Sullo sport Galimberti non ripeta vecchi errori

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LUNEDÌ
17 NOVEMBRE 2014
La Provincia
SPAZIO APERTO
Feroce e senza prove
quell’attacco all’Unicef
Non c’è qualcosa di meglio
dei soliti ‘tre tenores’?
Signor direttore,
in risposta alla lettera pubblicata sul
quotidiano ‘La Provincia’ il 14
novembre, i Volontari del Comitato
Unicef di Cremona ‘ringraziano’ il
signor Giuliano Galassi che, senza
citare fonti e prove, sferra un feroce
attacco all’Unicef, esprimendo
severe critiche e dubbi senza senso,
spregiando così il nostro lavoro e
quello di migliaia di volontari che , in
160 Paesi del mondo, soprattutto in
Africa, si spendono per difendere, ad
ogni costo, i diritti dei bambini.
Giuliana Delaidini
(segretaria Comitato Unicef di
Cremona)
Direttore buon giorno,
(...) non passa giorno che il lettore
provvido non si spazientisca, oltre
ogni indulgente sopportazione, nel
leggere i nostalgici sdolcinati
interventi dei soliti ‘tre tenores’:
alias Noci Sergio, Fedeli Claudio,
Luciano Pedrini. Altro che quei tre
artisti di fama mondiale, i Plácido
Domingo, José Carreras e Luciano
Pavarotti. Qua, caro mio, quasi
quotidianamente ci mesci in
continuazione scadente vino
d’annata e pure sgradevole in amari
calici, vino (figura retorica) che ci
procura solo pena e sofferenza. E non
contento di tutto ciò, tu fai
commentare talune loro
inopportune cadute di stile dai tuoi
ignari capi redattori. Di meglio non si
riesce proprio a proporre? (...)
Giorgino Carnevali
(Cremona)
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Immigrazione, i nostri doveri
devono avere dei limiti
Gentile direttore,
leggo sempre con piacere gli
interventi della signora Ada Ferrari,
non solo perché c’è una condivisione
di idee, ma il suo scrivere è così
elegantemente erudito ma assieme
chiaramente comprensibile, che
dovrebbe fare scuola a
tanti dei nostri politici e
amministratori il cui
argomentare è sempre
terribilmente
farraginoso e
inconsistente
nell’esposizione del
proprio pensiero quando
non sia volutamente
enigmatico. Detto
questo, mi associo
all’idea (da ‘Le Idee’ del
12/11) che l’insensata
incapacità e la caparbia
volontà di chi si fa
artefice sostenendo
irresponsabilmente il
sacro (inteso come
umano dovere) contro il
profano (inteso come suo
concreto limite) nel
gestire il problema della
immigrazione, sono la
causa nel nostro Paese di una
inevitabile quanto violenta
incomunicabilità e incompatibilità
etnica che, alla faccia di chi si ostina a
non capire, purtroppo sta avendo
inizio. Senza rispetto e civile
educazione nubi minacciose si
addensano all’orizzonte.
Sergio Cè
(Cremona)
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Per lo Schettino coreano
dura condanna, e per il nostro?
Gentile direttore,
siamo in Italia e anche questo ci
differenzia purtroppo in negativo.
Tra il trattamento riservato al
codardo comandante sudcoreano
Lee Joon Seok (sul banco degli
imputati per la morte di 300 persone
e per abbandono della nave) ed il
‘nostro’, codardo, vile, comandante
Francesco Schettino (sul banco degli
imputati per la morte di oltre 32
persone e per abbandono della
nave). In Corea, il processo si è chiuso
in 7 mesi; in Italia si sta ancora
dibattendo dopo due anni. In Corea il
colpevole è stato condannato a 36
anni di reclusione, in Italia il
colpevole, molto probabilmente oggi
in libertà, tempo fa, invitato
all’Università ‘La Sapienza di
Roma’, a tenere un master, a
pèagamento, su ‘Come si fa a gestire
il panico’. Sarà condannato a pochi
anni (magari agli arresti
domiciliari). Il comandante Coreano,
conscio e molto dispiaciuto della
gravità del suo comportamento; in
Italia il comandante appare sereno e
pimpante, e quasi pretende un
premio per aver «salvato migliaia di
persone» grazie alla sua ‘eroica
manovra’ d’incaglio sugli scogli.
Andrea Delindati
(Cremona)
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Il sacrosanto matrimonio gay
è il vero cavallo di Troia
Gentile direttore,
(...) l’amore vero supera
qualsiasi categoria
sessuale
maschile-femminile. I
figli non scelgono di
venire al mondo e
neanche il sesso dei loro
genitori, quindi vogliono
essere amati e cresciuti
anche da due papà o due
mamme. La nascita di
nuove famiglie in
aggiunta a quelle già
esistenti sarebbe un
fatto da salutare con
gioia. Il vero cavallo di
Troia è il sacrosanto
matrimonio gay che
andrebbe celebrato
anche nelle chiese
cattoliche che si dicono
cristiane.
Luciano Bartoli
([email protected])
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La violenza rossa mi ricorda
il clima del delitto Biagi
Gentile direttore,
al signor Azzoni le due foto di
Mussolini sul vetro del bus di Milano
hanno tolto sonno e fame. Vigila con
un vecchio fucile da caccia contro gli
eventuali rigurgiti fascisti, attento a
ogni rumore, a qualche ombra nel
buio della strada. Semplicemente
ridicolo poi, il voler sminuire l’unica
violenza politica che abbiamo in
Italia da alcuni anni e che anche
recentemente ha alzato il tiro. E
questa violenza pericolosa, piaccia o
non piaccia al signor Azzoni è di
sinistra. Mi sembra di rileggerle note
con le quali il Pci negli anni ’70
cercava di sminuire la pericolosità
della violenza di Potere operaio,
Lotta continua e le varie sigle di
sinistra che sfociarono poi nelle
Brigate Rosse con tutto quello che ne
seguì. Occorsero anni prima che il Pci
definisse quella spazzatura politica
costola della sinistra. Sono di questi
giorni le richieste di pesanti
LA POLEMICA
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IL CASO
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Sullo sport Galimberti
non ripeta vecchi errori
Caro direttore,
l’intervento di Marcello Ventura conferma nella sostanza quanto già chiaro a coloro che hanno seguito, anche
solo marginalmente, l’evolversi degli
eventi per Cremona Città Europea
dello Sport.
L’elenco della ‘ spesa’, accennato nella nota comprende manifestazioni per
la maggior parte già calendarizzate
annualmente; quella che è mancata è
una progettualità globale e una condivisione generale di un evento che
doveva essere straordinario . E se in
più occasioni affermiamo « che lo
sport ha solo il colore dei cinque cerchi», doveva essere coinvolta prima
tutta la giunta e poi tutto il consiglio
comunale. L’amico Marcello, ha invece optato, legittimamente, per una gestione quanto mai personalistica e autoritaria (io, io io, io e mai noi !) che
non poteva non scatenare tensioni, incomprensioni e produrre risultati mediocri e discutibili L’evento finale,
una sorta di ‘p re mif ic io ’ ge ne ra le
(una medaglia e una targhetta non si
nega a nessuno) annunciato e rinviato
per ben tre volte, è stato il patetico
‘The end’ finale. Non un documento,
condanne chieste dal pm al processo
per i delinquenti No Tav e di tutelare
il responsabile economico del Pd con
una scorta dopo le minacce arrivate
in rete e anche vicino casa sua a
Bologna: le ricorda qualcosa questo
signor Azzoni? A me ricorda Biagi.
(...)
Giuseppe Vigliotta
([email protected])
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In città costruite dal fascismo
le case resistono alle calamità
Egregio Signor direttore,
(...) ogni occasione é buona per fare
antifascismo come se in Europa non
ci fossero problemi ben piú seri ed il
signor Azzoni che ne è paladino
dimentica che nella sua democrazia
la professionalità é un concetto
astratto. Si costruiscono case:
crollano, si erigono argini e non
fermano le inondazioni: colpa delle
calamità naturali? Se fosse così
potreste spiegarmi come mai nelle
città, costruite dal fascismo,
bonificando paludi e luoghi malsani,
questi problemi non esistono?
Potreste spiegarmi come mai i
palazzi e le opere pubbliche costruite
dal fascismo si ergono e si ergeranno
ancora per centinaia di anni
nonostante le calamità naturali ed i
criminali bombardamenti
anglo/americani della 2a guerra
mondiale?
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DOMANDE (TEMO SENZA RISPOSTA)
AI LUMINARI DELL’URBANISTICA
Gentile signor direttore,
mi scusi se mi permetto di inviarle domande in cerca di risposta che ovviamente non
arriveranno mai dai nostri luminari dell’urbanistica. Perché sono stati messi due
attraversamenti pedonali all’estremità
del sottopasso di via Persico assolutamente non visibili alle macchine che sfrecciano
in salita? Perché non sono state preparate
le due vie Soldi interessate da un enorme
aumento del traffico? Perché non sono stati preparati i due incroci di via Francesco
Soldi con via Brescia e via Persico dove la
visuale é ridotta dalle macchine parcheggiate? Perché non esimersi dal chiudere il
sottopasso per la presenza di tre macchine
della tifoseria ospite durante le partite della Cremonese?
Alberto Mondini
(Cremona)
La festa di apertura di ‘Cremona
città europea dello sport’
non una relazione , niente dati sui costi sostenuti e su eventuali investimenti per le generazioni future. Nulla
su cosa ha lascato in eredità l’Anno
Europeo.
Ma abbiamo già voltato pagina e dobbiamo guardare con attenzione e curiosità alla giunta Galimberti, ma con
qualche preoccupazione: perché non
vediamo al suo interno grandi competenze in tema di sport. Ora con dati recenti, riflettiamo sul fatto che questo
settore consta annualmente di oltre
Ovvio, perché costruite con perizia e
professionalità e non col
calcestruzzo della corruzione di
regime. Avete rubato il rubabile,
corrotto il corruttibile e comprato il
comprabile per mantenere
inalterato il vostro potere
fregandovene che in Italia ci sono
moltissimi cittadini che vivono
onestamente e che, magari, per
pagare le vostre esorbitanti tasse
sono costretti a lavorare in nero o
peggio ad affidarsi alle mani dei
cravattari e se non ci riescono si
ammazzano dalla disperazione. (...)
Gian Alberto D’Angelo
(Cremona)
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Alcuni dirigenti scolastici
demotivano il loro personale
Gentile direttore,
(...) alcuni dirigenti scolastici,
abusando del loro potere,
demotivono il personale scolastico e
sopprimono la loro dignità
personale. I lavoratori della scuola
non vengono tutelati da nessuno (...)
Alcuni dirigenti dimenticano, che il
loro compito primario è dare qualità
alla loro scuola attraverso la
formazione di un ambiente
democratico, sereno, attivo e
creativo, sembra invece che
preferiscono paragonarsi a moderni
ducetti a proclamarela loro volontà,
rendendo l’ambiente di lavoro come
un campo minato attraversato dal
personale scolastico sempre più
demotivato e declassificato. (...)
Gaetano Paterniti
(Viadana)
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Tribunale di Cremona
Una crisi molto annunciata
Egregio direttore,
il tribunale di Cremona a rischio di
chiusura per la mancanza di
personale. Ero sicuro di questo
risultato. Dove sono finiti i politici
cremonesi gioiosi dell’accorpamento
del tribunale di Crema a Cremona?
Questa operazione hs come risultato
politico un fallimento che stanno
ormai pagando tutti i cittadini di
400 manifestazioni, porta a Cremona
circa 120.000 persone (Cremonese e
Vanoli escluse), vede il 50% della popolazione coinvolta, annovera attivamente 16 società nel rapporto Sport e
Disabilità, ha nelle periferie entità
fondamentali per la coesione sociale
attraverso lo sport (Zaist, Cambonino, ecc) : tutti numeri che ci dicono la
necessità di una grande attenzione e
di atti concreti. L’istituzione di un assessorato allo Sport sarebbe un primo
livello per lo sviluppo di grandi progetti di cui il nostro territorio è capace. Il sindaco Galimberti ed i suoi collaboratori sono chiamati a delle scelte.
Auspichiamo che si faccia largo uso di
quell’intelligente umiltà che porti ad
una consultazione, collaborazione e
condivisione con i soggetti attivi e
maggiormente rappresentativi in
campo sportivo. Perché lo sport non è
solo agonismo ma: salute, ambiente,
educazione, formazione, solidarietà.
Per dirla con uno slogan di alcuni anni
fa: «Chi fa sport ha già vinto, perché
vive meglio».
Pierluigi Torresani
(consigliere Panathlon
di Cremona)
a questione è stata sviscerata
L
attraverso un appassionato
botta e riposta. Sul tappeto resta il
problema della gestione dello sport
a Cremona. Un nodo che deve avere
una riposta politica da parte
dell’amministrazione. La
aspettiamo.
Cremona e provincia. Avrei dovuto
anticipare i tempi,incatenandomi
davanti al tribunale di Cremona, per
salvarli entrambi. Il ministero deve
prendere una decisione saggia,di
buon senso: riaprire il tribunale di
Crema e richiamare il suo personale.
Cesare Forte
(Soncino)
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Allo spettacolo della piena
preoccupazioni e speranze
Signor direttore,
i miei concittadini hanno una
maniera particolare per interessarsi
del loro fiume. Pochi sono quelli che
giornalmente gli fanno visita,
altrettanto pochi quelli che
aspettano, seduti sulle panchine
dell’argine, che il sole, impigliato tra
fusti lontani, dipinga con tinte
d’amore l’ultimo quadro. Ma non
appena la televisione o i giornali
spargono la voce che è in vista una
piena, eccoli apparire in numero
sempre crescente in proporzione
all’entità della piena prevista, per
diventare una vera e propria folla se
questa, si fa per così dire, allarmante.
Eccoli camminare avanti e indietro
con fare preoccupato sbirciando di
tanto in tanto le acque limacciose e
formare capannelli con altre persone
per scambiarsi opinioni, previsioni,
ricordi, oh, quanti ricordi.
E così fino al calar del sole, spesso
anche di notte, come se il loro
interessamento, la loro presenza, , le
loro preoccupazioni, convincessero i
vecchio fiume ad allentare la stretta
e ritornare docilmente quello che è o
che dovrebbe essere: un tranquillo
specchio d’acqua che accompagna
gli allenamenti degli sportivi, le
passeggiate degli innamorati, le
riflessioni dei passeggiatori solitari.
Ma nulla è eterno e forse anche lui un
giorno si scrollerà di dosso, come
animale per troppo tempo
incatenato, il gioco che gli uomini gli
hanno imposto, per tornare
liberamente a scorrere verso la meta
lontana.
Ernesto Biagi
(Casalmaggiore)
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