Bicocca Baroni_Bortolotti_Monestier

02
BARONI ANDREA
BORTOLOTTI FEDERICO
MONESTIER TITO
MILANO
QUARTIERE BICOCCA
MIDDLESBROUGH
MIDDLEHAVEN
BICOCCA
Inquadramento
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1000
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BICOCCA, MILANO
C
amminare per le strade e le piazze del
complesso della Bicocca, guardandosi
intorno, è, in qualche modo, come leggere
un testo scritto.
Leggendo un testo scritto, noi si è naturalmente
portati a soffermarci su una parola, su una frase,
su una pagina - gustandole, assaporandole,
enfatizzando per un momento il valore della
particolarità. E così, muovendoci nel complesso
della Bicocca, noi si è portati a soffermarci su certi
segni costitutivi, su certi edifici, su certi spazi, su
certe prospettive - guardandoli, pensandoli.”
Così scrive Emilio Tadini su “I quaderni della
Bicocca” come introduzione al libro “La Bicocca
abitata” nel quale vengono sottolineate le
caratteristiche peculiari del quartiere a Nord
rispetto al centro di Milano.
A partire dagli anni Ottanta, nel territorio che
oggi interessa la Bicocca, si verifica una vera e
propria dismissione di massa di vecchie industrie
milanesi, tra le quali, spicca la Pirelli promotrice,
in questo periodo, di un vero e proprio concorso
internazionale per la riutilizzazione dell’area
occupata dai vecchi stabilimenti. Non è infatti
un caso che il tema della dismissione delle aree
industriali costituisca, non solo per Milano, ma
addirittura per l’intera Europa, un vero e proprio
fenomeno di riqualificazione territoriale che
interessa gli ambiti residenziali, dei servizi, delle
aree verdi e del sistema produttivo.
E’ qui infatti che Pirelli trasferisce la propria
produzione all’estero trovandosi così a dover
dismettere le vecchie aree che si estendono per
una superficie di oltre 300˙000 m² del territorio
milanese. Viene così organizzato un concorso, a
cui partecipano venti tra i più grandi urbanisti,
chiamati a riqualificare le vecchie aree industriali.
Sebbene contrario a quanto dettato dal vecchio
Piano Regolatore Generale, che prevedeva, fino
ad allora, in questa parte del territorio milanese,
solo la presenza di aree produttive industriali, il
Comune concede la possibilità di riorganizzare
la aree dell’odierna Bicocca. Nel 1988, Leopoldo
Pirelli, imprenditore italiano e figlio del fondatore
dell’industria omonima, Alberto Pirelli, proclama
come progetto vincitore quello della Gregotti
Associati International.
Alla base del progetto c’è, secondo la volontà
dello stesso Leopoldo Pirelli, l’intento di
riconnettere la aree dell’industria Pirelli alla città
di Milano la quale, si trova ora ad essere un vero
e proprio scenario di trasformazioni sociali e
territoriali. La creazione di un nuovo punto focale
a Nord della città di Milano è il primo obiettivo
prefissato da Vittorio Gregotti, il quale si impegna
a rispettare la conformità del territorio sul quale si
ergeva, un tempo, l’industria Pirelli.
Il caso di Bicocca si rivela l’esempio emblematico
di riqualificazione di area dismessa in quanto il
progetto ha previsto uno sviluppo considerevole
di servizi tra cui la Seconda Università degli
Studi di Milano con i dipartimenti e corsi di
laurea in Giurisprudenza, Scienze Economiche,
Statistica, Sociologia, Informatica e Matematica;
il Teatro Arcimoldi; una scuola materna e un
centro pastorale; Campi sportivi (Pro Patria);
una sede della Deutsche Bank con annesse tre
Torri adibite al terziario; il Consiglio Nazionale
delle Ricerche; la sede del gruppo Siemens; gli
headquarter; il centro Ricerca Pirelli. Per quanto
concerne, invece, la aree residenziali, troviamo
varie tipologie abitative, nella fattispecie a torre,
a corte e lineari. Meno importanza viene data,
invece al verde utilizzato prevalentemente come
arredo urbano, sia in prossimità di spazi pubblici,
sia nelle aree residenziali.
Nelle pagine successive verrà analizzato
approfonditamente il quartiere, partendo
inizialmente da una breve descrizione storia e
continuando con un elaborazione di schede
descrittive di tutti gli aspetti del quartiere.
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BICOCCA
Gregotti Associati International
1985- In fase d’opera
676˙000 m2
Didascalie
01. Immagine satellitare del quartiere “Bicocca” e
dintorni: scala 1:50000
02. Immagine satellitare del quartiere “Bicocca”:
scala 1:10000
03. Vista a volo di uccello del quartiere Bicocca
04. Immagine concettuale del quartiere, in
relazione alla città di Milano
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Memoria
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I
l quartiere della Bicocca rappresenta,
nell’ambito dell’urbanistica in Italia, l’esempio
emblematico di riqualificazione di un territorio
precedentemente occupato da stabilimenti
industriali. Come già detto, il fenomeno della
dismissione delle industrie coinvolge sia l’Italia,
nel caso di Milano, sia anche l’Europa, in modo
più evidente a Londra, a Lille, ad Amburgo, a
Rotterdam, a Bilbao e a Barcellona. L’operazione
in atto in queste ex aree industriali delle città
europee consiste, non soltanto nel semplice
smantellamento delle antiche strutture che
occupavano le periferie urbane, quanto
soprattutto nella volontà di modernizzare aree
potenzialmente molto significative, attraverso la
realizzazione di un sistema urbano che risponda
efficentemente alle necessità degli abitanti
delle città. Il miglioramento delle condizioni
di vita del cittadino diventa, perciò, l’obiettivo
primario dell’urbanista, che ora si trova a dover
trasformare completamente porzioni di città,
un tempo adibite a tutt’altre funzioni. Dal
punto di vista storico, con il nome “bicocca” si
intende originariamente “roccaforte o castello di
modeste proporzioni posto in un luogo elevato”.
Ovviamente qui ci si riferisce ai possedimenti
della famiglia Arcimboldi, originaria di Parma,
che nel 1450 fece costruire la propria dimora
nei pressi di Milano. L’edifico era conosciuto
infatti come “Bicocca Degli Arcimboldi”. Nel
corso dei secoli e, più precisamente, a partire dal
1727, anno della caduta della famiglia nobile di
Parma, l’intera area subì un progressivo degrado,
soprattutto a causa dello scarso interessamento
nei riguardi di quest’area della città di Milano da
parte delle successive famiglie nobili che ivi si
insediarono. Con lo stabilimento della famiglia
Pirelli e della omonima ditta nel territorio della
Bicocca, essa potè godere di un lungo periodo di
sviluppo nell’ambito produttivo e di successiva
riqualificazione. Il “Progetto Bicocca”, nel milanese,
rappresenta il fulcro, l’organicità interna in un
contesto urbano disordinato come il territorio
a nord di Milano consistente nell’asse Sesto San
Giovanni- Monza. All’inizio del XX secolo, quando
Milano comincia ad uscire dalle mura spagnole
per favorire l’insediamento industriale, viene
promosso il “Quartiere industriale nord Milano”,
una sorta di città lineare da Milano a Sesto,
distribuito lungo il nuovo vialone Milano-Monza.
Sulle mappe del 1908 che illustrano il progetto
del quartiere industriale compaiono di già i
nomi degli stabilimenti Pirelli, Breda, WagonsLits e, successivamente, si aggiungono altre
grandi aziende tra le quali la Osva e la Marelli nei
territori limitrofi. Nel corso del secolo XX, questi
stabilimenti industriali intraprendono strade
differenti: stabilimenti di base, come la Breda,
passata verso la fine del secolo a mano pubblica,
entrano in un vortice di “sotto-articolazioni
aziendali” che porta allo stesso fallimento. La
Pirelli, si mostra, di contro, molto attiva nel
campo produttivo e, a partire dal 1985, lancia il
suo concorso internazionale per la riutilizzazione
della propria area. Quello che si manifesta in
questo momento è, come abbiamo già detto, il
fenomeno della dismissione delle aree. Il progetto
di Bicocca, commissionato a Vittorio Gregotti
Associati International da parte di Leopoldo
Pirelli, si propone di “trasformare” un’ex area
industriale, periferica rispetto al centro di Milano,
in un nuovo polo urbano nel quale vengono
concentrate attività produttive in relazione
ai servizi e a nuove residenze. La costruzione
progressiva di edifici molto importanti tra i quali
la sede milanese della Deutsche Bank, il Teatro
degli Arcimboldi, oltre al famoso stabilimento
Pirelli, con relativi uffici e i centri di ricerca CNR,
l’Istituto Neurologico Carlo Besta e dell’azienda
Aem, la Siemens e il quartier generale della Pirelli,
il Bicocca Village( costituito da un sistema di sale
cinematografiche della catena UCI Cinemas e
dal futuro “gate” in fase di realizzazione), la sede
espositiva HangarBicocca hanno attribuito al
quartiere una grande importanza nel contesto
urbano milanese diventando così una delle aree
più significative della città.
Didascalie
05. Il territorio di Milano e dei suoi dintorni nel
1936: dettaglio del settore Nord
06. Veduta aerea dell’area verso Nord
07. Veduta aerea dell’area verso Nord
08. Veduta del cortile interno della vecchia
fabbrica Pirelli
09. Veduta del cortile interno dell’Università, tra
edifici U6 e U7
10. Veduta aerea dello stabilimento Pirelli
11. Veduta in lontananza dello stabilimento Pirelli
BICOCCA
BICOCCA, MILANO
03
Accessibilità
L
’area Nord della città di Milano nella quale
si colloca il quartiere Bicocca è un vero e
proprio punto strategico nell’ambito della
connettività e del sistema stradario in quanto,
trovandosi a metà strada tra il centro di Milano
e i Comuni che costituiscono la periferia Nord
della città, esso diventa automaticamente
un vero e proprio snodo delle principali vie
di comunicazione, sia su strada, sia su rotaia.
Considerando, infatti il quartiere ad una più ampia
scala, si può notare come Bicocca si disponga
seguendo una direzione dettata dall’asse NordSud della città. In particolar modo, quest’area
tocca direttamente lungo il lato sinistro Viale
Fulvio Testi, una delle più importanti ramificazioni
dell’intero stradario milanese che, partendo a Sud
da Viale Zara, si dirige verso Nord-Est per collegare
direttamente il centro della città all’Autostrada A4,
Torino-Trieste, passando per Cinisello Balsamo e
Sesto San Giovanni. Inoltre, continuando sempre
verso Nord-Est si raggiunge la tangenziale LeccoMonza che porta direttamente nei pressi della
città di Monza. Questo è un aspetto del quartiere
fondamentale da sottolineare ed è sicuramente
da percepire come una delle motivazioni
principali per le quali si è stabilito, a seguito
dello smantellamento degli stabilimenti Pirelli,
di riqualificare quest’area dalle grandissime
potenzialità. Ad ogni modo, sebbene il quartiere
si disponga lungo questa importantissima
direttrice extraurbana, che garantisce all’area in
questione grande importanza e prestigio, è bene
anche ricordare che anche dal punto di vista della
viabilità su rotaia, Bicocca si trovi ad essere molto
ben organizzata. In particolare, la rete ferroviaria
FS, mantenendo in quest’area un’andamento
verticale lungo l’asse Nord-Sud, diventa
automaticamente il limite destro del quartiere. La
fermata del treno di Bicocca è Milano Greco Pirelli,
strettamente collegata alla stazione ferroviaria
di Garibaldi che, ricordiamo, rappresenta il
principale snodo di reti di trasporto pubblico dal
quale si ramificano la linea metropolitana Verde
M2, metrotramviarie, bus, filobus e ferroviarie
della città che permettono la diretta connessione
con le aree urbane limitrofe e con l’intera
periferia di Milano. La linea ferroviaria, che è
servita direttamente da quattro linee ferroviarie,
quali la S8 Lecco-Milano Porta Garibaldi, la S9
Saronno Albairate, la S11 Chiasso-Milano Porta
Garibaldi, viene usufruita sia dai lavoratori, sia
soprattutto dagli studenti universitari pendolari.
La stazione di Milano Greco Pirelli, infatti, si
trova nelle strette vicinanze di tutti gli edifici
universitari. Oltre alle linee appena citata, la
stazione pertinente a Bicocca fa parte anche
di altre tratte ferroviarie, in particolare quelle
di Milano-Treviglio-Brescia, Milano-Bergamo
via Carnate, Milano-Monza-Molteno-Lecco,
Milano-Lodi-Piacenza, Milano-Pavia- Voghera.
All’interno del quartiere, notiamo una fitta rete
di trasporti pubblici che coinvolgono sia i veicoli
su strada, sia quelli su rotaia, in particolare la
linea tramviaria in direzione Precotto. Sebbene
il quartiere sia bene organizzato dal punto di
vista infrastrutturale, negli ultimi anni è stata
realizzata, ma non ancora ultimata, una ulteriore
linea metropolitana (M5 Lilla) che, percorrendo
il tracciato di Viale Fulvio Testi, permette sia un
ulteriore collegamento con Garibaldi FS che
rimane capolinea della metropolitana, sia, nel
senso inverso, il raggiungimento della stazione
Binami passando per la stazione Zara dove si
intreccia con la Linea Gialla M3. La realizzazione di
questa nuova metropolitana, voluta dal Comune
di Milano rappresenta un’ulteriore occasione di
valorizzazione del quartiere in quanto permette
un più facile raggiungimento di quest’area da
parte, non solo dei cittadini milanesi ma anche dal
turismo. L’ultimazione della tratta metropolitana
M5 “lilla” è prevista per il 2015, con l’edificiazione
del tratto della linea che va dalla fermata
“Monumentale” a quella di “San Siro Stadio”.
Didascalie
12. Inquadramento planimetrico, scala 1:20000
con tracciati viabilistici più importanti
13. Fotografia che inquadra Viale Fulvio Testi nella
direzione Nord-Sud
14. Inquadramento del Viale Luigi Emanueli verso
l’interno del quartiere di Bicocca
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BICOCCA
BICOCCA, MILANO
Legenda
Circonvallazione delle Regioni
Metrotramvia Milano Linea 7
P.le Lagosta-Precotto
Collegamenti stradali extraurbani
Metrotramvia Milano Linea 31
Cinisello Balsamo-P.le Lagosta
Linea ferroviaria FS
Linea metropolitana M3
Linea metropolitana M1
Autobus Milano Linea 52
Q.re Comassina-Università
Autobus Linea 42
Garibaldi FS-Bicocca Università
Linea metropolitana M5
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Accessibilità
BICOCCA, MILANO
atteaversa il quartiere lungo solo Via Chiese
nei pressi di HangarBicocca. Attraversando,
successivamente Viale Fulvio Testi, si immette
nelle aree di Niguarda, Cà Granda e Montalbino.
La linea ATM 52, dal capolinea Q.re Comasina
attraversa per lungo tratto l’area del Parco Nord,
immettendosi successivamente nell’area di
Niguarda. Da qui un attraversamento Est-Ovest
interno a Bicocca su Via Luigi Emanueli conduce
la tratta al capolinea, fermata Greco. La linea
ATM 87, a conclusione delle linee urbane su
gomma, collega la Stazione Centrale FS a Villa San
Giovanni M1 nei pressi di Via Anassagora. Questa
tratta attraversa longitudinalmente l’intero
quartiere, percorrendo per lungo tratto Viale
dell’Innovazione e Viale Piero e Alberto Pirelli,
fino a raggiungere l’area dell’HangarBicocca.
Infine, come verrà successivamente approfondito
nella scheda che segue, la mobilità pubblica di
quest’area a Nord di Milano saraà ulteriormente
potenziata dal completamento della linea
metropolitana M5 che costeggia il quartiere e che
collega quest’area alla stazione di Garibaldi FS.
Didascalie
15. Inquadramento planimetrico, scala 1:10000,
con evidenziati i percorsi interni al quartiere delle
tratte di trasporto pubblico su strada e su binari.
16. Fotografia di un mezzo pubblico su strada
della linea 728, Cusano V.le Unione- Cinisello
S.Eusebio.
17. Fotografia della linea tramviaria 7 ATM
Anassagora-P.le Lagosta
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BICOCCA
Approfondendo l’aspetto della viabilità interna
del quartiere, Bicocca è attraversata da una fitta
rete di trasporti pubblici che permette il rapido
raggiungimento sia del restante territorio urbano
di Milano, sia delle aree periferiche limitrofe
della città. Le numerose opportunità che il
quartiere ha offerto ai cittadini, fin dai primi
anni di completamento delle principali strutture,
possono essere considerate la principale “causa”
della presenza di queste efficenti reti di trasporto
pubblico. La presenza infatti della seconda
Università pubblica di Milano, dopo la Statale,
oltre alle altre diverse strutture che interessano
sia il Terziario, sia l’aspetto pubblico sia anche
le residenze, ha garantito un progressivo
incremento del pendolarismo urbano ed
extraurbano.
Per quanto riguarda le singole reti pubbliche,
come mostrato nelle immagini che seguono,
possiamo trovare innanzitutto la via tramviaria
7 ATM Anassagora-P.le Lagosta che, tagliando il
quartiere lungo Via Luigi Emanueli e percorrendo
il sottopasso a lato del teatro degli Arcimboldi,
attraversa la ferrovia fino a raggiungere Precotto
M1, punto dal quale riparte un prolungamento
fino alla fermata Anassagora. Nella direzione
opposta invece la linea, dopo aver attraversato
tutta Bicocca si immette nel Viale Fulvio
Testi, percorrendolo per lungo tratto fino al
raggiungimento di Viale Zara (alla fermata Zara
M3 M5). Da qui fino al capolinea in direzione P.le
Lagosta. Altra linea tramviaria ATM che coinvolge
l’area di Bicocca in quanto percorre un grande
tratto di Viale Fulvio Testi è quella che collega
P.le Lagosta e Cinisello Balsamo che al contempo
rappresenta il prolungamento della tratta
Bicocca M5- Cinisello Balsamo. Una seconda
linea tramviaria ATM 31, partendo da P.le Lagosta
costeggia tutto Viale Fulvio Testi per immettersi,
successivamente, nell’area limitrofa di Cinisello
Balsamo.
Altre linee di trasporto pubblico che coinvolgono
questa volta i veicoli su gomma, possiamo trovare
la linea 728 ATM Bicocca M5- Cusano V.le Unione
che, partendo da Viale Piero e Alberto Pirelli, si
dirige verso l’area occupata dall’HangarBicocca,
attraversa il tratto Nord di Viale Sarca dal quale
si immette in Viale Fulvio Testi per poi proseguire
fino a Cinisello Balsamo ed, infine, verso Cusano
Milanino. La linea ATM 51 Cimiano M2-Istria M5,
collegando due poli della città che si collocano
rispettivamente a destra e a sinistra di Bicocca,
Legenda
Autobus Milano Linea 87
Villa San Giovanni M1-Centrale FS
Autobus Milano Linea 81
Lambrate FS- Sesto Marelli M1
Linea metropolitana M5
Metrotramvia Milano Linea 7
P.le Lagosta-Precotto
Autobus Milano Linea 86
Ca’ Granda M5-C.na Gobba M2
Autobus Milano Linea 728
Cusano V.le Unione-Bicocca M5
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05
Accessibilità
NUOVA LINEA METROPOLITANA M5
nazioni europee già munite di questo particolare
tipo di sistemi infrastrutturali.
Sempre dal punto di vista tecnologico, è bene
ricordare che l’impianto, del tutto ecologico,
è alimentato da energia rinnovabile per nulla
dannoso per l’ambiente, gestito in tutto e per tutto,
come già detto, dal PCO che costituisce il “cervello”
centrale che regola, oltre al traffico della linea,
anche il telecontrollo degli impianti di trazione
elettrica e di forza motrice, la videosorveglianza
e il controllo del movimento dei viaggiatori nei
treni e nelle stazioni, la gestione e coordinamento
degli addetti alla manutenzione e del personale
operativo, la gestione delle informazioni per il
pubblico che usufruisce della linea e molte atre
funzioni necessarie per il corretto funzionamento
dell’intero sistema.
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Didascalie
18. Sistema generale delle linee metroplitane
attuale della città di Milano
19. Vista laterale dell’uscita dalla stazione
metropolitana Bicocca
20. Particolare dell’insegna di uscita alla stazione
metropolitana Bicocca
21. Corridoio di distribuzione interno della
stazione metropolitana M5
22. Banchina della linea metropolitana M5 con
sistema di barriere di sicurezza
23. Ingresso alla fermata “Bicocca” della linea
metropolitana M5
21
BICOCCA
La Nuova linea metropolitana M5 della città di
Milano si estende lungo il tratto che interessa
Viale Fulvio Testi fino al congiungimento con
Viale Zara, per poi deviare verso “Isola” e quindi la
stazione Garibaldi.
I lavori per la realizzazione del progetto
cominciarono ufficialmente il 16 Luglio 2007,
e coinvolsero in particolar modo le stazioni
metropolitane della prima tratta. Ulteriori lavori
che iniziarono il 22 Novembre 2010 si dedicarono
all’avanzamento progettuale delle stazioni
della seconda tratta metropolitana, quella cioè
compresa tra Garibaldi FS e San Siro Stadio.
Ad oggi, la linea “Lilla”, chiamata così per il
colore del tracciato che ne sintetizza il percorso,
costituito solo dal tratto compreso tra il capolinea
Bignami e la fermata Garibaldi FS.
In particolare, l’inaugurazione delle ultime due
fermate di questo primo tratto, Istria e Garibaldi
FS, sono state inaugurate l’1 Marzo 2014, mentre
i lavori per le altre fermate del tratto finale sono
in corso già dal 2010. Le fermate della linea M5
più significative si possono identificare in Zara,
Garibaldi FS e Fiera Milanocity attraverso le quali
si creano dei poli tra le varie linee metropolitane,
rispettivamente con la M3, la M2 e la M1.
La M5 è stata progettata, realizzata e in parte
completata dalla Società Metro5 S.p.a. fondata
il 5 Giugno 2006 che iniziò ad interessarsi di
questo progetto a partire dal 2007, anno in cui si
eseguirono le prime ipotesi di progetto.
Questa nuova linea metropolitana, che prevede
un numero complessivo di diciannove fermate,
sarà ultimata, secondo le previsioni stimate, nel
2015. Essa è la prima grande infrastruttura di
trasporto urbano in Italia realizzata secondo il
processo del project financing, termine inglese
che letteralmente significherebbe “finanziamento
del progetto” con il quale si intende l’operazione
di finanziamento parziale o totale (in questo caso
si parla del 40%) di un’opera pubblica da parte
di un privato il quale riceverà nel corso degli
anni, il rimborso tramite la concessione per un
certo periodo di tempo dei servizi a pagamento
previsti dal progetto.
Questo,
insieme
all’aspetto
altamente
tecnologico dell’infrastruttra, che prevede
un sistema di guida automatica (driverless)
controllata da un unico ente centrale, ovvero il
PCO (Posto Centrale Operativo), rappresenta una
vera e propria evoluzione del trasporto pubblico
italiano, raggiungendo i livelli di molte altre
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06
Verde
MILANO, BICOCCA
Pirelli entro la quale, ricordiamo, si distribuiscono
gli edifici dello stabilimento, insieme al vecchio
edificio della “bicocca” degli Arcimboldi.
Le aree, infine, che si trovano prive di un’effettiva
logica progettuale e che sono costituite da
distese molto ampie di terreno incolto, sono
state in realtà già classificate come future aree
residenziali, in quanto vi ospiteranno, nei prossimi
anni, altri nuclei abitativi.
Nelle schede successive verranno analizzate
più specificatamente le aree appena citate,
descrivendone le caratteristiche fondamentali.
Didascalie
24. Inquadramento planimetrico, scala 1:10000,
con evidenziate le aree verdi interne a Bicocca e
il Parco Nord
25. Veduta della città dalla cima della Collina dei
Ciliegi.
26. Vista frontale del vialetto che attraversa la
struttura architettonica del vecchio progetto del
sovrappasso per il Parco Nord Milano
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BICOCCA
N
ella composizione del quartiere della
Grande Bicocca, Vittorio Gregotti non
ha previsto una progettazione molto
significativa dello spazio verde all’interno
del
contesto
urbano.
Sebbene
infatti
questa affermazione possa sembrare una
generalizzazione, in realtà ciò che ha spinto
il progettista a lavorare più sullo spazio
architettonico costruito a discapito del verde,
si può riscontrare in un ragionamento del tutto
sensato e giustificato: la stretta vicinanza del
quartiere al Parco Nord di Milano, con il quale
si relaziona mediante dei collegamenti stradali
circondati anch’essi dal verde ( Viale Berbera, ad
esempio, che costituisce un collegamento diretto
tra quartiere e parco), ha indotto Vittorio Gregotti
a pensare che non fosse il caso di concentrarsi
sulla disposizione di aree verdi, quanto invece
sull’architettura di edifici che soddisfacesse il
bisogno e la richiesta dei cittadini.
Tuttavia, è necessario sottolineare che vi
sono spazi verdi interni a questo quartiere,
seppur in spazi abbastanza limitati e con una
configurazione interna molto semplificata.
Gli esempi più emblematici che saltano
all’occhio sono “La Collina dei Ciliegi”, i giardini
dell’Esplanade e l’area in fase di realizzazione che
si trova nei pressi delle residenze dell’Arcimboldi,
munita di attrezzature per bambini.
Un’altra area potenzialmente molto significativa
che riguarda la superficie verde in questo
contesto urbano è quella che comprende la
proprietà della società sportiva della Pro Patria,
considerata parte integrante di Bicocca dal
dicembre 2013 quando la deliberazione della
giunta del Comune di Milano ha determinato la
concessione del centro sportivo all’università.
Per quanto riguarda, invece, tutte le altre porzioni
di verde presenti all’interno del contesto urbano,
costituiscono una piccola percentuale della
superficie territoriale del quartiere. Costituite
in particolare da vere e proprie vasche di erba,
queste restanti componenti di verde, pubbliche
o private che siano, possono essere viste come
sorta di arredo urbano sia per spazi pubblici
(troviamo verde pubblico ai lati della Piazzetta
Difesa per le Donne) sia per edifici residenziali,
pubblici e privati, adibiti a Terziario.
Importante sottolineare che in questo ambito, si è
evitato di approfondire il tema del verde privato,
limitandoci alla sola citazione di un’area in
particolare, quella della Nuova Sede del Gruppo
Legenda
Verde pubblico
Verde adibito ad attività sportive
Parco Nord Milano
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Verde
Il verde pubblico all’interno del quartiere Bicocca
si concentra prevalentemente lungo Viale Sarca
che rimane comunque limite Occidentale del
quartiere. Dunque, mentre nella fascia laterale di
sinistra si concentrano i più significativi spaziverdi,
nelle restanti due la presenza di giardini pubblici
si limitano soltanto ad un piccolo parco adiacente
all’edificio U7 dell’università e all’area a Nord delle
abitazioni dell’Arcimboldi, munito di un piccolo
parco giochi per bambini. Scendendo più nel
particolare, all’angolo Sud-Ovest di Bicocca si
stabilisce la Collina dei Ciliegi, chiamata così per
la presenza di alberi di ciliegi di specie diverse.
Nata dall’accumulo di terra smossa durante lo
smantellamento degli stabilimenti della Pirelli,
questo piccolo ma particolare giardino urbano
della città di Milano si eleva ad una altezza di
circa 25 m e copre un’area di circa 30˙000 m². Di
forma irregolare, la Collina dei Ciliegi, dal punto di
vista planimetrico, sembra quasi distaccarsi dalla
rigida regolarità geometrica della disposizione
della composizione degli isolati costruiti di
Bicocca. Munito solo da un percorso elicoidale
che attraversa tutta la superficie della collina
fino a raggiungere l’estremo più alto, questo
spazio di verde pubblico è poco attrezzato, non vi
sono nè aree apposite per i cani nè parchi gioco
per bambini. Più a Nord rispetto alla Collina dei
Ciliegi lungo la stessa fascia, si estende un’area
di verde urbano che segue lo stesso andamento
generale Nord-Sud di tutto il quartiere: i giardini
dell’Esplanade. Estesa lungo il lato Ovest delle
abitazione delle relative residenze, questa
porzione di giardino urbano costiutuisce il tipico
esempio di verde privato di uso pubblico. Non a
caso infatti, come si vede nell’immagine riportata
di fianco, quest’area si trova separata dalla strada
da una recinzione metalliche che segna il limite
più occidentale della proprietà. Lasciato libero
accesso durante il giorno, questo terreno ha però
orario limitato in quanto viene tenuto chiuso
durante le ore della notte. Attraversato da quattro
vialetti ad andamento obliquo e da due scalinate
di direzione perpendicolare rispetto all’intero
impianto, questo grande giardino urbano è
costituito da una regolarità geometrica molto
marcata, in sintonia con il resto dell’impianto
generale del quartiere. In pendenza, il terreno
raggiunge il punto più alto in prossimità del lato
delle residenze dell’Esplanade, mentre scende
verso Ovest raggiungendo il punto più basso
lungo Viale Sarca.Spostandoci ancora più a Nord,
troviamo tra Via Padre Beccaro e Via Bicocca degli
Arcimboldi, una particolare struttura, anch’essa in
pendenza che presenta, lungo tutta la superficie,
una distesa di verde attraversato, da due vialetti
che convergono in un unico piccolo spiazzo
sul culmine della struttura. Questa particolare
architettura, è il risultato di un tentativo di
collegamento pedonale sopraelevato tra il
quartiere di Bicocca e il vicino Parco Nord, pensato
e voluto da Vittorio Gregotti. Al di sotto di questa
architettura si articola un parcheggio pubblico a
pagamento. Per quanto riguarda, infine, le altre
due aree di verde pubblico precedentemente
citate, si può dire che esse siano, per una
questione di posizione più strategica, più
attrezzate: il piccolo parco pubblico ai lati
della “Piazzetta Difesa per le Donne”, articolato
secondo un particolare dinamismo ricavato
dalla disposizione delle piante e dalla presenza
di particolari strutture a cupole irregolari che
fuoriescono dalla pavimentazione, diventa luogo
di relax immerso nel verde. L’area, infine che si
trova circondata da un’immensa distesa di verde
delimitata dalle abitazioni dell’Arcimboldi a Sud e
dall’abitazione in cooperativa a Nord, è munita di
un parco giochi per bambini. Il fatto che si trovi
in quest’area, è facilmente deducibile dalla stretta
vicinanza alle nuove residenze e soprattutto
dall’opportunità che offre questo immenso spazio
di stare a contatto con la natura. Concludendo, è
evidente che la scarsa presenza di parchi pubblici
all’interno di Bicocca sia dovuta all’immediata
connessione del quartiere al Parco Nord, per la
quale Gregotti ha pensato più a realizzare aree
architettonicamente molto studiate, a discapito
del verde urbano.
Didascalie
27. Vista laterale dei percorsi interni dei giardini
dell’Esplanade
28. Vista laterale dei giardini dell’Esplanade con
particolare della cancellata di delimitazione
29. Area verde attrezzata di parco giochi a Nord
delle Residenze dell’Arcimboldi
30. Vialetto alberato della Collina dei Ciliegi
31. Vista laterale dell’architettura compresa tra
gli edifici dell’Esplanade e della Sede del Gruppo
Pirelli
32. Vista laterale dell’architettura compresa tra
gli edifici dell’Esplanade e della Sede del Gruppo
Pirelli
33. Giardino pubblico della Piazza Difesa per le
Donne
31
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33
BICOCCA
VERDE PUBBLICO
08
Verde
VERDE ADIBITO AD ATTIVITA’ SPORTIVE
della quale si stabilisce un campo da calcio
con relative tribune, strutture gonfiabili entro
le quali si pratica tennis o calcio a cinque e un
campo di squash all’aperto, tutti collegati tra di
loro mediante vialetti che attraversano il verde
circostante.
34
35
35
37
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40
Didascalie
34. Insegna di ingresso della Società sportica
della Pro Patria
35. Vista dall’alto dello stabilimento sportivo della
Pro Patria
36. Vista del campo di atletica interno allo
stabilimento sportivo
37. Vialetti interni tra le strutture gonfabili
dell’impianto sportivo
38. Vista laterale degli spalti rivolti verso il campo
di atletica
39. Percorso quod disegnato da piccoli vialetti
alerati
40. Area verde interna all’impianto sportivo non
attrezzato
38
BICOCCA
Per quanto riguarda gli impianti sportivi, nei
pressi del quartiere di Bicocca e, più in particolare,
tra Viale Fulvio Testi e Viale Sarca, sorge la sede
della Pro Patria, società sportiva fondata nel 1883
che coinvolge più sport tra i quali la pallavolo (
Pro Patria Volley Milano), l’atletica ( Pro Patria CUS
Milano) e il tennis ( Pro Patria Tennis).
Oltre a queste attività, la Pro Patria ospita nella
sua piccola area di pertinenza anche alcuni eventi
temporanei, ad esempio le gare di quod, come si
può osservare dalla fotografia riportata accanto.
Inoltre l’organizzazione di colonie estive per
ragazzi è parte integrante delle attività interne di
questa società sportiva.
Sebbene la Pro Patria non sia nata come un
elemento costitutivo del quartiere di Gregotti
e Associati, il fatto che ad oggi vi sia una
stretta relazione con l’Università, ci permette
di considerarla parte integrante di Bicocca.
La stessa posizione dell’impianto ci lascia
immaginare come la società sportiva si fosse
stabilita in quest’area a Nord della città prima
dell’intervento di Vittorio Gregotti. Notiamo
infatti che lo stabilmento si colloca a sinistra
di Viale Sarca che dovrebbe essere a sua volta
limite Occidentale dell’intervento della “Grande
Bicocca”. In ogni caso, la stretta relazione tra la Pro
Patria e il quartiere, è stata instaurata in seguito
alla concessione trentennale degli impianti
sportivi della Pro Patria all’Università per volere
del Comune di Milano. La decisione della giunta
fu diretta conseguenza della deliberazione
del consiglio di zona 9 di Milano il quale, il 5
settembre 2013, si era già dimostrato molto
favorevole all’affidamento della società all’ateneo
di Bicocca. A muoversi verso questa decisione
fu, in primis, Chiara Bisconti, assessore allo sport
per il Comune di Milano la quale, prendendo in
considerazione molti altri atenei del mondo che
prevedono nell’impiantistica generale anche
uno spazio adibito ad attività sportive, si mostrò
grande sostenitrice dell’operazione in atto,
vedendo in essa la possibilità di rendere l’ateneo
“luogo fondamentale per la città”.
Dal punto di vista planimetrico, l’area di
pertinenza della Pro Patria costituisce un vero
e proprio isolato confinante a Nord con lo
stabilimento di un concessionario di automobili,
e delimitato ad Est da Viale Sarca, a Sud da Via
Privata San Glicerio e ad Ovest da Viale Fulvio
Testi. Questo isolato, immerso nel verde, ospita
al suo interno una pista da atletica all’interno
09
Spazio Pubblico
L
o spazio pubblico interno al quartiere Bicocca
si distribuisce su una superficie territoriale
molto ampia, all’interno della quale si
svolgono le attività più importanti e si trascorre la
maggior parte del tempo nell’arco della giornata.
In particolare, lo spazio pubblico di Bicocca
è costituito da un sistema di piazze disposte
sull’asse Nord-Sud lungo la fascia centrale del
quartiere per poi svilupparsi sia verso Est, sia
verso Ovest. Nel contesto dello spazio pubblico,
inteso, ovviamente, come superficie territoriale
accessibile a tutti i cittadini in tutte le ore del
giorno, vengono ovviamente compresi oltre alle
piazze, i giardini e i parchi, oltre agli edifici di
proprietà del Comune di Milano. In particolare,
tra le principali piazze che costituiscono lo spazio
pubblico di Bicocca si citano con particolare
rilevanza: Piazza dell’Ateneo Nuovo, delimitata ad
Ovest e a Sud rispettivamente dagli edifici U6 e U7
dell’università; Piazzetta Difesa per le Donne, sulla
quale si affaccia l’edificio U7, compresa tra Viale
Piero e Alberto Pirelli e Viale dell’Innovazione;
Piazza della Trivulziana, la più importante
per dimensione, complessità morfologica
e soprattutto posizione in quanto, oltre ad
essere la piazza centrale, qui vi si affacciano
gli edifici commerciali principali. Procedendo
successivamente verso Sud, si raggiunge l’isolato
compreso tra gli edifici universitari U1, U2, U3,
U4 che racchiudono a loro interno, un’ulteriore
spiazzo tagliato a metà lungo la direzione EstOvest dalla linea tramviaria di direzione Precotto.
Altra piazza pubblica si trova all’interno
dell’edificio a corte della sede del Gruppo
Siemens. Il passaggio al suo interno usufruibile
pubblicamente è garantito dalla presenza di due
portali di grandi dimensioni che caratterizzano
i lati Nord e Sud della corte e permettono
l’attraversamento pedonale lontano dalla strada.
Giunti dunque in prossimità di Via Libero Temolo,
collegamento tra Viale Piero e Alberto Pirelli e
Viale dell’Innovazione, tre struttre a torre adibite
al Terziario fungono da limite Nord dell’isolato
che si viene a creare con la presenza della sede
della Deutsche Bank lungo i lati Sud ed Est.
All’interno si sviluppa una piazza pubblica poco
attrezzata ed utiizzata prevalentemente come
mezzo di attraversamento pedonale.
Infine, all’interno della fascia di destra, del
quartiere, delimitata da Via Luigi Emanueli ad Est
e da Viale dell’innovazione ad Ovest, troviamo la
piazza relativa al teatro Arcimboldi. Particolare
nell’impianto e nella composizione, questa piccola
area triangolare nella quale giace, appunto, il
teatro, rappresenta una sorta di piccolo isolato
fine a sè stesso, lontano apparentemente dalla
simmetria e dalla regolarità geometrica dell’intera
edilizia del quartiere.
Per quanto riguarda, invece, gli edifici pubblici
troviamo, innanzitutto, le strutture universitarie
composte dagli edifici U1, U2, U3, U4 che
costituiscono l’isolato compreso tra la sede
della Siemens a Sud e la Piazza della Trivulziana
a Nord, dall’edificio a corte U5 che si affaccia
su Viale dell’Innovazione e inserito all’interno
di un piccolo isolato nei pressi della stazione
ferroviaria, dagli edifici U6 e U7 che si affacciano
sulla Piazzetta Difesa per le Donne, delimitati
da Viale Piero e Alberto Pirelli a Ovest e da Viale
dell’Innovazione ad Est e, infine, l’edificio U9 a
Sud dell’edificio U5, affacciato anch’esso lungo
Viale dell’Innovazione. Altri edifici pubblici di
destinazione prettamente commerciale, interni
al centro del quartiere si possono riscontrare
presso la Piazza della Trivulziana. Lo stesso
teatro Arcimboldi, di proprietà del Comune di
Milano, rappresenta un edificio pubblico molto
significativo per il quartiere. Infine, importante
citare anche il Bicocca Village con relativo “gate”,
edificio in fase di ultimazione e l’HangarBicocca,
edificati dalla precedente dismissione di alcune
fabbriche.
Didascalie
41. Inquadramento planimetrico, scala 1:10000
con evidenziati le aree e gli edifici pubblici interni
al quartiere.
42. Vista laterale della Piazzetta Difesa Per le
Donne, di fronte all’edificio universitario U7
43. Vista laterale dell’area ribassata della Piazza
della Trivlziana
0
200
400
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BICOCCA
BICOCCA, MILANO
Legenda
Piazze
Parcheggi pubblici
Edifici pubblici dell’ HangarBicocca, Bicocca Village e “gate” del Bicocca Village
Edifici pubblici commerciali
Edifici pubblici universitari
Teatro Arcimboldi
Verde pubblico
Parco Nord Milano
42
43
10
Spazio Pubblico
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI
striscie oblique, realizzata in piastrelle in pietra
scura e chiara, si apre a cono verso l’ingresso del
teatro, invogliando quasi il pubblico a dirigersi
al suo interno. un portico colonnato esteso a
Nord-Est rispetto al teatro completa l’impianto.
L’Arcimboldi contiene 2383 spettatori, distribuiti
in una platea su due livelli collegati e in due
gallerie. La grande sala presenta pareti rivestite
in legno tinto rosso, e il soffitto in gesso ha una
complessa scansione disegnata in modo da
ottenere la migliore resa acustica. Pannelli laterali
mobili in vetro fungono allo stesso tempo da
deflettori acustici e schermi di illuminazione della
sala. La complessa struttura teatrale accoglie
molti servizi, tra cui gli uffici, i camerini per
comparse e orchestrali e quelli per il corpo di
ballo, il coro e gli artisti, una doppia sala di prove
per l’orchestra e per il ballo, nonchè un ristorante
al piano inferiore che si apre su un ampio giardino
ribassato. La hall, dove si affacciano i servizi di
reception, biglietterie, guardaroba, bookshop,
caffetteria e i due foyer di accesso alle balconate,
è alta 15 m scandita da colonne di sostegno
della copertura inclinata, tutta vetrata. Da un
punto di vista morfologico, il teatro si presenta
come una sorta di monumento all’interno del
quartiere, un monumento visibile dalla strada
e dalla ferrovia assumendo così quasi il ruolo di
elemento celebrativo dell’area della Bicocca.Non
è un caso, infatti, che sia da un punto di vista
della forma, sia dal punto di vista della superficie,
l’Arcimboldi si differenzi completamente dalla
rigida geometria, uniformità e regolarità degli
edifici che costituiscono l’intero quartiere.
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50
Didascalie
44. Pianta del paino terra del teatro degli
Arcimboldi
45. Vista del teatro da Viale dell’Innovazione
46. Vista dalla piazza adiacente della facciata
Nord di ingresso del teatro.
47. Vista del prospetto Sud del teatro dalla
stazione Greco Pirelli.
48. Particolare della facciata Est, delimitata dal
sottopasso della Linea 7 del tram in direzione
Precotto.
49. Particolare delle finestrature sulla parete Sud
dell’edificio
50. Il teatro, intravisto da uno scorcio, tra edifici
residenziali affacciati a Piazza della Trivulziana
48
BICOCCA
Il teatro degli Arcimboldi, noto anche con il nome
di “Teatro della Bicocca degli Arcimboldi”, o con
la sigla “TAM”, è una architettura adibita alla lirica,
realizzato tra il 1997 e il 2002.
Il teatro, che prende il nome dalla villa della
famiglia Arcimboldi, è stato definito più
propriamente con l’appellativo di “Nuovo” Teatro
degli Arcimboldi, in quanto un Teatro Arcimboldi,
diretto da Ettore Gian Ferrari, fu attivo a Milano
già negli anni ‘20 e ’30.
Finanziato dalla Pirelli e dal Comune di Milano,
la realizzazione di un nuovo teatro nei pressi
della Bicocca è stata determinata dalla necessità
di “spostare” gli spettacoli della Scala, durante i
lavori di ristrutturazione di quest’ultima.
Ovviamente, sebbene questa fosse stata la
motivazione primaria della realizzazione di una
nuova struttura teatrale milanese che, ricordiamo,
ha ospitato gli spettacoli teatrali e lirici della Scala
per tre anni (da gennaio 2002 a dicembre 2004),
l’Arcimboldi è stato voluto e dunque finanziato
dal Comune di Milano per ospitare spettacoli
di lirica oltre a manifestazioni culturali, come
elemento di ulteriore riqualifica di quest’area a
Nord di Milano.
L’inaugurazione del nuovo teatro firmato Vittorio
Gregotti avvenne il 19 Gennaio 2002.
Fondamentale sottolineare le particolari
caratteristiche di questa architettura, la cui
importanza è dimostrata, non solo dalla
particolare conformità e dalla maestosità
dell’impianto, ma anche dalla posizione molto
strategica, data la vicinanza alla stazione Milano
Greco Pirelli e alla fermata del tram, oltre che alla
diretta connessione con i dintorni dell’area Nord
di Milano, tramite infrastrutture autostradali.
Non a caso, infatti è stata scelta Bicocca come
sede di un nuovo importante teatro, in quanto la
vicinanza del quartiere sia al centro di Milano sia
alla vasta area metropolitana settentrionale, che
conta oltre tre milioni di abitanti estendendosi
da Sesto San Giovanni e Monza, a Lecco, Como e
Varese, permette alla sede teatrale di servire una
più vasta area.
La struttura si compone di una torre scenica di
dimensioni 32 x 27 m in pianta e di 33 m in altezza.
Il boccascena misura, a sua volta, 16 m in larghezza
e 12 in altezza, secondo dimensioni analoghe al
boccascena della sede storica della Scala, così
da permettere la condivisione degli allestimenti
tra le due istituzioni. La relativa piazza a forma
triangolare dalla particolare pavimentazione a
11
Spazio Pubblico
HANGARBICOCCA
da una sala di 225 m2 e un ampio dehor (un’area
esterna al locale) che danno posto a circa 200
coperti.
Per quanto riguarda, invece , lo spazio espositivo
dell’HangarBicocca, all’interno dell’edificio è
possibile distinguere tre diversi corpi di fabbrica
che costituiscono lo spazio espositivo vero e
proprio: lo Shed, le Navate e il Cubo.
Lo Shed è uno spazio espositivo vero e proprio
collegato direttamente all’atrio. Lo Shed è anche
l’elemento di passaggio tra ingresso e Navate,
dalle quali, successivamente, si raggiunge il
“Cubo”. Lo Shed è un edificio tipicamente
industriale in mattoni a vista, di altezza ridotta,
con tetti a doppio spiovente e ampi lucernari
sostenuti da una struttura portante in travi
reticolari d’acciaio, risalente alla prima metà degli
anni Venti.
Sulla parete di fondo, un’apertura di circa 7,70
m permette l’accesso al corpo di fabbrica delle
Navate, suddivise in tre, una centrale, una di
destra e una di sinistra, nella quale si concentrano
le principali aree espositive dell’HangarBicocca.
In particolare, la navata di sinistra accoglie “I
Sette Palazzi Celesti”, installazione site-specific
di Anselm Kiefer data nel 2004 e realizzate in
occasione dell’inaugurazione dell’Hangarbicocca.
La navata centrale e quella di destra hanno una
struttura portante in acciaio con finitura interna in
lamiera blu scuro. L’area è coibentata e ventilata.
Al fondo di queste due navate, un’apertura di
6 x 6 m permette l’accesso al Cubo. L’edificio è
stato eretto tra 1963 e il 1965. É caratterizzato da
un tetto voltato a botte con un’altezza minima
di 21,50 m e massima di 25,50 m. Le pareti e la
copertura sono realizzati in muratura e rifiniti in
intonaco.
58
Didascalie
58. Pianta del complesso dell’HangarBicocca
59. Visuale esterna dell’impianto planimetrico
dell’HangarBicocca dal parcheggio esterno.
60. Ingresso all’HangarBicocca, costituito dalla
scultura “La Sequenza” di Fausto Melotti, 19711981
61. Fotografia interna dell’edificio de “I Sette
Palazzi Celesti”, scultura di Anselm Kiefer
62. Esterno dell’edificio HangarBicocca, con
particolare della differenza di facciata tra le
architetture preesistenti e i nuovi impianti.
63. Esterno del “Dopolavoro” Bicocca
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63
BICOCCA
HangarBicocca è l’esempio di più rilevante
importanza
per
quanto
concerne
la
riqualificazione di un’ ex area industriale, quella
che, un tempo ospitava l’industria Ansaldo-Breda.
HangarBicocca è, più in particolare un edificio
nel quale si attuano attività di creazione ed
esposizione di arte contemporanea.
L’edificio nel quale vengono ospitate queste
attività nasce nel 1903 con il trasferimento della
vecchia industria di treni e locomotive in un’area
che sorge non troppo lontana dal centro di
Milano.
Lo sviluppo successivo dell’industria, reso
possibile solo a causa del conflitto mondiale
che ha aumentato la richiesta di armamenti e,
soprattutto, di aerei da guerra, ha permesso al
contempo un aumento della superficie dello
stabilimento, concretizzata in una struttra a
cubo terminata però solo nel 1955 e nella quale
oggi viene ospitata l’area dell’HangarBicocca
chiamata, per l’appunto, “Cubo”.
Con la cessione della sede dell’industria Breda
al Gruppo Ansaldo nei primi anni Ottanta, si
assiste ad un progressivo smantellamento
degli stabilimenti a favore del processo di
riqualificazione urbana del territorio circostante.
Per quanto riguarda L’HangarBicocca, la struttura
interna presenta una particolare suddivisione
degli spazi espositivi, ciascuno dei quali adibito a
differenti attività.
Questi spazi sono, per l’appunto, l’Atrio, HB Lab,
HB Kids Room, Bistrot “Dopolavoro Bicocca”
e uno spazio espositivo nel quale si possono
identificare tre ulteriori spazi, quali lo Shed, le
Navate e il “Cubo”.
Nell’atrio dell’edificio troviamo un infopoint e
l’infoWall, una grande parete multimediale lunga
9 m che fornisce al pubblico tutte le informazioni
necessarie sulle mostre e le iniziative in corso.
L’HB Lab, l’area polifunzionale per la consultazione
gratuita di libri, riviste dedicati all’arte
contemporanea, è dotata di punto internet ed è
attrezzata per ospitare workshop, conferenze e
rassegne video.
L’HB Kids Room, destinata alle attività ricreative
per i bambini, mette a disposizione una piccola
biblioteca con un importante materiale didattico
per garantire lo sviluppo di attività creative libere
o sotto la guida degli Arts tutor HangarBicocca.
Il Bistrot “Dopolavoro Bicocca” è costituito, invece,
13
Spazio Pubblico
BICOCCA VILLAGE
che occupa quest’area a Nord del quartiere sarà
in realtà completato a breve da un’ulteriore
struttura architettonica: il Bicocca Village gate.
Organizzata secondo un sistema di padiglioni
collegati da percorsi pedonali, questa particolare
architettura diventerà un centro commerciale
legato strettamente all’impianto cinematografico
già esistente.
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Didascalie
51. Pianta del Multisala UCI che costituisce il
Bicocca Village
52. Esterno dell’edificio del Multisala UCI di
Bicocca
53. Insegna del Bicocca Village posta sopra
l’ingresso principale
54. Viale interno alberato del Bicocca Village
55. Ingresso al nuovo edificio “gate” del Bicocca
Village
56. Vista dei percorsi interni interni dell’edificio
“gate”
57. Vista dei padiglioni adibiti all’attività
commerciale interni al “gate” Bicocca Village
55
BICOCCA
Il Bicocca Village fa parte dello Spazio pubblico
del quartiere e si colloca nell’area a confine Nord,
in una posizione dove, un tempo, sorgevano
alcune delle più prestigiose industrie del
milanese. L’area interessata, infatti era occupata
dall’industria Breda e Ansaldo che affiancavano
con i loro impianti industriali, i vecchi stabilimenti
Pirelli.
Il Bicocca Village è costituito da un impianto
architettonico piuttosto complesso caratterizzato
da una forma molto articolata, caratterizzata
però da una rigida simmetria tra le parti. Al suo
interno si organizza il Multisala della catena
cinematografica della UCI (United Cinemas
International), catena che trova le sue principali
sedi anche all’esterno, specialmente in Irlanda
e nel Regno Unito. Sviluppatasi inoltre, in più
città italiane, la UCI si stabilì anche in Bicocca,
promuovendo così un rafforzamento della
riqualificazione di quest’area a Nord del
quartiere, messa già in atto precedentemente
con la creazione dell’HangarBicocca nel corso del
2004. Essendo un’architettura adibita alle attività
pubbliche di ricreazione e di relax, essa accoglie
al suo interno molte altre funzioni anche del
tutto indipendenti dall’ambito cinematografico:
troviamo qui una serie di negozi distribuiti su
più livelli e che si affacciano sull’atrio centrale a
doppia altezza. Forte inoltre è anche la presenza
di punti di ristoro e bar, che si distribuiscono
prevalentemente al primo piano. Munito di
sistemi di risalita quali ascensori e scale mobili,
l’impianto permette il facile raggiungimento
di tutte la parti costitutive di questo complesso
architettonico.
All’esterno l’edificio in questione presenta un
basamento realizzato in listelli metallici che
costituiscono l’intera superficie dei piani bassi.
Grandi aperture e finestrature apportate ai lati
del basamento ne caratterizzano le facciate più
importanti che danno direttamente sulla strada
lungo il lato Sud e sul lato di ingresso ad Ovest.
Al di sopra del corpo metallico di base, vi è un
ulteriore edificio dalla parete metallica, più chiara,
che si eleva a grande altezza. All’interno di questa
importante struttura sono collocate le diciotto
sale cinematografiche collegate tra di loro da un
sistema di corridoi interni che conducono tutti
all’atrio di ingresso.
unque, se da un certo punto di vista il Bicocca
Village possa sintetizzarsi nel singolo edificio
del Multisala, l’intero complesso architettonico
12
Spazio Pubblico
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BICOCCA
lo spazio adibito a parcheggi privati per il
personale e per gli studenti.
L’edificio U9, invece, si trova annessa all’edificio
del Consiglio Nazionale delle Ricerche ed ospita
al suo interno la facoltà di Psicologia con tanto
di Settore Didattico, Laboratori Scientifici, ACS
(associazione cultura, sport e tempo libero) e
Centro di Produzione Multimediale.
Il resto degli edifici e delle facoltà dell’università,
costituiscono le sedi di distaccamento
dell’ateneo, distribuendosi nelle aree periferiche
di Milano, a Lissone, Monza e Vedano al Lambro
sedi che, nell’insieme, costituiscono un vero e
proprio campus universitario. In particolare, qui si
trovano gli edifici U8, U18 e U 38 in cui si trovano
le fscoltà di Medicina e Chirurgia.
Il completamento delle struttre dell’Università
di Bicocca si è protratto per circa un decennio,
iniziando a partire dalla seconda metà degli
anni Ottanta, fino al 1998. L’anno accademico
successivo, partirono i primi corsi di laurea
ufficiali.
Dal punto di vista planimetrico, si può notare
come le architetture che costituiscono l’intero
impianto dell’università, all’interno di Bicocca,
rispecchino perfettamente le caratteristiche
morfologiche generali del quartiere. La regolarità
in pianta e il rispetto di una particolare modularità
di facciata sono i principi morfologici su cui si
basa il quartiere pensato da Vittorio Gregotti, le
cui strutture architettoniche sono delimitate da
una rete interna di strade molto regolare.
Solo i differenti materiali impiegati in facciata
possono spezzare questa totale unitarietà
tipologica dell’intero complesso universitario.
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Didascalie
64. Particolare della facciata di ingresso
dell’edificio U7 dell’università
65. Porzione della “Piazzetta Difesa per le Donne”
che identifica il particolare sistema di portici e di
fontane a livello terra.
66. Particolare dei portici con l’università come
sfondo
67. Piazza interna agli edifici universitari U1, U2,
U3 e U4
68. Vista laterale su “Piazza dell’Ateneno Nuovo”
69. Vista dalla piazza della facciata dell’edificio U7
70. Scorcio prospettico su Via Libero Temolo con
l’edificio U9 dell’università sullo sfondo
68
BICOCCA
Ricordata anche con il nome di “Seconda
Università degli Studi di Milano”, l’università
statale che sorge all’interno del quartiere Bicocca,
distribuita in otto differenti edifici a seconda delle
diverse facoltà, costituisce parte fondamentale
di quest’area a Nord di Milano. In particolare, a
partire dalla metà degli anni ‘80, quando nacque
la necessità di riconvertire un’area che fino a
pochi anni prima era completamente occupata
da impianti industriali in un nuovo ed innovativo
polo urbano, si pensò al contempo di realizzare
una nuovo ateneo relazionato alla già esistente
sede centrale dell’Università degli Studi di Milano.
Lo stabilimento di questa nuova sede
universitaria all’interno di un quartiere che stava
crescendo rapidamente, fu dovuto alla necessità
di distribuire i numerosissimi iscritti all’Univeristà
Statale di Milano, all’interno di una nuova sede.
Secondo la legge 590 del 1982 infatti, il numero
massimo di iscritti non doveva superare i
40000, quando in realtà la statale ne aveva già
oltre ai 90000. La riqualificazione, dunque, dei
vecchi stabilimenti industriali ha permesso la
realizzazione dei primi due edifici che ospitano al
loro interno le materie umanistiche: gli edifici U6
e U7 affacciati alla PiazzettaDifesa per le Donne.
Gli altri edifici che si distribuiscono all’interno del
quartiere sono l’U1, corrispondente alla facoltà di
Scienze dell’Ambiente e del territorio, l’U2, facoltà
di Fisica accorpato alla Biblioteca Scientifica, l’U3,
facoltà di Biotecnologie e Bioscienze, U4 facoltà
di Scienze Geologiche e Geotecnologie i quali,
nell’insieme, costituiscono un unico comparto a
corte che occupa l’intero isolato posto tra Piazza
della Trivulziana e la Nuova sede del Gruppo
Siemens.
L’edificio U5 costituito da un impianto a corte
chiusa, si colloca a Nord dell’edificio U9 e del
Centro del Consiglio Nazionale delle Ricerche
e al suo interno si trova le facoltà di Scienza dei
Materiali, Matematica e applicazioni, Sistemi
informativi.
Gli edifici U6 ed U7, citati appena sopra,
ospitano, rispettivamente le facoltà di Economia,
Giurisprudenza, Psicologia, Scienze della
Formazione, oltre alla mensa, al bar, e alla
Biblioteca e le facoltà di Economia, Scienze
Statistiche, Sociologia con l’annessione di bar
e mensa. Disposti ad “L”, questi edifici ospitano
al loro interno la piazza alberata dell’ Ateneo
Nuovo,munita di un sistema di sedute e
sopraelevata rispetto al livello terra per garantire
14
Terziario
N
ell’economia
del
quartiere,
ruolo
fondamentale viene assunto dai servizi
e dal terziario che, nel caso di Bicocca si
manifesta in alcuni dei più importanti edifici.
Incominciando, in particolare, dalle architetture
che fanno parte del progetto di Vittorio Gregotti
classifichiamo nella sezione “Terziario” la Sede
milanese della Deutsche Bank, insieme alle tre
torri del terziario, poste a Nord rispetto all’edificio
della banca e che, insieme a quest’ultima,
racchiudono in un’area piuttosto limitata, un
piccolo spiazzo che diventa il centro dell’isolato
che così viene a crearsi.
Le tre torri presenti all’interno di questo spazio
ristretto, sono adibite a terziario, e dunque la
loro organizazzione interna è costituita da uffici
(l’edificio di destra è sede di Equitalia).
procedendo verso Nord, si giunge nei pressi
della Sede del Gruppo Siemens, edificio a
corte che, per la sua considerevole estensione,
costituisce di per sè un altro isolato. La tipologia
edilizia e le dimensioni dell’edificio permettono
la creazione di un’ulteriore piazza, pubblica,
circondata su quattro lati dall’architettura della
sede Siemens. Questo edificio, che presenta dal
punto di vista formale una grande regolarità
geometrica, rispecchia molto fedelmente la
tipologia architettonica che Gregotti riprende in
ogni suo singolo edificio costituente la Bicocca.
Le grandi aperture sui lati dell’edificio lungo
l’asse Nord-Sud, inoltre, lasciano intravedere
non soltanto il grande spiazzo interno alla corte,
ma anche gli edifici retrostanti ad esso, creando
così una sorta di cono ottico che trova il suo
culmine nella visuale della piazza centrale del
quartiere, Piazza della Trivulziana. Ad Est rispetto
agli edifici appena citati, si sviluppa lungo Viale
dell’Innovazione anche il Centro Nazionale delle
Ricerche, edificio che presenta, anch’esso una
morfologia molto regolare e che possiede al
suo interno uffici adibiti, appunto alla ricerca.
Più a Nord, all’interno dell’isolato compreso tra
Viale Sarca, Via Piero e Alberto Pirelli, Via Bicocca
degli Arcimboldi, troviamo la Nuova Sede del
Gruppo Pirelli che ospita, al suo interno, gli uffici
dell’industria Pirelli, il nuovo Centro di ricerche
Pirelli Pneumatici, oltre al grande edificio nella
quale è conservata l’alta torre di raffreddamento,
appartenuta al vecchio insediamento industriale
della relativa fabbrica.
Il quartiere in considerazione ospita, inoltre,
il vecchio edificio della bicocca della famiglia
degli Arcimboldi, il quale si trova all’interno di un
giardino privato recintato, sul quale si affacciano
anche tutti gli atri edifici adibiti agli uffici
dell’industria milanese. Infine, altra architettura
adibita alla ricerca facente parte, nel complesso,
di Bicocca, pur non essendo stata progettata
da Vittorio Gregotti, è la Centrale dell’Energie
Rinnovabili, che si colloca a Sud della sede
della Deutsche Bank, affacciandosi , dunque su
Via Luigi Figini. Qui, vi è la presenza di celle a
combustibile, nate a seguito di studi intrapresi
da aziende che si dedicano alla ricerca di nuove
tecnologie per la produzione di energia nel
rispetto assoluto dell’ambiente.elle schede che
seguono verranno analizzate tutte le strutture
appena elencate che costituiscono la sezione del
Terziario del quartiere.
Didascalie
71. Inquadramento planimetrico, scala 1:10000
con gli edifici adibiti al Terziario evidenziati
72. Fotografia dall’esterno dell’edificio a torre
della Nuova Sede del gruppo Pirelli
73. Fotografia raffigurante Via Libero Tomolo,
compresa tra la Nuova sede del Gruppo Pirelli e le
torri per il Terziario
0
200
400
71
BICOCCA
MILANO, BICOCCA
Legenda
Centrale sperimentale a celle a combustibile
Sede della Deutsche Bank
Consiglio Nazionale delle Ricerche
Nuova sede del Gruppo Siemens
Torri del Terziario
Nuov Stabilimento del Gruppo Pirelli
72
73
15
Terziario
Sede della Deutsche Bank
energie alternative a Sud.
Per quanto concerne, invece, la progettazione
degli spazi interni della Deutsche Bank Italia,
firmata Italo Rota con i collaboratori Fabio
Fornasari e Alessandro Pedretti, “si è preoccupati
di rendere operativi e fruibili 22˙000 m2 di
superficie per dar lavoro a 1˙800 persone”.
L’edificio, che prevede al suo interno funzioni
complementari al suo funzionamento quali
training centre, sportello bancario, agenzia di
viaggi, top management, mense e cucine, è
caratterizzato, nell’intera area che comprende
tutti gli uffici, da una configurazione interna open
space, organizzata però da una scansione molto
rigida di pareti mobili separatorie che racchiudono
le numerose postazioni lavoro. Efficenti sistemi di
areazione interna e riscaldamento, resi tali da una
non indifferente tecnologia di impianto.
Dal punto di vista prettamente geografico,
i collegamenti della banca con l’intera città
di Milano passano dal sovrappasso della
ferrovia, alla diagonale di via De Marchi, in
entrata su via Pietro e Alberto Pirelli, risalendo
così alla fascia centrale. In uscita con svolte
a destra sulle trasversali, scendono lungo
il Viale dell’Innovazione per immettersi,
successivamente, in via Cozzi. Tuttavia, pur
essendo queste linee molto importanti in qualità
di vie principali, il collegamento principale della
sede della Deutsche Bank con la città di Milano
è quello che inizia da via Melchiorre Gioia e che
percorre una zona completamente urbanizzata
fino alla deviazione finale, il sovrappasso della
ferrovia.
74
75
76
77
79
80
Didascalie
74. Pianta del piano terra della Sede della
Deutsche Bank
75. Vista dalla Collina dei Ciliegi dell’isolato della
Banca
76. Vista della facciata interna dell’edificio,
disposto a coorte lombarda
77. Vista della piazza relativa alla sede bancaria
78. Vista laterale della facciata interna della
Deutsche Bank
79. Scorcio tra le torri del Terziario con la facciata
interna della corte dell’edificio della banca sullo
sfondo
80. Particolare dell’edificio al piano terra
78
BICOCCA
L’area in cui sorge la sede della Deutsche Bank,
progettata da Gino Valle, costituisce una sorta
di “porta d’ingresso” della Grande Bicocca.
L’edificio, infatti, si estende all’estremità Sud di
tutto il quartiere, affacciandosi su via Emanueli.
Il progetto iniziale della banca prevedeva una
forma più regolare, costituita da un sistema
di torri (se ne erano previste otto, da otto piani
ciascuna), in modo da rispettare l’impostazione
generale degli edifici che avrebbero costituito
il complessivo quartiere di Bicocca. La superficie
dell’impianto è di 130 m di larghezza per 100 di
profondità. La commissione della Deutsche Bank,
ha richiesto un complesso per uffici per un totale
di 33˙000 m2 di superficie lorda piana. Ciò che
ha creato maggiori problemi nell’edificazione
di questa sede italiana della Deutsche Bank è
stato, senza alcun dubbio, quello di trasformare
un’impostazione di progetto costruito ormai per
tre ottavi a definire un’area avente un intorno già
ben consolidato, in un edificio ad impianto più
articolato ma al contempo più efficente.Perciò,
da un edificio a pianta lineare, costituito da un
sistema di portici a piano terra che lo circondava
sui quattro lati, come era previsto fin da subito, si
passa a pensare ad un edificio a “corte lombarda”,
aperto a Nord e ad Ovest per poter sfruttare la
visuale verso la Collina dei Ciliegi. Ciò comporta
dunque un netto cambiamento dell’idea
originale di progetto, non solo dal punto di vista
della forma, ma anche da un punto di vista più
concettuale in quanto, chiudendosi a Sud, questa
architettura costituisce il “terminale” della Bicocca,
non la “porta”. La costruzione lungo il perimetro
Est e Sud, interrotta in corrispondenza dei
passaggi tra le tre torri, gradualmente si è evoluta
con nuovi contenuti. La forma ad “epsilon” che si
viene a creare, deformando il lato sud dell’edificio,
tramite una rientranza circa a metà parete,
ha permesso di guadagnare grande spazio in
lunghezza per potervi far rientrare nel perimetro
molti più uffici. Inoltre, tale deformazione, ha
permesso di aumentare la rotazione dell’intero
impianto bancario di dieci gradi verso la Collina
dei Ciliegi. Il grande sbalzo dei piani superiori a
Ovest e soprattutto l’importante modifica dei
portici laterali che si ristringono gradualmente
fino a scomparire, “immersi” completamente
nell’impianto generale, determinano la netta
scomparsa del portico del lato Sud, in quanto
inutile di fronte al piccolo edificio macchina delle
16
Terziario
NUOVA SEDE DEL GRUPPO SIEMENS
spazio, che attraverso grandi bucature nella
parete di fondo si affaccia sulle aree di maggiore
rappresentanza dell’edificio, il “forum”, che ospita
una sala polifunzionale, le sale riunioni, le sale per
gli ospiti speciali e occasionali, poste alla quota
del primo interrato affacciate su un patio interno.
Il patio forma una corte circolare ribassata e
offre l’occasione di illuminare naturalmente tutta
quest’area.
L’articolazione volumetrica degli elementi del
forum, funzionale per creare notevoli altezze
interne, viene utilizzata come arricchimento
per lo spazio pubblico della piazza centrale: la
copertura, raccordata alla quota pubblica da
scale e rampe pedonali, si costituisce come una
terrazza più alta, uno spalto, sul quale, secondo
il progetto originario, erano un tempo previste
sculture oltre ad una grande fontana, affacciata
sulla piazza e sul giardino privato della società
alla quota inferiore.
L’edificio è impostato su un modulo di 7,22 metri:
i prospetti sono formati da parti in muratura
piena rivestita in pietra naturale grigia e parti
dove la struttura portante dell’edificio è lasciata a
vista e trattata come una sorta di “gabbia” di ferro
e vetro.
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87
Didascalie
81. Pianta della Nuova Sede del Gruppo Siemens
82. Vista da Viale Sarca della facciata Ovest
dell’edificio della Siemens
83. Vista della facciata Ovest dell’edificio
relazionata a Viale Sarca
84. Vista laterale del grande accesso alla piazza
centrale dell’edificio.
85. Profilo Ovest dei principali edifici del terziario
situati nell’isolato Meridionale del quartiere.
86. Vista prospettica tra i grandi portali della sede
Siemens e degli edifici universitari.
87. Vista dell’ingresso principale all’interno
dell’edificio
85
BICOCCA
La nuova sede del Gruppo Siemens nasceva in
principio come località di servizi alle imprese
con una articolazione volumetrica simile a quella
attuale. Durante la seconda fase di progettazione
del quartiere di Bicocca, l’edificio è stato tema
principale di una serie di ipotesi d’uso, quali
università tecnica, sede della Bayer Italia, uffici
AEM, senza che l’impostazione volumetrica
venisse cambiata.
L’impianto, che nel complesso costituisce un
intero isolato, delimitato a Sud da via Libero
Temolo, a Nord da via Giovanni Polvani, ad Est da
viale dell’Innovazione e ad Ovest da Viale Piero e
Alberto Pirelli, è stato realizzato per metà come
sede della società Siemens e per l’altra metà sono
state svolte delle trattative con diverse aziende,
conclusesi, comunque, con la decisione di
insediare all’interno di questa parte dell’edificio,
gli uffici della Siemens.
La soluzione progettuale odierna, cerca
di
riconnettere
l’edificio
all’insieme
dell’insediamento, trasformando il cortile interno
che si viene a creare, in una vera e propria
piazza pubblica, posizionando i volumi a diretto
contatto con le strade.
L’impianto a corte perfettamente geometrico che
permette la realizzazione di una grande quadra di
140 m X 140 m, permette all’edificio di integrarsi
molto bene tra gli altri impianti, anch’essi
di elevate dimensioni e con una morfologia
geometricamente molto ben definita, all’interno
del quartiere.
Al vasto spazio centrale si accede da due portali,
posti sull’asse centrale Nord-Sud verso le vasche
verdi antistanti l’edificio e da un passaggio di
minori dimensioni che si apre sul grande viale ad
Est.
La realizzazione di una piazza centrale alberata,
posta al centro dell’impianto Siemens, il quale,
per giunta, si trova all’interno del braccio
centrale del quartiere della Bicocca, permette
di completare la seguenza delle cinque piazze
interne del quartiere.
I giardini in testata son chiusi da due ali
dell’edificio di minore altezza che articolano la
continuità del profilo dell’architettura su tutti i
prospetti e sono incisi dalle rampe di accesso ai
parcheggi previsti al piano interrato.
Lungo il fronte verso la collina, un profondo
arretramento della facciata Ovest segna l’ingresso
principale dell’edificio. Una serie di passerelle
caratterizzano la doppia altezza di questo
17
Terziario
Nuova sede del gruppo Pirelli
la presenza di una sala conferenze di circa 350
posti. Intorno alla corte interna si distribuiscono
altri spazi di accoglimento e elementi di salita che
conducono ai dieci piani di uffici, al piano tecnico
e alla copertura, da cui si accede all’eliporto
sovrastante.
Le aree a open space sulle ali nord e sud
affacciano direttamente, oltre che sull’esterno,
anche sulla hall centrale attraverso una facciata
interna vetrata a tutta altezza che, preservando
le qualità ambientali dei luoghi di lavoro, e
mantenendo quindi un certo comfort per chi vi
lavora, consente un suggestivo rapporto visivo
con la monumentale torre di raffreddamento.
Per quanto concerne la copertura, notiamo che il
materiale utilizzato per coprire la corte centrale è
il vetrocemento, molto robusto e resistente, ma
che garantisce una grande luminosità interna,
data la trasparenza, necessaria sempre ai fini
di comfort e a una piacevole atmosfera interna
all’edificio.
Come già accennato precedentamente, ciò che
rende particolarmente affascinante quest’area
“recintata” adibita al sistema produttivo
all’interno del progetto della Grande Bicocca, è
sicuramente la possibilità di scorgere da viale
Sarca, principale direttrice di collegamento
oltre che di delimitazione del quartiere, la
magnificenza di una preesistenza industriale
storica, quale appunto la torre di raffreddamento
che ora si presenta ristrutturata, riconsolidata e
ridipinta di bianco.
88
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06
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93
Didascalie
88. Pianta della struttura a torre della Sede del
Gruppo Pirelli
89. Vista laterale dell’edificio Pirelli
90. Vista dalla strada dell’edificio a torre e della
vecchia “bicocca” della famiglia degli Arcimboldi
91. Vista in lontananza degli uffici della sede Pirelli
92. Vista del sottopasso che conduce ai parcheggi
pubblici con l’edificio a torre sullo sfondo
93. Vista ravvicinata dell’edifico a torre
91
BICOCCA
La Nuova Sede del gruppo Pirelli è situata
nel comparto della stessa società, che copre
una superficie di 70˙000 m² verso il limite
settentrionale dell’area della Bicocca.
La collocazione che si è scelta per la nuova
sede della Pirelli, è quella tra Via Bicocca degli
Arcimboldi e Viale Piero e Alberto Pirelli.
L’intero complesso industriale, che ora accoglie
anche l’edificio storico della “bicocca” degli
Arcimboldi e il nuovo Centro di ricerche
Pirelli Pneumatici, ha come fulcro progettuale
l’alta torre di raffreddamento, conservata dal
precedente insediamento industriale, quale
segno di collegamento tra la nuova sede e la
vecchia società Pirelli.
La particolare monumentalità e la suggestiva
forma plastica di questa costruzione, hanno
stabilito che l’intero progetto di riqualifica
di quest’area, che si presenta, per così dire,
recintata rispetto all’intero quartiere di Bicocca,
si sviluppasse attorno ad essa, quasi a creare una
sorta di cornice architettonica che valorizzasse
maggiormente tale preesistenza.
Appoggiato su una costruzione di due piani fuori
terra coperta a verde, contenete nel basamento
i parcheggi e il portico di ingresso principale, si
estende un edificio alto 50 m di forma cubica,
composto da tre lati destinati a uffici della società
e una faccia completamente vetrata, in quanto
affacciata sull’antica Bicocca degli Arcimboldi e
viale Sarca, e dalla quale è possibile scorgere la
forma plastica e monumentale della preesistenza.
L’edificio, da un punto di vista impiantistico,
presenta una centralità circolare costituita da
una hall, ricavata dal recupero della torre di
raffreddamento, e che costituisce una sorta di
collegamento tra gli spazi e le funzioni circostanti.
Questa nuova struttura progettata all’interno
della torre di raffreddamento e ideata per
seguirne il profilo con una serie di aste d’acciaio
sostiene quattro impalcati, collocati nei punti
di snodo della struttura portante, destinati ad
ospitare funzioni particolari quali sale riunioni e
spazi di rappresentanza.
Questi luoghi sono collegati a tutti gli uffici
dell’impianto da un ingegnoso sistema di
passerelle aeree.
Tale impianto a collegamenti aerei viene
realizzato anche all’interno del vicino edificio del
Centro di ricerche Pirelli Pneumatici.
In pianta, a piano terra, l’edificio a torre prevede
18
Terziario
TORRI PER IL TERZIARIO
degli insediamenti della ricerca e dell’università.
Particolare infatti questo aspeto del quartiere,
dove più volte vediamo la stretta relazione tra
edifici adibiti ad attività interne molto differenti
tra di loro.
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100
Didascalie
94. Pianta del piano terra della torre centrale
95. Vista laterale del profilo Sud delle torri
96. Vista dalla piazza della torre centrale e di
sinistra
97. Vista frontale del prospetto Sud della torre di
sinistra
98. Vista laterale del profilo Nord delle torri con la
Collina dei Ciliegi sullo sfondo
99. Vista frontale della torre di sinistra con Viale
Sarca ad ovest
100. Vista dal parcheggio pubblico di Viale Sarca
e del profilo Ovest degli edifici adibiti al Terziario.
98
BICOCCA
L’isolato compreso ad Est dalla sede della CNR
e ad Ovest dalla “Collina dei Ciliegi”, quello in
cui oggi sorgono le tre torri per il terziario e la
sede della Deutsche Bank Italia, originariamente
doveva essere costituito da otto torri complessive,
cinque adibite alle attività della Deutsche Bank
e tre al terziario. Con l’acquisizione della fascia
meridionale da parte della commissione della
Deutsche Bank, che ha deciso, seguendo il
progetto di Gino Valle, di accorpare le cinque
torri in un’unica architettura, l’area in questione
ha cambiato l’impianto originale, sebbene
l’inquadramento urbano sia rimasto intatto.
Questo ha spinto Vittorio Gregotti a continuare la
progettazione delle tre torri restanti.
Questo insediamento per il terziario si distribuisce
lungo via Temolo racchiudendo verso Nord la
grande corte centrale delimitata dalla sede della
banca a Sud, da Viale dell’Innovazione ad Est e da
Viale Piero e Alberto Pirelli ad Ovest.
Le tre torri sono integrate a livello degli interrati,
e si conformano come un unico insieme grazie ai
primi tre piani fuori terra, i quali hanno in comune
il rivestimento in pietra e uno zoccolo dove corre
un portico.
Mentre la torre centrale, realizzata per prima, si
sviluppa in forme proprie distribuendo su tutta la
parete di facciata il rivestimento in pietra, i due
nuovi edifici propongono entrambi, a partire
dal quarto piano, fronti con strutture metalliche
aperte e serramenti arretrati rispetto al profilo di
facciata.
Diverse dalla torre centrale anche dal punto di
vista formale e nelle strutture volumentriche, le
due nuove architetture sono tra loro uguali e si
affacciano specularmente verso la torre centrale.
Ogni edificio è formato da due interrati e nuovi
piani fuori terra che si distribuiscono su una
superficie costruita di oltre 7000 m² per una
altezza di 32,4 m.
Negli interrati trovano posto i parcheggi relativi
agli edifici e alcuni locali tecnici.
Al piano terra vi sono alcune attività commerciali,
mentre i restanti otto piani sono destinati ad
uffici. Il piano di coronamento è infine chiuso da
una griglia metallica.
Inserendosi quale elemento di transizione
morfologica tra la sede della Deutsche Bank e
quella del gruppo Siemens, le torri qualificano
ulteriormente questa zona della Bicocca,
specialmente destinata al terziario, dove grandi
società economiche e finanziarie stanno a fianco
19
Abitare
P
er quanto riguarda le residenze, il
progetto di Vittorio Gregotti ha previsto la
realizzazione di differenti tipologie edilizie,
che si distribuiscono prevalentemente nell’area
centrale del quartiere.Andando con ordine e
partendo in particolare dalla fascia Ovest di
Bicocca troviamo le residenze dell’Esplanade, le
quali, sono caratterizzate da un impianto a corte
allungato sull’asse Nord-Sud. Queste residenze,
speculari rispetto all’asse Est-Ovest, sono
caratterizzate da una sorta di edificio a torre sul
lato Nord dell’intero complesso residenziale, che
può essere attraversato per percorrere l’edificio
da una parte all’altra senza problemi, attraverso
una struttura a ponte sospesa. Questo edificio,
per le sue dimensioni e proporzioni, sembra
essere quasi una sorta di barriera che separa l’area
residenziale dall’isolato del nuovo stabilimento
Pirelli che si trova esattamente lungo la direttrice
a Nord. Spostandoci lungo la fascia centrale del
quartiere, troviamo affacciati su “Piazza della
Trivuliziana”, edifici residenziali con annesse
attività commerciali e un edificio a torre per
alloggi studenteschi e attività universitarie.
Questi edifici, disposti tutti intorno alla piazza,
presentano un’impostazione planimetrica ben
definita e, nell’insieme, costituiscono un isolato
molto omogeneo dal punto di vista prettamente
morfologico. L’unico edificio che pare diverso da
tutte le altre residenze che cosituiscono questo
isolato è l’edificio adibito ad alloggio studenti,
non solo dal punto di vista impiantistico ma
anche morfologico poichè, viceversa si trova
rapportato più strettamente all’università. Lungo
la fascia di destra, notiamo una più consistente
presenza di residenze relazionate insieme,
nonostante la differente tipologia edilizia. Inserita
nell’area Sud-Est, nei pressi della stazione Milano
Greco Pirelli, troviamo le residenze per edilizia
economica in cooperativa, il cui impianto si
presenta come edificio a corte all’interno del
quale si possono trovare giardini di uso pubblico,
oltre che a percorsi interni che permettono il
passaggio dei tram in direzione Precotto. Inoltre,
vicino al Teatro degli Arcimboldi, il progetto ha
previsto un ampliamento lungo il lato Est con la
realizzazione della Residenza degli Arcimboldi,
edifici residenziali dalla particolare morfologia
che li contraddistingue da tutte le altre
strutture abitative del quartiere. Essi, si trovano
nell’area adiacente al Teatro degli Arcimboldi, e
possiedono un impianto planimetrico particolare
che è fondamentalmente il risultato scaturito
dalla necessità di rispettare la conformità dell’area
nella quale sono situati. La forma triangolare
dell’area, infatti, dovuta dall’attraversamento ad
andamento obliquo dei binari del tram, ha fatto sì
che venisse realizzato un complesso residenziale
costituito da un edificio ad “L” a Sud, due edifici
a torre speculari sviluppatisi lungo l’asse NordSud e collocati al centro di tale area, e un edificio
di più grandi dimensioni di impianto a “C” con
apertura verso Sud. La restante fascia a Nord di
quest’ultimo è adibito a parcheggi e a verde
attrezzato, munito di parco giochi per bambini.
Più a Nord-Est troviamo un edificio residenziale
longitudinale il cui impianto è delimitato
dall’allineamento con l’edificio U7 del Nuovo
Ateneo, da Viale dell’Innovazione a Ovest
e da Via Sesto San Giovanni ad Est. Questo
edificio residenziale possiede un andamento
perpendicolare rispetto alla direzione dell’intero
quartiere, in quanto si estende lungo l’asse EstOvest. Inoltre, ad Est presenta come culmine due
torri che si elevano per quindici piani e sono uniti
da un collegamento a mezza altezza al di sotto
del quale si viene a creare una grande entrata
che conduce alla lunga e stretta corte interna.
Infine, a Nord di questo edificio, troviamo un’area
molto vasta, al momento recintata, nella quale
verranno realizzate, secondo le previsioni, altre
aree residenziali, con tanto di verde attrezzato.
Nelle schede che seguono verranno analizate le
tipologie edilizie più significative che fanno parte
dell’originale progetto di Vittorio Gregotti.
Didascalie
101. Inquadramento planimetrico, scala 1:10000,
in cui sono evidenziate le diverse tipologie edilizie
102. Vista lungo Viale dell’Innovazione che
inquadra il profilo Est degli edifici residenziali
centrali
103. Vista esterna dell’isolato centrale residenziale
0
200
400
101
BICOCCA
BICOCCA, MILANO
Legenda
Edifici resinenziali a Torre
Edifici residenziali a Corte
Edifici residenziali Lineari
Aree di destinazione residenziale
102
103
20
Abitare
Residenze con servizi universitari e commerciali
a lungo oggetto di discussioni in fase di progetto,
soprattutto da un punto di vista strutturale e
compositivo. Quest’area, che costituisce il centro
nevralgico dell’intero quartiere è delimitata sui
quattro angoli dagli ampi zoccoli degli edifici
che, coperti a verde, si allargano fina al perimetro
esterno accogliendo il piano dei parcheggi. Sul
lato Sud, da questi zoccoli si elevano due blocchi
di tre edifici, mentre sul lato Nord, in prossimità
della residenza universitaria, vi sono altri due
edifici che si estendono da due basamenti
simmetrici. Il completamento di questo isolato si
verifica con la presenza di altre due architetture,
simmetriche l’una dall’altra, che si differenziano
dagli altri edifici per i lati curvi Est ed Ovest.
Queste architetture, che si elevano dal piano terra
adibito ad attività commerciali per dieci piani
residenziali, sono rivestiti a livello del basamento,
da pietra grigia, su alcuni fronti da pietra chiara
e su altri da pietra più scura. Solo nel caso dei
due edifici laterali, sui fronti Est ed Ovest, il
rivestimento in pietra lascia il posto ad un sistema
di logge sovrapposte. Fulcro dell’insediamento
è, invece, la piazza organizzata su due livelli
e circondata dagli edifici appena descritti. Da
questa piazza pedonale si diramano percorsi
grazie ai quali è possibile raggiungere alcuni dei
principali “poli” del quartiere: procedendo ad Est,
si può raggiungere il teatro degli Arcimboldi e, di
conseguenza, la stazione ferroviaria e la fermata
della metrotramvia; a Nord si ha invece accesso
al grande parcheggio pubblico sovrastato dalla
Piazzetta Difesa per le Donne.
104
105
106
107
109
110
Didascalie
104. Pianta piano terra dell’edificio residenziale
con servizi universitari.
105. Vista frontale della piazza centrale con
l’edificio per residenze universitarie sullo sfondo
106. Vista laterale di Piazza della Trivulziana e
degli edifici residenziali a torre
107. Vista frontale degli edifici residenziali e
commerciali centrali del quartiere
108. Particolari della facciata dell’edificio per
residenze universitarie
109. Vista frontale del prospetto Sud dell’edificio
per residenze universitarie
110. Vista laterale che inquadra l’edificio per
residenze universitarie e la residenza con servizi
commerciali posta sul lato lato Ovest.
108
BICOCCA
Intorno alla cosiddetta piazza centrale del
quartiere della Bicocca sorgono undici particolari
edifici residenziali, dieci dei quali contengono
al piano terra anche aree commerciali, mentre
l’undicesimo, che si contraddistingue dagli altri
dal punto di vista struttrale, è costituito al suo
interno dalla presenza di servizi universitari.
Cominciando da quest’ultimo, esso chiude a
Nord la piazza centrale che si estende sul ramo
principale del quartiere di Bicocca. Alto ben 52 m,
questo edificio presenta, proprio grazie alla sua
estensione e alla sua posizione particolarmente
importante, una grande aperto quadrata di 15
m di lato attraverso la quale si può godere di una
interessante vista prospettica che inquadra gli
edifici retrostanti. L’edificio, lungo circa 60 m e
largo 16,80 m, si sviluppa su tre piani interrati e
quattordici fuori terra. La distribuzione si divide
principalmente in due parti: i primi quattro piani
sopra terra, più alti dei rimanenti, sono adibiti
a servizi universitari; in prossimità di questi
troviamo infatti un auditorio di circa 300 posti, una
sala da ginnastica, una biblioteca multimediale
e altri spazi adibiti ad assistenza al piano terra,
mentre nei restanti piani vi sono collocati uffici
a servizio dell’università e mensa. Sempre al
piano terra troviamo, inoltre, un sistema di
percorsi pedonali che collegano l’edificio al parco
retrostante. Ai piani interrati, inoltre, troviamo
altri locali di servizio e parcheggi riservati. Per
quanto riguarda, invece successivi dieci piani,
troviamo le residenze studentesche che si
distribuiscono ai lati e al di sopra dell’apertura
di facciata, caratterizzata per altro, da una sorta
di ponte abitato grazie al quale è possibile un
attraversamento da un’area residenziale ad
un’altra. L’ultimo piano, il quattordicesimo, è
invece adibito agli impianti. L’architettura in
questione, attribuita a Gregotti e Associati,
presenta, come si può notare dalle immagini, una
configurazione differente rispetto a tutti gli atri
edifici residenziali e commerciali che circondano
Piazza della Trivulziana. Il motivo, di questa
apparente stranezza, consiste nella volontà da
parte dei progettisti di richiamare formalmente
il complesso architettonico dell’università della
Bicocca, esteriorizzando il forte rapporto che c’è
tra questo edificio residenziale e l’architettura
universitaria stessa.
Per quanto riguarda, invece, gli edifici che
circondano sui lati Sud, Ovest ed Est la piazza
centrale del quartiere, si può dire che essi siano stati
21
Abitare
RESIDENZE DELL’ESPLANADE
due edifici lineari sono, per così dire, uno degli
elementi più evidenti del divario che c’è tra questi
e gli edifici che si affacciano ad Ovest, lungo i
giardini.
Infine, un sistema di parcheggi privati interni
a servizio degli abitanti delle residenze
dell’Esplanade si distribuisce su tutta la superficie
del piano interrato, garantendo maggior vivibilità
degli abitanti nella grande corte interna.
111
112
113
114
116
117
Didascalie
111. Pianta delle coperture degli edifici
dell’Esplanade
112. Vista da lontano della facciata Ovest delle
residenze
113. Vista laterale del recente edificio a torre
114. Vista dalla struttura del sovrappasso
dell’edifico a torre dell’Esplanade
115. Prospetto Sud di uno degli edifici lin eari del
complesso residenziale
116. Vista interna delle residenze ad impianto
lineare dell’Esplanade
117. Vista interna dell’edificio a torre
115
BICOCCA
Mentre nell’ipotesi della prima fase del concorso
per il disegno del quartiere Bicocca il lotto in
questione aveva come destinazione tipologie
di vario taglio volte alla ricerca, nel corso
della seconda fase del progetto, seguendo le
indicazioni comunali, l’area assume destinazione
residenziale. Verso viale Sarca, per il quale si
propone uno spartitraffico centrale piantumato,
per accentuarne il carattere urbano, è previsto
un percorso pedonale alberato, ribassato rispetto
alla quota di camapagna per meglio separare
i pedoni dal traffico veicolare, poichè non era
possibile allargare il marciapiede esistente per
problemi legati alla viabilità nell’area. Dal percorso
ribassato parte un grande piano inclinato verde
che sale verso gli edifici di progetto impostati
a quota +6 m rispetto a viale Sarca. Esso è
attraversato da due percorsi pedonali alberati,
posti diagonalmente, e da due scale che segnano
il varco tra i blocchi edilizi: un percorso pedonale
costeggia a Nord-Sud i fabbricati aprendosi in
una grande terrazza centrale che integra l’edificio
residenziale a “L” preesistente fuori dal limite della
proprietà, riprendendone l’allineamento verso la
strada. L’Esplanade verde così ottenuta rafforza il
la separazione tra il quartiere Bicocca che trova
come limite Ovest Viale Sarca, da resto della città:
la particolare facciata del complesso residenziale
che da sui giardini, è risultato di una studiata
articolazione di lastre in travertino posate su più
altezze, la cui disposizione permette la creazione
di terrazze per gli appartamenti e al medesimo
tempo crea un ritmo volumetrico che caratterizza
tali edifici, rendendoli molto complessi in facciata.
All’interno della corte interna che si viene così
acreare si sviluppano due spazi particolari che
possono essere identificati come piazze verdi
alberate: una serie di servizi alla residenza sono
ricavati nel dislivello che si crea tra piano di
imposta a +6 m e il piano di campagna e sono
significativamente affacciati verso gli spazi
interni. Al di sopra di questi servizi al piano sono
collocati una serie di appartamenti speciali dotati
di piccoli giardini privati.
Gli edifici che chiudono le corti verso il viale
interno ad Est hanno un carattere meno
monumentale che si ricolloca, nella scelta delle
finiture, alla tradizione dei grandi manufatti
lombardi. Anch’essi sono caratterizzati da un
alto basamento sporgente rispetto al filo di
facciata che integra terrazze, logge e ingressi
agli appartamenti. I colori di facciata di questi
22
Abitare
EDIFICI RESIDENZIALI IN COOPERATIVA
118
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124
Didascalie
118. Pianta piano terra dell’edificio residenziale in
cooperativa
119. Vista aerea dell’edificio residenziale a corte
120. Profilo Ovest delle Residenze lungo Viale
dell’Innovazione
121. Prospetto Sud dell’edificio
122. Vista interna dell’edificio Sud
123. Vista interna dell’edificio a Nord
124. Vista interne dell’edificio con particolare di
verde in primo piano
122
BICOCCA
Posto a cavallo del tratto Est di Via Emanueli,
attraverso la quale è possibilie identificare il
percorso della linea tramviaria in direzione
Precotto, il comparto ha destinazione residenziale
per edilizia economica in cooperativa.
La scelta di insediare la residenza in questa parte
dell’intervento è dovuta alla posizione strategica
rispetto agli edifici universitari U1, U2, U3 e U4
che occupano l’isolato a Ovest, contenuto nella
fascia centrale del quartiere e all’edificio a corte
U9 a Sud. Non meno importante, inoltre, la stretta
vicinanza con le principali vie di comunicazione
con il resto della città, quali la stazione ferroviaria
Milano Greco Pirelli e, come già accennato, la
linea tramviaria che attraversa il comparto.
Per quanto riguarda l’area interna, l’impianto a
doppia “C” permette l’inserimento dei due giardini
pubblici, organizzati in vasche rettangolari di
grandi dimensioni che completano l’architettura
delle residenze e che, essendo leggermente
più alti rispetto alla quota di terra vengono
raccordati ai marciapiedi da un sistema di rampe
pedonali che permettono l’accesso ai disabili.
Queste rampe, sottoforma di veri e propri
vialetti che percorrono questo spazio verde
dei giardini, tracciano al contempo delle forme
geometriche molto regolari, richiamando lo stile
delle principali architetture che costituiscono il
quartiere Bicocca. I fronti, interamente rivestiti
in klinker di due colori, hanno un forte carattere
urbano verso le strade perimetrali, mentre
all’interno del contesto del comparto, le facciate
sono munite di lunghe balconate metalliche che
ne aumentano il carattere tipicamente domestico
e lasciano intravedere un timido tentativo di
creare una situazione privata più accogliente.
Tuttavia, il carattere innovativo dell’impianto
che lascia ampio spazio all’attraversamento
pedonale e a quello tramviario al suo interno,
stravolge completamente l’aspetto domestico
delle abitazioni.
Particolare
elemento
architettonico
che
garantisce dinamismo e complessità compositiva
alle facciate di questo tipo di edifici in
cooperativa è la copertura aggettante verso
l’interno della corte che sembra quasi evidenziare
maggiormente la diversità di altezze di facciata.
Due grandi portali mettono in comunicazione le
strade laterali con i giardini interni, integrando
le rampe di accesso ai necessari parcheggi, posti
al piano interrato, sotto gli edifici, esattamente
come nel caso degli edifici dell’Esplanade.
23
Abitare
EDIFICI RESIDENZIALI DI EDILIZIA CONVENZIONATA
125
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130
131
Didascalie
125. Pianta piano tipo dell’edificio
126. Vista dal lato Ovest del cortile interno
dell’edificio
127. Vista dal passaggio pedonale interno della
corte dal quale si possono scorgere le residenze
dell’Arcimboldi
128. Vista della facciata Sud dell’edificio
129. Particolare della facciata Est
130. Vista da lontano del prospetto Sud
dell’edificio
131. Vista dal parco giochi pubblico per bambini
129
BICOCCA
Altra tipologia di architettura residenziale,
l’edificio di edilizia convenzionata si distribuisce
perpendicolarmente rispetto all’andamento
Nord-Sud generale del quartiere e affianca sul
lato Est l’edificio U7 dell’università, rispetto
al quale è separata da Viale dell’innovazione.
Delimitata inoltre a Nord da Via Mario Fubini, ad
Est da Via Sesto San Giovanni, a Sud da Via padre
Gerardo Beccaro, essa occupa un comparto che
si distribuisce lungo l’asse Est-Ovest, mantendo
una rigida linearità di impianto. In pianta, infatti,
l’edificio si presenta omogeneo, seguendo
tracciati molto ben definiti. Solo in alzato si
possono notare le particolarità strutturali e
compositive: tutte e quattro le facciate sono rese
particolarmente interessanti dal prolungamento
in alzato del fronte Est che si estende per quindici
piani (46 m), nei quali si distribuiscono gli
appartamenti affacciati verso la stazione. Questo
lato dell’edificio, costituito fondamentalmente
da due torri aventi, però, un basamento comune
che si erge fino al terzo piano e la cui sezione si
trova ad essere minore rispetto alla superficie
occupata dalle due torri e dallo spazio tra di esse
(comportando così uno sbalzo sia a destra sia a
sinistra), è scandito da un sistema regolare di
finestre di forma quadrata che si organizzano su
tutta la superficie. Il profilo bianco delle finestre
su uno sfondo scuro della finitura superficiale dei
prospetti dell’edificio, traccia un disegno molto
suggestivo che tende ad alleggerire drasticamente
la struttura altrimenti eccessivamente pesante
dell’impianto. Il prospetto Ovest, che si affaccia
lungo Viale dell’Innovazione, è costituito dalla
presenza di un’ulteriore entrata che conduce
verso gli appartamenti che si distribuiscono
sull’ala sinistra dell’intero comparto. All’interno
di questa architettura si vengono a creare due
corti pedonabili limitate al solo uso privato dei
residenti. Queste due corti, allungate nella stessa
direzione dell’intero comparto, sono separate,
l’una dall’altra, da un passaggio pedonale interno
rialzato che permette il rapido collegamento tra
Via Mario Fubini e Via Padre Gerardo Beccaro,
in prossimità della mezzaria dei prospetti
lunghi. L’intera superficie calpestabile interna al
comparto si trova sopraelevata rispetto alla quota
di terra il che ci fa pensare o a particolari necessità
compositive riguardanti l’altezza del piano terra,
o ad una semplice scelta stilistica, quasi a voler
marcare in modo più evidente la separazione tra
l’esterno e l’ambiente interno.
24
Sezioni Stradali
Sezione stradale del sovrappasso per il parco Nord Milano con riferimento fotografico
BICOCCA
Sezione stradale della Collina dei Ciliegi e profilo Ovest dell’edificio
della nuova sede del Gruppo Siemens con riferimento fotografico
Sezione stradale di Viale dell’Innovazione raffigurante il Teatro
dell’Arcimboldi con riferimento fotografico
26
riferimenti
01. Inquadramento planimetrico del territorio di
Bicocca e dintorni, scala 1:50000
https://maps.google.it/
02. Inquadramento planimetrico del quartiere di
Bicocca, scala 1:10000
https://maps.google.it/
03. Veduta a volo d’uccello del quartiere Bicocca
https://google.it/
04. Immagine concettuale del quartiere, in
relazione alla città di Milano
05. Il territorio di Milano e dei suoi dintorni nel
1936: dettaglio del settore Nord, carta regionale
I Quaderni della Bicocca, volume 01, Milano 1998
06. Veduta aerea dell’area verso Nord
I Quaderni della Bicocca, volume 01, Milano 1998
07. Veduta aerea dell’area verso Nord
https://maps.google.it/
08. Veduta del cortile interno della vecchia
fabbrica Pirelli, anni ‘80
I Quaderni della Bicocca, volume 01, Milano 1998
09. Veduta del cortile interno dell’Università, tra
edifici U6 e U7
10. Veduta aerea dello stabilimento Pirelli,
Milano, 1910
I Quaderni della Bicocca, volume 01, Milano 1998
11. Veduta in lontananza dello stabilimento Pirelli
12. Inquadramento planimetrico, scala 1:20000
con i tracciati viabilistici più importanti
https://maps.google.it/
13. 14. Fotografie raffiguranti due delle principali
strade interne al quartiere, Sopralluogo.
15. Inquadramento planimetrico, scala 1:10000,
con evidenziati i percorsi interni al quartiere delle
tratte di trasporto pubblico su strada e su binari.
16. 17. Immagini di alcuni mezzi pubblici di
Bicocca
18. Sistema generale delle linee metroplitane
attuale della città di Milano
www.mazzei.milano.it
19. 20. 21. 22. 23. Fotografie raffiguranti la nuova
linea metropolitana M5, Sopralluogo
24. Inquadramento planimetrico, scala 1:10000,
con evidenziate le aree verdi interne a Bicocca e
il Parco Nord
https://maps.google.it/
25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. Fotografie
raffiguranti le principali aree di verde pubblico
del quartiere, Sopralluogo
34. 35. 36. 37. 38. 39. 40. Fotografie dell’impianto
sportivo Pro Patria, Sopralluogo
41. Inquadramento planimetrico, scala 1:10000
con evidenziati le aree e gli edifici pubblici interni
al quartiere.
https://maps.google.it/
42. 43. Fotografie rappresentative dello spazio
pubblico di Bicocca, Sopralluogo
44. 45. 46. 47. 48. 49. 50. Fotografie del teatro
degli Arcimboldi, Sopralluogo
51. 52. 53. 54. 55. 56. 57. Fotografie dell’area
costituita dal Bicocca Village, Sopralluogo.
58. 59. 60. 61. 62. 63. Fotografie dell’HangarBicocca,
Sopralluogo.
64. 65. 66. 67. 68. 69. 70. Fotografie dgli edifici
universitari, Sopralluogo
71. Inquadramento planimetrico, scala 1:10000
con gli edifici adibiti al Terziario evidenziati
https://maps.google.it/
72. 73. Fotografie rappresentanti alcuni edifici che
fanno parte del sistema del Terziario di Bicocca,
Sopralluogo
74. Pianta del piano terra della Sede della
Deutsche Bank
I Quaderni della Bicocca, volume 01, Milano 1998
75. 76. 77. 78. 79. 80. Fotografie rappresentanti la
sede di Deutsche Bank, Sopralluogo
81. Pianta della Nuova Sede del Gruppo Siemens
I Quaderni della Bicocca, volume 01, Milano 1998
82. 83. 84 .85. 86. 87. Fotografie rappresentanti
lo stabilimento della sede del nuovo gruppo
Siemens, Sopralluogo
88. Pianta della struttura a torre della Sede del
Gruppo Pirelli
I Quaderni della Bicocca, La Bicocca abitata,
volume 02, Milano 1998
89. 90. 91. 92. 93. Fotografie raffiguranti il nuovo
stabilimento del gruppo Pirelli, Sopralluogo
94. Pianta del piano terra della torre centrale
adibita al Terziario
I Quaderni della Bicocca, La Bicocca abitata,
volume 02, Milano 1998
95. 96. 97. 98. 99. 100. Fotografie rappresentanti
le architetture delle tre torri del Terziario,
Sopralluogo
101. Inquadramento planimetrico, scala 1:10000,
in cui sono evidenziate le diverse tipologie edilizie
https://maps.google.it/
102. 103. Fotografie raffiguranti, nell’insieme
alcune delle più importanti residenze del
quartiere, Sopralluogo
104. Pianta piano terra dell’edificio residenziale
con servizi universitari.
I Quaderni della Bicocca, La Bicocca abitata,
volume 02, Milano 1998
105. 106. 107. 108. 109. 110. Fotografie raffiguranti
gli edifici residenziali con servizi commerciali e
universitari, posti attornor alla piazza centrale di
Bicocca, Sopralluogo
111. Pianta delle coperture degli edifici
dell’Esplanade
I Quaderni della Bicocca, La Bicocca abitata,
volume 02, Milano 1998
112. 113. 114. 115. 116. 117. 118. Fotografie
raffiguranti gli edifici dell’Esplanade e parte dei
giardini relativi, Sopralluogo
118. Pianta piano terra dell’edificio residenziale in
cooperativa, Sopralluogo
I Quaderni della Bicocca, La Bicocca abitata,
volume 02, Milano 1998
119. Vista aerea dell’edificio residenziale a corte
https//:www.ordinearchitetti.mi.it/
120. 121. 122. 123. 124. Fotografie raffiguranti gli
edifici residenziali in Cooperativa
125. Pianta piano tipo dell’edificio
I Quaderni della Bicocca, La Bicocca abitata,
volume 02, Milano 1998
126. 127. 128. 129. 130. 131. Fotografie raffiguranti
gli edifici residenziali di edilizia convenzionata.
BIBLIOGRAFIA
SITOGRAFIA
- Marcello Francone, Emanuela Di Lallo,
Paola Ranzini, 2004, “La Bicocca e il suo
territorio. Memoria e progetto”, Skira, a cura di
Elena Dell’Agnese, Italia, Milano
- LUCA MOLINARI, PIERLUIGI CERRI (CON
DARIO ZANNIER), FRANCO AMBROSIO, EMMA
CAVAZZINI, 1999, “I Quaderni della Bicocca.
Progetto Bicocca 1985-1998” , Milano Centrale
SpA- Gruppo Pirelli & C., Skira editore, Italia,
Milano
- LUCA MOLINARI, PIERLUIGI CERRI (CON DARIO
ZANNIER), FRANCO AMBROSIO, MARZIA BRANCA,
ELENA LINGERI, ANNA ALBANO, TONI NICOLINI,
1999, “I Quaderni della Bicocca. La Bicocca
abitata” , Milano Centrale SpA- Gruppo Pirelli & C.,
Skira editore, Italia, Milano
-“Milano Bicocca - Torino Lingotto”, Aprile 2007,
http://www.skyscrapercity.com/showthread.
php?t=485263
-Liceo Classico Berchet, ”Urbanistica. Pirelli”,
2006/2007, http://www.liceoberchet.it/sudafrica/
Vieni_da_noi/Urbanistica_cesa_ali_marty_
barba/Bicocca&Zona2_by_aly_cesa/la_pirelli.
htm
BICOCCA
ICONOGRAFIA