Dirigenti Scolastici - FLC CGIL Lombardia

Dirigenti Scolastici
NOTIZIARIO NAZIONALE
041/ 2014 – 03 Agosto 2014
REDAZIONE : R. Ciuffreda - Coordinamento Nazionale STRUTTURA COMPARTO NAZIONALE DIRIGENTI SCOLASTICI FLC
DIRIGENTI SCOLASTICI
01. Progetto di formazione “Io conto” per dirigenti
scolastici e DSGA. Un’informativa sindacale sulla situazione
SINDACATO - POLITICA SCOLASTICA
02. Gestione del progetto ripristino del decoro: convocati i
sindacati per il 7 agosto
03. La legge di iniziativa popolare per una buona scuola è
ora un disegno di legge. Pantaleo: scelta positiva
PROGRAMMA ANNUALE – MOF - CONTRATTAZIONE DI SCUOLA
04. Scuole collocate in aree a rischio : attribuzione risorse
per progetti delle A.S. 2013/2014
05. Sezioni primavera: arrivano le risorse dal MIUR
ALTRI FINANZIAMENTI: INDENNITA’ E POSIZIONI ECONOMICHE
06. Esami di Stato: fatta chiarezza sul compenso ai
commissari interni impegnati su due classi
NORME : SPAZIO FAQ E GIURISPRUDENZA
07. Giudice del Lavoro di Sulmona si a diritto a dispensa e
non a profilo ATA per docente inidonea in modo assoluto e
permanente
PERSONALE : ORGANICI – INIDONEI – ITP
08. Docenti
precisazioni
inidonei
all’insegnamento:
una
nota
di
corso
di
PRECARIATO, RECLUTAMENTO, SUPPLENZE E PROBLEMI RETRIBUTIVI
09. Assunzioni in ruolo nella scuola: in
autorizzazione 33.380 posti per il 2014/2015
10. Sperimentazione pagamento diretto delle supplenze da
parte del MEF nel 2014-2015. A regime dal settembre 2015
ORDINAMENTI - RIFORME
11. Metodologia CLIL nelle classi terminali dei Licei e degli
Istituti Tecnici: pronte le indicazioni per l’a.s. 2014/2015
ITS–IFTS –IEFP – FORMAZIONE PROFESSIONALE- ALTERNANZA
12. “Prove tecniche di Federalismo”: la babele degli esami
di qualifica nell’istruzione e formazione professionale
OPINIONI A CONFRONTO : LA VALUTAZIONE DELLE SCUOLE
13. Valutazione del sistema educativo: non più rinviabile il
confronto con i sindacati
SCUOLA : NAVIGANDO IN RETE
14. “Articolo 33”. È uscito il n. 7-8
ALLEGATI

http://www.istruzione.it/edilizia_scolastica/ .

CONTRATTO_COLLETTIVO_PROG.SCUOLE_AREE_A_RISCHIO-4671-28.07.14

decreto direttore generale 314 del 28 luglio 2014 finanziamento sezioni
primavera esercizio finanziario 2014

nota 4901 del 24 luglio 2014 compensi commissari interni esami di stato
secondo ciclo

2014 07 09 - Giudice del Lavoro di Sulmona si a diritto a dispensa e non a profilo
ATA per docente inidonea in modo assoluto e permanente

nota 7749 del 1 agosto 2014 precisazioni personale docente inidoneo

schede flc cgil esami iefp luglio 2014

“Articolo 33”. estratto-7-8
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DIRIGENTI SCOLASTICI
01. Progetto di formazione “Io conto” per dirigenti scolastici e DSGA.
Un’informativa sindacale sulla situazione
In un incontro specifico il MIUR
ha informato sullo stato dell’arte
circa l’organizzazione del piano
di formazione.
Le organizzazioni sindacali hanno ricevuto l’informativa sugli sviluppi organizzativi del
progetto di formazione rivolto ai dirigenti scolastici e ai direttori dei servizi generali e
amministrativi, lanciato con apposito bando dal Ministero dell’Istruzione il 23 dicembre 2013 e
intitolato “Io conto”.
I temi del progetto sono: bilancio, programmazione e scritture contabili, acquisizione di beni
e servizi, nuovi obblighi normativi (fatturazione elettronica, trasparenza, ecc...)
Hanno risposto al bando 39 scuole, che sono state suddivise in tre gruppi di lavoro con i
seguenti compiti: attività di elaborazione di materiali didattici, attività di formazione nei territori
assegnati, attività di pianificazione, organizzazione, amministrazione e monitoraggio della
formazione sul territorio di riferimento. A collaborare con le 39 scuole hanno dato la disponibilità
altre 90 scuole circa.
Le fasi in cui si svilupperà il progetto sono le seguenti: predisposizione del materiale didattico
entro fine agosto/primi di settembre, formazione del gruppo dei formatori entro settembre,
interventi di formazione sul territorio entro la fine dell’anno solare o al massimo entro gennaio
2015.
I dati relativi al progetto sono a disposizione su http://www.formazionemiur.it/ mentre un
indirizzo di posta elettronica a cui rivolgersi è [email protected].
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SINDACATO - POLITICA SCOLASTICA
02. Gestione del progetto ripristino del decoro: convocati i sindacati per
il 7 agosto
Su richiesta unitaria dei
sindacati si terrà un incontro
con il MIUR sulle molte
criticità che stanno sorgendo
nella gestione dell’Accordo
del 28 marzo 2014.
In sede di confronto di tavolo tecnico sulle semplificazioni amministrative svoltosi al MIUR,
abbiamo evidenziato insieme alle altre organizzazioni sindacali, la necessità di affrontare le
problematiche che stanno sorgendo nella concreta gestione dell’Accordo del 28 marzo
2014 relativo al cosiddetto ripristino del decoro (la versione governativa è “scuole belle").
Le ricadute sull’organizzazione del lavoro scolastico (lavoro personale ATA) e problematiche,
quali la responsabilità in termini di sicurezza, la corrispondenza dei fondi assegnati e le attività
da svolgere, l’assegnazione di un numero altissimo di edifici da gestire ad una stessa scuola/polo,
richiedono una messa a punto e la soluzione condivisa dei problemi.
È stata concordato un incontro specifico per il 7 agosto 2014.
Dal 1 agosto 2014 è attiva la pagina web dedicata al Piano per l'Edilizia:

http://www.istruzione.it/edilizia_scolastica/ .
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03. La legge di iniziativa popolare per una buona scuola è ora un disegno
di legge. Pantaleo: scelta positiva
Comunicato
stampa
di
Domenico
Pantaleo, Segretario generale della
Federazione
Lavoratori
della
Conoscenza CGIL.
La FLC CGIL giudica positivamente la presentazione di un disegno di legge per una buona
scuola della Repubblica. Leggi il comunicato del comitato promotore.
Le nostre elaborazioni sono coerenti con il modello di scuola inclusivo, laico e democratico
contenuto nel testo. Il cantiere scuola della FLC CGIL si muove in quell'orizzonte mettendo
in campo un progetto complessivo di innovazione del sistema d'istruzione del nostro Paese che
parte dalla valorizzazione del lavoro di docenti e del personale della scuola.
Riteniamo necessario un radicale cambio di rotta rispetto alle politiche che hanno devastato
negli scorsi anni la scuola pubblica. Fino ad ora nelle scelte annunciate del Governo non si
avverte una reale svolta a partire dalla necessità di tornare ad investire per innalzare i livelli di
istruzione e migliorare la qualità dell'offerta formativa. La scuola è un bene comune che deve
essere messo al servizio di una idea avanzata di società garantendo diritti e benessere sociale.
È fondamentale allargare gli spazi di partecipazione e di democrazia e bisogna opporsi
all'autoritarismo per imporre scelte sbagliate che indebolirebbero ulteriormente la funzione
sociale e democratica della scuola.
Siamo disponibili a tutte le iniziative che aprono una discussione pubblica sui contenuti del
disegno di legge. I temi della conoscenza devono uscire dalle istituzioni del sapere per diventare
patrimonio di tutti i cittadini.
___________________
Comunicato del Comitato per la ripresentazione della LIP
Dopo 8 anni la Legge di Iniziativa Popolare per una Buona Scuola per la Repubblica - la LIP ritorna sotto forma di disegno di legge grazie alla presentazione in Senato dei senatori Mussini
(gruppo Misto), Petraglia (Gruppo Misto Sel), Montevecchi (M5S), Tocci (PD), Luzzi (PdL),
Centinaio (Lega), Bignami (gruppo Misto), Bencini (gruppo Misto), Gambaro (gruppo Misto),
Romani Maurizio (gruppo Misto), Serra (M5S), Ricchiuti (PD).
Si tratta di un grande successo per la scuola democratica, per i comitati e le associazioni, per i
docenti, gli studenti, i genitori - per i 100mila cittadini che la sottoscrissero - che nel 2006
contribuirono ad elaborare con passione e competenza una proposta che ancora oggi ci parla di
un’idea di scuola – di cui il testo illustra le norme generali per tutti gli ordinamenti - in grado di
rispondere ad esigenze, richieste, interrogativi che negli anni non si sono sopiti. E che, anzi, la
cifra del cambiamento e della complessità che caratterizza il nostro tempo ha amplificato,
sebbene i governi che si sono succeduti non abbiano ritenuto di affidare ad un modello di scuola
inclusivo, laico, democratico la centralità che meriterebbe.
Oggi più che mai, mentre proposte frettolose ed estemporanee, promesse, affermazioni e
smentite si abbattono sul mondo della scuola - sempre e rigorosamente senza interlocuzione
alcuna con chi la scuola la fa e la frequenta quotidianamente; sempre senza la quantizzazione
dei fondi necessari e disponibili per concretizzare gli interventi (anzi continuando a sottrarre
fondi alla scuola) - contenuto e metodo della LIP possono costituire un riferimento fondamentale,
che merita di essere sostenuto con convinzione.
È per questo che il Comitato per la ripresentazione della LIP – ringraziando i senatori che hanno
sentito la necessità di sostenere il nuovo percorso che la nostra proposta, grazie a loro, si accinge
a fare – chiede ancora loro di seguirne con il massimo di attenzione l’iter parlamentare,
assicurando il sostegno di quanti (e siamo tanti) non hanno cessato di credere che una Buona
Scuola per la Repubblica sia lo strumento principale attraverso il quale lo Stato sia in grado di
rimuovere ostacoli e differenze su base socio-economica, assicurando a tutte e a tutti condizioni
che siano in grado di preparare per il mondo che li aspetta cittadini consapevoli e donne e uomini
più ricchi perché più colti.
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PROGRAMMA ANNUALE – MOF - CONTRATTAZIONE DI SCUOLA
04. Scuole collocate in aree a rischio : attribuzione risorse per progetti
delle A.S. 2013/2014
Pubblicata la Nota Ministeriale
Pubblicata la Nota Ministeriale relativa al contrasto della dispersione scolastica, anno scolastico
2013/14. Esercizio Finanziario 2013.
Esplicitati i criteri di attribuzione risorse per progetti delle scuole collocate in aree a rischio.
Le risorse inserite sul POS delle istituzioni scolastiche al Lordo dipendente.
ALLEGATI

CONTRATTO_COLLETTIVO_PROG.SCUOLE_AREE_A_RISCHIO-4671-28.07.14
*********
05. Sezioni primavera: arrivano le risorse dal MIUR
Il Ministero dell'Istruzione emana il
DDG 314/14. Lavoratrici e lavoratori
potranno ora essere retribuiti per le
attività svolte.
È stato finalmente firmato ed emanato il Decreto Direttore Generale 314 del 28 luglio 2014 di
ripartizione dei fondi 2014 previsti per le sezioni primavera.
Il decreto arriva solo oggi e vede premiata la determinazione e la costanza della FLC CGIL e
della CGIL che per più di sei mesi ne hanno sollecitato ripetutamente l’emanazione.
Ora, finalmente, potranno essere pagate le lavoratrici e lavoratori che hanno prestato la loro
qualificata attività per tutto l’anno scolastico-educativo.
ALLEGATI
 decreto direttore generale 314 del 28 luglio 2014 finanziamento sezioni
primavera esercizio finanziario 2014
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ALTRI FINANZIAMENTI: INDENNITA’ E POSIZIONI ECONOMICHE
06. Esami di Stato: fatta chiarezza sul compenso ai commissari interni
impegnati su due classi
Finalmente
conclusa
una
vicenda paradossale grazie al
lungo e paziente lavoro della
FLC CGIL e degli altri sindacati
scuola.
A margine dell’incontro sulla metodologia CLIL, che si è svolto oggi 25 luglio al MIUR, il Direttore
Generale dott.ssa Carmela Palumbo ha informato le Organizzazioni Sindacali che è arrivata alla
firma la nota 4901 del 24 luglio 2014, oggetto di una formale richiesta di chiarimento indirizzata
al MIUR il 4 luglio scorso da tutti sindacati scuola, sulla questione relativa ai compensi da
attribuire ai commissari interni degli esami di Stato nella quale si chiarisce definitivamente
che la retribuzione aggiuntiva spetta al commissario interno impegnato su due classi,
sia quando le classi fanno parte della stessa commissione, sia quando appartengono a due
commissioni diverse.
La vicenda è nata nel novembre 2012 quando la nota 7321 del 13 novembre 2012 del
Dipartimento per gli Ordinamenti del MIUR, smentendo la precedente nota 7230 del 5 luglio
2007, aveva sostenuto che la retribuzione aggiuntiva spettasse solo nel caso di un commissario
interno impegnato in due classi di commissioni diverse e non in due classi della stessa
commissione.
La contraddizione era stata evidenziata in più occasioni dai sindacati negli incontri del tavolo
tecnico sulle Retribuzioni istituito al MIUR ed è stata oggetto di una richiesta unitaria.
La nota mette dunque fine ad una vicenda a dir poco sconcertante che ha interessato diverse
Direzioni Generali (Personale, Ordinamenti, Politiche Finanziarie) coinvolte a diverso titolo nelle
problematiche relative agli esami di Stato e riconosce finalmente ai commissari interni
impegnati su due classi il diritto ad un compenso adeguato al lavoro effettivamente svolto.
ALLEGATI

nota 4901 del 24 luglio 2014 compensi commissari interni esami di stato
secondo ciclo
**********
NORME : SPAZIO FAQ E GIURISPRUDENZA
07. Giudice del Lavoro di Sulmona si a diritto a dispensa e non a profilo
ATA per docente inidonea in modo assoluto e permanente
Avv. Nino Ruscitti
su “DirittoScolastico.it”
Il Giudice del Lavoro di Sulmona, Ciro Marsella, ha accolto un ricorso ex art. 700 c.p.c.
patrocinato dall’Avv. Nino Ruscitti del foro di Sulmona ed ha riconosciuto, con ordinanza
depositata in data 09.07.2014, il diritto di una docente dichiarata “non idonea all’insegnamento
in modo assoluto e permanente. Si idonea ad altri compiti ispettivo-amministrativi” ad ottenere
il provvedimento di dispensa anzichè proseguire nel servizio con mansioni diverse.
Il Tribunale di Sulmona ha infatti osservato che, “con riferimento al comparto scuola, anche
successivamente all’entrata in vigore del citato DPR n. 171/2011, è rimasta applicabile la
disciplina previgente da individuarsi come di perdurante attualità in quanto di previsione
normative successive al D. Lgs. 27 ottobre 2009 n. 150”.
Il D.P.R. 27 luglio 2011 n. 171 all’art. 7, comma 9, prevede che “resta salvo per il personale
docente del comparto scuola e delle istituzioni di alta cultura la normative di cui all’art. 3, comma
127, della legge 24.12.2007 n. 244” laddove quest’ultimo rinviando al CCNI del 25.06.2008,
concernente i criteri di utilizzazione del personale della scuola, ha espressamente previsto (art.
2, comma 2, CCNI) per il “personale che viene riconosciuto permanentemente inidoneo per
motivi di salute, allo svolgimento della funzione di docente o di educatore” la possibilità di
ottenere la dispensa dal servizio.
Del resto, nota il Tribunale di Sulmona, alcun dubbio può sussistere che l’istituto della “dispensa”
disciplinato dall’art. 512 T.U. della Scuola sia ancora in vigore cosi come, del resto, dello stesso
istituto continua a farsi riferimento nel D.M. n. 79 del 12.09.2011.
La sentenza appare innovativa in materia ed è risolutiva della nota e dolorosa questione che
vede costretti i docenti “dichiarati inidonei alla funzione” a proseguire nel servizio alle dipendenze
del MIUR in una mansione diversa e con orario di lavoro raddoppiato.
ALLEGATI

2014 07 09 - Giudice del Lavoro di Sulmona si a diritto a dispensa e non a profilo
ATA per docente inidonea in modo assoluto e permanente
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PERSONALE : ORGANICI – INIDONEI – ITP
08. Docenti inidonei all’insegnamento: una nota di precisazioni
Confermata la volontarietà della
domanda per il passaggio nei profili
ATA anche per i docenti dichiarati
inidonei dopo l’1 gennaio 2014.
Pubblichiamo la nota Miur n. 7749 dell’1 agosto 2014 che fornisce alcuni chiarimenti
sull’utilizzo dei docenti dichiarati inidonei all’insegnamento, ma idonei ad altri profili.
Ecco le principali precisazioni:

i docenti dichiarati permanentemente inidonei all’insegnamento dopo il 1 gennaio
2014 qualora facciano domanda (volontaria) per passare nei profili Ata in corso d’anno
avranno la decorrenza giuridica dall’anno scolastico 2014/2015 con il raggiungimento
della sede al 1 settembre 2015. Nel frattempo tale personale, può, a domanda, essere
utilizzato nell’istituzione scolastica di servizio in attività legate all’attuazione del POF di
istituto;

i docenti dichiarati temporaneamente inidonei all’insegnamento, possono chiedere
l’utilizzazione in altri compiti prioritariamente nel comparto scuola. In questo caso va
sottoscritto un nuovo contratto di pari durata dell’inidoneità. L’utilizzazione può essere
presentata in qualsiasi momento, dopo l’esito della visita collegiale, durante l’assenza per
malattia, ma non oltre due mesi prima della scadenza del periodo stesso di inidoneità.
Riteniamo importante la precisazione ministeriale sulla volontarietà della domanda da parte
degli inidonei nel chiedere il passaggio ai profili ATA.
ALLEGATI

nota 7749 del 1 agosto 2014 precisazioni personale docente inidoneo
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PRECARIATO, RECLUTAMENTO, SUPPLENZE E PROBLEMI RETRIBUTIVI
09. Assunzioni in ruolo nella scuola: in corso di autorizzazione 33.380
posti per il 2014/2015
28.781 docenti e 4.599 ATA. Per
la FLC resta la richiesta di
copertura di tutti i 55.000 posti
liberi.
Nel corso dell'incontro al Ministero del 30 luglio è stata fornita l'informazione sulle assunzioni
in ruolo previste per il 2014/2015.
Sono in corso di autorizzazione 28.781 assunzioni di docenti (15.439 su posto comune e 13.342
su sostegno) e 4.599 di personale ATA.
Si tratta di numeri (pari al solo turnover) molto inferiori alle effettive disponibilità di posti
ed in particolare per i docenti su posto comune sono circa il 58%, per i docenti di sostegno circa
l'82% e per gli ATA circa il 35%.
La prossima settimana dovrebbe essere definita la ripartizione effettiva dei docenti per
ordine di scuola e per tipologia di posto e pubblicato il Decreto con le istruzioni operative.
Per il personale ATA sarà necessario attendere qualche giorno in più in considerazione che la
pubblicazione dei trasferimenti è prevista per il 4 agosto.
Nell'incontro abbiamo ribadito la nostra richiesta di assunzione su tutti i posti liberi, in
applicazione del DL 104/14, per garantire le procedure di stabilizzazione che sono al vaglio anche
della Corte di Giustizia Europea e sollecitata l'emanazione dell'atto di indirizzo oltre
alla richiesta di tenere in considerazione gli ulteriori pensionamenti determinati dai
mancati mantenimenti in servizio e dalla norma su "quota 96".
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10. Sperimentazione pagamento diretto delle supplenze da parte del
MEF nel 2014-2015. A regime dal settembre 2015
La centralizzazione presso il MEF
anche delle variazioni di stato
giuridico di tutto il personale.
Nell’incontro di tavolo tecnico sulle semplificazioni amministrative fissato per oggi, presso
il MIUR, presenti il Capo Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse, Dott.ssa
Bono, e il Direttore generale per la politica finanziaria e per il Bilancio, Dott. Filisetti, è stata
affrontata la questione del pagamento delle supplenze in modo diretto da parte del Ministero
dell’Economia e Finanze (MEF).
Tale argomento è stato costantemente sollevato in sede di tavolo tecnico dalla FLC CGIL anche
perché vi era un impegno da parte del MIUR di lavorare con lo scopo di giungere ad una
soluzione entro il settembre 2014. Sgravando così le scuole dalle innumerevoli disfunzioni che si
presentano in termini di immissioni dei dati, di riscontri, di ritardi nell’accredito delle risorse ecc.
Aggiornando sullo sviluppo dei lavori, l’Amministrazione ha informato le organizzazioni sindacali
sulle difficoltà che stanno incontrando, nel mettere a punto il programma, i due sistemi di Sidi
e di NoiPa, anche per l’enorme carico di lavoro che si sta riversando sul MEF nel processo di
centralizzazione informatica di tutto il personale statale.
Le difficoltà accennate hanno indotto MIUR e MEF alla decisione di promuovere nel corso
dell’anno 2014-2015 una sperimentazione in alcune scuole per giungere al varo definitivo
e generalizzato per tutto il sistema da settembre 2015.
In verità, tale misura, cioè l’avvio quanto meno di una sperimentazione da far partire da subito
in un ristretto numero di istituzioni scolastiche, in assenza del varo definitivo, era stata già stata
fatta presente a più riprese dalla FLC CGIL. Anche per utilizzare le competenze dirette degli
operatori sul campo (dirigenti scolastici, DSGA, assistenti amministrativi). Ma la certezza
dell’Amministrazione con cui si affermava che si sarebbe partiti, prima con il 1 gennaio 2014,
poi con il 1 settembre 2014 lasciava ben sperare in una definitiva seppur rinviata soluzione.
In ogni caso è positivo che il lavoro di messa a punto venga fatto con il concerto dei due
Ministeri, coinvolgendo in prima battuta e direttamente un campione di scuole.
Come va ritenuto positivo l’altro fatto, che ci è stato comunicato dall’Amministrazione, e cioè
che, utilizzando questo lasso di tempo, verrà assunta, accanto alla gestione del pagamento delle
supplenze, anche la gestione delle variazioni di stato giuridico dell’intero personale alle
dipendenze delle scuole. Consentendo per questa via di superare in gran parte anche molte delle
interferenze che numerose Ragionerie provinciali tutt’ora esercitano sugli atti amministrativi
delle scuole in materia di stipendio.
Su tutte le altre problematiche oggetto del confronto (dal mercato elettronico ai sistemi di
assicurazione, dalla riforma del Regolamento di contabilità alle gestioni speciali, dalla costruzione
di un'interfaccia regionale alla costruzione di un gruppo di lavoro centrale sulle ricadute sulle
scuole dei provvedimenti amministrativi) ci si è aggiornati all’11 settembre 2014 alle ore 10.30.
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ORDINAMENTI - RIFORME
11. Metodologia CLIL nelle classi terminali dei Licei e degli Istituti
Tecnici: pronte le indicazioni per l’a.s. 2014/2015
Parte dal prossimo anno scolastico
l’insegnamento in lingua straniera di
una disciplina dell’ultimo anno di
corso, ma non si è ancora completata
la formazione dei docenti.
Nel corso dell’incontro che si è svolto al MIUR il 25 luglio, il Direttore Generale per gli
Ordinamenti Scolastici dott.ssa Carmela Palumbo ha fornito ai sindacati l’informativa sulle
modalità con le quali dal prossimo anno scolastico si darà attuazione in tutte le classi
terminali dei licei e degli istituti tecnici alla metodologia CLIL, cioè all’insegnamento di una
disciplina non linguistica (DNL) in lingua straniera.
Dal prossimo anno, infatti, la riforma degli Ordinamenti prevede che si generalizzi la novità che
ha già da due anni coinvolto i licei linguistici, dove la CLIL è prevista a partire dal terzo anno.
Ai sindacati è stata presentata una bozza di circolare che prevede un'introduzione graduale
della metodologia CLIL, suggerendo l’attivazione preferibilmente del 50% del monte ore
annuale della disciplina veicolata in lingua straniera.
In considerazione della necessità di garantire che gli studenti all’ultimo anno di corso non siano
penalizzati dalla novità, il MIUR ha dunque evitato di definire per il primo anno di
attuazione standard troppo rigidi e ha previsto che, nell’eventualità che le istituzioni
scolastiche non dispongano di docenti in organico in possesso delle necessarie competenze, la
metodologia CLIL possa essere oggetto di progetti interdisciplinari in lingua straniera, inseriti nel
POF e organizzati in collaborazione con i docenti di lingua straniera e, dove presenti, di
conversazioni in lingua straniera, attuati anche mediante un’organizzazione didattica
flessibile o in rete con altre scuole.
Un’attenzione particolare è stata riservata all’esame di Stato per il quale si prevede che, qualora
la CLIL coincida con la disciplina oggetto della seconda prova scritta, essa non potrà essere svolta
in lingua straniera, stante il carattere nazionale di tale prova.
Diverse sono invece le indicazioni per la terza prova scritta per la quale, come previsto dalla
normativa, sarà la commissione a stabilire le modalità con le quali la CLIL sarà oggetto della
prova, sulla base delle professionalità e competenze presenti in commissione e delle indicazioni
presenti nel documento del Consiglio di Classe, di cui all’art. 5 del DPR 323/98.
Infine nella circolare è previsto che la CLIL sarà oggetto del colloquio orale qualora il relativo
docente faccia parte della commissione d’esame in qualità di commissario interno.
Tutte le organizzazioni sindacali presenti al tavolo, sottolineando le criticità che la CLIL presenta
a causa dell’enorme ritardo con cui è partita la formazione dei docenti e le inevitabili
differenziazioni che si registreranno a livello nazionale, dal momento che l’attivazione delle CLIL
sarà garantita nella maggior parte dei casi dall’impegno “volontario” di docenti già in possesso
delle competenze linguistiche necessarie, hanno chiesto che il MIUR fornisca al più presto i dati
relativi alla formazione avviata e inserisca nella formazione anche i docenti di laboratorio (ITP)
non laureati, inspiegabilmente esclusi dalla prima fase.
I sindacati hanno infine sollecitato la pubblicazione entro l’inizio del prossimo anno scolastico
dell’ordinanza che dovrà fornire le indicazioni per i primi esami di Stato dei nuovi
ordinamenti.
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ITS–IFTS –IEFP – FORMAZIONE PROFESSIONALE- ALTERNANZA
12. “Prove tecniche di Federalismo”: la babele degli esami di qualifica
nell’istruzione e formazione professionale
Una
selva
di
norme,
contraddittorie
e
confuse,
emanata nella più totale inerzia
del MIUR e del Ministero del
Lavoro.
Avevamo visto giusto!
Con l’anno scolastico/formativo 2013/14 si sono effettuati (o si stanno ancora effettuando) i
primi esami di qualifica dei percorsi “a regime” di Istruzione e Formazione Professionale utili per
l’acquisizione delle qualifiche professionali triennali, titoli professionalizzanti che hanno valore
nazionale. Sono stati anche i primi “veri” esami dei percorsi IeFP effettuati in regime sussidiario
dagli Istituti Professionali Statali. I percorsi sussidiari sono stati formalmente avviati dall’a.s.
2011/12 a seguito della sottoscrizione dell’intesa in Conferenza Unificata del 16/12/2010
(recepita con DM 4/11) e dell’Accordo in Conferenza Stato Regioni del 27/07/2011 (recepito
con DM 11 novembre 2011). Da segnalare che il percorso di “Operatore del mare e delle acque
interne” è stato avviato invece nel 2012/13 a seguito dell’Accordo del 19/01/2012 (recepito
con DM 23 aprile 2012).
Come è noto, le modalità di svolgimento degli esami di qualifica nell’ambito dei “nuovi”
percorsi IeFP rientrano tra i Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) definiti dal D.Lgs. 226/05 e
specificatamente regolati dall’art. 20.
In particolare tale articolo stabilisce che:
a) previo superamento di appositi esami, lo studente consegua la qualifica di operatore
professionale con riferimento alla relativa figura professionale, a conclusione dei percorsi di
durata triennale, (…) ;
b) nelle commissioni per gli esami sia assicurata
impartito insegnamenti nell’ambito dei percorsi IeFP.
la
presenza
dei docenti che hanno
Nonostante la genericità di tali disposizioni, occorre tuttavia ricordare che il medesimo Decreto
Legislativo 226/05 all’art. 15 precisava che le modalità di accertamento dei LEP dei percorsi
IeFP e quindi anche degli esami di qualifica, fossero stabiliti con il medesimo regolamento che
doveva definire, previa intesa in Conferenza Stato Regioni, gli “standard minimi formativi,
richiesti per la spendibilità nazionale dei titoli professionali conseguiti all'esito dei percorsi
formativi, nonché per i passaggi dai percorsi formativi ai percorsi scolastici (art. 7 comma 1
lettera c) della Legge 53/03).
Nonostante i ripetuti richiami della FLC CGIL al MIUR sull’obbligo dello Stato di emanare
tale Regolamento prima della definizione delle norme regionali di dettaglio, soprattutto su forte
spinta di alcune Regioni, si è deciso di adottare un documento di indirizzo elaborato dalla
Conferenza delle Regioni (Accordo del 20 febbraio 2014) e di lasciare alle singole Regioni la
declinazione territoriale sulle modalità di svolgimento degli esami.
Quasi al termine dell’anno scolastico e formativo 2013/14, la FLC CGIL ha elaborato una serie di
schede sintetiche di lettura che mettono in luce quello che è (sta) avvenuto (avvenendo).
Le schede si riferiscono a tutte le Regioni, esclusa la Valle d’Aosta e le Province Autonome di
Trento e Bolzano. Per ciascuna Regione sono state individuate le norme specifiche e confrontate
tali disposizioni in relazione agli elementi minimi comuni concernenti le procedure di
valutazione, di ammissione e di accertamento finale, definiti dal documento delle Regioni
adottato il 20 febbraio 2014. Inoltre, sono stati esaminati anche alcuni aspetti non trattati da
tale documento e relativi ai soggetti disabili o con DSA. Infine sono state esaminate le
disposizioni relative ai candidati esterni o ai privatisti.
Il quadro che ne viene fuori è desolante per il numero e la complessità delle disposizioni, per
le divaricazioni incredibili su aspetti che riguardano la tenuta stessa del sistema nazionale di
IeFP.
La FLC CGIL ritiene che questo modo di procedere rappresenti uno degli attacchi più pesanti
all’unitarietà del sistema educativo nazionale, anche perché i processi messi in atto sono
poco conosciuti e si svolgono “sottotraccia”. Particolarmente insidiose sono le modalità, poco o
per nulla rispettose dell’autonomia professionale dei docenti e dell’autonomia delle singole
istituzioni scolastiche, con cui alcune Regioni impongono indicatori di valutazione
minuziosissimi con punteggi prestabiliti o con una banda di oscillazione minima e che non
prevedono in alcun modo che le scuola possano modificare il format regionale adottato. A questo
proposito occorre ricordare che nel 2013 il numero di studenti iscritti ai percorsi di IeFP
sussidiaria erogati dagli istituti Professionali Statali sono stati 162.627 (fonte: Rendiconto
generale dello Stato 2013).
Per tutti questi motivi la FLC CGIL chiederà nelle sedi opportune nell’immediato che venga
adottato il Regolamento previsto dal D.lgs. 226/05, con una più stringente definizione di
modalità di accertamento dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (incredibile a tal proposito il vuoto
normativo su disabilità e DSA), e che in tempi rapidi si giunga ad una rivisitazione di tutta la
complessa normativa di settore, soprattutto nella prospettiva dell’elevamento dell’obbligo
scolastico a 18 anni come proposte dalla CGIL nel “Piano del lavoro”.
Rimandando i lettori alla lettura delle schede, queste alcuni degli aspetti più rilevanti.
1) Ammissione degli allievi frequentanti all’esame conclusivo
Secondo il D.Lgs. 226 /05 e il documento delle Regioni del 20/02/2014 per l’ammissione degli
allievi agli esami finali sono indispensabili

la frequenza minima dei tre quarti del monte ore (D.Lgs. 226/05 art. 20 comma 2)

la formalizzazione, sulla base delle valutazioni periodiche degli apprendimenti e del
comportamento, del raggiungimento degli esiti di apprendimento previsti dagli
standard formativi dei percorsi di IeFP (art. 18 del D.Lgs. 226/2005) nazionali e loro
eventuali articolazioni regionali.
Riguardo in particolare il primo aspetto, secondo alcune Regioni (Abruzzo, Friuli Venezia
Giulia, Liguria, Lombardia), la frequenza minima è relativa al monte ore solo dell’ultimo anno,
secondo altre invece l’obbligo di frequenza è riferito al triennio, altre ancora non avendo ancora
normato la materia fanno riferimento alle modalità di svolgimento dell’anno precedente.
In Emilia Romagna accede all'esame lo studente per il quale è stata esplicitata nel Documento
di valutazione delle evidenze la positiva correlazione tra evidenze prodotte e una quota non
inferiore al 75% delle capacità e conoscenze oggetto di valutazione.
Da notare che, nonostante gli Istituti Professionali siano strutture statali, spesso alcune Regioni
chiedono una mole di documentazione e certificazione totalmente ingiustificata, tenuto
conto della normativa del settore istruzione sulla validità dell’anno scolastico per ciascun alunno,
della presenza di registri personali e registri di classe (cartacei e/o elettronici) che i docenti sono
tenuti obbligatoriamente a compilare e del numero, spesso elevatissimo, di candidati.
2) Prove di Esame
L’accordo del 20 febbraio stabilisce che l’esame deve prevedere almeno un colloquio e una
prova professionale. “La prova professionale deve possedere un peso almeno pari al 50% del
totale delle prove previste, calcolato a prescindere dall’eventuale punteggio di ammissione”
Premesso che tutte le regioni attribuiscono il voto finale in centesimi, sono state
esaminate le varie modalità di attribuzione dei punteggi.
a) Peso degli esiti del triennio:
Alcune regioni utilizzano le percentuali: si va dallo 0 della Sardegna fino al massimo del 55% del
Veneto, passando dal 7% (massimo) della Basilicata, al 20% della Puglia (più 20% per la
valutazione degli stage), al 25% della Campania al 50% del Piemonte e Toscana.
Altre Regioni indicano un punteggio minimo e massimo che contribuisce al voto finale:

L’Abruzzo da 15 a 30 punti

Friuli Venezia Giulia da 0 a 55 punti

Liguria: massimo 50 punti

Lombardia da 18 a 30 punti

Marche: massimo 50 punti (soglia minima di ammissione: 30)

Sicilia: massimo 80 punti

Umbria: massimo 20 punti
Da segnalare che per la Regione Sardegna “Il voto di ammissione non influisce mai sulle medie
del voto finale, in quanto non può costituire ulteriore elemento aggiuntivo di media matematica”.
b) Esami
Riguardo agli esami la maggior parte delle Regioni prevede tre prove di cui una orale.
Tale prova è espressamente esclusa dalle disposizioni della Regione Sicilia. Le modalità di
calcolo delle singole prove sono spesso assai complesse tanto è vero che alcune Regioni
forniscono fogli di calcolo precompilati, talvolta con l’indicazione minuziosissima di indicatori e
con una ridottissima autonomia di valutazione da parte dei docenti.
Inoltre in alcuni casi a ciascuna prova è assegnato uno specifico punteggio massimo
all’interno dei 100 punti complessivi (ad esempio Abruzzo, Liguria, Lombardia, Marche, Umbria)
in altri casi a ciascuna prova è assegnato un peso percentuale (ad esempio Basilicata,
Campania, Toscana, Piemonte, Veneto), in altri casi si utilizza un criterio misto (Puglia). La
Sardegna utilizza la media matematica tra la votazione media riportata dal candidato nelle
prove di teoria (ossia scritta e orale) e la votazione della prova pratica o simulata.
Casi particolari sono rappresentati dalla Lombardia e l’Emilia Romagna.
In Lombardia è prevista una prova centralizzata predisposta dalla Regione con data unica (si
è svolta il 5 giugno scorso). Inoltre “in veste esclusiva di osservatori esterni possono
partecipare alle operazioni d'esame anche esperti nominati dalla Regione ai fini della valutazione
del sistema.”
In Emilia Romagna la progettazione della prova d’esame è di competenza della
Commissione di esame, che deve definire:

le specifiche modalità di svolgimento della prova

gli indicatori e i criteri di valutazione

le modalità con cui le prove scritte concorrono alla valutazione complessiva.
3) Candidati esterni
Alcune Regioni (Abruzzo, Campania, Lombardia, Marche) prevedono la possibilità che i privatisti
possano sostenere gli esami di qualifica. Premesso che alcune norme chiaramente impattano
con il riordino dell’Istruzione degli Adulti, non è affatto chiaro quale sia la normativa di
riferimento che consenta alle Regioni di regolare autonomamente questa materia.
ALLEGATI

schede flc cgil esami iefp luglio 2014
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OPINIONI A CONFRONTO : LA VALUTAZIONE DELLE SCUOLE
13. Valutazione del sistema educativo: non più rinviabile il confronto
con i sindacati
Il nostro sindacato chiede un incontro
al Ministero dell'Istruzione su questo
tema.
La FLC CGIL, con una lettera inviata al sottosegretario Reggi, chiede che sul tema della
valutazione del sistema educativo italiano si riapra un vero confronto con le organizzazioni
sindacali. In particolare, nel ricordare le innumerevoli iniziative e proposte in tema di
valutazione/valorizzazione messe in campo in questi anni, esprimiamo dissenso e protesta
rispetto a notizie, che trapelano in questi giorni, e che riguardano un'accentuazione
dell'importanza delle prove standardizzate nell'ambito della strutturazione del sistema nazionale
di valutazione in materia di istruzione e formazione. Se queste proposte trovassero conferma
nel lavoro del Cantiere scuola "Docenti:
reclutamento/formazione/valorizzazione" intraprenderemo tutte le iniziative necessarie per
combattere questa deriva insensata, che delinea un sistema totalmente privo di spessore
politico e scientifico.
_______________________
Roma, 29 luglio 2014
Al Sottosegretario di Stato
Roberto Reggi
Ministero Istruzione, Università e Ricerca
Oggetto: Richieste della FLC CGIL in tema di valutazione del sistema educativo
In questi giorni trapelano notizie sulle proposte in tema di valutazione e di autovalutazione
elaborate dai componenti del Cantiere scuola "Docenti:
reclutamento/formazione/valorizzazione". La FLC CGIL esprime forti preoccupazioni rispetto
all'ipotesi di utilizzare, quale base di definizione di piani di miglioramento e di valutazione,
fondamentalmente le prove standardizzate (vedi prove INVALSI) e le informazioni presenti per
ciascuna istituzione scolastica nel portale "Scuola in chiaro".
Senza
ripercorrere
tutte
le
innumerevoli
iniziative
e
proposte
in
tema
di
valutazione/valorizzazione messe in campo in questi anni da questa organizzazione sindacale, la
FLC CGIL esprime il proprio totale disaccordo a qualsiasi ipotesi che non preveda
preliminarmente:
1. l'eliminazione della prova nazionale all'interno degli esami di stato al termine del primo
ciclo da realizzare attraverso l'abrogazione della normativa di settore (in particolare le
parti specifiche dell'art. 4 del DPR 122/09)
2. il superamento del carattere censuario delle prove INVALSI previste all'interno del
percorso scolastico.
La FLC CGIL chiede, inoltre, che venga posto termine a tutte le iniziative di alcune Regioni,
nell'ambito dei percorsi di istruzione e formazione professionale (IeFP) sussidiaria, che invadono
pesantemente l'autonomia delle singole istituzioni scolastiche e l'autonomia professionale dei
docenti. Ci si riferisce in particolare alle disposizioni della Regione Lombardia che prevedono,
non solo una prova standardizzata all'interno degli esami di qualifica e di diploma professionale
che incide pesantemente sulla valutazione finale, ma, altresì, la partecipazione ai lavori delle
Commissione di Esame, in qualità di osservatori, di esperti della Regione "ai fini della valutazione
di sistema". Sul sistema di autovalutazione chiediamo che venga definito prioritariamente un
quadro di riferimento teorico prima dell’elaborazione di strumenti e indicatori. L’impostazione
deve partire dalla riflessione critica permettendo alle scuole di inscrivere in un quadro di
riferimento unitario anche il percorso degli esiti. Il lavoro di elaborazione dell’Invalsi può essere
un utile riferimento per un sistema condiviso e partecipato di autovalutazione.
In altri termini la FLC CGIL ritiene che operazione preliminare a qualsiasi discussione sul
delicatissimo tema della valutazione/valorizzazione nell'ambito del settore dell'istruzione sia
liberare il campo da tutti i provvedimenti che indebitamente intervengono nell'ambito della
relazione educativa tra docenti e studenti.
La FLC CGIL inoltre esprime la propria totale contrarietà rispetto al paventato rischio di
trasformare l'INVALSI in un mero "testificio", con contestuale abbandono del ruolo di ricerca e
supporto in tema di valutazione del sistema educativo italiano che ne sarebbe la naturale finalità.
Per tutti questi motivi la FLC ritiene non più rinviabile un confronto con le organizzazioni sindacali
sull'argomento.
In attesa di positivo riscontro si inviano distinti saluti.
Il Segretario generale FLC CGIL
Domenico Pantaleo
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SCUOLA : NAVIGANDO IN RETE
14. “Articolo 33”. È uscito il n. 7-8
Il rinnovo dei contratti pubblici, le emergenze di scuola e università, i Mooc, la grande
guerra, sistemi didattici… e questo e altro nel fascicolo “estivo” della rivista.
Gran parte dei temi che il sindacato dovrà affrontare in autunno sono presenti nel numero estivo
della rivista “Articolo 33” (l’indice e alcuni articoli sono disponibili sul sito della casa editrice).
La questione del rinnovo dei contratti pubblici, orma non più rinviabile per porre rimedio ai danni
di una normativa irrazionale e confusionaria; le tante emergenze della scuola e dell’università.
Un tema nuovo, di cui si sa poco, ma che può avere conseguenze pesanti sulla conoscenza: i
TTIP. E poi questioni didattiche: dalle nuove tecnologie ai Mooc. Su questi ultimi: un’interessante
intervista a un’esponente dell’Internazionale dell’Educazione, il canadese David Robinson.
E poi ancora analisi statistiche, recensioni, le avanguardie artistiche e, ovviamente, la prima
guerra mondiale.
ALLEGATI
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“Articolo 33”. estratto-7-8
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