la spezia LA VICENDA TRATTATA ANCHE DAGLI ASSISTENTI SOCIALI Scappatelle con l’amante e i figlioletti restano soli a casa Arsenalotto tradito denuncia la moglie per abbandono di minori TIZIANO IVANI TEMEVA per l’incolumità dei propri piccoli, così ha sporto denuncia. Si è fatto forza, ha messo nel mirino della magistratura e degli assistenti sociali la propria moglie. L’accusa è tra le più gravi, soprattutto per una mamma: abbandono di minore. L’uomo,un45ennedipendentedell’Arsenale e residente in Lunigiana, ha raccontato ai carabinieri di una situazionefamiliarediventatainsostenibile. L’arsenalottohasostenutodiessersi affidato all’autorità giudiziaria dopo essersi accorto che la compagnaerasolitalasciaredasoliilorofigli, di 4 e 12 anni, per concedersi le scappatelle con l’amante. La cosa, a quanto riferito dall’uomo, sta andando avanti da tempo. La procura stamuovendoinprimipassi,vengono effettuate le prime verifiche. Assistenti sociali e magistratura lavorano di pari passo per ricostruire una vicenda che, così come riferita dal lavoratore dell’Arsenale, presenta diversi lati oscuri. Quest’ultimo ha fornito degli elementi a suffragare la propria tesi. L’uomo infatti, di ritorno dal lavoro, avrebbe trovato diverse volte i propri bambini da soli. «La mamma è uscita», sarebbe stata sempre la risposta. L’arsenalottohariferitodidecinedi episodi. Le scappatelle della moglie non si sarebbe verificate solo di giorno. Episodi analoghi sarebbero avvenuti anche di sera. I litigi tra i coniugi si sono protratti per mesi, fino a che l’uomo non ce l’ha più fatta. E ha denunciato l’accaduto: si è recatonellacasermalocaledeicarabinierieharaccontatolasuaversione di quanto si stava verificando tra lemuradellapropriacasa.Lesegnalazioni ad assistenti sociali e procura sono partite in automatico. L’uomo si è già affidato a un legale. La situazione è tesa, non è escluso che a brevepossanoesserepresideiprovvedimenti da parte dell’autorità giudiziaria. Il 45enne è arrivato anche al diverbio con l’amante della moglie. Si tratta di un coetaneo residente a Spezia, che si sarebbe recato in Lunigiana per difendere la donna con cui da tempo ha una liaison. I due sono venuti allo scontro verbale, l’amante gli avrebbe intimato di trattare bene la moglie, altrimenti per lui sarebbero stati guai. L’alterco sarebbe scaturito in seguito a un ritorno a casa notte fonda da parte della moglie. L’arsenalotto ha spiegato di aver chiuso il portone di casa a doppia mandata per tentare di non farla entrare. La donna però non avrebbe gradito troppo. © RIPRODUZIONE RISERVATA SUL SENTIERO VERNAZZA-CORNIGLIA TURISTA FRANCESE SCIVOLA E SI ROMPE UNA GAMBA IERI pomeriggio, attorno alle 15.30, una turista francese di 53 anni (foto) è caduta sul sentiero numero due Vernazza-Corniglia nel Parco Nazionale delle Cinque Terre riportando una sospetta frattura a una gamba e un’ampia ferita emorragica che ha richiesto l’applicazione di tamponi. L’allarme dell’infortunio è giunto ai carabinieri e al “118 La Spezia Soccorso” e nel frattempo la donna è stata raggiunta da una squadra del Cai-Soccorso Alpino, che l’ha stabilizzata e una volta accertato le sue condizioni di salute ha richiesto l’intervento dell’elicottero per il suo recupero. Per la turista vacanze rovinate perché difficilmente potrà proseguire il soggiorno alle Cinque Terre con una gamba malmessa. 15 ASSOLTO Accusato di rapina in banca ma il legale smonta l’accusa ERA accusato di essere uno dei responsabili di una rapina avvenuta nel 2009 alla filiale del Credito Cooperativo della Versilia e della Lunigiana a Sarzana. Giuseppe Italiano, 29enne originario di Palermo, però ieri è stato assolto dal collegio giudicante presieduto dal giudice Alessandro Ranaldi. L’avvocato spezzino Alessandro Silvestri è riuscito a dimostrare che quel giorno Italiano non poteva essere lì. Alcuni testimoni avevano riferito di aver visto i rapinatori la sera prima a Bocca di Magra. In realtà, come provato da Silvestri, l’imputato si trovava nel carcere di Pistoia, aveva passato lì la notte. E pensare che il 29enne di origini siciliane era stato oggetto di un riconoscimento all’americana: l’uomo era comparso in aula insieme a due uomini che gli assomigliavano. Dall’altra parte un dipendente della ban- L’avvocato Alessandro Silvestri ca e un cliente che si erano trovati nell’agenzia al momento della rapina, un colpo che aveva fruttato 23 mila euro. Italiano era stato indicato da un testimone. La pubblica accusa riteneva che, nel corso della rapina, Italiano insieme ai complici Antonio Minnone e Giovanni Tripoli avesse tenuto sotto scacco bancari. Ma non è andata così. Crac da duecentomila euro condannato a quattro anni SI INNAMORA DI GIOVANE BARISTA PENSIONATO FINISCE NEI GUAI HA perso la testa per una giovane barista che lavora dafuoco.L’effettosortitoneipresenti,adognimodo, in un locale del centro città. E ha iniziato a persegui- è stato lo stesso. La vittima degli atti persecutori era assillata da tarla. Lui 61 anni pensionato, lei, la vittima, solo 27. Avrebbe potuto essere sua nipote, al massimo sua fi- Galli. Si appostava nei pressi del bar e aspettava la glia. Marcello Galli, questo il nome dello stalker, in- chiusura. Recapitava alla 27enne lettere e regali non graditi, poi, sono arrivate le minacce. La giovane vece non le lasciava tregua. Sierainnamoratodilei,unamorenoncorrisposto, spezzina non stava al gioco, lui non l’ha presa bene. trasformatosi in ossessione, in condotta delittuosa. “Come sei bianca oggi, sembri già un cadavere”, ha Ieri, con la formula del rito abbreviato, il gip Diana detto Galli alla ragazza durante una sua visita al noto Brusacà l’ha condannato a dover scontare (pena so- localedellacittà. Dallecartedell’istruttoriaemergospesa)8mesidireclusione.IlpubblicoministeroFe- no altri episodi riguardanti minacce. Un giorno Galli ha riferito a una collega della raderica Mariucci aveva presentato una richiesta di un anno di pena. Gli avvocati sono riusciti a limitare i gazza che prima o poi l’avrebbe vista “passare dentro uncarrofunebre”.Il61ennenonriusciva aplacarela danni. Gli inquirenti hanno dimostrato come Galli si sia propria ira. Oltre alla giovane così ha iniziato a mireso protagonista di diversi episodi minacciosi. Ave- nacciare perfino il fidanzato. Gli inquirenti hanno va perso il controllo di se stesso, bramava per quella dimostrato come un giorno abbia mandato un mes27enne spezzina. Pareva fosse pronto a tutto per lei. saggio minatorio al ragazzo tramite un amico: “Digli all’imbecillecheunodiquestigiorni In un’occasione si era recato al bar scendo con la pistola e gli sparo in dove lavora con una pistola ad aria bocca e che una di queste sere una compressadicendocel’avrebbeusaOSSESSIONE Kawasaki sera prenderà fuoco”, si ta con chiunque si fosse avvicinato o legge nei atti redatti dal pm Mariucavesse avuto una relazione con lei. L’uomo minacciò ci. Il giorno seguente, in effetti, la Quel giorno furono in molti a rimadi morte i rivali sella di quella moto andò in fiamme. nere basiti, senza parole per quanto Prove inequivocabili che hanno avvenuto. e bruciò la moto condotto alla condanna dell’impuGli agenti della squadra mobile del fidanzato tato. sono riusciti ad appurare poi come, della vittima in realtà, non si trattasse di un’arma T. IV. NEL MIRINO IL COMUNE DI PORTO VENERE «ESSENDO disabile, rischio la vita Baracchi, che usa un quad, non riesce ad attraversare un sentiero franato GIOVEDÌ 8 MAGGIO 2014 LA SENTENZA OTTO MESI PER STALKING Disabile accusa «Rischio la morte ogni giorno per rincasare» IL SECOLO XIX tuttiigiorniperrecarmicasa.Credo che il Comune di Portovenere debba risolvere una volta per tutte questa faccenda e mettere a posto quel sentiero». Le parole sono di Gino Baracchi, ingegnere in pensione, originario del milanese, trasferitosi a Portovenere una dozzina di anni fa. La sua storia è ormai nota in provincia e non solo. Il Secolo XIX avevaraccontatodellasua“guerra”con l’amministrazione di Portovenere. La vicenda è diventata anche oggetto di una puntata di Mi manda Rai 3 andata in onda una decina di giorni fa. Tutto ruota intorno a una strada d’accesso a una serie di abitazioni sulle alture di Portovenere. «Ho comprato quella casa da un ex dipendente del palazzo municipale di Portovenere – spiega Baracchi – continuano a dirci che quella Gino Baracchi da Porto Venere HA fatto sparire le scritture contabili richieste dall’autorità giudiziaria. E così il tribunale della Spezia gli ha inflitto una pena esemplare. Aldo Caramelli, imprenditore spezzino di 58 anni, è stato condannato a dover scontare quattro anni di reclusione dal collegio giudicante presieduto dal giudice Alessandro Ranaldi. Qualche tempo fa l’imprenditore aveva rivelato la “Italiana trasformazione gran turismo srl”, l'azienda si occupava di noleggio di autobus e mezzi per il trasporto di turisti. Poi, era il 2008, qualcosa è andato storto. Gli affari stavano andando male. L’azienda ha iniziato a scivolare verso il baratro. Secondo quanto dimostrato dalla pubblica accusa, Caramelli a quel punto non saldato di- verse commesse. I creditori aumentavano di giorni in giorni, si facevano pressanti. A quel punto, probabilmente, la decisione di chiudere la faccenda in modo “fraudolento”. Come detto, il buco della “Italiana trasformazione gran turismo srl” risulta all’incirca di 200 mila euro. La procura spezzina, prima di formulare la pesante accusa nei confronti del manager locale, ha passato al setaccio i conti dell’azienda. Il confronto con la documentazione fornita e quanto riferito dai creditori ha portato a quell’ingente ammontare. Con in mano questa condanna, le cui motivazioni verranno rese note tra 90 giorni, chi vantava dei crediti potrà far valere le proprie ragioni in sede civile. PIAZZA CADUTI DELLA LIBERTÀ CARABINIERI L’ALLARME del bar di piazza Caduti della Libertà, davanti all’ospedale Sant’Andrea, ha iniziato a suonare quando erano circa le 5 di ieri. Sul posto si è precipitata immediatamente una pattuglia della Lince. Talmente veloce l’intervento delle guardie giurate che si trovano davanti un ladro incappucciato che si stava accingendo a caricare su una mezzo di colore grigio il cambia monete per le slot machine. La guardia gli ha intimato di fermarsi, sono stati istanti di grande tensione. Il ladro ha iniziato a fuggire, lasciando davanti al bar sia il cambiamonete che l’auto utilizzata per mettere a segno il colpo. Sul posto per i rilevamenti sono intervenuti i carabinieri. IERI mattina, i carabinieri della stazione della Spezia-Mazzetta hanno denunciato in stato di libertà per il reato di evasione A. P., 28 anni, cittadino dominicano, residente alla Spezia, nullafacente e con numerosi precedenti penali collegati allo spaccio di sostanze stupefacenti. Nel corso di pianificati controlli sulle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, i militari dell’Arma hanno rilevato che lo straniero era assente dal proprio domicilio dove sta scontando la misura detentiva degli arresti domiciliari. A quel punto i carabinieri hanno denunciato il giovane per il reato di evasione e rischia unì'altra pena di almeno sei mesi di reclusione. Guardie giurate Evade sventano dai domiciliari, furto al bar denunciato strada che noi vogliamo percorrere non esiste, che è abusiva, ma si tratta di una falsità. La questione non riguarda solo me, ma altri dieci famiglie. Io sono quello più disagiato, non riesco quasi a camminare. Mi sposto con un quad (moto a quattro ruote, ndr) che ora non passa neppure da quel sentiero». Baracchi, tempo fa, ha presentato unespostoinprocura.IlpmTiziana Lottini ha aperto un fascicolo. L’ipotesi è abuso d’ufficio. Il pensionato, di origini milanesi, ha denunciato il tecnico comunale, l’architetto Giorgia Ottolini. Quest’ultima non risulta iscritta al registro degli indagati, ma è stata solo semplicemente ascoltata a sommarie informazioni. La procura ha acquisito dal municipio tutto l’incartamento. Il sentiero in oggetto negli anni scorsi è franato durante gli eventi alluvionali e, secondo quanto sostenuto da Baracchi, non sarebbe stato ripristinato a dovere. L’amministrazione del sindaco Matteo Cozzani non è dello stesso avviso. «Nel corso della trasmissione Mi mandaRaiTresonostatediffuseinformazioni false che ledono gravemente la mia onorabilità – afferma ancora Baracchi – l’avvocato Silvia Rossi (dello studio associato Corradino a Spezia, ndr), presente in trasmissione a difesa del comune di Portovenere, mi ha presentato come persona poco avveduta, responsabile di abusi edilizi. Certe informazioni derivano da un atteggiamento ben preciso del comune da oltre 11 anni. Questa persecuzione mi ha privato della possibilità di godere della mia abitazione di residenza e del terreno agricolo».
© Copyright 2025 ExpyDoc