Rassegna Settimanale Esterniamo 6

Rassegna Settimanale
Esterniamo
6-10 ottobre 2014
Rassegna settimanale Esterniamo
DailyNet
Il quotidiano del
marketing in rete
168
#
ANNO XII  LUNEDÌ 06 OTTOBRE 2014
Quale strada deve percorrere il settore per
coinvolgere le persone e realizzare una
campagna di successo? Out-of-home:
come cambia la comunicazione esterna
< di Valentina Lunardi
Se pensate che la comunicazione esterna out-of-home
sia quanto di più tradizionale e analogico sia rimasto
nel panorama pubblicitario
è ora di oltrepassare pregiudizi e idee preconfezionate e
scoprire cosa è successo venerdì scorso all’Italians Festival, che si è svolto presso il
teatro Franco Parenti di Milano. Nell’ambito della prima
edizione dell’appuntamento
dedicato al meglio della creatività, due aziende leader
del settore, IGPDecaux e Clear Channel Outdoor, hanno
guidato player della comu-
nicazione, studenti e curiosi
alla scoperta di cosa bolle in
pentola nel campo dell’outof-home.
Se il futuro del digital advertising sembra essere quello di creare un rapporto personalizzato con gli utenti,
definendosi secondo i paradigmi dell’interessante e
dell’interattivo, soprattutto
grazie al mutamento creato nei sistemi della comunicazione dai social network,
quale strada deve percorrere
l’out-of-home per coinvolgere le persone e realizzare una
campagna di successo?
Secondo il team di IGPDecaux la prima risorsa creativa
alessandro
loro
All’Italians
Festival
IGPDecaux e
Clear Channel
Outdoor
raccontano
come creatività
e tecnologia
siano
indispensabili
per veicolare la
comunicazione
nello spazio
urbano e
connetterla
agli individui
13
pagina
da mettere in gioco è quella dello storytelling: se, come
è facile immaginare, nella
pubblicità esterna sono poche le parole a disposizione
per veicolare il proprio messaggio, allora bisogna sfruttare la capacità comunicativa del contesto, del luogo
dove si vuole comunicare.
Qualsiasi muro o superficie
possono essere visti come
l’occasione per raccontare,
o meglio ri-raccontare, una
realtà, per esempio un palazzo che, come pendolari
o guidatori un po’ annoiati,
percorriamo con lo sguardo tutti i giorni, per riscoprirlo solo una volta trasformato
dal messaggio pubblicitario.
Creare una comunicazione
dinamica e situazionale che
sappia emozionare significa saper mettere in relazione
l’out-of-home con il genius
loci, dando valore strategico a fattori come le persone,
la storia, i valori e l’accessibilità di uno spazio, paradigmi
complessi e non assoluti che
possono variare a seconda
dei target e che rappresentano una vera e propria sfida creativa per la pubblicità out-of-home. La creatività
diventa quindi situazionale,
dove la capacità di ridefinire spazi ma anche esperienze, in un mondo dove la tec-
nologia diviene sempre più
wearable e personalizzata, significa saper far interagire fisicamente ed emotivamente le persone con la
comunicazione delle aziende. Una declinazione coinvolgente e spettacolare, ma
ad alto contenuto progettuale e tecnologico: segue
questa tendenza il lavoro di
D-wok, azienda italiana specializzata in videomapping
e ospite all’interno del workshop organizzato da IGPDecaux. Attraverso l’utilizzo di
proiezioni e musica, palazzi
e piazze vengono ridisegnati e ri-raccontati in un grande evento ad alto impatto
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Il quotidiano del
marketing in rete
168
#
ANNO XII  LUNEDÌ 06 OTTOBRE 2014
netforum
Mensile di comunicazione,
marketing e media business in rete
bill
derrenger
emotivo, che sappia però
veicolare il messaggio pubblicitario. E si pensi allo spettacolare evento Homage to
Rome realizzato per Vodafone. Ma altrettanta creatività e innovazione sono visibili
in campagne “più tradizionali”, come la famosa Be Stupid
per Diesel (by IGPDecaux),
dove sfruttando lo spazio
vuoto di luoghi in apparenza anonimi e post urbani, e
utilizzando uno stile ispirato alla Graffiti Art, è stato re-
alizzato un messaggio veloce, di forte impatto, capace
di creare un immediato passaparola e una comunicazione istantaneamente riconoscibile. Un risultato ottenuto
fornendo un messaggio insaturo, personalizzabile e declinabile dalle persone che,
seppure davanti a una comunicazione low-tech, hanno applicato in modo istintivo meccanismi partecipativi
tipici della nostra contemporaneità così liquida e so-
cial, creando una diffusione
del messaggio della campagna che oltrepassava la campagna stessa e un’ondata di
commenti e opinioni a partire dalle semplici due parole “Be Stupid”.
Eventi e comunicazione
esterna devono essere quindi facilmente fruibili, ad alto
impatto estetico ed emotivo, connessi in maniera significativa al tessuto urbano,
veloci e coinvolgenti, capaci di creare un’interazione
con le persone. Obiettivi che
IGPDecaux persegue a partire da una concezione trasversale e di filiera delle competenze e degli strumenti
che vengono messi in gioco
nella creazione dei progetti di comunicazione, unendo esperienze e meccanismi
low tech alle possibilità messe a disposizione dalle nuove
tecnologie.
Un rapporto, quello tra mezzi comunicativi più tradizionali e tecnologie avanzate,
che era presente nel titolo
del workshop di IF! promosso dall’azienda “La creatività (non) cambia”. Secondo
Alessandro Loro, direttore
marketing di IGPDecaux, la
creatività possiede elementi
immutabili legati alla conoscenza profonda dei meccanismi del pensiero e di quello che si potrebbe chiamare
il sapere della mano, un’artigianalità creativa che si definisce per altro come una
caratteristica culturale significativa per l’Italia. «La tecnologia e il fare cambiano, non
la sostanza dell’essere creativo». Una frase che sembra
essere la regola applicabile
per la nuova era tecnologia
dell’out-of-home, come mostra il titolo scelto da Clear
Channel Outdoor per il suo
intervento, “The oldest advertising medium is now the
newest”. In una carrellata di
cases history di campagne
di comunicazione esterna
il vicepresidente per l’Europa del Sud di Clear Channel
International, Bill Derrenger,
ha mostrato come il successo di una pubblicità dipenda spesso dal farla percepire
come semplice e immediata,
seppure nasconda complessi meccanismi tecnologici e
creativi. Un esempio? Il successo riscontrato dalla campagna realizzata nel 2013
per British Airways: un bambino punta il dito al cielo a
indicare un aeroplano che
passa, mentre in simultanea appaiono le informazioni live del volo in questione.
Un’idea semplice e complessa insieme, che permette al
supporto pubblicitario più
tradizionale di stupirci nuovamente e coinvolgerci, nascondendo tecnologie sofisticate dietro la superficie di
un formato familiare come è
quello di un cartellone pubblicitario.<
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Mensile di comunicazione, marketing e media business in rete
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pagina
Rassegna settimanale Esterniamo
COM
7
COVER
STORY
tendo in primo piano il target che si vuole raggiungere: solo in questo modo il pubblico dimostrerà di
apprezzare, con like e condivisioni. La genuinità del
video maker, e di conseguenza anche del contenuto
che ne deriva, è una componente indispensabile nella relazione con gli utenti ed è ciò che permette di
costruire quel rapporto di fiducia fondamentale per
costruirsi un proprio pubblico di affezionati. Il tema
della naturalezza è stato posto in primissimo piano
quando, durante il confronto, si è preso in considerazione il rapporto con i brand. Nel momento in cui
le aziende credono in un progetto web e decidono di
collaborare con gli YouTubers finanziandoli, come è
capitato a tutti gli ospiti presenti in sala, è necessario
che il brand non incida eccessivamente sui contenuti e che lasci una certa libertà autoriale ai produttori. In questo modo entrambe le parti in causa ne possano ricavare vantaggi: da un lato le aziende perché
sponsorizzano il prodotto associandolo a un’immagine credibile e “colpendo” un target preciso, dall’altro
gli YouTubers perché hanno i finanziamenti necessari per dare spazio alla loro creatività, pur mantenendo un certo distacco con l’azienda stessa che altrimenti i loro affezionati potrebbero travisare. Grazie
alle testimonianze dei partecipanti, alcuni dei quali hanno avuto anche delle collaborazioni internazionali come i Cotto e Frullato, si è riscontrato come in
altri Paesi, soprattutto Stati Uniti, ci sia una maggiore disponibilità a finanziare progetti nati e cresciuti online e dunque il risultato sia migliore sotto tutti
i punti di vista, sia tecnico che di riscontro nell’opinione pubblica. In Italia, nonostante il fenomeno degli YouTubers sia ancora poco conosciuto, così come
il mondo del web in generale è ancora sottostimato in tutte le sue potenzialità, i giovani hanno buone
capacità pratiche e ottimi spunti creativi, però molto
spesso tali attitudini rimangono fini a se stesse, perché ciò che viene a mancare è il sostegno economico
da parte delle aziende, le quali preferiscono invece
puntare su altri devices per sponsorizzarsi. A parità
di possibilità strumentali ed economiche la creatività
italiana non è seconda a nessuno, occorrerebbe solamente credere un po’ di più nei progetti innovativi
dei nostri ragazzi.<
gio non si ritorca contro
il mittente, come il caso
plateale dello spot di Chrysler mostrato al Super
Bowl, in cui il brand celebra “l’americanità” dell’auto, nonostante sia risaputo
che la casa automobilistica
sia stata acquistata da Fiat.
Neanche il governo degli
Stati Uniti può permetterselo, come ha dimostrato
Edward Snowden. L’ utente è informato e proattivo,
si aspetta che i messaggi
che riceve gli lascino sempre qualcosa, che sia informazione, divertimento
o qualcosa di utile. I brand
non possono prescindere
da questi elementi e produrre, quindi, delle pubblicità che siano dove,
quando e nel modo in
cui chi naviga le desidera.
L’entertainment è la grossa
arma della comunicazione digitale, che permette al marchio di interagire
ed emozionare i possibili clienti. Yapp fa riflettere,
dicendo che la pubblicità diretta non è più necessaria per promuovere un
prodotto, è sufficiente creare un servizio utile ed essere pronti a informare gli
utenti nel momento stesso in cui ne hanno bisogno. Si pensi a Uber, il servizio di trasporto privato
con conducente, o Shazam, il servizio d’identificazione musicale per mobile. Il brand deve usare
tutti i mezzi forniti dalla
tecnologia digitale come
se fossero gli strumenti di
un’orchestra; “Content is
liquid” dice Michael Yapp,
come tale deve scivolare
da un formato all’altro, in
modo organico. I capisaldi per una campagna digitale per questo guru della
creatività sono: essere focalizzati sull’utente, usare
la tecnologia come veicolo
delle idee, orchestrare la
campagna nei formati più
utili al raggiungimento del
target ed essere umili, perché chi pensa di conoscere tutte le risposte non può
essere creativo. Ma la conditio sine qua non del creativo è una sola: la passione, «the ability and pride
to sign your name on something», come l’ha voluta definire Yapp.
Facebook:
people over pixel
Rob Newlan è il capo delle soluzioni creative di Facebook per l’Europa, il
Medio Oriente e l’Africa,
ed è stato uno degli ospiti
d’onore dell’Italians Festival con il suo entusiasmo
contagioso. Si è detto contentissimo di vivere questa fase di rivoluzione tecnologica che si traduce,
poi, in un vero e proprio
cambiamento del marketing universale. E proprio
Facebook appare come la
piattaforma emblematica
di questa trasformazione,
che nasce sulla condivi-
sione delle esperienze dei
propri utenti. Ecco perché traduce la pubblicità
in vera e propria esperienza emozionale. Non si può
più pensare di fare marketing per le persone, ma
con le persone. L’utente e i
suoi comportamenti devono essere sempre al centro
di una campagna di comunicazione. Newlan ha
portato l’esempio di un
caso di successo: la campagna, durata sette settimane, per Lufthansa. Attraverso il social network
la compagnia è riuscita a
emozionare gli utenti che
condividevano sul proprio
profilo fotografie di viaggi
e posti che erano riusciti a
visitare volando con Lufthansa. In questo modo, la
pubblicità riesce a diventare esperienza, e insieme
condivisione, divertimento e poi ingaggio. Ecco,
allora, come la creatività
può ottimizzare i risultati
del business: nel caso specifico ha ispirato a viaggiare, aumentando del 14%
l’utenza del brand. Facebook è una piattaforma
di connessione tra le persone più che mera tecnologia, ne evidenzia la vita
quotidiana sfruttando la
tecnologia. Un’enormità
di persone si connettono
su Facebook solo da mobile e i brand devono concentrarsi sulla creatività
dei contenuti e sfruttare la
“personal greatness”. <
in questa foto:
alessandro loro,
direttore marketing
del gruppo IGPDecaux
Anche qui la parola d’ordine è coinvolgimento
Cosa bolle in
pentola nel
mondo dell’outof-home che si
sta trasformando
Se pensate che la comunicazione esterna out-ofhome sia quanto di più tradizionale e analogico sia
rimasto nel panorama pubblicitario è ora di oltrepassare pregiudizi e idee preconfezionate e scoprire
cosa è successo venerdì scorso all’Italians Festival,
che si è svolto presso il teatro Franco Parenti di Milano. Nell’ambito della prima edizione dell’appuntamento dedicato al meglio della creatività, due aziende leader del settore, IGPDecaux e Clear Channel
Outdoor, hanno guidato player della comunicazione, studenti e curiosi alla scoperta di cosa bolle in
pentola nel campo dell’out-of-home. Se il futuro del
digital advertising sembra essere quello di creANNO V | #112| MARTEDI’ 7 OTTOBRE 2014
COM
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Rassegna settimanale Esterniamo
are un rapporto personalizzato con gli utenti, definendosi secondo i paradigmi
dell’interessante e dell’interattivo, soprattutto grazie
al mutamento creato nei sistemi della comunicazione dai social network, quale strada deve percorrere
l’out-of-home per coinvolgere le persone e realizzare una campagna di successo? Secondo il team di
IGPDecaux la prima risorsa
creativa da mettere in gioco è quella dello storytelling: se, come è facile immaginare, nella pubblicità
esterna sono poche le parole a disposizione per veicolare il proprio messaggio,
allora bisogna sfruttare la
capacità comunicativa del
contesto, del luogo dove si
vuole comunicare. Qualsiasi muro o superficie possono essere visti come l’occasione per raccontare, o
meglio ri-raccontare, una
realtà, per esempio un palazzo che, come pendolari
o guidatori un po’ annoiati,
percorriamo con lo sguardo
tutti i giorni, per riscoprirlo
solo una volta trasformato
dal messaggio pubblicitario. Creare una comunicazione dinamica e situazionale che sappia emozionare
significa saper mettere in
relazione l’out-of-home con
il genius loci, dando valore
strategico a fattori come le
persone, la storia, i valori e
l’accessibilità di uno spazio,
paradigmi complessi e non
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in questa foto il
presidente per l’Europa
del Sud di Clear
Channel International,
Bill Derrenger, che
ha mostrato come
il successo di una
pubblicità dipenda
spesso dal farla
percepire come
semplice e immediata,
seppure nasconda
complessi meccanismi
tecnologici e creativi
assoluti che possono variare a seconda dei target
e che rappresentano una
vera e propria sfida creativa per la pubblicità out-ofhome. La creatività diventa quindi situazionale, dove
la capacità di ridefinire spazi ma anche esperienze, in
un mondo dove la tecnologia diviene sempre più wearable e personalizzata,
significa saper far interagire fisicamente ed emotivamente le persone con la
comunicazione delle aziende. Una declinazione coinvolgente e spettacolare, ma
ad alto contenuto proget-
tuale e tecnologico: segue
questa tendenza il lavoro
di D-wok, azienda italiana
specializzata in videomapping e ospite all’interno del
workshop organizzato da
IGPDecaux. Attraverso l’utilizzo di proiezioni e musica,
palazzi e piazze vengono ridisegnati e ri-raccontati in
un grande evento ad alto
impatto emotivo, che sappia
però veicolare il messaggio pubblicitario. E si pensi allo spettacolare evento
Homage to Rome realizzato per Vodafone. Ma altrettanta creatività e innovazione sono visibili in campagne
nella pubblicità
esterna sono
poche le parole
a disposizione
per veicolare il
messaggio. Va da sè,
quindi, che occorre
sfruttare la capacità
comunicativa del
contesto in cui viene
messa in atto
l’azione pubblicitaria
“più tradizionali”, come la
famosa Be Stupid per Diesel (by IGPDecaux), dove
sfruttando lo spazio vuoto di
luoghi in apparenza anonimi
e post urbani, e utilizzando
uno stile ispirato alla Graffiti Art, è stato realizzato un
messaggio veloce, di forte impatto, capace di creare
un immediato passaparola
e una comunicazione istantaneamente riconoscibile.
Un risultato ottenuto fornendo un messaggio insaturo, personalizzabile e declinabile dalle persone che,
seppure davanti a una comunicazione low-tech, han-
no applicato in modo istintivo meccanismi partecipativi
tipici della nostra contemporaneità così liquida e social, creando una diffusione
del messaggio della campagna che oltrepassava la
campagna stessa e un’ondata di commenti e opinioni
a partire dalle semplici due
parole “Be Stupid”. Eventi e comunicazione esterna
devono essere quindi facilmente fruibili, ad alto impatto estetico ed emotivo,
connessi in maniera significativa al tessuto urbano,
veloci e coinvolgenti, capaci di creare un’interazione con le persone. Obiettivi che IGPDecaux persegue
a partire da una concezione
trasversale e di filiera delle competenze e degli strumenti che vengono messi
in gioco nella creazione dei
progetti di comunicazione,
unendo esperienze e meccanismi low tech alle possibilità messe a disposizione
dalle nuove tecnologie. Un
rapporto, quello tra mezzi comunicativi più tradizionali e tecnologie avanzate,
che era presente nel titolo
del workshop di IF! promosso dall’azienda “La creatività (non) cambia”. Secondo
Alessandro Loro, direttore
marketing di IGPDecaux, la
creatività possiede elementi immutabili legati alla conoscenza profonda dei meccanismi del pensiero e di
quello che si potrebbe chiamare il sapere della mano,
un’artigianalità creativa che
si definisce per altro come
una caratteristica culturale
significativa per l’Italia. «La
tecnologia e il fare cambiano, non la sostanza dell’essere creativo». Una frase
che sembra essere la regola applicabile per la nuova
era tecnologia dell’out-ofhome, come mostra il titolo
scelto da Clear Channel Outdoor per il suo intervento,
“The oldest advertising medium is now the newest”. In
una carrellata di cases history di campagne di comunicazione esterna il vicepresidente per l’Europa del
Sud di Clear Channel International, Bill Derrenger, ha
mostrato come il successo di una pubblicità dipenda
spesso dal farla percepire
come semplice e immediata, seppure nasconda complessi meccanismi tecnologici e creativi. Un esempio?
Il successo riscontrato dalla campagna realizzata nel
2013 per British Airways: un
bambino punta il dito al cielo a indicare un aeroplano
che passa, mentre in simultanea appaiono le informazioni live del volo in questione. Un’idea semplice e
complessa insieme, che
permette al supporto pubblicitario più tradizionale di
stupirci nuovamente e coinvolgerci, nascondendo tecnologie sofisticate dietro la
superficie di un formato familiare come è quello di un
cartellone pubblicitario. <
ANNO V | #112| MARTEDI’ 7 OTTOBRE 2014
Rassegna settimanale Esterniamo
-MSGR - 04 FROSINONE - 36 - 08/10/14-N:
36
(C) Il Messaggero S.p.A. | ID: 00070799 | IP: 93.62.51.98
Frosinone
MULTISERVIZI
VERTICE
IN PROVINCIA
DOPO LE ELEZIONI
Il presidente di Federlazio Frosinone Alessandro Casinelli
Casinelli: «Dati meno negativi
ma politici locali inadeguati»
`Il presidente Federlazio: Casinelli assicura che non è così bale».
«Scontri tribali, senza
pensare al territorio»
L’ATTACCO
Alessandro Casinelli, presidente
di Federlazio, al momento del
suo insediamento si è presentato
come il «rottamatore» delle pratiche lottizzatorie negli enti intermedi. I politici locali, però, sono andati avanti per la loro strada (ultimo esempio è quello che
è accaduto alla Saf e ora alla Provincia). Gli imprenditori hanno
quindi perso la speranza di poter
incidere sui politici locali? Di poterli cambiare?
e, in occasione della presentazione dell’indagine congiunturale
Federlazio sul primo semestre
2014, mena fendenti: «I politici attacca - stanno cambiando da
soli. Si stanno autoescludendo
dal territorio. I dati dimostrano
che la provincia di Frosinone,
seppure in crisi, rimane il tessuto imprenditoriale più vivace del
Lazio, con un dinamismo imprenditoriale superiore alla media regionale. Ebbene, il contraltare di questo dinamismo mostrato dalle piccole e medie imprese è una classe dirigente e politica inadeguata che ci fa assistere - basti solo pensare alla Provincia e agli enti intermedi- non
ad un confronto sui programmi
ma a scontri di natura quasi tri-
E qui si innesca la polemica: «La
verità é che non siamo tutti uguali: mentre gli imprenditori continuano a difendere aziende e posti di lavoro, la politica sperpera
e impoverisce il territorio. La Federlazio, manco a dirlo, sta con i
piccoli e medi imprenditori». Casinelli, infine ha toccato il tasto
dolente
dell’occupazione:
«L’analisi dei dati economici è
meno negativa ma siamo ancora
lontani dalla ripresa che in tanti
avevano annunciato. C’è un problema a creare lavoro ma è anche vero che in Ciociaria c’é
un’offerta poco qualificata e
troppo generica. Gli imprenditori sono pronti a investire ma tutti
devono fare la loro parte».
L. D’Arp.
Nuovo incontro ieri tra le parti
sociali e Regione per l’annosa
vicenda della nascita di una
nuova società pubblica (newco)
dove ricollocare 240 lavoratori
della ex Frosinone Multiservizi.
«A rompere gli indugi - afferma
il Comitato dei lavoratori in una
nota - con chiarezza e con una
fattiva proposta arrivava il
commissario della Provincia
Patrizi che ribadiva la necessità
di un piano industriale serio,
ora che le deleghe da parte del
governo sono chiare; la
Provincia si fa carico di
riconvocare il tavolo tecnico
subito dopo la tornata
elettorale di domenica. Di Fabio
del Comune di Alatri sosteneva
questo percorso indicando la
necessità di un
cronoprogramma e
individuando una data di
partenza della società non oltre
il 1/1/2015; in altro modo si
ricorrerà alle esternalizzazioni
dei servizi!»
PATRICA
CORDATA RUSSA
PER IMPIANTI ILVA
Gli impianti presenti nello
stabilimento Ilva di via
Morolense a Patrica,
potrebbero presto finire in
mani russe. La notizia trapelata
ieri in fabbrica, che è bene dirlo,
non ha il canone
dell'ufficialilità, ha però già
allarmato sindacati e lavoratori
che hanno chiesto un vertice
urgente al ministero dello
Sviluppo Economico al quale
dovrà essere presente la
proprietà. . «Una vendita
riservata solo agli impianti dice il sindacato - senza il
capannone e senza soprattutto
la forza lavoro,
pregiudicherebbe a nostro
parere le eventuali riassunzioni
dei 60 lavoratori tutti
attualmente in mobilità»
Crisi, ma crescono gli investimenti
`Luci e ombre
dall’indagine Federlazio
sulle proprie imprese
IL DOSSIER
È sempre l'export, meglio se extra
Unione Europea, a trainare l'economia italiana. Che invece, se dovesse dipendere dal mercato interno, ormai stagnante, finirebbe col
tracollare. È questo, in estrema sintesi, il quadro venuto fuori dall'indagine congiunturale relativa al
primo semestre 2014 che ogni anno la Federlazio di Frosinone effettua su 99 aziende socie. I dati relativi alla provincia di Frosinone
dunque confermano in pieno il
quadro nazionale: stagnazione piena per l'economia interna, vivacità
per quella europea ed extraeuropea. La conferma lampante viene
dai dati degli ordinativi: se nel primo semestre 2014 sono lievemente
migliorati, pur restando sempre in
area negativa, gli ordini provenienti dall'Italia hanno fatto un netto
balzo in avanti rispetto allo scorso
anno, sia quelli provenienti dall'Ue
(+25) che dall'extra Ue (+67). Migliora lievemente anche il fatturato, ma è sui dati della produzione
che iniziano ad emergere i primi
segnali preoccupanti. La situazione del primo semestre 2014, infatti, è invariata rispetto ai sei mesi
precedenti. Il saldo quindi è praticamente uguale a zero. «Un segnale importante questo - ha detto il
direttore dell'associazione Roberto Corbo, ieri al fianco del presidente Alessandro Casinelli - Dimostra quello che gli economisti hanno già individuato da tempo e cioè
l'esistenza di una stagnazione di
fondo dell'economia locale e nazionale che non lascia ben sperare». A
dispetto di tale quadro però gli imprenditori non hanno perso com-
pletamente fiducia nel futuro: lo
dimostrano i dati relativi agli investimenti che mettono in risalto un
aumento di 12 punti base rispetto
allo stesso semestre del 2013. Curiosi i dati provenienti dal fronte
dell'occupazione. Se è vero che il
dato è tornato leggermente positivo nel primo semestre 2014 (+5), è
altrettanto vero che tale valore
spesso è dato da assunzioni temporanee o stages che, se l'economia
non migliora, difficilmente si tradurranno in assunzioni. Anche sul
fronte delle problematiche evidenziate dagli imprenditori, emergo-
TIRA L’EXPORT
SOPRATTUTTO VERSO
I PAESI EXTRA UE
IL DIRETTORE CORBO:
«SI CONFERMA PERÒ
LA STAGNAZIONE»
no dati curiosi. Nella classifica dei
principali problemi denunciati ci
sono l'insufficienza della domanda e il ritardo dei pagamenti da
parte dei privati. Non c'è, a sorpresa, la mancanza di credito. «Ma il
problema non è risolto - spiega
Corbo -. Significa piuttosto che le
aziende rinunciano a monte a chiedere nuovi accessi, stante la totale
chiusura degli istituti di credito a
supportare l'economia. È, per fare
un esempio, lo stesso approccio disincantato dei molti che, ritenendo quasi impossibile trovare un lavoro, rinunciano completamente
a cercarlo». «Insomma - tira le
somme il direttore - dall'analisi di
questo semestre viene fuori un
quadro che è possibile definire meno negativo rispetto al passato. Ma
allo stesso modo dobbiamo anche
affermare, purtroppo, che siamo
ancora lontani da quella ripresa
che, strumentalmente, ci hanno
fatto credere essere alla portata fino a meno di un mese fa».
Un momento della presentazione del dossier della Federlazio
Mercoledì 8 Ottobre 2014
www.ilmessaggero.it
Nasce Impegno civico,
tre assessori sulla graticola
COMUNE
Si chiama Impegno Civico per
Frosinone: è il nuovo gruppo politico di maggioranza che nasce
dalla scomposizione di formazioni precedenti. E’ formato da
quattro consiglieri comunali:
Vincenzo Savo, Sergio Crescenzi
(Lista per Ottaviani), Pasquale
Cirillo (indipendente eletto anche lui nella Lista per Ottaviani)
e Riccardo Masecchia (Città
Nuove). In un documento i quattro escono allo scoperto e spiegano il motivo dell’operazione
politica. Notano: «Alla luce delle
recenti manovre politiche che
hanno visto protagoniste le formazioni di nuovi gruppi consiliari, tese alla rivendicazione di
maggior spazio all’interno della
maggioranza, e dunque, alla
conduzione di strategie mirate
anche al raggiungimento di scopi non proprio collettivi, noi
mettiamo in campo finalizzato
soprattutto a rappresentare la
volontà di mantenere fermi gli
obiettivi e gli impegni assunti
sulla base del programma elettorale». Il gruppo puntualizza di
far parte della maggioranza
(c’erano dubbi?) e sottolinea
che continuerà ad appoggiare il
sindaco Ottaviani. In questo modo però ci sono tre assessori sulla graticola, dal momento che
non hanno più un corrispondente sostegno in aula. Si tratta di
Giampiero Fabrizi, Massimiliano Tagliaferri (Lista per Ottaviani) e Carlo Gagliardi (Città Nuove). Nella civica del Sindaco è rimasto soltanto Luigi Benedetti,
mentre in Città Nuove c’è Gerardo Zirizzotti. Dopo le provinciali
le intenzioni saranno più chiare, ma a questo punto è facile
ipotizzare che Impegno Civico
potrebbe fare asse con il Nuovo
Centrodestra (tre consiglieri)
per chiedere un azzeramento
della giunta. A quel punto si scatenerebbe il toto-assessori: sia
Sergio Crescenzi che Vincenzo
Savo potrebbero essere tra i papabili, mentre per Città Nuove si
parla dell’ex consigliere regionale Alessandra Mandarelli, che in
caso di azzeramento tornerebbe
in corsa. Soltanto pochi giorni fa
Ottaviani aveva proceduto alle
nomine in giunta di Francesco
Trina (Frosinone nel Cuore) e
Gennarino Scaccia (Lista per
Frosinone). Al primo sono state
assegnate le deleghe da vicesindaco, decisione che ha scatenato la reazione di Crescenzi e Savo. Poi c’è anche il nodo dell’assessorato a Ombretta Ceccarelli
(Forza Italia). Nicola Ottaviani
(nella foto) non si scompone e
resta concentrato sull’amministrazione. Obiettivo principale:
realizzare il nuovo stadio. Poi si
potrebbe anche andare ad elezioni anticipate.
IL NUOVO GRUPPO
FORMATO DA QUATTRO
CONSIGLIERI
DI MAGGIORANZA
SCONTENTI
DEL RIMPASTO
Pannelli informativi:
via all’installazione
NEL CAPOLUOGO
Domenico Paglia dell’Ance
L’Ance: gli enti
non pagano
imprese
strangolate
«Imprese fallite o sull’orlo del
fallimento a causa dei crediti
vantati nei confronti della
Pubblica Amministrazione ».
Il grido d’allarme arriva dal
presidente di Ance Frosinone
Domenico Paglia. «Il Governo
ogni settimana – continua Paglia - promuove slogan sul tema dei pagamenti. Ma le Imprese continuano a fallire perché le promesse restano tali.
Declinando ulteriormente il
problema a livello provinciale
– continua Paglia - va evidenziata la sussistenza di Enti appaltanti tra i quali Ater, Comunità Montane, Consorzi di
bonifica etc., che stanno contribuendo non poco ad aggravare la situazione delle Imprese. In particolare l’Ater, operando essenzialmente con
fondi regionali, non può accedere autonomamente alla
piattaforma per la certificazione dei crediti, pertanto da
mesi e mesi a Frosinone si attende che la Regione Lazio
certifichi i crediti vantati dalle Imprese nei confronti dell’ex IACP».
Il comune di Frosinone d'ora
in avanti comunicherà ai propri cittadini attraverso dei mega pannelli digitali. Ieri una
riunione del settore tecnico
dell'amministrazione ha individuato le zone dove saranno
montati questi pannelli che saranno di grandi dimensioni
(2,50 per 1,50). Si tratta di una
proposta accessoria inserita
nell'ambito della gara di appalto relativa alla concessionaria di pubblicità che si è aggiudicata, all'insegna della
continuità, la precedente impresa Ica.
Il vincitore dell'appalto si sarebbe impegnato a fornire alla città questa strumentazione digitale. Su questi pannelli
il comune informerà i cittadini di tutte le iniziative in corso
in città dagli eventi alle domeniche ecologiche, dalle ordinanze di interesse generale sino agli orari dei bus (in attesa
del nuovo appalto sul trasporto pubblico che prevederà l'installazione di pannelli luminosi sulle pensiline). Insomma,
oltre agli strumenti tradizionali (stampa, tv, manifesti,
ecc) e al sito istituzionale, basterà girare a piedi o in auto
Frosinone per essere informati. I pannelli saranno montati
nei prossimi giorni nei seguenti punti: due lungo la
Monti Lepini, uno in via Aldo
Moro, due nel centro storico
(Largo Turriziani e Largo
Sant'Antonio), uno ai Cavoni,
uno a Madonna della Neve e
l'altro ancora alla stazione.
Valore dell'opera complessiva: 100 mila euro.
Nell'ambito del nuovo appalto
Un pannello informativo
e per ottenere un arredo urbano più decoroso si sta già procedendo anche alla rimozione
ed all'installazione di pannelli
sempre meno invasivi lungo
le strade cittadine ed, in particolare, lungo via Fosse Ardeatine e lungo viale Mazzini. Per
anni i pannelli di pubblicità
anche di grosse dimensioni sono stati apposti sui muri in
pietra (in particolare lungo
queste due arterie) impattando notevolmente l'arredo urbano. Oltre a questo l'amministrazione dovrebbe anche predisporre una nuova segnaletica verticale più decorosa. In
alcuni punti i segnali sono arrugginiti o piegati in altri specie nella parte bassa e lungo la
Monti Lepini vi sono una miriade di cartelli indicanti
aziende che, da anni, non operano più. Anche questo rientra nell'arredo urbano oltre
che ad una più utile e più facile interpretazione per l'automobilista di turno. Un modo
per migliorare la frubilità di
una città che spesso si presenta in maniera caotica.
Gianpaolo Russo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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16
GIOVEDÌ 9 OTTOBRE 2014
Porto S. Elpidio
& S. ELPIDIO A MARE
Rapina un barista e poi si pente: «Ero ubriaco»
Tunisino va in commissariato e confessa: volevo rifarmi dei soldi persi alle slot machine
Rassegna settimanale Esterniamo
LA CRONACA
Il colpo
Armato di coltello,
lo straniero aveva
rapinato un barista
sulla Statale Adriatica,
facendosi consegnare
circa duemila euro
Prima aveva tentato
di forzare le slot machine
La denuncia
La polizia ha denunciato
a piede libero il 31enne
alla Procura
della Repubblica
di Fermo in attesa
di ulteriori accertamenti
di carattere investigativo
sulla vicenda
di FABIO CASTORI
L’OPPOSIZIONE
— PORTO SANT’ELPIDIO —
METTE a segno una rapina ai
danni di un bar, tenta pure di
compiere un furto in una sala
slot, ma poi si pente e si presenta
in commissariato per confessare:
«Avevo perso tutti i soldi e volevo
rifarmi». È l’incredibile storia di
M.B., un tunisino di 31 anni residente a Porto Sant’Elpidio. La vicenda prende il via sabato verso le
23 quando una pattuglia della
squadra volante del commissariato di Fermo interviene nella sala
slot ‘Black Jack’, lungo la Statale
Adriatica, da dove era partita una
richiesta di intervento per un tentato furto. Giunti sul posto, gli
agenti del commissariato raccolgono la testimonianza del titolare, il quale riferisce loro di aver
sentito poco prima un forte rumore provenire dalla sala slot e subito dopo di aver visto due giovani
allontanarsi in tutta fretta a bordo
di uno scooter di colore scuro.
L’esercente aveva già verificato
che due delle macchinette slot machine erano state danneggiate nel
tentativo di aprire il serbatoio
delle monete, cosa peraltro non
riuscita, e che sul posto era stato
anche abbandonato un casco da
motociclista. Ma durante il sopralluogo per il tentato furto, i poliziotti del commissariato apprendono anche di una rapina messa
«Teli pubblicitari,
ora il Comune
deve rispettare
il regolamento»
— PORTO SANT’ELPIDIO —
LE INDAGINI Gli agenti del commissariato stavano stringendo
il cerchio intorno al sospettato, un 31enne, che è stato denunciato
segno ai danni del vicino Bar Pietro ad opera di una persona che,
indossando un casco e brandendo
un coltello da cucina, aveva minacciato il titolare, facendosi consegnare l’incasso della giornata,
circa duemila euro in contanti.
PORTATISI immediatamente
sul posto e acquisite le prime informazioni, i poliziotti si fanno subito un’idea di chi possa essere
l’autore dei due colpi. Sono attivate quindi le indagini basate sulle
descrizioni fornite dalle vittime e
sulla tracce lasciate nei luoghi della rapina e del tentato furto, il bar
e la sala slot. Gli elementi raccolti
conducono verso un pregiudicato
del posto, che ormai sembra avere
le ore contate. Ieri, però, mentre
gli investigatori stanno lavorando
per stringere il cerchio intorno al
sospettato, M.B., accompagnato
dal suo legale, l’avvocato Andrea
Albanesi, si presenta al commissariato di Fermo per rendere la confessione circa la propria responsabilità della rapina e del tentato furto. Il 31enne spiega di aver commesso i reati perché in stato di ebbrezza e per rifarsi delle perdite
subite nella giornata alle slot machine. Gli inquirenti, sorpresi, verificano la rispondenza delle dichiarazioni con gli elementi fin lì
raccolti e il tunisino viene denunciato a piede libero alla Procura
della Repubblica di Fermo in attesa di ulteriori accertamenti.
SANT’ELPIDIO A MARE BLITZ DEI CARABINIERI: TROVATI 35MILA EURO IN CONTANTI E UN CELLULARE RUBATO
Quel ‘tesoretto’ nascosto nella casa delle ladre
di LUCIA GENTILI
— SANT’ELPIDIO A MARE —
CERCANO la refurtiva del colpo
messo a segno al negozio cinese ‘Sole Luna’ il 18 settembre, un bottino
da 10mila euro, e trovano molto di
più: 35mila euro in contanti e un
Samsung S3 rubato ad un portorecanatese l’anno scorso. Ieri mattina
i carabinieri della Compagnia di Tolentino hanno stanato il covo della
refurtiva, a Sant’Elpidio a Mare, e
denunciato tre donne per furto, due
sorelle di 43 e 38 anni, e la figlia
26enne della prima. Mentre una di
loro e il marito sono stati denunciati anche per ricettazione del telefono cellulare. Ora a piede libero e in
attesa di processo, le tre italiane di
origine rom anni fa avevano lasciato il Comune in cui abitavano, vici-
no a Tolentino, cambiando residenza e facendo perdere le proprie tracce. Ma la mattina del 18 settembre
sono tornate a colpire. Nel negozio
di abbigliamento ‘Sole Luna’ in
contrada Cisterna, di fianco al supermercato Eurospin. Con abilità e
in pochi secondi, dopo aver finto di
fare shopping, hanno arraffato da
dietro il bancone la borsa della titolare dagli occhi a mandorla, contenente circa 10mila euro, l’incasso di
alcuni giorni. La borsa non era visibile, ma le tre ladre probabilmente
conoscevano le abitudini dei proprietari. Ad incastrarle, però, c’erano le telecamere di sorveglianza del
negozio. Le immagini non si sono
rivelate utili per rintracciare subito
le ladre, ma sono state fondamentali durante la perquisizione nell’abi-
tazione di Sant’Elpidio a Mare,
quando i carabinieri del nucleo operativo di Tolentino hanno trovato
gli indumenti e gli accessori indossati la mattina del furto, registrati
nei filmati video delle telecamere.
NEL MIRINO
Tre donne di etnia rom
nei guai per il furto
in un negozio di Tolentino
DA QUEL giorno si erano messi
subito sulle tracce delle tre donne,
già note alle forze dell’ordine e con
precedenti penali. Attraverso un’attività investigativa capillare, gli
agenti hanno prima individuato il
luogo in cui le tre parenti hanno fissato attualmente la loro dimora e
poi, acquisiti tutti gli elementi necessari e muniti di provvedimento
della Procura di Macerata, le hanno
raggiunte a Sant’Elpidio a Mare.
Stupefacente il risultato: in un angolo della soffitta, nascosti sotto gli
addobbi natalizi, hanno scovato
due borselli contenenti 35mila euro
in contanti, in banconote da 500,
100, 50, 20 e 10 euro. E per finire un
Samsung S3 rubato ad un portorecanatese l’anno scorso. Le donne e
il marito di una di loro non hanno
fornito giustificazioni, né sono stati
in grado di dimostrare la provenienza lecita della somma. Così i carabinieri hanno sequestrato l’ingente
bottino e sporto denuncia. Ora la
palla passa all’Autorità giudiziaria.
ORMAI gli stendardi pubblicitari sono diventati parte integrante dell’arredo urbano, a Porto
Sant’Elpidio, ma ciò non vuol dire che a tutti piaccia l’immagine
che si dà di una città costantemente imbandierata e sponsorizzata. Il gruppo di opposizione
dei Fratelli d’Italia ha voluto vederci chiaro sul regolamento che
dovrebbe regolare questi teli pubblicitari, arrivando a concludere
che «la stessa Amministrazione
comunale è la prima a violare le
regole che essa stessa ha stabilito». «Ammesso che tali stendardi
siano posti per pubblicizzare
eventi e allo stesso tempo fare cassa con gli sponsor, non possiamo
venire meno alle regole per questo tipo di pubblicità», sostengono Andrea Balestrieri e Antonesio Diomedi. Il punto da cui sono partiti è il piano generale degli impianti pubblicitari (datato
2011), dove si legge che «l’apposizione di tali stendardi deve essere
finalizzata alla promozione di
manifestazioni di pubblico interesse promosse dal Comune o da
società che svolgono funzioni e attività di rilevanza pubblica», citano i due consiglieri, commentando che «gli stendardi che sono
sparsi per la città portano solo a
gran vista nomi e loghi delle ditte
e in piccolo, le scritte abbreviate
dell’evento». Il regolamento stabilisce le dislocazioni e le distanze
minime da rispettare: 30 metri
prima dei semafori, 25 metri dopo. «Che vogliamo dire di quelli
che si trovano davanti alla sede
del Comune dove c’è una serie di
impianti semaforici? O di quelli
sulle rotonde delle zone industriali?» La distanza minima dalla
carreggiata è di 1,5 metri, «mentre davanti al Comune sono poste a raso». Balestrieri e Diomedi
chiedono: «Come possono parlare di riqualificazione urbanistica
quando autorizzano a spargere
su tutto il territorio blocchi prefabbricati in calcestruzzo utilizzati
come basamento degli stendardi
e che non sono neanche a norma? La sicurezza dei cittadini
vale molto di più di un evento
pubblicitario». La richiesta è di
adeguare i basamenti alle norme
di sicurezza, di rispettare le norme contenute nel regolamento distanze e spazi per la pubblicità.
Marisa Colibazzi
@Documento elettronico rilasciato per uso personale. DRM - 5370506db21907153189f53a95ea8655685afb3155c722a3dcf4fb53a399654ec3b5332766414bf3a835828c11cd407ccb52894da1d7f7dc208ab535bcc0b306
LA SICILIA
34.
VENERDÌ 10 OT TOBRE 2014
AGRIGENTO
Licata e hinterland
«Via l’amianto dai box»
MERCATO ORTOFRUTTICOLO. Sopralluogo degli ispettori dell’Ufficio Igiene pubblica
A giorni una dettagliata relazione sarà inoltrata all’Asp: «Salute dei lavoratori a rischio»
Rassegna settimanale Esterniamo
Un’ispezione al mercato ortofrutticolo
di via Giarretta è stata effettuata ieri dall’Ufficio di Igiene pubblica dell’Asp. Nel
mirino delle verifiche degli ispettori sanitari sono finite le tettoie in eternit che
coprono i box dove vengono venduti
ogni mattina i prodotti agricoli al dettaglio. La presenza dell’amianto sulle coperture del mercato è stata oggetto di
continue note prodotte dall’ufficio di
Igiene Pubblica che sin dall’agosto del
2010 ha sollevato la problematica. Adesso la task force si è fatta più intensa anche alla luce della recente legge regionale 10 del 2014 (entrata in vigore lo scorso 9 maggio) che detta norme ben precise per la tutela della salute e del territorio dai rischi derivanti dall’amianto. L’importante obiettivo sancito con tale Legge
è quello di “tutelare la salute nei luoghi
di vita e di lavoro dai rischi connessi con
l’esposizione all’amianto, intervenendo
con mirate ed efficaci azioni di prevenzione e predisponendo, in particolare,
la mappatura, la bonifica e il recupero di
tutti i siti, impianti, edifici e manufatti
presenti nel territorio regionale in cui
Le coperture
dei box presenti
all’interno
del mercato
ortofrutticolo
di Licata
sono in eternit
sia rilevata la presenza di amianto.
Nei prossimi tre anni qualsiasi manufatto contenente amianto dovrà essere
infatti rimosso”. Il mercato ortofrutticolo è di proprietà comunale e il sopralluogo di ieri mattina è stato sollecitato dal
Dipartimento Prevenzione servizio Am-
bienti di vita dell’Asp. Il personale medico che ha espletato le verifiche all’interno dell’area, provvederà adesso ad inoltrare una dettagliata relazione all’Asp.
La questione è chiara. Le coperture in
eternit poste sopra i box per la vendita
dei prodotti agricoli vanno rimosse.
Adesso c’è anche una normativa che specifica inoltre come “tutti i soggetti pubblici e privati proprietari di siti, edifici,
impianti, mezzi di trasporto, manufatti e
materiali con presenza di amianto sono
obbligati a darne comunicazione all’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale territorialmente competente,
indicando tutti i dati relativi alla presenza di amianto”.
Nella stessa condizione del mercato
ortofrutticolo ci sono altri immobili di
proprietà comunale. Spostandosi di pochi metri, anche la tettoia che copre l’autoparco è dello stesso materiale contenente amianto. Il mercato dovrebbe pertanto essere stato solo il primo degli immobili comunali interessati dalle verifiche dell’Ufficio di Igiene pubblica ed è
verosimile che a stretto giro di posta altre relazioni vengano redatte per evidenziare la condizione degli altri edifici
di proprietà comunale su cui verrà passata la lente d’ingrandimento in tema di
amianto e di tutela della salute nei cosiddetti luoghi di vita.
«Adesso parlo io!»: dossier
presentato al Consiglio comunale
Uno scorcio del canile di Licata
PALMA DI MONTECHIARO
Strada comunale Ciotta
stanziati 700.000 euro
PALMA DI MONTECHIARO. Dopo diversi anni di attesa la sistemazione della strada comunale di Ciotta, una delle più popolate e frequentate frazioni balnearidi Palma di Montechiaro, sta per divenire una realtà. Il
commissario delegato per la mitigazione del rischio idrogeologico per
la Regione Sicilia, dottor Maurizio Croce, infatti, hafirmato il provvedimento per il finanziamento dell’importante arteria. La Regione Sicilia ha stanziato per il completamento dei lavori la somma di 700mila euro. A renderlo noto è stato il vicesindaco Daniele Balistreri che ha
spiegato che, una volta arrivata l’importante somma, si predisporrà
quanto necessario per effettuare la gara per l’aggiudicazione dei lavori. Una bella notizia, dunque, per i tutti
i palmesi ma specialmente per coloro
che risiedono in estate e non solo nella
località balneare, costretti a prendere la
strada statale 115 per arrivare a Marina
di Palma o anche più semplicemente
nella vicina spiaggia della Malerba.
La chiusura della strada era avvenuta nel 2009 a seguito di una serie di
smottamenti che rendevano pericoloso percorrerla, anche se di fatto la LA STRADA DI CONTRADA CIOTTA
strada era ancora praticabile tanto
che, nonostante le transenne, le auto
continuavano a circolare. Nel gennaio 2010 una frana, causata dalle
forti piogge di quei giorni che aveva
coinvolto non solo la strada ma anche
l’unico locale pubblico della zona e
alcune villette private tutt’ora ancora
non agibili, determinava la definitiva chiusura dell’arteria. Un
nuovo smottamento si era poi verificato nel 2013 nella via Seychelles, nel tratto compreso tra via Costa Smeralda e la Strada comunale panoramica Tumazzu – Ciotta. Il Comune aveva deciso di inibire il transito degli autoveicoli aventi una massa complessiva a
pieno carico superiore a 3,5 tonnellate.
Soddisfazione è stata espressa dal vicesindaco Daniele Balistreri che ha ricordato che la sistemazione della strada di Ciotta era stato uno degli impegni presi in campagna elettorale nel 2013 dallo
schieramento a sostegno della candidatura di Pasquale Amato e
uno dei primi atti portati avanti dall’attuale amministrazione. Più
volte Balistreri assieme al sindaco e all’ex assessore ai lavori pubblici Dario Augugliaro si era recato a Palermo per incontrare Maurizio Croci proprio per fare inserire nella programmazione degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico in Siciliai lavori di messa in sicurezza della frana di contrada Ciotta e quelli per
il ripristino della funzionalità della strada.
La trafficata arteria
è chiusa dal 2009
a causa di una frana
LUIGI ARCADIPANE
mergenza. Il dossier racchiude dati utili sul fenomeno sia a livello nazionale
che locale e articoli di stampa relativi ad
attacchi di randagi nei confronti dell’uomo oltre ai tanti episodi di “giustizia
sommaria” che negli ultimi anni hanno
portato all’uccisione di animali. La panacea è stata individuata nella creazione di un canile più grande e funzionale
di quello attualmente in funzione di
Contrada Pezza che può ricevere cinquanta animali a fronte di una capienza
che, in alcuni casi, ha raggiunto anche le
ottanta unità. “Si tratta di un dossier
completo – spiega Angelo Pontillo – che
fa un esame anche dei costi di gestione.
Dati Aire negativi
si cercano soluzioni
per bloccare le «fughe»
g. c.) Il dato fornito dai registri dei
licatesi iscritti all’Aire (anagrafe
italiani residenti all’estero) è di
quelli pesanti. In provincia di Agrigento, Licata è la città con il più alto numero di cittadini emigrati:
15.034 su una popolazione stimata di 39.057 residenti. In pratica è
emigrato il quaranta per cento dei
licatesi. A “scappare” sono giovani
e meno giovani, spesso interi nuclei familiari. Questa diaspora ha
motivazioni di natura economica.
Manca il lavoro e allora bye-bye
Licata, bye-bye Italia. Si parte alla
volta della Germania, di altri stati
GIUSEPPE CELLURA
RANDAGISMO
“Adesso parlo io! ”. E’ questo il titolo del
dossier illustrativo sul fenomeno del
randagismo in città realizzato dall’associazione Una, da “I Delfini” e dall’associazione “Il rifugio dei cani randagi di
Caterina” con la collaborazione di cittadini comuni. Il dossier mette in evidenza l’attuale condizione che si vive in
città con circa un migliaio di cani disseminati su tutto il territorio comunale. Il
documento redatto dalle associazioni
è stato consegnato al Consiglio comunale e tende a formulare proposte e a trovare soluzioni per risolvere un problema che in alcune zone del perimetro urbano ha assunto le caratteristiche dell’e-
EMIGRAZIONE
Gli animali non va dimenticato che sono protetti da una legge che vieta determinati comportamenti dell’uomo nei
confronti degli animali. La soluzione
che stiamo proponendo – continua il
delegato della associazioni firmatarie
del dossier – è quella di avere in fase di
tamponamento un luogo, uno spazio
che abbiamo finito col togliere a questi
animali i quali si sono trasferiti in città.
C’è la possibilità, confermataci dai tecnici comunali, di sfruttare uno spazio comunale che ha tutti i requisiti legislativi e di funzionalità per entrare in funzione in poco tempo. O bisogna aspettare
che ci scappi il morto? ”.
Cna, Confcommercio
e Camera di commercio
stanno effettuando studi
per porre un freno alla
chiusura delle attività
dell’Europa o degli Stati Uniti.
Abbiamo provato ad affrontare
la questione sentendo tre associazioni che si interessano di lavoro e
sviluppo economico: la Cna, la
Confcommercio e la Camera di
commercio artigianato.
«Ovviamente abbiamo letto anche noi i numeri degli ultimi giorni in merito all’emigrazione dei licatesi – evidenzia Piero Caico, presidente della sezione locale della
Cna – stiamo realizzando uno studio per avere il quadro esatto della
attività commerciali che sono sta-
te chiuse tra il 2013 e il 2014. Abbiamo già chiesto i dati al Comune
e alla Camera di commercio. Solo
con uno studio approfondito, di
cui forniremo a breve i dati, si potrà avere chiaro il quadro della situazione e comprendere perché è
aumentata così tanto l’emigrazione».
Sulla stessa lunghezza d’onda è
anche la sezione licatese della
Confcommercio presieduta da Domenico Ballacchino: «Stiamo attingendo dati e informazioni per
cercare nel nostro piccolo di trovare una soluzione che possa permettere di salvare il salvabile. La situazione economica licatese è disastrosa – sottolinea Ballacchino –
è sicuramente una situazione generalizzata che però da noi si avverte in maniera davvero pesante.
A questo va aggiunta una tassazione che sta finendo con il mettere in
ginocchio tutto il sistema commerciale. Vanno trovate soluzioni diverse per invogliare la gente a rimanere e ad investire».
A fornire un altro dato numerico
inquietante è la Camera di Commercio degli artigiani. Ad esprimersi è stato il presidente provinciale del comparto artigianato,
Giuseppe Ripellino: «La sproporzione tra le attività che vengono
cancellate e quelle che si iscrivono
alla Camera di commercio è pari a
cento. Il dato è in aumento in negativo e rappresenta in maniera evidente il segno di una crisi che si fa
sempre più fatica a superare».
Allegria, verrebbe da dire. Ma di
allegro sembra esserci davvero ben
poco. Al dato fornito dall’Aire andrebbe aggiunto anche quello legato agli studenti che frequentano
atenei universitari del Nord Italia.
Anche questi, di fatto, non sono residenti a Licata se non solo per limitati periodi dell’anno coincidenti con le festività e con le vacanze
estive. L’impressione è che tante
altre saracinesche sono destinate
ad abbassarsi e tante altre valigie
verranno chiuse da qui a breve.
Sequestrati cartelloni e pensiline
PALMA DI MONTECHIARO. Blitz di carabinieri, polizia e vigili urbani per debellare l’abusivismo
PALMA DI MONTECHIARO. Operazione delle forze dell’ordine contro i tabelloni
pubblicitari abusivi e senza autorizzazione nelle strade comunali di Palma di
Montechiaro. Nello specifico sono stati rimossi i cartelloni abusivi sparsi lungo il centro cittadino. Sulla scorta delle indagini dalle settimane scorse i vigili urbani del Comando di Palma di
Montechiaro, in collaborazione con i
carabinieri della locale Stazione e della Compagnia di Licata, unitamente alle pattuglie della Polizia di Stato del
Commissariato palmese, hanno deciso
di intervenire per dare un nuovo segnale di risveglio e di legalità. Per farlo
hanno rispolverato le incongruenze di
installazione dei pannelli privi di relativa autorizzazione comunale.
Il blitz è scattato ieri mattina, quando
il personale della Polizia municipale, con
in mano un’ordinanza del sindaco di Palma di Montechiaro, Pasquale Amato,
hanno rimosso quindici pannelli pubblicitari del tipo 1,60x1,20, e due pensiline
di 4x2, installati abusivamente da alcune ditte senza autorizzazioni. Le violazioni riscontrate sono esclusivamente
di carattere amministrativo. Quasi tutti i
pannelli rimossi si trovano tra piazza
Matteotti e le zone limitrofe al centro.
Sarebbe stata inviata anche un’informativa alla Procura della Repubblica di Agrigento per il reato di abuso edilizio.
Quella dei cartelloni pubblicitari abusivi è la forma di pubblicità, più comune,
a cui si affidano le aziende, per fare conoscere i propri prodotti da commercializ-
zare. Le autorizzazioni e gli adempimenti burocratici previsti per mettersi in regola non sono complessi ed anche l’organizzazione è semplice, eppure, si sceglie la strada dell’abusivismo, facendo sì
che il territorio comunale diventi un
campo di battaglia fra diverse ditte, che
sono in competizione per accaparrarsi i
clienti e gli spazi.
Con l’operazione delle forze di polizia
si intende soltanto mettere ordine sulle
strade della città del Gattopardo, affinché qualunque attività imprenditoriale
possa esser svolta in modo lecito, nel rispetto delle regole. L’amministrazione
comunale nei prossimi giorni potrebbe
emettere altre ordinanze di rimozione di
pannelli pubblicitari.
ANTONINO RAVANÀ
UNA DELLE PENSILINE SEQUESTRATE
PALMA DI MONTECHIARO: IL SINDACO HA ILLUSTRATO LA SUA RELAZIONE ANNUALE
Amato: «Prima di tutto trasparenza e legalità»
PALMA DI MONTECHIARO. Nella seduta del
Consiglio comunale di mercoledì sera il
sindaco Pasquale Amato si è presentato
in aula per partecipare alla discussione
sulla sua relazione annuale, precedentemente trasmessa via web ai 20 componenti la massima assise cittadina. Il capo dell’amministrazione comunale ha
ribadito per sommi capi quanto aveva
già relazionato, alla presenza dei consiglieri della maggioranza, con l’aggiunta
del grillino Antonino Volpe, mentre della minoranza hanno deciso di rimanere
in aula per intervenire i soli consiglieri
Letizia Pace di Forza Italia e Rosario Bruna del Pdr.
Amato ha ancora una volta fatto conoscere le sue linee operative sviluppate in 12 mesi di legislatura che - a suo
parere- si sono contraddistinte in principal modo nel rispetto della trasparenza e della legalità. Ha aggiunto che le
sue iniziative potranno avere un concreto sviluppo poiché ci sono le basi per dare risposte concrete, potenziando le attività su cui potrà poggiarsi l’economia
cittadina tra le quali l’agricoltura e il
turismo. Sulla mancata approvazione
del bilancio di previsione per l’anno in
corso, il sindaco ha giustificato il ritardo
poiché il Governo nazionale ha prorogato al 30 novembre il termine ultimo per
l’approvazione dello strumento finanziario ed anche a causa del mancato
versamento dell’Imu da parte di diversi proprietari di aree edificabili.
A contestare i passi salienti della relazione annuale del sindaco sono stati
solamente i consiglieri Rosario Bruna e
Letizia Pace. Bruna ha accusato il sindaco di avere presentato solo annunci
senza alcuna prospettiva concreta di
sviluppo, mentre Letizia Pace ha pronunciato un intervento particolarmente incisivo: «Molto interessante e significativo il carosello dei sogni che
abbiamo seguito - ha dichiarato il consigliere di Forza Italia - vorrei definirlo
virtuale. Ma la concretezza e i fatti ci
hanno fatto assistere ad un progressivo
decadimento. Una situazione igienicosanitaria che lascia molto a desiderare,
una viabilità urbana ed extraurbana
disagiata; in considerazione delle prossime piogge nulla è stato fatto per liberare i punti di raccolta delle acque bianche per evitare che le strade diventino
fiumi, gli edifici scolastici sono appena
menzionati. Qualche tempo fa il primo
ministro Matteo Renzi ha stanziato
delle somme per la ristrutturazione di
alcune scuole particolarmente disagiate. Palma ha presentato il progetto per
una sua scuola: vorrei sapere se il progetto è stato accolto dal Governo e se è
no per quale motivo. Il libro dei sogni
pertanto - ha concluso Letizia Pace - rischia di diventare il libro degli incubi
per i cittadini palmesi che non sanno
scegliere se pagare le tasse o mangiare.
Mentre centinaia di giovani continuano ad andare via dalla nostra città e con
essi le energie produttive, le intelligenze e le speranze di questa nostra meravigliosa terra».
FILIPPO BELLIA
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