Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale dell’Umbria www.giornaledellumbria.it - [email protected] - Spedizione in abb. post. D.L. 353/03 (Conv.L.46/04) art. 1 comma 1, DCB - Fil. Perugia - Euro 1,10 Storie di impresa Il Jobs Act è legge Cutuli, da Bevagna a leader delle sciarpe Offerte di lavoro dell’ultima ora La Ferrari cerca ingegneri L’Aur offre 177 stage in Europa Assunzioni in Asl e Comuni umbri «Sì» anche del Senato Renzi: «L’Italia cambia» COLETTA PAGINA 25 PAGINE 44, 45 PAGINA 22 Anno XV numero 334 In Umbria in abbinamento obbligatorio con il Sole 24 Ore a 1,10 euro Ast, firmato l’accordo La parola alla fabbrica GIULI PAGINA 3 Il documento Niente licenziamenti e cassa, salvo l’integrativo Il testo sul sito del Giornale PAGINA 3 La storia Dall’assedio alla Morselli agli scontri di Roma, i 140 giorni della vertenza I sindacati lanciano l’allarme nell’audizione a Palazzo dei Priori PAGINE 4-5 Perugina, le Rsu in Comune: «Si parla di 110 esuberi» Le reazioni Renzi: ottima intesa Marini: futuro più sereno I sindacati: vertenza durissima PAGINA 10 PAGINA 6 Mafia capitale, Arriva l’Imu Alemanno sui terreni fa mea culpa agricoli: rivolta Inquinate anche le primarie Salasso in 85 comuni umbri del Pd, Renzi commissaria su 92, va pagata entro il 16 il partito romano Chiesto a gran voce il rinvio PAGINA 22 PAGINA 23 C. DELLA PIEVE FOLIGNO PERUGIA PERUGIA Anziani nel mirino Sotto processo Ordini professionali Fatidiche 36 ore Rapinato e picchiato, arrestata minore rom Badante infedele toglie tutto all’assistita Avvocati al voto, subito grandi manovre Calabrese show, parla il protagonista PAGINA 11 PAGINA 16 PAGINA 7 BURATTINI PAGINA 9 IL COMMENTO L’OPINIONE E SE A SALVARE L’EDITORIA LA QUALITÀ DELLA VITA CI PENSASSE L’ART BONUS? NELLE PROVINCE UMBRE di FRANCESCO CASTELLINI di GIOVANNI CODOVINI i fareste curare da un tizio per il solo fatto che indossa un camice bianco? E se fosse un macellaio... Affidereste la vostra auto al primo che s’incontra per il solo fatto che ha la tuta macchiata d’olio? E se fosse uno sfasciacarrozze... (...) e classifiche sulla qualità della vita vanno prese, come si sa, con le molle, perché, al di là della discrezionalità degli indicatori, quello che veramente conta è la percezione che il cittadino ha della qualità. Come nel caso classico, (...) V SEGUE A PAGINA 46 L SEGUE A PAGINA 46 PAGINA 26 Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale dell’Umbria Redazione Tel. 075 529111 Fax 075 5295162 [email protected] www.giornaledellumbria.it umbria 3 ACCIAIERIA IL DOCUMENTO Ast, firma sofferta sull’accordo Dopo l’ennesima maratona al Mise siglata l’intesa, ecco cosa contiene. Oggi assemblee in fabbrica poi il referendum di ANDREA GIULI TERNI - Numeri, fegati amari e speranze. Diciannove pagine, comprese le premesse e le firme, contengono la “road map” del futuro prossimo della storica acciaieria ternana. Dopo 24 ore di ininterrotto confronto (dalle 16 di martedì alle 16 circa di ieri) e a coronamento di decine di incontri al Mise (il più delle volte maratone snervanti e notturne) di una interminabile vertenza industriale, il Governo - a cominciare dalla ministra Guidi -, l’azienda Ast, con l’ad Lucia Morselli (detta simpaticamente “la tagliatrice di teste”), la Regione Umbria con la governatrice Marini, il sindaco Di Girolamo, e i segretari nazionali e territoriali di Fim, Fiom, Uilm, Fismc e Ugl, oltre alle rsu di fabbrica, hanno apposto la loro firma su quelle 19 pagine che suggellano l’ipotesi di accordo sulla vertenza Ast e che, da oggi, saranno al vaglio delle assemblee dei lavoratori. Poi, di un referendum. Una firma arrivata dopo 140 giorni di una vicenda infuocata: lotte, summit, paure, incertezze, manganellate, falò, passerelle, incomprensioni, viaggi, aperture, carta e carta straccia, legna da ardere. Da oggi, chi di dovere dovrà illustrare quell’intesa e tradurla in atti concreti per il non facile rilancio di viale Brin. Una mediazione, inevitabile, in cui si ottiene e si perde qualcosa. Una mediazione che, onestamente, ha cambiato il piano originario della multinazionale del 17 luglio scorso e limato il famoso, non accolto “lodo Guidi” del 9 ottobre successivo. Ecco cosa contiene l’ipotesi di accordo 2014-18 siglata. PARTE INDUSTRIALE E COMMERCIALE Comprende, tale capitolo, anche gli obiettivi generali di un piano definito di rilancio e di riequilibrio economico: mantenimento di un mix produttivo tra area a caldo e a freddo per garantire una produzione annua di acciaio colato di minimo 1 milione di tonnellate; potenziamento delle lavorazioni a freddo; investimenti per il miglioramento del prodotto e per la manutenzione impianti; mantenimenti dei semilavorati in titanio e incorporazione in un’unica “unità” interna ad Ast delle società controllate, collaborazione con il Csn e università. Per il commerciale, consolidare e riorganizzare la propria presenza sui mercati nazionali (utilizzatori finali, Centri servizi, nuova funzione marketing e controllo) e internazionali (Centri servizi in Germania, Francia, Spagna, Turchia, struttura di vendita in Germania). Tutte le funzioni pre e post vendita mantenute a Terni. INVESTIMENTI I 100 milioni per progetti di sostenibilità ambientale, energetica, di sicurezza e di automazione impiantistica, efficientamento dell’attività fusoria in uno dei 2 forni entro l’estate 2015, mentre sull’altro forno (marceranno entrambi) è già installata una lancia supersonica per migliorare il processo. I 10 milioni Il testo integrale dell’accordo sul sito www.giornaledellumbria.it Uno dei momenti della firma dell’accordo, con alcuni dei principali protagonisti della vertenza per programmi di ricerca e innovazione; i 20-30 milioni per trasferire e installare la linea 6 a freddo di Torino entro tra il 2015 e il 2016; la valutazione di 26 milioni per investire nell’interconnessione con la rete elettrica italiana. OCCUPAZIONE Risultati Niente licenziamenti e cassa, salvo il salario integrativo I 537 esuberi iniziali sono stati ridotti a 290, tutti già aderenti all’uscita volontaria incentivata con 80 mila euro lordi, più 2 anni di mobilità, il preavviso e il Tfr. Non ci sono dunque licenziamenti Altri potranno andare via co l’incentivo (già 6 ce ne sono in lista). Sparisce la cassa integrazione fino a 400 unità. APPALTI E DITTE TERZE Per gli appalti resta l’articolo 9 del vigente contratto nazionale di categoria ma ci sono una serie di possibili eccezioni e valutazioni per i lavoratori di ditte già appaltatrici; per gli addetti dell’indotto, poi, la Re- gione mette a disposizione fondi europei per occupazione e riqualificazione. IMPEGNI DI ENTI E GOVERNO Il governo conferma strumenti e azioni per agevolazioni sul costo energetico; la Regione stanzia 5 milioni per investimenti ambientali, si impegna con il Comune per realizzare la bretella San carlo-Prisciano, quella ferroviaria dentro la piastra logistica e per completare la OrteCivitavecchia. SALARIO INTEGRATIVO Restano i 40 euro per il lavoro domenicale, festivo e notturno, i 40 euro di indennità di chiamata, il premio di produttività di luglio (723 euro) con certificazioni, il premio fedeltà, le liberalità economiche a favore dei figli dei dipendenti (istruzione), i permessi sindacali per le rsu e rls. Da stamani alle 6, rientreranno tutti al lavoro. Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale dell’Umbria umbria Dal “balletto” tra Outokumpu e Tk ai 5 mesi di fuoco Diario di una drammatica, strana vertenza TERNI - Certamente una delle vertenze più lunghe, faticose, contorte, drammatiche e, per certi aspetti, singolari della storia industriale italiane dell’ultimo ventennio. Se non altro perchè, di fatto, cominciata agli inizi del 2012 con la vendita del sito ternano dai tedeschi di ThyssenKrupp ai finlandesi di Outokumpu che dovevano rilanciare alla grande la gloriosa fabbrica ternana, ultrasecolare. Peccato che - come noto - le cose non andarono cosi è nei 2 anni successivi, l’acciaieria di viale Brin è stata - dopo il sorprendente “niet” della commissione europea Antitrust all’operazione con i finnici per violazione delle quote di mercato continentali - è stata di nuovo rimpallata dai finlandesi ai tedeschi, con un’operazione essenzialmente finanziaria quanto repentina che individuava Ast come un “peso” per Tk, intenzionata ad uscire dal mercato acciaiefero. Tra promesse, marce indietro, ambiguità e incertezze, la vicenda si trascina fino allo scorso marzo, quando i lavoratori di Ast aspettano un piano industriale e indicazioni precise sul futuro del si- to. Il tira e molla con la Tk innesca i primi malumori tra gli operai dell’acciaieria di Terni, che vengono ricevuti pochi giorni dopo da Papa Francesco in occasione dei 130 anni delle acciaierie. Il Papa appro- « fittò dell’evento (oltre 7.500 ternani si recarono all’udienza speciale) per porre l’accento sul tema del lavoro: «Il lavoro non ha solo finalità economica e di profitto, ma interessa la dignità dell’uomo e chi è sottocupato o disoccupato rischia di diventare una vittima dell'esclusione sociale». Nel maggio successivo, in seguito all’incontro tra i sindacati europei aderenti di IndustriAll, venne ribadita, da parte sindacale, la necessità di conoscere e discutere il progetto e il piano industriale prima che venisse elaborato, in modo a garantire la competitività del sito nel panorama dei produttori di acciaio inox in Europa. ThyssenKrupp rispose alle richieste, indicando agosto come tempo massimo per presentare un Il lavoro non ha solo finalità di profitto, ma interessa la dignità dell’uomo » Papa Francesco agli operai Ast in piazza San Pietro ACCIAIERIA LA STORIA 4 piano ai sindacati, impegnandosi in un confronto con il Governo, gli enti locali e i lavoratori. A fine giugno 2 lavoratori di una ditta esterna di pulizie iniziarono una protesta contro la decisione della Tk-Ast di rinunciare all’appalto con la loro ditta per passarlo a un’altra società. Pochi giorni dopo, a metà luglio, l’ad Marco Pucci, appena incassata la sua solenne conferma alla guida del colosso dell’acciaio, si dimise dalla carica. Inaspettatamente. Tra le cause delle dimissioni, a quanto pare, il contenuto del documento industriale in elaborazione. 29 ottobre, esplode la vertenza A Roma, in piazza Indipendenza, scontri tra poliziotti e operai Ast che presidiano l’ambasciata tedesca. Dopo quei fatti tutta Italia conoscerà le vicende delle acciaierie di Terni Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale dell’Umbria umbria 5 35 I giorni di sciopero consecutivi dal 22 ottobre al 26 novembre Orte. Il 26 novembre scorso gli operai decisero di tornare progressivamente al lavoro alla riapertura della trattativa al Mise. Il premier stesso, Renzi, era intervenuto nei giorni precedenti, assicurando che una soluzione era vicina e facendo appello al senso di responsabilità di tutti. Una delegazione di sindacalista e operai si recò alla Leopolda di Firenze per incontrare il primo ministro. Cosa che accadde. Da metà luglio fino a ieri, la fase finale della vertenza Ast (140 giorni circa) è stata un susseguirsi di cla- I 140 giorni Il 17 luglio il piano “lacrime e sangue”, l’ad Morselli sequestrata per 15 ore, gli scontri di Roma e l’occupazione dell’A1 Poco dopo l’annuncio venne proclamato dagli operai un primo sciopero di 3 ore. Timori confermati una settimana dopo, il 17 luglio, dalla stessa multinazionale tedesca, che illustro ufficialmente il piano e confermò il taglio di circa 550 dipendenti. Questa è la data - 17 luglio - in cui inizia la vertenza vera e propria, Il sindacato decise, quindi, di attivare varie iniziative di protesta fino a quando il Governo non avesse deciso di mediare con i vertici dell’Ast e tentare di cambiare il piano. Il 31 luglio ci fu la manifestazione degli operai che bloccarono il casel- La fotostoria Qui sopra, dall’alto, il premier Renzi che riceve gli operai alla Leopolda, il presidio a Bruxelles del 4 novembre, la Ternana scende in campo con i caschetti nella gara con il Livorno. A lato, dall’alto, l’ufficio dell’ad Morselli assediato dai lavoratori il 31 luglio, l’occupazione dell’A1, la grande manifestazione del 17 novembre lo di Orte, impedendo la circolazione del traffico per diverse ore. La sera stessa, fu assediata dagli operai per oltre 10 ore la palazzina della direzione, con dentro l’ad Morselli, fatta uscire con uno stratagemma dalle forze dell’ordine. Il 17 agosto l’annuncio della TK che confermava la volontà di cedere Ast. Immediata la reazione dei sindacati che dopo scioperi della fame e l’avvio di diverse trattative, ottennero il ritiro dei 550 licenziamenti annunciati, accordandosi con il governo e la multinazionale tedesca per definire un accordo all’interno di un piano industriale di rilancio del polo siderurgico umbro. Ma l’assenza di certezze e la melina imputata al Governo, a fronte di una nuova proposta che prevedeva 290 esuberi e a fronte dello stop all’erogazione dei salari, portò al completo blocco dell’acciaieria il 22 ottobre scorso. La protesta fu punteggiata da altri episodi clamorosi, con tre ore di occupazione dell’Autosole il 12 novembre, quando un centinaio di lavoratori la bloccarono al casello di mori mediatici che la città non aveva mai conosciuto. Dai grandi cortei cittadini alla manifestazione romana del 29 ottobre con le famose manganellate; dai viaggi al consolato tedesco a Roma all’Europarlamento di Bruxelles e Strasburgo; dal ruolo di vertenza “prima donna” nei telegiornali, talk-sow televisivi e giornali all’occupazione di settimane della sala del consiglio comunale. Fino ai 40 giorni di sciopero a oltranza, blocchi totali delle portinerie e delle merci, presidi in tutta la città. Falò notturni e momenti di rabbia. Speranze, delusioni, sconcerto. E, ieri, la tribolata firma sull’accordo. Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale dell’Umbria 6 umbria Il premier Renzi: un ottimo accordo ACCIAIERIA LE REAZIONI L’ad di Ast, Morselli: un’intesa voluta da tutti Marini: ora possiamo guardare al futuro TERNI - Un prevedibile acquazzone di commenti dopo la firma dell’accordo su Ast. I protagonisti, prima. Il ministro Federica Guidi: «Sono estremamente soddisfatta. Nonostante le difficoltà della trattativa siamo riusciti a siglare un’intesa che salvaguardia un settore, quello dell’acciaio, strategico per l’economia italiana. Ringrazio tutte le parti e le istituzioni locali per il senso di responsabilità dimostrato». Analogo il commento dell’azienda, dietro cui si cela l’ad di Ast, Lucia Morselli: «Molto soddisfatti per un accordo che tutti volevamo, possibile grazie alla buona volontà di tutti». In una nota congiunta la governatrice Marini e il sindaco Di Girolamo dicono che «è stata una vertenza durissima. Con il piano presentato da Tk luglio il rischio era di un drastico ridimensionamento del sito di Terni. Fin dall’inizio, Regione e Comune di Terni hanno sostenuto con forza la posizione dei lavoratori e dei sindacati. Ora, finalmente, grazie a questa intesa, i lavoratori e i sindacati del gruppo Ast, delle altre imprese dell’indotto, possono guardare al futuro con maggior fiducia». Per il segretario nazionale della Fim-Cisl, Bentivogli «Una delle vertenze più dure degli ultimi 30 anni. Abbiamo raggiunto un finale positivo e importante, dopo 25 ore di no-stop e 4 mesi di vertenza. Abbiamo scongiurato licenziamenti e cassa integrazione straordinaria». Per il leader della Fiom nazionale, Landini «l’accordo ottenuto grazie alla strenua lotta dei lavoratori,è buono perchè ha cambiato radicalmente il piano industriale: si prevedono investimenti su 4 anni, 2 forni attivi e 1 milione di tonnellate d'acciaio. Non ci sono licenziamenti, ma solo uscite volontarie e sono anche tutelate le condizioni di lavoro perchè si sono mantenuti aspetti salariali importanti». Guidi «Abbiamo salvato un settore strategico in Italia» Il vescovo «Tiriamo un sospiro di sollievo, ma c’è anche amarezza» I sindacati «Vertenza tra le più dure degli ultimi 30 anni, premiata la lotta» Per Ghini (Uilm nazionale) «i sindacati si impegnano a monitorare semestralmente presso il Mise l’attuazione del piano e verificheremo il rispetto degli impegni assunti da ThyssenKrupp». Per la segretaria nazionale dell’Ugl Metalmeccanici, Vicaro, «finalmente abbiamo raggiunto un’intesa che gestisce le uscite su base volontaria e che garantisce i lavoratori su tutti i punti più importanti di questa estenuante trattativa. Ora spetta ai lavoratori decidere se il testo va incontro alle loro aspettative». Soddisfazione per l’esito «ottimo di una vicenda sudata» è starespiro di sollievo. La posta in ta espressa anche dal I forni fusori che marcerangioco era alta e, come sempre premier Renzi. Nel no e la cui attività è stata alla fine di ogni vertenza, si timerito sono anche inslavata nel piano indurano le somme e ci si accorge tervenuti i leader nastriale modificato nel che tutti risultano vincitori, tutti zionali della Cisl, Furcorso della trattativa hanno dovuto rinunciare a quallan e della Uil, Barbagalcosa. La sensazione di generale lo. E anche tanti parlamensoddisfazione per essere scampati tari ed esponenti politici naad un pericolo di depauperamento zionali del Pd (Sereni, Taddei, generale, di grave perdita personale, Benamati, Gasbarra, Gotor), Lanzilsociale e comunitaria, e di aver rilanlotta (Sc), Airaudo (Sel). Stecca dal ciato un progetto, si associa comuncoro il deputato ternano del M5S, que a un senso di amaro in bocca. Lucidi, che parla di «accordo politiVorrei esprimere un pensiero grato a camente ridicolo». Papa Francesco per le sue preghiere Infine, il vescovo di Terni, Piedi sostegno alla nostra causa». montese: «Ora tutti possono dare un 2 Un momento delle operazioni di firma dell’accordo Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale dell’Umbria 8 perugia LE CASE PER I GIOVANI IL QUADRO Primo trimestre, la crisi morde: i costi d’alloggio scendono ancora Operazione affitti sicuri Convenzione tra Università, Comune e agenti immobiliari: alloggi per studenti “garantiti” attraverso una certificazione di PIERPAOLO BURATTINI PERUGIA - Sei uno studente universitario fuorisede che ha necessità di trovare un alloggio nella nostra città? Fai un click, entri nel sito del Comune o dell’Università e trovi l’icona “Unifacile Affittosicuro”. A questo punto, indicando la zona che preferisci, salteranno fuori gli alloggi a disposizione, con tanto di foto e prezzo. Detta in questo modo sembra facile e quasi banale. E invece nessuno ci aveva mai pensato. Così, ora che il servizio è entrato in funzione, alla porta del presidente di Perugia della Fimaa, Bruno Biagiotti, sono andati a bussare l’Università di Bologna e la Statale di Milano, per chiedere ragguagli sull’iniziativa, tanto è parsa buona. Un riconoscimento non da poco, insomma. Biagiotti, che ieri a nome degli agenti immobiliari perugini ha firmato l’accordo con l’Università e il Comune, ha spiegato così il progetto: «Il nostro obiettivo è quello di fornire alloggi qualificati agli studenti e questo può avvenire attraverso un controllo scrupoloso a partire dall’abitabilità e dagli impianti a norma del locale. Lo studente avrà questo servizio in maniera gratuita e potrà usufruire di assistenza legale per la stipula del contratto. Questo è un sistema per sconfiggere i furbi e mostrare un lusinghiero biglietto da visita della città». Al momento sono oltre cento le agenzie immobiliari che hanno aderito all’iniziativa, ma il numero è destinato a crescere. Il progetto verrà replicato anche a Terni e Narni. Due le curiosità: la prima riguarda lo stemma cittadino del grifo usato come una stella Michelin per segnalare il grado di qualità dell’immobile; la seconda è quella relativa alla piazza telematica “Agorà”, presente all’interno di “Unifacile Affittosicuro”, in cui gli studenti potranno scambiarsi opinioni, consigli e magari trovare degli eventuali coinquilini. Operazio- ne per niente male, che sia il rettore Moriconi che il sindaco Romizi hanno voluto rimarcare con parole di elogio. «Questo è un servizio - ha dichiarato il primo cittadino - che va a favore degli studenti e dell’intera città che mostra la sua parte migliore». Firma, flash e sorrisi: il progetto, di fatto, è già in funzione. Nota a margine, ma non per importanza: l’assessore alla Cultura Severini ha annunciato l’accordo di collaborazione tra le biblioteche comunali e quelle universitarie; un’unica tessera per usufruire di più servizi. E la biblioteca Augusta, da gennaio, torna ad essere aperta anche il sabato. Questa pagina è stata offerta da L’accordo Da sinistra il presidente Fimaa-Perugia Biagiotti, il sindaco Romizi e il rettore Moriconi PERUGIA - Crisi economica che picchia forte, e mercato immobiliare al ribasso. Secondo il report di Tecnocasa nel primo semestre del 2014 sul mercato delle locazioni si registrano ancora canoni in ribasso: nelle grandi città hanno segnato una diminuzione dei valori dell’1,8% per i monolocali, dell’ 1,5% per i bilocali e dell’1,7% per i trilocali. Nei capoluoghi di provincia la contrazione è stata dell’1,3% per i monolocali e dell’1,2% per bilocali e trilocali. Tra chi ha cercato casa con Tecnocasa il 4,8% è rappresentato da studenti universitari che si trasferiscono dalla loro città di residenza per studiare. In genere, gli studenti che hanno già scelto l’Ateneo da frequentare iniziano le ricerche per trovare la casa in affitto nel periodo di luglio o nei mesi di settembre ed ottobre, quando sono terminati i test di ammissione. In questi periodi le richieste di appartamenti in affitto da parte di studenti raggiungono livelli elevati. Secondo il report, a Perugia, in zona via dei Filosofi, l’affitto di un monolocale si aggira sulle 200 euro, un bilocale sulle 270 e un trilocale sulle 370 euro. A Madonna Alta un monolocale 180, un bilocale 300, un trilocale 400. A Monteluce, un monolocale 200, un bilocale 300 e un trilocale 380. A San Sisto, infine, l’affitto di un monolocale si aggira sulle 220 euro, un bilocale sulle 350 e 450 per un trilocale. Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale dell’Umbria perugia 9 Le 36 ore sul filo di Calabrese show Dimissioni prima date e poi ritirate, tra accuse, personalismi e politica La telefonata con l’assessore: «Buffonata? No, bisogna conoscermi» di PIERPAOLO BURATTINI PERUGIA - Se finge, finge bene. E se mente, riesce a dissimulare bene. Ore 10, di una mattina per davvero invernale. Francesco Calabrese, questa volta, risponde al telefono. «Assessore, questa delle dimissioni date e poi ritirate suona come una buffonata andata in scena per trentasei ore». Dall’altra parte del telefono, nemmeno una piega e timbro di voce stabile: «Lo è, forse, per chi non mi conosce. In questi mesi ho fatto quello che dovevo: in queste trentasei ore ho letto delle cose... Urla tra me ed Andrea, insulti.. Per fortuna ho staccato il cellulare...». Ora che il cellulare è tornato in vita, ci spieghi lei come è andata. «È andata che su Umbria digitale ho posto sul tavolo della Regione le esigenze della città di Perugia rispetto alla banda larga. E da qui è partita una slavina di accuse, pressioni e interpretazioni distorte». L’assessore regionale Fabio Paparelli la pensa diversamente, molto diversamente. «Mi sono trovato di fronte a una persona che ha usato modi e toni arroganti: il suo atteggiamento è quello che in questa vicenda mi ha più sconcertato. Nella mia attività politica ho avuto a che fare con tante persone, ma una cosa del genere non mi era mai successa». È Calabrese che ha fatto due passi indietro o il sindaco Romizi ha ceduto? «Messa così, qualcuno ne deve uscire per forza perdendo la faccia. E invece c’è stato un chiarimento sincero e per questo continuo a portare avanti il mio lavoro. Sul CENTRODESTRA Rasoiata di Ronconi (Udc): «Le primarie? Sono inutili» PERUGIA - Primarie, tira e molla. Per ora sono in campo il sindaco di Assisi Claudio Ricci e Marco Squarta di Fratelli d’Italia, ma altri sono pronti a farsi avanti per la sfida fissata per gennaio. E così nel centrodestra ognuno studia il collega di schieramento o di partito per capire il da farsi, sulle primarie del centrodestra arrivano le prime voci contrari dopo il coro di giubilo dei giorni scorsi. Il coordinatore regionale dell’Udc, Maurizio Ronconi, non usa mezzi termini e spara a zero: «Bisogna prendere atto - dichiara - che il centrodestra in campo nazionale e anche a livello regionale non è più assimilabile e neppure ordinabile e le primarie invece si fanno per scegliere il candidato di una coalizione omogenea e unita». E prosegue: «In vista di queste Regionali si verifica quanto 5 anni fa l’Udc aveva già certificato con una posizione autonoma: una incompatibilità politica tra quei partiti che in passato avevano formato la Casa delle Libertà. I cattolici democratici - conclude - non concorreranno ad alleanze in cui è presente la Lega, partito populista e xenofobo e neppure con una destra sempre più attratta da richiami di tipo “lepennista”». Ma bordate sulla scelta di tenere le primarie arrivano anche dall’ex leghista Gianluca Cirignoni, che oggi sostiene il sindaco di Assisi. Per il consigliere regionale «le primarie sono state lanciate dal centrodestra umbro in modo tardivo e palesemente controvoglia», così da poter rischiare di rivelarsi «una farsa organizzata nei salotti della politica romana». «Così è una sfida vera al centrosinistra» commenta invece soddisfatto il consigliere comunale di FI Massimo Perari. Che confida nei “civici” delusi dalle Amministrazioni del centrosinistra. sindaco si sono scaricate delle pressioni e tutto un circolare di voci distorte che hanno fatto salire la tensione». Molto generico, può specificare? «Non appena ho provato a rinegoziare il nostro modo di stare all’interno della società Umbria digitale è partita subito la panzana di una penale da pagare da parte del Comune e altre insinuazioni sul piano personale». Tra le insinuazioni, vogliamo mettere anche quella che sostiene che Calabrese vuole uscire da Umbria digitale per favorire alcune imprese? «Ecco, capisce a che punto siamo? Tu stai qui che lavori, te ne stai lontano dalle beghe politiche anche perché sono anni che voto scheda bianca, e alla fine ti becchi pure del lobbista che trama. Guardi, continuo a credere che il progetto di portare la banda larga a Perugia sia fondamentale per i cittadini e anche per le imprese. Se penso che sul Fondo per i trasporti così come sul digitale, la città di Perugia deve giocare un ruolo diverso, dico una bestemmia?». Le elezioni regionali alle porte fanno girare una brutta aria tra i Palazzi e forse gli ultrà delle op- Tensioni Palazzo dei Priori. Nel riquadro, Francesco Calabrese poste fazioni ci vanno a nozze. «Delle elezioni regionali, a me, non importa nulla. Ho accettato questo incarico perché credo nel progetto che intende portare avanti questa Giunta, altrimenti restavo a fare il mio lavoro». Insomma, con la Regione i rapporti restano freddi. O vogliamo dire gelidi? «I miei rapporti sono ottimi con molti dirigenti e funzionari, così come ho avuto modo di apprezzare il lavoro dell’assessore Vinti, ma in questo caso mi sono scontrato con un atteggiamento molto arrogante». Scusi, ma alla fine tanto baccano per nulla? «No, perché la recente riunione dei soci di Celtracom ha riconosciuto il ruolo di autonomia della città di Perugia». Lo show è finito? «In uno show ci si diverte, io non mi sono affatto divertito. Almeno in questo mi crede?» Comitato delle Regioni, Catiuscia Marini verso la presidenza Pse L’annuncio di Heinz Lambertz ieri a Bruxelles BRUXELLES - Ieri pomeriggio, come riportato da Umbria 24 da Bruxelles, è stato il presidente del gruppo Pse al Comitato delle Regioni, Karl Heinz Lambertz, ad annunciare la candidatura della presidente della Regione, Catiuscia Marini, come futura presidente del gruppo socialista europeo nella prossima legislatura, che inizierà a febbraio 2015. Oggi Marini ricopre il ruolo di prima vice presidente del Comitato delle Regioni. La presidente, ieri, non era a Bruxelles perché impegnata a Roma nella trattativa Ast. E così il pa- rere che la vedeva prima firmataria, teso a “liberare le mani”dal punto di vista finanziario agli Enti locali per favorire lo sviluppo, è stato illustrato in seduta plenaria da Albert Bore, del gruppo Pse. «Regioni e città - si afferma nel parere poi approvato a Bruxelles chiedono a Governi e Commissione di convergere al più presto sull’esclusione del cofinanziamento dei fondi strutturali dal calcolo dell’indebitamento nazionale, di fare chiarezza sui margini di flessibilità consentiti dalle regole attuali per interventi a favore della In corsa La presidente Marini crescita e di potenziare la capacità di prestito della Banca europea degli investimenti». RE. POL. SERVIZIO NECROLOGI 075 395041 075 395043 E’ mancato all’affetto dei suoi cari all’età di anni 74 E’ mancato all’affetto dei suoi cari all’età di anni 80 Ieri, è mancato all’affetto dei suoi cari all’età di anni 83 E’ tornato alla Casa del Padre PARTECIPAZIONE URBANO LUCARONI GABRIELE BURINI PASQUALE GIOMBOLINI MARIO SERRA Ne danno il triste annuncio le sorelle, i fratelli, la cognata, i cognati, i nipoti ed i parenti tutti. Ne danno il triste annuncio la moglie Mirella Ercolanelli, i figli Paolo e Elisa, la nuora Marinella, il genero Roberto, gli amatissimi nipoti Letizia e Andrea con Alessia ed i parenti tutti. Ne danno il triste annuncio la moglie Gina, i figli Mariassunta e Euro, il genero Marco, la nuora Azzurra, i nipoti, le sorelle ed i parenti tutti. Lo annunciano con profondo dolore la moglie Lilly, la sorella Dorina, i cognati e gli adorati nipoti. Carla e Giancarlo, Anna Luisa e Antonello, Elda e Aroldo, Franca, Anna e Gino si stringono con affetto e commozione a Lilly e famiglia per la perdita del carissimo Perugia, 4 Dicembre 2014 I funerali avranno luogo oggi Giovedì alle ore 10,00 nella Chiesa Parrocchiale di Monteluce. Dopo le esequie la cara salma sarà tumulata nel Cimitero di Perugia. Si ringraziano anticipatamente tutti coloro che vorranno rendere l’ultimo tributo di affetto al caro estinto Solfagnano, 4 Dicembre 2014 Balanzano, 4 Dicembre 2014 Perugia, 4 Dicembre 2014 I funerali avranno luogo oggi Giovedì alle ore 14,30 nella Chiesa Parrocchiale di Coltavolino. Dopo le esequie la cara salma sarà tumulata nel Cimitero di Solfagnano. I funerali avranno luogo oggi Giovedì alle ore 14,30 nella Chiesa Parrocchiale di Balanzano. Dopo le esequie la cara salma sarà tumulata nel Cimitero di Pieve di Campo. I funerali avranno luogo oggi Giovedì alle ore 15,30 al Centro Shalom in via Quieta della Parrocchia di Santo Spirito. Dopo le esequie la cara salma sarà tumulata nel cimitero di Perugia. Si ringraziano anticipatamente tutti coloro che vorranno rendere l’ultimo tributo di affetto al caro estinto Si ringraziano anticipatamente tutti coloro che vorranno rendere l’ultimo tributo di affetto al caro estinto Si ringraziano anticipatamente tutti coloro che vorranno rendere l’ultimo tributo di affetto al caro estinto MARIO Perugia, 4 Dicembre 2014 LE NECROLOGIE SI RICEVONO ENTRO LE ORE 17.00 Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale dell’Umbria 10 perugia «Alla Perugina circa 110 esuberi» Vertenza, Rsu a Palazzo dei Priori In arrivo un documento bipartisan PERUGIA - La vertenza Nestlè approda a Palazzo dei Priori, dove trova la politica pronta, in modo bipartisan, ad affrontare la questione prima di ritrovarsi, magari tra qualche anno, di fronte ad una “Ast perugina”. Per poter discutere i due ordini del giorno sul “caso Perugina” presentati da Rosetti (M5s) e Bori (Pd), in IV Commissione consiliare sono stati invitati ieri i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e dei 120 lavoratori di San Sisto che hanno sottoscritto la lettera inviata alle istituzioni, al vescovo ed ai sindacati nazionali. Una lettera nella quale si denuncia il preoccupante calo della produzione, la perdita di commesse e la mancata assunzione di lavoratori stagionali. I rappresentanti delle Rsu a Palaz- FORZA LAVORO 1.200 zo dei Priori hanno ribadito preoccupazione per la situazione del sito, supportata da dati che si stanno manifestando da tempo nello stabilimento di San Sisto, in cui sono impiegati circa 900 lavoratori stabili oltre a 300 stagionali. Da anni, hanno riferito, si registra una riduzione importante dei livelli di produzione, nonostante la fabbrica sia in grado di arrivare fino ad una capacità di 28.000 tonnellate l’anno. E ciò, nonostante i sacrifici richiesti in passato ai lavoratori, con applicazione per circa 4 anni della cassa integrazione. Nel 2014 la situazione è peggiorata, attestandosi su una produzione La durata San Sisto Dipendenti al lavoro alla Perugina inferiore (-6% del contratto circa), con conIMPIANTI SPORTIVI seguente necesindispensabile l’aperdi solidarietà sità di attivazione tura di una vertenza «al firmato Il Comune convoca Darvin, della cassa integrafine di evitare che tra due a settembre zione per ulteriori 4 anni, al termine del contratsciopero sospeso mesi. Una soluzione che to di solidarietà - hanno detto PERUGIA - A seguito della però, secondo i sindacati, semai consiglieri comunali - il sito e la convocazione di un incontro da bra non aver sortito effetti, tanto che città possano trovarsi in una situaparte del Comune di Perugia per l’azienda avrebbe segnalato esuberi zione critica». domani, Slc Cgil e Fistel Cisl sopari a circa 110 lavoratori. La città, hanno in sostanza chiesto PERUGIA - In occasione della spendono lo sciopero dei lavoA settembre, è stato ricordato, è i lavoratori, deve stringersi intorno Giornata mondiale per i diritti ratori della Darvin soc. consortistato sottoscritto un contratto di so- alla sua storica azienda, partendo delle persone disabili istituita le che gestisce in appalto la qualidarietà (fino al 2016) con l’obietti- dalle Istituzioni, con l’obiettivo di si totalità degli impianti sportivi dall’Onu, il soprintendente per i vo di “congelare” la situazione e portare la questione all’attenzione del Comune di Perugia. Resta in Beni storici, artistici ed etnoanspingere la proprietà ad adottare un anche del Governo Nazionale. tropologici dell’Umbria, Fabio essere comunque lo stato di agipiano industriale da cui emergano le La Commissione, alla fine, ha detazione dei lavoratori - comuniDe Chirico, ha presentato due strategie. Ma il piano industriale, de- ciso all’unanimità di affidare ai conmodelli tattili ed un modello dicano i sindacati - che porterà nunciano i sindacati, non c’è. E nel siglieri Bori, Luciani e Rosetti il all’immediata ripresa delle inidattico di Palazzo dei Priori e di frattempo il lavoro stagionale è pas- compito di redigere un documento ziative di mobilitazione qualora Piazza IV Novembre, che sono sato dalle 157.000 ore del 2013 alle unitario da portare all’attenzione ora esposti in Galleria Nazionadall’incontro non arrivassero 25.000 ore del 2014 (pari di fatto a della Giunta regionale, ferma rerassicurazioni e atti concreti. le. L’iniziativa del Comune, che 66 licenziamenti). Le Rsu hanno stando la necessità di coinvolgere la si avvale di modelli in scala conseguentemente valutato come Regione e il Governo. 1:200 per la Piazza e 1:100 per il Palazzo, rientra in un progetto di accessibilità a più ampio respiro, Mercatini di Natale Associazioni e consorzi riaprono alcune sale e portano bancarelle e divertimento “Perugia, un percorso da vedere e da toccare”, che prevede l’installazione in varie zone della città, da Piazza Italia a Corso Vannucci, fino alle varie stazioni PERUGIA - Per tutto il periodo del- ne “Meravigliarti in Umbria”, attra- pattinaggio (ieri iniziati i lavori per del Minimetrò, di circa 150 pole Festività, dal 6 dicembre al 6 gen- verso visite guidate, permetterà ai l’allestimento). «Un progetto - spiestazioni ad infrarossi, che verrannaio, la Rocca Paolina torna ad ospi- turisti di rivivere la città al tempo dei ga Sergio Mercuri di Confcommerno inaugurate il prossimo anno. tare le bancarelle di Natale, insieme Baglioni. cio - che ha un costo alto, ma siamo «Sono felice di vedere compiuad una lunga mostra mercato che daNatale in Rocca, ma non solo. Co- sicuri che servirà a riportare i cittato questo progetto - ha dichiarato rà una spinta al turismo e al commerdini in centro». Inoltre, associazioni la direttrice dei lavori, Cristina cio. L’iniziativa è stata presentata in Tra le novità sconti Timpani - ed è molto importante e commercianti stanno mettendo in una delle sale della Rocca Paolina campo particolari convenzioni che che opere di questo tipo vengano che sono stata riaperte al pubblico. per Minimetrò e parcheggi inserite in un percorso museale riguardano il Minimetrò e prezzi Ad illustrare il programma Sergio importante quale è la Galleria naagevolati per i parcheggi del centro. Meruri di Confcommercio, Marco In piazza si allestisce zionale, proprio all’interno di In questa edizione di Natale in Brilli di FareFacendo, Giuseppe Ca- la pista di ghiaccio Palazzo dei Priori, una delle opeRocca 2014 sono state riservate aree paccioni della Consulta del centro re esposte». e attività ai bambini. Le domenica storico e Teodoro Amelia del Con«Si tratta di un’iniziativa con la del 7, 14 e 20 dicembre, dalle 15 alle sorzio Perugia in Centro. me spiegato nei giorni scorsi nella 20, l’Informagiovani proporrà l’iniquale potrà essere soddisfatta la Tra le novità di questa edizione, conferenza in Comune, altri stand ziativa “Diventa anche tu Babbo sete di cultura che i non vedenti appunto la riapertura di alcune sale saranno posizionati in piazza Mat- Natale”: tutti i bambini che possiehanno da sempre» ha detto dudella Rocca Paolina che sono state teotti e, dopo anni, piazza della Re- dono giocattoli, potranno donarli ad rante il suo intervento Raniero chiuse per molti anni. L’associazio- pubblica ospiterà una grande pista di altri bambini meno fortunati. Pericolini, presidente della Se- Gli occupati, di cui circa 900 dipendenti stabili e 300 stagionali ORE 25.000 Ore di lavoro stagionale nel 2014 rispetto alle 157.000 del 2013 2014-16 In Galleria Nazionale l’arte per i non vedenti. Romizi: presto il disability manager La Rocca Paolina torna ad illuminarsi Romizi insieme ad alcuni ragazzi zione perugina dell’Unione italiana ciechi, che si è poi rivolto direttamente al sindaco Andrea Romizi chiedendo «un tavolo di confronto per interventi strutturali in molte zone della città». Da parte sua Romizi, dopo aver sottolineato i risultati positivi di un metodo di lavoro tra «soggetti diversi che hanno avuto la capacità di dialogare», ha ribadito l’intenzione, di fatto già contenuta «nel nostro programma elettorale, di istituire il “disability manager”, ovvero una figura manageriale in grado di dialogare ogni giorno ed in maniera continuativa con le associazioni per affrontare i temi delle barriere architettoniche». RAFFAELE STACCINI Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale dell’Umbria Redazione Tel. 075 529111 Fax 075 5295162 [email protected] www.giornaledellumbria.it todi-deruta-marsciano 15 Cresce il disagio, famiglie in fila per un aiuto Todi, raddoppiate in un mese le richieste di contributi all’Etab: «Aumentiamo il fondo» TODI - Tante anche nel Tuderte le famiglie in difficoltà, aiuti da Etab. Sono state infatti 64, oltre il doppio di quelle registrate nella prima scadenza del 15 ottobre, le domande arrivate per l’accesso al fondo a sostegno delle famiglie bisognose messo a disposizione dall’Ente Tuderte di Assistenza e Beneficenza. «La seconda scadenza fissata al 30 novembre ha dunque confermato le perduranti difficoltà socio-economiche e dell’opportunità promossa da Etab in accordo con il Comune di Todi - si legge in una nota dell’ente - Le istanze, tutte di famiglie residenti nel territorio di Todi, sono state sottoposte a valutazione già nella giornata del 2 dicembre, al termine della quale ne sono risultate ammissibili 56, che usufruiranno dei vari livelli di intervento previsti dal bando. Ulteriore prova di attenzione e tempestività l’ente la darà provve- 64 Le famiglie che hanno fatto richiesta del contributo, 56 quelle che lo riceveranno dendo all’erogazione dei contributi entro la metà di dicembre. In considerazione delle situazione di disagio segnalate dai servizi sociali del Comune di Todi, l’Etab “La Consolazione” si è impegnata a valutare, verificate la compatibilità economico-finanziaria in chiusura di bilancio, la possibilità di una implementazione del fondo che permetta Disagio crescente Aumenta il numero delle famiglie che chiedono un aiuto economico all’Etab di Todi la riapertura del bando con una terza scadenza». I parametri di valutazione per gli assegnatari sono il numero dei componenti del nucleo familiare (a essere favorite sono quelle numerose), l’indicatore Isee (si favorisce il reddito familiare più basso), la presenza di situazioni di disagio documentato (malattia, divorzi, cure mediche, disoccupazione) e la presenza di una rete parentale di sostegno che, se c'è abbassa, il punteggio in graduatoria. Al primo bando, scaduto lo scorso 15 ottobre, hanno presentato domanda 34 famiglie e 32 sono state ammesse a contributo. Gli interventi previ- sti prevedono l’assegnazione di contributi economici. L’entità dell’intervento riconosciuto alla famiglia è pari a una quota che varia da un importo minimo di 100 euro a un importo massimo di 500 euro. La valutazione tecnico professionale, al fine di individuare le priorità della famiglia richiedente e dell’entità della misura di intervento, viene effettuata dall’ufficio Servizi sociali del Comune di Todi e da Etab. Le risorse assegnate sono pari a 15mila euro complessivi. Le risorse sono ripartite in parti uguali per le due scadenze dell'avviso pubblico. TODI Pontecuti, sfida “rosa” alla crisi: riapre il bar e un negozio ISABELLA ZAFFARAMI «Ricostruzione, gestione poco attenta dei fondi» A 5 anni dal sisma, Centrodestra Marsciano ha incontrato gli abitanti di Spina: depauperate le risorse MARSCIANO - A quasi cinque anni esatti dal sisma a Spina sembra esserci ancora molta preoccupazione per la ricostruzione. A denunciarlo è Centrodestra Marsciano che ha iniziato il tour delle numerose frazioni del territorio marscianese». All’incontro tenutosi la scorsa settimana presso la sala di lettura di Spina sono emerse diverse problematiche segnalate al consigliere co- munale, Andrea Pilati, che ha coordinato l’incontro con la popolosa frazione. «La ricostruzione post-terremoto - si legge in una nota della coordinatrice della forza politica di opposizione, Francesca Mele - rappresenta ovviamente la prima preoccupazione espressa dalla gente: ciò in quanto, purtroppo, c’è stata una gestione poco attenta dei contributi per l’au- tonoma sistemazione, assegnati, e versati tutt’oggi, ad esempio anche a chi aveva gli immobili in locazione, o addirittura concessi in ipotesi dubbie. Ciò ha comportato un conseguente depauperamento delle risorse economiche disponibili per la ricostruzione dei danni subiti dalle abitazioni, quasi 4 milioni di euro: questo il costo ad oggi dell’autonoma sistemazione, tutto sottratto ai L’INIZIATIVA Expo 2015, anche Deruta disegnerà “Il Cielo d’Italia” in mattonelle di ceramica DERUTA - Anche Deruta parteciperà a “Il Cielo d’Italia”, iniziativa che ha come scopo quello di realizzare un grande manufatto ceramico formato da mattonelle dipinte con i disegni ed i colori delle Città della Ceramica italiane. L’obiettivo finale è quello di presentarlo all’Expo 2015 di Milano. Parte attiva per la realizzazione del progetto saranno i rappresenti locali dell’Associazione Italiana Città della Ceramica (Aicc) e dei Clubs del Rotary International delle singole città della ceramica che avranno il compito di sensibilizzare gli enti territoriali e di selezionare le botteghe e gli artisti che avranno l’onore di rappresentare il proprio territorio. Il comitato organizzatore fornirà ad ogni rappresentante della Aicc un numero di mattonelle (delle dimensioni di 25×40 cm), suddivise in circa venti, per città. Queste verranno distribuite alle botteghe, selezionate in base all’esclusivo giudizio dei rappresentanti dell’Aicc. Le mattonelle, una volta decorate, dovranno essere inviate, entro il 31 gennaio 2015, al comitato organizzatore che provvederà ad assemblare il manufatto perché sia pronto per l’inaugurazione di Expo 2015. Cibo, energia, pianeta, vita. Questi i temi dell’esposizione di Milano ai quali i ceramisti dovranno ispirarsi. Sugli stilemi da privilegiare non ci sono indiscrezioni. Quale sarà la proposta dei rappresentanti locali dell'Aicc? Deruta si affiderà ai decori tradizionali e copie del ‘500 e del ‘600 oppure punterà all’innovazione nella tradizione? Tanta chiarezza sembra non ci sia. Il progetto parla di mattonelle tutte della stesa forma e dimensione e c’è chi propone le copie del pavimento della chiesa di San Francesco. MAURO BRANDA Cinque anni in attesa Uno dei numerosi sopralluoghi a Spina dopo il terremoto che colpì il Marscianese nel 2009 fondi per la ricostruzione. Il vizio tutto italiano di attingere ai fondi e risorse pubbliche pensando al proprio tornaconto e non alle conseguenze nelle tasche di tutti non ha risparmiato neppure una realtà come quella locale». A quanto pare una seconda questione sarebbe emersa nel corso della serata, ossia quella relativa «alle condizioni disastrose della via Settevalli, il collegamento principale per Perugia non solo di Spina, ma di tutta la parte nord del Comune di Marsciano». «Infine - fa sapere ancora Mele -, si è rappresentato lo scontento per la decisione dell’amministrazione comunale di ridurre le dimensioni della famosa e tanto rimandata piscina di Spina, per ragioni di budget. Gli abitanti di Spina ricordano con piacere e con orgoglio gli anni in cui la Polisportiva che organizzava corsi e gare proprio presso la piscina di Spina, riusciva ad aggregare tantissimi giovani e appassionati di discipline natatorie. Quindi, la prospettiva che dopo tante promesse elettorali e dopo tanto rimandare l’inizio dei lavori, il risultato sia una piscina non adatta neppure alle competizioni sportive, lascia veramente con l’amaro in bocca gli spinaioli intervenuti». Il bar di Pontecuti TODI - Una donna pronta a sfidare la crisi e a investire, nonostante il momento difficile, che si vede però letteralmente assalita da complicazioni e lungaggini burocratiche. È questa la storia di Simonetta Cherchi titolare del nuovo bar di Pontecuti “Il ponte antico” e del negozio adiacente al bar. La decisione di aprire queste attività, spiega Simonetta, è nata dalla voglia di mettersi in gioco e anche di garantire un futuro, lavorativamente parlando, ai giovani figli. La scelta di Pontecuti poi non è stata casuale perché il bar del caratteristico borgo, a pochi chilometri dal centro, era ormai chiuso da tempo e così a venire meno erano il servizio e il fattore aggregativo che l’attività assicurava alla frazione. Ma per l’imprenditrice, di origine sarda e che prima di trasferirsi a Todi ha vissuto a lungo all’Estero, scoprire com’è fare impresa in Italia è stata una spiacevole sorpresa. «Ottenere le tante autorizzazioni necessarie è complicatissimo - spiega la donna - e le lungaggini sono infinite e si viene spesso rimbalzati da un’istituzione all’altra e da un ufficio all’altro. Non mi sembra giusto, chi anche vuole darsi da fare viene scoraggiato ed esasperato». Simonetta comunque, dopo diversi mesi, sembra avercela fatta e, dopo la recente apertura del bar, inaugurerà nei prossimi giorni anche il negozio. Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale dell’Umbria Redazione Tel. 0744 432991 Fax 0744 409032 [email protected] www.giornaledellumbria.it orvieto-narni-amelia Alberghi, serve più qualità L’accoglienza è il tallone d’Achille delle strutture ricettive orvietane MALTEMPO Allagamenti nell’Orvietano, a Fabro le strade si “sbriciolano” ORVIETO - Qualche allagamento e moderati disagi nell’Orvietano per le abbondanti precipitazioni cadute nella giornata di ieri. Il livello di fiumi e torrenti è tornato a salire, alimentando qualche preoccupazione nel pomeriggio di ieri. Ha esondato il torrente Poggettone in località ponte Giulio, cosa che si ripete frequentemente con le piogge insistenti. La situazione è sotto il costante monitoraggio della Protezione civile. Non c’è comunque allerta, il Centro funzionale di Foligno aveva emesso un bollettino di criticità ordinaria sia dal punto di vista idraulico che idrogeologico per la giornata di ieri e la stessa previsione è confermata per la giornata di oggi. Da Fabro arrivano però le segnalazioni dei cittadini per le strade “rattoppate” dalla Provincia in estate che non hanno retto alle piogge autunnali. In particolare, la strada di Fondovalle. «Come si poteva immaginare segnala un lettore - le riparazioni fatte a giugno sul tratto di asfalto dopo il nuovo semaforo (peraltro non ancora in funzione) con l’incrocio per Santa Maria e il confine con Perugia (un chilometro) con le piogge stanno saltando. Buche profonde e pericolose si sono formate di nuovo nei punti che non sono stati trattati (sembra quasi per mancanza di asfalto o peggio per noncuranza)». Sulla stato della strada di Fondovalle ha presentato un’interrogazione in Provincia il consigliere di “Provincia civica”, Sergio Bruschini, per sollecitare l’intervento dell’amministrazione. La stessa situazione di rischio si sta creando sulla strada che porta a Viceno, Castel Giorgio e Castel Viscardo. ORVIETO - Sostituzione degli arredi, rifacimento dei servizi igienici, acquisto di software. Tanti gli interventi previsti dal nuovo bando regionale, di recente pubblicazione, finalizzato all’innalzamento della qualità delle strutture ricettive 1, 2 e 3 stelle e delle strutture ricettive extralberghiere (ostelli per la gioventù, country house e delle strutture ricettive all’aria aperta). Ne ha parlato ai propri iscritti Federalberghi – Confcommercio ad Orvieto nella giornata di ieri, all’indomani degli stati generali sul turismo convocati dal sindaco per sabato scorso. Un incontro dove è emerso con chiarezza che uno dei “talloni di Achille” del turismo orvietano sarebbe proprio l’accoglienza, non esattamente in linea con la domanda. Per migliorare le strutture ci sono sul piatto 1,2 milioni di euro, per l’esattezza 1.254.000 stanziati dalla Regione così ripartiti: 750mila per la ricettività alberghiera e 504mila euro per progetti delle singole imprese extralberghiere e all’aria aperta. Vediamo nel dettaglio le opportunità ALBERGHI Il bando privilegia i progetti di aggregazione. Per le associazioni temporaneee di impresa e i raggruppa- possono iniziare ad essere compilate on line già dal 21 gennaio. IMPRESE EXTRALBERGHIERE E ALL’ARIA APERTA Possono beneficiare dell’intervento finanziario (intensità di aiuto 50%) le imprese ricettive extralberghiere, classificate come ostelli per la gioventù, country house e le strutture ricettive all’aria aperta. In base ai requisiti di ammissibilità, tutti al momento della domanda, devono garantire agli ospiti il servizio di wifi gratuito. Inoltre, per le strutture ricettive all’aria aperta i progetti da presentare debbono prevedere obbligatoriamente il rifacimento dei bagni (a meno che non siano stati già rifatti dal 2011 ad oggi) mentre L’opportunità Dalla Regione 1,2 milioni di euro per nuovi arredi, servizi igienici e software: ecco i contenuti del bando Più qualità Cercano sempre servizi migliori i turisti che arrivano a Orvieto menti di Pmi, costituite da un minimo di 6 imprese ricettive, l’intensità di aiuto è infatti del 50%, mentre per le singole strutture a 1, 2 e 3 stelle l'aiuto è del 35%. Nel primo caso il contributo per singolo progetto di aggregazione non potrà essere infe- riore a 150mila e non superiore 300mila. Per le singole imprese invece il contributo per singolo progetto non potrà essere inferiore a 17.500 euro e non superiore ad 31.500 euro. Scadenza del bando ‘'11 febbraio 2015, ma le domande per le country house i progetti debbono riguardare la riqualificazione dell’area esterna della struttura. Per ostelli e strutture all'aria aperta l’intervento finanziario, per singola impresa, non potrà essere inferiore a 25mila euro e superiore a 100mila; per le country house tra 15mila e 25mila. Per le imprese extralaberghiere il bando scade prima, ovvero il 14 gennaio, le domande possono iniziare ad essere compilate già da domani, 5 dicembre, seguendo la procedura on line. STEFANIA TOMBA Piazza Marconi, sparito l’antico pavimento sotto l’arco Amelia, la strada è piena di buche e illuminata solo da un lumino AMELIA - L’arco di Piazza Marconi, in pieno centro storico, conosciuto anche come Arco Romano o Porta Cubica, in epoca medievale costituiva uno degli accessi all’arce e fungeva da punto di raccordo tra la parte alta della città, abitata dai nobili, e quella bassa riservata al popolo. Siamo proprio sotto palazzo Petrignani e limitrofi alla Loggia del Banditore una zona di Amelia che parla di storia. Anche la pavimentazione sotto l’arco antico, in selciato bordato, fino a qualche anno fa era quella originaria del XVII secolo poi un giorno fu tolta perché qualche pietra iniziava a staccarsi. Fu sostituita da una gettata di cemento col dire che poi sarebbe stata risistemata con le antiche pietre ma sono passati diversi anni e di quella pavimentazione non si vede neanche l’ombra. Anzi a precisa domanda qualcuno a in Comune «non ricorda» dove siano conservate le antiche e suggestive pietre. E così sotto l’arco sono rimaste delle grosse e insidiose buche che diventano ancora più pericolose di sera visto che l’unica luce accesa consiste in un lumino votivo davanti al quadro della Madonna. Una situazione che mette in pericolo l’incolumità dei passanti. Anche due sere or sono una signora residente in loco è caduta sotto l’arco: qualche ammaccatura alle ginocchia e tanta paura. In Comune fanno sapere che non appena ci saranno le risorse economiche disponibili tutta la pavimentazione sarà rimessa in sicurezza,nessuno si pronuncia però se con le antiche pietre di un tempo o con una semplice imitazione,ma intanto il buio regna sovrano e la gente purtroppo va spesso a gambe levate. MARIO CIUCHI Buio e pericoloso L’arco di piazza Marconi «Lanfranco, ti hanno lasciato solo» Ficulle, la Casa della Divina Provvidenza compie 90 anni: apre il centro Alzheimer NARNI - Hanno fatto la loro comparsa su alcuni muri del centro storico. E non sono passati inosservati. Tutt’altro. Alcuni manifesti, decisamente anonimi, ricordano in modo duro e con parole che denotano amarezza, dolore e delusione, la morte di Lanfranco Fausti. Si tratta dell’elettricista del comune di Narni che perse la vita, il 21 marzo del 2007, cadendo rovinosamente da una scala a Stifone, mentre stava cambiando una lampadina su un lampione della pubblica illuminazione. Una tragedia che scosse fortemente l’intera comunità narnese e che vide rinviati a giudizio l’allora sindaco di Narni Bigaroni ed il dirigente dei lavori pubblici. La vicenda giudiziaria si è chiusa lo scorso 31 ottobre con l’as- FICULLE - Compie 90 anni la Casa della Divina Provvidenza di Ficulle. E domenica festeggia inaugurando il Centro Alzheimer. Era il settembre del 1924 quando il Cavalier Alfredo Silvestri e l’Arciprete della collegiata di Ficulle, don Domenico Pipparelli gettavano le basi dell'istituzione che nel corso dei decenni è stata in grado di evolversi e trasformarsi rimanendo fedele alla sua missione originaria: dare sostegno all’uomo attraverso la cura fisica e spirituale delle sofferenze. La Casa della Divina Provvidenza è oggi una moderna onlus che si dedica all’assistenza delle persone non autosufficienti. La giornata di domenica sarà un punto di partenza per nuovi e importanti progetti assistenziali, come il Centro d’ascolto Alzheimer, che verrà inaugurato proprio in occasione del 90esimo anniversario della residenza protetta. Il Centro offrirà consulenza e sostegno a quanti si trovano a dover gestire questa complessa forma di demenza. La giornata inizierà alle 10,30 con il saluto del presidente Silvio Topo e il benvenuto alle autorità. Seguirà la santa messa presso la chiesa della Madonna delle Grazie. Nel pomeriggio alle 15 l’inaugurazione del Centro d’ascolto Alzheimer. Una giornata per guardare al passato, al presente e al futuro di una realtà che dal 1924 si impegna a dare valore all’uomo e alla vita. Narni Sui muri del centro manifesti anonimi pieni di accuse dopo le assoluzioni per la morte dell’elettricista I manifesti anonimi affissi a Narni 21 soluzione piena dei due «per non avere commesso il fatto». L’accusa aveva chiesto una condanna ad un anno e sei mesi per entrambi gli imputati, per omicidio colposo e violazioni della legge 626, quella che regola le norme riguardanti la sicurezza sui luoghi di lavoro. Ora la comparsa di questi manifesti anonimi che accusano tutti: i sindacati, la pubblica amministrazione e persino la stampa, che, secondo chi ha scritto questi fogli, avrebbe «mollato» anzichè stare di più sulla notizia. Gli autori del manifesto parlano di un Lanfranco «lasciato solo» e mostrano amarezza per il fatto che sulla sua morte la giustizia non abbia individuato nessun colpevole. MAURO PACELLI Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale dell’Umbria Avvocato, dirigente dell’Istituto dal 2001, sostituisce Tullio Gualtieri, andato in pensione Anna Maria Pollichieni alla guida dell’Inail dell’Umbria PERUGIA - La responsabilità della Direzione Inail per l’Umbria è stata affidata - con provvedimento del direttore generale dell’Istituto - ad Anna Maria Pollichieni (nella foto). Pollichieni - che subentra a Tullio Gualtieri, in pensione - è laureata in giurisprudenza, avvocato, ed è dirigente Inail dal 2001: tra i suoi precedenti incarichi la responsabilità delle sedi di Siena, Prato e Firenze e della Direzione Molise. 24 Petrolio a picco, la mappa per fare il pieno al risparmio LA “VERDE” 1,539 Il costo euro al litro rilevato ieri alla Q8 easy in via Dottori di Perugia IL GASOLIO 1,463 Il prezzo euro al litro registrato ieri, alla Eni di via Cortonese a Perugia Prezzi del 2009, il peso delle accise «estremamente pesanti sulle tasche dei cittadini». Secondo i calPERUGIA - Nel 2009 un litro di coli dell’Osservatorio, le cosidbenzina verde costava poco meno dette ricadute «dirette» ammontadi 1,3 euro al litro. Per il diesel ser- no a 144 euro l’anno quelle diretvivano 1,1 euro. I mercati hanno te, mentre quelle «indirette» (doriportato oggi i prezzi del petrolio vute all’impatto del costo dei carai livelli di cinque anni fa: si buranti sui prezzi dei beni di prinaviga attorno ai 67 dolma necessità che, in Italari al barile. Ma se è lia, sono distribuiti per vero che comunl’86% su gomma) a que il costo del 118 euro l’anno, carburante è per un totale di sceso nell’arco 262 euro annui. di una settimaColpa delle Il costo del petrolio al barina, è altrettan“famigerate” to vero che il accise, ossia le: la flessione di questi pieno costa quella miriade giorni riporta il prezzo sempre di più di tasse che su un del greggio a quotazioni rispetto ad allolitro di benzina simili a quelle del 2009 ra: il diesel sta a (fonte, ministero 1,57 euro/litro, la dello Sviluppo ecoverde a 1,68, il gpl nomico) incidono per sfiora i 70 centesimi e per il oltre 73 centesimi e su un limetano ci vuole poco meno di un tro di gasolio pesano circa 61 ceneuro al chilogrammo. tesimi. Al netto delle quali, oggi è Secondo l’Osservatorio nazio- comunque possibile ottenere un nale di Federconsumatori, sono 12 briciolo di risparmio, soprattutto i centesimi «di troppo sul prezzo se ci si riesce ad orientare, sfrutattuale della benzina e ben 17 su tando la mappa degli sconti e delle quello del gasolio». Un sovrap- offerte che i gestori stanno metprezzo che, secondo l’associazio- tendo in pratica in queste ore. ne di consumatori, genera ricadute Stando alle rilevazioni riportate di MARCO CHECCHI ACCISE/1 Crollano i prezzi del petrolio al barile, scendono anche benzina e diesel 0,73 Il peso delle tasse su un litro di benzina verde 67 $ ACCISE/2 ieri dal sito Internet prezzibenzina.it, la “verde” più economica in Umbria poteva essere acquistata a 1,539 euro al litro (self da chiuso) alla Q8 easy di Perugia in via Dottori, mentre Terni Carburanti, piazzale Bianchini Riccardi, ieri praticava il prezzo di 1,554 euro al litro, come la Q8 easy di via 20 settembre. Per quanto riguarda il gasolio, l’offerta migliore a Perugia è quella praticata dall’Eni di via Cortonese che - self da aperto - ieri praticava un prezzo pari a 1,463 euro al litro. A spartirsi la palma d’oro a Terni sono ancora la Q8 Storico Cinque anni fa la verde costava 1,3 euro/litro, il gasolio 1,1 easy (1,454 euro al litro, self da chiuso) e la Terni Carburanti di piazzale Bianchini Riccardi, con 1,455 euro al litro (self da aperto). Secondo gli osservatori del mercato petrolifero, i prezzi dovrebbero essere destinati a scendere ancora nei prossimi giorni, seppure in maniera sensibile. Flessione che verrà però vanificata dal ritocco delle accise che dovrebbe scattare dal primo gennaio 2015 e che seguirà i 9 incrementi già apportati negli ultimi 4 anni. L’aumento dovrebbe oscillare fra 1,8 e 2,2 centesimi al litro. Confcommercio: tredicesima più leggera Codacons lancia il “black friday” Vie dello shopping illuminate PERUGIA - Confcommercio lancia l’allarme: le tasse mettono a rischio i consumi di Natale. Il Codacons suggerisce una possibile soluzione: sperimentiamo anche in Umbria il “black friday”. «Le tasse rischiano di portarsi via anche i potenziali consumi di Natale - denuncia il presidente di Confcommercio Umbria Aldo Amoni Redditi al palo, fiducia in calo, ripresa incerta e faticosa e tasse ancora troppo alte rischiano di congelare ancora di più i consumi. Il carico fiscale di dicembre neutralizza l'ef- fetto positivo del bonus 80 euro e la crescita delle tredicesime. Il nostro Ufficio studi stima che in Italia le tasse si porteranno via circa 1 miliardo e 400 milioni di potenziali acquisti. Resistono, per fortuna, il senso e la tradizione del Natale, anche se si spenderà meno. E' dunque necessaria una coraggiosa operazione fiducia che abbassi il carico fiscale, anche a livello locale, per dare ossigeno all'economia e fare ripartire i consumi. Sono anni che lo ribadiamo - conclude Amoni - se ripartono i consumi, riparte il Pae- se». E una “coraggiosa operazione” potrebbe essere proprio quella proposta dal Codacons, che oggi lancerà l’iniziativa a livello nazionale. «Le previsioni sui consumi natalizi non sono rosee - spiega l’associazione - prosegue infatti la tendenza delle famiglie a contrarre gli acquisti, e la riduzione della spesa per beni e servizi classici del Natale (regali, addobbi per la casa, viaggi, ristorazione) si aggirerà quest’anno attorno al -5% rispetto al 2013. Per aiutare i piccoli negozi sempre più 0,61 Il peso della tassazione che grava invece su un litro di gasolio in difficoltà e permettere alle famiglie di fare qualche acquisto in più, proponiamo di istituire anche in Umbria il “black friday”, già adottato con successo negli Stati Uniti, ossia sconti straordinari nei negozi tutti i venerdì del mese fino a Natale, come forma di incentivo ai consumi e al commercio». L’idea, sostiene il Codacons, potrebbe contribuire a «risollevare le sorti del commercio locale» oltre che a «sostenere le famiglie alle prese con gli acquisti di Natale». Consumi che, stando alle stime di Confcommercio, non saranno invece sostenuti dalle tredicesime che andranno nelle tasche dei lavoratori, pari a 39,2 miliardi, lo 0,9% in più del 2013. «Ma tra Ici/Imu/Tari, canone Rai e tasse automobilistiche - fa i conti l’associazione dei commercianti - si dovranno spendere 9,5 miliardi, il 18% in più». Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale dell’Umbria economiaUMBRIA 25 Cutuli, la creatività artistica diventata impresa di successo Leader indiscusso per sciarpe e stole di BRUNO COLETTA BEVAGNA - Certamente un capitano coraggioso, vivace e brillante. Con un qualcosa di fanciullesco che sa di fresco e spontaneo, un misto di entusiasmo e stupore che sembra rinnovarsi di continuo. Stupendo ogni volta gli altri, ma soprattutto se stesso. E continuando a cercare, e a inventare, forme e colori. Puntando sempre al bello e all’unico. dell’azienda di famiglia un tessuto naturale come quelli che poi userà nella sua attività futura, fatto di canapa, ginestra e lana. Lo gettano nella vasca del colore, anche quello di origine naturale, e ne viene fuori una sciarpa che Claudio “maltratta” con una striglia. Poi la mette al collo e ar- L’IMPRENDITORE CREATIVO Un imprenditore, certo. Ma anche un artista. Diciamo un imprenditore artista Claudio Cutuli, diventato un leader mondiale di sciarpe e stole. Qualità che hanno permesso alla sua azienda, che il suo cuore pulsante a Bevagna, di crescere moltissimo anche durante questi anni di crisi. Una bella storia italiana, una bella storia umbra. Che dimostra come, davanti a tanti alberi che cadono, ce ne sono molti altri che crescono. E ai quali vogliamo dare la parola. Convinti che, se l’albero che cade si percepisce perché fa fragore, la foresta che cresce rischia di passare a lungo inosservata perché non fa rumore. Ma c’è. Ed è questa la speranza del Paese e dell’Umbria. Di questa foresta silenziosa che cresce, nella regione Cutuli rappresenta uno degli alberi più belli. LA MISCELA VINCENTE Intuizione, innovazione, creatività. Caratteristiche fondamentali per avere un’idea vincente che poi si trasformi in un prodotto di successo. E, a distanza di anni, così come fa Claudio, si dice con umiltà: «È iniziato tutto per caso». Ma non è vero: il caso non c’entra. Senza le competenze, senza la fantasia, senza la capacità di vedere oltre le strade già tracciate, non si crea nessun prodotto in grado di superare la barriera temporale. E così, qualche anno fa, un giovane Claudio Cutuli dà al tintore riva il primo riscontro positivo, quello degli amici che ne chiedono una uguale. E qui c’è la seconda intuizione, quella di capire che quel prodotto poteva essere messo sul mercato e risultare vincente. Talmente vincente che oggi l’azienda di Cutuli è leader mondiale per sciarpe e stole. L’attività di famiglia, la tintoriatessitoria, viene fondata nel 1838 dal trisavolo di Claudio. Più di un secolo fa. Forte è la propensione innovativa che nasce proprio da Claudio Cutuli, dalle sue idee a volte rischiose, come quella di puntare in pratica su un monoprodotto, ma anche con la scommessa (largamente vinta) di guardare ai mercati esteri. La sede della società dalla Calabria si trasferisce, anni fa, in Umbria, a Bevagna, dopo che Claudio, studente arrivato da Tropea, si innamora di questa regione e, nonostante alcune difficoltà logistiche, decide di rimanerci a vivere e di radicarci le sue produzioni. «SI DEVE RISCHIARE» Produzioni che hanno la forza di superare anche periodi bui come questo. «Per rimanere sul mercato racconta lo stesso Cutuli - si deve rischiare, non ci si deve fermare. Noi cerchiamo di dare un senso di sicurezza ai nostri clienti anche prendendo stand sempre più grandi, non saltando mai le manifestazioni più importanti». Ma è certo che, per fare questo, ci vuole consapevolezza nei propri mezzi e fiducia nella propria creatura. Ci vuole capacità nel guardare al domani, cosa tutto sommato non difficile per chi è stato un pioniere e ha rivoluzionato prima la propria azienda e poi l’intero settore di cui fa parte. E se un grande aiuto è arrivato e arriva dalla moglie Mariagrazia, suo insostituibile braccio destro, il futuro sembra in buone mani con le due figlie di cui Claudio parla con la consapevolezza dell’imprenditore e la tenerezza del padre: «La piccola è una creativa fantastica. Ama dipingere, non ha giochi se non colori e tavolozze. E poi si diverte con i tessuti, taglia, veste manichini. Ma la sua vena artistica la si vede anche nella fotografia. Lei è però una sognatrice, lontana dalla concretezza dei numeri a cui invece tende mia figlia più grande. Lei ha spirito manageriale ed organizzativo». Le due anime dell’imprenditoria, dunque, si ritrovano nelle piccole Cutuli. Ma il timone è ancora ben saldo nella mani di Claudio, pronto a trasferire nelle creazioni le sue sensazioni, i suoi viaggi, le sue visioni. E se tutta quella creatività qualcuno la dovesse chiamare follia, poco danno, perché sono i risultati a chiamarla genialità. SUCCESSO NEL MONDO Una famiglia calabrese di tintori fin dal 1838, antichissimi telai sui quali tessere, una ricetta aziendale passata di mano in mano ad ogni generazione. Queste sono alcune delle chiavi del successo del marchio Claudio Cutuli. Un marchio ormai affermato e consolidato nel mondo della moda, un marchio internazionale, apprezzato nelle migliori boutique italiane, europee, asiatiche, russe e degli Emirati Arabi Uniti. Alla base di ogni collezione ci sono nobili tessuti quali canapa, lino, lana autoctona non trattata, cachemire, tutti interamente lavorati a mano e tinti con selezionate e ricercate materie prime provenienti dal mondo vegetale, animale e minerale. Tutte le sue stole, le sue sciarpe e i suoi scialli sono al cento per cento Made Claudio Cutuli con la moglie Mariagrazia; nella foto piccola in alto il nonno di Claudio, Antonio, titolare della tintoria/tessitoria di Tropea fondata nel 1868; nella foto piccola in basso prodotti naturali per la tintura; a fianco, l’imprenditore creativo al lavoro con la moglie in Italy. Alla tradizione familiare e alle origini mediterranee, Claudio ha unito la sua personale ricerca e le sue molteplici esperienze: studi e viaggi in Paesi lontani, nei quali ha trovato altre fonti e altra materia d’ispirazione. Col passare del tempo l’azienda si è trasferita in Umbria, dove si è immediatamente istaurato un legame fortissimo. Bevagna è diventata la sua seconda casa e, proprio nel centro storico dell’antico borgo, è stata recentemente inaugurata la boutique Cutuli, in Piazza Silvestri, in un vero e proprio angolo di paradiso. CUTULICULT Per finire, la collezione Cutulicult, lanciata nel 2012/2013, rappresentata in tutto il mondo da Studio Zeta di Milano grazie ad una trade union col suo direttore Mauro Galligari. Quest’anno il fatturato della collezione viaggia su uno strabiliante +75/+80 per cento. Lo showroom è diventato un punto di riferimento nell’ambito della moda e il suo punto di forza è la costante ricerca di nuovi designers, di nuovi prodotti che stiano al di fuori delle griffes più convenzionali per poterli offrire al mercato, caratteristiche che rispecchiano in pieno il marchio Claudio Cutuli ed il nuovo Cutulicult. Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale dell’Umbria 26 economiaUMBRIA FESTA A PERUGIA IL BANDO Duecento soci e 60 milioni di fatturato, il Consorzio Auriga compie vent’anni PERUGIA - Il Consorzio Auriga ha compiuto venti anni di attività. Era il 28 gennaio 1994 quando sei cooperative del Perugino (Asad, Il Borgo, La Rete, Nuova Dimensione, Lasciaa e Alss) decisero di dare vita ad un percorso univoco, volto a trainare le stesse imprese collettive verso un'offerta di servizi, in ambito sociale, sempre più rispondente alle esigenze delle collettività. Quattro i presidenti che fino ad ora si sono succeduti al timone del consorzio: Carlo Biccini (1994-2005), Gianfranco Piombaroli (2005-2013), Edi Cicchi (2013-2014) e Liana Cicchi (dal luglio del 2014). Martedì il Consorzio ha organizzato un momento per rivedere la sua storia e riflettere sulla situazione attuale, sulle sfide future e soprattutto sulle strategie. L’occasione è stata un incontro presso l’Oratorio di Santa Cecilia a Perugia, alla presenza dei membri Innovazione e agricoltura, “promosse” 32 idee del consiglio di amministrazione, degli operatori, dei collaboratori e dei rappresentanti delle istituzioni politiche e di settore. «Per noi è un giorno molto importante - ha detto la presidente - perché ci consente di fare alcune riflessioni sul percorso che abbiamo fatto e su quelle che saranno le sfide future. In questi venti anni Auriga è diventato una realtà importante del tessuto socio-economico della nostra regione, con oltre duecento soci e un fatturato aggregato di circa 60 milioni di euro. Abbiamo fatto sistema e creato degli importanti legami con il territorio, pur avendo attraversato dei momenti di difficoltà». Nel corso della giornata non sono dunque mancate idee e spunti di riflessione che hanno celebrato il passato, dando anche segnali importanti in vista di un futuro cooperativo, dove il Consorzio Auriga vuole continuare a recitare un ruolo da protagonista. Agricoltori e Comuni in rivolta per il salasso Imu Imu, agricoltori in rivolta: possibile salasso in 85 comuni su 92 Si muove la politica: rinvio al 2015 PERUGIA - Cresce il fronte del «no» nei confronti dell’Imu sui terreni agricoli, che va pagata entro il prossimo 16 dicembre. Al grido di allarme della Cia, la Confederazione italiana degli agricoltori, adesso si aggiungono le note di protesta di Confagricoltura, accompagnate dalle preoccupazioni di Anci Umbria ed esponenti politici. LA QUESTIONE Un decreto del ministero dell’Economia introduce l’Imu sui terreni agricoli nei territori dei comuni montani che si trovano sotto i 600 metri di altitudine. In base al nuovo provvedimento, i municipi verranno distinti in tre fasce: l'altitudine sarà misurata in base all'ubicazione della sede municipale e non più attraverso una media generale riferita a tutto il territorio comunale, senza perciò tenere conto dell’estensione territoriale e dell’eventuale presenza di zone montane marginali e svantaggiate. Secondo questa previsione, 85 comuni umbri su 92 sarebbero assoggettabili all’imposta, mentre l’esenzione risulterebbe valida solo per coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali che operano nei comuni fra i 281 e i 600 metri sul livello del mare. In questo modo, sostengono le associazioni di categoria, piccoli coltivatori e pensionati sarebbero costretti a farsi carico di costi insostenibili. GLI AGRICOLTORI Il presidente della Cia Umbria, Domenico Brugnoni, ha convocato a Perugia per la prossima settimana una riunione straordinaria della direzione regionale dell’organizzazione. Nell’occasione sarà discusso un ordine del giorno per proclamare la mobilitazione generale della categoria e chiedere a parlamentari umbri, consiglieri regionali, Anci Umbria e ai Comuni interessati dai provvedimenti contestati, di adoperarsi nei confronti di Governo, Parlamento e forze politiche per scon- L’INCONTRO Sfide e obiettivi, si disegna il futuro dell’olio PERUGIA - L’assessore regionale all’Agricoltura, Fernanda Cecchini, ha convocato per venerdì alle 10,30, nella sede dell’assessorato regionale (sala azzurra, Centro direzionale Fontivegge) una riunione per dare avvio al “Progetto speciale per il settore olivicolo-oleario umbro”, recentemente approvato dalla giunta regionale. Il progetto «partendo dall’analisi del contesto produttivo regionale - spiega l’assessore - dovrà individuare punti di forza e debolezza, scenari evolutivi, obiettivi, possibili interventi a sostegno della competitività e della promo-commercializzazione dell’intera filiera produttiva». Alla riunione, tra gli altri, sono stati invitati i componenti del “Tavolo Verde” e del “Tavolo produttori biologici”, i rappresentanti di Università, Parco tecnologico agroalimentare 3A, Consorzio di tutela olio Dop Umbria, Confindustria Umbria, Camera di commercio, Centro estero Umbria. giurarne l'attuazione. «Riteniamo si tratti di un atto di inaudita gravità da parte del Governo - dichiarano da Confagricoltura Umbria - Si tratta di un onere che andrebbe a gravare oltre tutto in una condizione di forte criticità per il settore già provato dalle calamità naturali, da un’annata particolarmente sfavorevole per quasi tutte le produzioni e dagli effetti della crisi economica. Chiediamo alla Regione, ai parlamentari eletti in Umbria, all’Anci regionale e ai Comuni interessati di farsi portavoce per scongiurare l’attuazione di tali provvedimenti che, se confermati, obbligherebbero le aziende agricole umbre a farsi carico di un onere insostenibile con conseguenze devastanti in una condizione di estremo disagio». LA POLITICA L’Anci Umbria sta mettendo a punto in queste ore il ricorso contro il decreto ministeriale sull’Imu che verrà presentato il prima possibile e attorno al quale si cercherà di far convergere l’appoggio di Anci di altre regioni. L’onorevole Giampiero Giulietti (Pd) chiede al ministero dell’Economia che «la norma che modifica il regime d'esenzione dell’Imu sui terreni agricoli sia quanto meno rinviata al 2015 in attesa che venga rivista completamente anche alla luce della probabile introduzione della “local tax”, che dovrebbe unificare in un'unica voce le diverse voci tributarie degli enti locali». Il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (Fd’I) ha invece presentato un’interrogazione urgente alla Giunta affinché faccia pressioni sul Governo per il ritiro o, in subordine, il rinvio al 2015 della tassazione dei terreni agricoli al di sotto dei 280 metri di altitudine. PERUGIA - Una innovativa bevanda energizzante a base di miele umbro e altri prodotti locali; la produzione di salumi norcini e di porchetta con etichetta “senza E”, cioè senza additivi alimentari (conservanti e antiossidanti); la realizzazione di una nuova tecnologia di estrazione da alghe di olio ricco di Omega3 (vitamina F) per destinarlo ad uso alimentare. Sono solo alcuni degli esempi delle innovazioni di prodotto e di processo previsti dagli ulteriori 32 progetti che l’assessorato all’Agricoltura della Regione ha ammesso a finanziamento, in attuazione della misura 124 “Cooperazione per l’innovazione” del Programma di Sviluppo rurale 2007-2013. «Vogliamo sostenere e accelerare l’innovazione del settore agricolo e agroalimentare - afferma l’assessore all’Agricoltura, Fernanda Cecchini - e per questo abbiamo destinato ulteriori risorse rispetto a quelle già assegnate con la programmazione 2007-2013, portando a 21,7 milioni la dotazione finanziaria per una misura ‘chiave’ per la crescita della nostra agricoltura. Salgono quindi a 132 i progetti ammessi a finanziamento». Tra quelli finanziati in questa quarta fase di attuazione, figurano anche quelli per la realizzazione di macchine agricole robotizzate che, mediante tecnologia Gps, possono fare lavorazioni agricole di precisione favorendo il risparmio energetico, idrico, di fertilizzanti e di prodotti fitosanitari; l’utilizzazione di sottoprodotti delle diverse attività agricole per la produzione di energia; la coltivazione della canapa e l’utilizzo di tutte le parti della pianta (dai fiori per aromatizzare la birra ai pannelli per la bio-edilizia). Il convegno Dipartimento di economia L’Umbria, «secchio coi buchi» tra Pil, recessione e sviluppo PERUGIA - Il concetto manzoniano del «vaso di coccio in mezzo a tanti vasi di ferro» nell’Umbria ai tempi della crisi si declina così: un «secchio coi buchi». La crisi - che poi crisi non è, «perché siamo dentro ad una vera e propria recessione», dice il professor Francesco Musotti - e le possibilità di sviluppo sono il tema che ieri mattina è stato affrontato in un convegno che ha avuto fra i suoi relatori il professor Sergio Sacchi, accanto ai colleghi Marcello Signorelli, Fabrizio Pompei (Dipartimento di economia), Sergio Cimino e il consigliere regionale Maria Rosi. Allora la crisi, ma vista - se possibile - da un punto di osservazione diverso. O, almeno, più articolato. Cercando di analizzare il rapporto Il tavolo dei relatori tra investimenti delle imprese e prodotto interno lordo e scoprendo che una quota consistente dei denari “emigra” verso realtà professionali più specializzate (da qui l’esempio del «secchio coi buchi») senza nascondere il «gap della componente imprenditoriale umbra», tra le cause della «fuga di cervelli» e scoprendo che gli «occupati anziani sono in eccesso rispetto ai giovani che li dovranno sostituire». Questi - ma non solo - i mali. Perché nell’elenco delle cose che non vanno, sono finite anche le «politi- che sciagurate dell’Ue» e l’inefficacia dei fondi strutturali («il “soldino” agli imprenditori»). Accanto ai quali si è cercato di infilare anche le cure. Insistendo ad esempio sulla necessità di «riposizionamento» delle imprese, ma anche sull’opportunità di scalfire l’«autoreferenzialità» del mondo accademico che con difficoltà mette in contatto i giovani col mondo dell’impresa. «E invece chiosa Sacchi - lo dovremmo fare di più e meglio, per noi stessi e per i nostri ragazzi». CHRISTIAN CINTI Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale dell’Umbria 46 lettere&OPINIONI La giunta Romizi si ricordi dell’ambiente L’opposizione nel consiglio comunale di Perugia ha presentato alcuni giorni fa richieste di chiarimenti su questioni che riguardano la sostenibilità ambientale dello sviluppo. L’assessore con delega all’ambiente in passato ha sempre contrastato alcune scelte, come la trasformazione della E45 in autostrada ed altro, le stesse che adesso possono essere appoggiate dall’orientamento del nuovo esecutivo cittadino. Si crea, così, una certa zona grigia per individuare finalità sicure in materia di salvaguardia ambientale. Il problema, però, è che di queste richieste almeno pubblicamente non se ne sa più niente. Sembra siano servite solo ad accendere una momentanea presenza mass-mediatica. La politica per l’ambiente, invece, va considerata attentamente perché è stata troppo spesso sottovalutata, piegata ad altri interessi, strumentalizzata anche nell’ultima campagna elettorale. Eppure non ci si deve dimenticare che anche dopo gli ultimi risultati la maggioranza dei cittadini di Perugia non si riconosce nell’attuale amministrazione. Pertanto un’opposizione ha sempre una sua piena validità di rappresentanza. Certe manie di potere devono essere evitate perché potrebbero servire a creare una sorta di cerchio magico intorno ad una sola persona. LAURO CIURNELLI Ambientalista Macroregioni? In ogni caso mai con Roma È totalmente da respingere qualsiasi ipotesi di accorpamento dell’Umbria con il Lazio, che ci farebbe precipitare nel terzo mondo amministrativo con gravi ricadute per la nostra sanità, viabilità, sicurezza e economia. Diventeremmo una provincia di un novello impero romano fondato su mala amministrazione e corruzione ed egemonizzato da una città piena di debiti, oltre che caratterizzato da province del sud con gravi problemi di infiltrazione mafiosa. Da respingere dunque le proposte di riordino endoregionale che in questi giorni sono state portate avanti da Governo e Regioni e che prevedono fusioni e soppressione delle attuali regioni con varie ipotesi accorpamento. Sarebbe opportuno che a riguardo venisse organizzata una sessione apposita dell’Assemblea legislativa. >>> Segue dalla prima E se a salvare l’editoria... La qualità della vita... (...) Eppure quando si entra nel campo dell’informazione sembra proprio che tutte le “barriere” difensive siano destinata a cadere, inesorabilmente. Ci si accontenta di spaziare fra siti sconosciuti, ci si “abbevera” fino ad ubriacarsi negli onnisostitutivi social network, ci si sente così liberi di scegliere e di attingere qua e là, solo perché si è indotti a pescare nella paccottiglia più variegata che ci circonda. Ma sarà questo davvero il modo efficace di diventare “padroni” della comunicazione? Come non citare allora il giornalista Gianni Riotta, quando a proposito dei turbolenti blog, che nascono e muoiono come funghi qua e là per la Rete, eppure tanto cliccati e osannati, ha detto: «Sono preoccupato, quando tutti scrivono è come se non scrivesse più nessuno». Tradotto: «Quando tutti diventano giornalisti è come se non lo fosse più nessuno». Una pillola di verità di cui prima o poi dovremo tener conto, se non vogliamo vivere e subire un analfabetismo di ritorno che rischia di renderci tutti un po’ più presuntuosi, ignoranti e dunque sprovveduti. Che di specialisti dell’informazione ce ne sia bisogno non c’è alcun dubbio. Così come in tutte le professioni, politici compresi, c’è un percorso da fare, esperienze da vivere, maestri da seguire e ambienti e condizioni favorevoli dove coltivare talento e mestiere. Strade che non si possono evitare, con tanto di leggi e regole da rispettare, altrimenti a scivolare nella cialtroneria è un attimo. E il mondo è già pieno di guaritori, ciarlatani, mistificatori. Eppure sembrano cadere una dopo l’altra tutte le certezze che fino ad oggi hanno garantito il settore. Da qualche anno a questa parte siamo in presenza di una vera e propria moria di testate giornalistiche. L’editoria perde copie e pubblicità, ha bilanci in rosso e dà lavoro a un numero sempre minore di perso- (...) per esempio, della sicurezza: una città o un territorio possono avere messo in campo le necessarie misure, ma il cittadino magari continua ad avere una visione opposta. Questo per introdurre e dire della classifica annuale stilata dal Il Sole 24 Ore sulla qualità delle province italiane. Un classico annuale che serve non solo per fare il punto sugli eventuali miglioramenti o scivolamenti, ma anche per testare il divario tra percezione della realtà e “oggettiva” situazione che abbiamo dell’intera regione. Cominciamo con il chiarire le posizioni delle due nostre province: su 107 di esse Perugia si attesta al 27° posto, Terni al 62°. Mentre Perugia scala in alto di 23 posizioni rispetto allo scorso anno, Terni arretra di 23 gradini. Insomma, c’è stato quasi uno scambio. Rimane però che non riusciamo ad entrare tra le prime venti province, visto anche il territorio più circoscritto che deve essere amministrato. Ma quello che più colpisce non è il dato generale (che è una media tra diversi indicatori: tenore della vita; affari/lavoro; servizi ambiente/salute; popolazione e ordine pubblico) quanto i dati disaggregati su alcuni settori chiave (ci rendiamo conto che anche qui la discrezionalità della scelta del giornalista impera). Per quel che ci riguarda diventa fondamentale leggere il “tenore della vita”, composto di sei ordinatori: valore prodotto (e questo conta), la ricchezza dei privati, l’assegno pensionistico (ma è un dato estrinseco), l’inflazione e l’abitazione. Ebbene: per quanto riguarda il valore prodotto, che si intende il valore aggiunto pro-capite (2013), entrambe le province sono sotto metà classifica. Perugia è al 57° posto, Terni al 62°. Non è un dato confortante, anzi appare allarmante in tutta la sua oggettiva quantità e conferma quel trend regionale racchiuso in una facile comparazione: ne. Tutto questo per colpa delle vendite che calano, ma anche per il fatto che i contributi statali sono stati nel frattempo defalcati, ridotti al lumicino. Colpa della crisi, ma anche di una certa incosciente miopia. Sono caduti nel vuoto i tanti appelli al Governo, a partire da quello della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, che per voce del segretario generale Franco Siddi ha per primo rivendicato la validità, in tempo di crisi, di «un intervento indipendente e mirato dello Stato per garantire il pluralismo informativo e la stessa legalità. Perché i fenomeni criminali proliferano in mancanza di quotidiani». Non era stata chiesta nessuna elargizione a pioggia, né «mance per comprare testate e giornalisti». L’esponente sindacale rimarcava l’esigenza di rigore nell’erogazione dei fondi, ma indicava anche una strada seria da intraprendere, consapevole, «che non può essere mercantilistica, e tantomeno non può prevedere la gratuità di tutti i contenuti giornalistici pubblicati in Rete». Risultato è che a fine anno arriveranno parte dei 25 milioni stanziati dal Governo ed è partita la corsa ad accaparrarsi i residui fondi. Ma così non si va lontano. Eppure una prova si dovrebbe fare. L’Art bonus, per esempio, quell’agevolazione fiscale che permette al privato di usufruire di uno sconto del 65% se investe in cultura tramite donazioni, ha messo in campo tante possibilità, ma si è dimenticata dell’editoria, lasciandola colpevolmente agonizzare come un’orfanella malata, senza darle speranze e futuro. E pensare che basterebbe “aggiornare” il decreto per assistere presumibilmente ad una “rivoluzione”. Una sigla su un foglio e molte cose potrebbero cambiare in fretta. Il tutto rispettando il principio sacro dell’informazione, dove si sa che una “firma” fa la differenza e vale più di tutto. FRANCESCO CASTELLINI Il piccolo Elia si impegna a scuola per essere pompiere come papà Sergio mentre la spesa pubblica regionale negli ultimi dieci anni è cresciuta all’incirca del 143%, record in Italia, il valore aggiunto pro capite è sceso, forse a significare che non basta una dilatazione della spesa pubblica per fare il “balzo in avanti” (e ciò serve a dimostrare in generale non solo per l’Umbria). I valori reali ci dicono poi di uno scarto fra territori simili molto consistenti: per esempio Ravenna (che in generale è la prima in graduatoria, ma non per il valore prodotto) o ForlìCesena, a noi confinante, raggiungono tra gli oltre 27.000 e 29.000 euro, a fronte di Perugia che ne produce 21.000 e Terni 20.000. Una qualche riflessione merita questa comparazione: infatti se non riusciamo ad agganciare le aree confinanti dell’Italia mediana, lo scivolamento verso il basso diventa progressivo e inesorabile. Per questo è necessario un cambiamento di modello regionale attento alla costruzione di un soggetto più largo dell’Italia di mezzo. Se poi andiamo ad analizzare la ricchezza dei privati, il nostro territorio si rimpiccolisce ulteriormente: il patrimonio medio delle famiglie vede Perugia al 63° posto e Terni al 69°. Scendiamo ulteriormente rispetto al valore pro capite. E se azzardiamo una sorta di previsione, leggendo il presente (quello che abbiamo testé descritto) e il futuro (la crescita dei giovani imprenditori 18-29 anni) non sembra che riusciremo a rovesciare l’andamento della ricchezza prodotta. Infatti, Perugia scivola al 79° posto della classifica dei giovani imprenditori e Terni, che fa un po’meglio, è al 29°. Morale: o si vince la sfida imprenditoriale-industriale o siamo destinati al declino. Sul come vincerla aspettiamo proposte (del resto le elezioni regionali sono ad un passo; vero politica?). GIOVANNI CODOVINI La “scarpetta”? Toh, si scopre che fa bene GIANLUCA CIRIGNONI Consigliere regionale Up-Ncd Terni sta morendo e bisogna cambiare La notizia, contenuta nel rapporto qualità della vita pubblicato su “Il Sole 24 ore”, che la provincia di Terni perde 23 posizioni rispetto all’anno passato collocandosi al 62° posto in Italia è più di un campanello d’allarme che suona come un vero e proprio fallimento della classe dirigente locale e che non può e non deve passare sotto silenzio. A ben guardare le performance peggiori sono quelle relative all’ordine pubblico. Ma i dati forse più preoccupanti sono quelli relativi al tenore di vita, dove Perugia ha recuperato 20 posizioni mentre Terni ne ha perse ancora 5 rispetto al 2013, collocandosi al 65° posto, tra le peggiori città italiane. Da questo quadro emerge che c’è una questione dell’Umbria meridionale che deve essere affrontata mettendo in campo politiche diverse da quelle propugnate da chi Governa. Terni sta morendo e bisogna cambiare. RAFFAELE NEVI Presidente Gruppo Fi Regione Umbria PERUGIA - Papà Sergio non c’è più da due anni ormai, ma il piccolo Elia, perugino di 7 anni (nella foto), riesce comunque a renderlo orgoglioso. L’Associazione nazionale dei vigili del fuoco lo ha premiato con una borsa di studio per i suoi eccellenti risultati scolastici: una media voto da fare invidia ad amici e compagni di classe. Suo padre, Sergio Gubbiotti, ha prestato servizio nel corpo dei vigili del fuoco fino al giugno del 2012, quando una terribile malattia lo ha portato via all’affetto dei suoi cari. La borsa di studio, ideata da Anvvf, premia appunto gli orfani dei vigili del fuoco. Elia si è classificato al secondo posto in Italia nella graduatoria di merito per la scuola primaria. Unico in tutta l’Umbria ad essere premiato. Il riconoscimento gli sarà conferito oggi, giorno di Santa Barbara (santo patrono dei pompieri), nel corso della cerimonia che si terrà al comando provinciale dei vigili del fuoco, a Perugia. A consegnare l’assegno il comandante provinciale dei vigili del fuoco, Marco Frezza, e il presidente provinciale Gianfranco Eugeni. La cerimonia sarà preceduta, alle 10.30, dalla messa officiata da mons. Paolo Giulietti. PERUGIA - La famosa “scarpetta” con il pane, amata dai golosi e detestata dai fautori del Galateo, potrebbe essere un elisir per il cuore. Raccogliere per sei settimane l’olio d’oliva rimasto nel piatto passandovi sopra un pezzetto di pane, può tagliare il rischio di attacchi di cuore. L’olio d’oliva contiene infatti grassi omega-6, che bloccano la risposta del corpo all’infiammazione scatenata dalle patologie cardiache. Inoltre riduce la pressione sanguigna. A salvare la “scarpetta” è uno studio della Glasgow University pubblicato su “The American Journal of Clinical Nutrition”. La ricerca confer- ma i benefici per la salute di uno dei pilastri della dieta Mediterranea, soprattutto per coloro che normalmente non consumano l’olio d’oliva. Secondo i ricercatori, la giusta quantità per centrare l’obiettivo salva-cuore sono circa 20 millilitri al giorno di olio d’oliva, circa quattro cucchiaini, più o meno la quantità utilizzata per condire un’insalata. La ricerca ha verificato gli effetti su un gruppo di 69 uomini e donne (che normalmente non utilizzano l’olio d’oliva durante i pasti). Dopo 6 settimane di “scarpetta”, dai test delle urine è emerso che i valori spia di una malattia cardiaca stavano migliorando. Seguici anche su Giovedì 4 dicembre 2014 Anno XXXII n. 335 - euro 1,20 w.corrieredellumbria.it www.corrieredellumbria.it AST Finalmente c’è l’accordo Dopo 140 giorni di braccio di ferro è arrivata la firma a Roma Firmato l’accordo Ieri azienda e organizzazioni sindacali hanno siglato l’accordo sul piano industriale. Da oggi tutti al lavoro, assemblee informative poi il referendum A alle pagine 6, 7 e 8 Giuseppe Magroni e Giuseppe Silvestri Presidente dell’Union Internationale des Oenologues Città della Pieve E’ grave. I carabinieri sono riusciti a bloccare due dei rapinatori Riccardo Cotarella al vertice degli enologi mondiali Anziano picchiato e aggredito da rom Abbinamento opzionale con: “Festeggiamo il Natale” Euro 7,80; “Logge e Massoni in Umbria” Euro 8,80; + il prezzo del quotidiano A PERUGIA A Malata di “sla” scrive un libro con gli occhi A a pagina 11 ITALIA & MONDO L’Agenzia europea del farmaco “Il vaccino non uccide” Sport SERIE B Falcinelle e Crescenzi ok Lanzafame e Fazzi i due jolly per dare concretezza al Grifo A alle pagine 45 e 46 SERIE B Fere, recupero lampo di Fazio A a pagina 47 SQUALIFICHE A a pagina 3 A CITTA' DELLA PIEVE GIOVE Prestigiosa nomina per Riccardo Cotarella. E’ stato infatti eletto all’unanimità presidente dell’Union Internationale des Oenologues (Uioe). La nomina dell’enologo umbro, è avvenuta ieri a Bordeaux. Minacce: resta fuori A a pagina 50 4 mesi a pagina 25 Spunta un’acquirente per il castello all’asta A a pagina 41 Un settantenne è stato aggredito e picchiato da giovani rom che lo hanno fermato in aperta campagna, lo hanno picchiato e poi sono scappati. L’uomo ha dato l’allarme, i carabinieri sono riusciti a bloccare la vettura ma due dei quattro sono riusciti a scappare. I carabinieri hanno però bloccato una ragazza ed un ragazzo. La giovane è stata arrestata per il reato di rapina aggravata in concorso, mentre il ragazzo è stato denunciato. L'anziano è stato medicato e giudicato guaribile in 30 giorni. A a pagina 22 DELL’UMBRIA 6 CORRIERE u Giovedì 4 Dicembre 2014 UMBRIA Via Pievaiola, 166 F-6 Tel. 075 91191 Fax 075 4659140 [email protected] Il futuro delle Acciaierie Ventiquattr’ore di negoziato no stop poi ieri pomeriggio la sigla al ministero dello Sviluppo economico. Nessu Accordo firmato: la vertenza A di Giuseppe Magroni Sospeso da ieri il blocco delle portinerie Laproduzioneripresagiàall’alba Assembleeinformativeneireparti Laprossimasettimanareferendum Ripartono le merci Da ieri pomeriggio è stato sospeso il blocco delle portinerie. Da stamattina alle 6 riprende la produzione A TERNI Blocchi delle portinerie rimossi da subito, da ieri pomeriggio, quando da Roma è arrivata la telefonata che l’accordo dopo quasi cinque mesi di lotta e l’ultima trattativa durata ventiquattr’ore esatte, era stato raggiunto. Da ieri le merci possono entrare dai cancelli di viale Brin e soprattutto uscire verso quei clienti che le hanno da tempo ordinate, evitando di pagare nuove penali e soprattutto di perdere committenti. In un certo senso l’appello lanciato martedì da Antonio Gozzi, il presidente di Federacciai, a riprendere subito il lavoro per non provocare altri danni non solo ad Ast ma alle aziende trasformatrici è stato raccolto. Scioperi sospesi. Oggi alle 6 riprenderà la produzione per poi proseguire in tutti e tre i turni; difficilmente, ma solo per ragioni organizzative, si raggiungerà il cento per cento della produzione. Sempre in giornata, turno per turno e reparto per reparto, si terranno le assemblee informative. Nel corso della prossima settimana si svolgerà il referendum confermativo. Ancora non è chiaro se a questo parteciperanno solo i lavoratori di Ast e controllate oppure anche tutti i lavoratori delle ditte terze. Nel primo caso a partecipare al referendum sarebbero poco più di duemila lavoratori. Nel secondo, circa quattromila. Sarà quello il momento in cui si potrà contare e pesare l’umore delle tute blu di viale Brin dopo quasi cinque mesi di scioperi e di lotte. B Vittoria piena o mezza vittoria, quasi sconfitta. A TERNI - La firma è arrivata alle 15 di ieri pomeriggio dopo ventiquattr’ore di trattativa non stop e dopo quattro mesi di scioperi, blocchi stradali, cortei, comizi e ancora trattative nel brutto palazzone in travertino del ministero dello Sviluppo economico in cui ieri si è arrivati alle battute finali. Ipotesi di accordo per Ast e controllate, che ora sono un business unit, che ora dovrà essere sottoposta al vaglio delle assemblee prima e del referendum confermativo poi. Quattro mesi di lotta che hanno modificato sostanzialmente il piano industriale, forse buttato là proprio per scendere, dall’ad Lucia Morselli il 17 luglio e che prevedeva 537 esuberi, poi ridotti a 290, numero che è stato raggiunto con le uscite volontarie incentivate: 80mila euro lordi e due anni di mobilità. A dire il vero le richieste di uscita sono ad oggi 305 e sembra che la lista degli esodi resterà aperta fino al 31 dicembre prossimo. I due forni fusori resteranno aperti per tutta la vigenza del piano industriale, 4 anni; salta la verifica biennale chiesta per tutto il mese di ottobre dalla Morselli. Per quanto riguarda il piano industriale, l’accordo prevede un minimo di 1 milione di tonnellate di acciaio fuso l’anno e investimenti da parte della ThyssenKrupp per 166 milioni di euro, che comprendono il tra- sferimento della linea 5 da Torino (a cui per ragioni scaramantiche verrà dato un nome diverso) e il suo adeguamento. Di questi, 26 milioni servono alla interconnessione per il recupero energetico, e cioè l’adesione a un consorzio d’imprese guidato da Enelche attinge a energia prodotta all’estero, ma che per fare questo ha bisogno della costruzione di reti proprie. Investimento importante che ser- virà a ridurre il costo dell’energia e a rendere più competitivo il sito di Terni. Il governo contribuirà con una decina di milioni. C’è un impegno a potenziare le linee a freddo fino a 23 milioni di eu- Dal piano lacrime e sangue del 17 luglio, all’annuncio dell’accordo di ieri: 140 giorni di battaglie Scioperi, blocchi, assemblee e trasferte A TERNI La lunga vertenza dell’Ast inizia il 17 luglio, quando a palazzo Chigi Joachin Limberg, alto dirigente della Thyssen Krupp,annuncia a governo, istituzioni locali e sindacati il suo piano industriale lacrime e sangue per rilanciare un sito che solo nell’ultimo anno aveva perso 180 milioni di euro: 537 esuberi (su circa 2.700 lavoratori complessivi), l’azzeramento del contratto integrativo,la possibile chiusura di uno dei due forni e il taglio del 20 per cento sugli appalti delle ditte terze, per un risparmio complessivo di circa 100 milioni di euro l'anno. Sindacati e istituzioni locali dichiarano “irricevibile” il piano. Da lì scioperi totali e a singhiozzo, presidi di fronte al Comune e davanti alla prefettura. Occupazione dell’A1 al casello di Orte e della Terni Rieti. Su Terni si accende il faro della comunicazione nazionale. Il Papa parla di viale Brin a settembre durante un'udienza del mercoledì. La trattativa riprende il 4 settembre, ma viene sospesa il 9 ottobre quando, in mancanza di un accordo tra le parti, Ast dà per la seconda volta il via alle procedure di mobilità per 537 lavoratori. La risposta della città e dei lavoratori è dura e compatta. Si alternano scioperi a singhiozzo a scioperi totali. Allo sciopero generale del 17 ottobre tutta la città scende in piazza. Si mischiano riunioni romane e trasferte a Bruxelles. L’ultimo sciopero di tutta la fabbrica inizia il 22 ottobre e dura 35 giorni. L’impegno del governo e dei sindacati nazionali è massimo. L’Ast viene vista come un baluardo dell’Italia B industriale. Fino alla firma di ieri. DELL’UMBRIA CORRIERE Umbria t Giovedì 4 Dicembre 2014 7 Il presule ringrazia Dio, il Papa e tutti quelli che hanno collaborato al raggiungimento dell’obiettivo e invita a ricucire gli strappi Il vescovo Giuseppe Piemontese: “Adesso tutti possono tirare un respiro di sollievo” A TERNI le, di grave perdita personale, sociale e comunitaria, e di aver rilanciato un progetto, si associa comunque a un senso di amaro in bocca. Certo, ognuno guarda la vicenda, e la soluzione, come meglio gli aggrada”. Il vescovo ringrazia Dio e quanti si sono adoperati per la positiva soluzione della vertenza: operai, sindacato, proprietà, istituzioni. Esprime poi “un pensiero grato a Papa Francesco per le sue preghiere di sostegno alla nostra causa e per le vibranti parole di monito a rispettare la dignità dei lavoratori e a non giocare col lavoro”. L’invito ora “è di collaborare a limitare le “Ora tutti possono dare un respiro di sollievo. E' stata una vertenza aspra, attraversata da sentimenti di disperazione, da venature di rivalsa, da sussulti di intransigenza e da tentativi di prepotenza. La posta in gioco era alta e, come sempre alla fine di ogni vertenza, si tirano le somme e ci si accorge che tutti risultano vincitori, tutti hanno dovuto rinunciare a qualcosa, tutti hanno perso qualcosa”. Anche il vescovo di Terni, Piemontese, plaude alla firma: “La sensazione di generale soddisfazione per essere scampati ad un pericolo di depauperamento genera- conseguenze e i danni collaterali di una vertenza che è stata dura, ha procurato delle ferite ed è durata troppo tempo. Certamente 36 giorni di sciopero hanno creato seri disagi agli operai e alle loro famiglie per la mancanza del salario. Occorrerà attivarsi per venire incontro alle situazioni più critiche... Vanno ricuciti i rapporti interpersonali e istituzionali all'interno della fabbrica, dove certamente sarà difficile far finta che non sia successo niente. Rivendicazioni, parole sopra le righe, toni alti, gesti e posizioni dure, non sono cose che si superano facilmenB te”. Da qui l’invito a ricucire. un licenziamento visto che in 290 hanno già lasciato l’azienda, integrativo ridotto, forni in funzione per 4 anni Ast chiusa dopo 5 mesi di lotta ditta. Non c’è nell’accordo gi ndr) si terranno le assemnessun riferimento, come blee e a seguire il referendum chiesto, alla cassa integrazio- per l'approvazione dell'accorne straordinaria per due anni do”. “Il piano dell'azienda e fino a 400 persone. Ma è ha sottolineato Bentivogli - è chiaro che l’Ast può ricorrere stato modificato profondaalla cassa ordinaria, già aper- mente rispetto allo scorso 17 ta, ipotesi probabile dato il ca- luglio, quando l'azienda avelo delle commesse provocato va presentato un progetto inda due mesi di sciopero. dustriale di ridimensionaNell’accordo, governo e isti- mento che prevedeva la chiutuzioni locali si impegnano sura di un forno, 537 esuberi, ad alcune opere infrastruttu- l'azzeramento totale di tutti i rali fondamentali per l’Ast: il contratti aziendali”. completamento della Orte - Breve commento diramato Civitavecchia; la bretella San tramite l’ufficio stampa delCarlo - raccordo; la piattafor- l’Ast da parte dell’ad Lucia ma logistica. Senza sbilan- Morselli: “Sono molto soddiciarsi sui temsfatta dell’acpi di realizzacordo. RinLucia Morselli: zione. grazio tutti Soddisfatto il quelli che “Ringrazio tutti, ci sindacato. hanno consono le condizioni “Nel corso tribuito a per il rilancio del sito dell’ultima faraggiungerindustriale di Terni” se della trattalo, a partire tiva abbiamo dai sindacarespinto il tentativo dell’azien- ti. Sono convinta che ci siano da di introdurre la Cigs per tutte le condizioni per un ri400 lavoratori per 24 mesi”. lancio del sito industriale”. Dice in una nota subito dopo Ast che negli ultimi 5 anni ha la firma il segretario generale perso 700 milioni di euro, di Fim Cisl, Marco Bentivogli. cui 180 nel solo esercizio “E’ un risultato - aggiunge 2013. Lucia Morselli resterà Bentivogli - di grande impor- alla guida di Ast oppure finitanza per la difesa dei lavora- to il compito andrà a ristruttori siderurgici ternani, per il turare altri siti? Dall’incarico salario e l'occupazione e la di ad di Trenord ha comunprospettiva degli acciai spe- que già rassegnato le dimisciali. Dopo 24 ore di trattati- sioni a ottobre. E ancora, Ast va no-stop - prosegue il sinda- rimarrà nelle mani di Thyscalista - e 4 mesi di una delle senKrupp oppure, una volta vertenze più dure degli ultimi risanata, verrà venduta? 30 anni, è stata siglata l'ipote- Sono tutti interrogativi che resi di accordo per l'Ast di Ter- stano a margine dell’accordo ni e le controllate Aspasiel, e a cui oggi è veramente diffiB Sdf e Tubificio. Domani ( og- cile dare una risposta. z y La firma E’ la fine della vertenza, l’ad Morselli firma l’accordo sul piano ro di investimento aggiuntivi per arrivare a 700mila tonnellate di freddo. Il piano del 17 luglio prevedeva l’azzeramento dei contratti integrativi aziendali. Anche in questocaso il sindacato può ben dire di avere strappato molto all’azienda. Il contratto integrativo è ridotto ma in parte compensato dalle maggiorazioni inalterate per le domeniche e le notti a 40 euro e il premio di produttività di luglio a 723 euro. C’è l’impegno a estendere la rete commerciale nel Mediterraneo, anzi nel mondo, tenendo differenziati i marchi ternani da quelli del resto del gruppo, ma la direzione del commerciale resta in Germania. C’è la clausola di salvaguardia per i lavoratori delle ditte terze; in caso di vittoria di un’altra ditta dovranno essere riassunti, ma alle condizioni e al contratto dell’altra Il segretario nazionale Fiom promuove la conclusione del negoziato: “Non ci sono state procedure di mobilità ma uscite volontarie. Produzione salvata” Landini: “E’ un’intesa che va bene” A TERNI “Penso che l’accordo di oggi (ieri ndr), ottenuto grazie alla strenua lotta dei lavoratori, sia buono perché ha cambiato radicalmente il piano industriale”. Lo ha dichiarato a caldo subito dopo la firma il segretario generale della Fiom Maurizio Landini. Il sindacalista “rosso” ha ricordato che il piano industriale arrivato dopo quasi cinque mesi di lotta prevede “investimenti su quattro anni, due forni attivi e un milione di tonnellate d'acciaio fuso all’anno”. Il segretario Fiom ha tenuto a precisare che “non ci sono licenziamenti ma solo uscite volontarie e sono anche tutelate le condizioni di lavoro perché si sono mantenuti aspetti salariali importanti”. Il contratto integrativo aziendale è stato ridotto ma mantenuto, rispetto all’ipotesi di azzeramento iniziale. Landini si è detto soddisfatto di essere riuscito a “migliorare la mediazione pro- posta dal governo a ottobre. Ora questa ipotesi di accordo sarà sottoposta al referendum dei lavoratori”. Il leader della Fiom aveva detto più volte che non avrebbe firmato qualsiasi tipo di accordo, ma solo quello che salvaguardasse alcuni punti fermi. Per il leader Fiom, “la mediazione del governo è stata importante perché è un segno dell' impegno diretto del governo in politica industriale”. Ora la parola B spetta ai lavoratori. Giovedì 4 Dicembre 2014 DELL’UMBRIA 8 CORRIERE u Umbria Matteo Renzi diffonde in rete la foto della prima pagina del verbale d’intesa Il ministro Guidi Il tweet del premier: “Un accordo sudato ma ottimo” “Una trattativa con fasi drammatiche I lavoratori controparte fondamentale” A TERNI Il futuro delle Acciaierie Uno scatto. Con l’Iphone. Poi il tweet: “Un accordo sudato, un ottimo accordo”. E gli hashtag: #Ast, #italiariparte, #terni. La foto è quella della prima pagina del verbale. Con le firme. Il cinguettio, alle 17.20, del presidente del Consiglio Matteo Renzi che sbandiera l’intesa sul piano industriale delle acciaierie: “Ventinove ore di discussione - dice - ma alla fine c’è l’accordo. Un buon accordo. Un accordo sudato”. Il premier apprezza. E ovviamente come sempre accade in questi casi i social network si scatenano. B Il commento di Marini, Di Girolamo e Riommi: “Sempre al fianco delle tute blu” “Evitato un drastico ridimensionamento con impatti devastanti sull’occupazione” di Giuseppe Silvestri A TERNI - Le reazioni sono come la produzione dell’Ast. A caldo. Con una serie di dichiarazioni rilasciate subito dopo le firme sull’accordo. Poi a freddo. Un po’ più tardi e più ragionate. Scritte nei comunicati stampa e diramate a decine e decine. Diventa persino difficile tenere il conto. Di sicuro è palese la soddisfazione del sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo. Lui la vertenza se l’è vissuta tutta in prima persona. Ci ha messo realmente la faccia. Ha rimediato contestazioni e persino qualche insulto. L’accordo cancella di colpo settimane e settimane vissute con la tensione a mille. Al Mise il sindaco parla di “risultato soddisfacente rispetto al punto di partenza” e spiega come la battaglia sia stata difficile per la città “...perché interessa non solo il lavoro ma l’elemento identitario dell’acciaieria”. Più tardi, poco prima delle 17, arriva la nota a firma congiunta delle istituzioni umbre. Oltre al sindaco (che è anche presidente della Provincia), la sottoscrivono la governatrice Catiuscia Marini e l’assessore regionale allo sviluppo economico Vincenzo Riommi. Bastano le prime righe per capire il tenore del documento: “E’ stata una ver- Foto ricordo Il sindaco Di Girolamo, il ministro Guidi e la governatrice Marini al termine della trattativa fiume tenza durissima. Il rischio era quello di un drastico ridimensionamento del sito siderurgico, con impatti devastanti sull’occupazione diretta di Ast e dell’indotto”. Nella nota si ricordano il sostegno “con forza” alla posizione dei lavoratori e dei sindacati, la loro “straordinaria azione di lotta”, ma anche “l’alto senso di responsabilità”. “La Regione ed il Comune - sottolineano sono stati in questi mesi accanto ai lavoratori ed hanno sostenuto con convinzione le loro ragioni perché eravamo e restiamo convinti che la difesa delle Acciaierie significava difendere non soltanto il posto di lavoro di quanti erano minacciati di licenziamento, ma soprattutto la prospettiva di sviluppo di tutta la regione e del Paese intero”. Poi nel documento viene ribadito l’impegno concreto della Regione Umbria: “Il sistema di interventi prevede in primis risorse per almeno 5 milioni di euro finalizzati al sostegno degli investimenti sull’efficienza energetica e sulla sostenibilità ambientale delle produzioni. Con le risorse dei fondi strutturali europei - aggiungono abbiamo assunto l’impegno di sostenere con specifici programmi strumenti ed iniziative gli investimenti, l’innovazione, la qualificazione delle imprese dell’indotto. Per i la- voratori di queste ultime, ci siamo impegnati su iniziative per rafforzarne le competenze e la qualificazione al fine di favorirne la continuità occupazionale e il reimpiego presso le aziende subentranti in esito a procedure di appalto. Sempre per i lavoratori prevediamo, qualora necessario, modalità concordate di gestione degli ammortizzatori sociali”. Ma la Regione prende impegni diretti anche sulla realizzazione della bretella San Carlo-Prisciano e sul completamento della base logistica di Terni, anche in riferimento al collegamento ferroviario con la rete Rfi. Finisce che questa è la volta buona anche per il completamento della Orte-Civitavecchia, visto che le istituzioni stanno “...assumendo tutte le iniziative utili per il finanziamento”. Poi ovviamente la pioggia di ringraziamenti: al premier Renzi, al ministro Guidi, al vice De Vincenti, ai sottosegretari Del Rio e Bellanova. “Tutti - concludono - hanno svolto con impegno, rigore e serietà la loro parte per favorire una intesa che mirasse innanzitutto a salvaguardare un pezzo fondamentale e strategico, quale è l’Ast di Terni, per l’industria siderurgica nazionale, e con essa l’occupazionee l’economia di una inteB ra regione”. A TERNI “Sono estremamente soddisfatta dell’intesa raggiunta”. Il ministro allo sviluppo economico, Federica Guidi non nasconde il suo sorriso subito dopo le firme sull’ipotesi di accordo che di fatto chiude l’interminabile vertenza Ast. “Nonostante le difficoltà di una trattativa che ha coinvolto il governo per molti mesi e ha avuto momenti drammatici - sostiene il ministro - siamo riusciti a siglare un’intesa che, sommata ai recenti accordi per la Ferriera di Servola e per la Lucchini, salvaguarda un settore, quello dell’acciaio, strategico per l’economia italiana”. Il ministro, che ha seguito quasi sempre in prima persona la vertenza, ringrazia tutte le parti per il senso di responsabilità dimostrato. “Ast - dice - aveva bisogno di un rilancio e i sindacati hanno condiviso la ripartenza”. Ricorda i due forni attivi e il potenziamento della capacità produttiva per il futuro: “Sia nelle crisi che nelle nuove aperture lavoratori e sindacati ha concluso - sono i nostri interlocutori, una controparte fondamentale, come in questo caso in cui, nonostante momenti complicati, hanno dimostrato responsabilità”. B Cisl e Uil Furlan: “Segnale importante per il Paese” Barbagallo: “Frutto della contrattazione” A TERNI “Siamo molto contenti che sia stata siglata dopo tre mesi di trattative e di lotte dei lavoratori, l’intesa per la salvaguardia dell’occupazione e della produzione industriale dell’Ast”. Il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, parla di segnale positivo per il Paese “...perché dimostra che solo con dialogo e contrattazione si possono trovare soluzioni adeguate”. Sulla stessa linea il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo: “La contrattazione tra parti sociali e istituzioni, se fatta seriamente, dà risultati positivi. Il protocollo sull’Ast ne è la prova: è il frutto di un difficile percorso, di un faticoso lavoro B collettivo e delle lotte e dei sacrifici dei lavoratori”. Cgil e Ugl Barone: “Vertenza tra le più dure di sempre” Capone: “Buona notizia per tutto il comparto” A TERNI “Si è conclusa una vertenza tra le più dure e complesse della storia sindacale italiana”. Così il responsabile industria della Cgil nazionale, Salvatore Barone: “Con l’accordo si riapre una prospettiva per un’azienda strategica dell’industria italiana. Un risultato reso possibile dalla determinazione dei lavoratori. Su Tk grava la responsabilità di tenere fede agli impegni assunti con il lavoratori, le istituzioni e il governo in materia di investimenti, politiche commerciali, innovazione, volumi, per rendere credibile il percorso di risanamento e di rilancio dell’azienda. Solo così sarà possibile preservare un patrimonio della siderurgia e dell’intera economia italiana a partire da quella territoriale umbra”. Il segretario generale dell’Ugl, Paolo Capone, parla di una notizia impotante “...per un intero settore il quale, pur strategico, sta attraversando un periodo di crisi”. E ricorda la lunga ed estenuante trattativa che ha dimostrato nei fatti l’importanza della funzione di sinB dacati e lavoratori. Il segretario regionale del Pd: “Ci abbiamo messo la faccia” Tutti si dicono soddisfatti per il risultato raggiunto ed esaltano la capacità dimostrata di fare squadra L’esultanza calcistica di Leonelli “La vittoria dell’Umbria più bella” La politica in coro: “Merito dei lavoratori” A PERUGIA “Oggi è una bellissima giornata per tutta l’Umbria. La più bella dal 31 luglio quando tutti insieme scongiurammo l’invio di 537 lettere di licenziamento”. Esulta il segretario regionale del Pd, Giacomo Leonelli che ricorda l’impegno del partito al fianco dei lavoratori: “Il Pd dell’Umbria ci ha messo la faccia, dal primo minuto al 90esimo, supplementari compresi. Sapevamo che era rischioso. Perché se tutto fosse naufragato, come ad un certo punto sembrava più che probabile, il contraccolpo sarebbe stato pesantissimo. Ma questo è il nostro ruolo. E’ il ruolo del Pd. Dalla parte dei cittadini e dei lavoratori dell’Umbria. Voglio pensare che questa sia la vittoria dell’Umbria migliore. Dell’Umbria che fatica, che non si piega, che seppure piccola sa fare squadra, supera i campanilismi e si difende strenuamente”. “Dopo questo risultato - conclude - ora ancora al lavoro, con rinnovato impegno, su situazioni altrettanto complicate, su tutte quella della ex Antonio Merloni”. B A TERNI Una valanga di commenti si abbatte nelle redazioni subito dopo la firma dell’accordo. Impossibile registrarli tutti. L’assessore regionale Fabio Paparelli ringrazia il governo “...per il ruolo svolto in questi mesi” e si dice certo che l’impegno “...non verrà meno nella fase di gestione dell’accordo”. Linda Lanzillotta, vice presidente del Senato, sostiene che l’intesa è frutto “... dell’impegno forte e intelligente profuso dal Governo e dei meriti di un sindacato che ha svolto con concretezza il suo ruolo di difesa delle aziende e dei lavoratori”. Secondo il parlamentare europeo del Pd, Enrico Gasbarra l’accordo raggiunto ridà futuro all’Ast e ai dipendenti “...che hanno dato a tutti una lezione di grande dignità e d’amore per il proprio lavoro e la propria professionalità”. Il senatore del Pd Miguel Gotor parla di “... risultato importante che aspettavamo da tempo e che tutela la dignità di chi aveva manifestato negli ultimi mesi” mentre il responsabile lavoro di Sel, Giorgio Airaudo dà tutti i meriti ai lavora- tori: “ Senza i 35 giorni sciopero, senza i loro viaggi in Germania, a Roma e alla Leopolda, senza le loro assemblee e le manifestazioni oggi non commenteremmo un accordo che strappa investimenti e impegni per 4 anni”. Lasenatrice di Forza Italia Paola Pelino si augura che l’intesa“... possadareampie garanzie ai lavoratori e all’azienda stessa” e auspica “... che il governo dia prova di saper trovare una soluzione anche alle altre numerose vertenze aperte in tutto il Paese”. La vicepresidente della Camera Marina Sereni ringrazia “... i lavoratori e i sindacati per aver condotto una vertenza dura e difficile” e l’intera “...comunità di Terni e dell’Umbria, che ha manifestato in questimesi solidarietà e sostegno”. Intanto per questa mattina alle 10 a Montecitorio è annunciata la conferenza stampa della parlamentare Adriana Galgano che propone di creare una public company ad azionariato diffuso “...per salvare l’Ast e il distretto dell’acciaio di Terni, ricorrendo al sostegno della Cassa depositi e B prestiti”. CORRIERE DELL’UMBRIA Umbria t Giovedì 4 Dicembre 2014 9 L’annuncio a Bruxelles da parte dell’attuale numero uno Heinsz Lambertz, via libera al parere della governatrice per rilanciare investimenti Marini punta alla guida del gruppo socialista al Comitato delle Regioni di Marina Rosati A BRUXELLES - La presidente Catiuscia Marini è candidata ufficialmente alla guida del gruppo del Partito socialista europeo del Comitato delle Regioni. La sua candidatura è stata annunciata dall'attuale presidente Karl Heinsz Lambertz durante la seduta del gruppo ieri mattina a Bruxelles, alla quale la Marini non ha potuto partecipare per il prolungarsi della trattativa Ast. La governatrice non ha potuto prendere parte neanche alla plenaria del pomeriggio del Comitato delle Regioni durante la quale l'assemblea ha ap- provato un suo parere per il rilancio della spesa pubblica in certi settori strategici per la crescita e la ripresa dell'economia in Europa. Nella sua lettera di disponibilità a candidarsi inviata al presidente qualche giorno fa la governatrice dell'Umbria ha sottolineato la volonta di "continuare sugli obiettivi che già prefissati in direzione del rafforzamento istituzionale del Comitato, del suo funzionamento, e dei rapporti con le altre istituzioni europee. A tal fine ritengo essenziale - continua la Marini l'approfondimento degli accordi di cooperazione già firmati dal Comitato con il Parlamento europeo e con la Commissione, ed il rafforzamento delle relazioni con il Consiglio europeo, il Consiglio dei Ministri, la Bei e le altre istituzioni. E' fondamentale che gli interessi dei cittadini siano tutelati attraverso la garanzia di un alto livello di inclusione e partecipazione degli enti regionali e locali - scrive la presidente - nei processi decisionali, nellattuazione del principio di sussidiarietà. La mia candidatura è dunque la sintesi della mia volontà a continuare l'impegno per l'attuazione delle priorità del nostro Gruppo mettendo a disposizione la mia esperienza di presidente di Regione, e già di europarlamenta- Lavori in corso a Bruxelles Del Comitato delle Regioni d’Europa re per continuare il rafforzamento delle relazioni tra il Comitato delle Regioni e gli altri attori della politica europea con la volontà di ancorare il progetto europeo ad i nostri territori coerentemente al principio di sussidarietà e cooperazione ed ai valori della sinistra pluralista". Il rinnovo del gruppo dirigente del Pes avverrà nel 2015 e la pri- ma riunione che porterà all'elezione è fissata per il 29 gennaio. La presidente in qualità di prima vice presidente è in scadenza e si candida alla guida del gruppo. In corsa per la presidenza ci sono la svedese Yoomi Renström della Svezia, il sindaco di un piccolo comune francesce Christophe Rullion e il B tedesco Markus Töns. Mentre il sindaco Ricci continua a usare i social network e lancia avvertimenti a tutto il centrodestra Primarie, l’Udc si dichiara fuori A PERUGIA Primarie? Si infiamma il dibattito nel centrodestra. Da una parte il sindaco di Assisi che ha mandato a dire che “tutti gli umbri possono essere certi che sulla scheda elettorale troveranno scritto il nome di Claudio Ricci” ed entro dicembre metterà mano alle liste dei candidati che correranno con lui. Il che vorrebbe dire che poi questa passione per la consultazione popolare è tutta da dimostrare. Ieri si è fatto sentire il coordinatore regionale dell’Udc Maurizio Ronconi che di fatto prende le distanze dai partiti di centrodestra. L’ex senatore infatti afferma che “in vista di queste regionali si verifica quanto cinque anni fa l’Udc aveva già certificato con una posizione autonoma: una incompatibilità politica tra quei partiti che in passato avevano formato la Casa delle Libertà. I cattolici democratici - annuncia - non concorreranno ad alleanze in cui è presente la Lega, partito populista e xenofobo e neppure con una destra sempre più attratta da richiami di tipo lepennista”. Chi invece si dice entusiasta è il consigliere comunale di Perugia Massimo Perari. “Sono soddisfatto del- Coordinatore regionale dell’Udc L’ex senatore Maurizio Ronconi attacca la Lega definita lepenista e quindi incompatibile la decisione dei vertici del centrodestra umbro di aprire alle primarie per la scelta del candidato unico alla presidenza della Regione. E’ così che anche le numerose esperienze civiche che non si riconoscono nella gestione che il centrosinistra ha fatto della cosa pub- blica troveranno una realtà seria e alternativa alla quale aderire. Troppi gli errori fatti dal governo regionale a cominciare dagli eccessivi costi dei dirigenti. Se il Pd ha paura delle primarie - sottolinea il centrodestra le vede come una risorsa e un atto di demo- crazia con cui dare inizio alla vera sfida”. Da Terni invece interviene il vice coordinatore provinciale Forza Italia Giovani Luca Prietti Scorsoni secondo il quale queste primarie “dovranno essere contraddistinte da poche e semplici regole: la sottoscrizione di un impegno da parte di tutti che in caso di sconfitta si lavorerà senza indugi per il vincitore e il coinvolgimento dei tanti attivisti per quanto riguarda l’allestimento dei seggi elettorali e la promozione dell’evento. Insomma - il giovane azzurro si augura che si dia luogo ad una competizione sana, magari a tratti dura, ma il cui risultato porti alla crescita ed al rafforzamento del centrodestra. Del resto, a sinistra, l'ascesa di Matteo Renzi è avvenuta solamente in virtù di questo metodo”. Infine si fa sentire il consigliere regionale dell’Up-Ncd Gianluca Cirignoni secondo il quale “dopo 40 anni ad 'opposizione zero' il centrodestra umbro dovrebbe dimostrare responsabilità e coraggio e stringersi intorno a Claudio Ricci per cambiare l’Umbria in meglio”. Dibattito sempre più acceso in vista B delle primarie. Alcuni leggi non avrebbero copertura finanziaria La Regione convocata dalla corte dei conti A PERUGIA L’appuntamento è già stato fissato. Martedì prossimo in via Martiri dei Lager negli uffici della Corte dei Conti. I giudici amministrativi hanno infatti chiamato la Regione per avere informazioni intorno ad alcune leggi approvate che però, non avrebbero la necessaria, copertura finanziaria. Il condizionale ovviamente è d’obbligo visto che proprio dall’incontro della prossima settimana i giudici potranno capire se realmente c’è stata qualche irregolarità da parte dell’ente locale. I dirigenti regionali sicuramente si presenteranno con i faldoni necessari a giustificare gli atti che poi hanno avuto il via libera da parte dell’assemblea di palazzo Cesaroni. Martedì prossimo, comunque ne sapremo di più dopo il faccia a facB cia tra Regione e giudici della Corte dei conti. Assemblea del personale dei Centri per l’impiego che chiede un impegno della Regione Preoccupazione per il posto di lavoro Espressa anche ieri mattina nel corso dell’assemblea del personale precario dei Centri per l’impiego Proclamato lo stato di agitazione A PERUGIA Stato di agitazione del personale dei Centri per l’impiego di Perugia. La decisione è stata presa ieri mattina dopo l’assemblea che si è tenuta nella sala riunioni. Come è noto sono prossimi alla scadenza i contratti dei 50 lavoratori precari. “Alla nostra assemblea sindacale si legge in una nota diffusa - hanno partecipato anche il presidente della Provincia di Perugia Nando Mismetti e il direttore Generale Stefano Mazzoni che hanno evidenziato difficoltà normative, propri del riordino delle Province e della ormai prossima approvazione della legge di stabilità, tali da non consentire la proroga dei contratti pur in presenza di una copertura economica e, pertanto, la continuità dei servizi”. Di concerto con le organizzazioni sindacali Cgil, Uil e Cobas “abbiamo, quindi, stabilito di proclamare uno stato di agitazione con forme di protesta che potrebbero ricadere sul funzionamento dei servizi e prevendo anche presidi presso le sedi istituzionali. Si chiede, pertanto, un incontro urgente da definirsi entro brevissimo tempo e una dichiarazione di intenti che manifesti formalmente la volontà politica da parte di tutti i soggetti istituzionali coin- volti per dare continuità a servizi essenziali, a partire dalla proroga dei contratti dei lavoratori precari dei servizi per il lavoro e la formazione della Provincia di Perugia, in attesa che vengano definite le modalità legislative, a seguito del Jobs Act, di esercizio delle competenze in materia di formazione e lavoro a livello regionale”. Senza il lavoro dei precari, a partire dai prossimi giorni, dunque, centinaia di cittadini rischiano di non poter accedere ai servizi, tra questi centinaiadi giovani rischiano di non poter partecipare alle misure previste da Garanzia Giovani e di non poter tenere i colloqui già concordati fino a marzo 2015 (in media 40 appuntamenti al giorno); l’istituzione di un soggetto unico (Agenzia) pubblico che a livello regionale e nazionale si occupi dei servizi e delle politiche attive del lavoro rivolte ai disoccupati, favorendone l’inserimento/reinse- rimento occupazionale. I numeri poi dicono che nei primi 6 mesi del 2014 sono stati erogati 64438 servizi a 50988 utenti a cui vanno aggiunti circa 5300 percettori di cassa integrazione in deroga. Tali servizi hanno permesso a circa il 27% delle persone coinvolte di accedere ad un avviamento lavorativo. Adesso tocca alla Regione cercare di risolvere questa situazione. Del resto il rischio è quello di sforare il patto di stabilità con le sanzioni del caso. Nonostante tutto c’è un cauto ottimismo anche se il tempo stringe e il 31 dicembre è alla porB te”. Giovedì 4 Dicembre 2014 DELL’UMBRIA 10 CORRIERE u Umbria Il presidente del consiglio regionale Eros Brega in visita al Corriere parla di politica e appoggia la candidatura di Catiuscia Marini “La legge elettorale si farà perchè lo abbiamo promesso, si andrà anche alla ridefinizione dei territori in chiave nazionale” Pd forte e riformista, così l’Umbria intera avrà un suo futuro A PERUGIA Ha voglia di parlare il presidente del consiglio regionale Eros Brega. Nel corso della visita che ha compiuto nella redazione centrale del Corriere dell'Umbria, il presidente non si è sottratto alle domande dei giornalisti. Terni, Ast, senza dimenticare la politica e le elezioni Regionali. Avanti dunque con la candidatura della presidente uscente Catiuscia Marini e la scelta fatta dal Partito democratico e dal suo segretario regionale Giacomo Leonelli. Ma andiamo con ordine. Intanto una premessa fondamantale: "Il consiglio regionale dell'Umbria è l'unico in Italia a non aver avuto alcun tipo di contestazione dagli organi di controllo amministrativo. Veniamo da una buona tradizione e in questi ultimi cinque anni è stata mantenuta, rafforzata e progettata". Brega invita tutti a tenere unita l'Umbria evitando divisioni tra i territori. "Sarebbe un grosso errore. Terni e Peru- gia devono avere le stesse visioni di crescita e di sviluppo. Da mesi ormai stiamo affrontando la questione di Acciai Speciali Terni e finalmente siamo arrivati a una positiva soluzione. La politica del resto ha commesso degli errori come la mancanza di una vera e propria strategia industriale che pesa però in Umbria come in altre regioni". Il presidente Brega risponde anche alle domande sulla politica regionale. Intanto tende la mano al segretario Pd Leonelli che ha invocato rinnovamento nelle persone. "Leonelli ha una posizione condivisibile nel senso che il rinnovamento è una cosa giusta per tutta la politica. Mi auguro che gli elementi d'innovazione possano portare il Pd alla vittoria così com'è avvenuto a livello nazionale. E' giusto sostenere la posizione di Leonelli che deve però essere accompagnata da idee, progetti, proposte, da riforme che lo stesso segretario da qui a poco metterà concretamente in campo. Una sua candidatura? Nessuno glielo vieta, ma nessuno glielo obbliga". Brega commenta poi la candidatura della presidente Marini. "E' chiaro che si può sempre far meglio,che c'è tanto ancora da fare, ma sono sicuro che Catiuscia avrà dagli elettori il secondo mandato da presidente della Regione anche perché non vedo da altre parti grandi proposte alternative. Il secondo mandato dovrà essere caratterizzato da una continuazione ma anche da ulteriori e profonde riforme perché una regione come l'Umbria può giocare un ruolo importante in Italia con scelte forti indirizzate al riformismo". Nessuna paura di un forte astensionismo: "Dipende da noi - taglia corto il presidente del consiglio regionale dell' Umbria - se sapremo presentare una proposta davvero nuova capace di convincere i cittadini non si avranno problemi, non ci sarà un'Emilia Romagna bis". Il Partito democratico in con- Presidente del consiglio regionale Il ternano Eros Brega ha visitato la redazione centrale del Corriere dell’Umbria siglio regionale è più che mai alle prese con la nuova legge elettorale. Da più parti c'è chi è pronto a scommettere che l'impianto normativo non sarà mai partorito e che si andrà al voto la prossima primavera con le vecchie disposizioni magari togliendo il famigerato e odioso listino. Brega è strasicuro invece in un esito positivo. "La riforma elettorale si farà - afferma - del resto abbiamo già trovato un accordo ampio su alcuni punti fermi, dal collegio unico all'abolizione del listino: sapremo portare a termine la questione. Questa vicenda e la sua conclusio- neci faranno capire se il Partito democratico umbro è in grado veramente di mantenere e portare a compimento gli impegni che sono stati presi. Ecco perché dobbiamo andare fino in fondo e ottenere questo importante risultato. In caso contrario ne pagheremmo negativamente le conseguenze magari con l'aumento della disaffezione della gente nei confronti della politica". Via dunque il listino. Del resto Brega, cinque anni fa mister preferenze, su questo punto ha un'idea molto chiara: "Chi vuole fare politica deve avere il coraggio di cer- care il consenso perché dà la possibilità di essere forte e autorevole cosa che non è possibile con le liste bloccate. Il contatto con l'elettorato è fondamentale per capire le esigenze e quello che chiede realmente la gente". Infine si parla del futuro della Regione e dei suoi territori. "Nei prossimi cinque anni assisteremo a grandi trasformazioni. Sono sicuro che ci saranno scelte importanti pergli enti locali di questo Paese. Non avrei difficoltà a pensare a zone federate, ad esempio, Umbria e Marche con alcune città, penso ad esempio a Terni, che possano attrarre territori di fuori regione come l'alto Lazio, il Viterbese o il Reatino. Dipenderà da noi a livello di prospettiva, di riforme a essere veramente attrattivi. La sfida sarà tutta lì. E la Marini potrà sfruttare al meglio questa grande proposta politica forte per i prossimi cinque anB ni”. A cura della redazione politica CORRIERE DELL’UMBRIA Umbria t Giovedì 4 Dicembre 2014 11 Dopo Capri, Orvieto e Cortina anche a Todi il punto che promette un menù tipicamente regionale ma non solo. Open day per il rinnovo della struttura Al Relais Todini arriva la cucina firmata “L’Altro Vissani” A TODI menù sarà tipicamente regionale ma non solo. Già da questo week end quindi il Relais Todini, residenza d’epoca del 1300, situato nel cuore della campagna umbra, sarà pronto ad accogliere i suoi primi ospiti. E i padroni di casa Luisa Todinie Stefano Russo dedicheranno un “Open day” per festeggiare il rinnovo del Relais e quindi dare il benvenuto al maestro Vissani e alla sua B arte culinaria. A Todi arriva “L’Altro Vissani”, la nuova formula già sperimentata con successo che garantisce ottima qualità, servizio ed eccellenza a prezzi accessibili. E’ questa in sintesi la cucina firmata dalmaestro Gianfranco Vissani. Dopo Capri, Orvieto, Cortina, il nuovo punto che si chiamerà testualmente “L’Altro Vissani Todi” sarà allestito al Relais Todini e il L’enologo umbro è stato nominato all'unanimità presidente dell'Union Internationale des Oenologues Cotarella al vertice mondiale del vino di Federico Sciurpa A PERUGIA - Prestigiosa nomina per Riccardo Cotarella. E’ stato eletto all’unanimità presidente dell’Union Internationale des Oenologues (Uioe). La nomina dell’enologo umbro, uno dei più conosciuti e stimati a livello nazionale e internazionale, è avvenuta ieri a Bordeaux. Cotarella, dal 2013 presidente di Assoenologi, "uomo del vino" di Expo 2015, è arrivato alla testa dell’importante organo internazionale del vino in un momento cruciale per lo sviluppo del settore a livello mondiale con l’Italia indicata ad avere un ruolo di primo piano. In questo quadro la scelta è ricaduta sul mi- gliore. Riccardo Cotarella ha fatto della ricerca, dell’evoluzione e nello stesso tempo nel rispetto delle tradizioni e del territorio, la sua "mission". Una strada apprezzata e seguita, con estimatori in tutto il mondo. Insieme al fratello Renzo, Riccardo Cotarella ha in Falesco - a Montecchio, nell’Orvietano - l’azienda di famiglia ormai portata avanti con successo dalle nuove generazioni. Per rendere l’idea della nomina di Cotarella, basti pensare che l’Uioe è la federazione che raggruppa e rappresenta, a livello mondiale, le associazioni nazionali professionali dei tecnici del settore vitivinicolo, per un totale di più di 20mila tecnici che operano in oltre 12mila aziende. Un incarico che Cotarella, c’è da crederci, interpreterà con i credo che lo hanno esaltato a livello internazionale: conoscenza, umiltà, presenza e umanità. “Una nomina importante - ha commentato Riccardo Cotarella che non ama parlare molto di sé - per tutto il vino italiano. Abbiamo già fissato la prima assemblea, un evento speciale perché cade nel cinquantenario dell' Associazione internazionale, a Milano, che con l’Expo alle porte rappresenta un atto simbolico fondamentale, permettere la creatività italiana al servizio dell’enologia internazionale”. “L’elezione all’unanimità di Riccardo Cotarella a presidente dell’Union Internationale des Oenologues rappresenta un prestigioso riconoscimento per tutto il settore vitivinicolo italiano”, ha detto Luca Sani, presidente della Commissione Agricoltura della Camera. Cotarella è il secondo italiano, dopo Ezio Rivella, a guidare l’Union Internationale des OEnologues. Lo sforzodell’enologo italiano è da qualchemese in- centrato sull’evento del prossimo anno a Milano e questa nomina si aggiunge a quella di presidente del Comitato scientifico del Padiglione del vino ItaliaB no. Lo annuncia l’assessorato all’Agricoltura Fondi in arrivo per prodotti innovativi Un tavolo per l’olio A PERUGIA Una innovativa bevanda energizzante a base di miele umbro e altri prodotti locali; la produzione di salumi norcini e di porchetta con etichetta “senza E”, cioè senza additivi alimentari (conservanti e antiossidanti); la realizzazione di una nuova tecnologia di estrazione da alghe di olio ricco di Omega3 (vitamina F) per destinarlo ad uso alimentare. Sono solo alcuni degli esempi delle innovazioni di prodotto e di processo previsti dagli ulteriori 32 progetti che l’assessorato all’Agricoltura della Regione Umbria ha ammesso a finanziamento, in attuazione della misura 124 “Cooperazione per l’innovazione” del Programma di Sviluppo rurale 2007-2013. “Vogliamo sostenere e accelerare l’innovazione del settore agricolo e agroalimentare - afferma l’assessore all’Agricoltura, Fernanda Cecchini - e per questo abbiamo destinato ulteriori risorse rispetto a quelle già assegnate con la programmazione 2007-2013, portando a 21 milioni e 700mila euro la dotazione finanziaria per una misura chiave per la crescita della nostra agricoltura. Salgono quindi a 132 i progetti ammessi a finanziamento”. Tra quelli finanziati in questa quarta fase di attuazione figurano anche quelli per la realizzazione di macchine agricole robotizzate che, mediante tecnologia Gps, possono fare lavorazioni agricole di precisione favorendo il risparmio energetico, idrico, di fertilizzanti e di prodotti fitosanitari; l’utilizzazione di sottoprodotti delle diverse attività agricole per la produzione di energia; la coltivazione della canapa e l’utilizzo di tutte le parti della pianta (dai fiori per aromatizzare la birra ai pannelli per la bio-edilizia). Intanto, è convocato per domani alle 10.30, nella sede dell’assessorato regionale una riunione per dare avvio al “Progetto speciale per il settore olivicolo-oleario umbro”, recentemente approvato dalla giunta. Il progetto partendo dall’analisi del contesto produttivo regionale dovrà individuare i punti di forza e di debolezza, gli scenari evolutivi, gli obiettivi strategici, i possibili interventi attuativi a sostegno della competitività e della promo-commercializzazione dell’intera B filiera produttiva. CORRIERE DELL’UMBRIA u 12 Giovedì 4 Dicembre 2014 z A PERUGIA ECONOMIA Redazione: via Pievaiola, 166 F-6 PERUGIA Tel. 075 91191 Fax 075 4659140 [email protected] ENTI Giorgio Mencaroni èstato riconfermato presidente di Unioncamere Umbria. Lo ha eletto il consiglio dell’ente camerale, composto dagli esponenti delle giunte della Camera di Commercio di Perugia e della Camera di Commercio di Terni. Giuseppe Flamini, presidente della Camera di Commercio ternana, è stato eletto alla vicepresidenza. Mencaroni ha affermato: “L’obiettivo è dare risposte rapide e efficaci alle imprese dell’Umbria. Le Camere, anche in questi anni difficili, hanno dimostrato di essere uno strumento strategico di sostegno MENCARONI CONFERMATO PRESIDENTE DI UNIONCAMERE delle piccole e medie imprese che sono alla base del sistema produttivo della regione. Con meno risorse, lavoreremo per migliorare l’efficienza del sistema camerale. E’ un percorso che abbiamo già iniziato da tempo e che dobbiamo portare avanti con determinazione, anche in vista della creazione della Camera di Commercio dell’Umbria”. Il consiglio di Unioncamere Umbria è costituito da 19 componenti, 12 provenienti dalla giunta camerale di Perugia e 7 da quella di Terni: Giorgio Mencaroni, presidente - settore Turismo; Giuseppe Flamini, vicepresidente - settore Artigianato; Aldo Amoni - settore Commercio; Domenico Brugnoni - settore Agricoltura; Marco Caprai - settore Agricoltura; Francesco Cio- P fetti - settore Industria; Maria Carmela Colaiacovo - settore Industria; Amedeo Fiorucci - settore Servizi alle imprese; Andrea Fora settore Servizi alla persona; Roberto Giannangeli - settore Servizi alle imprese; Giorgio Moretti - settore Artigianato; Luca Panichi - settore Agricoltura; Dino Ricci - settore Cooperazione; Umbro Bernardini - settore Industria; Sandro Corsi - settore Cooperazione; Italo Federici - settore Commercio; Giuseppe Malvetani - settore Agricoltura; Luciano Martelloni - settore Artigianato; Dalia Sciamannini - setB tore Commercio. y INDUSTRIA Per la Femca Cisl regionale “Bisogna avere il coraggio di investire sulla chimica” POLOCHIMICOPOLYMER OGGIALTAVOLOALMISE LA SVOLTA ALLA VERTENZA A TERNI z IL BANDO “GARANZIA GIOVANI” LE OPPORTUNITA’ DEL SERVIZIO CIVILE A PERUGIA C’è tempo fino al 15 dicembre per accedere al bando sul servizio civile Garanzia giovani, 303 posti disponibili di cui 101 per Legacoop Umbria. Sostenuto dalla Regione Umbria, grazie alle risorse del Fondo sociale europeo (Fse) e della Yei (Youth employment initiative), la Garanzia giovani è un programma a sostegno dei giovani che non sono impegnati in un’attività lavorativa, né inseriti in un percorso scolastico o formativo. I posti per il servizio civile che Legacoop mette a disposizione sono rivolti ai giovani che alla data di presentazione della domanda abbiano compiuto il diciottesimo e non superato il ventottesimo anno di età (28 anni e 364 giorni). Il servizio civile ha durata di 12 mesi e prevede un rimborso mensile di 433.80 euro. La domanda di partecipazione va presentata entro le 14 del 15 dicembre 2014 a: Legacoop Umbria - ufficio Servizio civile - strada Santa Lucia 8, 06125 Perugia, a mezzo raccomandata, consegnata a mano o tramite pec intestata al giovane. Non fa fede il timbro postale di partenza. Non è possibile presentare domanda per più di un progetto. Info: B www.coopserviziumbria.it. y Quasi cinque anni fa, era febbraio 2010, prese il via la vertenza Basell e un lustro non è bastato a rendere disponibili le aree all’interno del polo chimico della Polymer. Troppo tempo è passato, dopo annunci, marce indietro, ripensamenti, abbandoni. Oggi, al ministero dello Sviluppo economico, in via Molise a Roma, è stato convocato il tavolo per dare una svolta definitiva alla vertenza, e affrontare il problema del polo chimico di piazzale Donegani. Fabrizio Framarini, segretario regionale della Femca Cisl non ha dubbi. “Quelle aree vanno comprate e messe a disposizione, si certo, si tratta di oltre quaranta ettari, ma se aspettiamo ancora, è che se ne liberino di più”. La multinazionale aveva richiesto dodici milioni ma la trattativa è in stand by, forse nessuno si è fatto più avanti per capire di quali voci è composta quella cifra e magari per cercare di ottenere un ulteriore sconto. Il segretario del sindacato bianco alza la voce. “Bisogna avere il coraggio, dopo aver puntato sul turismo, le aree rurali con i relativi agriturismi, di investire sulla chimica. Occorrono non solo fondi da investire, quello che serve è una reale azione di marketing territoriale per convogliare all’interno del polo chimico, aziende, e ce ne sarebbero, che hanno voglia di crescere e svilupparsi per creare magari quella filiera che permetterebbe di sostenersi e affrontare il mercato globale”. Strumenti ci sono come il cluster, finalizzato alla ricerca e anche il progetto smart city nel quale Terni si è inserita, che vanno sfruttati. Alcune aziende presenti alla Polymer non hanno perso tempo, come il caso di Beaulieu, la multinazionale belga che ha prelevato il fiocco di Meraklon. Oltre alla volontà di rendere più concorrenziale il sito umbro, realizzerà una centrale elettrica che garantirà un prezzo profittevole. L’investimento previsto è di diversi milioni e conferma che i belgi fanno sul serio e credono nelle potenzialità e nella professionalità del sito ternano. Alla Neofil, che invece ha acquisito il filo di Meraklon, qualche giorno fa sono stati trasformati i contratti a termine in tempi indeterminati, nonostante le difficoltà incontrate dall’azienda, difficoltà che non sono state solo di mercato. Per Framarini la “Novamont lancia segnali incoraggianti che speria- mo si consolidino nel 2015. Di investimenti, la società con sede a Novara, ne ha fatti molti e per diversi milioni, ma non a Terni e c'è da chiedersi perché non sia possibile”. Treofan che dovrà fare ricorso alla mobilità, si sta riprendendo, sta raccogliendo qualche segnale positivo e ha le carte in regola per uscire dal guado anche per lo sforzo richiesto ai lavoratori. Se oltre a questi risultati incoraggianti si potesse in tempi rapidi inserire la centrale Edison nel circuito delle centrali strategiche per il Paese, questo permetterebbe alle aziende di beneficiare di un importante sconto sulla bolletta energetica. Insomma al tavolo del Ministero dello Sviluppo economico, oggi, c’è molto da discutere B e poi da mettere in pratica. Carlo Ferrante MERLONI Summit dei delegati Fiom, Fim e Uilm prima della manifestazione di oggi COORDINAMENTO INTERREGIONALE A FABRIANO IN VISTA DELLA FIACCOLATA A NOCERA UMBRA In attesa della fiaccolata di oggi pomeriggio indetta da Fiom, Fim e Uilm per la ex Antonio Merloni e la JP Industries, martedì pomeriggio i delegati Fiom Cgil si sono incontrati a Fabrianoper un coordinamento interregionale. All’ordine del giorno, la situazione dell’azienda e l’accordo di programma. Il punto lo ha tenuto il referente nazionale Fiom, Evaristo Agnelli, il quale “confermato le indiscrezioni degli ultimi tempi - si legge in una nota dei delegati Fiom - ovvero di un presunto accordo tra banche e governo per far attivare la JP Industries e la richiesta di un incontro al Mise per il prolungamento della cassa integrazione. I delegati, in particolare la delegazione umbra, hanno espresso molte perplessità: anche che se negli intenti vedono positività, ribadiscono tutte le loro preoccupazioni sulla tempistica, sulla fattibilità e soprattutto sulle sorti del sito di Colle di Nocera Umbra e dei suoi 350 dipendenti”. Si è parlato, inoltre, della situazio- ne “inerente le spettanze dei lavoratori posti in mobilità - prosegue la nota - che in questi giorni vengono invitati da quello che resta della Merloni a pagare dei debiti risalenti a circa dieci anni fa; da alcune ricerche, abbiamo riscontrato degli errori che ovviamente sono a discapito dei lavoratori. Confermato che i commissari sono stati messi al corrente, siamo in attesa di una risposta, vista anche la scadenza del 15 dicembre per saldare le pendenze, posta dall’azienda. Ribadiamo ai lavoratori di attendere qualche giorno prima di pagare, in attesa del pronunciamento dei commissari”. A fronte di una situazione che sembra continuare a complicarsi e “di fronte a queste ormai perenni problematiche e una soluzione che tarda ad arrivare, riteniamo non sostenibile restare in silenzio - precisano i delegati Fiom - e, dopo una riunione tenuta presso il Cva di cartiere a Gualdo Tadino con alcuni lavoratori, abbiamo invitato tutti a partecipare alla fiaccolata ed alle altre iniziative che stiamo mettendo in cantiere. Il momen- Merloni La delegazione umbra ha mostrato pessimismo to è cruciale - concludono - invitiamo tutti a non lasciare niente di intentato. La presenza del vescovo Domenico Sorrentino, la collaborazione dei vigili del fuoco e di tante associazioni locali e pro loco, a partire da quella di Gaifana, devono servire per dare un nuovo impulso a questa vertenza, perché lo stabilimento di Colle B non può e non deve chiudere”. e.m. UMBRIA IN CRISI ECCO LA RICETTA PER L’ECONOMIA A PERUGIA “Crisi e sviluppo economico dell' Umbria: quali prospettive?”. Si è discusso di questo nel corso dell’incontro di ieri mattina, organizzato dal dipartimento di economia dell’università degli Studi di Perugia nell’aula 2 della struttura universitaria in via Alessandro Pascoli. L’introduzione del dibattito, aperto alla partecipazione di studenti, docenti e della cittadinanza, è stato affidato a Marcello Signorelli, docente alla Facoltà di economia dell’Ateneo perugino. Il professor Sergio Sacchi, poi, ha illustrato il progetto, di cui è coordinatore, “riflessioni per lo sviluppo economico dell’Umbria”, intorno al quale si sono articolati i successivi interventi di Francesco Musotti e Fabrizio Pompei, rispettivamente dei dipartimenti di scienze agrarie e di economia, Sergio Cimino, consulente di Family Business, e Maria Rosi, consigliere della Regione Umbria. “Abbiamo preso spunto - ha spiegato Sergio Sacchi - dai contenuti del numero 20-21 della rivista Umbria Contemporanea, attraverso la quale vengono definiti i problemi principali del tessuto produttivo locale e verificati gli spazi di analisi e Summit A occuparsi del problema il Dipartimento d’economia dell’università di intervento opportuni per raddrizzare il decorrere languido di questo sistema economico. In Umbria il problema non è né di settore né di impresa. C’è bisogno di una serie di interventi delle varie parti, le quali devono concorrere in uno sforzo unitario per migliorare la struttura produttiva e quindi la capacità di resa economica dell’apparato produttivo. L’università deve favorire sempre più la ricerca scientifica e lavorare anche perché le risorse umane possano essere qualificate e orientate. Inoltre, l’atteggiamento dell’ateneo deve essere improntato sul dialogo con le imprese per capire quali sono gli effettivi bisogni delle aziende del tessuto economico regionale”. “In più punti - ha aggiunto Francesco Musotti - è stata ribadita la necessità di promuovere una riflessione continua sul nostro modello di sviluppo e di mettere insieme tutte le fonti informative che esistono in Umbria. Nel nostro territorio si fanno molte ricerche sull’economia. Ma ognuna di esse non è altro che il prodotto di un determinato orticello. Gli orticelli, però, tra loro non comunicano. Quindi, bisogna replicare occasioni di confronto franco come questa per ragionare su una situazione che è fortemente critica. L’Umbria va ancora peggio di un’Italia che va male. Non esiste un settore che se la passi meglio degli altri. Forse, così come è emerso da alcuni interventi della mattinata, potrebbe essere importante anche andare a ricercare le esperienze che funzionano, per imparare e avere informazioni, nelle altre realtà reB gionali”. t Giovedì 4 Dicembre 2014 z FISCO IMU TERRENI AGRICOLI “DISSENSO TOTALE” A PERUGIA “Manifestiamo il nostro dissenso nei confronti del governo”. Questa la posizione di Confagricoltura rispetto al decreto ministeriale, in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, che rimodula l’esenzione per l’Imu agricola. “In base al nuovo provvedimento spiegano da Confagricoltura - 85 comuni umbri su 92 sarebbero assoggettabili a Imu e l’esenzione risulterebbe valida solo per coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali che operano nei comuni fra i 281 e i 600 metri sul livello del mare”. “I comuni aggiungono da Confagricoltura Umbria - verranno distinti in tre fasce, misurando la loro altitudine in base all’ubicazione della sede municipale e non attraverso una media generale riferita a tutto il territorio comunale tenendo anche conto della presenza di zone montane e svantaggiate. Senza considerare che mancano appena 13 giorni alla scadenza, non c’è ancora il decreto ufficiale e si è appreso dal sito del ministero che comunque il pagamento dovrà avvenire inderogabilmente entro il giorno 16 dicembre”. “Riteniamo che si tratti di un atto di inaudita gravità da parte del governo e dei ministri competenti, dell’Economia e delle Finanze, dell’Interno e delle Politiche agricole”, dichiarano da Confagricoltura. Quindi si leva la richiesta “alla Regione Umbria, ai parlamentari eletti in Umbria, all’Anci regionale e ai Comuni interessati di farsi portavoce per scongiurare l’attuazione di tali provvedimenti che, se confermati, obbligherebbero le aziende agricole umbre a farsi carico di un onere insostenibile con conseguenze devastanti in una B condizione di estremo disagio”. y Errico Mascioli !"# $ % 13 come base di partenza per risolvere i problemi CORRIERE P INCONTRO Il tessuto produttivo locale DELL’UMBRIA Economia -MSGR - 06 UMBRIA - 33 - 04/12/14-N: Umbria www.ilmessaggero.it METEO (C) Il Messaggero S.p.A. | ID: 00155924 | IP: 151.12.186.133 PERUGIA Terni Giovedì 4 Dicembre 2014 Perugia f Foligno f Spoleto f Piazza Italia, 4 (PG) T 075/5736141 F 075/5730282 f Terni Piazza della Repubblica T 0744/58041 (4 linee) F 0744/404126 Terni Fabbrica chiusa ma l’inquinamento da polveri sottili è salito alle stelle Orvieto Cercatore di funghi picchiato e rapinato da 4 nomadi arrestata minorenne Gigli a pag. 48 Servizio a pag.48 Perugia Si risveglia dall’anestesia e scopre ladro che le ruba i gioielli Pensava che fosse ancora addormentata, il balordo si è arreso solo all’arrivo della polizia Servizio a pag. 37 Ronde di vigilantes contro i furti nelle case `Perugia, i residenti della zona nord si cautelano contro i raid PERUGIA Si sono tassati per contenere in qualche modo le ondate di furti degli ultimi tempi. Sono i residenti della zona nord della città, tra Cenerente e Canneto, che hanno deciso di rivolgersi alla vigilanza privata. Del tipo: ronde intelligenti. L’idea è partita dopo l’ultimo raid in una casa, con una persona sorpresa dai banditi che gli hanno chiesto della cassaforte. Milletti a pag. 37 Lavoro Il dibattito Tutti precari, Centro per l’impiego rischia di chiudere Primarie, il sì del centrodestra e il no del Pd PERUGIA Per mestiere si occupano di cercare un lavoro - possibilmente stabile - a chi si presenta dall’altra parte dello sportello, ma i precari sono loro. Fabrizi a pag. 35 Maurizio Ronconi In Umbria il PD che per primo ha utilizzato le primarie per selezionare ogni tipo di candidati, per le regionali ci rinuncia, si dice, per assenza di concorrenti. Continua a pag. 45 Un ladro spacca il vetro di una finestra per entrare in casa Ast, c’è l’accordo: la fabbrica riparte Investimenti per 140 milioni, nessun licenziamento, 9.5 milioni per l’integrativo, due forni Firmano tutti, oggi assemblee e poi il referendum. Marini: «Evitato il ridimensionamento» ` TERNI Ast, c’è l’accordo. Dopo una maratona di 25 ore di discussione, quasi cinque mesi di trattativa, 180 ore di confronti e scontri, il futuro delle acciaierie ternane è scritto in un accordo di 19 pagine. I sindacati non gridano al trionfo, ma escono dal ministero con un sospiro di sollievo. L'accordo, che sarà votato in un referendum dai lavoratori, evita i licenziamenti (l’azienda era partita chiedendone 550) grazie a 290 esodi incentivati, esclude il ricorso nei prossimi anni alla Cigs, prevede un rinnovo dell'integrativo aziendale del salario, un piano industriale di 4 quattro anni con 140 milioni di investimenti e l'impegno a reimpiegare i lavoratori delle ditte appaltanti. Con le firme finisce anche lo sciopero che per 35 giorni, uno dei più lunghi della storia della lotta sindacale italiana, ha paralizzato l'acciaieria ternana. E Matteo Renzi annuncia alla camera: «Accordo fatto. Sudato, ma molto buono». Ugolini a pag. 47 e in Nazionale L’angolo del meteo Da martedì in arrivo freddo e un po’ di neve Gilberto Scalabrini Fino alla giornata di sabato possibili piogge. Clima mite ma si va verso il freddo. Si prevedono fino a 8 gradi in meno e, a partire dalla notte di lunedì su martedì. La neve cadrà sopra i 700 metri e sarà la prima "sveglia invernale". Oggi, nubi al mattino, con possibili isolate piogge, anche a carattere di rovescio, più probabili sull'Umbria occidentale e meridionale. ma in prevalenza asciutto. Nel pomeriggio piogge sparse, anche a carattere di rovescio. In serata migliora. Domani si replica. Il report. Aci e Istat: in un anno 61 vittime e oltre temila feriti Ultimissime da Umbria 2020. Si aspetta il varo della lista gemella Marche 2020, atteso per prima di Natale, e poi si decidono le primarie per il candidato presidente alla Regione. ***** Il sindaco di Gualdo Presciutti eroe su Facebook. Cos’ha fatto? Un blitz per cambiare l’albero di Natale spelacchiato in Comune. ***** A Montecastrilli con Chiacchieroni c’era anche una dirigente della Regione a parlare di agricoltura. Ma la Cecchini era informata? ***** Calabrese? No, il rimpasto nella giunta Romizi lo fa il prestigioso Inu. All’evento di domani ha chiamato l’assessore all’ambiente Barelli invece dell’urbanistico Prisco. La macchia di Repace sull’immagine Federcalcio e la giustizia penale avrà il compito di stabilire come Luigi Repace abbia infranto il codice dei reati alla voce malversazione, la Federcalcio ha già deciso di cosa lagnarsi del plurinominato presidente del calcio umbro dilettanti. L’inchiesta dedicata a quel campo di calcio sorto accanto alla nuova sede di Prepo come ombrello per parare gli effetti dell’accusa di avere (prima) usato i soldi per un parcheggio e (solo poi) per la chiazza utile alle partite, ha lasciato un segno. Tecnicamente si chiama danno all’immagine, in gergo e sugli spalti ha un termine diverso che comincia con figura e finisce in modo indecoroso. In certi casi infrangere il bon ton e quasi peggio di piegare la legge all’illecito. Ne sa qualcosa Carlo Tavecchio e la sua scivolata di buccia. Quella macchia sulla camicia della Federcalcio, denunciata dal capo della procura sportiva Stefano Palazzi e già decisa nella visibilità, va solo misurata negli effetti, nella (eventuale) pena. Nonostante le poche virgole, il S PALAZZI, PROCURATORE SPORTIVO, HA GIÀ DECISO LA COLPA Preoccupante record a livello nazionale per l’Umbria in fatto di incidenti e vittime della strada Incidenti stradali, Umbria da record Servizio a pag. 45 dettaglio di Palazzi è chiarissimo: «Repace avrebbe “posto in essere comportamenti non conformi alle buone regole di gestione del finanziamento ottenuto dalla Regione Umbria per la realizzazione di un impianto sportivo, quali la disordinata e carente tenuta della contabilità nonché l’utilizzo dei fondi per scopi diversi al momento della effettiva erogazione e comunque non attinenti allo scopo vincolato per il quale era stato concesso, tutti comportamenti da considerarsi fra loro collegati e finalizzati unitariamente all’irregolare ottenimento dei fondi ed irregolare utilizzo degli stessi, procurando così un danno all’immagine della struttura federale interessata ed esponendola al rischio di ripetizione del contributo ottenuto”. Repace non è solo. Palazzi guarda le macchie di altri cinque consiglieri del comitato regionale (Carlo Emili, Naldino Forti, Giuseppe Palmerini, Roberto Lombrici e Mario Cicioni) “per aver concorso tra loro a formare due appendici ai verbali da ritenersi non veridici in quanto difformi per contenuto, modalità e tempo alla realtà effettiva”. Non sappiamo (per ora) se il pasticcio sia reato, intanto ha lasciato un fiorellino. Chiamato patacca. Luca Benedetti Italo Carmignani -MSGR - 06 UMBRIA - 45 - 04/12/14-N: 45 Umbria Regione (C) Il Messaggero S.p.A. | ID: 00155924 | IP: 151.12.186.133 Strade killer Umbria da record 61 vittime `Dato regionale in aumento, nel resto d’Italia diminuisce IL REPORT PERUGIA Una tragedia, in senso di vite umane e di numeri negativi rispetto al dato nazionale. La tragedia è sulle strade dell'Umbria, con le percentuali di morti e feriti (oltre ovviamente incidenti) in grosso aumento percentuale nel 2013 rispetto all'anno precedente, e in senso nettamente contrario ai segni "meno" dei dati nazionali. È questo il triste quadro che emerge da report sugli incidenti stradali dell’Automobile club di Perugia basato su dati Aci Istat. Nella regione, nel 2013, sono stati 2.402 i sinistri sulle strade a fronte dei 2.358 dell’anno precedente (+1,9%), 61 i morti contro i 50 del 2012 (+22%) e 3.447 i feriti rispetto ai 3.400 dell’anno prima (+1,4%). Nel perugino 1.704 i sinistri a fronte dei 1.650 del 2012 (+3,3), 47 i morti contro i 40 dell’anno prima (+ 17,5%) e 2.498 le lesioni rispetto alle 2.363 dello scorso anno (+5,7). Numeri presentati durante l’incontro organizzato nell’aula magna dell’Istituto tecnico economico tecnologico Aldo Capitini da Ruggero Campi, presidente dell’Automobile club dell’Umbria e provinciale di Perugia, assieme a Sabrina Angiona dell’Ufficio territoriale Istat per l’Umbria. Presenti anche Urbano Barelli, vicesindaco di Perugia, e Marina Terpolilli, presidente dell’Unione Italiana giornalisti dell’Automotive. «Numeri poco positivi – ha commentato Campi – c’è una controtendenza rispetto all’Italia dove tutto è migliorato. Qualcuno ha detto che 11 vittime in più non sono niente a me sembra incredibile, è un dato allarmante. Significa 11 famiglie spezzate e una situazione sociale triste. Abbiamo cercato di fare tanto per la sicurezza stradale e oggi ne parliamo con i ragazzi che , come automobilisti di domani, per invertire la tendenza. Ma le amministrazioni devono fare interventi necessari sulle strade». DOVE La provincia di Perugia batte nettamente quella di Terni, dal mo- LUNEDÌ GIORNO NERO TARDA MATTINATA E PRIMO POMERIGGIO GLI ORARI PEGGIORI CAMPI: «I COMUNI DEVONO FARE INTERVENTI» Giovedì 4 Dicembre 2014 www.ilmessaggero.it mento che avviene il 70 per cento degli incidenti avvenuti in Umbria. A livello regionale, ma anche provinciale, le strade più interessate sono quelle urbane, tuttavia il tasso di mortalità rimane più alto nei percorsi fuori dall’abitato. I sinistri nell’abitato sono stati 1.573 in Umbria (65,55 % del totale), con 24 morti e 2.132 feriti, di cui 1.076 nel Perugino che hanno provocato 19 decessi e 1.482 lesioni. Adriano Olivetti il visionario Incontro al Pavone QUANDO PERUGIA Conferenza spettacolo domani dalle 15 alle 19,30 al Teatro Pavone dal titolo: “Adriano Olivetti: l'urbanistica, l'architettura, l'Inu”. L'appuntamento si snoderà in due parti: la prima che prevede una serie di interventi tra cui quello della presidente nazionale dell'Inu (Istituto nazionale urbanistica) Silvia Viviani, del presidente della sezione umbra dello stesso Franco Marini e dell'urbanista Patrizia Gabellini, che ripercorreranno la vita e ricorderanno le idee dell'industriale visionario che fu anche presidente dell'Inu, dal 1950 al 1960, e che così tanto ha dato alla cultura urbanistica e architettonica del nostro Paese. La seconda parte vedrà la messa in scena, curata da Le voci del tempo, dello spettacolo-concerto 'Direction home. Viaggio nell'Italia di Adriano Olivetti' sulla vita del grande industriale. «Abbiamo organizzato questo appuntamento - spiega Franco Marini, presidente di Inu Umbria - per facilitare l'incontro tra una figura così importante e le giovani generazioni. Siamo convinti che l'idea di Olivetti, che considera la città frutto di una visione che si trasforma in piano, dove è fondamentale il concetto di filiera, in cui urbanistica e architettura si fondono in un processo virtuoso, sia più viva e centrale che mai, e che vada recuperata a discapito di un concetto di urbanistica tutto associato alla freddezza delle regole e delle procedure». Luigi Foglietti Sempre nel Perugino, è il lunedì il giorno più interessato con 270 sinistri (16 % del totale provinciale), il maggior numero di morti, 9 (19 % del totale provinciale), e di feriti, 396 (circa il 16%). GLI ORARI Tra le 10 e le 13 (uscita delle scuole e dal lavoro), e tra le 14 e le 17 (orario dei maggiori spostamenti dai luoghi d’impiego a casa) le fasce orarie più interessate. Ma continua a essere la notte il momento in cui avvengono maggiori decessi. Nel 2013 sono stati il 22 per cento del totale concentrati nelle fasce di età 18-29 e 30-54 anni. In alto, il presidente Aci Campi durante il convegno sugli incidenti. Sopra e a fianco, due scene di incidenti Mobilità alternativa Barelli: «Nuovi percorsi per le bici» Nel corso dell’incontro, il vice sindaco Urbano Barelli si è soffermato in particolare sulla mobilità alternativa rappresentata dalla bicicletta, specie i modelli elettrici all’interno del progetto bike sharing. «Teniamo molto a questo progetto e alla sicurezza stradale, soprattutto in una città disabituata alle biciclette, e in cui il ciclista spesso viene visto come “impiccio” più che soggetto `PERUGIA meritevole di stare sulla strada. Stiamo lavorando all’iniziativa di pedalata assistita con gli studenti universitari, ma anche a piste ciclabili fra Centova e ospedale. Un’altra idea è quella di linee gialle sulle carreggiate esistenti lungo le strade con simbolo della bici e carrozzina per disabili, perché un altro problema è che spesso non ci sono marciapiedi adeguati ai disabili». LE CAUSE Mancanza di rispetto della segnaletica, guida distratta e velocità sono state nell’ordine le principali cause di incidenti in Umbria, l’ultima delle quali ha anche provocato il maggior numero di quelli mortali. Nel Perugino le prime due cause si invertono, ma la velocità rimane il primo motivo di mortalità. IL CASO CORCIANO Nella “classifica” stilata dall’Istat dei comuni capoluogo e di quelli superiori ai 15mila abitanti, emerge il caso Corciano: 56 incidenti con 5 morti e 69 feriti. Anche Gualdo Tadino con due morti e trenta feriti in 22 incidenti presenta indici molto alti. A Perugia sono 585 incidenti (9 morti e 817 feriti) mentre a Terni sono 443 con 6 morti e 585 feriti. A Foligno 183 incidenti con 5 morti e 270 feriti. Re. Pe. L’APPUNTAMENTO Carabinieri, l’anno che verrà dedicato alla famiglia IL CALENDARIO 2015 «Testimonia rapporto con i cittadini» LA PRESENTAZIONE PERUGIA Il colonnello Cosimo Fiore lo sfoglia con orgoglio. Tavola dopo tavola, mese dopo mese, il calendario 2015 dei carabinieri (82esima edizione, 1.250.000 copie di tiratura di cui 8mila in quattro lingue straniere) si prepara ad essere il documento che rende omaggio alla famiglia «perchè - sottolinea il comandante provinciale - i nostri familiari sopportano impegno e sacrificio, mogli e figli svolgono un ruolo essenziale in quanto senza di loro sarebbe Primarie, il sì del centrodestra e il no del Pd IL DIBATTITO Errori, opportunità e astensione segue dalla prima pagina Il centro destra che mai ha fatto le primarie non solo nella nostra regione ma neppure nel resto d’Italia, per il prossimo appuntamento elettorale sembra averle scoperte come la soluzione taumaturgica a tutte le difficoltà. E’ sbagliata sia la scelta del PD che quella del centro destra. La storia, i comportamenti di un partito, di una coalizione non si possono cambiare dall’oggi al domani secondo le supposte convenienze del momento. Il popolo impossibile svolgere in maniera efficace e serena la nostra missione». In alcune tavole del calendario sono riproposte le lettere che i carabinieri spedirono decenni fa ai propri cari. «I militari - ha aggiunto il colonnello Fiore - inviavano lettere ai familiari per informarli e rassicurarli. La storia dell'Arma è stata ricostruita anche grazie a queste missive». Il calendario - è stato sottolineato - è un importante strumento per il cittadino, non solo a livello simbolico ma a testimonianza del rapporto tra i carabinieri e la società, nelle case come nei luoghi di lavoro. Il tema centrale, fondamentale, volutamente ripetuto nello scandire i mesi, è il ruolo della famiglia. «Un ruolo fondamentale - continua il comandante provinciale - una famiglia che non sopporta il quotidiano agire del carabiniere è un ostacolo per il militare». Dalla caserma Bergia a Torino che è la «casa madre dei carabinieri» alla figura proprio del capitano Bergia «orgoglioso di girare all'esterno in divisa con la famiglia e di farsi ritrarre con la divisa; un grande investigatore che proprio dalla famiglia ha tratto la forza per il proprio lavoro» il calendario ricorda anche la figura del carabiniere Orazio Greco che nel corso della battaglia di Podgora del 19 luglio 1915, consapevole che avrebbe potuto perdere la vita scriveva alla madre «se dovessi cadere non piangete ma anzi mandate gli altri fratelli quassù che la patria ha bisogno di noi». Perché la famiglia, fa notare il colonnello Fiore, è intesa anche come genitori e familiari che vivono con orgoglio il fatto che un proprio familiare sia carabiniere. «Un carabiniere senza una famiglia che lo sostenga come sacrificio materiale ma anche come comunione di intenti non può svolgere il proprio lavoro». E in questo la figura che trova spazio nel calendario è quella di mamma Santuccia, una donn a di Pontile di Fiuminata (appenninoUmbro-Marchigiano) madre di dodici carabinieri. Michele Milletti Il colonnello Cosimo Fiore con il calendario 2015 (FOTO GIUGLIARELLI) della sinistra ormai non rinuncia a scegliere i propri rappresentanti, per tutti i livelli, attraverso le primarie che hanno rappresentato l’unica vera novità in un sistema politico che mostrava negli ultimi anni preoccupanti segni di regressione nella capacità di rappresentatività, che hanno ridato slancio e linfa ad un PD che sembrava avviato verso il limbo della politica. Il centro destra invece ha un elettorato molto più restio a manifestarsi partecipando alle primarie essendosi sempre riconosciuto in leader carismatici a cui delegare tutto, anche le scelte dei candidati. In Umbria si vorrebbe andare invece verso un ribaltone comportamentale per la selezione dei candidati che in realtà rischierebbe di provocare conseguenze sia all’uno che all’altro schieramento. Il fantasma della astensione “monstre” delle regionali dell’Emilia e Romagna dovrebbe convincere il PD Umbro a cambiare davvero registro in vista delle prossime elezioni. Di fronte allo tsunami permanente dello politica italiana, quando in una regione come l’Emilia e Romagna in cui il controllo sociale, politico, amministrativo, produttivo, da parte della sinistra è senza eguali rispetto al resto d’Italia, quando gli elettori sfidano pubblicamente la politica e lo stesso PD non andando a votare, gli attenti esponenti della sinistra nostrana sarebbero davvero sconsiderati nell’immaginare di riproporre un modello di alleanze vecchio di cinquanta anni con alcuni partiti ormai presenti solo virtualmente nella piazza della politica, senza voler dimostrare che la Marini non solo ha governato con sufficienza un passato che sembra preistoria ma soprattutto ha le carte e la testa per governare a braccetto con quella modernità richiesta per i prossimi cinque anni , senza rinnovare radicalmente la propria rappresentanza in Consiglio regionale. A sinistra rinunciare allegramente alle primarie, non dare la parola al popolo della sinistra, adagiarsi su quella sicurezza che consegue alla drammatica debolezza degli avversari, potrebbe risultare esiziale perché questa volta da sconfiggere non sarà tanto il centro destra ma soprattutto l’astensionismo che, come è già avvenuto anche a Perugia, potrebbe far rivivere dei veri incubi alla sinistra nostrana. Nel centro destra invece, a differenza di quanto è sempre avvenuto, le primarie sembrerebbero la bacchetta magica per unire e ordinare quello che invece non è più assimilabile e neppure ordinabile. Ammesso e non concesso che il centro destra, in pochi giorni, scovi le capacità e anche l’unità di intenti per organizzare decine e decine di seggi elettorali, reperire centinaia di scrutatori volontari, strumenti credibili e condivisi di garanzia, ci si chiede come possa mettere a confronto esponenti di due schieramenti che ormai non sono più assimilabili. Da una parte c’è la coalizione con Forza Ita- lia, la Lega e Fratelli d’Italia che a livello nazionale sta all’opposizione del governo Renzi che mostra condivisione per una linea “lepenista” che non ha nulla a che fare, in ogni angolo d’Europa, con un centro moderato , popolare e liberal. Dall’altra parte la supposta forza e originalità della candidatura di Ricci è conseguente all’affrancamento anche traumatico da Forza Italia e alla simpatia che sembra raccogliere tra sindaci e liste civiche che nelle passate amministrative furono spesso alternativi ai candidati di centro destra, sostenute da donne e uomini culturalmente e politicamente più vicini al centro e alla sinistra che non alla destra. Per Ricci, confondersi e fondersi anche con eventuali primarie al centro destra, potrebbe risultare altrettanto esiziale di quanto lo sarebbe il mancato rinnovamento da parte del PD. Ricci perderebbe tutta la originalità e novità della sua proposta politica per intrupparsi nuovamente in un centro destra tradizionale che, così come è, in Umbria non vincerebbe mai. Il difficile momento che vive la politica, disprezzata e additata come unica responsabile di tutti i mali, tenta partiti e schieramenti a cambiare pelle, a mutazioni forzate che rischiano di snaturare la proposta politica e di far apparire tutti uguali sottraendo all’elettore una reale capacità di scelta e provocandolo verso l’astensionismo. Questo è quello che le scelte del centro sinistre e del centro destra dell’Umbria rischiano di determinare con la loro smania di apparire per quello che non sono e che non potranno essere. Maurizio Ronconi ABCD FONDATO NEL 1878 DIRETTORE RESPONSABILE: Virman Cusenza CAPOREDATTORE EDIZIONE UMBRIA: Marco Brunacci
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