16 ALRA OPINIONE LIBERALE OPINIONE LIBERALE Revisione Lst: un sì per riprenderci il territorio INIZIATIVA FAIF: la Svizzera sul binario giusto — Antoine Turner— membro di comitato ALRA Nei prossimi giorni la Commissione pianificazione del Gran Consiglio sarà chiamata a esprimersi sul messaggio governativo concernente la Legge sullo sviluppo territoriale (Lst). Si tratta di uno strumento che la revisione della legge federale sulla pianificazione del territorio – votata pochi mesi fa – ha reso obbligatorio e più vincolante e sancisce l’obbligo dei Cantoni a prevedere un’adeguata compensazione tra vantaggi e svantaggi rilevanti, derivanti da pianificazioni. Ad oggi esistono le esperienze decennali e positive di Basilea, Turgovia, Neuchâtel e Ginevra che fungono da base per il modello ticinese La pianificazione del territorio e una politica fondiaria attiva sono compiti inderogabili dello Stato, ma in Ticino la mancanza di volontà politica e di strumenti efficaci ha portato a una devastazione del territorio abitabile che non ha analoghi confronti in Svizzera. Si tratta dunque di agire per arginare il degrado laddove sia ancora possibile. Anche nel nostro Cantone, uno tra i più densamente abitati (escludendo le zone impervie), la legge è stata accettata: i legislatori devono implementare questa volontà popolare, evitando di svuotarla da ogni contenuto. La revisione della Legge federale recita essenzialmente: «I vantaggi derivanti da pianificazioni sono compensati con un aliquota del 20% almeno. La compensazione diventa esigibile se il fondo è edificato o alienato. Il diritto cantonale imposta la compensazione in modo da comprendere quantomeno il plusvalore derivante dall’assegnazione durevole del terreno ad una zona edificabile». Nella fase di consultazione della revisione della Lst ben 46 Comuni si sono espressi a favore del principio di compensare anche i vantaggi rilevanti; il Consiglio comunale di Lugano, approvando il NQC (Nuovo Quartiere Cornaredo), auspica la compensazione dei vantaggi. Il messaggio, che è più ambizioso, riprende comunque un compromesso tra quanto già applicato con successo da altri Cantoni e contiene le seguenti disposizioni. Si considera solo il plusvalore superiore a 50’000 franchi generato da: • nuovi azzonamenti in zona edificabile (esempio zona agricola che diventa edificabile) che pagherebbero il 40% del plusvalore; • densificazioni con aumento dell’indice di sfruttamento di almeno 0,2, che pagherebbero il 30% del plusvalore; • cambiamenti di destinazione (esempio: zona industriale che diventa residenziale) che pagherebbero il 30% del plusvalore. Il contributo diventa esigibile al momento della vendita, della costruzione o dopo 15 anni dall’approvazione della pianificazione e i proventi sono ripartiti a metà tra Comune e Cantone. Per evitare la doppia imposizione il contributo di plusvalore è dedotto, quale costo di investimento, dal calcolo dell’utile imponibile. E’ importante ricordare che in Ticino i casi in cui ciò sarà applicabile sono essenzialmente quelli di grandi progetti quali il NQC di Lugano, Valera a Mendrisio e quelli di superfici industriali/commerciali dove gli indici e le altezze aumentano in modo massiccio. In queste fattispecie i proprietari usufruiscono di un sostanziale aumento del valore del terreno, mentre l’Ente pubblico è chiamato a ridisegnare infrastrutture e spazi pubblici: è normale quindi che i proprietari partecipino ai costi sostenuti dell’ente pubblico. I proprietari di case private, invece, non sarebbero colpiti in In Ticino ci saranno ben pochi aumenti di zone edificabili mentre prevarranno le densificazioni e i cambiamenti di destinazione quanto aumenti di indice non sono solitamente nei limiti inclusi dalla legge. Obiezioni e risposte alla Lst La riscossione del plusvalore dopo 15 anni dall’approvazione della pianificazione è una norma pensata per combattere la tesaurizzazione, ma è ritenuta ingiusta dai detrattori perché colpisce chi non ha ancora realizzato alcun guadagno. Non rappresenta, comunque, un punto fondamentale della legge. La Lst non colpisce la proprietà del cittadino comune, ad esempio la proprietà che tiene per i figli: i limiti posti sulla densificazione assicurano che non sono le zone residenziali a essere colpite, ma le grandi superficie commerciali-artigianali. L’applicazione dei vantaggi alle densificazioni ed ai cambiamenti di destinazione sono estremamente importanti perché in Ticino saranno la maggioranza. Nel nostro cantone ci saranno ben pochi aumenti di zone edificabili mentre prevarranno le densificazioni ed i cambiamenti di destinazione. Esempio: un terreno di 1’000 mq con IS di 1,2 che diventa 1,6, permette l’aumento da 1’200 mq a 1’600 mq di SUL che rappresenta un guadagno importante. Calcolando 5’000 fr/mq si avrebbe un guadagno di 2 milioni di franchi senza far nulla! Idem per un terreno in zona industriale che diventa residenziale o un terreno a destinazione esclusivamente artigianale che diventa misto artigianale-commerciale. Per quanto concerne le aliquote del 30% e 40% e il livello di esenzione di 50mila franchi, è importante segnalare che non si tratta di una nuova tassa ma di un contributo che il privato è chiamato a versare per un vantaggio rilevante che riceve senza far nulla. Si tratta dunque da una parte di una questione di equità di trattamento, e dall’altra di un contributo alla gestione del territorio derivante da questi cambiamenti. Abbassare i parametri svuota di contenuto lo strumento: oggi lo Stato capisce finalmente il suo ruolo ma si trova 17 di fronte a ovvie difficoltà finanziarie. La Lst proposta contribuisce, anche se solo parzialmente, a risolvere il problema. Si ricorda che se le aliquote del 30 e 40% verranno accolte si prevede di ottenere circa 47 milioni di franchi in quattro anni da suddividere in parti uguali tra Cantone e Comuni. Percentuali e parametri più bassi vanificherebbero almeno parzialmente questo strumento. E’ dunque importante agire con rapidità per non lasciarsi sfuggire interventi importanti. Il risvolto politico ed elettorale del tema non è da sottovalutare. Sarà anche fondamentale distanziarsi dagli interessi degli immobiliaristi e dai loro rappresentanti legali, ancora ben presenti in Gran Consiglio. L’atteggiamento in commissione e in parlamento adottato dai deputati del PLR sarà la cartina di tornasole per indicare quanto, effettivamente, il partito ritenga importante, se non fondamentale, una migliore gestione del territorio ticinese. L’iniziativa «finanziamento e ampliamento dell’infrastruttura ferroviaria» è il controprogetto all’iniziativa dell’ATA che risponde alle maggiori necessità finanziarie della ferrovie. L’accresciuta mobilità degli Svizzeri ha fatto sviluppare negli ultimi decenni numerose importanti opere infrastrutturali, affiancate da due opere enormi quali il traforo del Lötschberg e le gallerie di base del San Gottardo e del Ceneri. E’ ormai ovvio che i fondi attuali faticheranno a pagare il mantenimento della rete odierna, e certamente non basteranno per nuove opere indispensabili. In Ticino dobbiamo continuare a batterci per il completamento a Sud di AlpTransit con la circonvallazione di Bellinzona e in particolare per la tratta Lugano-confine sud. Negli ultimi 15 anni il traffico viaggiatori è aumentato del 60% e si prevede un ulteriore crescita del 60% entro il 2030; un’evoluzione simile è in corso per il traffico merci. Il fondo infrastrutturale è necessario per garantire anche in questo scenario la sicurezza, il servizio e la puntualità su tutte le linee, contribuendo a spostare sui mezzi pubblici pendolari e frontalieri. Particolarmente nel nostro Ticino, sempre più urbano e congestionato, il fondo è di importanza strategica per spostare il traffico da una rete stradale intasata, ma anche – ed è un elemento fondamentale – per introdurre treni a cadenze di mezz’ora nel traffico verso Zurigo e il Nord e, grazie alla galleria di base, per permetterci di restare agganciati all’evoluzione economica del resto della Svizzera. Il fondo infrastrutturale avrà carattere permanente: nella prima tappa già pianificata che va fino al 2025 si potranno disporre di 6,4 miliardi di franchi che permetteranno di migliorare la sicurezza, rinnovare le stazioni, migliorare la capacità merci (corridoio 4 metri). E’ inoltre immaginabile che il Ticino, dopo l’apertura della linea di base del San Gottardo, ne reclami una parte per mantenere la vecchia linea, sia a scopo turistico sia come supporto al traffico merci. A livello nazionale tutti i principali partiti sono favorevoli all’iniziativa. Il Ticino ha tutto da guadagnarci con la FAIF. Anche ALRA si associa a questo coro, chiedendo a tutti gli elettori di mettere un SI convinto nell’urna.
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