Numero 2 Giugno 2014 - Associazione Culturale silAntica

L’Antagonista
“Non è la libertà che manca in Italia. Mancano gli
uomini liberi”
Leo Longanesi
LA NUOVA AMMINISTRAZIONE
Le deleghe per i consiglieri di maggioranza
Previsto un nuovo aumento
per la tassa sui rifiuti
di Simone Vitelli
La Regionale Calabria, con decreto dirigenziale n° 5823 del 14
maggio 2014, ha rimodulato le tariffe relative allo smaltimento dei
rifiuti e al trattamento in impianto
della frazione umida per i comuni:
la tariffa per il conferimento del
rifiuto urbano indifferenziato è
passata da 91,84 €/t a 176,25 €/t,
mentre la tariffa per il conferimento della frazione umida è passata
da 34,65 €/t a 105,26 €/t. Questo
aumento rischia di mandare in tilt i
bilanci dei comuni e soprattutto
peserà tantissimo sulle tasche dei
cittadini, con un probabile aumento medio che sarà almeno del 30%.
A pagare, infatti, questo aumento
spropositato saranno principalmente i cittadini e le imprese calabresi a fronte, in molte aree della
regione, di un servizio di raccolta
dei rifiuti vergognoso con continue
emergenze che durano da vent’anni.
La Regione Calabria e l’Assessore Pugliano “sversano” senza remore sui calabresi i risultati dell’incapacità politica nella gestione dei
rifiuti: l’attuale governo regionale
non ha fatto nulla di positivo per
continua a pag. 5
della Redazione
Il nuovo Sindaco di Celico, Antonio Falcone, ha definito i ruoli
che verranno ricoperti dagli esponenti della maggioranza eletti alle
scorse elezioni del 25 Maggio.
Falcone ha tenuto per sé gli incarichi riguardanti i Servizi Sociali, la Programmazione dei Fondi
Comunitari, il Personale e i Contratti Pubblici.
La carica di Vice-Sindaco è stata assegnata ad Ernesto Curcio,
terzo eletto con 143 preferenze, a
cui sono state attribuite anche le
deleghe alle Attività Produttive e
alla gestione e organizzazione delle fiere sull’altopiano silano.
Il ruolo di Assessore è stato assegnato all’unica donna del gruppo di maggioranza, Mariella Iaccino, ultima eletta con 78 preferenze. La Iaccino avrà le deleghe all’Istruzione e alla Programmazione
del Territorio.
La Giunta Comunale sarà, quindi, composta oltre che dal Sindaco
Antonio Falcone, anche da Ernesto Curcio e Mariella Iaccino.
All’ormai ex Sindaco Luigi Corrado sono state attribuite le deleghe al Bilancio, all’Ambiente e al
Rapporto con gli Enti Sovraterritoriali. Corrado, inoltre, sarà
il capogruppo della maggioranza
all’interno del Consiglio Comunale (il ruolo di capo-gruppo della
minoranza “Celico a 5 Stelle” verrà ricoperto da Mariella De Franco).
A Domenico Gaccione sono state assegnate le deleghe all’Agricoltura e al Turismo.
A Matteo Lettieri sono state
assegnate le deleghe allo Sport,
alla Cultura, allo Spettacolo e alla
Protezione Civile.
Ad Antonio Monaco sono state
attribuite le deleghe all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici.
Egidio Marsico, secondo eletto
con 159 preferenze, ha, invece,
rifiutato l’assunzione di deleghe:
la sua scelta indica chiaramente la
contrarietà di quest’ultimo verso
le decisioni del Sindaco rispetto
alla composizione della Giunta
Comunale, facendo trasparire palesemente già dei dissidi all’interno della maggioranza.
Chiudiamo l’articolo pubblicando i “rimborsi” al lordo che riceveranno Sindaco, Assessori e Consiglieri: 1301,47 € mensili per il Sindaco; 260,29 € mensili per il ViceSindaco; 195,22 € mensili per l’Assessore; 9,76 € per ogni gettone di
presenza al Consiglio Comunale
per i Consiglieri.
L’Antagonista
Numero 2
Manifestazione sui Unesco
rifiuti a Cosenza:
in 4mila in piazza
Riconoscimento
per la Sila
L’altopiano è stato inserito nel programma “Uomo e Biosfera” (MAB) insieme al Monviso
di Simone Vitelli
Il Consiglio internazionale di
coordinamento del Programma
“Uomo e Biosfera” (MAB) dell’Unesco, nel ventiseiesimo meeting
in corso a Jönköping, East Vättern
Landscape, in Svezia, ha approvato l’iscrizione della Sila come decima Riserva della Biosfera italiana
nella Rete Mondiale dei siti di eccellenza dell’Unesco. Si tratta di
un riconoscimento frutto del lungo lavoro di coordinamento avviato dal Parco Nazionale con gli enti
territoriali quali la Regione Calabria, le Provincie di Cosenza, Catanzaro e Crotone nonché con università, istituzioni scientifiche,
ONG, associazioni di categoria e
rappresentanti del mondo produttivo della comunità silana. A ciò si
aggiunge l’importante e costante
contributo del Comitato Nazionale
MAB del Ministero dell’Ambiente
che sul proprio sito spiega: «La
Riserva della Biosfera della Sila
include il Parco Nazionale come
aree “core” e “buffer” del sito
UNESCO, e si estende per oltre
290.000 ettari nell’area di
“cooperazione” non sottoposta a
vincoli e volta invece a dimostrare il rapporto equilibrato tra attività umane e natura, per un totale di 357.294 ettari. Con questa
decisione, arriva il primo riconoscimento UNESCO in Calabria
dovuto all’ampia varietà di ambienti naturali e agli habitat che
fanno della Sila un hot-spot di
primo rilievo nella Regione biogeografica mediterranea e luogo
selezionato da IUCN (Unione
Mondiale per la Conservazione
della Natura) e WWF come centro di diversità vegetale mondiale». Anche il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti è intervenuto in merito, dichiarando:
«Sono orgoglioso per il riconoscimento dell’eccellenza naturalistica italiana che giunge dall’Unesco. Credo che la valorizzazione
delle nostre straordinarie risorse
naturali e paesaggistiche sia una
delle filiere fondamentali su cui
articolare un modello di sviluppo
sostenibile per il nostro paese. E
un ringraziamento va indirizzato
anche al team di esperti del Ministero che ha gestito con intelligenza e professionalità i due dossier, guadagnandosi l’apprezzamento della burocrazia ONU che
ha indicato le nostre procedure
come modello da seguire». Oltre
alla Sila, infatti, anche il Monviso
è diventato sito MAB dell’Unesco.
Si spera che questo possa smuovere molti dei nostri politici dormienti. A nulla serve il riconoscimento se non si programmano e
non si attuano piani di sviluppo
sostenibili per la salvaguardia e la
valorizzazione ambientale ed economica dell’altopiano: per fortuna
o per sfortuna quelli dell’UNESCO
non si sono accorti della presenza
della discarica di Celico, della processionaria e del cinipide galligeno che infestano i boschi, della
cementificazione selvaggia e della
forte decrescita demografica dei
centri silani e presilani.
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L’Antagonista
Giugno 2014
Tre domande con…
ai candidati
L’Antagonista
Francesco Vallone
Autore del Romanzo “Undici”
della Redazione
1) Innanzitutto grazie per
averci concesso l’intervista.
Come nasce la sua passione
per la scrittura?
Grazie a voi ragazzi, è un piacere! La mia passione per la scrittura scaturisce spontaneamente dalla voglia di comunicare pensieri e
progetti che alimento da sempre.
Mi capita spesso, infatti, durante
la giornata, di isolarmi per qual-
che istante per rifugiarmi in una
nuova idea: una storia coinvolgente, un personaggio originale, un
incipit da non dimenticare. La
fantasia, credo sia una mia prerogativa, (così come il ritardo! E chi
mi conosce sa che sto scrivendo il
vero!) una condizione geneticamente determinata, quindi imprescindibile, alla quale non posso
rinunciare. Pur volendo, infatti,
non sono mai riuscito a smettere
di seguire questi percorsi leggeri,
costruiti da immagini mentali, che
poi, come nel caso di “Undici”,
traduco in scrittura. Ho sempre
preferito il tema al compito di matematica, le parole ai numeri, eppure questo romanzo rappresenta,
oltre che il mio esordio, di cui sono fiero, il giusto connubio tra
logica e umanità, calcolo e letteratura. Non a caso, come titolo ho
scelto un numero, decidendo di
presentarlo nella sua “veste grafica” invece di scriverlo in cifre,
quindi l’insieme di due realtà, un
accordo, un equilibrio. La vera
origine di tutto ciò, penso,
“risieda”, e uso volontariamente
questo verbo, nelle favole che mio
nonno inventava per tenermi buono da piccolo, “seduto sulle sue
ginocchia” davanti al fuoco d’inverno e al riparo dal sole d’estate.
Pertanto l’antica narrazione orale,
consuetudine, ahimè, in larga parte dimenticata, è, secondo me, la
risposta più giusta alla vostra domanda!
2) Quando nasce l’idea e
perché scrive “Undici”?
L’ispirazione dell’intero romanzo deriva da una sola parola:
“sincronicità”. Questo termine fu
coniato per definire due eventi che
accadono simultaneamente ai
quali affidare un prezioso significato, differenziandolo dallo sterile
“sincronismo” che invece esclude
il fattore semantico. La copertina,
infatti, vuole essere l’immagine
rappresentativa e semplificativa di
questo concetto che, in primis,
può sembrare di difficile comprensione. All’apparenza un passo
di danza eseguito da due persone
nello stesso momento, che si presenta come una stessa immagine
ripetuta due volte, all’interno della
quale scrutare la forma che ricorda per l’appunto quella di un 11,
cioè l’immagine della cifra 1 ripetuta due volte. Ho cercato una storia che parlasse di questi eventi,
L’Antagonista
che decifrasse Jung, l’artefice di
questo pensiero, romanzata, resa
più semplice e maggiormente fruibile ai più, magari anche un po’
divertente; ma non sono riuscito a
trovarla. E allora dissi: «Perfetto!
La scrivo io!» Ovviamente l’11 era
già da prima e continua tuttora ad
essere un numero per me ricorrente.
3) Ci parli un po’ dei personaggi fondamentali del romanzo: come sono nati e da
chi o da cosa sono stati ispirati?
Sono convinto del fatto che i
personaggi di “Undici” rappresentino la vera “forza” di questa narrazione, proprio perché la arricchiscono con le loro “debolezze”.
Fragilità, fobie, ossessioni, segreti
da custodire, ambizioni: sentimenti comuni a tutti che si intrecciano e si evolvono all’interno delle loro vite. Ho cominciato a scrivere riferendomi a Cristiano come
protagonista assoluto della storia,
ma in realtà, non tardi mi sono
accorto che lui stesso era la sintesi
della madre Katia, morta prematuramente, e che veniva influenzato dagli altri personaggi secondari,
il cui spessore aumentava pagina
dopo pagina. Infatti, alla fine, credo, ricoprano tutti lo stesso im-
Numero 2
portante ruolo di protagonisti,
seppur in misura di presenza temporale diversa. Per approfondire
la loro conoscenza vi consiglio di
leggere “Undici” fino alla fine!
4) La musica è molto presente nel suo libro, soprattutto quella di Nina Simone, a
cosa è dovuta questa scelta?
La “colonna sonora” del libro
(mi piace denominarla così!) è
affidata principalmente a Nina
Simone, una cantante e pianista
degli anni 50, della quale Katia, la
madre di Cristiano, nutriva una
grande passione. La musica in
questione varia dal soul al blues,
fino anche al gospel e accompagna
tutta l’opera. Viene “usata” da Cristiano in maniera quasi terapeutica per far fronte agli attacchi di
malinconia nei confronti di Katia.
Queste carenze affettive si manifestano in maniera violenta con sintomi e somatizzazioni importanti.
Cristiano è costretto a portare
sempre con sè diverse copie di cd
o comunque l’iPod con la musica
di Nina Simone, come farmaco e
rimedio alla sua solitudine. Cristiano lo fa quindi per necessità,
non per scelta, per rivivere letteralmente alcuni momenti di Katia,
come i lunghi pomeriggi di pioggia in autunno, trascorsi a fumare
davanti al finestrone della cucina,
oppure l’ascolto rituale di Katia di
un particolare tipo di musica sacra/gospel per prepararsi alla
messa della Domenica. La musica,
intesa come qualsiasi altra forma
d’arte, innalza il suo spirito nel
presente o lo accompagna in maniera armoniosa nei ricordi del
passato.
Spero che, con questo mio romanzo, la musica possa essere
letta oltre che ascoltata!
p.s. Un altro artista cantautore
citato è Piero Ciampi con il brano
“Qualcuno tornerà” che Cristiano
ascolta casualmente alla radio.
Cristiano prende per vero quel
messaggio “qualcuno tornerà” . . .
dove quel “qualcuno” è chiaramente riferito a Katia. Ma non
voglio svelare di più.
5) Cosa contiene lo scrigno
di Margaret?
Lascio la risposta ai lettori!
6) Quali risultati si aspetta
da questo libro?
Mi auguro che le parole di questo mio primo romanzo possano
appassionare i lettori e che essi
possano affezionarsi ai personaggi
come ho fatto io inventandoli durante l’intera stesura di “Undici”.
L’Antagonista
Giugno 2014
Lotta biologica al Cinipide galligeno
di Simone Vitelli
L’emergenza sanitaria che ha
colpito i castagneti in Italia ha ormai raggiunto l’apice anche nel
nostro territorio regionale. I danni
economici, ambientali ed idrogeologici saranno, nei prossimi anni,
purtroppo un’amara realtà. La
colpa di tutto ciò è del Cinipide
galligeno del castagno o vespa del
castagno (Dryocosmus kuriphilus), che è un insetto fitofago
dell’ordine degli imenotteri detto
galligeno perché induce la comparsa di ingrossamenti tondeggianti detti galle su germogli e foglie delle piante colpite nelle quali
la sua larva compie il ciclo vitale.
Tale insetto è considerato il più
nocivo per il castagno a livello
mondiale a causa del veloce deperimento delle piante che attacca. Il
Cinipide, infatti, attacca i germogli delle piante ospiti causando la
formazione di galle e l’arresto della crescita vegetativa, provocando
una riduzione della fruttificazione
della pianta e il suo deperimento.
E’ ormai certo che il contrasto al
Cinipide va essenzialmente fatto
attraverso delle azioni che vedano
la lotta biologica come unico e vero strumento di debellamento. In
particolare questa lotta biologica
prevede il lancio di un insetto antagonista chiamato Torymus sinensis, che nell’arco di quattro/
cinque anni dovrebbe consentirci
di uscire, perlomeno, dall’emergenza.
Proprio all’inizio del mese scorso, a Celico, gli addetti del Dipartimento Agricoltura, Foreste e Forestazione della Regione Calabria
hanno provveduto al lancio del
Torymus sinensis nei castagneti
presenti nel territorio celichese
(gli insetti sono stati acquistati dal
Comune di Celico).
Questo dovrebbe rappresentare
il primo passo di una campagna
contro l’emergenza fitosanitaria
del castagno in Presila, che vedrà
in futuro la messa in opera di altre
azioni di lancio del Torymus sinensis e l’organizzazione di incontri informativi con i cittadini.
Per i nostri lettori...
La Redazione si scusa per gli errori di trascrizione presenti nel precedente numero e gli eventuali futuri.
Previsto un nuovo aumento per la tassa sui rifiuti
continua dalla prima pagina
migliorare la situazione, pensando
solo a riaprire discariche chiuse,
trasformare fantomatici centri di
compostaggio in discariche per il
“tal quale” e mandare i rifiuti all’estero o in altre regioni con costi
elevatissimi. Di sicuro la colpa non
è solo di questa Amministrazione
Regionale, ma anche di quelle passate e delle gestioni commissariali
fallite, servite solo a sprecare fiumi
di denaro pubblico.
La triste realtà è che a pagare
sono sempre i cittadini mentre la
nostra classe dirigente è sempre più
incapace di trovare soluzioni adeguate ai problemi che attanagliano
la società.
L’Antagonista
Numero 2
Distrutta l’opera di Alfredo Granata
Il murales era stato realizzato per ricordare la forte mobilitazione di tanti presilani contro la discarica di Celico
di Amministrazione
Comunale di Celico
Nei giorni scorsi, precisamente
nella notte tra sabato 14 e domenica 15, si è verificato un grave
episodio di vandalismo a discapito
di un’opera del maestro Alfredo
Granata.
Tale opera d’arte, situata nei
pressi del Polo Tecnologico di
compostaggio in località San Nicola, è stata quasi completamente
distrutta, violata e irrimediabilmente rovinata.
Con molta probabilità chi ha
compiuto questo gesto deplorevole e condannabile si è servito di un
mezzo meccanico, considerando
che le tracce lasciate sull’opera
potrebbero essere riconducibili
alla benna di una ruspa.
L’Amministrazione Comunale
di Celico esprime con forza il suo
sdegno rispetto a questo atto vergognoso e unitamente sottolinea
la sua più sincera vicinanza al
maestro e amico Alfredo Granata.
Invita, inoltre, chiunque possa
fornire informazioni utili all’individuazione dei colpevoli, a rivolgersi alle autorità competenti.
Gesti così gravi ed esecrabili
non possono che essere fermamente condannati da tutta la comunità.
Il Comune di Celico sosterrà
l’evento che sarà organizzato prossimamente in solidarietà del maestro Granata e che vedrà coinvolti
artisti, associazioni, comitati e la
cittadinanza tutta.
L’Amministrazione Comunale,
per esprimere ulteriormente il suo
sdegno e la sua condanna verso
simili gesti, nominerà ufficialmente il luogo teatro dell’atto vandalico “Largo della Libertà”.
La Redazione de L’Antagonista
si associa allo sdegno espresso
dall’Amministrazione Comunale.
Ci sentiamo inorriditi per quanto
successo. Ci dispiace, non tanto
per il maestro Alfredo Granata o
per noi, ma per loro. Per chi ancora è avvolto dalla selva mentale.
L’Antagonista
Giugno 2014
di Alessandro Venneri
La vignetta
In ogni angolo del Mondo...
di Leandra Carla Lettieri
In ogni angolo del mondo,
ci son poveri da sfamare,
una madre da obbedire,
un figlio da educare…
In ogni angolo del mondo
c’è un Dio in cui si crede
tanta gente che in Lui ha fede,
tanta altra senza speme…
In ogni angolo del mondo,
c’è gente disperata,
dalle guerre devastata
ed altra ricca sfondata.
In ogni angolo del mondo
una famiglia si è stagliata,
c’è una donna violentata,
disillusa, maltrattata.
In ogni angolo del mondo
regna l’ingiustizia,
l’egoismo, la superbia,
la lussuria, l’avarizia.
In ogni angolo del mondo
c’è un potente che detiene
armi atte a sterminare
anche ciò che non
gli appartiene.
In ogni angolo del mondo
c’è chi vive come può,
c’è chi dice sempre no
c’è chi vivere non può.
In ogni angolo del mondo
c’è un bambino maltrattato,
c'è un cane bastonato,
una pecora fuor dal gregge
che protesta, perché legge.
In ogni angolo, si dice,
ma cosi non è perfetto:
come fa ad avere il mondo
tanti angoli… se è rotondo???
Questo mondo cosi matto,
tanto triste ed imperfetto
non è altro, ne deduco…
che una ciambella senza buco…
L’Antagonista
Numero 2
Burocrazia e fiscalità in “pillole”
In questo numero parleremo brevemente della legge Delrio, la cosiddetta legge svuota province. Cerchiamo di capire cosa cambia.
Con questa legge le Province sono effettivamente abolite? No. Per poter abolire le Province serve
una riforma costituzionale, ovvero la revisione del Titolo V della Costituzione, una riforma già prevista
nell’agenda del governo. Con questa legge le Province vengono svuotate dai poteri e completamente riorganizzate.
Le funzioni delle Province da chi saranno svolte? Le competenze provinciali vengono trasferite
alle Regioni e ai Comuni. Si fa eccezione per le competenze di edilizia scolastica, della pianificazione dei
trasporti, della tutela dell’ambiente, funzioni che rimarranno alle Province (fino a quando queste non verranno completamente abolite con la riforma del Titolo V).
Che fine faranno i dipendenti delle Province? Gli attuali dipendenti delle Province andranno dove
vanno le funzioni. Chi in Regione, chi in Comune e chi resterà nella propria amministrazione, in riferimento all’attività svolta. I dipendenti manterranno la retribuzione che avevano e anche l’anzianità di servizio.
Che cosa ci sarà al posto delle Province? Il Presidente della Provincia sarà eletto, in via indiretta,
dai Sindaci e dai Consiglieri dei Comuni della Provincia; sono eleggibili i Sindaci della Provincia il cui
mandato scade non prima di 18 mesi dalla data delle elezioni. Il Presidente resta in carica quattro anni (il
Senato ha introdotto la decadenza automatica in caso di cessazione dalla carica di Sindaco). L’elezione
avviene sulla base di candidature sottoscritte da almeno il 15% degli aventi diritto al voto. Ogni elettore
vota per un solo candidato ed il voto è ponderato. E’ eletto il candidato che consegue il maggior numero di
voti, sulla base della predetta ponderazione. I Consigli Provinciali vengono trasformati in assemblee formate da Sindaci, Assessori o Consiglieri eletti dei Comuni che appartengono al territorio della Provincia
stessa. Il Consiglio Provinciale è un organo elettivo di secondo grado e dura in carica 2 anni; hanno diritto
di elettorato attivo e passivo i Sindaci e i Consiglieri dei Comuni della Provincia. Anche per tali cariche, il
Senato ha introdotto la decadenza da Consigliere Provinciale in caso di cessazione dalla carica comunale.
Il voto anche in questo caso è ponderato. È prevista la presentazione di liste, sottoscritte da almeno il 5%
degli aventi diritto al voto. Il voto non è, però, attribuito alle liste, ma solo ai singoli candidati. Viene, dunque, stilata un’unica graduatoria e sono eletti i candidati che ottengono il maggior numero di voti, secondo la ponderazione. Si prevede poi l’istituzione delle Città metropolitane, a partire dal 1 gennaio del 2015.
Diventeranno Città metropolitane: Napoli, Milano, Torino, Bari, Bologna, Firenze, Genova, Venezia e
Reggio Calabria. A queste va aggiunta Roma, già inquadrata con l’istituzione di Roma capitale. In futuro si
aggiungeranno pure Palermo, Messina, Catania, Cagliari e Trieste e alla fine ci troveremo quindici nuove
aree territoriali che andranno a sostituire la Provincia.
Quanto si risparmierà grazie a questo provvedimento? Le cifre del risparmio oscillano un po’,
anche perché attualmente calcolate su basi empiriche. Secondo fonti di Palazzo Chigi il risparmio con questa legge si aggira intorno agli 800 milioni, calcolando circa 110 milioni di risparmio per il personale della
politica che non verrà più eletto e altri 700 milioni grazie al riordino delle funzioni. Si discostano un po’ i
calcoli fatti in precedenza dal commissario per la spending review Carlo Cottarelli, che a regime (ovvero
nel 2015) prevede un risparmio di circa 500 milioni.
REDAZIONE:
Dario Lucio Amelio, Antonio Arnone,
Mario Scalise, Simone Vitelli.
COLLABORATORI:
Maria Concetta Arnone, Mariagrazia De Marco,
Leandra Carla Lettieri, Alessandro Venneri.
UN GRAZIE A:
Amministrazione Comunale di Celico,
Francesco Vallone.
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