Papa Francesco - dal Messaggio per la Quaresima 2014 Si è fatto

Anno 42
n.4
febbraio
2014
Si è fatto
povero
per
arricchirci
con la
sua povertà
FAMILIARI DEL CLERO
Piccola Opera Regina Apostolorum
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Cari fratelli e sorelle, questo tempo di Quaresima trovi
la Chiesa intera disposta e sollecita nel testimoniare a
quanti vivono nella miseria materiale, morale e
spirituale il messaggio evangelico, che si riassume
nell'annuncio dell'amore del Padre misericordioso,
pronto ad abbracciare in Cristo ogni persona.
Potremo farlo nella misura in cui saremo conformati
(cfr 2 Cor 8,9)
a Cristo, che si è fatto povero e ci ha arricchiti con la
sua povertà. La Quaresima è un tempo adatto per la
spogliazione; e ci farà bene domandarci di quali cose possiamo privarci al fine
di aiutare e arricchire altri con la nostra povertà. Non dimentichiamo che la
vera povertà duole: non sarebbe valida una spogliazione senza questa
dimensione penitenziale. Diffido dell'elemosina che non costa e che non
duole.Lo Spirito Santo, grazie al quale «[siamo] come poveri, ma capaci di
arricchire molti; come gente che non ha nulla e invece possediamo tutto» (2
Cor 6,10), sostenga questi nostri propositi e rafforzi in noi l'attenzione e la
responsabilità verso la miseria umana, per diventare misericordiosi e
operatori di misericordia. Con questo auspicio, assicuro la mia preghiera
affinché ogni credente e ogni comunità ecclesiale percorra con frutto
l'itinerario quaresimale, e vi chiedo di pregare per me. Che il Signore vi
benedica e la Madonna vi custodisca.
Papa Francesco - dal Messaggio per la Quaresima 2014
L
'incontro dei Famigliari del Clero del 28 gennaio u.s. ha avuto
le caratteristiche che contraddistinguono la nostra vita
associativa: simpatia, affetto, condivisione, dialogo, confronto,
riflessione, preghiera.
Gino Conte ha illustrato il tema scelto per l'occasione:
“Educarsi alla cooperazione, ingrediente fondamentale
di uno stile di vita equilibrato”
mettendo in evidenza i punti più importanti e gli aspetti da
sottolineare nel dialogo successivo. In seguito don Pigollo ha
approfondito alcuni concetti e quindi abbiamo messo in comune ciò
che ci aveva colpito maggiormente.
L'autore dell'articolo tratto dalla rivista mensile Familiari del Clero
è Domenico Barillà, che ha dato alla sua riflessione un taglio coerente
con la sua professione di psicoterapeuta.
In tutti i rapporti umani è fondamentale la capacità di
cooperazione; naturalmente il primo nucleo, decisivo, che contribuisce
alla qualità e alla vita stessa di una società è la famiglia .
Qui è molto importante la collaborazione, che si concretizza nella
realtà quotidiana. Inoltre è proprio nell'esperienza famigliare,
nell'esempio dei genitori, nel clima che si respira fin dai primissimi anni
di vita, che si può definire la maggior parte delle caratteristiche che
alimentano lo “stile di vita, in modo particolare per quanto riguarda
l'atteggiamento, la disponibilità verso i nostri simili.
Le nostre relazioni di persone adulte sono positive se impariamo a
“udire con gli orecchi dell'altro e guardare con i suoi occhi”. La
capacità di provare un genuino interesse per il nostro prossimo , a
cominciare da quello più vicino, è un elemento indicatore del nostro
equilibrio psichico e decisivo di tutta l' esistenza.
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Dopo le comunicazioni della nostra Presidente, abbiamo come sempre
concluso il pomeriggio insieme con il momento più importante dell'incontro,
che dà significato a parole ed atti, la Santa Messa .
Marina
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Vo
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Gesù
… Ti sei fatto volto
amico, mano toccabile,
fratello raggiungibile.
Sei andato oltre il cielo e ci sei venuto
incontro, sei sceso sulla terra e ti sei sporcato
mani e piedi con la nostra stessa terra.
Questo significa Dio fatto carne, vero?
Per questo è straordinaria la tua vita … unica direi!
Hai avuto il coraggio di nascere in un popolo, rischiando
di diventare uno straniero, per tutti gli altri.
Ti sei fatto bambino affidandoti alle braccia
di chi ti avrebbe accolto, protetto e custodito.
Hai creduto in noi, nella nostra giustizia, nella nostra
capacità di fidarci, nella nostra fedeltà,
anche quando ti abbiamo tradito.
Ti sei fatto, per primo, volto amico, per insegnarci
A scoprire, in ogni uomo e donna, il volto unico
e prezioso di un fratello e di una sorella da
amare, custodire e accogliere.
È difficile amico Gesù, ma tu resta con
noi e impareremo a farlo!
Amen.
ospitale
e
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Gesù,
Cu comeSignore
il Samaritano
anche tu hai rotto
ogni schema:
ti sei fatto vicino alla nostra vita
senza misurare, né calcolare nulla,
senza aver paura di sporcarti le mani.
Aiutaci a scegliere l'amore, ogni giorno.
Aiutaci ad avvicinarci a chi soffre, a chi è triste,
a chi è in difficoltà, a chi è solo …
Aiutaci a farci vicini per seminare amore.
Insegnaci a non aver paura di donare.
Insegnaci a spalancare il cuore per guardare il mondo con
occhi nuovi. Insegnaci a essere fratelli e sorelle degli ultimi
e a imparare ad accogliere tutti nella nostra vita
e nella nostra casa. Amen.
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La parola della Presidente
Carissimi,
nell'ultimo incontro vi ho dato notizie della nostra Associazione a livello
nazionale, ma vorrei ripeterle per quelli di voi che non fossero stati presenti.
A Roma dal 13 al 15 gennaio si è svolto il Consiglio Nazionale dove sono
avvenute le elezioni; la nostra Presidente nazionale è sempre Anna Cavazzuti
e il nuovo Assistente è Don Pier Giulio Diacò della Diocesi di Cesena Sarsina.
E' bene per noi sapere che siamo in cammino insieme a tanti altri e che
insieme stiamo vivendo la nostra vocazione di Familiari nella preghiera e nel
servizio. In questo spirito, martedì 4 febbraio, abbiamo avuto il Consiglio
regionale. Ci siamo riuniti alcuni rappresentanti delle Diocesi di La Spezia,
Chiavari e Genova per mettere in comune le nostre proposte e le nostre
aspettative per camminare insieme.
Vorrei allora proporvi il momento di formazione che abbiamo condiviso e
sul quale abbiamo riflettuto.
Abbiamo approfondito quello che ci propone la nostra Rivista Nazionale di
gennaio che vi chiedo di leggere accuratamente e che poi sarà oggetto di
riflessione nel nostro gruppo.
Nella prima parte si parla della figura del Presbitero e del Familiare che
sono due vocazioni in relazione.
Il Familiare del Clero realizza il sacerdozio comune,
mentre il Presbitero esercita il sacerdozio ordinato.
Il sacerdozio comune è riservato a tutti e inserisce
nella comunione dei figli di Dio, il sacerdozio ordinato
è ministeriale nel senso che con il sacramento
dell'Ordine il Presbitero è ordinato a un ministero
preciso nella Chiesa.
Il rapporto allora tra presbiteri e laici si vive nella
reciprocità e nella corresponsabilità che non è
collaborazione ma progettazione insieme dell'azione
pastorale.
Al Presbitero oggi la Chiesa chiede di essere sempre il ministro della
Parola, del Culto e della Comunione ecclesiale, ma anche di essere uomo
modello di umanità, uomo di comunione, educatore della fede.
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Ci si delinea quindi una figura del Presbitero nel rinnovamento.
Il termine "familiare" indica le persone che sono in
rapporto di familiarità col prete, perché gli offrono un
tipo di collaborazione diretto, personale che non è solo
di aiuto personale, è anche di aiuto nell'esercizio di
alcune mansioni del suo ministero pastorale.
Essere quindi di aiuto, sostegno in un rapporto di
stima reciproca, fatto di riconoscimento dell'identità
dell'altro.
Di qui la necessità di una formazione e di momenti di
verifica personale e comunitaria.
E' importante perciò comunicare la vocazione dei Familiari del Clero
perché altri la seguano.
Mentre ancora vi raccomando la lettura di questi argomenti, vi comunico
che saranno oggetto di riflessione nei nostri futuri incontri.
In questo periodo abbiamo vissuto la Giornata della Vita che ci ha fatto
riflettere sul suo valore e come ci ha detto il Papa ad amarla, servirla,
accoglierla, rispettarla e promuoverla.
Il 2 febbraio è stata anche la festa di tutti gli appartenenti agli ordini
religiosi. Preghiamo per tutti i consacrati che sono segni di Dio nel mondo e
come ha detto Papa Francesco: "… sono lievito per la crescita di una società
più giusta e fraterna, sono profezia di condivisione con i piccoli e i poveri".
Ci stiamo avvicinando alla Quaresima.
Il Papa nel suo Messaggio ci fa riflettere su una frase di Paolo ai Corinzi "Si
è fatto povero per arricchirci con la sua povertà".
Dobbiamo perciò prepararci a vivere con uno spirito di povertà, a
spogliarci di noi stessi per arricchirci dell'amore di Gesù.
Continuiamo la nostra preghiera per le vocazioni e per i Sacerdoti, in
particolare ricordiamo Mons. Guido Marini che ha celebrato il 25° di
Ordinazione Sacerdotale, grati a lui per quanto fa per i fratelli e per la Chiesa.
Nel prossimo incontro che sarà martedì 25 febbraio, mediteremo sul
discernimento profetico. Troveremo questo argomento nella rivista di agosto
- settembre 2013 a pag. 11, riflettendo sul valore e il significato preciso della
nostra Associazione chiedo la vostra presenza perché è necessaria per tutti
noi e aspetto tutti.
Vi saluto caramente, prego per voi e vi porto nel cuore.
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“Pregate il Padrone della messe”
N
essuno può negare che, oggi come mai nel passato, stiamo
vivendo una crisi di vocazioni e in particolare di quelle sacerdotali
soprattutto in Europa e negli Stati Uniti. Cosa fare? Si potrebbero individuare
le cause, prendere dei provvedimenti per migliorare la formazione
sacerdotale e la pastorale. Ma infine ciò che conta veramente sono le parole
del Signore stesso: «Gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della
messe che mandi operai nella sua messe». (Mt 9,38)
«Pregate!»: è dunque l'unica condizione che Dio pone per donarci delle
vocazioni. In questo siamo tutti coinvolti.
Devo la vocazione a mia madre
Io devo la mia vocazione sacerdotale a mia madre.
Quando ancora non era sposata, ella già pregava per avere il dono di un
figlio sacerdote. Appena nato, mi consacrò alla Vergine Maria e sempre
continuò a pregare affinché almeno uno dei suoi figli (eravamo in otto)
diventasse sacerdote.
Attraverso la preghiera e i sacrifici quotidiani, di cui la sua vita era
impregnata, ella mi trasmise la forza di
decidermi con gioia per il sacerdozio. Il
suo amore per la Santa Eucaristia
accese nel mio cuore di bambino il
desiderio di celebrare almeno una volta
la S. Messa nella mia vita.
Da bambini con la mamma
lavoravamo nei campi; quando
sentivamo le campane della Chiesa
suonare al momento della consacrazione (come era consuetudine un tempo
nei nostri villaggi), noi interrompevamo il lavoro e ci mettevamo in ginocchio
per adorare Gesù che in quel momento per le parole del sacerdote si faceva
presente sull'altare.
Se qualcuno venuto a casa nostra si permetteva di parlare male di un
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sacerdote, la mamma prendeva sempre le difese dell'accusato e diceva:
«Noi abbiamo i sacerdoti che ci meritiamo con le nostre preghiere e i nostri
sacrifici. Se abbiamo pregato troppo poco per loro, allora non possiamo
aspettarci dei buoni preti».
Da bambini, queste parole ci hanno segnato profondamente.
Se aveste pregato per me...
Alcuni anni fa, un mio confratello del Nord Italia, mi ha raccontato ciò che
era successo ad un suo amico: ordinato da poco, era stato inviato dal suo
vescovo in una piccola parrocchia della diocesi. Pieno d'entusiasmo il nostro
giovane e un po' timido sacerdote cominciò il suo servizio di pastore. Ma la
sua gioia iniziale era destinata a scomparire presto. In effetti, già dalle prime
settimane aveva cominciato a percepire le prime lamentele dei suoi
parrocchiani, che erano divisi tra di loro.
Nonostante i suoi sforzi, il nuovo parroco non trovava alcuna soluzione.
Dopo un anno, chiese il trasferimento al suo vescovo perché le continue
critiche gli avevano tolto tutto il coraggio e lo slancio.
Egli affisse sulla porta della sua casa parrocchiale, un biglietto d'addio
dove era scritto:
«Se aveste pregato per me tanto quanto mi avete criticato, ora io sarei già
un sacerdote santo!»
La preghiera è il mezzo più potente
La preghiera è il mezzo più grande e potente che Dio ci ha donato per la
realizzazione dei suoi piani. Ci esaudirà se particolarmente pregheremo per
avere dei buoni e santi sacerdoti.
P. G M
Mobilitiamoci tutti, preti e laici, religiosi e religiose, adulti e
bambini, e facciamo pressioni sul Cuore di Dio: "Pregate il
Padrone delle messe...”. Scuotete dal tepore e dall'indifferenza i
nostri cristiani... Se non pregano e noi con loro, non potranno
avere sacerdoti, i ministri della parola di Dio e del suo perdono;
non potranno avere coloro che si consacrano al servizio del
popolo e della gioventù in particolare.
B. Giovanni Paolo II
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MARTEDI’ 25 FEBBRAIO
ore 15,30
in Via Curtatone, 6 int. A
INCONTRO FAMILIARI
Tema: Verso un discernimento profetico
Seguirà la S. Messa
OPadre,
fa' sorgere fra i cristiani
numerose e sante vocazioni al sacerdozio,
che mantengano viva la fede
e custodiscano la grata memoria del tuo Figlio Gesù
mediante la predicazione della sua parola
e l'amministrazione dei Sacramenti
con i quali tu rinnovi continuamente i tuoi fedeli.
Donaci santi ministri del tuo altare,
che siano attenti e fervorosi custodi dell'Eucaristia,
sacramento del dono supremo di Cristo
per la redenzione del mondo.
Chiama ministri della tua misericordia, che,
mediante il sacramento della Riconciliazione,
diffondano la gioia del tuo perdono.
Fa', o Padre, che la Chiesa accolga con gioia
le numerose ispirazioni dello Spirito del Figlio tuo e,
docile ai suoi insegnamenti,
si curi delle vocazioni al ministero sacerdotale
e alla vita consacrata.
Sostieni i Vescovi, i sacerdoti, i diaconi, i consacrati
e tutti i battezzati in Cristo,
affinché adempiano fedelmente la loro missione
al servizio del Vangelo.
Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.
Benedetto XVI