Costruiamo insieme la Sardegna Possibile ---------------------------------------------------------------------- Il progetto, le persone, i programmi ------------------------------------------------------------------------- COME SI VOTA: 1. METTI UNA CROCE SU UNO DEI SIMBOLI E SCRIVI A FIANCO NOME E COGNOME DEL CANDIDATO SI PUÒ VOTARE UN SOLO CANDIDATO CONSIGLIERE “Come la vorresti la Sardegna tra vent’anni?” ---------------------------------------------------------2. METTI UNA CROCE SUL NOME di Michela Murgia DI MICHELA MURGIA SI PUÒ VOTARE UN SOLO CANDIDATO PRESIDENTE Comunicazione INOKE Srl - [email protected] Fotografie Alessandro Cani “Come la vorresti la Sardegna tra vent’anni?” Quando a farti questa domanda è qualcuno che vent’anni ancora neanche li ha, VOLTANoi CON IL TUO VOTO PUOI qualunque QUESTA risposta è politica. un’idea di Sardegna giusta, SCEGLIERE prospera e bella DIavuta COSTRUIRE POSSIBILE l’abbiamo sempre e per moltoUNA tempoSARDEGNA da cittadini e cittadine di quest’isola siamo andati alla ricerca di un soggetto politico che potesse esprimerla nella visione e rappresentarla nelle scelte. Anche noi ci siamo fidati dei partiti tradizionali, restando delusi e spesso sgomenti. Qualche volta ci siamo affidati al non CONSIGLIO voto, stanchi di tapparci il naso, e CHIEDI molti hanno anche ceduto allo scambio, mossi La scheda elettorale potrebbe farti ingannarti. dal bisogno e dalla disperazione, credendo forse che sbagliare la rinuncia oalla libertà politica potesse tradursi in un postoGentes di lavoroeper un figlio disoccupato, unadi sorelI volontari di ProgReS, Comunidades sarannoper felici aiutarti la precaria, per un genitore licenziato. Alcuni di noi a capire come si negli vota.anni hanno però continuato a custodire l’idea che quel progetto alto, il desiderio di una Sardegna bella, giusta e prospera, dovesse passare per la costruzione di una nuova libertà, capace di mettere in discussione le dipendenze politiche, economiche e sociali che ci 5 hanno condotto alle nostre attuali condizioni. Il 3 agosto del 2013 abbiamo fatto una scelta precisa: mettere in campo tutte le forze necessarie per far diventare quel traguardo di domani un percorso valido per il presente, per tutti i sardi e le sarde. Se in passato siamo andati a votare molte volte per mettere in discussione le visioni di mondo dei nostri padri e delle nostre madri, ora ci candidiamo per costruire le prospettive dei nostri figli, di quei ragazzi e quelle ragazze di diciotto anni che oggi ci chiedono di immaginare la Sardegna in cui ad avere quarant’anni un giorno saranno loro. Nessun sardo e nessuna sarda di diciotto anni deve mai più pensare che “qui non c’è niente”, desiderando l’esilio. Nessun genitore deve provare la disperazione di non riuscire, con il proprio lavoro, a garantire il loro futuro. Per questo abbiamo costruito un progetto che rimettesse al centro della politica l’unico interesse che ci sta a cuore: noi sardi. Per questo siamo andati in giro in tutta l’isola e abbiamo cercato insieme le soluzioni per rimettere al centro della politica il lavoro, fondamento della nostra dignitosa normalità. Crediamo che per uscire dall’emergenza ci vogliano progetti territoriali chiari, che possano essere capiti in ogni casa, in ogni piazza, in ogni scuola della nostra isola. Per farli abbiamo messo in gioco decine di competenze e abbiamo strutturato un piano di micromodelli di sviluppo territoriale capace di dare vita subito all’industria del futuro, a un turismo sostenibile, a una agri-cultura che ci renda liberi e a un commercio e un artigianato che tornino ad essere il tessuto forte della nostra economia. Quando siamo andati a presentarvi questi progetti per le strade dell’isola abbiamo visto quello che speravamo: le facce rischiararsi, i sorrisi farsi più ampi e la rabbia trasformarsi in speranza di cambiamento e in prospettiva di futuro. Il nostro. Il 16 febbraio toccherà a voi portare a compimento il percorso che abbiamo fatto insieme e ci piace pensare che nelle schede della persone che sceglieranno le liste di Gentes, di ProgReS e di Comunidades non ci sarà solo il senso del dovere o la passione civica per la partecipazione, ma anche la certezza che il cambiamento, quello che tutti vogliamo per la Sardegna, possa passare da qui, da noi, liberi e insieme. 6 Costruiamo il cambiamento -------------------------------------------------------- Spezziamo le catene della dipendenza per dare un futuro ai nostri figli --------------------------------------------------------- Sardegna Possibile è un progetto che nasce dall’unione di uomini e donne che vogliono costruire il cambiamento necessario per risollevare le sorti della nostra terra. La difficile situazione che stiamo vivendo oggi non è frutto solo degli ultimi anni di malgoverno ma viene da più lontano: da decenni di clientelismo, incompetenza e inefficienza. L’unico modo per invertire la rotta consiste nel riunire persone che abbiano il cuore, la testa e le gambe in Sardegna, persone libere e indipendenti che conoscono le difficoltà del mondo del lavoro per averle vissute sulla propria pelle, che vivono i problemi quotidiani di migliaia di famiglie sarde, persone preparate che hanno studiato o che hanno saputo portare innovazione nella propria professione. Tutti loro sono accomunati dallo stesso obiettivo: fare di questa terra un luogo prospero, felice e giusto per sé e per i propri figli. Per questo intorno al progetto di Sardegna Possibile si sono riuniti tre nuovi soggetti: ProgReS, Gentes e Comunidades, in modo da trasformare in realtà le speranze di un intero popolo. Michela Murgia accetta la candidatura - Nuoro, teatro Eliseo, 3 agosto 2013 7 Comunidades -----------------------------------------Comunidades riunisce persone che si impegnano ogni giorno per le proprie collettività: sindaci, amministratori, rappresentanti di associazioni e gruppi attivi nei territori. Tutti accomunati dalla volontà di rivalutare il concetto di comunità, la sua memoria, la storia, la lingua, le relazioni. Le donne e gli uomini di Comunidades vogliono riscoprire i valori nei quali i sardi possano riconoscersi: la solidarietà, la coo- ProgReS Progetu Repùblica de Sardigna -----------------------------------------ProgReS – Progetu Repùblica de Sardigna nasce nel febbraio del 2011 per consentire alle tante persone che vogliono costruire una Sardegna più giusta e più prospera di trovare una casa realmente democratica in cui elaborare proposte e progetti concreti. Le attiviste e gli attivisti di ProgReS mettono la loro esperienza e competenza in Gentes -----------------------------------------Gentes è una rete civica fatta di persone comuni che vogliono scommettere su un nuovo modo di vivere la politica e di governare il territorio. Donne e uomini che vogliono contribuire a spezzare le catene della dipendenza che i burocrati dei vecchi partiti hanno imposto ai sardi sino a oggi. Lo vogliono fare dando valore alle idee, alle risorse e ai saperi del territorio, affiancando all’economia dei numeri quella perazione, l’attenzione ai bisogni del prossimo, e, soprattutto, l’assunzione di responsabilità nei confronti di tutto ciò che ci circonda, i paesaggi umani e naturali, le risorse, le intelligenze. Le comunità devono tornare a decidere il governo del territorio. La vitalità mostrata dai comitati dimostra il grande senso di responsabilità che le nostre collettività continuano ad avere verso sé stesse e il proprio destino. “Vogliamo dare alle centinaia di centri che compongono il ricco mosaico della Sardegna un nuovo protagonismo”. comune per costruire una repubblica indipendente nel più ampio consesso dei popoli europei e mediterranei. “Siamo cittadini del mondo aperti alle relazioni con le altre culture, fermamente decisi a riappropriarci della nostra storia e del nostro futuro. Il nostro scopo è il benessere, l’uguaglianza e la felicità delle nostre famiglie, dei nostri paesi e della nostra terra”. delle relazioni. “Intendiamo costruire processi decisionali che siano indipendenti da quelle segreterie di partito che storicamente hanno rappresentato e difeso obiettivi contrastanti con quelli della Sardegna e delle sue comunità. Proponiamo scelte politiche e amministrative concrete che aumentino progressivamente le competenze e le capacità decisionali dell’attuale Regione Sarda e degli altri enti territoriali. Solo chi vive, conosce e ama il territorio, infatti, può sapere cosa è bene per le persone che lo abitano”. 9 Costruiamo relazioni -------------------------------- Il nostro viaggio nella Sardegna che ha il coraggio di cambiare ----------------------------------------------------- 10 Quando nel giugno scorso ProgReS ha chiesto a Michela Murgia la disponibilità a candidarsi alla presidenza della Sardegna, lei ha chiesto tempo per valutare se ci fossero le condizioni per intraprendere un percorso realmente innovativo. In quel periodo Michela non ha incontrato burocrati di partito, ma i suoi unici veri referenti: i cittadini sardi. È iniziato allora un viaggio fra le più interessanti realtà imprenditoriali della Sardegna, decine di incontri basati su un unico principio: l’ascolto. Il confronto con le esigenze, le idee e le proposte di quelle persone ha mostrato l’esistenza di una Sardegna già possibile, ricca di intelligenze e capacità, in grado di costruire economia nonostante le enormi difficoltà che lo stato, la burocrazia e il malgoverno hanno posto in questi anni. Questa esperienza, che ha rivelato l’esistenza di una società sarda pronta per il cambiamento, ha spinto Michela, il 3 agosto a Nuoro in un teatro Eliseo gremito, ad accettare la candidatura. È cominciato così il percorso verso la Sardegna Possibile: centinaia di persone si sono incontrate e si sono organizzate per costruire il più innovativo progetto politico che la nostra terra abbia mai conosciuto. Il principio col quale tutti gli attivisti e i volontari si sono messi all’opera è sempre lo stesso: l’ascolto; nei circoli di San Michele e Sant’Avendrace, nelle piazze di Loceri, Alghero, Serramanna, Sedilo e in tutti gli angoli della nostra isola che è stato possibile toccare durante questa entusiasmante campagna, da Cagliari a Sassari, passando per Tempio, Olbia, La Maddalena, Lanusei, Oristano, Iglesias, Sant’Antioco... Quello di Sardegna Possibile è un progetto di ampio respiro che guarda al futuro; per questa ragione sin dall’inizio sono stati attivati contatti internazionali con le forze politiche affini del panorama europeo, in modo da tessere relazioni che possano avere al più presto ricadute sul piano economico, culturale e strategico. Sono nate nuove amicizie civiche come quella con la scrittrice e parlamentare basca Laura Mintegi e, in seguito ai viaggi a Londra e Barcellona, quelle con Joan Campbell esponente dello Scottish National Party (forza politica al governo della Scozia) e Nùria de Gispert, presidente del parlamento catalano. Queste relazioni rappresentano rapporti privilegiati che rendono forte la posizione della Sardegna nello scacchiere internazionale. Tuttavia questi incontri sono stati anche e soprattutto l’occasione per abbracciare i tanti emigrati sardi sparsi per l’Europa. A loro Sardegna Possibile ha rivolto una promessa: “ci impegneremo con tutte le nostre forze affinché la vostra permanenza all’estero possa essere una scelta e non una costrizione”. Michela Murgia e Omar Onnis con il presidente del parlamento catalano Nùria de Gispert Barcellona, Parlament de Catalunya, 14 gennaio 2014 11 Costruiamo partecipazione ------------------------------------------------------ Open Space Technology, decidiamo insieme cos’è meglio per noi --------------------------------------------------- 12 Sono due i pilastri fondamentali di questa campagna: l’ascolto e la proposta. I sardi conoscono molto bene i problemi che affliggono le proprie realtà professionali e, spesso, altrettanto bene conoscono le possibili soluzioni. Ciò che è mancato fino a oggi è stato l’ascolto da parte dei politici e delle istituzioni. Per questa ragione Sardegna Possibile ha scelto di scrivere parte del programma attivando dei processi partecipativi. Si è scelto di utilizzare una tecnica internazionale chiamata Open Space Technology (OST) capace di garantire risultati concreti ed efficaci senza disperdere neanche un singolo contributo. Cittadini, amministratori, imprenditori ed esperti durante le sessioni di lavoro gestite e organizzate da uno staff qualificato, hanno messo a disposizione le proprie conoscenze allo scopo di elaborare proposte e obiettivi sui temi caldi della politica sarda: cultura, filiera alimentare, territorio, risorse e beni comuni, turismo e trasporti, sanità e politiche sociali. Persone di tutte le età e provenienze si sono incontrate, conosciute e confrontate, hanno condiviso saperi ed esperienze, hanno dedicato il proprio tempo e le proprie capacità per il bene della comunità. Hanno partecipato complessivamente oltre un migliaio di persone, sono stati centinaia gli argomenti trattati e migliaia le proposte inserite nei report istantanei prodotti in tempo reale a ogni OST allo scopo di non perdere neanche una delle numerose idee emerse durante i lavori. Tutti i risultati sono confluiti nel programma comune delle tre realtà che compongono la coalizione – ProgReS, Gentes e Comunidades – e sono stati fondamentali nella scelta dei nostri futuri assessori. Infatti per la prima volta nella storia della Regione Sardegna gli assessori sono stati presentati prima delle elezioni e non dopo. Solo chi non ha porzioni di potere da spartire, solo chi sceglie la competenza e l’onestà come criteri può permettersi una scelta così trasparente. In questo modo i sardi sanno prima da chi sarà composta la squadra di governo e non dovranno attendere, com’è successo fino a oggi, settimane o mesi di lotte all’ultimo sangue fra i burocrati dei vari partiti per conoscere la giunta. Sardegna Possibile affronta la campagna elettorale con lo stile che intende applicare quando sarà al governo. Il metodo scelto è quello della collaborazione e della condivisione delle competenze: le tre liste che si presenteranno alle elezioni si sono aiutate e sostenute costantemente durante tutta la campagna e continueranno a farlo, a maggior ragione, anche in seguito. Open Space Technology, riunione plenaria 13 Alessandro Spano Costruiamo nuova politica Assessorato agli Affari generali, personale e riforma della regione ---------------------------------------------------- La nostra squadra di governo ---------------------------------------------------- Un gruppo di persone oneste e competenti, scelte sulla base delle loro capacità. Non era mai successo che la squadra di governo fosse presentata prima delle elezioni, tenendo gli assessorati fuori dai patti di scambio tra i vecchi partiti. ProgReS, Gentes e Comunidades pensano che gli assessorati siano i luoghi dove la competenza e la visione politica devono esprimersi ai massimi livelli e hanno lavorato affinché la Sardegna fosse governata da persone capaci. ------------------------------------------------- 14 “Il mio scopo è quello di riformare la struttura organizzativa della Regione, secondo un approccio che privilegi il raggiungimento degli obiettivi, aumenti la collaborazione interna e valorizzi le risorse che operano al suo interno. L’idea fondante di Sardegna Possibile, che io condivido in pieno, è che la definizione delle politiche per la nostra terra debba avvenire solamente dopo aver ascoltato i reali problemi dei cittadini e delle imprese e con il coinvolgimento diretto di tutti gli interlocutori.” Ha conseguito la laurea in Economia e commercio e un dottorato di ricerca in Economia e direzione delle aziende pubbliche. È professore associato e coordinatore del corso di Economia aziendale e docente di Public management presso la facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche dell’Università di Cagliari. I suoi principali interessi di ricerca riguardano i processi di pianificazione e controllo delle aziende pubbliche. È dottore commercialista e revisore legale. Ha collaborato a lungo con le pubbliche amministrazioni, compresa la Regione Autonoma della Sardegna, occupandosi di aspetti legati all’organizzazione, alla pianificazione, al controllo e alla valutazione delle prestazioni e delle politiche pubbliche. È autore di varie pubblicazioni, sia in ambito italiano che internazionale. È socio dell’International Research Society for Public Management, dell’European Accounting Association, dell’Accademia Italiana di Economia Aziendale e della Società Italiana dei Docenti di Ragioneria e Economia Aziendale. 15 Emanuele Scalas Assessorato alla Difesa dell’ambiente 16 “È fondamentale abbattere i costi in bolletta per lo smaltimento dei rifiuti e ridurre il prezzo dell’energia attraverso un nuovo piano moderno e ad alta fattibilità che preveda regole certe. Bisogna attivare la mappatura dell’inquinamento chimico, elettromagnetico, atmosferico per pianificare e avviare le necessarie bonifiche dei siti industriali e militari grazie all’azione coordinata degli istituti di ricerca, delle aziende locali e degli interventi europei. Dobbiamo inoltre rendere le foreste capaci di generare sviluppo e ricchezza sul territorio.” Ha conseguito la laurea magistrale in Ingegneria per l’ambiente e il territorio e un diploma post universitario in Bioarchitettura. Ha pubblicato i risultati di una ricerca sulle applicazioni dell’idrogeno per autotrazione e ha vinto un concorso pubblico per istruttore direttivo tecnico di enti locali. È responsabile a tempo indeterminato del servizio tecnico di un’unione dei comuni ed è iscritto all’albo degli ingegneri di Oristano. Ha esperienza pluriennale nella progettazione di opere pubbliche e private, nella direzione dei lavori e nella gestione di appalti pubblici sopra soglia comunitaria. Si è occupato di progettazione europea, di progettazione e pianificazione territoriale, della redazione di piani di protezione civile e di progettazione di servizi pubblici di raccolta differenziata dei rifiuti urbani. “La sostenibilità implica l’innalzamento della qualità della vita e del reddito delle persone, così come la cura e la protezione del territorio e delle specie viventi. È un percorso verso il quale ogni società umana dovrebbe tendere con tenacia e costanza. Per fare questo occorre che la politica sia espressa da persone consapevoli, competenti e capaci di lavorare insieme. Il mio primo obiettivo è quello di elaborare, entro i primi sei mesi di governo, un Piano strategico del turismo sostenibile in Sardegna.” Rita Cannas Assessorato al Turismo, artigianato e commercio Ha una laurea in Scienze politiche all’Università di Cagliari, una borsa di studio del CNR, un dottorato di ricerca in Economia all’Università di Bologna e un master in Metodologia della ricerca alla Strathclyde University di Glasgow, dove ha studiato politiche di destagionalizzazione del turismo in Scozia e Sardegna. Ha svolto attività di ricerca sulla fattibilità economica per la realizzazione di un eco-villaggio turistico in Scozia. Si occupa dello studio di modelli di turismo sostenibile. È ricercatrice in Economia e gestione delle imprese e docente di Economia e tecniche di comunicazione di impresa presso l’Università di Cagliari. Si occupa inoltre di ricerca presso l’Institute for Tourism Travel & Culture dell’università di Malta grazie alla borsa di ricerca europea Marie Curie. Ha svolto attività di ricerca e formazione presso enti privati e pubblici, fra cui: Eco&Eco - Economia e Ecologia di Bologna, IRPET di Firenze e CTS di Roma. 17 Omar Onnis Assessorato alla Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport Ha compiuto studi in Scienze politiche, Filosofia e Giurisprudenza. È laureato in Scienze storiche; ha conseguito competenze professionali nell’ambito della tutela dei beni culturali e nel campo dell’educazione ambientale. È scrittore e saggista. L’ambito culturale è quello in cui si muove da anni e su vari fronti, prefiggendosi da sempre l’obiettivo “di uno sviluppo su scala umana, che tenga conto delle nostre peculiarità, delle nostre grandi risorse di talento, del nostro enorme patrimonio storico-culturale”. Il suo primo lavoro è stato in ambito educativo. Per sei anni si è occupato di educazione ambientale, guidando gruppi di ragazzi in età scolare nel corso di campi scuola; successivamente ha progettato e coordinato percorsi educativi, in collaborazione con istituti e comuni di tutta la Sardegna. A Trento per tre anni ha svolto attività al pubblico presso la biblioteca comunale (una delle realtà più importanti in questo ambito a livello italiano) e nella locale biblioteca universitaria. In questo frangente ha anche maturato una significativa esperienza sindacale. Dopo aver pubblicato diversi articoli di tema storico e culturale su varie riviste, nel 2013 ha pubblicato il suo primo libro. 18 “È doveroso fare della cultura uno dei fattori di riscatto e di emancipazione storica dei sardi. La Sardegna deve essere un posto fecondo, accogliente e stimolante prima di tutto per i sardi. Le nostre priorità saranno: istruzione; ricerca; valorizzazione del patrimonio storico-archeologico e artistico; razionalizzazione e valorizzazione delle infrastrutture culturali, delle competenze e della creatività; promozione dello sport sardo come veicolo di identificazione e di crescita sociale e culturale”. Rita Tolu Assessorato al Lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale “Il mio obiettivo è quello di aumentare la competitività della Sardegna al livello dei paesi più virtuosi d’Europa, attraverso l’investimento nell’istruzione e nella formazione e la conseguente crescita di posti di lavoro in tre aree chiave: economia verde, servizi sanitari e tecnologia dell’informazione e della comunicazione”. Dopo la maturità classica nel 2001, si è laureata con lode in Giurisprudenza all’Università di Cagliari nel 2006 con una tesi sperimentale in Diritto penale commerciale sull’insider trading e i rapporti tra il diritto penale e la cosiddetta etica di mercato. Ha frequentato presso la Just Legal Services di Milano un master in Penale societario e reati finanziari. Terminato il periodo di praticantato ha sostenuto l’esame di abilitazione alla professione forense e dal 2012 è iscritta all’albo degli avvocati di Cagliari. Si è occupata di sovraffollamento delle carceri e diritti dei detenuti. Nel gennaio 2013 ha ricevuto il premio Fondazione Avvocato Pietro Riccio. 19 Salvatore Corveddu Assessorato all’Industria Nel ‘70 ha concluso il corso professionale biennale di analista chimico che gli ha permesso l’ingresso in un’azienda di produzione di vernici, l’ARNEL di Grugliasco, vicino a Torino. Nello stesso anno è stato assunto dalla FIAT di Torino, a Mirafiori, come “allievo operaio”, posizione che gli ha permesso di affrontare meglio la condizione di lavoratore studente. Grazie al diploma di perito chimico industriale, conseguito nel luglio del ‘73, la FIAT gli ha proposto il trasferimento presso il centro ricerche di Orbassano, dove ha lavorato come analista chimico fino alla metà del ‘76. L’anno successivo è stato assunto come perito chimico industriale negli impianti di produzione presso la SIR di Porto Torres e nel ’79 ha ricoperto l’incarico di responsabile di produzione in turno. Il suo costante impegno nel sindacato lo ha portato a essere eletto prima segretario provinciale dei chimici della CGIL, poi segretario regionale dei chimici e dei minatori in Sardegna e, dal 2005 al 2011, segretario nazionale italiano. 20 “Sono necessari strumenti di concertazione e di programmazione che devono: tutelare e risanare l’ambiente con le bonifiche e la riqualificazione delle aree inquinate, attrarre investimenti industriali moderni per il miglioramento delle infrastrutture e delle tecnologie. Sarà così possibile rilanciare l’occupazione e l’offerta formativa qualificata. Occorre avere una visione moderna dello sviluppo industriale che tuteli contemporaneamente le esigenze della produzione e quelle della salute pubblica”. “Credo nei valori di Sardegna Possibile, gli stessi storicamente riconosciuti dai sardi, nell’etica, nella passione e nel coraggio di fronte alle difficoltà. Credo nell’autodeterminazione e nell’essere artefici del proprio destino. Il mio primo obiettivo sarà quello di coniugare le esigenze della Programmazione con quelle del Bilancio nell’ottica di contribuire, per la mia parte, al rinascimento culturale e politico di cui abbiamo bisogno per ottenere il traguardo di un benessere diffuso”. Gian Paolo Marras Assessorato alla Programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio Assunto presso la Legler a Ottana nel 1992 come assistente di sala tessitura, dal 2001 è responsabile delle prove Sviluppo prodotto e della qualità sul tessuto Denim. Quadro sindacale della CGIL nella federazione dei tessili, dal 1999 è stato per circa due anni segretario provinciale della Filtea e componente del direttivo nazionale italiano della categoria. Nel 2010 è stato eletto sindaco di Ottana dopo due mandati come consigliere comunale. Fa parte del consiglio d’amministrazione del Consorzio industriale provinciale di Nuoro ed è componente della giunta della Comunità Montana del nuorese. 21 Filippo Scalas Assessorato agli Enti locali, finanze e urbanistica 22 “La bellezza architettonica è un vero e proprio valore in grado di costituire un’enorme attrattiva e un’opportunità. Da anni mi impegno per realizzare l’idea di una pianificazione del territorio fondata su un processo collaborativo fra gli enti locali. La Regione può riacquistare autorevolezza con una gestione condivisa delle linee programmatiche: le scelte politiche possono essere realmente partecipate solo restituendo agli enti locali pari dignità e attivando un processo virtuoso basato sulla fiducia e sulla corresponsabilità”. Nel 1983 ha intrapreso gli studi magistrali perché: “da sempre attratto dall’affascinante compito della formazione e dell’insegnamento alle giovani generazioni”. In seguito ha svolto la professione di insegnante e dall’anno 2000 il suo impegno sociale si è rivolto alla politica, prima come assessore all’Inclusione sociale e istruzione e, successivamente, ricoprendo l’incarico di sindaco nel comune di Nurachi. La sua amministrazione è stata caratterizzata dal ripensamento del PUC in sintonia con i temi del recupero e della sostenibilità economica, energetica e storica del vissuto urbano. È stato inoltre presidente e membro del consiglio d’amministrazione dell’Unione dei Comuni del Montiferru-Sinis e componente del consiglio regionale dell’ ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani). “È necessaria una nuova legge sui lavori pubblici che introduca la semplificazione delle procedure attraverso l’innovazione. Le opere pubbliche devono avere tempi e costi certi, per raggiungere questi obiettivi servono l’ingegnerizzazione dei processi e la valorizzazione delle professionalità interne. Bisogna operare una rimodulazione delle figure professionali e degli uffici competenti e introdurre il ciclo di vita dei materiali, riconoscendone il valore etico”. Diego Portas Assessorato ai Lavori pubblici È laureato in Ingegneria edile con una tesi sul recupero e riuso degli edifici storici in terra cruda della Sardegna. Ha studiato a fondo il tema della pianificazione territoriale con particolare attenzione alle peculiarità isolane. Ha lavorato in vari studi professionali e ha partecipato all’adeguamento del PUC del comune di Monserrato e di Assemini al PPR. È stato responsabile tecnico in una ditta di installazioni nel campo delle energie rinnovabili. Libero professionista dal 2010, ha continuato a occuparsi di bioarchitettura (oltre che dell’efficientamento energetico degli edifici). In particolare, con l’associazione Progetto BAREGA, ha studiato e sperimentato l’impiego dei materiali locali nella ricerca di soluzioni economiche ed ecologiche. 23 “Le politiche della salute si uniranno strategicamente con quelle abitative, del lavoro, del turismo, dell’agricoltura, dell’industria e dell’ambiente perché la Salute è il risultato di processi di pianificazione che devono tenere conto di tutto ciò che influisce sul nostro benessere psico-fisico. È necessario invertire la tendenza per cui la cura è il solo obiettivo del sistema Sanità, che è prigioniero di logiche economiche e finanziarie. Elimineremo i privilegi di pochi a vantaggio della trasparenza e del benessere di tutti.” 24 Anna Sulis Assessorato all’Agricoltura e riforma agro-pastorale Giuseppe Frau Assessorato all’Igiene e sanità e assistenza sociale Direttore del distretto sociosanitario di Cagliari Area Vasta e direttore del Dipartimento di coordinamento dei distretti della ASL di Cagliari, ha lavorato come medico di famiglia nel Comune di Serrenti per quindici anni e da circa venti è dirigente del Servizio sanitario regionale. Da otto anni lavora a Cagliari per il potenziamento dei servizi sanitari e sociosanitari territoriali sviluppando nuovi modelli di cura e assistenza improntati su reti integrate (ospedale-territorio). È creatore del modello di Punto Unico d’Accesso per la presa in carico globale delle persone e delle famiglie. Ha collaborato con la Regione per la redazione di linee di indirizzo su RSA, Riabiltazione, PLUS, Cure domiciliari integrate. “Occorre valorizzare al massimo le produzioni locali e allo stesso tempo incentivare l’apertura dei produttori ai contatti col mondo. Credo che occorra guardare all’agricoltura con occhi nuovi, integrando la diversificazione aziendale con la multifunzionalità: le aziende devono essere in grado di produrre beni e servizi differenziati guardando a più mercati contemporaneamente. Questo migliorerà le produzioni e il reddito e sarà uno strumento di inclusione e sostegno.” Si occupa di formazione in contesti rurali (turismo sostenibile e inclusione sociale) e sviluppo territoriale. Per Slow Food è stata responsabile della condotta di Cagliari e coordinatore regionale, poi presidente di Slow Food Sardegna e componente del Consiglio nazionale dei governatori. Si è occupata direttamente della creazione dei presidi della Pompìa di Siniscola e del Fiore Sardo dei Pastori (compresa la stesura dei disciplinari). Ha coordinato i presidi e le Comunità del cibo e la loro integrazione all’interno della rete internazionale di Terra Madre. Ha progettato e gestito progetti interregionali di scambio di formazione e competenze e ha partecipato all’organizzazione del progetto italiano Resistenza Casearia, con l’inclusione del Fiore Sardo dei Pastori tra i formaggi da tutelare. Ha coordinato la partecipazione dell’assessorato all’agricoltura a eventi di promozione, come il Salone del Gusto e, con gli assessorati all’agricoltura delle regioni Sardegna, Veneto, Puglia, Piemonte e l’agenzia governativa Buonitalia, a Identità Slow (in collaborazione con la manifestazione di settore Identità Golose). Ha guidato la delegazione di Slow Food che ha partecipato alla stesura del PSR 2007-2014, occupandosi direttamente della definizione delle proposte dell’associazione. 25 Lavoro Pianificazione per micro-modelli La progettazione per micro-modelli è agile nella sua controllabilità economica e gestionale e persegue precisi macro-obiettivi diffusi su tutto il territorio sardo. Questi obiettivi sono stati progettati unendo le competenze di tutti gli assessorati. I micro-modelli saranno configurati come riorganizzazioni produttive permanenti sul territorio e saranno finanziati per i primi tre anni in forma di politiche attive per il lavoro. Costruiamo alternative Ogni micro-modello è costruito a partire da uno studio delle esigenze del mercato o del- --------------------------------------- stria, l’agricoltura, l’artigianato tecnico e artistico, l’istruzione scolastica, la cultura e i beni Il nostro programma, il nostro progetto, il nostro futuro --------------------------------------------- le richieste di efficienza del servizio e prevede, oltre alla messa in campo di precise azioni di organizzazione della produzione, anche un raccordo con la filiera della formazione accademica e professionale, al fine di offrire alle persone coinvolte nel micro-modello tutti gli strumenti di autogestione che renderanno il modello autonomo allo scadere del terzo anno. Gli ambiti prioritari d’azione dei micro-modelli sono: l’industria e la nuova induculturali e identitari, il turismo. Salute Abolizione del ticket La grave crisi occupazionale in Sardegna dipende dal fatto che il lavoro è stato sempre affrontato come un’emergenza e non è mai stato pianificato come una normalità operativa figlia di politiche strutturali, di formazione integrata e di azioni concertate con i territori. Una seria politica del lavoro passa per la riorganizzazione di tutti i settori che competono alla produttività e alla formazione. Non si tratta di politiche per il domani, ma per l’oggi, perché molte di quelle scelte – se fossero state fatte a suo tempo – avrebbero avuto effetti immediati sull’emergenza e effetti di lungo termine sulle sue cause strutturali. Cominceremo a farle noi. La salute è un diritto che non deve dipendere dal reddito, troppe persone oggi faticano a garantirsi i servizi fondamentali. La nostra sanità sarà più efficiente e sprecherà meno, indirizzando le risorse sulla gratuità del servizio. Piano regionale dei servizi sociali Riorganizzeremo in maniera efficace i servizi sociali perché nella nostra idea di Sardegna non possiamo accettare che qualcuno rimanga indietro. La Regione ha il dovere di garantire a chi ne ha bisogno tutto il sostegno possibile. Specializzazione dei piccoli ospedali e riduzione delle liste d’attesa Opereremo una razionalizzazione della rete ospedaliera che consentirà la trasformazione degli ospedali in strutture di eccellenza in modo tale che nessuno dovrà essere smantellato. Sopra, la giunta in pectore 26 Investiremo in risorse umane e nell’ottimizzazione degli impianti per ridurre le liste di attesa. 27 Certificazione di bilancio e piano di rientro del debito Consideriamo la sanità e i servizi sociali non come una spesa, ma come un investimento Energia e quindi renderemo effettiva la trasparenza del bilancio regionale, la responsabilizzazione sulla spesa di tutti i soggetti (ASL, organizzazioni, operatori) e freneremo l’ indebitamento progressivo attraverso un Piano di rientro pluriennale basato su un coerente equilibrio Piano energetico e riduzione dei costi in bolletta Vogliamo ridurre il costo dell’energia elettrica per le famiglie e per le imprese attraverso un tra considerazioni finanziarie e obiettivi di salute pubblica e qualità. nuovo Piano energetico e soprattutto attraverso l’istituzione di un’Agenzia sarda per l’e- Pianificazione della salute integrata tra gli assessorati nergia che si occupi della produzione elettrica pubblica e privata e della gestione integrata Le politiche di programmazione in tutti i settori saranno incentrate sul benessere del cit- delle reti. Potremo così rinegoziare i contratti già in essere per lo sfruttamento delle risor- tadino perché migliorando le condizioni di vita migliora la salute delle persone. Per questo se energetiche fossili e incentivare l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. avvieremo iniziative che nel medio e lungo periodo si integreranno strategicamente con le Moratoria sulle trivellazioni politiche abitative, del lavoro, dell’agricoltura, dell’industria, dell’ambiente e dello sport. Non esiste altra strada per tutelarci dalle speculazioni energetiche che non sia quella di imporre per legge il diritto dei sardi alla propria sovranità energetica attraverso scelte libe- Fiscalità re, moderne, sostenibili e indipendenti dagli interessi di grandi gruppi di speculatori privati. Questo comporterà l’immediata moratoria e il successivo divieto di qualsiasi tipo di sfruttamento delle risorse energetiche fossili, limitate e inquinanti presenti nel sottosuo- Agenzia delle entrate Se vogliamo avere le risorse per gestire e programmare i nostri investimenti è indispensabile e urgente avere un’Agenzia sarda delle entrate che trattenga in Sardegna le risorse e le lo sardo. Produciamo già più energia di quella che ci occorre e per questo pensiamo che il futuro dell’energia sarda passi per il controllo della sua gestione molto più che per la moltiplicazione della sua produzione. reindirizzi a tutti i comparti produttivi, con particolare attenzione alle imprese artigiane e Incentivi al risparmio ai piccoli commercianti che rappresentano il tessuto imprenditoriale più diffuso e minac- La principale fonte di energia è l’energia non dispersa. Per questo finanzieremo il poten- ciato del nostro territorio. ziamento delle politiche di risparmio e aumenteremo gli incentivi alla bioedilizia per la ri- Riconoscimento dell’insularità europea qualificazione energetica di ogni antropizzazione. La comunità europea riconosce il diritto a un regime fiscale differenziato che ha lo sco- Micro-produzione rinnovabile po di ridurre il divario esistente tra i livelli di sviluppo dei vari territori e colmare il ritardo Vogliamo invogliare le aziende e i privati a produrre energia in proprio. L’autoproduzione delle regioni meno favorite, come le isole. di energia elettrica e termica va incentivata con l’innesco di filiere di progettazione, pro- Noi ci batteremo perché questo diritto venga riconosciuto ai sardi. duzione e installazione di impianti fotovoltaici, mini-eolico per le abitazioni, biogas e mi- Alleggerire la fiscalità negli ambiti di competenza della regione ni-idroelettrico per le aziende. Vogliamo offrire a chi apre un’impresa una vera e propria area legislativa di protezione e Sostituzione graduale delle fonti fossili con quelle rinnovabili supporto in cui la fase di avvio sia adeguatamente seguita, finanziata e promossa. Voglia- La Sardegna deve guardare al futuro, non possiamo più permetterci di adottare model- mo alimentare la cultura di rete tra le imprese, favorendo fiscalmente quelle che scelgo- li vecchi e dannosi. Il tempo delle fonti fossili è finito, la nostra azione politica sarà vol- no di interagire tra loro. Sosterremo le aziende che investono in innovazione, nei giova- ta al loro abbandono progressivo, con l’aumento della quota di produzione e autoprodu- ni e sulle assunzioni. zione da rinnovabili. Per questo è indispensabile riportare le decisioni energetiche in capo alla Sardegna. 28 29 Impresa Scuola Industrie e agri-culture innovative Legge quadro sulla scuola e lotta alla dispersione Definiremo programmi di promozione internazionale e missioni commerciali (trade mis- Intendiamo dare forte impulso al contrasto della dispersione scolastica, affrontando con sion) coordinati dalla Regione per la promozione di prodotti sardi in mercati esterni e la progetti specifici tutte le sue cause culturali (compresa la questione linguistica), sociali e creazione di un servizio regionale di supporto tecnico, contrattuale e linguistico. Incen- infrastrutturali. Una legge quadro sulla scuola è il primo degli strumenti necessari a que- tiveremo le produzioni biologiche e l’utilizzo strategico dei marchi di qualità alimenta- sto obiettivo, così come è urgente uno spazio permanente di confronto tra gli operatori re (secondo i nuovi orientamenti comunitari) e lo sviluppo di marchi ombrello per piccole della scuola per lo scambio di buone prassi e la continua verifica dell’efficacia delle scelte produzioni locali in modo da promuoverle e proteggerle, fidelizzare i consumatori ed eli- politiche in materia di educazione e formazione. minare le frodi alimentari. Integreremo le filiere, incluse quelle mangimistiche, col terri- Parificazione della cultura e della lingua sarda torio attraverso incentivi per l’utilizzo innovativo dei prodotti in eccedenza o in prima produzione, come, ad esempio, la lana e il sughero nell’edilizia. Supporteremo la produzione forestale sughericola e le attività collegate. Riconosceremo ad allevatori, agricoltori e pescatori il loro ruolo di custodi del paesaggio e attiveremo con loro appositi contratti ambientali, con incentivi per il loro contributo alla conservazione naturale, alla tutela della biodiversità e alla pesca sostenibile. Semplificazione dell’accesso al credito L’innovazione e la competitività del sistema produttivo vanno accompagnate con appositi servizi e con l’istituzione della figura del business tutor che accompagni le aziende anche all’accesso rapido ai fondi pubblici. La negazione della competenza bilinguistica, la condizione socio-economica e l’isolamento infrastrutturale sono i primi nemici di una crescita coerente con i tempi e gli strumenti della scuola futura. Valorizzeremo al massimo il patrimonio culturale, linguistico e creativo sardo, sia come fattore di sviluppo umano, sia come fattore economico strategico. Per questo finanzieremo il prossimo piano triennale di politica linguistica della Regione e lavoreremo per il riconoscimento internazionale del plurilinguismo sardo. Apertura allo scambio estero Il respiro internazionale del nostro progetto ci spinge ad aprire canali di scambio di saperi con altri centri di conoscenza in tutto il Mediterraneo. Non vogliamo solo che i nostri giovani vadano fuori a prepararsi, ma che la Sardegna sia meta di apprendimento d’avan- Semplificazione burocratica guardia per i giovani di altri paesi. Faremo in modo che l’informazione sulle dotazioni finanziarie fruibili sia garantita in ma- Piano straordinario per l’edilizia scolastica niera puntuale e trasparente, anche attraverso la digitalizzazione, la semplificazione e di conseguenza la sburocratizzazione delle strutture regionali, facilitando la gestione delle pratiche al cittadino. Le scuole sarde cadono letteralmente a pezzi mettendo a rischio l’incolumità dei nostri ragazzi. È arrivato il momento di intervenire con un piano straordinario per l’edilizia scolastica per porre fine a questo stato di cose. Rafforzamento delle filiere Incentiveremo la produzione per il mercato interno attraverso il sostegno e il rafforzamento delle filiere di produzione, lavorazione e distribuzione di prossimità. Il nostro pri- Cultura mo mercato è la Sardegna. Realizzeremo delle filiere di lavorazione dei materiali riciclabili raccolti. Questo indirizzo di industria sostenibile ci permetterà di riconvertire parte delle aree di crisi industriale sulle filiere di trasformazione, salvando molte professionalità. 30 Piano Culturale Regionale La cultura in tutte le sue forme espressive è il pilastro fondante su cui vogliamo costruire la nostra visione di società, di economia e di sviluppo umano. Intendiamo dotarci di un 31 piano culturale regionale, ovvero una legge organica che garantisca a chi opera significati- questi obiettivi senza realizzare un Piano regionale dei trasporti e della mobilità. I criteri vamente in cultura la certezza delle risorse, la verifica dell’impatto e il riconoscimento del di attuazione di questo piano sono improntati alla sostenibilità, come tutte le azioni poli- proprio valore sociale e professionale. tiche che vogliamo portare avanti. Organizzazione dei beni culturali e stabilizzazione delle professionalità qualificate Rinegoziazione delle convenzioni marittime e aeree Il patrimonio culturale, linguistico e creativo sardo, deve essere valorizzato al massimo sia fine di verificare l’effettiva rispondenza contrattuale dei servizi e vogliamo rimettere in di- come fattore di sviluppo umano, sia come fattore economico strategico. scussione quelle evidentemente svantaggiose per la mobilità dei sardi. La Regione è il sog- Intendiamo integrare cultura ed educazione con turismo, produzioni agro-alimentari e in- getto che deve essere presente quando si decide, non quello che arriva dopo con i ricorsi. dustriali, patrimonio ambientale e paesaggistico, attraverso processi di convergenza nella Micro-modelli di mobilità elettrica sul territorio pianificazione. L’ambito culturale è per noi cruciale e chi vi lavora dovrà essere stabilizzato. Incentivi al rientro degli artisti e supporto a quelli residenti Vogliamo monitorare subito il rispetto delle convenzioni marittime e aeree già in essere al Atteremo un Piano di mobilità elettrica che permetterà di cominciare la progressiva diminuzione del ricorso ai combustibili fossili per la mobilità locale privata e pubblica. Gli artisti e gli artigiani artisti in particolare (senza distinzione di linguaggio espressivo) non sono per noi singole esperienze di eccellenza, ma vanno considerati nel loro insieme come un bene culturale immateriale di tutti i sardi: come tali vanno protetti e promossi. Turismo Riforma Burocratica Riorganizzazione della Regione per processi La struttura interna della Regione è plasmata su modelli ormai obsoleti e l’attuale struttura organizzativa da tempo non è più in grado di gestire i grandi cambiamenti che si sono Collegamento fra le attività produttive e i flussi turistici verificati negli ultimi anni. Riorganizzeremo l’istituzione secondo una visione finalizzata Rivitalizzeremo le attività artigianali e commerciali legate al territorio attraverso un più in- ad ottenere soluzioni concrete, favorendo la collaborazione sia interna che con l’esterno, cisivo collegamento ai mercati, specie a quelli turistici: nessuno deve venire in Sardegna e ovvero con i cittadini, le imprese, le amministrazioni e tutti i soggetti interessati. non vedere i sardi, la loro creatività, le loro produzioni e il loro stile di relazione. Rafforzamento delle strutture e promozione del turismo interno Eliminazione delle funzioni doppie, accorpamento di quelle disperse Includeremo le aree non costiere in circuiti di promozione turistica attraverso il rafforza- Far funzionare la macchina amministrativa è fondamentale per gettare le basi di un buon mento di modelli di ricettività diffusa e in connessione agli operatori di servizi commercia- governo e per permettere che le istituzioni possano essere realmente vicine ai cittadini. li, artigianali e culturali affinché tali circuiti siano proposti e promossi in maniera efficace. Lotteremo contro ogni spreco, lavoreremo per razionalizzare e rendere efficace l’azione di governo del territorio. Trasporti Percorsi partecipativi tra territorio e funzionari regionali Vogliamo applicare il metodo partecipativo alla riorganizzazione degli uffici regionali per individuare, insieme a chi ci lavora, soluzioni condivise per aumentare l’efficienza e ridur- Piano regionale della mobilità re la burocrazia. Vogliamo dare certezza a tutti dello spostamento attraverso un prezzo equo e unico, pro- 32 muovendo la continuità relazionale al posto di quella territoriale. Impossibile ottenere 33 Territorio Trasparenza della pubblica amministrazione (open gov e open data) Crediamo nell’intelligenza collettiva e vogliamo fornire strumenti regionali di partecipazione diretta alla costruzione e consultazione dei dati pubblici (open data) e dei processi Tutela dell’agro sano, bonifica di quello ferito amministrativi (open gov). Ridefiniremo l’uso del territorio secondo principi di sostenibilità economica e ambientale. Vogliamo riorganizzare, riqualificare e bonificare le maggiori aree industriali e militari, portando ad esaurimento quelle insostenibili per andare verso la costruzione di un nuo- Responsabilità Politica vo modello di sviluppo. Investimenti sulle vocazioni primarie Per troppo tempo in Sardegna sono stati importati modelli di sviluppo, non solo estranei e Taglio degli emolumenti e decadenza dei consiglieri regionali assenteisti inadeguati, ma anche dannosi per l’economia e per la salute. Incentivare le vocazioni primarie I consiglieri saranno retribuiti in base alle loro presenze e decadranno dalla carica in caso non ci permetterà solo si sviluppare benessere ma anche di lasciare un’eredità ai nostri figli. di eccessivo numero di assenze. Intendiamo inoltre ridurre le indennità e reinvestire le ec- Regole certe e semplici sulla tutela del paesaggio cedenze in un fondo di finanziamento alle nuove imprese e a quelle in difficoltà. Da decenni il paesaggio in Sardegna è devastato da servitù di varia natura e da speculazioni che non hanno portato alcun benessere alla nostra terra. Miriamo a ripristinare l’armonia fra l’uomo e i luoghi in cui vive anche perché siamo con- Diritti sapevoli che solo un paesaggio sano è in grado di generare economie sostenibili. Partecipazione Piano regionale antiviolenza sulle donne e formazione alla parità di genere Vogliamo migliorare la qualità della nostra vita democratica, attualmente minata dalla scientifica costruzione sociale di barriere di genere. La battaglia per l’inclusione e la con- Legge sui percorsi partecipativi I cittadini dovranno poter decidere del proprio futuro senza più subire decisioni nocive calate dall’alto che non fanno l’interesse dei sardi ma solo quello dei vecchi partiti. Vogliamo offrire uno strumento di legge che obblighi chi amministra a istituire i processi partecipativi ogni qualvolta si superi un determinato investimento o una soglia significativa di impatto socio-ambientale. Istituzione delle “Coronas de logu”, consigli di cittadinanza per il controllo di beni comuni e modelli di sviluppo I cittadini che in questi anni hanno dimostrato di avere a cuore le sorti della propria comunità devono avere voce nelle scelte delle amministrazioni. Intendiamo far partecipare le associazioni e i comitati alle decisioni degli enti territoriali le cui conseguenze ricado- 34 no sull’intera collettività. divisione degli spazi di soggettività civica è soprattutto culturale e per questo vogliamo che l’autonomia scolastica, fortemente rifinanziata con apposite voci di bilancio, comprenda nuovi apprendimenti mirati ad abbattere le barriere discriminanti dell’immaginario tradizionale e a dotare i nostri figli e le nostre figlie degli strumenti necessari per costruire una società più giusta e inclusiva. Per quel che ci compete cominceremo con la modifica della legge elettorale, introducendo subito la doppia preferenza di genere, e vincolando la comunicazione istituzionale alla rappresentazione di una società equa. Accoglienza dei migranti in prospettiva stanziale Uno sguardo programmatico va posto verso il Mediterraneo e i movimenti di popoli e beni che lo attraversano. Di quei movimenti la Sardegna è stata sempre crocevia nella storia e noi vogliamo che continui a esserlo da protagonista. Vogliamo progettare accoglienze e convivenze, aumentando consapevolmente l’interazione culturale, sociale ed economica; 35 lo facciamo convinti che, attraverso politiche intelligenti concordate con l’Unione Europea, tutti quelli che vengono qui a cercare il loro futuro possono diventare una parte importante del nostro. In quel futuro non sarà il sangue né il suolo a determinare le appartenenze, ma la libera scelta delle persone. Noi lo chiamiamo “ius voluntatis”. Legittimazione culturale dei rapporti familiari atipici COME SI VOTA: 1. METTI UNA CROCE SU UNO DEI SIMBOLI E SCRIVI A FIANCO NOME E COGNOME DEL CANDIDATO SI PUÒ VOTARE UN SOLO CANDIDATO CONSIGLIERE In Sardegna esistono costumi sociali non riconosciuti dagli ordinamenti vigenti come la filiazione di anima, il vicinato, la comparia, questi rapporti di prossimità generano un bilancio sociale positivo perché favoriscono la solidarietà e l’assistenza reciproca. Tali comportamenti, che fanno parte del nostro patrimonio culturale, non solo andranno riconosciuti ma anche premiati. Lotta alle nuove povertà strutturali Riformeremo il sistema dei servizi per i lavoro e della formazione professionale. Attueremo l’integrazione fra l’OML regionale (Osservatorio Mercato del Lavoro e della Mobilità professionale) e l’OML provinciale anche uniformando i metodi di analisi. L’Osservatorio deve consentire ai diversi interessati di avere informazioni sulle esigenze delle imprese, ossia che tipo di figure professionali ricercano o ricercherebbero qualora si presentasse l’esigenza di incrementare l’organico. È necessario, inoltre, che si effettuino rilevazioni e indagini sui settori produttivi carenti e 2. METTI UNA CROCE SUL NOME DI MICHELA MURGIA SI PUÒ VOTARE UN SOLO CANDIDATO PRESIDENTE che potrebbero avere uno sviluppo. I centri di formazione pubblici dovranno integrarsi con le agenzie private. L’intero programma è consulatabile all’indirizzo sardegnapossibile.com/programma/ QUESTA VOLTA CON IL TUO VOTO PUOI SCEGLIERE DI COSTRUIRE UNA SARDEGNA POSSIBILE CHIEDI CONSIGLIO La scheda elettorale potrebbe farti sbagliare o ingannarti. I volontari di ProgReS, Gentes e Comunidades saranno felici di aiutarti a capire come si vota. Comunicazione INOKE Srl - [email protected] 36Fotografie Alessandro Cani ABBIAMO ALTRI TRAGUARDI www.youtube.com/watch?v=77MAPyNRIqo SI VOTA DOMENICA 16 FEBBRAIO 2014 MICHELA MURGIA PRESIDENTE DELLA SARDEGNA sardegnapossibile.com - fb SardegnaPossibile
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