Rassegna Settimanale Esterniamo 6-10 ottobre 2014 Rassegna settimanale Esterniamo DailyNet Il quotidiano del marketing in rete 168 # ANNO XII LUNEDÌ 06 OTTOBRE 2014 Quale strada deve percorrere il settore per coinvolgere le persone e realizzare una campagna di successo? Out-of-home: come cambia la comunicazione esterna < di Valentina Lunardi Se pensate che la comunicazione esterna out-of-home sia quanto di più tradizionale e analogico sia rimasto nel panorama pubblicitario è ora di oltrepassare pregiudizi e idee preconfezionate e scoprire cosa è successo venerdì scorso all’Italians Festival, che si è svolto presso il teatro Franco Parenti di Milano. Nell’ambito della prima edizione dell’appuntamento dedicato al meglio della creatività, due aziende leader del settore, IGPDecaux e Clear Channel Outdoor, hanno guidato player della comu- nicazione, studenti e curiosi alla scoperta di cosa bolle in pentola nel campo dell’outof-home. Se il futuro del digital advertising sembra essere quello di creare un rapporto personalizzato con gli utenti, definendosi secondo i paradigmi dell’interessante e dell’interattivo, soprattutto grazie al mutamento creato nei sistemi della comunicazione dai social network, quale strada deve percorrere l’out-of-home per coinvolgere le persone e realizzare una campagna di successo? Secondo il team di IGPDecaux la prima risorsa creativa alessandro loro All’Italians Festival IGPDecaux e Clear Channel Outdoor raccontano come creatività e tecnologia siano indispensabili per veicolare la comunicazione nello spazio urbano e connetterla agli individui 13 pagina da mettere in gioco è quella dello storytelling: se, come è facile immaginare, nella pubblicità esterna sono poche le parole a disposizione per veicolare il proprio messaggio, allora bisogna sfruttare la capacità comunicativa del contesto, del luogo dove si vuole comunicare. Qualsiasi muro o superficie possono essere visti come l’occasione per raccontare, o meglio ri-raccontare, una realtà, per esempio un palazzo che, come pendolari o guidatori un po’ annoiati, percorriamo con lo sguardo tutti i giorni, per riscoprirlo solo una volta trasformato dal messaggio pubblicitario. Creare una comunicazione dinamica e situazionale che sappia emozionare significa saper mettere in relazione l’out-of-home con il genius loci, dando valore strategico a fattori come le persone, la storia, i valori e l’accessibilità di uno spazio, paradigmi complessi e non assoluti che possono variare a seconda dei target e che rappresentano una vera e propria sfida creativa per la pubblicità out-of-home. La creatività diventa quindi situazionale, dove la capacità di ridefinire spazi ma anche esperienze, in un mondo dove la tec- nologia diviene sempre più wearable e personalizzata, significa saper far interagire fisicamente ed emotivamente le persone con la comunicazione delle aziende. Una declinazione coinvolgente e spettacolare, ma ad alto contenuto progettuale e tecnologico: segue questa tendenza il lavoro di D-wok, azienda italiana specializzata in videomapping e ospite all’interno del workshop organizzato da IGPDecaux. Attraverso l’utilizzo di proiezioni e musica, palazzi e piazze vengono ridisegnati e ri-raccontati in un grande evento ad alto impatto Rassegna settimanale Esterniamo DailyNet Il quotidiano del marketing in rete 168 # ANNO XII LUNEDÌ 06 OTTOBRE 2014 netforum Mensile di comunicazione, marketing e media business in rete bill derrenger emotivo, che sappia però veicolare il messaggio pubblicitario. E si pensi allo spettacolare evento Homage to Rome realizzato per Vodafone. Ma altrettanta creatività e innovazione sono visibili in campagne “più tradizionali”, come la famosa Be Stupid per Diesel (by IGPDecaux), dove sfruttando lo spazio vuoto di luoghi in apparenza anonimi e post urbani, e utilizzando uno stile ispirato alla Graffiti Art, è stato re- alizzato un messaggio veloce, di forte impatto, capace di creare un immediato passaparola e una comunicazione istantaneamente riconoscibile. Un risultato ottenuto fornendo un messaggio insaturo, personalizzabile e declinabile dalle persone che, seppure davanti a una comunicazione low-tech, hanno applicato in modo istintivo meccanismi partecipativi tipici della nostra contemporaneità così liquida e so- cial, creando una diffusione del messaggio della campagna che oltrepassava la campagna stessa e un’ondata di commenti e opinioni a partire dalle semplici due parole “Be Stupid”. Eventi e comunicazione esterna devono essere quindi facilmente fruibili, ad alto impatto estetico ed emotivo, connessi in maniera significativa al tessuto urbano, veloci e coinvolgenti, capaci di creare un’interazione con le persone. Obiettivi che IGPDecaux persegue a partire da una concezione trasversale e di filiera delle competenze e degli strumenti che vengono messi in gioco nella creazione dei progetti di comunicazione, unendo esperienze e meccanismi low tech alle possibilità messe a disposizione dalle nuove tecnologie. Un rapporto, quello tra mezzi comunicativi più tradizionali e tecnologie avanzate, che era presente nel titolo del workshop di IF! promosso dall’azienda “La creatività (non) cambia”. Secondo Alessandro Loro, direttore marketing di IGPDecaux, la creatività possiede elementi immutabili legati alla conoscenza profonda dei meccanismi del pensiero e di quello che si potrebbe chiamare il sapere della mano, un’artigianalità creativa che si definisce per altro come una caratteristica culturale significativa per l’Italia. «La tecnologia e il fare cambiano, non la sostanza dell’essere creativo». Una frase che sembra essere la regola applicabile per la nuova era tecnologia dell’out-of-home, come mostra il titolo scelto da Clear Channel Outdoor per il suo intervento, “The oldest advertising medium is now the newest”. In una carrellata di cases history di campagne di comunicazione esterna il vicepresidente per l’Europa del Sud di Clear Channel International, Bill Derrenger, ha mostrato come il successo di una pubblicità dipenda spesso dal farla percepire come semplice e immediata, seppure nasconda complessi meccanismi tecnologici e creativi. Un esempio? Il successo riscontrato dalla campagna realizzata nel 2013 per British Airways: un bambino punta il dito al cielo a indicare un aeroplano che passa, mentre in simultanea appaiono le informazioni live del volo in questione. Un’idea semplice e complessa insieme, che permette al supporto pubblicitario più tradizionale di stupirci nuovamente e coinvolgerci, nascondendo tecnologie sofisticate dietro la superficie di un formato familiare come è quello di un cartellone pubblicitario.< netforum netforum Mensile di comunicazione, marketing e media business in rete Per abbonarti telefona allo 02 535.98.301 oppure invia una mail a [email protected] 14 pagina Rassegna settimanale Esterniamo COM 7 COVER STORY tendo in primo piano il target che si vuole raggiungere: solo in questo modo il pubblico dimostrerà di apprezzare, con like e condivisioni. La genuinità del video maker, e di conseguenza anche del contenuto che ne deriva, è una componente indispensabile nella relazione con gli utenti ed è ciò che permette di costruire quel rapporto di fiducia fondamentale per costruirsi un proprio pubblico di affezionati. Il tema della naturalezza è stato posto in primissimo piano quando, durante il confronto, si è preso in considerazione il rapporto con i brand. Nel momento in cui le aziende credono in un progetto web e decidono di collaborare con gli YouTubers finanziandoli, come è capitato a tutti gli ospiti presenti in sala, è necessario che il brand non incida eccessivamente sui contenuti e che lasci una certa libertà autoriale ai produttori. In questo modo entrambe le parti in causa ne possano ricavare vantaggi: da un lato le aziende perché sponsorizzano il prodotto associandolo a un’immagine credibile e “colpendo” un target preciso, dall’altro gli YouTubers perché hanno i finanziamenti necessari per dare spazio alla loro creatività, pur mantenendo un certo distacco con l’azienda stessa che altrimenti i loro affezionati potrebbero travisare. Grazie alle testimonianze dei partecipanti, alcuni dei quali hanno avuto anche delle collaborazioni internazionali come i Cotto e Frullato, si è riscontrato come in altri Paesi, soprattutto Stati Uniti, ci sia una maggiore disponibilità a finanziare progetti nati e cresciuti online e dunque il risultato sia migliore sotto tutti i punti di vista, sia tecnico che di riscontro nell’opinione pubblica. In Italia, nonostante il fenomeno degli YouTubers sia ancora poco conosciuto, così come il mondo del web in generale è ancora sottostimato in tutte le sue potenzialità, i giovani hanno buone capacità pratiche e ottimi spunti creativi, però molto spesso tali attitudini rimangono fini a se stesse, perché ciò che viene a mancare è il sostegno economico da parte delle aziende, le quali preferiscono invece puntare su altri devices per sponsorizzarsi. A parità di possibilità strumentali ed economiche la creatività italiana non è seconda a nessuno, occorrerebbe solamente credere un po’ di più nei progetti innovativi dei nostri ragazzi.< gio non si ritorca contro il mittente, come il caso plateale dello spot di Chrysler mostrato al Super Bowl, in cui il brand celebra “l’americanità” dell’auto, nonostante sia risaputo che la casa automobilistica sia stata acquistata da Fiat. Neanche il governo degli Stati Uniti può permetterselo, come ha dimostrato Edward Snowden. L’ utente è informato e proattivo, si aspetta che i messaggi che riceve gli lascino sempre qualcosa, che sia informazione, divertimento o qualcosa di utile. I brand non possono prescindere da questi elementi e produrre, quindi, delle pubblicità che siano dove, quando e nel modo in cui chi naviga le desidera. L’entertainment è la grossa arma della comunicazione digitale, che permette al marchio di interagire ed emozionare i possibili clienti. Yapp fa riflettere, dicendo che la pubblicità diretta non è più necessaria per promuovere un prodotto, è sufficiente creare un servizio utile ed essere pronti a informare gli utenti nel momento stesso in cui ne hanno bisogno. Si pensi a Uber, il servizio di trasporto privato con conducente, o Shazam, il servizio d’identificazione musicale per mobile. Il brand deve usare tutti i mezzi forniti dalla tecnologia digitale come se fossero gli strumenti di un’orchestra; “Content is liquid” dice Michael Yapp, come tale deve scivolare da un formato all’altro, in modo organico. I capisaldi per una campagna digitale per questo guru della creatività sono: essere focalizzati sull’utente, usare la tecnologia come veicolo delle idee, orchestrare la campagna nei formati più utili al raggiungimento del target ed essere umili, perché chi pensa di conoscere tutte le risposte non può essere creativo. Ma la conditio sine qua non del creativo è una sola: la passione, «the ability and pride to sign your name on something», come l’ha voluta definire Yapp. Facebook: people over pixel Rob Newlan è il capo delle soluzioni creative di Facebook per l’Europa, il Medio Oriente e l’Africa, ed è stato uno degli ospiti d’onore dell’Italians Festival con il suo entusiasmo contagioso. Si è detto contentissimo di vivere questa fase di rivoluzione tecnologica che si traduce, poi, in un vero e proprio cambiamento del marketing universale. E proprio Facebook appare come la piattaforma emblematica di questa trasformazione, che nasce sulla condivi- sione delle esperienze dei propri utenti. Ecco perché traduce la pubblicità in vera e propria esperienza emozionale. Non si può più pensare di fare marketing per le persone, ma con le persone. L’utente e i suoi comportamenti devono essere sempre al centro di una campagna di comunicazione. Newlan ha portato l’esempio di un caso di successo: la campagna, durata sette settimane, per Lufthansa. Attraverso il social network la compagnia è riuscita a emozionare gli utenti che condividevano sul proprio profilo fotografie di viaggi e posti che erano riusciti a visitare volando con Lufthansa. In questo modo, la pubblicità riesce a diventare esperienza, e insieme condivisione, divertimento e poi ingaggio. Ecco, allora, come la creatività può ottimizzare i risultati del business: nel caso specifico ha ispirato a viaggiare, aumentando del 14% l’utenza del brand. Facebook è una piattaforma di connessione tra le persone più che mera tecnologia, ne evidenzia la vita quotidiana sfruttando la tecnologia. Un’enormità di persone si connettono su Facebook solo da mobile e i brand devono concentrarsi sulla creatività dei contenuti e sfruttare la “personal greatness”. < in questa foto: alessandro loro, direttore marketing del gruppo IGPDecaux Anche qui la parola d’ordine è coinvolgimento Cosa bolle in pentola nel mondo dell’outof-home che si sta trasformando Se pensate che la comunicazione esterna out-ofhome sia quanto di più tradizionale e analogico sia rimasto nel panorama pubblicitario è ora di oltrepassare pregiudizi e idee preconfezionate e scoprire cosa è successo venerdì scorso all’Italians Festival, che si è svolto presso il teatro Franco Parenti di Milano. Nell’ambito della prima edizione dell’appuntamento dedicato al meglio della creatività, due aziende leader del settore, IGPDecaux e Clear Channel Outdoor, hanno guidato player della comunicazione, studenti e curiosi alla scoperta di cosa bolle in pentola nel campo dell’out-of-home. Se il futuro del digital advertising sembra essere quello di creANNO V | #112| MARTEDI’ 7 OTTOBRE 2014 COM COVER STORY Rassegna settimanale Esterniamo are un rapporto personalizzato con gli utenti, definendosi secondo i paradigmi dell’interessante e dell’interattivo, soprattutto grazie al mutamento creato nei sistemi della comunicazione dai social network, quale strada deve percorrere l’out-of-home per coinvolgere le persone e realizzare una campagna di successo? Secondo il team di IGPDecaux la prima risorsa creativa da mettere in gioco è quella dello storytelling: se, come è facile immaginare, nella pubblicità esterna sono poche le parole a disposizione per veicolare il proprio messaggio, allora bisogna sfruttare la capacità comunicativa del contesto, del luogo dove si vuole comunicare. Qualsiasi muro o superficie possono essere visti come l’occasione per raccontare, o meglio ri-raccontare, una realtà, per esempio un palazzo che, come pendolari o guidatori un po’ annoiati, percorriamo con lo sguardo tutti i giorni, per riscoprirlo solo una volta trasformato dal messaggio pubblicitario. Creare una comunicazione dinamica e situazionale che sappia emozionare significa saper mettere in relazione l’out-of-home con il genius loci, dando valore strategico a fattori come le persone, la storia, i valori e l’accessibilità di uno spazio, paradigmi complessi e non 8 in questa foto il presidente per l’Europa del Sud di Clear Channel International, Bill Derrenger, che ha mostrato come il successo di una pubblicità dipenda spesso dal farla percepire come semplice e immediata, seppure nasconda complessi meccanismi tecnologici e creativi assoluti che possono variare a seconda dei target e che rappresentano una vera e propria sfida creativa per la pubblicità out-ofhome. La creatività diventa quindi situazionale, dove la capacità di ridefinire spazi ma anche esperienze, in un mondo dove la tecnologia diviene sempre più wearable e personalizzata, significa saper far interagire fisicamente ed emotivamente le persone con la comunicazione delle aziende. Una declinazione coinvolgente e spettacolare, ma ad alto contenuto proget- tuale e tecnologico: segue questa tendenza il lavoro di D-wok, azienda italiana specializzata in videomapping e ospite all’interno del workshop organizzato da IGPDecaux. Attraverso l’utilizzo di proiezioni e musica, palazzi e piazze vengono ridisegnati e ri-raccontati in un grande evento ad alto impatto emotivo, che sappia però veicolare il messaggio pubblicitario. E si pensi allo spettacolare evento Homage to Rome realizzato per Vodafone. Ma altrettanta creatività e innovazione sono visibili in campagne nella pubblicità esterna sono poche le parole a disposizione per veicolare il messaggio. Va da sè, quindi, che occorre sfruttare la capacità comunicativa del contesto in cui viene messa in atto l’azione pubblicitaria “più tradizionali”, come la famosa Be Stupid per Diesel (by IGPDecaux), dove sfruttando lo spazio vuoto di luoghi in apparenza anonimi e post urbani, e utilizzando uno stile ispirato alla Graffiti Art, è stato realizzato un messaggio veloce, di forte impatto, capace di creare un immediato passaparola e una comunicazione istantaneamente riconoscibile. Un risultato ottenuto fornendo un messaggio insaturo, personalizzabile e declinabile dalle persone che, seppure davanti a una comunicazione low-tech, han- no applicato in modo istintivo meccanismi partecipativi tipici della nostra contemporaneità così liquida e social, creando una diffusione del messaggio della campagna che oltrepassava la campagna stessa e un’ondata di commenti e opinioni a partire dalle semplici due parole “Be Stupid”. Eventi e comunicazione esterna devono essere quindi facilmente fruibili, ad alto impatto estetico ed emotivo, connessi in maniera significativa al tessuto urbano, veloci e coinvolgenti, capaci di creare un’interazione con le persone. Obiettivi che IGPDecaux persegue a partire da una concezione trasversale e di filiera delle competenze e degli strumenti che vengono messi in gioco nella creazione dei progetti di comunicazione, unendo esperienze e meccanismi low tech alle possibilità messe a disposizione dalle nuove tecnologie. Un rapporto, quello tra mezzi comunicativi più tradizionali e tecnologie avanzate, che era presente nel titolo del workshop di IF! promosso dall’azienda “La creatività (non) cambia”. Secondo Alessandro Loro, direttore marketing di IGPDecaux, la creatività possiede elementi immutabili legati alla conoscenza profonda dei meccanismi del pensiero e di quello che si potrebbe chiamare il sapere della mano, un’artigianalità creativa che si definisce per altro come una caratteristica culturale significativa per l’Italia. «La tecnologia e il fare cambiano, non la sostanza dell’essere creativo». Una frase che sembra essere la regola applicabile per la nuova era tecnologia dell’out-ofhome, come mostra il titolo scelto da Clear Channel Outdoor per il suo intervento, “The oldest advertising medium is now the newest”. In una carrellata di cases history di campagne di comunicazione esterna il vicepresidente per l’Europa del Sud di Clear Channel International, Bill Derrenger, ha mostrato come il successo di una pubblicità dipenda spesso dal farla percepire come semplice e immediata, seppure nasconda complessi meccanismi tecnologici e creativi. Un esempio? Il successo riscontrato dalla campagna realizzata nel 2013 per British Airways: un bambino punta il dito al cielo a indicare un aeroplano che passa, mentre in simultanea appaiono le informazioni live del volo in questione. Un’idea semplice e complessa insieme, che permette al supporto pubblicitario più tradizionale di stupirci nuovamente e coinvolgerci, nascondendo tecnologie sofisticate dietro la superficie di un formato familiare come è quello di un cartellone pubblicitario. < ANNO V | #112| MARTEDI’ 7 OTTOBRE 2014 Rassegna settimanale Esterniamo -MSGR - 04 FROSINONE - 36 - 08/10/14-N: 36 (C) Il Messaggero S.p.A. | ID: 00070799 | IP: 93.62.51.98 Frosinone MULTISERVIZI VERTICE IN PROVINCIA DOPO LE ELEZIONI Il presidente di Federlazio Frosinone Alessandro Casinelli Casinelli: «Dati meno negativi ma politici locali inadeguati» `Il presidente Federlazio: Casinelli assicura che non è così bale». «Scontri tribali, senza pensare al territorio» L’ATTACCO Alessandro Casinelli, presidente di Federlazio, al momento del suo insediamento si è presentato come il «rottamatore» delle pratiche lottizzatorie negli enti intermedi. I politici locali, però, sono andati avanti per la loro strada (ultimo esempio è quello che è accaduto alla Saf e ora alla Provincia). Gli imprenditori hanno quindi perso la speranza di poter incidere sui politici locali? Di poterli cambiare? e, in occasione della presentazione dell’indagine congiunturale Federlazio sul primo semestre 2014, mena fendenti: «I politici attacca - stanno cambiando da soli. Si stanno autoescludendo dal territorio. I dati dimostrano che la provincia di Frosinone, seppure in crisi, rimane il tessuto imprenditoriale più vivace del Lazio, con un dinamismo imprenditoriale superiore alla media regionale. Ebbene, il contraltare di questo dinamismo mostrato dalle piccole e medie imprese è una classe dirigente e politica inadeguata che ci fa assistere - basti solo pensare alla Provincia e agli enti intermedi- non ad un confronto sui programmi ma a scontri di natura quasi tri- E qui si innesca la polemica: «La verità é che non siamo tutti uguali: mentre gli imprenditori continuano a difendere aziende e posti di lavoro, la politica sperpera e impoverisce il territorio. La Federlazio, manco a dirlo, sta con i piccoli e medi imprenditori». Casinelli, infine ha toccato il tasto dolente dell’occupazione: «L’analisi dei dati economici è meno negativa ma siamo ancora lontani dalla ripresa che in tanti avevano annunciato. C’è un problema a creare lavoro ma è anche vero che in Ciociaria c’é un’offerta poco qualificata e troppo generica. Gli imprenditori sono pronti a investire ma tutti devono fare la loro parte». L. D’Arp. Nuovo incontro ieri tra le parti sociali e Regione per l’annosa vicenda della nascita di una nuova società pubblica (newco) dove ricollocare 240 lavoratori della ex Frosinone Multiservizi. «A rompere gli indugi - afferma il Comitato dei lavoratori in una nota - con chiarezza e con una fattiva proposta arrivava il commissario della Provincia Patrizi che ribadiva la necessità di un piano industriale serio, ora che le deleghe da parte del governo sono chiare; la Provincia si fa carico di riconvocare il tavolo tecnico subito dopo la tornata elettorale di domenica. Di Fabio del Comune di Alatri sosteneva questo percorso indicando la necessità di un cronoprogramma e individuando una data di partenza della società non oltre il 1/1/2015; in altro modo si ricorrerà alle esternalizzazioni dei servizi!» PATRICA CORDATA RUSSA PER IMPIANTI ILVA Gli impianti presenti nello stabilimento Ilva di via Morolense a Patrica, potrebbero presto finire in mani russe. La notizia trapelata ieri in fabbrica, che è bene dirlo, non ha il canone dell'ufficialilità, ha però già allarmato sindacati e lavoratori che hanno chiesto un vertice urgente al ministero dello Sviluppo Economico al quale dovrà essere presente la proprietà. . «Una vendita riservata solo agli impianti dice il sindacato - senza il capannone e senza soprattutto la forza lavoro, pregiudicherebbe a nostro parere le eventuali riassunzioni dei 60 lavoratori tutti attualmente in mobilità» Crisi, ma crescono gli investimenti `Luci e ombre dall’indagine Federlazio sulle proprie imprese IL DOSSIER È sempre l'export, meglio se extra Unione Europea, a trainare l'economia italiana. Che invece, se dovesse dipendere dal mercato interno, ormai stagnante, finirebbe col tracollare. È questo, in estrema sintesi, il quadro venuto fuori dall'indagine congiunturale relativa al primo semestre 2014 che ogni anno la Federlazio di Frosinone effettua su 99 aziende socie. I dati relativi alla provincia di Frosinone dunque confermano in pieno il quadro nazionale: stagnazione piena per l'economia interna, vivacità per quella europea ed extraeuropea. La conferma lampante viene dai dati degli ordinativi: se nel primo semestre 2014 sono lievemente migliorati, pur restando sempre in area negativa, gli ordini provenienti dall'Italia hanno fatto un netto balzo in avanti rispetto allo scorso anno, sia quelli provenienti dall'Ue (+25) che dall'extra Ue (+67). Migliora lievemente anche il fatturato, ma è sui dati della produzione che iniziano ad emergere i primi segnali preoccupanti. La situazione del primo semestre 2014, infatti, è invariata rispetto ai sei mesi precedenti. Il saldo quindi è praticamente uguale a zero. «Un segnale importante questo - ha detto il direttore dell'associazione Roberto Corbo, ieri al fianco del presidente Alessandro Casinelli - Dimostra quello che gli economisti hanno già individuato da tempo e cioè l'esistenza di una stagnazione di fondo dell'economia locale e nazionale che non lascia ben sperare». A dispetto di tale quadro però gli imprenditori non hanno perso com- pletamente fiducia nel futuro: lo dimostrano i dati relativi agli investimenti che mettono in risalto un aumento di 12 punti base rispetto allo stesso semestre del 2013. Curiosi i dati provenienti dal fronte dell'occupazione. Se è vero che il dato è tornato leggermente positivo nel primo semestre 2014 (+5), è altrettanto vero che tale valore spesso è dato da assunzioni temporanee o stages che, se l'economia non migliora, difficilmente si tradurranno in assunzioni. Anche sul fronte delle problematiche evidenziate dagli imprenditori, emergo- TIRA L’EXPORT SOPRATTUTTO VERSO I PAESI EXTRA UE IL DIRETTORE CORBO: «SI CONFERMA PERÒ LA STAGNAZIONE» no dati curiosi. Nella classifica dei principali problemi denunciati ci sono l'insufficienza della domanda e il ritardo dei pagamenti da parte dei privati. Non c'è, a sorpresa, la mancanza di credito. «Ma il problema non è risolto - spiega Corbo -. Significa piuttosto che le aziende rinunciano a monte a chiedere nuovi accessi, stante la totale chiusura degli istituti di credito a supportare l'economia. È, per fare un esempio, lo stesso approccio disincantato dei molti che, ritenendo quasi impossibile trovare un lavoro, rinunciano completamente a cercarlo». «Insomma - tira le somme il direttore - dall'analisi di questo semestre viene fuori un quadro che è possibile definire meno negativo rispetto al passato. Ma allo stesso modo dobbiamo anche affermare, purtroppo, che siamo ancora lontani da quella ripresa che, strumentalmente, ci hanno fatto credere essere alla portata fino a meno di un mese fa». Un momento della presentazione del dossier della Federlazio Mercoledì 8 Ottobre 2014 www.ilmessaggero.it Nasce Impegno civico, tre assessori sulla graticola COMUNE Si chiama Impegno Civico per Frosinone: è il nuovo gruppo politico di maggioranza che nasce dalla scomposizione di formazioni precedenti. E’ formato da quattro consiglieri comunali: Vincenzo Savo, Sergio Crescenzi (Lista per Ottaviani), Pasquale Cirillo (indipendente eletto anche lui nella Lista per Ottaviani) e Riccardo Masecchia (Città Nuove). In un documento i quattro escono allo scoperto e spiegano il motivo dell’operazione politica. Notano: «Alla luce delle recenti manovre politiche che hanno visto protagoniste le formazioni di nuovi gruppi consiliari, tese alla rivendicazione di maggior spazio all’interno della maggioranza, e dunque, alla conduzione di strategie mirate anche al raggiungimento di scopi non proprio collettivi, noi mettiamo in campo finalizzato soprattutto a rappresentare la volontà di mantenere fermi gli obiettivi e gli impegni assunti sulla base del programma elettorale». Il gruppo puntualizza di far parte della maggioranza (c’erano dubbi?) e sottolinea che continuerà ad appoggiare il sindaco Ottaviani. In questo modo però ci sono tre assessori sulla graticola, dal momento che non hanno più un corrispondente sostegno in aula. Si tratta di Giampiero Fabrizi, Massimiliano Tagliaferri (Lista per Ottaviani) e Carlo Gagliardi (Città Nuove). Nella civica del Sindaco è rimasto soltanto Luigi Benedetti, mentre in Città Nuove c’è Gerardo Zirizzotti. Dopo le provinciali le intenzioni saranno più chiare, ma a questo punto è facile ipotizzare che Impegno Civico potrebbe fare asse con il Nuovo Centrodestra (tre consiglieri) per chiedere un azzeramento della giunta. A quel punto si scatenerebbe il toto-assessori: sia Sergio Crescenzi che Vincenzo Savo potrebbero essere tra i papabili, mentre per Città Nuove si parla dell’ex consigliere regionale Alessandra Mandarelli, che in caso di azzeramento tornerebbe in corsa. Soltanto pochi giorni fa Ottaviani aveva proceduto alle nomine in giunta di Francesco Trina (Frosinone nel Cuore) e Gennarino Scaccia (Lista per Frosinone). Al primo sono state assegnate le deleghe da vicesindaco, decisione che ha scatenato la reazione di Crescenzi e Savo. Poi c’è anche il nodo dell’assessorato a Ombretta Ceccarelli (Forza Italia). Nicola Ottaviani (nella foto) non si scompone e resta concentrato sull’amministrazione. Obiettivo principale: realizzare il nuovo stadio. Poi si potrebbe anche andare ad elezioni anticipate. IL NUOVO GRUPPO FORMATO DA QUATTRO CONSIGLIERI DI MAGGIORANZA SCONTENTI DEL RIMPASTO Pannelli informativi: via all’installazione NEL CAPOLUOGO Domenico Paglia dell’Ance L’Ance: gli enti non pagano imprese strangolate «Imprese fallite o sull’orlo del fallimento a causa dei crediti vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione ». Il grido d’allarme arriva dal presidente di Ance Frosinone Domenico Paglia. «Il Governo ogni settimana – continua Paglia - promuove slogan sul tema dei pagamenti. Ma le Imprese continuano a fallire perché le promesse restano tali. Declinando ulteriormente il problema a livello provinciale – continua Paglia - va evidenziata la sussistenza di Enti appaltanti tra i quali Ater, Comunità Montane, Consorzi di bonifica etc., che stanno contribuendo non poco ad aggravare la situazione delle Imprese. In particolare l’Ater, operando essenzialmente con fondi regionali, non può accedere autonomamente alla piattaforma per la certificazione dei crediti, pertanto da mesi e mesi a Frosinone si attende che la Regione Lazio certifichi i crediti vantati dalle Imprese nei confronti dell’ex IACP». Il comune di Frosinone d'ora in avanti comunicherà ai propri cittadini attraverso dei mega pannelli digitali. Ieri una riunione del settore tecnico dell'amministrazione ha individuato le zone dove saranno montati questi pannelli che saranno di grandi dimensioni (2,50 per 1,50). Si tratta di una proposta accessoria inserita nell'ambito della gara di appalto relativa alla concessionaria di pubblicità che si è aggiudicata, all'insegna della continuità, la precedente impresa Ica. Il vincitore dell'appalto si sarebbe impegnato a fornire alla città questa strumentazione digitale. Su questi pannelli il comune informerà i cittadini di tutte le iniziative in corso in città dagli eventi alle domeniche ecologiche, dalle ordinanze di interesse generale sino agli orari dei bus (in attesa del nuovo appalto sul trasporto pubblico che prevederà l'installazione di pannelli luminosi sulle pensiline). Insomma, oltre agli strumenti tradizionali (stampa, tv, manifesti, ecc) e al sito istituzionale, basterà girare a piedi o in auto Frosinone per essere informati. I pannelli saranno montati nei prossimi giorni nei seguenti punti: due lungo la Monti Lepini, uno in via Aldo Moro, due nel centro storico (Largo Turriziani e Largo Sant'Antonio), uno ai Cavoni, uno a Madonna della Neve e l'altro ancora alla stazione. Valore dell'opera complessiva: 100 mila euro. Nell'ambito del nuovo appalto Un pannello informativo e per ottenere un arredo urbano più decoroso si sta già procedendo anche alla rimozione ed all'installazione di pannelli sempre meno invasivi lungo le strade cittadine ed, in particolare, lungo via Fosse Ardeatine e lungo viale Mazzini. Per anni i pannelli di pubblicità anche di grosse dimensioni sono stati apposti sui muri in pietra (in particolare lungo queste due arterie) impattando notevolmente l'arredo urbano. Oltre a questo l'amministrazione dovrebbe anche predisporre una nuova segnaletica verticale più decorosa. In alcuni punti i segnali sono arrugginiti o piegati in altri specie nella parte bassa e lungo la Monti Lepini vi sono una miriade di cartelli indicanti aziende che, da anni, non operano più. Anche questo rientra nell'arredo urbano oltre che ad una più utile e più facile interpretazione per l'automobilista di turno. Un modo per migliorare la frubilità di una città che spesso si presenta in maniera caotica. Gianpaolo Russo © RIPRODUZIONE RISERVATA •• 16 GIOVEDÌ 9 OTTOBRE 2014 Porto S. Elpidio & S. ELPIDIO A MARE Rapina un barista e poi si pente: «Ero ubriaco» Tunisino va in commissariato e confessa: volevo rifarmi dei soldi persi alle slot machine Rassegna settimanale Esterniamo LA CRONACA Il colpo Armato di coltello, lo straniero aveva rapinato un barista sulla Statale Adriatica, facendosi consegnare circa duemila euro Prima aveva tentato di forzare le slot machine La denuncia La polizia ha denunciato a piede libero il 31enne alla Procura della Repubblica di Fermo in attesa di ulteriori accertamenti di carattere investigativo sulla vicenda di FABIO CASTORI L’OPPOSIZIONE — PORTO SANT’ELPIDIO — METTE a segno una rapina ai danni di un bar, tenta pure di compiere un furto in una sala slot, ma poi si pente e si presenta in commissariato per confessare: «Avevo perso tutti i soldi e volevo rifarmi». È l’incredibile storia di M.B., un tunisino di 31 anni residente a Porto Sant’Elpidio. La vicenda prende il via sabato verso le 23 quando una pattuglia della squadra volante del commissariato di Fermo interviene nella sala slot ‘Black Jack’, lungo la Statale Adriatica, da dove era partita una richiesta di intervento per un tentato furto. Giunti sul posto, gli agenti del commissariato raccolgono la testimonianza del titolare, il quale riferisce loro di aver sentito poco prima un forte rumore provenire dalla sala slot e subito dopo di aver visto due giovani allontanarsi in tutta fretta a bordo di uno scooter di colore scuro. L’esercente aveva già verificato che due delle macchinette slot machine erano state danneggiate nel tentativo di aprire il serbatoio delle monete, cosa peraltro non riuscita, e che sul posto era stato anche abbandonato un casco da motociclista. Ma durante il sopralluogo per il tentato furto, i poliziotti del commissariato apprendono anche di una rapina messa «Teli pubblicitari, ora il Comune deve rispettare il regolamento» — PORTO SANT’ELPIDIO — LE INDAGINI Gli agenti del commissariato stavano stringendo il cerchio intorno al sospettato, un 31enne, che è stato denunciato segno ai danni del vicino Bar Pietro ad opera di una persona che, indossando un casco e brandendo un coltello da cucina, aveva minacciato il titolare, facendosi consegnare l’incasso della giornata, circa duemila euro in contanti. PORTATISI immediatamente sul posto e acquisite le prime informazioni, i poliziotti si fanno subito un’idea di chi possa essere l’autore dei due colpi. Sono attivate quindi le indagini basate sulle descrizioni fornite dalle vittime e sulla tracce lasciate nei luoghi della rapina e del tentato furto, il bar e la sala slot. Gli elementi raccolti conducono verso un pregiudicato del posto, che ormai sembra avere le ore contate. Ieri, però, mentre gli investigatori stanno lavorando per stringere il cerchio intorno al sospettato, M.B., accompagnato dal suo legale, l’avvocato Andrea Albanesi, si presenta al commissariato di Fermo per rendere la confessione circa la propria responsabilità della rapina e del tentato furto. Il 31enne spiega di aver commesso i reati perché in stato di ebbrezza e per rifarsi delle perdite subite nella giornata alle slot machine. Gli inquirenti, sorpresi, verificano la rispondenza delle dichiarazioni con gli elementi fin lì raccolti e il tunisino viene denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Fermo in attesa di ulteriori accertamenti. SANT’ELPIDIO A MARE BLITZ DEI CARABINIERI: TROVATI 35MILA EURO IN CONTANTI E UN CELLULARE RUBATO Quel ‘tesoretto’ nascosto nella casa delle ladre di LUCIA GENTILI — SANT’ELPIDIO A MARE — CERCANO la refurtiva del colpo messo a segno al negozio cinese ‘Sole Luna’ il 18 settembre, un bottino da 10mila euro, e trovano molto di più: 35mila euro in contanti e un Samsung S3 rubato ad un portorecanatese l’anno scorso. Ieri mattina i carabinieri della Compagnia di Tolentino hanno stanato il covo della refurtiva, a Sant’Elpidio a Mare, e denunciato tre donne per furto, due sorelle di 43 e 38 anni, e la figlia 26enne della prima. Mentre una di loro e il marito sono stati denunciati anche per ricettazione del telefono cellulare. Ora a piede libero e in attesa di processo, le tre italiane di origine rom anni fa avevano lasciato il Comune in cui abitavano, vici- no a Tolentino, cambiando residenza e facendo perdere le proprie tracce. Ma la mattina del 18 settembre sono tornate a colpire. Nel negozio di abbigliamento ‘Sole Luna’ in contrada Cisterna, di fianco al supermercato Eurospin. Con abilità e in pochi secondi, dopo aver finto di fare shopping, hanno arraffato da dietro il bancone la borsa della titolare dagli occhi a mandorla, contenente circa 10mila euro, l’incasso di alcuni giorni. La borsa non era visibile, ma le tre ladre probabilmente conoscevano le abitudini dei proprietari. Ad incastrarle, però, c’erano le telecamere di sorveglianza del negozio. Le immagini non si sono rivelate utili per rintracciare subito le ladre, ma sono state fondamentali durante la perquisizione nell’abi- tazione di Sant’Elpidio a Mare, quando i carabinieri del nucleo operativo di Tolentino hanno trovato gli indumenti e gli accessori indossati la mattina del furto, registrati nei filmati video delle telecamere. NEL MIRINO Tre donne di etnia rom nei guai per il furto in un negozio di Tolentino DA QUEL giorno si erano messi subito sulle tracce delle tre donne, già note alle forze dell’ordine e con precedenti penali. Attraverso un’attività investigativa capillare, gli agenti hanno prima individuato il luogo in cui le tre parenti hanno fissato attualmente la loro dimora e poi, acquisiti tutti gli elementi necessari e muniti di provvedimento della Procura di Macerata, le hanno raggiunte a Sant’Elpidio a Mare. Stupefacente il risultato: in un angolo della soffitta, nascosti sotto gli addobbi natalizi, hanno scovato due borselli contenenti 35mila euro in contanti, in banconote da 500, 100, 50, 20 e 10 euro. E per finire un Samsung S3 rubato ad un portorecanatese l’anno scorso. Le donne e il marito di una di loro non hanno fornito giustificazioni, né sono stati in grado di dimostrare la provenienza lecita della somma. Così i carabinieri hanno sequestrato l’ingente bottino e sporto denuncia. Ora la palla passa all’Autorità giudiziaria. ORMAI gli stendardi pubblicitari sono diventati parte integrante dell’arredo urbano, a Porto Sant’Elpidio, ma ciò non vuol dire che a tutti piaccia l’immagine che si dà di una città costantemente imbandierata e sponsorizzata. Il gruppo di opposizione dei Fratelli d’Italia ha voluto vederci chiaro sul regolamento che dovrebbe regolare questi teli pubblicitari, arrivando a concludere che «la stessa Amministrazione comunale è la prima a violare le regole che essa stessa ha stabilito». «Ammesso che tali stendardi siano posti per pubblicizzare eventi e allo stesso tempo fare cassa con gli sponsor, non possiamo venire meno alle regole per questo tipo di pubblicità», sostengono Andrea Balestrieri e Antonesio Diomedi. Il punto da cui sono partiti è il piano generale degli impianti pubblicitari (datato 2011), dove si legge che «l’apposizione di tali stendardi deve essere finalizzata alla promozione di manifestazioni di pubblico interesse promosse dal Comune o da società che svolgono funzioni e attività di rilevanza pubblica», citano i due consiglieri, commentando che «gli stendardi che sono sparsi per la città portano solo a gran vista nomi e loghi delle ditte e in piccolo, le scritte abbreviate dell’evento». Il regolamento stabilisce le dislocazioni e le distanze minime da rispettare: 30 metri prima dei semafori, 25 metri dopo. «Che vogliamo dire di quelli che si trovano davanti alla sede del Comune dove c’è una serie di impianti semaforici? O di quelli sulle rotonde delle zone industriali?» La distanza minima dalla carreggiata è di 1,5 metri, «mentre davanti al Comune sono poste a raso». Balestrieri e Diomedi chiedono: «Come possono parlare di riqualificazione urbanistica quando autorizzano a spargere su tutto il territorio blocchi prefabbricati in calcestruzzo utilizzati come basamento degli stendardi e che non sono neanche a norma? La sicurezza dei cittadini vale molto di più di un evento pubblicitario». La richiesta è di adeguare i basamenti alle norme di sicurezza, di rispettare le norme contenute nel regolamento distanze e spazi per la pubblicità. Marisa Colibazzi @Documento elettronico rilasciato per uso personale. DRM - 5370506db21907153189f53a95ea8655685afb3155c722a3dcf4fb53a399654ec3b5332766414bf3a835828c11cd407ccb52894da1d7f7dc208ab535bcc0b306 LA SICILIA 34. VENERDÌ 10 OT TOBRE 2014 AGRIGENTO Licata e hinterland «Via l’amianto dai box» MERCATO ORTOFRUTTICOLO. Sopralluogo degli ispettori dell’Ufficio Igiene pubblica A giorni una dettagliata relazione sarà inoltrata all’Asp: «Salute dei lavoratori a rischio» Rassegna settimanale Esterniamo Un’ispezione al mercato ortofrutticolo di via Giarretta è stata effettuata ieri dall’Ufficio di Igiene pubblica dell’Asp. Nel mirino delle verifiche degli ispettori sanitari sono finite le tettoie in eternit che coprono i box dove vengono venduti ogni mattina i prodotti agricoli al dettaglio. La presenza dell’amianto sulle coperture del mercato è stata oggetto di continue note prodotte dall’ufficio di Igiene Pubblica che sin dall’agosto del 2010 ha sollevato la problematica. Adesso la task force si è fatta più intensa anche alla luce della recente legge regionale 10 del 2014 (entrata in vigore lo scorso 9 maggio) che detta norme ben precise per la tutela della salute e del territorio dai rischi derivanti dall’amianto. L’importante obiettivo sancito con tale Legge è quello di “tutelare la salute nei luoghi di vita e di lavoro dai rischi connessi con l’esposizione all’amianto, intervenendo con mirate ed efficaci azioni di prevenzione e predisponendo, in particolare, la mappatura, la bonifica e il recupero di tutti i siti, impianti, edifici e manufatti presenti nel territorio regionale in cui Le coperture dei box presenti all’interno del mercato ortofrutticolo di Licata sono in eternit sia rilevata la presenza di amianto. Nei prossimi tre anni qualsiasi manufatto contenente amianto dovrà essere infatti rimosso”. Il mercato ortofrutticolo è di proprietà comunale e il sopralluogo di ieri mattina è stato sollecitato dal Dipartimento Prevenzione servizio Am- bienti di vita dell’Asp. Il personale medico che ha espletato le verifiche all’interno dell’area, provvederà adesso ad inoltrare una dettagliata relazione all’Asp. La questione è chiara. Le coperture in eternit poste sopra i box per la vendita dei prodotti agricoli vanno rimosse. Adesso c’è anche una normativa che specifica inoltre come “tutti i soggetti pubblici e privati proprietari di siti, edifici, impianti, mezzi di trasporto, manufatti e materiali con presenza di amianto sono obbligati a darne comunicazione all’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale territorialmente competente, indicando tutti i dati relativi alla presenza di amianto”. Nella stessa condizione del mercato ortofrutticolo ci sono altri immobili di proprietà comunale. Spostandosi di pochi metri, anche la tettoia che copre l’autoparco è dello stesso materiale contenente amianto. Il mercato dovrebbe pertanto essere stato solo il primo degli immobili comunali interessati dalle verifiche dell’Ufficio di Igiene pubblica ed è verosimile che a stretto giro di posta altre relazioni vengano redatte per evidenziare la condizione degli altri edifici di proprietà comunale su cui verrà passata la lente d’ingrandimento in tema di amianto e di tutela della salute nei cosiddetti luoghi di vita. «Adesso parlo io!»: dossier presentato al Consiglio comunale Uno scorcio del canile di Licata PALMA DI MONTECHIARO Strada comunale Ciotta stanziati 700.000 euro PALMA DI MONTECHIARO. Dopo diversi anni di attesa la sistemazione della strada comunale di Ciotta, una delle più popolate e frequentate frazioni balnearidi Palma di Montechiaro, sta per divenire una realtà. Il commissario delegato per la mitigazione del rischio idrogeologico per la Regione Sicilia, dottor Maurizio Croce, infatti, hafirmato il provvedimento per il finanziamento dell’importante arteria. La Regione Sicilia ha stanziato per il completamento dei lavori la somma di 700mila euro. A renderlo noto è stato il vicesindaco Daniele Balistreri che ha spiegato che, una volta arrivata l’importante somma, si predisporrà quanto necessario per effettuare la gara per l’aggiudicazione dei lavori. Una bella notizia, dunque, per i tutti i palmesi ma specialmente per coloro che risiedono in estate e non solo nella località balneare, costretti a prendere la strada statale 115 per arrivare a Marina di Palma o anche più semplicemente nella vicina spiaggia della Malerba. La chiusura della strada era avvenuta nel 2009 a seguito di una serie di smottamenti che rendevano pericoloso percorrerla, anche se di fatto la LA STRADA DI CONTRADA CIOTTA strada era ancora praticabile tanto che, nonostante le transenne, le auto continuavano a circolare. Nel gennaio 2010 una frana, causata dalle forti piogge di quei giorni che aveva coinvolto non solo la strada ma anche l’unico locale pubblico della zona e alcune villette private tutt’ora ancora non agibili, determinava la definitiva chiusura dell’arteria. Un nuovo smottamento si era poi verificato nel 2013 nella via Seychelles, nel tratto compreso tra via Costa Smeralda e la Strada comunale panoramica Tumazzu – Ciotta. Il Comune aveva deciso di inibire il transito degli autoveicoli aventi una massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5 tonnellate. Soddisfazione è stata espressa dal vicesindaco Daniele Balistreri che ha ricordato che la sistemazione della strada di Ciotta era stato uno degli impegni presi in campagna elettorale nel 2013 dallo schieramento a sostegno della candidatura di Pasquale Amato e uno dei primi atti portati avanti dall’attuale amministrazione. Più volte Balistreri assieme al sindaco e all’ex assessore ai lavori pubblici Dario Augugliaro si era recato a Palermo per incontrare Maurizio Croci proprio per fare inserire nella programmazione degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico in Siciliai lavori di messa in sicurezza della frana di contrada Ciotta e quelli per il ripristino della funzionalità della strada. La trafficata arteria è chiusa dal 2009 a causa di una frana LUIGI ARCADIPANE mergenza. Il dossier racchiude dati utili sul fenomeno sia a livello nazionale che locale e articoli di stampa relativi ad attacchi di randagi nei confronti dell’uomo oltre ai tanti episodi di “giustizia sommaria” che negli ultimi anni hanno portato all’uccisione di animali. La panacea è stata individuata nella creazione di un canile più grande e funzionale di quello attualmente in funzione di Contrada Pezza che può ricevere cinquanta animali a fronte di una capienza che, in alcuni casi, ha raggiunto anche le ottanta unità. “Si tratta di un dossier completo – spiega Angelo Pontillo – che fa un esame anche dei costi di gestione. Dati Aire negativi si cercano soluzioni per bloccare le «fughe» g. c.) Il dato fornito dai registri dei licatesi iscritti all’Aire (anagrafe italiani residenti all’estero) è di quelli pesanti. In provincia di Agrigento, Licata è la città con il più alto numero di cittadini emigrati: 15.034 su una popolazione stimata di 39.057 residenti. In pratica è emigrato il quaranta per cento dei licatesi. A “scappare” sono giovani e meno giovani, spesso interi nuclei familiari. Questa diaspora ha motivazioni di natura economica. Manca il lavoro e allora bye-bye Licata, bye-bye Italia. Si parte alla volta della Germania, di altri stati GIUSEPPE CELLURA RANDAGISMO “Adesso parlo io! ”. E’ questo il titolo del dossier illustrativo sul fenomeno del randagismo in città realizzato dall’associazione Una, da “I Delfini” e dall’associazione “Il rifugio dei cani randagi di Caterina” con la collaborazione di cittadini comuni. Il dossier mette in evidenza l’attuale condizione che si vive in città con circa un migliaio di cani disseminati su tutto il territorio comunale. Il documento redatto dalle associazioni è stato consegnato al Consiglio comunale e tende a formulare proposte e a trovare soluzioni per risolvere un problema che in alcune zone del perimetro urbano ha assunto le caratteristiche dell’e- EMIGRAZIONE Gli animali non va dimenticato che sono protetti da una legge che vieta determinati comportamenti dell’uomo nei confronti degli animali. La soluzione che stiamo proponendo – continua il delegato della associazioni firmatarie del dossier – è quella di avere in fase di tamponamento un luogo, uno spazio che abbiamo finito col togliere a questi animali i quali si sono trasferiti in città. C’è la possibilità, confermataci dai tecnici comunali, di sfruttare uno spazio comunale che ha tutti i requisiti legislativi e di funzionalità per entrare in funzione in poco tempo. O bisogna aspettare che ci scappi il morto? ”. Cna, Confcommercio e Camera di commercio stanno effettuando studi per porre un freno alla chiusura delle attività dell’Europa o degli Stati Uniti. Abbiamo provato ad affrontare la questione sentendo tre associazioni che si interessano di lavoro e sviluppo economico: la Cna, la Confcommercio e la Camera di commercio artigianato. «Ovviamente abbiamo letto anche noi i numeri degli ultimi giorni in merito all’emigrazione dei licatesi – evidenzia Piero Caico, presidente della sezione locale della Cna – stiamo realizzando uno studio per avere il quadro esatto della attività commerciali che sono sta- te chiuse tra il 2013 e il 2014. Abbiamo già chiesto i dati al Comune e alla Camera di commercio. Solo con uno studio approfondito, di cui forniremo a breve i dati, si potrà avere chiaro il quadro della situazione e comprendere perché è aumentata così tanto l’emigrazione». Sulla stessa lunghezza d’onda è anche la sezione licatese della Confcommercio presieduta da Domenico Ballacchino: «Stiamo attingendo dati e informazioni per cercare nel nostro piccolo di trovare una soluzione che possa permettere di salvare il salvabile. La situazione economica licatese è disastrosa – sottolinea Ballacchino – è sicuramente una situazione generalizzata che però da noi si avverte in maniera davvero pesante. A questo va aggiunta una tassazione che sta finendo con il mettere in ginocchio tutto il sistema commerciale. Vanno trovate soluzioni diverse per invogliare la gente a rimanere e ad investire». A fornire un altro dato numerico inquietante è la Camera di Commercio degli artigiani. Ad esprimersi è stato il presidente provinciale del comparto artigianato, Giuseppe Ripellino: «La sproporzione tra le attività che vengono cancellate e quelle che si iscrivono alla Camera di commercio è pari a cento. Il dato è in aumento in negativo e rappresenta in maniera evidente il segno di una crisi che si fa sempre più fatica a superare». Allegria, verrebbe da dire. Ma di allegro sembra esserci davvero ben poco. Al dato fornito dall’Aire andrebbe aggiunto anche quello legato agli studenti che frequentano atenei universitari del Nord Italia. Anche questi, di fatto, non sono residenti a Licata se non solo per limitati periodi dell’anno coincidenti con le festività e con le vacanze estive. L’impressione è che tante altre saracinesche sono destinate ad abbassarsi e tante altre valigie verranno chiuse da qui a breve. Sequestrati cartelloni e pensiline PALMA DI MONTECHIARO. Blitz di carabinieri, polizia e vigili urbani per debellare l’abusivismo PALMA DI MONTECHIARO. Operazione delle forze dell’ordine contro i tabelloni pubblicitari abusivi e senza autorizzazione nelle strade comunali di Palma di Montechiaro. Nello specifico sono stati rimossi i cartelloni abusivi sparsi lungo il centro cittadino. Sulla scorta delle indagini dalle settimane scorse i vigili urbani del Comando di Palma di Montechiaro, in collaborazione con i carabinieri della locale Stazione e della Compagnia di Licata, unitamente alle pattuglie della Polizia di Stato del Commissariato palmese, hanno deciso di intervenire per dare un nuovo segnale di risveglio e di legalità. Per farlo hanno rispolverato le incongruenze di installazione dei pannelli privi di relativa autorizzazione comunale. Il blitz è scattato ieri mattina, quando il personale della Polizia municipale, con in mano un’ordinanza del sindaco di Palma di Montechiaro, Pasquale Amato, hanno rimosso quindici pannelli pubblicitari del tipo 1,60x1,20, e due pensiline di 4x2, installati abusivamente da alcune ditte senza autorizzazioni. Le violazioni riscontrate sono esclusivamente di carattere amministrativo. Quasi tutti i pannelli rimossi si trovano tra piazza Matteotti e le zone limitrofe al centro. Sarebbe stata inviata anche un’informativa alla Procura della Repubblica di Agrigento per il reato di abuso edilizio. Quella dei cartelloni pubblicitari abusivi è la forma di pubblicità, più comune, a cui si affidano le aziende, per fare conoscere i propri prodotti da commercializ- zare. Le autorizzazioni e gli adempimenti burocratici previsti per mettersi in regola non sono complessi ed anche l’organizzazione è semplice, eppure, si sceglie la strada dell’abusivismo, facendo sì che il territorio comunale diventi un campo di battaglia fra diverse ditte, che sono in competizione per accaparrarsi i clienti e gli spazi. Con l’operazione delle forze di polizia si intende soltanto mettere ordine sulle strade della città del Gattopardo, affinché qualunque attività imprenditoriale possa esser svolta in modo lecito, nel rispetto delle regole. L’amministrazione comunale nei prossimi giorni potrebbe emettere altre ordinanze di rimozione di pannelli pubblicitari. ANTONINO RAVANÀ UNA DELLE PENSILINE SEQUESTRATE PALMA DI MONTECHIARO: IL SINDACO HA ILLUSTRATO LA SUA RELAZIONE ANNUALE Amato: «Prima di tutto trasparenza e legalità» PALMA DI MONTECHIARO. Nella seduta del Consiglio comunale di mercoledì sera il sindaco Pasquale Amato si è presentato in aula per partecipare alla discussione sulla sua relazione annuale, precedentemente trasmessa via web ai 20 componenti la massima assise cittadina. Il capo dell’amministrazione comunale ha ribadito per sommi capi quanto aveva già relazionato, alla presenza dei consiglieri della maggioranza, con l’aggiunta del grillino Antonino Volpe, mentre della minoranza hanno deciso di rimanere in aula per intervenire i soli consiglieri Letizia Pace di Forza Italia e Rosario Bruna del Pdr. Amato ha ancora una volta fatto conoscere le sue linee operative sviluppate in 12 mesi di legislatura che - a suo parere- si sono contraddistinte in principal modo nel rispetto della trasparenza e della legalità. Ha aggiunto che le sue iniziative potranno avere un concreto sviluppo poiché ci sono le basi per dare risposte concrete, potenziando le attività su cui potrà poggiarsi l’economia cittadina tra le quali l’agricoltura e il turismo. Sulla mancata approvazione del bilancio di previsione per l’anno in corso, il sindaco ha giustificato il ritardo poiché il Governo nazionale ha prorogato al 30 novembre il termine ultimo per l’approvazione dello strumento finanziario ed anche a causa del mancato versamento dell’Imu da parte di diversi proprietari di aree edificabili. A contestare i passi salienti della relazione annuale del sindaco sono stati solamente i consiglieri Rosario Bruna e Letizia Pace. Bruna ha accusato il sindaco di avere presentato solo annunci senza alcuna prospettiva concreta di sviluppo, mentre Letizia Pace ha pronunciato un intervento particolarmente incisivo: «Molto interessante e significativo il carosello dei sogni che abbiamo seguito - ha dichiarato il consigliere di Forza Italia - vorrei definirlo virtuale. Ma la concretezza e i fatti ci hanno fatto assistere ad un progressivo decadimento. Una situazione igienicosanitaria che lascia molto a desiderare, una viabilità urbana ed extraurbana disagiata; in considerazione delle prossime piogge nulla è stato fatto per liberare i punti di raccolta delle acque bianche per evitare che le strade diventino fiumi, gli edifici scolastici sono appena menzionati. Qualche tempo fa il primo ministro Matteo Renzi ha stanziato delle somme per la ristrutturazione di alcune scuole particolarmente disagiate. Palma ha presentato il progetto per una sua scuola: vorrei sapere se il progetto è stato accolto dal Governo e se è no per quale motivo. Il libro dei sogni pertanto - ha concluso Letizia Pace - rischia di diventare il libro degli incubi per i cittadini palmesi che non sanno scegliere se pagare le tasse o mangiare. Mentre centinaia di giovani continuano ad andare via dalla nostra città e con essi le energie produttive, le intelligenze e le speranze di questa nostra meravigliosa terra». FILIPPO BELLIA @L'uso o la riproduzione, anche parziale - con qualunque mezzo e a qualsivoglia titolo - degli articoli e di quant'altro pubblicato in questo giornale sono assolutamente riservate, e quindi vietate se non espressamente autorizzate. Per qualunque controversia il Foro competente quello e' di Catania
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