I cancri intervallo del colon nei programmi di screening Emanuela Anghinoni Cinzia Campari Azienda ASL – Mantova Coordinatore Gruppo Organizzazione e Valutazione - GISCoR Azienda USL – Reggio Emilia IRCCS – Reggio Emilia http://www.quotidianosanita.it Napoli 19-22 Marzo 2014 Gli screening oncologici sono…. • Interventi organizzati di sanità pubblica: obiettivo le comunità • Sono LEA • Sono rivolti ad ottenere outcome di salute per patologie rilevanti per la popolazione • Puntano a ridurre la mortalità e/o l’incidenza di una specifica patologia: diagnosi precoce e prevenzione non sono sinonimi • Rappresentano offerta attiva, gratuita e sistematica di un percorso organizzato di prevenzione secondaria • Orientati ad una popolazione target asintomatica ben individuata, come bacino e come caratteristiche (genere, fasce d’età..) Napoli 19-22 Marzo 2014 3 Gli screening oncologici …. • Si basano sull’impiego di test di primo livello con queste caratteristiche: semplice, ben accettato, poco invasivo, poco rischioso, poco costoso ma nel contempo accurato, preciso, affidabile, valido, che consenta l’individuazione di un sottogruppo di persone a cui rivolgere esami di approfondimento • Dispongono di un percorso di secondo livello che offre esami più invasivi, costosi, specifici e non privi di rischio • Consentono il monitoraggio dei soggetti che non effettuano il test Napoli 19-22 Marzo 2014 4 Prevenzione secondaria significa dunque … • • • • • Equità di accesso Sostenibilità di sistema Approccio integrato (percorso, non prestazione ) Monitoraggio di “chi non…” Valutazione di processo e di esito Napoli 19-22 Marzo 2014 5 Elementi di contesto nazionale Napoli 19-22 Marzo 2014 6 7 8 http://www.registri-tumori.it/PDF/ConvegnoCosenza2010/Crocetti_Cosenza.pdf 9 ONS – Zorzi 31/01/2014 Napoli 19-22 Marzo 2014 10 ONS – Zorzi 31/01/2014 Napoli 19-22 Marzo 2014 11 ONS – Zorzi 31/01/2014 Napoli 19-22 Marzo 2014 12 ONS – Zorzi 31/01/2014 Napoli 19-22 Marzo 2014 13 Tassi di identificazione per lesioni avanzate e cancri (survey 2012) 14 Manuale GISCoR sui cancri di intervallo - Obiettivi •Sistematizzare le informazioni •Supportare la diffusione di strumenti metodologici e di conoscenze •Promuovere un linguaggio comune •Condividere un metodo comune di lettura di un evento per favorire il confronto tra realtà •Fornire strumenti di interpretazione dei casi di intervallo, con particolare attenzione agli aspetti che possono essere monitorati per il miglioramento della qualità http://www.epiprev.it/archivioquaderni Napoli 19-22 Marzo 2014 15 Definizione di Cancro di intervallo-1 Tumori primitivi del colon-retto - insorti successivamente a un episodio di screening completo e negativo prima del successivo invito al programma oppure entro un periodo di tempo corrispondente all’intervallo di screening (24 mesi per i programmi SOF) - episodio di screening negativo: da SOF negativo, da SOF positivo con completamento dell’iter diagnostico negativo per lesioni invasive Napoli 19-22 Marzo 2014 16 Definizione di Cancro di intervallo-2 CASI PARTICOLARI - Casi insorti dopo i 2 aa - Falsi negativi agli approfondimenti - Controlli anticipati programmati - Sorveglianza post polipectomia - Follow up non attenders - Lapsed Attenders Napoli 19-22 Marzo 2014 17 Sensibilità – definizione E’ la probabilità di identificare correttamente i veri malati Sensibilità del test (Test sentitivity*) Misura la capacità del test di 1° livello di identificare i veri malati nella popolazione screenata Sensibilità del programma (Episode sensitivity*) Misura la capacità diagnostica congiunta del test di screening di 1° livello e degli approfondimenti di 2° livello, nella popolazione screenata “Impatto in popolazione” (Programme Sensitivity*) Fa riferimento alla proporzione di tutti i tumori insorti in una popolazione (aderente e non) che sono diagnosticati grazie allo screening. E’ una misura di impatto in tutta la popolazione target Napoli 19-22 Marzo 2014 * Hakama et al. J Med Screen 2007 18 Stima della sensibilità basata sul metodo del calcolo dell’incidenza proporzionale* Sensibilità=1-Incidenza proporzionale Se Incidenza Proporzionale1 allora Sensibilità 0 Se Incidenza Proporzionale0 allora Sensibilità 1 Incidenza proporzionale=CI osservati/CCR attesi CCR attesi=(tassi di incidenza*aa-persona al fu)/100.000 Tasso di incidenza corretto=t*(1+APC)n Variabili di stratificazione: sesso, età, anno di intervallo, 1° test o successivi, sede * Day NE. J Epidemiol Community Health, 1985 Napoli 19-22 Marzo 2014 19 Sensibilità 1,00 incidenza attesa 0 screen 5 10 15 Napoli 19-22 Marzo 2014 20 25 30 20 Difficoltà di rilevare i Cancri di intervallo e stimare la sensibilità 1. Record linkage con archivi (es: SDO, Anatomia Patologica, Registro Tumori) 2. Calcolo degli anni persona 3. Stratificazione per sesso, classe di età, anno di intervallo, passaggio 4. Sede e caratteristiche delle lesioni Napoli 19-22 Marzo 2014 21 Vantaggi di rilevare i cancri di intervallo e stimare la sensibilità 1. Rilevazione indispensabile per evidenziare eventuali limiti organizzativi, tecnici e professionali 2. Occasione e stimolo al miglioramento della qualità: audit strutturato dei singoli casi (es: casi insorti in seguito a colonscopia di approfondimento negativa) → ai fini della formazione e del miglioramento della qualità non è necessaria una raccolta esaustiva Napoli 19-22 Marzo 2014 22 Stima della sensibilità: risultati degli studi italiani Firenze Veneto Reggio E Castiglione et al. BJ of Cancer 2007 Zorzi et al. Gut 2010 Campari et al. Epidemiol Prev 2011 1° aa intervallo 2° aa intervallo 80.7 59.2 84.7 69.0 83.2 57.0 Donne Uomini 59.6 79.2 80.1 74.8 70.5 71.2 50-59 aa 60-70 aa 54.2 78.2 77.1 78.4 74.7 65.9 Colon Retto 68.9 76.7 77.0 80.2 72.5 67.3 Complessivo 71.5 78.0 70.9 Napoli 19-22 Marzo 2014 23 Elementi che possono influire sulla sensibilità Tipo di test utilizzato Accuratezza e taratura strumenti Soglia di positività utilizzata Gestione dei campioni: temperatura, tempo di latenza tra preparazione e lettura Esperienza dei professionisti Organizzazione dei servizi Napoli 19-22 Marzo 2014 24 Determinanti della proporzione di cancri di intervallo …..editoriale di Nereo Segnan su E&P, anno 37(2-3) 2013… Curva ROC: sensibilità e specificità Soglia di positività del test: falsi positivi e falsi negativi N° campioni di feci Intervallo di screening Sostenibilità economica e organizzativa Napoli 19-22 Marzo 2014 25 Teorema di Bayes T+ T- M NM P(T+|M) VP Se P(T+|NM) FP P(T-|M) FN P(T-|NM) VN Sp P T |M P M | T P T VP PM VP FN P T | NM P NM | T P T VN PNM VN FP La relazione tra Se e Sp è una funzione non lineare (curva ROC) Napoli 19-22 Marzo 2014 26 Il test di 1° livello: variare la soglia di positività Test quantitativi: è possibile variare la quota di T+ e Tvariando il valore di cut-off • Applicato ad una popolazione apparentemente sana • Elevata sensibilità clinica per evidenziare lesioni clinicamente rilevanti ed evitare approfondimenti inutili e costosi in persone sane risultate positive al test • La scelta del cut-off di screening deve tenere conto delle conseguenze pratiche derivanti dai FP e dai FN Napoli 19-22 Marzo 2014 27 Relazione tra test di 1° livello e 2° livello Negli screening oncologici, al test di 1° livello viene associato il test di 2° livello (colonscopia, colposcopia, approfondimenti mammografici) ad elevata specificità per escludere i FP. Fagan Nomogram (Levi et al. Ann Intern Med, 2007; 146: 244-255) La predittività del 2° test è sempre molto elevata poiché eseguito su una popolazione selezionata dal 1° test e quindi a maggiore prevalenza (cioè con una aumentata probabilità post-test di malattia) Napoli 19-22 Marzo 2014 28 Il test di 1° livello: frequenza - 1 Aumentare la frequenza di screening (es. annuale) adesione,indicatori di processo e di performance (tasso di positività, DR, VPP), sostenibilità complessiva iFOBT Positivity rate Colonscoppy n (%) [95%IC] Responders n (%) Advanced adenoma n (‰) [95%IC] CRC n (‰) [95%IC] 46.177 2.236 (4,8%)[4,7-5,0] 32.953 1.194 (3,6%)[3,4-3,8]* 21.781 731 (3,4%)[3,1-3,6]* 2.069 (92,5%) 1.100 (92,1%) 684 (93,6%) 696 (15,1‰)[14,0-16,2] 256 (7,8‰)[6,8-8,7]* 149 (6,8‰)[5,7-7,9]* 121 (2,6‰)[2,2-3,1] 32 (1‰)[0,6-1,3]* 23 (1,1‰)[0,6-1,5]* 33,6%[31,6-35,7] 23,3%[20,8-25,8]* 21,8%[18,7-24,9]* 5,8%[4,8-6,9] 2,9%[1,9-3,9]* 3,4%[2-4,7]* 42.019 3.226 (7,7%)[7,4-7,9] 28.737 1.579 (5,5%)[5,2-5,8]* 17.471 823 (4,7%)[4,4-5,0]* 2.961 (91,8%) 1.465 (92,8%) 756 (91,9%) 1.401 (33,3‰)[31,6-35,1] 475 (16,5‰)[15,1-18,0]* 231 (13,2‰)[11,5-14,9]* 199 (4,7‰)[4,1-5,4] 56 (1,9‰)[1,4-2,5]* 24 (1,4‰)[0,8-1,9]* 47,3%[45,5-49,1] 32,4%[30-34,8]* 30,6%[27,3-33,8]* 6,7%[5,8-7,6] 3,8%[2,8-4,8]* 3,2%[1,9-4,4]* 88.196 5.462 (6,2%)[6,0-6,4] 61.690 2.773 (4,5%)[4,3-4,7]* 39.252 1.554 (4%)[3,8-4,2]* 5.030 (92,1%) 2.565 (92,5%) 1.440 (92,7%) 2.097 (23,8‰)[22,8-24,8] 731 (11,8‰)[11,0-12,7]* 380 (9,7‰)[8,7-10,6]* 320 (3,6‰)[3,2-4] 88 (1,4‰)[1,1-1,7]* 47 (1,2‰)[0,9-1,5]* 41,7%[40,3-43,1] 28,5%[26,8-30,3]* 26,4%[24,1-28,7]* 6,4%[5,7-7] 3,4%[2,7-4,1]* 3,3%[2,4-4,2]* Responders n Woman 1° iFOBT 2 consecutive iFOBT 3 consecutive iFOBT Men 1° iFOBT 2 consecutive iFOBT 3 consecutive iFOBT Total 1° iFOBT 2 consecutive iFOBT 3 consecutive iFOBT Detection rate PPV Advanced adenoma % [95%IC] CRC % [95%IC] Screening di Reggio Emilia (test iFOBT biennale): dati presentati al Giscor 2012 Napoli 19-22 Marzo 2014 29 Il test di 1° livello: frequenza - 2 Randomizzazione a 3 bracci di pz 50-74 aa, per intervalli di chiamata a 1-2-3 aa. Cut-off 50 ng/ml -Tasso di partecipazione al 2° round è inferiore nel gruppo 1 -Tasso di positività complessivamente inferiore al 2° passaggio, ma non c’è differenza tra i 2 gruppi -DR complessiva inferiore al 2° passaggio, ma non c’è differenza tra i 2 gruppi -Cancri di intervallo: aumentano con il passare del tempo Napoli 19-22 Marzo 2014 30 «Tutti i cancri di intervallo rappresentano in ogni caso un insuccesso del programma di screening» Aumentare la sensibilità per diminuire i cancri di intervallo……. Overdiagnosis (LG2010): identificazione di cancri o lesioni precancerose che non sarebbero progredite in cancri “clinicamente rilevanti” durante la vita del paziente Overtreatment Over-risk intrinseco alla procedura di colonscopia Napoli 19-22 Marzo 2014 31 Aumentare la sensibilità per diminuire i cancri di intervallo……. Cut-off a 100 ηg/ml Ipotesi di Cut-off a 80 ηg/ml Totale invitati 121.671 Test eseguiti 77.816 (64,0%) Test positivi 4.709 (6,1%) (93% ades colonsc) +685=5.304 Nessun Ca Intervallo (6,9%) Sensibilità 70.9% Colonscopie indotte ad oggi 9.469 esami +1.377 =10.846 Perforazioni 7 casi +1 4 casi SD nel corso dei SOF successivi (0,74 su 1.000) Ospedalizzazioni 46 casi +7 (4,9 su 1.000) Napoli 19-22 Marzo 2014 32 Lesioni diagnosticate in screening (survey 2012) Fonte: ONS – Zorzi 31/01/2014 Napoli 19-22 Marzo 2014 33 «Tutti i cancri di intervallo rappresentano in ogni caso un insuccesso del programma di screening» ………….. ed il complemento all’unità sarebbe quindi «un successo» del programma di screening….? Obiettivi dello screening: riduzione della mortalità causa specifica, riduzione dell’incidenza, miglioramento della storia di malattia Napoli 19-22 Marzo 2014 34 In genere, agli occhi dell’opinione pubblica ed in particolare dei mass media, i cancri di intervallo assumono un significato molto negativo, di grave errore del programma, con riflessi che possono diventare problematici sull’andamento del programma stesso. Ma anche gli operatori temono questo fenomeno….. per i suoi effetti sulla propria immagine professionale e per le implicazioni medico-legali ed assicurative cui esso può portare. Evochiamo l’idea di ….insuccesso? Napoli 19-22 Marzo 2014 35 Insuccesso, errore, rischio, gestione del rischio: Tutte le attività dell’uomo devono fare i conti con queste problematiche. E’ ineluttabile Napoli 19-22 Marzo 2014 Il Risk Management è l’insieme degli strumenti, dei metodi e delle azioni attivate, mediante cui si misura o si stima il rischio e successivamente si sviluppano strategie per governarlo. Si tratta, in sostanza, di una metodologia logica e sistematica che consente, attraverso step successivi, di identificare, valutare, comunicare, eliminare e monitorare i rischi associati a qualsiasi attività sanitaria. La “Gestione del rischio” è a carico di un Organismo tecnico, ovvero di un gruppo di coordinamento per l’attività di gestione del rischio dotato di un coordinatore e di un Comitato per la Valutazione dei Sinistri (CVS) finalizzato alla valutazione delle richieste di risarcimento danni e dei sinistri pervenuti alle Aziende. Per le aziende è un problema legale: gestito da avvocati, laureati in legge, compagnie di assicurazione Napoli 16-22 Marzo 2014 Cancro intervallo & risk management: il punto di vista degli assistiti 1) Maschio, 1940: non responder nel 2005 e 2007; giugno 2009 esegue SOF, esito negativo ; giugno 2011 diagnosi di carcinoma del retto, exitus aprile 2012 scarsa consapevolezza, mai pensato che ci potesse essere una relazione tra questi eventi 2) Femmina, 1946: esegue test di screening per la prima volta: SOF positivo Pancolonscopia, difficoltà a raggiungere la valvola ileo-cecale Richiesto clisma opaco; la signora ritira i documenti ed esegue gli accertamenti privatamente (tac virtuale). Esito negativo, ma per 2 anni esegue esami ed accertamenti di diverso tipo, fuori screening e fuori ASL, per continuo malessere, finchè un endoscopista riesce a biopsiare una massa vegetante a livello della valvola. Il marito denuncia ASL. La signora ha rifiutato di proseguire le indagini all’interno dello screening e, dopo 2 anni, denuncia ASL per mancata diagnosi di tumore. Dalle perizie e dal CD della TAC virtuale, risulta che il referto è stato erroneamente refertato negativo, ma ASL non poteva nulla, avendo la signora rifiutato il percorso screening. Napoli 19-22 Marzo 2014 Cancro intervallo & risk management: il punto di vista dipende… Nei programmi di screening il cancro intervallo è un evento atteso ed è un indicatore da rilevare: INDICATORI DI QUALITA’ PER I PROGRAMMI DI SCREENING DEI TUMORI COLORETTALI : MANUALE OPERATIVO (ANNO 31 (6) NOV-DIC 2007 – SUPPLEMENTO) «CI sono un indice della sensibilità del programma di screening e possono fornire ampie informazioni sull’impatto che questo ha nella popolazione. Essi sono inevitabili in un programma di screening, ma il loro numero dovrebbe essere il più contenuto possibile. Un’alta percentuale di CI riduce l’efficacia pratica dello screening» Per l’individuo a cui capita? Fondamentale l’aspetto di informazione corretta: Consenso Informato Invito/Esito/Sollecito Napoli 16-22 Marzo 2014 Rischio insito nel programma rischio individuale 8. Informazione alla popolazione e adesione consapevole Gli aspetti comunicativi sono molto rilevanti nell’ambito degli screening…omissis…. bassi tassi di adesione possono infatti influenzare in modo negativo l’efficacia complessiva in termini di riduzione della mortalità. Omissis…. La partecipazione agli screening è l’esercizio di un diritto che richiede però la piena consapevolezza. L’informazione deve chiarire sia i benefici che ognuno si può attendere, sia i possibili svantaggi associati al test, omissis…possibile comparsa di tumori tra due test successivi di screening (casi di intervallo) e della conseguente necessità di prestare attenzione a eventuali disturbi, onde evitare false rassicurazioni Inoltre, in ogni processo di diagnosi precoce è insito il rischio di individuare e di trattare lesioni che avrebbero potuto non manifestarsi clinicamente. Gli utenti devono essere quindi informati della possibilità che in alcune situazioni lo screening può determinare una sovradiagnosi o un sovratrattamento, con tutti i rischi e i disagi che questo può comportare. Napoli 19-22 Marzo 2014 L’attività di risk management si esplica in fasi: 1) Conoscenza ed analisi dell’errore con report, indicatori.. 2) Individuazione e correzione delle cause di errore (Root Causes Analisys – RCA) 3) Monitoraggio delle azioni messe in atto per correggere l’errore 4) Implementazione di soluzioni L’errore può nascere ad ogni livello di comportamento, diverse le cause: A) Interpretazione errata delle regole-norme B) Scelta di una norma-regola non adeguata C) Pianificazione di una strategia non adatta a raggiungere gli obiettivi Nello screening…dunque? @ Regole comuni, condivise (linee guida, protocolli) modificabili dall’esperienza maturata sul campo e nella ricerca (www.osservatorionazionalescreening.it) (www.giscor.it) @ Rilevazioni periodiche di indicatori di cui è stata standardizzato il calcolo e la raccolta (SURVEY ANNUALI) @ Analisi delle motivazioni, nel singolo programma, di scostamento dal valore medio degli indicatori (lavorare sui temi, dopo i convegni e tentare di cambiare ciò che non va) @ I programmi di screening sono un esempio di percorso diagnostico terapeutico gestito in ambito multidisciplinare : CONTAMINIAMOCI PROFESSIONALMENTE (ruolo delle società scientifiche) @ FORMAZIONE FORMAZIONE FORMAZIONE In tutti i programmi di screening è necessario curare training e retraining dei medici endoscopisti. In tutti i programmi è necessario curare l’acquisizione di tecniche di comunicazione e di conoscenze scientifiche per il personale dei «front», che molto spesso è l’unico contatto con il programma Napoli 19-22 Marzo 2014 Importante.. 1) La tracciabilità dei percorsi: potremmo essere chiamati a giustificare ogni passaggio e documentarlo: siamo in grado? Informatizzazione dei dati 2) Evitiamo messaggi paternalistici, trionfali e di certezza: quello che scriviamo potrebbe essere usato contro di noi 3) La firma del consenso informato non è una formalità burocratica, come spesso viene definita 4) Nello screening c’è un rischio di beneficio, non dimentichiamolo, solo misuriamo le parole ..e ricordiamo che.. Il rischio clinico non è una caratteristica dei programmi di screening, ma i programmi di screening cercano di misurare l’attività: qual è in proposito la visione del clinico? Napoli 19-22 Marzo 2014 … Topics… Cancri di intervallo Sovratrattamento/sovradiagnosi Tracciabilità delle azioni Percorso che corrisponde a diversi punti e livelli di responsabilità di management Valutazione di impatto dell’attività Napoli 19-22 Marzo 2014
© Copyright 2025 ExpyDoc