ATTIVITA’ ESPERIENZIALI MASTER TURISMO ENOGASTRONOMICO L’ASSOCIATIVISMO NELLA TUTELA E NELLA PROMOZIONE DEI PRODOTTI AGROALIMENTARI DI QUALITA’: IL CASO DELL’ASSOCIAZIONE DELLA STRADA DEL VINO CESANESE La realtà agroalimentare italiana è, in molti casi, costituita da piccole e medie imprese, spesso a conduzione familiare che, pur rappresentando un’eccellenza nel proprio settore produttivo non hanno, tuttavia, una dimensione economica “sufficientemente” grande per poter risultare competitive sul mercato e poter affermare i propri prodotti, la propria esperienza e i propri virtuosi percorsi aziendali. Ciò rappresenta molto spesso non solo un limite alla produzione, ma anche un pericolo per la tutela e la valorizzazione del patrimonio agricolo (e culturale) locale. In questo senso l’associazionismo può rappresentare quella dimensione di scala utile a far emergere il territorio e le potenzialità locali. Nell’ambito del percorso di studi un importante appuntamento sarà quello con i responsabili dell’Associazione della Strada del Vino Cesanese. Costituitasi nel 2006, la Strada è un insieme di itinerari territoriali e tematici dedicati ai temi della vite e del vino che si snodano in una zona territoriale che comprende alcuni comuni della Provincia di Roma e di Frosinone. Senza fini di lucro, l'obiettivo dell’Associazione è quello di rafforzare la cultura della qualità dell’accoglienza e dell’ospitalità, valorizzando le peculiarità enologiche, gastronomiche, storiche ed ambientali presenti nell’ambito della Strada del Vino Cesanese. Oltre a questa, le altre finalità della Strada del Vino rispondono all'esigenza e alla volontà di informare e assistere gli associati, svolgendo direttamente ed indirettamente attività informativa e formativa volta alla valorizzazione del territorio. La Strada del Vino Cesanese organizza e coordina, inoltre, il lavoro di promozione dei singoli e individua criteri standardizzati di qualità per tutti i soci. L’incontro con questa realtà locale che costituisce uno dei partner di progetto del Master in Turismo Enogastronomico consentirà il contatto diretto con soggetti appartenenti a diverse tipologie di imprese: aziende vitivinicole e agrituristiche, aziende specializzate in produzioni tradizionali, enoteche, ristoranti, imprese turistico-ricettive, imprese artigiane, associazioni operanti nel campo culturale. Il confronto con tutti questi soggetti costituirà un momento di riflessione utile per conoscere le motivazioni di questa scelta associazionistica, le problematiche presenti sul territorio nella produzione, valorizzazione e promozione del vino Cesanese, le proposte presentate e le azioni promosse per la costruzione di un sistema di offerta turistica che basandosi sulla principale risorsa agricola locale associa arte, cultura e natura in una porzione di territorio laziale a bassa attrattività. SCANNO: MONDO RURALE, PASTORIZIA, AGRICOLTURA ED ECCELLENZE ENOGASTRONOMICHE Scanno è un comune italiano situato in provincia dell'Aquila, in Abruzzo. Il territorio comunale è compreso all'interno dei Monti Marsicani e in parte entro i confini del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Nonostante sia un piccolo borgo situato nelle aree più interne dell’Appennino Abruzzese ha saputo sapientemente valorizzare il suo territorio offrendo un turismo incentrato sulle innumerevoli risorse locali. Ad oggi è un'importante stazione di soggiorno invernale ed estivo e la sua affascinante architettura ne ha rappresentato motivo di adesione ai Club dei Borghi più belli d'Italia. Nei dintorni vi sono poi l’omonimo lago, specchio d’acqua purissimo (Bandiera Blu 2004 e 2006) e luogo di villeggiatura e di sport acquatici, nonché la vicina riserva naturale delle Gole del Sagittario. Scanno è, inoltre, nota come la Città dei fotografi; luogo apprezzato da tanti autori italiani e stranieri, ha visto, infatti, i suoi inconfondibili scorci e la sua gente soggetto di tanti famosi scatti realizzati da Hilde Lotz-Bauer, Henri Cartier-Bresson, Mario Giacomelli, Gianni Berengo, Gardin, Ferdinando Scianna e molti altri. Ma il centro stesso è luogo di produzione di antica e pregiata oreficeria, che deve il suo internazionale successo all’arte dei maestri orafi tramandata di generazione in generazione fino ai giorni nostri. I suoi pascoli montani consentono, inoltre la produzione di prodotti latteo-caseari come pecorini, ricotte e caciotte che hanno ottenuto il marchio di qualità a livello europeo. A chiudee la rassegna dei prodotti locali, il Pan dell’Orso, dolce tipico abruzzese, qui inventato da pasticcieri locali ma apprezzato e stimato in tutto il mondo dell’enogastronomia e dei buongustai. Quest’ampia ricchezza di prodotti e risorse sapientemente valorizzate e mixate a costruire un’offerta turistica di richiamo internazionale saranno approfondito oggetto di analisi e di studio nel corso del Master. In virtù dell’accordo con l’Associazione del Club dei Borghi più belli d’Italia e con il Patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Scanno e della Provincia dell’Aquila, con il supporto e l’ospitalità degli operatori e degli imprenditori turistici locali, riuniti nel consorzio COTAS, verrà fornita la possibilità di cogliere appieno gli strumenti, le risorse e le azioni messe in campo dalle professionalità scannesi per la realizzazione di un prodotto turistico di eccellenza. Inoltre, grazie all’intesa tra il CTS e il Comune di Scanno gli allievi del corso saranno chiamati a sviluppare come project work finale un piano di sviluppo turistico locale che includa, tra le risorse presenti, i beni e le produzioni agroalimentari del territorio di Scanno. Un’occasione unica per valorizzare le competenze acquisite nel percorso di studi e di relazionarsi direttamente con quanti operano, a vario titolo, nel campo della promozione turistica. PARCO NAZIONALE DEL CIRCEO – SABAUDIA. LA PROTEZIONE DELL’AMBIENTE NATURALE E LA GESTIONE DEL TERRITORIO PER UNA VALORIZZAZIONE DEI MARCHI DI QUALITÀ Un Parco non rappresenta solamente uno strumento per la tutela e la conservazione dell’ambiente naturale e delle specie, animali e vegetali, che vi sono incluse e protette. Un Parco costituisce anche un’opportunità per promuovere il benessere socio-economico delle comunità locali, attraverso l’utilizzo delle risorse e del patrimonio materiale e immateriale locale. Il Parco Nazionale del Circeo Il Parco nazionale del Circeo, istituito nel 1934, è una delle più antiche aree naturali protette d'Italia. Ubicato lungo la costa tirrenica del Lazio storico, si estende lungo il tratto di litorale compreso tra Anzio e Terracina, coprendo una superficie di oltre 5.600 ha. Al suo interno sono presenti porzioni di foreste planiziali uniche in tutta la costa tirrenica, oltre al promontorio del Monte Circeo, non solo scrigno di tesori ambientali, ma anche testimone di antiche civiltà che hanno lasciato segni nella pietra e nella letteratura. Un patrimonio ricco di arte e di storia, di tradizioni e di natura, ma anche un territorio dove le comunità locali, insediatesi dopo le grandi trasformazioni della bonifica pontina, hanno saputo individuare le potenzialità di uno spazio agricolo “vergine”, ma di grande valore produttivo. Oggi l’Agro Pontino è una delle maggiori aree di produzione agricola nazionale che grazie al Mercato Ortofrutticolo di Fondi (MOF), il più grande d’Italia, ha saputo trovare uno strumento di commercializzazione e distribuzione a scala internazionale. Ma il territorio pontino è anche luogo di conservazione e di produzione di grandi vini (Cori Rosso e bianco, Cecubo) e di prodotti lattiero caseari (mozzarella di bufala) e da macellazione (insaccati) che occupano un posto riconosciuto nelle tavole di ogni gourmet. Prodotti agroalimentari importanti, ma anche prodotti che per tale rilevanza hanno bisogno di un disciplinare e di una normativa specifica che ne tuteli la qualità. Grazie alla collaborazione tra il CTS e il NAF – Nucleo Anti Falsificazioni del Corpo Forestale dello Stato e ospitati nelle strutture del Parco Nazionale del Circeo, gli allievi si confronteranno con le tematiche e con le problematiche relative alla produzione, al riconoscimento e alla tutela dei prodotti di eccellenza dell’agroalimentare italiano, ma avranno anche l’occasione di studiare e apprendere le buone pratiche che alcuni imprenditori hanno saputo mettere in campo per coltivare e creare non solo cibo, ma una vera e propria esperienza sensoriale. Viaggiando attraverso i monti Lepini gli allievi avranno, infatti l’opportunità di conoscere Marco Carpineti, partner del master e fondatore dell’omonima azienda, situata nell’antichissima città di Cori: qui si avrà l’occasione non solo di fare una “insolita” escursione tra campi e vigneti, ma anche di intraprendere un vero e proprio percorso dalla terra…alla bottiglia, per comprendere i segreti, ma anche le strategie aziendali che hanno permesso a questo imprenditore non solo di valorizzare vitigni locali, ma di portare al riconoscimento internazionale vini prodotti seguendo metodi rigorosamente biologici. Un esempio di eccellenza, ma anche un importante elemento di studio per comprendere la varietà e la complessità dei percorsi che portano alla realizzazione di un turismo enogastronomico di qualità nel rispetto dell’ambiente e nel sostegno delle comunità locali. DAL PRODUTTORE AL….TURISTA: PROGETTARE ITINERARI TURISTICI CULTURALI ED ENOGASTRNOMICI. La parte imprescindibile di un pacchetto turistico, il cardine intorno al quale ruota e si sviluppa l’organizzazione di una esperienza di visita, soprattutto nelle attività che prevedono un turismo non stanziale è l’itinerario. Le capacità di individuare, organizzare e strutturare itinerari di turismo enogastronomico diventa una competenza che deve essere sviluppata seguendo una metodologia ben specifica di ricerca, pianificazione, programmazione e controllo. La costruzione di un buon itinerario turistico, non solo enogastronomico, ma in senso più ampio, culturale può rappresentare il fattore di successo per una offerta turistica sia a livello di impresa sia a livello di sistema territoriale. Tra i vantaggi che gli itinerari strutturati possono offrire vi è l’opportunità per il turista di conoscere e apprezzare il contesto ambientale attraverso vie privilegiate, stimola la curiosità del visitatore per vie non banali, ne favorisce la permanenza più lunga e rafforza il senso di appartenenza per il turista al territorio nel quale svolge la sua vacanza. In più, rappresenta una risorsa per i residenti al rafforzamento del senso identitario del proprio territorio e una maggiore consapevolezza verso una valorizzazione delle proprie risorse e dei proprio beni naturali e culturali. Un sistema di itinerari può, quindi, arricchire la visibilità turistica e aumentare il vantaggio competitivo della destinazione e dei suoi operatori, migliorando la qualità del soggiorno per il turista e la vita della popolazione residente. La necessità di ragionare sui percorsi e sugli itinerari tematici, l’esigenza di “appropriarsi” del territorio, di conoscerne risorse e limiti, sistemi e interazioni, come base per la progettazione turistica verrà sviluppata nel percorso di studi enogastronomici attraverso una serie di “esplorazioni” del paesaggio laziale guidate da un esperto programmatore turistico il quale ci farà strada nei diversi contesti produttivi regionali, consentendo agli studenti di entrare in contatto con le realtà agricole e con gli imprenditori, con le loro storie e con loro prodotti di eccellenza, ognuno frammento di quegli itinerari del gusto che si andranno a progettare. Sarà l’occasione per percorrere la costa laziale della provincia di Latina, per conoscere gli aromi delle terre di Monte San Biagio, la cui storia rimanda al medioevo federiciano, oppure i percorsi dell’olio e delle olive di Itri, terra aspra e di briganti, fino a spingersi alle falde dei monti Aurunci nel porto di Gaeta dove mare e montagna si incontrano in un connubio di pescato di alta qualità e sapori terrestri di carni e formaggi. In un altro itinerario si percorrerà la valle del Liri fino ai contrafforti dell’Appennino Laziale e del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, per conoscere le realtà agresti legati all’allevamento bovino e ovino, alla scoperta di vitigni antichi oggi riscoperti, e tutelati e le cui uve producono vini che richiamo antichi odori del passato. E ancora, attraversando la Val Comino si avrà l’occasione di raccogliere esperienze enogastronomiche che si intrecciano con la storia letteraria internazionale, là dove lo scrittore inglese D. H. Lawrence trasse ispirazione per comporre uno dei suoi romanzi di maggior successo: “L’amante di Lady Chatterley”. Luoghi in cui la natura e la civiltà dell’uomo possono costituire un insieme inesauribile di risorse culturali e ambientali di qualità e che per gli allievi del master rappresentano un terreno di esperienze e una palestra di allenamento per imparare a costruire un’offerta turistica enogastronomica vincente.
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