Corso di Laurea in DIRITTO DELLE AMMINISTRAZIONI E DELLE IMPRESE PUBBLICHE E PRIVATE SCIENZA DELL’AMMINISTRAZIONE Dott. CARLO PALA Politologo Università di Sassari Sede di Nuoro Anno Accademico 2012/2013 [email protected] COSA (NON) È LA SCIENZA DELL’AMMINISTRAZIONE La Scienza dell’Amministrazione, prima di tutto NON è: 1. Diritto Amministrativo – è scienza politica, non studia le leggi amministrative 2. Storia della Pubblica Amministrazione – studia la contingenza e non il passato e non adopera gli strumenti storici 3. Economia delle Amministrazioni pubbliche – non guarda agli aspetti del mercato 4. Sociologia dell’Amministrazione – non guarda ai rapporti e all’agire della Amministrazione con la società La SCIENZA DELL’AMMINISTRAZIONE è una materia politologica che mira a studiare le Pubbliche amministrazioni dall’interno e nel loro rapporto con la sfera politica. Attraverso la loro emanazione più visibile, la “Burocrazia”, le PP. AA. vengono analizzate come sfera fondamentale delle decisioni politiche. QUINDI…. Quindi, la Scienza dell’Amministrazione vuole praticamente verificare come i poteri pubblici (sia la politica che la burocrazia) si comportano tra loro e come la burocrazia organizza e gestisce le proprie risorse e il proprio lavoro, quali strumenti usa, che funzionalità hanno, che tipo di ruolo-relazione si ha con la politica, quali risultati produce ecc… La Scienza dell’Amministrazione può dunque avere anche un’applicazione pratica, cioè può servire a chi opera e agisce nella Pubblica amministrazione (e non solo) PERCHÈ È IMPORTANTE LA POLITICA RIFERIMENTI CONTINUI ALLA POLITICA La politica è fondamentale quando di parla di amministrazione L’Amministrazione è come una specie di braccio della politica: questa ultima decide, la prima esegue Importanza del rapporto POLITICA-AMMINISTRAZIONE: tale rapporto ci spiega come mai siano due sfere che, contrariamente a quanto appare da ciò detto sopra, sono interconnesse e devono potersi relazionare continuamente Ciò che quindi caratterizza la Scienza dell’Amministrazione da altre discipline che si occupano di amministrazioni pubbliche, sta proprio nel riferimento continuo e incessante con il mondo della politica – branca della Scienza Politica LA SC. DELL’AMMINISTRAZIONE COME SCIENZA EMPIRICA COSA VUOL DIRE “EMPIRICA”? VUOL DIRE CHE SI BASA SULLA SPERIMENTAZIONE E SULL’OSSERVAZIONE DEI FATTI REALI Quindi, è scientifica a tutti gli effetti Può servire a tutti proprio perché è applicabile 3 capisaldi della ScAMM quando studia le amministrazioni: centralità della decisione (momento essenziale dell’agire amministrativo), equilibrio organizzativo (per ridurre l’incertezza degli effetti della decisione), rilevanza dell’influenza (rapporto con la politica) LA FUNZIONE AMMINISTRATIVA Cos’è l’amministrazione? Cosa significa amministrare? L’amministrazione è l’attività di conduzione, gestione e governo delle attività pubbliche e private. È il modo in cui si gestiscono le attività che dipendono da scelte fatte da chi di dovere, attività che portano a conseguenze, cioè alla produzione di effetti (norme, leggi, politiche pubbliche ecc.) derivanti Tali attività si mostrano come “azioni” e queste azioni producono la cosiddetta funzione amministrativa La funzione amministrativa è l’insieme delle modalità con cui si produce l’amministrazione stessa, cioè le attività che sono orientate al raggiungimento di uno scopo ben preciso La funzione amministrativa è parte del sistema politico perché così si realizzano i fini che la politica intende perseguire, in altre parole, con la funzione amministrativa la politica realizza le proprie finalità e le sue politiche pubbliche ALCUNE CARATTERISTICHE DELLA FUNZIONE AMMINISTRATIVA 1. La funzione amm. si attua all’interno di organizzazioni: strutture che hanno scopi specifici rivolti alla collettività e alla gestione di problemi complessi e che operano in equilibrio con altre dimensioni sociali (politica, società ecc..) 2. La funzione amm. produce politiche pubbliche, ovvero tutto quello che viene prodotto dalla pubblica amministrazione, rivolto ai cittadini 3. La funzione amm. assolve compiti di natura privata (se, pur garantendo il proprio profitto, producono servizi collettivi), pubblica (senza scopo di lucro, tutte le amministrazioni che dipendono dalla politica), di terzo settore (sempre senza lucro, ma con compiti molto importanti, come la cultura, volontariato ecc.) SI POTREBBE COMINCIARE A DIRE CHE LA FUNZIONE AMMINISTRATIVA PUIBBLICA VIENE SVOLTA DI MOLTI SOGGETTI, ANCHE DI NATURA PRIVATA LE FINALITÀ AMMINISTRATIVE SONO FONDAMENTALMENTE QUATTRO: 1. PRODUTTIVA. Riguarda la produzione di beni e servizi, anche pubblici; non è il senso inteso quando si parla di “amministrazione” 2. EROGATIVA. Il fulcro della PA. In questo ambito abbiamo la gran parte delle funzioni amm. Pensiamo ad es. alla scuola, alle pensioni, alle finanze ecc. L’erogativa, funzione centrale per le PA 3. REDISTRIBUTIVA. Qui si tratta di prendere da qualcuno e dare a a qualcuno – l’allocazione di risorse per obbiettivi spesso di protezione sociale 4. REGOLATIVA. La funzione di regolare e normare comportamenti individuali o no, che la PA garantisce: vigili, magistrati, il Comune che rilascia certificati ecc.. TALI FINALITÀ NON SONO ESCLUSIVE ED ESCLUDENTI. SI INTEGRANO A VICENDA. QUANDO VI È LA PIENA REALIZZAZIONE ABBIAMO STATO SOCIALE OGGI, STATO REGOLATORE E STATO GESTORE SI AFFIANCANO L’AGIRE AMMINISTRATIVO L’agire amministrativo è il processo messo in campo perché l’amministrazione segua la volontà della politica attraverso le politiche pubbliche – 3 azioni • La decisione. Propria non solo della politica, serve a capire quali alternative scegliere per realizzare gli obbiettivi • La realizzazione. La trasformazione delle decisioni in atti concreti, in politiche visibili • La verifica. Cioè, la valutazione e il controllo del prodotto finale, di come è andata la politica pubblica LE 3 AZIONI SI INTEGRANO MA SONO ALLO STESSO TEMPO SPECIALISTICHE E DOTATE DI AMBITI E PERSONALE PROPRI I DIVERSI TIPI DI AGIRE AMMINISTRATIVO (1) AUTO AMMINISTRAZIONE Fondata sulla NEGOZIAZIONE In questo modello non c’è la distinzione tra decisione, realizzazione e verifica È una continuazione della sfera politica perché manca la specialità della amministrazione – la negoziazione serve per controbilanciare esigenze diverse emerse nella sfera di chi sceglie Auto Amministrazione perché serve se stessa Tipica del MedioEvo e delle corporazioni Oggi: parzialmente, Magistratura, ordini professionali I DIVERSI TIPI DI AGIRE AMMINISTRATIVO (2) ETERO AMMINISTRAZIONE Fondata sulla AUTORITÀ Qui si inizia a vedere la separazione tra la decisione/valutazione e la realizzazione Quindi, si inizia a creare quelle strutture che devono realizzare le scelte – si dipende ancora totalmente del decisore, magari un sovrano, che “possiede” l’amm. Originatasi nella formazione degli Stati Assoluti (dal XV Sec. in poi) Risiedeva nell’ordine e nella polizia: a) garantire la formazione dello stato nazionale e, b) riscuotere le tasse Inizio dell’Autorità gerarchica – oggi presente nelle piccole imprese ma estintasi nelle moderne PA I DIVERSI TIPI DI AGIRE AMMINISTRATIVO (3) BUROCRAZIA Fondata sulle NORME Egemone nell’Ottocento – si inserisce perché si da importanza alla verifica Nasce l’impersonalità delle regole che serve sia alla politica che all’amm. – nata dalle spinte della Borghesia Supera l’etero amm. per il potere impersonale e la separatezza tra gli uffici e la decisione – l’Amm. si emancipa e si dota di leggi anche al suo interno Nel 1900 arriva la “burocrazia di massa”: lo Stato regolatore e sociale danno un potere immenso alla burocrazia che cresce tantissimo – sconfinamento nell’azione di decisione e svalutazione della verifica I DIVERSI TIPI DI AGIRE AMMINISTRATIVO (4) CONTRATTUALIZZAZIONE Modificazione della burocrazia di massa, fondata sul CONTRATTO - dalla fine degli anni ’70 Creazione del NEW PUBLIC MANAGEMENT (NPM) Passaggio dalle norme in senso stretto a modelli tratti dall’economia e quindi di tipo contrattualistico Fortissimo legame delle 3 azioni – rapporto di scambio tra azioni diverse Competenze specialistiche non subordinate alla politica, ma in grado di dialogare con la stessa Binomio obbiettivi-risultati, da conseguire con efficacia ed efficienza Oramai diffuso ovunque, anche in Italia si inizia a vedere IL NEW PUBLIC MANAGEMENT Il NPM è uno stile di gestione del settore pubblico che, sull’esempio delle pubbliche amministrazioni anglosassoni, vuole integrare il diritto amministrativo e le pratiche gestionali tradizionali di una PA con una metodologia più orientata al risultato (interesse pubblico), mutuata dal settore privato e mirata ad un suo maggior coinvolgimento nella gestione della cosa pubblica per consentire una maggiore elasticità ed economicità nelle prestazioni richieste, per riorganizzare le burocrazie e i relativi bilanci in modo più efficiente e per dare alla PA un ruolo più legato al coordinamento e al controllo che all’erogazione di servizi, spesso limitata dalle norme CARATTERISTICHE DEL NPM • La teoria del NPM mette in discussione l’esistenza di una cultura e di forme di gestione specifiche della PA sostenendo la necessità di applicare ad essa, adattati opportunamente, i principi e le tecniche del management privato • La rincorsa alla cosiddetta “aziendalizzazione” ha favorito un maggior coordinamento degli interessi in gioco l’efficacia e la trasparenza dell’intervento pubblico I MODELLI AMMINISTRATIVI ODIERNI Modello anglosassone: UK, Canada, Australia e parzialmente USA – meno rigido, elastico, prende a prestito modelli organizzativi privati, primato della politica, innovativa e sperimentale, NPM altissimo Modello scandinavo: Norvegia, Svezia, Danimarca,Finlandia – società più importante, collettività, Stato sociale, forte collaborazione politica-amministrazione,NPM mirato e moderatamente innovatore Modello europeo continentale: suddivisibile ulteriormente in mitteleuropeo (Germania, Austria, Belgio, Olanda e altri paesi esteuropei) e latino (Francia, Italia, Spagna, Portogallo) – Punti in comune: i Codici prevalgono sull’individualità e lo stato sociale variamente ridotto, burocrazia molto forte, poca attenzione i dipendenti e più alla regole, rapporto politica-amministrazione spesso difficile, NPM debole e forte in relazione ai Paesi, molto conservatore nell’innovazione quindi bassa LE BUROCRAZIE: CONCETTI PRELIMINARI Differenze tra la PA e la Burocrazia: la prima è l’insieme delle pubbliche amministrazioni dello Stato, mentre la seconda ne è solo una parte, relativa alle funzioni, organizzazione e apparati specifici La PA è anche l’insieme “degli apparati di cui il governo si avvale per esercitare la funzione primaria del processo di implementazione di norme” (Peters) La Burocrazia diviene quindi una sorta di “braccio operativo” privilegiato, pubblico, per dare seguito a quanto definito sopra IL CONTESTO DI NASCITA DELLE BUROCRAZIE Le burocrazie nascono quando inizia a prendere piede l’economia di mercato con le borghesie europee. La burocrazia deriva dalle stesse e le forma anche Lo Stato, nella sua formazione, ha bisogno di specializzarsi in alcune funzioni che diventano appannaggio delle burocrazie: queste devono avere il compito di eseguire i dettami del legislativo e del giudiziario. Nascita della amm. Finanziaria, di giustizia, di polizia, militare ecc. L’importanza della guerra e delle relazioni internazionali. StatoNazione e legittimazione dello Stato e ruolo delle burocrazie Stato del benessere e programmatore: la burocrazia cresce perché i gruppi sociali che vedevano nello Stato un contesto da cui “prendere”, richiedevano una burocrazia a loro servizio Oggi le burocrazie sembrano aver perso la spinta propulsiva, perché considerate cause dell’aumento della spesa pubblica. Interessi specifici alla base delle burocrazie, di carattere politico e corporativo IL MODELLO DI WEBER DI BUROCRAZIA Weber (sociologo e economista storico tedesco) ha studiato bene le burocrazie e ne da questa definizione valevole ancora oggi: “organizzazioni come competenze di autorità attribuite ad uffici funzionanti con regole impersonali e universali” Per Weber, 3 condizioni alla base della nascita delle burocrazia: accentramento del comando (durante la formazione dello Stato per creare lo stesso), monopolio della forza (con la capacità di mantenere l’ordine dello Stato nascente) e comando impersonale (ricorso a leggi e norme valevoli per i più) Potere razionale-legale: il potere di fare le cose precedenti si concretizza con l’amministrazione e viceversa I 4 GRANDI PILASTRI DELLA BUROCRAZIA WEBERIANA • Razionalità: i burocrati pongono in essere le regole così come provengono dai politici-decisori secondo un metodo razionale che soddisfa la decisione stessa • Neutralità: la burocrazia è slegata da altri poteri, come quello politico, perché il compito è di produrre regole impersonali valide per i soggetti di riferimento. Gli uffici come luoghi fisici, e non, dove applicare norme e prevedere a mansioni • Gerarchia: la burocrazia è organizzata in modo tale che ogni posizioni è sovraordinata e subordinata rispetto ad un’altra; modello “verticale” • Competenza: la burocrazia è e diviene tale perché sa ovvero per il suo sapere specialistico. I burocrati sono chiamati a farvi parte perché dimostrano di conoscere, tramite determinate procedure, quelle conoscenze I LIMITI ALLA RAZIONALITÀ Critiche al modello di Weber attraverso studi specifici di burocrazie contemporanee Si è scoperto tramite studi che il metodo razionale weberiano nei fatti era inapplicabile per l’incapacità, spesso, di scegliere mezzi adeguati ai fini Razionalità limitata (Simon): burocrate si accontenta di prima soluzione soddisfacente Incrementalismo incoerente (Lindblom): burocrati prendono a riferimento alcune soluzioni possibili e le “provano” finchè non trovano la più utile Garbage can (March e Olsen): neoistituzionalismo (cioè oprganizzazioni non solo apparati di funzioni ma detentrici di valori e volontà specifiche) – vi sono diversi interessi e i burocrati procedeono sulla base degli interessi e degli attori dominanti nelle soluzioni possibili e nei problemi da affrontare I LIMITI ALLA NEUTRALITÀ La burocrazia non è subordinata al potere politico, ma a volte o non è vero o è vero esattamente il contrario Neutralità come ideale: problemi di giustizia ed efficienza Rapporto asimmeterico politica/burocrazia: monopolio del sapere e continuità istituzionale del burocrate; teoricamente la burocrazia può vivere senza politica ma non il contrario, anche da un punto di vista del tempo passato negli uffici – il vantaggio del sapere Autonomia della burocrazia: nuovi compiti della burocrazia, per cui uscita dalla sfera di influenza politica; la burocrazia non esegue più soltanto, ma programma e decide La burocrazia si pone in condizioni di negoziazione e non più di mera esecuzione nei rapporti tra la sfera politica e quella sociale nella quale operano i cittadini – gruppi di interesse che veicolano direttamente alle burocrazie i loro interessi Burocrazia come capacità di intervento in diversi aspetti I LIMITI ALLA GERARCHIA La burocrazia agisce anche attraverso il sovvertimento del concetto gerarchico. Spesso livelli più bassi hanno compiti diversi da quelli superiori, con competenza esclusiva Incentivi al potere (coercitivo, remunerativo e normativo) ed impegni nella burocrazia (alienato,calcolato e morale) Burocrate di base Frammentazione della PA e della burocrazia: creazione di reticoli e agenzie I LIMITI ALLA COMPETENZA Diverso modo di certificare le competenze che sono sempre ricercate Modello francese: concorsi pubblici, formazioni in apposite scuole (Grandes Écoles come l’ENA), carriere interne e competenze generaliste Devianza del modello italiano: vicino a quello francese, se ne discosta per formazione prevalentemente giuridica, scarsi contatti con l’esterno e scarsa mobilità tra privato e pubblico, subordinazione alla politica ma capacità di interrompere iter amm., promozioni per anzianità, affiliazione partitica per privilegi, clientelismo e talvolta corruzione. Ma anche, conoscenza profonda degli uffici, alta capacità di interpretazione al di là del grado di competenza Modello statunitense: spoil system, system esperienza più che competenza, nomine politiche, concorsi meno presenti, competenze specializzate, strutturazione per agenzie COME CAMBIA LA PA In modo particolare per il cambiamento dei ruoli dello Stato, le burocrazie cambiano attraverso tre direttrici principali: 1. Deregulation: la riduzione delle norme della PA che provoca un intervento pubblico meno presente 2. Privatizzazioni: lo spazio pubblico si riduce, si è più attenti ai risultati, si creano forme di burocrazia simili al mondo privato 3. Trasparenza: i cittadini rivendicano anche dalla burocrazia ciò che pretendono dalla politica. Accessibilità degli atti, possibilità di interloquire con la burocrazia, controllo dell’efficienza LA COMPARAZIONE DELLA PA E DELLE BUROCRAZIE Solo con gli anni 50-60 si “scopre” la scienza dell’amministrazione comparata, al di là del diritto e come branca della scienza politica Si formò il cosiddetto CAG (Comparative Administrative Group) che si occupò per primo della comparazione delle burocrazie – problemi immediati: troppo legata all’Europa e non ai paesi emergenti. Merito di aver posto il problema dello studio delle burocrazie del mondo Ideazione del modello prismatico di Riggs: polo fuso (ovvero con scarsa o nulla divisione dei ruoli amministrativi esecutivi) ad un estremo, polo diffratto (ovvero col massimo della specializzazione), dall’altro, dove in mezzo c’è il polo prismatico (che combini elementi dei due LA COMPARAZIONE TRA POLITICA E AMMINISTRAZIONE Il rapporto tra la politica e la burocrazia costituisce un aspetto centrale in scienza dell’amm., e lo diviene, anche e soprattutto, in ambito comparato Ci si accorse che occorreva vedere questa aspetti per comprendere meglio anche la natura della burocrazia – come a dire: dimmi che rapporto tra le due sfere c’è, e ti dirò che modello di amministrazione hai Gli obbiettivi erano fondamentalmente volti a capire come e dove non si potesse applicare il modello della neutralità weberiano Putnam mostrò per primo che il rapporto politica-amministrazione era tutt’altro che separato: concetti di burocrate classico – politico Aberbach et alt. mostrano 4 immagini: separazione, distinzione, contrapposizione, sovrapposizione – casi più importanti, il terzo e secondo LA TEORIA COMPARATA DELLA BUROCRAZIA Importanza del neo-istituzionalismo, ovvero di quella corrente di pensiero che ricolloca al centro dell’agire politico le Istituzioni Con questa corrente, le burocrazie e le PA vengono studiate da un punto di vista omogeneo: si fa attenzione anche alla modalità organizzativa e agli attori che vi lavorano (personale) Si comprendono le cause e le conseguenze dell’azione (l’agire) amministrativo e gli effetti in ambito politico Si punta maggiore attenzione ad altre variabili, prima trascurate, come la cultura amministrativa, l’inteervento dei partiti, la stabilità o instabilità dei governi, tutti aspetti straordinariamente importanti per valutare la PA LE 3 PROSPETTIVE DI ANALISI COMPARATA UTILIZZATE STRUTTURA: ovvero, il modo in cui la PA e le burocrazie sono organizzate, il numero dei dipendenti, i gabinetti ministeriali, il decentramento, le agenzie PERSONALE: ovvero, le caratteristiche del personale, il reclutamento, la specializzazione/generalizzazione della formazione, i criteri di avanzamento, lo spirito di coesione e di gruppo, la sindacalizzazione e la contrattazione, le caratteristiche specifiche del personale (provenienza e rappresentatività) PROCESSI: ovvero, come fanno quello che devono fare le burocrazie, quali procedimenti di controllo, la valutazione (del personale e delle politiche, allo stesso tempo), le modalità di fare amministrazione (es., l’e-government), la partecipazione l’apertura, i rapporti con la politica I 2 MODELLI DEI CASI UTILIZZATI I due modelli che utilizzeremo saranno provenienti dalla realtà dei casi analizzati: Modello imprenditoriale: praticamente il NPM, orientamento al risultato, autonomia e forte responsabilizzazione di tutte le componenti della PA, lavoro su obbiettivi, razionalità, strttura orizzontale Modello burocratico: vicino al modello weberiano, lealtà e aderenza al principio delle norme, specializzazione funzionale, scala gerarchica, struttura verticale NON SI È MAI SOLO UNO O SOLO L’ALTRO: I CASI SARANNO PIÙ VICINI ALL’UNO O ALL’ALTRO. SONO MODELLI POLARI, MA CON LO SCOPO DI FAR COMPRENDERE, IN REALTÀ È UN CONTINUUM LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA La caratteristica di base di tutte le modificazioni della struttura organizzativa sono date dalla creazione di organi esterni ai ministeri: l’agencification Le AGENZIE sono organizzazioni interne ai ministeri, per cui pubbliche, che però svolgono compiti specifici prima affidati ai ministeri stessi: gestiscono ed erogano dei servizi specifici (Agenzia per le Entrate o ARPA, in Italia, p.es.) Assume una certa importanza la dimensione dei ministeri (o,dicasteri),dal punto di vista numerico, del funzionamento, del decentramento, del rapporto con la sfera politica Inoltre, è importante anche l’analisi delle agenzie, il suo funzionamento interno, i rapporti con i dicasteri-madre e con la sfera politica,le competenze attribuite Il DIPARTIMENTO è una ampia area organizzativa orientata l prodotto finale e il lavoro si differnzia in base ai compiti specifici – NPM e contrapposizione al modello verticale L’ORGANIZZAZIONE: GLI USA Modello per agenzie, autonome sotto diversi aspetti, come prototipo Collegate a strutture ministeriali di livello dipartimentale 14 Dipartimenti, al posto dei Ministeri e di Segretari al posto di Ministri – dipendenza dal Presidente (particolarità del Dipartimento per gli Affari dei veterani di guerra) Il più numeroso è il Dip. Della Difesa (700mila unità circa) e quello meno, l’Istruzione (quasi 5mila), poi Veterani e Tesoro Dopo il SEGRETARIO, abbiamo i Sottosegretari, Vicesottosegretari, Segretari assistenti, posti tra il livello politico e burocratico Provengono come spoil system da nomine presidenziali politiche oppure da esponenti della burocrazia dipart. o private Sotto i segretari assistenti non c’è quasi nulla – struttura orizzontale e ricca di agenzie, talvolta più importanti del Dip. stesso (FBI e CIA) Stato federale, per cui i dipendenti soprattutto li si vede in ambito statale, dove stanno i dipendenti pubblici (una media del 22% contro il 14% a livello federale e il 63% locale) L’ORGANIZZAZIONE: IL REGNO UNITO Anche in UK abbiamo il percorso di agencification, quello forse più forte, e il fenomeno della privatizzazione dei servizi pubblici (gas, telefoni, ferrovie ecc) più importante tra i 6 casi Anche qui la struttura organizzativa è divisa in dipartimenti, con quello alla Difesa il più numeroso (circa 100mila dipendenti), e come negli USA abbiamo i Segretari di Stato, ovvero i ministri e poi i Viceministri Sotto i Viceministri, abbiamo diverse figure, a seconda del Dipart. considerato: Segretari generali, Vicesegretari generali ecc., di nomina politica o burocratica Con il progetto Next Steps si lancia l’adozione di numerose agenzie per diversi compiti Le agenzie diventano quindi responsabili di tante politiche pubbliche, rispondendo direttamente al Segretario di Stato, attraverso il direttore (spesso proveniente dal privato); dispongono di almeno 30 dipendenti, devono redigere un business plan sui risultati raggiunti, hanno bilanci propri. Nel 2005 erano circa 150, con un numero di dipendenti più grande dei Dipartimenti stessi, e sono guidate da un CdA di nomina politica L’ORGANIZZAZIONE: LA FRANCIA La Francia, benchè prototipo della struttura burocratico-gerarchica di PA, ha attraversato 3 riforme importanti: decentramento amministrativo, privatizzazione, riorganizzazione della PA Nel decentramento, abbiamo una PA che a livello regionale e provinciale, in uno Stato ancora molto centralista, cominciava ad alleggerire le competenze dei ministeri centrali Con le privatizzazione, lo Stato vende le più importanti banche e assicurazioni, facendo a meno di quelle amministrazioni Nella riorganizzazione, si voleva ottenere una maggiore performance nei risultati Circa 15 Ministeri, guidati dai Ministri (più numeroso l’Istruzione), cui si aggiungono quelli di Stato (titolo onorifico) e delegati (per affari specifici); sotto i Ministri, i sottosegretari – esistono i gabinetti dei Ministri e dei sottosegretari, esempio per altre istituzioni (prefettua, regioni, Departements ecc.) La PA ministeriale si ha nelle direzioni, sottodirezioni, servizi e uffici I centri di responsabilità come le agenzie, nel 2009 erano circa 450 L’ORGANIZZAZIONE: LA SPAGNA Durante la dittatura di Franco, la Spagna aveva una struttura ministeriale della PA molto accentrata, con Regioni inesistenti e province e comuni unici centri amministrativi decentrati quanto dipendenti dal centro Dal 1978, con la nascita delle Comunidades Autonomas, vi fu un trasferimento alla periferia dei poteri amministrativi La PA centrale si divide in Ministeri ed Entri Pubblici (agenzie autonome e società pubbliche imprenditoriali) I ministeri sono 15, dove quello al Lavoro è il più numeroso (50mila membri) Ogni Ministro ha il proprio gabinetto o talvolta due, sotto il quale vi sono i Segretari di Stato, con ruolo più amministrativo che politico Sotto le Segreterie, la struttura burocratica: direzioni generali e sottodirezioni Anche nel caso spagnolo abbiamo le agenzie, ma sono anche qui fortemente dipendenti dai vari ministeri dei quali sono emanazione L’ORGANIZZAZIONE: LA GERMANIA Il caso tedesco è determinato dalla forma di Stato, ovvero quella federale. Lo Stato centrale, anche e soprattutto come amministrazione, deve confrontarsi con quella dei Lander, le Regioni-Stato tedesche, cui sono attribuiti i compiti più importanti a livello amministrativo Pochissimi cambiamenti nel caso della Germania, ancora legato all’idealtipo weberiano, sebbene più collegiale e smorzato dal federalismo I Ministeri più numerosi sono Difesa ed Esteri (3500 e 2500 circa): il basso numero va spiegato con i ministeri a livello di Lander, più importanti per la spesa di welfare ad esempio Organizzazione fortemente gerarchica: assenza di gabinetti; sotto i Ministri, i segretari parlamentari (compiti politici), membri del Parlamento, e i segretari di Stato (compiti gestionali/amm.), alti burocrati – numero variabile secondo i Ministeri Sotto i segretari,la struttura burocratica: divisioni, sottodivisioni e uffici Assenza di agenzie, spiegabile con il federalismo che riconduce ai Lander, alle Province e ai Comuni buona parte dell’amm., non necessarie perché i Ministeri inglobano tutte le funzioni L’ORGANIZZAZIONE: L’ITALIA Paese fortemente “ministerializzato”, sebbene con 2 diversi modelli organizzativi: per direzioni generali (Esteri, Difesa, MIBAC, con a capo il Segretario generale) e per dipartimenti (con il capodipartimento) Viceministri e sottosegretari, di nomina politica e con compiti politici, sotto i Ministri CS per i dipartimenti e CD per direzioni generali – diversa filosofia alla base Con la riforma del Tit. V Cost. decentramento maggiore a livello amministr. Privatizzazioni di alcuni enti pubblici più elevate della media nel 1993-8 Ministero più numerosi, Economia (80mila ca.) e Giustizia (45mila ca.) Ministri e Vice hanno un gabinetto con capogabinetto e funz. Politiche I sottosegretari hanno funz. politiche e amm. Diffuso fenomeno di agencification sebbene più legato alla politica e più normato LA COMPARAZIONE DELL’ORGANIZZAZIONE Il modello per ministeri è radicato in Europa continentale, sebbene abbai preso diversi elementi dal modello anglosassone – logica del risultato e per obbiettivi Processo di privatizzazione più o meno marcato presente ovunque Il numero dei ministeri sta sui 15, con crescita dicasteri senza portafoglio Ministeri numericamente più importanti quelli “d’ordine”, accorpamento delle questioni economico-finanziarie e di bilancio in unico ministero, crescita dei m. di spesa e ambiente Le strutture europeocontinentali sotto i ministri sono, con varie denominazioni, direzioni, segreterie di stato, divisioni Gabinetto min. prsente in IT,FR e ES – assente in USA, UK, D Sottosegretari di tipo politico (USA,UK,IT), burocratico (FR,ES), misto (D) – funzioni esterne (UK), interne (FR,ES), misto (IT,USA,D) Agenzie più liberi e rilevanti (next steps UK, separazione tra pol e amm) e più legate ai Ministeri (tutti, tranne USA e D, distinzione tra pol e amm) – USA, le possedeva da prima e D, perché federale, demanda ai Lander IL PERSONALE Il personale burocratico weberiano, come assunto tramite contratto per le sue competenze, remunerato, osservatore delle norme impersonali, di carriera – ancora così? Soprattutto attraverso il NPM, burocrate più capace di gestire e di responsabilizzarsi dei risultati ottenuti, prima che alla politica, ai cittadini e società- modello neotaylorista Tra gli anni 80-90 crisi dell’idealtipo: stabilità del posto non più assicurata, tempo part-time e determinato, rapporto privato di lavoro, modello gerarchico in crisi (posizioni medio alte più importanti), legame salario/produttività, ecc. Tre principali variabili da tenere in considerazione nello studio dei sei casi: 1) come si recluta il personale e come questo fa carriera; 2) il grado di formazione e le peculiarità dei dipendenti pubblici; e infine, 3) le modalità di trattamento economico IL PERSONALE: GLI USA La natura professionale vs quella burocratica, sempre un elemento costante nella storia del rapporto politica-amministrazione americano Nel 1978 nacquero l’OPM (Office of Personnel Management) e il SES (Senior Executive Service), come strutture poste ad organizzare il personale Forte riduzione negli anni 80-90 del personale pubblico Carriere, 5 gruppi: i funzionari, max grado, 6 fasce salariali; i quadri intermedi, 18 fasce; gli impiegati; i dipendenti delle poste; personale vario (CIA, Food&Drug Administration ecc) – questi sono sotto i Sottosegretari e Vicesottosegretari, di nomina politica, e sono burocrati Reclutamento fondamentalmente locale, livelli più alti concorso, mediobassi no, laurea in lex importante per determinate posizioni, ampia discrezionalità in decisione finale dagli organi politici – crescita di professionalità tecniche Sforzo per rendere più rappresentativa burocrazia delle minoranze etniche Personale giovane (il 60% tra i 30 e i 49 anni), contrattualizzazione decentrata a livello territoriale di singola agenzia – sindacati crescenti IL PERSONALE: L’UK La privatizzazione del personale fu forte soprattutto dal 79 in poi con la Thatcher – riduzione del personale pubblico anche del 15% - codici molto rigidi per il comportamento dei burocrati Lo schema organizzativo del personale è dato dai compiti dello stesso: impiegati amministrativi, tecnici, ricercatori, statistici, giuristi ecc La dirigenza è organizzata su 8 livelli (dal permanent secretary a scendere al principal) Reclutamento di due tipi: quello oxbridge, riferito ai livelli più alti, con procedure molto complicate; e quello delle agenzie, dedicato soprattutto ai tecnici e ai gradini più bassi, assunti direttamente dai direttori di agenzie Rappresentatività inferiore rispetto agli USA, più maschi bianchi di classi medio-alte, i gradi maggiori (1-2) laureati ad OxfordCambridge - cresce ultimamente la pari opportunità e i disabili Salari armonizzati al privato IL PERSONALE: LA FRANCIA Due caratteristiche sempre presenti: un sistema di diritto amministrativo molto forte e un sistema di formazione delle elites amm. centralizzato Col programma Rocard del 1989 si voleva modernizzare il lavoro dei burocrati, creare agenzie esecutive con personale pubblico e valutazione della burocrazia – crescita della stessa numericamente 3 livelli principali del pubblico impiego: A (laurea), B (superiori), C (medie) – ENA e Grands Corps per le dirigenze – concorsi per accesso e struttura salariale corrispondente, ma per dirigenze c’è l’ENA e le Grandi Scuole L’ENA fornisce la base per i migliori studenti ai ruoli più alti, gli altri occuperanno posti nei diversi ministeri – in ambito locale esiste l’Istituto regionale d’Amministrazione Forte ereditarietà del pubblico impiego francese, forte presenza femminile (più del 50% di dirigenti) Contrattazione tra governo e sindacati per determinazione salariale dei dipendenti Forte caratteristica di accentramento nella PA francese IL PERSONALE: LA SPAGNA Tratto caratteristico del sistema del personale spagnolo è la grande organizzazione gerarchica, la rispondenza al sistema polityico (confianza política) – inoltre, il nucleo della PA spagnola sopravvive tra le dittature e l’avvio della democrazia (’78) con la stessa burocrazia – una specie di prototipo weberiano Negli anni ’80 più meritocrazia e creazione di 5 categorie sulla base del titolo di studio (A-E) e 23 livelli (dal 7-30) – fino al livello 29 per concorso Diverse riforme più vicine al NPM durante gli anni ’90 portarono ad alcuni risultati come una maggiore separazione tra pol e amm, un cambiamento nella nomina delle dirigenze e la flessibilità dell’impiego pubblico Due principali fasce dirigenziali: i dirigenti propr detti e gli altos cargos L’INAP (quasi) come l’ENA francese, con laurea sopratt in lex Età più giovane dei dirigenti, <54anni Contrattazione centralizzata per politica salariale, come in Francia IL PERSONALE: LA GERMANIA Poche riforme anche per quanto riguarda il personale nella PA tedesca – federalismo alla base, con i Lander che hanno la maggior parte delle più importanti strutture amministrative dirigenziali Fondamentalmente, la PA in Germania si divide in funzionari (di base, intermedi, esecutivi, dirigenti) e impiegati (manuali e non) – solo i primi hanno status di diritto pubblico mentre gli altri rispondono anche a norme private – al top stanno i segretari generali e sotto i direttori generali e i dirigenti Reclutamento su base prevalentemente regionale e locale, per concorso bandito direttamente dalle singole amm, anche qui laurea in lex la più importante Caratteristiche rappresentative della PA più ampie a livello di classi sociali, altissima scolarizzazione (col 26% circa col Dottorato), poche donne in posizione di vertice ma molti giovani, quasi la metà Doppio binario per la contrattazione: esecutivo sindacato, da un lato, ministro Interni-sindacato IL PERSONALE: L’ITALIA Dal punto di vista gerarchico, da Cavour l’Italia ha subito poche modifiche fino quasi ai giorni di oggi – importanza del dir. amm. Il Decreto Legislativo 29/1993 contempla diverse novità: rapporto di lavoro coordinato al codice civile, separazione tra funzione politiche e amm, assegnate ai dirigenti che ne diventano responsabili, qualifiche dirigenziali ridotte a 2, nuclei di valutazione, mobilità, URP, istituzione dell’ARAN, spoil system con segretari generali e capidipartimento Tre categorie ministeriali (A-C), 4 per enti locali e regioni (A-D), incremento del tempo determinato anche ai livelli alti dei ministeri e altre forme contrattuali Oltre il 65% ha formazione giuridica, ruolo minoritario della SSPA, promozioni per anzianità di servizio perlopiù, spoil per le posizioni più elevate di raccordo con i politici nei ministeri Più del 70% dei dipendenti è del centrosud, perlopiù stessa % per anzianità (più di 55anni) nei ruoli dirigenziali, scarsa mobilità, donne soprattutto in categorie B-C CCN e contrattazione decentrata, contratti individuali per dirigenti LA COMPARAZIONE DEL PERSONALE Solo UK ha effettivamente ridotto il numero dei suoi burocrati in misura considerevole, laddove D,FR,ES hanno aumentato fino alla fine degli anni ’90 Nel mondo anglosassone organizzazione personale per professione e per compiti, negli altri per titolo di studio – passaggio da una posizione all’altra tramite concorsi interni o anzianità Reclutamento basato weberianamente per concorso, ma in USA e UK immissione diretta tramite test selettivi – spoil system in aumento anche in FR, ES, IT e UK – forme contrattuali più “liquide” ovunque Avanzamento di carriera per anzianità (IT,D,ES) e per meritoanzianità (UK,USA,FR) – formazione col caso deviante dell’ENA in FR e parzialmente dell’oxbridge in UK, interscambio basso pubblico-privato sopratt in IT e D Contrattualizzazione verso una maggior decentralizzazione Transizione verso il public manager evidente soprattutto a livello dirigenziale, molto meno negli altri, in IT e D – precarietà perché sottoposta al livello di gradimento politico I PROCESSI Come fanno le PA e le burocrazie a fare ciò che fanno? Quali sono le modalità di erogazione e diffusione dei loro servizi? Il solo paradogma del NPM da solo non basta: occorre verificare anche come i cittadini partecipano di più alle attività della PA L’aspetto importante è quello, quindi, della gestione della produzione e dell’azione stessa amministrativa Due indicatori principali di analisi: 1) Il funzionamento organizzativo interno (controllo di gestione ministeriale, pianificazione per obbiettivi, valutazione dei risultati) 2) i rapporti con il cittadino e la società civile (partecipazione, diritto di accesso alla PA, e-government, carte dei servizi, codici di stile per burocrati) I PROCESSI: GLI USA Da sempre, laboratorio empirico per la managerializzazione della PA Tre fasi nel processo di revisione delle agenzie: NationalPerformanceReview (NPR) 1 (passare definitivamente da una sorta di modello weberiano all’efficienza), NPR 2 (per la trasparenza amministrativa), NPR 3 (amministrazione-impresa) NPR1 aveva l’obbiettivo di limitare la burocrazia, di orientare al risultato soddisfacendo i cittadini, responsabilizzando i dipendenti – con attività di “marketing amministrativo” si produceva una privatizzazione del modello di gestione della PA statunitense – buoni risultati, per cui si passò a NPR2 mirava a valorizzare maggiormente i dipendenti e a individuare standard di rendimento dei processi amm sottoposti poi a valutazione dai cittadini NPR3 che mirava ad un’efficienza sui destinatari finali e sulla soddisfazione nel lavoro dei dipendenti I processi sono stati accelerati con un impetuoso ricorso ad internet: USA tra i primi al mondo per servizi amm online (+del40%) I PROCESSI: L’UK Privatizzazione, a differenza degli USA, più che altro nei servizi delle agenzie coi cittadini – paradigma thatcheriano delle tre E: efficacity, efficiency, economicity Con la Financial Management Initiative si intendeva, dal 79, attuare maggiori controlli sul bilancio e le spese, migliorare le prestazioni, ampliare deleghe ai burocrati intermedi – strumento non in grado di migliorare i disservizi Due elementi importanti: controllo dei costi, responsabilità verso il basso Con Major si cercò di stare più attenti, oltre alla managerializzazione, ai servizi ai cittadini, attraverso la partecipazione dei cittadini e creazione di carte di qualità In UK molti parametri per valutare qualità dei servizi e soddisfacimento dei clienti/utenti – utilizzo del Codice del Pubblico Impiego e di Gestione Privatizzazione, dopo prove, di servizi sanitari e di trasporti Informatizzazione dei servizi amm attraverso un e-government elevato I PROCESSI: LA FRANCIA 4 grandi obbiettivi: a) gestione del personale e valutazione dei risultati; b) delega di funzioni ad entità autonome; c) valutazione delle politiche pubbliche; d) miglioramento con l’utenza Il terzo punto è centrale nei processi amm francesi: i meccanismi di valutazione e l’impatto delle politiche assorbivano parte degli sforzi di rinnovamento della PA Con i Piani di Servizio si istituiscono metodi di controlli interni nelle procedure delle varie branche della PA L’efficientamento della PA francese è stato possibile anche grazie agli sforzi volti al miglioramento dei servizi soprattutto ai cittadini, formando ad es., i dipendenti a una sorta di managerializzazione dei servizi e sulla trasparenza, portando le procedure centrali fino ai territori periferici L’informatizzazione ha portato la F, se non ai livelli di UK-USA, in ottime posizioni per la fruizione della PA da parte dei cittadini attraverso il web I PROCESSI: LA SPAGNA Riforme nei processi della PA più tardive ma molto più veloci – spinta, come in Francia, di stampo socialista Superamento dello stretto formalismo normativo per arrivare a un certo managerialismo – 3 aree di intervento: ambito strutturale (adozione delle agenzie indipendenti modulos), ambito funzionale (ovvero la pianificazione strategica che passasse per il controllo e valutazione dei risultati), ambito del personale (contratti flessibili e incentivi per produttività) Grande attenzione per il rapporto col pubblico (più uffici, informative più dettagliate su pratiche e risposta da parte della PA) Informatizzazione molto importante dai primi anni 00 che mette la ES come uno dei Paesi europei più attivi: obbiettivi di maggiore trasparenza, privatizzazione di certi servizi Qualità e valutazione dei cittadini della PA I PROCESSI: LA GERMANIA Privatizzazione (molto moderata) dei servizi dal basso, per spinta dei governi locali, e tardiva comunque rispetti agli altri Paesi esaminati Stato federale e ministeri leggeri: motivazioni allo scarso cambiamento nei livelli alti di PA Attenzione ai processi riguardanti i bilanci e la partecipazione degli stessi da parte dei cittadini nelle Amm Innovazioni relativamente scarse anche dopo l’unificazione e comunque trasferitesi al livello regionale e locale – unici ambiti toccati, delegificazione ed efficienza delle strutture interne, ma poche apertura alla trasparenza amm, delegata per lo più ai livelli locali Processo, sotto Schröeder, addirittura di ampliamento delle prerogative pubbliche nei processi amm, sebbene da un punto di vista interno i burocrati programmano per obbiettivi Informatizzazione moderata a livello statale, ma più estesa a livello regionale e locale I PROCESSI: L’ITALIA Gestione privatistica della PA dai primi anni ’90 – quella italiana modello di burocrazia legale-razionale Modello privatistico a causa dell’entrata nell’area monetaria europea, per eliminare debito pubblico, per inseguire i modelli di altri Paesi Ambiti sui quali si è davvero inciso con le diverse leggi: procedimento amm (semplificazione e trasparenza, L. 142; 241, responsabile procedimento); valutazione dei risultati (dal 93 valutazione degli atti amm, nuclei di valutazione per verifica risultati); controlli (di gestione, sui costi per realizzare gli obbiettivi, successivi e non più preventivi); rapporto con i cittadini (nascita URP, semplificazione del vocabolario, codici comportamentali basati su onestà e cortesia, Carte di servizi sui diritti dei cittadini verso la PA); comunicazione-informatizzazione (uffici stampa, manifestazioni pubbliche, front-office) Sull’e-government ancora molta strada da fare: tasso di sviluppo dei servizi informatici il più basso in assoluto LA COMPARAZIONE DEI PROCESSI Sicuramente il NPM e la governance sono i paradigmi, incentrati sull’efficienza e sulla qualità-trasparenza dei processi, più importanti nei 6 casi A parte D, gli altri paesi tendono alla managerializzazione dei processi, in governi di qualsiasi colore politico: tutti hanno inserito il principio di pianificazione che porta alla: programmazionegestione-controllo-valutazione I,ES “copiano” UK per la gestione e trasparenza; F swenza dubbio più attenta alla valutazione, D alla semplificazione normativa e amministrativa USA si differenzia perché è prima che degli anni 80 (UK) e 90 (I,F,ES) che si è spinta verso il modello definibile di NPM; inoltre, a differenze dei paesi latini, che hanno fatto riforme da NPM scrivendole comunque in atti amm, loro li hanno seguiti da prassi; concentrati, prima e molto di più dell’Europa, al governo elettronico I invece prototipo negativo dell’e-government, molto settoriale non diffuso omogeneamente nel territorio L’AZIENDALIZZAZIONE DELLA PA Se fino agli anni 70 il modello burocratico-weberiano legale/razionale non è stato mai discusso, l’influenza del modello americano si fece sentire in Europa: USA non avevano mai conosciuto assolutismi e quindi grande accentramento amministrativo Freddi (1968) mostrava l’importanza della cultura politica: laddove omogenea, burocrazia allineata a valori della politica, laddove frammentata, ampi spazi discrezionalità della PA – la F grande coesione della burocrazia, anche nei suoi poteri politici, e supplenza della classe politica Dalla fine del XX Sec processo inarrestabile verso modello “imprenditoriale”: maggiore attenzione al risultato, modello per agenzie/dipartimenti, decentramento struttural-funzionale, separazione tra sfera politica e gestionale, valutazione, responsabilizzazione dirigenziale Necessita di “quantificare” i casi da 1 (max imprenditorialità) a 0 (min) per i diversi indicatori – guardare tab. 5.1 COMPARAZIONE FINALE GENERALE USA e UK modelli più vicino all’amm-azienda del paradigma imprenditoriale, poi, sempre nel continuum, I,F,ES e in ultima D USA caso a sé: burocrazia federale, mai testimone di assolutismo, forti legami da subito con i privati, orientamento al risultato – più “azienda” da strutture e personale – contrario in Europa, dove sono i processi i primi “imprenditorializzati” rispetto a personale e struttura In anni 80-90 riduzione delle distanze “amministrative” tra USA e UK (Next Steps, come agencification più importante come intensità, anche degli USA, riorganizzazione del personale ecc. – modello azienda avanzato) F – punteggi bassi in struttura, ancora molto centralizzata – idem per personale (ENA, avanzamento per carriere) – per processi, valutazione delle politiche pubbliche ES – centralizzazione amministrativa ma presenza dei modulos – personale gestito sempre più a livello decentrato – nei processi maggiori novità: controllo e valutazione dei risultati e qualità dei servizi, buon e-government D – struttura praticamente sempre uguale e poteri amm ai Lander – personale con contrattazione collettiva e a livello locale – processi lenti ma visibile NPM- Paese più “burocratico-weberiano” I – anni 90 ricchi di provvedimenti stile NPM – creazione dei dipartimenti e agenzie – una certa privatizzazione della gestione del personale e decentramento del reclutamento – modello burocratico nello scarso passaggio pubblico-privato dei dipendenti, scarsi specialisti e scarsa rappresentatività ministeriale – nei processi una certa pianificazione per risultati ma ridotto e-government LE DIVERSE VARIABILI Possiamo sempre parlare di due modelli: europeo-continentalo e anglosassone – anche in relazione a variabile strutturali comparate con quelle relative del personale (in UK più personale generalista che in USA) Comparando invece l’insieme delle dimensioni personale/strutture con i processi, capiamo una cosa importante: DOVE SONO STATE INTRODOTTE NOVITÀ PER IL PERSONALE, NE SONO STATE FATTE ANCHE A LIVELLO DI STRUTTURE E DOVE SU QUESTE ULTIME SONO STATI FATTI POCHI CAMBIAMENTI, ANCHE SU PERSONALE DI CONSEGUENZA. Invece sia per la correlazione processi-personale che processi-strutture, abbiamo bassi valori Comunque, tutti iniziano dai processi, perché sono di minore impatto e abbastanza indipendenti dalle riforme avviate su personale e strutture Quindi alla fine, 2 MODELLI, EUROPEO-CONTINENTALE E ANGLOSASSONE; IL PRIMO RESTA TANTO PIÙ BUROCRATICO QUANTO IL SECONDO IMPRENDITORIALE – IL PRIMO MODELLO SI SPOSTA VERSO IL SECONDO – RESTANO DIFFERENZE ALL’INTERNO DEI DUE MODELLI E QUINDI? Una discriminante importante è l’adozione del diritto amministrativo come branca del diritto che regola la PA – Paesi di common law e a diritto amministrativo – tale tipologia diventa insufficiente per interpretare le differenze e le caratteristiche all’interno delle PA Il neo-istituzionalismo introduce quindi variabili esplicative fortemente politologiche: caratteristiche del governo, partiti politici, tipologie dei parlamenti, gruppi di pressione/interesse, centralismo/federalismo E al di dentro? Importanza della cosiddetta “cultura organizzativa” interna della PA, dove si va a studiare i valori, le consuetudine, le regole anche informali In F ad esempio, i Grandi Corpi hanno influenzato i processi, perché la burocrazia aveva una certa cultura organizzativa in grado di resistere a più cambiamenti, tranne a quello, seppur leggero, di una certa managerializzazione – interscambio tra pubblico e privato e presenza di tecnici – in I,ES presenza di cultura giuridico-legale La D aveva già elementi forti di d. amm., ciò che spiega anche altri fattori di “resistenza” della PA tedesca a modificarsi – scarsissima se non nulla modificazione strutturale, a causa, ma non solo, del federalismo – forte sindacato molto coeso, poco incline al cambiamento MANAGERIALISMO E NEO-ISTITUZIONALISMO Riforme sì legate fortemente al contesto nei 6 Paesi, ma anche legate a modelli di valori assunti e interscambiati tra diversi contesti Il managerialismo è quindi una realtà, solo mitigata dalla governance legata a un ambito di democraticità delle procedure: ad ogni modo, managerialismo processo (quasi) irreversibile Il miglioramento della PA passa attraverso l’economicità e l’efficienza La tipologia non implica che il modello manageriale (incarnazione della struttura divisionale) sia migliore per definizione di quello burocratico (incarnazione della struttura funzionale) – comunque mod. imprenditoriale obbiettivo verso cui ci si muove seppur con peculiarità Occorre interrogarsi se, al di là delle norme previste appositamente, a livello di implementazione vi siano stati i risultati attesi – I che produce tante più norme di modernizzazione che FR, ma quest’ultima più adatta a saperle tradurre nella pratica Elementi incontrovertibili: decentralizzazione e delocalizzazione, trasparenza e semplificazione del linguaggio, rapporto con la Società LE LEZIONI SONO FINITE….ANDATE CON WEBER!! Vi ringrazio immensamente per la partecipazione e l’attenzione! Grazie!!
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