Marzo - Aprile - Maggio 2014

a
r
e
v
a
m
i
r
p
Periodico di informazione, attualità, cultura
marzo - aprile - maggio 2014 - n. 20 - copia omaggio
Anno 52 - n. 20 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - 70% DCB Livorno
VELO
GIULIANI
NCENTE
I
V
S
I
R
T
:
A
ONCORDI
C
,
O
T
R
O
P
ACCIAIO,
BANDINI
SOFFRITTI
2
marzo - aprile - maggio 2014
3
Edicola Tabaccheria n. 10
FA B I A N A F I L I P P I
di Rita & Paolo
Centro commerciale Coop - Venturina
Tel. 0565 855623
Quotidiani e riviste
Cartolibreria
Tabacchi
Articoli da regalo
Via Lombroso, 25 - Piombino - 0565 222106
e-mail: [email protected]
www.styleboutique.it
Gratta e Vinci
Ricariche telefoniche e fax
Punto servizi
Proponiamo affari dal 1981
COMPRAVENDITE - AFFITTI
CESSIONE ATTIVITÀ COMMERCIALI
www.immobiliarecristiani.com
Tel. 0565 702484
di Livio Cristiani
Corso Matteotti, 142 - SAN VINCENZO (LI)
4
marzo - aprile - maggio 2014
6
marzo - aprile - maggio 2014
Aperitivi
Cioccolate
Coppe Gelato
Specialità varie
Sala da the interna
Mazzola
Sport
Corso Vittorio Emanuele II, 80
Piombino
Lorenzo 348 9564615
Claudio 335 7507897
7
Questa primavera
9 Editoriale di Ivio Barlettani
10 Primarie: tutti i risultati del territorio
11 I movimenti che sfidano il Pd
13 Spinose primarie in casa Pd di Roberto Lampredi
14 A settembre arriva la Concordia
15 La finestra di Giampaolo Talani
16 Il Pranzo della Solidarietà
18 Marco Viti e la passione dei treni di Daniele Toncelli
22 Ilvio Milani, quel giovane partigiano di Luca Goerg
24 Fatti & persone (Costalli nuovo presidente)
25 Fatti & persone (Bassetti è cardinale)
26 Fatti & persone (Toremar, il turismo con Napoleone)
27 Fatti & persone (Marconi trionfa a Miami)
30 Figli dell’Acciaio e dello Stretto di Paolo Fuligni
32 Nascono i “Gruppi di lettura” di Barbara Noferi
33 Correre con Rivellino Runners di Umberto Barlettani
34 Luci & Martorella, i fuoriclasse con i nostri trofei
35 Speciale Personaggio dell’Anno
40 Relax di Paolo Pachi
41 Spigolature (i concerti di Violetta)
42 La palla di vetro, proiettati nel futuro (2024) di Dionysos
43 Costa Etrusca, al servizio dei cittadini
44 Come ci divertivamo di Paolo Pachi
45 Mangiare sano fuori casa di Allegra Ciaponi
45 I fili della bellezza di Riccardo Vigetti
46 Asia Giannelli e le sue foto di Pierluigi Galassi
48 Quei gabbiani che volano verso l’Elba di Franco Biegi
49 La tragedia di Superga di Aldo Agroppi
50 Ecco il Re del cappuccino di Luca Goerg
52 La magia dell’Arte di Daniele Toncelli
54 Il Galileo, uno storico circolo culturale di Pablo Gorini
56 In libreria di Emilio Guardavilla
59 Ricordi
60 La parola ai lettori
62 I naufragi nell’Arcipelago Toscano di Emilio Guardavilla
65 Lette al volo
Anno 52 - n. 20
marzo - aprile - maggio 2014
Periodico trimestrale
di informazione,
attualità, cultura
Direttore responsabile
Ivio Barlettani
[email protected]
Coordinatore redazionale
Stefano Sanna
[email protected]
Marketing-pubblicità
Umberto Maria Barlettani
[email protected]
Direzione, redazione, pubblicità
Corso Italia 95 - Piombino
[email protected]
Tel 0565 32843 - Fax 0565 474572
334 3378121
Registrazione Tribunale Livorno
n. 167 in data 4/7/1962 r.s.
Sped. abb. post. 70% DCB Livorno
Poste Italiane Spa
Editore e pubblicità
Costa Etrusca Comunicazione
Grafica e impaginazione
Opus Piombino
Stampa
Centro Rotoweb
Tivoli Terme (Roma)
Gli articoli firmati
o con pseudonimo riflettono
unicamente le opinioni dell’autore
Chiuso in tipografia,
10 marzo 2014
Il Garibaldi
Innamorato
Ristorante
Via G. Garibaldi, 5 - Piombino - Tel. 0565 49410
www.ilgaribaldiinnamorato.it
8
marzo - aprile - maggio 2014
or a
EDIL COOP
FIORENZANI
Costruzioni
Ristrutturazioni
a
!
a
z
z
i
p
nche
Nella nuova cornice
di piazza Bovio appena ristrutturata nell’elegante bar, ristorante, pizzeria,
gelateria, La Rocchetta - potrai
pranzare e cenare con ottimo vino e
degustare le specialità di terra e di
mare. Il nostro pizzaiolo si prenderà
cura di te sfornando i più svariati tipi
di pizza. Grandi novità per la
produzione dei più esclusivi cocktails.
PIAZZA DEL PORTO - SAN VINCENZO
TEL. 0565 702927
[email protected]
IMPRESA CERTIFICATA ISO 9001 2008
Via del Fosso 12/a
Tel 0565.220945 - Fax 0565.261994
Cellulare:
3939823499 - 3929210474 - 3929210858
e-mail : [email protected]
57025 Piombino (Li)
Grazie nti
ome
per i m ticabili
en
indim
o
rz
29 ma
festa
usura
di chi
9
le
a
i
r
o
t
i
ed
Acciaio, porto, Concordia: tris vincente
di Ivio Barlettani
I
l tris vincente per il
nostro territorio ha tre
nomi: acciaio (vedi
definizione Lucchini),
porto (avviati i lavori di
ampliamento) e Concordia
(demolizione della nave).
Buone notizie provengono
dal porto dove sono iniziati
a gran ritmo i lavori di
ampliamento e di dragaggio in modo da poter ospitare la Concordia per la
sua demolizione. Se tutto
procederà – come da programma – i lavori saranno
ultimati alla fine dell’estate
per cui, a metà settembre,
la nave può essere rimorchiata dal Giglio a Piombino ponendo così fine
alla ridda di voci che vedevano in lizza, per il suo
smantellamento, una infinità di porti sia italiani
che esteri.
Il buon senso alla fine ha
prevalso: Piombino avrà
l’assegnazione essendo
il porto più vicino al luogo
del naufragio e per evitare
spiacevoli conseguenze
durante il trasferimento
del relitto dal Giglio. Per
diversi mesi occorrerà
nuova mano d’opera per
i lavori necessari alla completa demolizione di quello che un tempo fu il
gioiello della Costa Crociere.
Mentre tutto procede al
meglio (porto e Concordia) ci sarà ancora da lavorare e incrociare le dita
per trovare la giusta soluzione per il futuro dello
stabilimento Lucchini.
Gli oltre 2mila dipendenti
(oltre mille dell’indotto)
stanno vivendo da tempo
giornate difficili per il
continuo susseguirsi di
notizie in merito all’acquisizione degli impianti.
***
Dopo l’esito delle primarie
relative ai candidati sindaci
del Pd, si stanno affilando
i coltelli per la conquista
dei Comuni alle prossime
elezioni amministrative
del 25 maggio.
Nella storia della nostra
provincia non c’è mai
stata incertezza: vinceva
il partitone sempre e comunque.
Questa volta, però, sembra
non essere così scontato.
E allora ecco scendere in
campo i competitors –
nati come funghi nell’intera provincia – per tentare
di insidiare il partito egemone.
Le urne scioglieranno gli
ultimi dubbi.
***
Gianni Anselmi e Michele
Biagi – dopo due legislature – lasciano le poltrone di sindaco di Piombino e San Vincenzo.
Candidati sindaci vincitori
delle primarie Pd sono:
Massimo Giuliani e Alessandro Bandini.
A Cecina Samuele Lippi
vince le primarie mentre
a Castagneto Sandra
Scarpellini supera l’ex
eurodeputata Monica
Giuntini.
INSERZIONISTI:
Ascolta Piombino (Riccardo Gelichi) 2; Asiu 28; Assicurazione Ina Assitalia (Andrea Baroncelli Snc)
44; Assicurazione UnipolSai divisione La Fondiaria (Luca Ardenghi) 23; Assicurazione UnipolSai
divisione Unipol (Lami & Bruscolini) 12; Automeccanica 11; Banca Credito Cooperativo Castagneto
Carducci 66; Caffè Nanni 6; Calidario Terme Etrusche 6; Coop Unicoop Tirreno 67; Diadema Cosmetici
45; Edicola Sala Slot Agorà 16; Edicola Tabaccheria di Rita & Paolo 3; Edilcoop Fiorenzani 8;
Gioielleria Rosignoli 30; Grassi Arredamenti 47; Immobiliare Cristiani 3; Karma American Bar 9;
Lampogas Tirrena 61; L’Immobiliare del Corso 10; Marisa Gastronomia 49; Martini Professionale
21; Mazzola Sport 6; Moby & Toremar 68; Mobo Impianti 31; Neri Pneumatici 41; Park Albatros 64;
Parrucchiera Stefania Carron 3; Podere Tre Cipressi Casa Vacanze 15; Ristorante Il Garibaldi Innamorato
7; Ristorante La Rocchetta 8; Ristorante Otello 50; Ristorante Zanzibar 8; Sefi 4; Style 3; Studio
Medico Libra 33; Super Casa Bucciantini 5.
KARMA
AMERICAN BAR
RISTORANTE - PIZZERIA
Via Fucini, 13 - Tel. 366 3144926
Piombino (LI)
10
marzo - aprile - maggio 2014
Piombino l’assessore
uscente Massimo Giuliani ha duellato con la
renziana Martina Pietrelli.
Vince con il 55,24% di preferenze (1686 voti) Giuliani,
Pietrelli si ferma al 44,76%
(1366). Hanno votato in
3132 contro i 4661 votanti
delle primarie nazionali di
dicembre. Notevole il calo
dei votanti.
Per il comune di San Vincenzo sfida a tre. Alessandro
Bandini, assessore uscente
e navigato uomo politico,
Elisa Cecchini, avvocato e
assessore uscente e Guido
Cionini, renziano e volto nuovo della politica locale. Vince
Bandini con il 45% delle preferenze (930 voti), Cionini
34,3%
(709),
Cecchini
19,7% (407). Vero boom di
affluenza con 2066 votanti.
Nel comune di Campiglia
Marittima niente primarie. Il
A
Giuliani vince a Piombino
I dati a nord
della provincia
Cecina sono stati in
cinque a concorrere alle primarie di coalizione del centrosinistra. Emiliano Costagli, avvocato e civatiano, Samuele Lippi, già segretario della federazione Pd
livornese, Antonio Valentini
per Sel, giornalista del Tirreno, Viola Conti (Psi-riformisti)
giornalista pubblicista collaboratrice de La Nazione e
Paolo Bertolini per Idv, già
A
Si sono svolte il 9 marzo in molti comuni
della provincia di Livorno le primarie del
Partito Democratico per l’elezione dei candidati sindaco alle prossime elezioni amministrative del 25 maggio.
Nel capoluogo le primarie si terranno invece il 16 marzo.
Poca diplomazia e scontri all’ultimo sangue sotto la stessa bandiera Pd, laceratasi
inevitabilmente.
Riuscirà il partitone a ricucire gli strappi
prima delle amministrative? A riconfermarsi egemone su tutto il territorio provinciale? A non cambiare il corso del suo
pluridecennale dominio incontrastato dei
nostri Comuni?
Il prossimo appuntamento è quindi per il
25 maggio, quando i cittadini saranno
chiamati a votare le nuove giunte comunali (dove si sfideranno i vincitori delle
primarie Pd con i vari competitors locali)
e ad eleggere nel contempo i nuovi europarlamentari.
La sfida si preannuncia sul filo del rasoio e
saranno probabilmente pochi i voti a sbilanciare il risultato per uno o l’altro partito.
Di seguito tutti i dati comune per comune
delle primarie del Partito Democratico per
l’elezione dei candidati sindaco alle prossime elezioni amministrative.
Primarie: tutti i risultati del territorio
Ecco i candidati sindaco Pd
sindaco Pd uscente Rossana
Soffriti ha ufficializzato la
sua ricandidatura sostenuta
da una coalizione composta
da Psi, PdCi e Idv.
La strada per la sua riconferma si preannuncia spianata.
A Sassetta non si è votato
visto che non si terranno le
elezioni amministrative.
A Suvereto al momento regna la totale incertezza: non è
stato ancora reso noto il candidato sindaco Pd e non abbiamo nessun segnale per
quanto riguarda il centrode-
stra. Sembra raccogliere
molti consensi la lista civica
Assemblea Popolare, tra i
promotori Rossano Pazzagli,
ex sindaco di Suvereto.
All’isola d’Elba, per il dopo
Peria, il Pd di Portoferraio, si
presenta con un candidato di
coalizione con Sel e quindi
niente primarie.
Si tratta di Cosetta Pellegrini, vicesindaco uscente e
con un lungo percorso amministrativo alle spalle.
Nell’area del centrodestra i
nomi che circolano sono
Mario Ferrari e Roberto Marini. Infine da aspettarsi anche la lista del Movimento
5 stelle e forse di Fratelli
d’Italia.
consigliere comunale. Vince
Lippi con il 46,18% di preferenze (987 voti), Valentini
28,77% (615),
Costagli
14,13% (302), Conti 6,59%
(141) e Bertolini 4,30% (91).
A sfidarsi nel piccolo comune di Bibbona ben tre candidati Pd. Antonio Donnarumma, Massimo Fedeli e Michele Pignotti. Vince con soli
6 voti di scarto Massimo Fedeli (565), Donnarumma
(559), Pignotti (43).
Nel comune di Castagneto
Carducci duello al femminile. Da una parte Monica
Giuntini, già in passato sindaco ed eurodeputata, dal-
l’altra Sandra Scarpellini, segretario comunale del Pd e
consigliere comunale dell’attuale giunta. Ha vinto Scarpellini con 1762 voti contro i
1350 della Giuntini.
A Livorno, dopo un lungo travaglio interno alla sinistra, i
candidati sindaco che si
scontreranno alle primarie di
coalizione il 16 marzo sono
Marco Ruggeri, uomo di apparato del Pd e attuale capogruppo del partito in Consiglio regionale, Roberto Idà,
candidato di Sel e noto architetto labronico, Gianfranco
Morelli, sostenuto da Psi e
Lista confronto per Livorno e
Andrea Romano dell’Idv.
A Rosignano Marittimo corsa a tre. Simone Bartoli, civatiano ma nato politicamente con i Comunisti italiani,
Alessandro Franchi, sindaco
uscente e Angela Porciani,
per il Centro Democratico.
Grande successo per Franchi
con il 63,33% (2214 voti),
Bartoli 31,58% (1104), Porciani 5,09% (178).
A nord della provincia niente
primarie: a Collesalvetti infatti, il sindaco uscente Lorenzo Bacci (renziano) è da
tempo l’unico candidato del
Pd alle elezioni amministrative del 25 maggio.
Bandini trionfa a S. Vincenzo
L’Immobiliare del Corso
di Guglielmi dott.ssa Elena
COMPRAVENDITA
RICERCHE IPOTECARIE
STIME
Corso V. Emanuele II, 67 - Piombino (LI)
Tel. e Fax 0565 49541 - Cell. 347 9372859
Iscrizione Albo Agenti immobiliari n. 1017
e-mail: [email protected]
11
Da Livorno a Piombino elezioni calde, sarà battaglia all’ultimo voto
Tutti i movimenti che sfidano il Pd
Nella culla del Pci si rischia il
ballottaggio. Non sarebbe
cosa da poco per una città
come Livorno, abituata a plebisciti più che a elezioni.
L’incognita maggiore è rappresentata dalla proliferazione di liste civiche e movimenti a sinistra: Buongiorno
Livorno, CittàDiversa, Altra
Livorno, Uniti per cambiare
Livorno, Progetto per Livorno, Livorno Democratica e
Confronto (guidata dall’ex
sindaco Gianfranco Lamberti). L’elettorato di sinistra appare, insomma, molto frazionato. Altra lista civica che
raccoglierebbe invece l’area
dei moderati è Votare per
cambiare, guidata dal magistrato Ugo De Carlo.
A destra la situazione non è
diversa. Negli ultimi cinque
anni si è consumata una vera guerra interna spaccando
il centrodestra in tre tronconi. «Vogliamo portare il Pd al
ballottaggio» afferma il segretario provinciale Pdl-Forza
Italia Paolo Barabino. Intanto
il senatore Altero Matteoli respinge con forza la richiesta
– avanzata da alcuni partiti
di centrodestra – di fare le
primarie per la scelta del
candidato sindaco.
Il nome che circola con una
certa insistenza quindi, non
solo in Forza Italia, sembrerebbe quello di Elisa Amato
Nicosia, professoressa ex
provveditore agli studi.
Infine un’altra notevole incognita è rappresentata dal
Movimento 5 stelle che nel
capoluogo ha registrato un
vero e proprio boom di consensi nelle ultime tornate
Nella storia del nostro territorio non c’è mai stata incertezza: vinceva il partitone sempre e comunque.
Questa volta non è così. Riusciranno i competitors nati
come funghi nella provincia ad espugnare il pluriennale
potere rosso?
Passiamo in rassegna le situazioni più calde sui possibili
movimenti e partiti che sfideranno alle amministrative del
25 maggio i vincitori delle primarie Pd.
elettorali. Al momento però
sembra sfumare la possibilità che i grillini livornesi abbiano la certificazione della
lista per partecipare alle
prossime amministrative.
SAN VINCENZO
PIOMBINO
La città saluta il sindaco Anselmi con un velo di rammarico, la maggior parte della
popolazione, infatti, come rivelato anche da un nostro
sondaggio (Costa Etrusca Inverno, “Le opinioni di una città”), considera il suo operato eccellente. Questo però
non consegna automaticamente il Comune al candidato Pd uscito dalle primarie
del 9 marzo. Sono diversi gli
schieramenti che daranno filo da torcere. In pole position Riccardo Gelichi con
Ascolta Piombino che da
tempo ormai sta lavorando
per conquistare il Comune. Il
movimento è nato infatti tre
Gelichi AscoltaPiombino
sindaco dei pentastellati è
Daniele Pasquinelli, 40 anni,
impiegato Lucchini, alla prima esperienza politica.
Alle ultime elezioni di marzo
2013 il movimento ha preso
oltre 4500 voti (seconda forza politica). Sarà in grado di
ripetersi o addirittura di superarsi? Il gioco sta tutto nella campagna elettorale.
Fabrizio Pierini Centrodestra
anni fa e si dichiara trasversale ai partiti, quindi né di
destra né di sinistra.
L’altra lista civica è Un’altra
Piombino, con le portavoci
Cinzia Bartalini e Marina Riccucci, lista di sinistra supportata da Sel.
Infine Luigi Coppola (segretario provinciale Udc) ha presentato un proprio soggetto
politico, Svolta popolare,
una lista di sintesi fra componenti politiche popolari
moderate e società civile.
Novità per quanto riguarda il
centrodestra. Raggiunto, infatti, un accordo tra Nuovo
centrodestra, Fratelli d’Italia,
Lega Nord e il Circolo Forza
Silvio Piombino che daranno
vita a una lista civica che si
propone come forza alternativa al centrosinistra. Si fa
molto insistente il nome di
Fabrizio Pierini come candidato sindaco della coalizione.
Grande incognita per il Pd,
invece, sembra essere il Movimento 5 stelle. Il candidato
Le prossime elezioni rivoluzioneranno il consiglio comunale cittadino. Scompariranno personaggi importanti di
tutti gli schieramenti. La
pressante opposizione del
Forum di centrosinistra si ritirerà dalla politica insieme al
suo leader Nicola Bertini. Davide Lera, oggi alla guida della destra cittadina, lascerà il
passo a liste civiche o forse
ad un comitato targato Forza
Italia. Il Pd darà l’arrivederci
al sindaco Biagi dopo due
travagliate legislature.
Chi proverà ad occupare le
poltrone di via Beatrice Alliata? L’avversario più temuto
dal Pd è sicuramente Assemblea Sanvincenzina che raccoglie, anche se non dichiaratamente, il testimone di Bertini. Secondo consultazioni interne al movimento il candidato sindaco è Paolo Riccuc-
Luca Cosimi
AUTOMECCANICA snc
Loc. Montecaselli, 14 - Piombino
Tel. 0565 221471 - 0565 221481
Fax. 0565 224431
e-mail: [email protected]
씯
LIVORNO
12
marzo - aprile - maggio 2014
ci, noto commerciante di
scarpe della zona pedonale.
Altra lista civica è SiAmo San
Vincenzo, guidata dal giovane Luca Cosimi, laureato
Bocconi, che punta ad ottenere consensi trasversali ma
che probabilmente attirerà
su di sè i voti del gruppo di
centrodestra e di Lera.
Il Movimento 5 stelle rimane
una incognita.
Si presenterà o no? Probabilmente sì e con una lista civica propria. Non, come ipotizzato, insieme ad Assemblea
Sanvincenzina.
CAMPIGLIA MARITTIMA
Massimo Zucconi, vero oppositore e critico attivo di
Rossana Soffritti e della sua
giunta in questi anni, ha dichiarato: «L’obiettivo è cambiare amministrazione». Come? Secondo il leader di Comune dei cittadini formando
una grande lista senza pre-
Massimo Zucconi
L’onorevole Silvia Velo è
stata nominata sottosegretario all’Ambiente nel nuovo
governo Renzi.
Già vicepresidente dei deputati Pd e componente delle
commissioni trasporti e vigilanza Rai si trova così ad assumere un ruolo di rilievo
nazionale. Con una nota afferma: «Oggi comincia per
me una nuova avventura. La
affronto con il solito impegno e la solita determinazione ma con una rinnovata
clusioni, con un programma
scritto a più mani e che abbracci quanti sono scontenti
dell’attuale governo locale.
Nessun pregiudizio verso
Movimento 5 stelle (nonostante la loro dichiarata
chiusura a qualsiasi alleanza), Forza Italia o Nuovo Centro Destra e sono ben accetti
esponenti della sinistra
scontenti del Pd.
Ma la sua proposta pare
aver convinto quasi nessuno
e il risultato sembra ormai
già scritto.
Rossana Soffritti si presenta
con una coalizione panzer:
dopo aver incassato la fiducia dei renziani, suoi unici
possibili sfidanti, è candidata unico del Pd. È riuscita infatti a ricompattare il partitone ed è pronta ad una campagna elettorale senza
esclusione di colpi.
CECINA
Ora che il centrosinistra ha il
suo candidato gli altri pretendenti alla poltrona di sindaco
usciranno allo scoperto.
Ormai, la parola d’ordine è
frammentazione.
Oltre ai classici schieramenti, infatti, entreranno in gioco
diverse liste civiche (quasi
tutte schierate verso destra).
Le liste civiche “Rifare Ceci-
na” (ex militanti di Fli) e “Cecina per cambiare” (Pietro
Campanelli) si uniscono. Un
nuovo soggetto politico quindi “Uniti per la svolta” che
parteciperà alle amministrative con un proprio programma, una lista di iscritti ed un
candidato sindaco.
Gli ex consiglieri comunali
Lorenzo Gasperini, Dario
Marzini
e Riccardo Rindi
hanno dato vita al gruppo
“Cecina Insieme” lista civica
nata dalla diaspora del Pdl
con il candidato sindaco l’avvocato Pamela Tovani, 39
anni, non iscritta a partiti e
con un forte impegno nell’associazionismo cattolico.
Per quanto riguarda Forza
Italia, non è ancora emerso
un nome. Da ricordare che
nel 2009 il centrodestra costrinse il Pd al ballottaggio. Il
coordinatore provinciale di
Forza Italia Paolo Barabino,
sta lavorando per risolvere il
rebus. Al momento in cui andiamo in stampa, non è da
escludere comunque che tutto il centrodestra possa compattarsi con un unico candidato sindaco ad eccezione
della lista “Cecina Insieme”
Poi, non mancheranno, con il
loro candidato, i grillini del
Movimento 5 stelle, spinti
dalle comparsate del guru
Beppe Grillo nella sua villa a
Marina di Bibbona.
L’onorevole Silvia Velo
come il grande Fausto Coppi
motivazione. Il mio sguardo
sarà quello nazionale del
ministero dell'Ambiente, ma
il cuore sarà sempre nei luoghi dove sono nata e a cui
sono legata. Viviamo un momento difficilissimo, spero
di dare un utile contributo».
La strada dell’ex sindaco di
Campiglia – fin qui percorsa
– non è stata facile. Anzi, le
insidie sul suo cammino sono state tante. Alla fine però
è arrivata sotto lo striscione
del traguardo a braccia alzate sbaragliando tutti i suoi
contendenti: Manciulli, Tortolini, Guerrieri, Fabiani, Anselmi sono infatti caduti come birilli sotto l’incalzare
ISOLA D’ELBA
Nei comuni di Porto Azzurro,
Marciana Marina e Rio Marina non ci saranno le elezioni
amministrative.
A Marciana sindaco uscente
Anna Bulgaresi, centrodestra, prova a candidarsi per
la riconferma.
Probabile candidato per il Pd
Simone Bardi.
A Capoliveri si presenta il
sindaco uscente Ruggero
Barbetti a guida di una lista
civica targata Forza Italia.
Fausto Martorella attuale capogruppo di minoranza in
consiglio comunale guiderà
una lista civica di centrosinistra.
A Campo nell’Elba, Vanno
Segnini sindaco uscente di
centrodestra si ricandida.
A sinistra prende vita la lista
civica Punto e a capo.
La novità sembra però che ci
sarà una lista civica anche a
destra, animata dall’ex assessore Alessandro Dini.
Rio nell’Elba la sfida sembra
essere tra Claudio De Santi,
imprenditore, del centrodestra, e Nadia Mazzei area
Sel, vicesindaco attuale amministrazione, e con il condizionale Pino Coluccia del Pd.
25 MAGGIO 2014
ELEZIONI EUROPEE
E AMMINISTRATIVE
della bionda parlamentare.
Ora è lei ad indossare la maglia del vincitore. Così come
accadeva il 12 giugno del
1949 quando il giornalista
Rai Mario Ferretti aprì la sua
radiocronaca con una frase
che ha fatto la storia del ciclismo: «A pochi chilometri
dal traguardo, un uomo solo
è al comando, la sua maglia
è biancoceleste, il suo nome
è Fausto Coppi». Vinse il Giro d’Italia divenne il campionissimo per sempre.
13
di Roberto Lampredi
È
da più di un anno
che sul piano locale e
nazionale il Pd è sulla graticola, anche se in questi ultimi mesi per merito
del “ciclone” Renzi è in atto
l’allargamento della sua base elettorale che attutisce in
parte il disagio presente tra i
suoi militanti per i rapidi
mutamenti in corso.
Bisognerà vedere quanto
tempo durerà questo trend
favorevole, e quanti tra coloro che hanno accordato la
propria fiducia all’ex sindaco fiorentino apprezzando
persino alcune sue virate repentine, non si scoraggeranno nel constatare che i temi
politici non sempre si possono affrontare in modo
sbrigativo.
L’elettorato italiano è facile
a soprassalti di entusiasmo;
ed in tempi così difficili, soprattutto se la politica svolgerà fino in fondo il ruolo
che le compete, rimettere il
Paese in carreggiata produrrà più resistenze e mugugni
che entusiastiche adesioni.
Non a caso Grillo e il suo
movimento hanno deciso di
scalpitare tanto, stando comunque in disparte; alzare
sempre il tiro pur di non contaminarsi; lasciare agli altri il
realismo della politica, e riservare a se stessi il viaggio
verso Utopia: l’isola immaginaria di Tommaso Moro.
Se il quadro politico nazionale offre un panorama profondamente mutato a causa
del brusco ed ingeneroso accantonamento del governo
Letta, e vi si possono scorgere segni di difficile interpretazione che suggeriscono
di lasciare in sospeso l’interrogativo sui possibili esiti,
quello locale appare non
meno agitato.
A Piombino, il partito di
maggioranza relativa per tutto il mese di gennaio ha discusso animatamente intorno
alle candidature per il sinda-
LACERAZIONI TRA ELETTORI E ISCRITTI
Spinose primarie in casa Pd
Rimettere il Paese in carreggiata produrrà
più resistenze e mugugni che facili adesioni
co della città, la cui elezione
insieme al rinnovo del Consiglio Comunale avrà luogo
nel mese di maggio.
Ed a parte la scelta della
componente renziana che
continua a immaginarsi tale,
nonostante che dopo l’esito
del congresso nazionale
avesse dichiarato il proprio
scioglimento dentro il Pd, di
cui peraltro detiene la maggioranza; sull’altro versante,
quello non renziano, la ridda
di candidature ed i veti incrociati che ne sono seguiti hanno evidenziato divisioni e lacerazioni piuttosto profonde.
L’andamento dei congressi
nella Val di Cornia e principalmente a Piombino ha visto la divaricazione tra il
“partito degli iscritti” ed il
“partito degli elettori”, con
il ribaltamento del responso
di quest’ultimo a favore di
Renzi, il cui risultato non
l’avevano immaginato neppure i suoi più entusiastici
supporters.
Le primarie aperte per la
scelta del segretario di un
partito previste nello statuto
costitutivo del Pd sono una
“stravaganza” che non trova
riscontro in nessun’altra formazione politica occidentale, operante in sistemi liberal-democratici.
Ma soprattutto esse costituiscono, come segnalato da
molti politologi, una “bomba” ad orologeria che rischia di esplodere quando le
distinte consultazioni tra
iscritti e “potenziali elettori”
danno risultati divergenti.
Ed è davvero una fortuna
per il Pd che Renzi a livello
nazionale sia risultato vincitore in entrambe.
Piombino e la Val di Cornia
rispetto all’esito generale,
sono state tra le poche eccezioni. E proprio questa peculiarità avrebbe dovuto richiamare tutte le fazioni
presenti nello stesso partito,
renziani inclusi, a soppesare
con attenzione i rischi che
avrebbe comportato per la
tenuta complessiva del Pd
un’ulteriore contesa alla vigilia di elezioni amministrative tutt’altro che facili, visto che il loro svolgimento
riguarderà un’area territoriale che soffre da anni della
grave crisi del suo apparato
produttivo e che manifesta
crescenti segni di fragilità
nel suo tessuto connettivo.
Si capisce che sarebbe stato
assai discutibile dopo aver
svolto primarie per l’elezione del segretario del partito,
bypassarle per selezionare il
candidato ad una carica
pubblica di tipo monocratico come quella appunto di
sindaco.
In effetti, quando si entra in
determinati meccanismi è
facile rimanervi invischiati,
e non importa se si finisce
per operare in un clima di
diffidenza e reciproci sospetti, nel quale ogni decisione è
avvertita almeno da una delle parti in contesa come sotterfugio messo in atto al solo
scopo di danneggiarla.
La stessa alleanza elettorale
con forze politiche residuali,
come appunto i Comunisti
Italiani e l’Idv, non poteva
non suscitare perplessità.
Quasi si trattasse di un artificio ideato allo lo scopo di alzare da 35 a 240 la soglia
delle firme da raccogliere tra
gli iscritti a sostegno delle
singole candidature al fine di
limitarne il numero, quantomeno di quelle targate Pd.
Si ha l’impressione che mai
la propensione all’autodistruzione all’interno di una
formazione politica sia stata
perseguita con così tanta tenacia, considerato che negli
stessi giorni in città si avevano notizie confortanti intorno al principale complesso
industriale della Val di Cornia. Sembrava infatti che la
vendita degli impianti siderurgici “Lucchini” incontrasse l’interessamento di
nuovi soggetti che si facevano promotori di progetti innovativi accompagnati da
cospicui investimenti.
Contemporaneamente si
concretizzava il piano di
ampliamento del porto con
la realizzazione al suo interno di una zona destinata
alla rottamazione navi.
Obiettivo, quest’ultimo, a
cui si è dedicata con impegno e lucida determinazione l’Amministrazione Comunale di Piombino, di cui
il Pd è a tutti gli effetti il
maggiore azionista.
I due candidati che hanno
avuto accesso alle primarie,
non possono comunque trascurare che la forza della loro leadership personale passa pur sempre attraverso il
recupero di un clima meno
burrascoso intorno alla formazione politica di cui fanno parte: non sono certo così
sprovveduti da dimenticare
che le elezioni che contano
si terranno a maggio.
14
marzo - aprile - maggio 2014
Al via i lavori per l’ampliamento del porto di Piombino
A settembre arriva la Concordia
S
ono iniziati finalmente i lavori di ampliamento del porto di
Piombino. Il progetto prevede la realizzazione di una
banchina di 370 metri per
50, un piazzale di 80mila
metri quadrati e il dragaggio
dei fondali a meno 20. Oltre
100 milioni di euro di investimento.
Ora è corsa contro il tempo:
tre turni di lavoro su sette
giorni, per essere pronti per
l’estate ad ospitare la Concordia.
Segnali positivi intanto provengono dal sindaco del Giglio Sergio Ortelli. In una
nota sostiene, infatti, che le
operazioni di rimozione andrebbero fatte a settembre, e
non in piena stagione estiva.
Un assit prezioso quindi per
Piombino che per quella data
sarebbe pronta ad ospitare la
nave per la sua demolizione.
Intanto, al momento di andare in stampa si farà chiarezza sul futuro della Lucchini.
Oltre 100 milioni di euro di investimento. Una corsa contro il tempo.
Lucchini: giorni frenetici per arrivare ad una soluzione
Sono ore frenetiche e decisive. Verranno valutate tutte le
offerte. I contenuti dei progetti e la loro credibilità industriale e finanziaria. Sapremo quindi se si concretizzerà – dopo il rigetto del
memorandum tunisino da
parte del commissario Piero
Nardi – la proposta della
Smc del giordano Khaled al
Habahbeh (l’unica che manterrebbe l’area a caldo, con
promessa di ingenti investimenti). Restano in campo
anche gli svizzeri di Klesch.
Oppure, si rifarà viva la cordata italiana Duferco-Feral-
pi-Acciaierie Venete che in
un primo momento avevano
abbandonato il campo a
causa dell’assenza di “condizioni ambientali”. Anche
Ecoacciai sembra sfilarsi
dalla gara ma pronta a intervenire se decade la proposta
Smc. La priorità comunque
è reperire le risorse necessarie per assicurare il minerale
e mantenere in funzione
l’altoforno. Allora Smc, che
sarebbe la sola interessata
all’altoforno, dovrebbe sostenere l’onere di acquisto
delle navi di minerale. Per
un’offerta non vincolante
sono necessarie garanzie
bancarie per almeno 300
milioni di euro.
Mirko Lami: «Non ci divideranno»
Il sindacalista Mirko Lami, coordinatore Rsu
Fiom, lancia una proposta di solidarietà per
i lavoratori delle imprese che non riscuotono gli stipendi poiché Lucchini ha chiuso le
“borse” per i fornitori.
«Non ci divideranno, siamo tutti nella stessa barca, dobbiamo restare uniti. Ci autotassiamo di 50 euro a testa e facciamo in
modo che anche gli operai della imprese in
appalto abbiano i soldi. È difficile andare a
dire ai colleghi delle ditte che non riscuotono – afferma Lami – di lavorare per mantenere attivo l’altoforno che in questo mo-
mento è fondamentale per mantenere l’area a caldo. Per questo dobbiamo fare uno
sforzo e dimostrare che non ci facciamo dividere, non ci facciamo mettere gli uni contro gli altri. Se tutti i dipendenti Lucchini
mettessero 50 euro nel fondo di solidarietà
si arriverebbe a circa 100mila euro, una cifra sufficiente per l’emergenza dei lavoratori
delle imprese in difficoltà».
Poi apre il portafoglio e mette una banconota
da 50 euro sul tavolo delle organizzazioni sindacali. Il gesto è imitato da altri sindacalisti:
gesto non virtuale ma concreto.
15
S
iamo solo noi cinquanta milioni di idee
diverse e mai uno che
accetti quella di un altro
anche se, magari sarebbe
d'accordo ma... non l'ha
avuta lui. Siamo solo noi
che abbiamo paura del
nuovo che ci guidi e per
venti anni ci siamo fatti
condurre da chi doveva essere fermato almeno da
trenta. Siamo solo noi che
abbiamo la tecnologia di
vedere il buco del culo di
una mosca in mezzo al mare e non abbiamo notato
una città galleggiante che
andava a sbattere su un'isola, e poi ce la siamo fatta
pure sfuggire assieme a
centinaia di posti di lavoro.
Siamo solo noi che usiamo
i soldi di tutti per vizi di
qualcuno e poi ce ne fosse
mai uno che perde la poltrona, ma intanto in troppi
perdono il posto. E siamo
solo noi tassati da gennaio
ladi Giampaolo
finestra
Talani
città in mezzo al mare. Siamo solo noi che portiamo
l'azienda all'estero per non
farla morire a casa. Siamo
solo noi che non riusciamo,
mai, a dire una sola volta:
ho sbagliato, che è poi il
motivo per cui non riusciamo più a dire: hai ragione.
Siamo solo noi che non ci
vogliamo più bene.
La melodia è famosa e la
conoscete tutti, provate a
metterci questo nuovo testo,
magari entra nella "top
ten dei poveri brodi" e saremo felici di riconoscerci.
Top ten dei poveri brodi
a luglio e il resto dei mesi
è sopravvivenza, ma quale
evasione!
E siamo sempre solo noi
inquisiti e puniti per la sopravvivenza mentre l'evasione è distrattamente persa
di vista, proprio come la
Siamo
solo noi.
I soldi
di tutti
per i vizi
di pochi
PodeRE TRE CIPRESSI
CASA VACANZE
Podere
Tre Cipressi
eale
on id nti,
i
t
a
c
Lo
eve
este,
per f tografici i
set fo atografic
em
e cin
Loc. Casalappi, 32 - Campiglia M.ma (LI) - Tel: 0039 0565 843148 - Cell.: 0039 338 6067547
www.poderetrecipressi.it - e-mail: [email protected]
16
marzo - aprile - maggio 2014
C
osta Etrusca, tra i
tanti impegni che lo
vedono protagonista
della vita del territorio, ha
deciso di organizzare in collaborazione con le organizzazioni sindacali e il patrocinio del Comune di Piombino il Pranzo della Solidarietà.
Un’occasione per fare il
punto della situazione sugli
ultimi mesi che hanno visto
l'intera città mobilitarsi per
lottare contro la chiusura del
polo siderurgico.
L'evento si è svolto al palazzetto dei Ballerini della Val
di Cornia, decorato per l'occasione con addobbi natalizi
e gli striscioni che hanno accompagnato questi mesi di
lotta. Le insegne sindacali e
l'urlo "Piombino non deve
chiudere" sono state protagoniste del pranzo.
Le persone intervenute sono
state 500 tra lavoratori della
Lucchini, ArcelorMittal (presente anche il direttore generale Leandro Nannipieri), Tenaris Dalmine e delle imprese dell'indotto. Presenti anche le delegazioni delle associazioni che hanno contribuito alle lotte sindacali.
Ad inaugurare l'evento i
Costa Etrusca e sindacati per i lavoratori
Il Pranzo della Solidarietà
bambini della Galantara Junior Band diretti dalla professoressa Enrica Petricci e
dal capobanda Massimo
Trimboli e le majorettes con
una esibizione natalizia in
costume che ha riscosso
molto successo. I bambini
con le loro marcette hanno
strappato applausi calorosi
ai tanti presenti. Si è poi esibita la cantante Tiziana Ghi-
Da sinistra Gabrielli, Barlettani, il sindaco Anselmi,
la presentatrice Bianchetti, Lami e il vescovo Ciattini
gnoli interpretando due pezzi di Mina. Durante il pranzo hanno eseguito balli da
sala i Ballerini del Gruppo
Sportivo Ballerini Val di
Cornia (Carlo Pasculli, Irene Mannucci, Antonio
Trombi e Adriana Sarri) i
quali hanno gentilmente
concesso la struttura dove si
è svolta l'iniziativa (presente
anche la presidente Paola
Cianchi).
Sono poi intervenuti i sindacalisti Mirko Lami e Luciano Gabrielli che hanno collaborato con Costa Etrusca
per la riuscita della manifestazione, il sindaco Gianni
Anselmi, il vescovo della
diocesi Monsignor Carlo
Ciattini e il rappresentante
del Collettivo Studentesco
Tre passi avanti, Gianmaria
Noto.
Il sindaco, nel ringraziare la
rivista di Ivio Barlettani e i
Agorà
Edicola - Cartoleria - Giocattoli
Ricariche telefoniche - Slot machine
sindacati per la perfetta organizzazione dell'evento, si è
soffermato sulle lotte che
hanno interessato Piombino e
tutto il territorio augurandosi
che il prossimo futuro veda
per i cittadini una migliorata
situazione lavorativa e una
migliore qualità di vita, soprattutto per le nuove generazioni. Infine ha annunciato
che ormai è giunto il momento di cambiare lo slogan
"Piombino non deve chiude-
Oltre 500 persone
a tavola insieme.
Fianco a fianco
dirigenti, operai,
studenti e sindacati.
Parole di speranza
dal vescovo Ciattini.
Sindaco Anselmi:
“Piombino vive!”
privata
Saletta
Slot
ne
machi
VIA LUNGOMARE MARCONI, 109/111 - PIOMBINO - TEL./FAX 0565 43333
17
re" con "Piombino vive!".
Presenti diversi giornalisti e
la troupe del Tg3 con il giornalista Massimo Gherardi
oltre ai consiglieri comunali
di Piombino e agli assessori
Giuliani e Tempestini.
A coordinare gli interventi
la bravissima presentatrice
Vania Bianchetti accompagnata dal dj Daniele Stella e
dall’infaticabile Claudio
Mazzola.
I 500 ospiti sono stati serviti
con 500 pasti gratuiti preparati dai cucinieri del Comitato Festeggiamenti Piombinese e con servizio ai tavoli
dei volontari dell'Associazione Comunità Irpina, rivelatisi ancora una volta co-
Dirigenti Lucchini, una nota stonata
lonne portanti.
Questa è stata l'occasione,
come ha ricordato il patron
dell'evento e direttore di Costa Etrusca Ivio Barlettani,
per fare il punto della situazione su Piombino e le lotte
sindacali che hanno portato
rinnovato orgoglio nella cittadinanza in vista di un futuro più roseo circa la questione lavorativa. Infine ha ringraziato particolarmente i
sindacalisti Mirko Lami e
Luciano Gabrielli i quali,
per giorni e giorni, instancabilmente hanno collaborato
fianco a fianco con lo staff
di Costa Etrusca all'organizzazione dell'evento.
Un grande successo. Oltre 500 persone, tra cui i lavoratori
della Lucchini, della ArcelorMittal, della Tenaris Dalmine
e delle imprese dell’indotto. La sala del palazzetto dei
Ballerini della Val di Cornia stracolma. Tutti invitati da
Costa Etrusca e dai sindacati al Pranzo della Solidarietà
in occasione delle feste natalizie.
Il tutto è stato reso possibile grazie anche alla generosità
di molte persone e aziende che hanno voluto contribuire
per realizzare un evento a sostegno di chi ha lottato in
questi mesi contro la chiusura del polo siderurgico. A partire
dalla Tenaris Dalmine e la ArcelorMittal, la SiderPiombino
e la Bertocci, la Sol, l’Autorità Portuale, la Unicoop Tirreno
e i Soci Coop, il Punto Simply di piazza della Costituzione
e, infine, un gruppo di dirigenti della Cna.
Unica nota stonata viene dai dirigenti Lucchini. Infatti,
nonostante i nostri inviti e dei sindacati hanno – inspiegabilmente – disertato la manifestazione. A differenza di
ArcelorMittal (con il direttore generale Leandro Nannipieri)
e Tenaris Dalmine. Incredibile, ma vero!
I musicisti della Galantara Junior Band
Ad inaugurare l’evento, strappando calorosi applausi, i
bambini della Galantara Junior
Band diretti dalla professoressa
Enrica Petricci e dal capobanda Massimo Trimboli.
Ecco i giovanissimi musicisti.
Tromba: Alessio Bonucci, Giulia Burotti, Simone Critelli,
Jamila Mekkaoui, Lorenzo
Rofi, Viola Toni, Emanuele De
Gennaro, Filippo Ricci, Alessandro Antonini, Usha Teoli.
Sax: Ilaria Cascinelli, Daniele
Zucchelli, Luigi Di Maio,
Paolo Tinalli, Rahul Teoli.
Percussioni: Simone Santucci,
Serena Parrello, Aurora Becherini.
Flauto: Alessia Rossetti, Giulia
Cerri, Matilde Bulleri.
Piccolo Mib: Chiara Morrone.
A guidare la sfilata la portabandiera Tiziana Riccardi.
Nel corteo anche le bravissime
majorettes: Gaia Barbafieri,
Vanessa Bientinesi, Ilaria Cascinelli, Diletta Catania, Asia
Ferri, Daria Ferri, Jennifer
Glauso, Federica Iliano, Giada
Pecchia, Chiara Pecchia, Iary
Senesi Simonetti, Irene Scimone
e Giulia Tinalli.
Presente anche il gruppo tam-
burini di Piombino (allievi
del circolo culturale F.E.W.
– istruttore Ermindo Bottai):
Vincenzo Illiano, Mario Illiano,
Daniele Parrino, Manuel Scalzo, Gabriele Pellegrin, Giovani
Rossi, Nadia Salis, Ugo Burotti,
Michela Dentifrigi, Antonella
Muti, Sergio Cascinelli, Valeria
Gori, Stefano Pecchia, Maurizio Teoli, Laura Signorini
e William Fabbri.
Il tutto è stato reso possibile
anche grazie al prezioso lavoro
svolto dagli insegnati: Nedo
Carli, Alessandra Luisini,
Rossano Moratto e Ambra
Carrari.
18
marzo - aprile - maggio 2014
19
di Daniele Toncelli
Chi è Marco Viti
Marco Viti è nato a Piombino il 29 aprile
1961. Nel 1982 è chiamato al servizio
militare nei Bersaglieri, per partecipare
ad un'importante e pericolosa missione
di pace a Beirut. Addestrato a far parte
al Check Point, è stato pilota di carro
cingolare. Finito il servizio e ottenuta la
laurea entra a lavorare nella farmacia
della madre Maria Flora Baldassarri.
Nel 1995 si sposa con Monica Antonini
dalla quale ha un figlio, Giorgio. A sette
menti sono molto apprezzati, poiché legati ad un rapporto di fiducia e di amicizia, frutto delle antiche conoscenze, tipiche di un piccolo quartiere.
Mentre siamo coinvolti dai
suoi racconti, ci trasferiamo
in un locale vicino, dove, all'improvviso, ci appare una
visione fantastica e inaspettata.
Il mondo è davanti a noi in
tutto il suo splendore. In
quella stanza viaggiano decine di treni, auto, autotreni,
in un percorso perfettamente ordinato. Le strade, i binari attraversano paesi, colline, città, ricostruiti con minuzia e precisione. Incantati
e incuriositi ci viene spontaneo chiedergli da dove viene
tutta quella passione e lui ci
spiega che all'età di sei anni
aveva già iniziato a collezionare i treni, forse stimolato
anni ha iniziato a collezionare i treni e
nel 1987 crea il Gruppo Fermodellistico
Piombino, con il quale partecipa a centinaia di mostre.
Nel 2012 la rivista nazionale “Mondo
Ferroviario” dedica a lui e al suo Gruppo un ampio servizio. Un terzo del suo
plastico modulare è esposto in uno spazio vicino alla sua farmacia di Salivoli e
durante l'estate può essere visitato dal
pubblico.
dal padre Carlo che aveva
un'agenzia delle Ferrovie
dello Stato, alla stazione di
Piombino, addetta alla distribuzione della merce nel
territorio. Poi con i treni era
iniziato anche l'interesse per
i plastici, interesse condiviso con i suoi amici, i fratelli
Paolo e Roberto Danni.
Da lì è cominciato un percorso che è approdato nel
1987, dopo 20 anni di fermodellismo individuale, alla
nascita del Gruppo Fermodellistico Piombino, creato
da Viti con i fratelli Danni,
sotto lo stimolo dei soci del
Gruppo Tirreno, Beverini,
Pagani e Parodi.
Sono iniziate anche le mostre che hanno stimolato la
costruzione di un grande
plastico modulare.
La prima a Follonica e poi a
Campiglia.
Ci descrive: «Per le norme
tecniche di dimensioni e
collegamento dei binari fra i
moduli, si decise di seguire
quelle internazionali della
FIMF (Federazione Italiana
Modellisti Ferroviari) mentre per quelle elettriche ho
scelto di realizzarle in proprio: primo per poter dire
“questo l'ho fatto io”, secondo perché solo progettando
di sana pianta il sistema di
blocco potevo avere la piena
capacità di migliorarlo e ripararlo. Siamo partiti con un
plastico modulare da sei sezioni di blocco ed oggi siamo arrivati a 32. Con tre fili
per senso di marcia, sono in
grado di gestire il traffico di
16 convogli contemporaneamente. Il passo successivo è
stato quello di realizzare una
stazione fantasma che permettesse di alternare automaticamente i convogli facendoli sostare alcuni minu-
씯
S
alivoli è uno dei quartieri più suggestivi di
Piombino. Il suo golfo, che rappresento spesso
nei miei dipinti, ha un fascino particolare.
Le albe, le giornate di sole, i
tramonti e i notturni, sono
unici. La struttura urbanistica è tra le più moderne, con
il lungomare, i giardini, i palazzi, la chiesa, le scuole, la
spiaggia, il porto turistico, il
vicino ospedale.
La vita segue un corso tranquillo e nell'estate, talvolta,
si anima con qualche felice
iniziativa, che interrompe il
ritmo quotidiano. Grazie alle mostre di quest'anno, nel
mese d'agosto, ad esempio,
abbiamo potuto scoprire il
mondo fantastico del fermodellismo, creato da un personaggio molto conosciuto
per la sua attività farmaceutica, il dottor Marco Viti,
“l'uomo dal camice bianco”.
Siamo andati a trovarlo nella sua farmacia di Salivoli,
dove ci ha accolto con molta
cordialità. Qui ci ha raccontato come dopo il conseguimento della laurea, sia iniziato, nel 1992, il suo impegno nella farmacia di famiglia. L'attività fu acquistata
dalla madre, la dottoressa
Maria Baldassarri, negli anni '70, quando era di proprietà della dottoressa Bandini e si trovava in via Rosai, davanti alle scuole.
Era l'unico servizio di questo genere nel quartiere. In
seguito l'azienda fu trasferita sul lungomare Marconi e
infine a Salivoli. Con orgoglio ci spiega di fare parte
dell'Associazione provinciale dei Titolari delle farmacie
e anche dell'Urtofar.
Ritiene la sua attività molto
importante perché è un servizio indispensabile per la
comunità e perché gli consente di vivere a contatto diretto con la popolazione. I
suoi consigli, la sua competenza e i suoi incoraggia-
20
marzo - aprile - maggio 2014
ti, indispensabili per raffreddare i piccoli motori elettrici
delle locomotive su un tracciato che, quando allestito
per le mostre, misura comunque parecchie decine di
metri».
Marco sottolinea anche che
i primi stipendi di farmacista furono utilizzati per acquistare un carrello per l'auto, utile a trasportare i pannelli dei moduli insieme alle
gambe che servivano a sostenere il plastico. Con l'aumentare delle dimensioni
sono stati realizzati apparati
di sicurezza che, oltre al sistema di blocco, rendessero
sicura la marcia dei treni. Si
evitano così i cortocircuiti,
lo sganciamento e i tamponamenti.
Viti, che è l'ideatore e il
principale animatore del
Gruppo, ci ricorda le numerose partecipazioni a importanti fiere del settore, dovute
al successo della sua originale idea del plastico modulare.
Centinaia di mostre in Italia
e all'estero, come l'Hobby
Model Expo di Milano, le
tre presenze in Francia e il
salone internazionale “Intermodell Bau” di Dortmund,
la più grande esposizione di
modellismo
ferroviario
d'Europa. In Germania il
plastico di Piombino ha avuto un clamoroso successo,
sancito anche dal fatto che
rappresentava l'Italia nel
mondo.
Non da meno sono state le
presenze al Model Expo
Italy di Verona e quelle di
Avezzano, Fossano, Pordenone, Trino e Venturina.
Naturalmente l'impegno è
stato notevole e il merito va
anche alla sua famiglia, ai
suoi genitori e in particolare
alla moglie Monica e al figlio Giorgio, che sono sempre presenti. Sentiti ringraziamenti e apprezzamenti
sono distribuiti a tutti i componenti del gruppo, dove si
respira un'aria familiare e di
sincera amicizia e collaborazione.
Il fantasioso Roberto Danni
con il suo realismo, Paolo
Danni detto “Acme”, considerato l'attrezzista sempre
pronto a costruire gli utensili necessari, Maurizio Benedettini che condivide le problematiche della gestione
del gruppo.
Poi c'è Giampiero detto
“Moderclone” per le sue in-
Da sinistra (seconda fila): Marco Viti, Maurizio Benedettini, Luca Fignani, Paolo Danni. Da sinistra (prima fila):
Giacomo Danni, Giorgio Viti, don Corrado, Gabriele Benedettini, Giampiero Botrini
nate capacità di riprodurre
qualsiasi cosa, Luca Figiani
con la sua battuta sempre
pronta. Massimo e Paolo
Mazzini con le loro diavolerie elettroniche, Vincenzo
Bologna, Adriano Nieri detto “babbo”, Stefano Bertini,
inventore del logo, Paolo
Doveri il perfezionista, Michele Ginanneschi, il tipografo e i figli del Gruppo
Gabriele, Giacomo e Giorgio. Durante il suo racconto
guardiamo affascinati l'immenso plastico e ci divertiamo a scoprire tanti particolari che lo animano.
La stazione di San Giorgio,
con il parco merci perfettamente funzionante con veritiere manovre di sorpasso.
Vicino c'è il borgo, un'antica
chiesa e un campeggio con
un moderno Mc Donald's.
Il realismo sta proprio in
certi particolari minori, come il perfetto grado di inclinazione dei binari di una
curva che viene percorsa
lentamente da un lunghissimo treno. Possiamo intravedere un elicottero dei
Carabinieri intervenuto per
un grave incidente, una
piccola cappella di campagna circondata dalle mucche al pascolo, automezzi
militari impegnati nei boschi per un'esercitazione. Il
ponte dove un audace fa
bungee jumping, una toilette con dentro un camionista sul water.
Sotto i binari, in una grotta,
alcuni scienziati fotografano
lo scheletro di un dinosauro.
In realtà prima era un povero topo trovato morto sotto
il plastico. Decine sono le
case, con gli arredi e le famiglie raccolte nell'intimità
quotidiana.
Sul grande plastico sono
ambientate minuziosamente
epoche ferroviarie diverse,
si passa dalle locomotive a
vapore per arrivare al Settebello. Centinaia i mezzi che
si muovono e infinite le visioni. Per ultima vogliamo
citare la chiesa di don Matteo e davanti al sagrato l'auto dei Carabinieri, don Matteo e gli inseparabili amici
dell'Arma.
Soddisfatti delle nostre scoperte lasciamo il dottor Marco Viti e il suo mondo per
iniziare questo nuovo racconto.
Viti con la moglie Monica
21
A tu per tu con
Qual è stata l’esperienza
del Federmodellismo che
ricorda con più soddisfazione?
«Senza dubbio quando siamo stati invitati a Dortmund, perché è stato un
onore portare la bandiera
italiana in Germania, la patria del Federmodellismo».
Come vi siete preparati
per partecipare all’Intermodell Bau?
«Sono stati momenti entusiasmanti per la sfida da affrontare. Dovevamo organizzare la logistica e pensare a portare tutto il materiale
espositivo, compreso i ricambi per eventuali sostituzioni di mezzi guasti. Tutto
doveva funzionare perfettamente come un concerto di
musica classica, senza note
stonate».
Come è stato il viaggio?
«Siamo partiti con due auto
e due rimorchi appositamente attrezzati per portare
tre tonnellate e mezzo di
materiale, tra l’altro molto
fragile. Abbiamo percorso
con una velocità non superiore ai 90 chilometri orari,
più di 1500 in due tappe».
Come considera il lavoro
di gruppo?
«Le mostre sono l’occasione per stare insieme con la
famiglia e gli amici con i
quali condividiamo le fatiche e le gioie. Sono momenti veramente indimenticabili».
Come è stato accolto il vostro plastico in Germania?
«È stata una grande soddisfazione vedere visitatori
della mostra che guardavano ammirati il nostro lavoro, che tra l’altro era esposto al centro dell’enorme
salone in una posizione di
rilievo».
Cosa programmate nel futuro?
«Penso che nel corso del
2014 parteciperemo solo
alle mostre in città italiane,
mentre nel 2015, andremo
all’estero in Gran Bretagna
o in Olanda, per continuare
la nostra esperienza europea dopo la Francia e la
ti
i
V
o
c
Mar
Germania».
La sua famiglia come partecipa a questa sua grande
passione?
«La famiglia per me è tutto.
Con mia moglie Monica del
resto condividiamo l’affetto
per il figlio, il lavoro nella
farmacia, l’interesse per le
moto, i campeggi e il modellismo, dove ha anche un
ruolo attivo perché partecipa alla vita di gruppo impegnandosi nella logistica».
E il figlio?
«Mio figlio Giorgio è attratto dal mio mondo fantastico
e si rende utile nei lavori
manuali e meccanici perché
è abile nell’uso del tornio e
della saldatrice e, quando la
scuola lo consente, è sempre
presente alle mostre».
Lei collabora con il quartiere Salivoli?
«Certamente con il Comitato stiamo attivando alcune
iniziative per valorizzare la
vita sociale attraverso eventi
come l’esposizione del plastico, sfilate di moda e canine, mostre e tutto quanto è
nelle nostre possibilità».
Come vede il futuro di
Piombino?
«Dobbiamo tutti rimboccarci le maniche. Ci sono evoluzioni e involuzioni difficili da fermare. Speriamo nelle acciaierie ma pensiamo
alle alternative».
Crede nei giovani?
«Ci credo però li vorrei più
responsabili del proprio futuro. La società offre loro
incertezze ma spesso si sono adagiati protetti dalle famiglie, senza reagire. Per
esempio dovrebbero accettare tutti i lavori, anche
quelli più umili».
Soldato Viti, crede nella
pace?
«La mia esperienza di vita
mi ha fatto capire che la
pace è indispensabile nella
vita dei popoli, ma proprio
per questo deve essere garantita».
Cosa vorrebbe nel futuro?
«Tanta serenità per tutti!
Dietro al nostro banco vediamo infatti troppa infelicità».
22
marzo - aprile - maggio 2014
Ilvio Milani, quel giovane partigiano
di Luca Goerg
I
lvio Milani, classe 1925,
è una delle menti storiche
del nostro territorio. Partigiano da giovanissimo, dirigente del Pci nel dopoguerra,
consigliere comunale per ben
due legislature dal 1960 al
1971, imprenditore, fautore
dell’ospedale di Villamarina
e dal 1990 presidente dell’Anpi
Piombino (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia).
Un uomo dalla mente ancora
lucidissima e la voglia di fare
di un ragazzo. Orgoglioso
quando parla della sua Piombino e sincero su qualunque
argomento. Nessuna paura di
dire la verità. La sincerità e
l’onestà sono state le sue caratteristiche anche nella sua
carriera politica, a confermarlo
non solo i compagni di partito
ma soprattutto i rappresentanti
delle opposizioni.
Che rapporti si instauravano all’epoca nell’ambiente politico cittadino?
«Sono stato eletto nel consiglio comunale per la prima
volta nel 1960. Era una
giunta composta da moltissimi giovani che avevano
contribuito concretamente a
risollevare le sorti della città
dopo la guerra. La voglia di
fare e di rinascere era insita
nelle nostre vene, la voglia
di costruire scorreva come il
sangue in tutti noi. All’epoca, a differenza di oggi, si
poteva pure pensarla differentemente, scannarsi anche
aspramente durante le riunioni del consiglio comunale, ma finita la seduta si
andava tutti insieme al bar
per un caffè. Era un rapporto
di qualità».
Cosa ricorda con più vigore della sua attività di assessore ai lavori pubblici,
polizia urbana e commercio?
«Sicuramente l’azione più
importante e concreta, di cui
ancora oggi Piombino gode,
è stato il rinnovo di tutto
l’acquedotto del territorio
comunale. Era un vero colabrodo.
Altro passo notevole, compiuto durante il mio assessorato, è stata la municipalizzazione dei trasporti. La
concessione passò dalla famiglia Lazzi al Comune.
A fine legislatura, primi anni ’70, rilevai l’ospedale di
Villamarina (all’epoca clinica privata, ndr) per conto
della cittadinanza insieme
ad altri collaboratori, tra cui
Renzo Finucci e Orfeo Cartei, facendola diventare l’ospedale del nostro territorio.
Ormai quello vecchio era
troppo antiquato e mal messo. Con questa operazione
garantimmo maggiori posti
letto e migliore organizzazione del personale con una
notevole riduzione dei costi
di gestione. Per meglio gestire il passaggio da clinica
privata (costruita da Serafini, Eliopoli, Andreucci,
Gherardini, Morelli, Francolini e Barlettani) a ospedale pubblico diventai consigliere».
Altri suoi impegni concreti
per il territorio sono stati
la recinzione di tutto il
Parco di Populonia e nel
campo privato la sua attività di imprenditore.
«Sì, anche la recinzione che
oggi partendo da dietro i
Diaccioni raggiunge il parco
di Populonia è stata una
conquista avvenuta durante
il mio assessorato. In accordo con la società cacciatori e
con la ex Populonia Italica
chiudemmo tutto il territorio
salvando le colture dai cinghiali. Un’importante attività sociale. Per quanto riguarda invece la mia attività
imprenditoriale nei primi
anni ’60 aprii un garage e un
distributore di benzina al
porto. La voglia di fare è
sempre stata tanta».
È vero che il suo soprannome all’interno del Pci
era “socialdemocratico”?
«Non ho mai fatto distinzioni politiche nelle amicizie.
Sono stato sempre amico di
persone di destra o di sinistra, l’importante era che
fossero brave persone. Molti miei compagni invece mi
Mente storica
del territorio.
Uomo sincero
e onesto.
Consigliere Pci.
“Lasciamo spazio
ai giovani,
il futuro è loro”.
Presidente Anpi
23
criticavano per questo modo
di fare. Ma io sono cresciuto così, abituato al dialogo e
al rinnovamento. Non mi
sono mai piaciuti i paletti
ideologici. È vero mi chiamavano ironicamente il “socialdemocratico” vista la
mia linea soft nei rapporti
con gli altri partiti. I muri
non mi sono mai piaciuti.
Sono stato uno di quei tanti
uomini di sinistra che hanno
sognato per anni di veder
cadere il “Muro”. Quando è
successo davvero nell’ 89
alcuni dei miei sogni politici hanno cominciato a realizzarsi. A partire dalla svolta di cui il Pci fu protagonista, finalmente il mio partito
diventava un partito pronto
alle sfide del nuovo millennio, lasciandosi dietro retaggi antiquati. Da lì in
avanti sono stato sempre favorevole ai vari passaggi
che hanno portato alla formazione nel 2007 del Pd, un
partito moderno e di sinistra. Sinceramente non mi
dispiacciono neanche gli ultimi avvenimenti. Bisogna
lasciare spazio ai giovani. Il
futuro è loro».
Ma parliamo della sua gioventù, degli anni della
guerra, della sua attività
di partigiano, che l’ha portata oggi ad essere il presidente dell’Anpi Piombino
(Associazione Nazionale
Partigiani d’Italia).
«Durante la guerra ero giovanissimo. Ma a soli quindici anni mi arrivò la chiamata
obbligatoria in fabbrica,
all’allora Ilva. Ho prestato
servizio prima come telefonista e poi come porta ordini. In quello stesso periodo,
Chi è Ilvio Milani... il “compagnino”
Ilvio Milani nasce a Piombino nel 1925.
Dopo aver aiutato da giovanissimo l’attività
partigiana del nostro territorio, dopo la liberazione si impegna politicamente con il
“Fronte della gioventù”, associazione di
giovani antifascisti. Sciolti i Cln, a soli 20
anni, gli viene affidata la sezione comunista
del Cotone e campagna con la funzione
all’interno dello stabilimento, sono stato avvicinato da
Ilio Salvadorini, noto antifascista, che mi iniziò, per così dire, alla battaglia politica.
In quel periodo contribuii
alla lotta partigiana come
aiutante, i veri partigiani che
rischiavano la vita nella
guerriglia stavano alla macchia, tra Suvereto e Monterotondo. Durante la Battaglia di Piombino, 10 Settembre 1943, io con altri
giovani collaborammo aiutando gli adulti che combattevano in strada. Anche se il
grosso della battaglia interessò batterie e soldati, pochi civili».
Dopo la liberazione di
Piombino, nel 1945, conti-
di Responsabile dell’organizzazione. Nel
1955 entra nel Comitato direttivo cittadino
del Pci. Segue di prima persona l’attuazione
della Legge Stralcio (la riforma agraria)
essendo Presidente dei Comitati della terra
della Val di Cornia.
Successivamente si trasferisce a Livorno:
viene nominato Responsabile dei consigli
di gestione delle aziende agricole della
provincia. Ricopre tale carica fino al 6 novembre 1960, giorno del suo primo consiglio
comunale che lo vede protagonista come
capogruppo del Pci. Sindaco dell’epoca
Giovannelli. Ricoprirà poi, nella seconda
legislatura (Tamburini sindaco), il ruolo
di assessore ai lavori pubblici, polizia
urbana e commercio. In passato alcuni
suoi compagni di partito lo definivano il
“socialdemocratico”.
Oggi tutti – quando parlano di Milani –
non esitano a chiamarlo… il “compagnino”.
Ha una figlia, Deanora, un nipote Andrea
e un pronipote di 4 anni, Alessandro.
nuò la sua attività politica.
Il gruppo di giovani, circa
100, che durante la guerra
si era creato e si riconosceva negli ideali antifascisti
si allargò denominandosi
“Fronte della Gioventù”.
«Ne facevano parte persone
di tutte le aree politiche,
unico collante l’antifascismo. La voglia tra i giovani,
dopo gli anni della dittatura,
di partecipare attivamente
alla vita politica attirò moltissime persone. Dibattiti,
tornei di calcio, balli, spettacoli di varietà con cantanti e
comici locali come Poggianti e Serafini erano all’ordine del giorno. Come
sede affittammo dal Benci
l’attuale Cinema Odeon,
all’epoca Cinema Savoia.
Sciolti i Cln ci sciogliemmo
pure noi, ma il ricordo di
quelle giornate non si cancellerà mai. Riunire tutti i
giovani di Piombino e vederli partecipare attivamente
alle sorti della loro città è
stato qualcosa di unico».
E adesso? Dopo una vita
così impegnativa cosa vuole fare?
«Ora voglio godermi il mio
pronipote, si chiama Alessandro, ha 4 anni. E compito
non da meno godermi la mia
Piombino, questa volta da
semplice cittadino. Camminare nei vicoli del centro
storico, bere un caffè con gli
amici di sempre, continuare
a leggere perché non si
smette mai di imparare,
neanche alla mia età, questo
è ciò che voglio adesso».
24
marzo - aprile - maggio 2014
fatti & persone
Riaprono le cave
del marmo rosa
Costalli nuovo presidente
oberto Nardi, piombinese e titolare
dell’azienda Digitec, lascia la presidenza della Camera di commercio
di Livorno. Carica ricoperta con impegno
per ben dodici anni, più quattro da vice.
«Sono entrato in Camera di commercio
dal portone principale e ho tenuto sempre
la testa alta. Sergio Costalli è stato
eletto mio successore – continua Nardi
– e ha tutte le qualità per fare il presidente.
Non c’è nessuna inimicizia tra noi». L’imprenditore piombinese è stato salutato
dal consiglio da un lungo applauso.
Roberto Nardi resta come presidente
del Centro studi e in una serie di incarichi
del sistema Unioncamere.
Nuovo presidente della Camera di commercio di Livorno è stato eletto per acclamazione, appunto, il cecinese Sergio
Costalli (per il prossimo quinquennio).
Ai piani alti della finanza “rossa”, ha
iniziato la carriera nella Unicoop Tirreno
nel 1989 dove diventa, passo dopo
passo, amministratore delegato nel 2005
(carica ricoperta fino al 2011). Attualmente
è nello stato maggiore di società come
Unipol, Ugf, Unipol Banca, Finsoe e Fondiaria Sai.
R
«La decadenza non è un destino – ha
esclamato appena eletto il neopresidente
–. Il nostro territorio viene dipinto come
adagiato su se stesso, cullato tra attesa
e ricordo. Qui le criticità non si trasformano
in opportunità. Eppure l’attrattività della
nostra zona è molto elevata, la qualità
della vita alta e questi elementi rappresentano un vantaggio competitivo. Ci
sono sfide da raccogliere – ha concluso
Costalli – come quella della portualità,
l’educazione delle giovani generazioni,
privilegiando imprenditorialità e innovazione».
Vicepresidente è stata nominata all’unanimità Anna Landini, di Castagneto
Carducci, alla sua prima esperienza negli
organi della Camera di Commercio.
Ecco i componenti della giunta della Camera di commercio, l’organo esecutivo
in carica per il prossimo quinquennio:
Laura Miele trasporti e spedizioni, Anna
Landini commercio, Cinzia Pagni agricoltura,
Diego Nocenti artigianato, Alberto Ricci
industria, Franca Rosso commercio, Maurizio Serini artigianato, Giannantonio
Cesari commercio, Roberto Alberti trasporti
e spedizioni.
Disco jazz di Romano Zuffi
Attuttaranda! Questo
il titolo del disco di
Romano Zuffi, titolare della Marvin.
Appassionato da
sempre di musica,
in particolare dell’organo Hammond,
dà vita ad un album
jazz proponendo brani da lui composti
in gioventù e riposti
in un cassetto. Alla
realizzazione di Attutaranda hanno collaborato artisti del calibro di Stefano Cocco
Cantini (sax e tastiere), Ares Tavolazzi (basso), Alfredo Golino
e Andrea Valentini (percussioni). Il libretto del cd è stato
impreziosito dalle opere dell’amico maestro Giampaolo Talani
e da suggestive foto del nostro mare di Claudio Gennai.
Romano Zuffi realizza quindi un suo sogno e ringrazia tutti gli
artisti che hanno collaborato e in particolar modo Stefano
Cantini che l’ha spinto a questa “follia musicale”. Una curiosità:
il disco è dedicato al nipotino Tommaso, che a soli 7 mesi ha
dato anche lui il suo contributo artistico in una improvvisazione
jazz… “Cicciotopomoto jazz song”.
Pochi sanno che i marmi utilizzati per
completare una parte del duomo di
Santa Maria del Fiore a Firenze provengono da una cava, ormai dismessa,
al confine tra Castagneto Carducci e
San Vincenzo. Si tratta di marmo rosa
di pregio estratto esattamente dal
monte Romitorio e dal fosso delle
Dispense.
Riccardo Mariotti, imprenditore rappresentante della società Marmi di
Maremma srl in collaborazione con
la Demetra Marmi di Carrara, ha intenzione di riaprirla con un investimento
di 2milioni.
I marmi che verranno estratti sono di
grande pregio ornamentale e qualità.
Nell’ambiente sono conosciuti come
i marmi delle cave Della Gherardesca.
Ma esistono opere romane ed etrusche
di questo materiale. Si tratta di un
recupero importante in termini di storia
e cultura del territorio.
Suvereto, ecco gli oli premiati
Successo per la FestUnta
promossa dall’Amministrazione comunale di Suvereto
conclusa con la graduatoria
degli oli premiati.
Hanno partecipato 22 aziende: 16 di Suvereto, 3 di
Campiglia e 3 di San Vincenzo. Durante la degustazione
effettuata dal Panel test della Camera di commercio, sono stati presentati 29 campioni, suddivisi in quattro categorie: convenzionale, monovarietali, biologico e Igp
Toscano.
Categoria convenzionale:
prima classificata Azienda
Pietrasca di Antonio Russo
di Suvereto, seconda Azienda Petra sempre di Suvereto
e terzo un altro campione
dell’Azienda Pietrasca.
Categoria monovarietali:
primo classificato l’olio della
Tenuta Eleonora di Toledo di
Campiglia, a seguire Azienda
Piastraia di Suvereto, terza
Azienda Lugodoro di San
Vincenzo.
Categoria biologico:
prima Azienda Incontri di Suvereto, seconda Azienda SS.
Annunziata di San Vincenzo,
poi Azienda Giardino dei
Semplici di Suvereto.
Categoria Igp Toscano:
prima Azienda Giovani di Suvereto, seconda Azienda Petricci e Del Pianta, terza podere Il Barbagianni, tutte di
Suvereto.
Le aziende classificate verrano premiate con un attestato il 5 aprile a Suvereto
nel corso della serata della
“Cena del gusto” che si terrà al Ghibellino in occasione della rassegna Bandiere
Arancioni.
25
fatti & persone
Gualtiero Bassetti è cardinale
attenzione per gli ultimi, per gli esclusi,
per gli emarginati
sono il suo marchio di fabbrica. Monsignor Gualtiero
Bassetti, attuale arcivescovo
di Perugia-Città della Pieve
e vescovo della nostra diocesi
(Massa Marittima-Piombino)
dal 1994 al 1998, è cardinale
per volere di Papa Francesco.
Una fede semplice e una
forza travolgente hanno spinto
l’attuale pontefice a preferirlo
rompendo con la tradizione.
Bergoglio sceglie infatti un
arcivescovo alla guida di una
sede non cardinalizia, come
Perugia. Le classiche sedi
cardinalizie italiane (Milano,
Torino, Napoli, Palermo, Bologna, Firenze, Genova e Venezia) non comprendono la
città umbra.
L’
All’isola d’Elba
si vive più a lungo
Gli elbani sono le persone più
longeve della provincia di Livorno.
Il picco di longevità si registra
soprattutto nei comuni di Campo
nell’Elba e Rio nell’Elba per le
donne mentre, per gli uomini,
nei comuni di Campo nell’Elba,
Marciana e Porto Azzurro.
A rivelarlo uno “Studio sulla
salute degli elbani” commissionato dal Lions club dell’isola
in collaborazione con il Comitato
di promozione alla salute della
popolazione elbana. È stato
analizzato l’arco temporale di
dieci anni dal 2000 al 2009.
«L’analisi riguardante la popolazione isolana – afferma l’epidemiologo Benedetto Terraccini
– è stata confrontata con quella
dei residenti nell’Asl 6 (di Livorno), escluso il comune della
città labronica. La mortalità
degli elbani è risultata ridotta del
5%».
Il vescovo Bassetti col direttore Barlettani (dicembre 1998)
Il Papa sceglie la persona
non la “carica” – hanno detto
negli ambienti vaticani – tracciando come sua consuetudine un nuovo corso. «Sono
rimasto a bocca aperta, mai
e poi mai me lo sarei immaginato» l’esclamazione
del neocardinale all’annuncio
della nomina. Molti i fedeli
delle nostre zone che hanno
un ricordo caloroso e vivo
del suo operato nel nostro
territorio. Sempre vicino ai
poveri, agli operai e soprattutto agli ultimi.
Ricordando Guelfo
Sono tanti gli amici che ricordano l’eclettico musicista Guelfo Guarguaglini.
Persona seria e determinata nella vita come nella
musica: bastava uno
sguardo tra colleghi per
capire accordi e stacchi.
Per molti anni al fianco di
Nedo Carli (sassofonista),
Celestino Bontà (organo),
Ruffo Anselmi (batterista
e cantante) e lui con la
sua chitarra nella band “I
distratti”. Amici uniti in
una vita dedicata alla musica, la loro unica grande
passione. Sono tante le
persone che ancora oggi
parlando ricordano le serate passate a
ballare sulle loro
note fino all’alba:
all’Esperia, alla
Lega Navale, al
circolo della Proletaria, al Faro, al
Villaggio Francese
di San Vincenzo.
Quanti amori e quante
storie sono passati sotto
gli occhi di Guelfo.
Durante la sua carriera ha
conosciuto più gruppi: dai
“The 4 boys” a “Le 3 chitarre”. Soprattutto nell’ultimo periodo, prima che
Guelfo venisse a mancare
un anno fa, era rimasto
come luogo di ritrovo di
tanti amici la sua “cantinetta”, dove continuava
instancabile a suonare la
chitarra dedicandosi specialmente al genere country. Fino all’ultimo la
sua passione per le note
ha unito un’intera generazione.
Suona ancora
l’antico organo
Inaugurato a Bolgheri l’antico
organo restaurato nella parrocchia
dei santi Jacopo e Cristoforo.
Lo strumento risalente alla prima
metà del 1800 è un capitolo di
storia del paese caro a Giosuè
Carducci. Presenti alla cerimonia
i restauratori Barbara Ales e
Yuri Nobili di Donoratico e l’organaro Nicola Puccini di Migliarino,
oltre che al vicario episcopale
della Diocesi di Massa Marittima
- Piombino monsignor Marcello
Boldrini, al sindaco di Castagneto
Carducci Fabio Tinti e ad altre
autorità civili.
Porto di Piombino
più passeggeri
Il numero di passeggeri trasportati
dal porto di Piombino verso le
isole cresce. A rivelarlo i dati
pubblicati dall’Autorità portuale
di Piombino. Nei dodici mesi
del 2013 si è registrato un
14,8% in più in agosto e un più
57% a settembre. D’altro canto,
invece, il traffico merci registra
una notevole flessione. Il crollo
è la diretta conseguenza della
crisi del polo siderurgico, meno
12,66%. In tutto l’anno il totale
di merci trasportate è passato
da 6milioni (2012) a 5milioni
246mila tonnellate.
“Scarpe Rosse”
a Donoratico
Si è svolta a Donoratico una
bella iniziativa contro il femminicidio: “Scarpe Rosse”. Tante
persone presenti: palloncini colorati, musica, balli, canti e
letture ad alta voce, intrecciando
solidarietà e giustizia. Organizzata
dall’Auser di Donoratico con la
collaborazione di Iaia, Spi-Cgil,
Arci, Anpi, Soci Coop, Legambiente. Rai 1 ne ha parlato alla
“Vita in Diretta” con un’intervista
alla madre di Ilaria Leone, la
diciannovenne uccisa il primo
maggio 2013 in una uliveta.
26
marzo - aprile - maggio 2014
fatti & persone
Toremar, il turismo con Napoleone
icentenario Napoleone
imperatore all’isola d’Elba (1814/2014).
Da maggio fino a febbraio 2015 si terranno festeggiamenti di vario genere sull’isola
d’Elba: 10 mesi
di eventi culturali
che ripercorreranno le tappe
dell’esilio di Napoleone.
Dallo sbarco sull’isola e dall’insediamento nella villa di Portoferraio,
al compleanno, all’arrivo della
sorella, assieme ad episodi
minori e rievocazioni storiche
avvenute durante la sua permanenza all’Elba.
L’official carrier (vettore ufficiale) del comitato promotore
è Toremar.
Sulla fiancate delle proprie
B
navi, infatti, esporrà il logo
dell’iniziativa per la
promozione degli
eventi in questione. «Nonostante
la congiuntura
economica
non propriamente favorevole – afferma l’Ad
Achille Onorato – abbiamo
messo in campo questa
importante partnership che auspichiamo sia
un buon
volano
per incentivare il turismo ed
allungare la stagione». L’ accordo è stato siglato a bordo
della rinnovata nave Liburna.
In occasione della firma del
protocollo d’intesa tra Toremar
e comitato promotore è stata
presentata alla stampa la
motonave Liburna. Tutto l’acciaio è stato ripristinato at-
traverso sabbiatura. 1640
tonnellate di stazza lorda,
67 metri di lunghezza, capienza 692 passeggeri e 60
auto.
Migliorati i ponteggi e rimessi
a nuovo i motori. Gli interni
ammodernati dall’architetto
Carlo Ciribì.
«Abbiamo compiuto già tre
refitting – spiega il presidente
Montomoli – . Vogliamo rispettare scrupolosamente il
contratto di servizio siglato
Anna Bellezza: da Acciaio a Scampia su Rai1
Ascolti record (quasi sette
milioni di spettatori) per la
fiction “L’oro di Scampia”
con protagonista Beppe
Fiorello e la diciottenne
piombinese Anna Bellezza.
Il film è stato trasmesso da
Raiuno in prima serata, registrando un share del
23,85%. Diretto da Marco
Pontecorvo è tratto dal libro
“La mia vita sportiva” di
Giuseppe Maddaloni, padre
di Pino, campione medaglia
d’oro di judo alle olimpiadi
di Sydney.
Anna Bellezza è al suo secondo lavoro nel mondo
del cinema, dopo aver interpretato il ruolo di Francesca nel film Acciaio (insieme all’altra piombinese
Matilde Giannini), trasposizione del romanzo di Silvia Avallone.
“L’oro di Scampia” racconta una storia piena di speranza e rinascita: Beppe
Fiorello interpreta il ruolo di
un maestro di judo che con
la sua palestra riesce a
strappare tanti giovani alla
criminalità e dare loro nuove opportunità. Anna, per
parlare in dialetto napoletano e calarsi nella parte, ha
dovuto prendere delle lezioni. Interpreta il non facile
ruolo di Leda, un passato
alle spalle da ex baby prostituta salvata dalla strada
da un poliziotto. Vive con
una zia aguzzina e la nonna. Frequentando la palestra avrà modo di riscattarsi
e sentirsi parte di un gruppo
affiatato. Anna Bellezza ha
dimostrato talento e spiccata capacità di recitazione e
già due esperienze importanti alle spalle. Come si dice… chi ben comincia…
Umberto Barlettani
con la regione. Uno strumento
impegnativo ma volto a migliorare i servizi per passeggeri
residenti e non».
La flotta Toremar, composta
da sette traghetti e un mezzo
veloce è al centro di un progetto di totale riqualificazione
che vede nel refitting della
Liburna il suo terzo atto di
restyling.
Già nel 2012 la nave Oglasa
e Aethalia avevano subito
importanti lavori strutturali.
Carla Maestrini,
incarico nel Pd
La piombinese Carla Maestrini, 37 anni, renziana della prima ora, è entrata a far parte
della segreteria regionale del
Pd con la delega alle politiche
ambientali e di genere.
È stata nominata da Dario
Parrini, neosegretario regionale del Partito Democratico.
La segreteria è costituita da
15 membri. Risultano esclusi
Manciulli e Tortolini.
27
fatti & persone
Ulisse a Baratti
cambia la storia
L’eroe omerico protagonista
dell’Odissea, secondo recenti
studi, ha fatto sosta nel golfo
di Baratti. A confermarlo Lydia
Schropp: «Non sapevo bene
dove collocare geograficamente
gli inferi. Avevo preso come
esempio diversi siti etruschi.
Unica possibilità Baratti». Questa
traduzione dell’opera rivoluzionerebbe la storia e darebbe
nuovo prestigio alla nostro sito
archeologico.
Marconi trionfa a Miami
on Paolo Marconi, campione piombinese di
stand up puddle, ci
eravamo lasciati con una
promessa (Costa Etrusca
Autunno 2013): risentirci
dopo una delle gare più importanti a livello internazionale,
la Orange Bowl di Miami,
che lo hanno visto gareggiare
negli anni scorsi conquistando
anche il terzo posto.
La promessa è stata mantenuta e l’esito è: «Vincitore!
Non ci posso ancora credere,
sono il primo classificato!
Ho battuto campioni profes-
C
Coppia cecinese
a C’è posta per te
Antonio e Andrea si amano
da anni. Per urlare al mondo
il loro affetto, Antonio, ha
scelto il popolare programma
di Maria de Filippi “C’è posta
per te”.
A suggellare il loro amore la
popstar internazionale Laura
Pausini che ha dedicato loro il
suo ultimo successo.
Questa è la prima lovestory
con protagonista una coppia
gay all’ombra della busta di
Canale5. Indubbiamente, un
passo avanti per la comunità
lgbt. I due ragazzi sono di
Cecina.
sionisti, che per lavoro si
dedicano solo a questo sport.
Sudamericani, messicani,
canadesi, portoricani, statunitensi. Li ho battuti tutti.
Uno per uno». La difficile
gara che prevedeva batterie
di tre con l’avanzamento alla
fase successiva dei primi
due classificati, ha visto arrivare Marconi fino alla semifinale: «Quello è stato il
momento più difficile». E
infine la finale a tre e l’arrivo
sul podio, al primo posto.
«Vorrei ringraziare la Jimmy
Lewis che come sponsor mi
supporta concretamente durante le mie gare e la mia
famiglia che mi è sempre
stata accanto». Ma Paolo
Marconi non può lasciarci
senza scroccarci un altro appuntamento e tenerci ancora
in suspense: «Il 3 maggio,
in Nicaragua, si disputeranno
i mondiali di stand up puddle.
Se riuscirò a trovare le sponsorizzazioni necessarie spero
di andarci». Chissà se anche
questa volta sull’aereo di ritorno quando ci chiamerà
urlerà… vincitore!
l.g.
Gabrielli confermato alla Fiom
Luciano Gabrielli è
stato confermato
alla guida della
Fiom provinciale:
quarantasei sì e
un astenuto. Sono
stati eletti in segreteria 4 componenti, oltre al segretario,
due piombinesi, Mirko Lami
e David Romagnani e due
livornesi, Aleandra Labardi
e Simone Puppo. Dal congresso tenutosi a Piombino
sono nati il direttivo di 56
persone e il nuovo collegio
dei sindaci revisori.
Luciano Gabrielli ha assunto
la prima carica di
segretario provinciale Fiom, con delega per la siderurgia, nell’ottobre
2008. Resterà in
carica, salvo pensionamento, fino al
2016.
Nella sua relazione il neo
segretario sottolinea fra l’altro: «Noi siamo la Fiom che
vuol dire onestà, correttezza,
spirito di sacrificio, umiltà,
ma anche forza e determinazione per poter, partendo
dalla fabbrica, cambiare il
mondo del lavoro».
Giovanna
lascia lo Zanzibar
Giovanna Bellagotti, nota ristoratrice sanvincenzina, lascia lo
storico locale Zanzibar, aperto
nel 1985. Non solo un ristorante
ma un punto di ritrovo per moltissimi. Dai giovani del paese,
ai vecchi pescatori a star internazionali come Gino Paoli, Vittoria
Puccini e Oliviero Toscani. Giovanna racchiude in sé lo spirito
dell’ospitalità e della cordialità.
Una donna che ha fatto la storia
del paese.
Francesca Ciaponi
estro e fantasia
Francesca Ciaponi sul podio
delle olimpiadi delle unghie. La
18enne ragazza venturinese si
è classificata al secondo posto
alle “Nailympics” a Roma. Centinaia i concorrenti che hanno
dipinto e personalizzato le unghie
nei modi più disparati. Francesca,
autodidatta, è anche protagonista
di alcuni video tutorial per la
nota rivista femminile Donna
Moderna, disponibili online.
marzo - aprile - maggio 2014
ASIU INFORMA
28
IL PORTA A PORTA:
ESPERIENZE E RIFLESSIONI
ASIU ha attivato in tutti Comuni serviti il servizio porta
a porta a partire dal 2008.
A sei anni di distanza sono
state molte le zone che di
volta in volta sono state aggiunte, andando così ad implementare e a potenziare il
servizio. Ad oggi le utenze
domestiche servite con questa
metodologia sono in tutto
circa 6000, per un totale di
circa 20.000 abitanti se si
considera un media di poco
più di 3 componenti per ciascun nucleo familiare.
In tutti i Comuni sono poi
attivi anche servizi di raccolta
domiciliare per gli esercizi
commerciali, in particolare
per ristoranti e bar, ai quali
vengono ritirati vetro e frazione organica. Ma anche il
cartone, in molti comuni viene ritirato con modalità che
possono definirsi porta a
porta e che comportano regole
ed orari da rispettare.
Le varie esperienze che abbiamo avuto nell’attivare e
rendere operativa tale metodologia hanno evidenziato
come nei momenti antecedenti l’attivazione del servizio
siano state molte le perplessità
che i cittadini avevano, e come sia stato a volte anche
complicato mettere a regime
una raccolta che richiede un
maggiore impegno e una
maggiore consapevolezza
da parte degli utenti. Dopo
poco tempo dall’attivazione,
però, tutti hanno notato i lati
positivi del servizio che è
risultato così efficace e accettato di buon grado.
Il porta a porta, infatti, pre-
suppone che sia i cittadini,
sia gli esercizi commerciali
serviti rispettino alcune semplici regole tra le quali fondamentali sono una corretta
separazione dei rifiuti e il
rispetto dei giorni e degli
orari di raccolta.
Tale attenzione, che sta alla
base della riuscita del servizio,
non sempre viene riscontrata,
mentre invece esistono realtà
che hanno fatto di tale servizio
il loro fiore all’occhiello.
E’ quindi doveroso e necessario che si conoscano e si
capiscano i motivi che portano all’attivazione del servizio, i costi che comporta,
i benefici che ne derivano e
le responsabilità di ogni singolo cittadino.
Solo così facendo e richiamando ciascuno alle proprie
responsabilità si può comprendere come sia proprio
l’azione condivisa di tutti
che può portare nella direzione di un miglioramento,
e come non esista modalità
di servizio che a sé stante
possa portate alcun beneficio.
In alcuni casi, infatti, l’attivazione del servizio porta a
porta e la contestuale eliminazione di alcuni cassonetti
stradali, ha fatto sì che venissero trovati sacchi abbandonati a terra o addirittura
sacchi di rifiuti indifferenziati
all’interno dei contenitori per
la plastica o per la carta.
È evidente che un simile
comportamento non fa che
aumentare i costi e danneggiare quanto di buono viene
fatto da tutti gli altri.
Gli obiettivi
del servizio
Gli obiettivi che l’istituzione
del servizio di raccolta differenziata porta a porta si
prefigge sono molteplici, ma
tutti tendono a rispettare
quanto dice la legge Comunitaria in merito e cioè fare
in modo che i rifiuti raccolti
siano differenziati e di buona
qualità così da poter essere
avviati a riciclo facilmente
e senza costi aggiuntivi (entro
poco tempo più del 50% di
quello che raccogliamo deve
essere avviato a riciclo).
• Incrementare le per-
centuali di raccolta
differenziata, come
previsto dalle vigenti
normative di riferimento
• Intercettare frazioni
merceologiche migliori, più pulite e quindi
più facilmente riciclabili
• Eliminare le criticità
legate alla raccolta
con i cassonetti, quali
abbandono di rifiuti
intorno ai cassonetti,
cattivi odori ecc., migliorando così il decoro
dei contesti urbani
• Mantenere invariati i
costi grazie ai minori
scarti di selezione
29
Le utenze servite porta a porta nei Comuni
Comune
Piombino
Campiglia M.ma
Suvereto
San Vincenzo
Castagneto C.cci
domestiche
1000*
520
850
490
600
Bar e ristoranti
organico
vetro
35
82
9
10
11
12
34
37
51
*comprese le utenze del Centro Storico
Porta a porta al via
nel Centro Storico di Piombino
Anche nel Centro Storico di Piombino i rifiuti vengono raccolti porta
a porta.
Dopo l’attivazione al Poggetto e al
Cotone e dopo le positive esperienze effettuate nei centri dei Comuni
limitrofi come Suvereto, Campiglia
e Castagneto, anche a Piombino il
Centro Storico sarà servito da raccolta a domicilio.
L’avvio di questo servizio è stato
preceduto da azioni di comunicazione e coinvolgimento capillari
iniziate nel mese di gennaio. Tra
queste sono state svolte ben 6 assemblee pubbliche per i cittadini e
2 per gli esercizi commerciali, con
una assemblea dedicata esclusivamente ai ristoranti e ai bar.
Durante gli incontri è stato ampiamente spiegato sia il nuovo metodo
di raccolta, sia soprattutto le motivazioni e gli obiettivi che con tale
sistema si intendono raggiungere.
A fine febbraio è iniziata poi la
consegna dei sacchi e dei bidoncini, nonché di tutto il materiale informativo per potere effettuare una
corretta raccolta differenziata.
La consegna è avvenuta casa per
casa, così da permettere anche in
questa fase, il contatto diretto con
gli utenti che dovranno usufruire
del servizio.
Il servizio è rivolto anche a tutte le
utenze non domestiche, in particolare ai ristoranti, pizzerie e bar,
per molti dei quali erano già attivi
servizi di raccolta domiciliare
specifici.
Le utenze coinvolte
Domestiche: 600 circa
Non domestiche (bar, ristoranti): 30
circa
Non domestiche (altri generi): 70
circa
1. Differenzia i rifiuti utilizzando i
bidoncini ed i sacchi corrispondenti:
• bidone e sacco grigio per i rifiuti indifferenziati non riciclabili
• bidone e sacco marrone per la
frazione organica
2. Segui il calendario consegnato
che indica i giorni di raccolta per
ogni tipologia di rifiuto
3. Nel giorno indicato metti il bidoncino corrispondente con all’interno il sacco ben chiuso fuori dal portone di casa (su strada)
entro le ore 13.00*
4. Una volta svuotato ritira il bidoncino
*ATTENZIONE
questo orario è valido solo per il
Centro Storico di Piombino
I rifiuti raccolta
porta a porta
Le tipologie di rifiuto che vengono
raccolte con questo nuovo servizio
sono:
- frazione organica (scarti di cibo e
potature)
- rifiuto indifferenziato (tutto ciò
che non è riciclabile)
Il funzionamento
e le regole
Il servizio comporta regole, giorni
ed orari da rispettare ed è regolamentato da un’apposita Ordinanza
Comunale. A tutti gli utenti vengono consegnati sacchi e bidoncini di
colore differente per ogni tipologia
di rifiuto.
Gli altri rifiuti
Per alcuni altri rifiuti sono rimaste a
disposizione le postazioni stradali:
• Cassonetto azzurro: carta e cartone
• Campana gialla: contenitori in vetro, come bottiglie, flaconi, vasetti ecc.
• Campana verde: bottiglie e flaconi in plastica, lattine, barattoli in
stagno o acciaio, cartoni del latte
o dei succhi in tetrapak
30
marzo - aprile - maggio 2014
L’identità di luogo: sede di memorie, simboli ed emozioni
Figli dell’Acciaio e dello Stretto
di Paolo Fuligni*
l forestiero che osservi gli abitanti della Costa Etrusca
– da Piombino a Livorno, passando per Cecina – li troverà probabilmente assai simili tra loro per carattere,
abitudini e linguaggio. I residenti delle rispettive città si
sentono invece – e a buon diritto – ben diversi, consapevoli delle particolarità culturali e comportamentali che li
caratterizzano e li distinguono e quindi della loro originale ed esclusiva identità.
Volendo provare a descrivere come e perché i piombinesi
differiscano dai livornesi e questi dai cecinesi, sarà bene
fare una breve premessa teorica, sperando di non annoiare
troppo i lettori.
Circa trenta anni fa, in quella bella branca della psicologia
che si occupa degli effetti dell'ambiente su coloro che lo
abitano, è stato introdotto il concetto di "identità di luogo";
per spiegarlo possiamo dire che il luogo in cui si vive assume per gli abitanti un valore simbolico collettivo e modellan-
I
Piombino e i piombinesi
Piombino è un mondo a parte, sia dal punto di vista geografico che da quello storico
e culturale. Più che un promontorio sembra quasi un'isola, collegata al resto del
Paese da un’unica angusta
via, la provinciale 398. Un
piccolo mondo industriale
nato attorno alle acciaierie e
radicalmente diverso dall'entroterra agricolo che gli
sta alle spalle. Una città cresciuta senza pretese estetiche – malgrado le sue nobili
antiche vestigia – in nome
del lavoro e della produzione; un agglomerato di fabbriche e case con un porto
trafficato e un mare bellissimo che la abbraccia.
I piombinesi crescono conoscendosi facilmente e inevi-
Nella vasta esposizione,
le migliori porcellane,
cristalli
e articoli da regalo
tabilmente tra loro, vicini gli
uni agli altri nelle stesse
scuole, negli stessi posti di
lavoro, negli stessi luoghi di
ritrovo compresi tra corso
Italia, il Torrione e la mitica
piazza Bovio; e poi al mare
naturalmente, quel mare così tanto influente sull'identità dei piombinesi doc. Un
te. Quel luogo infatti non è solo ambiente fisico ed estetico,
ma anche sede di memorie, di simboli e di emozioni.
Non basta considerare quel territorio esclusivamente dal
punto di vista morfologico e geografico, quasi fosse semplicemente il contenitore o lo scenario della vita delle persone
che lo abitano; bisogna tener conto della rappresentazione
collettiva dei luoghi medesimi così come si è impressa nella mente dei residenti a seguito dell'esperienza vissuta, e
di quelle raccontate e condivise.
Identificarsi con un dato ambiente significa appunto sentirsi parte di esso, vivere un sentimento di continuità e di
appartenenza col proprio territorio, riconoscersi in quello
spazio e in quella storia oltre che nella comunità dei concittadini.
Così i piombinesi, figli dello Stabilimento e dello Stretto,
differiscono dai livornesi cresciuti attorno al Porto, fra i Cantieri e la Venezia, mentre i cecinesi, nati dalla Fiera, guardano assai più al Fiume e alla sua importante Valle che non
al mare in cui pur volentieri si bagnano.
po' ai Perelli, un po' a Torre
del Sale o alla Sterpaia; ma
anche a Baratti, a Cala Moresca o a Spiaggia Lunga.
Dipende dall'età, dalle amicizie e anche – perché no –
dal vento che tira. Grandi
nuotatori e grandi pescatori,
spesso grandi velisti, sempre dotati di una barca o almeno di una barchetta, cercano in quel bel mare il sol-
Un nome di fiducia dal 1955
lievo dallo "spolverino", dai
fumi e – diciamolo francamente – da tutto il brutto
dell'industria.
Una cultura molto locale,
separata e separatista; Livorno è lontana, Grosseto è un
posto di terra, troppo diverso per tradizioni e valori.
Persino quelli di Venturina –
il centro urbano più vicino –
sono etichettati come "carciofai": gente di terra e non
di mare, di mestiere agricolo
e non operaio. A due passi,
oltre lo stretto, si impone la
vista dell'Elba; in meno di
un'ora si va a Portoferraio o
a Porto Azzurro. Ma quelli
sono "isolani", un’altra storia, gente che vive di turismo, affitti e negozi di souvenir; divisi più che uniti dal
comune mare.
Fisicamente appartati per
Orologi
LISTE DI NOZZE
Accessori
GIOIELLERIA
Corso Italia, 2-4 - Tel. 0565 225495 - Piombino
www.rosignoli.it - e-mail: [email protected]
31
colpa di una viabilità minima e pericolosa, quell'unica
strada che porta appunto a
Venturina e all'Aurelia, i
piombinesi si fermano a
Fiorentina; quello è il limite
che si oltrepassa giusto per
il mare, nella bella stagione.
C'è anche chi l'auto la guida
fino lì ma poi non se la sente
di andare oltre; meglio tornare indietro nello spazio
raccolto e noto che dal Gagno conduce in centro e poi
a Salivoli.
Ma, pur lamentandosi a gran
voce di questa limitatezza di
orizzonti e di offerte, pur
imprecando contro tutto
quello che a Piombino non
c'è – grandi negozi, spettacoli, novità, occasioni – essi
sono assai più che affezionati alla loro città e al loro
mare: ne sono dipendenti.
C'è una sorta di "Mal d'Africa" che colpisce i piombinesi, così restii ad allontanarsi.
Si va a studiare a Pisa – per
chi può – o persino a Siena,
a Roma e a Milano, ma poi
si cerca sempre di tornare
alle radici. Si fanno viaggi
all'estero ma si sente, presto
o tardi, il richiamo di piazza
Bovio e delle care spiagge;
c'è poco da fare, oltre i confini dello Stellino e di Carbonifera, il mare non è la
stessa cosa.
Per quanto sia molto difficile che lo ammettano, sono
tendenzialmente conservatori. Tendono cioè, di generazione in generazione, a replicare scelte di lavoro, di ritrovo e di tempo libero; ma
anche a raccontarsi gli stessi
aneddoti e a condividere gli
stessi gusti con compiaciuta
ritualità. Anche nella passione politica, per quanto informati e partecipi delle vicende locali e nazionali, per
quanto assai pronti a sostenere le proprie idee progressiste anche in modo acceso e
vivace, difficilmente si discostano da modi di pensare
abbastanza canonici e consolidati nel tempo. Come si
dice dei francesi, anche i
piombinesi perseguono il
progresso nel rispetto assoluto delle tradizioni.
Ma non è la loro unica contraddizione: amano la libertà e la rivendicano con decisione, ma, anche se non lo
ammettono volentieri, temono il giudizio degli altri.
Cresciuti in una piccola e affiatata comunità, temono di
essere giudicati per le proprie scelte, per il proprio
aspetto, per chi frequentano
o per chi non desiderano frequentare; sono un po' conformisti e, di conseguenza,
inclini a temere e allo stesso
tempo a praticare il gossip.
Sono amichevoli, simpatici
e generosi, ma stanno parecchio attenti alle spese; i soldi sono una cosa seria. Cresciuti nella cultura del salario e del reddito fisso spendono oculatamente e dopo
attenta riflessione; va bene
anche il capo firmato, ma al
momento dei saldi e l'aperitivo, sabato sera, ognuno se
lo paga per sé. Amano
scherzare, hanno il gusto
della battuta pronta e salace,
sanno essere vivaci e persino, talvolta chiassosi, ma
sono in cuor loro un po' tristi
questi piombinesi; tristi perché affettivamente attaccati
ad un mondo fatto di ricordi,
di certezze e di valori che,
giorno dopo giorno, sotto i
colpi della crisi, fatalmente
si sgretola.
*Psicologo - psicoterapeuta
32
marzo - aprile - maggio 2014
Il piacere di tenere tra le mani un bel libro di carta
Nascono i “Gruppi di lettura”
tografica ecc. Mentre a
"Leggevamo quattro libri al
bar" non c'era un tema specifico, ma l'invito a portare
ciò che volevamo condividere, iniziando con la lettura
di un passo significativo seguito da una piccola presentazione. Comunque, in entrambi i gruppi si poteva anche solo ascoltare, sì… è
bello anche sentir esprimere
una passione a voce alta».
di Barbara Noferi
I
n un mondo dove ormai
il web e la tecnologia fanno
da padroni, è veramente
curioso ed interessante come
invece molte persone amino
ancora leggere in modo tradizionale. Non solo quindi
libri elettronici, ma ancora il
piacere di tenere tra le mani
un bel volume cartaceo, poterlo
pian piano sfogliare e spesso
scarabbocchiarlo con note ed
appunti personali. Seguendo
questo spirito nasce a Piombino
un bel gruppo di appassionati
lettori, che periodicamente si
ritrovano per condividere una
buona lettura in compagnia.
Per saperne di più chiedo ad
uno degli ideatori di questi
particolari incontri, Marco
Formaioni, grafico e titolare
dello studio M di Piombino,
nonché appassionato camminatore, presidente del circolo
del cinema Officine e facente
parte del CdA del Teatro dell’Aglio.
Chi è l'ideatore delle iniziative legate alla lettura?
«Il primo gruppo di lettura è
nato nel 2010 sulla spinta di
Luca Pallini, "Gruppo di lettura piombinese" di cui, ne
divenni amministratore su
Facebook e animatore delle
serate insieme a Luca. Ci riunivamo alla libreria Coop.
Per il momento vengono
promosse le domeniche di
versi "Si parla tanto di poesia…", ormai alla sua quarta
edizione annuale. Nel frattempo, un'altra proposta ha
preso campo, questa volta
sollecitata dall'amico Pasquale Delli Paoli che, ripresa l'idea dal sito vivereconlentezza.it, mi contattò per
dar vita al gruppo "Leggevamo quattro libri al bar".
Incontri periodici al "Caffè
Nanni" e una riunione estiva
alla presenza di oltre 60 persone al bar "InCittadella".
Adesso c'è un altro progetto
che si sta concretizzando:
"Leggere con l'H" dove l'H
rappresenta l'ospedale, perché, in accordo con la direzione di Villamarina, vorremmo fare degli incontri
nella sala congressi dell'ospedale, aperti a tutta la cittadinanza e con la presenza
di attori del Teatro dell'Aglio. La volontà è di aprire
un luogo che spesso è considerato a margine della città,
ad una fruizione che non sia
solo quella medico-sanitaria. Vedremo».
Qual è lo spirito, l'essenza
di questi incontri?
«Lo spirito? Invitare a leggere sempre di più, spingere
a condividere le proprie passioni. Credo che sia veramente importante che questo diventi patrimonio comune e condiviso. Scoprire
gli altri anche attraverso ciò
che leggiamo, riconoscersi
nei gusti delle altre persone.
Inoltre, lo spirito che mi ani-
ma, è anche la voglia di dare
una risposta alle lamentele
sulla scarsa diffusione della
lettura, alla mancanza di
cultura».
Come si svolgono le serate? Quali testi e generi
vengono letti?
«Solitamente al "Gruppo di
lettura piombinese" si seguiva un tema, un filo rosso che
doveva avvolgere i libri che
ogni partecipante portava.
Così abbiamo parlato di vari
argomenti: da come è organizzata la propria libreria,
dal testo che ci ha fatto più
piangere o ridere, dalla migliore trasposizione cinema-
Ci saranno altri appuntamenti in futuro, una programmazione già stabilita?
«Un'altra cosa bolle in pentola: in collaborazione con
l'associazione di scrittura
creativa Biancoenero c'è in
programma una camminata
sul promontorio in cui leggere cose scritte dai partecipanti al corso di scrittura
creativa sul tema del cammino e del camminare.
Quindi, non una vera e propria programmazione, ma
alcune collaborazioni e iniziative spesso spontanee.
Infine un consiglio mi sento
di dare: leggete, tanto e
quando vi sembra troppo,
allora esagerate. Non c'è
cammino più bello di quello
in cui è possibile perdersi o
non avere una meta precisa.
Ecco, leggere è anche questo: si comincia con un libro
e non si sa dove si andrà a
parare».
33
La nascita del gruppo grazie a Giacomini e Mazzola
Correre con Rivellino Runners
di Umberto Barlettani
L
a passione per lo
sport da sempre, l’amore incondizionato
per il podismo. Questi gli
ingredienti che hanno portato alla nascita del nuovo
gruppo podistico A.S.D. Il
Rivellino Runners Piombino, affiliato Uisp. Alla presentazione dell’associazio-
Franco Giacomini
ne, nata dalla volontà di
Claudio Mazzola e di Franco Giacomini, la testimonal
vice campionessa mondiale
Valeria Straneo e il campione italiano di triathlon Alessandro Fabian. Oltre 70 i soci tra cui 30 runners tesserati
ufficialmente per partecipare a gare di corsa su strada e
non, come la StraMilano,
campionati italiani, maratona di New York. Infine, alcuni runners parteciperanno
ai prossimi campionati
mondiali che si disputeranno a Budapest dal 25 al 30
marzo.
Fanno parte del gruppo, oltre a Claudio Mazzola (presidente), Franco Giacomini
e Faliero Larini (pionieri dagli anni ottanta), Aldo Allori
(pluricampione italiano),
Michele Pantani, Graziano
Daddi, Roberto Bini, Stefano Martellacci, e infine oltre
trenta runners di qualità,
comprese 15 donne alla loro
prima esperienza in competizioni ufficiali e la già affermata Claudia Cignoni. Elisa
e Mauro Faucci fanno parte
del gruppo in qualità di coach.
È stata creata anche una pagina Facebook (Runners
Piombino) dove vengono
pubblicate informazioni e
aggiornamenti
costanti
sull’attività.
L’associazione, oltre a gare
su strada e pista, prevede di
organizzare per il 2014 almeno due gare podistiche
nel nostro territorio, con la
prospettiva di riorganizzare,
nel 2015, la storica Marato-
nina San Vincenzo-Piombino di km 21,095 alla quale,
negli anni ’80-’90 hanno
partecipato atleti di fama come Orlando Pizzolato e l’olimpionico Gelindo Bordin.
Concludiamo con un aforisma non di uno sportivo ma
del grande scrittore Goethe:
«Come raggiungere un traguardo? Senza fretta ma
senza sosta».
Claudio Mazzola
STUDIO MEDICO LIBRA
CORSO ITALIA, 87 - PIOMBINO
Medicina Estetica dr. R. Vigetti Cell. 338 3186467
Omeopatia dr. R. Moretti
Cell. 338 9343261
Osteopatia dr. M. Bernardini
Cell. 331 1092392
Dietista dr.ssa S. Cubattoli
Cell. 338 8865577
Psicologa-Psicoterapeuta dr.ssa M. Rapè Cell. 349 6024815
34
marzo - aprile - maggio 2014
2013
dal 1962
a
ostra te
n
a
l
l
e
d
e
il giornal
Periodico di informazione, attualità, cultura
presenta
l&m
Premiazione calciatore Andrea Luci Personaggio dell’Anno
e dell’imitatrice-attrice Gianna Martorella Premio alla Carriera
Lunedì 20 gennaio 2014 - ore 18.00 Centro Giovani De Andrè - Piombino
I due fuoriclasse insieme con i nostri trofei
Il Premio Personaggio dell’anno
(alla sua quarta edizione) viene assegnato al campione della Serie A
Andrea Luci, capitano dell’A.S. Livorno Calcio.
Una carriera da fuoriclasse cominciata nelle squadre giovanili della
Fiorentina e della Juventus. La convocazione nella Nazionale Under
19. Una dura gavetta nella squadre
di club: Torres, Pescara ed Ascoli.
Vincitore di premi prestigiosi come
il Torneo Gaetano Scirea e la Coppa
Alberto D’Aguano. Non c'è stata
gara, sull'onda emotiva della promozione del Livorno in Seria A e
l'accorato appello dei tifosi ha fatto
sì che capitan Luci, praticamente
a furor di popolo, si aggiudicasse
l'ambito premio. Luci è uno dei
pochi campioni che il nostro territorio
ha visto militare in Serie A dopo
Lido Vieri e Aldo Agroppi. Un ritorno
in grande stile di Piombino nell’olimpo del pallone.
Il Premio alla carriera viene conferito alla nota imitatrice-attrice
Gianna Martorella. Anche quest'anno
il volto di un personaggio del nostro
territorio che è riuscito a portare
alta la bandiera della Toscana nel
proprio settore. E il settore in questione è uno dei più agguerriti e
difficili: lo spettacolo, la televisione.
Una carriera costruita in programmi
importanti del calibro di Domenica
In, Pronto chi gioca, Grand Hotel,
Drive In, Gran Premio. Tra i collaboratori più cari di Gianna Martorella:
Pippo Baudo, Raffaella Carrà, Pippo
Franco, Giancarlo Magalli, Paolo
Limiti, Heather Parisi, Gigi Sabani.
Autrice nel 2010 del libro autobiografico "Nei panni degli altri” e recentemente ha inciso un cd di imitazioni “Io Gianna e Martorella”.
Il Premio alla Carriera celebra il percorso di un vulcano in piena eruzione:
la talentuosa Gianna Martorella, imitatrice-attrice di successo.
Conduce Fabio Cana, coordina Vania Bianchi,
intervengono Maria Antonia Schiavina, giornalista e scririce e l’opinionista Aldo Agroi
modera il dibaito il dirore di Costa Etrusca Ivio Barlani
Patrocinio
Comune Piombino
SIDER piombino S.p.A.
LUCI
ANDREA LL’ANNO
E
AGGIO D
PERSON
GIANNA
PREMIO MARTORELLA
ALLA CA
RRIERA
35
PERSONAGGIO DELL’ANNO
Andrea Luci nasce a
Piombino il 30 marzo 1985. Oggi vive a Livorno con la moglie
Lisa Ulivieri e due figli: Marco e
Edoardo. Inizia a giocare nella
Scuola Calcio Salivoli ma, subito, visto il suo talento, comincia
a militare nelle giovanili della
Fiorentina. Vince all'inizio della
sua carriera il Torneo Gaetano
Scirea. Nel 2002 la Coppa Alberto D'Aguano come miglior calciatore. Lo stesso anno la Juventus lo acquista e lo fa militare
nelle squadre giovanili della Beretti e poi della Primavera. Nel
2004 vince il Torneo Calcistico
Internazionale di Viareggio e viene convocato nella Nazionale
Under 19.
Nel 2005 comincia il duro cammino nelle squadre di club. A soli vent'anni con la Torres gioca
ventidue partite segnando due
gol. L'anno successivo, prestato
al Pescara, debutta in Serie B
guadagnandosi un posto fisso
da titolare: 32 partite e un gol.
Dal 2007 al 2010 con l’Ascoli
gioca centoquattro partite di
Il presidente Unicoop Tirreno Marco Lami premia il calciatore Andrea Luci
campionato e sette di Coppa Italia, portando a casa ben quattro
gol di cui uno in Coppa. Infine il
ritorno in Toscana, dove nell’
A.S. Livorno Calcio si guadagna
la fascia di capitano.
Il 2 giugno 2013 grazie anche a
lui il Livorno vince i play-off pro-
mozione e torna a disputare le
partite nell'olimpo del calcio italiano: la Serie A. Contro il Cagliari, il 26 settembre, nell'ovazione
generale dei tifosi amaranto, segna il primo gol assoluto in Serie
A.
Luci è stato protagonista di una
battaglia che ha commosso tutta
l’Italia. Proprio suo figlio maggiore è stato colpito dalla Fop (fibrodisplasia ossificante progressiva). Grazie alla sua notorietà
sta facendo molto per aiutare tutti i bambini che vengono colpiti
da questo tipo di malattie.
PREMIO ALLA CARRIERA
Gianna Martorella la
nota imitatrice-attrice, piombinese
purosangue, nasce il 17 maggio
1960. Già all'età di 4 anni inizia
imitando compagni e professori
di scuola, ma è grazie ad una professoressa delle scuole superiori
e ad una compagnia di giovani
attori che intraprende i primi passi
del mestiere.
A soli ventuno anni, da debuttante, vince il Festival Nazionale
degli Imitatori di Alfredo Papa a
Milano. Subito dopo, per tutti gli
anni Ottanta e Novanta, una sfilza di partecipazioni in programmi Rai e Mediaset: Domenica In,
Clap Clap, Pronto chi gioca?,
Grand
Hotel,
Drive
In,
Il girasole, Buona Domenica,
Bella d’estate.
Nel 1989 consacra il suo talento
vincendo il concorso Comica
Donna a Desenzano del Garda.
Il grande successo televisivo arriva soprattutto nel 1990 con
Gran Premio, uno dei programmi di Pippo Baudo più seguiti.
Tra i collaboratori più cari di
Gianna Martorella, Gigi Sabani
Il sindaco di Piombino Gianni Anselmi consegna il premio a Gianna Martorella
che la convinse a partecipare a
Stasera mi butto nel 1990, programma che le ha dato grandi
soddisfazioni. Durante la sua
carriera lavorativa si ritrova a lavorare fianco a fianco con i mostri sacri dello show business
italiano: Raffaella Carrà, Pippo
Franco, Giancarlo Magalli, Heather Parisi, Toto Cutugno, Iva
Zanicchi e Paolo Limiti.
Nel 2010 pubblica il suo primo
libro "Nei panni degli altri”. Ha
partecipato come giurata ad un
talent show su Sky ed è in trattativa per un programma con il
suo grande amico Paolo Limiti.
Ha inciso un cd “Io Gianna e
Martorella” cover di imitazioni.
Oggi vive a Piombino con la figlia Barbara e la mamma Maria.
36
marzo - aprile - maggio 2014
uarta edizione. Quarta
premiazione. Quarto
successo.
Anche quest’anno Costa
Etrusca, come da tradizione, ha organizzato la serata per il Personaggio
dell’Anno e il Premio alla
Carriera, appuntamento
ormai fisso per tutte le
persone che credono
nell’eccellenza e nelle potenzialità del nostro territorio.
Un pubblico foltissimo ha
riempito fino all’inverosimile la sala del Centro
Giovani De Andrè ed ha
applaudito e acclamato i
due festeggiati: Andrea
Luci, capitano dell’AS Livorno Calcio (Personaggio
dell’Anno) e Gianna Martorella, nota imitatrice-attrice (Premio alla Carriera).
La bravissima Vania Bianchetti ha aperto la serata.
Come sempre a condurre
l’evento il giornalista e critico cinematografico Fabio Canessa che ha presentato i premiati al pubblico e ha coordinato il dibattito.
Sul palco, vista l’eccezionalità dei premiati, sono
saliti due fuoriclasse per
intervistarli. Per Gianna
Martorella è intervenuta
Maria Antonietta Schiavina, nota giornalista e
Q
scrittrice, che ha passato
in rassegna la carriera
della imitatrice piombinese purosangue. La Schiavina è riuscita a trasmettere al pubblico con verve
leggera l’importanza di un
personaggio del nostro
territorio che è riuscito a
portare alta la bandiera
della Toscana nel proprio
settore. E il settore in
questione è uno dei più
agguerriti e difficili: lo
spettacolo, la televisione.
Sono stati presentati anche il libro della Martorella “Nei panni degli altri” e
la sua ultima fatica, un cd
di cover di imitazioni, “Io
Gianna e Martorella”.
Per Andrea Luci, invece, è
intervenuto l’ex calciatore, allenatore e opinionista sportivo Aldo Agroppi,
già Premio alla Carriera in
una passata edizione e
parente dello stesso Luci.
Il capitano del Livorno, salito sul palco insieme ad
un’ovazione del pubblico
che lo ha festeggiato con
applausi e grida di giubilo,
ha voluto condividere il
premio con la famiglia, visivamente commossa e
fiera del proprio campione. Agroppi è riuscito grazie alla profonda conoscenza della carriera del
nipote a ripercorrere la vita del giovane Luci inter-
Costa Etrusca prem
calando il racconto con
episodi di vita familiare,
rendendo al pubblico un
ritratto inedito del capitan
Luci.
Prima della premiazione,
l’inossidabile direttore di
Costa Etrusca e patron
dell’evento Ivio Barlettani,
ha moderato gli interventi
della stampa: sono intervenuti Fiorenzo Bucci,
giornalista de La Nazione,
Andrea Lazzeri, caporedattore del Tirreno, Luca
Goerg per Costa Etrusca e
Gilberto Allori, presidente
del Salivoli, dove il cam-
Sala grem
ita al Cen
tro Giova
ni
nietta
aria Anto
M
ta
s
li
a
n la giorn
nessa co
rtorella
Fabio Ca
ianna Ma
G
e
a
in
v
Schia
37
è affetto anche il figlio
maggiore del calciatore).
A premiare Gianna Martorella per il Premio alla Carriera il sindaco Gianni Anselmi.
Infine nel salone del Comitato Festeggiamenti
Piombinese si è svolta la
“cenetta dell’amicizia”
dove amici e parenti dei
festeggiati si sono messi
a tavola insieme ai collaboratori e agli amici di Costa Etrusca, ad una delegazione della squadra di
calcio cittadina Salivoli,
molto legata al capitan
Luci, alla stampa e agli
sponsor che hanno reso
possibile la riuscita dell’evento. Il menù è stato cucinato dagli ottimi cucinieri del Comitato Festeggiamenti Piombinese ed è
stato servito dall’infaticabile gruppo della Comunità Irpina.
Una serata riuscita che si
conferma, ogni anno che
passa, un appuntamento
fisso per tutto il territorio.
Una iniezione pura di orgoglio ed eccellenza.
L’appuntamento è per il
prossimo anno!
Grazie di cuore
mia Luci e Martorella
pione Luci ha mosso i primi passi.
Il culmine della serata sono state le premiazioni.
Vania Bianchetti ha recitato le motivazioni scritte in
rima dal nostro collaboratore Paolo Pachi. A premiare Andrea Luci Perso-
naggio dell’Anno il presidente dell’Unicoop Tirreno Marco Lami (che ha
consegnato a Luci anche
un “gesto concreto” a favore della fondazione onlus Fop Italia, che raccoglie i fondi per la ricerca
sulla Fop, malattia da cui
rdo
glio Edoa
fi
l
o
c
i
c
u
Andrea L
Agroppi,
Il successo di questa quarta edizione ha un nome:
squadra. Fare squadra è il mantra della nostra redazione. Un caloroso grazie va allo sponsor Unicoop
Tirreno che crede ormai da tanti anni all’importanza
dell’evento Personaggio dell’Anno e Premio alla Carriera. Un grazie vero ai cosponsor: Immobiliare Cristiani, SiderPiombino, Etrusca profilati. Per il patrocinio del comune di Piombino il grazie va all’amministrazione e al sindaco Gianni Anselmi.
Grazie ai tecnici e ai dirigenti del centro Giovani De
Andrè per l’allestimento della sala e la disponibilità
dimostrata. Grazie ai compagni di tante avventure: il
Comitato Festeggiamenti Piombinese e al gruppo
della Comunità Irpina.
Grazie agli illustri ospiti dell’occasione: Maria Antonietta Schiavina e Aldo Agroppi. Infine un grande grazie allo zoccolo duro della nostra squadra: Luca
Goerg, Fabio Canessa, Umberto Barlettani, Claudio
Mazzola, Marcello Cardinali, Massimiliano Creatini e
Vania Bianchetti.
38
marzo - aprile - maggio 2014
La fiaba di Martorella
La sera suggerisce una novella
nel soffuso chiarore del tramonto,
che parla di una martora e una stella…
Se prestate attenzione, la racconto:
“Quella bestiola vide l’universo
attraverso cespugli, sterpi e foglie
dove si divertiva a fare il verso
d’altre bestiole, come chi raccoglie
e ne individua i gesti e le parole
che poi ripete, con suo grande spasso,
sollecitando al gaudio pure il sole.
… e la stella intervenne a questo punto,
dicendole: «Ti porterò lontano,
insieme a stelle che hanno già raggiunto
successi che si toccano con mano.
Però, manca una cosa… Non so come…
Vorrei mi si ricordi nel tuo nome…
Dunque, vediamo un po’… Martora… Stella…
Certo. Ti chiameremo Martorella!»
E nel mondo spettacolo fu accolta
da applausi, consensi ed emozioni,
imitando, così, di volta in volta,
Orietta, Raffaella o la Vanoni,
di successo in successo e dal buon vento
di quella stella ch’era il suo talento”.
Canessa, il poeta Paolo Pachi e Gianna Martorella
***
… la Martorella è qui con noi, stasera,
da Costa Etrusca scelta e candidata
per ritirare il Premio alla Carriera.
Uno dei tanti che s’è meritata!
Paolo Pachi
Marco Lami
Il presidente dell’Unicoop Tirreno Marco Lami congratulandosi con Andrea Luci, capitano dell’AS Livorno Calcio, ha detto: «È con orgoglio che questo anno
consegno il premio ad un giovane piombinese che è
riuscito a sfondare nel durissimo mondo del pallone.
L’esempio di dedizione e lealtà sportiva che porti
ogni domenica in campo è di monito ai molti giovani
che vedono nei calciatori esempi da seguire.
Nell’occasione vorrei ringraziare Costa Etrusca per la
realizzazione di questa manifestazione. La Unicoop
Tirreno, che io rappresento, è fiera di sponsorizzare
questo evento sin dalla sua prima edizione. Sottolineare e portare alla ribalta le eccellenze della nostra
zona è fondamentale per rinnovare l’orgoglio e dare
una spinta concreta in avanti».
Il Comitato festeggiamenti con il sindaco Anselmi
39
La realtà di Andrea Luci
Il capitano del Livorno con il presidentissimo Gilberto Allori
«Vorrei parlare col signor Andrea,
il ragazzo apprezzato nel Livorno,
che in gioventù ha convinto lo “Scirea”
e s’è battuto, giorno dopo giorno,
contro squadre a livello nazionale
fino a arrivare nella Primavera
della Juventus: giorno trionfale.
Con questo ha dato inizio alla carriera
e dalla Nazionale Giovanile
passa al professionismo ed è conteso
da clubs che riconoscono il suo stile
e il suo valore acquista un grande peso.
In un allenamento collegiale
voglio averlo con Pirlo e Balottelli
per poi inserirlo nella Nazionale...
Ah, scusatemi, io sono Prandelli».
***
Noi s’è visto giocare nel cortile,
poi al campo di Salivoli, a Piombino,
ma siamo certi arriverà in Brasile
e avremo un altro vanto cittadino
che insieme ad Aldo Agroppi e Lido Vieri
entra nel gruppo di cui andiamo fieri.
Tanto che Costa Etrusca l’ha stimato
Personaggio dell’Anno e questa sera
è presente con noi ed è premiato
con il trofeo e ammirazione vera.
Paolo Pachi
Oltre 150 invitati alla cenetta dell’amicizia
Gianni Anselmi
Il sindaco Gianni Anselmi nel premiare la nota imitatrice-attrice Gianna Martorella ha ringraziato il periodico Costa Etrusca per gli innumerevoli eventi che
organizza animando l’ambiente cittadino. «Il giornale,
diretto da Ivio Barlettani, è sempre molto attento al
clima sociale e alla realtà del nostro territorio. Sono
da ammirare con orgoglio le diverse manifestazioni
che è riuscito a realizzare. A partire dall’inaugurazione a giugno della restaurata piazza Bovio, per arrivare al Pranzo della Solidarietà, manifestazione organizzata in collaborazione con i sindacati per tutte le
persone che hanno partecipato alle manifestazioni
che per mesi hanno impegnato molti in difesa dell’identità industriale della nostra zona ottenendo risultati concreti. Per non parlare dei tradizionali appuntamenti di “Un giorno… insieme” e Personaggio dell’Anno e Premio alla Carriera. Una voglia di fare e
determinazione nell’animare la realtà cittadina da
non sottovalutare. Grazie!»
Un ringraziamento ai nostri fotografi:
Patrick Donati, Domenico Finno, Pierluigi
Galassi, Luca Ruffoli e Raffaello Spanò
40
marzo - aprile - maggio 2014
Le pillole di Paolo Pachi
♥
Un quadro è sempre con le spalle al muro.
È grave, è acuto ed anche tonico, l’accento.
L’inchiostro incontenuto si è dato alla
macchia.
Il binario ha due vie, eppure è morto.
Il bullone è sempre uno svitato.
Il sangue, anche se in vena, è spesso sotto
esame.
Ho visto un’etichetta “Prodotto in Italia”
stampata in Cina.
♣
Il cacio, anche se è grasso è sempre in
forma.
La moglie del sollevatore di pesi: «E pensare
che a casa non alza un dito!».
Il Colosseo, in America sarebbe già
diventato un supermarket.
Se vesti a lutto i tuoi ricordi, diventeranno
rimpianti.
Non dare consigli. Ascoltali!
Se i potenti litigano, i poveri piangono.
PAROLE INCROCIATE (di Paolo Pachi)
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
12
11
14
13
15
17
16
18
19
21
20
22
23
26
25
30
24
27
31
33
28
29
32
34
35
36
39
40
37
38
41
ORIZZONTALI
1. Quando è eccessiva aumenta il caldo – 7. Non è mai presto – 11.
Ghiotti – 12. Equino ibrido – 13. Il Dio nordico – 14. Si prende sparando – 15. Le iniziali di Dumas – 16. Ex allenatore del Livorno Calcio – 18. Caverne – 20. Logorare senza estremi – 21. Una casa da
locare – 22. Territorio Libero – 23. Regione storica della Grecia –
25. Trattato Industriale Ungherese – 27. Tenuta in bagno (due parole) – 29. Siena – 30. Il cattivo dell’Otello – 32 Unito, allegato – 33.
La metà dei nosocomi – 35. Tanti erano i Garibaldini – 36. Una risposta sgradita – 37. Lo si chiede quotidiano – 39. Me stesso – 40.
Una mezza idea – 41. Tanto per dubitare – 42. Organizzazione Complessa – 43. Il fiume di Innsbruck – 45. La bellissima Gardner – 46.
Stop – 48. La si prende alla caviglia – 49. Quaderno di appunti della
giornata.
42
VERTICALI
1. Enrico IV ne divenne capo nel 1576 – 2. Il pittore dai lunghi colli
– 3. Bilico senza partenza – 4. È così la medaglia alla memoria (due
48
49
parole) – 5. Separata dal resto – 6. Tessuti Industriali – 7. Sostanza
Le caselle a bordo ingrossato
inserita nel radiatore per evitare fuoriuscita di liquido – 8. Cani di
nascondono un messaggio della nostra rivista
grande stazza – 9. La fine del carro – 10. Stato con Nuova Delhi –
12. Milano – 15. Nel mezzo delle carte – 17. Lo emana un buon caffè – 19. Le consonanti in attesa – 21. Società Internazionale Lavorazione Cuoio – 24. Trattoria con alloggio – 26. La bocca sollevò dal fiero pasto… – 28. Dove in francese – 29.
Non si realizza quasi mai – 31. Capitale della Norvegia – 34. Ovest-Est – 35. Scoppietta per diventare pop corn – 37. Serve
per infornare – 38. Viene utilizzato per mostrare – 40. Si aggiunge alla fattura – 41. Il maggio francese – 44. Nota senza vocali – 45. Asti – 47. Terni.
47
O
R
T
A
D
I
A
R
I
46
T
45
S
44
O
49
I
43
N
N
A
44
A
A
45
A
I
I
I
D
M
40
L
L
E
N
O
S
33
I
G
I
25
U
A
M
C
E
38
E
G
C
O
C
L
L
L
27
E
G
O
R
U
S
O
O
S
28
T
O
23
L
I
I
29
A
S
24
A
R
S
F
I
T
T
A
21
N
I
C
O
L
16
A
A
17
D
I
N
N
18
O
M
13
G
N
37
A
20
O
A
32
A
26
L
22
O
O
31
T
O
42
34
A
30
T
O
C
47
A
P
36
O
T
41
35
N
L
46
O
39
M
V
I
R
T
A
A
14
O
L
O
S
I
I
D
15
M
11
R
19
U
L
O
N
12
M
U
2
1
I
3
D
4
I
5
T
6
A
T
7
A
8
R
9
D
I
10
Sei stato tu a fare «pssssst?»
48
43
41
Che bei ricordi
quando cavalcavo
il ciuccio del Napoli!
Mazzarri, l’allenatore sanvincenzino,
saltella in continuazione in panchina come un grillo.
Parla con i collaboratori e con i giocatori
per niente tranquillo.
Si toglie la giacca e poco dopo se la rimette.
Il cronometro lo ha sempre in mano
e lo fissa facendo convulse faccette.
Alza il bavero della giacca e poco dopo
lo riabbassa con passo da caimano.
Ogni qual volta è inquadrato guarda il tabellone
come un attore americano.
Ma non c’è proprio nessuno al mondo
che gli possa dire:
«Osserva i tuoi giocatori in campo
le gambe sgranchire,
invece di fare tutti quei gesti superflui.
Cosa ti costerebbe?».
Forse in tal caso qualche risultato in più
lo otterrebbe…
l
da
1967
e
r
u
t
a
l
o
g
i
p
S
Concerto di Violetta
a Piombino e Livorno!
Secondo indiscrezioni la giunta comunale
uscente di Piombino avrebbe preso contatti
con il manager di Violetta, la nota star argentina della Disney icona delle teenager.
L’amministrazione vorrebbe regalare infatti
alla cittadinanza una serata nella bellissima
cornice di piazza Bovio con lo show di
Violetta, ispirato alla famosa serie tv Disney.
Emozioni, sentimenti, humor e allegria su
uno sfondo musicale composto da canzoni
originali interpretate da un cast internazionale.
Violetta: un vero e proprio fenomeno sociale
da record, seguitissima in tutto il mondo,
che sceglie Piombino per il suo musical. Un
colpaccio!
Anche il sindaco Cosimi di Livorno sull’onda
dell’entusiasmo piombinese, vorrebbe portare
la popstar Violetta ad un grande concerto
allo stadio Picchi dell’Ardenza.
Anche questo concerto dovrebbe essere gratuito per la cittadinanza labronica.
Probabili date dei concerti lunedì 31 marzo
(Livorno), martedì 1° aprile (Piombino).
NERI VITALIANO
RIPARAZIONE E VENDITA PNEUMATICI
Venturina - Via Grosseto 2 - Tel. 0565 852472
Piombino - Via Trento e Trieste 17 - Tel. 389 5550933
42
marzo - aprile - maggio 2014
Anno 2024
La palla di vetro
di Dionysos
G
li scenari incerti e cupi che si profilano per il futuro
hanno imposto una decisione: recuperare, dall’archivio
di Costa Etrusca, la palla di vetro. Per prima cosa,
la sfera di cristallo ci ha suggerito di prendere quello che
verrà con una buona dose di ironia, aspettandoci cambiamenti
tali che, in confronto, le profezie dei Maya sono barzellette.
Poi, grazie ai suoi poteri magici, ci ha proiettato, anzi
catapultato in un istante dieci anni più in là. Un volo, e ci
ritroviamo nel 2024.
Opera faraonica Livorno-Piombino
L’autostrada per bici
volano del turismo
D
opo che nel 2014 fu
inaugurata in Germania l’autostrada
per biciclette che collega la
città di Dortmund e Duisburg
e in Danimarca quella tra
Copenaghen e Albertslund,
anche la provincia di Livorno
avviò uno studio per la realizzazione di un’autostrada
per biciclette.
Dopo tanti lavori, l’inaugurazione è avvenuta il 13 aprile
2023. Grandi flussi di turisti
sono accorsi per ammirare
l’opera mastodontica ed unica
in Italia. Oggi, che siamo
alle porte della stagione turistica estiva del 2024, pesano
notevolmente sulle prenotazioni negli alberghi del litorale
i tanti cicloamatori. Arrivano
dall’America, dal Giappone
e dal nord Europa migliaia
di turisti che una volta atterrati
all’aeroporto di Pisa cominciano la loro settimana di pedalata.
L’autostrada per biciclette
che parte da Livorno per ar-
rivare fino al promontorio di
Piombino si snoda lungo i
comuni di Rosignano, Cecina,
Castagneto Carducci e San
Vincenzo. In una settimana
i ciclisti percorrono la tratta
di circa 90 km. L’opera è
stata realizzata con doppia
carreggiata, i sensi di marcia
separati, larghezza di 5 metri,
superficie asfaltata, senza
curve strette o pendenze e
niente incroci, presente anche
una buona illuminazione che
consente la fruibilità durante
le ore serali e notturne. Lungo
tutto il percorso sono presenti
aree di sosta e parcheggio
motorizzate, non c’è bisogno
di catenacci per evitare i furti,
un moderno sistema di allarme
con microchip infatti avverte
il proprietario se qualcosa
non va. Visto il successo dell’iniziativa è già pronto lo
stralcio che prevede il pro-
lungamento del percorso dell’autostrada per biciclette
fino a Punta Ala passando
per Follonica.
Sulle guide turistiche di tutto
il mondo è scritto che l’autostrada per biciclette della
costa degli etruschi è unica
per bellezza e scorci mozzafiato: vedute a strapiombo
sul mare, paesaggi incontaminati della campagna toscana, percorsi immersi nella
natura della macchia mediterranea, sosta in siti archeologici d’epoca etrusca. Fermarsi per la tintarella sulle
spiagge bianche di Rosignano,
tuffarsi nelle calde acque
delle terme di Venturina, mangiare in uno dei poderi bolgheresi ed assaggiare i migliori
vini del mondo e percorrere
la rinnovata strada della Principessa tra San Vincenzo e
Piombino non ha prezzo.
43
Dal 1962 il giornale della nostra terra
Costa Etrusca, al servizio dei cittadini
osta Etrusca, il giornale della nostra terra. Il
periodico di informazione, cultura e attualità diretto da Ivio Barlettani è dal
1962 al servizio dei cittadini
della nostra provincia.
La libertà e la pluralità di informazione sono, per la nostra redazione, un elemento
imprescindibile per una società che voglia definirsi democratica. Per questo motivo abbiamo deciso di non
“pesare” sulle tasche dei nostri lettori e presentarci ad
ogni numero in forma gratui-
C
I padroni
del giornale
Persone e aziende che fino
ad oggi hanno sostenuto Costa
Etrusca: grazie.
A.s.d. Body Line Lab, A.s.d.
Gruppo Equestre San Vincenzo,
Acqua & Calore, Acquanauta,
Agenzia Immobiliare Cristiani,
Altamarea, Altre Vacanze Club,
Antincendio Natalini, ArcelorMittal, Arranger Consulting
(Burger King), Arte & Cornici,
Asa, Asiu, Athena Communications, Associazione Pubblica
Assistenza Piombino, Associazione Sportiva The Power
Gym, Automeccanica, Autorità
Portuale Piombino, Azienda
Agricola Pini, Banca di credito
cooperativo di Castagneto Carducci, Banca Mediolanum, Bar
La Principessa, Baroncelli Andrea (Ina Assitalia), Berrighi
Costruzioni, Biagi ascensori,
Bolgheri Melody Srl, Brulotto,
Bucciantini Supercasa, Butali
(Euronics), Caffè Nanni, Caffetteria Lorenzo il Magnifico,
Calamoresca Beach, Calidario,
Camera di Commercio Livorno,
Cargo, Cassa di Risparmio di
Volterra, Cave di Campiglia,
Centro benessere Riva degli
Etruschi, Comune Campiglia
Marittima, Comune di Piombino,
Comune di San Vincenzo, Comune di Suvereto, Conca d’oro,
Confraternita di Misericordia
Campiglia, Confraternita di Mi-
ta. Potete trovare Costa Etrusca nei centri di maggiore
aggregazione sociale: scuole, ospedali, centri commerciali (punto libri randagi nei
supermercati Coop), negozi,
edicole e sotto la nostra storica redazione in corso Italia,
95 a Piombino.
Nonostante gli aumenti dei
costi di produzione, di stampa, di inchiostro e di trasporto la nostra scelta non cambia: offriamo il nostro servizio
gratuitamente. Senza trascurare la qualità del giornale,
con carta patinata e a colori.
Se tutto questo è possibile
lo dobbiamo agli inserzionisti. È grazie, infatti, ai nostri
sponsor se ogni volta potete
sfogliare il giornale ed usufruire di un servizio che garantisce la pluralità di informazione. È grazie agli inserzionisti se possiamo lavorare ogni volta per voi, mantenendo una redazione, una tiratura di ben 10mila copie,
un sito internet, il formato digitale della rivista e, soprattutto, l’organizzazione di molti eventi che ci vedono protagonisti della vita sociale del
Orgogliosi dei nostri eventi
Fare un giornale, anche se impegnativo, non ci basta. Vivere
a pieno nella società civile vuol dire farne parte, coglierne
gli umori, stare vicino a tutti. È per questo che Costa
Etrusca ormai è anche promotore di eventi di notevole importanza. Accanto alle istituzioni, alle associazioni di
volontariato, ai lavoratori. Da quando Costa Etrusca esce
in formato rivista (ogni uscita corrisponde ad una stagione:
autunno, inverno, primavera e estate) sono molti gli eventi
realizzati. Anche in questo caso vanno ringraziati gli sponsor
che rendono concretamente possibili le manifestazioni.
Ecco alcune delle nostre iniziative.
“Un giorno… insieme”, manifestazione dedicata ai
diversamente abili e agli anziani del territorio. Quest’ anno,
a giugno, si svolgerà la decima edizione!
Personaggio dell’Anno e Premio alla Carriera, giunto ormai
alla quarta edizione.
Inaugurazione della restaurata piazza Bovio, 27 giugno 2013.
Pranzo della Solidarietà, in sostegno dei lavoratori che
hanno lottato in difesa del polo siderurgico piombinese.
Le opinioni di una città, sondaggio per fotografare il presente
e guardare al futuro di Piombino.
Fotografica, viaggio dalle prime fotocamere all’era digitale,
con Domenico Finno.
sericordia Piombino, Consorzio
Balneare Costa Est, Consorzio
Balneari Sabbia Etrusca, Coop
Circolo Nautico Pontedoro, Da
Luca Trattoria, Dal Pont, Dalmine, Diadema Cosmetici, Dolceamaro, Due Emme, Edicola
Agorà, Edil Coop Fiorenzani,
Edilbrizzi, Elite Livorno Gestioni
Srl (Park Albatros), Erboristeria
Vecchi Rimedi, Estetica Tenerife, Etrusca Profilati, Eurottica,
Falesia Ristorante, Falesia Srl,
Farmacia Salvioni, Galassi Immobiliare, Garbo, Genesi, Gioiel-
leria Rosignoli, Grassi Arredamenti, Hair Style Stefania Carron, Hotel Centrale, Hotel delle
Terme, Il Garibaldi Innamorato
ristorante, Il Paradisino Beach,
Il Peccato ristorante, Il peschereccio (Francesco Pampana), Il Tarlo ristorante, Immobiliare Marina di Salivoli,
L’altramela, L’Asinbigio, L’Immobiliare del Corso, La Fontana
bar gelateria, La Lanterna ristorante, La Rocchetta bar ristorante, La Taverna dei Boncompagni ristorante, Lami &
nostro territorio.
Anche se il momento di crisi
per tutta l’informazione su
carta stampata è forte e un
grido di allarme si alza da più
parti per salvaguardare giornali
storici come il nostro, noi preferiamo non lamentarci ma
ringraziare chi ci rimane accanto.
Sostenendo noi, la comunità
e la libertà di informazione.
Più grande è il successo dei
nostri inserzionisti, più grande è il successo della nostra
rivista.
Costa Etrusca, il giornale
della nostra terra dal 1962.
Bruscolini (Unipol), Lami impianti
elettrici, Lampogas Tirrena,
Lazzi Vitur, Living Wellness
Club, Lu.Si Immobiliare, Luca
Ardenghi (Fondiaria Sai), Lucchini
Spa, Martini Professionale,
Marvin, Mazzola Sport, Mobo
Impianti, Moby Spa, Neri Vitaliano, Novasol, Ortopedia
Bindi, Pagliai & Agroppi (Milano
Assicurazioni), Partito Democratico, Pettinelli Auto, Piccolo
Mondo, Pizzeria Tonino, Podere
Tre Cipressi, Principessa Srl
(Stabilimento balneare), Provincia di Livorno, Ristorante
da Balestra, Ristorante Dalle
Bimbe, Ristorante Otello, Ristorante Pizzeria Elena, Sbm
Group di Socci Doriano, Seca
Società Elettrica, Sefi Srl, S.F
Walker, Scognamiglio gioielleria,
Sicilfruit, Sicmi Service Srl, Sicrea, Sider Piombino Spa, Sol
Spa, Spiga Ceramiche, Style
boutique, Studio Medico Lybra,
Swarovski, Tabaccheria Magnani, Tabacchi Rita e Paolo
Fiorenzani, Tutto Infissi, Unicoop
Tirreno, Zanzibar.
44
marzo - aprile - maggio 2014
di Paolo Pachi
IL GIOCO DELLA BUCHETTA
N
ell’ immediato dopoguerra, a cavallo tra
gli anni ‘40 e ’50, i
ragazzi di allora, dai quattordici
ai sedici anni, si riunivano
negli ampi cortili dei palazzi
di periferia e passavano il loro
pomeriggio (la mattina era
dedicata alla scuola) a giocare
con quello che l’epoca concedeva: una sfera di acciaio,
tolta probabilmente ad un rotore meccanico, della grandezza di una susina, che qualcuno di loro metteva in gioco.
Con un ramo secco di legno,
disegnavano in terra un quadrato di circa 50 centimetri
di lato, praticando su ogni an-
Francobolli
che passione
di Giuseppina Toncelli
Liana Pieracci Del Seppia
coltiva la stessa passione di
quando era bambina: la filatelia. Oggi, che di anni ne ha
89, ben portati, ritaglia da lettere e cartoline i francobolli,
affascinata dalle immagini su
quei rettangolini colorati, esattamente come quando era giovanissima. Allora li riponeva
con cura in una scatola di
latta, il suo forziere segreto,
che nel corso degli anni si è
trasformato in tanti albumraccoglitori, da vera collezionista. Adesso le sue collezioni
contengono circa 15mila francobolli da tutto il mondo.
Sono divisi per serie: da quella
riservata alla fauna a quella
geografica, dagli avvenimenti
Come ci divertivamo
golo una buca profonda tre o
quattro centimetri, che potesse
contenere la piccola sfera di
cui sopra. Un buco, leggermente più grosso, veniva scavato al centro. Si chiamava
giocare a “buhetta”. In palio
venivano messe le figurine
dei calciatori o dei campioni
del ciclismo. Da una distanza
stabilita (circa due metri), si
appoggiava a terra la sfera
che, con i piedi, veniva indirizzata verso il centro delle
buche. Se l’attrezzo rotondo
cadeva in una buca laterale,
il giocatore doveva pagare un
numero di figurine stabilito
all’inizio, mettendole nella
buca centrale, insieme a quelle
versate prima di giocare.
Tutto appariva tranquillo fino
al momento in cui un giocatore
non si inventava la “giocata”
sul terreno non perfettamente
pari, sfruttando le piccole
dune. Da quel momento in
poi tutti tentavano di imitarlo
e quando non ottenevano i
benefici di quel giocatore, il
gioco finiva, arraffando le figurine nella buca di centro,
storici alle costellazioni e tanti
altri. Le sue preferite sono
quelle dedicate ai personaggi
famosi e alla storia dell’arte.
«Con quelli geografici – afferma Liana, piombinese doc
– mi sento un viaggiatore virtuale. Vedo posti e monumenti
sconosciuti. Quelli riguardanti
l’arte mi permettono, invece,
di ammirare capolavori di pittori famosi. Oggi basta andare
su internet per conoscere il
mondo, a me basta sfogliare
i miei album per ricordare la
storia passata e per viaggiare
con la fantasia». Così parla
Liana, mostrando con orgoglio
la sua raccolta, frutto di una
vita. In questi giorni sta aspettando i nuovi arrivi: 1500
francobolli su tre temi diversi,
più due monete con l’effige
di papa Francesco. Perché la
numismatica è la sua seconda
passione, le sue monete sono
centinaia di esemplari… ma
questa è un’altra storia.
I nonni tornano
a scuola
Alcuni nonni dell’Università
delle tre età hanno vissuto
per diversi giorni l’emozione
di sedersi di nuovo tra i banchi
di scuola con i bambini delle
classi quinte (sezioni A e B)
della scuola XXV Aprile. Qual
era lo scopo di questi incontri?
Realizzare insieme un libro
“Unico”. Un’idea nata dal
corso di “Scrittura creativa”
frequentato dagli anziani e
gestito dalla professoressa
Lucilla Lazzarini.
Il libro “Unico” consiste in
un solo esemplare che non
ha edizione e il cui obiettivo
è incentivare la fantasia
usando come supporto il vocabolario in modo da arricchire o ripassare la lingua
italiana.
I ragazzi divisi in gruppi, ciascuno con un adulto-coordi-
Agenzia Generale
Andrea Baroncelli Snc
Piombino - Via Spalato 34/36 - Tel. 0565 222201
Venturina - Via Indipendenza 55 - Tel. 0565 855572
Follonica - Via Bicocchi 33 - Tel. 0566 263462
Porto Azzurro - Via Ricasoli 3 - Tel. 0565 914134
contestando la vincita al ragazzo vincente. Un modo
come un altro per cominciare
a litigare.
I giovani del dopoguerra avevano addosso le scorie di un
vissuto di violenza. I cinque
anni di infamie belliche da
poco superati, non erano ancora
stati interamente metabolizzati.
Il gioco della buchetta nel
quadro di Enrico Pollastrini
natore hanno scelto il tema
da trattare, i personaggi e
l’ambiente. Il tutto è stato
completato dai loro disegni
e da illustrazioni ritagliate
dai giornali o ricavate dal
computer. Tutti i racconti, rilegati in modo originale, sono
stati riuniti per formare un
unico volume che sarà mostrato al pubblico in diverse
occasioni.
In quei giorni le aule si sono
trasformate in laboratori, tra
forbici, colla, cartoncini e
stoffe variopinte ma, quello
che ha emozionato i nonni è
stata, non solo la calorosa
accoglienza dei bimbi, bensì
sentire che affiorava dal passato il ricordo dei loro anni
scolastici.
Con loro hanno ritrovato la
creatività dimenticata, ritornando, come per magia, giovani scolari.
Giuseppina Toncelli
45
di Allegra Ciaponi*
I
ritmi frenetici spingono
sempre più persone a mangiare fuori casa o consumare piatti pronti. La colazione
mentre si va di corsa al lavoro,
il pranzo al bar e la cena al
ristorante o con cibi take-way.
Crediamo che mangiare sano
fuori sia impossibile in realtà
è solo una questione di scelte.
Ecco alcuni consigli utili. Le
porzioni dei cibi: quantità abbondanti potrebbero rappresentare un problema. Infatti
se le porzioni sono eccessive
è più facile mangiare più del
necessario, sia perché non si
riesce a resistere alla tentazione,
sia perché ci si sente obbligati
a finire quello che abbiamo
pagato. Quello che si può fare
è chiedere una porzione abbondante di verdura, che sazia
ma fornisce poche calorie, riducendo invece a metà la porzione di primo o secondo piatto. Scegliere i piatti giusti:
dovremmo cercare di mangiare
di Riccardo Vigetti*
S
i parla molto in medicina
estetica dell’utilizzo dei
fili. Ne esistono di due
tipi: biostimolanti e di trazione.
Oggi parleremo dei primi.
I fili biostimolanti o bioristrutturanti hanno la funzione
di restituire tono, turgore e
compattezza alla pelle formando una vera e propria “trama di sostegno”. Sono fatti
di un materiale completamente
riassorbibile, già utilizzato in
cardiochirurgia pediatrica e
in chirurgia oftalmica, il Polidioxanone (PDO). Vengono
introdotti grazie ad un ago
ED ORA LA PAROLA PASSA ALLA DIETISTA
Mangiare sano fuori casa
almeno 2 porzioni di frutta e
3 di verdura al giorno, perciò
quando si mangia fuori casa
è bene rispettare questa regola.
La verdura è presente in molti
piatti. Il dessert può essere
sostituito da una macedonia
o da una spremuta d'arancia.
Qualità e quantità: le carni
rosse, come quella di manzo
o di agnello, costituiscono
una buona fonte di ferro, così
come le carni di anatra e selvaggina. Tuttavia questi tipi
di carne possono essere molto
grassi, perciò è meglio scegliere
i tagli magri o togliere il grasso
e preferire cotture alla griglia
PELLE LEVIGATA E TONICA
I fili della bellezza
sottilissimo che li
contiene; una
volta penetrato viene
rilasciato il
filo che
inizia a
svolgere la
sua azione
di biostimolazione, facendo
produrre alle cellule
elastina e collagene, dando
un effetto liftante. Non è ne-
cessaria nessuna
anestesia e si
può trattare il
viso ma anche altre zone del corpo
(collo, braccia, interno
coscia, decollete…). Il risultato si inizia
a vedere 2-3 settimane dopo l’impianto e
l’effetto liftante continuerà
o arrosto. Il pesce è un ottimo
piatto. Potete alternare il pesce
azzurro, come salmone, sardine, tonno e sgombro, che
sono ricchi in acidi grassi
omega tre, con il pesce magro
come platessa, nasello e merluzzo.
Salse e condimenti: preferite
l'olio extravergine d'oliva al
burro, alla maionese e alle
salse. Alcolici: un buon bicchiere di vino o una birra non
comporta nulla di male purché
vengano consumati con moderazione. Come regola generale una donna adulta può
consumare al massimo due
bicchieri di bevande alcoliche
al giorno e un uomo adulto
tre. Se mangiate spesso fuori
casa per necessità sarà meglio
scegliere delle portate pensando
alla vostra salute. Al contrario
se si tratta di una occasione
speciale non c’è nulla di male
se fate un’eccezione e scegliete
quello che più vi piace.
*Dottoressa, dietista
fino a circa 10 mesi, non essendo legato solo alla permanenza del filo stesso (che viene
riassorbito in circa 6 mesi).
Il trattamento è assolutamente
sicuro, privo di rischi e complicanze. L’effetto è assolutamente naturale. La paziente
nel tempo potrà sottoporsi ad
altri trattamenti di medicina
estetica, come filler o tossina
botulinica, così come ripetere
il trattamento con fili in PDO.
Ogni intervento naturalmente
deve essere personalizzato in
base alle esigenze e alle problematiche di ogni paziente.
*Medico estetico
46
marzo - aprile - maggio 2014
di Pierluigi Galassi
C
Inizia a scattare all’età di 8 anni.
Grande passione per la fotografia.
Frequenta Belle Arti a Bologna
ASIA GIANNELLI
La creatività
al servizio
dell’arte
FOTO DI NUDO LA SUA SPECIALITÀ
AL SUO ATTIVO ANCHE CORTOMETRAGGI
ominciamo il 2014, presentando ai lettori di
Costa Etrusca, una giovanissima fotoamatrice
piombinese, la ventenne Asia Giannelli che
esprime entusiasticamente tutta la sua creatività attraverso scatti interessanti ed artistici.
Fin da piccola dimostra interesse verso l'arte e, soprattutto, verso la fotografia. Inizia a scattare le sue
prime foto grazie ad alcune usa e getta dall'età di otto
anni. Un Natale riceve in dono una macchina giocattolo con la quale comincia a documentare frammenti
di giornate con amici e parenti. Dopo le medie, decide
di iscriversi all'Isiss Marco Polo di Cecina, dove studia grafica pubblicitaria. Al terzo anno, tra le varie
materie, è prevista fotografia. Da qui inizia a prendere
questa passione più seriamente e realizza i suoi primi
scatti con una compatta Nikon Coolpix p60, ingaggiando amiche da fotografare, scegliendo i costumi e
allestendo le varie scenografie. Il passo successivo è
una reflex Nikon D5000, con cui tutt'ora lavora. Le
sue foto iniziano a riscuotere un feedback positivo sui
social network e, per approfondire la tecnica, nell'inverno del 2010, segue il mio corso di fotografia al
Centro Giovani di Piombino. Un anno dopo, collabora
per un set con Luigi Tozzi, che la propone all'associazione Lotus di Piombino per fare la sua prima personale durante il Festival Quo Vadis a Monterotondo,
dove espone delle foto di nudo, suo cavallo di battaglia.
A scuola inizia ad utilizzare la camera oscura e si avvicina all'analogico usando una vecchia Nikon del padre.
Affascinata dall'estetica vintage, scatta anche con una
vecchia Polaroid 600 e acquista una Lomo fisheye.
Finite le superiori, si trasferisce a Bologna dove frequenta l'Accademia di Belle Arti con indirizzo di fotografia, cinema e televisione. In quest'ambito realizza vari cortometraggi, tra cui "La gazza ladra" e
"Quando tutto è bianco". Nel 2013 autoproduce un libro fotografico sul suo ultimo lavoro, "Cromogenesi".
Attualmente collabora con l'Accademia alla realizzazione di un video per l'artista Luigi Ontani.
Che dire? Non si poteva iniziare in un modo migliore!
Buon proseguimento Asia...
Galassi, il decano dei fotoamatori
presenta Asia Giannelli
Pierluigi Galassi è il decano dei fotoamatori di Piombino. È presidente
della sezione fotografica del Centro culturale Sant’Antimo. Dopo la
presentazione di Domenico Finno, Sergio Tanfani, Nino Marchi, Guido
Morelli, Oreste Malvisi, Luigi Tozzi, Roberto Baroni, Stefano Valdiserri,
Davide Bedini, Corrado Coppetta, Luca Ruffoli, Patrick Donati, Fabio Del
Ghianda, Manuela Innocenti, Enrico Genovesi, Eleonora Carlesi, Luca
Vangelisti, Massimo Daddi, Alessio e Matilde Ricci, porta oggi alla ribalta
Asia Giannelli.
47
Gli scatti
di Asia Giannelli
Via dell'Industria, 8 - VENTURINA (LI) - tel. 0565 850218 fax 06 91271156
www.grassiarredamenti.com - e-mail [email protected]
48
marzo - aprile - maggio 2014
Ieri messaggeri degli dei, oggi a spasso in centro
Quei gabbiani che volano verso l’Elba
di Franco Biegi
M
i piace sempre, e
molto, rufolare fra
le mie vecchie
carte, non fosse altro che per
riportare un po’ indietro
pensieri e ricordi.
Questa volta ho incontrato
un pezzo di brogliaccio con
scritte sette o otto parole in
stampatello: “Gabbiani in
volo, messaggeri degli dei,
virgole e Grandi sacerdoti”.
I Sacerdoti seguivano e studiavano ogni battito d’ala
degli uccelli per interpretare
il volere degli Dei e riferirlo,
di regola, alle mogli, ai genitori ed ai figli del “miles”
partito per la guerra. E una
di quelle risposte è passata
alla Storia.
“Ibis redibis non morieris in
bello”, “Andrà ritornerà non
morirà in guerra”, una parola dietro l’altra, senza nessuna virgola. A guerra finita se
il soldato era tornato la frase
dei Grandi Sacerdoti, collocate le due opportune virgole, suonava: “Andrà, ritornerà, non morirà in guerra”. Se
invece era caduto le virgole
cadevano in modo diverso:
“Andrà, non ritornerà, morirà in guerra” (Ibis, redibis
non, – costruzione latina –
morieris in bello”). E i
Grandi Sacerdoti non sbagliavano mai, bravi a leggere il volo, ma bravissimi ad
usare le virgole.
Nei secoli i gabbiani hanno
continuato a volare, anche
se nessuno ha più chiesto loro cosa pensa l’Olimpo. Eppure il loro volo dice ancora
qualcosa a chi lo guarda.
Vi siete mai trovati sul mare,
a guardare il cielo, nell’ora
fra il lusco e il brusco?
Dal Castello o da Cittadella,
dal Falcone o da Calamoresca, da Baratti o da San Vincenzo, da Castiglioncello o
dalle scogliere del Romito
avrete senz’altro incontrato
piccoli stormi di gabbiani in
ordine sparso, sette o otto
alla volta in fila allargata e
allungata. Quasi sempre
uno, forse il capo gruppo,
più basso degli altri, tutti
nella stessa direzione con il
becco a sud ovest verso l’Elba. Quel volo ha tutta l’aria
di un coro impegnato in un
inno, un inno alla libertà.
Procede con aria, direi, di
sussiego, di sufficienza. La
cadenza dei colpi d’ala sembra comandata da un esperto
battitore del tempo.
Tutte le sere i gabbiani attraversano lo stesso braccio di
mare, sole, acqua, vento o
tempesta che sia. Senza fretta, tornano a casa. Negli
squarci delle alte scogliere
del capo dell’Enfola, di punta Fetovaia all’isola d’Elba.
O fra i cespugli di Palmaiola, di Populonia e nell’apparente desolazione di Cerboli. Tornano a casa tutte le sere, di regola oltre il Canale,
perché là è la loro casa. Anche dopo avere trovato pran-
zo e cena sulle sporche discariche a cielo aperto, dalle
quali si sono lasciati imbastardire.
Tornano sempre a casa. Mi
ricordo che quando ero ragazzo, al mare con gli amici
sotto il Castello, gridavamo
ai gabbiani in volo verso l’isola: «Gabbiani vi bruciano
la casa» fino a quando sparivano dalla nostra vista.
Chissà poi perché, ma ormai
era un classico di tutte le sere d’estate, al tramonto, con
il cielo e il mare che riflettono i colori degli ultimi bagliori della giornata.
Che sia stato quel rosso a far
credere che qualcuno bruciasse la casa dei gabbiani?
Impossibile. Troppo bello.
Roba da Olimpo degli Dei.
Oggi oltre che imbastarditi i
gabbiani si sono anche un
po’ imborghesiti.
A Piombino ne ho visti un
paio passeggiare a testa alta
sulle scale del vecchio Teatro, nella piazzetta a fianco
del Torrione, proprio sull’uscio della vecchia città. Ed
altri spiegare le loro ali so-
pra i tetti del viale Michelangelo, incrociare con il palazzo della Sirena. Inoltre
c’è una colonia numerosa al
cimitero che fa compagnia
ai piombinesi di tutte le epoche.
E mi viene in mente Cecco,
gabbiano piombinese in
pensione, che non riusciva
più ad alzarsi in volo per un
guaio avuto alle ali chissà
quanti anni fa, senza averne
colpa e, naturalmente, senza
esserne felice. Dominava la
scena in piazzetta dei Grani
giocando con i bimbi che lo
rincorrevano, ma badando
bene di non restare intricato
nelle reti al sole.
Sulle gambe dei ragazzi che
giocavano, come su quelle
dei pescatori che lavoravano
a rammagliare reti ed innescare palamiti, poteva muoversi come voleva. Era più
che certo che nessuno l’avrebbe mai cacciato in malo
modo.
I sacerdoti
studiavano
i battiti d’ala
per interpretare
il volere divino.
Quel volo era
un inno
alla libertà.
Oggi i gabbiani
sono
imborghesiti.
A testa alta
davanti
al vecchio Teatro
o al Torrione.
Tornano ogni sera
verso casa
49
di Aldo Agroppi
I
Il destino impossibile da capire
l 4 maggio ’49 bastava
una giornata di sole e la
tragedia di Superga non
si sarebbe consumata. E invece, quel giorno, a ricevere
il Torino proveniente da Lisbona nubi bassissime ricolme di pioggia e nebbia fitta
che fecero brancolare l’aereo nel buio.
Il pensiero vola a quel giorno piovigginoso ed è un tormento. La nebbia nascondeva la Basilica di Superga,
come fosse in agguato. Non
si è fatta accarezzare, eppure quegli uomini sorridevano, erano amici. Vi sono dei
colpi del destino impossibili
da capire anche a distanza di
molti anni. Oggi, nel sessantacinquesimo anniversario
della tragedia, niente è cancellato. Purtroppo quell’aereo non ha trovato il cielo in
condizioni ideali. Chissà se
quei poveri ragazzi hanno
meditato sul reale pericolo
che stavano correndo. Non
avevano colpe da scontare,
la loro morte è stato un attacco disordinato al cuore
dei loro cari. Dio è sempre
più un mistero per l’uo-
Tragedia di Superga,
la fede del grande Toro
Il grande Toro
mo: è un’immagine? Un
simbolo? Un richiamo?
Quel richiamo disperato
che, probabilmente, quei
poveri ragazzi hanno invocato prima di morire. La
bellezza delle parole in quel
breve colloquio con Dio non
sono servite. Nessuno è stato capace di offrire loro la
salvezza, ci voleva qualche
altra cosa: non so cosa però,
è un segreto celeste. Il cielo
non è stato amico, il loro
grido implorante si è perso
nel silenzio più assoluto. La
felicità se ne andò da loro, le
loro famiglie persero la pace. A Lisbona scrissero la
loro ultima pagina d’amore.
Questi ragazzi avevano fatto
ipotesi diverse, mai avevano
pensato che un giorno sarebbero stati schiavi del destino. In loro era forte il desiderio di continuare a vivere, purtroppo per tutti non
c’è la stessa vita.
Quel 4 maggio le prime notizie furono confuse, frammentarie. Tutti sperarono in
un inganno, in una grazia
che invece apparve sconosciuta. Era l’addio da tutti
noi. Quella tragedia non fu
solo lutto dello sport, del
giornalismo, ma lutto di una
intera nazione.
Tanti anni dopo, la bandiera di quel Torino non è ancora ammainata, vive nei
nostri cuori e nelle nostre
menti la leggenda di una
squadra perfetta, oserei di-
Polleria • Gastronomia
re imbattibile.
Avevo cinque anni, non ricordo, posso solo immaginare. Immagino il pendio di
Superga qualche ora dopo la
sciagura, l’impotenza dei
soccorritori, il pianto dei
primi tifosi. Immagino i funerali in una chiesa ricolma
di folla e raccolti dinanzi all’altare loro, i familiari.
Composti, in un silenzio
profondo anche se latente
era il bisogno di esplodere.
Ad ogni attimo si poteva attendere un urlo di sfogo, di
rabbia, di dolore.
E invece nessuna imprecazione, solo silenzio e dignità. Immagino, inoltre, la domanda scontata dei familiari
ripetuta mille volte: perché
proprio loro? I misteri della
vita non sono accessibili alla mia modesta comprensione, i misteri della morte
nemmeno. Mi limito a chiedere: Dio punisce o premia?
Non so cosa si prova nel
momento esatto in cui si
muore, nessuno potrà mai
rivelarlo. So solo che quel
giorno a Superga il destino e
il dolore si sono incontrati.
Il 4 maggio ’49 bastava una
giornata di sole.
Nel 65°
anniversario
della sciagura
niente
è dimenticato.
Le loro famiglie
persero la pace.
Quella tragedia
lutto nazionale
chezza
s
e
r
f
e
tà
Genuini tra tavola
s
sulla vo 918
dal 1
Via G. Galilei, 28 - Tel. 0565 221812 - Piombino (LI)
50
marzo - aprile - maggio 2014
di Luca Goerg
G
abriele Pellegrini ha
le idee molto chiare
e una passione che è
diventata la sua ragione di
vita: la caffetteria. Quando
parla dei premi che ha vinto,
portandolo ai vertici nazionali nel suo settore, gli si illuminano gli occhi. Pur partendo da niente – è autodidatta – ha battuto i migliori
allievi delle scuole alberghiere. Di origini piombinesi, dove ha vissuto fino a dodici anni, sognava da bambino di giocare nella squadra
di calcio del Piombino da
grande, ma venturinese doc.
E proprio nel bar del paese
ha cominciato la sua carriera
da giovanissimo.
«Il mio primo impiego è stato al bar Centrale di Venturina, proprietari Edda Gori e
Fernando Bianchi, genitori
dell’avvocato Fausto Bianchi. La signora Edda la ricordo con molto affetto, ha
avuto molta pazienza con
me e mi ha sempre sostenuto. Tuttavia il mio primo
contatto con il mondo del
bar è avvenuto grazie a Marcello Gozzoli, storico barista di Venturina, in occasione di un veglione di Carnevale, mi propose di stare al
bar. Avevo solo 14 anni ed
era la mia prima volta. Dopo
la nottata di lavoro mi ricordo che disse “Sei stato davvero bravo, questa può essere la tua strada”. Quelle parole mi spronarono e mi fecero capire, per la prima
volta, che avevo un mestiere
in mano, ero predisposto per
quello. Mi ricordo che mi ricompensò anche molto be-
Dal bar di un piccolo paese ai vertici d’Italia
Ecco il Re del cappuccino
ne: 20mila lire, all’epoca ti
ci compravi mezza bicicletta».
Ma la tua vera carriera da
professionista comincia a
Firenze, giusto?
«Esatto, la prima esperienza
fuori dal paese è stata a Firenze dove ho passato ben
21 anni della mia vita. Firenze possiamo dire che mi
ha formato professionalmente. A soli 18 anni sono
stato assunto in un bar in
piazza Santa Croce. Là mi
sono fatto le ossa e ho ricevuto la lezione più importante per la mia professione.
Il primo giorno Antonio,
uno dei migliori baristi della
città degli anni Settanta e
Ottanta, mi disse “Se hai
tempo guarda, se non puoi
La ricetta del cappuccino vincente
Mano ferma
3/10 caffè
7/10 latte
Schiuma montata fine
Non ci devono essere bolle
Temperatura calda (né tiepido né bollente).
La miscela di caffè perfetto
È quella che nasce da due miscele diverse: arabica
e robusta. È il climax perfetto. I maggiori produttori
di caffè sono Brasile e Colombia, ma la vera differenza la fa la torrefazione dove avviene il lavoro maggiore. L’Italia in questo è la prima nel mondo.
arrivaci con la fantasia e la
creatività”. Così ho fatto. Da
là in avanti le parole fantasia
e creatività sono state alla
base di tutta la mia carriera».
Quando hai capito che il
tuo ramo era nella caffetteria e non l’american
bar?
«E’ stato proprio in quel bar.
La mattina ero sempre molto sveglio e pronto a fare degli ottimi caffè e cappuccini.
La sera invece la stanchezza
la faceva da padrone e non
mi sentivo soddisfatto. Tra
l’altro l’alcool non mi piace
per niente».
A parte una breve esperienza a Ginevra dove hai
perfezionato il tuo francese, hai sempre lavorato a
Firenze, nei migliori alberghi e gran caffè.
«Gli anni Novanta sono stati
51
i più interessanti lavorativamente parlando. Acquisita
infatti una solida base nel
mio primo bar fiorentino cominciai a propormi nei gran
caffè come La Borsa, Paszkowsi, Perseo. La domanda
era sempre la solita “Hai il
diploma di scuola alberghiera?”. Quando rispondevo
negativamente storcevano
sempre la bocca, a quel punto chiedevo di mettermi alla
prova. Non ho mai deluso
nessuno».
Oltre ai gran caffè hai visto però anche tanti alberghi di lusso e molti ospiti
vip…
«A dire la verità ho sempre
preferito l’ambiente dei caffè ai grandi alberghi: sei più
libero di esprimere la tua
creatività. Negli alberghi,
soprattutto di un certo livello, l’etichetta è d’obbligo.
Comunque ho avuto grandi
soddisfazioni soprattutto a
Villa la Massa Hotel, un’affascinante dimora medicea
immersa nel verde delle colline fiorentine sulle sponde
dell’Arno. Un ambiente
esclusivo, lo chiamano appunto l’albergo dei vip. Ho
avuto l’onore di conoscere
Eric Clapton, l’uomo del
blues, l’attore americano
Chi è Gabriele Pellegrini
Gabriele Pellegrini nasce a Venturina nel
1961. A dodici anni si trasferisce a Venturina dove frequenta le scuole. Nel 1975 il
primo contatto col mestiere di barista.
Complice Marcello Gozzoli, storico barista
di Venturina, che lo mette al bancone del
bar ad un veglione di Carnevale. L’anno
successivo è assunto al bar centrale del
paese.
A 18 anni si trasferisce a Firenze. Il primo
impiego nel capoluogo toscano è in un bar
in piazza Santa Croce. L’afflusso di clienti
è notevole, Gabriele si fa le ossa. Negli anni ’90, quando si sente pronto professionalmente, si propone nei migliori grand
caffè e alberghi della città. Così lavora a
La Borsa, Paszkowsi, Perseo, all’hotel Villa la Massa (l’albergo dei vip).
Billy Crystal, Katia Ricciarelli, Roberto Benigni. Per
non parlare delle squadre di
calcio che venivano in ritiro
come l’Arsenal e il Milan.
All’epoca come difensore
del Milan c’era Filippo Galli, era assolutamente vietato
servire a chiunque di loro
caffè che non fosse solubile
per motivi di dieta, ma Filippo andava pazzo per il mio
espresso, così molte volte
sono stato costretto a passarglielo sotto banco».
Quando hai cominciato a
partecipare alle gare?
«Mi sono sempre rifiutato di
Premio alla carriera nel 2010, premio
“Cappuccino dell’anno 2011” e premio
“Coffe Evolution” di Macerata nel 2013.
Numerosi premi anche dall’amministrazione di Campiglia Marittima per aver portato
alto il nome del proprio paese in Italia. Ultimo riconoscimento la nomina a delegato
regionale per la Toscana per meriti professionali per la maggiore organizzazione di
caffetteria in Italia la Bar.it.
Oggi lavora all’hotel Barsalini, uno degli alberghi più antichi dell’isola d’Elba, gestito
con serietà dai coniugi Davide ed Eva Barsalini. È molto legato al padre Rodolfo,
venturinese doc e grande lavoratore nella
ditta Cavicchi.
Le sue parole d’ordine nel mestiere: creatività e fantasia.
partecipare a queste gare,
anche se i miei colleghi me
lo proponevano spesso. Io
ho sempre risposto “Se mai
parteciperò sarà a tre quarti
della mia carriera e quando
sarò sicuro di tornare a casa
vincitore”. E così è stato. Il
tutto è scattato mentre ero
nel mio attuale posto di lavoro all’Elba, all’Hotel Barsalini, uno degli alberghi più
antichi dell’isola, gestito
con serietà dai coniugi Davide ed Eva Barsalini. Stavo
prestando servizio quando
un gruppo di canadesi si alzò premiandomi con una
spilla. Era una delegazione
di un giornale canadese del
settore che stava girando l’Italia per premiare i migliori
baristi. E’ stata un’emozione
unica. Da lì è nato il pallino
per le gare».
Sei l’unico a livello nazionale, autodidatta, ad aver
vinto tutti i premi più importanti nel tuo settore.
Premio alla carriera
(2010), premio del “Cappuccino dell’anno 2011” e
il premio “Coffe Evolution” di Macerata (2013).
Oltre che ad essere premiato dall’amministrazione di Campiglia Marittima per aver portato alto il
nome del proprio paese in
Italia. Ultimo riconoscimento la nomina a delega-
to regionale per la Toscana
per meriti professionali
per la maggiore organizzazione di caffetteria in Italia la Bar.it.
«Ho sempre vissuto tutto
come un punto di partenza,
non come un punto d’arrivo.
Umiltà, cuore e passione le
parole d’ordine».
Chi devi ringraziare?
«Dio, che mi ha sempre
guardato dall’alto e mio padre Rodolfo, venturinese
doc e grande lavoratore nella ditta Cavicchi».
Sogni nel cassetto?
«Sono due. Arrivare a gareggiare tra i venti migliori
al concorso mondiale caffetteria che decreta il campione del mondo nel nostro
settore e continuare ad insegnare riuscendo a portare
almeno sul podio uno dei
miei allievi».
La tua più grande soddisfazione?
«E’ stata quando all’Elba
una famiglia torinese, dopo
una settimana di vacanza,
prima di andare via mi ha
detto “La dobbiamo ringraziare signor Gabriele, lei ha
fatto sentire dei semplici
operai dei principi”. Questo
vale più di qualunque premio. Il cliente sempre al primo posto».
52
marzo - aprile - maggio 2014
La magia...
Senio Pratesi
La realtà nel sogno
Senio Pratesi è nato a Siena nel
1926, si è formato frequentando le
avanguardie artistiche e ha scoperto
la pittura metafisica quando, per lavoro, si trasferisce a Roma nel 1949.
Nel 1973 intensifica la sua attività di
pittore e crea il suo realismo simbolico. Nel 1979 viene a Piombino dove
muore nel 2002. Ha esposto a Roma,
Napoli, Grenoble, Siena, Massa Marittima.
La cultura del nostro territorio è stata
arricchita nel tempo dalla presenza di
alcuni grandi artisti.
Tra questi mi preme ricordare Senio
Pratesi. Autodidatta ma predisposto
al disegno fin dall'adolescenza, ha
frequentato nel dopoguerra l'avanguardia mondiale e ha studiato storia
e critica d'arte. Dopo aver sperimentato l'astrattismo e il neoespressionismo, è approdato felicemente alla pittura metafisica, ispirandosi a Savinio
e De Chirico. Ha inventato così un
proprio realismo simbolico dove è
evidente un virtuosismo tecnico che
mostra le sue eccezionali capacità
grafiche e cromatiche. È una perfezione stilistica affascinante perché
contribuisce sensibilmente a trascinarci nel vasto repertorio delle immagini oniriche e dei fraseggi allegorici.
Pratesi ha voluto rappresentare la sua
visione fantastica della realtà, sublimandola in nuovi significati e valori.
Spesso ha dipinto gli oggetti raccolti
nel suo studio, come il manichino, la
maschera, gli orologi, le conchiglie.
Oggetti comuni, che però assumono
valori particolari, quali il manichino
che diventa protagonista e contenitore
di esperienze umane. È ora vittima
del potere ed ora eroe invincibile. Gli
eroi e gli dei che, scesi dall' Olimpo,
si abbattono nelle miserie di un’umanità violenta e vuota.
Giovanna Maria Vanni
Cammin facendo
Giovanna Maria Vanni è nata a
Piombino e vive e lavora a Roma. Ha
frequentato la “Ca' Foscari” di Venezia, è stata allieva di Angelo Brotto e
di Guido Lerz e nel 2003 ha aperto la
sua galleria di Campiglia.
Nel 2006 ha partecipato al Grand Palais di Parigi ed è membro associato
della Societé Nazionale des Beaux
Arts di Parigi, che tiene annualmente
il suo Salon al Carrousel du Louvre.
La pittrice Giovanna Maria Vanni è
una donna sensibile e con molteplici
interessi. Insegnante di lingua e letteratura francese, ha amato viaggiare
molto ed è sempre stata attratta dalle
bellezze dell'arte. Ha iniziato a dipingere a 15 anni scoprendo varie tecniche pittoriche quali la pittura ad olio,
l'acrilico, la tempera all'uovo e, in
modo particolare, l'acquerello. Con
l'acquerello, mezzo molto difficile
perché non consente di sbagliare,
Giovanna ha ottenuto risultati eccezionali. I suoi dipinti, esposti nella
sua bella galleria di Campiglia, mostrano infatti una delicatezza, una
perfezione e una padronanza assoluta. Vi sono rappresentati i soggetti a
lei più cari, come gli stupendi scorci
di Campiglia, le nostre campagne, gli
ulivi, i fiori, le nature morte, i nudi e
i volti. Sono tutti caratterizzati da una
pennellata fluida e varia nei ritmi, che
accarezza i soggetti appena disegnati,
perché immersi nella luce e nel colore. Recentemente i suoi paesaggi si
sono trasformati poiché appaiono coinvolti nelle suggestioni della notte.
Ha creato così un mondo nuovo, dove
la luce sembra scoprire le forme attraverso enigmatiche astrazioni. Forse in
esse rivive l'alter ego dell'artista, quel
mondo dell'inconscio diventato l'immagine fantastica da proporre.
53
dell’Arte
a cura di D a n i e l e T o n c e l l i
Ezio Legitimo
La pittura “en plein air”
Ezio Legitimo è nato a Livorno nel
1933.
Si è specializzato in materia di organizzazione aziendale con studi in Francia, Spagna, Inghilterra e ha diretto
per anni la sede Inail di Piombino.
Come pittore è autodidatta ed è iscritto
all'Associazione “I Cavalieri dell'arte”.
Ha partecipato a varie mostre, tra le
quali “Effetto Venezia” del 2013.
Nel 2012 ha esposto con una sua personale alla Galleria “Le Torri” di Livorno.
Dopo una vita in gran parte dedicata
alla Pubblica Amministrazione come
dirigente dell'Inail, il pittore livornese
Ezio Legitimo, con il raggiungimento
della pensione, ha finalmente il tempo
per dipingere.
La passione per la pittura, del resto, è
innata in lui, perché fin da ragazzo ha
sempre dedicato il suo tempo libero
all'arte.
Ama dipingere “en plein air”, come i
pittori impressionisti e macchiaioli. I
suggerimenti della scuola livornese
sono evidenti nei suoi paesaggi, che
rappresentano le campagne e le marine
della nostra terra.
Nelle sue tele ritroviamo quindi la vita
e la bellezza della natura colta negli
aspetti più affascinanti, ma anche più
intimi. Sono le visioni che talvolta attraggono la nostra attenzione, ma che
solo un artista riesce a cogliere più intimamente. Impressioni e sentimenti
diventano così magie di colore e di
luce, attraverso le pennellate che variano
continuamente il loro ritmo e la loro
corposità.
Nei suoi dipinti scopriamo alcuni angoli
più suggestivi della costa di Livorno e
del golfo di Baratti.
Qui il mare campeggia trionfante, con
la sua infinita gamma di azzurri, il
mare, dove appare improvvisamente il
candore bianco delle vele mosse dagli
aliti di vento e dove le onde si frantumano
sugli scogli.
Giampaolo Territo
Il computer e il pennello
Giampaolo Territo è nato nel 1955 a
Béja in Tunisia e vive e lavora a
Piombino. Ha frequentato alla “Rosa dei Venti” i corsi del pittore Petroni e nel 1991 ha usato per la prima
volta un programma al computer in
una conferenza dello psicologo Paolo Fuligni. Ha esposto in Italia,
Germania, Australia, Spagna, Stati
Uniti e Austria.
In un'età elettronica come la nostra,
trova felice collocazione l'arte di Giampaolo Territo. Il suo linguaggio pittorico
si avvale infatti sempre più del computer,
che apparentemente potrebbe sembrare
una macchina priva di emotività e forse
anche dominatrice sull'uomo, ma che
Giampaolo usa con padronanza per
creare le sue opere.
Se ne serve come se avesse in mano il
pennello e la tavolozza, riuscendo ad
esprimere liberamente il suo potenziale
creativo. Afferma che dopo un breve
inizio figurativo ha sentito l'esigenza
di sintetizzare sempre di più la sua
espressività approdando concettualmente
ad una pittura minimalista fatta di pochi
segni e colori.
La ricerca dell'essenziale si è svolta
parallelamente con la scoperta di tecniche
nuove, come il digitale che, in armonia
con quelle tradizionali, hanno creato
un linguaggio efficace e suggestivo.
Le ampie e inquietanti pennellate di
colore nero interrompono il ritmo geometrico delle linee e agiscono sulle
immagini astratte o realistiche, create
con il computer, formando ritmi ed
emozioni carichi di pathos.
Su queste opere subentrano i graffiti
che, tracciati sulle stampe digitali, diventano misteriosi e calligrafici segni
espressivi.
Le composizioni, così elaborate, vogliono
essere, quindi, primordiali e, al tempo
stesso, universali.
54
marzo - aprile - maggio 2014
Nato nella Piombino del boom economico
Il Galileo, uno storico circolo culturale
P
iombino, la cui popolazione si è attestata,
negli ultimi anni, intorno alle 36mila unità, in
netto decremento rispetto ai
livelli raggiunti quando era
uno dei vertici della siderurgia nazionale, continua a detenere un record, almeno
provinciale: come è emerso
da una recente indagine le
associazioni di varia natura,
nate con finalità culturali,
sociali, aggregative, ludiche,
sportive etc... sono più di
cento.
Un numero che non sfigurerebbe nella ben più popolosa Livorno. É chiaro che,
nell’ampia frammentazione
tipologica, si va da quelle
che annoverano centinaia di
iscritti, a quelle minuscole,
quasi famigliari, da quelle
che sono presenti ed attive
da decenni alle altre (più numerose) la cui vita, per svariati motivi, è destinata ad
essere fisiologicamente breve. In questa occasione voglio richiamare alla memoria dei meno giovani e all’attenzione collettiva la storia di un “Circolo Culturale”, come lo si volle chiamare nell’atto di fondazione,
nato nella nostra cittadina a
metà degli anni ’60 del secolo scorso, e che, con chia-
Mino Maccari, a Piombino
Centro attivo di conferenze, spettacoli
e propulsore di rinnovamento artistico.
Presenti nelle sale dell’associazione
opere di pittori e fotografi internazionali
ra allusione alla sua vocazione di tramite fra Humanae Litterae e Scienze, fu intitolato al grande Galileo.
Erano gli anni presessantotteschi e fra gli studenti delle
scuole superiori i fermenti
politici, già presenti ma ancora allo stato embrionale,
aspettavano solo un’occasione valida per manifestarsi
ed esplodere in tutta la loro,
seppur disordinata, vitalità.
Piombino, paesone operaio,
perfettamente inserito nel
boom economico degli anni
’60, era decisamente avviato
verso un diffuso benessere
che, dopo aver portato al
soddisfacimento dei bisogni
primari, aveva indotto nella
working class, in procinto di
evolversi da proletariato a
piccola borghesia, legittime
ambizioni di riscatto e crescita culturale. L’Anche l’operaio vuole il figlio dottore, come recitava “Contessa” di Pietrangeli, canzone
cara ad ogni giovane rivoluzionario, all’interno del nostro tessuto sociale, era divenuto quasi un dogma.
Prova ne fu il fatto che, nel
locale liceo classico, ritenuto normalmente scuola d’élite, per alcuni anni il numero degli iscritti provenienti
da classi sociali medio-basse superò quello dei figli di
medici, professionisti, avvocati, notai.... Fu allora che
nacque l’idea di un’associazione, apolitica, apartitica e
aconfessionale, che si rivolgesse ad una ampia tipologia di cittadini e fosse in
grado di riempire certi spazi
culturali che neppure la
scuola, pur con tutto l’impe-
gno possibile, riusciva ad
occupare. Così nel 1964 nasceva ufficialmente “Il Galileo”, all’inizio senza una sede stabile, poi con una collocazione che sembrò adeguata: i locali dell’ex Arcap,
l’antica banda cittadina, ubicati in piazza Manzoni, ac-
Casalini, Rosario Di Pietro,
Efisio Cruschelli, Elvio Natali.
La dichiarata finalità dell’associazione, secondo il presidente, fondatore e principale
animatore del sodalizio Ernesto Fedi, era quella di non
chiudersi in una ristretta dimensione di cenacolo ma di
«promuovere in tutti l’interesse per la cultura e potenziarne i presupposti di libertà e democrazia in ogni strato della cittadinanza e so-
Un’opera dell’artista Ernesto Treccani
canto alla confraternita della
Misericordia. In quegli ambienti, già facenti parte di un
complesso monastico quattrocentesco, era stato da poco abbattuto il piccolo ma
piacevole teatro, voluto da
Elisa Bonaparte, considerato, ormai, un’anticaglia senza valore, per riedificarlo
“più grande, adeguato e moderno”. All’epoca ne sopravvivevano solo poche,
tristi rovine.
Le manifestazioni ufficiali
del circolo ebbero inizio nel
1964 con una conferenza
del prof. Augusto Marabotto
sul diritto di proprietà nelle
varie legislazioni europee.
Come riportarono i giornali,
al dibattito che seguì parteciparono, fra gli altri, Pierdomenico Nardi, Emanuele
prattutto fra i giovani». Da
quel momento le iniziative si
moltiplicarono distribuendosi fra i vari ambiti tematici:
alle conferenze di argomento letterario, storico, filosofico, economico, artistico si
aggiunsero audizioni musicali, spettacoli teatrali. Nel
1965, in seguito alle richieste dei numerosi pittori e
scultori che già facevano
parte dell’associazione, a
partire dal vicepresidente
Nado Canuti, nacque la galleria d’arte, frutto dell’impegno, soprattutto fisico, di un
ristretto gruppo di studenti,
22 metri lineari di spazi
espositivi, adeguatamente
attrezzati ed illuminati. Alla
prima, importante mostra
del grande Mino Maccari seguì un’intensa attività, dura-
씯
di Pablo Gorini
55
ta alcuni anni, che dette la
possibilità di confrontarsi
con grandi talenti a livello
nazionale (Ghiglia, Attardi,
Pieraccini, Calabria, Brindisi, Vespignani, Treccani,
Greco, per citarne solo alcuni) e, nello stesso tempo, dare spazio agli artisti locali,
già allora dotati di spiccata
personalità, molti dei quali
avrebbero raggiunto una meritata fama (oltre al già citato
Canuti: Bandini, Cavallini,
Guantini, Pazzagli, Sozzi,
Tanzi....).
In questo settore il Galileo si
sostituì implicitamente al
negozio di Arnaldo Cerasi
dove usavano riunirsi in una
sorta di piccola accademia
gli appassionati per scambiarsi opinioni, spesso molto controverse, sull’arte
contemporanea ed intavolare, tra addetti ai lavori, interminabili dibattiti. Devo inoltre ricordare gli importanti
concorsi fotografici, di livello internazionale con il
grande Gias Carobbi, spesso
in veste di giurato, le rassegne dei più noti incisori italiani, le compagnie teatrali
che calcarono i nostri piccoli spazi, esperienza che ebbe
inizio con quelle amatoriali
di ambito locale come “il
Gruppo Sei”, i “Clerici Vagantes”, e che, dopo aver
portato “in provincia” Miller, Beckett, Ionesco, culminò con la grande performance di Marta Abba, la più
grande attrice pirandelliana
vivente. A chi poteva dar fastidio un circolo come il nostro che, al di là di tutto,
aveva il grande merito di
creare occasioni d’incontro
tra soggetti di diversa età,
cultura, estrazione sociale e
di mettere a confronto una
grande ricchezza e molteplicità d’idee? Le prime, malevole critiche vennero da alcuni giovani universitari,
oggi studiosi di chiara fama
che, forse per non aver potuto mettere il loro cappello
“politico” sull’iniziativa,
presero a disconoscerne,
pubblicamente, i meriti. Riporto testualmente le loro
parole, comparse su Costa
Etrusca, nel 1965, a proposito del Galileo: « ...un’attività rarefatta e riservata ad
élites, ma anche vincolata a
ben determinati schemi e limiti quale quella svolta fino
ad oggi dal cenacolo “Il
Galileo.”(ci si perdoni l’uso
improprio del termine élite
riferito ad un circolo che,
come “Il Galileo”, sostanzia la propria attività di dilettantismo e di settarismo…». La risposta grafica
venne da Romano Guantini,
con la sua sottile ed efficace
vena satirica espressa nella
vignetta riportata nel box a
destra.
Le polemiche continuarono
negli anni, coinvolgendo
soggetti che avevano ben
poco a che fare con la cultura ma ai quali interessava
alimentare dubbi e sospetti
su ogni iniziativa che si dichiarasse estranea ad ogni
logica di parte. La vita
dell’associazione continuò,
con quasi unanime consenso
di “pubblico e di critica”, fino ai primi anni ’70. Poi,
una decisione dell’amministrazione comunale, scaturita da motivazioni che già al-
Un quadro del maestro Ennio Calabria
lora apparvero poco convincenti, la privò di alcuni spazi
fondamentali, costringendola a sospendere l’attività, al
punto che molti ne predissero la scomparsa definitiva.
Sfatando tali pessimistiche
previsioni, il Galileo risorse
dalle sue ceneri, come l’Araba Fenice, e riprese il suo
particolare cammino, su impulso di un nuovo presidente, Bruno Bellagamba. Infine, dopo una vita ultradecennale e senza motivi apparenti, andò dissolvendosi
in una lenta ma inesorabile
eutanasia, anche se la strada
che aveva segnato fu seguita
da altri sodalizi che, successivamente, presero il suo
posto e ne ereditarono il
ruolo.
Nel frattempo, da una costola del Galileo era nata, per
iniziativa di un piccolo ma
tenace gruppo di appassionati, l’Associazione Archeologica Piombinese che, a distanza di quasi cinquant’anni, è ancora viva e vitale. Ma
questa è un’altra storia.
Primo consiglio del Galileo, 1964
Presidente: Ernesto Fedi; Vicepresidente: Nado Canuti;
Consiglieri: Bruno Bellagamba, Cesare Rivolti, Elvio
Natali, Pablo Gorini, Fabio Fedeli.
* * *
Il circolo Galileo risponde
a Ivan Tognarini e Paolo Favilli
Nella rubrica su Costa Etrusca “Nel mondo della scuola” diretta da Ivan Tognarini e Paolo Favilli, pubblicammo nel mese scorso (ottobre 1965) un articolo che aveva
come argomento le associazioni culturali. Come i lettori
ricorderanno, nell’articolo in questione si diceva a proposito del “Galileo”: «… un’attività rarefatta e riservata
ad élites, ma anche vincolata a ben determinati schemi
e limiti quale quella svolta fino ad oggi dal cenacolo “Il
Galileo” (ci si perdoni l’uso improprio del termine élites
riferito ad un circolo che come “Il Galileo” sostanzia la
propria attività di dilettantismo e di settarismo…».
In risposta a questo articolo il circolo “Galileo” ci ha inviato questa vignetta di Romano Guantini.
I professionisti della cultura all’attacco dei dilettanti
56
marzo - aprile - maggio 2014
in libreria
Eroi della fede popolare nel libro di Maggioni
Piombino sacra
Piombino sacra è il nuovo saggio che
Il Foglio dedica alla ricerca storica
della Val di Cornia e dei suoi territori
limitrofi. Si avvale questa volta degli
studi di Maurizio Maggioni sui “santi
e misteri della Maremma” per far rivivere le connotazioni religiose che vi
si sono susseguite nel corso dei secoli
e che così a fondo hanno condizionato i tessuti sociali in cui hanno professato. I santi più venerati e per questo
più popolari, le loro vite foriere di ge-
sta leggendarie e miracolose sono
presentate al grande pubblico in una
cronaca scrupolosa e particolareggiata, resa accattivante da un linguaggio
al contempo sciolto e avvincente.
Maggioni, profondo conoscitore e indefesso studioso della materia spirituale-religiosa, tratta in quest'opera
gli eroi della fede popolare celebrandone le epopee, i culti e le devozioni,
spaziando dall'entroterra alle isole toscane e costruendo con sapiente architettura narrativa un quadro sinottico esauriente e facilmente intelligibile. Vista l'ingente quantità di documenti consultati il valore storico di
questo suo ultimo lavoro risulta essere ragguardevole, altissimo se si considera l'orientamento trasversale della
ricerca delle fonti, la molteplicità bibliografica di cui si avvale e delle testimonianze rinvenute e citate dall'evangelizzazione dei tempi antichi all'amministrazione del territorio dei
giorni nostri. Il saggio, in distribuzione dal dicembre 2013, è introdotto
dalla prefazione di Melisanda Massei
Autunnali e arricchito da un'appendice iconografica a cura di Michele Ginanneschi.
Piombino sacra, Edizioni Il Foglio,
pagine 290, € 16.
Autobiografia graffiante di Aura Mettini
Tutto per tutto
L'esordio narrativo di Aura Mettini è
una autobiografia graffiante e irriverente
pubblicata nel novembre 2013 da Santoro
Editore in cui l'autrice si racconta,
senza peli sulla lingua, alla cittadina
dell'acciaio che le ha dato i natali. Tutto
per tutto, che vede la luce solo dopo
dieci lunghi anni chiuso nel cassetto
dei desideri, si incentra su un avvenimento
che negli ultimi anni del secolo scorso
ha fatto scalpore in tutto il comprensorio,
ovvero l'inaugurazione e la gestione,
dal 1991 al 1994, del sexy shop Desiré,
che all'epoca era uno dei quattro punti
vendita specializzati su tutto il territorio
nazionale. Poco più di venti anni fa,
dopo Roma, Milano e Rimini anche
Piombino annoverava tra le sue attività
commerciali anche un negozio di coadiuvanti al piacere sessuale. Nella
parte centrale del libro viene illustrata
la sensazionale apertura del negozio,
un vero e proprio evento dalle proporzioni
inaspettate e dalle implicazioni di
difficile lettura per il cittadino medio
della Val di Cornia. In effetti, già dai
primi dei 28 capitoli di cui si compone
il libro, si intuisce senza la minaccia
del fraintendimento che la protagonista
dell'intera narrazione è la cultura squisitamente provinciale che permeava il
tessuto sociale dell'intero promontorio.
Con prosa fluida e priva di orpelli
stilistici a effetto la Mettini riporta le
cronache della provincia che si affranca
dalla monocultura stantia di secoli e
secoli in un flusso di coscienza mozzafiato, malizioso e oggettivo, senza
mai cedere alle tentazioni del gossip
più spietato.
Tutto per tutto, Santoro Editore, pagine
142, € 20.
57
a cura di Emilio Guardavilla
Secondo romanzo di Fabio Baldassarri
Le particelle di Dio
“Ovvero la Consorteria del Sacro Segreto”, così prosegue il titolo del secondo romanzo di Fabio Baldassarri,
al suo esordio nella fiction nel 2010
con “L’albero del pepe rosa”, e prefigura al lettore una vicenda plausibilmente intricata e misteriosa; ricca di
suspense e rapide svolte narrative orchestrate con somma maestria e rinvigorite da una solida base storiografica. In effetti, le trame che si svolgono
nell’incantevole paesaggio di Procida
nei suoi scorci più suggestivi dapprima e nei luoghi culto della Città Eterna in un secondo tempo, non disattendono certe aspettative. Al contrario, il
dipanarsi del plot coinvolge in una
lettura attenta e concentrata, focalizzata necessariamente anche sugli episodi di apparente secondaria importanza. Una tempistica studiata con cura e l’attenzione riservata dall’autore
all’apparato descrittivo porteranno all’epilogo di una storia dalle sembianze straordinarie. L’intero racconto è
pervaso dai rimandi ad un’epoca remota e suggestiva, discutibile e discussa senza esclusione di colpi nel
corso dei secoli; la sua eco inebria e
condiziona l’approccio e l’interazione dei personaggi principali, la studentessa Giami e il giornalista Leo,
coinvolgendoli in un groviglio di passioni amorose e delittuose dalla piacevole risoluzione. Il riferimento alle
dimissioni del Pontefice Benedetto
XVI avrà il potere di suggestionare il
lettore nell’interpretazione di pregresse allusioni e coincidenze. Fabio
Baldassarri ha trascorsi nel giornalismo come corrispondente de L’Unità
e, dopo aver lavorato nella pubblica
amministrazione e nell’industria, in
politica come sindaco di Piombino e
presidente della Provincia di Livorno.
Le particelle di Dio, Robin Edizioni,
pagine 260, € 14.
Crisi e disoccupazione nelle pagine di Barsotti
I dialoghi della miseria
È a cura della Europolis Editing di Donoratico la prima, e forse unica a detta
di chi ben lo conosce, pubblicazione
di Elio Barsotti, piombinese di nascita,
milanese di adozione e donoraticense
per vocazione. Amante instancabile
della sua Toscana scrive, da molto
tempo ormai, spesso e con ottimi risultati
stilistico-contenutistici anche se i prodotti
del suo talento raramente superano,
per sua libera scelta, il numero di lettori
che possono essere contati sulle dita.
Fa eccezione a questo singolare approccio
alla produzione letteraria del Barsotti
“I dialoghi della miseria”, una fiction
dall'attualità drammatica e dallo stile
volutamente genuino e diretto; una narrativa schietta e tragicomica nei toni e
nella dialettica nella quale il lettore, si
appassiona e si immedesima talmente
da commuoversi per tanta veridicità.
Così e talmente che le vicende di Leo,
52enne ingegnere licenziato dal catastrofico sistema economico che l'uomo
moderno ha creato a sua immagine e
somiglianza, diventano intime e condivise
sin dalle prime pagine del libro per poi
diventare di suo esclusivo possesso nel
prosieguo dell'esposizione. L'azione,
scarsa e limitata sull'asse spaziotemporale,
lascia libertà di voli pindarici di grande
effetto e infinite possibilità all'introspezione più autocritica. «Probabilmente
Dio esiste. Mi è apparso un altro amore.
Gratis naturalmente. Dovrei dichiararmi
pienamente convinto della sua esistenza,
visto che si tratta di un vero e proprio
miracolo, di un evento assolutamente
inspiegabile. Dovrei ammettere che
Dio esiste e basta, senza tanti probabilmente. E invece no. Mi riservo ancora
qualche dubbio».
I dialoghi della memoria, Europolis
Editing, pagine 119, € 14.
58
marzo - aprile - maggio 2014
a
i
r
e
r
b Pensieri e riflessioni di un fotografo
i
l
n
i
“Alla rinfusa”, il libro di Pierluigi Galassi
“Pensieri e riflessioni di un fotografo” è il sottotitolo del libro di Pierluigi Galassi edito nel marzo 2013 da La
Bancarella Editrice nella sua collana
Saggi & Studi. In “Alla rinfusa” c'è
l'oltre mezzo secolo di fotografia intensamente vissuta dal decano piombinese dai primi scatti amatoriali, attraverso mostre e riconoscimenti nazionali ed internazionali, fino alla docenza in strutture pubbliche e private.
Proprio come in un piatto unico la cui
ricetta originaria è indefinita e sfuggente il nostro prezioso collaboratore
Pierluigi Galassi riflette a voce alta
sulle dinamiche che hanno tramutato
questa arte e il suo linguaggio in ciò
che attualmente è e nel ruolo che è
destinata a ricoprire negli anni a venire. Con la sintesi propria di una competenza radicata e riconosciuta e l'efficacia inequivocabile di un aforisma
le sue didascalie contemplano tutta la
gamma di tematiche legate alla fotografia e rappresentano delle istantanee dal realismo sconcertante tanto
da formare un tutt'uno indivisibile
con lo scatto a cui fanno riferimento.
Grazie all'ampiezza di respiro e all'impronta marcatamente divulgativa
quest'opera viene considerata dagli
addetti ai lavori un vero e proprio breviario da consultare ogniqualvolta si
renda necessario un approfondimento
di qualsiasi genere nell'infinitesimale
mondo della ripresa fotostatica. At-
tualmente Pierluigi Galassi ricopre la
carica di presidente della Sezione Fotografica del Centro Culturale Sant'Antimo BFI dove nel 2006 è stata
fondata la prima scuola di fotografia
amatoriale di Piombino.
“Alla rinfusa”, La Bancarella Editrice, pagine 185, € 15.
Scrupoloso lavoro di Mimmo Martinucci
Diritto all'antenna
Mimmo Marttinucci, nominativo di radioamatore internazionale i7WWW
dal 1966, è autore di testi e manuali di
telecomunicazioni nonché artefice di
numerosi articoli su riviste specializzate.
Il suo percorso accademico articolato
ed eterogeneo lo porta, dopo il conseguimento della laurea in Scienze Giuridiche, alla stesura di Diritto all'antenna,
già tesi di laurea nell'ateneo di Trento
nell'anno accademico 2004-2005. In
questa sua opera viene trattato in tutte
le ottiche possibili l'aspetto giuridico
della trasmissione e ricezione di onde
elettromagnetiche radiofoniche e televisive. Uno studio necessario e reclamato
dalla sua carica di Segretario Generale
dell'Associazione Radioamatori Italiani
ricoperta per lunghi anni. Una ricerca
continua e scrupolosa maturata anche
nei suoi anni piombinesi (1963-1982),
quando in qualità di capo tecnico del
laboratorio elettronico e telecomunicazione all'Italsider, rendeva i suoi
servizi alla comunità quale pioniere
dell'emittenza privata e sostenitore instancabile nelle controversie legali che
ne scaturivano (per anni responsabile
tecnico di Telepiombino).
La laurea conseguita dall'ultrasessantenne
Mimmo Martinucci è un atto richiesto
da una coscienza incline al sapere in
tutte le sue forme e cristallina nella
proiezione delle conoscenze acquisite
alle generazioni future. Dalla prefazione
a Diritto all'antenna: «Metterò a profitto
le mie conoscenze, perché la cultura è
un prestito che noi riceviamo da chi ci
precede nella vita, ma che dobbiamo
restituire con gli interessi a chi ci viene
dopo. Se questo non avviene, si commette
un furto».
Diritto all'antenna, Santoro Editore,
pagine 298, € 30.
59
Ciao,
amico Diego
Una vita per l’Arma e la famiglia
Addio caro maresciallo
un uomo «fornito di grande
equilibrio e discernimento
– come una volta scrisse un
magistrato che riteneva una
fortuna l’aver lavorato con
lui – . Coniuga l’indefettibile senso del dovere con
un encomiabile senso di
giustizia, umanità e signorilità…».
Alla squadra di Polizia
Leonida Foresi
storico elbano,
ci ha lasciato
Lutto nel mondo del giornalismo locale. Leonida Foresi, figura storica di
Portoferraio, ci ha lasciato a ben novantanove anni. La famiglia Foresi è
molto nota sull’isola. Basti pensare
alla biblioteca, alla pinacoteca, ai licei e ai giardini cittadini tutti intitolati a personaggi illustri della famiglia
Foresi.
Fondò nel 1948 il “Corriere elbano”,
in pieno clima di ricostruzione del dopoguerra. Famoso, oltre che per la
penna graffiante, anche per le sue caricature, vere e proprie opere d’arte.
Giudiziaria rimane sino al
congedo per sopraggiunti
limiti di età, come teneva
sempre a precisare, alla fine
del 1990.
Sono molti i colleghi che
ricordano la sua cordialità
e le domeniche passate a
casa del maresciallo, sempre pronto ad aggiungere
un posto a tavola per la
“squadra”.
Le persone accorse per il
suo funerale sono state tante: gli amici di una vita, i
colleghi del lavoro e la famiglia visivamente commossa. Il figlio Giuseppe lo
ha ricordato così: «Voglio
salutarti con quella semplice frase che migliaia di volte hai usato al termine delle
nostre quotidiane telefonate: in bocca al lupo, ti voglio bene!».
Prezioso il suo archivio fotografico,
donato al Comune di Portoferraio, con
istantanee che riproducono eventi, cerimonie, usanze e costumi dell’Elba
sin dagli inizi del Novecento.
Ha pubblicato diversi libri. “Storie,
Storielle, Schizzi & Schiribizzi” è una
raccolta di storie e di personaggi isolani fra i più importanti. “Elba d’Autore - Sandro Foresi e i grandi scrittori
dell’isola d’Elba” scritto in collaborazione con Alessandro Canestrelli e dedicato allo zio Sandro, celebre giornalista e scrittore, fondatore del periodico “Popolano”. “Per non dimenticare,
Storie di edifici, personaggi e avvenimenti a Portoferraio” il terzo e ultimo
libro da lui pubblicato.
Autoritratto
Nino Marchi,
artista, fotografo
Domenico Finno
E
leuterio Mastromattei, maresciallo dei
Carabinieri, ci ha
lasciato. Una vita per l’Arma e la famiglia. Nasce in
Ciociaria, a Ceprano (Frosinone), nel 1930. Frequenta la scuola allievi Carabinieri a Roma e in seguito a Firenze la scuola
allievi sottufficiali.
Arriva a Piombino nel
1963 alla stazione Carabinieri del Cotone-Poggetto,
nel cuore delle acciaierie.
Nello stesso anno si sposa
con la sua conterranea Lucia e dall’unione nascono i
figli Luciana e Giuseppe.
Viene, in seguito, trasferito
a comandare la squadra di
Polizia Giudiziaria della
città. Sono anni difficili, il
’68, le manifestazioni, il
terrorismo ma Eleuterio è
Diego Sozzi ci ha lasciato.
A soli 50 anni se ne va un
personaggio molto conosciuto del commercio
piombinese. Proprietario
del bar Pluto’s durante gli
anni Ottanta, poi gestore
dell’albergo-ristorante
Moderno e infine dell’albergo Piave.
Diego se n’è andato per
colpa di una brutta malattia che pochi mesi fa lo ha
colto fatalmente, nonostante fosse un uomo attivo, gioviale e pieno di
passioni. Una voglia di vita che lo ha accompagnato
fino all’ultimo, dando
molte volte lui stesso il
coraggio agli amici che
gli sono stati accanto negli ultimi momenti.
Piombino perde un caro
amico, compagno di
chiacchiere e confidenze.
Una vita divisa tra l’amore per la
fotografia e l’impegno sociale. Nino Marchi, nato a Piombino nel
1936, si è spento all’ospedale di
Viareggio. Lascia la moglie Alma e
la figlia Elisa.
Conosciuto e stimato da tutti, ha
sempre contribuito alle manifestazioni musicali e culturali piombinesi. È stato un grande fotografo,
un poeta che invece della penna
usava la macchina fotografica filtrando attraverso l’obiettivo, la sua
tenerezza, la sua vivacità, il suo
amore per il mondo, per la gente,
per la vita.
60
marzo - aprile - maggio 2014
Questa rubrica è libera. Il
contenuto delle lettere può
non collimare col pensiero
del giornale. Costa Etrusca
si riserva di ridurre le lettere
e di eliminare espressioni
che possano integrare ipotesi
di diffamazione. Gli autori,
purchè noti alla direzione,
potranno chiedere che la loro
firma sia omessa.
Precisazioni o rettifiche saranno pubblicate.
Nessun altro. Con la sua dichiarazione l’ex ministro Carrozza ha delegittimato quegli
insegnanti che svolgono seriamente il loro lavoro.
Martino Bellari
AUTOSTRADE
Le “migliorie”
e l’aumento tariffe
SPERPERI
Indignazione,
senza effetti concreti
Ultimamente sono state diffuse parecchie notizie sugli
sperperi delle Regioni (personale in eccedenza, soldi regalati, disordini amministrativi, opere pubbliche inutili,
ecc.). A che serve suscitare
l’indignazione dei cittadini
se poi né lo Stato né le Regioni fanno nulla per porre
termine a tali gestioni così
disastrose?
Roberto Salmasi
ACI E DISAGI
Dopo venti anni,
quel rimorchio che ritorna
Ho ricevuto una richiesta di pagamento dall’Aci, con la
quale mi si chiede la tassa di proprietà per un rimorchio
portabarca cancellato dal Pra oltre 20 anni fa.
Naturalmente la cancellazione venne accompagnata dalla
restituzione delle targhe e dal pagamento dei relativi
oneri. Dopo oltre 20 anni inspiegabilmente nel 2014 il
rimorchio ricompare come iscritto al Pra. Ma dopo 20
anni non sono più in possesso delle ricevute e dovrò sicuramente confrontarmi con il solito muro di gomma.
Altro che cambiamento!
Bruno Nardi
Esponenti del governo giustificano gli aumenti delle tariffe
autostradali con gli investimenti
fatti dal concessionario. Prescindendo dal fatto che gli investimenti sono parte di una
sana gestione e non una scusa
per alzare le tariffe, deduco
che le società concessionarie
possono senza fatica giustificare
eventuali aumenti con qualsiasi
tipo di «miglioria». Quei signori
si chiedono quanto a un pendolare in un anno le loro «migliorie» vengono a costare eo
quanto incidono sui prezzi dei
beni di consumo, dato che in
Italia il trasporto viene effettuato
in massima parte su gomma?
Andrea Rovina
FARE IMPRESA
Nessuna agevolazione
per chi vuole investire
PROFESSIONISTI
Vista la crisi attuale, vorrei
provare ad aprire una piccola
ditta per promuovere alcuni
prodotti alimentari italiani.
Non avendo soldi da buttare,
mi sono rivolto a un commercialista. Tra le diverse opzioni
offerte, nessuna, e ribadisco,
nessuna agevolazione, incentivo
volto ad aiutare chi crede o
meglio, credeva non fosse necessario espatriare per poter
lavorare. Perché altri Paesi altrettanto in crisi investono attraverso agevolazioni facili da
ottenere?
Stefano Basile
Ormai si parla solo di Imu,
giustizia, abolizione del Senato,
presidenzialismo, legge elettorale. Ma invece chi parla di
noi, piccole partite Iva? È possibile, in Italia, andare avanti,
come piccola ditta? O mi rassegno a lavorare almeno sedici
ore al giorno per i primi sei
mesi dell’anno solo per pagare
le imposte, o mi aggiungerò
alle migliaia di partite Iva che
chiudono.
CONTRADDIZIONI
La competenza
non è più virtù
Stavo cercando di capire ma
con la cocciutaggine che mi
ritrovo non ci riesco, perché
Partite Iva,
chi parla di noi?
sento parlare di lavoro da chi
ha sempre vissuto sulle spalle
degli altri e al massimo di
una fabbrica ha visto solo i
muri esterni, di economia globalizzata e non sa neppure
cosa costa un chilo di pane
nella bottega sotto casa, di
famiglia da chi non si è mai
sposato e neppure convive,
di adozioni senza aver mai
provato a cambiare un pannolino alle tre di notte col
pupo che strilla, di indulto ed
amnistia ma poi gira con la
scorta armata, di sacrifici per
tutti ma porta a casa uno stipendio da nababbo, di accoglienza purché non in casa
propria, di fame nel mondo
da burocrati obesi, di...
Enzo Bernasconi
Dario S.
VACANZE SCOLASTICHE
Compiti a casa,
decide l’insegnante
L’unico in grado di stabilire
se a una classe servano compiti
a casa per le vacanze e quanti,
è l’insegnate di quella classe.
61
LADY NO TAX
Io con 800 euro al mese
Lei con oltre mille case
Ho quarantadue anni, due figli
che vanno a scuola e una moglie che lavora saltuariamente.
Fino a sei mesi fa lavoravo
nel campo dell’edilizia, non
navigavo nell’oro ma, io e la
mia famiglia, ce la cavavamo.
Ora sono in cassa integrazione.
Prendo ottocento euro al mese.
Tra affitto, bollette e spesa
non ce la faccio più. Tra l’altro
su quel poco che la cassa integrazione mi dà, vengono
trattenute anche le imposte
previdenziali. D’accordo, è
giusto pagare le tasse e lo accetto ben volentieri. Ma quando
sento parlare di persone come
Angiola Armellini che, a differenza di me, di case ne possiede 1243 e sul suo patrimonio
immobiliare faraonico non ha
mai versato neanche un centesimo all’erario, mi si accappona la pelle. Mi indigno
pensando che per anni la “signora” abbia potuto prendere
in giro non solo il fisco ma
tutti gli italiani che con mille
sacrifici le tasse le pagano. È
una vergogna!
Francesco
ASSENTEISMO
Inaccettabili differenze
tra lavoratori e deputati
A un lavoratore dipendente,
se si assenta dal lavoro, viene
trattenuta la giornata quale
permesso non retribuito, invece
i parlamentari, in caso di assenza per recarsi in Tribunale
o altro vengono regolarmente
retribuiti: c’è una chiara disparità di trattamento.
c.p.
produce energia, riscalda,
rinfresca, amico dell’ecologia
LAMPOGAS TIRRENA srl
Via Aurelia km 245 - Venturina - Tel. 0565 851452 - [email protected]
62
marzo - aprile - maggio 2014
A partire da questo numero
Costa Etrusca propone
una cronaca dei naufragi
avvenuti nelle acque dell'Arcipelago Toscano. In
questa prima uscita si riportano le vicende storiche
raccolte nel periodo compreso tra l'avvento della
navigazione a vapore fino
alla Grande Guerra.
Storia dei naufragi
nell’Arcipelago Toscano
Destinazioni mai raggiunte dalle imbarcazioni,
tesori e relitti inabissati nel blu più profondo
di Emilio Guardavilla
La millenaria storia della
navigazione nell’Arcipelago Toscano è disseminata di episodi sventurati
e luttuosi sin dai primordi
della propria civilizzazione. In ogni sua epoca i
naufragi hanno fatto riempire le cronache e versare lacrime amare alle
popolazioni isolane e costiere per lungo tempo,
lasciando a perenne monito delle generazioni
successive le macabre figure di relitti di ogni genere. Già da alcuni secoli
prima di Cristo tali sciagure hanno costellato i
nostri fondali di spoglie
miserevoli di imbarcazioni naufragate, resti mortali dei rispettivi equipaggi
e carichi inabissati nel blu
più profondo dopo essere
imbarcati alla volta di un
porto di destinazione mai
raggiunto. Nei 295 chilometri quadrati con i quali
viene misurata la superficie dell’Arcipelago Toscano si contano non meno di 60 relitti di navi varate in epoca antica, nelle
latitudini comprese tra
43.5° e 42.3° Nord e delimitate dalla longitudine
delle isole maggiori. Questa cifra, in continuo progresso negli ultimi decenni, è destinata ad aumentare nel prossimo futuro
grazie al crescente interesse della comunità
scientifica internazionale
sull’argomento per il suo
intrinseco valore storico e
alle tecnologie impiegate
nella ricerca sempre più
sofisticate ed efficaci. Si
tratta in questi casi della
scoperta di carichi datati a
quattro cifre; merci varie,
armi, accessori e monili
in balia del mare dai duemila a duemilatrecento
anni, veri e propri tesori
che hanno da sempre suscitato l’interessamento e
l’attenzione del mondo
intero. Delle imbarcazioni rimangono esigui resti
e in certi casi nessuna
traccia visto che gli armatori dell’epoca imbastivano i loro vettori usando
fasciami di legno o altri
materiali inevitabilmente
degradabili.
Quando in seguito l’uomo
di mare assimilò la nozione del comportamento
idrodinamico del ferro
modellato in forme ap-
propriate e intuì le infinite
applicazioni della propulsione meccanica le testimonianze degli incidenti
marittimi assunsero valenze ben più concrete e
longeve.
Naturali, belliche o umane che fossero le cause
scatenanti degli affondamenti, esse cominciarono
a maculare i nostri fondali
con i loro relitti difficilmente corruttibili e le loro
storie tanto singolari
quanto drammatiche. Intorno ad ognuno di essi,
nelle chete e tenebrose
acque del fondo marino,
riecheggia la storia di una
tempesta impietosa, di
una battaglia furibonda,
di un’imperizia imperdonabile.
Il più grande tesoro inabissatosi nei nostri mari
nell’epoca moderna è
quello che nella notte del
17 di giugno del 1841,
colò a picco con il Polluce 5 miglia fuori Capo
Calvo, oggi comune di
Capoliveri. Il piroscafo a
due ruote della compagnia De Luchi – Rubattino & C. in navigazione
sulla rotta Napoli – Marsiglia fu speronato dal
pacchebotto Mongibello
ed in soli 15 minuti consegnò il prezioso carico di
70mila Columnarios d’argento spagnoli, oro, pietre preziose e forse anche
la carrozza d’oro massiccio del re di Napoli, ad un
fondale impervio di 103
metri.
Sul Polluce viaggiavano
in quella infausta nottata
varie personalità eminenti
e facoltose dell’alta società europea e l’ipotesi più
accreditata nelle ricostruzioni storiche è che i
viaggiatori fossero nobili
simpatizzanti mazziniani
riunitisi per finanziare
63
con i loro beni, gioielli,
monete d’oro e d’argento,
la causa rivoluzionaria. I
49 passeggeri, la maggior
parte dei quali rampolli
della nobiltà napoletana
in fuga con tutti i propri
averi dalla turbolenta reggenza di Ferdinando IV di
Borbone, uscirono incolumi dal naufragio se non
per loro finanze ammarate e le velleità rivoluzionarie sensibilmente ridimensionate.
L’abbordaggio del postale
napoletano fu solo il primo degli attentati subiti
dal carico del Polluce nei
172 anni della sua storia
di tesoro sommerso visto
che a più riprese nel corso
dei secoli e con intenti più
o meno nobili, pirati, manigoldi e fuorilegge di
ogni genere hanno tentato, con fortune alterne, il
suo recupero.
Impossibile inventariare
quali e quanti furono i
preziosi disseminati in
fondo al mare e quelli
progressivamente ed indebitamente espropriati
dalla malavita del mare di
ogni epoca. Per avere una
seppur vaga idea di cosa
trasportasse il famigerato
piroscafo è sufficiente
pensare che ciò che nell’ottobre 2005 venne riportato alla luce del sole
dalla tecnologia messa in
campo da un’ambiziosa
join venture italiana (Historical Diving Society
Italia, Marine Consulting
di Ravenna, Ministero dei
Beni Cuturali e Artistici,
Soprintendenza Archeologica della Toscana, Comune di Portoazzurro)
può dar vita ad un museo
gestito dall’amministrazione comunale di Capoliveri. Malgrado l’ufficialità del caso questa certezza non dissuade diportisti impavidi e avventu-
rieri della domenica dalla
convinzione che il grosso
del tesoro di Ferdinando
aspetti ancora di essere
raccolto e strappato una
volta per tutte alla monotona compagnia di castagnole, astici e altri tristi
pesci di fondale.
L’armatore genovese Rubattino riveste un ruolo di
fondamentale importanza
nella storia risorgimentale
italiana non fosse altro
per aver trasbordato con
le sue navi mille camicie
rosse in Sicilia. La sua
audacia marinara però
non fu sempre corrisposta
da una fortuna proporzionale visto che anche la
gemella del Polluce, il piroscafo Australia, varato
secondo alcune carte ai
cantieri Normand di Le
Havre nel 1863, rimase
vittima di una violenta libecciata e si incagliò il 27
aprile del 1879 sugli aspri
scogli delle Secche di Vada. Molto meno dettagliate e di certo più frammentarie ci sono giunte le notizie di questo affondamento privo di valenze
storico-politiche significative e del relativo relitto
lungi dall’essere fastoso e
allettante.
La nave, diretta nelle Indie con un ricco carico di
vettovaglie, fu tradita dai
ghiribizzi del vecchio faro di costruzione pisana e
arenò tutto il suo ben di
dio galleggiante per lunghi tratti della costa antistante. Liquori e vini andarono a rimpinguare madie e dispense sempre desolate dei paesani di quei
giorni mentre lastre di
marmo e pavimenti in
mosaico ma anche porcellane, carbone e rame, a
detta dei palombari di allora, tale Pisani di Genova, finirono per arredare
con dubbio gusto le insidiose acque delle secche.
Una fontana recuperata
dal relitto dell’Australia
nell’estate del 1976 si trova esposta al Museo di
Rosignano.
I venti ingegnosi e intraprendenti che iniziarono a
spirare nel Mediterraneo
agli inizi del ventesimo
secolo determinarono un
vertiginoso aumento dei
traffici marittimi sia all’interno che fuori dagli
stretti. Le rotte commerciali si moltiplicarono e le
nuove costruzioni frantumavano con il loro mascone bottiglie di champagne a ritmi fino a poco
tempo prima imprevedibili. Il trasporto passeggeri aumentò a dismisura,
dapprima concepito a
complemento dei carichi
commerciali e ben presto
gestito da linee e unità appositamente dedicate dall’imprenditoria armatoriale.
La cantieristica navale, in
particolar modo quella
nordeuropea e scandinava, riuscì ad imprimere un
impulso
determinante
nell’apparato economico
del vecchio continente.
Grazie a tecniche sempre
più elaborate e professionalità in continuo perfezionamento il mare assumeva le sembianze di un
amico affabile ed affidabile, di un partner fedele
Il piroscafo Polluce affondato il 17 giugno 1841
64
marzo - aprile - maggio 2014
amico affabile ed affidabile, di un partner fedele
su cui poter contare, di un
elemento facilmente assecondabile.
Nel 1880, nei cantieri della Alexander Stephen &
Sons di Glasgow andava
in galleggiamento, commissionato dalla Sloman
Line, il piroscafo Marsala, una nave da 2274 tonnellate capace di mantenere costanti le 11 miglia
nei trasporti di merce e
passeggeri per l’Australia
e le Indie. La costruzione
scozzese, battente bandiera tedesca e con un nome
squisitamente italiano,
venne immatricolato nel
1911 dalla Beraldo e Devoto di Genova (Coraldo
e Devoto dal 1913) per
essere poi requisito e impiegato come nave da trasporto durante la guerra
italo-turca.
Nello stesso anno, il 2 luglio alle 7.45 del mattino,
il Marsala stava scapolando Giannutri agli ordini del comandante Giacomo Massa diretto a Santa
Liberata con un carico di
fosfato imbarcato nel porto turco di Sfax. La densa
coltre di nebbia che ammantava l’Argentario e il
suo mare inghiottì anche
lo scafo del Marsala rendendolo invisibile alle vedette del Campidano, piroscafo iscritto al compartimento di Cagliari in
rotta per Civitavecchia.
Un impatto violentissimo
a 1,7 miglia dalla terra
ferma provocò l’allagamento quasi totale del
Marsala lasciando solo il
tempo al capitano Arcidiacono di organizzare il
salvataggio dei 23 membri dell’equipaggio e 4
gentili signore al seguito
prima che la nave si ada-
giasse per l’eternità su un
fondale sabbioso di 107
metri.
1) continua
Pochi sono coloro
che possono dare
del tu al mare,
e quei pochi
non lo fanno.
Sulla Costa degli Etruschi,
in una splendida e immensa pineta secolare,
il Park Albatros è un gioiello
incastonato tra il meraviglioso golfo di Baratti
e i tipici paesini medievali.
Loc. Pineta di Torre Nuova, 2
57027 San Vincenzo (Li)
Tel. 0565.701018
e-mail: [email protected]
www.ecvacanze.it
CAMPING VILLAGES IN ITALY
65
Lette al volo
Adriano Celentano
(cantautore e showman)
«Bene l’accordo RenziBerlusconi. Sono fermamente convinto che Renzi abbia fatto bene a cercare un accordo con il
leader del centrodestra.
Mi fanno ridere gli ipocriti quando dicono che non
doveva parlarci».
Leonardo Pieraccioni
(attore-regista)
«Al Mandela Forum di Firenze,
l’11 maggio, per il compleanno di
Francesco Nuti. Per non dimenticarlo mai, con Panariello, Carlo
Conti e Marco Masini. Con sketch
vecchi e nuovi che sto scrivendo.
Francesco Nuti è uno di quelli che
hanno ispirato il mio lavoro. Io ho
voluto far l’attore quando ho visto Madonna che silenzio c’è stasera. Nuti era un artista vero. Solo, ha confuso la fortuna di fare
questo mestiere con la vita reale».
Marco Lami
(presidente Unicoop Tirreno)
«Quest’anno apriremo un altro centro commerciale a Livorno.
Altre aperture e ristrutturazioni sono previste sia in Toscana
che nel Lazio. L’anno prossimo posso già annunciare che inaugureremo finalmente un grande Superstore a Grosseto».
Alan Friedman
(giornalista-scrittore)
«Forse non sembra ma, Ammazziamo il Gattopardo, è un
libro d’amore. Un libro d’amore per l’Italia e per gli italiani.
Un libro che a qualcuno sembrerà troppo duro e a qualcun
altro non abbastanza. Qualcuno potrà offendersi. Ma oggi
l’Italia è davvero davanti a un
bivio. I prossimi mesi, i prossimi anni determineranno la sua
capacità di rinascere e rinnovarsi. Oppure no».
Clarence Seedorf
(allenatore Milan)
«Prima di arrivare al Milan
non ho mai parlato di Mario Balottelli. Un po’ lo conoscevo già, c’eravamo
sentiti qualche volta al telefono. Tutto quello che lo
riguarda fa notizia, io sono
qui anche per aiutarlo a gestire questo. È vero che c’è
un buon feeling tra noi, un
feeling che ora va coltivato.
È un talento che farà il bene del Milan e dell’Italia. Il
suo potenziale è enorme».
Davide Cassani
(ct nazionale italiana ciclismo)
«Marco Pantani aveva qualcosa di speciale, altrimenti non fai innamorare un Paese intero in due
giorni, Merano e Aprica. Le emozioni sono state
tante, ma se devo sceglierne una dico l’Alpe d’Huez del ’97. Non ha torto chi dice che Marco è
morto per la vergogna. Non ha saputo venirne
fuori. E comunque in questa storia c’è ancora
molto da capire, a cominciare da com’è morto».
Paolo Sorrentino
(regista-premio Oscar)
«Fellini, Talking Heads,
Scorzese e Maradona sono
stati per me una fonte di
ispirazione. Quattro campioni nella loro arte che mi
hanno molto insegnato cosa vuol dire fare un grande
spettacolo. La grande bellezza mi ha ripagato di
tanti anni di duro lavoro».
Matteo Renzi
(presidente del Consiglio)
«Non abbiamo rassicurazioni da dare. Si dipinge l’Europa come il luogo in cui veniamo a prendere i compiti
da fare a casa ma non è così. L’Italia sa perfettamente
cosa deve fare. Lo sa da sola. Lo deve fare per il futuro dei propri figli e lo farà
consapevole che oggi la
priorità per il nostro Paese
è lavoro e crescita».
Gianni Anselmi
(sindaco Piombino)
«Pare che a qualcuno
(non di certo alle persone che condividono le
mie battaglie) i miei
posts su Facebook diano
fastidio. Comunico che
non me ne frega nulla,
mi interessano solo la
città e il territorio».
Il presidente della Provincia di Lecco, Daniele Nava, ha annunciato l’intenzione di
procedere legalmente contro Paolo Virzì
per il suo ultimo film “Il capitale umano”.
I detrattori non sono contenti di come
viene rappresentata la Brianza nella pellicola. Il regista livornese risponde così:
«Viene da ridere. Ma se ci pensi meglio,
viene da piangere».
67
AIUTIAMO L’ECONOMIA DELLA NOSTRA TERRA.
Con i prodotti
contribuiamo a far crescere i produttori locali.
Unicoop Tirreno è da sempre vicina al territorio. I prodotti Vicino a noi, che
Unicoop acquista direttamente dai produttori locali, sostengono l’economia
della tua regione e ti garantiscono tutta la qualità e la sostenibilità che cerchi.