Politecnico di Milano Scuola di Architettura e Società Laurea Magistrale in Architettura a.a. 2013-2014 CONVERGENZE Agricoltura urbana e nuovi spazi publici 1 TESI DI LAUREA DI: Maria Teresa Echeverri Hincapie 779885 Maria Alejandra Palomo Santos 779931 RELATORE Prof.ssa. Barbara Coppetti CONSULENTE Dott. Agronomo. Andrea Debosio 2 "sólo la imaginación puede representar lo que está ausente. A veces la cualidad más conmovedora de un lugar no proviene de lo que realmente está en él, si no de lo que está conectado al mismo a través del tiempo y el espacio de los recuerdos”. La Poética de los Jardines 3 INDICE 1 ABSTRACT 2 Presentacion 3 Introduccion 4 Agradecimientos 5 . ANTECEDENTES 5.1 Sintesis historica del desarrollo urbano y territorial de Milan 5.2 Riformare Milano 5.3 Milan y la agricultura 5.4 Estado Actual 6. REFERENTES 7. STRATEGIA URBANA 7.1 Orti urbani 7.2 Ejes 8.STRATEGIA PROGETTO 8.1 Invernaderos Concepto Estrategia Materialidad 8.2 Edificio epicentro Concepto Estrategia Materialidad 9 PROYECTO Masterplan planimetria Sezioni 10 CONCLUSIONES 11 BIBLIOGRAFIA 4 1. ABSTRACT CONVERGENZE, Agricoltura urbana e nuovi spazi pubblici Come gia e stato detto per l architetto portuguese Alvaro Siza, "la agricultura è la che disegna il paessaggio, il nuovo paesaggio urbano vuole essere utile, integratore e con carattere di ricupero; una fonte di alimento, un motore educativo e un fattore economico. L impatto di questi tipo di progetti va di pulire la urbe fino a creare dei vincoli tra i cittadini e la natura. Nei recenti progetti de paessaggismo urbano l idea di avvicinare i citadini a la vita agricola e ogni volta piu ritomata, portando la campagna e la produzione agricola en città. Esempi che si possono trovare da città sviluppate fino a quelle che sono in via di sviluppo, come i coltivazione di frutteti nei parchi di Londra (London Orchard Project), il Pinzessinnen gärten di Kreuzberg, a Berlino. Giardini portatile a New Jersey, orti urbani in Cuba Per il projetto CONVERGENZE, i giardini e gli spazi verdi è stata fatta una classificazione: verde come natura, il verde contenuto, in queste caso ricreando il concetto delle serre, che contengono degli spazi per la ricreazione, la cultura, e dei servizi i qualli offrono in qualsiasi epoca dell'anno un contatto dinamico con la natura il osio e la coltura. il verde coltivato, sono degli orti che non solo articulano gli spazi pubblici, ma anche sono pensati come un supporto economico, ecologico e sociale per il projetto, diventando più forte il rapporto tra cittadini e spazi pubblici. Il sviluppo delle serre si ha fatto a partire di una struttura semplice di portici, i qualli si muovono durante il percorso longitudinale con una pelle vetrata facendo vedere questi volumi sottile dentro la natura circondante, su un piano che si piega ricreando il movimento del suolo, al suo interno si possono trovare le piattaforme per interagire con le specie. 5 Il materiale per il rivestimento e una lamiera forata con aperture irregolare che serve di mediatore tra interno-esterno permete visualizare dal fuori parzialmete quello che ce dentro, facendo un invito ad accedere, questa lamiera serve principalmente per proteggere le spezie delle condizione climatiche esterne e cosi ricreare al interno un microclima diverso; ogni una delle serre hanno caratteristiche individuali che variano a seconda della vegetazione, cosi: una serra contiene vegetazione mediterranea, di montagna e tropicale. come epicentro del area del progetto, il luogo e stato definito per la convergenza di due assi che provengono della dualita trovata in questo posto di studio, uno è stato chiamato naturale che conecta in direzione alla parte verde dove si trovano le serre e che si prolonga fino alla cascina; e uno, che collega la città, lo construito, artificio e società. L'oggetto architettonico cresce dalla terra, vuole dire che con la piegatura del piano orizontale si formano le rampe per accedere e fare un percorso, le piazze aperte scoperte e gli spazi aperti coperti, con questa strategia si cerca di dare una continuita all'utente nel suo percorrere, per esempio la rampa del asse naturale che sale e diventa bibblioteca oppure nel caso della piazza principale che si piega e li nel suo livello piu alto se proporre il mercato, nell piano terra del edificio uno spazio aperto che evoca il broletto, consistendo cosi la interazione dei cittadini con il progetto. Si e stato proposto un edificio composto con spazi per la ricerca e la formazione,e divulgazione di temi referenti a la agricultura urbana. In conclusione a questo progetto vogliamo rendere chiara relazione tra il costruito e il naturale e alcuni modi di come questo può essere realizzato in armonia con l'utente, creando la consapevolezza di ciò che l'architettura può contribuire al benessere della società. 6 2.Presentación RiFormare Milano 7 3. Introduccion Como asegura el portugués Alvaro Siza es la agricultura la que dibuja el paisaje, el nuevo paisaje urbano quiere ser útil, reparador e integrador; una fuente de alimento, un motor educativo y además, un modesto factor económico. Esta iniciativa en el caso de Milan ha empezado con la reutilización de areas baldias, en escuelas Orti nelle scuole “L’orto come strumento didattico”, se proponen una serie de proyectos realizados en las escuelas publicas de Milan los cuales son sostenidos por el Comune, il proyecto ColtivaMi es un progetto del Comune di Milano con la finalidad de asignar espacios abiertos para la realización de huertos urbanos en areas de propiedad comunal; Giardini condivisi, es una propuesta esperimental del Comune que permitira mejorar la calidad de las areas verdes en degradacion y que aactualmente no son utilizadas gracias a la participacion de las asociaciones. otro tipo de huertos Altri Orti son aquellos propuestos por particulares y asociaciones que contribuyen y enriquecen el paisaje de la ciudad. Hoy son muchos los profesionales que abogan en favor de sembrar las ciudades de paisajes útiles. De mezclar agricultura, ocio y cultura y el nuevo paisaje urbano quiere ser útil, reparador e integrador; una fuente de alimento el camino intermedio podría consistir en recuperar la mezcla: convergencia entre la naturaleza y el artificio pero insertado en las urbes. En el siglo XXI los jardines no pueden ser solo ornamentales. Son espacios fundamentales para el funcionamiento de la ciudad. Y para la educación de los ciudadanos. La educación es uno de los efectos colaterales de sembrar azoteas, parques y vacíos urbanos. Pero no es el único objetivo. El asunto es tan cívico como político, tan ecológico como social. 8 4. Agradecimientos Deseamos agradecer a todas las personas que nos han ayudado en la realización de nuestra tesis en especial a la profesora Barbara Coppetti por el tiempo dedicado. A Andrea Debosio, y a todos nuestros amigos que han ayudado a enriquecer nuestro proyecto. En especial a nuestras familias con su apoyo incondicional. sin el cual esta oportunidad nunca hubiese sido posible. Muchas gracias. 9 5. Antecedentes Milano se estructura en una maya constituida de círculos concéntricos determinada por las diversas expansiones históricas y los sucesivos planes reguladores. Desde el centro parten una serie de ejes que determinan la conexión con el resto del territorio. El área en estudio esta situada en la zona sur de la ciudad y se desarrollo a lo largo del trazado de la la linea ferroviaria. Se trata de una parte de la ciudad abandonada. 5.1 Síntesis histórica del desarrollo urbano y territorial de Milan [Garamond 9] Saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio 5.2 Riformare Milano 5.3 Milan y la agricultura urbana 5.4 Estado Actual 10 6. Referentes Parque Andre Citröen Paris, 1992. 14 has. Arquitectos paisajistas Gilles Clemente y Provost Alan Los diseños de los buenos jardines se estructuran a partir de un concepto único desde el que se desarrolla el conjunto del diseño. En este parque ese concepto es la unidad en sí como suma de elementos que se necesitan unos a otros para formar una entidad congruente. En gran medida, la integración se realiza a través del juego de la contraposición de opuestos. El parque tiene tres áreas diferenciadas: El jardín blanco, El jardín negro y la gran explanada con sus jardines íntimos anejos. Un camino diagonal atraviesa el parque de noreste a suroeste. Empieza en el Jardín Negro; se va estrechando y conduce a la zona principal del parque: la Gran Pradera, continúa por el Jardín en Movimiento y termina en el muelle del Sena. Es un camino unificador de los espacios, conectando ambientes con distintos aspectos perceptibles en un recorrido trasversal. Parece romper la armonía de las lineas, como primer efecto. Esto le hace tener una gran fuerza visual, creando movimiento en las líneas, y en definitiva, es un elemento integrador en el conjunto del diseño del Parque. Se trata de una extensión rectangular de césped que actúa como eje principal del Parque, con un diseño que evoca los grandes jardines clásicos franceses. El espacio está enmarcado por grandes setos recortados por un lado, desde donde se accede a los jardines temáticos. Enfrentados a estos seis jardines, se han dispuesto seis estructuras construidas de granito de unos 30m de altura. En el inicio de la pradera hay un espacio pavimentado dominado por dos construcciones monumentales. Son dos invernaderos con paredes de vidrio y marcos de madera. Estos invernaderos podrían ser como el palacio de un gran jardín clásico francés. Uno de ellos se utiliza para exposiciones temporales y eventos. El otro se está ocupado por exóticas plantas subtropicales. En la zona más cercana al río se puede contemplar el concepto elaborado por Giles Clemente como “Jardín en movimiento”, cuya base se resume en la frase: "Hacer todo lo posible con lo menos posible en contra". Ésta sería la posición del jardinero en el Movimiento de 11 Jardín. El diseño del jardín, cambiante con el tiempo, depende de quién lo mantiene, no es sólo el resultado de un diseño plasmado en un dibujo. El objetivo de este jardín es: - Mantener y mejorar la 1. Parc Andrè-citroën, Arch. Clement. Paris, Francia 1992. Patrick Berger - paesaggista Gilles 12 Brolétto s. m. [dim. di brolo]. 1. Nel medioevo, campo coltivato cinto da un muro. 2. Palazzo municipale. Il passaggio a questo secondo sign. si determinò a Milano, dove in un broletto (che occupava l’area dell’odierno Palazzo reale) si amministrò la giustizia fin dal sec. 11°; il nome, passato al Palazzo dei consoli, ivi costruito, indicò quindi il palazzo municipale, estendendosi anche ad altre città, come a Como, a Monza, a Brescia. 2. Broletto . Milano, Piazza Mercanti, "Broletto nuovo" 13 Edificio Laboratorio Synthon / GH+A | Guillermo Hevia El proyecto es el resultado de un concurso internacional de arquitectura para esta empresa que se instala en Chile en 2009. Nos permitió mediante la arquitectura, incorporar los conceptos de innovación, nuevas tecnologías y de sustentabilidad de la empresa. La nueva imagen corporativa del edificio de administración y laboratorio farmacéutico, es rotunda y categórica. Una imagen de aceptividad (color plateado) lograda íntegramente con elementos de acero, tanto en las fachadas de doble piel perforada del conjunto, como en la estructura general. El edificio con forma de “Y” parece flotar sobre el agua, al que se ingresa por un puente en diagonal que es el condón umbilical que relaciona el cuerpo y el entorno. La laguna autosustentable (se regenera de manera natural), es parte de las estrategias bioclimáticas y medio ambientales del proyecto. El edificio tiene una base (1er. Piso) de marcos y losas de H.A., y un cuerpo superior (2º piso) en acero y vidrio. El edificio está totalmente cubierto por un manto de acero perforado, una doble piel que permite proteger de la luz y radiación solar, y mediante un sistema Venturi natural enfriar las fachadas vidriadas por simple evaporación. De este modo se incorporan estrategias pasivas a los edificios (ventilación, iluminación y aporte térmico) además del uso de energía solar (agua caliente de todos los servicios) y jardines sustentables. El edificio parece un volumen flotante y sólido, que con la luz va mostrando su permeabilidad y transparencia, marcando distintas instancias del día, a medida que refleja luz natural o muestra su interior al anochecer, reflejándose en el agua con diferentes juegos cromáticos y de dimensión espacial. Permite la gran versatilidad formal y control lumínico de los espacios interiores y sus fachadas con planos de colores grises y negros, se interceptan con liviandad y plasticidad. Revestimientos de acero pre-pintados, se contrastan con el hormigón y el agua, donde la textura se logra mediante cambios en las perforaciones del acero, generando vibraciones de luz y sombra, con transparencias sutiles, dan una imagen de liviandad y dinamismo, controlan y protegen de la luz solar, son la nueva imagen de la empresa. 14 15 7. Estrategia Urbana 7.1 Orti urbani 7.2 Ejes A partir de una interpretación del lugar donde encontramos unos ejes virtuales que parten desde una construcción ubicada al interno del área de proyecto que conectan tensiones opuestas en los extremos, pues de un lado esta la ciudad, el artificio, lo construido y de la otra la tensión de la naturaleza que se conserva aun con el crecimiento de la ciudad hacia la periferia. Se ha categorizado las áreas verdes dependiendo de su intensidad y del grado de intervención por el hombre: el verde natural, es aquel espontáneo. El verde contenido, a partir de la reinterpretacion de los invernaderos convencionales se han propuesto tres elementos que recrean tres paisajes naturales diversos (mediterráneo, tropical y de montaña) contienen ademas un ambiente apropiado para la recreación, la cultura ofreciendo en cualquier época del año un contacto dinámico con la naturaleza. el verde cultivado, los huertos urbanos que ademas de articular los espacios públicos, son pensados como un soporte económico, ecológico y social, haciendo mas fuerte la relación entre ciudadanos y espacios públicos. Il sviluppo delle serre si ha fatto a partire di una struttura semplice di portici, i qualli si muovono durante il percorso longitudinale con una pelle vetrata facendo vedere questi volumi sottile dentro la natura circondante, su un piano che si piega ricreando il movimento del suolo, al suo interno si possono trovare le piattaforme per interagire con le specie. 8.Estrategia Proyecto 8.1 Invernaderos concepto Estrategia Materialidad 8.2 Edificio epicentro concepto Estrategia Materialidad 16 9. Proyecto 10. Conclusiones 0saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio Saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio. Titolo paragrafo [helvetica 9] [Garamond 9] Saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio saggio. 17 Bibliografia Conan, Michel, Essais de poetique des jardins, Olschki, 2004. Gilles, Clèment, Manifesto del terzo paessaggio, Quodlibet, Macerata, 2005. Cortesi, Isotta, Il parco Pubblico - Paessaggi 1985-2000, Federico Motta Editore, 2000. Bibliografia Internet http://thelondonorchardproject.org/ www.soa-architectes.fr/ 18
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