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L'AGRICOLTORE
Periodico di Confagricoltura Treviso
Poste Italiane Spa - Sped. in Abb. Post. D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Aut. GIPA/C/RM/09/2011
TREVISANO
Anno LXVI - N. 2 | Marzo 2014
SISTRI, POS, VOUCHER e
REVISIONE TRATTORI
Tra le tante proroghe
del Decreto 150/2013
ce ne sono tre o quattro
che riguardano
l'agricoltura.
Finalmente.
SISTRI
per i rifiuti
agricoli pericolosi
Voucher con
cassaintegrati
e disoccupati
Slitta il POS
per le
aziende agricole
L'apicoltura:
le aziende
Bortot e Piovesan
2
L'agricoLtore trevisano
e
n
o
i
z
u
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s
a
L
ggio
a
c
c
o
t
s
o
l
r
e
p
dei prodottrii
fitosanita
PHYTO-BOX
e
PHYTO-CONTAINER
la soluzione economica per lo stoccaggio e la gestione
dei prodotti fitosanitari, in ottemperanza delle vigenti
normative nazionali ed europee in materia.
Regolamento CE n° 1782/03 e collegati.
Dichiarazione di conformità di prodotto rispetto
al D.P.R. n° 290 del 24 aprile 2001 con particolare
riferimento all’articolo 24 comma 2.
PHYTO-BOX - Linea economica
CODICE
H
L
P
Ante
Peso Kg
Ripiani
ER L G 24
2000
1000
450
2
60
3
ER L G 25
1000
800
450
2
35
1
ER L G 26
2000
530
450
1
42
3
ER L G 27
1000
530
450
1
23
1
Armadio di sicurezza per lo stoccaggio di prodotti Fitosanitari
costituito da un telaio in lamiera zincata di spessore 8/10 e da
una porta a due ante chiudibile mediante serratura a scomparsa.
Le porte, verniciate a polvere, risultano resistenti alla lavatura e
alla disinfezione.
Colore RAL: 6027
PHYTO-CONTAINER
CODICE
H
L
P
Ripiani
ER L G 39
2290
2110
1190
3
ER L G 44
2290
2110
1490
3
ER L G 49
2290
2110
1690
3
ER L G 48
2290
3110
2190
3
Realizzato con pannelli coibentati e resistenti. Telaio in
lamiera zincata e verniciata RAL 700 I da esterni.
3
www.confagricolturatreviso.it
L'EDITORIALE
Il lavoro al tempo della crisi
I
l mondo agricolo, pur nel quadro di una congiuntura complessa che investe
tutto il mercato del lavoro, è interessato da qualche anno da un significativo
rinnovamento, a cominciare dalla crescente consapevolezza di consumatori
e imprenditori in tema di ecosostenibilità, con positive ricadute sull’impiego
responsabile delle risorse ambientali.
Questi fattori, hanno contribuito ad un ritorno all'agricoltura da parte di molti
giovani, spesso con un livello culturale e di istruzione più elevato rispetto al passato,
talvolta con progetti innovativi che guardano al mercato con un approccio più
consapevole.
Per un giovane, dunque, fare un’esperienza di lavoro in agricoltura può rappresentare
senza dubbio un modo per integrare le proprie risorse economiche, svolgendo
un’attività all’aria aperta, a contatto con la natura, ma rappresenta anche
l’occasione per mettersi alla prova concretamente in una nuova realtà
produttiva.
La Confagricoltura, con la sua associazione giovanile ANGA intende
proprio favorire il ricambio generazionale in agricoltura, formando e
tutelando i giovani imprenditori agricoli. Inoltre, attraverso il progetto
AgriJob, il nuovo servizio di intermediazione tra domanda e offerta di
lavoro autorizzato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, le
imprese che cercano personale possono segnalare le proprie esigenze,
mentre le persone in cerca di occupazione possono indicare i propri
riferimenti: l'ideale incontro tra domande e offerta di lavoro.
La nostra Associazione sta facendo e continuerà a fare la propria parte.
Adesso tocca alla “politica” dare in tempi rapidi delle risposte adeguate.
Il presidente di Confagricoltura Guidi, nel corso del suo incontro con il neo-ministro
Martina ha giustamente posto in primo piano i temi del lavoro, delle Reti di impresa,
dell'internazionalizzazione e dell'Expo 2015, evidenziando gli interventi più urgenti
da adottare sulla situazione agricola italiana.
Da parte nostra non possiamo che rinnovare gli auguri di un proficuo lavoro al
nuovo Ministro, sottolineando l'urgenza di azioni cruciali sul settore agricolo come
ad esempio l'introduzione di regole chiare che riescano a tutelare il lavoro degli
agricoltori e la realizzazione dei sostegni necessari per dare a chi opera nel settore,
la possibilità di competere a parità di condizioni sul mercato internazionale.
Non entriamo nel merito delle decisioni politiche che hanno portato alla scelta dei
ruoli chiave all'interno del Ministero: la nomina a Viceministro di Andrea Olivero
(laurea in Lettere classiche, ex presidente nazionale delle ACLI) e del Sottosegretario
Giuseppe Castiglione (laurea in giurisprudenza, dirigente d'azienda e giornalista
pubblicista). Ci riserviamo però di verificare e, se necessario criticare, ogni scelta
futura che questo Ministero metterà in pratica, per il sviluppo dell'Agricoltura
Italiana.
Lodovico Giustiniani
4
L'agricoltore trevisano
IL LAVORO
Convegno sulle
regole del lavoro
Aziende datrici di
lavoro preparate
e mature hanno
partecipato in
maniera significativa
al seminario sulle
nuove regole del
lavoro organizzato da
Confagricoltura Treviso
Alla presenza di una significativa e qualificata rappresentanza di aziende datrici
di lavoro della Provincia di
Treviso, si è tenuto, venerdì
14 febbraio 2013, presso la
sala riunioni di Confagricoltura Treviso, a Castagnole di Paese, un seminario sul mercato del lavoro.
I lavori sono stati aperti
dal Presidente dr. Lodovi-
co Giustiniani che ha presentato i relatori e gli argomenti in discussione ed
ha preannunciato ulteriori
seminari sui temi che interessano direttamente gli
agricoltori.
Il dr. Roberto Caponi direttore dell'Area Sindacale di
Confagricoltura Nazionale,
ha illustrato le recenti novità legislative in materia
di contratti di lavoro, soffermandosi in particolare
sull'introduzione, nel settore agricolo, delle assunzioni congiunte: si tratta
della possibilità, da parte
di più aziende facenti capo
allo stesso proprietario, o
condotte da persone legate da rapporti di parentela
ovvero legate tra loro da
contratti di rete, di assumere congiuntamente uno
o più lavoratori. E' un'opportunità da lungo tempo
richiesta da Confagricoltura per ottimizzare l'impiego
di manodopera in un settore
tradizionalmente caratterizzato da esigenze stagionali
e nello stesso tempo per
garantire ai lavoratori una
continuità dell'occupazione.
Caponi ha inoltre illustrato
la recente normativa che ha
pesantemente inasprito le
sanzioni per il lavoro irregolare e le nuove disposizioni che hanno introdotto
misure di agevolazione per
nuove assunzioni a tempo
indeterminato.
Il dott. Gianpaolo Casarin
ha svolto poi una panoramica su una serie di prestazioni di lavoro che la
normativa attuale non inquadra sotto la voce di lavoro dipendente, in particolare i tradizionali scambi di
manodopera tra coltivatori
diretti, le lavorazioni rese
da parenti e affini fino al
4° grado del titolare dell'azienda, le prestazioni occa-
sionali accessorie retribuibili con i "voucher".
Casarin ha sottolineato il
fatto che la Provincia di
Treviso, in tema di utilizzo
dei voucher in agricoltura,
è tutt'ora ai vertici nazionali senza che questo fatto
abbia determinato una diminuzione delle giornate di
lavoro svolte dagli operai
agricoli fissi e stagionali:
questo significa che i nostri
datori di lavoro hanno saputo cogliere, meglio di altri, un'opportunità concreta
offerta per l'occupazione e
per la sua regolarizzazione.
Il seminario si è concluso
con l'intervento di numerosi
presenti che hanno esposto
le loro problematiche e richiesto ulteriori chiarimenti, dimostrando un interesse
e una consapevolezza per i
temi trattati che dimostra,
ancora una volta, il grado
di preparazione e maturità
delle nostre aziende.
www.confagricolturatreviso.it
SETTORE AMBIENTE ED ENERGIA
Attestazione della
Prestazione Energetica
La nuova clausola da
inserire nei contratti di
locazione
L’art. 6 del D.lgs 19.8.2005
n° 192, come modificato dalla legge 90 del 3.8.2013 e da
ultimo dal D.L. 23.12.2013
n° 145 (non ancora convertito in legge) prevede che nei
nuovi contratti di locazione
di edifici o di singole unità
immobiliari soggetti a registrazione sia inserita apposita clausola con la quale il
conduttore dichiari di aver
ricevuto le informazioni e
la documentazione, comprensiva dell’attestato, in
ordine alla attestazione della
prestazione energetica degli
edifici; copia dell’attestato
di prestazione energetica
(APE) deve essere altresì
allegata al contratto, tranne
che nei casi di locazione di
singole unità immobiliari.
L’omissione della dichiarazione e dell’allegazione è
pesantemente sanzionata a
carico di entrambe le parti
contrattuali.
Dalla normativa attuale
sembrano pertanto esclusi
dagli obblighi di informativa, consegna e allegazione:
i contratti di comodato;
i contratti che non possono
considerarsi nuove locazio-
ni, e cioè le proroghe, le cessioni di contratto, i subentri;
i contratti di locazione che
non superano i 30 giorni/
anno.
Il solo obbligo di allegazione dell’ APE al contratto non
è previsto per i nuovi contratti di locazione aventi per
oggetto singole unità immobiliari (l’unità immobiliare è
definita come parte, piano o
appartamento di un edificio
progettati o modificati per
essere usati separatamente).
Si ricorda che sono esclusi
dalla normativa del D.lgs.
192/2005:
i fabbricati isolati con superficie utile totale inferiore
a 50 mq.;
i fabbricati industriali e artigianali quando gli ambienti
sono riscaldati per esigenze
del processo produttivo o
utilizzando reflui energetici
del processo produttivo non
altrimenti utilizzabili;
i fabbricati agricoli non
residenziali, sprovvisti di
impianti di climatizzazione
(climatizzazione invernale
e/o estiva);
i box, cantine, autorimesse, depositi;
i ruderi, cioè le cosiddette
unità collabenti classificate
nella categoria F/2.
Per quanto concerne la registrazione dei contratti di
locazione a seguito dell’introduzione dell’obbligo di
allegazione dell’attestato di
prestazione energetica
(APE), l’Agenzia
delle Entrate,
con risoluzione
n°
83/E del
22.11.2013,
ritiene che l’
APE
allegato
non sia soggetto
né ad autonoma
imposta di registro né a bollo.
Qualora
invece
venga allegata al
contratto di locazione copia dell’
APE, con dichiarazione di conformità
all’originale, va applicata l’imposta di
bollo, nella misura di
€ 16 per ogni foglio.
CONSIDERAZIONI: poiché in molti contratti di affitto
di fondo rustico sono compresi anche fabbricati ad
uso abitativo (variamente classificati al Catasto) e
fabbricati strumentali (variamente classificati al Catasto) dotati di impianti di climatizzazione, sarà necessario inserire nei nuovi contratti di affitto la formula:
“il conduttore dichiara di aver ricevuto dalla parte concedente le informazioni e la documentazione,
comprensiva dell’attestato (APE), in ordine alla attestazione della prestazione energetica dei fabbricati così individuati: ………………………..“.
5
6
L'agricoltore trevisano
LE AZIENDE DI CONFAGRICOLTURA TREVISO
Apicoltura BORTOT FRANCESCO
Apicoltura PIOVESAN
UN ESEMPIO CONCRETO DI COLLABORAZIONE E SINERGIA TRA APICOLTORI
Per le api è fondamentale la collaborazione. Sono animali sociali
che lavorano fianco a fianco per
il raggiungimento di un obiettivo
comune. Tra gli apicoltori Bortot e
Piovesan c'è una complicità ed una
comprensione reciproca profonda,
legata all'esperienza maturata con
le api e ad una concreta sinergia,
fatta di tante cose, quasi a voler replicare il modello sociale di questo
speciale insetto.
Da quanto tempo svolgete questa attività e come vi siete avvicinati all'apicoltura?
Piovesan: sono apicoltore da 41 anni
ma da 30 sono imprenditore in questo ambito. Dapprima, ho lavorato
per 17 anni in una fabbrica di calzature. Ho iniziato a lavorare con le
api quando un amico mi ha regalato
un'arnia ma nessuno voleva insegnarmi il mestiere, ovunque andassi
trovavo le porte chiuse. Inoltre, avevo una grande passione per la pesca
e le api producono la cera che, se non
presidiata dalle stesse, viene attaccata da un parassita che è un'ottima
esca per le trote. Per imparare sono
dovuto andare a Trento perchè, già
all'epoca, organizzavano dei corsi
sull'argomento e così è cresciuta la
mia passione per l'apicoltura.
Bortot: A questa attività mi ha iniziato il nonno Domenico, classe
1899, apicoltore in una famiglia di
apicoltori dove api e bachi da seta,
quando gli uomini erano in guerra,
venivano accudite con passione dalle donne. Nonno, zii e zie sono stati
fondamentali per farmi appassionare alle api anche se, a 10-12 anni,
dopo una dolorosissima puntura ad
un occhio giurai che mai e poi mai
avrei fatto questo lavoro. Ma con
gli anni mi sono dovuto ricredere
e dopo gli studi al Cerletti di Conegliano, dove c’era anche un meraviglioso apiario didattico, e qualche
anno di Cantina sociale ho dovuto
arrendermi e dall’88 ho cominciato
a lavorare solo con le api.
Con quali api e con quante arnie lavorate?
Piovesan: esistono diverse razze: la
carnica, la ligustica e la sicula. Per
anni abbiamo allevato un'ape autoctona, un ibrido tra l'ape ligustica e la
carnica, poi abbiamo iniziato a lavorare sulla genetica
e siamo arrivati a
scegliere l'ape carnica pura perchè
più docile, meno
aggressiva. Lavoriamo mediamente circa 500 arnie
Per svolgere la nostra attività dobbiamo
in produzione.
spostarci spesso, anche in altre regioni italiane
Bortot: Vi sono circa una decina di di convivenza con l’agricoltura intipologie di api al mondo ma, in tensiva.
Italia sono 3 le mellifere, quelle già Piovesan: noi usciamo anche dai
nominate da Flavio Piovesan. Noi confini della nostra regione, ci
lavoriamo con l'ape regina carnica e spingiamo sino in Abruzzo, Molise,
abbiamo 600 arnie.
Calabria. Producendo 8/9 mieli,
L'attività di apicoltore in cosa necessitiamo di altrettanti siti e, per
consiste?
questo, ci avvaliamo di agricoltori
Piovesan: è un'attività che impegna molto tutto
l'anno e, in certi
periodi, si lavora di giorno e di
notte. La parte più
importante è la
preparazione degli alveari, incluso
l'allevamento
delle api regine.
Il Tarassaco stimola le api e le fa sviluppare
E' importante che
precocemente
le api regine siano
giovani per avere
un alveare con una popolazione di con i quali collaboriamo, in alcuni
bottinatrici forti. Il segreto che ci casi, da molto tempo. Il Veneto non
permette di ottenere un risultato, ha mai visto un fiorire dell'industria
è arrivare con tutte le arnie pronte apistica: vi sono regioni molto più
per il raccolto, il resto lo fa l'espe- organizzate dove c'è una importante e consolidata tradizione prorienza.
Come si capisce se un sito è duttiva di miele, ad esempio, oltre
a quelle già citate, il Piemonte e la
adatto all'apicoltura?
Bortot: ci vogliono tanti anni di lavo- Toscana. Noi ci spostiamo spesso,
ro e di tentativi. Per il nomadismo, l'invernamento si svolge nelle zone
si sceglie un sito in base alla presen- di pianura lungo il Brenta, dove è
za di un certo tipo di vegetazione e presente il tarassaco che permette
fioritura nettarifera da cui dipende alle api di venire stimolate e quindi
la tipologia di miele che si vuole ot- di svilupparsi precocemente, abtenere. Per quanto mi riguarda mi biamo poi base sul Montello per la
sposto in Veneto e Trentino, anche produzione di miele di acacia, nel
se vi sono delle notevoli difficoltà Polesine per l'erba medica, nel Mo-
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lise per il millefiori, l'eucalipto ed
il girasole, in Calabria per il miele di
arancio, mentre le colline della Pedemontana vengono impiegate per
la produzione di mieli di tiglio, di
millefiori e di castagno. Inseguiamo
il bel tempo e i diversi periodi delle
fioriture, per questo siamo sempre
in movimento.
Quali mieli producete? Dipende
anche dalla richiesta del mercato?
Bortot: nel mio caso senz'altro.
Tutto il mio prodotto è biologico e
lo conferisco all'azienda Rigoni di
Asiago che, da due anni, mi chiede
soprattutto miele di montagna e
miele del Cansiglio. Quest'ultimo è
il primo miele italiano ad ottenere
la certificazione PEFC ossia Prodotto
in Foresta Sostenibile, grazie ad un
progetto realizzato in collaborazio-
ne con Veneto Agricoltura e ApatApicoltori in Veneto (Associazione
Apistica Veneta). Noi produciamo
anche miele di melo, tiglio, abete,
millefiori e, novità 2014, larice.
Piovesan: anche il nostro prodotto è
biologico e, per quanto ci riguarda,
oltre alla produzione, confezioniamo e, in parte, commercializziamo
il nostro miele. In particolare, proponiamo miele di acacia, castagno,
millefiori di montagna, eucalipto,
tiglio, arancio, girasole, erba medica
e millefiori.
Della vendita si occupano i gruppi
commerciali che lo acquistano direttamente da noi. Nel tempo alcune catene di supermercati che si
distinguono per un'offerta esclusiva
di prodotti biologici, come NaturaSì
e CuoreBio, hanno riconosciuto la
qualità della nostra produzione e,
Flavio Piovesan e Alessandra Baggio
fortunatamente, continuano a credere in noi. Questi assorbono il 25%
della nostra produzione, un altro
25% è richiesto dal mercato svizzero
e tedesco e, il restante 50%, lo vendiamo qui a negozi del territorio.
In che modo collaborate tra di Voi?
Piovesan: per esempio, ci aiutiamo
nella fase di preparazione del materiale apistico oppure facciamo acquisti insieme e, costantemente, ci
confrontiamo e scambiamo consigli
e suggerimenti.
Inoltre, recentemente Bortot mi
ha ceduto i siti che deteneva per
la collocazione di un apiario in un
ambiente vegetativo adatto alla
produzione di miele da erba medica
e da acacia.
Bortot: collaboriamo molto anche
per la selezione genetica e per l'allevamento delle api regine.
Quali sono le problematiche nel
vostro lavoro?
Bortot: la varroa è una malattia che
arriva dal sud est asiatico, è endemica ed è vettore di virosi e, per combatterla, attuiamo una profilassi con
sostanze naturali; il grosso problema
è la cementificazione e l'agricoltura tradizionale intensiva. L'ape per
stare bene necessita di un ambiente
incontaminato ed il Veneto ha perso
molto delle sua biodiversità. Per far
capire la differenza è bene sapere che
in Veneto si arriva a produrre 15 kg di
miele in media per le arnie stanziali,
Francesco Bortot e famiglia
7
mentre in regioni come Piemonte,
Toscana, Molise, Abruzzo, si arriva a
produrre 70/80 kg per arnia.
Piovesan: concordo col collega
Bortot e aggiungo che prima che
comparisse la varroa, le api si sono
arrangiate da sole, per millenni. Da
quando è comparsa, le api dipendono dall'uomo. Inoltre, in conseguenza alla varroa, dagli anni '80,
si è ridotto il numero di hobbisti e
chi è “rimasto” svolge questa attività
con un approccio professionale, con
conseguente incremento della qualità del prodotto.
Bortot: arriviamo a produrre in media 250/300 quintali. Lavoro da solo
ma, in certi periodi dell'anno, mi
aiutano i miei familiari.
Piovesan: I miei familiari ed io arriviamo a produrre circa 250 quintali.
Che ruolo ha la formazione nel
vostro mestiere?
Bortot: e' importantissima perché la
conoscenza e lo studio sono fondamentali, se affiancati all'esperienza.
Per quanto mi riguarda, ho avuto il
piacere di formare 4 giovani che si
sono affacciati a questo mestiere. C'è
un ritorno all'agricoltura, in genere,
da parte dei giovani e in alcuni casi,
anche nei confronti dell'apicoltura.
Cosa abbiamo da imparare dalle
api?
Piovesan e Bortot: abbiamo molto
da imparare dalle api, in particolare,
il rispetto per la natura.
8
L'agricoltore trevisano
L'APPROFONDIMENTO: IL DECRETO MILLEPROROGHE
Il Decreto Legge 30.12.2013 n. 150 contenente "proroga dei termini previsti
da disposizioni legislative" è stato convertito in legge 22.2.2014 n. 15.
Riportiamo le principali novità che riguardano anche il settore agricolo.
POS (bancomat)
per le imprese comprese
quelle agricole
I
l Decreto Legge n.
179 del 18/10/2012
ha introdotto, con
decorrenza dal 1°
gennaio 2014, l’obbligo di
accettare pagamenti tramite
POS da parte di coloro che
effettuano attività di vendita di prodotti e di prestazioni di servizi (in pratica, tutte le imprese, anche quelle
agricole). Lo scopo è quello
di aumentare la tracciabilità
delle operazioni per ridurre
i casi di elusione fiscale. La
norma non stabiliva né le
modalità né i tempi di attuazione dell’obbligo, né i
soggetti interessati. L’individuazione di questi aspetti
era affidata all’emanazione
di specifici decreti ministeriali.
Successivamente, con Decreto del Ministero dello
Sviluppo Economico del
24/1/2014, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del
27/1/2014, sono stati stabiliti alcuni aspetti di questa
normativa:
-
l’obbligo
del
POS scatta a partire dal
28/3/2014 e per importi superiori a 30 euro;
-
per la fase di prima
applicazione della norma,
l’obbligo interessa – fino al
30/6/2014 – solo le imprese
che vendono prodotti o prestano servizi con un fatturato del 2013 superiore a €
200.000.
Ora, anche grazie all'azione
di Confagricoltura presso
le sedi parlamentari, l'art.
9, comma 15 bis, del DL
150/2013, prevede che "al
fine di consentire alla platea degli interessati di adeguarsi all'obbligo di dotarsi
di strumenti per i pagamenti mediante carte di debito
(POS)", viene disposto per
tutti gli interessati, lo slittamento dell'obbligo al 30
giugno 2014.
Divengono pertanto prive
di effetto le prescrizioni di
disciplina tributaria introdotte dal Decreto Ministeriale del 24.1.2014; sembra
invece rimanere salva l'ulteriore prescrizione dello
stesso che stabilisce l'obbligo di accettare pagamenti tramite POS per importi
superiori a 30 euro.
VOUCHER IN
AGRICOLTURA
ANCHE PER
DISOCCUPATI E
CASSAINTEGRATI
Con l'art. 8 del DL 150/2013 viene estesa al 2014 la
possibilità, anche per le aziende agricole, di utilizzare i
voucher per retribuire le prestazioni di lavoro accessorio fornite da disoccupati e cassaintegrati.
Anche per l’anno 2014, quindi, prestazioni di lavoro
occasionale ed accessorio, con limite massimo di 3.000
euro per anno solare, possono essere rese, in tutti i settori produttivi compresi gli enti locali (con il rispetto
dei vincoli di contenimento delle spese e del patto di
stabilità), dai percettori di prestazioni economiche integrative del salario o di sostegno al reddito. L’INPS,
per questi lavoratori, sottrarrà dalla contribuzione figurativa relativa alle prestazioni integrative del salario o
di sostegno al reddito corrisposte, gli accrediti contributivi derivanti dalle prestazioni di lavoro accessorio.
Fatta salva la ritenuta complessiva sul valore nominale del “voucher” (13% alla gestione separata INPS,
7% all’INAIL, 5% a titolo di rimborso spese a favore
dell’INPS per i costi di gestione), la somma percepita
per la prestazione lavorativa, è esente da imposizione
fiscale e non incide sullo stato di disoccupato od inoccupato (art. 72, comma 3).
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9
L'APPROFONDIMENTO: IL DECRETO MILLEPROROGHE
SISTRI: lo stato dell’arte
Rifiuti agricoli
pericolosi. Ancora
tante incertezze in
vista della scadenza
del 3 marzo.
Premesso che lunedì 3 marzo
il sistema SISTRI è diventato
operativo per tutti i produttori iniziali di rifiuti agricoli
pericolosi, l'art. 10 del DL
150/2013 allunga però il periodo di sperimentalità del
sistema SISTRI fino al 31 dicembre 2014.
Viene mantenuta, dunque, fino
alla predetta data, la vigenza
degli articoli 188,189, 190
e 193 del D.Lgs. 152/2006
nel testo previgente al D.Lgs
205/2010 e delle relative sanzioni e contestualmente viene
prorogata l'inapplicabilità fino
alla nuova data delle sanzioni
relative alla disciplina SISTRI
(art. 260 bis e 260 ter del
D.Lgs 152/2006).
Le sanzioni relative al SISTRI
saranno pertanto applicate solo
a partire dal 1° gennaio 2015.
Sull'argomento va comunque
segnalata la pubblicazione,
in data 3 marzo, sul sito del
Ministero dell'Ambiente, di
un comunicato stampa del
Ministro Gian Luca Galletti
che annuncia l'arrivo di un decreto con cui saranno esentate
le imprese e gli enti fino a 10
dipendenti.
Nel comunicato si afferma testualmente che <<Le istanze
avanzate dai "piccoli produttori" sono tenute nella massima considerazione. È infatti
in via di perfezionamento un
decreto che assoggetta al SISTRI solo imprese ed enti
produttori iniziali di rifiuti
con più di 10 dipendenti nei
settori dell'industria, artigianato, commercio e servizi. Il
decreto inoltre contiene altre
semplificazioni finalizzate a
venire incontro alle esigenze
dei produttori al fine di assicurare un decollo della fase 2 del
sistema che sia meno problematica possibile>>. La bozza
del decreto preannunciato dal
Ministro è stata prontamente
visionata dagli uffici dell'Area
Ambiente di Confagricoltura.
La stessa, pur mantenendo
ancora una formulazione non
chiara, conferma l’esclusione degli enti e delle imprese
che producono rifiuti speciali pericolosi da attività di cui
all’art. 2135 del codice civile a patto che conferiscano i
propri rifiuti nell’ambito di
circuiti organizzati di raccolta; mentre vengono inclusi tra
i soggetti obbligati a SISTRI
gli enti e le imprese (non rientranti nella definizione di
imprenditore agricolo di cui
all’art 2135 del codice civile)
che sono produttori iniziali di
rifiuti speciali pericolosi de-
Revisione delle
macchine agricole
Con l'art. 5 del DL
150/2013, convertito in L.
15/2014, viene confermata
la proroga relativa all'entrata in vigore della revisione delle macchine agricole. In particolare, in sede
di conversione si sono allungati ulteriormente i ter-
mini per l'emanazione del
decreto con cui disporre la
revisione, dal 28 febbraio
2013 al 31 dicembre 2014
(non più entro il 30 giugno
2014); mentre il termine di
avvio del processo di revisione viene spostato dal 1
gennaio 2014 al 30 giugno
2015 (non più il 1 gennaio
2015). L'ulteriore proroga
promossa dalla Confagricoltura anche in ambito
parlamentare, rende conto
delle difficoltà oggettive
sia in termini di costi per le
imprese che in termini organizzativi.
rivanti dall’attività agricola e
agroindustriale, esercitata al
di fuori dei limiti soggettivi
ed oggettivi previsti dal citato
art. 2135.
Fermo restando la necessità
di intervenire con circolare esplicativa che chiarisca
nell’attuale formulazione i
soggetti obbligati a SISTRI
legati all’attività agricola e
agroindustriale (diversi dalle imprese di cui all’art 2135
del c.c.), l’emanazione del
decreto rappresenterà un fatto positivo per il settore agricolo ed in linea con quanto
sostenuto da Confagricoltura
anche nell’ambito del coordinamento di Agrinsieme circa
la necessità di valorizzare le
attuali procedure legate agli
accordi di programma e convenzioni nell’ambito del circuito organizzato di raccolta.
Di rilievo inoltre la specificazione che i soggetti non obbligati ad aderire a SISTRI,
ancorché produttori di rifiuti
speciali pericolosi, o che non
aderiscano su base volontaria
al predetto sistema, adempiono all’obbligo di tenuta di registro di carico e scarico e del
formulario di identificazione
dei rifiuti di cui all’art 190 e
193 del D.Lgs 152/06.
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L'agricoLtore trevisano
ORGANIZZAZIONE E TERRITORIO
Intervista a
Guiberto Ninni Riva
Consigliere di Confagricoltura Treviso e
Presidente del F.I.I.M.I., è stato recentemente
nominato Consigliere della Banca di Credito
Cooperativo di Monastier e del Sile
Che ruolo ha la Banca di Credito Cooperativo di Monastier e del Sile?
E’ una Banca cooperativa che opera nel territorio dove l’agricoltura risulta essere parte integrante e fondamentale per il
tessuto economico di questa zona.
La Banca era commissiariata da circa 18 mesi e il 15 di dicembre scorso ci sono state le nuove votazioni dove è stato
eletto il Presidente, il consiglio direttivo ed il collegio sindacale. Con il nuovo regolamento i consiglieri sono stati ridotti
da 11 a 6 con l’elezione diretta del Presidente.
Quali competenze erano richieste ai candidati?
Per la prima volta, in maniera specifica sono state valutate le
competenze personali. Per quanto mi riguarda ritengo che sia
stata positivamente valutata la mia esperienza di Presidente
del F.I.I.M.I. ossia del Fondo Integrazione Indennità Malattia
e Infortunio e di Presidente della Cantina Sociale di Meolo s.r.l. nonchè consigliere della Coopertiva VI.V.O. Cantine
s.a.c. Questi incarichi mi hanno permesso di rappresentare il
mondo agricolo nell’universo cooperativistico.
Quale scopo si prefigge di portare avanti con questo nuovo
incarico?
Con la mia elezione a consigliere della Banca di Credito
Cooperativo ed, in generale, per tutti gli
incarichi, mi prefiggo innanzitutto uno
scopo sociale, cercando di costruire,
in qualunque contesto io operi, una
corretta ed etica gestione del denaro
e, di conseguenza, del tornaconto degli associati. A maggior ragione ciò
è vero e realizzabile in una Banca di
Credito Cooperativo, in quanto si è responsabili del proprio operato nei confronti
dei soci, del territorio,
nonché dei dipendenti
della Banca stessa.
Tra i suoi diversi incarichi, lei è anche il Presidente del
F.I.I.M.I., il Fondo Integrazione Indennità Malattia e Infortunio. Quali sono le funzioni svolte da questo ente?
Il Fondo Integrazione Indennità Malattia Infortunio nasce
intorno agli anni ’60 con l’obiettivo di integrare gli stipendi degli operai agricoli, in caso di malattie e/o di infortuni.
L’operaio agricolo o florovovaistico, dopo aver fatto domanda all’Inps in caso di malattia o all’Inail in caso di infortunio,
presenta la domanda al FIIMI.
Dopo aver accertato la correttezza della pratica eroghiamo
un importo che permette di pareggiare lo stipendio del periodo di malattia, allo stipendio del periodo normale di lavoro.
Nel tempo sono state estese le prestazioni fornite dal Fondo.
Sono stati erogati contributi per maternità, per visite specialistiche.
In campo scolastico, si riconoscono contributi per asili nido,
per la scuola materna e superiore nonché borse di studio per
studenti universitari.
I contributi concessi dal FIIMI nel 2013 sono stati in totale
circa 368.000 euro. Il Fondo è finanziato dai datori di lavoro
e dagli operai agricoli, ognuno in misura del 50% ed il tutto è
stabilito dal Contratto Nazionale di Lavoro.
La crescita del fondo è stata graduale e costante negli anni. I
componenti sono le associazioni sindacali dei datori di lavoro
e dei lavoratori agricoli. L’obiettivo, in questi sette anni di
mia presidenza, ma anche nel periodo antecedente, è sempre
stato quello di cercare di usare i fondi nel modo più corretto e
giusto possibile, affinché le risorse venissero e vengano messe a disposizione, come da regolamento, alle persone che ne
abbiano più bisogno.
Il buon senso e l’intelligenza di tutti i membri che formano il
consiglio, hanno permesso di superare le diversità dei mondi
di appartenenza e hanno consentito alle associazioni di rappresentanza e ai sindacati una totale adesione di intenti.
Sin dal 2006, anno della mia elezione a Presidente, possiamo
dire di aver dato un aiuto concreto a molte famiglie di operai
agricoli ed, in base ai fondi erogati, emergono esigenze di
vario genere, soprattutto negli ultimi anni.
Dal 2007 al 2013 l’erogazione di contributi per malattia, infortuni e maternità sono quasi duplicati, passando da 158.115,79
a 287.593,82 euro, riuscendo a soddisfare ben 754 richieste
(nel 2007 erano 340). Per quanto riguarda altre voci, i contributi scolastici erogati dal 2006 sono cresciuti incredibilmente
e si è passati da 6.580,50 euro a 26.123,25 euro nel 2013.
www.confagricolturatreviso.it
L'agricoltore trevisano
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ORGANIZZAZIONE E TERRITORIO
Confagricoltura incontra
gli APICOLTORI
Presso la sede di Confagricoltura Treviso, il presidente Lodovico Giustiniani e il direttore Renato Bastasin, hanno incontrato i vertici dell'APAT (Associazione Provinciale Apicoltori
Trevigiani): il presidente Stefano Dal Colle e il consigliere,
associato a Confagricoltura Treviso, Francesco Bortot.
Sono stati affrontati i temi riguardanti l'allevamento delle api,
sottolineando le opportunità offerte dal settore che mostra un
trend positivo. È stato inoltre messo in evidenza come l'apicoltura possa essere presa in considerazione dai giovani che
desiderano inserirsi nel mondo del lavoro con un'attività non
convenzionale e redditizia.
Fabio Curto è il nuovo presidente della SEZIONE
LATTIERO-CASEARIA di Confagricoltura Veneto
Il nuovo presidente della Sezione di prodotto lattiero-casearia
di Confagricoltura Veneto è nato a Valdobbiadene nel 1983,
si è laureato in Medicina Veterinaria a Parma e si è specializzato a Padova in “Igiene e sanità animale e delle produzioni
zootecniche”.
Oggi Fabio Curto conduce a Vidor, con il fratello Stefano ed
il padre Italo, l’azienda Ponte Vecchio s.s., un’azienda multifunzionale formata da un allevamento di circa 200 vacche da
latte di razza Bruna Italiana, con annesso caseificio aziendale
e punto vendita commerciale non solo per i prodotti caseari
ma anche per le carni suine e bovine derivanti dagli animali
allevati direttamente in azienda. A ciò si aggiunge la cantina
Ponte Vecchio con la produzione di Prosecco Valdobbiadene
DOCG Superiore. Inoltre, nel periodo estivo, l’azienda conduce da una decina d’anni un’attività agrituristica a Malga
Mariech, a 1.500 m sopra le colline di Valdobbiadene.
Ricco anche il curriculum associativo di Fabio Curto: vicepresidente di Confagricoltura Treviso e del suo movimento
giovanile (ANGA), è anche consigliere di amministrazione
di APA Treviso, vicepresidente della cooperativa agricola
di servizi Comizoo, consigliere della Strada del Prosecco e
membro della consulta dell’agricoltura del comune di Valdobbiadene.
Chiara Sattin al vertice dell'ANGA Veneto
Se una donna vale e ha
voglia di impegnarsi,
in Confagricoltura ha
tutto lo spazio che vuole, senza bisogno di
quote rosa. L’ennesima
conferma di ciò viene
dal Veneto, dove Chiara Sattin è stata eletta alla presidenza regionale dell’ANGA,
il movimento giovanile di Confagricoltura, in sostituzione di
Filippo Sussi di Verona, giunto al termine del mandato.
L’elezione è avvenuta nel corso di una partecipata assemblea
tenutasi nella sede di Lattebusche a Busche (Bl), cui hanno
partecipato anche il presidente di Confagricoltura Veneto
Giangiacomo Bonaldi, il presidente nazionale dei giovani
agricoltori Raffaele Maiorano e l’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato.
Chiara Sattin, nata ad Este, classe 1977, è titolare dell’azienda agricola di famiglia “Le Carrare”, sita a Monselice (Pd).
Del suo nutrito curriculum ricordiamo la maturità linguistica e la laurea in Economia e Gestione dei Servizi Turistici
conseguita all’Università Ca’ Foscari di Venezia; quindi la
presidenza dei giovani agricoltori di Padova, e l’incarico di
consigliere della Camera di commercio.
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L'agricoLtore trevisano
SICUREZZA SUL LAVORO
Sicurezza:Procedure semplificate per le PMI
Si segnala che è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
n. 45 del 24 febbraio 2014
il comunicato con il quale il
Ministero del Lavoro rende
noto che, con decreto ministeriale del 13 febbraio 2014,
sono state recepite le “procedure semplificate per la adozione e la efficace attuazione
dei modelli di organizzazione e gestione della sicurezza
nelle piccole e medie imprese” di cui all'art. 30, comma
5-bis, del decreto legislativo
del 9 aprile 2008, n. 81 e
s.m.i.
Tutta la documentazione è
scaricabile dal sito internet
del Ministero del lavoro e
delle politiche sociali (http://
www.lavoro.gov.it/lavoro),
all'interno della sezione «Sicurezza del lavoro».
La Commissione Consultiva
ha approvato il documento
relativo alle procedure semplificate per i MOG (Modelli
di organizzazione e gestione)
nella seduta del 27 novembre
2013.
Il documento, ora dunque
recepito ufficialmente, ha lo
scopo di fornire alle piccole
e medie imprese, che decidano di adottare un modello
di organizzazione e gestione
della salute e sicurezza, indicazioni organizzative semplificate, di natura operativa,
utili alla predisposizione e
alla efficace attuazione di un
sistema aziendale idoneo a
prevenire le conseguenze dei
reati previsti dall'art. 25-septies, del decreto legislativo
n. 231/2001.
I NUOVI ORARI DI APERTURA AL PUBBLICO DI CONFAGRICOLTURA TREVISO
Lunedì
Mattino
Pomeriggio
Martedì
Mattino
Pomeriggio
Mercoledì
Mattino
Sede centrale
08:30 - 12:30 14:00 - 17:30 08:30 - 12:30 14:00 - 17:30 08:30 - 12:30
Montebelluna
08:30 - 12:30 14:00 - 17:30 08:30 - 12:30
Conegliano
08:30 - 12:30 14:00 - 17:30 08:30 - 12:30 14:00 - 17:30 08:30 - 12:30
Oderzo
08:30 - 12:30 14:00 - 17:30 08:30 - 12:30 14:00 - 17:30 08:30 - 12:30
Valdobbiadene
08:30 - 12:30 14:00 - 17:30 08:30 - 12:30
CHIUSO
Roncade
08:30 - 12:00
CHIUSO
CHIUSO
08:30 - 12:00
08:30 - 12:00
CHIUSO
Pomeriggio
CHIUSO
Giovedì
Mattino
Pomeriggio
Venerdì
Mattino
Pomeriggio
08:30 - 12:30 14:00 - 17:30 08:30 - 12:30
CHIUSO
CHIUSO
08:30 - 12:30
CHIUSO
CHIUSO
08:30 - 12:30 14:00 - 17:30 08:30 - 12:30
CHIUSO
CHIUSO
08:30 - 12:30 14:00 - 17:30 08:30 - 12:30
CHIUSO
08:30 - 12:30 14:00 - 17:30 08:30 - 12:30
CHIUSO
08:30 - 12:30
CHIUSO
CHIUSO
CHIUSO
CHIUSO
CHIUSO
08:30 - 12:30 14:00 - 17:30 08:30 - 12:30
08:30 - 12:00
ECONOMISTA.EDITORIALISTA DEL ‘SOLE 24 ORE’
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