Piano d’azione per l’energia sostenibile COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA (VR) PIANO D’AZIONE PER L’ENERGIA SOSTENIBILE Villafranca energia sostenibile CAIRE – Urbanistica | ottobre 2014 Piano d’azione per l’energia sostenibile Ottobre 2014 1 Piano d’azione per l’energia sostenibile SOMMARIO PREMESSA a cura del Sindaco Mario Faccioli INTRODUZIONE ...................................................................................................................5 1. 1.1 1.2 1.3 STRATEGIA GENERALE E ASPETTI ORGANIZZATIVI ..................................................7 Obiettivi, finalità ed impegno del comune..............................................................7 Il contesto normativo ..........................................................................................13 Il gruppo di lavoro ...............................................................................................18 2.1 2.2 2.3 2.4 2.5 INQUADRAMENTO TERRITORIALE, SOCIOECONOMICO E CLIMATICO .....................21 Caratteristiche generali del Comune di Villafranca di Verona...............................21 L’evoluzione della popolazione e delle famiglie....................................................33 Gli edifici e le abitazioni .......................................................................................37 L’assetto economico produttivo del territorio ......................................................39 Il sistema dei trasporti ........................................................................................41 3.1 3.2 3.3 3.4 3.5 3.6 I CONSUMI FINALI DI ENERGIA E LA PRODUZIONE DI ENERGIA ............................45 Quadro generale al 2008 e al 2012 ......................................................................45 I consumi di energia elettrica ..............................................................................49 I consumi di gas naturale ....................................................................................51 I consumi di prodotti petroliferi ...........................................................................53 I consumi del patrimonio comunale di Villafranca di Verona................................55 La produzione di energia......................................................................................57 4.1 4.2 4.3 4.4 BASELINE EMISSION INVENTORY ...........................................................................61 Metodologia di raccolta dei dati ...........................................................................61 Anno base di riferimento e fattori di emissione ...................................................62 Bilancio dei consumi e delle emissioni nell’anno base (2008)..............................64 Bilancio dei consumi e delle emissioni al 2012.....................................................67 5.1 5.2 5.3 5.4 5.5 5.6 5.7 5.8 OBIETTIVI E POLITICHE DEL PIANO D’AZIONE PER L’ENERGIA SOSTENIBILE ........73 Le finalità del PAES ..............................................................................................73 L’articolazione del bilancio delle emissioni al 2008..............................................73 Il contributo del settore residenziale ...................................................................75 Il contributo del settore dei trasporti...................................................................76 Il contributo del settore terziario.........................................................................77 I nuovi carichi......................................................................................................77 La produzione di energia......................................................................................79 Le strategie e le azioni del PAES ..........................................................................79 2. 3. 4. 5. 6. LE SCHEDE DI AZIONE.............................................................................................83 7. IL MONITORAGGIO................................................................................................111 ALLEGATO 1: Template 2008-2012 ALLEGATO 2: Consumi degli edifici ed impianti comunali Ottobre 2014 1 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA 2 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile ….una necessaria premessa…… Il nostro Comune, insieme a tante municipalità dell’Unione Europea, ha deciso di impegnarsi per guidare lo sviluppo sostenibile della nostra comunità, per garantire alle future generazioni una qualità della vita migliore e una cultura dell’utilizzo delle risorse energetiche che sia rispettosa del proprio territorio. Insomma, ognuno nel suo piccolo faccia la sua parte per salvare il pianeta. Non vogliamo che questo documento sia solo uno slogan e non vogliamo nemmeno uno strumento per attingere a finanziamenti. Per noi il PAES è un impegno politico ed etico verso il nostro territorio, per chi lo abita e per chi lo usa. Per noi il PAES rappresenta un cambio generazionale di mentalità e di stile di vita e delinea, da oggi e per il futuro, la guida per lo sviluppo e la pianificazione, per le scelte di investimento tra innovazione e tecnologia, per i comportamenti quotidiani di ognuno in termini di mobilità e di servizi. Nel nostro documento abbiamo analizzato le criticità e i punti cosiddetti “deboli “ su cui lavorare in termini di efficientamento energetico e ci siamo prefissi di raggiungere obiettivi importanti per l’abbattimento della CO2. Un altro aspetto ritenuto essenziale è quello della sensibilizzazione e dell’informazione che ci impegniamo a fare nei confronti di imprese, famiglie e scuole, tentando con la massima responsabilità di orientare tutta la comunità a una cultura più responsabile e alla consapevolezza che ognuno di noi lascia la propria impronta, piccola o grande che sia, sul futuro degli altri. Partecipare quindi al Patto dei Sindaci dell’Unione Europea, al quale abbiamo aderito quest’anno, significa avere idee e valori condivisi sull’ambiente, sull’energia, sullo sviluppo, sulle residenzialità, sulla mobilità, sui nostri stili di vita e su quelli che vorremmo insegnare e consegnare ai nostri figli. Il PAES, infine, nel quadro della programmazione europea, diventa così strumento indispensabile per promuovere investimenti rilevanti, in ambiti fra loro necessariamente integrati, in settori strategici quali la mobilità sostenibile, il risparmio e l’efficienza energetica, l’economia digitale e l’inclusione sociale. Mario Faccioli Sindaco Ottobre 2014 3 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA 4 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile INTRODUZIONE Secondo l’Unione Europea, le Amministrazioni locali possono fare molto per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni previsti dal pacchetto clima-energia, o obiettivo “20-20-20”: (riduzione del 20% dei gas a effetto serra, aumento del 20% dell’efficienza energetica, produzione del 20% di energia da fonti rinnovabili. Possono fare molto perché hanno la su settori decisivi come il comparto azioni energetiche sulle proprietà conoscenza e della fiducia verso innovativi. possibilità di agire in modo diretto e mirato edilizio e i trasporti, e inoltre lo sviluppo di pubbliche può garantire l’aumento della modi di costruire e di produrre energia Lo scenario definito dall’Unione Europea comporta quindi un aumento degli impegni per le Amministrazioni locali, ma come sempre avviene quando si parla di politiche finalizzate alla sostenibilità, lo sviluppo di azioni virtuose può volgere gli obblighi in importanti opportunità per diversi ambiti strategici: economico, ambientale e sociale. È questo un aspetto che raramente viene evidenziato e che ha una stretta relazione con l’efficacia degli strumenti di pianificazione di cui l’ente locale si dota. Il Piano D’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES), nel contesto dell’adesione al Patto dei Sindaci, rappresenta uno strumento strategico con cui l’Amministrazione locale può valorizzare queste opportunità, con significative ricadute sul piano economico, il PAES contiene infatti indicazioni degli obiettivi che l’amministrazione intende raggiungere e le misure specifiche da realizzare a questo fine. Il PAES rappresenta la sintesi dell'impegno di un Comune verso una strategia programmatica e operativa di risparmio energetico, e persegue i seguenti obiettivi: • Definizione della strategia generale: stima dell’obiettivo di riduzione delle emissioni al 2020, budget stanziato per la realizzazione degli interventi, creazione di un team di controllo del piano all’interno delle struttura comunale; • Realizzazione dell’Inventario Base delle Emissioni: raccolta o elaborazione dei dati di consumo per vettore e per settore, raccolta dei dati di produzione di energia a fonti tradizionali o rinnovabili sul territorio comunale, conversione dei dati di consumo/produzione di energia in emissioni di CO2; • Realizzazione del PAES: definizione delle azioni finalizzate alla riduzione dei consumi energetici e conseguentemente delle emissioni di CO2, indicando costi, risparmio energetico o produzione di energia attesa e abbattimento delle emissioni atteso. Il PAES è uno strumento che ottimizza le risorse energetiche e ambientali del Ottobre 2014 5 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA territorio, e di conseguenza attiva un processo di programmazione a breve, medio e lungo termine, delle azioni da sviluppare. I campi di applicazione nei quali possono essere finalizzate le politiche energetiche analizzate sono i seguenti: • le proprietà pubbliche (edifici, illuminazione, parco veicolare) • il settore residenziale; • il settore terziario; • il settore industriale (settore d'azione volontario); • il trasporto pubblico e privato; La redazione di un PAES rappresenta un’iniziativa importante per una serie di motivi strategici: • consente di acquisire in modo sistematico i dati relativi ai flussi di energia facendo emergere le eventuali criticità; • permette, di conseguenza, di definire e organizzare le diverse azioni mirate all’efficienza energetica, valutando per ciascuna il rapporto tra risorse necessarie e benefici attesi; • consente infine di monitorare, attraverso indicatori dinamici, l’effetto delle azioni introdotte, e modificare dove occorre le strategie adottate. Agire sulle fonti energetiche rinnovabili e sul risparmio energetico consente di evidenziare in primo luogo il territorio, le sue qualità e fragilità e la popolazione con le sue esigenze e obiettivi che devono essere messi alla base di un nuovo sviluppo locale e di una governance che impegni e responsabilizzi di più i livelli sovraordinati. 6 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile 1. STRATEGIA GENERALE E ASPETTI ORGANIZZATIVI 1.1 Obiettivi, finalità ed impegno del comune L'Unione Europea, nel definire la politica energetica del prossimo futuro, ha sancito tre diversi obiettivi di fondamentale rilevanza per la sostenibilità energetica, noti come “Pacchetto 20-20-20”, da raggiungere attraverso l’incremento dell’efficienza energetica e lo sviluppo delle fonti rinnovabili, settori cardine di una strategia complessiva mirata alla riduzione delle emissioni di gas serra. Per raggiungere questi obiettivi, anche le Comunità Locali saranno chiamate nel corso dei prossimi anni a compiere notevoli sforzi, secondo una logica di condivisione delle strategie. Il Patto dei Sindaci - Covenant of Mayors - è un'iniziativa della Commissione Europea mirata a coinvolgere attivamente le municipalità europee nel percorso verso la sostenibilità energetica, attraverso la programmazione di azioni locali che migliorino l'efficienza energetica, aumentino il ricorso alle fonti rinnovabili, stimolino il risparmio energetico e l'uso razionale dell'energia. L’adesione volontaria a questa iniziativa, lanciata formalmente il 29 gennaio 2008, nell’ambito della seconda edizione della Settimana Europea dell’Energia Sostenibile (EUSEW 2008) impegna i Comuni a raccogliere la sfida della riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020 sul proprio territorio, mediante la programmazione e l'attuazione concreta di misure ed azioni, impegnandosi a predisporre l'Inventario Base delle Emissioni di CO2 sul territorio comunale (BEI - Baseline Emission Inventory) ed il Piano di Azione per l'Energia Sostenibile (SEAP - Sustainable Energy Action Plan). La sostenibilità dello sviluppo è un tema che associa l'esigenza della salvaguardia del territorio e delle risorse con l'esigenza della crescita economica, in condizioni di equità sociale. La pianificazione e l'innovazione tecnologica rappresentano un punto chiave per definire un nuovo approccio in termini di sostenibilità alle questioni dell'energia e dell'ambiente, che hanno acquisito oggi un ulteriore rilievo nel quadro dell'attuale crisi economica. La disponibilità di strumenti di programmazione e pianificazione che attribuiscano valore all'innovazione tecnologica ed alla qualità nei settori dell'energia, delle costruzioni, dei trasporti e della mobilità è destinata ad assumere un peso sempre più rilevante nelle azioni di sviluppo e riqualificazione del territorio. L’adesione all’iniziativa del Patto dei Sindaci rappresenta l’espressione della consapevolezza dell’importanza di queste nuove sfide, sancita in un impegno formale della comunità in tutte le sue espressioni politiche, economiche, sociali e culturali. Ottobre 2014 7 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA La normativa in materia ambientale (unificata nel testo unico Dlgs. 3 aprile 2006 n. 152) ha come obiettivo primario la promozione dei livelli di qualità della vita umana attraverso la salvaguardia ed il miglioramento delle condizioni dell'ambiente e l'utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali. Il nostro Ente deve garantire la tutela dell'ambiente e degli ecosistemi naturali attraverso un'azione tesa ai principi della precauzione, dell'azione preventiva e della correzione in via prioritaria alla fonte, dei danni causati all'ambiente, nonché al principio “chi inquina paga”. Partendo dal principio che ogni attività umana deve conformarsi al principio dello sviluppo sostenibile al fine di non compromettere la qualità della vita anche delle generazioni future, anche l'attività della pubblica amministrazione deve essere finalizzata alla priorità degli interessi alla tutela dell'ambiente. I temi della sostenibilità ambientale ed energetica non conoscono confini territoriali, necessitano di essere affrontati congiuntamente e rappresentano un tema importante anche per il dialogo tra le amministrazioni, dal livello locale a quello europeo. In questa linea vanno le seguenti proposte, allargando la visione alle azioni intraprese dalla comunità europea. L’Unione Europea ritiene che le Amministrazioni locali possano fare molto per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni sintetizzati nello slogan “20-20-20”, perché hanno la possibilità di agire in modo diretto e mirato su settori decisivi come il comparto edilizio e i trasporti. Gli strumenti chiave con i quali un’Amministrazione locale può valorizzare queste opportunità – con significative ricadute sul piano economico – sono: - il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES); - il Piano Energetico Comunale (PEC). In particolare, il PAES deve contenere l’indicazione degli obiettivi che si intende raggiungere e le misure specifiche da realizzare a questo fine. Esso rappresenta la sintesi dell'impegno di un Comune verso una strategia programmatica e operativa di risparmio energetico, perché permette di: • valutare il livello di consumo di energia e di emissioni di CO2; • indicare gli eventuali ambiti di intervento; • identificare i settori d'azione; • contribuire a mettere in opera le politiche e i programmi necessari nella città per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2. Il Piano Energetico Comunale – PEC - è lo strumento operativo del PAES, concepito quale atto parallelo al principale strumento di pianificazione territoriale (PAT), e destinato alla definizione di una puntuale, concreta e razionale disciplina dell'utilizzo delle fonti energetiche che, ottimizzando le risorse di energia e ambientali del territorio, attiva un processo di programmazione a breve, medio e 8 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile lungo termine, delle azioni da sviluppare. L'Unione Europea ha adottato il 9 Marzo 2007 il documento “Energia per un mondo che cambia”, impegnandosi unilateralmente: • a ridurre le proprie emissioni di CO2 del 20% entro il 2020, • ad aumentare del 20% il livello di efficienza energetica, • ad aumentare del 20% la quota di utilizzo delle fonti di energia rinnovabile sul totale del mix energetico. Il Piano di Azione dell'UE per l'efficienza energetica (“Realizzare le potenzialità”) include come azione prioritaria la creazione di un Patto dei Sindaci. Premesso che: • le città sono responsabili, direttamente ed indirettamente (attraverso i prodotti e i servizi utilizzati dai cittadini) di oltre il 50% delle emissioni di gas serra in atmosfera derivanti dall'uso dell'energia nelle attività umane; • l'impegno dell'UE a ridurre le emissione sarà raggiunto solo se gli stakeholder locali, i cittadini ed i loro raggruppamenti lo condividono. Da qui nasce l'impegno, attraverso l'adesione al Patto dei Sindaci con le relative prescrizioni, delle amministrazioni locali ad andare oltre gli obiettivi fissati per l'UE al 2020 riducendo le emissioni di CO2 di oltre il 20% attraverso l'attuazione di un Piano di Azione per l'Energia Sostenibile da ratificare con delibera di Consiglio Comunale. La redazione di un PAES (quale progetto innovativo nel settore energetico– ambientale nel rispetto dei programmi europei e come prima sperimentazione del PEC) e di un PEC (quale strumento di programmazione ambientale del territorio) rappresentano un’iniziativa importante per una serie di motivi: • consente di acquisire in modo sistematico i dati relativi ai flussi di energia facendo emergere le eventuali criticità; • permette, di conseguenza, di definire e organizzare le diverse azioni mirate all’efficienza energetica, valutando per ciascuna il rapporto tra risorse necessarie e benefici attesi; • consente infine di monitorare, attraverso indicatori dinamici, l’effetto delle azioni introdotte, e modificare dove occorre le strategie adottate. Il territorio di Villafranca di Verona ha prodotto 6,18 tCO2 pro-capite nel 2008 e 6,01 tCO2 pro-capite nel 2012. Questa frase rappresenta l'origine del concetto di Bilancio Energetico, vale a dire il rapporto tra l'energia consumata e la capacità di assorbimento delle emissioni derivanti da parte dell'ecosistema circostante. È ovvio che, oltre a ciò, si dovrà ridurre la quantità di energia consumata e si dovrà efficentarne il consumo. Il Bilancio Energetico, risultato della raccolta dati “energetici” e dalla loro analisi Ottobre 2014 9 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA e confronto, sarà il documento primario di riferimento per indirizzare gli obiettivi di risparmio energetico dell'amministrazione comunale. Partendo quindi da questo dato, l'amministrazione inizia il suo percorso verso il Piano Energetico Comunale attraverso anche l'adesione al Patto dei Sindaci Europei per lo Sviluppo Sostenibile e quindi al Pacchetto Clima-Energia noto come "Accordo 20-20-20" adottato dalla Commissione europea. L’Amministrazione Comunale sta lavorando da tempo a progetti per il risparmio energetico attraverso: • la realizzazione di diversi interventi quali l’installazione degli impianti per la produzione di energia pulita sugli edifici comunali e per una razionalizzazione di quella esistente (impianti termici, solari per l'acqua calda e fotovoltaici). • l’affidamento del servizio di erogazione dell’energia elettrica ad Aziende che garantiscano a parità di condizioni minori costi e maggiore utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. • lo studio preliminare dell’adeguamento dell’impianto di pubblica illuminazione che prevede la sostituzione delle lampade a bassa efficienza, con lampade ad alta efficienza luminosa, • interventi sul sistema dei trasporti locali quali la messa a disposizione all’interno del Comune di Villafranca di Verona di autovetture e biciclette in Car e bike Sharing il cui utilizzo sarà messo a disposizione anche dei cittadini; • l'introduzione nel Regolamento Edilizio vigente di uno specifico allegato relativo alle “Norme per la progettazione energetica ed ambientale del Territorio”, • gli obiettivi del Piano di Governo del Territorio atti alla valorizzazione concreta del principio della sostenibilità ambientale attraverso scelte orientate alla qualità ambientale caratterizzate da: - uso di materiali e concezioni ispirate alla bioedilizia nelle modalità e nelle forme del costruire; - riduzione delle fonti di inquinamento presenti nel territorio; - incentivazione nell'uso di fonti di energia pulite; - contenimento nel consumo di energia e nell'uso di risorse ambientali; - utilizzo di sistemi di produzione di energia alternativi • la riduzione dei consumi di carta con lo sviluppo per i procedimenti amministrativi di sistemi e strumenti per la graduale abolizione di supporti cartacei. Molto altro dovrà essere fatto in materia di: - acqua - rifiuti - aree verdi 10 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile - acquisti sostenibili (Green Public Procurement) che mirino alla razionalizzazione stessa degli acquisti con criteri ambientali che favoriscano l'acquisto e la diffusione di prodotti dalla durata di vita maggiore, facilmente riutilizzabili, contenenti materiali riciclati, disassemblabili, riciclabili, con un ridotto volume di prodotti di scarto (imballaggi), al fine di ridurre la produzione di rifiuti; - inserimento di criteri ambientali nei capitolati di gara al fine di subordinare il principio di economicità a criteri ispirati a esigenze di tutela dell'ambiente e della saluta per la promozione dello sviluppo sostenibile (già previsti nel D.Lgs. 163/2006 codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture) Il Patto dei Sindaci rappresenta un’occasione per il nostro territorio, per i nostri cittadini e per le nostre amministrazioni chiamate, oggi più che mai, ad essere interpreti attivi di una “Azione Locale in un Contesto Globale”. E' importante sottolineare che non si vuole rincorrere una moda, ma lanciare la sfida di portare il Comune di Villafranca di Verona a migliorare il suo livello di autosufficienza energetica. Il Comune di Villafranca di Verona vuole ridurre le emissioni dei gas serra responsabili del riscaldamento globale e promuovere le azioni innovative per l’uso di energie rinnovabili e l’aumento dell’efficienza energetica per indirizzare la società civile verso la sostenibilità energetica. Il Comune di Villafranca di Verona ha aderito al Patto dei Sindaci con delibera di Consiglio Comunale n. 3 del 20 febbraio 2014, impegnandosi a: - raggiungere gli obiettivi fissati dall’UE per il 2020, riducendo le emissioni di CO2 nel territorio comunale di almeno il 20% rispetto all’anno base di riferimento; - predisporre, entro 12 mesi dalla data di ratifica (Delibera del Consiglio comunale) del Patto dei Sindaci, un Piano di Azione partecipato che includa un inventario base delle emissioni e indicazioni su come gli obiettivi verranno raggiunti; - predisporre un Rapporto, a cadenza biennale, sullo stato di attuazione del Patto dei Sindaci e relativo Piano di Azione ai fini di una valutazione, monitoraggio e verifica; - organizzare, in cooperazione con la Commissione Europea, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ed altri stakeholders interessati, eventi per i cittadini finalizzati ad una maggiore conoscenza dei benefici dovuti ad un uso più intelligente dell’energia ed informare regolarmente i mezzi di comunicazione locali sugli sviluppi del Piano di Azione; - partecipare e contribuire attivamente alla Conferenza annuale dei Sindaci per un’Europa sostenibile. Ottobre 2014 11 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA Per questo, con il presente Piano di Azione per l’Energia Sostenibile del Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors) della Commissione Europea, il comune di Villafranca di Verona vuole conformarsi all’iniziativa comunitaria. L’obiettivo minimo consiste infatti nel ridurre del 20%, rispetto all’anno base di riferimento, le emissioni di gas serra entro il 2020. L’anno di riferimento scelto per tale calcolo è stato il 2005. Il PAES, infatti, deve contenere un riferimento chiaro a questo impegno fondamentale. L’anno di base consigliato è il 1990. Tuttavia, per via della difficoltà a reperire dati per il 1990, la maggior parte dei comuni italiani ha definito il 2005 come primo anno disponibile per il quale possano essere raccolti dati più completi ed affidabili. I macrobiettivi sono strettamente collegati alle azioni in materia di ambiente e salute per la riduzione della percentuale di popolazione esposta all’inquinamento atmosferico. Infatti, le azioni per la riduzione delle emissioni di gas climalteranti possono avere effetti positivi anche sulla riduzione dell’inquinamento atmosferico. Il tema dei cambiamenti climatici rappresenta, perciò, nella sua complessità, un esempio della necessità di integrazione tra le diverse politiche: la riduzione delle emissioni richiede, infatti, interventi decisi sui vari settori responsabili di tali emissioni e, in primo luogo, sul settore dell’energia, a cui è riconducibile una buona percentuale dei gas serra immessi in atmosfera. Rendere ambientalmente sostenibile il settore energetico significa puntare, da un lato, sullo sviluppo di fonti rinnovabili e, dall’altro, sull’efficienza energetica nei consumi e nella produzione. Il primo obiettivo da cui nasce l’inventario comunale delle emissioni di gas serra è fornire una fotografia di quanto avviene nel nostro territorio, di quanto e come noi contribuiamo all’effetto serra e, in questo modo, promuovere azioni innovative con efficaci politiche di contrasto per l’uso di energie rinnovabili e l’aumento di efficienza energetica per motivare la società civile verso la sostenibilità. L’inventario è, inoltre, uno strumento fondamentale per valutare e confrontare, in termini di efficacia e di costi, gli scenari emissivi utili alla predisposizione delle misure che possono essere adottate per il risanamento della qualità dell’aria; esso fornisce le informazioni necessarie a indirizzare le azioni dove c’è più bisogno, dove si possono ottenere risultati migliori e, grazie ai futuri aggiornamenti, è il metro con cui misurare l’efficacia e i risultati del nostro impegno. Gli obiettivi che il piano d’azione del Comune di Villafranca di Verona si prefigge di raggiungere sono in linea con la pianificazione nazionale ed europea, dal momento che riprende fortemente la volontà di intensificare la produzione, lo sviluppo e la diffusione degli impianti a fonti rinnovabili, oltre che adeguare i propri edifici agli standard di efficienza energetica, cercando anche di individuare gli strumenti più idonei per il territorio; tali obiettivi sono di tipo generale o specifico e sotto il profilo della temporizzazione si suddividono in obiettivi di breve periodo (1 - 3 anni) e di medio-lungo periodo (4 - 9 anni). 12 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile Orizzonte temporale L’orizzonte temporale del Patto dei Sindaci è il 2020. Il PAES prevede le azioni strategiche che il Comune di Villafranca di Verona intende intraprendere per raggiungere gli obiettivi previsti per il 2020. Pur delineando le azioni da perseguire fino a tale data, il comune intende dare continuità alle attività anche per gli anni successivi all’obiettivo temporale del piano. Poiché il comune di Villafranca di Verona non può prevedere in dettaglio misure e budget concreti per un periodo così lungo, nel PAES distinguerà tra: - una visione, con una strategia di lungo periodo e degli obiettivi sino al 2020, che comprenda un impegno formale in aree come pianificazione territoriale, trasporti e mobilità, appalti pubblici, standard per edifici nuovi o ristrutturati ecc.; - misure dettagliate per i prossimi 3-5 anni che traducono strategie e obiettivi a lungo termine in azioni. 1.2 Il contesto normativo Contesto normativo generale Scenario Internazionale La nascita dell’attenzione della comunità scientifica e politica internazionale all’ambiente può essere fatta risalire all’inizio degli anni ’70 (salvo precedenti sporadici accordi internazionali molto specifici) con i lavori del Club di Roma e la Conferenza di Stoccolma. Tuttavia occorre aspettare altri 20 anni perché l’attenzione si concentri sui cambiamenti climatici. A questo proposito, la Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sull’Ambiente e lo Sviluppo di Rio de Janeiro del 1992 ha portato per la prima volta all’approvazione di una serie di convenzioni su specifiche questioni ambientali quali il clima, la biodiversità e la tutela delle foreste, oltre alla approvazione della “Carta della Terra”, in cui venivano indicate alcune direttive su cui fondare nuove politiche economiche più equilibrate, e del documento finale (poi chiamato “Agenda 21”) che rappresenta il riferimento globale per capire quali iniziative è necessario intraprendere per uno sviluppo sostenibile nel XXI secolo. Nel 1994, con la “Carta di Ålborg”, è stato fatto il primo passo dell’attuazione dell’Agenda 21 locale, firmata da oltre 300 autorità locali durante la “Conferenza europea sulle città sostenibili”: sono stati definiti i principi base per uno sviluppo sostenibile delle città e gli indirizzi per i piani d’azione locali. La Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC), firmata a Rio de Janeiro ed entrata in vigore nel 1994, impegna 195 paesi a contrastare i cambiamenti climatici e il riscaldamento del pianeta ponendosi obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra che sono stati resi legalmente vincolanti con uno specifico protocollo attuativo: il Protocollo di Kyoto. Il Protocollo, approvato dalla Conferenza delle Parti (organo decisionale dei 195 paesi firmatari) nel dicembre del 1997, è un atto esecutivo contenente le prime decisioni sulla attuazione di impegni ritenuti più urgenti e prioritari per la Ottobre 2014 13 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra. Esso impegna i paesi industrializzati e quelli ad economia in transizione (Paesi dell’Est europeo) a ridurre del 5% entro il 2012 le principali emissioni antropogeniche di 6 gas (anidride carbonica, metano, ossido di azoto rispetto ai valori del 1990; idrofluorocarburi, perfluorocarburi ed esafluoruro di zolfo rispetto ai valori del 1995) capaci di alterare l’effetto serra naturale del pianeta. Il Protocollo prevede che la riduzione complessiva del 5% delle emissioni di anidride carbonica, rispetto al 1990 (anno di riferimento), venga ripartita tra Paesi dell'Unione Europea, Stati Uniti e Giappone; per gli altri Paesi, il Protocollo prevede invece stabilizzazioni o aumenti limitati delle emissioni, ad eccezione dei Paesi in via di sviluppo per i quali non prevede nessun tipo di limitazione. La quota di riduzione dei gas-serra fissata per l’Unione Europea è dell'8%, tradotta poi dal Consiglio dei Ministri dell'Ambiente in obiettivi differenziati per i singoli Stati membri. In particolare, per l'Italia è stato stabilito l’obiettivo di riduzione del 6,5% rispetto ai livelli del 1990. Al fine di raggiungere tali obiettivi, il trattato definisce inoltre meccanismi flessibili di “contabilizzazione” delle emissioni e di possibilità di scambio delle quote emissive stesse, utilizzabili dai Paesi per ridurre le proprie emissioni (Clean Development Mechanism, Joint Implementation ed Emissions Trading). Il Protocollo di Kyoto è entrato in vigore il 16 febbraio 2005, senza tuttavia registrare l’adesione degli Stati Uniti. L’urgenza di definire strategie globali sui temi più critici per il futuro del pianeta (acqua, energia, salute, sviluppo agricolo, biodiversità e gestione dell’ambiente) ha motivato l’organizzazione del più importante summit internazionale sullo sviluppo sostenibile, tenutosi a Johannesburg dal 26 agosto al 4 settembre 2002. Purtroppo, in tale occasione, si è constatato un peggioramento dell'equilibrio ecologico globale e degli impatti dell’umanità sul clima (la concentrazione di anidride carbonica è passata da 316 ppmv nel 1960 a 370 ppmv nel 2001 mentre la diminuzione delle foreste si verifica ad un ritmo di 140.000 km2/anno) ed un aumento della povertà mondiale mentre il bisogno fondamentale di cambiare i modelli di produzione e di consumo dell’energia è stato quasi totalmente ignorato. Con tale consapevolezza, i capi di Stato e di Governo dei 191 Paesi partecipanti hanno ribadito l’impegno a mirare ad uno sviluppo sostenibile e per questo è stato approvato un documento che richiama gli obiettivi fondamentali da perseguire: la riduzione della povertà, il cambiamento dei modelli di consumo e di produzione energetica, la protezione delle risorse naturali. Annesso a tale documento vi è un Piano di Azione sullo sviluppo sostenibile volto alla ricerca di un equilibrio tra crescita economica, sviluppo sociale e protezione dell'ambiente. Il 19 dicembre 2009, la Conferenza delle Parti della Convenzione ONU sui cambiamenti climatici (UNFCCC), a Copenhagen, ha preso atto di un accordo politico elaborato da un gruppo di capi di Stato e di governo. In tale documento si evidenzia che i cambiamenti climatici sono una delle maggiori sfide dell’umanità e che l’obiettivo di limitare il riscaldamento climatico è possibile solo attraverso una massiccia riduzione delle emissioni di gas serra. Attraverso l'Accordo di Copenhagen, non giuridicamente vincolante, viene 14 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile chiesta l'adozione di misure da parte del settore industriale e dei Paesi emergenti, i quali devono rendere trasparenti le proprie misure rispetto agli obiettivi della Convenzione ONU sui cambiamenti climatici. Ulteriore passo nella direzione di un’azione globale è stato fatto nel 2010 in occasione della conferenza dell'ONU sul clima di Cancun durante la quale sono stati approvati due diversi documenti: uno sul futuro del Protocollo di Kyoto e l’altro su un più ampio trattato sui cambiamenti climatici che dovrà essere negoziato ed adottato in un futuro summit. Nel citato accordo i Governi promettono "un'azione urgente" per evitare che le temperature globali salgano più di due gradi Celsius senza tuttavia specificare gli obiettivi precisi e vincolanti della riduzione di gas serra per tenere sotto controllo le temperature. E’ stato poi assunto l'impegno a lavorare per ottenere "al più presto possibile" un nuovo accordo che estenda il protocollo di Kyoto oltre il 2012 ed è stato creato il nuovo " Green Climate Fund " dove dovranno confluire gli aiuti dei paesi ricchi a quelli poveri per fronteggiare le emergenze determinate dai cambiamenti climatici ed adottare misure per prevenire il global warming. Con il COP17 (diciassettesimo summit ONU sul clima) tenutosi a Durban nel novembre 2011, si è deciso innanzitutto di prolungare la durata del Protocollo di Kyoto, in scadenza il 1° gennaio 2013, di altri cinque anni, tempo necessario per elaborare un nuovo documento (entro il 2015) che vincoli ad una significativa riduzione delle emissioni di CO2 a partire dal 2020. Viene inoltre confermata la volontà di creare il “Fondo verde” per il clima, che dovrebbe aiutare i paesi poveri a prevenire l’ulteriore riscaldamento del clima, ma soprattutto per la prima volta la totalità delle nazioni ha riconosciuto la necessità di fare qualcosa, impegnandosi, quantomeno a parole, a partecipare alle trattative che entro il 2015 porteranno ad un accordo formale e vincolante che tutti dovranno sottoscrivere. Scenario Europeo Nel contrastare i cambiamenti climatici, l’impegno dell’UE si concentra soprattutto sulla riduzione dei consumi e sullo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili. Il Libro verde del Marzo 2006 intitolato “Una strategia europea per un’energia sostenibile, competitiva e sicura”, propone una strategia energetica per l’Europa per ricercare l’equilibrio fra sviluppo sostenibile, competitività e sicurezza dell’approvvigionamento ed individua sei settori chiave in cui è necessario intervenire per affrontare le sfide che si profilano. Il documento propone inoltre di fissare come obiettivo per l’Europa il risparmio del 20% dei consumi energetici. Nel gennaio 2007 la Commissione ha presentato il pacchetto sul tema dell’energia per un mondo che cambia, che include una comunicazione intitolata “Una politica energetica per l’Europa”. Nelle conclusioni, il Consiglio Europeo riconosce che la situazione energetica mondiale rende necessario adottare un approccio europeo per garantire un’energia sostenibile, competitiva e sicura. Il Piano d’Azione approvato dal Consiglio Europeo delinea gli elementi di un approccio europeo, ossia di un mercato interno dell’energia ben funzionante, solidarietà in caso di crisi, chiari obiettivi e impegni in materia di efficienza energetica e di energie rinnovabili, quadri per gli investimenti nelle tecnologie, in Ottobre 2014 15 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA particolare per quanto riguarda la cattura e lo stoccaggio dell’anidride carbonica e l’energia nucleare. L’impegno sottoscritto dal Consiglio Europeo dell’8-9 Marzo 2007 conosciuto con lo slogan “Energia per un mondo che cambia: una politica energetica per l’Europa – la necessità di agire”, ovvero la politica 20-20-20 (riduzione del 20% delle emissioni climalteranti, miglioramento dell’efficienza energetica del 20%, percentuale di rinnovabili al 20% all’orizzonte dell’anno 2020) indica la necessità di fissare obiettivi ambiziosi di lungo termine, a cui devono tendere le politiche di breve e medio termine. Il 17 dicembre 2008 il Parlamento Europeo ha approvato le 6 risoluzioni legislative che costituiscono il suddetto pacchetto, con oggetto: • energia prodotta a partire da fonti rinnovabili; • scambio di quote di emissione dei gas ad effetto serra; • sforzo condiviso finalizzato alla riduzione delle emissioni di gas ad affetto serra; • stoccaggio geologico del biossido di carbonio; • controllo e riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra provenienti dai carburanti (trasporto stradale e navigazione interna); • livelli di prestazione in materia di emissioni delle autovetture nuove. L’esigenza di intervenire nell’ambito dell’efficienza energetica deve stimolare le amministrazioni locali più accorte ad avviare iniziative in grado di travalicare lo stretto ambito territoriale di competenza: la disseminazione di buone pratiche si presta, infatti, a stimolare comportamenti emulativi presso altre realtà, così da innescare un salutare effetto moltiplicatore. Nell’ambito di questa iniziativa, la Direzione Generale per Trasporti ed Energia (DG TREN) ha coinvolto la Banca Europea degli Investimenti (BEI), per mettere a disposizione le risorse finanziarie necessarie per investimenti da effettuarsi sul patrimonio dei Comuni. La Commissione prevede di supportare in diversi modi gli organismi intermedi (Province, Regioni) che si offrono di coordinare e supportare le iniziative dei Sindaci in questo programma. Per l’Italia il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) ha deciso di coordinare e supportare finanziariamente tutte queste iniziative di supporto. Oltre a questo, l’Unione Europea ha incluso il tema della gestione dell'energia a livello regionale e urbano tra le azioni specifiche del programma comunitario di promozione dell'efficienza energetica (SAVE II) incentrato sul risparmio di energia, sull'uso delle fonti energetiche locali e sulla prevenzione degli sprechi di ogni tipo. L’obiettivo principale dell'azione specifica SAVE II è quello di sostenere la creazione di agenzie regionali o urbane dell'energia per aiutare le autorità locali ad elaborare la loro strategia energetica ed assisterle nell'azione di informazione, sensibilizzazione, consulenza obiettiva ed assistenza a tutti i consumatori in materia di risparmio energetico. Nel dicembre 1998 le Agenzie sorte sulla base dei finanziamenti del programma SAVE II, nell'incontro di Cork (Irlanda), hanno redatto e sottoscritto in sede comunitaria una Carta delle Agenzie Europee regionali e locali per la gestione dell'energia. Questa carta, oltre ad esporre i principi guida, gli obiettivi e le modalità di funzionamento che 16 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile caratterizzano le Agenzie locali e Regionali, sottolinea l'importanza della cooperazione e della dimensione di rete per una più efficace condivisione delle esperienze, per una migliore diffusione dei progetti e delle informazioni e per attivare le opportune sinergie con i livelli istituzionali e locali, nazionali ed europei, con le collettività locali e con il mondo produttivo. Scenario Nazionale Il 10 settembre 2007 è stato presentato al Commissario Europeo per l’energia il position paper “Energia: temi e sfide per l’Europa e per l’Italia”. Il documento, approvato il 7 settembre all’interno del comitato interministeriale per gli affari comunitari europei, contenente la posizione del Governo italiano sul potenziale massimo di fonti rinnovabili raggiungibile dal nostro Paese. Nel testo sono contenuti, inoltre, gli elementi per l’avvio della discussione in sede comunitaria sugli obiettivi concordati dal Consiglio Europeo dell’8 e 9 marzo 2007 relativamente ai nuovi traguardi della politica europea in materia di fonti rinnovabili, riduzione elle emissioni di gas serra e risparmio energetico. L’Italia ha presentato a Bruxelles il proprio Piano di Azione nazionale sull’efficienza energetica per ottenere il 9,6% di risparmio energetico entro il 2016, più di quanto prevede la direttiva europea 2006/32/EC (9%). Con riferimento al ruolo degli accordi tra gli enti locali, il D.Lgs n. 192 del 19.8.2005, recante norme di “Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia”, all’art. 9, intitolato “Funzioni delle Regioni e degli Enti Locali”, conferma che le attività di ispezione e controllo di osservanza delle norme inerenti la gestione degli impianti termici, finalizzate al contenimento dei consumi energetici ed alla riduzione dei livelli di emissioni inquinanti, devono essere condotte privilegiando accordi tra gli Enti Locali. Ai sensi dell’art. 9, comma 2, del citato D.Lgs n. 192 del 2005, le autorità competenti realizzano, con cadenza periodica, privilegiando accordi tra gli enti locali o anche attraverso altri organismi pubblici o privati di cui sia garantita la qualificazione e l’indipendenza, gli accertamenti e le ispezioni necessarie all’osservanza delle norme relative al contenimento dei consumi di energia nell’esercizio e alla manutenzione degli impianti di climatizzazione, assicurandosi che la copertura dei costi avvenga con una equa ripartizione tra tutti gli utenti finali. L’art. 5 del D.Lgs 19 agosto 2005 n. 192 prevede la promozione di meccanismi di cooperazione finalizzati a: • favorire l’integrazione della questione energetico - ambientale nelle diverse politiche di settore; • sviluppare e qualificare i servizi energetici di pubblica utilità; • favorire la realizzazione di un sistema di ispezione degli impianti all’interno degli edifici minimizzando l’impatto ed i costi di queste attività sugli utenti finali; • sviluppare un sistema per una applicazione integrata ed omogenea su tutto il territorio nazionale della normativa; • predisporre progetti mirati, atti a favorire la qualificazione professionale e Ottobre 2014 17 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA l’occupazione. Tali strategie sono state delineate, a partire dal 2009, attraverso il pacchetto di direttive noto come Pacchetto Clima-Energia che ridefinirà nei prossimi anni le politiche riguardanti le emissioni di gas serra, la promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, l’efficienza degli usi finali dell'energia ed i servizi energetici, le prestazioni energetiche degli edifici e dei trasporti. Il pacchetto combina i tre obiettivi creando un rapporto stretto tra il concetto di sostenibilità energetica (risparmio energetico e incremento delle fonti rinnovabili) e di sostenibilità ambientale a livello globale (riduzione delle emissioni di gas serra) e locale (riduzione delle emissioni di inquinanti locali) e si coordina con altri provvedimenti di settore, emanati e recepiti nel tempo in coerenza con la visione strategica elaborata nel corso dell’ultimo decennio. Di seguito si esplicita con maggior dettaglio due direttive di riferimento nel settore energetico: - la direttiva 2009/29/CE concernente l’estensione del mercato delle quote di emissioni, secondo la quale entro il 2020 si prevede l’abbattimento di emissioni di gas serra del 20% rispetto ai livelli del 2005, attraverso l’allargamento del novero delle industrie obbligate ad acquistare i permessi per inquinare. - La direttiva 2009/28/CE, di revisione della direttiva 2001/77/CE, ha ridefinito con profonde innovazioni il quadro di riferimento per le FER, prevedendo, tra l’altro che i Paesi membri approvino e aggiornino periodicamente un Piano di Azione Nazionale (PAN) per le energie rinnovabili, che tenga conto degli obiettivi stabiliti a livello europeo che per l’Italia è il raggiungimento, al 2020, di una quota di energia da fonti rinnovabili pari al 17% dell’intero fabbisogno energetico nazionale. 1.3 Il gruppo di lavoro Per l’analisi dei dati di consumo ed emissioni e la definizione programmatico di politica energetica ed ambientale, il comune di Villafranca di Verona ha ritenuto di avvalersi della consulenza esterna (C.A.I.R.E. – Urbanistica scrl) che, con collaborazione dei tecnici e dei politici del comune ha permesso l’elaborazione del PAES. Tale scelta permette di garantire che la stesura del PAES sia coerente con le guide ufficiali redatte dal Joint Research Centre (JRC) della Commissione Europea. La prima attività prevista nella organizzazione del progetto è stata la costituzione, all’interno del comune, dell’Energy Team (ET) al quale, dopo una adeguata formazione, è stata affidata la raccolta dati di consumo del patrimonio comunale della amministrazione pubblica ed i dati di consumo/vendita presso i fornitori di energia presenti sul territorio comunale. Compito dell’Energy Team è stato anche individuare, all’interno della amministrazione pubblica i progetti in essere e previsti dai diversi piani comunali per stimarne l’impatto sui consumi e sulle emissioni di CO2. A tal fine l’ET è stato oggetto di momenti formativi specifici per rafforzarne le competenze sui temi inerenti le attività del progetto. In particolare l’ET, collaborando con i consulenti esterni, nella raccolta dati, è 18 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile stato interessato da una formazione “on going” durante l’esecuzione del progetto e in momenti specialistici dedicati orientati al monitoraggio delle azioni e degli obiettivi del progetto. L’ET dovrà essere un soggetto attivo nel primo Report biennale sull’attuazione del PAES previsto dal PdS. Nella definizione dei ruoli all’interno dell’ET si è tenuto conto sia della rappresentanza dei decisori politici che della rappresentanza dei settori tecnici del comune entrambi impegnati per il raggiungimento degli obiettivi del progetto. In particolare sono stati individuati i seguenti ruoli: - Direzione: rappresentata dal Sindaco in rappresentanza della Giunta comunale; - Il responsabile dell’Area IV – Servizi Tecnici: che, con la collaborazione della direzione, coordina l’attività dei tecnici comunali impegnati nel progetto e l’attività dei consulenti esterni; - I referenti IBE: rappresentati dai tecnici comunali di diversi settori che, in accordo con le direttive del responsabile dell’Area IV – Servizi Tecnici e con la direzione svolgono le attività di raccolta dati funzionali alla definizione dell’IBE e alla individuazione della progettualità della amministrazione pubblica. Le figure professionali coinvolte nell’Energy Team sono riportate nella tabella seguente. Figura Sindaco Responsabile AREA IV Servizi Tecnici Nome Mario Faccioli Arch. Arnaldo Toffali Ruolo Direzione progetto, responsabile attuazione del PAES Coordinamento operativo del gruppo tecnico AREA 4 - Servizi Tecnici Geom. Francesco Baldassarre raccolta dati per IBE AREA 4 - Servizi Tecnici Geom. Alessandro Voltolini AREA 4 - Servizi Tecnici Arch. Francesco Vinco AREA 4 - Servizi Tecnici Dott.ssa Nicoletta Toffaletti AREA 2 - Servizi Ec. Finanziari e Tributi AREA 2 - Servizi Ec. Finanziari e Tributi Consulenti esterni Ottobre 2014 Dott. Giuseppe Grassetti Giancarlo Merzi C.A.I.R.E. - Urbanistica raccolta dati per IBE progettualità amministrazione comunale piani di monitoraggio raccolta dati sul patrimonio comunale raccolta dati sul patrimonio comunale Predisposizione del PAES in accordo alle linee guida del JRC 19 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA 20 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile 2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE, SOCIOECONOMICO E CLIMATICO 2.1 Caratteristiche generali del Comune di Villafranca di Verona Il Comune di Villafranca di Verona si trova nel settore sud ovest della Provincia di Verona a circa 12 km da Verona; il suo territorio si estende su una superficie di circa 57,43 kmq e confina con i comuni di Castel d’Azzano, Mozzecane, Povegliano Veronese, Sommacampagna, Valeggio sul Mincio, Verona, Vigasio; al 1 gennaio 2012 conta 33.249 abitanti con una densità di popolazione di 578.95 ab/kmq. Nel territorio comunale sono presenti le frazioni di: Alpo, Caluri, Dossobuono, Pizzoletta, Quaderni, Rizza, Rosegaferro. Il Piano di Rischio e la conseguente Variante parziale al vigente PRG interessa la porzione centro settentrionale del territorio comunale, fra le propaggini settentrionali della Zona Industriale Artigianale - PIP di Villafranca denominata “Polo Postumia” e quelle occidentali della Zona Industriale Artigianale della frazione di Dossobuono. Lo sviluppo complessivo delle aree coinvolte, a seguito della definizione delle quattro zone di tutela, è di circa 6,2 kmq (6.197.485 mq) corrispondente a circa il 10,8% della superficie comunale, comprendendo territorio prevalentemente agricolo ad insediamenti sparsi (isolati o corti rurali) con siti estrattivi in esercizio e limitate porzioni di territorio urbanizzato (le frazioni di Caluri, Calzoni e in piccola parte di Dossobuono, oltre che parte della zona industriale - artigianale di Villafranca capoluogo e Dossobuono). Sul territorio del Comune di Villafranca, e precisamente nella frazione di Dossobuono, è situato l’Aeroporto di Verona-Villafranca "Valerio Catullo". La città è servita dalle stazioni di Villafranca di Verona e di Dossobuono sulla linea Verona-Mantova-Modena. Il territorio comunale è interessato dalla presenza di diverse tipologie di infrastrutture dei trasporti e per la mobilità, tra le esistenti o in corso di realizzazione, si annoverano: • l’Autostrada A4 (detta anche Serenissima nel suo tratto centrale) attraversa da ovest a est l'intera pianura padana, partendo da Torino, passando per Milano e terminando a Sistiana, da cui prosegue verso Trieste; • l'Autostrada A22 (o autostrada del Brennero o Autobrennero) collega la Pianura Padana e l'Autostrada A1 con l'Austria e la Germania; • la Tangenziale sud di Verona con il suo raccordo è una strada extraurbana principale che fa parte del sistema di tangenziali di Verona e collega Vago di Lavagno alla Tangenziale Ovest; • la SR62 della Cisa è una strada che si origina a Sarzana e termina innestandosi nella SS12 dell’Abetone e del Brennero; Ottobre 2014 21 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA • le SSPP n. 24 del Serraglio (collega Valeggio sul Mincio a Bovolone), n. 26 Morenica (collega Bussolengo a Villafranca di Verona), n. 53 delle Salette (collega Villafranca di Verona a Vigasio); • le restanti strade di rango comunale. Le infrastrutture per la circolazione ciclopedonale contano, ad oggi, una estensione di rete in sede propria di 19,67 km e la mobilità ciclabile appare oggi come una delle componenti di traffico da incentivare e da sviluppare maggiormente, considerato che il territorio villafranchese manifesta un’ottima propensione all’uso della bicicletta essendo del tutto pianeggiante. Nell’ambito del Piano della Mobilità Urbana, in corso di elaborazione ed approvazione, è stato ipotizzato lo sviluppo complessivo degli interventi a favore della mobilità ciclopedonale. Per quanto riguarda le infrastrutture ferroviarie, il territorio comunale è attraversato dalla linea ferroviaria in esercizio Verona-Mantova-Modena, mentre la linea ferroviaria Dossobuono-Isola della Scala è stata dismessa con Decreto di chiusura n. DM 73/T del 15 aprile 1987. Nel territorio comunale sono inoltre comprese le infrastrutture aeroportuali connesse alla presenza dell’Aeroporto “Valerio Catullo” di Verona Villafranca. Il quadro di riferimento programmatico Il Comune di Villafranca di Verona è dotato di un PRG la cui ultima Variante Generale è stata approvata dalla Giunta Regionale del Veneto con Deliberazione n. 2768 del 21.06.1994, alla quale hanno fatto seguito alcune successive varianti. Con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 79 del 18.12.2009 è stata, inoltre, approvata la Variante parziale al PRG per la trasposizione delle tavole grafiche connesse all’assunzione di una nuova base cartografica. L’Amministrazione Comunale di Villafranca di Verona, a seguito del parere favorevole dell’ENAC, aveva già provveduto ad adottare il Piano di Rischio Aeroportuale introducendo le relative previsioni nel proprio strumento urbanistico con la Deliberazione del Consiglio Comunale n. 4/25.01.2011, superata dalle significative modificazioni alla regolamentazione sui Piani di Rischio Aeroportuali intervenute con l’Emendamento ENAC n. 7/2011. Il Comune di Villafranca di Verona ha, inoltre, in corso il processo di redazione del Piano di Assetto del Territorio (PAT), ai sensi della LR 11/2004 "Norme per il governo del territorio". Nello specifico si rileva che con Deliberazione della Giunta Comunale n. 166 del 25.11.2008 è stato approvato il Documento Preliminare, la Relazione Ambientale e lo Schema di Accordo di Pianificazione (artt. 5 - 15 LR 11/2004), e successivamente sottoscritto l’Accordo di Copianificazione tra il Comune di Villafranca di Verona, la Regione Veneto e la Provincia di Verona. Fra le misure di programmazione urbanistico - edilizia si ricorda, infine, il Regolamento di attuazione della LR 14/2009, come modificata con LR 13/2011 (cd. “Piano Casa”), approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale di Villafranca di Verona n. 36 del 30.09.2011. 22 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile Nell’ambito dell’elaborazione del Piano di Rischio dell’Aeroporto Valerio Catullo, l’Ufficio Tecnico Comunale – Unità Urbanistica e Ufficio di Piano ha condotto la valutazione di coerenza con gli strumenti urbanistici vigenti, elaborazione che si riporta integralmente in allegato al presente Rapporto Ambientale Preliminare, mentre nel seguito si riportano alcuni dati di sintesi ed, in particolare, le superfici delle varie destinazioni urbanistiche ricadenti nelle quattro zone di tutela introdotte dal piano. Nell’inviluppo complessivo delle quattro zone di tutela del Piano di Rischio si riscontrano i seguenti vincoli, tutele e fasce di rispetto definiti dal vigente PRG: • vincolo aeroportuale (classe di vincolo 01, 02, 03): imposto ai sensi della L. 58/1963 e del DM 67/1971, consiste sostanzialmente in limitazioni in altezza alla realizzazione di ostacoli alla navigazione; • nuclei di antica origine: si tratta di aree ed edifici individuati di interesse ai sensi dell’art. 10 della LR 24/1985, disciplinate dall’art. 9 “Corti agricole aventi significato di bene culturale” delle NTA del PRG Comunale; • limite meridionale della “fascia di ricarica degli acquiferi”: si tratta di una tutela introdotta con la variante di adeguamento all’art. 51 del Piano d’Area Quadrante Europa; • fasce di rispetto della viabilità; • fasce di rispetto di un elettrodotto della Società AGSM. All’interno dell’inviluppo complessivo delle quattro zone di tutela ricade anche il tracciato del metanodotto Vigasio – Bussolengo DN500 (20’’ – 75 bar) della Società SNAM Rete Gas SpA che non è tra le fonti di vincolo del vigente PRG. Per quanto riguarda la pianificazione di livello superiore si ricordano i seguenti piani di interesse: • il Piano d’Area Quadrante Europa: è uno strumento di specificazione del Piano Territoriale Regionale di Coordinamento, approvato con Deliberazione di Consiglio Regionale n. 250/13.12.1991, che, per ambiti territoriali determinati, consente di "individuare le giuste soluzioni per tutti quei contesti territoriali che richiedono specifici, articolati e multidisciplinari approcci alla pianificazione"; nella Provincia di Verona esso riguarda 22 comuni posti in un’area strategica sia sotto l’aspetto infrastrutturale che sotto quello produttivo, in quanto elemento di continuità con la Lombardia, l’EmiliaRomagna e con il Nord-Est; • il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Verona non è stato ancora adottato dal Consiglio Provinciale, quindi si è preso in considerazione la proposta di progetto elaborata a novembre 2008, dalla quale risulta che il piano ha cinque obbiettivi generali così classificati: - territorio, ambiente ed ecosistema; - infrastrutture; Ottobre 2014 23 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA - insediativo produttivo, turistico e commerciale; - infrastrutture scolastiche ed altri servizi di interesse provinciale; - aree di cooperazione e copianificazione intercomunale. Il quadro di riferimento ambientale Aspetti storici e patrimonio paesaggistico Il Comune di Villafranca di Verona ha una storia molto antica. La struttura viaria ad intersezioni perpendicolari è una testimonianza della probabile origine romana. Nel medioevo, grazie al Consiglio dei Rettori di Verona nel 1185, Villafranca divenne un borgo di confine. Con la successiva ascesa della Signoria Scaligera a Verona, anche Villafranca entrò nelle dinastie veronesi. Il castello venne ampliato ad opera degli Scaligeri nel XV secolo e fu eretta una grossa cinta muraria. Villafranca fu nel 1796 il Quartier-generale di Napoleone, durante la campagna d’Italia. Nel periodo del Risorgimento è stata coinvolta in quasi tutte le fasi importanti dell’epoca, grazie alla sua vicinanza con il fiume Mincio e per l’attraversamento della strada postale che univa Mantova e Verona. Visse le tre Guerre d’Indipendenza. Nel 1918 ci fu uno scontro tra Vittorio Emanuele III e il Vescovo di Verona. L’impatto della Prima Guerra Mondiale sull’assetto urbanistico fu di continuità con l’esistente, venne aperta un’altra via parallela alla principale e nel 1929 fu aperto l’acquedotto. La presenza dell’aeroporto ha fatto si che durante la Seconda Guerra Mondiale la città subisse bombardamenti. Negli anni ’60 partecipò al boom economico e nel 1964 venne aperto l’aeroporto civile, solo successivamente chiamato “Valerio Catullo”. L'attuale assetto paesaggistico-ambientale del territorio villafranchese, veronese nel suo complesso, è il risultato di due principali processi: e • una millenaria e diffusa antropizzazione, finalizzata al massimo beneficio agricolo, in condizioni pedologiche ed ambientali favorevoli; • l'espansione urbanistica e infrastrutturale, spesso incontrollata, che ha interessato l’intero territorio della pianura padana negli ultimi 60 anni. Il territorio di Villafranca di Verona presenta i caratteri tipici dell’alta pianura veronese con morfologie naturali generalmente sub pianeggianti e prive di articolazioni. A ovest, tale porzione di pianura si raccorda all’enorme anfiteatro morenico pedemontano del Garda, mentre, verso il confine sud est e attraverso la fascia delle risorgive, essa sfuma nella medio bassa pianura veronese. Il sottosuolo è qui costituito prevalentemente da materiali sciolti di natura ghiaiosa in matrice sabbiosa, che ospitano la potente (e depressa) falda freatica dell’alta pianura e la cui elevata permeabilità determina l’assenza di un significativo reticolo idrografico naturale. Solo il fiume Tione dei Monti, che attraversa la porzione centrale del territorio comunale con direzione NNW-SSE, ha carattere perenne e ad esso sono riferibili anche le principali risorse naturalistiche presenti nel territorio di Villafranca di Verona costituendo il principale corridoio ecologico 24 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile locale; qui le aree sottoposte al vincolo paesaggistico comprendono una porzione del capoluogo compreso fra il fiume Tione dei Monti a sud, via Trieste e via Roma, includendo anche il Castello Scaligero. Elementi di pregio del sistema naturalistico locale sono anche le teste di risorgiva presenti al confine comunale con Verona, Povegliano Veronese e Mozzecane. Le risorgive si trovano tipicamente lungo una ristretta fascia (la cosiddetta "fascia dei fontanili") che caratterizza tutta la Pianura Padana; si tratta di escavazioni artificiali, create secoli or sono, che captano e convogliano le acque emergenti naturalmente dal terreno. Le acque di risorgiva presentano caratteristiche di acque limpide di buona qualità, temperatura media di 12-13° C costante nel tempo e portata anch’essa pressoché costante nel tempo; tali caratteristiche favoriscono il formarsi di piccoli ambienti acquatici di alto pregio, con comunità vegetali ed animali abbondanti e ben diversificate, nonostante le dimensioni assai ridotte. Per ciò che riguarda il settore rurale del paesaggio, la meccanizzazione introdotta a partire dalla metà del ‘900 ha portato dapprima all’aumento delle dimensioni degli appezzamenti e successivamente alla scomparsa delle siepi campestri, formando un nuovo paesaggio rurale cosiddetto “dei campi aperti” in contrapposizione al precedente paesaggio “dei campi chiusi”, caratterizzato da campi di piccole dimensioni e circondati da siepi arboree e arbustive. L’introduzione delle colture legnose inoltre (dei vigneti ma soprattutto dei frutteti) ha contribuito a formare una ulteriore tipologia di paesaggio: ampie superfici caratterizzate da sesti di impianto regolari, strutture di sostegno e tutori per le piante, strutture accessorie di protezione contro la grandine (reti plastiche e relative strutture metalliche). A fronte di un paesaggio geomorfologico e naturalistico/rurale poco rappresentativo, un rilievo maggiore assumono quindi i ricchi riferimenti storicoculturali che vedono nella presenza della Strada Consolare Romana “Postumia”, nel centro storico del capoluogo con i propri assi di fondazione e nei luoghi sottoposti al vincolo monumentale (come il Castello Scaligero) gli elementi portanti del paesaggio antropico e urbano. L’area di inviluppo complessivo del Piano di Rischio è largamente compresa nel paesaggio agrario dell’Alta Pianura Veronese, che si presenta abbastanza articolato nella forma ma semplificato nella ricchezza biologica e contraddistinto da insediamenti sparsi e piccoli centri abitati come la località di Calzoni. Per ciò che riguarda il settore residenziale e produttivo del paesaggio, gli elementi da rilevare sono invece costituiti dalle frazioni (Caluri e le propaggini occidentali di Dossobuono) e dai centri produttivi-artigianali della frazione di Dossobuono e di Villafranca Capoluogo. Aria e fattori climatici Per quanto riguarda gli aspetti climatici la stazione meteorologica di Verona Villafranca è la stazione meteorologica di riferimento per il Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare e per l'Organizzazione Mondiale della Meteorologia, Ottobre 2014 25 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA relativa alla città di Verona. In base alle medie climatiche del periodo 19712000, le più recenti in uso, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, è di +2,5 °C, mentre quella del mese più caldo, luglio, è di +23,6 °C; mediamente si contano 63 giorni di gelo all'anno e 31 giorni con temperatura massima uguale o superiore ai +30 °C. I valori estremi di temperatura registrati nel medesimo trentennio sono i -18,4 °C del gennaio 1985 e i +36,0 °C dell'agosto 1992. Le precipitazioni medie annue si attestano a 804 mm, mediamente distribuite in 83 giorni di pioggia, con minimo relativo in inverno e picco massimo in estate-autunno. L'umidità relativa media annua fa registrare il valore di 77,8% con minimo di 73% a luglio e massimi di 85% a dicembre e a gennaio; mediamente si contano 79 giorni di nebbia all'anno. Il comune di Villafranca di Verona è inserito nella zona climatica “E” con 2.282 gradi giorno. Secondo il Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell'Atmosfera il Comune di Villafranca di Verona è classificato nella “Zona A1 Agglomerato”, essendo caratterizzato da una densità emissiva di PM10 superiore a 20 t/a kmq. La stazione di rilevamento di Villafranca di Verona, utilizzata per il monitoraggio della qualità dell’aria evidenzia la seguente situazione: - Biossido di Zolfo: non vengono superati né i limiti per la protezione della salute umana, né quelli previsti per la protezione degli ecosistemi; - Biossido di Azoto: si segnala il superamento del valore limite per la protezione della salute umana pari a 40 µg/mc e il valore limite per la protezione degli ecosistemi; - Monossido di Carbonio: nel corso del 2007 non sono stati registrati superamenti del valore limite per la protezione della salute umana (media massima su 8 ore), né dei valori limiti previsti dal DPCM 28 marzo 1983; - Ozono: in tutte le postazioni della provincia sono stati registrati numerosi superamenti del livello di attenzione (DM 25.11.1994), del livello di protezione della salute (D.M. 16.05.1996) e dei livelli previsti per la protezione degli ecosistemi (DM 16.05.1996); - Benzene: le concentrazioni medie annuali misurate tramite rilevatori passivi presso le postazioni fisse risultano inferiori a 5 µg/mc; - PM10: numerosi superamenti del valore limite giornaliero per la protezione della salute umana. Per la realtà del Comune di Villafranca di Verona il Piano Intercomunale di Azione e Risanamento della Qualità dell’Aria si evidenzia che: • in relazione agli ossidi di zolfo la fonte principale è costituita dalle attività industriali e secondariamente dal riscaldamento; • in relazione agli ossidi di azoto si può affermare come questo inquinante venga prodotto dal traffico (69,4%) e in seconda battuta dall’industria (16,1%); • in relazione al monossido di carbonio, si può affermare come questo venga prodotto quasi esclusivamente dal traffico; 26 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile • in relazione al metano l’origine è da ricercarsi quasi esclusivamente nell’agricoltura e nell’allevamento; • in relazione all’ammoniaca si può dire come provenga quasi esclusivamente dalle pratiche agricole e di allevamento; • in relazione alle polveri sottili, le valutazioni eseguite affermano che il 52,9% proviene dal traffico e che il 20,5% sia originato dalle industrie. Nel Piano Intercomunale di Azione e Risanamento della Qualità dell’Aria sono riportati i dati riguardanti il traffico aereo presso l’Aeroporto Valerio Catullo relativi all’anno 2007 e le emissioni specifiche per le tipologie di aeromobile ed i totali annui per gli inquinanti NOx e CO. Si noti che il dato fornito dall’aeroporto è in realtà più dettagliato e fornisce i singoli movimenti con la specifica di ogni velivolo. Non disponendo tuttavia di tutti i fattori di emissione essi sono stati raggruppati in tipologie equivalenti seguendo le classificazioni ICAO e IATA. La ripartizione delle emissioni di inquinanti sui comuni confinanti è eseguito attribuendo l’emissione al tracciato delle rotte all’interno del ciclo LTO incidenti percentualmente sul territorio. Nello specifico si è considerato una ripartizione delle rotte del 50% sul territorio del Comune di Verona e 25% ciascuno sul Comune di Villafranca e Sommacampagna. Le emissioni attribuibili ai suddetti territorio comunali interessati direttamente dall’impatto dell’aeroporto sono riportati nella seguente tabella. Comune Emissione NOx [t/a] Emissione CO [t/a] Verona 50% 105 120 Villafranca di Verona 25% 52.5 60 Sommacampagna 25% 52.5 60 Totale 100% 210 240 Tabella 2–1: Ripartizione delle emissioni di CO e NOx dovute alla presenza dell’Aeroporto Valerio Catullo Acque superficiali e sotterranee Il Comune di Villafranca di Verona, essendo prevalentemente ubicato su una porzione dell’alta pianura veronese, presenta un reticolo idrografico superficiale naturale poco evoluto, a causa dell’azione combinata dell’elevata permeabilità dei terreni associata alla ridotta superficie dei bacini scolanti. Esso rientra nel Bacino idrografico interregionale Fissero-Tartaro-Canalbianco-Po di Levante che si estende fra la Lombardia ed il Veneto, sommariamente circoscritto dal fiume Adige a nord e dal fiume Po a sud e ricompreso tra l’area di Mantova a ovest e il mare Adriatico ad est. Solo il fiume Tione dei Monti, che attraversa la parte centrale del territorio comunale in corrispondenza del capoluogo con una direzione NNW-SSE e ad una distanza di circa 1,2 km dal margine sud dell’inviluppo delle quattro zone di tutela, è un corso d’acqua naturale a carattere perenne, anche se nel corso del tempo ha subito diverse sistemazioni idrauliche. Esso prende origine dai fontanili Ottobre 2014 27 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA posti tra i Comuni di Pastrengo e Castelnuovo nell’ambito dei terrazzi fluvioglaciali raccordati alle cerchie moreniche würmiane; dopo aver profondamente inciso queste ultime, prosegue in pianura, con percorso a meandri, lungo un paleoalveo atesino, sottopassa presso Custoza il Canale (Diramazione) di Sommacampagna, procede quindi in direzione di Villafranca di Verona (dove assume il nome di Fosso di Sant’Andrea) e confluisce nel Tartaro oltre Povegliano Veronese. La rimanente rete idrografica del territorio comunale risulta in gran parte costituita da corsi d’acqua artificiali che viene gestita dal Consorzio di Bonifica Veronese. La rete principale è costituita da tre canali ad andamento Nord-Ovest Sud-Est denominati “il vajo”, “il fossà” e il “feriadon” a cui si collega la rete irrigua che interessa l’intera area non urbanizzata del comune. In prossimità del confine comunale con Povegliano Veronese si assiste al graduale passaggio fra l’alta e la media pianura veronese, manifestandosi le prime risorgive ed i primi tratti dei corsi d’acqua da essi generati. Esse derivano dall’affioramento in superficie della falda freatica e costituiscono uno dei caratteri ambientali più tipici dell’intera Pianura Padana. La portata media complessiva dei fontanili veronesi era negli anni ‘90 di 11-12 mc/s. Dal fitto sistema di risorgive hanno inizio numerosi e tipici corsi d'acqua (Molinello, Tione, Tartaro, Menago, ecc.), che caratterizzano in modo peculiare l'idrologia della media e bassa Pianura. Per quanto concerne il rischio idraulico, il “Progetto di piano stralcio di assetto idrogeologico (PAI) dell’Autorità di Bacino del fiume Fissero Tartaro Canalbianco” (aprile, 2002), indica un'unica area per il territorio comunale posta a monte del capoluogo e classificata in parte nella classe di pericolosità P2 (medio) ed in parte nella classe di pericolosità P1 (moderato). A scala regionale, l’area oggetto di pianificazione rientra nell’ambito del Complesso idrogeologico della pianura veronese (Unità dell’Alta Pianura Occidentale), costituito dagli eterogenei depositi alluvionali del fiume Adige e caratterizzato perciò da una permeabilità per porosità estremamente variabile. Il limite settentrionale di tale complesso è rappresentato dal margine montagna pianura, quello occidentale e meridionale dai fiumi Mincio e Po rispettivamente, mentre ad est il limite è rappresentato dall’asse Monti Berici-Monti Euganei. Inferiormente il complesso idrogeologico è delimitato dai sedimenti prevalentemente argillosi del Pliocene. Suolo e sottosuolo Come si evince dall’estratto della Carta Geologica d’Italia alla scala 1:100.000 l’area oggetto di pianificazione è ubicata in corrispondenza dell’alta pianura veronese di origine atesina. Da un punto di vista litologico, l’area analizzata nella presente relazione, è quindi caratterizzata interamente dai Depositi continentali quaternari di origine fluvio-glaciale e fluviale elaborati dal fiume Adige e dagli scaricatori fluvioglaciali della massima cerchia rissiana. Tali depositi alluvionali costituiscono un potente materasso ghiaioso e ciottoloso con suolo argilloso di 28 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile alterazione superficiale giallo-rossastro poco potente. Occorre notare che il sottosuolo non risulta a composizione interamente grossolana in tutto il territorio dell'Alta Pianura: infatti entro le alluvioni grossolane si individuano alcuni livelli limoso-argillosi (di qualche metro di spessore) e conglomeratica, tuttavia di potenza complessiva molto subordinata rispetto a quella delle alluvioni ghiaiose e di scarsa continuità laterale. La natura di detti depositi rispecchia comunque la composizione della successione stratigrafica affiorante nel bacino idrografico dell’Adige, in particolare i termini carbonatici mesozoici ai quali si associano i termini porfirici. Per quanto riguarda le attività ad elevato impatto sul suolo, il territorio comunale è stato ed è interessato da numerose attività estrattive, in parte estinte ed in parte attive, come documentato dal Piano Cave della Regione Veneto (PRAC Veneto, 2002) e dalle informazione reperite presso l’Amministrazione Comunale. Trattasi esclusivamente di cave di sabbia e ghiaia ubicate in corrispondenza della potente conoide atesina; all’interno dell’inviluppo complessivo delle quattro aree di tutela del Piano di Rischio sono presenti le seguenti cave che interessano una superficie di circa 35 ettari: • Cava “Pezze Corte” della ditta Veneto Cave S.r.l., autorizzata dalla Regione del Veneto con Deliberazione della Giunta Regionale n. 292 del 16.02.2010; • Cava “Cascina Pozzi”, in corso di autorizzazione da parte della Regione del Veneto; • Cava “Caluri” della ditta Bastian Beton srl, estinta il 22.06.1993, con sistemazione finale ad uso agricolo. Inoltre, nel territorio comunale: • non sono al momento in esercizio discariche di rifiuti, anche se la Regione del Veneto ha autorizzato, con DGR n. 1115 del 28 aprile 2009, la discarica controllata per rifiuti non pericolosi destinata allo stoccaggio di rifiuti non putrescibili da realizzarsi in località Caluri, ora sospesa da un procedimento amministrativo pendente al TAR del Veneto; nel passato, sempre in località Caluri, era presente la discarica della ditta Bastian Beton ora in post esercizio, dove, sulla base di una serie di autorizzazioni rilasciate dalla Provincia di Verona ed in tempi differenti, furono conferiti rifiuti con varie classificazioni: prima inerti (discarica 2A) e poi successivamente rifiuti speciali tossico nocivi (discarica 2B), con il vincolo dell'esclusione tassativa dei rifiuti putrescibili, visto che la discarica confina con un insediamento militare; • lo stabilimento della ditta Publigas Verona SpA, un deposito di gas liquefatti ubicato a sud-est dell’abitato capoluogo, è classificato, ai sensi dell’art. 8 del D.Lgs. 334/1999, come industria a rischio di incidente rilevante. Vegetazione, flora, fauna e biodiversità Nel settore settentrionale del territorio comunale di Villafranca di Verona, nelle aree non occupate dall’intenso sviluppo urbano, i terreni sono attualmente dedicati ad un’agricoltura di tipo estensivo (seminativo) intercalata a colture di Ottobre 2014 29 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA tipo intensivo, in particolare frutteti (prevalentemente pescheti), resa possibile, in quest’areale caratterizzato da suoli molto drenanti, dalla distribuzione idrica ad uso irriguo dei consorzi pubblici di irrigazione. L’elevata permeabilità del suolo riduce fortemente la presenza di una rete idraulica naturale e anche i canali artificiali sono rivestiti in cemento, impedendo la formazione di una vegetazione igrofila completa, ed in particolare sulla sua componente erbacea elofitica. La componente ruderale della copertura vegetale è, quindi, riferita a due tipologie: le cenosi dei frutteti e quelle degli ambienti ruderali e fortemente disturbati. L’area di Villafranca di Verona, insieme ad altri 17 comuni dell’alta pianura veronese centro-occidentale, è inserita nella zona di produzione ad Identificazione Geografica Protetta o I.G.P. denominata “Pesca di Verona” La componente faunistica è rappresentata soprattutto da elementi tipici degli ecosistemi agro-urbani che mantengono aspetti tipici degli orti e degli appezzamenti di piccole dimensioni coltivati con modalità marginali, cioè meno impattanti di quelle dell’imprenditore agricolo medio. Il contesto fortemente antropizzato del settore centro - settentrionale del Comune di Villafranca di Verona esclude la presenza locale di siti della Rete Natura 2000. Infatti, dei 31 siti di Rete Natura 2000 presenti nella Provincia di Verona per una estensione complessiva pari a 22.915 ettari (7% del territorio provinciale), nessuno di questi ricade all’interno del territorio comunale. Solo all’esterno del perimetro del territorio comunale, si rileva la presenza dei seguenti siti della Rete Natura 2000: • SIC IT3210042 “Fiume Adige tra Verona Est e Badia Polesine”, ubicato nei Comuni di Albaredo d'Adige, Angiari, Badia Polesine, Belfiore, Bonavigo, Castagnaro, Castelbaldo, Legnago, Masi, Ronco all'Adige, Roverchiara, San Giovanni Lupatoto, San Martino Buon Albergo, Terrazzo, Verona, Villa Bartolomea, Zevio, con una superficie totale di ha 1.569; esso dista 7,6 km dal perimetro nord orientale del Piano di Rischio; • SIC IT3210043 “Fiume Adige tra Belluno Veronese e Verona Ovest”, ubicato nei Comuni di Brentino Belluno, Bussolengo, Cavaion Veronese, Dolce', Pastrengo, Pescantina, Rivoli Veronese, San Pietro in Cariano, Sant'Ambrogio di Valpolicella, Verona, con una superficie totale di ha 476; esso dista 6,4 km dal perimetro settentrionale del Piano di Rischio; • SIC IT3210008 “Fontanili di Povegliano”, che ricade nei territori comunali di Povegliano Veronese e Vigasio, con una superficie complessiva di circa 118 ettari; esso dista 3,3 km dal perimetro sud orientale del Piano di Rischio I siti indicati sono, inoltre, separati dall’area oggetto di piano da numerose frammentazioni sia lineari (A4, A22, ferrovia, SR11, tangenziale di Verona, ecc.), che areali (aree industriali, commerciali, Aeroporto Valerio Catullo). Per tali motivi, sulla scorta delle indicazioni della DGR 3173/2006 – Allegato A, Paragrafo 3 “Criteri e indirizzi per l'individuazione dei piani, progetti e interventi per i quali non è necessaria la procedura di valutazione di incidenza“, visto che 30 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile l’areale del Piano di Rischio è esterno al perimetro dei siti della Rete Natura 2000 e facendo riferimento al sistema di indicatori proposti dalla DGR 3173/2006 (perdita di superficie di habitat e di habitat di specie, frammentazione di habitat o di habitat di specie, perdita di specie di interesse conservazionistico, perturbazione alle specie della flora e della fauna, diminuzione della qualità delle acque, dell’aria e dei suoli, interferenze con le relazioni ecosistemiche principali che determinano la struttura e la funzionalità dei siti), visto che non sono stati individuati habitat, habitat di specie o specie di interesse comunitario, si ritiene che tale piano rientri nella casistica riportata al punto VI) “piani, progetti e interventi per i quali non risultano possibili effetti significativi negativi sui siti della rete Natura 2000”. Inquinamento acustico Il Comune di Villafranca di Verona è dotato di un “Piano di Zonizzazione Acustica”, approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 53 del 23.2010. Il territorio è suddiviso in cinque classi di cui la prima di “aree particolarmente protette” applicata al solo complesso ospedaliero; le classi maggiori per ampiezza sono la terza (aree di tipo misto), assimilabile alle zone B e C del piano regolatore, e la classe quarta (aree di intensa attività umana), assimilabile alle zone A e B, e classe quinta tipica delle zone industriali. I livelli di rumori del territorio comunale sono maggiormente influenzati dagli autoveicoli e dagli aeroplani insistenti in tale contesto. Una vasta parte del territorio è ad uso agricolo con scarsa presenza di sorgenti di rumore, le fasce maggiormente impattate sono quelle a ridosso delle importanti vie di comunicazione e di alcune sorgenti produttive fisse, l’impatto acustico proveniente dalla linea ferroviaria è di certo minore rispetto a quello derivante dal carico autoveicolare. Il Comune di Villafranca di Verona ha in corso l’adeguamento della strumentazione comunale a regolamentazione della tutela dall’inquinamento acustico, e in particolare, si dovrà provvedere all’aggiornamento del Piano di Classificazione Acustica sulla base delle modificazioni normative intercorse. Nel Rapporto Indicatori ambientali del Veneto (ARPAV, 2008), tutti i comuni veneti sono stati classificati in base a quattro livelli di criticità acustica ricavati dalla rumorosità delle strade presenti; il Comune di Villafranca di Verona presenta una criticità acustica medio-alta durante le ore diurne e alta nelle ore notturne. In riferimento al rumore aeroportuale, la caratterizzazione acustica aeroportuale definisce le zone di rispetto nell’intorno aeroportuale, tenuto conto sia dei piani di sviluppo aeroportuale previsti dalla società di gestione dell’aeroporto, che dei vigenti piani regolatori dei comuni circostanti l’aeroporto. Con nota del 03.10.2011 prot. n. 3592 la Società Aeroporto Valerio Catullo ha consegnato agli Enti costituenti la Commissione Rumore Aeroportuale, tra cui è compreso anche il Comune di Villafranca di Verona, un cd-rom contenente i files Lva e Laeq, nel sistema di riferimento Gauss Boaga, riportanti la Ottobre 2014 31 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA caratterizzazione acustica valutata dalla Commissione stessa nella seduta del 14.12.2010. La documentazione allegata alla nota del 03.10.2011, è tuttora in corso di valutazione da parte della Commissione Rumore Aeroportuale e non ancora definitivamente approvata. Inquinamento luminoso La LR n.17 del 07 agosto 2009: “Nuove norme per il contenimento dell’inquinamento luminoso, il risparmio energetico nell’illuminazione per esterni e per la tutela dell’ambiente e dell’attività svolta dagli osservatori astronomici” prescrive misure per la prevenzione dell'inquinamento luminoso sul territorio regionale, al fine di tutelare e migliorare l'ambiente, di conservare gli equilibri ecologici nelle aree naturali protette, nonché al fine di promuovere le attività di ricerca e divulgazione scientifica degli osservatori astronomici. La legge definisce le competenze della Regione e dei Comuni, definisce i contenuti del Piano Regionale di Prevenzione dell’Inquinamento Luminoso (PRPIL), del Piano Comunale dell’Illuminazione Pubblica, stabilisce la tutela degli osservatori astronomici professionali e non professionali, definisce le norme minime di protezione del territorio inserendo delle aree di particolare tutela, stabilisce le sanzioni. Fino all’entrata in vigore del PRPIL i Comuni devono adottare le misure contenute nell’allegato C della legge regionale; malgrado non sia supportato da alcun atto amministrativo, nel Comune di Villafranca di Verona i nuovi interventi di pubblica illuminazione sono conformi alla normativa per la prevenzione dell'inquinamento luminoso. La LR 17/2009 individua delle zone di maggior tutela nelle vicinanze degli osservatori astronomici. In Veneto più del 50% dei Comuni è interessato da queste zone di tutela specifica. La figura seguente mostra l’ubicazione degli principali Osservatori Astronomici professionali e non, sul territorio regionale e le relative zone di tutela. Per quanto riguarda l’inquinamento luminoso, l’indicatore “brillanza relativa del cielo notturno” permette di quantificare il grado di inquinamento luminoso dell’atmosfera e valutare gli effetti sugli ecosistemi e il degrado della visibilità stellare. In Europa l’Istituto di Scienza e Tecnologia dell’Inquinamento Luminoso (ISTIL) fornisce una mappatura della luminosità artificiale del cielo per ampi territori (Italia, Europa e intero Globo) con una risoluzione di circa 1 kmq, nelle bande fotometriche di interesse astronomico, grazie ad un modello di stima della “brillanza” del cielo notturno, basato su rilevazioni da satelliti e calibrato con misure da terra. Essa rappresenta il rapporto tra la luminosità artificiale del cielo e quella naturale media, come rapporto dei rispettivi valori di brillanza (la brillanza si esprime come flusso luminoso per unità di angolo solido di cielo per unità di area di rivelatore). 32 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile Elettromagnetismo Per quanto riguarda le radiazioni non ionizzanti, nel Comune di Villafranca di Verona sono presenti n. 24 impianti per la radiocomunicazione, la maggior parte dei quali collocati nei centri abitati e nelle aree aeroportuali. Il monitoraggio dei campi elettromagnetici con postazioni mobili è eseguito dal Dipartimento Provinciale di Verona dell’ARPAV. Alla fine di ogni monitoraggio, per ciascun sito viene pubblicata una scheda riassuntiva contenente i dati validati del campo elettrico relativi all’intero periodo, la media e il massimo della campagna, una foto del sito monitorato con la collocazione della strumentazione, la mappa contenente la localizzazione geografica del sito, gli impianti presenti in un raggio di 350 m e la legenda esplicativa delle misure effettuate. I valori del campo elettrico sono ben al di sotto del valore di attenzione/obiettivo di qualità di 6 V/m previsto dalla normativa vigente. Sono, inoltre, presenti diverse linee elettriche di alta tensione, fra cui seguenti elettrodotti: la linea elettriche da 132kV di proprietà delle Ferrovie dello Stato (circa 7,5 km) e la linea elettriche da 132kV di proprietà di Enel Distribuzione SpA gestita da Enel Terna SpA (circa 4,3 km). Essendo entrambe a singola terna le distanze di rispetto indicate nella DGR 1526/2000 sono di 50 m. All’interno della Zona di Tutela C – Testata è presente un elettrodotto della Società AGSM. Il Comune di Villafranca non rientra nell’elenco ARPAV dei Comuni interessati dai monitoraggi per le radiazioni causate dal Radon e sempre secondo indagine ARPAV rientra nella classe dei Comuni nei quali si è registrato una sola abitazione interessata da un livello di radiazioni pari a quello di riferimento dei 200 Bq/mc stabiliti dalla DGR 79/2002. 2.2 L’evoluzione della popolazione e delle famiglie La popolazione di Villafranca analizzata a partire dal censimento del 2001 è in costante aumento, a parte una leggera flessione nel 2011 dovuta agli aggiustamenti censuari. In particolare la dinamica di crescita rimarca l’evoluzione della popolazione della Provincia di Verona. A fine 2013 la popolazione si attesta oltre i 33.200 abitanti. L’incremento percentuale della popolazione dal 2001 al 2013 è stato per Villafranca del 12.9% mentre per la Provincia di Verona la crescita registrata è pari al 11.4%. Ottobre 2014 33 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA Figura 2–1: Elaborazione CAIRE-Urbanistica su dati Istat Le fasi di maggiore crescita della popolazione si collocano negli anni dal 2005 al 2009 con una intensità superiore rispetto agli andamenti di crescita registrati dalla Provincia di Verona. Anche la “correzione” della popolazione che l’Istat ha riportato nel caso del censimento della popolazione del 2011 è meno marcata rispetto al dato provinciale. Figura 2–2: Elaborazione CAIRE-Urbanistica su dati Istat Importante, oltre alla analisi della evoluzione della popolazione, è la valutazione della dinamica dei nuclei familiari in quanto correlata con la crescita o la decrescita dei consumi energetici nel settore residenziale. La crisi che ha investito tutti i settori economici ha influito anche sulla dinamica della crescita delle famiglie. Per la prima volta si nota, a fronte di un aumento della popolazione, un calo nella intensità di crescita delle famiglie a partire dal 20092010, fino ad una forte decrescita osservata nel 2013. A Villafranca nel 2013 si è verificato un calo notevole di famiglie, oltre 850 unità. Questo tipo di dinamica, generalizzata in tutto il paese, potrebbe essere temporanea e solo legata 34 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile congiunturalmente alla crisi economica che tuttora persiste. Figura 2–3: Numero di famiglie residenti a Villafranca di Verona 2001-2013 Elaborazione CAIRE-Urbanistica su dati Istat Se analizziamo i dati delle famiglie attraverso la valutazione della struttura delle famiglie, osserviamo come la dinamica del numero medio dei componenti familiari mostri questo parametro sempre in calo, si passa dai 2.67 componenti per famiglia del 2003 ai 2.45 del 2011 (il dato del 2012 è anomalo in quanto influenzato anche dai dati censuari) per poi tornare a valore 2.66 nel 2013. Si ritiene che nei prossimi anni il tipo di andamento di questo parametro possa essere prossimo a quello indicato nella linea di tendenza rappresentata nel grafico seguente. Riassumendo la popolazione negli ultimi 10 anni (dal 2003 al 2013) cresce di circa il 9.4% mentre le famiglie nello stesso periodo, nonostante il calo del 2013, aumentano di oltre il 9.8%. Figura 2–4: Numero medio di componenti famigliari a Villafranca di Verona 2001-2013 Elaborazione CAIRE-Urbanistica su dati Istat Ottobre 2014 35 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA La popolazione al 2010 se analizzata per fasce di età mostra una prevalenza di persone nella fascia di età compresa tra 41 e 60 anni, la fascia da 21 a 40 anni è inferiore di circa 350 unità. Il dato riveste una particolare importanza in quanto è diverso il modo di recepire gli stimoli tecnologici che il mercato offre da parte della popolazione in relazione alla età. E’ anche in base a questo dato che si valuta la maggiore o minore propensione a realizzare interventi di efficientamento energetico da parte di una popolazione. Figura 2–5: Disaggregazione della popolazione residente a Villafranca di Verona per classi di età - 2010 Elaborazione CAIRE-Urbanistica su dati Istat A partire dai dati della popolazione al 2010 organizzati per sesso ed età è stata prodotta una stima della popolazione residente al 2020, applicando tassi di fecondità, tassi di sopravvivenza e saldi migratori anno per anno. Un primo scenario (ipotesi A) prevede la graduale crescita dei tassi di fecondità (fino ad arrivare ad un +20% al 2020), un miglioramento dei tassi di sopravvivenza (+3.5 al 2020) e saldi migratori costanti previsti sui valori medi degli ultimi 5 anni. Nel secondo scenario (ipotesi B) si ipotizza invece la conferma dei tassi attuali e una progressiva riduzione dei saldi migratori. La popolazione stimata per il 2020 si attesterebbe a 35.517 abitanti nel primo scenario e a 35.023 nel secondo. Assumendo come ipotesi la media delle previsioni, la popolazione al 2020 si attesterebbe sulle 35.270 unità, con un aumento delle famiglie di circa 916, ipotizzando una composizione media familiare al 2020 di 2.35 persone per famiglia. 36 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile Figura 2–6: Previsione della popolazione residente al 2020 per classi di età Elaborazione CAIRE-Urbanistica su dati Istat Nelle due previsioni demografiche si nota come accanto alla crescita della popolazione di oltre 60 anni è presente una buona tenuta delle classi più giovani, il calo della popolazione nella fascia 21-40 anni è compensato dalla crescita della fascia 41-60 anni e, in prospettiva potrebbe essere colmato dalla fascia più giovane 0-20 anni. 2.3 Gli edifici e le abitazioni Gli edifici e le abitazioni sono con i trasporti il principale consumatore di energia e sono responsabili di una quota rilevante di emissioni di CO2. E’ quindi di primaria importanza conoscere le caratteristiche del patrimonio abitativo per individuare le politiche e le azioni più efficaci per la riduzione sia dei consumi che delle emissioni CO2. La tabella che segue mostra la distribuzione degli edifici e delle abitazioni per epoca di costruzione (per gli edifici costruiti dopo il 2001 si è proceduto ad una stima in quanto il dato censuario 2011 non è ancora disponibile). Il numero medio di abitazioni per edificio è cresciuto nel tempo riducendo la superficie disperdente per alloggio. prima 1919 1919-1945 1946-1961 1962-1971 1972-1981 1982-1991 1992-2001 dopo 2001 totale Edifici per epoca 544 390 660 1,123 940 730 569 Abitazioni per epoca 948 649 1,239 2,320 2,336 2,082 1,762 1.74 1.66 1.88 2.07 2.49 2.85 3.10 abitaz./edif. 611 2,017 13,353 3.30 Tabella 2–2: Numero di edifici e di abitazioni per epoca Ottobre 2014 5,567 37 2.40 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA Figura 2–7: Numero di edifici per epoca Utilizzando parametri medi di dispersione termica applicati alle superfici disperdenti dell’involucro edilizio presenti alle varie epoche è stato possibile tematizzare il territorio comunale per sub-ambiti (sezioni di censimento) individuando le aree con presenza di edifici che presentano maggiore dispersione termica. Questo modello permette di stimare alcuni parametri che caratterizzano l’edificato: articolazione delle superfici disperdenti per tipologia di superficie, per epoca di costruzione e per caratteristiche termofisiche. Risulterà più facile valutare il contributo che possibili interventi di implementazione di sistemi di coibentazione possono dare in termini di risparmio energetico. La situazione per il comune di Villafranca di Verona è illustrata nella immagine seguente. Figura 2–8: Fabbisogno energetico degli edifici nel comune di Villafranca di Verona Oltre ad alcune aree caratterizzate dalla presenza di pochi edifici e di epoca meno recente, si nota come il fabbisogno energetico sia più alto nelle frazioni rispetto al centro del capoluogo in quanto sono caratterizzate da una tipologia di insediamento meno “urbana”, situazione che si presenta frequentemente in territori simili di tutta la pianura padana. 38 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile 2.4 L’assetto economico produttivo del territorio A partire dal 2007 e fino al 2012, ultimo dato disponibile, il tassi di natalità e mortalità delle imprese si equivalgono, nel 2004 il tasso di natalità era di 2 punti percentuali superiore. Nel grafico che segue la curva tratteggiata, denominata tasso di evoluzione, indica la differenza tra i due tassi. Figura 2–9: Natalità e mortalità delle imprese a Villafranca di Verona Elaborazione CAIRE-Urbanistica su dati CCIAA di Verona In valore assoluto far il 2000 ed il 2012 il numero di imprese registrate ne comune di Villafranca si è incrementato di circa 365 unità. La crescita è stata continua dal 2000 al 2006 poi il numero di imprese si è mantenuto sostanzialmente costante sopra le 3.300 unità, anche dopo l’inizio della crisi a partire dal 2008. Figura 2–10: Imprese totali registrate a Villafranca di Verona Elaborazione CAIRE-Urbanistica su dati CCIAA di Verona Ottobre 2014 39 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA Dal 2002 al 2012 si osserva un progressivo calo delle imprese presenti nei settori della agricoltura e delle attvitità manifatturiere, di segno contrario la dinamica dei settori delle costruzioni e del commercio. Il settore dei servizi se analizzato insieme alle attività immobiliari (non censite prima del 2009) presenta una crescita continua dal 2000 al 2012. Figura 2–11: Imprese per settore di attività a Villafranca Elaborazione CAIRE-Urbanistica su dati CCIAA di Verona La dinamica descritta precedentemente si riscontra anche nella ripartizione percentuale delle imprese per settore. Figura 2–12: Distribuzione delle imprese per settore di attività al 2012 Elaborazione CAIRE-Urbanistica su dati CCIAA di Verona 40 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile Figura 2–13: Distribuzione delle imprese per settore di attività al 2000 Elaborazione CAIRE-Urbanistica su dati CCIAA di Verona 2.5 Il sistema dei trasporti Nel territorio del comune di Villafranca di Verona sono presenti infrastrutture di importanza nazionale come l’aeroporto “Catullo” e l’autostrada A22 del Brennero. Inoltre il territorio è attraversato e servito dalla ferrovia del Brennero che collega Mantova alla Città di Verona. Non sono disponibili dati di consumo e di emissione di CO2 riconducibili a queste infrastrutture, quindi nelle analisi tratteremo solo l’evoluzione del parco veicolare, dati del database ACI, per la serie storica 20052013. La tabella che segue mostra la composizione del parco veicolare per il comune di Villafranca di Verona per gli anni dal 2005 al 2012. AUTOCARRI AUTOVEICOLI anno AUTOBUS TRASPORTO MERCI SPECIALI / MOTOCARRI MOTOVEICOLI E E AUTOVETTURE QUADRICICLI MOTOCICLI QUADRICICLI SPECIFICI TRASPORTO SPECIALI / MERCI SPECIFICI RIMORCHI E RIMORCHI E SEMIRIMORCHI SEMIRIMORCHI SPECIALI / TRASPORTO SPECIFICI MERCI TRATTORI STRADALI O MOTRICI ALTRI VEICOLI TOTALE 2005 27 2.246 357 19.135 18 2.332 10 384 161 135 24.805 2006 38 2.356 361 19.724 17 2.491 14 386 162 90 25.639 2007 35 2.387 400 19.986 19 2.672 17 388 171 87 26.162 2008 42 2.442 429 20.230 22 2.801 25 390 198 113 26.692 2009 50 2.382 444 20.393 19 2.969 27 84 181 120 26.669 2010 69 2.393 464 20.806 19 3.095 31 91 187 226 27.381 2011 67 2.408 465 20.992 18 3.219 33 98 204 227 27.731 2012 68 2.324 455 20.928 16 3.331 31 67 179 261 27.660 2013 58 2.293 454 21.070 17 3.394 34 63 172 182 27.737 Tabella 2–3:Composizione del parco veicolare di Villafranca di Verona Ottobre 2014 41 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA Dalla tabella si nota la crescita continua delle autovetture e dei motocicli, le altre categorie di veicoli sostanzialmente si mantengono costanti nel periodo analizzato. La crescita degli autobus è legata alla sostituzione di parte del trasporto pubblico con servizi privati. La crescita delle autovetture, molto intensa nel periodo 2005-2011 ha subito una contrazione nel 2012 per poi riprendere a crescere nel 2013. La dinamica degli ultimi anni risulta influenzata dalla crisi del sistema economico osservata a partire dal 2008 che ha inciso anche sulla dinamica delle famiglie. Figura 2–14: Autovetture circolanti a Villafranca di Verona 2005-2013 Elaborazione CAIRE-Urbanistica su dati ACI Diversa la dinamica osservata sempre nello stesso periodo dei motocicli che si sono diffusi anche a causa della aumento della congestione stradale e del maggior costo legato agli spazi di sosta. Nel periodo osservato i motocicli sono sempre in crescita anche se, come nel caso delle autovetture, si nota un rallentamento negli ultimi anni. Figura 2–15: Motocili circolanti a Villafranca di Verona 2005-2013 Elaborazione CAIRE-Urbanistica su dati ACI 42 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile Importante è analizzare la composizione del parco autovetture per classificazione EURO perché ci consente di riusare e monitorare il rinnovo dei veicoli secondo l’intensità delle emissioni e dei consumi. Figura 2–16: Parco veicolare immatricolato a Villafranca di Verona per classe EURO Elaborazione CAIRE-Urbanistica su dati ACI Dal grafico si nota la progressiva riduzione dei veicoli più “inquinanti” EURO3 e inferiori con la loro sostituzione con veicoli EURO4 e superiori. La percentuale delle auto immatricolate fino a EURO3 è passata dal 74.7% del 2007 al 45.9% del 2013. Il numero di autovetture, che sono il mezzo di trasporto più diffuso, sono correlate alla dinamica della popolazione e delle famiglie. Dai grafici seguenti, soprattutto dalla linea di tendenza (linea tratteggiata rossa) si osserva un aumento del numero di autovetture per abitante che passa da 0,618 del 2005 a 0,635 del 2013. Ottobre 2014 43 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA Figura 2–17: Numero di autovetture per abitante 2005-2013 Elaborazione CAIRE-Urbanistica su dati ACI In calo invece la dinamica osservata per lo stesso periodo del numero di autovetture per famiglia. Figura 2–18: Numero di autovetture per famiglie 2005-2013 Elaborazione CAIRE-Urbanistica su dati ACI 44 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile 3. I CONSUMI FINALI DI ENERGIA E LA PRODUZIONE DI ENERGIA Per il bilancio energetico del comune di Villafranca si è cercato i valutare i dati di consumo finali di energia per una serie storica sufficientemente estesa per poter studiarne la dinamica. Per l’energia elettrica sosto stati utilizzati i dati messi a disposizione da ENEL Distribuzione per una serie storica con dati ripartiti per i settori domestico, terziario, industria e agricoltura e per gli anni dal 2006 al 2012. I dati di consumo di gas naturale sono stati forniti da Rete Morenica Srl per gli anni dal 2008 al 2012 articolati secondo i settori di utilizzo definiti dalla società di distribuzione dai quali è possibile ricavare i dati per il settore residenziale, il terziario e l‘industria. Non è stato possibile riconoscere eventuali consumi attribuibili al settore agricoltura. Per i prodotti petroliferi si è provveduto ad elaborare una stima dei vettori gasolio e benzina è stata utilizzata la metodologia top-down e avendo a disposizione come dati: vendita provinciale di carburanti fornita dal Ministero dello Sviluppo Economico e il parco veicolare provinciale e comunale a partire dal 2007 di fonte ACI. Sempre dal Ministero dello Sviluppo Economico sono stati utilizzati i dati di vendita provinciale degli altri prodotti petroliferi (GPL, Olio combustibile) e sono stati stimati i consumi relativi al comune di Villafranca. Non sono disponibili, invece, dati di consumo di biomasse (legna, pellet). Tutti i dati di consumo della pubblica amministrazione sono stati forniti direttamente dagli uffici comunali e sono dunque reali. 3.1 Quadro generale al 2008 e al 2012 Dall’elaborazione dei dati raccolti dai diversi fornitori di energia, e con le stime prodotte per il consumo dei dati petroliferi è stato possibile ricostruire il quadro generale dei consumi per gli anni 2008 e 2012. Per il comune di Villafranca di Verona i consumi di energia, compresi gli usi industriali e agricoli si attestano a circa 735.4 GWh. La loro disaggregazione per vettore energetico mostra che il gas naturale è il vettore più utilizzato nel comune con oltre 312 GWh, più del doppio dell’energia elettrica (146.2 GWh), i prodotti petroliferi coprono il restante fabbisogno con il gasolio come vettore predominante, utilizzato sia nell’autotrazione che nel riscaldamento. Ottobre 2014 45 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA Figura 3–1: Disaggregazione dei consumi finali di energia per vettore energetico - 2008 Elaborazione CAIRE su dati Enel Distribuzione, Rete Morenica Srl, Ministero dello Sviluppo Economico, ACI La ripartizione in termini percentuali è riportata nel grafico che segue. Figura 3–2: Ripartizione dei consumi per vettore energetico - 2008 Elaborazione CAIRE su dati Enel Distribuzione, Rete Morenica Srl, Ministero dello Sviluppo Economico, ACI La disaggregazione dei consumi finali per settore di utilizzo mostra come i trasporti siano il settore più energivoro con 237.1 GWh, seguito dal settore residenziale con consumi di 235.9 GWh. 46 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile Figura 3–3: Disaggregazione dei consumi finali di energia per settore energetico - 2008 Elaborazione CAIRE su dati Enel Distribuzione, Rete Morenica Srl, Ministero dello Sviluppo Economico, ACI La ripartizione percentuale dei consumi per settore di utilizzo è riportata nel grafico che segue. Figura 3–4: Ripartizione dei consumi per settore energetico - 2008 Elaborazione CAIRE su dati Enel Distribuzione, Rete Morenica Srl, Ministero dello Sviluppo Economico, ACI Nel 2012 i consumi finali di energia risultano in leggera diminuzione -1.3% e sommano a 725.7 GWh. Il vettore energetico più utilizzato è sempre il gas naturale con 303 GWh in calo del 2.9%. In sensibile aumento invece i consumi di energia elettrica (+ 14.9%) a circa 168 GWh, aumento determinato principalmente dai maggiori consumi di industria e terziario. Per i consumi dei prodotti petroliferi si nota la forte riduzione dei consumi di benzina (-44.3), mentre si osserva un aumento dei consumi di gasolio (+10.9%). Nell’analisi per settore si nota invece il calo dei consumi del residenziale (-11.8%), dei trasporti (-3.1%) e del terziario (-2.5%), in aumento i consumi di agricoltura (+14.2%) ed industria (+20.1%). I grafici che seguono mostrano il confronto tra il 2008 e Ottobre 2014 47 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA il 2012 per vettore energetico e settore di utilizzo. Figura 3–5: Variazione dei consumi finali per vettore 2008-2012 Elaborazione CAIRE su dati Enel Distribuzione, Rete Morenica Srl, Ministero dello Sviluppo Economico, ACI Figura 3–6: Variazione dei consumi finali per settore 2008-2012 Elaborazione CAIRE su dati Enel Distribuzione, Rete Morenica Srl, Ministero dello Sviluppo Economico, ACI La ripartizione dei consumi finali per vettore al 2012 evidenzia la riduzione del peso relativo del gas naturale e la maggiore incidenza sul totale dei consumi di energia elettrica e gasolio. 48 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile Figura 3–7: Ripartizione dei consumi per vettore energetico - 2012 Elaborazione CAIRE su dati Enel Distribuzione, Rete Morenica Srl, Ministero dello Sviluppo Economico, ACI Nella ripartizione percentuale dei consumi finali per settore si nota la riduzione dell’incidenza relativa dei consumi del settore residenziale ( dal 32.1% del 2008 al 28.7% del 2012), di segno contrario l’incidenza dell’industria che passa dal 18.1% del 2008 al 22.0% del 2012. Figura 3–8: Ripartizione dei consumi per settore energetico - 2012 Elaborazione CAIRE su dati Enel Distribuzione, Rete Morenica Srl, Ministero dello Sviluppo Economico, ACI 3.2 I consumi di energia elettrica Come già detto i dati di consumo di energia elettrica sono stati forniti da ENEL Distribuzione per i settori agricoltura, industria, terziario e residenziale per un serie storica che riguarda gli anni dal 2006 al 2012. I consumi di energia elettrica passano dai 137,3 GWh del 2006 ai 168,0 GWh del 2012, con un incremento quindi di oltre il 22%. Ottobre 2014 49 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA Figura 3–9: Evoluzione dei consumi di energia elettrica Elaborazione CAIRE su dati Enel Distribuzione Tutti i settori dal 2006 al 2012 presentano incrementi nei consumi di energia elettrica ad esclusione del settore dell’agricoltura, che presenta un calo di cira 700 MWh. L’incremento più forte è del settore terziario (+15.288 MWh) seguito dall’industria con un incremento di circa 12.653 MWh. In crescita anche il residenziale di circa 3.496 MWh. I consumi totali di energia elettrica per abitante passano da 4.402 KWh del 2006 ai 5.105 KWh del 2012. I consumi procapite del settore residenziale sono passati dai 1.111 KWh per abitante al 2006 ai 1.169 KWh al 2012. Gli stessi consumi se rapportati alle famiglie passano dai 2.899 KWh per famiglia nel 2006 ai 2.886 KWh nel 2012. Figura 3–10: Evoluzione dei consumi di energia elettrica per i diversi settori di utilizzo Elaborazione CAIRE su dati Enel Distribuzione 50 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile I consumi di energia elettrica, se valutati in termini di incidenza percentuale, mostrano un aumento della quota relativa dei settori terziario ed industria a scapito del settore residenziale e dell’agricoltura. Figura 3–11: Evoluzione della quota percentuale di consumo elettrico per i diversi settori di utilizzo Elaborazione CAIRE su dati Enel Distribuzione 3.3 I consumi di gas naturale Anche per quanto riguarda il gas naturale è possibile analizzare l’andamento dei consumi per una serie storica, non coincidente con quella disponibile per l’energia elettrica, che va dal 2008 al 2013. I dati di consumo forniti da Rete Morenica Srl non consentono di individuare il consumo di gas naturale del settore agricolo (qui contabilizzato assieme ai consumi dell’industria). Sostanzialmente non ci sono variazioni sul totale dei consumi di gas naturale tra 32.5 milioni di Mc del 2008 ai 32.4 milioni di Mc del 2012. Per gli anni intermedi i consumi si mantengono appena intorno ai 31.6 milioni di Mc fatta eccezione per il 2010, anno di maggior consumo con consumi di gas superiori a 33.3 milioni di Mc. Ottobre 2014 51 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA Figura 3–12: Consumi di gas naturale per settore Elaborazione CAIRE su dati Rete Morenica Srl Il settore residenziale risulta essere quello più energivoro con oltre 16 milioni di Mc, sempre sopra al 50% nella ripartizione percentuale dei consumi per settore e, come appare dal grafico che segue, in leggero calo come quota sul totale. I settori dell’industria, in crescita nel periodo considerato, e del terziario, in calo, si compensano tra loro. 52 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile Figura 3–13: Evoluzione della quota di consumo di gas naturale Elaborazione CAIRE su dati Rete Morenica Srl 3.4 I consumi di prodotti petroliferi Non esistono dati sul consumo di prodotti petroliferi disponibili fino al dettaglio comunale. Si è provveduto quindi con un procedimento top-down a ripartire le vendite dei prodotti petroliferi disponibili per la provincia di Verona sul database del Ministero dello Sviluppo Economico per gli anni dal 2008 al 2012 per comune. I dati disponibili in serie storica e riferiti alla provincia di Verona sono descritti nelle tabelle che seguono. Anno GASOL. G.MOT.RETE G.MOT.RETE G.MOT. GASOL. GASOL. TOTALE ORD. AUT. EX.RETE RISC. AGR. 2008 418809 251301 58873 108635 17086 29818 2009 408515 249493 53673 105349 8215 48364 2010 399854 249797 54824 95233 8794 45553 2011 398832 249660 48864 100308 5545 33486 2012 378169 233475 36963 107730 5187 35935 Tabella 3–1: Vendite di gasolio in ton. – Provincia di Verona Ottobre 2014 53 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA Anno TOTALE RETE RETE EXTRA ORDINARIA AUTOSTRADALE RETE 2008 175659 143077 15606 16976 2009 165772 133558 13865 18349 2010 153980 118998 13549 21433 2011 143923 108142 11788 23993 2012 125975 94637 8242 23096 Tabella 3–2: Vendite di benzine in ton. – Provincia di Verona oli combustibili Anno TOTALE GPL lubrificanti DENSO TOTALE AUTOTRAZIONE AUTOTRAZIONE TOTALE RETE BTZ RETE EXTRA RETE 2008 19513 19224 48674 17330 7614 5400 145 5254 2009 6183 6156 58721 20942 9681 4471 119 4351 2010 799 799 49521 16107 13122 4305 103 4202 2011 388 388 49003 21799 14180 4523 93 4430 2012 118 118 51093 24531 15165 3757 73 3683 Tabella 3–3: Vendite di olio combustibile, GPL e lubrificanti in ton. – Provincia di Verona Per la ripartizione dei dati di vendita provinciali sono stati utilizzati i rapporti tra parco veicolare, popolazione, n. aziende agricole, n. addetti nell’industria. In particolare: - Le vendite sulla rete ordinaria di gasolio e GPL per autotrazione e benzine sono state ripartite in base alla stima dei veicoli equivalenti ricavata dai dati ACI per i tre tipi di alimentazione; - Le vendite di gasolio e GPL utilizzati per riscaldamento sono state ripartite in base alla popolazione; - Le vendite di gasolio utilizzato in agricoltura sono state ripartite in base al numero delle aziende agricole presenti al 2010; - Le vendite di olio BTZ sono state ripartite in base agli addetti del settore manifatturiero. Usando la metodologia sovraesposta è stato possibile stimare per il 2008 e per il 2012 i consumi di benzina, gasolio, GPL e oli combustibili per i diversi usi finali. Nel confronto tra le due date si nota come i consumi di gasolio, già largamente maggioritari sia ancora in crescita tra i due periodi principalmente a scapito delle benzine. In leggera crescita i consumi di GPL per autotrazione. 54 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile Figura 3–14: Consumi di prodotti petroliferi Elaborazione CAIRE su dati Ministero dello Sviluppo Economico, ACI, ISTAT 3.5 I consumi del patrimonio comunale di Villafranca di Verona L’Energy Team, con la collaborazione degli uffici comunali, ha provveduto a raccogliere i dati di consumo del patrimonio comunale. Sono stati raccolti ed organizzati in un database i dati relativi alle utenze in carico alla amministrazione comunale. In particolare sono stati raccolti i consumi dal 2007 al 2013 relativi a: - 56 edifici e 9 impianti comunali; - I dati delle utenze della illuminazione pubblica. - 34 mezzi di trasporto in dotazione alla amministrazione comunale; Non sono stati raccolti i dati di consumo relativi all’energia elettrica utilizzata dalle lampade votive dei cimiteri in quanto impianti gestiti da terzi. 3.5.1 Gli edifici comunali La raccolta dei dati ha permesso di organizzare i consumi degli edifici ed impianti pubblici in un database che risulterà utile anche per il monitoraggio delle azioni (l’elenco degli edifici con i relativi consumi è presente in allegato). Il grafico che segue mostra l’evoluzione dei consumi degli edifici e degli impianti pubblici comunali per gli anni dal 2008 al 2012. L’andamento dei consumi di gas naturale, linea rossa tratteggiata, mostrano una tendenza alla riduzione dovuta sia al miglioramento degli impianti di produzione calore che alla adozione di comportamenti più virtuosi degli addetti comunali. Diverso, invece, il trend dei consumi di energia elettrica; i consumi sono praticamente stabili intorno al 1.000 MWh/anno e, almeno per quel che riguarda gli edifici, possono essere ridotti con l’adozione di nuovi accorgimenti tecnologici e con il miglioramento dei comportamenti da parte del personale comunale. Ottobre 2014 55 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA Figura 3–15: Evoluzione dei consumi degli edifici ed impianti pubblici comunali Elaborazione CAIRE su dati amministrazione comunale 3.5.2 L’illuminazione pubblica Ad oggi nel comune di Villafranca di Verona sonio presenti 118 impianti di pubblica illuminazione a funzionamento indipendente: 111 di proprietà e gestione comunale e 7 non di proprietà del comune (per 5 di questi però i consumi sono a carico del comune). Complessivamente gli impianti possiedono oltre 5.300 punti luce (5.243 con consumi a carico del comune). Solo 2.017 (38%) punti luce sono conformi alla L.R. n° 17/2009, il restante 62%, non conforme, dovrebbe essere adeguato alla normativa vigente. Con i dati di consumo forniti dall’Energy Team e dagli uffici comunali del comune di Villafranca di Verona è stato possibile ricostruire l’evoluzione dei consumi di energia elettrica per il periodo 2007-2013. Figura 3–16: Evoluzione dei consumi della pubblica illuminazione Elaborazione CAIRE su dati amministrazione comunale 56 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile Il trend di crescita è confermato dal dato puntuale verificato dal Piano della Illuminazione Pubblica recentemente approvato dalla amministrazione pubblica che indica i consumi del 2014 superiori ai 3.300 MWh e con un impegno economico annuo di oltre mezzo milione di euro. 3.5.3 I mezzi di trasporto comunali La ricostruzione dei consumi del parco automezzi risulta più difficoltosa in quanto non sempre è disponibile il dato relativo alla quantità di carburante utilizzato dai veicoli, sempre presente invece il costo del carburante che, attraverso i prezzi di mercato, ha permesso di ricavare le quantità di carburante utilizzato. Alla fine del 2013 sono utilizzati dal personale del comune di Villafranca di Verona 13 automezzi a benzina, 16 a gasolio e 5 a combustione mista benzina/metano. Dal 2014 sono presenti 2 mezzi alimentati a GPL. La tabella che segue mostra i consumi per tipo di carburante dal 2008 al 2013. Automezzi benzina Anno Automezzi benzina/metano Automezzi gasolio n. litri n. litri n. litri benz. kg. metano 2008 12 6908 19 7148 4 297 912 2009 12 8005 19 7352 4 402 890 2010 13 9337 21 7468 4 315 820 2011 12 8215 18 9344 4 468 911 2012 12 7902 17 8758 5 332 735 2013 13 5520 16 8002 5 280 861 Tabella 3–4: Consumi dei mezzi di trasporti comunali Dodici automezzi sono stati immatricolati prima del 2000, altri sette dal 2000 al 2002 quindi (classificati fino a EURO3); questi veicoli sono candidati alla sostituzione sia per ridurre i consumi (ed i costi) sia per ridurre la quantità di inquinanti emessi in atmosfera. 3.6 La produzione di energia Nel territorio del comune di Villafranca di Verona sono presenti solo impianti solari per la produzione di energia. Non sono disponibili dati relativi agli impianti solari per la produzione di ACS, mentre attraverso la banca dati ATLASOLE del GSE è stato possibile ricostruire l’evoluzione della produzione di energia elettrica con impianti fotovoltaici. La tabella ed i grafici che seguono mostrano l’evoluzione della potenza degli impianti fotovoltaici installati a partire dal 2007. Ottobre 2014 57 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA anno n.impianti kWp n.imp.cum. kWp cum. 2007 6 48.8 6 48.8 2008 12 291.8 18 340.6 2009 16 264.4 34 605.0 2010 64 718.5 98 1,323.4 2011 148 7,533.8 246 8,857.2 2012 109 1,711.1 355 10,568.3 2013 71 513.4 426 11,081.7 totale 426 11,081.7 Tabella 3–5: Impianti fotovoltaici installati nel comune di Villafranca di Verona Figura 3–17: Potenza impianti fotovoltaici per anno di installazione Figura 3–18: Potenza cumulata degli impianti fotovoltaici 58 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile A fine 2013 erano installati 426 impianti per una potenza di 11.081,7 KWp in grado di produrre circa 121,9 MWh di energia elettrica. Il 2011 rappresenta l’anno di maggior incremento per la presenza di incentivi molto vantaggiosi. Oggi gli incentivi sono stati ridotti (rimane il 65% come detrazione fiscale ed il conto energia) ma al tempo stesso si sono ridotti moltissimo i costi degli impianti da far ipotizzare una intesità annuale di installazione di nuovi impianti dell’ordine di quella osservata nel 2013 (71 impianti per 513 kW di potenza) anche per gli anni a venire. Ottobre 2014 59 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA 60 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile 4. BASELINE EMISSION INVENTORY La Baseline Emission Inventory (BEI) è l’inventario delle emissioni annue di CO2 riferito all’anno base (anno più vicino al 1990 di cui si dispone di tutti i dati di consumo energetico) relative agli usi energetici finali attribuibili ad attività di competenza diretta e/o indiretta dell’Amministrazione Comunale. Alle attività di competenza diretta sono attribuibili i consumi energetici del patrimonio edilizio pubblico, dell’illuminazione pubblica e del parco veicoli del Comune. Alle attività di competenza indiretta si riferiscono le emissioni del parco edilizio privato, del terziario, delle piccole e medie imprese (non ETS – Emission Trading Scheme) e del trasporto in ambito urbano che risulti regolato dalle attività pianificatorie e regolative dell’Amministrazione. Si sottolinea che quando si parla di settore industriale (non ETS) in realtà ci si riferisce ad un settore “complessivo” che comprende i consumi (e le rispettive emissioni) sia del settore industriale produttivo vero e proprio sia quelli dovuti al settore agricolo. Si sottolinea che i consumi del settore industriale non ETS devono essere considerati solamente se il comune intende promuovere azioni di abbattimento delle emissioni di anidride carbonica anche in quell'ambito. Si è deciso di non definire azioni specifiche di riduzione delle emissioni per il settore industriale poiché si suppone che esso tenda ad adeguarsi naturalmente a politiche di efficienza energetica, ottenendo risparmi economici significativi. 4.1 Metodologia di raccolta dei dati La metodologia adottata per l'elaborazione della BEI si è basata sull'utilizzo di dati reali di consumo per alcuni vettori, energia elettrica e consumi dell'amministrazione, mentre per altri vettori si è fatto uso di modelli di calcolo utilizzando soprattutto la metodologia top-down. Tutti i dati di consumo della pubblica amministrazione sono stati richiesti ai fornitori e sono dunque reali. I metodi di raccolta dati sono riassumibili in tre categorie: - raccolta diretta dei dati della amministrazione pubblica comunale; - richieste specifiche a fornitori di energia; - ricerche su database provinciali e nazionali e di settore per quei dati che non sono disponibili a livello comunale. energia elettrica I dati di consumo di energia elettrica sono stati forniti da Enel distribuzione, ripartiti per i settori domestico, terziario, industria e agricoltura. La serie storica riguarda gli anni dal 2006 al 2012. gas naturale Nel comune di Villafranca di Verona il gas naturale è distribuito da Rete Morenica Ottobre 2014 61 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA Srl, che ha fornito i dati di consumo a partire da aprile 2007 articolati secondo i settori di utilizzo definiti dalla società di distribuzione dai quali è possibile ricavare i dati per il settore residenziale, il terziario e l‘industria. Non è stato possibile ricavare i dati di consumo per l’agricoltura carburanti per autotrazione Per elaborare una stima dei vettori gasolio e benzina è stata utilizzata la metodologia top-down e avendo a disposizione come dati: vendita di carburanti fornita dal Ministero dello Sviluppo Economico; parco veicolare comunale di fonte ACI a partire dal 2007 suddiviso per tipo, classe e carburante utilizzato. Una volta ottenuta la serie storica del numero di veicoli, partendo dal dato provinciale, è stato calcolato il consumo annuo per veicolo per ogni tipologia di combustibile, dividendo i dati di vendita di gasolio e benzine per il numero di veicoli funzionanti a gasolio, benzina, gpl e metano. In seguito, il dato unitario è stato moltiplicato per il numero di veicoli del comune. In questo modo per ogni comune sono stati calcolati i valori di vendita annuale di gasolio e benzina e GPL. biomassa legnosa Non sono disponibili dati riferiti a biomasse utilizzate per la produzione di calore. impianti fotovoltaici I dati relativi al numero alla potenza degli impianti fotovoltaici installati sul territorio del comune di Villafranca di Verona sono stati desunti dal database GSE-Atlasole. Per i dati demografici e produttivi si è fatto ricorso ai database dell’ISTAT e della Camera di Commercio di Verona. 4.2 Anno base di riferimento e fattori di emissione Le indicazioni delle linee Guida del JRC prevedono che l’anno base, rispetto al quale costruire la baseline delle emissioni e quindi calcolare la riduzione del 20% sia il 1990. Considerata l’indisponibilità dei dati per il 1990, è concesso scegliere come anno base l’anno più vicino al 1990 per il quale siano disponibili dati di consumo completi ed affidabili. Per il comune di Villafranca di Verona il primo anno con consumi di gas naturale affidabili è il 2008, quindi si è scelto di utilizzare tale anno come anno base. Per quel che riguarda i fattori di emissione da utilizzare per il calcolo della conversione dei consumi energetici in tonnellate di anidride carbonica in linea con le linee guida del JRC si scelto di utilizzare i fattori IPCC. 62 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile Combustibile Potere calorifero inferiore (MWh/tcom) Fattore di emissione (tCO2/MWh) Benzina 12.3 0.249 Gasolio 11.9 0.267 Gas naturale 13.3 0.202 GPL 13.1 0.227 Olio combustibile 11.2 0.279 Pellet 4.7 0 Legna 4.0 0 Tabella 4–1: Fattori di emissione di CO2 dei combustibili utilizzati in base alle IPCC 2006 Fonte: linee guida “Come sviluppare un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile PAES” JRC-EU Per il calcolo del fattore di emissione locale dell’energia elettrica si è scelto di utilizzare sempre le indicazioni delle linee guida del JRC con la formula: FEE=((CTE-PLE-AEV) x FENEE + CO2PLE + CO2AEV)/CTE dove: FEE = fattore di emissione locale per l’energia elettrica (t/MWhe) CTE = consumo totale di elettricità nel territorio dell’autorità locale (MWhe) PLE = produzione locale di elettricità nel territorio dell’autorità locale (MWhe) AEV = acquisti di elettricità verde da parte dell’autorità locale (MWhe) FENEE = fattore di emissione nazione per l’energia elettrica (t/MWhe) CO2PLE = emissioni di CO2 dovute alla produzione locale di energia elettrica (t) CO2AEV = emissioni di CO2 dovute alla produzione di energia elettrica verde certificata acquistata dall’autorità locale (t) Nell’anno base (il 2008) nel comune di Villafranca di Verona erano presenti 18 impianti per 340.6 kWp di potenza installata con una produzione di circa 374.7 MWhe e i valori di AEV, CO2PLE, CO2AEV sono tutti uguali a zero. Nel 2008, il fattore di emissione nazionale era pari a 0.44734 t/CO2/MWhe (fonte: ISPRA – “Produzione termoelettrica ed emissioni di CO2”); utilizzando la formula precedente si ottiene per Villafranca di Verona un fattore di emissione locale per l’energia elettrica di 0.4462 t/CO2/MWhe. Ottobre 2014 63 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA 4.3 Bilancio dei consumi e delle emissioni nell’anno base (2008) Dai dati e dalle analisi illustrate precedentemente i consumi misurati per il 2008 si ottiene lo scenario riportato in tabella. settore residenziale Gas naturale Elettricità Benzina Gasolio GPL MWh MWh MWh MWh MWh 0.0 235,899.8 32.1% 11.8 0.0 70,872.6 154,783.3 11,462.5 0.0 237,130.2 32.2% 11.8 0.0 89.8 120.2 0.0 0.0 221.8 0.0% - trasporti privati 0.0 0.0 70,782.8 154,663.1 11,462.5 0.0 236,908.4 32.2% Terziario totale 60,120.3 56,390.0 0.0 0.0 0.0 0.0 116,510.3 15.8% - edifici comunali 4,101.7 1,032.1 0.0 0.0 0.0 0.0 5,133.8 0.7% 0.0 2,531.2 0.0 0.0 0.0 0.0 2,531.2 0.3% 56,018.6 52,826.7 0.0 0.0 0.0 0.0 108,845.3 14.8% 0.0 3,802.8 0.0 8,889.3 0.0 0.0 12,692.1 1.7% 77,685.4 49,151.4 0.0 0.0 0.0 6,294.4 133,131.3 18.1% - trasporti comunali - illuminazione pubblica - terziario privato agricoltura industria Totale % 36,852.4 0.0 MWh 13,708.8 11,095.7 trasporti totale 174,242.9 Olio BTZ totale 312,060.4 146,196.7 70,872.6 177,381.4 22,558.2 6,294.4 735,363.7 100.0% 42.4% 19.9% 9.6% 24.1% 3.1% 0.9% 100.0% Tabella 4–2: Bilancio dei consumi - 2008 Nell’anno base il comune di Villafranca di Verona ha registrato consumi, compresi i settori industria e agricoltura, di circa 735.364 MWh che corrispondono ad un valore pro-capite di 22,7 MWh per abitante. Lo stesso indicatore, se calcolato senza i settori di industria e agricoltura, è di 18,2 MWh per abitante. I consumi analizzati per settore mostrano che il primo settore per rilevanza è il settore dei trasporti con il 32,2% dei consumi globali, seguito, quasi a pari merito dal settore residenziale (32,1%). I settori dell’industria/agricoltura (19.8%) e del terziario (15,8%) seguono con percentuali più basse. La pubblica amministrazione presenta complessivamente consumi di circa 7.886,8 MWH pari a circa l’1.1% dei consumi globali. 64 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile Figura 4–1: Disaggregazione dei consumi per settore economico al 2008 Nella disaggregazione per vettore energetico la predominanza spetta al gas naturale con il 42,4% dei consumi globali, seguito dai consumi di gasolio (24,1%), elettricità (19,9%), benzina (9,6%) e GPL (3,1%). Nel 2008 sono ancora presenti nel settore dell’industria consumi di olio combustibile per circa lo 0.9% dei consumi globali. Figura 4–2: Disaggregazione dei consumi per vettore economico al 2008 Dai dati di consumo, utilizzando i fattori emissivi descritti al paragrafo precedente si ottiene lo scenario emissivo illustrato nella tabella che segue. Nel comune di Villafranca di Verona si producono annualmente circa 200.154 tonnellate di CO2, per un valore pro-capite di 6,18 tCO2 per abitante, inferiore al valore nazionale valutato in 7.9 tCO2/anno per abitante e quello della Regione Veneto 7.1 tCO2. Lo stesso indicatore senza le emissioni di industria e agricoltura passa a 4,84 tCO2/anno. Ottobre 2014 65 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA settore Gas naturale Elettricità Benzina TCO2 residenziale TCO2 TCO2 Gasolio TCO2 GPL Olio BTZ totale TCO2 TCO2 % TCO2 35,197.1 16,443.6 0.0 3,660.2 2,518.7 0.0 57,819.6 36.9% 2.4 0.0 17,647.3 41,327.1 2,602.0 0.0 61,578.8 39.3% 2.4 0.0 22.4 32.1 0.0 0.0 56.8 0.0% - trasporti privati 0.0 0.0 17,624.9 41,295.1 2,602.0 0.0 61,522.0 39.3% Terziario totale 12,144.3 25,161.2 0.0 0.0 0.0 0.0 37,305.5 23.8% - edifici comunali 828.6 460.5 0.0 0.0 0.0 0.0 1,289.1 0.8% 0.0 1,129.4 0.0 0.0 0.0 0.0 1,129.4 0.7% 11,315.7 23,571.3 0.0 0.0 0.0 0.0 34,887.0 22.3% trasporti totale - trasporti comunali - illuminazione pubblica - terziario privato totale parziale agricoltura industria tot.gen. 47,343.8 41,604.8 17,647.3 44,987.4 5,120.7 0.0 156,703.9 100.0% 30.2% 26.5% 11.3% 28.7% 3.3% 0.0% 100.0% 0.0 1,696.8 0.0 2,373.4 0.0 0.0 4,070.2 15,692.5 21,931.4 0.0 0.0 0.0 1,756.1 39,380.0 63,036.2 65,233.0 17,647.3 47,360.8 5,120.7 1,756.1 200,154.1 Tabella 4–3: Bilancio delle emissioni di CO2 - 2008 Il settore dei trasporti risulta, come per i consumi, predominante con circa il 30,8% delle emissioni globali, seguito dal residenziale con il 28,9%, dall’industria/agricoltura (21,7%) e dal terziario (18,6%). Le emissioni della pubblica amministrazione sono l’1.2% delle emissioni globali. Figura 4–3: Disaggregazione delle emissioni per settore economico al 2008 66 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile Nella disaggregazione delle emissioni per vettore energetico l’elettricità risulta essere con in 32,6% delle emissioni globali il vettore predominante seguito dal gas naturale (31,5%), dal gasolio (23,7%), benzina (8,8%) e GPL con il 2,6%. Figura 4–4: Disaggregazione delle emissioni per vettore economico al 2008 Le emissioni all’anno base (2008), esclusi i settori di industria e agricoltura, risultano essere di 156.703,9 tCO2, quindi la riduzione minima (-20%) risulta essere di 31.340,8 tCO/anno. Nel 2020 le emissioni totali di CO2 devono essere inferiori a 125.363,1 tCO2, la riduzione delle emissioni dovrà coprire anche le nuove emissioni che nel frattempo si concretizzeranno con lo sviluppo demografico e produttivo del comune di Villafranca di Verona. 4.4 Bilancio dei consumi e delle emissioni al 2012 Dopo quattro anni i consumi e le emissioni si sono ridotti principalmente per l’azione congiunta di tre fattori: - la crisi economica che ha investito le economie di tutto il mondo a partire dalla seconda metà del 2008; - l’evoluzione tecnologica ha portato ha una maggiore efficienza per gli impianti di riscaldamento, gli elettrodomestici ed i veicoli da trasporto; - la produzione di energia da fonti rinnovabili che ha beneficiato degli incentivi nazionali. Nel 2012 i consumi di energia a Villafranca di Verona si sono ridotti a 725.683 MWh, in calo rispetto al 2008 del 1.32%, quantità modeste. Se analizzati procapite, i consumi sono passati dai 22,7 MWh/abitante del 2008 ai 22.1 MWh/abitante nel 2012, senza considerare l’industria/agricoltura si passa dai 18,2 MWh/abitante del 2008 ai 16,8 MWh/abitante nel 2012. Il settore con la riduzione più alta è il residenziale (-11.8%) seguito dai trasporti (-3.1%) e dal terziario (-2.5%). La pubblica amministrazione, nell’ambito del terziario, è stata più virtuosa con una riduzione dei consumi del 5,7%. Ottobre 2014 67 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA settore gas ee benz gasolio gpl MWh MWh MWh MWh MWh 155,309.4 38,485.2 0.0 8,746.5 5,410.3 trasporti totale 9.5 0.0 - trasporti comunali 9.5 0.0 95.9 142.8 - trasporti privati 0.0 0.0 39,411.7 Terziario totale 46,228.8 67,419.3 - edifici comunali 3,574.1 residenziale oli BTZ totale % MWh 0.0 207,951.3 28.7% 0.0 229,756.9 31.7% 0.0 0.0 248.3 0.0% 177,036.3 13,060.7 0.0 229,508.7 31.6% 0.0 0.0 0.0 0.0 113,648.1 15.7% 944.2 0.0 0.0 0.0 0.0 4,518.4 0.6% 0.0 2,674.4 0.0 0.0 0.0 0.0 2,674.4 0.4% 42,654.6 63,800.7 0.0 0.0 0.0 0.0 106,455.3 14.7% 0.0 3,779.9 0.0 10,710.0 0.0 0.0 14,489.9 2.0% industria 101,482.0 58,321.3 0.0 0.0 0.0 33.6 159,836.9 22.0% totale 303,029.6 168,005.7 39,507.6 196,635.6 18,471.0 33.6 725,683.1 100.0% - illuminazione pubblica - terziario privato agricoltura 41.8% 23.2% 39,507.6 177,179.1 13,060.7 5.4% 27.1% 2.5% 0.0% 100.0% Tabella 4–4: Bilancio dei consumi - 2012 Nella disaggregazione per settore economico il settore più energivoro rimane quello dei trasporti con il 31.6%, seguito dal residenziale (28,7%) e dall’industria che con il 24,0% incrementa la propria quota relativa. Il peso del settore terziario rimane sostanzialmente inalterato, mentre al suo interno la quota relativa alla amministrazione pubblica si riduce all’1,0% sui consumi globali. Figura 4–5: Disaggregazione dei consumi per settore economico al 2012 68 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile La disaggregazione dei consumi dal 2008 al 2012 per vettore energetico mostra un calo dei consumi di gas del 2.9%, mentre si assiste ad un amento significativo del consumo di energia elettrica (+14.9%) per gran parte attribuibile ai settori dell’industria e del terziario/commerciale. In termini di ripartizione percentuale, si riduce il peso del gas naturale a favore del peso dell’energia elettrica. Il peso relativo dei prodotti petroliferi si riduce di due punti percentuali, però con l’aumento dei consumi di gasolio a scapito della benzina. Figura 4–6: Disaggregazione dei consumi per vettore economico al 2012 Passando dai consumi alle emissioni, moltiplicando i consumi per i fattori di emissioni di tab 4-1 si ottiene lo scenario emissivo relativo al 2012. A differenza del 2008 va ricalcolato il fattore di emissione dell’energia elettrica in modo da includere la produzione fotovoltaica presente nel territorio di Villafranca di Verona. Si ricorda che la produzione di energia da fotovoltaico non incide sulle emissioni dei gas serra. L’ipotesi che viene adottata per elaborare questo scenario è quella che tutta l’energia prodotta dagli impianti fotovoltaici sia immessa in rete, e che quindi tutti i settori di consumo ne traggano beneficio, in quanto non è possibile, ad oggi, ripartire tale energia tra la quota di autoconsumo e la quota redistribuita. Applicando la formula proposta dalle linee guida del JRC per il calcolo del fattore emissivo relativo alla energia elettrica riportata precedentemente si ottiene: FEE = ((168005,7 – 11625.15) x 0,4462 + 0) / 168005,7 = 0.4153 tCO2/MHh Nel 2012 le emissioni di CO2 del comune di Villafranca di Verona si attestano complessivamente a 197.710,9 tCO2, escludendo il settore industria/agricoltura le emissioni di CO2 sono di 148.483,7, circa 8.200 in meno rispetto al 2008. Nel stesso periodo la popolazione di Villafranca di Verona è aumentata di 511 abitanti, le emissioni pro-capite di CO2 si riducono quindi a 6,01 tCO2/abitanti; Ottobre 2014 69 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA 4,51 tCO2/abitante se si escludono le emissioni del settore industria/agricoltura. settore Gas naturale Elettricità Benzina Gasolio GPL Olio BTZ totale % tCO2 tCO2 tCO2 tCO2 tCO2 tCO2 tCO2 31,372.5 16,025.2 0.0 2,335.3 1,228.1 0.0 50,961.2 34.3% trasporti totale 1.9 0.0 9,837.4 47,306.8 2,964.8 0.0 60,110.9 40.5% - trasporti comunali 1.9 0.0 23.9 38.1 0.0 0.0 63.9 0.0% - trasporti privati 0.0 0.0 9,813.5 47,268.7 2,964.8 0.0 60,047.0 40.4% Terziario totale 9,338.2 28,073.4 0.0 0.0 0.0 0.0 37,411.6 25.2% - edifici comunali 722.0 393.2 0.0 0.0 0.0 0.0 1,115.2 0.8% 0.0 1,113.6 0.0 0.0 0.0 0.0 1,113.6 0.8% 8,616.2 26,566.6 0.0 0.0 0.0 0.0 35,182.8 23.7% 40,712.6 44,098.6 27.4% 29.7% 6.6% 33.4% 2.8% 0.0% 100.0% 0.0 1,573.9 0.0 2,859.6 0.0 0.0 4,433.5 industria 20,499.4 24,285.0 0.0 0.0 0.0 9.4 44,793.7 tot.gen. 61,212.0 69,957.6 9.4 197,710.9 residenziale - illuminazione pubblica - terziario privato totale parziale agricoltura 9,837.4 49,642.1 4,192.9 9,837.4 52,501.7 4,192.9 0.0 148,483.7 100.0% Tabella 4–5: Bilancio delle emissioni di CO2 - 2008 Nella disaggregazione per settore economico si nota l’aumento del peso relativo delle emissioni del settore industria/agricoltura e la riduzione del peso del settore terziario. Il peso delle emissioni della pubblica amministrazione rimane invariato al 1.2%. Figura 4–7: Disaggregazione delle emissioni per settore economico al 2012 70 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile La disaggregazione delle emissioni per vettore energetico mette in evidenza il maggior peso dei vettori energia elettrica e gasolio. Figura 4–8: Disaggregazione delle emissioni per vettore economico al 2012 Ottobre 2014 71 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA 72 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile 5. OBIETTIVI E POLITICHE DEL PIANO D’AZIONE PER L’ENERGIA SOSTENIBILE 5.1 Le finalità del PAES Il Comune di Villafranca di Verona, con la sottoscrizione del Patto dei Sindaci (Convenant of Majors) ha deciso di concorrere attivamente agli impegni assunti dalla Unione Europea per contrastare i rischi del cambiamento climatico e, più in generale, per promuovere una crescita “intelligente, sostenibile e inclusiva” assumendo a sua volta l’impegno a ridurre le emissioni di anidride carbonica (CO2), principale responsabile dell’”effetto serra” generate dalla comunità locale attraverso un complesso di azioni e misure di diversa natura e intensità che, all’orizzonte – ormai prossimo – del 2020 consentano una riduzione in volume del 20% delle emissioni stesse rispetto ad un valore di partenza (base line) individuato, in ragione della effettiva disponibilità dei dati, nell’anno 2008. Nel 2008 le emissioni generate dalla comunità di Villafranca di Verona (ad eccezione di quelle relative al settore industriale o a quelle determinate dall’esercizio di infrastrutture di rilievo regionale e nazionale, come autostrada ed aeroporto) erano valutabili nell’ordine di 157mila tonnellate di CO2. I settori responsabili delle emissioni erano nell’ordine i trasporti con 61mila tonnellate, il settore residenziale, con 58mila e il terziario con 37mila (valore che lo porrebbe allo stesso livello dell’industria che però, come si è detto, resta convenzionalmente fuori dal campo di valutazione del PAES). L’obiettivo di ridurre le emissioni del 20% all’orizzonte del 2020 corrisponde quindi ad una riduzione di circa 31.300 tonnellate. Nel periodo intercorso tra il 2008 e il 2012 (anno per cui è possibile operare ora un aggiornamento dei dati) si è registrata una riduzione di circa 8.000 tonnellate arrivando ad un valore complessivo di poco superiore alle 148mila tonnellate. Il ritmo di riduzione è stato pari a circa 2.000 tonnellate anno, sicuramente insufficiente a cogliere l’obiettivo. Nel periodo 2013 – 2020 restano ora da ridurre 23mila tonnellate, con un valore annuo di circa 2.900 tonnellate; un ritmo di quasi il 50% superiore a quello registrato nel corso degli anni più recenti che da l’idea della intensità dello sforzo da realizzare e della necessità di un ampio e profondo coinvolgimento della intera comunità locale nella sua implementazione. 5.2 L’articolazione del bilancio delle emissioni al 2008 L’obiettivo di ridurre le emissioni di gas climalteranti (e in particolare di anidride carbonica - CO2) può poggiare in linea generale su tre principali assi di intervento: 1. la produzione di energia con modalità e tecnologie che non richiedano Ottobre 2014 73 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA l’impiego di combustibili fossili e si collochino all’esterno del ciclo del carbonio: si tratta delle cosiddette Fonti Energetiche Rinnovabili (FER) che riguardano l’impiego di energia solare, idrica, eolica, geotermica, e da biomasse; 2. la messa in efficienza di processi produttivi e di consumi ad alto consumo energetico energia ottenendo prestazioni analoghe alle attuali attraverso impieghi significativamente più ridotti di energia; 3. la “cattura” di CO2 attraverso il potenziamento di cicli ecologici (quelli della vegetazione) che trattengono le emissioni e ne impediscono la dispersione in atmosfera. Nella specifica e concreta realtà socio-economica e territoriale del Comune di Villafranca di Verona la distribuzione su queste tre direttrici dell’impegno di riduzione delle emissioni deve considerare: 74 1. il rallentamento dei ritmi di accrescimento della produzione di FER attraverso impianti fotovoltaici, che negli anni scorsi hanno segnato un cospicuo trend di incremento passando dai 340 Kw istallati del 2008 ai 10.568 Kw del 2012 in ragione del nuovo (e decisamente più contenuto) regime di agevolazione e incentivazione riduce l’apporto possibile di questa voce; una proiezione dei trend più recenti, quelli registrati in corrispondenza del nuovo regime di agevolazioni, porta a valutare nell’ordine di circa 2000 ulteriori tonnellate il contributo alla riduzione di emissioni al 2020. L’impiego di altre fonti rinnovabili (in particolare microidroelettrico, geotermico e bio-masse) da non escludere richiede però azioni di approfondimento conoscitivo e progettuale che consigliano di valutare il loro possibile contributo come una riserva (da meglio esplorare e quantificare nell’ambito della successiva azione di monitoraggio del PAES) con la quale rafforzare ulteriormente (oltre il 20%) gli obiettivi di riduzione delle emissioni ovvero, cautelativamente, assorbire eventuali scostamenti dagli obiettivi previsti. 2. La caratterizzazione del territorio del Comune di Villafranca di Verona che è marcatamente quella di una utilizzazione agricoltura intensiva (frutteti), non offre grandi spazi a politiche di potenziamento dell’apparato vegetazionale arboreo che consentano a questo di operare significativi assorbimenti di CO2; pur in presenza di politiche di implementazione di una rete ecologica (previste dal Piano di Assetto del Territorio (PAT) recentemente adottato) si ritiene anche in questo caso opportuno non operare esplicite quantificazioni nel PAES rinviando ai suoi sviluppi in sede di monitoraggio la contabilizzazione di eventuali apporti di questa provenienza. 3. Risulta quindi con tutta evidenza che il tema della messa in efficienza dei cicli energetici locali è chiamato a svolgere la parte del leone per conseguire gli obiettivi del PAES, puntando ad una riduzione dell’ordine di 22mila tonnellate di qui al 2020. Obiettivo ambizioso da ripartire tra i diversi settori (residenziale, dei trasporti, delle attività terziarie pubbliche e private) non solo in ragione del diverso peso che questi settori presentano CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile attualmente nel bilancio delle emissioni ma anche in ragione della diverse opportunità di intervento rese possibili dalla congiuntura economica, dai trend tecnologici, e dall’orientamento degli attori sociali. Tabella 5–1: RIPARTIZIONE DEL BILANCIO DELLE EMISSIONI tonnellate) Settore Emissioni al 2008 v.a. Trasporti di cui PER SETTORE (Valori in Obiettivo al 2020 % v.a. % 61.579 39% 46.533 37% 57 0% 10 0% 61.522 39% 46.523 37% Residenziale 57.820 37% 45.064 36% Terziario di cui 37.306 24% 32.799 27% illuminazione pubblica 1.129 1% 745 0% edifici comunali 1.289 1% 519 0% terziario privato 34.887 22% 31.535 27% 156.704 100% 124.396 100% settore pubblico (comune) trasporto privato TOTALE 5.3 Il contributo del settore residenziale Per i consumi domestici debbono essere considerati trend tecnologici positivi che, accompagnati da una evoluzione “virtuosa” dei comportamenti (debitamente promossa e sostenuta da azioni di comunicazione sociale e incentivazione di cui il PAES si farà carico), daranno frutti importanti. Il PAES di Villafranca prende in particolare in considerazione quattro tipologie di azioni (l’introduzione di valvole termostatiche, l’illuminazione intelligente, l’”azzeramento” dello stand by e il miglioramento del rendimento energetico degli apparecchi elettrodomestici) che, anche coinvolgendo quote di popolazione significative ma non maggioritarie, di norma comprese tra il 10 e il 20%, possono realizzare nel complesso una riduzione delle emissioni dell’ordine di 2.400 tonnellate anno. Il contributo maggiore è però quello che dovrà venire da un miglioramento delle performance energetiche del patrimonio edilizi esistente. Nel comune di Villafranca è oggi presente un patrimonio edilizio – quello costruito nel secondo dopoguerra sino almeno agli inizi degli anni ’90 – che presenta prestazioni energetiche assai scadenti (consumi dell’ordine di 170 kW anno al mq). Ottobre 2014 75 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA Questo patrimonio può realisticamente essere interessato da operazioni di ristrutturazione impiantistiche ed edilizie di diversa intensità che ne possono portare i livelli prestazionali mediamente a quelli delle classi C/D, cioè attorno ai 90 kW anno/mq. Considerando un ciclo di integrale rinnovo di questo patrimonio dell’ordine di 4050 anni è ragionevole ipotizzare un tasso di intervento annuo dell’ordine del 22,5%. Rapportato agli 8.000 alloggi circa che costituiscono questo patrimonio “obsoleto” nella realtà del Comune di Villafranca di Verona e agli 8 anni che separano lo stato attuale del PAES dall’orizzonte del 2020 ne risulta una azione che potrà coinvolgere 1400 alloggi circa (per 150mila mq di estensione) con una riduzione unitaria delle emissioni di 0,022 tonnellate per metro quadro e un esito complessivo di 3.300 tonnellate di CO2 in meno. 5.4 Il contributo del settore dei trasporti Il settore dei trasporti, con la massiccia motorizzazione privata che ne caratterizza l’esercizio nella realtà del nostro Paese, è il principale responsabile delle emissioni di CO2; nella realtà di Villafranca di Verona si tratta di oltre 61mila tonnellate (il 39% del totale). Il miglioramento delle prestazioni del parco veicolare, in relazione alla definizione in sede comunitaria di standard ambientali sempre più stringenti (i famosi EURO3, EURO4, …) comporta una progressiva riduzione delle emissioni (attraverso la riduzione dei consumi ma anche a parità di consumi) sicuramente importanti. Pur rallentato negli anni più recenti dalla sfavorevole situazione economica, il turn over del parco circolante comporta quindi “automaticamente” una riduzione del volume di emissioni a parità di volumi di trasporto esercitato; riduzione che per la realtà di Villafranca è stato stimata al 2020 nella misura del 18,5%, con un apporto complessivo al bilancio del PAES dell’ordine di 12mila tonnellate. Ma è anche un maggiore orientamento alla mobilità sostenibile e in particolare alla mobilità non motorizzata (ciclo-pedonale) che può determinare una riduzione di consumi energetici e di emissioni di gas climalteranti. Comportamenti che favoriscono il miglioramento delle condizioni ambientali contribuendo al contempo al miglioramento delle condizioni di benessere psicofisico e di salute della popolazione, rispetto alla quale un maggiore esercizio fisico è condizione fondamentale per la riduzione del rischio delle patologie più rilevanti. La stima operata dal PAES è che ad ogni 1% di spostamento nella ripartizione modale della mobilità locale urbana ed extraurbana dall’autovettura privata alla ciclabilità (in particolare) corrisponda una riduzione di 600 tonnellate anno di emissioni. L’obiettivo assunto, da perseguire attraverso azioni strutturali (miglioramento della rete ciclabile) ed organizzative (progetti di educazione e comunicazione rivolti in particolare all’utenza scolastica) che sono affidate alla attuazione del 76 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile PUM in corso di redazione, è quello di uno spostamento modale del 5% che corrisponde ad un contributo al bilancio delle emissioni dell’ordine di 3mila tonnellate anno di emissioni in meno di CO2. 5.5 Il contributo del settore terziario Tra le attività e i servizi terziari che determinano consumi energetici ed emissioni di gas climalteranti su cui intervenire con il PAES in primo piano ci sono innanzitutto quelli che fanno capo più direttamente alla operatività del Comune che gestisce direttamente un proprio patrimonio immobiliare oltre al servizio di illuminazione pubblica. Incidentalmente si deve notare al riguardo come anche per il settore dei trasporti il Comune ha responsabilità e margini di intervento diretto, potendo operare sul proprio parco automezzi, ma si deve anche ricordare come le dimensioni di questo autoparco siano sufficientemente esigue che l’apporto quantitativo che si ritrarrà dalle azioni per il suo miglioramento ed efficientamento è decisamente marginale rispetto al bilancio della riduzione programmata delle emissioni. Il Piano di riorganizzazione dell’illuminazione pubblica, già predisposto dal Comune ed in corso di implementazione potrà comportare una riduzione decisamente cospicua, dell’ordine del 70% di consumi ed emissioni, che nel nostro bilancio al 2020, “pesano” per oltre 700 tonnellate anno. Riduzioni di analoga entità dovranno derivare dagli interventi di riqualificazione del patrimonio pubblico di edifici ed impianti (in particolare scolastici) come più puntualmente dettagliato in merito ai singoli interventi. In questo caso l’apporto stimato alle riduzioni complessive è valutabile nell’ordine delle 500 tonnellate anno. Resta il vasto campo del terziario privato di cui va intanto considerato come gli attuali consumi energetici e le attuali emissioni sono di 15 volte superiori a quelli del terziario pubblico. Gli interventi di riqualificazione/sostituzione degli immobili e degli impianti (avendo in particolare riferimento alle imprese del settore commerciale e soprattutto del suo comparto alimentare, che è quello che presenta la maggiore intensità energetica) potranno portare di qui al 2020 ad una riduzione delle emissioni dell’ordine dell’11.8%, con un apporto totale di 4.300 tonnellate di CO2 in meno. 5.6 I nuovi carichi Fin qui le misure che potranno comportare un miglioramento delle prestazioni energetiche (e conseguente riduzione delle emissioni) del sistema economico e insediativo del Comune di Villafranca nella sua attuale configurazione. Ma il sistema locale ha invece una sua positiva dinamica demografica ed insediativa che lo vedrà crescere nella sua consistenza di qui al 2020. Il PAT in corso di approvazione propone un orizzonte di più lungo termine (il 2025, Ottobre 2014 77 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA almeno) e dimensiona una crescita insediativa dell’ordine di 500mila mc derivanti da previsioni già presenti nel vigente PRG e da 400mila mc di nuove previsioni introdotte dal PAT. Assumendo come ragionevole una realizzazione effettiva entro l’orizzonte del 2020 rispettivamente del 50% delle previsioni “ereditate” dal PRG e di 1/3 delle nuove previsioni introdotte dal PAT dobbiamo ragionare di circa 1.330 alloggi in più che – assumendo prestazioni energetiche virtuose da classi A e B – determinerebbero un incremento delle emissioni di circa 750 tonnellate da compensare con una maggiore intensità dell’intervento di riqualificazione energetica del patrimonio esistente di analoga entità (che potrà coinvolgere la metà degli alloggi, cioè 45 in più all’anno sino a raggiungere un ritmo complessivo di 250 alloggi riqualificati all’anno in virtù del maggiore risparmio unitario conseguibile nel “vecchio” rispetto ai maggiori consumi unitari da scontare nel “nuovo”, in un rapporto che è più o meno di 2:1. Naturalmente il comportamento “più virtuoso” delle nuove costruzioni dovrà essere assicurato attraverso l’introduzione del nuovo allegato energetico al regolamento edilizio e delle sue misure premiali come anche di specifici progetti di intervento come quelli dell’ecoquartiere nello sviluppo a sud della città. L’incremento di abitazioni e famiglie comporterà, a parità di altre condizioni, anche un incremento del parco automobilistico circolante e dei suoi consumi. Assunto l’incremento di autovetture in misura analoga a quello delle famiglie ne deriva un incremento delle emissioni valutabile nell’ordine di 1.700 tonnellate anno (in virtù delle minori emissioni unitarie del parco mezzi aggiuntivo, presumibilmente più moderno). Anche in questo caso l’incremento dovrà essere compensato e lo potrà essere attraverso un più cospicuo incremento dello spostamento modale a favore della mobilità ciclo-pedonale: i maggiori carichi previsti comporterebbero un ulteriore spostamento del 2,8% della domanda totale che, aggiunto al 5% già ipotizzato, porterebbe al 2020 la quota ciclopedonale ad avvicinare il 20%: valore impegnativo visti i livelli di partenza ma ancora largamente entro la soglia del possibile. Da considerare ancora l’incremento previsto delle superfici a destinazione commerciale e direzionale (e delle relative attività). Il PAT considera al riguardo un incremento conseguente alle previsioni confermate del previgente PRG per 147mila mq di superficie utile cui si aggiungono 140mila mq di nuove previsioni. Considerato che dei 147mila mq “ereditati” dal PRG 120mila sono relativi alle dotazioni dell’aeroporto e sono quindi estranei alle previsioni “locali” del PAES ed applicando ipotesi attuative nell’arco di validità del PAES in linea con quelle utilizzate per il settore residenziale (50% per le vecchie previsioni di PRG e 1/3 per le nuove previsioni PAT) può essere considerato un incremento di circa 1.100 tCO2/anno. Tutto questo considerando naturalmente che i nuovi insediamenti e le nuove attività presentino prestazioni energetiche decisamente più performanti delle 78 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile attuali (si è ipotizzata una riduzione dei consumi e delle emissioni unitarie del 50%) per effetto dei processi di innovazione tecnologica ma anche come esito specifico dei più stringenti requisiti introdotti attraverso l’allegato energetico al regolamento edilizio e delle specifiche azioni promozionali che il PAES intraprenderà a questo riguardo. 5.7 La produzione di energia Nel comune di Villafranca di Verona la produzione di energia avviene quasi esclusivamente attraverso l’utilizzo di pannelli fotovoltaici, quindi per la produzione di energia elettrica; non ci sono dati disponibili sull’utilizzo di collettori solari per la produzione di ACS. Tra il 2007 ed il 2013 sono stati installati nel territorio del comune 426 per un totale di 11.081.7 kWp, di questi 513 kWp sono stati installati nel 2013 quindi con un rallentamento rispetto a quanto installato nei due anni precedenti a causa del diverso regime di incentivazione. Abbiamo assunto che l’intensità di installazione di nuovi impianti per gli anni dal 2014 al 2020 sia la stessa osservata nel 2013 in virtù di: - Le nuove abitazioni dovranno dotarsi di impianti di produzione di energia elettrica e termica per ACS; - Il costo dei pannelli fotovoltaici e termici tende a ridursi ulteriormente; - È ipotizzabile l’installazione di pannelli fotovoltaici abbinati a pompe di calore per la climatizzazione degli edifici; - È ipotizzabile l’aumento dell’autoconsumo di energia elettrica tramite l’installazione di apparecchiature per l’accumulo dell’energia elettrica. Il Comune di Villafranca di Verona promuoverà lo sviluppo di un G.A.S. (Gruppo di Acquisto Solare) con l’obiettivo di ridurre i costi di installazione, migliorare la qualità degli impianti e facilitare l’accesso al fotovoltaico e solare termico per le famiglie. Non sono state computate ulteriori possibilità di produzione di energia legate allo sfruttamento dell’acque del Tione (micro idroelettrico) e allo sfruttamento degli scarti vegetali ed animali delle aziende agricole. La valutazione di queste potenzialità, tra gli obiettivi della amministrazione comunale, potrà portare nuovi benefici nella riduzione delle emissioni di CO2. 5.8 Le strategie e le azioni del PAES La strategia locale messa in campo dal PAES per cogliere a Villafranca gli obiettivi comunitari di sostenibilità e rispettare così l’impegno assunto con la sottoscrizione del patto dei Sindaci, si muove lungo tre direttrici principali: a) accompagnare i trend tecnologici virtuosi con azioni informative e di micro incentivazione che ne rendano ancor più favorevole l’ingresso nel contesto locale: è così per il miglioramento del livello di prestazioni del parco automobilistico privato, per la diffusione di elettrodomestici di classe Ottobre 2014 79 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA energetica più elevata o per la sostituzione dei corpi illuminanti domestici, etc; b) promuovere modificazioni – anche radicali – nei comportamenti individuali e collettivi orientati ad una maggiore consapevolezza del rilievo e della criticità degli obiettivi ambientali ma anche espressione di una visione più matura del benessere personale: è così per la diversione modale della mobilità verso un maggior rilievo della ciclo pedonalità, o per l’adozione di pratiche di consumo più attente come l’azzeramento dello stand by o la riduzione degli imballaggi; c) realizzare (o incentivare) interventi strutturali sul patrimonio e sulle reti che consentano significativi e duraturi decrementi della intensità energetica e di conseguenza sulle emissioni a parità di efficacia delle prestazioni rese al benessere familiare e comunitario dal funzionamento del patrimonio è delle reti: è il caso dei nuovi standard energetici del patrimonio edilizio o della innovazione possibile nella illuminazione pubblica. Queste linee di azione intersecano in diversa misura i settori di utilizzazione finale dell’energia e determinano, in funzione della loro diversa maturità tecnologica ed economica, come pure delle maggiori o minori difficoltà di “apprendimento” culturale ed organizzativo che si prospettano nel dominio operativo di questi diversi settori al livello in cui la competenza tecnica e la sensibilità politica dei responsabili del PAES di Villafranca ha saputo delinearle e trasformarle in più puntuali opzioni progettuali. Di qualche interesse sembra essere al riguardo il quadro d’assieme che la tabella di seguito riportata illustra, intrecciando settori di consumo e linee di azione. Tabella 5–2: CONTRIBUTO DEI SETTORI E DELLE STRATEGIE AL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI LINEA DI AZIONE Trasporti di cui settore pubblico (comune) trasporto privato accompagnamento trend tecnologici cambiamento interventi nei strutturali comportamenti 12.000 4.700 12.000 SETTORE Residenziale 80 4.700 2.400 3.600 Terziario di cui 5.500 illuminazione pubblica 700 edifici comunali 500 terziario privato 4.300 TOTALE 13.200 3.550 11.450 valori % 47% 13% 40% CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile A questi va aggiunto il contributo in termini di minori emissioni degli impianti di produzione rinnovabile, stimato in circa 7.800 tCO2/anno, che compensano anche le ulteriori emissioni indotte dall’evoluzione del sistema economico ed insediativo (circa 3.574 tCO2/anno). Queste linee di azione strategica trovano riscontro operativo nella definizione delle azioni messe in campo dal PAES per cogliere i propri obiettivi, azioni che sono puntualmente descritte nelle schede progettuali che formano il corpo centrale del PAES. Nelle schede le azioni progettuali previste sono illustrate nelle loro caratteristiche costituenti, nel dettaglio tecnico delle ipotesi assunte e dei parametri impiegati, nelle modalità organizzative necessarie per la loro implementazione, nella definizione di indicatori e criteri per il monitoraggio. La riduzione delle emissioni, dedotte le nuove emissioni che possono sorgere dal 2014 al 2020 per effetto dello sviluppo della Città, di CO2 è stimata in modo prudenziale in 32.309,1 tCO2/anno, il 20.6%, delle emissioni di CO2 presenti al 2008 (anno base). Non sono state valutati i benefici che le azioni di comunicazione possono dare al raggiungimento degli obiettivi, così come non sono stati valutati la possibilità di utilizzo di biomasse in agricoltura o lo sfruttamento delle acque del Tione per produzione energia. Nel richiamare qui il sommario delle schede vale la pena di considerarne la collocazione rispetto alla griglia strategica del Piano e che è richiamata nella dalla tabella riportata di seguito. Da ultimo va ricordato come il quadro strategico che abbiamo più sopra descritto trova naturalmente i suoi fondamenti in un quadro conoscitivo dettagliato e approfondito che propone tutti gli elementi di valutazione delle consistenze e di analisi delle tendenze dei diversi settori di impiego finale dell’energia e dei diversi vettori di convogliamento della stessa. Un quadro conoscitivo che è stato possibile ricostruire grazie al lavoro degli Uffici della Amministrazione Comunale di Villafranca e alla disponibilità degli Enti gestori che qui si ringraziano. Tabella 5–3: Elenco azioni previste dal comune di Villafranca di Verona periodo 2008-2020 Scheda Settore Descrizione Riduzione Riduzione % obiettivo consumi (MWh) emissioni (tCO2) riduzione PA.1 Edifici pubblici Riqualificazione del patrimonio edilizio 2,000.0 404.0 1.3% PA.2 Edifici pubblici Illuminazione edifici pubblici 206.4 99.5 0.3% PA.3 Edifici pubblici Produzione FER 0.0 15.9 0.0% PA.4 Illuminazione pubblica Piano comunale dell'illuminazione pubblica 1,545.5 745.0 2.3% PA.5 Mezzi di trasporto comunale Rinnovo del parco veicolare pubblico n.q. 10.2 0.0% RES.1 Residenziale Valvole termostatiche e termostati 2,857.4 577.2 1.8% RES.2 Residenziale Illuminazione privata 2,775.5 1,337.8 4.1% RES.3 Residenziale Riduzione stand-by app. elettriche 567.5 273.5 0.8% Ottobre 2014 81 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA RES.4 Residenziale Sostituzione/rinnovo elettrodomestici 515.5 248.4 0.8% RES.5 Residenziale Riqualificazione energetica edifici resid. 9,082.3 1,834.6 5.7% RES.6 Residenziale Riqualificazione impianti energetici resid. 4,470.0 902.9 2.8% RES.7 Residenziale Allegato energetico al regolamento edilizio 2,710.5 547.5 1.7% RES.8 Residenziale Fotovoltaico 0.0 7,780.9 24.1% RES.9 Residenziale Nuovi edifici residenziali - ecoquartiere 5,320.0 -747.0 -2.3% TERZ.1 Terziario Illuminazione nel terziario 2,165.9 1,044.0 3.2% TERZ.2 Terziario Riqualificazione energetica edifici terz. 13,403.8 3,323.6 10.3% TERZ.3 Terziario Nuovi insediamenti del terziario -1,125.0 -3.5% TRASP.1 Trasporti Rinnovo del parco veicolare privato n.q. 10,356.1 32.1% TRASP.2 Trasporti Nuovo piano della mobilità n.q. 4,680.0 14.5% TRASP.3 Trasporti Pedibus 0.0% TRASP.4 Trasporti Bicibus 0.0% TRASP.5 Trasporti Piste ciclo-pedonali 0.0% TRASP.6 Trasporti Bikesharing 0.0% COM.1 Comunicazione Miglioriamo i comportamenti 0.0% COM.2 Comunicazione Sportello energia 0.0% COM.3 Comunicazione Sito web-energia sul portale del comune 0.0% COM.4 Comunicazione Interventi di forestazione urbana 0.0% Totale 47,620.3 32,309.1 100.0% Di seguito è stato riportato un schema che illustra l’obiettivo di riduzione in relazione con le emissioni di CO2. L’obiettivo di riduzione del 20,6 % permette di assorbire anche i nuovi consumi generati dalla crescita demografica. 82 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile 6. LE SCHEDE DI AZIONE SCHEDA PA.1 Riqualificazione pubblico SETTORE DI INTERVENTO EDIFICI PUBBLICI del patrimonio edilizio L’amministrazione ha in programma la chiusura di alcuni plessi scolastici obsoleti e la costruzione del Polo Scolastico nell’area sud della Città. Inoltre la riqualificazione energetica della scuola elementare G. DESCRIZIONE Zanella nella frazione Rizza. Il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici prevede la realizzazione di cappotti termici, cambio serramenti, interventi sugli impianti di produzione calore privilegiando soluzioni di cogenerazione. OBIETTIVI Riduzione dei consumi di energia termica Riduzione delle emissioni di CO2 RESPONSABILE ATTUAZIONE Comune di Villafranca di Verona COSTI 490.000 euro STRUMENTI DI FINANZIAMENTO Finanziamento da bando regionale RISPARMIO ENERGETICO Almeno 2.000 MWht/anno RIDUZIONE DI CO2 404 tCO2/anno INDICATORI DI MONITORAGGIO Ottobre 2014 Consumi termici degli edifici comunali 83 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA SCHEDA PA.2 Illuminazione interna degli edifici pubblici SETTORE DI INTERVENTO EDIFICI PUBBLICI L’amministrazione ha in programma il proseguimento del piano della sostituzione della lampade a basso consumo iniziato nel 2007. L’azione prevede la sostituzione delle DESCRIZIONE lampade nel Palazzetto dello Sport di Dossobuono e nella Palestra di Quaderni. Riduzione dei consumi di energia elettrica elimando l’uso impropria di energia (rilevatore di presenza, riduzione dello stand-by, ecc.) OBIETTIVI Riduzione dei consumi di energia elettrica Riduzione delle emissioni di CO2 RESPONSABILE ATTUAZIONE Comune di Villafranca di Verona COSTI n.d. STRUMENTI DI FINANZIAMENTO n.d. RISPARMIO ENERGETICO 206,4MWh/anno RIDUZIONE DI CO2 99,5 tCO2/anno INDICATORI DI MONITORAGGIO 84 Consumi elettrici degli edifici comunali CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile SCHEDA PA.3 Produzione di energia rinnovabile elettrica e termica SETTORE DI INTERVENTO EDIFICI PUBBLICI Installazione di pannelli fotovoltaici su edifici comunali; l’amministrazione comunale ha intenzione di installare sulle coperture degli edifici scolastici pannelli fotovoltaici DESCRIZIONE per complessivi 30 kWp. L’amministrazione comunale intende valutare la possibilità di produzione di energia attraverso impianti di cognerazione (anche micro) a servizio degli edifici pubblici e anche degli edifici limitrofi. OBIETTIVI Aumento dell’energia elettrica d fonte rinnovabile RESPONSABILE ATTUAZIONE Comune di Villafranca di Verona COSTI STRUMENTI DI FINANZIAMENTO RISPARMIO ENERGETICO Riduzione di 15,9 tCO2/anno per gli impianti fotovoltaici RIDUZIONE DI CO2 Non quantificabile a priori la riduzione di CO2 derivanti da impianti da cogenerazione INDICATORI DI Produzione di energia elettrica e termica degli edifici ed MONITORAGGIO impianti comunali Ottobre 2014 85 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA SCHEDA PA.4 Piano comunale dell’illuminazione pubblica SETTORE DI INTERVENTO ILLUMINAZIONE PUBBLICA Il Comune di Villafranca di Verona ha di recente adottato ill Piano dell’Illuminazione per il Contenimento DESCRIZIONE dell’Inquinamento Luminoso (PICIL). L’attuazione è prevista in tre fasi, per 3.943.616,21 euro, 80% finanziabile fino a 1.500.000,00 euro entro il 2015 e fine lavori entro il 2016 OBIETTIVI Riduzione dei consumi elettrici per l’illuminazione pubblica RESPONSABILE ATTUAZIONE Comune di Villafranca di Verona COSTI 3.943.616,21 euro STRUMENTI DI FINANZIAMENTO Bando regionale DGRV n. 1421 del 5 agosto 2014 all. A RISPARMIO ENERGETICO 1.545,5 MWh/anno RIDUZIONE DI CO2 745 tCO2/anno INDICATORI DI MONITORAGGIO 86 Consumi elettrici per illuminazione pubblica CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile SCHEDA PA.5 Rinnovo del parco veicolare pubblico SETTORE DI INTERVENTO MEZZI DI TRASPORTO COMUNALE DESCRIZIONE Il comune intende proseguire nella sostituzione dei veicoli più vetusti con mezzi a metano o elettrici. Riduzione dei consumi di carburanti nei trasporti della OBIETTIVI pubblica amministrazione Riduzione delle emissioni di CO2 e altri inquinanti nei trasporti della pubblica amministrazione RESPONSABILE ATTUAZIONE Comune di Villafranca di Verona COSTI n.d. STRUMENTI DI n.d. FINANZIAMENTO RISPARMIO ENERGETICO n.q. RIDUZIONE DI CO2 10,2 tCO2/anno INDICATORI DI Composizione del parco veicoli amministrazione e relativi MONITORAGGIO consumi Ottobre 2014 87 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA SCHEDA RES.1 Valvole termostatiche e termostati SETTORE DI INTERVENTO RESIDENZIALE Migliorare la climatizzazione delle abitazioni mediante l’installazione di termostati programmabili che permettono di regolare la temperatura degli ambienti DESCRIZIONE riscaldati. La regolazione riguarda sia le temperature della caldaia che le ore di funzionamento. Le valvole termostatiche, applicate sui radiatori, permettono di regolare la temperatura di ogni singolo ambiente. Riduzione dei consumi di combustibili fossili utilizzati per OBIETTIVI il riscaldamento Riduzione delle emissioni di CO2 nel settore residenziale RESPONSABILE ATTUAZIONE Comune di Villafranca di Verona COSTI STRUMENTI DI FINANZIAMENTO Non necessari Risparmio atteso con termostato ambiente = 7% Risparmio atteso con valvole termostatiche = 7% RISPARMIO ENERGETICO Consumo medio per abitazione Villafranca = 15,7 MWht Abitazioni/famiglie coinvolte = 20% del totale (circa 2.600) Risparmio stimato = 2.857,4 MWh/anno RIDUZIONE DI CO2 INDICATORI DI MONITORAGGIO 88 577,2 tCO2/anno Consumi energetici edifici residenziali CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile SCHEDA RES.2 Illuminazione abitazioni private SETTORE DI INTERVENTO RESIDENZIALE Sostituzione delle lampadine ad incandescenza con nuove sorgenti luminose a “risparmio energetico”. L’azione prevede una costante informazione alla cittadinanza attraverso l’utilizzo del sito web del comune DESCRIZIONE e con la programmazione di incontri dedicati (almeno un incontro all’anno con esperti del settore). L’amministrazione comunale intende promuovere periodicamente con gli operatori di settore vendite a condizioni vantaggiose per le famiglie. Riduzione dei consumi di energia elettrica nel settore OBIETTIVI residenziale. Riduzione delle emissioni di CO2 nel settore residenziale. RESPONSABILE ATTUAZIONE Amministrazione comunale di Villafranca di Verona COSTI n.q. STRUMENTI DI FINANZIAMENTO Non necessari Si suppone un consumo di energia elettrica per illuminazione in singola abitazione di 610 kWh/anno (Fonte: elaborazione su dati Rapporto RSE/2009/14, ENEA) Il risparmio ottenibile con la sostituzione delle lampade RISPARMIO ENERGETICO ad incandescenza con lampade a risparmio energetico è ipotizzato al 70% (Fonte: elaborazione su dati Rapporto RSE/2009/14, ENEA) Abitazioni/famiglie coinvolte = 50% del totale, circa 6.500 Risparmio stimato = 2.775,5 MWh/anno RIDUZIONE DI CO2 INDICATORI DI MONITORAGGIO Ottobre 2014 1.337,8 tCO2/anno Consumo di energia elettrica edifici residenziali 89 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA SCHEDA RES.3 Riduzione stand-by apparecchiature elettriche ed elettroniche SETTORE DI INTERVENTO RESIDENZIALE Aumentare la diffusione e l’utilizzo di multiprese comandate a distanza (funzione on/off) a servizio delle apparecchiature elettriche ed elettroniche dotati della funzione standby (PC, stampanti, televisori,ecc.). L’azione prevede una costante informazione alla DESCRIZIONE cittadinanza attraverso l’utilizzo del sito web del comune e con la programmazione di incontri dedicati (almeno un incontro all’anno con esperti del settore) in abbinamento con altre azioni simili. L’amministrazione comunale intende promuovere periodicamente con gli operatori di settore vendite a condizioni vantaggiose per le famiglie. Riduzione dei consumi di energia elettrica nel settore OBIETTIVI residenziale. Riduzione delle emissioni di CO2 nel settore residenziale. RESPONSABILE ATTUAZIONE Amministrazione comunale di Villafranca di Verona COSTI n.q. STRUMENTI DI FINANZIAMENTO Non necessari I consumi medi per abitazione a Villafranca sono circa 2,91 MWh/anno; si suppone un consumo a causa dei stand-by di elettrodomestici di circa il 10% sul consumo RISPARMIO ENERGETICO totale (Fonte: IEA International Energy Agengy, dato riportato su Rapporto RSE/2009/115, ENEA) Abitazioni/famiglie coinvolte 15% del totale, circa 1950. Risparmio stimato = 567,5 MWh/anno RIDUZIONE DI CO2 INDICATORI DI MONITORAGGIO 90 273,5 tCO2/anno Consumo di energia elettrica edifici residenziali CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile SCHEDA RES.4 Sostituzione/rinnovo elettrodomestici SETTORE DI INTERVENTO RESIDENZIALE DESCRIZIONE L’azione prevede la graduale sostituzione dei grandi elettrodomestici (frigoriferi, congelatori, lavastoviglie e lavatrici) con elettrodomestici più efficienti per le abitazioni. L’azione prevede una costante informazione alla cittadinanza attraverso l’utilizzo del sito web del comune e con la programmazioni di incontri dedicati (almeno un incontro all’anno con esperti del settore). L’amministrazione comunale intende promuovere periodicamente con gli operatori di settore vendite a condizioni vantaggiose per le famiglie. OBIETTIVI Riduzione dei consumi di energia elettrica nel settore residenziale. Riduzione delle emissioni di CO2 nel settore residenziale. RESPONSABILE ATTUAZIONE Amministrazione comunale di Villafranca di Verona COSTI n.q. STRUMENTI DI Non necessari FINANZIAMENTO RISPARMIO ENERGETICO Il consumo medio nazionale è di 637kWh/anno per il frigorifero, 507 per il congelatore, 224 per la lavatrice e 369 per la lavastoviglie; si suppone una riduzione dei consumi del 60% per frigoriferi e congelatori, del 15% per la lavatrice e del 20% per la lavastoviglie (Fonte: dato progetto MICENE – Rapporto RSE/2009/115, ENEA) Si suppone il coinvolgimento del 20% delle famiglie, circa 2600; ogni famiglia sostituisce 1 elettrodomestico, in proporzioni uguale alle 4 categorie riportate. Risparmio stimato = 515,5 MWh/anno RIDUZIONE DI CO2 248,4 tCO2/anno INDICATORI DI Consumo di energia elettrica edifici residenziali MONITORAGGIO Ottobre 2014 91 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA SCHEDA RES.5 Riqualificazione energetica edifici residenziali SETTORE DI INTERVENTO RESIDENZIALE L’azione prevede l’incentivazione degli interventi di riqualificazione energetica degli edifici residenziali quali sostituzione dei serramenti, la coibentazione delle coperture e perimetrale delle abitazioni, attraverso una DESCRIZIONE attività informativa e formativa da rivolgere ai cittadini e agli operatori. Sono previsti incontri periodici con la cittadinanza e gli operatori di settore e la messa a disposizione attraverso il sito web del comune delle conoscenze in materia. Riduzione dei consumi di combustibili fossili utilizzati per OBIETTIVI riscaldamento e raffrescamento delle abitazioni. Riduzione delle emissioni di CO2 nel settore residenziale. RESPONSABILE ATTUAZIONE Amministrazione comunale di Villafranca di Verona COSTI n.q. STRUMENTI DI FINANZIAMENTO Non necessari Si ipotizza la riduzione del 10% dei consumi per riscaldamento con la sostituzione dei serramenti, il 15% di riduzione per la coibentazione delle coperture, il 20% per la coibentazione delle pareti perimetrali; si ipotizza RISPARMIO ENERGETICO che gli interventi interessino le 7.977 abitazioni costruite nel periodo 1946-1991 nella misura del 20% per i serramenti e del 15% per la coibentazione delle pareti e delle coperture. Risparmio stimato = 9.082,3 MWh/anno RIDUZIONE DI CO2 1.834,6 tCO2/anno INDICATORI DI Consumi di gas naturale e prodotti petroliferi edifici MONITORAGGIO residenziali 92 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile SCHEDA RES.6 Riqualificazione impianti edifici residenziali SETTORE DI INTERVENTO RESIDENZIALE energetici degli Graduale sostituzione degli impianti di produzione calore delle abitazioni con apparecchiature a maggior rendimento energetico. L’azione prevede l’incentivazione degli interventi di riqualificazione degli impianti energetici degli edifici residenziali quali sostituzione delle caldaie, DESCRIZIONE installazione di pompe di calore, utilizzo della cogenerazione nei condomini di grossa dimensione, attraverso una attività informativa e formativa da rivolgere ai cittadini e agli operatori. Sono previsti incontri periodici con la cittadinanza e gli operatori di settore e la messa a disposizione attraverso il sito web del comune delle conoscenze in materia. Riduzione dei consumi di combustibili fossili utilizzati per OBIETTIVI riscaldamento e raffrescamento delle abitazioni. Riduzione delle emissioni di CO2 nel settore residenziale. RESPONSABILE ATTUAZIONE Amministrazione comunale di Villafranca di Verona COSTI n.q. STRUMENTI DI FINANZIAMENTO Non necessari Si ipotizza la presenza nel territorio di Villafranca di 9.490 caldaie per la produzione di ACS e per il riscaldamento delle abitazioni; considerato il ciclo di vita delle caldaie della durata di 15 anni, il 50% potrebbe RISPARMIO ENERGETICO avere problemi di funzionamento, si ipotizza la sostituzione del 20% del parco caldaie candidate alla sostituzione (circa 942). Il risparmio atteso è ipotizzato al 30% dei consumi. Risparmio stimato = 4,470 MWh/anno RIDUZIONE DI CO2 902,9 tCO2/anno INDICATORI DI Consumi di gas naturale e prodotti petroliferi edifici MONITORAGGIO residenziali Ottobre 2014 93 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA SCHEDA RES.7 Allegato energetico al regolamento edilizio SETTORE DI INTERVENTO RESIDENZIALE L’amministrazione comunale ha intenzione di dotarsi di un “Allegato energetico al regolamento edilizio” con l’obiettivo di incentivare la riqualificazione energetica degli edifici concedendo premi volumetrici o sconti sugli DESCRIZIONE oneri di urbanizzazione e/o ampliamenti che porteranno che porteranno alla formazione di unità immobiliari certificate in almeno la classe energetica B. Saranno previsti punteggi che differenziano la premialità in base alle prestazioni ottenute sui serramenti, sull’involucro, sugli impianti di produzione energia e recupero acque. Incentivare la riqualificazione energetica degli edifici OBIETTIVI residenziali Riduzione delle emissioni di CO2 nel settore residenziale. RESPONSABILE ATTUAZIONE Amministrazione comunale di Villafranca di Verona COSTI n.q. STRUMENTI DI FINANZIAMENTO Non necessari Si ipotizza un incremento del 20% della riduzione dei RISPARMIO ENERGETICO consumi e delle emissioni sulla somma delle riduzioni ipotizzate nelle azioni RES.5 e RES.6 Risparmio stimato = 2.710,5 MWh/anno RIDUZIONE DI CO2 547,5 tCO2/anno INDICATORI DI Consumi di gas naturale e prodotti petroliferi edifici MONITORAGGIO residenziali 94 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile SCHEDA RES.8 Installazione di impianti solari e fotovoltaici SETTORE DI INTERVENTO RESIDENZIALE Installazione di nuovi impianti per la produzione di energia elettrica rinnovabile con utilizzo di pannelli fotovoltaici. L’azione prevede la promozione di GAS( Gruppi di Acquisto Solidale) per incentivare la diffusione DESCRIZIONE degli impianti solari con una riduzione dei costi di installazione e una costante informazione alla cittadinanza attraverso l’utilizzo del sito web del comune e con la programmazioni di incontri dedicati (almeno un incontro all’anno con esperti del settore). Aumentare la produzione di energia elettrica da fonte OBIETTIVI rinnovabile Riduzione delle emissioni di CO2 nel settore residenziale. RESPONSABILE ATTUAZIONE Amministrazione comunale di Villafranca di Verona COSTI n.q. STRUMENTI DI FINANZIAMENTO Non necessari Potenza installata nel comune di Villafranca dal 2007 al 2013 = 11.081,7 kWp Si ipotizza l’installazione di 513 kWp/anno (pari alla potenza installata nel 2013) per gli anni dal 2014 al RISPARMIO ENERGETICO 2020. Il solare termico è ipotizzato nella misura del 30% circa del solare elettrico. Produzione energia elettrica stimata = 16.142,9 MWh/anno Produzione energia termica stimata = 5.246,6 MWh/anno RIDUZIONE DI CO2 INDICATORI DI MONITORAGGIO Ottobre 2014 7.780,9 tCO2/anno Potenza installata 95 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA SCHEDA RES.9 Nuovi edifici residenziali - ecoquartiere SETTORE DI INTERVENTO RESIDENZIALE I nuovi insediamenti previsti per l’area sud dal PAT vengono realizzati per gran parte con le caratteristiche di DESCRIZIONE “ecoquartiere” quindi quasi autonomi dal punto di vista energetico e con ridotte emissioni di CO2. L’allegato energetico definirà i requisiti cogenti e i requisiti incentivati per i nuovi edifici. OBIETTIVI Ridurre i consumi di energia nel settore residenziale Ridurre le emissioni di CO2 nel settore residenziale RESPONSABILE ATTUAZIONE Amministrazione comunale di Villafranca di Verona COSTI n.q. STRUMENTI DI FINANZIAMENTO Non necessari Si ipotizza entro l’orizzonte del 2020 la realizzazione del 50% delle previsioni ereditate dal PRG e la realizzazione RISPARMIO ENERGETICO di 1/3 delle previsioni del PAT (complessivamente circa 1.330 nuovi alloggi) in classe energetica A o B Aumento del consumo energetico di 5.320 MWh/anno RIDUZIONE DI CO2 Aumento delle emissioni di CO2 di 747 tCO2/anno INDICATORI DI Numero di permessi di costruzioni MONITORAGGIO Consumi energetici del settore residenziale 96 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile SCHEDA TERZ.1 Illuminazione edifici nel terziario SETTORE DI INTERVENTO TERZIARIO Riduzione dei consumi di energia elettrica per illuminazione nel settore terziario. Sostituzione delle lampadine ad incandescenza con lampadine a risparmio energetico. L’azione prevede il coinvolgimento delle DESCRIZIONE categorie operanti nel terziario con attività di informazione e formazione attraverso il sito web del comune e con incontri periodici con esperti del settore. L’amministrazione comunale intende promuovere un marchio comunale per premiare le attività più efficienti energeticamente, tipo “Negozio amico dell’ambiente”. Riduzione dei consumi di energia elettrica nel settore OBIETTIVI terziario Riduzione delle emissioni di CO2 nel settore terziario RESPONSABILE ATTUAZIONE Amministrazione di Villafranca di Verona COSTI n.q. STRUMENTI DI FINANZIAMENTO Non necessari Il risparmio è stimato nel 4.1% dei consumi elettrici del RISPARMIO ENERGETICO terziario (Fonte: Rapporto RSE/2009/14, ENEA) Risparmio stimato = 2.165,9 MWh/anno RIDUZIONE DI CO2 INDICATORI DI MONITORAGGIO Ottobre 2014 1.044 tCO2/anno Consumi elettrici del settore terziario 97 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA SCHEDA TERZ.2 Riqualificazione energetica edifici del settore terziario SETTORE DI INTERVENTO TERZIARIO L’azione prevede di incentivare la riqualificazione degli edifici del terziario per la riduzione delle dispersioni termiche (coibentazione, serramenti), la sostituzione degli impianti termici e di raffrescamento, la domotica ed DESCRIZIONE il telecontrollo. A tal fine saranno organizzati incontri informativi e formativi con gli operatori del settore al fine di illustrare le diverse opportunità di intervento di riqualificazione. Sono previsti incontri con gli operatori del terziario e le associazioni di categoria con cadenza almeno annuale. OBIETTIVI Riduzione dei consumi di energia nel settore terziario Riduzione delle emissioni di CO2 nel settore terziario RESPONSABILE ATTUAZIONE Amministrazione di Villafranca di Verona COSTI n.q. STRUMENTI DI FINANZIAMENTO Non necessari Ipotizzato un risparmio del 20% di consumo di gas naturale per la generazione calore e sulla elettricità per il raffrescamento (incidenza del 20% sui consumi elettrici RISPARMIO ENERGETICO totali) Riduzione di energia termica = 11.203,7 MWh/anno Riduzione di energia elettrica per raffrescamento = 2.113,1 MWh/anno RIDUZIONE DI CO2 INDICATORI DI MONITORAGGIO 98 3.323,6 tCO2/anno Consumi di gas naturale ed elettricità nel terziario CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile SCHEDA TERZ.3 Nuovi carichi insediativi del terziario SETTORE DI INTERVENTO TERZIARIO Il PAT considera un incremento di circa 147mila mq (di cui 120mila connessi all’aeroporto ed esclusi da queste previsioni) ereditati dal previgente PRG a cui si aggiungono 140mila mq di nuove previsioni. Si ipotizza il consumo del 50% delle previsioni residue del PRG e 1/3 DESCRIZIONE delle previsioni del PAT. Tutti gli interventi saranno regolati dalle norme inserite nell’Allegato Energetico al Regolamento Edilizio, quindi con prestazioni energetiche più elevate (50%) rispetto alle prestazioni degli insediamenti terziari esistenti. L’allegato energetico definirà i requisiti cogenti e i requisiti incentivati per i nuovi edifici. OBIETTIVI Contenere le nuove emissioni relative all’incremento dell’insediamento nel terziario RESPONSABILE ATTUAZIONE Amministrazione comunale COSTI n.q. STRUMENTI DI FINANZIAMENTO Non necessari RISPARMIO ENERGETICO n.q. RIDUZIONE DI CO2 Sono previste nuove emissioni per circa 1.125 tCO2/anno INDICATORI DI MONITORAGGIO Ottobre 2014 Consumi elettrici e termici del settore terziario 99 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA SCHEDA TRASP.1 Rinnovo del parco veicolare privato SETTORE DI INTERVENTO TRASPORTI Il successo della azione è legato alla dinamica di sostituzione del parco veicoli circolanti. I fattori di emissione del parco circolante tendono a ridursi grazie DESCRIZIONE allo sviluppo tecnologico, i nuovi motori oltre ad avere maggiori rendimenti, a cui corrispondono minori consumi di carburante, producono minori emissioni nocive e riducono l’emissione di CO2. OBIETTIVI Riduzione dei consumi di carburanti del trasporto privato Riduzione delle emissioni di CO2 nel trasporto privato RESPONSABILE ATTUAZIONE Case automobilistiche COSTI Costi a carico dei soggetti privati STRUMENTI DI FINANZIAMENTO RISPARMIO ENERGETICO Non necessari Il risparmio energetico non è direttamente calcolabile, sono conteggiate direttamente le emissioni di CO2 La riduzione di CO2 osservata nel periodo 2008-2012 è stata del 7.05% (rapportata alle auto equivalenti) circolanti alle due date. Si ipotizza che la stessa intensità di rinnovo del parco veicolare si verifiche per il periodo 2014-2020. Inoltre si ipotizza che l’aumento del parco circolante che si è verificato dal 2009 al 2013 di circa 698 sia responsabile di circa 984,2 tCO2/anno. Il numero di nuovi veicoli immatricolabili dal 2013 al 2020 è stimato RIDUZIONE DI CO2 in 1.330 veicoli Riduzione del 21.2% emissioni 2008-2020 per rinnovo parco veicolare 2008 = 13.042,3 tCO2/anno Aumento delle emissioni per nuovi (698) veicoli immatricolati dal 2009 al 2013 = 984,2 tCO2/anno Aumento delle emissioni per nuovi (1330) veicoli immatricolabili dal 2014 al 2020 = 1.702,4 tCO2/anno 13.042,3-984,2-1702,4 = 10355,7 tCO2/anno INDICATORI DI MONITORAGGIO 100 Composizione del parco veicolare circolante CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile SCHEDA TRASP.2 Nuovo piano della mobilità SETTORE DI INTERVENTO TRASPORTI L’amministrazione ha in corso la revisione del PGTU con l’obiettivo di aumentare il modal split di circa il 5% per ridurre le emissioni di CO2 del parco veicoli esistente e di un ulteriore 2,8% per compensare le emissioni dei nuovi DESCRIZIONE veicoli immatricolabili dal 2014 al 2020. Si prevede di istituire sensi unici nel centro storico, di eliminare gradualmente gli impianti semaforici sostituendoli con rotatorie, di istituire parcheggi scambiatori, di valutare interventi di moderazione del traffico. È previsto il Mobility Management. Riduzione dei consumi nei trasporti privati OBIETTIVI Riduzione delle emissioni nocive Miglioramento della qualità ambientale RESPONSABILE ATTUAZIONE Amministrazione comunale di Villafranca di Verona COSTI n.q. STRUMENTI DI Non necessari FINANZIAMENTO RISPARMIO ENERGETICO Non quantificabile RIDUZIONE DI CO2 4.680 tCO2/anno INDICATORI DI MONITORAGGIO Ottobre 2014 Consumi del parco veicolare 101 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA SCHEDA TRASP.3 Pedibus SETTORE DI INTERVENTO TRASPORTI Istituzione di un sistema organizzato con genitori volontari che accompagnano un gruppo di bambini a DESCRIZIONE scuola su percorsi pedonali protetti ed orari prestabiliti. L’azione è valutata e quantificata nel PGTU in corso di revisione. Aumento del modal split OBIETTIVI Riduzione del traffico veicolare per accompagnare i bambini a scuola RESPONSABILE ATTUAZIONE Amministrazione comunale di Villafranca di Verona COSTI n.q. STRUMENTI DI FINANZIAMENTO Non necessari RISPARMIO ENERGETICO n.q. RIDUZIONE DI CO2 Riduzioni comprese nell’azione TRASP.2 INDICATORI DI MONITORAGGIO 102 Numero di bambini coinvolti nel progetto Pedibus CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile SCHEDA TRASP.4 Bicibus SETTORE DI INTERVENTO TRASPORTI Istituzione di un sistema organizzato con genitori volontari che accompagnano un gruppo di bambini a DESCRIZIONE scuola su percorsi ciclabili protetti ed orari prestabiliti. L’azione è valutata e quantificata nel PGTU in corso di revisione. Aumento del modal split OBIETTIVI Riduzione del traffico veicolare per accompagnare i bambini a scuola RESPONSABILE ATTUAZIONE Amministrazione comunale di Villafranca di Verona COSTI n.q. STRUMENTI DI FINANZIAMENTO Non necessari RISPARMIO ENERGETICO n.q. RIDUZIONE DI CO2 Riduzioni comprese nell’azione TRASP.2 INDICATORI DI MONITORAGGIO Ottobre 2014 Numero di bambini coinvolti nel progetto Bicibus 103 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA SCHEDA TRASP.5 Piste ciclo-pedonali SETTORE DI INTERVENTO TRASPORTI Realizzazione e completamento di percorsi riservati ai soli pedoni o ciclisti che consenta rapidi spostamenti fra le zone residenziali e i principali punti di interesse. DESCRIZIONE Realizzazione di percorsi pedonali e ciclabili di collegamento delle frazioni al capoluogo e di servizio in particolare ai plessi scolastici. L’azione è valutata e quantificata nel PGTU in corso di revisione. Aumento del modal split OBIETTIVI Riduzione del consumo di carburanti nei trasporti privati Riduzione delle emissioni di CO2 nei trasporti privati RESPONSABILE ATTUAZIONE Amministrazione comunale di Villafranca di Verona COSTI n.q. STRUMENTI DI FINANZIAMENTO n.q. RISPARMIO ENERGETICO RIDUZIONE DI CO2 INDICATORI DI MONITORAGGIO 104 Riduzioni comprese nell’azione TRASP.2 Km di piste ciclo-pedonali CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile SCHEDA TRASP.6 Bike sharing SETTORE DI INTERVENTO TRASPORTI DESCRIZIONE Istituzione del bikesharing. L’azione è valutata e quantificata nel PGTU in corso di revisione. Aumento del modal split OBIETTIVI Riduzione del consumo di carburanti nei trasporti privati Riduzione delle emissioni di CO2 nei trasporti privati RESPONSABILE ATTUAZIONE Amministrazione comunale di Villafranca di Verona COSTI n.q. STRUMENTI DI FINANZIAMENTO n.q. RISPARMIO ENERGETICO n.q. RIDUZIONE DI CO2 Riduzioni comprese nell’azione TRASP.2 INDICATORI DI MONITORAGGIO Ottobre 2014 Numero di utilizzatori del sistema Bike sharing 105 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA SCHEDA COM.1 Miglioriamo i comportamenti SETTORE DI INTERVENTO TUTTI Adozione di buone pratiche per ridurre i consumi nel residenziale (gas naturale ed elettricità). A tal fine il comune si impegna a promuovere campagne di sensibilizzazione ed informazione sulle modalità di risparmio energetico. Saranno coinvolti le scuole con DESCRIZIONE iniziative che permettono agli alunni di misurare i consumi delle proprie scuole all’inizio dell’anno scolastico, di individuare i buoni comportamenti da adottare, quindi misurare a fine anno scolastico i risultati ottenuti. Le campagne di sensibilizzazione per i cittadini saranno realizzate attraverso incontri pubblici e diffondendo materiale informativo. OBIETTIVI RESPONSABILE ATTUAZIONE Riduzione dei consumi di energia Riduzione delle emissioni di CO2 Amministrazione comunale di Villafranca di Verona 1.000 euro per realizzazione campagna informativa, COSTI pubblicazione materiale sul sito web del comune e diffusione materiale informativo cartaceo STRUMENTI DI FINANZIAMENTO Non necessari RISPARMIO ENERGETICO Non quantificabili RIDUZIONE DI CO2 Non quantificabili INDICATORI DI MONITORAGGIO 106 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile SCHEDA COM.2 Sportello energia SETTORE DI INTERVENTO TUTTI Allestimento di uno sportello energia ideato e gestito dal comune tramite l’Energy Team in grado di fornire informazioni ai cittadini e alle famiglie e aiutarli nelle DESCRIZIONE valutazioni in materia energetica sia per organizzare il risparmio energetico che l’installazione di impianti di produzione energia. Lo sportello funzionerà on line sia con un servizio web. OBIETTIVI Riduzione dei consumi di energia Riduzione delle emissioni di CO2 RESPONSABILE ATTUAZIONE Amministrazione comunale di Villafranca di Verona COSTI Da valutare con altri comuni STRUMENTI DI FINANZIAMENTO Non necessari RISPARMIO ENERGETICO Non quantificabili RIDUZIONE DI CO2 Non quantificabili INDICATORI DI MONITORAGGIO Ottobre 2014 107 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA SCHEDA COM.3 Sito web-energia sul portale del comune SETTORE DI INTERVENTO TUTTI Predisposizione di un portale tematico per pubblicizzare le azioni intraprese dal comune in materia di risparmio DESCRIZIONE energetico. Una specifica sezione sarà dedicata alle iniziative di formazione ed informazione promosse dal comune sul territorio, saranno inserite pagine dedicate al risparmio energetico organizzate per temi. OBIETTIVI Riduzione dei consumi di energia Riduzione delle emissioni di CO2 RESPONSABILE ATTUAZIONE Amministrazione comunale di Villafranca di Verona COSTI Da definire STRUMENTI DI FINANZIAMENTO Non necessari RISPARMIO ENERGETICO Non quantificabili RIDUZIONE DI CO2 Non quantificabili INDICATORI DI MONITORAGGIO 108 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile SCHEDA COM.4 Interventi di forestazione urbana SETTORE DI INTERVENTO TUTTI Piantumazione di alberi in prossimità delle grandi DESCRIZIONE infrastrutture presenti nel territorio comunale (autostrade, tangenziali, aeroporto) con accordi con le società autostradali e aeroportuali) OBIETTIVI Riduzione delle emissioni di CO2 RESPONSABILE ATTUAZIONE Amministrazione comunale di Villafranca di Verona COSTI STRUMENTI DI FINANZIAMENTO Da quantificare e valutare con le società proprietarie e gestori delle infrastrutture Non necessari RISPARMIO ENERGETICO Non quantificabili RIDUZIONE DI CO2 Non quantificabili INDICATORI DI MONITORAGGIO Ottobre 2014 109 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA 110 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile 7. IL MONITORAGGIO Naturalmente il PAES, sia pure approvato formalmente, non può e non deve essere considerato dai Comuni uno strumento chiuso. Si pensa, perciò, di mutuare un sistema circolare Deming PLAN-DO-CHECK-ACT efficace per il raggiungimento degli obiettivi prefissati e per il continuo miglioramento degli stessi. Questo è il metodo riconosciuto a livello internazionale dalle norme di qualità come processo per il miglioramento continuo, sarà possibile rivalutare periodicamente le valutazioni originali al fine di affinare l’azione (PAES), correggendo gli errori ed intervenendo con ulteriori azioni che perfezionano e migliorano nel tempo il PAES stesso. La sequenza logica dei quattro punti del ciclo Deming P-D-C-A ripetuti per un miglioramento continuo è la seguente: - P - Plan. Pianificazione. - D - Do. Esecuzione del programma, dapprima in contesti circoscritti. - C - Check. Test e controllo, studio e raccolta dei risultati e dei feedback. - A - Act. Azione per rendere definitivo e/o migliorare il processo. La predisposizione di un adeguato sistema per la programmazione degli interventi, l’attribuzione di responsabilità possibilmente diversificata all’interno dell’organizzazione comunale ed il monitoraggio rappresentano i fattori cruciali per assicurare il mantenimento dell’attenzione alta sugli obiettivi da raggiungere. Il processo di attuazione delle azioni del PAES e dell’organizzazione della raccolta dati per il monitoraggio verrà seguito dall’Energy Team. Il processo di monitoraggio del PAES di Villafranca verrà realizzato coerentemente con quanto previsto dalle Linee Guida del monitoraggio pubblicato nel maggio 2014 “Reporting Guidelines on Sustainable Energy Action Plan and Monitoring”, in modo da consentire di valutare il grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati e, se necessario, di adottare misure correttive. Il Patto dei Sindaci richiede che ogni 2 anni di presentare un rapporto sullo stato di attuazione delle azioni, in modo di valutare qualitativamente l’attuazione del PAES. E per monitorare l’evoluzione del quadro emissivo del territorio e valutare l’efficacia delle azioni messe in campo, ogni 4 anni l’amministrazione comunale dovrà presentare un rapporto completo dell’attuazione del PAES, con informazioni quantitative sulle misure messe in atto e con le eventuali proposte di misure correttive. Questo rapporto dovrà essere accompagnato da un inventario di Monitoraggio delle Emissioni (IME). Ottobre 2014 111 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA Per ogni scheda d’azione, riportate nel capitolo 6, è stato individuato l’indicatore e la fonte (e/o Organo competente del monitoraggio e/o Responsabile dell’attuazione). Per poter misurare lo stato di avanzamento delle Azioni, l’amministrazione comunale potrà utilizzare le schede descrittive delle azioni predisposte in fogli di lavoro excel. Per effettuare il controllo sulla loro efficacia, valutando i risparmi energetici effettivamente conseguiti, i tecnici comunali potranno compilare il modello già utilizzato per l’Inventario di Base. La contabilità verrà mantenuta preferibilmente ogni anno come suggerito dalla Linea Guida. 112 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile ALLEGATO 1: Template 2008-2012 Ottobre 2014 113 Anno 2008 CONSUMO ENERGETICO FINALE [MWh] Combustibili fossili Categoria Elettricità Calore/freddo Gas naturale Gas liquido Olio da riscaldamento Diesel Energie rinnovabili Benzina Lignite Carbone Altri combustibili fossili Oli vegetali Biocarburanti Altre biomasse Energia solare termica Totale Energia geotermica EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE Edifici, attrezzature/impianti comunali Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) Edifici residenziali Illuminazione pubblica comunale Industrie (escluse le industrie contemplate nel Sistema europeo di scambio delle quote di emissione – ETS) Totale parziale edifici, attrezzature/impianti 1032,1 4101,7 5133,8 52826,7 56018,6 108845,3 36852,4 2531,2 174242,9 11095,7 13708,8 235899,8 2531,2 0,0 93242,4 0,0 234363,2 11095,7 0,0 13708,8 0,0 120,2 89,8 0,0 0,0 154663,1 154783,3 168492,1 70782,8 70872,6 70872,6 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 352410,1 0,0 0,0 221,8 0,0 236908,4 237130,2 589540,3 TRASPORTI Parco auto comunale Trasporti pubblici Trasporti privati e commerciali Totale parziale trasporti Totale 11,8 0,0 93242,4 0,0 0,0 11,8 234375,0 11462,5 11462,5 22558,2 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 Emissioni di CO2 [t]/Emissioni equivalenti di CO2 [t] Combustibili fossili Categoria Elettricità Calore/freddo Gas naturale Gas liquido Olio da riscaldamento Diesel Energie rinnovabili Benzina Lignite Carbone Altri combustibili fossili Oli vegetali Biocarburanti Altre biomasse Energia solare termica Totale Energia geotermica EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE Edifici, attrezzature/impianti comunali Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) Edifici residenziali Illuminazione pubblica comunale Industrie (escluse le industrie contemplate nel Sistema europeo di scambio delle quote di emissione – ETS) Totale parziale edifici, attrezzature/impianti 460,5 828,6 1289,1 23571,3 11315,7 34887,0 16443,6 1129,4 35197,1 2518,7 3660,2 57819,6 1129,4 0,0 41604,8 0,0 47341,4 2518,7 0,0 3660,2 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 32,1 22,4 0,0 41295,1 41327,2 17624,9 17647,3 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 44987,4 17647,3 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 95125,1 0,0 0,0 56,9 0,0 61522,0 61578,9 0,0 0,0 156704,0 TRASPORTI Parco auto comunale Trasporti pubblici Trasporti privati e commerciali Totale parziale trasporti 2,4 0,0 0,0 2,4 2602,0 2602,0 41604,8 0,0 47343,8 5120,7 ALTRO Smaltimento dei rifiuti Gestione delle acque reflue Indicate qui le altre emissioni del vostro comune Totale Vettore energetico utilizzato [MWh] Elettricità prodotta localmente (esclusi gli impianti ETS e tutti gli impianti/le unità > 20 MW) Energia eolica Energia idroelettrica Fotovoltaico Cogenerazione di energia elettrica e termica Altro Specificare: _________________ Totale Elettricità prodotta localmente [MWh] Gas naturale Combustibili fossili Gas liquido Olio da riscaldamento Lignite Carbone Vapore Rifiuti Olio vegetale Altre biomasse Altre fonti rinnovabili Emissioni di CO2 o equivalenti di CO2 [t] Altro 374,6 374,6 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 Fattori di emissione di CO2 corrispondenti per la produzione di elettricità in [t/MWh] Anno 2012 CONSUMO ENERGETICO FINALE [MWh] Categoria Combustibili fossili Elettricità Calore/freddo Gas naturale Gas liquido Olio da riscaldamento Diesel Energie rinnovabili Benzina Lignite Altri combustibili fossili Carbone Oli vegetali Biocarburanti Altre biomasse Energia solare termica Energia geotermica Totale EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE Edifici, attrezzature/impianti comunali Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) Edifici residenziali Illuminazione pubblica comunale Industrie (escluse le industrie contemplate nel Sistema europeo di scambio delle quote di emissione – ETS) Totale parziale edifici, attrezzature/impianti 944,2 3574,1 4518,3 63800,7 42654,6 106455,3 38485,2 155309,4 5410,3 8746,5 207951,4 2674,4 2674,4 0,0 105904,5 0,0 201538,1 0,0 0,0 5410,3 0,0 8746,5 0,0 9,5 142,8 95,9 13060,7 13070,2 214608,3 0,0 0,0 177036,3 177179,1 185925,6 39411,7 39507,6 39507,6 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 321599,4 0,0 0,0 248,2 0,0 229508,7 229756,9 551356,3 TRASPORTI Parco auto comunale Trasporti pubblici Trasporti privati e commerciali Totale parziale trasporti Totale 0,0 105904,5 0,0 5410,3 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 Emissioni di CO2 [t]/Emissioni equivalenti di CO2 [t] Combustibili fossili Categoria Elettricità Calore/freddo Gas naturale Gas liquido Olio da riscaldamento Diesel Energie rinnovabili Benzina Lignite Altri combustibili fossili Carbone Oli vegetali Biocarburanti Altre biomasse Energia solare termica Energia geotermica Totale EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE Edifici, attrezzature/impianti comunali Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) Edifici residenziali Illuminazione pubblica comunale Industrie (escluse le industrie contemplate nel Sistema europeo di scambio delle quote di emissione – ETS) Totale parziale edifici, attrezzature/impianti 393,2 722,0 1115,2 26566,6 8616,2 35182,8 16025,2 31372,5 1228,1 2335,3 50961,1 1113,6 1113,6 0,0 44098,6 0,0 40710,7 1228,1 0,0 2335,3 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 38,1 23,9 0,0 47268,7 47306,8 9813,5 9837,4 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 49642,1 9837,4 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 88372,7 0,0 0,0 63,9 0,0 60047,0 60110,9 0,0 0,0 148483,6 TRASPORTI Parco auto comunale Trasporti pubblici Trasporti privati e commerciali Totale parziale trasporti 1,9 0,0 0,0 1,9 2964,8 2964,8 44098,6 0,0 40712,6 4192,9 ALTRO Smaltimento dei rifiuti Gestione delle acque reflue Indicate qui le altre emissioni del vostro comune Totale Elettricità prodotta localmente (esclusi gli impianti ETS e tutti gli impianti/le unità > 20 MW) Energia eolica Energia idroelettrica Fotovoltaico Cogenerazione di energia elettrica e termica Altro Specificare: _________________ Totale Vettore energetico utilizzato [MWh] Elettricità prodotta localmente [MWh] Combustibili fossili Gas naturale Gas liquido Olio da riscaldamento Lignite Vapore Carbone Rifiuti Olio vegetale Altre biomasse Altre fonti rinnovabili Emissioni di CO2 o Fattori di emissione di CO2 equivalenti di CO2 corrispondenti per la produzione [t] di elettricità in [t/MWh] Altro 11625,2 11625,2 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 COMUNE DI VILLAFRANCA DI VERONA 114 CAIRE - Urbanistica Piano d’azione per l’energia sostenibile Ottobre 2014 115
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