PASSAPAROLA 19 ottobre 2014 La Parola di Dio quotidiana LUNEDÌ 20/10 MARTEDÌ MERCOLEDÌ GIOVEDÌ GV MC MC LC 1,40-51 3,13-19 6,7-13 10,1B-12 VENERDÌ SABATO DOMENICA 26/10 LC LC AT 1COR LC 8,1-3 5,1-11 10,34-48A 1,17B-24 24,44-49A LITURGIA DELLE ORE Per la Domenica: abituiamoci a venire in chiesa un po’ prima della messa per dare uno sguardo I SETTIMANA preliminare al foglietto. E poi sfruttiamo davvero il momento di silenzio dopo la predica. AVVISI PER LA SETTIMANA DOMENICA 19: Ore 16.30, in OMI: Incontro con i genitori dei bambini nati nel 2009. L’incontro sarà breve, ma ancor più simpatico, utile e familiare. C’incontriamo per mantenere i legami e rinfrescare la bellezza del battesimo e scambiarci un saluto di amicizia. Al termine; un semplice e al tempo stesso utile dono per ogni famiglia, e … un po’ di merenda insieme. Durante la giornata, BANCARELLA a favore della missione di Mosca, dove lavora Carlo Zardin. LUNEDÌ 20: Ore 21.00, a S.Pietro: Adorazione a cura del Rinnovamento dello Spirito. MARTEDÌ 21: 21: Ore 21.00, in OMI: Riunione del CPP. VENERDÌ 24: Ore 21.00: Incontro in OMI per coppie di giovani sposi o fidanzati post-corso, per un percorso aperto nella serenità responsabile dentro la società e la Chiesa. SABATO 25: A sera, VEGLIA MISSIONARIA in Duomo, a Milano, con il cardinale e tutta la Diocesi. Partenza da Piazza Mercato, alle ore 18.30. DOMENICA 26: GIORNATA MONDIALE MISSIONARIA MISSIONARIA Durante le Messe, omelia di un padre missionario; Mercatino artigianale, preparato con il lavoro di tante donne che operano durante l’anno per le Missioni, allestito dalle donne volontarie, amiche delle Missioni; Foglio A3 con testimonianze vive; CASTAGNATA in OMI a favore delle MISSIONI. Nel pomeriggio, in OMI, Riunione A.C.. “OTTOBRE MISSIONARIO” FILIPPINE L’ideologia e la proposta violenta dello Stato Islamico è arrivata nelle Filippine Sud e sta facendo proseliti, grazie a cospicui finanziamenti esteri: lo conferma all’Agenzia Fides p. Sebastiano D’Ambra, PIME, raccontando la delicata situazione sull’isola di Mindanao, dove vive una fetta di popolazione filippina di circa sei milioni di musulmani. “Alcuni gruppi violenti e terroristi continuano ad opporsi a ogni ipotesi di pace e a fare propaganda violenta”. Il fenomeno preoccupa “perché l’ideologia integralista islamica si salda col malcontento sociale ed economico della popolazione locale, e la povertà costituisce un terreno fertile per le adesioni dei giovani: ogni nuovo militante viene premiato con molti soldi che giungono dall’estero”. In tale contesto, prosegue la missione del centro per il dialogo islamo-cristiano “Silsilah”, nato per iniziativa di p. D’Ambra, con programmi di formazione e sensibilizzazione nelle scuole, nelle università, e con l’avviao di una radio che “sia voce del dialogo e promuova i valori di armonia, amicizia, rispetto, collaborazione tra cristiani e musulmani”. Da un lato tutta la Chiesa filippina si preoccupa di aiutare i cristiani e le altre popolazioni sfollate a causa della violenza dei militanti islamici in Iraq. Dall’altro vuole scoraggiare la popolazione filippina di religione islamica dallo sposare le teorie del Califfato e dal nutrire tentazioni di unirsi alla violenza. L’Arcivescovo ha ricordato con sdegno “abusi, decapitazioni e violenze di ogni genere, che mostrano il completo traviamento della religione”. “Massacrare, uccidere, distruggere in nome di Dio è un messaggio terribile inviato al mondo. Si dice in tal modo che la religione è strumento di morte e che la fede può generare tanta malvagità”. SPAZIO DEGLI ORATORI SABATO 18 ORE 21.00 E DOMENICA 19 ORE 17.00 E 21.00 IN OSL: è in programmazione il film “WINX CLUB– CLUB–IL MISTERO DEGLI ABISSI” (per tutta la famiglia); LUNEDÌ 20 OTTOBRE ORE 21.00 IN OMI: Incontro di inizio anno coi genitori degli Adolescenti (1-2-3 superiore); MERCOLEDÌ 22 OTTOBRE ORE 21.00 IN OMI: Incontro di inizio anno coi genitori di 2-3media; VENERDÌ 24 OTTOBRE ORE 20.45 IN OMI: Serata di animazione per i ragazzi di Prima media; SABATO 25 OTTOBRE ORE 18.00 IN OSL: Incontro sulla salute mentale. A seguire alle 20.00: primo incontro giovani con cena di condivisione e presentazione dell'anno; SABATO 25 OTTOBRE ORE 20.45 di Quinta elementare; IN OMI: Serata di animazione per i ragazzi DOMENICA 26 OTTOBRE ORE 16.15 IN OMI: CASTAGNATA per TUTTI; DOMENICA 26 OTTOBRE ORE 18.45 IN OMI: Serata chierichetti. IL NUOVO CAMMINO DI FEDE DI UN FIGLIO DELLA CULTURA DI BOKO HARAM STORIA DI JERRY (PRIMA DI TUTTO CRISTO) di MARCO POZZA E (Avvenire del 4 settembre 2014) rbil, Duhok, Soulayamiya: città d’Oriente... Terre d’Algeria, di Libia, di Somalia e Sudan. E poi di Pakistan e d’Indonesia, di Corea e di Cina. E, ancora, di Turchia, di Siria e di Vietnam. C’è tutta una geografia che narra dell’efferata persecuzione contro il popolo di Gesù di Nazareth. Popolo che, dalle sue origini all’oggi, testimonia come il rosso del martirio rimanga il colore simbolo dell’appartenenza alla storia più ambiziosa e paradossale mai udita: quella cristiana, per l’appunto. Nel cui grembo batte forte il cuore di una promessa antica e sempre nuova: «Chi vuol salvare la propria vita la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà (Lc 9,24). Perdersi per ritrovarsi, morire per vivere, piangere per poi un giorno rallegrarsi. Paradossi che odorano di sale: quello che dà sapore alla storia. Anche alla storia dell’africano Jerry, detenuto dietro le sbarre di una prigione italiana. Dalla Nigeria all’Italia, per sottrarsi alla furia omicida della guerra e della disperazione. Tanti compagni se li è inghiottiti il mare: loro, e con loro le mille piccole reliquie che ricordano ai migranti per forza l’indirizzo di casa e dell’amore. La famiglia di Jerry appartiene al mondo di Boko Haram, l’organizzazione terroristica jihadista radicata e diffusa nella Nigeria nord-orientale. Sfuggito al ruggito del mare e degli scafisti, arrivato a un passo dal possibile approdo alla normalità, lui è scivolato in carcere: tanti anni a disposizione dell’ozio o della virtù. Il carcere è un incrocio di sangui, di lingue, di disperazione. Un luogo di domande infinite: quelle che, sommate tra loro, sono le fondamenta per braccare la Verità. Dietro le sbarre Jerry inizia l’altra fuga: non dalla miseria della povertà ma dall’orrore di una storia fondata sulla paura e la violenza. Avverte l’eco millenario di un annuncio che risuona solenne nelle periferie dell’assurdo, nei luoghi del non-senso: «Beati voi quando vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi a causa mia» (Mt 5,11). Parole come rintocchi, rassicuranti eppure spiazzanti, messaggio alto e umanissimo di una religione in cui la gioia vive in stretto connubio con la libertà: non ci può essere la prima senza la seconda. Una sorpresa tutta da vivere, una storia da rileggere a ritroso, un incontro da condividere. Con la famiglia prima di tutto: «Papà – gli dice nella lingua natia in una delle rare telefonate che gli sono possibili – ho deciso: sto diventando cristiano». È solo all’inizio del suo cammino di catecumeno, ma non gli riesce di tenersi quella notizia tutta per sé: troppo grande, troppa gioia, troppa passione in questa che è pur sempre una storia d’amore, la propria storia con Dio. La risposta sono urla scomposte, una rabbia inimmaginabile, terrore nello sguardo: «Il tempo di tornare e t’ammazzo. Morirai per le mie stesse mani», lo minaccia il padre, con la madre e i fratelli. Jerry non è un ergastolano: ancora qualche anno e uscirà. Ha un decreto di espulsione immediata dall’Italia, è giovane e ha tutta la vita davanti. Il futuro, innanzitutto: quello che ognuno si costruisce con le proprie mani. Non trema Jerry mentre racconta di questa telefonata nel chiuso della sua cella: «Tra Cristo e la mia famiglia scelgo Cristo». Come tanti. La sua è una professione di fede pronunciata in periferia, nella terra di confine tra il bene e il male, la banalità e il significato, la vita e la morte. In quella periferia che, per papa Francesco, è il teatro di una carità da rendere, ma prima di tutto di una verità da illuminare. Perché ci sono storie, le storie dei poveri, che prima di mendicare la nostra elemosina ci accreditano la possibilità di capire meglio chi siamo, da dove veniamo e verso dove stiamo andando. Storie che cantano la vita dentro gli abissi dello spavento. Storie imbarazzanti per noi che siamo cresciuti al sole d’Occidente. Storie sorprendenti.
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