a r e v a m i r p Periodico di informazione, attualità, cultura marzo - aprile - maggio 2014 - n. 20 - copia omaggio Anno 52 - n. 20 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - 70% DCB Livorno VELO GIULIANI NCENTE I V S I R T : A ONCORDI C , O T R O P ACCIAIO, BANDINI SOFFRITTI 2 marzo - aprile - maggio 2014 3 Edicola Tabaccheria n. 10 FA B I A N A F I L I P P I di Rita & Paolo Centro commerciale Coop - Venturina Tel. 0565 855623 Quotidiani e riviste Cartolibreria Tabacchi Articoli da regalo Via Lombroso, 25 - Piombino - 0565 222106 e-mail: [email protected] www.styleboutique.it Gratta e Vinci Ricariche telefoniche e fax Punto servizi Proponiamo affari dal 1981 COMPRAVENDITE - AFFITTI CESSIONE ATTIVITÀ COMMERCIALI www.immobiliarecristiani.com Tel. 0565 702484 di Livio Cristiani Corso Matteotti, 142 - SAN VINCENZO (LI) 4 marzo - aprile - maggio 2014 6 marzo - aprile - maggio 2014 Aperitivi Cioccolate Coppe Gelato Specialità varie Sala da the interna Mazzola Sport Corso Vittorio Emanuele II, 80 Piombino Lorenzo 348 9564615 Claudio 335 7507897 7 Questa primavera 9 Editoriale di Ivio Barlettani 10 Primarie: tutti i risultati del territorio 11 I movimenti che sfidano il Pd 13 Spinose primarie in casa Pd di Roberto Lampredi 14 A settembre arriva la Concordia 15 La finestra di Giampaolo Talani 16 Il Pranzo della Solidarietà 18 Marco Viti e la passione dei treni di Daniele Toncelli 22 Ilvio Milani, quel giovane partigiano di Luca Goerg 24 Fatti & persone (Costalli nuovo presidente) 25 Fatti & persone (Bassetti è cardinale) 26 Fatti & persone (Toremar, il turismo con Napoleone) 27 Fatti & persone (Marconi trionfa a Miami) 30 Figli dell’Acciaio e dello Stretto di Paolo Fuligni 32 Nascono i “Gruppi di lettura” di Barbara Noferi 33 Correre con Rivellino Runners di Umberto Barlettani 34 Luci & Martorella, i fuoriclasse con i nostri trofei 35 Speciale Personaggio dell’Anno 40 Relax di Paolo Pachi 41 Spigolature (i concerti di Violetta) 42 La palla di vetro, proiettati nel futuro (2024) di Dionysos 43 Costa Etrusca, al servizio dei cittadini 44 Come ci divertivamo di Paolo Pachi 45 Mangiare sano fuori casa di Allegra Ciaponi 45 I fili della bellezza di Riccardo Vigetti 46 Asia Giannelli e le sue foto di Pierluigi Galassi 48 Quei gabbiani che volano verso l’Elba di Franco Biegi 49 La tragedia di Superga di Aldo Agroppi 50 Ecco il Re del cappuccino di Luca Goerg 52 La magia dell’Arte di Daniele Toncelli 54 Il Galileo, uno storico circolo culturale di Pablo Gorini 56 In libreria di Emilio Guardavilla 59 Ricordi 60 La parola ai lettori 62 I naufragi nell’Arcipelago Toscano di Emilio Guardavilla 65 Lette al volo Anno 52 - n. 20 marzo - aprile - maggio 2014 Periodico trimestrale di informazione, attualità, cultura Direttore responsabile Ivio Barlettani [email protected] Coordinatore redazionale Stefano Sanna [email protected] Marketing-pubblicità Umberto Maria Barlettani [email protected] Direzione, redazione, pubblicità Corso Italia 95 - Piombino [email protected] Tel 0565 32843 - Fax 0565 474572 334 3378121 Registrazione Tribunale Livorno n. 167 in data 4/7/1962 r.s. Sped. abb. post. 70% DCB Livorno Poste Italiane Spa Editore e pubblicità Costa Etrusca Comunicazione Grafica e impaginazione Opus Piombino Stampa Centro Rotoweb Tivoli Terme (Roma) Gli articoli firmati o con pseudonimo riflettono unicamente le opinioni dell’autore Chiuso in tipografia, 10 marzo 2014 Il Garibaldi Innamorato Ristorante Via G. Garibaldi, 5 - Piombino - Tel. 0565 49410 www.ilgaribaldiinnamorato.it 8 marzo - aprile - maggio 2014 or a EDIL COOP FIORENZANI Costruzioni Ristrutturazioni a ! a z z i p nche Nella nuova cornice di piazza Bovio appena ristrutturata nell’elegante bar, ristorante, pizzeria, gelateria, La Rocchetta - potrai pranzare e cenare con ottimo vino e degustare le specialità di terra e di mare. Il nostro pizzaiolo si prenderà cura di te sfornando i più svariati tipi di pizza. Grandi novità per la produzione dei più esclusivi cocktails. 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Se tutto procederà – come da programma – i lavori saranno ultimati alla fine dell’estate per cui, a metà settembre, la nave può essere rimorchiata dal Giglio a Piombino ponendo così fine alla ridda di voci che vedevano in lizza, per il suo smantellamento, una infinità di porti sia italiani che esteri. Il buon senso alla fine ha prevalso: Piombino avrà l’assegnazione essendo il porto più vicino al luogo del naufragio e per evitare spiacevoli conseguenze durante il trasferimento del relitto dal Giglio. Per diversi mesi occorrerà nuova mano d’opera per i lavori necessari alla completa demolizione di quello che un tempo fu il gioiello della Costa Crociere. Mentre tutto procede al meglio (porto e Concordia) ci sarà ancora da lavorare e incrociare le dita per trovare la giusta soluzione per il futuro dello stabilimento Lucchini. Gli oltre 2mila dipendenti (oltre mille dell’indotto) stanno vivendo da tempo giornate difficili per il continuo susseguirsi di notizie in merito all’acquisizione degli impianti. *** Dopo l’esito delle primarie relative ai candidati sindaci del Pd, si stanno affilando i coltelli per la conquista dei Comuni alle prossime elezioni amministrative del 25 maggio. Nella storia della nostra provincia non c’è mai stata incertezza: vinceva il partitone sempre e comunque. Questa volta, però, sembra non essere così scontato. E allora ecco scendere in campo i competitors – nati come funghi nell’intera provincia – per tentare di insidiare il partito egemone. Le urne scioglieranno gli ultimi dubbi. *** Gianni Anselmi e Michele Biagi – dopo due legislature – lasciano le poltrone di sindaco di Piombino e San Vincenzo. Candidati sindaci vincitori delle primarie Pd sono: Massimo Giuliani e Alessandro Bandini. A Cecina Samuele Lippi vince le primarie mentre a Castagneto Sandra Scarpellini supera l’ex eurodeputata Monica Giuntini. INSERZIONISTI: Ascolta Piombino (Riccardo Gelichi) 2; Asiu 28; Assicurazione Ina Assitalia (Andrea Baroncelli Snc) 44; Assicurazione UnipolSai divisione La Fondiaria (Luca Ardenghi) 23; Assicurazione UnipolSai divisione Unipol (Lami & Bruscolini) 12; Automeccanica 11; Banca Credito Cooperativo Castagneto Carducci 66; Caffè Nanni 6; Calidario Terme Etrusche 6; Coop Unicoop Tirreno 67; Diadema Cosmetici 45; Edicola Sala Slot Agorà 16; Edicola Tabaccheria di Rita & Paolo 3; Edilcoop Fiorenzani 8; Gioielleria Rosignoli 30; Grassi Arredamenti 47; Immobiliare Cristiani 3; Karma American Bar 9; Lampogas Tirrena 61; L’Immobiliare del Corso 10; Marisa Gastronomia 49; Martini Professionale 21; Mazzola Sport 6; Moby & Toremar 68; Mobo Impianti 31; Neri Pneumatici 41; Park Albatros 64; Parrucchiera Stefania Carron 3; Podere Tre Cipressi Casa Vacanze 15; Ristorante Il Garibaldi Innamorato 7; Ristorante La Rocchetta 8; Ristorante Otello 50; Ristorante Zanzibar 8; Sefi 4; Style 3; Studio Medico Libra 33; Super Casa Bucciantini 5. KARMA AMERICAN BAR RISTORANTE - PIZZERIA Via Fucini, 13 - Tel. 366 3144926 Piombino (LI) 10 marzo - aprile - maggio 2014 Piombino l’assessore uscente Massimo Giuliani ha duellato con la renziana Martina Pietrelli. Vince con il 55,24% di preferenze (1686 voti) Giuliani, Pietrelli si ferma al 44,76% (1366). Hanno votato in 3132 contro i 4661 votanti delle primarie nazionali di dicembre. Notevole il calo dei votanti. Per il comune di San Vincenzo sfida a tre. Alessandro Bandini, assessore uscente e navigato uomo politico, Elisa Cecchini, avvocato e assessore uscente e Guido Cionini, renziano e volto nuovo della politica locale. Vince Bandini con il 45% delle preferenze (930 voti), Cionini 34,3% (709), Cecchini 19,7% (407). Vero boom di affluenza con 2066 votanti. Nel comune di Campiglia Marittima niente primarie. Il A Giuliani vince a Piombino I dati a nord della provincia Cecina sono stati in cinque a concorrere alle primarie di coalizione del centrosinistra. Emiliano Costagli, avvocato e civatiano, Samuele Lippi, già segretario della federazione Pd livornese, Antonio Valentini per Sel, giornalista del Tirreno, Viola Conti (Psi-riformisti) giornalista pubblicista collaboratrice de La Nazione e Paolo Bertolini per Idv, già A Si sono svolte il 9 marzo in molti comuni della provincia di Livorno le primarie del Partito Democratico per l’elezione dei candidati sindaco alle prossime elezioni amministrative del 25 maggio. Nel capoluogo le primarie si terranno invece il 16 marzo. Poca diplomazia e scontri all’ultimo sangue sotto la stessa bandiera Pd, laceratasi inevitabilmente. Riuscirà il partitone a ricucire gli strappi prima delle amministrative? A riconfermarsi egemone su tutto il territorio provinciale? A non cambiare il corso del suo pluridecennale dominio incontrastato dei nostri Comuni? Il prossimo appuntamento è quindi per il 25 maggio, quando i cittadini saranno chiamati a votare le nuove giunte comunali (dove si sfideranno i vincitori delle primarie Pd con i vari competitors locali) e ad eleggere nel contempo i nuovi europarlamentari. La sfida si preannuncia sul filo del rasoio e saranno probabilmente pochi i voti a sbilanciare il risultato per uno o l’altro partito. Di seguito tutti i dati comune per comune delle primarie del Partito Democratico per l’elezione dei candidati sindaco alle prossime elezioni amministrative. Primarie: tutti i risultati del territorio Ecco i candidati sindaco Pd sindaco Pd uscente Rossana Soffriti ha ufficializzato la sua ricandidatura sostenuta da una coalizione composta da Psi, PdCi e Idv. La strada per la sua riconferma si preannuncia spianata. A Sassetta non si è votato visto che non si terranno le elezioni amministrative. A Suvereto al momento regna la totale incertezza: non è stato ancora reso noto il candidato sindaco Pd e non abbiamo nessun segnale per quanto riguarda il centrode- stra. Sembra raccogliere molti consensi la lista civica Assemblea Popolare, tra i promotori Rossano Pazzagli, ex sindaco di Suvereto. All’isola d’Elba, per il dopo Peria, il Pd di Portoferraio, si presenta con un candidato di coalizione con Sel e quindi niente primarie. Si tratta di Cosetta Pellegrini, vicesindaco uscente e con un lungo percorso amministrativo alle spalle. Nell’area del centrodestra i nomi che circolano sono Mario Ferrari e Roberto Marini. Infine da aspettarsi anche la lista del Movimento 5 stelle e forse di Fratelli d’Italia. consigliere comunale. Vince Lippi con il 46,18% di preferenze (987 voti), Valentini 28,77% (615), Costagli 14,13% (302), Conti 6,59% (141) e Bertolini 4,30% (91). A sfidarsi nel piccolo comune di Bibbona ben tre candidati Pd. Antonio Donnarumma, Massimo Fedeli e Michele Pignotti. Vince con soli 6 voti di scarto Massimo Fedeli (565), Donnarumma (559), Pignotti (43). Nel comune di Castagneto Carducci duello al femminile. Da una parte Monica Giuntini, già in passato sindaco ed eurodeputata, dal- l’altra Sandra Scarpellini, segretario comunale del Pd e consigliere comunale dell’attuale giunta. Ha vinto Scarpellini con 1762 voti contro i 1350 della Giuntini. A Livorno, dopo un lungo travaglio interno alla sinistra, i candidati sindaco che si scontreranno alle primarie di coalizione il 16 marzo sono Marco Ruggeri, uomo di apparato del Pd e attuale capogruppo del partito in Consiglio regionale, Roberto Idà, candidato di Sel e noto architetto labronico, Gianfranco Morelli, sostenuto da Psi e Lista confronto per Livorno e Andrea Romano dell’Idv. A Rosignano Marittimo corsa a tre. Simone Bartoli, civatiano ma nato politicamente con i Comunisti italiani, Alessandro Franchi, sindaco uscente e Angela Porciani, per il Centro Democratico. Grande successo per Franchi con il 63,33% (2214 voti), Bartoli 31,58% (1104), Porciani 5,09% (178). A nord della provincia niente primarie: a Collesalvetti infatti, il sindaco uscente Lorenzo Bacci (renziano) è da tempo l’unico candidato del Pd alle elezioni amministrative del 25 maggio. Bandini trionfa a S. Vincenzo L’Immobiliare del Corso di Guglielmi dott.ssa Elena COMPRAVENDITA RICERCHE IPOTECARIE STIME Corso V. Emanuele II, 67 - Piombino (LI) Tel. e Fax 0565 49541 - Cell. 347 9372859 Iscrizione Albo Agenti immobiliari n. 1017 e-mail: [email protected] 11 Da Livorno a Piombino elezioni calde, sarà battaglia all’ultimo voto Tutti i movimenti che sfidano il Pd Nella culla del Pci si rischia il ballottaggio. Non sarebbe cosa da poco per una città come Livorno, abituata a plebisciti più che a elezioni. L’incognita maggiore è rappresentata dalla proliferazione di liste civiche e movimenti a sinistra: Buongiorno Livorno, CittàDiversa, Altra Livorno, Uniti per cambiare Livorno, Progetto per Livorno, Livorno Democratica e Confronto (guidata dall’ex sindaco Gianfranco Lamberti). L’elettorato di sinistra appare, insomma, molto frazionato. Altra lista civica che raccoglierebbe invece l’area dei moderati è Votare per cambiare, guidata dal magistrato Ugo De Carlo. A destra la situazione non è diversa. Negli ultimi cinque anni si è consumata una vera guerra interna spaccando il centrodestra in tre tronconi. «Vogliamo portare il Pd al ballottaggio» afferma il segretario provinciale Pdl-Forza Italia Paolo Barabino. Intanto il senatore Altero Matteoli respinge con forza la richiesta – avanzata da alcuni partiti di centrodestra – di fare le primarie per la scelta del candidato sindaco. Il nome che circola con una certa insistenza quindi, non solo in Forza Italia, sembrerebbe quello di Elisa Amato Nicosia, professoressa ex provveditore agli studi. Infine un’altra notevole incognita è rappresentata dal Movimento 5 stelle che nel capoluogo ha registrato un vero e proprio boom di consensi nelle ultime tornate Nella storia del nostro territorio non c’è mai stata incertezza: vinceva il partitone sempre e comunque. Questa volta non è così. Riusciranno i competitors nati come funghi nella provincia ad espugnare il pluriennale potere rosso? Passiamo in rassegna le situazioni più calde sui possibili movimenti e partiti che sfideranno alle amministrative del 25 maggio i vincitori delle primarie Pd. elettorali. Al momento però sembra sfumare la possibilità che i grillini livornesi abbiano la certificazione della lista per partecipare alle prossime amministrative. SAN VINCENZO PIOMBINO La città saluta il sindaco Anselmi con un velo di rammarico, la maggior parte della popolazione, infatti, come rivelato anche da un nostro sondaggio (Costa Etrusca Inverno, “Le opinioni di una città”), considera il suo operato eccellente. Questo però non consegna automaticamente il Comune al candidato Pd uscito dalle primarie del 9 marzo. Sono diversi gli schieramenti che daranno filo da torcere. In pole position Riccardo Gelichi con Ascolta Piombino che da tempo ormai sta lavorando per conquistare il Comune. Il movimento è nato infatti tre Gelichi AscoltaPiombino sindaco dei pentastellati è Daniele Pasquinelli, 40 anni, impiegato Lucchini, alla prima esperienza politica. Alle ultime elezioni di marzo 2013 il movimento ha preso oltre 4500 voti (seconda forza politica). Sarà in grado di ripetersi o addirittura di superarsi? Il gioco sta tutto nella campagna elettorale. Fabrizio Pierini Centrodestra anni fa e si dichiara trasversale ai partiti, quindi né di destra né di sinistra. L’altra lista civica è Un’altra Piombino, con le portavoci Cinzia Bartalini e Marina Riccucci, lista di sinistra supportata da Sel. Infine Luigi Coppola (segretario provinciale Udc) ha presentato un proprio soggetto politico, Svolta popolare, una lista di sintesi fra componenti politiche popolari moderate e società civile. Novità per quanto riguarda il centrodestra. Raggiunto, infatti, un accordo tra Nuovo centrodestra, Fratelli d’Italia, Lega Nord e il Circolo Forza Silvio Piombino che daranno vita a una lista civica che si propone come forza alternativa al centrosinistra. Si fa molto insistente il nome di Fabrizio Pierini come candidato sindaco della coalizione. Grande incognita per il Pd, invece, sembra essere il Movimento 5 stelle. Il candidato Le prossime elezioni rivoluzioneranno il consiglio comunale cittadino. Scompariranno personaggi importanti di tutti gli schieramenti. La pressante opposizione del Forum di centrosinistra si ritirerà dalla politica insieme al suo leader Nicola Bertini. Davide Lera, oggi alla guida della destra cittadina, lascerà il passo a liste civiche o forse ad un comitato targato Forza Italia. Il Pd darà l’arrivederci al sindaco Biagi dopo due travagliate legislature. Chi proverà ad occupare le poltrone di via Beatrice Alliata? L’avversario più temuto dal Pd è sicuramente Assemblea Sanvincenzina che raccoglie, anche se non dichiaratamente, il testimone di Bertini. Secondo consultazioni interne al movimento il candidato sindaco è Paolo Riccuc- Luca Cosimi AUTOMECCANICA snc Loc. Montecaselli, 14 - Piombino Tel. 0565 221471 - 0565 221481 Fax. 0565 224431 e-mail: [email protected] 씯 LIVORNO 12 marzo - aprile - maggio 2014 ci, noto commerciante di scarpe della zona pedonale. Altra lista civica è SiAmo San Vincenzo, guidata dal giovane Luca Cosimi, laureato Bocconi, che punta ad ottenere consensi trasversali ma che probabilmente attirerà su di sè i voti del gruppo di centrodestra e di Lera. Il Movimento 5 stelle rimane una incognita. Si presenterà o no? Probabilmente sì e con una lista civica propria. Non, come ipotizzato, insieme ad Assemblea Sanvincenzina. CAMPIGLIA MARITTIMA Massimo Zucconi, vero oppositore e critico attivo di Rossana Soffritti e della sua giunta in questi anni, ha dichiarato: «L’obiettivo è cambiare amministrazione». Come? Secondo il leader di Comune dei cittadini formando una grande lista senza pre- Massimo Zucconi L’onorevole Silvia Velo è stata nominata sottosegretario all’Ambiente nel nuovo governo Renzi. Già vicepresidente dei deputati Pd e componente delle commissioni trasporti e vigilanza Rai si trova così ad assumere un ruolo di rilievo nazionale. Con una nota afferma: «Oggi comincia per me una nuova avventura. La affronto con il solito impegno e la solita determinazione ma con una rinnovata clusioni, con un programma scritto a più mani e che abbracci quanti sono scontenti dell’attuale governo locale. Nessun pregiudizio verso Movimento 5 stelle (nonostante la loro dichiarata chiusura a qualsiasi alleanza), Forza Italia o Nuovo Centro Destra e sono ben accetti esponenti della sinistra scontenti del Pd. Ma la sua proposta pare aver convinto quasi nessuno e il risultato sembra ormai già scritto. Rossana Soffritti si presenta con una coalizione panzer: dopo aver incassato la fiducia dei renziani, suoi unici possibili sfidanti, è candidata unico del Pd. È riuscita infatti a ricompattare il partitone ed è pronta ad una campagna elettorale senza esclusione di colpi. CECINA Ora che il centrosinistra ha il suo candidato gli altri pretendenti alla poltrona di sindaco usciranno allo scoperto. Ormai, la parola d’ordine è frammentazione. Oltre ai classici schieramenti, infatti, entreranno in gioco diverse liste civiche (quasi tutte schierate verso destra). Le liste civiche “Rifare Ceci- na” (ex militanti di Fli) e “Cecina per cambiare” (Pietro Campanelli) si uniscono. Un nuovo soggetto politico quindi “Uniti per la svolta” che parteciperà alle amministrative con un proprio programma, una lista di iscritti ed un candidato sindaco. Gli ex consiglieri comunali Lorenzo Gasperini, Dario Marzini e Riccardo Rindi hanno dato vita al gruppo “Cecina Insieme” lista civica nata dalla diaspora del Pdl con il candidato sindaco l’avvocato Pamela Tovani, 39 anni, non iscritta a partiti e con un forte impegno nell’associazionismo cattolico. Per quanto riguarda Forza Italia, non è ancora emerso un nome. Da ricordare che nel 2009 il centrodestra costrinse il Pd al ballottaggio. Il coordinatore provinciale di Forza Italia Paolo Barabino, sta lavorando per risolvere il rebus. Al momento in cui andiamo in stampa, non è da escludere comunque che tutto il centrodestra possa compattarsi con un unico candidato sindaco ad eccezione della lista “Cecina Insieme” Poi, non mancheranno, con il loro candidato, i grillini del Movimento 5 stelle, spinti dalle comparsate del guru Beppe Grillo nella sua villa a Marina di Bibbona. L’onorevole Silvia Velo come il grande Fausto Coppi motivazione. Il mio sguardo sarà quello nazionale del ministero dell'Ambiente, ma il cuore sarà sempre nei luoghi dove sono nata e a cui sono legata. Viviamo un momento difficilissimo, spero di dare un utile contributo». La strada dell’ex sindaco di Campiglia – fin qui percorsa – non è stata facile. Anzi, le insidie sul suo cammino sono state tante. Alla fine però è arrivata sotto lo striscione del traguardo a braccia alzate sbaragliando tutti i suoi contendenti: Manciulli, Tortolini, Guerrieri, Fabiani, Anselmi sono infatti caduti come birilli sotto l’incalzare ISOLA D’ELBA Nei comuni di Porto Azzurro, Marciana Marina e Rio Marina non ci saranno le elezioni amministrative. A Marciana sindaco uscente Anna Bulgaresi, centrodestra, prova a candidarsi per la riconferma. Probabile candidato per il Pd Simone Bardi. A Capoliveri si presenta il sindaco uscente Ruggero Barbetti a guida di una lista civica targata Forza Italia. Fausto Martorella attuale capogruppo di minoranza in consiglio comunale guiderà una lista civica di centrosinistra. A Campo nell’Elba, Vanno Segnini sindaco uscente di centrodestra si ricandida. A sinistra prende vita la lista civica Punto e a capo. La novità sembra però che ci sarà una lista civica anche a destra, animata dall’ex assessore Alessandro Dini. Rio nell’Elba la sfida sembra essere tra Claudio De Santi, imprenditore, del centrodestra, e Nadia Mazzei area Sel, vicesindaco attuale amministrazione, e con il condizionale Pino Coluccia del Pd. 25 MAGGIO 2014 ELEZIONI EUROPEE E AMMINISTRATIVE della bionda parlamentare. Ora è lei ad indossare la maglia del vincitore. Così come accadeva il 12 giugno del 1949 quando il giornalista Rai Mario Ferretti aprì la sua radiocronaca con una frase che ha fatto la storia del ciclismo: «A pochi chilometri dal traguardo, un uomo solo è al comando, la sua maglia è biancoceleste, il suo nome è Fausto Coppi». Vinse il Giro d’Italia divenne il campionissimo per sempre. 13 di Roberto Lampredi È da più di un anno che sul piano locale e nazionale il Pd è sulla graticola, anche se in questi ultimi mesi per merito del “ciclone” Renzi è in atto l’allargamento della sua base elettorale che attutisce in parte il disagio presente tra i suoi militanti per i rapidi mutamenti in corso. Bisognerà vedere quanto tempo durerà questo trend favorevole, e quanti tra coloro che hanno accordato la propria fiducia all’ex sindaco fiorentino apprezzando persino alcune sue virate repentine, non si scoraggeranno nel constatare che i temi politici non sempre si possono affrontare in modo sbrigativo. L’elettorato italiano è facile a soprassalti di entusiasmo; ed in tempi così difficili, soprattutto se la politica svolgerà fino in fondo il ruolo che le compete, rimettere il Paese in carreggiata produrrà più resistenze e mugugni che entusiastiche adesioni. Non a caso Grillo e il suo movimento hanno deciso di scalpitare tanto, stando comunque in disparte; alzare sempre il tiro pur di non contaminarsi; lasciare agli altri il realismo della politica, e riservare a se stessi il viaggio verso Utopia: l’isola immaginaria di Tommaso Moro. Se il quadro politico nazionale offre un panorama profondamente mutato a causa del brusco ed ingeneroso accantonamento del governo Letta, e vi si possono scorgere segni di difficile interpretazione che suggeriscono di lasciare in sospeso l’interrogativo sui possibili esiti, quello locale appare non meno agitato. A Piombino, il partito di maggioranza relativa per tutto il mese di gennaio ha discusso animatamente intorno alle candidature per il sinda- LACERAZIONI TRA ELETTORI E ISCRITTI Spinose primarie in casa Pd Rimettere il Paese in carreggiata produrrà più resistenze e mugugni che facili adesioni co della città, la cui elezione insieme al rinnovo del Consiglio Comunale avrà luogo nel mese di maggio. Ed a parte la scelta della componente renziana che continua a immaginarsi tale, nonostante che dopo l’esito del congresso nazionale avesse dichiarato il proprio scioglimento dentro il Pd, di cui peraltro detiene la maggioranza; sull’altro versante, quello non renziano, la ridda di candidature ed i veti incrociati che ne sono seguiti hanno evidenziato divisioni e lacerazioni piuttosto profonde. L’andamento dei congressi nella Val di Cornia e principalmente a Piombino ha visto la divaricazione tra il “partito degli iscritti” ed il “partito degli elettori”, con il ribaltamento del responso di quest’ultimo a favore di Renzi, il cui risultato non l’avevano immaginato neppure i suoi più entusiastici supporters. Le primarie aperte per la scelta del segretario di un partito previste nello statuto costitutivo del Pd sono una “stravaganza” che non trova riscontro in nessun’altra formazione politica occidentale, operante in sistemi liberal-democratici. Ma soprattutto esse costituiscono, come segnalato da molti politologi, una “bomba” ad orologeria che rischia di esplodere quando le distinte consultazioni tra iscritti e “potenziali elettori” danno risultati divergenti. Ed è davvero una fortuna per il Pd che Renzi a livello nazionale sia risultato vincitore in entrambe. Piombino e la Val di Cornia rispetto all’esito generale, sono state tra le poche eccezioni. E proprio questa peculiarità avrebbe dovuto richiamare tutte le fazioni presenti nello stesso partito, renziani inclusi, a soppesare con attenzione i rischi che avrebbe comportato per la tenuta complessiva del Pd un’ulteriore contesa alla vigilia di elezioni amministrative tutt’altro che facili, visto che il loro svolgimento riguarderà un’area territoriale che soffre da anni della grave crisi del suo apparato produttivo e che manifesta crescenti segni di fragilità nel suo tessuto connettivo. Si capisce che sarebbe stato assai discutibile dopo aver svolto primarie per l’elezione del segretario del partito, bypassarle per selezionare il candidato ad una carica pubblica di tipo monocratico come quella appunto di sindaco. In effetti, quando si entra in determinati meccanismi è facile rimanervi invischiati, e non importa se si finisce per operare in un clima di diffidenza e reciproci sospetti, nel quale ogni decisione è avvertita almeno da una delle parti in contesa come sotterfugio messo in atto al solo scopo di danneggiarla. La stessa alleanza elettorale con forze politiche residuali, come appunto i Comunisti Italiani e l’Idv, non poteva non suscitare perplessità. Quasi si trattasse di un artificio ideato allo lo scopo di alzare da 35 a 240 la soglia delle firme da raccogliere tra gli iscritti a sostegno delle singole candidature al fine di limitarne il numero, quantomeno di quelle targate Pd. Si ha l’impressione che mai la propensione all’autodistruzione all’interno di una formazione politica sia stata perseguita con così tanta tenacia, considerato che negli stessi giorni in città si avevano notizie confortanti intorno al principale complesso industriale della Val di Cornia. Sembrava infatti che la vendita degli impianti siderurgici “Lucchini” incontrasse l’interessamento di nuovi soggetti che si facevano promotori di progetti innovativi accompagnati da cospicui investimenti. Contemporaneamente si concretizzava il piano di ampliamento del porto con la realizzazione al suo interno di una zona destinata alla rottamazione navi. Obiettivo, quest’ultimo, a cui si è dedicata con impegno e lucida determinazione l’Amministrazione Comunale di Piombino, di cui il Pd è a tutti gli effetti il maggiore azionista. I due candidati che hanno avuto accesso alle primarie, non possono comunque trascurare che la forza della loro leadership personale passa pur sempre attraverso il recupero di un clima meno burrascoso intorno alla formazione politica di cui fanno parte: non sono certo così sprovveduti da dimenticare che le elezioni che contano si terranno a maggio. 14 marzo - aprile - maggio 2014 Al via i lavori per l’ampliamento del porto di Piombino A settembre arriva la Concordia S ono iniziati finalmente i lavori di ampliamento del porto di Piombino. Il progetto prevede la realizzazione di una banchina di 370 metri per 50, un piazzale di 80mila metri quadrati e il dragaggio dei fondali a meno 20. Oltre 100 milioni di euro di investimento. Ora è corsa contro il tempo: tre turni di lavoro su sette giorni, per essere pronti per l’estate ad ospitare la Concordia. Segnali positivi intanto provengono dal sindaco del Giglio Sergio Ortelli. In una nota sostiene, infatti, che le operazioni di rimozione andrebbero fatte a settembre, e non in piena stagione estiva. Un assit prezioso quindi per Piombino che per quella data sarebbe pronta ad ospitare la nave per la sua demolizione. Intanto, al momento di andare in stampa si farà chiarezza sul futuro della Lucchini. Oltre 100 milioni di euro di investimento. Una corsa contro il tempo. Lucchini: giorni frenetici per arrivare ad una soluzione Sono ore frenetiche e decisive. Verranno valutate tutte le offerte. I contenuti dei progetti e la loro credibilità industriale e finanziaria. Sapremo quindi se si concretizzerà – dopo il rigetto del memorandum tunisino da parte del commissario Piero Nardi – la proposta della Smc del giordano Khaled al Habahbeh (l’unica che manterrebbe l’area a caldo, con promessa di ingenti investimenti). Restano in campo anche gli svizzeri di Klesch. Oppure, si rifarà viva la cordata italiana Duferco-Feral- pi-Acciaierie Venete che in un primo momento avevano abbandonato il campo a causa dell’assenza di “condizioni ambientali”. Anche Ecoacciai sembra sfilarsi dalla gara ma pronta a intervenire se decade la proposta Smc. La priorità comunque è reperire le risorse necessarie per assicurare il minerale e mantenere in funzione l’altoforno. Allora Smc, che sarebbe la sola interessata all’altoforno, dovrebbe sostenere l’onere di acquisto delle navi di minerale. Per un’offerta non vincolante sono necessarie garanzie bancarie per almeno 300 milioni di euro. Mirko Lami: «Non ci divideranno» Il sindacalista Mirko Lami, coordinatore Rsu Fiom, lancia una proposta di solidarietà per i lavoratori delle imprese che non riscuotono gli stipendi poiché Lucchini ha chiuso le “borse” per i fornitori. «Non ci divideranno, siamo tutti nella stessa barca, dobbiamo restare uniti. Ci autotassiamo di 50 euro a testa e facciamo in modo che anche gli operai della imprese in appalto abbiano i soldi. È difficile andare a dire ai colleghi delle ditte che non riscuotono – afferma Lami – di lavorare per mantenere attivo l’altoforno che in questo mo- mento è fondamentale per mantenere l’area a caldo. Per questo dobbiamo fare uno sforzo e dimostrare che non ci facciamo dividere, non ci facciamo mettere gli uni contro gli altri. Se tutti i dipendenti Lucchini mettessero 50 euro nel fondo di solidarietà si arriverebbe a circa 100mila euro, una cifra sufficiente per l’emergenza dei lavoratori delle imprese in difficoltà». Poi apre il portafoglio e mette una banconota da 50 euro sul tavolo delle organizzazioni sindacali. Il gesto è imitato da altri sindacalisti: gesto non virtuale ma concreto. 15 S iamo solo noi cinquanta milioni di idee diverse e mai uno che accetti quella di un altro anche se, magari sarebbe d'accordo ma... non l'ha avuta lui. Siamo solo noi che abbiamo paura del nuovo che ci guidi e per venti anni ci siamo fatti condurre da chi doveva essere fermato almeno da trenta. Siamo solo noi che abbiamo la tecnologia di vedere il buco del culo di una mosca in mezzo al mare e non abbiamo notato una città galleggiante che andava a sbattere su un'isola, e poi ce la siamo fatta pure sfuggire assieme a centinaia di posti di lavoro. Siamo solo noi che usiamo i soldi di tutti per vizi di qualcuno e poi ce ne fosse mai uno che perde la poltrona, ma intanto in troppi perdono il posto. E siamo solo noi tassati da gennaio ladi Giampaolo finestra Talani città in mezzo al mare. Siamo solo noi che portiamo l'azienda all'estero per non farla morire a casa. Siamo solo noi che non riusciamo, mai, a dire una sola volta: ho sbagliato, che è poi il motivo per cui non riusciamo più a dire: hai ragione. Siamo solo noi che non ci vogliamo più bene. La melodia è famosa e la conoscete tutti, provate a metterci questo nuovo testo, magari entra nella "top ten dei poveri brodi" e saremo felici di riconoscerci. Top ten dei poveri brodi a luglio e il resto dei mesi è sopravvivenza, ma quale evasione! E siamo sempre solo noi inquisiti e puniti per la sopravvivenza mentre l'evasione è distrattamente persa di vista, proprio come la Siamo solo noi. I soldi di tutti per i vizi di pochi PodeRE TRE CIPRESSI CASA VACANZE Podere Tre Cipressi eale on id nti, i t a c Lo eve este, per f tografici i set fo atografic em e cin Loc. Casalappi, 32 - Campiglia M.ma (LI) - Tel: 0039 0565 843148 - Cell.: 0039 338 6067547 www.poderetrecipressi.it - e-mail: [email protected] 16 marzo - aprile - maggio 2014 C osta Etrusca, tra i tanti impegni che lo vedono protagonista della vita del territorio, ha deciso di organizzare in collaborazione con le organizzazioni sindacali e il patrocinio del Comune di Piombino il Pranzo della Solidarietà. Un’occasione per fare il punto della situazione sugli ultimi mesi che hanno visto l'intera città mobilitarsi per lottare contro la chiusura del polo siderurgico. L'evento si è svolto al palazzetto dei Ballerini della Val di Cornia, decorato per l'occasione con addobbi natalizi e gli striscioni che hanno accompagnato questi mesi di lotta. Le insegne sindacali e l'urlo "Piombino non deve chiudere" sono state protagoniste del pranzo. Le persone intervenute sono state 500 tra lavoratori della Lucchini, ArcelorMittal (presente anche il direttore generale Leandro Nannipieri), Tenaris Dalmine e delle imprese dell'indotto. Presenti anche le delegazioni delle associazioni che hanno contribuito alle lotte sindacali. Ad inaugurare l'evento i Costa Etrusca e sindacati per i lavoratori Il Pranzo della Solidarietà bambini della Galantara Junior Band diretti dalla professoressa Enrica Petricci e dal capobanda Massimo Trimboli e le majorettes con una esibizione natalizia in costume che ha riscosso molto successo. I bambini con le loro marcette hanno strappato applausi calorosi ai tanti presenti. Si è poi esibita la cantante Tiziana Ghi- Da sinistra Gabrielli, Barlettani, il sindaco Anselmi, la presentatrice Bianchetti, Lami e il vescovo Ciattini gnoli interpretando due pezzi di Mina. Durante il pranzo hanno eseguito balli da sala i Ballerini del Gruppo Sportivo Ballerini Val di Cornia (Carlo Pasculli, Irene Mannucci, Antonio Trombi e Adriana Sarri) i quali hanno gentilmente concesso la struttura dove si è svolta l'iniziativa (presente anche la presidente Paola Cianchi). Sono poi intervenuti i sindacalisti Mirko Lami e Luciano Gabrielli che hanno collaborato con Costa Etrusca per la riuscita della manifestazione, il sindaco Gianni Anselmi, il vescovo della diocesi Monsignor Carlo Ciattini e il rappresentante del Collettivo Studentesco Tre passi avanti, Gianmaria Noto. Il sindaco, nel ringraziare la rivista di Ivio Barlettani e i Agorà Edicola - Cartoleria - Giocattoli Ricariche telefoniche - Slot machine sindacati per la perfetta organizzazione dell'evento, si è soffermato sulle lotte che hanno interessato Piombino e tutto il territorio augurandosi che il prossimo futuro veda per i cittadini una migliorata situazione lavorativa e una migliore qualità di vita, soprattutto per le nuove generazioni. Infine ha annunciato che ormai è giunto il momento di cambiare lo slogan "Piombino non deve chiude- Oltre 500 persone a tavola insieme. Fianco a fianco dirigenti, operai, studenti e sindacati. Parole di speranza dal vescovo Ciattini. Sindaco Anselmi: “Piombino vive!” privata Saletta Slot ne machi VIA LUNGOMARE MARCONI, 109/111 - PIOMBINO - TEL./FAX 0565 43333 17 re" con "Piombino vive!". Presenti diversi giornalisti e la troupe del Tg3 con il giornalista Massimo Gherardi oltre ai consiglieri comunali di Piombino e agli assessori Giuliani e Tempestini. A coordinare gli interventi la bravissima presentatrice Vania Bianchetti accompagnata dal dj Daniele Stella e dall’infaticabile Claudio Mazzola. I 500 ospiti sono stati serviti con 500 pasti gratuiti preparati dai cucinieri del Comitato Festeggiamenti Piombinese e con servizio ai tavoli dei volontari dell'Associazione Comunità Irpina, rivelatisi ancora una volta co- Dirigenti Lucchini, una nota stonata lonne portanti. Questa è stata l'occasione, come ha ricordato il patron dell'evento e direttore di Costa Etrusca Ivio Barlettani, per fare il punto della situazione su Piombino e le lotte sindacali che hanno portato rinnovato orgoglio nella cittadinanza in vista di un futuro più roseo circa la questione lavorativa. Infine ha ringraziato particolarmente i sindacalisti Mirko Lami e Luciano Gabrielli i quali, per giorni e giorni, instancabilmente hanno collaborato fianco a fianco con lo staff di Costa Etrusca all'organizzazione dell'evento. Un grande successo. Oltre 500 persone, tra cui i lavoratori della Lucchini, della ArcelorMittal, della Tenaris Dalmine e delle imprese dell’indotto. La sala del palazzetto dei Ballerini della Val di Cornia stracolma. Tutti invitati da Costa Etrusca e dai sindacati al Pranzo della Solidarietà in occasione delle feste natalizie. Il tutto è stato reso possibile grazie anche alla generosità di molte persone e aziende che hanno voluto contribuire per realizzare un evento a sostegno di chi ha lottato in questi mesi contro la chiusura del polo siderurgico. A partire dalla Tenaris Dalmine e la ArcelorMittal, la SiderPiombino e la Bertocci, la Sol, l’Autorità Portuale, la Unicoop Tirreno e i Soci Coop, il Punto Simply di piazza della Costituzione e, infine, un gruppo di dirigenti della Cna. Unica nota stonata viene dai dirigenti Lucchini. Infatti, nonostante i nostri inviti e dei sindacati hanno – inspiegabilmente – disertato la manifestazione. A differenza di ArcelorMittal (con il direttore generale Leandro Nannipieri) e Tenaris Dalmine. Incredibile, ma vero! I musicisti della Galantara Junior Band Ad inaugurare l’evento, strappando calorosi applausi, i bambini della Galantara Junior Band diretti dalla professoressa Enrica Petricci e dal capobanda Massimo Trimboli. Ecco i giovanissimi musicisti. Tromba: Alessio Bonucci, Giulia Burotti, Simone Critelli, Jamila Mekkaoui, Lorenzo Rofi, Viola Toni, Emanuele De Gennaro, Filippo Ricci, Alessandro Antonini, Usha Teoli. Sax: Ilaria Cascinelli, Daniele Zucchelli, Luigi Di Maio, Paolo Tinalli, Rahul Teoli. Percussioni: Simone Santucci, Serena Parrello, Aurora Becherini. Flauto: Alessia Rossetti, Giulia Cerri, Matilde Bulleri. Piccolo Mib: Chiara Morrone. A guidare la sfilata la portabandiera Tiziana Riccardi. Nel corteo anche le bravissime majorettes: Gaia Barbafieri, Vanessa Bientinesi, Ilaria Cascinelli, Diletta Catania, Asia Ferri, Daria Ferri, Jennifer Glauso, Federica Iliano, Giada Pecchia, Chiara Pecchia, Iary Senesi Simonetti, Irene Scimone e Giulia Tinalli. Presente anche il gruppo tam- burini di Piombino (allievi del circolo culturale F.E.W. – istruttore Ermindo Bottai): Vincenzo Illiano, Mario Illiano, Daniele Parrino, Manuel Scalzo, Gabriele Pellegrin, Giovani Rossi, Nadia Salis, Ugo Burotti, Michela Dentifrigi, Antonella Muti, Sergio Cascinelli, Valeria Gori, Stefano Pecchia, Maurizio Teoli, Laura Signorini e William Fabbri. Il tutto è stato reso possibile anche grazie al prezioso lavoro svolto dagli insegnati: Nedo Carli, Alessandra Luisini, Rossano Moratto e Ambra Carrari. 18 marzo - aprile - maggio 2014 19 di Daniele Toncelli Chi è Marco Viti Marco Viti è nato a Piombino il 29 aprile 1961. Nel 1982 è chiamato al servizio militare nei Bersaglieri, per partecipare ad un'importante e pericolosa missione di pace a Beirut. Addestrato a far parte al Check Point, è stato pilota di carro cingolare. Finito il servizio e ottenuta la laurea entra a lavorare nella farmacia della madre Maria Flora Baldassarri. Nel 1995 si sposa con Monica Antonini dalla quale ha un figlio, Giorgio. A sette menti sono molto apprezzati, poiché legati ad un rapporto di fiducia e di amicizia, frutto delle antiche conoscenze, tipiche di un piccolo quartiere. Mentre siamo coinvolti dai suoi racconti, ci trasferiamo in un locale vicino, dove, all'improvviso, ci appare una visione fantastica e inaspettata. Il mondo è davanti a noi in tutto il suo splendore. In quella stanza viaggiano decine di treni, auto, autotreni, in un percorso perfettamente ordinato. Le strade, i binari attraversano paesi, colline, città, ricostruiti con minuzia e precisione. Incantati e incuriositi ci viene spontaneo chiedergli da dove viene tutta quella passione e lui ci spiega che all'età di sei anni aveva già iniziato a collezionare i treni, forse stimolato anni ha iniziato a collezionare i treni e nel 1987 crea il Gruppo Fermodellistico Piombino, con il quale partecipa a centinaia di mostre. Nel 2012 la rivista nazionale “Mondo Ferroviario” dedica a lui e al suo Gruppo un ampio servizio. Un terzo del suo plastico modulare è esposto in uno spazio vicino alla sua farmacia di Salivoli e durante l'estate può essere visitato dal pubblico. dal padre Carlo che aveva un'agenzia delle Ferrovie dello Stato, alla stazione di Piombino, addetta alla distribuzione della merce nel territorio. Poi con i treni era iniziato anche l'interesse per i plastici, interesse condiviso con i suoi amici, i fratelli Paolo e Roberto Danni. Da lì è cominciato un percorso che è approdato nel 1987, dopo 20 anni di fermodellismo individuale, alla nascita del Gruppo Fermodellistico Piombino, creato da Viti con i fratelli Danni, sotto lo stimolo dei soci del Gruppo Tirreno, Beverini, Pagani e Parodi. Sono iniziate anche le mostre che hanno stimolato la costruzione di un grande plastico modulare. La prima a Follonica e poi a Campiglia. Ci descrive: «Per le norme tecniche di dimensioni e collegamento dei binari fra i moduli, si decise di seguire quelle internazionali della FIMF (Federazione Italiana Modellisti Ferroviari) mentre per quelle elettriche ho scelto di realizzarle in proprio: primo per poter dire “questo l'ho fatto io”, secondo perché solo progettando di sana pianta il sistema di blocco potevo avere la piena capacità di migliorarlo e ripararlo. Siamo partiti con un plastico modulare da sei sezioni di blocco ed oggi siamo arrivati a 32. Con tre fili per senso di marcia, sono in grado di gestire il traffico di 16 convogli contemporaneamente. Il passo successivo è stato quello di realizzare una stazione fantasma che permettesse di alternare automaticamente i convogli facendoli sostare alcuni minu- 씯 S alivoli è uno dei quartieri più suggestivi di Piombino. Il suo golfo, che rappresento spesso nei miei dipinti, ha un fascino particolare. Le albe, le giornate di sole, i tramonti e i notturni, sono unici. La struttura urbanistica è tra le più moderne, con il lungomare, i giardini, i palazzi, la chiesa, le scuole, la spiaggia, il porto turistico, il vicino ospedale. La vita segue un corso tranquillo e nell'estate, talvolta, si anima con qualche felice iniziativa, che interrompe il ritmo quotidiano. Grazie alle mostre di quest'anno, nel mese d'agosto, ad esempio, abbiamo potuto scoprire il mondo fantastico del fermodellismo, creato da un personaggio molto conosciuto per la sua attività farmaceutica, il dottor Marco Viti, “l'uomo dal camice bianco”. Siamo andati a trovarlo nella sua farmacia di Salivoli, dove ci ha accolto con molta cordialità. Qui ci ha raccontato come dopo il conseguimento della laurea, sia iniziato, nel 1992, il suo impegno nella farmacia di famiglia. L'attività fu acquistata dalla madre, la dottoressa Maria Baldassarri, negli anni '70, quando era di proprietà della dottoressa Bandini e si trovava in via Rosai, davanti alle scuole. Era l'unico servizio di questo genere nel quartiere. In seguito l'azienda fu trasferita sul lungomare Marconi e infine a Salivoli. Con orgoglio ci spiega di fare parte dell'Associazione provinciale dei Titolari delle farmacie e anche dell'Urtofar. Ritiene la sua attività molto importante perché è un servizio indispensabile per la comunità e perché gli consente di vivere a contatto diretto con la popolazione. I suoi consigli, la sua competenza e i suoi incoraggia- 20 marzo - aprile - maggio 2014 ti, indispensabili per raffreddare i piccoli motori elettrici delle locomotive su un tracciato che, quando allestito per le mostre, misura comunque parecchie decine di metri». Marco sottolinea anche che i primi stipendi di farmacista furono utilizzati per acquistare un carrello per l'auto, utile a trasportare i pannelli dei moduli insieme alle gambe che servivano a sostenere il plastico. Con l'aumentare delle dimensioni sono stati realizzati apparati di sicurezza che, oltre al sistema di blocco, rendessero sicura la marcia dei treni. Si evitano così i cortocircuiti, lo sganciamento e i tamponamenti. Viti, che è l'ideatore e il principale animatore del Gruppo, ci ricorda le numerose partecipazioni a importanti fiere del settore, dovute al successo della sua originale idea del plastico modulare. Centinaia di mostre in Italia e all'estero, come l'Hobby Model Expo di Milano, le tre presenze in Francia e il salone internazionale “Intermodell Bau” di Dortmund, la più grande esposizione di modellismo ferroviario d'Europa. In Germania il plastico di Piombino ha avuto un clamoroso successo, sancito anche dal fatto che rappresentava l'Italia nel mondo. Non da meno sono state le presenze al Model Expo Italy di Verona e quelle di Avezzano, Fossano, Pordenone, Trino e Venturina. Naturalmente l'impegno è stato notevole e il merito va anche alla sua famiglia, ai suoi genitori e in particolare alla moglie Monica e al figlio Giorgio, che sono sempre presenti. Sentiti ringraziamenti e apprezzamenti sono distribuiti a tutti i componenti del gruppo, dove si respira un'aria familiare e di sincera amicizia e collaborazione. Il fantasioso Roberto Danni con il suo realismo, Paolo Danni detto “Acme”, considerato l'attrezzista sempre pronto a costruire gli utensili necessari, Maurizio Benedettini che condivide le problematiche della gestione del gruppo. Poi c'è Giampiero detto “Moderclone” per le sue in- Da sinistra (seconda fila): Marco Viti, Maurizio Benedettini, Luca Fignani, Paolo Danni. Da sinistra (prima fila): Giacomo Danni, Giorgio Viti, don Corrado, Gabriele Benedettini, Giampiero Botrini nate capacità di riprodurre qualsiasi cosa, Luca Figiani con la sua battuta sempre pronta. Massimo e Paolo Mazzini con le loro diavolerie elettroniche, Vincenzo Bologna, Adriano Nieri detto “babbo”, Stefano Bertini, inventore del logo, Paolo Doveri il perfezionista, Michele Ginanneschi, il tipografo e i figli del Gruppo Gabriele, Giacomo e Giorgio. Durante il suo racconto guardiamo affascinati l'immenso plastico e ci divertiamo a scoprire tanti particolari che lo animano. La stazione di San Giorgio, con il parco merci perfettamente funzionante con veritiere manovre di sorpasso. Vicino c'è il borgo, un'antica chiesa e un campeggio con un moderno Mc Donald's. Il realismo sta proprio in certi particolari minori, come il perfetto grado di inclinazione dei binari di una curva che viene percorsa lentamente da un lunghissimo treno. Possiamo intravedere un elicottero dei Carabinieri intervenuto per un grave incidente, una piccola cappella di campagna circondata dalle mucche al pascolo, automezzi militari impegnati nei boschi per un'esercitazione. Il ponte dove un audace fa bungee jumping, una toilette con dentro un camionista sul water. Sotto i binari, in una grotta, alcuni scienziati fotografano lo scheletro di un dinosauro. In realtà prima era un povero topo trovato morto sotto il plastico. Decine sono le case, con gli arredi e le famiglie raccolte nell'intimità quotidiana. Sul grande plastico sono ambientate minuziosamente epoche ferroviarie diverse, si passa dalle locomotive a vapore per arrivare al Settebello. Centinaia i mezzi che si muovono e infinite le visioni. Per ultima vogliamo citare la chiesa di don Matteo e davanti al sagrato l'auto dei Carabinieri, don Matteo e gli inseparabili amici dell'Arma. Soddisfatti delle nostre scoperte lasciamo il dottor Marco Viti e il suo mondo per iniziare questo nuovo racconto. Viti con la moglie Monica 21 A tu per tu con Qual è stata l’esperienza del Federmodellismo che ricorda con più soddisfazione? «Senza dubbio quando siamo stati invitati a Dortmund, perché è stato un onore portare la bandiera italiana in Germania, la patria del Federmodellismo». Come vi siete preparati per partecipare all’Intermodell Bau? «Sono stati momenti entusiasmanti per la sfida da affrontare. Dovevamo organizzare la logistica e pensare a portare tutto il materiale espositivo, compreso i ricambi per eventuali sostituzioni di mezzi guasti. Tutto doveva funzionare perfettamente come un concerto di musica classica, senza note stonate». Come è stato il viaggio? «Siamo partiti con due auto e due rimorchi appositamente attrezzati per portare tre tonnellate e mezzo di materiale, tra l’altro molto fragile. Abbiamo percorso con una velocità non superiore ai 90 chilometri orari, più di 1500 in due tappe». Come considera il lavoro di gruppo? «Le mostre sono l’occasione per stare insieme con la famiglia e gli amici con i quali condividiamo le fatiche e le gioie. Sono momenti veramente indimenticabili». Come è stato accolto il vostro plastico in Germania? «È stata una grande soddisfazione vedere visitatori della mostra che guardavano ammirati il nostro lavoro, che tra l’altro era esposto al centro dell’enorme salone in una posizione di rilievo». Cosa programmate nel futuro? «Penso che nel corso del 2014 parteciperemo solo alle mostre in città italiane, mentre nel 2015, andremo all’estero in Gran Bretagna o in Olanda, per continuare la nostra esperienza europea dopo la Francia e la ti i V o c Mar Germania». La sua famiglia come partecipa a questa sua grande passione? «La famiglia per me è tutto. Con mia moglie Monica del resto condividiamo l’affetto per il figlio, il lavoro nella farmacia, l’interesse per le moto, i campeggi e il modellismo, dove ha anche un ruolo attivo perché partecipa alla vita di gruppo impegnandosi nella logistica». E il figlio? «Mio figlio Giorgio è attratto dal mio mondo fantastico e si rende utile nei lavori manuali e meccanici perché è abile nell’uso del tornio e della saldatrice e, quando la scuola lo consente, è sempre presente alle mostre». Lei collabora con il quartiere Salivoli? «Certamente con il Comitato stiamo attivando alcune iniziative per valorizzare la vita sociale attraverso eventi come l’esposizione del plastico, sfilate di moda e canine, mostre e tutto quanto è nelle nostre possibilità». Come vede il futuro di Piombino? «Dobbiamo tutti rimboccarci le maniche. Ci sono evoluzioni e involuzioni difficili da fermare. Speriamo nelle acciaierie ma pensiamo alle alternative». Crede nei giovani? «Ci credo però li vorrei più responsabili del proprio futuro. La società offre loro incertezze ma spesso si sono adagiati protetti dalle famiglie, senza reagire. Per esempio dovrebbero accettare tutti i lavori, anche quelli più umili». Soldato Viti, crede nella pace? «La mia esperienza di vita mi ha fatto capire che la pace è indispensabile nella vita dei popoli, ma proprio per questo deve essere garantita». Cosa vorrebbe nel futuro? «Tanta serenità per tutti! Dietro al nostro banco vediamo infatti troppa infelicità». 22 marzo - aprile - maggio 2014 Ilvio Milani, quel giovane partigiano di Luca Goerg I lvio Milani, classe 1925, è una delle menti storiche del nostro territorio. Partigiano da giovanissimo, dirigente del Pci nel dopoguerra, consigliere comunale per ben due legislature dal 1960 al 1971, imprenditore, fautore dell’ospedale di Villamarina e dal 1990 presidente dell’Anpi Piombino (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia). Un uomo dalla mente ancora lucidissima e la voglia di fare di un ragazzo. Orgoglioso quando parla della sua Piombino e sincero su qualunque argomento. Nessuna paura di dire la verità. La sincerità e l’onestà sono state le sue caratteristiche anche nella sua carriera politica, a confermarlo non solo i compagni di partito ma soprattutto i rappresentanti delle opposizioni. Che rapporti si instauravano all’epoca nell’ambiente politico cittadino? «Sono stato eletto nel consiglio comunale per la prima volta nel 1960. Era una giunta composta da moltissimi giovani che avevano contribuito concretamente a risollevare le sorti della città dopo la guerra. La voglia di fare e di rinascere era insita nelle nostre vene, la voglia di costruire scorreva come il sangue in tutti noi. All’epoca, a differenza di oggi, si poteva pure pensarla differentemente, scannarsi anche aspramente durante le riunioni del consiglio comunale, ma finita la seduta si andava tutti insieme al bar per un caffè. Era un rapporto di qualità». Cosa ricorda con più vigore della sua attività di assessore ai lavori pubblici, polizia urbana e commercio? «Sicuramente l’azione più importante e concreta, di cui ancora oggi Piombino gode, è stato il rinnovo di tutto l’acquedotto del territorio comunale. Era un vero colabrodo. Altro passo notevole, compiuto durante il mio assessorato, è stata la municipalizzazione dei trasporti. La concessione passò dalla famiglia Lazzi al Comune. A fine legislatura, primi anni ’70, rilevai l’ospedale di Villamarina (all’epoca clinica privata, ndr) per conto della cittadinanza insieme ad altri collaboratori, tra cui Renzo Finucci e Orfeo Cartei, facendola diventare l’ospedale del nostro territorio. Ormai quello vecchio era troppo antiquato e mal messo. Con questa operazione garantimmo maggiori posti letto e migliore organizzazione del personale con una notevole riduzione dei costi di gestione. Per meglio gestire il passaggio da clinica privata (costruita da Serafini, Eliopoli, Andreucci, Gherardini, Morelli, Francolini e Barlettani) a ospedale pubblico diventai consigliere». Altri suoi impegni concreti per il territorio sono stati la recinzione di tutto il Parco di Populonia e nel campo privato la sua attività di imprenditore. «Sì, anche la recinzione che oggi partendo da dietro i Diaccioni raggiunge il parco di Populonia è stata una conquista avvenuta durante il mio assessorato. In accordo con la società cacciatori e con la ex Populonia Italica chiudemmo tutto il territorio salvando le colture dai cinghiali. Un’importante attività sociale. Per quanto riguarda invece la mia attività imprenditoriale nei primi anni ’60 aprii un garage e un distributore di benzina al porto. La voglia di fare è sempre stata tanta». È vero che il suo soprannome all’interno del Pci era “socialdemocratico”? «Non ho mai fatto distinzioni politiche nelle amicizie. Sono stato sempre amico di persone di destra o di sinistra, l’importante era che fossero brave persone. Molti miei compagni invece mi Mente storica del territorio. Uomo sincero e onesto. Consigliere Pci. “Lasciamo spazio ai giovani, il futuro è loro”. Presidente Anpi 23 criticavano per questo modo di fare. Ma io sono cresciuto così, abituato al dialogo e al rinnovamento. Non mi sono mai piaciuti i paletti ideologici. È vero mi chiamavano ironicamente il “socialdemocratico” vista la mia linea soft nei rapporti con gli altri partiti. I muri non mi sono mai piaciuti. Sono stato uno di quei tanti uomini di sinistra che hanno sognato per anni di veder cadere il “Muro”. Quando è successo davvero nell’ 89 alcuni dei miei sogni politici hanno cominciato a realizzarsi. A partire dalla svolta di cui il Pci fu protagonista, finalmente il mio partito diventava un partito pronto alle sfide del nuovo millennio, lasciandosi dietro retaggi antiquati. Da lì in avanti sono stato sempre favorevole ai vari passaggi che hanno portato alla formazione nel 2007 del Pd, un partito moderno e di sinistra. Sinceramente non mi dispiacciono neanche gli ultimi avvenimenti. Bisogna lasciare spazio ai giovani. Il futuro è loro». Ma parliamo della sua gioventù, degli anni della guerra, della sua attività di partigiano, che l’ha portata oggi ad essere il presidente dell’Anpi Piombino (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia). «Durante la guerra ero giovanissimo. Ma a soli quindici anni mi arrivò la chiamata obbligatoria in fabbrica, all’allora Ilva. Ho prestato servizio prima come telefonista e poi come porta ordini. In quello stesso periodo, Chi è Ilvio Milani... il “compagnino” Ilvio Milani nasce a Piombino nel 1925. Dopo aver aiutato da giovanissimo l’attività partigiana del nostro territorio, dopo la liberazione si impegna politicamente con il “Fronte della gioventù”, associazione di giovani antifascisti. Sciolti i Cln, a soli 20 anni, gli viene affidata la sezione comunista del Cotone e campagna con la funzione all’interno dello stabilimento, sono stato avvicinato da Ilio Salvadorini, noto antifascista, che mi iniziò, per così dire, alla battaglia politica. In quel periodo contribuii alla lotta partigiana come aiutante, i veri partigiani che rischiavano la vita nella guerriglia stavano alla macchia, tra Suvereto e Monterotondo. Durante la Battaglia di Piombino, 10 Settembre 1943, io con altri giovani collaborammo aiutando gli adulti che combattevano in strada. Anche se il grosso della battaglia interessò batterie e soldati, pochi civili». Dopo la liberazione di Piombino, nel 1945, conti- di Responsabile dell’organizzazione. Nel 1955 entra nel Comitato direttivo cittadino del Pci. Segue di prima persona l’attuazione della Legge Stralcio (la riforma agraria) essendo Presidente dei Comitati della terra della Val di Cornia. Successivamente si trasferisce a Livorno: viene nominato Responsabile dei consigli di gestione delle aziende agricole della provincia. Ricopre tale carica fino al 6 novembre 1960, giorno del suo primo consiglio comunale che lo vede protagonista come capogruppo del Pci. Sindaco dell’epoca Giovannelli. Ricoprirà poi, nella seconda legislatura (Tamburini sindaco), il ruolo di assessore ai lavori pubblici, polizia urbana e commercio. In passato alcuni suoi compagni di partito lo definivano il “socialdemocratico”. Oggi tutti – quando parlano di Milani – non esitano a chiamarlo… il “compagnino”. Ha una figlia, Deanora, un nipote Andrea e un pronipote di 4 anni, Alessandro. nuò la sua attività politica. Il gruppo di giovani, circa 100, che durante la guerra si era creato e si riconosceva negli ideali antifascisti si allargò denominandosi “Fronte della Gioventù”. «Ne facevano parte persone di tutte le aree politiche, unico collante l’antifascismo. La voglia tra i giovani, dopo gli anni della dittatura, di partecipare attivamente alla vita politica attirò moltissime persone. Dibattiti, tornei di calcio, balli, spettacoli di varietà con cantanti e comici locali come Poggianti e Serafini erano all’ordine del giorno. Come sede affittammo dal Benci l’attuale Cinema Odeon, all’epoca Cinema Savoia. Sciolti i Cln ci sciogliemmo pure noi, ma il ricordo di quelle giornate non si cancellerà mai. Riunire tutti i giovani di Piombino e vederli partecipare attivamente alle sorti della loro città è stato qualcosa di unico». E adesso? Dopo una vita così impegnativa cosa vuole fare? «Ora voglio godermi il mio pronipote, si chiama Alessandro, ha 4 anni. E compito non da meno godermi la mia Piombino, questa volta da semplice cittadino. Camminare nei vicoli del centro storico, bere un caffè con gli amici di sempre, continuare a leggere perché non si smette mai di imparare, neanche alla mia età, questo è ciò che voglio adesso». 24 marzo - aprile - maggio 2014 fatti & persone Riaprono le cave del marmo rosa Costalli nuovo presidente oberto Nardi, piombinese e titolare dell’azienda Digitec, lascia la presidenza della Camera di commercio di Livorno. Carica ricoperta con impegno per ben dodici anni, più quattro da vice. «Sono entrato in Camera di commercio dal portone principale e ho tenuto sempre la testa alta. Sergio Costalli è stato eletto mio successore – continua Nardi – e ha tutte le qualità per fare il presidente. Non c’è nessuna inimicizia tra noi». L’imprenditore piombinese è stato salutato dal consiglio da un lungo applauso. Roberto Nardi resta come presidente del Centro studi e in una serie di incarichi del sistema Unioncamere. Nuovo presidente della Camera di commercio di Livorno è stato eletto per acclamazione, appunto, il cecinese Sergio Costalli (per il prossimo quinquennio). Ai piani alti della finanza “rossa”, ha iniziato la carriera nella Unicoop Tirreno nel 1989 dove diventa, passo dopo passo, amministratore delegato nel 2005 (carica ricoperta fino al 2011). Attualmente è nello stato maggiore di società come Unipol, Ugf, Unipol Banca, Finsoe e Fondiaria Sai. R «La decadenza non è un destino – ha esclamato appena eletto il neopresidente –. Il nostro territorio viene dipinto come adagiato su se stesso, cullato tra attesa e ricordo. Qui le criticità non si trasformano in opportunità. Eppure l’attrattività della nostra zona è molto elevata, la qualità della vita alta e questi elementi rappresentano un vantaggio competitivo. Ci sono sfide da raccogliere – ha concluso Costalli – come quella della portualità, l’educazione delle giovani generazioni, privilegiando imprenditorialità e innovazione». Vicepresidente è stata nominata all’unanimità Anna Landini, di Castagneto Carducci, alla sua prima esperienza negli organi della Camera di Commercio. Ecco i componenti della giunta della Camera di commercio, l’organo esecutivo in carica per il prossimo quinquennio: Laura Miele trasporti e spedizioni, Anna Landini commercio, Cinzia Pagni agricoltura, Diego Nocenti artigianato, Alberto Ricci industria, Franca Rosso commercio, Maurizio Serini artigianato, Giannantonio Cesari commercio, Roberto Alberti trasporti e spedizioni. Disco jazz di Romano Zuffi Attuttaranda! Questo il titolo del disco di Romano Zuffi, titolare della Marvin. Appassionato da sempre di musica, in particolare dell’organo Hammond, dà vita ad un album jazz proponendo brani da lui composti in gioventù e riposti in un cassetto. Alla realizzazione di Attutaranda hanno collaborato artisti del calibro di Stefano Cocco Cantini (sax e tastiere), Ares Tavolazzi (basso), Alfredo Golino e Andrea Valentini (percussioni). Il libretto del cd è stato impreziosito dalle opere dell’amico maestro Giampaolo Talani e da suggestive foto del nostro mare di Claudio Gennai. Romano Zuffi realizza quindi un suo sogno e ringrazia tutti gli artisti che hanno collaborato e in particolar modo Stefano Cantini che l’ha spinto a questa “follia musicale”. Una curiosità: il disco è dedicato al nipotino Tommaso, che a soli 7 mesi ha dato anche lui il suo contributo artistico in una improvvisazione jazz… “Cicciotopomoto jazz song”. Pochi sanno che i marmi utilizzati per completare una parte del duomo di Santa Maria del Fiore a Firenze provengono da una cava, ormai dismessa, al confine tra Castagneto Carducci e San Vincenzo. Si tratta di marmo rosa di pregio estratto esattamente dal monte Romitorio e dal fosso delle Dispense. Riccardo Mariotti, imprenditore rappresentante della società Marmi di Maremma srl in collaborazione con la Demetra Marmi di Carrara, ha intenzione di riaprirla con un investimento di 2milioni. I marmi che verranno estratti sono di grande pregio ornamentale e qualità. Nell’ambiente sono conosciuti come i marmi delle cave Della Gherardesca. Ma esistono opere romane ed etrusche di questo materiale. Si tratta di un recupero importante in termini di storia e cultura del territorio. Suvereto, ecco gli oli premiati Successo per la FestUnta promossa dall’Amministrazione comunale di Suvereto conclusa con la graduatoria degli oli premiati. Hanno partecipato 22 aziende: 16 di Suvereto, 3 di Campiglia e 3 di San Vincenzo. Durante la degustazione effettuata dal Panel test della Camera di commercio, sono stati presentati 29 campioni, suddivisi in quattro categorie: convenzionale, monovarietali, biologico e Igp Toscano. Categoria convenzionale: prima classificata Azienda Pietrasca di Antonio Russo di Suvereto, seconda Azienda Petra sempre di Suvereto e terzo un altro campione dell’Azienda Pietrasca. Categoria monovarietali: primo classificato l’olio della Tenuta Eleonora di Toledo di Campiglia, a seguire Azienda Piastraia di Suvereto, terza Azienda Lugodoro di San Vincenzo. Categoria biologico: prima Azienda Incontri di Suvereto, seconda Azienda SS. Annunziata di San Vincenzo, poi Azienda Giardino dei Semplici di Suvereto. Categoria Igp Toscano: prima Azienda Giovani di Suvereto, seconda Azienda Petricci e Del Pianta, terza podere Il Barbagianni, tutte di Suvereto. Le aziende classificate verrano premiate con un attestato il 5 aprile a Suvereto nel corso della serata della “Cena del gusto” che si terrà al Ghibellino in occasione della rassegna Bandiere Arancioni. 25 fatti & persone Gualtiero Bassetti è cardinale attenzione per gli ultimi, per gli esclusi, per gli emarginati sono il suo marchio di fabbrica. Monsignor Gualtiero Bassetti, attuale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e vescovo della nostra diocesi (Massa Marittima-Piombino) dal 1994 al 1998, è cardinale per volere di Papa Francesco. Una fede semplice e una forza travolgente hanno spinto l’attuale pontefice a preferirlo rompendo con la tradizione. Bergoglio sceglie infatti un arcivescovo alla guida di una sede non cardinalizia, come Perugia. Le classiche sedi cardinalizie italiane (Milano, Torino, Napoli, Palermo, Bologna, Firenze, Genova e Venezia) non comprendono la città umbra. L’ All’isola d’Elba si vive più a lungo Gli elbani sono le persone più longeve della provincia di Livorno. Il picco di longevità si registra soprattutto nei comuni di Campo nell’Elba e Rio nell’Elba per le donne mentre, per gli uomini, nei comuni di Campo nell’Elba, Marciana e Porto Azzurro. A rivelarlo uno “Studio sulla salute degli elbani” commissionato dal Lions club dell’isola in collaborazione con il Comitato di promozione alla salute della popolazione elbana. È stato analizzato l’arco temporale di dieci anni dal 2000 al 2009. «L’analisi riguardante la popolazione isolana – afferma l’epidemiologo Benedetto Terraccini – è stata confrontata con quella dei residenti nell’Asl 6 (di Livorno), escluso il comune della città labronica. La mortalità degli elbani è risultata ridotta del 5%». Il vescovo Bassetti col direttore Barlettani (dicembre 1998) Il Papa sceglie la persona non la “carica” – hanno detto negli ambienti vaticani – tracciando come sua consuetudine un nuovo corso. «Sono rimasto a bocca aperta, mai e poi mai me lo sarei immaginato» l’esclamazione del neocardinale all’annuncio della nomina. Molti i fedeli delle nostre zone che hanno un ricordo caloroso e vivo del suo operato nel nostro territorio. Sempre vicino ai poveri, agli operai e soprattutto agli ultimi. Ricordando Guelfo Sono tanti gli amici che ricordano l’eclettico musicista Guelfo Guarguaglini. Persona seria e determinata nella vita come nella musica: bastava uno sguardo tra colleghi per capire accordi e stacchi. Per molti anni al fianco di Nedo Carli (sassofonista), Celestino Bontà (organo), Ruffo Anselmi (batterista e cantante) e lui con la sua chitarra nella band “I distratti”. Amici uniti in una vita dedicata alla musica, la loro unica grande passione. Sono tante le persone che ancora oggi parlando ricordano le serate passate a ballare sulle loro note fino all’alba: all’Esperia, alla Lega Navale, al circolo della Proletaria, al Faro, al Villaggio Francese di San Vincenzo. Quanti amori e quante storie sono passati sotto gli occhi di Guelfo. Durante la sua carriera ha conosciuto più gruppi: dai “The 4 boys” a “Le 3 chitarre”. Soprattutto nell’ultimo periodo, prima che Guelfo venisse a mancare un anno fa, era rimasto come luogo di ritrovo di tanti amici la sua “cantinetta”, dove continuava instancabile a suonare la chitarra dedicandosi specialmente al genere country. Fino all’ultimo la sua passione per le note ha unito un’intera generazione. Suona ancora l’antico organo Inaugurato a Bolgheri l’antico organo restaurato nella parrocchia dei santi Jacopo e Cristoforo. Lo strumento risalente alla prima metà del 1800 è un capitolo di storia del paese caro a Giosuè Carducci. Presenti alla cerimonia i restauratori Barbara Ales e Yuri Nobili di Donoratico e l’organaro Nicola Puccini di Migliarino, oltre che al vicario episcopale della Diocesi di Massa Marittima - Piombino monsignor Marcello Boldrini, al sindaco di Castagneto Carducci Fabio Tinti e ad altre autorità civili. Porto di Piombino più passeggeri Il numero di passeggeri trasportati dal porto di Piombino verso le isole cresce. A rivelarlo i dati pubblicati dall’Autorità portuale di Piombino. Nei dodici mesi del 2013 si è registrato un 14,8% in più in agosto e un più 57% a settembre. D’altro canto, invece, il traffico merci registra una notevole flessione. Il crollo è la diretta conseguenza della crisi del polo siderurgico, meno 12,66%. In tutto l’anno il totale di merci trasportate è passato da 6milioni (2012) a 5milioni 246mila tonnellate. “Scarpe Rosse” a Donoratico Si è svolta a Donoratico una bella iniziativa contro il femminicidio: “Scarpe Rosse”. Tante persone presenti: palloncini colorati, musica, balli, canti e letture ad alta voce, intrecciando solidarietà e giustizia. Organizzata dall’Auser di Donoratico con la collaborazione di Iaia, Spi-Cgil, Arci, Anpi, Soci Coop, Legambiente. Rai 1 ne ha parlato alla “Vita in Diretta” con un’intervista alla madre di Ilaria Leone, la diciannovenne uccisa il primo maggio 2013 in una uliveta. 26 marzo - aprile - maggio 2014 fatti & persone Toremar, il turismo con Napoleone icentenario Napoleone imperatore all’isola d’Elba (1814/2014). Da maggio fino a febbraio 2015 si terranno festeggiamenti di vario genere sull’isola d’Elba: 10 mesi di eventi culturali che ripercorreranno le tappe dell’esilio di Napoleone. Dallo sbarco sull’isola e dall’insediamento nella villa di Portoferraio, al compleanno, all’arrivo della sorella, assieme ad episodi minori e rievocazioni storiche avvenute durante la sua permanenza all’Elba. L’official carrier (vettore ufficiale) del comitato promotore è Toremar. Sulla fiancate delle proprie B navi, infatti, esporrà il logo dell’iniziativa per la promozione degli eventi in questione. «Nonostante la congiuntura economica non propriamente favorevole – afferma l’Ad Achille Onorato – abbiamo messo in campo questa importante partnership che auspichiamo sia un buon volano per incentivare il turismo ed allungare la stagione». L’ accordo è stato siglato a bordo della rinnovata nave Liburna. In occasione della firma del protocollo d’intesa tra Toremar e comitato promotore è stata presentata alla stampa la motonave Liburna. Tutto l’acciaio è stato ripristinato at- traverso sabbiatura. 1640 tonnellate di stazza lorda, 67 metri di lunghezza, capienza 692 passeggeri e 60 auto. Migliorati i ponteggi e rimessi a nuovo i motori. Gli interni ammodernati dall’architetto Carlo Ciribì. «Abbiamo compiuto già tre refitting – spiega il presidente Montomoli – . Vogliamo rispettare scrupolosamente il contratto di servizio siglato Anna Bellezza: da Acciaio a Scampia su Rai1 Ascolti record (quasi sette milioni di spettatori) per la fiction “L’oro di Scampia” con protagonista Beppe Fiorello e la diciottenne piombinese Anna Bellezza. Il film è stato trasmesso da Raiuno in prima serata, registrando un share del 23,85%. Diretto da Marco Pontecorvo è tratto dal libro “La mia vita sportiva” di Giuseppe Maddaloni, padre di Pino, campione medaglia d’oro di judo alle olimpiadi di Sydney. Anna Bellezza è al suo secondo lavoro nel mondo del cinema, dopo aver interpretato il ruolo di Francesca nel film Acciaio (insieme all’altra piombinese Matilde Giannini), trasposizione del romanzo di Silvia Avallone. “L’oro di Scampia” racconta una storia piena di speranza e rinascita: Beppe Fiorello interpreta il ruolo di un maestro di judo che con la sua palestra riesce a strappare tanti giovani alla criminalità e dare loro nuove opportunità. Anna, per parlare in dialetto napoletano e calarsi nella parte, ha dovuto prendere delle lezioni. Interpreta il non facile ruolo di Leda, un passato alle spalle da ex baby prostituta salvata dalla strada da un poliziotto. Vive con una zia aguzzina e la nonna. Frequentando la palestra avrà modo di riscattarsi e sentirsi parte di un gruppo affiatato. Anna Bellezza ha dimostrato talento e spiccata capacità di recitazione e già due esperienze importanti alle spalle. Come si dice… chi ben comincia… Umberto Barlettani con la regione. Uno strumento impegnativo ma volto a migliorare i servizi per passeggeri residenti e non». La flotta Toremar, composta da sette traghetti e un mezzo veloce è al centro di un progetto di totale riqualificazione che vede nel refitting della Liburna il suo terzo atto di restyling. Già nel 2012 la nave Oglasa e Aethalia avevano subito importanti lavori strutturali. Carla Maestrini, incarico nel Pd La piombinese Carla Maestrini, 37 anni, renziana della prima ora, è entrata a far parte della segreteria regionale del Pd con la delega alle politiche ambientali e di genere. È stata nominata da Dario Parrini, neosegretario regionale del Partito Democratico. La segreteria è costituita da 15 membri. Risultano esclusi Manciulli e Tortolini. 27 fatti & persone Ulisse a Baratti cambia la storia L’eroe omerico protagonista dell’Odissea, secondo recenti studi, ha fatto sosta nel golfo di Baratti. A confermarlo Lydia Schropp: «Non sapevo bene dove collocare geograficamente gli inferi. Avevo preso come esempio diversi siti etruschi. Unica possibilità Baratti». Questa traduzione dell’opera rivoluzionerebbe la storia e darebbe nuovo prestigio alla nostro sito archeologico. Marconi trionfa a Miami on Paolo Marconi, campione piombinese di stand up puddle, ci eravamo lasciati con una promessa (Costa Etrusca Autunno 2013): risentirci dopo una delle gare più importanti a livello internazionale, la Orange Bowl di Miami, che lo hanno visto gareggiare negli anni scorsi conquistando anche il terzo posto. La promessa è stata mantenuta e l’esito è: «Vincitore! Non ci posso ancora credere, sono il primo classificato! Ho battuto campioni profes- C Coppia cecinese a C’è posta per te Antonio e Andrea si amano da anni. Per urlare al mondo il loro affetto, Antonio, ha scelto il popolare programma di Maria de Filippi “C’è posta per te”. A suggellare il loro amore la popstar internazionale Laura Pausini che ha dedicato loro il suo ultimo successo. Questa è la prima lovestory con protagonista una coppia gay all’ombra della busta di Canale5. Indubbiamente, un passo avanti per la comunità lgbt. I due ragazzi sono di Cecina. sionisti, che per lavoro si dedicano solo a questo sport. Sudamericani, messicani, canadesi, portoricani, statunitensi. Li ho battuti tutti. Uno per uno». La difficile gara che prevedeva batterie di tre con l’avanzamento alla fase successiva dei primi due classificati, ha visto arrivare Marconi fino alla semifinale: «Quello è stato il momento più difficile». E infine la finale a tre e l’arrivo sul podio, al primo posto. «Vorrei ringraziare la Jimmy Lewis che come sponsor mi supporta concretamente durante le mie gare e la mia famiglia che mi è sempre stata accanto». Ma Paolo Marconi non può lasciarci senza scroccarci un altro appuntamento e tenerci ancora in suspense: «Il 3 maggio, in Nicaragua, si disputeranno i mondiali di stand up puddle. Se riuscirò a trovare le sponsorizzazioni necessarie spero di andarci». Chissà se anche questa volta sull’aereo di ritorno quando ci chiamerà urlerà… vincitore! l.g. Gabrielli confermato alla Fiom Luciano Gabrielli è stato confermato alla guida della Fiom provinciale: quarantasei sì e un astenuto. Sono stati eletti in segreteria 4 componenti, oltre al segretario, due piombinesi, Mirko Lami e David Romagnani e due livornesi, Aleandra Labardi e Simone Puppo. Dal congresso tenutosi a Piombino sono nati il direttivo di 56 persone e il nuovo collegio dei sindaci revisori. Luciano Gabrielli ha assunto la prima carica di segretario provinciale Fiom, con delega per la siderurgia, nell’ottobre 2008. Resterà in carica, salvo pensionamento, fino al 2016. Nella sua relazione il neo segretario sottolinea fra l’altro: «Noi siamo la Fiom che vuol dire onestà, correttezza, spirito di sacrificio, umiltà, ma anche forza e determinazione per poter, partendo dalla fabbrica, cambiare il mondo del lavoro». Giovanna lascia lo Zanzibar Giovanna Bellagotti, nota ristoratrice sanvincenzina, lascia lo storico locale Zanzibar, aperto nel 1985. Non solo un ristorante ma un punto di ritrovo per moltissimi. Dai giovani del paese, ai vecchi pescatori a star internazionali come Gino Paoli, Vittoria Puccini e Oliviero Toscani. Giovanna racchiude in sé lo spirito dell’ospitalità e della cordialità. Una donna che ha fatto la storia del paese. Francesca Ciaponi estro e fantasia Francesca Ciaponi sul podio delle olimpiadi delle unghie. La 18enne ragazza venturinese si è classificata al secondo posto alle “Nailympics” a Roma. Centinaia i concorrenti che hanno dipinto e personalizzato le unghie nei modi più disparati. Francesca, autodidatta, è anche protagonista di alcuni video tutorial per la nota rivista femminile Donna Moderna, disponibili online. marzo - aprile - maggio 2014 ASIU INFORMA 28 IL PORTA A PORTA: ESPERIENZE E RIFLESSIONI ASIU ha attivato in tutti Comuni serviti il servizio porta a porta a partire dal 2008. A sei anni di distanza sono state molte le zone che di volta in volta sono state aggiunte, andando così ad implementare e a potenziare il servizio. Ad oggi le utenze domestiche servite con questa metodologia sono in tutto circa 6000, per un totale di circa 20.000 abitanti se si considera un media di poco più di 3 componenti per ciascun nucleo familiare. In tutti i Comuni sono poi attivi anche servizi di raccolta domiciliare per gli esercizi commerciali, in particolare per ristoranti e bar, ai quali vengono ritirati vetro e frazione organica. Ma anche il cartone, in molti comuni viene ritirato con modalità che possono definirsi porta a porta e che comportano regole ed orari da rispettare. Le varie esperienze che abbiamo avuto nell’attivare e rendere operativa tale metodologia hanno evidenziato come nei momenti antecedenti l’attivazione del servizio siano state molte le perplessità che i cittadini avevano, e come sia stato a volte anche complicato mettere a regime una raccolta che richiede un maggiore impegno e una maggiore consapevolezza da parte degli utenti. Dopo poco tempo dall’attivazione, però, tutti hanno notato i lati positivi del servizio che è risultato così efficace e accettato di buon grado. Il porta a porta, infatti, pre- suppone che sia i cittadini, sia gli esercizi commerciali serviti rispettino alcune semplici regole tra le quali fondamentali sono una corretta separazione dei rifiuti e il rispetto dei giorni e degli orari di raccolta. Tale attenzione, che sta alla base della riuscita del servizio, non sempre viene riscontrata, mentre invece esistono realtà che hanno fatto di tale servizio il loro fiore all’occhiello. E’ quindi doveroso e necessario che si conoscano e si capiscano i motivi che portano all’attivazione del servizio, i costi che comporta, i benefici che ne derivano e le responsabilità di ogni singolo cittadino. Solo così facendo e richiamando ciascuno alle proprie responsabilità si può comprendere come sia proprio l’azione condivisa di tutti che può portare nella direzione di un miglioramento, e come non esista modalità di servizio che a sé stante possa portate alcun beneficio. In alcuni casi, infatti, l’attivazione del servizio porta a porta e la contestuale eliminazione di alcuni cassonetti stradali, ha fatto sì che venissero trovati sacchi abbandonati a terra o addirittura sacchi di rifiuti indifferenziati all’interno dei contenitori per la plastica o per la carta. È evidente che un simile comportamento non fa che aumentare i costi e danneggiare quanto di buono viene fatto da tutti gli altri. Gli obiettivi del servizio Gli obiettivi che l’istituzione del servizio di raccolta differenziata porta a porta si prefigge sono molteplici, ma tutti tendono a rispettare quanto dice la legge Comunitaria in merito e cioè fare in modo che i rifiuti raccolti siano differenziati e di buona qualità così da poter essere avviati a riciclo facilmente e senza costi aggiuntivi (entro poco tempo più del 50% di quello che raccogliamo deve essere avviato a riciclo). • Incrementare le per- centuali di raccolta differenziata, come previsto dalle vigenti normative di riferimento • Intercettare frazioni merceologiche migliori, più pulite e quindi più facilmente riciclabili • Eliminare le criticità legate alla raccolta con i cassonetti, quali abbandono di rifiuti intorno ai cassonetti, cattivi odori ecc., migliorando così il decoro dei contesti urbani • Mantenere invariati i costi grazie ai minori scarti di selezione 29 Le utenze servite porta a porta nei Comuni Comune Piombino Campiglia M.ma Suvereto San Vincenzo Castagneto C.cci domestiche 1000* 520 850 490 600 Bar e ristoranti organico vetro 35 82 9 10 11 12 34 37 51 *comprese le utenze del Centro Storico Porta a porta al via nel Centro Storico di Piombino Anche nel Centro Storico di Piombino i rifiuti vengono raccolti porta a porta. Dopo l’attivazione al Poggetto e al Cotone e dopo le positive esperienze effettuate nei centri dei Comuni limitrofi come Suvereto, Campiglia e Castagneto, anche a Piombino il Centro Storico sarà servito da raccolta a domicilio. L’avvio di questo servizio è stato preceduto da azioni di comunicazione e coinvolgimento capillari iniziate nel mese di gennaio. Tra queste sono state svolte ben 6 assemblee pubbliche per i cittadini e 2 per gli esercizi commerciali, con una assemblea dedicata esclusivamente ai ristoranti e ai bar. Durante gli incontri è stato ampiamente spiegato sia il nuovo metodo di raccolta, sia soprattutto le motivazioni e gli obiettivi che con tale sistema si intendono raggiungere. A fine febbraio è iniziata poi la consegna dei sacchi e dei bidoncini, nonché di tutto il materiale informativo per potere effettuare una corretta raccolta differenziata. La consegna è avvenuta casa per casa, così da permettere anche in questa fase, il contatto diretto con gli utenti che dovranno usufruire del servizio. Il servizio è rivolto anche a tutte le utenze non domestiche, in particolare ai ristoranti, pizzerie e bar, per molti dei quali erano già attivi servizi di raccolta domiciliare specifici. Le utenze coinvolte Domestiche: 600 circa Non domestiche (bar, ristoranti): 30 circa Non domestiche (altri generi): 70 circa 1. Differenzia i rifiuti utilizzando i bidoncini ed i sacchi corrispondenti: • bidone e sacco grigio per i rifiuti indifferenziati non riciclabili • bidone e sacco marrone per la frazione organica 2. Segui il calendario consegnato che indica i giorni di raccolta per ogni tipologia di rifiuto 3. Nel giorno indicato metti il bidoncino corrispondente con all’interno il sacco ben chiuso fuori dal portone di casa (su strada) entro le ore 13.00* 4. Una volta svuotato ritira il bidoncino *ATTENZIONE questo orario è valido solo per il Centro Storico di Piombino I rifiuti raccolta porta a porta Le tipologie di rifiuto che vengono raccolte con questo nuovo servizio sono: - frazione organica (scarti di cibo e potature) - rifiuto indifferenziato (tutto ciò che non è riciclabile) Il funzionamento e le regole Il servizio comporta regole, giorni ed orari da rispettare ed è regolamentato da un’apposita Ordinanza Comunale. A tutti gli utenti vengono consegnati sacchi e bidoncini di colore differente per ogni tipologia di rifiuto. Gli altri rifiuti Per alcuni altri rifiuti sono rimaste a disposizione le postazioni stradali: • Cassonetto azzurro: carta e cartone • Campana gialla: contenitori in vetro, come bottiglie, flaconi, vasetti ecc. • Campana verde: bottiglie e flaconi in plastica, lattine, barattoli in stagno o acciaio, cartoni del latte o dei succhi in tetrapak 30 marzo - aprile - maggio 2014 L’identità di luogo: sede di memorie, simboli ed emozioni Figli dell’Acciaio e dello Stretto di Paolo Fuligni* l forestiero che osservi gli abitanti della Costa Etrusca – da Piombino a Livorno, passando per Cecina – li troverà probabilmente assai simili tra loro per carattere, abitudini e linguaggio. I residenti delle rispettive città si sentono invece – e a buon diritto – ben diversi, consapevoli delle particolarità culturali e comportamentali che li caratterizzano e li distinguono e quindi della loro originale ed esclusiva identità. Volendo provare a descrivere come e perché i piombinesi differiscano dai livornesi e questi dai cecinesi, sarà bene fare una breve premessa teorica, sperando di non annoiare troppo i lettori. Circa trenta anni fa, in quella bella branca della psicologia che si occupa degli effetti dell'ambiente su coloro che lo abitano, è stato introdotto il concetto di "identità di luogo"; per spiegarlo possiamo dire che il luogo in cui si vive assume per gli abitanti un valore simbolico collettivo e modellan- I Piombino e i piombinesi Piombino è un mondo a parte, sia dal punto di vista geografico che da quello storico e culturale. Più che un promontorio sembra quasi un'isola, collegata al resto del Paese da un’unica angusta via, la provinciale 398. Un piccolo mondo industriale nato attorno alle acciaierie e radicalmente diverso dall'entroterra agricolo che gli sta alle spalle. Una città cresciuta senza pretese estetiche – malgrado le sue nobili antiche vestigia – in nome del lavoro e della produzione; un agglomerato di fabbriche e case con un porto trafficato e un mare bellissimo che la abbraccia. I piombinesi crescono conoscendosi facilmente e inevi- Nella vasta esposizione, le migliori porcellane, cristalli e articoli da regalo tabilmente tra loro, vicini gli uni agli altri nelle stesse scuole, negli stessi posti di lavoro, negli stessi luoghi di ritrovo compresi tra corso Italia, il Torrione e la mitica piazza Bovio; e poi al mare naturalmente, quel mare così tanto influente sull'identità dei piombinesi doc. Un te. Quel luogo infatti non è solo ambiente fisico ed estetico, ma anche sede di memorie, di simboli e di emozioni. Non basta considerare quel territorio esclusivamente dal punto di vista morfologico e geografico, quasi fosse semplicemente il contenitore o lo scenario della vita delle persone che lo abitano; bisogna tener conto della rappresentazione collettiva dei luoghi medesimi così come si è impressa nella mente dei residenti a seguito dell'esperienza vissuta, e di quelle raccontate e condivise. Identificarsi con un dato ambiente significa appunto sentirsi parte di esso, vivere un sentimento di continuità e di appartenenza col proprio territorio, riconoscersi in quello spazio e in quella storia oltre che nella comunità dei concittadini. Così i piombinesi, figli dello Stabilimento e dello Stretto, differiscono dai livornesi cresciuti attorno al Porto, fra i Cantieri e la Venezia, mentre i cecinesi, nati dalla Fiera, guardano assai più al Fiume e alla sua importante Valle che non al mare in cui pur volentieri si bagnano. po' ai Perelli, un po' a Torre del Sale o alla Sterpaia; ma anche a Baratti, a Cala Moresca o a Spiaggia Lunga. Dipende dall'età, dalle amicizie e anche – perché no – dal vento che tira. Grandi nuotatori e grandi pescatori, spesso grandi velisti, sempre dotati di una barca o almeno di una barchetta, cercano in quel bel mare il sol- Un nome di fiducia dal 1955 lievo dallo "spolverino", dai fumi e – diciamolo francamente – da tutto il brutto dell'industria. Una cultura molto locale, separata e separatista; Livorno è lontana, Grosseto è un posto di terra, troppo diverso per tradizioni e valori. Persino quelli di Venturina – il centro urbano più vicino – sono etichettati come "carciofai": gente di terra e non di mare, di mestiere agricolo e non operaio. A due passi, oltre lo stretto, si impone la vista dell'Elba; in meno di un'ora si va a Portoferraio o a Porto Azzurro. Ma quelli sono "isolani", un’altra storia, gente che vive di turismo, affitti e negozi di souvenir; divisi più che uniti dal comune mare. Fisicamente appartati per Orologi LISTE DI NOZZE Accessori GIOIELLERIA Corso Italia, 2-4 - Tel. 0565 225495 - Piombino www.rosignoli.it - e-mail: [email protected] 31 colpa di una viabilità minima e pericolosa, quell'unica strada che porta appunto a Venturina e all'Aurelia, i piombinesi si fermano a Fiorentina; quello è il limite che si oltrepassa giusto per il mare, nella bella stagione. C'è anche chi l'auto la guida fino lì ma poi non se la sente di andare oltre; meglio tornare indietro nello spazio raccolto e noto che dal Gagno conduce in centro e poi a Salivoli. Ma, pur lamentandosi a gran voce di questa limitatezza di orizzonti e di offerte, pur imprecando contro tutto quello che a Piombino non c'è – grandi negozi, spettacoli, novità, occasioni – essi sono assai più che affezionati alla loro città e al loro mare: ne sono dipendenti. C'è una sorta di "Mal d'Africa" che colpisce i piombinesi, così restii ad allontanarsi. Si va a studiare a Pisa – per chi può – o persino a Siena, a Roma e a Milano, ma poi si cerca sempre di tornare alle radici. Si fanno viaggi all'estero ma si sente, presto o tardi, il richiamo di piazza Bovio e delle care spiagge; c'è poco da fare, oltre i confini dello Stellino e di Carbonifera, il mare non è la stessa cosa. Per quanto sia molto difficile che lo ammettano, sono tendenzialmente conservatori. Tendono cioè, di generazione in generazione, a replicare scelte di lavoro, di ritrovo e di tempo libero; ma anche a raccontarsi gli stessi aneddoti e a condividere gli stessi gusti con compiaciuta ritualità. Anche nella passione politica, per quanto informati e partecipi delle vicende locali e nazionali, per quanto assai pronti a sostenere le proprie idee progressiste anche in modo acceso e vivace, difficilmente si discostano da modi di pensare abbastanza canonici e consolidati nel tempo. Come si dice dei francesi, anche i piombinesi perseguono il progresso nel rispetto assoluto delle tradizioni. Ma non è la loro unica contraddizione: amano la libertà e la rivendicano con decisione, ma, anche se non lo ammettono volentieri, temono il giudizio degli altri. Cresciuti in una piccola e affiatata comunità, temono di essere giudicati per le proprie scelte, per il proprio aspetto, per chi frequentano o per chi non desiderano frequentare; sono un po' conformisti e, di conseguenza, inclini a temere e allo stesso tempo a praticare il gossip. Sono amichevoli, simpatici e generosi, ma stanno parecchio attenti alle spese; i soldi sono una cosa seria. Cresciuti nella cultura del salario e del reddito fisso spendono oculatamente e dopo attenta riflessione; va bene anche il capo firmato, ma al momento dei saldi e l'aperitivo, sabato sera, ognuno se lo paga per sé. Amano scherzare, hanno il gusto della battuta pronta e salace, sanno essere vivaci e persino, talvolta chiassosi, ma sono in cuor loro un po' tristi questi piombinesi; tristi perché affettivamente attaccati ad un mondo fatto di ricordi, di certezze e di valori che, giorno dopo giorno, sotto i colpi della crisi, fatalmente si sgretola. *Psicologo - psicoterapeuta 32 marzo - aprile - maggio 2014 Il piacere di tenere tra le mani un bel libro di carta Nascono i “Gruppi di lettura” tografica ecc. Mentre a "Leggevamo quattro libri al bar" non c'era un tema specifico, ma l'invito a portare ciò che volevamo condividere, iniziando con la lettura di un passo significativo seguito da una piccola presentazione. Comunque, in entrambi i gruppi si poteva anche solo ascoltare, sì… è bello anche sentir esprimere una passione a voce alta». di Barbara Noferi I n un mondo dove ormai il web e la tecnologia fanno da padroni, è veramente curioso ed interessante come invece molte persone amino ancora leggere in modo tradizionale. Non solo quindi libri elettronici, ma ancora il piacere di tenere tra le mani un bel volume cartaceo, poterlo pian piano sfogliare e spesso scarabbocchiarlo con note ed appunti personali. Seguendo questo spirito nasce a Piombino un bel gruppo di appassionati lettori, che periodicamente si ritrovano per condividere una buona lettura in compagnia. Per saperne di più chiedo ad uno degli ideatori di questi particolari incontri, Marco Formaioni, grafico e titolare dello studio M di Piombino, nonché appassionato camminatore, presidente del circolo del cinema Officine e facente parte del CdA del Teatro dell’Aglio. Chi è l'ideatore delle iniziative legate alla lettura? «Il primo gruppo di lettura è nato nel 2010 sulla spinta di Luca Pallini, "Gruppo di lettura piombinese" di cui, ne divenni amministratore su Facebook e animatore delle serate insieme a Luca. Ci riunivamo alla libreria Coop. Per il momento vengono promosse le domeniche di versi "Si parla tanto di poesia…", ormai alla sua quarta edizione annuale. Nel frattempo, un'altra proposta ha preso campo, questa volta sollecitata dall'amico Pasquale Delli Paoli che, ripresa l'idea dal sito vivereconlentezza.it, mi contattò per dar vita al gruppo "Leggevamo quattro libri al bar". Incontri periodici al "Caffè Nanni" e una riunione estiva alla presenza di oltre 60 persone al bar "InCittadella". Adesso c'è un altro progetto che si sta concretizzando: "Leggere con l'H" dove l'H rappresenta l'ospedale, perché, in accordo con la direzione di Villamarina, vorremmo fare degli incontri nella sala congressi dell'ospedale, aperti a tutta la cittadinanza e con la presenza di attori del Teatro dell'Aglio. La volontà è di aprire un luogo che spesso è considerato a margine della città, ad una fruizione che non sia solo quella medico-sanitaria. Vedremo». Qual è lo spirito, l'essenza di questi incontri? «Lo spirito? Invitare a leggere sempre di più, spingere a condividere le proprie passioni. Credo che sia veramente importante che questo diventi patrimonio comune e condiviso. Scoprire gli altri anche attraverso ciò che leggiamo, riconoscersi nei gusti delle altre persone. Inoltre, lo spirito che mi ani- ma, è anche la voglia di dare una risposta alle lamentele sulla scarsa diffusione della lettura, alla mancanza di cultura». Come si svolgono le serate? Quali testi e generi vengono letti? «Solitamente al "Gruppo di lettura piombinese" si seguiva un tema, un filo rosso che doveva avvolgere i libri che ogni partecipante portava. Così abbiamo parlato di vari argomenti: da come è organizzata la propria libreria, dal testo che ci ha fatto più piangere o ridere, dalla migliore trasposizione cinema- Ci saranno altri appuntamenti in futuro, una programmazione già stabilita? «Un'altra cosa bolle in pentola: in collaborazione con l'associazione di scrittura creativa Biancoenero c'è in programma una camminata sul promontorio in cui leggere cose scritte dai partecipanti al corso di scrittura creativa sul tema del cammino e del camminare. Quindi, non una vera e propria programmazione, ma alcune collaborazioni e iniziative spesso spontanee. Infine un consiglio mi sento di dare: leggete, tanto e quando vi sembra troppo, allora esagerate. Non c'è cammino più bello di quello in cui è possibile perdersi o non avere una meta precisa. Ecco, leggere è anche questo: si comincia con un libro e non si sa dove si andrà a parare». 33 La nascita del gruppo grazie a Giacomini e Mazzola Correre con Rivellino Runners di Umberto Barlettani L a passione per lo sport da sempre, l’amore incondizionato per il podismo. Questi gli ingredienti che hanno portato alla nascita del nuovo gruppo podistico A.S.D. Il Rivellino Runners Piombino, affiliato Uisp. Alla presentazione dell’associazio- Franco Giacomini ne, nata dalla volontà di Claudio Mazzola e di Franco Giacomini, la testimonal vice campionessa mondiale Valeria Straneo e il campione italiano di triathlon Alessandro Fabian. Oltre 70 i soci tra cui 30 runners tesserati ufficialmente per partecipare a gare di corsa su strada e non, come la StraMilano, campionati italiani, maratona di New York. Infine, alcuni runners parteciperanno ai prossimi campionati mondiali che si disputeranno a Budapest dal 25 al 30 marzo. Fanno parte del gruppo, oltre a Claudio Mazzola (presidente), Franco Giacomini e Faliero Larini (pionieri dagli anni ottanta), Aldo Allori (pluricampione italiano), Michele Pantani, Graziano Daddi, Roberto Bini, Stefano Martellacci, e infine oltre trenta runners di qualità, comprese 15 donne alla loro prima esperienza in competizioni ufficiali e la già affermata Claudia Cignoni. Elisa e Mauro Faucci fanno parte del gruppo in qualità di coach. È stata creata anche una pagina Facebook (Runners Piombino) dove vengono pubblicate informazioni e aggiornamenti costanti sull’attività. L’associazione, oltre a gare su strada e pista, prevede di organizzare per il 2014 almeno due gare podistiche nel nostro territorio, con la prospettiva di riorganizzare, nel 2015, la storica Marato- nina San Vincenzo-Piombino di km 21,095 alla quale, negli anni ’80-’90 hanno partecipato atleti di fama come Orlando Pizzolato e l’olimpionico Gelindo Bordin. Concludiamo con un aforisma non di uno sportivo ma del grande scrittore Goethe: «Come raggiungere un traguardo? Senza fretta ma senza sosta». Claudio Mazzola STUDIO MEDICO LIBRA CORSO ITALIA, 87 - PIOMBINO Medicina Estetica dr. R. Vigetti Cell. 338 3186467 Omeopatia dr. R. Moretti Cell. 338 9343261 Osteopatia dr. M. Bernardini Cell. 331 1092392 Dietista dr.ssa S. Cubattoli Cell. 338 8865577 Psicologa-Psicoterapeuta dr.ssa M. Rapè Cell. 349 6024815 34 marzo - aprile - maggio 2014 2013 dal 1962 a ostra te n a l l e d e il giornal Periodico di informazione, attualità, cultura presenta l&m Premiazione calciatore Andrea Luci Personaggio dell’Anno e dell’imitatrice-attrice Gianna Martorella Premio alla Carriera Lunedì 20 gennaio 2014 - ore 18.00 Centro Giovani De Andrè - Piombino I due fuoriclasse insieme con i nostri trofei Il Premio Personaggio dell’anno (alla sua quarta edizione) viene assegnato al campione della Serie A Andrea Luci, capitano dell’A.S. Livorno Calcio. Una carriera da fuoriclasse cominciata nelle squadre giovanili della Fiorentina e della Juventus. La convocazione nella Nazionale Under 19. Una dura gavetta nella squadre di club: Torres, Pescara ed Ascoli. Vincitore di premi prestigiosi come il Torneo Gaetano Scirea e la Coppa Alberto D’Aguano. Non c'è stata gara, sull'onda emotiva della promozione del Livorno in Seria A e l'accorato appello dei tifosi ha fatto sì che capitan Luci, praticamente a furor di popolo, si aggiudicasse l'ambito premio. Luci è uno dei pochi campioni che il nostro territorio ha visto militare in Serie A dopo Lido Vieri e Aldo Agroppi. Un ritorno in grande stile di Piombino nell’olimpo del pallone. Il Premio alla carriera viene conferito alla nota imitatrice-attrice Gianna Martorella. Anche quest'anno il volto di un personaggio del nostro territorio che è riuscito a portare alta la bandiera della Toscana nel proprio settore. E il settore in questione è uno dei più agguerriti e difficili: lo spettacolo, la televisione. Una carriera costruita in programmi importanti del calibro di Domenica In, Pronto chi gioca, Grand Hotel, Drive In, Gran Premio. Tra i collaboratori più cari di Gianna Martorella: Pippo Baudo, Raffaella Carrà, Pippo Franco, Giancarlo Magalli, Paolo Limiti, Heather Parisi, Gigi Sabani. Autrice nel 2010 del libro autobiografico "Nei panni degli altri” e recentemente ha inciso un cd di imitazioni “Io Gianna e Martorella”. Il Premio alla Carriera celebra il percorso di un vulcano in piena eruzione: la talentuosa Gianna Martorella, imitatrice-attrice di successo. Conduce Fabio Cana, coordina Vania Bianchi, intervengono Maria Antonia Schiavina, giornalista e scririce e l’opinionista Aldo Agroi modera il dibaito il dirore di Costa Etrusca Ivio Barlani Patrocinio Comune Piombino SIDER piombino S.p.A. LUCI ANDREA LL’ANNO E AGGIO D PERSON GIANNA PREMIO MARTORELLA ALLA CA RRIERA 35 PERSONAGGIO DELL’ANNO Andrea Luci nasce a Piombino il 30 marzo 1985. Oggi vive a Livorno con la moglie Lisa Ulivieri e due figli: Marco e Edoardo. Inizia a giocare nella Scuola Calcio Salivoli ma, subito, visto il suo talento, comincia a militare nelle giovanili della Fiorentina. Vince all'inizio della sua carriera il Torneo Gaetano Scirea. Nel 2002 la Coppa Alberto D'Aguano come miglior calciatore. Lo stesso anno la Juventus lo acquista e lo fa militare nelle squadre giovanili della Beretti e poi della Primavera. Nel 2004 vince il Torneo Calcistico Internazionale di Viareggio e viene convocato nella Nazionale Under 19. Nel 2005 comincia il duro cammino nelle squadre di club. A soli vent'anni con la Torres gioca ventidue partite segnando due gol. L'anno successivo, prestato al Pescara, debutta in Serie B guadagnandosi un posto fisso da titolare: 32 partite e un gol. Dal 2007 al 2010 con l’Ascoli gioca centoquattro partite di Il presidente Unicoop Tirreno Marco Lami premia il calciatore Andrea Luci campionato e sette di Coppa Italia, portando a casa ben quattro gol di cui uno in Coppa. Infine il ritorno in Toscana, dove nell’ A.S. Livorno Calcio si guadagna la fascia di capitano. Il 2 giugno 2013 grazie anche a lui il Livorno vince i play-off pro- mozione e torna a disputare le partite nell'olimpo del calcio italiano: la Serie A. Contro il Cagliari, il 26 settembre, nell'ovazione generale dei tifosi amaranto, segna il primo gol assoluto in Serie A. Luci è stato protagonista di una battaglia che ha commosso tutta l’Italia. Proprio suo figlio maggiore è stato colpito dalla Fop (fibrodisplasia ossificante progressiva). Grazie alla sua notorietà sta facendo molto per aiutare tutti i bambini che vengono colpiti da questo tipo di malattie. PREMIO ALLA CARRIERA Gianna Martorella la nota imitatrice-attrice, piombinese purosangue, nasce il 17 maggio 1960. Già all'età di 4 anni inizia imitando compagni e professori di scuola, ma è grazie ad una professoressa delle scuole superiori e ad una compagnia di giovani attori che intraprende i primi passi del mestiere. A soli ventuno anni, da debuttante, vince il Festival Nazionale degli Imitatori di Alfredo Papa a Milano. Subito dopo, per tutti gli anni Ottanta e Novanta, una sfilza di partecipazioni in programmi Rai e Mediaset: Domenica In, Clap Clap, Pronto chi gioca?, Grand Hotel, Drive In, Il girasole, Buona Domenica, Bella d’estate. Nel 1989 consacra il suo talento vincendo il concorso Comica Donna a Desenzano del Garda. Il grande successo televisivo arriva soprattutto nel 1990 con Gran Premio, uno dei programmi di Pippo Baudo più seguiti. Tra i collaboratori più cari di Gianna Martorella, Gigi Sabani Il sindaco di Piombino Gianni Anselmi consegna il premio a Gianna Martorella che la convinse a partecipare a Stasera mi butto nel 1990, programma che le ha dato grandi soddisfazioni. Durante la sua carriera lavorativa si ritrova a lavorare fianco a fianco con i mostri sacri dello show business italiano: Raffaella Carrà, Pippo Franco, Giancarlo Magalli, Heather Parisi, Toto Cutugno, Iva Zanicchi e Paolo Limiti. Nel 2010 pubblica il suo primo libro "Nei panni degli altri”. Ha partecipato come giurata ad un talent show su Sky ed è in trattativa per un programma con il suo grande amico Paolo Limiti. Ha inciso un cd “Io Gianna e Martorella” cover di imitazioni. Oggi vive a Piombino con la figlia Barbara e la mamma Maria. 36 marzo - aprile - maggio 2014 uarta edizione. Quarta premiazione. Quarto successo. Anche quest’anno Costa Etrusca, come da tradizione, ha organizzato la serata per il Personaggio dell’Anno e il Premio alla Carriera, appuntamento ormai fisso per tutte le persone che credono nell’eccellenza e nelle potenzialità del nostro territorio. Un pubblico foltissimo ha riempito fino all’inverosimile la sala del Centro Giovani De Andrè ed ha applaudito e acclamato i due festeggiati: Andrea Luci, capitano dell’AS Livorno Calcio (Personaggio dell’Anno) e Gianna Martorella, nota imitatrice-attrice (Premio alla Carriera). La bravissima Vania Bianchetti ha aperto la serata. Come sempre a condurre l’evento il giornalista e critico cinematografico Fabio Canessa che ha presentato i premiati al pubblico e ha coordinato il dibattito. Sul palco, vista l’eccezionalità dei premiati, sono saliti due fuoriclasse per intervistarli. Per Gianna Martorella è intervenuta Maria Antonietta Schiavina, nota giornalista e Q scrittrice, che ha passato in rassegna la carriera della imitatrice piombinese purosangue. La Schiavina è riuscita a trasmettere al pubblico con verve leggera l’importanza di un personaggio del nostro territorio che è riuscito a portare alta la bandiera della Toscana nel proprio settore. E il settore in questione è uno dei più agguerriti e difficili: lo spettacolo, la televisione. Sono stati presentati anche il libro della Martorella “Nei panni degli altri” e la sua ultima fatica, un cd di cover di imitazioni, “Io Gianna e Martorella”. Per Andrea Luci, invece, è intervenuto l’ex calciatore, allenatore e opinionista sportivo Aldo Agroppi, già Premio alla Carriera in una passata edizione e parente dello stesso Luci. Il capitano del Livorno, salito sul palco insieme ad un’ovazione del pubblico che lo ha festeggiato con applausi e grida di giubilo, ha voluto condividere il premio con la famiglia, visivamente commossa e fiera del proprio campione. Agroppi è riuscito grazie alla profonda conoscenza della carriera del nipote a ripercorrere la vita del giovane Luci inter- Costa Etrusca prem calando il racconto con episodi di vita familiare, rendendo al pubblico un ritratto inedito del capitan Luci. Prima della premiazione, l’inossidabile direttore di Costa Etrusca e patron dell’evento Ivio Barlettani, ha moderato gli interventi della stampa: sono intervenuti Fiorenzo Bucci, giornalista de La Nazione, Andrea Lazzeri, caporedattore del Tirreno, Luca Goerg per Costa Etrusca e Gilberto Allori, presidente del Salivoli, dove il cam- Sala grem ita al Cen tro Giova ni nietta aria Anto M ta s li a n la giorn nessa co rtorella Fabio Ca ianna Ma G e a in v Schia 37 è affetto anche il figlio maggiore del calciatore). A premiare Gianna Martorella per il Premio alla Carriera il sindaco Gianni Anselmi. Infine nel salone del Comitato Festeggiamenti Piombinese si è svolta la “cenetta dell’amicizia” dove amici e parenti dei festeggiati si sono messi a tavola insieme ai collaboratori e agli amici di Costa Etrusca, ad una delegazione della squadra di calcio cittadina Salivoli, molto legata al capitan Luci, alla stampa e agli sponsor che hanno reso possibile la riuscita dell’evento. Il menù è stato cucinato dagli ottimi cucinieri del Comitato Festeggiamenti Piombinese ed è stato servito dall’infaticabile gruppo della Comunità Irpina. Una serata riuscita che si conferma, ogni anno che passa, un appuntamento fisso per tutto il territorio. Una iniezione pura di orgoglio ed eccellenza. L’appuntamento è per il prossimo anno! Grazie di cuore mia Luci e Martorella pione Luci ha mosso i primi passi. Il culmine della serata sono state le premiazioni. Vania Bianchetti ha recitato le motivazioni scritte in rima dal nostro collaboratore Paolo Pachi. A premiare Andrea Luci Perso- naggio dell’Anno il presidente dell’Unicoop Tirreno Marco Lami (che ha consegnato a Luci anche un “gesto concreto” a favore della fondazione onlus Fop Italia, che raccoglie i fondi per la ricerca sulla Fop, malattia da cui rdo glio Edoa fi l o c i c u Andrea L Agroppi, Il successo di questa quarta edizione ha un nome: squadra. Fare squadra è il mantra della nostra redazione. Un caloroso grazie va allo sponsor Unicoop Tirreno che crede ormai da tanti anni all’importanza dell’evento Personaggio dell’Anno e Premio alla Carriera. Un grazie vero ai cosponsor: Immobiliare Cristiani, SiderPiombino, Etrusca profilati. Per il patrocinio del comune di Piombino il grazie va all’amministrazione e al sindaco Gianni Anselmi. Grazie ai tecnici e ai dirigenti del centro Giovani De Andrè per l’allestimento della sala e la disponibilità dimostrata. Grazie ai compagni di tante avventure: il Comitato Festeggiamenti Piombinese e al gruppo della Comunità Irpina. Grazie agli illustri ospiti dell’occasione: Maria Antonietta Schiavina e Aldo Agroppi. Infine un grande grazie allo zoccolo duro della nostra squadra: Luca Goerg, Fabio Canessa, Umberto Barlettani, Claudio Mazzola, Marcello Cardinali, Massimiliano Creatini e Vania Bianchetti. 38 marzo - aprile - maggio 2014 La fiaba di Martorella La sera suggerisce una novella nel soffuso chiarore del tramonto, che parla di una martora e una stella… Se prestate attenzione, la racconto: “Quella bestiola vide l’universo attraverso cespugli, sterpi e foglie dove si divertiva a fare il verso d’altre bestiole, come chi raccoglie e ne individua i gesti e le parole che poi ripete, con suo grande spasso, sollecitando al gaudio pure il sole. … e la stella intervenne a questo punto, dicendole: «Ti porterò lontano, insieme a stelle che hanno già raggiunto successi che si toccano con mano. Però, manca una cosa… Non so come… Vorrei mi si ricordi nel tuo nome… Dunque, vediamo un po’… Martora… Stella… Certo. Ti chiameremo Martorella!» E nel mondo spettacolo fu accolta da applausi, consensi ed emozioni, imitando, così, di volta in volta, Orietta, Raffaella o la Vanoni, di successo in successo e dal buon vento di quella stella ch’era il suo talento”. Canessa, il poeta Paolo Pachi e Gianna Martorella *** … la Martorella è qui con noi, stasera, da Costa Etrusca scelta e candidata per ritirare il Premio alla Carriera. Uno dei tanti che s’è meritata! Paolo Pachi Marco Lami Il presidente dell’Unicoop Tirreno Marco Lami congratulandosi con Andrea Luci, capitano dell’AS Livorno Calcio, ha detto: «È con orgoglio che questo anno consegno il premio ad un giovane piombinese che è riuscito a sfondare nel durissimo mondo del pallone. L’esempio di dedizione e lealtà sportiva che porti ogni domenica in campo è di monito ai molti giovani che vedono nei calciatori esempi da seguire. Nell’occasione vorrei ringraziare Costa Etrusca per la realizzazione di questa manifestazione. La Unicoop Tirreno, che io rappresento, è fiera di sponsorizzare questo evento sin dalla sua prima edizione. Sottolineare e portare alla ribalta le eccellenze della nostra zona è fondamentale per rinnovare l’orgoglio e dare una spinta concreta in avanti». Il Comitato festeggiamenti con il sindaco Anselmi 39 La realtà di Andrea Luci Il capitano del Livorno con il presidentissimo Gilberto Allori «Vorrei parlare col signor Andrea, il ragazzo apprezzato nel Livorno, che in gioventù ha convinto lo “Scirea” e s’è battuto, giorno dopo giorno, contro squadre a livello nazionale fino a arrivare nella Primavera della Juventus: giorno trionfale. Con questo ha dato inizio alla carriera e dalla Nazionale Giovanile passa al professionismo ed è conteso da clubs che riconoscono il suo stile e il suo valore acquista un grande peso. In un allenamento collegiale voglio averlo con Pirlo e Balottelli per poi inserirlo nella Nazionale... Ah, scusatemi, io sono Prandelli». *** Noi s’è visto giocare nel cortile, poi al campo di Salivoli, a Piombino, ma siamo certi arriverà in Brasile e avremo un altro vanto cittadino che insieme ad Aldo Agroppi e Lido Vieri entra nel gruppo di cui andiamo fieri. Tanto che Costa Etrusca l’ha stimato Personaggio dell’Anno e questa sera è presente con noi ed è premiato con il trofeo e ammirazione vera. Paolo Pachi Oltre 150 invitati alla cenetta dell’amicizia Gianni Anselmi Il sindaco Gianni Anselmi nel premiare la nota imitatrice-attrice Gianna Martorella ha ringraziato il periodico Costa Etrusca per gli innumerevoli eventi che organizza animando l’ambiente cittadino. «Il giornale, diretto da Ivio Barlettani, è sempre molto attento al clima sociale e alla realtà del nostro territorio. Sono da ammirare con orgoglio le diverse manifestazioni che è riuscito a realizzare. A partire dall’inaugurazione a giugno della restaurata piazza Bovio, per arrivare al Pranzo della Solidarietà, manifestazione organizzata in collaborazione con i sindacati per tutte le persone che hanno partecipato alle manifestazioni che per mesi hanno impegnato molti in difesa dell’identità industriale della nostra zona ottenendo risultati concreti. Per non parlare dei tradizionali appuntamenti di “Un giorno… insieme” e Personaggio dell’Anno e Premio alla Carriera. Una voglia di fare e determinazione nell’animare la realtà cittadina da non sottovalutare. Grazie!» Un ringraziamento ai nostri fotografi: Patrick Donati, Domenico Finno, Pierluigi Galassi, Luca Ruffoli e Raffaello Spanò 40 marzo - aprile - maggio 2014 Le pillole di Paolo Pachi ♥ Un quadro è sempre con le spalle al muro. È grave, è acuto ed anche tonico, l’accento. L’inchiostro incontenuto si è dato alla macchia. Il binario ha due vie, eppure è morto. Il bullone è sempre uno svitato. Il sangue, anche se in vena, è spesso sotto esame. Ho visto un’etichetta “Prodotto in Italia” stampata in Cina. ♣ Il cacio, anche se è grasso è sempre in forma. La moglie del sollevatore di pesi: «E pensare che a casa non alza un dito!». Il Colosseo, in America sarebbe già diventato un supermarket. Se vesti a lutto i tuoi ricordi, diventeranno rimpianti. Non dare consigli. Ascoltali! Se i potenti litigano, i poveri piangono. PAROLE INCROCIATE (di Paolo Pachi) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 12 11 14 13 15 17 16 18 19 21 20 22 23 26 25 30 24 27 31 33 28 29 32 34 35 36 39 40 37 38 41 ORIZZONTALI 1. Quando è eccessiva aumenta il caldo – 7. Non è mai presto – 11. Ghiotti – 12. Equino ibrido – 13. Il Dio nordico – 14. Si prende sparando – 15. Le iniziali di Dumas – 16. Ex allenatore del Livorno Calcio – 18. Caverne – 20. Logorare senza estremi – 21. Una casa da locare – 22. Territorio Libero – 23. Regione storica della Grecia – 25. Trattato Industriale Ungherese – 27. Tenuta in bagno (due parole) – 29. Siena – 30. Il cattivo dell’Otello – 32 Unito, allegato – 33. La metà dei nosocomi – 35. Tanti erano i Garibaldini – 36. Una risposta sgradita – 37. Lo si chiede quotidiano – 39. Me stesso – 40. Una mezza idea – 41. Tanto per dubitare – 42. Organizzazione Complessa – 43. Il fiume di Innsbruck – 45. La bellissima Gardner – 46. Stop – 48. La si prende alla caviglia – 49. Quaderno di appunti della giornata. 42 VERTICALI 1. Enrico IV ne divenne capo nel 1576 – 2. Il pittore dai lunghi colli – 3. Bilico senza partenza – 4. È così la medaglia alla memoria (due 48 49 parole) – 5. Separata dal resto – 6. Tessuti Industriali – 7. Sostanza Le caselle a bordo ingrossato inserita nel radiatore per evitare fuoriuscita di liquido – 8. Cani di nascondono un messaggio della nostra rivista grande stazza – 9. La fine del carro – 10. Stato con Nuova Delhi – 12. Milano – 15. Nel mezzo delle carte – 17. Lo emana un buon caffè – 19. Le consonanti in attesa – 21. Società Internazionale Lavorazione Cuoio – 24. Trattoria con alloggio – 26. La bocca sollevò dal fiero pasto… – 28. Dove in francese – 29. Non si realizza quasi mai – 31. Capitale della Norvegia – 34. Ovest-Est – 35. Scoppietta per diventare pop corn – 37. Serve per infornare – 38. Viene utilizzato per mostrare – 40. Si aggiunge alla fattura – 41. Il maggio francese – 44. Nota senza vocali – 45. Asti – 47. Terni. 47 O R T A D I A R I 46 T 45 S 44 O 49 I 43 N N A 44 A A 45 A I I I D M 40 L L E N O S 33 I G I 25 U A M C E 38 E G C O C L L L 27 E G O R U S O O S 28 T O 23 L I I 29 A S 24 A R S F I T T A 21 N I C O L 16 A A 17 D I N N 18 O M 13 G N 37 A 20 O A 32 A 26 L 22 O O 31 T O 42 34 A 30 T O C 47 A P 36 O T 41 35 N L 46 O 39 M V I R T A A 14 O L O S I I D 15 M 11 R 19 U L O N 12 M U 2 1 I 3 D 4 I 5 T 6 A T 7 A 8 R 9 D I 10 Sei stato tu a fare «pssssst?» 48 43 41 Che bei ricordi quando cavalcavo il ciuccio del Napoli! Mazzarri, l’allenatore sanvincenzino, saltella in continuazione in panchina come un grillo. Parla con i collaboratori e con i giocatori per niente tranquillo. Si toglie la giacca e poco dopo se la rimette. Il cronometro lo ha sempre in mano e lo fissa facendo convulse faccette. Alza il bavero della giacca e poco dopo lo riabbassa con passo da caimano. Ogni qual volta è inquadrato guarda il tabellone come un attore americano. Ma non c’è proprio nessuno al mondo che gli possa dire: «Osserva i tuoi giocatori in campo le gambe sgranchire, invece di fare tutti quei gesti superflui. Cosa ti costerebbe?». Forse in tal caso qualche risultato in più lo otterrebbe… l da 1967 e r u t a l o g i p S Concerto di Violetta a Piombino e Livorno! Secondo indiscrezioni la giunta comunale uscente di Piombino avrebbe preso contatti con il manager di Violetta, la nota star argentina della Disney icona delle teenager. L’amministrazione vorrebbe regalare infatti alla cittadinanza una serata nella bellissima cornice di piazza Bovio con lo show di Violetta, ispirato alla famosa serie tv Disney. Emozioni, sentimenti, humor e allegria su uno sfondo musicale composto da canzoni originali interpretate da un cast internazionale. Violetta: un vero e proprio fenomeno sociale da record, seguitissima in tutto il mondo, che sceglie Piombino per il suo musical. Un colpaccio! Anche il sindaco Cosimi di Livorno sull’onda dell’entusiasmo piombinese, vorrebbe portare la popstar Violetta ad un grande concerto allo stadio Picchi dell’Ardenza. Anche questo concerto dovrebbe essere gratuito per la cittadinanza labronica. Probabili date dei concerti lunedì 31 marzo (Livorno), martedì 1° aprile (Piombino). NERI VITALIANO RIPARAZIONE E VENDITA PNEUMATICI Venturina - Via Grosseto 2 - Tel. 0565 852472 Piombino - Via Trento e Trieste 17 - Tel. 389 5550933 42 marzo - aprile - maggio 2014 Anno 2024 La palla di vetro di Dionysos G li scenari incerti e cupi che si profilano per il futuro hanno imposto una decisione: recuperare, dall’archivio di Costa Etrusca, la palla di vetro. Per prima cosa, la sfera di cristallo ci ha suggerito di prendere quello che verrà con una buona dose di ironia, aspettandoci cambiamenti tali che, in confronto, le profezie dei Maya sono barzellette. Poi, grazie ai suoi poteri magici, ci ha proiettato, anzi catapultato in un istante dieci anni più in là. Un volo, e ci ritroviamo nel 2024. Opera faraonica Livorno-Piombino L’autostrada per bici volano del turismo D opo che nel 2014 fu inaugurata in Germania l’autostrada per biciclette che collega la città di Dortmund e Duisburg e in Danimarca quella tra Copenaghen e Albertslund, anche la provincia di Livorno avviò uno studio per la realizzazione di un’autostrada per biciclette. Dopo tanti lavori, l’inaugurazione è avvenuta il 13 aprile 2023. Grandi flussi di turisti sono accorsi per ammirare l’opera mastodontica ed unica in Italia. Oggi, che siamo alle porte della stagione turistica estiva del 2024, pesano notevolmente sulle prenotazioni negli alberghi del litorale i tanti cicloamatori. Arrivano dall’America, dal Giappone e dal nord Europa migliaia di turisti che una volta atterrati all’aeroporto di Pisa cominciano la loro settimana di pedalata. L’autostrada per biciclette che parte da Livorno per ar- rivare fino al promontorio di Piombino si snoda lungo i comuni di Rosignano, Cecina, Castagneto Carducci e San Vincenzo. In una settimana i ciclisti percorrono la tratta di circa 90 km. L’opera è stata realizzata con doppia carreggiata, i sensi di marcia separati, larghezza di 5 metri, superficie asfaltata, senza curve strette o pendenze e niente incroci, presente anche una buona illuminazione che consente la fruibilità durante le ore serali e notturne. Lungo tutto il percorso sono presenti aree di sosta e parcheggio motorizzate, non c’è bisogno di catenacci per evitare i furti, un moderno sistema di allarme con microchip infatti avverte il proprietario se qualcosa non va. Visto il successo dell’iniziativa è già pronto lo stralcio che prevede il pro- lungamento del percorso dell’autostrada per biciclette fino a Punta Ala passando per Follonica. Sulle guide turistiche di tutto il mondo è scritto che l’autostrada per biciclette della costa degli etruschi è unica per bellezza e scorci mozzafiato: vedute a strapiombo sul mare, paesaggi incontaminati della campagna toscana, percorsi immersi nella natura della macchia mediterranea, sosta in siti archeologici d’epoca etrusca. Fermarsi per la tintarella sulle spiagge bianche di Rosignano, tuffarsi nelle calde acque delle terme di Venturina, mangiare in uno dei poderi bolgheresi ed assaggiare i migliori vini del mondo e percorrere la rinnovata strada della Principessa tra San Vincenzo e Piombino non ha prezzo. 43 Dal 1962 il giornale della nostra terra Costa Etrusca, al servizio dei cittadini osta Etrusca, il giornale della nostra terra. Il periodico di informazione, cultura e attualità diretto da Ivio Barlettani è dal 1962 al servizio dei cittadini della nostra provincia. La libertà e la pluralità di informazione sono, per la nostra redazione, un elemento imprescindibile per una società che voglia definirsi democratica. Per questo motivo abbiamo deciso di non “pesare” sulle tasche dei nostri lettori e presentarci ad ogni numero in forma gratui- C I padroni del giornale Persone e aziende che fino ad oggi hanno sostenuto Costa Etrusca: grazie. A.s.d. Body Line Lab, A.s.d. Gruppo Equestre San Vincenzo, Acqua & Calore, Acquanauta, Agenzia Immobiliare Cristiani, Altamarea, Altre Vacanze Club, Antincendio Natalini, ArcelorMittal, Arranger Consulting (Burger King), Arte & Cornici, Asa, Asiu, Athena Communications, Associazione Pubblica Assistenza Piombino, Associazione Sportiva The Power Gym, Automeccanica, Autorità Portuale Piombino, Azienda Agricola Pini, Banca di credito cooperativo di Castagneto Carducci, Banca Mediolanum, Bar La Principessa, Baroncelli Andrea (Ina Assitalia), Berrighi Costruzioni, Biagi ascensori, Bolgheri Melody Srl, Brulotto, Bucciantini Supercasa, Butali (Euronics), Caffè Nanni, Caffetteria Lorenzo il Magnifico, Calamoresca Beach, Calidario, Camera di Commercio Livorno, Cargo, Cassa di Risparmio di Volterra, Cave di Campiglia, Centro benessere Riva degli Etruschi, Comune Campiglia Marittima, Comune di Piombino, Comune di San Vincenzo, Comune di Suvereto, Conca d’oro, Confraternita di Misericordia Campiglia, Confraternita di Mi- ta. Potete trovare Costa Etrusca nei centri di maggiore aggregazione sociale: scuole, ospedali, centri commerciali (punto libri randagi nei supermercati Coop), negozi, edicole e sotto la nostra storica redazione in corso Italia, 95 a Piombino. Nonostante gli aumenti dei costi di produzione, di stampa, di inchiostro e di trasporto la nostra scelta non cambia: offriamo il nostro servizio gratuitamente. Senza trascurare la qualità del giornale, con carta patinata e a colori. Se tutto questo è possibile lo dobbiamo agli inserzionisti. È grazie, infatti, ai nostri sponsor se ogni volta potete sfogliare il giornale ed usufruire di un servizio che garantisce la pluralità di informazione. È grazie agli inserzionisti se possiamo lavorare ogni volta per voi, mantenendo una redazione, una tiratura di ben 10mila copie, un sito internet, il formato digitale della rivista e, soprattutto, l’organizzazione di molti eventi che ci vedono protagonisti della vita sociale del Orgogliosi dei nostri eventi Fare un giornale, anche se impegnativo, non ci basta. Vivere a pieno nella società civile vuol dire farne parte, coglierne gli umori, stare vicino a tutti. È per questo che Costa Etrusca ormai è anche promotore di eventi di notevole importanza. Accanto alle istituzioni, alle associazioni di volontariato, ai lavoratori. Da quando Costa Etrusca esce in formato rivista (ogni uscita corrisponde ad una stagione: autunno, inverno, primavera e estate) sono molti gli eventi realizzati. Anche in questo caso vanno ringraziati gli sponsor che rendono concretamente possibili le manifestazioni. Ecco alcune delle nostre iniziative. “Un giorno… insieme”, manifestazione dedicata ai diversamente abili e agli anziani del territorio. Quest’ anno, a giugno, si svolgerà la decima edizione! Personaggio dell’Anno e Premio alla Carriera, giunto ormai alla quarta edizione. Inaugurazione della restaurata piazza Bovio, 27 giugno 2013. Pranzo della Solidarietà, in sostegno dei lavoratori che hanno lottato in difesa del polo siderurgico piombinese. Le opinioni di una città, sondaggio per fotografare il presente e guardare al futuro di Piombino. Fotografica, viaggio dalle prime fotocamere all’era digitale, con Domenico Finno. sericordia Piombino, Consorzio Balneare Costa Est, Consorzio Balneari Sabbia Etrusca, Coop Circolo Nautico Pontedoro, Da Luca Trattoria, Dal Pont, Dalmine, Diadema Cosmetici, Dolceamaro, Due Emme, Edicola Agorà, Edil Coop Fiorenzani, Edilbrizzi, Elite Livorno Gestioni Srl (Park Albatros), Erboristeria Vecchi Rimedi, Estetica Tenerife, Etrusca Profilati, Eurottica, Falesia Ristorante, Falesia Srl, Farmacia Salvioni, Galassi Immobiliare, Garbo, Genesi, Gioiel- leria Rosignoli, Grassi Arredamenti, Hair Style Stefania Carron, Hotel Centrale, Hotel delle Terme, Il Garibaldi Innamorato ristorante, Il Paradisino Beach, Il Peccato ristorante, Il peschereccio (Francesco Pampana), Il Tarlo ristorante, Immobiliare Marina di Salivoli, L’altramela, L’Asinbigio, L’Immobiliare del Corso, La Fontana bar gelateria, La Lanterna ristorante, La Rocchetta bar ristorante, La Taverna dei Boncompagni ristorante, Lami & nostro territorio. Anche se il momento di crisi per tutta l’informazione su carta stampata è forte e un grido di allarme si alza da più parti per salvaguardare giornali storici come il nostro, noi preferiamo non lamentarci ma ringraziare chi ci rimane accanto. Sostenendo noi, la comunità e la libertà di informazione. Più grande è il successo dei nostri inserzionisti, più grande è il successo della nostra rivista. Costa Etrusca, il giornale della nostra terra dal 1962. Bruscolini (Unipol), Lami impianti elettrici, Lampogas Tirrena, Lazzi Vitur, Living Wellness Club, Lu.Si Immobiliare, Luca Ardenghi (Fondiaria Sai), Lucchini Spa, Martini Professionale, Marvin, Mazzola Sport, Mobo Impianti, Moby Spa, Neri Vitaliano, Novasol, Ortopedia Bindi, Pagliai & Agroppi (Milano Assicurazioni), Partito Democratico, Pettinelli Auto, Piccolo Mondo, Pizzeria Tonino, Podere Tre Cipressi, Principessa Srl (Stabilimento balneare), Provincia di Livorno, Ristorante da Balestra, Ristorante Dalle Bimbe, Ristorante Otello, Ristorante Pizzeria Elena, Sbm Group di Socci Doriano, Seca Società Elettrica, Sefi Srl, S.F Walker, Scognamiglio gioielleria, Sicilfruit, Sicmi Service Srl, Sicrea, Sider Piombino Spa, Sol Spa, Spiga Ceramiche, Style boutique, Studio Medico Lybra, Swarovski, Tabaccheria Magnani, Tabacchi Rita e Paolo Fiorenzani, Tutto Infissi, Unicoop Tirreno, Zanzibar. 44 marzo - aprile - maggio 2014 di Paolo Pachi IL GIOCO DELLA BUCHETTA N ell’ immediato dopoguerra, a cavallo tra gli anni ‘40 e ’50, i ragazzi di allora, dai quattordici ai sedici anni, si riunivano negli ampi cortili dei palazzi di periferia e passavano il loro pomeriggio (la mattina era dedicata alla scuola) a giocare con quello che l’epoca concedeva: una sfera di acciaio, tolta probabilmente ad un rotore meccanico, della grandezza di una susina, che qualcuno di loro metteva in gioco. Con un ramo secco di legno, disegnavano in terra un quadrato di circa 50 centimetri di lato, praticando su ogni an- Francobolli che passione di Giuseppina Toncelli Liana Pieracci Del Seppia coltiva la stessa passione di quando era bambina: la filatelia. Oggi, che di anni ne ha 89, ben portati, ritaglia da lettere e cartoline i francobolli, affascinata dalle immagini su quei rettangolini colorati, esattamente come quando era giovanissima. Allora li riponeva con cura in una scatola di latta, il suo forziere segreto, che nel corso degli anni si è trasformato in tanti albumraccoglitori, da vera collezionista. Adesso le sue collezioni contengono circa 15mila francobolli da tutto il mondo. Sono divisi per serie: da quella riservata alla fauna a quella geografica, dagli avvenimenti Come ci divertivamo golo una buca profonda tre o quattro centimetri, che potesse contenere la piccola sfera di cui sopra. Un buco, leggermente più grosso, veniva scavato al centro. Si chiamava giocare a “buhetta”. In palio venivano messe le figurine dei calciatori o dei campioni del ciclismo. Da una distanza stabilita (circa due metri), si appoggiava a terra la sfera che, con i piedi, veniva indirizzata verso il centro delle buche. Se l’attrezzo rotondo cadeva in una buca laterale, il giocatore doveva pagare un numero di figurine stabilito all’inizio, mettendole nella buca centrale, insieme a quelle versate prima di giocare. Tutto appariva tranquillo fino al momento in cui un giocatore non si inventava la “giocata” sul terreno non perfettamente pari, sfruttando le piccole dune. Da quel momento in poi tutti tentavano di imitarlo e quando non ottenevano i benefici di quel giocatore, il gioco finiva, arraffando le figurine nella buca di centro, storici alle costellazioni e tanti altri. Le sue preferite sono quelle dedicate ai personaggi famosi e alla storia dell’arte. «Con quelli geografici – afferma Liana, piombinese doc – mi sento un viaggiatore virtuale. Vedo posti e monumenti sconosciuti. Quelli riguardanti l’arte mi permettono, invece, di ammirare capolavori di pittori famosi. Oggi basta andare su internet per conoscere il mondo, a me basta sfogliare i miei album per ricordare la storia passata e per viaggiare con la fantasia». Così parla Liana, mostrando con orgoglio la sua raccolta, frutto di una vita. In questi giorni sta aspettando i nuovi arrivi: 1500 francobolli su tre temi diversi, più due monete con l’effige di papa Francesco. Perché la numismatica è la sua seconda passione, le sue monete sono centinaia di esemplari… ma questa è un’altra storia. I nonni tornano a scuola Alcuni nonni dell’Università delle tre età hanno vissuto per diversi giorni l’emozione di sedersi di nuovo tra i banchi di scuola con i bambini delle classi quinte (sezioni A e B) della scuola XXV Aprile. Qual era lo scopo di questi incontri? Realizzare insieme un libro “Unico”. Un’idea nata dal corso di “Scrittura creativa” frequentato dagli anziani e gestito dalla professoressa Lucilla Lazzarini. Il libro “Unico” consiste in un solo esemplare che non ha edizione e il cui obiettivo è incentivare la fantasia usando come supporto il vocabolario in modo da arricchire o ripassare la lingua italiana. I ragazzi divisi in gruppi, ciascuno con un adulto-coordi- Agenzia Generale Andrea Baroncelli Snc Piombino - Via Spalato 34/36 - Tel. 0565 222201 Venturina - Via Indipendenza 55 - Tel. 0565 855572 Follonica - Via Bicocchi 33 - Tel. 0566 263462 Porto Azzurro - Via Ricasoli 3 - Tel. 0565 914134 contestando la vincita al ragazzo vincente. Un modo come un altro per cominciare a litigare. I giovani del dopoguerra avevano addosso le scorie di un vissuto di violenza. I cinque anni di infamie belliche da poco superati, non erano ancora stati interamente metabolizzati. Il gioco della buchetta nel quadro di Enrico Pollastrini natore hanno scelto il tema da trattare, i personaggi e l’ambiente. Il tutto è stato completato dai loro disegni e da illustrazioni ritagliate dai giornali o ricavate dal computer. Tutti i racconti, rilegati in modo originale, sono stati riuniti per formare un unico volume che sarà mostrato al pubblico in diverse occasioni. In quei giorni le aule si sono trasformate in laboratori, tra forbici, colla, cartoncini e stoffe variopinte ma, quello che ha emozionato i nonni è stata, non solo la calorosa accoglienza dei bimbi, bensì sentire che affiorava dal passato il ricordo dei loro anni scolastici. Con loro hanno ritrovato la creatività dimenticata, ritornando, come per magia, giovani scolari. Giuseppina Toncelli 45 di Allegra Ciaponi* I ritmi frenetici spingono sempre più persone a mangiare fuori casa o consumare piatti pronti. La colazione mentre si va di corsa al lavoro, il pranzo al bar e la cena al ristorante o con cibi take-way. Crediamo che mangiare sano fuori sia impossibile in realtà è solo una questione di scelte. Ecco alcuni consigli utili. Le porzioni dei cibi: quantità abbondanti potrebbero rappresentare un problema. Infatti se le porzioni sono eccessive è più facile mangiare più del necessario, sia perché non si riesce a resistere alla tentazione, sia perché ci si sente obbligati a finire quello che abbiamo pagato. Quello che si può fare è chiedere una porzione abbondante di verdura, che sazia ma fornisce poche calorie, riducendo invece a metà la porzione di primo o secondo piatto. Scegliere i piatti giusti: dovremmo cercare di mangiare di Riccardo Vigetti* S i parla molto in medicina estetica dell’utilizzo dei fili. Ne esistono di due tipi: biostimolanti e di trazione. Oggi parleremo dei primi. I fili biostimolanti o bioristrutturanti hanno la funzione di restituire tono, turgore e compattezza alla pelle formando una vera e propria “trama di sostegno”. Sono fatti di un materiale completamente riassorbibile, già utilizzato in cardiochirurgia pediatrica e in chirurgia oftalmica, il Polidioxanone (PDO). Vengono introdotti grazie ad un ago ED ORA LA PAROLA PASSA ALLA DIETISTA Mangiare sano fuori casa almeno 2 porzioni di frutta e 3 di verdura al giorno, perciò quando si mangia fuori casa è bene rispettare questa regola. La verdura è presente in molti piatti. Il dessert può essere sostituito da una macedonia o da una spremuta d'arancia. Qualità e quantità: le carni rosse, come quella di manzo o di agnello, costituiscono una buona fonte di ferro, così come le carni di anatra e selvaggina. Tuttavia questi tipi di carne possono essere molto grassi, perciò è meglio scegliere i tagli magri o togliere il grasso e preferire cotture alla griglia PELLE LEVIGATA E TONICA I fili della bellezza sottilissimo che li contiene; una volta penetrato viene rilasciato il filo che inizia a svolgere la sua azione di biostimolazione, facendo produrre alle cellule elastina e collagene, dando un effetto liftante. Non è ne- cessaria nessuna anestesia e si può trattare il viso ma anche altre zone del corpo (collo, braccia, interno coscia, decollete…). Il risultato si inizia a vedere 2-3 settimane dopo l’impianto e l’effetto liftante continuerà o arrosto. Il pesce è un ottimo piatto. Potete alternare il pesce azzurro, come salmone, sardine, tonno e sgombro, che sono ricchi in acidi grassi omega tre, con il pesce magro come platessa, nasello e merluzzo. Salse e condimenti: preferite l'olio extravergine d'oliva al burro, alla maionese e alle salse. Alcolici: un buon bicchiere di vino o una birra non comporta nulla di male purché vengano consumati con moderazione. Come regola generale una donna adulta può consumare al massimo due bicchieri di bevande alcoliche al giorno e un uomo adulto tre. Se mangiate spesso fuori casa per necessità sarà meglio scegliere delle portate pensando alla vostra salute. Al contrario se si tratta di una occasione speciale non c’è nulla di male se fate un’eccezione e scegliete quello che più vi piace. *Dottoressa, dietista fino a circa 10 mesi, non essendo legato solo alla permanenza del filo stesso (che viene riassorbito in circa 6 mesi). Il trattamento è assolutamente sicuro, privo di rischi e complicanze. L’effetto è assolutamente naturale. La paziente nel tempo potrà sottoporsi ad altri trattamenti di medicina estetica, come filler o tossina botulinica, così come ripetere il trattamento con fili in PDO. Ogni intervento naturalmente deve essere personalizzato in base alle esigenze e alle problematiche di ogni paziente. *Medico estetico 46 marzo - aprile - maggio 2014 di Pierluigi Galassi C Inizia a scattare all’età di 8 anni. Grande passione per la fotografia. Frequenta Belle Arti a Bologna ASIA GIANNELLI La creatività al servizio dell’arte FOTO DI NUDO LA SUA SPECIALITÀ AL SUO ATTIVO ANCHE CORTOMETRAGGI ominciamo il 2014, presentando ai lettori di Costa Etrusca, una giovanissima fotoamatrice piombinese, la ventenne Asia Giannelli che esprime entusiasticamente tutta la sua creatività attraverso scatti interessanti ed artistici. Fin da piccola dimostra interesse verso l'arte e, soprattutto, verso la fotografia. Inizia a scattare le sue prime foto grazie ad alcune usa e getta dall'età di otto anni. Un Natale riceve in dono una macchina giocattolo con la quale comincia a documentare frammenti di giornate con amici e parenti. Dopo le medie, decide di iscriversi all'Isiss Marco Polo di Cecina, dove studia grafica pubblicitaria. Al terzo anno, tra le varie materie, è prevista fotografia. Da qui inizia a prendere questa passione più seriamente e realizza i suoi primi scatti con una compatta Nikon Coolpix p60, ingaggiando amiche da fotografare, scegliendo i costumi e allestendo le varie scenografie. Il passo successivo è una reflex Nikon D5000, con cui tutt'ora lavora. Le sue foto iniziano a riscuotere un feedback positivo sui social network e, per approfondire la tecnica, nell'inverno del 2010, segue il mio corso di fotografia al Centro Giovani di Piombino. Un anno dopo, collabora per un set con Luigi Tozzi, che la propone all'associazione Lotus di Piombino per fare la sua prima personale durante il Festival Quo Vadis a Monterotondo, dove espone delle foto di nudo, suo cavallo di battaglia. A scuola inizia ad utilizzare la camera oscura e si avvicina all'analogico usando una vecchia Nikon del padre. Affascinata dall'estetica vintage, scatta anche con una vecchia Polaroid 600 e acquista una Lomo fisheye. Finite le superiori, si trasferisce a Bologna dove frequenta l'Accademia di Belle Arti con indirizzo di fotografia, cinema e televisione. In quest'ambito realizza vari cortometraggi, tra cui "La gazza ladra" e "Quando tutto è bianco". Nel 2013 autoproduce un libro fotografico sul suo ultimo lavoro, "Cromogenesi". Attualmente collabora con l'Accademia alla realizzazione di un video per l'artista Luigi Ontani. Che dire? Non si poteva iniziare in un modo migliore! Buon proseguimento Asia... Galassi, il decano dei fotoamatori presenta Asia Giannelli Pierluigi Galassi è il decano dei fotoamatori di Piombino. È presidente della sezione fotografica del Centro culturale Sant’Antimo. Dopo la presentazione di Domenico Finno, Sergio Tanfani, Nino Marchi, Guido Morelli, Oreste Malvisi, Luigi Tozzi, Roberto Baroni, Stefano Valdiserri, Davide Bedini, Corrado Coppetta, Luca Ruffoli, Patrick Donati, Fabio Del Ghianda, Manuela Innocenti, Enrico Genovesi, Eleonora Carlesi, Luca Vangelisti, Massimo Daddi, Alessio e Matilde Ricci, porta oggi alla ribalta Asia Giannelli. 47 Gli scatti di Asia Giannelli Via dell'Industria, 8 - VENTURINA (LI) - tel. 0565 850218 fax 06 91271156 www.grassiarredamenti.com - e-mail [email protected] 48 marzo - aprile - maggio 2014 Ieri messaggeri degli dei, oggi a spasso in centro Quei gabbiani che volano verso l’Elba di Franco Biegi M i piace sempre, e molto, rufolare fra le mie vecchie carte, non fosse altro che per riportare un po’ indietro pensieri e ricordi. Questa volta ho incontrato un pezzo di brogliaccio con scritte sette o otto parole in stampatello: “Gabbiani in volo, messaggeri degli dei, virgole e Grandi sacerdoti”. I Sacerdoti seguivano e studiavano ogni battito d’ala degli uccelli per interpretare il volere degli Dei e riferirlo, di regola, alle mogli, ai genitori ed ai figli del “miles” partito per la guerra. E una di quelle risposte è passata alla Storia. “Ibis redibis non morieris in bello”, “Andrà ritornerà non morirà in guerra”, una parola dietro l’altra, senza nessuna virgola. A guerra finita se il soldato era tornato la frase dei Grandi Sacerdoti, collocate le due opportune virgole, suonava: “Andrà, ritornerà, non morirà in guerra”. Se invece era caduto le virgole cadevano in modo diverso: “Andrà, non ritornerà, morirà in guerra” (Ibis, redibis non, – costruzione latina – morieris in bello”). E i Grandi Sacerdoti non sbagliavano mai, bravi a leggere il volo, ma bravissimi ad usare le virgole. Nei secoli i gabbiani hanno continuato a volare, anche se nessuno ha più chiesto loro cosa pensa l’Olimpo. Eppure il loro volo dice ancora qualcosa a chi lo guarda. Vi siete mai trovati sul mare, a guardare il cielo, nell’ora fra il lusco e il brusco? Dal Castello o da Cittadella, dal Falcone o da Calamoresca, da Baratti o da San Vincenzo, da Castiglioncello o dalle scogliere del Romito avrete senz’altro incontrato piccoli stormi di gabbiani in ordine sparso, sette o otto alla volta in fila allargata e allungata. Quasi sempre uno, forse il capo gruppo, più basso degli altri, tutti nella stessa direzione con il becco a sud ovest verso l’Elba. Quel volo ha tutta l’aria di un coro impegnato in un inno, un inno alla libertà. Procede con aria, direi, di sussiego, di sufficienza. La cadenza dei colpi d’ala sembra comandata da un esperto battitore del tempo. Tutte le sere i gabbiani attraversano lo stesso braccio di mare, sole, acqua, vento o tempesta che sia. Senza fretta, tornano a casa. Negli squarci delle alte scogliere del capo dell’Enfola, di punta Fetovaia all’isola d’Elba. O fra i cespugli di Palmaiola, di Populonia e nell’apparente desolazione di Cerboli. Tornano a casa tutte le sere, di regola oltre il Canale, perché là è la loro casa. Anche dopo avere trovato pran- zo e cena sulle sporche discariche a cielo aperto, dalle quali si sono lasciati imbastardire. Tornano sempre a casa. Mi ricordo che quando ero ragazzo, al mare con gli amici sotto il Castello, gridavamo ai gabbiani in volo verso l’isola: «Gabbiani vi bruciano la casa» fino a quando sparivano dalla nostra vista. Chissà poi perché, ma ormai era un classico di tutte le sere d’estate, al tramonto, con il cielo e il mare che riflettono i colori degli ultimi bagliori della giornata. Che sia stato quel rosso a far credere che qualcuno bruciasse la casa dei gabbiani? Impossibile. Troppo bello. Roba da Olimpo degli Dei. Oggi oltre che imbastarditi i gabbiani si sono anche un po’ imborghesiti. A Piombino ne ho visti un paio passeggiare a testa alta sulle scale del vecchio Teatro, nella piazzetta a fianco del Torrione, proprio sull’uscio della vecchia città. Ed altri spiegare le loro ali so- pra i tetti del viale Michelangelo, incrociare con il palazzo della Sirena. Inoltre c’è una colonia numerosa al cimitero che fa compagnia ai piombinesi di tutte le epoche. E mi viene in mente Cecco, gabbiano piombinese in pensione, che non riusciva più ad alzarsi in volo per un guaio avuto alle ali chissà quanti anni fa, senza averne colpa e, naturalmente, senza esserne felice. Dominava la scena in piazzetta dei Grani giocando con i bimbi che lo rincorrevano, ma badando bene di non restare intricato nelle reti al sole. Sulle gambe dei ragazzi che giocavano, come su quelle dei pescatori che lavoravano a rammagliare reti ed innescare palamiti, poteva muoversi come voleva. Era più che certo che nessuno l’avrebbe mai cacciato in malo modo. I sacerdoti studiavano i battiti d’ala per interpretare il volere divino. Quel volo era un inno alla libertà. Oggi i gabbiani sono imborghesiti. A testa alta davanti al vecchio Teatro o al Torrione. Tornano ogni sera verso casa 49 di Aldo Agroppi I Il destino impossibile da capire l 4 maggio ’49 bastava una giornata di sole e la tragedia di Superga non si sarebbe consumata. E invece, quel giorno, a ricevere il Torino proveniente da Lisbona nubi bassissime ricolme di pioggia e nebbia fitta che fecero brancolare l’aereo nel buio. Il pensiero vola a quel giorno piovigginoso ed è un tormento. La nebbia nascondeva la Basilica di Superga, come fosse in agguato. Non si è fatta accarezzare, eppure quegli uomini sorridevano, erano amici. Vi sono dei colpi del destino impossibili da capire anche a distanza di molti anni. Oggi, nel sessantacinquesimo anniversario della tragedia, niente è cancellato. Purtroppo quell’aereo non ha trovato il cielo in condizioni ideali. Chissà se quei poveri ragazzi hanno meditato sul reale pericolo che stavano correndo. Non avevano colpe da scontare, la loro morte è stato un attacco disordinato al cuore dei loro cari. Dio è sempre più un mistero per l’uo- Tragedia di Superga, la fede del grande Toro Il grande Toro mo: è un’immagine? Un simbolo? Un richiamo? Quel richiamo disperato che, probabilmente, quei poveri ragazzi hanno invocato prima di morire. La bellezza delle parole in quel breve colloquio con Dio non sono servite. Nessuno è stato capace di offrire loro la salvezza, ci voleva qualche altra cosa: non so cosa però, è un segreto celeste. Il cielo non è stato amico, il loro grido implorante si è perso nel silenzio più assoluto. La felicità se ne andò da loro, le loro famiglie persero la pace. A Lisbona scrissero la loro ultima pagina d’amore. Questi ragazzi avevano fatto ipotesi diverse, mai avevano pensato che un giorno sarebbero stati schiavi del destino. In loro era forte il desiderio di continuare a vivere, purtroppo per tutti non c’è la stessa vita. Quel 4 maggio le prime notizie furono confuse, frammentarie. Tutti sperarono in un inganno, in una grazia che invece apparve sconosciuta. Era l’addio da tutti noi. Quella tragedia non fu solo lutto dello sport, del giornalismo, ma lutto di una intera nazione. Tanti anni dopo, la bandiera di quel Torino non è ancora ammainata, vive nei nostri cuori e nelle nostre menti la leggenda di una squadra perfetta, oserei di- Polleria • Gastronomia re imbattibile. Avevo cinque anni, non ricordo, posso solo immaginare. Immagino il pendio di Superga qualche ora dopo la sciagura, l’impotenza dei soccorritori, il pianto dei primi tifosi. Immagino i funerali in una chiesa ricolma di folla e raccolti dinanzi all’altare loro, i familiari. Composti, in un silenzio profondo anche se latente era il bisogno di esplodere. Ad ogni attimo si poteva attendere un urlo di sfogo, di rabbia, di dolore. E invece nessuna imprecazione, solo silenzio e dignità. Immagino, inoltre, la domanda scontata dei familiari ripetuta mille volte: perché proprio loro? I misteri della vita non sono accessibili alla mia modesta comprensione, i misteri della morte nemmeno. Mi limito a chiedere: Dio punisce o premia? Non so cosa si prova nel momento esatto in cui si muore, nessuno potrà mai rivelarlo. So solo che quel giorno a Superga il destino e il dolore si sono incontrati. Il 4 maggio ’49 bastava una giornata di sole. Nel 65° anniversario della sciagura niente è dimenticato. Le loro famiglie persero la pace. Quella tragedia lutto nazionale chezza s e r f e tà Genuini tra tavola s sulla vo 918 dal 1 Via G. Galilei, 28 - Tel. 0565 221812 - Piombino (LI) 50 marzo - aprile - maggio 2014 di Luca Goerg G abriele Pellegrini ha le idee molto chiare e una passione che è diventata la sua ragione di vita: la caffetteria. Quando parla dei premi che ha vinto, portandolo ai vertici nazionali nel suo settore, gli si illuminano gli occhi. Pur partendo da niente – è autodidatta – ha battuto i migliori allievi delle scuole alberghiere. Di origini piombinesi, dove ha vissuto fino a dodici anni, sognava da bambino di giocare nella squadra di calcio del Piombino da grande, ma venturinese doc. E proprio nel bar del paese ha cominciato la sua carriera da giovanissimo. «Il mio primo impiego è stato al bar Centrale di Venturina, proprietari Edda Gori e Fernando Bianchi, genitori dell’avvocato Fausto Bianchi. La signora Edda la ricordo con molto affetto, ha avuto molta pazienza con me e mi ha sempre sostenuto. Tuttavia il mio primo contatto con il mondo del bar è avvenuto grazie a Marcello Gozzoli, storico barista di Venturina, in occasione di un veglione di Carnevale, mi propose di stare al bar. Avevo solo 14 anni ed era la mia prima volta. Dopo la nottata di lavoro mi ricordo che disse “Sei stato davvero bravo, questa può essere la tua strada”. Quelle parole mi spronarono e mi fecero capire, per la prima volta, che avevo un mestiere in mano, ero predisposto per quello. Mi ricordo che mi ricompensò anche molto be- Dal bar di un piccolo paese ai vertici d’Italia Ecco il Re del cappuccino ne: 20mila lire, all’epoca ti ci compravi mezza bicicletta». Ma la tua vera carriera da professionista comincia a Firenze, giusto? «Esatto, la prima esperienza fuori dal paese è stata a Firenze dove ho passato ben 21 anni della mia vita. Firenze possiamo dire che mi ha formato professionalmente. A soli 18 anni sono stato assunto in un bar in piazza Santa Croce. Là mi sono fatto le ossa e ho ricevuto la lezione più importante per la mia professione. Il primo giorno Antonio, uno dei migliori baristi della città degli anni Settanta e Ottanta, mi disse “Se hai tempo guarda, se non puoi La ricetta del cappuccino vincente Mano ferma 3/10 caffè 7/10 latte Schiuma montata fine Non ci devono essere bolle Temperatura calda (né tiepido né bollente). La miscela di caffè perfetto È quella che nasce da due miscele diverse: arabica e robusta. È il climax perfetto. I maggiori produttori di caffè sono Brasile e Colombia, ma la vera differenza la fa la torrefazione dove avviene il lavoro maggiore. L’Italia in questo è la prima nel mondo. arrivaci con la fantasia e la creatività”. Così ho fatto. Da là in avanti le parole fantasia e creatività sono state alla base di tutta la mia carriera». Quando hai capito che il tuo ramo era nella caffetteria e non l’american bar? «E’ stato proprio in quel bar. La mattina ero sempre molto sveglio e pronto a fare degli ottimi caffè e cappuccini. La sera invece la stanchezza la faceva da padrone e non mi sentivo soddisfatto. Tra l’altro l’alcool non mi piace per niente». A parte una breve esperienza a Ginevra dove hai perfezionato il tuo francese, hai sempre lavorato a Firenze, nei migliori alberghi e gran caffè. «Gli anni Novanta sono stati 51 i più interessanti lavorativamente parlando. Acquisita infatti una solida base nel mio primo bar fiorentino cominciai a propormi nei gran caffè come La Borsa, Paszkowsi, Perseo. La domanda era sempre la solita “Hai il diploma di scuola alberghiera?”. Quando rispondevo negativamente storcevano sempre la bocca, a quel punto chiedevo di mettermi alla prova. Non ho mai deluso nessuno». Oltre ai gran caffè hai visto però anche tanti alberghi di lusso e molti ospiti vip… «A dire la verità ho sempre preferito l’ambiente dei caffè ai grandi alberghi: sei più libero di esprimere la tua creatività. Negli alberghi, soprattutto di un certo livello, l’etichetta è d’obbligo. Comunque ho avuto grandi soddisfazioni soprattutto a Villa la Massa Hotel, un’affascinante dimora medicea immersa nel verde delle colline fiorentine sulle sponde dell’Arno. Un ambiente esclusivo, lo chiamano appunto l’albergo dei vip. Ho avuto l’onore di conoscere Eric Clapton, l’uomo del blues, l’attore americano Chi è Gabriele Pellegrini Gabriele Pellegrini nasce a Venturina nel 1961. A dodici anni si trasferisce a Venturina dove frequenta le scuole. Nel 1975 il primo contatto col mestiere di barista. Complice Marcello Gozzoli, storico barista di Venturina, che lo mette al bancone del bar ad un veglione di Carnevale. L’anno successivo è assunto al bar centrale del paese. A 18 anni si trasferisce a Firenze. Il primo impiego nel capoluogo toscano è in un bar in piazza Santa Croce. L’afflusso di clienti è notevole, Gabriele si fa le ossa. Negli anni ’90, quando si sente pronto professionalmente, si propone nei migliori grand caffè e alberghi della città. Così lavora a La Borsa, Paszkowsi, Perseo, all’hotel Villa la Massa (l’albergo dei vip). Billy Crystal, Katia Ricciarelli, Roberto Benigni. Per non parlare delle squadre di calcio che venivano in ritiro come l’Arsenal e il Milan. All’epoca come difensore del Milan c’era Filippo Galli, era assolutamente vietato servire a chiunque di loro caffè che non fosse solubile per motivi di dieta, ma Filippo andava pazzo per il mio espresso, così molte volte sono stato costretto a passarglielo sotto banco». Quando hai cominciato a partecipare alle gare? «Mi sono sempre rifiutato di Premio alla carriera nel 2010, premio “Cappuccino dell’anno 2011” e premio “Coffe Evolution” di Macerata nel 2013. Numerosi premi anche dall’amministrazione di Campiglia Marittima per aver portato alto il nome del proprio paese in Italia. Ultimo riconoscimento la nomina a delegato regionale per la Toscana per meriti professionali per la maggiore organizzazione di caffetteria in Italia la Bar.it. Oggi lavora all’hotel Barsalini, uno degli alberghi più antichi dell’isola d’Elba, gestito con serietà dai coniugi Davide ed Eva Barsalini. È molto legato al padre Rodolfo, venturinese doc e grande lavoratore nella ditta Cavicchi. Le sue parole d’ordine nel mestiere: creatività e fantasia. partecipare a queste gare, anche se i miei colleghi me lo proponevano spesso. Io ho sempre risposto “Se mai parteciperò sarà a tre quarti della mia carriera e quando sarò sicuro di tornare a casa vincitore”. E così è stato. Il tutto è scattato mentre ero nel mio attuale posto di lavoro all’Elba, all’Hotel Barsalini, uno degli alberghi più antichi dell’isola, gestito con serietà dai coniugi Davide ed Eva Barsalini. Stavo prestando servizio quando un gruppo di canadesi si alzò premiandomi con una spilla. Era una delegazione di un giornale canadese del settore che stava girando l’Italia per premiare i migliori baristi. E’ stata un’emozione unica. Da lì è nato il pallino per le gare». Sei l’unico a livello nazionale, autodidatta, ad aver vinto tutti i premi più importanti nel tuo settore. Premio alla carriera (2010), premio del “Cappuccino dell’anno 2011” e il premio “Coffe Evolution” di Macerata (2013). Oltre che ad essere premiato dall’amministrazione di Campiglia Marittima per aver portato alto il nome del proprio paese in Italia. Ultimo riconoscimento la nomina a delega- to regionale per la Toscana per meriti professionali per la maggiore organizzazione di caffetteria in Italia la Bar.it. «Ho sempre vissuto tutto come un punto di partenza, non come un punto d’arrivo. Umiltà, cuore e passione le parole d’ordine». Chi devi ringraziare? «Dio, che mi ha sempre guardato dall’alto e mio padre Rodolfo, venturinese doc e grande lavoratore nella ditta Cavicchi». Sogni nel cassetto? «Sono due. Arrivare a gareggiare tra i venti migliori al concorso mondiale caffetteria che decreta il campione del mondo nel nostro settore e continuare ad insegnare riuscendo a portare almeno sul podio uno dei miei allievi». La tua più grande soddisfazione? «E’ stata quando all’Elba una famiglia torinese, dopo una settimana di vacanza, prima di andare via mi ha detto “La dobbiamo ringraziare signor Gabriele, lei ha fatto sentire dei semplici operai dei principi”. Questo vale più di qualunque premio. Il cliente sempre al primo posto». 52 marzo - aprile - maggio 2014 La magia... Senio Pratesi La realtà nel sogno Senio Pratesi è nato a Siena nel 1926, si è formato frequentando le avanguardie artistiche e ha scoperto la pittura metafisica quando, per lavoro, si trasferisce a Roma nel 1949. Nel 1973 intensifica la sua attività di pittore e crea il suo realismo simbolico. Nel 1979 viene a Piombino dove muore nel 2002. Ha esposto a Roma, Napoli, Grenoble, Siena, Massa Marittima. La cultura del nostro territorio è stata arricchita nel tempo dalla presenza di alcuni grandi artisti. Tra questi mi preme ricordare Senio Pratesi. Autodidatta ma predisposto al disegno fin dall'adolescenza, ha frequentato nel dopoguerra l'avanguardia mondiale e ha studiato storia e critica d'arte. Dopo aver sperimentato l'astrattismo e il neoespressionismo, è approdato felicemente alla pittura metafisica, ispirandosi a Savinio e De Chirico. Ha inventato così un proprio realismo simbolico dove è evidente un virtuosismo tecnico che mostra le sue eccezionali capacità grafiche e cromatiche. È una perfezione stilistica affascinante perché contribuisce sensibilmente a trascinarci nel vasto repertorio delle immagini oniriche e dei fraseggi allegorici. Pratesi ha voluto rappresentare la sua visione fantastica della realtà, sublimandola in nuovi significati e valori. Spesso ha dipinto gli oggetti raccolti nel suo studio, come il manichino, la maschera, gli orologi, le conchiglie. Oggetti comuni, che però assumono valori particolari, quali il manichino che diventa protagonista e contenitore di esperienze umane. È ora vittima del potere ed ora eroe invincibile. Gli eroi e gli dei che, scesi dall' Olimpo, si abbattono nelle miserie di un’umanità violenta e vuota. Giovanna Maria Vanni Cammin facendo Giovanna Maria Vanni è nata a Piombino e vive e lavora a Roma. Ha frequentato la “Ca' Foscari” di Venezia, è stata allieva di Angelo Brotto e di Guido Lerz e nel 2003 ha aperto la sua galleria di Campiglia. Nel 2006 ha partecipato al Grand Palais di Parigi ed è membro associato della Societé Nazionale des Beaux Arts di Parigi, che tiene annualmente il suo Salon al Carrousel du Louvre. La pittrice Giovanna Maria Vanni è una donna sensibile e con molteplici interessi. Insegnante di lingua e letteratura francese, ha amato viaggiare molto ed è sempre stata attratta dalle bellezze dell'arte. Ha iniziato a dipingere a 15 anni scoprendo varie tecniche pittoriche quali la pittura ad olio, l'acrilico, la tempera all'uovo e, in modo particolare, l'acquerello. Con l'acquerello, mezzo molto difficile perché non consente di sbagliare, Giovanna ha ottenuto risultati eccezionali. I suoi dipinti, esposti nella sua bella galleria di Campiglia, mostrano infatti una delicatezza, una perfezione e una padronanza assoluta. Vi sono rappresentati i soggetti a lei più cari, come gli stupendi scorci di Campiglia, le nostre campagne, gli ulivi, i fiori, le nature morte, i nudi e i volti. Sono tutti caratterizzati da una pennellata fluida e varia nei ritmi, che accarezza i soggetti appena disegnati, perché immersi nella luce e nel colore. Recentemente i suoi paesaggi si sono trasformati poiché appaiono coinvolti nelle suggestioni della notte. Ha creato così un mondo nuovo, dove la luce sembra scoprire le forme attraverso enigmatiche astrazioni. Forse in esse rivive l'alter ego dell'artista, quel mondo dell'inconscio diventato l'immagine fantastica da proporre. 53 dell’Arte a cura di D a n i e l e T o n c e l l i Ezio Legitimo La pittura “en plein air” Ezio Legitimo è nato a Livorno nel 1933. Si è specializzato in materia di organizzazione aziendale con studi in Francia, Spagna, Inghilterra e ha diretto per anni la sede Inail di Piombino. Come pittore è autodidatta ed è iscritto all'Associazione “I Cavalieri dell'arte”. Ha partecipato a varie mostre, tra le quali “Effetto Venezia” del 2013. Nel 2012 ha esposto con una sua personale alla Galleria “Le Torri” di Livorno. Dopo una vita in gran parte dedicata alla Pubblica Amministrazione come dirigente dell'Inail, il pittore livornese Ezio Legitimo, con il raggiungimento della pensione, ha finalmente il tempo per dipingere. La passione per la pittura, del resto, è innata in lui, perché fin da ragazzo ha sempre dedicato il suo tempo libero all'arte. Ama dipingere “en plein air”, come i pittori impressionisti e macchiaioli. I suggerimenti della scuola livornese sono evidenti nei suoi paesaggi, che rappresentano le campagne e le marine della nostra terra. Nelle sue tele ritroviamo quindi la vita e la bellezza della natura colta negli aspetti più affascinanti, ma anche più intimi. Sono le visioni che talvolta attraggono la nostra attenzione, ma che solo un artista riesce a cogliere più intimamente. Impressioni e sentimenti diventano così magie di colore e di luce, attraverso le pennellate che variano continuamente il loro ritmo e la loro corposità. Nei suoi dipinti scopriamo alcuni angoli più suggestivi della costa di Livorno e del golfo di Baratti. Qui il mare campeggia trionfante, con la sua infinita gamma di azzurri, il mare, dove appare improvvisamente il candore bianco delle vele mosse dagli aliti di vento e dove le onde si frantumano sugli scogli. Giampaolo Territo Il computer e il pennello Giampaolo Territo è nato nel 1955 a Béja in Tunisia e vive e lavora a Piombino. Ha frequentato alla “Rosa dei Venti” i corsi del pittore Petroni e nel 1991 ha usato per la prima volta un programma al computer in una conferenza dello psicologo Paolo Fuligni. Ha esposto in Italia, Germania, Australia, Spagna, Stati Uniti e Austria. In un'età elettronica come la nostra, trova felice collocazione l'arte di Giampaolo Territo. Il suo linguaggio pittorico si avvale infatti sempre più del computer, che apparentemente potrebbe sembrare una macchina priva di emotività e forse anche dominatrice sull'uomo, ma che Giampaolo usa con padronanza per creare le sue opere. Se ne serve come se avesse in mano il pennello e la tavolozza, riuscendo ad esprimere liberamente il suo potenziale creativo. Afferma che dopo un breve inizio figurativo ha sentito l'esigenza di sintetizzare sempre di più la sua espressività approdando concettualmente ad una pittura minimalista fatta di pochi segni e colori. La ricerca dell'essenziale si è svolta parallelamente con la scoperta di tecniche nuove, come il digitale che, in armonia con quelle tradizionali, hanno creato un linguaggio efficace e suggestivo. Le ampie e inquietanti pennellate di colore nero interrompono il ritmo geometrico delle linee e agiscono sulle immagini astratte o realistiche, create con il computer, formando ritmi ed emozioni carichi di pathos. Su queste opere subentrano i graffiti che, tracciati sulle stampe digitali, diventano misteriosi e calligrafici segni espressivi. Le composizioni, così elaborate, vogliono essere, quindi, primordiali e, al tempo stesso, universali. 54 marzo - aprile - maggio 2014 Nato nella Piombino del boom economico Il Galileo, uno storico circolo culturale P iombino, la cui popolazione si è attestata, negli ultimi anni, intorno alle 36mila unità, in netto decremento rispetto ai livelli raggiunti quando era uno dei vertici della siderurgia nazionale, continua a detenere un record, almeno provinciale: come è emerso da una recente indagine le associazioni di varia natura, nate con finalità culturali, sociali, aggregative, ludiche, sportive etc... sono più di cento. Un numero che non sfigurerebbe nella ben più popolosa Livorno. É chiaro che, nell’ampia frammentazione tipologica, si va da quelle che annoverano centinaia di iscritti, a quelle minuscole, quasi famigliari, da quelle che sono presenti ed attive da decenni alle altre (più numerose) la cui vita, per svariati motivi, è destinata ad essere fisiologicamente breve. In questa occasione voglio richiamare alla memoria dei meno giovani e all’attenzione collettiva la storia di un “Circolo Culturale”, come lo si volle chiamare nell’atto di fondazione, nato nella nostra cittadina a metà degli anni ’60 del secolo scorso, e che, con chia- Mino Maccari, a Piombino Centro attivo di conferenze, spettacoli e propulsore di rinnovamento artistico. Presenti nelle sale dell’associazione opere di pittori e fotografi internazionali ra allusione alla sua vocazione di tramite fra Humanae Litterae e Scienze, fu intitolato al grande Galileo. Erano gli anni presessantotteschi e fra gli studenti delle scuole superiori i fermenti politici, già presenti ma ancora allo stato embrionale, aspettavano solo un’occasione valida per manifestarsi ed esplodere in tutta la loro, seppur disordinata, vitalità. Piombino, paesone operaio, perfettamente inserito nel boom economico degli anni ’60, era decisamente avviato verso un diffuso benessere che, dopo aver portato al soddisfacimento dei bisogni primari, aveva indotto nella working class, in procinto di evolversi da proletariato a piccola borghesia, legittime ambizioni di riscatto e crescita culturale. L’Anche l’operaio vuole il figlio dottore, come recitava “Contessa” di Pietrangeli, canzone cara ad ogni giovane rivoluzionario, all’interno del nostro tessuto sociale, era divenuto quasi un dogma. Prova ne fu il fatto che, nel locale liceo classico, ritenuto normalmente scuola d’élite, per alcuni anni il numero degli iscritti provenienti da classi sociali medio-basse superò quello dei figli di medici, professionisti, avvocati, notai.... Fu allora che nacque l’idea di un’associazione, apolitica, apartitica e aconfessionale, che si rivolgesse ad una ampia tipologia di cittadini e fosse in grado di riempire certi spazi culturali che neppure la scuola, pur con tutto l’impe- gno possibile, riusciva ad occupare. Così nel 1964 nasceva ufficialmente “Il Galileo”, all’inizio senza una sede stabile, poi con una collocazione che sembrò adeguata: i locali dell’ex Arcap, l’antica banda cittadina, ubicati in piazza Manzoni, ac- Casalini, Rosario Di Pietro, Efisio Cruschelli, Elvio Natali. La dichiarata finalità dell’associazione, secondo il presidente, fondatore e principale animatore del sodalizio Ernesto Fedi, era quella di non chiudersi in una ristretta dimensione di cenacolo ma di «promuovere in tutti l’interesse per la cultura e potenziarne i presupposti di libertà e democrazia in ogni strato della cittadinanza e so- Un’opera dell’artista Ernesto Treccani canto alla confraternita della Misericordia. In quegli ambienti, già facenti parte di un complesso monastico quattrocentesco, era stato da poco abbattuto il piccolo ma piacevole teatro, voluto da Elisa Bonaparte, considerato, ormai, un’anticaglia senza valore, per riedificarlo “più grande, adeguato e moderno”. All’epoca ne sopravvivevano solo poche, tristi rovine. Le manifestazioni ufficiali del circolo ebbero inizio nel 1964 con una conferenza del prof. Augusto Marabotto sul diritto di proprietà nelle varie legislazioni europee. Come riportarono i giornali, al dibattito che seguì parteciparono, fra gli altri, Pierdomenico Nardi, Emanuele prattutto fra i giovani». Da quel momento le iniziative si moltiplicarono distribuendosi fra i vari ambiti tematici: alle conferenze di argomento letterario, storico, filosofico, economico, artistico si aggiunsero audizioni musicali, spettacoli teatrali. Nel 1965, in seguito alle richieste dei numerosi pittori e scultori che già facevano parte dell’associazione, a partire dal vicepresidente Nado Canuti, nacque la galleria d’arte, frutto dell’impegno, soprattutto fisico, di un ristretto gruppo di studenti, 22 metri lineari di spazi espositivi, adeguatamente attrezzati ed illuminati. Alla prima, importante mostra del grande Mino Maccari seguì un’intensa attività, dura- 씯 di Pablo Gorini 55 ta alcuni anni, che dette la possibilità di confrontarsi con grandi talenti a livello nazionale (Ghiglia, Attardi, Pieraccini, Calabria, Brindisi, Vespignani, Treccani, Greco, per citarne solo alcuni) e, nello stesso tempo, dare spazio agli artisti locali, già allora dotati di spiccata personalità, molti dei quali avrebbero raggiunto una meritata fama (oltre al già citato Canuti: Bandini, Cavallini, Guantini, Pazzagli, Sozzi, Tanzi....). In questo settore il Galileo si sostituì implicitamente al negozio di Arnaldo Cerasi dove usavano riunirsi in una sorta di piccola accademia gli appassionati per scambiarsi opinioni, spesso molto controverse, sull’arte contemporanea ed intavolare, tra addetti ai lavori, interminabili dibattiti. Devo inoltre ricordare gli importanti concorsi fotografici, di livello internazionale con il grande Gias Carobbi, spesso in veste di giurato, le rassegne dei più noti incisori italiani, le compagnie teatrali che calcarono i nostri piccoli spazi, esperienza che ebbe inizio con quelle amatoriali di ambito locale come “il Gruppo Sei”, i “Clerici Vagantes”, e che, dopo aver portato “in provincia” Miller, Beckett, Ionesco, culminò con la grande performance di Marta Abba, la più grande attrice pirandelliana vivente. A chi poteva dar fastidio un circolo come il nostro che, al di là di tutto, aveva il grande merito di creare occasioni d’incontro tra soggetti di diversa età, cultura, estrazione sociale e di mettere a confronto una grande ricchezza e molteplicità d’idee? Le prime, malevole critiche vennero da alcuni giovani universitari, oggi studiosi di chiara fama che, forse per non aver potuto mettere il loro cappello “politico” sull’iniziativa, presero a disconoscerne, pubblicamente, i meriti. Riporto testualmente le loro parole, comparse su Costa Etrusca, nel 1965, a proposito del Galileo: « ...un’attività rarefatta e riservata ad élites, ma anche vincolata a ben determinati schemi e limiti quale quella svolta fino ad oggi dal cenacolo “Il Galileo.”(ci si perdoni l’uso improprio del termine élite riferito ad un circolo che, come “Il Galileo”, sostanzia la propria attività di dilettantismo e di settarismo…». La risposta grafica venne da Romano Guantini, con la sua sottile ed efficace vena satirica espressa nella vignetta riportata nel box a destra. Le polemiche continuarono negli anni, coinvolgendo soggetti che avevano ben poco a che fare con la cultura ma ai quali interessava alimentare dubbi e sospetti su ogni iniziativa che si dichiarasse estranea ad ogni logica di parte. La vita dell’associazione continuò, con quasi unanime consenso di “pubblico e di critica”, fino ai primi anni ’70. Poi, una decisione dell’amministrazione comunale, scaturita da motivazioni che già al- Un quadro del maestro Ennio Calabria lora apparvero poco convincenti, la privò di alcuni spazi fondamentali, costringendola a sospendere l’attività, al punto che molti ne predissero la scomparsa definitiva. Sfatando tali pessimistiche previsioni, il Galileo risorse dalle sue ceneri, come l’Araba Fenice, e riprese il suo particolare cammino, su impulso di un nuovo presidente, Bruno Bellagamba. Infine, dopo una vita ultradecennale e senza motivi apparenti, andò dissolvendosi in una lenta ma inesorabile eutanasia, anche se la strada che aveva segnato fu seguita da altri sodalizi che, successivamente, presero il suo posto e ne ereditarono il ruolo. Nel frattempo, da una costola del Galileo era nata, per iniziativa di un piccolo ma tenace gruppo di appassionati, l’Associazione Archeologica Piombinese che, a distanza di quasi cinquant’anni, è ancora viva e vitale. Ma questa è un’altra storia. Primo consiglio del Galileo, 1964 Presidente: Ernesto Fedi; Vicepresidente: Nado Canuti; Consiglieri: Bruno Bellagamba, Cesare Rivolti, Elvio Natali, Pablo Gorini, Fabio Fedeli. * * * Il circolo Galileo risponde a Ivan Tognarini e Paolo Favilli Nella rubrica su Costa Etrusca “Nel mondo della scuola” diretta da Ivan Tognarini e Paolo Favilli, pubblicammo nel mese scorso (ottobre 1965) un articolo che aveva come argomento le associazioni culturali. Come i lettori ricorderanno, nell’articolo in questione si diceva a proposito del “Galileo”: «… un’attività rarefatta e riservata ad élites, ma anche vincolata a ben determinati schemi e limiti quale quella svolta fino ad oggi dal cenacolo “Il Galileo” (ci si perdoni l’uso improprio del termine élites riferito ad un circolo che come “Il Galileo” sostanzia la propria attività di dilettantismo e di settarismo…». In risposta a questo articolo il circolo “Galileo” ci ha inviato questa vignetta di Romano Guantini. I professionisti della cultura all’attacco dei dilettanti 56 marzo - aprile - maggio 2014 in libreria Eroi della fede popolare nel libro di Maggioni Piombino sacra Piombino sacra è il nuovo saggio che Il Foglio dedica alla ricerca storica della Val di Cornia e dei suoi territori limitrofi. Si avvale questa volta degli studi di Maurizio Maggioni sui “santi e misteri della Maremma” per far rivivere le connotazioni religiose che vi si sono susseguite nel corso dei secoli e che così a fondo hanno condizionato i tessuti sociali in cui hanno professato. I santi più venerati e per questo più popolari, le loro vite foriere di ge- sta leggendarie e miracolose sono presentate al grande pubblico in una cronaca scrupolosa e particolareggiata, resa accattivante da un linguaggio al contempo sciolto e avvincente. Maggioni, profondo conoscitore e indefesso studioso della materia spirituale-religiosa, tratta in quest'opera gli eroi della fede popolare celebrandone le epopee, i culti e le devozioni, spaziando dall'entroterra alle isole toscane e costruendo con sapiente architettura narrativa un quadro sinottico esauriente e facilmente intelligibile. Vista l'ingente quantità di documenti consultati il valore storico di questo suo ultimo lavoro risulta essere ragguardevole, altissimo se si considera l'orientamento trasversale della ricerca delle fonti, la molteplicità bibliografica di cui si avvale e delle testimonianze rinvenute e citate dall'evangelizzazione dei tempi antichi all'amministrazione del territorio dei giorni nostri. Il saggio, in distribuzione dal dicembre 2013, è introdotto dalla prefazione di Melisanda Massei Autunnali e arricchito da un'appendice iconografica a cura di Michele Ginanneschi. Piombino sacra, Edizioni Il Foglio, pagine 290, € 16. Autobiografia graffiante di Aura Mettini Tutto per tutto L'esordio narrativo di Aura Mettini è una autobiografia graffiante e irriverente pubblicata nel novembre 2013 da Santoro Editore in cui l'autrice si racconta, senza peli sulla lingua, alla cittadina dell'acciaio che le ha dato i natali. Tutto per tutto, che vede la luce solo dopo dieci lunghi anni chiuso nel cassetto dei desideri, si incentra su un avvenimento che negli ultimi anni del secolo scorso ha fatto scalpore in tutto il comprensorio, ovvero l'inaugurazione e la gestione, dal 1991 al 1994, del sexy shop Desiré, che all'epoca era uno dei quattro punti vendita specializzati su tutto il territorio nazionale. Poco più di venti anni fa, dopo Roma, Milano e Rimini anche Piombino annoverava tra le sue attività commerciali anche un negozio di coadiuvanti al piacere sessuale. Nella parte centrale del libro viene illustrata la sensazionale apertura del negozio, un vero e proprio evento dalle proporzioni inaspettate e dalle implicazioni di difficile lettura per il cittadino medio della Val di Cornia. In effetti, già dai primi dei 28 capitoli di cui si compone il libro, si intuisce senza la minaccia del fraintendimento che la protagonista dell'intera narrazione è la cultura squisitamente provinciale che permeava il tessuto sociale dell'intero promontorio. Con prosa fluida e priva di orpelli stilistici a effetto la Mettini riporta le cronache della provincia che si affranca dalla monocultura stantia di secoli e secoli in un flusso di coscienza mozzafiato, malizioso e oggettivo, senza mai cedere alle tentazioni del gossip più spietato. Tutto per tutto, Santoro Editore, pagine 142, € 20. 57 a cura di Emilio Guardavilla Secondo romanzo di Fabio Baldassarri Le particelle di Dio “Ovvero la Consorteria del Sacro Segreto”, così prosegue il titolo del secondo romanzo di Fabio Baldassarri, al suo esordio nella fiction nel 2010 con “L’albero del pepe rosa”, e prefigura al lettore una vicenda plausibilmente intricata e misteriosa; ricca di suspense e rapide svolte narrative orchestrate con somma maestria e rinvigorite da una solida base storiografica. In effetti, le trame che si svolgono nell’incantevole paesaggio di Procida nei suoi scorci più suggestivi dapprima e nei luoghi culto della Città Eterna in un secondo tempo, non disattendono certe aspettative. Al contrario, il dipanarsi del plot coinvolge in una lettura attenta e concentrata, focalizzata necessariamente anche sugli episodi di apparente secondaria importanza. Una tempistica studiata con cura e l’attenzione riservata dall’autore all’apparato descrittivo porteranno all’epilogo di una storia dalle sembianze straordinarie. L’intero racconto è pervaso dai rimandi ad un’epoca remota e suggestiva, discutibile e discussa senza esclusione di colpi nel corso dei secoli; la sua eco inebria e condiziona l’approccio e l’interazione dei personaggi principali, la studentessa Giami e il giornalista Leo, coinvolgendoli in un groviglio di passioni amorose e delittuose dalla piacevole risoluzione. Il riferimento alle dimissioni del Pontefice Benedetto XVI avrà il potere di suggestionare il lettore nell’interpretazione di pregresse allusioni e coincidenze. Fabio Baldassarri ha trascorsi nel giornalismo come corrispondente de L’Unità e, dopo aver lavorato nella pubblica amministrazione e nell’industria, in politica come sindaco di Piombino e presidente della Provincia di Livorno. Le particelle di Dio, Robin Edizioni, pagine 260, € 14. Crisi e disoccupazione nelle pagine di Barsotti I dialoghi della miseria È a cura della Europolis Editing di Donoratico la prima, e forse unica a detta di chi ben lo conosce, pubblicazione di Elio Barsotti, piombinese di nascita, milanese di adozione e donoraticense per vocazione. Amante instancabile della sua Toscana scrive, da molto tempo ormai, spesso e con ottimi risultati stilistico-contenutistici anche se i prodotti del suo talento raramente superano, per sua libera scelta, il numero di lettori che possono essere contati sulle dita. Fa eccezione a questo singolare approccio alla produzione letteraria del Barsotti “I dialoghi della miseria”, una fiction dall'attualità drammatica e dallo stile volutamente genuino e diretto; una narrativa schietta e tragicomica nei toni e nella dialettica nella quale il lettore, si appassiona e si immedesima talmente da commuoversi per tanta veridicità. Così e talmente che le vicende di Leo, 52enne ingegnere licenziato dal catastrofico sistema economico che l'uomo moderno ha creato a sua immagine e somiglianza, diventano intime e condivise sin dalle prime pagine del libro per poi diventare di suo esclusivo possesso nel prosieguo dell'esposizione. L'azione, scarsa e limitata sull'asse spaziotemporale, lascia libertà di voli pindarici di grande effetto e infinite possibilità all'introspezione più autocritica. «Probabilmente Dio esiste. Mi è apparso un altro amore. Gratis naturalmente. Dovrei dichiararmi pienamente convinto della sua esistenza, visto che si tratta di un vero e proprio miracolo, di un evento assolutamente inspiegabile. Dovrei ammettere che Dio esiste e basta, senza tanti probabilmente. E invece no. Mi riservo ancora qualche dubbio». I dialoghi della memoria, Europolis Editing, pagine 119, € 14. 58 marzo - aprile - maggio 2014 a i r e r b Pensieri e riflessioni di un fotografo i l n i “Alla rinfusa”, il libro di Pierluigi Galassi “Pensieri e riflessioni di un fotografo” è il sottotitolo del libro di Pierluigi Galassi edito nel marzo 2013 da La Bancarella Editrice nella sua collana Saggi & Studi. In “Alla rinfusa” c'è l'oltre mezzo secolo di fotografia intensamente vissuta dal decano piombinese dai primi scatti amatoriali, attraverso mostre e riconoscimenti nazionali ed internazionali, fino alla docenza in strutture pubbliche e private. Proprio come in un piatto unico la cui ricetta originaria è indefinita e sfuggente il nostro prezioso collaboratore Pierluigi Galassi riflette a voce alta sulle dinamiche che hanno tramutato questa arte e il suo linguaggio in ciò che attualmente è e nel ruolo che è destinata a ricoprire negli anni a venire. Con la sintesi propria di una competenza radicata e riconosciuta e l'efficacia inequivocabile di un aforisma le sue didascalie contemplano tutta la gamma di tematiche legate alla fotografia e rappresentano delle istantanee dal realismo sconcertante tanto da formare un tutt'uno indivisibile con lo scatto a cui fanno riferimento. Grazie all'ampiezza di respiro e all'impronta marcatamente divulgativa quest'opera viene considerata dagli addetti ai lavori un vero e proprio breviario da consultare ogniqualvolta si renda necessario un approfondimento di qualsiasi genere nell'infinitesimale mondo della ripresa fotostatica. At- tualmente Pierluigi Galassi ricopre la carica di presidente della Sezione Fotografica del Centro Culturale Sant'Antimo BFI dove nel 2006 è stata fondata la prima scuola di fotografia amatoriale di Piombino. “Alla rinfusa”, La Bancarella Editrice, pagine 185, € 15. Scrupoloso lavoro di Mimmo Martinucci Diritto all'antenna Mimmo Marttinucci, nominativo di radioamatore internazionale i7WWW dal 1966, è autore di testi e manuali di telecomunicazioni nonché artefice di numerosi articoli su riviste specializzate. Il suo percorso accademico articolato ed eterogeneo lo porta, dopo il conseguimento della laurea in Scienze Giuridiche, alla stesura di Diritto all'antenna, già tesi di laurea nell'ateneo di Trento nell'anno accademico 2004-2005. In questa sua opera viene trattato in tutte le ottiche possibili l'aspetto giuridico della trasmissione e ricezione di onde elettromagnetiche radiofoniche e televisive. Uno studio necessario e reclamato dalla sua carica di Segretario Generale dell'Associazione Radioamatori Italiani ricoperta per lunghi anni. Una ricerca continua e scrupolosa maturata anche nei suoi anni piombinesi (1963-1982), quando in qualità di capo tecnico del laboratorio elettronico e telecomunicazione all'Italsider, rendeva i suoi servizi alla comunità quale pioniere dell'emittenza privata e sostenitore instancabile nelle controversie legali che ne scaturivano (per anni responsabile tecnico di Telepiombino). La laurea conseguita dall'ultrasessantenne Mimmo Martinucci è un atto richiesto da una coscienza incline al sapere in tutte le sue forme e cristallina nella proiezione delle conoscenze acquisite alle generazioni future. Dalla prefazione a Diritto all'antenna: «Metterò a profitto le mie conoscenze, perché la cultura è un prestito che noi riceviamo da chi ci precede nella vita, ma che dobbiamo restituire con gli interessi a chi ci viene dopo. Se questo non avviene, si commette un furto». Diritto all'antenna, Santoro Editore, pagine 298, € 30. 59 Ciao, amico Diego Una vita per l’Arma e la famiglia Addio caro maresciallo un uomo «fornito di grande equilibrio e discernimento – come una volta scrisse un magistrato che riteneva una fortuna l’aver lavorato con lui – . Coniuga l’indefettibile senso del dovere con un encomiabile senso di giustizia, umanità e signorilità…». Alla squadra di Polizia Leonida Foresi storico elbano, ci ha lasciato Lutto nel mondo del giornalismo locale. Leonida Foresi, figura storica di Portoferraio, ci ha lasciato a ben novantanove anni. La famiglia Foresi è molto nota sull’isola. Basti pensare alla biblioteca, alla pinacoteca, ai licei e ai giardini cittadini tutti intitolati a personaggi illustri della famiglia Foresi. Fondò nel 1948 il “Corriere elbano”, in pieno clima di ricostruzione del dopoguerra. Famoso, oltre che per la penna graffiante, anche per le sue caricature, vere e proprie opere d’arte. Giudiziaria rimane sino al congedo per sopraggiunti limiti di età, come teneva sempre a precisare, alla fine del 1990. Sono molti i colleghi che ricordano la sua cordialità e le domeniche passate a casa del maresciallo, sempre pronto ad aggiungere un posto a tavola per la “squadra”. Le persone accorse per il suo funerale sono state tante: gli amici di una vita, i colleghi del lavoro e la famiglia visivamente commossa. Il figlio Giuseppe lo ha ricordato così: «Voglio salutarti con quella semplice frase che migliaia di volte hai usato al termine delle nostre quotidiane telefonate: in bocca al lupo, ti voglio bene!». Prezioso il suo archivio fotografico, donato al Comune di Portoferraio, con istantanee che riproducono eventi, cerimonie, usanze e costumi dell’Elba sin dagli inizi del Novecento. Ha pubblicato diversi libri. “Storie, Storielle, Schizzi & Schiribizzi” è una raccolta di storie e di personaggi isolani fra i più importanti. “Elba d’Autore - Sandro Foresi e i grandi scrittori dell’isola d’Elba” scritto in collaborazione con Alessandro Canestrelli e dedicato allo zio Sandro, celebre giornalista e scrittore, fondatore del periodico “Popolano”. “Per non dimenticare, Storie di edifici, personaggi e avvenimenti a Portoferraio” il terzo e ultimo libro da lui pubblicato. Autoritratto Nino Marchi, artista, fotografo Domenico Finno E leuterio Mastromattei, maresciallo dei Carabinieri, ci ha lasciato. Una vita per l’Arma e la famiglia. Nasce in Ciociaria, a Ceprano (Frosinone), nel 1930. Frequenta la scuola allievi Carabinieri a Roma e in seguito a Firenze la scuola allievi sottufficiali. Arriva a Piombino nel 1963 alla stazione Carabinieri del Cotone-Poggetto, nel cuore delle acciaierie. Nello stesso anno si sposa con la sua conterranea Lucia e dall’unione nascono i figli Luciana e Giuseppe. Viene, in seguito, trasferito a comandare la squadra di Polizia Giudiziaria della città. Sono anni difficili, il ’68, le manifestazioni, il terrorismo ma Eleuterio è Diego Sozzi ci ha lasciato. A soli 50 anni se ne va un personaggio molto conosciuto del commercio piombinese. Proprietario del bar Pluto’s durante gli anni Ottanta, poi gestore dell’albergo-ristorante Moderno e infine dell’albergo Piave. Diego se n’è andato per colpa di una brutta malattia che pochi mesi fa lo ha colto fatalmente, nonostante fosse un uomo attivo, gioviale e pieno di passioni. Una voglia di vita che lo ha accompagnato fino all’ultimo, dando molte volte lui stesso il coraggio agli amici che gli sono stati accanto negli ultimi momenti. Piombino perde un caro amico, compagno di chiacchiere e confidenze. Una vita divisa tra l’amore per la fotografia e l’impegno sociale. Nino Marchi, nato a Piombino nel 1936, si è spento all’ospedale di Viareggio. Lascia la moglie Alma e la figlia Elisa. Conosciuto e stimato da tutti, ha sempre contribuito alle manifestazioni musicali e culturali piombinesi. È stato un grande fotografo, un poeta che invece della penna usava la macchina fotografica filtrando attraverso l’obiettivo, la sua tenerezza, la sua vivacità, il suo amore per il mondo, per la gente, per la vita. 60 marzo - aprile - maggio 2014 Questa rubrica è libera. Il contenuto delle lettere può non collimare col pensiero del giornale. Costa Etrusca si riserva di ridurre le lettere e di eliminare espressioni che possano integrare ipotesi di diffamazione. Gli autori, purchè noti alla direzione, potranno chiedere che la loro firma sia omessa. Precisazioni o rettifiche saranno pubblicate. Nessun altro. Con la sua dichiarazione l’ex ministro Carrozza ha delegittimato quegli insegnanti che svolgono seriamente il loro lavoro. Martino Bellari AUTOSTRADE Le “migliorie” e l’aumento tariffe SPERPERI Indignazione, senza effetti concreti Ultimamente sono state diffuse parecchie notizie sugli sperperi delle Regioni (personale in eccedenza, soldi regalati, disordini amministrativi, opere pubbliche inutili, ecc.). A che serve suscitare l’indignazione dei cittadini se poi né lo Stato né le Regioni fanno nulla per porre termine a tali gestioni così disastrose? Roberto Salmasi ACI E DISAGI Dopo venti anni, quel rimorchio che ritorna Ho ricevuto una richiesta di pagamento dall’Aci, con la quale mi si chiede la tassa di proprietà per un rimorchio portabarca cancellato dal Pra oltre 20 anni fa. Naturalmente la cancellazione venne accompagnata dalla restituzione delle targhe e dal pagamento dei relativi oneri. Dopo oltre 20 anni inspiegabilmente nel 2014 il rimorchio ricompare come iscritto al Pra. Ma dopo 20 anni non sono più in possesso delle ricevute e dovrò sicuramente confrontarmi con il solito muro di gomma. Altro che cambiamento! Bruno Nardi Esponenti del governo giustificano gli aumenti delle tariffe autostradali con gli investimenti fatti dal concessionario. Prescindendo dal fatto che gli investimenti sono parte di una sana gestione e non una scusa per alzare le tariffe, deduco che le società concessionarie possono senza fatica giustificare eventuali aumenti con qualsiasi tipo di «miglioria». Quei signori si chiedono quanto a un pendolare in un anno le loro «migliorie» vengono a costare eo quanto incidono sui prezzi dei beni di consumo, dato che in Italia il trasporto viene effettuato in massima parte su gomma? Andrea Rovina FARE IMPRESA Nessuna agevolazione per chi vuole investire PROFESSIONISTI Vista la crisi attuale, vorrei provare ad aprire una piccola ditta per promuovere alcuni prodotti alimentari italiani. Non avendo soldi da buttare, mi sono rivolto a un commercialista. Tra le diverse opzioni offerte, nessuna, e ribadisco, nessuna agevolazione, incentivo volto ad aiutare chi crede o meglio, credeva non fosse necessario espatriare per poter lavorare. Perché altri Paesi altrettanto in crisi investono attraverso agevolazioni facili da ottenere? Stefano Basile Ormai si parla solo di Imu, giustizia, abolizione del Senato, presidenzialismo, legge elettorale. Ma invece chi parla di noi, piccole partite Iva? È possibile, in Italia, andare avanti, come piccola ditta? O mi rassegno a lavorare almeno sedici ore al giorno per i primi sei mesi dell’anno solo per pagare le imposte, o mi aggiungerò alle migliaia di partite Iva che chiudono. CONTRADDIZIONI La competenza non è più virtù Stavo cercando di capire ma con la cocciutaggine che mi ritrovo non ci riesco, perché Partite Iva, chi parla di noi? sento parlare di lavoro da chi ha sempre vissuto sulle spalle degli altri e al massimo di una fabbrica ha visto solo i muri esterni, di economia globalizzata e non sa neppure cosa costa un chilo di pane nella bottega sotto casa, di famiglia da chi non si è mai sposato e neppure convive, di adozioni senza aver mai provato a cambiare un pannolino alle tre di notte col pupo che strilla, di indulto ed amnistia ma poi gira con la scorta armata, di sacrifici per tutti ma porta a casa uno stipendio da nababbo, di accoglienza purché non in casa propria, di fame nel mondo da burocrati obesi, di... Enzo Bernasconi Dario S. VACANZE SCOLASTICHE Compiti a casa, decide l’insegnante L’unico in grado di stabilire se a una classe servano compiti a casa per le vacanze e quanti, è l’insegnate di quella classe. 61 LADY NO TAX Io con 800 euro al mese Lei con oltre mille case Ho quarantadue anni, due figli che vanno a scuola e una moglie che lavora saltuariamente. Fino a sei mesi fa lavoravo nel campo dell’edilizia, non navigavo nell’oro ma, io e la mia famiglia, ce la cavavamo. Ora sono in cassa integrazione. Prendo ottocento euro al mese. Tra affitto, bollette e spesa non ce la faccio più. Tra l’altro su quel poco che la cassa integrazione mi dà, vengono trattenute anche le imposte previdenziali. D’accordo, è giusto pagare le tasse e lo accetto ben volentieri. Ma quando sento parlare di persone come Angiola Armellini che, a differenza di me, di case ne possiede 1243 e sul suo patrimonio immobiliare faraonico non ha mai versato neanche un centesimo all’erario, mi si accappona la pelle. Mi indigno pensando che per anni la “signora” abbia potuto prendere in giro non solo il fisco ma tutti gli italiani che con mille sacrifici le tasse le pagano. È una vergogna! Francesco ASSENTEISMO Inaccettabili differenze tra lavoratori e deputati A un lavoratore dipendente, se si assenta dal lavoro, viene trattenuta la giornata quale permesso non retribuito, invece i parlamentari, in caso di assenza per recarsi in Tribunale o altro vengono regolarmente retribuiti: c’è una chiara disparità di trattamento. c.p. produce energia, riscalda, rinfresca, amico dell’ecologia LAMPOGAS TIRRENA srl Via Aurelia km 245 - Venturina - Tel. 0565 851452 - [email protected] 62 marzo - aprile - maggio 2014 A partire da questo numero Costa Etrusca propone una cronaca dei naufragi avvenuti nelle acque dell'Arcipelago Toscano. In questa prima uscita si riportano le vicende storiche raccolte nel periodo compreso tra l'avvento della navigazione a vapore fino alla Grande Guerra. Storia dei naufragi nell’Arcipelago Toscano Destinazioni mai raggiunte dalle imbarcazioni, tesori e relitti inabissati nel blu più profondo di Emilio Guardavilla La millenaria storia della navigazione nell’Arcipelago Toscano è disseminata di episodi sventurati e luttuosi sin dai primordi della propria civilizzazione. In ogni sua epoca i naufragi hanno fatto riempire le cronache e versare lacrime amare alle popolazioni isolane e costiere per lungo tempo, lasciando a perenne monito delle generazioni successive le macabre figure di relitti di ogni genere. Già da alcuni secoli prima di Cristo tali sciagure hanno costellato i nostri fondali di spoglie miserevoli di imbarcazioni naufragate, resti mortali dei rispettivi equipaggi e carichi inabissati nel blu più profondo dopo essere imbarcati alla volta di un porto di destinazione mai raggiunto. Nei 295 chilometri quadrati con i quali viene misurata la superficie dell’Arcipelago Toscano si contano non meno di 60 relitti di navi varate in epoca antica, nelle latitudini comprese tra 43.5° e 42.3° Nord e delimitate dalla longitudine delle isole maggiori. Questa cifra, in continuo progresso negli ultimi decenni, è destinata ad aumentare nel prossimo futuro grazie al crescente interesse della comunità scientifica internazionale sull’argomento per il suo intrinseco valore storico e alle tecnologie impiegate nella ricerca sempre più sofisticate ed efficaci. Si tratta in questi casi della scoperta di carichi datati a quattro cifre; merci varie, armi, accessori e monili in balia del mare dai duemila a duemilatrecento anni, veri e propri tesori che hanno da sempre suscitato l’interessamento e l’attenzione del mondo intero. Delle imbarcazioni rimangono esigui resti e in certi casi nessuna traccia visto che gli armatori dell’epoca imbastivano i loro vettori usando fasciami di legno o altri materiali inevitabilmente degradabili. Quando in seguito l’uomo di mare assimilò la nozione del comportamento idrodinamico del ferro modellato in forme ap- propriate e intuì le infinite applicazioni della propulsione meccanica le testimonianze degli incidenti marittimi assunsero valenze ben più concrete e longeve. Naturali, belliche o umane che fossero le cause scatenanti degli affondamenti, esse cominciarono a maculare i nostri fondali con i loro relitti difficilmente corruttibili e le loro storie tanto singolari quanto drammatiche. Intorno ad ognuno di essi, nelle chete e tenebrose acque del fondo marino, riecheggia la storia di una tempesta impietosa, di una battaglia furibonda, di un’imperizia imperdonabile. Il più grande tesoro inabissatosi nei nostri mari nell’epoca moderna è quello che nella notte del 17 di giugno del 1841, colò a picco con il Polluce 5 miglia fuori Capo Calvo, oggi comune di Capoliveri. Il piroscafo a due ruote della compagnia De Luchi – Rubattino & C. in navigazione sulla rotta Napoli – Marsiglia fu speronato dal pacchebotto Mongibello ed in soli 15 minuti consegnò il prezioso carico di 70mila Columnarios d’argento spagnoli, oro, pietre preziose e forse anche la carrozza d’oro massiccio del re di Napoli, ad un fondale impervio di 103 metri. Sul Polluce viaggiavano in quella infausta nottata varie personalità eminenti e facoltose dell’alta società europea e l’ipotesi più accreditata nelle ricostruzioni storiche è che i viaggiatori fossero nobili simpatizzanti mazziniani riunitisi per finanziare 63 con i loro beni, gioielli, monete d’oro e d’argento, la causa rivoluzionaria. I 49 passeggeri, la maggior parte dei quali rampolli della nobiltà napoletana in fuga con tutti i propri averi dalla turbolenta reggenza di Ferdinando IV di Borbone, uscirono incolumi dal naufragio se non per loro finanze ammarate e le velleità rivoluzionarie sensibilmente ridimensionate. L’abbordaggio del postale napoletano fu solo il primo degli attentati subiti dal carico del Polluce nei 172 anni della sua storia di tesoro sommerso visto che a più riprese nel corso dei secoli e con intenti più o meno nobili, pirati, manigoldi e fuorilegge di ogni genere hanno tentato, con fortune alterne, il suo recupero. Impossibile inventariare quali e quanti furono i preziosi disseminati in fondo al mare e quelli progressivamente ed indebitamente espropriati dalla malavita del mare di ogni epoca. Per avere una seppur vaga idea di cosa trasportasse il famigerato piroscafo è sufficiente pensare che ciò che nell’ottobre 2005 venne riportato alla luce del sole dalla tecnologia messa in campo da un’ambiziosa join venture italiana (Historical Diving Society Italia, Marine Consulting di Ravenna, Ministero dei Beni Cuturali e Artistici, Soprintendenza Archeologica della Toscana, Comune di Portoazzurro) può dar vita ad un museo gestito dall’amministrazione comunale di Capoliveri. Malgrado l’ufficialità del caso questa certezza non dissuade diportisti impavidi e avventu- rieri della domenica dalla convinzione che il grosso del tesoro di Ferdinando aspetti ancora di essere raccolto e strappato una volta per tutte alla monotona compagnia di castagnole, astici e altri tristi pesci di fondale. L’armatore genovese Rubattino riveste un ruolo di fondamentale importanza nella storia risorgimentale italiana non fosse altro per aver trasbordato con le sue navi mille camicie rosse in Sicilia. La sua audacia marinara però non fu sempre corrisposta da una fortuna proporzionale visto che anche la gemella del Polluce, il piroscafo Australia, varato secondo alcune carte ai cantieri Normand di Le Havre nel 1863, rimase vittima di una violenta libecciata e si incagliò il 27 aprile del 1879 sugli aspri scogli delle Secche di Vada. Molto meno dettagliate e di certo più frammentarie ci sono giunte le notizie di questo affondamento privo di valenze storico-politiche significative e del relativo relitto lungi dall’essere fastoso e allettante. La nave, diretta nelle Indie con un ricco carico di vettovaglie, fu tradita dai ghiribizzi del vecchio faro di costruzione pisana e arenò tutto il suo ben di dio galleggiante per lunghi tratti della costa antistante. Liquori e vini andarono a rimpinguare madie e dispense sempre desolate dei paesani di quei giorni mentre lastre di marmo e pavimenti in mosaico ma anche porcellane, carbone e rame, a detta dei palombari di allora, tale Pisani di Genova, finirono per arredare con dubbio gusto le insidiose acque delle secche. Una fontana recuperata dal relitto dell’Australia nell’estate del 1976 si trova esposta al Museo di Rosignano. I venti ingegnosi e intraprendenti che iniziarono a spirare nel Mediterraneo agli inizi del ventesimo secolo determinarono un vertiginoso aumento dei traffici marittimi sia all’interno che fuori dagli stretti. Le rotte commerciali si moltiplicarono e le nuove costruzioni frantumavano con il loro mascone bottiglie di champagne a ritmi fino a poco tempo prima imprevedibili. Il trasporto passeggeri aumentò a dismisura, dapprima concepito a complemento dei carichi commerciali e ben presto gestito da linee e unità appositamente dedicate dall’imprenditoria armatoriale. La cantieristica navale, in particolar modo quella nordeuropea e scandinava, riuscì ad imprimere un impulso determinante nell’apparato economico del vecchio continente. Grazie a tecniche sempre più elaborate e professionalità in continuo perfezionamento il mare assumeva le sembianze di un amico affabile ed affidabile, di un partner fedele Il piroscafo Polluce affondato il 17 giugno 1841 64 marzo - aprile - maggio 2014 amico affabile ed affidabile, di un partner fedele su cui poter contare, di un elemento facilmente assecondabile. Nel 1880, nei cantieri della Alexander Stephen & Sons di Glasgow andava in galleggiamento, commissionato dalla Sloman Line, il piroscafo Marsala, una nave da 2274 tonnellate capace di mantenere costanti le 11 miglia nei trasporti di merce e passeggeri per l’Australia e le Indie. La costruzione scozzese, battente bandiera tedesca e con un nome squisitamente italiano, venne immatricolato nel 1911 dalla Beraldo e Devoto di Genova (Coraldo e Devoto dal 1913) per essere poi requisito e impiegato come nave da trasporto durante la guerra italo-turca. Nello stesso anno, il 2 luglio alle 7.45 del mattino, il Marsala stava scapolando Giannutri agli ordini del comandante Giacomo Massa diretto a Santa Liberata con un carico di fosfato imbarcato nel porto turco di Sfax. La densa coltre di nebbia che ammantava l’Argentario e il suo mare inghiottì anche lo scafo del Marsala rendendolo invisibile alle vedette del Campidano, piroscafo iscritto al compartimento di Cagliari in rotta per Civitavecchia. Un impatto violentissimo a 1,7 miglia dalla terra ferma provocò l’allagamento quasi totale del Marsala lasciando solo il tempo al capitano Arcidiacono di organizzare il salvataggio dei 23 membri dell’equipaggio e 4 gentili signore al seguito prima che la nave si ada- giasse per l’eternità su un fondale sabbioso di 107 metri. 1) continua Pochi sono coloro che possono dare del tu al mare, e quei pochi non lo fanno. Sulla Costa degli Etruschi, in una splendida e immensa pineta secolare, il Park Albatros è un gioiello incastonato tra il meraviglioso golfo di Baratti e i tipici paesini medievali. Loc. Pineta di Torre Nuova, 2 57027 San Vincenzo (Li) Tel. 0565.701018 e-mail: [email protected] www.ecvacanze.it CAMPING VILLAGES IN ITALY 65 Lette al volo Adriano Celentano (cantautore e showman) «Bene l’accordo RenziBerlusconi. Sono fermamente convinto che Renzi abbia fatto bene a cercare un accordo con il leader del centrodestra. Mi fanno ridere gli ipocriti quando dicono che non doveva parlarci». Leonardo Pieraccioni (attore-regista) «Al Mandela Forum di Firenze, l’11 maggio, per il compleanno di Francesco Nuti. Per non dimenticarlo mai, con Panariello, Carlo Conti e Marco Masini. Con sketch vecchi e nuovi che sto scrivendo. Francesco Nuti è uno di quelli che hanno ispirato il mio lavoro. Io ho voluto far l’attore quando ho visto Madonna che silenzio c’è stasera. Nuti era un artista vero. Solo, ha confuso la fortuna di fare questo mestiere con la vita reale». Marco Lami (presidente Unicoop Tirreno) «Quest’anno apriremo un altro centro commerciale a Livorno. Altre aperture e ristrutturazioni sono previste sia in Toscana che nel Lazio. L’anno prossimo posso già annunciare che inaugureremo finalmente un grande Superstore a Grosseto». Alan Friedman (giornalista-scrittore) «Forse non sembra ma, Ammazziamo il Gattopardo, è un libro d’amore. Un libro d’amore per l’Italia e per gli italiani. Un libro che a qualcuno sembrerà troppo duro e a qualcun altro non abbastanza. Qualcuno potrà offendersi. Ma oggi l’Italia è davvero davanti a un bivio. I prossimi mesi, i prossimi anni determineranno la sua capacità di rinascere e rinnovarsi. Oppure no». Clarence Seedorf (allenatore Milan) «Prima di arrivare al Milan non ho mai parlato di Mario Balottelli. Un po’ lo conoscevo già, c’eravamo sentiti qualche volta al telefono. Tutto quello che lo riguarda fa notizia, io sono qui anche per aiutarlo a gestire questo. È vero che c’è un buon feeling tra noi, un feeling che ora va coltivato. È un talento che farà il bene del Milan e dell’Italia. Il suo potenziale è enorme». Davide Cassani (ct nazionale italiana ciclismo) «Marco Pantani aveva qualcosa di speciale, altrimenti non fai innamorare un Paese intero in due giorni, Merano e Aprica. Le emozioni sono state tante, ma se devo sceglierne una dico l’Alpe d’Huez del ’97. Non ha torto chi dice che Marco è morto per la vergogna. Non ha saputo venirne fuori. E comunque in questa storia c’è ancora molto da capire, a cominciare da com’è morto». Paolo Sorrentino (regista-premio Oscar) «Fellini, Talking Heads, Scorzese e Maradona sono stati per me una fonte di ispirazione. Quattro campioni nella loro arte che mi hanno molto insegnato cosa vuol dire fare un grande spettacolo. La grande bellezza mi ha ripagato di tanti anni di duro lavoro». Matteo Renzi (presidente del Consiglio) «Non abbiamo rassicurazioni da dare. Si dipinge l’Europa come il luogo in cui veniamo a prendere i compiti da fare a casa ma non è così. L’Italia sa perfettamente cosa deve fare. Lo sa da sola. Lo deve fare per il futuro dei propri figli e lo farà consapevole che oggi la priorità per il nostro Paese è lavoro e crescita». Gianni Anselmi (sindaco Piombino) «Pare che a qualcuno (non di certo alle persone che condividono le mie battaglie) i miei posts su Facebook diano fastidio. Comunico che non me ne frega nulla, mi interessano solo la città e il territorio». Il presidente della Provincia di Lecco, Daniele Nava, ha annunciato l’intenzione di procedere legalmente contro Paolo Virzì per il suo ultimo film “Il capitale umano”. I detrattori non sono contenti di come viene rappresentata la Brianza nella pellicola. Il regista livornese risponde così: «Viene da ridere. Ma se ci pensi meglio, viene da piangere». 67 AIUTIAMO L’ECONOMIA DELLA NOSTRA TERRA. Con i prodotti contribuiamo a far crescere i produttori locali. Unicoop Tirreno è da sempre vicina al territorio. I prodotti Vicino a noi, che Unicoop acquista direttamente dai produttori locali, sostengono l’economia della tua regione e ti garantiscono tutta la qualità e la sostenibilità che cerchi.
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