COMITATO IRIS _____________________________________________________________________________________ Ai Candidati Sindaci DOMANDA SU AREA IRIS Gentile Candidato Sindaco, il Comitato Iris, in collaborazione a Comitato StopAllagamenti, Legambiente, ass. Alvise Cornaro, Amissi del Piovego e WWF, ha raccolto 5.000 firme nella petizione dal titolo "NO a nuovo cemento nell'area verde in zona parco Iris, SI ad un vero, grande parco urbano contro gli allagamenti". L'area verde a cui la petizione fa riferimento è compresa tra il parco Iris e via Gerardo e tra via Canestrini e via Forcellini; nel PRG del Comune di Padova è individuabile come "area di perequazione nr 5" e come "area a verde pubblico attrezzato" lungo via Gerardo. Il Comitato è impegnato da più di 10 anni affinché vengano cambiate le previsioni che permetterebbero ulteriori edificazioni in quest'area, particolarmente strategica per il mantenimento di una rete ecologica cittadina e molto delicata dal punto di vista del rischio di allagamenti dovuti a piogge intense. Con la presente siamo a chiederle di comunicarci la sua posizione in qualità di candidato a Sindaco del Comune di Padova, in merito alle previsioni urbanistiche di Padova e nello specifico sull'area in oggetto, indicando eventualmente anche gli strumenti che in caso di elezione si impegnerà ad assumere a riguardo. Confidando in un suo gentile riscontro, le chiediamo se possibile una risposta sintetica (di 5, massimo 10 righe) e in tempi brevi (in settimana), così da permetterci di comunicarla agli aderenti e simpatizzanti al Comitato Iris in tempo utile per le elezioni amministrative. Ringraziamo per l'attenzione e con l'occasione porgiamo Distinti Saluti Il Coordinamento del Comitato Iris Padova, 13 Maggio 2014 I CANDIDATI CHE HANNO RISPOSTO (in ordine di ricezione) FIORE FRANCESCO 14 maggio 2014 Buongiorno, La nostra posizione sulla zona Parco Iris è chiara da tempo ed è stata anche una dei motivi di rottura con il PD dopo le primarie. La nostra idea sul modello di urbanistica per Padova è quella dello Stop al consumo di suolo per incentivare la rigenerazione dell’edificato esistente anche dal punto di vista del risparmio energetico come unico volano economico possibile per ridare fiato al settore dell’edilizia. La nostra intenzione è quella di una revisione del PAT che vada incontro ai mutamenti economici post crisi, alla necessità di salvaguardia idraulica del territorio e che risponda alle vocazioni dei luoghi. La questione dell’area dell’Iris è ben nota al capolista di Padova2020 Devis Casetta, già coordinatore della commissione urbanistica del CdQ4 dal 2004 al 2009, che in passato si è speso per la sua salvaguardia. Fino ad una revisione del PAT che consenta di cancellare la destinazione ad area a perequazione, sono possibili alcune azioni: - modificare le norme di attuazione del PAT sulla definizione di “perequazione ad arcipelago”, eliminando il settore di riferimento, consentendo di condensare parte della cubatura in zone limitrofe, - verificare l’interesse dei privati a portare avanti l’edificazione (ad oggi il consorzio non ha ancora tutte le firme necessarie), - approvare un regolamento sui crediti edilizi che consenta di riallocare le volumetrie previste in altre zone della città più vocate In generale servirà non lasciare l’iniziativa in mano ai privati ma riprendere in mano il disegno della città con un Piano di Interventi di iniziativa pubblica che rispetti le vocazioni delle diverse aree e ne risolva le criticità specifiche. Per quanto riguarda l’area dell’Iris mi impegnerò perché venga rispettata la sua vocazione naturale che è quella di salvaguardia del cuneo verde residuo, considerata la sua vulnerabilità dal punto di vista idraulico. BITONCI MASSIMO 15 maggio 2014 Gentile Comitato Iris, Vi ringraziamo innanzitutto della vostra preziosa sollecitazione in qualità di stake-holder: il principio ispiratore del nostro programma, in modo particolare per le politiche ambientali e sociali, è la ferma volontà di cambiare lo "stile" di amministrazione. Noi crediamo che l'amministrazione comunale debba uscire dal palazzo e ascoltare le istanze del territorio espresse dai portatori di interesse, attuando processi partecipativi che portino a decisioni condivise adottate con un Tavolo di confronto permanente. In relazione al Parco Iris il nostro programma prevede (cito testualmente) "tutela del Parco Iris, stop a nuove costruzioni". Relativamente alle previsioni urbanistiche il programma prevede "Nuovo Pat e Pati in collaborazione con i Comuni confinanti di area vasta, elaborato in base a dati socio-economici e demografici aggiornati, che riveda le attuali previsioni e che tenga conto della necessità di salvaguardare le aree, naturali e agricole, preveda nuovi spazi di socialità a misura d'uomo, tuteli le aree della città continuamente soggette ad allagamenti, per mancanza di un adeguato assorbimento dell'acqua piovana." Prevediamo inoltre "Censimento e tutela dei parchi e delle aree verdi e la loro messa in sicurezza. Tutela dei cunei verdi esistenti e creazione di nuovi spazi secondo il piano dell'urbanista Piccinato." Quello che mi preme sottolineare è che per noi l'ambiente e la sicurezza idro-geologica del nostro territorio comunale rientrano assolutamente nei Beni Comuni la cui tutela ci impone nuovi stili di vita e scelte amministrative che,con lungimiranza e capacità di discernimento, abbiano come fine ultimo il benessere e la qualità di vita dell'intera comunità. SAIA MAURIZIO 15 Maggio 2014 La posizione di Maurizio Saia su questa vicenda è molto chiara: siamo contrari a togliere spazi di verde dalla nostra città, e quindi pensiamo che il Parco Iris debba essere mantenuto tale e non debba essere tolta una delle poche aree verdi rimaste a Padova. Noi vogliamo usare le perequazioni in modo diverso: non solo vogliamo mantenere i parchi ecologici, ma vogliamo anche collegarli tra loro, attraverso la realizzazione di corridoi ecologici. Per arrivare a questo risultato vogliamo usare la perequazione in modo diverso, dando si delle aree ai privati ma non togliendo le aree di verde pubblico. ALTAVILLA GIULIANO 16 Maggio 2014 Gentili signori, come forse vi sarà già noto il Movimento 5 Stelle è per sua natura contrario alla cementificazione in genere, specie se questa va a generare consumo di suolo vergine, come avverrebbe nel caso specifico della Zona IRIS. Sulla questione della nuova cementificazione messa in atto negli ultimi 15 anni riteniamo utile ricordare che: - la destinazione di P.R.G. della zona contermine al parco Iris (da verde pubblico attrezzato a zona di Perequazione)è stata introdotta con una variante approvata nel 2006. L'iter di questa variante, con cui sono state introdotte sul territorio comunale le zone di"Perequazione ",è stato molto lungo: ha avuto inizio ancora nel 1999 all'epoca del secondo mandato di Zanonato (giunta di sinistra). La variante predisposta dagli uffici comunali è stata adottata con la giunta della Destro (giunta di destra al cui interno c'era anche SAIA come assessore) il 26/11/2001....e approvata in via definitiva il 17/10/2006 dalla giunta Zanonato (con l’appoggio anche dell’allora assessore Rossi).....Quindi nulla di nuovo sotto il sole: destra e sinistra hanno lavorato in sinergia tra di loro per una nuova colata di cemento sulla città trasformando i cunei verdi di Padova in zone edificabili; - non contenta la giunta Zanonato si è adoperata negli ultimi anni per l’approvazione, guarda caso a fine mandato, del PAT volto a cementificare il territorio comunale con altri 4,5 milioni di metri cubi. A tal riguardo ricordo che giusto un anno fa il Movimento 5 Stelle ha presentato in parlamento una proposta di legge per il contenimento del consumo del suolo e la tutela del paesaggio (che allego per completezza di informazione) è che è stata purtroppo completamente ignorata dalle altre formazioni politiche. Per quanto riguarda la zona IRIS, data la specificità del luogo e la sua fragilità idraulica, il Movimento 5 Stelle è da sempre contrario ad ogni tipo di cementificazione della zona, tanto che collaborò a suo tempo con il comitato da Voi rappresentato per la raccolta firme a favore della tutela della zona. Pertanto ovviamente, qualora vincesse le elezioni, cercherà con ogni mezzo lecito di impedire la cementificazione di questa area e di molte altre. In particolare si cercherà di cambiare la destinazione urbanistica prevista dal P.R.G. vigente, da zona di Perequazione a Zona di verde privato e/o agricola-verde pubblico attrezzato. Se ciò non fosse possibile per l’opposizione formale dei proprietari, si cercherà di spostare la prevista cubatura in zone meno problematiche dal punto di vista idraulico e più adatte a accogliere nuova cubatura. Un’altra soluzione che si proverà a percorrere sarà anche quella dell’acquisizione dell’area dai privati, per inglobarla nel parco già esistente. Ovviamente questa soluzione è legata alla disponibilità dei privati alla cessione dell’area a prezzi “ragionevoli” e compatibili alla disponibilità finanziaria del comune. Spero di aver fornito una risposta sintetica ma esaustiva. Noi vogliamo una città con più verde e meno cemento e la faremo assieme a tutti i cittadini padovani. CESARO BRUNO 16 Maggio 2014 Gentilissimo Comitato IRIS, La posizione di PADOVA SOCIALE sul parco Iris e in generale su tutta l'area urbana di Padova è chiara: NO AL CEMENTO. PADOVA SOCIALE è fermamente contraria a nuovi insediamenti abitativi anche effettuati tramite la cosiddetta perequazione urbanistica. PADOVA SOCIALE ritiene prioritario il recupero tramite ristrutturazione di edifici e strutture esistenti, la loro riqualificazione dal punto di vista energetico e, qualora non possibile, il loro abbattimento. PADOVA SOCIALE vuole la costituzione di un grande polmone verde in città, pari al livello delle più avanzate città europee sotto l'aspetto del verde pubblico: ci riferiamo ad esempio ai grandi parchi di Monaco, strutturati ad hoc affinché siano vissuti dai cittadini. PADOVA SOCIALE anche dopo le elezioni, continuerà il suo impegno di attenta guardia e protezione dell'interesse pubblico affinché il patrimonio pubblico non sia sacrificato per biechi profitti dei soliti noti PADOVA SOCIALE e il suo candidato sindaco BRUNO CESARO non scendono a compromessi sui beni che appartengono e dovranno appartenere anche ai nostri figli. COLASIO ANDREA 18 Maggio 2014 Gentile Comitato, non condivido la previsione di nuove costruzioni sull'area verde in zona Parco Iris. Ecco infatti ciò che è scritto nel mio programma sulle politiche urbanistiche: "Fermare il consumo di suolo. Fermare il consumo delle aree verdi, ampliandole cominciando dalla sostituzione di ogni albero abbattuto. Revisione PRG + PAT. Padova deve puntare alla rigenerazione e valorizzazione del patrimonio edilizio esistente ridando nuovo vigore ai quartieri e alle periferie, avviando un processo di rigenerazione delle aree “critiche” della città. Il Pat di Padova è stato avviato il 17 marzo del 2006 e adottato (ma non definitivamente approvato) dal consiglio comunale il 7 aprile 2009. Ad oggi risultano errate le previsioni di un aumento di 24 mila abitanti entro il 2020,visto che ad oggi ne abbiamo persi tremila. Per questo la cubatura prevista è abnorme. Oltre ai 2,5 milioni di metri cubi del Prg se ne aggiungerebbero altri 2 milioni con il Piano degli interventi del Pat. Il 21 marzo 2014, a pochi giorni dalla decadenza delle amministrazioni, il Pat è stato approvato dalla conferenza Comune Provincia. Ci adopereremo per attuare una variante urbanistica che tagli radicalmente la cubatura di Pat e PRG, preservando in particolare le aree verdi ed agricole. Certo, una messa in discussione delle cubature attualmente concesse può far nascere contenziosi con i privati proprietari dei terreni, ma la giurisprudenza ha più volte ribadito che le previsioni di piano si possono cambiare se rientrano nell’interesse pubblico, e l’interesse pubblico ora è di salvare le aree verdi rimaste in un territorio sempre più sofferente anche dal punto di vista idrogeologico. Il Comune di Padova ha voluto essere innovatore quando si è trattato di introdurre nuova cubatura con la perequazione, mentre da 10 anni è completamente immobile nel cercare soluzioni all’edificabilità, che ha introdotto erroneamente in aree verdi delicate e strategiche. E’ arrivato il momento di saper essere innovatori nel fermare il consumo di suolo." RUFFINI DANIELA 19 Maggio 2014 Gentilissimi, il territorio che comprende via Forcellini, via Canestrini e via Crescini si trova al di sotto del livello dei fiumi, e in maniera corretta il vecchio prg la aveva vincolata a verde proprio per dargli una funzione di raccolta e assorbimento delle acque. La scelta di autorizzare la cementificazione di quell'area è stata irresponsabile ma io credo che si possa tornare indietro e che ci siano anche i presupposti giuridici per farlo, visto gli allagamenti che ci sono stati e i conseguenti rischi alla salute e al patrimonio dei cittadini. In quell'area va realizzato un parco urbano e non giardinetti come previsto dalle nuove edificazioni, proprio per ridurre l'inquinamento e prevenire ulteriori danni alla salute dei cittadini e alle abitazioni già esistenti. Immediatamente dopo gli allagamenti e i disagi e i danni patrimoniali che ci sono stati nel 2009 e 2010 ho proposto una mozione in consiglio comunale, che la maggioranza a guida PD non ha mai voluto discutere, che proponeva la moratoria di nuove costruzioni in tutte le aree a rischio idraulico della nostra città, compresa quella da voi abitata e vissuta, proponendo anche degli strumenti urbanistici e tecnici che potessero spostare (eventualmente) le cubature previste, in altre aree. Lo strumento dei crediti edilizi può essere una soluzione, il mio impegno è anche quello di farlo riconoscere come strumento ufficiale ed efficace all'interno del regolamento edilizio del comune, proprio per contrastare i rischi idrogeologici e tutelare le aree più sensibili. Non ci sono altre strade da percorrere per una amministrazione a cui sta a cuore la salute e la qualità della vita dei cittadini nonchè la tutela dell'ambiente nella nostra città, se non lo stop a nuove costruzioni nelle aree a rischio idrogeologico e l'utilizzo dei crediti edilizi.
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