Allegato I: analisi di coerenza esterna

DIREZIONE ATTIVITÀ PRODUTTIVE
UNIONE EUROPEA
REGIONE PIEMONTE
Valutazione Ambientale Strategica – VAS
del POR FESR PIEMONTE 2014-2020
Allegato I – Analisi di coerenza esterna
(ai sensi del D.lgs. 152/2006 e s.m.i)
luglio 2014
CLES S.r.l. | D.T.M. S.r.l. | POLIEDRA S.p.A. | PWC Advisory S.p.A.
Sommario
1.
Introduzione......................................................................................................................................................................................... 1
2.
Metodologia ........................................................................................................................................................................................ 2
2.1
3.
4.
Strumenti normativi, di pianificazione e programmazione analizzati ...................................................................... 3
Coerenza con le strategie d’azione ambientale di livello nazionale e regionale ............................................................ 5
3.1
Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia ........................................................................... 5
3.2
Strategia d’azione ambientale in Regione Piemonte per la crescita sostenibile nel periodo 2014 – 2020 .. 9
Coerenza con normativa, piani e programmi di livello regionale ..................................................................................... 15
4.1
Documento di programmazione economico-finanziaria regionale 2014-2016 (D.P.E.F.R.) ........................... 15
4.2
Piano Territoriale Regionale (P.T.R.) ................................................................................................................................. 30
4.3
Piano Paesaggistico Regionale (P.P.R.) ............................................................................................................................ 43
4.4
Pianificazione Energetica Ambientale Regionale ......................................................................................................... 51
4.5
Pianificazione Regionale per la Gestione dei Rifiuti ..................................................................................................... 56
4.6
Piano Regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell'aria (P.R.Q.A.) ................................................. 61
4.7
Piano di Tutela delle Acque (P.T.A.) ................................................................................................................................. 65
4.8
Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po (PdGPo) .......................................................................... 73
4.9
Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino del Po (P.A.I.) ..................................................................... 77
4.10
Piano Forestale Regionale (P.F.R.)e L.R. n.4 del 10/02/2009 .................................................................................... 79
4.11
Piano Faunistico-Venatorio Regionale (P.F.V.R.)........................................................................................................... 82
4.12
L.R. n. 19 del 29 giugno 2009, Piani di Gestione dei Siti Natura 2000 e Piani di azione degli habitat e delle
specie ..................................................................................................................................................................................................... 84
4.13
Programma pluriennale turistico di indirizzo e coordinamento 2013-2015 ........................................................ 91
4.14
Pianificazione Regionale dei Trasporti ............................................................................................................................. 93
1.
Introduzione
La verifica di coerenza esterna degli assi prioritari e degli obiettivi specifici del POR FESR consiste nel valutare il
sistema di relazioni del Piano rispetto agli obiettivi di sostenibilità ambientale, con particolare rilevanza alla scala
regionale.
L’analisi di coerenza esterna accompagna lo svolgimento del processo di Valutazione Ambientale Strategica ed è
volto ad individuare e a mettere in luce elementi di coerenza e/o contraddittori rispetto al quadro pianificatorio
nazionale e regionale.
Nell’analisi, per convenzione, è possibile distinguere due dimensioni: una “verticale”, quando l’analisi è riferita a
documenti redatti da livelli diversi di governo, e una “orizzontale”, quando l’analisi è riferita a documenti redatti per
lo stesso ambito territoriale.
Si parla di coerenza verticale quando gli obiettivi del piano vengono confrontati con gli obiettivi/principi di
sostenibilità ambientale desunti da piani, programmi gerarchicamente sovraordinati e di ambito territoriale diverso,
redatti da livelli di governo superiori.
Attraverso l’analisi di coerenza esterna di tipo orizzontale, si verifica la compatibilità degli assi prioritari del POR con
quelli generali ambientali o con implicazioni di tipo ambientale desunti dai piani di settore regionali, ovvero dello
stesso ambito territoriale di riferimento.
La verifica di coerenza, pertanto, consiste nel valutare se strategie diverse possano coesistere sullo stesso territorio
e nell’identificare eventuali sinergie positive da valorizzare o negative da eliminare o compensare.
ATTENZIONE: nella presente trattazione non viene fatto specifico riferimento all’asse prioritario “Agenda urbana”
le cui azioni sono coincidenti con la II.2c.2.1. dell’Asse II, la IV.4c.1.1 dell’asse IV e la V.6c.7.1 dell’asse V.
1
2.
Metodologia
Al fine di comparare gli obiettivi del POR con quelli degli strumenti di pianificazione e programmazione e di
valutarne la coerenza, sono state realizzate delle matrici di correlazione ed il confronto è stato effettuato su cinque
livelli utilizzando un codice – colore, come proposto nel seguente schema:
Schema 1: Livelli di coerenza
CODICE-COLORE

≈
~
COERENZA
•Coerenza diretta – indica la corrispondenza diretta tra le finalità
del POR e gli strumenti di pianificazione esaminati (azioni od
obiettivi coincidenti o con medesima finalità)

Coerenza condizionata: la fase attuativa del POR dovrà
soddisfare o tenere in considerazione come suggerimenti
specifici requisiti derivanti dal piano/programma considerato
•Coerenza indiretta – gli obiettivi del POR e quelli degli strumenti
di pianificazione agiscono in modo sinergico (macro-obiettivi
comuni, azioni con finalità simili, obiettivi comuni, etc.)
•Indifferenza – mancata correlazione tra le finalità del POR e
quelle degli strumenti di pianificazione esaminati

•Incoerenza – contrapposizione tra le finalità del POR e quelle dei
documenti esaminati
La matrice di correlazione è così organizzata: sulle righe sono riportati gli obiettivi di piano/programma aventi
valenza ambientale e precedentemente individuati, sulle colonne gli assi prioritari e gli obiettivi specifici del POR. La
lettura per colonne consente quindi di valutare quanto un obiettivo specifico sia nel complesso coerente con gli
obiettivi ambientali definiti dal quadro programmatico regionale; la lettura per righe consente invece di valutare
quanto nel complesso il POR sia coerente con gli specifici obiettivi individuati dallo strumento di pianificazione
esaminato. Inoltre, sono riportate alcune considerazioni generali sulla coerenza complessiva degli elementi del POR
rispetto ai diversi obiettivi dei piani/programmi.
Nella presente fase di programmazione il livello di dettaglio disponibile è tale da non consentire, in alcuni casi, di
attribuire con certezza un rapporto di coerenza diretto, indiretto, indifferenza o di incoerenza e pertanto è stato
introdotto il concetto di coerenza condizionata per la quale sarà necessario, in fase di attuazione del POR,
approfondire le tematiche e definire eventuali orientamenti e interventi che consentano sia di soddisfare eventuali
requisiti, valorizzare tali aspetti quando possono fornire un contributo positivo per la componente, sia di limitarli
e/o mitigarli al fine di garantire il rispetto della sostenibilità ambientale.
La fase di confronto matriciale è preceduta da un’analisi preliminare di pertinenza volta ad escludere dalla
successiva verifica di coerenza quei macro-obiettivi o strategie degli strumenti di pianificazione e programmazione
non aventi valenza ambientale e/o palesemente non correlabili con quanto proposto nel POR.
2
A tal fine, a ciascun asse prioritario del POR viene attribuito un colore, come proposto nel seguente schema; nella
matrice di analisi di pertinenza, a ciascun macro-obiettivo o strategia dello strumento di pianificazione o
programmazione analizzato sono eventualmente associati uno o più cromatismi per indicarne la correlazione con
uno o più assi prioritari. Qualora non sia stata riscontrata una pertinenza o l’obiettivo del piano considerato non
abbia valenza ambientale, la casella è stata lasciata bianca e l’elemento è stato escluso dalla successiva analisi di
coerenza.
Schema 2: Codice-colore per l’analisi di pertinenza
1. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione
2. Agenda digitale
3. Competitività dei sistemi produttivi
4. Energia sostenibile e qualità della vita
5. Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali
6. Assistenza tecnica
2.1 Strumenti normativi, di pianificazione e programmazione analizzati
Per l’analisi sono stati confrontati i principali piani di settore nazionali e regionali, di tipo ambientale o aventi
implicazioni significative sull’ambiente, e le prescrizioni normative esistenti.
Poiché in alcuni casi non risultano presenti piani vigenti o, qualora esistenti, sono obsoleti e superati, nella fase di
analisi sono stati tenuti in considerazione, per alcuni strumenti di pianificazione, gli eventuali documenti più
aggiornati disponibili (linee guida, atti di indirizzo, piani approvati ma non vigenti, etc.).
Strategie d’azione ambientale di livello nazionale e regionale


Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia;
Strategia d’azione ambientale in Regione Piemonte per la crescita sostenibile nel periodo 2014 – 2020.
Normativa, piani e programmi di livello regionale

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


Documento di programmazione economico-finanziaria regionale 2014 – 2016 (D.P.E.F.R.);
Piano Territoriale Regionale (P.T.R.);
Piano Paesaggistico Regionale (P.P.R.);
Pianificazione Energetica Ambientale Regionale;
Pianificazione Regionale per la Gestione dei Rifiuti;
Piano Regionale per il Risanamento e la tutela della Qualità dell’Aria (P.R.Q.A.);
3








Piano di Tutela delle Acque (P.T.A.);
Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po (PdGPo);
Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino del Po (P.A.I.);
Piano Forestale Regionale (P.F.R.) e L.R. n.4 del 10/02/2009;
Piano Faunistico-Venatorio Regionale (P.F.V.R.);
L.R. n. 19 del 29 giugno 2009, Piani di Gestione dei Siti Natura 2000 e Piani di azione degli habitat e delle
specie;
Programma pluriennale turistico di indirizzo e coordinamento 2013 – 2015;
Pianificazione Regionale dei Trasporti.
Inoltre, alcuni strumenti di pianificazione/programmazione, sebbene esaminati in quanto riportati nel Documento
Tecnico Preliminare (DTP) o nell’allegato del Contributo dell’Organo Tecnico Regionale alla fase di specificazione,
non verranno sottoposti ad analisi di coerenza esterna in quanto sono risultati non pertinenti, e pertanto non
confrontabili, con gli assi prioritari e gli obiettivi specifici nel POR:







Direttive regionali in materia di inquinamento acustico ambientale;
Piano regionale per la bonifica delle aree inquinate e L.R. 42/2000;
Documento di Programmazione delle Attività Estrattive (D.P.A.E.);
Piano Socio Sanitario 2012 – 2015 (P.S.S.R.);
Documento “Accessibilità in Piemonte: la gestione del processo di pianificazione” approvato con D.G.R.
del 25 gennaio 2010 quale più recente documento che definisce le strategie in materia di trasporti;
L.R. 1/2000 “Norme in materia di trasporto pubblico locale, in attuazione del decreto legislativo 19
novembre 1997, n°422;
“Monitoraggio del Consumo di Suolo in Piemonte” della direzione Regionale Programmazione strategica,
politiche territoriali ed edilizia.
Per quanto concerne ulteriori studi, progetti e cartografie tematiche quali Carte dei suoli, Carte dei dissesti,
Progetto Corona Verde, Sistema dei Beni Unesco, etc., la coerenza con gli obiettivi del POR andrà valutata nella
fase di attuazione del Piano.
4
3.
Coerenza con le strategie d’azione ambientale di livello
nazionale e regionale
3.1 Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia
Le politiche e le misure per la crescita e lo sviluppo sostenibile in Italia trovano il loro fondamento nella strategia
europea (Europa 2020 ed Europa 2050) che fornisce programmi, direttive e regolamenti per la protezione
dell’ambiente.
A livello nazionale, il documento “Politiche e misure per la crescita sostenibile dell’Italia – Una strategia in 5 punti
per lo sviluppo sostenibile in Italia”, contributo del Ministro Corrado Clini al piano di crescita del governo del 21
agosto 2012, definisce le misure nazionali per la crescita sostenibile dell’Italia, di seguito riportate.
Tabella 1: Strategie e obiettivi
Strategie
Obiettivi
1.1.
1.2.
1.
Decarbonizzazione
dell’economia italiana
2.
Sicurezza del territorio
3.
Recupero/valorizzazione
delle aree industriali dismesse
in zone urbane, soggette a
bonifica
1.3.
1.4.
1.5.
1.6.
2.1.
2.2.
3.1.
3.2.
4.1.
4.
Gestione integrata dei rifiuti
4.2.
5.
Gestione integrata
risorse idriche
5.1.
5.2.
5.3.
5.4.
delle
sviluppo della filiera nazionale delle tecnologie “verdi”, prioritariamente nei settori
energetico e della chimica “verde”
transizione del sistema energetico nazionale verso sistemi distribuiti di trigenerazione
(elettricità, calore e freddo) ad alto rendimento, con lo sviluppo contestuale di reti
intelligenti locali (smart grids)
eco efficienza nell’edilizia
modifica delle modalità di trasporto di merci e persone a favore di ferrovia e cabotaggio
recupero e valorizzazione dei rifiuti
promozione dell’esportazione di tecnologie “verdi”
prevenzione dei rischi, sulla base di mappe aggiornate della vulnerabilità
revisione degli usi del territorio in relazione alle mappe di vulnerabilità
recuperare aree strategiche per lo sviluppo urbano bloccate da anni dalle procedure di
bonifica dei siti contaminati e dai contenziosi
revisione dei parametri da considerare per la messa in sicurezza, l’analisi di rischio e la
bonifica, sulla base degli indici e delle procedure adottate dagli altri Stati Membri con
problematiche analoghe (Gran Bretagna, Germania, Belgio, Olanda)
promozione della raccolta differenziata, fino al recupero di almeno il 70% di materia
entro il 2016
valorizzazione energetica della frazione residua dei rifiuti non riciclati, attraverso
l’impiego prioritario come co-combustibile nella produzione di energia e nelle
produzioni industriali
riduzione dei consumi di acqua
bilanciamento tra i diversi usi (industria, energia, agricoltura, alimentazione umana)
collettamento e depurazione delle acque reflue
riuso delle acque depurate negli usi agricoli e industriali
Nella seguente tabella viene proposta l’analisi di pertinenza tra le strategie del Piano e gli assi prioritari proposti nel
POR.
5
Tabella 2:Analisi di pertinenza delle strategie d’azione ambientale
STRATEGIE
1.
Decarbonizzazione dell’economia italiana
2.
Sicurezza del territorio
3.
Recupero/valorizzazione delle aree industriali dismesse
in zone urbane, soggette a bonifica
4.
Gestione integrata dei rifiuti
5.
Gestione integrata delle risorse idriche
PERTINENZA CON ASSI PRIORITARI
DEL POR
Analisi di coerenza
Tra gli assi prioritari del POR, quello che presenta maggior correlazione con la Strategia d’azione ambientale per lo
sviluppo sostenibile in Italia è il IV. Energia sostenibile e qualità della vita , come emerge dall’esame della sottostante
matrice. In particolare, questo risulta perlopiù caratterizzato da coerenza indiretta con la strategia 1.
Decarbonizzazione dell’economia italiana in virtù delle finalità simili e degli obiettivi comuni volti complessivamente
al sostegno di un’economia a basse emissioni di carbonio.
Risulta esserci coerenza diretta anche tra l’obiettivo specifico IV.4c.1 del POR e l’obiettivo 1.3. della strategia.
Infine, all’asse prioritario IV. viene attribuita coerenza indiretta con l’obiettivo 4.2. relativo alla strategia 4. Gestione
integrata rifiuti in quanto la finalità comune risulta essere quella relativa alla produzione sostenibile di energia.
E’ stata, inoltre, rilevata coerenza condizionata tra alcuni obiettivi specifici dell’asse prioritario I. Ricerca, sviluppo
tecnologico e innovazione e alcuni relativi alle strategie 1. Decarbonizzazione dell’economia italiana e all’obiettivo
5.1. della 5. Gestione integrata delle risorse idriche. Inoltre, tale relazione è stata attribuita anche all’obiettivo
specifico III.3a.1. dell’asse prioritario III. Competitività dei sistemi produttivi con gli obiettivi 1.1 e 5.1. delle medesime
strategie d’azione. In entrambi i casi, si tratta di indicazioni da tenere in considerazione nella successiva fase
attuativa del POR, promuovendo sinergia tra la necessità di innovazione tecnologica e gli obiettivi di sostenibilità
ambientale così da non incorrere in una potenziale incoerenza.
Per quanto riguarda l’asse prioritario V. Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali ed
in particolare l’obiettivo specifico V.6c.6., questo risulta caratterizzato da coerenza condizionata con gli obiettivi 2.1.
e 2.2. relativi alla strategia 2. Sicurezza del territorio. Questi presentano, infatti, requisiti che dovranno essere tenuti
in considerazione nella fase di attuazione del Piano così da garantire la sicurezza dei fruitori.
Non sono stati riscontrati elementi di incoerenza tra gli obiettivi analizzati.
6
1.6. Esportazione di tecnologie
“verdi”
2. Sicurezza del territorio
4. Gestione integrata rifiuti
~
~
~
~
1.3. Eco efficienza nell’edilizia

~
1.4. Modalità di trasporto merci
e persone a favore di ferrovia e
cabotaggio
~
~
1.5. Recupero e valorizzazione
rifiuti
~
~
~
~
1.1. Sviluppo della filiera
nazionale delle tecnologie
“verdi” prioritariamente nei
settori energetico e della
chimica “verde”
≈
≈
1.2. Transizione verso sistemi
distribuiti di trigenerazione ad
alto rendimento, con sviluppo
di reti intelligenti locali
≈
≈
≈
≈
III.3a.
III.3. Promuovere la competitività delle PMI, del settore agricolo IV.4. Sostenere la transizione verso
(per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per il un'economia a basse emissioni di
FEAMP)
carbonio in tutti i settori
IV.4c.
IV.4b.
V. Tutela dell'ambiente e
valorizzazione delle risorse
culturali e ambientali
2.1. Prevenzione rischi sulla
base di mappe aggiornate della
vulnerabilità
≈
2.2. Revisione usi del territorio
in funzione mappe vulnerabilità
≈
VI.11.6. Miglioramento della
governance multilivello e delle
capacità degli organismi coinvolti nella
attuazione e gestione dei programmi
operativi
I.1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e
l’innovazione
II.2. Migliorare
l’accesso alle TIC,
nonché l’impiego e
la qualità delle
medesime
IV. Energia sostenibile e qualità
della vita
e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio culturale, nelle aree di
attrazione
III. Competitività dei sistemi produttivi
V.6c.7. Miglioramento delle condizioni
II. Agenda digitale
e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio nelle aree di attrazione
naturale
I. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione
V.6c.6. Miglioramento delle condizioni
III.3b.
III.3b.4. Incremento del livello di
internazionalizzazione dei sistemi
produttivi
III.3a.7. Diffusione e rafforzamento
delle attività economiche a contenuto
sociale
II.2c.
III.3a.6. Miglioramento dell’accesso al
credito, del finanziamento delle
imprese e della gestione del rischio in
agricoltura
III.3a.5. Nascita e Consolidamento
delle Micro, Piccole e Medie Imprese
III.3a.1. Rilancio della propensione agli
investimenti del sistema produttivo
I.1b.
II.2c.2..Digitalizzazione dei processi
amministrativi e diffusione di servizi
digitali pienamente interoperabili della
PA offerti a cittadini e imprese (in
particolare nella sanità e nella giustizia)
I.1b.2..Rafforzamento del sistema
innovativo regionale e nazionale
attraverso l’incremento della
collaborazione fra imprese e strutture
di ricerca e il loro potenziamento
OBIETTIVI STRATEGIA D'AZIONE AMBIENTALE PER LO
SVILUPPO SOSTENIBILE IN ITALIA
I.1b.4..Aumento dell’incidenza di
specializzazioni innovative in perimetri
applicativi ad alta intensità di
conoscenza
I.1b.3..Promozione di nuovi mercati
per l’innovazione
IV.4b.2. Riduzione dei consumi
energetici e delle emissioni nelle
imprese e integrazione di fonti
rinnovabili
1. Decarbonizzazione
dell'economia italiana
IV.4c.1. Riduzione dei consumi
energetici negli edifici e nelle strutture
pubbliche o ad uso pubblico,
residenziali e non residenziali e
integrazione di fonti rinnovabili
I.1b.1.. Incremento delle attività di
innovazione delle imprese
Tabella 3: Analisi di coerenza
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
VI. Assistenza
Tecnica
V.6. Preservare e tutelare
l'ambiente e promuovere
l'uso efficiente delle risorse
V.6c.
4.1. Promozione raccolta
differenziata, fino al recupero di
almeno il 70% di materia entro
il 2016
7
OBIETTIVI STRATEGIA D'AZIONE AMBIENTALE PER LO
SVILUPPO SOSTENIBILE IN ITALIA
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
4.2. Valorizzazione energetica
della frazione residua dei rifiuti
non riciclati
5.1. Riduzione consumi di
acqua
5. Gestione integrata
risorse idriche
~
≈
~
≈
5.2. Bilanciamento tra diversi
usi
5.3. Collettamento e
depurazione acque
5.4. Riuso acque depurate negli
usi agricoli e industriali
8
3.2 Strategia d’azione ambientale in Regione Piemonte per la crescita sostenibile
nel periodo 2014 – 2020
La Regione Piemonte intende sviluppare la propria programmazione regionale dei Fondi Comunitari 2014-2020
assumendo, quali riferimenti sostanziali, le tre priorità della Strategia “Europa 2020”:



Crescita intelligente: sviluppare un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione per migliorare la
competitività internazionale;
Crescita sostenibile: promuovere l’uso efficace delle risorse, delle fonti rinnovabili e delle tecnologie
“verdi”;
Crescita inclusiva: favorire la coesione sociale e territoriale attraverso alti tassi di occupazione, lotta contro
la povertà e l’esclusione sociale.
Pertanto tutte le politiche e le misure per la crescita e lo sviluppo sostenibile individuate dalla Regione Piemonte
trovano il loro fondamento nella strategia europea e in quella nazionale e risultano tra loro coerenti.
Tra gli obiettivi della VAS c’è la necessità di coadiuvare le scelte del POR FESR in un’ottica di sviluppo sostenibile; pertanto
gli obiettivi tematici considerati nella presente fase sono quelli ricadenti nell’ambito della crescita sostenibile.
La Regione Piemonte, con il Documento Strategico Unitario (D.S.U.) per la Programmazione 2014-2020, approvato
con DGR n. 1-6617 dell’ 11-11-13, dispone di perseguire, per quanto riguarda lo sviluppo sostenibile, le direttrici
volte a:





incentivare una produzione efficiente che punti al miglioramento delle performance ambientali e ad un
uso più razionale delle risorse, favorendo un orientamento del sistema produttivo regionale verso la
green economy e la clean production in tutti i settori, con un ruolo di particolare rilevanza per il comparto
agricolo e forestale in ragione dell’ampia estensione territoriale;
valorizzare la biodiversità, gli ecosistemi e il capitale naturale, paesaggistico e culturale quale elemento
imprescindibile per uno sviluppo territoriale basato sull’uso intelligente delle potenzialità locali;
promuovere misure finalizzate all’uso efficiente dell’energia e alla produzione sostenibile di energia da
fonte rinnovabile, compatibilmente con la disponibilità e conservazione delle matrici ambientali;
sostenere la multifunzionalità dell’agricoltura e il suo ruolo nella creazione e mantenimento di beni
pubblici essenziali;
promuovere opzioni integrate, anche a carattere territoriale, per favorire il coordinamento, la
complementarietà e la sinergia tra gli obiettivi di sviluppo e sostenibilità dei diversi fondi.
Gli obiettivi tematici relativi allo sviluppo sostenibile sono articolati così come riportato nelle seguenti tabelle.
4.
“SOSTENERE LA TRANSIZIONE VERSO UN’ECONOMIA A BASSE EMISSIONI DI CARBONIO IN TUTTI I SETTORI”
PRIORITÀ DI INVESTIMENTO
4.1. Migliorare l’efficienza energetica
negli usi finali e promuovere
l’energia intelligente
4.2. Migliorare lo sfruttamento
sostenibile delle biomasse
RISULTATI ATTESI
4.1.1.
Ridurre i consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o
ad uso pubblico, residenziali e non residenziali
4.1.2.
Ridurre i consumi energetici nei cicli e strutture produttive
4.1.3.
Incrementare la quota di fabbisogno energetico coperto da
generazione distribuita
4.2.1.
Aumento della produzione e consumo di bioenergie rinnovabili
(biomasse solide, liquide e biogas)
9
4.3. Aumentare la mobilità
sostenibile nelle aree urbane
4.4. Consolidare la filiera produttiva
della clean economy
5.
4.3.1.
Aumentare la quota di spostamenti effettuati in ambito urbano ed
extraurbano attraverso sistemi di trasporto sostenibile
4.4.1.
Promuovere la specializzazione dei territori nel settore della clean
economy attraverso lo sviluppo e potenziamento di cluster
tecnologici
4.4.2.
Promuovere la diversificazione e la produzione di sistemi, beni e
componenti nel settore della clean economy
4.4.3.
Favorire progetti di sviluppo locale connessi alla produzione di
energie rinnovabili e all'efficienza energetica attraverso la
implementazione di filiere produttive corte (es. filiera legno-boscoenergia, filiere agro-industriale)
PROMUOVERE L’ADATTAMENTO AL CAMBIAMENTO CLIMATICO, LA PREVENZIONE E LA GESTIONE DEI
RISCHI”
PRIORITÀ DI INVESTIMENTO
5.1. Prevenzione e mitigazione dei
rischi
e
adattamento
al
cambiamento climatico
5.2. Prevenzione e mitigazione del
rischio di desertificazione
6.
RISULTATI ATTESI
5.1.1.
Ridurre il rischio idrogeologico e di erosione costiera e
adattamento al cambiamento climatico
5.1.2.
Ridurre il rischio incendi
5.1.3.
Ridurre il rischio sismico
5.2.1.
Contrastare i fenomeni di desertificazione
5.2.2.
Aumentare il sequestro di carbonio
“TUTELARE L’AMBIENTE E PROMUOVERE L’USO EFFICIENTE DELLE RISORSE”
PRIORITÀ DI INVESTIMENTO
6.1. Garantire migliori servizi
ambientali per i cittadini
6.2. Tutelare e promuovere gli
asset naturali e culturali e
sistema turistico
RISULTATI ATTESI
6.1.1.
Ridurre alla fonte la produzione e la pericolosità dei rifiuti
6.1.2.
Aumentare la percentuale di materia da destinare alla preparazione per
il riutilizzo e il riciclaggio secondo gli obiettivi comunitari minimizzando
lo smaltimento in discarica dei rifiuti urbani
6.1.3.
Migliorare il servizio idrico integrato e ridurre le perdite di rete di
acquedotto
6.1.4.
Mantenere e migliorare la qualità dei corpi idrici attraverso la
diminuzione dei prelievi e dei carichi inquinanti e l'efficientamento degli
usi nei vari settori di impiego
6.1.5.
Miglioramento e/o rispristino graduale della capacità di ricarica delle
falde acquifere
6.2.1.
Contribuire ad arrestare la perdita di biodiversità, migliorando lo stato
di conservazione delle specie e degli habitat di interesse comunitario e
salvaguardando la biodiversità legata al paesaggio rurale
6.2.2.
Mantenimento, rafforzamento e ripristino dei servizi ecosistemici
6.2.3.
Miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio nelle aree di attrazione naturale attraverso la
valorizzazione sistemica e integrata di risorse e competenze territoriali
6.2.4.
Miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio culturale, materiale e immateriale, nelle aree di
attrazione attraverso la valorizzazione sistemica e integrata di risorse e
competenze territoriali
6.2.5.
Elevare la competitività dell'industria culturale e creativa
10
6.2.6.
7.
Migliorare la competitività e la capacità di attrazione delle destinazioni
turistiche, attraverso la valorizzazione sistemica ed integrata di risorse e
competenze territoriali
“PROMUOVERE SISTEMI DI TRASPORTO SOSTENIBILI ED ELIMINARE LE STROZZATURE NELLE PRINCIPALI
INFRASTRUTTURE DI RETE”
PRIORITÀ DI INVESTIMENTO
RISULTATI ATTESI
7.1. Potenziamento
dell’offerta
ferroviaria e qualificazione del
servizio
7.1.1.
Rafforzamento e potenziamento dell'offerta capacità ferroviaria
qualificazione del servizio
e
7.1.2.
Miglioramento dei collegamenti multimodali con i principali nodi
urbani e logistici (stazioni, stazioni AV, porti, interporti e aeroporti)
7.1.3.
Integrazione modale e qualificazione delle imprese logistiche
7.1.4.
Miglioramento della governance
Nella seguente tabella viene proposta l’analisi di pertinenza tra gli obiettivi tematici di crescita sostenibile e quelli
del POR.
Tabella 4: Obiettivi tematici e analisi di pertinenza
OBIETTIVI TEMATICI
PERTINENZA CON ASSI
PRIORITARI DEL POR
Obiettivo tematico 4 - Sostenere la transizione verso un’economia a
basse emissioni di carbonio in tutti i settori
Obiettivo tematico 5 - Promuovere l’adattamento al cambiamento
climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi
Obiettivo tematico 6 - Tutelare l’ambiente e promuovere l’uso
efficiente delle risorse
Obiettivo tematico 7 - Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed
eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete
Analisi di coerenza
Nel presente caso, tra gli assi prioritari del POR quelli che presentano maggior correlazione con la Strategia
d’azione ambientale in Regione Piemonte sono il IV. Energia sostenibile e qualità della vita e il V. Tutela
dell’ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali, come riportato dalla sottostante matrice.
Il primo risulta principalmente caratterizzato da coerenza indiretta e diretta con l’obiettivo tematico 4. Sostenere la
transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori (sono accomunati dalla finalità comune
di sostegno a un’economia a basse emissioni di carbonio); coerenza indiretta è stata attribuita al confronto con i
risultati attesi 7.1.1. e 7.1.2. dell’obiettivo tematico 7. Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le
strozzature nelle principali infrastrutture di rete , e con il 5.2.2. dell’obiettivo tematico 5. Promuovere l’adattamento
al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi in quanto si tratta di obiettivi che, se perseguiti,
consentono di migliorare la qualità dell’aria diminuendo o contenendo le emissioni di carbonio.
Per quanto concerne l’asse prioritario V., questo risulta caratterizzato da coerenza condizionata con la priorità di
intervento 5.1.1 dell’obiettivo tematico 5.. Questa è caratterizzata da requisiti che andranno tenuti in
11
considerazione in fase di attuazione del Piano anche in considerazione di quanto delineato per le azioni relative
all’obiettivo specifico V.6c.6.: queste assumono valore strategico “in complementarietà con gli interventi di tutela e
protezione dell’ambiente naturale ed ecosistemico”.
Rispetto all’obiettivo tematico 6. Tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse , con particolare
riferimento alla priorità di intervento 6.2., l’obiettivo V.6c. risulta caratterizzato perlopiù da coerenza diretta e, in
minima parte da quella condizionata.
E’ stata attribuita coerenza condizionata tra alcuni obiettivi specifici dell’asse prioritario I. Ricerca, sviluppo
tecnologico e innovazione e alcuni risultati attesi dell’obiettivo tematico 4. Sostenere la transizione verso
un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori (4.1.2. e 4.4.2.) per la necessità di conciliare l’innovazione
tecnologica con gli obiettivi di sostenibilità ambientale. Per lo stesso motivo è stata riscontrata coerenza
condizionata anche tra il risultato atteso 6.1.4. dell’obiettivo tematico 6. e gli obiettivi specifici I.1b.1. e III.3a.1. del
POR.
Coerenza diretta è stata attribuita, infine, al confronto tra gli obiettivi specifici I.1b.1. e I.1b.2. e il 4.4.1. della
strategia.
Non sono stati riscontrati elementi di incoerenza tra gli obiettivi analizzati.
12
4.1.1.
4. Sostenere la
transizione verso
un’economia a
basse emissioni di
carbonio in tutti i
settori
5. Promuovere
l’adattamento al
cambiamento
climatico, la
prevenzione e la
gestione dei rischi

~
~

4.1.3.
~
~
4.2. Migliorare lo
sfruttamento sostenibile
delle biomasse
4.2.1.
~
~
4.3. Aumentare la
mobilità sostenibile nella
aree urbane
4.3.1.
~
~
4.4. Consolidare la filiera
produttiva della clean
economy
4.4.3.
5.1. Prevenzione e
mitigazione dei rischi e
adattamento al
cambiamento climatico
5.1.1.
≈
≈
III.3a.
III.3. Promuovere la competitività delle PMI, del settore agricolo IV.4. Sostenere la transizione verso
(per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per un'economia a basse emissioni di
il FEAMP)
carbonio in tutti i settori
IV.4c.
IV.4b.
4.4.1.


~
~
4.4.2.
≈
≈
~
~
~
~
V. Tutela
dell'ambiente e
valorizzazione delle
risorse culturali e
ambientali
VI.11.6. Miglioramento della
governance multilivello e delle
capacità degli organismi coinvolti nella
attuazione e gestione dei programmi
operativi
I.1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico
e l’innovazione
II.2. Migliorare
l’accesso alle TIC,
nonché l’impiego e
la qualità delle
medesime
IV. Energia sostenibile e qualità
della vita
e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio culturale, nelle aree di
attrazione
III. Competitività dei sistemi produttivi
V.6c.7. Miglioramento delle condizioni
II. Agenda
digitale
e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio nelle aree di attrazione
naturale
I. Ricerca, sviluppo tecnologico e
innovazione
V.6c.6. Miglioramento delle condizioni
III.3b.
III.3b.4. Incremento del livello di
internazionalizzazione dei sistemi
produttivi
III.3a.7. Diffusione e rafforzamento
delle attività economiche a contenuto
sociale
II.2c.
III.3a.6. Miglioramento dell’accesso al
credito, del finanziamento delle
imprese e della gestione del rischio in
agricoltura
III.3a.5. Nascita e Consolidamento
delle Micro, Piccole e Medie Imprese
III.3a.1. Rilancio della propensione agli
investimenti del sistema produttivo
I.1b.
II.2c.2..Digitalizzazione dei processi
amministrativi e diffusione di servizi
digitali pienamente interoperabili della
PA offerti a cittadini e imprese (in
particolare nella sanità e nella giustizia)
I.1b.2..Rafforzamento del sistema
innovativo regionale e nazionale
attraverso l’incremento della
collaborazione fra imprese e strutture
di ricerca e il loro potenziamento
PER LA CRESCITA SOSTENIBILE NEL PERIODO
2014 - 2020
I.1b.4..Aumento dell’incidenza di
specializzazioni innovative in perimetri
applicativi ad alta intensità di
conoscenza
OBIETTIVI STRATEGIA D'AZIONE AMBIENTALE
IN REGIONE PIEMONTE
I.1b.3..Promozione di nuovi mercati
per l’innovazione
IV.4b.2. Riduzione dei consumi
energetici e delle emissioni nelle
imprese e integrazione di fonti
rinnovabili
4.1. Migliorare l’efficienza
energetica negli usi finali
4.1.2.
e promuovere l’energia
intelligente
IV.4c.1. Riduzione dei consumi
energetici negli edifici e nelle strutture
pubbliche o ad uso pubblico,
residenziali e non residenziali e
integrazione di fonti rinnovabili
I.1b.1.. Incremento delle attività di
innovazione delle imprese
Tabella: 5: Analisi di coerenza
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
VI. Assistenza
Tecnica
V.6. Preservare e tutelare
l'ambiente e promuovere
l'uso efficiente delle risorse
V.6c.
≈
5.1.2.
5.1.3.
13
OBIETTIVI STRATEGIA D'AZIONE AMBIENTALE
IN REGIONE PIEMONTE
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
PER LA CRESCITA SOSTENIBILE NEL PERIODO
5.2.1.
5.2. Prevenzione e
2014
2020
mitigazione del rischio di
desertificazione
~
5.2.2.
~
6.1.1.
6.1.2.
6.1. Garantire migliori
servizi ambientali per i
cittadini
6.1.3.
6.1.4.
≈
6.1.5.
6. Tutelare
l’ambiente e
promuovere l’uso
efficiente delle
risorse
6.2. Tutelare e
promuovere gli asset
naturali e culturali e
sistema turistico
7. Promuovere
sistemi di trasporto
sostenibili ed
eliminare le
strozzature nelle
principali
infrastrutture di rete
≈
6.2.1.
≈
6.2.2.
≈
6.2.3.

6.2.4.

6.2.5.


6.2.6.


7.1.1.
~
~
7.1.2.
7.1. Potenziamento
dell’offerta ferroviaria e
qualificazione del servizio
~
~
7.1.3.
7.1.4.
14
4.
Coerenza con normativa, piani e programmi di livello
regionale
4.1 Documento di programmazione economico-finanziaria regionale 2014-2016
(D.P.E.F.R.)
Il Documento di programmazione economico-finanziaria regionale per il periodo 2014-2016, adottato con D.G.R.
n. 1-6447 del 7/10/2013 ma attualmente non ancora approvato dal Consiglio regionale, individua le principali linee
programmatiche e le priorità di azione in tema di finanza regionale e costituisce il quadro di riferimento finanziario
per la predisposizione dei bilanci pluriennali e annuali e per la definizione ed attuazione delle politiche della
Regione Piemonte.
Le linee strategiche settoriali individuate nel documento sono articolate nelle seguenti azioni di governo:
1.

2.

3.

4.

5.

6.

7.

8.

Benessere sanitario
Include tutte le azioni programmatiche finalizzate a fornire ai cittadini le garanzie riguardanti i bisogni
fondamentali di carattere sanitario.
Benessere sociale
Articolato in politiche sociali e per la casa e comprende tutte le azioni finalizzate a sostenere i bisogni
sociali e di abitazione, nonché i collegati servizi pubblici.
Sviluppo culturale e turistico
Comprende lo sviluppo culturale, con le politiche per sostenere il patrimonio museale, l’offerta turistica e
di spettacoli, oltre al sostegno al sistema per l’istruzione e lo sport.
Sviluppo economico
E’ inteso come sostegno al complesso economico-produttivo piemontese, facendo leva sul sistema
formazione-lavoro, sulla capacità delle attività produttive, sull’innovazione e sulla ricerca universitaria.
Ambiente e territorio
Comprende le azioni programmatiche per la tutela del patrimonio ambientale e la sua valorizzazione,
attraverso la pianificazione territoriale e paesaggistica, la salvaguardia ambientale, lo sviluppo agricolo e
forestale regionale.
Logistica e trasporti
Include tutte le politiche per la mobilità, le infrastrutture e il trasporto pubblico.
Oneri e funzionamento
Contiene tutte le politiche volte a garantire il funzionamento, e a renderlo più efficiente, del sistema della
“macchina regionale”.
Affari istituzionali
Riguarda principalmente la definizione delle politiche di promozione e sviluppo del sistema regionale
delle autonomie locali, delle iniziative di cooperazione e solidarietà internazionale e la gestione ed il
coordinamento delle iniziative di comunicazione.
Gli obiettivi prefissati per le azioni di governo sono riportate nella seguente tabella.
15
Tabella 6: Obiettivi delle azioni di governo
1.
1.1.
1.1.1.
1.1.2.
1.1.3.
1.1.4.
1.1.5.
1.2.
1.2.1.
2.
2.1.
2.1.1.
2.1.2.
2.1.3.
2.1.4.
2.1.5.
BENESSERE SANITARIO
Sanità
mantenimento dell’equilibrio economico conseguito prevalentemente attraverso provvedimenti di contenimento dei
costi per le aree relative all’acquisto di beni e servizi, all’assistenza da privato, all’assistenza farmaceutica convenzionata,
alla spesa del personale, con l’effetto di un progressivo miglioramento del risultato di gestione nel triennio di validità
del Piano e di un risultato di gestione di competenza 2012 in avanzo per circa 19 €/mln (calcolato sui dati di CE al IV
trim 2012)
potenziamento della struttura di governance regionale attraverso la recente istituzione di nuovi Settori della Direzione
Regionale Sanità, all’interno della quale sarà reso operativo un Tavolo finalizzato al governo, in termini di
coordinamento e di monitoraggio dei processi di attuazione del Programma Operativo
definizione del “Piano di assistenza territoriale”, in grado di garantire il percorso di cura del paziente, la cui attuazione
passa, necessariamente, attraverso la disponibilità delle risorse derivanti dalla realizzazione delle azioni di revisione
della rete ospedaliera, programmate dall’Addendum al Piano di rientro 2010-2012 e puntualmente definite dalla DGR
n. 6-5519 del 14/03/2013
mantenimento dei LEA secondo gli attuali dati e indicatori, sia per quanto concerne l’assistenza ospedaliera (posti letto,
tasso di ospedalizzazione, appropriatezza), sia per quanto concerne l’assistenza territoriale (con la sola eccezione
dell’ADI che va implementata), sia per le attività afferenti ai Dipartimenti di prevenzione
superamento dall’esercizio 2014 dell’erogazioni sanitarie regionali all’infuori dei LEA nazionali, in attuazione degli
indirizzi nazionali applicabili alle regioni in piano di rientro, previa perimetrazione delle prestazioni sanitarie
riconducibili ai LEA nazionali e classificazione delle prestazioni erogabili come assistenza sociale in precedenza
considerate come LEA sanitari aggiuntivi regionali
Edilizia sanitaria
correlazione con i processi ed i criteri di riordino della rete sanitaria regionale ed in particolare con interventi
fondamentali propedeutici necessari a garantire requisiti di sicurezza, affidabilità e accessibilità dei sistemi strutturali,
impiantistici e tecnologici dei Presidi Ospedalieri con particolare riferimento alla normativa antincendio
BENESSERE SOCIALE
Politiche sociali
sostegno alle iniziative di sussidiarietà del terzo settore (oratori, cooperazione sociale, organismi di volontariato,
servizio civile)
interventi di sostegno alla famiglia anche attraverso interventi a favore dei servizi della prima infanzia (asili e interventi
socio-educativi per minori in difficoltà, adozioni) e famiglie in difficoltà
mantenimento dei servizi domiciliari e semi-residenziali destinati alle persone disabili
mantenimento a domicilio delle persone non autosufficienti attraverso il sostegno ai servizi di domiciliarità e alle reti di
cura familiare (es. assegni di cura)
contributo al mantenimento dei livelli dei servizi socio-assistenziali erogati dai comuni singoli ed associati
2.2.
Politiche per la casa
2.2.1.
incrementare il patrimonio di alloggi di edilizia sociale da destinare alle famiglie in disagio abitativo, con particolare
riferimento alla locazione
2.2.2.
favorire la realizzazione di residenze temporanee a tutela di situazioni di vulnerabilità transitoria con gestioni solidali
rivolte all’inclusione sociale (Social Housing)
2.2.3.
sostenere la locazione pubblica e privata già in essere
2.2.4.
valorizzare l’utilizzo del patrimonio pubblico esistente, da attuarsi mediante l’ utilizzo dei fondi disponibili presso gli enti
gestori del patrimonio e controlli sul buon utilizzo del patrimonio disponibile
3. SVILUPPO CULTURALE E TURISTICO
3.1.
3.1.1.
3.1.2.
3.1.3.
3.1.4.
3.1.5.
Cultura, turismo e sport
stabilizzare, nel corso del triennio, le quote trasferite agli enti partecipati o fondati per garantire continuità nella
programmazione
consolidare l’analisi dell’offerta culturale, turistica e sportiva, al fine di equidistribuire al meglio le risorse sul territorio e
valorizzare le attività di eccellenza
avviare le attività volte a costituire la Fondazione Torino Piemonte Musei, con lo scopo di valorizzare un’ampia offerta
culturale in grado di favorire il pluralismo mediante un nuovo modello organizzativo, finalizzato al potenziamento del
processo di sviluppo dei servizi culturali offerti e all’espansione del sistema culturale esistente, nell’ottica di ottimizzare
l’impiego delle risorse pubbliche
incentivare partnership pubblico-private
progettare e implementare strumenti di crowd-funding: la carta di credito per la cultura
16
3.1.6.
3.1.7.
3.1.8.
3.1.9.
3.1.10.
3.1.11.
3.2.
3.2.1.
razionalizzare la spesa, internalizzare le attività promozionali che l’osservatorio turistico regionale svolge con il
supporto dalla Società partecipata Sviluppo Piemonte Turismo srl (SPT), a seguito dello scioglimento e messa in
liquidazione della società stessa
favorire la collaborazione fra le Aziende Turistiche Locali (ATL), al fine, sia di promuovere e valorizzare i prodotti del
territorio, sia di procedere con una eventuale loro fusione secondo una maggiore coerenza territoriale
consolidare le attività volte ad integrare cultura e turismo, anche al fine, in occasione dell’imminente EXPO 2015, di
aumentare le capacità attrattive del Piemonte e i flussi turistici in entrata
avviare le attività propedeutiche allo sviluppo di azioni specifiche in ambito culturale, turistico e sportivo sulla
programmazione comunitaria 2014-2020
sostenere l’associazionismo sportivo e la diffusione della pratica sportiva quali strumenti per il miglioramento e il
mantenimento delle condizioni psicofisiche della persona, per la tutela della salute e per la formazione educativa e lo
sviluppo delle relazioni sociali
promuovere e valorizzare il territorio piemontese al fine di ottenere l’organizzazione di grandi eventi sportivi a livello
internazionale
Istruzione
diritto allo studio
3.2.1.1. attuazione del piano triennale degli interventi 2012/14 in materia di diritto allo studio
3.2.1.2. progetto sezioni primavera ed ammodernamento delle strutture delle scuole dell’infanzia paritarie nell’ambito dei fondi
FSC
3.2.2.
riqualificazione del patrimonio di edilizia scolastica
3.2.2.1. adeguamento del patrimonio edilizio scolastico alla normativa vigente
3.2.2.2. recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico esistente, con particolare riguardo agli edifici aventi valore
storico - monumentale ed ambientale
3.2.2.3. realizzazione di nuovi edifici scolastici e completamento strutture scolastiche esistenti
4.
4.1.
4.1.1.
4.1.2.
4.1.3.
4.1.4.
4.1.5.
4.2.
4.2.1.
4.2.2.
4.2.3.
4.2.4.
4.2.5.
4.2.6.
4.2.7.
4.3.
4.3.1.
4.3.2.
4.4.
4.4.1.
SVILUPPO ECONOMICO
Formazione e lavoro
rafforzare le competenze dei giovani ai fini di favorirne l’occupabilità, sia per ridurre la dispersione scolastica che per
sostenere l’innovazione e la competitività delle imprese
sostenere i processi di aggiornamento/riqualificazione nell’ottica dell’apprendimento permanente (lifelong learning)
promuovere le politiche del lavoro e potenziare la rete dei servizi per l’impiego a contrasto della disoccupazione,
anche mediante il supporto alla creazione di impresa
incrementare la partecipazione al lavoro e l’occupazione delle donne
migliorare la governance nell’attuazione delle politiche del lavoro e della formazione
Industria e internazionalizzazione
sostenere e qualificare il sistema produttivo piemontese
consolidare la diffusione di una rete distributiva terziario-commerciale riqualificata ed equilibrata
assistere le PMI nell'internazionalizzazione delle loro strategie
rafforzare il settore privato e promuovere nuove opportunità di sviluppo imprenditoriale
permettere lo scambio di buone pratiche e di esperienze
rafforzare la presenza del Piemonte in Paesi strategici
incentivare e sviluppare modelli di sviluppo in rete
Programmazione negoziata
modernizzazione amministrativa e rafforzamento della capacità istituzionale mediante capacità di programmazione e
attuazione della politica di coesione territoriale
Intese Istituzionali di Programma sottoscritte con le Amministrazioni provinciali e Programmi Territoriali Integrati con la
finalità di sviluppo economico e sociale e di riequilibrio territoriale
Innovazione e ricerca universitaria
Università
4.4.1.1. diritto allo studio universitario:
- approvazione dei criteri per l’erogazione delle borse di studio universitarie innovati con una maggiore, la valorizzazione del
merito degli studenti da ottenersi con il raggiungimento di crediti formativi universitari e di una media delle votazioni pari
alla media C del sistema di valutazione ECTS e mediante un efficientamento degli altri servizi a concorso forniti da EDISU;
- incrementare i servizi di diritto allo studio resi da EDISU, con l’introduzione di nuove forme finalizzate a rendere più
sostenibile agli studenti universitari il complesso dei costi relativi alla frequenza dei corsi di studio;
- garantire il buon livello di offerta dei servizi oggi in essere, nonostante l’incertezza delle risorse finanziarie statali.
4.4.1.2. interventi a favore e a sostegno dell’edilizia universitaria degli atenei del Piemonte (L.R. 29/1999) mediante
Programmazione, d’intesa con gli Atenei piemontesi, di un nuovo programma di interventi da definire anche sulla base
17
degli esiti della programmazione cessata nel 2013.
4.4.1.3. osservatorio regionale per l'Università e per il Diritto allo studio universitario (L.R. 29/1999) che prevede di mantenere
in esercizio le funzioni dell’Osservatorio.
4.4.2.
ICT – Information and Communication Technologies
4.4.2.1. nuovi sviluppi che prevedono lo sviluppo della rete Internet Exchange, sviluppo di nuove tecnologie applicate anche
all’ottimizzazione dei processi produttivi, diffusione di servizi di accesso WIFI gratuito e aperto sul territorio,
realizzazione di servizi di accesso WIFI gratuito ed aperto in ogni sede regionale senza obbligo di identificazione utente
4.4.2.2. progetti europei per sviluppare un mercato unico digitale per condurre l’Europa verso una crescita intelligente,
sostenibile e inclusiva:
- Aumentare l’interoperabilità e gli standard. L’UE deve aumentare l’interoperabilità di dispositivi, applicazioni, banche dati,
servizi e reti. A tale scopo è fondamentale che la Commissione prosegua il riesame della sua politica in materia di
standardizzazione. Deve inoltre promuovere norme adeguate ai diritti essenziali di proprietà intellettuale;
- Consolidare la fiducia e la sicurezza on line. L'Europa deve rafforzare la sua politica per contrastare la criminalità informatica,
la pornografia infantile on line e il non rispetto della riservatezza e dei dati personali. La Commissione presenterà misure
relative alla sicurezza delle reti e dell’informazione, e alla lotta contro gli attacchi informatici. Parallelamente gli Stati membri
devono adottare misure per istituire una rete efficiente a livello nazionale e procedere a simulazioni di attacchi informatici su
larga scala. Le piattaforme nazionali di segnalazione dovrebbero essere adattate alla piattaforma contro la criminalità
elettronica di Europol;
- promuovere un accesso ad Internet veloce e superveloce per tutti. L’Europa deve disporre di un Internet veloce e
superveloce, accessibile a tutti e a prezzi competitivi. In tale ottica, l’UE deve creare reti d’accesso di nuova generazione
(NGA). La Commissione intende servirsi dei fondi europei (in particolare del FESR o del FEASR) per finanziare gli investimenti
nella banda larga. La Commissione rafforzerà inoltre la sua politica in materia di spettro radio;
- investire nella ricerca e nell’innovazione. L'Europa deve investire di più nelle attività di ricerca e sviluppo connesse alle TIC, le
quali sono ancora insufficienti in Europa rispetto a quanto avviene nei principali paesi partner commerciali. La Commissione
intende quindi favorire gli investimenti privati e raddoppiare le spese pubbliche nello sviluppo delle TIC;
- migliorare l’alfabetizzazione, le competenze e l’inclusione nel mondo digitale. Benché Internet faccia ormai parte integrante
della vita quotidiana di molti europei, alcuni gruppi della popolazione sono ancora esclusi dall’alfabetizzazione mediatica
nell'ambiente digitale. L’UE, inoltre, soffre della carenza di personale competente nel settore delle TIC.
4.4.2.3. ricerca:
- completamento delle misure inserite nel Programma Triennale 2007-2009 e nelle Linee generali 2012-2014;
- completamento delle attività derivanti dalla partecipazione a progetti europei, a valere su risorse statali e comunitarie;
- attivazione degli interventi previsti da Accordi con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MI.U.R.) e con il
Ministero per lo Sviluppo Economico (MI.S.E.);
- predisposizione e prima attuazione della programmazione dei fondi comunitari 2014-2020 in materia di ricerca e
innovazione.
4.4.2.4. Politiche energetiche:
- contenimento dei consumi attraverso la promozione dell’efficienza e del risparmio energetico negli usi finali, dell’uso
razionale delle risorse energetiche e della valorizzazione dell’energia recuperabile da impianti, processi e sistemi;
- sviluppo delle fonti rinnovabili;
- sostenibilità ambientale degli interventi posti in essere per il raggiungimento degli obiettivi;
- riduzione del costo dell’energia per contenere i costi per le famiglie e per migliorare la competitività del sistema delle
imprese;
- riduzione delle emissioni climalteranti ed inquinanti, nel rispetto delle peculiarità dell’ambiente e del territorio anche al fine di
tutelare la salute dei cittadini;
- conseguimento di livelli di sicurezza e di affidabilità adeguati, nonché assicurazione di continuità e economicità degli
approvvigionamenti in quantità commisurata al fabbisogno energetico regionale attraverso l’ammodernamento,
potenziamento ed efficientamento delle infrastrutture di approvvigionamento e trasporto, capacità di stoccaggio ed
erogazione sia elettrica sia di gas;
- sviluppo di sistemi di reti intelligenti (smart grid) capaci di gestire al meglio un rinnovato modello di generazione diffusa;
- promozione della competitività della filiera della clean economy attraverso il rafforzamento delle filiere produttive (agricole,
manifatturiere, territoriali) e il consolidamento degli asset locali nei settori delle clean technologies (biomasse agroforestali,
pompe di calore, termovalorizzazione, teleriscaldamento urbano);
- accrescimento della consapevolezza degli utenti rispetto ai propri consumi e ai margini di risparmio potenziale;
- promozione delle attività di ricerca applicata, innovazione e trasferimento tecnologico;
- formazione e qualificazione degli operatori del settore;
- ricorso a strumenti di valutazione degli interventi in termini di costo-opportunità (ex ante) e di impatto (ex post), in modo da
ottimizzare l’efficacia dell’utilizzo delle risorse pubbliche disponibili ed apportare le eventuali retroazioni;
- attenzione all’integrazione/cumulo delle azioni in un’ottica generale di sistema, tenendo presenti le interconnessioni tra le
varie variabili su cui si agisce.
18
5.
5.1.
5.1.1.
5.1.2.
5.1.3.
5.1.4.
5.1.5.
5.2.
5.2.1.
5.2.2.
5.2.3.
5.2.4.
5.2.5.
5.3.
5.3.1.
AMBIENTE E TERRITORIO
Aree protette
tutela della biodiversità con particolare attenzione alla Rete ecologica regionale, attraverso l’adozione l’attuazione di
piani di gestione o di Misure di conservazione per i Siti della Rete Natura 2000, come previsto dall’articolo 40 della L.R.
19/09, tenendo conto delle esigenze di conservazione e di sviluppo socio-economico locale, individuando, laddove
non sia già avvenuto, i soggetti gestori dei Siti. Gestione della fauna selvatica finalizzata a ricostruire gli equilibri alterati
dall’attività antropica, impiegando preferibilmente sistemi di prevenzione per ridurre le spese derivanti dai danni da
essa arrecati alle coltivazioni agricole
valorizzazione del sistema delle Aree protette in un’ottica di sviluppo locale attraverso iniziative che permettano di
trasformare i costi derivanti dalla presenza delle Aree protette in investimento per i territori interessati in termini di
sviluppo sociale ed economico e che stimolino delle ricadute occupazionali di carattere imprenditoriale collegate alle
potenzialità dei territori interessati sotto il profilo ambientale, paesaggistico, culturale, gastronomico e dell’agricoltura
tradizionale
coordinamento e funzionamento efficace e efficiente degli Enti di gestione delle Aree protette attraverso l’applicazione
di criteri e metodologie volti alla razionalizzazione, in un’ottica di sistema, delle spese per il personale dipendente, per
gli investimenti e per la gestione delle Aree protette
comunicazione, promozione e documentazione nella prospettiva della diffusione dell’immagine e delle iniziative delle
Aree protette attraverso la definizione di una strategia integrata razionale, innovativa di comunicazione, con un
approccio orientato alla valorizzazione delle competenze del personale interno
coordinamento efficace e promozione del Sito seriale UNESCO “Sacri Monti” sviluppandone al meglio le potenzialità
turistiche
Tutela ambientale
diffusione dei principi della sostenibilità e promozione dell'informazione, dell'educazione e della formazione in campo
ambientale in relazione alle esigenze di conservazione della natura, di difesa dell'ambiente e di tutela delle risorse
primarie
prosecuzione degli interventi e delle attività di bonifica dei siti inquinati e dei manufatti contenenti amianto, nonché di
sistemazione ambientale e territoriale anche a fini mitigativi e compensativi
attuazione delle azioni volte alla riduzione delle emissioni in atmosfera già previste nella pianificazione regionale per
contrastare il fenomeno di superamento dei limiti di qualità dell’aria imposti dalla Commissione Europea
rinnovamento del sistema istituzionale di organizzazione e regolazione del servizio idrico integrato e del servizio di
gestione integrata dei rifiuti urbani e incentivazione al completamento dei relativi interventi strutturali e infrastrutturali
attuazione ed implementazione delle misure previste dal Piano regionale di tutela delle acque e dal Piano di gestione
del distretto idrografico del fiume Po per la tutela qualitativa e quantitativa delle acque
Montagna e foreste
montagna e foreste
5.3.1.1. valorizzare e tutelare il patrimonio silvo-pastorale mediante azioni rivolte:
- alla gestione sostenibile e associata delle proprietà forestali pubbliche e private, anche attraverso lo strumento della
pianificazione;
- al potenziamento delle filiere del legno locale quale risorsa naturale rinnovabile a basso impatto ambientale nella
produzione, nel suo utilizzo e nello smaltimento;
- alla difesa dei boschi dagli agenti di danno curando, in particolare, la protezione delle foreste dagli incendi e
dall’intromissione di organismi potenzialmente dannosi;
- alla ricostituzione delle superfici forestali danneggiate dal fuoco;
- al sostegno della ricerca, della sperimentazione e la divulgazione dei risultati;
- al sostegno della crescita delle imprese forestali e degli operatori mediante azioni di informazione e organizzazione,
prevedendo anche specifici corsi di formazione;
- a dare continuità all’esecuzione di lavori di miglioramento e riqualificazione ambientale attraverso interventi forestali,
sistemazioni idraulico-forestali e coltura dei vivai forestali regionali, con l’impiego degli operai forestali regionali;
- ad implementare la valorizzazione del tartufo piemontese e la ricerca nel campo della tartuficoltura;
- a sostenere l’impiego coordinato delle risorse economiche, pur provenienti da diverse fonti, destinate alle azioni di
salvaguardia idrogeologica da realizzarsi in territorio montano, guidando la programmazione degli interventi previsti
localmente, in relazione al quadro di esigenze prioritarie emergenti.
5.3.1.2. promozione e sviluppo dei territori rurali e di montagna mediante azioni rivolte a:
mantenere e sviluppare dei servizi essenziali (tra cui il servizio scolastico e quello postale);
sperimentare nuove tecnologie, in particolare nell’ambito della scuola, atte a contrastare il fattore isolamento caratterizzante
le aree marginali del territorio;
sostenere nuovi insediamenti residenziali e produttivi in grado, questi ultimi, di generare uno sviluppo a basso impatto
ambientale durevole, collegato al sistema locale delle risorse e rafforzato dalle relazioni tra i diversi comparti;
19
-
favorire la gestione degli interventi di cooperazione transfrontaliera anche attraverso una progettazione integrata e
strategica;
incentivare una formazione professionale mirata e funzionale alla innovazione e qualificazione dei processi nel campo delle
produzioni tipiche e artigianali e delle esigenze di nuove professionalità.
5.3.2.
cooperazione transfrontaliera e programmazione integrata
5.3.2.1. favorire la gestione degli interventi di cooperazione transfrontaliera Italia-Francia e Italia-Svizzera nonché di sviluppo
locale delle aree rurali e marginali, attraverso una progettazione integrata e strategica
5.3.2.2. coordinare l’azione delle amministrazioni responsabili nel contesto transfrontaliero Alcotra al fine di raggiungere la
completa allocazione delle risorse europee e nazionali assegnate al programma Alcotra
5.3.2.3. cooperare con l’Autorità di gestione e con le altre amministrazioni responsabili del programma di cooperazione
transfrontaliera Italia-Svizzera al fine di completare l’allocazione delle risorse europee e nazionali assegnate al
programma
5.3.2.4. supportare efficacemente l’azione dei GAL nell’avanzamento dei rispettivi Programmi di Sviluppo Locale, al fine di
migliorare la performance dell’Asse IV del PSR
5.3.2.5. coordinare efficacemente le attività di supporto ai comuni capofila dei programmi integrati di intervento per lo sviluppo
e la rivitalizzazione delle borgate montane
5.3.2.6. supportare efficacemente l’azione del PSR rivolta all’implementazione della banda larga nelle aree rurali e marginali,
nel quadro dei meccanismi di attuazione del PSR 2007-13 e dello specifico regime di aiuto comunitario
5.3.2.7. partecipare efficacemente all’avvio del negoziato, a livello regionale, nazionale e comunitario, per il prossimo periodo
di programmazione 2014-20, con riferimento ai programmi di cooperazione territoriale europea transfrontaliera che
coinvolgono la Regione Piemonte, e alla programmazione dello sviluppo rurale dei territori montani, rurali e marginali
5.4.
Agricoltura
5.4.1.
5.4.2.
5.4.3.
5.5.
5.5.1.
5.5.2.
5.5.3.
5.5.4.
5.5.5.
5.5.6.
aumento della competitività sostenibile delle filiere agricole, zootecniche ed agroindustriali
tutela e gestione della fauna selvatica ed acquatica mediante salvaguardia, recupero e potenziamento della fauna
selvatica e acquatica, della biodiversità, degli ecosistemi, delle produzioni agricole e ittiche nonché con la promozione
e diffusione della conoscenza della fauna autoctona, dell’ambiente e delle metodologie per la tutela
semplificazione delle procedure
Pianificazione territoriale
impostazione di un sistema che integri le finalità dell’Osservatorio dei contratti pubblici con l’esigenza di garantire
un’efficace e rapida programmazione dei contributi che la Regione riconosce agli enti territoriali per la realizzazione di
opere pubbliche. Si tratterà di prevedere un sistema che, muovendo dal programma annuale che le amministrazioni
sono tenute per legge a trasmettere all’Osservatorio regionale, veicoli al tempo stesso le richieste di contributo, in
modo da evitare ulteriori “passaggi di carta” e consentire alla Regione di disporre di un quadro completo delle
esigenze del territorio
previsione di modalità più rapide per l’erogazione dei contributi concessi alle amministrazioni anche al fine di ridurre i
tempi di pagamento alle imprese esecutrici dei lavori
per quanto riguarda le procedure di affidamento sia degli incarichi di progettazione sia dei lavori, predisposizione di
linee guida e procedure standardizzate, concertate nell’ambito di specifici tavoli tecnici per acquisire il contributo delle
amministrazioni e degli operatori interessati, al fine di garantire, nel rispetto della piena conformità e coerenza con le
disposizioni nazionali, omogeneità di comportamenti, riduzione dei tempi burocratici e riduzione del contenzioso
a seguito della nuova classificazione sismica sul territorio piemontese prevista dalla D.G.R. del 19 gennaio 2010, n. 1113058, entrata in vigore il 1 gennaio 2012, semplificazione e tempestività di procedure, ferme restando tutte le
garanzie sul piano della sicurezza assicurate dalle nuove Norme tecniche sulle costruzioni
attuazione dei programmi di finanziamento per la realizzazione degli interventi per il ripristino delle opere pubbliche
danneggiate o interessate da eventi calamitosi gravi
difesa del suolo
5.5.6.1. proseguimento e l'aggiornamento del quadro del dissesto definito nel Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) mediante la
verifica e l'acquisizione dei dati aggiornati con gli studi geologici, idrogeologici ed idraulici effettuati per la redazione di
varianti ai piani regolatori comunali
5.5.6.2. aggiornamento delle fasce fluviali. Le fasce di rispetto dei corsi d'acqua principali sono state definite con il Piano
stralcio fasce fluviali e con il Piano di assetto idrogeologico; a distanza di una decina di anni per alcuni corsi d'acqua si
è verificato che tali fasce devono essere adeguate avendo a disposizione nuove basi topografiche molto più precise
5.5.6.3. redazione ed attuazione dei programmi generali di Gestione dei Sedimenti
5.5.6.4. riduzione del rischio di inondazioni attraverso periodici interventi di manutenzione dei corpi idrici superficiali di
competenza dell’AIPO, anche con realizzazione di interventi di sistemazione con tecniche di ingegneria naturalistica in
ambiti di interesse di centri abitati e/o di infrastrutture di interesse per le comunità locali
5.5.6.5. riduzione del rischio idrogeologico legato ai dissesti di versante (frane) sia in ambito montano sia in ambito di collina,
attraverso la realizzazione di interventi di consolidamento e/o sistemazione idrogeologiche, a salvaguardia diretta e/o
20
indiretta di centri abitati, infrastrutture e viabilità comunale
5.5.6.6. riduzione del rischio idrogeologico legato ai dissesti idraulici mediante la predisposizione ed attuazione di piani
comunali per la rilocalizzazione di insediamenti abitativi presenti in aree esondabili e non diversamente difendibili
5.5.7.
protezione civile
5.5.7.1. consolidare la capacità di intervento del sistema di protezione civile mantenendo ed implementando ulteriormente la
dotazione di mezzi ed attrezzature costituenti la colonna mobile in grado di intervenire per emergenze sul territorio
regionale o in aiuto in altre parti dell'Italia ed anche a livello internazionale
5.5.7.2. sostenere e favorire il volontariato di protezione civile ed antincendi boschivi, attraverso corsi di formazione per i
volontari e per i soggetti istituzionali (amministratori locali, tecnici comunali, …) impegnati in attività di protezione civile
5.5.7.3. diffondere la cultura di "protezione civile" con iniziative di informazione rivolte in particolare al mondo scolastico
5.5.7.4. completare e gestire una efficace rete di telecomunicazioni indispensabile per gli interventi durante le emergenze
5.5.8.
completamento della revisione del quadro normativo e degli strumenti di pianificazione per la disciplina territoriale,
paesaggistica e urbanistica
5.5.9.
razionalizzazione del sistema cartografico, informatico e statistico per garantire una maggiore assistenza ai Comuni e
una maggiore efficacia nell’erogazione dei contributi
5.5.10. tutela e valorizzazione del territorio e del paesaggio
6. LOGISTICA E TRASPORTI
6.1.
Trasporto e viabilità
potenziare le reti internazionali, nazionali e sovra regionali
sviluppare la logistica delle merci cui è affidato un ruolo strategico nell’incidere sullo sviluppo e sugli assetti territoriali
della regione
6.1.3.
rendere efficienti reti e nodi infrastrutturali regionali e locali: adeguamento del sistema infrastrutturale per il
completamento delle connessioni secondarie e terziarie ai TEN-T core network e per l’adeguamento e innovazione
delle reti esistenti alle nuove esigenze e funzioni.
6.1.4.
migliorare l’efficienza e la qualità del trasporto pubblico locale (TPL): promozione dello sviluppo e miglioramento della
qualità dei servizi di trasporto, garantendo prestazioni minime in aree a domanda debole, liberalizzando le tariffe per i
servizi di qualità, concentrando maggiori risorse dove c’è maggiore esigenza di mobilità.
6.1.5.
promuovere e sviluppare l’innovazione nel settore trasporti mediante la telematica
7. ONERI E FUNZIONAMENTO
7.1.
Risorse umane e patrimonio
7.1.1.
gestione del Sistema Informativo Regionale (SIRe)
7.1.2.
realizzazione Palazzo Uffici della Regione Piemonte
6.1.1.
6.1.2.
7.1.2.1.
7.1.2.2.
7.1.2.3.
7.1.2.4.
piano delle valorizzazioni e delle dismissioni dei beni immobili
oneri per il funzionamento delle unità immobiliari ad uso uffici regionali e conseguente loro razionalizzazione
oneri relativi ai beni mobili e all’allestimento degli uffici del palazzo unico
riqualificazione del personale
7.1.3.
piano di risanamento finanziario in materia di personale
7.2.
Oneri finanziari e fondi di riserva
rivedere e ottimizzare la spesa della Regione Piemonte in particolare per l’internalizzazione della tassa automobilistica
(Spending review)
7.2.2.
contenere e ridurre l’indebitamento con politiche e strumenti innovativi (fondi immobiliari, dismissioni …)
7.2.3.
razionalizzare gli strumenti derivati mediante la verifica dei contratti stipulati dalla Regione Piemonte
7.2.4.
recuperare l’evasione fiscale delle imposte IRAP e addizionale regionale IRPEF
7.2.5.
sperimentare i nuovi sistemi contabili secondo le disposizioni del D.lgs. 118/2011 sull’armonizzazione dei bilanci e degli
schemi contabili delle Regioni, degli Enti locali e dei loro organismi
7.2.6.
rendicontare gli effetti dell’azione amministrativa agli stakeholders anche in funzione delle risorse attribuite secondo le
azioni di governo desumibili dal Bilancio sociale
7.2.7.
predisporre il conto consolidato della Regione Piemonte secondo il Progetto Conti Pubblici Territoriali in collaborazione
con il DPS del Ministero dello Sviluppo Economico
7.2.8.
acquisire le risorse messe a disposizione dal MEF per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione,
per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali
8. AFFARI ISTITUZIONALI
7.2.1.
8.1.
8.1.1.
Affari istituzionali
introdurre all’interno dell’Ente la cultura della mediazione nell’attività quotidiana
8.1.1.1. introdurre all’interno dell’Ente la cultura della mediazione nell’attività quotidiana
8.1.1.2. abbandono della cultura del conflitto attraverso lo sviluppo della capacità di risoluzione anticipata delle controversie
(non interpersonali) interne ed esterne all’Ente
21
8.1.1.3. si pone in una fase più avanzata e consiste nella consapevolezza di poter evitare i conflitti impostando l’attività
amministrativa con la logica del “cittadino al centro”.
8.1.2.
incentivazione all’utilizzo di strumenti alternativi a quello giudiziario per il contrasto degli illeciti percepimenti
8.1.2.1. immediata riduzione e successiva riconduzione a livelli fisiologici delle riscontrate condotte di indebito conseguimento
di contributi a carico del bilancio regionale
8.1.2.2. riallocazione delle risorse recuperate attraverso l’attività di vigilanza e di irrogazione delle sanzioni, a favore dei
soggetti effettivamente qualificati sulla base dei requisiti previsti dalla legge per l’ottenimento del finanziamento
pubblico
8.1.2.3. alla luce dell’attuale contesto di crisi finanziaria e conseguente contrazione del bilancio regionale, attraverso la
diffusione presso la popolazione di aspettative di “certezza della sanzione”, si intende incentivare la preventiva autocorrezione delle dichiarazioni finalizzate all’acquisizione di risorse finanziarie regionali
8.1.3.
adozione della carta delle forme associative del Piemonte e riallocazione delle funzioni amministrative regionali
delegate o trasferite ad altri enti
8.1.3.1. predisposizione delle bozze di deliberazioni di Giunta regionale finalizzate all’adozione della « Carta delle forme
associative del Piemonte » per la determinazione degli ambiti ottimali per lo svolgimento delle funzioni comunali in
forma associata e la conseguente istituzione delle forme associative del Piemonte
8.1.3.2. ricognizione funzioni amministrative regionali delegate o trasferite ad altri Enti
8.1.3.3. predisposizione di bozze di disegni di legge di riallocazione delle funzioni, in particolare quelle attualmente svolte dalle
Comunità montane, che non necessitano di unitario esercizio a livello regionale, in capo ai comuni singoli o associati
8.2.
Gabinetto e comunicazione
8.2.1.
sistema della cooperazione decentrata piemontese
8.2.1.1. conservare il patrimonio di esperienze e di competenze costruite sul territorio piemontese
8.2.1.2. assicurare la possibilità per il territorio piemontese di intercettare risorse internazionali, europee e nazionali per il
cofinanziamento delle iniziative promosse da soggetti piemontesi
8.2.1.3. assicurare la possibilità per il Piemonte di cogliere le opportunità interessanti di giocare un ruolo da protagonista nelle
relazioni internazionali, anche nel contesto di grandi eventi (Terra Madre, Expo 2015,ecc.)
8.2.2.
evento “Salone del Gusto – Terra Madre” edizione 2014
8.2.2.1. realizzazione dell’ evento Salone del Gusto - Terra Madre edizione 2014
8.2.3.
programmazione dei fondi europei a finalità strutturale per il periodo 2014 - 2020
8.2.3.1. mantenere un livello di finanziamento dei propri POR e del PSR idoneo a finanziare interventi efficaci a beneficio del
territorio e dei cittadini piemontesi
8.2.3.2. percorso di realizzazione della strategia macro-regionale europea per le Alpi, condotta di comune accordo con oltre
40 tra Regioni, Province autonome, Lander e Cantoni alpini e con i rispettivi Stati
8.2.4.
EXPO 2015
8.2.4.1. coordinamento e lo sviluppo di sistemi dell’ospitalità turistica anche attraverso il miglioramento della qualità delle
imprese alberghiere, la promozione territoriale e culturale dei luoghi e dei temi di eccellenza turistica, in particolare
nelle aree facilmente raggiungibili da Milano e da Torino, intese come sistema unico turistico-ricettivo per la
predisposizione di pacchetti offerta collaterali e complementari agli eventi dell’Expo, con riferimento anche al turismo
scolastico
8.2.4.2. proposte ed eventi di promozione integrata che evidenzino prioritariamente il patrimonio storico, artistico,
architettonico e culturale
8.2.4.3. rafforzamento della rete aeroportuale, con la valorizzazione dell’hub di Malpensa in raccordo con l’aeroporto di
Caselle mediante una connessione terrestre stradale e ferroviaria sempre più efficiente
8.2.4.4. completa attuazione delle spettacolo, con riguardo al cinema, all’arte contemporanea, alle Residenze sabaude, alle
connessioni ambientalmente sostenibili come la navigabilità lungo il lago Maggiore, il fiume Ticino e i canali, al
potenziamento del sistema di accessibilità diretta al sito Expo coinvolgendo Trenitalia per servizi mirati di collegamento
tramite l’Alta Velocità
8.2.5.
società partecipate
8.2.5.1. individuazione delle società delle quali cedere le partecipazioni regionali
8.2.5.2. coordinamento tra norma statale e piano strategico per la razionalizzazione del sistema delle partecipate regionali, con
particolare attenzione all’individuazione dei settori d’intervento ed alla riduzione del numero dei soggetti partecipati
operanti nel medesimo settore d’attività
8.2.6.
accordi di programma
8.2.6.1. la Città della Salute e della Scienza di Novara
8.2.6.2. la Città della Salute e della Scienza di Torino
8.2.6.3. il completamento del nuovo Ospedale di Alba-Bra nel Comune di Verduno, comprensivo della realizzazione del
collegamento fra la viabilità ordinaria e il punto di accesso al nuovo Ospedale
22
8.2.6.4. la realizzazione di presidi territoriali sanitari caratterizzati prevalentemente da nuovi poliambulatori quali il nuovo
Poliambulatorio di Ivrea, il nuovo Poliambulatorio Ex Antonetto in Torino, il nuovo ospedale di Venaria Reale (To), il
nuovo Poliambulatorio di Oleggio (No)
8.2.6.5. il Palazzo Unico degli uffici regionali in fase di attuazione
8.2.6.6. il Parco a tema Mediapolis di Albiano d’Ivrea (To) (in fase di perfezionamento procedimentale)
8.2.6.7. il Polo Scientifico Universitario di Grugliasco (To) (in fase di perfezionamento procedimentale)
8.2.7.
Piano di comunicazione istituzionale della Giunta Regionale
8.2.7.1. redazione del piano pluriennale di comunicazione e dei piani annuali di intervento
8.2.7.2. gestione operativa dei piani annuali
8.2.7.3. diffusione delle opportunità previste nei POR, comunicazione dei bandi e dei beneficiari degli interventi, valorizzazione
delle buone prassi e degli interventi, delle politiche e delle strategie più significative
8.2.8.
Piano di comunicazione PAR-FSC
8.2.8.1. comunicare il valore strategico ed economico del PAR FSC come strumento “di sistema” integrativo delle politiche sui
grandi interventi di sviluppo
8.2.8.2. pubblicizzare le principali opportunità generate dal PAR-FSC sui singoli assi per assicurare il costante miglioramento
della fruizione riducendo la distanza tra istituzioni e utenti finali.
Nella seguente tabella viene proposta l’analisi di pertinenza tra gli obiettivi del D.P.E.F.R. precedentemente
individuati e gli assi prioritari del POR:
Tabella 7: Azioni di governo e analisi di pertinenza
AZIONE DI GOVERNO
PERTINENZA CON ASSI
PRIORITARI DEL POR
1. Benessere sanitario
2. Benessere sociale
3. Sviluppo culturale e turistico
4. Sviluppo economico
5. Ambiente e territorio
6. Logistica e trasporti
7. Oneri e funzionamento
8. Affari istituzionali
Analisi di coerenza
Dall’analisi di coerenza, è emerso che tra gli assi prioritari del POR quello avente maggior correlazione con il
D.P.E.F.R. è il V. Tutela dell’ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali , come constatabile dalla
lettura della matrice sottostante.
Le azioni di governo del D.P.E.F.R. che presentano il maggior numero di obiettivi correlabili con gli obiettivi specifici
V.6c.6 e V.6c.7 sono la 3. Sviluppo culturale e turistico e la 5. Ambiente e territorio . In quest’ultimo caso il rapporto
è perlopiù di coerenza condizionata con l’obiettivo specifico V.6c.6 che assume sia valore strategico “in
complementarietà con gli interventi di tutela e protezione dell’ambiente naturale ed ecosistemico ”, così come
previsto dall’azione di governo, sia di promozione di iniziative di collaborazione nazionale e internazionale volte
alla promozione del territorio piemontese. Coerenza indiretta e condizionata è riscontrabile anche tra i sopra citati
23
obiettivi specifici del POR e alcuni obiettivi dell’azione di governo 8. Affari istituzionali in quanto volti alla
promozione territoriale e culturale dei luoghi e dei temi di eccellenza turistica in Piemonte.
E’ riscontrabile correlazione, sebbene di entità minore per via del numero inferiore di obiettivi tra loro coerenti,
anche tra l’asse prioritario IV. Energia sostenibile e qualità della vita e alcune azioni di governo; quelle
maggiormente coinvolte sono la 4. Sviluppo economico (obiettivo 4.4. Innovazione e ricerca universitaria ) e la 5.
Ambiente e territorio (obiettivo 5.2. Tutela ambientale), caratterizzate da un rapporto di coerenza sia diretta che
indiretta.
Risulta riscontrabile coerenza indiretta tra gli obiettivi specifici I.1b.1. e I.1b.2. dell’asse strategico I. Ricerca, sviluppo
tecnologico e innovazione e il 4.4.2.4. del D.P.E.F.R. in quanto aventi come finalità comune la promozione di attività
di ricerca applicata, l’innovazione e il trasferimento tecnologico.
Non sono stati riscontrati elementi di incoerenza tra gli obiettivi analizzati.
24
2.1. Politiche sociali
2. Benessere
sociale
2.2. Politiche per la
casa
3. Sviluppo
culturale e
turistico
3.1. Cultura, turismo
e sport
2.1.3.
2.2.2.
3.1.3.
3.1.4.
3.1.5.
IV.4c.
IV.4b.
IV.4b.2. Riduzione dei consumi
energetici e delle emissioni nelle
imprese e integrazione di fonti
rinnovabili
III.3. Promuovere la competitività delle PMI, del settore agricolo IV.4. Sostenere la transizione verso
(per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per un'economia a basse emissioni di
il FEAMP)
carbonio in tutti i settori
V. Tutela
dell'ambiente e
valorizzazione delle
risorse culturali e
ambientali
3.1.1.
≈
≈
3.1.2.


-
≈
VI.11.6. Miglioramento della
governance multilivello e delle
capacità degli organismi coinvolti nella
attuazione e gestione dei programmi
operativi
I.1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e
l’innovazione
II.2. Migliorare
l’accesso alle TIC,
nonché l’impiego e
la qualità delle
medesime
IV. Energia sostenibile e
qualità della vita
e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio culturale, nelle aree di
attrazione
III. Competitività dei sistemi produttivi
V.6c.7. Miglioramento delle condizioni
II. Agenda
digitale
e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio nelle aree di attrazione
naturale
I. Ricerca, sviluppo tecnologico e
innovazione
V.6c.6. Miglioramento delle condizioni
III.3b.
IV.4c.1. Riduzione dei consumi
energetici negli edifici e nelle strutture
pubbliche o ad uso pubblico,
residenziali e non residenziali e
integrazione di fonti rinnovabili
III.3a.
III.3b.4. Incremento del livello di
internazionalizzazione dei sistemi
produttivi
III.3a.7. Diffusione e rafforzamento
delle attività economiche a contenuto
sociale
II.2c.
III.3a.6. Miglioramento dell’accesso al
credito, del finanziamento delle
imprese e della gestione del rischio in
agricoltura
III.3a.5. Nascita e Consolidamento
delle Micro, Piccole e Medie Imprese
I.1b.
III.3a.1. Rilancio della propensione agli
investimenti del sistema produttivo
OBIETTIVI DEL D.P.E.F.R. 2014 - 2016
II.2c.2..Digitalizzazione dei processi
amministrativi e diffusione di servizi
digitali pienamente interoperabili della
PA offerti a cittadini e imprese (in
particolare nella sanità e nella giustizia)
I.1b.2..Rafforzamento del sistema
innovativo regionale e nazionale
attraverso l’incremento della
collaborazione fra imprese e strutture
di ricerca e il loro potenziamento
I.1b.4..Aumento dell’incidenza di
specializzazioni innovative in perimetri
applicativi ad alta intensità di
conoscenza
I.1b.3..Promozione di nuovi mercati
per l’innovazione
I.1b.1.. Incremento delle attività di
innovazione delle imprese
Tabella 8: Analisi di coerenza
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
VI. Assistenza
Tecnica
V.6. Preservare e tutelare
l'ambiente e promuovere
l'uso efficiente delle risorse
V.6c.
2.1.1.
2.1.2.
-
2.1.4.
2.1.5.
2.2.1.
-
≈
2.2.3.
2.2.4.

≈
≈
25
OBIETTIVI DEL D.P.E.F.R. 2014 - 2016
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
3.1.6.
3.1.7.
3.1.8.


3.1.9.


~
~
3.1.10.
3.1.11.
3.2.1.1.
3.2.1.
3.2.1.2.
3.2.2.1.
3.2. Istruzione
3.2.2.
3.2.2.2.
~
3.2.2.3.
4.1.1.
4.1.2.
4.1. Formazione e
lavoro
4.1.3.
-
4.1.4.
4.1.5.
4.2.1.
4.2.2.
4.2.3.
4. Sviluppo
economico
4.2. Industria e
internazionalizzazio
ne
4.2.4.
-
4.2.5.
4.2.6.
4.2.7.
4.3.
Programmazione
negoziata
4.3.1.
4.3.2.
4.4.1.1.
4.4. Innovazione e
ricerca universitaria
4.4.1.
4.4.1.2.
4.4.1.3.
26
OBIETTIVI DEL D.P.E.F.R. 2014 - 2016
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
4.4.2.1.
4.4.2.2.
4.4.2.
4.4.2.3.
4.4.2.4.
5.1. Aree protette
~
~
~

5.1.1.
≈
5.1.2.

5.1.3.
≈
-
5.1.4.
~
5.1.5.
≈
5.2.1.
~
≈
5.2.2.
5.2. Tutela
ambientale
5.2.3.
-
~
~
5.2.4.
5.2.5.
5.3.1.1.
5. Ambiente e
territorio
≈
5.3.1.
5.3.1.2.
5.3. Montagna e
foreste
5.3.2.
5.3.2.1.
≈
5.3.2.2.
≈
5.3.2.3.
≈
5.3.2.4.
≈
5.3.2.5.
≈
≈
5.3.2.7.
≈
≈
-
≈
5.3.2.6.
5.4.1.
5.4. Agricoltura
5.4.2.
5.4.3.
27
OBIETTIVI DEL D.P.E.F.R. 2014 - 2016
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
5.5.1.
5.5.2.
5.5.3.
5.5.4.
5.5.5.
5.5.6.1.
5.5.6.2.
5.5.6.3.
5.5.6.
5.5.6.4.
5.5. Pianificazione
territoriale
5.5.6.5.
≈
5.5.6.6.
5.5.7.1.
5.5.7.2.
5.5.7.
5.5.7.3.
5.5.7.4.
5.5.8.
5.5.9.
-

5.5.10.
8.1.1.1.
8.1.1.
8.1.1.2.
8.1.1.3.
8.1.2.1.
8. Affari
istituzionali
8.1. Affari
istituzionali
8.1.2.
8.1.2.2.
8.1.2.3.
8.1.3.1.
8.1.3.
8.1.3.2.
8.1.3.3.
8.2. Gabinetto e
8.2.1.
8.2.1.1.
28
OBIETTIVI DEL D.P.E.F.R. 2014 - 2016
comunicazione
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
8.2.1.2.
8.2.1.3.
8.2.2.
8.2.2.1.
8.2.3.1.
≈
≈
~
~
8.2.3.
8.2.3.2.
8.2.4.1.
8.2.4.
8.2.4.2.
~
8.2.4.3.
8.2.4.4.
8.2.5.1.
8.2.5.
8.2.5.2.
8.2.6.1.
8.2.6.2.
8.2.6.3.
8.2.6.
8.2.6.4.
8.2.6.5.
8.2.6.6.
8.2.6.7.
8.2.7.1.
8.2.7.
8.2.7.2.
8.2.7.3.
8.2.8.1.
8.2.8.
8.2.8.2.
29
4.2 Piano Territoriale Regionale (P.T.R.)
Il Piano Territoriale Regionale (P.T.R.), approvato con DCR n. 122-29783 del 21 luglio 2011, rappresenta lo
strumento di connessione tra le indicazioni derivanti dal sistema di programmazione regionale e il riconoscimento
delle vocazioni del territorio.
Il Piano definisce le strategie e gli obiettivi di livello regionale che dovranno essere recepiti e attuati dagli enti che
operano a scala provinciale e locale e stabilisce le azioni da intraprendere da parte dei diversi soggetti della
pianificazione, nel rispetto dei principi di sussidiarietà e competenza.
Il P.T.R. persegue tre obiettivi generici:



la coesione territoriale, che ne rappresenta la componente strategica, da ricercarsi nella dimensione
territoriale della sostenibilità;
lo scenario policentrico, inteso come il riconoscimento dei sistemi urbani all’interno delle reti;
la copianificazione, che introduce nuovi strumenti di governance.
Il Piano Territoriale Regionale risulta complementare al Piano Paesaggistico Regionale (P.P.R.), entrambi strumenti
volti al riconoscimento, gestione, salvaguardia, valorizzazione e riqualificazione dei territori della Regione.
Il P.T.R., in comune con il P.P.R., definisce le seguenti strategie e obiettivi comuni:

Strategia 1 – Riqualificazione territoriale, tutela e valorizzazione del paesaggio
Promozione dell’integrazione tra valorizzazione del patrimonio ambientale – storico – culturale e le attività
imprenditoriali ad esso connesse; riqualificazione delle aree urbane in un’ottica di qualità della vita e inclusione
sociale, sviluppo economico e rigenerazione delle aree degradate.

Strategia 2 – Sostenibilità ambientale, efficienza energetica
Promozione dell’eco-sostenibilità di lungo termine della crescita economica perseguendo una maggiore
efficienza nell’utilizzo delle risorse.

Strategia 3 – Integrazione territoriale delle infrastrutture di mobilità, comunicazione, logistica
La strategia è finalizzata a rafforzare la coesione territoriale e lo sviluppo locale del nord-ovest nell’ambito di
un contesto economico e territoriale a dimensione europea; le azioni del P.T.R. mirano a stabilire relazioni
durature per garantire gli scambi e le aperture economiche tra Mediterraneo e mare del Nord (Corridoio 24 o
dei due mari) e quello tra occidente ed oriente (Corridoio 5).

Strategia 4 – Ricerca, innovazione e transizione economico – produttiva
Rafforzare la competitività del sistema regionale attraverso l’incremento della sua capacità di produrre ricerca
ed innovazione, di assorbire e trasferire nuove tecnologie, anche in riferimento a tematiche di frontiera, alle
innovazioni in campo ambientale ed allo sviluppo della società dell’informazione. La strategia di piano
individua le localizzazioni e le condizioni di contesto più adatte.

Strategia 5 – Valorizzazione delle risorse umane e delle capacità istituzionali
La strategia coglie le potenzialità insite nella capacità di fare sistema tra i diversi soggetti interessati alla
programmazione/pianificazione attraverso il processo di governance territoriale.
Per ciascuna strategia, sono stati individuati i seguenti obiettivi specifici:
30
Tabella 9: Obiettivi specifici
1.
1.1.
1.1.1.
1.1.2.
1.1.3.
1.1.4.
1.2.
1.2.1.
1.2.2.
1.2.3.
1.2.4.
1.2.5.
1.2.6.
1.3.
1.3.1.
1.3.2.
1.3.3.
1.3.4.
1.4.
1.4.1.
1.4.2.
1.5.
1.5.1.
1.5.2.
1.5.3.
1.5.4.
1.5.5.
1.5.6.
1.6.
1.6.1.
1.7.
1.7.1.
1.7.2.
1.7.3.
RIQUALIFICAZIONE TERRITORIALE, TUTELA E VALORIZZAZIONE DEL PAESAGGIO
Valorizzazione del policentrismo e delle identità culturali e socio – economiche dei sistemi locali
Riconoscimento delle articolazioni strategiche e strutturali del territorio regionale, definizione e organizzazione dei
sistemi di progettualità locale
Riproduzione della varietà culturale territoriale attraverso il riconoscimento delle specificità delle identità culturali e
socio-economiche delle popolazioni locali, la rivitalizzazione delle aree rurali e delle risorse specifiche dei territori e la
promozione dei centri urbani, anche minori, e della loro caratterizzazione nei singoli Ait
Territorializzazione dei progetti di sviluppo locale per la riproduzione delle identità e la promozione degli attori
collettivi locali
Potenziamento della distribuzione policentrica e reticolare delle opportunità per le attività produttive e dell’accessibilità
ai servizi per i residenti, il turismo o le produzioni di livello regionale e sovraregionale
Salvaguardia e valorizzazione della biodiversità e del patrimonio naturalistico - ambientale
Attuazione delle strategie territoriali e culturali di livello europeo per la valorizzazione ambientale dei territori delle
regioni alpine, padane e appenniniche
Riconoscimento e valorizzazione del sistema delle aree protette, dei parchi naturali, delle aree boscate, dei grandi
parchi urbani e periurbani, delle aree ad elevato grado di naturalità e sensibilità
Sviluppo delle attività antropiche e delle infrastrutture territoriali (insediative, produttive, energetiche, agricole, di
allevamento, forestali) compatibile con la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale, con particolare
riferimento alle situazioni critiche o a rischio ed alla salvaguardia del presidio demografico minimo necessario
Miglioramento della qualità territoriale in termini ambientali e paesaggistici
Conseguimento dell’equilibrio tra ecosistemi ambientali e attività antropiche
Salvaguardia delle aree protette e delle reti e connessioni ecologiche (Sic, Zps, Sir, ecc.)
Valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale dei territori
Integrazione delle attività agricole con quelle legate all’artigianato ed al turismo naturalistico, culturale e didattico,
nell’ottica di un utilizzo multifunzionale dello spazio rurale
Riqualificazione fisica e funzionale dei centri storici urbani, rurali e montani, al fine di promuovere forme nuove di
attrazione territoriale
Riconoscimento, conservazione e valorizzazione del patrimonio storico, architettonico, urbanistico e museale e delle
aree agricole di particolare pregio produttivo e paesaggistico
Sviluppo di sistemi di fruizione per promuovere il turismo culturale ed ecologico rivolto al patrimonio culturale e
paesaggistico
Tutela e riqualificazione dei caratteri e dell’immagine identitaria del paesaggio
Salvaguardia e valorizzazione dei paesaggi di specifico valore riconosciuti dal Piano Paesaggistico
Promozione della congruenza morfologica dei nuovi interventi con la strutturazione codificata del territorio
Riqualificazione del contesto urbano e periurbano
Promozione di processi di riqualificazione, rigenerazione e riconversione fisica, sociale ed economica dei tessuti urbani
e dei sistemi periferici
Promozione di politiche finalizzate alla realizzazione di spazi e servizi pubblici urbani ed extraurbani distribuiti e
organizzati in modo da massimizzarne la fruibilità e lo standard qualitativo
Promozione di politiche di rilocalizzazione delle attività produttive non compatibili con i contesti urbani
Salvaguardia e valorizzazione delle aree agricole e naturali periurbane
Contenimento e razionalizzazione della crescita insediativa urbana, periurbana e degli insediamenti arteriali e
salvaguardia delle superfici agricole interstiziali nei sistemi insediativi, con particolare riferimento al controllo del
consumo di suolo
Recupero e riqualificazione degli edifici e delle aree produttive esistenti o dismesse o sottoutilizzate per usi residenziali,
industriali e terziari
Valorizzazione delle specificità dei contesti rurali
Tutela e valorizzazione del territorio rurale a prevalente valore produttivo e paesaggistico, privilegiando i contesti a più
diffuso abbandono
Salvaguardia e valorizzazione integrata delle fasce fluviali e lacuali
Integrazione a livello del bacino padano delle strategie territoriali e culturali interregionali per le azioni di valorizzazione
naturalistiche ecologiche e paesistiche del sistema fluviale
Promozione di progetti integrati, quali Contratti di fiume o di lago, per la riqualificazione e la valorizzazione del sistema
delle acque con particolare attenzione al potenziamento del livello di naturalità ed efficienza ecologica
Prevenzione dei rischi di esondazione e messa in sicurezza dei corsi d’acqua
31
1.7.4.
Uso del territorio compatibile con le condizioni di rischio idrogeologico
1.8.
Rivitalizzazione della montagna e della collina
Promozione dello sviluppo sostenibile attraverso le attività forestali, agricole, turistiche e la difesa-valorizzazione delle
identità e del patrimonio storico-culturale
Potenziamento della caratterizzazione del paesaggio costruito mediante la specializzazione delle funzioni prevalenti
nei diversi centri e la loro efficiente connessione
Contenimento degli impatti e ottimizzazione degli utilizzi nei territori alpini interessati da attrezzature e impianti per usi
turistici e terziari
Qualificazione del sistema turistico mediante la diversificazione dell'offerta, dei servizi e della ricettività con attività
competitive, a basso impatto ambientale e di valorizzazione del territorio, in particolare dei nuclei che hanno
mantenuto le loro caratteristiche e valenze naturali e paesaggistiche
Mitigazione e compensazione degli impatti provocati dagli attraversamenti montani di grandi infrastrutture di transito
Promozione dell’integrazione funzionale ed economica delle aree montane nel territorio regionale e nel contesto
transfrontaliero
Recupero e risanamento delle aree degradate, abbandonate e dismesse
Promozione di processi di riqualificazione, rigenerazione e riconversione fisica, sociale ed economica delle aree
degradate abbandonate e dismesse
1.8.1.
1.8.2.
1.8.3.
1.8.4.
1.8.5.
1.8.6.
1.9.
1.9.1.
2. SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE, EFFICIENZA ENERGETICA
2.1.
Tutela e valorizzazione delle risorse primarie: acqua
2.1.1.
2.1.2.
2.1.3.
2.2.
2.2.1.
2.3.
2.3.1.
2.3.2.
2.3.3.
2.4.
2.4.1.
2.4.2.
2.5.
2.5.1.
2.5.2.
2.5.3.
2.5.4.
2.6.
2.6.1.
2.6.2.
2.6.3.
2.7.
2.7.1.
2.7.2.
2.7.3.
Tutela quali-quantitativa delle acque superficiali e sotterranee
Gestione quantitativa e qualitativa ambientalmente sostenibile dal punto di vista energetico, agricolo, industriale e civile
delle acque superficiali e sotterranee
Valorizzazione delle acque termali
Tutela e valorizzazione delle risorse primarie: aria
Riduzione delle emissioni e dei fattori climalteranti
Tutela e valorizzazione delle risorse primarie: suolo e sottosuolo
Contenimento del consumo di suolo, promuovendone un uso sostenibile, con particolare attenzione alla limitazione
dei fenomeni di dispersione insediativa.
Salvaguardia del suolo agricolo
Gestione sostenibile delle risorse estrattive
Tutela e valorizzazione delle risorse primarie: patrimonio forestale
Salvaguardia del patrimonio forestale e riconoscimento del suo ruolo strategico in termini naturalistico-ambientali
Promozione del patrimonio forestale in termini produttivo-energetici
Promozione di un sistema energetico efficiente
Contenimento del consumo energetico e promozione delle fonti energetiche rinnovabili
Utilizzo selettivo delle fonti di energia rinnovabile presenti sul territorio con riferimento allo specifico contesto
territoriale (solare, pompe di calore, biogas, biomasse, idroelettrico, eolico)
Promozione di piattaforme tecnologiche per la ricerca, progettazione, produzione di materiali, attrezzature e impianti
per l’efficienza energetica
Razionalizzazione della rete elettrica
Prevenzione e protezione dai rischi naturali e ambientali
Definizione di misure preventive per le aree a rischio idraulico, idrogeologico, sismico, industriale, tecnologico, stradale
Coordinamento e attuazione della pianificazione di bacino con la pianificazione territoriale
Potenziamento e sviluppo di reti di monitoraggio diffuse
Contenimento della produzione e ottimizzazione del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti
Distribuzione razionale degli impianti di riciclaggio, stoccaggio e smaltimento dei rifiuti
Valorizzazione della gestione associata ed efficiente dello smaltimento dei liquami
Valorizzazione della gestione sostenibile dei rifiuti con la chiusura dei cicli (rifiuti/energia)
3. INTEGRAZIONE TERRITORIALE DELLE INFRASTRUTTURE DI MOBILITA’, COMUNICAZIONE, LOGISTICA
3.1.
Riorganizzazione della rete territoriale dei trasporti, della mobilità e delle relative infrastrutture
3.1.1.
3.1.2.
3.1.3.
3.1.4.
3.1.5.
Sviluppo equilibrato e sostenibile di una rete di comunicazioni stradali, autostradali, ferroviarie, aeroportuali che assicuri
le connessioni esterne (interregionali e internazionali, corridoi europei)
Sviluppo equilibrato di una rete di comunicazioni stradali, autostradali e ferroviarie che assicuri le connessioni interne
Contenimento/razionalizzazione dei flussi veicolari del traffico urbano
Promozione dell’integrazione tra trasporti e uso del suolo con particolare riferimento ai nodi urbani
Promozione dell’intermodalità
32
3.1.6.
3.1.7.
3.2.
3.2.1.
3.2.2.
3.2.3.
3.3.
3.3.1.
3.3.2.
Sostegno alla riconversione del sistema di mobilità dalla gomma al ferro per il trasporto di merci e persone
Promozione della mobilità ciclopedonale
Riorganizzazione e sviluppo dei nodi della logistica
Razionalizzazione della rete infrastrutturale dei servizi di connessione del sistema logistico regionale
Realizzazione di piattaforme logistiche transnazionali o di “cattura” esterna, in particolare retroportuale e aeroportuale
Gestione della logistica interna di distretto, di sistema produttivo, di distribuzione commerciale
Sviluppo equilibrato della rete telematica
Estensione della rete infrastrutturale per la banda larga (fibra ottica, ADSL 2, ADSL 2 plus) per realizzare un servizio
multiutenza diffuso sul territorio regionale
Diffusione di reti wireless su tutto il territorio regionale per la riduzione del digital divide
4. RICERCA, INNOVAZIONE E TRANSIZIONE ECONOMICO - PRODUTTIVA
4.1.
Promozione selettiva delle attività di ricerca, trasferimento tecnologico, servizi per le imprese e formazione specialistica
4.1.1.
4.1.2.
4.1.3.
4.2.
4.2.1.
4.2.2.
4.3.
4.3.1.
4.3.2.
4.3.3.
4.3.4.
4.3.5.
4.4.
4.4.1.
4.4.2.
4.4.3.
4.5.
4.5.1.
4.5.2.
Promozione della diffusione di centri di ricerca, “poli innovativi”, “piattaforme tecnologiche” e definizione di criteri per la
loro localizzazione in coerenza con le caratteristiche dei sistemi locali
Individuazione di criteri per favorire sinergie locali ed economie di scala tra istituzioni pubbliche e universitarie, centri di
ricerca e imprese
Razionalizzazione/distribuzione spazialmente equilibrata dei servizi specializzati alle imprese mediante la creazione di
una rete territoriale
Promozione dei sistemi produttivi locali agricoli e agro - industriali
Individuazione e promozione dei distretti agroalimentari e dei contesti territoriali caratterizzati da produzioni di filiera
Promozione delle colture biologiche e dei prodotti tipici in coerenza con le misure del Programma di Sviluppo Rurale
Promozione dei sistemi produttivi locali industriali e artigianali
Miglioramento della qualità urbanistica, ambientale e architettonica degli insediamenti produttivi al fine di evitare le
incompatibilità paesaggistiche e i rischi di incidente rilevante
Promuovere distretti specializzati di produzioni di nicchia ad alta tecnologia, o di formazione specifica o di utilizzo
innovativo di risorse locali
Potenziamento delle infrastrutture a servizio dei sistemi produttivi
Individuazione di criteri perequativi per la localizzazione delle aree produttive e artigianali di interesse sovracomunale
Riconoscimento delle specializzazioni della domanda e dell’offerta di lavoro all’interno dei sistemi locali regionali e
promozione della loro relazione
Riqualificazione e sviluppo selettivo delle attività terziarie
Miglioramento della qualità urbanistica, ambientale e architettonica degli insediamenti terziari, commerciali e turistici al
fine di evitare le incompatibilità paesaggistiche e territoriali
Individuazione di indirizzi per la localizzazione selettiva di nuovi insediamenti
Riqualificazione delle attività terziarie integrate nel tessuto insediativo
Promozione delle reti e dei circuiti turistici
Individuazione e promozione della rete turistica regionale
Sviluppo di sistemi di fruizione per promuovere il turismo culturale ed ecologico rivolto al patrimonio culturale e
paesaggistico
5. VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE, DELLE CAPACITA’ ISTITUZIONALI E DELLE POLITICHE SOCIALI
5.1.
Promozione di un processo di governance territoriale e della progettualità integrata sovracomunale
5.1.1.
5.1.2.
5.1.3.
5.2.
5.2.1.
5.2.2.
5.2.3.
5.2.4.
5.2.5.
Definizione e supporto a nuovi sistemi di governance territoriale
Promozione del ruolo dei sistemi locali e dei centri urbani minori come attori collettivi della programmazione e della
pianificazione territoriale
Promozione di aggregazioni sovracomunali volontarie per la pianificazione urbanistica, la progettazione integrata e lo
sviluppo sostenibile (Agenda 21, piani strategici locali, PTI, ecc.)
Organizzazione ottimale dei servizi collettivi sul territorio
Razionalizzazione/distribuzione spazialmente equilibrata dei servizi alla persona (sanità/servizi ospedalieri, formazione)
Razionalizzazione/potenziamento della rete territoriale della formazione universitaria e di livello superiore (master ecc.)
Creazione di una rete territoriale della formazione tecnica e professionale adeguata alla domanda e alle
specializzazioni economiche locali
Distribuzione territoriale dei servizi in funzione della domanda locale e delle soglie critiche di qualità e di efficienza
dell’offerta
Creazione di una rete delle istituzioni culturali locali
33
Nella seguente tabella viene proposta l’analisi di pertinenza di ciascuna strategia con gli assi prioritari proposti nel
POR.
Tabella 10: Strategie proposte nel P.T.R. e analisi di pertinenza
PERTINENZA CON ASSI PRIORITARI
DEL POR
STRATEGIE
1. Riqualificazione territoriale, tutela e valorizzazione del paesaggio
2. Sostenibilità ambientale, efficienza energetica
3. Integrazione territoriale delle infrastrutture di mobilità, comunicazione, logistica
4. Ricerca, innovazione e transizione economico-produttiva
5. Valorizzazione delle risorse umane e delle capacità istituzionali
Sotto il profilo prettamente ambientale, l’esame delle normative e dei piani ha portato alla definizione nell’ambito
del P.T.R. di un set di obiettivi relativi a ciascuna componente ambientale. In tale contesto la tematica dello sviluppo
sostenibile si presenta trasversale rispetto agli altri aspetti e criticità ambientali. In fase di analisi di coerenza,
pertanto, verranno tenuti in considerazione anche gli obiettivi di sostenibilità ambientale riportati nella seguente
tabella.
Tabella 11: Sistemi degli obiettivi: sviluppo sostenibile
Temi
Pertinenza con assi
prioritari del POR
Obiettivi ambientali di riferimento
1
Ridurre le emissioni di inquinanti atmosferici
2
Ridurre le emissioni di gas climalteranti
3
Incentivare l’utilizzo razionale e sostenibile delle risorse idriche
4
Tutelare le caratteristiche ambientali delle fasce fluviali e gli ecosistemi acquatici
5
Migliorare la qualità delle acque superficiali e sotterranee
6
Promuovere un uso sostenibile del suolo, con particolare attenzione alla
prevenzione dei fenomeni di erosione, deterioramento, contaminazione,
desertificazione
7
Bonificare le aree contaminate e proteggere il suolo dai fenomeni di
inquinamento
8
Recuperare gli equilibri idrogeologici
9
Contenere il consumo di suolo
10
Salvaguardare le prime classi di capacita d’uso dei suoli
Aria
Acqua
Suolo
34
Temi
Rifiuti
Pertinenza con assi
prioritari del POR
Obiettivi ambientali di riferimento
11
Ridurre la produzione di rifiuti
12
Incrementare il recupero ed il riciclaggio dei rifiuti
13
Favorire la creazione e diffusione di una rete di impianti integrati per lo
smaltimento, il riciclaggio e la trasformazione dei rifiuti
14
Ridurre l’inquinamento acustico derivante dal sistema aeroportuale
15
Contenere l’inquinamento da rumore derivante dalle infrastrutture stradali,
ferroviarie e metropolitane
16
Tutelare le aree protette
17
Conservare il patrimonio agro-silvo-pastorale
18
Limitare la perdita della biodiversità, valorizzando le specie e gli habitat
19
Individuare, salvaguardare e potenziare la rete dei corridoi ecologici
20
Promuovere il ricorso a fonti energetiche rinnovabili, nell’ottica del risparmio e
dell’efficienza energetica
21
Sviluppare metodologie di uso razionale dell’energia (sistemi di cogenerazione,
teleriscaldamento tecnologie per l’ottimizzazione energetica)
22
Realizzare una significativa riduzione dei consumi finali di energia, in particolar
modo del settore civile (residenziale e terziario)
23
Recuperare i paesaggi degradati a causa di interventi antropici
24
Tutelare i beni ed il patrimonio culturale ed incentivarne la fruizione sostenibile
25
Garantire la protezione, la gestione e la pianificazione dei contesti territoriali e
paesaggistici
26
Promuovere un sistema infrastrutturale razionale che privilegi lo sviluppo di una
rete integrata tra trasporto su strada e su rotaia
27
Favorire politiche territoriali per il contenimento della frammentazione delle aree
naturali e relativi impatti sulla biodiversità
28
Promuovere un sistema urbano equilibrato e policentrico e nuove forme di
relazione citta-campagna
29
Tutelare e favorire politiche di valorizzazione dei sistemi montani e collinari
30
Promuovere lo sviluppo di un turismo sostenibile ed equilibrato
31
Promuovere il miglioramento della sicurezza sui luoghi di lavoro
32
Ridurre l’incidenza del carico di malattia dovuto a fattori ambientali
33
Prevenire il verificarsi di incidenti rilevanti connessi a sostanze pericolose per
Rumore
Natura e
biodiversità
Energia
Paesaggio e
territorio
Popolazione e
salute umana
35
Temi
Pertinenza con assi
prioritari del POR
Obiettivi ambientali di riferimento
l’uomo e per l’ambiente
Analisi di coerenza
Come nel precedente caso, dall’analisi di coerenza è emerso che l’asse prioritario del POR avente maggior
correlazione con il P.T.R. è il V. Tutela dell’ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali , come
constatabile dalla lettura della matrice sottostante. In particolare, gli obiettivi V.6c.6. e V.6c.7. risultano caratterizzati
da coerenza prevalentemente con la strategia 1. Riqualificazione territoriale, tutela e valorizzazione del paesaggio ,
in considerazione delle azioni ad essi associate aventi valore strategico “in complementarietà con gli interventi di
tutela e protezione dell’ambiente naturale ed ecosistemico ”. Risulta, inoltre, caratterizzato in prevalenza da
coerenza condizionata con le strategie 2. Sostenibilità ambientale, efficienza energetica e 5. Valorizzazione delle
risorse umane, delle capacità istituzionali e delle politiche sociali, in quanto si tratta di elementi che andranno tenuti
in considerazione nella fase attuativa del POR. Il rapporto intercorrente con la strategia 4. Ricerca, innovazione e
transizione economico-produttiva è sia di coerenza diretta che indiretta in quanto gli obiettivi sono volti al
miglioramento della qualità urbanistica, ambientale e architettonica al fine di evitare incompatibilità paesaggistiche
e alla promozione del turismo culturale ed ecologico.
E’ possibile riscontrare coerenza, sia diretta che indiretta, tra l’asse prioritario IV. Energia sostenibile e qualità della
vita e le strategie 2. Sostenibilità ambientale, efficienza energetica e 3. Integrazione territoriale delle infrastrutture di
mobilità, comunicazione, logistica del P.T.R. in quanto caratterizzati rispettivamente dalle finalità comuni di
promozione delle fonti energetiche rinnovabili e indirettamente anche di riduzione delle emissioni in atmosfera con
conseguente miglioramento della qualità dell’aria.
Infine, si è riscontrata coerenza condizionata e indiretta tra l’obiettivo specifico I.1b.1. dell’asse strategico I. Ricerca,
sviluppo tecnologico e innovazione e rispettivamente gli obiettivi 2.1.2., 2.2.1. e 2.5.3. in virtù sia della necessità di
conciliare l’innovazione tecnologica con gli obiettivi di sostenibilità ambientale sia delle finalità simili. Per lo stesso
motivo il medesimo giudizio di coerenza è stato attribuito anche al rapporto tra gli obiettivi 2.1.2., 2.2.1. e il III.3a.1.
del POR.
Gli obiettivi specifici III.3a.1. e III.3a.1. dell’asse prioritario III competitività dei sistemi produttivi risultano
caratterizzati da coerenza condizionata con gli obiettivi 1.5.1. e 2.3.1. delle prime due strategie del P.T.R. in quanto
in fase di attuazione del POR si dovrà conciliare la necessità di rilancio del sistema produttivo piemontese con gli
obiettivi di sostenibilità ambientale. Qualora ciò non venisse tenuto in considerazione si potrebbe incorrere in
situazioni di incoerenza. Per lo stesso motivo, tale condizione di coerenza è stata attribuita anche tra l’obbiettivo di
sostenibilità ambientale 9 del P.T.R. relativo al suolo e i medesimi obiettivi del POR.
Per quanto concerne gli altri obiettivi di sostenibilità ambientale, anche in questo caso risultano maggiormente
correlati con quelli relativi all’asse prioritario V. del POR, presentando perlopiù relazioni di coerenza condizionata.
Coerenza diretta e indiretta è riscontrabile, invece, tra gli obiettivi dell’asse prioritario IV. e quelli relativi all’aria e
all’energia.
Infine, gli obiettivi 1, 2, 3, relativi all’aria e all’acqua, risultano caratterizzati da coerenza condizionata con gli
obiettivi I.1b.1 e III.3a.1. degli assi prioritari I e III per la necessità di conciliare la necessità di innovazione
tecnologica con gli obiettivi di sostenibilità ambientale.
Non sono stati riscontrati elementi di incoerenza tra gli obiettivi analizzati.
36
1.1. Valorizzazione del
policentrismo e delle identità
culturali e socio-economiche
dei sistemi locali
1.
Riqualificazione
territoriale,
tutela e
valorizzazione
del paesaggio
1.2. Salvaguardia e
valorizzazione della
biodiversità e del patrimonio
naturalistico-ambientale
1.3. Valorizzazione del
patrimonio culturale materiale
e immateriale dei territori
I.1b.
II.2c.
IV.4c.
IV.4b.
IV.4b.2. Riduzione dei consumi
energetici e delle emissioni nelle
imprese e integrazione di fonti
rinnovabili
1.3.2.
III. Competitività dei sistemi produttivi
IV. Energia sostenibile e
qualità della vita
V. Tutela dell'ambiente
e valorizzazione delle
risorse culturali e
ambientali
III.3. Promuovere la competitività delle PMI, del settore
agricolo (per il FEASR) e del settore della pesca e
dell'acquacoltura (per il FEAMP)
IV.4. Sostenere la transizione
verso un'economia a basse
emissioni di carbonio in tutti i
settori
V.6. Preservare e tutelare
l'ambiente e promuovere
l'uso efficiente delle risorse
1.1.1.
~
~
1.1.2.
~
~
1.1.3.
~
~
1.1.4.
~
~
1.2.1.
~
1.2.2.

1.2.3.
~
1.2.4.

1.2.5.
~
1.2.6.
~
1.3.1.
≈
1.3.3.


1.3.4.


VI.11.6. Miglioramento della
governance multilivello e delle
capacità degli organismi coinvolti nella
attuazione e gestione dei programmi
operativi
e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio culturale, nelle aree di
attrazione
V.6c.7. Miglioramento delle condizioni
e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio nelle aree di attrazione
naturale
V.6c.6. Miglioramento delle condizioni
III.3b.
IV.4c.1. Riduzione dei consumi
energetici negli edifici e nelle strutture
pubbliche o ad uso pubblico,
residenziali e non residenziali e
integrazione di fonti rinnovabili
III.3a.
III.3b.4. Incremento del livello di
internazionalizzazione dei sistemi
produttivi
III.3a.7. Diffusione e rafforzamento
delle attività economiche a contenuto
sociale
I.1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico
e l’innovazione
II.2. Migliorare
l’accesso alle TIC,
nonché l’impiego e
la qualità delle
medesime
III.3a.6. Miglioramento dell’accesso al
credito, del finanziamento delle
imprese e della gestione del rischio in
agricoltura
II. Agenda
digitale
III.3a.5. Nascita e Consolidamento
delle Micro, Piccole e Medie Imprese
I. Ricerca, sviluppo tecnologico e
innovazione
III.3a.1. Rilancio della propensione agli
investimenti del sistema produttivo
OBIETTIVI DEL P.T.R.
II.2c.2..Digitalizzazione dei processi
amministrativi e diffusione di servizi
digitali pienamente interoperabili della
PA offerti a cittadini e imprese (in
particolare nella sanità e nella giustizia)
I.1b.2..Rafforzamento del sistema
innovativo regionale e nazionale
attraverso l’incremento della
collaborazione fra imprese e strutture
di ricerca e il loro potenziamento
I.1b.4..Aumento dell’incidenza di
specializzazioni innovative in perimetri
applicativi ad alta intensità di
conoscenza
I.1b.3..Promozione di nuovi mercati
per l’innovazione
I.1b.1.. Incremento delle attività di
innovazione delle imprese
Tabella 12: Analisi di coerenza tra obiettivi del P.T.R. e quelli del P.O.R.
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
VI. Assistenza
Tecnica
V.6c.
~
≈
~
37
OBIETTIVI DEL P.T.R.
1.4. Tutela e riqualificazione
dei caratteri e dell'immagine
identitaria del paesaggio
1.5. Riqualificazione del
contesto urbano e periurbano
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
1.4.1.

1.4.2.
1.5.1.
≈
≈
1.5.2.
~
~
1.5.3.
≈
1.5.4.
≈
1.5.5.
≈
≈
1.5.6.
1.6. Valorizzazione delle
specificità dei contesti rurali
1.7. Salvaguardia e
valorizzazione integrata delle
fasce fluviali e lacuali
1.8. Rivitalizzazione della
montagna e della collina
1.6.1.
~
1.7.1.
~
1.7.2.
≈
1.7.3.
1.7.4.
≈
1.8.1.

1.8.2.
~
1.8.3.
≈
1.8.4.
~

~
1.8.5.
1.8.6.
1.9. Recupero e risanamento
delle aree degradate,
abbandonate e dismesse
1.9.1.
2.1.1.
2. Sostenibilità
ambientale,
efficienza
energetica
2.1. Tutela e valorizzazione
delle risorse primarie: acqua
2.1.2.
≈
≈
≈
≈
2.1.3.
2.2. Tutela e valorizzazione
delle risorse primarie: aria
2.2.1.
2.3. Tutela e valorizzazione
2.3.1.
≈
~
≈
~
≈
38
OBIETTIVI DEL P.T.R.
delle risorse primarie: suolo e
sottosuolo
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
≈
2.3.2.
2.3.3.
2.4. Tutela e valorizzazione
delle risorse primarie:
patrimonio forestale
2.5. Promozione di un sistema
energetico efficiente
~
2.4.1.
2.4.2.
2.5.1.


2.5.2.


~
~
~
~
3.1.6.
~
~
3.1.7.
~
~
2.5.3.
~
2.5.4.
2.6.1.
2.6. Prevenzione e protezione
dai rischi naturali e ambientali
2.6.2.
2.6.3.
2.7. Contenimento della
produzione e ottimizzazione
del sistema di raccolta e
smaltimento dei rifiuti
2.7.1.
2.7.2.
2.7.3.
3.1.1.
3.1.2.
3.1.3.
3.1. Riorganizzazione della
rete territoriale dei trasporti,
della mobilità e delle relative
infrastrutture
3. Integrazione
territoriale delle
infrastrutture di
mobilità,
comunicazione,
logistica
3.1.4.
3.1.5.
3.2.1.
3.2. Riorganizzazione e
sviluppo dei nodi della
logistica
3.2.2.
3.2.3.
3.3. Sviluppo equilibrato della
rete telematica
4. Ricerca,
4.1. Promozione selettiva
3.3.1.
3.3.2.
4.1.1.
39
OBIETTIVI DEL P.T.R.
innovazione e
transizione
economicoproduttiva
delle attività di ricerca,
trasferimento tecnologico,
servizi per le imprese e
formazione specialistica
4.2 Promozione dei sistemi
produttivi locali agricoli e
agro-industriali
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
4.1.2.
4.1.3.
4.2.1.
4.2.2.
~
~
~
~
4.5.1.


4.5.2.


4.3.1.
4.3.2.
4.3. Promozione dei sistemi
produttivi locali industriali e
artigianali
4.3.3.
4.3.4.
4.3.5.
4.4.1.
4.4. Riqualificazione e
sviluppo selettivo delle attività
terziarie
4.4.2.
4.4.3.
4.5. Promozione delle reti e
dei circuiti turistici
5.
Valorizzazione
delle risorse
umane, delle
capacità
istituzionali e
delle politiche
sociali
5.1. Promozione di un
processo di governance
territoriale e della
progettualità integrata
sovracomunale
5.1.1.
5.1.2.
5.1.3.
5.2.1.
5.2.2.
5.2. Organizzazione ottimale
dei servizi collettivi sul
territorio
5.2.3.
5.2.4.
5.2.5.
≈
40
Acqua
Suolo
1. Ridurre le emissioni di inquinanti
atmosferici
≈
≈
~
~
2. Ridurre le emissioni di gas climalteranti
≈
≈
~
~
3. Incentivare l’utilizzo razionale e
sostenibile delle risorse idriche
≈
≈
9. Contenere il consumo di suolo
≈
III.3a.
4. Tutelare le caratteristiche ambientali
delle fasce fluviali e gli ecosistemi acquatici
≈
II.2. Migliorare l’accesso alle
TIC, nonché l’impiego e la
qualità delle medesime
III.3. Promuovere la competitività delle PMI, del settore agricolo IV.4. Sostenere la transizione verso
(per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per un'economia a basse emissioni di
il FEAMP)
carbonio in tutti i settori
IV.4c.
IV.4b.
V. Tutela
dell'ambiente e
valorizzazione delle
risorse culturali e
ambientali
≈
VI.11.6. Miglioramento della
governance multilivello e delle
capacità degli organismi coinvolti nella
attuazione e gestione dei programmi
operativi
I.1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e
l’innovazione
IV. Energia sostenibile e
qualità della vita
e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio culturale, nelle aree di
attrazione
III. Competitività dei sistemi produttivi
V.6c.7. Miglioramento delle condizioni
II. Agenda digitale
e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio nelle aree di attrazione
naturale
I. Ricerca, sviluppo tecnologico e
innovazione
V.6c.6. Miglioramento delle condizioni
III.3b.
III.3b.4. Incremento del livello di
internazionalizzazione dei sistemi
produttivi
III.3a.7. Diffusione e rafforzamento
delle attività economiche a contenuto
sociale
II.2c.
III.3a.6. Miglioramento dell’accesso al
credito, del finanziamento delle
imprese e della gestione del rischio in
agricoltura
III.3a.5. Nascita e Consolidamento
delle Micro, Piccole e Medie Imprese
III.3a.1. Rilancio della propensione agli
investimenti del sistema produttivo
I.1b.
II.2c.2..Digitalizzazione dei processi
amministrativi e diffusione di servizi
digitali pienamente interoperabili della
PA offerti a cittadini e imprese (in
particolare nella sanità e nella giustizia)
I.1b.2..Rafforzamento del sistema
innovativo regionale e nazionale
attraverso l’incremento della
collaborazione fra imprese e strutture
di ricerca e il loro potenziamento
OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA' AMBIENTALE DEL
P.T.R.
I.1b.4..Aumento dell’incidenza di
specializzazioni innovative in perimetri
applicativi ad alta intensità di
conoscenza
I.1b.3..Promozione di nuovi mercati
per l’innovazione
IV.4b.2. Riduzione dei consumi
energetici e delle emissioni nelle
imprese e integrazione di fonti
rinnovabili
Aria
IV.4c.1. Riduzione dei consumi
energetici negli edifici e nelle strutture
pubbliche o ad uso pubblico,
residenziali e non residenziali e
integrazione di fonti rinnovabili
I.1b.1.. Incremento delle attività di
innovazione delle imprese
Tabella: 13: Analisi di coerenza tra obiettivi di sostenibilità ambientale e quelli del P.O.R.
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
VI. Assistenza
Tecnica
V.6. Preservare e tutelare
l'ambiente e promuovere
l'uso efficiente delle risorse
V.6c.
≈
5. Migliorare la qualità delle acque
superficiali e sotterranee
6. Promuovere un uso sostenibile del
suolo, con particolare attenzione alla
prevenzione dei fenomeni di erosione,
deterioramento, contaminazione,
desertificazione
7. Bonificare le aree contaminate e
proteggere il suolo dai fenomeni di
inquinamento
8. Recuperare gli equilibri idrogeologici
≈
10. Salvaguardare le prime classi di
capacita d’uso dei suoli
41
OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA' AMBIENTALE DEL
P.T.R.
Natura e
biodiversità
Energia
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
16. Tutelare le aree protette
~
17. Conservare il patrimonio agro-silvopastorale
≈
18. Limitare la perdita della biodiversità,
valorizzando le specie e gli habitat
≈
19. Individuare, salvaguardare e potenziare
la rete dei corridoi ecologici
≈
20. Promuovere il ricorso a fonti
energetiche rinnovabili, nell’ottica del
risparmio e dell’efficienza energetica


21. Sviluppare metodologie di uso
razionale dell’energia (sistemi di
cogenerazione, teleriscaldamento
tecnologie per l’ottimizzazione energetica)
~
~
22. Realizzare una significativa riduzione
dei consumi finali di energia, in particolar
modo del settore civile (residenziale e
terziario)


23. Recuperare i paesaggi degradati a
causa di interventi antropici
~
24. Tutelare i beni ed il patrimonio culturale
ed incentivarne la fruizione sostenibile
25. Garantire la protezione, la gestione e la
pianificazione dei contesti territoriali e
paesaggistici
Paesaggio e
territorio
~
~
~
26. Promuovere un sistema infrastrutturale
razionale che privilegi lo sviluppo di una
rete integrata tra trasporto su strada e su
rotaia
27. Favorire politiche territoriali per il
contenimento della frammentazione delle
aree naturali e relativi impatti sulla
biodiversità
≈
28. Promuovere un sistema urbano
equilibrato e policentrico e nuove forme di
relazione citta-campagna
≈
29. Tutelare e favorire politiche di
valorizzazione dei sistemi montani e
collinari
≈
30. Promuovere lo sviluppo di un turismo
sostenibile ed equilibrato


42
4.3 Piano Paesaggistico Regionale (P.P.R.)
Il Piano Paesaggistico Regionale (P.P.R.), adottato con DGR n. 53-11975 del 4 agosto 2009, rappresenta lo
strumento principale per lo sviluppo sostenibile dell’intero territorio regionale sulla base della qualità del paesaggio
e dell’ambiente.
L’obiettivo centrale del Piano, in coerenza con il Piano Territoriale Regionale, è la tutela e la valorizzazione del
patrimonio paesaggistico, naturale e culturale, in vista non solo del miglioramento del quadro di vita delle
popolazioni e della loro identità culturale, ma anche del rafforzamento dell’attrattività della regione e della sua
competitività nelle reti di relazioni che si allargano a scala globale.
Il sistema di strategie e obiettivi individuati nel P.P.R. è comune a quello proposto nel P.T.R. (a cui si rimanda per
maggiori dettagli):
1. Riqualificazione territoriale, tutela e valorizzazione del paesaggio;
2. Sostenibilità ambientale, efficienza energetica;
3. Integrazione territoriale delle infrastrutture di mobilità, comunicazione, logistica;
4. Ricerca, innovazione e transizione economico-produttiva;
5. Valorizzazione delle risorse umane e delle capacità istituzionali e delle politiche sociali.
Per ciascuna strategia, sono stati individuati i seguenti obiettivi specifici:
Tabella 14: Obiettivi specifici
1.
1.1.
1.1.1.
1.1.2.
1.1.3.
1.1.4.
1.2.
1.2.1.
1.2.2.
1.2.3.
1.2.4.
1.3.
1.3.1.
1.3.2.
1.3.3.
1.4.
1.4.1.
1.4.2.
1.4.3.
RIQUALIFICAZIONE TERRITORIALE, TUTELA E VALORIZZAZIONE DEL PAESAGGIO
Valorizzazione del policentrismo e delle identità culturali e socio – economiche dei sistemi locali
Riconoscimento della strutturazione del territorio regionale in paesaggi diversificati
Potenziamento della immagine articolata e plurale del paesaggio piemontese
Valorizzazione e tutela del paesaggio attraverso la sovrapposizione e l’interazione delle componenti caratterizzanti gli
Ambiti paesaggistici rispetto ai Sistemi locali individuati dal Ptr
Rafforzamento dei fattori identitari del paesaggio per il ruolo sociale di aggregazione culturale e di risorsa di
riferimento per la promozione dei sistemi e della progettualità locale
Salvaguardia e valorizzazione della biodiversità e del patrimonio naturalistico - ambientale
Salvaguardia delle aree protette, delle aree sensibili e degli habitat originari residui, che definiscono le componenti del
sistema paesistico dotate di maggior naturalità e storicamente poco intaccate dal disturbo antropico
Miglioramento delle connessioni paesistiche, ecologiche e funzionali del sistema regionale e sovraregionale, dei
serbatoi di naturalità diffusa: aree protette, relative aree buffer e altre risorse naturali per la valorizzazione ambientale
dei territori delle regioni alpine, padane e appenniniche
Conservazione e la valorizzazione degli ecosistemi a “naturalità diffusa” delle matrici agricole tradizionali, per il
miglioramento dell’organizzazione complessiva del mosaico paesistico, con particolare riferimento al mantenimento
del presidio antropico minimo necessario in situazioni critiche o a rischio di degrado
Contenimento dei processi di frammentazione del territorio per favorire una più radicata integrazione delle sue
componenti naturali ed antropiche, mediante la ricomposizione della continuità ambientale e l’accrescimento dei livelli
di biodiversità del mosaico paesaggistico
Valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale dei territori
Potenziamento di una consapevolezza diffusa del patrimonio paesistico e della necessità di valorizzarne il ruolo nei
processi di trasformazione e di utilizzo del territorio
Riconoscimento del ruolo funzionale dei centri storici nel quadro di una politica territoriale di rilancio delle città e
sostegno ai processi di conservazione attiva dell’impianto urbanistico ed edilizio, delle pertinenze paesistiche e delle
relazioni con il sistema dei beni d’interesse storico, archeologico e culturale
Salvaguardia e valorizzazione del patrimonio storico, architettonico, urbanistico e museale e delle aree agricole di
particolare pregio paesaggistico, anche attraverso la conservazione attiva e il recupero dagli impatti penalizzanti nei
contesti paesaggistici di pertinenza
Tutela e riqualificazione dei caratteri e dell’immagine identitaria del paesaggio
Salvaguardia attiva dei paesaggi di specifico valore o eccellenza, nel quadro della valorizzazione del capitale territoriale
Trasformazione dei contesti paesaggistici privi di una chiara struttura spaziale in luoghi dotati di nuove identità
pregnanti e riconoscibili
Contenimento e integrazione delle tendenze trasformatrici e dei processi di sviluppo che minacciano paesaggi insediati
43
1.4.4.
1.5.
1.5.1.
1.5.2.
1.5.3.
1.5.4.
1.5.5.
1.6.
1.6.1.
1.6.2.
1.6.3.
1.6.4.
1.7.
1.7.1.
1.7.2.
1.7.3.
1.7.4.
1.7.5.
1.7.6.
1.8.
1.8.1.
1.8.2.
1.8.3.
1.8.4.
1.8.5.
1.9.
1.9.1.
1.9.2.
1.9.3.
dotati di un’identità ancora riconoscibile, anche mediante il concorso attivo delle popolazioni insediate
Salvaguardia e valorizzazione degli aspetti di panoramicità regionali e locali, con particolare attenzione agli spazi aperti
che consentono la percezione in profondità del territorio e l’inquadramento dei beni di interesse storico culturale e
all’aspetto consolidato degli skyline urbani, collinari e montani
Riqualificazione del contesto urbano e periurbano
Riqualificazione delle aree urbanizzate prive di identità e degli insediamenti di frangia
Contenimento e razionalizzazione delle proliferazioni insediative e di attrezzature, arteriali o diffuse nelle aree urbane e
suburbane
Qualificazione paesistica delle aree agricole interstiziali e periurbane con contenimento della loro erosione da parte dei
sistemi insediativi e nuova definizione dei bordi urbani e dello spazio verde periurbano
Qualificazione dello spazio pubblico e dell’accessibilità pedonale al tessuto urbano e ai luoghi centrali con
contenimento degli impatti del traffico veicolare privato
Compensazione degli impatti antropici e delle pressioni connesse alla diffusione delle aree urbanizzate (depurazione
dell’aria dalle emissioni inquinanti, fissazione delle polveri, ricarica delle falde acquifere, regolazione del ciclo
idrogeologico, contenimento del disturbo acustico, regolazione microclimatica, ecc.)
Valorizzazione delle specificità dei contesti rurali
Sviluppo e integrazione nelle economie locali degli aspetti colturali, tradizionali o innovativi, che valorizzano le risorse
locali e le specificità naturalistiche e culturali dei paesaggi collinari, pedemontani e montani, che assicurano la
manutenzione del territorio e degli assetti idrogeologici e paesistici consolidati
Contenimento e mitigazione delle proliferazioni insediative nelle aree rurali, con particolare attenzione a quelle di
pregio paesistico o produttivo
Sviluppo delle pratiche colturali e forestali innovative nei contesti periurbani, che uniscono gli aspetti produttivi con le
azioni indirizzate alla gestione delle aree fruibili per il tempo libero e per gli usi naturalistici
Sviluppo delle pratiche colturali e forestali nei contesti sensibili delle aree protette e dei corridoi ecologici, che uniscono
gli aspetti produttivi con le azioni indirizzate alla gestione delle aree rurali e forestali di pregio naturalistico
Salvaguardia e valorizzazione integrata delle fasce fluviali e lacuali
Integrazione a livello del bacino padano delle strategie territoriali e culturali interregionali per le azioni di valorizzazione
naturalistiche ecologiche e paesistiche del sistema fluviale
Salvaguardia delle caratteristiche ambientali delle fasce fluviali e degli ecosistemi acquatici negli interventi di ripristino
delle condizioni di sicurezza dei corsi d’acqua e per la prevenzione dei rischi di esondazione
Salvaguardia delle caratteristiche ambientali e storico-culturali degli ambiti di bordo dei laghi, con particolare
riferimento agli ecosistemi delle acque a bassa profondità dei laghi minori e agli insediamenti storici per la villeggiatura
e il turismo
Valorizzazione del sistema storico di utilizzo e di distribuzione delle acque per usi produttivi dei fiumi e dei canali,
anche mediante attività innovative
Potenziamento del ruolo di connettività ambientale della rete fluviale
Potenziamento e valorizzazione della fruizione sociale delle risorse naturali, paesistiche e culturali della rete fluviale e
lacuale
Rivitalizzazione della montagna e della collina
Contrasto all’abbandono del territorio, alla scomparsa della varietà paesaggistica degli ambiti boscati (bordi, isole
prative, insediamenti nel bosco) e all’alterazione degli assetti idrogeologici e paesistici consolidati e del rapporto tra
versante e piana
Potenziamento della caratterizzazione del paesaggio costruito con particolare attenzione agli aspetti localizzativi
(crinale, costa, pedemonte, terrazzo) tradizionali e alla modalità evolutive dei nuovi sviluppi urbanizzativi
Riqualificazione dei paesaggi alpini e degli insediamenti montani o collinari alterati da espansioni arteriali, attrezzature
e impianti per usi turistici e terziari
Valorizzazione e rifunzionalizzazione degli itinerari storici e dei percorsi panoramici
Mitigazione e compensazione degli impatti provocati dagli attraversamenti montani di grandi infrastrutture (viabilità,
ferrovia, energia)
Recupero e risanamento delle aree degradate, abbandonate e dismesse
Riuso e recupero delle aree e dei complessi industriali o impiantistici dismessi od obsoleti o ad alto impatto ambientale,
in funzione di un drastico contenimento del consumo di suolo e dell’incidenza ambientale degli insediamenti produttivi
Recupero e riqualificazione degli aspetti ambientali e di fruizione sociale delle aree degradate, con programmi di
valorizzazione che consentano di compensare i costi di bonifica e di rilancio della fruizione dei siti
Recupero e riqualificazione delle aree interessate da attività estrattive o da altri cantieri temporanei (per infrastrutture
etc.) con azioni diversificate (dalla rinaturalizzazione alla creazione di nuovi paesaggi) in funzione dei caratteri e delle
potenzialità ambientali dei siti
44
2. SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE, EFFICIENZA ENERGETICA
2.1.
Tutela e valorizzazione delle risorse primarie: acqua
2.1.1.
2.1.2.
Tutela della qualità paesaggistico-ambientale delle acque superficiali e sotterranee
Tutela dei caratteri quantitativi e funzionali dei corpi idrici (ghiacciai, fiumi, falde) a fronte del cambiamento climatico e
contenimento degli utilizzi incongrui delle acque
2.2.
Tutela e valorizzazione delle risorse primarie: aria
Formazione di masse verdi significative nei centri urbani, nelle aree periurbane e nelle fasce di mitigazione ambientale
delle grandi infrastrutture
2.2.1.
2.3.
2.3.1.
2.3.2.
2.3.3.
2.4.
2.4.1.
2.4.2.
2.5.
2.5.1.
2.5.2.
2.5.3.
2.6.
2.6.1.
2.7.
2.7.1.
Tutela e valorizzazione delle risorse primarie: suolo e sottosuolo
Contenimento del consumo di suolo, promuovendone un uso sostenibile, con particolare attenzione alla prevenzione
dei fenomeni di erosione, deterioramento, contaminazione e desertificazione
Salvaguardia dei suoli con classi di alta capacita d’uso
Recupero naturalistico o fruitivi delle aree produttive isolate, estrattive o infrastrutturali dismesse
Tutela e valorizzazione delle risorse primarie: patrimonio forestale
Salvaguardia del patrimonio forestale
Incremento della qualità del patrimonio forestale secondo i più opportuni indirizzi funzionali da verificare caso per caso
(protezione, habitat naturalistico, produzione)
Promozione di un sistema energetico efficiente
Utilizzo delle risorse locali per usi energetici con modalità appropriate, integrate e compatibili con le specificità dei
paesaggi
Integrazione degli impianti di produzione di energie rinnovabili (fotovoltaico, eolico, etc…) negli edifici e nel contesto
paesaggistico-ambientale
Razionalizzazione della rete di trasporto dell’energia con eliminazione o almeno mitigazione degli impatti
Prevenzione e protezione dai rischi naturali e ambientali
Contenimento dei rischi idraulici, sismici, idrogeologici mediante la prevenzione dell’instabilità, la naturalizzazione, la
gestione assidua dei versanti e delle fasce fluviali, la consapevolezza delle modalità insediative o infrastrutturali
Contenimento della produzione e ottimizzazione del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti
Localizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti in siti adatti alla formazione di nuovi paesaggi o comunque di
minimo impatto
3. INTEGRAZIONE TERRITORIALE DELLE INFRASTRUTTURE DI MOBILITA’, COMUNICAZIONE, LOGISTICA
3.1.
Riorganizzazione della rete territoriale dei trasporti, della mobilità e delle relative infrastrutture
3.1.1.
3.1.2.
3.2.
3.2.1.
3.3.
3.3.1.
Integrazione paesistico-ambientale delle infrastrutture territoriali, da considerare a partire dalle loro caratteristiche
progettuali (localizzative, dimensionali, costruttive, di sistemazione dell’intorno)
Mitigazione degli impatti delle grandi infrastrutture autostradali e ferroviarie, per ripristinare connessioni, diminuire la
frammentazione e gli effetti barriera
Riorganizzazione e sviluppo dei nodi della logistica
Integrazione paesistico-ambientale delle piattaforme logistiche, da considerare a partire dalle loro caratteristiche
progettuali (localizzative, dimensionali, costruttive, di sistemazione dell’intorno)
Sviluppo equilibrato della rete telematica
Integrazione paesistico-ambientale delle infrastrutture telematiche, da considerare a partire dalle loro caratteristiche
progettuali (localizzative, dimensionali, costruttive, di sistemazione dell’intorno)
4. RICERCA, INNOVAZIONE E TRANSIZIONE ECONOMICO - PRODUTTIVA
4.1.
Promozione selettiva delle attività di ricerca, trasferimento tecnologico, servizi per le imprese e formazione specialistica
4.1.1.
Integrazione paesistico-ambientale delle aree per le produzioni innovative, da considerare a partire dalle loro
caratteristiche progettuali (localizzative, dimensionali, costruttive, di sistemazione dell’intorno)
4.2.
Promozione dei sistemi produttivi locali agricoli e agro - industriali
Potenziamento della riconoscibilità dei luoghi di produzione agricola, manifatturiera e di offerta turistica che qualificano
l’immagine del Piemonte
4.2.1.
4.3.
4.3.1.
4.4.
4.4.1.
Promozione dei sistemi produttivi locali industriali e artigianali
Integrazione paesistico-ambientale e mitigazione degli impatti degli insediamenti produttivi, da considerare a partire
dalle loro caratteristiche progettuali (localizzative, dimensionali, costruttive, di sistemazione dell’intorno)
Riqualificazione e sviluppo selettivo delle attività terziarie
Integrazione paesistico-ambientale e mitigazione degli impatti degli insediamenti terziari, commerciali e turistici, da
considerare a partire dalle loro caratteristiche progettuali (localizzative, dimensionali, costruttive, di sistemazione
dell’intorno)
45
4.5.
4.5.1.
Promozione delle reti e dei circuiti turistici
Sviluppo di reti di integrazione e di attrezzature leggere per il turismo locale e diffuso, rispettoso e capace di
valorizzare le specificità e le attività produttive locali
5. VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE, DELLE CAPACITA’ ISTITUZIONALI e DELLE POLITICHE SOCIALI
5.1.
Promozione di un processo di governance territoriale e della progettualità integrata sovracomunale
5.1.1.
Rafforzamento dei fattori identitari del paesaggio per il ruolo sociale di aggregazione culturale e per la funzionalità in
quanto risorse di riferimento per la progettualità locale
5.2.
Organizzazione ottimale dei servizi collettivi sul territorio
Potenziamento delle identità locali, attraverso un’organizzazione dei servizi che tenga conto delle centralità
riconosciute e coincidenti con gli insediamenti storicamente consolidati
5.2.1.
Nella seguente tabella viene proposta l’analisi di pertinenza di ciascuna strategia con gli assi prioritari proposti nel
POR.
Tabella 15: Strategie proposte nel P.P.R. e analisi di coerenza
STRATEGIE
PERTINENZA CON ASSI PRIORITARI
DEL POR
1. Riqualificazione territoriale, tutela e valorizzazione del paesaggio
2. Sostenibilità ambientale, efficienza energetica
3. Integrazione territoriale delle infrastrutture di mobilità, comunicazione, logistica
4. Ricerca, innovazione e transizione economico-produttiva
5. Valorizzazione delle risorse umane e delle capacità istituzionali
Sotto il profilo prettamente ambientale anche in questo caso è stato definito un set di obiettivi relativi a ciascuna
componente ambientale. In tale contesto, la tematica dello sviluppo sostenibile si presenta trasversale rispetto agli
altri aspetti e criticità ambientali. Gli obiettivi ambientali di riferimento coincidono con quelli individuati per il P.T.R.,
pertanto si rimanda a quanto precedentemente proposto.
Analisi di coerenza
Come emerge dall’analisi della sottostante matrice di coerenza, l’asse prioritario del POR caratterizzato da un
numero maggiore di elementi coerenti con le strategie del P.P.R. risulta anche in questo caso il V. Tutela
dell’ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali . In particolare, questo risulta perlopiù coerente
con la strategia 1. Riqualificazione territoriale, tutela e valorizzazione del paesaggio e la 2. Sostenibilità ambientale,
efficienza energetica (in quest’ultimo caso si tratta di perlopiù di coerenza condizionata). Inoltre, a tale asse viene
attribuita coerenza condizionata con gli obiettivi 4.2.1., 4.4.1. della strategia 4. Ricerca, innovazione e transizione
economico-produttiva, coerenza indiretta con il 4.5.1. e coerenza diretta con il 5.1.1. della strategia 5.
Valorizzazione delle risorse umane, delle capacità istituzionali e delle politiche sociali. Coerenza indiretta è
riscontrabile anche tra alcuni obiettivi della strategia 2. e gli obiettivi dell’asse prioritario IV. Energia sostenibile e
qualità della vita. In particolare, tale giudizio è stato attribuito all’obiettivo 2.2.1. del P.P.R. in quanto le azioni
proposte relative alla formazione di masse verdi significative nei centri urbani e nelle aree periurbane, se attuate,
contribuiscono indirettamente anche alla riduzione degli inquinanti in atmosfera con il conseguente miglioramento
della qualità dell’aria. Tale giudizio è stato attribuito anche agli obiettivi 2.5.1 e 2.5.2. e al rapporto tra tale asse
prioritario IV. e l’obiettivo 1.5.5. poiché entrambi finalizzati al miglioramento della qualità della vita.
Infine, è stata attribuita coerenza condizionata al confronto tra gli obiettivi specifici III.3a.1. e III.3a.7. dell’asse
prioritario III. Competitività dei sistemi produttivi e gli obiettivi 1.9.1., 2.3.1., 4.1.1. e 4.3.1. delle strategie 1 e 4. del
P.P.R. in quanto si tratta di indicazioni da tenere presenti in fase di attuazione del POR e che consentono di
46
conciliare la necessità di rilancio del sistema produttivo piemontese con gli obiettivi di sostenibilità ambientale.
Qualora ciò non venisse tenuto in considerazione si potrebbe incorrere in situazioni di incoerenza.
Non sono stati riscontrati elementi di incoerenza tra gli obiettivi analizzati.
47
1.1. Valorizzazione del
policentrismo e delle identità
culturali e socio-economiche
dei sistemi locali
1.
Riqualificazione
territoriale,
tutela e
valorizzazione
del paesaggio
1.2. Salvaguardia e
valorizzazione della
biodiversità e del patrimonio
naturalistico-ambientale
1.3. Valorizzazione del
patrimonio culturale materiale
e immateriale dei territori
1.4. Tutela e riqualificazione
dei caratteri e dell'immagine
identitaria del paesaggio
IV.4c.
IV.4b.
IV.4b.2. Riduzione dei consumi
energetici e delle emissioni nelle
imprese e integrazione di fonti
rinnovabili
I. Ricerca, sviluppo tecnologico e
innovazione
II. Agenda
digitale
III. Competitività dei sistemi produttivi
IV. Energia sostenibile e
qualità della vita
I.1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e
l’innovazione
II.2. Migliorare
l’accesso alle TIC,
nonché l’impiego e
la qualità delle
medesime
III.3. Promuovere la competitività delle PMI, del settore agricolo
(per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per il
FEAMP)
IV.4. Sostenere la transizione verso V.6. Preservare e tutelare
un'economia a basse emissioni di l'ambiente e promuovere
carbonio in tutti i settori
l'uso efficiente delle risorse
V. Tutela
dell'ambiente e
valorizzazione delle
risorse culturali e
ambientali
1.1.1.
≈
1.1.2.
≈
1.1.3.
≈
1.1.4.

1.2.1.
~
1.2.2.

1.2.3.
~
1.2.4.
≈
1.3.1.
~
1.3.2.
~
~
1.3.3.


1.4.1.

1.4.2.
~
1.4.3.
~
VI.11.6. Miglioramento della
governance multilivello e delle
capacità degli organismi coinvolti nella
attuazione e gestione dei programmi
operativi
e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio culturale, nelle aree di
attrazione
V.6c.7. Miglioramento delle condizioni
e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio nelle aree di attrazione
naturale
V.6c.6. Miglioramento delle condizioni
III.3b.
IV.4c.1. Riduzione dei consumi
energetici negli edifici e nelle strutture
pubbliche o ad uso pubblico,
residenziali e non residenziali e
integrazione di fonti rinnovabili
III.3a.
III.3b.4. Incremento del livello di
internazionalizzazione dei sistemi
produttivi
III.3a.7. Diffusione e rafforzamento
delle attività economiche a contenuto
sociale
II.2c.
III.3a.6. Miglioramento dell’accesso al
credito, del finanziamento delle
imprese e della gestione del rischio in
agricoltura
III.3a.5. Nascita e Consolidamento
delle Micro, Piccole e Medie Imprese
I.1b.
III.3a.1. Rilancio della propensione agli
investimenti del sistema produttivo
OBIETTIVI DEL P.P.R.
II.2c.2..Digitalizzazione dei processi
amministrativi e diffusione di servizi
digitali pienamente interoperabili della
PA offerti a cittadini e imprese (in
particolare nella sanità e nella giustizia)
I.1b.2..Rafforzamento del sistema
innovativo regionale e nazionale
attraverso l’incremento della
collaborazione fra imprese e strutture
di ricerca e il loro potenziamento
I.1b.4..Aumento dell’incidenza di
specializzazioni innovative in perimetri
applicativi ad alta intensità di
conoscenza
I.1b.3..Promozione di nuovi mercati
per l’innovazione
I.1b.1.. Incremento delle attività di
innovazione delle imprese
Tabella: 16: Analisi di coerenza
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
VI. Assistenza
Tecnica
V.6c.

48
OBIETTIVI DEL P.P.R.
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
~
1.4.4.
1.5.1.
1.5.2.
1.5. Riqualificazione del
contesto urbano e periurbano
~
1.5.3.
1.5.4.
~
1.5.5.
~
1.6.1.
1.6. Valorizzazione delle
specificità dei contesti rurali
1.7. Salvaguardia e
valorizzazione integrata delle
fasce fluviali e lacuali
1.6.2.
~
~
1.6.3.
~
1.6.4.
≈
1.7.1.
~
1.7.2.
≈
1.7.3.




1.8.3.
≈
≈
1.8.4.
~
~
~
~
1.7.4.
1.7.5.
1.7.6.
1.8.1.
1.8.2.
1.8. Rivitalizzazione della
montagna e della collina
1.8.5.
1.9.1.
1.9. Recupero e risanamento
delle aree degradate,
abbandonate e dismesse
1.9.2.
≈
≈
1.9.3.
2. Sostenibilità
ambientale,
efficienza
2.1. Tutela e valorizzazione
delle risorse primarie: acqua
2.1.1.
≈
2.1.2.
49
OBIETTIVI DEL P.P.R.
energetica
2.2. Tutela e valorizzazione
delle risorse primarie: aria
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
2.3.1.
2.3. Tutela e valorizzazione
delle risorse primarie: suolo e
sottosuolo
~
2.2.1.
≈
~
≈
2.3.2.
≈
2.3.3.
2.4. Tutela e valorizzazione
delle risorse primarie:
patrimonio forestale
2.5. Promozione di un sistema
energetico efficiente
2.4.1.
~
2.4.2.
2.5.1.
~
~
2.5.2.
~
~
2.5.3.
4. Ricerca,
innovazione e
transizione
economicoproduttiva
5.
Valorizzazione
delle risorse
umane, delle
capacità
istituzionali e
delle politiche
sociali
2.6. Prevenzione e protezione
dai rischi naturali e ambientali
2.6.1.
2.7. Contenimento della
produzione e ottimizzazione
del sistema di raccolta e
smaltimento dei rifiuti
2.7.1.
4.1. Promozione selettiva
delle attività di ricerca,
trasferimento tecnologico,
servizi per le imprese e
formazione specialistica
4.1.1.
4.2 Promozione dei sistemi
produttivi locali agricoli e
agro-industriali
4.2.1.
4.3. Promozione dei sistemi
produttivi locali industriali e
artigianali
4.3.1.
4.4. Riqualificazione e
sviluppo selettivo delle attività
terziarie
≈
≈
≈
4.4.1.
≈
≈
4.5. Promozione delle reti e
dei circuiti turistici
4.5.1.
~
~
5.1. Promozione di un
processo di governance
territoriale e della
progettualità integrata
sovracomunale
5.1.1.


5.2. Organizzazione ottimale
dei servizi collettivi sul
territorio
5.2.1.
≈
50
4.4 Pianificazione Energetica Ambientale Regionale
Il Piano Energetico Ambientale Regionale (P.E.A.R.), approvato con DCR n. 351-3642 del 3 febbraio 2004, è un
documento di programmazione che contiene indirizzi e obiettivi strategici in campo energetico e che specifica le
conseguenti linee di intervento.
Tale documento risulta ormai privo di una valenza sostanziale in quanto piuttosto datato ed è compendiato dalla
“Relazione Programmatica sull’Energia” approvata con D.G:R. n.30-12221 del 28/09/2009.
Il documento risulta essere un atto programmatico a valenza interna contenente gli indirizzi di politica energetica
destinati ad informare le diverse politiche regionali di settore.
Ai fini della presente analisi di coerenza, è stato considerato l’ “ Atto di indirizzo per l’avvio della pianificazione
energetica regionale e istituzione di un tavolo tecnico interdirezionale”, approvato con DGR 2 luglio 2012, n.194076 per la formulazione della proposta di una nuova pianificazione energetica regionale. Tale documento, infatti,
risulta essere il più aggiornato in materia e recepisce quanto stabilito a livello nazionale con il D.Lgs. 28/2011 e con
il recente D.M. 15 marzo 2012 c.d. “Burden Sharing” nel quale viene suddiviso tra le Regioni e le Province
Autonome l’obiettivo nazionale 2020 della quota di consumo di energia prodotta da fonti energetiche rinnovabili.
La Regione Piemonte pone alla base della sua strategia energetica l’obiettivo assegnatole all’interno del decreto
ministeriale che consiste nell’ottenimento di un valore percentuale del 15.1% nel rapporto tra consumo di fonti
energetiche rinnovabili e consumi finali lordi di energia sul territorio regionale al 2020. Il suddetto decreto
rappresenta l’applicazione a livello nazionale della strategia “Europa 2020”, che impegna i Paesi Membri a
perseguire un’efficace politica di promozione delle fonti energetiche rinnovabili, dell’efficienza energetica e del
contenimento delle emissioni di gas ad effetto serra. Pertanto, la strategia regionale mette in campo
prioritariamente misure e azioni mirate al conseguimento degli obiettivi della politica energetica europea definiti
nella strategia “Europa 2020”, definendo altresì criteri e indirizzi di carattere tecnico‐gestionale per favorire il
migliore esercizio degli impianti a FER, nonché indirizzi anche localizzativi per orientare lo sviluppo delle
infrastrutture lineari e puntuali di produzione, trasporto e distribuzione dell’energia.
Gli assi strategici individuati e analizzati nell’”Atto di indirizzo” sono quelli di seguito riportati.
Tabella 17: Assi strategici e obiettivi specifici del futuro P.E.A.R.
Assi strategici
1.
Promozione della produzione di energia da FER
2.
Efficienza e risparmio energetico
Obiettivi specifici
1.1. Migliorare del 10% gli obiettivi proposti dal D.M. Burden
Sharing entro il 2020 con particolare riferimento alla
produzione termica da fonti rinnovabili
1.2. Sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, in un'ottica di
sostenibilità, favorendo uso ottimale delle risorse ambientali e
territoriali nonché la riduzione degli impatti
2.1. Stanziamento di risorse per sensibilizzare e incentivare il
mondo pubblico e quello produttivo sulle tematiche
dell'efficienza e dell'uso razionale dell'energia
2.2. Sostenere la competitività delle imprese attraverso anche la
qualificazione del ruolo delle ESCO (Energy Service
Companies)
2.3. Favorire l'aggregazione delle imprese (distrette e reti) e
promuovere gli strumenti per la gestione efficiente e l'uso
razionale dell'energia (Energy Management e Sistemi di
Gestione)
2.4. Sostenere e promuovere l’implementazione di nuove
tecnologie di metering digitale per la misurazione e la
51
Assi strategici
Obiettivi specifici
3.
Reti e generazione diffusa
4.
Promozione della Clean economy e
specializzazione dei cluster regionali
contabilizzazione dei consumi
2.5. Politiche di incentivazione e sostegno verranno implementate
al fine di favorire il risparmio energetico nella pubblica
illuminazione
2.6. Attenzione alla programmazione del sistema dei trasporti e
della logistica al fine di favorire un basso impatto energetico
ed ambientale delle funzioni connesse anche potenziando e
riqualificando, laddove esistenti, infrastrutture a scala locale e
distrettuale.
2.7. In campo agricolo, intervenire nel recupero di energia da
spreco alimentare relativo alla filiera delle coltivazioni ortive
in campo ed in serra, oppure sfruttare il risparmio derivante
dalla filiera delle materie plastiche impiegate nel settore,
dall’utilizzo di fertilizzanti biologici e dall’agricoltura urbana
3.1. Sostenere la realizzazione di reti di teleriscaldamento per la
valorizzazione del calore e la riduzione delle emissioni in
atmosfera
3.2. Definizione di standard per favorire la corrispondenza tra i
fabbisogni energetici a livello territoriale (edifici, processi
produttivi,...) ed il sistema delle infrastrutture di produzione e
distribuzione di energia
3.3. Innovazione del sistema di generazione, trasmissione e
distribuzione dell'energia elettrica, anche attraverso la
promozione di sistemi di generazione diffusa
3.4. Ricorso alle reti intelligenti (smart grid) ed a sistemi di
stoccaggio dell'energia
4.1. Ricerca ed innovazione, nei settori dell’alta tecnologia ed in
quelli tradizionali legati alle clean technologies mediante la
creazione di laboratori viventi ed incubatori di impresa
4.2. Creazione di nuova imprenditorialità nel settore dell’uso
razionale dell’energia, delle fonti rinnovabili, attraverso
politiche di attrazione di investimenti
4.3. Specializzazione della filiera attraverso politiche di smart
specialisation
Nella seguente tabella viene proposta la valutazione di pertinenza degli assi strategici individuati nell’atto di
indirizzo con gli obiettivi tematici del POR.
Tabella 18: Valutazione di pertinenza
ASSI STRATEGICI
1.
Promozione produzione energia da FER
2.
Efficienza e risparmio energetico
3.
Reti e generazione distribuita
4.
Promozione filiera Clean Economy e specializzazione dei
cluster regionali
PERTINENZA CON ASSI
PRIORITARI DEL POR
52
Analisi di coerenza
Gli assi prioritari del POR che presentano maggior coerenza con quelli strategici del futuro P.E.A.R. sono il I.
Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione e IV. Energia sostenibile e qualità della vita.
Nel primo caso il POR presenta coerenza diretta e condizionata in quanto gli obiettivi risultano essere sia
coincidenti con quelli individuati nel futuro Piano in quanto sia relativi al sostegno dell’aggregazione delle imprese
e alla ricerca ed innovazione nei settori dell’alta tecnologia, sia poiché dovranno fare riferimento, nella fase
attuativa, alle finalità di quelli in esso proposti così da conciliare l’esigenza di sviluppo tecnologico con gli obiettivi
di sostenibilità ambientale.
Nel secondo caso, invece, il rapporto tra gli obiettivi è perlopiù caratterizzato da coerenza indiretta e, in alcuni casi,
diretta poiché sono stati riscontrati obiettivi comuni o coincidenti volti al sostegno della diffusione di energie
rinnovabili e al miglioramento della qualità dell’aria.
Infine, coerenza diretta è stata anche rilevata tra gli obiettivi specifici III.3a.1., III.3a.5. e III.3a.7. dell’asse prioritario III.
Competitività dei sistemi produttivi e gli obiettivi 4.2.e 4.3. dell’asse strategico 4. Promozione della Clean economy
e specializzazione dei cluster regionali. Coerenza condizionata è stata infine attribuita alla correlazione tra
l’obiettivo specifico III.3a.1. e gli obiettivi 2.1. e 2.2. in considerazione della necessità di rilanciare il settore
produttivo regionale ma nel rispetto degli obiettivi di sostenibilità ambientale.
Non sono stati riscontrati elementi di incoerenza tra gli obiettivi analizzati.
53
Tabella 19: Analisi di coerenza tra gli obiettivi del futuro P.E.A.R. e quelli del P.O.R.
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
III.3. Promuovere la competitività delle PMI, del settore
agricolo (per il FEASR) e del settore della pesca e
dell'acquacoltura (per il FEAMP)
IV.4. Sostenere la transizione
verso un'economia a basse
emissioni di carbonio in tutti i
settori
V.6. Preservare e tutelare
l'ambiente e promuovere
l'uso efficiente delle risorse
favorendo uso ottimale delle risorse
ambientali e territoriali nonché la
riduzione degli impatti
2. Efficienza e
risparmio
energetico
2.1. Stanziamento di risorse per
sensibilizzare e incentivare il mondo
pubblico e quello produttivo sulle
tematiche dell'efficienza e dell'uso
razionale dell'energia
≈
≈
≈
≈
2.2. Sostenere la competitività delle
imprese attraverso anche la
qualificazione del ruolo delle ESCO
(Energy Service Companies)
≈
≈
≈
≈
~
~
~
VI.11.6. Miglioramento della
governance multilivello e delle
capacità degli organismi coinvolti nella
attuazione e gestione dei programmi
operativi
~
e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio culturale, nelle aree di
attrazione
~
V.6c.7. Miglioramento delle condizioni
~
VI. Assistenza
Tecnica
V.6c.
e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio nelle aree di attrazione
naturale
IV.4b.
V.6c.6. Miglioramento delle condizioni
IV.4c.
IV.4b.2. Riduzione dei consumi
energetici e delle emissioni nelle
imprese e integrazione di fonti
rinnovabili
1. Promozione
della produzione
1.2. Sviluppo delle fonti energetiche
di energia da
rinnovabili, in un'ottica di sostenibilità,
FER
III.3b.
IV.4c.1. Riduzione dei consumi
energetici negli edifici e nelle strutture
pubbliche o ad uso pubblico,
residenziali e non residenziali e
integrazione di fonti rinnovabili
1.1. Migliorare del 10% gli obiettivi
proposti dal D.M. Burden Sharing entro
il 2020 con particolare riferimento alla
produzione termica da fonti rinnovabili
III.3a.5. Nascita e Consolidamento
delle Micro, Piccole e Medie Imprese
III.3a.
III.3a.1. Rilancio della propensione agli
investimenti del sistema produttivo
II.2c.
I.1b.2..Rafforzamento del sistema
innovativo regionale e nazionale
attraverso l’incremento della
collaborazione fra imprese e strutture
di ricerca e il loro potenziamento
I.1b.4..Aumento dell’incidenza di
specializzazioni innovative in perimetri
applicativi ad alta intensità di
conoscenza
I.1b.3..Promozione di nuovi mercati
per l’innovazione
I.1b.1.. Incremento delle attività di
innovazione delle imprese
I.1b.
II.2c.2..Digitalizzazione dei processi
amministrativi e diffusione di servizi
digitali pienamente interoperabili della
PA offerti a cittadini e imprese (in
particolare nella sanità e nella giustizia)
OBIETTIVI DELL'ATTO DI INDIRIZZO PER IL
NUOVO P.E.A.R.
V. Tutela dell'ambiente
e valorizzazione delle
risorse culturali e
ambientali
III.3b.4. Incremento del livello di
internazionalizzazione dei sistemi
produttivi
I.1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e
l’innovazione
II.2. Migliorare
l’accesso alle TIC,
nonché l’impiego e
la qualità delle
medesime
III. Competitività dei sistemi produttivi
IV. Energia sostenibile e
qualità della vita
III.3a.7. Diffusione e rafforzamento
delle attività economiche a contenuto
sociale
II. Agenda
digitale
III.3a.6. Miglioramento dell’accesso al
credito, del finanziamento delle
imprese e della gestione del rischio in
agricoltura
I. Ricerca, sviluppo tecnologico e
innovazione
2.3. Favorire l'aggregazione delle
imprese (distrette e reti) e promuovere
gli strumenti per la gestione efficiente e
l'uso razionale dell'energia (Energy
Management e Sistemi di Gestione)
2.4. Sostenere e promuovere
l’implementazione di nuove tecnologie
di metering digitale per la misurazione
e la contabilizzazione dei consumi
≈
54
OBIETTIVI DELL'ATTO DI INDIRIZZO PER IL
NUOVO P.E.A.R.
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
2.5. Politiche di incentivazione e
sostegno verranno implementate al fine
di favorire il risparmio energetico nella
pubblica illuminazione
3. Reti e
generazione
diffusa
2.6. Attenzione alla programmazione
del sistema dei trasporti e della logistica
al fine di favorire un basso impatto
energetico ed ambientale delle funzioni
connesse anche potenziando e
riqualificando, laddove esistenti,
infrastrutture a scala locale e
distrettuale.
~
~
2.7. In campo agricolo, intervenire nel
recupero di energia da spreco
alimentare relativo alla filiera delle
coltivazioni ortive in campo ed in serra,
oppure sfruttare il risparmio derivante
dalla filiera delle materie plastiche
impiegate nel settore, dall’utilizzo di
fertilizzanti biologici e dall’agricoltura
urbana
~
~
3.1. Sostenere la realizzazione di reti di
teleriscaldamento per la valorizzazione
del calore e la riduzione delle emissioni
in atmosfera
~
~
3.2. Definizione di standard per favorire
la corrispondenza tra i fabbisogni
energetici a livello territoriale (edifici,
processi produttivi,...) ed il sistema delle
infrastrutture di produzione e
distribuzione di energia


3.3. Innovazione del sistema di
generazione, trasmissione e
distribuzione dell'energia elettrica,
anche attraverso la promozione di
sistemi di generazione diffusa
3.4. Ricorso alle reti intelligenti (smart
grid) ed a sistemi di stoccaggio
dell'energia
4. Promozione
della Clean
economy e
specializzazione
dei cluster
regionali
4.1. Ricerca ed innovazione, nei settori
dell’alta tecnologia ed in quelli
tradizionali legati alle clean
technologies mediante la creazione di
laboratori viventi ed incubatori di
impresa



4.2. Creazione di nuova
imprenditorialità nel settore dell’uso
razionale dell’energia, delle fonti
rinnovabili, attraverso politiche di
attrazione di investimenti
4.3. Specializzazione della filiera
attraverso politiche di smart
specialisation




55
4.5 Pianificazione Regionale per la Gestione dei Rifiuti
Approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 436-11546 del 30 luglio 1997, il Piano Regionale per la
Gestione dei Rifiuti (P.R.G.R.) definisce i criteri e le modalità per l'esercizio delle attività di programmazione e per le
scelte di pianificazione relative ai conferimenti separati, alla raccolta differenziata, al trasporto, all'ammasso e al
deposito, allo stoccaggio provvisorio, alla cernita, al trattamento, al riutilizzo compreso quello energetico ed allo
smaltimento definitivo dei rifiuti.
La Regione Piemonte secondo quanto stabilito dalla L.R. 24/02 ha avviato l'aggiornamento del Piano Regionale di
Gestione dei Rifiuti Urbani. La proposta di progetto di Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani è stata
sottoposta a Valutazione Ambientale Strategica in base al D.Lgs. n. 152/06, alla L.R. 40/98 e alla D.G.R. 9 giugno
2008, n.12-8931.
La Giunta Regionale con D.G.R. n. 44-12235 del 28 settembre 2009 ha adottato la Proposta di Progetto di Piano
Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e dei Fanghi di depurazione (P.R.G.R.U.), il Rapporto ambientale e la Sintesi
non tecnica. Con D.G.R. 34-13218 dell’8 febbraio 2010 la suddetta proposta di progetto di piano ha ricevuto
parere positivo di compatibilità ambientale. Attualmente il piano non risulta ancora vigente, tuttavia è stato
utilizzato ai fini dell’analisi di coerenza in quanto più aggiornato rispetto al P.R.G.R..
La proposta di PRGRU analizza la situazione esistente, effettua una stima della produzione dei rifiuti urbani al 2015,
definisce gli obiettivi programmatici per la gestione dei rifiuti, individua i fabbisogni impiantistici per garantire il
recupero e lo smaltimento dei rifiuti urbani, delimita gli ambiti territoriali ottimali, nonché prevede i criteri tecnici, le
azioni, le iniziative e le risorse da attivare per
l’attuazione della pianificazione regionale.
In particolare, la proposta individua le seguenti azioni correlate agli obiettivi generali:
Tabella 20: Obiettivi generali ed specifici del futuro P.R.G.R.U.
Obiettivi generali
1.
Riduzione della produzione dei rifiuti
2.
Recupero di materia dai rifiuti
3.
Recupero energetico dai rifiuti
Obiettivi specifici
1.1. Riduzione della produzione dei rifiuti urbani, espressa in
termini di produzione annua pro capite, pari a circa 500 kg,
in modo tale da ottenere un valore di produzione di rifiuti
urbani simile a quello rilevato nel 2003.
2.1. Intercettazione e recupero di particolari flussi di rifiuti e
raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata
2.2. Intercettazione dei R.A.E.E. con raccolta di quelli provenienti
da nuclei domestici
2.3. Intercettazione dei rifiuti costituiti da pile e da accumulatori al
fine di ridurne al minimo lo smaltimento
2.4. Avvio dei rifiuti di imballaggio ad operazioni di recupero
3.1. Aumento della produzione di elettricità da fonti energetiche
rinnovabili, nello specifico da biomasse e da biogas,
proveniente da discariche ed impianti di trattamento fanghi,
liquami ed latri rifiuti a matrice organica.
3.2. Avvio a recupero energetico (termovalorizzazione) delle
frazioni di rifiuto per le quali non è possibile il recupero di
materia
3.3. Chiusura del ciclo integrato dei rifiuti indifferenziati ovvero
autosufficienza almeno dello smaltimento della frazione
indifferenziata presso ogni ATO e presenza in queste di
almeno un impianto di trattamento a tecnologia complessa,
compresa una discarica di servizio
56
Obiettivi generali
Obiettivi specifici
4.
Riduzione delle emissioni di gas serra
4.1. Aumento della captazione del biogas e riduzione del rifiuto
urbano smaltito in discarica
4.2. Per le nuove discariche, prevedere sistemi finalizzati al
recupero
delle
ceneri
pesanti
derivanti
dalla
termovalorizzazione
5.
Riduzione e prevenzione del fenomeno della
desertificazione
5.1. Incremento del contenuto di carbonio organico nel suolo e
riduzione dell’utilizzo di concimi minerali
6.
Miglioramento della qualità della risorsa idrica
6.1. Riduzione del conferimento in discarica dei fanghi
provenienti dalla depurazione delle acque civili e industriali
conferiti in discarica (finalità di riduzione dei carichi inquinanti
nei percolati di discarica)
7.
Riduzione della pressione antropica sul suolo a
destinazione agricola
Sicurezza ambientale delle discariche e riduzione
dei quantitativi dei rifiuti smaltiti
Uso sostenibile delle risorse ambientali
8.
9.
10. Riduzione del prelievo di risorse senza
pregiudicare gli attuali livelli di qualità della vita
7.1. Riduzione del consumo di suolo a destinazione agricola
8.1. Graduale riduzione del conferimento dei RUB in discarica
9.1. Aumento del riuso delle risorse utilizzate
10.1. Orientamento dei modelli di consumo dei cittadini e di
acquisto della PA verso beni e servizi con minor utilizzo di
materie prime e minor consumo di energia
Gli obiettivi generali della Proposta di Piano, proposti nella seguente tabella, sono sottoposti alla valutazione di
pertinenza con gli assi prioritari predisposti nel POR.
Tabella 21: Obiettivi del futuro P.R.G.R.U. e analisi di pertinenza
OBIETTIVI GENERALI
1.
Riduzione della produzione dei rifiuti
2.
Recupero di materia dai rifiuti
3.
Recupero energetico dai rifiuti
4.
Riduzione delle emissioni di gas serra
5.
Riduzione e prevenzione del fenomeno della desertificazione
6.
Miglioramento della qualità della risorsa idrica
7.
Riduzione della pressione antropica sul suolo a destinazione agricola
8.
Sicurezza ambientale delle discariche e riduzione dei quantitativi dei rifiuti smaltiti
9.
Uso sostenibile delle risorse ambientali
10.
PERTINENZA CON ASSI PRIORITARI
DEL POR
Riduzione del prelievo di risorse senza pregiudicare gli attuali livelli di qualità della
vita
57
Analisi di coerenza
Come desumibile dalla matrice sotto riportata, gli obiettivi dell’asse prioritario IV. Energia sostenibile e qualità della
vita risultano essere gli unici correlati con quelli del P.R.G.R.U.. In particolare, l’obiettivo generico 3. Recupero
energetico dai rifiuti presenta coerenza indiretta con gli obiettivi del POR, così come il 4. Riduzione delle emissioni
di gas serra e il 10. Riduzione del prelievo di risorse senza pregiudicare gli attuali livelli di qualità della vita . In questi
ultimi due casi è stata attribuita coerenza indiretta rispettivamente per il macro obiettivo comune indiretto relativo
alla riduzione delle emissioni e per la volontà di contribuire ad un minor consumo di energia.
Non sono stati riscontrati elementi di incoerenza tra gli obiettivi analizzati.
58
Tabella: 22: Analisi di coerenza
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
II. Agenda
digitale
III. Competitività dei sistemi produttivi
IV. Energia sostenibile e
qualità della vita
I.1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e
l’innovazione
II.2. Migliorare
l’accesso alle TIC,
nonché l’impiego e
la qualità delle
medesime
III.3. Promuovere la competitività delle PMI, del settore
agricolo (per il FEASR) e del settore della pesca e
dell'acquacoltura (per il FEAMP)
IV.4. Sostenere la transizione verso V.6. Preservare e tutelare
un'economia a basse emissioni di l'ambiente e promuovere
carbonio in tutti i settori
l'uso efficiente delle risorse
4.2. Per le nuove discariche,
prevedere sistemi finalizzati al
recupero delle ceneri pesanti derivanti
dalla termovalorizzazione
~
~
VI.11.6. Miglioramento della
governance multilivello e delle
capacità degli organismi coinvolti nella
attuazione e gestione dei programmi
operativi
~
e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio culturale, nelle aree di
attrazione
~
V.6c.7. Miglioramento delle condizioni
4.1. Aumento della captazione del
biogas e riduzione del rifiuto urbano
smaltito in discarica
III.3a.7. Diffusione e rafforzamento
delle attività economiche a contenuto
sociale
~
III.3a.6. Miglioramento dell’accesso al
credito, del finanziamento delle
imprese e della gestione del rischio in
agricoltura
~
III.3a.5. Nascita e Consolidamento
delle Micro, Piccole e Medie Imprese
3.2. Avvio a recupero energetico
(termovalorizzazione) delle frazioni di
rifiuto per le quali non è possibile il
recupero di materia
I.1b.2..Rafforzamento del sistema
innovativo regionale e nazionale
attraverso l’incremento della
collaborazione fra imprese e strutture
di ricerca e il loro potenziamento
~
I.1b.3..Promozione di nuovi mercati
per l’innovazione
~
I.1b.1.. Incremento delle attività di
innovazione delle imprese
3.1. Aumento della produzione di
elettricità da fonti energetiche
rinnovabili, nello specifico da
biomasse e da biogas, proveniente da
discariche ed impianti di trattamento
fanghi, liquami ed latri rifiuti a matrice
organica.
VI. Assistenza
Tecnica
V.6c.
e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio nelle aree di attrazione
naturale
IV.4b.
IV.4b.2. Riduzione dei consumi
energetici e delle emissioni nelle
imprese e integrazione di fonti
rinnovabili
IV.4c.
IV.4c.1. Riduzione dei consumi
energetici negli edifici e nelle strutture
pubbliche o ad uso pubblico,
residenziali e non residenziali e
integrazione di fonti rinnovabili
III.3b.
V.6c.6. Miglioramento delle condizioni
III.3a.
III.3a.1. Rilancio della propensione agli
investimenti del sistema produttivo
II.2c.
II.2c.2..Digitalizzazione dei processi
amministrativi e diffusione di servizi
digitali pienamente interoperabili della
PA offerti a cittadini e imprese (in
particolare nella sanità e nella giustizia)
I.1b.4..Aumento dell’incidenza di
specializzazioni innovative in perimetri
applicativi ad alta intensità di
conoscenza
I.1b.
III.3b.4. Incremento del livello di
internazionalizzazione dei sistemi
produttivi
I. Ricerca, sviluppo tecnologico e
innovazione
OBIETTIVI DEL FUTURO P.R.G.R.U.
3. Recupero
energetico dai
rifiuti
V. Tutela
dell'ambiente e
valorizzazione delle
risorse culturali e
ambientali
3.3. Chiusura del ciclo integrato dei
rifiuti indifferenziati ovvero
autosufficienza almeno dello
smaltimento della frazione
indifferenziata presso ogni ATO e
presenza in queste di almeno un
impianto di trattamento a tecnologia
complessa, compresa una discarica di
servizio
4. Riduzione
delle emissioni di
gas serra
59
OBIETTIVI DEL FUTURO P.R.G.R.U.
10. Riduzione
del prelievo di
risorse senza
pregiudicare gli
attuali livelli di
qualità della vita
10.1. Orientamento dei modelli di
consumo dei cittadini e di acquisto
della PA verso beni e servizi con
minor utilizzo di materie prime e
minor consumo di energia
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
~
~
60
4.6 Piano Regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell'aria (P.R.Q.A.)
Il P.R.Q.A. è lo strumento per la programmazione, il coordinamento ed il controllo in materia di inquinamento
atmosferico, finalizzato al miglioramento progressivo delle condizioni ambientali e alla salvaguardia della salute
dell'uomo e dell'ambiente.
La Regione Piemonte, attraverso il Piano di risanamento e tutela della qualità dell’aria, provvede a:
 effettuare la valutazione preliminare della qualità dell’aria ambiente;
 identificare le zone del territorio regionale nelle quali si stima che:
- si superino o esista il rischio di superare per uno o più inquinanti i valori limite e le soglie di allarme;
- si superino o esista il rischio di superare i valori limite;
- i livelli degli inquinanti siano inferiori ai valori limite;
- definire le strategie per il controllo della qualità dell’aria ambiente in ciascuna delle zone identificate;
- individuare le priorità di intervento per garantire il miglioramento progressivo della qualità dell’aria.
Mediante piani di azione e piani o programmi per il miglioramento progressivo della qualità dell’aria, sono
individuati gli interventi e le azioni che devono essere adottate per:
 ridurre il rischio di superamento dei valori limite e delle soglie di allarme;
 garantire il rispetto dei limiti e gli obiettivi entro i termini stabiliti dalla normativa;
 preservare e conservare la qualità dell’aria ambiente laddove i livelli degli inquinanti non comportano il
rischio di superamento dei limiti e degli obiettivi stabiliti.
Per adattarsi alle esigenze poste dalla continua evoluzione delle normative e dall’evoluzione della qualità dell’aria, il
Piano regionale si articola in piani stralcio o parti di piano riferiti a particolari sorgenti, a specifici inquinanti, ad
alcune aree territoriali: Stralcio di Piano per la mobilità (2006), Stralcio di Piano per il riscaldamento ambientale e il
condizionamento (2007-2011).
Nella tabella che segue vengono proposte le misure individuate per ciascun obiettivo generale prefissato negli
stralci di piano a livello regionale e volti alla riduzione delle emissioni:
Tabella 23: Obiettivi generali del P.R.Q.A.
OBIETTIVI GENERALI
MISURE
1. riduzione delle emissioni dovute alla
mobilità su tutto il territorio
regionale
1.1. riduzione delle emissioni dovute ai veicoli utilizzati per il trasporto pubblico
locale e per i servizi integrativi allo stesso
1.2. riduzione delle emissioni dovute ai veicoli utilizzati per il trasporto privato
1.3. riduzione delle emissioni dovute ai veicoli utilizzati per il trasporto e la
distribuzione delle merci e per l'esercizio delle attività commerciali, artigianali,
industriali, agricole e di servizio
2. riduzione delle emissioni dovute alla
mobilità nei Comuni assegnati alla
Zona di Piano
-
3.1. promuovere la diffusione di tecnologie innovative a basse emissioni e ad
elevata efficienza energetica sia per quanto riguarda le nuove installazioni sia
3. riduzione del rischio di
all'atto del fisiologico ricambio dello stock degli impianti di riscaldamento al
superamento dei valori limite e delle
fine di migliorare le prestazioni emissive e migliorare l'efficienza energetica
soglie di allarme nelle Zone di Piano
complessiva del sistema edificio-impianto, dei generatori di calore, dei
e alla conservazione della qualità
sistemi distributivi e di regolazione
dell'aria nelle Zone di
3.2. favorire l'utilizzo di combustibili a basso impatto ambientale e l'uso di fonti
Mantenimento
energetiche rinnovabili
3.3. favorire l'adozione da parte del cittadino/consumatore di comportamenti atti
61
OBIETTIVI GENERALI
MISURE
a ridurre i consumi energetici e le emissioni derivanti dai sistemi di
riscaldamento e di condizionamento
Gli obiettivi sono proposti nella tabella seguente e sottoposti alla verifica di pertinenza con gli assi prioritari del
POR:
Tabella 24: Obiettivi generali del P.R.Q.A. e analisi di pertinenza
OBIETTIVI GENERALI
1.
riduzione delle emissioni dovute alla mobilità su tutto il territorio regionale
2.
riduzione delle emissioni dovute alla mobilità nei Comuni assegnati alla
Zona di Piano
riduzione del rischio di superamento dei valori limite e delle soglie di
allarme nelle Zone di Piano e alla conservazione della qualità dell'aria nelle
Zone di Mantenimento
3.
PERTINENZA CON ASSI
PRIORITARI DEL POR
Analisi di coerenza
Come nel caso del precedente piano analizzato, gli obiettivi del P.R.Q.A. risultano essere unicamente correlabili con
l’asse prioritario IV. Energia sostenibile e qualità della vita. Si tratta di un rapporto di coerenza indiretta tra gli
obiettivi in quanto sono caratterizzati tutti da un macro-obiettivo comune ovvero la riduzione delle emissioni e
l’utilizzo di energia sostenibile.
Inoltre, sussiste coerenza condizionata tra l’obiettivo specifico I.1b.1. dell’asse prioritario I. Ricerca, sviluppo
tecnologico e innovazione, il III.3a.1. dell’asse III. Competitività dei sistemi produttivi e il 3.1. dell’obiettivo generale
3. riduzione del rischio di superamento dei valori limite e delle soglie di allarme nelle Zone di Piano e alla
conservazione della qualità dell'aria nelle Zone di Mantenimento in quanto sussiste la necessità di conciliare
l’innovazione tecnologica con il rispetto degli obiettivi di sostenibilità ambientale.
Non sono stati riscontrati elementi di incoerenza tra gli obiettivi analizzati.
62
Tabella: 25: Analisi di coerenza
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
IV.4b.
~
1.3. riduzione delle emissioni
dovute ai veicoli utilizzati per il
trasporto e la distribuzione delle
merci e per l'esercizio delle
attività commerciali, artigianali,
industriali, agricole e di servizio
~
~
~
~
~
~
2. riduzione delle
emissioni dovute alla
mobilità nei Comuni
assegnati alla Zona di
Piano
-
3. riduzione del rischio
di superamento dei
valori limite e delle
soglie di allarme nelle
Zone di Piano e alla
conservazione della
qualità dell'aria nelle
Zone di
3.1. promuovere la diffusione di
tecnologie innovative a basse
emissioni e ad elevata efficienza
energetica sia per quanto
riguarda le nuove installazioni sia
all'atto del fisiologico ricambio
dello stock degli impianti di
riscaldamento al fine di migliorare
le prestazioni emissive e
migliorare l'efficienza energetica
≈
≈
III.3a.7. Diffusione e rafforzamento
delle attività economiche a contenuto
sociale
~
III.3a.6. Miglioramento dell’accesso al
credito, del finanziamento delle
imprese e della gestione del rischio in
agricoltura
1.2. riduzione delle emissioni
dovute ai veicoli utilizzati per il
trasporto privato
III.3a.5. Nascita e Consolidamento
delle Micro, Piccole e Medie Imprese
~
I.1b.2..Rafforzamento del sistema
innovativo regionale e nazionale
attraverso l’incremento della
collaborazione fra imprese e strutture
di ricerca e il loro potenziamento
~
I.1b.3..Promozione di nuovi mercati
per l’innovazione
IV.4b.2. Riduzione dei consumi
energetici e delle emissioni nelle
imprese e integrazione di fonti
rinnovabili
IV.4c.
IV.4c.1. Riduzione dei consumi
energetici negli edifici e nelle strutture
pubbliche o ad uso pubblico,
residenziali e non residenziali e
integrazione di fonti rinnovabili
III.3b.
V.6c.
VI.11.6. Miglioramento della
governance multilivello e delle
capacità degli organismi coinvolti nella
attuazione e gestione dei programmi
operativi
III.3a.
III.3a.1. Rilancio della propensione agli
investimenti del sistema produttivo
II.2c.2..Digitalizzazione dei processi
amministrativi e diffusione di servizi
digitali pienamente interoperabili della
PA offerti a cittadini e imprese (in
particolare nella sanità e nella giustizia)
II.2c.
1.1. riduzione delle emissioni
dovute ai veicoli utilizzati per il
trasporto pubblico locale e per i
servizi integrativi allo stesso
I.1b.1.. Incremento delle attività di
innovazione delle imprese
1. riduzione delle
emissioni dovute alla
mobilità su tutto il
territorio regionale
I.1b.4..Aumento dell’incidenza di
specializzazioni innovative in perimetri
applicativi ad alta intensità di
conoscenza
I.1b.
VI. Assistenza
Tecnica
V.6. Preservare e tutelare
l'ambiente e promuovere
l'uso efficiente delle risorse
e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio culturale, nelle aree di
attrazione
III.3. Promuovere la competitività delle PMI, del settore agricolo IV.4. Sostenere la transizione verso
(per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per un'economia a basse emissioni di
il FEAMP)
carbonio in tutti i settori
V.6c.7. Miglioramento delle condizioni
I.1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e
l’innovazione
II.2. Migliorare
l’accesso alle TIC,
nonché l’impiego e
la qualità delle
medesime
OBIETTIVI DEL P.R.Q.A.
IV. Energia sostenibile e
qualità della vita
e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio nelle aree di attrazione
naturale
III. Competitività dei sistemi produttivi
V.6c.6. Miglioramento delle condizioni
II. Agenda
digitale
III.3b.4. Incremento del livello di
internazionalizzazione dei sistemi
produttivi
I. Ricerca, sviluppo tecnologico e
innovazione
V. Tutela
dell'ambiente e
valorizzazione delle
risorse culturali e
ambientali
63
OBIETTIVI DEL P.R.Q.A.
Mantenimento
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
complessiva del sistema edificioimpianto, dei generatori di calore,
dei sistemi distributivi e di
regolazione
3.2. favorire l'utilizzo di
combustibili a basso impatto
ambientale e l'uso di fonti
energetiche rinnovabili
~
~
3.3. favorire l'adozione da parte
del cittadino/consumatore di
comportamenti atti a ridurre i
consumi energetici e le emissioni
derivanti dai sistemi di
riscaldamento e di
condizionamento
~
~
64
4.7 Piano di Tutela delle Acque (P.T.A.)
Il Piano di Tutela delle Acque (P.T.A.), approvato con DCR n. 117-10731 del 13 marzo 2007, (con l'Ordine del
giorno n° 379 del 29 settembre 2011 il Consiglio Regionale ha approvato gli indirizzi strategici in materia di risorse
idriche regionali contenuti nella prima relazione di verifica dell’attuazione del Piano impegnando la Giunta nel
proseguire l'attività orientata alla tutela ed all'uso sostenibile delle acque) costituisce lo strumento per il
raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici previsti dalla normativa europea e nazionale e, più in
generale, per la protezione e l’uso sostenibile dell’intero sistema idrico superficiale e sotterraneo piemontese. Il
P.T.A. definisce l'insieme degli interventi per mezzo dei quali conseguire gli obiettivi generali del D.Lgs. 152/1999
successivamente confluito nel D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.:




prevenire e ridurre l'inquinamento e attuare il risanamento dei corpi idrici inquinati;
migliorare lo stato delle acque ed individuare adeguate protezioni di quelle destinate a particolari usi;
perseguire usi sostenibili e durevoli delle risorse idriche;
mantenere la capacità naturale di autodepurazione dei corpi idrici, nonché la capacità di sostenere
comunità animali e vegetali ampie e ben diversificate.
Il P.T.A. stabilisce il complesso delle azioni volte da un lato a garantire rispettivamente entro il 2008 ed entro il 2016
il raggiungimento o il mantenimento degli obiettivi, intermedi e finali, di qualità dei corpi idrici e dall’altro le misure
necessarie alla tutela qualitativa e quantitativa dell’intero sistema idrico superficiale e sotterraneo.
Il P.T.A. si articola nei comparti e nelle misure di seguito proposte:
Tabella 26: Le misure del P.T.A.
COMPARTI
1. misure aventi lo scopo di
migliorare le conoscenze in
rapporto alla problematica e
politica di intervento del PTA e
di supportare una capacità di
gestione del sistema idrico a
livello avanzato
2. misure finalizzate a fornire
informazioni, circa l’attuazione
del piano, e soprattutto a
promuovere i livelli culturali e
sociali-comportamentali
nell’ambito di intervento del
MISURE
1.1. gestione e mantenimento evolutivo dell’inventario amministrativo e tecnico
su prelievi e scarichi; in collaborazione tra la Regione Piemonte e le
Amministrazioni Provinciali, queste ultime già operativamente preposte
1.2. gestione e mantenimento evolutivo del dispositivo regionale di monitoraggio
idrologico-ambientale, basato su equipaggiamenti di misurazione qualiquantitativa fissi e campagne sistematiche; in capo a Regione Piemonte con
ARPA-Piemonte e esternalizzazioni di attività operative, in coordinazione con
tutti i soggetti operativi, su livelli e finalità complementari, per interscambio di
standard e dati
1.3. Implementazione, e successivo esercizio e mantenimento evolutivo, di un
dispositivo regionale di previsione e gestione delle risorse idriche anche in
tempo reale - e unità operativa e decisionale dedicata -funzionale a una
gestione ottimizzata del sistema idrico superficiale e sotterraneo, conforme ai
criteri del PTA, attivo su invasi artificiali stagionali e grandi prelievi; in capo
alla Regione Piemonte, con esternalizzazione di attività specialistiche
1.4. Realizzazione di un programma di ricerca applicata finalizzata su temicardine del PTA: laghi, acque superficiali correnti, scenari climatico-idrologici
e idrogeologici di lungo periodo, tematiche idrogeologiche specialistiche e
misure di applicazione generale; in capo a Regione Piemonte e
Settori/Servizi Provinciali, con le necessarie esternalizzazioni.
2.1. Attivazione e gestione di una linea operativa stabile per la produzione e
disseminazione di informazioni al pubblico (newsletter/ rassegna, sito WEB,
brochures, info-point)
2.2. Programmazione e produzione di eventi per divulgazione e
sensibilizzazione: editoriali, cinematografici, di intrattenimento, workshop,
mostre specifiche
2.3. Realizzazione in progress di un centro regionale dell’acqua, esteso a rete sul
65
COMPARTI
MISURE
territorio, in coesione con qualificati ”visitors centre”
PTA, sia attraverso operazioni di
2.4.
Gestione sistematica di logo “finalizzato-PTA”, identificativo di azioni e
sensibilizzazione sia mediante
programmi di sostenibilità idrologico-ambientale a forte visibilità esterna,
l’offerta di azioni driver e
coerenti con l’ottica del Piano
opportunità fruitive; misure in
2.5. Attivazione di esternalità e azioni-driver “a logo PTA” in area urbana (centri
capo alla regione Piemonte, in
maggiori): valorizzazione ambienti fluviali.
parte demandate a livello  Attivazione di programmi didattici e assistenza tecnica nell’ambito della
operativo
cooperazione con i Paesi in via di sviluppo
3. misure
inerenti
la
formalizzazione di norme e
criteri
tecnico
gestionali
(procedure), oltre a misure
destinate
allo
sviluppo
qualitativo delle organizzazioni
aventi ruoli di attuazione degli
obiettivi
di
piano,
con
particolare attenzione all’aspetto
organizzativo e finanziario, in
capo alla Regione Piemonte
4. misure di infrastrutturazione e
riqualificazione
ambientale,
destinate al controllo delle
pressioni e al miglioramento
della gestione attiva delle risorse
idriche, nell’ottica combinata
quali-quantitativa perseguita dal
PTA
2.6. Realizzazione e gestione di percorsi e “scenic point” idrici, sostegno e
promozione turistico-ricreativa sempre “a logo PTA”
2.7. Implementazione del Sistema Informativo delle Risorse Idriche e attivazione
del centro di Documentazione
3.1. Attivazione di norma specifica sul deflusso minimo vitale (DMV), in base ai
criteri operativi messi a punto nell’ambito degli studi per il PTA e sulla
revisione delle concessioni irrigue; attivazione di sistematici programmi di
misura delle portate e dei volumi prelevati
3.2. Attivazione di norma specifica sulla gestione agricola orientata alla riduzione
degli apporti di prodotti fitosanitari, fosforo e azoto, a protezione dei corpi
idrici superficiali e sotterranei
3.3. Attivazione di norma specifica sul risparmio idrico, sull’uso razionale
dell’acqua e sulla gestione delle criticità quantitative
3.4. Attivazione di un programma permanente di tutela delle risorse idriche
sotterranee mediante ricondizionamento/ chiusura dei pozzi che mettono in
comunicazione le falde superficiali e profonde, gestione e tutela delle aree di
salvaguardia e delle aree di pertinenza fluviale
3.5. Messa a punto di criteri tecnico-gestionali tematici e di area, riferibili
all’applicazione delle norme di Piano
3.6. Messa a punto di criteri applicativi sui “progetti di gestione”: sfangamento
invasi, rapporti negoziati con gli utilizzatori
3.7. Revisione di regole operative su invasi esistenti per l’uso plurimo; in capo a
specifiche organizzazioni di intervento e/o soggetti titolari/gestori esistenti,
promozione e coordinazione in capo a Regione Piemonte
3.8. Messa a punto di accordi-quadro di categoria o specifici per la finalizzazione
di soggetti operativi su obiettivi del PTA
3.9. Attivazione di norma specifica sulla valutazione e sul controllo di incidenza
idrologico-ambientale degli strumenti urbanistici
3.10.Attivazione di un programma permanente di sviluppo della cultura e capacità
organizzativa, nell’ottica del PTA, rivolto ai soggetti-attori del Piano
3.11.Attivazione di unità finalizzata, interna alla Regione Piemonte, con compiti di
project-control - mirato al monitoraggio dei meccanismi organizzativi di
Piano e della funzionalità dei flussi economico-finanziari e di progressiva
revisione e messa a punto del dispositivo organizzativo-finanziario del PTA
4.1. Interventi strutturali per la razionalizzazione dei prelievi a scopo irriguo
principale, mediante adeguamenti di manufatti ai fini della riduzione dei
consumi idrici; in capo ai Comprensori Irrigui
4.2. Interventi strutturali per la razionalizzazione dei prelievi a scopo industriale e
energetico, mediante ottimizzazione dei cicli produttivi e adeguamenti di
manufatti a fini di miglioramento della compatibilità idrologico-ambientale; in
capo ai soggetti titolari/gestori
4.3. Progetti operativi di riqualificazione-protezione fluviale, con finalità di
riassetto ecologico e valorizzazione paesaggistico-fruitiva; in capo a enti di
gestione aree protette, pubblica amministrazione, titolari/gestori di
derivazioni
4.4. Progetti operativi di riqualificazione-protezione aree sensibili (laghi) e altri
bersagli primari identificati; in capo al dispositivo di gestione del SII e/o altri
66
COMPARTI
MISURE
soggetti attuatori
4.5. Progetti operativi di intensificazione ed estensione su SII: impianti segmento
fognario-depurativo, impianti segmento acquedottistico, riqualificazioni su
criticità idrologico-ambientali elevate, abbattimento carichi da dilavamento in
area urbana, riduzione dei carichi zootecnici e agroalimentari, ridestinazioni
di acque reflue trattate; in capo al dispositivo di gestione del SII
4.6. Concezione ed eventuale attivazione di infrastrutture per la modulazione
idrologica di livello regionale
4.7. Progetti operativi di tutela e/o sfruttamento compatibile di nuove risorse
sotterranee in acquiferi di pianura e/o fondovalle, a scopo di riserva
idropotabile; in capo al dispositivo di gestione del SII
4.8. Progetti operativi di potenziamento compatibile o riqualificazione in
riduzione campi pozzi esistenti, ricondizionamento pozzi multi-filtro; in capo
al dispositivo di gestione del SII e/o titolari di concessioni di prelievo
4.9. Progetti operativi di ATO per lo sviluppo e alla conservazione e
riqualificazione selettiva di fonti in ambiente montano-pedemontano; in capo
al dispositivo di gestione del SII
4.10.Progetti operativi di ATO per la ridestinazione di acque reflue trattate nei
comparti agricolo e industriale, specificatamente in zone critiche per
l’approvvigionamento da corpi idrici sotterranei; in capo al dispositivo di
gestione del SII
4.11.Progetti operativi di ATO per la centralizzazione e gestione controllata di
campi pozzi a servizio di poli e aree industriali; in capo al dispositivo di
gestione del SII.
Nella seguente tabella, i comparti che caratterizzano il P.T.A. sono sottoposti ad analisi di pertinenza con gli assi
prioritari del POR:
Tabella 27: Comparti del P.T.A. e analisi di pertinenza
COMPARTI
PERTINENZA CON ASSI
PRIORITARI DEL POR
1. misure aventi lo scopo di migliorare le conoscenze in rapporto alla problematica e politica di
intervento del PTA e di supportare una capacità di gestione del sistema idrico a livello avanzato
2. misure finalizzate a fornire informazioni, circa l’attuazione del piano, e soprattutto a promuovere i
livelli culturali e sociali-comportamentali nell’ambito di intervento del PTA, sia attraverso
operazioni di sensibilizzazione sia mediante l’offerta di azioni driver e opportunità fruitive; misure
in capo alla regione Piemonte, in parte demandate a livello operativo
3. misure inerenti la formalizzazione di norme e criteri tecnico gestionali (procedure), oltre a misure
destinate allo sviluppo qualitativo delle organizzazioni aventi ruoli di attuazione degli obiettivi di
piano, con particolare attenzione all’aspetto organizzativo e finanziario, in capo alla Regione
Piemonte
4. misure di infrastrutturazione e riqualificazione ambientale, destinate al controllo delle pressioni e al
miglioramento della gestione attiva delle risorse idriche, nell’ottica combinata quali-quantitativa
perseguita dal PTA
Analisi di coerenza
Il presente Piano di Tutela delle Acque risulta avere pochi elementi di coerenza con il POR e perlopiù si tratta di
coerenza condizionata e coerenza indiretta, come riscontrabile dalla matrice di seguito riportata.
67
In particolare, gli obiettivi del P.T.A. presentano una maggiore correlazione con l’asse prioritario V. Tutela
dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali (sia coerenza indiretta che condizionata); è stata
attribuita coerenza condizionata tra gli obiettivi 2.1., 2.7. e l’obiettivo II.2c.2. relativo all’asse prioritario II. Agenda
digitale e tra il 3.3., il 4.2. e il III.3a.1. dell’asse III. Competitività dei sistemi produttivi in quanto si tratta
rispettivamente di indicazioni da tenere in considerazione in fase di attuazione del POR sia di elementi da valutare
per non incorrere in giudizi di incoerenza in fase attuativa. Per lo stesso motivo è stata attribuita coerenza
condizionata anche al rapporto tra l’obiettivo 4.2. del P.T.A. e il I.1b.1. del POR.
Non sono stati riscontrati elementi di incoerenza tra gli obiettivi analizzati.
68
Tabella 28: Analisi di coerenza
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
2.1. Attivazione e gestione di una
linea operativa stabile per la
produzione e disseminazione di
informazioni al pubblico
2. Fornire
informazioni, circa
l’attuazione del
piano, e soprattutto
a promuovere i livelli
culturali e socialicomportamentali
nell’ambito di
intervento del PTA,
sia attraverso
operazioni di
sensibilizzazione sia
mediante l’offerta di
azioni driver e
opportunità fruitive;
misure in capo alla
regione Piemonte, in
parte demandate a
livello operativo
IV.4b.
V.6c.
VI.11.6. Miglioramento della
governance multilivello e delle
capacità degli organismi coinvolti nella
attuazione e gestione dei programmi
operativi
IV.4c.
e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio culturale, nelle aree di
attrazione
III.3b.
V.6c.7. Miglioramento delle condizioni
III.3a.7. Diffusione e rafforzamento
delle attività economiche a contenuto
sociale
III.3a.6. Miglioramento dell’accesso al
credito, del finanziamento delle
imprese e della gestione del rischio in
agricoltura
III.3a.5. Nascita e Consolidamento
delle Micro, Piccole e Medie Imprese
III.3a.
III.3a.1. Rilancio della propensione agli
investimenti del sistema produttivo
II.2c.2..Digitalizzazione dei processi
amministrativi e diffusione di servizi
digitali pienamente interoperabili della
PA offerti a cittadini e imprese (in
particolare nella sanità e nella giustizia)
II.2c.
I.1b.2..Rafforzamento del sistema
innovativo regionale e nazionale
attraverso l’incremento della
collaborazione fra imprese e strutture
di ricerca e il loro potenziamento
I.1b.4..Aumento dell’incidenza di
specializzazioni innovative in perimetri
applicativi ad alta intensità di
conoscenza
I.1b.3..Promozione di nuovi mercati
per l’innovazione
I.1b.1.. Incremento delle attività di
innovazione delle imprese
I.1b.
VI. Assistenza
Tecnica
V.6. Preservare e tutelare
l'ambiente e promuovere
l'uso efficiente delle risorse
e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio nelle aree di attrazione
naturale
III.3. Promuovere la competitività delle PMI, del settore agricolo IV.4. Sostenere la transizione verso
(per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per un'economia a basse emissioni di
il FEAMP)
carbonio in tutti i settori
V.6c.6. Miglioramento delle condizioni
I.1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e
l’innovazione
II.2. Migliorare
l’accesso alle TIC,
nonché l’impiego e
la qualità delle
medesime
OBIETTIVI DEL P.T.A.
IV. Energia sostenibile e
qualità della vita
IV.4b.2. Riduzione dei consumi
energetici e delle emissioni nelle
imprese e integrazione di fonti
rinnovabili
III. Competitività dei sistemi produttivi
IV.4c.1. Riduzione dei consumi
energetici negli edifici e nelle strutture
pubbliche o ad uso pubblico,
residenziali e non residenziali e
integrazione di fonti rinnovabili
II. Agenda
digitale
III.3b.4. Incremento del livello di
internazionalizzazione dei sistemi
produttivi
I. Ricerca, sviluppo tecnologico e
innovazione
V. Tutela
dell'ambiente e
valorizzazione delle
risorse culturali e
ambientali
≈
2.2. Programmazione e produzione di
eventi per divulgazione e
sensibilizzazione: editoriali,
cinematografici, di intrattenimento,
workshop, mostre specifiche
2.3. Realizzazione in progress di un
centro regionale dell’acqua, esteso a
rete sul territorio, in coesione con
qualificati ”visitors centre”
2.4. Gestione sistematica di logo
“finalizzato-PTA”, identificativo di
azioni e programmi di sostenibilità
idrologico-ambientale a forte visibilità
esterna
2.5. Attivazione di esternalità e azionidriver “a logo PTA” in area urbana
(centri maggiori): valorizzazione
ambienti fluviali.
Attivazione di programmi didattici e
assistenza tecnica nell’ambito della
cooperazione con i Paesi in via di
sviluppo
≈
2.6. Realizzazione e gestione di
percorsi e “scenic point” idrici,
sostegno e promozione turisticoricreativa sempre “a logo PTA”
2.7. Implementazione del Sistema
Informativo delle Risorse Idriche e

≈
69
OBIETTIVI DEL P.T.A.
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
attivazione del centro di
Documentazione
3.1. Attivazione di norma specifica sul
deflusso minimo vitale (DMV),
attivazione di sistematici programmi
di misura delle portate e dei volumi
prelevati
3.2. Attivazione di norma specifica
sulla gestione agricola orientata alla
riduzione degli apporti di prodotti
fitosanitari, fosforo e azoto, a
protezione dei corpi idrici superficiali
e sotterranei
3.3. Attivazione di norma specifica sul
risparmio idrico, sull’uso razionale
dell’acqua e sulla gestione delle
criticità quantitative
3. Formalizzazione di
norme e criteri
tecnico gestionali
(procedure), oltre a
misure destinate allo
sviluppo qualitativo
delle organizzazioni
aventi ruoli di
attuazione degli
obiettivi di piano,
con particolare
attenzione all’aspetto
organizzativo e
finanziario, in capo
alla Regione
Piemonte
3.4. Attivazione di un programma
permanente di tutela delle risorse
idriche sotterranee mediante
ricondizionamento/ chiusura dei
pozzi che mettono in comunicazione
le falde superficiali e profonde,
gestione e tutela delle aree di
salvaguardia e delle aree di
pertinenza fluviale
≈
≈
3.5. Messa a punto di criteri tecnicogestionali tematici e di area, riferibili
all’applicazione delle norme di Piano
3.6. Messa a punto di criteri applicativi
sui “progetti di gestione”:
sfangamento invasi, rapporti negoziati
con gli utilizzatori
3.7. Revisione di regole operative su
invasi esistenti per l’uso plurimo
3.8. Messa a punto di accordi-quadro
di categoria o specifici per la
finalizzazione di soggetti operativi su
obiettivi del PTA
3.9. Attivazione di norma specifica
sulla valutazione e sul controllo di
incidenza idrologico-ambientale degli
strumenti urbanistici
3.10. Attivazione di un programma
permanente di sviluppo della cultura
e capacità organizzativa, nell’ottica
del PTA, rivolto ai soggetti-attori del
Piano
3.11. Attivazione di unità finalizzata,
interna alla Regione Piemonte, con
compiti di project-control - mirato al
monitoraggio dei meccanismi
organizzativi di Piano e della
funzionalità dei flussi economicofinanziari e di progressiva revisione e
messa a punto del dispositivo
organizzativo-finanziario del PTA
70
OBIETTIVI DEL P.T.A.
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
4.1. Interventi strutturali per la
razionalizzazione dei prelievi a scopo
irriguo principale, mediante
adeguamenti di manufatti ai fini della
riduzione dei consumi idrici; in capo
ai Comprensori Irrigui
4.2. Interventi strutturali per la
razionalizzazione dei prelievi a scopo
industriale e energetico, mediante
ottimizzazione dei cicli produttivi e
adeguamenti di manufatti a fini di
miglioramento della compatibilità
idrologico-ambientale
4. Infrastrutturazione
e riqualificazione
ambientale, destinate
al controllo delle
pressioni e al
miglioramento della
gestione attiva delle
risorse idriche,
nell’ottica combinata
quali-quantitativa
perseguita dal PTA
≈
≈
4.3. Progetti operativi di
riqualificazione-protezione fluviale,
con finalità di riassetto ecologico e
valorizzazione paesaggistico-fruitiva;
in capo a enti di gestione aree
protette, pubblica amministrazione,
titolari/gestori di derivazioni
~
4.4. Progetti operativi di
riqualificazione-protezione aree
sensibili (laghi) e altri bersagli primari
identificati; in capo al dispositivo di
gestione del SII e/o altri soggetti
attuatori
~
4.5. Progetti operativi di
intensificazione ed estensione su SII:
impianti segmento fognariodepurativo, impianti segmento
acquedottistico, riqualificazioni su
criticità idrologico-ambientali elevate,
abbattimento carichi da dilavamento
in area urbana, riduzione dei carichi
zootecnici e agroalimentari,
ridestinazioni di acque reflue trattate
4.6. Concezione ed eventuale
attivazione di infrastrutture per la
modulazione idrologica di livello
regionale
4.7. Progetti operativi di tutela e/o
sfruttamento compatibile di nuove
risorse sotterranee in acquiferi di
pianura e/o fondovalle, a scopo di
riserva idropotabile
4.8. Progetti operativi di
potenziamento compatibile o
riqualificazione in riduzione campi
pozzi esistenti, ricondizionamento
pozzi multi-filtro
4.9. Progetti operativi di ATO per lo
sviluppo e alla conservazione e
riqualificazione selettiva di fonti in
ambiente montano-pedemontano
4.10 Progetti operativi di ATO per la
ridestinazione di acque reflue trattate
nei comparti agricolo e industriale,
specificatamente in zone critiche per
l’approvvigionamento da corpi idrici
71
OBIETTIVI DEL P.T.A.
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
sotterranei
4.11. Progetti operativi di ATO per la
centralizzazione e gestione
controllata di campi pozzi a servizio
di poli e aree industriali; in capo al
dispositivo di gestione del SII.
72
4.8 Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po (PdGPo)
Il Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po, adottato con deliberazione n.1/2010 del Comitato
istituzionale dell’Autorità di Bacino del fiume Po, nasce dall’esigenza degli Stati Membri della Comunità Europea di
perseguire, per ciascun distretto idrografico, gli obiettivi proposti dalla Direttiva 2000/60/CE “Direttiva Quadro sulle
Acque“ (DQA). La DQA trae origine dall’esigenza di integrare maggiormente la protezione e la gestione delle
acque in altre politiche comunitarie come la politica energetica, dei trasporti, la politica agricola, la politica della
pesca, quella regionale e in materia di turismo.
Pertanto il PdGPo, è stato redatto in conformità alla DQA e a partire dal Piano di Tutela delle Acque, dai contenuti
del PAI per gli interventi di riqualificazione morfologica dei corsi d’acqua e di manutenzione del territorio e dai
Programmi di Sviluppo Rurale 2007-2013 per l’attuazione della Politica Agricola Comunitaria.
Per quanto riguarda gli obiettivi del Piano, questi vengono individuati mediante il recepimento degli obiettivi
ambientali delle DQA, declinati per le categorie “corpi idrici superficiali”, “corpi idrici sotterranei” e “aree protette:





impedire il deterioramento, migliorare e ripristinare le condizioni dei corpi idrici superficiali, comprese le
acque di transizione e quelle marino-costiere, fare in modo che raggiungano un buono stato chimico ed
ecologico e ridurre l'inquinamento dovuto agli scarichi e alle emissioni di sostanze pericolose;
proteggere, migliorare e ripristinare le condizioni delle acque sotterranee, evitarne l'inquinamento e il
deterioramento e garantire un equilibrio fra l'estrazione e il ravvenamento;
agevolare un utilizzo idrico sostenibile fondato sulla protezione a lungo termine delle risorse idriche
disponibili;
preservare le aree protette;
mitigare gli effetti delle inondazioni e siccità.
Il PdGPo si compone degli Ambiti strategici di azione e obiettivi riportati nella seguente tabella:
Tabella 29: Ambiti strategici e obiettivi specifici
Ambiti strategici
A. Qualità dell’acqua e degli ecosistemi
acquatici
B. Conservazione e riequilibrio
ambientale
C. Uso e protezione del suolo
D. Gestire un bene comune in modo
collettivo
Obiettivi specifici
A.1. Proteggere la salute, proteggendo ambiente e corpi idrici superficiali e
sotterranei
A.2. Adeguare il sistema di gestione dei corpi idrici a supporto di un uso
equilibrato e sostenibile
A.3. Ridurre l’inquinamento da nitrati, sostanze organiche e fosforo
A.4. Ridurre l’inquinamento da fitofarmaci
A.5. Evitare l’immissione di sostanze pericolose
A.6. Adeguare il sistema di gestione del reticolo minore di pianura
A.7. Gestire i prelievi d’acqua in funzione della disponibilità idrica attuale e futura
B.1. Preservare le zone umide e arrestare la perdita della biodiversità
B.2. Preservare le specie autoctone e controllare l’invasione di specie invasive
B.3. Preservare le coste e gli ambienti di transizione
B.4. Preservare i sottobacini montani
B.5. Preservare i paesaggi
C.1. Migliorare l’uso del suolo in funzione del rischio idraulico e della qualità
ambientale dei corpi idrici
C.2. Ripristino dei processi idraulici e morfologici naturali dei corsi d’acqua,
anche per potenziare gli interventi di riduzione del rischio idraulico
D.1. Adottare azioni che favoriscano l’integrazione delle politiche territoriali e
delle competenze
D.2. Mettere in atto strumenti adeguati per il finanziamento delle misure del
piano
73
Ambiti strategici
E.
Obiettivi specifici
D.3. Colmare le lacune conoscitive e costituire una rete della conoscenza
multidisciplinare
D.4. Informare, sensibilizzare, favorire l’accesso alle informazioni
E.1. Individuare strategie condivise di adattamento ai cambiamenti climatici
Cambiamenti climatici
Nella seguente tabella gli ambiti strategici del PdGPo sono sottoposti ad analisi di pertinenza con gli assi prioritari
del POR:
Tabella 30: Ambiti strategici del PdGPo e analisi di pertinenza
AMBITI STRATEGICI
A.
Qualità dell’acqua e degli ecosistemi acquatici
B.
Conservazione e riequilibrio ambientale
C.
Uso e protezione del suolo
D.
Gestire un bene comune in modo collettivo
E.
Cambiamenti climatici
PERTINENZA CON ASSI PRIORITARI DEL POR
Analisi di coerenza
La correlazione tra il PdGPo e il POR risulta maggiormente riscontrabile nell’ambito del confronto tra la strategia B.
Conservazione e riequilibrio ambientale e l’obiettivo specifico V.6c.6 dell’asse strategico V. Tutela dell'ambiente e
valorizzazione delle risorse culturali e ambientali. Gli obiettivi dei suddetti piani sono, infatti, caratterizzati da
coerenza indiretta in virtù del macro obiettivo comune perseguito con azioni previste “in complementarietà con gli
interventi di tutela e protezione dell’ambiente naturale ed ecosistemico ”. Inoltre, è stata attribuita coerenza
condizionata anche tra l’obiettivo D.4. del PdGPo e II.2c.2. del POR poiché si tratta di finalità che possono essere
tenute in considerazione in fase di attuazione del POR. Stesso giudizio è stato attribuito al confronto anche tra il
V.6c.6 e l’obiettivo A.1. della strategia A. Qualità dell’acqua e degli ecosistemi acquatici .
Non sono stati riscontrati elementi di incoerenza tra gli obiettivi analizzati.
74
A.1. Proteggere la salute, proteggendo
ambiente e corpi idrici superficiali e
sotterranei
A. Qualità
dell’acqua e
degli ecosistemi
acquatici
B.
Conservazione e B.2. Preservare le specie autoctone e
riequilibrio
controllare l’invasione di specie invasive
ambientale
B.1. Preservare le zone umide e
arrestare la perdita della biodiversità
B.3. Preservare le coste e gli ambienti di
IV.4c.
IV.4b.
IV.4b.2. Riduzione dei consumi
energetici e delle emissioni nelle
imprese e integrazione di fonti
rinnovabili
I. Ricerca, sviluppo tecnologico e
innovazione
II. Agenda
digitale
III. Competitività dei sistemi produttivi
IV. Energia sostenibile e
qualità della vita
V. Tutela
dell'ambiente e
valorizzazione delle
risorse culturali e
ambientali
I.1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e
l’innovazione
II.2. Migliorare
l’accesso alle TIC,
nonché l’impiego e
la qualità delle
medesime
III.3. Promuovere la competitività delle PMI, del settore
agricolo (per il FEASR) e del settore della pesca e
dell'acquacoltura (per il FEAMP)
IV.4. Sostenere la transizione verso
un'economia a basse emissioni di
carbonio in tutti i settori
V.6. Preservare e tutelare
l'ambiente e promuovere
l'uso efficiente delle risorse
VI.11.6. Miglioramento della
governance multilivello e delle
capacità degli organismi coinvolti nella
attuazione e gestione dei programmi
operativi
e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio culturale, nelle aree di
attrazione
V.6c.7. Miglioramento delle condizioni
e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio nelle aree di attrazione
naturale
V.6c.6. Miglioramento delle condizioni
III.3b.
IV.4c.1. Riduzione dei consumi
energetici negli edifici e nelle strutture
pubbliche o ad uso pubblico,
residenziali e non residenziali e
integrazione di fonti rinnovabili
III.3a.
III.3b.4. Incremento del livello di
internazionalizzazione dei sistemi
produttivi
III.3a.7. Diffusione e rafforzamento
delle attività economiche a contenuto
sociale
II.2c.
III.3a.6. Miglioramento dell’accesso al
credito, del finanziamento delle
imprese e della gestione del rischio in
agricoltura
III.3a.5. Nascita e Consolidamento
delle Micro, Piccole e Medie Imprese
I.1b.
III.3a.1. Rilancio della propensione agli
investimenti del sistema produttivo
OBIETTIVI DEL P.d.G.Po.
II.2c.2..Digitalizzazione dei processi
amministrativi e diffusione di servizi
digitali pienamente interoperabili della
PA offerti a cittadini e imprese (in
particolare nella sanità e nella giustizia)
I.1b.2..Rafforzamento del sistema
innovativo regionale e nazionale
attraverso l’incremento della
collaborazione fra imprese e strutture
di ricerca e il loro potenziamento
I.1b.4..Aumento dell’incidenza di
specializzazioni innovative in perimetri
applicativi ad alta intensità di
conoscenza
I.1b.3..Promozione di nuovi mercati
per l’innovazione
I.1b.1.. Incremento delle attività di
innovazione delle imprese
Tabella 31: Analisi di coerenza
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
VI. Assistenza
Tecnica
V.6c.
≈
A.2. Adeguare il sistema di gestione dei
corpi idrici a supporto di un uso
equilibrato e sostenibile
A.3. Ridurre l’inquinamento da nitrati,
sostanze organiche e fosforo
A.4. Ridurre l’inquinamento da
fitofarmaci
A.5. Evitare l’immissione di sostanze
pericolose
A.6. Adeguare il sistema di gestione del
reticolo minore di pianura
A.7. Gestire i prelievi d’acqua in
funzione della disponibilità idrica attuale
e futura
~
~
~
75
OBIETTIVI DEL P.d.G.Po.
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
transizione
B.4. Preservare i sottobacini montani
~
B.5. Preservare i paesaggi
~
D.1. Adottare azioni che favoriscano
l’integrazione delle politiche territoriali e
delle competenze
D. Gestire un
bene comune in
modo collettivo
D.2. Mettere in atto strumenti adeguati
per il finanziamento delle misure del
piano
D.3. Colmare le lacune conoscitive e
costituire una rete della conoscenza
multidisciplinare
D.4. Informare, sensibilizzare, favorire
l’accesso alle informazioni
≈
76
4.9 Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino del Po (P.A.I.)
Il P.A.I., approvato con DPCM del 24 maggio 2001, è lo strumento giuridico che disciplina le azioni riguardanti la
difesa idrogeologica del territorio e della rete idrografica del bacino del Po, attraverso l'individuazione delle linee
generali di assetto idraulico ed idrogeologico.
Il Piano, attraverso le sue disposizioni persegue l’obiettivo di garantire al territorio del bacino del fiume Po un livello
di sicurezza adeguato rispetto ai fenomeni di dissesto idraulico e idrogeologico, attraverso il ripristino degli equilibri
idrogeologici e ambientali, il recupero degli ambiti fluviali e del sistema delle acque, la programmazione degli usi
del suolo ai fini della difesa, della stabilizzazione e del consolidamento dei terreni, il recupero delle aree fluviali, con
particolare attenzione a quelle degradate, anche attraverso usi ricreativi.
Le finalità richiamate sono perseguite mediante gli obiettivi riportati nella seguente tabella e sottoposti ad analisi di
pertinenza con gli assi prioritari del P.O.R.:
Tabella 32: Obiettivi del P.A.I. e analisi di pertinenza
OBIETTIVI
PERTINENZA CON ASSI PRIORITARI DEL POR
1. Ripristino degli equilibri idrogeologici e ambientali
2. Recupero degli ambiti fluviali e del sistema delle acque
3. Programmazione degli usi del suolo ai fini della difesa
4. Stabilizzazione e consolidamento dei terreni
5. Recupero delle aree fluviali, con particolare attenzione a
quelle degradate, anche attraverso usi ricreativi
Analisi di coerenza
La relazione tra il P.A.I. e il POR, come riportato nella sottostante matrice, è rappresentata perlopiù da un rapporto
di coerenza indiretta tra l’obiettivo specifico V.6c.6. dell’asse prioritario V. Tutela dell'ambiente e valorizzazione
delle risorse culturali e ambientali e i primi 2 obiettivi del Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico in quanto viene
perseguito il macro obiettivo comune di preservare e tutelare l’ambiente. L’obiettivo 5. Recupero delle aree fluviali,
con particolare attenzione a quelle degradate, anche attraverso usi ricreativi risulta, invece, caratterizzato da un
rapporto di coerenza diretta con quello specifico V.6c.6. in virtù della coincidenza tra le finalità previste relative alla
valenza turistica di entrambi.
Non sono stati riscontrati elementi di incoerenza tra gli obiettivi analizzati.
77
IV.4c.
IV.4b.
IV.4b.2. Riduzione dei consumi
energetici e delle emissioni nelle
imprese e integrazione di fonti
rinnovabili
III.3. Promuovere la competitività delle PMI, del settore agricolo IV.4. Sostenere la transizione verso
(per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per un'economia a basse emissioni di
il FEAMP)
carbonio in tutti i settori
V. Tutela
dell'ambiente e
valorizzazione delle
risorse culturali e
ambientali
1. Ripristino degli equilibri idrogeologici e ambientali
~
2. Recupero degli ambiti fluviali e del sistema delle
acque
~
5. Recupero delle aree fluviali, con particolare
attenzione a quelle degradate, anche attraverso usi
ricreativi

VI.11.6. Miglioramento della
governance multilivello e delle
capacità degli organismi coinvolti nella
attuazione e gestione dei programmi
operativi
I.1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e
l’innovazione
II.2. Migliorare
l’accesso alle TIC,
nonché l’impiego e
la qualità delle
medesime
IV. Energia sostenibile e
qualità della vita
e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio culturale, nelle aree di
attrazione
III. Competitività dei sistemi produttivi
V.6c.7. Miglioramento delle condizioni
II. Agenda
digitale
e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio nelle aree di attrazione
naturale
I. Ricerca, sviluppo tecnologico e
innovazione
V.6c.6. Miglioramento delle condizioni
III.3b.
IV.4c.1. Riduzione dei consumi
energetici negli edifici e nelle strutture
pubbliche o ad uso pubblico,
residenziali e non residenziali e
integrazione di fonti rinnovabili
III.3a.
III.3b.4. Incremento del livello di
internazionalizzazione dei sistemi
produttivi
III.3a.7. Diffusione e rafforzamento
delle attività economiche a contenuto
sociale
II.2c.
III.3a.6. Miglioramento dell’accesso al
credito, del finanziamento delle
imprese e della gestione del rischio in
agricoltura
III.3a.5. Nascita e Consolidamento
delle Micro, Piccole e Medie Imprese
I.1b.
III.3a.1. Rilancio della propensione agli
investimenti del sistema produttivo
OBIETTIVI DEL P.A.I.
II.2c.2..Digitalizzazione dei processi
amministrativi e diffusione di servizi
digitali pienamente interoperabili della
PA offerti a cittadini e imprese (in
particolare nella sanità e nella giustizia)
I.1b.2..Rafforzamento del sistema
innovativo regionale e nazionale
attraverso l’incremento della
collaborazione fra imprese e strutture
di ricerca e il loro potenziamento
I.1b.4..Aumento dell’incidenza di
specializzazioni innovative in perimetri
applicativi ad alta intensità di
conoscenza
I.1b.3..Promozione di nuovi mercati
per l’innovazione
I.1b.1.. Incremento delle attività di
innovazione delle imprese
Tabella 33: Analisi di coerenza
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
VI. Assistenza
Tecnica
V.6. Preservare e tutelare
l'ambiente e promuovere
l'uso efficiente delle risorse
V.6c.
78
4.10 Piano Forestale Regionale (P.F.R.)e L.R. n.4 del 10/02/2009
Il Piano Forestale Regionale rappresenta il quadro strategico e strutturale che individua gli obiettivi e le strategie di
pianificazione da perseguire. Attualmente il P.F.R. della Regione Piemonte non risulta vigente ma sono presenti i
Piani Forestali Territoriali (P.F.T.) predisposti come studio per la valorizzazione polifunzionale del patrimonio
forestale su tutto il territorio regionale.
Con il PFT la Regione ha raggiunto l’obiettivo di conoscenza e monitoraggio dell’intero patrimonio forestale
pubblico e privato, individuando anche le zone meritevoli di approfondimento con piani di dettaglio aziendale
L'ambito territoriale di pianificazione sovracomunale dei Piani Territoriali Forestali è rappresentato dall'Area
Forestale. Oltre alle indagini sui boschi e sulle praterie nel territorio di ciascuna Area forestale sono previsti
approfondimenti relativi alla viabilità silvo-pastorale e ai fenomeni dissestivi, inquadrati mediante classificazione del
territorio favorita dalle unita di terre, con la formulazione di proposte d'intervento.
La Regione considera le foreste come bene a carattere ambientale, culturale, economico e paesaggistico di
irrinunciabile valore collettivo da utilizzare e preservare a vantaggio delle generazioni future. Pertanto, ai sensi
dell’art. 1 della L.R. n.4 del 10/02/2009 “ Gestione e promozione economica delle Foreste”, in armonia con gli
indirizzi definiti dalla legislazione comunitaria, nazionale e regionale e dagli accordi internazionali in tema di
gestione forestale sostenibile, mitigazione dei cambiamenti climatici, tutela dell'ambiente e del paesaggio, si
propone gli obiettivi proposti nella seguente tabella. Ciascun obiettivo è stato confrontato con gli assi prioritari
proposti nel P.O.R. per la valutazione della pertinenza.
Tabella 34: Obiettivi e analisi di pertinenza
OBIETTIVI
1.
promuovere la gestione forestale sostenibile e la multifunzionalità delle foreste
2.
tutelare e valorizzare il patrimonio forestale pubblico e privato
3.
sviluppare le filiere del legno derivato dalle foreste e dall'arboricoltura
4.
promuovere l'impiego del legno come materia prima rinnovabile
5.
incentivare la gestione associata delle foreste
6.
migliorare le condizioni socio−economiche delle aree rurali
7.
promuovere la crescita e qualificare la professionalità delle imprese e degli addetti forestali
8.
accrescere le conoscenze scientifiche e tecniche in campo forestale, promuovendo la ricerca
e l'innovazione in materia
aumentare la sensibilità e la consapevolezza sociale circa il valore culturale, ambientale ed
economico delle foreste e degli alberi
9.
PERTINENZA CON ASSI
PRIORITARI DEL POR
Analisi di coerenza
Dall’analisi effettuata è emerso che gli obiettivi disposti dall’art. 1 della L.R. n.4 del 10/02/2009 risultano essere
caratterizzati da coerenza diretta e condizionata con il V.6c.6. relativo all’asse V. Tutela dell'ambiente e
valorizzazione delle risorse culturali e ambientali. E’ stato attribuito un giudizio di coerenza condizionata in quanto
79
le finalità degli obiettivi proposti dalla normativa dovranno essere tenuti in considerazione nella fase di attuazione
del POR così da non incorrere eventualmente in situazioni di incoerenza.
Non sono stati riscontrati elementi di incoerenza tra gli obiettivi analizzati.
80
2. tutelare e valorizzare il patrimonio forestale
pubblico e privato
5. incentivare la gestione associata delle foreste
9. aumentare la sensibilità e la consapevolezza sociale
circa il valore culturale, ambientale ed economico delle
foreste e degli alberi
IV.4c.
IV.4b.
IV.4b.2. Riduzione dei consumi
energetici e delle emissioni nelle
imprese e integrazione di fonti
rinnovabili
I. Ricerca, sviluppo tecnologico e
innovazione
II. Agenda
digitale
III. Competitività dei sistemi produttivi
IV. Energia sostenibile e
qualità della vita
V. Tutela
dell'ambiente e
valorizzazione delle
risorse culturali e
ambientali
I.1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e
l’innovazione
II.2. Migliorare
l’accesso alle TIC,
nonché l’impiego e
la qualità delle
medesime
III.3. Promuovere la competitività delle PMI, del settore
agricolo (per il FEASR) e del settore della pesca e
dell'acquacoltura (per il FEAMP)
IV.4. Sostenere la transizione
verso un'economia a basse
emissioni di carbonio in tutti i
settori
V.6. Preservare e tutelare
l'ambiente e promuovere
l'uso efficiente delle risorse
VI.11.6. Miglioramento della
governance multilivello e delle
capacità degli organismi coinvolti nella
attuazione e gestione dei programmi
operativi
e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio culturale, nelle aree di
attrazione
V.6c.7. Miglioramento delle condizioni
e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio nelle aree di attrazione
naturale
V.6c.6. Miglioramento delle condizioni
III.3b.
IV.4c.1. Riduzione dei consumi
energetici negli edifici e nelle strutture
pubbliche o ad uso pubblico,
residenziali e non residenziali e
integrazione di fonti rinnovabili
III.3a.
III.3b.4. Incremento del livello di
internazionalizzazione dei sistemi
produttivi
III.3a.7. Diffusione e rafforzamento
delle attività economiche a contenuto
sociale
II.2c.
III.3a.6. Miglioramento dell’accesso al
credito, del finanziamento delle
imprese e della gestione del rischio in
agricoltura
III.3a.5. Nascita e Consolidamento
delle Micro, Piccole e Medie Imprese
I.1b.
III.3a.1. Rilancio della propensione agli
investimenti del sistema produttivo
OBIETTIVI DELLA L.R. n. 4 del 10/02/2009
II.2c.2..Digitalizzazione dei processi
amministrativi e diffusione di servizi
digitali pienamente interoperabili della
PA offerti a cittadini e imprese (in
particolare nella sanità e nella giustizia)
I.1b.2..Rafforzamento del sistema
innovativo regionale e nazionale
attraverso l’incremento della
collaborazione fra imprese e strutture
di ricerca e il loro potenziamento
I.1b.4..Aumento dell’incidenza di
specializzazioni innovative in perimetri
applicativi ad alta intensità di
conoscenza
I.1b.3..Promozione di nuovi mercati
per l’innovazione
I.1b.1.. Incremento delle attività di
innovazione delle imprese
Tabella 35: analisi di coerenza
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
VI. Assistenza
Tecnica
V.6c.

≈

81
4.11 Piano Faunistico-Venatorio Regionale (P.F.V.R.)
Il P.F.V.R., adottato in versione finale con la DGR 46-12760 del 7/12/09 ma attualmente non ancora approvato dal
Consiglio Regionale, si pone una pluralità di obiettivi individuati dalla L.R.70/96 “ Norme per la protezione della
fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”, successivamente abrogata dall’art. 40 comma 1 della L.R.
5/2012 (tuttavia il comma 2 del medesimo articolo contiene una disposizione retroattiva finalizzata alla
conservazione degli atti pregressi).
Nella seguente tabella vengono proposti gli obiettivi principali del P.F.V.R., sottoposti all’analisi di pertinenza con gli
assi prioritari del P.O.R.:
Tabella 36: Obiettivi principali e analisi di pertinenza
COMPARTI
1.
il mantenimento della biodiversità
2.
la conservazione delle diverse specie della fauna omeoterma, delle effettive
capacità riproduttive delle popolazioni e il conseguimento della densità
ottimale
3.
l’interazione sostenibile tra le diverse popolazioni di fauna selvatica
4.
l’interazione sostenibile tra le singole specie e l’ambiente
5.
la realizzazione del coordinamento dei piani faunistico-venatori provinciali ai
sensi dell’art. 10 della Legge 157/92
PERTINENZA CON ASSI
PRIORITARI DEL POR
Analisi di coerenza
Tra gli assi prioritari del POR, l’unico correlabile con il P.F.V.R. è il V. Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle
risorse culturali e ambientali, come emerge dall’esame della sottostante matrice. I primi 4 obiettivi del Piano
Faunistico, infatti, sono caratterizzati da un rapporto di coerenza condizionata con l’obiettivo specifico V.6c.6. in
quanto quest’ultimo si declina in azioni aventi valore strategico “in complementarietà con gli interventi di tutela e
protezione dell’ambiente naturale ed ecosistemico”.
Non sono stati riscontrati elementi di incoerenza tra gli obiettivi analizzati.
82
IV.4c.
IV.4b.
IV.4b.2. Riduzione dei consumi
energetici e delle emissioni nelle
imprese e integrazione di fonti
rinnovabili
III.3. Promuovere la competitività delle PMI, del settore agricolo IV.4. Sostenere la transizione verso
(per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per un'economia a basse emissioni di
il FEAMP)
carbonio in tutti i settori
V. Tutela
dell'ambiente e
valorizzazione delle
risorse culturali e
ambientali
1. Mantenimento della biodiversità
≈
2. Conservazione delle diverse specie della fauna
omeoterma, delle effettive capacità riproduttive delle
popolazioni e il conseguimento della densità ottimale
≈
3. L’interazione sostenibile tra le diverse popolazioni di
fauna selvatica
≈
4. L’interazione sostenibile tra le singole specie e
l’ambiente
≈
VI.11.6. Miglioramento della
governance multilivello e delle
capacità degli organismi coinvolti nella
attuazione e gestione dei programmi
operativi
I.1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e
l’innovazione
II.2. Migliorare
l’accesso alle TIC,
nonché l’impiego e
la qualità delle
medesime
IV. Energia sostenibile e
qualità della vita
e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio culturale, nelle aree di
attrazione
III. Competitività dei sistemi produttivi
V.6c.7. Miglioramento delle condizioni
II. Agenda
digitale
e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio nelle aree di attrazione
naturale
I. Ricerca, sviluppo tecnologico e
innovazione
V.6c.6. Miglioramento delle condizioni
III.3b.
IV.4c.1. Riduzione dei consumi
energetici negli edifici e nelle strutture
pubbliche o ad uso pubblico,
residenziali e non residenziali e
integrazione di fonti rinnovabili
III.3a.
III.3b.4. Incremento del livello di
internazionalizzazione dei sistemi
produttivi
III.3a.7. Diffusione e rafforzamento
delle attività economiche a contenuto
sociale
II.2c.
III.3a.6. Miglioramento dell’accesso al
credito, del finanziamento delle
imprese e della gestione del rischio in
agricoltura
III.3a.5. Nascita e Consolidamento
delle Micro, Piccole e Medie Imprese
I.1b.
III.3a.1. Rilancio della propensione agli
investimenti del sistema produttivo
OBIETTIVI DEL P.F.V.R.
II.2c.2..Digitalizzazione dei processi
amministrativi e diffusione di servizi
digitali pienamente interoperabili della
PA offerti a cittadini e imprese (in
particolare nella sanità e nella giustizia)
I.1b.2..Rafforzamento del sistema
innovativo regionale e nazionale
attraverso l’incremento della
collaborazione fra imprese e strutture
di ricerca e il loro potenziamento
I.1b.4..Aumento dell’incidenza di
specializzazioni innovative in perimetri
applicativi ad alta intensità di
conoscenza
I.1b.3..Promozione di nuovi mercati
per l’innovazione
I.1b.1.. Incremento delle attività di
innovazione delle imprese
Tabella 37: Analisi di coerenza
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
VI. Assistenza
Tecnica
V.6. Preservare e tutelare
l'ambiente e promuovere
l'uso efficiente delle risorse
V.6c.
83
4.12 L.R. n. 19 del 29 giugno 2009, Piani di Gestione dei Siti Natura 2000 e Piani di
azione degli habitat e delle specie
Con la Legge Regionale 19 del 29 giugno 2009 “ Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità ”, la
Regione Piemonte, riconosce l'importanza dell'ambiente naturale in quanto valore universale attuale e per le
generazioni future e definisce le modalità per la conservazione della biodiversità e per la gestione dei territori
facenti parte della rete ecologica regionale.
La Regione, con l’emanazione della L.R., garantisce la partecipazione attiva delle comunità locali ai processi di
pianificazione e di gestione sostenibile delle aree protette e ne valuta le proposte, le istanze e le progettualità in
rapporto alla finalità generale sopra riportata.
Gli obiettivi individuati, ai sensi dell’art. 7 commi 1 e 2, per le aree protette vengono proposti nella seguente tabella
e sottoposti ad analisi di pertinenza con gli assi prioritari del POR:
Tabella 38: Obiettivi Aree Protette
Obiettivi generali
1.
Obiettivi generali
2.
Obiettivi parchi
naturali
3.
Obiettivi riserve
naturali
4.
Obiettivi zone
naturali di
salvaguardia
Obiettivi specifici
PERTINENZA CON ASSI
PRIORITARI DEL POR
1.1. tutelare le risorse naturali del territorio attraverso strategie di
gestione sostenibile concertate tra le istituzioni
1.2. promuovere la fruizione sociale e sostenibile e la diffusione della
cultura e dell'educazione ambientale
1.3. favorire la fruizione didattica ed il supporto alle scuole di ogni
ordine e grado ed alle università sulle tematiche dell'ambiente e
dell'educazione alla sostenibilità
1.4. integrare le competenze istituzionali dei soggetti gestori con gli
obiettivi e le strategie generali della rete ecologica regionale
1.5. favorire la partecipazione dei cittadini attraverso forme associative
a sostegno delle azioni volte al raggiungimento delle finalità
dell'area protetta
2.1. tutelare, gestire e ricostituire gli ambienti naturali e seminaturali
che costituiscono habitat necessari alla conservazione ed
all'arricchimento della biodiversità
2.2. sviluppare la ricerca scientifica applicata alla gestione degli
ambienti naturali e seminaturali oggetto della tutela e promuovere
e diffondere i modelli sperimentati
2.3. valorizzare il patrimonio storico-culturale e architettonico
2.4. promuovere iniziative di sviluppo compatibile con l'ambiente
favorendo le attività produttive e di fruizione che realizzino una
equilibrata integrazione delle attività umane con la conservazione
degli ecosistemi naturali
3.1. tutelare, gestire e ricostituire gli ambienti naturali e seminaturali
che costituiscono habitat necessari alla conservazione ed
all'arricchimento della biodiversità, con particolare riferimento agli
oggetti specifici della tutela
3.2. contribuire alla ricerca scientifica applicata alla gestione degli
ambienti naturali e seminaturali oggetto della tutela e promuovere
e diffondere i modelli sperimentati
4.1. tutelare gli ecosistemi agro-forestali esistenti
4.2. promuovere iniziative di recupero naturalistico e di mitigazione
degli impatti ambientali
4.3. attuare, attraverso un processo di pianificazione di area, il
riequilibrio urbanistico-territoriale per il recupero dei valori
paesaggistici ed ambientali
84
Obiettivi generali
5.
Obiettivi riserve
speciali
Obiettivi specifici
PERTINENZA CON ASSI
PRIORITARI DEL POR
4.4. sperimentare modelli di gestione della fauna per un equilibrato
rapporto con il territorio e con le popolazioni residenti
4.5. promuovere e sviluppare le potenzialità turistiche sostenibili
dell'area protetta
5.1. gestire e valorizzare il patrimonio archeologico, storico, artistico o
culturale oggetto di protezione
5.2. tutelare e valorizzare gli aspetti tradizionali, devozionali e di culto
presenti
5.3. sviluppare la conoscenza e la ricerca sugli oggetti della tutela
Ai sensi degli artt. 38, 42 e 47, la L.R. definisce i seguenti obiettivi nell’ambito della Rete Natura 2000:
Tabella 39: Obiettivi Rete Natura 2000
Obiettivi generali
1.
Obiettivi generali
2.
Obiettivi dei Piani
di Gestione
3.
Obiettivi Piani di
azione degli
habitat e delle
specie
Obiettivi specifici
PERTINENZA CON
ASSI PRIORITARI DEL
POR
1.1. conservazione in situ degli ecosistemi e degli habitat naturali e
seminaturali
1.2. mantenimento e ricostituzione di popolazioni vitali di specie nelle
loro zone naturali
1.3. conservazione ex situ delle specie animali e vegetali ai fini della
tutela della diversità biologica, genetica, specifica ed ecosistemica e
delle sue componenti in considerazione dei suoi valori ecologici,
genetici, sociali, economici, scientifici, educativi, culturali, ricreativi ed
estetici, in armonia con i principi della Convenzione sulla
biodiversità di Rio de Janeiro
2.1. garantire il raggiungimento degli obiettivi di conservazione degli
habitat e delle specie che caratterizzano le singole aree nell'ambito
di un uso sostenibile delle risorse
3.1. tutelare, integrare e migliorare la funzionalità dei corridoi ecologici
di cui al titolo IV, garantendo il mantenimento della biodiversità e la
conservazione della stabilità, l'estensione degli habitat e la
conservazione delle effettive capacità riproduttive delle popolazioni
delle diverse specie, l'interazione tra loro e con l'ambiente ed il
conseguimento della densità ottimale e della conservazione delle
popolazioni medesime
3.2. studiare, monitorare e pianificare la presenza delle specie sul
territorio, stabilendo forme di protezione differenziate ed
eventualmente prevedendo la reintroduzione o l'introduzione di
specie che si trovino in condizioni critiche di conservazione o con la
rimozione di specie alloctone che si trovano in situazioni di conflitto
con quelle autoctone
3.3. prevedere l'adozione di processi decisionali e gestionali partecipativi
3.4. integrare e coordinare le azioni dei diversi soggetti interessati
3.5. definire le misure di prevenzione, mitigazione e risarcimento dei
danni arrecati alla fauna domestica
85
Analisi di coerenza
Dall’analisi di coerenza svolta emerge, come riportato nelle sottostanti tabelle, che sia per quanto riguarda le Aree
Protette sia nel caso della Rete Natura 2000, il rapporto con il POR è principalmente rappresentato da una
relazione di coerenza condizionata (in alcuni casi si tratta di elementi con finalità di suggerimento) e diretta con
l’obiettivo specifico V.6c.6. relativo all’asse prioritario V. Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e
ambientali in virtù degli obiettivi e finalità comuni nonché di disposizioni che possono essere tenute in
considerazione nella fase attuativa del POR.
L’obiettivo 2.4. relativo alle Aree Protette è caratterizzato, inoltre, da coerenza con gli obiettivi specifici I.1b.1.,
III.3a.1.. Si tratta di coerenza condizionata ovvero di indicazioni che andranno tenute in considerazione nella fase
attuativa del POR per consentire la conciliazione tra le esigenze di sviluppo produttivo e quelle di sostenibilità
ambientale.
Non sono stati riscontrati elementi di incoerenza tra gli obiettivi analizzati.
86
Tabella 40: Analisi di coerenza – Aree protette
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
I.1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico
e l’innovazione
II.2. Migliorare
l’accesso alle TIC,
nonché l’impiego e
la qualità delle
medesime
III.3. Promuovere la competitività delle PMI, del settore
agricolo (per il FEASR) e del settore della pesca e
dell'acquacoltura (per il FEAMP)
IV.4. Sostenere la transizione
verso un'economia a basse
emissioni di carbonio in tutti i
settori
V.6. Preservare e tutelare
l'ambiente e promuovere
l'uso efficiente delle risorse
1. Obiettivi
generali
2. Obiettivi
parchi naturali
1.1. tutelare le risorse naturali del territorio
attraverso strategie di gestione sostenibile
concertate tra le istituzioni

1.2. promuovere la fruizione sociale e
sostenibile e la diffusione della cultura e
dell'educazione ambientale

1.3. favorire la fruizione didattica ed il
supporto alle scuole di ogni ordine e
grado ed alle università sulle tematiche
dell'ambiente e dell'educazione alla
sostenibilità
~
1.4. integrare le competenze istituzionali
dei soggetti gestori con gli obiettivi e le
strategie generali della rete ecologica
regionale
≈
1.5. favorire la partecipazione dei cittadini
attraverso forme associative a sostegno
delle azioni volte al raggiungimento delle
finalità dell'area protetta
≈
2.1. tutelare, gestire e ricostituire gli
ambienti naturali e seminaturali che
costituiscono habitat necessari alla
conservazione ed all'arricchimento della
biodiversità
2.2. sviluppare la ricerca scientifica
applicata alla gestione degli ambienti
naturali e seminaturali oggetto della tutela
VI. Assistenza
Tecnica
VI.11.6. Miglioramento della
governance multilivello e delle
capacità degli organismi coinvolti nella
attuazione e gestione dei programmi
operativi
V.6c.
e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio culturale, nelle aree di
attrazione
IV.4b.
V.6c.7. Miglioramento delle condizioni
IV.4c.
e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio nelle aree di attrazione
naturale
III.3b.
V.6c.6. Miglioramento delle condizioni
III.3a.7. Diffusione e rafforzamento
delle attività economiche a contenuto
sociale
III.3a.6. Miglioramento dell’accesso al
credito, del finanziamento delle
imprese e della gestione del rischio in
agricoltura
III.3a.5. Nascita e Consolidamento
delle Micro, Piccole e Medie Imprese
III.3a.
III.3a.1. Rilancio della propensione agli
investimenti del sistema produttivo
II.2c.
I.1b.2..Rafforzamento del sistema
innovativo regionale e nazionale
attraverso l’incremento della
collaborazione fra imprese e strutture
di ricerca e il loro potenziamento
I.1b.3..Promozione di nuovi mercati
per l’innovazione
I.1b.1.. Incremento delle attività di
innovazione delle imprese
I.1b.
II.2c.2..Digitalizzazione dei processi
amministrativi e diffusione di servizi
digitali pienamente interoperabili della
PA offerti a cittadini e imprese (in
particolare nella sanità e nella giustizia)
OBIETTIVI DELLA L.R. n. 19 29/06/2009
IV.4b.2. Riduzione dei consumi
energetici e delle emissioni nelle
imprese e integrazione di fonti
rinnovabili
IV. Energia sostenibile e
qualità della vita
IV.4c.1. Riduzione dei consumi
energetici negli edifici e nelle strutture
pubbliche o ad uso pubblico,
residenziali e non residenziali e
integrazione di fonti rinnovabili
III. Competitività dei sistemi produttivi
III.3b.4. Incremento del livello di
internazionalizzazione dei sistemi
produttivi
II. Agenda
digitale
I.1b.4..Aumento dell’incidenza di
specializzazioni innovative in perimetri
applicativi ad alta intensità di
conoscenza
Aree protette
I. Ricerca, sviluppo tecnologico e
innovazione
V. Tutela
dell'ambiente e
valorizzazione delle
risorse culturali e
ambientali

≈
87
Aree protette
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
promuovere
e diffondere
i modelli
OBIETTIVI eDELLA
L.R. n.
19 29/06/2009
sperimentati
2.3. valorizzare il patrimonio storicoculturale e architettonico
2.4. promuovere iniziative di sviluppo
compatibile con l'ambiente favorendo le
attività produttive e di fruizione che
realizzino una equilibrata integrazione
delle attività umane con la conservazione
degli ecosistemi naturali
3. Obiettivi
riserve naturali
3.1. tutelare, gestire e ricostituire gli
ambienti naturali e seminaturali che
costituiscono habitat necessari alla
conservazione ed all'arricchimento della
biodiversità, con particolare riferimento
agli oggetti specifici della tutela

≈
≈


3.2. contribuire alla ricerca scientifica
applicata alla gestione degli ambienti
naturali e seminaturali oggetto della tutela
e promuovere e diffondere i modelli
sperimentati
≈
4.1. tutelare gli ecosistemi agro-forestali
esistenti
≈
4.2. promuovere iniziative di recupero
naturalistico e di mitigazione degli impatti
ambientali
≈
4.3. attuare, attraverso un processo di
4. Obiettivi
pianificazione di area, il riequilibrio
urbanistico-territoriale per il recupero dei
zone naturali
di salvaguardia valori paesaggistici ed ambientali
≈
≈
4.4. sperimentare modelli di gestione della
fauna per un equilibrato rapporto con il
territorio e con le popolazioni residenti
4.5. promuovere e sviluppare le
potenzialità turistiche sostenibili dell'area
protetta
5.1. gestire e valorizzare il patrimonio
archeologico, storico, artistico o culturale
oggetto di protezione
5. Obiettivi
5.2. tutelare e valorizzare gli aspetti
riserve speciali tradizionali, devozionali e di culto presenti


~
5.3. sviluppare la conoscenza e la ricerca
sugli oggetti della tutela
88
Tabella 41: Analisi di coerenza – Siti Natura 2000
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
V.6c.
VI.11.6. Miglioramento della
governance multilivello e delle
capacità degli organismi coinvolti nella
attuazione e gestione dei programmi
operativi
IV.4b.
e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio culturale, nelle aree di
attrazione
IV.4c.
V.6c.7. Miglioramento delle condizioni
III.3b.
e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio nelle aree di attrazione
naturale
III.3a.7. Diffusione e rafforzamento
delle attività economiche a contenuto
sociale
III.3a.6. Miglioramento dell’accesso al
credito, del finanziamento delle
imprese e della gestione del rischio in
agricoltura
III.3a.5. Nascita e Consolidamento
delle Micro, Piccole e Medie Imprese
III.3a.
III.3a.1. Rilancio della propensione agli
investimenti del sistema produttivo
I.1b.2..Rafforzamento del sistema
innovativo regionale e nazionale
attraverso l’incremento della
collaborazione fra imprese e strutture
di ricerca e il loro potenziamento
I.1b.4..Aumento dell’incidenza di
specializzazioni innovative in perimetri
applicativi ad alta intensità di
conoscenza
I.1b.3..Promozione di nuovi mercati
per l’innovazione
I.1b.1.. Incremento delle attività di
innovazione delle imprese
1.1. conservazione in situ degli ecosistemi e
degli habitat naturali e seminaturali
II.2c.
VI. Assistenza
Tecnica
V.6. Preservare e tutelare
l'ambiente e promuovere
l'uso efficiente delle risorse
V.6c.6. Miglioramento delle condizioni
IV.4. Sostenere la transizione
III.3. Promuovere la competitività delle PMI, del settore agricolo
verso un'economia a basse
(per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per
emissioni di carbonio in tutti i
il FEAMP)
settori
IV.4b.2. Riduzione dei consumi
energetici e delle emissioni nelle
imprese e integrazione di fonti
rinnovabili
I.1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e
l’innovazione
II.2. Migliorare
l’accesso alle TIC,
nonché l’impiego e
la qualità delle
medesime
I.1b.
IV. Energia sostenibile e
qualità della vita
IV.4c.1. Riduzione dei consumi
energetici negli edifici e nelle strutture
pubbliche o ad uso pubblico,
residenziali e non residenziali e
integrazione di fonti rinnovabili
III. Competitività dei sistemi produttivi
III.3b.4. Incremento del livello di
internazionalizzazione dei sistemi
produttivi
II. Agenda
digitale
II.2c.2..Digitalizzazione dei processi
amministrativi e diffusione di servizi
digitali pienamente interoperabili della
PA offerti a cittadini e imprese (in
particolare nella sanità e nella giustizia)
Rete Natura 2000
OBIETTIVI DELLA L.R. n. 19 29/06/2009
I. Ricerca, sviluppo tecnologico e
innovazione
V. Tutela
dell'ambiente e
valorizzazione delle
risorse culturali e
ambientali
~
1.2. mantenimento e ricostituzione di
popolazioni vitali di specie nelle loro zone
naturali
1. Obiettivi
generali
1.3. conservazione ex situ delle specie
animali e vegetali ai fini della tutela della
diversità biologica, genetica, specifica ed
ecosistemica e delle sue componenti in
considerazione dei suoi valori ecologici,
genetici, sociali, economici, scientifici,
educativi, culturali, ricreativi ed estetici, in
armonia con i principi della Convenzione
sulla biodiversità di Rio de Janeiro
~
2. Obiettivi
dei Piani di
Gestione
2.1 garantire il raggiungimento degli obiettivi
di conservazione degli habitat e delle specie
che caratterizzano le singole aree nell'ambito
di un uso sostenibile delle risorse

3. Obiettivi
Piani di
azione degli
habitat e
delle specie
3.1. tutelare, integrare e migliorare la
funzionalità dei corridoi ecologici di cui al
titolo IV, garantendo il mantenimento della
biodiversità e la conservazione della stabilità,
l'estensione degli habitat e la conservazione
delle effettive capacità riproduttive delle
popolazioni delle diverse specie, l'interazione
tra loro e con l'ambiente ed il
conseguimento della densità ottimale e della
≈
89
Rete Natura 2000
OBIETTIVI DELLA L.R. n. 19 29/06/2009
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
conservazione delle popolazioni medesime
3.2. studiare, monitorare e pianificare la
presenza delle specie sul territorio,
stabilendo forme di protezione differenziate
ed eventualmente prevedendo la
reintroduzione o l'introduzione di specie che
si trovino in condizioni critiche di
conservazione o con la rimozione di specie
alloctone che si trovano in situazioni di
conflitto con quelle autoctone
3.3. prevedere l'adozione di processi
decisionali e gestionali partecipativi
≈
3.4. integrare e coordinare le azioni dei
diversi soggetti interessati
≈
3.5. definire le misure di prevenzione,
mitigazione e risarcimento dei danni arrecati
alla fauna domestica
≈
90
4.13 Programma pluriennale turistico di indirizzo e coordinamento 2013-2015
La Regione Piemonte, Settore Promozione Turistica in collaborazione con l’Osservatorio Turistico di Sviluppo
Piemonte Turismo, ha iniziato le attività per la predisposizione del Programma pluriennale turistico di indirizzo e
coordinamento 2013-2015 con la finalità di puntare su 4 assi strategici per un posizionamento efficacie della
destinazione Piemonte. Nella seguente tabella vengono proposti gli assi e l’analisi di pertinenza con gli assi
prioritari del POR:
Tabella 42: Assi strategici del Programma pluriennale turistico di indirizzo e coordinamento 2013-2015
OBIETTIVI GENERALI
1.
focalizzazione sulle esigenze del turista
2.
conoscenza del consumatore e dei dati disponibili
(la domanda)
realizzazione di partnership con i soggetti
economici che costituiscono la filiera o che la
intrecciano (fare sistema)
gestione dell’intera esperienza del turista in
un’ottica di eccellenza
3.
4.
PERTINENZA CON ASSI PRIORITARI
DEL POR
Pertanto, le azioni previste riguarderanno:
1.
l’informazione, l’accessibilità, l’accoglienza (visitor management);
2.
lo sviluppo e/o il completamento della catena del valore dei prodotti turistici con potenziale;
3.
il riallestimento e il rilancio dei prodotti turistici maturi o in declino;
4.
l’azione di promozione dei segmenti sui mercati a maggiore potenziale, puntando in particolare sul web
2.0;
5.
la cultura dell’accoglienza e la formazione.
Ad ora sono disponibili le analisi di scenario, con specifici focus territoriali, che sono state illustrate durante i vari
incontri tenutisi nel mese di novembre 2012 unitamente alla relazione circa il confronto con gli operatori.
Analisi di coerenza
I macro-obiettivi del Programma Pluriennale Turistico risultano confrontabili, dal punto di vista della coerenza, con
l’asse prioritario V. Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali che prevede, con gli
obiettivi specifici V.6c.6. e V.6c.7. il “Miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del
patrimonio culturale, materiale e immateriale, nelle aree di attrazione attraverso la valorizzazione sistemica e
integrata di risorse e competenze territoriali” e delle “aree di attrazione naturale”. La coerenza attribuita è di tipo
condizionato in quanto il Piano fornisce indicazioni che andranno considerate nella fase di attuazione del POR.
Non sono stati riscontrati elementi di incoerenza tra gli obiettivi analizzati.
91
IV.4c.
IV.4b.
IV.4b.2. Riduzione dei consumi
energetici e delle emissioni nelle
imprese e integrazione di fonti
rinnovabili
IV.4. Sostenere la transizione
III.3. Promuovere la competitività delle PMI, del settore agricolo
verso un'economia a basse
(per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per
emissioni di carbonio in tutti i
il FEAMP)
settori
V. Tutela
dell'ambiente e
valorizzazione delle
risorse culturali e
ambientali
1. focalizzazione sulle esigenze del turista
≈
≈
2. conoscenza del consumatore e dei dati disponibili
(la domanda)
≈
≈
3. realizzazione di partnership con i soggetti
economici che costituiscono la filiera o che la
intrecciano (fare sistema)
≈
≈
4. gestione dell’intera esperienza del turista in un’ottica
di eccellenza
≈
≈
VI.11.6. Miglioramento della
governance multilivello e delle
capacità degli organismi coinvolti nella
attuazione e gestione dei programmi
operativi
I.1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico
e l’innovazione
II.2. Migliorare
l’accesso alle TIC,
nonché l’impiego e
la qualità delle
medesime
IV. Energia sostenibile e
qualità della vita
e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio culturale, nelle aree di
attrazione
III. Competitività dei sistemi produttivi
V.6c.7. Miglioramento delle condizioni
II. Agenda
digitale
e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio nelle aree di attrazione
naturale
I. Ricerca, sviluppo tecnologico e
innovazione
V.6c.6. Miglioramento delle condizioni
III.3b.
IV.4c.1. Riduzione dei consumi
energetici negli edifici e nelle strutture
pubbliche o ad uso pubblico,
residenziali e non residenziali e
integrazione di fonti rinnovabili
III.3a.
III.3b.4. Incremento del livello di
internazionalizzazione dei sistemi
produttivi
III.3a.7. Diffusione e rafforzamento
delle attività economiche a contenuto
sociale
II.2c.
III.3a.6. Miglioramento dell’accesso al
credito, del finanziamento delle
imprese e della gestione del rischio in
agricoltura
III.3a.5. Nascita e Consolidamento
delle Micro, Piccole e Medie Imprese
I.1b.
III.3a.1. Rilancio della propensione agli
investimenti del sistema produttivo
OBIETTIVI DEL PROGRAMMA PLURIENNALE
TURISTICO
II.2c.2..Digitalizzazione dei processi
amministrativi e diffusione di servizi
digitali pienamente interoperabili della
PA offerti a cittadini e imprese (in
particolare nella sanità e nella giustizia)
I.1b.2..Rafforzamento del sistema
innovativo regionale e nazionale
attraverso l’incremento della
collaborazione fra imprese e strutture
di ricerca e il loro potenziamento
I.1b.4..Aumento dell’incidenza di
specializzazioni innovative in perimetri
applicativi ad alta intensità di
conoscenza
I.1b.3..Promozione di nuovi mercati
per l’innovazione
I.1b.1.. Incremento delle attività di
innovazione delle imprese
Tabella 43: Analisi di coerenza
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
VI. Assistenza
Tecnica
V.6. Preservare e tutelare
l'ambiente e promuovere
l'uso efficiente delle
risorse
V.6c.
92
4.14 Pianificazione Regionale dei Trasporti
Attualmente, esistono dei piani di settore vigenti quali il Piano regionale della sicurezza stradale (P.R.S.S.), il Piano
regionale dell’Infomobilità (P.R.S.S.) e il Piano regionale della Logistica (P.R.L.), mentre in data 23 dicembre 2013 è
stato approvato il “Documento strategico di indirizzi per la redazione del Piano regionale dei trasporti” (D.S.P.R.T).
Ai fini della presente analisi si è deciso di considerare il D.S.P.R.T. in quanto più aggiornato nei contenuti. Tale
documento, infatti, trova il suo fondamento a partire dagli indirizzi strategici europei per l’Italia e le
raccomandazioni specifiche in tema di trasporti delineati nel Position Paper per la nuova programmazione 20142020.
Per affrontare le sfide delineate dal Position Paper per l’Italia, il Piano si orienta secondo due strategie, che,
incentrate sul filone crescita sostenibile, quale priorità della Strategia Europa 2020, mirano a sostenere la
competitività, del territorio e delle imprese, e la transizione verso un'economia a basse emissioni di anidride
carbonica:
1.
eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete
superare l’esistente frammentazione delle infrastrutture tra i diversi modi di trasporto sviluppando i
collegamenti mancanti, ammodernando quelli esistenti, uniformando le norme e i requisiti operativi
(interoperabilità) per sfruttare appieno le capacità multimodali della rete nell’obiettivo comune della libera
circolazione di merci e di passeggeri;
2.
promuovere la mobilità ed il trasporto sostenibili
mirare ad una sostenibilità economica, mettendo in atto strategie per assicurare stanziamenti adeguati, un
uso efficiente delle risorse ed un processo di liberalizzazione, con particolare attenzione ai prezzi e alle
tariffe; una sostenibilità ambientale, riducendo le cause di inquinamento, promuovendo i trasporti non
motorizzati, diminuendo la congestione, in particolare nelle aree urbane, e migliorando la sicurezza delle
reti stradali e ferroviarie; ed una sostenibilità sociale, migliorando la qualità della vita, modificando gli stili
di mobilità e rendendo i cittadini consapevoli dei pericoli che derivano dalla violazione delle regole sul
muoversi liberamente e degli effetti sull’ambiente.
Nella seguente tabella viene proposta l’analisi di pertinenza con gli obiettivi del POR:
Tabella 44: Obiettivi generali e analisi di pertinenza
PERTINENZA CON ASSI PRIORITARI
DEL POR
OBIETTIVI GENERALI
1.
eliminare
le
strozzature
infrastrutture di rete
nelle
principali
2.
promuovere la mobilità ed il trasporto sostenibili
Analisi di coerenza
La strategia 2. “promuovere la mobilità ed il trasporto sostenibili” del Documento strategico di indirizzi per la
redazione del Piano regionale dei trasporti (D.S.P.R.T) risulta caratterizzata da coerenza indiretta con gli obiettivi
specifici dell’asse prioritario IV. Energia sostenibile e qualità della vita che prevede, con l’obiettivo specifico.
Entrambi, infatti, sono caratterizzati dal macro-obiettivo comune di contribuire alla sostenibilità ambientale
mediante la riduzione delle emissioni in atmosfera. Inoltre, a tale strategia è stata attribuita coerenza condizionata
93
con l’obiettivo specifico I.1b.1. dell’asse prioritario I. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione in quanto si tratta
di possibili sviluppi da tenere in considerazione nella fase di attuazione del POR.
Non sono stati riscontrati elementi di incoerenza tra gli obiettivi analizzati.
94
2. promuovere la
mobilità ed il
trasporto
sostenibili
2.2. una sostenibilità ambientale,
riducendo le cause di inquinamento,
promuovendo i trasporti non
motorizzati, diminuendo la
congestione, in particolare nelle aree
urbane, e migliorando la sicurezza
delle reti stradali e ferroviarie
2.1 una sostenibilità economica,
mettendo in atto strategie per
assicurare stanziamenti adeguati, un
uso efficiente delle risorse ed un
processo di liberalizzazione, con
particolare attenzione ai prezzi e alle
tariffe
IV.4. Sostenere la transizione
III.3. Promuovere la competitività delle PMI, del settore agricolo
verso un'economia a basse
(per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per
emissioni di carbonio in tutti i
il FEAMP)
settori
IV.4c.
IV.4b.
~
~
V. Tutela
dell'ambiente e
valorizzazione delle
risorse culturali e
ambientali
VI.11.6. Miglioramento della
governance multilivello e delle
capacità degli organismi coinvolti nella
attuazione e gestione dei programmi
operativi
I.1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e
l’innovazione
II.2. Migliorare
l’accesso alle TIC,
nonché l’impiego e
la qualità delle
medesime
IV. Energia sostenibile e
qualità della vita
e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio culturale, nelle aree di
attrazione
III. Competitività dei sistemi produttivi
V.6c.7. Miglioramento delle condizioni
II. Agenda
digitale
e degli standard di offerta e fruizione
del patrimonio nelle aree di attrazione
naturale
I. Ricerca, sviluppo tecnologico e
innovazione
V.6c.6. Miglioramento delle condizioni
III.3b.
IV.4b.2. Riduzione dei consumi
energetici e delle emissioni nelle
imprese e integrazione di fonti
rinnovabili
III.3a.
IV.4c.1. Riduzione dei consumi
energetici negli edifici e nelle strutture
pubbliche o ad uso pubblico,
residenziali e non residenziali e
integrazione di fonti rinnovabili
III.3a.7. Diffusione e rafforzamento
delle attività economiche a contenuto
sociale
II.2c.
III.3a.6. Miglioramento dell’accesso al
credito, del finanziamento delle
imprese e della gestione del rischio in
agricoltura
III.3a.5. Nascita e Consolidamento
delle Micro, Piccole e Medie Imprese
III.3a.1. Rilancio della propensione agli
investimenti del sistema produttivo
I.1b.
II.2c.2..Digitalizzazione dei processi
amministrativi e diffusione di servizi
digitali pienamente interoperabili della
PA offerti a cittadini e imprese (in
particolare nella sanità e nella giustizia)
I.1b.2..Rafforzamento del sistema
innovativo regionale e nazionale
attraverso l’incremento della
collaborazione fra imprese e strutture
di ricerca e il loro potenziamento
I.1b.4..Aumento dell’incidenza di
specializzazioni innovative in perimetri
applicativi ad alta intensità di
conoscenza
OBIETTIVI DEL D.S.P.R.T.
III.3b.4. Incremento del livello di
internazionalizzazione dei sistemi
produttivi
≈
I.1b.3..Promozione di nuovi mercati
per l’innovazione
I.1b.1.. Incremento delle attività di
innovazione delle imprese
Tabella 45: Analisi di coerenza
ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR
VI. Assistenza
Tecnica
V.6. Preservare e tutelare
l'ambiente e promuovere
l'uso efficiente delle risorse
V.6c.
2.3. una sostenibilità sociale,
migliorando la qualità della vita,
modificando gli stili di mobilità e
rendendo i cittadini consapevoli dei
pericoli che derivano dalla violazione
delle regole sul muoversi liberamente
e degli effetti sull’ambiente
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