On. Franco Bordo Al Sig. Sindaco del Comune di Sergnano Al Sig. Presidente della Provincia di Cremona A Sua Eccellenza il Prefetto di Cremona Oggetto: richiesta di annullamento dell'ordinanza sindacale 2/2014 del 30//01/2014 L'ordinanza 2/2014 del 30 /01 /2014 disposta dal Comune di Sergnano “Ordinanza di abbattimento delle nutrie (Myocastor Coypus) su tutto il territorio comunale per motivi igienico-sanitari” ritengo debba essere revocata in quanto illegittima e foriera di azioni legali a danno del Comune di Sergnano. Infatti, tale ordinanza ricalca quasi integralmente un'ordinanza disposta dal Comune di Pieve San Giacomo nel 2011, dichiarata illegittima dal Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia, Sezione di Brescia. Il Tar, con sentenza n.527 27/3/2012, ha chiarito che il sindaco non può disporre l'abbattimento delle nutrie attraverso ordinanza contingibile (che di norma deve affrontare una problematica localizzata, e non su tutto il territorio comunale) e urgente, se non sussistono le condizioni di emergenza sanitaria o di igiene pubblica. L'ordinanza in oggetto è stata emessa nella convinzione che l'utilizzo dei mezzi ordinariamente forniti dall'ordinamento sia insufficiente a garantire la massima tutela della salute dei cittadini contro i gravi danni alle coltivazioni agricole e alla fauna autoctona del territorio, nonché i rischi di dissesto idrogeologico. Ma la legge regionale della Lombardia riserva l'adozione dei Piani di contenimento delle nutrie alle Province, limitando la funzione del Comune all'organizzazione di centri di raccolta per lo stoccaggio e il successivo smaltimento delle nutrie abbattute, mediante l'autorizzazione al sotterramento delle carcasse. Tale principio troverebbe eccezione nella sola ipotesi di emergenze sanitarie o di igiene pubblica: condizioni che nel caso non ricorrono, anche perché non supportate da un necessario parere sanitario autorevole. Segnalo inoltre che, come riportato nelle motivazioni della succitata sentenza del Tar, l'Istituto Zooprofilattico di Brescia ha appurato che le nutrie non sono portatrici di virus infettivi per l'uomo, mentre il sovraffollamento non sarebbe un fenomeno a carattere esclusivamente locale. Dunque l'ordinanza violerebbe le competenza provinciale. E dato che, non risulta comprovata né l'esistenza del pericolo di un danno grave alla salute dell'uomo, né il sopravvenire di una situazione eccezionale ed imprevedibile tale da incidere in modo straordinario sulla sicurezza pubblica il provvedimento sarebbe illegittimo. Tali tipi di ordinanza presuppongono, infatti, la necessità di provvedere con immediatezza in ordine a situazioni di carattere eccezionale ed imprevedibile, cui sia impossibile fare fronte con gli strumenti ordinari apprestati dall'ordinamento. Inoltre non posso nascondere tutte le mie perplessità e preoccupazioni per l’incolumità della popolazione residente e non, rispetto alla possibilità di effettuare tali abbattimenti con l’uso del fucile nelle vicinanze di abitazioni e strade e persino con le tenebre,considerato l’orario autorizzato per l’uso dell’arma (dalle 6 alle 23). Tale formulazione, tra l’altro, si pone in violazione a quanto disposto dal Piano Provinciale di controllo della nutria 2010-2015,approvato con DGP n291del 23/06/2010. Il problema della sovrappopolazione delle nutrie nei nostri territori è un problema grave che penalizza le nostre aziende agricole e che infastidisce la popolazione e senza alcun dubbio deve essere affrontato con opportune misure di contenimento, ma non è possibile che ogni Comune faccia da se. Vi sono peraltro molte controindicazioni nell'utilizzo dell'abbattimento tramite fucile,come ampiamente dimostrato nell’ambito delle Audizioni tenute dalla XIII Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati in merito al fenomeno . Ci è stato descritto che il pericolo recepito dallo sparo fa si che l’istinto di conservazione porta tali animali a rimanere nascosti nelle proprie tane e ad uscire per alimentarsi in orari diversi, preferibilmente la notte, eludendo così la caccia col fucile; oppure ad avvicinarsi con più frequenza ai centri abitati dove per ragioni di sicurezza sparare sarebbe oltremodo pericoloso. Il problema nutrie non sarà risolto così, ma con un piano di contenimento basato sull'uso di trappolaggi e l'immuno-contraccezione, e con il ritorno al collocamento di alberi perenni sugli argini dato che il reticolo delle radici non faciliterà la formazione di tane e rafforzerà le arginature. Infatti la desertificazione della nostra campagna, insieme alla mancanza di predatori naturali, è la causa principale del proliferale delle nutrie nella pianura padana. Nel ringraziare per l’attenzione,chiedo alle SS.VV. di intervenire per quanto di competenza. Cordialmente. Roma, 06/02/2014 On. Franco Bordo Deputato della Repubblica Italiana per Sinistra Ecologia Libertà ________________________________________________________________________________________________ 00186 - Roma Palazzo Marini - Via Poli, 13 Tel: 06 67608828 26013 - Crema (CR) www.francobordo.it [email protected] Tel: 0372 1969211 Fax:0372 1969223
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