DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICO REPORT SUI RISULTATI DELLE PRINCIPALI ATTIVITA’ DI PREVENZIONE, CONTROLLO E DI PROMOZIONE DELLA SALUTE ANNO 2013 INDICE Premessa e contesto territoriale pag. 1 Tutela del Lavoratore pag. 3 Prevenzione delle Malattie Infettive pag. 13 Tutela del Cittadino pag. 21 Tutela del Consumatore pag. 28 Attività analitiche di prevenzione pag. 33 Prevenzione Oncologica pag. 35 Screening Pediatrici pag. 37 La Promozione della Salute pag. 39 PREMESSA L‟anno 2013 ha costituito il 2° anno del Piano Triennale 2012-2014 per le attività di vigilanza e controllo a tutela del lavoratore, del consumatore e del cittadino. Le attività che vengono illustrate in questo report sono coerenti con quel Piano e con la parte programmata di prevenzione rivolta alla persona e di promozione della salute. Tra le principali attività che hanno caratterizzato il 2013 nel territorio della provincia di Mantova, preme sottolineare: L‟ inizio delle attività di caratterizzazione dei rifiuti tossico nocivi dalla cosiddetta „Area Collina‟ posta nel Sito Inquinato Nazionale „Laghi di Mantova e Polo chimico‟, prodromica alle operazioni di bonifica già approvate con Decreto dal Ministero dell‟ Ambiente. L‟ inizio delle attività di bonifica del SIN, le cui ripercussioni sulla salute dei cittadini sono evidenziate anche in documenti ISS, era attesa da anni dai mantovani; L‟ esplosione dei casi di West Nile Disease, trasmessa dalla comune zanzara, con 7 casi di encefalite di cui 4 mortali. Il territorio mantovano è il primo ad essere contagiato in modo importante in Lombardia dall‟infezione proveniente da Veneto ed Emilia Romagna nell‟espansione verso ovest; Sisma della pianura lombardo emiliana del maggio 2012: suggestive le parole del Vescovo di Mantova per il 1° maggio che ha paragonato le ripercussione negative della crisi economica a quelle del terremoto: Ogni tipo di ricostruzione ha spiegato richiede pazienza e tempi lunghi per riparare i danni, ma poi si arriva a costruire qualcosa di ancora più stabile; Il 40% circa della popolazione mantovana rimane ancora non servita da pubblico acquedotto, in quanto sconta un cronico ritardo di investimenti pubblici in queste fondamentali infrastrutture, con acque di falda in molti casi di pessima qualità, anche per la presenza di Arsenico: fondamentale la rete di Enti Pubblici che ha portato a sensibilizzare la popolazione e a fornire strumenti per l‟ approvvigionamento di acqua potabile anche in carenza di reti pubbliche di acquedotto; Infortuni sul lavoro: le persone decedute sul lavoro sono state due, risultato statisticamente favorevole anche per effetto della crisi economica che colpisce duramente anche questo territorio. Anche se scontiamo il ritardo di 1-2 anni per i dati Inail, si rileva purtroppo che i tassi di frequenza nella nostra provincia rimangono molto alti; La sanità pubblica mantovana ha fatto scuola nell‟utilizzo del pap test per la prevenzione secondaria del tumore della cervice uterina, portando questo screening all‟ eccellenza da parte di Asl e di A.O. del Sistema sanitario regionale. Ora che l‟evoluzione scientifica porta verso l‟uso di altri strumenti quali il test HPV, Mantova si pone promotrice di questo cambiamento. Sul versante promozione della salute si è concluso il progetto Fisica…mente che ha consentito di raccogliere dati su oltre 300 malati mentali, prevalentemente seguiti in strutture residenziali e nell‟ Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Castiglione delle Stiviere e di verificare le possibilità offerte da programmi di attività motoria ed alimentazione corretta per il contrasto dell‟ obesità in questa popolazione. Da ricordare inoltre, tra le attività a maggiore impatto, gli oltre 40 gruppi di cammino attivati su tutto il territorio, il coinvolgimento nel 2013 di 7 scuole primarie del capoluogo con il progetto Piedibus, la rete delle Scuole che promuovono salute che ha raggiunto il coinvolgimento di 12 Istituti. Si avverte un aumento delle notifiche delle malattie trasmesse da alimenti: in grande parte è frutto del lavoro di sensibilizzazione verso i medici sull‟ obbligo di notifica. Permane l‟investimento di importanti risorse nella prevenzione legata alla sicurezza alimentare. Sono giunti al Laboratorio di Sanità pubblica circa 3.500 persone per il controllo dell‟ alcolemia e metaboliti in seguito al ritiro della patente di guida da parte delle Forze dell‟ Ordine, mettendo in luce un problema di vaste dimensioni sociali. 1 SINTESI DEL CONTESTO SOCIO ECONOMICO DEL TERRITORIO Il trend demografico è sovrapponibile a quello dello scorso anno con una lenta, ma costante flessione delle nascite. Anche in presenza di una lieve flessione stimata del numero dei deceduti nel 2013, il saldo nati/morti è sempre fortemente negativo, (circa -20% nel 2013), raddoppiato rispetto al 2011 (circa -10%). Il motivo sta più nella flessione delle nascite che nell‟aumento dei deceduti. L‟indice di vecchiaia (popolazione over 64 rapportata alla popolazione 0-14 anni) è in costante aumento (157 nel 2012, 159 nel 2013) ed è più alto della media regionale (141). La popolazione straniera è presente sul territorio provinciale nella quota del 15% circa, mentre i nati di nazionalità straniera sono in percentuale doppia (circa 30%). Ne consegue che la composizione delle due popolazioni è fortemente diversa se analizzata per classi di età, come risulta dai grafici che seguono: mentre nella popolazione straniera prevale nettamente la quota giovane/adulta, nella popolazione italiana è maggiormente rappresentata la frazione adulta/anziana, a fronte di una forte riduzione della fascia di età pediatrica. 2011 2012 Stima 2013 Nati 3.962 3.680 3.580 Morti 4.417 4.517 4.417 La grave crisi economica continua a interessare anche il territorio mantovano con una incessante diminuzione delle aziende e degli addetti. Dai dati aggiornati al giugno 2013 di CCIA si ha una diminuzione rispetto all‟anno precedente di -1,3% delle Unità locali e di -2,3% degli addetti. I settori più colpiti, periodo 2009-2013, sono il legno e i mobili -11,5%, gomma e materie plstiche -8,8%, metalmeccanica – 7,9%. Nello stesso periodo il comparto minerali non metalliferi ha perso il 22,9% degli addetti, il legno il 14,7%, le costruzioni il 12%, tessile abbigliamento il 10,7%: 2 TUTELA DEL LAVORATORE Gli infortuni Il presente Report di approfondimento sul fenomeno infortunistico Mantovano rappresenta l‟aggiornamento dell‟analisi dei dati al 31 dicembre 2012, che costituiscono la fonte informativa più aggiornata ed è rappresentata dal data-base dell‟INAIL, integrato da altre fonti riferite allo stesso periodo temporale. Essi sono trasmessi ufficialmente alle ASL verso la fine del 2012 e, per il dato specifico “n° degli addetti” nella primavera dell‟anno successivo (2014), non ancora pervenuto dagli Enti preposti; proprio per tale motivo non è possibile effettuare una revisione delle statistiche 1 che hanno, nel n° degli esposti, cioè gli addetti, una loro componente fondamentale per la reale rappresentazione del fenomeno infortunistico. I numeri puri degli eventi, se non rapportati agli occupati, possono esprimere ben poco dal punto di vista della prevenzione degli infortuni lavoro-correlati. Saranno pertanto presentate le precedenti analisi al 2011 (Report 2013) ed aggiornati gli infortuni al 2012. Permanendo una congiuntura economica nazionale critica, non è possibile non confrontarsi con la gravità di tale situazione, sia dal punto di vista della produzione che dell‟occupazione che nel giro di 4 anni, è tornata ai livelli del 2000. Se pertanto è lecito ritenere che la crisi economica e occupazionale possa determinare un abbassamento dei livelli di sicurezza nelle aziende mantovane, ne consegue che il dato atteso sull‟andamento infortunistico del quadriennio 2008-2011, rispetto al periodo 2004-2007, possa esprimere un peggioramento del fenomeno sia in termini di tasso di incidenza che di gravità. La realtà che emerge dall‟analisi dei dati, però, è ben più complessa. Per chiarezza dei dati si fa presente che nelle statistiche che seguono sono inclusi gli incidenti stradali (in quanto connessi all‟attività lavorativa) ma non quelli in itinere. I grafici che seguono sono tratti dalla Fonte: Flussi Informativi INAIL – Regioni. Permane una lieve differenza nei n° di eventi degli anni antecedenti il 2012 in quanto le revisione amministrativa di alcuni limitati eventi potrebbe far migrare (o modificare) un certo numero di casi. INFORTUNI DEFINITI POSITIVAMENTE in OCCASIONE di LAVORO Esclusi: Colf, Studenti di scuole pubbliche e private, sportivi professionisti ed in itinere 8000 7000 6000 5000 7527 7223 6729 6358 6064 5777 5471 5387 4779 4000 3000 2000 4209 3.990 3.822 3.452 Infortuni in occasione di lavoro 1000 0 1 In riferimento al “Report 2013” con analisi degli infortuni al 31/12/2011: 3 INFORTUNI DEFINITI POSITIVAMENTE in OCCASIONE di LAVORO Esclusi: Colf, Studenti di scuole pubbliche e private, sportivi professionisti ed in itinere N° Infortuni per Gestioni INAIL 2000 2001 2003 2004 2005 2006 2007 5.489 5.305 5.009 4.731 4.507 4.294 4.085 4.100 3.640 740 740 689 659 628 609 602 518 47 59 66 64 84 87 69 1 2 1 0 0 0 0 1.232 1.000 943 865 776 692 19 119 22 39 69 95 7.528 110 - dipendenti aziende Industria e artigianato. 113 - titolari,fam. e soci di aziende artigiane 211 - dipendenti dello stato 215 - detenuti civili industria 350 - agricoli con tratt. agricolo 360 - agricoli industriale con Totali Variazione rispetto precedente tratt. anno 2002 2008 2009 2010 2011 2012 3.142 2.975 2.867 2.562 474 427 392 349 313 72 67 82 98 84 73 0 0 1 0 0 0 636 621 490 483 470 477 471 76 76 108 75 55 45 33 7.225 6.730 6.358 6.064 5.777 5.468 5.387 4.779 -4,0 -6,9 -5,5 -4,6 -4,7 -5,3 -1,5 -11,3 4.210 3.990 3.822 3.452 -11,9 -5,2 -4,2 -9,7 ADDETTI – TUTTI I COMPARTI – ANNI 2000 - 2011 Esclusi: Colf, Studenti di scuole pubbliche e private, sportivi professionisti ed in itinere i 145.000,00 140.000,00 135.000,00 130.000,00 Inizio crisi economica 125.000,00 120.000,00 115.000,00 110.000,00 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Come prevedibile, lo specchio immediato di una forte crisi economica è la rilevante contrazione dell‟occupazione come evidenziato dal grafico sopra: a fronte di un periodo di ascesa (2004-2008) si osserva l‟importante decremento degli occupati che tornano a livelli di poco superiore all‟anno 2000. I comparti che registrano, tra il 2010 ed il 2011, un più significativo aumento degli occupati sono: Sanità, Servizi e Metalmeccanica. 4 INFORTUNI sul LAVORO in REGIONE LOMBARDIA Tassi standardizzati triennio 2009-2011 (fonte INAIL) Tasso Regione Lombardia Confronto tra i Tassi standardizzati 2005-2011 35 33 32,38 31 29 30,66 27 ITALI A 26,95 25 24,56 29,86 MANTOVA 26,05 25,11 23,54 23 22,38 21 25,72 24,91 24,26 23,30 21,73 21,72 19,49 19,52 20,66 19 LOMBARDI A 17 23,55 20,12 18,16 15 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Sebbene Mantova sia interessata da un indice infortunistico maggiore della media italiana e Lombarda è possibile apprezzare il trend in continuo calo. Indice di Frequenza – 2004/2011 Esclusi: Colf, Studenti di scuole pubbliche e private, sportivi professionisti ed in itinere 5 45,00 40,00 35,00 35,22 40,77 34,18 37,73 30,00 29,22 27,88 27,27 25,39 25,00 20,00 15,00 10,00 Indice di Frequenza - Tutti i comparti tranne Agricoltura 5,00 0,00 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 I 2 grafici che seguono rappresentano le performance dei Comparti maggiormente rappresentativi mediante il calcolo dell‟I.F. (la scala del secondo grafico non parte da “0” per una maggio leggibilità delle curve). Frequenze per comparti 35,00 30,00 25,00 20,00 15,00 10,00 04 Industria Tessile 17 Commercio 5,00 20 Servizi 19 Sanità 0,00 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 80,00 70,00 60,00 50,00 40,00 30,00 03 Industria Alimentare 12 Metalmeccanica e Industria Metalli 16 Costruzioni 18 Trasporti 06 Industria legno 20,00 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 6 A fronte di un generale calo degli I.F. è però possibile apprezzare, da una disanima differenziata, le diverse performance dei comparti: infatti ci sono alcuni tra questi che mantengono nel tempo il calo infortunistico (Metalmeccanica, Costruzioni, Ind. Alimentare e Tessile) ed altri che, invece, o sono stazionari (Legno, Commercio e Servizi) o sono in aumento (Trasporti e Sanità). Relativamente al comparto dell‟agricoltura, particolarmente rappresentato nel mantovano con ben 8530 aziende attive nel 2012, che costituiscono il 17% delle Imprese Agricole in Lombardia, è necessario precisare che l‟indicatore dell‟indice di frequenza (e di gravità), per il cui calcolo è necessario conoscere il n° degli addetti, non è attualmente possibile proprio per la mancanza del dato degli occupati in tale settore, a differenza degli altri comparti ove il n° degli addetti, sebbene stimato, è reso disponibile dall‟INPS. Si è pertanto provveduto alla rappresentazione dell‟andamento infortunistico (indice di frequenza e gravità3)ma con il dato degli occupati (stima) da fonte Infocamere 4 e pertanto non confrontabile con gli altri comparti. Legenda: 60 I.G. 55 40 53 con mortali: gradi di invalidità permanente x 75 + infortuni mortali x 53 39 38 20 7500 / n° addetti stimanti. 35 I.G. 31 senza mortali: gradi di invalidità permanente x 75 / n° addetti stimanti. Indice di Frequenza 2 0 3 2 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 1 2 0 3 Se la frequenza conferma il trend in calo, la gravità presenta un andamento altalenante con una lieve tendenza in ascesa. INFORTUNI GRAVI in OCCASIONE di LAVORO – Tutti i comparti ad esclusione dell’agricoltura Esclusi: Colf, Studenti di scuole pubbliche e private, sportivi professionisti ed in itinere 5,00 I.G. Tutti i comparti escluso l'Agricoltura 4,00 3,00 2,00 I.G.con Mortali 1,00 I.G. senza mortali 0,00 2004 2 3 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Fonte: Camera di Commercio di Milano. Per il calcolo dell’indice di gravità nel settore dell’Agricoltura, a causa dell’incompletezza dei dati infortunistici forniti dall’INAIL, si sono effettuate delle scelte che siano comunque in grado di rappresentare adeguatamente il fenomeno. Esse riguardano l’utilizzo dei soli postumi permanenti in quanto le “giornate perse” sono disponibili unicamente dall’anno 2008. 4 Fonte: Elaborazione SIPE della C.C.I.AA. su dati Infocamere. Il periodo temporale non considera l’anno 2004 per mancanza del dato degli addetti. 7 03 Industria Alimentare 06 Industria Legno 16 Costruzioni 18 Trasporti 20 Servizi 35,00 Legenda. I.G. senza mortali: (Somma giornate perse) + (gradi di invalidità permanente x 75) / n° addetti stimanti. 30,00 04 Industria Tessile 12 Metalmeccanica 17 Commercio 19 Sanita’ 25,00 20,00 15,00 10,00 5,00 0,00 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 A fronte di un generale miglioramento delle performance dell‟Indice di gravità che ha caratterizzato l‟ultimo triennio, si osserva un diverso andamento dello stesso nella disaggregazione per comparti. Metalmeccanica, Commercio, Trasporti e Legno quelli che mantengono un rilevante Indice di gravità, ma con diverse tendenze in flessione. INFORTUNI MORTALI a MANTOVA (fonte: Registro Infortuni Mortali ASL di MANTOVA) Gli infortuni mortali costituiscano un fenomeno di particolare rilevanza che, sebbene dal punto di vista statistico rappresentino un difficile terreno di esplorazione a causa (e per fortuna) dei piccoli numeri, sono senza dubbio la “punta di un iceberg” di un fenomeno che, in termini complessivi di gravità, non accenna a diminuire in modo significativo. Essi infatti ci richiamano, come operatori di sanità pubblica, alla necessità di individuare specifiche circostanze incidentali che li accumunano, per poter stabilire, di conseguenza, i comparti a maggior rischio e quali misure di sicurezza attuare per evitare tali eventi. Anno Agricoltura Costruzioni Metalm.ca Trasporti Altri Comparti Tot altri TOTALE comparti 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 1 2 4 3 7 2 2 0 1 3 2 3 2 1 8 2 4 4 2 1 5 0 2 1 0 1 1 2 0 0 0 0 0 2 0 1 1 1 1 0 0 2 1 0 0 0 2 0 0 0 1 1 0 0 1 legno + 1 Ind. non metalliferi 1 servizi 0 1 gomma/plastica 1 gomma/plastica + 1 legno 2 Agro-Industria + 1 gomma/plast. 1 gomma/plastica 1 Ind. non metalliferi - 1 gomma/plast. 1 Agro-Industria 1 Servizi 1 gomma/plast. 0 0 2 1 0 1 2 3 1 2 1 1 1 3 12 10 9 11 5 5 12 2 8 5 6 6 13 ANNI 32 31 9 7 TOTALE 15 94 8 14 12 12 12 11 10 10 9 8 8 6 6 5 5 6 5 4 3 2 2 Infortuni sul lavoro mortali - Provincia di Mantova TUTTI I SETTORI 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Conclusioni Fatti salvi gli sfasamenti temporali derivanti dall‟accessibilità dei dati infortunistici al 2011, e che l‟attività, in termini di guadagno di salute, si gioca tra i tempi lunghi della prevenzione, la multifattorialità degli eventi e l‟ambito di incidenza condiviso con gli altri attori della Prevenzione (imprese, lavoratori, Enti Locali, Associazioni, ecc) è necessario ribadire la complessità dell‟attuale momento storico nel settore della produzione di beni e servizi. L‟indice di incidenza rappresenta correttamente il fenomeno infortunistico in quanto rapporta il n° di eventi con il n° di esposti (lavoratori). La diminuzione del tasso di incidenza più marcato, rispetto al 2010, si registra nell‟industria e nei servizi (-18,9% e -18,6%), seguita dalle costruzioni (-16,7%) e dall‟agricoltura (-5,5%); solamente la Sanità registra un importante aumento dato da un +12,4%. Un discorso a parte meritano gli infortuni caratterizzati dalla dinamica “incidente stradale” ed “in itinere” 5 di cui si sta predisponendo un approfondimento che sarà presto disponibile sul portale del sito dell‟ASL. Il trend infortunistico, che si mantiene in costante calo da diversi anni, non pare subire influenze derivanti dalla crisi economica, sebbene nei diversi comparti si osservi un differente andamento dei tassi di incidenza. Il dato atteso di un diverso andamento infortunistico, in termini di danno, in periodo di crisi economica, è diversamente rappresentato in alcuni comparti. Nel triennio 2008-2011, mentre in alcuni comparti si osserva un calo dell’indice di gravità (I.G.) – Metalmeccanica e Commercio, i due a maggior indice, negli altri l‟andamento è sostanzialmente stazionario. L‟analisi condotta ci richiama a mantenere alta la guardia nei tre comparti a maggior rischio, anche in relazione agli eventi mortali che sovente caratterizzano tali attività economiche (Agricoltura, Metalmeccanica e Costruzioni) sebbene altri comparti bussino alla porta della prevenzione: la porta è aperta e si provvederà in futuro a condurre approfondimenti, che saranno resi disponibili sul portale dell‟ASL nella specifica sezione dedicata agli infortuni 6, al fine di mettere in campo azioni volte ad “aggredire” il fenomeno infortunistico laddove esso appare più significativo. Quanto prima possibile saranno rielaborati i dati infortunistici non appena ci perverranno i dati sull’occupazione dell’anno 2012, al fine di verificare le tendenze sui fenomeni osservati nel precedente Report 2012. Nel frattempo nei Comparti dell’Agricoltura e dell’Edilizia si stanno effettuando sperimentazioni di individuazione delle aziende a maggior rischio lavorativo al fine di migliorare l’efficacia degli interventi di prevenzione. 5 Per “incidenti in occasione di lavoro” si intendono tutti i sinistri occorsi a coloro che, per motivi di lavoro, sono obbligati anche ad essere utenti della strada, siano essi conduttori di un mezzo di trasporto, passeggeri a bordo dello stesso o pedoni. Per sinistri “in itinere” si intendono tutti i sinistri occorsi a lavoratori che si trovano su strada per compiere il tragitto casa-lavoro o lavoro-casa o per recarsi al luogo di ristoro e viceversa o in occasione di spostamenti necessari per raggiungere eventuali altre sedi di servizio. (Fonte – Sito www.inail.it) 6 http://www.aslmn.it/tematiche_liv3.asp?IDLivello1=3&IDLivello2=10&IDLivello3=156 9 ATTIVITA’ DI CONTROLLO E VERIFICA IMPIANTI Per quest‟area di intervento il 2013 è stato un anno di svolta in quanto l‟ambito di intervento in materie di verifiche di impianti da parte di soggetti privati è stato liberalizzato dalla normativa nazionale. Comunque le risorse disponibili in Asl sono state utilizzate per rispondere alle richieste di aziende e di attrezzature/impianti ad alto rischio: aziende a rischio di incidente rilevante, soggette ad Aia, ad alti indici infortunistici oppure attrezzature quali gru a torre nei cantieri. La grave crisi economica ha causato oltre a chiusura di molte aziende, anche ampio ricorso a cassa integrazione per cui vi è stata una diminuzione delle richieste di verifica complessiva. Dati di attività svolta: Tipo Verifiche Antideflagranti Scariche atmosferiche Terra Pressione 21 5 150 1589 Riscaldamento Sollevamento 27 1987 Ascensori Totale 2 3781 Apparecchi di Sollevamento gru a torre 160 ponti mobili sviluppabili 610 gru su autocarro 418 autogru 156 carrelli Tot. Rischio 1 4 1348 10 Malattie Professionali Vengono di seguito brevemente illustrati le azioni e i risultati conseguiti sulla ricerca attiva delle malattie di origine professionale o malattie lavoro – correlate. Lo sforzo maggiore del Servizio PSAL su questo argomento è indirizzato verso il contenimento delle malattie professionali attraverso l‟adozione di iniziative favorenti l‟emersione delle stesse. Il trend delle patologie professionali, analogamente all‟andamento che si osserva a livello nazionale, ha subito significative modificazioni nel corso degli ultimi anni: risultano diminuite le malattie d‟origine esclusivamente lavorativa (es. silicosi, ipoacusia da rumore), con incremento delle malattie a genesi multifattoriale, per le quali l‟esposizione ad agenti patogeni presenti sul lavoro è solo una delle cause determinanti la malattia (es. malattie muscolo - scheletriche, neoplasie). In questo contesto acquisisce particolare criticità l‟evidente sottonotifica delle segnalazioni: è il noto fenomeno delle “malattie professionali perdute”, confermato anche dai dati raccolti in Regione Lombardia e da anni oggetto d‟intervento da parte degli operatori della prevenzione. Nel corso del 2013 sono state promosse nuove iniziative di sensibilizzazione verso i medici di medicina generale per favorire la più ampia collaborazione sull‟emersione di tale fenomeno. Dai grafici che presentiamo oltre si nota che, a partire dal 2008, anche a causa delle modifiche legislative introdotte dalle nuove tabelle INAIL di malattia professionale, il numero di segnalazioni al Servizio PSAL è cresciuto in modo significativo (ISTOGRAMMA 1), soprattutto quelle relative alle malattie muscolo – scheletriche (ISTOGRAMMA 2), anche se con una lieve flessione nel 2013. 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 ISTOGRAMMA 1 – Andamento delle segnalazioni di MP (sono escluse le ipoacusie). 11 60 50 40 30 20 10 0 2000 2001 2002 2003 Tunnel carpali 354 2004 2005 2006 2007 2008 Musc Scheletrico 722/726/727 2009 2010 2011 2012 2013 App Respiratorio 162/163/501 ISTOGRAMMA 2 – Prevalenza di malattie professionali a carico dell‟apparato muscolo-scheletrico Con l‟adozione di un progetto mirato nel settore della macellazione e della lavorazione carni, iniziato nel 2012 e che vedrà il suo completamento nel 2014, il Servizio PSAL ha inteso porre particolare attenzione alle conseguenze derivanti dal lavoro manuale in questo comparto particolarmente “segnato” da questa patologia. Si conferma che l‟andamento delle segnalazioni mantiene in generale un trend percentuale in ascesa in un quadro di modifica del fenomeno delle patologie lavoro – correlate, dettato senza dubbio da ragioni medico-legali, ma anche dalle ben note dinamiche dell‟attuale mondo del lavoro (aumento dei ritmi di lavoro, invecchiamento della popolazione, scarso turn – over). Nell‟ISTOGRAMMA 3 sono illustrati gli incrementi delle denunce di malattia professionale pervenute all‟INAIL in alcuni comparti (DATI INAIL AGGIORNATI AL 2012); pur trattandosi di piccoli numeri, si può apprezzare, in particolare, l‟ascesa costante nel settore dell‟industria alimentare e nella sanità ; alcuni settori soffrono, al contrario, la crisi economica ed a causa della riduzione dell‟occupazione anche il fenomeno delle MP tende a ridimensionarsi (specialmente nel manifatturiero tessile e metalmeccanico). 30 25 20 15 10 5 0 2008 2009 2010 2011 2012 ISTOGRAMMA 3 – Criticità di alcuni settori produttivi 12 Sono, infine, riportati gli andamenti della casistica dei mesoteliomi nella provincia di MN da leggere nel più ampio quadro della problematica del rischio da pregressa esposizione ad amianto nei lavoratori (ISTOGRAMMA 4): il mesotelioma è correlabile ad esposizione professionale certa, probabile o possibile in almeno il 57% dei casi (ISTOGRAMMA 5). Si deve ricordare che, essendo il mesotelioma un tumore a lunga latenza, il periodo di osservazione della casistica è ancora limitato. ISTOGRAMMA 4 Andamento dei casi di mesotelioma diagnosticati in Provincia di MN dal 2000 al 2013 ISTOGRAMMA 5 Dei 136 casi diagnosticati tra il 2000 ed il 2013, 78 (pari al 57%) sono di origine professionale Certa/Probabile/Possibile 13 Tutela del cittadino 1 Quando si parla di guadagno di salute per una popolazione si intende il diritto di ogni singolo cittadino ad abitare in ambienti salubri, a respirare aria pulita, a vivere su un territorio non inquinato nelle sue componenti essenziali (aria, acqua, suolo), ad accedere a strutture, servizi, luoghi di studio, gioco e svago strutturalmente ed igienicamente idonei alla loro funzione, ad essere tutelato dalle malattie infettive, a ricevere vaccinazioni che lo preservino dalle patologie per le quali i vaccini esistono e sono disponibili. In questa direzione, sono state programmate e svolte, nel 2013, la sorveglianza delle malattie trasmissibili, le attività vaccinali, le indicazioni per la lotta agli insetti vettori e alle piante allergizzanti, il controllo sugli ambienti di vita, i pareri sugli strumenti di governo del territorio, la vigilanza sull‟abitato, sui siti inquinati e sugli insediamenti soggetti ad impatto Ambientale. Prevenzione delle malattie infettive Questo settore di attività è finalizzata al guadagno di salute della popolazione attraverso il contenimento, la riduzione o la eliminazione di casi di patologie trasmissibili, con azioni su due fronti: - Le vaccinazioni - Il controllo e la sorveglianza delle malattie infettive Attività vaccinale L‟attività vaccinale è rivolta a tutta la popolazione, che può essere coinvolta per fasce di età (vaccinazioni dell‟infanzia, antinfluenzale nell‟anziano, ecc), o per situazioni di rischio legate al lavoro, ai viaggi, alla presenza di particolari patologie. E‟ organizzata e garantita su tutto il territorio provinciale e si esplica attraverso: - la previsione dei bisogni di vaccini ed il loro acquisto, - la trasmissione di inviti individuali, - l‟effettuazione di sedute ambulatoriali dedicate nei centri vaccinali distrettuali e in sede centrale, - la predisposizione e la consegna di materiale informativo, - il popolamento e la tenuta degli archivi, - la certificazione connessa alle prestazioni vaccinali. Il cittadino viene informato di questa attività, per mezzo di inviti che riceve direttamente, nel caso di vaccinazioni rivolte all‟infanzia e all‟adolescenza, pubblicizzazione diffusa, anche attraverso i media, nel caso di campagne vaccinali (antinfluenzale), sito dell‟ASL e materiale informativo diffuso, per le vaccinazioni del viaggiatore internazionale medici e pediatri di famiglia, specialisti e medici ospedalieri per le vaccinazioni proposte alle persone a rischio a causa di patologie croniche. Su tutta l‟ASL sono istituiti anche call center informativi e, nel caso del viaggiatore internazionale, anche una segreteria telefonica in più lingue. Nel corso del 2013, nell‟ASL di Mantova sono state eseguite più di 100.000 vaccinazioni Per le fasce di età dell‟infanzia e dell‟adolescenza con chiamata attiva, sono stati vaccinati 20419 minori con il raggiungimento di buone coperture come riportato nella tabella seguente 14 Coperture vaccinali infanzia e adolescenza – Asl di Mantova - anno 2013 Vaccinazioni N soggetti vaccinati Copertura raggiunta Vaccino esavalente (poliodifterite – tetano- pertosse- epatite B- Haemophlus B) 3567 96% Morbillo-Parotite- Rosolia: 1a dose 3651 95% Morbillo –Parotite-Rosolia: 2a dose 3714 92% Polio: 4a dose 3843 95% Coorte nati residenti 1996 (17 anni) Difto-Tetano: 5a dose 2948 85% Coorte nate residenti 2001 (12° anno di vita) PapillomaVirus- HPV: 1a dose 1400 80% Coorte nate residenti 2000 (13° anno di vita) PapillomaVirus - HPV: 3a dose 1296 74% Coorti Coorte nati residenti 2011 (24 mesi) Coorte nati residenti 2007 (5-6 anni) Per i soggetti appartenenti alle “categorie a rischio” per patologia, che, nella fascia minorile, raggiungono coperture medie del 70%, è stato predisposto un documento congiunto con l‟Azienda Ospedaliera allo scopo di migliorare l‟offerta delle vaccinazioni, diversificate a seconda delle patologie presenti, e comprendono Antipneumococcica, Antimeningococcica, Anti haemophilus b, Antiepatite A, Antivaricella, Antiepatite B, Antimorbillo, parotite e rosolia. Le persone con malattie croniche (cardiopatie, bronco pneumopatie, patologie metaboliche, dell‟apparato uropoietico, patologie neoplastiche e condizioni di immunosoppressione), costituiscono, infatti, quei gruppi che più trarrebbero beneficio da interventi vaccinali mirati, poiché maggiormente esposti a rischio di contrarre malattie invasive e/o di sviluppare complicanze gravi in caso di malattie infettive prevenibili con vaccinazione. Con l‟ età avanzata, inoltre, si riduce progressivamente l‟immunità acquisita nell‟infanzia dopo infezioni contratte naturalmente o dopo vaccinazione, anche per la mancanza dei booster (richiami) naturali La vaccinazione antinfluenzale viene invece proposta con una campagna stagionale a partire dal mese di novembre, con l‟apertura di ambulatori straordinari nelle sedi distrettuali e nella sede centrale, la collaborazione dei Medici di Medicina Generale, il coinvolgimento delle RSA e dell‟Azienda Ospedaliera in modo da per poter raggiungere tutte le categorie cui essa è rivolta a soggetti con patologie croniche, allettati, persone con 65 anni e più, personale sanitario di assistenza, addetti a servizi pubblici di interesse collettivo. Nell‟autunno 2013, nel corso della campagna antinfluenzale, sono stati vaccinati 48723 soggetti, suddivisi tra le varie categorie come da tabella sottoriportata. I soggetti vaccinati con età maggiore o uguale a 65 anni, sono stati 42.296, con una copertura pari al 46%, (92400 sono i residenti appartenenti a questa fascia di età. Per impattare positivamente sul numero di casi malattia, questa copertura deve essere migliorata. 15 CAMPAGNA ANTINFLUENZALE AUTUNNO 2013 NUMERO di SOGGETTI VACCINATI PER GRUPPI di ETA’ E CATEGORIA Fasce di età Categorie Soggetti di età pari o superiore a 65 anni Soggetti di età fra 6 mesi e 65 anni con condizioni di rischio (vedi paragrafo 3.2.2 circ. ministeriale) Bambini adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico Donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti Medici e personale sanitario di assistenza Familiari e contatti di soggetti ad alto rischio Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori Personale che per motivi di lavoro è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani Popolazione generale (escluse le categorie di cui sopra) TOTALE PER CATEGORIA 6-23 mesi 2-4 anni 5-8 anni 9-14 anni 15-17 anni 18-44 anni 45-64 anni >=65 36.879 14 86 211 329 1 84 875 3.583 5.417 1 2 1 3 3 14 87 4 3 3 6 218 337 93 59 199 45 81 418 169 40 113 14 9 40 31 1.243 4.435 42.296 Per quanto riguarda il viaggiatore internazionale, un migliaio sono stati gli utenti che, nel corso del 2013 hanno avuto accesso all‟ambulatorio dedicato con effettuazione delle prestazioni specifiche quali: - vaccinazioni contro la febbre gialla (per la quale l‟ambulatorio è autorizzato dal Ministero) - vaccinazione anticolera ed antitifica - profilassi antimalarica - informazioni su eventuali epidemie nei paesi di destinazione - rilascio passaporto internazionale e certificazioni connesse ai viaggi L‟accesso all‟ambulatorio dedicato è su prenotazione telefonica Gli obiettivi di salute dell‟attività vaccinale sono rappresentati da: - prevenzione, per tutti i nuovi nati, dalla difterite e dalla polio (tuttora presenti anche in paesi europei) dal tetano (ubiquitario), dalla pertosse, dall‟epatite B e da haemophilus B, con casistica rilevata sul nostro territorio; - prevenzione di morbillo, rosolia e parotite che possono causare complicanze anche gravi; - prevenzione delle infezioni da Papilloma Virus, a partire dall‟adolescenza, per la prevenzione del carcinoma del collo dell‟utero; - prevenzione di patologie gravi anche da pneumococco, da meningococco, da varicella nei soggetti con patologie croniche; - prevenzione delle complicanze dell‟influenza in soggetti anziani o defedati e prevenzione dei casi di influenza in soggetti impiegati in servizi essenziali per la comunità. Alcune vaccinazioni (come quelle tipiche del viaggiatore) puntano, soprattutto, alla protezione del singolo mentre, in tutti gli altri casi, alla protezione individuale si aggiunge quella della intera comunità. Quanto maggiore è il numero di soggetti vaccinati (percentuali di copertura), tanto minore è la possibilità che si verifichino casi di malattia anche nelle persone che non hanno potuto essere vaccinate per la presenza di controindicazioni specifiche (allergie, malattie gravi, ecc,). Per questo, coloro che non aderiscono alle vaccinazioni per motivi ideologici procurano un rischio per se stessi e un danno all‟intera comunità. 16 Sorveglianza e controllo delle malattie infettive La prevenzione delle malattie infettive viene assicurata attraverso interventi finalizzati a garantire l‟igienicità degli ambienti di vita (vigilanza) e attraverso la sorveglianza epidemiologica dei casi e il controllo dei contatti. Per quanto riguarda la sorveglianza epidemiologica e il controllo, fondamentali sono la segnalazione tempestiva di tutti i casi che si presentano all‟osservazione e il controllo dei contatti. Per queste finalità, sono costantemente attivate: ricezione in continuo h 24 delle segnalazioni di malattie infettive provenienti dai sanitari ospedalieri e del territorio; effettuazione delle inchieste epidemiologiche nei casi previsti con ricerca e definizione dei contatti stretti e occasionali della persona che ha manifestato la malattia e conseguente proposta di chemioprofilassi, di vaccinazione o di sorveglianza, a seconda della patologia e del tipo di contatto rilevato; chiamata dei reparti ospedalieri e/o dei laboratori per la tipizzazione e l‟approfondimento diagnostico, nonché identificazione, sulla base della malattia segnalata, della possibile fonte di contagio (comunità, alimenti, animali, veicoli, ecc); campionamento di alimenti in caso di malattie trasmesse da alimenti (Tossinfezioni alimentari) o di altre matrici ambientali (acqua per legionella, ecc) eventualmente in causa; inserimento dei dati nel SW Regionale per la registrazione delle informazioni raccolte e costruzione dell‟andamento epidemiologico nel tempo; educazione sanitaria ed informazione diffusa rivolta ai singoli, ai gruppi, alle comunità o alle categorie. Queste azioni hanno il duplice scopo di contenere l‟espansione o il verificarsi di eventuali focolai, e di prevenire la comparsa di nuovi casi di malattia Nel corso del 2013, le segnalazioni di patologie trasmissibili pervenute sono state 2980, che hanno richiesto l‟attivazione di più di 700 inchieste epidemiologiche, e sono suddivise nella casistica riportata in tabella Segnalazioni di Malattie infettive pervenute nel 2013 Malattia AIDS BLENORRAGIA DERMATOFITOSI DIARREA INFETTIVA N. 3 5 43 231 ENCEFALOPATIA SPONGIFORME TRASMISSIBILE (MCJ) EPATITE A EPATITE B FEBBRE TIFOIDE GIARDIASI INFEZ.,TOSSINFEZIONI E INTOSS. ALIMENTARI INFEZIONE DA HIV INFEZIONE ERPETICA INFLUENZA LEGIONELLOSI LEPTOSPIROSI LISTERIOSI MALARIA MALATTIA DI LYME MALATTIA INVASIVA MENINGOCOCCICA MALATTIA INVASIVA PNEUMOCOCCICA MENINGITI BATTERICHE MENINGO-ENCEFALITE VIRALE MICOBATTERIOSI NON TUBERCOLARE MONONUCLEOSI INFETTIVA MORBILLO PARASSITOSI INTESTINALE E NON PAROTITE EPIDEMICA PEDICULOSI PERTOSSE ROSOLIA 3 24 7 6 2 86 33 2 1 23 1 3 7 1 4 1 2 17 5 6 6 2 12 3 0 1 2013 vs 2012 ↑ ↑ ↑↑ ↑↑ ↑ ↑↑ ↑ ↑ ↓ ↑↑ ↑↑ ↑ = ↑↑ ↑ ↑ ↑ = ↑ ↓ ↓ ↑ ↓ ↓ ↑ ↓ ↓ ↑ ↓ ↓ 17 SALMONELLOSI NON TIFOIDEE SCABBIA SCARLATTINA SHIGELLOSI SIFILIDE TUBERCOLOSI VARICELLA ↑↑ ↑ ↓↓ ↑ ↑ = ↑↑ 123 118 278 3 14 41 1863 Dal quadro generale emerge: una ridotta incidenza delle malattie soggette a vaccinazione, come morbillo, pertosse, confermando il buon risultato delle percentuali di copertura raggiunte; 120 100 80 60 40 20 0 rosolia, parotite e 400 300 200 Andamento delle malattie soggette a vaccinazione 100 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 MORBILLO PAROTITE EPIDEMICA ROSOLIA PERTOSSE ASL Mantova - Andamento casi Morbillo e rosolia anni 2000-2013 MORBILLO 2013 2012 2011 0 2010 0 2009 20 2008 5 2007 40 2006 60 10 2005 15 2004 80 2003 20 2002 100 2001 120 25 2000 30 ROSOLIA Evidenza dei casi di morbillo e rosolia a Mantova (grafico in alto) e dei tassi in Regione Lombardia (grafico a lato). Il 2013 ha registrato, in Europa e nel mondo un elevato numero di casi d morbillo; andamento analogo in Regione Lombardia, mentre in provincia di Mantova i casi sono stati in numero contenuto elevato numero di casi scarlattina e varicella, che rappresentano quasi il 72% delle segnalazioni. Esse sono endemicamente presenti dal 2000 e raggiungono, periodicamente, picchi epidemici. Queste due patologie esantematiche, per le quali non esiste vaccino (scarlattina) o non è prevista la vaccinazione estensiva (varicella) dimostrano quanti casi di malattia risparmia la pratica vaccinale; Andamento casi di varicella e scarlattina in Provincia di Mantova - anni 2000-2013 600 2000 1500 1000 500 0 400 200 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 SCARLATTINA VARICELLA 18 più del 50% delle 839 patologie restanti, sono rappresentate da diarree infettive (27%) e da Malattie Trasmesse con Alimenti – MTA (30%), ovvero salmonellosi non tifoidee (la metà dei casi), infezioni e tossinfezioni alimentari, che costituiscono, rispettivamente, il 35% e il 10% del gruppo MTA. Da sottolineare, per l‟anno 2013, è il notevole aumento dei casi di epatite A, registrato anche nel resto della Lombardia e in altre regioni d‟Italia e d‟Europa e che ha avuto come causa “comune” il Composizione percentuale Malattie Trasmesse da alimenti 2% 1% 10% 51% 35% 1% EPATITE A INFEZ.,TOSSINFEZ E INTOSS. ALIM. LISTERIOSI SALMONELLOSI NON TIFOIDEE FEBBRE TIFOIDE SHIGELLOSI consumo di frutti di bosco surgelati, (anche sotto forma di torte o gelati), immessi sul mercato da varie ditte a larga diffusione, la cui materia prima proveniva dall‟Est Europeo, anche se non è risultato chiaro se se la contaminazione dei frutti fosse dovuta al terreno o all‟uso di acqua non potabile per il lavaggio Non avendo la certezza che tutte le partite contaminate fossero state individuate e ritirate, il Ministero ha messo note informative, consigliando l‟uso di frutti di bosco solo dopo bollitura per almeno 2 minuti. dermatofitosi (tigna) e scabbia pesano per il 19% e le Malattie Sessualmente Trasmesse per quasi l‟8% Andamento di tigna e scabbia nel periodo 2000-2013. Sono patologie costantemente presenti anche con numeri significativi: nel 2013 sono aumentati i casi di tigna, mentre risultano stabilizzati i casi di scabbia 180 DERMATOFITOSI 160 SCABBIA 140 120 100 80 60 40 20 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 AIDS BLENORRAGIA SIFILIDE EPATITE B INFEZIONE ERPETICA INFEZIONE DA HIV Il gruppo delle Malattie Trasmesse Sessualmente (MTS) è rappresentato per il 50% dei casi dalle nuove infezioni da HIV e per il 22% dai casi di sifilide. Per le diagnosi precoci, importante è stato, nel 2013, il ruolo del nuovo ambulatorio di prevenzione, al quale sono afferiti 250 utenti, 169 maschi e 81 femmine; (rapporto M:F 2:1), con un ampio range di età (16 - 74 anni) e una media di 37 anni (34 per le femmine e 39 per i maschi); il 60% di essi aveva un‟età compresa fra i 25 e i 44 anni. 19 RANGE ETA’ MASCHI FEMMINE TOT % 15 - 24 19 16 35 14 25 – 34 50 32 82 33 35 - 44 51 16 67 27 45 - 54 28 15 43 17 55 64 9 2 11 4 65 – 74 12 0 12 5 TOT 169 81 250 100 Dei 205 che hanno fornito il dato di residenza, il 91% risiede in provincia di Mantova, gli altri provengono da province limitrofi ma anche da città e regioni diverse. Fra coloro che hanno dichiarato la nazionalità, il 78% risulta essere italiano, mentre per il 22% sono stranieri di varia provenienza. Questi utenti hanno in buona percentuale (70%) una scolarità medio-alta e, nella metà dei casi, hanno scelto l‟anonimato. Un quarto (24%) di essi ha saputo dell‟ambulatorio da internet; mentre il 22% attraverso la campagna informativa attivata in città, il 16,7% dal passaparola, l‟11% dal proprio medico curante o da altri operatori sanitari e ospedalieri (7%), il 2,5% dal consultorio famigliare e il 2,5% da associazioni di volontariato. Nel corso dell‟attività sono stati eseguiti 244 test HIV, con riscontro di 3 positività, cui è seguito l‟invio al Reparto di Malattie Infettive dell‟Azienda Ospedaliera di Mantova per la consulenza infettivologica. Dei 129 test effettuati per la sifilide, 8 sono risultati positivi ed inviati all‟ambulatorio dermosifilopatico dell‟ospedale. La ricerca degli anticorpi anti HCV in 174 soggetti ha dato 4 positività e la ricerca di anticorpi antiepatite B su 175 soggetti , ha evidenziato 4 HbsAg positivi, inviati anch‟essi all‟ambulatorio di Malattie Infettive per approfondimenti diagnostici. Dei 146 soggetti testati per gli anticorpi contro l‟epatite A (antiHAV) 57 sono risultati protetti. Ai suscettibili sono state proposte le vaccinazioni anti Epatite A e B. Accanto alla proposta “ambulatoriale” sul tema della prevenzione della infezione da HIV e altre malattie sessualmente trasmesse, è stata svolta una attività di informazione attraverso: - diffusione del volantino “A MANTOVA IL TEST HIV È SEMPLICE” in occasioni dedicate (giornata mondiale dell‟AIDS) e non (Festival letteratura, serata ARCIGAY); - comunicazione ufficiale e distribuzione di materiale informativo ai Dirigenti Scolastici degli Istituti Comprensivi e Scuole secondarie di Secondo Grado, con proposta di inserire nella programmazione dell‟anno scolastico 2013-14 il tema delle Malattie Sessualmente Trasmesse; - avvio, nell‟autunno 2013, di due percorsi formativi, uno in collaborazione con il Consultorio Giovani sul tema dell‟affettività e sessualità e l‟altro attraverso la scuola con la modalità della peer education; - creazione di un logo “mascotte” stampata su T-shirt con una frase ripresa dall‟incipit della Divina Commedia “nel volantino “A MANTOVA IL TEST HIV È mezzo del cammin di nostra vita… SEMPLICE” e mascotte “Virgilio” conviene fare il Test” distribuite in diverse occasioni nelle scuole, anche in occasione della giornata di Anlaids il gruppo delle meningiti, encefaliti e malattie invasive, 24 casi, pesa soprattutto per la gravità con cui si presentano queste patologie, di norma in soggetti portatori di patologie croniche o calo delle difese immunitarie. Negli ultimi anni sono aumentate soprattutto le forme virali (17, pari al 70% del gruppo, nel 2013) causate, in 7 casi, da Virus del West Nile, trasmesso nelle nostre zone dalla zanzara comune, molto diffusa sul territorio. L‟emergere di questa casistica ha comportato il rafforzamento della strategia di controllo delle zanzare con comunicazioni ai comuni ed emissioni di ordinanze. 20 di origine esterna sono invece i 7 casi di malaria registrati in viaggiatori di ritorno da zone malariche e che non avevano eseguito profilassi o l‟avevano seguita in modo incompleto le polmoniti da legionella sono state 23, un aumento determinato soprattutto dal miglioramento diagnostico; negli anni scorsi, infatti, non sempre veniva identificato l‟agente causale. In tutti i casi segnalati alle inchieste epidemiologiche sono seguiti i campionamenti di acqua nei luoghi frequentati dai soggetti, ivi compresa l‟abitazione. Pressoché stabile il numero di casi di Tubercolosi (poco meno di un caso ogni 10.000 abitanti), e pressoché invariata è la tipologia di popolazione interessata, per sesso ed età. Ad ogni caso segnalazione, al fine della prevenzione di casi secondari, è seguita l‟inchiesta, la ricerca dei contatti con esecuzione del test di Mantoux, l‟avvio di chemioprofilassi secondo le indicazioni regionali Prospettive in tema di prevenzione delle malattie infettive. Attività vaccinale: ► dare continuità all‟attività in essere ► assicurare il mantenimento, nel tempo, di elevate coperture vaccinali nei gruppi target: coorte dei nati residenti al 24°mese per il vaccino esavalente (polio-difto-tetanopertosse-epatite BHIB) (tre dosi) e per il vaccino trivalente morbillo-parotite-rosolia (1a dose); coorte dei residenti a 5-6 anni per la polio (4 a dose) e per il vaccino trivalente morbillo-parotiterosolia (2a dose) ► aumentare le coperture vaccinali nelle popolazioni target e/o a rischio nei soggetti appartenenti a categorie a rischio per vaccinazioni antipneumococcica, antimeningococcica e antivaricella nelle undicenni per il vaccino antiHPV negli ultrasssantacinquenni e nelle categorie a rischio per la vaccinazione antinfluenzale. Inoltre, è necessario integrare il sistema informativo, perfezionando la partecipazione alla rete SISS. Sorveglianza e controllo: 1. dare continuità al sistema di sorveglianza e controllo in essere 2. mantenere il livello di qualità raggiunto per quanto riguarda i tempi e la completezza del SW MAINF; 3. incoraggiare la segnalazione delle malattie infettive attraverso gli applicativi via web; 4. proseguire la sorveglianza delle meningiti e delle diarree infettive, attraverso la tipizzazione dei casi in collaborazione con i laboratori ospedalieri e non, pubblici e privati; 5. realizzare un sistema di reportistica periodica delle malattie infettive, con restituzione ai segnalatori; 6. aggiornare i documenti relativi alle indicazioni relative all‟allontanamento dalla collettività e all‟autocertificazione presso le Direzioni Didattiche ed autorità scolastiche locali e provinciali; 7. attivare incontri congiunti con i pediatri di famiglia e ospedalieri e il personale addetto alle vaccinazioni; 8. definire protocolli comportamentali per la prevenzione delle infezioni correlate all‟assistenza sanitaria o infezioni ospedaliere per tutelare i soggetti già provati per lo stato di malattia o per l‟età. 9. continuare e implementare l‟attività connessa all‟ambulatorio “prevenzione” per la diagnosi precoce e la prevenzione delle infezioni da HIV e le Malattie Sessualmente Trasmesse 10. implementare il controllo e la sorveglianza della Tubercolosi. 21 Tutela del cittadino 2 Prevenzione dei rischi diffusi sul territorio e mantenimento di standard igienico-sanitari negli ambienti di vita • Con l‟obiettivo di tutelare il cittadino dai rischi presenti • nell‟ambiente aperto e nell‟abitato, garantendo la salubrità dell‟aria, la protezione della falda acquifera, la cura e la difesa del suolo, la riduzione degli effetti di eventi climatici o emergenziali, l‟attività svolta in questo settore si esplica attraverso • analisi e controllo di impianti, progetti, strumenti di • regolamentazione e di governo del territorio affinché siano rispettosi del contesto “umano” esistente e non impattino sulla salute; • • vigilanza sulle abitazioni, sugli ambienti di vita in genere, su impianti natatori, affinché mantengano buoni standard igienico-sanitari; • controllo di insetti/animali potenziali vettori di malattie e di eventuali infestanti /allergizzanti presenti; • monitoraggio dell‟andamento del caldo nella stagione estiva, al • fine di attivare le conseguenti misure di salvaguardia delle fasce di • popolazione fragile; • verifica della produzione ed importazione di prodotti cosmetici. • Operativamente, le azioni messe in atto per perseguire gli obiettivi in premessa sono di diversa natura, a seconda dei casi di che trattasi e comprendono: • valutazione di pratiche con analisi documentale, raccolta di informazioni sulla situazione esistente e di ispezione del territorio e/o degli edifici in questione con emissione di verbali • formulazione di osservazioni e/o pareri agli Enti e ai cittadini • partecipazione alle conferenze dei servizi • condivisione del lavoro in gruppi tecnici e approfondimento della normativa specifica • campionamento di acque, insetti, oggetti destinati a venire a contatto con il corpo, prodotti cosmetici • informazione a enti, gruppi e singoli • verifica di bollettini, dati e comunicati emessi da ARPA e/o Enti di controllo Regionale e locale • caricamento dati in SW regionale IMPRES@ • turni di reperibilità nell‟ambito della guardia igienica dipartimentale Detta operatività si è sostanziata in totale in 2730 controlli. A. Prevenzione dei rischi diffusi sul territorio Per quanto riguarda temi complessi legati al binomio “salute-ambiente” l‟attività di vigilanza si riferisce a situazioni sottoposte a Valutazione di Impatto ambientale (le cosiddette VIA), impianti di biogas ed altre fonti rinnovabili (FER), piccole e medie imprese soggette ad autorizzazione per le emissioni in atmosfera, ditte soggette ad Autorizzazione Integrata ambientale (AIA), siti contaminati, inconvenienti ambientali rilevanti, esame di strumenti urbanistici e di Governo del territorio, Tutte queste situazioni, siano esse un impianto, piuttosto che il piano di organizzazione e sviluppo di un territorio o un suo strumento di governo o di regolamentazione, richiedono un approccio simile. Esse, infatti vanno esaminate con uno sguardo di insieme per prevedere le ricadute sulle diverse matrici ambientali e, quindi, gli impatti e le possibili conseguenze sulla salute del cittadino “residente”. Le azioni messe in atto anche nel corso del 2013, sono state dunque: per pratiche/progetti/casi legati a installazione/autorizzazioni di impianti/attività (o modifiche /aggiornamenti di esistenti), acquisizione di dati ed informazioni relativamente a dimensioni, tipologie di lavorazioni previste, materie prime manipolate e prodotti finiti, percorsi di eventuali trasporti su strada in entrata e in uscita, caratteristiche delle emissioni previste in aria, in acqua e nel suolo, possibili ricadute sulle coltivazioni, ecc; - per pratiche/progetti/casi riguardanti aggiornamenti o variazioni di strumenti urbanistici e Piani di Governo del Territorio, raccolta di documentazione e notizie in merito alla collocazione delle diverse aree urbane esistenti e loro armonizzazione con quelle previste, con riscontro della eventuale presenza di strutture destinate a soggetti fragili, valutazione della esistenza e/o previsione delle opere primarie (acquedotto, impianti fognari e di depurazione, arre verdi e piste ciclabili, ecc), verifica della possibile esistenza di aree abbandonate, siti inquinati, o di zone soggette a particolare tutela; 22 - effettuazione, quando dovuto o necessario, di sopralluoghi con ricerca/valutazione di preesistenti situazioni impattanti o critiche con analisi della documentazione e dei dati acquisiti, ed espressione di pareri/osservazioni; partecipazione, quando possibile e richiesto, alle conferenze dei servizi. I controlli effettuati nel 2013 su queste situazioni definibili a “rischio diffuso” sono stati 626 distribuiti secondo le voci della tabella e del grafico di seguito riportati. Tipologia di pratiche/situazioni sottoposte a controllo Piani di Governo del Territorio - VAS/PGT Valutazioni di Impatto Ambientale (VIA) Strumenti urbanistici Fonti rinnovabili (FER) Autorizzazioni ad Emissioni in Atmosfera (anche in AUA) AIA e ambiente complesso Siti contaminati Totale controlli N. controlli per tipologia 85 36 91 58 113 168 75 626 Numero controlli effettuati per pratiche ambientali rilevanti per l'impatto sulla salute Siti contaminati 75 AIA e ambiente complesso 168 Aut Emissioni in Atmosfera (anche in AUA) 113 Fonti rinnovabili (FER) 58 Strumenti urbanistici 91 Valutazioni di Impatto Ambientale (VIA) 36 Piani di Governo del Territorio - VAS/PGT 85 0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 In proposito è necessario fare alcune considerazioni in merito ad alcune voci di questo settore Siti contaminati Sono rappresentati da sversamenti, scarichi abusivi di rifiuti nel suolo e nel sottosuolo, eventi accidentali, e costituiscono le principali cause dei maggiori casi di inquinamento presenti sul territorio, inquinamento che può interessare, in maggiore o minore misura, tutte le matrici ambientali (aria, suolo, sottosuolo, acque di falda e superficiali). La bonifica dei suoli contaminati è una delle problematiche più impegnative che 23 richiede molte risorse e, spesso, tempi lunghi o lunghissimi; costituisce un obbligo che decorre dalla necessità di porre in essere, sul sito individuato, operazioni di “ripulitura” dei contaminanti per riportare l‟area al primitivo utilizzo senza mettere a rischio l‟abitato e le matrici ambientali. Nell‟iter di controllo sono previsti, in sequenza, l‟approvazione del Piano di Caratterizzazione, l‟ approvazione dell‟Analisi di Rischio, l‟approvazione del Progetto Operativo di Bonifica. Al settembre 2013 in Provincia di Mantova, oltre a quello di Interesse Nazionale (SIN), i siti di interesse comunale e regionale, risultavano essere 44 distinti per comune e stato delle operazioni (contaminato /bonificato), secondo la tabella sopra riportata. In sintesi: 27 i siti già bonificati (distribuiti su 18 comuni) che hanno seguito l‟iter normativo con i vari passaggi previsti dalla normativa e 17 i siti da bonificare, cui si aggiungono le aree contaminate per dismissione di distributori, per un totale di 30 siti ancora da bonificare, distribuiti su 16 comuni. Nello svolgimento dell‟attività, la valutazione viene centrata sull‟analisi della tipologia di matrici inquinate (acqua, suolo, aria), sulla previsione delle loro possibili ricadute “sull‟ambiente” (potabilità dell‟acqua, successivo utilizzo del terreno (agricolo, residenziale, commerciale, produttivo, verde pubblico), tipologie di emissioni outdoor). Le criticità evidenziate in questa attività sono ascrivibili a: scarsa disponibilità di dati sanitari epidemiologici dettagliati per aree sub comunali, ridotto numero di operatori prepararti per una materia così complessa, eccessiva durata dell‟intero percorso compreso fra la caratterizzazione la valutazione del rischio, individuazione dei possibili interventi e attuazione dei piani di bonifica, problematica ricostruzione “storica” degli insediamenti e delle lavorazioni effettuate nell‟area interessata Riguardo a VIA e PGT si osserva che i progetti di VIA e di PgT/VAS prevedono percorsi circolari, ovvero, con diverse chiamate in causa prima del completamento di una pratica, e sono, per lo più pratiche “corpose” sia quando sono in cartaceo che quando vengono fornite su supporto informatico. Questa circolarità ha comportato che, a fronte di 85 attività relative a VAS/PGT, 32 sono gli Enti locali coinvolti (31 comuni + la provincia) e i 36 controlli per le procedure di Valutazioni di impatto Ambientale sono rivolte a 10 ditte, con una media di tre interventi per unità produttiva, determinati dalle diverse fasi richieste: verifica di assoggettabilità, valutazione documentale e predisposizione di pareri, partecipazione alle conferenze dei servizi. Direttamente collegate all‟attività di controllo di Regolamenti e strumenti urbanistici, nel corso del 2013 è stata mantenuta l‟indicazione agli uffici tecnici di inserire nel Regolamento Edilizio Comunale (REC) di un articolo ad hoc sulla prevenzione delle esposizioni al gas radon, in ambienti confinati ai sensi del “DDG 12678 del 21/12/2011 – Linee Guida per la prevenzione delle esposizioni al gas radon in ambiente indoor”, anche se la provincia di Mantova, in base ai campionamenti eseguiti in due campagne di monitoraggio (2003-2005 e 2009), è risultata essere a basso rischio per la presenza di questo gas. Alla fine del 2013, pochi sono stati i comuni che hanno già provveduto ad introdurre nel proprio Regolamento Edilizio Comunale, dette norme, che vanno sottolineate poiché non esiste una soglia zero di rischio per il radon, classificato cancerogeno dallo IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro), ovvero in grado di indurre tumori polmonari. Questo rischio è particolarmente presente negli ambienti di vita e lavoro, dove il gas tende a concentrarsi in seguito a risalita dal sottosuolo attraverso passaggi di non continuità presenti negli edifici (seminterrati, tubature, ecc) anche in relazione alle caratteristiche costruttive e gestionali dei fabbricati. 24 Tutela del cittadino per le acque balneabili e non In attuazione della legislazione europea e dei conseguenti atti di recepimento nazionali in tema di acque di balneazione (D. L.vo 116 del 30.05. e D.M. 30.03.2010) che prevedono, ai fini della tutela della popolazione, un adeguato monitoraggio delle acque di balneazione e una adeguata informazione al pubblico anche se le acque non sono balneabili, sono state date comunicazioni ai sindaci con richiesta di emissione e pubblicizzazione delle relative ordinanze di “non balneabilità” in considerazione del principio della normativa di settore che prevede che le acque superficiali non oggetto di monitoraggio sono da considerarsi acque non adibite alla balneazione. Poiché nessun punto del territorio Mantovano è compreso nell‟elenco delle acque da monitorare, sono pervenute all‟ASL, da parte di tre comuni mantovani, le relative ordinanze a tutela del cittadino, con successivo inoltro al Ministero. Tutela dal Rischio chimico REACH Per quanto riguarda Il rischio chimico, in applicazione della normativa europea, recepita a livello nazionale, in tema di Registrazione, Valutazione, Autorizzazione e Restrizioni delle sostanze Chimiche (REACH), nel corso del 2013 si è provveduto a: - attivare il controllo alla produzione, secondo i criteri e le indicazioni pervenute dalla Regione, con effettuazione di ispezioni congiunte con altri servizi dipartimentali ed emissione dei relativi verbali e prescrizioni; - procedere a campionamento di giocattoli (2) destinati all‟infanzia per la ricerca della eventuale presenza di ftalati in concentrazioni superiori a quelle ammesse dalla normativa. Tali sostanze definite cancerogene secondo lo IARC, vengono spesso aggiunte alle materie plastiche (bambole, piccoli animaletti, palline, attrezzature gonfiabili, gomme per cancellare, astucci, copertine per quaderni, ecc) per migliorarne la flessibilità e la modellabilità. I campioni, prelevati in due punti di grande vendita al pubblico in aree diverse del territorio provinciale, sono stati recapitati presso il laboratorio di Medicina del Lavoro dell‟ Ospedale di Desio, specializzato nel settore e le analisi hanno stabilito che i risultati ottenuti rispettano i requisiti del Regolamento Europeo 1907/2006(REACH), Allegato XVII Punti 51 e 52 (FTALATI). Tutela dagli eccessi della stagione estiva Per la tutela del cittadino dai rischi sulla salute dovuti ad eccessi climatici, ASL di Mantova ha prodotto un Piano “Emergenza caldo” con la previsione di interventi trasversali. All‟interno di detto piano, è stata curata la stesura dei criteri di definizione dei vari gradi di allerta, sulla base dell‟andamento climatico registrato e, nel periodo compreso fra il 1 giugno e il 15 settembre, sono stati quotidianamente controllati i bollettini “Humidex” emessi da ARPA al fine di attivare, preventivamente, la catena di interventi prevista in caso di superamenti delle soglie di tollerabilità. Il controllo dei rischi biologici in ambienti aperti e confinati nel 2013 si è strutturato su più temi: - per quanto riguarda le zanzare, da un lato è stato garantito il supporto ai comuni nella programmazione dei trattamenti larvicidi e adulticidi, tesi a ridurre al popolazione di zanzare; dall‟altro, si è proseguito nella individuazione di focolai larvali per l‟identificazione e il monitoraggio delle specie di zanzare circolanti al fine della prevenzione delle malattie trasmissibili da questi vettori con particolare riferimento a Chikungunja, per la comparsa e il radicamento sul territorio della zanzara tigre, competente nella trasmissione del virus in causa e alla compara di casi di encefalite da virus del West Nile, per la presenza, in numero elevato, di zanzare “comuni” (Culex pipiens) competenti nella trasmissione di quel virus. Collegato a questo aspetto, è stato avviato un progetto ad hoc, con un comune campione, per monitorare un‟area ben definita da sottoporre ad interventi mirati da parte di un gruppo di cittadini formato per verificare, con la comunità stessa di residenti, la maggior efficacia di piccoli e facili interventi preventivi attuabili dai singoli, rispetto a trattamenti generali che hanno, peraltro, maggior impatto ambientale; - per quanto riguarda altri insetti , sono stati effettuati controlli sulla presenza di zecche e controlli su richiesta dei singoli per l‟identificazione di insetti che avevano infestato abitazioni e/o località. La vigilanza sugli agenti infestanti di natura vegetale si è concentrato sull’ambrosia, pianta con elevato potenziale di diffusione e di allergenicità, comparsa, da alcuni anni, anche in provincia di Mantova. Gli interventi proposti ai comuni, a seguito della sua identificazione, sono le attività di sfalcio programmato e corretto al fine di prevenire le allergopatie da essa causate. I controlli eseguiti durante l‟anno sulle tematiche della lotta ai vettori e del controllo degli agenti infestanti sono stati 128. 25 B. Gli ambienti di vita L‟attività di controllo sugli ambienti “confinati”, destinati ad uso civile (abitativo o di servizio), in sintesi “ambienti di vita”, è finalizzata alla prevenzione delle malattie infettive e delle patologie acute e croniche, di eventuali forme allergiche attraverso l‟eliminazione delle situazioni di rischio, il mantenimento di elevati standard igienico-sanitari e l‟instaurazione di buone prassi operative. Nel 2013, seconda annualità del piano di vigilanza 2012-2014, l‟attività sugli ambienti di vita è proseguita secondo due livelli operativi: la vigilanza programmata su strutture individuate come maggiormente a rischio e prioritarie il controllo di situazioni/edifici su richiesta di comuni, cittadini, altri Enti. Tutte le tipologie di ambienti di vita sono state, a vario titolo, oggetto di controllo da parte del servizio, ma settori privilegiati della attività programmata, sono stati: o le strutture sanitarie, ivi compreso i mezzi e le sedi del trasporto sanitario attraverso la verifica di requisiti strutturali, tecnici, organizzativi, procedurali o gli impianti idrico-sanitari di strutture comunitarie rispetto al rischio legionellosi attraverso l‟ispezione e il campionamento all‟interno di strutture ricettive potenzialmente a rischio o gli impianti natatori e acque di vasca o le strutture estetiche e i locali di tatuaggio e piercing Per quanto riguarda il settore sanitario, la vigilanza si è concretizzata in: - attività ispettiva su tutte le strutture nuove, o soggette a modifica per le quali è pervenuta una DIAS Dichiarazione di Inizio Attività (65 sopralluoghi); - recepimento delle CIAS - Comunicazioni di Inizio Attività (12); - controlli di iniziativa su strutture esistenti, con priorità a specialità invasive, come ambulatori odontoiatrici che servono una larghissima fascia di utenza, e a strutture non ispezionate da tempo e/o segnalate per problematiche emerse (112); - rilascio nulla-osta all‟impiego di radiazioni ionizzanti (28) - apparecchiature di risonanza magnetica (2) I controlli si sono focalizzati su modalità di sterilizzazione degli strumenti, disinfezione degli ambienti, strumentazione ed impianti. Riguardo poi alle ambulanze, al trasporto sanitario che può portare qualche criticità rispetto alla tutela dei trasportati (dializzati e popolazione fragile “per definizione” sono stati effettuati 126 controlli su ambulanze, mezzi per il trasporto sanitario e sedi con assunzione dei provvedimenti del caso, ivi compreso la sospensione del loro utilizzo, se non a norma. Sugli impianti natatori i controlli, che hanno riguardato tutto il territorio provinciale, sono stati 88, con 213 campionamenti di acque di vasca. Dagli esiti sono emerse alcune carenze nella gestione generale e nel trattamento delle acque di vasca. La finalità di questa attività è la prevenzione di malattie trasmissibili (funghi, otiti, parassitosi) e di irritazione cutanee ed oculari dovute, le prime, per lo più, a insufficiente disinfezione o iperaffollamento incontrollato, le seconde ad iperclorazione. I controlli sulle strutture ricettive svolti nel 2013 sono stati 67, distribuiti fra alberghi (5), edifici scolastici (27), Residenze Socio Assistenziali per Anziani (16), casa circondariale (3), case- alloggio, a carattere sociosanitario per soggetti HIV positivi (2) Asili nido e strutture di assistenza diurna per disabili (14). Queste ultime, di norma, sono state ispezionate con il Dipartimento ASSI, all‟interno del piano di vigilanza previsto. Finalizzati alla prevenzione di casi di legionellosi, patologia per la quale risultano essere più a rischio soggetti anziani e defedati, sono stati effettuati 45 controlli “ambientali” su impianti idrici, seguiti, quando necessario (inchiesta su segnalazione di casi, impianti obsoleti) anche da campioni delle acque condottate con assunzione dei provvedimenti conseguenti. Sono proseguite anche le ispezioni a parrucchieri, estetisti, centri di abbronzatura e tatuatori, per un totale di 175 controlli finalizzati soprattutto al controllo di sistemi di pulizia e disinfezione adottati , strumentazioni e prodotti cosmetici utilizzati, sicurezza elettrica, informazioni adeguate ai clienti (centri di abbronzatura). La vigilanza 2013 sugli ambienti di vita ha riguardato anche altri settori, quali i cosmetici, i locali di svago, le abitazioni, i pareri edilizi, nella misura riportata nella seguente tabella di sintesi. 26 Tipologia di attività controllata Segnalazioni/Dichiarazioni Certificate Inizio Attività Produttiva - SCIA e DIAP Edilizia e pareri infissione pozzi Cosmetici e detergenti Igiene abitato (antigienicità alloggi, inabitabilità, controllo montascale) Igiene abitato su esposti per inconvenienti igienici Valutazioni impianti termici per casi di intossicazione da CO Locali di svago - Commissioni di Pubblico Spettacolo Detenzione e utilizzo gas tossici Polizia mortuaria Numero di Controlli 470 396 21 212 206 21 25 8 60 Attività di Prevenzione dai rischi presenti nel Territorio, nell’Abitato e negli Ambienti di vita Obiettivi generali miglioramento della salubrità dell‟aria tutela del suolo e salvaguardia della falda acquifera difesa del territorio e risanamento delle aree dimesse riduzione dei rischi da incidenti rilevanti e prevenzione di episodi di inquinamento Guadagno di salute perseguito qualificazione di pareri e interventi legati agli strumenti di pianificazione del territorio controllo degli inquinanti e delle aree a rischio (siti inquinati ed aree dimesse) contenimento delle emissioni di CO2, limitazione della probabilità di contrarre patologie infettive (legionellosi, epatite B, aids) e patologie croniche o danni fisici (irritativi, oncologici, elettrici) in ambienti di vita sottoposti a vigilanza. prevenzione delle malattie trasmesse da vettori (West Nile, Chikungunja) mantenimento/miglioramento di standard igienico-sanitari negli ambienti di vita vigilati Metodologia di lavoro programmazione dell‟attività di controllo priorità ad interventi che contribuiscano alla prevenzione di fattori di rischio primario per la salute riduzione dei sopralluoghi inefficaci, effettuati a richiesta, con implementazione di quelli svolti in momenti-chiave delle attività graduazione del rischio delle strutture sottoposte a controllo Prospettive - Dare continuità alla vigilanza di settore per il completamento del piano triennale, attraverso: ◊ implementazione dell‟attività relativa al controllo dei rischi diffusi anche attraverso momenti formativi relativamente alle pratiche in VIA ◊ qualificazione delle azioni di controllo degli ambienti di vita affinché diventino più incisive ◊ miglioramento della capacità di valutazione degli strumenti di governo del territorio ◊ definizione dei percorsi delle pratiche con i vari enti coinvolti E‟ inoltre necessario: - Proseguire l‟attività intrapresa in materia di ambiente aperto attraverso la mappatura dei siti Inquinati, la partecipazione alla formazione dei piani di governo del territorio e degli strumenti di regolamentazione a livello comunale, e la valutazione dei progetti di impianti “a rischio” - Ampliare i settori sottoposti a vigilanza e ispezione nell‟ottica della trasversalità degli interventi - Recuperare risorse da destinare a tale ampliamento attraverso la riduzione drastica delle attività con minor ricaduta sulla salute della collettività - Implementare le attività di informazione per gruppi di popolazione e per categorie 27 TUTELA DEL CONSUMATORE La Sicurezza Alimentare e la Nutrizione La Sicurezza Alimentare e l‟Igiene della Nutrizione, rivestono un ruolo strategico per il mantenimento ed il miglioramento dello stato di salute della popolazione. La programmazione delle attività di controllo del SIAN, coerentemente con quanto indicato nel Piano triennale 2012 – 2014, è stata predisposta sulla base di criteri documentati di valutazione del livello di rischio per macrocategorie di attività, in armonia con le indicazioni regionali e dando continuità ai precedenti Piani di vigilanza e controllo. Come previsto dalla programmazione, il piano dei controlli si è quindi articolato nelle seguenti macroaree: Ristorazione collettiva Ristorazione pubblica Laboratori di produzione-gastronomie Industrie alimentari SCIA - Controlli sulle denunce di inizio attività produttive Fitofarmaci e aziende agricole Materiali e oggetti a contatto con alimenti (MOCA) Acque potabili In totale sono state controllate 888 attività, effettuati 1240 sopralluoghi, con 226 campioni di alimenti e 1652 campioni di acque destinate al consumo umano per il controllo della potabilità. SICUREZZA ALIMENTARE - Attività di Vigilanza e Controllo – Anno 2013 Attività Controllate Totale Sopralluoghi RISTORAZIONE COLLETTIVA RISTORAZIONE PUBBLICA LABORATORI ARTIGIANALI INDUSTRIE ALIMENTARI CONTROLLI SCIA FITOFARMACI e AZ.AGRICOLE MOCA RADIOATTIVITA' OGM ACQUE POTABILI 132 171 126 10 262 52 15 161 276 181 12 405 55 15 30 30 TOTALE 798 1135 ATTIVITA' NON PROGRAMMATA 90 105 TOTALE 888 1240 TIPOLOGIA ATTIVITA' ATTIVITA' PROGRAMMATA Campioni 25 47 48 60 9 5 1652 194 (escluse Acque Potabili) 32 226 (escluse Acque Potabili) Di seguito vengono riportati la tabella ed i grafici con i raffronti fra le attività svolte negli ultimi cinque anni. 28 SICUREZZA ALIMENTARE - Attività di Vigilanza e Controllo – Anni 2009 - 2010 – 2011 – 2012 - 2013 2009 A t t i v i t à C o n t r o ll a t e So pr all uo gh i C a m pi o ni A t t i v i t à C o n tr o ll a t e 73 T o t a l e S o p r a ll u o g hi 2011 Ca m pi on i A t t i v i t à C o n tr o ll a t e 70 T o t a l e So pr all uo ghi 2012 C a m pi on i A t t i v i t à C o nt ro ll at e 32 T o t a l e So pr all uo gh i 2013 C a m pi on i A t t i v i t à C o n tr o ll a t e T o t a l e So pr all uo gh i Ca m pio ni FITOFARMACI 100 107 80 (Az. Agr.) 98 100 (Az. Agr.) 83 100 (Az. Agr.) 40 79 52 55 100 RISTORAZIONE COLLETTIVA 124 145 50 127 142 52 111 141 26 124 153 25 132 161 25 RISTORAZIONE PUBBLICA 100 164 50 104 170 50 110 234 63 110 222 47 171 276 47 LABORATORI ARTIGIANALI 100 165 50 103 160 50 92 165 63 100 177 48 126 181 48 RISERIE e MULINI 20 20 INDUSTRIE ALIMENTARI 20 22 20 23 18 20 10 12 10 12 VENDITA ALIMENTI 62 75 71 80 3 17 136 159 202 245 321 461 297 443 262 405 1585 35 35 240 694 889 (e sc lu se A c q u e P ot a bil i) 1500 37 37 262 735 953 (es clu se Ac qu e Pot abi li) 1500 10 10 30 30 262 762 1158 (es clu se Ac qu e 713 1087 Pot abi li) 55 84 15 58 58 18 47 67 8 749 973 255 793 793 280 809 1225 270 9 15 15 1304 30 30 209 798 1135 (es clu se Ac qu e 796 262 (es clus e Ac que Pot abil i) Pot abi li) 83 1652 208 3 90 105 1295 212 888 1240 32 226 Acque potabili escluse TOTALE 32 10 10 Acque potabili escluse ATTIVITA NON PROGRAMMATA 32 10 Acque potabili escluse TOTALE 10 Acque potabili escluse CONTROLLI DIAP P R RADIOATTIVITA' O G MOCA R A ACQUE POTABILI M M A T A Acque potabili escluse A T T I V I T A ' T o t a l e 2010 29 SICUREZZA ALIMENTARE - Attività di Vigilanza e Controllo – Anni 2008 - 2009 – 2010 – 2011 – 2012 30 Esito dei controlli Nelle due tabelle sottostanti viene riportata la distribuzione dell‟esito del primo controllo nelle attività afferenti alle diverse macrocategorie. Ai fini del confronto, vengono riportati sia i dati riferiti al 2013 che quelli riferiti al 2012. (Per ciascuna attività controllata è stato riportato solo “il più grave” dei provvedimenti adottati) SICUREZZA ALIMENTARE - Esito dei Controlli per tipologia di attività- Confronto anno 2012 vs 2013 Distribuzione Esito 2012 A C Q UE P O T A B ILI IN D US T R IE A LIM E N T A R I F IT O F A R M A C I M OC A R IS T O R A Z IO N E C O LLE T T IV A C O N T R O LLI S C IA LA B O R A T O R I A R T IG IA N A LI R IS T O R A Z IO N E P UB B LIC A T O T A LE 0% 10% Nessun Provvedimento 20% 30% 40% Prescrizione 50% 60% 70% Sanzione 80% 90% 100% Chiusura Si può notare come anche nel 2013 le macroaree “ristorazione pubblica” (ristoranti, pizzerie, trattorie, bar tavola calda, agriturismo,…), “laboratori artigianali” (gastronomie, pasticcerie, panifici, gelaterie, produzione pasta fresca,…) e “SCIA” (riferite soprattutto alle due precedenti categorie) siano le più problematiche (con numerose prescrizioni ma anche sanzioni e chiusure) e di ciò si è tenuto conto nella programmazione per il 2014. Il controllo delle acque destinate al consumo umano Questo ambito rappresenta una delle criticità maggiori nella nostra Provincia, sia per la qualità delle acque sotterranee che, soprattutto, per la scarsa estensione delle reti acquedottistiche, con numerosi 31 comuni completamente non serviti, e per la scarsa propensione della popolazione mantovana all'allacciamento alla rete di distribuzione. Si ricorda che, ad oggi, ancora 10 comuni risultano ancora sprovvisti di acquedotto pubblico e che i pozzi privati per l‟approvvigionamento idrico, per la maggior parte non controllati dai proprietari, possono rappresentare un vero e proprio rischio per la salute, soprattutto per la presenza di arsenico in concentrazioni superiori ai 10 microgrammi/litro (limite massimo previsto dalla normativa di riferimento – e dall'OMS -). Anche nel 2013 il SIAN ha partecipato attivamente alle azioni stabilite dal Tavolo Provinciale che, a partire dal 2010, ha pianificato le diverse strategie di intervento finalizzate a prevenire il rischio di esposizione all'arsenico attraverso l'acqua potabile per la popolazione mantovana non servita da acquedotto. A partire dal 2012 il Tavolo Provinciale, composto da Amministrazione Provinciale, ASL (DPM-SIAN), ex AATO, Enti Gestori, ed alcuni Comuni, dopo aver affrontato il problema dei numerosi cittadini “servibili” dalla rete acquedottistica, ma non allacciati, attraverso la richiesta di emissione di apposite ordinanze da parte dei Sindaci di tutti i 62 Comuni coinvolti, ha affrontato anche il problema della popolazione non raggiunta dalla rete di distribuzione. In questo caso è stata proposta una “Ordinanza obbligo di analisi” per tutti i cittadini “non servibili” ed approvvigionati attraverso pozzi autonomi; contemporaneamente, con la collaborazione degli Enti Gestori, si sono valutate le soluzioni temporanee ed alternative da adottare in attesa dell'estensione delle reti di distribuzione. A causa degli eventi sismici del 20 e del 29 maggio 2012, i lavori del Tavolo Provinciale si sono interrotti e le azioni previste (richiesta di emissione delle “Ordinanze di obbligo analisi” da parte dei Sindaci, individuazione di modalità di approvvigionamento alternative in caso di non potabilità) sono state messe in atto a partire dai primi mesi del 2013. Nel corso del 2013, obiettivo del SIAN è stato anche quello di informare la popolazione coinvolta attraverso la partecipazione a specifiche iniziative informative sul tema. Sono stati organizzati interventi informativi, anche sulla base di quanto concordato con le Amministrazioni comunali in occasione della presentazione dei lavori del "Tavolo Interistituzionale Arsenico" dell'8 aprile 2013. Gli interventi informativi riferiti al 2013 (rivolti prevalentemente ai cittadini ma anche ad associazioni) si sono conclusi con la partecipazione ad assemblee pubbliche. In merito agli acquedotti, la vigilanza, già a partire dal 2010-2011, ha visto spostare l‟obiettivo sulla sicurezza di processo, rivolgendo sempre più l‟attenzione sulla valutazione dei piani di controllo interni (cioè effettuati dagli enti gestori). E‟ infatti l‟efficacia di questi ultimi, confermata dai risultati dei nostri controlli (esterni), che garantisce la sicurezza della risorsa erogata. Anche nel 2013, gli esiti dei controlli esterni effettuati sulle reti di distribuzione di tutta la provincia, hanno confermato l‟affidabilità degli enti gestori per le attività di approvvigionamento, trattamento e distribuzione delle acque destinate al consumo umano. Igiene della Nutrizione In questo settore, anche nel 2013, si è proseguito con la consueta attività di controllo sulle diete in ristorazione collettiva con particolare riferimento al controllo delle “diete speciali” ed alla sorveglianza sanitaria relativa all‟obesità in età evolutiva attraverso il puntuale controllo dei menù scolastici, valutandone la coerenza rispetto a quanto indicato nelle linee guida nazionali e regionali. Particolare attenzione è stata dedicata alle attività di formazione/informazione dei membri delle Commissioni Mensa dei comuni della nostra provincia. Affinchè la ristorazione collettiva scolastica diventi veicolo di promozione di comportamenti alimentari corretti, e strumento di promozione della salute, è infatti fondamentale coinvolgere e responsabilizzare tutti gli attori coinvolti (Comuni, gestori del servizio, insegnanti, rappresentanti dei genitori), fornendo a ciascuno, secondo il proprio ruolo, gli strumenti per proporre, valutare, controllare, e poi decidere autonomamente e consapevolmente. Nel 2013 sono state raggiunte attraverso il “Corso commissione mensa” ben 32 commissioni (circa il 50% del totale)., con il coinvolgimento di 5 gestori (il 50% del totale) e con la partecipazione di quasi 200 tra amministratori, insegnanti, rappresentanti dei genitori. Inoltre, dopo aver concluso tutti gli incontri di formazione con i Membri delle Commissioni Mensa che hanno richiesto l'attivazione degli appositi corsi, sono stati programmati ulteriori incontri con i referenti comunali per la ristorazione collettiva scolastica, allo scopo di "restituire" quanto emerso durante gli 32 incontri formativi con i membri delle commissioni mensa. Sono stati quindi valutati tutti i menù scolastici proposti dalle singole commissioni mensa; e la valutazione ha permesso di confermare l'efficacia dell'intervento tendente a promuovere/facilitare la scelta di alimenti sani e menù nutrizionalmente equilibrati. A partire dal 2011, il SIAN ha dato il via ad un progetto per la prevenzione delle recidive in donne colpite da tumore al seno, aderendo allo studio DIANA-5 dell‟Istituto Tumori di Milano (“Studio DIANA5: dieta e attività fisica nella prevenzione del rischio di recidive in donne con cancro al seno”). Dopo aver costruito uno specifico di lavoro, composto da operatori dell'ASL, dell'Azienda Ospedaliera C.Poma di Mantova, è stato raggiunto l‟obiettivo del reclutamento di 83 donne affette da tumore al seno. Tutte sono state sottoposte ad una prima visita, ad un prelievo di sangue al fine di costituire i diversi gruppi di intervento previsti dal protocollo dello studio. Nel corso del 2012, in base a quanto previsto dal protocollo dello studio DIANA-5, si sono tenuti i diversi incontri con le partecipanti al progetto: corsi di cucina, incontri di sostegno al cambiamento, incontri informativi/formativi, pasti comuni. Per tutte le partecipanti sono stati raccolti i dati relativi ai “diari alimentari”, così come previsto dal protocollo. Infine, a partire da settembre 2012, tutte le partecipanti hanno ripetuto anche il prelievo ematico e la visita antropometrica (follow-up ad 1 anno). Durante l‟anno 2013, gli operatori coinvolti nel progetto DIANA 5 oltre a proseguire con il follow up e gli interventi rivolti alle donne reclutate nell‟ambito dello studio multicentrico, sono stati coinvolti nel creare momenti d‟incontro e formazione presso strutture sanitarie del territorio: lo studio e la discussione di recenti studi sull‟impatto dello stile di vita nella prevenzione ha permesso di sensibilizzare gli operatori sanitari gli operatori sanitari a non sottovalutare il counselling nutrizionale e motorio nella loro pratica clinica, riabilitativa ed assistenziale. ATTIVITA’ ANALITICHE DI PREVENZIONE Si riportano le attività analitiche svolte a supporto della prevenzione. TUTELA DEL CONSUMATORE Analisi di potabilità delle acque Nel 2013 sono stati analizzati n° 1652 campioni di acque condottate di Mantova e provincia (di cui 88 con profilo batteriologico di verifica) determinando 6472 parametri microbiologici, previsti dal Decreto Legislativo n. 31 del 02/02/2001. Eccezion fatta per il parametro microbiologico conta di microrganismi vitali (a 36°C) che per qualche campione ha prodotto valori >10 ufc/mL, per il quale peraltro non esiste limite di legge, tutti i campioni analizzati hanno avuto dei parametri con valori nella norma, segno che la rete idrica delle acque bianche della provincia di Mantova è adeguatamente gestita. Con questa attività nel 2013 si è consolidato l‟obiettivo di salute pubblica di poter beneficiare di acqua sicura. Oltre agli obblighi normativi esistenti da D.Lgs. 31/01, l‟effettuazione di un numero consistente di campioni e analisi con risultati nella norma discende dalla necessità di un riscontro ravvicinato nel tempo della buona qualità dell‟acqua fornita dai Comuni a propri Cittadini. Analisi microbiologiche su alimenti Nel corso del 2013, in base al piano di controllo alimentare, sono stati analizzati n°160 campioni di alimenti prelevati in ambiti quali la ristorazione pubblica e collettiva, i laboratori di produzionegastronomie e le industrie alimentari e sono stati determinati n° 1027 parametri batteriologici, tra i quali la ricerca dei microrganismi patogeni Salmonella spp e Listeria monocytogenes. Per questi campioni, fatta eccezione per qualche valore di carica batterica totale a 30°C dell‟ordine di 10 3-104 non sono emerse particolari criticità, indice di un buon livello qualitativo di preparazione, lavorazione e conservazione alimentare delle attività di ristorazione e distribuzione campionate. 33 TUTELA DEL CITTADINO Analisi microbiologiche su acque di piscina Gli impianti natatori, per le loro caratteristiche di ambienti circoscritti e in alcuni casi affollati, rappresentano siti dove il rischio più rilevante è quello di carattere igienico-sanitario. L‟acqua di vasca, come anche le superfici degli spazi perimetrali, i percorsi a piedi nudi, gli spogliatoi e gli stessi impianti idrici dei servizi possono infatti rappresentare una via di trasmissione di infezioni e malattie sostenute da microrganismi. Gli stessi utenti possono portare al deterioramento della qualità igienica delle acque, come d‟altra parte, una cattiva gestione ed una scarsa manutenzione dell‟impianto possono condurre allo sviluppo microbico ad alla trasmissione di patologie. Per rispondere ai bisogni di tutela della salute e della sicurezza espresso da un bacino di utenza sempre più vasto e diversificato, i piani di vigilanza sulla qualità degli impianti natatori prevedono tutta una serie di verifiche, tra cui i prelievi per le analisi microbiologiche e chimiche dell‟acqua di approvvigionamento e dell‟acqua di vasca. Nel 2013 sono stati analizzati n°213 campioni di acqua proveniente da impianti natatori ad uso pubblico, presenti sul territorio provinciale, determinando n° 1284 parametri microbiologici previsti dalla tabella 1dell‟allegato D della DGR 8/2552 del 17/05/06. Di questi campioni, n°4 hanno prodotto dei parametri con valori non conformi, in base ai limiti previsti nell‟allegato D della deliberazione di cui sopra. Conseguentemente, in base a procedure definite, sono stati messi in atto provvedimenti diversi a seconda della gravità del dato analitico. Il successivo campionamento di controllo, volto a verificare la normalizzazione dei valori microbiologici delle acque di vasca prelevate ha sortito un esito positivo, a dimostrazione dell‟avvenuta messa in atto delle operazioni di disinfezione e dell‟efficacia delle stesse. Questo puntuale monitoraggio ha il duplice scopo di ridurre le infezioni e di sensibilizzare i gestori a mantenere gli impianti natatori in buone condizioni igieniche Ricerca di legionella pneumophila La legionella spp e, in particolare L. pneumophila, essendo responsabili di forme morbose anche gravi, sono incluse nelle liste degli agenti biologici di cui al D. Lgs. 81/08 Di comune rinvenimento negli habitat acquatici naturali, la legionella può, in condizioni ambientali favorevoli, colonizzare habitat artificiali come le reti di distribuzione di acqua potabile, i sistemi di acqua calda sanitaria, i sistemi di climatizzazione,…Un‟inadeguata progettazione, instrallazione e manutenzione può trasformare tali impianti in serbatoi e sorgenti di disseminazione batterica importante. Ciò si può tradurre nel rischio di esposizione per le persone presenti nei relativi ambienti. Nel 2013 i campionamenti per la determinazione e tipizzazione del parametro microbiologico Legionella pneumophila hanno coinvolto strutture di accoglienza, case di cura e di riposo site nella provincia di Mantova. Sono stati analizzati n° 116 campioni di acque condottate determinando 348 parametri di legionella pneumophila diversificata in base alla sierotipizzazione. Di questi campioni, n° 2 hanno permesso di evidenziare la presenza di legionella pneumophila di gruppo 2-14. Visti l‟elevata patogenicità per l‟uomo del germe in questione, la sua capacità di resistere e di sopravvivere in condizioni estreme, la difficoltà di rilevazione con le tecniche metodologiche attualmente in uso, è di fondamentale importanza la continua attività microbiologica di controllo, effettuata secondo una pianificazione mirata, che si traduce nella prevenzione e nella riduzione della trasmissione del numero di casi di infezione umana. ATTIVITA’ ALLA PERSONA Analisi clinico-sierologiche di controllo per la profilassi delle malattie infettive Rosolia e morbillo Epatite virale acuta HIV Relativamente al 2013, sono state effettuate n°6273 determinazioni di tipo sierologico, comprensive di test di screening e di conferma, ove previsto, riguardanti gli agenti patogeni di cui sopra. Qualche dato di dettaglio: per l‟epatite B il numero di positività riscontrate è il seguente: HBsAg n°5, HBcAb n°81, HBeAb n°32. Per l‟epatite C i test di conferma risultati positivi sono stati 56 e 3 quelli relativi all‟HIV. 34 Questo tipo di attività che si colloca nel piano regionale degli interventi di controllo delle malattie infettive contribuisce al guadagno di salute poiché, grazie alla verifica del livello di immunizzazione della popolazione (soprattutto di quella più debole) nei confronti di diversi agenti microbiologici patogeni e alla valutazione della suscettibilità individuale alla malattia e alla risposta anticorpale alle vaccinazioni, porta verso l‟eliminazione della rosolia congenita e del morbillo, permette la prevenzione ed il controllo delle infezioni da virus dell‟immunodeficienza acquisita e delle malattie sessualmente trasmesse. Analisi microbiologiche per malattie infettive a trasmissione alimentare Questa attività di laboratorio si colloca nel piano nazionale di sorveglianza e di monitoraggio epidemiologico degli enterobatteri patogeni mediante tipizzazione sierologica, affiancata ad eventuale antibiogramma, in base alla DGR n° 6117 del 12/12/2007. In un complesso piano di sorveglianza sanitaria, gli accertamenti di laboratorio, condotti sia sull‟uomo sia sull‟eventuale alimento implicato consentono di identificare/tipizzare l‟agente microbiologico responsabile, di evidenziare sierotipi anomali, di individuare, attraverso l‟incrocio dei dati, la fonte di un‟eventuale infezione e limitarne la diffusione, di tracciare mappe epidemiologiche, di eseguire l‟antibiogramma ed evidenziare e nuove resistenze agli antibiotici (servizio quest‟ultimo offerto a tutti i laboratori della Provincia di Mantova che non sono in grado di eseguire questo tipo di indagini). Successivamente, dopo una serie di steep che porta alla compilazione della scheda di sorveglianza, i dati vengono inseriti nel SW Enternet dell‟ISS. Nel corso del 2013 sono state registrate n° 134 coprocolture, tutte risultate positive, ed effettuati n° 26 antibiogrammi. ATTIVITA’ DI PREVENZIONE SECONDARIA DEI TUMORI Ricerca del sangue occulto nelle feci Nel corso del 2013 sono stati analizzati n°27.056 campioni, in base agli inviti indirizzati ai soggetti che, per età anagrafica, sono stati inseriti nel programma di screening. MEDICINA LEGALE E AREA SOCIALE Anali di controllo di eventuale abuso alcolico Le persone che accedono al Laboratorio in seguito al ritiro della patente di guida per stato di ebbrezza sono circa 3.500 ogni anno. I parametri analitici ricercati assommano nel 2013 a 29.845. Questi risultati sono fondamentali per fornire elementi scientifici alla Commissione Patenti in merito all‟ eventuale abuso alcolico del soggetto e quindi la possibilità che possa tornare a guidare un veicolo. Analisi tossicologiche per l’uso di sostanze stupefacenti I motivi per cui gli accertamenti di laboratorio sono richiesti: controllo della popolazione “tossicodipendente”, reclutamento militare, dopo incidente stradale, cause medico legali, antidoping, medicina dello sport, Pronto Soccorso, intossicazione acuta, Workplace Drug Testing, così come sono diversi i richiedenti (SeRT, ospedali, magistratura, medico legale, Commissione Medica Locale,…) e le finalità: terapeutica, giuridico istituzionale. La ricerca delle sostanze stupefacenti prevede un test di screening con metodo immunochimico che analizza le sostanze per classe di appartenenza e, solo in caso di positività, un test di conferma in gascromatografia abbinata alla spettrometria di massa in grado di determinare le singole molecole escludendo le false positività legate ad interferenze (farmaci, alimenti,…). In ottemperanza alla normativa specifica sul lavoro e in risposta alle necessità dell‟utenza le matrici analizzate sono urine e capello. I parametri analitici ricercati nel 2013 sono stati n. 105.012. PREVENZIONE SECONDARIA PER I TUMORI MALIGNI NELLA POPOLAZIONE ADULTA E PER DISTURBI DI VISTA E LINGUAGGIO DEI BAMBINI Nel 2013 si sono regolarmente svolte le attività di prevenzione e diagnosi precoce dei tumori, con il consueto contributo di attività delle aziende ospedaliere pubbliche e private accreditate a contratto con ASL ( Poma, San Clemente, Montecchi, San Pellegrino, Oglio Po) e della rete delle farmacie operanti sull‟intero territorio mantovano. 35 In questo anno si è concentrata l‟attenzione sui percorsi diagnostico-terapeutici e sul followup dei soggetti che, per la patologia riscontrata in screening o per aumentato rischio personale, necessitano di personalizzazione dei percorsi di prevenzione. Si è concentrata l‟attenzione anche sulla popolazione femminile straniera, per la quale, a partire dalla prossima estate, sarà attivata una campagna di sensibilizzazione ad hoc in collaborazione con il Terzo Settore e con l‟Istituto d‟Arte “ Giulio Romano”di Mantova. In particolare, dal 2013 sono stati contrattualizzati con gli erogatori i percorsi di follow-up endoscopico, per cui i soggetti individuati ad aumentato rischio di insorgenza di adenomi, sono sottoposti a sorveglianza attiva (=invitati dalla ASL) all‟effettuazione della colonscopia di controllo. Effettuare la colonscopia di controllo significa non vanificare il percorso di screening ed il beneficio di salute ottenuto avendo individuato il proprio rischio personale in anticipo rispetto ai sintomi. Di seguito, evidenza dei volumi trattati e degli indicatori monitorati: RISULTATI Indicatori da utilizzare Risultato atteso 2013 RAGGIUNTI Predisposizione della inizio invio EVIDENZA DELLA LETTERA lettera-tipo da inviare lettere il E DEL SUO UTILIZZO agli assistiti in follow-up 03/05/2013 EVIDENZA DEL Contratto per l'attività di SEGMENTO Contratti follow-up endoscopico CONTRATTUALE firmati con tutti per l'esercizio dell'anno SPECIFICO PER TALE gli erogatori 2013 ATTIVITA' N° COLONSCOPIE DI COLONSCOPIE Colonscopie in regime FOLLOW-UP: TOTALE DI FOLLOW-UP di follow-up ATTESO 317 EFFETTUATE : 317 Inoltre, l‟ASL di Mantova ha contribuito alla stesura del manuale per la rilevazione dei cancri di intervallo nello screening colo rettale e per il 2014 appronterà quanto necessario per la rilevazione sistematica di questa casistica. Evidenza documentale del manuale è disponibile al sito internet: Nel complesso, le attività di screening oncologico sono sintetizzabili con gli indicatori di seguito riportati; come di consueto, nel caso della prevenzione oncologica il guadagno di salute si declina come quota di patologia individuata in fase precoce, in anticipazione sui sintomi. Nella tabella viene riportato, per confronto, il dato di adesione rilevato a livello regionale. 36 PREVENZIONE DI: TUMORI COLORETTALI TUMORI MAMMELLA TUMORI CERVICE UTERINA POPOLAZIONE INVITATA POPOLAZIONE % DI % N° CASI DI CHE HA ADESIONE ADESIONE TUMORE EFFETTUATO I ASL REGIONE INDIVIDUATI TEST DI PRIMO MANTOVA LOMBARDIA LIVELLO (adesione (DATI DELLE corretta 15 ASL per inviti LOMBARDE, inesitati) corretta per inviti inesitati) MASCHI/FEMMINE 27.056 65,0 % 47,6% 19 50-69 a. 41.591 FEMMINE 50-69 a. 16.026 75,4% 68% 76 23.946 FEMMINE 25-64 a. 21.294 60,7% 44% 2 37.270 La patologia individuata in screening può essere valutata in termini di “estensione”, utilizzando i seguenti criteri di definizione, dai quali si evince il potenziale guadagno di salute generato dalla precocità della diagnosi: DEFINIZIONI GENERALI DELLA CLASSIFICAZIONE TNM pTX Il tumore primitivo non può essere definito istologicamente. pT0 Non vi è dimostrazione istologica del tumore primitivo. pTis Carcinoma in situ. pT1, pT2, pT3, pT4 Aumento dell'estensione del tumore primitivo accertata istologicamente. Per quanto riguarda i casi di tumore screen detected, la distribuzione è la seguente: a) distribuzione del pT per i casi di tumore del colon-retto individuati in screening: Tumori colon-retto pTNM pT1 pT2 pT3 pT4 Ignoto Totale Totale 5 4 4 2 4 19 37 b) distribuzione del pT per i casi di tumore della mammella individuati in screening: Tumori mammella pTNM pTis lobulare pTis duttale pT1micr pT1a pT1b pT1c pT2 pT3 pT4 pTx Ignoto Totale Totale 2 14 4 17 13 5 3 0 0 0 11 76 c) distribuzione della patologia individuata in screening con pap test: in questo caso si considerano non solo i casi di tumore, ma anche le lesioni di alto e basso grado, l‟individuazione delle quali consente di modificare la storia naturale della malattia, impedendo l‟insorgenza del tumore: Casi individuati al secondo livello diagnostico Carcinoma HSIL LSIL-CIN1 AGC Totale Totale 2 26 144 2 175 SCREENING ORTOTTICO Nel 2013 il programma di screening ortottico per la valutazione della funzionalità visiva del bambino in età prescolare è stato rendicontato nell‟applicativo che consentirà di produrre un dettaglio di analisi dei dati disponibili entro la fine di maggio 2014 al seguente indirizzo web: (http://www.aslmn.it/tematiche_liv3.asp?IDLivello1=3&IDLivello2=13&IDLivello3=34) Sinteticamente, per lo screening ortottico, i volumi di attività per intercettare la patologia sono stati i seguenti: POPOLAZIONE TARGET (bambini di 5 anni compiuti) 4.098 ADERENTI AL TEST INVIATI AL SECONDO LIVELLO % INVIO AL SECONDO LIVELLO 2.963 570 19,20 38 LA PROMOZIONE DELLA SALUTE La prospettiva “preventiva” propria della promozione della salute, mira in questi anni a prevenire le malattie con interventi attivi e l‟ azione è rivolta al potenziamento della capacità individuali e della consapevolezza del proprio stato di salute, che rappresenta il primo passo per i processi di cambiamento e/o di mantenimento utili al benessere. La valutazione del guadagno di salute è una prospettiva che necessariamente ci proietta nel tempo, mentre in questi anni l‟impegno è rappresentato dal fatto di promuovere azioni e stili comportamentali che abbiano dato evidenza di impatto nella difesa del ben-essere. Nel documento di programmazione 2014 della ASL si richiama il fatto che l‟aumento del bisogno di salute, legato all‟incremento delle malattie croniche, insieme alla maggiore aspettativa di vita dei nostri assistiti, si scontra oggi sempre più gravemente con la riduzione delle risorse disponibili. Pertanto, la prospettiva di sviluppo possibile non può prescindere dalla sostenibilità economica e dalla sostenibilità ambientale quali elementi alla base della progettazione delle nuove risposte ai bisogni di salute. Da qui la necessità di individuare modalità di intervento innovativi e modelli di organizzazione della promozione di sani stili di vita che integrano le azioni ASL con il territorio di appartenenza. Il quadro programmatorio regionale in questi anni ha orientato le scelte e delineato i percorsi per ottenere, accanto all‟appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici-riabilitativi, lo sviluppo di “reti” tematiche che potessero garantire interventi efficaci nei diversi setting caratterizzanti le fasi di vita e di lavoro dei cittadini. Il quadro epidemiologico ( vedi http://www.aslmn.it/Docs_File/DocPC2014.pdf) che rappresenta il bisogno di salute della nostra popolazione ha rappresentato “la bussola” per un orientamento delle azioni di promozione della salute: 1) nella nostra Provincia l‟indice di vecchiaia è in costante aumento e supera il dato regionale (159 ultrasessantaquattrenni ogni 100 ragazzi 0-14 anni contro i 141 di Regione Lombardia): ne consegue un aumento assolto dei casi di portatori di pluripatologie cronico-degenerative, con particolare riferimento alle patologie cardiocerebrovascolari, ai dismetabolismi, ai tumori maligni 2) La popolazione straniera è presente sul territorio provinciale nella quota del 15% circa: particolare attenzione è stata rivolta alla promozione dell‟adesione alle campagne di screening per il cervicocarcinoma uterino, che colpisce con frequenza più che doppia le donne straniere rispetto alle mantovane (vedi : http://www.aslmn.it/Docs_File/screeningcervice_dipo.pdf) 3) Dalle rilevazioni campionarie regionali a cui ASL di Mantova ha partecipato (http://www.epicentro.iss.it/okkioallasalute/reportregionali2012/OKkio%202012%20Reg ione%20Lombardia.pdf) risulta che complessivamente il 24,5% dei bambini presenta un eccesso ponderale che comprende sia sovrappeso che obesità: si stima che per la nostra provincia il numero dei bambini sovrappeso e/o obesi sia intorno ai 5600, in età compresa tra 6-11 anni. Il dato risulta confermato anche dalle rilevazioni annuali effettuate dai Pediatri di Famiglia, che segnalano la quota dei loro assistiti in eccesso ponderale. In questo contesto, Le Reti rappresentano ormai con ogni evidenza la modalità principale di realizzazione delle attività di Promozione della Salute. RETE SCUOLE: Avviata dalla Regione nel 2011, è la rete più strutturata e vedrà in questo anno scolastico un incremento di diffusione sull‟intero territorio. Di seguito la mappa delle scuole : 39 MANTOVA Scuola aderente alla rete Rete esterna ISTITUTI SUPERIORI Scuole potenzialmente aderenti alla rete ISTITUTI SUPERIORI Scuola capofila IC CASTIGLIONE ISTITUTI SUPERIORI IC MANTOVA 1 IC BOZZOLO IC ASOLA IC SERMIDE IC S. BENEDETTO DD VIADANA IC SUZZARA IC CASTELLUCCHIO ISTITUTI SUPERIORI USR Lombardia ISTITUTI SUPERIORI ISTITUTI SUPERIORI IC GONZAGA 8 RETE LUOGHI DI LAVORO CHE PROMUOVONO SALUTE: Per la costruzione di questa rete si fa riferimento alle indicazioni regionali che sono state puntualmente definite in un apposito DDS n.11861 dell‟11/12/2. Dalle prime esperienze condotte nel 2012 2013 si tratta ora di passare alla costruzione effettiva della rete, in accordo con i documenti regionali di riferimento (WHP). RETE CITTÁ SANE: Alcune delle iniziative già avviate negli anni scorsi, in primo luogo quella dei Gruppi di Cammino, sono state portate avanti con la collaborazione stretta delle Amministrazioni Comunali. Oltre la metà dei Comuni mantovani hanno attivato un gruppo di cammino, mentre circa il 17% ha attivato un‟attività motoria nell‟ambito del progetti Piedibus). RETE HPH (Ospedali che promuovono salute): L‟ASL fa già parte di questa rete che esiste già da molti anni e che in Lombardia è in fase di riorganizzazione. Nell‟accezione a suo tempo data dalla Regione, questa rete giustamente comprende non solo le strutture ospedaliere ma in generale tutte le strutture sociosanitarie. Tra queste, di grande rilevanza, la rete delle RSA, che conta nella nostra provincia 47 strutture e rappresenta una componente del sistema presente e diffusa capillarmente a livello territoriale, in ragione dell‟importante carico di anziati e di grandi anziani che caratterizza il nostro territorio. ALTRE RETI (Farmacie, Panificatori, ecc.): Il progetto regionale della “Rete dei Farmacisti per l‟adozione di comportamenti favorevoli alla salute mediante il counseling motivazionale breve” ha messo in luce l‟importanza dell‟utilizzo appropriato dei contesti opportunistici per veicolare messaggi positivi sugli stili di vita. Un‟esperienza di counselling breve per disassuefazione al fumo durante la seduta di screenin per il cervicocarcinoma ha prodotto quanto segue: sul campione individuato di 1.200 fumatrici, Il tasso complessivo di cessazione a 6 mesi è stato del 17% (IC 95%: 11,5- 22,5) e del 12,4% (IC 95%: 7,5-17,3) a un anno. 40
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