Determinazione dirigenziale controlli a campione anno 2014

CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA - BRESCIA
Brescia, 7 febbraio 2014
DETERMINAZIONE N. 16/ANA: CRITERI E MODALITÀ PER L'ESPLETAMENTO
DEI CONTROLLI A CAMPIONE E DELLA VIGILANZA DEL MERCATO E TUTELA
DEI CONSUMATORI.
IL DIRIGENTE DELL’AREA ANAGRAFICA
letta la legge
modificazioni, recante
amministrativo;
7 agosto 1990, n. 241, e successive
disposizioni in materia di procedimento
letto il d.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, testo unico delle
disposizioni
legislative
e
regolamentari
in
materia
di
documentazione amministrativa;
considerato che l'art. 55 della legge regionale 18 aprile
2012, n. 7, ha modificato le procedure per l'annotazione, la
modificazione e la cancellazione delle imprese artigiane al
registro delle imprese e ha soppresso, a partire dal 21 aprile
2012, l'albo delle imprese artigiane e le commissioni provinciali
per l'artigianato in Lombardia, affidando le proprie
funzioni
amministrative al registro delle imprese tenuto dalle Camere di
commercio;
letto il decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito
con legge 17 dicembre 2012, n. 221, che istituisce e disciplina
nuove tipologie di impresa, ovvero, la start-up innovativa e
l'incubatore
di
start-up
innovativa
certificato
(incubatore
certificato);
letto il decreto legislativo 24 marzo 2006, n. 155, e il
decreto ministeriale 24 gennaio 2008, con cui vengono definiti gli
atti, e le relative procedure, che debbono essere depositati da
parte delle organizzazioni che esercitano l'impresa sociale presso
il registro delle imprese;
ricordata la deliberazione della Giunta camerale n. 18, del
24 gennaio 2005, con la quale si definiscono le modalità di
effettuazione delle verifiche periodiche;
ricordato che i decreti n. 31 e n. 32, del 18 gennaio 2011,
individuano i criteri per l'esecuzione dei controlli successivi su
particolari tipologie di strumenti che rientrano nella direttiva
2004/22/CE, nota come direttiva MID, e stabiliscono che la
vigilanza sugli strumenti in servizio viene eseguita dalla Camera
di commercio competente per territorio;
ricordata la deliberazione della Giunta camerale n. 133, del
20 dicembre 2013, con la quale si individuano i criteri per il
riconoscimento dell’idoneità dei laboratori all’esecuzione della
verificazione periodica degli strumenti di misura cosiddetti
“nazionali”, che non rientrano nella direttiva 2004/22/CE (MID),
in particolare, la decisione di sottoporre a controllo, nella
misura massima del 5% degli strumenti certificati su base annuale,
gli strumenti controllati da ciascun laboratorio abilitato
all’esecuzione della verificazione periodica;
ricordato che il decreto n. 75, del 16 aprile 2012,
concernente i criteri per l'esecuzione dei controlli metrologici
successivi sui contatori del gas e i dispositivi di conversione
del
volume
individuati
dalla
direttiva
2004/22/CE
(MID),
stabilisce che la vigilanza degli strumenti in servizio viene
effettuata dalla Camera di commercio competente per territorio;
letto il decreto legislativo 22 maggio
disciplina il saggio dei metalli preziosi
attuativo approvato con d.P.R. 30 maggio 2002,
che le imprese orafe da sottoporre a verifica
individuate con apposito ordine di servizio;
1999, n. 251, che
e il regolamento
n. 150, e ricordato
a campione vengono
letta la legge 25 ottobre 1978, n. 690, e il d.P.R. 26
maggio 1980, n. 391, che disciplinano la fabbricazione di prodotti
in imballaggi preconfezionati che possono liberamente essere
commercializzati nell'area della Comunità europea ed in ambito
nazionale e ricordato che le imprese produttrici da sottoporre a
verifica a campione sono individuate con apposito ordine di
servizio;
letto il decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, e il
Regolamento (CE) n. 765/08 del Parlamento Europeo e del Consiglio
Europeo del 9 luglio 2008 che pone norme in materia di vigilanza
del mercato per quanto riguarda la commercializzazione dei
prodotti, nonché la decisione n. 768/2008/CE del Parlamento
Europeo e del Consiglio Europeo del 9 luglio 2008 relativa a un
quadro comune per la commercializzazione dei prodotti;
considerato che la Camera di commercio ha competenza in
materia di vigilanza su particolari categorie di beni, quali i
prodotti tessili, i giocattoli, i prodotti elettrici, ecc.;
ricordato
che,
per
effetto
della
Convenzione
per
l'attuazione del protocollo di intesa tra Unioncamere e Ministero
dello sviluppo economico per la realizzazione di iniziative in
materia di controllo, vigilanza del mercato e tutela dei
consumatori del 12 ottobre 2012, sottoscritta in data 5 giugno
2013, la Camera di commercio deve effettuare verifiche su 2
imprese del settore tessile, 1 impresa del settore calzature, 10
imprese del settore elettrico, 8 imprese del settore dei
giocattoli, 1 impresa del settore dei dispositivi di protezione
individuale
consumo;
e
1
impresa
del
settore
relativo
al
codice
del
richiamato il proprio ordine di servizio n. 11/Ad'A del 15
aprile 2013, con il quale sono state individuate le funzioni e i
procedimenti
amministrativi
dell'area
anagrafica
e
che
ha
richiamato i compiti del responsabile del procedimento;
preso atto che la Camera di commercio di Brescia utilizza e
sperimenta i programmi di InfoCamere denominati “Quality Check” e
“Atticheck”;
richiamato il Regolamento degli uffici e dei servizi,
approvato con deliberazione della Giunta camerale n. 4 del 9
febbraio 2004, che dispone in tema di ripartizione di compiti e
delle funzioni tra la Giunta Camerale e la direzione dell’Ente, in
conformità a quanto previsto dal d.lgs. 165/01;
d e t e r m i n a
a) di sottoporre a controllo di veridicità tutte le istanze
relative ai cittadini stranieri non corredate da permesso di
soggiorno in corso di validità;
b) di sottoporre a controllo di veridicità tutte le dichiarazioni e
le dichiarazioni sostitutive di atto notorio contenute nelle
istanze con numero di protocollo multiplo di duecento;
c) di sottoporre a verifica i bilanci di esercizio di cui sia stata
dichiarata la conformità da soggetto diverso da notaio,
contenute nelle istanza con numero di protocollo multiplo di
duecento;
d) di verificare che siano stati depositati
sociali, di tutte le imprese sociali;
i
bilanci,
anche
e) di verificare che siano state depositate le dichiarazioni
semestrali e annuali da parte di tutte le imprese start-up
innovative e dalle imprese incubatori di start-up innovative
certificati (incubatori certificati) e di sottoporre a controllo
di veridicità le dichiarazioni sostitutive di atto notorio ad
esse allegate, nella misura del 12,50%;
f) di sottoporre a controllo
elettronica certificata;
tutti
gli
indirizzi
di
posta
g) di stabilire che il numero delle imprese operanti nei settori
dei prodotti tessili, calzature, emissione CO2, elettrici,
giocattoli e dispositivi di protezione individuale da sottoporre
a controllo a campione, siano fissati in 42, da aggiungere alla
programmazione
della
convenzione
citata
in
premessa,
e
individuate con estrazione casuale dei nominativi presenti nel
registro delle imprese;
h) di
stabilire
che
tutte
le
verifiche
relative
ai
prodotti
elettrici, giocattoli, dispositivi di protezione individuale,
consumi energetici e, se necessario, anche per i prodotti
tessili e calzature, verranno effettuate presso le imprese
appartenenti
al
settore
della
“grande
distribuzione”,
identificate con codici atecori 47111 (ipermercati), 47191
(grandi
magazzini),
47199
(empori
ed
altri
negozi
non
specializzati di vari prodotti non alimentari). Tali controlli
verranno effettuati presso esercizi la cui superficie di vendita
supera i 250 mq.;
i) di stabilire che le imprese operanti nel settore orafo da
sottoporre a controllo a campione, in numero di 23, saranno
individuate con estrazione casuale dei nominativi presenti nel
registro delle imprese. A tal fine sono stati fissati i seguenti
criteri:
• 85% scelto tra le imprese nel settore del commercio e 15%
fabbricanti;
• 30% scelto fra le attività nel Comune di Brescia e 70% fra
quelle esistenti nei Comuni della provincia di Brescia;
• tutte le imprese per le quali negli ultimi cinque anni sia
stato rilevato il mancato rispetto del “titolo”;
j) di stabilire che le imprese operanti nel settore preimballaggi
da sottoporre a controllo a campione saranno individuate con
estrazione casuale dei nominativi presenti nel registro delle
imprese, identificate con i codici di attività atecori: 10
(industrie alimentari), 11 (industria delle bevande), 12
(industria del tabacco), 20 (fabbricazione di prodotti chimici),
235 (produzione di cemento, calce e gesso); il numero di imprese
da sottoporre a controllo viene stabilito in 12;
k) di stabilire che le verifiche operate dai laboratori metrologici
da sottoporre a controllo a campione saranno individuate con
estrazione casuale dei nominativi presenti nella banca dati
denominata “Eureka”. A tal fine, per ogni elenco riferito ai
laboratori abilitati per gli strumenti MID e/o abilitati per gli
strumenti cosiddetti “nazionali”, operanti nella provincia di
Brescia, verrà effettuata un'estrazione casuale di nominativi
con l'obiettivo di garantire il controllo a campione nella
misura del 5% arrotondato all'unità superiore degli strumenti
metrici controllati da ciascun laboratorio, per ciascuna delle
suddette tipologie di strumenti;
l) di sottoporre a controllo a campione le s.c.i.a. (segnalazioni
certificate di inizio attività) relative alle attività di:
• agente e rappresentante,
• mediazione,
• pulizie,
• impiantistica,
• autoriparazioni,
• facchinaggio,
• spedizioniere,
nella misura del 5%. Le imprese saranno individuate con
estrazione casuale delle istanze presentate con modalità
telematica al registro delle imprese;
m) di verificate che le imprese abbiano presentato le istanze di
cessazione di attività e inizio di attività del cedente e del
cessionario, in seguito ala presentazione al registro delle
imprese, nel periodo dall'1 settembre 2014 al 12 settembre 2014,
di istanze di trasferimento di azienda;
n) di
sottoporre
a
controllo
di
congruità,
in
relazione
all'utilizzo
dei
software
denominati
“Quality
Check”
e
“Atticheck” le istanze presentate al registro delle imprese
dall'1 settembre 2014 al 22 settembre 2014;
o) di verificare la correttezza della prassi relativa al rilascio
della Carta Nazionale dei Servizi, da parte dei soggetti
convenzionati, mediante estrazione dei protocolli, attribuiti
dal sistema, multipli di dieci.
IL DIRIGENTE
DELL’AREA ANAGRAFICA
(dr Antonio d’Azzeo)