27 IL CAFFÈ 2 marzo 2014 tra parentesi LA SOCIETÀ L’invadenza dei genitori nella vita di coppia può portare alla rottura del sacro vincolo La sessuologa “Senza la fede è difficile resistere alle difficoltà” “Essere in tre e condividere il talamo è complicato” “A lla base di tutto c’è un’estrema fragilità. Il rapporto di coppia si basa su fondamenta deboli e al minimo scossone tutto va all’aria”. Don Gianfranco Feliciani, parroco di Chiasso, sa bene quanto il matrimonio sia in crisi. E se pure il mammismo è ora considerato un problema tale da provocare l’annullamento dell’unione siamo davvero messi male. “Ovviamente un attaccamento morboso a uno dei genitori è deleterio - dice -, tuttavia, se c’è il desiderio di restare uniti, Corbis La religione Il “mammismo” patologico è punito anche dalla Chiesa Se la suocera è troppo presente il matrimonio può essere nullo PATRIZIA GUENZI T di superare le difficoltà si riesce a trovare una sorta di modus vivendi”. Oltre alla fragilità c’è forse pure leggerezza nel compiere il grande passo. “Questo è indubbio. Prima di scambiarsi l’anello i due fidanzati dovrebbero chiedersi cosa vogliono davvero”. E oggi cosa vogliono le coppie? “Forse non lo sanno. Troppo poche sono quelle che fanno una scelta di fede. Non basta essere innamorati”. Ma è comunque una buona base. O no? “Sicuramente. Ma senza la fede non si resiste alle difficoltà. È un collante indispensabile per compiere il viaggio del matrimonio. A me piace ricordare Renzo e Lucia dei Promessi sposi quando incontrano padre Cristoforo, malato di peste, che dice loro: amatevi come compagni di viaggio. Ecco, il matrimonio è un lungo viaggio, con alti e bassi”. E la passione? “Se c’è un’esasperazione del piacere sessuale, quando finisce resta solo la disperazione. Il matrimonio non è stare sempre appiccicati, ma rispettarsi, ascoltarsi, condividere, il bello e il brutto”. Nella buona e nella cattiva sorte... “Il regista è solo Dio, dobbiamo seguire i suoi suggerimenti anche quando non ci stanno bene”. E con la fede si è più resistenti? “Certo. I modelli di riferimento non possono essere i personaggi della tv. Che esempio possono dare? ”. ra moglie e marito non mettere il dito. Proverbio sacrosanto, a cui molte suocere da sempre fanno spallucce. Invadenti, indiscrete, onnipresenti, s’infilano nella vita dei due sposi e… ci restano. Tollerate, ma spesso pure ben accolte, da uno dei due coniugi, quasi sempre lui. Eh sì, perché è sovente l’uomo a soffrire di “mammismo” nei confronti del proprio genitore. Così, si instaura una sorta di ménage a trois, in cui il vero coniuge è la suocera. Nulla si muove senza il parere e il consenso di mammà. Una dipendenza psicologica che sfiora la patologia. E se pensate di minimizzare, ritenendo che dopotutto non è così grave, che insomma si può anche chiudere un occhio che, si sa, il maschio è da sempre attaccato alla figura materna, vi sbagliate di grosso. Il mammismo rientra in uno dei problemi psicologici gravi, è un rapporto patologico che può anche determinare la nullità del matrimonio. Lo dice la Chiesa. Una scelta epocale. D’ora in poi il sacramento del matrimonio potrà essere dichiarato nullo dal Tribunale ecclesiastico - ovviamente seguendo un iter lungo e complicato - per il mammismo di uno dei due coniugi. S’aggiun- matrimoni celebrati nel 2012, sedici sono stati resi nulli per cause diverse. Inevitabilmente il mammismo andrà ad incrementare questa casistisca. Anche dal profilo del nuovo diritto di famiglia, visto che dal 2000 non viene più valutato il motivo del divorzio, si può solo immaginare che, tra gli altri motivi, ci possa essere anche la suocera troppo invadente. Una presenza, quella della suocera, ingombrante e che pregiudica anche le gioie del talamo.... Non si fa più pace nemmeno sotto le lenzuola, il sesso non basta più, spiega la sessuologa. Non basta più anche perché, forse, altro non c’è mai stato a spingere i due sposi a infilarsi la fede al dito. E quando l’intesa traballa... “C’è una fragilità di fondo, una banalizzazione dei sentimenti che mina le coppie”, nota severo don Feliciani. Non è una novità, da più parti c’è l’impressione che spesso ci si sposi senza grandi motivazioni. Così, un po’ per gioco, perché gli amici hanno già fatto il grande passo, mamma e papà ci tengono o lei è incinta... “Non c’è più una preparazione vera, s’è perso il concetto di famiglia, si pensa che il matrimonio sia una sorta di festa permanente. Ma in breve tempo ci si scontra con la realtà”, nota Daniele Jörg, avvocato divorzista. Una realtà in cui, spesso, si deve fare i conti anche con la suocera. E, allora, i guai diventano seri. Difficile trovare un modus vivendi, un giusto equilibrio. La luna di miele si esaurisce in un lampo, seguono le recriminazioni, i risentimenti e le difficoltà nel ritrovare un’intesa comune da cui ripartire. “Da quando nel divorzio è stato eliminato il concetto di colpa, quindi anche di punizione, il valore del matrimonio si è completamente svilito - nota Jörg -. Tant’è che anche dopo un divorzio non si è imparata la lezione e ricomincia la trafila con un altro partner”. [email protected] Q@PatriziaGuenzi 2 3 ge a quei motivi che già possono determinare la nullità per vizi di volontà, come i disturbi e le deviazioni che impediscono una normale e naturale vita sessuale, o se uno dei due fidanzati si sposa con la riserva mentale di non volere dei figli. Intanto, in Svizzera si va all’altare sempre meno. Negli ultimi quindici anni, il numero di unioni cattoliche nelle diocesi di Sion, Lugano e San Gallo è sceso del 40%. Fenomeno analogo si registra nelle Chiese riformate. Su 17.550 “Non c’è più il concetto di colpa e s’è svilito il significato dell’unione” sipuòchiederese... 1 Incapacità di assolvere agli obblighi matrimoniali Essersi sposati con riserva mentale L’incapacità di assolvere agli obblighi matrimoniali a causa di problemi psicologici e neurologici. In questo capitolo rientra il mammismo, quando “lo sposo diventa un sostituto e il vero coniuge è invece la mamma o il papà”. Se per ogni scelta serve l’approvazione di un genitore, il ménage di coppia diventa un simulacro e il matrimonio non è più un atto di volontà consapevole 4 L’assenza di responsabilità verso l’altro coniuge In aumento nelle richieste di annullamento c’è il riferimento al narcisismo. In particolare, se il peso del ménage è tutto sulle spalle di uno solo, l’altro non fa nulla e delega qualunque cosa, anteponendo ai diritti e ai doveri della vita di coppia i suoi hobby e interessi vari. Insomma, seppur sposato uno dei due non considera diritti e doveri del matrimonio, ma vive una vita da single La convinzione che il vincolo si possa sciogliere Fra i vizi di volontà pure quello di essere convolati a nozze con la riserva mentale di non volere dei figli e, quindi, non accettare la finalità procreativa del matrimonio, fondamentale invece per la Chiesa cattolica. Se uno dei due sposi al momento del “sì” non ha rivelato i suoi dubbi in proposito ecco che l’altro può chiedere che il vincolo sia annullato. Da qui, infatti, si aggiungono molte concause psicologiche 5 Immaturità e mancanza di discernimento Un aumento del peso della litigiosità e della conflittualità fra i coniugi è dovuto all’immaturità, così come la mancanza di discernimento, di capacità di giudizio su diritti e doveri del matrimonio. Secondo la Chiesa, questo è uno dei sintomi della mancanza di preparazione alla vita matrimoniale, di molte coppie che si sposano senza sapere bene a cosa stanno realmente andando incontro Salire all’altare con la riserva mentale sull’indissolubilità del matrimonio è uno dei motivi classici di annullamento. In sostanza, uno dei due mentre infila l’anello al dito all’altro pensa già alla possibilità del divorzio, e magari anche a quella di risposarsi. Per la Chiesa, se uno dei due coniugi pensa sia possibile sciogliere il vincolo matrimoniale, significa che non ha una corretta consapevolezza spirituale del sacramento 6 I problemi di tipo sessuale Nella casistica del Tribunale ecclesiale anche i problemi di tipo sessuale che impediscono o rendono molto difficoltosa l’unione coniugale e una normale e naturale vita di coppia. Tra queste c’è l’impotenza, un tempo la ragione più diffusa di annullamento insieme al matrimonio non consumato, ma anche le deviazioni sessuali causate da impostazioni di vita vissute sin dalla giovinezza “B è, certo, la presenza di una suocera ingombrante incide eccome sul matrimonio e sul rapporto di coppia. Ci va di mezzo anche l’intesa sessuale, complicato condividere il talamo essendo in tre”. Non fa giri di parole la dottoressa Rosamaria Spina, sessuologa e perito del Tribunale ecclesiastico e individua esattamente il terreno di scontro di due sposi in crisi: il letto. “Se ci sono dei problemi, di qualsiasi tipo, diventa arduo ritrovarsi nell’intimità, si preferisce evitarsi. Con conseguenze anche nefaste per l’unione”. Convivere con una suocera non è certo facile. “Ovvio. Ma spetta al figlio, della suocera intendo, cercare di mediare, in modo intelligente però non riversando la colpa sul partner. Perché la presenza di una suocera può anche essere una risorsa”. Più facile a dirsi che a farsi... “Un accordo va trovato, se non ci si prova significa che il matrimonio poggia davvero su basi fragilissime”. Non crede che a volte ci si sposi, anche in Chiesa, con troppa leggerezza? “Sono d’accordo. Spesso le coppie finiscono sull’altare perché è una logica conseguenza di una relazione che dura da un po’, perché tutti se l’aspettano, perché è una festa... Ma in realtà non c’è una reale consapevolezza di ciò che si va a fare. I due non si sono mai interrogati seriamente sui motivi che li spingono a compiere il grande passo. Insomma, non sempre il rito religioso è sentito”. Così, quando iniziano le difficoltà tutto salta. “Probabilmente il dialogo è sempre stato carente se la coppia alla minima crisi smette di comunicare e a non più ritrovarsi nell’intimità”. Ma quanto pesa il sesso in una crisi di coppia? “A volte è la causa della rottura, ma questo soprattutto se ci sono delle disfunzioni fisiche. Spesso c’è però già un’insofferenza di fondo che s’infila anche sotto le lenzuola”.
© Copyright 2024 ExpyDoc