nota di Sergio Bellavita

08.10.14 - Brescia - Roma protesta, Brescia firma il patto delle imprese!
Mercoledì 08 Ottobre 2014 14:17
CGIL CISL UIL di Brescia firmano con gli industriali un patto provinciale che nel nome della
competitività applica il 10 gennaio e concede tutte le flessibilità possibili. Leggi il testo
integrale
dell'accordo. Segue una nota di S.Bellavita e la dichiarazione di voto contrario dei nostri
compagni del direttivo Cgil. (...)
Sergio Bellavita. Roma protesta, Brescia firma il patto delle imprese!
Poche ore prima del voto della fiducia sul maxi emendamento del jobs act, la camera del lavoro
di Brescia ha chiesto al suo direttivo il mandato a firmare il patto per Brescia insieme a Cisl Uil e
ai padroni bresciani di confindustria. Un concentrato di ideologia a senso unico sulla centralità
d'impresa e sui suoi bisogni. Quattro pagine che hanno un solo obbiettivo: regolamentare le
richieste, le pratiche sindacali,il conflitto e subordinare la contrattazione alle difficoltà della crisi.
Orari e salari definiti nel rispetto della flessibilità che il mercato e la competizione impone. Lotta
all'assenteismo, salario solo variabile. Con buona pace dei lavoratori di imprese non in crisi che
non potranno chiedere aumenti e a cui viene posto un tetto. In sostanza le linee guida della
contrattazione non si fanno più non dico nel rapporto con i lavoratori ma nemmeno nella stanze
del sindacato. sono i padroni a decidere insieme al sindacato quello che i lavoratori possono o
non possono chiedere, quello che si deve fare è quello che non si può fare. È' sbagliato
chiamarlo patto perché non c'è nessuno scambio. Per i lavoratori non c'è nulla. Non c'è il
minimo riferimento alle delocalizzazioni, ai licenziamenti. Nessun impegno a difesa dell'
occupazione. Modello Brescia quindi, niente modello tedesco. Un patto che parla di altra fatica
che si scaricherà sulle spalle di chi lavora. In totale sintonia con i provvedimenti del governo.
Come sta insieme questa firma con il contrasto al jobs act? In nessun modo. Una è' contro
l'altra. La Cgil protesta a roma e piega la testa a Brescia dopo mesi di pressioni e dopo che
aveva assicurato che non lo avrebbe mai fatto. Non nel profondo sud, ma in una provincia dove
si poteva davvero, visto il forte insediamento sindacale ,costruire una grande mobilitazione
contro le politiche del governo. abbiamo la consapevolezza che chi governa la Cgil sorriderà
alle nostre critiche ed anzi elogiera' il patto come punto di tenuta della nostra organizzazione.
Tuttavia ormai è noto a tutti la grande capacità dei nostri gruppi dirigenti. Ci sono almeno 20
anni di grandi accordi per loro e di torto marcio per noi. Denunciamo questo patto. Diciamo no
alla svendita della libera contrattazione. I lavoratori hanno il diritto di difendersi e di poter
migliorare la propria condizione non di subire gli aumenti dell'orario di lavoro e la flessibilità di
lor signori.
Dichiarazione di voto contrario - Il sindacato è un'altra cosa - Brescia
Il direttivo della camera del lavoro di Brescia respinge l'intesa del 7 ottobre chiamata "patto per
Brescia "per i seguenti punti principali:
1- perché in un momento di crisi "il patto" ripropone le peggiori logiche concertative,di complicità
sindacale,senza nessun impegno delle aziende Mentre tutto è in carico ai lavoratori in termini di
flessibilità del salario, di peggioramento delle condizioni dei lavoratori e dei diritti.
Il fatto che si prefiguri una gestione locali stiva e aziendalista della crisi su problemi tutti Di
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08.10.14 - Brescia - Roma protesta, Brescia firma il patto delle imprese!
Mercoledì 08 Ottobre 2014 14:17
carattere nazionale è solo una aggravante.
2- perché l'accordo trasferisce a livello provinciale l'intesa del 10 gennaio e soprattutto le sue
regole autoritarie che limitano le libertà sindacali dei lavoratori con là cosiddetta "esigibilità"
degli
accordi.
3- perché l'accordo colpisce i diritti ed il salario dei lavoratori promuovendo iniziative contro il
diritto
dei lavoratori ad ammalarsi, oltre al salario aziendale tutto variabile - chiedendo di concentrare li
la
defiscalizzazione - , si concede mano libera alle aziende su orari, turni e prestazioni di lavoro.
4- perché nessun impegno viene assunto daLe imprese per evitare i licenziamento e
delocalizzazione né si migliorano le relazioni sindacali in caso di crisi; mentre viene dato nuovo
spazio alla flessibilità nelle assunzione nei luoghi di lavoro.
Per queste ragioni principali questo accordo è di puro sostegno alla politica del job act che porta
avanti il governo è che la Cgil ha dichiarato di non condividere.
È un aiuto a tutte le forze che pensano di uscire dalla crisi scaricando ancora una volta tutto sui
lavoratori.
Per queste ragioni il direttivo respinge l' ipotesi di accordo e chiede ai lavoratori di mobilitarsi
contro di esso è fare in modo che non sia applicato.
Brescia 7 ottobre 2014
Presentato da dario filippini ha ottenuto tre voti
Il documento presentato dalla segreteria ha ottenuto 3 voti contrari, 3 Astenuti, 81 Favorevoli
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