Via Altinate e Levicopolis: «Tocca ai privati» LEVICO TERME - Sindaco Passamani, come ha accolto la richiesta del presidente della Famiglia Cooperativa Alta Valsugana, Cesare Gola, di un tavolo di confronto a 360° sulla presenza della coop a Levico Terme e sul futuro di via Altinate? «Credo ci sia l'esigenza di capire come muoversi su via Altinate. Ma per quanto ci riguarda, come Comune, abbiamo fatto tutto quanto ci è stato chiesto» risponde il sindaco Gianpiero Passamani «abbiamo anche staccato la licenza commerciale che ci è stata chiesta...». Licenza commerciale? «Sì, dopo un confronto con la Provincia in conferenza dei servizi, abbiamo staccato la licenza per mille metri quadri food (alimentare, ndr) e per mille metri non-food. Dal punto di vista commerciale, la pratica è ultimata. Per il resto, la proprietà (Levico Altinate srl, cioè Famiglia Cooperativa Alta Valsugana e Coopersviluppo, ndr) aveva novanta giorni di tempo per rispondere alle modifiche chiesto al termine della procedura di screening della valutazione dì impatto ambientale. Credo non l'abbia fatto». Disponibili, comunque, ad aprile un tavolo di confronto come chiesto dalla Famiglia Cooperativa? «Certo. Massima disponibilità al confronto con il presidente Ciola e con l'intero consiglio di amministrazione della cooperativa. Credo però, come ha detto lo stesso Ciola all'Adige, che tutto sia fermo, e quindi è inutile incontrarsi finché non si conoscono i contenuti della riforma delle legge Olivi del 2010 sul commercio, perché è quella normativa che, al di là della crisi, ha di fatto bloccato la realizzazione del polo commerciale di via Altinate: con i 2 mila metri concessi, l'operazione non sta in piedi, come ha detto il presidente Ciola». Anche l'altra operazione immobiliar commerciale, quella della Levicopolis srl sull'area ex Vettorazzi-Beber, è però in fase di stallo... «Anche in questo caso posso solo osservare che, come amministrazione comunale, abbiamo fatto tutto quello che ci competeva. Ora, tocca alla proprietà muoversi. Leggo che vi sono difficoltà legate alla crisi, alla reperibilità dei finanziamenti. Ma su questo l'amministrazione comunale nulla può dire. Noi stiamo solo aspettando che Levicopolis versi gli oneri di urbanizzazione per staccare la licenza edilizia. Per noi, la scelta di realizzare il polo commerciale in centro storico è stata strategica, sia per dare sistemazione ad un'area degradata, sia per risolvere il problema dei parcheggi in centro, sia, infine, per dare ospitalità ad un supermercato che può dare lustro all'operazione, il tutto in perfetta sintonia con le indicazione della legge 17 (legge Olivi, ndr) sul rilancio dei centri commerciali all'aperto». Però, obiettivamente, come possono coesistere due nuovi centri commerciali a poca distanza? «Queste sono valutazioni che spettano ai proprietari proponenti. Faccio solo notare che, Coopersviluppo è presente in entrambe le operazioni, in centro e su via Altinate. Si parlino e si chiariscano tra loro». Però lei è del mestiere (dirigente di Eurobrico, ndr): a suo avviso potrebbe reggere un centro commerciale su via Altinate? «La vedo difficile, sarebbe stretto tra i centri commerciali di Pergine e Borgo. Spero che i promotori abbiano fatto un piano di fattibilità. In ogni caso, massimo rispetto per le loro intenzioni, sia chiaro: sono le intenzioni di una Famiglia Cooperativa che in paese ha oltre mille soci e garantisce l'apertura, in perdita, dei negozi nelle frazioni di Selva e Barco, garantendo un servizio sul territorio». Quale alternativa al polo commerciale ci potrebbe essere in via Altinate? «Non saprei. Occorrerebbe farlo mettendo mano al piano regolatore. Ma non è che si può cambiare il Prg solo perché è stato fatto un investimento sbagliato». Do. S.
© Copyright 2024 ExpyDoc