DIREZIONE ATTIVITÀ PRODUTTIVE UNIONE EUROPEA REGIONE PIEMONTE Valutazione Ambientale Strategica – VAS del POR FESR PIEMONTE 2014-2020 Allegato I – Analisi di coerenza esterna (ai sensi del D.lgs. 152/2006 e s.m.i) luglio 2014 CLES S.r.l. | D.T.M. S.r.l. | POLIEDRA S.p.A. | PWC Advisory S.p.A. Sommario 1. Introduzione......................................................................................................................................................................................... 1 2. Metodologia ........................................................................................................................................................................................ 2 2.1 3. 4. Strumenti normativi, di pianificazione e programmazione analizzati ...................................................................... 3 Coerenza con le strategie d’azione ambientale di livello nazionale e regionale ............................................................ 5 3.1 Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia ........................................................................... 5 3.2 Strategia d’azione ambientale in Regione Piemonte per la crescita sostenibile nel periodo 2014 – 2020 .. 9 Coerenza con normativa, piani e programmi di livello regionale ..................................................................................... 15 4.1 Documento di programmazione economico-finanziaria regionale 2014-2016 (D.P.E.F.R.) ........................... 15 4.2 Piano Territoriale Regionale (P.T.R.) ................................................................................................................................. 30 4.3 Piano Paesaggistico Regionale (P.P.R.) ............................................................................................................................ 43 4.4 Pianificazione Energetica Ambientale Regionale ......................................................................................................... 51 4.5 Pianificazione Regionale per la Gestione dei Rifiuti ..................................................................................................... 56 4.6 Piano Regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell'aria (P.R.Q.A.) ................................................. 61 4.7 Piano di Tutela delle Acque (P.T.A.) ................................................................................................................................. 65 4.8 Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po (PdGPo) .......................................................................... 73 4.9 Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino del Po (P.A.I.) ..................................................................... 77 4.10 Piano Forestale Regionale (P.F.R.)e L.R. n.4 del 10/02/2009 .................................................................................... 79 4.11 Piano Faunistico-Venatorio Regionale (P.F.V.R.)........................................................................................................... 82 4.12 L.R. n. 19 del 29 giugno 2009, Piani di Gestione dei Siti Natura 2000 e Piani di azione degli habitat e delle specie ..................................................................................................................................................................................................... 84 4.13 Programma pluriennale turistico di indirizzo e coordinamento 2013-2015 ........................................................ 91 4.14 Pianificazione Regionale dei Trasporti ............................................................................................................................. 93 1. Introduzione La verifica di coerenza esterna degli assi prioritari e degli obiettivi specifici del POR FESR consiste nel valutare il sistema di relazioni del Piano rispetto agli obiettivi di sostenibilità ambientale, con particolare rilevanza alla scala regionale. L’analisi di coerenza esterna accompagna lo svolgimento del processo di Valutazione Ambientale Strategica ed è volto ad individuare e a mettere in luce elementi di coerenza e/o contraddittori rispetto al quadro pianificatorio nazionale e regionale. Nell’analisi, per convenzione, è possibile distinguere due dimensioni: una “verticale”, quando l’analisi è riferita a documenti redatti da livelli diversi di governo, e una “orizzontale”, quando l’analisi è riferita a documenti redatti per lo stesso ambito territoriale. Si parla di coerenza verticale quando gli obiettivi del piano vengono confrontati con gli obiettivi/principi di sostenibilità ambientale desunti da piani, programmi gerarchicamente sovraordinati e di ambito territoriale diverso, redatti da livelli di governo superiori. Attraverso l’analisi di coerenza esterna di tipo orizzontale, si verifica la compatibilità degli assi prioritari del POR con quelli generali ambientali o con implicazioni di tipo ambientale desunti dai piani di settore regionali, ovvero dello stesso ambito territoriale di riferimento. La verifica di coerenza, pertanto, consiste nel valutare se strategie diverse possano coesistere sullo stesso territorio e nell’identificare eventuali sinergie positive da valorizzare o negative da eliminare o compensare. ATTENZIONE: nella presente trattazione non viene fatto specifico riferimento all’asse prioritario “Agenda urbana” le cui azioni sono coincidenti con la II.2c.2.1. dell’Asse II, la IV.4c.1.1 dell’asse IV e la V.6c.7.1 dell’asse V. 1 2. Metodologia Al fine di comparare gli obiettivi del POR con quelli degli strumenti di pianificazione e programmazione e di valutarne la coerenza, sono state realizzate delle matrici di correlazione ed il confronto è stato effettuato su cinque livelli utilizzando un codice – colore, come proposto nel seguente schema: Schema 1: Livelli di coerenza CODICE-COLORE ≈ ~ COERENZA •Coerenza diretta – indica la corrispondenza diretta tra le finalità del POR e gli strumenti di pianificazione esaminati (azioni od obiettivi coincidenti o con medesima finalità) Coerenza condizionata: la fase attuativa del POR dovrà soddisfare o tenere in considerazione come suggerimenti specifici requisiti derivanti dal piano/programma considerato •Coerenza indiretta – gli obiettivi del POR e quelli degli strumenti di pianificazione agiscono in modo sinergico (macro-obiettivi comuni, azioni con finalità simili, obiettivi comuni, etc.) •Indifferenza – mancata correlazione tra le finalità del POR e quelle degli strumenti di pianificazione esaminati •Incoerenza – contrapposizione tra le finalità del POR e quelle dei documenti esaminati La matrice di correlazione è così organizzata: sulle righe sono riportati gli obiettivi di piano/programma aventi valenza ambientale e precedentemente individuati, sulle colonne gli assi prioritari e gli obiettivi specifici del POR. La lettura per colonne consente quindi di valutare quanto un obiettivo specifico sia nel complesso coerente con gli obiettivi ambientali definiti dal quadro programmatico regionale; la lettura per righe consente invece di valutare quanto nel complesso il POR sia coerente con gli specifici obiettivi individuati dallo strumento di pianificazione esaminato. Inoltre, sono riportate alcune considerazioni generali sulla coerenza complessiva degli elementi del POR rispetto ai diversi obiettivi dei piani/programmi. Nella presente fase di programmazione il livello di dettaglio disponibile è tale da non consentire, in alcuni casi, di attribuire con certezza un rapporto di coerenza diretto, indiretto, indifferenza o di incoerenza e pertanto è stato introdotto il concetto di coerenza condizionata per la quale sarà necessario, in fase di attuazione del POR, approfondire le tematiche e definire eventuali orientamenti e interventi che consentano sia di soddisfare eventuali requisiti, valorizzare tali aspetti quando possono fornire un contributo positivo per la componente, sia di limitarli e/o mitigarli al fine di garantire il rispetto della sostenibilità ambientale. La fase di confronto matriciale è preceduta da un’analisi preliminare di pertinenza volta ad escludere dalla successiva verifica di coerenza quei macro-obiettivi o strategie degli strumenti di pianificazione e programmazione non aventi valenza ambientale e/o palesemente non correlabili con quanto proposto nel POR. 2 A tal fine, a ciascun asse prioritario del POR viene attribuito un colore, come proposto nel seguente schema; nella matrice di analisi di pertinenza, a ciascun macro-obiettivo o strategia dello strumento di pianificazione o programmazione analizzato sono eventualmente associati uno o più cromatismi per indicarne la correlazione con uno o più assi prioritari. Qualora non sia stata riscontrata una pertinenza o l’obiettivo del piano considerato non abbia valenza ambientale, la casella è stata lasciata bianca e l’elemento è stato escluso dalla successiva analisi di coerenza. Schema 2: Codice-colore per l’analisi di pertinenza 1. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione 2. Agenda digitale 3. Competitività dei sistemi produttivi 4. Energia sostenibile e qualità della vita 5. Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali 6. Assistenza tecnica 2.1 Strumenti normativi, di pianificazione e programmazione analizzati Per l’analisi sono stati confrontati i principali piani di settore nazionali e regionali, di tipo ambientale o aventi implicazioni significative sull’ambiente, e le prescrizioni normative esistenti. Poiché in alcuni casi non risultano presenti piani vigenti o, qualora esistenti, sono obsoleti e superati, nella fase di analisi sono stati tenuti in considerazione, per alcuni strumenti di pianificazione, gli eventuali documenti più aggiornati disponibili (linee guida, atti di indirizzo, piani approvati ma non vigenti, etc.). Strategie d’azione ambientale di livello nazionale e regionale Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia; Strategia d’azione ambientale in Regione Piemonte per la crescita sostenibile nel periodo 2014 – 2020. Normativa, piani e programmi di livello regionale Documento di programmazione economico-finanziaria regionale 2014 – 2016 (D.P.E.F.R.); Piano Territoriale Regionale (P.T.R.); Piano Paesaggistico Regionale (P.P.R.); Pianificazione Energetica Ambientale Regionale; Pianificazione Regionale per la Gestione dei Rifiuti; Piano Regionale per il Risanamento e la tutela della Qualità dell’Aria (P.R.Q.A.); 3 Piano di Tutela delle Acque (P.T.A.); Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po (PdGPo); Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino del Po (P.A.I.); Piano Forestale Regionale (P.F.R.) e L.R. n.4 del 10/02/2009; Piano Faunistico-Venatorio Regionale (P.F.V.R.); L.R. n. 19 del 29 giugno 2009, Piani di Gestione dei Siti Natura 2000 e Piani di azione degli habitat e delle specie; Programma pluriennale turistico di indirizzo e coordinamento 2013 – 2015; Pianificazione Regionale dei Trasporti. Inoltre, alcuni strumenti di pianificazione/programmazione, sebbene esaminati in quanto riportati nel Documento Tecnico Preliminare (DTP) o nell’allegato del Contributo dell’Organo Tecnico Regionale alla fase di specificazione, non verranno sottoposti ad analisi di coerenza esterna in quanto sono risultati non pertinenti, e pertanto non confrontabili, con gli assi prioritari e gli obiettivi specifici nel POR: Direttive regionali in materia di inquinamento acustico ambientale; Piano regionale per la bonifica delle aree inquinate e L.R. 42/2000; Documento di Programmazione delle Attività Estrattive (D.P.A.E.); Piano Socio Sanitario 2012 – 2015 (P.S.S.R.); Documento “Accessibilità in Piemonte: la gestione del processo di pianificazione” approvato con D.G.R. del 25 gennaio 2010 quale più recente documento che definisce le strategie in materia di trasporti; L.R. 1/2000 “Norme in materia di trasporto pubblico locale, in attuazione del decreto legislativo 19 novembre 1997, n°422; “Monitoraggio del Consumo di Suolo in Piemonte” della direzione Regionale Programmazione strategica, politiche territoriali ed edilizia. Per quanto concerne ulteriori studi, progetti e cartografie tematiche quali Carte dei suoli, Carte dei dissesti, Progetto Corona Verde, Sistema dei Beni Unesco, etc., la coerenza con gli obiettivi del POR andrà valutata nella fase di attuazione del Piano. 4 3. Coerenza con le strategie d’azione ambientale di livello nazionale e regionale 3.1 Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia Le politiche e le misure per la crescita e lo sviluppo sostenibile in Italia trovano il loro fondamento nella strategia europea (Europa 2020 ed Europa 2050) che fornisce programmi, direttive e regolamenti per la protezione dell’ambiente. A livello nazionale, il documento “Politiche e misure per la crescita sostenibile dell’Italia – Una strategia in 5 punti per lo sviluppo sostenibile in Italia”, contributo del Ministro Corrado Clini al piano di crescita del governo del 21 agosto 2012, definisce le misure nazionali per la crescita sostenibile dell’Italia, di seguito riportate. Tabella 1: Strategie e obiettivi Strategie Obiettivi 1.1. 1.2. 1. Decarbonizzazione dell’economia italiana 2. Sicurezza del territorio 3. Recupero/valorizzazione delle aree industriali dismesse in zone urbane, soggette a bonifica 1.3. 1.4. 1.5. 1.6. 2.1. 2.2. 3.1. 3.2. 4.1. 4. Gestione integrata dei rifiuti 4.2. 5. Gestione integrata risorse idriche 5.1. 5.2. 5.3. 5.4. delle sviluppo della filiera nazionale delle tecnologie “verdi”, prioritariamente nei settori energetico e della chimica “verde” transizione del sistema energetico nazionale verso sistemi distribuiti di trigenerazione (elettricità, calore e freddo) ad alto rendimento, con lo sviluppo contestuale di reti intelligenti locali (smart grids) eco efficienza nell’edilizia modifica delle modalità di trasporto di merci e persone a favore di ferrovia e cabotaggio recupero e valorizzazione dei rifiuti promozione dell’esportazione di tecnologie “verdi” prevenzione dei rischi, sulla base di mappe aggiornate della vulnerabilità revisione degli usi del territorio in relazione alle mappe di vulnerabilità recuperare aree strategiche per lo sviluppo urbano bloccate da anni dalle procedure di bonifica dei siti contaminati e dai contenziosi revisione dei parametri da considerare per la messa in sicurezza, l’analisi di rischio e la bonifica, sulla base degli indici e delle procedure adottate dagli altri Stati Membri con problematiche analoghe (Gran Bretagna, Germania, Belgio, Olanda) promozione della raccolta differenziata, fino al recupero di almeno il 70% di materia entro il 2016 valorizzazione energetica della frazione residua dei rifiuti non riciclati, attraverso l’impiego prioritario come co-combustibile nella produzione di energia e nelle produzioni industriali riduzione dei consumi di acqua bilanciamento tra i diversi usi (industria, energia, agricoltura, alimentazione umana) collettamento e depurazione delle acque reflue riuso delle acque depurate negli usi agricoli e industriali Nella seguente tabella viene proposta l’analisi di pertinenza tra le strategie del Piano e gli assi prioritari proposti nel POR. 5 Tabella 2:Analisi di pertinenza delle strategie d’azione ambientale STRATEGIE 1. Decarbonizzazione dell’economia italiana 2. Sicurezza del territorio 3. Recupero/valorizzazione delle aree industriali dismesse in zone urbane, soggette a bonifica 4. Gestione integrata dei rifiuti 5. Gestione integrata delle risorse idriche PERTINENZA CON ASSI PRIORITARI DEL POR Analisi di coerenza Tra gli assi prioritari del POR, quello che presenta maggior correlazione con la Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia è il IV. Energia sostenibile e qualità della vita , come emerge dall’esame della sottostante matrice. In particolare, questo risulta perlopiù caratterizzato da coerenza indiretta con la strategia 1. Decarbonizzazione dell’economia italiana in virtù delle finalità simili e degli obiettivi comuni volti complessivamente al sostegno di un’economia a basse emissioni di carbonio. Risulta esserci coerenza diretta anche tra l’obiettivo specifico IV.4c.1 del POR e l’obiettivo 1.3. della strategia. Infine, all’asse prioritario IV. viene attribuita coerenza indiretta con l’obiettivo 4.2. relativo alla strategia 4. Gestione integrata rifiuti in quanto la finalità comune risulta essere quella relativa alla produzione sostenibile di energia. E’ stata, inoltre, rilevata coerenza condizionata tra alcuni obiettivi specifici dell’asse prioritario I. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione e alcuni relativi alle strategie 1. Decarbonizzazione dell’economia italiana e all’obiettivo 5.1. della 5. Gestione integrata delle risorse idriche. Inoltre, tale relazione è stata attribuita anche all’obiettivo specifico III.3a.1. dell’asse prioritario III. Competitività dei sistemi produttivi con gli obiettivi 1.1 e 5.1. delle medesime strategie d’azione. In entrambi i casi, si tratta di indicazioni da tenere in considerazione nella successiva fase attuativa del POR, promuovendo sinergia tra la necessità di innovazione tecnologica e gli obiettivi di sostenibilità ambientale così da non incorrere in una potenziale incoerenza. Per quanto riguarda l’asse prioritario V. Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali ed in particolare l’obiettivo specifico V.6c.6., questo risulta caratterizzato da coerenza condizionata con gli obiettivi 2.1. e 2.2. relativi alla strategia 2. Sicurezza del territorio. Questi presentano, infatti, requisiti che dovranno essere tenuti in considerazione nella fase di attuazione del Piano così da garantire la sicurezza dei fruitori. Non sono stati riscontrati elementi di incoerenza tra gli obiettivi analizzati. 6 1.6. Esportazione di tecnologie “verdi” 2. Sicurezza del territorio 4. Gestione integrata rifiuti ~ ~ ~ ~ 1.3. Eco efficienza nell’edilizia ~ 1.4. Modalità di trasporto merci e persone a favore di ferrovia e cabotaggio ~ ~ 1.5. Recupero e valorizzazione rifiuti ~ ~ ~ ~ 1.1. Sviluppo della filiera nazionale delle tecnologie “verdi” prioritariamente nei settori energetico e della chimica “verde” ≈ ≈ 1.2. Transizione verso sistemi distribuiti di trigenerazione ad alto rendimento, con sviluppo di reti intelligenti locali ≈ ≈ ≈ ≈ III.3a. III.3. Promuovere la competitività delle PMI, del settore agricolo IV.4. Sostenere la transizione verso (per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per il un'economia a basse emissioni di FEAMP) carbonio in tutti i settori IV.4c. IV.4b. V. Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali 2.1. Prevenzione rischi sulla base di mappe aggiornate della vulnerabilità ≈ 2.2. Revisione usi del territorio in funzione mappe vulnerabilità ≈ VI.11.6. Miglioramento della governance multilivello e delle capacità degli organismi coinvolti nella attuazione e gestione dei programmi operativi I.1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione II.2. Migliorare l’accesso alle TIC, nonché l’impiego e la qualità delle medesime IV. Energia sostenibile e qualità della vita e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale, nelle aree di attrazione III. Competitività dei sistemi produttivi V.6c.7. Miglioramento delle condizioni II. Agenda digitale e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio nelle aree di attrazione naturale I. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione V.6c.6. Miglioramento delle condizioni III.3b. III.3b.4. Incremento del livello di internazionalizzazione dei sistemi produttivi III.3a.7. Diffusione e rafforzamento delle attività economiche a contenuto sociale II.2c. III.3a.6. Miglioramento dell’accesso al credito, del finanziamento delle imprese e della gestione del rischio in agricoltura III.3a.5. Nascita e Consolidamento delle Micro, Piccole e Medie Imprese III.3a.1. Rilancio della propensione agli investimenti del sistema produttivo I.1b. II.2c.2..Digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione di servizi digitali pienamente interoperabili della PA offerti a cittadini e imprese (in particolare nella sanità e nella giustizia) I.1b.2..Rafforzamento del sistema innovativo regionale e nazionale attraverso l’incremento della collaborazione fra imprese e strutture di ricerca e il loro potenziamento OBIETTIVI STRATEGIA D'AZIONE AMBIENTALE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE IN ITALIA I.1b.4..Aumento dell’incidenza di specializzazioni innovative in perimetri applicativi ad alta intensità di conoscenza I.1b.3..Promozione di nuovi mercati per l’innovazione IV.4b.2. Riduzione dei consumi energetici e delle emissioni nelle imprese e integrazione di fonti rinnovabili 1. Decarbonizzazione dell'economia italiana IV.4c.1. Riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico, residenziali e non residenziali e integrazione di fonti rinnovabili I.1b.1.. Incremento delle attività di innovazione delle imprese Tabella 3: Analisi di coerenza ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR VI. Assistenza Tecnica V.6. Preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse V.6c. 4.1. Promozione raccolta differenziata, fino al recupero di almeno il 70% di materia entro il 2016 7 OBIETTIVI STRATEGIA D'AZIONE AMBIENTALE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE IN ITALIA ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR 4.2. Valorizzazione energetica della frazione residua dei rifiuti non riciclati 5.1. Riduzione consumi di acqua 5. Gestione integrata risorse idriche ~ ≈ ~ ≈ 5.2. Bilanciamento tra diversi usi 5.3. Collettamento e depurazione acque 5.4. Riuso acque depurate negli usi agricoli e industriali 8 3.2 Strategia d’azione ambientale in Regione Piemonte per la crescita sostenibile nel periodo 2014 – 2020 La Regione Piemonte intende sviluppare la propria programmazione regionale dei Fondi Comunitari 2014-2020 assumendo, quali riferimenti sostanziali, le tre priorità della Strategia “Europa 2020”: Crescita intelligente: sviluppare un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione per migliorare la competitività internazionale; Crescita sostenibile: promuovere l’uso efficace delle risorse, delle fonti rinnovabili e delle tecnologie “verdi”; Crescita inclusiva: favorire la coesione sociale e territoriale attraverso alti tassi di occupazione, lotta contro la povertà e l’esclusione sociale. Pertanto tutte le politiche e le misure per la crescita e lo sviluppo sostenibile individuate dalla Regione Piemonte trovano il loro fondamento nella strategia europea e in quella nazionale e risultano tra loro coerenti. Tra gli obiettivi della VAS c’è la necessità di coadiuvare le scelte del POR FESR in un’ottica di sviluppo sostenibile; pertanto gli obiettivi tematici considerati nella presente fase sono quelli ricadenti nell’ambito della crescita sostenibile. La Regione Piemonte, con il Documento Strategico Unitario (D.S.U.) per la Programmazione 2014-2020, approvato con DGR n. 1-6617 dell’ 11-11-13, dispone di perseguire, per quanto riguarda lo sviluppo sostenibile, le direttrici volte a: incentivare una produzione efficiente che punti al miglioramento delle performance ambientali e ad un uso più razionale delle risorse, favorendo un orientamento del sistema produttivo regionale verso la green economy e la clean production in tutti i settori, con un ruolo di particolare rilevanza per il comparto agricolo e forestale in ragione dell’ampia estensione territoriale; valorizzare la biodiversità, gli ecosistemi e il capitale naturale, paesaggistico e culturale quale elemento imprescindibile per uno sviluppo territoriale basato sull’uso intelligente delle potenzialità locali; promuovere misure finalizzate all’uso efficiente dell’energia e alla produzione sostenibile di energia da fonte rinnovabile, compatibilmente con la disponibilità e conservazione delle matrici ambientali; sostenere la multifunzionalità dell’agricoltura e il suo ruolo nella creazione e mantenimento di beni pubblici essenziali; promuovere opzioni integrate, anche a carattere territoriale, per favorire il coordinamento, la complementarietà e la sinergia tra gli obiettivi di sviluppo e sostenibilità dei diversi fondi. Gli obiettivi tematici relativi allo sviluppo sostenibile sono articolati così come riportato nelle seguenti tabelle. 4. “SOSTENERE LA TRANSIZIONE VERSO UN’ECONOMIA A BASSE EMISSIONI DI CARBONIO IN TUTTI I SETTORI” PRIORITÀ DI INVESTIMENTO 4.1. Migliorare l’efficienza energetica negli usi finali e promuovere l’energia intelligente 4.2. Migliorare lo sfruttamento sostenibile delle biomasse RISULTATI ATTESI 4.1.1. Ridurre i consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico, residenziali e non residenziali 4.1.2. Ridurre i consumi energetici nei cicli e strutture produttive 4.1.3. Incrementare la quota di fabbisogno energetico coperto da generazione distribuita 4.2.1. Aumento della produzione e consumo di bioenergie rinnovabili (biomasse solide, liquide e biogas) 9 4.3. Aumentare la mobilità sostenibile nelle aree urbane 4.4. Consolidare la filiera produttiva della clean economy 5. 4.3.1. Aumentare la quota di spostamenti effettuati in ambito urbano ed extraurbano attraverso sistemi di trasporto sostenibile 4.4.1. Promuovere la specializzazione dei territori nel settore della clean economy attraverso lo sviluppo e potenziamento di cluster tecnologici 4.4.2. Promuovere la diversificazione e la produzione di sistemi, beni e componenti nel settore della clean economy 4.4.3. Favorire progetti di sviluppo locale connessi alla produzione di energie rinnovabili e all'efficienza energetica attraverso la implementazione di filiere produttive corte (es. filiera legno-boscoenergia, filiere agro-industriale) PROMUOVERE L’ADATTAMENTO AL CAMBIAMENTO CLIMATICO, LA PREVENZIONE E LA GESTIONE DEI RISCHI” PRIORITÀ DI INVESTIMENTO 5.1. Prevenzione e mitigazione dei rischi e adattamento al cambiamento climatico 5.2. Prevenzione e mitigazione del rischio di desertificazione 6. RISULTATI ATTESI 5.1.1. Ridurre il rischio idrogeologico e di erosione costiera e adattamento al cambiamento climatico 5.1.2. Ridurre il rischio incendi 5.1.3. Ridurre il rischio sismico 5.2.1. Contrastare i fenomeni di desertificazione 5.2.2. Aumentare il sequestro di carbonio “TUTELARE L’AMBIENTE E PROMUOVERE L’USO EFFICIENTE DELLE RISORSE” PRIORITÀ DI INVESTIMENTO 6.1. Garantire migliori servizi ambientali per i cittadini 6.2. Tutelare e promuovere gli asset naturali e culturali e sistema turistico RISULTATI ATTESI 6.1.1. Ridurre alla fonte la produzione e la pericolosità dei rifiuti 6.1.2. Aumentare la percentuale di materia da destinare alla preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio secondo gli obiettivi comunitari minimizzando lo smaltimento in discarica dei rifiuti urbani 6.1.3. Migliorare il servizio idrico integrato e ridurre le perdite di rete di acquedotto 6.1.4. Mantenere e migliorare la qualità dei corpi idrici attraverso la diminuzione dei prelievi e dei carichi inquinanti e l'efficientamento degli usi nei vari settori di impiego 6.1.5. Miglioramento e/o rispristino graduale della capacità di ricarica delle falde acquifere 6.2.1. Contribuire ad arrestare la perdita di biodiversità, migliorando lo stato di conservazione delle specie e degli habitat di interesse comunitario e salvaguardando la biodiversità legata al paesaggio rurale 6.2.2. Mantenimento, rafforzamento e ripristino dei servizi ecosistemici 6.2.3. Miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio nelle aree di attrazione naturale attraverso la valorizzazione sistemica e integrata di risorse e competenze territoriali 6.2.4. Miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, nelle aree di attrazione attraverso la valorizzazione sistemica e integrata di risorse e competenze territoriali 6.2.5. Elevare la competitività dell'industria culturale e creativa 10 6.2.6. 7. Migliorare la competitività e la capacità di attrazione delle destinazioni turistiche, attraverso la valorizzazione sistemica ed integrata di risorse e competenze territoriali “PROMUOVERE SISTEMI DI TRASPORTO SOSTENIBILI ED ELIMINARE LE STROZZATURE NELLE PRINCIPALI INFRASTRUTTURE DI RETE” PRIORITÀ DI INVESTIMENTO RISULTATI ATTESI 7.1. Potenziamento dell’offerta ferroviaria e qualificazione del servizio 7.1.1. Rafforzamento e potenziamento dell'offerta capacità ferroviaria qualificazione del servizio e 7.1.2. Miglioramento dei collegamenti multimodali con i principali nodi urbani e logistici (stazioni, stazioni AV, porti, interporti e aeroporti) 7.1.3. Integrazione modale e qualificazione delle imprese logistiche 7.1.4. Miglioramento della governance Nella seguente tabella viene proposta l’analisi di pertinenza tra gli obiettivi tematici di crescita sostenibile e quelli del POR. Tabella 4: Obiettivi tematici e analisi di pertinenza OBIETTIVI TEMATICI PERTINENZA CON ASSI PRIORITARI DEL POR Obiettivo tematico 4 - Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori Obiettivo tematico 5 - Promuovere l’adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi Obiettivo tematico 6 - Tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse Obiettivo tematico 7 - Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete Analisi di coerenza Nel presente caso, tra gli assi prioritari del POR quelli che presentano maggior correlazione con la Strategia d’azione ambientale in Regione Piemonte sono il IV. Energia sostenibile e qualità della vita e il V. Tutela dell’ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali, come riportato dalla sottostante matrice. Il primo risulta principalmente caratterizzato da coerenza indiretta e diretta con l’obiettivo tematico 4. Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori (sono accomunati dalla finalità comune di sostegno a un’economia a basse emissioni di carbonio); coerenza indiretta è stata attribuita al confronto con i risultati attesi 7.1.1. e 7.1.2. dell’obiettivo tematico 7. Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete , e con il 5.2.2. dell’obiettivo tematico 5. Promuovere l’adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi in quanto si tratta di obiettivi che, se perseguiti, consentono di migliorare la qualità dell’aria diminuendo o contenendo le emissioni di carbonio. Per quanto concerne l’asse prioritario V., questo risulta caratterizzato da coerenza condizionata con la priorità di intervento 5.1.1 dell’obiettivo tematico 5.. Questa è caratterizzata da requisiti che andranno tenuti in 11 considerazione in fase di attuazione del Piano anche in considerazione di quanto delineato per le azioni relative all’obiettivo specifico V.6c.6.: queste assumono valore strategico “in complementarietà con gli interventi di tutela e protezione dell’ambiente naturale ed ecosistemico”. Rispetto all’obiettivo tematico 6. Tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse , con particolare riferimento alla priorità di intervento 6.2., l’obiettivo V.6c. risulta caratterizzato perlopiù da coerenza diretta e, in minima parte da quella condizionata. E’ stata attribuita coerenza condizionata tra alcuni obiettivi specifici dell’asse prioritario I. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione e alcuni risultati attesi dell’obiettivo tematico 4. Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori (4.1.2. e 4.4.2.) per la necessità di conciliare l’innovazione tecnologica con gli obiettivi di sostenibilità ambientale. Per lo stesso motivo è stata riscontrata coerenza condizionata anche tra il risultato atteso 6.1.4. dell’obiettivo tematico 6. e gli obiettivi specifici I.1b.1. e III.3a.1. del POR. Coerenza diretta è stata attribuita, infine, al confronto tra gli obiettivi specifici I.1b.1. e I.1b.2. e il 4.4.1. della strategia. Non sono stati riscontrati elementi di incoerenza tra gli obiettivi analizzati. 12 4.1.1. 4. Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori 5. Promuovere l’adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi ~ ~ 4.1.3. ~ ~ 4.2. Migliorare lo sfruttamento sostenibile delle biomasse 4.2.1. ~ ~ 4.3. Aumentare la mobilità sostenibile nella aree urbane 4.3.1. ~ ~ 4.4. Consolidare la filiera produttiva della clean economy 4.4.3. 5.1. Prevenzione e mitigazione dei rischi e adattamento al cambiamento climatico 5.1.1. ≈ ≈ III.3a. III.3. Promuovere la competitività delle PMI, del settore agricolo IV.4. Sostenere la transizione verso (per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per un'economia a basse emissioni di il FEAMP) carbonio in tutti i settori IV.4c. IV.4b. 4.4.1. ~ ~ 4.4.2. ≈ ≈ ~ ~ ~ ~ V. Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali VI.11.6. Miglioramento della governance multilivello e delle capacità degli organismi coinvolti nella attuazione e gestione dei programmi operativi I.1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione II.2. Migliorare l’accesso alle TIC, nonché l’impiego e la qualità delle medesime IV. Energia sostenibile e qualità della vita e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale, nelle aree di attrazione III. Competitività dei sistemi produttivi V.6c.7. Miglioramento delle condizioni II. Agenda digitale e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio nelle aree di attrazione naturale I. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione V.6c.6. Miglioramento delle condizioni III.3b. III.3b.4. Incremento del livello di internazionalizzazione dei sistemi produttivi III.3a.7. Diffusione e rafforzamento delle attività economiche a contenuto sociale II.2c. III.3a.6. Miglioramento dell’accesso al credito, del finanziamento delle imprese e della gestione del rischio in agricoltura III.3a.5. Nascita e Consolidamento delle Micro, Piccole e Medie Imprese III.3a.1. Rilancio della propensione agli investimenti del sistema produttivo I.1b. II.2c.2..Digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione di servizi digitali pienamente interoperabili della PA offerti a cittadini e imprese (in particolare nella sanità e nella giustizia) I.1b.2..Rafforzamento del sistema innovativo regionale e nazionale attraverso l’incremento della collaborazione fra imprese e strutture di ricerca e il loro potenziamento PER LA CRESCITA SOSTENIBILE NEL PERIODO 2014 - 2020 I.1b.4..Aumento dell’incidenza di specializzazioni innovative in perimetri applicativi ad alta intensità di conoscenza OBIETTIVI STRATEGIA D'AZIONE AMBIENTALE IN REGIONE PIEMONTE I.1b.3..Promozione di nuovi mercati per l’innovazione IV.4b.2. Riduzione dei consumi energetici e delle emissioni nelle imprese e integrazione di fonti rinnovabili 4.1. Migliorare l’efficienza energetica negli usi finali 4.1.2. e promuovere l’energia intelligente IV.4c.1. Riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico, residenziali e non residenziali e integrazione di fonti rinnovabili I.1b.1.. Incremento delle attività di innovazione delle imprese Tabella: 5: Analisi di coerenza ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR VI. Assistenza Tecnica V.6. Preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse V.6c. ≈ 5.1.2. 5.1.3. 13 OBIETTIVI STRATEGIA D'AZIONE AMBIENTALE IN REGIONE PIEMONTE ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR PER LA CRESCITA SOSTENIBILE NEL PERIODO 5.2.1. 5.2. Prevenzione e 2014 2020 mitigazione del rischio di desertificazione ~ 5.2.2. ~ 6.1.1. 6.1.2. 6.1. Garantire migliori servizi ambientali per i cittadini 6.1.3. 6.1.4. ≈ 6.1.5. 6. Tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse 6.2. Tutelare e promuovere gli asset naturali e culturali e sistema turistico 7. Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete ≈ 6.2.1. ≈ 6.2.2. ≈ 6.2.3. 6.2.4. 6.2.5. 6.2.6. 7.1.1. ~ ~ 7.1.2. 7.1. Potenziamento dell’offerta ferroviaria e qualificazione del servizio ~ ~ 7.1.3. 7.1.4. 14 4. Coerenza con normativa, piani e programmi di livello regionale 4.1 Documento di programmazione economico-finanziaria regionale 2014-2016 (D.P.E.F.R.) Il Documento di programmazione economico-finanziaria regionale per il periodo 2014-2016, adottato con D.G.R. n. 1-6447 del 7/10/2013 ma attualmente non ancora approvato dal Consiglio regionale, individua le principali linee programmatiche e le priorità di azione in tema di finanza regionale e costituisce il quadro di riferimento finanziario per la predisposizione dei bilanci pluriennali e annuali e per la definizione ed attuazione delle politiche della Regione Piemonte. Le linee strategiche settoriali individuate nel documento sono articolate nelle seguenti azioni di governo: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Benessere sanitario Include tutte le azioni programmatiche finalizzate a fornire ai cittadini le garanzie riguardanti i bisogni fondamentali di carattere sanitario. Benessere sociale Articolato in politiche sociali e per la casa e comprende tutte le azioni finalizzate a sostenere i bisogni sociali e di abitazione, nonché i collegati servizi pubblici. Sviluppo culturale e turistico Comprende lo sviluppo culturale, con le politiche per sostenere il patrimonio museale, l’offerta turistica e di spettacoli, oltre al sostegno al sistema per l’istruzione e lo sport. Sviluppo economico E’ inteso come sostegno al complesso economico-produttivo piemontese, facendo leva sul sistema formazione-lavoro, sulla capacità delle attività produttive, sull’innovazione e sulla ricerca universitaria. Ambiente e territorio Comprende le azioni programmatiche per la tutela del patrimonio ambientale e la sua valorizzazione, attraverso la pianificazione territoriale e paesaggistica, la salvaguardia ambientale, lo sviluppo agricolo e forestale regionale. Logistica e trasporti Include tutte le politiche per la mobilità, le infrastrutture e il trasporto pubblico. Oneri e funzionamento Contiene tutte le politiche volte a garantire il funzionamento, e a renderlo più efficiente, del sistema della “macchina regionale”. Affari istituzionali Riguarda principalmente la definizione delle politiche di promozione e sviluppo del sistema regionale delle autonomie locali, delle iniziative di cooperazione e solidarietà internazionale e la gestione ed il coordinamento delle iniziative di comunicazione. Gli obiettivi prefissati per le azioni di governo sono riportate nella seguente tabella. 15 Tabella 6: Obiettivi delle azioni di governo 1. 1.1. 1.1.1. 1.1.2. 1.1.3. 1.1.4. 1.1.5. 1.2. 1.2.1. 2. 2.1. 2.1.1. 2.1.2. 2.1.3. 2.1.4. 2.1.5. BENESSERE SANITARIO Sanità mantenimento dell’equilibrio economico conseguito prevalentemente attraverso provvedimenti di contenimento dei costi per le aree relative all’acquisto di beni e servizi, all’assistenza da privato, all’assistenza farmaceutica convenzionata, alla spesa del personale, con l’effetto di un progressivo miglioramento del risultato di gestione nel triennio di validità del Piano e di un risultato di gestione di competenza 2012 in avanzo per circa 19 €/mln (calcolato sui dati di CE al IV trim 2012) potenziamento della struttura di governance regionale attraverso la recente istituzione di nuovi Settori della Direzione Regionale Sanità, all’interno della quale sarà reso operativo un Tavolo finalizzato al governo, in termini di coordinamento e di monitoraggio dei processi di attuazione del Programma Operativo definizione del “Piano di assistenza territoriale”, in grado di garantire il percorso di cura del paziente, la cui attuazione passa, necessariamente, attraverso la disponibilità delle risorse derivanti dalla realizzazione delle azioni di revisione della rete ospedaliera, programmate dall’Addendum al Piano di rientro 2010-2012 e puntualmente definite dalla DGR n. 6-5519 del 14/03/2013 mantenimento dei LEA secondo gli attuali dati e indicatori, sia per quanto concerne l’assistenza ospedaliera (posti letto, tasso di ospedalizzazione, appropriatezza), sia per quanto concerne l’assistenza territoriale (con la sola eccezione dell’ADI che va implementata), sia per le attività afferenti ai Dipartimenti di prevenzione superamento dall’esercizio 2014 dell’erogazioni sanitarie regionali all’infuori dei LEA nazionali, in attuazione degli indirizzi nazionali applicabili alle regioni in piano di rientro, previa perimetrazione delle prestazioni sanitarie riconducibili ai LEA nazionali e classificazione delle prestazioni erogabili come assistenza sociale in precedenza considerate come LEA sanitari aggiuntivi regionali Edilizia sanitaria correlazione con i processi ed i criteri di riordino della rete sanitaria regionale ed in particolare con interventi fondamentali propedeutici necessari a garantire requisiti di sicurezza, affidabilità e accessibilità dei sistemi strutturali, impiantistici e tecnologici dei Presidi Ospedalieri con particolare riferimento alla normativa antincendio BENESSERE SOCIALE Politiche sociali sostegno alle iniziative di sussidiarietà del terzo settore (oratori, cooperazione sociale, organismi di volontariato, servizio civile) interventi di sostegno alla famiglia anche attraverso interventi a favore dei servizi della prima infanzia (asili e interventi socio-educativi per minori in difficoltà, adozioni) e famiglie in difficoltà mantenimento dei servizi domiciliari e semi-residenziali destinati alle persone disabili mantenimento a domicilio delle persone non autosufficienti attraverso il sostegno ai servizi di domiciliarità e alle reti di cura familiare (es. assegni di cura) contributo al mantenimento dei livelli dei servizi socio-assistenziali erogati dai comuni singoli ed associati 2.2. Politiche per la casa 2.2.1. incrementare il patrimonio di alloggi di edilizia sociale da destinare alle famiglie in disagio abitativo, con particolare riferimento alla locazione 2.2.2. favorire la realizzazione di residenze temporanee a tutela di situazioni di vulnerabilità transitoria con gestioni solidali rivolte all’inclusione sociale (Social Housing) 2.2.3. sostenere la locazione pubblica e privata già in essere 2.2.4. valorizzare l’utilizzo del patrimonio pubblico esistente, da attuarsi mediante l’ utilizzo dei fondi disponibili presso gli enti gestori del patrimonio e controlli sul buon utilizzo del patrimonio disponibile 3. SVILUPPO CULTURALE E TURISTICO 3.1. 3.1.1. 3.1.2. 3.1.3. 3.1.4. 3.1.5. Cultura, turismo e sport stabilizzare, nel corso del triennio, le quote trasferite agli enti partecipati o fondati per garantire continuità nella programmazione consolidare l’analisi dell’offerta culturale, turistica e sportiva, al fine di equidistribuire al meglio le risorse sul territorio e valorizzare le attività di eccellenza avviare le attività volte a costituire la Fondazione Torino Piemonte Musei, con lo scopo di valorizzare un’ampia offerta culturale in grado di favorire il pluralismo mediante un nuovo modello organizzativo, finalizzato al potenziamento del processo di sviluppo dei servizi culturali offerti e all’espansione del sistema culturale esistente, nell’ottica di ottimizzare l’impiego delle risorse pubbliche incentivare partnership pubblico-private progettare e implementare strumenti di crowd-funding: la carta di credito per la cultura 16 3.1.6. 3.1.7. 3.1.8. 3.1.9. 3.1.10. 3.1.11. 3.2. 3.2.1. razionalizzare la spesa, internalizzare le attività promozionali che l’osservatorio turistico regionale svolge con il supporto dalla Società partecipata Sviluppo Piemonte Turismo srl (SPT), a seguito dello scioglimento e messa in liquidazione della società stessa favorire la collaborazione fra le Aziende Turistiche Locali (ATL), al fine, sia di promuovere e valorizzare i prodotti del territorio, sia di procedere con una eventuale loro fusione secondo una maggiore coerenza territoriale consolidare le attività volte ad integrare cultura e turismo, anche al fine, in occasione dell’imminente EXPO 2015, di aumentare le capacità attrattive del Piemonte e i flussi turistici in entrata avviare le attività propedeutiche allo sviluppo di azioni specifiche in ambito culturale, turistico e sportivo sulla programmazione comunitaria 2014-2020 sostenere l’associazionismo sportivo e la diffusione della pratica sportiva quali strumenti per il miglioramento e il mantenimento delle condizioni psicofisiche della persona, per la tutela della salute e per la formazione educativa e lo sviluppo delle relazioni sociali promuovere e valorizzare il territorio piemontese al fine di ottenere l’organizzazione di grandi eventi sportivi a livello internazionale Istruzione diritto allo studio 3.2.1.1. attuazione del piano triennale degli interventi 2012/14 in materia di diritto allo studio 3.2.1.2. progetto sezioni primavera ed ammodernamento delle strutture delle scuole dell’infanzia paritarie nell’ambito dei fondi FSC 3.2.2. riqualificazione del patrimonio di edilizia scolastica 3.2.2.1. adeguamento del patrimonio edilizio scolastico alla normativa vigente 3.2.2.2. recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico esistente, con particolare riguardo agli edifici aventi valore storico - monumentale ed ambientale 3.2.2.3. realizzazione di nuovi edifici scolastici e completamento strutture scolastiche esistenti 4. 4.1. 4.1.1. 4.1.2. 4.1.3. 4.1.4. 4.1.5. 4.2. 4.2.1. 4.2.2. 4.2.3. 4.2.4. 4.2.5. 4.2.6. 4.2.7. 4.3. 4.3.1. 4.3.2. 4.4. 4.4.1. SVILUPPO ECONOMICO Formazione e lavoro rafforzare le competenze dei giovani ai fini di favorirne l’occupabilità, sia per ridurre la dispersione scolastica che per sostenere l’innovazione e la competitività delle imprese sostenere i processi di aggiornamento/riqualificazione nell’ottica dell’apprendimento permanente (lifelong learning) promuovere le politiche del lavoro e potenziare la rete dei servizi per l’impiego a contrasto della disoccupazione, anche mediante il supporto alla creazione di impresa incrementare la partecipazione al lavoro e l’occupazione delle donne migliorare la governance nell’attuazione delle politiche del lavoro e della formazione Industria e internazionalizzazione sostenere e qualificare il sistema produttivo piemontese consolidare la diffusione di una rete distributiva terziario-commerciale riqualificata ed equilibrata assistere le PMI nell'internazionalizzazione delle loro strategie rafforzare il settore privato e promuovere nuove opportunità di sviluppo imprenditoriale permettere lo scambio di buone pratiche e di esperienze rafforzare la presenza del Piemonte in Paesi strategici incentivare e sviluppare modelli di sviluppo in rete Programmazione negoziata modernizzazione amministrativa e rafforzamento della capacità istituzionale mediante capacità di programmazione e attuazione della politica di coesione territoriale Intese Istituzionali di Programma sottoscritte con le Amministrazioni provinciali e Programmi Territoriali Integrati con la finalità di sviluppo economico e sociale e di riequilibrio territoriale Innovazione e ricerca universitaria Università 4.4.1.1. diritto allo studio universitario: - approvazione dei criteri per l’erogazione delle borse di studio universitarie innovati con una maggiore, la valorizzazione del merito degli studenti da ottenersi con il raggiungimento di crediti formativi universitari e di una media delle votazioni pari alla media C del sistema di valutazione ECTS e mediante un efficientamento degli altri servizi a concorso forniti da EDISU; - incrementare i servizi di diritto allo studio resi da EDISU, con l’introduzione di nuove forme finalizzate a rendere più sostenibile agli studenti universitari il complesso dei costi relativi alla frequenza dei corsi di studio; - garantire il buon livello di offerta dei servizi oggi in essere, nonostante l’incertezza delle risorse finanziarie statali. 4.4.1.2. interventi a favore e a sostegno dell’edilizia universitaria degli atenei del Piemonte (L.R. 29/1999) mediante Programmazione, d’intesa con gli Atenei piemontesi, di un nuovo programma di interventi da definire anche sulla base 17 degli esiti della programmazione cessata nel 2013. 4.4.1.3. osservatorio regionale per l'Università e per il Diritto allo studio universitario (L.R. 29/1999) che prevede di mantenere in esercizio le funzioni dell’Osservatorio. 4.4.2. ICT – Information and Communication Technologies 4.4.2.1. nuovi sviluppi che prevedono lo sviluppo della rete Internet Exchange, sviluppo di nuove tecnologie applicate anche all’ottimizzazione dei processi produttivi, diffusione di servizi di accesso WIFI gratuito e aperto sul territorio, realizzazione di servizi di accesso WIFI gratuito ed aperto in ogni sede regionale senza obbligo di identificazione utente 4.4.2.2. progetti europei per sviluppare un mercato unico digitale per condurre l’Europa verso una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva: - Aumentare l’interoperabilità e gli standard. L’UE deve aumentare l’interoperabilità di dispositivi, applicazioni, banche dati, servizi e reti. A tale scopo è fondamentale che la Commissione prosegua il riesame della sua politica in materia di standardizzazione. Deve inoltre promuovere norme adeguate ai diritti essenziali di proprietà intellettuale; - Consolidare la fiducia e la sicurezza on line. L'Europa deve rafforzare la sua politica per contrastare la criminalità informatica, la pornografia infantile on line e il non rispetto della riservatezza e dei dati personali. La Commissione presenterà misure relative alla sicurezza delle reti e dell’informazione, e alla lotta contro gli attacchi informatici. Parallelamente gli Stati membri devono adottare misure per istituire una rete efficiente a livello nazionale e procedere a simulazioni di attacchi informatici su larga scala. Le piattaforme nazionali di segnalazione dovrebbero essere adattate alla piattaforma contro la criminalità elettronica di Europol; - promuovere un accesso ad Internet veloce e superveloce per tutti. L’Europa deve disporre di un Internet veloce e superveloce, accessibile a tutti e a prezzi competitivi. In tale ottica, l’UE deve creare reti d’accesso di nuova generazione (NGA). La Commissione intende servirsi dei fondi europei (in particolare del FESR o del FEASR) per finanziare gli investimenti nella banda larga. La Commissione rafforzerà inoltre la sua politica in materia di spettro radio; - investire nella ricerca e nell’innovazione. L'Europa deve investire di più nelle attività di ricerca e sviluppo connesse alle TIC, le quali sono ancora insufficienti in Europa rispetto a quanto avviene nei principali paesi partner commerciali. La Commissione intende quindi favorire gli investimenti privati e raddoppiare le spese pubbliche nello sviluppo delle TIC; - migliorare l’alfabetizzazione, le competenze e l’inclusione nel mondo digitale. Benché Internet faccia ormai parte integrante della vita quotidiana di molti europei, alcuni gruppi della popolazione sono ancora esclusi dall’alfabetizzazione mediatica nell'ambiente digitale. L’UE, inoltre, soffre della carenza di personale competente nel settore delle TIC. 4.4.2.3. ricerca: - completamento delle misure inserite nel Programma Triennale 2007-2009 e nelle Linee generali 2012-2014; - completamento delle attività derivanti dalla partecipazione a progetti europei, a valere su risorse statali e comunitarie; - attivazione degli interventi previsti da Accordi con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MI.U.R.) e con il Ministero per lo Sviluppo Economico (MI.S.E.); - predisposizione e prima attuazione della programmazione dei fondi comunitari 2014-2020 in materia di ricerca e innovazione. 4.4.2.4. Politiche energetiche: - contenimento dei consumi attraverso la promozione dell’efficienza e del risparmio energetico negli usi finali, dell’uso razionale delle risorse energetiche e della valorizzazione dell’energia recuperabile da impianti, processi e sistemi; - sviluppo delle fonti rinnovabili; - sostenibilità ambientale degli interventi posti in essere per il raggiungimento degli obiettivi; - riduzione del costo dell’energia per contenere i costi per le famiglie e per migliorare la competitività del sistema delle imprese; - riduzione delle emissioni climalteranti ed inquinanti, nel rispetto delle peculiarità dell’ambiente e del territorio anche al fine di tutelare la salute dei cittadini; - conseguimento di livelli di sicurezza e di affidabilità adeguati, nonché assicurazione di continuità e economicità degli approvvigionamenti in quantità commisurata al fabbisogno energetico regionale attraverso l’ammodernamento, potenziamento ed efficientamento delle infrastrutture di approvvigionamento e trasporto, capacità di stoccaggio ed erogazione sia elettrica sia di gas; - sviluppo di sistemi di reti intelligenti (smart grid) capaci di gestire al meglio un rinnovato modello di generazione diffusa; - promozione della competitività della filiera della clean economy attraverso il rafforzamento delle filiere produttive (agricole, manifatturiere, territoriali) e il consolidamento degli asset locali nei settori delle clean technologies (biomasse agroforestali, pompe di calore, termovalorizzazione, teleriscaldamento urbano); - accrescimento della consapevolezza degli utenti rispetto ai propri consumi e ai margini di risparmio potenziale; - promozione delle attività di ricerca applicata, innovazione e trasferimento tecnologico; - formazione e qualificazione degli operatori del settore; - ricorso a strumenti di valutazione degli interventi in termini di costo-opportunità (ex ante) e di impatto (ex post), in modo da ottimizzare l’efficacia dell’utilizzo delle risorse pubbliche disponibili ed apportare le eventuali retroazioni; - attenzione all’integrazione/cumulo delle azioni in un’ottica generale di sistema, tenendo presenti le interconnessioni tra le varie variabili su cui si agisce. 18 5. 5.1. 5.1.1. 5.1.2. 5.1.3. 5.1.4. 5.1.5. 5.2. 5.2.1. 5.2.2. 5.2.3. 5.2.4. 5.2.5. 5.3. 5.3.1. AMBIENTE E TERRITORIO Aree protette tutela della biodiversità con particolare attenzione alla Rete ecologica regionale, attraverso l’adozione l’attuazione di piani di gestione o di Misure di conservazione per i Siti della Rete Natura 2000, come previsto dall’articolo 40 della L.R. 19/09, tenendo conto delle esigenze di conservazione e di sviluppo socio-economico locale, individuando, laddove non sia già avvenuto, i soggetti gestori dei Siti. Gestione della fauna selvatica finalizzata a ricostruire gli equilibri alterati dall’attività antropica, impiegando preferibilmente sistemi di prevenzione per ridurre le spese derivanti dai danni da essa arrecati alle coltivazioni agricole valorizzazione del sistema delle Aree protette in un’ottica di sviluppo locale attraverso iniziative che permettano di trasformare i costi derivanti dalla presenza delle Aree protette in investimento per i territori interessati in termini di sviluppo sociale ed economico e che stimolino delle ricadute occupazionali di carattere imprenditoriale collegate alle potenzialità dei territori interessati sotto il profilo ambientale, paesaggistico, culturale, gastronomico e dell’agricoltura tradizionale coordinamento e funzionamento efficace e efficiente degli Enti di gestione delle Aree protette attraverso l’applicazione di criteri e metodologie volti alla razionalizzazione, in un’ottica di sistema, delle spese per il personale dipendente, per gli investimenti e per la gestione delle Aree protette comunicazione, promozione e documentazione nella prospettiva della diffusione dell’immagine e delle iniziative delle Aree protette attraverso la definizione di una strategia integrata razionale, innovativa di comunicazione, con un approccio orientato alla valorizzazione delle competenze del personale interno coordinamento efficace e promozione del Sito seriale UNESCO “Sacri Monti” sviluppandone al meglio le potenzialità turistiche Tutela ambientale diffusione dei principi della sostenibilità e promozione dell'informazione, dell'educazione e della formazione in campo ambientale in relazione alle esigenze di conservazione della natura, di difesa dell'ambiente e di tutela delle risorse primarie prosecuzione degli interventi e delle attività di bonifica dei siti inquinati e dei manufatti contenenti amianto, nonché di sistemazione ambientale e territoriale anche a fini mitigativi e compensativi attuazione delle azioni volte alla riduzione delle emissioni in atmosfera già previste nella pianificazione regionale per contrastare il fenomeno di superamento dei limiti di qualità dell’aria imposti dalla Commissione Europea rinnovamento del sistema istituzionale di organizzazione e regolazione del servizio idrico integrato e del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani e incentivazione al completamento dei relativi interventi strutturali e infrastrutturali attuazione ed implementazione delle misure previste dal Piano regionale di tutela delle acque e dal Piano di gestione del distretto idrografico del fiume Po per la tutela qualitativa e quantitativa delle acque Montagna e foreste montagna e foreste 5.3.1.1. valorizzare e tutelare il patrimonio silvo-pastorale mediante azioni rivolte: - alla gestione sostenibile e associata delle proprietà forestali pubbliche e private, anche attraverso lo strumento della pianificazione; - al potenziamento delle filiere del legno locale quale risorsa naturale rinnovabile a basso impatto ambientale nella produzione, nel suo utilizzo e nello smaltimento; - alla difesa dei boschi dagli agenti di danno curando, in particolare, la protezione delle foreste dagli incendi e dall’intromissione di organismi potenzialmente dannosi; - alla ricostituzione delle superfici forestali danneggiate dal fuoco; - al sostegno della ricerca, della sperimentazione e la divulgazione dei risultati; - al sostegno della crescita delle imprese forestali e degli operatori mediante azioni di informazione e organizzazione, prevedendo anche specifici corsi di formazione; - a dare continuità all’esecuzione di lavori di miglioramento e riqualificazione ambientale attraverso interventi forestali, sistemazioni idraulico-forestali e coltura dei vivai forestali regionali, con l’impiego degli operai forestali regionali; - ad implementare la valorizzazione del tartufo piemontese e la ricerca nel campo della tartuficoltura; - a sostenere l’impiego coordinato delle risorse economiche, pur provenienti da diverse fonti, destinate alle azioni di salvaguardia idrogeologica da realizzarsi in territorio montano, guidando la programmazione degli interventi previsti localmente, in relazione al quadro di esigenze prioritarie emergenti. 5.3.1.2. promozione e sviluppo dei territori rurali e di montagna mediante azioni rivolte a: mantenere e sviluppare dei servizi essenziali (tra cui il servizio scolastico e quello postale); sperimentare nuove tecnologie, in particolare nell’ambito della scuola, atte a contrastare il fattore isolamento caratterizzante le aree marginali del territorio; sostenere nuovi insediamenti residenziali e produttivi in grado, questi ultimi, di generare uno sviluppo a basso impatto ambientale durevole, collegato al sistema locale delle risorse e rafforzato dalle relazioni tra i diversi comparti; 19 - favorire la gestione degli interventi di cooperazione transfrontaliera anche attraverso una progettazione integrata e strategica; incentivare una formazione professionale mirata e funzionale alla innovazione e qualificazione dei processi nel campo delle produzioni tipiche e artigianali e delle esigenze di nuove professionalità. 5.3.2. cooperazione transfrontaliera e programmazione integrata 5.3.2.1. favorire la gestione degli interventi di cooperazione transfrontaliera Italia-Francia e Italia-Svizzera nonché di sviluppo locale delle aree rurali e marginali, attraverso una progettazione integrata e strategica 5.3.2.2. coordinare l’azione delle amministrazioni responsabili nel contesto transfrontaliero Alcotra al fine di raggiungere la completa allocazione delle risorse europee e nazionali assegnate al programma Alcotra 5.3.2.3. cooperare con l’Autorità di gestione e con le altre amministrazioni responsabili del programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera al fine di completare l’allocazione delle risorse europee e nazionali assegnate al programma 5.3.2.4. supportare efficacemente l’azione dei GAL nell’avanzamento dei rispettivi Programmi di Sviluppo Locale, al fine di migliorare la performance dell’Asse IV del PSR 5.3.2.5. coordinare efficacemente le attività di supporto ai comuni capofila dei programmi integrati di intervento per lo sviluppo e la rivitalizzazione delle borgate montane 5.3.2.6. supportare efficacemente l’azione del PSR rivolta all’implementazione della banda larga nelle aree rurali e marginali, nel quadro dei meccanismi di attuazione del PSR 2007-13 e dello specifico regime di aiuto comunitario 5.3.2.7. partecipare efficacemente all’avvio del negoziato, a livello regionale, nazionale e comunitario, per il prossimo periodo di programmazione 2014-20, con riferimento ai programmi di cooperazione territoriale europea transfrontaliera che coinvolgono la Regione Piemonte, e alla programmazione dello sviluppo rurale dei territori montani, rurali e marginali 5.4. Agricoltura 5.4.1. 5.4.2. 5.4.3. 5.5. 5.5.1. 5.5.2. 5.5.3. 5.5.4. 5.5.5. 5.5.6. aumento della competitività sostenibile delle filiere agricole, zootecniche ed agroindustriali tutela e gestione della fauna selvatica ed acquatica mediante salvaguardia, recupero e potenziamento della fauna selvatica e acquatica, della biodiversità, degli ecosistemi, delle produzioni agricole e ittiche nonché con la promozione e diffusione della conoscenza della fauna autoctona, dell’ambiente e delle metodologie per la tutela semplificazione delle procedure Pianificazione territoriale impostazione di un sistema che integri le finalità dell’Osservatorio dei contratti pubblici con l’esigenza di garantire un’efficace e rapida programmazione dei contributi che la Regione riconosce agli enti territoriali per la realizzazione di opere pubbliche. Si tratterà di prevedere un sistema che, muovendo dal programma annuale che le amministrazioni sono tenute per legge a trasmettere all’Osservatorio regionale, veicoli al tempo stesso le richieste di contributo, in modo da evitare ulteriori “passaggi di carta” e consentire alla Regione di disporre di un quadro completo delle esigenze del territorio previsione di modalità più rapide per l’erogazione dei contributi concessi alle amministrazioni anche al fine di ridurre i tempi di pagamento alle imprese esecutrici dei lavori per quanto riguarda le procedure di affidamento sia degli incarichi di progettazione sia dei lavori, predisposizione di linee guida e procedure standardizzate, concertate nell’ambito di specifici tavoli tecnici per acquisire il contributo delle amministrazioni e degli operatori interessati, al fine di garantire, nel rispetto della piena conformità e coerenza con le disposizioni nazionali, omogeneità di comportamenti, riduzione dei tempi burocratici e riduzione del contenzioso a seguito della nuova classificazione sismica sul territorio piemontese prevista dalla D.G.R. del 19 gennaio 2010, n. 1113058, entrata in vigore il 1 gennaio 2012, semplificazione e tempestività di procedure, ferme restando tutte le garanzie sul piano della sicurezza assicurate dalle nuove Norme tecniche sulle costruzioni attuazione dei programmi di finanziamento per la realizzazione degli interventi per il ripristino delle opere pubbliche danneggiate o interessate da eventi calamitosi gravi difesa del suolo 5.5.6.1. proseguimento e l'aggiornamento del quadro del dissesto definito nel Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) mediante la verifica e l'acquisizione dei dati aggiornati con gli studi geologici, idrogeologici ed idraulici effettuati per la redazione di varianti ai piani regolatori comunali 5.5.6.2. aggiornamento delle fasce fluviali. Le fasce di rispetto dei corsi d'acqua principali sono state definite con il Piano stralcio fasce fluviali e con il Piano di assetto idrogeologico; a distanza di una decina di anni per alcuni corsi d'acqua si è verificato che tali fasce devono essere adeguate avendo a disposizione nuove basi topografiche molto più precise 5.5.6.3. redazione ed attuazione dei programmi generali di Gestione dei Sedimenti 5.5.6.4. riduzione del rischio di inondazioni attraverso periodici interventi di manutenzione dei corpi idrici superficiali di competenza dell’AIPO, anche con realizzazione di interventi di sistemazione con tecniche di ingegneria naturalistica in ambiti di interesse di centri abitati e/o di infrastrutture di interesse per le comunità locali 5.5.6.5. riduzione del rischio idrogeologico legato ai dissesti di versante (frane) sia in ambito montano sia in ambito di collina, attraverso la realizzazione di interventi di consolidamento e/o sistemazione idrogeologiche, a salvaguardia diretta e/o 20 indiretta di centri abitati, infrastrutture e viabilità comunale 5.5.6.6. riduzione del rischio idrogeologico legato ai dissesti idraulici mediante la predisposizione ed attuazione di piani comunali per la rilocalizzazione di insediamenti abitativi presenti in aree esondabili e non diversamente difendibili 5.5.7. protezione civile 5.5.7.1. consolidare la capacità di intervento del sistema di protezione civile mantenendo ed implementando ulteriormente la dotazione di mezzi ed attrezzature costituenti la colonna mobile in grado di intervenire per emergenze sul territorio regionale o in aiuto in altre parti dell'Italia ed anche a livello internazionale 5.5.7.2. sostenere e favorire il volontariato di protezione civile ed antincendi boschivi, attraverso corsi di formazione per i volontari e per i soggetti istituzionali (amministratori locali, tecnici comunali, …) impegnati in attività di protezione civile 5.5.7.3. diffondere la cultura di "protezione civile" con iniziative di informazione rivolte in particolare al mondo scolastico 5.5.7.4. completare e gestire una efficace rete di telecomunicazioni indispensabile per gli interventi durante le emergenze 5.5.8. completamento della revisione del quadro normativo e degli strumenti di pianificazione per la disciplina territoriale, paesaggistica e urbanistica 5.5.9. razionalizzazione del sistema cartografico, informatico e statistico per garantire una maggiore assistenza ai Comuni e una maggiore efficacia nell’erogazione dei contributi 5.5.10. tutela e valorizzazione del territorio e del paesaggio 6. LOGISTICA E TRASPORTI 6.1. Trasporto e viabilità potenziare le reti internazionali, nazionali e sovra regionali sviluppare la logistica delle merci cui è affidato un ruolo strategico nell’incidere sullo sviluppo e sugli assetti territoriali della regione 6.1.3. rendere efficienti reti e nodi infrastrutturali regionali e locali: adeguamento del sistema infrastrutturale per il completamento delle connessioni secondarie e terziarie ai TEN-T core network e per l’adeguamento e innovazione delle reti esistenti alle nuove esigenze e funzioni. 6.1.4. migliorare l’efficienza e la qualità del trasporto pubblico locale (TPL): promozione dello sviluppo e miglioramento della qualità dei servizi di trasporto, garantendo prestazioni minime in aree a domanda debole, liberalizzando le tariffe per i servizi di qualità, concentrando maggiori risorse dove c’è maggiore esigenza di mobilità. 6.1.5. promuovere e sviluppare l’innovazione nel settore trasporti mediante la telematica 7. ONERI E FUNZIONAMENTO 7.1. Risorse umane e patrimonio 7.1.1. gestione del Sistema Informativo Regionale (SIRe) 7.1.2. realizzazione Palazzo Uffici della Regione Piemonte 6.1.1. 6.1.2. 7.1.2.1. 7.1.2.2. 7.1.2.3. 7.1.2.4. piano delle valorizzazioni e delle dismissioni dei beni immobili oneri per il funzionamento delle unità immobiliari ad uso uffici regionali e conseguente loro razionalizzazione oneri relativi ai beni mobili e all’allestimento degli uffici del palazzo unico riqualificazione del personale 7.1.3. piano di risanamento finanziario in materia di personale 7.2. Oneri finanziari e fondi di riserva rivedere e ottimizzare la spesa della Regione Piemonte in particolare per l’internalizzazione della tassa automobilistica (Spending review) 7.2.2. contenere e ridurre l’indebitamento con politiche e strumenti innovativi (fondi immobiliari, dismissioni …) 7.2.3. razionalizzare gli strumenti derivati mediante la verifica dei contratti stipulati dalla Regione Piemonte 7.2.4. recuperare l’evasione fiscale delle imposte IRAP e addizionale regionale IRPEF 7.2.5. sperimentare i nuovi sistemi contabili secondo le disposizioni del D.lgs. 118/2011 sull’armonizzazione dei bilanci e degli schemi contabili delle Regioni, degli Enti locali e dei loro organismi 7.2.6. rendicontare gli effetti dell’azione amministrativa agli stakeholders anche in funzione delle risorse attribuite secondo le azioni di governo desumibili dal Bilancio sociale 7.2.7. predisporre il conto consolidato della Regione Piemonte secondo il Progetto Conti Pubblici Territoriali in collaborazione con il DPS del Ministero dello Sviluppo Economico 7.2.8. acquisire le risorse messe a disposizione dal MEF per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali 8. AFFARI ISTITUZIONALI 7.2.1. 8.1. 8.1.1. Affari istituzionali introdurre all’interno dell’Ente la cultura della mediazione nell’attività quotidiana 8.1.1.1. introdurre all’interno dell’Ente la cultura della mediazione nell’attività quotidiana 8.1.1.2. abbandono della cultura del conflitto attraverso lo sviluppo della capacità di risoluzione anticipata delle controversie (non interpersonali) interne ed esterne all’Ente 21 8.1.1.3. si pone in una fase più avanzata e consiste nella consapevolezza di poter evitare i conflitti impostando l’attività amministrativa con la logica del “cittadino al centro”. 8.1.2. incentivazione all’utilizzo di strumenti alternativi a quello giudiziario per il contrasto degli illeciti percepimenti 8.1.2.1. immediata riduzione e successiva riconduzione a livelli fisiologici delle riscontrate condotte di indebito conseguimento di contributi a carico del bilancio regionale 8.1.2.2. riallocazione delle risorse recuperate attraverso l’attività di vigilanza e di irrogazione delle sanzioni, a favore dei soggetti effettivamente qualificati sulla base dei requisiti previsti dalla legge per l’ottenimento del finanziamento pubblico 8.1.2.3. alla luce dell’attuale contesto di crisi finanziaria e conseguente contrazione del bilancio regionale, attraverso la diffusione presso la popolazione di aspettative di “certezza della sanzione”, si intende incentivare la preventiva autocorrezione delle dichiarazioni finalizzate all’acquisizione di risorse finanziarie regionali 8.1.3. adozione della carta delle forme associative del Piemonte e riallocazione delle funzioni amministrative regionali delegate o trasferite ad altri enti 8.1.3.1. predisposizione delle bozze di deliberazioni di Giunta regionale finalizzate all’adozione della « Carta delle forme associative del Piemonte » per la determinazione degli ambiti ottimali per lo svolgimento delle funzioni comunali in forma associata e la conseguente istituzione delle forme associative del Piemonte 8.1.3.2. ricognizione funzioni amministrative regionali delegate o trasferite ad altri Enti 8.1.3.3. predisposizione di bozze di disegni di legge di riallocazione delle funzioni, in particolare quelle attualmente svolte dalle Comunità montane, che non necessitano di unitario esercizio a livello regionale, in capo ai comuni singoli o associati 8.2. Gabinetto e comunicazione 8.2.1. sistema della cooperazione decentrata piemontese 8.2.1.1. conservare il patrimonio di esperienze e di competenze costruite sul territorio piemontese 8.2.1.2. assicurare la possibilità per il territorio piemontese di intercettare risorse internazionali, europee e nazionali per il cofinanziamento delle iniziative promosse da soggetti piemontesi 8.2.1.3. assicurare la possibilità per il Piemonte di cogliere le opportunità interessanti di giocare un ruolo da protagonista nelle relazioni internazionali, anche nel contesto di grandi eventi (Terra Madre, Expo 2015,ecc.) 8.2.2. evento “Salone del Gusto – Terra Madre” edizione 2014 8.2.2.1. realizzazione dell’ evento Salone del Gusto - Terra Madre edizione 2014 8.2.3. programmazione dei fondi europei a finalità strutturale per il periodo 2014 - 2020 8.2.3.1. mantenere un livello di finanziamento dei propri POR e del PSR idoneo a finanziare interventi efficaci a beneficio del territorio e dei cittadini piemontesi 8.2.3.2. percorso di realizzazione della strategia macro-regionale europea per le Alpi, condotta di comune accordo con oltre 40 tra Regioni, Province autonome, Lander e Cantoni alpini e con i rispettivi Stati 8.2.4. EXPO 2015 8.2.4.1. coordinamento e lo sviluppo di sistemi dell’ospitalità turistica anche attraverso il miglioramento della qualità delle imprese alberghiere, la promozione territoriale e culturale dei luoghi e dei temi di eccellenza turistica, in particolare nelle aree facilmente raggiungibili da Milano e da Torino, intese come sistema unico turistico-ricettivo per la predisposizione di pacchetti offerta collaterali e complementari agli eventi dell’Expo, con riferimento anche al turismo scolastico 8.2.4.2. proposte ed eventi di promozione integrata che evidenzino prioritariamente il patrimonio storico, artistico, architettonico e culturale 8.2.4.3. rafforzamento della rete aeroportuale, con la valorizzazione dell’hub di Malpensa in raccordo con l’aeroporto di Caselle mediante una connessione terrestre stradale e ferroviaria sempre più efficiente 8.2.4.4. completa attuazione delle spettacolo, con riguardo al cinema, all’arte contemporanea, alle Residenze sabaude, alle connessioni ambientalmente sostenibili come la navigabilità lungo il lago Maggiore, il fiume Ticino e i canali, al potenziamento del sistema di accessibilità diretta al sito Expo coinvolgendo Trenitalia per servizi mirati di collegamento tramite l’Alta Velocità 8.2.5. società partecipate 8.2.5.1. individuazione delle società delle quali cedere le partecipazioni regionali 8.2.5.2. coordinamento tra norma statale e piano strategico per la razionalizzazione del sistema delle partecipate regionali, con particolare attenzione all’individuazione dei settori d’intervento ed alla riduzione del numero dei soggetti partecipati operanti nel medesimo settore d’attività 8.2.6. accordi di programma 8.2.6.1. la Città della Salute e della Scienza di Novara 8.2.6.2. la Città della Salute e della Scienza di Torino 8.2.6.3. il completamento del nuovo Ospedale di Alba-Bra nel Comune di Verduno, comprensivo della realizzazione del collegamento fra la viabilità ordinaria e il punto di accesso al nuovo Ospedale 22 8.2.6.4. la realizzazione di presidi territoriali sanitari caratterizzati prevalentemente da nuovi poliambulatori quali il nuovo Poliambulatorio di Ivrea, il nuovo Poliambulatorio Ex Antonetto in Torino, il nuovo ospedale di Venaria Reale (To), il nuovo Poliambulatorio di Oleggio (No) 8.2.6.5. il Palazzo Unico degli uffici regionali in fase di attuazione 8.2.6.6. il Parco a tema Mediapolis di Albiano d’Ivrea (To) (in fase di perfezionamento procedimentale) 8.2.6.7. il Polo Scientifico Universitario di Grugliasco (To) (in fase di perfezionamento procedimentale) 8.2.7. Piano di comunicazione istituzionale della Giunta Regionale 8.2.7.1. redazione del piano pluriennale di comunicazione e dei piani annuali di intervento 8.2.7.2. gestione operativa dei piani annuali 8.2.7.3. diffusione delle opportunità previste nei POR, comunicazione dei bandi e dei beneficiari degli interventi, valorizzazione delle buone prassi e degli interventi, delle politiche e delle strategie più significative 8.2.8. Piano di comunicazione PAR-FSC 8.2.8.1. comunicare il valore strategico ed economico del PAR FSC come strumento “di sistema” integrativo delle politiche sui grandi interventi di sviluppo 8.2.8.2. pubblicizzare le principali opportunità generate dal PAR-FSC sui singoli assi per assicurare il costante miglioramento della fruizione riducendo la distanza tra istituzioni e utenti finali. Nella seguente tabella viene proposta l’analisi di pertinenza tra gli obiettivi del D.P.E.F.R. precedentemente individuati e gli assi prioritari del POR: Tabella 7: Azioni di governo e analisi di pertinenza AZIONE DI GOVERNO PERTINENZA CON ASSI PRIORITARI DEL POR 1. Benessere sanitario 2. Benessere sociale 3. Sviluppo culturale e turistico 4. Sviluppo economico 5. Ambiente e territorio 6. Logistica e trasporti 7. Oneri e funzionamento 8. Affari istituzionali Analisi di coerenza Dall’analisi di coerenza, è emerso che tra gli assi prioritari del POR quello avente maggior correlazione con il D.P.E.F.R. è il V. Tutela dell’ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali , come constatabile dalla lettura della matrice sottostante. Le azioni di governo del D.P.E.F.R. che presentano il maggior numero di obiettivi correlabili con gli obiettivi specifici V.6c.6 e V.6c.7 sono la 3. Sviluppo culturale e turistico e la 5. Ambiente e territorio . In quest’ultimo caso il rapporto è perlopiù di coerenza condizionata con l’obiettivo specifico V.6c.6 che assume sia valore strategico “in complementarietà con gli interventi di tutela e protezione dell’ambiente naturale ed ecosistemico ”, così come previsto dall’azione di governo, sia di promozione di iniziative di collaborazione nazionale e internazionale volte alla promozione del territorio piemontese. Coerenza indiretta e condizionata è riscontrabile anche tra i sopra citati 23 obiettivi specifici del POR e alcuni obiettivi dell’azione di governo 8. Affari istituzionali in quanto volti alla promozione territoriale e culturale dei luoghi e dei temi di eccellenza turistica in Piemonte. E’ riscontrabile correlazione, sebbene di entità minore per via del numero inferiore di obiettivi tra loro coerenti, anche tra l’asse prioritario IV. Energia sostenibile e qualità della vita e alcune azioni di governo; quelle maggiormente coinvolte sono la 4. Sviluppo economico (obiettivo 4.4. Innovazione e ricerca universitaria ) e la 5. Ambiente e territorio (obiettivo 5.2. Tutela ambientale), caratterizzate da un rapporto di coerenza sia diretta che indiretta. Risulta riscontrabile coerenza indiretta tra gli obiettivi specifici I.1b.1. e I.1b.2. dell’asse strategico I. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione e il 4.4.2.4. del D.P.E.F.R. in quanto aventi come finalità comune la promozione di attività di ricerca applicata, l’innovazione e il trasferimento tecnologico. Non sono stati riscontrati elementi di incoerenza tra gli obiettivi analizzati. 24 2.1. Politiche sociali 2. Benessere sociale 2.2. Politiche per la casa 3. Sviluppo culturale e turistico 3.1. Cultura, turismo e sport 2.1.3. 2.2.2. 3.1.3. 3.1.4. 3.1.5. IV.4c. IV.4b. IV.4b.2. Riduzione dei consumi energetici e delle emissioni nelle imprese e integrazione di fonti rinnovabili III.3. Promuovere la competitività delle PMI, del settore agricolo IV.4. Sostenere la transizione verso (per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per un'economia a basse emissioni di il FEAMP) carbonio in tutti i settori V. Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali 3.1.1. ≈ ≈ 3.1.2. - ≈ VI.11.6. Miglioramento della governance multilivello e delle capacità degli organismi coinvolti nella attuazione e gestione dei programmi operativi I.1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione II.2. Migliorare l’accesso alle TIC, nonché l’impiego e la qualità delle medesime IV. Energia sostenibile e qualità della vita e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale, nelle aree di attrazione III. Competitività dei sistemi produttivi V.6c.7. Miglioramento delle condizioni II. Agenda digitale e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio nelle aree di attrazione naturale I. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione V.6c.6. Miglioramento delle condizioni III.3b. IV.4c.1. Riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico, residenziali e non residenziali e integrazione di fonti rinnovabili III.3a. III.3b.4. Incremento del livello di internazionalizzazione dei sistemi produttivi III.3a.7. Diffusione e rafforzamento delle attività economiche a contenuto sociale II.2c. III.3a.6. Miglioramento dell’accesso al credito, del finanziamento delle imprese e della gestione del rischio in agricoltura III.3a.5. Nascita e Consolidamento delle Micro, Piccole e Medie Imprese I.1b. III.3a.1. Rilancio della propensione agli investimenti del sistema produttivo OBIETTIVI DEL D.P.E.F.R. 2014 - 2016 II.2c.2..Digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione di servizi digitali pienamente interoperabili della PA offerti a cittadini e imprese (in particolare nella sanità e nella giustizia) I.1b.2..Rafforzamento del sistema innovativo regionale e nazionale attraverso l’incremento della collaborazione fra imprese e strutture di ricerca e il loro potenziamento I.1b.4..Aumento dell’incidenza di specializzazioni innovative in perimetri applicativi ad alta intensità di conoscenza I.1b.3..Promozione di nuovi mercati per l’innovazione I.1b.1.. Incremento delle attività di innovazione delle imprese Tabella 8: Analisi di coerenza ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR VI. Assistenza Tecnica V.6. Preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse V.6c. 2.1.1. 2.1.2. - 2.1.4. 2.1.5. 2.2.1. - ≈ 2.2.3. 2.2.4. ≈ ≈ 25 OBIETTIVI DEL D.P.E.F.R. 2014 - 2016 ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR 3.1.6. 3.1.7. 3.1.8. 3.1.9. ~ ~ 3.1.10. 3.1.11. 3.2.1.1. 3.2.1. 3.2.1.2. 3.2.2.1. 3.2. Istruzione 3.2.2. 3.2.2.2. ~ 3.2.2.3. 4.1.1. 4.1.2. 4.1. Formazione e lavoro 4.1.3. - 4.1.4. 4.1.5. 4.2.1. 4.2.2. 4.2.3. 4. Sviluppo economico 4.2. Industria e internazionalizzazio ne 4.2.4. - 4.2.5. 4.2.6. 4.2.7. 4.3. Programmazione negoziata 4.3.1. 4.3.2. 4.4.1.1. 4.4. Innovazione e ricerca universitaria 4.4.1. 4.4.1.2. 4.4.1.3. 26 OBIETTIVI DEL D.P.E.F.R. 2014 - 2016 ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR 4.4.2.1. 4.4.2.2. 4.4.2. 4.4.2.3. 4.4.2.4. 5.1. Aree protette ~ ~ ~ 5.1.1. ≈ 5.1.2. 5.1.3. ≈ - 5.1.4. ~ 5.1.5. ≈ 5.2.1. ~ ≈ 5.2.2. 5.2. Tutela ambientale 5.2.3. - ~ ~ 5.2.4. 5.2.5. 5.3.1.1. 5. Ambiente e territorio ≈ 5.3.1. 5.3.1.2. 5.3. Montagna e foreste 5.3.2. 5.3.2.1. ≈ 5.3.2.2. ≈ 5.3.2.3. ≈ 5.3.2.4. ≈ 5.3.2.5. ≈ ≈ 5.3.2.7. ≈ ≈ - ≈ 5.3.2.6. 5.4.1. 5.4. Agricoltura 5.4.2. 5.4.3. 27 OBIETTIVI DEL D.P.E.F.R. 2014 - 2016 ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR 5.5.1. 5.5.2. 5.5.3. 5.5.4. 5.5.5. 5.5.6.1. 5.5.6.2. 5.5.6.3. 5.5.6. 5.5.6.4. 5.5. Pianificazione territoriale 5.5.6.5. ≈ 5.5.6.6. 5.5.7.1. 5.5.7.2. 5.5.7. 5.5.7.3. 5.5.7.4. 5.5.8. 5.5.9. - 5.5.10. 8.1.1.1. 8.1.1. 8.1.1.2. 8.1.1.3. 8.1.2.1. 8. Affari istituzionali 8.1. Affari istituzionali 8.1.2. 8.1.2.2. 8.1.2.3. 8.1.3.1. 8.1.3. 8.1.3.2. 8.1.3.3. 8.2. Gabinetto e 8.2.1. 8.2.1.1. 28 OBIETTIVI DEL D.P.E.F.R. 2014 - 2016 comunicazione ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR 8.2.1.2. 8.2.1.3. 8.2.2. 8.2.2.1. 8.2.3.1. ≈ ≈ ~ ~ 8.2.3. 8.2.3.2. 8.2.4.1. 8.2.4. 8.2.4.2. ~ 8.2.4.3. 8.2.4.4. 8.2.5.1. 8.2.5. 8.2.5.2. 8.2.6.1. 8.2.6.2. 8.2.6.3. 8.2.6. 8.2.6.4. 8.2.6.5. 8.2.6.6. 8.2.6.7. 8.2.7.1. 8.2.7. 8.2.7.2. 8.2.7.3. 8.2.8.1. 8.2.8. 8.2.8.2. 29 4.2 Piano Territoriale Regionale (P.T.R.) Il Piano Territoriale Regionale (P.T.R.), approvato con DCR n. 122-29783 del 21 luglio 2011, rappresenta lo strumento di connessione tra le indicazioni derivanti dal sistema di programmazione regionale e il riconoscimento delle vocazioni del territorio. Il Piano definisce le strategie e gli obiettivi di livello regionale che dovranno essere recepiti e attuati dagli enti che operano a scala provinciale e locale e stabilisce le azioni da intraprendere da parte dei diversi soggetti della pianificazione, nel rispetto dei principi di sussidiarietà e competenza. Il P.T.R. persegue tre obiettivi generici: la coesione territoriale, che ne rappresenta la componente strategica, da ricercarsi nella dimensione territoriale della sostenibilità; lo scenario policentrico, inteso come il riconoscimento dei sistemi urbani all’interno delle reti; la copianificazione, che introduce nuovi strumenti di governance. Il Piano Territoriale Regionale risulta complementare al Piano Paesaggistico Regionale (P.P.R.), entrambi strumenti volti al riconoscimento, gestione, salvaguardia, valorizzazione e riqualificazione dei territori della Regione. Il P.T.R., in comune con il P.P.R., definisce le seguenti strategie e obiettivi comuni: Strategia 1 – Riqualificazione territoriale, tutela e valorizzazione del paesaggio Promozione dell’integrazione tra valorizzazione del patrimonio ambientale – storico – culturale e le attività imprenditoriali ad esso connesse; riqualificazione delle aree urbane in un’ottica di qualità della vita e inclusione sociale, sviluppo economico e rigenerazione delle aree degradate. Strategia 2 – Sostenibilità ambientale, efficienza energetica Promozione dell’eco-sostenibilità di lungo termine della crescita economica perseguendo una maggiore efficienza nell’utilizzo delle risorse. Strategia 3 – Integrazione territoriale delle infrastrutture di mobilità, comunicazione, logistica La strategia è finalizzata a rafforzare la coesione territoriale e lo sviluppo locale del nord-ovest nell’ambito di un contesto economico e territoriale a dimensione europea; le azioni del P.T.R. mirano a stabilire relazioni durature per garantire gli scambi e le aperture economiche tra Mediterraneo e mare del Nord (Corridoio 24 o dei due mari) e quello tra occidente ed oriente (Corridoio 5). Strategia 4 – Ricerca, innovazione e transizione economico – produttiva Rafforzare la competitività del sistema regionale attraverso l’incremento della sua capacità di produrre ricerca ed innovazione, di assorbire e trasferire nuove tecnologie, anche in riferimento a tematiche di frontiera, alle innovazioni in campo ambientale ed allo sviluppo della società dell’informazione. La strategia di piano individua le localizzazioni e le condizioni di contesto più adatte. Strategia 5 – Valorizzazione delle risorse umane e delle capacità istituzionali La strategia coglie le potenzialità insite nella capacità di fare sistema tra i diversi soggetti interessati alla programmazione/pianificazione attraverso il processo di governance territoriale. Per ciascuna strategia, sono stati individuati i seguenti obiettivi specifici: 30 Tabella 9: Obiettivi specifici 1. 1.1. 1.1.1. 1.1.2. 1.1.3. 1.1.4. 1.2. 1.2.1. 1.2.2. 1.2.3. 1.2.4. 1.2.5. 1.2.6. 1.3. 1.3.1. 1.3.2. 1.3.3. 1.3.4. 1.4. 1.4.1. 1.4.2. 1.5. 1.5.1. 1.5.2. 1.5.3. 1.5.4. 1.5.5. 1.5.6. 1.6. 1.6.1. 1.7. 1.7.1. 1.7.2. 1.7.3. RIQUALIFICAZIONE TERRITORIALE, TUTELA E VALORIZZAZIONE DEL PAESAGGIO Valorizzazione del policentrismo e delle identità culturali e socio – economiche dei sistemi locali Riconoscimento delle articolazioni strategiche e strutturali del territorio regionale, definizione e organizzazione dei sistemi di progettualità locale Riproduzione della varietà culturale territoriale attraverso il riconoscimento delle specificità delle identità culturali e socio-economiche delle popolazioni locali, la rivitalizzazione delle aree rurali e delle risorse specifiche dei territori e la promozione dei centri urbani, anche minori, e della loro caratterizzazione nei singoli Ait Territorializzazione dei progetti di sviluppo locale per la riproduzione delle identità e la promozione degli attori collettivi locali Potenziamento della distribuzione policentrica e reticolare delle opportunità per le attività produttive e dell’accessibilità ai servizi per i residenti, il turismo o le produzioni di livello regionale e sovraregionale Salvaguardia e valorizzazione della biodiversità e del patrimonio naturalistico - ambientale Attuazione delle strategie territoriali e culturali di livello europeo per la valorizzazione ambientale dei territori delle regioni alpine, padane e appenniniche Riconoscimento e valorizzazione del sistema delle aree protette, dei parchi naturali, delle aree boscate, dei grandi parchi urbani e periurbani, delle aree ad elevato grado di naturalità e sensibilità Sviluppo delle attività antropiche e delle infrastrutture territoriali (insediative, produttive, energetiche, agricole, di allevamento, forestali) compatibile con la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale, con particolare riferimento alle situazioni critiche o a rischio ed alla salvaguardia del presidio demografico minimo necessario Miglioramento della qualità territoriale in termini ambientali e paesaggistici Conseguimento dell’equilibrio tra ecosistemi ambientali e attività antropiche Salvaguardia delle aree protette e delle reti e connessioni ecologiche (Sic, Zps, Sir, ecc.) Valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale dei territori Integrazione delle attività agricole con quelle legate all’artigianato ed al turismo naturalistico, culturale e didattico, nell’ottica di un utilizzo multifunzionale dello spazio rurale Riqualificazione fisica e funzionale dei centri storici urbani, rurali e montani, al fine di promuovere forme nuove di attrazione territoriale Riconoscimento, conservazione e valorizzazione del patrimonio storico, architettonico, urbanistico e museale e delle aree agricole di particolare pregio produttivo e paesaggistico Sviluppo di sistemi di fruizione per promuovere il turismo culturale ed ecologico rivolto al patrimonio culturale e paesaggistico Tutela e riqualificazione dei caratteri e dell’immagine identitaria del paesaggio Salvaguardia e valorizzazione dei paesaggi di specifico valore riconosciuti dal Piano Paesaggistico Promozione della congruenza morfologica dei nuovi interventi con la strutturazione codificata del territorio Riqualificazione del contesto urbano e periurbano Promozione di processi di riqualificazione, rigenerazione e riconversione fisica, sociale ed economica dei tessuti urbani e dei sistemi periferici Promozione di politiche finalizzate alla realizzazione di spazi e servizi pubblici urbani ed extraurbani distribuiti e organizzati in modo da massimizzarne la fruibilità e lo standard qualitativo Promozione di politiche di rilocalizzazione delle attività produttive non compatibili con i contesti urbani Salvaguardia e valorizzazione delle aree agricole e naturali periurbane Contenimento e razionalizzazione della crescita insediativa urbana, periurbana e degli insediamenti arteriali e salvaguardia delle superfici agricole interstiziali nei sistemi insediativi, con particolare riferimento al controllo del consumo di suolo Recupero e riqualificazione degli edifici e delle aree produttive esistenti o dismesse o sottoutilizzate per usi residenziali, industriali e terziari Valorizzazione delle specificità dei contesti rurali Tutela e valorizzazione del territorio rurale a prevalente valore produttivo e paesaggistico, privilegiando i contesti a più diffuso abbandono Salvaguardia e valorizzazione integrata delle fasce fluviali e lacuali Integrazione a livello del bacino padano delle strategie territoriali e culturali interregionali per le azioni di valorizzazione naturalistiche ecologiche e paesistiche del sistema fluviale Promozione di progetti integrati, quali Contratti di fiume o di lago, per la riqualificazione e la valorizzazione del sistema delle acque con particolare attenzione al potenziamento del livello di naturalità ed efficienza ecologica Prevenzione dei rischi di esondazione e messa in sicurezza dei corsi d’acqua 31 1.7.4. Uso del territorio compatibile con le condizioni di rischio idrogeologico 1.8. Rivitalizzazione della montagna e della collina Promozione dello sviluppo sostenibile attraverso le attività forestali, agricole, turistiche e la difesa-valorizzazione delle identità e del patrimonio storico-culturale Potenziamento della caratterizzazione del paesaggio costruito mediante la specializzazione delle funzioni prevalenti nei diversi centri e la loro efficiente connessione Contenimento degli impatti e ottimizzazione degli utilizzi nei territori alpini interessati da attrezzature e impianti per usi turistici e terziari Qualificazione del sistema turistico mediante la diversificazione dell'offerta, dei servizi e della ricettività con attività competitive, a basso impatto ambientale e di valorizzazione del territorio, in particolare dei nuclei che hanno mantenuto le loro caratteristiche e valenze naturali e paesaggistiche Mitigazione e compensazione degli impatti provocati dagli attraversamenti montani di grandi infrastrutture di transito Promozione dell’integrazione funzionale ed economica delle aree montane nel territorio regionale e nel contesto transfrontaliero Recupero e risanamento delle aree degradate, abbandonate e dismesse Promozione di processi di riqualificazione, rigenerazione e riconversione fisica, sociale ed economica delle aree degradate abbandonate e dismesse 1.8.1. 1.8.2. 1.8.3. 1.8.4. 1.8.5. 1.8.6. 1.9. 1.9.1. 2. SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE, EFFICIENZA ENERGETICA 2.1. Tutela e valorizzazione delle risorse primarie: acqua 2.1.1. 2.1.2. 2.1.3. 2.2. 2.2.1. 2.3. 2.3.1. 2.3.2. 2.3.3. 2.4. 2.4.1. 2.4.2. 2.5. 2.5.1. 2.5.2. 2.5.3. 2.5.4. 2.6. 2.6.1. 2.6.2. 2.6.3. 2.7. 2.7.1. 2.7.2. 2.7.3. Tutela quali-quantitativa delle acque superficiali e sotterranee Gestione quantitativa e qualitativa ambientalmente sostenibile dal punto di vista energetico, agricolo, industriale e civile delle acque superficiali e sotterranee Valorizzazione delle acque termali Tutela e valorizzazione delle risorse primarie: aria Riduzione delle emissioni e dei fattori climalteranti Tutela e valorizzazione delle risorse primarie: suolo e sottosuolo Contenimento del consumo di suolo, promuovendone un uso sostenibile, con particolare attenzione alla limitazione dei fenomeni di dispersione insediativa. Salvaguardia del suolo agricolo Gestione sostenibile delle risorse estrattive Tutela e valorizzazione delle risorse primarie: patrimonio forestale Salvaguardia del patrimonio forestale e riconoscimento del suo ruolo strategico in termini naturalistico-ambientali Promozione del patrimonio forestale in termini produttivo-energetici Promozione di un sistema energetico efficiente Contenimento del consumo energetico e promozione delle fonti energetiche rinnovabili Utilizzo selettivo delle fonti di energia rinnovabile presenti sul territorio con riferimento allo specifico contesto territoriale (solare, pompe di calore, biogas, biomasse, idroelettrico, eolico) Promozione di piattaforme tecnologiche per la ricerca, progettazione, produzione di materiali, attrezzature e impianti per l’efficienza energetica Razionalizzazione della rete elettrica Prevenzione e protezione dai rischi naturali e ambientali Definizione di misure preventive per le aree a rischio idraulico, idrogeologico, sismico, industriale, tecnologico, stradale Coordinamento e attuazione della pianificazione di bacino con la pianificazione territoriale Potenziamento e sviluppo di reti di monitoraggio diffuse Contenimento della produzione e ottimizzazione del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti Distribuzione razionale degli impianti di riciclaggio, stoccaggio e smaltimento dei rifiuti Valorizzazione della gestione associata ed efficiente dello smaltimento dei liquami Valorizzazione della gestione sostenibile dei rifiuti con la chiusura dei cicli (rifiuti/energia) 3. INTEGRAZIONE TERRITORIALE DELLE INFRASTRUTTURE DI MOBILITA’, COMUNICAZIONE, LOGISTICA 3.1. Riorganizzazione della rete territoriale dei trasporti, della mobilità e delle relative infrastrutture 3.1.1. 3.1.2. 3.1.3. 3.1.4. 3.1.5. Sviluppo equilibrato e sostenibile di una rete di comunicazioni stradali, autostradali, ferroviarie, aeroportuali che assicuri le connessioni esterne (interregionali e internazionali, corridoi europei) Sviluppo equilibrato di una rete di comunicazioni stradali, autostradali e ferroviarie che assicuri le connessioni interne Contenimento/razionalizzazione dei flussi veicolari del traffico urbano Promozione dell’integrazione tra trasporti e uso del suolo con particolare riferimento ai nodi urbani Promozione dell’intermodalità 32 3.1.6. 3.1.7. 3.2. 3.2.1. 3.2.2. 3.2.3. 3.3. 3.3.1. 3.3.2. Sostegno alla riconversione del sistema di mobilità dalla gomma al ferro per il trasporto di merci e persone Promozione della mobilità ciclopedonale Riorganizzazione e sviluppo dei nodi della logistica Razionalizzazione della rete infrastrutturale dei servizi di connessione del sistema logistico regionale Realizzazione di piattaforme logistiche transnazionali o di “cattura” esterna, in particolare retroportuale e aeroportuale Gestione della logistica interna di distretto, di sistema produttivo, di distribuzione commerciale Sviluppo equilibrato della rete telematica Estensione della rete infrastrutturale per la banda larga (fibra ottica, ADSL 2, ADSL 2 plus) per realizzare un servizio multiutenza diffuso sul territorio regionale Diffusione di reti wireless su tutto il territorio regionale per la riduzione del digital divide 4. RICERCA, INNOVAZIONE E TRANSIZIONE ECONOMICO - PRODUTTIVA 4.1. Promozione selettiva delle attività di ricerca, trasferimento tecnologico, servizi per le imprese e formazione specialistica 4.1.1. 4.1.2. 4.1.3. 4.2. 4.2.1. 4.2.2. 4.3. 4.3.1. 4.3.2. 4.3.3. 4.3.4. 4.3.5. 4.4. 4.4.1. 4.4.2. 4.4.3. 4.5. 4.5.1. 4.5.2. Promozione della diffusione di centri di ricerca, “poli innovativi”, “piattaforme tecnologiche” e definizione di criteri per la loro localizzazione in coerenza con le caratteristiche dei sistemi locali Individuazione di criteri per favorire sinergie locali ed economie di scala tra istituzioni pubbliche e universitarie, centri di ricerca e imprese Razionalizzazione/distribuzione spazialmente equilibrata dei servizi specializzati alle imprese mediante la creazione di una rete territoriale Promozione dei sistemi produttivi locali agricoli e agro - industriali Individuazione e promozione dei distretti agroalimentari e dei contesti territoriali caratterizzati da produzioni di filiera Promozione delle colture biologiche e dei prodotti tipici in coerenza con le misure del Programma di Sviluppo Rurale Promozione dei sistemi produttivi locali industriali e artigianali Miglioramento della qualità urbanistica, ambientale e architettonica degli insediamenti produttivi al fine di evitare le incompatibilità paesaggistiche e i rischi di incidente rilevante Promuovere distretti specializzati di produzioni di nicchia ad alta tecnologia, o di formazione specifica o di utilizzo innovativo di risorse locali Potenziamento delle infrastrutture a servizio dei sistemi produttivi Individuazione di criteri perequativi per la localizzazione delle aree produttive e artigianali di interesse sovracomunale Riconoscimento delle specializzazioni della domanda e dell’offerta di lavoro all’interno dei sistemi locali regionali e promozione della loro relazione Riqualificazione e sviluppo selettivo delle attività terziarie Miglioramento della qualità urbanistica, ambientale e architettonica degli insediamenti terziari, commerciali e turistici al fine di evitare le incompatibilità paesaggistiche e territoriali Individuazione di indirizzi per la localizzazione selettiva di nuovi insediamenti Riqualificazione delle attività terziarie integrate nel tessuto insediativo Promozione delle reti e dei circuiti turistici Individuazione e promozione della rete turistica regionale Sviluppo di sistemi di fruizione per promuovere il turismo culturale ed ecologico rivolto al patrimonio culturale e paesaggistico 5. VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE, DELLE CAPACITA’ ISTITUZIONALI E DELLE POLITICHE SOCIALI 5.1. Promozione di un processo di governance territoriale e della progettualità integrata sovracomunale 5.1.1. 5.1.2. 5.1.3. 5.2. 5.2.1. 5.2.2. 5.2.3. 5.2.4. 5.2.5. Definizione e supporto a nuovi sistemi di governance territoriale Promozione del ruolo dei sistemi locali e dei centri urbani minori come attori collettivi della programmazione e della pianificazione territoriale Promozione di aggregazioni sovracomunali volontarie per la pianificazione urbanistica, la progettazione integrata e lo sviluppo sostenibile (Agenda 21, piani strategici locali, PTI, ecc.) Organizzazione ottimale dei servizi collettivi sul territorio Razionalizzazione/distribuzione spazialmente equilibrata dei servizi alla persona (sanità/servizi ospedalieri, formazione) Razionalizzazione/potenziamento della rete territoriale della formazione universitaria e di livello superiore (master ecc.) Creazione di una rete territoriale della formazione tecnica e professionale adeguata alla domanda e alle specializzazioni economiche locali Distribuzione territoriale dei servizi in funzione della domanda locale e delle soglie critiche di qualità e di efficienza dell’offerta Creazione di una rete delle istituzioni culturali locali 33 Nella seguente tabella viene proposta l’analisi di pertinenza di ciascuna strategia con gli assi prioritari proposti nel POR. Tabella 10: Strategie proposte nel P.T.R. e analisi di pertinenza PERTINENZA CON ASSI PRIORITARI DEL POR STRATEGIE 1. Riqualificazione territoriale, tutela e valorizzazione del paesaggio 2. Sostenibilità ambientale, efficienza energetica 3. Integrazione territoriale delle infrastrutture di mobilità, comunicazione, logistica 4. Ricerca, innovazione e transizione economico-produttiva 5. Valorizzazione delle risorse umane e delle capacità istituzionali Sotto il profilo prettamente ambientale, l’esame delle normative e dei piani ha portato alla definizione nell’ambito del P.T.R. di un set di obiettivi relativi a ciascuna componente ambientale. In tale contesto la tematica dello sviluppo sostenibile si presenta trasversale rispetto agli altri aspetti e criticità ambientali. In fase di analisi di coerenza, pertanto, verranno tenuti in considerazione anche gli obiettivi di sostenibilità ambientale riportati nella seguente tabella. Tabella 11: Sistemi degli obiettivi: sviluppo sostenibile Temi Pertinenza con assi prioritari del POR Obiettivi ambientali di riferimento 1 Ridurre le emissioni di inquinanti atmosferici 2 Ridurre le emissioni di gas climalteranti 3 Incentivare l’utilizzo razionale e sostenibile delle risorse idriche 4 Tutelare le caratteristiche ambientali delle fasce fluviali e gli ecosistemi acquatici 5 Migliorare la qualità delle acque superficiali e sotterranee 6 Promuovere un uso sostenibile del suolo, con particolare attenzione alla prevenzione dei fenomeni di erosione, deterioramento, contaminazione, desertificazione 7 Bonificare le aree contaminate e proteggere il suolo dai fenomeni di inquinamento 8 Recuperare gli equilibri idrogeologici 9 Contenere il consumo di suolo 10 Salvaguardare le prime classi di capacita d’uso dei suoli Aria Acqua Suolo 34 Temi Rifiuti Pertinenza con assi prioritari del POR Obiettivi ambientali di riferimento 11 Ridurre la produzione di rifiuti 12 Incrementare il recupero ed il riciclaggio dei rifiuti 13 Favorire la creazione e diffusione di una rete di impianti integrati per lo smaltimento, il riciclaggio e la trasformazione dei rifiuti 14 Ridurre l’inquinamento acustico derivante dal sistema aeroportuale 15 Contenere l’inquinamento da rumore derivante dalle infrastrutture stradali, ferroviarie e metropolitane 16 Tutelare le aree protette 17 Conservare il patrimonio agro-silvo-pastorale 18 Limitare la perdita della biodiversità, valorizzando le specie e gli habitat 19 Individuare, salvaguardare e potenziare la rete dei corridoi ecologici 20 Promuovere il ricorso a fonti energetiche rinnovabili, nell’ottica del risparmio e dell’efficienza energetica 21 Sviluppare metodologie di uso razionale dell’energia (sistemi di cogenerazione, teleriscaldamento tecnologie per l’ottimizzazione energetica) 22 Realizzare una significativa riduzione dei consumi finali di energia, in particolar modo del settore civile (residenziale e terziario) 23 Recuperare i paesaggi degradati a causa di interventi antropici 24 Tutelare i beni ed il patrimonio culturale ed incentivarne la fruizione sostenibile 25 Garantire la protezione, la gestione e la pianificazione dei contesti territoriali e paesaggistici 26 Promuovere un sistema infrastrutturale razionale che privilegi lo sviluppo di una rete integrata tra trasporto su strada e su rotaia 27 Favorire politiche territoriali per il contenimento della frammentazione delle aree naturali e relativi impatti sulla biodiversità 28 Promuovere un sistema urbano equilibrato e policentrico e nuove forme di relazione citta-campagna 29 Tutelare e favorire politiche di valorizzazione dei sistemi montani e collinari 30 Promuovere lo sviluppo di un turismo sostenibile ed equilibrato 31 Promuovere il miglioramento della sicurezza sui luoghi di lavoro 32 Ridurre l’incidenza del carico di malattia dovuto a fattori ambientali 33 Prevenire il verificarsi di incidenti rilevanti connessi a sostanze pericolose per Rumore Natura e biodiversità Energia Paesaggio e territorio Popolazione e salute umana 35 Temi Pertinenza con assi prioritari del POR Obiettivi ambientali di riferimento l’uomo e per l’ambiente Analisi di coerenza Come nel precedente caso, dall’analisi di coerenza è emerso che l’asse prioritario del POR avente maggior correlazione con il P.T.R. è il V. Tutela dell’ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali , come constatabile dalla lettura della matrice sottostante. In particolare, gli obiettivi V.6c.6. e V.6c.7. risultano caratterizzati da coerenza prevalentemente con la strategia 1. Riqualificazione territoriale, tutela e valorizzazione del paesaggio , in considerazione delle azioni ad essi associate aventi valore strategico “in complementarietà con gli interventi di tutela e protezione dell’ambiente naturale ed ecosistemico ”. Risulta, inoltre, caratterizzato in prevalenza da coerenza condizionata con le strategie 2. Sostenibilità ambientale, efficienza energetica e 5. Valorizzazione delle risorse umane, delle capacità istituzionali e delle politiche sociali, in quanto si tratta di elementi che andranno tenuti in considerazione nella fase attuativa del POR. Il rapporto intercorrente con la strategia 4. Ricerca, innovazione e transizione economico-produttiva è sia di coerenza diretta che indiretta in quanto gli obiettivi sono volti al miglioramento della qualità urbanistica, ambientale e architettonica al fine di evitare incompatibilità paesaggistiche e alla promozione del turismo culturale ed ecologico. E’ possibile riscontrare coerenza, sia diretta che indiretta, tra l’asse prioritario IV. Energia sostenibile e qualità della vita e le strategie 2. Sostenibilità ambientale, efficienza energetica e 3. Integrazione territoriale delle infrastrutture di mobilità, comunicazione, logistica del P.T.R. in quanto caratterizzati rispettivamente dalle finalità comuni di promozione delle fonti energetiche rinnovabili e indirettamente anche di riduzione delle emissioni in atmosfera con conseguente miglioramento della qualità dell’aria. Infine, si è riscontrata coerenza condizionata e indiretta tra l’obiettivo specifico I.1b.1. dell’asse strategico I. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione e rispettivamente gli obiettivi 2.1.2., 2.2.1. e 2.5.3. in virtù sia della necessità di conciliare l’innovazione tecnologica con gli obiettivi di sostenibilità ambientale sia delle finalità simili. Per lo stesso motivo il medesimo giudizio di coerenza è stato attribuito anche al rapporto tra gli obiettivi 2.1.2., 2.2.1. e il III.3a.1. del POR. Gli obiettivi specifici III.3a.1. e III.3a.1. dell’asse prioritario III competitività dei sistemi produttivi risultano caratterizzati da coerenza condizionata con gli obiettivi 1.5.1. e 2.3.1. delle prime due strategie del P.T.R. in quanto in fase di attuazione del POR si dovrà conciliare la necessità di rilancio del sistema produttivo piemontese con gli obiettivi di sostenibilità ambientale. Qualora ciò non venisse tenuto in considerazione si potrebbe incorrere in situazioni di incoerenza. Per lo stesso motivo, tale condizione di coerenza è stata attribuita anche tra l’obbiettivo di sostenibilità ambientale 9 del P.T.R. relativo al suolo e i medesimi obiettivi del POR. Per quanto concerne gli altri obiettivi di sostenibilità ambientale, anche in questo caso risultano maggiormente correlati con quelli relativi all’asse prioritario V. del POR, presentando perlopiù relazioni di coerenza condizionata. Coerenza diretta e indiretta è riscontrabile, invece, tra gli obiettivi dell’asse prioritario IV. e quelli relativi all’aria e all’energia. Infine, gli obiettivi 1, 2, 3, relativi all’aria e all’acqua, risultano caratterizzati da coerenza condizionata con gli obiettivi I.1b.1 e III.3a.1. degli assi prioritari I e III per la necessità di conciliare la necessità di innovazione tecnologica con gli obiettivi di sostenibilità ambientale. Non sono stati riscontrati elementi di incoerenza tra gli obiettivi analizzati. 36 1.1. Valorizzazione del policentrismo e delle identità culturali e socio-economiche dei sistemi locali 1. Riqualificazione territoriale, tutela e valorizzazione del paesaggio 1.2. Salvaguardia e valorizzazione della biodiversità e del patrimonio naturalistico-ambientale 1.3. Valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale dei territori I.1b. II.2c. IV.4c. IV.4b. IV.4b.2. Riduzione dei consumi energetici e delle emissioni nelle imprese e integrazione di fonti rinnovabili 1.3.2. III. Competitività dei sistemi produttivi IV. Energia sostenibile e qualità della vita V. Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali III.3. Promuovere la competitività delle PMI, del settore agricolo (per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per il FEAMP) IV.4. Sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori V.6. Preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse 1.1.1. ~ ~ 1.1.2. ~ ~ 1.1.3. ~ ~ 1.1.4. ~ ~ 1.2.1. ~ 1.2.2. 1.2.3. ~ 1.2.4. 1.2.5. ~ 1.2.6. ~ 1.3.1. ≈ 1.3.3. 1.3.4. VI.11.6. Miglioramento della governance multilivello e delle capacità degli organismi coinvolti nella attuazione e gestione dei programmi operativi e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale, nelle aree di attrazione V.6c.7. Miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio nelle aree di attrazione naturale V.6c.6. Miglioramento delle condizioni III.3b. IV.4c.1. Riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico, residenziali e non residenziali e integrazione di fonti rinnovabili III.3a. III.3b.4. Incremento del livello di internazionalizzazione dei sistemi produttivi III.3a.7. Diffusione e rafforzamento delle attività economiche a contenuto sociale I.1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione II.2. Migliorare l’accesso alle TIC, nonché l’impiego e la qualità delle medesime III.3a.6. Miglioramento dell’accesso al credito, del finanziamento delle imprese e della gestione del rischio in agricoltura II. Agenda digitale III.3a.5. Nascita e Consolidamento delle Micro, Piccole e Medie Imprese I. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione III.3a.1. Rilancio della propensione agli investimenti del sistema produttivo OBIETTIVI DEL P.T.R. II.2c.2..Digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione di servizi digitali pienamente interoperabili della PA offerti a cittadini e imprese (in particolare nella sanità e nella giustizia) I.1b.2..Rafforzamento del sistema innovativo regionale e nazionale attraverso l’incremento della collaborazione fra imprese e strutture di ricerca e il loro potenziamento I.1b.4..Aumento dell’incidenza di specializzazioni innovative in perimetri applicativi ad alta intensità di conoscenza I.1b.3..Promozione di nuovi mercati per l’innovazione I.1b.1.. Incremento delle attività di innovazione delle imprese Tabella 12: Analisi di coerenza tra obiettivi del P.T.R. e quelli del P.O.R. ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR VI. Assistenza Tecnica V.6c. ~ ≈ ~ 37 OBIETTIVI DEL P.T.R. 1.4. Tutela e riqualificazione dei caratteri e dell'immagine identitaria del paesaggio 1.5. Riqualificazione del contesto urbano e periurbano ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR 1.4.1. 1.4.2. 1.5.1. ≈ ≈ 1.5.2. ~ ~ 1.5.3. ≈ 1.5.4. ≈ 1.5.5. ≈ ≈ 1.5.6. 1.6. Valorizzazione delle specificità dei contesti rurali 1.7. Salvaguardia e valorizzazione integrata delle fasce fluviali e lacuali 1.8. Rivitalizzazione della montagna e della collina 1.6.1. ~ 1.7.1. ~ 1.7.2. ≈ 1.7.3. 1.7.4. ≈ 1.8.1. 1.8.2. ~ 1.8.3. ≈ 1.8.4. ~ ~ 1.8.5. 1.8.6. 1.9. Recupero e risanamento delle aree degradate, abbandonate e dismesse 1.9.1. 2.1.1. 2. Sostenibilità ambientale, efficienza energetica 2.1. Tutela e valorizzazione delle risorse primarie: acqua 2.1.2. ≈ ≈ ≈ ≈ 2.1.3. 2.2. Tutela e valorizzazione delle risorse primarie: aria 2.2.1. 2.3. Tutela e valorizzazione 2.3.1. ≈ ~ ≈ ~ ≈ 38 OBIETTIVI DEL P.T.R. delle risorse primarie: suolo e sottosuolo ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR ≈ 2.3.2. 2.3.3. 2.4. Tutela e valorizzazione delle risorse primarie: patrimonio forestale 2.5. Promozione di un sistema energetico efficiente ~ 2.4.1. 2.4.2. 2.5.1. 2.5.2. ~ ~ ~ ~ 3.1.6. ~ ~ 3.1.7. ~ ~ 2.5.3. ~ 2.5.4. 2.6.1. 2.6. Prevenzione e protezione dai rischi naturali e ambientali 2.6.2. 2.6.3. 2.7. Contenimento della produzione e ottimizzazione del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti 2.7.1. 2.7.2. 2.7.3. 3.1.1. 3.1.2. 3.1.3. 3.1. Riorganizzazione della rete territoriale dei trasporti, della mobilità e delle relative infrastrutture 3. Integrazione territoriale delle infrastrutture di mobilità, comunicazione, logistica 3.1.4. 3.1.5. 3.2.1. 3.2. Riorganizzazione e sviluppo dei nodi della logistica 3.2.2. 3.2.3. 3.3. Sviluppo equilibrato della rete telematica 4. Ricerca, 4.1. Promozione selettiva 3.3.1. 3.3.2. 4.1.1. 39 OBIETTIVI DEL P.T.R. innovazione e transizione economicoproduttiva delle attività di ricerca, trasferimento tecnologico, servizi per le imprese e formazione specialistica 4.2 Promozione dei sistemi produttivi locali agricoli e agro-industriali ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR 4.1.2. 4.1.3. 4.2.1. 4.2.2. ~ ~ ~ ~ 4.5.1. 4.5.2. 4.3.1. 4.3.2. 4.3. Promozione dei sistemi produttivi locali industriali e artigianali 4.3.3. 4.3.4. 4.3.5. 4.4.1. 4.4. Riqualificazione e sviluppo selettivo delle attività terziarie 4.4.2. 4.4.3. 4.5. Promozione delle reti e dei circuiti turistici 5. Valorizzazione delle risorse umane, delle capacità istituzionali e delle politiche sociali 5.1. Promozione di un processo di governance territoriale e della progettualità integrata sovracomunale 5.1.1. 5.1.2. 5.1.3. 5.2.1. 5.2.2. 5.2. Organizzazione ottimale dei servizi collettivi sul territorio 5.2.3. 5.2.4. 5.2.5. ≈ 40 Acqua Suolo 1. Ridurre le emissioni di inquinanti atmosferici ≈ ≈ ~ ~ 2. Ridurre le emissioni di gas climalteranti ≈ ≈ ~ ~ 3. Incentivare l’utilizzo razionale e sostenibile delle risorse idriche ≈ ≈ 9. Contenere il consumo di suolo ≈ III.3a. 4. Tutelare le caratteristiche ambientali delle fasce fluviali e gli ecosistemi acquatici ≈ II.2. Migliorare l’accesso alle TIC, nonché l’impiego e la qualità delle medesime III.3. Promuovere la competitività delle PMI, del settore agricolo IV.4. Sostenere la transizione verso (per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per un'economia a basse emissioni di il FEAMP) carbonio in tutti i settori IV.4c. IV.4b. V. Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali ≈ VI.11.6. Miglioramento della governance multilivello e delle capacità degli organismi coinvolti nella attuazione e gestione dei programmi operativi I.1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione IV. Energia sostenibile e qualità della vita e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale, nelle aree di attrazione III. Competitività dei sistemi produttivi V.6c.7. Miglioramento delle condizioni II. Agenda digitale e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio nelle aree di attrazione naturale I. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione V.6c.6. Miglioramento delle condizioni III.3b. III.3b.4. Incremento del livello di internazionalizzazione dei sistemi produttivi III.3a.7. Diffusione e rafforzamento delle attività economiche a contenuto sociale II.2c. III.3a.6. Miglioramento dell’accesso al credito, del finanziamento delle imprese e della gestione del rischio in agricoltura III.3a.5. Nascita e Consolidamento delle Micro, Piccole e Medie Imprese III.3a.1. Rilancio della propensione agli investimenti del sistema produttivo I.1b. II.2c.2..Digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione di servizi digitali pienamente interoperabili della PA offerti a cittadini e imprese (in particolare nella sanità e nella giustizia) I.1b.2..Rafforzamento del sistema innovativo regionale e nazionale attraverso l’incremento della collaborazione fra imprese e strutture di ricerca e il loro potenziamento OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA' AMBIENTALE DEL P.T.R. I.1b.4..Aumento dell’incidenza di specializzazioni innovative in perimetri applicativi ad alta intensità di conoscenza I.1b.3..Promozione di nuovi mercati per l’innovazione IV.4b.2. Riduzione dei consumi energetici e delle emissioni nelle imprese e integrazione di fonti rinnovabili Aria IV.4c.1. Riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico, residenziali e non residenziali e integrazione di fonti rinnovabili I.1b.1.. Incremento delle attività di innovazione delle imprese Tabella: 13: Analisi di coerenza tra obiettivi di sostenibilità ambientale e quelli del P.O.R. ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR VI. Assistenza Tecnica V.6. Preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse V.6c. ≈ 5. Migliorare la qualità delle acque superficiali e sotterranee 6. Promuovere un uso sostenibile del suolo, con particolare attenzione alla prevenzione dei fenomeni di erosione, deterioramento, contaminazione, desertificazione 7. Bonificare le aree contaminate e proteggere il suolo dai fenomeni di inquinamento 8. Recuperare gli equilibri idrogeologici ≈ 10. Salvaguardare le prime classi di capacita d’uso dei suoli 41 OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA' AMBIENTALE DEL P.T.R. Natura e biodiversità Energia ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR 16. Tutelare le aree protette ~ 17. Conservare il patrimonio agro-silvopastorale ≈ 18. Limitare la perdita della biodiversità, valorizzando le specie e gli habitat ≈ 19. Individuare, salvaguardare e potenziare la rete dei corridoi ecologici ≈ 20. Promuovere il ricorso a fonti energetiche rinnovabili, nell’ottica del risparmio e dell’efficienza energetica 21. Sviluppare metodologie di uso razionale dell’energia (sistemi di cogenerazione, teleriscaldamento tecnologie per l’ottimizzazione energetica) ~ ~ 22. Realizzare una significativa riduzione dei consumi finali di energia, in particolar modo del settore civile (residenziale e terziario) 23. Recuperare i paesaggi degradati a causa di interventi antropici ~ 24. Tutelare i beni ed il patrimonio culturale ed incentivarne la fruizione sostenibile 25. Garantire la protezione, la gestione e la pianificazione dei contesti territoriali e paesaggistici Paesaggio e territorio ~ ~ ~ 26. Promuovere un sistema infrastrutturale razionale che privilegi lo sviluppo di una rete integrata tra trasporto su strada e su rotaia 27. Favorire politiche territoriali per il contenimento della frammentazione delle aree naturali e relativi impatti sulla biodiversità ≈ 28. Promuovere un sistema urbano equilibrato e policentrico e nuove forme di relazione citta-campagna ≈ 29. Tutelare e favorire politiche di valorizzazione dei sistemi montani e collinari ≈ 30. Promuovere lo sviluppo di un turismo sostenibile ed equilibrato 42 4.3 Piano Paesaggistico Regionale (P.P.R.) Il Piano Paesaggistico Regionale (P.P.R.), adottato con DGR n. 53-11975 del 4 agosto 2009, rappresenta lo strumento principale per lo sviluppo sostenibile dell’intero territorio regionale sulla base della qualità del paesaggio e dell’ambiente. L’obiettivo centrale del Piano, in coerenza con il Piano Territoriale Regionale, è la tutela e la valorizzazione del patrimonio paesaggistico, naturale e culturale, in vista non solo del miglioramento del quadro di vita delle popolazioni e della loro identità culturale, ma anche del rafforzamento dell’attrattività della regione e della sua competitività nelle reti di relazioni che si allargano a scala globale. Il sistema di strategie e obiettivi individuati nel P.P.R. è comune a quello proposto nel P.T.R. (a cui si rimanda per maggiori dettagli): 1. Riqualificazione territoriale, tutela e valorizzazione del paesaggio; 2. Sostenibilità ambientale, efficienza energetica; 3. Integrazione territoriale delle infrastrutture di mobilità, comunicazione, logistica; 4. Ricerca, innovazione e transizione economico-produttiva; 5. Valorizzazione delle risorse umane e delle capacità istituzionali e delle politiche sociali. Per ciascuna strategia, sono stati individuati i seguenti obiettivi specifici: Tabella 14: Obiettivi specifici 1. 1.1. 1.1.1. 1.1.2. 1.1.3. 1.1.4. 1.2. 1.2.1. 1.2.2. 1.2.3. 1.2.4. 1.3. 1.3.1. 1.3.2. 1.3.3. 1.4. 1.4.1. 1.4.2. 1.4.3. RIQUALIFICAZIONE TERRITORIALE, TUTELA E VALORIZZAZIONE DEL PAESAGGIO Valorizzazione del policentrismo e delle identità culturali e socio – economiche dei sistemi locali Riconoscimento della strutturazione del territorio regionale in paesaggi diversificati Potenziamento della immagine articolata e plurale del paesaggio piemontese Valorizzazione e tutela del paesaggio attraverso la sovrapposizione e l’interazione delle componenti caratterizzanti gli Ambiti paesaggistici rispetto ai Sistemi locali individuati dal Ptr Rafforzamento dei fattori identitari del paesaggio per il ruolo sociale di aggregazione culturale e di risorsa di riferimento per la promozione dei sistemi e della progettualità locale Salvaguardia e valorizzazione della biodiversità e del patrimonio naturalistico - ambientale Salvaguardia delle aree protette, delle aree sensibili e degli habitat originari residui, che definiscono le componenti del sistema paesistico dotate di maggior naturalità e storicamente poco intaccate dal disturbo antropico Miglioramento delle connessioni paesistiche, ecologiche e funzionali del sistema regionale e sovraregionale, dei serbatoi di naturalità diffusa: aree protette, relative aree buffer e altre risorse naturali per la valorizzazione ambientale dei territori delle regioni alpine, padane e appenniniche Conservazione e la valorizzazione degli ecosistemi a “naturalità diffusa” delle matrici agricole tradizionali, per il miglioramento dell’organizzazione complessiva del mosaico paesistico, con particolare riferimento al mantenimento del presidio antropico minimo necessario in situazioni critiche o a rischio di degrado Contenimento dei processi di frammentazione del territorio per favorire una più radicata integrazione delle sue componenti naturali ed antropiche, mediante la ricomposizione della continuità ambientale e l’accrescimento dei livelli di biodiversità del mosaico paesaggistico Valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale dei territori Potenziamento di una consapevolezza diffusa del patrimonio paesistico e della necessità di valorizzarne il ruolo nei processi di trasformazione e di utilizzo del territorio Riconoscimento del ruolo funzionale dei centri storici nel quadro di una politica territoriale di rilancio delle città e sostegno ai processi di conservazione attiva dell’impianto urbanistico ed edilizio, delle pertinenze paesistiche e delle relazioni con il sistema dei beni d’interesse storico, archeologico e culturale Salvaguardia e valorizzazione del patrimonio storico, architettonico, urbanistico e museale e delle aree agricole di particolare pregio paesaggistico, anche attraverso la conservazione attiva e il recupero dagli impatti penalizzanti nei contesti paesaggistici di pertinenza Tutela e riqualificazione dei caratteri e dell’immagine identitaria del paesaggio Salvaguardia attiva dei paesaggi di specifico valore o eccellenza, nel quadro della valorizzazione del capitale territoriale Trasformazione dei contesti paesaggistici privi di una chiara struttura spaziale in luoghi dotati di nuove identità pregnanti e riconoscibili Contenimento e integrazione delle tendenze trasformatrici e dei processi di sviluppo che minacciano paesaggi insediati 43 1.4.4. 1.5. 1.5.1. 1.5.2. 1.5.3. 1.5.4. 1.5.5. 1.6. 1.6.1. 1.6.2. 1.6.3. 1.6.4. 1.7. 1.7.1. 1.7.2. 1.7.3. 1.7.4. 1.7.5. 1.7.6. 1.8. 1.8.1. 1.8.2. 1.8.3. 1.8.4. 1.8.5. 1.9. 1.9.1. 1.9.2. 1.9.3. dotati di un’identità ancora riconoscibile, anche mediante il concorso attivo delle popolazioni insediate Salvaguardia e valorizzazione degli aspetti di panoramicità regionali e locali, con particolare attenzione agli spazi aperti che consentono la percezione in profondità del territorio e l’inquadramento dei beni di interesse storico culturale e all’aspetto consolidato degli skyline urbani, collinari e montani Riqualificazione del contesto urbano e periurbano Riqualificazione delle aree urbanizzate prive di identità e degli insediamenti di frangia Contenimento e razionalizzazione delle proliferazioni insediative e di attrezzature, arteriali o diffuse nelle aree urbane e suburbane Qualificazione paesistica delle aree agricole interstiziali e periurbane con contenimento della loro erosione da parte dei sistemi insediativi e nuova definizione dei bordi urbani e dello spazio verde periurbano Qualificazione dello spazio pubblico e dell’accessibilità pedonale al tessuto urbano e ai luoghi centrali con contenimento degli impatti del traffico veicolare privato Compensazione degli impatti antropici e delle pressioni connesse alla diffusione delle aree urbanizzate (depurazione dell’aria dalle emissioni inquinanti, fissazione delle polveri, ricarica delle falde acquifere, regolazione del ciclo idrogeologico, contenimento del disturbo acustico, regolazione microclimatica, ecc.) Valorizzazione delle specificità dei contesti rurali Sviluppo e integrazione nelle economie locali degli aspetti colturali, tradizionali o innovativi, che valorizzano le risorse locali e le specificità naturalistiche e culturali dei paesaggi collinari, pedemontani e montani, che assicurano la manutenzione del territorio e degli assetti idrogeologici e paesistici consolidati Contenimento e mitigazione delle proliferazioni insediative nelle aree rurali, con particolare attenzione a quelle di pregio paesistico o produttivo Sviluppo delle pratiche colturali e forestali innovative nei contesti periurbani, che uniscono gli aspetti produttivi con le azioni indirizzate alla gestione delle aree fruibili per il tempo libero e per gli usi naturalistici Sviluppo delle pratiche colturali e forestali nei contesti sensibili delle aree protette e dei corridoi ecologici, che uniscono gli aspetti produttivi con le azioni indirizzate alla gestione delle aree rurali e forestali di pregio naturalistico Salvaguardia e valorizzazione integrata delle fasce fluviali e lacuali Integrazione a livello del bacino padano delle strategie territoriali e culturali interregionali per le azioni di valorizzazione naturalistiche ecologiche e paesistiche del sistema fluviale Salvaguardia delle caratteristiche ambientali delle fasce fluviali e degli ecosistemi acquatici negli interventi di ripristino delle condizioni di sicurezza dei corsi d’acqua e per la prevenzione dei rischi di esondazione Salvaguardia delle caratteristiche ambientali e storico-culturali degli ambiti di bordo dei laghi, con particolare riferimento agli ecosistemi delle acque a bassa profondità dei laghi minori e agli insediamenti storici per la villeggiatura e il turismo Valorizzazione del sistema storico di utilizzo e di distribuzione delle acque per usi produttivi dei fiumi e dei canali, anche mediante attività innovative Potenziamento del ruolo di connettività ambientale della rete fluviale Potenziamento e valorizzazione della fruizione sociale delle risorse naturali, paesistiche e culturali della rete fluviale e lacuale Rivitalizzazione della montagna e della collina Contrasto all’abbandono del territorio, alla scomparsa della varietà paesaggistica degli ambiti boscati (bordi, isole prative, insediamenti nel bosco) e all’alterazione degli assetti idrogeologici e paesistici consolidati e del rapporto tra versante e piana Potenziamento della caratterizzazione del paesaggio costruito con particolare attenzione agli aspetti localizzativi (crinale, costa, pedemonte, terrazzo) tradizionali e alla modalità evolutive dei nuovi sviluppi urbanizzativi Riqualificazione dei paesaggi alpini e degli insediamenti montani o collinari alterati da espansioni arteriali, attrezzature e impianti per usi turistici e terziari Valorizzazione e rifunzionalizzazione degli itinerari storici e dei percorsi panoramici Mitigazione e compensazione degli impatti provocati dagli attraversamenti montani di grandi infrastrutture (viabilità, ferrovia, energia) Recupero e risanamento delle aree degradate, abbandonate e dismesse Riuso e recupero delle aree e dei complessi industriali o impiantistici dismessi od obsoleti o ad alto impatto ambientale, in funzione di un drastico contenimento del consumo di suolo e dell’incidenza ambientale degli insediamenti produttivi Recupero e riqualificazione degli aspetti ambientali e di fruizione sociale delle aree degradate, con programmi di valorizzazione che consentano di compensare i costi di bonifica e di rilancio della fruizione dei siti Recupero e riqualificazione delle aree interessate da attività estrattive o da altri cantieri temporanei (per infrastrutture etc.) con azioni diversificate (dalla rinaturalizzazione alla creazione di nuovi paesaggi) in funzione dei caratteri e delle potenzialità ambientali dei siti 44 2. SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE, EFFICIENZA ENERGETICA 2.1. Tutela e valorizzazione delle risorse primarie: acqua 2.1.1. 2.1.2. Tutela della qualità paesaggistico-ambientale delle acque superficiali e sotterranee Tutela dei caratteri quantitativi e funzionali dei corpi idrici (ghiacciai, fiumi, falde) a fronte del cambiamento climatico e contenimento degli utilizzi incongrui delle acque 2.2. Tutela e valorizzazione delle risorse primarie: aria Formazione di masse verdi significative nei centri urbani, nelle aree periurbane e nelle fasce di mitigazione ambientale delle grandi infrastrutture 2.2.1. 2.3. 2.3.1. 2.3.2. 2.3.3. 2.4. 2.4.1. 2.4.2. 2.5. 2.5.1. 2.5.2. 2.5.3. 2.6. 2.6.1. 2.7. 2.7.1. Tutela e valorizzazione delle risorse primarie: suolo e sottosuolo Contenimento del consumo di suolo, promuovendone un uso sostenibile, con particolare attenzione alla prevenzione dei fenomeni di erosione, deterioramento, contaminazione e desertificazione Salvaguardia dei suoli con classi di alta capacita d’uso Recupero naturalistico o fruitivi delle aree produttive isolate, estrattive o infrastrutturali dismesse Tutela e valorizzazione delle risorse primarie: patrimonio forestale Salvaguardia del patrimonio forestale Incremento della qualità del patrimonio forestale secondo i più opportuni indirizzi funzionali da verificare caso per caso (protezione, habitat naturalistico, produzione) Promozione di un sistema energetico efficiente Utilizzo delle risorse locali per usi energetici con modalità appropriate, integrate e compatibili con le specificità dei paesaggi Integrazione degli impianti di produzione di energie rinnovabili (fotovoltaico, eolico, etc…) negli edifici e nel contesto paesaggistico-ambientale Razionalizzazione della rete di trasporto dell’energia con eliminazione o almeno mitigazione degli impatti Prevenzione e protezione dai rischi naturali e ambientali Contenimento dei rischi idraulici, sismici, idrogeologici mediante la prevenzione dell’instabilità, la naturalizzazione, la gestione assidua dei versanti e delle fasce fluviali, la consapevolezza delle modalità insediative o infrastrutturali Contenimento della produzione e ottimizzazione del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti Localizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti in siti adatti alla formazione di nuovi paesaggi o comunque di minimo impatto 3. INTEGRAZIONE TERRITORIALE DELLE INFRASTRUTTURE DI MOBILITA’, COMUNICAZIONE, LOGISTICA 3.1. Riorganizzazione della rete territoriale dei trasporti, della mobilità e delle relative infrastrutture 3.1.1. 3.1.2. 3.2. 3.2.1. 3.3. 3.3.1. Integrazione paesistico-ambientale delle infrastrutture territoriali, da considerare a partire dalle loro caratteristiche progettuali (localizzative, dimensionali, costruttive, di sistemazione dell’intorno) Mitigazione degli impatti delle grandi infrastrutture autostradali e ferroviarie, per ripristinare connessioni, diminuire la frammentazione e gli effetti barriera Riorganizzazione e sviluppo dei nodi della logistica Integrazione paesistico-ambientale delle piattaforme logistiche, da considerare a partire dalle loro caratteristiche progettuali (localizzative, dimensionali, costruttive, di sistemazione dell’intorno) Sviluppo equilibrato della rete telematica Integrazione paesistico-ambientale delle infrastrutture telematiche, da considerare a partire dalle loro caratteristiche progettuali (localizzative, dimensionali, costruttive, di sistemazione dell’intorno) 4. RICERCA, INNOVAZIONE E TRANSIZIONE ECONOMICO - PRODUTTIVA 4.1. Promozione selettiva delle attività di ricerca, trasferimento tecnologico, servizi per le imprese e formazione specialistica 4.1.1. Integrazione paesistico-ambientale delle aree per le produzioni innovative, da considerare a partire dalle loro caratteristiche progettuali (localizzative, dimensionali, costruttive, di sistemazione dell’intorno) 4.2. Promozione dei sistemi produttivi locali agricoli e agro - industriali Potenziamento della riconoscibilità dei luoghi di produzione agricola, manifatturiera e di offerta turistica che qualificano l’immagine del Piemonte 4.2.1. 4.3. 4.3.1. 4.4. 4.4.1. Promozione dei sistemi produttivi locali industriali e artigianali Integrazione paesistico-ambientale e mitigazione degli impatti degli insediamenti produttivi, da considerare a partire dalle loro caratteristiche progettuali (localizzative, dimensionali, costruttive, di sistemazione dell’intorno) Riqualificazione e sviluppo selettivo delle attività terziarie Integrazione paesistico-ambientale e mitigazione degli impatti degli insediamenti terziari, commerciali e turistici, da considerare a partire dalle loro caratteristiche progettuali (localizzative, dimensionali, costruttive, di sistemazione dell’intorno) 45 4.5. 4.5.1. Promozione delle reti e dei circuiti turistici Sviluppo di reti di integrazione e di attrezzature leggere per il turismo locale e diffuso, rispettoso e capace di valorizzare le specificità e le attività produttive locali 5. VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE, DELLE CAPACITA’ ISTITUZIONALI e DELLE POLITICHE SOCIALI 5.1. Promozione di un processo di governance territoriale e della progettualità integrata sovracomunale 5.1.1. Rafforzamento dei fattori identitari del paesaggio per il ruolo sociale di aggregazione culturale e per la funzionalità in quanto risorse di riferimento per la progettualità locale 5.2. Organizzazione ottimale dei servizi collettivi sul territorio Potenziamento delle identità locali, attraverso un’organizzazione dei servizi che tenga conto delle centralità riconosciute e coincidenti con gli insediamenti storicamente consolidati 5.2.1. Nella seguente tabella viene proposta l’analisi di pertinenza di ciascuna strategia con gli assi prioritari proposti nel POR. Tabella 15: Strategie proposte nel P.P.R. e analisi di coerenza STRATEGIE PERTINENZA CON ASSI PRIORITARI DEL POR 1. Riqualificazione territoriale, tutela e valorizzazione del paesaggio 2. Sostenibilità ambientale, efficienza energetica 3. Integrazione territoriale delle infrastrutture di mobilità, comunicazione, logistica 4. Ricerca, innovazione e transizione economico-produttiva 5. Valorizzazione delle risorse umane e delle capacità istituzionali Sotto il profilo prettamente ambientale anche in questo caso è stato definito un set di obiettivi relativi a ciascuna componente ambientale. In tale contesto, la tematica dello sviluppo sostenibile si presenta trasversale rispetto agli altri aspetti e criticità ambientali. Gli obiettivi ambientali di riferimento coincidono con quelli individuati per il P.T.R., pertanto si rimanda a quanto precedentemente proposto. Analisi di coerenza Come emerge dall’analisi della sottostante matrice di coerenza, l’asse prioritario del POR caratterizzato da un numero maggiore di elementi coerenti con le strategie del P.P.R. risulta anche in questo caso il V. Tutela dell’ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali . In particolare, questo risulta perlopiù coerente con la strategia 1. Riqualificazione territoriale, tutela e valorizzazione del paesaggio e la 2. Sostenibilità ambientale, efficienza energetica (in quest’ultimo caso si tratta di perlopiù di coerenza condizionata). Inoltre, a tale asse viene attribuita coerenza condizionata con gli obiettivi 4.2.1., 4.4.1. della strategia 4. Ricerca, innovazione e transizione economico-produttiva, coerenza indiretta con il 4.5.1. e coerenza diretta con il 5.1.1. della strategia 5. Valorizzazione delle risorse umane, delle capacità istituzionali e delle politiche sociali. Coerenza indiretta è riscontrabile anche tra alcuni obiettivi della strategia 2. e gli obiettivi dell’asse prioritario IV. Energia sostenibile e qualità della vita. In particolare, tale giudizio è stato attribuito all’obiettivo 2.2.1. del P.P.R. in quanto le azioni proposte relative alla formazione di masse verdi significative nei centri urbani e nelle aree periurbane, se attuate, contribuiscono indirettamente anche alla riduzione degli inquinanti in atmosfera con il conseguente miglioramento della qualità dell’aria. Tale giudizio è stato attribuito anche agli obiettivi 2.5.1 e 2.5.2. e al rapporto tra tale asse prioritario IV. e l’obiettivo 1.5.5. poiché entrambi finalizzati al miglioramento della qualità della vita. Infine, è stata attribuita coerenza condizionata al confronto tra gli obiettivi specifici III.3a.1. e III.3a.7. dell’asse prioritario III. Competitività dei sistemi produttivi e gli obiettivi 1.9.1., 2.3.1., 4.1.1. e 4.3.1. delle strategie 1 e 4. del P.P.R. in quanto si tratta di indicazioni da tenere presenti in fase di attuazione del POR e che consentono di 46 conciliare la necessità di rilancio del sistema produttivo piemontese con gli obiettivi di sostenibilità ambientale. Qualora ciò non venisse tenuto in considerazione si potrebbe incorrere in situazioni di incoerenza. Non sono stati riscontrati elementi di incoerenza tra gli obiettivi analizzati. 47 1.1. Valorizzazione del policentrismo e delle identità culturali e socio-economiche dei sistemi locali 1. Riqualificazione territoriale, tutela e valorizzazione del paesaggio 1.2. Salvaguardia e valorizzazione della biodiversità e del patrimonio naturalistico-ambientale 1.3. Valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale dei territori 1.4. Tutela e riqualificazione dei caratteri e dell'immagine identitaria del paesaggio IV.4c. IV.4b. IV.4b.2. Riduzione dei consumi energetici e delle emissioni nelle imprese e integrazione di fonti rinnovabili I. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione II. Agenda digitale III. Competitività dei sistemi produttivi IV. Energia sostenibile e qualità della vita I.1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione II.2. Migliorare l’accesso alle TIC, nonché l’impiego e la qualità delle medesime III.3. Promuovere la competitività delle PMI, del settore agricolo (per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per il FEAMP) IV.4. Sostenere la transizione verso V.6. Preservare e tutelare un'economia a basse emissioni di l'ambiente e promuovere carbonio in tutti i settori l'uso efficiente delle risorse V. Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali 1.1.1. ≈ 1.1.2. ≈ 1.1.3. ≈ 1.1.4. 1.2.1. ~ 1.2.2. 1.2.3. ~ 1.2.4. ≈ 1.3.1. ~ 1.3.2. ~ ~ 1.3.3. 1.4.1. 1.4.2. ~ 1.4.3. ~ VI.11.6. Miglioramento della governance multilivello e delle capacità degli organismi coinvolti nella attuazione e gestione dei programmi operativi e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale, nelle aree di attrazione V.6c.7. Miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio nelle aree di attrazione naturale V.6c.6. Miglioramento delle condizioni III.3b. IV.4c.1. Riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico, residenziali e non residenziali e integrazione di fonti rinnovabili III.3a. III.3b.4. Incremento del livello di internazionalizzazione dei sistemi produttivi III.3a.7. Diffusione e rafforzamento delle attività economiche a contenuto sociale II.2c. III.3a.6. Miglioramento dell’accesso al credito, del finanziamento delle imprese e della gestione del rischio in agricoltura III.3a.5. Nascita e Consolidamento delle Micro, Piccole e Medie Imprese I.1b. III.3a.1. Rilancio della propensione agli investimenti del sistema produttivo OBIETTIVI DEL P.P.R. II.2c.2..Digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione di servizi digitali pienamente interoperabili della PA offerti a cittadini e imprese (in particolare nella sanità e nella giustizia) I.1b.2..Rafforzamento del sistema innovativo regionale e nazionale attraverso l’incremento della collaborazione fra imprese e strutture di ricerca e il loro potenziamento I.1b.4..Aumento dell’incidenza di specializzazioni innovative in perimetri applicativi ad alta intensità di conoscenza I.1b.3..Promozione di nuovi mercati per l’innovazione I.1b.1.. Incremento delle attività di innovazione delle imprese Tabella: 16: Analisi di coerenza ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR VI. Assistenza Tecnica V.6c. 48 OBIETTIVI DEL P.P.R. ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR ~ 1.4.4. 1.5.1. 1.5.2. 1.5. Riqualificazione del contesto urbano e periurbano ~ 1.5.3. 1.5.4. ~ 1.5.5. ~ 1.6.1. 1.6. Valorizzazione delle specificità dei contesti rurali 1.7. Salvaguardia e valorizzazione integrata delle fasce fluviali e lacuali 1.6.2. ~ ~ 1.6.3. ~ 1.6.4. ≈ 1.7.1. ~ 1.7.2. ≈ 1.7.3. 1.8.3. ≈ ≈ 1.8.4. ~ ~ ~ ~ 1.7.4. 1.7.5. 1.7.6. 1.8.1. 1.8.2. 1.8. Rivitalizzazione della montagna e della collina 1.8.5. 1.9.1. 1.9. Recupero e risanamento delle aree degradate, abbandonate e dismesse 1.9.2. ≈ ≈ 1.9.3. 2. Sostenibilità ambientale, efficienza 2.1. Tutela e valorizzazione delle risorse primarie: acqua 2.1.1. ≈ 2.1.2. 49 OBIETTIVI DEL P.P.R. energetica 2.2. Tutela e valorizzazione delle risorse primarie: aria ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR 2.3.1. 2.3. Tutela e valorizzazione delle risorse primarie: suolo e sottosuolo ~ 2.2.1. ≈ ~ ≈ 2.3.2. ≈ 2.3.3. 2.4. Tutela e valorizzazione delle risorse primarie: patrimonio forestale 2.5. Promozione di un sistema energetico efficiente 2.4.1. ~ 2.4.2. 2.5.1. ~ ~ 2.5.2. ~ ~ 2.5.3. 4. Ricerca, innovazione e transizione economicoproduttiva 5. Valorizzazione delle risorse umane, delle capacità istituzionali e delle politiche sociali 2.6. Prevenzione e protezione dai rischi naturali e ambientali 2.6.1. 2.7. Contenimento della produzione e ottimizzazione del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti 2.7.1. 4.1. Promozione selettiva delle attività di ricerca, trasferimento tecnologico, servizi per le imprese e formazione specialistica 4.1.1. 4.2 Promozione dei sistemi produttivi locali agricoli e agro-industriali 4.2.1. 4.3. Promozione dei sistemi produttivi locali industriali e artigianali 4.3.1. 4.4. Riqualificazione e sviluppo selettivo delle attività terziarie ≈ ≈ ≈ 4.4.1. ≈ ≈ 4.5. Promozione delle reti e dei circuiti turistici 4.5.1. ~ ~ 5.1. Promozione di un processo di governance territoriale e della progettualità integrata sovracomunale 5.1.1. 5.2. Organizzazione ottimale dei servizi collettivi sul territorio 5.2.1. ≈ 50 4.4 Pianificazione Energetica Ambientale Regionale Il Piano Energetico Ambientale Regionale (P.E.A.R.), approvato con DCR n. 351-3642 del 3 febbraio 2004, è un documento di programmazione che contiene indirizzi e obiettivi strategici in campo energetico e che specifica le conseguenti linee di intervento. Tale documento risulta ormai privo di una valenza sostanziale in quanto piuttosto datato ed è compendiato dalla “Relazione Programmatica sull’Energia” approvata con D.G:R. n.30-12221 del 28/09/2009. Il documento risulta essere un atto programmatico a valenza interna contenente gli indirizzi di politica energetica destinati ad informare le diverse politiche regionali di settore. Ai fini della presente analisi di coerenza, è stato considerato l’ “ Atto di indirizzo per l’avvio della pianificazione energetica regionale e istituzione di un tavolo tecnico interdirezionale”, approvato con DGR 2 luglio 2012, n.194076 per la formulazione della proposta di una nuova pianificazione energetica regionale. Tale documento, infatti, risulta essere il più aggiornato in materia e recepisce quanto stabilito a livello nazionale con il D.Lgs. 28/2011 e con il recente D.M. 15 marzo 2012 c.d. “Burden Sharing” nel quale viene suddiviso tra le Regioni e le Province Autonome l’obiettivo nazionale 2020 della quota di consumo di energia prodotta da fonti energetiche rinnovabili. La Regione Piemonte pone alla base della sua strategia energetica l’obiettivo assegnatole all’interno del decreto ministeriale che consiste nell’ottenimento di un valore percentuale del 15.1% nel rapporto tra consumo di fonti energetiche rinnovabili e consumi finali lordi di energia sul territorio regionale al 2020. Il suddetto decreto rappresenta l’applicazione a livello nazionale della strategia “Europa 2020”, che impegna i Paesi Membri a perseguire un’efficace politica di promozione delle fonti energetiche rinnovabili, dell’efficienza energetica e del contenimento delle emissioni di gas ad effetto serra. Pertanto, la strategia regionale mette in campo prioritariamente misure e azioni mirate al conseguimento degli obiettivi della politica energetica europea definiti nella strategia “Europa 2020”, definendo altresì criteri e indirizzi di carattere tecnico‐gestionale per favorire il migliore esercizio degli impianti a FER, nonché indirizzi anche localizzativi per orientare lo sviluppo delle infrastrutture lineari e puntuali di produzione, trasporto e distribuzione dell’energia. Gli assi strategici individuati e analizzati nell’”Atto di indirizzo” sono quelli di seguito riportati. Tabella 17: Assi strategici e obiettivi specifici del futuro P.E.A.R. Assi strategici 1. Promozione della produzione di energia da FER 2. Efficienza e risparmio energetico Obiettivi specifici 1.1. Migliorare del 10% gli obiettivi proposti dal D.M. Burden Sharing entro il 2020 con particolare riferimento alla produzione termica da fonti rinnovabili 1.2. Sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, in un'ottica di sostenibilità, favorendo uso ottimale delle risorse ambientali e territoriali nonché la riduzione degli impatti 2.1. Stanziamento di risorse per sensibilizzare e incentivare il mondo pubblico e quello produttivo sulle tematiche dell'efficienza e dell'uso razionale dell'energia 2.2. Sostenere la competitività delle imprese attraverso anche la qualificazione del ruolo delle ESCO (Energy Service Companies) 2.3. Favorire l'aggregazione delle imprese (distrette e reti) e promuovere gli strumenti per la gestione efficiente e l'uso razionale dell'energia (Energy Management e Sistemi di Gestione) 2.4. Sostenere e promuovere l’implementazione di nuove tecnologie di metering digitale per la misurazione e la 51 Assi strategici Obiettivi specifici 3. Reti e generazione diffusa 4. Promozione della Clean economy e specializzazione dei cluster regionali contabilizzazione dei consumi 2.5. Politiche di incentivazione e sostegno verranno implementate al fine di favorire il risparmio energetico nella pubblica illuminazione 2.6. Attenzione alla programmazione del sistema dei trasporti e della logistica al fine di favorire un basso impatto energetico ed ambientale delle funzioni connesse anche potenziando e riqualificando, laddove esistenti, infrastrutture a scala locale e distrettuale. 2.7. In campo agricolo, intervenire nel recupero di energia da spreco alimentare relativo alla filiera delle coltivazioni ortive in campo ed in serra, oppure sfruttare il risparmio derivante dalla filiera delle materie plastiche impiegate nel settore, dall’utilizzo di fertilizzanti biologici e dall’agricoltura urbana 3.1. Sostenere la realizzazione di reti di teleriscaldamento per la valorizzazione del calore e la riduzione delle emissioni in atmosfera 3.2. Definizione di standard per favorire la corrispondenza tra i fabbisogni energetici a livello territoriale (edifici, processi produttivi,...) ed il sistema delle infrastrutture di produzione e distribuzione di energia 3.3. Innovazione del sistema di generazione, trasmissione e distribuzione dell'energia elettrica, anche attraverso la promozione di sistemi di generazione diffusa 3.4. Ricorso alle reti intelligenti (smart grid) ed a sistemi di stoccaggio dell'energia 4.1. Ricerca ed innovazione, nei settori dell’alta tecnologia ed in quelli tradizionali legati alle clean technologies mediante la creazione di laboratori viventi ed incubatori di impresa 4.2. Creazione di nuova imprenditorialità nel settore dell’uso razionale dell’energia, delle fonti rinnovabili, attraverso politiche di attrazione di investimenti 4.3. Specializzazione della filiera attraverso politiche di smart specialisation Nella seguente tabella viene proposta la valutazione di pertinenza degli assi strategici individuati nell’atto di indirizzo con gli obiettivi tematici del POR. Tabella 18: Valutazione di pertinenza ASSI STRATEGICI 1. Promozione produzione energia da FER 2. Efficienza e risparmio energetico 3. Reti e generazione distribuita 4. Promozione filiera Clean Economy e specializzazione dei cluster regionali PERTINENZA CON ASSI PRIORITARI DEL POR 52 Analisi di coerenza Gli assi prioritari del POR che presentano maggior coerenza con quelli strategici del futuro P.E.A.R. sono il I. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione e IV. Energia sostenibile e qualità della vita. Nel primo caso il POR presenta coerenza diretta e condizionata in quanto gli obiettivi risultano essere sia coincidenti con quelli individuati nel futuro Piano in quanto sia relativi al sostegno dell’aggregazione delle imprese e alla ricerca ed innovazione nei settori dell’alta tecnologia, sia poiché dovranno fare riferimento, nella fase attuativa, alle finalità di quelli in esso proposti così da conciliare l’esigenza di sviluppo tecnologico con gli obiettivi di sostenibilità ambientale. Nel secondo caso, invece, il rapporto tra gli obiettivi è perlopiù caratterizzato da coerenza indiretta e, in alcuni casi, diretta poiché sono stati riscontrati obiettivi comuni o coincidenti volti al sostegno della diffusione di energie rinnovabili e al miglioramento della qualità dell’aria. Infine, coerenza diretta è stata anche rilevata tra gli obiettivi specifici III.3a.1., III.3a.5. e III.3a.7. dell’asse prioritario III. Competitività dei sistemi produttivi e gli obiettivi 4.2.e 4.3. dell’asse strategico 4. Promozione della Clean economy e specializzazione dei cluster regionali. Coerenza condizionata è stata infine attribuita alla correlazione tra l’obiettivo specifico III.3a.1. e gli obiettivi 2.1. e 2.2. in considerazione della necessità di rilanciare il settore produttivo regionale ma nel rispetto degli obiettivi di sostenibilità ambientale. Non sono stati riscontrati elementi di incoerenza tra gli obiettivi analizzati. 53 Tabella 19: Analisi di coerenza tra gli obiettivi del futuro P.E.A.R. e quelli del P.O.R. ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR III.3. Promuovere la competitività delle PMI, del settore agricolo (per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per il FEAMP) IV.4. Sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori V.6. Preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse favorendo uso ottimale delle risorse ambientali e territoriali nonché la riduzione degli impatti 2. Efficienza e risparmio energetico 2.1. Stanziamento di risorse per sensibilizzare e incentivare il mondo pubblico e quello produttivo sulle tematiche dell'efficienza e dell'uso razionale dell'energia ≈ ≈ ≈ ≈ 2.2. Sostenere la competitività delle imprese attraverso anche la qualificazione del ruolo delle ESCO (Energy Service Companies) ≈ ≈ ≈ ≈ ~ ~ ~ VI.11.6. Miglioramento della governance multilivello e delle capacità degli organismi coinvolti nella attuazione e gestione dei programmi operativi ~ e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale, nelle aree di attrazione ~ V.6c.7. Miglioramento delle condizioni ~ VI. Assistenza Tecnica V.6c. e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio nelle aree di attrazione naturale IV.4b. V.6c.6. Miglioramento delle condizioni IV.4c. IV.4b.2. Riduzione dei consumi energetici e delle emissioni nelle imprese e integrazione di fonti rinnovabili 1. Promozione della produzione 1.2. Sviluppo delle fonti energetiche di energia da rinnovabili, in un'ottica di sostenibilità, FER III.3b. IV.4c.1. Riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico, residenziali e non residenziali e integrazione di fonti rinnovabili 1.1. Migliorare del 10% gli obiettivi proposti dal D.M. Burden Sharing entro il 2020 con particolare riferimento alla produzione termica da fonti rinnovabili III.3a.5. Nascita e Consolidamento delle Micro, Piccole e Medie Imprese III.3a. III.3a.1. Rilancio della propensione agli investimenti del sistema produttivo II.2c. I.1b.2..Rafforzamento del sistema innovativo regionale e nazionale attraverso l’incremento della collaborazione fra imprese e strutture di ricerca e il loro potenziamento I.1b.4..Aumento dell’incidenza di specializzazioni innovative in perimetri applicativi ad alta intensità di conoscenza I.1b.3..Promozione di nuovi mercati per l’innovazione I.1b.1.. Incremento delle attività di innovazione delle imprese I.1b. II.2c.2..Digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione di servizi digitali pienamente interoperabili della PA offerti a cittadini e imprese (in particolare nella sanità e nella giustizia) OBIETTIVI DELL'ATTO DI INDIRIZZO PER IL NUOVO P.E.A.R. V. Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali III.3b.4. Incremento del livello di internazionalizzazione dei sistemi produttivi I.1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione II.2. Migliorare l’accesso alle TIC, nonché l’impiego e la qualità delle medesime III. Competitività dei sistemi produttivi IV. Energia sostenibile e qualità della vita III.3a.7. Diffusione e rafforzamento delle attività economiche a contenuto sociale II. Agenda digitale III.3a.6. Miglioramento dell’accesso al credito, del finanziamento delle imprese e della gestione del rischio in agricoltura I. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione 2.3. Favorire l'aggregazione delle imprese (distrette e reti) e promuovere gli strumenti per la gestione efficiente e l'uso razionale dell'energia (Energy Management e Sistemi di Gestione) 2.4. Sostenere e promuovere l’implementazione di nuove tecnologie di metering digitale per la misurazione e la contabilizzazione dei consumi ≈ 54 OBIETTIVI DELL'ATTO DI INDIRIZZO PER IL NUOVO P.E.A.R. ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR 2.5. Politiche di incentivazione e sostegno verranno implementate al fine di favorire il risparmio energetico nella pubblica illuminazione 3. Reti e generazione diffusa 2.6. Attenzione alla programmazione del sistema dei trasporti e della logistica al fine di favorire un basso impatto energetico ed ambientale delle funzioni connesse anche potenziando e riqualificando, laddove esistenti, infrastrutture a scala locale e distrettuale. ~ ~ 2.7. In campo agricolo, intervenire nel recupero di energia da spreco alimentare relativo alla filiera delle coltivazioni ortive in campo ed in serra, oppure sfruttare il risparmio derivante dalla filiera delle materie plastiche impiegate nel settore, dall’utilizzo di fertilizzanti biologici e dall’agricoltura urbana ~ ~ 3.1. Sostenere la realizzazione di reti di teleriscaldamento per la valorizzazione del calore e la riduzione delle emissioni in atmosfera ~ ~ 3.2. Definizione di standard per favorire la corrispondenza tra i fabbisogni energetici a livello territoriale (edifici, processi produttivi,...) ed il sistema delle infrastrutture di produzione e distribuzione di energia 3.3. Innovazione del sistema di generazione, trasmissione e distribuzione dell'energia elettrica, anche attraverso la promozione di sistemi di generazione diffusa 3.4. Ricorso alle reti intelligenti (smart grid) ed a sistemi di stoccaggio dell'energia 4. Promozione della Clean economy e specializzazione dei cluster regionali 4.1. Ricerca ed innovazione, nei settori dell’alta tecnologia ed in quelli tradizionali legati alle clean technologies mediante la creazione di laboratori viventi ed incubatori di impresa 4.2. Creazione di nuova imprenditorialità nel settore dell’uso razionale dell’energia, delle fonti rinnovabili, attraverso politiche di attrazione di investimenti 4.3. Specializzazione della filiera attraverso politiche di smart specialisation 55 4.5 Pianificazione Regionale per la Gestione dei Rifiuti Approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 436-11546 del 30 luglio 1997, il Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti (P.R.G.R.) definisce i criteri e le modalità per l'esercizio delle attività di programmazione e per le scelte di pianificazione relative ai conferimenti separati, alla raccolta differenziata, al trasporto, all'ammasso e al deposito, allo stoccaggio provvisorio, alla cernita, al trattamento, al riutilizzo compreso quello energetico ed allo smaltimento definitivo dei rifiuti. La Regione Piemonte secondo quanto stabilito dalla L.R. 24/02 ha avviato l'aggiornamento del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani. La proposta di progetto di Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani è stata sottoposta a Valutazione Ambientale Strategica in base al D.Lgs. n. 152/06, alla L.R. 40/98 e alla D.G.R. 9 giugno 2008, n.12-8931. La Giunta Regionale con D.G.R. n. 44-12235 del 28 settembre 2009 ha adottato la Proposta di Progetto di Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e dei Fanghi di depurazione (P.R.G.R.U.), il Rapporto ambientale e la Sintesi non tecnica. Con D.G.R. 34-13218 dell’8 febbraio 2010 la suddetta proposta di progetto di piano ha ricevuto parere positivo di compatibilità ambientale. Attualmente il piano non risulta ancora vigente, tuttavia è stato utilizzato ai fini dell’analisi di coerenza in quanto più aggiornato rispetto al P.R.G.R.. La proposta di PRGRU analizza la situazione esistente, effettua una stima della produzione dei rifiuti urbani al 2015, definisce gli obiettivi programmatici per la gestione dei rifiuti, individua i fabbisogni impiantistici per garantire il recupero e lo smaltimento dei rifiuti urbani, delimita gli ambiti territoriali ottimali, nonché prevede i criteri tecnici, le azioni, le iniziative e le risorse da attivare per l’attuazione della pianificazione regionale. In particolare, la proposta individua le seguenti azioni correlate agli obiettivi generali: Tabella 20: Obiettivi generali ed specifici del futuro P.R.G.R.U. Obiettivi generali 1. Riduzione della produzione dei rifiuti 2. Recupero di materia dai rifiuti 3. Recupero energetico dai rifiuti Obiettivi specifici 1.1. Riduzione della produzione dei rifiuti urbani, espressa in termini di produzione annua pro capite, pari a circa 500 kg, in modo tale da ottenere un valore di produzione di rifiuti urbani simile a quello rilevato nel 2003. 2.1. Intercettazione e recupero di particolari flussi di rifiuti e raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata 2.2. Intercettazione dei R.A.E.E. con raccolta di quelli provenienti da nuclei domestici 2.3. Intercettazione dei rifiuti costituiti da pile e da accumulatori al fine di ridurne al minimo lo smaltimento 2.4. Avvio dei rifiuti di imballaggio ad operazioni di recupero 3.1. Aumento della produzione di elettricità da fonti energetiche rinnovabili, nello specifico da biomasse e da biogas, proveniente da discariche ed impianti di trattamento fanghi, liquami ed latri rifiuti a matrice organica. 3.2. Avvio a recupero energetico (termovalorizzazione) delle frazioni di rifiuto per le quali non è possibile il recupero di materia 3.3. Chiusura del ciclo integrato dei rifiuti indifferenziati ovvero autosufficienza almeno dello smaltimento della frazione indifferenziata presso ogni ATO e presenza in queste di almeno un impianto di trattamento a tecnologia complessa, compresa una discarica di servizio 56 Obiettivi generali Obiettivi specifici 4. Riduzione delle emissioni di gas serra 4.1. Aumento della captazione del biogas e riduzione del rifiuto urbano smaltito in discarica 4.2. Per le nuove discariche, prevedere sistemi finalizzati al recupero delle ceneri pesanti derivanti dalla termovalorizzazione 5. Riduzione e prevenzione del fenomeno della desertificazione 5.1. Incremento del contenuto di carbonio organico nel suolo e riduzione dell’utilizzo di concimi minerali 6. Miglioramento della qualità della risorsa idrica 6.1. Riduzione del conferimento in discarica dei fanghi provenienti dalla depurazione delle acque civili e industriali conferiti in discarica (finalità di riduzione dei carichi inquinanti nei percolati di discarica) 7. Riduzione della pressione antropica sul suolo a destinazione agricola Sicurezza ambientale delle discariche e riduzione dei quantitativi dei rifiuti smaltiti Uso sostenibile delle risorse ambientali 8. 9. 10. Riduzione del prelievo di risorse senza pregiudicare gli attuali livelli di qualità della vita 7.1. Riduzione del consumo di suolo a destinazione agricola 8.1. Graduale riduzione del conferimento dei RUB in discarica 9.1. Aumento del riuso delle risorse utilizzate 10.1. Orientamento dei modelli di consumo dei cittadini e di acquisto della PA verso beni e servizi con minor utilizzo di materie prime e minor consumo di energia Gli obiettivi generali della Proposta di Piano, proposti nella seguente tabella, sono sottoposti alla valutazione di pertinenza con gli assi prioritari predisposti nel POR. Tabella 21: Obiettivi del futuro P.R.G.R.U. e analisi di pertinenza OBIETTIVI GENERALI 1. Riduzione della produzione dei rifiuti 2. Recupero di materia dai rifiuti 3. Recupero energetico dai rifiuti 4. Riduzione delle emissioni di gas serra 5. Riduzione e prevenzione del fenomeno della desertificazione 6. Miglioramento della qualità della risorsa idrica 7. Riduzione della pressione antropica sul suolo a destinazione agricola 8. Sicurezza ambientale delle discariche e riduzione dei quantitativi dei rifiuti smaltiti 9. Uso sostenibile delle risorse ambientali 10. PERTINENZA CON ASSI PRIORITARI DEL POR Riduzione del prelievo di risorse senza pregiudicare gli attuali livelli di qualità della vita 57 Analisi di coerenza Come desumibile dalla matrice sotto riportata, gli obiettivi dell’asse prioritario IV. Energia sostenibile e qualità della vita risultano essere gli unici correlati con quelli del P.R.G.R.U.. In particolare, l’obiettivo generico 3. Recupero energetico dai rifiuti presenta coerenza indiretta con gli obiettivi del POR, così come il 4. Riduzione delle emissioni di gas serra e il 10. Riduzione del prelievo di risorse senza pregiudicare gli attuali livelli di qualità della vita . In questi ultimi due casi è stata attribuita coerenza indiretta rispettivamente per il macro obiettivo comune indiretto relativo alla riduzione delle emissioni e per la volontà di contribuire ad un minor consumo di energia. Non sono stati riscontrati elementi di incoerenza tra gli obiettivi analizzati. 58 Tabella: 22: Analisi di coerenza ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR II. Agenda digitale III. Competitività dei sistemi produttivi IV. Energia sostenibile e qualità della vita I.1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione II.2. Migliorare l’accesso alle TIC, nonché l’impiego e la qualità delle medesime III.3. Promuovere la competitività delle PMI, del settore agricolo (per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per il FEAMP) IV.4. Sostenere la transizione verso V.6. Preservare e tutelare un'economia a basse emissioni di l'ambiente e promuovere carbonio in tutti i settori l'uso efficiente delle risorse 4.2. Per le nuove discariche, prevedere sistemi finalizzati al recupero delle ceneri pesanti derivanti dalla termovalorizzazione ~ ~ VI.11.6. Miglioramento della governance multilivello e delle capacità degli organismi coinvolti nella attuazione e gestione dei programmi operativi ~ e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale, nelle aree di attrazione ~ V.6c.7. Miglioramento delle condizioni 4.1. Aumento della captazione del biogas e riduzione del rifiuto urbano smaltito in discarica III.3a.7. Diffusione e rafforzamento delle attività economiche a contenuto sociale ~ III.3a.6. Miglioramento dell’accesso al credito, del finanziamento delle imprese e della gestione del rischio in agricoltura ~ III.3a.5. Nascita e Consolidamento delle Micro, Piccole e Medie Imprese 3.2. Avvio a recupero energetico (termovalorizzazione) delle frazioni di rifiuto per le quali non è possibile il recupero di materia I.1b.2..Rafforzamento del sistema innovativo regionale e nazionale attraverso l’incremento della collaborazione fra imprese e strutture di ricerca e il loro potenziamento ~ I.1b.3..Promozione di nuovi mercati per l’innovazione ~ I.1b.1.. Incremento delle attività di innovazione delle imprese 3.1. Aumento della produzione di elettricità da fonti energetiche rinnovabili, nello specifico da biomasse e da biogas, proveniente da discariche ed impianti di trattamento fanghi, liquami ed latri rifiuti a matrice organica. VI. Assistenza Tecnica V.6c. e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio nelle aree di attrazione naturale IV.4b. IV.4b.2. Riduzione dei consumi energetici e delle emissioni nelle imprese e integrazione di fonti rinnovabili IV.4c. IV.4c.1. Riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico, residenziali e non residenziali e integrazione di fonti rinnovabili III.3b. V.6c.6. Miglioramento delle condizioni III.3a. III.3a.1. Rilancio della propensione agli investimenti del sistema produttivo II.2c. II.2c.2..Digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione di servizi digitali pienamente interoperabili della PA offerti a cittadini e imprese (in particolare nella sanità e nella giustizia) I.1b.4..Aumento dell’incidenza di specializzazioni innovative in perimetri applicativi ad alta intensità di conoscenza I.1b. III.3b.4. Incremento del livello di internazionalizzazione dei sistemi produttivi I. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione OBIETTIVI DEL FUTURO P.R.G.R.U. 3. Recupero energetico dai rifiuti V. Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali 3.3. Chiusura del ciclo integrato dei rifiuti indifferenziati ovvero autosufficienza almeno dello smaltimento della frazione indifferenziata presso ogni ATO e presenza in queste di almeno un impianto di trattamento a tecnologia complessa, compresa una discarica di servizio 4. Riduzione delle emissioni di gas serra 59 OBIETTIVI DEL FUTURO P.R.G.R.U. 10. Riduzione del prelievo di risorse senza pregiudicare gli attuali livelli di qualità della vita 10.1. Orientamento dei modelli di consumo dei cittadini e di acquisto della PA verso beni e servizi con minor utilizzo di materie prime e minor consumo di energia ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR ~ ~ 60 4.6 Piano Regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell'aria (P.R.Q.A.) Il P.R.Q.A. è lo strumento per la programmazione, il coordinamento ed il controllo in materia di inquinamento atmosferico, finalizzato al miglioramento progressivo delle condizioni ambientali e alla salvaguardia della salute dell'uomo e dell'ambiente. La Regione Piemonte, attraverso il Piano di risanamento e tutela della qualità dell’aria, provvede a: effettuare la valutazione preliminare della qualità dell’aria ambiente; identificare le zone del territorio regionale nelle quali si stima che: - si superino o esista il rischio di superare per uno o più inquinanti i valori limite e le soglie di allarme; - si superino o esista il rischio di superare i valori limite; - i livelli degli inquinanti siano inferiori ai valori limite; - definire le strategie per il controllo della qualità dell’aria ambiente in ciascuna delle zone identificate; - individuare le priorità di intervento per garantire il miglioramento progressivo della qualità dell’aria. Mediante piani di azione e piani o programmi per il miglioramento progressivo della qualità dell’aria, sono individuati gli interventi e le azioni che devono essere adottate per: ridurre il rischio di superamento dei valori limite e delle soglie di allarme; garantire il rispetto dei limiti e gli obiettivi entro i termini stabiliti dalla normativa; preservare e conservare la qualità dell’aria ambiente laddove i livelli degli inquinanti non comportano il rischio di superamento dei limiti e degli obiettivi stabiliti. Per adattarsi alle esigenze poste dalla continua evoluzione delle normative e dall’evoluzione della qualità dell’aria, il Piano regionale si articola in piani stralcio o parti di piano riferiti a particolari sorgenti, a specifici inquinanti, ad alcune aree territoriali: Stralcio di Piano per la mobilità (2006), Stralcio di Piano per il riscaldamento ambientale e il condizionamento (2007-2011). Nella tabella che segue vengono proposte le misure individuate per ciascun obiettivo generale prefissato negli stralci di piano a livello regionale e volti alla riduzione delle emissioni: Tabella 23: Obiettivi generali del P.R.Q.A. OBIETTIVI GENERALI MISURE 1. riduzione delle emissioni dovute alla mobilità su tutto il territorio regionale 1.1. riduzione delle emissioni dovute ai veicoli utilizzati per il trasporto pubblico locale e per i servizi integrativi allo stesso 1.2. riduzione delle emissioni dovute ai veicoli utilizzati per il trasporto privato 1.3. riduzione delle emissioni dovute ai veicoli utilizzati per il trasporto e la distribuzione delle merci e per l'esercizio delle attività commerciali, artigianali, industriali, agricole e di servizio 2. riduzione delle emissioni dovute alla mobilità nei Comuni assegnati alla Zona di Piano - 3.1. promuovere la diffusione di tecnologie innovative a basse emissioni e ad elevata efficienza energetica sia per quanto riguarda le nuove installazioni sia 3. riduzione del rischio di all'atto del fisiologico ricambio dello stock degli impianti di riscaldamento al superamento dei valori limite e delle fine di migliorare le prestazioni emissive e migliorare l'efficienza energetica soglie di allarme nelle Zone di Piano complessiva del sistema edificio-impianto, dei generatori di calore, dei e alla conservazione della qualità sistemi distributivi e di regolazione dell'aria nelle Zone di 3.2. favorire l'utilizzo di combustibili a basso impatto ambientale e l'uso di fonti Mantenimento energetiche rinnovabili 3.3. favorire l'adozione da parte del cittadino/consumatore di comportamenti atti 61 OBIETTIVI GENERALI MISURE a ridurre i consumi energetici e le emissioni derivanti dai sistemi di riscaldamento e di condizionamento Gli obiettivi sono proposti nella tabella seguente e sottoposti alla verifica di pertinenza con gli assi prioritari del POR: Tabella 24: Obiettivi generali del P.R.Q.A. e analisi di pertinenza OBIETTIVI GENERALI 1. riduzione delle emissioni dovute alla mobilità su tutto il territorio regionale 2. riduzione delle emissioni dovute alla mobilità nei Comuni assegnati alla Zona di Piano riduzione del rischio di superamento dei valori limite e delle soglie di allarme nelle Zone di Piano e alla conservazione della qualità dell'aria nelle Zone di Mantenimento 3. PERTINENZA CON ASSI PRIORITARI DEL POR Analisi di coerenza Come nel caso del precedente piano analizzato, gli obiettivi del P.R.Q.A. risultano essere unicamente correlabili con l’asse prioritario IV. Energia sostenibile e qualità della vita. Si tratta di un rapporto di coerenza indiretta tra gli obiettivi in quanto sono caratterizzati tutti da un macro-obiettivo comune ovvero la riduzione delle emissioni e l’utilizzo di energia sostenibile. Inoltre, sussiste coerenza condizionata tra l’obiettivo specifico I.1b.1. dell’asse prioritario I. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione, il III.3a.1. dell’asse III. Competitività dei sistemi produttivi e il 3.1. dell’obiettivo generale 3. riduzione del rischio di superamento dei valori limite e delle soglie di allarme nelle Zone di Piano e alla conservazione della qualità dell'aria nelle Zone di Mantenimento in quanto sussiste la necessità di conciliare l’innovazione tecnologica con il rispetto degli obiettivi di sostenibilità ambientale. Non sono stati riscontrati elementi di incoerenza tra gli obiettivi analizzati. 62 Tabella: 25: Analisi di coerenza ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR IV.4b. ~ 1.3. riduzione delle emissioni dovute ai veicoli utilizzati per il trasporto e la distribuzione delle merci e per l'esercizio delle attività commerciali, artigianali, industriali, agricole e di servizio ~ ~ ~ ~ ~ ~ 2. riduzione delle emissioni dovute alla mobilità nei Comuni assegnati alla Zona di Piano - 3. riduzione del rischio di superamento dei valori limite e delle soglie di allarme nelle Zone di Piano e alla conservazione della qualità dell'aria nelle Zone di 3.1. promuovere la diffusione di tecnologie innovative a basse emissioni e ad elevata efficienza energetica sia per quanto riguarda le nuove installazioni sia all'atto del fisiologico ricambio dello stock degli impianti di riscaldamento al fine di migliorare le prestazioni emissive e migliorare l'efficienza energetica ≈ ≈ III.3a.7. Diffusione e rafforzamento delle attività economiche a contenuto sociale ~ III.3a.6. Miglioramento dell’accesso al credito, del finanziamento delle imprese e della gestione del rischio in agricoltura 1.2. riduzione delle emissioni dovute ai veicoli utilizzati per il trasporto privato III.3a.5. Nascita e Consolidamento delle Micro, Piccole e Medie Imprese ~ I.1b.2..Rafforzamento del sistema innovativo regionale e nazionale attraverso l’incremento della collaborazione fra imprese e strutture di ricerca e il loro potenziamento ~ I.1b.3..Promozione di nuovi mercati per l’innovazione IV.4b.2. Riduzione dei consumi energetici e delle emissioni nelle imprese e integrazione di fonti rinnovabili IV.4c. IV.4c.1. Riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico, residenziali e non residenziali e integrazione di fonti rinnovabili III.3b. V.6c. VI.11.6. Miglioramento della governance multilivello e delle capacità degli organismi coinvolti nella attuazione e gestione dei programmi operativi III.3a. III.3a.1. Rilancio della propensione agli investimenti del sistema produttivo II.2c.2..Digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione di servizi digitali pienamente interoperabili della PA offerti a cittadini e imprese (in particolare nella sanità e nella giustizia) II.2c. 1.1. riduzione delle emissioni dovute ai veicoli utilizzati per il trasporto pubblico locale e per i servizi integrativi allo stesso I.1b.1.. Incremento delle attività di innovazione delle imprese 1. riduzione delle emissioni dovute alla mobilità su tutto il territorio regionale I.1b.4..Aumento dell’incidenza di specializzazioni innovative in perimetri applicativi ad alta intensità di conoscenza I.1b. VI. Assistenza Tecnica V.6. Preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale, nelle aree di attrazione III.3. Promuovere la competitività delle PMI, del settore agricolo IV.4. Sostenere la transizione verso (per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per un'economia a basse emissioni di il FEAMP) carbonio in tutti i settori V.6c.7. Miglioramento delle condizioni I.1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione II.2. Migliorare l’accesso alle TIC, nonché l’impiego e la qualità delle medesime OBIETTIVI DEL P.R.Q.A. IV. Energia sostenibile e qualità della vita e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio nelle aree di attrazione naturale III. Competitività dei sistemi produttivi V.6c.6. Miglioramento delle condizioni II. Agenda digitale III.3b.4. Incremento del livello di internazionalizzazione dei sistemi produttivi I. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione V. Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali 63 OBIETTIVI DEL P.R.Q.A. Mantenimento ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR complessiva del sistema edificioimpianto, dei generatori di calore, dei sistemi distributivi e di regolazione 3.2. favorire l'utilizzo di combustibili a basso impatto ambientale e l'uso di fonti energetiche rinnovabili ~ ~ 3.3. favorire l'adozione da parte del cittadino/consumatore di comportamenti atti a ridurre i consumi energetici e le emissioni derivanti dai sistemi di riscaldamento e di condizionamento ~ ~ 64 4.7 Piano di Tutela delle Acque (P.T.A.) Il Piano di Tutela delle Acque (P.T.A.), approvato con DCR n. 117-10731 del 13 marzo 2007, (con l'Ordine del giorno n° 379 del 29 settembre 2011 il Consiglio Regionale ha approvato gli indirizzi strategici in materia di risorse idriche regionali contenuti nella prima relazione di verifica dell’attuazione del Piano impegnando la Giunta nel proseguire l'attività orientata alla tutela ed all'uso sostenibile delle acque) costituisce lo strumento per il raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici previsti dalla normativa europea e nazionale e, più in generale, per la protezione e l’uso sostenibile dell’intero sistema idrico superficiale e sotterraneo piemontese. Il P.T.A. definisce l'insieme degli interventi per mezzo dei quali conseguire gli obiettivi generali del D.Lgs. 152/1999 successivamente confluito nel D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.: prevenire e ridurre l'inquinamento e attuare il risanamento dei corpi idrici inquinati; migliorare lo stato delle acque ed individuare adeguate protezioni di quelle destinate a particolari usi; perseguire usi sostenibili e durevoli delle risorse idriche; mantenere la capacità naturale di autodepurazione dei corpi idrici, nonché la capacità di sostenere comunità animali e vegetali ampie e ben diversificate. Il P.T.A. stabilisce il complesso delle azioni volte da un lato a garantire rispettivamente entro il 2008 ed entro il 2016 il raggiungimento o il mantenimento degli obiettivi, intermedi e finali, di qualità dei corpi idrici e dall’altro le misure necessarie alla tutela qualitativa e quantitativa dell’intero sistema idrico superficiale e sotterraneo. Il P.T.A. si articola nei comparti e nelle misure di seguito proposte: Tabella 26: Le misure del P.T.A. COMPARTI 1. misure aventi lo scopo di migliorare le conoscenze in rapporto alla problematica e politica di intervento del PTA e di supportare una capacità di gestione del sistema idrico a livello avanzato 2. misure finalizzate a fornire informazioni, circa l’attuazione del piano, e soprattutto a promuovere i livelli culturali e sociali-comportamentali nell’ambito di intervento del MISURE 1.1. gestione e mantenimento evolutivo dell’inventario amministrativo e tecnico su prelievi e scarichi; in collaborazione tra la Regione Piemonte e le Amministrazioni Provinciali, queste ultime già operativamente preposte 1.2. gestione e mantenimento evolutivo del dispositivo regionale di monitoraggio idrologico-ambientale, basato su equipaggiamenti di misurazione qualiquantitativa fissi e campagne sistematiche; in capo a Regione Piemonte con ARPA-Piemonte e esternalizzazioni di attività operative, in coordinazione con tutti i soggetti operativi, su livelli e finalità complementari, per interscambio di standard e dati 1.3. Implementazione, e successivo esercizio e mantenimento evolutivo, di un dispositivo regionale di previsione e gestione delle risorse idriche anche in tempo reale - e unità operativa e decisionale dedicata -funzionale a una gestione ottimizzata del sistema idrico superficiale e sotterraneo, conforme ai criteri del PTA, attivo su invasi artificiali stagionali e grandi prelievi; in capo alla Regione Piemonte, con esternalizzazione di attività specialistiche 1.4. Realizzazione di un programma di ricerca applicata finalizzata su temicardine del PTA: laghi, acque superficiali correnti, scenari climatico-idrologici e idrogeologici di lungo periodo, tematiche idrogeologiche specialistiche e misure di applicazione generale; in capo a Regione Piemonte e Settori/Servizi Provinciali, con le necessarie esternalizzazioni. 2.1. Attivazione e gestione di una linea operativa stabile per la produzione e disseminazione di informazioni al pubblico (newsletter/ rassegna, sito WEB, brochures, info-point) 2.2. Programmazione e produzione di eventi per divulgazione e sensibilizzazione: editoriali, cinematografici, di intrattenimento, workshop, mostre specifiche 2.3. Realizzazione in progress di un centro regionale dell’acqua, esteso a rete sul 65 COMPARTI MISURE territorio, in coesione con qualificati ”visitors centre” PTA, sia attraverso operazioni di 2.4. Gestione sistematica di logo “finalizzato-PTA”, identificativo di azioni e sensibilizzazione sia mediante programmi di sostenibilità idrologico-ambientale a forte visibilità esterna, l’offerta di azioni driver e coerenti con l’ottica del Piano opportunità fruitive; misure in 2.5. Attivazione di esternalità e azioni-driver “a logo PTA” in area urbana (centri capo alla regione Piemonte, in maggiori): valorizzazione ambienti fluviali. parte demandate a livello Attivazione di programmi didattici e assistenza tecnica nell’ambito della operativo cooperazione con i Paesi in via di sviluppo 3. misure inerenti la formalizzazione di norme e criteri tecnico gestionali (procedure), oltre a misure destinate allo sviluppo qualitativo delle organizzazioni aventi ruoli di attuazione degli obiettivi di piano, con particolare attenzione all’aspetto organizzativo e finanziario, in capo alla Regione Piemonte 4. misure di infrastrutturazione e riqualificazione ambientale, destinate al controllo delle pressioni e al miglioramento della gestione attiva delle risorse idriche, nell’ottica combinata quali-quantitativa perseguita dal PTA 2.6. Realizzazione e gestione di percorsi e “scenic point” idrici, sostegno e promozione turistico-ricreativa sempre “a logo PTA” 2.7. Implementazione del Sistema Informativo delle Risorse Idriche e attivazione del centro di Documentazione 3.1. Attivazione di norma specifica sul deflusso minimo vitale (DMV), in base ai criteri operativi messi a punto nell’ambito degli studi per il PTA e sulla revisione delle concessioni irrigue; attivazione di sistematici programmi di misura delle portate e dei volumi prelevati 3.2. Attivazione di norma specifica sulla gestione agricola orientata alla riduzione degli apporti di prodotti fitosanitari, fosforo e azoto, a protezione dei corpi idrici superficiali e sotterranei 3.3. Attivazione di norma specifica sul risparmio idrico, sull’uso razionale dell’acqua e sulla gestione delle criticità quantitative 3.4. Attivazione di un programma permanente di tutela delle risorse idriche sotterranee mediante ricondizionamento/ chiusura dei pozzi che mettono in comunicazione le falde superficiali e profonde, gestione e tutela delle aree di salvaguardia e delle aree di pertinenza fluviale 3.5. Messa a punto di criteri tecnico-gestionali tematici e di area, riferibili all’applicazione delle norme di Piano 3.6. Messa a punto di criteri applicativi sui “progetti di gestione”: sfangamento invasi, rapporti negoziati con gli utilizzatori 3.7. Revisione di regole operative su invasi esistenti per l’uso plurimo; in capo a specifiche organizzazioni di intervento e/o soggetti titolari/gestori esistenti, promozione e coordinazione in capo a Regione Piemonte 3.8. Messa a punto di accordi-quadro di categoria o specifici per la finalizzazione di soggetti operativi su obiettivi del PTA 3.9. Attivazione di norma specifica sulla valutazione e sul controllo di incidenza idrologico-ambientale degli strumenti urbanistici 3.10.Attivazione di un programma permanente di sviluppo della cultura e capacità organizzativa, nell’ottica del PTA, rivolto ai soggetti-attori del Piano 3.11.Attivazione di unità finalizzata, interna alla Regione Piemonte, con compiti di project-control - mirato al monitoraggio dei meccanismi organizzativi di Piano e della funzionalità dei flussi economico-finanziari e di progressiva revisione e messa a punto del dispositivo organizzativo-finanziario del PTA 4.1. Interventi strutturali per la razionalizzazione dei prelievi a scopo irriguo principale, mediante adeguamenti di manufatti ai fini della riduzione dei consumi idrici; in capo ai Comprensori Irrigui 4.2. Interventi strutturali per la razionalizzazione dei prelievi a scopo industriale e energetico, mediante ottimizzazione dei cicli produttivi e adeguamenti di manufatti a fini di miglioramento della compatibilità idrologico-ambientale; in capo ai soggetti titolari/gestori 4.3. Progetti operativi di riqualificazione-protezione fluviale, con finalità di riassetto ecologico e valorizzazione paesaggistico-fruitiva; in capo a enti di gestione aree protette, pubblica amministrazione, titolari/gestori di derivazioni 4.4. Progetti operativi di riqualificazione-protezione aree sensibili (laghi) e altri bersagli primari identificati; in capo al dispositivo di gestione del SII e/o altri 66 COMPARTI MISURE soggetti attuatori 4.5. Progetti operativi di intensificazione ed estensione su SII: impianti segmento fognario-depurativo, impianti segmento acquedottistico, riqualificazioni su criticità idrologico-ambientali elevate, abbattimento carichi da dilavamento in area urbana, riduzione dei carichi zootecnici e agroalimentari, ridestinazioni di acque reflue trattate; in capo al dispositivo di gestione del SII 4.6. Concezione ed eventuale attivazione di infrastrutture per la modulazione idrologica di livello regionale 4.7. Progetti operativi di tutela e/o sfruttamento compatibile di nuove risorse sotterranee in acquiferi di pianura e/o fondovalle, a scopo di riserva idropotabile; in capo al dispositivo di gestione del SII 4.8. Progetti operativi di potenziamento compatibile o riqualificazione in riduzione campi pozzi esistenti, ricondizionamento pozzi multi-filtro; in capo al dispositivo di gestione del SII e/o titolari di concessioni di prelievo 4.9. Progetti operativi di ATO per lo sviluppo e alla conservazione e riqualificazione selettiva di fonti in ambiente montano-pedemontano; in capo al dispositivo di gestione del SII 4.10.Progetti operativi di ATO per la ridestinazione di acque reflue trattate nei comparti agricolo e industriale, specificatamente in zone critiche per l’approvvigionamento da corpi idrici sotterranei; in capo al dispositivo di gestione del SII 4.11.Progetti operativi di ATO per la centralizzazione e gestione controllata di campi pozzi a servizio di poli e aree industriali; in capo al dispositivo di gestione del SII. Nella seguente tabella, i comparti che caratterizzano il P.T.A. sono sottoposti ad analisi di pertinenza con gli assi prioritari del POR: Tabella 27: Comparti del P.T.A. e analisi di pertinenza COMPARTI PERTINENZA CON ASSI PRIORITARI DEL POR 1. misure aventi lo scopo di migliorare le conoscenze in rapporto alla problematica e politica di intervento del PTA e di supportare una capacità di gestione del sistema idrico a livello avanzato 2. misure finalizzate a fornire informazioni, circa l’attuazione del piano, e soprattutto a promuovere i livelli culturali e sociali-comportamentali nell’ambito di intervento del PTA, sia attraverso operazioni di sensibilizzazione sia mediante l’offerta di azioni driver e opportunità fruitive; misure in capo alla regione Piemonte, in parte demandate a livello operativo 3. misure inerenti la formalizzazione di norme e criteri tecnico gestionali (procedure), oltre a misure destinate allo sviluppo qualitativo delle organizzazioni aventi ruoli di attuazione degli obiettivi di piano, con particolare attenzione all’aspetto organizzativo e finanziario, in capo alla Regione Piemonte 4. misure di infrastrutturazione e riqualificazione ambientale, destinate al controllo delle pressioni e al miglioramento della gestione attiva delle risorse idriche, nell’ottica combinata quali-quantitativa perseguita dal PTA Analisi di coerenza Il presente Piano di Tutela delle Acque risulta avere pochi elementi di coerenza con il POR e perlopiù si tratta di coerenza condizionata e coerenza indiretta, come riscontrabile dalla matrice di seguito riportata. 67 In particolare, gli obiettivi del P.T.A. presentano una maggiore correlazione con l’asse prioritario V. Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali (sia coerenza indiretta che condizionata); è stata attribuita coerenza condizionata tra gli obiettivi 2.1., 2.7. e l’obiettivo II.2c.2. relativo all’asse prioritario II. Agenda digitale e tra il 3.3., il 4.2. e il III.3a.1. dell’asse III. Competitività dei sistemi produttivi in quanto si tratta rispettivamente di indicazioni da tenere in considerazione in fase di attuazione del POR sia di elementi da valutare per non incorrere in giudizi di incoerenza in fase attuativa. Per lo stesso motivo è stata attribuita coerenza condizionata anche al rapporto tra l’obiettivo 4.2. del P.T.A. e il I.1b.1. del POR. Non sono stati riscontrati elementi di incoerenza tra gli obiettivi analizzati. 68 Tabella 28: Analisi di coerenza ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR 2.1. Attivazione e gestione di una linea operativa stabile per la produzione e disseminazione di informazioni al pubblico 2. Fornire informazioni, circa l’attuazione del piano, e soprattutto a promuovere i livelli culturali e socialicomportamentali nell’ambito di intervento del PTA, sia attraverso operazioni di sensibilizzazione sia mediante l’offerta di azioni driver e opportunità fruitive; misure in capo alla regione Piemonte, in parte demandate a livello operativo IV.4b. V.6c. VI.11.6. Miglioramento della governance multilivello e delle capacità degli organismi coinvolti nella attuazione e gestione dei programmi operativi IV.4c. e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale, nelle aree di attrazione III.3b. V.6c.7. Miglioramento delle condizioni III.3a.7. Diffusione e rafforzamento delle attività economiche a contenuto sociale III.3a.6. Miglioramento dell’accesso al credito, del finanziamento delle imprese e della gestione del rischio in agricoltura III.3a.5. Nascita e Consolidamento delle Micro, Piccole e Medie Imprese III.3a. III.3a.1. Rilancio della propensione agli investimenti del sistema produttivo II.2c.2..Digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione di servizi digitali pienamente interoperabili della PA offerti a cittadini e imprese (in particolare nella sanità e nella giustizia) II.2c. I.1b.2..Rafforzamento del sistema innovativo regionale e nazionale attraverso l’incremento della collaborazione fra imprese e strutture di ricerca e il loro potenziamento I.1b.4..Aumento dell’incidenza di specializzazioni innovative in perimetri applicativi ad alta intensità di conoscenza I.1b.3..Promozione di nuovi mercati per l’innovazione I.1b.1.. Incremento delle attività di innovazione delle imprese I.1b. VI. Assistenza Tecnica V.6. Preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio nelle aree di attrazione naturale III.3. Promuovere la competitività delle PMI, del settore agricolo IV.4. Sostenere la transizione verso (per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per un'economia a basse emissioni di il FEAMP) carbonio in tutti i settori V.6c.6. Miglioramento delle condizioni I.1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione II.2. Migliorare l’accesso alle TIC, nonché l’impiego e la qualità delle medesime OBIETTIVI DEL P.T.A. IV. Energia sostenibile e qualità della vita IV.4b.2. Riduzione dei consumi energetici e delle emissioni nelle imprese e integrazione di fonti rinnovabili III. Competitività dei sistemi produttivi IV.4c.1. Riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico, residenziali e non residenziali e integrazione di fonti rinnovabili II. Agenda digitale III.3b.4. Incremento del livello di internazionalizzazione dei sistemi produttivi I. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione V. Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali ≈ 2.2. Programmazione e produzione di eventi per divulgazione e sensibilizzazione: editoriali, cinematografici, di intrattenimento, workshop, mostre specifiche 2.3. Realizzazione in progress di un centro regionale dell’acqua, esteso a rete sul territorio, in coesione con qualificati ”visitors centre” 2.4. Gestione sistematica di logo “finalizzato-PTA”, identificativo di azioni e programmi di sostenibilità idrologico-ambientale a forte visibilità esterna 2.5. Attivazione di esternalità e azionidriver “a logo PTA” in area urbana (centri maggiori): valorizzazione ambienti fluviali. Attivazione di programmi didattici e assistenza tecnica nell’ambito della cooperazione con i Paesi in via di sviluppo ≈ 2.6. Realizzazione e gestione di percorsi e “scenic point” idrici, sostegno e promozione turisticoricreativa sempre “a logo PTA” 2.7. Implementazione del Sistema Informativo delle Risorse Idriche e ≈ 69 OBIETTIVI DEL P.T.A. ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR attivazione del centro di Documentazione 3.1. Attivazione di norma specifica sul deflusso minimo vitale (DMV), attivazione di sistematici programmi di misura delle portate e dei volumi prelevati 3.2. Attivazione di norma specifica sulla gestione agricola orientata alla riduzione degli apporti di prodotti fitosanitari, fosforo e azoto, a protezione dei corpi idrici superficiali e sotterranei 3.3. Attivazione di norma specifica sul risparmio idrico, sull’uso razionale dell’acqua e sulla gestione delle criticità quantitative 3. Formalizzazione di norme e criteri tecnico gestionali (procedure), oltre a misure destinate allo sviluppo qualitativo delle organizzazioni aventi ruoli di attuazione degli obiettivi di piano, con particolare attenzione all’aspetto organizzativo e finanziario, in capo alla Regione Piemonte 3.4. Attivazione di un programma permanente di tutela delle risorse idriche sotterranee mediante ricondizionamento/ chiusura dei pozzi che mettono in comunicazione le falde superficiali e profonde, gestione e tutela delle aree di salvaguardia e delle aree di pertinenza fluviale ≈ ≈ 3.5. Messa a punto di criteri tecnicogestionali tematici e di area, riferibili all’applicazione delle norme di Piano 3.6. Messa a punto di criteri applicativi sui “progetti di gestione”: sfangamento invasi, rapporti negoziati con gli utilizzatori 3.7. Revisione di regole operative su invasi esistenti per l’uso plurimo 3.8. Messa a punto di accordi-quadro di categoria o specifici per la finalizzazione di soggetti operativi su obiettivi del PTA 3.9. Attivazione di norma specifica sulla valutazione e sul controllo di incidenza idrologico-ambientale degli strumenti urbanistici 3.10. Attivazione di un programma permanente di sviluppo della cultura e capacità organizzativa, nell’ottica del PTA, rivolto ai soggetti-attori del Piano 3.11. Attivazione di unità finalizzata, interna alla Regione Piemonte, con compiti di project-control - mirato al monitoraggio dei meccanismi organizzativi di Piano e della funzionalità dei flussi economicofinanziari e di progressiva revisione e messa a punto del dispositivo organizzativo-finanziario del PTA 70 OBIETTIVI DEL P.T.A. ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR 4.1. Interventi strutturali per la razionalizzazione dei prelievi a scopo irriguo principale, mediante adeguamenti di manufatti ai fini della riduzione dei consumi idrici; in capo ai Comprensori Irrigui 4.2. Interventi strutturali per la razionalizzazione dei prelievi a scopo industriale e energetico, mediante ottimizzazione dei cicli produttivi e adeguamenti di manufatti a fini di miglioramento della compatibilità idrologico-ambientale 4. Infrastrutturazione e riqualificazione ambientale, destinate al controllo delle pressioni e al miglioramento della gestione attiva delle risorse idriche, nell’ottica combinata quali-quantitativa perseguita dal PTA ≈ ≈ 4.3. Progetti operativi di riqualificazione-protezione fluviale, con finalità di riassetto ecologico e valorizzazione paesaggistico-fruitiva; in capo a enti di gestione aree protette, pubblica amministrazione, titolari/gestori di derivazioni ~ 4.4. Progetti operativi di riqualificazione-protezione aree sensibili (laghi) e altri bersagli primari identificati; in capo al dispositivo di gestione del SII e/o altri soggetti attuatori ~ 4.5. Progetti operativi di intensificazione ed estensione su SII: impianti segmento fognariodepurativo, impianti segmento acquedottistico, riqualificazioni su criticità idrologico-ambientali elevate, abbattimento carichi da dilavamento in area urbana, riduzione dei carichi zootecnici e agroalimentari, ridestinazioni di acque reflue trattate 4.6. Concezione ed eventuale attivazione di infrastrutture per la modulazione idrologica di livello regionale 4.7. Progetti operativi di tutela e/o sfruttamento compatibile di nuove risorse sotterranee in acquiferi di pianura e/o fondovalle, a scopo di riserva idropotabile 4.8. Progetti operativi di potenziamento compatibile o riqualificazione in riduzione campi pozzi esistenti, ricondizionamento pozzi multi-filtro 4.9. Progetti operativi di ATO per lo sviluppo e alla conservazione e riqualificazione selettiva di fonti in ambiente montano-pedemontano 4.10 Progetti operativi di ATO per la ridestinazione di acque reflue trattate nei comparti agricolo e industriale, specificatamente in zone critiche per l’approvvigionamento da corpi idrici 71 OBIETTIVI DEL P.T.A. ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR sotterranei 4.11. Progetti operativi di ATO per la centralizzazione e gestione controllata di campi pozzi a servizio di poli e aree industriali; in capo al dispositivo di gestione del SII. 72 4.8 Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po (PdGPo) Il Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po, adottato con deliberazione n.1/2010 del Comitato istituzionale dell’Autorità di Bacino del fiume Po, nasce dall’esigenza degli Stati Membri della Comunità Europea di perseguire, per ciascun distretto idrografico, gli obiettivi proposti dalla Direttiva 2000/60/CE “Direttiva Quadro sulle Acque“ (DQA). La DQA trae origine dall’esigenza di integrare maggiormente la protezione e la gestione delle acque in altre politiche comunitarie come la politica energetica, dei trasporti, la politica agricola, la politica della pesca, quella regionale e in materia di turismo. Pertanto il PdGPo, è stato redatto in conformità alla DQA e a partire dal Piano di Tutela delle Acque, dai contenuti del PAI per gli interventi di riqualificazione morfologica dei corsi d’acqua e di manutenzione del territorio e dai Programmi di Sviluppo Rurale 2007-2013 per l’attuazione della Politica Agricola Comunitaria. Per quanto riguarda gli obiettivi del Piano, questi vengono individuati mediante il recepimento degli obiettivi ambientali delle DQA, declinati per le categorie “corpi idrici superficiali”, “corpi idrici sotterranei” e “aree protette: impedire il deterioramento, migliorare e ripristinare le condizioni dei corpi idrici superficiali, comprese le acque di transizione e quelle marino-costiere, fare in modo che raggiungano un buono stato chimico ed ecologico e ridurre l'inquinamento dovuto agli scarichi e alle emissioni di sostanze pericolose; proteggere, migliorare e ripristinare le condizioni delle acque sotterranee, evitarne l'inquinamento e il deterioramento e garantire un equilibrio fra l'estrazione e il ravvenamento; agevolare un utilizzo idrico sostenibile fondato sulla protezione a lungo termine delle risorse idriche disponibili; preservare le aree protette; mitigare gli effetti delle inondazioni e siccità. Il PdGPo si compone degli Ambiti strategici di azione e obiettivi riportati nella seguente tabella: Tabella 29: Ambiti strategici e obiettivi specifici Ambiti strategici A. Qualità dell’acqua e degli ecosistemi acquatici B. Conservazione e riequilibrio ambientale C. Uso e protezione del suolo D. Gestire un bene comune in modo collettivo Obiettivi specifici A.1. Proteggere la salute, proteggendo ambiente e corpi idrici superficiali e sotterranei A.2. Adeguare il sistema di gestione dei corpi idrici a supporto di un uso equilibrato e sostenibile A.3. Ridurre l’inquinamento da nitrati, sostanze organiche e fosforo A.4. Ridurre l’inquinamento da fitofarmaci A.5. Evitare l’immissione di sostanze pericolose A.6. Adeguare il sistema di gestione del reticolo minore di pianura A.7. Gestire i prelievi d’acqua in funzione della disponibilità idrica attuale e futura B.1. Preservare le zone umide e arrestare la perdita della biodiversità B.2. Preservare le specie autoctone e controllare l’invasione di specie invasive B.3. Preservare le coste e gli ambienti di transizione B.4. Preservare i sottobacini montani B.5. Preservare i paesaggi C.1. Migliorare l’uso del suolo in funzione del rischio idraulico e della qualità ambientale dei corpi idrici C.2. Ripristino dei processi idraulici e morfologici naturali dei corsi d’acqua, anche per potenziare gli interventi di riduzione del rischio idraulico D.1. Adottare azioni che favoriscano l’integrazione delle politiche territoriali e delle competenze D.2. Mettere in atto strumenti adeguati per il finanziamento delle misure del piano 73 Ambiti strategici E. Obiettivi specifici D.3. Colmare le lacune conoscitive e costituire una rete della conoscenza multidisciplinare D.4. Informare, sensibilizzare, favorire l’accesso alle informazioni E.1. Individuare strategie condivise di adattamento ai cambiamenti climatici Cambiamenti climatici Nella seguente tabella gli ambiti strategici del PdGPo sono sottoposti ad analisi di pertinenza con gli assi prioritari del POR: Tabella 30: Ambiti strategici del PdGPo e analisi di pertinenza AMBITI STRATEGICI A. Qualità dell’acqua e degli ecosistemi acquatici B. Conservazione e riequilibrio ambientale C. Uso e protezione del suolo D. Gestire un bene comune in modo collettivo E. Cambiamenti climatici PERTINENZA CON ASSI PRIORITARI DEL POR Analisi di coerenza La correlazione tra il PdGPo e il POR risulta maggiormente riscontrabile nell’ambito del confronto tra la strategia B. Conservazione e riequilibrio ambientale e l’obiettivo specifico V.6c.6 dell’asse strategico V. Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali. Gli obiettivi dei suddetti piani sono, infatti, caratterizzati da coerenza indiretta in virtù del macro obiettivo comune perseguito con azioni previste “in complementarietà con gli interventi di tutela e protezione dell’ambiente naturale ed ecosistemico ”. Inoltre, è stata attribuita coerenza condizionata anche tra l’obiettivo D.4. del PdGPo e II.2c.2. del POR poiché si tratta di finalità che possono essere tenute in considerazione in fase di attuazione del POR. Stesso giudizio è stato attribuito al confronto anche tra il V.6c.6 e l’obiettivo A.1. della strategia A. Qualità dell’acqua e degli ecosistemi acquatici . Non sono stati riscontrati elementi di incoerenza tra gli obiettivi analizzati. 74 A.1. Proteggere la salute, proteggendo ambiente e corpi idrici superficiali e sotterranei A. Qualità dell’acqua e degli ecosistemi acquatici B. Conservazione e B.2. Preservare le specie autoctone e riequilibrio controllare l’invasione di specie invasive ambientale B.1. Preservare le zone umide e arrestare la perdita della biodiversità B.3. Preservare le coste e gli ambienti di IV.4c. IV.4b. IV.4b.2. Riduzione dei consumi energetici e delle emissioni nelle imprese e integrazione di fonti rinnovabili I. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione II. Agenda digitale III. Competitività dei sistemi produttivi IV. Energia sostenibile e qualità della vita V. Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali I.1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione II.2. Migliorare l’accesso alle TIC, nonché l’impiego e la qualità delle medesime III.3. Promuovere la competitività delle PMI, del settore agricolo (per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per il FEAMP) IV.4. Sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori V.6. Preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse VI.11.6. Miglioramento della governance multilivello e delle capacità degli organismi coinvolti nella attuazione e gestione dei programmi operativi e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale, nelle aree di attrazione V.6c.7. Miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio nelle aree di attrazione naturale V.6c.6. Miglioramento delle condizioni III.3b. IV.4c.1. Riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico, residenziali e non residenziali e integrazione di fonti rinnovabili III.3a. III.3b.4. Incremento del livello di internazionalizzazione dei sistemi produttivi III.3a.7. Diffusione e rafforzamento delle attività economiche a contenuto sociale II.2c. III.3a.6. Miglioramento dell’accesso al credito, del finanziamento delle imprese e della gestione del rischio in agricoltura III.3a.5. Nascita e Consolidamento delle Micro, Piccole e Medie Imprese I.1b. III.3a.1. Rilancio della propensione agli investimenti del sistema produttivo OBIETTIVI DEL P.d.G.Po. II.2c.2..Digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione di servizi digitali pienamente interoperabili della PA offerti a cittadini e imprese (in particolare nella sanità e nella giustizia) I.1b.2..Rafforzamento del sistema innovativo regionale e nazionale attraverso l’incremento della collaborazione fra imprese e strutture di ricerca e il loro potenziamento I.1b.4..Aumento dell’incidenza di specializzazioni innovative in perimetri applicativi ad alta intensità di conoscenza I.1b.3..Promozione di nuovi mercati per l’innovazione I.1b.1.. Incremento delle attività di innovazione delle imprese Tabella 31: Analisi di coerenza ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR VI. Assistenza Tecnica V.6c. ≈ A.2. Adeguare il sistema di gestione dei corpi idrici a supporto di un uso equilibrato e sostenibile A.3. Ridurre l’inquinamento da nitrati, sostanze organiche e fosforo A.4. Ridurre l’inquinamento da fitofarmaci A.5. Evitare l’immissione di sostanze pericolose A.6. Adeguare il sistema di gestione del reticolo minore di pianura A.7. Gestire i prelievi d’acqua in funzione della disponibilità idrica attuale e futura ~ ~ ~ 75 OBIETTIVI DEL P.d.G.Po. ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR transizione B.4. Preservare i sottobacini montani ~ B.5. Preservare i paesaggi ~ D.1. Adottare azioni che favoriscano l’integrazione delle politiche territoriali e delle competenze D. Gestire un bene comune in modo collettivo D.2. Mettere in atto strumenti adeguati per il finanziamento delle misure del piano D.3. Colmare le lacune conoscitive e costituire una rete della conoscenza multidisciplinare D.4. Informare, sensibilizzare, favorire l’accesso alle informazioni ≈ 76 4.9 Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino del Po (P.A.I.) Il P.A.I., approvato con DPCM del 24 maggio 2001, è lo strumento giuridico che disciplina le azioni riguardanti la difesa idrogeologica del territorio e della rete idrografica del bacino del Po, attraverso l'individuazione delle linee generali di assetto idraulico ed idrogeologico. Il Piano, attraverso le sue disposizioni persegue l’obiettivo di garantire al territorio del bacino del fiume Po un livello di sicurezza adeguato rispetto ai fenomeni di dissesto idraulico e idrogeologico, attraverso il ripristino degli equilibri idrogeologici e ambientali, il recupero degli ambiti fluviali e del sistema delle acque, la programmazione degli usi del suolo ai fini della difesa, della stabilizzazione e del consolidamento dei terreni, il recupero delle aree fluviali, con particolare attenzione a quelle degradate, anche attraverso usi ricreativi. Le finalità richiamate sono perseguite mediante gli obiettivi riportati nella seguente tabella e sottoposti ad analisi di pertinenza con gli assi prioritari del P.O.R.: Tabella 32: Obiettivi del P.A.I. e analisi di pertinenza OBIETTIVI PERTINENZA CON ASSI PRIORITARI DEL POR 1. Ripristino degli equilibri idrogeologici e ambientali 2. Recupero degli ambiti fluviali e del sistema delle acque 3. Programmazione degli usi del suolo ai fini della difesa 4. Stabilizzazione e consolidamento dei terreni 5. Recupero delle aree fluviali, con particolare attenzione a quelle degradate, anche attraverso usi ricreativi Analisi di coerenza La relazione tra il P.A.I. e il POR, come riportato nella sottostante matrice, è rappresentata perlopiù da un rapporto di coerenza indiretta tra l’obiettivo specifico V.6c.6. dell’asse prioritario V. Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali e i primi 2 obiettivi del Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico in quanto viene perseguito il macro obiettivo comune di preservare e tutelare l’ambiente. L’obiettivo 5. Recupero delle aree fluviali, con particolare attenzione a quelle degradate, anche attraverso usi ricreativi risulta, invece, caratterizzato da un rapporto di coerenza diretta con quello specifico V.6c.6. in virtù della coincidenza tra le finalità previste relative alla valenza turistica di entrambi. Non sono stati riscontrati elementi di incoerenza tra gli obiettivi analizzati. 77 IV.4c. IV.4b. IV.4b.2. Riduzione dei consumi energetici e delle emissioni nelle imprese e integrazione di fonti rinnovabili III.3. Promuovere la competitività delle PMI, del settore agricolo IV.4. Sostenere la transizione verso (per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per un'economia a basse emissioni di il FEAMP) carbonio in tutti i settori V. Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali 1. Ripristino degli equilibri idrogeologici e ambientali ~ 2. Recupero degli ambiti fluviali e del sistema delle acque ~ 5. Recupero delle aree fluviali, con particolare attenzione a quelle degradate, anche attraverso usi ricreativi VI.11.6. Miglioramento della governance multilivello e delle capacità degli organismi coinvolti nella attuazione e gestione dei programmi operativi I.1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione II.2. Migliorare l’accesso alle TIC, nonché l’impiego e la qualità delle medesime IV. Energia sostenibile e qualità della vita e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale, nelle aree di attrazione III. Competitività dei sistemi produttivi V.6c.7. Miglioramento delle condizioni II. Agenda digitale e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio nelle aree di attrazione naturale I. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione V.6c.6. Miglioramento delle condizioni III.3b. IV.4c.1. Riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico, residenziali e non residenziali e integrazione di fonti rinnovabili III.3a. III.3b.4. Incremento del livello di internazionalizzazione dei sistemi produttivi III.3a.7. Diffusione e rafforzamento delle attività economiche a contenuto sociale II.2c. III.3a.6. Miglioramento dell’accesso al credito, del finanziamento delle imprese e della gestione del rischio in agricoltura III.3a.5. Nascita e Consolidamento delle Micro, Piccole e Medie Imprese I.1b. III.3a.1. Rilancio della propensione agli investimenti del sistema produttivo OBIETTIVI DEL P.A.I. II.2c.2..Digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione di servizi digitali pienamente interoperabili della PA offerti a cittadini e imprese (in particolare nella sanità e nella giustizia) I.1b.2..Rafforzamento del sistema innovativo regionale e nazionale attraverso l’incremento della collaborazione fra imprese e strutture di ricerca e il loro potenziamento I.1b.4..Aumento dell’incidenza di specializzazioni innovative in perimetri applicativi ad alta intensità di conoscenza I.1b.3..Promozione di nuovi mercati per l’innovazione I.1b.1.. Incremento delle attività di innovazione delle imprese Tabella 33: Analisi di coerenza ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR VI. Assistenza Tecnica V.6. Preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse V.6c. 78 4.10 Piano Forestale Regionale (P.F.R.)e L.R. n.4 del 10/02/2009 Il Piano Forestale Regionale rappresenta il quadro strategico e strutturale che individua gli obiettivi e le strategie di pianificazione da perseguire. Attualmente il P.F.R. della Regione Piemonte non risulta vigente ma sono presenti i Piani Forestali Territoriali (P.F.T.) predisposti come studio per la valorizzazione polifunzionale del patrimonio forestale su tutto il territorio regionale. Con il PFT la Regione ha raggiunto l’obiettivo di conoscenza e monitoraggio dell’intero patrimonio forestale pubblico e privato, individuando anche le zone meritevoli di approfondimento con piani di dettaglio aziendale L'ambito territoriale di pianificazione sovracomunale dei Piani Territoriali Forestali è rappresentato dall'Area Forestale. Oltre alle indagini sui boschi e sulle praterie nel territorio di ciascuna Area forestale sono previsti approfondimenti relativi alla viabilità silvo-pastorale e ai fenomeni dissestivi, inquadrati mediante classificazione del territorio favorita dalle unita di terre, con la formulazione di proposte d'intervento. La Regione considera le foreste come bene a carattere ambientale, culturale, economico e paesaggistico di irrinunciabile valore collettivo da utilizzare e preservare a vantaggio delle generazioni future. Pertanto, ai sensi dell’art. 1 della L.R. n.4 del 10/02/2009 “ Gestione e promozione economica delle Foreste”, in armonia con gli indirizzi definiti dalla legislazione comunitaria, nazionale e regionale e dagli accordi internazionali in tema di gestione forestale sostenibile, mitigazione dei cambiamenti climatici, tutela dell'ambiente e del paesaggio, si propone gli obiettivi proposti nella seguente tabella. Ciascun obiettivo è stato confrontato con gli assi prioritari proposti nel P.O.R. per la valutazione della pertinenza. Tabella 34: Obiettivi e analisi di pertinenza OBIETTIVI 1. promuovere la gestione forestale sostenibile e la multifunzionalità delle foreste 2. tutelare e valorizzare il patrimonio forestale pubblico e privato 3. sviluppare le filiere del legno derivato dalle foreste e dall'arboricoltura 4. promuovere l'impiego del legno come materia prima rinnovabile 5. incentivare la gestione associata delle foreste 6. migliorare le condizioni socio−economiche delle aree rurali 7. promuovere la crescita e qualificare la professionalità delle imprese e degli addetti forestali 8. accrescere le conoscenze scientifiche e tecniche in campo forestale, promuovendo la ricerca e l'innovazione in materia aumentare la sensibilità e la consapevolezza sociale circa il valore culturale, ambientale ed economico delle foreste e degli alberi 9. PERTINENZA CON ASSI PRIORITARI DEL POR Analisi di coerenza Dall’analisi effettuata è emerso che gli obiettivi disposti dall’art. 1 della L.R. n.4 del 10/02/2009 risultano essere caratterizzati da coerenza diretta e condizionata con il V.6c.6. relativo all’asse V. Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali. E’ stato attribuito un giudizio di coerenza condizionata in quanto 79 le finalità degli obiettivi proposti dalla normativa dovranno essere tenuti in considerazione nella fase di attuazione del POR così da non incorrere eventualmente in situazioni di incoerenza. Non sono stati riscontrati elementi di incoerenza tra gli obiettivi analizzati. 80 2. tutelare e valorizzare il patrimonio forestale pubblico e privato 5. incentivare la gestione associata delle foreste 9. aumentare la sensibilità e la consapevolezza sociale circa il valore culturale, ambientale ed economico delle foreste e degli alberi IV.4c. IV.4b. IV.4b.2. Riduzione dei consumi energetici e delle emissioni nelle imprese e integrazione di fonti rinnovabili I. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione II. Agenda digitale III. Competitività dei sistemi produttivi IV. Energia sostenibile e qualità della vita V. Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali I.1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione II.2. Migliorare l’accesso alle TIC, nonché l’impiego e la qualità delle medesime III.3. Promuovere la competitività delle PMI, del settore agricolo (per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per il FEAMP) IV.4. Sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori V.6. Preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse VI.11.6. Miglioramento della governance multilivello e delle capacità degli organismi coinvolti nella attuazione e gestione dei programmi operativi e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale, nelle aree di attrazione V.6c.7. Miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio nelle aree di attrazione naturale V.6c.6. Miglioramento delle condizioni III.3b. IV.4c.1. Riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico, residenziali e non residenziali e integrazione di fonti rinnovabili III.3a. III.3b.4. Incremento del livello di internazionalizzazione dei sistemi produttivi III.3a.7. Diffusione e rafforzamento delle attività economiche a contenuto sociale II.2c. III.3a.6. Miglioramento dell’accesso al credito, del finanziamento delle imprese e della gestione del rischio in agricoltura III.3a.5. Nascita e Consolidamento delle Micro, Piccole e Medie Imprese I.1b. III.3a.1. Rilancio della propensione agli investimenti del sistema produttivo OBIETTIVI DELLA L.R. n. 4 del 10/02/2009 II.2c.2..Digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione di servizi digitali pienamente interoperabili della PA offerti a cittadini e imprese (in particolare nella sanità e nella giustizia) I.1b.2..Rafforzamento del sistema innovativo regionale e nazionale attraverso l’incremento della collaborazione fra imprese e strutture di ricerca e il loro potenziamento I.1b.4..Aumento dell’incidenza di specializzazioni innovative in perimetri applicativi ad alta intensità di conoscenza I.1b.3..Promozione di nuovi mercati per l’innovazione I.1b.1.. Incremento delle attività di innovazione delle imprese Tabella 35: analisi di coerenza ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR VI. Assistenza Tecnica V.6c. ≈ 81 4.11 Piano Faunistico-Venatorio Regionale (P.F.V.R.) Il P.F.V.R., adottato in versione finale con la DGR 46-12760 del 7/12/09 ma attualmente non ancora approvato dal Consiglio Regionale, si pone una pluralità di obiettivi individuati dalla L.R.70/96 “ Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”, successivamente abrogata dall’art. 40 comma 1 della L.R. 5/2012 (tuttavia il comma 2 del medesimo articolo contiene una disposizione retroattiva finalizzata alla conservazione degli atti pregressi). Nella seguente tabella vengono proposti gli obiettivi principali del P.F.V.R., sottoposti all’analisi di pertinenza con gli assi prioritari del P.O.R.: Tabella 36: Obiettivi principali e analisi di pertinenza COMPARTI 1. il mantenimento della biodiversità 2. la conservazione delle diverse specie della fauna omeoterma, delle effettive capacità riproduttive delle popolazioni e il conseguimento della densità ottimale 3. l’interazione sostenibile tra le diverse popolazioni di fauna selvatica 4. l’interazione sostenibile tra le singole specie e l’ambiente 5. la realizzazione del coordinamento dei piani faunistico-venatori provinciali ai sensi dell’art. 10 della Legge 157/92 PERTINENZA CON ASSI PRIORITARI DEL POR Analisi di coerenza Tra gli assi prioritari del POR, l’unico correlabile con il P.F.V.R. è il V. Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali, come emerge dall’esame della sottostante matrice. I primi 4 obiettivi del Piano Faunistico, infatti, sono caratterizzati da un rapporto di coerenza condizionata con l’obiettivo specifico V.6c.6. in quanto quest’ultimo si declina in azioni aventi valore strategico “in complementarietà con gli interventi di tutela e protezione dell’ambiente naturale ed ecosistemico”. Non sono stati riscontrati elementi di incoerenza tra gli obiettivi analizzati. 82 IV.4c. IV.4b. IV.4b.2. Riduzione dei consumi energetici e delle emissioni nelle imprese e integrazione di fonti rinnovabili III.3. Promuovere la competitività delle PMI, del settore agricolo IV.4. Sostenere la transizione verso (per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per un'economia a basse emissioni di il FEAMP) carbonio in tutti i settori V. Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali 1. Mantenimento della biodiversità ≈ 2. Conservazione delle diverse specie della fauna omeoterma, delle effettive capacità riproduttive delle popolazioni e il conseguimento della densità ottimale ≈ 3. L’interazione sostenibile tra le diverse popolazioni di fauna selvatica ≈ 4. L’interazione sostenibile tra le singole specie e l’ambiente ≈ VI.11.6. Miglioramento della governance multilivello e delle capacità degli organismi coinvolti nella attuazione e gestione dei programmi operativi I.1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione II.2. Migliorare l’accesso alle TIC, nonché l’impiego e la qualità delle medesime IV. Energia sostenibile e qualità della vita e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale, nelle aree di attrazione III. Competitività dei sistemi produttivi V.6c.7. Miglioramento delle condizioni II. Agenda digitale e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio nelle aree di attrazione naturale I. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione V.6c.6. Miglioramento delle condizioni III.3b. IV.4c.1. Riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico, residenziali e non residenziali e integrazione di fonti rinnovabili III.3a. III.3b.4. Incremento del livello di internazionalizzazione dei sistemi produttivi III.3a.7. Diffusione e rafforzamento delle attività economiche a contenuto sociale II.2c. III.3a.6. Miglioramento dell’accesso al credito, del finanziamento delle imprese e della gestione del rischio in agricoltura III.3a.5. Nascita e Consolidamento delle Micro, Piccole e Medie Imprese I.1b. III.3a.1. Rilancio della propensione agli investimenti del sistema produttivo OBIETTIVI DEL P.F.V.R. II.2c.2..Digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione di servizi digitali pienamente interoperabili della PA offerti a cittadini e imprese (in particolare nella sanità e nella giustizia) I.1b.2..Rafforzamento del sistema innovativo regionale e nazionale attraverso l’incremento della collaborazione fra imprese e strutture di ricerca e il loro potenziamento I.1b.4..Aumento dell’incidenza di specializzazioni innovative in perimetri applicativi ad alta intensità di conoscenza I.1b.3..Promozione di nuovi mercati per l’innovazione I.1b.1.. Incremento delle attività di innovazione delle imprese Tabella 37: Analisi di coerenza ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR VI. Assistenza Tecnica V.6. Preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse V.6c. 83 4.12 L.R. n. 19 del 29 giugno 2009, Piani di Gestione dei Siti Natura 2000 e Piani di azione degli habitat e delle specie Con la Legge Regionale 19 del 29 giugno 2009 “ Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità ”, la Regione Piemonte, riconosce l'importanza dell'ambiente naturale in quanto valore universale attuale e per le generazioni future e definisce le modalità per la conservazione della biodiversità e per la gestione dei territori facenti parte della rete ecologica regionale. La Regione, con l’emanazione della L.R., garantisce la partecipazione attiva delle comunità locali ai processi di pianificazione e di gestione sostenibile delle aree protette e ne valuta le proposte, le istanze e le progettualità in rapporto alla finalità generale sopra riportata. Gli obiettivi individuati, ai sensi dell’art. 7 commi 1 e 2, per le aree protette vengono proposti nella seguente tabella e sottoposti ad analisi di pertinenza con gli assi prioritari del POR: Tabella 38: Obiettivi Aree Protette Obiettivi generali 1. Obiettivi generali 2. Obiettivi parchi naturali 3. Obiettivi riserve naturali 4. Obiettivi zone naturali di salvaguardia Obiettivi specifici PERTINENZA CON ASSI PRIORITARI DEL POR 1.1. tutelare le risorse naturali del territorio attraverso strategie di gestione sostenibile concertate tra le istituzioni 1.2. promuovere la fruizione sociale e sostenibile e la diffusione della cultura e dell'educazione ambientale 1.3. favorire la fruizione didattica ed il supporto alle scuole di ogni ordine e grado ed alle università sulle tematiche dell'ambiente e dell'educazione alla sostenibilità 1.4. integrare le competenze istituzionali dei soggetti gestori con gli obiettivi e le strategie generali della rete ecologica regionale 1.5. favorire la partecipazione dei cittadini attraverso forme associative a sostegno delle azioni volte al raggiungimento delle finalità dell'area protetta 2.1. tutelare, gestire e ricostituire gli ambienti naturali e seminaturali che costituiscono habitat necessari alla conservazione ed all'arricchimento della biodiversità 2.2. sviluppare la ricerca scientifica applicata alla gestione degli ambienti naturali e seminaturali oggetto della tutela e promuovere e diffondere i modelli sperimentati 2.3. valorizzare il patrimonio storico-culturale e architettonico 2.4. promuovere iniziative di sviluppo compatibile con l'ambiente favorendo le attività produttive e di fruizione che realizzino una equilibrata integrazione delle attività umane con la conservazione degli ecosistemi naturali 3.1. tutelare, gestire e ricostituire gli ambienti naturali e seminaturali che costituiscono habitat necessari alla conservazione ed all'arricchimento della biodiversità, con particolare riferimento agli oggetti specifici della tutela 3.2. contribuire alla ricerca scientifica applicata alla gestione degli ambienti naturali e seminaturali oggetto della tutela e promuovere e diffondere i modelli sperimentati 4.1. tutelare gli ecosistemi agro-forestali esistenti 4.2. promuovere iniziative di recupero naturalistico e di mitigazione degli impatti ambientali 4.3. attuare, attraverso un processo di pianificazione di area, il riequilibrio urbanistico-territoriale per il recupero dei valori paesaggistici ed ambientali 84 Obiettivi generali 5. Obiettivi riserve speciali Obiettivi specifici PERTINENZA CON ASSI PRIORITARI DEL POR 4.4. sperimentare modelli di gestione della fauna per un equilibrato rapporto con il territorio e con le popolazioni residenti 4.5. promuovere e sviluppare le potenzialità turistiche sostenibili dell'area protetta 5.1. gestire e valorizzare il patrimonio archeologico, storico, artistico o culturale oggetto di protezione 5.2. tutelare e valorizzare gli aspetti tradizionali, devozionali e di culto presenti 5.3. sviluppare la conoscenza e la ricerca sugli oggetti della tutela Ai sensi degli artt. 38, 42 e 47, la L.R. definisce i seguenti obiettivi nell’ambito della Rete Natura 2000: Tabella 39: Obiettivi Rete Natura 2000 Obiettivi generali 1. Obiettivi generali 2. Obiettivi dei Piani di Gestione 3. Obiettivi Piani di azione degli habitat e delle specie Obiettivi specifici PERTINENZA CON ASSI PRIORITARI DEL POR 1.1. conservazione in situ degli ecosistemi e degli habitat naturali e seminaturali 1.2. mantenimento e ricostituzione di popolazioni vitali di specie nelle loro zone naturali 1.3. conservazione ex situ delle specie animali e vegetali ai fini della tutela della diversità biologica, genetica, specifica ed ecosistemica e delle sue componenti in considerazione dei suoi valori ecologici, genetici, sociali, economici, scientifici, educativi, culturali, ricreativi ed estetici, in armonia con i principi della Convenzione sulla biodiversità di Rio de Janeiro 2.1. garantire il raggiungimento degli obiettivi di conservazione degli habitat e delle specie che caratterizzano le singole aree nell'ambito di un uso sostenibile delle risorse 3.1. tutelare, integrare e migliorare la funzionalità dei corridoi ecologici di cui al titolo IV, garantendo il mantenimento della biodiversità e la conservazione della stabilità, l'estensione degli habitat e la conservazione delle effettive capacità riproduttive delle popolazioni delle diverse specie, l'interazione tra loro e con l'ambiente ed il conseguimento della densità ottimale e della conservazione delle popolazioni medesime 3.2. studiare, monitorare e pianificare la presenza delle specie sul territorio, stabilendo forme di protezione differenziate ed eventualmente prevedendo la reintroduzione o l'introduzione di specie che si trovino in condizioni critiche di conservazione o con la rimozione di specie alloctone che si trovano in situazioni di conflitto con quelle autoctone 3.3. prevedere l'adozione di processi decisionali e gestionali partecipativi 3.4. integrare e coordinare le azioni dei diversi soggetti interessati 3.5. definire le misure di prevenzione, mitigazione e risarcimento dei danni arrecati alla fauna domestica 85 Analisi di coerenza Dall’analisi di coerenza svolta emerge, come riportato nelle sottostanti tabelle, che sia per quanto riguarda le Aree Protette sia nel caso della Rete Natura 2000, il rapporto con il POR è principalmente rappresentato da una relazione di coerenza condizionata (in alcuni casi si tratta di elementi con finalità di suggerimento) e diretta con l’obiettivo specifico V.6c.6. relativo all’asse prioritario V. Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali in virtù degli obiettivi e finalità comuni nonché di disposizioni che possono essere tenute in considerazione nella fase attuativa del POR. L’obiettivo 2.4. relativo alle Aree Protette è caratterizzato, inoltre, da coerenza con gli obiettivi specifici I.1b.1., III.3a.1.. Si tratta di coerenza condizionata ovvero di indicazioni che andranno tenute in considerazione nella fase attuativa del POR per consentire la conciliazione tra le esigenze di sviluppo produttivo e quelle di sostenibilità ambientale. Non sono stati riscontrati elementi di incoerenza tra gli obiettivi analizzati. 86 Tabella 40: Analisi di coerenza – Aree protette ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR I.1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione II.2. Migliorare l’accesso alle TIC, nonché l’impiego e la qualità delle medesime III.3. Promuovere la competitività delle PMI, del settore agricolo (per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per il FEAMP) IV.4. Sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori V.6. Preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse 1. Obiettivi generali 2. Obiettivi parchi naturali 1.1. tutelare le risorse naturali del territorio attraverso strategie di gestione sostenibile concertate tra le istituzioni 1.2. promuovere la fruizione sociale e sostenibile e la diffusione della cultura e dell'educazione ambientale 1.3. favorire la fruizione didattica ed il supporto alle scuole di ogni ordine e grado ed alle università sulle tematiche dell'ambiente e dell'educazione alla sostenibilità ~ 1.4. integrare le competenze istituzionali dei soggetti gestori con gli obiettivi e le strategie generali della rete ecologica regionale ≈ 1.5. favorire la partecipazione dei cittadini attraverso forme associative a sostegno delle azioni volte al raggiungimento delle finalità dell'area protetta ≈ 2.1. tutelare, gestire e ricostituire gli ambienti naturali e seminaturali che costituiscono habitat necessari alla conservazione ed all'arricchimento della biodiversità 2.2. sviluppare la ricerca scientifica applicata alla gestione degli ambienti naturali e seminaturali oggetto della tutela VI. Assistenza Tecnica VI.11.6. Miglioramento della governance multilivello e delle capacità degli organismi coinvolti nella attuazione e gestione dei programmi operativi V.6c. e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale, nelle aree di attrazione IV.4b. V.6c.7. Miglioramento delle condizioni IV.4c. e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio nelle aree di attrazione naturale III.3b. V.6c.6. Miglioramento delle condizioni III.3a.7. Diffusione e rafforzamento delle attività economiche a contenuto sociale III.3a.6. Miglioramento dell’accesso al credito, del finanziamento delle imprese e della gestione del rischio in agricoltura III.3a.5. Nascita e Consolidamento delle Micro, Piccole e Medie Imprese III.3a. III.3a.1. Rilancio della propensione agli investimenti del sistema produttivo II.2c. I.1b.2..Rafforzamento del sistema innovativo regionale e nazionale attraverso l’incremento della collaborazione fra imprese e strutture di ricerca e il loro potenziamento I.1b.3..Promozione di nuovi mercati per l’innovazione I.1b.1.. Incremento delle attività di innovazione delle imprese I.1b. II.2c.2..Digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione di servizi digitali pienamente interoperabili della PA offerti a cittadini e imprese (in particolare nella sanità e nella giustizia) OBIETTIVI DELLA L.R. n. 19 29/06/2009 IV.4b.2. Riduzione dei consumi energetici e delle emissioni nelle imprese e integrazione di fonti rinnovabili IV. Energia sostenibile e qualità della vita IV.4c.1. Riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico, residenziali e non residenziali e integrazione di fonti rinnovabili III. Competitività dei sistemi produttivi III.3b.4. Incremento del livello di internazionalizzazione dei sistemi produttivi II. Agenda digitale I.1b.4..Aumento dell’incidenza di specializzazioni innovative in perimetri applicativi ad alta intensità di conoscenza Aree protette I. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione V. Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali ≈ 87 Aree protette ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR promuovere e diffondere i modelli OBIETTIVI eDELLA L.R. n. 19 29/06/2009 sperimentati 2.3. valorizzare il patrimonio storicoculturale e architettonico 2.4. promuovere iniziative di sviluppo compatibile con l'ambiente favorendo le attività produttive e di fruizione che realizzino una equilibrata integrazione delle attività umane con la conservazione degli ecosistemi naturali 3. Obiettivi riserve naturali 3.1. tutelare, gestire e ricostituire gli ambienti naturali e seminaturali che costituiscono habitat necessari alla conservazione ed all'arricchimento della biodiversità, con particolare riferimento agli oggetti specifici della tutela ≈ ≈ 3.2. contribuire alla ricerca scientifica applicata alla gestione degli ambienti naturali e seminaturali oggetto della tutela e promuovere e diffondere i modelli sperimentati ≈ 4.1. tutelare gli ecosistemi agro-forestali esistenti ≈ 4.2. promuovere iniziative di recupero naturalistico e di mitigazione degli impatti ambientali ≈ 4.3. attuare, attraverso un processo di 4. Obiettivi pianificazione di area, il riequilibrio urbanistico-territoriale per il recupero dei zone naturali di salvaguardia valori paesaggistici ed ambientali ≈ ≈ 4.4. sperimentare modelli di gestione della fauna per un equilibrato rapporto con il territorio e con le popolazioni residenti 4.5. promuovere e sviluppare le potenzialità turistiche sostenibili dell'area protetta 5.1. gestire e valorizzare il patrimonio archeologico, storico, artistico o culturale oggetto di protezione 5. Obiettivi 5.2. tutelare e valorizzare gli aspetti riserve speciali tradizionali, devozionali e di culto presenti ~ 5.3. sviluppare la conoscenza e la ricerca sugli oggetti della tutela 88 Tabella 41: Analisi di coerenza – Siti Natura 2000 ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR V.6c. VI.11.6. Miglioramento della governance multilivello e delle capacità degli organismi coinvolti nella attuazione e gestione dei programmi operativi IV.4b. e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale, nelle aree di attrazione IV.4c. V.6c.7. Miglioramento delle condizioni III.3b. e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio nelle aree di attrazione naturale III.3a.7. Diffusione e rafforzamento delle attività economiche a contenuto sociale III.3a.6. Miglioramento dell’accesso al credito, del finanziamento delle imprese e della gestione del rischio in agricoltura III.3a.5. Nascita e Consolidamento delle Micro, Piccole e Medie Imprese III.3a. III.3a.1. Rilancio della propensione agli investimenti del sistema produttivo I.1b.2..Rafforzamento del sistema innovativo regionale e nazionale attraverso l’incremento della collaborazione fra imprese e strutture di ricerca e il loro potenziamento I.1b.4..Aumento dell’incidenza di specializzazioni innovative in perimetri applicativi ad alta intensità di conoscenza I.1b.3..Promozione di nuovi mercati per l’innovazione I.1b.1.. Incremento delle attività di innovazione delle imprese 1.1. conservazione in situ degli ecosistemi e degli habitat naturali e seminaturali II.2c. VI. Assistenza Tecnica V.6. Preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse V.6c.6. Miglioramento delle condizioni IV.4. Sostenere la transizione III.3. Promuovere la competitività delle PMI, del settore agricolo verso un'economia a basse (per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per emissioni di carbonio in tutti i il FEAMP) settori IV.4b.2. Riduzione dei consumi energetici e delle emissioni nelle imprese e integrazione di fonti rinnovabili I.1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione II.2. Migliorare l’accesso alle TIC, nonché l’impiego e la qualità delle medesime I.1b. IV. Energia sostenibile e qualità della vita IV.4c.1. Riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico, residenziali e non residenziali e integrazione di fonti rinnovabili III. Competitività dei sistemi produttivi III.3b.4. Incremento del livello di internazionalizzazione dei sistemi produttivi II. Agenda digitale II.2c.2..Digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione di servizi digitali pienamente interoperabili della PA offerti a cittadini e imprese (in particolare nella sanità e nella giustizia) Rete Natura 2000 OBIETTIVI DELLA L.R. n. 19 29/06/2009 I. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione V. Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali ~ 1.2. mantenimento e ricostituzione di popolazioni vitali di specie nelle loro zone naturali 1. Obiettivi generali 1.3. conservazione ex situ delle specie animali e vegetali ai fini della tutela della diversità biologica, genetica, specifica ed ecosistemica e delle sue componenti in considerazione dei suoi valori ecologici, genetici, sociali, economici, scientifici, educativi, culturali, ricreativi ed estetici, in armonia con i principi della Convenzione sulla biodiversità di Rio de Janeiro ~ 2. Obiettivi dei Piani di Gestione 2.1 garantire il raggiungimento degli obiettivi di conservazione degli habitat e delle specie che caratterizzano le singole aree nell'ambito di un uso sostenibile delle risorse 3. Obiettivi Piani di azione degli habitat e delle specie 3.1. tutelare, integrare e migliorare la funzionalità dei corridoi ecologici di cui al titolo IV, garantendo il mantenimento della biodiversità e la conservazione della stabilità, l'estensione degli habitat e la conservazione delle effettive capacità riproduttive delle popolazioni delle diverse specie, l'interazione tra loro e con l'ambiente ed il conseguimento della densità ottimale e della ≈ 89 Rete Natura 2000 OBIETTIVI DELLA L.R. n. 19 29/06/2009 ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR conservazione delle popolazioni medesime 3.2. studiare, monitorare e pianificare la presenza delle specie sul territorio, stabilendo forme di protezione differenziate ed eventualmente prevedendo la reintroduzione o l'introduzione di specie che si trovino in condizioni critiche di conservazione o con la rimozione di specie alloctone che si trovano in situazioni di conflitto con quelle autoctone 3.3. prevedere l'adozione di processi decisionali e gestionali partecipativi ≈ 3.4. integrare e coordinare le azioni dei diversi soggetti interessati ≈ 3.5. definire le misure di prevenzione, mitigazione e risarcimento dei danni arrecati alla fauna domestica ≈ 90 4.13 Programma pluriennale turistico di indirizzo e coordinamento 2013-2015 La Regione Piemonte, Settore Promozione Turistica in collaborazione con l’Osservatorio Turistico di Sviluppo Piemonte Turismo, ha iniziato le attività per la predisposizione del Programma pluriennale turistico di indirizzo e coordinamento 2013-2015 con la finalità di puntare su 4 assi strategici per un posizionamento efficacie della destinazione Piemonte. Nella seguente tabella vengono proposti gli assi e l’analisi di pertinenza con gli assi prioritari del POR: Tabella 42: Assi strategici del Programma pluriennale turistico di indirizzo e coordinamento 2013-2015 OBIETTIVI GENERALI 1. focalizzazione sulle esigenze del turista 2. conoscenza del consumatore e dei dati disponibili (la domanda) realizzazione di partnership con i soggetti economici che costituiscono la filiera o che la intrecciano (fare sistema) gestione dell’intera esperienza del turista in un’ottica di eccellenza 3. 4. PERTINENZA CON ASSI PRIORITARI DEL POR Pertanto, le azioni previste riguarderanno: 1. l’informazione, l’accessibilità, l’accoglienza (visitor management); 2. lo sviluppo e/o il completamento della catena del valore dei prodotti turistici con potenziale; 3. il riallestimento e il rilancio dei prodotti turistici maturi o in declino; 4. l’azione di promozione dei segmenti sui mercati a maggiore potenziale, puntando in particolare sul web 2.0; 5. la cultura dell’accoglienza e la formazione. Ad ora sono disponibili le analisi di scenario, con specifici focus territoriali, che sono state illustrate durante i vari incontri tenutisi nel mese di novembre 2012 unitamente alla relazione circa il confronto con gli operatori. Analisi di coerenza I macro-obiettivi del Programma Pluriennale Turistico risultano confrontabili, dal punto di vista della coerenza, con l’asse prioritario V. Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali che prevede, con gli obiettivi specifici V.6c.6. e V.6c.7. il “Miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, nelle aree di attrazione attraverso la valorizzazione sistemica e integrata di risorse e competenze territoriali” e delle “aree di attrazione naturale”. La coerenza attribuita è di tipo condizionato in quanto il Piano fornisce indicazioni che andranno considerate nella fase di attuazione del POR. Non sono stati riscontrati elementi di incoerenza tra gli obiettivi analizzati. 91 IV.4c. IV.4b. IV.4b.2. Riduzione dei consumi energetici e delle emissioni nelle imprese e integrazione di fonti rinnovabili IV.4. Sostenere la transizione III.3. Promuovere la competitività delle PMI, del settore agricolo verso un'economia a basse (per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per emissioni di carbonio in tutti i il FEAMP) settori V. Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali 1. focalizzazione sulle esigenze del turista ≈ ≈ 2. conoscenza del consumatore e dei dati disponibili (la domanda) ≈ ≈ 3. realizzazione di partnership con i soggetti economici che costituiscono la filiera o che la intrecciano (fare sistema) ≈ ≈ 4. gestione dell’intera esperienza del turista in un’ottica di eccellenza ≈ ≈ VI.11.6. Miglioramento della governance multilivello e delle capacità degli organismi coinvolti nella attuazione e gestione dei programmi operativi I.1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione II.2. Migliorare l’accesso alle TIC, nonché l’impiego e la qualità delle medesime IV. Energia sostenibile e qualità della vita e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale, nelle aree di attrazione III. Competitività dei sistemi produttivi V.6c.7. Miglioramento delle condizioni II. Agenda digitale e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio nelle aree di attrazione naturale I. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione V.6c.6. Miglioramento delle condizioni III.3b. IV.4c.1. Riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico, residenziali e non residenziali e integrazione di fonti rinnovabili III.3a. III.3b.4. Incremento del livello di internazionalizzazione dei sistemi produttivi III.3a.7. Diffusione e rafforzamento delle attività economiche a contenuto sociale II.2c. III.3a.6. Miglioramento dell’accesso al credito, del finanziamento delle imprese e della gestione del rischio in agricoltura III.3a.5. Nascita e Consolidamento delle Micro, Piccole e Medie Imprese I.1b. III.3a.1. Rilancio della propensione agli investimenti del sistema produttivo OBIETTIVI DEL PROGRAMMA PLURIENNALE TURISTICO II.2c.2..Digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione di servizi digitali pienamente interoperabili della PA offerti a cittadini e imprese (in particolare nella sanità e nella giustizia) I.1b.2..Rafforzamento del sistema innovativo regionale e nazionale attraverso l’incremento della collaborazione fra imprese e strutture di ricerca e il loro potenziamento I.1b.4..Aumento dell’incidenza di specializzazioni innovative in perimetri applicativi ad alta intensità di conoscenza I.1b.3..Promozione di nuovi mercati per l’innovazione I.1b.1.. Incremento delle attività di innovazione delle imprese Tabella 43: Analisi di coerenza ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR VI. Assistenza Tecnica V.6. Preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse V.6c. 92 4.14 Pianificazione Regionale dei Trasporti Attualmente, esistono dei piani di settore vigenti quali il Piano regionale della sicurezza stradale (P.R.S.S.), il Piano regionale dell’Infomobilità (P.R.S.S.) e il Piano regionale della Logistica (P.R.L.), mentre in data 23 dicembre 2013 è stato approvato il “Documento strategico di indirizzi per la redazione del Piano regionale dei trasporti” (D.S.P.R.T). Ai fini della presente analisi si è deciso di considerare il D.S.P.R.T. in quanto più aggiornato nei contenuti. Tale documento, infatti, trova il suo fondamento a partire dagli indirizzi strategici europei per l’Italia e le raccomandazioni specifiche in tema di trasporti delineati nel Position Paper per la nuova programmazione 20142020. Per affrontare le sfide delineate dal Position Paper per l’Italia, il Piano si orienta secondo due strategie, che, incentrate sul filone crescita sostenibile, quale priorità della Strategia Europa 2020, mirano a sostenere la competitività, del territorio e delle imprese, e la transizione verso un'economia a basse emissioni di anidride carbonica: 1. eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete superare l’esistente frammentazione delle infrastrutture tra i diversi modi di trasporto sviluppando i collegamenti mancanti, ammodernando quelli esistenti, uniformando le norme e i requisiti operativi (interoperabilità) per sfruttare appieno le capacità multimodali della rete nell’obiettivo comune della libera circolazione di merci e di passeggeri; 2. promuovere la mobilità ed il trasporto sostenibili mirare ad una sostenibilità economica, mettendo in atto strategie per assicurare stanziamenti adeguati, un uso efficiente delle risorse ed un processo di liberalizzazione, con particolare attenzione ai prezzi e alle tariffe; una sostenibilità ambientale, riducendo le cause di inquinamento, promuovendo i trasporti non motorizzati, diminuendo la congestione, in particolare nelle aree urbane, e migliorando la sicurezza delle reti stradali e ferroviarie; ed una sostenibilità sociale, migliorando la qualità della vita, modificando gli stili di mobilità e rendendo i cittadini consapevoli dei pericoli che derivano dalla violazione delle regole sul muoversi liberamente e degli effetti sull’ambiente. Nella seguente tabella viene proposta l’analisi di pertinenza con gli obiettivi del POR: Tabella 44: Obiettivi generali e analisi di pertinenza PERTINENZA CON ASSI PRIORITARI DEL POR OBIETTIVI GENERALI 1. eliminare le strozzature infrastrutture di rete nelle principali 2. promuovere la mobilità ed il trasporto sostenibili Analisi di coerenza La strategia 2. “promuovere la mobilità ed il trasporto sostenibili” del Documento strategico di indirizzi per la redazione del Piano regionale dei trasporti (D.S.P.R.T) risulta caratterizzata da coerenza indiretta con gli obiettivi specifici dell’asse prioritario IV. Energia sostenibile e qualità della vita che prevede, con l’obiettivo specifico. Entrambi, infatti, sono caratterizzati dal macro-obiettivo comune di contribuire alla sostenibilità ambientale mediante la riduzione delle emissioni in atmosfera. Inoltre, a tale strategia è stata attribuita coerenza condizionata 93 con l’obiettivo specifico I.1b.1. dell’asse prioritario I. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione in quanto si tratta di possibili sviluppi da tenere in considerazione nella fase di attuazione del POR. Non sono stati riscontrati elementi di incoerenza tra gli obiettivi analizzati. 94 2. promuovere la mobilità ed il trasporto sostenibili 2.2. una sostenibilità ambientale, riducendo le cause di inquinamento, promuovendo i trasporti non motorizzati, diminuendo la congestione, in particolare nelle aree urbane, e migliorando la sicurezza delle reti stradali e ferroviarie 2.1 una sostenibilità economica, mettendo in atto strategie per assicurare stanziamenti adeguati, un uso efficiente delle risorse ed un processo di liberalizzazione, con particolare attenzione ai prezzi e alle tariffe IV.4. Sostenere la transizione III.3. Promuovere la competitività delle PMI, del settore agricolo verso un'economia a basse (per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per emissioni di carbonio in tutti i il FEAMP) settori IV.4c. IV.4b. ~ ~ V. Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali VI.11.6. Miglioramento della governance multilivello e delle capacità degli organismi coinvolti nella attuazione e gestione dei programmi operativi I.1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione II.2. Migliorare l’accesso alle TIC, nonché l’impiego e la qualità delle medesime IV. Energia sostenibile e qualità della vita e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale, nelle aree di attrazione III. Competitività dei sistemi produttivi V.6c.7. Miglioramento delle condizioni II. Agenda digitale e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio nelle aree di attrazione naturale I. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione V.6c.6. Miglioramento delle condizioni III.3b. IV.4b.2. Riduzione dei consumi energetici e delle emissioni nelle imprese e integrazione di fonti rinnovabili III.3a. IV.4c.1. Riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico, residenziali e non residenziali e integrazione di fonti rinnovabili III.3a.7. Diffusione e rafforzamento delle attività economiche a contenuto sociale II.2c. III.3a.6. Miglioramento dell’accesso al credito, del finanziamento delle imprese e della gestione del rischio in agricoltura III.3a.5. Nascita e Consolidamento delle Micro, Piccole e Medie Imprese III.3a.1. Rilancio della propensione agli investimenti del sistema produttivo I.1b. II.2c.2..Digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione di servizi digitali pienamente interoperabili della PA offerti a cittadini e imprese (in particolare nella sanità e nella giustizia) I.1b.2..Rafforzamento del sistema innovativo regionale e nazionale attraverso l’incremento della collaborazione fra imprese e strutture di ricerca e il loro potenziamento I.1b.4..Aumento dell’incidenza di specializzazioni innovative in perimetri applicativi ad alta intensità di conoscenza OBIETTIVI DEL D.S.P.R.T. III.3b.4. Incremento del livello di internazionalizzazione dei sistemi produttivi ≈ I.1b.3..Promozione di nuovi mercati per l’innovazione I.1b.1.. Incremento delle attività di innovazione delle imprese Tabella 45: Analisi di coerenza ASSI PRIORITARI E OBIETTIVI SPECIFICI POR FESR VI. Assistenza Tecnica V.6. Preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse V.6c. 2.3. una sostenibilità sociale, migliorando la qualità della vita, modificando gli stili di mobilità e rendendo i cittadini consapevoli dei pericoli che derivano dalla violazione delle regole sul muoversi liberamente e degli effetti sull’ambiente 95
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