ITAS Vincenzo Luparia – Appunti per lo studio classi IV e V Biotecnologie agrarie e patologia vegetale 1 Vite Peronospora - Mastigomicete Biologia La Plasmopora colpisce gli organi epigei della vite. Sulle foglie abbiamo il primo sintomo con l’evasione a macchia d’olio quando il micelio, penetrato mediante zoospore attraverso gli stomi, inizia a diffondere nel mesofillo fogliare. Segue una seconda evasione a muffetta bianca sulla pagina inferiore dove il conidiosporangio emergendo dagli stomi, avvia la diffusione asessuata con il lancio di nuove spore infettanti. Tardivamente (mese di ottobre-novembre) sempre sulle foglie si può osservare il sintomo detto a mosaico che si manifesta con colorazioni rosso-rugginose. Sul grappolo in prefioritura e nelle successive fasi fenologiche si manifesta una ripiegatura ad uncino, segue alla formazione degli acini una deformazione ad S con copertura di micelio. La parte colpita evolvendosi secca e mummifica. La malattia puù risultare molto grave e ridurre la produzione in modo drastico, ciò dipende dagli interventi chimici effettuati un anno per l’atro e dall’andamento climatico stagionale. Lotta agronomica – Lotta chimica Per effettuare l’intervento di difesa si osservano i dati raccolti mediante l’uso di captaspore elettronici e seguendo i modelli previsionali secondo le fasi a calendario fenologico, a calendario climatico (regola del tre-dieci) oppure a calendario misto. Prodotti utilizzati: copertura, traslaminari, sistemici secondo i protocolli d’intervento regionali Botrite – Ascomicete Biologia La Botrytis colpisce il grappolo della vite ricoprendolo di una muffa grigiastra mentre all’interno del grappolo si diffondono i corpi fruttiferi. Gli acini marciscono e il grappolo mummifica. Per alcuni vitigni la Botrite assume il termine “muffa nobile” causa la passitura degli acini (vini bianchi, Tokai). Le condizioni di diffusione del micelio sono di alta umidità o bagnatura e temperatura compresa tra i 15°C e i 25°C. Possibile la perdita del prodotto se l’attacco è massiccio in particolare sulle uve a bacca stretta. Lotta agronomica – Lotta chimica Gli interventi prevedono la scelta di cultivar resistenti nelle zone dove le infezioni sono endemiche; i trattamenti sono effettuati a calendario fenologico, a calendario climatico (regola del 15-15) o misto (trattamento a prechiusura grappolo e applicazione regola 15-15). Si usano antibotritici specifici. Oidio – Ascomicete Biologia Tipico “mal bianco” che colpisce nel periodo primaverile aggredendo le foglie, il grappolo e i tralci. La pianta ben sopporta questa malattia però limita lo sviluppo del grappolo riducendo il volume degli acini. Tipiche picchettature sui tralci e loro indebolimento, difficoltà nella lignificazione. Per la diffusione sono necessari temperature e umidità alte. Lotta agronomica – Lotta chimica Uso dello zolfo bagnabile e prodotti assimilati al trattamento antiperonosporico. L’intervento segue le indicazioni di calendario regionale che si avvalgono dei controlli locali e dei dati statistici (frequenza della malattia – andamento delle annate climatiche). ITAS Vincenzo Luparia – Prof. Andrea Sacchetti ITAS Vincenzo Luparia – Appunti per lo studio classi IV e V Biotecnologie agrarie e patologia vegetale Mal dell’esca – Basidiomicete Biologia Questo fungo colpisce i tralci e il legno in qualità di Carie, indebolendo i vasi (xilema-floema) che manifestano lo scarso apporto linfatico anche sull’apparato aereo. Le foglie assumono infatti una tipica colorazione rossastra e poi disseccano a partire dai lembi più esterni. Le aggressioni se ripetute producono la morte della pianta. La diffusione della malattia avviene nelle primavere umide e calde ma può assumere il carattere di endemicità. Lotta agronomica – Lotta chimica La lotta è impegnativa perché solo di tipo agronomico: potature, eliminazione dei residui infetti, uso di barbatelle certificate, cura dell’interfila. Marciume radicale - Basidiomicete Biologia L’Armillaria colpisce le piante che sono trascurate e approfitta delle ferire che possono essere prodotte sul tronco da una cattiva gestione della vigna. È tipica di terreni umidi e asfittici re permane nel terreno dove sverna. Può produrre spaccature della corteccia fino a mettere a vista il legno sottostante, all’arro dell’evasione dei corpi fruttiferi (macro funghi). Lotta agronomica – Lotta chimica Gli interventi sono di tipo agronomico con eliminazione delle parti infette, sostituzione delle piante gravemente malate, buona gestione idraulica del terreno e cura nel lavoro d’interfila. Flavescenza dorata - Fitoplasma Biologia È un grave giallume di natura fitoplasmatica cioè un procariote che vive nel floema e che approfittandosi dei carboidrati producono l’indebolimento delle foglie e dei germogli. Gli organi vegetali assumono prima un aspetto vetrificato poi una colorazione giallo-oro sui vitigni bianchi, per le uve rosse invece gli organi epigei assumono colorazioni rosso cupo. I grappoli sono impoveriti fino al completo disseccamento e perdita del prodotto. Il patogeno è veicolato dai Rincoti nei quali si riproduce sostando nelle cellule salivari; la morte della pianta avviene nel giro di 2 o 3 anni. Sono possibili le aggressioni in vivaio da propagazioni infette. Lotta agronomica – Lotta chimica Distruzioni delle piante infette, lotta ai vettori parassiti, uso di piante certificate. La lotta è obbligatoria per D.M. del 2000. Malattia Biologia Marciume nero - Ascomicete Colpisce gli organi erbacei dell’apparato aereo con vistose macchie gialle delimitate da un bordo scuro. Disidratazione degli acini, diffusione mediante picnidi. Malattia grave ma non diffusa. Colpisce i tralci erbacei che disseccano o non lignificano. Diminuzione della produzione. Sintomi di facile identificazione, ma la malattia non è diffusa al nord. Tipica infezione batterica che colpisce gli organi ipogei con accrescimenti iperplasici. Le masse tumorali soffocano la circolazione linfatica e la pianta và in sofferenza. La diffusione è in ambienti saprofiti e di scarsa cura agronomica Le virosi tipiche sono il “Legno nero” e “l’Accartocciamento” con sintomi analoghi: accartocciamento della lamina fogliare e deformazione della foglia stessa clorosi e arrossamenti a livello Escoriosi – Deuteromicete Tumore batterico – Batteri Virosi ITAS Vincenzo Luparia – Prof. Andrea Sacchetti Lotta agronomica Lotta chimica X X X X 2 ITAS Vincenzo Luparia – Appunti per lo studio classi IV e V Biotecnologie agrarie e patologia vegetale Insetti e Aracnidi Tripidi – Tisanotteri Cicadella bufalo – Rincoti Cicalina – Rincoti Metcalfa – Rincoti Fillossera – Rincoti Tignole – Lepidotteri Sigaraio – Coleotteri Ragnetto – Acari delle nervature, mosaico, morte della pianta. Biologia Producono danni tipici di deformazioni fogliari con rallentamento dello sviluppo vegetativo Colpisce i tralci con punture trofiche che strizzano i tralci fino a interrompere il flusso linfatico. La presenza dell’insetto non giustifica l’intervento chimico Le Cicaline non sarebbero particolarmente dannose se non fossero i vettori di malattie virali e fitoplasmi. Questo insetto di colore biancastro ha dimensioni minute ma le colonie (migratrici) sono capaci di popolazioni importanti. La produzione di melata (residuo metabolico zuccherino) soffoca la pagina fogliare e facilita la diffusione di fumaggini fungine. Probabile vettore di fitoplasmi e virus. Questo afide ha un ciclo vitale complesso che prevede generazioni che si diffondono nel terreno ed altre che colonizzano l’apparato aereo. Le generazioni terricole sono le più pericolose perché approfittano dell’apparato radicale. I sintomi della loro presenza sono rappresentati galle sulla pagina inferiore della foglia La lotta è possibile solo con l’uso di porta-innesti americani più resistenti. Questi lepidotteri sono attivi soprattutto nel periodo estivo e le larve danneggiano gli acini, facilitando le aggressioni fungine. Questo coleottero è capace di accartocciare le foglie in modo da utilizzarle come ricovero per la riproduzione. Il danno è modesto perciò non si interviene. È tipico della vite Il ragnetto rosso è polifago e colpisce molti tipi di coltivazioni. Il danno dipende dalla sua diffusione e dalle puntute trofiche che indeboliscono la pianta. Gli annidamenti possono anche favorire l’alloggiamento di fumaggini. ITAS Vincenzo Luparia – Prof. Andrea Sacchetti 3 Lotta agronomica Lotta chimica X X X X X X X ITAS Vincenzo Luparia – Appunti per lo studio classi IV e V Biotecnologie agrarie e patologia vegetale 4 Olivo Funghi, Batteri, Insetti Biologia Occhio di pavone - Deuteromicete La Spilocaea è una malattia diffusa che produce prima l’ingiallimento della foglia poi una maculatura tondeggiante verde-blu. Se l’aggressione è importante c’è filloptosi con perdita del prodotto. Il fungo è resistente ed attivo anche a basse temperature (4-5°C) La Pseudomonas è una batteriosi che produce ammassi iperplasici in grado di lignificare. Colpisce i rametti e le branche. Producono deformazioni della lamina fogliare. Interventi solo in caso di gravi aggressioni (rare) Le Cocciniglie aderiscono agli organi vegetali (rametti o pagina inferiore delle foglie) interferendo lo sviluppo vegetale della pianta. Abbastanza diffusa la C. cotonosa (Lichtensia) che depone le uova sulla pagina inferiore delle foglie. Gli ovisacchi biancastri richiamano anche altri insetti e favoriscono la presenza di fumaggini. Difficilmente si interviene in difesa. È l’insetto più dannoso dell’olivo: l’adulto depone un uovo sull’infossatura calicina e alla schiusura la larva si reca nell’endocarpo nutrendosi del seme non ancora lignificato. Il risultato è la perdita delle qualità dell’oliva con il suo marciume. La mosca è attiva fino ad una altitudine di circa 200 msl. Particolarmente attiva in Liguria e Toscana. Rogna Tripide – Tisanotteri Cocciniglia – Rincoti Mosca – Ditteri ITAS Vincenzo Luparia – Prof. Andrea Sacchetti Lotta agronomica Lotta chimica X X X (X) X
© Copyright 2024 ExpyDoc