PROGRAMMA Prof. Cinzia Sacchetti Triennio 2014-2017

Programma
per l’incarico di direzione
Triennio 2014-2017
Prof.ssa Cinzia Sacchetti
Conservatorio di musica “L. Canepa”
di Sassari
PER UNA PIÙ AGEVOLE LETTURA
LINEE PROGRAMMATICHE? Un discorso iniziato tre anni fa… ............................................................ 2
LA NOSTRA SCUOLA IN QUESTO TRIENNIO: triennio sereno? Nonostante tutto…sì! ......................... 3
COSA SI È FATTO E COSA SI DEVE FARE ANCORA ................................................................................ 7
Didattica: è il nostro compito primario ......................................................................................................... 8
Produzione artistica: dà il senso alla nostra didattica................................................................................. 10
Ricerca: ottime risorse umane a disposizione ma nessun sostegno finanziario .......................................... 12
L’INTERNAZIONALIZZAZIONE: importante parametro di valutazione ............................................... 13
LA NOSTRA SCUOLA A LIVELLO NAZIONALE ...................................................................................... 14
TEMI SCOTTANTI: Situazione finanziaria e autofinanziamento ......................................................... 15
IL FUTURO E LA VALUTAZIONE: che cosa ci attende in futuro? ........................................................ 16
IL MIO PENSIERO PER IL FUTURO DELLA NOSTRA SCUOLA ............................................................... 18
IL PERCHÈ DELLA MIA CANDIDATURA ............................................................................................... 18
CURRICULUM VITAE ........................................................................................................................... 20
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LINEE PROGRAMMATICHE? Un discorso iniziato tre anni fa…
Carissime colleghe e colleghi,
tre anni fa, nella premessa del programma per il triennio 2011-2014, mi ero impegnata a continuare quel
percorso di stabilizzazione e rafforzamento dell’Istituzione in perfetta sintonia con il seennio precedente, che
condividevo pienamente (non poteva essere altrimenti dato che avevo accettato un incarico fiduciario
quale è quello del vicedirettore). Ed ho tenuto pienamente fede a questo impegno. Vi chiedevo inoltre di
iniziare insieme un percorso basato su concetti semplici ma essenziali: onestà d’intenti, volontà di
condivisione, apertura e apprezzamento verso i colleghi tutti, interesse primario per l’utenza. Bene, questi
concetti non sono rimasti solo parole scritte su un foglio di carta, ma sono divenuti “quotidianità”. Non
potremmo immaginare la nostra scuola in maniera differente da come la viviamo ora sebbene
ulteriormente perfettibile. Ognuno di noi, infatti, porta se stesso e la sua filosofia di vita nel lavoro che
intraprende, com’è naturale che sia; è così che, pur nella funzione di Direttore, io ho condotto me stessa ed il
mio modo di essere. Dopo tre anni, devo dire trascorsi velocemente, ho sempre lo stesso entusiasmo ma
rafforzato da una maggior consapevolezza dell’incarico, la stessa forza ma potenziata proprio
dall’esperienza sul campo e da una mia crescita personale basata sulla vittoria di tante piccole e grandi
battaglie e su tanti piccoli e grandi onori ricevuti anche a livello nazionale.
La porta della direzione è sempre stata “veramente aperta”? Sì, per tutti i tre anni sono stata sempre
disponibile, presente ed attenta ai piccoli e grandi problemi della scuola, per gli studenti, per i docenti, per
tutto il personale. Ho contribuito fortemente, me ne dovete dare atto, a creare un vero clima di serenità nel
quale ognuno di noi può esprimere le proprie posizioni, sviluppare le proprie idee e mettere a disposizione
della scuola le proprie competenze professionali. Trovandomi talvolta ad avere visioni differenti rispetto ad
alcuni di voi, nulla ha però potuto intaccare stima e correttezza reciproca. Qualsiasi divergenza non ha mai
avuto strascichi o ripercussioni nel rapporto istituzionale né tantomeno in quello interpersonale. Ho
continuato ad insegnare per tutti i tre anni con grande impegno; ai miei studenti non faccio mancare oltre
alle lezioni dovute, esercitazioni, saggi, prove con gli accompagnatori, perché mi ricordo sempre che sono
prima di tutto una docente continuando a percepirne appieno gli obiettivi, le gratificazioni e le difficoltà
come ognuno di voi. Quindi non ho arrecato danno ad un altro lavoratore e alla scuola stessa rendendo
“inattiva” una classe. Ricevo personalmente studenti e genitori e continuo, per quanto mi permettono gli
impegni istituzionali, ad esercitare il mio ruolo di musicista nelle attività della scuola anche grazie
all’entusiastico sostegno della mia famiglia che continua a concedermi di spendere tante energie nel portare
a compimento tutti i compiti che assumo.
Quella del direttore è una funzione delicatissima. La sua “precarietà”, con un periodo di massimo 6 anni,
diviso in 2 mandati triennali che il legislatore ha voluto per specifici motivi, permette da una parte di poter
attuare una programmazione in un arco temporale a medio termine, dall’altra di poter concepire un
potenziamento attuativo della propria idea di Istituto in un periodo di più ampio respiro che conceda
l’effettiva realizzazione dei propri progetti condivisi. Il potere di rappresentanza legale per tutto quanto
concerne didattica, ricerca, sperimentazioni e produzione è solo una piccola parte di quello che è la reale
funzione dell’ incarico. Il Direttore deve “pensare e fare” insieme agli altri, dando margini di movimento e di
espressione a tutti. Deve coordinare professionalità, pensieri, aspettative di tutti i docenti, deve creare un
ambiente in cui tutte le parti dialoghino e collaborino per un fine comune. Ogni docente, proprio come il
tassello di un puzzle, contribuirà alla riuscita del quadro finale e spero che voi mi diate la possibilità di
“lavorare insieme a voi” per un altro triennio.
Cinzia
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LA NOSTRA SCUOLA IN QUESTO TRIENNIO: triennio sereno? Nonostante tutto…sì!
Ogni triennio del nostro Conservatorio può essere considerato un piccolo periodo storico. Il mio è stato un
periodo molto difficile dal punto di vista finanziario e fecondo e felice sotto tutti gli altri aspetti. Ho
dovuto fare i conti (nel vero senso della parola) con un epocale cambiamento dell’impianto finanziario e
con la cancellazione, negli ultimi due anni, del contributo regionale annuale di € 90.000 di cui godevamo.
Per questo motivo, dall’inizio del mio mandato, le ore di didattica aggiuntiva della docenza interna ed
esterna gravano direttamente sul Bilancio dell’Istituzione e non più sul Fondo d’Istituto (solo per le
docenze a contratto spendiamo circa € 45.000 l’anno) e, pur dovendo stabilizzare e migliorare l’offerta
formativa, avevo a disposizione mezzi finanziari assai ridotti. Il Direttore Amministrativo, come compete al
suo ruolo, mi avvisò che, senza contenimenti di spesa, avremmo avuto, negli anni successivi, dei seri
problemi. Con l’inizio di un forte gioco di squadra, intraprendevo con voi un percorso di condivisione della
situazione corrente. Il presente non era a rischio, occorreva però avere una visione lungimirante e gestire
il bilancio della scuola con saggezza. Nel secondo e terzo anno di mandato, con un blitz quasi “talebano”, la
Regione Autonoma della Sardegna taglia un importante finanziamento di cui godevamo. Per diversi fattori ̶
la mancanza di interlocutori politici per le elezioni regionali in atto e un cambio alla Presidenza del
Conservatorio – è stato impossibile, nonostante l’impegno mio e dei due Presidenti, quello uscente ed il
nuovo incaricato, far ripristinare tale finanziamento.
Gestire e portare avanti la scuola come è stato fatto in questi due anni, non è stato per niente semplice. Il
lavoro svolto in sinergia con voi, col Direttore Amministrativo, che è stato sempre al mio fianco e che
ringrazio per la sua professionalità e dedizione alla scuola, è stato vincente. Vi sono istituzioni che vivono
nel presente senza pensare a gestire le proprie risorse con un programma pluriennale, ma l’ottimizzazione
delle risorse umane ed economiche della scuola e il raggiungimento degli obiettivi sono stati e dovranno
sempre essere punti fermi della gestione della scuola. Dopo questi ultimi duri anni, che soddisfazione
leggere la Relazione consuntiva dell’anno finanziario 2013, inviata al MIUR, che recita:
In ultima analisi si evidenzia che il risultato di gestione al 31/12/2013 registra un disavanzo di
competenza pari a € -118,44 che è decisamente inferiore a quello dello scorso anno e dimostra una
oculata gestione delle risorse ed una programmazione dell’offerta formativa compatibile con le
risorse finanziarie certe che sono alla base del bilancio del Conservatorio. Gli obiettivi previsti nel
Piano d’Indirizzo, pertanto, sono stati interamente raggiunti senza determinare sforamenti di spesa
rispetto alla previsione iniziale. Nella gestione degli impegni si sono ottimizzate le spese più
significative ovvero quelle del personale esterno a contratto, le ore aggiuntive di docenza e quelle di
produzione artistica.[…]Si rileva, infine che anche quest’anno la programmazione di una variegata e
qualificata attività di produzione artistica[…]ha rafforzato il ruolo primario dell’Istituzione nella
divulgazione della musica nel territorio e ne ha valorizzato l’offerta formativa.
So bene che questo ha comportato sacrificio per alcuni di voi, ma ho ritenuto utile ad un più lungimirante
bene comune impegnare l’Istituzione nella conquista di una maggiore solidità economica per poter
“recuperare”, già dal prossimo anno, con i docenti che hanno gratuitamente contribuito all’incremento
didattico della scuola.
La valutazione, a cui saremo soggetti nei prossimi anni, riguarderà soprattutto il rapporto tra ciò che
produciamo e ciò che spendiamo. Possiamo dire che noi siamo pronti!
In questi tre anni la nostra scuola ha perseguito, come primario obiettivo, l’ampliamento dell’offerta
formativa, incentivando la didattica, la produzione artistica e la ricerca; ha svolto attività di promozione e
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diffusione musicale e culturale nel territorio e di questo dobbiamo essere orgogliosi. In un momento in cui
molte Istituzioni AFAM subiscono un netto calo di iscritti, noi vantiamo un continuo seppur minimo
aumento, con una fascia accademica addirittura raddoppiata!
Non posso dire che la messa a regime dei nuovi corsi, sia quelli pre-accademici che i trienni ordinamentali,
sia stata semplice. Tutte le innovazioni devono poi essere gestite concretamente e, nel momento in cui
affiorano le criticità, occorre trovare soluzioni valide. Così è stato per alcune problematiche, poi risolte,
riguardanti la struttura dei corsi pre-accademici ed alcuni nodi che non trovavano risposte certe nel
regolamento specifico. È stato inoltre necessario dare chiare indicazioni sugli esami di accertamento per
l’ingresso ai trienni, rivedere le equivalenze di alcune discipline del previgente ordinamento rispetto al
passaggio nei corsi accademici; alcuni programmi sono stati adattati alle reali esigenze dell’utenza. Per la
modifica di talune disposizioni del Regolamento didattico che non agevolano il percorso di studio degli
allievi, dovremo attendere la ricostituzione del CNAM (organo preposto a dare pareri in tal senso). La messa
ad ordinamento dei trienni e il consistente incremento degli studenti dei corsi accademici, hanno portato a
dover gestire un numero maggiore di discipline rispetto al passato, con una più complessa organizzazione
delle lezioni e degli spazi, di una differente pianificazione del lavoro dei docenti in relazione alle molteplici
discipline loro assegnate. Ricordo inoltre il fondamentale ruolo svolto dalla nostra scuola come centro di
formazione e abilitazione dei docenti di scuole secondarie, grazie alla professionalità e alla capacità di un
lavoro di equipe del Dipartimento di didattica.
I risultati raggiunti in questi ultimi anni proprio nel segmento accademico sono ragguardevoli, nonostante
un quadro normativo deficitario (sono passati ben quindici anni e la riforma non è ancora pienamente
attuata), la mancata ricostituzione del CNAM e della messa ad ordinamento dei bienni, ormai obsoleti.
L’impegno che ci attende è complesso, ma gli organi di governo e i dipartimenti stessi hanno dimostrato
ampiamente di saper lavorare con una progettualità condivisa per il bene primario della scuola.
Le molteplici affermazioni dei nostri studenti, i premi vinti nei concorsi nazionali, i concerti importanti
tenuti in sedi prestigiose, le borse di studio ottenute per l’Orchestra Giovanile Italiana, fanno capire che la
strada intrapresa è valida. Anche la produzione artistica, specchio della progettualità dell’Istituzione tutta,
ha annoverato in questi ultimi anni importanti progetti dedicati alla didattica, progetti interconservatoriali
di rilievo nazionale ed internazionale unitamente a progetti di ricerca come quelli delle Nuove tecnologie. I
nostri studenti hanno avuto importanti occasioni di crescita grazie a masterclass e/o seminari tenuti da
maestri di chiara fama internazionale che hanno accolto favorevolmente l’invito del nostro Conservatorio
conoscendone la serietà e la qualità professionale. Tutto ciò è stato possibile grazie all’impegno di tanti
docenti che hanno collaborato alla realizzazione di questi appuntamenti che, nel futuro prossimo, intendo
ulteriormente sostenere a vantaggio certo degli studenti ma anche degli stessi docenti promotori. Molti di
questi progetti sono culminati in eventi finali di alto profilo artistico. Non posso non sottolineare come il
lavoro proposto dai Dipartimenti abbia stimolato l’interesse e il coinvolgimento dei ragazzi nelle attività
programmate. Ogni referente ha veicolato informazioni, pubblicizzato, seguito il percorso dell’evento con
risultati lusinghieri data l’ampia partecipazione riscontrata. Inoltre, ho rilevato in generale una forte
interazione tra gli stessi docenti partecipanti e ancor più tra docenti e studenti. Questa capacità di
armonizzare interessi specifici in un progetto unitario, solido e condiviso da tutta la scuola, è il
fondamento di tutta la nostra programmazione.
Oltre ai concerti dell’Orchestra e Coro del Conservatorio e dell’Orchestra Giovanile, la cui validità è
indiscussa, da due anni sono nate all’interno dell’Istituzione, due forti realtà: il Coro da camera (la sua
partecipazione al Concerto di Pasqua è ormai una tradizione) e l’Orchestra di fiati (che quest’anno ha
tenuto un concerto memorabile al Teatro Verdi sotto la direzione del M° Della Fonte). Numerose sono state
le occasioni di grande visibilità della scuola grazie all’Ensemble degli allievi percussionisti e ad altri numerosi
gruppi da camera. Non posso inoltre dimenticare la partecipazione della nostra Orchestra – con più di
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cinquanta studenti su un totale di ottanta elementi – all’esecuzione della Messa da Requiem di Verdi che è
stato l’evento musicale cittadino più importante del 2013.
Fondamentale la collaborazione delle due Orchestre dei Conservatori sardi in occasione della presenza del
Presidente Napolitano a Caprera, per l’inaugurazione dell’Anno scolastico regionale a Cagliari, per il
concerto” Moretti”, per l’esecuzione dell’Oratorio di Natale di J.S. Bach.
Per il comparto Jazz, la convenzione stilata quest’anno con l’Ente Musicale di Nuoro, ha permesso la
partecipazione dei nostri studenti ad un concerto nell’ambito della Rassegna internazionale di Jazz 2014,
oltre ad alcune borse di studio offerte gratuitamente ai ragazzi per il XXVI Seminario Nuoro Jazz. Merita
rilievo l’ottimo intervento degli studenti jazzisti in una manifestazione svoltasi presso la Marina di Olbia,
che porterà il prossimo anno, visto l’alto gradimento della performance a più ampie collaborazioni.
Delle nostre ottime partecipazioni in questi ultimi anni al Festival Internazione Suona Francese e Suona
Italiano, ricordo soprattutto il recente concerto “Uccidersi senza conoscersi”, inserito in un più ampio
progetto nel territorio sardo, riguardante le celebrazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale e la
tragedia di migliaia di prigionieri austro-ungarici nell’isola dell’Asinara. Grazie anche alla presenza della
Conferenza dei Direttori dei Conservatori, la visibilità a livello nazionale che l’Istituzione tutta e la sua
capacità organizzativa hanno avuto in tale contesto, permetterà la riproposta di questo ed altri eventi sul
territorio nazionale. A questo proposito sto già progettando, in seno alla Conferenza stessa, nuove iniziative
che vedranno il nostro Conservatorio come protagonista assoluto.
“I Mercoledì del Conservatorio”, con ben quattordici concerti divisi in due stagioni, grazie anche alla fattiva
partecipazione dei docenti, sono diventati un appuntamento musicale fisso per la città richiamando un
pubblico numeroso e attento. Meritano di essere citati, nell’ambito del progetto Sardegna-Cina, per il quale
abbiamo goduto di un finanziamento della Fondazione Banco di Sardegna, il lavoro portato a termine sul
territorio con la scuola elementare di San Donato e il ciclo di seminari che hanno visto la partecipazione di
nostri docenti etnomusicologi, professori dell’Università SOAS di Londra, dell’Ateneo sassarese e di altre
personalità di alto profilo internazionale. Inoltre gli scambi didattici e artistici avuti con l’Università di
Qingdao, hanno permesso di siglare un accordo-quadro, essenziale per lo sviluppo internazionale della
nostra scuola verso la Repubblica Popolare Cinese. Con tale accordo, accoglieremo nella nostra Istituzione
sei studenti cinesi, nelle classi di Canto e Pianoforte, ed è in progetto una fattiva collaborazione con
l’Università di Sassari per l’istituzione di corsi di lingua italiana. Questi atti sono un importante passo di
una sempre maggiore internazionalizzazione della nostra scuola che deve, proprio in tali occasioni,
rafforzare il suo ruolo di Istituzione di Alta Formazione svolgendo, come parte promotrice, attività in
sinergia con l’Ateneo sassarese.
Per me questi sono i veri ambiti operativi di un Istituzione di Alta Cultura ma, ai miei occhi, non
rappresentano tanto un obiettivo raggiunto, quanto il punto di partenza di una prossima produzione
ancor più significativa. Ne avverto “l’intuizione” nelle idee, nelle sollecitazioni che tanti di voi mi hanno
trasmesso, nell’alta qualità professionale che scopro di giorno in giorno in tanti giovani colleghi che
finalmente, nel futuro immediatamente prossimo, sarà utile valorizzare al massimo. Un riconoscimento
particolare lo dedico al progetto di propedeutica, inserito a pieno titolo nel Piano d’indirizzo che, oltre agli
obiettivi specifici del progetto stesso ed una forte promozione della scuola, è stato una risorsa economica
importante (circa € 11.000 di entrate).
Mio grande cruccio è che, in questi ultimi due anni, proprio per la mancanza di risorse, non sono state
bandite le borse di studio per l’avviamento professionale, la cui mancanza è sentita fortemente dai
ragazzi, o altre forme di collaborazione a tempo parziale sempre per il supporto alle attività
dell’Istituzione.
Inoltre tanti di voi hanno sacrificato ore non retribuite ma, per questo, il minimo disavanzo già citato ci
consentirà, nel prossimo futuro, maggiore agilità economica.
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Per tutte le molteplici attività della scuola, la fruibilità degli spazi è fondamentale. Il prossimo anno sarà
finalmente disponibile la Sala Sassu. Ci dovremo interrogare però sull’uso dello spazio multifunzionale
(gazebo), deficitario sia per l’insonorizzazione che per la climatizzazione. Il problema del surriscaldamento
dell’ambiente, sorto con la costruzione della struttura a vetri, non è stato risolto con l’impianto di
climatizzazione assai carente, così come il problema dell’insonorizzazione; la messa in posa di tende a vela
non ha dato la soluzione sperata. Si dovranno trovare soluzioni per rendere tale spazio veramente fruibile e
potenziare anche l’uso degli altri spazi esterni aperti. Del resto gli spazi assolvono un importante compito di
socializzazione e condivisione, oltre che principalmente didattico, ed il benessere di studenti e docenti,
pure in momenti diversi da quelli prettamente scolastici, non può che potenziare la qualità del lavoro di
tutti.
In definitiva nostro obiettivo è potenziare l’esistente, rendere sempre più vivibile la scuola ottimizzando
spazi e servizi, consolidare i tanti importanti passi compiuti nel campo formativo, perseguire con forza la
produzione artistica come espressione di una didattica efficace e di interazione culturale con il territorio.
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COSA SI È FATTO E COSA SI DEVE FARE ANCORA
Avrei un elenco interminabile di necessità e nuove possibilità della scuola. Probabilmente ognuno di voi
potrebbe inviarmene uno altrettanto ricco ed interessante... So poi, per esperienza, che il percorso che si
vuole intraprendere ha molte variabili. Per un direttore in carica è naturale partire da quanto è stato fatto.
L’impianto adottato e perseguito in questo triennio – lo dimostrano numeri e risultati – è stato vincente e
occorre continuare a percorrere questa strada basata sull’attenzione alla didattica e alla sua
organizzazione, sulla spinta della produzione artistica che porta quindi promozione dell’Istituzione, sulla
ricerca, sulla cura dei rapporti con gli Enti locali e le altre Istituzioni Afam, sull’ottimizzazione delle risorse
umane ed economiche della scuola. Nello stesso tempo tutto è perfettibile e nuovi stimoli sono importanti
per andare avanti e progredire. Conoscete il mio modus operandi e la mia apertura a proposte e iniziative
atte a migliorare la nostra scuola.
Riguardo alla normativa interna, questo mio primo triennio ha avuto una matrice prettamente
conservatrice e stabilizzatrice di quella preesistente. Ora serve un momento di riflessione circa le criticità
evidenziate in questi ultimi anni di applicazione del Regolamento didattico e, nel momento della messa ad
ordinamento dei bienni e la tanto attesa ricostituzione del CNAM, occorrerà definire il Regolamento dei
corsi di studio. Tra settembre e ottobre saranno redatti i regolamenti della Consulta e quello del
Riconoscimento crediti (già in bozza). Ma vi è tanto lavoro ancora da svolgere, come redigere una Guida
dello studente, alcuni regolamenti di funzionamento mancanti e ufficializzare altre strutture didattiche.
Inoltre, pur avendo con tutti voi il massimo contatto, credo che si debba lavorare per una maggiore
trasparenza, non perché essa non vi sia stata, ma per rendere più agevole la conoscenza delle innovazioni
normative e delle attività della scuola. Un punto di partenza è mettere a disposizione un’area riservata ai
docenti nel sito web, dove poter consultare circolari, verbali del Consiglio accademico e volendo anche dei
Dipartimenti. Sono aperta anche ad altre soluzioni che proporrete per veicolare perfettamente questa
“conoscenza” che reputo basilare per il proficuo coinvolgimento di tutta la docenza nella vita della scuola.
Per il sito, importante presentazione dell’Istituzione, occorre individuare una figura che svolga funzioni di
webmaster per garantire completezza di informazioni e servizi, livello di funzionalità del sito stesso, per
costituire una vetrina nazionale e internazionale (area riservata docenti, produzione artistica e offerta
formativa di facile ricerca, immissione di tutti i programmi di studio, apertura della pagina web con l’evento
di produzione imminente, nastro di scorrimento con le principali novità, ecc.). Il sito deve realmente
diventare strumento di informazione e comunicazione sia interna che esterna. Vi è molto lavoro da fare.
Per la sede, tra settembre e ottobre, vi saranno i lavori di ristrutturazione degli infissi in legno e di
climatizzazione del secondo piano che dovrà anche essere insonorizzato. Le economie che risulteranno da
questi lavori, con la richiesta di un cambio di destinazione d’uso (oltre ad altre risorse del bilancio se
necessarie), potranno essere indirizzate alla sistemazione definitiva dei servizi di rete wired e wireless.
L’aula studenti, dopo la soluzione dei problemi di umidità, sarà anch’essa fruibile nel prossimo anno
accademico. Per quanto riguarda la sala Guarino, le cui problematiche ho già evidenziato in Consiglio di
amministrazione, l’incaricato per gli impianti audio-video si è già attivato per presentare un progetto
riguardante sistemazione delle luci e degli impianti specifici. Lo spazio multifunzionale (gazebo), con la
soluzione dei problemi già citati precedentemente, sarebbe perfetto per la centralità della sua posizione,
per molteplici attività della scuola.
Per la pubblicizzazione degli eventi, sempre in relazione alle risorse economiche disponibili, oltre alla
mailing list e alla pubblicità sul web tramite il profilo facebook, sarà necessaria la presenza di un addetto
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stampa esterno che curi l’immagine del Conservatorio e veicoli in varie forme le attività della scuola. Vorrei
insomma che le nostre attività avessero una più ampia eco su tutto il territorio; troppe volte mi sono
accorta che diversi progetti originali e interessanti sono rimasti sacrificati nei nostri spazi ed ambiti, pur
meritando maggiore respiro e risonanza vista la loro qualità. Inoltre, in base alle risorse finanziarie
disponibili per adeguare la strumentazione esistente, sarebbe veramente interessante effettuare mirate
registrazioni audio-video sia a scopo didattico interno che divulgativo (lezioni o concerti) da mettere a
disposizione dei docenti e degli studenti nel sito stesso.
Ma la vera sfida sarà continuare a coniugare e potenziare insieme didattica, produzione e ricerca.
Didattica: è il nostro compito primario
1) Dobbiamo continuare a sostenere l’incremento delle iscrizioni e la loro qualità – Oltre
all’incremento numerico (quest’anno circa 65 domande di ammissione per gli accademici e 140 per
i pre-accademici), essenziale è stata l’ottimale distribuzione degli iscritti in tutte le scuole. Sarà
quindi importante sostenere:
• L’attività di orientamento che non è più una sola giornata Open day, ma una
programmazione annuale indirizzata alle varie fasce d’età (scuole elementari, medie e
superiori). Fondamentale sarà costruire un percorso di “affiancamento” per le classi degli
ultimi anni del Liceo musicale, proponendo progetti condivisi per strutturare un percorso di
integrazione degli studenti liceali più motivati nel proseguo degli studi musicali.
• La propedeutica rivolta ai giovanissimi, che porta iscrizioni mirate e di qualità.
• Il contatto con le scuole civiche, che oltre alla loro funzione sociale, operano per la
diffusione della musica nel territorio grazie ai nostri ex studenti. Su queste scuole apro un
capitolo importante riguardante la necessità di gettare solide basi per una collaborazione
proficua, ipotizzando anche delle convenzioni. Il nostro interesse di potenziare il bacino
d’utenza accademica corrisponde perfettamente a quello della scuola civica di proporre
dei percorsi formativi che abbiano una immediata convergenza nel nostro Istituto.
• L’apertura verso la città, intendendo con questo l’organizzazione di appuntamenti fissi per
le varie scuole strumentali, magari ogni due mesi, in cui la scuola spalanchi al pubblico le
porte delle sue classi nel lavoro quotidiano.
2) Pre-accademici – Il mio triennio è stato caratterizzato dall’applicazione sul campo dei corsi preaccademici. Sono stati analizzati alcuni punti non perfettamente esaustivi del Regolamento
specifico, sono stati rivisti programmi e prove d’esame di diverse discipline, così come i percorsi
delle scuole di Composizione e Direzione di coro, finalizzandoli alle nuove esigenze. Questi
“aggiustamenti di tiro” stanno portando sin d’ora iscrizioni di qualità nel triennio ed entro due anni,
col completamento del primo ciclo seennale di molti strumenti, l’incremento di iscrizioni al primo
livello accademico sarà molto consistente. Non possiamo avere la sfera di cristallo ma, sino a
quando questi corsi saranno permessi, sarà essenziale sostenerli e rafforzarli.
3) Accademici – In base alle rilevazioni statistiche, nell’a.a. 2011-2012 la percentuale degli studenti
iscritti ai corsi accademici era del 31%, nel 2013-2014 siamo già oltre il 37% e prevedo, per l’a.a.
2014-2015, di superare abbondantemente il 40%.
Andando oltre le statistiche, questi tre anni di “assestamento” dei trienni ordinamentali hanno
evidenziato anche alcune criticità. Dobbiamo prendere atto della difficoltà che gli studenti (spesso
ancora liceali ) incontrano nel seguire regolarmente i corsi triennali, sia per il carico di ore di lezione
che per il carico di lavoro a casa, producendo un numero importante di fuori corso. Su questo
problema sottolineo che l’introduzione del doppio appello nella sessione estiva, al suo secondo
anno di applicazione, ha dato risultati importanti. Il numero degli esami sostenuti e superati dagli
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studenti nella sessione appena passata, è stato il più alto rispetto a tutti gli anni precedenti e
positivo si è dimostrato anche l’uso dell’anticipo dell’appello e degli appelli speciali. In ogni caso,
con l’attesa costituzione del CNAM, che manca ormai da due anni, si dovrà rivedere il percorso
accademico nella sua completezza (triennio-biennio). Il biennio sperimentale infatti è ormai
obsoleto, ma sarebbe inutile lavorare solo su di esso senza rivedere, in base all’esperienza
pregressa, i due percorsi come un unico armonico progetto. Sappiamo tutti che alcuni Conservatori
hanno abbassato notevolmente il livello dei programmi d’ammissione dei trienni per avere sulla
carta maggiori numeri, ma i parametri di valutazione a cui saremo sottoposti riguarderanno anche il
livello d’uscita. Dovremo quindi trovare soluzioni che facilitino l’ingresso degli studenti ma non
intacchino la qualità. La Commissione Ordinamenti della Conferenza sta elaborando, come fatto
negli anni passati per i trienni, delle griglie da cui si inizierà una discussione prima generale e poi
interna alle Istituzioni. È comunque mia opinione che i bienni debbano essere altamente
qualificanti e specialistici mentre per i trienni occorrerà trovare soluzioni di equilibrio tra la
qualità, la necessità di incremento numerico e le esigenze dell’utenza. Nel futuro prossimo, sarà
importante elaborare con il Conservatorio di Cagliari delle strategie didattiche unitarie, compresa
un’eventuale ripartizione a livello regionale dei bienni in relazione alle eccellenze delle due
Istituzioni.
4) Biennio ad indirizzo didattico e convenzioni con l’Università di Sassari per la formazione
insegnanti – Grande lavoro in questi anni per il dipartimento di didattica che conferma il nostro
Conservatorio come Centro di formazione e abilitazione dei docenti delle scuole secondarie per le
classi di concorso A031-32 e A077 grazie all’attivazione del I e II ciclo del BFD e i PAS A031-32. Per
l’a.a. 2014-2015 sono già attivi il TFA ordinario A077 e i PAS A077 (convenzione con l’Università per
le discipline di loro competenza) ed è prossima l’attivazione del TFA in regime transitorio A031-32.
La cura e la formazione dei futuri insegnanti che operano immediatamente sul nostro territorio,
produce contestuali e significativi interventi sul bacino d’utenza potenzialmente interessato allo
studio della musica con la conseguente aspirazione a proseguire studi professionali.
Dunque l’interesse per il settore didattico merita sostegno per sviluppare sempre più un “circolo
virtuoso” per il bene comune.
5) Jazz – La tradizione jazzistica sassarese è riconosciuta in tutta Italia. Occorre quindi impiegare tutti i
mezzi possibili per mantenere questo ruolo d’eccellenza, che sarà in futuro una delle carte vincenti
della nostra Istituzione. Già dall’anno scorso, i docenti della scuola di Jazz, evidenziavano delle
criticità in relazione alla preparazione in entrata degli studenti e la difficoltà nell’ottenere risultati
convincenti nel corso propedeutico specifico. La costituzione di un percorso pre-accademico jazz,
teoricamente una soluzione ottimale, porterebbe però ad un aggravio di spesa non ammortizzabile
con le tasse di frequenza. Tuttavia, parlando con i colleghi, la preparazione che inizialmente manca
agli studenti non è la pratica strumentale, quanto la comprensione del linguaggio jazz, l’ascolto, il
riconoscimento degli accordi ed altre competenze basilari. Per il prossimo anno accademico sono
quindi in embrione delle attività aperte anche agli esterni (con regole precise e quota di frequenza)
per stimolare in futuro iscrizioni più consapevoli e, nello stesso tempo, supportare maggiormente i
nostri studenti interni. Partendo appunto dalle necessità palesate dai due docenti strutturati, è mia
intenzione sostenere delle attività (laboratori o altre forme di intervento stabilite dai referenti ) e la
formazione all’interno della scuola di una Big Band (allievi, ex allievi, esterni) per raggiungere
molteplici scopi: propedeuticità, formazione e promozione del corso.
6) Musiche e nuove tecnologie – Come la scuola di Jazz, anche quella di Musiche e nuove tecnologie è
un’eccellenza dell’Istituzione e come tale dovrà sempre essere sostenuta. L’ottimo lavoro che i
docenti stanno svolgendo con gli allievi, non rimane aridamente all’interno della nostra sede ma
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penetra nelle varie realtà culturali del territorio (ricordo il progetto THAR 450 per l’Università di
Sassari e un’installazione fissa presso il Chiostro dello stesso Ateneo, l’installazione Cori invisibili, la
partecipazione al concorso Sinergie Creative, presenza in varie ed importanti eventi della scuola
come il progetto interconservatoriale con le Istituzioni di Bolzano e Cagliari e ultimamente il
Festival Suona Francese). Pregevole il progetto di ricerca che il dipartimento ha portato avanti
quest’anno unitamente al CRM di Roma e al Conservatorio di Santa Cecilia, dimostrazione della
valenza a livello nazionale della docenza e degli stessi studenti.
7) Diversificazione dell’offerta formativa – Tenendo sempre presente il nostro primario compito di
rafforzamento del percorso accademico (triennio-biennio), una spinta innovativa può essere data
da altre forme di didattica:
• Corsi singoli per discipline collettive – Serve pubblicizzare maggiormente i corsi singoli
riguardanti le discipline collettive dei pre-accademici (che possono preparare agli esami di
Teoria o Analisi coloro che si presentano alle certificazioni o alle ammissioni del triennio in
qualità di privatisti). I corsi singoli relativamente ai corsi accademici, su richiesta anche per
discipline individuali, sono da pubblicizzare soprattutto tra gli studenti stranieri in
mobilità Erasmus presso l’Università di Sassari, tanto è vero che sto già proponendo una
fattiva collaborazione tra il Conservatorio e le Relazioni internazionali dell’Ateneo.
• Formazione permanente – Importante promuovere i cosiddetti corsi di formazione
permanente, oltre che per l’infanzia, anche per gli adulti.
• Master di I e II livello – Chiederò un momento di riflessione ai Dipartimenti e un’eventuale
elaborazione di proposte dopo un’attenta analisi di sbocchi professionali e necessità del
territorio, partendo anche da esperienze già maturate. I Master, autorizzati dal Ministero
ed attivati con un minimo di 10/15 iscritti, prevedono una adeguata componente di esperti
esterni per assicurare il collegamento col mondo del lavoro e l’aggiornamento
professionale, stage e tirocini in collaborazione con università, enti esterni pubblici o
privati. A tal proposito ho iniziato a prendere contatti con l’Assessorato del Lavoro della
Regione Autonoma della Sardegna.
•
Corsi liberi – Essendo un’offerta formativa aggiuntiva rivolta a studenti sia interni che
esterni senza vincoli di età o possesso di titoli di studio specifici, il Conservatorio può
stabilire, all’inizio di ogni anno accademico, un elenco di corsi disponibili in base alle
proposte e alla disponibilità dei docenti. Sono corsi che si devono autofinanziare con le
tasse di frequenza e possono riguardare le scuole strumentali ma anche specifici argomenti
in relazione alle scuole stesse. Non essendo mai stata attuata una politica in tal senso, sono
a vostra disposizione per qualsiasi chiarimento in merito.
Produzione artistica: dà il senso alla nostra didattica
La produzione artistica ha avuto, in questi ultimi tre anni, come evidenziato nelle pagine precedenti, una
spinta propulsiva importante, parlando soprattutto di qualità. La produzione, ricordo, è espressione della
preparazione dei nostri studenti e della qualità della docenza. Quest’anno, la presenza di pubblico alle
nostre manifestazioni è stata superiore agli altri anni, grazie anche alla promozione degli eventi con la
mailing list e sul web. Inoltre alcuni nostri concerti sono stati inseriti nel Maggio Sassarese e in Sassari
Estate. In dettaglio:
1. Partecipazione attiva di tutte le classi ai saggi finali – Forme importanti di impegno e verifica finale
della classe nella sua globalità, si è riusciti finalmente ad anticiparne la programmazione per
alleggerire le attività dei mesi di maggio e giugno. Partecipazione di pubblico superiore agli anni
precedenti. Mi piacerebbe far replicare le performance degli studenti, anche quelle dei
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2.
3.
4.
5.
6.
giovanissimi, in ambienti esterni alla scuola e consoni ad una sorta di attività concertistica di
“musicisti in erba”.
Audizioni per solista e orchestra – Gli studenti partecipanti al bando sono sempre più numerosi e
ottimamente preparati. La situazione finanziaria ha frenato alcuni miei propositi, stimolare cioè
forme più agevoli per far suonare i nostri ragazzi in tale contesto. Sarebbe auspicabile realizzare,
come già fatto nell’a.a. 2012/2013, più appuntamenti dei solisti con orchestra, naturalmente con
organici orchestrali contenuti.
Stagione dei concerti – Recependo il mio invito, i docenti, insieme ai nostri studenti, hanno dato
vita a stagioni di ottimo livello. Quest’anno è stato vincente proporre un giorno fisso della
settimana e programmare in due periodi (febbraio-marzo e settembre-ottobre). “I Mercoledì del
Conservatorio” sono diventati un appuntamento fisso per la cittadinanza.
Coro da camera – Il Coro da camera è ormai una realtà della nostra Istituzione. Nato due anni fa
per un’esigenza didattica importante, è divenuto un punto di riferimento per il nostro concerto di
Pasqua unitamente al Coro del Conservatorio, ma anche in altre manifestazioni (ricordo i concerti
del Festival Suona Francese dell’11 e 12 luglio). Credo fermamente in questa formazione, nella sua
utilità per la didattica e come strumento di promozione e crescita per la scuola.
Orchestra del Conservatorio: essenziale per le scuole strumentali ma anche bandiera
dell’Istituzione – L’impostazione data è quella della professionalità. L’orchestra è il momento di
fusione delle competenze dei nostri docenti e la preparazione dei nostri allievi migliori. In questi
anni l’Orchestra del Conservatorio ha rappresentato nel territorio l’Istituzione, con progetti propri o
anche con collaborazioni o coproduzioni. La qualità della compagine orchestrale è notevolmente
cresciuta, tanto è vero che si sono potute affrontare partiture impensabili anni fa, con risultati
eccellenti. Sono però sicura che possiamo ancora fare molto per rendere l’orchestra qualcosa di
più. Occorre trovare, e su questo apriremo (termine politico molto usato) un cantiere nel quale,
con i docenti coinvolti, si possano trovare soluzioni ottimali per stimolare la presa di coscienza dello
studio preventivo della parte, della conoscenza della partitura da parte degli studenti, cioè la vera
professionalità (il vero professionista non si siederà mai in orchestra senza una piena comprensione
di quello che deve affrontare). Sarebbe per me e per i colleghi tutti un risultato che andrebbe ben
oltre l’ottima esecuzione del concerto.
Orchestra di fiati – Ha avuto il primo input dalla forza propulsiva del dipartimento Fiati, unitamente
alle Musiche d’insieme. Si è dimostrato un progetto essenziale per l’Istituzione poiché permette ai
nostri allievi ed ex allievi fiati di confrontarsi con partiture importanti del repertorio sinfonico in una
formazione che dà ampia possibilità di partecipazione. Pur credendo fortemente nel progetto con
l’entusiasmo di una strumentista a fiato quale sono ed inserendolo nel Piano d’indirizzo, per le note
restrizioni economiche non ho potuto supportare il progetto come avrei voluto e come merita. Solo
per l’intraprendenza di un collega, questa formazione ha potuto esibirsi al Verdi, diretta dal M°
Della Fonte , in un teatro esaurito e con un successo di pubblico importante. Gli strumentisti, allievi
ed ex allievi, hanno lavorato con estrema professionalità e in pochi giorni hanno raggiunto un livello
altissimo. L’interesse dimostrato sia dall’utenza che dalla città, fa capire che questa è una strada da
percorrere. Penso a degli appuntamenti suddivisi nell’arco dell’anno col M° Della Fonte,
unitamente ad un corso per strumentisti e per direttori d’orchestra fiati che permetta, se non
proprio l’autofinanziamento, perlomeno un abbattimento dei costi relativi. L’Orchestra fiati merita
il suo spazio, merita un investimento per la sua crescita professionale. Nelle modalità che verranno
elaborate con i colleghi promotori, mi impegno a portare avanti questa formazione supportata dal
Consiglio Accademico che è sempre sensibile ed attento a tutte le potenzialità della scuola.
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7. Orchestra giovanile – Importante per il rafforzamento della fascia pre-accademica, è arrivata alla
sua terza generazione. Pur essendo essa stessa uno strumento di diffusione e di promozione nel
territorio, tale orchestra deve essere seguita con un’attenzione diversa e con una politica mirata,
dato che ci si rapporta con allievi in fase preadolescenziale e con competenze strumentali “di
base”. Ricordo soprattutto il lavoro svolto quest’anno dai colleghi per lo spettacolo “Shakespeare
playlist”. Considero importante comunque trovare sempre nuovi stimoli che rendano ancora più
solida l’offerta didattico-artistica di questa formazione. Maggiore pubblicità per la partecipazione
di elementi esterni all’orchestra nelle scuole civiche e nelle scuole medie ad indirizzo.
8. Coproduzioni e collaborazioni – Un Conservatorio moderno non può esimersi da collaborazioni ed
accordi con altre realtà nazionali e internazionali, continuando quella politica già avviata di
interscambi, fondamentali in una dialettica di confronto e di crescita con enti e associazioni di
rilievo nel territorio e con le altre Istituzioni AFAM. Considero quindi importante perseguire forme
di coproduzione e collaborazione che diano all’Istituzione la possibilità di attuare progetti di rilievo
integrandosi nella realtà musicale sarda e nazionale (spero anche internazionale con l’apertura
verso la Cina). Diversi sono i progetti in embrione per il prossimo anno (vedi pag. 14).
9. Progetti dipartimentali – Nonostante le difficoltà finanziarie, tutti gli anni sono state trovate risorse
finanziarie specifiche per questi progetti. Il lavoro dei dipartimenti dà indicazione dell’alta
progettualità della scuola. Spero, negli anni futuri, di poter mettere a disposizione mezzi più
consistenti per la realizzazione di questi progetti che vedo come una ”fucina laboriosa ed attiva del
conoscere, sapere e fare”.
10. Concerti per le scuole – L’ottimo contatto che si è instaurato in questi anni con le scuole,
elementari e medie, mi spinge a pensare che i tempi sono maturi per proporre una serie di concerti
per le scuole di ogni ordine e grado. Penso per questo all’organizzazione di eventi selezionati e
mirati nei contenuti da offrire in forma di concerto alle scuole, sia di singoli strumenti che
d’insieme, in maniera tale che gli esecutori abbiano la stessa età del pubblico in sala e che possano
essere parte attiva dell’evento stesso. Validi i matinée de “I Mercoledì del Conservatorio” e altri
eventi di più ampio respiro per il pubblico delle scuole superiori, prevedendo naturalmente un
minimo biglietto d’ingresso o un sostegno economico da parte del Comune.
Ricerca: ottime risorse umane a disposizione ma nessun sostegno finanziario.
La situazione attuale? Il sistema non ha fondi per la ricerca dato che il Ministero non ha investito neanche
un euro sull’AFAM. Ricordo che, senza la messa ad ordinamento dei bienni, non si può attivare la fascia di III
livello, cioè i dottorati di ricerca; per quando sarà possibile, sto già ipotizzando la struttura in collaborazione
con altri dirigenti. Abbiamo le risorse umane ma non i mezzi economici! A livello europeo si discute sulla
specificità che le Istituzioni musicali possono esprimere in tale ambito e la stessa Commissione
Monitoraggio, Produzione e Ricerca della Conferenza Direttori, di cui faccio parte, si è interrogata prima di
tutto sulla definizione di ricerca nei Conservatori. Esiste la ricerca tecnologica, compositiva, storica e
musicologica; ma, dato che vive di creatività, il Conservatorio è anche sede della ricerca artistica musicale
che lavora in sinergia con gli altri tipi di ricerca. Quest’ultima può e deve, e l’abbiamo dimostrato, diventare
tutt’uno con l’applicazione didattica e interpretativa. Essenziale è la documentazione di tutto il lavoro.
Intendo infatti costituire un archivio specifico delle attività svolte che raccolga le nostre produzioni.
Costituire delle collane editoriali, comprendenti Quaderni del Conservatorio, CD e DVD, è ora necessario e
mi impegno a perseguire questa strada sia in C.d.A., certa dell’appoggio del Presidente, sia a livello
personale (fra l’altro ho già individuato anche alcuni sponsor).
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L’INTERNAZIONALIZZAZIONE: importante parametro di valutazione
In questi ultimi anni la mobilità studentesca è raddoppiata e anche gli insegnanti stanno mostrando
interesse in tal senso. La valorizzazione dei rapporti internazionali dei docenti, di cui intendo palesare
nominativi e profili professionali, affiancandoli alla valutazione degli allievi stranieri (nelle certificazioni
degli esami dovrà risultare il nominativo dei docenti titolari del corso), e l’ampliamento della cooperazione
internazionale dovranno sempre essere un nostro specifico obiettivo, poiché per tutto questo saremo
complessivamente valutati. Abbiamo triplicato gli accordi con gli Istituti di Istruzione Superiore (per l’a.a.
2014-2015 saranno attivi 16 accordi) e gli accordi internazionali extra-europei in essere sono 4, di cui 3 con
l’Argentina e uno con la Repubblica Popolare Cinese.
Quest’ultimo accordo, ribadisco, è stato un importante traguardo raggiunto, frutto di una faticosa
trattativa personale che ha permesso di conquistarlo per vie strettamente istituzionali e non tramite
agenzie, come comunemente accade con i relativi aggravi economici. Prevedo fattive collaborazioni con
l’Università della Scienza e della Tecnologia di Qingdao (che conta più di 30.000 iscritti) per progetti di
ricerca, master di alta formazione collegati alle tradizioni musicali dei due Paesi (hanno un valido
Dipartimento di musica tradizionale), collaborazioni artistiche, ecc. Ho avuto già contatti con la Camera di
Commercio, dove vi è rilevante interesse, per ragioni diverse, ad aprire una vetrina economica nella
provincia dello Shandong.
Inoltre, per l’a.a. 2014-2015, il Conservatorio di Sassari, unitamente ai Conservatori di Messina (capofila),
Novara, Cuneo, Firenze, Catania, Cagliari, Reggio Calabria, e il Centro di Musica Antica Pietà de’ Turchini di
Napoli, partecipa alla costituzione di un Consorzio denominato TEAM (Traineeship Experience About Music)
destinato a favorire la mobilità degli studenti ai fini del training.
Il Conservatorio di Sassari ha inoltre ottenuto, dall’Agenzia Esecutiva di Bruxelles (EACEA), la Erasmus
Charter for Higher Education per l’intero periodo dell’Erasmus+ Programme 2014-2020.
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LA NOSTRA SCUOLA A LIVELLO NAZIONALE
Devo dire che il Conservatorio ha avuto, in soli tre anni, diversi rilevanti momenti a livello politico. Per ben
due volte, sia a Sassari che a Caprera, la nostra Orchestra ha suonato di fronte al Presidente della
Repubblica Napolitano e non è scontato che un conservatorio abbia questa opportunità. In un colloquio
privato con alcuni rappresentanti dell’entourage presidenziale, ho cominciato ad imbastire un rapporto di
collaborazione per poter portare la nostra Orchestra al Quirinale o in altre sedi istituzionali importanti. Il
positivo giudizio della performance e della correttezza istituzionale dimostrata nell’occasione, ha fatto sì
che questa proposta venisse accolta così positivamente da rendere possibili prossimi contatti personali.
Ricordo inoltre che i nuovi locali del secondo piano sono stati inaugurati dall’allora Ministro Profumo. Per
quanto riguarda il sistema AFAM, il Conservatorio ha sviluppato in questi anni progetti di rilevanza
nazionale con altre Istituzioni di alta formazione (Conservatori di Bolzano, Cagliari, Roma), con organismi
internazionali (Festival Suona Francese e Suona italiano, progetto ECO), con importanti centri di ricerca
(CRM di Roma). Il nostro Conservatorio è stato sede di una riunione della Conferenza dei Direttori.
Vi anticipo altre importanti iniziative nel territorio nazionale :
• EXPO 2015 – Elaborazione di un progetto regionale per la partecipazione dei Conservatori sardi
agli eventi musicali “EXPO 2015” che coinvolgeranno il sistema AFAM e il cui bando uscirà a breve.
• Progetto Patrimonio – Unitamente al Conservatorio di musica di Firenze e ad altri Conservatori,
aderiamo al progetto che affronta l’argomento della tutela, conservazione e uso del patrimonio
immobiliare, bibliografico, organologico e archivistico. Referente la prof.ssa Elena Zomparelli.
• Consorzio TEAM – Compartecipazione alla costituzione del Consorzio (vedi Internazionalizzazione).
• EXPO in Lombardia – Partecipazione dei nostri studenti all’EXPO in Lombardia in collaborazione
con il Conservatorio di Brescia.
• Auditorium del Museo del Violino di Cremona – Partecipazione dei nostri studenti alla rassegna “I
concerti del Conservatorio”.
• Premio Abbado sez. Strumenti a percussione – Presentazione della candidatura del nostro
Conservatorio come sede del Premio. Contrariamente al Premio delle Arti, gestito direttamente
dall’allora Direttore generale, ogni Conservatorio concorre presentando un progetto articolato.
• Scambi di produzioni musicali con il Conservatorio di Cagliari con una specifica programmazione.
• Progetti finanziati con fondi europei – Avvio di fattivi contatti per la partecipazione ad un progetto
unitamente ad alcune associazioni musicali e ad enti pubblici del territorio.
In ultimo, vi espongo il ruolo attivo che io stessa svolgo nel sistema AFAM, dei contatti diretti basati sulla
stima personale e sui rapporti lavorativi che intrattengo con i miei colleghi direttori. Tre anni fa entravo in
punta di piedi in una Conferenza a me sconosciuta, con l’umiltà di chi sa che deve imparare molto. Dopo
due anni di partecipazione, alla presenza di 55 direttori, nelle elezioni svoltesi a Roma nell’ottobre 2013 per
eleggere il Direttivo Nazionale (costituito da 4 direttori di conservatorio e 2 direttori di IMP), sono stata il
quarto direttore di conservatorio più votato (ex-aequo con un altro collega che ha avuto il diritto di entrare
nel Direttivo per maggiore anzianità). Per me è stata una grande soddisfazione personale! Inoltre, con una
mia eventuale riconferma alla direzione, entrerei di diritto nel Direttivo per il pensionamento di un suo
componente e sarebbe la prima volta che un Direttore del nostro Conservatorio raggiunge tale incarico.
Inoltre da un anno faccio parte, sempre all’interno della Conferenza, della Commissione Monitoraggio per
la Produzione e la Ricerca e considero anche questo un riconoscimento importante verso la mia persona
ma anche per l’Istituzione che rappresento.
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TEMI SCOTTANTI: Situazione finanziaria e autofinanziamento
La nostra scuola ha sempre basato le proprie entrate su finanziamenti pubblici. È compito dello Stato, della
Regione e del Comune farsi carico delle nostre esigenze, per l’importante ruolo che il Conservatorio ha nel
contesto sociale e culturale del territorio. Senz’altro dovrà essere richiesta maggiore attenzione anche alla
Fondazione Banco di Sardegna (e ad altri enti pubblici o privati) e continuare per questo ad avere una
presenza capillare nel territorio. La presenza nel territorio dà forza politica e la politica potrà tutelarci in un
futuro. Occorrerà assolutamente continuare la collaborazione in ambito regionale, ma anche nazionale, con
il Conservatorio di Cagliari col quale, in questi ultimi anni, si intrattengono ottimi rapporti. Capiamo infatti
che si deve lavorare consorziandosi non solo nella produzione artistica, ma anche individuando percorsi
comuni riguardanti la didattica, interagendo nella ricerca. Le forme e i modi dovranno essere trovati in
accordo tra le due Istituzioni. Ma i tempi futuri, intendendo il prossimo decennio, porteranno sempre più
ad una diminuzione della presenza del finanziamento pubblico in ogni settore e quindi è necessario entrare
in un’ottica diversa e cercare nuove fonti e risorse.
Pur avendo grande fiducia nell’impegno che il Presidente sta ponendo per l’introduzione del nostro Istituto
nella L.R. n. 26/1996, che permetterebbe alle Istituzioni AFAM della Sardegna di usufruire di un contributo
annuale come avviene per le due Università sarde, e prevedendo sempre un sostegno da parte del Comune
(quest’anno di € 30.000), reputo essenziale che la scuola debba iniziare “subito” un percorso di apertura
verso nuove politiche in relazione alle risorse finanziarie. Non dobbiamo solo aspettare, dobbiamo fare. La
nostra scuola è ormai un’azienda (uso questo termine solo per far comprendere la complessità della
macchina “conservatorio”) che vive di molteplici attività. Un tempo, la didattica era tutto, ora dobbiamo
competere su diversi fronti e le risorse economiche sono necessarie anche per questo. Il progetto di
propedeutica è uno dei modelli a cui dobbiamo riferirci per attrarre risorse. Entriamo nelle case della
gente, facciamo promozione ed orientamento e nello stesso tempo immettiamo delle entrate nel
bilancio della scuola. Reputo essenziale incentivare la progettazione di corsi di formazione permanente (vi
è già la predisposizione di un progetto rivolto agli adulti), trovare sponsor per sostenere le nostre attività,
diversificare l’offerta formativa. Dove possibile, in coproduzioni o collaborazioni, si dovrà vagliare la
partecipazione all’incasso delle serate, come fatto per la prima volta quest’anno nella coproduzione
“Shakespeare playlist”, e considerare la possibilità di far pagare un contenuto biglietto d’ingresso per le
nostre manifestazioni più rappresentative. Avanzo anche l’ipotesi di offrire dei “pacchetti” predefiniti di
incontri musicali e culturali nei comuni dell’hinterland, con il doppio obiettivo di promuovere la scuola e di
recuperare forza economica. Sarà importante individuare una figura che possa analizzare la fattiva
partecipazione della scuola a bandi per fondi pubblici e privati, per fondi europei, oltre alla ricerca di
sponsor nel territorio; tutte risorse necessarie per lo svolgimento delle attività di produzione e di ricerca.
In questi anni, la complessità della struttura dell’Istituzione e soprattutto gli innumerevoli campi in cui ci
si deve muovere, mi hanno portato ad aumentare considerevolmente la presenza di figure di supporto
alla direzione e, anche per attività essenziali quali promozione e marketing, cura dei rapporti e
collaborazioni con le scuole civiche, occorrerà il sostegno di soggetti specificatamente incaricati. Con
l’esclusione degli incarichi fiduciari, prerogativa della Direzione, gli altri incarichi verranno pubblicizzati
per tempo e verrà richiesta una disponibilità che sarà vagliata in Consiglio accademico.
Nei due anni appena passati, la gestione delle attività, in relazione alla situazione finanziaria, è stata
veramente difficile e non dovremo più trovarci in situazioni così disagiate. Gli Enti locali hanno il ”dovere” di
investire nel Conservatorio, ma noi non possiamo rimanere solo ad aspettare.
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IL FUTURO E LA VALUTAZIONE: che cosa ci attende in futuro?
Il Futuro dell’AFAM è un tema tra i più spinosi che spesso vengono trattati o con troppa superficialità o con
troppo pessimismo. Quale sarà il futuro della nostra scuola, il nostro futuro? In questo momento, nessuno
può dire con certezza cosa succederà da qui a dieci anni. Di razionalizzazione se ne parlava ormai da molto
tempo ma non si pronunciavano mai termini come premialità e valutazione. Purtroppo alcune Istituzioni
AFAM hanno dato per anni una visione distorta del nostro sistema con le loro politiche non corrette e con
le forti conflittualità interne tra gli organi di gestione. Il docente di conservatorio veniva dipinto come un
nullafacente che, con otto allievi e poche ore al mese, portava a casa uno stipendio più che dignitoso.
Anche per contrastare questi stereotipi distorti, la Conferenza dei Direttori ha iniziato ad avviare
importanti incontri col mondo politico, con i rappresentanti dell’ANVUR e con i sindacati per far
comprendere appieno la realtà degli ISSM.
Essenziale è far conoscere la stretta connessione che vi è tra didattica di qualità, produzione artistica e
ricerca, spiegare che il rapporto docente/studenti non può essere solo un mero calcolo matematico. I
docenti di conservatorio svolgono lezioni individuali e anche le lezioni collettive devono portare alla piena
comprensione di conoscenze che devono essere verificate quotidianamente e consolidate con un lavoro
personalizzato e quasi individuale. Essere musicisti è frutto di una completa preparazione che deve iniziare
però in giovane età (sia per una necessità strumentale ma soprattutto per la costruzione di una forma
mentis necessaria per diventare un musicista). E qui occorre collegarsi alla presenza dei corsi preaccademici in un sistema di Alta Formazione. Sono sicura che nessun direttore di buonsenso può pensare di
rinunciare ai pre-accademici. Sino a quando questi ci saranno permessi, li terremo ben stretti. Ma, per il
futuro, tutto il sistema dovrà portare avanti, in conformità anche ad altre istituzioni europee, la richiesta di
una corretta integrazione di corsi ”propedeutici” all’interno dell’istruzione accademica superiore. Tali corsi
corrisponderebbero ad una preparazione tecnica non iniziale, ma intermedia, i cui livelli dovranno essere
definiti in relazione alle competenze richieste per l’ingresso al triennio. Sarà necessario immetterli,
autonomamente coordinati dalle Istituzioni, nelle attività formative del Conservatorio, oltre a permettere
l’organizzazione della formazione iniziale di base in forma di progetti autonomi. Occorrerà inoltre la
definizione di un corso specifico per talenti precoci, cioè per quegli studenti minorenni in grado di
frequentare i corsi accademici prima del conseguimento del diploma di scuola superiore.
Il Ministro Giannini ha confermato a breve l’avvio dell’annunciato “cantiere” e, importante, una
rappresentanza della Conferenza dei Direttori prenderà parte ai lavori. La Riforma, con la sua autonomia
“incompiuta” da più di quindici anni, si porta dietro la mancata definizione dei regolamenti attuativi. I primi
temi che il Ministro porterà in discussione sono la ricostituzione del CNAM, la governance (definizione
chiara dei poteri degli organi di indirizzo e gestionali) e il reclutamento. Inoltre, in questi prossimi anni, il
lavoro dei Nuclei di Valutazione dovrà avvenire con “parametri comuni” che portino ad avere una visione
generale corretta dell’offerta formativa delle Istituzioni, rapportandola anche alla realtà del territorio e
alle risorse finanziarie impiegate per attuarla. Il Ministro vorrà fornire precise regole per l’accreditamento
ex ante e la valutazione ex post dei corsi di studio con parametri fissi e riconosciuti anche a livello
internazionale. In questo noi, attraverso la Conferenza dei Direttori, dovremo avere voce in capitolo.
Vi saranno valutazioni riguardanti diversi aspetti delle Istituzioni AFAM, tra cui:
• Il sito – Si valuteranno organizzazione, completezza delle informazioni (disponibilità di materiali
informativi dei corsi di studio, presenza dei curricola dei docenti, programmi dei singoli
insegnamenti, orari di lezione e di ricevimento e/o disponibilità del docente, informazioni relative ai
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luoghi come la biblioteca e le aule), servizi e livello di funzionalità del sito (informatizzazione dei
servizi di segreteria e della biblioteca), disponibilità del materiale riguardante l’attività del Nucleo di
Valutazione.
• Grado di funzionalità dell’offerta formativa rispetto alla domanda (rapporto ore di lezione/numero
dei docenti compresi quelli a contratto).
• Valutazione della qualità e quantità delle attività di produzione artistica e di ricerca.
• Valutazione di collaborazioni con altre istituzioni.
• Adeguatezza delle strutture logistiche.
• Idoneità della strumentazione posseduta.
• Qualificazione complessiva dei docenti (attività artistica e di ricerca dei docenti, esperienze di
insegnamento/studio/attività all’estero).
• Studenti (numero degli studenti immatricolati, dei fuori corso, dei diplomati e della loro situazione
lavorativa post-diploma).
• Servizi offerti agli studenti (biblioteca, aule, altri spazi, punti di ristoro).
• Scambi ERASMUS con altre scuole.
• Spese di gestione in relazione al rapporto docenti/allievi e alla qualità dell’offerta formativa.
La capacità degli organi di governo della nostra scuola di lavorare in perfetta sinergia, l’impegno e i sacrifici
che i docenti sono stati in grado sino adesso di sostenere in nome dell’Istituzione, mi spingono a dire che,
nel prossimo futuro, saremo capaci di affrontare valutazioni di ogni genere. Pur con forti individualità come
è giusto che sia, riusciamo ad avere una progettualità che va oltre l’interesse del singolo. Nel momento in
cui dovremo rimboccarci le maniche per raggiungere gli obiettivi richiesti, sapremo lavorare unitamente e
questo, permettetemi di dirlo, è una grande ricchezza che non tutte le Istituzioni hanno, martoriate spesso
da conflitti interni insanabili.
Inoltre i due Conservatori sardi, posti a 220 km di distanza l’uno dall’altro, sono delle realtà importanti per
la formazione musicale nel territorio regionale; hanno strutture, sedi e organici ben definiti. La forte
collaborazione che oramai è consolidata tra le due Istituzioni , sarà politicamente vincente.
Per quanto riguarda la nostra scuola, abbiamo ottimi requisiti strutturali e organizzativi.
Siamo un’Istituzione virtuosa, in crescita, con disavanzi inesistenti e con la massima ottimizzazione delle
risorse umane ed economiche.
Ad ogni modo, tutto il sistema AFAM dovrà avere la capacità e la forza di interloquire, mediando sugli
aspetti che saranno oggetto di valutazione e lavorando per delinearne altri a nostro giudizio qualificanti
ed imprescindibili. In ogni caso un'attenta opera di autovalutazione, ci porterà ad essere parte attiva del
nostro futuro.
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IL MIO PENSIERO PER IL FUTURO DELLA NOSTRA SCUOLA
Non ho messo volutamente uno specifico capitolo per gli studenti poiché reputo che ogni progetto, ogni
iniziativa, sia sempre a loro rivolta. Molto ancora si può e si deve fare per i nostri ragazzi,
dall’organizzazione didattica alla fruizione di maggiori servizi. Quello che però sono sicura di aver dato loro
al cento per cento è l’ascolto, rendendomi disponibile in tutti i momenti, senza orari di ricevimento,
risolvendo piccoli o grandi problemi, “tirando anche le orecchie” ad alcuni, con severità ma sempre per una
loro crescita personale. Tanto è vero che sono riuscita a gestire situazioni di grande conflittualità dando loro
il giusto spazio, ma richiamandoli alla correttezza verso i propri compagni o verso i propri docenti. Facendoli
cioè veramente “crescere”. E, devo dire, sono stata ascoltata… Spero che anche voi abbiate recepito, come
docenti, questo mio modo di essere pronta ad ascoltare i piccoli disagi, ma non sono piccoli per un docente,
di ognuno dei nostri allievi. Quante volte abbiamo parlato del “singolo”, piccolo o grande, di talento e non, e
abbiamo dialogato confrontandoci sull’approccio didattico. Per questo, sono io che ringrazio voi, poiché se
io vi ho dato la mia attenzione, voi mi avete dato la vostra stima.
Per coloro che come me hanno incarichi di direzione, il pensiero deve rivolgersi anche alla formazione di
una futura classe dirigente. Nell’arco dei prossimi 5-10 anni, la nostra scuola subirà una considerevole
trasformazione riguardo alla docenza, con un numero consistente di pensionamenti. Molti di questi docenti
rivestono ora importanti funzioni ed incarichi di coordinamento. Per contro, le nuove immissioni in ruolo e la
costituzione della graduatoria nazionale, daranno maggior stabilità ai cosiddetti precari. Ecco perché reputo
essenziale stimolare la partecipazione di questi ultimi alla gestione della scuola, dando loro la possibilità di
crescere sul campo e formarsi sulla base di esperienze consolidate precedentemente. I gruppi dirigenziali
stabilizzati e strutturati ormai da diversi anni, troveranno così sostegno per il gravoso e impegnativo lavoro
che svolgono e, nello stesso tempo, anche nuovi stimoli. Per questo, è mia intenzione di coinvolgere i
“cosiddetti giovani” ad una partecipazione più attiva. Tutto questo non è una rivoluzione o una
rottamazione, ma è pianificazione del futuro, per il quale ognuno di noi, per le proprie competenze, è
responsabile.
Coloro che andranno in pensione, dovranno passare con mano sicura il testimone ai giovani che avranno il
compito di continuare un percorso di crescita e stabilità, innovando ma ricordando le radici e tradizioni della
nostra scuola. Questo percorso, già gradualmente iniziato, dovrà continuare in futuro.
IL PERCHÉ DELLA MIA CANDIDATURA
Posso dire che questi tre anni di direzione, non hanno assolutamente intaccato il tipo di rapporto, diretto e
chiaro, che ho sempre avuto con voi, pur avendo funzioni diverse e gravose, sia per le responsabilità insite in
un incarico dirigenziale che per le energie e il tempo che questo impegno richiedono. E non sempre è stato
semplice. Avendomi dato, tre anni fa, una fiducia veramente ampia (non sempre scontata anche con un solo
candidato), ho considerato mio primo dovere portare avanti questo lavoro, così stimolante, su basi di forte
condivisione. Dirigere un’istituzione come la nostra, costruendo una parete divisoria “trasparente, cortese,
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ma pur sempre trincerante”, non era il mio obiettivo. Certo, portare avanti le mie idee discutendo,
dialogando… è stato faticoso, ho speso energie e tempo. Ma reputo che la vera autorevolezza che un
incarico dirigenziale richiede sia questa. Il direttore di oggi ha primariamente il compito di stimolare e
formare una docenza responsabile, partecipe all’interno della scuola.
Quando parlo ai miei colleghi direttori della nostra “isola felice”, loro vedono proprio questo, un vero lavoro
di squadra in cui tutti sono chiamati ad essere attivi e responsabili. E, me lo dicono chiaramente, mi
invidiano per questo. Posso affermare che “il mio spirito di servizio” lo dimostro ininterrottamente da anni,
in tutti i ruoli, anche solo come docente. Tengo alla scuola come non mai e, proprio per questo, ognuno di
voi può comprendere appieno il perché della mia candidatura, intesa come una naturale prosecuzione di un
percorso iniziato tre anni fa. I sei anni, divisi in due mandati, sono un periodo giusto nel quale un direttore
può lasciare un personale contributo ed arricchire la scuola lasciando poi il posto ad altre professionalità
maturate nel frattempo, certa come sono che il divenire, il crescere, il rinnovare dando spazio a nuove e
fresche idee e persone sia l’elemento vincente per il futuro della nostra Istituzione.
Vi chiedo quindi di appoggiare la mia candidatura, dando con il vostro voto un segno positivo per il lavoro
svolto nel triennio appena concluso e vi saluto con uno dei miei più affettuosi ciaoooo.
Cinzia Sacchetti
Sassari, 25 agosto 2014
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CURRICULUM VITAE
Cinzia Sacchetti inizia gli studi musicali nella sua città natale, presso il Conservatorio
“Luigi Canepa” di Sassari e si diploma in Oboe sotto la guida del M° Alfonso
Smaldone presso il Conservatorio “Lorenzo Perosi” di Campobasso. Si perfeziona
inoltre coi Maestri Pierre Pierlot e Renato Zanfini.
Giovanissima, ricopre per diversi anni il ruolo di primo oboe nelle stagioni liriche
organizzate dall’Ente Concerti “Marialisa de Carolis” di Sassari.
Nel 1978 si trasferisce a Cagliari dove diviene titolare della cattedra di Oboe presso
il Conservatorio “Pierluigi da Palestrina”.
Nello stesso periodo, in qualità di corno inglese, fa parte dell’Orchestra del Teatro
Lirico di Cagliari, suonando con direttori d’orchestra quali Reynald Giovanninetti,
Bruno Aprea, Piero Bellugi, Daniel Oren, Gunther Nehuold, Hans Graf, Karl Martin e
Riccardo Chailly, partecipando alle tournée dell’ orchestra in Svizzera e Spagna.
Da ricordare per il repertorio sinfonico: Stravinskij-La Sagra della primavera; RavelConcerto in sol, Concerto per la mano sinistra, Ma mère l’oye, Bolero, La Valse;
Debussy-La Mer.
Nel 1980 vince il concorso nazionale nella stessa orchestra stabile (commissario
esterno il M° Carlo Romano, primo oboe dell’Orchestra RAI di Torino) e la
collaborazione con l’Ente cagliaritano, sia in orchestra che in formazioni
cameristiche, continua sino al 1990. Col quintetto a fiati “Diapason” di Cagliari
svolge intensa attività per enti e associazioni del territorio.
Nel 1990 ritorna nella sua città natale, divenendo titolare della cattedra di Oboe
presso il Conservatorio “L. Canepa”. Oltre all’insegnamento, continua a svolgere la
sua attività concertistica e aderisce ai progetti di produzione artistica
dell’Istituzione.
La sua partecipazione attiva negli organi di governo del Conservatorio inizia nel
2005. Da quel momento, sino all’anno 2011, svolge ininterrottamente la funzione di
vicedirettore e fa parte, nel contempo, del Consiglio accademico.
Nel triennio 2011-2014 viene eletta Direttore, continuando ad esercitare la propria
attività di docente e a partecipare attivamente ai progetti di produzione
dell’Istituzione stessa.
Svolge parte attiva nella Conferenza dei Direttori dei Conservatori italiani e,
dall’ottobre 2013, fa parte della “Commissione Monitoraggio per la Produzione
Artistica e Ricerca”, organismo di lavoro costituito all’interno della Conferenza
stessa.
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