Dopo il regalo di Papa Francesco ora la festain Duomocon Scola

Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (convertito in L. 27/02/2004, N° 46) art. 1, comma 1, LO/MI
LUG LIO 2014 - ANN O IV - NUMERO 2
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Don Gnocchi
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N O T I Z I A R I O
D E L L A
F O N D A Z I O N E
D O N
C A R L O
G N O C C H I
TRA VACANZE E SOLIDARIETA’
MILANO. Nel quinto anniversario della beatificazione, solenne celebrazione con l’Arcivescovo
La sofferenza condivisa
Dopo il regalo di Papa Francesco
ora la festa in Duomo con Scola
■ DAI FAMILIARI degli ospiti dei nostri Centri - templi del dolore umano e santuari di solidale vicinanza - ricevo solo raramente lettere di educato disappunto e sovente attestati di stima e apprezzamento
dell’approccio umano e professionale dei nostri
operatori. Gli stralci di lettere che pubblichiamo su
questo notiziario - che certificano la bontà dell’accoglienza, la generosità nell’assistenza e la disinteressata dedizione alla missione - non vogliono essere una rappresentazione narcisistica o un tatuaggio
autocelebrativo della Fondazione, ma una vetrina
reale, un contributo positivo per contrastare lo stonato coro di voci, sempre più insistenti e aggressive,
che costituiscono la colonna sonora della “mala-sanità” italiana. Quella “cattiva” sanità, alimentata
da fatti incresciosi, amplificata dai media, dilatata
dalle assicurazioni, corteggiata dai contenziosi presunti o reali con rivendicazioni di favolosi risarcimenti... Sembra un festival celebrativo non del diritto del cittadino alla cura, ma alla guarigione.
La sofferenza dei nostri ospiti e dei loro familiari è
sofferenza che sorge dalla solitudine del cuore, dalla fiducia tradita, dall’essere soli nell’attraversare il
tunnel buio della malattia. Si dovrebbe parlare di
più dell’invidiabile bagaglio positivo della sanità
italiana, di ciò che funziona bene nel nostro Paese,
dove ci sono tanti seri professionisti che lavorano
con passione, entusiasmo e impegno e che, ogni
giorno, fanno il loro dovere. Sulla bilancia del bene
le attenzioni personali e i piccoli gesti saranno pulviscoli, ma fanno la qualità umana della salute che
desideriamo per tutti e per ciascuno.
Il dubbio che aleggia da tempo sul sistema sanitario
italiano - universale, equo e solidale: sostenibile o
non sostenibile? - trova risposta se restiamo profondamente immersi nella vita ordinaria e nello
stesso tempo partecipi di un progetto grandioso.
Per tutti, vale la regola di vita di Gesù: «Nessuno
ha un amore più grande di chi dà la vita per i propri amici». Il nostro fondatore, il beato don Carlo
Gnocchi, traduce in modo lapidario: «Condividere la sofferenza è il primo atto terapeutico».
Grazie e coraggio! Buone vacanze in solidarietà.
Mons. Angelo Bazzari
presidente Fondazione Don Gnocchi
■ L’OMAGGIO PERSONALE del presidente
della Repubblica, Giorgio Napolitano, all’urna del beato don Carlo Gnocchi, lo
scorso febbraio, durante l’ostensione straordinaria nella capitale, e l’inatteso “regalo” di Papa Francesco, che ha voluto celebrare la Messa in Coena Domini al Centro
“S. Maria della Provvidenza” di Roma hanno impreziosito le iniziative per il quinto
anniversario della beatificazione del “papà
dei mutilatini”. Iniziative che culmineranno il prossimo 25 ottobre, con la solenne
celebrazione eucaristica in programma nel
Duomo di Milano e che verrà presieduta dall’arcivescovo, cardinale Angelo Scola.
Sarà l’occasione per replicare ad un lustro di distanza - l’indimenticabile festa del 2009, quando la piazza del Duomo si trasformò in cattedrale a cielo aperto,
presenti oltre 50 mila fedeli.
L’invito, ancora una volta, è rivolto agli
amici di don Gnocchi e della sua Opera: gli
“amis” a cui don Carlo aveva raccomandato la “baracca” in punto di morte e che nel
giorno più bello, quand’anche la Chiesa ha
certificato la perfezione cristiana di un’esistenza spesa senza riserve, non erano mancati all’appello.
Don Gnocchi attende in Duomo gli abitanti di San Colombano al Lambro, suo
paese natale, e di Montesiro di Besana
Un momento della
visita di Papa Francesco
al Centro di Roma.
Sotto, un’immagine
di piazza Duomo
durante la beatificazione.
Nel riquadro,
il card. Angelo Scola
Brianza, dove ha trascorso gli
anni dell’adolescenza e della
giovinezza; i sacerdoti, i chierichetti e i giovani degli oratori, a ricordo dei suoi primi impegni apostolici nella diocesi,
a Cernusco sul Naviglio e nella popolosa parrocchia milanese di San Pietro in Sala; i rappresentanti del “Gonzaga”
di Milano, prestigioso istituto dove don
Gnocchi fu apprezzato direttore spirituale
spirituale; gli amici dell’Università Cattolica, dove fu assistente spirituale; gli immancabili alpini, in memoria del tenente cappellano don Carlo, con loro in trincea, prima sulle montagne fangose della Grecia e
dell’Albania e poi nella drammatica esperienza della ritirata di Russia; i membri del-
l’Aido, in ricordo del gesto profetico della
donazione delle cornee; i rappresentanti di
associazioni di disabili, di gruppi di volontariato, di scuole intitolate a don Gnocchi,
di parrocchie che conservano una reliquia
del beato... E, naturalmente, i suoi ragazzi mutilatini, mulattini, poliomielitici - molti
dei quali oggi riuniti nell’Associazione Ex
Allievi. Ad accoglierli, gli eredi e continuatori della sua opera: responsabili, operatori, volontari, pazienti e loro familiari dei
Centri della Fondazione che oggi porta il
suo nome.
Tutti insiene, ancora una volta, fedeli a
don Carlo, coerenti con il suo messaggio, a
testimoniare una missione che continua.
☞ Videogallery dell’incontro con Papa Francesco
al Centro di Roma sul sito www.dongnocchi.it
SCALA. Serata straordinaria
a sostegno della Fondazione
IRPINIA. De Filippoa S. Angelo:
«Don Gnocchi, polo d’eccellenza»
■ UNA VERA E PROPRIA
ovazione per il maestro Daniel Barenboim e la Filarmonica
della Scala nel concerto straordinario
dello scorso giugno a
sostegno della Fondazione. Il successo
della serata inorgoglisce la “Don Gnocchi” (nel-
■ IL SOTTOSEGRETARIO
al ministero della Salute Vito De Filippo ha
visitato lo scorso luglio l’ospedale “Criscuoli” e il reparto per
Gravi Cerebrolesioni
Acquisite del Polo
“Don Gnocchi” di S.
Angelo dei Lombardi (Av). Con lui, il Sottosegretario alle Infrastrutture Umberto Del Basso De
Caro, l’on. Luigi Famiglietti, il consigliere regionale Rosa D’Amelio, il sindaco di Sant’Angelo Rosanna Repole e il direttore generale dell’Asl di
Avellino Sergio Florio, insieme a numerosi amministratori locali e dirigenti dell’Asl di Avellino.
De Filippo (nella foto, accompagnato dal diret-
la foto, il presidente monsignor Angelo Bazzari
e il vicepresidente Giovanni Cucchiani con il
maestro Barenboim), che ringrazia tutti coloro
che hanno sostenuto l'iniziativa e il pubblicoaccorso come sempre numeroso ed entusiasta.
Da alcuni anni la Scala dedica concerti e serate a
sostegno dell’Opera di don Gnocchi, a partire
dallo storico concerto dell’ottobre 2009, pochi
giorni prima della cerimonia di beatificazione di
don Carlo. Anche il concerto di quest’anno è
stato organizzato sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio del
Consiglio dei Ministri, Regione Lombardia, Provincia di Milano e Comune di Milano.
☞ Fotogallery sul sito www.dongnocchi.it
tore del Centro Salvatore Provenzae dai responsabili medici) ha speso parole di apprezzamento
per il lavoro che la “Don Gnocchi” sta realizzando in Irpinia e in generale nel Paese. «Conosco da
tempo la Fondazione e posso dire che è una realtà d’eccellenza, con operatori capaci di coniugare nel loro impegno di ogni giorno tre importanti elementi: professionalità, fede e passione».
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AMIS, VE RACCOMANDI LA MIA BARACCA - luglio 2014
PELLEGRINAGGIO. L’impresa di Vincenzo Russo, una vita in Fondazione
conoscere
don Gnocchi
■ OTTOCENTO CHILOMETRI con la sedia a
rotelle, lungo lo storico cammino di Santiago de Compostela. In solitudine, con la
sola compagnia di don Gnocchi e di una
sua reliquia. È la sfida di Vincenzo Russo, 64 anni, colpito da poliomielite all’età
di tre anni, una vita trascorsa nei centri e
nelle strutture della Fondazione Don
Gnocchi. Il pellegrinaggio è una delle iniziative che accompagnano il quinto anniversario della beatificazione di don
Carlo Gnocchi. Il 17 luglio la partenza da Saint Jean Pied de Port,
versante francese dei Pirenei. L’arrivo a Santiago, dopo Ferragosto.
«Ho fatto deserto intorno e dentro di me. Solo così posso parlare a
don Carlo senza paura - racconta
Vincenzo -. Posso ridere con lui, urlare con lui, piangere con lui, pregare con lui. Ascoltarlo fino in fondo
al cuore e dirgli quanto bene gli ho
voluto e quanto gliene voglio ancora».
Non sono mancati, già nelle prime tappe del cammino, episodi e incontri permeati di quella solidarietà che accomununa i pellegrini provenienti da ogni parte del mondo. Dell’impresa di Vincenzo e
del ricordo di don Gnocchi si è occupata
anche la televisione spagnola.
La reliquia sarà accolta a Compostela
SERVIZI PER IL PAZIENTE.Tutte le informazioni sul nuovo sito
conoscere la
Fondazione
In carrozzina fino a Compostela
con una reliquia di don Gnocchi
LIBRI. La storia del tenente Prada
che salvò don Gnocchi in Russia
con una funzione religiosa nella maestosa
cattedrale dedicata a Giacomo, apostolo
e martire, e verrà poi collocata definitivamente all’Hospital San Nicolas de Puente Fitero - gestito dalla Confraternita di
San Jacopo di Compostella - luogo di passaggio e di ospitalità a quanti, italiani e
non solo, affrontano il cammino.
«Non so se riuscirò ad arrivare a Santia-
LUTTO. Cordoglioin “Don Gnocchi”
per la scomparsa di Piermario Vello
■ ANCHE LA FONDAZIONE DON
GNOCCHI si è unita al cordoglio per la prematura scomparsa, lo scorso giugno, di
Pier Mario Vello (nella foto),
63 anni, Segretario Generale
della Fondazione Cariplo.
Nel corso della sua esperienza lavorativa si era distinto per il significativo apporto nella promozione
della conoscenza come
strumento di crescita personale e aziendale e di una migliore comprensione tra le persone. «La sua scomparsa è
una gravissima perdita per la nostra Fondazione - ha commentato Giuseppe Guzzetti, presidente di Fondazione Cariplo -. Piermario Vello era un uomo capace, sensibile e
appassionato che ci ha regalato in questi anni, oltre che la
sua competenza, anche la sua grande personalità, alla base delle relazioni di lavoro e di amicizia, con le persone
che lo hanno conosciuto. A lui il merito di avere costruito
le efficaci relazioni internazionali che hanno portato la
nostra Fondazione a collaborare per numerosi progetti in
diversi ambiti, al fianco delle organizzazioni filantropiche
più importanti a livello mondiale».
go - ha scritto Vincenzo prima della partenza -. Un giorno scrissi queste parole: gli
esseri umani costruiscono la propria dignità attraverso la conoscenza dei propri limiti e il coraggio di comprenderli, così da volgere, comunque, lo sguardo al di là dei confini di quegli stessi limiti dove, sempre, si
celano possibilità imprevedibili. Oggi, ancora più di ieri, le sento vive. Come un cammino su cui la vita gioca a nascondino e ci
sorprende come bambini».
☞ Diario e fotogallery dell’impresa
di Vincenzo sul sito www.dongnocchi.it
ANCHE UNA PALESTRA NEL NOME DI DON GNOCCHI:
FESTA PER L’INTITOLAZIONE DELLA STRUTTURA A LEGNANO
■ È STATA UFFICIALMENTE INAUGURATA lo scorso aprile la nuova palestrina dell’oratorio di
San Domenico a Legnano (Mi), intitolata al beato don Carlo Gnocchi. Il parroco, don Marco Lodovici, e il coadiutore don Flavio Parziani, hanno fortemente voluto mettere i nuovi
spazi sportivi sotto la protezione dell’indimenticato “padre dell’infanzia mutilata” in virtù di aspetti significativi, legati alla figura di don Carlo in particolare come educatore, amico degli ultimi e dei bambini. La nuova palestrina è inoltre legata alla nascita dell’Associazione Sportiva Dilettantistica OLC - Oratori Legnano Centro, la cui idea iniziò a prendere
concretezza durante una riunione svoltasi il 25 ottobre dello scorso anno, data nella quale il calendario liturgico ricorda il beato don Gnocchi, giorno della sua nascita e anniversario della sua beatificazione.
L’ADDIO A CESARE ROSSI
DON CARLO EDUCATORE
■ È MANCATO NEI MESI SCORSI l’ottantaquattrenne Cesare
Rossi. Il suo nome è legato alla Fondazione, in quanto fu uno
degli scout protagonisti della “Freccia Rossa”, il raid motociclistico Milano-Oslo, organizzato nel 1949 per portare in
Europa la richiesta di aiuto e il messaggio di speranza per i
piccoli mutilatini di don Gnocchi. Il suo rosso “Guzzino”,
protagonista di quell’epica avventura, è stato donato alcuni
anni fa alla Fondazione e ora fa bella mostra nel museo di
Milano dedicato al beato don Gnocchi, unitamente al gagliardetto ufficiale del raid e a un cappello da scout.
☞ Info sul museo sul sito www.dongnocchi.it
■ INTERESSANTE PUBBLICAZIONE di Silvano Gianduzzo, formatore nelle scuole professionali Don Bosco, che ha raccolto in “Ex Allievi Don Bosco” (nella foto, la copertina)
ben 120 brevi profili biografici di ex allievi del santo piemontese: testimoni di fede onorati dalla Chiesa e nella
quotidianità, oltre a personalità emergenti nella vita sociale, culturale, professionale e religiosa. E tra quest’ultimi, alcuni sacerdoti, vescovi
e cardinali. In primis, ci sono
23 fulgidi testimoni della fede, già dichiarati santi, beati
o incamminati verso gli altari: tra loro non poteva mancare la presentazione del
beato don Carlo Gnocchi,
«anima ardente, traboccante di carità», così la definisce l’autore. Il volume - disponibile presso il Collegio Don Bosco di Pordenone (viale Grigoletti 3, tel.0434383411) - viene proposto a quanti, in particolare tra i più giovani, cercano modelli per una vita pienamente realizzata come cristiani e come cittadini.
■ «PRADA. Cento anni tra “santi
e diavoli”». Questo il titolo del
diario familiare che racconta la
storia di tre generazioni della famiglia Prada, rievocando gli
aspetti più significativi della vita
di Martino, il trisnonno, di Rolando, il bisnonno, e di Maurizio, il
nonno. Uomini differenti per carattere, per epoche diverse nelle quali hanno vissuto, che
hanno saputo indirizzare la propria esistenza verso mete
particolari, ma tutti accomunati dalla capacità di reagire positivamente a grandi avversità.
E proprio in una grande avversità uno di loro ha intrecciato
la vita con quella di don Gnocchi. Rolando Prada, tenente
medico degli alpini scomparso alcuni anni fa, nell’estate del
’42 è sul fronte russo con il 5° reggimento della divisione Tridentina. Qui ritrova il cappellano don Carlo (foto in alto,
mentre celebra al fronte), da lui conosciuto a Milano all’ospedale Fatebenefratelli, dove Prada era assistente. Ma è
nel momento tragico dei giorni del ripiegamento verso Nikolajewkache le loro vite si intrecciano. Don Gnocchi si salva dall’ecatombe grazie alla cocciutaggine e alle cure proprio del tenente Prada, che così ha deposto nel 1988 al processo per la causa di beatificazione di don Carlo: «Era nei
giorni 23 o 24 gennaio, a un certo punto vidi un uomo accovacciato a capo chino, sfinito, ai bordi della strada: dal cappotto e dal bavero di pelo - così raccontò Rolando - sospettai che fosse un ufficiale. Gli sollevai il capo e riconobbi don
Carlo, al quale dissi: “Se sei tu don Carlo, che cosa fai qui?”
Subito mi rispose: “Guarda che fine fanno questi poveri ragazzi…”. L’ho invitato a montare su una slitta e ci volle un po’
per persuaderlo, voleva rimanere; lo rifocillammo un poco
con formaggio, zucchero, anche se riluttante. Da un punto
di vista medico posso affermare che rientrava nel quadro tipico di un principio di assideramento, quando la morte bianca sopravviene in modo subdolo e dolce. Trasportato sulla
slitta tutto il giorno, don Carlo verso sera si riprese e potè
raggiungere il comando di Divisione di cui era cappellano».
Don Gnocchi sopravvisse alla ritirata e dedicò il resto della
propria vita agli orfani degli alpini e a tante altre piccole vittime innocenti della guerra, avviando l’Opera che lo portò a
guadagnare sul campo il titolo meritorio di “apostolo dell’infanzia mutilata”.
Don Carlo rievocò a fatica, negli anni successivi, il drammatico episodio, vissuto quasi nell’incoscienza, parlando di
«un angelo sceso dal cielo che lo prese sottobraccio e lo
adagiò su una slitta, salvandogli la vita».
Un angelo con il volto del tenente medico Rolando Prada.
☞ Leggi le tappe del processo di beatificazione
di don Carlo Gnocchi sul sito www.dongnocchi.it
■ L’ESPERIENZA MATURATA in oltre sessant’anni di attività ha condotto la Fondazione Don Gnocchi a impostare l’attività di riabilitazione delle disabilità di diversa origine (neurologica, cardiorespiratoria, ortopedica) secondo un modello
multidisciplinare - sostenuto dalla ricerca scientifica e dalla formazione - finalizzato al recupero funzionale e al reinserimento sociale della persona assistita.
In particolare, la presa in carico di
bambini e adolescenti - cuore della mission del fondatore - è garantita da una Rete Interna di Neuropsichiatria e Riabilitazione dell’età evolutiva, sia per quanto
riguarda lo spettro delle prestazioni differenziate per tipologia di bisogno (deficit motori e cognitivi, disturbi dell’apprendimento, del linguaggio e relazionali) che per setting riabilitativo (ambulatoriale, domiciliare, ciclo diurno continuo,
mantenimento, residenzialità).
ll bambino affetto da disabilità è portatore di una complessità di bisogni e richiede interventi integrati nei diversi ambiti di intervento: disfunzioni motorie
(disturbi deficitari e del coordinamento,
disordini del movimento); disturbi specifici dell’apprendimento; disturbi specifici del linguaggio; deficit cognitivi e delle
funzioni neuropsicologiche (attenzione,
Bambini e adolescenti con disabilità,
il modello e le eccellenze della Fondazione
percezione, funzioni esecutive); disturbi
relazionali/autismo e disabilità complesse (disturbi pluri-malformativi ed evolutivi con disabilità grave).
Tante le figure professionali coinvolte: medici specialisti in neuropsichiatria
infantile e in fisiatria; psicologi dell’età
evolutiva e neuropsicologi; fisioterapisti,
logopedisti, terapisti della neuropsicomotricità e potenziamento cognitivo, terapisti occupazionali, musicoterapisti;
educatori professionali; infermieri. Il tutto con il prezioso coinvolgimento e il sostegno psicologico della famiglia.
Per far fronte ai bisogni speciali dei
piccoli pazienti, la Fondazione aggiorna
costantemente la propria proposta riabilitativa, anche cogliendo le opportunità
delle nuove frontiere tecnologiche, con
l’utilizzo di sistemi sofisticati di realtà virtuale e sviluppando eccellenze nella cura
di disturbi specifici.
Tra questi, ad esempio, unità spceiali
per bambini con gravi disabilità, reparti
di neuropsicomotricità e logopedia dell’età evolutiva, progetti innovativi e sperimentali sull’autismo, ambulatori per la
diagnosi e il trattamento dei disturbi da
tic, della sindrome di Tourette o di altre
patologie, servizi per la riabilitazione della disprassia...
In alcune strutture è infine possibile
frequentare scuole dell’infanzia ed elementari speciali, per la tutela del benessere fisico, l’offerta di interventi riabilitativi in grado di evocare la massima evoluzione potenziale possibile e l’offerta di
programmi educativi che consentano di
agire le autonomie progressivamente acquisite, derivanti dagli interventi svolti
congiuntamente in ambito riabilitativo,
educativo ed assistenziale.
☞ Sul sito internet www.dongnocchi.it è possibile consultare nel dettaglio le attività e visualizzare
quali strutture offrono le prestazioni richieste
L’HOME PAGE DEL NUOVO SITO DELLA FONDAZIONE DON GNOCCHI
LETTERE
MILANO. Sono entrata in carrozzina,
mi avete restituito una vita normale
■ EGREGIO DIRETTORE,
è con vera riconoscenza che mi rivolgo a tutti voi, medici,
fisioterapisti, infermieri e personale assistenziale del Centro “Girola-Don Gnocchi” di Milano, per esprimere la mia
più sentita gratitudine per la professionalità, la competenza, la disponibilità e la cortesia dimostrate nel periodo
della mia degenza in questo istituto.
Alcuni mesi fa entravo nel vostro Centro, seduta su
una sedia a rotelle, piena di dubbi e di paure, ma anche
di speranza per il mio futuro. Solamente grazie a voi
tutti, che giorno per giorno mi avete aiutata a dissolvere dubbi e paure, alimentando la speranza, ora, che è
arrivato il momento dei saluti, potrò uscire camminando con le mie gambe, restituita alla mia vita normale.
Confido che questa mia positiva esperienza sia anche
di augurio e di speranza per tutti i degenti del reparto
di riabilitazione, che potranno contare su di voi, così
come è successo a me.
Vi sarò sempre riconoscente e vi auguro ogni bene.
Liliana Conconi
MILANO. Nostro padre all’hospice
trattato con professionalità e umanità
■ GENTILISSIMO DIRETTORE,
da alcuni mesi papà Rocco ci ha lasciato. Ieri sono passato con mia sorella davanti all’Istituto “Palazzolo-Don
Gnocchi” di Milano e inevitabilmente abbiamo ripercorso il mese di ricovero del papà presso il vostro Hospice.
La serenità ha riempito il nostro animo ripensando agli
ultimi giorni di vita di papà e inevitabilmente è nata in
noi la necessità di esternarvi con queste poche righe un
sentimento di ringraziamento e ammirazione per la grande professionalità dimostrata dal personale medico, infermieristico e di supporto e anche dalla loro semplice e
profonda umanità.
Un ringraziamento anche alle suore per il conforto e la
vicinanza spirituale. Ancora grazie.
Antonella e Vittorio Cinelli
MILANO. Il nostro “grazie” non basta
per quello che avete dato alla mamma
■ GENTILE DIRETTORE,
siamo le figlie della signora Giuliana, ospite dell’Istituto
“Palazzolo-Don Gnocchi” di Milano, deceduta da qualche
settimana. Vorremmo ringraziare tutti ed è troppo poco
un grazie per tutto quello che avete fatto per nostra madre: gentilezza, educazione, capacità professionale, sempre disponibili a rispondere ad ogni bisogno. Mille grazie
a tutti i medici, al personale di assistenza, agli operatori
sanitari, alle suore, tutti eccellenti, educati e pronti a rispondere immediatamente ad ogni necessità.
Grazie, grazie e ancora grazie. Gli ultimi tre anni di vita, la
mamma li deve a voi: quando è entrata in Istituto, appena
tracheotomizzata, mai avremmo pensato che potesse rimanere ancora tanto tra noi. Sì, ci mancano le nostre visite al “Palazzolo”: sapevate accogliere con il cuore, con il
sorriso e la gentilezza, sempre, anche i parenti degli ammalati; ci stavamo così bene anche noi, mai una risposta
sgarbata, mai. Grazie di tutto veramente.
Grazie anche agli animatori, che con la loro pazienza hanno fatto riscoprire quanto è bello usare ferri e lana; la
mamma non li usava più da almeno 30 anni. Grazie anche
ai fisioterapisti e ai volontari...
Forse abbiamo ripetuto troppe volte grazie, ma a noi sembra comunque troppo poco per quello che avete fatto e
ci avete dato in questi tre anni.
Ginetta e Paola
IL RADUNO NAZIONALE DELL’ASSOCIAZIONE DEGLI EX ALLIEVI:
SOLIDARIETA’ A UNA CASA PER ORFANI E DISABILI NEL CONGO
MILANO. Il Beato don Carlo Gnocchi
può essere orgoglioso della sua Opera
■ IL 29ESIMO RADUNO NAZIONALE dell’Associazione Ex Allievi di Don Gnocchisi è svolto a Silvi Marina (Teramo) nel giugno scorso, con la
presenza di oltre 150 convenuti. Giorni di sole
e caldo hanno accompagnato i lavori del Consiglio e i momenti di relax nei quali gli ex allievi si sono scambiati ricordi e testimoniato
l’amicizia che si ravviva ogni anno.
Il gesto di solidarietà di quest’anno è stato de-
stinato ad un nuovo Centro nella Repubblica
Democratica del Congo, per contribuire alla
realizzazione di una piccola casa per orfani, disabili e bimbi abbandonati.
I lavori del Consiglio hanno sancito il rinnovo
delle cariche, a partire dalla presidente dell’Associazione, Luisa Arnaboldi, con il solo inserimento di Enzo Isidori, che si è offerto di
collaborare alla gestione dell’Associazione.
☞
L’home page del nuovo sito della Fondazione Don Gnocchi (www.dongnocchi.it): da qui è possibile consultare gli ambiti di attività e le prestazioni dei Centri
■ EGREGIO DIRETTORE,
desidero, anzi ne sento la necessità, esprimere un vivo,
sentito ringraziamento a tutto il personale dell’Istituto
“Palazzolo-Don Gnocchi” di Milano per l’assistenza prestatami durante la mia permanenza nei mesi scorsi.
Sottolineo che il mio sentimento di gratitudine è vivificato e rafforzato dall’apprezzamento per la qualità, la
spontaneità, la gradevolezza con cui l’assistenza è stata
prestata a tutti i livelli di responsabilità e di impegno: i
medici, gli infermieri, il personale di servizio alle camere
e il gruppo di fisioterapiste e fisioterapisti alla cui paziente e tenace attività debbo in buona misura il recupero della capacità motoria fin qui raggiunta.
Mi vien da pensare che il Beato don Carlo Gnocchi, guardando da lassù la sua Opera, sorrida soddisfatto.
Con cordialità.
Vincenzo Russo
AMIS, VE RACCOMANDI LA MIA BARACCA - luglio 2014
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AMIS, VE RACCOMANDI LA MIA BARACCA - luglio 2014
MILANO. Riuscita iniziativa nella giornata mondiale sulla Sla
cronache
dai Centri
MILANO. Alla festa del Centro “Girola”
palloncini con messaggi di don Carlo
■ L’ORMAI TRADIZIONALE FESTA “Aspettando l’estate” del Centro “Girola” di Milano ha fatto registrare anche quest’anno
la partecipazione gioiosa di ospiti, parenti, volontari, dipendenti e amici, in un clima di grande divertimento. È iniziata
con la Messa e il saluto di benvenuto del presidente della
Fondazione, monsignor Angelo Bazzari, al nuovo cappellano del Centro, padre Zefirino Montin, ed è proseguita
con il pranzo cucinato dai sempre
generosissimi “Alpini della Baita di
Bresso”e con gli assaggi di cibo eritreo
cucinato da Jennyoperatrice della struttura; è seguita l’apertura dei vari gazebo di oggettistica, libri, piante aromatiche,
manufatti degli ospiti del Centro Diurno Integrato e naturalmente gli scivoloni gonfiabili per i bambini. Quest’anno,
oltre alla consueta rappresentazione degli allievi della scuola del Tai chi e Yoga, è stato allestito un nuovo stand dedicato alla dimostrazione del massaggio shiatsu. Ma il grande
momento è stata l’esibizione canora degli ospiti del Centro,
con le più belle canzoni degli anni ’60-’70. Gran finale con il
volo dei palloncini con un bigliettino riportante una frase di
don Gnocchi verso il cielo blu.
SOLIDARIETA’. In gita con i tassisti,
i ragazzi del Cefos tra natura ed elicotteri
■ UNA GIORNATA A SPASSO IN TAXI per i ragazzi disabili che
frequentano i corsi di formazione professionale e la scuola elementare del Centro di Formazione Orientamento e
Sviluppo (CeFOS) Fondazione Don Gnocchi di Milano.
Una tradizione all’insegna della solidarietà che si ripete da oltre vent’anni. L’iniziativa
è stata organizzata il 19 maggio dai
tassisti milanesi di
“Categoria Unita”,
che hanno messo a disposizione per l’intera giornata una
lunghissima colonna di auto per una trasferta in provincia di Sondrio, scortati dai motociclisti della Polizia stradale, dei Carabinieri, della Polizia Locale e dalla Croce
Rossa italiana: destinazione l’Agriturismo “La Fiorida” di
Mantello (So), dove si è svolta attività didattica per i ragazzi seguita da un intrattenimento con un coro di alpini.
Nel pomeriggio il gruppo (oltre 250 persone) ha fatto visita ad alcuni hangar che ospitano elicotteri.
MILANO. Tutti “a spasso per il mondo”
al Centro Estivo per figli dei dipendenti
■ IL CENTRO ESTIVO DIURNO organizzato nei mesi di giugno
e luglio per i figli dei dipendenti del Centro Irccs “S. Maria Nascente di Milano ha avuto come tema “a spasso per
il mondo”. Cogliendo lo spunto dei mondiali di calcio in
Brasile, i bambini
hanno potuto avvicinare con attività di laboratorio
la cultura e la tradizione dei cinque
continenti, riflettendo sull’importanza dell’interculturalità come
fondamento di una
società che si fa
sempre più multietnica. Il successo dell’iniziativa è stato reso possibile
grazie all’impegno degli operatori Laura, Giuseppe, Liliana, Franca, Elena, Sonia e ai tanti bambini che hanno animato con grande entusiasmo ogni giornata.
■ ARTE E SOLIDARIETA’ all’Istituto “Palazzolo-Don Gnocchi” di Milano. Si è svolta il
22 giugno scorso la manifestazione benefica con raccolta fondi “Incontro d’artisti”,
in occasione della giornata mondiale sulla
sclerosi laterale amiotrofica (Sla), che si è
celebrata il giorno precedente.
La Sla è una grave malattia neurodegenerativa dell'età adulta, di cui non si conoscono ancora le cause e per la quale non esistono ancora terapie efficaci. L’Istituto Palazzolo accoglie pazienti affetti da Sla nel
Nucleo Specialistico Malattie Neurodegenerative, dotato di 20 posti letto, iniziativa
unica nel suo genere nella città di Milano e
tra le poche con finalità analoghe in Regione Lombardia.
Nel corso della
giornata, a partire dal
mattino, le opere donate dagli artisti Andrea Ferrari Bordogna, Carlo Ferreri,
Elda Brignoli, Giorgio Nannini, Lorenzo Pietrogrande,
Luigi Marchesi, Oliviero Fiorenzi e Renato Giananti sono state esposte nel portico
dell’Istituto. Nel pomeriggio, in sala convegni, si è tenuta la presentazione del libro
“La Regina delle Nevi” di Luisa Rizzi, seguita dall’illustrazione delle opere donate e
dalla raccolta fondi, con l’amichevole partecipazione di Guido Bagatta.
Il ricavato della manifestazione è stato
utilizzato per l’acquisto di un broncoscopio per il reparto dell’Istituto “Palazzolo”
dedicato ai pazienti affetti da malattie neuromuscolari.
L’arte abbraccia la solidarietà,
otto artisti donano le loro opere
Il direttore dell’Istituto Palazzolo,
Maurizio Ripamonti, con Guido Bagatta
e alcuni degli artisti che hanno donato
le loro opere. Sotto, Luisa Rizzi
MILANO. Fondazione Milan regala un pulmino al “Vismara”
■ UN PULMINO nuovo di zecca per la
Fondazione e - in particolare - per il
Centro “Vismara”, la struttura alla periferia sud di Milano affidata in gestione alla “Don Gnocchi” poco più di un
anno fa. La consegna è avvenuta il 12
giugno, nell’ambito della festa “Tutti
al Centro”, alla presenza del responsabile del settore giovanile del Milan, Filippo Galli. Per la Fondazione erano
presenti il presidente, monsignor Angelo Bazzari, e il direttore del Polo
Lombardia 1 - a cui afferisce il Centro “Vismara” - Diego Maltagliati.Il mezzo, del valore di poco più di 26 mila euro, è stato donato dalla Fondazione Milan, e testimonia il percorso di collaborazione e integrazione in
atto tra le due importanti realtà (Il Milan e la Fondazione Don Gnocchi) di fatto impegnate gomito a gomito all'interno del Centro “Vismara” con ragazzie adolescenti. Al Centro “Vismara” la Fondazione gestisce un
centro di riabilitazione psicomotoria per soggetti in età evolutiva e portatori di gravi patologie, un centro
socio-educativo, una comunità alloggio per disabili adulti, una comunità alloggio per minori inviati dai servizi territoriali e un semiconvitto per minori segnalati di servizi sociali territoriali.
BREVI
ROMA. Concluso il progetto “Vivere”. Trenta famiglie coinvolte
cronache
dai Centri
■ SI È CONCLUSO lo scorso giugno a Roma
il progetto “Vivere” (VI.rtuale pro VE.la
RE.ale), realizzato dalla Fondazione Don
Gnocchi, in partnership con la Federazione Italiana Vela (Fiv) e il cofinanziamento
dal Dipartimento delle Pari Opportunità
della Presidenza del Consiglio dei ministri. Obiettivo del progetto è stato l’avvio
di persone diversamente abili allo sport
della vela. Trenta ragazzi hanno effettuato
nei laboratori del Centro “S. Maria della
Provvidenza” di Roma della Fondazione
Don Gnocchi, un periodo di training di
vela in ambiente virtuale, con l’ausilio di
un apparato simulatore messo a disposizione dalla Fiv. A questa fase di preparazione ha fatto seguito un corso di vela reale con istruttori Fiv al Circolo velico della
Marina Militare di Anzio, con la collaborazione della Polizia Penitenziaria e della
stessa Marina Militare, che ha messo a disposizione barche e istruttori.
«È stata un’emozione indescrivibile scrivono i genitori dei giovani partecipanti - vedere i nostri ragazzi che, con misto di
orgoglio e fierezza, prendevano posto sulle
“loro” imbarcazioni. Loro che all’inizio erano titubanti e disorientati per l’avvio di questo nuovo progetto, hanno con il tempo maturato una maggior consapevolezza di sé e
autonomia, riempiendo il nostro cuore di
felicità per aver potuto constatare come portavano avanti con slancio ed entusiasmo il
loro impegno. Noi, non come semplici spettatori, ma partecipi collaboratori, li abbiamo supportati e incitati dall’inizio affinché
questa esperienza si tramutasse in qualcosa
di ricco e produttivo da portare come ricordo per sempre nei loro cuori.
Disabili e vela, lettera dei genitori:
«Grazie, emozioni indescrivibili»
Vogliamo ringraziare la Fondazione
Don Gnocchi e tutti coloro che hanno prestato la loro opera e il loro impegno, perchè
questa idea si tramutasse in realtà.
Un ringraziamento speciale alla dottoressa Irene Aprile che ha coordinato l’intero progetto, alla dottoressa Isabella Imbimbo che si è occupata anche della comunicazione tra il Centro “Don Gnocchi” e i genitori, alle fisioterapiste che con la loro attenta presenza hanno sostenuto i nostri ragazzi
nel lungo progetto, allo staff della Fondazione Don Gnocchi che si è prestato effica-
■ MALNATE, BALLI E CANTI DI GRUPPO. “Festa d’estate” anche al Centro “S. Maria al
Monte” di Malnate (Va), lo scorso giugno, con la Messa celebrata dal cappellano don Michele Robusti, seguita da un pranzo nel magnifico parco e, nel pomeriggio, spettacolo con le ballerine i ballerini del Centro Anziani “Lena Lazzari” di Malnate, che hanno insegnato agli ospiti, familiari, operatori, volontari e amici, balli e canti di gruppo. Non sono inoltre mancati
stand illustrativi delle attività che si svolgono presso il Centro e laboratori artistici, dove alcuni esperti hanno insegnato a costruire la famosissima “girometta del Sacro Monte”. È stata
inoltre presente l’associazione “Artisti in movimento”, con una esposizione di opere pittoriche e lo spazio dedicato al verde e ai fiori.
■ INVERIGO, MOSTRA SU DON GNOCCHI. La Comunità Pastorale “Beato Carlo Gnocchi”,
(Inverigo, Villa Romanò, Cremnago e Romanò Brianza) con il suo responsabile don Costante
Cereda e i sacerdoti don Pietro Cibra e don Alberto Busnelli, ha promosso lo scorso luglio
l’esposizione itinerante della mostra dedicata al Beato Carlo Gnocchi, portata a rotazione
ogni settimana nei locali parrocchiali. È stato messo a disposizione dei visitatori materiale illustrativo sulla vita del Beato, unitamente a immagini con la sua preghiera.
cemente nel coordinamento e attuazione
del progetto, alla Federazione Italiana Vela
che ha messo a disposizione degli istruttori
non solo validissimi per gli aspetti sportivi,
ma anche particolarmente sensibili, alla Polizia Penitenziaria e al Dipartimento delle
Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha sostenuto finanziariamente il progetto.
Che cosa ci si può auspicare dopo
un’esperienza così costruttiva a altamente
qualificante? Semplicemente la possibilità
di continuare».
Il progetto ha coinvolto 30 ragazzi dai
10 ai 25 anni, quasi tutti con disabilità motorie: 17 assistiti dal reparto di neuropsicomotricità e logopedia dell’età evolutiva
del Centro “S. Maria della Pace” di Roma
della Fondazione Don Gnocchi, 8 provenienti dalle scuole della capitale, mentre 5
sono ragazzi normodotati, così da favorire
l’inclusione sociale e l’affermazione delle
pari opportunità.
FIRENZE. Alunni delle medie
in concerto per i pazienti
■ MONZA, PORTE APERTE ALL’HOSPICE. Si è svolto il 10 maggio scorso all’Hospice “S.
Maria delle Grazie” di Monza l’incontro “Open Hospice, Incontriamoci: esperienze, parole,
musica e volontariato”, promosso dai volontari e dagli operatori della struttura e aperto alle persone interessate a conoscere meglio le attività svolte e a riflettere sulla realtà e il senso delle cure palliative. L’evento è stato organizzato dalla Fondazione Don Gnocchi e dagli
Amici dell’Hospice, con il patrocinio del Comune di Monza. In particolare, si è tenuta una tavola rotonda sul tema “Volontariato e cure palliative", con la partecipazione di Cherubina
Bertola, vicesindaco e assessore alle Politiche sociali del Comune di Monza; Filippo Galli, responsabile settore giovanile AC Milan; Mario Mozzanica, vicepresidente del Comitato Etico
della Fondazione Don Gnocchi; Lino Lacagnina, responsabile del “Progetto volontari” della
Fondazione Don Gnocchi e Carlo Cacioppo, responsabile medico dell'Hospice.
■ APPLAUDITO CONCERTO lo scorso maggio all’auditorium del Centro Irccs “Don Gnocchi” di Firenze
per i pazienti, i loro famigliari e gli operatori della
struttura. Un’orchestra di giovanissimi talenti, formata da una ventina di ragazzi della scuola media
“Ottone Rosai” di Firenze, diretta dal maestro Marco Bucci, autore degli arrangiamenti e adattamenti per l’orchestra, ha eseguito un repertorio di brani, tra cui famose colonne sonore.
FIRENZE. Un gruppo di medici cinesi in visita al Centro Irccs “Don Gnocchi”
■ UN GRUPPO DI MANAGER DELLA SANITÀ E MEDICI cinesi ha visitato lo scorso luglio il Centro Irccs “Don
Carlo Gnocchi” di Firenze. L’iniziativa si inscrive in un progetto di cooperazione tra l’Asl 10 di Firenze
e il ministero della Salute cinese, che prevede visite didattiche e formazione per operatori della sanità cinese in strutture sanitarie fiorentine di particolare interesse. Il gruppo, accompagnato dalla
dottoressa Rosa Marseglia dell’Asl, è stato accolto dal direttore del Centro Francesco Converti, che
ha illustrato le attività della Fondazione e del moderno Irccs intitolato a don Gnocchi. L’incontro è
poi proseguito con una visita ai reparti, alle palestre e ai laboratori.
■ LEGNANO, FESTA D’ESTATE AL CENTRO. È perfettamente riuscita, lo scorso giugno, al
Centro “Multiservizi” di Legnano (Mi), la tradizionale “Festa d’estate”, organizzata dagli operatori, volontari e familiari del Centro Diurno Disabili (C.D.D.). L’iniziativa ha coinvolto gli ospiti con momenti ricreativi ed è poi proseguita con la pesca di beneficenza, l’esposizione dei lavori realizzati nell’anno e la divertente gara delle torte.
MILANO. La mamma ha vissuto serena
con voi gli ultimi mesi della sua vita
■ GENTILE DIRETTORE,
la nostra mamma Carla è stata ricoverata all’Istituto “Palazzolo-Don Gnocchi” di Milano per circa sei mesi. È deceduta nelle scorse settimane... Vogliamo ringraziare medici,
infermieri, inservienti e addetti alle pulizie, che con il loro
lavoro, professionalità e assistenza affettuosa hanno regalato alla mamma tanta serenità negli ultimi mesi della
sua vita. Per noi figli è stato motivo di consolazione nel
doloroso distacco. Grazie.
Maria e Giuseppe Rossanigo
MILANO. Regalate squarci di speranza
a un mondo non sempre così attento
PASQUALINA, AURORA E AMBROGIA:
FESTA PER I 100 ANNI DI TRE OSPITI
■ MONZA, ALL’HOSPICE IL GRUPPO “AMA”. “Sullo stelo di un fiore”, lettura animata e laboratorio di acquarelli e farfalle per bambini, ragazzi e genitori: questa l’iniziativa svoltasi il 22
giugno all’Hospice “S. Maria delle Grazie” di Monza, occasione per informare dell’apertura
nell’Hospice del gruppo A.M.A., Auto Mutuo Aiuto “Bambini e Genitori in lutto”. La lettura
animata e il laboratorio sono stati a cura dell’animatrice e bibliotecaria Anna Penone, con il
supporto dei volontari A.M.A. e del volontariato dell’Hospice.
LETTERE
■ GENTILE DIRETTORE,
sono il nipote della signora Evelina, ricoverata all’Istituto
“Palazzolo-Don Gnocchi” di Milano da alcuni anni, deceduta nelle scorse settimane. Vi scrivo perchè sento il dovere di complimentarmi con tutti voi. In questi anni e fino all'ultimo momento della sua vita avete dimostrato
nei confronti di mia zia una professionalità, un'attenzione
e un’umanità eccezionali. Vi prego di estendere questi
miei ringraziamenti a tutto il personale.
Grazie ancora per quanto avete fatto e per quanta speranza riuscite a dare concretamente in un mondo non
sempre così attento.
Angelo Rancati
MONZA. Grazie per la vostra umanità
e per le mille attenzioni di ogni giorno
■ GENTILE DIRETTORE,
siamo i familiari della signora Anna, assistita all’Hospice
“S. Maria delle Grazie” di Monza.. Vogliamo ringraziare
tutto i personale. medici, infermieri, operatori sanitari, il
cappellano, i volontari: molti per noi hanno un nome, altri sono solo un volto gentile, che ha avuto mille attenzioni ogni giorno, piccole all’apparenza ma che hanno
reso questa permanenza piena di colore, gentilezza e
straordinaria umanità.
Grazie di cuore quindi a tutti. Grazie per il vostro impegno quotidiano.
Famiglia Mazzoli
MARINA DI MASSA. Abbiamo trovato
al vostro Centro servizi fatti col cuore
■ GENTILISSIMO DIRETTORE,
nei mesi scorsi ho vissuto all'interno di ospedali, prima
per problemi miei e poi di mio marito. Ho trovato medici competenti e professionali, ma anche medici superficiali e sbrigativi, ricoveri frettolosi e lettere di dimissioni con gravi dimenticanze, infermieri umani, ma anche
infermieri che dicevano di non essere al nostro servizio
per un campanello suonato...
Capisco che ci sono persone veramente noiose e capisco
che con il taglio ai bilanci il personale è veramente poco,
ma negli ospedali è necessaria professionalità e umanità,
altrimenti si cambia lavoro.
Al Centro “S. Maria alla Pineta” della Fondazione Don
Gnocchi di Marina di Massa, prima io e poi mio marito,
abbiamo invece trovato competenza e comprensione,
servizio fatto all’ammalato con il cuore ed empatia verso di lui. I nostri ricoveri sono pezzi della nostra vita che
si intrecciano con quelli del personale che ci assiste, sono momenti dolorosi che arricchiscono tutti coloro che
li condividono sinceramente e al “Don Gnocchi” ho trovato tutto questo.
Ringrazio tutto il personale medico, infermieristico e i fisioterapisti, li porterò sempre nel cuore e nelle mie preghiere. Grazie.
Liliana
MARINA DI MASSA. Un piccolo dono
per ringraziarvi delle cure a mio marito
Come da tradizione, è grande festa nelle strutture per anziani della Fondazione Don Gnocchi, in occasione del traguardo dei 100 anni degli ospiti. Nelle scorse settimane è
toccato a Pasqualina Rauso e Aurora Gini (prime due foto in
alto) del Centro “Ronzoni Villa-Fondazione Don Gnocchi”
di Seregno (Mb), festeggiate dai familiari e dagli operatori e
volontari, insieme con rappresentanti comunali di Sovico e
Seregno, paesi dove le due signore hanno vissuto. Al Centro
“S. Maria al Monte” di Malnate (Va) è stata invece festeggiata Ambrogia Bollini, di Vedano Olona.
Disponi un lascito testamentario per la Fondazione Don Gnocchi
vai su http://il mio lascito.it
■ EGREGIO DIRETTORE,
mio marito, l’artista Mario Ginocchi, è deceduto l’anno
scorso all’Hospice del Centro “S. Maria alla Pineta” della
Fondazione Don Gnocchi di Marina di Massa. Accompagnata da alcuni suoi amici, nelle scorse settimane ho voluto regalare un suo dipinto ai responsabili del reparto
dove Mario ha ricevuto le ultime cure.
È stato un gesto di riconoscenza, per come mio marito è
stato accolto e amorevolmente assistito dai medici e dal
personale sanitario della struttura, veri e propri angeli.
Un piccolo dono, che Mario avrebbe certamente approvato con entusiasmo...
Anna Maria Raffo
AMIS, VE RACCOMANDI LA MIA BARACCA - luglio 2014
5
7
LETTERE
FIRENZE. Grazie a tutto il personale
per le cure riabilitative a mia moglie
■ GENTILE DIRETTORE,
al termine del ciclo di riabilitazione alla deambulazione,
praticato a mia moglie Francesca al Centro Irccs “Don
Gnocchi” di Firenze, desidero manifestare un sentito ringraziamento ai responsabili, ai medici e a tutto il personale
per le attenzioni praticate. Cordialmente.
Rolando Chiggio
ROMA. In questo bellissimo Centro
siamo una vera e numerosa famiglia
■ GENTILE DIRETTORE,
mi trovo al Centro “S. Maria della Provvidenza” di Roma
della Fondazione Don Gnocchi.
Approfitto di questo scritto per ringraziare i medici, bravissimi e ricchi di umanità con tutti i pazienti, anche se qualche volta siamo impazienti. Grazie anche agli infermieri e
agli operatori sanitari, ai fisioterapisti, sono tutti validissimi, io dico sempre che sono capaci di resuscitare i morti, visto che fanno tornare a camminare anche persone di oltre
90 anni... Don Gnocchi sorriderà in cielo per l’onore che
danno questi ragazzi alla sua grande Opera.
Grazie anche al cappellano e alle suore, che ci confortano
e pregano tanto per noi. Il Centro ha un bellissimo parco
che circonda tutte le case, è una meraviglia; i prati tappezzati di fiori con aiuole di rose, alberi di pino, gabbiani che
volano, uccelli bellissimi, la piscina che il sole fa rispecchiare e diventa di un azzurro bellissimo: ogni giorno percorriamo con le nostre carrozzine questo mondo incantato di
grazia e bellezza, incontrandoci, salutandoci, insieme ai nostri figli o nipoti che ci guidano, e siamo diventati una vera
e numerosa famiglia.
Angelica Belli
ROMA. Operatori cortesi e professionali,
addolcito il periodo della mia degenza
■ GENTILE DIRETTORE,
sono passati due mesi dalla mia dimissione dal Centro “S.
Maria della Pace” di Roma, ma non ho dimenticato la professionalità e l’ordine della struttura dove ho soggiornato. La cortesia, poi, merita una menzione a parte, perché
ha addolcito, ogni attimo della mia degenza. Un grazie riconoscente a tutti, ai medici, alla caposala, agli infermieri, ai fisioterapisti e a tutto il personale a cui desidero
rappresentare questi miei sentimenti.
Luciana Pennesi Trincia
ROMA. Ero invalido, esco ringiovanito!
E tutto questo grazie a voi, angeli custodi
■ GENTILE DIRETTORE,
oggi me ne vado a casa. Sono contento di uscire dal Centro “S. Maria della Provvidenza” di Roma con le mie gambe. Sono entrato invalido ed esco ringiovanito… E tutto
questo grazie a voi. Siete stati i miei angeli custodi. Ringrazio tutto lo staff medico infermieristico e i fisioterapisti. Siete stati un po’ duri, ma determinati… In poche parole, siete stati grandi! Grazie di tutto.
Giuseppe Fia
SANT’ANGELO DEI LOMBARDI. Papà
assistito con grande umanità e rispetto
■ EGREGIO DIRETTORE,
vorrei esprimere un sincero ringraziamento a tutto il personale che, a vario titolo, si è preso cura di mio padre Giuseppe, durante l’intera degenza trascorsa al reparto di
riabilitazione cardiorespiratoria del Polo Specialistico
Riabilitativo della Fondazione Don Gnocchi a Sant’Angelo dei Lombardi (Av). L’esperienza, la capacità, la preparazione e lo spirito di sacrificio che hanno contraddistinto
il pregevole lavoro svolto dal personale medico e paramedico hanno messo in risalto l’elevato livello di efficienza del Centro, nonché la componente umana e di profondo rispetto del paziente da tutti indistintamente evidenziati.
Si parla troppo spesso di un servizio sanitario inefficiente
e lacunoso, con la pessima tendenza a generalizzare a tutto campo; invece, per quanto io e la mia famiglia abbiamo
ampiamente avuto modo di constatare, l’esperienza vissuta all’interno del vostro Centro è stata assolutamente
opposta e tale da averci ridato serenità e speranza per il
futuro di nostro padre. Voglio pertanto ringraziare sentitamente tutti e augurarvi di poter continuare con successo e soddisfazione l’ottimo lavoro svolto ogni giorno al
servizio dei pazienti.
Con riconoscenza.
Federico Scotto di Tella
cronache
dai Centri
■ PREVENZIONE CHIAMA, riabilitazione risponde. L’esperienza della Fondazione
Don Gnocchi nel settore della riabilitazione è una competenza sviluppata sul campo,
in oltre cinquant’anni di attività. Oggi, questo know how si mette al servizio della prevenzione, soprattutto in quella fase della vita dove gli acciacchi fisici si fanno sentire di
più ed è indispensabile un’attività controllata per mantenere un’adeguata efficienza
psico-fisica.
È a questo scopo che sono attivi al Centro “S. Maria della Pace” di Roma una serie di corsi tenuti da personale specializzato, in funzione preventiva e ad integrazione
dei normali trattamenti riabilitativi. Ginnastica dolce, yoga e attività motoria in acqua, quest’ultima partita proprio di recente, sono le attività, svolte con esercizi programmati e calibrati per ogni tipo di esigenza e senza controindicazioni particolari,
ideali per rimanere in forma senza sforzi eccessivi e senza escludere il benessere mentale ed emozionale, per uno sviluppo armonico del corpo.
Oltre a questo, il Centro prosegue nello
sforzo di offrire servizi di carattere riabilitativo in maniera integrata, per rispondere
sempre meglio alle esigenze di salute e secondo uno stile di presa in carico globale
della persona, che è il tratto distintivo di
operare della Fondazione.
Il vantaggio è di avere a disposizione nello stesso luogo e in maniera sinergica medici specialisti, terapisti della riabilitazione,
tecnici e ricercatori qualificati in grado di
offrire professionalità e strumentazioni
per servizi riabilitativi a carattere ambulatoriale, per il recupero funzionale neurolo-
ROMA. Servizi a integrazione delle normali attività riabilitative
CELEBRAZIONI. Ricordato l’impegno di don Carlo per la pace
PORDENONE
Corsi e attività per la prevenzione
e per mantenersi in buona salute
Una reliquia del beato cappellano don Gnocchi
insediata alla caserma Nato di Solbiate Olona
All’Adunata nazionale
l’affettuoso omaggio alpino
a don Carlo e alla sua Opera
tà di effettuare visite mediche ed esami strumentali anche a domicilio del paziente.
Il poliambulatorio interagisce strettamente con il servizio di medicina riabilitativa che eroga trattamenti di fisiochinesiterapia e di rieducazioni motorie individuali e
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con la possibilità di effettuare terapie in acqua, grazie ad una piscina (tra le poche a
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ROMA, LIBRI... A PORTATA DI MANO PER BAMBINI CON DISABILITA’
■ SI È SVOLTA il 5 giugno al Centro “S. Maria della Pace” Fondazione Don Gnocchi di Roma l’iniziativa “Il libro a portata di mano”, un progetto
di inclusione attraverso la lettura a cura di Laura
Iuvone e Giovanna Micaglio.
L’incontro ha visto la partecipazione di genitori,
insegnanti, operatori scolastici e sociali, professionisti della riabilitazione e operatori di biblioteca ed ha permesso la presentazione dei risultati di un progetto pilota promosso dalla Fondazione Don Gnocchi, dal Comune e dalle Biblioteche di Roma, finalizzato a promuovere la lettura
in bambini con disabilità complesse.
L’esperienza è nata da una collaborazione tra il
reparto di Neuropsicomotricità dell’età evolutiva del Centro “S. Maria della Pace” e la Biblioteca comunale “Casa del Parco”.
I bambini hanno partecipato alla realizzazione di
libri adattati alle loro esigenze, alcuni dei quali
sono stati stampati e pubblicati. L’iniziativa si è
inserita nei progetti di inclusione attiva e pari
opportunità del bambino con disabilità, con
l’obiettivo di creare un ponte tra il mondo della
riabilitazione, della scuola e del sociale del territorio cittadino di Roma.
■ UNA RELIQUIA del beato
don Gnocchi è stata insediata nella cappella della caserma “Ugo Mara” di Solbiate
Olona (Va), sede del Nato
Rapid Deployable Corps Italy. La suggestiva cerimonia con l’inaugurazione della
nuova campana - si è svolta il
25 giugno scorso, alla presenza di ufficiali e militari
della caserma, di autorità civili e religiose locali, e degli
alpini delle sezioni di Varese, Como e Milano. Il cappellano militare padre Manuel Paganuzzi ha dato il benvenuto al comandante, il generale di Corpo d’armata Giorgio
Battisti, e ai numerosi ospiti, esprimendo
un particolare ringraziamento alla Fondazione Don Gnocchi, che ha fatto dono alla
parrocchia militare della reliquia. Ha inoltre ringraziato i membri dell’Associazione
per l’Assistenza Spirituale alle Forze Armate (Pasfa), il cui sostegno ha permesso la
realizzazione della nuova campana.
Monsignor Angelo Bazzari, presidente
della “Don Gnocchi”, ha sottolineato la missione del cappellano don Carlo a conforto di
quanti si sono sacrificati per il proprio Paese
durante la guerra, ancora oggi riferimento
prezioso per quanti si adoperano con il cuore e con le proprie azioni per la pace.
Il generale Battisti ha ringraziato quanti
si sono adoperati perché la cappella potesse accogliere la reliquia di don Gnocchi, figura cara ai militari e in particolar modo
agli alpini, simbolo della fede e della tenacia dei militari italiani nel superare le più
difficili e incredibili sofferenze sui fronti
greco-albanese prima e russo poi. «Quello
che maggiormente colpisce della personalità
di don Gnocchi - ha continuato il generale è stata la sua capacità di condividere in ogni
momento e fino in fondo il momento tragico
e le sofferenze accanto ai suoi alpini».
Concludendo, si è augurato che la presenza di una reliquia nella caserma e soprattutto l’esempio di questo Beato, non siano
solo di stimolo ad una maggiore condivisione cristiana per i militari ma per tutta la comunità locale, rappresentata dal sindaco di
Solbiate Olona, Luigi Salvatore Melis, e dal
parroco don Fausto Ceriotti.
Il generale Battisti e la presidentessa del
Pasfa, Mimma Ardini Olivato, hanno poi
inaugurato la campana, che ha iniziato subito a suonare. Il coro degli alpini della sezione di Varese ha accompagnato la celebrazione, rendendola ancora più suggestiva ed emozionante.
L’iniziativa è poi proseguita nel salone
del Circolo Sottoufficiali dove è stata allestita la mostra dedicata a don Gnocchi, con
il suo percorso di vita dalla nascita alla beatificazione del 25 ottobre 2009.
■ NON È MANCATO nemmeno quest’anno, in occasione dell’Adunata nazionale
svoltasi a Pordenone nello scorso maggio, l’affettuoso ricordo degli alpini per
l’indimenticato cappellano della Tridentina don Carlo Gnocchi (nella foto, uno
degli striscioni esposti alla sfilata). In particolare, il presidente della Fondazione,
monsignor Angelo Bazzari, ha concelebrato la Messa in suffragio ai Caduti di
tutte le guerre, presieduta dall’arcivescovo Ordinario Militare monsignor Santo
Marcianò, presenti anche il vescovo di
Concordia-Pordenone monsignor Giuseppe Pellegrini, il vescovo emerito monsignor Ovidio Poletto e numerosi cappellani militari.
Al termine della cerimonia, il presidente
nazionale Ana, Sebastiano Favero, ha
confermato a monsignor Bazzari la Borsa
di Studio annuale di 24.000 euro - istituita dal 2011 in memoria del cappellano militare degli alpini, il beato don Carlo
Gnocchi - che sarà assegnata ad uno o più
ricercatori della Fondazione per studi di
specializzazione in ambito medico e della
ricerca scientifica.
ROMA. Teatro, musica e danza,
tante le iniziative per gli ospiti
MILANO. Donata reliquia
SOVICO. Stele e giardini
intitolati al beato don Carlo anche all’Ordinario militare
TRIUGGIO. Gli alpini monzesi
ricordano l’amato cappellano
■ CON LA STAGIONE ESTIVA si infittiscono le attività ricreative e culturali in favore degli ospiti dei
Centri romani della Fondazione.
Nello scorso maggio, i volontari del centro anziani di Monte Mario, già in diverse occasioni
protagonisti di eventi con la loro allegria e simpatia, hanno messo in scena, nel Teatro del Centro “S. Maria della Provvidenza”, lo spettacolo “Il
Calabrone” (foto in alto a sinistra). Sempre nello
stesso Centro, si è poi svolto il saggio di danza
della scuola di “Quelli del Tacco Matto” (in alto
a destra).
A giugno, invece, la tradizionale gita al mare a S.
Marinella e il 15 luglio la Festa dell’Estate, con il
concerto (foto in basso a sinistra) della banda
musicale della Marina Militare (anche loro ormai
di casa) e l’esposizione dei lavori degli ospiti, con
découpage, borse, manufatti in vetro...
Si è trattato di un evento che ha visto la parteci-
■ UNA SERATA TERSA ha accolto giovedì 10 luglio,
alla Baita del Gruppo Alpini di Sovico (Mb), penne nere e autorità, guidate dal
sindaco Alfredo Colombo per la
posa della stele dedicata a don
Gnocchi e l’intitolazione al
Beato dei giardini antistanti la
sede del gruppo, nell’85esimo
di fondazione. Silvio Colagrande, direttore del Centro
di Inverigo della Fondazione
Don Gnocchi, e il capogruppo Erminio Mantegazza
hanno scoperto la stele, tra gli applausi e
la commozione dei presenti. È seguita la Messa,
presieduta dal parroco, don Carlo Gussoni, e concelebrata da don Maurizio Rivolta, rettore del
santuario diocesano del Beato don Gnocchi, e da
don Eugenio Boriotti, vicario parrocchiale.
■ LO SCORSO MAGGIO, a Tregasio di Triuggio(Mb),
il presidente della Fondazione, monsignor Angelo Bazzari, ha celebrato una Messa in ricordo
del beato don Gnocchi, in occasione del Raduno
Ana 2014 della sezione di Monza e del 60° di fondazione del Gruppo alpini di Tregasio. La celebrazione è stata accompagnata dal coro alpino
“Lo Chalet” di Arcore. Al termine, sfilata fino alla Baita del gruppo (intitolata da anni al cappellano don Gnocchi), con i discorsi ufficiali, che
hanno visto intervenire un commosso capogruppo Adriano Sala, il sindaco di Triuggio Paolo Manzoni, il presidente della Provincia Dario
Allevi, il consigliere nazionale Ana Cesare Lavizzari e il presidente sezionale Mario Penati, che
ha dato appuntamento a tutti per il prossimo
ottobre a Monza, dove verrà celebrato l’85esimo anniversario di fondazione della locale sezione delle penne nere.
pazione di tantissime persone: dai famigliari dei
pazienti, ai volontari, agli abitanti del quartiere.
Il 16 luglio invece, all’auditorium del Centro “S.
Maria della Pace”, si è tenuto un concerto a favore dei pazienti (foto in basso a destra), con Eliza-
beth Sombart al pianoforte, organizzato dall’Associazione Résonnance Italia, già protagonista di
numerose iniziative musicali nei Centri Don
Gnocchi della capitale e con il sostegno della
Fondazione Roma-Terzo Settore.
TRICARICO. In visita un gruppo di bambini
TRICARICO. Commosso addio a nonno Rocco
■ UN GRUPPO DI BAMBINI della parrocchia “S. Maria Assunta” di Tricarico (Mt),
accompagnati dalle catechiste e dal parroco, don Giovanni Troilo, è stato accolto al Polo riabilitativodella Fondazione per approfondire la conoscenza del
beato don Gnocchi. Li ha incontrati la direttrice, Simonetta Mosca, che ha regalato a tutti il libro-fumetto che racconta la vita del “papà dei mutilatini”.
■ ERA NATO NEL 1911 ed era stato al fronte durante la seconda guerra mondiale. Rocco Rivelli, per tutti “nonno Rocco”, ospite storico della RSA di Tricarico
(Mt), è mancato nelle scorse settimane. Veterano del reparto, aveva da poco festeggiato i 103 anni. Sempre sorridente, lascia un ricordo affettuoso negli operatori e nei tanti che manterranno a lungo viva la memoria dei suoi racconti.
■ UNA RELIQUIA DEL BEATO DON GNOCCHI è stata
consegnata dalla Fondazione all’Ordinario Militare, monsignor Santo Marcianò, in occasione del
Precetto Pasquale interforze, presieduto nella
chiesa Santi Martiri Nabore e Felice di Milano dall’arcivescovo, cardinale Angelo Scola, presenti i
cappellani militari della Zona Pastorale Lombardia, con le più importanti cariche istituzionali locali, civili e militari e una nutrita rappresentanza
di tutte le Forze Armate, Forze di Polizia e Associazioni combattentistiche e d’Arma.
BREVI
EVENTI. Il sostegno delle penne nere:
incontri, spettacoli iniziative benefiche...
■ PRESENTAZIONE LIBRO. Ricca e commossa serata culturale, quella dello scorso 30 maggio a Cantù (Co), nel salone della Cassa Rurale e Artigiana, per la presentazione del
volume “Lembi di cielo”, nel quale Silvio Colagrande, l’uomo che da 58 anni vede con gli occhi del beato don Gnocchi, racconta la propria vita. L’incontro - condotto da Lorenzo Morandotti, giornalista del Corriere di Como - è stato
promosso dal Gruppo Alpini di Cantù, in collaborazione con
l’Aido e l’associazione Piccole Perle di Inverigo e il patroci-
nio dell’Amministrazione comunale. La serata ha visto anche l’alternarsi di letture, filmati e canti alpini eseguiti dal
coro "I sempreverdi”, diretto dal maestro Paolo Maspero.
Francesco Pavesi, vicesindaco e assessore alla Cultura del
comune di Cantù, ha chiuso la serata, ringraziando i molti intervenuti e i relatori «che hanno saputo far rivivere e conoscere l’immenso dono d’amore del santo alpino».
■ RIEVOCAZIONE STORICA. Al teatro Agorà di Carate
Brianza (Mb), è andato in scena lo scorso giugno “Ritorneranno”, racconto dell’esperienza in Russia degli alpini durante la seconda guerra mondiale, ispirato agli scritti del beato don Gnocchi. Lo spettacolo è stato
curato da Andrea Carabelli, che con
Matteo Bonanni ne è stato anche l’ interprete. Ad accompagnare la rappresentazione, le note di alcuni canti alpini eseguiti dal coro “L’è ben ver”
diretto da Carlo Carabelli. Lo svolgersi del racconto è ritmato dalle
note di canti alpini che accompagnarono tanti giovani soldati al fronte. Ritorneranno? Moltissimi, purtroppo, no: così come scrive don Gnocchi: «Dai
cento cimiterini di guerra, frontiera spirituale della Patria, i
nostri morti ritorneranno. Ora riposano in pace! Lasciamoli
dormire, perché hanno tanto faticato».
■ CAPPELLA DON GNOCCHI. A Valgoglio (Bg), in località
Respignolo, è stata inaugurata una nuova cappelletta dedicata a san Lucio, riedificata dal locale gruppo alpini. Con
l’occasione, in perfetta sintonia d’intenti tra alpinie parrocchia “S. Maria Assunta”, la dedicazione dell’opera è stata
estesa a san Maurizio, patrono degli alpini, al beato don Carlo Gnocchi, indimenticato cappellano delle penne nere, e a
san Giovanni Paolo II. La prima Messa è stata concelebrata
dal parroco don Santino Baratelli e da monsignor Angelo
Bazzari, presidente della Fondazione, con l’accompagnamento del coro alpini di Ardesio.
■ PORCHETTATA BENEFICA. Nell’ex convento di Cortemaggiore (Pc), “Porchettata benefica” a favore del Centro “S. Maria al Castello” di Pessano con Bornago (Mi) della Fondazione Don Gnocchi, promossa a fine giugno dagli
alpini locali, con il gruppo alpini di Cernusco sul Naviglio,
gli alpini paracadutisti “Mai Strack” e quelli di Piacenza e
la Società Operaia Mutuo Soccorso di Solimbergo (Pn).
Nell’occasione, Messa in memoria di don Carlo e dei caduti di tutte le guerre.
■ SETTIMANA PER DON CARLO. Dal 20 al 27 luglio si è
svolta a Torrebruna (Ch) una settimana di preghiera, incontri e riflessioni che le parrocchie abruzzesi di Guardiabruna
e Torrebruna hanno dedicato alla figura del beato don
Gnocchi, in collaborazione con il locale gruppo alpini, con
consegna della reliquia del beato. Centinaia di penne nere,
provenienti dall’Abruzzo e dal vicino Molise, nonché una
folta rappresentanza del gruppo Ana di Marlengo (sezione
Trentino Alto Adige), gemellato con gli alpini di Torrebruna,
hanno dato vita a un’intensa manifestazione alpina dedicata a don Gnocchi in occasione del 20° anniversario di costituzione del gruppo e del 10° anniversario di realizzazione
della chiesetta alpina Madonna delle nevi.
AMIS, VE RACCOMANDI LA MIA BARACCA - luglio 2014
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