4 DL NEWS 2014 VOL VII DL NEWS 2014 VOL VII DL NEWS Foglio telematico a cura di Decio Lucano 5 febbraio 2014 Nel nostro salotto sono ospiti il prof. Silvestro Sannino, l'ing. Giulio Gennaro, la scrittrice Anna Bartiromo, il col. Sante Tani, l'opinionista Lucilla Cechet, l'amm. Bruno Spanghero, il comandante Flavio Scopinich, il filosofo Melisso di Samo... con il suo interprete, e si discute di libri e appuntamenti. Navigando tra porti , magistratura e politica Sentenze di Tar, Consiglio di Stato , magistratura ordinaria, colpi di timone di ministri che smentiscono la magistratura, ripicche di associazioni di categoria come Assoporti di cui si dissociano i membri, comitati portuali pletorici, conflitti di interesse, presidenti delle 24 Autorità Portuali senza... “ autorità “, consulenti che scrivono , professori che dibattono , una marea di sizigie che ributta sui moli la “84”, piani logistici e tavoli imbanditi di parole che abbiamo ascoltato 40 anni fa... Un affresco fantasmagorico che fa pendant con il clima italico. A pagina 14 l'opinione sconfortata di Melisso di Samo . Anche noi siamo abbacchiati. A Genova nel silenzio sociale pare che la indispensabile ristrutturazione di Fincantieri sia ormai affondata nelle acque putride del porto , mentre la diga foranea aspetta di essere proiettata a mare insieme alla pala eolica ergonomica disegnata dal grande architetto Piano e l'aeroporto viene declassato. Ma la Regione ha reclutato l'architetto Calatrava per disegnare la collina della scienza agli Erzelli:ci mancava anche questa. A Trieste invece le petroliere hanno regalato nel 2013 il primato di primo porto del Mediterraneo con oltre 41 milioni di tonnellate di greggio movimentate verso la Baviera ; 500 tankers hanno percorso il piccolo mare Adriatico, ogni unità ha lasciato a Trieste oltre 60.000 euro. Ogni scalo realizza la sua vocazione. (DL) CULTURA NAVALE E MARITTIMA Un patrimonio di uomini e navi da conservare, una splendida iniziativa di Atena e Università a Villa Cambiaso a Genova venerdi 20 giugno 2014 L'origine della nostra identità e della nostra cultura nazionale risalgono, di certo, alla creazione delle prime Università intorno all'anno Mille, ma certamente devono un grande tributo alla nascita dei liberi comuni e delle Repubbliche Marinare. Prende corpo una grande Cultura navale e marittima e si sviluppa con un crescente fiorire dei traffici, dei porti e degli arsenali dove hanno un ruolo essenziale le navi come fondamentali mezzi di trasporto 1 marittimo e fluviale. Questo spiega la grande quantità e qualità di Università, Musei, biblioteche, enti, associazioni e liberi cultori che studiano e conservano molteplici aspetti storici, sociali, tecnici, industriali e commerciali della nostra cultura navale e marittima. Nasce così l'idea tra Università di Genova e Atena, di organizzare un convegno nazionale di Cultura navale e marittima invitando a presentare relazioni a operatori, ricercatori e cultori della materia sui seguenti temi: Archelologia Navale, Navi e traffici dall'antichità ai giorni nostri,Musei delle navi e della Navigazione, Storia ed evoluzione dei porti, imbarcazioni da diporto, imbarcazioni tipiche regionali, Progettazione e disegno tecnico navale, Arsenali officine e corderie, compagnie armatoriali, le grandi navi da trasporto e da crociera, navi e sommergibili militari, attrezzatura e strumentazione di bordo, modellistica navale e documentazione tecnica, Letteratura e biblioteche, grandi navi e viaggiatori, La nave nell'arte e nell'iconografia, apparati motori e sistemi propulsivi, imbarcazioni da lavoro, mezzi offshore e subacquei, sistemi di navigazione. Le proposte di interventi contenute in 300 parole devono essere inviate entro il 15 marzo a : Segreteria Convegno, Gianfranco Damilano, Segreteria nazionale ATENA c/ o Ditel Via Montallegro 1 16145 Genova, email :[email protected] ; tel . 010 3532056 ILMARE NON E' UN “SETTORE” DELLO SCIBILE UMANO di Silvestro Sannino Un grande studioso e autore commenta i temi storici, scientifici della navigazione e della nave con riferimento all'uomo e all'attualità anche meteorologica,Spesso ci semtiamo dire : non me ne intendo, il mare è un settore che non mi appartiene... Carissimo Decio, anche se con imperdonabile ritardo mi faccio vivo e per prima cosa ti auguro un anno denso di impegni culturali e di soddisfazioni, in ottima salute. Eccoti alcune mie osservazioni su argomenti vari che credo interessino i nostri ospiti del salotto telematico. Vittorio G. Rossi. Ho letto la tua antologia su Vittorio G. Rossi con piacere ed attenzione riprendendo anche i colloqui del tuo Marrubbio. Lo “scrittore del mare” merita il tuo costante richiamo alla sua vita ed alle sue opere letterarie. I suoi giudizi sono sempre perentori, secchi, fulminanti ma mai avventati o stonati. Traspare in essi una forte tensione civile ed etica sorretta da una conoscenza del mondo antropologico profonda, unica, inedita. Mi pare si possa dire che è Egli “uomo di penna e di spada” e come tale le sua riflessioni virano sempre sul concreto per cui il suo sferzante monito “parlare parole” dipinge bene la mentalità dell’uomo 2 di mare, che conosce il mare da vicino ed ha confidenza con esso, che rimane senza parole di fronte ai parolai di professione o di elezione che riescono a parlare senza dire mai niente. Forse oggi V. G. Rossi sarebbe ancora più scettico su questo tema. Egli ha sensibilità fine, chiara, aperta: l’orso che sogna la pera è poesia pura, ispirata; ma anche la sua visione filosofica approda a felici sintesi, sempre sorretta da buon senso, anzi dal senso della misura che è valore tipico dell’uomo di mare. La lotta tra la morena, l’aragosta ed il polpo con atroce destino già segnato, letta insieme alle considerazioni sull’eroismo è una potente metafora della giungla antropologica dell’uomo di ogni tempo ed in particolare di quello attuale. E sullo sfondo il mare è sempre là, solenne, maestoso, austero ed a volte terribile che attira l’uomo ma non gli perdona distrazioni. Penso di rileggere ancora i tuoi preziosi libri . Alluvione in Sardegna. Durante le recenti piogge alluvionali che hanno devastato la Sardegna facendo numerose vittime mi è capitato di sentire su una importante rete televisva nazionale un “presidente dei geologi” che commentava il nubifragio e cercava di fornire una spiegazione scientifica invocando un riscaldamento del mare Mediterraneo nella zona. Purtroppo queste affermazioni avventate sono sempre più frequenti e destano non poche perplessità. In Italia il soggetto che ha autorità nel campo è il Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare (CNMCA) oltre ad altri Enti che fanno capo al WMO (World Meteorological Organization). Nel caso di specie si sono avuti circa 350 mm. di pioggia in poche ore, molto di più di quello che si ebbe nell’alluvione di Firenze nel 1966 e nel Piemonte albese nel 1994. Tutte queste zone si trovano lungo la stessa direttrice meridiana e sono soggette ad una fenomenologia tipica dell’autunno secondo le leggi della natura. Altra cosa è l’effetto devastante dovuta all’incuria dell’uomo e/o all’ignoranza della probabilità di tali fenomeni. Ma qui ricadiamo nel solito discorso sulla gestione della cosa pubblica, spesso avulsa da una visione corretta e praticabile dei provvedimenti da adottare in merito. Impegni di studio nel campo nautico Spesso mi chiedi dei miei impegni nel campo nautico. Ho avuto notizia del Convegno che l’Atena insieme alla Scuola Politecnica dell’Università di Genova hanno programmato per il prossimo 20 giugno a Genova. Il titolo del Convegno, come tu ben sai, è: Cultura Navale e Marittima; il titolo e gli argomenti su cui verterà l’incontro di studio sono di ampio respiro e lasciano ben sperare di uscire finalmente dal microcosmo e dai microlinguaggi tipici della tecnica navale finora orientata solo agli interessi dei professionisti del settore. 3 Il binomio nave/navigazione. Personalmente ritengo quasi doveroso tentare di dare un contributo all'Atena in tale direzione. Ho pensato di proporre agli organizzatori un intervento incentrato sul binomio nave/navigazione e la sua influenza nello sviluppo scientifico tecnologico. Dalle prime navigazioni sono nate e si sono sviluppate l’Astronomia, la Geografia per non tacere della riflessione filosofica che fiorì in quel di Mileto durante gli ozi invernali in cui i traffici marittimi venivano sospesi. Per non dire dell’acceso dibattito cosmografico alla vigilia e durante le Grandi Scoperte Geografiche ed i problemi che tali scoperte crearono nel campo del Diritto e dei principi scientifici della navigazione. La latitudine crescente introdotta da Mercatore per la sua Carta pone un problema di Matematica che anticipa di oltre un secolo la soluzione con l’invenzione del calcolo infinitesimale di Newton e Leibnitz. Lo studio della nave e dei suoi movimenti portano alla creazione della teoria della nave, della dinamica dei fluidi e della resistenza al moto da parte di P. Bouguer, di L. Euler, di D. Bernoulli, di H. Pitot, di Clairot e tanti altri uomini di scienza che hanno firmato progressi fondamentali nel campo scientifico. Ma anche sul piano politico e tecnologico si registrano tappe importanti: gli osservatori di Greenwich e di Parigi furono fondati per risolvere problemi di navigazione mentre il genio inventivo di pratici matematici come J.Harrison e J. Hadley consentiva la realizzazione del cronometro e del sestante, i cui significati scientifici vanno ben oltre l’impiego nautico. La lista è lunga: Poisson per risolvere i problemi di deviazione della bussola magnetica esplora importanti proprietà del magnetismo, utilizzate poi da Maxwell per predire l’esistenza delle Onde Elettromagnetiche e stabilirne le famose equazioni. Le leggi della termodinamica vengono esplorate e descritte per risolvere i problemi della propulsione termica, turbine a vapore, motori Diesel, Turbine a gas sono solo alcune soluzioni tecnologiche derivanti dalle esigenze navali. Ed il primo sistema di regolazione tipo PID è stato realizzato da Minorsky nel 1922 per risolvere il problema del governo automatico delle navi e su questo tema tu hai fondato e diretto una imporatante rivista di Automazione Navale. Si il binomio nave/navigazione ha avuto un ruolo importante nel progresso dello sviluppo scientifico e tecnologico e forse sono nelle condizioni di proporre un tema in merito. Mi piacerebbe avere un tuo parere al riguardo. ( Silvestro, chi in Italia ha la tua conoscenza storica e scientifica espressa anche in tanti volumi su questi argomenti? Eppure si continuano a considerare “settore” le cose di mare... DL ) L’Arte Nautica di Cristoforo Colombo. Il saggio sull’Arte Nautica di Cristoforo Colombo, di cui hai avuto già notizia, è in fase di preparazione e dovrebbe essere pronto per giugno; l’editore è intenzionato a farne una edizione in lingua inglese per offrirlo ad un pubblico 4 più vasto. Se Dio vuole seguirà un altro saggio sul primo viaggio intorno al mondo, di cui tra pochi anni si completerà il quinto secolo dell’evento che costituisce senza dubbio la più grande e difficile impresa di navigazione di ogni tempo. In Italia, oltre al resoconto di Pigafetta e ad una simpatica trattazione di Michele Vocino, già direttore generale del Ministero della Marina Mercantile ed autore del pregevole” La nave nel tempo”, non mi pare ci siano pubblicazioni in merito di qualche rilievo. San Paolo, la Bussola e i Grandi Navigatori. San Paolo merita di essere portato a conoscenza del pubblico per i suoi risvolti umani, religiosi, giuridici e di tecnica navale antica. Anche il Viaggio ed il Naufragio . Il libro di Smith conta ormai quasi due secoli e rimane ancora l’unica trattazione notevole sul tema. Anche questo sarebbe un saggio a naturale corollario dei miei interessi per la storia della navigazione che potrebbe avere anche nell’origine e nella evoluzione della bussola magnetica e dei sistemi di oreintamento un motivo per realizzare un liberculo sull’argomento. Ma ritornando alla esperienza e alla lezione di Vittorio G. Rossi e non dimenticando che è l’uomo il protagonista di una millenaria attività mi affascina l’idea di realizzare uno scenario dei grandi navigatori di ogni tempo mediante agili ritratti della loro personalità umana, tecnica, professionale, culturale e giuridica che potrebbero costituire modelli di riferimento per giovani e per meno giovani. Ora è proprio il momento di segnare il punto e mi congedo quindi con un fraterno, affettuoso abbraccio Silvestro Sannino Shipping senza lobbyng power all'IMO = più leggi e più burocrazia; pirateria e fucilieri prigionieri strategie sbagliate che paghiamo tutti Caro Decio, condivido e sottoscrivo quanto dichiarato da Roberto Giorgi , (Ten steps toward the better shipping del DL News 3 ) ,il problema vero è che lo shipping non ha alcun lobbying power in IMO che si bea di imporre più leggi e più burocrazia, troppo spesso contro il buon senso e la sicurezza. Anche quanto dichiarato dall'Amm. Accame mi trova largamente d'accordo;in particolare ho trovato e trovo inconcepibile adottare situazioni di ripiego e rischiose per marittimi e soldati (ma "low cost" per gli stati) quali la militarizzazione delle navi .Se si vuole combattere la pirateria lo si faccia sradicandola dalle basi, inviando una task force con potere di attaccare le basi, invece cha fare una 5 guerra di trincea sulle navi, cosa che al più riduce gli effetti ma che di certo non debella la piaga; anche sui toni giustizialisti di taluni non si può che concordare con l'Amm. Accame, ma se ricordiamo che gli stessi magistrati italiani pretendono di poter giudicare in questioni di controspionaggio ed antiterrorismo, nonostante si invochi il segreto di stato, beh, allora si capisce quanto sia malata l'Italia. Tornando alla vicenda marò sono convinto che l'errore fondamentale, che ha compromesso ogni cosa, sia stato l'aver fatto rotta verso il porto indiano (indipendentemente da dove fosse effettivamente la Lexie). Su questo per me deve essere fatta piena luce: chi ha deciso l'inversione di rotta? Non mi pare sia stato chiarito oppure mi è sfuggito stordito dalle grida delle varie parti. Tornando alle grida, fermo restando il pieno supporto e vicinanza ai marò, ritengo che le grida che si levano pro o contro facciano loro solo male, che ci siano diversi soggetti che speculano sulla cosa, e questo è indegno. Tutto quanto sopra prescinde dalle effettive dinamiche dell'accaduto, perchè dovrebbe essere chiaro che, anche qualora i due marò avessero davvero sparato e ucciso i pescatori, tale azione, essendo condotta con una divisa addosso e a seguito di una decisione presa sulla scorta di motivazioni inerenti alla missione loro affidata (decisone magari sbagliata a posteriori, ma non certo peregrina), deve essere inputata allo stato italiano, e non certo a due soldati. Sull'uso di nomi stranieri sfondi una porta aperta. Ricordo Ragusa ( non Dubrovnik)! Un caro saluto Giulio Gennaro Autostrade del mare, logistica integrata ed altri luoghi comuni ( facciamo almeno ricorso all'intelligenza del passato ) Caro Decio,giorni fa,salendo sulla Lanterna di Trieste ,attuale sede della Lega Navale Italiana,mi sono venute in mente una serie di considerazioni di varia natura ,più o meno opinabili,ma che penso possano essere oggetto di una riflessione più o meno amara o costruttiva. Premesso che la mia “ polemicità” risaputa sia sempre stata basata (e non lo dico per autoreferenzialità) su una solida sincerità della ragione,mi chiedo quale sia la necessità ,ad esempio,di conservare il meccanismo della Lanterna a La Spezia e non nella sua sede naturale di Trieste. In pratica,quando i ragazzini delle scuole o i visitatori salgono quella rampa di scale che ti porta a trentatre metri di altezza,altro non possono fare che vedere il panorama, per poi essere invitati a riprendere l'autobus e fare 500 km per andarsene a vedere l'altra parte integrante del faro in Liguria. Ancorchè qualcuno stia effettuando una propria battaglia sul Territorio Libero di Trieste, da cui mi astengo dal fare miei personalissimi e forse da Te intuibili 6 commenti,mi sembra che ancora la Sovranità del Tricolore rimanga inviolata per cui, non trattandosi ad esempio del caso della Gioconda in Francia, penso non dovrebbero esistere problemi nel riportare certi manufatti nella loro sede naturale invece che creare dei padiglioni museali che mostrano in maniera appiccicaticcia realtà geograficamenti distanti e spesso sovrapponibili ad altre già esistenti. In altre parti di Italia,non per fare una campagna campanilista,hanno avuto almeno il buon gusto di fare una copia del David del Michelangelo da esporre in Piazza della Signoria,tanto per non fare fare un viaggio a vuoto a migliaia di turisti..... Sempre da quella altezza,folgorato come San Paolo sulla via di Damasco,mi sono davvero reso conto che tutti questi discorsi,simposi e seminari,facenti parte di un ormai consolidato turismo itinerante di carattere istituzionale,contornato da aperitivi,pranzi ed alberghi (penta)stellati e di cui sono professionalmente "obbligato" ad analizzarne i contenuti,altro non sono che un corollario di ahimè,quanto già studiato,sperimentato e costruito già da oltre due secoli da sovrani illuminati . I quali già avevano pensato oltre ai trasporti navali,anche alla loro movimentazione via terra, alla logistica portuale ed anche al benessere dei lavoratori che erano chiamati a lavorare h 24 all'interno del porto con la costruzione ed assegnazione di alloggi di servizio. Sinceramente,di tutto questo,per mia stessa ammissione di ignoranza,ne sapevo ben poco fino a due mesi fa,quando appunto mi sono messo a fare degli studi storici sul porto di Trieste.Premesso che la mia indole mi fa certo più simpatizzare con etnie e culture ispaniche e sud americane piuttosto che austriache e teutoniche,non può non negarsi come il porto franco di Trieste rappresentasse già alla fine dell'800,un esempio all'avanguardia sotto il profilo della logistica integrata con movimentazione e conservazione di materiali,fabbriche di iuta per costruzione sacchi contenitori e cantieristica navale a disposizione delle navi di passaggio nonchè già una serie di collegamenti ferroviari per il trasporto dei beni in varie parti dell'Impero (i famosi e tanto decantati "corridoi" di mia trentennale memoria). A ciò si aggiunga come il "progetto Trieste" fosse integrato con il porto franco di Fiume e con altri porti del Nord Europa che costituivano,nel loro insieme, quel sistema integrato di trasporto mare/terra di cui ancora oggi,nell'epoca delle missioni spaziali su Marte,sembra un qualcosa di utopico , e le cattedrali nel deserto presenti nelle nostre coste ne sono un degno esempio. Pur non essendo mai stato un "talebano"delle autostrade del mare nella loro interezza,qualora Tu li conosca, invita i dotti saccenti che vaticizzano su tali argomentazioni, a studiarsi il sistema portuale Asburgico in modo tale che si rendano conto di stare scoprendo l'acqua calda, e sperando che almeno scopiazzino qualcosa dall'intelligenza del passato. Un caro saluto Sante Tani 7 Tutti voglion Trieste, specialmente Venezia ,ma se perdiamo tutti i treni, la logistica cambierà direzione Caro Decio, dimenticavo di chiederti se hai avuto problemi visto il maltempo e le inondazioni dellaLiguria. Per circa una settimana ho letto anche il Secolo XIX ed ho visto quante grane vi sono capitate compreso il treno con la frana. Noi a Trieste grazie al cielo abbiamo caldo e piove un poco ma niente di particolare. Ci minacciano sempre neve ma per fortuna sono falsi allarmi. Non ci mancherebbe altro che il maltempo! Abbiamo già parecchie minacce con il porto che non si capisce bene come andrà a finire. Sono tutti arrabbiati con Monassi perché non risponde agli appelli di Sindaco e Serracchiani. Chi lo sa cosa ha in testa? Eppure mi sembra seria checché ne dicano...Anche noi del Polo Museale abbiamo cercato di parlare con Regione e Comune ma in questo caso sono loro che non ci hanno risposto. I nostri architetti hanno fatto un progetto bellissimo di ripristino del Porto Vecchio andando ad imparare al Nord e ci hanno aiutato le loro Università. Hanno lavorato gratis per due anni catalogando pietra su pietra per poter rendere il progetto approvabile. Lo Stato avrebbe dovuto darci i soldi (che ci sono) per mettere in sicurezza i magazzini protetti dall'Unesco, ma la Regione non ci risponde. Io continuo ad essere ottimista perché comunque qualcosa si muove, almeno gli operatori protestano e Portocittà si è ritirato, il che di fronte all'abulia passata è già qualcosa. Continua la lotta fra chi vuole il Punto Franco Vecchio e chi lo vuole abolire. E' difficile capire qualcosa in questo momento perché gli strateghi usano tutti i mezzi mediatici per portare l'acqua al proprio mulino. Dicono una cosa e ne pensano un'altra. Tutti voglion Trieste, specialmente Venezia, ma nessuno la prende. Comunque chi dovrebbe trattare con Venezia dovrebbe vender cara la pelle poiché noi abbiamo i fondali e loro per fare la boiata dell'Off-shore (l'isola) dovrebbero spendere carretti di soldi ed avrebbero comunque da dragare all'infinito, perché la laguna si insabbia spessissimo, spendendo altre barche di soldi. Finirà che se aspettano ancora perderemo tutti i treni e la logistica cambierà direzione. E sarà grave! Ciao Lucilla Cechet Marina Militare italiana, prima in Europa a sperimentare il green diesel Nota di Bruno Spanghero Non voglio prendermi meriti non miei, ma a capo del dipartimento sistema nave del Reparto progetti della Marina c'ero io quando iniziammo questa impresa, 8 spronando gli ufficiali dell'ufficio apparati motori, che andarono a "ravanare" tra le alghe di Marghera e quelle di Gela, senza mai perdere un colpo. Il merito va agli ufficiali dell'Ufficio Apparati Motori del Reparto Studi Progetti Mezzi Materiali della Marina che hanno continuato a credere nel progetto in tutti questi anni. Ricordando con piacere quel periodo e soprattutto congratulazioni alla Marina. BS http://www.marina.difesa.it/conosciamoci/noti zie/Pagine/20140129_foscari.aspx Il pattugliatore Foscari prima nave della "Flotta Verde" 29 gennaio 2014 17.05 Si è conclusa oggi, ad Augusta – SR-la sperimentazione di un biocombustibile a base di Green Diesel sul pattugliatore d’altura Foscari della Marina Militare italiana. Il gasolio navale verde è una miscela formulata dalla Marina Militare con Eni, contenente il 50% di F76 e il 50% di frazione bio di seconda generazione, ottenuta da feedstock non in competizione col mercato alimentare. L'elevato contenuto di biocombustibile di nuova generazione è un risultato di eccellenza per il trasporto marittimo in generale. La produzione del gasolio navale verde avverrá in Italia, nella bio- raffineria di Porto Marghera- VE - a partire da marzo 2014. I risultati delle prove sono eloquenti: il passaggio da un combustibile all'altro è avvenuto senza alcuna variazione delle prestazioni e dei parametri termodinamici dei motori di propulsione e dei generatori. La riduzione misurata delle emissioni di anidride carbonica e di emissioni inquinanti è in linea con le attese. Il nuovo prodotto è compatibile con le macchine e con i circuiti esistenti senza apportare alcuna modifica e senza adottare particolari accorgimenti. Il contrammiraglio Mario Culcasi, comandante delle Forze da Pattugliamento per la Sorveglianza e la Difesa Costiera, ha evidenziato come “il passaggio al combustibile navale verde è stato trasparente, impercettibile, lo scenario a bordo non è per niente cambiato”. La Marina Militare italiana è la prima in Europa a sperimentare operativamente il green diesel, in anticipo anche rispetto alla scadenza europea che prevede l’uso del 10% di frazione bio entro il 2020. Ha condiviso la soddisfazione per il buon esito delle prove anche tutto il personale tecnico dell’Eni che ha assistito e supportato le prove e che ha commentato: “la sperimentazione di questo green diesel da parte della Marina Militare è un banco di prova di assoluta eccellenza, in quanto la quota bio utilizzata 9 per la formulazione del combustibile ha toccato il 50%”. Navi militari eco-efficienti permetteranno in futuro di ridurre il consumo di derivati petroliferi, contribuendo al raggiungimento degli impegni assunti dall'Italia e dall'Unione Europea in campo internazionale sul contenimento delle emissioni di inquinanti atmosferici e di gas serra, in accordo con le linee guida della Strategia Energetica Nazionale. Come allungare una nave passeggeri Nota di Flavio Scopinich Ecco un video interessante su come ad Amburgo presso i cantieri Blomm & Voss, hanno allungato una nave passeggeri. http://news.uk.msn.com/video-clips?videoid=011951a2-cb88-499c-b7051c23d62f149b&ap=True Sono indignata! Due interventi senza bavagli di Anna Bartiromo Sono indignata! Sbandieriamo civiltà con bandiere sporche di ipocrisia; sosteniamo l'incoming degli stranieri senza dar loro assistenza adeguata ventilando disponibilità di possibili alloggi, vitto, assistenza sanitaria e lavoro che non c'è. (Ovvio se ciò manca anche per molti di noi). Ci si preoccupa degli animali, multando severamente coloro che li trascurano ma si concede ad un "pedofilo" dopo un arresto veloce di uscire per buona condotta e tornare colà dove ha commesso il reato; si continuano a buttare neonati nei cassonetti, nonostante l'informazione e la prevenzione in proposito; i clochard affollano le stazioni e le piazze in totale abbandono, spesso morendo di fame o di freddo in totale indifferenza; si uccide all'impazzata, quasi fosse un gioco da ragazzi; ci si compiace di torture e violenza con un sadismo illimitato; tuttora, c'è chi si professa felicemente razzista perseguitando chi ha colore o religione diversa con aggressioni e minacce e, adesso, per giunta, sta per arrivare sul mercato "una droga" che induce al cannibalismo nella piena follia di chi la spaccia... E, intanto, i politici si seggono tranquillamente a tavola per discutere animatamente e litigare per una "Sedia" in più, non tanto, (forse), perchè non sappiano realmente come far politica quanto, piuttosto, perchè consci, ormai, di aver dato essi stessi il via ad un mostro di nome "anarchia" di cui non sono più in grado di gestire le fila e a cui si sentono, in prima persona, ahimè asserviti. ...Chissà se Darwin, invece di farci risalire a degli animali, avesse proposto un antenato più "umano" della nostra razza, saremmo riusciti ad essere degli emuli più dignitosi, ad elevarci, a rispettarci maggiormente ed a migliorare senza 10 abbrutirci in maniera tanto eccessiva da sconfinare allo stadio "brado" giusto per non smentire i nostri avi, ovvero quelle povere bestie innocenti. Anna Bartiromo Avremo bisogno degli “uomini-libro “ come eroi non come esuli E' vero, il mare non è amico di nessuno, a dirla con Vittorio G. R ossi, ma se 'nemico' lo si vuol chiamare,bisogna riconoscergli una grande onestà nel suo essere tale. Intendo che la pericolosità dei suoi mutevoli aspetti, le tempestose impennate delle sue onde e il gonfiarsi improvviso della sua rabbia dovuta alle asperità climatiche, sono cose più o meno note e studiate che, in alcune situazioni, potrebbero o si possono, a volte , evitare. Ma come evitare l'amico-nemico che divide con te, magari i tuoi giorni, le idee, le sofferenze con l'unico scopo di f...farti del male o solo per prevaricarti o per fregarti sul lavoro o per qualsiasi altro subdolo scopo se camaleonticamente ti pugnala alle spalle con un sorriso? No, quello non lo riconosci, quello non lo puoi evitare perchè la sua è davvero una cattiveria gratuita e imprevedibile, ma per il mare è diverso. Il MARE è una forza di cui ben si conosce la natura e nel suo nonessereamico non v'è nulla di intenzionale proprio in ragione di cio'. Secondo punto- Uomini e libri, mi trovo ampiamente d'accordo che da circa un quarantennio il libro (ovvero la categoria libro), langua nell'abbandono più assoluto, ignorato e snobbato dai più che non si rifanno affatto ai suoi contenuti ne' lo pongano meno che mai come soprammobile su qualche scaffale. Colpa della cultura che è in sensibile calo e dell'involuzione intellettuale che ne deriva. Tuttavia, trovo che ciò non sia a caso. Leggere, significa, infatti, informarsi,porsi domande, aprire alla mente nuovi orizzonti, migliorarsi, crescere e fortificarsi...Si, perchè la CULTURA e' una forza; un mezzo per non essere schiavi, per non subire, per essere in grado di combattere il 'NEMICO'con armi giuste al momento giusto onde non lasciarsi eterogestire passivamente! E poi? Ahimè tutto questo non giova a chi vuole comandare il mondo, ai folli pupari che ne vogliono reggere le fila, a chi brama possedere le menti del POPOLO che quanto più ignora, meno si ribella e più è facile da manipolare per fini utilitaristicamente egoistici. 11 Qualcuno obietterà che non siamo nel Medioevo. Infatti un altro egoistico mezzo per asservire le menti è la droga.........Insomma intendo che questa involuzione della cultura, mio carissimo e stimatissimo amico Decio ,non è gratuita ma voluta, studiata e mirata,secondo me. Prima o poi avremo bisogno degli 'uomini libro' come eroi non come esuli! Terzo punto- il Bilinguismo di cui si lamenta Verani. Lo capisco ma, altro che bilinguismo, qui siamo in una vera “torre di Babele”! Ciao a tutti e un affettuoso saluto con un mondo di auguri. Anna Bartiromo LIBRI E APPUNTAMENTI Uomini e navi. Fincantieri, storia di un'azienda di stato A Genova al Museoteatro della Commenda di Prè, giovedì 6 febbraio, alle ore 18.00, salone primo piano presentazione del libro “UOMINI E NAVI. FINCANTIERI, STORIA DI UN’AZIENDA DI STATO” di Alessandra Fava, Ediesse editore Introducono:Gianni Carosio, Curatore Dipartimento Costruzioni Navali Mu.MA,Enrico Pignone, Capogruppo Lista Doria Consiglio comunale Il libro della giornalista Alessandra Fava è un'inchiesta su Fincantieri: parla delle lotte dei sindacati e degli enti locali a difesa degli otto siti, tra Adriatico e Tirreno; della precarizzazione del lavoro; delle scelte del management e della recente acquisizione di Vard da parte del gruppo Fincantieri. Il volume contiene anche nove lunghe interviste a lavoratori del cantiere di Sestri Ponente che raccontano in prima persona la loro esperienza professionale e il ricorso sempre più marcato ad aziende in appalto e subappalto. Le interviste restituiscono uno spaccato di storia operaia e della cantieristica dagli anni Trenta ad oggi. Nella lettura scenica verranno letti dei brani di queste interviste. [email protected] Mia adorata Anna, lettere d’amore scritte negli anni di guerra... Una ricerca d’archivio e un libro originale sulle crudeltà della seconda guerra mondiale. Il libro “ Mia adorata Anna “ di Marco Garello sarà presentato sabato 8 febbraio alle ore 16.30 al Castello di Nervi, Porticciolo. Le storie sconosciute di Enrico, Guido, Renato e Fernando (detto Elvio) Garello 12 tornano alla luce del sole grazie ad un’iniziativa editoriale intrapresa dalla Casa Editrice “Pari o dispari” da poco costituitasi ad Alba. Introduce Decio Lucano, presente l'autore con una mostra di sue personali opere artistiche. Mostra Mercato d'Arte Moderna e Contemporanea Si svolgerà dal 14 al 17 febbraio alla Fiera Internazionale di Genova la 10a Mostra Mercato d'Arte Moderna e Contemporanea. www.artegenova.com People profit planet for a sustainable maritime world Al Galata Museo del Mare a Genova si è svolto il convegno in occasione della Premiazione dei Promotori Award “People profit planet for a sustainable maritime world” a cura dell’Associazione Promotori Musei del Mare Onlus Sono imtervenuti Roberto Cazzulo, Chairman IACS e Mauro Gaggero, Ricercatore presso Istituto di Studi sui Sistemi Intelligenti per l’Automazione ISSIA-CNR. Alla Tavola Rotonda moderata da Angelo Scorza hanno partecipato Roberto Giorgi, Presidente V Ship ,Tom Strang, Vice Presidente Marine Operations Costa Crociere ,Sadan Kaptanoglu, Managing Director Kaptanoglu Ship Management ,Andrea Garolla, Presidente Gruppo Giovani Armatori di Confitarma ,Valeria Novella, Gruppo Giovani Armatori di Confitarma Ozge Ersoz, Business Development Manager RINA Turkey ,Gian Enzo Duci, Presidente Assagenti Genova ,Alessandra Zampieri, Capo Unità Affari Marittimi, Centro Comune di Ricerca CE Nell'ambito del Convegno sulla sostenibilità del mondo marittimo è stato consegnato il Premio Promotori Award a Mr. Efthimios Mitropoulos, IMO Past Secretary General. Il premio ha lo scopo di valorizzare come modello positivo il personaggio che negli ultimi dodici mesi si è distinto per l’impegno, il lavoro svolto, gli interessi culturali legati all’ambiente e al mondo marittimo. Con il patrocinio dei Giovani di Confitarma e della Youngship International Italia, in collaborazione con Mu.MA. Due appuntamenti importati di A Compagna Venerdì 7 febbraio ore 17 a Palazzo Franchi- Giustiniani , Piazza Posta Vecchia 3 , Genova , a Compagna presenta il libro di Annamaria” Lilla “ Mariotti dal titolo “ Tristan da Cunha , Magenes editore, un'opera che abbiamo recensito e che insegna storia e costume attraverso la vita di una comunità unica nel mondo. Martedì 11 febbraio ore 17 a Palazzo Ducale a Compagna organizza un 13 incontro pubblico sul tema: “ La robotica di Genova: breve storia e prospettive” a cura del professor Giuseppe Casalino. Dossier Le bonifiche in Italia: a chi interessa la difesa del suolo ? Secondo il Programma nazionale di bonifica, curato dal ministero dell’Ambiente, il totale delle aree riconosciute come Siti di interesse nazionale (Sin) è arrivato negli anni a circa 180mila ettari di superficie, scesi oggi a 100mila solo grazie alla derubricazione dello scorso anno di 18 siti da nazionali a regionali, facendo passare da 57 a 39 il numero di Sin. Soltanto in 11 Sin è stato presentato il 100% dei piani di caratterizzazione previsti. Sono, questi, alcuni dati contenuti nel dossier “Le bonifiche in Italia: chimera o realtà?”, presentato a Roma da Legambiente nel corso di un convegno, dal quale emerge uno scenario di grandi ritardi nelle attività di bonifica in Italia. Anche sul fronte dei progetti presentati e approvati si segnala un forte ritardo: soltanto in 3 Siti è stato approvato il 100% dei progetti di bonifica previsti. In totale, sono solo 254 i progetti di bonifica di suoli o falde con decreto di approvazione, su migliaia di elaborati presentati. Se le bonifiche vanno a rilento, non si può dire la stessa cosa per il giro d’affari del risanamento ambientale che si aggirerebbe intorno ai 30 miliardi di euro. Dal 2001 al 2012 sono stati messi in campo 3,6 miliardi di euro di investimenti, tra soldi pubblici - 1,9 miliardi di euro, il 52,5% del totale - e progetti approvati di iniziativa privata - 1,7 miliardi di euro, il 47,5% ,con risultati concreti davvero inesistenti. ( da Tecnici, quotidiano di informazione scientifica e tecnica 31/1/2014 ) A chi interessa la difesa del suolo ? I geologi si sono ormai “ arresi “ ( La Stampa 1/2) La prima legge del 1989 era la più avanzata d'Europa, poi la sburocrazia ne ha decretato il fallimento. Dalle autorità di bacino agli attuali distretti hanno vimto cemento, burocrazia e business dell'emergenza. Ci aspetta la Natura che faccia il suo corso, come sempre; la Tecnologia è andata avanti, ma la Natura è sempre quella... e più subdola. (DL) I filosofi che portavano i pesi dell'inconsistenza umana Tractant fabrilia fabri di M e l i s s o d i S a m o Le autorità portuali , enti inutili quanto onerosi per i traffici... 14 Orazio, nel secondo libro delle Epistolae, alla Ep I, v.116, riporta la seguente frase (che probabilmente era un modo di dire comune): “Tractant fabrilia fabri”, al modo indicativo; si tratta cioè di un’affermazione basata sull’esperienza della realtà dei fatti; diciamo, di una semplice constatazione: i fabbri s’impegnano nell’arte loro propria. Più tardi, col passare del tempo,la massima è virata al congiuntivo con valore d’imperativo: “Tractant fabrilia fabri”; cioè i fabbri facciano il loro mestiere senza allargarsi; in altri termini, non v’impicciate di cose non di vostra competenza e che non siete in grado di gestire. In questa versione, e con questo senso esortativo o addirittura ammonitorio, la citazione si ritrova, per esempio, in un forte discorso tenuto da Giacomo I Stuart al Parlamento inglese nel 1609. Il Re, già Sovrano di Scozia (VI del nome) era salito al trono d’Inghilterra nel 1603, essendo finita con la morte di Elisabetta I la dinastia dei Tudor. In tal modo egli riunì per la prima volta sotto la sua Corona tutti i territori britannici: Inghilterra, Scozia e Irlanda. Però i sudditi inglesi, e i loro rappresentanti in Parlamento, erano recalcitranti, e non poche difficoltà incontrò Giacomo nel tenere a bada i riottosi. In questo discorso, dunque, il nuovo Re rivolgeva esortazioni ai Members of Parliament affinché non gli creassero intralci, e cioè si attenessero strettamente ai limiti delle loro competenze: soprattutto, di non impicciarsi degli affari del governo, cioè di quello che poi Montesquieu, nel suo L’esprit des lois, avrebbe chiamato “Potere Esecutivo”. Ma, venendo ai giorni nostri, e nelle cose che più da vicino ci riguardano, ci si rende conto sempre di più di quanto la massima citata, nella sua versione esortativa, sia più che mai di attualità, ed applicabile ai più diversi campi. Oggi la Politica, quella con la “P” maiuscola, che dovrebbe essere la più nobile arte dell’Uomo, è sotto attacco concentrico, e purtroppo non se ne possono ignorare le cause: però in genere ci si sofferma soprattutto sui suoi costi spropositati, e ancor più – e con ragione! – a qualche caso di corruzione in varie forme. Ma a me pare che altro motivo fondatissimo di critica sia il dilagare di “politici”, il più delle volte “trombati” alle elezioni o che abbiano fin troppo ben meritato dai Partiti, e non dalla Cosa Pubblica, in incarichi di responsabilità e delicatissimi per i quali non abbiano alcuna preparazione od esperienza specifica. Si assiste a un doppio fenomeno contrapposto: mentre nello sport, che dovrebbe essere per def ini z ione amatoriale secondo l’etica risalente a de Coubertin, si afferma un professionismo selvaggio, nella politica vige il principio dilettantistico: meno ne sai e ne capisci, e meglio è; basta che servi gli interessi di chi ti ha messo lì. (Ho in mente, naturalmente, alcuni dei nostri porti. Vien fatto di dire, in napoletano: “ ’A pazziella ‘mmane ê ccriature! ”) ( dal Notiziario della Guardia Costiera , aprile-giugno 2013 ) 15 16
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