scheda di voce in voce 2

Evelina Meghnagi
canta
Mediterraneo e Vicino Oriente: dalla tradizione alla vitalità del presente
“Di voce in voce 2” è un viaggio tra le pieghe meno note dell’universo musicale ebraico.
Da anni impegnata in questo mare di suoni, di lingua, di colori, la Meghnagi, nata a Tripoli,
cresciuta in Italia, di lontane origini spagnole, - o “sefardite”, per dirlo con la lingua dei padri –
sembra ripercorrere tappe della propria storia.
Dai canti in judeo-espanol, itineranti con i gruppi esiliati dalla Spagna alla fine del ‘400, a
melodie del nord Africa, a quelle della tradizione italiana, di Roma, di Torino, di Livorno, in
ebraico, arabo, spagnolo, italiano, la voce calda e avvolgente della Meghnagi ci accompagna di
lido in lido, di spiaggia in spiaggia…..”di voce in voce”
I canti, secondo la modalità tipica della tradizione orale, sono ora tramandati “puri”, ed ora
nutriti dal fertile scambio con mondi ed epoche più o meno distanti:
anche “Di voce in voce 2 ” crea occasioni d’incontro con musicisti provenienti da aree e
formazioni diverse, generando ricchezza di sfumature e colori e connotando di tonalità
moderne le antiche melodie.
Ecco, quindi, che il concerto risulta un intreccio prezioso di lingue e musica, melodie e ritmi,
arcaicità e contemporaneità.
Via Ghislieri, 11 – 00154 Roma
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Tra i musicisti che sono stati ospiti :
•
Michel Godard (tuba, serpentone)
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Mario Crspi (strumenti arcaici a fiato)
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Jivan Gasparian (duduk)
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Myrta Palombi (flauti)
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Luigi Cinque (clarinetto, elettronica)
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Marco Ferrari (clarinetto)
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Gavino Murgia (sax, launeddas)
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Jamal Ouassini (violino, percussioni)
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Marco Siniscalco (basso)
•
Badara Seck (voce)
•
Fulvio Maras (percussioni , elettronica)
Curriculum vitae
Nasce a Tripoli. Cantante e attrice, studia canto classico con la
Maestra Giannella Borelli e canto etnico con Giovanna Marini,
con cui tuttora collabora.
Coniugando spesso recitazione e canto lavora, in teatro, con
Ronconi, De Simone, Scaparro, Bolognini, De Capitani,
Frattaroli, Besson e in cinema con Michalkof, Lizzani, Sturridge,
Cavani.
E’ stata invitata come membro della giuria a Biarritz per il
festival delle produzioni televisive (FIPA), nel gennaio 2001.
Ha interpretato composizioni di autori contemporanei in alcuni casi scritte appositamente per
lei, sia per spettacoli ( V. Pradal per “Figlie di Ismaele” di Assia Djebar, M. Nunzi per “Antigone”
di Anhouil, F. Razzi per “Mexico-city” da Sanguineti, G. Marini per “Il regalo dell’imperatore”,
...) che per registrazioni (L. Cinque, E. Colombo, A. Annecchino).
Filo rosso della sua attività musicale – e non solo (studia antropologia all’Università di Roma) –
è la passione per la musica ebraica. Sefardita – di origine spagnola – nata a Tripoli, cresciuta in
Italia, focalizza il proprio interesse sulla musica del Mediterraneo e diventa una delle interpreti
più accreditate e di riconosciuto talento delle melodie della tradizione ebraica sefardita e
yemenita, frutto di una ventennale ricerca.
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Con i concerti “Yovel”, “Di voce in voce” , “Ashira”, ha contribuito a far conoscere questo
repertorio al pubblico di alcuni prestigiosi teatri d’Italia (Teatro Paisiello di Lecce; Teatro
Fraschini di Pavia; Teatro Verdi di Pisa; Teatro Argentina di Roma; Teatro Modena di Genova) e
del mondo (Parigi, Amburgo, Basilea, Praga, Berlino), oltreché al pubblico di festival e rassegne
teatrali e musicali, come l’ Art Summit Indonesia di Giacarta.
La sua esplorazione musicale le ha fatto scoprire una realtà storica di grande fascino quale
quella della Spagna fino al XV secolo, dove la coesistenza e la convivenza dei tre grandi
monoteismi era fertile e ricca di scambi sul piano filosofico, teorico, etico, e, naturalmente,
musicale. La curiosità per questa dimensione di intrecci, intersezioni e, soprattutto, convivenze
ha acceso il desiderio di collaborare e sperimentare incontri e intese con musicisti di altre
provenienze sia musicali che di ambito religioso. Da qui, la collaborazione avviata con
l’Ensemble dell’Orchestra araba-andalusa di Tangeri, che li ha visti, insieme a Katia Ricciarelli,
protagonisti nell’ambito delle manifestazioni “Sicilia per il Giubileo”
de “Il canto nel
monoteismo” oltre che di altri festival, rassegne e concerti.
Ha composto melodie per alcuni spettacoli teatrali tra cui ‘Medea’ per la regia di Luca Ronconi,
‘La ragazza che non sapeva inginocchiarsi’ dai Diari di Etty Hillesum, ‘Memorie di Adriano’, regia
M. Scaparro, …., e di alcuni sceneggiati televisivi.
Altra collaborazione è con Luigi Cinque, compositore, strumentista, ideatore di manifestazioni
internazionali con musicisti di diverse provenienze (Armenia, Marocco, Israele, India, Francia).
“Di Voce in Voce - Sephardic and Yemenite lines”, è il titolo del CD di recente pubblicato per la
MRF Records
Estratti da recensioni
Il manifesto
10-1-2007
“…voci e volti uniti dalla voce suadente di Evelina Meghnagi.”
La Stampa
10-9-2006
“…sfoggiando la sua splendida voce in canzoni irresistibilmente malinconiche.” (Masolino
D’Amico, per lo spettacolo teatrale Petronilla)
Teatranti.com
30-7-2005
“I lunghi tratti del monologo intramezzati dalle languide musiche di Evelina Meghnagi ed una
voce sublime.”
Sedicinoni
feb.2005
“La Meghnagi accompagnata da un trio molto affiatato, Domenico Ascione, Marco Siniscalco e il
fenomenale Arnaldo Vacca ha interpretato con maestria e passione una serie di canti della
tradizione ebraica e mediterranea… concero di grande spessore.”
(Marco Del Vaglio)
La Nazione
2003
“La pace corre anche lungo la voce morbida e piena di Evelina Meghnagi in una miscela di lingue
che la rendono unica nel panorama musicale italiano.”
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Gazzetta del Mezzogiorno
07-09-03
“Nella splendida cornice del Teatro Romano di Ostia antica, gli spettatori si sono lasciati
trascinare dalla voce di Evelina Meghnagi e delle bellissime melodie mediterranee di tradizione
sefardita ripercorse con il suo Ensemble.”
La Repubblica
27/2/03
“Le contaminazioni e i ricordi… intreccio ricco di lingue e musiche, ritmi e melodie erratiche e
malinconiche che si rincorrono e si disperdono su nuovi lidi sonori. Con la Meghnagi, il chitarrista
e virtuoso di “ud” Domenico Ascione e il ben noto percussionista Arnaldo Vacca.”
(Felice Liperi)
Messaggero veneto
dic.2002
“Una delle più affascinanti cantastorie del mondo ebraico…. Viaggio avventuroso, suggestivo e
denso di emozioni.”
Tagesspiegel Berlin
28/11/02
“La serata è volata via…. Ha regalato al Festival colori, odori e una drammaturgia onirica.
Evelina Meghnagi ci ha offerto, con la sua potente voce, squisite esplorazioni che andavano dallo
Yemen alla Spagna moresca, fino alla tradizione italiana, accompagnate da una strumentazione
che ci rapiva, con corde e percussioni, in mondi lontani.”
Vinile
maggio /02
“Magistralmente accompagnata dai musicisti Domenico Ascione e Arnaldo Vacca, il colore della
sua voce, limpida ed essenziale insieme, manifesta i momenti più significativi di un popolo che
ha sempre cantato i suoi riti, la sua vita, i suoi esodi, la sua storia “
(Marco Acella)
Gazzetta del Mezzogiorno
13/1/2002
“Uno spettacolo di grande suggestione al Teatro Paisiello, l’emozionante voce di Evelina
Meghnagi e il Mish Mash quartet. Una fusione di sonorità, in un ritmo incalzante che tiene lo
spettatore con il fiato sospeso. Un viaggio affascinante tradotto in musica.”
Il Tirreno
16/10/2001
“Un successo il concerto di musiche ebraiche ed arabo-andaluse che ha ammaliato ed
entusiasmato quanti erano ad ascoltare un qualcosa di sorprendentemente contaminato… Il
concerto ha dato voce e corpo al desiderio della convivenza e dell’armonizzazione tra le culture.”
(Carlo Venturini)
Jakarta Post
12/9/2001
“Evelina Meghnagi’s voice was the energizing magic of this evening’s performance. A classical
lyric soprano by training, she managed to master various Mediterranean vocal traditions from
the religious folk music of southern Italy to Yemenite Jewish biblical song, but also succeeded in
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assimilating their specific timbres and techniques into her own voice.… her penetrating chest
voice and her haunting ornaments in piquant modes were simply stunning.”
Shalom
9/9/2001
“E’ stato un anno di intensa attività per Evelina Meghnagi e i suoi musicisti; di lei colpisce la
maturità e la capacità di rinnovamento del suo repertorio, pur nel solco della musica ebraica
tradizionale d’impronta orientale, yemenita e sefardita, il cui universo viene ormai esplorato in
numerosi aspetti.”
(Daniel Della Seta)
L’Arena
19/12/2000
“Evelina Meghnagi canta l’universo degli ebrei sefarditi …accompagnata da due musicisti
d’eccezione, Domenico Ascione (chitarra e ‘ud) e Arnaldo Vacca (percussioni)… ha mostrato tutta
la sua capacità di ammaliare il pubblico con la sua voce morbida come la seta che sa esprimere
tutti i colori della variegata tavolozza armonica di questa tradizione.”
(Silvia Siena)
La Sicilia
2/12/2000
“…Evelina Meghnagi disegna con pathos e una straordinaria potenza evocativa, melodie ebraiche
tradizionali…” (Gaia Sciacca)
L’Arena ella Seta)
Lecce Sera
27/1/2000
“…lei è ieratica… perché riesce solo allargando le braccia a muovere lo spazio, mentre il resto è
affidato, e non è poco, alla bravura dei musicisti … e alla voce che può danzare con le note…sono
bravissimi nell’assecondare quella voce, nel farsi portare nel farsi tessuto perché lei possa …
stemperare il riso e il pianto di quelle storie e di quelle note, possa divenire sorprendentemente
ironica anche quando canta la disperazione” (C.P.)
………………………….
20/11/2000
“…la sua voce calda, profonda, vibrante di colori, ricca di armonici, che sa vestire di seta e di
pietre preziose ogni brano che interpreta.”
(Silvia Siena)
Shalom
10/10/2000
“L’ingresso al teatro antico… ha visto ancora una volta la brava Evelina Meghnagi calcare il
palcoscenico e proporre il suo viaggio accorato tra i canti d’amore e le ninne nanne del mondo
sefardita e ispanico.”
(Daniel D.)
La Stampa
17/8/1999
Lo spettacolo più avvincente … di questa estate bizzarra forse è quello di uno straordinario
cantastorie-donna: Evelina Meghnagi, ebrea fuggita da Tripoli nel 1967 che … ti regala un
repertorio ebraico: musica sefardita in giudeo-español, la lingua esportata dagli israeliti dopo la
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cacciata dalla Spagna. Antropologa, attrice ricca di una voce inedita che ti fruga dentro. Evelina
canta in un incredibile silenzio stupito, regalando gioia e commozione.”
(Igor Man)
Il Tempo
21/7/1999
“…poche volte il pubblico si è mostrato così attento, quasi trattenendo il respiro, come l’altra
sera ai giardini della filarmonica per il recital di Evelina Meghnagi, cantante attrice ma prima
ancora una studiosa della musica ebraica, in particolare di quella sefardita per ascendenze
familiari. “Di voce in voce”, il titolo che racchiudeva la scelta dei canti in programma, non poteva
meglio esprimere il percorso staffetta, se così si può dire, di un modo di far musica che, dalla
stanzialità spagnola, ha dovuto risalire forzatamente tutta l’area mediterranea, assimilando,
lasciandosi influenzare dai nuovi incontri, ma senza mai tradire le origini.”
La Repubblica
19/7/1999
“Va decisamente controcorrente Evelina Meghnagi, cantante, attrice e soprattutto specialista
della tradizione ebraica. In un panorama musicale ebraico decisamente dominato dalla moda
klezmer, che attinge dal mondo aschenazita dell’Europa orientale, lei ha scelto invece il cotè
sefardita, quello del bacino mediterraneo.” (Antonella Piperno)
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