Aprile_2014_INT:Layout 1 22/04/14 09:00 Pagina 7 CANARINI di COLORE Nero Jaspe rosso mosaico s.f. Nuove mutazioni La nuova frontiera della canaricoltura di colore: la mutazione Jaspe di Giovanni Nunziata - foto S. Giannetti Nel corso del 62°campionato mondiale di ornitologia svoltosi a Bari lo scorso gennaio, una speciale commissione composta da giudici di più nazioni, sotto la direzione del responsabile della Sezione D dell’O.M.J., Roberto Rossi, ha espletato l’ultimo atto della procedura con cui è stata riconosciuta la mutazione Jaspe, nei tipi base Nero, Bruno e Agata. Per l’Isabella non è stata avanzata alcuna richiesta in quanto tale mutazione non sortisce effetti apprezzabili sulla livrea di questo tipo base. La nazione proponente è la Spagna che è stata più solerte nella selezione dello Jaspe e nell’attivarsi al fine di ottenerne il riconoscimento. Si è trattato di un percorso lungo, che aveva subito una battuta di arresto, ma alla fine si è giunti al sospirato traguardo, per la gioia degli estimatori di questa nuova versione fenotipica che si va ad aggiungere al già nutrito numero di categorie a concorso. È ovvio che trattandosi di una decisione presa dalla O.M.J., da quest’anno avremo le nuove categorie a concorso solo in mostre C.O.M. e quindi alle mostre internazionali ed al prossimo campionato mondiale. Per le mostre nazionali, disciplinate dalla F.O.I., sarà necessario attendere che la Commissione Tecnica Nazionale avanzi proposta di riconoscimento al Consiglio Direttivo Federale che dovrà approvare, come da regolamento. Per cui, per vedere esposti gli Jaspe al campionato italiano ed alle altre mostre nazionali bisognerà pazientare ancora un pò. Prima che venga diffuso lo standard O.M.J. che è stato già predisposto per ciascuno dei nuovi tipi riconosciuti, provo a tracciare gli aspetti salienti della mutazione anche al fine di fornire qualche utile indicazione per chi ha intenzione di intraprendere la selezione dello Jaspe. -7- Aprile_2014_INT:Layout 1 22/04/14 09:00 Pagina 8 CANARINI di COLORE Per certi versi la diffusione di questa mutazione è stata da un lato resa difficoltosa e dall’altro facilitata. La difficoltà è stata soprattutto iniziale, perche la mutazione non è apparsa nel Canarino di colore, ma nel Cardinalino del Venezuela. Per trasferirla al Canarino è stata necessaria la traslazione dal Cardinalino del Venezuela al Lucherino europeo e da quest’ultimo al Canarino, con tutte le difficoltà che ciò comporta per la scarsa fecondità degli ibridi e per i “residui” genetici ereditati dall’ibridazione che possono gravare per più di una generazione sul canarino di colore. Le modalità di trasmissione del gene mutato ha invece agevolato la diffusione della nuova mutazione, in quanto essa è autosomica dominante a mezzo fattore. Questo vuol dire che basta che un solo gene mutato sia presente sulla coppia di cromosomi che definiscono il nuovo embrione (in questo caso non si tratta di cromosomi sessuali, ma di quelli autosomici) affinché si manifestino i suoi effetti sulle melanine del piumaggio. Se entrambi i Nero Jaspe giallo intenso s.f. più vicino alla rachide, costituisce una sorta di zona di resistenza, in cui il disegno persiste e appare più sottile, ma con ai suoi margini la melanina in diffusione che si estende verso l’esterno. Nell’Agata non si nota questa persistenza (o si nota molto meno) e si ha come l’impressione che il disegno si allarghi, ma il processo di distribuzione delle melanine è lo stesso che è visibile sugli ossidati. L’effetto di diffusione delle melanine è maggiormente evidente nello Jaspe doppio fattore. Gli ossidati che sono interessati da presenza doppia del gene mutato hanno la livrea interamente cosparsa di eumelanina, creando un’espressione simile a quella del bruno pastello o dell’isabella pastello, ma con tonalità delle melanine diverse. Per i diluiti sembra non si abbiano manifestazioni fenotipiche degne di nota. Tornando allo Jaspe singolo fattore, sono stati notati dei difetti ricorrenti che dovrebbero essere oggetto di Bruno Jaspe rosso mosaico femmina s.f. cromosomi hanno il gene mutato gli effetti fenotipici sono maggiori (si parla rispettivamente di singolo o doppio fattore). Al momento l’O.M.J. ha preso in considerazione solo il singolo fattore. Di questa mutazione si sa che non agisce sulla feomelanina, la quale resta immutata, e non interviene nel processo ossidativo di becco, zampe e unghie. Ad essere interessate sono le eumelanine della livrea che appaiono con modalità simili a quelle che si osservano sui Nero Ali grigie. Osservando meglio gli esemplari che sono oggi in circolazione, i migliori esibiscono un disegno che definirei “vaporoso”, creato dalla diffusione delle melanine nella penna. È come se le melanine che compongono il disegno migrassero dal centro di convergenza verso l’esterno della penna e per questo il disegno stesso appare molto meno marcato, vaporoso appunto, e di larghezza maggiorata. Nei neri e nei bruni il nucleo centrale del disegno, quello Agata Jaspe rosso mosaico maschio s.f. -8- Aprile_2014_INT:Layout 1 22/04/14 09:02 Pagina 9 CANARINI di COLORE penalizzazione nel tipo: la presenza di zone più o meno ampie in cui le melanine appaiono ossidate ad un livello che indica che il gene mutato non ha compiuto l’azione di riduzione e la presenza di schiarite che denotano l’assenza di melanina. In entrambi i casi si dovrebbe penalizzare il tipo. In attesa di conoscere le scelte dei tecnici preposti a stilare gli standard, ipotizzo una valutazione di insufficienza, specialmente quanto il difetto trattato è molto evidente. Lo Jaspe ha anche una sua particolare caratteristica, costituita dalla presenza di banda alare evidente su le remiganti e di soffusione nelle timoniere. Ricordo di aver letto che si era ipotizzato che questa manifestazione di assenza di eumelanina era dovuta a geni ereditati dal Lucherino europeo utilizzato per trasferire la mutazione Jaspe al canarino di colore, ma da osservazioni fatte da Giovanni Canali ho appreso che così non è. Per cui queste soffusioni diventano un fattore distintivo della mutazione che dovrebbe interessare la parte centrale ed esterna della penna, mentre la parte iniziale e terminale dovrebbero essere interessate dall’eumelanina. Sono certo che nel volgere di breve tempo gli allevatori, spinti anche dalla possibilità di esporre il risultato dei loro sforzi, riusciranno a selezionare soggetti tipici, migliorando molto quelle espressioni che oggi appaiono solo potenzialmente. Il miglioramento non potrà che ottenersi impiegando il tipo base molto tipico. Non voglio sbilanciarmi ulteriormente nel fare previsioni, ma ritengo che in tre, quattro anni si potranno ammirare esemplari con espressione diversa da quella attuale e che questa mutazione potrà offrire un fenotipo con sue caratteristiche peculiari, non confondibili con altre mutazioni, come sta avvenendo nell’agata tra mutazione topazio ed eumo. Auspico che a breve anche la Commissione Tecnica Nazionale possa interessarsi allo Jaspe, proponendone il riconoscimento anche in Italia. E mentre si apre una nuova frontiera, altre mutazioni sopraggiungono. Già si parla di Mogano e Quarzo. Il bello di questa affascinante passione e che le sorprese non finiscono mai. -9-
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