LA GAZZETTA LEGGILA E STAMPALA DA www.gazzettadelvelino.it DEL VELINO ANNO 16 N.159 4 GIUGNO 2014 Periodico di informazione politica, culturale, sportiva e ricreativa-stampato in proprio-omaggio–direttore responsabile ed editore Samuele Ranalli Corso Mazzini n. 99 Cittaducale - Tel. 3396785380-Reg.Tribunale Rieti n°6/1998 del [email protected] DOPO UN LUNGO RESTAURO CHE LASCIA PERPLESSI RESTITUITO ALLA COMUNITA’ DI CITTADUCALE IL PORTALE DI S. AGOSTINO D opo oltre sei mesi di lavoro il Portale di S. Agostino, datato 1450, è tornato visibile ai cittadini ed ai turisti. L’apprezzamento nei confronti del committente e dell’Ente finanziatore -la Fondazione “Varrone” della Cassa di Risparmio di Rieti S.p.A.è stato pressoché unanime. Tuttavia alcune persone hanno espresso forti critiche e non a torto. Il gioiello civitese, “impreziosito nella lunetta da un affresco di Lorenzo Torresani”, datato 1548, a mia memoria non era stato mai “toccato”: negli anni ‘80 erano stati restaurati l’affresco ed il portone ma i marmi erano originali con la patina del tempo che ne aveva fissato i tenui colori cui tutti eravamo abituati. Il portale aveva certamente urgente bisogno di messa in sicurezza in quanto la parte superiore della muratura che lo teneva incastonato alla parete della chiesa si stava sgretolando a causa delle infiltrazioni me- LA FONTANA DI PORTA NAPOLI N el numero precedente avevo espresso apprezzamento per la messa in sicurezza della fontana di Largo Porta Napoli, a seguito della realizzazione della rotatoria ed avevo criticato l’abbattimento di teoriche. Anche l’affresco della lunetta, a causa delle intemperie e della luce solare diretta, aveva bisogno di una “rinfrescata”, come si usa dire, ma il resto, anche a mio parere, doveva soltanto essere pulito. Nel restauro credo siano mancati direttive e controlli da parte di chi avrebbe dovuto; per cui, sempre a mio parere, se non si vuole la rovina dell’opera d’arte, occorre un restauro del restauro di tutte le parti in pietra bianca, soprattutto le colonne tortili le quali, trattate con la sabbi at ri ce anzi ch é con l’idropulitrice, evidenziano oggi una porosità che lascia presagire, nel medio periodo, danni pressoché irreparabili. Sull’argomento gradirei il giudizio di qualche esperto. Possibilmente senza condizionamenti. Samuele Ranalli quattro alberi secolari. Mi era sfuggito, però, per un problema alla vista, che il manufatto non era più visibile nella sua interezza. Gli era stata costruita attorno una nuova pavimentazione con finti sampietrini rossastri che occultava l’intero fascione del basamento. Per questa ragione, nei giorni scorsi, la fontana è stata smontata e rimontata nella giusta posi- posizione. Peccato, comunque, che per la pavimentazione attorno all’antico manufatto, come pure per l’interno della rotatoria, non siano stati utilizzati sampietrini bianchi come quelli che circondano la dirimpettaia Torre Angioina. Se non altro, per una questione di “stile”. LA GAZZETTA DEL VELINO ANNO 16 N.159 4 GIUGNO 2014 Reg. Trib. Rieti n.6 del 9 maggio 1998 stampato in proprio-omaggio Direttore Responsabile ed Editore SAMUELE RANALLI Pag. 2 LA NUOVA PIAZZA Cacciati gli automobilisti. Il centro storico è sempre in agonia nonostante sacrifici e buona volontà dei privati. privati. Banca e Farmacia minacciano la chiusura. I mercati del mercoledì e del sabato -una decina di banchi di venditavendita- bloccano Corso Mazzini quando potrebbero occupare parte della grande piazza. Anche i funerali devono girare alla larga. D al 1998 e fino al 2013, con lo stesso titolo, sono stati da me pubblicati altri articoli sulla Gazzetta del Velino. Esprimersi su una grande opera, come il rifacimento di Piazza del Popolo, appare arduo soprattutto tenendo conto della superficialità ed eterogeneità dei giudizi di gran parte della popolazione. La nuova piazza, inaugurata sotto la pioggia il 15 settembre scorso, ma che ancora non trova la sua “dimensione” o, se volete, la sua destinazione ottimale, è piacevole, non c’è dubbio. Ci sembra però esagerato affermare “che è la più bella a memoria d’uomo”. Dalla fondazione di Cittaducale sono passati oltre 700 anni ma gli amministratori locali hanno pensato di “qualificarla” e “riqualificarla” soltanto tre volte e cioè nel 1917, nel 1995 e da ultimo nel 2005. Nel 1308, come ama dire un ex sindaco, fu progettato lo spazio della piazza circa 4.800 mq. -che è rimasto tale per oltre sei secoli per essere “riempito” nel XIV° e nel XVI° secolo con due belle fontane. Ma niente pavimentazione, niente arredo urbano. E’ nel 1917 che l’uomo, guarda caso un ingegnere civitese -Silvio Giacomelli-, disegna la nuova Piazza, come lui stesso scrive, “vista in un sogno da un aeroplano”. Quel sogno si avvera negli anni ‘20 e ‘30 ed è vissuto da molte generazioni fino al 1995. Quella era la piazza più bella a memoria d’uomo. Questione di punti di vista. Tutti rispettabili. Poi la “riqualificazione” del 1995 che cancellò con un colpo di spugna o di ruspa se volete, un’opera urbanistica di grande valore architettonico-storico-culturale, citata nei libri di storia dell’arte come la piazza della “simmetria”. Progettazione errata, esecuzione dei lavori da dimenticare, scelta dei materiali infelice. Da ultimo il “rifacimento che vediamo oggi che nasce nel 2005 dall’amministrazione Falcone 1 (vice sindaco lo scrivente) con un progetto che avrebbe reso giustizia all’Ingegner Silvio Giacomelli ed a tutte le generazioni viventi di Cittaducale che amarono quella Piazza. Purtroppo i giovani rampanti dell’amministrazione Falcone 2, a partire dal 2008, complici lo stesso Falcone e vecchi marpioni di varia umanità politica tutt’ora “operanti”, hanno stravolto quel progetto “mettendolo” nelle mani di un architetto esterno. La qualcosa ha fatto lievitare il costo totale da 750.000 a 1.050.000 euro. Devo dire per obiettività che la nuova amministrazione di Roberto Ermini ha imposto una variante in corso d’opera che ha consentito il riposizionamento della fontana dove era stata per secoli e la sopraelevazione di circa 130 cm. della metà sinistra della piazza, dalla Torre Civica a Palazzo Torani, Peccato che per una manciata di centimetri in più tutto lo spazio di circa 2mila mq. attorno alla fontana presenta diverse, anche se lievi, variazioni altimetriche. Fatto il doveroso elogio all’attuale amministrazione -per quanto mi riguarda credo che ad oggi sia uno dei pochi provvedimenti positivi- mi rincresce dire che anche questa volta i lavori eseguiti nella piazza, l’arredo urbano, l’impianto elettrico e soprattutto l’assetto viario lasciano spazio a qualche critica. Ma di questo scriverò nel prossimo numero. SPARITI GLI AFFRESCHI DALLA CHIESA DELLA CONFRATERNITA L a tormentata vicenda della trecentesca chiesa di S. Maria dei Raccomandati, popolarmente chiamata la Confraternita, chiusa al culto da quasi 50 anni per lavori resisi necessari a causa dei terremoti che si sono susseguiti, sta per concludersi ma nel peggiore dei modi. Rammento che la chiesa, incorporata negli edifici della Scuola Forestale, è stata oggetto di numerosi interventi strutturali, mai conclusi, l’ultimo dei quali ancora in corso con un finanziamento di 250 mila euro. Appaltante la Curia, direttore dei lavori Buzzi. Tra quest’ultimo intervento ed il precedente, risalente alla fine degli anni ‘60, la studiosa Anna Maria Bullo, moglie dell’allora comandante della Scuola Forestale Luciano Berti, con l’autorizzazione della Soprintendenza, fece eseguire dei saggi riportando alla luce l’originale impianto trecentesco ricoperto da stucchi e intonaci come si usava nel XVII° secolo. Praticamente venne fuori un'altra chiesa, Un capolavoro che la mia ignoranza non saprebbe descrivere. Descrizione puntuale e con grande competenza invece la relazione della Bullo alla Soprintendenza, corredata da decine di fotografie, che mi fece avere negli anni’80 e che al momento non trovo. Stupendi gli affreschi, per decine di metri quadrati nelle pareti delle due navate, anche se “spicconati” per farvi aderire meglio la malta degli intonaci. Ora sono letteralmente spariti; bocche cucite per molti; gli uomini del parroco e lo stesso parroco non sanno nulla. Qualche ipotesi:-”gli affreschi sono stati ricoperti dal nuovo intonaco” oppure “sono stati staccati di notte”. Insomma cose dell’altro mondo che a me destano indignazione. Non so a voi. S.R. .
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