Report prevenzione 2013 - ASL della Provincia di Mantova

DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICO
REPORT
SUI RISULTATI DELLE PRINCIPALI
ATTIVITA’ DI PREVENZIONE, CONTROLLO E
DI PROMOZIONE DELLA SALUTE
ANNO 2013
INDICE
Premessa e contesto territoriale
pag. 1
Tutela del Lavoratore
pag. 3
Prevenzione delle Malattie Infettive
pag. 13
Tutela del Cittadino
pag. 21
Tutela del Consumatore
pag. 28
Attività analitiche di prevenzione
pag. 33
Prevenzione Oncologica
pag. 35
Screening Pediatrici
pag. 37
La Promozione della Salute
pag. 39
PREMESSA
L‟anno 2013 ha costituito il 2° anno del Piano Triennale 2012-2014 per le attività di vigilanza e
controllo a tutela del lavoratore, del consumatore e del cittadino. Le attività che vengono
illustrate in questo report sono coerenti con quel Piano e con la parte programmata di
prevenzione rivolta alla persona e di promozione della salute. Tra le principali attività che
hanno caratterizzato il 2013 nel territorio della provincia di Mantova, preme sottolineare:
 L‟ inizio delle attività di caratterizzazione dei rifiuti tossico nocivi dalla cosiddetta „Area
Collina‟ posta nel Sito Inquinato Nazionale „Laghi di Mantova e Polo chimico‟,
prodromica alle operazioni di bonifica già approvate con Decreto dal Ministero dell‟
Ambiente. L‟ inizio delle attività di bonifica del SIN, le cui ripercussioni sulla salute dei
cittadini sono evidenziate anche in documenti ISS, era attesa da anni dai mantovani;
 L‟ esplosione dei casi di West Nile Disease, trasmessa dalla comune zanzara, con 7
casi di encefalite di cui 4 mortali. Il territorio mantovano è il primo ad essere
contagiato in modo importante in Lombardia dall‟infezione proveniente da Veneto
ed Emilia Romagna nell‟espansione verso ovest;
 Sisma della pianura lombardo emiliana del maggio 2012: suggestive le parole del
Vescovo di Mantova per il 1° maggio che ha paragonato le ripercussione negative
della crisi economica a quelle del terremoto: Ogni tipo di ricostruzione ha spiegato
richiede pazienza e tempi lunghi per riparare i danni, ma poi si arriva a costruire
qualcosa di ancora più stabile;
 Il 40% circa della popolazione mantovana rimane ancora non servita da pubblico
acquedotto, in quanto sconta un cronico ritardo di investimenti pubblici in queste
fondamentali infrastrutture, con acque di falda in molti casi di pessima qualità, anche
per la presenza di Arsenico: fondamentale la rete di Enti Pubblici che ha portato a
sensibilizzare la popolazione e a fornire strumenti per l‟ approvvigionamento di acqua
potabile anche in carenza di reti pubbliche di acquedotto;
 Infortuni sul lavoro: le persone decedute sul lavoro sono state due, risultato
statisticamente favorevole anche per effetto della crisi economica che colpisce
duramente anche questo territorio. Anche se scontiamo il ritardo di 1-2 anni per i dati
Inail, si rileva purtroppo che i tassi di frequenza nella nostra provincia rimangono
molto alti;
 La sanità pubblica mantovana ha fatto scuola nell‟utilizzo del pap test per la
prevenzione secondaria del tumore della cervice uterina, portando questo screening
all‟ eccellenza da parte di Asl e di A.O. del Sistema sanitario regionale. Ora che
l‟evoluzione scientifica porta verso l‟uso di altri strumenti quali il test HPV, Mantova si
pone promotrice di questo cambiamento.
 Sul versante promozione della salute si è concluso il progetto Fisica…mente che ha
consentito di raccogliere dati su oltre 300 malati mentali, prevalentemente seguiti in
strutture residenziali e nell‟ Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Castiglione delle
Stiviere e di verificare le possibilità offerte da programmi di attività motoria ed
alimentazione corretta per il contrasto dell‟ obesità in questa popolazione. Da
ricordare inoltre, tra le attività a maggiore impatto, gli oltre 40 gruppi di cammino
attivati su tutto il territorio, il coinvolgimento nel 2013 di 7 scuole primarie del
capoluogo con il progetto Piedibus, la rete delle Scuole che promuovono salute che
ha raggiunto il coinvolgimento di 12 Istituti.
 Si avverte un aumento delle notifiche delle malattie trasmesse da alimenti: in grande
parte è frutto del lavoro di sensibilizzazione verso i medici sull‟ obbligo di notifica.
Permane l‟investimento di importanti risorse nella prevenzione legata alla sicurezza
alimentare.
 Sono giunti al Laboratorio di Sanità pubblica circa 3.500 persone per il controllo dell‟
alcolemia e metaboliti in seguito al ritiro della patente di guida da parte delle Forze
dell‟ Ordine, mettendo in luce un problema di vaste dimensioni sociali.
1
SINTESI DEL CONTESTO SOCIO ECONOMICO DEL TERRITORIO
Il trend demografico è sovrapponibile a quello dello scorso anno con una lenta, ma
costante flessione delle nascite. Anche in presenza di una lieve flessione stimata del numero
dei deceduti nel 2013, il saldo nati/morti è sempre fortemente negativo, (circa -20% nel
2013), raddoppiato rispetto al 2011 (circa -10%).
Il motivo sta più nella flessione delle nascite che nell‟aumento dei deceduti.
L‟indice di vecchiaia (popolazione over 64 rapportata alla popolazione 0-14 anni) è in
costante aumento (157 nel 2012, 159 nel 2013) ed è più alto della media regionale (141).
La popolazione straniera è presente sul territorio provinciale nella quota del 15% circa,
mentre i nati di nazionalità straniera sono in percentuale doppia (circa 30%).
Ne consegue che la composizione delle due popolazioni è fortemente diversa se analizzata
per classi di età, come risulta dai grafici che seguono: mentre nella popolazione straniera
prevale nettamente la quota giovane/adulta, nella popolazione italiana è maggiormente
rappresentata la frazione adulta/anziana, a fronte di una forte riduzione della fascia di età
pediatrica.
2011 2012 Stima 2013
Nati 3.962 3.680 3.580
Morti 4.417 4.517 4.417
La grave crisi economica continua a interessare anche il territorio mantovano con una
incessante diminuzione delle aziende e degli addetti. Dai dati aggiornati al giugno 2013 di
CCIA si ha una diminuzione rispetto all‟anno precedente di -1,3% delle Unità locali e di -2,3%
degli addetti. I settori più colpiti, periodo 2009-2013, sono il legno e i mobili -11,5%, gomma e
materie plstiche -8,8%, metalmeccanica – 7,9%. Nello stesso periodo il comparto minerali
non metalliferi ha perso il 22,9% degli addetti, il legno il 14,7%, le costruzioni il 12%, tessile
abbigliamento il 10,7%:
2
TUTELA DEL LAVORATORE
Gli infortuni
Il presente Report di approfondimento sul fenomeno infortunistico Mantovano rappresenta
l‟aggiornamento dell‟analisi dei dati al 31 dicembre 2012, che costituiscono la fonte informativa più
aggiornata ed è rappresentata dal data-base dell‟INAIL, integrato da altre fonti riferite allo stesso
periodo temporale.
Essi sono trasmessi ufficialmente alle ASL verso la fine del 2012 e, per il dato specifico “n° degli addetti”
nella primavera dell‟anno successivo (2014), non ancora pervenuto dagli Enti preposti; proprio per
tale motivo non è possibile effettuare una revisione delle statistiche 1 che hanno, nel n° degli esposti,
cioè gli addetti, una loro componente fondamentale per la reale rappresentazione del fenomeno
infortunistico. I numeri puri degli eventi, se non rapportati agli occupati, possono esprimere ben poco
dal punto di vista della prevenzione degli infortuni lavoro-correlati. Saranno pertanto presentate le
precedenti analisi al 2011 (Report 2013) ed aggiornati gli infortuni al 2012.
Permanendo una congiuntura economica nazionale critica, non è possibile non confrontarsi con la
gravità di tale situazione, sia dal punto di vista della produzione che dell‟occupazione che nel giro di
4 anni, è tornata ai livelli del 2000.
Se pertanto è lecito ritenere che la crisi economica e occupazionale possa determinare un
abbassamento dei livelli di sicurezza nelle aziende mantovane, ne consegue che il dato atteso
sull‟andamento infortunistico del quadriennio 2008-2011, rispetto al periodo 2004-2007, possa
esprimere un peggioramento del fenomeno sia in termini di tasso di incidenza che di gravità. La realtà
che emerge dall‟analisi dei dati, però, è ben più complessa.
Per chiarezza dei dati si fa presente che nelle statistiche che seguono sono inclusi gli incidenti stradali
(in quanto connessi all‟attività lavorativa) ma non quelli in itinere.
I grafici che seguono sono tratti dalla Fonte: Flussi Informativi INAIL – Regioni.
Permane una lieve differenza nei n° di eventi degli anni antecedenti il 2012 in quanto le revisione
amministrativa di alcuni limitati eventi potrebbe far migrare (o modificare) un certo numero di casi.
INFORTUNI DEFINITI POSITIVAMENTE in
OCCASIONE di LAVORO
Esclusi: Colf, Studenti di scuole pubbliche e private, sportivi professionisti ed in itinere
8000
7000
6000
5000
7527
7223
6729
6358
6064
5777
5471 5387
4779
4000
3000
2000
4209 3.990
3.822
3.452
Infortuni in occasione di lavoro
1000
0
1
In riferimento al “Report 2013” con analisi degli infortuni al 31/12/2011:
3
INFORTUNI DEFINITI POSITIVAMENTE in
OCCASIONE di LAVORO
Esclusi: Colf, Studenti di scuole pubbliche e private, sportivi professionisti ed in itinere
N° Infortuni per Gestioni INAIL
2000
2001
2003
2004
2005
2006
2007
5.489
5.305
5.009
4.731
4.507
4.294
4.085
4.100
3.640
740
740
689
659
628
609
602
518
47
59
66
64
84
87
69
1
2
1
0
0
0
0
1.232
1.000
943
865
776
692
19
119
22
39
69
95
7.528
110 - dipendenti aziende
Industria e artigianato.
113 - titolari,fam. e soci di
aziende artigiane
211 - dipendenti dello stato
215 - detenuti civili industria
350 - agricoli con tratt. agricolo
360 - agricoli
industriale
con
Totali
Variazione rispetto
precedente
tratt.
anno
2002
2008
2009
2010
2011
2012
3.142
2.975
2.867
2.562
474
427
392
349
313
72
67
82
98
84
73
0
0
1
0
0
0
636
621
490
483
470
477
471
76
76
108
75
55
45
33
7.225
6.730 6.358 6.064 5.777 5.468 5.387
4.779
-4,0
-6,9 -5,5 -4,6 -4,7 -5,3 -1,5
-11,3
4.210 3.990 3.822 3.452
-11,9 -5,2
-4,2 -9,7
ADDETTI – TUTTI I COMPARTI – ANNI 2000 - 2011
Esclusi: Colf, Studenti di scuole pubbliche e private, sportivi professionisti ed in itinere
i
145.000,00
140.000,00
135.000,00
130.000,00
Inizio
crisi
economica
125.000,00
120.000,00
115.000,00
110.000,00
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
Come prevedibile, lo specchio immediato di una forte crisi economica è la rilevante contrazione
dell‟occupazione come evidenziato dal grafico sopra: a fronte di un periodo di ascesa (2004-2008) si
osserva l‟importante decremento degli occupati che tornano a livelli di poco superiore all‟anno 2000.
I comparti che registrano, tra il 2010 ed il 2011, un più significativo aumento degli occupati sono:
Sanità, Servizi e Metalmeccanica.
4
INFORTUNI sul LAVORO in REGIONE LOMBARDIA
Tassi standardizzati triennio 2009-2011 (fonte INAIL)
Tasso Regione Lombardia
Confronto tra i Tassi standardizzati 2005-2011
35
33
32,38
31
29
30,66
27
ITALI
A 26,95
25
24,56
29,86
MANTOVA
26,05
25,11
23,54
23
22,38
21
25,72
24,91
24,26
23,30
21,73
21,72
19,49
19,52
20,66
19
LOMBARDI
A
17
23,55
20,12
18,16
15
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
Sebbene Mantova sia interessata da un indice infortunistico maggiore della media italiana e
Lombarda è possibile apprezzare il trend in continuo calo.
Indice di Frequenza – 2004/2011
Esclusi: Colf, Studenti di scuole pubbliche e private, sportivi professionisti ed in itinere
5
45,00
40,00
35,00
35,22
40,77
34,18
37,73
30,00
29,22
27,88
27,27
25,39
25,00
20,00
15,00
10,00
Indice di Frequenza - Tutti i comparti tranne Agricoltura
5,00
0,00
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
I 2 grafici che seguono rappresentano le performance dei Comparti maggiormente rappresentativi
mediante il calcolo dell‟I.F. (la scala del secondo grafico non parte da “0” per una maggio leggibilità
delle curve).
Frequenze per comparti
35,00
30,00
25,00
20,00
15,00
10,00
04 Industria Tessile
17 Commercio
5,00
20 Servizi
19 Sanità
0,00
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
80,00
70,00
60,00
50,00
40,00
30,00
03 Industria Alimentare
12 Metalmeccanica e Industria Metalli
16 Costruzioni
18 Trasporti
06 Industria legno
20,00
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
6
A fronte di un generale calo degli I.F. è però possibile apprezzare, da una disanima differenziata, le
diverse performance dei comparti: infatti ci sono alcuni tra questi che mantengono nel tempo il calo
infortunistico (Metalmeccanica, Costruzioni, Ind. Alimentare e Tessile) ed altri che, invece, o sono
stazionari (Legno, Commercio e Servizi) o sono in aumento (Trasporti e Sanità).
Relativamente al comparto dell‟agricoltura, particolarmente rappresentato nel mantovano con ben
8530 aziende attive nel 2012, che costituiscono il 17% delle Imprese Agricole in Lombardia, è
necessario precisare che l‟indicatore dell‟indice di frequenza (e di gravità), per il cui calcolo è
necessario conoscere il n° degli addetti, non è attualmente possibile proprio per la mancanza del
dato degli occupati in tale settore, a differenza degli altri comparti ove il n° degli addetti, sebbene
stimato, è reso disponibile dall‟INPS.
Si è pertanto provveduto alla rappresentazione dell‟andamento infortunistico (indice di frequenza e
gravità3)ma con il dato degli occupati (stima) da fonte Infocamere 4 e pertanto non confrontabile
con gli altri comparti.
Legenda:
60
I.G.
55
40
53
con
mortali:
gradi
di
invalidità
permanente x 75 + infortuni mortali x
53
39
38
20
7500 / n° addetti stimanti.
35
I.G.
31
senza
mortali:
gradi
di
invalidità
permanente x 75 / n° addetti stimanti.
Indice di Frequenza
2
0
3
2
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
1
2
0
3
Se la frequenza conferma il trend in calo, la
gravità presenta un andamento altalenante con
una lieve tendenza in ascesa.
INFORTUNI GRAVI in OCCASIONE di LAVORO – Tutti i comparti ad esclusione dell’agricoltura
Esclusi: Colf, Studenti di scuole pubbliche e private, sportivi professionisti ed in itinere
5,00
I.G. Tutti i comparti escluso l'Agricoltura
4,00
3,00
2,00
I.G.con Mortali
1,00
I.G. senza mortali
0,00
2004
2
3
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
Fonte: Camera di Commercio di Milano.
Per il calcolo dell’indice di gravità nel settore dell’Agricoltura, a causa dell’incompletezza dei dati infortunistici forniti dall’INAIL, si sono
effettuate delle scelte che siano comunque in grado di rappresentare adeguatamente il fenomeno. Esse riguardano l’utilizzo dei soli
postumi permanenti in quanto le “giornate perse” sono disponibili unicamente dall’anno 2008.
4
Fonte: Elaborazione SIPE della C.C.I.AA. su dati Infocamere. Il periodo temporale non considera l’anno 2004 per mancanza del dato degli
addetti.
7
03 Industria Alimentare
06 Industria Legno
16 Costruzioni
18 Trasporti
20 Servizi
35,00
Legenda.
I.G. senza mortali:
(Somma giornate
perse) + (gradi di
invalidità
permanente x 75) /
n° addetti stimanti.
30,00
04 Industria Tessile
12 Metalmeccanica
17 Commercio
19 Sanita’
25,00
20,00
15,00
10,00
5,00
0,00
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
A fronte di un generale miglioramento delle performance dell‟Indice di gravità che ha caratterizzato
l‟ultimo triennio, si osserva un diverso andamento dello stesso nella disaggregazione per comparti.
Metalmeccanica, Commercio, Trasporti e Legno quelli che mantengono un rilevante Indice di
gravità, ma con diverse tendenze in flessione.
INFORTUNI MORTALI a MANTOVA
(fonte: Registro Infortuni Mortali ASL di MANTOVA)
Gli infortuni mortali costituiscano un fenomeno di particolare rilevanza che, sebbene dal punto di vista
statistico rappresentino un difficile terreno di esplorazione a causa (e per fortuna) dei piccoli numeri,
sono senza dubbio la “punta di un iceberg” di un fenomeno che, in termini complessivi di gravità, non
accenna a diminuire in modo significativo.
Essi infatti ci richiamano, come operatori di sanità pubblica, alla necessità di individuare specifiche
circostanze incidentali che li accumunano, per poter stabilire, di conseguenza, i comparti a maggior
rischio e quali misure di sicurezza attuare per evitare tali eventi.
Anno
Agricoltura Costruzioni Metalm.ca Trasporti
Altri Comparti
Tot altri
TOTALE
comparti
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
1
2
4
3
7
2
2
0
1
3
2
3
2
1
8
2
4
4
2
1
5
0
2
1
0
1
1
2
0
0
0
0
0
2
0
1
1
1
1
0
0
2
1
0
0
0
2
0
0
0
1
1
0
0
1 legno + 1 Ind. non metalliferi
1 servizi
0
1 gomma/plastica
1 gomma/plastica + 1 legno
2 Agro-Industria + 1 gomma/plast.
1 gomma/plastica
1 Ind. non metalliferi - 1 gomma/plast.
1 Agro-Industria
1 Servizi
1 gomma/plast.
0
0
2
1
0
1
2
3
1
2
1
1
1
3
12
10
9
11
5
5
12
2
8
5
6
6
13 ANNI
32
31
9
7
TOTALE
15
94
8
14
12
12
12
11
10
10
9
8
8
6
6
5
5
6
5
4
3
2
2
Infortuni sul lavoro mortali - Provincia di Mantova
TUTTI I SETTORI
0
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Conclusioni
Fatti salvi gli sfasamenti temporali derivanti dall‟accessibilità dei dati infortunistici al 2011, e che
l‟attività, in termini di guadagno di salute, si gioca tra i tempi lunghi della prevenzione, la
multifattorialità degli eventi e l‟ambito di incidenza condiviso con gli altri attori della Prevenzione
(imprese, lavoratori, Enti Locali, Associazioni, ecc) è necessario ribadire la complessità dell‟attuale
momento storico nel settore della produzione di beni e servizi.
L‟indice di incidenza rappresenta correttamente il fenomeno infortunistico in quanto rapporta il n° di
eventi con il n° di esposti (lavoratori). La diminuzione del tasso di incidenza più marcato, rispetto al
2010, si registra nell‟industria e nei servizi (-18,9% e -18,6%), seguita dalle costruzioni (-16,7%) e
dall‟agricoltura (-5,5%); solamente la Sanità registra un importante aumento dato da un +12,4%. Un
discorso a parte meritano gli infortuni caratterizzati dalla dinamica “incidente stradale” ed “in itinere” 5
di cui si sta predisponendo un approfondimento che sarà presto disponibile sul portale del sito
dell‟ASL.
Il trend infortunistico, che si mantiene in costante calo da diversi anni, non pare subire influenze
derivanti dalla crisi economica, sebbene nei diversi comparti si osservi un differente andamento dei
tassi di incidenza. Il dato atteso di un diverso andamento infortunistico, in termini di danno, in periodo
di crisi economica, è diversamente rappresentato in alcuni comparti. Nel triennio 2008-2011, mentre in
alcuni comparti si osserva un calo dell’indice di gravità (I.G.) – Metalmeccanica e Commercio, i due
a maggior indice, negli altri l‟andamento è sostanzialmente stazionario.
L‟analisi condotta ci richiama a mantenere alta la guardia nei tre comparti a maggior rischio, anche
in relazione agli eventi mortali che sovente caratterizzano tali attività economiche (Agricoltura,
Metalmeccanica e Costruzioni) sebbene altri comparti bussino alla porta della prevenzione: la porta
è aperta e si provvederà in futuro a condurre approfondimenti, che saranno resi disponibili sul portale
dell‟ASL nella specifica sezione dedicata agli infortuni 6, al fine di mettere in campo azioni volte ad
“aggredire” il fenomeno infortunistico laddove esso appare più significativo.
Quanto prima possibile saranno rielaborati i dati infortunistici non appena ci perverranno i dati
sull’occupazione dell’anno 2012, al fine di verificare le tendenze sui fenomeni osservati nel
precedente Report 2012. Nel frattempo nei Comparti dell’Agricoltura e dell’Edilizia si stanno
effettuando sperimentazioni di individuazione delle aziende a maggior rischio lavorativo al fine di
migliorare l’efficacia degli interventi di prevenzione.
5
Per “incidenti in occasione di lavoro” si intendono tutti i sinistri occorsi a coloro che, per motivi di lavoro, sono obbligati anche ad essere
utenti della strada, siano essi conduttori di un mezzo di trasporto, passeggeri a bordo dello stesso o pedoni. Per sinistri “in itinere” si
intendono tutti i sinistri occorsi a lavoratori che si trovano su strada per compiere il tragitto casa-lavoro o lavoro-casa o per recarsi al luogo
di ristoro e viceversa o in occasione di spostamenti necessari per raggiungere eventuali altre sedi di servizio. (Fonte – Sito www.inail.it)
6
http://www.aslmn.it/tematiche_liv3.asp?IDLivello1=3&IDLivello2=10&IDLivello3=156
9
ATTIVITA’ DI CONTROLLO E VERIFICA IMPIANTI
Per quest‟area di intervento il 2013 è stato un anno di svolta in quanto l‟ambito di intervento in
materie di verifiche di impianti da parte di soggetti privati è stato liberalizzato dalla normativa
nazionale. Comunque le risorse disponibili in Asl sono state utilizzate per rispondere alle richieste di
aziende e di attrezzature/impianti ad alto rischio: aziende a rischio di incidente rilevante, soggette ad
Aia, ad alti indici infortunistici oppure attrezzature quali gru a torre nei cantieri.
La grave crisi economica ha causato oltre a chiusura di molte aziende, anche ampio ricorso a cassa
integrazione per cui vi è stata una diminuzione delle richieste di verifica complessiva.
Dati di attività svolta:
Tipo
Verifiche
Antideflagranti
Scariche
atmosferiche
Terra
Pressione
21
5
150
1589
Riscaldamento
Sollevamento
27
1987
Ascensori
Totale
2
3781
Apparecchi di Sollevamento
gru a torre
160
ponti mobili sviluppabili
610
gru su autocarro
418
autogru
156
carrelli
Tot. Rischio 1
4
1348
10
Malattie Professionali
Vengono di seguito brevemente illustrati le azioni e i risultati conseguiti sulla ricerca attiva delle
malattie di origine professionale o malattie lavoro – correlate.
Lo sforzo maggiore del Servizio PSAL su questo argomento è indirizzato verso il contenimento delle
malattie professionali attraverso l‟adozione di iniziative favorenti l‟emersione delle stesse.
Il trend delle patologie professionali, analogamente all‟andamento che si osserva a livello nazionale,
ha subito significative modificazioni nel corso degli ultimi anni: risultano diminuite le malattie d‟origine
esclusivamente lavorativa (es. silicosi, ipoacusia da rumore), con incremento delle malattie a genesi
multifattoriale, per le quali l‟esposizione ad agenti patogeni presenti sul lavoro è solo una delle cause
determinanti la malattia (es. malattie muscolo - scheletriche, neoplasie).
In questo contesto acquisisce particolare criticità l‟evidente sottonotifica delle segnalazioni: è il noto
fenomeno delle “malattie professionali perdute”, confermato anche dai dati raccolti in Regione
Lombardia e da anni oggetto d‟intervento da parte degli operatori della prevenzione. Nel corso del
2013 sono state promosse nuove iniziative di sensibilizzazione verso i medici di medicina generale per
favorire la più ampia collaborazione sull‟emersione di tale fenomeno.
Dai grafici che presentiamo oltre si nota che, a partire dal 2008, anche a causa delle modifiche
legislative introdotte dalle nuove tabelle INAIL di malattia professionale, il numero di segnalazioni al
Servizio PSAL è cresciuto in modo significativo (ISTOGRAMMA 1), soprattutto quelle relative alle
malattie muscolo – scheletriche (ISTOGRAMMA 2), anche se con una lieve flessione nel 2013.
100
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
ISTOGRAMMA 1 – Andamento delle segnalazioni di MP (sono escluse le ipoacusie).
11
60
50
40
30
20
10
0
2000
2001
2002
2003
Tunnel carpali 354
2004
2005
2006
2007
2008
Musc Scheletrico 722/726/727
2009
2010
2011
2012
2013
App Respiratorio 162/163/501
ISTOGRAMMA 2 – Prevalenza di malattie professionali a carico dell‟apparato muscolo-scheletrico
Con l‟adozione di un progetto mirato nel settore della macellazione e della lavorazione carni, iniziato
nel 2012 e che vedrà il suo completamento nel 2014, il Servizio PSAL ha inteso porre particolare
attenzione alle conseguenze derivanti dal lavoro manuale in questo comparto particolarmente
“segnato” da questa patologia.
Si conferma che l‟andamento delle segnalazioni mantiene in generale un trend percentuale in
ascesa in un quadro di modifica del fenomeno delle patologie lavoro – correlate, dettato senza
dubbio da ragioni medico-legali, ma anche dalle ben note dinamiche dell‟attuale mondo del lavoro
(aumento dei ritmi di lavoro, invecchiamento della popolazione, scarso turn – over).
Nell‟ISTOGRAMMA 3 sono illustrati gli incrementi delle denunce di malattia professionale pervenute
all‟INAIL in alcuni comparti (DATI INAIL AGGIORNATI AL 2012); pur trattandosi di piccoli numeri, si può
apprezzare, in particolare, l‟ascesa costante nel settore dell‟industria alimentare e nella sanità ; alcuni
settori soffrono, al contrario, la crisi economica ed a causa della riduzione dell‟occupazione anche il
fenomeno delle MP tende a ridimensionarsi (specialmente nel manifatturiero tessile e
metalmeccanico).
30
25
20
15
10
5
0
2008
2009
2010
2011
2012
ISTOGRAMMA 3 – Criticità di alcuni settori produttivi
12
Sono, infine, riportati gli andamenti della casistica dei mesoteliomi nella provincia di MN da leggere
nel più ampio quadro della problematica del rischio da pregressa esposizione ad amianto nei
lavoratori (ISTOGRAMMA 4): il mesotelioma è correlabile ad esposizione professionale certa, probabile
o possibile in almeno il 57% dei casi (ISTOGRAMMA 5). Si deve ricordare che, essendo il mesotelioma
un tumore a lunga latenza, il periodo di osservazione della casistica è ancora limitato.
ISTOGRAMMA 4
Andamento dei casi di mesotelioma diagnosticati in Provincia di MN dal 2000 al 2013
ISTOGRAMMA 5
Dei 136 casi diagnosticati tra il 2000 ed il 2013, 78 (pari al 57%) sono di origine professionale
Certa/Probabile/Possibile
13
Tutela del cittadino 1
Quando si parla di guadagno di salute per una
popolazione si intende il diritto di ogni singolo
cittadino ad abitare in ambienti salubri, a
respirare aria pulita, a vivere su un territorio non
inquinato nelle sue componenti essenziali (aria,
acqua, suolo), ad accedere a strutture, servizi,
luoghi di studio, gioco e svago strutturalmente
ed igienicamente idonei alla loro funzione, ad
essere tutelato dalle malattie infettive, a ricevere
vaccinazioni che lo preservino dalle patologie
per le quali i vaccini esistono e sono disponibili.
In questa direzione, sono state programmate e svolte, nel 2013, la sorveglianza delle malattie
trasmissibili, le attività vaccinali, le indicazioni per la lotta agli insetti vettori e alle piante
allergizzanti, il controllo sugli ambienti di vita, i pareri sugli strumenti di governo del territorio, la
vigilanza sull‟abitato, sui siti inquinati e sugli insediamenti soggetti ad impatto Ambientale.
Prevenzione delle malattie infettive
Questo settore di attività è finalizzata al guadagno di salute della popolazione attraverso il contenimento,
la riduzione o la eliminazione di casi di patologie trasmissibili, con azioni su due fronti:
- Le vaccinazioni
- Il controllo e la sorveglianza delle malattie infettive
Attività vaccinale
L‟attività vaccinale è rivolta a tutta la popolazione, che può essere coinvolta per fasce di età
(vaccinazioni dell‟infanzia, antinfluenzale nell‟anziano, ecc), o per situazioni di rischio legate al lavoro, ai
viaggi, alla presenza di particolari patologie.
E‟ organizzata e garantita su tutto il territorio provinciale e si esplica attraverso:
- la previsione dei bisogni di vaccini ed il loro acquisto,
- la trasmissione di inviti individuali,
- l‟effettuazione di sedute ambulatoriali dedicate nei centri vaccinali distrettuali e in sede centrale,
- la predisposizione e la consegna di materiale informativo,
- il popolamento e la tenuta degli archivi,
- la certificazione connessa alle prestazioni vaccinali.
Il cittadino viene informato di questa attività, per mezzo di
 inviti che riceve direttamente, nel caso di vaccinazioni rivolte all‟infanzia e all‟adolescenza,
 pubblicizzazione diffusa, anche attraverso i media, nel caso di campagne vaccinali (antinfluenzale),
 sito dell‟ASL e materiale informativo diffuso, per le vaccinazioni del viaggiatore internazionale
 medici e pediatri di famiglia, specialisti e medici ospedalieri per le vaccinazioni proposte alle persone
a rischio a causa di patologie croniche.
Su tutta l‟ASL sono istituiti anche call center informativi e, nel caso del viaggiatore internazionale, anche
una segreteria telefonica in più lingue.
Nel corso del 2013, nell‟ASL di Mantova sono state eseguite più di 100.000 vaccinazioni
Per le fasce di età dell‟infanzia e dell‟adolescenza con chiamata attiva, sono stati vaccinati 20419 minori
con il raggiungimento di buone coperture come riportato nella tabella seguente
14
Coperture vaccinali infanzia e adolescenza – Asl di Mantova - anno 2013
Vaccinazioni
N soggetti
vaccinati
Copertura
raggiunta
Vaccino esavalente (poliodifterite – tetano- pertosse- epatite
B- Haemophlus B)
3567
96%
Morbillo-Parotite- Rosolia: 1a dose
3651
95%
Morbillo –Parotite-Rosolia: 2a dose
3714
92%
Polio: 4a dose
3843
95%
Coorte nati
residenti 1996
(17 anni)
Difto-Tetano: 5a dose
2948
85%
Coorte nate
residenti 2001
(12° anno di
vita)
PapillomaVirus- HPV: 1a dose
1400
80%
Coorte nate
residenti 2000
(13° anno di
vita)
PapillomaVirus - HPV: 3a dose
1296
74%
Coorti
Coorte nati
residenti 2011
(24 mesi)
Coorte nati
residenti 2007
(5-6 anni)
Per i soggetti appartenenti alle “categorie a rischio” per patologia, che, nella
fascia minorile, raggiungono coperture medie del 70%, è stato predisposto un
documento congiunto con l‟Azienda Ospedaliera allo scopo di migliorare
l‟offerta delle vaccinazioni, diversificate a seconda delle patologie presenti, e
comprendono Antipneumococcica, Antimeningococcica, Anti haemophilus b,
Antiepatite A, Antivaricella, Antiepatite B, Antimorbillo, parotite e rosolia.
Le persone con malattie croniche (cardiopatie, bronco pneumopatie, patologie metaboliche,
dell‟apparato uropoietico, patologie neoplastiche e condizioni di immunosoppressione), costituiscono,
infatti, quei gruppi che più trarrebbero beneficio da interventi vaccinali mirati, poiché maggiormente
esposti a rischio di contrarre malattie invasive e/o di sviluppare complicanze gravi in caso di malattie
infettive prevenibili con vaccinazione. Con l‟ età avanzata, inoltre, si riduce progressivamente l‟immunità
acquisita nell‟infanzia dopo infezioni contratte naturalmente o dopo vaccinazione, anche per la
mancanza dei booster (richiami) naturali
La vaccinazione antinfluenzale viene invece proposta con una campagna stagionale
a partire dal mese di novembre, con l‟apertura di ambulatori straordinari nelle sedi
distrettuali e nella sede centrale, la collaborazione dei Medici di Medicina Generale, il
coinvolgimento delle RSA e dell‟Azienda Ospedaliera in modo da per poter
raggiungere tutte le categorie cui essa è rivolta a soggetti con patologie croniche,
allettati, persone con 65 anni e più, personale sanitario di assistenza, addetti a servizi
pubblici di interesse collettivo. Nell‟autunno 2013, nel corso della campagna
antinfluenzale, sono stati vaccinati 48723 soggetti, suddivisi tra le varie categorie come
da tabella sottoriportata. I soggetti vaccinati con età maggiore o uguale a 65 anni,
sono stati 42.296, con una copertura pari al 46%, (92400 sono i residenti appartenenti
a questa fascia di età. Per impattare positivamente sul numero di casi malattia, questa
copertura deve essere migliorata.
15
CAMPAGNA ANTINFLUENZALE AUTUNNO 2013
NUMERO di SOGGETTI VACCINATI PER GRUPPI di ETA’ E CATEGORIA
Fasce di età
Categorie
Soggetti di età pari o superiore a 65 anni
Soggetti di età fra 6 mesi e 65 anni con condizioni di
rischio (vedi paragrafo 3.2.2 circ. ministeriale)
Bambini adolescenti in trattamento a lungo termine
con acido acetilsalicilico
Donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza
Individui di qualunque età ricoverati presso strutture
per lungodegenti
Medici e personale sanitario di assistenza
Familiari e contatti di soggetti ad alto rischio
Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse
collettivo e categorie di lavoratori
Personale che per motivi di lavoro è a contatto con
animali che potrebbero costituire fonte di infezione da
virus influenzali non umani
Popolazione generale (escluse le categorie di cui sopra)
TOTALE PER CATEGORIA
6-23
mesi
2-4
anni
5-8
anni
9-14
anni
15-17
anni
18-44
anni
45-64
anni
>=65
36.879
14
86
211 329
1
84
875 3.583
5.417
1
2
1
3
3
14
87
4
3
3
6
218 337
93
59
199
45
81
418
169
40
113
14
9
40
31
1.243 4.435
42.296
Per quanto riguarda il viaggiatore internazionale, un migliaio sono stati gli utenti
che, nel corso del 2013 hanno avuto accesso all‟ambulatorio dedicato con
effettuazione delle prestazioni specifiche quali:
- vaccinazioni contro la febbre gialla (per la quale l‟ambulatorio è autorizzato
dal Ministero)
- vaccinazione anticolera ed antitifica
- profilassi antimalarica
- informazioni su eventuali epidemie nei paesi di destinazione
- rilascio passaporto internazionale e certificazioni connesse ai viaggi
L‟accesso all‟ambulatorio dedicato è su prenotazione telefonica
Gli obiettivi di salute dell‟attività vaccinale sono rappresentati da:
- prevenzione, per tutti i nuovi nati, dalla difterite e dalla polio (tuttora presenti anche in paesi europei)
dal tetano (ubiquitario), dalla pertosse, dall‟epatite B e da haemophilus B, con casistica rilevata sul
nostro territorio;
- prevenzione di morbillo, rosolia e parotite che possono causare complicanze anche gravi;
- prevenzione delle infezioni da Papilloma Virus, a partire dall‟adolescenza, per la prevenzione del
carcinoma del collo dell‟utero;
- prevenzione di patologie gravi anche da pneumococco, da meningococco, da varicella nei soggetti
con patologie croniche;
- prevenzione delle complicanze dell‟influenza in soggetti anziani o defedati e prevenzione dei casi di
influenza in soggetti impiegati in servizi essenziali per la comunità.
Alcune vaccinazioni (come quelle tipiche del viaggiatore) puntano, soprattutto, alla protezione del
singolo mentre, in tutti gli altri casi, alla protezione individuale si aggiunge quella della intera comunità.
Quanto maggiore è il numero di soggetti vaccinati (percentuali di copertura), tanto minore è la possibilità
che si verifichino casi di malattia anche nelle persone che non hanno potuto essere vaccinate per la
presenza di controindicazioni specifiche (allergie, malattie gravi, ecc,).
Per questo, coloro che non aderiscono alle vaccinazioni per motivi ideologici procurano un rischio per se
stessi e un danno all‟intera comunità.
16
Sorveglianza e controllo delle malattie infettive
La prevenzione delle malattie infettive viene assicurata
attraverso interventi finalizzati a garantire l‟igienicità degli
ambienti di vita (vigilanza) e attraverso la sorveglianza
epidemiologica dei casi e il controllo dei contatti. Per quanto
riguarda la sorveglianza epidemiologica
e il controllo,
fondamentali sono la segnalazione tempestiva di tutti i casi
che si presentano all‟osservazione e il controllo dei contatti.
Per queste finalità, sono costantemente attivate:
 ricezione in continuo h 24 delle segnalazioni di malattie infettive provenienti dai sanitari ospedalieri e
del territorio;
 effettuazione delle inchieste epidemiologiche nei casi previsti con ricerca e definizione dei contatti
stretti e occasionali della persona che ha manifestato la malattia e conseguente proposta di
chemioprofilassi, di vaccinazione o di sorveglianza, a seconda della patologia e del tipo di contatto
rilevato;
 chiamata dei reparti ospedalieri e/o dei laboratori per la tipizzazione e l‟approfondimento
diagnostico, nonché identificazione, sulla base della malattia segnalata, della possibile fonte di
contagio (comunità, alimenti, animali, veicoli, ecc);
 campionamento di alimenti in caso di malattie trasmesse da alimenti (Tossinfezioni alimentari) o di altre
matrici ambientali (acqua per legionella, ecc) eventualmente in causa;
 inserimento dei dati nel SW Regionale per la registrazione delle informazioni raccolte e costruzione
dell‟andamento epidemiologico nel tempo;
 educazione sanitaria ed informazione diffusa rivolta ai singoli, ai gruppi, alle comunità o alle
categorie.
Queste azioni hanno il duplice scopo di contenere l‟espansione o il verificarsi di eventuali focolai, e di
prevenire la comparsa di nuovi casi di malattia
Nel corso del 2013, le segnalazioni di patologie trasmissibili pervenute sono state 2980, che hanno richiesto
l‟attivazione di più di 700 inchieste epidemiologiche, e sono suddivise nella casistica riportata in tabella
Segnalazioni di Malattie infettive pervenute nel 2013
Malattia
AIDS
BLENORRAGIA
DERMATOFITOSI
DIARREA INFETTIVA
N.
3
5
43
231
ENCEFALOPATIA SPONGIFORME TRASMISSIBILE (MCJ)
EPATITE A
EPATITE B
FEBBRE TIFOIDE
GIARDIASI
INFEZ.,TOSSINFEZIONI E INTOSS. ALIMENTARI
INFEZIONE DA HIV
INFEZIONE ERPETICA
INFLUENZA
LEGIONELLOSI
LEPTOSPIROSI
LISTERIOSI
MALARIA
MALATTIA DI LYME
MALATTIA INVASIVA MENINGOCOCCICA
MALATTIA INVASIVA PNEUMOCOCCICA
MENINGITI BATTERICHE
MENINGO-ENCEFALITE VIRALE
MICOBATTERIOSI NON TUBERCOLARE
MONONUCLEOSI INFETTIVA
MORBILLO
PARASSITOSI INTESTINALE E NON
PAROTITE EPIDEMICA
PEDICULOSI
PERTOSSE
ROSOLIA
3
24
7
6
2
86
33
2
1
23
1
3
7
1
4
1
2
17
5
6
6
2
12
3
0
1
2013 vs 2012
↑
↑
↑↑
↑↑
↑
↑↑
↑
↑
↓
↑↑
↑↑
↑
=
↑↑
↑
↑
↑
=
↑
↓
↓
↑
↓
↓
↑
↓
↓
↑
↓
↓
17
SALMONELLOSI NON TIFOIDEE
SCABBIA
SCARLATTINA
SHIGELLOSI
SIFILIDE
TUBERCOLOSI
VARICELLA
↑↑
↑
↓↓
↑
↑
=
↑↑
123
118
278
3
14
41
1863
Dal quadro generale emerge:
 una ridotta incidenza delle malattie soggette a vaccinazione, come morbillo,
pertosse, confermando il buon risultato delle percentuali di copertura raggiunte;
120
100
80
60
40
20
0
rosolia, parotite e
400
300
200
Andamento
delle
malattie
soggette a
vaccinazione
100
0
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
MORBILLO
PAROTITE EPIDEMICA
ROSOLIA
PERTOSSE
ASL Mantova - Andamento casi Morbillo e rosolia anni 2000-2013
MORBILLO
2013
2012
2011
0
2010
0
2009
20
2008
5
2007
40
2006
60
10
2005
15
2004
80
2003
20
2002
100
2001
120
25
2000
30
ROSOLIA
Evidenza dei casi di morbillo e rosolia a Mantova (grafico in alto) e dei tassi in Regione Lombardia (grafico a
lato). Il 2013 ha registrato, in Europa e nel mondo un elevato numero di casi d morbillo; andamento analogo
in Regione Lombardia, mentre in provincia di Mantova i casi sono stati in numero contenuto
 elevato numero di casi scarlattina e varicella, che rappresentano quasi il 72% delle segnalazioni. Esse
sono endemicamente presenti dal 2000 e raggiungono, periodicamente, picchi epidemici. Queste
due patologie esantematiche, per le quali non esiste vaccino (scarlattina) o non è prevista la
vaccinazione estensiva (varicella) dimostrano quanti casi di malattia risparmia la pratica vaccinale;
Andamento casi di varicella e scarlattina in
Provincia di Mantova - anni 2000-2013
600
2000
1500
1000
500
0
400
200
0
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
SCARLATTINA
VARICELLA
18
 più del 50% delle 839 patologie restanti, sono rappresentate da diarree infettive (27%) e da Malattie
Trasmesse con Alimenti – MTA (30%), ovvero salmonellosi non tifoidee (la metà dei casi), infezioni e
tossinfezioni alimentari, che costituiscono, rispettivamente, il 35% e il 10% del gruppo MTA. Da
sottolineare, per l‟anno 2013, è il notevole aumento dei casi di epatite A, registrato anche nel resto
della Lombardia e in altre regioni d‟Italia e d‟Europa e che ha avuto come causa “comune” il
Composizione percentuale Malattie Trasmesse da alimenti
2% 1%
10%
51%
35%
1%
EPATITE A
INFEZ.,TOSSINFEZ E INTOSS. ALIM.
LISTERIOSI
SALMONELLOSI NON TIFOIDEE
FEBBRE TIFOIDE
SHIGELLOSI
consumo di frutti di bosco surgelati, (anche sotto forma di torte o gelati), immessi sul mercato da varie
ditte a larga diffusione, la cui materia prima proveniva dall‟Est Europeo, anche se non è risultato chiaro se
se la contaminazione dei frutti fosse dovuta al terreno o all‟uso di acqua non potabile per il lavaggio
Non avendo la certezza che tutte le partite contaminate fossero state individuate e ritirate, il Ministero ha
messo note informative, consigliando l‟uso di frutti di bosco solo dopo bollitura per almeno 2 minuti.
 dermatofitosi (tigna) e scabbia pesano per il 19% e le Malattie Sessualmente Trasmesse per quasi l‟8%
Andamento di tigna e scabbia nel
periodo 2000-2013.
Sono patologie costantemente presenti
anche con numeri significativi: nel 2013
sono aumentati i casi di tigna, mentre
risultano stabilizzati i casi di scabbia
180
DERMATOFITOSI
160
SCABBIA
140
120
100
80
60
40
20
0
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
AIDS
BLENORRAGIA
SIFILIDE
EPATITE B
INFEZIONE
ERPETICA
INFEZIONE DA HIV
Il gruppo delle Malattie Trasmesse Sessualmente (MTS) è rappresentato per il 50% dei casi dalle nuove
infezioni da HIV e per il 22% dai casi di sifilide. Per le diagnosi precoci, importante è stato, nel 2013, il ruolo
del nuovo ambulatorio di prevenzione, al quale sono afferiti 250 utenti, 169 maschi e 81 femmine;
(rapporto M:F 2:1), con un ampio range di età (16 - 74 anni) e una media di 37 anni (34 per le femmine e
39 per i maschi); il 60% di essi aveva un‟età compresa fra i 25 e i 44 anni.
19
RANGE ETA’
MASCHI
FEMMINE
TOT
%
15 - 24
19
16
35
14
25 – 34
50
32
82
33
35 - 44
51
16
67
27
45 - 54
28
15
43
17
55 64
9
2
11
4
65 – 74
12
0
12
5
TOT
169
81
250
100
Dei 205 che hanno fornito il dato di residenza, il 91% risiede in provincia di Mantova, gli altri provengono
da province limitrofi ma anche da città e regioni diverse. Fra coloro che hanno dichiarato la nazionalità, il
78% risulta essere italiano, mentre per il 22% sono stranieri di varia provenienza. Questi utenti hanno in
buona percentuale (70%) una scolarità medio-alta e, nella metà dei casi, hanno scelto l‟anonimato. Un
quarto (24%) di essi ha saputo dell‟ambulatorio da internet; mentre il 22% attraverso la campagna
informativa attivata in città, il 16,7% dal passaparola, l‟11% dal proprio medico curante o da altri operatori
sanitari e ospedalieri (7%), il 2,5% dal consultorio famigliare e il 2,5% da associazioni di volontariato.
Nel corso dell‟attività sono stati eseguiti 244 test HIV, con riscontro di 3 positività, cui è seguito l‟invio al
Reparto di Malattie Infettive dell‟Azienda Ospedaliera di Mantova per la consulenza infettivologica.
Dei 129 test effettuati per la sifilide, 8 sono risultati positivi ed inviati all‟ambulatorio dermosifilopatico
dell‟ospedale. La ricerca degli anticorpi anti HCV in 174 soggetti ha dato 4 positività e la ricerca di
anticorpi antiepatite B su 175 soggetti , ha evidenziato 4 HbsAg positivi, inviati anch‟essi all‟ambulatorio di
Malattie Infettive per approfondimenti diagnostici. Dei 146 soggetti testati per gli anticorpi contro l‟epatite
A (antiHAV) 57 sono risultati protetti. Ai suscettibili sono state proposte le vaccinazioni anti Epatite A e B.
Accanto alla proposta “ambulatoriale” sul tema della prevenzione della infezione da HIV e altre malattie
sessualmente trasmesse, è stata svolta una attività di informazione attraverso:
- diffusione del volantino “A MANTOVA IL TEST HIV È
SEMPLICE” in occasioni dedicate (giornata mondiale
dell‟AIDS) e non (Festival letteratura, serata ARCIGAY);
- comunicazione ufficiale e distribuzione di materiale
informativo ai Dirigenti Scolastici degli Istituti Comprensivi e
Scuole secondarie di Secondo Grado, con proposta di
inserire nella programmazione dell‟anno scolastico 2013-14
il tema delle Malattie Sessualmente Trasmesse;
- avvio, nell‟autunno 2013, di due percorsi formativi, uno in
collaborazione con il Consultorio Giovani sul tema
dell‟affettività e sessualità e l‟altro attraverso la scuola con
la modalità della peer education;
- creazione di un logo “mascotte”
stampata su T-shirt con una frase ripresa
dall‟incipit della Divina Commedia “nel
volantino “A MANTOVA IL TEST HIV È
mezzo del cammin di nostra vita…
SEMPLICE” e mascotte “Virgilio”
conviene fare il Test” distribuite in diverse
occasioni nelle scuole, anche in occasione
della giornata di Anlaids
 il gruppo delle meningiti, encefaliti e malattie invasive, 24 casi, pesa soprattutto per la gravità con cui
si presentano queste patologie, di norma in soggetti portatori di patologie croniche o calo delle difese
immunitarie. Negli ultimi anni sono aumentate soprattutto le forme virali (17, pari al 70% del gruppo,
nel 2013) causate, in 7 casi, da Virus del West Nile, trasmesso nelle nostre zone dalla zanzara comune,
molto diffusa sul territorio. L‟emergere di questa casistica ha comportato il rafforzamento della
strategia di controllo delle zanzare con comunicazioni ai comuni ed emissioni di ordinanze.
20

di origine esterna sono invece i 7 casi di malaria registrati in
viaggiatori di ritorno da zone malariche e che non avevano eseguito
profilassi o l‟avevano seguita in modo incompleto
le polmoniti da legionella sono state 23, un aumento
determinato soprattutto dal miglioramento diagnostico; negli
anni scorsi, infatti, non sempre veniva identificato l‟agente
causale. In tutti i casi segnalati alle inchieste epidemiologiche
sono seguiti i campionamenti di acqua nei luoghi frequentati
dai soggetti, ivi compresa l‟abitazione.

Pressoché stabile il numero di casi di Tubercolosi
(poco meno di un caso ogni 10.000 abitanti), e pressoché
invariata è la tipologia di popolazione interessata, per
sesso ed età. Ad ogni caso segnalazione, al fine della
prevenzione di casi secondari, è seguita l‟inchiesta, la
ricerca dei contatti con esecuzione del test di Mantoux,
l‟avvio di chemioprofilassi secondo le indicazioni regionali
Prospettive in tema di prevenzione delle malattie infettive. Attività vaccinale:
► dare continuità all‟attività in essere
► assicurare il mantenimento, nel tempo, di elevate coperture vaccinali nei gruppi target:

coorte dei nati residenti al 24°mese per il vaccino esavalente (polio-difto-tetanopertosse-epatite
BHIB) (tre dosi) e per il vaccino trivalente morbillo-parotite-rosolia (1a dose);

coorte dei residenti a 5-6 anni per la polio (4 a dose) e per il vaccino trivalente morbillo-parotiterosolia (2a dose)
► aumentare le coperture vaccinali nelle popolazioni target e/o a rischio

nei soggetti appartenenti a categorie a rischio per vaccinazioni antipneumococcica,
antimeningococcica e antivaricella

nelle undicenni per il vaccino antiHPV

negli ultrasssantacinquenni e nelle categorie a rischio per la vaccinazione antinfluenzale.
Inoltre, è necessario integrare il sistema informativo, perfezionando la partecipazione alla rete SISS.
Sorveglianza e controllo:
1.
dare continuità al sistema di sorveglianza e controllo in essere
2.
mantenere il livello di qualità raggiunto per quanto riguarda i tempi e la completezza del SW MAINF;
3.
incoraggiare la segnalazione delle malattie infettive attraverso gli applicativi via web;
4.
proseguire la sorveglianza delle meningiti e delle diarree infettive, attraverso la tipizzazione dei casi in
collaborazione con i laboratori ospedalieri e non, pubblici e privati;
5.
realizzare un sistema di reportistica periodica delle malattie infettive, con restituzione ai segnalatori;
6.
aggiornare i documenti relativi alle indicazioni relative all‟allontanamento dalla collettività e
all‟autocertificazione presso le Direzioni Didattiche ed autorità scolastiche locali e provinciali;
7.
attivare incontri congiunti con i pediatri di famiglia e ospedalieri e il personale addetto alle vaccinazioni;
8.
definire protocolli comportamentali per la prevenzione delle infezioni correlate all‟assistenza sanitaria o
infezioni ospedaliere per tutelare i soggetti già provati per lo stato di malattia o per l‟età.
9.
continuare e implementare l‟attività connessa all‟ambulatorio “prevenzione” per la diagnosi precoce e la
prevenzione delle infezioni da HIV e le Malattie Sessualmente Trasmesse
10. implementare il controllo e la sorveglianza della Tubercolosi.
21
Tutela del cittadino 2
Prevenzione dei rischi diffusi sul territorio
e mantenimento di standard igienico-sanitari negli ambienti di vita
• Con
l‟obiettivo di tutelare il cittadino dai rischi presenti •
nell‟ambiente aperto e nell‟abitato, garantendo la salubrità
dell‟aria, la protezione della falda acquifera, la cura e la difesa del
suolo, la riduzione degli effetti di eventi climatici o emergenziali,
l‟attività svolta in questo settore si esplica attraverso
• analisi
e
controllo
di
impianti,
progetti,
strumenti
di •
regolamentazione e di governo del territorio affinché siano rispettosi
del contesto “umano” esistente e non impattino sulla salute;
•
• vigilanza sulle abitazioni, sugli ambienti di vita in genere, su impianti
natatori, affinché mantengano buoni standard igienico-sanitari;
• controllo di insetti/animali potenziali vettori di malattie e di eventuali
infestanti /allergizzanti presenti;
• monitoraggio dell‟andamento del caldo nella stagione estiva, al
•
fine di attivare le conseguenti misure di salvaguardia delle fasce di
•
popolazione fragile;
• verifica della produzione ed importazione di prodotti cosmetici.
• Operativamente, le azioni messe in atto per perseguire gli obiettivi in premessa sono di diversa
natura, a seconda dei casi di che trattasi e comprendono:
• valutazione di pratiche con analisi documentale, raccolta di informazioni sulla situazione esistente e
di ispezione del territorio e/o degli edifici in questione con emissione di verbali
• formulazione di osservazioni e/o pareri agli Enti e ai cittadini
• partecipazione alle conferenze dei servizi
• condivisione del lavoro in gruppi tecnici e approfondimento della normativa specifica
• campionamento di acque, insetti, oggetti destinati a venire a contatto con il corpo, prodotti
cosmetici
• informazione a enti, gruppi e singoli
• verifica di bollettini, dati e comunicati emessi da ARPA e/o Enti di controllo Regionale e locale
• caricamento dati in SW regionale IMPRES@
• turni di reperibilità nell‟ambito della guardia igienica dipartimentale
Detta operatività si è sostanziata in totale in 2730 controlli.
A. Prevenzione dei rischi diffusi sul territorio
Per quanto riguarda temi complessi legati al binomio “salute-ambiente” l‟attività di vigilanza si
riferisce a situazioni sottoposte a Valutazione di Impatto ambientale (le cosiddette VIA), impianti di
biogas ed altre fonti rinnovabili (FER), piccole e medie imprese soggette ad autorizzazione per le
emissioni in atmosfera, ditte soggette ad Autorizzazione Integrata ambientale (AIA), siti contaminati,
inconvenienti ambientali rilevanti, esame di strumenti urbanistici e di Governo del territorio,
Tutte queste situazioni, siano esse un impianto, piuttosto che il piano di organizzazione e sviluppo di
un territorio o un suo strumento di governo o di regolamentazione, richiedono un approccio simile.
Esse, infatti vanno esaminate con uno sguardo di insieme per prevedere le ricadute sulle diverse
matrici ambientali e, quindi, gli impatti e le possibili conseguenze sulla salute del cittadino “residente”.
Le azioni messe in atto anche nel corso del 2013, sono state dunque:
per pratiche/progetti/casi legati a installazione/autorizzazioni di impianti/attività (o modifiche
/aggiornamenti di esistenti), acquisizione di dati ed informazioni relativamente a dimensioni, tipologie
di lavorazioni previste, materie prime manipolate e prodotti finiti, percorsi di eventuali trasporti su
strada in entrata e in uscita, caratteristiche delle emissioni previste in aria, in acqua e nel suolo,
possibili ricadute sulle coltivazioni, ecc;
- per pratiche/progetti/casi riguardanti aggiornamenti o variazioni di strumenti urbanistici e Piani di
Governo del Territorio, raccolta di documentazione e notizie in merito alla collocazione delle diverse
aree urbane esistenti e loro armonizzazione con quelle previste, con riscontro della eventuale
presenza di strutture destinate a soggetti fragili, valutazione della esistenza e/o previsione delle opere
primarie (acquedotto, impianti fognari e di depurazione, arre verdi e piste ciclabili, ecc), verifica della
possibile esistenza di aree abbandonate, siti inquinati, o di zone soggette a particolare tutela;
22
-
effettuazione, quando dovuto o necessario, di sopralluoghi con ricerca/valutazione di preesistenti
situazioni impattanti o critiche con analisi della documentazione e dei dati acquisiti, ed
espressione di pareri/osservazioni;
partecipazione, quando possibile e richiesto, alle conferenze dei servizi.
I controlli effettuati nel 2013 su queste situazioni definibili a “rischio diffuso” sono stati 626 distribuiti
secondo le voci della tabella e del grafico di seguito riportati.
Tipologia di pratiche/situazioni
sottoposte a controllo
Piani di Governo del Territorio - VAS/PGT
Valutazioni di Impatto Ambientale (VIA)
Strumenti urbanistici
Fonti rinnovabili (FER)
Autorizzazioni ad Emissioni in Atmosfera (anche in AUA)
AIA e ambiente complesso
Siti contaminati
Totale controlli
N. controlli
per tipologia
85
36
91
58
113
168
75
626
Numero controlli effettuati per pratiche ambientali rilevanti per l'impatto sulla salute
Siti contaminati
75
AIA e ambiente complesso
168
Aut Emissioni in Atmosfera (anche in AUA)
113
Fonti rinnovabili (FER)
58
Strumenti urbanistici
91
Valutazioni di Impatto Ambientale (VIA)
36
Piani di Governo del Territorio - VAS/PGT
85
0
20
40
60
80
100
120
140
160
180
In proposito è necessario fare alcune considerazioni in merito ad alcune voci di questo settore
Siti contaminati
Sono rappresentati da sversamenti, scarichi abusivi di rifiuti nel suolo e nel sottosuolo, eventi
accidentali, e costituiscono le principali cause dei maggiori casi di inquinamento presenti sul territorio,
inquinamento che può interessare, in maggiore o minore misura, tutte le matrici ambientali (aria,
suolo, sottosuolo, acque di falda e superficiali). La bonifica dei suoli contaminati è una delle
problematiche più impegnative che
23
richiede molte risorse e, spesso, tempi
lunghi o lunghissimi; costituisce un
obbligo che decorre dalla necessità
di porre in essere, sul sito individuato,
operazioni
di
“ripulitura”
dei
contaminanti per riportare l‟area al
primitivo utilizzo senza mettere a
rischio l‟abitato e le matrici ambientali.
Nell‟iter di controllo sono previsti, in
sequenza, l‟approvazione del Piano di
Caratterizzazione, l‟ approvazione
dell‟Analisi di Rischio, l‟approvazione
del Progetto Operativo di Bonifica. Al
settembre 2013 in Provincia di
Mantova, oltre a quello di Interesse
Nazionale (SIN), i siti di interesse
comunale e regionale, risultavano
essere 44 distinti per comune e stato
delle
operazioni
(contaminato
/bonificato), secondo la tabella sopra
riportata. In sintesi: 27 i siti già
bonificati (distribuiti su 18 comuni) che
hanno seguito l‟iter normativo con i
vari passaggi previsti dalla normativa e 17 i siti da bonificare, cui si aggiungono le aree contaminate
per dismissione di distributori, per un totale di 30 siti ancora da bonificare, distribuiti su 16 comuni.
Nello svolgimento dell‟attività, la valutazione viene centrata sull‟analisi della tipologia di matrici
inquinate (acqua, suolo, aria), sulla previsione delle loro possibili ricadute “sull‟ambiente” (potabilità
dell‟acqua, successivo utilizzo del terreno (agricolo, residenziale, commerciale, produttivo, verde
pubblico), tipologie di emissioni outdoor). Le criticità evidenziate in questa attività sono ascrivibili a:
scarsa disponibilità di dati sanitari epidemiologici dettagliati per aree sub comunali, ridotto numero di
operatori prepararti per una materia così complessa, eccessiva durata dell‟intero percorso compreso
fra la caratterizzazione la valutazione del rischio, individuazione dei possibili interventi e attuazione dei
piani di bonifica, problematica ricostruzione “storica” degli insediamenti e delle lavorazioni effettuate
nell‟area interessata
Riguardo a VIA e PGT si osserva che i progetti di VIA e di PgT/VAS prevedono percorsi circolari,
ovvero, con diverse chiamate in causa prima del completamento di una pratica, e sono, per lo più
pratiche “corpose” sia quando sono in cartaceo che quando vengono fornite su supporto
informatico. Questa circolarità ha comportato che, a fronte di 85 attività relative a VAS/PGT, 32 sono
gli Enti locali coinvolti (31 comuni + la provincia) e i 36 controlli per le procedure di Valutazioni di
impatto Ambientale sono rivolte a 10 ditte, con una media di tre interventi per unità produttiva,
determinati dalle diverse fasi richieste: verifica di assoggettabilità, valutazione documentale e
predisposizione di pareri, partecipazione alle conferenze dei servizi.
Direttamente collegate all‟attività di controllo di Regolamenti e strumenti urbanistici, nel corso del
2013 è stata mantenuta l‟indicazione agli uffici tecnici di inserire nel Regolamento Edilizio Comunale
(REC) di un articolo ad hoc sulla prevenzione delle esposizioni al gas radon, in ambienti confinati ai
sensi del “DDG 12678 del 21/12/2011 – Linee Guida per la prevenzione delle esposizioni al gas radon in
ambiente indoor”, anche se la provincia di Mantova, in base ai campionamenti eseguiti in due
campagne di monitoraggio (2003-2005 e 2009), è risultata essere a basso rischio per la presenza di
questo gas.
Alla fine del 2013, pochi sono stati i comuni che hanno già provveduto ad introdurre nel proprio
Regolamento Edilizio Comunale, dette norme, che vanno sottolineate poiché non esiste una soglia
zero di rischio per il radon, classificato cancerogeno dallo IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca
sul Cancro), ovvero in grado di indurre tumori polmonari. Questo rischio è particolarmente presente
negli ambienti di vita e lavoro, dove il gas tende a concentrarsi in seguito a risalita dal sottosuolo
attraverso passaggi di non continuità presenti negli edifici (seminterrati, tubature, ecc) anche in
relazione alle caratteristiche costruttive e gestionali dei fabbricati.
24
Tutela del cittadino per le acque balneabili e non
In attuazione della legislazione europea e dei conseguenti atti di recepimento nazionali in tema di
acque di balneazione (D. L.vo 116 del 30.05. e D.M. 30.03.2010) che prevedono, ai fini della tutela
della popolazione, un adeguato monitoraggio delle acque di balneazione e una adeguata
informazione al pubblico anche se le acque non sono balneabili, sono state date comunicazioni ai
sindaci con richiesta di emissione e pubblicizzazione delle relative ordinanze di “non balneabilità” in
considerazione del principio della normativa di settore che prevede che le acque superficiali non
oggetto di monitoraggio sono da considerarsi acque non adibite alla balneazione. Poiché nessun
punto del territorio Mantovano è compreso nell‟elenco delle acque da monitorare, sono pervenute
all‟ASL, da parte di tre comuni mantovani, le relative ordinanze a tutela del cittadino, con successivo
inoltro al Ministero.
Tutela dal Rischio chimico REACH
Per quanto riguarda Il rischio chimico, in applicazione della normativa europea, recepita a livello
nazionale, in tema di Registrazione, Valutazione, Autorizzazione e Restrizioni delle sostanze Chimiche
(REACH), nel corso del 2013 si è provveduto a:
- attivare il controllo alla produzione, secondo i criteri e le indicazioni pervenute dalla Regione, con
effettuazione di ispezioni congiunte con altri servizi dipartimentali ed emissione dei relativi verbali e
prescrizioni;
- procedere a campionamento di giocattoli (2) destinati all‟infanzia per la ricerca della eventuale
presenza di ftalati in concentrazioni superiori a quelle ammesse dalla normativa. Tali sostanze
definite cancerogene secondo lo IARC, vengono spesso aggiunte alle materie plastiche
(bambole, piccoli animaletti, palline, attrezzature gonfiabili, gomme per cancellare, astucci,
copertine per quaderni, ecc) per migliorarne la flessibilità e la modellabilità.
I campioni, prelevati in due punti di grande vendita al pubblico in aree diverse del territorio
provinciale, sono stati recapitati presso il laboratorio di Medicina del Lavoro dell‟ Ospedale di Desio,
specializzato nel settore e le analisi hanno stabilito che i risultati ottenuti rispettano i requisiti del
Regolamento Europeo 1907/2006(REACH), Allegato XVII Punti 51 e 52 (FTALATI).
Tutela dagli eccessi della stagione estiva
Per la tutela del cittadino dai rischi sulla salute dovuti ad eccessi climatici, ASL di Mantova ha
prodotto un Piano “Emergenza caldo” con la previsione di interventi trasversali. All‟interno di detto
piano, è stata curata la stesura dei criteri di definizione dei vari gradi di allerta, sulla base
dell‟andamento climatico registrato e, nel periodo compreso fra il 1 giugno e il 15 settembre, sono
stati quotidianamente controllati i bollettini “Humidex” emessi da ARPA al fine di attivare,
preventivamente, la catena di interventi prevista in caso di superamenti delle soglie di tollerabilità.
Il controllo dei rischi biologici in ambienti aperti e confinati nel 2013 si è strutturato su più temi:
- per quanto riguarda le zanzare, da un lato è stato garantito il supporto ai comuni nella
programmazione dei trattamenti larvicidi e adulticidi, tesi a ridurre al popolazione di zanzare;
dall‟altro, si è proseguito nella individuazione di focolai larvali per l‟identificazione e il monitoraggio
delle specie di zanzare circolanti al fine della prevenzione delle malattie trasmissibili da questi vettori
con particolare riferimento a Chikungunja, per la comparsa e il radicamento sul territorio della
zanzara tigre, competente nella trasmissione del virus in causa e alla compara di casi di encefalite da
virus del West Nile, per la presenza, in numero elevato, di zanzare “comuni” (Culex pipiens)
competenti nella trasmissione di quel virus.
Collegato a questo aspetto, è stato avviato un progetto ad hoc, con un comune campione, per
monitorare un‟area ben definita da sottoporre ad interventi mirati da parte di un gruppo di cittadini
formato per verificare, con la comunità stessa di residenti, la maggior efficacia di piccoli e facili
interventi preventivi attuabili dai singoli, rispetto a trattamenti generali che hanno, peraltro, maggior
impatto
ambientale;
- per quanto riguarda altri insetti , sono stati effettuati controlli sulla presenza di zecche e controlli su
richiesta dei singoli per l‟identificazione di insetti che avevano infestato abitazioni e/o località.
La vigilanza sugli agenti infestanti di natura vegetale si è concentrato sull’ambrosia, pianta con
elevato potenziale di diffusione e di allergenicità, comparsa, da alcuni anni, anche in provincia di
Mantova. Gli interventi proposti ai comuni, a seguito della sua identificazione, sono le attività di
sfalcio programmato e corretto al fine di prevenire le allergopatie da essa causate.
I controlli eseguiti durante l‟anno sulle tematiche della lotta ai vettori e del controllo degli agenti
infestanti sono stati 128.
25
B. Gli ambienti di vita
L‟attività di controllo sugli ambienti “confinati”, destinati ad uso civile (abitativo o di servizio), in sintesi
“ambienti di vita”, è finalizzata alla prevenzione delle malattie infettive e delle patologie acute e
croniche, di eventuali forme allergiche
attraverso l‟eliminazione delle situazioni di rischio, il
mantenimento di elevati standard igienico-sanitari e l‟instaurazione di buone prassi operative.
Nel 2013, seconda annualità del piano di vigilanza 2012-2014, l‟attività sugli ambienti di vita è
proseguita secondo due livelli operativi:
la vigilanza programmata su strutture individuate come maggiormente a rischio e
prioritarie
il controllo di situazioni/edifici su richiesta di comuni, cittadini, altri Enti.
Tutte le tipologie di ambienti di vita sono state, a vario titolo, oggetto di controllo da parte del servizio,
ma settori privilegiati della attività programmata, sono stati:
o le strutture sanitarie, ivi compreso i mezzi e le sedi del trasporto sanitario attraverso la verifica di
requisiti strutturali, tecnici, organizzativi, procedurali
o gli impianti idrico-sanitari di strutture comunitarie rispetto al rischio legionellosi attraverso
l‟ispezione e il campionamento all‟interno di strutture ricettive potenzialmente a rischio
o gli impianti natatori e acque di vasca
o le strutture estetiche e i locali di tatuaggio e piercing
Per quanto riguarda il settore sanitario, la vigilanza si è concretizzata in:
- attività ispettiva su tutte le strutture nuove, o soggette a modifica per le quali è pervenuta una DIAS Dichiarazione di Inizio Attività (65 sopralluoghi);
- recepimento delle CIAS - Comunicazioni di Inizio Attività (12);
- controlli di iniziativa su strutture esistenti, con priorità a specialità invasive, come ambulatori
odontoiatrici
che servono una larghissima fascia di utenza, e a strutture non ispezionate da tempo e/o segnalate
per
problematiche emerse (112);
- rilascio nulla-osta all‟impiego di radiazioni ionizzanti (28)
- apparecchiature di risonanza magnetica (2)
I controlli si sono focalizzati su modalità di sterilizzazione degli strumenti, disinfezione degli ambienti,
strumentazione ed impianti.
Riguardo poi alle ambulanze, al trasporto sanitario che può portare qualche criticità rispetto alla
tutela dei trasportati (dializzati e popolazione fragile “per definizione” sono stati effettuati 126 controlli
su ambulanze, mezzi per il trasporto sanitario e sedi con assunzione dei provvedimenti del caso, ivi
compreso la sospensione del loro utilizzo, se non a norma.
Sugli impianti natatori i controlli, che hanno riguardato tutto il territorio provinciale, sono stati 88, con
213 campionamenti di acque di vasca. Dagli esiti sono emerse alcune carenze nella gestione
generale e nel trattamento delle acque di vasca.
La finalità di questa attività è la prevenzione di malattie trasmissibili (funghi, otiti, parassitosi) e di
irritazione cutanee ed oculari
dovute, le prime, per lo più, a insufficiente disinfezione o
iperaffollamento incontrollato, le seconde ad iperclorazione.
I controlli sulle strutture ricettive svolti nel 2013 sono stati 67, distribuiti fra alberghi (5), edifici scolastici
(27),
Residenze Socio Assistenziali per Anziani (16), casa circondariale (3), case- alloggio, a carattere sociosanitario per soggetti HIV positivi (2) Asili nido e strutture di assistenza diurna per disabili (14). Queste
ultime, di norma, sono state ispezionate con il Dipartimento ASSI, all‟interno del piano di vigilanza
previsto.
Finalizzati alla prevenzione di casi di legionellosi, patologia per la quale risultano essere più a rischio
soggetti anziani e defedati, sono stati effettuati 45 controlli “ambientali” su impianti idrici, seguiti,
quando necessario (inchiesta su segnalazione di casi, impianti obsoleti) anche da campioni delle
acque condottate con assunzione dei provvedimenti conseguenti.
Sono proseguite anche le ispezioni a parrucchieri, estetisti, centri di abbronzatura e tatuatori, per un
totale di 175 controlli finalizzati soprattutto al controllo di sistemi di pulizia e disinfezione adottati ,
strumentazioni e prodotti cosmetici utilizzati, sicurezza elettrica, informazioni adeguate ai clienti (centri
di abbronzatura).
La vigilanza 2013 sugli ambienti di vita ha riguardato anche altri settori, quali i cosmetici, i locali di
svago, le abitazioni, i pareri edilizi, nella misura riportata nella seguente tabella di sintesi.
26
Tipologia di attività controllata
Segnalazioni/Dichiarazioni Certificate Inizio Attività Produttiva - SCIA e DIAP
Edilizia e pareri infissione pozzi
Cosmetici e detergenti
Igiene abitato (antigienicità alloggi, inabitabilità, controllo montascale)
Igiene abitato su esposti per inconvenienti igienici
Valutazioni impianti termici per casi di intossicazione da CO
Locali di svago - Commissioni di Pubblico Spettacolo
Detenzione e utilizzo gas tossici
Polizia mortuaria
Numero di Controlli
470
396
21
212
206
21
25
8
60
Attività di Prevenzione dai rischi presenti nel Territorio, nell’Abitato e negli Ambienti di vita
Obiettivi generali
 miglioramento della salubrità dell‟aria
 tutela del suolo e salvaguardia della falda acquifera
 difesa del territorio e risanamento delle aree dimesse
 riduzione dei rischi da incidenti rilevanti e prevenzione di episodi di inquinamento
Guadagno di salute perseguito
 qualificazione di pareri e interventi legati agli strumenti di pianificazione del territorio
 controllo degli inquinanti e delle aree a rischio (siti inquinati ed aree dimesse)
 contenimento delle emissioni di CO2,
 limitazione della probabilità di contrarre patologie infettive (legionellosi, epatite B, aids) e patologie
croniche o danni fisici (irritativi, oncologici, elettrici) in ambienti di vita sottoposti a vigilanza.
 prevenzione delle malattie trasmesse da vettori (West Nile, Chikungunja)
 mantenimento/miglioramento di standard igienico-sanitari negli ambienti di vita vigilati
Metodologia di lavoro
programmazione dell‟attività di controllo
priorità ad interventi che contribuiscano alla prevenzione di fattori di rischio primario per la salute
riduzione dei sopralluoghi inefficaci, effettuati a richiesta, con implementazione di quelli svolti in
momenti-chiave delle attività
graduazione del rischio delle strutture sottoposte a controllo
Prospettive
-
Dare continuità alla vigilanza di settore per il completamento del piano triennale, attraverso:
◊ implementazione dell‟attività relativa al controllo dei rischi diffusi anche attraverso momenti formativi
relativamente alle pratiche in VIA
◊ qualificazione delle azioni di controllo degli ambienti di vita affinché diventino più incisive
◊ miglioramento della capacità di valutazione degli strumenti di governo del territorio
◊ definizione dei percorsi delle pratiche con i vari enti coinvolti
E‟ inoltre necessario:
- Proseguire l‟attività intrapresa in materia di ambiente aperto attraverso la mappatura dei siti
Inquinati, la partecipazione alla formazione dei piani di governo del territorio e degli strumenti di
regolamentazione a livello comunale, e la valutazione dei progetti di impianti “a rischio”
- Ampliare i settori sottoposti a vigilanza e ispezione nell‟ottica della trasversalità degli interventi
- Recuperare risorse da destinare a tale ampliamento attraverso la riduzione drastica delle attività con
minor ricaduta sulla salute della collettività
- Implementare le attività di informazione per gruppi di popolazione e per categorie
27
TUTELA DEL CONSUMATORE
La Sicurezza Alimentare e la Nutrizione
La Sicurezza Alimentare e l‟Igiene della Nutrizione, rivestono un ruolo strategico per il mantenimento
ed il miglioramento dello stato di salute della popolazione.
La programmazione delle attività di controllo del SIAN, coerentemente con quanto indicato nel Piano
triennale 2012 – 2014, è stata predisposta sulla base di criteri documentati di valutazione del livello di
rischio per macrocategorie di attività, in armonia con le indicazioni regionali e dando continuità ai
precedenti Piani di vigilanza e controllo.
Come previsto dalla programmazione, il piano dei controlli si è quindi articolato nelle seguenti
macroaree:
 Ristorazione collettiva
 Ristorazione pubblica
 Laboratori di produzione-gastronomie
 Industrie alimentari
 SCIA - Controlli sulle denunce di inizio attività produttive
 Fitofarmaci e aziende agricole
 Materiali e oggetti a contatto con alimenti (MOCA)
 Acque potabili
In totale sono state controllate 888 attività, effettuati 1240 sopralluoghi, con 226 campioni di alimenti
e 1652 campioni di acque destinate al consumo umano per il controllo della potabilità.
SICUREZZA ALIMENTARE - Attività di Vigilanza e Controllo – Anno 2013
Attività
Controllate
Totale
Sopralluoghi
RISTORAZIONE COLLETTIVA
RISTORAZIONE PUBBLICA
LABORATORI ARTIGIANALI
INDUSTRIE ALIMENTARI
CONTROLLI SCIA
FITOFARMACI e AZ.AGRICOLE
MOCA
RADIOATTIVITA'
OGM
ACQUE POTABILI
132
171
126
10
262
52
15
161
276
181
12
405
55
15
30
30
TOTALE
798
1135
ATTIVITA' NON PROGRAMMATA
90
105
TOTALE
888
1240
TIPOLOGIA ATTIVITA'
ATTIVITA'
PROGRAMMATA
Campioni
25
47
48
60
9
5
1652
194
(escluse Acque Potabili)
32
226
(escluse Acque Potabili)
Di seguito vengono riportati la tabella ed i grafici con i raffronti fra le attività svolte negli ultimi cinque
anni.
28
SICUREZZA ALIMENTARE - Attività di Vigilanza e Controllo – Anni 2009 - 2010 – 2011 – 2012 - 2013
2009
A
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32
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2013
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Ca
m
pio
ni
FITOFARMACI
100
107
80
(Az.
Agr.)
98
100
(Az.
Agr.)
83
100
(Az.
Agr.)
40
79
52
55
100
RISTORAZIONE
COLLETTIVA
124
145
50
127
142
52
111
141
26
124
153
25
132
161
25
RISTORAZIONE
PUBBLICA
100
164
50
104
170
50
110
234
63
110
222
47
171
276
47
LABORATORI
ARTIGIANALI
100
165
50
103
160
50
92
165
63
100
177
48
126
181
48
RISERIE e
MULINI
20
20
INDUSTRIE
ALIMENTARI
20
22
20
23
18
20
10
12
10
12
VENDITA
ALIMENTI
62
75
71
80
3
17
136
159
202
245
321
461
297
443
262
405
1585
35
35
240
694
889
(e
sc
lu
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A
c
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P
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bil
i)
1500
37
37
262
735
953
(es
clu
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Ac
qu
e
Pot
abi
li)
1500
10
10
30
30
262
762
1158
(es
clu
se
Ac
qu
e
713
1087
Pot
abi
li)
55
84
15
58
58
18
47
67
8
749
973
255
793
793
280
809
1225
270
9
15
15
1304
30
30
209
798
1135
(es
clu
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Ac
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e
796
262
(es
clus
e
Ac
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Pot
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Pot
abi
li)
83
1652
208
3
90
105
1295
212
888
1240
32
226
Acque potabili
escluse
TOTALE
32
10
10
Acque potabili
escluse
ATTIVITA NON
PROGRAMMATA
32
10
Acque potabili
escluse
TOTALE
10
Acque potabili
escluse
CONTROLLI DIAP
P
R
RADIOATTIVITA'
O
G
MOCA
R
A ACQUE POTABILI
M
M
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T
A
Acque potabili
escluse
A
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V
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T
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2010
29
SICUREZZA ALIMENTARE - Attività di Vigilanza e Controllo – Anni 2008 - 2009 – 2010 – 2011 – 2012
30
Esito dei controlli
Nelle due tabelle sottostanti viene riportata la distribuzione dell‟esito del primo controllo nelle attività
afferenti alle diverse macrocategorie. Ai fini del confronto, vengono riportati sia i dati riferiti al 2013
che quelli riferiti al 2012.
(Per ciascuna attività controllata è stato riportato solo “il più grave” dei provvedimenti adottati)
SICUREZZA ALIMENTARE - Esito dei Controlli per tipologia di attività- Confronto anno 2012 vs 2013
Distribuzione Esito 2012
A C Q UE P O T A B ILI
IN D US T R IE A LIM E N T A R I
F IT O F A R M A C I
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R IS T O R A Z IO N E
C O LLE T T IV A
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LA B O R A T O R I A R T IG IA N A LI
R IS T O R A Z IO N E P UB B LIC A
T O T A LE
0%
10%
Nessun Provvedimento
20%
30%
40%
Prescrizione
50%
60%
70%
Sanzione
80%
90%
100%
Chiusura
Si può notare come anche nel 2013 le macroaree “ristorazione pubblica” (ristoranti, pizzerie, trattorie,
bar tavola calda, agriturismo,…), “laboratori artigianali” (gastronomie, pasticcerie, panifici, gelaterie,
produzione pasta fresca,…) e “SCIA” (riferite soprattutto alle due precedenti categorie) siano le più
problematiche (con numerose prescrizioni ma anche sanzioni e chiusure) e di ciò si è tenuto conto
nella programmazione per il 2014.
Il controllo delle acque destinate al consumo umano
Questo ambito rappresenta una delle criticità maggiori nella nostra Provincia, sia per la qualità delle
acque sotterranee che, soprattutto, per la scarsa estensione delle reti acquedottistiche, con numerosi
31
comuni completamente non serviti, e per la scarsa propensione della popolazione mantovana
all'allacciamento alla rete di distribuzione.
Si ricorda che, ad oggi, ancora 10 comuni risultano ancora sprovvisti di acquedotto pubblico e che i
pozzi privati per l‟approvvigionamento idrico, per la maggior parte non controllati dai proprietari,
possono rappresentare un vero e proprio rischio per la salute, soprattutto per la presenza di arsenico
in concentrazioni superiori ai 10 microgrammi/litro (limite massimo previsto dalla normativa di
riferimento – e dall'OMS -).
Anche nel 2013 il SIAN ha partecipato attivamente alle azioni stabilite dal Tavolo Provinciale che, a
partire dal 2010, ha pianificato le diverse strategie di intervento finalizzate a prevenire il rischio di
esposizione all'arsenico attraverso l'acqua potabile per la popolazione mantovana non servita da
acquedotto.
A partire dal 2012 il Tavolo Provinciale, composto da Amministrazione Provinciale, ASL (DPM-SIAN), ex
AATO, Enti Gestori, ed alcuni Comuni, dopo aver affrontato il problema dei numerosi cittadini
“servibili” dalla rete acquedottistica, ma non allacciati, attraverso la richiesta di emissione di apposite
ordinanze da parte dei Sindaci di tutti i 62 Comuni coinvolti, ha affrontato anche il problema della
popolazione non raggiunta dalla rete di distribuzione.
In questo caso è stata proposta una “Ordinanza obbligo di analisi” per tutti i cittadini “non servibili” ed
approvvigionati attraverso pozzi autonomi; contemporaneamente, con la collaborazione degli Enti
Gestori, si sono valutate le soluzioni temporanee ed alternative da adottare in attesa dell'estensione
delle reti di distribuzione.
A causa degli eventi sismici del 20 e del 29 maggio 2012, i lavori del Tavolo Provinciale si sono interrotti
e le azioni previste (richiesta di emissione delle “Ordinanze di obbligo analisi” da parte dei Sindaci,
individuazione di modalità di approvvigionamento alternative in caso di non potabilità) sono state
messe in atto a partire dai primi mesi del 2013.
Nel corso del 2013, obiettivo del SIAN è stato anche quello di informare la popolazione coinvolta
attraverso la partecipazione a specifiche iniziative informative sul tema.
Sono stati organizzati interventi informativi, anche sulla base di quanto concordato con le
Amministrazioni comunali in occasione della presentazione dei lavori del "Tavolo Interistituzionale
Arsenico" dell'8 aprile 2013. Gli interventi informativi riferiti al 2013 (rivolti prevalentemente ai cittadini
ma anche ad associazioni) si sono conclusi con la partecipazione ad assemblee pubbliche.
In merito agli acquedotti, la vigilanza, già a partire dal 2010-2011, ha visto spostare l‟obiettivo sulla
sicurezza di processo, rivolgendo sempre più l‟attenzione sulla valutazione dei piani di controllo interni
(cioè effettuati dagli enti gestori). E‟ infatti l‟efficacia di questi ultimi, confermata dai risultati dei nostri
controlli (esterni), che garantisce la sicurezza della risorsa erogata.
Anche nel 2013, gli esiti dei controlli esterni effettuati sulle reti di distribuzione di tutta la provincia,
hanno confermato l‟affidabilità degli enti gestori per le attività di approvvigionamento, trattamento e
distribuzione delle acque destinate al consumo umano.
Igiene della Nutrizione
In questo settore, anche nel 2013, si è proseguito con la consueta attività di controllo sulle diete in
ristorazione collettiva con particolare riferimento al controllo delle “diete speciali” ed alla sorveglianza
sanitaria relativa all‟obesità in età evolutiva attraverso il puntuale controllo dei menù scolastici,
valutandone la coerenza rispetto a quanto indicato nelle linee guida nazionali e regionali.
Particolare attenzione è stata dedicata alle attività di formazione/informazione dei membri delle
Commissioni Mensa dei comuni della nostra provincia. Affinchè la ristorazione collettiva scolastica
diventi veicolo di promozione di comportamenti alimentari corretti, e strumento di promozione della
salute, è infatti fondamentale coinvolgere e responsabilizzare tutti gli attori coinvolti (Comuni, gestori
del servizio, insegnanti, rappresentanti dei genitori), fornendo a ciascuno, secondo il proprio ruolo, gli
strumenti per proporre, valutare, controllare, e poi decidere autonomamente e consapevolmente.
Nel 2013 sono state raggiunte attraverso il “Corso commissione mensa” ben 32 commissioni (circa il
50% del totale)., con il coinvolgimento di 5 gestori (il 50% del totale) e con la partecipazione di quasi
200 tra amministratori, insegnanti, rappresentanti dei genitori.
Inoltre, dopo aver concluso tutti gli incontri di formazione con i Membri delle Commissioni Mensa che
hanno richiesto l'attivazione degli appositi corsi, sono stati programmati ulteriori incontri con i referenti
comunali per la ristorazione collettiva scolastica, allo scopo di "restituire" quanto emerso durante gli
32
incontri formativi con i membri delle commissioni mensa. Sono stati quindi valutati tutti i menù
scolastici proposti dalle singole commissioni mensa; e la valutazione ha permesso di confermare
l'efficacia dell'intervento tendente a promuovere/facilitare la scelta di alimenti sani e menù
nutrizionalmente equilibrati.
A partire dal 2011, il SIAN ha dato il via ad un progetto per la prevenzione delle recidive in donne
colpite da tumore al seno, aderendo allo studio DIANA-5 dell‟Istituto Tumori di Milano (“Studio
DIANA5: dieta e attività fisica nella prevenzione del rischio di recidive in donne con cancro al seno”).
Dopo aver costruito uno specifico di lavoro, composto da operatori dell'ASL, dell'Azienda Ospedaliera
C.Poma di Mantova, è stato raggiunto l‟obiettivo del reclutamento di 83 donne affette da tumore al
seno. Tutte sono state sottoposte ad una prima visita, ad un prelievo di sangue al fine di costituire i
diversi gruppi di intervento previsti dal protocollo dello studio.
Nel corso del 2012, in base a quanto previsto dal protocollo dello studio DIANA-5, si sono tenuti i diversi
incontri con le partecipanti al progetto: corsi di cucina, incontri di sostegno al cambiamento, incontri
informativi/formativi, pasti comuni.
Per tutte le partecipanti sono stati raccolti i dati relativi ai “diari alimentari”, così come previsto dal
protocollo.
Infine, a partire da settembre 2012, tutte le partecipanti hanno ripetuto anche il prelievo ematico e la
visita antropometrica (follow-up ad 1 anno).
Durante l‟anno 2013, gli operatori coinvolti nel progetto DIANA 5 oltre a proseguire con il follow up e
gli interventi rivolti alle donne reclutate nell‟ambito dello studio multicentrico, sono stati coinvolti nel
creare momenti d‟incontro e formazione presso strutture sanitarie del territorio: lo studio e la
discussione di recenti studi sull‟impatto dello stile di vita nella prevenzione ha permesso di sensibilizzare
gli operatori sanitari gli operatori sanitari a non sottovalutare il counselling nutrizionale e motorio nella
loro pratica clinica, riabilitativa ed assistenziale.
ATTIVITA’ ANALITICHE DI PREVENZIONE
Si riportano le attività analitiche svolte a supporto della prevenzione.
TUTELA DEL CONSUMATORE
Analisi di potabilità delle acque
Nel 2013 sono stati analizzati n° 1652 campioni di acque condottate di Mantova e provincia (di cui 88
con profilo batteriologico di verifica) determinando 6472 parametri microbiologici, previsti dal
Decreto Legislativo n. 31 del 02/02/2001. Eccezion fatta per il parametro microbiologico conta di
microrganismi vitali (a 36°C) che per qualche campione ha prodotto valori >10 ufc/mL, per il quale
peraltro non esiste limite di legge, tutti i campioni analizzati hanno avuto dei parametri con valori
nella norma, segno che la rete idrica delle acque bianche della provincia di Mantova è
adeguatamente gestita. Con questa attività nel 2013 si è consolidato l‟obiettivo di salute pubblica di
poter beneficiare di acqua sicura. Oltre agli obblighi normativi esistenti da D.Lgs. 31/01,
l‟effettuazione di un numero consistente di campioni e analisi con risultati nella norma discende dalla
necessità di un riscontro ravvicinato nel tempo della buona qualità dell‟acqua fornita dai Comuni a
propri Cittadini.
Analisi microbiologiche su alimenti
Nel corso del 2013, in base al piano di controllo alimentare, sono stati analizzati n°160 campioni di
alimenti prelevati in ambiti quali la ristorazione pubblica e collettiva, i laboratori di produzionegastronomie e le industrie alimentari e sono stati determinati n° 1027 parametri batteriologici, tra i
quali la ricerca dei microrganismi patogeni Salmonella spp e Listeria monocytogenes. Per questi
campioni, fatta eccezione per qualche valore di carica batterica totale a 30°C dell‟ordine di 10 3-104
non sono emerse particolari criticità, indice di un buon livello qualitativo di preparazione, lavorazione
e conservazione alimentare delle attività di ristorazione e distribuzione campionate.
33
TUTELA DEL CITTADINO
Analisi microbiologiche su acque di piscina
Gli impianti natatori, per le loro caratteristiche di ambienti circoscritti e in alcuni casi affollati,
rappresentano siti dove il rischio più rilevante è quello di carattere igienico-sanitario. L‟acqua di
vasca, come anche le superfici degli spazi perimetrali, i percorsi a piedi nudi, gli spogliatoi e gli stessi
impianti idrici dei servizi possono infatti rappresentare una via di trasmissione di infezioni e malattie
sostenute da microrganismi. Gli stessi utenti possono portare al deterioramento della qualità igienica
delle acque, come d‟altra parte, una cattiva gestione ed una scarsa manutenzione dell‟impianto
possono condurre allo sviluppo microbico ad alla trasmissione di patologie.
Per rispondere ai bisogni di tutela della salute e della sicurezza espresso da un bacino di utenza
sempre più vasto e diversificato, i piani di vigilanza sulla qualità degli impianti natatori prevedono
tutta una serie di verifiche, tra cui i prelievi per le analisi microbiologiche e chimiche dell‟acqua di
approvvigionamento e dell‟acqua di vasca.
Nel 2013 sono stati analizzati n°213 campioni di acqua proveniente da impianti natatori ad uso
pubblico, presenti sul territorio provinciale, determinando n° 1284 parametri microbiologici previsti
dalla tabella 1dell‟allegato D della DGR 8/2552 del 17/05/06. Di questi campioni, n°4 hanno prodotto
dei parametri con valori non conformi, in base ai limiti previsti nell‟allegato D della deliberazione di cui
sopra. Conseguentemente, in base a procedure definite, sono stati messi in atto provvedimenti diversi
a seconda della gravità del dato analitico. Il successivo campionamento di controllo, volto a
verificare la normalizzazione dei valori microbiologici delle acque di vasca prelevate ha sortito un
esito positivo, a dimostrazione dell‟avvenuta messa in atto delle operazioni di disinfezione e
dell‟efficacia delle stesse.
Questo puntuale monitoraggio ha il duplice scopo di ridurre le infezioni e di sensibilizzare i gestori a
mantenere gli impianti natatori in buone condizioni igieniche
Ricerca di legionella pneumophila
La legionella spp e, in particolare L. pneumophila, essendo responsabili di forme morbose anche
gravi, sono incluse nelle liste degli agenti biologici di cui al D. Lgs. 81/08
Di comune rinvenimento negli habitat acquatici naturali, la legionella può, in condizioni ambientali
favorevoli, colonizzare habitat artificiali come le reti di distribuzione di acqua potabile, i sistemi di
acqua calda sanitaria, i sistemi di climatizzazione,…Un‟inadeguata progettazione, instrallazione e
manutenzione può trasformare tali impianti in serbatoi e sorgenti di disseminazione batterica
importante. Ciò si può tradurre nel rischio di esposizione per le persone presenti nei relativi ambienti.
Nel 2013 i campionamenti per la determinazione e tipizzazione del parametro microbiologico
Legionella pneumophila hanno coinvolto strutture di accoglienza, case di cura e di riposo site nella
provincia di Mantova.
Sono stati analizzati n° 116 campioni di acque condottate determinando 348 parametri di legionella
pneumophila diversificata in base alla sierotipizzazione. Di questi campioni, n° 2 hanno permesso di
evidenziare la presenza di legionella pneumophila di gruppo 2-14.
Visti l‟elevata patogenicità per l‟uomo del germe in questione, la sua capacità di resistere e di
sopravvivere in condizioni estreme, la difficoltà di rilevazione con le tecniche metodologiche
attualmente in uso, è di fondamentale importanza la continua attività microbiologica di controllo,
effettuata secondo una pianificazione mirata, che si traduce nella prevenzione e nella riduzione della
trasmissione del numero di casi di infezione umana.
ATTIVITA’ ALLA PERSONA
Analisi clinico-sierologiche di controllo per la profilassi delle malattie infettive
Rosolia e morbillo
Epatite virale acuta
HIV
Relativamente al 2013, sono state effettuate n°6273 determinazioni di tipo sierologico, comprensive di
test di screening e di conferma, ove previsto, riguardanti gli agenti patogeni di cui sopra. Qualche
dato di dettaglio: per l‟epatite B il numero di positività riscontrate è il seguente: HBsAg n°5, HBcAb
n°81, HBeAb n°32. Per l‟epatite C i test di conferma risultati positivi sono stati 56 e 3 quelli relativi all‟HIV.
34
Questo tipo di attività che si colloca nel piano regionale degli interventi di controllo delle malattie
infettive contribuisce al guadagno di salute poiché, grazie alla verifica del livello di immunizzazione
della popolazione (soprattutto di quella più debole) nei confronti di diversi agenti microbiologici
patogeni e alla valutazione della suscettibilità individuale alla malattia e alla risposta anticorpale alle
vaccinazioni, porta verso l‟eliminazione della rosolia congenita e del morbillo, permette la
prevenzione ed il controllo delle infezioni da virus dell‟immunodeficienza acquisita e delle malattie
sessualmente trasmesse.
Analisi microbiologiche per malattie infettive a trasmissione alimentare
Questa attività di laboratorio si colloca nel piano nazionale di sorveglianza e di monitoraggio
epidemiologico degli enterobatteri patogeni mediante tipizzazione sierologica, affiancata ad
eventuale antibiogramma, in base alla DGR n° 6117 del 12/12/2007.
In un complesso piano di sorveglianza sanitaria, gli accertamenti di laboratorio, condotti sia sull‟uomo
sia sull‟eventuale alimento implicato consentono di identificare/tipizzare l‟agente microbiologico
responsabile, di evidenziare sierotipi anomali, di individuare, attraverso l‟incrocio dei dati, la fonte di
un‟eventuale infezione e limitarne la diffusione, di tracciare mappe epidemiologiche, di eseguire
l‟antibiogramma ed evidenziare e nuove resistenze agli antibiotici (servizio quest‟ultimo offerto a tutti
i laboratori della Provincia di Mantova che non sono in grado di eseguire questo tipo di indagini).
Successivamente, dopo una serie di steep che porta alla compilazione della scheda di sorveglianza, i
dati vengono inseriti nel SW Enternet dell‟ISS.
Nel corso del 2013 sono state registrate n° 134 coprocolture, tutte risultate positive, ed effettuati n° 26
antibiogrammi.
ATTIVITA’ DI PREVENZIONE SECONDARIA DEI TUMORI
Ricerca del sangue occulto nelle feci
Nel corso del 2013 sono stati analizzati n°27.056 campioni, in base agli inviti indirizzati ai soggetti che,
per età anagrafica, sono stati inseriti nel programma di screening.
MEDICINA LEGALE E AREA SOCIALE
Anali di controllo di eventuale abuso alcolico
Le persone che accedono al Laboratorio in seguito al ritiro della patente di guida per stato di
ebbrezza sono circa 3.500 ogni anno. I parametri analitici ricercati assommano nel 2013 a 29.845.
Questi risultati sono fondamentali per fornire elementi scientifici alla Commissione Patenti in merito
all‟ eventuale abuso alcolico del soggetto e quindi la possibilità che possa tornare a guidare un
veicolo.
Analisi tossicologiche per l’uso di sostanze stupefacenti
I motivi per cui gli accertamenti di laboratorio sono richiesti: controllo della popolazione
“tossicodipendente”, reclutamento militare, dopo incidente stradale, cause medico legali,
antidoping, medicina dello sport, Pronto Soccorso, intossicazione acuta, Workplace Drug Testing, così
come sono diversi i richiedenti (SeRT, ospedali, magistratura, medico legale, Commissione Medica
Locale,…) e le finalità: terapeutica, giuridico istituzionale.
La ricerca delle sostanze stupefacenti prevede un test di screening con metodo immunochimico che
analizza le sostanze per classe di appartenenza e, solo in caso di positività, un test di conferma in
gascromatografia abbinata alla spettrometria di massa in grado di determinare le singole molecole
escludendo le false positività legate ad interferenze (farmaci, alimenti,…).
In ottemperanza alla normativa specifica sul lavoro e in risposta alle necessità dell‟utenza le matrici
analizzate sono urine e capello.
I parametri analitici ricercati nel 2013 sono stati n. 105.012.
PREVENZIONE SECONDARIA PER I TUMORI MALIGNI NELLA POPOLAZIONE ADULTA E PER DISTURBI DI
VISTA E LINGUAGGIO DEI BAMBINI
Nel 2013 si sono regolarmente svolte le attività di prevenzione e diagnosi precoce dei tumori,
con il consueto contributo di attività delle aziende ospedaliere pubbliche e private
accreditate a contratto con ASL ( Poma, San Clemente, Montecchi, San Pellegrino, Oglio
Po) e della rete delle farmacie operanti sull‟intero territorio mantovano.
35
In questo anno si è concentrata l‟attenzione sui percorsi diagnostico-terapeutici e sul followup dei soggetti che, per la patologia riscontrata in screening o per aumentato rischio
personale, necessitano di personalizzazione dei percorsi di prevenzione. Si è concentrata
l‟attenzione anche sulla popolazione femminile straniera, per la quale, a partire dalla
prossima estate, sarà attivata una campagna di sensibilizzazione ad hoc in collaborazione
con il Terzo Settore e con l‟Istituto d‟Arte “ Giulio Romano”di Mantova.
In particolare, dal 2013 sono stati contrattualizzati con gli erogatori i percorsi di follow-up
endoscopico, per cui i soggetti individuati ad aumentato rischio di insorgenza di adenomi,
sono sottoposti a sorveglianza attiva (=invitati dalla ASL) all‟effettuazione della colonscopia
di controllo. Effettuare la colonscopia di controllo significa non vanificare il percorso di
screening ed il beneficio di salute ottenuto avendo individuato il proprio rischio personale in
anticipo rispetto ai sintomi. Di seguito, evidenza dei volumi trattati e degli indicatori
monitorati:
RISULTATI
Indicatori da utilizzare
Risultato atteso 2013
RAGGIUNTI
Predisposizione
della
inizio invio
EVIDENZA DELLA LETTERA
lettera-tipo da inviare
lettere il
E DEL SUO UTILIZZO
agli assistiti in follow-up
03/05/2013
EVIDENZA
DEL
Contratto per l'attività di
SEGMENTO
Contratti
follow-up endoscopico
CONTRATTUALE
firmati con tutti
per l'esercizio dell'anno
SPECIFICO
PER
TALE gli erogatori
2013
ATTIVITA'
N°
COLONSCOPIE
DI COLONSCOPIE
Colonscopie in regime
FOLLOW-UP:
TOTALE DI FOLLOW-UP
di follow-up
ATTESO 317
EFFETTUATE :
317
Inoltre, l‟ASL di Mantova ha contribuito alla stesura del manuale per la rilevazione dei cancri
di intervallo nello screening colo rettale e per il 2014 appronterà quanto necessario per la
rilevazione sistematica di questa casistica. Evidenza documentale del manuale è disponibile
al sito internet:
Nel complesso, le attività di screening oncologico sono sintetizzabili con gli indicatori di
seguito riportati; come di consueto, nel caso della prevenzione oncologica il guadagno di
salute si declina come quota di patologia individuata in fase precoce, in anticipazione sui
sintomi. Nella tabella viene riportato, per confronto, il dato di adesione rilevato a livello
regionale.
36
PREVENZIONE
DI:
TUMORI
COLORETTALI
TUMORI
MAMMELLA
TUMORI
CERVICE
UTERINA
POPOLAZIONE
INVITATA
POPOLAZIONE
% DI
%
N° CASI DI
CHE HA
ADESIONE
ADESIONE
TUMORE
EFFETTUATO I
ASL
REGIONE
INDIVIDUATI
TEST DI PRIMO MANTOVA LOMBARDIA
LIVELLO
(adesione (DATI DELLE
corretta
15 ASL
per inviti
LOMBARDE,
inesitati)
corretta per
inviti
inesitati)
MASCHI/FEMMINE
27.056
65,0 %
47,6%
19
50-69 a.
41.591
FEMMINE 50-69 a.
16.026
75,4%
68%
76
23.946
FEMMINE 25-64 a.
21.294
60,7%
44%
2
37.270
La patologia individuata in screening può essere valutata in termini di “estensione”,
utilizzando i seguenti criteri di definizione, dai quali si evince il potenziale guadagno di salute
generato dalla precocità della diagnosi:
DEFINIZIONI GENERALI
DELLA CLASSIFICAZIONE TNM
pTX
Il tumore primitivo non può essere definito
istologicamente.
pT0
Non vi è dimostrazione istologica del tumore
primitivo.
pTis
Carcinoma in situ.
pT1, pT2,
pT3, pT4
Aumento dell'estensione del tumore primitivo
accertata istologicamente.
Per quanto riguarda i casi di tumore screen detected, la distribuzione è la seguente:
a) distribuzione del pT per i casi di tumore del colon-retto individuati in screening:
Tumori colon-retto pTNM
pT1
pT2
pT3
pT4
Ignoto
Totale
Totale
5
4
4
2
4
19
37
b) distribuzione del pT per i casi di tumore della mammella individuati in screening:
Tumori
mammella
pTNM
pTis lobulare
pTis duttale
pT1micr
pT1a
pT1b
pT1c
pT2
pT3
pT4
pTx
Ignoto
Totale
Totale
2
14
4
17
13
5
3
0
0
0
11
76
c) distribuzione della patologia individuata in screening con pap test: in questo caso si
considerano non solo i casi di tumore, ma anche le lesioni di alto e basso grado,
l‟individuazione delle quali consente di modificare la storia naturale della malattia,
impedendo l‟insorgenza del tumore:
Casi individuati
al
secondo
livello
diagnostico
Carcinoma
HSIL
LSIL-CIN1
AGC
Totale
Totale
2
26
144
2
175
SCREENING ORTOTTICO
Nel 2013 il programma di screening ortottico per la valutazione della funzionalità visiva del
bambino in età prescolare è stato rendicontato nell‟applicativo che consentirà di produrre
un dettaglio di analisi dei dati disponibili entro la fine di maggio 2014 al seguente indirizzo
web: (http://www.aslmn.it/tematiche_liv3.asp?IDLivello1=3&IDLivello2=13&IDLivello3=34)
Sinteticamente, per lo screening ortottico, i volumi di attività per intercettare la patologia
sono stati i seguenti:
POPOLAZIONE TARGET
(bambini
di
5
anni
compiuti)
4.098
ADERENTI AL TEST
INVIATI AL SECONDO
LIVELLO
% INVIO AL SECONDO
LIVELLO
2.963
570
19,20
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LA PROMOZIONE DELLA SALUTE
La prospettiva “preventiva” propria della promozione della salute, mira in questi anni a
prevenire le malattie con interventi attivi e l‟ azione è rivolta al potenziamento della
capacità individuali e della consapevolezza del proprio stato di salute, che rappresenta il
primo passo per i processi di cambiamento e/o di mantenimento utili al benessere.
La valutazione del guadagno di salute è una prospettiva che necessariamente ci proietta
nel tempo, mentre in questi anni l‟impegno è rappresentato dal fatto di promuovere azioni e
stili comportamentali che abbiano dato evidenza di impatto nella difesa del ben-essere.
Nel documento di programmazione 2014 della ASL si richiama il fatto che l‟aumento del
bisogno di salute, legato all‟incremento delle malattie croniche, insieme alla maggiore
aspettativa di vita dei nostri assistiti, si scontra oggi sempre più gravemente con la riduzione
delle risorse disponibili. Pertanto, la prospettiva di sviluppo possibile non può prescindere
dalla sostenibilità economica e dalla sostenibilità ambientale quali elementi alla base della
progettazione delle nuove risposte ai bisogni di salute. Da qui la necessità di individuare
modalità di intervento innovativi e modelli di organizzazione della promozione di sani stili di
vita che integrano le azioni ASL con il territorio di appartenenza. Il quadro programmatorio
regionale in questi anni ha orientato le scelte e delineato i percorsi per ottenere, accanto
all‟appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici-riabilitativi, lo sviluppo di “reti”
tematiche che potessero garantire interventi efficaci nei diversi setting caratterizzanti le fasi
di vita e di lavoro dei cittadini.
Il quadro epidemiologico ( vedi http://www.aslmn.it/Docs_File/DocPC2014.pdf)
che rappresenta il bisogno di salute della nostra popolazione ha rappresentato “la bussola”
per un orientamento delle azioni di promozione della salute:
1) nella nostra Provincia l‟indice di vecchiaia è in costante aumento e supera il dato
regionale (159 ultrasessantaquattrenni ogni 100 ragazzi 0-14 anni contro i 141 di
Regione Lombardia): ne consegue un aumento assolto dei casi di portatori di
pluripatologie cronico-degenerative, con particolare riferimento alle patologie
cardiocerebrovascolari, ai dismetabolismi, ai tumori maligni
2) La popolazione straniera è presente sul territorio provinciale nella quota del 15% circa:
particolare attenzione è stata rivolta alla promozione dell‟adesione alle campagne di
screening per il cervicocarcinoma uterino, che colpisce con frequenza più che
doppia
le
donne
straniere
rispetto
alle
mantovane
(vedi
:
http://www.aslmn.it/Docs_File/screeningcervice_dipo.pdf)
3) Dalle rilevazioni campionarie regionali a cui ASL di Mantova ha partecipato
(http://www.epicentro.iss.it/okkioallasalute/reportregionali2012/OKkio%202012%20Reg
ione%20Lombardia.pdf) risulta che complessivamente il 24,5% dei bambini presenta
un eccesso ponderale che comprende sia sovrappeso che obesità: si stima che per
la nostra provincia il numero dei bambini sovrappeso e/o obesi sia intorno ai 5600, in
età compresa tra 6-11 anni. Il dato risulta confermato anche dalle rilevazioni annuali
effettuate dai Pediatri di Famiglia, che segnalano la quota dei loro assistiti in eccesso
ponderale.
In questo contesto, Le Reti rappresentano ormai con ogni evidenza la modalità principale di
realizzazione delle attività di Promozione della Salute.
 RETE SCUOLE: Avviata dalla Regione nel 2011, è la rete più strutturata e vedrà in
questo anno scolastico un incremento di diffusione sull‟intero territorio. Di seguito la
mappa delle scuole :
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MANTOVA
Scuola aderente alla rete
Rete esterna
ISTITUTI
SUPERIORI
Scuole potenzialmente
aderenti alla rete
ISTITUTI
SUPERIORI
Scuola capofila
IC
CASTIGLIONE
ISTITUTI
SUPERIORI
IC
MANTOVA 1
IC
BOZZOLO
IC
ASOLA
IC
SERMIDE
IC
S. BENEDETTO
DD
VIADANA
IC
SUZZARA
IC
CASTELLUCCHIO
ISTITUTI
SUPERIORI
USR Lombardia




ISTITUTI
SUPERIORI
ISTITUTI
SUPERIORI
IC
GONZAGA
8
RETE LUOGHI DI LAVORO CHE PROMUOVONO SALUTE: Per la costruzione di questa
rete si fa riferimento alle indicazioni regionali che sono state puntualmente definite in
un apposito DDS n.11861 dell‟11/12/2. Dalle prime esperienze condotte nel 2012 2013 si tratta ora di passare alla costruzione effettiva della rete, in accordo con i
documenti regionali di riferimento (WHP).
RETE CITTÁ SANE: Alcune delle iniziative già avviate negli anni scorsi, in primo luogo
quella dei Gruppi di Cammino, sono state portate avanti con la collaborazione
stretta delle Amministrazioni Comunali. Oltre la metà dei Comuni mantovani hanno
attivato un gruppo di cammino, mentre circa il 17% ha attivato un‟attività motoria
nell‟ambito del progetti Piedibus).
RETE HPH (Ospedali che promuovono salute): L‟ASL fa già parte di questa rete che
esiste già da molti anni e che in Lombardia è in fase di riorganizzazione.
Nell‟accezione a suo tempo data dalla Regione, questa rete giustamente
comprende non solo le strutture ospedaliere ma in generale tutte le strutture
sociosanitarie. Tra queste, di grande rilevanza, la rete delle RSA, che conta nella
nostra provincia 47 strutture e rappresenta una componente del sistema presente e
diffusa capillarmente a livello territoriale, in ragione dell‟importante carico di anziati e
di grandi anziani che caratterizza il nostro territorio.
ALTRE RETI (Farmacie, Panificatori, ecc.): Il progetto regionale della “Rete dei
Farmacisti per l‟adozione di comportamenti favorevoli alla salute mediante il
counseling motivazionale breve” ha messo in luce l‟importanza dell‟utilizzo
appropriato dei contesti opportunistici per veicolare messaggi positivi sugli stili di vita.
Un‟esperienza di counselling breve per disassuefazione al fumo durante la seduta di
screenin per il cervicocarcinoma ha prodotto quanto segue: sul campione
individuato di 1.200 fumatrici, Il tasso complessivo di cessazione a 6 mesi è stato del
17% (IC 95%: 11,5- 22,5) e del 12,4% (IC 95%: 7,5-17,3) a un anno.
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