Parrocchia S. Stefano Protomartire Notiziario GARLATE ORARI DELLE SANTE MESSE Domenica: 8.00 - 10.00 - 18.00 Messa di vigilia: 18.00 Giorni feriali: 8.15 recita delle Lodi - 8.30 S. Messa Giovedì: 7.30 adorazione Eucaristica 8.15 recita delle Lodi - 8.30 S. Messa CONFESSIONI Sabato: dalle 14.00 alle 17.30 PARROCO Tel. e Fax 0341.681329 E-mail: [email protected] www.parrocchiagarlate.it Dicembre 2014 LA PAROLA DEL PARROCO ni, ia h c c o r r a p i im s is r a C La venuta di Gesù è la “visita del sole che sorge e rischiara quelli che stanno nelle tenebre” (Lc.1,78) La sua nascita è il trionfo della luce/salvezza (Lc 2,9). È luce che ha come destino di essere luce per illuminare le genti (Lc 2,32). Il vangelo di s Giovanni definisce Gesù “vera Luce” e così lo riconosce come l’unica e definitiva luce data da Dio a noi uomini. “Veniva nel mondo la luce” vera “quella che illumina ogni uomo.” (Gv 1,9). Per Gesù anche l’uomo è luce, è figlio della luce, la sua persona è nella luce e come tale deve risplendere (Mt 5,14). Penso che sia arrivato, nella confusione in cui siamo a vivere, il momento in cui noi cristiani abbiamo a prendere coscienza che Gesù è la nostra luce per eccellenza che Dio ci ha donato per illuminare prima di tutto il nostro cammino personale. Gesù è nato veramente il 25 dicembre? È una domanda che pongo abitualmente ai ragazzi al catechismo. Purtroppo non sappiamo né il giorno né l’anno preciso. Allora perché noi cristiani occidentali festeggiamo la nascita di Gesù al 25 dicembre? Qual’è la vera origine di questa festa? Dalla storia sappiamo che i romani festeggiavano il 25 dicembre il “Dio sole nascente”. Infatti in quella data il sole all’orizzonte inizia a innalzarsi e le giornate diventano più lunghe. Era quindi una festa pagana che è stata trasformata in festa cristiana. Con la cristianizzazione della società avvenuta dopo l’Editto di Milano del 313, ecco che i cristiani riconoscono Gesù il “vero Dio sole” che sorge dall’oriente per tutta l’umanità. E nel quarto secolo, con la libertà religiosa di culto, iniziano a celebrare la nascita di Gesù il 25 dicembre. Auguri Don Mario Con le parole di Zaccaria, padre di Giovanni il Battista, “Benedetto il Signore, Dio di Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo, e ha suscitato per noi un Salvatore potente nella casa di Davide, suo servo,” auguro a tutte le famiglie della nostra comunità un cristiano Natale. 1 IL PERSONAGGIO F u chiamato Marcello dei lebbrosi, l’uomo più buono del Brasile. Oppure un rivoluzionario a vita e perfino un pazzo. Chi lo ha conosciuto da vicino ha detto semplicemente: è un santo. Il dott. Marcello Candia però è un santo nuovo: egli ha vestito la carità con lo spirito esigente dell’imprenditore moderno. Il suo campo d’azione è stato molto vasto ma si è concentrato in particolare sulla foce del Rio delle Amazzoni, ai margini della foresta vergine, dove malattia e miseria s’accaniscono di più sugli esseri umani. La rosa con le spine era il suo simbolo. Dalla parte del Samaritano Marcello vide i poveri fin da ragazzo. Tutti li vediamo, ma alcuni gridano subito contro i ricchi, contro il governo, responsabile di tutti i mali; altri tirano dritto scuotendo la testa; alcuni, senza clamori, scelgono la parte del samaritano. La madre di Marcello era di questi ultimi e quando andava a trovare i poveri, lui sentiva come parlava. Si radicava così nel suo spirito la fede e l’amore per i poveri, immagine di Dio. E si trovò anche Lui dalla parte del samaritano. Suo padre possedeva una industria fiorente. Dopo di lui Marcello la diresse con sagacia per venticinque anni senza dimenticare i poveri. Poi viaggiando per affari o per turismo, vide le periferie di Dakar, Cairo, Smirne, Calcutta, Brasile, migliaia di essere umani nella miseria più drammatica. Con il cuore in subbuglio si domandava: “Che cosa devo fare io che ho portato i pacchi di mia madre?” La parabola evangelica dei talenti gli ricordava la responsabilità da- L’IMPERO DELLA CARITA’ DI MARCELLO CANDIA vanti a Dio per i talenti ricevuti “e siccome questa responsabilità io la sentivo bruciare- confessa- ho agito, ho dovuto agire.” E un giorno i suoi amici seppero che Marcello aveva venduto la sua industria, per miliardi, e andava nel nord est brasiliano a costruire un grande ospedale a Macapà, a picco sotto l’equatore. Il luogo non offriva materiale adatto e bisognava importare dall’Italia quasi tutto: cemento, ferro, materiale elettrico e sanitario ecc: le navi della Carbo Flotta che vanno vuote in Brasile e tornano cariche, gli offrirono i trasporti gratis Il personale locale era impreparato ai lavori e le autorità non sapevano credere a un industriale che dà miliardi solo per spirito fraterno. Insomma spine da ogni parte. Un appoggio prezioso lo ebbe dai missionari del Pime. Per dargli uno statuto giuridico davanti alle autorità, mons. Pirovano, vescovo della prelazia di Macapà, con un documento dichiarò il dott Candia “missionario laico della prelazia”. 2 Dopo otto anni di ansie e di fatiche nel 1969 l’ospedale funzionava in pieno; la prima rosa fioriva a Macapà. Dieci mila malati curati ogni anno, circa trenta mila visite ambulatoriali, una ventina di medici, una cinquantina di infermieri brasiliani, una scola per infermieri e infermiere, ecco alcuni dati dell’opera. Per i malati Marcello voleva sempre il meglio e persone capaci di curarli con spirito religioso: medicine e amore. “I malati hanno bisogno soprattutto di sentirsi amati” diceva. Per rispondere al suo scopo l’ospedale creato per i più poveri cura almeno il 50% dei ricoverati gratis. A pareggiare il bilancio ci pensava Marcello. Constatò che diminuendo i suoi fondi crescevano gli aiuti di amici, conoscenti e perfino dei suoi operai di un tempo. In Europa si aprivano a Lui i grossi portafogli per dargli somme considerevoli sapendo che nelle sue mani avrebbero fruttato il cento per cento. (segue) NOTIZIE DI CASA NOSTRA Novena per Adolescenti È importante vivere la novena da bambini ma lo è ancora di più da grande. Per questo pur ridotto a tre incontri ecco l’invito mio e degli educatori: • Lunedi 15 dicembre: scuola della parola presso la chiesa dei cappuccini di Lecco. • Mercoledì 17 dicembre ore 18,30: momento di preghiera in Chiesa. Per chi vuole seguirà in oratorio una gustosa spaghettata natalizia. • Venerdi 19 dicembre ore 20,45: momento di preghiera in oratorio. C O N C E R TO D I N ATA L E n e l l a n o s t ra Ch i e s a p a r ro c c h i a l e Domenica 21 dicembre alle ore 21 come ogni anno ci viene offerto il concerto di Natale Sarà presente l’Ensemble Mousikè - Cairo Montenotte insieme ai nostri cantori. Novena per elementari e medie Al 18 Giovedì, 19 venerdì, 22 lunedì e 23 martedì dicembre alle ore 16,15. La preghiera durerà poco tempo. Durante la Novena sono sospesi i catechismi. Il nostro coro al concorso a Cazzaniga Visita agli ammalati Il giorno 19 dicembre andrò al mattino dagli ammalati per la confessione e comunione natalizia. Se qualche persona ammalata desidera ricevere la comunione me lo faccia sapere. Sante Confessioni Il 22 e 23 dicembre sarà presente don Enrico di Valgreghentino dalle ore 9,15 fino alle 11,15 come pure il 23 dicembre alla sera, dalle ore 20,30, sarà presente ancora don Enrico. Lunedì 22 alle ore 20.30 sarà presente Don Carlo. Festa di Santo Stefano Alla nostra festa patronale quest’anno ho invitato un mio carissimo compagno Mons Gianfranco Meana penitenziere del Duomo per festeggiare il suo e mio cinquantesimo di sacerdozio. Forse ci sarà qualche altro mio compagno insieme ai sacerdoti nativi. Non voglio essere ancora al centro dei festeggiamenti perché siete stati molto bravi il 29 giugno e ancora vi ringrazio. Notte del Santo Natale S. messe: alle 8.00 alle 10,30. Al pomeriggio non viene celebrata la messa. Santa messa alle ore 24 con Schola cantorum Ore 8.00 ore 10,30 ore 18.00 Nel giorno di S Stefano si raccoglie l’offerta per il riscaldamento della Chiesa. 3 Ultimo dell’anno Cena in oratorio. Primo giorno dell’anno La messa verrà celebrata alle ore 8,30 poi alle 10,00 e 18.00. Presepe Nella cappella delle adorazioni è stato realizzato il presepe a carattere paesaggistico e simbolico. In Palestina è nato Cristo, il re della pace ma regna ancora la guerra e la divisione … L’opera è stata progetta e realizzata dal sig. Santambrogio Francesco con l’aiuto di un gruppetto di papà. Grazie e complementi! NOTIZIE DI CASA NOSTRA Ecumenismo U N A G I O R N ATA S U L L’ E B R A I S M O 17 gennaio 2015 È stata una grande iniziativa dei vescovi italiani questa giornata ed è un appuntamento che ricorre ogni anno. Vuole essere una giornata di approfondimento e di dialogo con gli ebrei come è suggerita dal Concilio Vaticano 2°. Non si tratta di una giornata di preghiera per gli ebrei in cui la comunità cristiana si riunisce per interrogarsi su cosa fare per gli ebrei ma piuttosto per riscoprire perché la conoscenza degli ebrei e dell’ebraismo sono importanti per la nostra stessa religione. Questa giornata serve perché noi cristiani abbiano ad avere una maggior comprensione delle nostre origini religiose ebraiche. Il nuovo popolo di Dio che siamo noi – chiesa – è spiritualmente legato al popolo ebraico che è il vecchio popolo di Dio. Se vogliamo usare una immagine per comprendere meglio di che si tratta e che sono solito usare con i ragazzi nella catechesi, gli ebrei sono come la radice della nostra fede mentre noi siamo il tronco. Se si taglia la radice il tronco muore. Se si dimentica l’ebraismo si perde il senso del cristianesimo. Questa giornata è maturata in stretta collaborazione con la parte ebraica. I suoi inizi potrebbero risalire al dicembre 1987 alla visita del rabbino capo Toaf al sottosegretariato dell’ecumenismo quando egli si era amareggiato per l’antisemitismo ancora presente nella stampa italiana. Noi cristiani dobbiamo ricordarci che con il popolo ebraico abbiamo un ricco patrimonio religioso in comune. Di fronte a questa iniziativa la risposta ebraica è stata di profondo apprezzamento e di soddisfazione. Anche per la nostra comunità sto pensando di organizzare un incontro con il mondo ebraico perché l’impegno è di conoscerci reciprocamente perché qui sta il segreto della fratellanza. Anniversari dei matrimoni Il 21 settembre alla messa delle 10 dodici coppie hanno ricordato un loro anniversario di matrimonio e hanno rinnovato la promessa di fedeltà. Tra le coppie c’era anche il nostro sacrista Fortunato che con la sua moglie Maria Antonietta festeggiavano i 60 anni di matrimonio. Auguri! 4 Ogni anno siamo invitati a pregare per l’unità dei cristiani. Cristiani, cattolici, ortodossi, protestanti, anglicani cercano di ritrovare l’unità, accoglienza reciproca. La chiesa cattolica ha fatto suo questo impegno dell’ecumenismo e noi abbiamo già incontrato i vari rappresentanti delle chiese cristiane che hanno sede a Milano. E’ stato un impegno non da poco portare a conoscenza al popolo cristiano queste diverse presenze e iniziare a conoscerci. È questo un primo passo molto importante: dalla conoscenza può nascere un dialogo. Abbiamo visto Papa Francesco che ha incontrato il patriarca ortodosso Bartolomeo 1° seguendo lo stile dei suoi predecessori. Ora occorre pregare insieme ed ecco che il nostro decanato promuove una sera di preghiera ecumenica nella chiesa di Malgrate, alle ore 20,30 del giorno 20 gennaio. Chi ha partecipato a questo incontro negli anni passati è ritornato contento e ricco spiritualmente e ha potuto conoscere le ricchezze spirituali presenti nelle altre chiese cristiane. Ricordiamoci che l’ecumenismo è un impegno molto importante per la nostra chiesa cattolica e il popolo cristiano ne avverta l’importanza.
© Copyright 2024 ExpyDoc