02 BARONI ANDREA BORTOLOTTI FEDERICO MONESTIER TITO MILANO QUARTIERE BICOCCA MIDDLESBROUGH MIDDLEHAVEN BICOCCA Inquadramento 0 1000 2000 01 BICOCCA, MILANO C amminare per le strade e le piazze del complesso della Bicocca, guardandosi intorno, è, in qualche modo, come leggere un testo scritto. Leggendo un testo scritto, noi si è naturalmente portati a soffermarci su una parola, su una frase, su una pagina - gustandole, assaporandole, enfatizzando per un momento il valore della particolarità. E così, muovendoci nel complesso della Bicocca, noi si è portati a soffermarci su certi segni costitutivi, su certi edifici, su certi spazi, su certe prospettive - guardandoli, pensandoli.” Così scrive Emilio Tadini su “I quaderni della Bicocca” come introduzione al libro “La Bicocca abitata” nel quale vengono sottolineate le caratteristiche peculiari del quartiere a Nord rispetto al centro di Milano. A partire dagli anni Ottanta, nel territorio che oggi interessa la Bicocca, si verifica una vera e propria dismissione di massa di vecchie industrie milanesi, tra le quali, spicca la Pirelli promotrice, in questo periodo, di un vero e proprio concorso internazionale per la riutilizzazione dell’area occupata dai vecchi stabilimenti. Non è infatti un caso che il tema della dismissione delle aree industriali costituisca, non solo per Milano, ma addirittura per l’intera Europa, un vero e proprio fenomeno di riqualificazione territoriale che interessa gli ambiti residenziali, dei servizi, delle aree verdi e del sistema produttivo. E’ qui infatti che Pirelli trasferisce la propria produzione all’estero trovandosi così a dover dismettere le vecchie aree che si estendono per una superficie di oltre 300˙000 m² del territorio milanese. Viene così organizzato un concorso, a cui partecipano venti tra i più grandi urbanisti, chiamati a riqualificare le vecchie aree industriali. Sebbene contrario a quanto dettato dal vecchio Piano Regolatore Generale, che prevedeva, fino ad allora, in questa parte del territorio milanese, solo la presenza di aree produttive industriali, il Comune concede la possibilità di riorganizzare la aree dell’odierna Bicocca. Nel 1988, Leopoldo Pirelli, imprenditore italiano e figlio del fondatore dell’industria omonima, Alberto Pirelli, proclama come progetto vincitore quello della Gregotti Associati International. Alla base del progetto c’è, secondo la volontà dello stesso Leopoldo Pirelli, l’intento di riconnettere la aree dell’industria Pirelli alla città di Milano la quale, si trova ora ad essere un vero e proprio scenario di trasformazioni sociali e territoriali. La creazione di un nuovo punto focale a Nord della città di Milano è il primo obiettivo prefissato da Vittorio Gregotti, il quale si impegna a rispettare la conformità del territorio sul quale si ergeva, un tempo, l’industria Pirelli. Il caso di Bicocca si rivela l’esempio emblematico di riqualificazione di area dismessa in quanto il progetto ha previsto uno sviluppo considerevole di servizi tra cui la Seconda Università degli Studi di Milano con i dipartimenti e corsi di laurea in Giurisprudenza, Scienze Economiche, Statistica, Sociologia, Informatica e Matematica; il Teatro Arcimoldi; una scuola materna e un centro pastorale; Campi sportivi (Pro Patria); una sede della Deutsche Bank con annesse tre Torri adibite al terziario; il Consiglio Nazionale delle Ricerche; la sede del gruppo Siemens; gli headquarter; il centro Ricerca Pirelli. Per quanto concerne, invece, la aree residenziali, troviamo varie tipologie abitative, nella fattispecie a torre, a corte e lineari. Meno importanza viene data, invece al verde utilizzato prevalentemente come arredo urbano, sia in prossimità di spazi pubblici, sia nelle aree residenziali. Nelle pagine successive verrà analizzato approfonditamente il quartiere, partendo inizialmente da una breve descrizione storia e continuando con un elaborazione di schede descrittive di tutti gli aspetti del quartiere. 0 200 400 02 BICOCCA Gregotti Associati International 1985- In fase d’opera 676˙000 m2 Didascalie 01. Immagine satellitare del quartiere “Bicocca” e dintorni: scala 1:50000 02. Immagine satellitare del quartiere “Bicocca”: scala 1:10000 03. Vista a volo di uccello del quartiere Bicocca 04. Immagine concettuale del quartiere, in relazione alla città di Milano 03 04 0201 Memoria 05 06 07 08 09 10 11 I l quartiere della Bicocca rappresenta, nell’ambito dell’urbanistica in Italia, l’esempio emblematico di riqualificazione di un territorio precedentemente occupato da stabilimenti industriali. Come già detto, il fenomeno della dismissione delle industrie coinvolge sia l’Italia, nel caso di Milano, sia anche l’Europa, in modo più evidente a Londra, a Lille, ad Amburgo, a Rotterdam, a Bilbao e a Barcellona. L’operazione in atto in queste ex aree industriali delle città europee consiste, non soltanto nel semplice smantellamento delle antiche strutture che occupavano le periferie urbane, quanto soprattutto nella volontà di modernizzare aree potenzialmente molto significative, attraverso la realizzazione di un sistema urbano che risponda efficentemente alle necessità degli abitanti delle città. Il miglioramento delle condizioni di vita del cittadino diventa, perciò, l’obiettivo primario dell’urbanista, che ora si trova a dover trasformare completamente porzioni di città, un tempo adibite a tutt’altre funzioni. Dal punto di vista storico, con il nome “bicocca” si intende originariamente “roccaforte o castello di modeste proporzioni posto in un luogo elevato”. Ovviamente qui ci si riferisce ai possedimenti della famiglia Arcimboldi, originaria di Parma, che nel 1450 fece costruire la propria dimora nei pressi di Milano. L’edifico era conosciuto infatti come “Bicocca Degli Arcimboldi”. Nel corso dei secoli e, più precisamente, a partire dal 1727, anno della caduta della famiglia nobile di Parma, l’intera area subì un progressivo degrado, soprattutto a causa dello scarso interessamento nei riguardi di quest’area della città di Milano da parte delle successive famiglie nobili che ivi si insediarono. Con lo stabilimento della famiglia Pirelli e della omonima ditta nel territorio della Bicocca, essa potè godere di un lungo periodo di sviluppo nell’ambito produttivo e di successiva riqualificazione. Il “Progetto Bicocca”, nel milanese, rappresenta il fulcro, l’organicità interna in un contesto urbano disordinato come il territorio a nord di Milano consistente nell’asse Sesto San Giovanni- Monza. All’inizio del XX secolo, quando Milano comincia ad uscire dalle mura spagnole per favorire l’insediamento industriale, viene promosso il “Quartiere industriale nord Milano”, una sorta di città lineare da Milano a Sesto, distribuito lungo il nuovo vialone Milano-Monza. Sulle mappe del 1908 che illustrano il progetto del quartiere industriale compaiono di già i nomi degli stabilimenti Pirelli, Breda, WagonsLits e, successivamente, si aggiungono altre grandi aziende tra le quali la Osva e la Marelli nei territori limitrofi. Nel corso del secolo XX, questi stabilimenti industriali intraprendono strade differenti: stabilimenti di base, come la Breda, passata verso la fine del secolo a mano pubblica, entrano in un vortice di “sotto-articolazioni aziendali” che porta allo stesso fallimento. La Pirelli, si mostra, di contro, molto attiva nel campo produttivo e, a partire dal 1985, lancia il suo concorso internazionale per la riutilizzazione della propria area. Quello che si manifesta in questo momento è, come abbiamo già detto, il fenomeno della dismissione delle aree. Il progetto di Bicocca, commissionato a Vittorio Gregotti Associati International da parte di Leopoldo Pirelli, si propone di “trasformare” un’ex area industriale, periferica rispetto al centro di Milano, in un nuovo polo urbano nel quale vengono concentrate attività produttive in relazione ai servizi e a nuove residenze. La costruzione progressiva di edifici molto importanti tra i quali la sede milanese della Deutsche Bank, il Teatro degli Arcimboldi, oltre al famoso stabilimento Pirelli, con relativi uffici e i centri di ricerca CNR, l’Istituto Neurologico Carlo Besta e dell’azienda Aem, la Siemens e il quartier generale della Pirelli, il Bicocca Village( costituito da un sistema di sale cinematografiche della catena UCI Cinemas e dal futuro “gate” in fase di realizzazione), la sede espositiva HangarBicocca hanno attribuito al quartiere una grande importanza nel contesto urbano milanese diventando così una delle aree più significative della città. Didascalie 05. Il territorio di Milano e dei suoi dintorni nel 1936: dettaglio del settore Nord 06. Veduta aerea dell’area verso Nord 07. Veduta aerea dell’area verso Nord 08. Veduta del cortile interno della vecchia fabbrica Pirelli 09. Veduta del cortile interno dell’Università, tra edifici U6 e U7 10. Veduta aerea dello stabilimento Pirelli 11. Veduta in lontananza dello stabilimento Pirelli BICOCCA BICOCCA, MILANO 03 Accessibilità L ’area Nord della città di Milano nella quale si colloca il quartiere Bicocca è un vero e proprio punto strategico nell’ambito della connettività e del sistema stradario in quanto, trovandosi a metà strada tra il centro di Milano e i Comuni che costituiscono la periferia Nord della città, esso diventa automaticamente un vero e proprio snodo delle principali vie di comunicazione, sia su strada, sia su rotaia. Considerando, infatti il quartiere ad una più ampia scala, si può notare come Bicocca si disponga seguendo una direzione dettata dall’asse NordSud della città. In particolar modo, quest’area tocca direttamente lungo il lato sinistro Viale Fulvio Testi, una delle più importanti ramificazioni dell’intero stradario milanese che, partendo a Sud da Viale Zara, si dirige verso Nord-Est per collegare direttamente il centro della città all’Autostrada A4, Torino-Trieste, passando per Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni. Inoltre, continuando sempre verso Nord-Est si raggiunge la tangenziale LeccoMonza che porta direttamente nei pressi della città di Monza. Questo è un aspetto del quartiere fondamentale da sottolineare ed è sicuramente da percepire come una delle motivazioni principali per le quali si è stabilito, a seguito dello smantellamento degli stabilimenti Pirelli, di riqualificare quest’area dalle grandissime potenzialità. Ad ogni modo, sebbene il quartiere si disponga lungo questa importantissima direttrice extraurbana, che garantisce all’area in questione grande importanza e prestigio, è bene anche ricordare che anche dal punto di vista della viabilità su rotaia, Bicocca si trovi ad essere molto ben organizzata. In particolare, la rete ferroviaria FS, mantenendo in quest’area un’andamento verticale lungo l’asse Nord-Sud, diventa automaticamente il limite destro del quartiere. La fermata del treno di Bicocca è Milano Greco Pirelli, strettamente collegata alla stazione ferroviaria di Garibaldi che, ricordiamo, rappresenta il principale snodo di reti di trasporto pubblico dal quale si ramificano la linea metropolitana Verde M2, metrotramviarie, bus, filobus e ferroviarie della città che permettono la diretta connessione con le aree urbane limitrofe e con l’intera periferia di Milano. La linea ferroviaria, che è servita direttamente da quattro linee ferroviarie, quali la S8 Lecco-Milano Porta Garibaldi, la S9 Saronno Albairate, la S11 Chiasso-Milano Porta Garibaldi, viene usufruita sia dai lavoratori, sia soprattutto dagli studenti universitari pendolari. La stazione di Milano Greco Pirelli, infatti, si trova nelle strette vicinanze di tutti gli edifici universitari. Oltre alle linee appena citata, la stazione pertinente a Bicocca fa parte anche di altre tratte ferroviarie, in particolare quelle di Milano-Treviglio-Brescia, Milano-Bergamo via Carnate, Milano-Monza-Molteno-Lecco, Milano-Lodi-Piacenza, Milano-Pavia- Voghera. All’interno del quartiere, notiamo una fitta rete di trasporti pubblici che coinvolgono sia i veicoli su strada, sia quelli su rotaia, in particolare la linea tramviaria in direzione Precotto. Sebbene il quartiere sia bene organizzato dal punto di vista infrastrutturale, negli ultimi anni è stata realizzata, ma non ancora ultimata, una ulteriore linea metropolitana (M5 Lilla) che, percorrendo il tracciato di Viale Fulvio Testi, permette sia un ulteriore collegamento con Garibaldi FS che rimane capolinea della metropolitana, sia, nel senso inverso, il raggiungimento della stazione Binami passando per la stazione Zara dove si intreccia con la Linea Gialla M3. La realizzazione di questa nuova metropolitana, voluta dal Comune di Milano rappresenta un’ulteriore occasione di valorizzazione del quartiere in quanto permette un più facile raggiungimento di quest’area da parte, non solo dei cittadini milanesi ma anche dal turismo. L’ultimazione della tratta metropolitana M5 “lilla” è prevista per il 2015, con l’edificiazione del tratto della linea che va dalla fermata “Monumentale” a quella di “San Siro Stadio”. Didascalie 12. Inquadramento planimetrico, scala 1:20000 con tracciati viabilistici più importanti 13. Fotografia che inquadra Viale Fulvio Testi nella direzione Nord-Sud 14. Inquadramento del Viale Luigi Emanueli verso l’interno del quartiere di Bicocca 0 400 800 12 BICOCCA BICOCCA, MILANO Legenda Circonvallazione delle Regioni Metrotramvia Milano Linea 7 P.le Lagosta-Precotto Collegamenti stradali extraurbani Metrotramvia Milano Linea 31 Cinisello Balsamo-P.le Lagosta Linea ferroviaria FS Linea metropolitana M3 Linea metropolitana M1 Autobus Milano Linea 52 Q.re Comassina-Università Autobus Linea 42 Garibaldi FS-Bicocca Università Linea metropolitana M5 13 14 04 Accessibilità BICOCCA, MILANO atteaversa il quartiere lungo solo Via Chiese nei pressi di HangarBicocca. Attraversando, successivamente Viale Fulvio Testi, si immette nelle aree di Niguarda, Cà Granda e Montalbino. La linea ATM 52, dal capolinea Q.re Comasina attraversa per lungo tratto l’area del Parco Nord, immettendosi successivamente nell’area di Niguarda. Da qui un attraversamento Est-Ovest interno a Bicocca su Via Luigi Emanueli conduce la tratta al capolinea, fermata Greco. La linea ATM 87, a conclusione delle linee urbane su gomma, collega la Stazione Centrale FS a Villa San Giovanni M1 nei pressi di Via Anassagora. Questa tratta attraversa longitudinalmente l’intero quartiere, percorrendo per lungo tratto Viale dell’Innovazione e Viale Piero e Alberto Pirelli, fino a raggiungere l’area dell’HangarBicocca. Infine, come verrà successivamente approfondito nella scheda che segue, la mobilità pubblica di quest’area a Nord di Milano saraà ulteriormente potenziata dal completamento della linea metropolitana M5 che costeggia il quartiere e che collega quest’area alla stazione di Garibaldi FS. Didascalie 15. Inquadramento planimetrico, scala 1:10000, con evidenziati i percorsi interni al quartiere delle tratte di trasporto pubblico su strada e su binari. 16. Fotografia di un mezzo pubblico su strada della linea 728, Cusano V.le Unione- Cinisello S.Eusebio. 17. Fotografia della linea tramviaria 7 ATM Anassagora-P.le Lagosta 0 200 400 15 BICOCCA Approfondendo l’aspetto della viabilità interna del quartiere, Bicocca è attraversata da una fitta rete di trasporti pubblici che permette il rapido raggiungimento sia del restante territorio urbano di Milano, sia delle aree periferiche limitrofe della città. Le numerose opportunità che il quartiere ha offerto ai cittadini, fin dai primi anni di completamento delle principali strutture, possono essere considerate la principale “causa” della presenza di queste efficenti reti di trasporto pubblico. La presenza infatti della seconda Università pubblica di Milano, dopo la Statale, oltre alle altre diverse strutture che interessano sia il Terziario, sia l’aspetto pubblico sia anche le residenze, ha garantito un progressivo incremento del pendolarismo urbano ed extraurbano. Per quanto riguarda le singole reti pubbliche, come mostrato nelle immagini che seguono, possiamo trovare innanzitutto la via tramviaria 7 ATM Anassagora-P.le Lagosta che, tagliando il quartiere lungo Via Luigi Emanueli e percorrendo il sottopasso a lato del teatro degli Arcimboldi, attraversa la ferrovia fino a raggiungere Precotto M1, punto dal quale riparte un prolungamento fino alla fermata Anassagora. Nella direzione opposta invece la linea, dopo aver attraversato tutta Bicocca si immette nel Viale Fulvio Testi, percorrendolo per lungo tratto fino al raggiungimento di Viale Zara (alla fermata Zara M3 M5). Da qui fino al capolinea in direzione P.le Lagosta. Altra linea tramviaria ATM che coinvolge l’area di Bicocca in quanto percorre un grande tratto di Viale Fulvio Testi è quella che collega P.le Lagosta e Cinisello Balsamo che al contempo rappresenta il prolungamento della tratta Bicocca M5- Cinisello Balsamo. Una seconda linea tramviaria ATM 31, partendo da P.le Lagosta costeggia tutto Viale Fulvio Testi per immettersi, successivamente, nell’area limitrofa di Cinisello Balsamo. Altre linee di trasporto pubblico che coinvolgono questa volta i veicoli su gomma, possiamo trovare la linea 728 ATM Bicocca M5- Cusano V.le Unione che, partendo da Viale Piero e Alberto Pirelli, si dirige verso l’area occupata dall’HangarBicocca, attraversa il tratto Nord di Viale Sarca dal quale si immette in Viale Fulvio Testi per poi proseguire fino a Cinisello Balsamo ed, infine, verso Cusano Milanino. La linea ATM 51 Cimiano M2-Istria M5, collegando due poli della città che si collocano rispettivamente a destra e a sinistra di Bicocca, Legenda Autobus Milano Linea 87 Villa San Giovanni M1-Centrale FS Autobus Milano Linea 81 Lambrate FS- Sesto Marelli M1 Linea metropolitana M5 Metrotramvia Milano Linea 7 P.le Lagosta-Precotto Autobus Milano Linea 86 Ca’ Granda M5-C.na Gobba M2 Autobus Milano Linea 728 Cusano V.le Unione-Bicocca M5 16 17 05 Accessibilità NUOVA LINEA METROPOLITANA M5 nazioni europee già munite di questo particolare tipo di sistemi infrastrutturali. Sempre dal punto di vista tecnologico, è bene ricordare che l’impianto, del tutto ecologico, è alimentato da energia rinnovabile per nulla dannoso per l’ambiente, gestito in tutto e per tutto, come già detto, dal PCO che costituisce il “cervello” centrale che regola, oltre al traffico della linea, anche il telecontrollo degli impianti di trazione elettrica e di forza motrice, la videosorveglianza e il controllo del movimento dei viaggiatori nei treni e nelle stazioni, la gestione e coordinamento degli addetti alla manutenzione e del personale operativo, la gestione delle informazioni per il pubblico che usufruisce della linea e molte atre funzioni necessarie per il corretto funzionamento dell’intero sistema. 18 19 Didascalie 18. Sistema generale delle linee metroplitane attuale della città di Milano 19. Vista laterale dell’uscita dalla stazione metropolitana Bicocca 20. Particolare dell’insegna di uscita alla stazione metropolitana Bicocca 21. Corridoio di distribuzione interno della stazione metropolitana M5 22. Banchina della linea metropolitana M5 con sistema di barriere di sicurezza 23. Ingresso alla fermata “Bicocca” della linea metropolitana M5 21 BICOCCA La Nuova linea metropolitana M5 della città di Milano si estende lungo il tratto che interessa Viale Fulvio Testi fino al congiungimento con Viale Zara, per poi deviare verso “Isola” e quindi la stazione Garibaldi. I lavori per la realizzazione del progetto cominciarono ufficialmente il 16 Luglio 2007, e coinvolsero in particolar modo le stazioni metropolitane della prima tratta. Ulteriori lavori che iniziarono il 22 Novembre 2010 si dedicarono all’avanzamento progettuale delle stazioni della seconda tratta metropolitana, quella cioè compresa tra Garibaldi FS e San Siro Stadio. Ad oggi, la linea “Lilla”, chiamata così per il colore del tracciato che ne sintetizza il percorso, costituito solo dal tratto compreso tra il capolinea Bignami e la fermata Garibaldi FS. In particolare, l’inaugurazione delle ultime due fermate di questo primo tratto, Istria e Garibaldi FS, sono state inaugurate l’1 Marzo 2014, mentre i lavori per le altre fermate del tratto finale sono in corso già dal 2010. Le fermate della linea M5 più significative si possono identificare in Zara, Garibaldi FS e Fiera Milanocity attraverso le quali si creano dei poli tra le varie linee metropolitane, rispettivamente con la M3, la M2 e la M1. La M5 è stata progettata, realizzata e in parte completata dalla Società Metro5 S.p.a. fondata il 5 Giugno 2006 che iniziò ad interessarsi di questo progetto a partire dal 2007, anno in cui si eseguirono le prime ipotesi di progetto. Questa nuova linea metropolitana, che prevede un numero complessivo di diciannove fermate, sarà ultimata, secondo le previsioni stimate, nel 2015. Essa è la prima grande infrastruttura di trasporto urbano in Italia realizzata secondo il processo del project financing, termine inglese che letteralmente significherebbe “finanziamento del progetto” con il quale si intende l’operazione di finanziamento parziale o totale (in questo caso si parla del 40%) di un’opera pubblica da parte di un privato il quale riceverà nel corso degli anni, il rimborso tramite la concessione per un certo periodo di tempo dei servizi a pagamento previsti dal progetto. Questo, insieme all’aspetto altamente tecnologico dell’infrastruttra, che prevede un sistema di guida automatica (driverless) controllata da un unico ente centrale, ovvero il PCO (Posto Centrale Operativo), rappresenta una vera e propria evoluzione del trasporto pubblico italiano, raggiungendo i livelli di molte altre 20 22 23 06 Verde MILANO, BICOCCA Pirelli entro la quale, ricordiamo, si distribuiscono gli edifici dello stabilimento, insieme al vecchio edificio della “bicocca” degli Arcimboldi. Le aree, infine, che si trovano prive di un’effettiva logica progettuale e che sono costituite da distese molto ampie di terreno incolto, sono state in realtà già classificate come future aree residenziali, in quanto vi ospiteranno, nei prossimi anni, altri nuclei abitativi. Nelle schede successive verranno analizzate più specificatamente le aree appena citate, descrivendone le caratteristiche fondamentali. Didascalie 24. Inquadramento planimetrico, scala 1:10000, con evidenziate le aree verdi interne a Bicocca e il Parco Nord 25. Veduta della città dalla cima della Collina dei Ciliegi. 26. Vista frontale del vialetto che attraversa la struttura architettonica del vecchio progetto del sovrappasso per il Parco Nord Milano 0 200 400 24 BICOCCA N ella composizione del quartiere della Grande Bicocca, Vittorio Gregotti non ha previsto una progettazione molto significativa dello spazio verde all’interno del contesto urbano. Sebbene infatti questa affermazione possa sembrare una generalizzazione, in realtà ciò che ha spinto il progettista a lavorare più sullo spazio architettonico costruito a discapito del verde, si può riscontrare in un ragionamento del tutto sensato e giustificato: la stretta vicinanza del quartiere al Parco Nord di Milano, con il quale si relaziona mediante dei collegamenti stradali circondati anch’essi dal verde ( Viale Berbera, ad esempio, che costituisce un collegamento diretto tra quartiere e parco), ha indotto Vittorio Gregotti a pensare che non fosse il caso di concentrarsi sulla disposizione di aree verdi, quanto invece sull’architettura di edifici che soddisfacesse il bisogno e la richiesta dei cittadini. Tuttavia, è necessario sottolineare che vi sono spazi verdi interni a questo quartiere, seppur in spazi abbastanza limitati e con una configurazione interna molto semplificata. Gli esempi più emblematici che saltano all’occhio sono “La Collina dei Ciliegi”, i giardini dell’Esplanade e l’area in fase di realizzazione che si trova nei pressi delle residenze dell’Arcimboldi, munita di attrezzature per bambini. Un’altra area potenzialmente molto significativa che riguarda la superficie verde in questo contesto urbano è quella che comprende la proprietà della società sportiva della Pro Patria, considerata parte integrante di Bicocca dal dicembre 2013 quando la deliberazione della giunta del Comune di Milano ha determinato la concessione del centro sportivo all’università. Per quanto riguarda, invece, tutte le altre porzioni di verde presenti all’interno del contesto urbano, costituiscono una piccola percentuale della superficie territoriale del quartiere. Costituite in particolare da vere e proprie vasche di erba, queste restanti componenti di verde, pubbliche o private che siano, possono essere viste come sorta di arredo urbano sia per spazi pubblici (troviamo verde pubblico ai lati della Piazzetta Difesa per le Donne) sia per edifici residenziali, pubblici e privati, adibiti a Terziario. Importante sottolineare che in questo ambito, si è evitato di approfondire il tema del verde privato, limitandoci alla sola citazione di un’area in particolare, quella della Nuova Sede del Gruppo Legenda Verde pubblico Verde adibito ad attività sportive Parco Nord Milano 25 26 07 Verde Il verde pubblico all’interno del quartiere Bicocca si concentra prevalentemente lungo Viale Sarca che rimane comunque limite Occidentale del quartiere. Dunque, mentre nella fascia laterale di sinistra si concentrano i più significativi spaziverdi, nelle restanti due la presenza di giardini pubblici si limitano soltanto ad un piccolo parco adiacente all’edificio U7 dell’università e all’area a Nord delle abitazioni dell’Arcimboldi, munito di un piccolo parco giochi per bambini. Scendendo più nel particolare, all’angolo Sud-Ovest di Bicocca si stabilisce la Collina dei Ciliegi, chiamata così per la presenza di alberi di ciliegi di specie diverse. Nata dall’accumulo di terra smossa durante lo smantellamento degli stabilimenti della Pirelli, questo piccolo ma particolare giardino urbano della città di Milano si eleva ad una altezza di circa 25 m e copre un’area di circa 30˙000 m². Di forma irregolare, la Collina dei Ciliegi, dal punto di vista planimetrico, sembra quasi distaccarsi dalla rigida regolarità geometrica della disposizione della composizione degli isolati costruiti di Bicocca. Munito solo da un percorso elicoidale che attraversa tutta la superficie della collina fino a raggiungere l’estremo più alto, questo spazio di verde pubblico è poco attrezzato, non vi sono nè aree apposite per i cani nè parchi gioco per bambini. Più a Nord rispetto alla Collina dei Ciliegi lungo la stessa fascia, si estende un’area di verde urbano che segue lo stesso andamento generale Nord-Sud di tutto il quartiere: i giardini dell’Esplanade. Estesa lungo il lato Ovest delle abitazione delle relative residenze, questa porzione di giardino urbano costiutuisce il tipico esempio di verde privato di uso pubblico. Non a caso infatti, come si vede nell’immagine riportata di fianco, quest’area si trova separata dalla strada da una recinzione metalliche che segna il limite più occidentale della proprietà. Lasciato libero accesso durante il giorno, questo terreno ha però orario limitato in quanto viene tenuto chiuso durante le ore della notte. Attraversato da quattro vialetti ad andamento obliquo e da due scalinate di direzione perpendicolare rispetto all’intero impianto, questo grande giardino urbano è costituito da una regolarità geometrica molto marcata, in sintonia con il resto dell’impianto generale del quartiere. In pendenza, il terreno raggiunge il punto più alto in prossimità del lato delle residenze dell’Esplanade, mentre scende verso Ovest raggiungendo il punto più basso lungo Viale Sarca.Spostandoci ancora più a Nord, troviamo tra Via Padre Beccaro e Via Bicocca degli Arcimboldi, una particolare struttura, anch’essa in pendenza che presenta, lungo tutta la superficie, una distesa di verde attraversato, da due vialetti che convergono in un unico piccolo spiazzo sul culmine della struttura. Questa particolare architettura, è il risultato di un tentativo di collegamento pedonale sopraelevato tra il quartiere di Bicocca e il vicino Parco Nord, pensato e voluto da Vittorio Gregotti. Al di sotto di questa architettura si articola un parcheggio pubblico a pagamento. Per quanto riguarda, infine, le altre due aree di verde pubblico precedentemente citate, si può dire che esse siano, per una questione di posizione più strategica, più attrezzate: il piccolo parco pubblico ai lati della “Piazzetta Difesa per le Donne”, articolato secondo un particolare dinamismo ricavato dalla disposizione delle piante e dalla presenza di particolari strutture a cupole irregolari che fuoriescono dalla pavimentazione, diventa luogo di relax immerso nel verde. L’area, infine che si trova circondata da un’immensa distesa di verde delimitata dalle abitazioni dell’Arcimboldi a Sud e dall’abitazione in cooperativa a Nord, è munita di un parco giochi per bambini. Il fatto che si trovi in quest’area, è facilmente deducibile dalla stretta vicinanza alle nuove residenze e soprattutto dall’opportunità che offre questo immenso spazio di stare a contatto con la natura. Concludendo, è evidente che la scarsa presenza di parchi pubblici all’interno di Bicocca sia dovuta all’immediata connessione del quartiere al Parco Nord, per la quale Gregotti ha pensato più a realizzare aree architettonicamente molto studiate, a discapito del verde urbano. Didascalie 27. Vista laterale dei percorsi interni dei giardini dell’Esplanade 28. Vista laterale dei giardini dell’Esplanade con particolare della cancellata di delimitazione 29. Area verde attrezzata di parco giochi a Nord delle Residenze dell’Arcimboldi 30. Vialetto alberato della Collina dei Ciliegi 31. Vista laterale dell’architettura compresa tra gli edifici dell’Esplanade e della Sede del Gruppo Pirelli 32. Vista laterale dell’architettura compresa tra gli edifici dell’Esplanade e della Sede del Gruppo Pirelli 33. Giardino pubblico della Piazza Difesa per le Donne 31 27 28 29 30 32 33 BICOCCA VERDE PUBBLICO 08 Verde VERDE ADIBITO AD ATTIVITA’ SPORTIVE della quale si stabilisce un campo da calcio con relative tribune, strutture gonfiabili entro le quali si pratica tennis o calcio a cinque e un campo di squash all’aperto, tutti collegati tra di loro mediante vialetti che attraversano il verde circostante. 34 35 35 37 39 40 Didascalie 34. Insegna di ingresso della Società sportica della Pro Patria 35. Vista dall’alto dello stabilimento sportivo della Pro Patria 36. Vista del campo di atletica interno allo stabilimento sportivo 37. Vialetti interni tra le strutture gonfabili dell’impianto sportivo 38. Vista laterale degli spalti rivolti verso il campo di atletica 39. Percorso quod disegnato da piccoli vialetti alerati 40. Area verde interna all’impianto sportivo non attrezzato 38 BICOCCA Per quanto riguarda gli impianti sportivi, nei pressi del quartiere di Bicocca e, più in particolare, tra Viale Fulvio Testi e Viale Sarca, sorge la sede della Pro Patria, società sportiva fondata nel 1883 che coinvolge più sport tra i quali la pallavolo ( Pro Patria Volley Milano), l’atletica ( Pro Patria CUS Milano) e il tennis ( Pro Patria Tennis). Oltre a queste attività, la Pro Patria ospita nella sua piccola area di pertinenza anche alcuni eventi temporanei, ad esempio le gare di quod, come si può osservare dalla fotografia riportata accanto. Inoltre l’organizzazione di colonie estive per ragazzi è parte integrante delle attività interne di questa società sportiva. Sebbene la Pro Patria non sia nata come un elemento costitutivo del quartiere di Gregotti e Associati, il fatto che ad oggi vi sia una stretta relazione con l’Università, ci permette di considerarla parte integrante di Bicocca. La stessa posizione dell’impianto ci lascia immaginare come la società sportiva si fosse stabilita in quest’area a Nord della città prima dell’intervento di Vittorio Gregotti. Notiamo infatti che lo stabilmento si colloca a sinistra di Viale Sarca che dovrebbe essere a sua volta limite Occidentale dell’intervento della “Grande Bicocca”. In ogni caso, la stretta relazione tra la Pro Patria e il quartiere, è stata instaurata in seguito alla concessione trentennale degli impianti sportivi della Pro Patria all’Università per volere del Comune di Milano. La decisione della giunta fu diretta conseguenza della deliberazione del consiglio di zona 9 di Milano il quale, il 5 settembre 2013, si era già dimostrato molto favorevole all’affidamento della società all’ateneo di Bicocca. A muoversi verso questa decisione fu, in primis, Chiara Bisconti, assessore allo sport per il Comune di Milano la quale, prendendo in considerazione molti altri atenei del mondo che prevedono nell’impiantistica generale anche uno spazio adibito ad attività sportive, si mostrò grande sostenitrice dell’operazione in atto, vedendo in essa la possibilità di rendere l’ateneo “luogo fondamentale per la città”. Dal punto di vista planimetrico, l’area di pertinenza della Pro Patria costituisce un vero e proprio isolato confinante a Nord con lo stabilimento di un concessionario di automobili, e delimitato ad Est da Viale Sarca, a Sud da Via Privata San Glicerio e ad Ovest da Viale Fulvio Testi. Questo isolato, immerso nel verde, ospita al suo interno una pista da atletica all’interno 09 Spazio Pubblico L o spazio pubblico interno al quartiere Bicocca si distribuisce su una superficie territoriale molto ampia, all’interno della quale si svolgono le attività più importanti e si trascorre la maggior parte del tempo nell’arco della giornata. In particolare, lo spazio pubblico di Bicocca è costituito da un sistema di piazze disposte sull’asse Nord-Sud lungo la fascia centrale del quartiere per poi svilupparsi sia verso Est, sia verso Ovest. Nel contesto dello spazio pubblico, inteso, ovviamente, come superficie territoriale accessibile a tutti i cittadini in tutte le ore del giorno, vengono ovviamente compresi oltre alle piazze, i giardini e i parchi, oltre agli edifici di proprietà del Comune di Milano. In particolare, tra le principali piazze che costituiscono lo spazio pubblico di Bicocca si citano con particolare rilevanza: Piazza dell’Ateneo Nuovo, delimitata ad Ovest e a Sud rispettivamente dagli edifici U6 e U7 dell’università; Piazzetta Difesa per le Donne, sulla quale si affaccia l’edificio U7, compresa tra Viale Piero e Alberto Pirelli e Viale dell’Innovazione; Piazza della Trivulziana, la più importante per dimensione, complessità morfologica e soprattutto posizione in quanto, oltre ad essere la piazza centrale, qui vi si affacciano gli edifici commerciali principali. Procedendo successivamente verso Sud, si raggiunge l’isolato compreso tra gli edifici universitari U1, U2, U3, U4 che racchiudono a loro interno, un’ulteriore spiazzo tagliato a metà lungo la direzione EstOvest dalla linea tramviaria di direzione Precotto. Altra piazza pubblica si trova all’interno dell’edificio a corte della sede del Gruppo Siemens. Il passaggio al suo interno usufruibile pubblicamente è garantito dalla presenza di due portali di grandi dimensioni che caratterizzano i lati Nord e Sud della corte e permettono l’attraversamento pedonale lontano dalla strada. Giunti dunque in prossimità di Via Libero Temolo, collegamento tra Viale Piero e Alberto Pirelli e Viale dell’Innovazione, tre struttre a torre adibite al Terziario fungono da limite Nord dell’isolato che si viene a creare con la presenza della sede della Deutsche Bank lungo i lati Sud ed Est. All’interno si sviluppa una piazza pubblica poco attrezzata ed utiizzata prevalentemente come mezzo di attraversamento pedonale. Infine, all’interno della fascia di destra, del quartiere, delimitata da Via Luigi Emanueli ad Est e da Viale dell’innovazione ad Ovest, troviamo la piazza relativa al teatro Arcimboldi. Particolare nell’impianto e nella composizione, questa piccola area triangolare nella quale giace, appunto, il teatro, rappresenta una sorta di piccolo isolato fine a sè stesso, lontano apparentemente dalla simmetria e dalla regolarità geometrica dell’intera edilizia del quartiere. Per quanto riguarda, invece, gli edifici pubblici troviamo, innanzitutto, le strutture universitarie composte dagli edifici U1, U2, U3, U4 che costituiscono l’isolato compreso tra la sede della Siemens a Sud e la Piazza della Trivulziana a Nord, dall’edificio a corte U5 che si affaccia su Viale dell’Innovazione e inserito all’interno di un piccolo isolato nei pressi della stazione ferroviaria, dagli edifici U6 e U7 che si affacciano sulla Piazzetta Difesa per le Donne, delimitati da Viale Piero e Alberto Pirelli a Ovest e da Viale dell’Innovazione ad Est e, infine, l’edificio U9 a Sud dell’edificio U5, affacciato anch’esso lungo Viale dell’Innovazione. Altri edifici pubblici di destinazione prettamente commerciale, interni al centro del quartiere si possono riscontrare presso la Piazza della Trivulziana. Lo stesso teatro Arcimboldi, di proprietà del Comune di Milano, rappresenta un edificio pubblico molto significativo per il quartiere. Infine, importante citare anche il Bicocca Village con relativo “gate”, edificio in fase di ultimazione e l’HangarBicocca, edificati dalla precedente dismissione di alcune fabbriche. Didascalie 41. Inquadramento planimetrico, scala 1:10000 con evidenziati le aree e gli edifici pubblici interni al quartiere. 42. Vista laterale della Piazzetta Difesa Per le Donne, di fronte all’edificio universitario U7 43. Vista laterale dell’area ribassata della Piazza della Trivlziana 0 200 400 41 BICOCCA BICOCCA, MILANO Legenda Piazze Parcheggi pubblici Edifici pubblici dell’ HangarBicocca, Bicocca Village e “gate” del Bicocca Village Edifici pubblici commerciali Edifici pubblici universitari Teatro Arcimboldi Verde pubblico Parco Nord Milano 42 43 10 Spazio Pubblico TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI striscie oblique, realizzata in piastrelle in pietra scura e chiara, si apre a cono verso l’ingresso del teatro, invogliando quasi il pubblico a dirigersi al suo interno. un portico colonnato esteso a Nord-Est rispetto al teatro completa l’impianto. L’Arcimboldi contiene 2383 spettatori, distribuiti in una platea su due livelli collegati e in due gallerie. La grande sala presenta pareti rivestite in legno tinto rosso, e il soffitto in gesso ha una complessa scansione disegnata in modo da ottenere la migliore resa acustica. Pannelli laterali mobili in vetro fungono allo stesso tempo da deflettori acustici e schermi di illuminazione della sala. La complessa struttura teatrale accoglie molti servizi, tra cui gli uffici, i camerini per comparse e orchestrali e quelli per il corpo di ballo, il coro e gli artisti, una doppia sala di prove per l’orchestra e per il ballo, nonchè un ristorante al piano inferiore che si apre su un ampio giardino ribassato. La hall, dove si affacciano i servizi di reception, biglietterie, guardaroba, bookshop, caffetteria e i due foyer di accesso alle balconate, è alta 15 m scandita da colonne di sostegno della copertura inclinata, tutta vetrata. Da un punto di vista morfologico, il teatro si presenta come una sorta di monumento all’interno del quartiere, un monumento visibile dalla strada e dalla ferrovia assumendo così quasi il ruolo di elemento celebrativo dell’area della Bicocca.Non è un caso, infatti, che sia da un punto di vista della forma, sia dal punto di vista della superficie, l’Arcimboldi si differenzi completamente dalla rigida geometria, uniformità e regolarità degli edifici che costituiscono l’intero quartiere. 44 45 46 47 49 50 Didascalie 44. Pianta del paino terra del teatro degli Arcimboldi 45. Vista del teatro da Viale dell’Innovazione 46. Vista dalla piazza adiacente della facciata Nord di ingresso del teatro. 47. Vista del prospetto Sud del teatro dalla stazione Greco Pirelli. 48. Particolare della facciata Est, delimitata dal sottopasso della Linea 7 del tram in direzione Precotto. 49. Particolare delle finestrature sulla parete Sud dell’edificio 50. Il teatro, intravisto da uno scorcio, tra edifici residenziali affacciati a Piazza della Trivulziana 48 BICOCCA Il teatro degli Arcimboldi, noto anche con il nome di “Teatro della Bicocca degli Arcimboldi”, o con la sigla “TAM”, è una architettura adibita alla lirica, realizzato tra il 1997 e il 2002. Il teatro, che prende il nome dalla villa della famiglia Arcimboldi, è stato definito più propriamente con l’appellativo di “Nuovo” Teatro degli Arcimboldi, in quanto un Teatro Arcimboldi, diretto da Ettore Gian Ferrari, fu attivo a Milano già negli anni ‘20 e ’30. Finanziato dalla Pirelli e dal Comune di Milano, la realizzazione di un nuovo teatro nei pressi della Bicocca è stata determinata dalla necessità di “spostare” gli spettacoli della Scala, durante i lavori di ristrutturazione di quest’ultima. Ovviamente, sebbene questa fosse stata la motivazione primaria della realizzazione di una nuova struttura teatrale milanese che, ricordiamo, ha ospitato gli spettacoli teatrali e lirici della Scala per tre anni (da gennaio 2002 a dicembre 2004), l’Arcimboldi è stato voluto e dunque finanziato dal Comune di Milano per ospitare spettacoli di lirica oltre a manifestazioni culturali, come elemento di ulteriore riqualifica di quest’area a Nord di Milano. L’inaugurazione del nuovo teatro firmato Vittorio Gregotti avvenne il 19 Gennaio 2002. Fondamentale sottolineare le particolari caratteristiche di questa architettura, la cui importanza è dimostrata, non solo dalla particolare conformità e dalla maestosità dell’impianto, ma anche dalla posizione molto strategica, data la vicinanza alla stazione Milano Greco Pirelli e alla fermata del tram, oltre che alla diretta connessione con i dintorni dell’area Nord di Milano, tramite infrastrutture autostradali. Non a caso, infatti è stata scelta Bicocca come sede di un nuovo importante teatro, in quanto la vicinanza del quartiere sia al centro di Milano sia alla vasta area metropolitana settentrionale, che conta oltre tre milioni di abitanti estendendosi da Sesto San Giovanni e Monza, a Lecco, Como e Varese, permette alla sede teatrale di servire una più vasta area. La struttura si compone di una torre scenica di dimensioni 32 x 27 m in pianta e di 33 m in altezza. Il boccascena misura, a sua volta, 16 m in larghezza e 12 in altezza, secondo dimensioni analoghe al boccascena della sede storica della Scala, così da permettere la condivisione degli allestimenti tra le due istituzioni. La relativa piazza a forma triangolare dalla particolare pavimentazione a 11 Spazio Pubblico HANGARBICOCCA da una sala di 225 m2 e un ampio dehor (un’area esterna al locale) che danno posto a circa 200 coperti. Per quanto riguarda, invece , lo spazio espositivo dell’HangarBicocca, all’interno dell’edificio è possibile distinguere tre diversi corpi di fabbrica che costituiscono lo spazio espositivo vero e proprio: lo Shed, le Navate e il Cubo. Lo Shed è uno spazio espositivo vero e proprio collegato direttamente all’atrio. Lo Shed è anche l’elemento di passaggio tra ingresso e Navate, dalle quali, successivamente, si raggiunge il “Cubo”. Lo Shed è un edificio tipicamente industriale in mattoni a vista, di altezza ridotta, con tetti a doppio spiovente e ampi lucernari sostenuti da una struttura portante in travi reticolari d’acciaio, risalente alla prima metà degli anni Venti. Sulla parete di fondo, un’apertura di circa 7,70 m permette l’accesso al corpo di fabbrica delle Navate, suddivise in tre, una centrale, una di destra e una di sinistra, nella quale si concentrano le principali aree espositive dell’HangarBicocca. In particolare, la navata di sinistra accoglie “I Sette Palazzi Celesti”, installazione site-specific di Anselm Kiefer data nel 2004 e realizzate in occasione dell’inaugurazione dell’Hangarbicocca. La navata centrale e quella di destra hanno una struttura portante in acciaio con finitura interna in lamiera blu scuro. L’area è coibentata e ventilata. Al fondo di queste due navate, un’apertura di 6 x 6 m permette l’accesso al Cubo. L’edificio è stato eretto tra 1963 e il 1965. É caratterizzato da un tetto voltato a botte con un’altezza minima di 21,50 m e massima di 25,50 m. Le pareti e la copertura sono realizzati in muratura e rifiniti in intonaco. 58 Didascalie 58. Pianta del complesso dell’HangarBicocca 59. Visuale esterna dell’impianto planimetrico dell’HangarBicocca dal parcheggio esterno. 60. Ingresso all’HangarBicocca, costituito dalla scultura “La Sequenza” di Fausto Melotti, 19711981 61. Fotografia interna dell’edificio de “I Sette Palazzi Celesti”, scultura di Anselm Kiefer 62. Esterno dell’edificio HangarBicocca, con particolare della differenza di facciata tra le architetture preesistenti e i nuovi impianti. 63. Esterno del “Dopolavoro” Bicocca 61 59 60 62 63 BICOCCA HangarBicocca è l’esempio di più rilevante importanza per quanto concerne la riqualificazione di un’ ex area industriale, quella che, un tempo ospitava l’industria Ansaldo-Breda. HangarBicocca è, più in particolare un edificio nel quale si attuano attività di creazione ed esposizione di arte contemporanea. L’edificio nel quale vengono ospitate queste attività nasce nel 1903 con il trasferimento della vecchia industria di treni e locomotive in un’area che sorge non troppo lontana dal centro di Milano. Lo sviluppo successivo dell’industria, reso possibile solo a causa del conflitto mondiale che ha aumentato la richiesta di armamenti e, soprattutto, di aerei da guerra, ha permesso al contempo un aumento della superficie dello stabilimento, concretizzata in una struttra a cubo terminata però solo nel 1955 e nella quale oggi viene ospitata l’area dell’HangarBicocca chiamata, per l’appunto, “Cubo”. Con la cessione della sede dell’industria Breda al Gruppo Ansaldo nei primi anni Ottanta, si assiste ad un progressivo smantellamento degli stabilimenti a favore del processo di riqualificazione urbana del territorio circostante. Per quanto riguarda L’HangarBicocca, la struttura interna presenta una particolare suddivisione degli spazi espositivi, ciascuno dei quali adibito a differenti attività. Questi spazi sono, per l’appunto, l’Atrio, HB Lab, HB Kids Room, Bistrot “Dopolavoro Bicocca” e uno spazio espositivo nel quale si possono identificare tre ulteriori spazi, quali lo Shed, le Navate e il “Cubo”. Nell’atrio dell’edificio troviamo un infopoint e l’infoWall, una grande parete multimediale lunga 9 m che fornisce al pubblico tutte le informazioni necessarie sulle mostre e le iniziative in corso. L’HB Lab, l’area polifunzionale per la consultazione gratuita di libri, riviste dedicati all’arte contemporanea, è dotata di punto internet ed è attrezzata per ospitare workshop, conferenze e rassegne video. L’HB Kids Room, destinata alle attività ricreative per i bambini, mette a disposizione una piccola biblioteca con un importante materiale didattico per garantire lo sviluppo di attività creative libere o sotto la guida degli Arts tutor HangarBicocca. Il Bistrot “Dopolavoro Bicocca” è costituito, invece, 13 Spazio Pubblico BICOCCA VILLAGE che occupa quest’area a Nord del quartiere sarà in realtà completato a breve da un’ulteriore struttura architettonica: il Bicocca Village gate. Organizzata secondo un sistema di padiglioni collegati da percorsi pedonali, questa particolare architettura diventerà un centro commerciale legato strettamente all’impianto cinematografico già esistente. 51 52 53 54 56 57 Didascalie 51. Pianta del Multisala UCI che costituisce il Bicocca Village 52. Esterno dell’edificio del Multisala UCI di Bicocca 53. Insegna del Bicocca Village posta sopra l’ingresso principale 54. Viale interno alberato del Bicocca Village 55. Ingresso al nuovo edificio “gate” del Bicocca Village 56. Vista dei percorsi interni interni dell’edificio “gate” 57. Vista dei padiglioni adibiti all’attività commerciale interni al “gate” Bicocca Village 55 BICOCCA Il Bicocca Village fa parte dello Spazio pubblico del quartiere e si colloca nell’area a confine Nord, in una posizione dove, un tempo, sorgevano alcune delle più prestigiose industrie del milanese. L’area interessata, infatti era occupata dall’industria Breda e Ansaldo che affiancavano con i loro impianti industriali, i vecchi stabilimenti Pirelli. Il Bicocca Village è costituito da un impianto architettonico piuttosto complesso caratterizzato da una forma molto articolata, caratterizzata però da una rigida simmetria tra le parti. Al suo interno si organizza il Multisala della catena cinematografica della UCI (United Cinemas International), catena che trova le sue principali sedi anche all’esterno, specialmente in Irlanda e nel Regno Unito. Sviluppatasi inoltre, in più città italiane, la UCI si stabilì anche in Bicocca, promuovendo così un rafforzamento della riqualificazione di quest’area a Nord del quartiere, messa già in atto precedentemente con la creazione dell’HangarBicocca nel corso del 2004. Essendo un’architettura adibita alle attività pubbliche di ricreazione e di relax, essa accoglie al suo interno molte altre funzioni anche del tutto indipendenti dall’ambito cinematografico: troviamo qui una serie di negozi distribuiti su più livelli e che si affacciano sull’atrio centrale a doppia altezza. Forte inoltre è anche la presenza di punti di ristoro e bar, che si distribuiscono prevalentemente al primo piano. Munito di sistemi di risalita quali ascensori e scale mobili, l’impianto permette il facile raggiungimento di tutte la parti costitutive di questo complesso architettonico. All’esterno l’edificio in questione presenta un basamento realizzato in listelli metallici che costituiscono l’intera superficie dei piani bassi. Grandi aperture e finestrature apportate ai lati del basamento ne caratterizzano le facciate più importanti che danno direttamente sulla strada lungo il lato Sud e sul lato di ingresso ad Ovest. Al di sopra del corpo metallico di base, vi è un ulteriore edificio dalla parete metallica, più chiara, che si eleva a grande altezza. All’interno di questa importante struttura sono collocate le diciotto sale cinematografiche collegate tra di loro da un sistema di corridoi interni che conducono tutti all’atrio di ingresso. unque, se da un certo punto di vista il Bicocca Village possa sintetizzarsi nel singolo edificio del Multisala, l’intero complesso architettonico 12 Spazio Pubblico UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BICOCCA lo spazio adibito a parcheggi privati per il personale e per gli studenti. L’edificio U9, invece, si trova annessa all’edificio del Consiglio Nazionale delle Ricerche ed ospita al suo interno la facoltà di Psicologia con tanto di Settore Didattico, Laboratori Scientifici, ACS (associazione cultura, sport e tempo libero) e Centro di Produzione Multimediale. Il resto degli edifici e delle facoltà dell’università, costituiscono le sedi di distaccamento dell’ateneo, distribuendosi nelle aree periferiche di Milano, a Lissone, Monza e Vedano al Lambro sedi che, nell’insieme, costituiscono un vero e proprio campus universitario. In particolare, qui si trovano gli edifici U8, U18 e U 38 in cui si trovano le fscoltà di Medicina e Chirurgia. Il completamento delle struttre dell’Università di Bicocca si è protratto per circa un decennio, iniziando a partire dalla seconda metà degli anni Ottanta, fino al 1998. L’anno accademico successivo, partirono i primi corsi di laurea ufficiali. Dal punto di vista planimetrico, si può notare come le architetture che costituiscono l’intero impianto dell’università, all’interno di Bicocca, rispecchino perfettamente le caratteristiche morfologiche generali del quartiere. La regolarità in pianta e il rispetto di una particolare modularità di facciata sono i principi morfologici su cui si basa il quartiere pensato da Vittorio Gregotti, le cui strutture architettoniche sono delimitate da una rete interna di strade molto regolare. Solo i differenti materiali impiegati in facciata possono spezzare questa totale unitarietà tipologica dell’intero complesso universitario. 64 65 66 67 69 70 Didascalie 64. Particolare della facciata di ingresso dell’edificio U7 dell’università 65. Porzione della “Piazzetta Difesa per le Donne” che identifica il particolare sistema di portici e di fontane a livello terra. 66. Particolare dei portici con l’università come sfondo 67. Piazza interna agli edifici universitari U1, U2, U3 e U4 68. Vista laterale su “Piazza dell’Ateneno Nuovo” 69. Vista dalla piazza della facciata dell’edificio U7 70. Scorcio prospettico su Via Libero Temolo con l’edificio U9 dell’università sullo sfondo 68 BICOCCA Ricordata anche con il nome di “Seconda Università degli Studi di Milano”, l’università statale che sorge all’interno del quartiere Bicocca, distribuita in otto differenti edifici a seconda delle diverse facoltà, costituisce parte fondamentale di quest’area a Nord di Milano. In particolare, a partire dalla metà degli anni ‘80, quando nacque la necessità di riconvertire un’area che fino a pochi anni prima era completamente occupata da impianti industriali in un nuovo ed innovativo polo urbano, si pensò al contempo di realizzare una nuovo ateneo relazionato alla già esistente sede centrale dell’Università degli Studi di Milano. Lo stabilimento di questa nuova sede universitaria all’interno di un quartiere che stava crescendo rapidamente, fu dovuto alla necessità di distribuire i numerosissimi iscritti all’Univeristà Statale di Milano, all’interno di una nuova sede. Secondo la legge 590 del 1982 infatti, il numero massimo di iscritti non doveva superare i 40000, quando in realtà la statale ne aveva già oltre ai 90000. La riqualificazione, dunque, dei vecchi stabilimenti industriali ha permesso la realizzazione dei primi due edifici che ospitano al loro interno le materie umanistiche: gli edifici U6 e U7 affacciati alla PiazzettaDifesa per le Donne. Gli altri edifici che si distribuiscono all’interno del quartiere sono l’U1, corrispondente alla facoltà di Scienze dell’Ambiente e del territorio, l’U2, facoltà di Fisica accorpato alla Biblioteca Scientifica, l’U3, facoltà di Biotecnologie e Bioscienze, U4 facoltà di Scienze Geologiche e Geotecnologie i quali, nell’insieme, costituiscono un unico comparto a corte che occupa l’intero isolato posto tra Piazza della Trivulziana e la Nuova sede del Gruppo Siemens. L’edificio U5 costituito da un impianto a corte chiusa, si colloca a Nord dell’edificio U9 e del Centro del Consiglio Nazionale delle Ricerche e al suo interno si trova le facoltà di Scienza dei Materiali, Matematica e applicazioni, Sistemi informativi. Gli edifici U6 ed U7, citati appena sopra, ospitano, rispettivamente le facoltà di Economia, Giurisprudenza, Psicologia, Scienze della Formazione, oltre alla mensa, al bar, e alla Biblioteca e le facoltà di Economia, Scienze Statistiche, Sociologia con l’annessione di bar e mensa. Disposti ad “L”, questi edifici ospitano al loro interno la piazza alberata dell’ Ateneo Nuovo,munita di un sistema di sedute e sopraelevata rispetto al livello terra per garantire 14 Terziario N ell’economia del quartiere, ruolo fondamentale viene assunto dai servizi e dal terziario che, nel caso di Bicocca si manifesta in alcuni dei più importanti edifici. Incominciando, in particolare, dalle architetture che fanno parte del progetto di Vittorio Gregotti classifichiamo nella sezione “Terziario” la Sede milanese della Deutsche Bank, insieme alle tre torri del terziario, poste a Nord rispetto all’edificio della banca e che, insieme a quest’ultima, racchiudono in un’area piuttosto limitata, un piccolo spiazzo che diventa il centro dell’isolato che così viene a crearsi. Le tre torri presenti all’interno di questo spazio ristretto, sono adibite a terziario, e dunque la loro organizazzione interna è costituita da uffici (l’edificio di destra è sede di Equitalia). procedendo verso Nord, si giunge nei pressi della Sede del Gruppo Siemens, edificio a corte che, per la sua considerevole estensione, costituisce di per sè un altro isolato. La tipologia edilizia e le dimensioni dell’edificio permettono la creazione di un’ulteriore piazza, pubblica, circondata su quattro lati dall’architettura della sede Siemens. Questo edificio, che presenta dal punto di vista formale una grande regolarità geometrica, rispecchia molto fedelmente la tipologia architettonica che Gregotti riprende in ogni suo singolo edificio costituente la Bicocca. Le grandi aperture sui lati dell’edificio lungo l’asse Nord-Sud, inoltre, lasciano intravedere non soltanto il grande spiazzo interno alla corte, ma anche gli edifici retrostanti ad esso, creando così una sorta di cono ottico che trova il suo culmine nella visuale della piazza centrale del quartiere, Piazza della Trivulziana. Ad Est rispetto agli edifici appena citati, si sviluppa lungo Viale dell’Innovazione anche il Centro Nazionale delle Ricerche, edificio che presenta, anch’esso una morfologia molto regolare e che possiede al suo interno uffici adibiti, appunto alla ricerca. Più a Nord, all’interno dell’isolato compreso tra Viale Sarca, Via Piero e Alberto Pirelli, Via Bicocca degli Arcimboldi, troviamo la Nuova Sede del Gruppo Pirelli che ospita, al suo interno, gli uffici dell’industria Pirelli, il nuovo Centro di ricerche Pirelli Pneumatici, oltre al grande edificio nella quale è conservata l’alta torre di raffreddamento, appartenuta al vecchio insediamento industriale della relativa fabbrica. Il quartiere in considerazione ospita, inoltre, il vecchio edificio della bicocca della famiglia degli Arcimboldi, il quale si trova all’interno di un giardino privato recintato, sul quale si affacciano anche tutti gli atri edifici adibiti agli uffici dell’industria milanese. Infine, altra architettura adibita alla ricerca facente parte, nel complesso, di Bicocca, pur non essendo stata progettata da Vittorio Gregotti, è la Centrale dell’Energie Rinnovabili, che si colloca a Sud della sede della Deutsche Bank, affacciandosi , dunque su Via Luigi Figini. Qui, vi è la presenza di celle a combustibile, nate a seguito di studi intrapresi da aziende che si dedicano alla ricerca di nuove tecnologie per la produzione di energia nel rispetto assoluto dell’ambiente.elle schede che seguono verranno analizzate tutte le strutture appena elencate che costituiscono la sezione del Terziario del quartiere. Didascalie 71. Inquadramento planimetrico, scala 1:10000 con gli edifici adibiti al Terziario evidenziati 72. Fotografia dall’esterno dell’edificio a torre della Nuova Sede del gruppo Pirelli 73. Fotografia raffigurante Via Libero Tomolo, compresa tra la Nuova sede del Gruppo Pirelli e le torri per il Terziario 0 200 400 71 BICOCCA MILANO, BICOCCA Legenda Centrale sperimentale a celle a combustibile Sede della Deutsche Bank Consiglio Nazionale delle Ricerche Nuova sede del Gruppo Siemens Torri del Terziario Nuov Stabilimento del Gruppo Pirelli 72 73 15 Terziario Sede della Deutsche Bank energie alternative a Sud. Per quanto concerne, invece, la progettazione degli spazi interni della Deutsche Bank Italia, firmata Italo Rota con i collaboratori Fabio Fornasari e Alessandro Pedretti, “si è preoccupati di rendere operativi e fruibili 22˙000 m2 di superficie per dar lavoro a 1˙800 persone”. L’edificio, che prevede al suo interno funzioni complementari al suo funzionamento quali training centre, sportello bancario, agenzia di viaggi, top management, mense e cucine, è caratterizzato, nell’intera area che comprende tutti gli uffici, da una configurazione interna open space, organizzata però da una scansione molto rigida di pareti mobili separatorie che racchiudono le numerose postazioni lavoro. Efficenti sistemi di areazione interna e riscaldamento, resi tali da una non indifferente tecnologia di impianto. Dal punto di vista prettamente geografico, i collegamenti della banca con l’intera città di Milano passano dal sovrappasso della ferrovia, alla diagonale di via De Marchi, in entrata su via Pietro e Alberto Pirelli, risalendo così alla fascia centrale. In uscita con svolte a destra sulle trasversali, scendono lungo il Viale dell’Innovazione per immettersi, successivamente, in via Cozzi. Tuttavia, pur essendo queste linee molto importanti in qualità di vie principali, il collegamento principale della sede della Deutsche Bank con la città di Milano è quello che inizia da via Melchiorre Gioia e che percorre una zona completamente urbanizzata fino alla deviazione finale, il sovrappasso della ferrovia. 74 75 76 77 79 80 Didascalie 74. Pianta del piano terra della Sede della Deutsche Bank 75. Vista dalla Collina dei Ciliegi dell’isolato della Banca 76. Vista della facciata interna dell’edificio, disposto a coorte lombarda 77. Vista della piazza relativa alla sede bancaria 78. Vista laterale della facciata interna della Deutsche Bank 79. Scorcio tra le torri del Terziario con la facciata interna della corte dell’edificio della banca sullo sfondo 80. Particolare dell’edificio al piano terra 78 BICOCCA L’area in cui sorge la sede della Deutsche Bank, progettata da Gino Valle, costituisce una sorta di “porta d’ingresso” della Grande Bicocca. L’edificio, infatti, si estende all’estremità Sud di tutto il quartiere, affacciandosi su via Emanueli. Il progetto iniziale della banca prevedeva una forma più regolare, costituita da un sistema di torri (se ne erano previste otto, da otto piani ciascuna), in modo da rispettare l’impostazione generale degli edifici che avrebbero costituito il complessivo quartiere di Bicocca. La superficie dell’impianto è di 130 m di larghezza per 100 di profondità. La commissione della Deutsche Bank, ha richiesto un complesso per uffici per un totale di 33˙000 m2 di superficie lorda piana. Ciò che ha creato maggiori problemi nell’edificazione di questa sede italiana della Deutsche Bank è stato, senza alcun dubbio, quello di trasformare un’impostazione di progetto costruito ormai per tre ottavi a definire un’area avente un intorno già ben consolidato, in un edificio ad impianto più articolato ma al contempo più efficente.Perciò, da un edificio a pianta lineare, costituito da un sistema di portici a piano terra che lo circondava sui quattro lati, come era previsto fin da subito, si passa a pensare ad un edificio a “corte lombarda”, aperto a Nord e ad Ovest per poter sfruttare la visuale verso la Collina dei Ciliegi. Ciò comporta dunque un netto cambiamento dell’idea originale di progetto, non solo dal punto di vista della forma, ma anche da un punto di vista più concettuale in quanto, chiudendosi a Sud, questa architettura costituisce il “terminale” della Bicocca, non la “porta”. La costruzione lungo il perimetro Est e Sud, interrotta in corrispondenza dei passaggi tra le tre torri, gradualmente si è evoluta con nuovi contenuti. La forma ad “epsilon” che si viene a creare, deformando il lato sud dell’edificio, tramite una rientranza circa a metà parete, ha permesso di guadagnare grande spazio in lunghezza per potervi far rientrare nel perimetro molti più uffici. Inoltre, tale deformazione, ha permesso di aumentare la rotazione dell’intero impianto bancario di dieci gradi verso la Collina dei Ciliegi. Il grande sbalzo dei piani superiori a Ovest e soprattutto l’importante modifica dei portici laterali che si ristringono gradualmente fino a scomparire, “immersi” completamente nell’impianto generale, determinano la netta scomparsa del portico del lato Sud, in quanto inutile di fronte al piccolo edificio macchina delle 16 Terziario NUOVA SEDE DEL GRUPPO SIEMENS spazio, che attraverso grandi bucature nella parete di fondo si affaccia sulle aree di maggiore rappresentanza dell’edificio, il “forum”, che ospita una sala polifunzionale, le sale riunioni, le sale per gli ospiti speciali e occasionali, poste alla quota del primo interrato affacciate su un patio interno. Il patio forma una corte circolare ribassata e offre l’occasione di illuminare naturalmente tutta quest’area. L’articolazione volumetrica degli elementi del forum, funzionale per creare notevoli altezze interne, viene utilizzata come arricchimento per lo spazio pubblico della piazza centrale: la copertura, raccordata alla quota pubblica da scale e rampe pedonali, si costituisce come una terrazza più alta, uno spalto, sul quale, secondo il progetto originario, erano un tempo previste sculture oltre ad una grande fontana, affacciata sulla piazza e sul giardino privato della società alla quota inferiore. L’edificio è impostato su un modulo di 7,22 metri: i prospetti sono formati da parti in muratura piena rivestita in pietra naturale grigia e parti dove la struttura portante dell’edificio è lasciata a vista e trattata come una sorta di “gabbia” di ferro e vetro. 81 82 83 84 86 87 Didascalie 81. Pianta della Nuova Sede del Gruppo Siemens 82. Vista da Viale Sarca della facciata Ovest dell’edificio della Siemens 83. Vista della facciata Ovest dell’edificio relazionata a Viale Sarca 84. Vista laterale del grande accesso alla piazza centrale dell’edificio. 85. Profilo Ovest dei principali edifici del terziario situati nell’isolato Meridionale del quartiere. 86. Vista prospettica tra i grandi portali della sede Siemens e degli edifici universitari. 87. Vista dell’ingresso principale all’interno dell’edificio 85 BICOCCA La nuova sede del Gruppo Siemens nasceva in principio come località di servizi alle imprese con una articolazione volumetrica simile a quella attuale. Durante la seconda fase di progettazione del quartiere di Bicocca, l’edificio è stato tema principale di una serie di ipotesi d’uso, quali università tecnica, sede della Bayer Italia, uffici AEM, senza che l’impostazione volumetrica venisse cambiata. L’impianto, che nel complesso costituisce un intero isolato, delimitato a Sud da via Libero Temolo, a Nord da via Giovanni Polvani, ad Est da viale dell’Innovazione e ad Ovest da Viale Piero e Alberto Pirelli, è stato realizzato per metà come sede della società Siemens e per l’altra metà sono state svolte delle trattative con diverse aziende, conclusesi, comunque, con la decisione di insediare all’interno di questa parte dell’edificio, gli uffici della Siemens. La soluzione progettuale odierna, cerca di riconnettere l’edificio all’insieme dell’insediamento, trasformando il cortile interno che si viene a creare, in una vera e propria piazza pubblica, posizionando i volumi a diretto contatto con le strade. L’impianto a corte perfettamente geometrico che permette la realizzazione di una grande quadra di 140 m X 140 m, permette all’edificio di integrarsi molto bene tra gli altri impianti, anch’essi di elevate dimensioni e con una morfologia geometricamente molto ben definita, all’interno del quartiere. Al vasto spazio centrale si accede da due portali, posti sull’asse centrale Nord-Sud verso le vasche verdi antistanti l’edificio e da un passaggio di minori dimensioni che si apre sul grande viale ad Est. La realizzazione di una piazza centrale alberata, posta al centro dell’impianto Siemens, il quale, per giunta, si trova all’interno del braccio centrale del quartiere della Bicocca, permette di completare la seguenza delle cinque piazze interne del quartiere. I giardini in testata son chiusi da due ali dell’edificio di minore altezza che articolano la continuità del profilo dell’architettura su tutti i prospetti e sono incisi dalle rampe di accesso ai parcheggi previsti al piano interrato. Lungo il fronte verso la collina, un profondo arretramento della facciata Ovest segna l’ingresso principale dell’edificio. Una serie di passerelle caratterizzano la doppia altezza di questo 17 Terziario Nuova sede del gruppo Pirelli la presenza di una sala conferenze di circa 350 posti. Intorno alla corte interna si distribuiscono altri spazi di accoglimento e elementi di salita che conducono ai dieci piani di uffici, al piano tecnico e alla copertura, da cui si accede all’eliporto sovrastante. Le aree a open space sulle ali nord e sud affacciano direttamente, oltre che sull’esterno, anche sulla hall centrale attraverso una facciata interna vetrata a tutta altezza che, preservando le qualità ambientali dei luoghi di lavoro, e mantenendo quindi un certo comfort per chi vi lavora, consente un suggestivo rapporto visivo con la monumentale torre di raffreddamento. Per quanto concerne la copertura, notiamo che il materiale utilizzato per coprire la corte centrale è il vetrocemento, molto robusto e resistente, ma che garantisce una grande luminosità interna, data la trasparenza, necessaria sempre ai fini di comfort e a una piacevole atmosfera interna all’edificio. Come già accennato precedentamente, ciò che rende particolarmente affascinante quest’area “recintata” adibita al sistema produttivo all’interno del progetto della Grande Bicocca, è sicuramente la possibilità di scorgere da viale Sarca, principale direttrice di collegamento oltre che di delimitazione del quartiere, la magnificenza di una preesistenza industriale storica, quale appunto la torre di raffreddamento che ora si presenta ristrutturata, riconsolidata e ridipinta di bianco. 88 89 90 06 92 93 Didascalie 88. Pianta della struttura a torre della Sede del Gruppo Pirelli 89. Vista laterale dell’edificio Pirelli 90. Vista dalla strada dell’edificio a torre e della vecchia “bicocca” della famiglia degli Arcimboldi 91. Vista in lontananza degli uffici della sede Pirelli 92. Vista del sottopasso che conduce ai parcheggi pubblici con l’edificio a torre sullo sfondo 93. Vista ravvicinata dell’edifico a torre 91 BICOCCA La Nuova Sede del gruppo Pirelli è situata nel comparto della stessa società, che copre una superficie di 70˙000 m² verso il limite settentrionale dell’area della Bicocca. La collocazione che si è scelta per la nuova sede della Pirelli, è quella tra Via Bicocca degli Arcimboldi e Viale Piero e Alberto Pirelli. L’intero complesso industriale, che ora accoglie anche l’edificio storico della “bicocca” degli Arcimboldi e il nuovo Centro di ricerche Pirelli Pneumatici, ha come fulcro progettuale l’alta torre di raffreddamento, conservata dal precedente insediamento industriale, quale segno di collegamento tra la nuova sede e la vecchia società Pirelli. La particolare monumentalità e la suggestiva forma plastica di questa costruzione, hanno stabilito che l’intero progetto di riqualifica di quest’area, che si presenta, per così dire, recintata rispetto all’intero quartiere di Bicocca, si sviluppasse attorno ad essa, quasi a creare una sorta di cornice architettonica che valorizzasse maggiormente tale preesistenza. Appoggiato su una costruzione di due piani fuori terra coperta a verde, contenete nel basamento i parcheggi e il portico di ingresso principale, si estende un edificio alto 50 m di forma cubica, composto da tre lati destinati a uffici della società e una faccia completamente vetrata, in quanto affacciata sull’antica Bicocca degli Arcimboldi e viale Sarca, e dalla quale è possibile scorgere la forma plastica e monumentale della preesistenza. L’edificio, da un punto di vista impiantistico, presenta una centralità circolare costituita da una hall, ricavata dal recupero della torre di raffreddamento, e che costituisce una sorta di collegamento tra gli spazi e le funzioni circostanti. Questa nuova struttura progettata all’interno della torre di raffreddamento e ideata per seguirne il profilo con una serie di aste d’acciaio sostiene quattro impalcati, collocati nei punti di snodo della struttura portante, destinati ad ospitare funzioni particolari quali sale riunioni e spazi di rappresentanza. Questi luoghi sono collegati a tutti gli uffici dell’impianto da un ingegnoso sistema di passerelle aeree. Tale impianto a collegamenti aerei viene realizzato anche all’interno del vicino edificio del Centro di ricerche Pirelli Pneumatici. In pianta, a piano terra, l’edificio a torre prevede 18 Terziario TORRI PER IL TERZIARIO degli insediamenti della ricerca e dell’università. Particolare infatti questo aspeto del quartiere, dove più volte vediamo la stretta relazione tra edifici adibiti ad attività interne molto differenti tra di loro. 94 95 96 97 99 100 Didascalie 94. Pianta del piano terra della torre centrale 95. Vista laterale del profilo Sud delle torri 96. Vista dalla piazza della torre centrale e di sinistra 97. Vista frontale del prospetto Sud della torre di sinistra 98. Vista laterale del profilo Nord delle torri con la Collina dei Ciliegi sullo sfondo 99. Vista frontale della torre di sinistra con Viale Sarca ad ovest 100. Vista dal parcheggio pubblico di Viale Sarca e del profilo Ovest degli edifici adibiti al Terziario. 98 BICOCCA L’isolato compreso ad Est dalla sede della CNR e ad Ovest dalla “Collina dei Ciliegi”, quello in cui oggi sorgono le tre torri per il terziario e la sede della Deutsche Bank Italia, originariamente doveva essere costituito da otto torri complessive, cinque adibite alle attività della Deutsche Bank e tre al terziario. Con l’acquisizione della fascia meridionale da parte della commissione della Deutsche Bank, che ha deciso, seguendo il progetto di Gino Valle, di accorpare le cinque torri in un’unica architettura, l’area in questione ha cambiato l’impianto originale, sebbene l’inquadramento urbano sia rimasto intatto. Questo ha spinto Vittorio Gregotti a continuare la progettazione delle tre torri restanti. Questo insediamento per il terziario si distribuisce lungo via Temolo racchiudendo verso Nord la grande corte centrale delimitata dalla sede della banca a Sud, da Viale dell’Innovazione ad Est e da Viale Piero e Alberto Pirelli ad Ovest. Le tre torri sono integrate a livello degli interrati, e si conformano come un unico insieme grazie ai primi tre piani fuori terra, i quali hanno in comune il rivestimento in pietra e uno zoccolo dove corre un portico. Mentre la torre centrale, realizzata per prima, si sviluppa in forme proprie distribuendo su tutta la parete di facciata il rivestimento in pietra, i due nuovi edifici propongono entrambi, a partire dal quarto piano, fronti con strutture metalliche aperte e serramenti arretrati rispetto al profilo di facciata. Diverse dalla torre centrale anche dal punto di vista formale e nelle strutture volumentriche, le due nuove architetture sono tra loro uguali e si affacciano specularmente verso la torre centrale. Ogni edificio è formato da due interrati e nuovi piani fuori terra che si distribuiscono su una superficie costruita di oltre 7000 m² per una altezza di 32,4 m. Negli interrati trovano posto i parcheggi relativi agli edifici e alcuni locali tecnici. Al piano terra vi sono alcune attività commerciali, mentre i restanti otto piani sono destinati ad uffici. Il piano di coronamento è infine chiuso da una griglia metallica. Inserendosi quale elemento di transizione morfologica tra la sede della Deutsche Bank e quella del gruppo Siemens, le torri qualificano ulteriormente questa zona della Bicocca, specialmente destinata al terziario, dove grandi società economiche e finanziarie stanno a fianco 19 Abitare P er quanto riguarda le residenze, il progetto di Vittorio Gregotti ha previsto la realizzazione di differenti tipologie edilizie, che si distribuiscono prevalentemente nell’area centrale del quartiere.Andando con ordine e partendo in particolare dalla fascia Ovest di Bicocca troviamo le residenze dell’Esplanade, le quali, sono caratterizzate da un impianto a corte allungato sull’asse Nord-Sud. Queste residenze, speculari rispetto all’asse Est-Ovest, sono caratterizzate da una sorta di edificio a torre sul lato Nord dell’intero complesso residenziale, che può essere attraversato per percorrere l’edificio da una parte all’altra senza problemi, attraverso una struttura a ponte sospesa. Questo edificio, per le sue dimensioni e proporzioni, sembra essere quasi una sorta di barriera che separa l’area residenziale dall’isolato del nuovo stabilimento Pirelli che si trova esattamente lungo la direttrice a Nord. Spostandoci lungo la fascia centrale del quartiere, troviamo affacciati su “Piazza della Trivuliziana”, edifici residenziali con annesse attività commerciali e un edificio a torre per alloggi studenteschi e attività universitarie. Questi edifici, disposti tutti intorno alla piazza, presentano un’impostazione planimetrica ben definita e, nell’insieme, costituiscono un isolato molto omogeneo dal punto di vista prettamente morfologico. L’unico edificio che pare diverso da tutte le altre residenze che cosituiscono questo isolato è l’edificio adibito ad alloggio studenti, non solo dal punto di vista impiantistico ma anche morfologico poichè, viceversa si trova rapportato più strettamente all’università. Lungo la fascia di destra, notiamo una più consistente presenza di residenze relazionate insieme, nonostante la differente tipologia edilizia. Inserita nell’area Sud-Est, nei pressi della stazione Milano Greco Pirelli, troviamo le residenze per edilizia economica in cooperativa, il cui impianto si presenta come edificio a corte all’interno del quale si possono trovare giardini di uso pubblico, oltre che a percorsi interni che permettono il passaggio dei tram in direzione Precotto. Inoltre, vicino al Teatro degli Arcimboldi, il progetto ha previsto un ampliamento lungo il lato Est con la realizzazione della Residenza degli Arcimboldi, edifici residenziali dalla particolare morfologia che li contraddistingue da tutte le altre strutture abitative del quartiere. Essi, si trovano nell’area adiacente al Teatro degli Arcimboldi, e possiedono un impianto planimetrico particolare che è fondamentalmente il risultato scaturito dalla necessità di rispettare la conformità dell’area nella quale sono situati. La forma triangolare dell’area, infatti, dovuta dall’attraversamento ad andamento obliquo dei binari del tram, ha fatto sì che venisse realizzato un complesso residenziale costituito da un edificio ad “L” a Sud, due edifici a torre speculari sviluppatisi lungo l’asse NordSud e collocati al centro di tale area, e un edificio di più grandi dimensioni di impianto a “C” con apertura verso Sud. La restante fascia a Nord di quest’ultimo è adibito a parcheggi e a verde attrezzato, munito di parco giochi per bambini. Più a Nord-Est troviamo un edificio residenziale longitudinale il cui impianto è delimitato dall’allineamento con l’edificio U7 del Nuovo Ateneo, da Viale dell’Innovazione a Ovest e da Via Sesto San Giovanni ad Est. Questo edificio residenziale possiede un andamento perpendicolare rispetto alla direzione dell’intero quartiere, in quanto si estende lungo l’asse EstOvest. Inoltre, ad Est presenta come culmine due torri che si elevano per quindici piani e sono uniti da un collegamento a mezza altezza al di sotto del quale si viene a creare una grande entrata che conduce alla lunga e stretta corte interna. Infine, a Nord di questo edificio, troviamo un’area molto vasta, al momento recintata, nella quale verranno realizzate, secondo le previsioni, altre aree residenziali, con tanto di verde attrezzato. Nelle schede che seguono verranno analizate le tipologie edilizie più significative che fanno parte dell’originale progetto di Vittorio Gregotti. Didascalie 101. Inquadramento planimetrico, scala 1:10000, in cui sono evidenziate le diverse tipologie edilizie 102. Vista lungo Viale dell’Innovazione che inquadra il profilo Est degli edifici residenziali centrali 103. Vista esterna dell’isolato centrale residenziale 0 200 400 101 BICOCCA BICOCCA, MILANO Legenda Edifici resinenziali a Torre Edifici residenziali a Corte Edifici residenziali Lineari Aree di destinazione residenziale 102 103 20 Abitare Residenze con servizi universitari e commerciali a lungo oggetto di discussioni in fase di progetto, soprattutto da un punto di vista strutturale e compositivo. Quest’area, che costituisce il centro nevralgico dell’intero quartiere è delimitata sui quattro angoli dagli ampi zoccoli degli edifici che, coperti a verde, si allargano fina al perimetro esterno accogliendo il piano dei parcheggi. Sul lato Sud, da questi zoccoli si elevano due blocchi di tre edifici, mentre sul lato Nord, in prossimità della residenza universitaria, vi sono altri due edifici che si estendono da due basamenti simmetrici. Il completamento di questo isolato si verifica con la presenza di altre due architetture, simmetriche l’una dall’altra, che si differenziano dagli altri edifici per i lati curvi Est ed Ovest. Queste architetture, che si elevano dal piano terra adibito ad attività commerciali per dieci piani residenziali, sono rivestiti a livello del basamento, da pietra grigia, su alcuni fronti da pietra chiara e su altri da pietra più scura. Solo nel caso dei due edifici laterali, sui fronti Est ed Ovest, il rivestimento in pietra lascia il posto ad un sistema di logge sovrapposte. Fulcro dell’insediamento è, invece, la piazza organizzata su due livelli e circondata dagli edifici appena descritti. Da questa piazza pedonale si diramano percorsi grazie ai quali è possibile raggiungere alcuni dei principali “poli” del quartiere: procedendo ad Est, si può raggiungere il teatro degli Arcimboldi e, di conseguenza, la stazione ferroviaria e la fermata della metrotramvia; a Nord si ha invece accesso al grande parcheggio pubblico sovrastato dalla Piazzetta Difesa per le Donne. 104 105 106 107 109 110 Didascalie 104. Pianta piano terra dell’edificio residenziale con servizi universitari. 105. Vista frontale della piazza centrale con l’edificio per residenze universitarie sullo sfondo 106. Vista laterale di Piazza della Trivulziana e degli edifici residenziali a torre 107. Vista frontale degli edifici residenziali e commerciali centrali del quartiere 108. Particolari della facciata dell’edificio per residenze universitarie 109. Vista frontale del prospetto Sud dell’edificio per residenze universitarie 110. Vista laterale che inquadra l’edificio per residenze universitarie e la residenza con servizi commerciali posta sul lato lato Ovest. 108 BICOCCA Intorno alla cosiddetta piazza centrale del quartiere della Bicocca sorgono undici particolari edifici residenziali, dieci dei quali contengono al piano terra anche aree commerciali, mentre l’undicesimo, che si contraddistingue dagli altri dal punto di vista struttrale, è costituito al suo interno dalla presenza di servizi universitari. Cominciando da quest’ultimo, esso chiude a Nord la piazza centrale che si estende sul ramo principale del quartiere di Bicocca. Alto ben 52 m, questo edificio presenta, proprio grazie alla sua estensione e alla sua posizione particolarmente importante, una grande aperto quadrata di 15 m di lato attraverso la quale si può godere di una interessante vista prospettica che inquadra gli edifici retrostanti. L’edificio, lungo circa 60 m e largo 16,80 m, si sviluppa su tre piani interrati e quattordici fuori terra. La distribuzione si divide principalmente in due parti: i primi quattro piani sopra terra, più alti dei rimanenti, sono adibiti a servizi universitari; in prossimità di questi troviamo infatti un auditorio di circa 300 posti, una sala da ginnastica, una biblioteca multimediale e altri spazi adibiti ad assistenza al piano terra, mentre nei restanti piani vi sono collocati uffici a servizio dell’università e mensa. Sempre al piano terra troviamo, inoltre, un sistema di percorsi pedonali che collegano l’edificio al parco retrostante. Ai piani interrati, inoltre, troviamo altri locali di servizio e parcheggi riservati. Per quanto riguarda, invece successivi dieci piani, troviamo le residenze studentesche che si distribuiscono ai lati e al di sopra dell’apertura di facciata, caratterizzata per altro, da una sorta di ponte abitato grazie al quale è possibile un attraversamento da un’area residenziale ad un’altra. L’ultimo piano, il quattordicesimo, è invece adibito agli impianti. L’architettura in questione, attribuita a Gregotti e Associati, presenta, come si può notare dalle immagini, una configurazione differente rispetto a tutti gli atri edifici residenziali e commerciali che circondano Piazza della Trivulziana. Il motivo, di questa apparente stranezza, consiste nella volontà da parte dei progettisti di richiamare formalmente il complesso architettonico dell’università della Bicocca, esteriorizzando il forte rapporto che c’è tra questo edificio residenziale e l’architettura universitaria stessa. Per quanto riguarda, invece, gli edifici che circondano sui lati Sud, Ovest ed Est la piazza centrale del quartiere, si può dire che essi siano stati 21 Abitare RESIDENZE DELL’ESPLANADE due edifici lineari sono, per così dire, uno degli elementi più evidenti del divario che c’è tra questi e gli edifici che si affacciano ad Ovest, lungo i giardini. Infine, un sistema di parcheggi privati interni a servizio degli abitanti delle residenze dell’Esplanade si distribuisce su tutta la superficie del piano interrato, garantendo maggior vivibilità degli abitanti nella grande corte interna. 111 112 113 114 116 117 Didascalie 111. Pianta delle coperture degli edifici dell’Esplanade 112. Vista da lontano della facciata Ovest delle residenze 113. Vista laterale del recente edificio a torre 114. Vista dalla struttura del sovrappasso dell’edifico a torre dell’Esplanade 115. Prospetto Sud di uno degli edifici lin eari del complesso residenziale 116. Vista interna delle residenze ad impianto lineare dell’Esplanade 117. Vista interna dell’edificio a torre 115 BICOCCA Mentre nell’ipotesi della prima fase del concorso per il disegno del quartiere Bicocca il lotto in questione aveva come destinazione tipologie di vario taglio volte alla ricerca, nel corso della seconda fase del progetto, seguendo le indicazioni comunali, l’area assume destinazione residenziale. Verso viale Sarca, per il quale si propone uno spartitraffico centrale piantumato, per accentuarne il carattere urbano, è previsto un percorso pedonale alberato, ribassato rispetto alla quota di camapagna per meglio separare i pedoni dal traffico veicolare, poichè non era possibile allargare il marciapiede esistente per problemi legati alla viabilità nell’area. Dal percorso ribassato parte un grande piano inclinato verde che sale verso gli edifici di progetto impostati a quota +6 m rispetto a viale Sarca. Esso è attraversato da due percorsi pedonali alberati, posti diagonalmente, e da due scale che segnano il varco tra i blocchi edilizi: un percorso pedonale costeggia a Nord-Sud i fabbricati aprendosi in una grande terrazza centrale che integra l’edificio residenziale a “L” preesistente fuori dal limite della proprietà, riprendendone l’allineamento verso la strada. L’Esplanade verde così ottenuta rafforza il la separazione tra il quartiere Bicocca che trova come limite Ovest Viale Sarca, da resto della città: la particolare facciata del complesso residenziale che da sui giardini, è risultato di una studiata articolazione di lastre in travertino posate su più altezze, la cui disposizione permette la creazione di terrazze per gli appartamenti e al medesimo tempo crea un ritmo volumetrico che caratterizza tali edifici, rendendoli molto complessi in facciata. All’interno della corte interna che si viene così acreare si sviluppano due spazi particolari che possono essere identificati come piazze verdi alberate: una serie di servizi alla residenza sono ricavati nel dislivello che si crea tra piano di imposta a +6 m e il piano di campagna e sono significativamente affacciati verso gli spazi interni. Al di sopra di questi servizi al piano sono collocati una serie di appartamenti speciali dotati di piccoli giardini privati. Gli edifici che chiudono le corti verso il viale interno ad Est hanno un carattere meno monumentale che si ricolloca, nella scelta delle finiture, alla tradizione dei grandi manufatti lombardi. Anch’essi sono caratterizzati da un alto basamento sporgente rispetto al filo di facciata che integra terrazze, logge e ingressi agli appartamenti. I colori di facciata di questi 22 Abitare EDIFICI RESIDENZIALI IN COOPERATIVA 118 119 120 121 123 124 Didascalie 118. Pianta piano terra dell’edificio residenziale in cooperativa 119. Vista aerea dell’edificio residenziale a corte 120. Profilo Ovest delle Residenze lungo Viale dell’Innovazione 121. Prospetto Sud dell’edificio 122. Vista interna dell’edificio Sud 123. Vista interna dell’edificio a Nord 124. Vista interne dell’edificio con particolare di verde in primo piano 122 BICOCCA Posto a cavallo del tratto Est di Via Emanueli, attraverso la quale è possibilie identificare il percorso della linea tramviaria in direzione Precotto, il comparto ha destinazione residenziale per edilizia economica in cooperativa. La scelta di insediare la residenza in questa parte dell’intervento è dovuta alla posizione strategica rispetto agli edifici universitari U1, U2, U3 e U4 che occupano l’isolato a Ovest, contenuto nella fascia centrale del quartiere e all’edificio a corte U9 a Sud. Non meno importante, inoltre, la stretta vicinanza con le principali vie di comunicazione con il resto della città, quali la stazione ferroviaria Milano Greco Pirelli e, come già accennato, la linea tramviaria che attraversa il comparto. Per quanto riguarda l’area interna, l’impianto a doppia “C” permette l’inserimento dei due giardini pubblici, organizzati in vasche rettangolari di grandi dimensioni che completano l’architettura delle residenze e che, essendo leggermente più alti rispetto alla quota di terra vengono raccordati ai marciapiedi da un sistema di rampe pedonali che permettono l’accesso ai disabili. Queste rampe, sottoforma di veri e propri vialetti che percorrono questo spazio verde dei giardini, tracciano al contempo delle forme geometriche molto regolari, richiamando lo stile delle principali architetture che costituiscono il quartiere Bicocca. I fronti, interamente rivestiti in klinker di due colori, hanno un forte carattere urbano verso le strade perimetrali, mentre all’interno del contesto del comparto, le facciate sono munite di lunghe balconate metalliche che ne aumentano il carattere tipicamente domestico e lasciano intravedere un timido tentativo di creare una situazione privata più accogliente. Tuttavia, il carattere innovativo dell’impianto che lascia ampio spazio all’attraversamento pedonale e a quello tramviario al suo interno, stravolge completamente l’aspetto domestico delle abitazioni. Particolare elemento architettonico che garantisce dinamismo e complessità compositiva alle facciate di questo tipo di edifici in cooperativa è la copertura aggettante verso l’interno della corte che sembra quasi evidenziare maggiormente la diversità di altezze di facciata. Due grandi portali mettono in comunicazione le strade laterali con i giardini interni, integrando le rampe di accesso ai necessari parcheggi, posti al piano interrato, sotto gli edifici, esattamente come nel caso degli edifici dell’Esplanade. 23 Abitare EDIFICI RESIDENZIALI DI EDILIZIA CONVENZIONATA 125 126 127 128 130 131 Didascalie 125. Pianta piano tipo dell’edificio 126. Vista dal lato Ovest del cortile interno dell’edificio 127. Vista dal passaggio pedonale interno della corte dal quale si possono scorgere le residenze dell’Arcimboldi 128. Vista della facciata Sud dell’edificio 129. Particolare della facciata Est 130. Vista da lontano del prospetto Sud dell’edificio 131. Vista dal parco giochi pubblico per bambini 129 BICOCCA Altra tipologia di architettura residenziale, l’edificio di edilizia convenzionata si distribuisce perpendicolarmente rispetto all’andamento Nord-Sud generale del quartiere e affianca sul lato Est l’edificio U7 dell’università, rispetto al quale è separata da Viale dell’innovazione. Delimitata inoltre a Nord da Via Mario Fubini, ad Est da Via Sesto San Giovanni, a Sud da Via padre Gerardo Beccaro, essa occupa un comparto che si distribuisce lungo l’asse Est-Ovest, mantendo una rigida linearità di impianto. In pianta, infatti, l’edificio si presenta omogeneo, seguendo tracciati molto ben definiti. Solo in alzato si possono notare le particolarità strutturali e compositive: tutte e quattro le facciate sono rese particolarmente interessanti dal prolungamento in alzato del fronte Est che si estende per quindici piani (46 m), nei quali si distribuiscono gli appartamenti affacciati verso la stazione. Questo lato dell’edificio, costituito fondamentalmente da due torri aventi, però, un basamento comune che si erge fino al terzo piano e la cui sezione si trova ad essere minore rispetto alla superficie occupata dalle due torri e dallo spazio tra di esse (comportando così uno sbalzo sia a destra sia a sinistra), è scandito da un sistema regolare di finestre di forma quadrata che si organizzano su tutta la superficie. Il profilo bianco delle finestre su uno sfondo scuro della finitura superficiale dei prospetti dell’edificio, traccia un disegno molto suggestivo che tende ad alleggerire drasticamente la struttura altrimenti eccessivamente pesante dell’impianto. Il prospetto Ovest, che si affaccia lungo Viale dell’Innovazione, è costituito dalla presenza di un’ulteriore entrata che conduce verso gli appartamenti che si distribuiscono sull’ala sinistra dell’intero comparto. All’interno di questa architettura si vengono a creare due corti pedonabili limitate al solo uso privato dei residenti. Queste due corti, allungate nella stessa direzione dell’intero comparto, sono separate, l’una dall’altra, da un passaggio pedonale interno rialzato che permette il rapido collegamento tra Via Mario Fubini e Via Padre Gerardo Beccaro, in prossimità della mezzaria dei prospetti lunghi. L’intera superficie calpestabile interna al comparto si trova sopraelevata rispetto alla quota di terra il che ci fa pensare o a particolari necessità compositive riguardanti l’altezza del piano terra, o ad una semplice scelta stilistica, quasi a voler marcare in modo più evidente la separazione tra l’esterno e l’ambiente interno. 24 Sezioni Stradali Sezione stradale del sovrappasso per il parco Nord Milano con riferimento fotografico BICOCCA Sezione stradale della Collina dei Ciliegi e profilo Ovest dell’edificio della nuova sede del Gruppo Siemens con riferimento fotografico Sezione stradale di Viale dell’Innovazione raffigurante il Teatro dell’Arcimboldi con riferimento fotografico 26 riferimenti 01. Inquadramento planimetrico del territorio di Bicocca e dintorni, scala 1:50000 https://maps.google.it/ 02. Inquadramento planimetrico del quartiere di Bicocca, scala 1:10000 https://maps.google.it/ 03. Veduta a volo d’uccello del quartiere Bicocca https://google.it/ 04. Immagine concettuale del quartiere, in relazione alla città di Milano 05. Il territorio di Milano e dei suoi dintorni nel 1936: dettaglio del settore Nord, carta regionale I Quaderni della Bicocca, volume 01, Milano 1998 06. Veduta aerea dell’area verso Nord I Quaderni della Bicocca, volume 01, Milano 1998 07. Veduta aerea dell’area verso Nord https://maps.google.it/ 08. Veduta del cortile interno della vecchia fabbrica Pirelli, anni ‘80 I Quaderni della Bicocca, volume 01, Milano 1998 09. Veduta del cortile interno dell’Università, tra edifici U6 e U7 10. Veduta aerea dello stabilimento Pirelli, Milano, 1910 I Quaderni della Bicocca, volume 01, Milano 1998 11. Veduta in lontananza dello stabilimento Pirelli 12. Inquadramento planimetrico, scala 1:20000 con i tracciati viabilistici più importanti https://maps.google.it/ 13. 14. Fotografie raffiguranti due delle principali strade interne al quartiere, Sopralluogo. 15. Inquadramento planimetrico, scala 1:10000, con evidenziati i percorsi interni al quartiere delle tratte di trasporto pubblico su strada e su binari. 16. 17. Immagini di alcuni mezzi pubblici di Bicocca 18. Sistema generale delle linee metroplitane attuale della città di Milano www.mazzei.milano.it 19. 20. 21. 22. 23. Fotografie raffiguranti la nuova linea metropolitana M5, Sopralluogo 24. Inquadramento planimetrico, scala 1:10000, con evidenziate le aree verdi interne a Bicocca e il Parco Nord https://maps.google.it/ 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. Fotografie raffiguranti le principali aree di verde pubblico del quartiere, Sopralluogo 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40. Fotografie dell’impianto sportivo Pro Patria, Sopralluogo 41. Inquadramento planimetrico, scala 1:10000 con evidenziati le aree e gli edifici pubblici interni al quartiere. https://maps.google.it/ 42. 43. Fotografie rappresentative dello spazio pubblico di Bicocca, Sopralluogo 44. 45. 46. 47. 48. 49. 50. Fotografie del teatro degli Arcimboldi, Sopralluogo 51. 52. 53. 54. 55. 56. 57. Fotografie dell’area costituita dal Bicocca Village, Sopralluogo. 58. 59. 60. 61. 62. 63. Fotografie dell’HangarBicocca, Sopralluogo. 64. 65. 66. 67. 68. 69. 70. Fotografie dgli edifici universitari, Sopralluogo 71. Inquadramento planimetrico, scala 1:10000 con gli edifici adibiti al Terziario evidenziati https://maps.google.it/ 72. 73. Fotografie rappresentanti alcuni edifici che fanno parte del sistema del Terziario di Bicocca, Sopralluogo 74. Pianta del piano terra della Sede della Deutsche Bank I Quaderni della Bicocca, volume 01, Milano 1998 75. 76. 77. 78. 79. 80. Fotografie rappresentanti la sede di Deutsche Bank, Sopralluogo 81. Pianta della Nuova Sede del Gruppo Siemens I Quaderni della Bicocca, volume 01, Milano 1998 82. 83. 84 .85. 86. 87. Fotografie rappresentanti lo stabilimento della sede del nuovo gruppo Siemens, Sopralluogo 88. Pianta della struttura a torre della Sede del Gruppo Pirelli I Quaderni della Bicocca, La Bicocca abitata, volume 02, Milano 1998 89. 90. 91. 92. 93. Fotografie raffiguranti il nuovo stabilimento del gruppo Pirelli, Sopralluogo 94. Pianta del piano terra della torre centrale adibita al Terziario I Quaderni della Bicocca, La Bicocca abitata, volume 02, Milano 1998 95. 96. 97. 98. 99. 100. Fotografie rappresentanti le architetture delle tre torri del Terziario, Sopralluogo 101. Inquadramento planimetrico, scala 1:10000, in cui sono evidenziate le diverse tipologie edilizie https://maps.google.it/ 102. 103. Fotografie raffiguranti, nell’insieme alcune delle più importanti residenze del quartiere, Sopralluogo 104. Pianta piano terra dell’edificio residenziale con servizi universitari. I Quaderni della Bicocca, La Bicocca abitata, volume 02, Milano 1998 105. 106. 107. 108. 109. 110. Fotografie raffiguranti gli edifici residenziali con servizi commerciali e universitari, posti attornor alla piazza centrale di Bicocca, Sopralluogo 111. Pianta delle coperture degli edifici dell’Esplanade I Quaderni della Bicocca, La Bicocca abitata, volume 02, Milano 1998 112. 113. 114. 115. 116. 117. 118. Fotografie raffiguranti gli edifici dell’Esplanade e parte dei giardini relativi, Sopralluogo 118. Pianta piano terra dell’edificio residenziale in cooperativa, Sopralluogo I Quaderni della Bicocca, La Bicocca abitata, volume 02, Milano 1998 119. Vista aerea dell’edificio residenziale a corte https//:www.ordinearchitetti.mi.it/ 120. 121. 122. 123. 124. Fotografie raffiguranti gli edifici residenziali in Cooperativa 125. Pianta piano tipo dell’edificio I Quaderni della Bicocca, La Bicocca abitata, volume 02, Milano 1998 126. 127. 128. 129. 130. 131. Fotografie raffiguranti gli edifici residenziali di edilizia convenzionata. BIBLIOGRAFIA SITOGRAFIA - Marcello Francone, Emanuela Di Lallo, Paola Ranzini, 2004, “La Bicocca e il suo territorio. Memoria e progetto”, Skira, a cura di Elena Dell’Agnese, Italia, Milano - LUCA MOLINARI, PIERLUIGI CERRI (CON DARIO ZANNIER), FRANCO AMBROSIO, EMMA CAVAZZINI, 1999, “I Quaderni della Bicocca. Progetto Bicocca 1985-1998” , Milano Centrale SpA- Gruppo Pirelli & C., Skira editore, Italia, Milano - LUCA MOLINARI, PIERLUIGI CERRI (CON DARIO ZANNIER), FRANCO AMBROSIO, MARZIA BRANCA, ELENA LINGERI, ANNA ALBANO, TONI NICOLINI, 1999, “I Quaderni della Bicocca. La Bicocca abitata” , Milano Centrale SpA- Gruppo Pirelli & C., Skira editore, Italia, Milano -“Milano Bicocca - Torino Lingotto”, Aprile 2007, http://www.skyscrapercity.com/showthread. php?t=485263 -Liceo Classico Berchet, ”Urbanistica. Pirelli”, 2006/2007, http://www.liceoberchet.it/sudafrica/ Vieni_da_noi/Urbanistica_cesa_ali_marty_ barba/Bicocca&Zona2_by_aly_cesa/la_pirelli. htm BICOCCA ICONOGRAFIA
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