Tutela del benessere e gestione dello stress nei

BENESSERE E STRESS NEL CANE
E’ innanzitutto doveroso esplicitare la definizione di benessere rifacendoci agli autori Hughes &
Duncan; possiamo pertanto così definirlo “Il benessere è uno stato generale di buon equilibrio
fisico-mentale in cui l’animale si trova in armonia con l’ambiente circostante” . Entrando più nello
specifico il benessere è una variabile quantitativa e non qualitativa ed esistono diversi livelli di
benessere in rapporto alle condizioni ambientali in cui l’animale vive e che deve essere tale da
permettere l’adattamento.
Strettamente correlato al concetto di benessere è quello di stress; Selye definisce lo stress come
“la risposta non specifica dell’organismo ad uno stimolo negativo usato in ingegneria per indicare
lo sforzo, la tensione a cui è sottoposto un materiale”. Pertanto definiamo come stress la risposta
biologica elicitata quando un individuo percepisce una minaccia alla propria omeostasi.
E’ altresì necessario, per poter avere un quadro completo, dare la definizione di omeostasi intesa
come stabilità neurofisiologica ovvero la tendenza naturale al raggiungimento di una relativa
stabilità interna delle proprietà chimico-fisiche che accomuna tutti gli esseri viventi. Nel cane
l’omeostasi emotiva è strettamente legata al set di mantenimento ovvero l’insieme di variabili
esterne (ambiente,persone, situazioni, cose, animali, ecc..) che il cane ha conosciuto e fatto
proprie nelle settimane del periodo sensibile e che pertanto reputa familiari. Maggiore
ovviamente è il set di mantenimento maggiore sarà la capacità dell’animale di mantenere
l’omeostasi emotiva.
La risposta allo stress può essere schematicamente divisa in tre fasi:
•FASE DI RICONOSCIMENTO dell’evento stressogeno.
•FASE DI DIFESA BIOLOGICA nei confronti dell’evento stressogeno.
•FASE RELATIVA ALLE CONSEGUENZE alla risposta di stress che avvengono nell’organismo.
E’ inoltre possibile distinguere tra:
•STRESS FISIOLOGICO O EU-STRESS: l’animale investe il minimo sforzo nella risposta e non ne è
cosciente. L’adattamento rientra nel range della normalità.
•OVERSTRESS: l’animale impegna notevoli energie nella risposta adattativa ma è incosciente dello
sforzo che può però andare a scapito di altri processi biologici.
•DISTRESS: l’animale impegna elevate risorse nella risposta adattativa, è cosciente dello sforzo e si
può ritenere che soffra.
•STRESS ACUTO: la situazione stressante dura per poche ore. Molte di queste situazioni sono
provocate dall’uomo: approccio ravvicinato, trasporto dell’animale, situazioni messe in atto per la
tutele del benessere (visite cliniche), procedure che precedono la macellazione.
•STRESS CRONICO: la situazione stressante si protrae per più di un giorno.
(È importante tener conto della durata media della vita delle singole specie perché uno stress di 1
giorno ha un impatto differente in ratto che vive in media 3 anni, rispetto ad un cane che vive in
media 15 anni).
Le cause di stress nel cane:
1. STRESS PROVOCATI DA MALATTIE ORGANICHE o da patologie comportamentali.
2. STRESS LEGATI AD ERRORI NELLA RELAZIONE CON IL PROPRIETARIO:
•Disturbi di comunicazione e nella gestione delle risorse
•Eccesso o carenza di attenzioni
•Incertezza nelle aspettative del proprietario,
•Utilizzo di punizioni positive o rinforzi negativi
3. STRESS PROVOCATI DA SITUAZIONI INCONSUETE o legate ad esperienze spiacevoli.
4. STRESS DOVUTI AD ECCESSIVE RICHIESTE NELL’ADDESTRAMENTO
I possibili segnali di stress acuto:
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comparsa di un comportamento insolito o il cambiamento nella frequenza o nella durata di un
comportamento
comportamenti normali che si manifestano con una maggior frequenza o durata (ad esempio il
grattarsi) o che il cane li presenti in contesti inadeguati (ad esempio tentativi di monta verso
eterospecifici) o che si riducono notevolmente (ad esempio il cane sta meno spesso in
decubito sterno-costale)
aumento di frequenza anche delle orinazioni e defecazioni con feci diarroiche
lingua che protrude dalla bocca a forma di spatola
posture indicative dell’animale assunte da fermo
inappetenza
vocalizzazioni eccessive
danneggiamento di oggetti soprattutto quelli appartenenti ai proprietari
perdita eccessiva di pelo
comparsa improvvisa di forfora nel mantello
Manifestazioni di stress acuto che perdurino nel tempo comportano l’insorgenza di patologie
diverse, frequentemente a livello cutaneo o gastroenterico.
Frequente è anche la comparsa di stereotipie come il leccamento continuo di una particolare zona
del corpo. Possono essere presenti alterazioni del ciclo sessuale e del ciclo sonno-veglia.
TUTELA DEL BENESSERE E GESTIONE DELLO STRESS NEI
PAA
I Programmi Assistiti a mezzo Animale con l’ausilio del cane sono attività che prevedono
l’interazione uomo-animale in varie tipologie di ambienti solitamente non usuali per l’animale
(residenze per anziani, scuole, ospedali, ecc… ) nei quali gli odori, i materiali, le luci, le
attrezzature, l’abbigliamento del personale ecc… non rientrano nel set di mantenimento standard
del cane. Quest’ultimo si trova a dover interagire inoltre con gli utenti i quali hanno caratteristiche
individuali enormemente diverse tra di loro alle quali l’animale si deve adattare velocemente
(movimenti inconsulti, tono di voce particolare, capacità prensile non sempre controllabile,
reazioni emotive impreviste, ecc..).
In un quadro così vasto e generale sarebbe impossibile evitare del tutto manifestazioni di stress da
parte del cane, è pertanto compito e dovere etico e morale del conduttore limitare al massimo
l’insorgenza di tali manifestazioni, mettendo in atto qualsiasi strategia per tutelare il proprio
animale prima, durante e dopo lo svolgimento di ogni seduta.
Tutela del benessere prima delle sedute:
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relazione empatica cane-conduttore basata sul rispetto e la fiducia reciproca
binomio cane conduttore esclusivo (ogni cane può e deve lavorare solo ed
esclusivamente con il proprio conduttore)
educazione del cane priva di metodi coercitivi e/o violenti
adattamento del cane ad ambienti diversi ed insoliti
vita quotidiana all’interno del nucleo familiare( no vita in box e uscite solo per
attività)
socializzazione con altri animali non solo con specifici
utilizzo di attività di ricerca olfattiva e attivazione mentale
programmazione della durata degli interventi in base alle caratteristiche sia del
cane che degli utenti (è dimostrato che il cane accoglie bene al massimo 1-2 ore di
lavoro settimanali)
scelta dell’animale più adatto per ogni utente
visita introduttiva al setting operativo ( in modo tale che l’animale possa prendere
un minimo di familiarità con l’ambiente di lavoro)
valutazione della possibilità di lavorare in presenza di altri binomi
Tutela del benessere durante le sedute:
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mettere a disposizione acqua fresca e tappetino conosciuto dall’animale dove si
possa coricare
osservazione attenta dell’animale e sue manifestazioni di stress
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interrompere la seduta nel caso in cui le manifestazioni di stress siano troppe e
troppo ricorrenti e possano pregiudicare il benessere del cane e degli utenti
dare al cane la possibilità di esprimersi liberamente laddove la patologia lo
consenta
il conduttore deve porsi fisicamente accanto all’utente lasciando un’area adeguata
per permettere all’animale di allontanarsi nel caso in cui lo richieda
il conduttore deve facilitare l’interazione cane-utente e tutelare l’animale pertanto
è compito del resto dell’equipe supportare l’utente durante le attività
permettere al cane pause se necessario
Tutela del benessere dopo le sedute:
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permettere al cane di riposarsi mettendo a disposizione acqua e cibo
rispettare i tempi di recupero individuali dopo una seduta
non fare richieste al cane ma lasciarlo libero di comportarsi come meglio crede
proporre al cane, superato il livello critico, semplici attività di svago e gioco
rispettare i tempi di recupero individuali tra una seduta e l’altra
Al fine di tutelare il benessere dell’animale e dell’utente la preparazione del conduttore è
fondamentale e non si può limitare ad una formazione improvvisata e sommaria, in quanto
richiede nozioni di tipo etologico, fisiologico, comportamentale, etico e morale, nonché una
maturata esperienza sul campo affiancando conduttori professionisti.
La relazione che si instaura tra cane e conduttore è una relazione empatica, la vita lavorativa si
intreccia con la vita familiare, ogni cane farebbe qualsiasi cosa per il proprio amico umano; ecco
perché è indispensabile non dimenticare mai che siamo noi conduttori a chiedere ai nostri amici a
4 zampe di lavorare in questo tipo di interventi, non sono loro a chiederlo. Nonostante i soggetti
impiegati abbiano spiccate doti sociali, amino il contatto fisico e la presenza delle persone, non è
scontato che amino tutti i tipi di contatto ai quali vengono sottoposti, che ogni giornata sia uguale
alle altre e che tutti i giorni i nostri amici abbiano voglia di interagire, ma lo fanno e lo fanno per il
proprio conduttore. Ecco perché la prima caratteristica di un conduttore è avere dei principi solidi
di rispetto ed amore nei confronti di ogni essere vivente.
“Il cane possiede la bellezza senza la vanità.
La forza senza l’insolenza.
Il coraggio senza la ferocia.
E tutte le virtù dell’uomo senza i suoi vizi.”
Lord Byron