8° Giorno Sabato 12 Luglio: Rif. Carestiato m 1834 – Agordo m 611 - Belluno - Melzo COMMISSIONEDI ALPINISMO GIOVANILE SEZIONE DI MELZO [email protected] Cell. 3409413160 Si scende a valle: fine dell’avventura. Non ci sono più corse di pullman che transitano dal passo di Duran m 1600, valico tra la val di Cordevole e la val di Zoldo, naturale termine del trekking. Dal rifugio bisogna necessariamente affrontare una lunga discesa su mulattiera e carrareccia, alla fine anche asfaltata (seg. 548/547) sin sul fondo della Val di Cordevole, al paese di Agordo m 610, dove transitano i pullman per intraprendere il viaggio di rientro. Dislivello in discesa m 1200; tempo ore 2.30. A seguire Agordo - Belluno in pullman; Belluno – Milano, Ora non ci resta che partire con la voglia del vero viaggio, alla scoperta del mondo attorno a noi. Riempi lo zaino di vere emozioni……. 8 5 - 12 LUGLIO 2014 Dalla val Pusteria alla valle del Cordevole Programma di Base Un lungo, affascinante percorso della durata di 8 giorni alla scoperta di cime famose ma anche di montagne sconosciute, tra i Gruppi Dolomitici più rinomati, patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco. Partiremo dal paese di S. Candido in val Pusteria, ai confini con l’Austria, Sabato 5 Luglio per arrivare ad Agordo, nella valle del Cordevole, in quel di Belluno, Sabato 12 Luglio, attraversando i gruppi montuosi degli Scarperi e dei Baranci, delle Cime di Lavaredo e dei Cadini di Misurina, del Sorappis e delle Marmarole, dell'Antelao e del Pelmo, della Civetta e della Moiazza. Gruppi in alcuni dei quali furono scritte fulgide pagine di storie di Guerra, la 1^ Guerra Mondiale, e, in tutti, memorabili pagine di storia di Alpinismo. Comunque luoghi affascinanti e un po’ misteriosi, di fitte foreste e aperte praterie, di poderosi pareti e slanciati torrioni su cui aleggiano, da sempre, storie e leggende avvincenti. L'itinerario si snoda in quota, in gran parte su mulattiere e sentieri marcati, in qualche tratto non del tutto semplici ma sempre ben sicuri. Alloggeremo in rifugi e alberghetti alpini ogni giorno diversi come pure, ogni giorno, saranno diversi gli orizzonti e gli ambienti che avremo modo di visitare, con il piacere della conoscenza, un pizzico di avventura, il fascino dell’esplorazione e momenti di svago. In definitiva, una esperienza straordinaria che, per i suoi variegati e multiformi aspetti, storici, culturali e sportivi, merita di essere vissuta. I viaggi e gli spostamenti saranno effettuati con i mezzi pubblici. 1 1° Giorno Sabato 5 Luglio: Melzo Bolzano - S. Candido - Rif. Tre Scarperi in val Campodidentro m 1626. 7° Giorno Venerdì 11 Luglio: Rif. Tissi m 2250 - Rif. Carestiato al Col di Pass m 1834. In una valle suggestiva, chiusa all'intorno da turrite e articolate pareti verticali. Partenza da Melzo in ora e con le modalità che definiremo più avanti, quando saranno noti gli orari estivi dei mezzi. Presumibile arrivo alla stazione ferroviaria di S. Candido, in val Pusteria, in tarda mattinata. Attraversato il paese, di chiara impronta tirolese, ci porteremo in quota prendendo la seggiovia per il rifugio Rocca dei Baranci m 1500. Di qui ci avvieremo verso SO in lieve discesa poi in decisa salita (segn. n° 7) raggiungendo prima la malga S. Candido m 1703 poi uno spallone a quota m 1820. Ora si prosegue dritti (segn. 7A) iniziando a scendere, e si entra, alti, nella val Campodidentro, chiusa tra le slanciate Cime dei 3 Scarperi e le aguzze punte della Rocca dei Baranci. Poi si inizia a scendere a serpentine sino ad incontrare la strada naturale di fondo valle che si segue in lieve salita fino alla stupenda conca prativa dove, sulla sinistra, si trova il rifugio Tre Scarperi m 1626. Dislivello compl. in salita m 400, in discesa m 200; tempo ore 2.30; difficoltà "T/E". 2° Giorno Domenica 6 Luglio: Rif. Tre Scarperi m 1626 - Rif. Locatelli alle Tre Cime di Lavaredo 2405. Al cospetto di altri famosi "monumenti"alpinistici: le Torri Venezia e Trieste, la Moiazza. Dopo aver ammirato ancora una volta le muraglie rocciose della Civetta, ci si avvia verso Sud Ovest (seg. 560) a saliscendi, per conche e mughi, sino al Col di Pelsa m 1954. Si continua poi decisamente in discesa sotto i turriti "Cantoi" fino ad aggirare gli appicchi della Torre Venezia e giungere al dosso dove sorge il bel rif. Vazzoler m 1714 famosa base di appoggio di alpinisti e rocciatori. Dal rifugio si continua a scendere per la stradella di accesso fino a quota 1430 dove, ad una curva, sotto la bellissima Torre Trieste, si prende un sentiero (seg. 554) che per larici, ghiaie e mughi porta a forcella Col d'Ors m 1820. Da qui per pendii detritici e ripidi pascoli si traversa alla caratteristica forcella del Camp m 1930 da dove appare il massiccio della Moiazza. Si scende dall'altra parte verso sinistra a raggiungere ed attraversare l'impluvio della val Framont fra massi e mughi sino al costone dove sorge il rif. Carestiato m 1834. Disl. in salita m 570, in discesa m 900; tempo ore 6.00 – 7.00; diff. "E". Al cospetto dei più spettacolari e famosi "scogli" rocciosi delle Alpi. Dalla romantica radura del "Campo di Dentro", ci si avvia, in piano, verso la testata delle valle chiusa dall'imponente parete del Pizzo Mattina. A quota 1700 circa, ad un bivio si prende il sentiero a sinistra (seg. 105) che risale abbastanza ripidamente il vallone del rio S. Candido sino ad arrivare, dopo qualche rampa intervallata da dolci avvallamenti, all'Alpe Mattina tra la Torre di Toblin e l'ardita Torre dei tre Scarperi. All’intorno ancora evidenti resti e manufatti della Grande Guerra. Straordinaria la visione degli appicchi delle Tre Cime di Lavaredo. Scavalcata una sella a m 2457, si è al grande e sempre affollato rif. Locatelli m 2405, in posizione fantastica. Visita delle gallerie di Guerra. Evocazioni storiche. Momenti di riflessione. Dislivello in salita m 900, in discesa m 52; tempo h. 4.00; difficoltà "E". 2 7 6° Giorno Giovedì 10 Luglio: Rif. Città di Fiume m 1918 - Rif. Tissi al Col Renan m 2250. 3° giorno Lunedì 7 Luglio: Rif. Locatelli m 2405 – Villa Gregoriana in località Palus S.Marco m 1120. Ai piedi della Civetta, la parete delle pareti, dove si è scritta la storia dell'Alpinismo estremo. Dal rifugio si va a scavalcare un torrentello e ci si avvia verso Sud Ovest traversando in discesa la pietraia alla base del Pelmo (seg. 472) sino al bivio che si prende a destra per forcella Staulanza m 1766. Si scende per un tratto lungo la strada verso Zoldo sino al primo tornante dove si prende una strada a destra (seg. 568 per Casera Fontana Fredda). Al bivio successivo si prende per Casera Vescovà m 1722 (seg. 561) scavalcando il rio Carnedo m 1715 e procedendo sul versante opposto sino all’ampia forc. d’Alleghe m 1816 con la Casera di Pioda. Da qui, si procede verso Est prendendo quota a tornanti fino al rif. Sonnino al Coldai m 2132 (seg. 556). Appena sopra, si supera una selletta e ci si affaccia sulla conca dove giace il bellissimo lago di Coldai m 2143 (seg. 560). Si scavalca un'altra selletta e si entra nella val Civetta alla base della lunga e immensa parete omonima. Si segue la valle, sul sentiero basso, (seg. 560) fino a poco prima della forcella di Col Renan m 2107. Qui si volge a destra in decisa salita (seg. 563) sin quasi in vetta all’omonimo colle dove, in stupenda posizione, si trova il rifugio Tissi m 2250. Dislivello compl. in salita m 550, in discesa m 300; tempo ore 6.00 – 7.00; diff. "E". 6 Dalle alte rupi rocciose alle stupende foreste della “Vizza di S. Marco” della Repubblica di Venezia. Con la splendida visione delle pareti Nord delle 3 Cime, proprio di fronte, si imboccherà una larga mulattiera che corre alla base delle pareti del Paterno (seg. 101) sino alla forcella di Lavaredo m 2454 e all’omonimo rifugio m 2344. Seguiremo ora in piano la stradella che corre ai piedi dei versanti Sud delle Cime di Lavaredo fino al rif. Auronzo m 2320 con tutte le sue brutture all'intorno. Dal rifugio, lungo uno dei sentieri che vi si dipartono, si scenderà al ripiano del piccolo lago di Antorno ai piedi degli aguzzi Cadini di Misurina e, più avanti, al più grande e bellissimo lago di Misurina m 1757 che merita una sosta. Dal lago si sale, volendo anche in seggiovia, verso il rif. Col de Varda, (seg. 120) con la visione delle Marmarole e della valle di S. Vito. Prima di giungervi, a quota 2050 circa, si prende la mulattiera per il rif Città di Carpi. Ad un successivo bivio a quota 1950 circa si prende a destra, (seg. 120) in discesa lungo i fianchi baranciosi e boscosi del versante sud dei Cadini, per Casera Maraia m 1750 per scendere poi più ripidamente fin sul fondo valle in località Palus S. Marco dove si trova il grande complesso di Villa Gregoriana, nostro posto tappa m 1120. Se del caso, sin qui si può fruire di un bus da Misurina. Dislivello compl. in discesa m 1500; in salita m 250; tempo ore 6.00 – 7.00; difficoltà "T/E". 3 4° Giorno Martedì 8 Luglio: Palus S. Marco m 1120 - Rif. S. Marco al Col de chi da os m 1823. 5° Giorno Mercoledì 9 Luglio: Rif. S. Marco m 1823 Rif. Città di Fiume m 1918. Nella solitaria e selvaggia valle di S. Vito dove iniziò l'era dell'alpinismo sportivo. Trasferimento al di là del Boite fino ai piedi del "Caregon del Padreterno." Dall'albergo, appena avanti sulla statale per Misurina, si scavalca il torrente Ansiei e si entra nella magnifica "Vizza di S. Marco", ora riserva di Somadida, dove la Repubblica di Venezia si forniva di alberi per le navi della sua flotta. Si segue una carrareccia nella splendida foresta (seg. 226) sino ad imboccare la valle di S. Vito. Presto si abbandona il fondo valle e si inizia a salire, a tratti ripidamente a tratti meno, in un ambiente sempre più selvaggio man mano che ci si addentra nella valle, compressa, nella parte alta, dalle incombenti pareti delle 3 Sorelle e del Belprà. Due circhi (cadin) interrompono la lunga e a tratti faticosa salita. In ambiente ora più aperto, si contorna la spettacolare Torre dei Sabbioni e si arriva a Forcella Grande m 2255 che separa il Gruppo del Sorappis da quello delle Marmarole. Al di là, c'è la valle del Boite, con il Pelmo e l'Antelao. Dal valico si scende con numerose svolte per un ghiaione e in un'erta gola che sbocca nei pressi del rif. S. Marco al Col de Chi da Os m 1823. Dislivello in salita m 1150, in discesa m 450; tempo ore 6.00 - 4 Con l’Antelao, il re delle Dolomiti e il Pelmo, di fronte a noi, nella classica visione che gli ha dato il noto soprannome, scendiamo per sentiero e stradella, (seg. 226) purtroppo nella parte bassa aperta al traffico delle auto, sino al fondo valle, nel paese di S. Vito di Cadore m 1017. Lo si attraversa per scendere a scavalcare il Boite sul ponte di Serdes m 948 e risalire all'omonimo paesino m 1000. Da qui si prende un viottolo (seg. 470) che, scavalcato il torrente Orsolina m 1030, porta sino ai Piani di Tiera m 1240. Qui si prende a destra (seg. 468) e si sale a svolte al ponte Intra les Aghes m 1379. Poco più su si abbandona la stradella per prendere un sentiero verso sinistra (seg. 268) per la Val Forada, lungo il Rio Caroto, sotto l'impressionante parete Nord del Pelmo. Con qualche tratto ripido si giunge alla forcella Forada m 1977 da dove, in breve, in discesa, si giunge al bel ripiano prativo dove è situato il rif. Città di Fiume m 1918. Disl. in salita m 1000, in discesa m 950, tempo ore 6.00 -7.00; diff. T/E". 5
© Copyright 2025 ExpyDoc