima mis-
sione reale con l’EC635 dopo l’ottenimento
del brevetto: «Mi sono detto: ‹wow› ora non
sono più un allievo pilota ma sto svolgendo
un impiego come pilota militare’, è stato emozionante. Dopo questo grande passo ho svolta
ancora molta istruzione e con il passaggio al
Super Puma si è aggiunto un altro tassello
importante, ma si tratta piuttosto di una sorta
di perfezionamento», afferma il pilota.
Per Roman Berli la formazione è continuata anche dopo l’addestramento sul Super
Puma. Grazie a una formazione intensiva
al volo notturno, i giovani piloti vengono
preparati per gli impieghi di ricerca e salvataggio, affinché siano abilitati anche come
piloti SAR. Inoltre un corso specifico forma
i nuovi piloti per impieghi all’estero. Dopo
circa tre anni in veste di copiloti sono promossi a comandanti.
Trasmettere il proprio know-how
I due nuovi piloti militari presto non saranno
più i membri più giovani del Corpo degli
aviatori di professione e dovranno a loro volta
trasmettere quanto appreso. Circa un anno
e mezzo dopo il brevetto, Roman Berli e i
suoi colleghi piloti di elicottero svolgeranno
il corso per istruttori di volo sull’EC635 e
nel 2015 saranno integrati nella formazione
di base dei nuovi aspiranti piloti. Anche
Michael Duft, dopo il corso per istruttori di
volo nel 2014, sarà chiamato a trasmettere il
suo know-how agli aspiranti piloti in veste di
istruttore di volo su PC-7 o PC-21. ■
Foto: Eugen Bürgler
Dopo tre mesi di impiego come pilota
sull’EC635, in aprile per Roman Berli è iniziato il corso d’addestramento sul Pilatus
PC-6 Turbo Porter. Durante l’estate è poi
passato nuovamente alla teoria: all’inizio
il corso d’addestramento sul TH06 Super
Puma verteva principalmente sullo studio
di tutti i manuali, sull’assolvimento dei briefing tecnici e sull’acquisizione degli aspetti
tecnici dell’elicottero. Già all’inizio della
seconda settimana era previsto un volo di
introduzione. L’istruttore ha mostrato le innumerevoli possibilità del Super Puma prima
che i nuovi piloti potessero intraprendere
autonomamente le prime virate e altri cambi
di posizione. Dopo un ulteriore volo in pianura sono seguiti due voli in montagna. Il
corso prevedeva anche un intenso utilizzo del
nuovo simulatore del TH06 a Emmen ed è poi
proseguito con diversi voli che hanno coperto
l’intero spettro d’impiego. Già durante la
seconda settimana erano in programma il
volo con carico e l’impiego dell’argano di
salvataggio. La terza e la quarta settimana
sono invece state dedicate alle procedure
di volo strumentale. Durante la settimana
successiva sono state consolidate le nozioni
apprese e nella sesta settimana di corso i piloti
hanno già effettuato il volo di controllo.
All’inizio del corso d’addestramento sul
Super Puma, Roman Berli aveva all’attivo
circa 600 ore di volo sull’EC635. Tuttavia il
passaggio a un elicottero di trasporto tre volte
più pesante ha comportato diverse novità: «In
una prima fase il volo con un equipaggio di
due persone è impegnativo. È importante
saper comunicare chiaramente o delegare.
E poi la macchina è nettamente più grande.
Si avverte chiaramente il peso che raggiunge
le nove tonnellate».
Massima concentrazione: già dopo quattro voli nel biposto, Michael Duft ha potuto effettuare il suo primo volo da solo sull’Hornet.
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FOA av 31
Cambio di comando
Soller assume il comando
In occasione del rapporto di fine anno 2013, nella Formazione d’addestramento dell’aviazione 31 si è
svolto il trapasso di comando dal brigadiere Werner Epper al brigadiere Peter Soller. Mentre il comandante uscente ha ringraziato i suoi collaboratori, Soller ha assicurato che sotto la sua direzione non
saranno da prevedere improvvisi cambi di rotta.
Il comandante di corpo André Blattmann, capo dell’esercito (a sinistra), e il brigadiere Werner Epper aprono il rapporto di fine anno della
Formazione d’addestramento dell’aviazione 31 ad Avenches.
Uff spec Sandro Genna,
capo Comunicazione FOA av 31
Il brigadiere Werner Epper è stato il primo
a comandare per quattro anni e mezzo la
Formazione d’addestramento dell’aviazione 31 senza essere pilota. «Serberò tanti bei
ricordi», ha ammesso Epper visibilmente
commosso durante il trapasso del comando
in occasione del rapporto di fine anno 2013
tenutosi nel castello di Avenches davanti a
circa 280 ufficiali e ospiti. Si trasferirà a Berna
in veste di capo dello Stato maggiore delle
Forze aeree. In presenza dei comandanti di
corpo André Blattmann, capo dell’esercito,
26 esercito.ch Forze aeree 1 / 14
e Aldo C. Schellenberg, comandante delle
Forze aeree, nonché di numerosi esponenti
dell’ambiente politico e militare, ha consegnato il comando al suo successore, il brigadiere Peter Soller.
«Diretto, aperto e leale»
«È con grande piacere che faccio ritorno alle
Forze aeree e quindi al fronte», ha spiegato
il grigionese Soller, che negli ultimi quattro
anni ha prestato servizio nello stato maggiore del capo dell’esercito nonché nello stato
maggiore strategico-militare. «Sotto il mio
comando non dovete aspettarvi bruschi cambi di rotta», ha promesso il pilota militare
ai suoi nuovi subordinati e collaboratori.
Werner Epper ha augurato buona fortuna
al suo successore e ha tratto un bilancio positivo dei suoi anni al comando. Tuttavia si
è mostrato preoccupato per la precarietà di
personale nella Formazione d’addestramento, che si traduce in un elevato carico di lavoro
per i collaboratori. Il comandante di corpo
Aldo C. Schellenberg ha descritto Epper
come «diretto, aperto, molto impegnato e
leale». Ha ricordato il primo incontro «tra
l’aspirante ufficiale Schellenberg e l’ufficiale
sportivo Epper alla scuola ufficiali del 1983
a Dübendorf», dove l’aspirante Schellenberg
non emerse come un grande sportivo. Quale
FOA av 31
Foto: sdt Luzius Wespe
Il comandante di corpo André Blattmann, capo dell’esercito, durante il suo discorso davanti a 280 ufficiali e ospiti.
Il brigadiere uscente Werner Epper restituisce lo stendardo al
comandante di corpo Aldo C. Schellenberg.
ringraziamento per gli anni di comando,
Schellenberg ha regalato al comandante
uscente un’elica, che simboleggia «la macchina da lavoro Epper».
Oltre al cambio di comando, hanno avuto
luogo importanti mutazioni concernenti altre
funzioni della Formazione d’addestramento:
l’attuale capo di stato maggiore, colonnello
SMG Simone Rossi, assume il comando dell’SSU/SR av 81 subentrando al colonnello SMG
Silvano Barilli. Anche la scuola per piloti ha un
nuovo superiore, il colonnello SMG Markus
Thoeni, che subentra al colonnello Thierry
Goetschmann, giunto al pensionamento. Sono stati congedati inoltre il colonnello SMG
Il nuovo comandante brigadiere Peter Soller riceve lo stendardo dal
comandante di corpo Aldo C. Schellenberg.
Othmar Flückiger (comandante comando
droni 84), il colonnello SMG Silvano Barilli
(comandante SSU/SR av 81), il colonnello
Stéphane Rapaz (comandante Perfezionamento scuola per piloti), il tenente colonnello
Fredy Ramseier (capo monitore di volo PC-7),
il tenente colonnello SMG Clément Leu (S
3/7), il maggiore Moritz Gasser (comandante
squadriglia di volo strumentale 14), l’aiutante
sottufficiale Walter Truckenbrod, l’aiutante di
stato maggiore Pierre Roggo ed Eric Bonny.
Un pilota per la Svizzera?
In qualità di relatore ospite del rapporto di
fine anno, Raymond Lorétan, presidente
di SSG SSR, durante il suo discorso si è
chiesto se a bordo «dell’aereo Svizzera» ci
sia davvero un pilota. Ricordando eventi
come la crisi dell’oro nazista negli anni ‚90, il
grounding di Swissair oppure il contenzioso
fiscale con gli Stati Uniti, Lorétan è giunto
alla conclusione che spesso alla Svizzera
manca una condotta strategica. Riforme
istituzionali, quali ad esempio il rafforzamento della posizione del Presidente della
Confederazione, sembrano tuttavia difficili
da realizzare. «L’ambizione della Svizzera
deve comunque rimanere quella di essere
migliore degli altri», ha ricordato il relatore
agli ufficiali e ai politici presenti. ■
esercito.ch Forze aeree 1 / 14
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FOA DCA 33
Impiego al WEF
Si fa sul serio !
Il presidente iraniano Rohani sta tenendo un discorso seguito con grande interesse presso il Centro
congressi di Davos. In seguito, il primo ministro israeliano Natanjahu illustra il suo punto di vista. Tra
il pubblico vi sono rappresentanti dell’élite politica, economica e culturale a livello mondiale. Solo un
paio di chilometri più lontano, i militari della Formazione d’addestramento della difesa contraera 33
sono in impego per garantire la sicurezza del World Economic Forum (WEF).
Cap Patrick Semadeni e uff spec Andy Abächerli,
gruppo della comunicazione FOA DCA 33
Manifestazioni come il WEF richiedono
elevatissime misure di sicurezza. Un importante contributo in tal senso è stato fornito
dalla Formazione d’addestramento della
difesa contraerea 33 (FOA DCA 33). Con
quattro apparecchi di direzione del fuoco la
Formazione d’addestramento fornisce contributi sulla situazione aerea alla centrale
d’impiego della difesa aerea, e con due pezzi
la difesa contraerea può essere efficace contro
le minacce provenienti dallo spazio aereo.
Complessivamente si trovano in impiego 825
militari della Formazione d’addestramento.
«Siamo quindi il più grande distaccamento
d’impiego al WEF», afferma il colonnello
René Meier, che comanda l’aggruppamento
di combattimento 33 e, di conseguenza, le formazioni della Formazione d’addestramento
impiegate al WEF. La sicurezza dev’essere
Una posizione DCA nel settore Davos.
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garantita per dieci giorni, 24 ore su 24. Il col
Meier sostiene che si tratta di un compito
impegnativo a livello mentale e psichico. Una
sfida particolare consisteva nel fatto che la
Formazione d’addestramento era impiegata,
contemporaneamente al WEF, anche durante
la Conferenza sulla Siria.
Impiego reale!
Si nota rapidamente dal comportamento dei
militari della Formazione d’addestramento
che si tratta di un caso reale. Nonostante il
tempo freddo e la prontezza da garantire 24
ore su 24, la truppa è molto motivata e concentrata, fatto che riempie di soddisfazione
il primotenente Marco Keller, comandante
dell’unità di fuoco. Anche il primotenente
Reto Graf, capo impiego presso la batteria
della difesa contraerea media 45/2 (bttr DCA
m 45/2), constata lo stesso: «Non ho mai visto una truppa così motivata». Tuttavia, il
comandante di batteria François Brunner
avverte: «Ora che si sta avvicinando la fine
dell’impiego, dobbiamo fare attenzione che
non si insinui la routine e venga meno la
concentrazione». Il col René Meier aggiunge:
«Non possiamo permetterci di cadere nella
routine. Dobbiamo già pensare alla prossima
edizione del WEF». Finora è stato possibile
svolgere l’impiego senza contrattempi gravi.
Il col Meier è contento: «I sistemi funzionano. Questo è un WEF tranquillo. Per me è
importante che tutti siano sani e rientrino
bene dall’impiego». Anche il comandante
del gruppo DCA m 45, ten col SMG Yves
Fournier, valuta l’esercizio come tranquillo,
ordinato e senza frenesia.
Da soli non funziona
Un impiego così complesso non può funzionare senza l’appoggio da parte di terzi. Le
truppe del genio hanno per esempio montato le tende riscaldate nelle posizioni e dato
una mano nella relativa sistemazione. Per
FOA DCA 33
garantire la sicurezza delle posizioni sono
disponibili dei capisezione di sicurezza. Il
col Meier afferma: «Abbiamo ricevuto un
prezioso appoggio dalla RUAG e dalla Base
logistica dell’esercito. Abbiamo potuto così
fornire la qualità richiesta. Le interfacce con
questi partner e con la formazione d’impiego
a terra devono funzionare. I partenariati con
tutti gli attori coinvolti sono una condizione
indispensabile in simili impieghi». E secondo
il col Meier anche la collaborazione tra l’organizzazione di professionisti e la milizia è
importante e funziona in modo eccellente.
Sistemare il distaccamento d’impiego non è
stato un compito facile. Presso gli accantonamenti della DCA a S-chanf ha alloggiato
una parte del distaccamento; è stato inoltre
necessario trovare altre ubicazioni più vicine alle posizioni. La bttr DCA m 45/2, per
esempio, è sistemata in tre ubicazioni. «Ciò
non facilita certo la condotta», sostiene il
comandante di batteria François Brunner.
I militari della Formazione d’addestramento
sono in impiego nella posizione per turni di
12 ore. È molto duro lavorare così a lungo
al freddo. Tanto più importante diventa
quindi la qualità degli accantonamenti, che
non è dappertutto uguale. L’accantonamento a Cunter offre anche possibilità di svago:
i militari possono infatti giocare a bigliardo
o a calcio balilla.
Il comandante di gruppo, ten col SMG
Yves Fournier, puntualizza: «Con una durata
di dieci giorni il WEF è un impiego lungo. Più
lungo degli esercizi che svolgiamo normalmente. Ciò pone sfide particolari alla logistica
e al rifornimento». E il comandante della
Formazione d’addestramento, brigadiere
Marcel Amstutz, ricorda: «Non dobbiamo
dimenticare le retrovie. La capacità di resistenza viene mantenuta tramite i servizi di
retrovia. Entrambi gli elementi – il fronte e
le retrovie – sono ugualmente importanti».
Il col René Meier aggiunge inoltre: «Per la
logistica abbiamo tratto molti insegnamenti
da impieghi precedenti, per esempio nell’ambito della sussistenza e della manutenzione».
Anche il brigadiere Marcel Amstutz è sod-
Foto: uff spec Christophe Ruchonnet
Sfide a livello logistico
Il capitano François Brunner, comandante della batteria della contraerea media 45/2.
disfatto: «È positivo il fatto di osservare un
costante miglioramento».
Bilancio positivo
«L’impiego WEF è molto avvincente», afferma il cap Christian Elsasser, capo impiego
presso il gr DCA m 45. E aggiunge: «Abbiamo
mostrato una buona capacità di resistenza».
La vede nello stesso modo anche il cap
Christoph Zollinger, ufficiale informatore.
«Si è percepito chiaramente che si tratta di
un impiego reale», così spiega il cap Pascal
Schmid, capo supporto nel gruppo, le buone
prestazioni fornite dalla truppa impiegata.
Che non si tratta di una valutazione soggettiva lo mostra uno sguardo alla panoramica del controlling: quasi tutto è colorato di
verde. I sensori ed effettori impiegati hanno
funzionato in modo affidabile. «Abbiamo
registrato solo pochi disturbi», afferma l’aiutante sottufficiale Pascal Schwab, responsabile del posto di manutenzione installato
nei locali di una centrale elettrica e pronto
all’impiego 24 ore su 24.
«Favorevolmente impressionato»
Il brigadiere Marcel Amstutz si rivolge soddisfatto ai responsabili: «Sono favorevolmente impressionato. Sapete come bisogna
procedere». E ricorda che la dottrina non
è un dogma ed è possibile effettuare degli
adeguamenti nelle basi e nell’istruzione se
questi risultano dalle esperienze acquisite
durante l’impiego. ■
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FOA DCA 33
Giornata delle porte aperte
Foto: FOA DCA 33
Tiro notturno a Gluringen
I cannoni da 35 millimetri sparano nel cielo notturno sopra l’Obergoms.
Siamo a metà novembre. La neve scende fitta sulla piazza di tiro della difesa
contraerea di Gluringen. È inverno inoltrato e le condizioni di visibilità sono difficili. Ciononostante, la schiera di ospiti d’alto rango ha potuto assistere al lavoro
del gruppo della difesa contraerea 32, su invito del comandante degli SPT DCA
integrata. Il momento culminante è costituito dal tiro notturno.
Capitano Semani Patrick,
gruppo della comunicazione FOA DCA 33
«Dietro le quinte lavorano per noi molte
persone in seno all’esercito e all’amministrazione. Senza questo appoggio non potremmo
svolgere i nostri corsi di perfezionamento»,
afferma il tenente colonnello Yves D. Reber,
sostituto del comandante presso il comando
30 esercito.ch Forze aeree 1 / 14
SPT DCA integrata. Con la giornata delle
porte aperte si intendeva ringraziare queste
persone e permettere loro di gettare uno
sguardo al lavoro effettuato dalla truppa.
Ciò viene molto apprezzato dai partecipanti: «È molto interessante avere un’idea del
lavoro svolto dalla Formazione d’addestramento vicina», afferma soddisfatto il col
SMG Felix Keller, sostituto del comandante
della Formazione d’addestramento dell’aiuto alla condotta (aiuto cond) 30. E rimanda
alle interfacce: «I membri della Formazione
d’addestramento della difesa contraerea 33,
che lavorano con la RITM (rete integrata
della telecomunicazioni militari), sono stati
istruiti da noi».
Il comandante degli SPT DCA integrata,
colonnello René Meier, non ha potuto essere
FOA DCA 33
presente personalmente poiché si trovava in
convalescenza. Ha tuttavia salutato i presenti
in un videomessaggio.
Lavoro di gruppo straordinario
I partecipanti alla giornata delle porte
aperte sono impressionati favorevolmente
dal lavoro di squadra ai simulatori per l’apparecchio di direzione del tiro e il pezzo.
Le manipolazioni vengono effettuate correttamente, le indicazioni sono impartite in
modo succinto e preciso. «Poter incontrare,
in rigide condizioni invernali, una truppa
che lavora tranquillamente e osservare alcuni
militari del gruppo durante l’istruzione e il
lavoro ai simulatori nonché, più tardi, sul
terreno di notte, è stato molto interessante»,
riassume così le sue impressioni positive il
brigadiere Germaine Seewer, capo Personale
dell’esercito. Anche il colonnello Antoine
Jacquod, comandante dell’aerodromo di
Sion, è impressionato favorevolmente dal
lavoro ai simulatori: «Il lavoro viene valutato;
in tal modo l’utente sa sempre a che punto è e
quali punti deve ancora migliorare».
rantire un normale svolgimento del tiro con
aerei a causa delle condizioni meteo e di
visibilità. In tali occasioni viene svolto un
tiro con punti fittizi. I militari del gruppo
di difesa contraerea media 32 (gr DCA m
32) hanno resistito tutto il giorno fuori al
freddo e sotto un’intensa nevicata per poter
sparare nel pomeriggio e alla sera. Hanno
svolto la loro attività con grande concentrazione e competenza. Il comandante di
gruppo, ten col Charles Sieber, ha annunciato: «Ci impegneremo al massimo affinché
possa svolgersi il tiro notturno». Tutto ha
funzionato al meglio suscitando l’entusiasmo
dei partecipanti. In questa giornata sono in
impiego 536 militari del gr DCA m 32. 230
militari sono italofoni provenienti dal Ticino:
il gruppo è infatti bilingue.
Nella sua presentazione, il ten col Yves
D. Reber ha illustrato nel dettaglio, oltre al
comando SPT DCA integrata, anche il gr
DCA m 32. Dopo il tiro notturno chiude la
manifestazione con una panoramica degli
impieghi svolti dalla difesa contraerea, per
esempio in occasione del World Economic
Forum WEF o dell’Euro 08.
«Le visitatrici e i visitatori erano molto
interessati. Nonostante le condizioni meteo
sfavorevoli, hanno affrontato la lunga trasferta nell’Obergoms», afferma soddisfatto il
ten col Yves D. Reber. E aggiunge: «Vogliamo
svolgere simili manifestazioni anche in futuro. Forniscono un importante contributo a
conoscersi reciprocamente e creano fiducia».
Non da ultimo, simili manifestazioni sono
per la truppa una gradita opportunità di
mettere alla prova le loro capacità, cosa che
il gr DCA m 32 ha fatto in modo straordinario. Anche il comandante della Formazione
d’addestramento della difesa contraerea 33,
brigadiere Marcel Amstutz, ne ha preso conoscenza con grande piacere. ■
Nella sua presentazione di benvenuto, il
comandante della Formazione d’addestramento della difesa contraerea, brigadiere
Marcel Amstutz, illustra la necessità di
avere una nuova difesa terra-aria (DTA). Gli
attuali sistemi denotano dei deficit relativi
alla gittata, all’interconnessione e agli effetti
delle armi. Un aumento dell’efficienza bellica
non è più possibile; è infatti imminente la
fine del ciclo di vita dei sistemi. È pertanto
necessario un rinnovamento. «Sono contento
che il progetto DTA 2020 sarà ora avviato
in estate. L’obiettivo è quello di concludere
la realizzazione entro il 2025. Disporremo
così di una DTA efficace sia tra i 30 e i 50
chilometri sia al di sotto dei 10 chilometri»,
afferma Amstutz. Un miglioramento sostanziale rispetto alla situazione odierna.
In questa giornata è risultato subito
chiaro che non sarebbe stato possibile ga-
Foto: fur Sebastian Derungs
C’è bisogno di una nuova DTA
Il tiro notturno è sempre spettacolare.
esercito.ch Forze aeree 1 / 14
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Manifestazioni
Agenda
27.6.
100 anni di «culla delle Forze aeree»Dübendorf
con il PC-7 TEAM, il Super Puma Display Team e i parà
www.forzeaeree.ch
5.7.
Festa federale di jodelDavos
con la Patrouille Suisse
www.jodlerfest-davos.ch
5.7.
Wake + JamMorat
con il PC-7 TEAM e il Super Puma Display Team
www.wakeandjam.ch
5.7.
FlüügerchilbiBeromünster
con il PC-7 TEAM e il Super Puma Display Team
www.flubag.ch
19.7.
50 anni della funivia KronbergJakobsbad
con il Super Puma Display Team
www.kronberg.ch
27.7.
Finale Crédit Agricole Suisse OpenGstaad
con il PC-7 TEAM
www.creditagricolesuisseopengstaad.ch
1.8.
75 anni della Pilatus AircraftBuochs
con il PC-7 TEAM
www.pilatus-aircraft.com
9.8.
Festival du Film
con il Super Puma Display Team
www.fifad.ch
Les Diablerets
16.8.
SeenachtsfestLachen
con la Patrouille Suisse
www.seenachtsfestlachen.ch
23.8.
Sonchaux Acro ShowVilleneuve
con il PC-7 TEAM
www.acroshow.ch
30.8. – 7.9.
AIR14Payerne
con tutti i mezzi delle Forze aeree ed esposizioni dell’esercito
www.air14.ch
11.10.
Air days al museo dei trasportiLucerna
con il Super Puma Display Team e i parà
www.verkehrshaus.ch
11.10.
50 anni dell’elibaseAlpnach
con il Super Puma Display Team e i parà
www.luftwaffe.ch
Questa agenda presenta una selezione di manifestazioni. Troverete informazioni più complete e costantemente aggiornate:
– relative alle esibizioni di volo delle Forze aeree svizzere sul sito www.armee.ch/airshows
– relative alle esibizioni della musica militare sul sito www.militaermusik.ch
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