ORIGINE, COMPOSIZIONE E CONSISTENZA DELLE COLLEZIONI VERTEBRATOLOGICHE DEL MUSEO DI STORIA NATURALE DI VERONA Leonardo Latella, Roberta Salmaso, Irene Chierico Museo Civico di Storia Naturale di Verona, Lungadige Porta Vittoria 9, 37129 Verona Le collezioni zoologiche del Museo Civico di Storia Naturale di Verona comprendono oggi circa 3.000.000 di esemplari e la loro origine risale alla metà del sedicesimo secolo quando nella nostra città nasceva ad opera dello speziale Francesco Calzolari (Brugnoli, Latella, Salmaso, 2009), quello che possiamo considerare il primo museo di storia naturale del mondo. Si trattava di una raccolta il cui scopo era soprattutto quello di incuriosire e stupire i visitatori. Di quella raccolta poco è arrivato fino ai giorni nostri, sappiamo però che la collezione venne acquisita nel secolo successivo dal conte Moscardo e poi donata al nostro museo (Avena A., 1912). Uno dei più antichi reperti zoologici che oggi conserviamo è una costola di cetaceo provvista di una robusta catena sicuramente utilizzata per l’esposizione (Salmaso&Latella, 2010). Nel settecento i naturalisti veronesi si occuparono soprattutto di botanica e di paleontologia mentre la zoologia fu piuttosto trascurata. Si deve considerare però che a quel tempo la conservazione degli esemplari zoologici presentava ancora dei problemi soprattutto per quanto riguarda i vertebrati e la nostra città si trovava nelle vicinanze di due luoghi già molto famosi per i fossili e le piante: Bolca e il Monte Baldo. Dobbiamo attendere fino al periodo a cavallo tra l’800 e il ‘900 per vedere le collezioni zoologiche del Museo arricchirsi di materiali (Ruffo&Curi, 2005). Il contributo storico più consistente ed interessante dal punto di vista scientifico è quello di Edoardo De Betta le cui collezioni sono state acquistate dal Comune di Verona dopo la sua morte avvenuta nel 1905 (Forti, 1905). Senza dubbio i reperti più interessanti sono i materiali malacologici e i circa 2500 vasi di rettili e anfibi che costituiscono ancora oggi la base della nostra collezione erpetologica e forniscono interessanti informazioni sulla fauna locale e sugli studi tassonomici allora in corso. Anche la collezione ornitologica si arricchì in quello stesso periodo grazie ai lasciti di alcuni collezionisti Perini, Cipolla, Carraro, Dal Fiume, e all’opera di Vittorio Dal Nero, abile tassidermista e primo Direttore del nostro Museo. Le collezioni di pesci e mammiferi si sono invece formate in tempi piuttosto recenti fatta eccezione per alcuni materiali provenienti dalla collezione Miniscalchi e risalenti all’inizio del ‘900. Dalla seconda metà del secolo scorso le collezioni vertebratologiche del Museo hanno avuto un continuo incremento grazie alle donazioni e alle numerose ricerche di campo effettuate in Italia e all’estero. A G NA TI E P E S CI A B RUZZO B A S ILICA TA CA LA B RIA CA M P A NIA E M ILIA RO M A G NA F RIULI V E NE ZIA G IULIA LA ZIO LIG URIA LO M B A RDIA M A RCHE M O LIS E P IE M O NTE P UG LIA S A RDE G NA S ICILIA TO S CA NA TRE NTINO A LTO A DIG E AGNATI E PESCI E costituita da circa 2000 vasi con esemplari conservati in alcool (molti dopo un preventivo fissaggio in formalina). Si tratta per lo più di specie appartenenti alla fauna locale, ma vanno segnalate la collezione di Lamprede di Giuseppe Zanandrea (circa 167 vasi) e i Leptocefali del Mar Rosso di Umberto D’Ancona. UM B RIA V A LLE D'A O S TA V E NE TO E S TE RO S E NZA LO CA LITA ' ANFIBI E RETTILI La collezione può essere idealmente divisa in due parti, la più interessate e consistente e quella costituita dai materiali storici di De Betta e Cartolari che copre il periodo che va da metà dell’800 a metà del ‘900. Si tratta di circa 2700 vasi di reperti conservati per lo più in formalina, come era in uso a quel tempo. La collezione De Betta è sì ricca di fauna locale, ma anche di materiali provenienti dal resto d’Europa grazie agli intensi scambi di idee ed esemplari che il De Betta ebbe con famosi erpetologi della sua epoca: Boulanger, Lataste, Boscà, Berdiaga, Camerano, ecc... (Salmaso&Latella, 2010). Meno importante il contributo di Enrico Cartolari: si tratta di esemplari più recenti corredati, purtroppo, da una cartellinatura spesso incompleta. La collezione recente, composta da circa 500 vasi, con esemplari raccolti dagli anni 60 ad oggi, è prevalentemente frutto delle attività di ricerca. In essa è conservato anche il tipo di uno scincide della Tailandia: Leptoseps osellai. A NFIBI E RETTILI GENERA LE A BRUZ Z O CA LA BRIA CA MPA NIA EMILIA ROMA GNA FRIULI V ENEZ IA GIULIA LIGURIA LOMBA RDIA MA RCHE PIEMONTE PUGLIA SA RDEGNA SICILIA TOSCA NA TRENTINO A LTO A DIGE V A LLE D'A OSTA V ENETO A LPI E A PPENNINI ESTERO SENZ A LOCA LITA ' AN FIB I E R E TTIL I D E B E TTA-C AR TO L AR I AB R U ZZO B AS IL IC ATA C AL AB R IA C AMP AN IA E MIL IA R O MAG N A FR IU L I VE N E ZIA G IU L IA L AZIO L IG U R IA L O MB AR D IA MAR C H E P IE MO N TE P U G L IA S AR D E G N A S IC IL IA TO S C AN A TR E N TIN O AL TO AD IG E U MB R IA VE N E TO UCCE LLI AP P E N N IN I A B RUZZO E S TE R O B A S ILICA TA S E N ZA L O C AL ITA' E M ILIA RO M A G NA F RIULI V E NE ZIA G IULIA LA ZIO LIG URIA LO M B A RDIA M A RCHE P IE M O NTE P UG LIA S A RDE G NA S ICILIA TO S CA NA TRE NTINO A LTO A DIG E UM B RIA V E NE TO E S TE RO S E NZA LO CA LITA ' CA TTIV ITA ' MAMMIFERI La parte più consistente e interessante della collezione è senza dubbio quella dei micro mammiferi (attualmente in studio e non completamente schedati) con circa 7000 individui raccolti, prevalentemente nella provincia di Verona, tra il 1965 e il 1995. Conserviamo inoltre una piccola collezione di Chirotteri (circa 100 esemplari) e altri 300 esemplari appartenenti ai diversi ordini e utilizzati soprattutto a fini espositivi. UCCELLI I circa 3500 esemplari della collezione ornitologia comprendono i materiali storici già citati che costituiscono circa un terzo del totale. Tra questi i più interessanti dal punto di vista storico sono i “gruppi biologici” realizzati all’inizio del ‘900 da Vittorio Dal Nero. Si tratta di circa 80 piccoli diorami che mostrano le varie specie nel loro ambiente naturale. Significativa anche la raccolta di Camillo Dal Fiume, costituita da quasi 1000 esemplari di cui circa 500 provenienti dall’Eritrea e gli altri dalle zone del Polesine. M A M M IF E RI (E S CLUS I M ICRO M A M M IF E RI) A B RU ZZO F RIULI V E N E ZIA G IU LIA LA ZIO LO M B A R D IA M O LIS E P IE M O N TE S A RD E G N A S ICILIA TO S C A N A TRE N TIN O A LTO A D IG E C H IR O TTE R I V A LLE D 'A O S TA V E NE TO E S TE R O S E NZA LO C A LITA ' F R IU LI V E N E ZIA G IU LIA LO M B A R D IA P U G LIA V E N E TO A LP I E A P P E N N IN I E S TE R O S E N ZA LO C A LITA ' Avena A., 1912. Relazione sull’andamento del Museo durante l’anno 1912. Madonna Verona, 24 (6): 243-247. Brugnoli A., Latella L., Salmaso R., 2009. Francesco Calzolari nel contesto del naturalismo europeo del ‘500. Atti del XVII Congresso ANMS Al di là della Alpi e del Mediterraneo. Verona, 4-7 dicembre 2007. Memorie del Muse Civico di Storia Naturale di Verona. 2. Serie. Monografie Naturalistiche, 4 (2009); Museologia Scientifica. Memorie, 4(2009) :49-52. Forti A., 1905. La collezione De Betta al Museo Civico. L’Arena, 9-10 maggio. Latella L., Ruffo S., Salmaso R., 2008. Le collezioni zoologiche “Edoardo de Betta”nel panorama del naturalismo veronese della seconda meta’ dell’ottocento. Museologia scientifica Memorie, 2: 173-176. Latella L., Salmaso R. (in press). La collezione cetologica del Museo di Storia Naturale di Verona. Museologia Scientifica, Memorie, 11 Ruffo S., Curi E., 2005. Il Museo civico di storia naturale di Verona dal 1862 ad oggi. Marsilio, Venezia, 171 pp. Salmaso R., Latella L., 2010. La collezione erpetologica del Museo Civico di Storia Naturale di Verona. Museologia Scientifica, Memorie, 5: 85-91 VII Convegno Associazione Faunisti Veneti Verona, Museo Civico di Storia Naturale 15-16 novembre 2014
© Copyright 2025 ExpyDoc