L'AGRICOLTORE Periodico di Confagricoltura Treviso Poste Italiane Spa - Sped. in Abb. Post. D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Aut. GIPA/C/RM/09/2011 TREVISANO Anno LXVI - N. 2 | Marzo 2014 SISTRI, POS, VOUCHER e REVISIONE TRATTORI Tra le tante proroghe del Decreto 150/2013 ce ne sono tre o quattro che riguardano l'agricoltura. Finalmente. SISTRI per i rifiuti agricoli pericolosi Voucher con cassaintegrati e disoccupati Slitta il POS per le aziende agricole L'apicoltura: le aziende Bortot e Piovesan 2 L'agricoLtore trevisano e n o i z u l o s a L ggio a c c o t s o l r e p dei prodottrii fitosanita PHYTO-BOX e PHYTO-CONTAINER la soluzione economica per lo stoccaggio e la gestione dei prodotti fitosanitari, in ottemperanza delle vigenti normative nazionali ed europee in materia. Regolamento CE n° 1782/03 e collegati. Dichiarazione di conformità di prodotto rispetto al D.P.R. n° 290 del 24 aprile 2001 con particolare riferimento all’articolo 24 comma 2. PHYTO-BOX - Linea economica CODICE H L P Ante Peso Kg Ripiani ER L G 24 2000 1000 450 2 60 3 ER L G 25 1000 800 450 2 35 1 ER L G 26 2000 530 450 1 42 3 ER L G 27 1000 530 450 1 23 1 Armadio di sicurezza per lo stoccaggio di prodotti Fitosanitari costituito da un telaio in lamiera zincata di spessore 8/10 e da una porta a due ante chiudibile mediante serratura a scomparsa. Le porte, verniciate a polvere, risultano resistenti alla lavatura e alla disinfezione. Colore RAL: 6027 PHYTO-CONTAINER CODICE H L P Ripiani ER L G 39 2290 2110 1190 3 ER L G 44 2290 2110 1490 3 ER L G 49 2290 2110 1690 3 ER L G 48 2290 3110 2190 3 Realizzato con pannelli coibentati e resistenti. Telaio in lamiera zincata e verniciata RAL 700 I da esterni. 3 www.confagricolturatreviso.it L'EDITORIALE Il lavoro al tempo della crisi I l mondo agricolo, pur nel quadro di una congiuntura complessa che investe tutto il mercato del lavoro, è interessato da qualche anno da un significativo rinnovamento, a cominciare dalla crescente consapevolezza di consumatori e imprenditori in tema di ecosostenibilità, con positive ricadute sull’impiego responsabile delle risorse ambientali. Questi fattori, hanno contribuito ad un ritorno all'agricoltura da parte di molti giovani, spesso con un livello culturale e di istruzione più elevato rispetto al passato, talvolta con progetti innovativi che guardano al mercato con un approccio più consapevole. Per un giovane, dunque, fare un’esperienza di lavoro in agricoltura può rappresentare senza dubbio un modo per integrare le proprie risorse economiche, svolgendo un’attività all’aria aperta, a contatto con la natura, ma rappresenta anche l’occasione per mettersi alla prova concretamente in una nuova realtà produttiva. La Confagricoltura, con la sua associazione giovanile ANGA intende proprio favorire il ricambio generazionale in agricoltura, formando e tutelando i giovani imprenditori agricoli. Inoltre, attraverso il progetto AgriJob, il nuovo servizio di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro autorizzato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, le imprese che cercano personale possono segnalare le proprie esigenze, mentre le persone in cerca di occupazione possono indicare i propri riferimenti: l'ideale incontro tra domande e offerta di lavoro. La nostra Associazione sta facendo e continuerà a fare la propria parte. Adesso tocca alla “politica” dare in tempi rapidi delle risposte adeguate. Il presidente di Confagricoltura Guidi, nel corso del suo incontro con il neo-ministro Martina ha giustamente posto in primo piano i temi del lavoro, delle Reti di impresa, dell'internazionalizzazione e dell'Expo 2015, evidenziando gli interventi più urgenti da adottare sulla situazione agricola italiana. Da parte nostra non possiamo che rinnovare gli auguri di un proficuo lavoro al nuovo Ministro, sottolineando l'urgenza di azioni cruciali sul settore agricolo come ad esempio l'introduzione di regole chiare che riescano a tutelare il lavoro degli agricoltori e la realizzazione dei sostegni necessari per dare a chi opera nel settore, la possibilità di competere a parità di condizioni sul mercato internazionale. Non entriamo nel merito delle decisioni politiche che hanno portato alla scelta dei ruoli chiave all'interno del Ministero: la nomina a Viceministro di Andrea Olivero (laurea in Lettere classiche, ex presidente nazionale delle ACLI) e del Sottosegretario Giuseppe Castiglione (laurea in giurisprudenza, dirigente d'azienda e giornalista pubblicista). Ci riserviamo però di verificare e, se necessario criticare, ogni scelta futura che questo Ministero metterà in pratica, per il sviluppo dell'Agricoltura Italiana. Lodovico Giustiniani 4 L'agricoltore trevisano IL LAVORO Convegno sulle regole del lavoro Aziende datrici di lavoro preparate e mature hanno partecipato in maniera significativa al seminario sulle nuove regole del lavoro organizzato da Confagricoltura Treviso Alla presenza di una significativa e qualificata rappresentanza di aziende datrici di lavoro della Provincia di Treviso, si è tenuto, venerdì 14 febbraio 2013, presso la sala riunioni di Confagricoltura Treviso, a Castagnole di Paese, un seminario sul mercato del lavoro. I lavori sono stati aperti dal Presidente dr. Lodovi- co Giustiniani che ha presentato i relatori e gli argomenti in discussione ed ha preannunciato ulteriori seminari sui temi che interessano direttamente gli agricoltori. Il dr. Roberto Caponi direttore dell'Area Sindacale di Confagricoltura Nazionale, ha illustrato le recenti novità legislative in materia di contratti di lavoro, soffermandosi in particolare sull'introduzione, nel settore agricolo, delle assunzioni congiunte: si tratta della possibilità, da parte di più aziende facenti capo allo stesso proprietario, o condotte da persone legate da rapporti di parentela ovvero legate tra loro da contratti di rete, di assumere congiuntamente uno o più lavoratori. E' un'opportunità da lungo tempo richiesta da Confagricoltura per ottimizzare l'impiego di manodopera in un settore tradizionalmente caratterizzato da esigenze stagionali e nello stesso tempo per garantire ai lavoratori una continuità dell'occupazione. Caponi ha inoltre illustrato la recente normativa che ha pesantemente inasprito le sanzioni per il lavoro irregolare e le nuove disposizioni che hanno introdotto misure di agevolazione per nuove assunzioni a tempo indeterminato. Il dott. Gianpaolo Casarin ha svolto poi una panoramica su una serie di prestazioni di lavoro che la normativa attuale non inquadra sotto la voce di lavoro dipendente, in particolare i tradizionali scambi di manodopera tra coltivatori diretti, le lavorazioni rese da parenti e affini fino al 4° grado del titolare dell'azienda, le prestazioni occa- sionali accessorie retribuibili con i "voucher". Casarin ha sottolineato il fatto che la Provincia di Treviso, in tema di utilizzo dei voucher in agricoltura, è tutt'ora ai vertici nazionali senza che questo fatto abbia determinato una diminuzione delle giornate di lavoro svolte dagli operai agricoli fissi e stagionali: questo significa che i nostri datori di lavoro hanno saputo cogliere, meglio di altri, un'opportunità concreta offerta per l'occupazione e per la sua regolarizzazione. Il seminario si è concluso con l'intervento di numerosi presenti che hanno esposto le loro problematiche e richiesto ulteriori chiarimenti, dimostrando un interesse e una consapevolezza per i temi trattati che dimostra, ancora una volta, il grado di preparazione e maturità delle nostre aziende. www.confagricolturatreviso.it SETTORE AMBIENTE ED ENERGIA Attestazione della Prestazione Energetica La nuova clausola da inserire nei contratti di locazione L’art. 6 del D.lgs 19.8.2005 n° 192, come modificato dalla legge 90 del 3.8.2013 e da ultimo dal D.L. 23.12.2013 n° 145 (non ancora convertito in legge) prevede che nei nuovi contratti di locazione di edifici o di singole unità immobiliari soggetti a registrazione sia inserita apposita clausola con la quale il conduttore dichiari di aver ricevuto le informazioni e la documentazione, comprensiva dell’attestato, in ordine alla attestazione della prestazione energetica degli edifici; copia dell’attestato di prestazione energetica (APE) deve essere altresì allegata al contratto, tranne che nei casi di locazione di singole unità immobiliari. L’omissione della dichiarazione e dell’allegazione è pesantemente sanzionata a carico di entrambe le parti contrattuali. Dalla normativa attuale sembrano pertanto esclusi dagli obblighi di informativa, consegna e allegazione: i contratti di comodato; i contratti che non possono considerarsi nuove locazio- ni, e cioè le proroghe, le cessioni di contratto, i subentri; i contratti di locazione che non superano i 30 giorni/ anno. Il solo obbligo di allegazione dell’ APE al contratto non è previsto per i nuovi contratti di locazione aventi per oggetto singole unità immobiliari (l’unità immobiliare è definita come parte, piano o appartamento di un edificio progettati o modificati per essere usati separatamente). Si ricorda che sono esclusi dalla normativa del D.lgs. 192/2005: i fabbricati isolati con superficie utile totale inferiore a 50 mq.; i fabbricati industriali e artigianali quando gli ambienti sono riscaldati per esigenze del processo produttivo o utilizzando reflui energetici del processo produttivo non altrimenti utilizzabili; i fabbricati agricoli non residenziali, sprovvisti di impianti di climatizzazione (climatizzazione invernale e/o estiva); i box, cantine, autorimesse, depositi; i ruderi, cioè le cosiddette unità collabenti classificate nella categoria F/2. Per quanto concerne la registrazione dei contratti di locazione a seguito dell’introduzione dell’obbligo di allegazione dell’attestato di prestazione energetica (APE), l’Agenzia delle Entrate, con risoluzione n° 83/E del 22.11.2013, ritiene che l’ APE allegato non sia soggetto né ad autonoma imposta di registro né a bollo. Qualora invece venga allegata al contratto di locazione copia dell’ APE, con dichiarazione di conformità all’originale, va applicata l’imposta di bollo, nella misura di € 16 per ogni foglio. CONSIDERAZIONI: poiché in molti contratti di affitto di fondo rustico sono compresi anche fabbricati ad uso abitativo (variamente classificati al Catasto) e fabbricati strumentali (variamente classificati al Catasto) dotati di impianti di climatizzazione, sarà necessario inserire nei nuovi contratti di affitto la formula: “il conduttore dichiara di aver ricevuto dalla parte concedente le informazioni e la documentazione, comprensiva dell’attestato (APE), in ordine alla attestazione della prestazione energetica dei fabbricati così individuati: ………………………..“. 5 6 L'agricoltore trevisano LE AZIENDE DI CONFAGRICOLTURA TREVISO Apicoltura BORTOT FRANCESCO Apicoltura PIOVESAN UN ESEMPIO CONCRETO DI COLLABORAZIONE E SINERGIA TRA APICOLTORI Per le api è fondamentale la collaborazione. Sono animali sociali che lavorano fianco a fianco per il raggiungimento di un obiettivo comune. Tra gli apicoltori Bortot e Piovesan c'è una complicità ed una comprensione reciproca profonda, legata all'esperienza maturata con le api e ad una concreta sinergia, fatta di tante cose, quasi a voler replicare il modello sociale di questo speciale insetto. Da quanto tempo svolgete questa attività e come vi siete avvicinati all'apicoltura? Piovesan: sono apicoltore da 41 anni ma da 30 sono imprenditore in questo ambito. Dapprima, ho lavorato per 17 anni in una fabbrica di calzature. Ho iniziato a lavorare con le api quando un amico mi ha regalato un'arnia ma nessuno voleva insegnarmi il mestiere, ovunque andassi trovavo le porte chiuse. Inoltre, avevo una grande passione per la pesca e le api producono la cera che, se non presidiata dalle stesse, viene attaccata da un parassita che è un'ottima esca per le trote. Per imparare sono dovuto andare a Trento perchè, già all'epoca, organizzavano dei corsi sull'argomento e così è cresciuta la mia passione per l'apicoltura. Bortot: A questa attività mi ha iniziato il nonno Domenico, classe 1899, apicoltore in una famiglia di apicoltori dove api e bachi da seta, quando gli uomini erano in guerra, venivano accudite con passione dalle donne. Nonno, zii e zie sono stati fondamentali per farmi appassionare alle api anche se, a 10-12 anni, dopo una dolorosissima puntura ad un occhio giurai che mai e poi mai avrei fatto questo lavoro. Ma con gli anni mi sono dovuto ricredere e dopo gli studi al Cerletti di Conegliano, dove c’era anche un meraviglioso apiario didattico, e qualche anno di Cantina sociale ho dovuto arrendermi e dall’88 ho cominciato a lavorare solo con le api. Con quali api e con quante arnie lavorate? Piovesan: esistono diverse razze: la carnica, la ligustica e la sicula. Per anni abbiamo allevato un'ape autoctona, un ibrido tra l'ape ligustica e la carnica, poi abbiamo iniziato a lavorare sulla genetica e siamo arrivati a scegliere l'ape carnica pura perchè più docile, meno aggressiva. Lavoriamo mediamente circa 500 arnie Per svolgere la nostra attività dobbiamo in produzione. spostarci spesso, anche in altre regioni italiane Bortot: Vi sono circa una decina di di convivenza con l’agricoltura intipologie di api al mondo ma, in tensiva. Italia sono 3 le mellifere, quelle già Piovesan: noi usciamo anche dai nominate da Flavio Piovesan. Noi confini della nostra regione, ci lavoriamo con l'ape regina carnica e spingiamo sino in Abruzzo, Molise, abbiamo 600 arnie. Calabria. Producendo 8/9 mieli, L'attività di apicoltore in cosa necessitiamo di altrettanti siti e, per consiste? questo, ci avvaliamo di agricoltori Piovesan: è un'attività che impegna molto tutto l'anno e, in certi periodi, si lavora di giorno e di notte. La parte più importante è la preparazione degli alveari, incluso l'allevamento delle api regine. Il Tarassaco stimola le api e le fa sviluppare E' importante che precocemente le api regine siano giovani per avere un alveare con una popolazione di con i quali collaboriamo, in alcuni bottinatrici forti. Il segreto che ci casi, da molto tempo. Il Veneto non permette di ottenere un risultato, ha mai visto un fiorire dell'industria è arrivare con tutte le arnie pronte apistica: vi sono regioni molto più per il raccolto, il resto lo fa l'espe- organizzate dove c'è una importante e consolidata tradizione prorienza. Come si capisce se un sito è duttiva di miele, ad esempio, oltre a quelle già citate, il Piemonte e la adatto all'apicoltura? Bortot: ci vogliono tanti anni di lavo- Toscana. Noi ci spostiamo spesso, ro e di tentativi. Per il nomadismo, l'invernamento si svolge nelle zone si sceglie un sito in base alla presen- di pianura lungo il Brenta, dove è za di un certo tipo di vegetazione e presente il tarassaco che permette fioritura nettarifera da cui dipende alle api di venire stimolate e quindi la tipologia di miele che si vuole ot- di svilupparsi precocemente, abtenere. Per quanto mi riguarda mi biamo poi base sul Montello per la sposto in Veneto e Trentino, anche produzione di miele di acacia, nel se vi sono delle notevoli difficoltà Polesine per l'erba medica, nel Mo- www.confagricolturatreviso.it lise per il millefiori, l'eucalipto ed il girasole, in Calabria per il miele di arancio, mentre le colline della Pedemontana vengono impiegate per la produzione di mieli di tiglio, di millefiori e di castagno. Inseguiamo il bel tempo e i diversi periodi delle fioriture, per questo siamo sempre in movimento. Quali mieli producete? Dipende anche dalla richiesta del mercato? Bortot: nel mio caso senz'altro. Tutto il mio prodotto è biologico e lo conferisco all'azienda Rigoni di Asiago che, da due anni, mi chiede soprattutto miele di montagna e miele del Cansiglio. Quest'ultimo è il primo miele italiano ad ottenere la certificazione PEFC ossia Prodotto in Foresta Sostenibile, grazie ad un progetto realizzato in collaborazio- ne con Veneto Agricoltura e ApatApicoltori in Veneto (Associazione Apistica Veneta). Noi produciamo anche miele di melo, tiglio, abete, millefiori e, novità 2014, larice. Piovesan: anche il nostro prodotto è biologico e, per quanto ci riguarda, oltre alla produzione, confezioniamo e, in parte, commercializziamo il nostro miele. In particolare, proponiamo miele di acacia, castagno, millefiori di montagna, eucalipto, tiglio, arancio, girasole, erba medica e millefiori. Della vendita si occupano i gruppi commerciali che lo acquistano direttamente da noi. Nel tempo alcune catene di supermercati che si distinguono per un'offerta esclusiva di prodotti biologici, come NaturaSì e CuoreBio, hanno riconosciuto la qualità della nostra produzione e, Flavio Piovesan e Alessandra Baggio fortunatamente, continuano a credere in noi. Questi assorbono il 25% della nostra produzione, un altro 25% è richiesto dal mercato svizzero e tedesco e, il restante 50%, lo vendiamo qui a negozi del territorio. In che modo collaborate tra di Voi? Piovesan: per esempio, ci aiutiamo nella fase di preparazione del materiale apistico oppure facciamo acquisti insieme e, costantemente, ci confrontiamo e scambiamo consigli e suggerimenti. Inoltre, recentemente Bortot mi ha ceduto i siti che deteneva per la collocazione di un apiario in un ambiente vegetativo adatto alla produzione di miele da erba medica e da acacia. Bortot: collaboriamo molto anche per la selezione genetica e per l'allevamento delle api regine. Quali sono le problematiche nel vostro lavoro? Bortot: la varroa è una malattia che arriva dal sud est asiatico, è endemica ed è vettore di virosi e, per combatterla, attuiamo una profilassi con sostanze naturali; il grosso problema è la cementificazione e l'agricoltura tradizionale intensiva. L'ape per stare bene necessita di un ambiente incontaminato ed il Veneto ha perso molto delle sua biodiversità. Per far capire la differenza è bene sapere che in Veneto si arriva a produrre 15 kg di miele in media per le arnie stanziali, Francesco Bortot e famiglia 7 mentre in regioni come Piemonte, Toscana, Molise, Abruzzo, si arriva a produrre 70/80 kg per arnia. Piovesan: concordo col collega Bortot e aggiungo che prima che comparisse la varroa, le api si sono arrangiate da sole, per millenni. Da quando è comparsa, le api dipendono dall'uomo. Inoltre, in conseguenza alla varroa, dagli anni '80, si è ridotto il numero di hobbisti e chi è “rimasto” svolge questa attività con un approccio professionale, con conseguente incremento della qualità del prodotto. Bortot: arriviamo a produrre in media 250/300 quintali. Lavoro da solo ma, in certi periodi dell'anno, mi aiutano i miei familiari. Piovesan: I miei familiari ed io arriviamo a produrre circa 250 quintali. Che ruolo ha la formazione nel vostro mestiere? Bortot: e' importantissima perché la conoscenza e lo studio sono fondamentali, se affiancati all'esperienza. Per quanto mi riguarda, ho avuto il piacere di formare 4 giovani che si sono affacciati a questo mestiere. C'è un ritorno all'agricoltura, in genere, da parte dei giovani e in alcuni casi, anche nei confronti dell'apicoltura. Cosa abbiamo da imparare dalle api? Piovesan e Bortot: abbiamo molto da imparare dalle api, in particolare, il rispetto per la natura. 8 L'agricoltore trevisano L'APPROFONDIMENTO: IL DECRETO MILLEPROROGHE Il Decreto Legge 30.12.2013 n. 150 contenente "proroga dei termini previsti da disposizioni legislative" è stato convertito in legge 22.2.2014 n. 15. Riportiamo le principali novità che riguardano anche il settore agricolo. POS (bancomat) per le imprese comprese quelle agricole I l Decreto Legge n. 179 del 18/10/2012 ha introdotto, con decorrenza dal 1° gennaio 2014, l’obbligo di accettare pagamenti tramite POS da parte di coloro che effettuano attività di vendita di prodotti e di prestazioni di servizi (in pratica, tutte le imprese, anche quelle agricole). Lo scopo è quello di aumentare la tracciabilità delle operazioni per ridurre i casi di elusione fiscale. La norma non stabiliva né le modalità né i tempi di attuazione dell’obbligo, né i soggetti interessati. L’individuazione di questi aspetti era affidata all’emanazione di specifici decreti ministeriali. Successivamente, con Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 24/1/2014, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 27/1/2014, sono stati stabiliti alcuni aspetti di questa normativa: - l’obbligo del POS scatta a partire dal 28/3/2014 e per importi superiori a 30 euro; - per la fase di prima applicazione della norma, l’obbligo interessa – fino al 30/6/2014 – solo le imprese che vendono prodotti o prestano servizi con un fatturato del 2013 superiore a € 200.000. Ora, anche grazie all'azione di Confagricoltura presso le sedi parlamentari, l'art. 9, comma 15 bis, del DL 150/2013, prevede che "al fine di consentire alla platea degli interessati di adeguarsi all'obbligo di dotarsi di strumenti per i pagamenti mediante carte di debito (POS)", viene disposto per tutti gli interessati, lo slittamento dell'obbligo al 30 giugno 2014. Divengono pertanto prive di effetto le prescrizioni di disciplina tributaria introdotte dal Decreto Ministeriale del 24.1.2014; sembra invece rimanere salva l'ulteriore prescrizione dello stesso che stabilisce l'obbligo di accettare pagamenti tramite POS per importi superiori a 30 euro. VOUCHER IN AGRICOLTURA ANCHE PER DISOCCUPATI E CASSAINTEGRATI Con l'art. 8 del DL 150/2013 viene estesa al 2014 la possibilità, anche per le aziende agricole, di utilizzare i voucher per retribuire le prestazioni di lavoro accessorio fornite da disoccupati e cassaintegrati. Anche per l’anno 2014, quindi, prestazioni di lavoro occasionale ed accessorio, con limite massimo di 3.000 euro per anno solare, possono essere rese, in tutti i settori produttivi compresi gli enti locali (con il rispetto dei vincoli di contenimento delle spese e del patto di stabilità), dai percettori di prestazioni economiche integrative del salario o di sostegno al reddito. L’INPS, per questi lavoratori, sottrarrà dalla contribuzione figurativa relativa alle prestazioni integrative del salario o di sostegno al reddito corrisposte, gli accrediti contributivi derivanti dalle prestazioni di lavoro accessorio. Fatta salva la ritenuta complessiva sul valore nominale del “voucher” (13% alla gestione separata INPS, 7% all’INAIL, 5% a titolo di rimborso spese a favore dell’INPS per i costi di gestione), la somma percepita per la prestazione lavorativa, è esente da imposizione fiscale e non incide sullo stato di disoccupato od inoccupato (art. 72, comma 3). www.confagricolturatreviso.it 9 L'APPROFONDIMENTO: IL DECRETO MILLEPROROGHE SISTRI: lo stato dell’arte Rifiuti agricoli pericolosi. Ancora tante incertezze in vista della scadenza del 3 marzo. Premesso che lunedì 3 marzo il sistema SISTRI è diventato operativo per tutti i produttori iniziali di rifiuti agricoli pericolosi, l'art. 10 del DL 150/2013 allunga però il periodo di sperimentalità del sistema SISTRI fino al 31 dicembre 2014. Viene mantenuta, dunque, fino alla predetta data, la vigenza degli articoli 188,189, 190 e 193 del D.Lgs. 152/2006 nel testo previgente al D.Lgs 205/2010 e delle relative sanzioni e contestualmente viene prorogata l'inapplicabilità fino alla nuova data delle sanzioni relative alla disciplina SISTRI (art. 260 bis e 260 ter del D.Lgs 152/2006). Le sanzioni relative al SISTRI saranno pertanto applicate solo a partire dal 1° gennaio 2015. Sull'argomento va comunque segnalata la pubblicazione, in data 3 marzo, sul sito del Ministero dell'Ambiente, di un comunicato stampa del Ministro Gian Luca Galletti che annuncia l'arrivo di un decreto con cui saranno esentate le imprese e gli enti fino a 10 dipendenti. Nel comunicato si afferma testualmente che <<Le istanze avanzate dai "piccoli produttori" sono tenute nella massima considerazione. È infatti in via di perfezionamento un decreto che assoggetta al SISTRI solo imprese ed enti produttori iniziali di rifiuti con più di 10 dipendenti nei settori dell'industria, artigianato, commercio e servizi. Il decreto inoltre contiene altre semplificazioni finalizzate a venire incontro alle esigenze dei produttori al fine di assicurare un decollo della fase 2 del sistema che sia meno problematica possibile>>. La bozza del decreto preannunciato dal Ministro è stata prontamente visionata dagli uffici dell'Area Ambiente di Confagricoltura. La stessa, pur mantenendo ancora una formulazione non chiara, conferma l’esclusione degli enti e delle imprese che producono rifiuti speciali pericolosi da attività di cui all’art. 2135 del codice civile a patto che conferiscano i propri rifiuti nell’ambito di circuiti organizzati di raccolta; mentre vengono inclusi tra i soggetti obbligati a SISTRI gli enti e le imprese (non rientranti nella definizione di imprenditore agricolo di cui all’art 2135 del codice civile) che sono produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi de- Revisione delle macchine agricole Con l'art. 5 del DL 150/2013, convertito in L. 15/2014, viene confermata la proroga relativa all'entrata in vigore della revisione delle macchine agricole. In particolare, in sede di conversione si sono allungati ulteriormente i ter- mini per l'emanazione del decreto con cui disporre la revisione, dal 28 febbraio 2013 al 31 dicembre 2014 (non più entro il 30 giugno 2014); mentre il termine di avvio del processo di revisione viene spostato dal 1 gennaio 2014 al 30 giugno 2015 (non più il 1 gennaio 2015). L'ulteriore proroga promossa dalla Confagricoltura anche in ambito parlamentare, rende conto delle difficoltà oggettive sia in termini di costi per le imprese che in termini organizzativi. rivanti dall’attività agricola e agroindustriale, esercitata al di fuori dei limiti soggettivi ed oggettivi previsti dal citato art. 2135. Fermo restando la necessità di intervenire con circolare esplicativa che chiarisca nell’attuale formulazione i soggetti obbligati a SISTRI legati all’attività agricola e agroindustriale (diversi dalle imprese di cui all’art 2135 del c.c.), l’emanazione del decreto rappresenterà un fatto positivo per il settore agricolo ed in linea con quanto sostenuto da Confagricoltura anche nell’ambito del coordinamento di Agrinsieme circa la necessità di valorizzare le attuali procedure legate agli accordi di programma e convenzioni nell’ambito del circuito organizzato di raccolta. Di rilievo inoltre la specificazione che i soggetti non obbligati ad aderire a SISTRI, ancorché produttori di rifiuti speciali pericolosi, o che non aderiscano su base volontaria al predetto sistema, adempiono all’obbligo di tenuta di registro di carico e scarico e del formulario di identificazione dei rifiuti di cui all’art 190 e 193 del D.Lgs 152/06. 10 L'agricoLtore trevisano ORGANIZZAZIONE E TERRITORIO Intervista a Guiberto Ninni Riva Consigliere di Confagricoltura Treviso e Presidente del F.I.I.M.I., è stato recentemente nominato Consigliere della Banca di Credito Cooperativo di Monastier e del Sile Che ruolo ha la Banca di Credito Cooperativo di Monastier e del Sile? E’ una Banca cooperativa che opera nel territorio dove l’agricoltura risulta essere parte integrante e fondamentale per il tessuto economico di questa zona. La Banca era commissiariata da circa 18 mesi e il 15 di dicembre scorso ci sono state le nuove votazioni dove è stato eletto il Presidente, il consiglio direttivo ed il collegio sindacale. Con il nuovo regolamento i consiglieri sono stati ridotti da 11 a 6 con l’elezione diretta del Presidente. Quali competenze erano richieste ai candidati? Per la prima volta, in maniera specifica sono state valutate le competenze personali. Per quanto mi riguarda ritengo che sia stata positivamente valutata la mia esperienza di Presidente del F.I.I.M.I. ossia del Fondo Integrazione Indennità Malattia e Infortunio e di Presidente della Cantina Sociale di Meolo s.r.l. nonchè consigliere della Coopertiva VI.V.O. Cantine s.a.c. Questi incarichi mi hanno permesso di rappresentare il mondo agricolo nell’universo cooperativistico. Quale scopo si prefigge di portare avanti con questo nuovo incarico? Con la mia elezione a consigliere della Banca di Credito Cooperativo ed, in generale, per tutti gli incarichi, mi prefiggo innanzitutto uno scopo sociale, cercando di costruire, in qualunque contesto io operi, una corretta ed etica gestione del denaro e, di conseguenza, del tornaconto degli associati. A maggior ragione ciò è vero e realizzabile in una Banca di Credito Cooperativo, in quanto si è responsabili del proprio operato nei confronti dei soci, del territorio, nonché dei dipendenti della Banca stessa. Tra i suoi diversi incarichi, lei è anche il Presidente del F.I.I.M.I., il Fondo Integrazione Indennità Malattia e Infortunio. Quali sono le funzioni svolte da questo ente? Il Fondo Integrazione Indennità Malattia Infortunio nasce intorno agli anni ’60 con l’obiettivo di integrare gli stipendi degli operai agricoli, in caso di malattie e/o di infortuni. L’operaio agricolo o florovovaistico, dopo aver fatto domanda all’Inps in caso di malattia o all’Inail in caso di infortunio, presenta la domanda al FIIMI. Dopo aver accertato la correttezza della pratica eroghiamo un importo che permette di pareggiare lo stipendio del periodo di malattia, allo stipendio del periodo normale di lavoro. Nel tempo sono state estese le prestazioni fornite dal Fondo. Sono stati erogati contributi per maternità, per visite specialistiche. In campo scolastico, si riconoscono contributi per asili nido, per la scuola materna e superiore nonché borse di studio per studenti universitari. I contributi concessi dal FIIMI nel 2013 sono stati in totale circa 368.000 euro. Il Fondo è finanziato dai datori di lavoro e dagli operai agricoli, ognuno in misura del 50% ed il tutto è stabilito dal Contratto Nazionale di Lavoro. La crescita del fondo è stata graduale e costante negli anni. I componenti sono le associazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori agricoli. L’obiettivo, in questi sette anni di mia presidenza, ma anche nel periodo antecedente, è sempre stato quello di cercare di usare i fondi nel modo più corretto e giusto possibile, affinché le risorse venissero e vengano messe a disposizione, come da regolamento, alle persone che ne abbiano più bisogno. Il buon senso e l’intelligenza di tutti i membri che formano il consiglio, hanno permesso di superare le diversità dei mondi di appartenenza e hanno consentito alle associazioni di rappresentanza e ai sindacati una totale adesione di intenti. Sin dal 2006, anno della mia elezione a Presidente, possiamo dire di aver dato un aiuto concreto a molte famiglie di operai agricoli ed, in base ai fondi erogati, emergono esigenze di vario genere, soprattutto negli ultimi anni. Dal 2007 al 2013 l’erogazione di contributi per malattia, infortuni e maternità sono quasi duplicati, passando da 158.115,79 a 287.593,82 euro, riuscendo a soddisfare ben 754 richieste (nel 2007 erano 340). Per quanto riguarda altre voci, i contributi scolastici erogati dal 2006 sono cresciuti incredibilmente e si è passati da 6.580,50 euro a 26.123,25 euro nel 2013. www.confagricolturatreviso.it L'agricoltore trevisano 11 ORGANIZZAZIONE E TERRITORIO Confagricoltura incontra gli APICOLTORI Presso la sede di Confagricoltura Treviso, il presidente Lodovico Giustiniani e il direttore Renato Bastasin, hanno incontrato i vertici dell'APAT (Associazione Provinciale Apicoltori Trevigiani): il presidente Stefano Dal Colle e il consigliere, associato a Confagricoltura Treviso, Francesco Bortot. Sono stati affrontati i temi riguardanti l'allevamento delle api, sottolineando le opportunità offerte dal settore che mostra un trend positivo. È stato inoltre messo in evidenza come l'apicoltura possa essere presa in considerazione dai giovani che desiderano inserirsi nel mondo del lavoro con un'attività non convenzionale e redditizia. Fabio Curto è il nuovo presidente della SEZIONE LATTIERO-CASEARIA di Confagricoltura Veneto Il nuovo presidente della Sezione di prodotto lattiero-casearia di Confagricoltura Veneto è nato a Valdobbiadene nel 1983, si è laureato in Medicina Veterinaria a Parma e si è specializzato a Padova in “Igiene e sanità animale e delle produzioni zootecniche”. Oggi Fabio Curto conduce a Vidor, con il fratello Stefano ed il padre Italo, l’azienda Ponte Vecchio s.s., un’azienda multifunzionale formata da un allevamento di circa 200 vacche da latte di razza Bruna Italiana, con annesso caseificio aziendale e punto vendita commerciale non solo per i prodotti caseari ma anche per le carni suine e bovine derivanti dagli animali allevati direttamente in azienda. A ciò si aggiunge la cantina Ponte Vecchio con la produzione di Prosecco Valdobbiadene DOCG Superiore. Inoltre, nel periodo estivo, l’azienda conduce da una decina d’anni un’attività agrituristica a Malga Mariech, a 1.500 m sopra le colline di Valdobbiadene. Ricco anche il curriculum associativo di Fabio Curto: vicepresidente di Confagricoltura Treviso e del suo movimento giovanile (ANGA), è anche consigliere di amministrazione di APA Treviso, vicepresidente della cooperativa agricola di servizi Comizoo, consigliere della Strada del Prosecco e membro della consulta dell’agricoltura del comune di Valdobbiadene. Chiara Sattin al vertice dell'ANGA Veneto Se una donna vale e ha voglia di impegnarsi, in Confagricoltura ha tutto lo spazio che vuole, senza bisogno di quote rosa. L’ennesima conferma di ciò viene dal Veneto, dove Chiara Sattin è stata eletta alla presidenza regionale dell’ANGA, il movimento giovanile di Confagricoltura, in sostituzione di Filippo Sussi di Verona, giunto al termine del mandato. L’elezione è avvenuta nel corso di una partecipata assemblea tenutasi nella sede di Lattebusche a Busche (Bl), cui hanno partecipato anche il presidente di Confagricoltura Veneto Giangiacomo Bonaldi, il presidente nazionale dei giovani agricoltori Raffaele Maiorano e l’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato. Chiara Sattin, nata ad Este, classe 1977, è titolare dell’azienda agricola di famiglia “Le Carrare”, sita a Monselice (Pd). Del suo nutrito curriculum ricordiamo la maturità linguistica e la laurea in Economia e Gestione dei Servizi Turistici conseguita all’Università Ca’ Foscari di Venezia; quindi la presidenza dei giovani agricoltori di Padova, e l’incarico di consigliere della Camera di commercio. 12 L'agricoLtore trevisano SICUREZZA SUL LAVORO Sicurezza:Procedure semplificate per le PMI Si segnala che è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 45 del 24 febbraio 2014 il comunicato con il quale il Ministero del Lavoro rende noto che, con decreto ministeriale del 13 febbraio 2014, sono state recepite le “procedure semplificate per la adozione e la efficace attuazione dei modelli di organizzazione e gestione della sicurezza nelle piccole e medie imprese” di cui all'art. 30, comma 5-bis, del decreto legislativo del 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i. Tutta la documentazione è scaricabile dal sito internet del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (http:// www.lavoro.gov.it/lavoro), all'interno della sezione «Sicurezza del lavoro». La Commissione Consultiva ha approvato il documento relativo alle procedure semplificate per i MOG (Modelli di organizzazione e gestione) nella seduta del 27 novembre 2013. Il documento, ora dunque recepito ufficialmente, ha lo scopo di fornire alle piccole e medie imprese, che decidano di adottare un modello di organizzazione e gestione della salute e sicurezza, indicazioni organizzative semplificate, di natura operativa, utili alla predisposizione e alla efficace attuazione di un sistema aziendale idoneo a prevenire le conseguenze dei reati previsti dall'art. 25-septies, del decreto legislativo n. 231/2001. I NUOVI ORARI DI APERTURA AL PUBBLICO DI CONFAGRICOLTURA TREVISO Lunedì Mattino Pomeriggio Martedì Mattino Pomeriggio Mercoledì Mattino Sede centrale 08:30 - 12:30 14:00 - 17:30 08:30 - 12:30 14:00 - 17:30 08:30 - 12:30 Montebelluna 08:30 - 12:30 14:00 - 17:30 08:30 - 12:30 Conegliano 08:30 - 12:30 14:00 - 17:30 08:30 - 12:30 14:00 - 17:30 08:30 - 12:30 Oderzo 08:30 - 12:30 14:00 - 17:30 08:30 - 12:30 14:00 - 17:30 08:30 - 12:30 Valdobbiadene 08:30 - 12:30 14:00 - 17:30 08:30 - 12:30 CHIUSO Roncade 08:30 - 12:00 CHIUSO CHIUSO 08:30 - 12:00 08:30 - 12:00 CHIUSO Pomeriggio CHIUSO Giovedì Mattino Pomeriggio Venerdì Mattino Pomeriggio 08:30 - 12:30 14:00 - 17:30 08:30 - 12:30 CHIUSO CHIUSO 08:30 - 12:30 CHIUSO CHIUSO 08:30 - 12:30 14:00 - 17:30 08:30 - 12:30 CHIUSO CHIUSO 08:30 - 12:30 14:00 - 17:30 08:30 - 12:30 CHIUSO 08:30 - 12:30 14:00 - 17:30 08:30 - 12:30 CHIUSO 08:30 - 12:30 CHIUSO CHIUSO CHIUSO CHIUSO CHIUSO 08:30 - 12:30 14:00 - 17:30 08:30 - 12:30 08:30 - 12:00 ECONOMISTA.EDITORIALISTA DEL ‘SOLE 24 ORE’ Direttore responsabile Edoardo Comiotto • Iscr. Tribunale di Treviso n. 4 del 28.07.1948 • Redazione: Confagricoltura Treviso, via Feltrina 56/b, loc. Castagnole 31038 Paese (Tv) • Tel. 0422 410135 • Fax 0422 950179 • Infomail: [email protected] • Gratuito per gli iscritti - • Stampa: Tipografia Piave Srl - BL • Chiuso in redazione il 10.03.2014
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