Presentazione SiedER 5 novembre 2014 A cura di Criteri di dispiegamento SiedER Il modello di dispiegamento di SiedER si sviluppa lungo due direttrici: • quella legata al numero sempre crescente di Enti Locali che saranno coinvolti (dispiegamento orizzontale); • quella legata al livello di integrazione di SiedER con le ulteriori componenti tecnologiche previste, come i portali SuapER, SIS, AIA, la piattaforma di gestione documentale Doc/ER, ecc. (dispiegamento verticale). Il percorso ottimale si raggiunge quando entrambe le direttrici guidano il processo di dispiegamento sul Territorio … … per dettagliare puntualmente come sarà progettato il dispiegamento saranno necessari i feedback derivanti dalla fase di sperimentazione. 2 Alto Percorso 1: Dispiegamento su un basso numero di Enti, con integrazione progressiva di SiedER con le altre componenti Start: Avvio dell’utilizzo del sistema sui soli Comuni oggetto della sperimentazione Basso Livello di integrazione Percorsi di dispiegamento SiedER (1/2) P1 P3 S P2 Percorso 3: Dispiegamento su un numero elevato di EE.LL., con massimo livello di maturità delle integrazioni con le componenti Percorso 2: Dispiegamento su un numero elevato di EE.LL., con nessuna/bassa integrazione con le componenti D2 Alto Basso D1 Livello di copertura degli Enti 3 Percorsi di dispiegamento SiedER (2/2) Le integrazioni tecnologiche, nella maggior parte dei casi, dipendono dal livello Regionale (ad es. SiedER – SUAPER). Le integrazioni sui processi e i sistemi informativi sono in larga parte in carico all’Ente su cui avviene il dispiegamento. Il dispiegamento è avviato su gruppi di Enti aventi “criteri di dispiegamento” comuni. Un singolo Ente può essere incluso nel dispiegamento in uno o più momenti successivi (all’interno di uno o più gruppi di Enti scelti per criteri analoghi) . 4
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