VERBALE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E DELIBERAZIONI ASSUNTE seduta n. 09 del 14 maggio 2014 Mercoledì 14 maggio 2014 alle ore 10.00 presso la sede di Offertasociale asc in piazza Marconi 7/D a Vimercate, convocati a norma di Statuto, i consiglieri si sono riuniti per deliberare sui temi programmati nell’ordine del giorno, depositato nelle 24 ore precedenti la seduta. Membri del CdA in carica: 1. Irene Maria Colombo 2. Flavio Ceresoli 3. Valentino Marchiori 4. Carla Riva (presidente) (v. presidente) (consigliere) (consigliere) Membri presenti: 4; Sono inoltre presenti: Karolina Perkmann (Presidente OS); Claudia Sala (direttore OS). La seduta viene aperta dalla presidente Irene Maria Colombo, che affida la funzione di segretario al direttore Claudia Sala. Accertato il rispetto delle condizioni statutarie per poter deliberare, la Presidente invita il Consiglio a esaminare le proposte all’ordine del giorno. - DELIBERAZIONI 22 PRESA D’ATTO DEL VERBALE DELLA SEDUTA PRECEDENTE (28/04/2014) Allegato 01 I consiglieri prendono visione del verbale della riunione consigliare del giorno 28 aprile 2014, inviato loro anticipatamente. Poiché l’esame del documento non solleva obiezioni, la presidente ne propone la presa d’atto. IL CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE con voto unanime DELIBERA la presa d’atto del verbale della seduta n. 08 del Consiglio d’amministrazione del giorno 28.04.2014. - ISTRUTTORIA PER L‘ASSEMBLEA AZIENDALE GENERALE (nessuna) - ISTRUTTORIA ATTI ASSEMBLEE DISTRETTUALI (in programma il 14 maggio 2014 per Vimercate) 1 PROTOCOLLO EMERGENZA SFRATTI Allegato 02 Il consigliere Riva illustra il documento (allegato) che riporta il Protocollo operativo finalizzato ad attivare interventi di supporto nelle situazioni di emergenza abitativa. Il Protocollo è una proposta della Caritas decanale di Monza e della Prefettura di Monza e B.za rivolta ai comuni dei 5 ambiti della Provincia di Monza e Brianza con l’intento di dare una risposta ad uno dei problemi più rilevanti cui l’ente locale è chiamato a fare fronte nel corso dell’ultimo anno. Oggetto specifico di attenzione sono infatti “i possibili interventi atti a contenere le situazioni di disagio determinate dall’aumento di sfratti per morosità nel pagamento degli affitti e/o messa all’asta di beni immobili dovuta alle difficoltà di rispettare gli impegni assunti con i mutui”. L'iniziativa prevede la costituzione di un fondo co-finanziato dagli enti sottoscrittori che verrà gestito dalla Caritas decanale su indicazione di una Commissione di Valutazione. Benché emerga una relativa inorganicità del testo, si sottolinea che il Protocollo intende supportare l'idea di dare alle amministrazioni uno strumento di lavoro e una opportunità in un contesto di grave crisi economica e sociale. Riva sostiene che seppure consapevoli delle carenze è utile sottoporre il Protocollo all’approvazione dell’assemblea dandosi l'impegno di sperimentarne l'efficacia. Tra gli aspetti particolarmente critici si evidenziano: • la scarsa chiarezza relativamente alla consistenza dell’impegno economico richiesto ai sottoscrittori; • • di fatto, nel Protocollo l’impegno richiesto ai comuni è il 50% della spesa che essi dovrebbero mettere a disposizione nella gestione dei casi sociali, e in quanto tale l’entità dell’impegno non può essere predefinito. La stessa entità del Fondo è ancora in fase di definizione, sebbene il Fondo Famiglia e Lavoro della Caritas e il contributo di Fondazione della Comunità MB siano già disponibili per i primi interventi; i requisiti di accesso, che paiono escludere molti potenziali cittadini esposti su questa problematica; di fatto gli interventi sono rivolti ai soggetti “a rischio”, non ancora in conclamata difficoltà (es: sfratti esecutivi, con debiti consistenti) e hanno pertanto carattere preventivo; la difformità – in termini di preparazione, competenza e livello organizzativo- dei Centri di ascolto Caritas diffusi sul territorio. A fronte di queste osservazioni, il consigliere Riva sottolinea che il Protocollo è da considerarsi un’opportunità che i servizi sociali potranno o vorranno cogliere in presenza di soggetti "a rischio" qualora riterranno che i casi siano conformi ai requisiti indicati. La valutazione dei casi da parte delle assistenti sociali comunali sarà essenziale ai fini della presa in carico, coerentemente al modello operativo adottato nell’ambito delle molteplici collaborazioni già in atto in molti comuni tra servizio sociale e Caritas. Come già richiamato, l'iniziativa viene avviata a livello sperimentale e nei prossimi mesi sarà compito dei servizi sociali di approntare la valutazione di efficacia del modello operativo. In un contesto permeato dalla grave crisi economica e dalla austerità dei bilanci comunali si ritiene importante non perdere opportunità che possono arricchire gli strumenti di intervento a contrasto del dilagante disagio sociale. Il Protocollo troverà attuazione nel territorio della Provincia di Monza e Brianza essendo coordinato dalla Prefettura di Monza e Brianza; per tale motivo, i comuni del trezzese non potranno essere coinvolti. 2 PROGETTO “INTERVENTO DI ACCOGLIENZA IN FAVORE DI CITTADINI STRANIERI RICHIEDENTI PROTEZIONE INTERNAZIONALE” Allegato 03 Il consigliere Riva introduce il progetto elaborato dal terzo settore attivo nella Provincia di Monza e Brianza nell’accoglienza ai cittadini stranieri (Consorzio CS&L e Comunità Brianza) quale proposta di collaborazione con gli enti locali nella gestione dei flussi di stranieri (rifugiati politici, richiedenti asilo, profughi ecc.) che periodicamente vengono assegnati al territorio da parte della Prefettura. Il progetto prevede la messa a punto delle finalità (creazione di una rete territoriale per l’accoglienza), delle attività di assistenza che occorre realizzare al fine di garantire a queste persone un adeguato livello di accoglienza, e infine del sistema di governance che va istituito a livello provinciale per presidiare la problematica. Tra gli strumenti operativi che dovranno supportare l’attuazione del progetto rientra un protocollo di intesa che dovrebbe/dovrà essere sottoscritto dai diversi attori. Riva coglie l’occasione per informare il Consiglio che alla Provincia di Monza e Brianza ad oggi risultano complessivamente assegnati 120 profughi. Al vimercatese sono stati assegnati 29 ingressi in totale, di cui: 16 presso il residence di Carnate (più 4 in appartamento); 3 presso il Comune di Sulbiate e 6 presso quello di Caponago. All’assemblea di Distretto che si terrà in data odierna parteciperà Enrico Davolio che presenterà il progetto in dettaglio. 3 ACCORDO QUQDRO PER LA REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA TERRITORIALE INTEGRATO A FAVORE DEI MINORI VITTIME DI ABUSO E SFRUTTAMENTO SESSUALE (PROGETTO TESEO) Allegato 04 Il Direttore illustra l’accordo quadro elaborato all’interno del progetto Teseo (ente capofila Comune di Monza) che aveva come finalità la costruzione di linee guida operative a livello provinciale in tema di abuso sessuale e pedofilia su minori sulla base di un approccio integrato e multidisciplinare tra i servizi. Specifici prodotti del progetto sono stati: 1. le linee guida, ovvero un manuale professionale che definisce fase per fase cosa deve essere fatto a fronte di una segnalazione; 2. il documento operativo, ovvero le procedure che gli operatori del servizio di tutela minori devono seguire. Il modello operativo definisce pertanto “chi fa che cosa” a fronte di una segnalazione o di un mero sospetto di caso di abuso sessuale/pedofilia. Oltre ai comuni, attori della rete coinvolti sono: la ASL MB (e specificamente i pediatri); i carabinieri; la polizia locale e la polizia postale; il tribunale (procura minorenni e ordinaria per gli adulti); l’ordine degli avvocati di famiglia; le comunità educative; le scuole; l’Etim (che trova piena legittimazione all’interno dell’accordo). L’accordo disciplina sia la procedura standard che quella di emergenza (quest'ultima è peraltro quella che più mette in difficoltà gli operatori). Si sottolinea che il progetto Teseo si è limitato a definire il modello di intervento, nei prossimi mesi occorrerà pertanto attivare la rete e farla funzionare secondo le modalità operative previste. I territori dovranno quindi definire gli obiettivi principali da perseguire nel primo anno di attuazione. Tra questi, dovrà necessariamente rientrare la formazione permanente agli operatori delle équipe di tutela minori. - TEMI IN DISCUSSIONE 1 ATTRIBUZIONE AL PRESIDENTE DEL POTERE DI FIRMA PER APERTURA E GESTIONE CONTO DEPOSITO PRESSO LA BCC DI CARUGATE E INZAGO SC Sc - Il Direttore informa che al fine di incrementare le quote annuali derivanti da interessi attivi sui depositi bancari è stata fatta richiesta alla BCC di Carugate (uno dei due istituti bancari presso cui l’azienda ha aperto un conto corrente) di un’offerta per l’apertura di un conto deposito. L’offerta pervenuta per un conto deposito (a zero costi) di 200.0000 euro con vincolo a 12 mesi prevede un tasso di rendimento dell’1,20 % lordo. Al fine dell’apertura di detto Conto la banca richiede la trasmissione del verbale del CDA che attribuisce al Presidente il potere di firma. La discussione tra i consiglieri fa emergere la conoscenza di offerte più appetibili sul mercato, con tassi di rendimento più elevati, tali da rendere consigliabile per l’azienda un’indagine tra altri istituti di credito finalizzata a verificarne la praticabilità. L’apertura del conto deposito presso la BCC di Carugate dovrà essere pertanto rivalutata a fronte degli esiti di tale indagine. 2 IPOTESI PROGETTUALE DA PRESENTARSI SUL BANDO ASL MB IN TEMA DI CONCILIAZIONE - Partecipa alla seduta Alessia De Stefani in sostituzione di Marcella Sacchetti al fine di illustrare l’ipotesi progettuale che Offertasociale, attraverso l’Ufficio del PdZ, intende presentare alla ASL MB sul bando conciliazione. L’ipotesi qui in esame è anche l’esito di un confronto che si è svolto tra ufficio PdZ e alcuni stake holder del territorio al fine di una più puntuale identificazione del bisogno. L’impianto del progetto appare il seguente: • budget: € 45.000 • destinatari: famiglie con a carico minori (0-3 anni) o anziani non autosufficienti verso cui esercitano compiti di cura • modalità operative: costituzione di una cabina di regia che definirà il regolamento di accesso alle risorse; queste saranno erogate mediante voucher quale contributo ad abbattimento del costo delle prestazioni. • tempi di realizzazione: 24 mesi. L’impianto progettuale qui rappresentato in sintesi verrà articolato nei dettagli nei prossimi giorni ai fini della sua presentazione entro la scadenza del 26 maggio p.v. - COMUNICAZIONI 1 DECRETO MINISTERIALE ASSEGNAZIONE FNPS 2014 Il Direttore comunica che è stato pubblicato il decreto ministeriale n.3697 del 03 marzo 2014 con il quale il governo ha assegnato alle regioni il FNPS 2014. L’entità del fondo assegnato alla Regione Lombardia è pari a € 37.160.447,00. (-12,4% rispetto a quello dello scorso anno). TERMINE DELLA SEDUTA La seduta viene chiusa dalla presidente alle ore 11.35 Allegati: 1. Verbale del 28 aprile 2014; 2. Protocollo operativo finalizzato ad attivare interventi di supporto nelle situazioni di emergenza abitativa; 3. Progetto “Intervento di accoglienza in favore di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale; 4. Accordo quadro per la realizzazione di un sistema territoriale integrato a favore di minori vittime di abuso e sfruttamento sessuale (Progetto Teseo) ESECUTIVITA’ Le eventuali deliberazioni assunte sono IMMEDIATAMENTE ESECUTIVE ai sensi di legge. Il presente verbale è stato letto, approvato e sottoscritto. Vimercate, 14 maggio 2014 IL PRESIDENTE Irene Maria Colombo IL SEGRETARIO Claudia Sala
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