lunedì 22 settembre 2014 Cultura e spettacoli 25 La Via Lattea 11: odissea insubrica sulle acque di Lario e Ceresio alla scoperta dell’italianità Navigando fra le arti Parte martedì l’undicesima edizione del ‘pellegrinaggio ecologico’ La Via Lattea, una produzione del Teatro del Tempo selezionata dal progetto ViaVai che parla di italianità IL PROGRAMMA Tutti a bordo: si salpa! di Clara Storti “Amici salpiamo,/ l’immenso tentiamo/ sia gioia o dolor/ sia pace o terror,/ un’eco divina ci sorreggerà./ Amici salpiamo,/ l’occulto sfidiamo/ memoria e prodigio/ ci accompagnerà.”! I versi del coro di Andrea Zanzotto – scritti per il film di Fellini “E la nave va” – diventano il manifesto dell’edizione 2014 de “La Via Lattea 11. E la nave va” prodotta dal Teatro del Tempo, che invita a farsi coinvolgere nell’esperienza della «navigazione fra le arti», come ci spiega Mario Pagliarani, ideatore e regista del progetto. La manifestazione, inserita nel programma promosso da Pro Helvetia “ViaVai – Contrabbando culturale Svizzera-Lombardia”, propone quattro Movimenti (per il programma vedi a lato) in un periplo spazio-temporale – dal Medioevo ai giorni nostri – che ci racconta l’italianità e ci fa riscoprire, coinvolgendoci attivamente, il territorio che abitiamo – «un grande teatro d’acque fra Ticino e Lombardia, alle porte di Milano» –. I luoghi tracciati sulla mappa comprendono il Ceresio e il Lario, diverse postazioni che coinvolgono i partecipanti con proposte interessanti e anche inedite che fanno emergere il forte legame storico-culturale, e quindi la ricchezza, che c’è fra il nostro territorio e il Norditalia. Dove nasce l’idea di quest’edizione? Nasce come sviluppo della decima, che ha avuto un riscontro molto positivo. L’anno scorso abbiamo proposto un’odissea di due giorni sul Lago di Lugano, con il battello “tutto esaurito”. Da molti anni, il Teatro del Tempo intende ampliare il suo territorio di azione, in particolare verso l’Italia. Quindi abbiamo ampliato il progetto su quattro giornate: due sul Lago di Como e due su quello di Lugano. All’origine del programma di quest’anno c’è anche il bando indetto da Pro Helvetia per il programma culturale ViaVai, creato in vista di Expo 2015. Il bando cercava progetti che si svolgono al di qua e al di là del confine e La Via Lattea 11 è stata selezionata. Un momento della nona edizione de La Via Lattea La tematica? Nel bando di ViaVai, la principale condizione imposta era il tema dell’italianità. Ci siamo fedelmente attenuti a questo, costruendo un programma interamente basato sull’italianità. Come l’avete approcciata? Da vari punti di vista, seguendo con la nostra nave rotte poco battute. Per esempio l’Italia vista da fuori, con gli occhi e le orecchie degli artisti del Nord. E in questa prospettiva si colloca l’esecuzione (una prima in Svizzera) del famoso “Harold en Italie” di Berlioz, un pezzo per orchestra sinfonica ricomposto per ensemble in chiave contemporanea da uno dei maggiori compositori viventi, Gérard Pesson. ‘E la nave va’... Perché questo film e perché Fellini? In primo luogo la navigazione attraverso le arti, non solo la musica. Anche nel film di Fellini si incontrano le varie discipline, mi riferisco alla collaborazione con Andrea Zanzotto, a cui Fellini ha chiesto di riscrivere i cori del film a partire da musiche preesistenti o la partecipazione di Pina Bausch nel ruolo di attrice. E poi Fellini è l’emblema dell’italianità, è uno degli artisti italiani più conosciuti al mondo. Il progetto La Via Lattea va avanti da molti anni... Sì, La Via Lattea è nata undici anni fa come progetto isolato. MARCELO VILLADA ORTIZ La risposta del pubblico, sempre più numeroso anno dopo anno, ci spinge a continuare... Perché un progetto come questo ha un’importanza anche “politica” in particolare l’edizione di quest’anno, che si conclude con un concerto dell’Orchestra della Svizzera italiana al Teatro Sociale di Como. Perché è un progetto che cerca di andare al di là delle solite proposte culturali coinvolgendo vari ambiti, cercando di affermare la cultura come esperienza fondamentale della vita umana, non come semplice passatempo. Un’esperienza che coinvolge la persona nella sua totalità! L’edizione di quest’anno de “La Via Lattea 11. E la nave va” ha rotte ben precise, tracciate su quattro Movimenti e un Prologo, per un periplo che approda in varie postazioni fra il Lago di Lugano e il Lago di Como. «La scelta dei luoghi è stata attentamente studiata» spiega Pagliarani, così come la scelta delle proposte – concerti, spettacoli, letture – che si incontreranno nelle diverse postazioni: un viaggio nello spazio seguendo il filo rosso dell’italianità; con la partecipazione di artisti ed ensemble musicali di tutto spessore. Il programma avrà inizio martedì 23 settembre (dalle 18.45 al Cinema Multisala Teatro di Mendrisio, Sala Ciak) con il Prologo, in cui verrà proiettato un reportage sulla decima edizione e sarà presentata l’edizione di quest’anno, grazie a diversi interventi. E dalle 21.15, verrà proiettato il film ispiratore dell’undicesima edizione: “E la nave va” di Federico Fellini (1983). Il programma si svolgerà quindi in quattro giornate con diverse postazioni e proposte culturali (qui ne citiamo alcune): il Primo Movimento si terrà domenica 28.9, e proporrà una lettura, fatta da Marco Balbi, del poema di Delio Tessa “Caporetto 1917”, per ricordare l’anniversario dei cento anni della Grande Guerra; ci sarà anche l’esecuzione de “L’apothéose de Corelli” di Couperin. Il Secondo Movimento (il 5 ottobre) vedrà un programma dedicato alla figura di Gualberto Magli (“La lira d’Orfeo”) che portò in Europa la rivoluzione di Monteverdi; e un dialogo anacronistico tra Frank Zappa e Francesco Zappa (suo antenato). Nel Terzo Movimento (12 ottobre) si assisterà all’esecuzione della riscrittura dell’“Harold en Italie” di Berlioz, con l’Ensemble l’Instant Donné. E infine, per l’ultimo Movimento (il 19 ottobre, sul Lago di Como), da segnalare in particolare il concerto dell’Orchestra della Svizzera italiana, diretta da Pietro Mianiti, al Teatro Sociale di Como, che si esibirà in musiche di diversi compositori legati alla regione dei due laghi (Rossini, Bellini, Wagner...). Per il programma completo (con spettacoli, orari e tappe dei percorsi) consultare il sito lavialattea11.ch; per poter partecipare ai Movimenti è importante prenotarsi. Parte la 55esima stagione Percento culturale Claudio Bisio TEATRO IN VIAGGIO Il bisogno di teatro esplode all’Olimpico di Ugo Brusaporco Esiste un unico teatro nel mondo carico di inconfondibile storia, si tratta del Teatro Olimpico di Vicenza, Teatro nel senso antico e vero, l’unica testimonianza che ci resta di un’idea di spettacolo che percorre la storia dell’umanità. Il nome sacro di Palladio si adombra tra queste mura finite da Vincenzo Scamozzi. Da cinquantacinque anni Migros promuove la cultura con l’iniziativa del Percento culturale e anche quest’anno dà il proprio sostegno a una nuova stagione con 11 mostre, 58 concerti, 7 spettacoli di teatro, 4 di danza, nonché due rassegne cinematografiche e... molto altro ancora, per un totale di 150 appuntamenti in numerose località della Svizzera italiana per un cartellone denso e articolato. In campo musicale, il Percento culturale Migros Ticino sostiene da molti anni varie rassegne, fra le quali “Cantar di Pietre” dedicata alla musica rinascimenta- le, che propone il 16 ottobre un concerto del grande sassofonista Jan Garbarek accompagnato dall’Hilliard Ensemble. Ma Percento culturale sostiene pure l’evento rock dedicato alle band emergenti “Palco ai Giovani” (22-24 maggio 2015), così come “900 Presente” che orbita attorno alla musica contemporanea, le Settimane musicali di Ascona, il Progetto Martha Argerich e così via. Un altro ambito seguito dal Percento Migros è quello teatrale, questa stagione ricco di eventi imperdibili: come lo spettacolo di Marco Paolini “Ballata di uomi- ni e cani” (15 gennaio 2015, a Lugano al Palazzo dei Congressi, proposto nell’ambito di LuganoInScena); oppure “Father and Son” con Claudio Bisio che porta al Palazzetto Fevi di Locarno un monologo tratto da “Gli sdraiati” di Michele Serra (16-17 gennaio 2015). Il mondo della danza propone vari eventi: dal Performa Festival (1-5 ottobre 2014) a spettacoli, fra gli altri della Parsons dance Company (21 febbraio 2015, per Chiasso Danza). E ancora numerose mostre: quella dedicata al Bramantino dal Museo cantonale d’arte di Lugano (28.9.14-11.1.15), o ancora quella dedicata alle opere di Hélène Binet dalla Galleria dell’Accademia a Mendrisio (20 febbraio-12 aprile 2015). Senza dimenticare il sostegno dato a due importanti manifestazioni letterarie come Piazzaparola e Chiassoletteraria. Molteplici anche le proposte per i più piccini che potranno ad esempio assistere a uno dei 18 spettacoli proposti dal Festival internazionale delle Marionette. Per visionare il programma completo consultare il sito www.percento-culturale-migros.ch. E per l’edizione numero 67 del calendario degli Spettacoli Classici (“Il viaggio al di qua del confine” è il titolo della nuova rassegna) che qui si tengono tra il calar dell’estate e l’avvento dell’autunno, l’idea del teatro da rappresentare, su un palcoscenico di propria forte identità, è stata affidata a Emma Dante. Il nome di Emma Dante porta con sé gran qualifica nel panorama del teatro italiano, e recentemente del cinema italiano, dove ha esordito, a pochi passi da qua, alla Mostra di Venezia, con il fortunato “Via Castellana Bandiera”. Al Teatro Olimpico, ha presentato, come opera d’esordio del suo impegno biennale come direttore artistico, il suo “Io, Nessuno e Polifemo – intervista impossibile” che è andato in scena (fino a sabato) con grande successo. Si tratta di un’opera presuntuosa, che vuole apparentarsi al grande teatro di Carmelo Bene e Eduardo de Filippo, senza averne le ali e la qualità. Uno spettacolo che affonda le sue radici negli anni 70 e 80 senza riuscire però a superarle. Se interessante, letterariamente, era l’idea di una ipotetica intervistatrice che cercando un siculo Polifemo si scontra con uno stesso partenopeo, l’autrice non riesce a dare lo stesso smalto alla presenza fondamentale di un Ulisse – Odisseo – Nessuno. Mancando proprio nell’idea di “Nessuno”, troppo caratterizzata da una danza simil “La grande bellezza” che ne imbastardisce i tratti, rompendo anche la linea del racconto. Pochi i momenti di teatro vero: ritroviamo l’unico nella rappresentazione di Penelope, applaudito, ma inficiato dal bisogno dell’autrice di dare voce alla moglie di Ulisse. Il grave problema dello spettacolo resta la sua lontananza dalla scena palladiana, non c’è emozione tra il teatro e lo spettacolo, che resta estraneo. Ora aspettiamo il resto del programma il 26 e il 27 settembre l’atteso “Ménélas Rebétiko Rapsodie” di Simon Abkarian sulla Grecia dei colonnelli e di oggi; una prima italiana. Seguirà lo spettacolo “Giulio Cesare. Pezzi staccati” della Socìetas Raffaello Sanzio (il 3 e 4 ottobre). Sarà poi la volta de “La pazzia di Orlando” con i pupi di Mimmo Cuticchio (10, 11, 12 ottobre). Ma soprattutto, la prima dell’“Edipo a Colono – Studio” diretto da Andrei Konchalowsky, da poco Leone d’argento a Venezia per la regia (17 e 18 ottobre). Poi ancora Emma Dante con “Verso Medea” (22-23 ottobre) per chiudere con “Jesus” dei Babilonia Teatri (25-26 ottobre). Un calendario importante per un teatro che vale da solo lo spettacolo.
© Copyright 2024 ExpyDoc