Clicca qui - Luciano Ciocchetti

LEIDEE
MENSILE dI INfORMAzIONE
POLItICA, APPROfONdIMENtO, CULtURA
APrILe 2014
Numero 4
SERVE UNA
NUOVA EUROPA
GLI AMICI DI ANTONELLO
PER RICORdARE ANtONELLO gAttI:
UN gRANdE UOMO Ed
UN VERO PROfESSIONIStA
LUCA MAESTRI:
UN “ROMANO” IN CIMA ALLA APPLE
PROgEttARE LE CIttà INtELLIgENtI
dEL fUtURO
EdItORIALE
di Luciano Ciocchetti
N.4 - ANNo 0
LE
IdEE
aprile 2014
Le Idee
Un Giornale Di Luciano Ciocchetti
Direttore Responsabile
Emiliano Belmonte
Caporedattore Centrale
Serena Basciani
Hanno Collaborato a questo numero:
Francesca Barbato, Adelio Canali,
Ignazio Cozzoli, Fabio Forte,
Massimilano Maselli, Pietro Sbardella,
Francesco Smedile
In Redazione:
Sara Alessandrini
Serena Basciani
Emiliano Belmonte
Andrea Germoni
Ilenia Inguí
Giovanna Pettoello
Andrea Romano
Disegno testata:
Simona Cassisa
Impaginazione:
Alessandra Paravano
Siamo giunti al quarto
numero di questo
giornale online, e
questa edizione la
dedico al mio amico
Antonello Gatti, un medico che ha fatto della
sua professione e della lotta contro il dolore
del malato una missione di vita fino alla fine.
Colgo l’occasione per condividere con Voi la
mia decisione di candidarmi alle prossime
elezioni europee del 25 maggio con
Forza Italia perché per chi come me, proviene
dall’esperienza democristiana, ad oggi è
l’unico contenitore possibile con il quale
condivido idee e valori dei moderati.
L’esperienza con Officina per l’Italia è
sfumata anche perché, con “l’ingresso” della
fiamma si ritornava al passato, ed io voglio
guardare al futuro dando voce all’Italia ed ai
cittadini in Europa.
Con coraggio e lungimiranza, so che possiamo
farcela. Abbiamo riscontrato un grande
successo di contributi editoriali e per questo
numero abbiamo scelto di parlare di
Alcide De Gasperi, attraverso il Prof. Adelio
Canali, che ci illustra la rinascita dell’Italia
nell’arco di 7 anni; di Luca Maestri,
un romano in cima alla Apple; e con buon
senso e tanta concretezza, il Prof. Eugenio
D’Amico, Ordinario di Economia Aziendale
presso l’Università degli Studi Roma Tre,
ci illustra alcune proposte economiche per
una crisi non certo al volgere del suo termine
e di tanto altro ancora.
Buona lettura
Giornale in fase di registrazione.
LEIdEE
aprile 2013
3
SommArIo
PAg 6
PAg 22
IdEE PIU’ POPOLARI
Di Luciano Ciocchetti
IStAMbUL, UNA MEtROPOLI
COSMOPOLItA tRA ORIENtE E
OCCIdENtE
PAg 14
LUCA MAEStRI: UN “ROMANO”
IN CIMA ALLA APPLE
Di Andrea Romano
PAg 8
PAg 24
gLI AMICI dI ANtONELLO
INtERVItA A ROMINA fALCONI
Di Ilenia Inguì
PAg 16
bUON SENSO E tANtA
CONCREtEzzA
Di Egenio D’amico
PAg 12
PAg 26
LEttERA AL dIREttORE
Di Adelio Canali
ECCE ItALIA PRESENtA
IL NUOVO SItO
PAg 8
4
LEIdEE
aprile 2013
tOPONOMAStICA, LE RAgIONI
dI UNA SCELtA
Di Marco Baldino
TRAMITE
IL MENSILE DIGITALE
LE IDEE
PUOI RAGGIUNGERE
PIU’ DI
CONTATTI FIDELIZZATI
30.000
ED AVERE
UN’IMMEDIATA VISIBILITA’
SOCIAL NETWORK,
FACEBOOK,
TWITTER ED ISSUU
SUI
LEIDEE
Da un’idea di Luciano Ciocchetti
DA IDEE PIU’ POPOLARI
A FORZA ITALIA
Di Luciano Ciocchetti
Con il mio movimento “Idee più Popolari” ho deciso di dare inizio ad una
nuova storia aderendo a Forza Italia e contribuendo a livello europeo con
la mia candidatura alle prossime elezioni previste per il 25 maggio.
Sono fermamente convinto che Forza Italia rappresenti per me e per la
classe dirigente, i quadri, gli amministratori ed i simpatizzanti di Idee più
Popolari, l’unico punto di riferimento all’interno dell’area moderata italiana. Un Partito nazionale in grado di rappresentare le nostre idee, i valori
ed il nostro modo di fare politica puntando alla riunificazione dei popolari
d’Italia.
Quello di Forza Italia è per noi un approdo naturale dato che il partito di
Silvio Berlusconi è, e resta, l’unica forza di centrodestra in grado di mantenere un grande consenso tra i cittadini. Si tratta di una scelta che punta
a rafforzare l’ala moderata e soprattutto ad ottenere una semplificazione
del quadro politico italiano. ‘Forza Italia’ è per noi di ‘Idee più Popolari’
una ‘nuova casa’ priva di richiami alle nostalgie del passato e ad ideologie
complicate; una casa in grado di aggregare classi dirigenti alternative alla
sinistra. Un Partito che crede nella libertà, in tutte le sue molteplici sfaccettature: dalla libertà di pensiero a quello di espressione, dalla libertà di
impresa a quella di mercato, regolata da norme certe, chiare ed uguali per
6
LEIdEE
aprile 2013
Sono sicuro che sia
necessario impegnarsi a
tutti i livelli per rimette
in moto l'economia,
aiutare le imprese,
aumentare l'occupazione
e ridiscutere i tassi
di interesse a livello
europeo.
tutti. Un Partito che crede che lo Stato debba essere al servizio dei cittadini
e non il contrario. Un Partito che crede nella famiglia come nucleo fondamentale della società e nell’impresa che gioca il ruolo fondamentale di
generatore del lavoro, della ricchezza e del benessere dei cittadini.
Condividendo questi ed altri valori sono pronto a mettere la mia esperienza
al servizio del nostro Paese per contribuire a costruire un’Europa basata
sulla crescita e sulla solidarietà, come valori fondanti del Partito Popolare
Europeo.
Alla fine di maggio infatti l’Unione europea andrà al voto. Credo che non
ci sia stato, dall’atto della sua costituzione, un momento più difficile dell’attuale per molti dei cittadini dell’Unione.
Le difficoltà del sistema economico e di quello sociale sono sotto gli occhi
di tutti ed il sistema politico sembra essersi allontanato dagli elettori. Ciò
a cui miriamo è un’Europa che rispetti le tradizioni dei popoli, che garantisca finanze pubbliche solide, che miri sempre ad una democrazia pluralista e ad un’economia sociale di mercato.
Un’Europa che sappia superare in modo intelligente ed equilibrato il tetto
del 3% del rapporto deficit/Pil. Un’Europa che miri a far ripartire l’economia e l’occupazione. Un’Europa che sappia fondarsi su quella che
Forza Italia definisce l’ “equazione del benessere” e che io sposo pienamente: meno tasse, più
consumi, più investimenti, più crescita, più lavoro, più gettito, più welfare, più benessere per
tutti.
Chi, come me, vive a stretto contatto con i cittadini si rende conto infatti che per le famiglie, per
le piccole imprese e per i giovani, la situazione
è molto difficile.
Sono sicuro che sia necessario impegnarsi a tutti
i livelli per rimette in moto l'economia, aiutare
le imprese, aumentare l'occupazione e ridiscutere i tassi di interesse a livello europeo. Si parla
sempre infatti di una prossima uscita dalla crisi,
ma la condizione reale è veramente drammatica.
Sono pronto dunque a mettere in campo la mia
esperienza e la mia passione per portare a Bruxelles e Strasburgo la voce ed i valori dei cittadini italiani.
LEIdEE
aprile 2013
7
GLI AMICI DI
ANTONELLO
L’amicizia tra Luciano
Ciocchetti ed il
Professor Gatti risale
al 1976 quando
quest’ultimo, oltre
allo spassionato
amore per la medicina
e per la sanità,
metteva il suo
impegno al servizio
degli altri anche in
campo sociale e
politico.
Sabato 15 marzo una folta platea di persone si è riunita all’Università di Medicina
e Chirurgia di Tor Vergata per ricordare
Antonello Gatti: un grande uomo ed un
vero professionista.
L’evento, dal nome “Gli Amici di Antonello”, è stato fortemente voluto da Luciano Ciocchetti e dalla Dottoressa Maria
Grazia Celeste, moglie del Professor
Gatti, in collaborazione con la dirigenza
del Policlinico e dell’Università di Tor
Vergata. E’ stato un momento emozionante
per tutti i partecipanti che hanno voluto ricordare il valore del Professor Gatti ed
8
LEIdEE
aprile 2013
hanno condiviso frammenti di momenti vissuti al suo fianco.
Ognuno di loro ha testimoniato lo straordinario lavoro portato
avanti negli anni da Antonello Gatti, un medico che ha fatto della
sua professione e della lotta contro il dolore del malato una missione di vita. Amici, colleghi, studenti, specializzandi erano presenti con il loro ricordo e con la passione che il Professore è
riuscito a comunicare a ciascuno di loro.
Ascoltando i loro interventi si riesce a percepire tutto il carisma
e la straordinaria energia che lo hanno contraddistinto nella vita.
Dall’intervento di Giuseppe Novelli, Rettore Università di Roma
Tor Vergata, a quello di Enrico Bollero, Direttore Generale Fondazione PTV Policlinico Tor Vergata; da Carlo Umberto Casciani,
Commissario straordinario dell’Agenzia Regionale del Lazio per
i Trapianti a Marco Spizzichino, Direttore Ufficio Cure Palliative
e Terapia del Dolore del Ministero della
Salute. Erano presenti anche Arturo
Cuomo, Direttore Struttura Complessa
“Anestesia e terapia del Dolore” Istituto
Nazionale Tumori, Fondazione Pascale, e
Mattia Consalvio Direttore UOC Anestesia, Rianimazione, Terapia del Dolore,
Medicina Iperbarica – Università degli
Studi di Roma LA SAPIENZA, Facoltà di
Farmacia e Medicina, Polo Pontino.
Non è mancato Massimo Mammuccari,
Medico di Medicina Generale ASL RM/F,
Rappresentante regionale AISD, Presidente Società Italiana di Mesoterapia,
Tutor Master in “Terapia del dolore” Università di Roma Tor Vergata e Alessandro
Palazzotti Presidente di Special Olympics
Italia, nonché Giovanni Tarquini del Centro Culturale Laurentum.
L’amicizia tra Luciano Ciocchetti ed il
Professor Gatti risale al 1976 quando quest’ultimo, oltre allo spassionato amore per
la medicina e per la sanità, metteva il suo
impegno al servizio degli altri anche in
campo sociale e politico.
Antonello Gatti all’epoca era Consigliere
della dodicesima Circoscrizione che aveva
la sede nella sua Spinaceto.
Era il Presidente della Commissione Sport
e lavorava intensamente per diffondere e
far crescere lo sport sul territorio. Il suo
grande impegno era anche rivolto a dare
un futuro al S. Eugenio, ospedale all’epoca
in via di chiusura.
A quell’epoca Luciano Ciocchetti era il
giovane Presidente del Comitato di Quartiere di Decima Torrino, appena iscritto
alla DC, partito nel quale Gatti militava.
Lo Sport e la Sanità sono stati due impegni
sociopolitici che li hanno visti battersi insieme in tutti questi anni, sempre fianco a
fianco.
Il Professor Gatti era una grande persona,
buona e sempre disponibile, fiera della sua
famiglia e delle sue idee. Idee che lo
hanno portato in tutti i campi in cui è stato
protagonista a raggiungere obiettivi e risultati straordinari.
Basti pensare alla creazione negli anni ’70
e ’80, insieme a Sandro Palazzotti, dei
Centri Sportivi Circoscrizionali utilizzando le palestre delle scuole. Fu il primo
tentativo a Roma e in Italia di far praticare
lo sport a tutti.
Oppure ancora alla battaglia per dare un
futuro all’Ospedale S. Eugenio quando da
componente del Comitato di Gestione
Il Professor Gatti
era una grande
persona, buona
e sempre disponibile,
fiera della sua famiglia
e delle sue idee.
LEIdEE
aprile 2013
9
della Usl si impegnò allo stremo per farlo
diventare sede provvisoria del nascente
Policlinico di Tor Vergata, che è rimasto li
per circa 15 anni. O ancora alla battaglia
per fare del nuovo Policlinico di Tor Vergata un ospedale senza dolore. Primo ospedale del Lazio, e forse d’Italia, che ha
assunto questo protocollo di civiltà.
Ciocchetti e Gatti hanno sempre lavorato
insieme confrontandosi continuamente,
elaborando progetti di profonda riorganizzazione del sistema sanitario del Lazio.
Idee forti che se applicate avrebbero dato
soluzione ai troppi problemi del Sistema
Sanitario della nostra Regione.
Non si può dimenticare anche lo straordinario lavoro fatto insieme al Professor
Sandro Sabato e al Professor Bollero, Direttore Generale del Policlinico di Tor Vergata per dare vita ad un ospedale senza
10
LEIdEE
aprile 2013
dolore e per risolvere i problemi di crescita del policlinico stesso. Ed alla
battaglia fatta insieme a Ciocchetti per far riconoscere il DEA di II livello
del Policlinico.
Luciano Ciocchetti: - “Antonello Gatti è stato un grande uomo, un vero
professionista, un amico. Abbiamo perso un grande politico e un grande
medico. Ma rimangono fortemente vive in noi le sue idee e le sue convinzioni che hanno tracciato le autostrade delle nostre battaglie politiche e
sociali.
Grazie caro Antonello. Mi e ci manchi. Manchi alla comunità di amici.
Manchi alla Fondazione Moderati per la Terza Fase che abbiamo creato
insieme e con la quale abbiamo fatto numerosi convegni e dibattiti sulla
sanità. Manchi a tutto il Policlinico di Tor Vergata.
Manchi a tutti coloro che si battono per dare concretezza alle cure palliative e alla medicina senza dolore.Manchi alla tua fantastica famiglia.
Ma non mancheranno mai le tue battaglie, le tue lotte e le tue idee, il tuo
impegno sociale, professionale, politico e familiare da uomo vero e sincero.Io farò di tutto affinché le tue idee non vengano mai dimenticate e
che per me saranno sempre faro per il mio impegno politico.
Grazie Antonello, grazie Amico mio”.
Caro Direttore,
t’invio le prime 4 pagine delle 255 che
compongono il volumetto “Documenti di
Vita Italiana del Gennaio-Febbraio 1953”,
da cui è possibile comprendere lo sforzo compiuto dal nostro
Paese, sotto la guida di Alcide De Gasperi, per la Rinascita dell’Italia nell’arco di 7 anni dal 1945 al 1952. Si tratta
di una pubblicazione che meriterebbe di
essere divulgata nelle scuole di ogni ordine e grado.
Sono soltanto 4 pagine ma lasciano trasparire la statura morale di un uomo che
ho avuto modo di conoscere, il quale con
fermezza e dignità assunse responsabilità
politiche nel periodo più critico per la
12
LEIdEE
aprile 2013
storia della nostra
Nazione.
L’Italia era un cumulo di macerie,
priva di risorse
economiche perché portandosi via le riserve della
Banca d’Italia, i tedeschi ci avevano dato il colpo di grazia.
Il tutto nella più completa differenza del mondo nei nostri riguardi,
oltre alle richieste di riparazioni per i danni procurati dalla guerra.
Scorrendo le 255 pagine si può avere l’esatta visione di quel “Miracolo Italiano”, costruito dal Centrismo Degasperiano, soprattutto
in considerazione del fatto che l’Italia era già, prima della guerra,
in condizioni di grande arretratezza a confronto delle altre economie
sviluppate.
Poiché noi possiamo ritenerci eredi di quelle “Idee Ricostruttive”
del grande statista, ti propongo di ospitare sul tuo mensile queste 4
pagine come omaggio alla sua memoria e come modello per una
classe politica che deve dimostrare di essere all’altezza della nostra
Famiglia Nazionale.
Di Adelio Canali
“Documenti di vita
italiana del gennaiofebbraio 1953”, da cui
è possibile comprendere
lo sforzo compiuto
dal nostro paese,
sotto la guida di
Alcide De Gasperi,
per la rinascita dell’Italia
nell’arco di 7 anni
dal 1945 al 1952.
LEIdEE
aprile 2013
13
LUCA MAESTRI:
UN “ROMANO” IN CIMA
ALLA APPLE
Di Andrea Romano
L
o stesso giorno in cui tv e mass-media
hanno celebrato, seppure con sfumature e
accenti diversi, il successo del film di Paolo Sorrentino ‘La Grande Bellezza’, sui quotidiani italiani
ha trovato spazio la notizia della nomina di Luca
Maestri a nuovo direttore finanziario della Apple,
la multinazionale americana considerata a ragione
una delle più grandi aziende mondiali.
Ma perché accostare le due notizie, il trionfo del
film di Sorrentino quale migliore pellicola straniera nella notte degli Oscar e la nomina di Maestri
al colosso informatico? Hanno forse qualcosa in
comune? In effetti, se andiamo a vedere, un comune denominatore c’è ed è il legame con Roma.
Il film premiato al Dolby Theatre di Hollywood è,
nel bene e nel male, un affresco su Roma.
Il nuovo top manager della Apple Luca Maestri a
Roma è nato e cresciuto. Allora, se è vero che un
‘romano’ è stato capace di arrivare ai vertici di
quella che la prestigiosa rivista Fortune ritiene
l’azienda più ammirata dell’anno, perché non dare
giusto risalto alla ‘romanità’ di Maestri?
Magari da contrapporre al degrado e all’agonia così
ben fotografati da Sorrentino nel suo film. Se gli
americani hanno affidato a Maestri il difficile incarico di gestire la liquidità dell’azienda, valutata
in 160 miliardi di dollari, caricandolo di una responsabilità enorme, è perché qualcuno lo ha raccomandato o perché hanno semplicemente valutato
la sua capacità e la sua professionalità? Basta leggere il curriculum di Maestri per comprendere lo
spessore professionale del personaggio.
Laureato in economia alla Luiss, master a Boston
e manager di livello in aziende come General Mo-
14
LEIdEE
aprile 2013
tors, Nokia- Siemens e Xerox. Ha girato il mondo, parla tre lingue, si è fatto
apprezzare per competenza e preparazione, per riservatezza (che di questi
tempi di certo non guasta) e per spirito di abnegazione.
Questo può bastare per essere chiamato, a 50 anni, ad essere nominato direttore finanziario dell’azienda che ha tra i suoi fondatori il grande Steve
Jobs? Per gli americani sì. Allora quale insegnamento trarre da questa nomina? Primo, che andrebbe maggiormente esaltata la romanità di quelle persone che con il sangue e il sudore raggiungono posti di assoluto prestigio nel
panorama industriale internazionale. Secondo, che accanto a una Roma traf-
A
fichina e fatta di gente furba, disincantata, scaltra
e senza scrupoli, come quella dipinta nella Grande
Bellezza, esiste una Roma fatta di gente onesta,
che studia, lavora, si sacrifica e si afferma.
Terzo, che i nostri giovani dovrebbero prendere
esempio da Luca Maestri, che evidentemente per
raggiungere certi livelli avrà faticato e non poco,
rimboccandosi le maniche e lavorando duro.
Quarto, che è un peccato che un supermanager del
suo livello abbia lavorato per lo più all’estero.
Quinto ed ultimo, che sarebbe bello che qualcuno
esaltasse maggiormente queste figure che danno
lustro alla nostra Italia ma soprattutto alla nostra città.
Se adesso si è scatenata la corsa a premiare Paolo
Sorrentino che è napoletano, perché non invitare in
Campidoglio il concittadino Luca Maestri?
LEIdEE
aprile 2013
15
BUON SENSO E
TANTA CONCRETEZZA:
ALCUNE PROPOStE ECONOMICHE
PER UNA CRISI NON CERtO AL VOLgERE
dEL SUO tERMINE
Di Eugenio D’Amico
Negli ultimi tempi spesso sentiamo parlare di fine della crisi e della ripresa
economica (la famosa luce alla fine del tunnel). Tali considerazioni vengono
effettuate, oltre che dai noti politici, anche dalle massime autorità economiche
nazionali e sovranazionali. Invero, di questa ripresa nessuno, nella vita di tutti
i giorni, ne ha coscienza, nessuno la vive su se stesso, nessuno la sente. Anzi,
le imprese continuano a soffrire e a morire e i cittadini (il c. d. Stato Comunità)
continuano a subire peggioramenti nella qualità della loro vita. Urgono pertanto al più presto provvedimenti che, in qualche modo, invertano questa spirale viziosa, simbolo di un cambiamento geo-economico globale piuttosto
che di un ciclo economico “naturale”. Non si può sperare in una soluzione
temporale di un problema globale, è necessario che qualcuno agisca. Questo
qualcuno non può che essere la politica che deve innalzarsi dal suo localismo
16
LEIdEE
aprile 2013
al fine di gestire una situazione che localistica non
è. Non ci si può aspettare che l’economia scenda,
deve essere la politica a crescere!
In tal senso, in poche righe vogliamo indicare alcune proposte economiche che potrebbero essere
adottate per tentare di uscire dalla crisi. In proposito è finora opportuno rilevare che tali soluzioni
non bastino. A queste dovrebbero essere affiancate
misure, provvedimenti e comportamenti che economici non sono ma che hanno altrettanta (se non
più ampia) importanza. Ci riferiamo ai valori, all’educazione civica, alla correttezza e alla con-
Non si può sperare in una soluzione temporale di
un problema globale, è necessario che qualcuno agisca.
Questo qualcuno non può che essere la
politica che deve innalzarsi dal suo localismo al fine
di gestire una situazione che localistica non è.
Non ci si può aspettare che l’economia scenda, deve essere
la politica a crescere!
nessa meritocrazia che sono
alla base del successo di una
nazione. Detto ciò entriamo
nel merito delle scelte economiche con riferimento alla
nostra nazione.
Un primo punto che sembra
cruciale sottolineare è che le
tasse hanno ormai raggiunto un
livello insopportabile e che
quindi si dovrebbe parlare di
esse solamente in termini di diminuzione. D’altro canto, in una
situazione di crisi economica
quale quella che caratterizza
l’Italia, qualsiasi aumento delle tasse (come purtroppo abbiamo avuto già modo di verificare) si
tradurrebbe solamente in un inasprimento della
crisi. Inoltre, il livello raggiunto da queste è eccessivo sia dal punto di vista dell’incidenza (reale) sui
redditi, sia (soprattutto) in relazione ai servizi che
il cittadino in cambio riceve (che sono da quarto
mondo).
Peraltro, i cittadini e le imprese non capirebbero il
senso di un ulteriore inasprimento della pressione
fiscale anche perché, nel mentre gli si chiedono
più tasse, essi rilevano in continuazione il crescere
dei privilegi della classe politica.
In questo momento ogni cittadino vede le sue imposte utilizzate non al fine di un miglioramento
della qualità della propria vita, bensì come uno
strumento che la politica adotta per mantenere invariata la sua condizione di privilegio.
Le proposte economiche dovrebbero quindi concentrarsi sulle spese, ovvero sui tagli e/o sul miglioramento della qualità della spesa.
Una prima proposta consiste nel riaffermare la
centralizzazione dello Stato come conseguenza
dell’inarrestabile aumento degli sprechi che si è
verificato in conseguenza dell’ampliamento dei
centri decisionali di spesa. In tal senso sarebbe certamente utile ricentralizzare gli acquisti della pubblica amministrazione, soprattutto con riferimento
alla sanità e alla nettezza urbana, ovvero due spese
che, da quando sono state “delocalizzate”, sono incrementate enormemente senza alcun miglioramento nel servizio offerto e con qualche dubbio
sulla legalità nei meccanismi di gestione.
Ancora e in linea con il punto precedente, sarebbe
opportuno modificare il titolo V della Costituzione
favorendo l’accorpamento delle regioni, l’accorpamento dei comuni (è possibile che un comune
di pochi abitanti abbia un sindaco, un consiglio comunale, dei costosissimi dirigenti, paghi affitti per i propri
locali, ecc. ?), l’eliminazione delle province e degli ormai obsoleti “statuti
speciali” di alcune regioni e province. Tale processo infatti, senza effettuare
alcun licenziamento, nel breve termine consentirebbe un risparmio in termini
di riduzione degli organi politici, di riduzione delle consulenze, di riduzione
degli affitti, di riduzione delle municipalizzate (e quindi: dei consigli di amministrazione, dei collegi sindacali, delle consulenze, ecc. ecc.), di riduzione
dei passaggi burocratici (e quindi della corruzione), ecc. Nel lungo periodo
consentirebbe di beneficiare anche dei minori costi del personale che, negli
anni, andrà in pensione.
Poi, dovrebbero essere ricalcolate (soprattutto con riferimento alla classe politica e burocratica) tutte le pensioni sulla base del sistema contributivo o comunque dovrebbe essere stabilito un livello minimo congruo di anni di
lavoro. Devono essere, inoltre, tolte tutte le cumulabilità consentite finora
solamente per un gruppo ristrettissimo di beneficiari.
Coerentemente dovrebbero essere ridotti gli stipendi della politica e, soprattutto, devono essere formalizzati in modo chiaro. Questo vuol dire che non
bisogna nascondersi dietro a rimborsi, ulteriori indennità, ecc. Ci deve essere
uno stipendio secco e omnicomprensivo.
Con riferimento ai servizi offerti ai cittadini, si dovrebbe incaricare un’apposita agenzia (può essere una di quelle già esistenti quindi senza aggravio
di spese) di effettuare una classifica del livello e della qualità dei servizi offerti
dagli enti pubblici e far pagare il servizio in ragione del livello ottenuto nella
graduatoria. Questo vuol dire che, se nel comune X i servizi sono migliori di
quelli offerti nel comune Y, allora quest’ultimo non potrà pretendere aliquote
superiori.
Sullo stesso tema va poi sottolineato come i trasferimenti dallo Stato ai Comuni a fronte dei servizi offerti da questi ultimi dovrebbero riflettere il “costo
standard del servizio”, cCon la conseguenza che se un comune utilizza personale in eccesso e/o materiali in eccesso questi non gli vengono rimborsati.
Troppo spesso infatti comuni poco virtuosi muovono pretese nei confronti
dello Stato centrale nascondendosi dietro la necessità di offrire servizi idonei
alla cittadinanza. Si dovrebbe poi effettuare una politica economica volta a
tutelare seriamente uno dei pochi vantaggi competitivi ancora ascrivibili alla
nostra nazione: il made in Italy. Ma tale tutela dovrebbe valere solamente se
il prodotto è realizzato in Italia (non solo disegnato o solo assemblato, o solo
…). Da notare su questo aspetto che la delocalizzazione, oltre ad aver prodotto effetti disastrosi sull’occupazione, non ha portato alcuna diminuzione
dei prezzi dei prodotti!!!
LEIdEE
aprile 2013
17
Dovrebbero inoltre essere messe delle barriere
(quantomeno amministrative se non anche economiche) a tutti quei beni che vengono prodotti non
rispettando gli standard di produzione (orari di lavoro, inquinamento, ferie, ecc.) adottati dai paesi
occidentali. Questo può essere realizzato grazie al
fatto che gran parte della domanda di quei beni è
fatta dai paesi occidentali che subiscono questa
concorrenza sleale. Di contro la domanda interna
dei paesi concorrenti stenta a crescere in ragione
della mancanza di una piena democrazia e delle
connesse tutele sociali e ambientali. In proposito
è curioso rilevare come la diminuzione (minor
crescita) del PIL di alcuni paesi dell’estremo
oriente sia la mera conseguenza dell’aumento
della povertà occidentale.
Al fine di favorire un coinvolgimento del sistema
bancario nel processo di “ripartenza” e di contrastare l’ormai insopportabile credit crunch, si potrebbe proporre una tassa maggiorata sugli utili
delle banche ottenuti investendo il denaro avuto
dalla Banca Centrale a tasso agevolato in titoli di
18
LEIdEE
aprile 2013
Stato anziché impiegati verso le famiglie e le imprese.
Rimanendo in tema di imprese, sarebbe poi utile ridurre i finanziamenti agevolati alle imprese (che spesso sono attribuiti secondo logiche poco chiare)
a fronte di una corrispondente diminuzione dell’IRAP e quindi a vantaggio
degli occupati in Italia.
Quanto precede (che, come abbiamo già avuto modo di rilevare, sicuramente
non è esaustivo e può essere integrato ma, allo stesso tempo, ciò sarebbe già
molto) porterebbe economicamente una razionalizzazione e un maggior controllo della spesa con cospicui risparmi. Questi risparmi dovrebbero essere
orientati soprattutto verso la creazione di lavoro (occupazione) e dunque verso
la riduzione del cuneo fiscale e la riduzione dell’IRAP a vantaggio di imprese
e lavoratori.
Per concludere è d’obbligo ricordare come una Nazione - al pari di un’impresa - non vale per quanta ricchezza ha oggi (patrimonio) ma per la ricchezza
che sarà in grado di produrre (capacità di reddito). Questo vuol dire che se
l’Italia dimostrerà (presentando un cono-programma delle misure indicate
sottoposto ogni mese a verifica degli enti preposti e della comunità dei cittadini) di saper effettuare le anzidette manovre, allora verrà valutata positivamente da qualsiasi organizzazione (compresa la Comunità Europea) e potrà
permettersi di ricontrattare il rispetto di qualsiasi parametro.
Gruppo Germond,
l’eccellenza del Buon Gusto!
SERVIZIO CATERING A DOMICILIO
Supermercato Eurfood - Roma Via del Fiume Bianco 42
tel. 06 52 206 205
L’azienda è dotata di ampi spazi rustici e
raffinati al chiuso e all’aperto, con ampie sale
che possono rispondere ad ogni tipo di
esigenza. All’esterno, un comodo patio si
affaccia su un vasto prato per la felicità di
adulti e bambini o dei vostri Amici a quattro
zampe, di qualunque taglia che vorrete
portare con voi. L’Agriturismo è aperto
dal venerdì sera alla domenica sera.
La nostra cucina è passione, gusto, calore e
colore. Si basa su sapori genuini ed antiche
ricette reinventate con un pizzico di novità e
fantasia ed è caratterizzata dall’utilizzo di
farine integrali, da pasta fatta in casa e dal
pane cotto a legna; le pietanze sono abbinate
adottimi vini e spumanti, bianchi e rossi.
Ristorante Agriturismo Pian di Papa
Agriturismo
Mandela
Pian di Papa
Via Fonte Bove snc. 00020 Mandela - Roma - Italy
mobile: +39 3249008055 - 3249004468
mail: [email protected]
sito web: www.agriturismomandelapiandipapa.it
TOPONOMASTICA,
LE RAGIONI DI UNA
SCELTA
Marco Baldino,
Vice Prefetto in Novara, marzo 2014
Mi è spesso capitato di dover illustrare agli Amministratori Locali la
ratio delle disposizioni in materia di toponomastica, concepite circa 90
anni or sono e che, non ostante le molteplici riforme istituzionali che
hanno riguardato i rapporti fra lo Stato e i Governi territoriali, non hanno
cessato di avere vigore e piena legittimazione.
E a ragione.
Vorrei sinteticamente ricordare che - secondo la normativa vigente - la
proposta di intitolazione di un qualsiasi luogo pubblico o aperto al pubblico viene effettuata dalla Commissione comunale competente, se presente, o direttamente dalla Giunta raccogliendo, a tal riguardo, anche le
eventuali relative indicazioni che scaturiscano dalla cittadinanza.
Ogni proposta di denominazione deve essere accompagnata da una relazione che illustri le più importanti notizie biografiche della persona
che si vuole ricordare.
Le proposte di denominazione, ottenuta l’ approvazione della Giunta,
sono inoltrate al Prefetto con il relativo incartamento, costituito da copia
della deliberazione, della nota biografica della persona cui si vuole intitolare il sito, nonché della rilevazione cartografica del luogo interessato.
Il Prefetto trasmette l’intera pratica, per il prescritto parere, alla Deputazione di Storia Patria o della Società Storica locale e, se si tratti di modifica di intitolazione già effettuata, anche alla Soprintendenza per i Beni
Artistici e Storici.
Ricevuti i pareri di competenza, comunica all’Ente Locale la propria decisione, espressa mediante decreto.
Si ricorda che nessuna strada o piazza pubblica può essere intitolata a
persone che non siano decedute da almeno dieci anni. Lo stesso vale per
i monumenti, le lapidi o altri ricordi permanenti situati in luogo pubblico
20
LEIdEE
aprile 2013
o aperto al pubblico, fatta eccezione, in questo
ultimo caso, per quei monumenti, lapidi o ricordi situati nei cimiteri, o a quelli dedicati
nelle chiese a dignitari ecclesiastici o a benefattori.
Il limite dei dieci anni può essere superato per
i caduti in guerra o per la causa nazionale.
Inoltre, è facoltà del Prefetto, a ciò espressamente delegato dal Ministro dell’Interno, consentire la deroga a tali disposizioni in casi
eccezionali, quando si tratti di persone che abbiano particolari meriti nei confronti della Nazione.
Contro la decisione del Prefetto è esperibile ricorso straordinario al Capo dello Stato entro
120 giorni dalla notifica del provvedimento per la tutela dei diritti soggettivi ed interessi legittimi - nel quale possono essere eccepiti soltanto i vizi di legittimità del provvedimento.
E’ altresì esperibile, in alternativa, ricorso al
Tribunale Amministrativo Regionale competente, per la tutela dei soli interessi legittimi,
entro 60 giorni dalla notifica del provvedimento. Anche in questo caso possono essere
dedotti solo i vizi di legittimità dell’atto.
Perché, dunque, questo ruolo essenziale del
Prefetto in una materia che, a prima vista, sembrerebbe innocua e marginale?
Ma perché tale materia può prestarsi ad insidie
e ad equivoci che soltanto la superiore posizione di terzietà e il prestigio e l’autorevolezza
della figura prefettizia possono annullare sul
nascere.
Oggi, infatti, sempre di più si preferisce intitolare luoghi non ad astratte entità geografiche
(monti, fiumi….) né a personaggi che la Storia
ha ormai inequivocabilmente consacrato nella
memoria collettiva ( Mazzini, Garibaldi…..)
bensì a persone di più immediato riferimento
all’attualità, generale o locale, e, sempre più spesso, decedute da meno
di dieci anni.
A volte si tratta di personaggi illustri su cui non c’è neppure da discutere:
non solamente per la loro indubbia fama, ma per l’estremo consenso che
hanno ricevuto in vita, e dopo la vita, presso l’umanità intera. Valga per
tutti l’esempio del Pontefice Giovanni Paolo II, o dei giudici Falcone e
Borsellino, o di Aldo Moro.
Altre volte, il discorso è simile nella sostanza, ma più circoscritto nello
spazio territoriale, in quanto trattasi di reali e indiscussi benefattori, che
hanno dato un contributo indelebile alla comunità in cui sono vissuti :
non solo come esempio di vita, ma, spesso, come tangibile lascito di natura economica che non poco contribuisce alle realizzazioni delle finalità
sociali e culturali di una comunità.
Vi sono situazioni, invece, in cui la visione di parte può prendere il sopravvento, e suggerire ad amministrazioni elettive, politicamente ben
definite, di compiere scelte non del tutto corroborate da quel comune
sentire che è alla base di decisioni non effimere, quali quelle che riguardano la toponomastica.
Ecco, dunque, che, a garanzia dell’effettivo rispetto dell’intera comunità
locale, senza particolarismi né antagonismi, e a certezza che la scelta
compiuta non rifletta una “moda” del momento, né la volontà di affermazione di una parte sull’altra, emerge chiaro il ruolo del Prefetto, custode dell’unità nazionale anche nel ricordo e nella memoria, e garante
della coesione sociale e territoriale che previene ed evita i conflitti.
E’ suo compito compiere, anche autonomamente, oltre che a seguito di
specifica documentazione ricevuta, ogni possibile ricerca sul valore e sull’importanza della
persona oggetto dell’intitolazione, nonché sul
grado di concordia presente nella comunità locale in ordine alla scelta compiuta dall’Amministrazione.
Ed è quindi, giustamente, nel suo esclusivo ambito decisionale, pur dopo aver consultato gli
organi competenti, operare una scelta che sarà
per sempre.
Il nome di un sito, infatti, trasmetterà ai posteri
una testimonianza di quali siano i valori propri
di una determinata comunità in un determinato
periodo storico, espressi attraverso la scelta
della persona che tali valori incarna, attraverso
la memoria storica dell’espressione toponomastica.
Non è senza significato, dunque, che, a quasi
un secolo dalla sua emanazione, una competenza apparentemente così innocua, ma sostanzialmente così incisiva, sia stata mantenuta
nell’alveo della Prefettura, a testimonianza del
ruolo di testimone e garante dei valori condivisi
e imperituri che la nostra Istituzione continua
e continuerà a rivestire.
LEIdEE
aprile 2013
21
ISTANBUL:
UNA METROPOLI
COSMOPOLITA TRA
ORIENTE E OCCIDENTE
Antica e moderna, frenetica e lenta, cosmopolita, multietnica, eclettica e poliedrica, con questi aggettivi divergenti, ma
complementari, si potrebbe riassumere
Istanbul, la metropoli turca in cui passato
e presente convivono in un’armonia quasi
naturale.
In origine era chiamata Bisanzio, fino al
XX secolo Costantinopoli, oggi Istanbul,
principale centro industriale, finanziario e
culturale della Turchia, è una delle mete
europee più in voga del turismo contemporaneo.
Istanbul è la cerniera che separa, ma allo
stesso tempo unisce due culture antiteti-
22
LEIdEE
aprile 2013
che: quella occidentale e quella orientale, è lo spartiacque che divide due continenti: l’Europa e l’Asia. E’ per la sua singolare caratteristica di essere una metropoli cosmopolita, che è stata
nominata Euopean Best Destination 2013 dall'European Consumers Choice.
Nel 2010, la città che sorge sulle rive del Bosforo si è anche aggiudicata la nomina di capitale europea della cultura e dal 1985
fa parte della lista UNESCO come Patrimonio dell'Umanità.
Il periodo migliore per visitare Istanbul è sicuramente la primavera caratterizzata per le sue temperature miti e le giornate soleggiate.
Una volta giunti nell’antica Bisanzio, la visita della metropoli
prende il via dall’Ippodromo nel cuore della città antica, per poi
arrivare alla celebre e suggestiva Moschea Blu famosa per i sei
minareti e le maioliche blu e la Moschea del Solimano il Ma-
1)
gnifico, molto simile alla basilica di Santa Sofia come architettura
però costruita un millennio dopo. La visita della capitale dell’Impero Ottomano continua con il palazzo di TOPKAPI, l’antica residenza dei sultani ottomani oggi trasformata in museo. Per gli
amanti dei siti archeologici, una tappa assolutamente consigliata
è la visita all’antica città di Efeso e al sito naturale di Pamukkale
(in turco significa "castello di cotone") che ci accoglie con la sua
cascata bianca di acqua ricca di calcio che si solidifica, in modo
tale da sembrare un castello di cottone: il tutto dà vita ad uno
spettacolo straordinario, allietato da un buon bagno in ampie vasche di acqua termale calda e fumante.
Il tour alla scoperta delle meraviglie della metropoli turca continua per Cappadocia, regione storica dell'Anatolia, con una breve
sosta lungo il percorso al caravanserraglio di Sultanhanie infine
per i più spericolati non può mancare un giro in Mongolfiera
sulle valli della Cappadocia per vivere una
esperienza unica e particolare.
Il tour Istanbul & Cappadocia, organizzato
dalle mani esperte di PlayGoViaggi, prevede anche una visita alla capitale Ankara, al museo delle civiltà anatoliche e
alla città di Bolu. Oltre che per la sua meravigliosa architettura bizantina e ottomana, per le sue storiche moschee, chiese
e sinagoghe, Istanbul è anche celebre in
tutto il mondo per la sua cucina, infatti, si
possono gustare tantissime specialità culinarie, come i meze (antipasti serviti prima
dei piatti principali) e il lokum, il caratteristico dolce di origine turca.
LEIdEE
aprile 2013
23
L’ EP D’ESORDIO
“certi sogni si fanno”
È USCITO LO SCORSO 10 FEBBRAIO
Intervista a Romina Falconi Di Ilenia Inguì
Nel 2012 Romina Falconi ha partecipato a X
Factor Italia: "Morgan mi ha insegnato che non
bisogna precludersi nulla"
Romina Falconi è nata la notte di capodanno
del 1 gennaio 1985 a Roma, il suo talent scout
si chiama Gigi Sabani. Nel 2007 è salita sul
palco del Festival di Sanremo, nella categoria
"Giovani" con il brano "Ama". Nel 2012 Romina partecipa a X Factor Italia e viene scelta
tra i 12 finalisti sotto la direzione artistica di
Morgan. Tra le sue collaborazioni più importanti: nel 2013 un duetto con con Immanuel
Casto ("Sognando Cracovia" contenuto nel
nuovo disco di Immanuel "Freak&Chic") e tra
il 2010 e il 2011 viene scelta come corista
24
LEIdEE
aprile 2013
nell'"Ali e Radici World Tour" di Eros Ramazzotti.
Cosa vuoi comunicare con il tuo nuovo singolo “Il mio prossimo
amore”?
Voglio comunicare il senso di destabilizzazione che dà una delusione
d'amore, l'isteria che esce fuori con uno sfogo grottesco nel momento
in cui ci si rende conto che assecondare troppo il partner e cercare di
essere diversi per lui, oltre ad essere deleterio, è inutile. Non scrivo storie, mi piace molto soffermarmi sui momenti. Gioco a fare la fotografa:
preferisco sempre l'istinto, nel bene e nel male, la naturalezza delle reazioni.
Il singolo è contenuto nel tuo EP d’esordio “Certi sogni si fanno”
uscito lo scorso 10 febbraio, qual è il tuo sogno più ricorrente?
Portare in giro la mia musica. E' bellissimo avere dei mezzi dignitosi
per svolgere il proprio lavoro, è giustissimo
dare ai giovani le chances che meritano. Quello
che non si dice, spesso, è che molti ragazzi non
si accontentano e quindi accettano volentieri di
dover fare dei sacrifici pur di portare avanti i
loro sogni. La mia generazione non è sempre
come viene descritta. Questo vale per la musica ma anche per tanti altri lavori. Nel mio
caso, anni fa, l'idea di uscire con un album autoprodotto, per me era un'utopia. Questo primo
mini album non poteva non avere un titolo
come “Certi sogni si fanno”. E’ bello raggiungere un obiettivo che è stato tanto ambito, curato e sudato. Certi sogni si devono fare..
Il brano “Sotto il cielo di Roma” è dedicato
alla tua città, credi che Roma rappresenti “La
grande bellezza”?
Si, adoro Sorrentino perché sa osare come
pochi. Descrivere il senso di solitudine, gli
ideali traditi che chiunque può avere, facendoli
venire fuori soprattutto con lo scenario di una
delle città più belle del mondo, deve essere
stata una scommessa anche per lui.
“Sotto il cielo di Roma” è una preghiera, mi rivolgo a Dio e gli dico: beh eccomi qui, sono
ancora in piedi e non ci credevo neanche io. E'
un momento incredibile quando ti rendi conto
che hai più forza di quanto immaginassi.
Vengo da una borgata romana che mi ha vista
in difficoltà molto spesso, ma mi è stata utile
come se fosse la più grande delle maestre, non
c'era bellezza intorno a me o forse neanche
dentro di me, c'era però quel cielo che
sapeva sempre di buono. Come sentirsi dentro un film di Pasolini dove
tutto ha dignità anche quando non
si ha nient'altro.
Hai partecipato al Festival di
Sanremo nella Sezione Giovani con la canzone
“Ama”, l’hai seguito
quest’anno?
L'ho seguito come faccio
ogni anno, è una vetrina
molto importante per un
cantante italiano,
l'unica che resiste da anni.
Ho un ricordo meraviglioso di
Sanremo e
spero di torn a r c i
prima o poi.
Cosa ne pensi della
vittoria di Rocco
Hunt? Per chi hai tifato?
Mi piace Rocco Hunt,
ha portato un messaggio di speranza al festival ed è stato
premiato. Mi è piaciuto molto anche De
André e Gualazzi.
Hai collaborato con Eros Ramazzotti e Immanuel Casto, c’è un artista
nazionale o internazionale col quale ti piacerebbe realizzare un
duetto?
Mi piacerebbe tanto duettare con Immanuel Casto. Spero che accetti di
cantare un brano scritto da me. Lo stimo molto perché ha coraggio ed è
innovativo.
Nel 2012 hai partecipato a X Factor Italia sotto la direzione artistica
di Morgan, lo senti ancora?
Non ci siamo più sentiti, ma ho un bellissimo ricordo di X Factor, di
Morgan e dei miei compagni. Morgan mi ha insegnato che non bisogna
precludersi nulla. Mi piacerebbe incontrarlo prima o poi.
Tre aggettivi per descrivere Morgan?
Intelligente, sensibile e coraggioso.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Sto preparando gli altri due Ep con una squadra bellissima, senza di
loro non sarei niente. Mi coccolano e mi sgridano a seconda dei momenti. Il produttore, Filippo Fornaciari, mi cuce addosso ogni canzone ed il bello è che siamo come il giorno e la notte: ci
compensiamo. Il manager, Jacopo Levantaci, è un uomo
ormai in odore di santità, l'ultima richiesta che gli ho
fatto è stata: ”Jac, che ne pensi se organizziamo un
mini show in metro, ti va di chiedere a Pisapia (o
chi per lui ) se si può fare”?
Il regista dei video, Luca Tartaglia, mi aiuta a
creare scene anche al limite, per il nuovo video
gli ho chiesto di tirarmi una secchiata di vernice addosso (ride, ndr). Ed i miei supereroi
- coloro che mi aiutano a spargere la voce Parole &Dintorni, OneApp e Ma9, che accettano volentieri di creare nuove cose
insieme a me e non si pongono limiti
perché amano l'idea di dare spazio agli emergenti.
Hai in programma un tour o qualche
data in giro per l’Italia?
Anche per il live ci stiamo muovendo, intanto ho organizzato uno
showcase a sorpresa a Roma e Milano. I miei padrini fino ad ora sono
il Muccassassina e il Vogue Ambition
che mi fanno cantare tutti i mesi da loro.
LEIdEE
aprile 2013
25
ECCE ITALIA
PRESENTA
IL NUOVO SITO
Il Consorzio delle Eccellenze d’Italia presenta il suo nuovo sito per un
“nuovo” made in Italy
Ecce Italia – Consorzio delle Eccellenze d’Italia è da poco online con
una nuova veste grafica e un nuovo sito web dedicato ad aziende e territori, secondo quella che è la mission principale di un progetto poliedrico che ambisce a valorizzare le espressioni territoriali dei Borghi e
dei Piccoli Comuni in tutte le loro declinazioni: Arte, Cultura, Artigianato, Enogastronomia, Salute, Ambientee Tradizioni.
Promosso dal Club “I Borghi più belli d’Italia”, il Consorzio ha come
obiettivo primario l’individuazione e la promozione, in Italia e all’estero,
delle eccellenze locali intese come espressione del legame intrinseco fra
il la realtà oggetto di indagine e il territorio di riferimento. Il tutto attraverso una strategia di marketing dove confluiscono elementi diversi ma
strettamente integrati (come la promozione di studi, seminari e convegni
sulle tematiche di riferimento, l’istituzione di partenariati, sia con enti
universitari che con enti pubblici e privati per la realizzazione di progetti
ad alto valore sociale, l’organizzazione di eventi, rassegne e “percorsi
sul territorio”), e che mette al centro dell’intero progetto il territorio, con
grande attenzione alle esigenze delle amministrazioni locali.
Sezione fondamentale del sito è perciò quella dedicata alla Rete, il circuito costituito dalle aziende già aderenti al Consorzio e dai Borghi più
belli d’Italia, in particolare dai Comuni che hanno esplicitato il proprio
sostegno alle attività di Ecce Italia con la concessione del patrocinio gratuito. La sezione è corredata da schede descrittive di territori e aziende,
dove è possibile trovare notizie e curiosità sulle eccellenze di un made
in Italy meno noto al grande pubblico. Eccellenze da vedere, da gustare
e da conoscere nelle peculiarità che ne fanno i migliori eredi delle identità locali e di tradizioni sempre più difficili da ritrovare.
Le sezioni news ed eventi sono invece un prospetto in costante aggiornamento che riflette la duplice natura del circuito Ecce Italia, dando spazio così alle informazioni del Consorzio come a quelle provenienti dalle
aziende e dai Borghi.
Tutto il sito vuol essere una vetrina sempre rinnovata per contribuire a
far conoscere queste piccole realtà e proporle come nuovi modelli di riferimento economico, sociale e culturale; una sorta di work in progress,
26
LEIdEE
aprile 2013
in accordo con lo spirito di un progetto le cui
funzioni e attività sono suscettibili di modifiche
e adattamenti alle particolari esigenze delle comunità locali, come spiega la voce dedicata ai
cosiddetti “Percorsi sul territorio” (o alla radice
delle eccellenze) e all’obiettivo sotteso all’iniziativa: permettere al visitatore di fare esperienza del luogo nella complessità della sua
offerta culturale, sociale e delle sue attrattive.
Avranno spazio di rilievo, naturalmente, le
fiere, le rassegne e i festival, organizzati in tutto
il territorio nazionale dal Consorzio in collaborazione o meno col Club ‘I Borghi più belli
d’Italia’.
Nell’apposita sezione online è anche possibile
scaricare la domanda di adesione al Consorzio,
riguardante esclusivamente aziende, pro loco,
consorzi o altri enti associativi di tutela e promozione di prodotti tipici italiani.
Infine le attività scientifiche: Territorio, Salute,
Ambiente e Alimentazione sono i settori principali di un laboratorio d’idee che trova la sua
attuazione in studi scientifici, seminari e convegni, sempre in relazione a questo “nuovo”
made in Italy ed alla sua unicità.
TRAMITE
IL MENSILE DIGITALE
LE IDEE
PUOI RAGGIUNGERE
PIU’ DI
CONTATTI FIDELIZZATI
30.000
ED AVERE
UN’IMMEDIATA VISIBILITA’
SOCIAL NETWORK,
FACEBOOK,
TWITTER ED ISSUU
SUI
LEIDEE
Da un’idea di Luciano Ciocchetti