Avicoltura-Avicultura n°47

AVICOLTURA
Editoriale
VICULTUR
Poste Italiane S.p.A. - Sped. abb. post. - 70% - LO/BS
Tassa riscossa - Taxe percue
Aut. N. 1623/2002 del 30/01/2002 del Trib. di MO
A
Anno XIII - N. 47 - Aprile-Giugno 2014
A
VICOLTUR
VICULTUR
ORGANO UFFICIALE DELLA
FEDERAZIONE ITALIANA ASSOCIAZIONI AVICOLE
FAVEROLLES FRANCESE
ArgentataFrumento
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AVICOLTURA
VICULTUR
Anno XIII - N. 47
Aprile-Giugno 2014
Trimestrale di Cultura,
Selezione e Salvaguardia
Avicola
Organo Ufficiale
F.I.AV.
Federazione Italiana
Associazioni Avicole
FAVEROLLES FRANCESE
Argentata frumento
Registrato al Tribunale
di Modena n. 1623/2002
del 30.01.2002
EDITRICE
FIAV
Viale Zancanaro 22
33077 Sacile (PN)
www.fiav.info
Presidente:
Giuseppe Da Giau
Tel. 347 1331644
E-mail: segreteria [email protected]
COCINCINA NANA
Perniciata
a maglie nere
Direttore: Giuseppe Da Giau
Responsabile Comitato di Redazione
Paolo Rolla
Comitato di Redazione
Simone Cepollina
Rachele Grati
Alessandro Perini
Francesco Vellei
Stampa:
Tipolitografia Editrice LUMINI
Via Averolda, 20
25039 Travagliato (BS)
E-mail: [email protected]
Hanno collaborato alla
realizzazione di questo numero:
Cennini Adamo, Cepollina Simone,
Da Giau Giuseppe, Focardi Fabrizio,
Gioffrè Domenico, Grati Rachele,
Neri Louis, Piazza Angelo,
Zanni Elena.
I collaboratori assumono
piena responsabilità
delle affermazioni
contenute nei loro scritti.
Le opinioni espresse
dagli autori
non impegnano la rivista
e la sua direzione.
Il prossimo numero sarà chiuso
il 15.09.2014
Avicoltura-Avicultura
non è in vendita.
Distribuito gratuitamente ai soci.
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MEETING GIUDICI E.E. 2014
AVICOLTURA
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VICULTUR
Editoriale
Sommario
Care lettrici e cari lettori,
quante volte ci siamo chiesti se sarà mai
possibile disporre di un libro degli standard veramente “Europeo”.
In un tempo in cui parlare di Europa ed
integrazione culturale è diventato molto
difficile, l’Assemblea annuale di Entente
Européenne svoltasi a Sarajevo, lascia
intravvedere un’opportunità.
La scelta della città innanzitutto: Sarajevo, un esempio di pacifica convivenza
di culture e religioni, dove si rispettano i cristiani dell’Ortodossia e
la Chiesa cattolica, la maggioranza musulmana e una forte enclave
dell’ebraismo, un crogiolo di popoli che ha vissuto e superato le atrocità di una guerra fratricida, si è proposta a noi come un simbolo della
mediazione possibile.
La riflessione: nell’ universo dell’avicoltura europea i “nazionalismi”
hanno sempre pesato molto e hanno portato al particolarismo degli
standard.
Tutto ciò che poteva offrire uno spiraglio ad una diversa interpretazione un pò alla volta è divenuto anche materia diversa, pensiamo
alla nostra amata Livorno e in quanti modi essa sia stata presentata:
Leghorn, Livorno inglese, Italiana…siamo nel paradosso che oggi, per
capirci qualcosa, dobbiamo darle almeno un attributo di nazionalità,
livorno italiana piuttosto che olandese o inglese. Ma questo, a rigor di
logica, non dovrebbe proprio essere, le galline sono del Paese che le ha
viste nascere e basta.
Concetto semplice ma non condiviso. Per molti anni è stato muro contro muro, ognuno a difendere una particolarità oppure asservito al
“diktat” di Paesi forti e avi-culturalmente dominanti.
Il progetto: dall’Assemblea di Sarajevo, sembra arrivare una buona
notizia per tutti gli allevatori del nostro continente, ha preso corpo
l’idea che ci si possa dotare di un libro degli standard veramente europeo. La condivisione sarà un passaggio importantissimo di questa
produzione. Se si partirà dal presupposto che le razze appartengono
alle nazioni dove sono state selezionate, a queste andrà onere e onore
di produrne lo standard. Vi sarà quindi una fase di condivisione dei
contenuti in cui Commissione Standard Europea e CTS nazionali si
confronteranno e quindi seguirà l’integrazione vera e propria nel libro o in un supporto informatico che saranno proposti a tutti i Paesi
aderenti ad EE.
Se il progetto prenderà veramente il via, l’Italia sarà in prima fila perché il lavoro svolto dal CTS riguardo alle razze autoctone è già nel
“formato” che l’Europa ci chiede. A lavoro terminato sarà un pò
come parlare una sola lingua quindi tutto sarà più facile anche alle
mostre Europee.
Nell’attesa continuiamo ad occuparci di Europa utilizzando tutti i canali che ci sono concessi e cogliendo al volo alcune opportunità, qui
ne voglio citare due:
Internationale preisrichtertagung. Vi sareste sicuramente chiesti di
cosa si tratta.
Presto detto, è l’incontro annuale in seno all’ Entente Europèenne dei
giudici delle sezioni avicoli e colombi. Un appuntamento che FIAV ha
scelto di ospitare in Italia insieme a FIAC (Federazione delle Associazione Colombofile Italiane). La Provincia di Treviso è stata lieta di offrirci il patrocinio. L’iniziativa è rivolta principalmente ai giudici, che
saranno circa un centinaio provenienti da tutti i Paesi iscritti ad EE.
E’ una bella occasione per mostrare le nostre buone capacità organizzative e la nostra ospitalità, ma sarà anche una vetrina per alcune specialità dell’allevamento nazionale cui teniamo particolarmente.
E ancora, Campionato Europeo 2015. da Sarajevo portiamo a casa l’esortazione dei nostri colleghi d’oltralpe che invitano tutti a Metz la
settimana del 6-8 novembre 2015 per la kermesse sportiva più importante del nostro settore, solo una piccola anticipazione di un discorso
che ci occuperà tutto il prossimo anno…
L’Europa ci sembrerà sempre più vicina.
Giuseppe Da Giau
Razze e Colorazioni
FAVEROLLES4
di Cepollina Simone
PERNICIATA A MAGLIE
di Focardi Fabrizio
Area Tecnica
PSEUDOPESTE AVIARE di Piazza Angelo
DISEGNI di Grati Rachele
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15
18
Associazioni e Club
Club Italiano della Cocincina di Cepollina Simone24
A.F.A.C. di Neri Louis24
A.E.R.Av. di Zanni Elena25
AVESICULO a cura della segreteria Fiav25
Federazione
MEETING GIUDICI E.E. di TREVISO
a cura della segreteria Fiav
VERBALE ASSEMBLEA DEI SOCI 2014
a cura della segreteria Fiav
News
EVOLUZIONI SELETTIVE ATTITUDINALI
di Cennini Adamo
ANCONA ROSSA
di Gioffrè Domenico
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Contatti
Presidente: Da Giau Giuseppe
Viale Zancanaro 22 - 33077 Sacile (PN)
Vice Presidente: Cepollina Simone
[email protected] - 347/9706557
Segretaria: Tortora Sonia
[email protected]
Responsabile notiziario FIAV:
Rolla Paolo
[email protected] - 338/2223871
Distribuzione Anelli: Colosio Massimo
[email protected] - 349/3409699
Responsabile Mostre: Grondona Stefano
[email protected]
Referente Logistico: Tura Gabriele
[email protected]
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Razze e Colorazioni
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FAVEROLLES
Faverolles. Così mi piace chiamarla, senza alcun aggettivo e perchè è questo il suo vero nome. Siamo oramai
abituati a sentire parlare di faverolles francese e di faverolles tedesca per distinguere due tipologie provenienti della stessa razza ma con alcune importanti caratteristiche diverse che bisogna ben conoscere se ci
si vuole dedicare all’allevamento dell’una o dell’altra. Non è quindi corretto chiamarla faverolles francese
perchè in origine vi era solo la”faverolles” la cui paternità spetta solo alla Francia. La tipologia tedesca è
apparsa solo molti anni dopo, agli inizi del ‘900, grazie al lavoro di alcuni allevatori che hanno selezionato e
cambiato alcune caratteristiche sia morfologiche che di colorazione. Credo pertanto che sia più giusto, anche
per rispetto verso i francesi, nominarla semplicemente “Faverolles”.
ORIGINI
La Faverolles è una razza molto antica ed è il risultato di incroci, iniziati verso la metà del diciannovesimo
secolo (1870), ai quali hanno preso parte polli provenienti da diverse parti, quali le razze Brahma, Cocincina,
Langshan (asiatici) Dorking (inglese) ed Houdan (francese). Inizialmente i francesi, per esigenze commerciali
e dei mercati parigini, si erano prefissati di ottenere un pollo da carne a pelle bianca e a rapido accrescimento
come appunto la Houdan ma che non presentasse il ciuffo perchè considerato difetto nelle razze con l’attitudine alla produzione della carne. Il corredo genetico fu quindi molto vario e il risultato altrettanto eterogeneo.
Al Sig. Roullier Arnoult, direttore della scuola di Gambais venne dato il merito di aver fissato la razza che
venne chiamata Faverolles poichè tutto partì dal villaggio di Faverolle situato tra Dreux e Houdan. Bisogna
precisare che questi primi polli selezionati erano diversi dall’attuale Faverolles che tutti noi oggi conosciamo:
i galli presentavano un piumaggio interamente bianco mentre nelle galline era fulvo o rosso, inoltre potevano indifferentemente avere 4 o 5 dita. Curiosamente veniva comunque data preferenza ai polli con 4 dita
per il più rapido accrescimento ed una costituzione più forte. La Faverolles fu successivamente esportata in
Inghilterra dove fu selezionata ulteriormente al fine di ottenere un peso maggiore ma anche per modificarne
la forma e rendergli un corpo più corto, ma furono appunto i tedeschi a modificare profondamente ed in
maniera decisiva la razza Faverolles (1912). I tedeschi chiamarono questi polli Deutsche Lachshuehner (Polli
salmonati tedeschi) e ne presero la paternità. Solo nel 2001 (quasi un secolo dopo) la razza venne chiamata
Faverolles tedesca. In Germania la tipologia originale, quella francese, è stata riconosciuta solo l’anno scorso
(2013) nella colorazione argentata frumento, mentre in Francia sono state riconosciute, da alcuni anni, entrambe le razze e vengono chiamate Faverolles Claire (Faverolles chiara), la selezione francese, e Faverolles
Foncè (Faverolles scura) la selezione tedesca. Questa distinzione è stata fatta in base alla differenza presente
nella colorazione principale ovvero la francese più chiara, denominata argentata frumento, e la tedesca più
scura, denominata salmonata. Nel ventesimo secolo la Faverolles non è più stata considerata una razza da
carne ma principalmente una razza da esposizione e da compagnia grazie ad alcune sue particolari caratteristiche morfologiche quasi uniche.
CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE DELLA FAVEROLLES
La Faverolles è un pollo imponente e pesante con un corpo largo, profondo ma non troppo lungo, presenta
inoltre un abbondante piumaggio. Nonostante la sua importante mole il suo aspetto è privo di grossolanità
e pesentezza, bensì assume un portamento maestoso ed elegante. Nella testa e nelle zampe si trovano alcune
delle più importanti caratteristiche della razza. La sua testa viene detta a “gufo” poichè è dotata di barba e
favoriti molto sviluppati tanto da nascondere rispettivamente bargigli e faccia. Le zampe invece sono dotate
di 5 dita e i tarsi esternamente sono leggermente impiumati così come il dito più esterno. Vengono considerati difetti gravi le forme del corpo troppo slanciate così come i dorsi stretti e lunghi, anche i soggetti “leggeri”
che non raggiungono i pesi minimi indicati dallo standard ( il gallo deve avere un peso minimo di Kg.3,5
e la gallina di Kg.2,8) sono da eliminare dall’allevamento . Naturalmente i soggetti che presentano barbe e
favoriti poco sviluppati, se non del tutto assenti, non saranno i migliori riproduttori. Per concludere l’elenco
dei difetti più importanti va segnalata che in alcuni soggetti si verifica l’assenza del 5° dito. L’allevatore deve
fare molta attenzione a questo particolare, non tanto perchè in esposizione si otterrebbe una squalifica, bensì
perchè introdurrebbe nel proprio allevamento un difetto genetico difficilmente eliminabile.
Nelle foto seguenti possiamo vedere chiaramente, ed in modo più semplice, tutte le varie parti che compongono la testa. In particolare si nota che la faccia e i bargigli sono sempre poco visibili se abbiamo un soggetto
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Razze e Colorazioni
che possiede una folta barba e favoriti molto sviluppati mentre gli orecchioni sono del tutto coperti e quindi
non visibili. Un buon becco invece non è mai troppo lungo e il colore preferibile degli occhi è arancio/rosso.
La cresta è semplice, dritta in entrambi i sessi e mai troppo sviluppata.
Il collo della Faverolles è ricoperto da una abbondante e rigonfia mantellina, le spalle larghe e il dorso,
come già detto, non troppo lungo, largo e soprattutto piatto, il gallo è fornito nella groppa di abbondanti
lanceolate. Le ali sono corte, sempre portate aderenti al corpo e mai cadenti. La coda è portata, sia nel gallo
che nella gallina, leggermente rialzata a formare un angolo di 45° con la linea dorsale. Per finire il petto è
molto largo, ben sviluppato e portato leggermente in alto, mentre il ventre è sempre ben sviluppato e ricco
di piumino.
Le zampe sono forti, di media lunghezza e di colore bianco rosato. Oltre all’importante caratteristica dell’impiumatura dei tarsi, già descritta precedentemente, l’allevatore deve dare molta importanza ad una buona
attaccatura tra il 4° e 5° dito. In particolare bisogna osservare che non vi sia una membrana (tipo quella dei
palmipedi) che unisce le due dita che devono invece essere ben separate. Si potrà tollerare una membrana
interdigitale appena accennata ma non più estesa. Altro particolare importante del tarso è che il 5° dito, sempre molto più lungo del 4° dito, deve sempre essere rivolto verso l’alto. E’ altresì importante che tutte le dita
siano fornite di unghie.
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Razze e Colorazioni
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Gli allevatori di questa razza hanno la possibilità e la fortuna di fare una prima selezione fin dal primo giorno
di nascita dei pulcini. Si vedrà infatti, molto chiaramente, i pulcini che da adulti saranno dotati di una buona
barba e favoriti, di una corretta calzatura e di una buona posizione e attaccatura del 4° e 5° dito.
COLORAZIONI
L’argentata frumento è senz’altro la colorazione principale e più conosciuta nella razza Faverolles, per la sua
descrizione si rimanda alla sottostante tabella comparativa, che evidenzia le differenze dalla colorazione salmonata della Faverolles tedesca. Le maggiori e più importanti differenze sono, per essere meglio comprese,
evidenziate con alcune immagini. Cosa meno nota è che nella Faverolles esiste anche la colorazione sparviero. Questa colorazione è certamente meno diffusa e non differisce dal colore e disegno sparviero esistente in
tante altre razze. Nel riquadro si riporta fedelmente, per una maggiore precisione, la sua descrizione come
indicata dal nostro standard che è la stessa riportata sullo standard francese.
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SPARVIERO
Piumaggio in generale: su ogni penna bianco sale si alternano barre grigio/blu chiaro. Colore di fondo con
tonalità più chiara nel gallo, più scura nella gallina. Ricercare una ripartizione del disegno il più uniforme
possibile. Se il disegno delle penne del ventre può essere confuso, barba e favoriti devono invece essere
ben disegnati. Nel gallo qualche traccia di bianco alla base delle grandi falciformi è tollerata. Nella gallina,
dalla testa fino al dorso, il colore di fondo è bianco sale, diventa progressivamente grigio bluastro dalla
groppa alla coda. Di conseguenza le barre grigio scure diventano progressivamente più scure dalla groppa
alla coda. Una leggera velatura rosata nell’insieme del piumaggio è tollerato nella gallina adulta.
Colore del becco: nel gallo bianco senza tracce di nero, nella gallina bianco sale spesso macchiato di nero.
Lo standard non precisa che anche le penne dei tarsi devono avere un minimo di disegno sparviero e che soprattutto il piumino deve riportare una sperviaratura fino alla base, rachide compresa.
ARGENTATA FRUMENTO
SALMONATA (Faverolles Tedesca)
gallo
gallo
BARBA e FAVORITI
Neri. Presenza di piumino BARBA e FAVORITI
bianco argento nei soggetti con più di 1 anno.
Neri. Presenza di piumino
bianco argento nei soggetti
con più di 1 anno. Si verifica spesso una leggera presenza di bruno che è difetto.
MANTELLINA
Crema con sottili e corte MANTELLINA
fiamme nere.
Avorio con presenza di
mouche (macchie irregolari ai lati del collo) brunastre nella parte mediana.
Richieste nei galli ed augurabili nei soggetti giovani.
DORSO, SPALLE e
Bianco crema mischiati
COPRITRICI DELLE ALI
DORSO, SPALLE e
Bruno-rossastre, eventualCOPRITRICI DELLE ALI mente mischiate con un pò
di bianco-giallastro
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LANCEOLATE DELLA
GROPPA
Crema con accennate LANCEOLATE DELLA
fiamme nere (come nella GROPPA
mantellina ma con meno
nero)
Avorio
GRANDI COPRITRICI
DELLE ALI
Nere (fascia dell’ala nera) GRANDI COPRITRICI
DELLE ALI
Nere (fascia dell’ala nera)
REMIGANTI PRIMARIE
Nere, barbe esterne orlate REMIGANTI PRIMARIE
di bianco
Barbe interne nere e barbe REMIGANTI
esterne bianche (formano SECONDARIE
il triangolo dell’ala bianco)
Nere, barbe esterne orlate
di bianco
Barbe interne nere e barbe
esterne bianche (formano
il triangolo dell’ala bianco)
Nere. Tracce bianche sono PETTO, VENTRE,
tollerate.
GAMBE
Nere. Presenza di piumino bianco argento.
REMIGANTI
SECONDARIE
PETTO, VENTRE,
GAMBE
CODA, PIUMAGGIO DEI Nera.
TARSI
CODA, PIUMAGGIO DEI Nera.
TARSI
Dalla comparazione di queste due foto si vedono bene le differenze presenti nella colorazione del piumaggio, ma si possono osservare anche le diverse caratteristiche morfologiche tra le due selezioni. In
particolare si nota che nella selezione francese il dorso è più corto mentre quello della selezione tedesca
oltre ad essere più lungo è anche più orizzontale al suolo e rettangolare. L’altra differenza si può vedere
nel portamento della coda, dove nella francese risulta essere più rilevata andando a formare un angolo di
45° con la linea del dorso, mentre la tedesca, sebbene sia leggermente rilevata, non forma alcun angolo,
bensì una linea continua e dolce che sale dal dorso verso la coda. Stesse particolarità si possono riportare
alle forme delle galline.
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gallina
BARBA e FAVORITI
MANTELLINA
gallina
Bianco crema
BARBA e FAVORITI
Salmone con sottili fiam- MANTELLINA
me brune senza mai essere nere (la testa è bianco
crema)
Biancastra
Salmone rosso, ogni piuma orlata di bianco o
avorio (la testa è bianco
avorio)
DORSO, SPALLE e
Salmone chiaro uniforme DORSO, SPALLE e
Salmone rosso uniforme,
COPRITRICI DELLE ALI (ne slavato ne troppo scu- COPRITRICI DELLE ALI ogni penna orlata di bianro) senza orlature.
co o avorio con rachide
bianca.
REMIGANTI PRIMARIE
e SECONDARIE
Salmone chiaro
REMIGANTI PRIMARIE
e SECONDARIE
Barbe esterne salmone
rosso, barbe interne mischiate a grigio-nero
PETTO, VENTRE,
GAMBE
Bianco crema
PETTO, VENTRE,
GAMBE
Bianco crema
CODA
Salmone chiaro con estre- CODA
mità più o meno scura
Salmone rosso, ogni piuma orlata di bianco o
avorio con estremità più o
meno scur
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Bisogna precisare che nella selezione tedesca esistono altre colorazioni, il nostro standard, oltre alla salmonata,
riconosce anche la bianca e la bianca columbia nera ma ne esistono altre quali la nera, riconosciuta in Francia e
la salmonata blu, la blu orlata e la fulva in altri Paesi europei.
ALLEVAMENTO
La Faverolles è stata inizialmente creata per essere una buona produttrice di carne ma è oggi considerata una
razza prevalentemente da compagnia e da esposizione. Sono infatti polli dal carattere tranquillo e amichevole
che si adattano a vivere anche in piccoli giardini dotati di recinti anche non molto alti visto che, essendo una
razza abbastanza pesante, hanno difficoltà a volare. Tuttavia hanno bisogno di uno spazio sufficientemente
ampio per il semplice fatto che devono muoversi per evitare di ingrassare in poco tempo. Bisogna pertanto
stare anche molto attenti a non somministrare alimenti in eccesso e che siano altamente calorici. Amano quindi
muoversi e, essendo stati selezionati per la produzione della carne, crescono abbastanza velocemente nonostante i suoi progenitori siano polli asiatici dal lento accrescimento. Le galline iniziano a deporre precocemente
con una buona frequenza sebbene la sua produzione non sia così elevata come quella di alcune razze ovaiole.
La gallina non ha una buona attitudine alla cova ed è quindi raro vedere una Faverolles con i suoi pulcini. Nella
colorazione argentata frumento è facile riconoscere quasi subito il sesso poichè i maschi presentano penne delle
ali molto scure (nere) mentre le femmine penne delle ali chiare (frumento).
Cepollina Simone
Ringrazio il Sig. Rolla Paolo e la Sig.ra Wisselink Marion per le foto delle Faverolles francesi, la Sig.ra Varnier
Isabella per le foto della Faverolles tedesca.
Bibliografia:
Standard Italiano delle razze avicole
Altre fonti:
H.F.C.F. Houdan Faverolles Club de France
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Razze e Colorazioni
VARIETA’ PERNICIATE A MAGLIE
Mi sono più volte occupato di queste varietà poiché sono presenti in molte razze e perché, sia per la selezione
che per la valutazione, è necessaria una buona conoscenza delle caratteristiche che contribuiscono alla formazione di questo bellissimo disegno.
Purtroppo mi accorgo, dai soggetti che vengono esposti e da come vengono giudicati, che non si hanno le idee
ben chiare; questo ovviamente vale per tutte le razze in questa varietà. E’ proprio in occasione delle esposizioni
che i giudici dovrebbero dare agli allevatori, con le loro note sul cartellino, le giuste indicazioni per la scelta di
buoni riproduttori.
Naturalmente ogni razza ha le sue tolleranze - ad esempio nella Brahma, dove nel petto del gallo è tollerata
l’assenza dell’orlatura - ma deve essere chiaro che tutto ciò che è tollerato non è ovviamente la regola e poi,
attenzione, ciò che si tollera nel giudizio non è detto che si debba tollerare anche nell’allevamento: qui le regole
spesso cambiano.
Penso pertanto sia giusto tornare sull’argomento; cercherò di essere più chiaro, aiutandomi anche con delle foto
e dei disegni.
Cominciamo con un po’ di genetica:
Perniciata Maglie Nere: eb/eb, s+/s+ (s+/. per la gallina), Pg/Pg
E’ la colorazione classica in cui il colore di fondo della gallina è bruno dorato ed il disegno nero.
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Perniciata a Maglie Blu: eb/eb, s+/s+ (s+/. per la gallina), Pg/Pg, Bl/bl
Vale quanto detto per la Perniciata a Maglie; qui il nero a causa del gene “Bl” sarà sostituito dal blu.
Perniciata Argento a Maglie Nere: eb/eb, S/S (S/. per a gallina), Pg/Pg
Come la Perniciata a Maglie Nere, qui il rosso/oro a causa del gene “S” sarà sostituito dal bianco argento.
Perniciata Argento a Maglie Blu: eb/eb, S/S (S/. per a gallina), Pg/Pg, Bl/bl
Come la Perniciata Argento a Maglie Nere, qui il nero, a causa del gene “Bl”, sarà sostituito dal blu.
Perniciata Argento a Maglie Blu e Spalle Arancio: eb/eb – Pg/Pg – Bl/bl+ - S/S Ar+/Ar+
Vale tutto quanto già detto per la “Perniciata Argento a Maglie Blu”, solo che qui, a causa all’azione combinata
di S/S - Ar+/Ar+ (Silver/Authosomic red) in omozigosi, il colore rosso sul dorso, sulle spalle e sulle piccole
copritrici delle ali non viene coperto dall’argento.
In realtà “S”, a causa di Ar+, non riesce a imprimere un colore bianco argento e proprio grazie alla presenza
del rosso autosomico si esprime in un colore paglierino, con tracce rosse sulle spalle, sul dorso e sulle piccole
copritrici delle ali.
E’ dunque chiaro che è “Pg” (da pencilling, patterning gene), autosomico incompletamente dominante - e pertanto con un’azione incostante -, che su base “eb” (Perniciata) è responsabile del disegno a maglie, detto anche
pluriorlato. Nella gallina è la pepatura esistente nel piumaggio che, a causa di questo gene, si raggruppa generando il disegno.
Ma vediamo ora dettagliatamente nei due sessi il risultato fenotipico, perché ovviamente “Pg” agisce anche nel
gallo.
Come deve essere il disegno del gallo?
Prima di tutto è bene sapere che, in tutte le varietà, la “perfezione” delle caratteristiche del disegno del gallo
contribuiranno in modo determinante ad ottenere un buon disegno nella gallina.
Purtroppo il genotipo non è visibile, né tantomeno
quantificabile, pertanto ritengo assolutamente necessario, anche nel gallo, la presenza di quelle caratteristiche che sappiamo derivanti da un determinato
genotipo.
Quali sono queste caratteristiche?
I galli hanno un piumaggio chiaramente di tipo selvatico; qui la presenza del gene “Pg” è poco visibile,
ma come vedremo non poco importante.
Il gallo deve avere, nella mantellina e nella groppa,
le fiamme interrotte lungo il rachide, nella parte alta
della piuma, da una lancia bianco argento o bruna.
E’ una caratteristica che, guardando superficialmente il soggetto, si può non vedere in quanto coperta in questa parte dal piumaggio soprastante; si potrà accertare
meglio solo prendendo in mano l’animale ed esaminando le lanceolate fino alla base. L’assenza della lancia
determinerebbe una fiamma piena, come nella “Collo Oro”, dove nella gallina abbiamo solo una pepatura e
non un disegno. Una piccola differenza che darà però un importante risultato nel disegno della gallina e sarà
pertanto penalizzabile se assente.
Il petto, il ventre e le gambe sono richieste nere con una sottile orlatura, bianco argento o bruna, all’estremità
della piuma. Questa orlatura potrà essere più o meno sottile, ma la regolarità è determinante. Deve però rimanere un’orlatura e non invadere il campo della piuma, o continuare lungo il rachide, altrimenti, a seconda della
gravità del caso, sarà un difetto penalizzabile.
Nell’allevamento la sottigliezza dello spessore dell’orlatura avrà una importanza minore in quanto, con un
gallo non da esposizione a causa di un’orlatura troppo grossolana, si avrà un migliore risultato assicurando
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Razze e Colorazioni
alla prole anche l’omogeneità e la giusta intensità nel colore di
fondo, sia argento che bruno, a seconda della varietà.
Non va sottovalutato neanche il piumino, che deve essere chiaro alla radice della piuma per poi diventare grigio acciaio: un
piumino troppo scuro darà anche un colore di fondo altrettanto
scuro e non omogeneo.
Il triangolo dell’ala deve essere pulito e nettamente delineato.
Come deve essere il disegno della gallina?
Il disegno dovrà essere ben netto, brillante e ricco di riflessi.
Si potrà ottenere un buon predicato solo in presenza di un disegno perfetto, in quanto solo in questo caso si potrà apprezzare il giusto contrasto.
Il colore di fondo deve essere pulito e lucente; la presenza di pepatura sparsa svaluterà molto il soggetto.
Qui gioca un ruolo importante anche la qualità del piumaggio: una penna larga avrà più spazio per il disegno
e questo sarà più godibile.
Il disegno, in tutte le parti del mantello, ad eccezione delle remiganti e delle timoniere, deve essere ben netto e le maglie devono avere
la giusta forma: maglie multiple che seguono regolarmente la forma
della piuma.
Se il disegno, invece di seguire la forma della penna (come purtroppo
molto spesso succede) è presente con delle barre, o finisce a punta, o
è interrotto o sfumato, non va assolutamente bene: queste galline non
saranno adatte né per l’esposizione né tantomeno per l’allevamento.
Nel disegno qui a lato, la piuma n° 7 ha un disegno netto e ben formato, mentre nella n° 7a si può notare cosa intendo per disegno interrotto, irregolare o sfumato. Questo vale per tutto il mantello in quanto
spesso si ha un ottimo disegno nel petto, ma non altrettanto nella parte anteriore del collo, nella groppa o nelle copritrici della coda.
Una buona tolleranza va usata per il disegno delle gambe e dei tarsi quando impiumati. Le remiganti primarie sono nere con un bordo
esterno mischiato a bruno,
mentre le secondarie hanno le barbe interne nere e le
barbe esterne brune, o bianco argento, con un disegno a
barre nero.
Non si deve assolutamente sottovalutare il disegno della mantellina,
anzi va valutato con molta attenzione.
Per meglio chiarire le idee inserisco un disegno dello “American
Standard of Perfection” presente a pag. 27. La penna n° 4 Neck (Collo
ndt.) è della mantellina ed è nettamente e chiaramente disegnata, non
da una fiamma, ma da un disegno a maglie.
E’ ovvio che anche nella mantellina della gallina le piume hanno una
forma più stretta e appuntita, specialmente nella parte alta, quindi
non si potrà mai pretendere un disegno come nel resto del piumaggio,
ma ci deve assolutamente essere, anche se abbozzato, un disegno a
maglie.
Le piume che ho inserito sono state, ahimè, da me tolte a due galline
Brahma, una di un allevatore italiano ed una di un allevatore tedesco
presente alla mostra di Dortmund: e qui ho rischiato grosso! Sono tutte penne della parte più alta della mantellina, pertanto strette ma con
un chiaro ed evidente abbozzo di disegno.
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Razze e Colorazioni
Nei due sessi i tarsi sono richiesti gialli, ma
in queste varietà, a causa dell’intenso disegno, si deve tollerare una leggera velatura
scura.
Tutto quello che ho sopra descritto va sempre attentamente valutato, piumino compreso, e segnalato sul cartellino di giudizio per
dar modo all’allevatore di comprenderne
l’importanza.
Il giudice deve comunque tenere in considerazione che disegni come la magliatura
multipla comportano maggiori difficoltà di
allevamento delle varietà monocromatiche,
e di questo si deve tenere conto nella valutazione, sia per il disegno stesso che per le
altre caratteristiche di forma e posizione.
CONCLUSIONE: questa è la perfezione, e
lo standard questa deve riportare. In sede di
giudizio il giudice potrà tenerne più o meno
conto, o anche non tenerne conto affatto, ma
sempre con giusta cognizione di causa.
A mio avviso, però, è sbagliato ignorarla,
come spesso purtroppo succede, perché
questo può portare fuori strada l’allevatore
che continuerà a sottovalutare nella selezione una caratteristica importante.
La giusta azione del gene “Pg” determina
il raggruppamento di tutta la pepatura presente nel mantello della gallina, creando
così un disegno a maglie, perciò la
perfezione di queste si otterrà solo
con la giusta selezione. I difetti che
prima ho sottolineato - pepatura
che resta tale o maglie che in alcune parti del mantello sono barre o
semplici fiamme nella mantellina
della gallina - sono il segno di una
selezione blanda che sottovaluta le
richieste dello standard.
Fabrizio Focardi
Ringrazio la rivista tedesca “Der
Kleintier-Zuechter Gefluegel Zeitung” per avermi autorizzato ad
usare alcune foto.
Biblografia
-Brahma und Zwerg-Brahma/
Cochin und Zwerg Cochin Oertel+Spoerer
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AVICOLTURA
VICULTUR
AVICOLTURA
Area Tecnica
VICULTUR
Pseudopeste Aviare
o Malattia di Newcastle
Newcastle disease (ND)
La malattia di Newcastle e’ una malattia virale che
puo’ colpire numerose specie di uccelli domestici, selvatici e da gabbia, caratterizzata da una marcata variabilita’ nella morbilita’ (n. soggetti colpiti),mortalita’
(n. morti tra i soggetti colpiti), sintomi e lesioni. A causa di questa variabilita’ e dell’elevata incidenza della
ND nei polli e negli uccelli selvatici e da gabbia i punti
seguenti chiariranno la definizione che ho dato:
1. nei polli, la ND causata da ceppi virali a bassa patogenicita’(lentogeni) puo’ causare pochi o nessun
sintomo e bassa o nulla mortalita’.
2. Nei pulcini la ND causata da ceppi a moderata patogenicita’(mesogeni) e’ caratterizzata da sintomi
respiratori con concomitante o immediatamente
susseguente coinvolgimento del sistema nervoso
centrale ed elevata mortalita’. Nelle ovaiole la ND
causa un marcato ed improvviso calo della deposizione accompagnato a pochi o nessun sintomo e
bassa o nulla mortalita’.
3. Nei polli, la forma piu’ patogena(velogena) di ND
e’ di solito caratterizzata da decorso breve, grave
sintomatologia respiratoria, diarrea e paralisi seguiti dalla morte della maggior parte degli animali
colpiti.
4. Nei volatili selvatici e da gabbia, la ND e’ spesso
inapparente. I sintomi ,quando manifesti, sono variabili ma spesso consistono in difficolta’ respiratoria, diarrea e coinvolgimento del sistema nervoso
centrale. La morte improvvisa e’ spesso indicatore
precoce di ND.
INCIDENZA
La malattia di solito colpisce i polli o (meno frequentemente ) i tacchini sebbene la maggior parte degli avicoli e dei volatili selvatici e da gabbia siano sensibili a
tale infezione. La ND e’ una malattia diffusa in tutti i
paesi dove si allevano avicoli, viene controllata sufficientemente bene con i programmi vaccinali, possono
verificarsi sporadiche epidemie i Europa e in altri paesi importanti da un punto di vista avicolo.
STORIA
La ND e’ comparsa la prima volta a Java e nella contea di Newcastle in Inghilterra nel 1926, nel giro di 16
anni si e’ diffusa in molti paesi del mondo, USA esclusi, causando la prima pandemia. Negli anni ‘40 laND
sia a bassa che ad alta patogenicita’ ha fatto la propria
comparsa negli Stati Uniti. La seconda pandemia e’
stata riconosciuta alla fine degli anni ‘60 e nel giro di
quattro anni ha fatto il giro di tutto il mondo. Questa
rapida diffusione e’ stata attribuita al grande sviluppo della avicoltura industriale e all’ intensificarsi del
commercio di uccelli da gabbia. Una terza pandemia
si e’ verificata negli anni ‘70 probabilmente favorita
dall’esteso uso della vaccinazione e la conseguente selezione di varianti antigeniche del virus della ND.In
quegli anni e’ stato dimostrato che uccelli da gabbia
e voliera (soprattutto psittacidi) spesso importati illegalmente sono stati i vettori della forma velogena del
virus (forma grave).Negli anni ‘80 e’ iniziata una terza pandemia causata da una particolare variante del
virus, denominata “ceppo piccione ppmv-1, che ha
coinvolto prevalentemente i piccioni ed altri columbiformi e sporadiche segnalazioni nei polli. Attualmente questa variante e’ endemica in Italia ed in altri paesi
europei. Ad oggi la malattia continua ad essere presente in molti paesi e nella sua forma velogena e’ una
delle piu’ devastanti malattie dei polli con mortalita’
fino al 90/100%.
EZIOLOGIA (CAUSE)
La malattia di Newcastle e’ causata da un Paramyxovirus aviare sierotipo 1 (NDV); oltre a NDV si conoscono altri 8 sierotipi di paramyxovirus aviari variamente
classificati a secondo della loro patogenicita’(gravita’);
per motivi di spazio tralascerei la descrizione di ogni
singolo sierotipo ricordando che essi sono variamente
presenti nel nostro paese.
EPIDEMIOLOGIA
(fattori che influenzano la diffusione del virus)
Le secrezioni ed escrezioni contaminate dal virus,
quali aerosol e feci , possono contaminare mangime ,
acqua, indumenti, strumenti, attrezzature e ambiente.
Le uova di galline infette possono contenere il virus.
Queste uova raramente schiudono, e la produzio-
15
Area Tecnica
ne diminuisce moltissimo fino a cessare. Quando le
uova si rompono durante la schiusa , si puo’ infettare
l’intero gruppo di animali e i pulcini apparentemente
normali , ma esposti al virus, possono essere fonte di
contagio.
Il virus della ND e’ stato isolato ,oltre che da volatili
domestici , anche da numerosi uccelli selvatici (circa
240 specie), quali passeri,piccioni tortore, corvi, cornacchie , uccelli acquatici. E’ stato ipotizzato che questi uccelli, soprattutto gli acquatici migratori possano
rappresentare una riserva del virus ed essere responsabili della diffusione della malattia anche a distanza
di migliaia di chilometri.
SINTOMATOLOGIA
POLLI ADULTI
• ND lentogena -puo’ non causare alcun sintomo o
puo’ determinare lievi sintomi respiratori e diminuita produzione delle uova nei gruppi in deposizione. Alcune uova possono presentare guscio
molle rugoso o deformato.
• ND mesogena- comparsa improvvisa con depressione e anoressia(mancanza di appetito) .Di solito
si hanno sintomi respiratori ma possono essere lievi
o inapparenti, la mortalita’ bassa o assente. Segni
indicativi di malattia nervosa possono essere presenti in pochi soggetti, ma spesso non compaiono
affatto. Nelle ovaiole , l’ovodeposizione cessa quasi completamente nel giro di pochi giorni,le uova
deposte possono presentare guscio molle, rugoso
o deformato;la produzione riprende lentamente o
non riprende piu’ a seconda della fase dell’ovodeposizione al momento dell’infezione.
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AVICOLTURA
VICULTUR
• ND velogena- I sintomi variano in base al tropismo
del virus. La dispnea(difficolta’ respiratoria grave)
e’ spesso marcata, c’e’ diarrea, congiuntivite, paralisi e morte in 2-3-gg in alta percentuale dei soggetti
colpiti. Ci puo’ essere gonfiore e cianosi dei tessuti
intorno agli occhi con scolo mucoso nasale e oculare. Alcuni soggetti che sopravvivono ai primi giorni
post-infezione possono presentare sintomi nervosi
(tremori. torsioni del collo e della testa, movimenti
in cerchio, paralisi etc..); la morbilita’ e la mortalita’
sono elevate e raggiungere anche il 100%.
PULCINI
• ND lentogena Nei giovani soggetti si puo’ avere
comparsa improvvisa di sintomi respiratori , quali
dispnea,starnuti, tosse,e scolo nasale e lacrimale.Alcuni soggetti possono avere la testa gonfia; questa
forma puo’, talvolta , essere causata da ceppi vaccinali quali il B1 che possono essere responsabili di tale
sintomatologia in soggetti con debole immunita’.
• ND mesogena- Comparsa improvvisa con depressione e prostrazione; sintomi respiratori marcati,
quali dispnea, tosse, scolo nasale. I sintomi nervosi
possono accompagnare o seguire quelli respiratori. Sono comuni posizioni anomale della testa e del
collo( di solito una modesta percentuale di animali presenta tali sintomi 0-25 %). A volte c’e’ paralisi,
prostrazione, calpestamento da parte dei compagni
del gruppo e morte. La mortalita’ puo’ arrivare al 50
% a seconda se si abbiano sintomi nervosi o meno.
• ND velogena- Nei pulcini la sintomatologia indotta da tali ceppi virali e’ simile a quella descritta in
precedenza ma la mortalita’ e’ molto piu’ elevata
(50-100 %).
AVICOLTURA
Area Tecnica
VICULTUR
DIAGNOSI
La diagnosi clinica basata sulla storia, sintomi e lesioni puo’ essere di forte sospetto quando la ND e’
presente in un determinato territorio, ma bisogna avere la conferma di laboratorio per l’identificazione del
ceppo in causa.
L’ NDV viene comunemente isolato dalle feci o contenuto intestinale, cervello, trachea, polmoni, fegato
e milza.
Eviterei di entrare in dettaglio circa le tecniche di laboratorio che portano all’identificazione dell’ infezione
ma mi soffermermei un momento su alcune difficolta’
diagnostiche: mi riferisco al fatto che a causa dell’ampio utilizzo di vaccini, la presenza di anticorpi specifici nei confronti di NDV ha scarso valore diagnostico.
Il ricorso alla sierologia post-vaccinale puo’ risultare
utile , pero’, per rilevare una adeguata risposta degli
animali alla vaccinazione.
La Malattia di Newcastle deve essere differenziata da
numerose malattie , prevalentemente respiratorie ,
quali Influenza aviare,Colera aviare, Laringotracheite
aviare, bronchite infettiva forma difterica del vaiolo
aviare etc..Risulta fondamentale per poter inquadrare
questa malattia da un punto di vista epidemiologico
e diagnostico l’intervento professionale di un medico
veterinario il quale potra’ individuare i percorsi diagnostici piu’ opportuni ed in seguito aiutarvi nel preparare , programmare e gestire un corretto protocollo
vaccinale
di ceppi differenti(antigenicamente). Nonostante la
vaccinazione protegga da gravi forme di malattia,
essa non previene la replicazione virale e l’escrezione del virus, che potrebbe quindi rappresentare fonte di infezione per altri gruppi.Il livello di anticorpi
materni nei pulcini puo’ interferire con l’efficacia del
vaccino e richiedere ulteriori interventi( risulta importante conoscere con precisione lo stato sanitario
del proprio allevamento!!). La risposta immunitaria
aumenta all’aumentare della patogenicita’ del vaccino vivo. Quindi per ottenere il livello di protezione
desiderato, senza incorrere in gravi reazioni, i programmi vaccinali devono prevedere l’uso sequenziale di virus progressivamente piu’ virulenti,seguiti da
vaccini a virus inattivati. Solitamente la prima vaccinazione viene effettuata utilizzando ceppi vaccinali
blandi( ad es. ulster 2c, 6/10 , V/4 etc..) seguiti dal
ceppo La Sota alcune settimane piu’ tardi. Nelle ovaiole e nei riproduttori e’ necessario intervenire piu’
volte per mantenere un sufficiente livello di anticorpi protettivi ( quindi prime vaccinazioni con vaccini
vivi , seguite da intervento con vaccino inattivato
prima dell’inizio della ovo deposizione.)Nel tacchino valgono le stesse considerazioni fatte per le ovaiole e i riproduttori.
Normalmente i vaccini vivi vengono somministrati
nell’acqua di bevanda o per istillazione con goccia
oculo-congiuntivale e programmati a partire dalla
schiusa e durante il periodo di accrescimento. Vaccini inattivati vengono somministrati per via parenterale (intramuscolare o sottocutanea) per l’effetto
booster(potenziamento produzione anticorpi) dopo
un priming con vaccini vivi e programmati prima
dell’ovodeposizione.
TRATTAMENTO
Non esiste trattamento efficace.
Angelo Piazza
PREVENZIONE
La biosicurezza e’ la prima linea di difesa contro l’introduzione e la diffusione tra i vari allevamenti della
Malattia di Newcastle. E’ necessario ridurre al minimo o evitare il contatto dei nostri soggetti con uccelli
selvatici, in particolare i piccioni; la movimentazione
di animali vivi,delle persone, di attrezzature , di automezzi; evitare l’elevata concentrazioni di animali
in allevamento (trasmissione aerogena).
La profilassi della ND si basa anche sull’utilizzo
della vaccinazione. Sono disponibili in commercio
sia vaccini vivi che vaccini inattivati; i vaccini sono
ad oggi in grado di proteggere anche nei confronti
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AVICOLTURA
Area Tecnica
VICULTUR
DISEGNI - Corso Genetica (2a parte)
Il disegno a maglie (aka orlato multiplo)
Il gene responsabile dell’orlatura multipla meglio conosciuto come perniciato a maglie è Pg (Pattern gene) che
come potete vedere dal nome è incompletamente dominante (P in maiuscolo).
Il gene Pg è un gene ordinatore, dove trova il nero lo rende concentrico: il colore delle maglie sarà quindi da
nero a relative diluizioni: blu (e anche splash), grigioperla, cioccolata ecc
Il disegno a maglie è il capostipite dei disegni orlato doppio (il disegno della Barneveld) e orlato singolo (il
disegno della Sebright), considerate quindi varietà di disegno secondarie che necessitano della cooperazione di piu geni, vediamo nello specifico quali:
In ogni colorazione si parte da una base genetica, la base genetica che meglio esalta il disegno a maglie è il
perniciato perché ha una buona presenza e ripartizione dei due pigmenti nero e rosso (una base genetica con
la presenza di un solo pigmento oppure di due pigmenti mal ripartiti produrrebbe un disegno non visibile nel
primo caso oppure poco definito o definito in certe aree solamente nel secondo caso).
Da qui inizierete a comprendere l’alto valore della base genetica di partenza per la costruzione di soggetti
di qualità a livello di colore.
BASE GENETICA
Perniciato (eb)
Si tratta di un marrone pepato oro (per la versione oro) oppure di un nero pepato argento (per la versione argento)
OGNI BASE GENETICA E OGNI COLORAZIONE
ESISTE NELL’ORIGINALE VERSIONE ORO E
NELLA SUA MUTAZIONE ARGENTO
+
Gene disegno Pg si ottiene il perniciato a maglie o orlato multiplo
Leghorn – Foto Club olandese
Versione oro (foto Simone Cepollina)
Versione argento (foto Simone Cepollina)
Varietà esistenti: perniciato oro maglie nere, perniciato argento maglie nere, perniciato oro maglie blu, perniciato argento maglie blu, perniciato isabella maglie grigioperla, perniciato argento maglie grigioperla. La perniciatura a maglie potrà essere costruita anche sulle altre diluizioni di nero come il cioccolato.
Nota: il termine perniciato non è da abbinare sempre al concetto di disegno a maglie perché esiste anche il
perniciato puro, senza le maglie: esiste quindi il perniciato semplice e il perniciato a maglie!
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AVICOLTURA
Area Tecnica
VICULTUR
Aggiungendo al gene Pg il gene scuritore del nero Ml (Melanotic) si ottiene l’orlato doppio
Versione oro (foto Alberto Pifferi)
Versione argento (foto Alberto Pifferi)
Varietà esistenti: argento doppia orlatura nera, bruna doppia orlatura nera, bruna doppia orlatura blu, argento
doppia orlatura blu, argento doppia orlatura grigioperla
Notate la differenza con il disegno a maglie?
Le linee sono: piu’ nere – piu’ spesse – ma soprattutto l’ultima maglia coincide con il bordo della piuma a causa
dell’aumento di spessore
+
Aggiungendo un altro gene ancora, chiamato Co (Columbian) si arriva a una colorazione molto apprezzata
l’orlata singola (tipica della Sebright), o piu semplicemente orlata
Nota: quest’ultimo tipo di
orlatura si può ottenere attraverso altri passaggi ( che
si originano dal barrato autosomico, passando per il
pagliettato, infine aggiungendo il columbia)
Il piumino striato dei pulcini è identificativo della base genetica
del perniciato o della presenza del gene delle maglie Pg?
E’ una domanda che mi sono posta, a suo tempo, per la razza che
allevo in selezione da quasi 10 anni, la Moroseta, e che comparando una Moroseta serica con una non serica (occasionalmente nascono
soggetti dalla poca sericità) avevo concluso con la presenza del gene
delle maglie Pg.
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AVICOLTURA
Area Tecnica
VICULTUR
Poco tempo fa per meglio capire il funzionamento della striatura (che in America chiamano chipmunk
stripe, a riferimento della razza di scoiattolo giapponese caratterizzata da questo tipo di manto) ho voluto
estendere la questione ad altre razze in cui il gene Pg nel piumaggio adulto non era presente seppur il pulcino nascesse striato.
Ho anche fatto dei testings sulla mia razza, accoppiandola con soggetti di una razza a penna normale che mi
potessero mostrare a cosa questo tipo di piumino facesse
riferimento. Ho utilizzato quindi un’altra razza in una
colorazione costruita su una diversa base genetica e senza la presenza del gene delle maglie Pg. Prole quindi che
potesse prendere sia la base genetica del perniciato che
l’eventuale gene Pg solo dalla Moroseta. A destra pulcino
di 3° generazione, di poco più di un mese.
A prescindere dal fatto che la maggior parte delle
Moroseta perniciate abbiano il gene Pg e questo sia
quello richiesto da tutti gli standard europei, anche
quelli che omettono l’aggettivo a maglie nella nomenclatura della colorazione (faranno poi accenno
al disegno nello standard di colorazione) esistono sia
Moroseta perniciate semplici che a maglie. Attualmente solo l’Olanda inserisce espressamente nella nomenclatura della colorazione l’aggettivo a maglie con “ perniciato oro a maglie nere e perniciato argento a maglie nere”
Riconoscere un perniciato semplice da un perniciato a maglie su piumaggio setoso risulta veramente difficile,
le remiganti, dove il piumaggio è meno serico, possono mostrare accenni della presenza di Pg.
Tornando alla domanda iniziale e studiando il piumaggio adulto di razze a penna normale viene da concludere che il piumino striato identifica la base genetica del perniciato e non la presenza del gene Pg. La
striatura fa parte anche di un’altra base genetica, seppur con intensità e peculiarità diverse che verranno
trattate nell’ultimo corso.
Il perniciato esiste anche diluito dai geni diluitori del nero, Bl del Blue, choc del cioccolata, lav del grigioperla ecc.
Notate il perniciato diluito in questi piumini di varietà che ho creato 4 anni fa su piumaggio setoso e che non
ho continuato per dedicarmi ad altre colorazioni. Qui il gene diluitore è lav del grigioperla in entrambi i casi.
Prima foto a destra Moroseta perniciata argento
maglie grigioperla – Moroseta perniciata isabella
maglie grigioperla.
Il colore di fondo è rappresentato dalla banda
centrale
Adesso parliamo di due colorazioni fra le più divertenti e ricercate: appartengono a pochissime razze, alla Moroseta nel primo caso e alla Cocincina Nana nel secondo caso.
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AVICOLTURA
Area Tecnica
VICULTUR
BIANCO PEZZATA NERO
Questa colorazione è stata creata utilizzando il bianco
dominante, presente in altre razze come la Leghorn. La
Moroseta è una razza dal bianco tipicamente recessivo. Il
bianco dominante quando accoppiato con il nero produce soggetti bianchi, da qui il nome bianco dominante. Se
il soggetto di partenza non è un buon nero ma un nero
con presenza di oro, il bianco dominante è più permissivo rispetto al bianco recessivo nel mostrarlo. Quindi
copre le aree nere e mantiene, in forma più o meno marcata, le aree dorate o rosse; viene infatti utilizzato per la
costruzione della colorazione pile.
Nella Moroseta però il comportamento del gene del
bianco dominante è diverso, va anche detto che questa colorazione risulta tutt’oggi in parte sconosciuta. Il
bianco allo stato impuro, in questa razza, permette non solo l’espressione dell’oro o addirittura del rosso autosomico, ma anche quella del nero, con pezze che variano di dimensioni, forma e dislocazione. Inoltre, l’area di
espressione dell’oro o del rosso autosomico non sempre va di pari passo con quella del soggetto di partenza,
producendo talvolta un “pezzato rosso o fulvo”.
Secondo il soggetto di partenza (un nero uniforme e di qualità,
oppure un nero fiammato oro) si otterranno risultati più o meno
qualitativi. Resta il fatto che la velatura grigiastra è un difetto
che fa parte della natura di questa colorazione. Ciò che deve
essere scartato e squalificato in sede di giudizio è la presenza di
piume fulve o rosse in qualsiasi area del manto oltre a un generale basso livello del candore del bianco.
E’ una colorazione molto variabile, guardate nella foto in alto
come i soggetti possano avere pezze anche particolarmente
grandi e dalla forma particolare, due sorelle nate da una mia
linea che non hanno però riproposto nella prole tale disegno,
a dimostrazione della variabilità del gene. Questa colorazione
non è da confondere con la Excheque (presente solo nella Leghorn) e caratterizzata da una minore variabilità.
Il colore inibisce la pigmentazione scura di vari caratteri, visibile nelle razze, come la Moroseta, dove si
richiedono pelle, tarsi, becco, cresta e colore occhio scuri.
Alcuni pulcini, soprattutto quelli
con meno pezze, possono mostrare una pigmentazione totalmente o
parzialmente chiara, che generalmente scurisce con l’accrescimento. I soggetti di pezzata a livello di
pigmentazione devono quindi essere giudicati dopo i 3 mesi per poter essere selezionati correttamente. E qualora mostrassero qualità
morfologiche possono essere ben
scuriti attraverso l’accoppiamento
con il nero.
Un occhio chiaro da una parte
e uno scuro dall’altra?
E’ frequente in questa colorazione
la presenza di un occhio più chiaro.
Si tratta di un “interferenza” della
colorazione; benché lo Standard
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AVICOLTURA
Area Tecnica
VICULTUR
richieda per qualsiasi colorazione della razza Moroseta (fa eccezione la
colorazione sparviero) un colore dell’occhio scuro, tendete a tolleralo se
il soggetto eccelle in forma ed altri caratteri.
Varietà esistenti: bianco pezzata nero, bianco pezzata cioccolata, bianco
pezzata blu, bianco pezzata sparviero. Il pezzato può essere costruito oltre che su colori uniformi anche su disegni.
Personalmente sto trasportando la
colorazione anche nella razza Chabo, varietà setosa
Pezzata Sparviero – Foto di Yves Silvestri
BOBTAIL
Da cosa deriva il nome:
esiste una razza di cane
dal colore simile, il
nome fa riferimento al
colore di questa razza
e non alla caratteristica
“senza coda” di cui il
termine bobtail è la traduzione. A sinistra foto
di S. Cepollina
Il colore, apparso per la prima volta in Germania nell’allevamento di Dieter Achenbach e, ad oggi, presente
solo in questa razza (sebbene sia stato già trasportato all’estero nella razza Moroseta), risulta essere una mutazione della colorazione collo oro (un perniciato asiatico senza il gene delle maglie Pg). La bobtail è una colorazione a dimorfismo sessuale, questo significa che il maschio ha colori e/o tonalità diverse rispetto alla femmina.
Anche questa colorazione risulta in parte sconosciuta; stanno studiando, attraverso testings, il suo comportamento con varie colorazioni e soprattutto quale risulta la più idonea per mantenere bene il colore.
In genetica viene classificato con la sigla s^al (albinismo imperfetto), è recessivo e legato al sesso (il maschio
può avere le classiche due dosi, s^al/s^al, mentre la femmina una soltanto s^al/-). Il gene diluisce entrambi i
pigmenti, nero e rosso, esattamente come il grigioperla. Per mantenere buono il disegno bicolore della femmina
è necessario che il soggetto di partenza abbia una buona e ben ripartita presenza dei due pigmenti. Possono
infatti presentarsi femmine “monocolore”, dal colore troppo chiaro, quasi uniformemente bianche, o viceversa
dal colore uniformemente grigio, della stessa tonalità della parte finale del corpo. Il maschio non presenta invece la classica divisione bicolore, ha una tonalità quasi uniformemente grigiastra, talvolta giallastra, che tende a
“degenerare” con il superamento dell’anno di età o con l’esposizione solare. I pulcini possono nascere bianchi
o grigiastri.
Albinismo imperfetto legato al sesso: Mueller e Hutt nel 1941 trovarono un gene che non era capace di rimuovere completamente il pigmento dalla Plymouth Rock barrata, razza nella quale fu trovato per la prima volta
tale gene.
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AVICOLTURA
VICULTUR
Area Tecnica
Difficoltà di deposizione e Ovidutto “bloccato” da più uova
Come riconoscere una gallina con difficoltà di deposizione: durante la gestione dei propri animali, capita, seppur raramente, di notare una femmina con coda bassa e aria sofferente; la gallina può anche tentare per più giorni
di andare nei nidi di deposizione senza mai lasciare un uovo. A volte non si notano difficoltà di deposizione se
non toccando la gallina nel basso ventre, appena dopo lo sterno: al tatto risulta la presenza di un uovo formato.
Attenzione: non sempre l’uovo è formato, talvolta è presente la sola membrana senza guscio, è quindi difficile
riconoscere la sua presenza, in questo caso è necessario munirsi di guanti e ispezionare l’ovidutto internamente.
Come comportarsi: è necessario aiutare la gallina ad espellerlo; in questo senso è importante conoscere la parte
anatomica vicino la cloaca e sapere che ci sono due condotti, uno per l’espulsione delle feci e uno, chiamato
appunto ovidutto, che conduce le uova. Non esiste quindi un solo tratto e l’uovo dovrà essere spinto verso un
preciso condotto per non lacerare altri parti anatomiche.
Per una maggiore praticità vi consiglio di posizionare la gallina con il ventre rivolto verso l’alto e il dorso
sdraiato su un piano, cercate poi di condurre l’uovo verso la parte finale del condotto (se è sdraiata sarà il
primo condotto verso l’alto), a questo punto parte della “parete” del condotto fuoriuscirà insieme all’uovo,
l’importante è notare la presenza di guscio libero dalla parete del condotto nella direzione verso la quale lo state
spingendo altrimenti non siete “sulla strada giusta” e potreste provocare inutili lacerazioni e sanguinamenti
della parete. Una volta espulso l’uovo la membrana (o parete) del condotto rientrerà nella sua posizione. Benché ci sia una certa elasticità della parete, qualsiasi movimento dell’uovo verso l’esterno dovrà essere fatto con
estrema delicatezza. La contemporanea fuoriuscita di materiale fecale, soprattutto all’inizio, è normale, basta
sciacquare la cloaca sotto un getto di acqua fresca e riniziare.
Se l’uovo è formato ed ha il guscio evitate di romperlo e cercate di espellerlo per la sua interezza, qualora fosse presente la
sola membrana può capitare che nell’afferrarlo si rompa, cercate di fare fuoriuscire il liquido composto dal tuorlo e dalla
chiara e fate dei “lavaggi interni” con acqua.
Nella maggior parte dei casi la difficoltà di deposizione riguarda un solo uovo ma cosa accade quando l’ovidutto è bloccato, come in questa femmina, dalla presenza di più uova formate e da uova ancora in corso di
formazione, con la sola membrana collagena, o che forse non completeranno il ciclo di formazione del guscio.
Ho notato il blocco solo prendendo la
femmina e sentendo il peso eccessivo,
quasi mezzo kilo in più, oltre alla presenza di una specie di bollicine d’acqua che
si muovevano al tatto nella zona dei fianchi. Effettivamente avrei dovuto accorgermene anche dal fatto che la femmina
non deponeva da tempo mentre le figlie
erano già in produzione ma la mancata
deposizione ha tante motivazioni, spesso
di altra natura. Il primo uovo era formato
(foto di destra con la bottiglia), il secondo
era senza guscio, con la sola membrana ed è riuscito a mantenersi intatto. Il terzo, aveva il guscio ma era completamente schiacciato. Altre 4 uova
con il solo panno sono riuscita a
toglierle solo rompendole internamente e sciacquando l’ovidutto in
un secondo momento. Separate la
femmina dal maschio per almeno
una settimana.
Evitate interventi chirurgici, se
possibile, le galline mal sopportano questo tipo di interventi e
relative anestesie.
Nel prossimo numero parleremo di uno fra i vizi più distruttivi per la stagione riproduttiva, l’ovofagia che
trae la sua origine da una sbagliata gestione degli animali e quasi mai da carenza di calcio. Il modo piu’
efficace per risolverla e poi di fecaloma nei pulcini (tappo di feci interno alla cloaca anziché esterno come
di frequente).
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AVICOLTURA
Associazioni e Club
CLUB ITALIANO
DELLA COCINCINA
Presidente Reghezza Remo
Via Mirabello 10
Cervasca (CN)
tel. 0171/85016
e-mail:[email protected]
Web: cocincinaclub.it
VII ASSEMBLEA ORDINARIA
DEI SOCI DEL CLUB
In data 27 aprile 2014 si è tenuta a
Loano (SV) la 7° Assemblea generale dei soci. Nell’occasione, oltre a
valutare i bilanci e a definire il programma di attività per la stagione
2014/2015, si è provveduto al rinnovo delle cariche sociali valevoli
per il triennio 2014/2016. Sono pertanto state elette le seguenti persone che andranno a comporre il nuovo consiglio direttivo del Club:
REGHEZZA REMO (Presidente)
BOER ANDREA (Vice-Presidente)
CEPOLLINA SIMONE (Segretario)
BRIGNONE MASSIMO
(Consigliere)
COGHETTO ALBERTO
(Consigliere)
D’AMICO CAROLA (Consigliere)
DILONARDO GABRIELE
(Consigliere)
da sx: Tortora Sonia, Boer Andrea,
Cepollina Simone, Rolla Paolo,
Donghi Giuseppe, Dilonardo Gabriele, Coghetto Alberto, Giusto
Giorgio, D’Amico Carola, Reghezza Remo.
VICULTUR
Nel pomeriggio dello stesso giorno si è tenuto un mini-corso sulla
caratteristiche principali della razza cocincina e sulla colorazione
fulva e sparviero fulva della stessa
razza. Nelle pagine “razze e colorazioni” di questa rivista sono riportati gli appunti sull’argomento
trattato.
PROGRAMMA ATTIVITA’
2014/2015
• Fossano (CN) 8 Giugno 2014 mostra-mercato con vendita di
uova e pulcini della cocincina e
della cocincina nana.
• Zeddam (NL) 13 settembre 2014
- pertecipazione dei soci al 10°
Cochinday
• Fossano (CN) 8/9 novembre
2014 - stand del Club presso mostra sociale del Club 3C
• Chambery (F) 13/14 dicembre
2014 - Pertecipazione dei soci
alla mostra europea della cocincina/cocincina nana
• Montichiari (BS) 20/22 marzo
2015 - 2° mostra nazionale “The
big one” della cocincina.
Verrà comunicata, sul prossimo
notiziario federale, la data e il luogo della 7° mostra nazionale del
Club Italiano della Cocincina.
A.F.A.
Presidente Neri Louis
Via Carducci 9
33052 Cervignano del Friuli
tel. 392/2806111
e-mail: [email protected]
RINNOVO CONSIGLIO
DIRETTIVO 2014-2016
Dal 1 Gennaio 2014 è entrato in
carica il nuovo Consiglio Direttivo
dell’AFA così composto:
Presidente - LOUIS NERI
Vice Presidente – MAURIZIO
TREVISAN
Segretario: ROBERTO TROMBETTA
24
Consiglieri - LINO BASSI,
GIANPIERO BIRARDA, STEFANO BIN, CARLO CASETTA,
GIANLUCA MOSANGHINI.
MOSTRA SOCIALE AFA 2013
Dopo il successo dello scorso anno,
l’A.F.A. ha voluto riproporre l’esperienza della Mostra Sociale.
Sede consolidata dell’evento l’ameno parco della Villa ‘CorrerDolfin’ a Porcia di Pordenone. Settanta gli esemplari esposti a giudizio, di ben 24 razze diverse con
atrettante colorazioni.
Nove i Campioni di razza con il
predicato di MB95:
• Australorp nera dell’all. Franco
Tulis (CAMPIONE RAZZE PESANTI);
• Ancona nera picchiettata bianco
dell’all. Lino Bassi;
• Italiener perniciata dell’all. Louis Neri (CAMPIONE RAZZE
MEDIE);
• Padovana bianca dell’all. Silvano Bergamo (CAMPIONE RAZZE ITALIANE);
• Combattente Inglese Moderno
betulla dell’all. Mario Mizzau;
• Padovana nana nera dell’all.
Louis Neri;
• Bantam nera dell’all. Lino Bassi;
• Sebright argento orlato nero
dell’all. Roberto Trombetta;
• Olandese nana collo oro dell’all.
Lino Bassi (CAMPIONE RAZZE
NANE).
Un Campione di razza con il predicato di D96:
• Combattente Inglese Antico
dorata frumento dell’all. Mario
Mizzau (CAMPIONE ASSOLUTO MOSTRA).
Giudice della mostra è statol’amico Sergio Savi a cui va un grazie
particolare per l’impegno e l’aiuto che ci ha fornito, nonché per la
grande disponibilità.
Nella mattinata di domenica abbiamo organizzato una conferenza, tenuta dal Giudice Sergio Savi,
sui corretti metodi di inanellamento degli animali e sulle principali caratteristiche delle razze
presenti in Mostra, nonché sui
loro principali difetti. Oltre i soci
dell’A.F.A., sono convenuti per
AVICOLTURA
Associazioni e Club
VICULTUR
l’occasione diversi soci della vicina Avinordest.
L’A.F.A. vuole ringraziare oltre al
giudice Sergio Savi, il Presidente
nazionale Giuseppe Da Giau, da
sempre vicino all’A.F.A. e presente alla cerimonia di premiazione.
Inoltre si ringraziano la ProLoco
ProPorcia, la Regione Autonoma
Friuli Venezia Giulia, i soci intervenuti e tutti coloro che hanno partecipato per la buona riuscita della
mostra.
Cogliendo l’occasione di salutarvi
vi do appuntamento a settembre,
alla prossima edizione della Mostra Sociale.
Louis Neri
AGRIEST 2014
Anche quest’anno l’AFA ha organizzato, in occasione della manifestazione Agriest, presso i padiglioni della fiera di Udine, nel mese di
gennaio, una rassegna sociale. Circa un centinaio di animali esposti,
dai polli delle piu diverse razze e
colorazioni ai tacchini e alle anatre.
Ottima l’affluenza del pubblico e
l’interesse generale per i nostri animali e il nostro hobby.
POLLICE VERDE 2014
Dal 4 al 6 aprile 2014, all’interno
dei padiglioni della fiera di Gorizia, in occasione della manifestazione “Pollice verde”, abbiamo
organizzato una rassegna sociale
che ha visto presenti diverse razze di polli di taglia grande e nana.
L’interesse riscosso è stato davvero notevole. I nostri soci si sono
trovati impegnati a fornire diverse
informazioni sulle razze presenti
e sull’attività della nostra Associazione, non solo al vasto pubblico italiano presente ma anche
al notevole numero di spettatori
provenienti dalla vicina Slovenia
e Croazia. Dopo tre anni possiamo affermare che Gorizia si è dimostrata un’ottima vetrina per la
nostra Associazione. Ci riproponiamo di migliorare e far crescere
sempre di più questo evento già a
partire dalla prossima edizione di
aprile 2015.
Louis Neri
A.E.R.Av.
Presidente Zanni Elena
Via Alfredo Oriani 54 – 40137 Bologna
tel. 339/4566088
e.mail [email protected]
RINNOVO CONSIGLIO
DIRETTIVO 2014-2016
Durante l’incontro annuale, tenutosi il 23 marzo scorso, l’Assemblea dei Soci AERAV ha votato per
eleggere il nuovo Consiglio sociale
per il triennio 2014/2016.
Il nuovo consiglio é composto dai
seguenti Consiglieri:
sig. Giancarlo Canepari
sig. Ugo Cavagnini
-sig. Luca Gianesini
-sig. Lucio Peruzzo
-Sig. Nazzareno Rabitti
-sig. Luigi Ruggeri
-sig.ra Elena Zanni
Durante la sua prima seduta, svoltasi immediatamente dopo l’elezione, il nuovo Consiglio ha provveduto alla nomina del Presidente,
nella mia persona, ed a quella del
Vice Presidente nella persona del
sig. Luigi Ruggeri. Sono poi stati
distribuiti,con voto unanime ,i seguenti incarichi :
-Segretario Luca Gianesini
-Tesoriere Ugo Cavagnini
-Addetto alla gestione degli anelli
Lucio Peruzzo
-Gestione logistica Nazzareno Rabitti
-Addetto agli allestimenti mostre
Giancarlo Canepari
A tutti auguro un buon e proficuo
lavoro nelle mansioni assunte.
Sono davvero onorata di presiedere questa Associazione per il prossimo triennio. Voglio inoltre ringraziare i Consiglieri che mi hanno
eletta, riponendo nella mia persona la loro fiducia e tutti i Soci che
mi hanno sostenuta durante l’As-
semblea con il loro voto. Ringrazio
il sig. Mauro Cabassi, che, con il
suo lavoro generoso e competente,
svolto nei dieci anni della sua Presidenza, ci lascia un’ Associazione
vitale e con un posto preminente
nel panorama dell’allevamento
amatoriale italiano.
Il nuovo Consiglio ed io, riteniamo che si debba continuare l’attività sociale nel solco tracciato
dai nostri predecessori, puntando
sempre più, nel contempo, a coinvolgere le nuove generazioni, con
nuovi progetti e nuove tecnologie.
Riteniamo, inoltre di dover dialogare in modo propositivo con la
Federazione per contribuire insieme alla diffusione della passione
che ci accomuna.
Elena Zanni
AVE-SICULO
Presidente Palazzolo Antonio
Via Linea Ferrata 43b – 90046
Monreale (PA) tel. 339/4638439
e.mail [email protected]
ASSEMBLEA ORDINARIA
DEI SOCI
Domenica 9 febbraio 2014 si è svolta l’Assemblea ordinaria Ave-Siculo per l’elezione del consiglio
direttivo, i presenti hanno votato ed eletto il consiglio che è così
composto:
- Presidente Antonino Palazzolo
[email protected]
- Vice-Presidente Antonio Ferrante
[email protected]
- Segretario Rocco Munaco’ [email protected]
- Cassiere Vito Militello vito.mil@
tiscali.it
- Responsabile Anelli Calogero
Costanza calogero.costanza1@
istruzioni.it
- Consigliere Gaetano Avellone
[email protected]
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AVICOLTURA
Federazione
VICULTUR
INCONTRO INTERNAZIONALE
DEI GIUDICI DI AVICOLI E COLOMBI
Finalmente, dopo tanti anni, l’Italia ospita, a Ponzano Veneto (Treviso) nei giorni 27-28 settembre 2014, un evento di prestigio quale la riunione tecnica dei giudici europei. Parteciperanno a questo meeting molti giudici, di
avicoli e di colombi, provenienti da diversi Paesi aderenti all’Entente Europèenne. L’iniziativa, nata in seno al
precedente Consiglio Direttivo FIAV (2011) in accordo con quello della FIAC, è stata possibile realizzarla grazie
all’opportunità offertaci dal Sig. Lochmann Urs (Presidente dei giudici dell’E.E.). Si preannuncia un incontro
di grande spessore ed interesse che potrà essere molto utile alla nostra Federazione, ed in particolare al nostro
corpo giudici. Un evento pertanto irrinunciabile, per gli addetti ai lavori, che sarà curato nei minimi particolari
dagli organizzatori della FIAV e della FIAC che porterà senz’altro un valore aggiunto a tutto l’ambiente del
nostro settore. Il programma sotto riportato evidenzia gli argomenti che verranno trattati ognuno dei quali ha,
come relatori, importanti e competenti personaggi del panorama avicolo europeo.
PROGRAMMA CONFERENZA - Orari delle Discussioni
SABATO, 27.09.2014
Ore
09.00
09.00
09.30
10.00
10.45
12.00-13.30
13,30
14.00
15.00
16.00
18.00
20.00
Inizio conferenza
Teoria Valdarno
Fabrizio Focardi
Teoria Livorno
Fabrizio Focardi
Teoria Cocincina Nana
Mathieu Leuridan
Discussione davanti agli animali delle razze Valdarno/Livorno/Cocincina Nana
pranzo
Teoria Tacchini Italiani/Anatra Germanata Veneta Andy Verelst
Teoria Moroseta
Mathieu Leuridan
Discussione davanti agli animali Tacchini Italiani/Anatra Germanata Veneta/Moroseta
Cresta a Rosa
Andy Verelst
Cena
Riunione Commissione Standard Europea
DOMENICA, 28.09.2014
Ore
26
08.30
08.30
09.00
09,30
10,00
11.30
Inizio conferenza
Teoria Padovana
Hendrick Timmer
Teoria Olandese con Ciuffo
Hendrick Timmer
Teoria Ko Shamo
Urs Lochman
Discussione davanti agli animali Padovana/Olandese con Ciuffo/Ko-Shamo
Pranzo e chiusura conferenza
AVICOLTURA
VICULTUR
Federazione
VERBALE ASSEMBLEA ORDINARIA
DEI SOCI - 6 APRILE 2014
L’anno 2014, il giorno 6 del mese di aprile in Sivizzano Sporzana (PR) è riunita l’Assemblea generale ordinaria dei soci della FIAV per discutere e deliberare
sul seguente ordine del giorno:
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
Situazione sociale
Approvazione del bilancio consuntivo 2013
Approvazione del bilancio preventivo 2014
Campionati Italiani di Avicoltura 2014
Riunione giudici E.E. prevista a Settembre 2014
Relazione sulla nuova formazione giudici
Varie ed eventuali
Dopo opportuna registrazione dei Presidenti e dei
loro delegati, presiede l’Assemblea il Presidente del
Consiglio Direttivo Sig. Da Giau Giuseppe, affiancato dalla segretaria Sig.ra Tortora Sonia e dai consiglieri Sig.Cepollina Simone, Colosio Massimo, Grondona Stefano e Rolla Paolo. Il Consigliere Gabriele
Tura assente perché ammalato.
Viene dato atto che:
• L’Assemblea è in seconda convocazione essendo
andata deserta la prima;
• Sono rappresentate dai relativi Presidenti e/o delegati, le Associazioni di seguito elencate: AERAV
- AFA - AMAC - ATA – ASAVIT - SAMASA - AIRPA – Avinordest - ALA – AUAV – AVILA- Avicoltori Trentini – Club 3C - LIA. Sono rappresentate per delega le Associazioni APAC e ASCAV.
• Per il Comitato Tecnico Scientifico sono presenti i
sig.ri Focardi Fabrizio e Simeoni Marco.
• Per L’Ordine dei Giudici il Presidente, Sig. Ferri
Fabio
• Per il Club Italiano della Moroseta è presente il
Sig. Nardon Stefano e per il Club Italiano della
Cocincina il Sig. Reghezza Remo.
1) Il Presidente del C.D.F., Sig. Giuseppe Da Giau, dà
il benvenuto ai partecipanti e in particolar modo
saluta la nuova Associazione Campana che dal
corrente anno entra a far parte della Federazione;
la nuova Presidentessa Aerav, Sig.ra Zanni Elena;
il Sig. Mazzeo Sandro delegato dell’Associazione
siciliana ASAVIT e i rappresentanti dei Club di
razza. Passa quindi la parola alla segretaria Sig.ra
Tortora Sonia che presenta la situazione sociale
della F.I.A.V. nella quale si rileva che ogni anno
c’è un costante incremento nel numero dei soci
(pari a circa un 5% annuo). Si è infatti registrata
negli ultimi anni la seguente situazione: 625 soci
nel 2011, 672 nel 2012, 703 nel 2013 e 730 nel 2014.
Si fa presente che i soci dell’anno 2014 potrebbero ancora aumentare dato che molte Associazioni non chiudono la campagna tesseramento alla
data dell’Assemblea dei soci ma successivamente.
Si sottolinea comunque che per poter continuare
in questo trend positivo è necessario che tutte le
Associazioni, che sono le agenzie effettivamente
operanti sul territorio, si adoperino il più possibile per guadagnare visibilità e quindi appeal nei
confronti degli appassionati del settore. Anche
il numero delle Associazioni aderenti alla Federazione tende ad aumentare e attualmente se ne
contano 20. Come già indicato dal 2014 è entrata
a far parte della F.I.A.V. una nuova Associazione (A.C.A. - Associazione Campana Avicoltori)
mentre, dopo alcuni contatti informali, si rimane
in attesa di chiarimenti da parte del Presidente
dell’Associazione A.S.A. in merito alle intenzioni
di proseguire o meno l’attività associativa e quindi di continuare a far parte della Federazione. Il
Presidente federale sottolinea all’Assemblea che
il miglior modo di far fronte alla crisi imperante di questi tempi e di mantenere la vitalità della
Federazione, è che ciascuna Associazione si impegni a fondo per incrementare il numero di soci
che sono una risorsa indispensabile per il contributo di idee che ciascuno singolarmente può
portare, per garantire un ricambio generazionale
quanto mai necessario e per dare anche una solida base finanziaria alla Federazione. Maggiori
disponibilità e idee vincenti ci aiuteranno a crescere e a realizzare obiettivi importanti.
2) Si passa quindi a esaminare il bilancio consuntivo
del 2013.
Il sig. Simone Cepollina espone brevemente i
punti salienti del bilancio F.I.A.V. che si chiude
con un disavanzo di euro 3.233,74. Viene chiarito all’Assemblea che tale passività si è verificata
principalmente per il sostanzioso investimento avanzato per la stampa della prima parte del
“libro standard italiano delle razze avicole” (€
5.694,80). Per quanto riguarda le spese generali
si sottolinea che all’interno di questa voce al p.to
7e) vi sono circa €.1.600 di beni patrimoniali della Federazione (poster ed altro materiale vendibile). Viene comunque detto che la passività del
bilancio consuntivo 2013 è stata in parte compen-
27
Federazione
sata da maggiori entrate derivanti dalle quote associative. Viene quindi analizzato il bilancio del
Campionato Italiano di Avicoltura che ha chiuso
con un disavanzo di €. 4.058,29 da non considerarsi del tutto negativo, nonostante le aspettative
fossero diverse e ben più rosee, poiché la Federazione in passato ha sempre stanziato una cifra
pari €. 3.500 a favore dell’organizzazione dei CI
beneficiando le Associazioni ospitanti. Inoltre
per la passata edizione dei Campionati Italiani
sono stati stanziati per la prima volta contributi
per trasporti collettivi alle Associazioni svantaggiate perché più distanti (quantificati in €. 1.480)
e sono stati attribuiti premi in denaro alle Associazioni classificatesi ai primi 3 posti (quantificati
in €. 600). Viene poi chiesto all’Assemblea se abbia osservazioni e/o chiarimenti a riguardo. Non
venendo sollevate questioni di sostanza si passa
alla votazione per l’approvazione. Con votazione
palese si approva con 15 voti favorevoli e 1 contrario (AVILA) il bilancio consuntivo 2013.
3) Il consigliere Cepollina Simone dà lettura al bilancio di previsione per l’anno 2014 facendo presente che si partirà da una disponibilità iniziale di €. 27.993,31. Si calcolano infatti per l’anno
2014, entrate pari a €. 32.000,00 da fonte ordinaria (quote associative , anelli federali), varie
generiche (quote mostre e altro) e straordinarie.
Si è quindi provveduto ad una ripartizione della spesa come di consueto: costo anelli, spese del
Consiglio Direttivo, spese per l’Assemblea dei
soci, spese per i giudici e il C.T.S., spese Entente
Europea (in questo capitolo si prevedono maggiori uscite rispetto all’annualità passata a causa dell’organizzazione in Italia del meeting E.E.
dei giudici), spese per il notiziario federale, spese
generali di segreteria. Si prevedono anche nuove
voci di uscita riguardanti la gestione del sito, le
spese per la realizzazione dello stand Federale e
della consulenza di un commercialista necessaria
per il nuovo inquadramento fiscale della F.I.A.V..
Vengono infine messe in bilancio le spese per il
completamento dello standard italiano delle razze avicole (circa €.5.000 da attingere dalle disponibilità iniziali economiche della Federazione).
Nel complesso quindi le uscite risultano essere
pari a €. 37.000,00 pertanto si prevede anche per
l’anno 2014 una chiusura in passivo. Non viene
presentata la voce riguardante il Campionato Italiano di Avicoltura poiché restano ancora aperte
troppe variabili che non consentono se non una
stima approssimativa e che comunque non dovrebbe nelle intenzioni discostarsi dal pareggio.
Saranno quindi trattati con un bilancio separato
e aggregato. Il bilancio di previsione 2014 viene
28
AVICOLTURA
VICULTUR
quindi sottoposto a votazione e viene approvato
con 13 voti favorevoli e 3 astenuti (AIRPA, AFA,
AVILA).
4) Il Presidente Da Giau Giuseppe affronta il tema
riguardante l’organizzazione dei prossimi Campionati Italiani di Avicoltura. Il nodo cruciale
una volta individuata la sede sarà la necessità
di trovare una formula diversa per curare l’organizzazione di un evento che deve considerarsi
il più importante nel panorama italiano di settore. Vengono esposte all’Assemblea le diverse
opportunità presentatesi al Consiglio Direttivo
federale, concernenti le possibili sedi individuate. In particolare si presenta all’Assemblea il
preventivo ricevuto dall’ente Fiera di Piacenza,
l’offerta formulata in via preliminare dai gestori
della Fiera di Reggio Emilia e quella di Romagna Fiere s.r.l. per il polo fieristico di Forlì. Viene inoltre chiesto all’Assemblea se vi sono ulteriori proposte da valutare al fine di scegliere la
sede più idonea. Non essendoci altre proposte si
passa ad analizzare nel dettaglio quanto sopra.
A Piacenza il costo d’affitto della struttura è di
circa mille euro ogni 1000 m2 espositivi, sede già
accantonata da FIAC perché troppo costosa. A
Forli la struttura fieristica è stata proposta senza
costo d’affitto, resterebbero da affrontare solo le
spese dei servizi (non trascurabili in proporzione), a Reggio Emilia è stata fatta una previsione
di spesa d’affitto di circa 4000 euro per 6000 m2
espositivi e su questa sede possono convogliare
agevolmente i materiali espositivi di FIAC mentre per quanto riguarda FIAV è disponibile un cospicuo parco gabbie dell’Associazione territoriale, AERAV. Questa sede è già stata utilizzata da
FIAC nel 2014 (gennaio) per l’esposizione nazionale con ottimi risultati. Dopo attenta valutazione dei vari parametri l’Assemblea all’unanimità
stabilisce che la sede più idonea per svolgere il
Campionato italiano sia quella di Reggio Emilia.
Resta fermo il punto di una collaborazione paritetica con FIAC (colombi) e l’ospitalità offerta ad
A.N.A.C. (cavie) e forse all’A.N.C.I. (conigli). Per
queste due si dovranno discutere in dettaglio i
livelli di contribuzione e/o collaborazione. Come
già detto la scelta di questa collocazione risponde a ragioni varie, non prettamente economiche
ma anche logistiche, e nei suoi confronti è stato
espresso gradimento anche dalle altre Federazioni compartecipanti all’evento. Questo passaggio
verso una formula aperta e plurale del CI sul
modello di grandi esposizioni europee dovrebbe nelle intenzioni portare maggiori vantaggi e
migliori garanzie di successo della manifestazione. Nella sede di Reggio Emilia la data di svol-
AVICOLTURA
VICULTUR
gimento è vincolata e potrà cadere sul secondo
o terzo week end di gennaio 2015. Nonostante
la location sembri più vantaggiosa di altre sarà
bene tenere sotto controllo i costi dell’evento considerando anche che le principali fonti di entrata
riguarderanno i biglietti di ingresso, gli sponsor e
le quote di ingabbio consuete (4 euro a soggetto)
che l’Assemblea non ha intenzione di aumentare
per non disincentivare la partecipazione. Si apre
quindi un dibattito per definire come e a chi affidare la gestione dell’evento. Aerav sostiene che
Reggio Emilia debba diventare la sede fissa per
ospitare i Campionati italiani di Avicoltura e che
l’organizzazione deve essere condivisa con la
suddivisione dei compiti tra le diverse Associazioni aderenti alla Federazione. La Sig.ra Zanni
Elena (AERAV) dichiara che, qualora si ritenesse
utile, è anche possibile variare alcune date abituali del calendario delle manifestazioni di Aerav
(esempio Avincontro) in maniera tale da distanziarle maggiormente dal Campionato Italiano. Il
Sig. Muscella Massimo (SAMASA) sostiene che
ogni Associazione dovrebbe individuare almeno
due persone quale manovalanza per la gestione
della manifestazione oppure, nel caso non riesca
Federazione
a reclutarle, corrispondere in denaro un indennizzo per pagare manovalanza esterna che la
Federazione si troverà costretta a utilizzare. Su
quest’ultima proposta non c’è unità di vedute. Il
Presidente federale vede opportuno costituire un
Comitato organizzatore che comprende, oltre al
CDF, altri esponenti delle diverse Associazioni
a partire da Aerav territorialmente competente.
Quindi una volta individuate sarà necessario
procedere ad una riunione operativa da svolgersi
entro i primi 15 giorni di giugno. Comunque, a
stretto giro di posta, sarebbe auspicabile che tutte
le Associazioni comunichino alla segreteria Fiav
i nominativi delle persone che faranno parte del
comitato organizzatore della mostra e le attrezzature che le Associazioni potrebbero mettere a
disposizione (numero gabbie convenzionali con
relative misure). A tale riguardo la Sig.ra Zanni
Elena sottolinea, visto quanto accaduto nell’ultima edizione dei campionati italiani di avicoltura, che AERAV metterà a disposizione le proprie
attrezzature ma solo dietro il pagamento di una
cauzione. Si raccolgono quindi alcuni nominativi
di persone che entreranno a far parte del CO allargato. Il Presidente rilancia quindi sollecitando
29
AVICOLTURA
Federazione
l’Assemblea su altre possibili iniziative, idee o innovazioni da proporre per i CI ricordando che in
questo prossimo anno si celebrerà il ventennale
della FIAV. Riguardo alle premiazioni, il sig. Ferri
dichiara che non è favorevole alla corresponsione dei premi in denaro, afferma inoltre che sarebbe bene aggiungere alla premiazione attestati
di merito per i vincitori (diplomi). Il Sig. Santoni
Giuseppe lancia l’idea che il comitato di organizzazione sia dotato di divise di riconoscimento
per praticità e per rendere un servizio migliore ai
visitatori partecipanti, sostiene inoltre che le premiazioni si potrebbero effettuare in un secondo
momento (esempio durante l’Assemblea dei soci)
considerando gli innumerevoli adempimenti che
si devono sostenere nei giorni della manifestazione. Su questo ultimo punto il Sig. Ferri sostiene
che la premiazione è invece un momento celebrativo importante e che la sua gestione andrebbe
migliorata. L’Assemblea conclude dichiarandosi
favorevole al mantenimento della Band come oggetto di premio per i campioni, ma che sarà data
in numero di una ad ogni allevatore indipendentemente dal numero di Campioni che avrà ottenuto, mentre saranno consegnati, anche in un
secondo tempo, diplomi di merito per ciascun
campione di categoria.
5) Il Presidente Da Giau Giuseppe comunica che in
data 26/28 del mese di settembre 2014 avrà luogo
a Treviso il meeting europeo dei giudici dove il
nostro CTS sarà impegnato nel presentare alcune
razze italiane. A tale incontro si auspica la partecipazione dei giudici e degli allievi giudici italiani. Gli aspetti organizzativi della manifestazione
sono già stati attuati. E’ stata chiesta ed ottenuta
la disponibilità di Avinordest, Associazione territoriale, a dare supporto logistico al meeting.
6) Alla luce di quanto discusso nella riunione del
CDF tenutosi nel giorno precedente l’Assemblea,
il Presidente Da Giau fa presente che è stata illustrata e consegnata al Presidente dell’Ordine
dei giudici una proposta per dare nuova forma
alla scuola giudici con l’intento di sollevare, dalla cronica situazione di criticità, questo organo
federale. Sarà pertanto compito del CDODG valutare tale proposta ed elaborarla nel modo che
ritiene più opportuno al fine di raggiungere, a
breve termine, un risultato concreto di miglioramento che verrà poi valutato. Il Sig. Fabio Ferri,
in qualità di Presidente dell’ODG, sostiene che
sono soprattutto le Associazioni a dover intervenire su questo argomento, impegnandosi nell’incentivare i propri associati ad avvicinarsi alla carriera di giudice federale.
30
VICULTUR
7) Varie ed eventuali.
Il Sig. De Simone Emanuele (AVILA) sottopone
all’Assemblea la valutazione di alcuni argomenti: la variazione dell’attuale sistema elettivo del
Consiglio direttivo federale, la riedizione dei seminari aperti a tutti nel corso giudici, l’integrazione dell’attuale numero dei componenti del
CTS. Per quanto riguarda il primo punto, già proposto nella precedente Assemblea dei soci e non
approvato, si effettua una votazione palese dove
risultano favorevoli 4 Associazioni, 2 astenute e
10 contrarie. La proposta di modificare il sistema
elettorale vigente del Consiglio Direttivo Federale
viene accantonata. In merito alla proposta di reindire i seminari nei corsi giudici, il Presidente Da
Giau Giuseppe risponde che essa è già contenuta
nella bozza del nuovo ordinamento della scuola
giudici consegnata all’ODG il giorno precedente.
Infine per quanto riguarda l’ampliamento dell’organico del CTS si fa presente che nei mesi precedenti era stata inviata comunicazione a tutte le
Associazioni invitandole a segnalare nuovi nominativi da inserire in questo organo federale, ma
nessuno ha provveduto in tal senso, perciò è stata
la Federazione stessa che ha contattato e inserito 2
nuovi componenti, in deroga al regolamento che
prevede un CTS di 5 membri. Ma la proposta è
sempre valida, pertanto chiunque avesse nominativi da proporre per integrare l’organico del CTS
ha totale facoltà di inviare comunicazione alla segreteria della Federazione che provvederà a darne comunicazione all’organo interessato.
Il Presidente AVILA sostiene infine che la manifestazione di Montichiari (“Fiera di primavera”)
a cui la FIAV ha partecipato su invito non è stata
ben reclamizzata e che sembrava un’iniziativa riservata a pochi prescelti. Il CDF risponde che tutto ciò non è si assolutamente verificato perché la
partecipazione era estesa a tutti i tesserati della
FIAV e che l’evento è stato reso noto in via ufficiale con ampio margine di tempo, sul notiziario
federale.
Il Presidente Bindocci Marco (AUAV), in qualità
di delegato dell’APAC, riporta, a nome di questa
Associazione, che sarebbe opportuno per motivi
di etica e obiettività evitare che i giudici espongano in occasione dei Campionati Italiani dove sono
chiamati ad operare, così come già avviene in altri settori analoghi a quello dell’avicoltura sportiva. La proposta potrà venire discussa in sede dei
prossimi CDF.
Non essendoci altre argomenti da dibattere l’Assemblea viene sciolta.
La Segretaria
Tortora Sonia
Il Presidente
Da Giau Giuseppe
AVICOLTURA
VICULTUR
News
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AVICOLTURA
News
VICULTUR
EVOLUZIONI SELETTIVE
ATTITUDINALI
Non capita di rado sentir dire da alcuni avicoltori che
le razze si sono rovinate, che l’allevamento in quel
paese ha cambiato il tipo o che l’apporto di quella
colorazione ha distrutto una razza oppure che gli allevatori moderni hanno orrendamente estremizzato
quell’altra.. tanto é vero che trovando delle vecchie
foto di epoche passate di alcuni soggetti non sembrano neppure appartenere alle razze che ci troviamo di
fronte oggi.
Obiettivamente esiste un sobstrato di verità in alcune di queste affermazioni, questa verità risiede nel rischio di cadere nella mancanza di attitudine di alcune
razze oggi.
Le razze di polli, anatre, cani, cavalli etc in tanto esistono in quanto hanno attitudini diverse, ovvero l’uomo le ha selezionate “ad hoc” per uno scopo preciso,
quando l’indirizzo di selezione porta a caratteristiche
fisiche che non collimano con quella che dovrebbe essere l’attitudine della razza.. si sta percorrendo una
strada sbagliata.
Pensiamo ad una linea di selezione che alleggerisse la
mole di una orpington: che razza da carne sarebbe...
Oppure ad una tendenza che arrotondasse la linea di
una Livorno per favorirne una posizione da cova: che
razza da uova sarebbe?
Orbene tutti noi sappiamo che esistono razze ornamentali pure , razze la cui selezione é stata sempre
indirizzata a rendere le stesse notevolmente piacevoli
alla vista ed allo scopo di abbellire le corti o come dettaglio, non indispensabile ma preziosissimo, di giardini privati.
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Se pensiamo alle due razze maggiormente allevate e
diffuse tra gli allevatori e nei giardini familiari quale richiesta può essere fatta ad una cocincina nana o
ad una moroseta se non quella di avere forme sempre
più arrotondate per un espressione ancora maggiore
di plasticità e morbidezza delle linee, una rotonditá
sempre più piena che arrivi ad avvicinare il piumaggio del corpo alla fluente calzatura, caratteristica che
al contempo le fornisca una maggiore predisposizione
,anche solo visiva, ad ottimizzare una delle fasi più
amate dagli estimatori della vita di campagna, la cova
e la cura di una piccola squadra di pulcini.
Ed il loro aspetto segue l’onda del pet (traduzione
dall’inglese: animale domestico da accarezzare): i becchi corti, le code che ricordano un gradevole pon pon ,
ed i ciuffi voluminosi (per le moroseta), altro non sono
se non le loro caratteristiche di maggiore successo,
poiché ebbene si (!!) le orientali “moroseta” e “cochin”
piacciono tantissimo .. agli avicoltori esperti ed a quelli dell’ultima ora e soprattutto anche a chi nutre una
certa fobia per i volatili (ornitofobia) o in particolare
delle galline (alektorofobia) poiché affrontano le tre
sottocategorie di queste paure: hanno piedi ben calzati
(confondendo chi non gradisce la cosiddetta zampa
da rettile “a squamatura scudata”), hanno pochissima cresta quasi assente (e spesso l’elemento carnoso
genera ribrezzo in chi ha a che fare con i mammiferi
domestici più comuni che non hanno pelle nuda a vista) e la moroseta non ha le classiche piume (quindi
esclude anche la pteronofobia o paura delle piume)
ma un “pelo” soffice poiché le piume hanno struttura
serica. Con queste premesse queste due signore delle razze avicole negli Stati Uniti ed in Scandinavia si
stanno sempre più insediando nelle case e non solo
nei giardini, cambiando il ruolo che hanno svolto per
anni .. anzi no ..ritornando a quel ruolo che avevano
nei palazzi imperiali orientali...
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Ed acciocché questo avvenga questi indirizzi vanno
seguiti nelle forme, nelle calzature , nei ciuffi e nei
disegni plastici (senza arrivare a violare il benessere
animale).
Poiché ricordiamoci che queste sono razze di selezione squisitamente umana...in natura una gallina
a piuma serica non sopravviverebbe al primo predatore nei paraggi poiché non vola oltre gli 80 cm,
ed una gallina fittamente impiumata come una co-
nenza di una barbuta, od alla sorprendente docilità di
una chabo ed alla elegante e discreta presenza di una
serama... Una qualsiasi di queste potrebbe essere una
vivace presenza casalinga e riposare in una voliera nei
momenti in cui non la si desidera in giro, poiché non
occuperebbe più spazio di un qualsiasi pappagallo
(numerosissimi nelle case italiane) anzi alcuni nostri
polli sono anche più piccoli di un pappagallo cenerino
o di un cacatua.
cincina nana soccomberebbe per le infestazioni da
parassiti ed entrambe morirebbero di fame vista la
scarsa attitudine a razzolare .. in natura esiste il gallus
gallus bankiva che mal sopporta l’allevamento ed il
contatto umano... e vola via al minimo fastidio.. Indi
uno degli obbiettivi che potrebbe segnare un punto
di svolta per tutti noi avicoltori italiani é quello di far
evolvere ed elevare qiunto negli Stati Uniti, dove l’avicoltura in ogni suo aspetto é decenni avanti) pensate
a quanta minore pressione burocratica potremmo subire nei trasporti, nelle cure mediche e nelle importazioni, nella partecipazione alle manifestazioni nonché
nelle vidimazioni dei documenti che li riguardano.
Vieppiù, con una maggiore diffusione, si creerebbe
una fetta di mercato ancora sconosciuta che potrebbe
convincere le case farmaceutiche italiane ad investire
nell’avicoltura con più farmaci specifici e confezioni
di vaccini calibrate per i piccoli numeri.
A ben pensare chi di noi potrebbe negare l’attitudine
caratteriale di tante altre nostre razze ad essere degli
eccellenti pet?
Pensiamo alla curiosità tenace delle cocincine nane o
alla tranquilla domesticità delle moroseta (caratteristica che personalmente ho ritrovato maggiormente
in quelle con barba) ma anche alla deliziosa imperti-
Ogni razza ha uno standard e spesso ,come é giusto
che sia, gli standard vengono aggiornati, cambiano,
si evolvono perché non corrispondono più alle attuali
caratteristiche di selezione e proprio questa selezione
se ben fatta negli anni riesce a produrre quel “quid” in
più che caratterizza e dá un tipo sempre più forte alla
razza e crea quelle che potremmo chiamare evoluzioni selettive attitudinali. >E per chi dopo questo articolo mi accuserá di sacrilegio invocando immagini dell’800 di un pollo o
di un altro vorrei raccontare di Agustina Otero Iglesias... Che visse tra la fine dell’Ottocento fino a metà
del novecento, cantante ballerina ed attrice di origini
spagnole, fece innamorare principi ed uomini comuni, da Enrico VII d’Inghilterra a Gabriele D’Annunzio, costei era “La Bella Otero” tutte le notizie che la
riguardano dicono che rispecchiava tutti i canoni di
bellezza dell’epoca...di quell’epoca...chiunque cerchi
una sua immagine su google troverà una ragazzetta
con una fronte notevolmente bassa , con un modesto
décolleté e gambe non proprio snelle... Ci perdonerà
La Bella Otero, che avrà avuto di sicuro una ammaliante personalità ed i canoni giusti dei primi del 900,
Ma lei oggi ci dimostra in pieno che in taluni casi alcune proporzioni non sono eternamente belle...
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ANCONA ROSSA
Molte razze italiane sono allevate anche all’estero
con risultati talvolta superiori rispetto a quelli raggiunti da noi. Tra queste vi è l’ancona, estremamente
diffusa tra gli avicoltori australiani.
Ho avuto modo di osservare nel web delle bellissime ancona nera picchiettata bianco, con un disegno
pressoché impeccabile e sono venuto a conoscenza
di un’altra colorazione selezionata in Australia: la
rossa. Essendo un amante della razza ho cercato persone che mi potessero fornire delle informazioni e alcuni allevatori si sono dimostrati molto disponibili,
tra loro David Simons, rinomato allevatore di ancona nella colorazione nera picchiettata, che ha allevato l’ancona rossa fino a quindici anni fa.Mi racconta
che la selezione dell’ancona rossa è cominciata circa
trent’anni fa, quando degli allevatori dell’ancona
nera picchiettata bianco si accorsero della presenza
di tracce rosse nel colore di fondo dei propri animali.
Si selezionarono soggetti con una presenza di rosso
sempre maggiore, fino ad arrivare all’attuale ‘’Red
ancona’’ che si può trovare sia nella taglia grande che
nana con cresta semplice e a rosa (questa più rara).
Ancona nella colorazione rossa sono esposte in mostre ‘’monorazza’’ dai membri dell’‘’Ancona Club of
Australia’’ e dell’ ‘’Ancona Club of Queensland ’’ da
circa venticinque anni , tuttavia venne inclusa nello
standard Australiano solo nel 2008 ed è descritta come
segue: ‘’ Piumaggio : Ogni piuma deve avere una distinta perla bianca a forma di V, una sottile barra nera
che separa il bianco dal resto della piuma.Testa, collo,
dorso, sella , petto e corpo: colore di fondo castagna o
rosso scuro.Il maschio deve avere un piumaggio più
lucente su testa, collo, schiena, sella e coda.
Timoniere: rosso scuro o castagna, qualche riflesso
nero permesso.
Ali: piccole e grandi copritrici delle ali, come il dorso
ecc., le remiganti primarie rosso scuro con del nero
accettabile. Secondarie: lato esterno da castagna a
rosso scuro, lato interno nere.
Colore di fondo: rosso e ardesia. Complessivamente
il colore di fondo deve avere meno nero possibile. Il
resto come l’ancona nera picchiettata bianco. David
mi ha riferito che ha smesso di allevarla oltre che per
fare spazio alle altre razze che possiede, anche perché le remiganti presentavano moltissimo bianco e
per la presenza di muffa sulla faccia.
Mi ha detto che da quindici anni a questa parte gli
allevatori sono riusciti a migliorare molti aspetti della colorazione tuttavia i soggetti delle foto che mi
sono state mandate, sebbene siano campioni delle
mostre dell’Ancona Club of Queensland , presentano
caratteristiche disomogenee, specialmente tra varietà grande e nana, e questo mi fa pensare che ancora
ci sia molto da fare nella selezione.Per il momento
è riconosciuta oltre che in Australia solo in Nuova
Zelanda, ma chissà se tra poco la vedremo anche qui
da noi!
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ANCONA NANA Rossa 1,0 – cresta a rossa
Ancona nana Rossa 1,0
Ancona nana Rossa 0,1
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