UNA GIORNATA A MONTECITORIO Nei giorni scorsi le classi IV e V del Liceo classico “Luigi Sodo” di Cerreto Sannita, diretto dal prof. Andrea De Rosa, hanno effettuato un viaggio a Roma per un percorso guidato della Camera dei Deputati e dei suoi Palazzi. La visita, programmata nell’ambito delle attività para ed extrascolastiche, è stata parte integrante di un’iniziativa voluta proprio dal preside per avvicinare i giovani alle Istituzioni parlamentari. Accompagnati dai prof. Ada Gagliardi e don Giustino Di Santo, gli allievi, in possesso dei prerequisiti essenziali di cultura giuridica, si sono immersi nell’atmosfera e nel cuore del Palazzo per acquisire un ulteriore contributo alle proprie conoscenze sulla Camera dei Deputati. In attesa dell’orario della visita, la full immersion dei “Sodini” si è sostanziata in una passeggiata per le belle vie della nostra Capitale dove ogni angolo, ogni pietra, ogni edificio, carichi di significato e di storia, sembrano emanare l’aria della “dea Roma” che “abita qui”, come dice Carducci nella commossa rievocazione dell’Urbe nell’Ode barbara “ Dinanzi alle Terme di Caracalla” . Dal 1870 la Camera ha sede nel Palazzo di Montecitorio, un edificio carico o di storia e ricco di opere d’arte e che, insieme al Senato, costituisce nel cuore del centro storico di Roma una vera città parlamentare. L’origine del toponimo ”Montecitorio” è piuttosto incerta: le ipotesi più probabili lo fanno derivare da “Mons Citatorius” per le assemblee elettorali che in epoca romana si tenevano nella zona, oppure da “Mons Acceptorius” da “ accettorio” cioè “raccolto” perché qui si scaricavano i materiali di risulta della bonifica del vicino Campo Marzio Il Palazzo di Montecitorio sorge sulla collinetta del Campo Marzio che in epoca romana era l’area destinata ai riti connessi con la glorificazione degli imperatori defunti. Vide la luce per volere di papa Innocenzo X Pamphili che nel 1650,dopo il matrimonio della nipote Costanza con il giovane e potente Niccolò Ludovisi, incaricò Gian Lorenzo Bernini di realizzare una nuova residenza per le famiglie Pamphili e Ludovisi, articolata appositamente in due corpi equivalenti. Bernini progettò l’edificio sfruttando in modo geniale la forma irregolare del sito e la facciata fu sapientemente articolata in cinque sezioni tangenti alla convessità del terreno: ne risultò una straordinaria architettura in movimento , propria dell’estetica barocca. Le sezioni della facciata furono raccordate da gigantesche paraste scolpite “a roccia”. Domenico Fontana a fine ‘600 per volere di papa Innocenzo XII Pignatelli sistemò la parte anteriore dell’edificio con l’apertura di una piazza semicircolare e con la verticalizzazione della sezione centrale con l’aggiunta di un campanile a vela. L’architetto Ernesto Basile, infine, noto esponente dello stile Liberty italiano e sostenitore del modernismo, ampliò, su incarico di Giolitti, fra il 1900 e il 1918, la sede della Camera con la costruzione di una nuova ala, aggiungendola al corpo beniniano e raccordandola ad esso con il Transatlantico . Gli allievi cerretesi, accompagnati da un’addetta gentilissima e oltremodo preparata, sono rimasti colpiti e affascinati dalla ricchezza degli ambienti interni e dagli arredi: hanno ammirato il Transatlantico, il salotto di Montecitorio, splendido con gli ampi finestroni Liberty, con i pannelli lignei del soffitto,con il pavimento intarsiato di marmi policromi siciliani, luogo in cui si incontrano i deputati negli intervalli delle sedute e dove i giornalisti vanno a caccia di notizie. Fra i vari politici sono stati intravisti gli onorevoli Maurizio Gasparri e Mariastella Gelmini, mentre precedentemente nel Piazzale, interdetto agli estranei per motivi di sicurezza, avevano intercettato l’on. Paola Concia che si è prestata a qualche fotografia. Dopo aver attraversato il Corridoio dei Presidenti , lo Scalone monumentale, il Corridoio dei Busti dei più noti personaggi politici dell’Italia risorgimentale e post-unitaria, sono passati accanto alla Sala della Lupa , che deve il nome alla copia bronzea della Lupa capitolina, simbolo di Roma. In questa Sala, al momento chiusa per lavori di restauro e il cui fasto è arricchito da quattro arazzi del Cinquecento fiorentino e fiammingo, fu proclamato il risultato del Referendum istituzionale del 2 giugno 1946. Dal 2001 sul balcone di questa Sala sventolano le bandiere dell’Italia e dell’Unione europea. I ragazzi sono, poi, passati nell’adiacente Sala Gialla che dal 13 maggio 2008 è stata intitolata ad Aldo Moro per onorare la memoria dello statista assassinato e degli uomini della sua scorta. La Sala è superbamente tappezzata con tessuti color ocra e arredata con mobili, statue e specchiere rococò provenienti dalla Reggia di Caserta , abbellita dalla enorme tela del Veronese raffigurante le Nozze di Cana e dal ritratto di Napoleone di Andrea Appiani, noto anche perché riprodotto su tutti i testi di storia. In questa Sala si svolge la cosiddetta “Cerimonia del ventaglio”: prima della chiusura dei lavori per la pausa estiva, il presidente della Camera incontra i giornalisti che gli regalano un ventaglio, secondo una tradizione che risale al luglio 1893, all’epoca del presidente Zanardelli che, in giorni di afa opprimente, scherzando con i giornalisti della tribuna stampa, diceva di invidiarli perché essi potevano almeno “sventolarsi” con i giornali. E’ stata ammirata, poi, la Sala della Regina, un tempo riservata alla Regina di Casa Savoia che attendeva qui la fine del discorso della Corona, con cui il re inaugurava la sessione parlamentare. La Sala è adornata da quattro splendidi arazzi cinquecenteschi con scene bibliche. Ai ragazzi , che di fronte a tali splendori hanno manifestato tutto il loro entusiasmo ed espresso la propria ammirazione, il Palazzo di Montecitorio è apparso come un vero e proprio museo per le numerosissime opere d’arte –più di mille- tra dipinti e sculture che vanno dal Rinascimento all’età contemporanea , oltre a stampe, incisioni e reperti archeologici. Il grandioso patrimonio artistico è stato integrato dai vari Presidenti della Camera con opere d’arte contemporanea di Manzù, Guttuso, De Chirico. Dall’alto di un loggiato i giovani hanno osservato l’enorme Aula di Montecitorio progettata dal Basile in stile Liberty, interamente rivestita in legno e sovrastata da un luminoso velario in vetro colorato, opera di Giovanni Beltrami e l’enorme fregio allegorico di Giulio Aristide Sartorio che vi lavorò dal 1908 al 1912. Il fregio, le cui figure sono alte tre metri, è composto da 50 tele realizzate con la tecnica dell’encausto che permette una maggiore resistenza agli agenti atmosferici rispetto al più tradizionale affresco. Alla fine della visita è stato consegnato ai ragazzi un opuscolo riccamente illustrato sul Palazzo, la sua storia, il ruolo delle Istituzioni, contenente il “saluto” della presidente Laura Boldrini ai “care ragazze e cari ragazzi”. La presidente, tra l’altro, scrive:” Quanto avviene in Parlamento è riportato tutti i giorni dalle prime pagine dei quotidiani, dai servizi dei telegiornali, dal sito internet, dal canale televisivo satellitare. Niente può tuttavia sostituire l’esperienza di una visita diretta per entrare personalmente in contatto con i luoghi dell’attività parlamentare e con le donne e gli uomini qui chiamati a rappresentare i cittadini italiani”. E così è stato anche per i giovani liceali che hanno fatto rientro a casa certamente più consapevoli del loro essere “cittadini”. Ada GAGLIARDI
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