poster AsFaVe 2014

ORIGINE, COMPOSIZIONE E CONSISTENZA
DELLE COLLEZIONI VERTEBRATOLOGICHE
DEL MUSEO DI STORIA NATURALE DI VERONA
Leonardo Latella, Roberta Salmaso, Irene Chierico
Museo Civico di Storia Naturale di Verona, Lungadige Porta Vittoria 9, 37129 Verona
Le collezioni zoologiche del Museo Civico di Storia Naturale di Verona comprendono oggi circa 3.000.000 di esemplari e la loro origine risale alla metà del
sedicesimo secolo quando nella nostra città nasceva ad opera dello speziale Francesco Calzolari (Brugnoli, Latella, Salmaso, 2009), quello che possiamo considerare il primo museo di storia naturale del mondo. Si trattava di una raccolta il cui scopo era soprattutto quello di incuriosire e stupire i visitatori. Di quella
raccolta poco è arrivato fino ai giorni nostri, sappiamo però che la collezione venne acquisita nel secolo successivo dal conte Moscardo e poi donata al nostro museo (Avena A., 1912). Uno dei più antichi reperti zoologici che oggi conserviamo è una costola di cetaceo provvista di una robusta catena sicuramente
utilizzata per l’esposizione (Salmaso&Latella, 2010).
Nel settecento i naturalisti veronesi si occuparono soprattutto di botanica e di paleontologia mentre la zoologia fu piuttosto trascurata. Si deve considerare
però che a quel tempo la conservazione degli esemplari zoologici presentava ancora dei problemi soprattutto per quanto riguarda i vertebrati e la nostra città
si trovava nelle vicinanze di due luoghi già molto famosi per i fossili e le piante: Bolca e il Monte Baldo.
Dobbiamo attendere fino al periodo a cavallo tra l’800 e il ‘900 per vedere le collezioni zoologiche del Museo arricchirsi di materiali (Ruffo&Curi, 2005).
Il contributo storico più consistente ed interessante dal punto di vista scientifico è quello di Edoardo De Betta le cui collezioni sono state acquistate dal Comune di Verona dopo la sua morte avvenuta nel 1905 (Forti, 1905). Senza dubbio i reperti più interessanti sono i materiali malacologici e i circa 2500 vasi
di rettili e anfibi che costituiscono ancora oggi la base della nostra collezione erpetologica e forniscono interessanti informazioni sulla fauna locale e sugli
studi tassonomici allora in corso.
Anche la collezione ornitologica si arricchì in quello stesso periodo grazie ai lasciti di alcuni collezionisti Perini, Cipolla, Carraro, Dal Fiume, e all’opera di Vittorio Dal Nero, abile tassidermista e primo Direttore del nostro Museo.
Le collezioni di pesci e mammiferi si sono invece formate in tempi piuttosto recenti fatta eccezione per alcuni materiali provenienti dalla collezione Miniscalchi e risalenti all’inizio del ‘900.
Dalla seconda metà del secolo scorso le collezioni vertebratologiche del Museo hanno avuto un continuo incremento grazie alle donazioni e alle numerose
ricerche di campo effettuate in Italia e all’estero.
A G NA TI E P E S CI
A B RUZZO
B A S ILICA TA
CA LA B RIA
CA M P A NIA
E M ILIA RO M A G NA
F RIULI V E NE ZIA G IULIA
LA ZIO
LIG URIA
LO M B A RDIA
M A RCHE
M O LIS E
P IE M O NTE
P UG LIA
S A RDE G NA
S ICILIA
TO S CA NA
TRE NTINO A LTO A DIG E
AGNATI E PESCI
E costituita da circa 2000 vasi con esemplari conservati in alcool
(molti dopo un preventivo fissaggio in formalina). Si tratta per lo
più di specie appartenenti alla fauna locale, ma vanno segnalate
la collezione di Lamprede di Giuseppe Zanandrea (circa 167 vasi)
e i Leptocefali del Mar Rosso di Umberto D’Ancona.
UM B RIA
V A LLE D'A O S TA
V E NE TO
E S TE RO
S E NZA LO CA LITA '
ANFIBI E RETTILI
La collezione può essere idealmente divisa in due parti, la più interessate e consistente e
quella costituita dai materiali storici di De Betta e Cartolari che copre il periodo che va da
metà dell’800 a metà del ‘900. Si tratta di circa 2700 vasi di reperti conservati per lo più in
formalina, come era in uso a quel tempo. La collezione De Betta è sì ricca di fauna locale,
ma anche di materiali provenienti dal resto d’Europa grazie agli intensi scambi di idee ed
esemplari che il De Betta ebbe con famosi erpetologi della sua epoca: Boulanger, Lataste,
Boscà, Berdiaga, Camerano, ecc... (Salmaso&Latella, 2010). Meno importante il contributo
di Enrico Cartolari: si tratta di esemplari più recenti corredati, purtroppo, da una cartellinatura spesso incompleta.
La collezione recente, composta da circa 500 vasi, con esemplari raccolti dagli anni 60 ad
oggi, è prevalentemente frutto delle attività di ricerca. In essa è conservato anche il tipo
di uno scincide della Tailandia: Leptoseps osellai.
A NFIBI E RETTILI GENERA LE
A BRUZ Z O
CA LA BRIA
CA MPA NIA
EMILIA ROMA GNA
FRIULI V ENEZ IA GIULIA
LIGURIA
LOMBA RDIA
MA RCHE
PIEMONTE
PUGLIA
SA RDEGNA
SICILIA
TOSCA NA
TRENTINO A LTO A DIGE
V A LLE D'A OSTA
V ENETO
A LPI E A PPENNINI
ESTERO
SENZ A LOCA LITA '
AN FIB I E R E TTIL I D E B E TTA-C AR TO L AR I
AB R U ZZO
B AS IL IC ATA
C AL AB R IA
C AMP AN IA
E MIL IA R O MAG N A
FR IU L I VE N E ZIA G IU L IA
L AZIO
L IG U R IA
L O MB AR D IA
MAR C H E
P IE MO N TE
P U G L IA
S AR D E G N A
S IC IL IA
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TR E N TIN O AL TO AD IG E
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UCCE LLI
AP P E N N IN I
A B RUZZO
E S TE R O
B A S ILICA TA
S E N ZA L O C AL ITA'
E M ILIA RO M A G NA
F RIULI V E NE ZIA G IULIA
LA ZIO
LIG URIA
LO M B A RDIA
M A RCHE
P IE M O NTE
P UG LIA
S A RDE G NA
S ICILIA
TO S CA NA
TRE NTINO A LTO A DIG E
UM B RIA
V E NE TO
E S TE RO
S E NZA LO CA LITA '
CA TTIV ITA '
MAMMIFERI
La parte più consistente e interessante della collezione è senza dubbio quella dei micro mammiferi (attualmente in studio e non completamente schedati) con
circa 7000 individui raccolti, prevalentemente nella
provincia di Verona, tra il 1965 e il 1995. Conserviamo inoltre una piccola collezione di Chirotteri (circa
100 esemplari) e altri 300 esemplari appartenenti ai
diversi ordini e utilizzati soprattutto a fini espositivi.
UCCELLI
I circa 3500 esemplari della collezione ornitologia comprendono i materiali
storici già citati che costituiscono circa un terzo del totale. Tra questi i più interessanti dal punto di vista storico sono i “gruppi biologici” realizzati all’inizio
del ‘900 da Vittorio Dal Nero. Si tratta di circa 80 piccoli diorami che mostrano
le varie specie nel loro ambiente naturale. Significativa anche la raccolta di Camillo Dal Fiume, costituita da quasi 1000 esemplari di cui circa 500 provenienti
dall’Eritrea e gli altri dalle zone del Polesine.
M A M M IF E RI (E S CLUS I M ICRO M A M M IF E RI)
A B RU ZZO
F RIULI V E N E ZIA G IU LIA
LA ZIO
LO M B A R D IA
M O LIS E
P IE M O N TE
S A RD E G N A
S ICILIA
TO S C A N A
TRE N TIN O A LTO A D IG E
C H IR O TTE R I
V A LLE D 'A O S TA
V E NE TO
E S TE R O
S E NZA LO C A LITA '
F R IU LI V E N E ZIA G IU LIA
LO M B A R D IA
P U G LIA
V E N E TO
A LP I E A P P E N N IN I
E S TE R O
S E N ZA LO C A LITA '
Avena A., 1912. Relazione sull’andamento del Museo durante l’anno 1912. Madonna Verona, 24 (6): 243-247.
Brugnoli A., Latella L., Salmaso R., 2009. Francesco Calzolari nel contesto del naturalismo europeo del ‘500. Atti del XVII Congresso
ANMS Al di là della Alpi e del Mediterraneo. Verona, 4-7 dicembre 2007. Memorie del Muse Civico di Storia Naturale di Verona. 2. Serie.
Monografie Naturalistiche, 4 (2009); Museologia Scientifica. Memorie, 4(2009) :49-52.
Forti A., 1905. La collezione De Betta al Museo Civico. L’Arena, 9-10 maggio.
Latella L., Ruffo S., Salmaso R., 2008. Le collezioni zoologiche “Edoardo de Betta”nel panorama del naturalismo veronese della seconda
meta’ dell’ottocento. Museologia scientifica Memorie, 2: 173-176.
Latella L., Salmaso R. (in press). La collezione cetologica del Museo di Storia Naturale di Verona. Museologia Scientifica, Memorie, 11
Ruffo S., Curi E., 2005. Il Museo civico di storia naturale di Verona dal 1862 ad oggi. Marsilio, Venezia, 171 pp.
Salmaso R., Latella L., 2010. La collezione erpetologica del Museo Civico di Storia Naturale di Verona. Museologia Scientifica, Memorie,
5: 85-91
VII Convegno Associazione Faunisti Veneti
Verona, Museo Civico di Storia Naturale
15-16 novembre 2014